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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Giugno 2015
L’UE E IL GIAPPONE INTENSIFICANO LA COOPERAZIONE SULLE TECNOLOGIE MOBILI 5G E SULLE ATTIVITÀ DI RICERCA E INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 3 giugno 2015 - Günther Oettinger, Commissario europeo per l´Economia e la società digitali, ha dichiarato:"Il 5G sarà la spina dorsale delle economie e società digitali in tutto il mondo. L´accordo col Giappone è una tappa fondamentale verso una definizione globale del 5G, delle caratteristiche dei servizi e degli standard. È una dimostrazione del fatto che i nostri paesi sono pronti ad assumere la guida nella creazione del futuro digitale ". L’accordo consentirà di lavorare verso un approccio e norme condivisi in materia di 5G, di individuare nuove frequenze per lo spettro del 5G, e di cooperare sulle future applicazioni 5G in settori quali le automobili connesse o la sanità elettronica. In parallelo, l’Ue e il Giappone hanno anche deciso di approfondire la loro collaborazione su ricerca e innovazione.  
   
   
UE, COSTRUIRE PONTI DIGITALI: COOPERAZIONE TRANSATLANTICA NEL SETTORE DELLE TIC  
 
Washington, 3 giugno 2015 - Di seguito il discorso del 28 maggio del vicepresidente Ansip, responsabile del mercato unico digitale, presso l´Istituto Brookings: “ Signore e signori E ´un piacere essere qui con voi oggi in questa prestigiosa delle istituzioni. Grazie per avermi invitato. L´europa e gli Stati Uniti godono di una lunga storia di forti legami economici e politici. Che molto lo sappiamo tutti. In termini di commercio e degli investimenti, il partenariato transatlantico è più importante del mondo. Mettere insieme, le nostre economie rappresentano circa la metà del Pil mondiale e quasi un terzo dei flussi commerciali. Meno persone possono sapere che una quantità enorme di questo commercio si basa su beni digitali e flussi digitali. Secondo un rapporto della Brookings, flussi di dati tra gli Stati Uniti e l´Europa sono i più alti del mondo, il 50 per cento in più di quelli tra gli Stati Uniti e l´Asia. Quasi il doppio i flussi tra gli Stati Uniti e l´America Latina. Flussi digitali sono diventati parte della realtà del commercio globale di oggi. Insieme con la crescita della connessione internet, stanno guidando una crescente quantità di commercio e gli investimenti transatlantici. L´europa non può essere sede di aziende internet più famosi del mondo. Ma l´Europa è leader nei settori delle Tic come la robotica e sistemi embedded, in cui ha il 31% di quota di mercato mondiale. Siamo anche un grande esportatore globale di servizi digitali. Le imprese europee sono i principali operatori digitali in diversi settori: banche, case automobilistiche, imprese di logistica, per citarne alcuni. Detto questo, è chiaro che l´Europa può fare di meglio. In senso fisico, abbiamo un mercato interno solido che integra più di 500 milioni di europei in 28 paesi. Ma parlando in digitale, c´è ancora molta strada da fare prima che tutti gli europei possano godere delle stesse libertà in linea, come già avviene in linea. Attraversando queste barriere per costruire un mercato unico del digitale è una priorità assoluta per la Commissione europea. - Per sbloccare il potenziale dell´economia digitale per l´Europa. - Abbattere una serie di muri di regolamentazione; per passare da 28 mercati nazionali scheggiate ad uno solo. Ciò non significa che la loro sostituzione con mercati regionali. Significa costruire uno spazio unitario in cui il mercato unico europeo nel mondo fisico si estende nel mondo dei bit e byte. Il nostro focus è posto sull´istituzione di crescita economica, l´occupazione e sfruttando al massimo dell´era digitale. Si tratta anche di promuovere e stimolare l´innovazione. Né l´Unione europea né Bruxelles è in grado di creare innovazione. Ma ciò che possiamo fare è creare l´ambiente giusto per l´innovazione avvenga. Una volta pienamente in vigore e di lavoro, il mercato unico digitale potrebbe contribuire 415.000.000.000 € all´anno per la nostra economia e generare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. Essa fornirà opportunità per il commercio, gli investimenti, l´innovazione. Non solo per l´Europa, ma a livello globale - anche per gli Stati Uniti. La nostra strategia per il raggiungimento di questo si baserà su tre pilastri della politica. In primo luogo, potremo migliorare l´accesso ai beni e ai servizi on-line in tutta Europa, per le persone e le aziende. Lo faremo, eliminando le barriere, come l´alto costo di consegna di pacchi transfrontalieri, e affrontare nuovi mezzi di discriminazione nel mondo online, come ingiustificata geo-blocking. Poi, creeremo le condizioni per le reti ed i servizi digitali. Ciò significa che le telecomunicazioni di alta qualità, l´infrastruttura che funziona senza problemi in tutta Europa, potendo contare su un quadro normativo adeguato per promuovere la concorrenza, gli investimenti e l´innovazione. Esso comprenderà affrontando settori quali il ruolo dei nuovi intermediari come i mercati on-line e servizi di ricerca. E ci prepareremo per il futuro: per massimizzare il potenziale di crescita dell´economia digitale, con particolare attenzione ferma su tutti gli aspetti di dati e le aree di nuova crescita, come il cloud computing e la Internet delle cose. Un mercato unico digitale significa più opportunità. Per l´Europa, certo - ma non esclusivamente. Significa una superficie senza soluzione di continuità in cui le persone e le imprese possono commerciare, innovare e interagire legalmente, in modo sicuro. Significa imprese di essere in grado di fare pieno uso delle nuove tecnologie; e le piccole imprese, in particolare, di attraversare l´Ue di "un solo click". Prima di prendere qualsiasi azione, vorremmo raccogliere tutte le viste - e questo significa che il vostro. L´unione europea ha un modo trasparente e solida preparazione di atti normativi attraverso valutazioni di consultazione e di impatto. A questo proposito, credo che il buon esempio. Signore e signori Il futuro dell´Europa mercato unico digitale fornirà pari condizioni in cui tutte le aziende che offrono i loro prodotti o servizi nell´Ue sono soggetti alle stesse regole - dei dati e la tutela dei consumatori, per esempio. Questo garantirà la certezza del diritto ed è in definitiva un bene per gli investimenti e le imprese, a seconda di quale paese da cui provengono. Vogliamo incoraggiare le imprese - europei o no - a sviluppare, investire e sfruttare al massimo il nostro mercato di massa. Norme uniformi, non patchwork di oggi di 28 sistemi diversi, sono la premessa di una opportunità di business d´oro. Mi auguro che un tale atteggiamento aperto e accogliente era pratica comune in altri mercati digitali. Questo non è purtroppo il caso. Ci sono situazioni in cui le imprese europee devono affrontare i requisiti di contenuto locale per l´utilizzo di apparecchiature Tic. Alcuni paesi li rendono rivelare informazioni commerciali riservate. Altri hanno restrizioni sulla proprietà straniera e permettere loro nessun accesso - o solo limitata - per gli appalti pubblici. Ho appena detto che l´idea del mercato unico digitale è stato quello di abbattere muri di regolamentazione. Vorrei sottolineare che ancora una volta. Abbattere muri, non mettendo su quelli nuovi. Nessuno dei due è il mercato unico digitale di fare le leggi ai concorrenti svantaggio dell´Europa. L´obiettivo non è quello di ridurre la concorrenza nell´Unione europea, ma per fare in modo che l´Europa possa competere a livello globale - per le nostre aziende di scale-up più veloce e forniscono servizi in tutti i paesi dell´Ue. Le nostre porte sono aperte e non chiuse. Non vi è alcun ordine del giorno anti-americano e non Fortezza Europa, mentre continuo a leggere in alcuni mezzi di comunicazione. Le accuse di protezionismo dell´Ue non sono solo sbagliato, sono vecchi come bene. Li abbiamo sentito circa 25 anni fa. Anche allora, siamo stati avanzando con il mercato unico. Non stavamo solo facendo per il bene dell´Europa, ma anche per gli altri al di fuori dell´Europa di beneficiare. Lo stesso che stiamo facendo oggi con il mercato unico digitale. Qui, vorrei citare l´ex presidente della Commissione europea, Jacques Delors, che ha dichiarato: "A differenza dei tentativi di autarchia regionale nel 1930, la Comunità europea ha dimostrato da tempo che si tratta di un fattore di crescita del commercio internazionale e la sua crescente liberalizzazione ". Con il mercato unico digitale, siamo stati accusati di mira ingiustamente aziende statunitensi tech. Questo non è vero: - Tra il 2010 e il 2014, ci sono stati 81 aziende coinvolte nei casi di antitrust dell´Ue. Solo 21 di loro sono stati basati negli Stati Uniti; - C´erano 231 aziende coinvolte nelle decisioni del cartello. Solo 17 di loro sono stati basati qui; - Misure correttive nei casi di concentrazioni risentono 35 aziende con sede negli Stati Uniti. Il numero totale dei casi era 145. Credo che queste cifre parlano da sole. In tutti i casi di concorrenza, siamo indifferenti alla nazionalità delle società coinvolte. Non vi è alcun pregiudizio. Per noi, c´è solo una linea di fondo: che qualsiasi società che opera nel territorio dell´Unione europea conforme alle nostre norme del trattato. Sì, ci sono alcune differenze tra l´Europa e gli Stati Uniti nella percezione, differenze occasionali di approccio - alla regolamentazione, per esempio. Ci sono disaccordi occasionali e tensioni. Francamente, questo non è insolito. Credo ancora, tuttavia, che ci sia molto di più che abbiamo in comune di quello che può dividerci. Questo è vero per la tecnologia come per qualsiasi altra area. Non possiamo permettere che le differenze di guidare un cuneo tra noi, e non dimenticare la nostra tradizione di lavorare positivamente insieme per affrontare le sfide comuni. Le risposte migliori vengono quando lavoriamo insieme, approfondendo il collegamento digitale tra l´Europa e gli Stati Uniti. Signore e signori Ho iniziato a parlare l´importanza del commercio digitale, che ha guidato una crescita enorme per l´economia degli Stati Uniti. La creazione di un mercato unico del digitale in Europa, un mercato digitale-savvy che è anche adatto per investimenti degli Stati Uniti, anche la crescita e creare opportunità per le aziende degli Stati Uniti, non solo quelli europei. Ma abbiamo bisogno del sostegno dei nostri partner - gli Stati Uniti in particolare - se l´economia digitale globale è quello di rimanere aperti. I negoziati Ttip forniscono un unico, uno storico, possibilità di rimuovere le barriere commerciali tra noi e prova di leadership globale nel libero commercio. Questo è il modo permettiamo innovazione per prosperare nell´economia digitale globale. Dal momento che le tecnologie digitali non conoscono confini, la collaborazione internazionale è necessaria per molte questioni più ampie, come la sicurezza informatica e norme tecniche comuni. Oppure governance di Internet, uno spazio vitale in cui l´Europa e gli Stati Uniti dovrebbero stare insieme per creare un modello di leadership per il mondo. Credo che ci sia una forte volontà politica da entrambe le sponde dell´Atlantico per salvaguardare l´Internet aperto, rendendo possibile lo sviluppo di servizi innovativi a condizione che essi non danneggiano la sua disponibilità e la qualità. La neutralità della rete è un buon esempio di dove possiamo - e dobbiamo - lavorare insieme. Questo è un elemento chiave del mercato unico digitale e la Commissione europea si è impegnata a trasformare questo principio nel diritto comunitario. Stiamo costruendo per il lungo termine, quindi abbiamo bisogno di una legislazione di farlo. In realtà, non credo che gli approcci statunitensi ed europee su internet aperto sono molto diverse. Vanno nella stessa direzione, e si basano su principi simili che: - Le persone non devono essere ingiustamente bloccate o rallentate quando si utilizza Internet; - Non vi è alcuna priorità a pagamento; - Contenuti e fornitori di applicazioni possono rendere disponibili i propri contenuti senza discriminazioni. Signore e signori Noi siamo l´un l´altro in primo luogo i partner. Ci completiamo a vicenda e fa un sacco di senso per noi di lavorare a stretto contatto. Quando si tratta di questioni digitali, entrambe le parti hanno problemi da affrontare. Separatamente, così come insieme. Cerchiamo di costruire sulla nostra lunga storia di fiducia, cooperazione e comprensione reciproca per favorire il mercato digitale globale, per difendere un Internet aperto gratuito. Prendiamo questa grande opportunità di lavorare insieme per un futuro digitale luminoso. Grazie per la vostra attenzione.  
   
