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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Luglio 2004
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LA NUOVA COSTITUZIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La nuova Costituzione Europea non è una rivoluzione, e non apre la strada a quella che i tabloid britannici già chiamano il ''super stato europeo''. Tuttavia introduce delle novità interessanti che, nel momento in cui la Carta fondamentale sarà davvero ratificata e potrà così entrare in vigore, cambierà il volto dell'Unione Europea. Partiamo da un punto cruciale: l'Ue diventa ''soggetto giuridico'', che è dunque qualcosa di più di un semplice organismo internazionale. Diventa un'entità a sé, e non più un coacervo di stati, potendo anche firmare trattati internazionali come tale e non solo in rappresentanza degli stati membri. L'ue viene inoltre dotata di un Presidente stabile, per due anni e mezzo, ponendo fine alla rotazione semestrale che costringeva leader mondiali a dover incontrare nel giro di 4 anni otto diversi Presidenti dell'Unione Europea. Questo certamente darà una maggiore incisività all'azione internazionale dell'Ue, almeno sul piano rappresentativo, anche se non si può dimenticare il pesante freno costituito dall'obbligo dell'unanimità in politica estera. La rotazione semestrale, per altro, resterà nell'ambito dei consigli settoriali. Oltre a un Presidente stabile, l'Unione Europea avrà un vero e proprio Ministro degli Esteri. Già il titolo fa capire che è qualcosa di più dell'attuale ''Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell'Ue''. Il Ministro, per altro, sarà anche membro a pieno titolo della Commissione Europea (con la formula del ''doppio cappello''); stabilendo così un rapporto diretto tra l'esecutivo e i governi in questo importante settore. Tuttavia, il ministro non avrà vita facile: alla fine la Gran Bretagna è riuscita a imporre una delle sue ''red lines'' essenziali: la norma dell'unanimità proprio in materia di politica estera. Londra ha bloccato una piccola apertura al voto a maggioranza, proposto già dalla presidenza italiana al conclave di Napoli dello scorso novembre: l'idea cioè che si possa votare a maggioranza su semplice proposta del ministro. Nella versione varata dai leader, invece, si specifica che perché si possa votare a maggioranza in materia di politica estera, vi deve essere sì una proposta del ministro, ma questo a sua volta deve prima esser stato incaricato, all'unanimità, dagli stessi governi di prepare la proposta stessa. Un complicato impiccio che in sostanza rende praticamente impossibile un passaggio al voto a maggioranza in questa materia. Esclusa anche un'ipotesi di cooperazione rafforzata (e cioè un gruppo di paesi che decide di andare avanti da soli su un determinato tema) in questo ambito. Le cooperazione rafforzate un altro campo sensibile, la cooperazione in materia giudiziaria e penale. Qui sono passati i cosiddetti ''freni d'emergenza'' inventati già al conclave di Napoli. Si vota a maggioranza, ma se alcuni paesi ritengono che vengano toccati interessi vitali, entro quattro mesi possono chiedere una nuova convocazione del Consiglio, che può o trovare un'intesa, o chiedere alla Commissione una nuova proposta (dovrà esser pronta entro un anno). Se il Consiglio continua a non trovare un'intesa, si potrà passare a una cooperazione rafforzata. Resta l'unanimità in altre materie, anzitutto il fisco e alcuni ambiti degli accordi commerciali internazionali. Cambiano anche i rapporti di forza in seno al Consiglio Ue al momento del voto su una legge comunitaria: senza entrare nel dettaglio del complicato meccanismo, si istituisce un rapporto diretto con la popolazione dei singoli stati membri (si avrà una maggioranza quando a favore sono il 55% degli stati in corrispondenza del 65% della popolazione). Scompare così il poco chiaro e non sempre equo meccanismo del voto ponderato di Nizza. A proposito del voto, numerose materie finora sottoposte alla regola dell'unanimità passano ora alla maggioranza. Sulla governance economica, si è arrivato a un