   
I BIG DEL SETTORE DIGITAL SI DANNO APPUNTAMENTO AGLI STATI GENERALI DELL’INNOVAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA DUE GIORNI DI CONFRONTO SUI TEMI DEL DIGITALE CON UNO SGUARDO AL MERCATO NAZIONALE E INTERNAZIONALE: IL 4 E 5 GIUGNO A BOLOGNA  
 
Bologna, 3 giugno 2015 - La prima edizione degli Stati Generali dell’Innovazione in Emilia-romagna, in programma nell’ambito di Smau Bologna ed R2b – Research to Business giovedì 4 e venerdì 5 giugno, saranno l’occasione per fare il punto, insieme a Regione Emilia-romagna, sulle politiche a supporto dell´innovazione, la strategia di specializzazione intelligente e la nuova programmazione europea. Un punto di vista concreto e orientato al risultato, a beneficio delle Pmi, per facilitare la convergenza tra obiettivi europei, indirizzo regionale e fabbisogni di sviluppo delle Pmi dell´Emilia-romagna. Punto di partenza del confronto sarà la tavola rotonda in programma giovedì 4 giugno alle ore 12.00 dal titolo Stati Generali dell´Innovazione dell’Emilia-romagna: iniziative, risultati e protagonisti dello sviluppo innovativo della Regione, a cui parteciperanno Morena Diazzi, Direttore Generale Assessorato Attività Produttive Regione Emilia-romagna, Gianni Potti, Presidente Cnct Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Gianluca Dettori, Presidente dPixel, Daryoush Goljahani, Regional Channel Manager Google for Work, Vincenzo Esposito, Direttore della Divisione Piccola e Media Impresa e Partner Microsoft, Andrea Feliziani, Operations Director Sales Commercial di Cisco Italia. Al termine si terrà la consegna del Premio Innovazione Digitale, dedicato ai più innovativi progetti di utilizzo del digitale in azienda, a cura di Palma Costi, Assessore Attività Produttive Regione Emilia-romagna. Nell’arco dei due giorni i principali player del settore saranno coinvolti all’interno di un calendario di oltre 100 workshop formativi gratuiti che si terranno nelle arene del padiglione 33. Cisco, ad esempio sarà presente attraverso il suo partner Longwave, una società di ingegneria con sede a Bologna e a Reggio Emilia con competenze specifiche e certificazioni nei settori di maggiore rilievo: Security, Datacenter, Unified Communication e Videocollaboration. A Smau, Longwave presenta la propria offerta di soluzioni business di classe enterprise su misura per aziende, pubbliche amministrazioni e service Provider presso il proprio stand e nell’ambito di un workshop in programma giovedì 4 giugno alle ore 11.00. Si potranno ad esempio conoscere le ultime soluzioni integrate Audio-video, servizi Cloud Video as a Service e Monitoraggio Ip, le piattaforme Cisco Unified Communications e Microsoft che garantiscono i più elevati livelli di performances, flessibilità e facilità di gestione, le soluzioni sviluppate dalla business unit Data Center, che permettono di unificare l´elaborazione, l´archiviazione, il networking, la virtualizzazione e la gestione dell’ infrastruttura It e le soluzioni per la sicurezza, le quali, oltre che soddisfare i requisiti delle tradizionali infrastrutture It, soddisfano, anche, le esigenze esclusive e impegnative degli ambienti Cloud, pubblici e privati. La divisione Google for Work sarà rappresentata dalla bolognese Injenia, uno dei principali partner di Google in Italia che si occupa di implementare e personalizzare le soluzioni Google for Work. L’offerta abbraccia piccole e grandi aziende e racchiude: suite di collaboration, servizi di mappatura, strumenti di ricerca e servizi cloud-based, con oltre 600 implementazioni nei settori Manifatturiero, Salute, Moda, Ristorazione e Distribuzione. Injenia, inoltre, presenterà all’interno di un workshop, in programma giovedì 4 giugno, alle ore 10.00, dal titolo “Full digital strategy: la scelta vincente del fashion retail”, il caso di successo Ovs, candidato anche al Premio Innovazione Digitale. Il colosso dell’abbigliamento, infatti ha avviato, in collaborazione con l’azienda bolognese, un progetto di digitalizzazione a tutto tondo orientata ai consumatori “nativi digitali” che già ora hanno negli strumenti del web l´ambiente prediletto per fare acquisti. Realizzato da Injenia, attraverso la partnership con Google anche il progetto per il Comune di Riccione finalista del Premio Smart Communities, in programma venerdì 5 giugno alle ore 11.00. Fitto anche il calendario di appuntamenti che vedono coinvolta Microsoft con i suoi partner Alterna e Doit80. Giovedì 4 alle ore 13.00, presso l’Arena Fabbrica 4.0, è in programma il workshop “Office 365 e Crm Online – Più produttività e collaborazione per le imprese” per presentare la soluzione che combina Microsoft Dynamics Crm Online e Office 365 per aumentare la collaborazione all’interno dei team e la produttività delle vendite. Venerdì 5 giugno alle ore 11.00 in Arena Fabbrica 4.0 si parla, in anteprima, del nuovo sistema operativo Windows 10, con il workshop “Scopriamo insieme Windows 10”, infine, venerdì alle 15.00 in Arena Fabbrica 4.0 si parlerà della piattaforma cloud di Microsoft che può aiutare le imprese Italiane a rispondere alle esigenze di flessibilità di gestione e di ottimizzazione dei costi It all’interno del workshop “Esempi di utilizzo di Microsoft Azure nella Pmi”. I visitatori potranno approfondire i temi affrontati nei workshop allo stand di Alterna, azienda con sede a Casalecchio di Reno, System Integrator dedicato alle tecnologie e soluzioni applicative di Microsoft, che presenterà anche il caso di successo Rivit, finalista del Premio Innovazione Digitale e protagonista del workshop in programma giovedì 4 alle ore 15.00 dal titolo “Da Ozzano dell’Emilia all’India: un percorso vincente per Rivit grazie a competenze, innovazione, controllo e tecnologie Microsoft” in cui l’importante azienda del tessuto imprenditoriale bolognese racconta come l’internazionalizzazione e la gran voglia di vincere sulla concorrenza siano stati i fattori principali che l’hanno condotta a scegliere un sistema agile ed in grado di interagire con i device digitali, con il web e con aziende internazionali. Presente anche Doit80, azienda di Carpi (Mo), partner Microsoft Dynamic, che presenterà anche il caso di successo Grissinbon, finalista del Premio Innovazione Digitale e protagonista del workshop dal titolo “L’innovazione Erp di Grissin Bon: l’ingrediente chiave per la crescita aziendale” in programma giovedì alle ore 14.00 in Arena Fabbrica 4.0. Sap sarà presente con Agile Team per presentare Sap Business One, la soluzione che permette di gestire con un unico sistema integrato contabilità, acquisti, produzione, magazzino, vendite, reportistica e processi autorizzativi. Allo stand sarà possibile testare Maringo Project manager, software progettato per il settore ingegneria, servizi, edilizia e costruzioni in grado di gestire più efficacemente i progetti, le attrezzature, la forza lavoro e le operazioni finanziarie, e che consente di assumere rapidamente decisioni più informate grazie all´accesso alle informazioni in tempo reale e Schema dei Processi, modulo che integra nelle funzionalità standard di Sap Business One le gestioni della Doppia Unità di Misura e del Calo Peso, fisiologico o di lavorazione, le quali caratterizzano il Settore Alimentare. Per il settore della logistica sarà possibile provare Pick_one, il software integrato con Sap Business One per l´organizzazione e la gestione di tutti i processi logistici di magazzino. Telecom Italia | Tim partecipa a Smau Bologna presentando le innovative soluzioni cloud di Tim Impresa Semplice, disponibili per le piccole e medie imprese attraverso il portale Nuvola Store, e le nuove iniziative dedicate a sviluppatori e influencer del settore promosse da Telecom Italia Digital Solutions, società del Gruppo che ha l’obiettivo di accompagnare la trasformazione digitale delle aziende medio-grandi. Verrà inoltre presentata l’offerta “Kit Scuola Digitale” di Telecom Italia | Tim, un pacchetto completo, integrato e modulare di servizi dedicati alla scuola: dall’infrastruttura abilitante (connettività Internet, wifi & security) ai servizi gestionali (gestione amministrativa, registro elettronico), dai servizi di didattica digitale (applicativo integrato con store e-book scolastici) ai device (per user e per classe). L’azienda sarà inoltre protagonista di un workshop dal titolo “Il Cloud Computing: come sfruttarlo per generare business“, in programma giovedì alle ore 15.00, in Arena Digital Champions, in cui verrà presentata una panoramica di offerte, fruibili attraverso i Data Center nazionali del Gruppo, in grado di rispondere alle esigenze di outsourcing dalle piccole e medie imprese ai top player. Inoltre, Tim #Wcap Accelerator, il programma di open innovation di Telecom Italia, presenterà, all’interno di un’area dedicata e in un workshop previsto venerdì alle ore 11.00 in Arena Digital Champions, tre startup Tim #Wcap delle precedenti edizioni: Wiman, il social wifi, Local Job, app che aiuta a trovare artigiani e professionisti di fiducia, Kopirija, società specializzata nella tutela della proprietà intellettuale e in particolare nella gestione delle violazioni del diritto d´autore, di marchi, di brevetti e della privacy. E’ inoltre prevista la partecipazione di Stefano Mattevi, Direttore Marketing ‎Top Companies e Public Sector Industry di Telecom Italia all’evento “Le Smart Communities come motore di sviluppo del territorio e delle imprese: Premio Smart Communities” in programma venerdì alle ore 11.00.  
   
   
RAPPORTO ALMALAUREA, IN BICOCCA IL 58% DEI LAUREATI È IN CORSO  
 
Milano, 3 giugno 2015 – Gli studenti dell’Università di Milano-bicocca si laureano in corso (58 per cento contro 45 per cento della media nazionale) e più velocemente degli altri colleghi italiani (in 3,9 anni contro 4,6). Lo dicono i dati del Xvii Profilo dei laureati italiani di Almalaurea presentati questa mattina in Bicocca in occasione dell’evento “I laureati tra (im)mobilità sociale e mobilità territoriale”. Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, Cristina Messa, rettore dell’Ateneo milanese, Cristina Tajani, Assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca del Comune di Milano, Valentina Aprea, Assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia e Andrea Cammelli, Fondatore e Direttore di Almalaurea. L’indagine ha preso in considerazione i profili di 6.533 laureati dell’Università di Milano-bicocca nel 2014 (65 per cento femmine e 35 per cento maschi), 4.069 laureati di primo livello, 1.840 laureati nei percorsi magistrali biennali e 329 laureati magistrali a ciclo unico. Nell’indagine sono considerati anche 295 laureati pre-riforma o afferenti al corso non riformato in Scienze della Formazione primaria. L’età media alla laurea, oggi pari a 25,5 anni per i laureati Bicocca contro una media nazionale di 26,4, varia da 24,5 anni per i laureati di primo livello (in Italia 25,3) a 26,1 anni per i magistrali a ciclo unico (26,9 in Italia) e 27,2 per i magistrali biennali (27, 7 in Italia). La durata media degli studi in Bicocca è di 3,9 anni, mentre i colleghi italiani arrivano alla laurea in 4,6 anni. Le ragazze si laureano leggermente prima (3,8 anni in media), rispetto ai colleghi maschi (3,9 anni) Nel dettaglio, sono 4 anni gli anni necessari ai laureati di primo livello (4,6 la media nazionale), 6,2 anni ai magistrali a ciclo unico (7,1) e 2,7 ai magistrali biennali (2,8). Più alto della media nazionale anche il numero di studenti che si laureano in corso: 58 in Bicocca contro 45 della media nazionale. Per tipo di laurea sono 54 i laureati triennali Bicocca in corso (contro 44 in Italia), 56 i laureati a ciclo unico in corso e ben 68 i laureati magistrali in corso (mentre a livello nazionale sono rispettivamente 34 e 54). Il voto medio di laurea degli studenti Bicocca è 101,1 mentre a livello nazionale è 102,2. Differenziando per tipo di laurea: i triennalisti Bicocca si laureano in media con 98,5 (contro il 99,4 della media nazionale), mentre i laureati magistrali a ciclo unico e quelli biennali dell’Ateneo milanese conseguono il titolo rispettivamente con 103,2 e 106,1 di voto (contro 103,8 e 107,5 della media nazionale). Il 57 per cento dei laureati Bicocca 2014 possiede un diploma di tipo liceale (classico, scientifico e linguistico), contro una media nazionale del 64 per cento. In dettaglio, provengono dal liceo il 55 per cento dei laureati di primo livello, il 72 per cento dei laureati delle magistrali a ciclo unico e il 63 per cento di quelli delle magistrali biennali. Per quanto riguarda la regione di provenienza, la maggior parte dei laureati sono lombardi (87,5 per cento). Tra le altre regioni di provenienza in ordine di numerosità ci sono Piemonte (3,4 per cento), Puglia (1,6 per cento) e Sicilia (1,1 per cento). I laureati stranieri sono il 3,1 per cento (in linea con la media nazionale del 3,3 per cento): 3,2 per cento tra i triennali, 4,0 per cento tra i magistrali a ciclo unico e 3,2 per cento tra i magistrali biennali. «I risultati sul profilo dei nostri laureati triennali e magistrali – ha detto il rettore dell’Università di Milano-bicocca, Cristina Messa - sono il risultato degli sforzi intrapresi negli anni dal nostro Ateneo per meglio orientare gli studenti sia nella scelta del percorso universitario che nello svolgimento di questo. Dobbiamo comunque insistere e lavorare ulteriormente perché ci si laurei nei tempi giusti». «I nostri laureati triennali e magistrali – ha detto Loredana Garlati, prorettore per l´Orientamento e il Job Placement dell’Università di Milano-bicocca – si laureano nei tempi e in corso. Proprio per incentivare e mantenere questo risultato, il nostro Ateneo continua a investire in percorsi di orientamento che iniziano già alle superiori e accompagnano lo studente durante tutta la sua carriera universitaria fino all’inserimento nel mondo del lavoro, premiando il merito e valorizzando il diritto allo studio».  
   