complicato compromesso anzitutto sui poteri della Commissione in materia di procedura per deficit eccessivo. La bozza di Costituzione preparata dalla Convenzione Europea, irrobustiva i poteri dell'esecutivo: gli assegnava infatti il potere di fare una ''proposta'', anziché, com'è attualmente, una pura ''raccomandazione''. Dietro queste formule freddamente giuridiche si cela una sostanziale differenza la ''raccomandazione'' può essere modificata a maggioranza; la proposta, invece può essere ritoccata solo all'unanimità, rendendo così molto più difficile agli stati rimaneggiare le richieste dell'esecutivo prima di approvarle. Una proposta contro cui hanno mostrato durissima opposizione anzitutto i ''grandi'': Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, più vari altri stati medio-piccoli. Alla fine la presidenza ha irlandese trovato un compromesso: i poteri della Commissione saranno di ''proposta'' quando si tratta di constatare il deficit eccessivo (per il cosiddetto ''early warning''); mentre si resta alla ''raccomandazione'' quando si tratta di chiedere agli stati misure precise. Cresce il potere del Parlamento Europeo in numerose aree, a cominciare dal bilancio dell'Ue e dalla nomina del nuovo Presidente della Commissione. Nel primo caso, l'Aula di Strasburgo è messa ora alla pari del Consiglio (che rappresenta i governi) e per poter varare il bilancio sarà indispensabile il sì di entrambe le istituzioni. Quanto al Presidente dell'esecutivo, oltre a restare indispensabile l'assenso dell'Europarlamento, i leader, nell'indicare il suo nome, dovranno tener conto dei risultati delle elezioni europee - conferendo così un connotato più politico alla sua nomina. A prima vista, possono sembrare piccoli passi avanti, ma per chi conosce il ritmo di crescita dell'Unione Europea, con progressi solitamente misurati in millimetri, si tratta davvero di un rinnovamento che potremmo definire storico. Sempre che qualche paese, attraverso un referendum, non decida che l'Ue è andata troppo avanti. Perché, per entrare in vigore, il Trattato costituzionale dovrà essere ratificato da tutti e 25 gli stati membri.  
   
   
LA NUOVA COSTITUZIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La nuova Costituzione Europea non è una rivoluzione, e non apre la strada a quella che i tabloid britannici già chiamano il ''super stato europeo''. Tuttavia introduce delle novità interessanti che, nel momento in cui la Carta fondamentale sarà davvero ratificata e potrà così entrare in vigore, cambierà il volto dell'Unione Europea. Partiamo da un punto cruciale: l'Ue diventa ''soggetto giuridico'', che è dunque qualcosa di più di un semplice organismo internazionale. Diventa un'entità a sé, e non più un coacervo di stati, potendo anche firmare trattati internazionali come tale e non solo in rappresentanza degli stati membri. L'ue viene inoltre dotata di un Presidente stabile, per due anni e mezzo, ponendo fine alla rotazione semestrale che costringeva leader mondiali a dover incontrare nel giro di 4 anni otto diversi Presidenti dell'Unione Europea. Questo certamente darà una maggiore incisività all'azione internazionale dell'Ue, almeno sul piano rappresentativo, anche se non si può dimenticare il pesante freno costituito dall'obbligo dell'unanimità in politica estera. La rotazione semestrale, per altro, resterà nell'ambito dei consigli settoriali. Oltre a un Presidente stabile, l'Unione Europea avrà un vero e proprio Ministro degli Esteri. Già il titolo fa capire che è qualcosa di più dell'attuale ''Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell'Ue''. Il Ministro, per altro, sarà anche membro a pieno titolo della Commissione Europea (con la formula del ''doppio cappello''); stabilendo così un rapporto diretto tra l'esecutivo e i governi in questo importante settore. Tuttavia, il ministro non avrà vita facile: alla fine la Gran Bretagna è riuscita a imporre una delle sue ''red lines'' essenziali: la norma dell'unanimità proprio in materia di politica estera. Londra ha bloccato una piccola apertura al voto a maggioranza, proposto già dalla presidenza italiana