   
UN’EDUCAZIONE MIRATA RIDUCE L’USO DI CANNABIS  
 
Bruxelles, 3 giugno 2015 - Capacità di attenzione ridotta, processi cognitivi menomati o comparsa di psicosi sono alcuni dei più preoccupanti effetti collaterali dell’uso regolare di cannabis. Poiché sempre più paesi iniziano a pensare di legalizzare la cannabis e considerando che in media il 20 % degli europei di età compresa tra i 15 e i 34 anni fa uso di questa droga – secondo il Centro europeo di monitoraggio delle droghe e della tossicodipendenza – sono necessarie misure di prevenzione. Questo vale specialmente per gli adolescenti, che sono particolarmente a rischio perché il loro cervello è ancora in fase di sviluppo. Per prevenire e ridurre l’uso di cannabis tra queste fasce della popolazione a rischio, i ricercatori dell’Università di Montreal e dell’Ospedale pediatrico Chu Sainte-justine hanno coinvolto 1 038 alunni inglesi della prima superiore e i loro insegnanti in un esperimento volto a ritardare il momento in cui si inizia a far uso di cannabis e a ridurne la frequenza. “Gli studenti hanno partecipato volontariamente a due sessioni comportamentali della durata di 90 minuti, che sono state adattate al loro specifico tipo di personalità. Tali sessioni comportavano l’apprendimento a partire da scenari di vita reale descritti da altri giovani a rischio ed erano pensati per mostrare come le persone gestiscono il rischio. La cannabis non veniva menzionata direttamente, ma se ne parlava se gli studenti la citavano,” spiega Ioan T. Mahu, primo autore dello studio che è stato in parte finanziato dall’Ue nell’ambito del progetto Alice Rap. Nel corso dell’esperimento biennale, l’uso della droga è stato constatato grazie a questionari anonimi che i partecipanti compilavano ogni sei mesi, con un protocollo di valutazione che comprendeva una serie di procedure usate per filtrare gli studenti che riportavano informazioni errate. Circa il 25 % degli adolescenti ha cominciato a far uso di cannabis nel corso dei due anni dell’esperimento. Interventi a impatto elevato - “Ci sono stati segnali che il programma ha ritardato l’inizio e ha ridotto la frequenza dell’uso di cannabis in tutti i giovani che hanno partecipato agli interventi, ma i risultati hanno anche mostrato che il programma era particolarmente efficace nella prevenzione dell’uso di cannabis tra i soggetti più a rischio – i cercatori di sensazioni,” osserva la dott.Ssa Patricia Conrod, che ha coordinato lo studio. I cercatori di sensazioni sono una categoria di persone identificate per la prima volta da Marvin Zuckerman dell’Università del Delaware come persone particolarmente inclini a correre rischi, in cerca di avventure e nuove esperienze, disinibite e intolleranti alla noia. Questi tratti della personalità le rendono particolarmente vulnerabili alle lusinghe della cannabis. L’intervento dei ricercatori in generale è stato associato a una riduzione del 33 % dell’uso di cannabis nei sei mesi successivi al suo svolgimento, ma questa percentuale sale al 75 % per i cercatori di sensazioni, inoltre sono state riscontrate riduzioni significative della frequenza dell’uso in seguito. I risultati di questo studio mostrano quanto sia importante la prevenzione, ma dimostrano anche quanto i diversi tratti della personalità possano risultare in risposte diverse a tali misure. “In futuro bisognerebbe esaminare le motivazioni che spingono a far uso di cannabis tra le persone che mostrano altri tipi di personalità a rischio, in modo da sviluppare programmi d’intervento che siano efficaci come lo è stato questo per i cercatori di sensazioni,” conclude Mahu. Per ulteriori informazioni, visitare: Alice Rap http://www.Alicerap.eu/    
   