al conclave di Napoli dello scorso novembre: l'idea cioè che si possa votare a maggioranza su semplice proposta del ministro. Nella versione varata dai leader, invece, si specifica che perché si possa votare a maggioranza in materia di politica estera, vi deve essere sì una proposta del ministro, ma questo a sua volta deve prima esser stato incaricato, all'unanimità, dagli stessi governi di prepare la proposta stessa. Un complicato impiccio che in sostanza rende praticamente impossibile un passaggio al voto a maggioranza in questa materia. Esclusa anche un'ipotesi di cooperazione rafforzata (e cioè un gruppo di paesi che decide di andare avanti da soli su un determinato tema) in questo ambito. Le cooperazione rafforzate un altro campo sensibile, la cooperazione in materia giudiziaria e penale. Qui sono passati i cosiddetti ''freni d'emergenza'' inventati già al conclave di Napoli. Si vota a maggioranza, ma se alcuni paesi ritengono che vengano toccati interessi vitali, entro quattro mesi possono chiedere una nuova convocazione del Consiglio, che può o trovare un'intesa, o chiedere alla Commissione una nuova proposta (dovrà esser pronta entro un anno). Se il Consiglio continua a non trovare un'intesa, si potrà passare a una cooperazione rafforzata. Resta l'unanimità in altre materie, anzitutto il fisco e alcuni ambiti degli accordi commerciali internazionali. Cambiano anche i rapporti di forza in seno al Consiglio Ue al momento del voto su una legge comunitaria: senza entrare nel dettaglio del complicato meccanismo, si istituisce un rapporto diretto con la popolazione dei singoli stati membri (si avrà una maggioranza quando a favore sono il 55% degli stati in corrispondenza del 65% della popolazione). Scompare così il poco chiaro e non sempre equo meccanismo del voto ponderato di Nizza. A proposito del voto, numerose materie finora sottoposte alla regola dell'unanimità passano ora alla maggioranza. Sulla governance economica, si è arrivato a un complicato compromesso anzitutto sui poteri della Commissione in materia di procedura per deficit eccessivo. La bozza di Costituzione preparata dalla Convenzione Europea, irrobustiva i poteri dell'esecutivo: gli assegnava infatti il potere di fare una ''proposta'', anziché, com'è attualmente, una pura ''raccomandazione''. Dietro queste formule freddamente giuridiche si cela una sostanziale differenza la ''raccomandazione'' può essere modificata a maggioranza; la proposta, invece può essere ritoccata solo all'unanimità, rendendo così molto più difficile agli stati rimaneggiare le richieste dell'esecutivo prima di approvarle. Una proposta contro cui hanno mostrato durissima opposizione anzitutto i ''grandi'': Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, più vari altri stati medio-piccoli. Alla fine la presidenza ha irlandese trovato un compromesso: i poteri della Commissione saranno di ''proposta'' quando si tratta di constatare il deficit eccessivo (per il cosiddetto ''early warning''); mentre si resta alla ''raccomandazione'' quando si tratta di chiedere agli stati misure precise. Cresce il potere del Parlamento Europeo in numerose aree, a cominciare dal bilancio dell'Ue e dalla nomina del nuovo Presidente della Commissione. Nel primo caso, l'Aula di Strasburgo è messa ora alla pari del Consiglio (che rappresenta i governi) e per poter varare il bilancio sarà indispensabile il sì di entrambe le istituzioni. Quanto al Presidente dell'esecutivo, oltre a restare indispensabile l'assenso dell'Europarlamento, i leader, nell'indicare il suo nome, dovranno tener conto dei risultati delle elezioni europee - conferendo così un connotato più politico alla sua nomina. A prima vista, possono sembrare piccoli passi avanti, ma per chi conosce il ritmo di crescita dell'Unione Europea, con progressi solitamente misurati in millimetri, si tratta davvero di un rinnovamento che potremmo definire storico. Sempre che qualche paese, attraverso un referendum, non decida che l'Ue è andata troppo avanti. Perché, per entrare in vigore, il Trattato costituzionale dovrà essere ratificato da tutti e 25 gli stati membri.  