   
UNIBAS: ISCRIZIONI IN AUMENTO IL 2014/2015, +4,2%  
 
Potenza, 3 giugno 2015 - Un recente articolo del Corriere della Sera evidenzia come, dai dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti del Miur, negli ultimi dieci anni gli studenti che si iscrivono all’Università sono diminuiti del 27,5% a livello nazionale, con una diminuzione ancora più marcata nelle regioni meridionali. In particolare, - spiega un comunicato dell´ufficio stampa dell´Unibas - gli immatricolati in tutti gli atenei italiani provenienti dalla Basilicata (ovvero gli studenti lucani che si iscrivono all’Università, in generale) sono diminuiti del 49,4%, con un calo dai 4.250 del 2004 ai 3.100 attuali: si tratta di un dato molto preoccupante, ascrivibile, come nel resto d’Italia, alla particolare congiuntura economica e occupazionale che scoraggia i giovani ad affrontare un percorso universitario. In questo contesto, l’Università della Basilicata, seppure investita dal generale calo delle immatricolazioni, è riuscita a “contenere le perdite”, subendo un calo di immatricolazioni del 30% negli ultimi dieci anni (in linea, quindi, con la media nazionale indicata dall’Anagrafe). Ciò dimostra come in realtà l’Ateneo lucano abbia quindi costituito in questi anni un argine alla diminuzione di studenti universitari in Basilicata. Inoltre, nel caso dell’Unibas, alcuni fattori specifici hanno determinato questa diminuzione, come la chiusura di alcuni corsi di laurea imposta da norme nazionali conseguenti alla riforma Gelmini, che ha costretto molti giovani a recarsi altrove. Sui dati recenti, però, l’Ateneo lucano dimostra una “tenuta” stabile delle iscrizioni al primo anno in tutti i corsi di laurea - 1.516 in questo anno accademico, +4,2% rispetto al precedente anno accademico - che porta l’Unibas tra le poche Università, in Italia, a vedere aumentate le sue iscrizioni. Un andamento costante anche per gli iscritti al primo anno dei corsi di laurea triennale e a ciclo unico, in media circa 1.300 ogni anno dal 2010 in poi. Gli studenti fuori corso, come detto, sono diminuiti dai 4.076 del 2010/2011 ai 3.714 del precedente anno accademico (-9% circa). Le cifre della “popolazione” universitaria lucana (ovvero il complesso degli iscritti) rappresentano quindi la “cartina di tornasole” di questo quadro: nel 2001, secondo quanto emerge dai dati elaborati dall’Unibas, erano circa 6.500, rispetto ai circa 7.400 del 2014/2015 e ai 7.700 del precedente anno accademico (in sostanza, anche in questo caso, il dato è stabile, considerando i circa 300 fuoricorso in meno). In questo quadro, sostanzialmente stabile, si inseriscono poi i dati emersi dai recenti rapporti di Almalaurea - secondo cui, a cinque anni dalla laurea, il 78,8% degli iscritti nell´Università della Basilicata ha un lavoro, rispetto a una media nazionale del 77,2%, e il 90% è complessivamente soddisfatto del corso di laurea – e del Censis, che posiziona l’Ateneo lucano al terzo posto nella classifica nazionale dei piccoli Atenei. Almalaurea, Positivi I Dati Sul Lavoro Post Laurea – A cinque anni dalla laurea, il 78,8% degli iscritti nell´Università della Basilicata ha un lavoro, rispetto a una media nazionale del 77,2%. A tre anni dal conseguimento della pergamena, invece, la percentuale è leggermente più bassa (69,4%), ma ancora superiore a quella degli Atenei italiani (67,9%). I dati emergono dal Xvii Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati nelle 65 università aderenti al Consorzio. Quindi, quasi otto laureati su dieci nell´Unibas, dal 2009 - ovvero nel pieno della crisi economica che dal 2007 attanaglia l´Italia - hanno quindi un lavoro, con un dato che privilegia le donne (80,8% le occupate rispetto a una media nazionale del 75%). Il trend fortemente positivo della condizione occupazionale dei laureati nell´Università della Basilicata si conferma sostanzialmente anche per il campione del 2011, cioè a tre anni dalla laurea: lavora il 69,4% degli ex studenti Unibas, rispetto a una media nazionale del 67,9%. A dodici mesi dalla conclusione degli studi, risultano occupati quattro su dieci (la media nazionale è di cinque su dieci), e anche in questo caso il livello di lavoro "stabile" è superiore, in media, a quello nazionale (38 "lucani" su cento, più della media nazionale, con il 34%). La precarietà riguarda il 62% del collettivo (prevalgono in questo senso i contratti a tempo determinato). I ricercatori di Almalaurea, considerando anche il contesto sociale e produttivo della Basilicata, specificano inoltre che "l´analisi deve tenere conto che si tratta di giovani che in larga parte continuano gli studi, rimandano cioè al post laurea di tipo magistrale il vero ingresso nel mondo del lavoro". Dai rapporti Almalaurea emerge anche che i laureati nell’Ateneo lucano “più giovani, più regolari negli studi e con maggiori esperienze di stage” (dati del Xvi rapporto Almalaurea) e con risultati negli studi al pari dei colleghi delle altre Università del Paese: il 90% si è detto complessivamente soddisfatto del corso di laurea, e sette su dieci sarebbero pronti a iscriversi nuovamente allo stesso corso dell´Ateneo (media nazionale 66,9%). Nel 2013 il 68,7% dei laureati proviene dalla stessa provincia della sede degli studi (51,7% la media nazionale) e il 20% circa da altra regione (media nazionale 21,2%). Il 32% ha un diploma di liceo Scientifico e il 36% proviene da istituti Tecnici. Il voto medio di diploma è 79,8 (82 la media nazionale), quello degli esami è 26 (26,2 la media del Paese), e quello di Laurea è 101,9 (102,4 Italia). Risultati, quindi, in linea con quelli del resto delle Università italiane, contando nel campione tutti gli Atenei (sia quelli grandi e "storici" del Centro-nord, sia i "piccoli"). Frequenza E "Alto Gradimento" - I laureati Unibas hanno frequentato regolarmente più del 75% degli insegnamenti previsti (68% la media nazionale). Il 90% si è detto complessivamente soddisfatto del corso di laurea, e sette su dieci sarebbero pronti a iscriversi nuovamente allo stesso corso dell´Ateneo (media nazionale 66,9%). Censis, Unibas Terza In Italia Tra I Piccoli Atenei - Secondo la classifica Censis delle Università 2014-2015 per i piccoli Atenei (quelli cioè con meno di diecimila iscritti) l´Unibas è terza su dodici. Un risultato importante, considerando la giovane età dell´Università della Basilicata, anche in relazione, anche in questo caso, con i dati di Almalaurea, che la vedono in linea con le medie generali nazionali. Nuovi Corsi Internazionali E Convenzioni - Nell´anno accademico 2014-2015 l´offerta didattica dell´Università della Basilicata, oltre alla laurea triennale in “Scienze Geologiche”, si è arricchita della nuova laurea magistrale in “Geoscienze e Georisorse”, attivata nel Dipartimento di Scienze. E’ stato anche ufficializzato un accordo stipulato tra l’Unibas e la Kazakh-british Technical University (Kbtu) per il corso di laurea magistrale in "Geosciences and Georesources": si tratta di un importante corso di laurea internazionale, tenuto in lingua inglese, che prevede i curricula in "Petroleum Geology" (che si svolgerà presso l´ateneo kazako), ed "Environmental Geology" (nell’Unibas). Tutti i corsi sono stati "pensati" per mettere a disposizione degli iscritti i migliori strumenti del settore geologico, in una terra ricca, come la Basilicata, di risorse naturali (acqua e petrolio su tutte) e dove si svolgono numerose attività estrattive, rendendo quindi questa regione uno straordinario laboratorio per docenti, ricercatori e studenti. E´ stata inoltre attivata la seconda edizione del Master annuale di secondo livello in "Petroleum Geoscience", organizzato dall´Università della Basilicata, in collaborazione con Total E&p Italia e Shell, per preparare esperti nell´analisi geologica delle aree da cui si estrarrà il petrolio. Attivata, tra l´altro, anche una collaborazione tra l´Unibas e l´Università di Firenze per ampliare e qualificare i contenuti e le tematiche dell’offerta formativa dei corsi di laurea in Beni Culturali e in Architettura, favorendo la mobilità degli studenti, la promozione di scambi di esperienze, e i percorsi comuni di formazione.  
   
   
UN´ESTATE IN EXPO, MARONI: CONCORSO CHE STIMOLA VENA CREATIVA STUDENTI  
 
 Rho-pero/mi, 3 giugno 2015 - "´Un´estate a Expo´ è un´iniziativa importante, si tratta di un concorso bandito da Regione Lombardia insieme al Ministero dell´Istruzione, dall´ufficio scolastico regionale, dall´Anci Lombardia, dalla Regione Ecclesiastica Lombarda e dalla società Expo, un concorso rivolto agli studenti lombardi che verranno ad Expo nei mesi estivi di luglio e agosto, quando le scuole sono chiuse, dove dovranno sviluppare un prodotto digitale, come foto o filmati riguardanti l´esposizione, e verranno poi premiati con premi messi a disposizione da Expo attraverso Samsung, come lavagne digitali o tablet, premi utili per le scuole. Con questo progetto vogliamo coinvolgere le scuole, gli oratori, ma soprattutto gli studenti stimolando il loro aspetto creativo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa tenuta insieme a Giuseppe Sala, Commissario Unico Delegato del Governo per Expo Milano 2015 terranno oggi, giovedì 28 maggio, per presentare l´accordo di collaborazione tra Expo 2015 S.p.a., Regione Lombardia e il Ministero dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca - Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, per la promozione del concorso "Un´estate all´Expo". Coinvolgere Le Scuole - "Con questa iniziativa - ha proseguito Maroni - faremo venire qui a Expo i ragazzi lombardi coinvolgendo le scuole e gli oratori estivi, tramite questo concorso fotografico digitale. Vogliamo suscitare una sana competizione per stimolare la vena creativa e artistica dei nostri ragazzi. Gli oratori estivi - ha aggiunto Maroni - sono una struttura importante qui in Lombardia, una struttura ben radicata e che qui funziona bene, che aggrega circa 400 mila ragazzi, per cui puntiamo molto sul coinvolgimento degli oratori oltre che delle scuole".  
   
   
LAZIO: FORMAZIONE: AL VIA L’ITER PER LA CREAZIONE DELL’ACCADEMIA DEL MARE L’OBIETTIVO È LA REALIZZAZIONE DI UN POLO FORMATIVO FINALIZZATO ALLO SVILUPPO DELL’OCCUPAZIONE, ALLA RIQUALIFICAZIONE DEI LAVORATORI E AL SOSTEGNO DELLE AREE STRATEGICHE DELLA PRODUZIONE E DEI SERVIZI LEGATI AL MARE  
 
Roma, 3 giugno 2015 - Firmato il 28 maggio un protocollo d’intesa sull’Accademia del Mare. L’obiettivo è la realizzazione di un polo formativo finalizzato allo sviluppo dell’occupazione, alla riqualificazione dei lavoratori e al sostegno delle aree strategiche della produzione e dei servizi. Il protocollo è stato firmato dal vicepresidente, Massimiliano Smeriglio, dal Rettore dell’Università della Tuscia, Alessandro Ruggeri e dal presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, Pasqualino Monti. Un polo per la formazione delle professionalità legate al mare, alle aree portuali e costiere. Tra le altre cosa prevede anche la valorizzazione dei percorsi di alta formazione universitaria. L’università della Tuscia ha in programma di attivare un corso di laurea magistrale in ‘Economia del Mare’ da affiancare ai corsi di laurea in Scienze Ambientali e Biologia ed Ecologia Marina. Previsto il coinvolgimento delle realtà istituzionali, sociali, economiche e produttive del territorio, oltre a quelle universitarie, intese come partners privilegiati per le azioni di “sviluppo della conoscenza”, con l’obiettivo della massima integrazione con gli e i diversi attori del settore e del territorio. La Regione intende investire nel progetto attraverso il Fondo Sociale Europeo 2014-2020 per l’attivazione di percorsi formativi per i settori “occupabilità”, “adattabilità” e “alta formazione” nell’ambito dell’economia del mare e delle professioni collegate. Il Gruppo di Lavoro si pone l’obiettivo di predisporre un progetto esecutivo e definitivo dell’Accademia del Mare entro 120 giorni. “Un progetto strategico per la Regione Lazio che tiene insieme due prerogative della nuova programmazione europea: la valorizzazione delle risorse produttive, economiche e paesaggistiche del territorio con un alto livello di formazione, sia per quanto riguarda le professioni ad alta specializzazione, che per le professioni storiche artigianali – è il commento del vicepresidente e assessore alla formazione, Massimiliano Smeriglio, che ha aggiunto: mettere in comunicazione questi due livelli di attività significa creare le condizioni per valorizzare le potenzialità del territorio e del tessuto produttivo in un contesto di sempre maggiore tutela del mare e del litorale della nostra regione”  
   
   
VERSO UNA STRATEGIA EUROPEA PER COMBATTERE IL BULLISMO SCOLASTICO PROGETTO SONET-BULL : È DISPONIBILE ON LINE LA PUBBLICAZIONE “REPORT ON PRACTICES AND COMPETENCES IN DEALING WITH BULLYING IN SCHOOL COMMUNITIES”.  
 