   
   
LA NUOVA COSTITUZIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La nuova Costituzione Europea non è una rivoluzione, e non apre la strada a quella che i tabloid britannici già chiamano il ''super stato europeo''. Tuttavia introduce delle novità interessanti che, nel momento in cui la Carta fondamentale sarà davvero ratificata e potrà così entrare in vigore, cambierà il volto dell'Unione Europea. Partiamo da un punto cruciale: l'Ue diventa ''soggetto giuridico'', che è dunque qualcosa di più di un semplice organismo internazionale. Diventa un'entità a sé, e non più un coacervo di stati, potendo anche firmare trattati internazionali come tale e non solo in rappresentanza degli stati membri. L'ue viene inoltre dotata di un Presidente stabile, per due anni e mezzo, ponendo fine alla rotazione semestrale che costringeva leader mondiali a dover incontrare nel giro di 4 anni otto diversi Presidenti dell'Unione Europea. Questo certamente darà una maggiore incisività all'azione internazionale dell'Ue, almeno sul piano rappresentativo, anche se non si può dimenticare il pesante freno costituito dall'obbligo dell'unanimità in politica estera. La rotazione semestrale, per altro, resterà nell'ambito dei consigli settoriali. Oltre a un Presidente stabile, l'Unione Europea avrà un vero e proprio Ministro degli Esteri. Già il titolo fa capire che è qualcosa di più dell'attuale ''Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell'Ue''. Il Ministro, per altro, sarà anche membro a pieno titolo della Commissione Europea (con la formula del ''doppio cappello''); stabilendo così un rapporto diretto tra l'esecutivo e i governi in questo importante settore. Tuttavia, il ministro non avrà vita facile: alla fine la Gran Bretagna è riuscita a imporre una delle sue ''red lines'' essenziali: la norma dell'unanimità proprio in materia di politica estera. Londra ha bloccato una piccola apertura al voto a maggioranza, proposto già dalla presidenza italiana al conclave di Napoli dello scorso novembre: l'idea cioè che si possa votare a maggioranza su semplice proposta del ministro. Nella versione varata dai leader, invece, si specifica che perché si possa votare a maggioranza in materia di politica estera, vi deve essere sì una proposta del ministro, ma questo a sua volta deve prima esser stato incaricato, all'unanimità, dagli stessi governi di prepare la proposta stessa. Un complicato impiccio che in sostanza rende praticamente impossibile un passaggio al voto a maggioranza in questa materia. Esclusa anche un'ipotesi di cooperazione rafforzata (e cioè un gruppo di paesi che decide di andare avanti da soli su un determinato tema) in questo ambito. Le cooperazione rafforzate un altro campo sensibile, la cooperazione in materia giudiziaria e penale. Qui sono passati i cosiddetti ''freni d'emergenza'' inventati già al conclave di Napoli. Si vota a maggioranza, ma se alcuni paesi ritengono che vengano toccati interessi vitali, entro quattro mesi possono chiedere una nuova convocazione del Consiglio, che può o trovare un'intesa, o chiedere alla Commissione una nuova proposta (dovrà esser pronta entro un anno). Se il Consiglio continua a non trovare un'intesa, si potrà passare a una cooperazione rafforzata. Resta l'unanimità in altre materie, anzitutto il fisco e alcuni ambiti degli accordi commerciali internazionali. Cambiano anche i rapporti di forza in seno al Consiglio Ue al momento del voto su una legge comunitaria: senza entrare nel dettaglio del complicato meccanismo, si istituisce un rapporto diretto con la popolazione dei singoli stati membri (si avrà una maggioranza quando a favore sono il 55% degli stati in corrispondenza del 65% della popolazione). Scompare così il poco chiaro e non sempre equo meccanismo del voto ponderato di Nizza. A proposito del voto, numerose materie finora sottoposte alla regola dell'unanimità passano ora alla maggioranza. Sulla governance economica, si è arrivato a un complicato compromesso anzitutto sui poteri della Commissione in materia di procedura per deficit eccessivo. La bozza di Costituzione preparata dalla Convenzione Europea, irrobustiva i poteri dell'esecutivo: gli assegnava infatti il potere di fare una ''proposta'', anziché, com'è attualmente, una pura ''raccomandazione''. Dietro queste formule freddamente giuridiche si cela una sostanziale differenza la ''raccomandazione'' può essere modificata a maggioranza; la proposta, invece può essere ritoccata solo all'unanimità, rendendo così molto più difficile agli stati rimaneggiare le richieste dell'esecutivo prima di approvarle. Una proposta contro cui hanno mostrato durissima opposizione anzitutto i ''grandi'': Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, più vari altri stati medio-piccoli. Alla fine la presidenza ha irlandese trovato un compromesso: i poteri della Commissione saranno di ''proposta'' quando si tratta di constatare il deficit eccessivo (per il cosiddetto ''early warning''); mentre si resta alla ''raccomandazione'' quando si tratta di chiedere agli stati misure precise. Cresce il potere del Parlamento Europeo in numerose aree, a cominciare dal bilancio dell'Ue e dalla nomina del nuovo Presidente della Commissione. Nel primo caso, l'Aula di Strasburgo è messa ora alla pari del Consiglio (che rappresenta i governi) e per poter varare il bilancio sarà indispensabile il sì di entrambe le istituzioni. Quanto al Presidente dell'esecutivo, oltre a restare indispensabile l'assenso dell'Europarlamento, i leader, nell'indicare il suo nome, dovranno tener conto dei risultati delle elezioni europee - conferendo così un connotato più politico alla sua nomina. A prima vista, possono sembrare piccoli passi avanti, ma per chi conosce il ritmo di crescita dell'Unione Europea, con progressi solitamente misurati in millimetri, si tratta davvero di un rinnovamento che potremmo definire storico. Sempre che qualche paese, attraverso un referendum, non decida che l'Ue è andata troppo avanti. Perché, per entrare in vigore, il Trattato costituzionale dovrà essere ratificato da tutti e 25 gli stati membri.  