Roma, 3 giugno 2015 - Come affrontare il fenomeno del bullismo nelle scuole di tutta Europa? Il report, disponibile online all’indirizzo www.Sonetbull.eu  è stato presentato a Liegi, in Belgio, nel corso della conferenza internazionale “Practices and Competences to fight school bullying”, promossa nell’ambito del progetto Sonet-bull, finanziato dal programma europeo Erasmus+. Il report delinea l’estensione del fenomeno del bullismo, partendo dal quadro giuridico presente nei paesi aderenti all’iniziativa (Italia, Grecia, Irlanda e Belgio), e propone una ricerca sperimentale sul campo condotta dai diversi partner: casi reali di bullismo nella scuola europea raccontati dai protagonisti (vittime, carnefici, genitori, insegnanti…). Basandosi su un accurato lavoro di ricerca, che tiene conto del più recente dibattito sul tema del bullismo scolastico (libri, articoli, report e testimonianze), il rapporto individua le strategie pedagogiche più efficaci e presenta le dieci buone pratiche che sono state attuate con successo in ogni paese. La relazione si conclude con un’analisi dettagliata delle competenze necessarie affinché professionisti e attori delle comunità scolastiche possano affrontare efficacemente fenomeni di bullismo e agire in maniera preventiva con i bambini più a rischio. Uno strumento indispensabile per insegnanti, genitori e dirigenti scolastici che vogliono approfondire l’argomento o che si trovano a dover fronteggiare un caso concreto di violenza a scuola. Sonet-bull è un progetto biennale attuato dalla Greek National Agency nell’ambito di Erasmus Plus Programme, Key Action 2 “Strategic Partnerships”. Coinvolge cinque partner di quattro paesi europei: Hellenic Open University (Hou), Grecia (Coordinatore) - Inforef, Belgio - Computer Technology Institute & Press Diophantus (Cti), Grecia - Fondazione Mondo Digitale (Fmd), Italia - Dublin City University (Dcu), Anti Bullying Centre (Abc), Irlanda. Il progetto si fonda sull’idea che per affrontare situazioni di bullismo a scuola, garantire uguaglianza fra gli studenti e un ambiente di apprendimento sicuro, sia necessario il contributo di tutti i protagonisti della comunità scolastica. Il bullismo non si combatte con azioni isolate: al contrario c’è bisogno di un uso massiccio e continuato di mezzi educativi moderni e della stretta collaborazione di tutte le parti interessate. In questa ottica di intervento il progetto unisce nuovi approcci pedagogici, come e-learning e peer learning, con strumenti tecnologici ampiamente diffusi fra i giovani (internet, social network, telefonini), cercando di offrire un supporto tempestivo e continuato a tutti coloro che si occupano di bullismo all’interno delle scuole.  
   
   
EXPO: SFIDA I ´NATIVI DIGITALI´ SU LORO TERRENO PREFERITO  
 
Rho-pero/mi, 3 giugno 2015 - "Con questo evento sfidiamo i ragazzi su un terreno che li vede protagonisti e preparatissimi, visto che sono ´nativi digitali´:ai giovani chiediamo di tornare in Expo nei mesi estivi anche se ci sono già stati con le loro scuole e di raccontare come la vedono. Che raccontino le emozioni, le scoperte o le esperienze creando un prodotto con immagini della durata massima di un minuto". I Presenti - Così l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea ha spiegato ´Un´estate in Expo´ l´iniziativa presentata in conferenza stampa insieme al presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, al commissario unico di Expo Giuseppe Sala, all´assessore regionale allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi e al direttore generale dell´Ufficio Scolastico Regionale Delia Campanelli. Bando Regionale - "Con l´assessore Rossi - ha continuato Aprea - lanciamo un bando che coinvolgerà i ragazzi, riuniti in gruppi di 30, perché si candidino a realizzare un prodotto digitale utilizzando i loro smartphone e comunque strumenti ad alta tecnologia. Potranno raccontare i colori di Expo, le emozioni, l´atmosfera che si respira in un luogo in cui si mescolano culture e sapori di tutto il mondo e restituire queste sensazioni attraverso le immagini". I Partner Dell´accordo - Il Concorso ´Un´estate all´Expo´ che coinvolgerà ragazze e ragazzi nei mesi di giugno, luglio e agosto, è frutto dell´accordo di collaborazione tra Regione Lombardia, Expo S.p.a, Ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca, Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia in collaborazione con Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Lombardia e la Regione Ecclesiastica Lombarda. A Chi Si Rivolge - I destinatari sono istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado della Lombardia, Enti di formazione accreditati che erogano percorsi di secondo ciclo di istruzione e formazione professionale, studenti dei centri estivi organizzati dai Comuni o dagli Oratori. Scoprire Dimensione Ludica Di Expo - "Gli studenti hanno già decretato il successo di questa Esposizione universale - ha precisato l´assessore Aprea - e i dati che conosciamo ci indicano numeri considerevoli, grazie anche al lavoro di programmazione svolto in collaborazione con l´Ufficio Scolastico Regionale. Ora vogliamo che gli studenti tornino in Expo per scoprirne la dimensione ludica". I Premi - Attraverso lo sponsor Samsung saranno offerti ai vincitori, decretati alla fine di ogni mese, tre ´classi digitali´ composte da nove Lavagne Interattive e Multimediali (Lim), 20 tablet e il software già utilizzato per l´iniziativa ´Generazione web´ con cui l´assessorato all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia ha introdotto la didattica digitale nelle scuole. Oltre a questo, a ciascun gruppo di studenti risultato vincitore, saranno consegnate anche 3 lavagne interattive multimediali da 65 pollici. I Lavori Sul Ledwall Di ´Pianeta Lombardia´ - "Tutti i lavori, per volere del presidente Maroni - ha poi aggiunto l´assessore regionale Aprea - verranno proiettati sul grande ledwall collocato sopra l´ingresso di ´Pianeta Lombardia´ in modo che i visitatori di tutto il mondo possano ammirarli".  
   
   
SEA CHANGE E RESPONSEABLE UNISCONO LE FORZE PER MASSIMIZZARE L’IMPATTO DELLA COMPETENZA SCIENTIFICA RELATIVA AGLI OCEANI  
 
Bruxelles, 3 giugno 2015 - La competenza scientifica relativa agli oceani è definita come la comprensione dell’influenza dell’oceano su di noi e della nostra influenza sull’oceano. La dichiarazione di Galway sull’oceano Atlantico impegna l’Ue, il Canada e gli Stati Uniti a promuovere questa comprensione allo scopo di accrescere la consapevolezza dei cittadini relativa al valore dell’Atlantico. I progetti Sea Change e Responseable, che facevano parte dei nuovi progetti di Orizzonte 2020 presentati il mese scorso alla conferenza The Atlantic – Our Shared Resource: making the vision reality, lavoreranno assieme nei prossimi anni per dare un contributo significativo a questo obbiettivo legato alla competenza scientifica relativa agli oceani. Il progetto Sea Change, che è stato presentato da Jon Parr dell’Associazione biologica marina nel Regno Unito e da Paula Keener dell’Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica (Noaa) negli Stati Uniti, mira a far progredire la competenza scientifica relativa agli oceani per coinvolgere i cittadini e far loro intraprendere azioni dirette e sostenibili volte ad avere dei mari in salute. Nel corso dei prossimi tre anni, il team lavorerà per giungere a una trasformazione profonda come il mare nel modo in cui gli europei vedono l’oceano. L’idea è che i cittadini che hanno una reale comprensione dei principi e dei concetti relativi all’oceano saranno attrezzati per prendere delle decisioni informate. Nello specifico, le sfide del progetto coinvolgeranno la revisione e la compilazione delle informazioni esistenti relative a questo settore e l’utilizzo dell’innovazione sociale per supportare diverse azioni di mobilitazione collegate all’Apprendimento permanente e al Blue Schools Network. Infatti, diverse reti rilevanti e influenti, come ad esempio la Rete europea dei musei e dei centri della scienza (Ecsite), l’Associazione europea dei geografi (Eurogeo) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco), e l’Associazione europea degli educatori nel campo della scienza marina (Emsea), sono partner del progetto. Il team è supportato da un gruppo consultivo transatlantico e, anche se Sea Change è stato lanciato solo di recente, esso ha già tenuto diversi incontri sulla competenza transatlantica relativa agli oceani. Nei loro interventi alla conferenza, sia il sig. Parr che la sig.Ra Keener hanno sottolineato l’importanza di questa dimensione transatlantica nello sviluppo del progetto. La sig.Ra Keener ha menzionato l’importante lavoro sulla competenza scientifica relativa all’oceano svolto dal Noaa a partire dalla firma della Dichiarazione di Galway e anche le attività complementari del Noaa che supporteranno il progetto mentre prosegue nel suo cammino. Ad esempio, i partecipanti provenienti da Europa e Stati Uniti hanno già avuto l’opportunità di apprendere assieme nozioni sulle scoperte nelle profondità marine a bordo della nave del Noaa, la Okeanos Explorer. Questo tipo di apprendimento condiviso rappresenta, secondo la sig.Ra Keener, un’estensione naturale delle nostre eredità culturali, passioni, risorse, conoscenze e responsabilità condivise. Il gruppo consultivo internazionale di Sea Change si riunirà a Lisbona a giugno nell’ambito della Blue Week e parteciperà a un workshop transatlantico sulla competenza scientifica relativa all’oceano. Per ulteriori informazioni, visitare: Sea Change http://www.Seachangeproject.eu/    
   