   
   
LA NUOVA COSTITUZIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La nuova Costituzione Europea non è una rivoluzione, e non apre la strada a quella che i tabloid britannici già chiamano il ''super stato europeo''. Tuttavia introduce delle novità interessanti che, nel momento in cui la Carta fondamentale sarà davvero ratificata e potrà così entrare in vigore, cambierà il volto dell'Unione Europea. Partiamo da un punto cruciale: l'Ue diventa ''soggetto giuridico'', che è dunque qualcosa di più di un semplice organismo internazionale. Diventa un'entità a sé, e non più un coacervo di stati, potendo anche firmare trattati internazionali come tale e non solo in rappresentanza degli stati membri. L'ue viene inoltre dotata di un Presidente stabile, per due anni e mezzo, ponendo fine alla rotazione semestrale che costringeva leader mondiali a dover incontrare nel giro di 4 anni otto diversi Presidenti dell'Unione Europea. Questo certamente darà una maggiore incisività all'azione internazionale dell'Ue, almeno sul piano rappresentativo, anche se non si può dimenticare il pesante freno costituito dall'obbligo dell'unanimità in politica estera. La rotazione semestrale, per altro, resterà nell'ambito dei consigli settoriali. Oltre a un Presidente stabile, l'Unione Europea avrà un vero e proprio Ministro degli Esteri. Già il titolo fa capire che è qualcosa di più dell'attuale ''Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell'Ue''. Il Ministro, per altro, sarà anche membro a pieno titolo della Commissione Europea (con la formula del ''doppio cappello''); stabilendo così un rapporto diretto tra l'esecutivo e i governi in questo importante settore. Tuttavia, il ministro non avrà vita facile: alla fine la Gran Bretagna è riuscita a imporre una delle sue ''red lines'' essenziali: la norma dell'unanimità proprio in materia di politica estera. Londra ha bloccato una piccola apertura al voto a maggioranza, proposto già dalla presidenza italiana al conclave di Napoli dello scorso novembre: l'idea cioè che si possa votare a maggioranza su semplice proposta del ministro. Nella versione varata dai leader, invece, si specifica che perché si possa votare a maggioranza in materia di politica estera, vi deve essere sì una proposta del ministro, ma questo a sua volta deve prima esser stato incaricato, all'unanimità, dagli stessi governi di prepare la proposta stessa. Un complicato impiccio che in sostanza rende praticamente impossibile un passaggio al voto a maggioranza in questa materia. Esclusa anche un'ipotesi di cooperazione rafforzata (e cioè un gruppo di paesi che decide di andare avanti da soli su un determinato tema) in questo ambito. Le cooperazione rafforzate un altro campo sensibile, la cooperazione in materia giudiziaria e penale. Qui sono passati i cosiddetti ''freni d'emergenza'' inventati già al conclave di Napoli. Si vota a maggioranza, ma se alcuni paesi ritengono che vengano toccati interessi vitali, entro quattro mesi possono chiedere una nuova convocazione del Consiglio, che può o trovare un'intesa, o chiedere alla Commissione una nuova proposta (dovrà esser pronta entro un anno). Se il Consiglio continua a non trovare un'intesa, si potrà passare a una cooperazione rafforzata. Resta l'unanimità in altre materie, anzitutto il fisco e alcuni ambiti degli accordi commerciali internazionali. Cambiano anche i rapporti di forza in seno al Consiglio Ue al momento del voto su una legge comunitaria: senza entrare nel dettaglio del complicato meccanismo, si istituisce un rapporto diretto con la popolazione dei singoli stati membri (si avrà una maggioranza quando a favore sono il 55% degli stati in corrispondenza del 65% della popolazione). Scompare così il poco chiaro e non sempre equo meccanismo del voto ponderato di Nizza. A proposito del voto, numerose materie finora sottoposte alla regola dell'unanimità passano ora alla maggioranza. Sulla governance economica, si è arrivato a un complicato compromesso anzitutto sui poteri della Commissione in materia di procedura per deficit eccessivo. La bozza di Costituzione preparata dalla Convenzione Europea, irrobustiva i poteri dell'esecutivo: gli assegnava infatti il potere di fare una ''proposta'', anziché, com'è attualmente, una pura ''raccomandazione''. Dietro queste formule freddamente giuridiche si cela una sostanziale differenza la ''raccomandazione'' può essere modificata a maggioranza; la proposta, invece può essere ritoccata solo all'unanimità, rendendo così molto più difficile agli stati rimaneggiare le richieste dell'esecutivo prima di approvarle. Una proposta contro cui hanno mostrato durissima opposizione anzitutto i ''grandi'': Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, più vari altri stati medio-piccoli. Alla fine la presidenza ha irlandese trovato un compromesso: i poteri della Commissione saranno di ''proposta'' quando si tratta di constatare il deficit eccessivo (per il cosiddetto ''early warning''); mentre si resta alla ''raccomandazione'' quando si tratta di chiedere agli stati misure precise. Cresce il potere del Parlamento Europeo in numerose aree, a cominciare dal bilancio dell'Ue e dalla nomina del nuovo Presidente della Commissione. Nel primo caso, l'Aula di Strasburgo è messa ora alla pari del Consiglio (che rappresenta i governi) e per poter varare il bilancio sarà indispensabile il sì di entrambe le istituzioni. Quanto al Presidente dell'esecutivo, oltre a restare indispensabile l'assenso dell'Europarlamento, i leader, nell'indicare il suo nome, dovranno tener conto dei risultati delle elezioni europee - conferendo così un connotato più politico alla sua nomina. A prima vista, possono sembrare piccoli passi avanti, ma per chi conosce il ritmo di crescita dell'Unione Europea, con progressi solitamente misurati in millimetri, si tratta davvero di un rinnovamento che potremmo definire storico. Sempre che qualche paese, attraverso un referendum, non decida che l'Ue è andata troppo avanti. Perché, per entrare in vigore, il Trattato costituzionale dovrà essere ratificato da tutti e 25 gli stati membri.  
   
   
LA NUOVA COSTITUZIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La nuova Costituzione Europea non è una rivoluzione, e non apre la strada a quella che i tabloid britannici già chiamano il ''super stato europeo''. Tuttavia introduce delle novità interessanti che, nel momento in cui la Carta fondamentale sarà davvero ratificata e potrà così entrare in vigore, cambierà il volto dell'Unione Europea. Partiamo da un punto cruciale: l'Ue diventa ''soggetto giuridico'', che è dunque qualcosa di più di un semplice organismo internazionale. Diventa un'entità a sé, e non più un coacervo di stati, potendo anche firmare trattati internazionali come tale e non solo in rappresentanza degli stati membri. L'ue viene inoltre dotata di un Presidente stabile, per due anni e mezzo, ponendo fine alla rotazione semestrale che costringeva leader mondiali a dover incontrare nel giro di 4 anni otto diversi Presidenti dell'Unione Europea. Questo certamente darà una maggiore incisività all'azione internazionale dell'Ue, almeno sul piano rappresentativo, anche se non si può dimenticare il pesante freno costituito dall'obbligo dell'unanimità in politica estera. La rotazione semestrale, per altro, resterà nell'ambito dei consigli settoriali. Oltre a un Presidente stabile, l'Unione Europea avrà un vero e proprio Ministro degli Esteri. Già il titolo fa capire che è qualcosa di più dell'attuale ''Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell'Ue''. Il Ministro, per altro, sarà anche membro a pieno titolo della Commissione Europea (con la formula del ''doppio cappello''); stabilendo così un rapporto diretto tra l'esecutivo e i governi in questo importante settore. Tuttavia, il ministro non avrà vita facile: alla fine la Gran Bretagna è riuscita a imporre una delle sue ''red lines'' essenziali: la norma dell'unanimità proprio in materia di politica estera. Londra ha bloccato una piccola apertura al voto a maggioranza, proposto già dalla presidenza italiana al conclave di Napoli dello scorso novembre: l'idea cioè che si possa votare a maggioranza su semplice proposta del ministro. Nella versione varata dai leader, invece, si specifica che perché si possa votare