   
AMBIENTE, LOMBARDIA: FORTE IMPEGNO SU ENERGIA E MOBILITÀ  
 
Milano, 3 giugno 2015 - "Regione Lombardia è impegnata nel sostegno alla realizzazione di edifici pubblici ad ´emissioni quasi zero´, con investimenti che sfiorano i 50 milioni di euro, oltre all´implementazione della rete di ricarica pubblica per i veicoli elettrici (20 milioni di euro) . Questi sono solo due dei pilastri della sostenibilità ambientale portata avanti dalla Regione". Lo ha detto Claudia Terzi, assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, durante il suo intervento alla tavola rotonda dal titolo ´L´energia spiegata´, all´Expo Gate, nell´ambito dell´ottava edizione del Festival dell´Energia, in programma dal 28 al 30 maggio a Milano. "Inoltre - ha aggiunto la titolare lombarda all´Ambiente - stiamo destinando 45 dei 235 milioni di fondi Ue per la riqualificazione energetica sull´illuminazione pubblica in modo da ridurre i consumi senza diminuire i servizi".  
   
   
VIE BLU, AVVIATI I CANTIERI DEL MATERANO SONO CIRCA 240 GLI OPERATORI FORESTALI IMPEGNATI NEL PROGETTO PER LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEI FIUMI  
 
Matera, 3 giugno 2015 - Avviati i cantieri forestali relativi al “Progetto vie blu” realizzato in collaborazione tra la Regione Basilicata e la Provincia di Matera. Il progetto, presentato stamani nella sede della provincia di Matera dall’assessore regionale alle politiche agricole impiega circa 240 operatori forestali più i tecnici in accordo con il Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto ed interessa la manutenzione straordinaria dei fiumi. Gli addetti al settore forestale provvederanno alla pulizia degli alvei del reticolo idrogeologico di primo e secondo livello e quindi alla pulizia dei corsi d’acqua anche in continuità con quanto effettuato negli anni scorsi. L’assessore ha fatto presente che il progetto ha una funzione strategica per il territorio del materano tesa alla tutela della regimazione dei corsi d’acqua, alla riqualificazione sotto l’aspetto strutturale e funzionale dell’intera rete ecologica, oltre che dei sistemi ambientali. Il piano garantirà da un lato la salvaguardia del territorio e della risorsa acqua e dall’altro le giornate lavorative per gli operai specializzati che vi prendono parte. L’assessore nell’evidenziare lo sforzo comune fatto da Regione e Provincia di Matera nell’elaborazione del progetto, frutto di concertazione politica e amministrativa, ha fatto appello ai tecnici che seguiranno i lavori e agli operatori forestali per un’efficiente azione di applicazione delle azioni programmatiche e dei tempi previsti. In prospettiva, occorrerà dare sempre maggiore efficienza al settore forestale che dovrà svolgere un’azione di forestazione pienamente produttiva finalizzata a creare una platea unica di gestione del comparto.  
   
   
SICUREZZA IDROGEOLOGICA, IN ARRIVO 3 MILIONI DI EURO PER LA MANUTENZIONE DEI CORSI D´ACQUA IN TOSCANA  
 
Firenze, 3 giugno 2015 – Sono in arrivo 3 milioni di euro per la manutenzione dei corsi d´acqua principali. Li ha stanziati la giunta toscana in attuazione di una delibera approvata ad aprile scorso. Con le nuove risorse regionali i sei Consorzi di Bonifica potranno avviare i lavori di cura e mantenimento sui tratti più importanti dei corsi d´acqua principali (tecnicamente classificati di seconda categoria) in modo da arrivare preparati alla prossima stagione autunnale. Il provvedimento appena firmato ha voluto tener conto di una possibile problematica legata alla delicata fase di passaggio di competenze che stanno attraversando le amministrazioni provinciali che fino a prima della riforma erano gli enti preposti all´attività di manutenzione di questi tratti di fiume. Le risorse saranno così ripartite in base ai chilometri dei tratti di seconda categoria presenti sul territorio: Consorzio 1 Toscana Nord 400mila euro, Consorzio 2 Alto Valdarno 510mila euro, Consorzio 3 Medio Valdarno 567mila euro, Consorzio 4 Basso Valdarno 555mila euro, Consorzio 5 Toscana Costa 318mila euro e Consorzio Toscana 6 Sud 600mila euro. Nello stesso tempo è state stanziate ulteriori risorse pari a 1 milione e 271mila euro per la progettazione di interventi di mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico in diversi comuni della Toscana che prenderanno il via subito in modo da avere progetti pronti e disponibili entro la fine del 2015. In totale gli interventi ammontano a 23 più indagini, studi e monitoraggi a supporto degli interventi attuati dalla Regione. Tra i progetti più rilevanti, diversi nel bacino dell´Ombrone pistoiese per un totale di oltre 100mila euro, e poi consolidamenti di versante fra cui le frane a Cutigliano, Fosdinovo, Massa Marittima e Montignoso.  
   
   
RISCHIO AMBIENTALE, TAVOLA ROTONDA: ESERCIZIO QUOTIDIANO DI UNA STRATEGIA DEI FLUSSI INFORMATIVI  
 
Cagliari, 3 giugno 2015 - "La strategia nella gestione dei flussi della comunicazione e dell´informazione non può essere relegata al solo momento delle emergenze ma deve essere un esercizio quotidiano, in quanto i rischi ambientali sono una minaccia potenziale per l’incolumità delle vite umane, del paesaggio e dell’ambiente, e del nostro patrimonio, materiale e culturale". Così l´assessore alla Difesa dell´Ambiente, con delega alla Protezione Civile, Donatella Spano, il 27 maggio ad Alghero, in occasione della tavola rotonda "La comunicazione del rischio ambientale strategie, sinergie e nuove sfide", organizzata dalla Protezione Civile regionale in collaborazione con l´Università di Sassari e il Cnr-ibimet nell´ambito del progetto transfrontaliero Proterina2. Il dibattito. Platea numerosa e attenta nell’evento coordinato da Elisabetta Tola, conduttrice della trasmissione radiofonica Radio3scienza. Al centro della discussione, l’importanza della comunicazione nel prevenire e minimizzare i danni legati al rischio ambientale, inteso nell’accezione più ampia, che sia incendio, terremoto, alluvione o qualsiasi altra forma di evento minaccioso. Gli interventi hanno sottolineato gli elementi di maggiore criticità e i fattori in cui è necessario migliorarsi, soprattutto nel dialogo e nelle sinergie tra le competenze coinvolte per un costruttivo scambio di idee e di esperienze. "Istituzioni, politici, scienziati, giornalisti, comunità e cittadini: di fronte al rischio ambientale siamo tutti coinvolti – ha proseguito l’esponente della giunta Pigliaru – e siamo tutti chiamati a svolgere un ruolo importante per la nostra sicurezza e la salvaguardia del territorio". Formazione e Protezione civile. "È stato un incontro costruttivo per rafforzare il dialogo e il confronto tra le istituzioni, i mass-media, le diverse comunità scientifiche e operative, e la popolazione al fine di favorire le azioni di protezione e di autoprotezione", ha detto il direttore della Protezione Civile della Sardegna, Graziano Nudda, il quale ha sottolineato l’importanza della prevenzione e della formazione di tutti gli attori coinvolti nonché dei singoli cittadini che, in situazioni di rischio, devono comportarsi in maniera responsabile e consapevole. Autorevoli i relatori presenti: Titti Postiglione, responsabile della comunicazione della Protezione civile, Luca Mercalli, scienziato e noto divulgatore, Mauro Buonocore, dell’ufficio stampa del Centro Euro-mediterraneo sui Cambiamenti climatici, Grazia Pellizzaro, ricercatrice del Cnr, e Luca Taras, assessore del Comune di Sassari con delega alla Protezione Civile.  
   
   
ALLUVIONE IN MAREMMA, FIRMATA L´ORDINANZA CHE RIMODULA IL PIANO DEGLI INTERVENTI  
 
Firenze, 3 giugno 2015 - Il presidente della Regione, in qualità di commissario straordinario, ha firmato l´ordinanza che rimodula il piano degli interventi a seguito dell´alluvione che ha colpito la Maremma nel novembre 2012. In particolare, potranno partire subito i lavori che permetteranno di completare il restauro della cinta muraria nord ovest di Magliano in Toscana (1 milione 180mila euro) e di ripristinare le sezioni dell´Albegna fino alla località Barca del Grazzi (per 2 milioni e 100mila euro). Ci saranno poi interventi ulteriori nel comune di Monte Argentario, Castiglione della Pescaia, Grosseto, Civitella Paganico, Gavorrano, Castell´azzara, Scansano (per un totale di circa di 2 milioni di euro). A questi si aggiungono i 600mila euro dati al Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud per la manutenzione ordinaria dei corsi d´acqua che il Consorzio userà per intervenire sull´Albegna.  
   
   
GIORNATA MONDIALE AMBIENTE, IL 5 GIUGNO A MONTONE GIORNATA DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SU ENERGIE RINNOVABILI E RIDUZIONE RIFIUTI  
 
 Perugia, 3 giugno 2015 – Una giornata di informazione e formazione per le nuove generazioni, in occasione della Giornata mondiale dell´Ambiente istituita dall´Onu, in cui diffondere valori e opportunità di stili di vita più compatibili con l´ambiente, dell´uso di tecnologie sostenibili nella vita quotidiana, della "green economy". L´appuntamento è venerdì 5 giugno a Montone, dalle 9 alle 18, per l´iniziativa organizzata dal Comune di Montone, da Pierluigi Monsignori, l´artista umbro fondatore di Plastic Food Project, e da Antonio Rancati, membro del Comitato scientifico del Cetri-tires (Circolo europeo per la terza rivoluzione industriale), e che si avvale del patrocinio della Regione Umbria, del Ministero dell´Ambiente, di Expo Milano 2015, Anci (Associazione nazionale Comuni) Umbria, Coordinamento Free (Fonti rinnovabili ed efficienza energetica), associazione culturale e casa editrice Liberodiscrivere. La manifestazione si aprirà con un "flash mob" degli studenti delle scuole di Montone e di Città di Castello (piazza del Borgo, ore 9.30) che porteranno una pressa di rifiuti, parte dell´installazione Plastic Food; seguirà un seminario e laboratorio didattico sulla riduzione della produzione dei rifiuti. Alle 10.15 l´inaugurazione ufficiale, con la presentazione da parte di Pierluigi Monsignori del progetto Plastic Food Project e di un´innovativa stampante 3D che sarà possibile vedere in funzione per l´intera giornata al chiostro di San Francesco. Alle 10.45 i responsabili della formazione del Gse (Gestore servizi energetici) terranno una lezione sulle energie rinnovabili incontrando gli studenti dell´Istituto comprensivo di Montone. Tra le altre iniziative, figurano la proiezione del cartone animato "Scopriamo le energie rinnovabili" di Anter-associazione nazionale tutela energie rinnovabili, il filmato documentario di Plastic Food Project realizzato dagli studenti dell´istituto tecnico "Franchetti-salviani" di Città di Castello, un filmato sulla prevenzione incendi del Gruppo di protezione civile di Montone e alcuni video dell´organizzazione no profit Liter of Light. Alle 16.30, nella chiesa di San Francesco, si terrà una tavola rotonda sul tema della riduzione dei rifiuti e sulle energie rinnovabili, alla quale parteciperanno rappresentanti della Regione Umbria, dei Comuni di Montone e di Perugia, dell´associazione Fai la cosa giusta, di Legambiente, del Coordinamento regionale Umbria Rifiuti Zero, dei Giovani di Confindustria Umbria, dei Lions Montone Aries e alla quale interverrà inoltre Pierluigi Monsignori; moderatore, il giornalista ambientale e scientifico Sergio Ferraris, direttore responsabile di "Qualenergia". Saranno aperti stand e punti espositivi del mercatino Ama di Montone e di alcune associazioni; verranno organizzati seminari, dimostrazioni e laboratori delle associazioni della "green economy" dislocate nelle vie e nelle piazze del borgo. La manifestazione si concluderà con la musica proposta dai concertisti "La Scala di seta".  
   
   
TERREMOTO, CHIARITI DAL TAR DI BOLOGNA GLI ESITI DELLE PROCEDURE DI GARA PER IL SERVIZIO DI SOMMINISTRAZIONE LAVORO DEL PERSONALE A SUPPORTO DELLA RICOSTRUZIONE.  
 
Bologna, 3 giugno 2015 «Ora nei Comuni colpiti dal sisma può proseguire con tranquillità il lavoro di ricostruzione pubblica e privata. L’unico interesse del Commissario delegato e degli Enti locali interessati è, ed è sempre stato, quello di garantire la continuità al processo di ricostruzione nonché di assistenza alla popolazione, avvalendosi al tempo stesso del patrimonio di professionalità ed esperienza acquisita in questi tre anni». Così Palma Costi commenta soddisfatta il pronunciamento del Tar di Bologna di oggi che ha chiarito gli esiti delle procedure di gara in merito all’affidamento del servizio di somministrazione lavoro del personale straordinario assunto a supporto della ricostruzione post sisma 2012. Nel merito, a seguito del pronunciamento, viene garantito a tutti i lavoratori interessati la continuità lavorativa e la tempo stesso il consolidamento di tutti i diritti acquisiti. «Molto bene anche la tutela dei lavoratori che si vanno profilando. Non solo per la continuità del rapporto tra lavoratore e Agenzia ma anche la salvaguardia della continuità delle condizioni contrattuali nei ruoli e dei livelli acquisiti in questi anni», ha aggiunto l’assessore Costi.  
   
   
LA COMMISSIONE UE DEFERISCE LA GERMANIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA E HA SUGGERITO CHE VENGA INFLITTO AMMENDE PER VIOLAZIONI RICICLAGGIO DEI RIFIUTI ELETTRONICI  
 
Bruxelles, 3 giugno 2015 - Dopo aver inserito la Corte di giustizia dell´Unione europea contro la Slovenia e la Polonia per ragioni analoghe, la Commissione europea prende ora la Germania alla Corte di giustizia per il mancato recepimento della legislazione Ue sul riciclaggio rifiuti elettronici (nota come direttiva Raee) e mancata comunicazione delle misure nazionali di attuazione. Il regolamento Ue, che avrebbe dovuto essere recepita nel diritto nazionale entro il 14 febbraio 2014, ha lo scopo di prevenire o ridurre l´impatto ambientale negativo di questo flusso di rifiuti in rapida crescita. Il regolamento si basa su una revisione dei Raee precedente e comprende una serie di disposizioni nuove o fortemente modificati, nessuno dei quali è stato ancora recepito dalla Germania. Sulla base della procedura di cui all´articolo 260, comma 3, del Tfue, la Commissione europea chiede quindi alla Corte di infliggere una sanzione giornaliera della Germania per un importo di 210 078 euro fino al la legislazione da recepire. La direttiva riveduta aggiorna la normativa, adattandola e dandogli più lungimiranti. Esso introduce un nuovo obiettivo di raccolta ambizioso del 45% delle apparecchiature elettroniche vendute, da raggiungere nel 2016, e un secondo obiettivo del 65% delle vendite e l´85% dei Raee prodotti fissato per il 2019. Le nuove regole si rilassano la I requisiti imposti agli Stati membri in materia di registrazione e delle relazioni e fornire strumenti migliori per lottare più efficacemente contro l´esportazione illegale di rifiuti. Essi introducono anche un chiaro collegamento con la normativa dell´Unione in materia di progettazione dei prodotti, compresa la direttiva sulla progettazione ecocompatibile , incoraggiando i produttori a migliorare la progettazione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche per facilitarne il riciclaggio.