a maggioranza in materia di politica estera, vi deve essere sì una proposta del ministro, ma questo a sua volta deve prima esser stato incaricato, all'unanimità, dagli stessi governi di prepare la proposta stessa. Un complicato impiccio che in sostanza rende praticamente impossibile un passaggio al voto a maggioranza in questa materia. Esclusa anche un'ipotesi di cooperazione rafforzata (e cioè un gruppo di paesi che decide di andare avanti da soli su un determinato tema) in questo ambito. Le cooperazione rafforzate un altro campo sensibile, la cooperazione in materia giudiziaria e penale. Qui sono passati i cosiddetti ''freni d'emergenza'' inventati già al conclave di Napoli. Si vota a maggioranza, ma se alcuni paesi ritengono che vengano toccati interessi vitali, entro quattro mesi possono chiedere una nuova convocazione del Consiglio, che può o trovare un'intesa, o chiedere alla Commissione una nuova proposta (dovrà esser pronta entro un anno). Se il Consiglio continua a non trovare un'intesa, si potrà passare a una cooperazione rafforzata. Resta l'unanimità in altre materie, anzitutto il fisco e alcuni ambiti degli accordi commerciali internazionali. Cambiano anche i rapporti di forza in seno al Consiglio Ue al momento del voto su una legge comunitaria: senza entrare nel dettaglio del complicato meccanismo, si istituisce un rapporto diretto con la popolazione dei singoli stati membri (si avrà una maggioranza quando a favore sono il 55% degli stati in corrispondenza del 65% della popolazione). Scompare così il poco chiaro e non sempre equo meccanismo del voto ponderato di Nizza. A proposito del voto, numerose materie finora sottoposte alla regola dell'unanimità passano ora alla maggioranza. Sulla governance economica, si è arrivato a un complicato compromesso anzitutto sui poteri della Commissione in materia di procedura per deficit eccessivo. La bozza di Costituzione preparata dalla Convenzione Europea, irrobustiva i poteri dell'esecutivo: gli assegnava infatti il potere di fare una ''proposta'', anziché, com'è attualmente, una pura ''raccomandazione''. Dietro queste formule freddamente giuridiche si cela una sostanziale differenza la ''raccomandazione'' può essere modificata a maggioranza; la proposta, invece può essere ritoccata solo all'unanimità, rendendo così molto più difficile agli stati rimaneggiare le richieste dell'esecutivo prima di approvarle. Una proposta contro cui hanno mostrato durissima opposizione anzitutto i ''grandi'': Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, più vari altri stati medio-piccoli. Alla fine la presidenza ha irlandese trovato un compromesso: i poteri della Commissione saranno di ''proposta'' quando si tratta di constatare il deficit eccessivo (per il cosiddetto ''early warning''); mentre si resta alla ''raccomandazione'' quando si tratta di chiedere agli stati misure precise. Cresce il potere del Parlamento Europeo in numerose aree, a cominciare dal bilancio dell'Ue e dalla nomina del nuovo Presidente della Commissione. Nel primo caso, l'Aula di Strasburgo è messa ora alla pari del Consiglio (che rappresenta i governi) e per poter varare il bilancio sarà indispensabile il sì di entrambe le istituzioni. Quanto al Presidente dell'esecutivo, oltre a restare indispensabile l'assenso dell'Europarlamento, i leader, nell'indicare il suo nome, dovranno tener conto dei risultati delle elezioni europee - conferendo così un connotato più politico alla sua nomina. A prima vista, possono sembrare piccoli passi avanti, ma per chi conosce il ritmo di crescita dell'Unione Europea, con progressi solitamente misurati in millimetri, si tratta davvero di un rinnovamento che potremmo definire storico. Sempre che qualche paese, attraverso un referendum, non decida che l'Ue è andata troppo avanti. Perché, per entrare in vigore, il Trattato costituzionale dovrà essere ratificato da tutti e 25 gli stati membri.  
   
   
LA NUOVA COSTITUZIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La nuova Costituzione Europea non è una rivoluzione, e non apre la strada a quella che i tabloid britannici già chiamano il ''super stato europeo''. Tuttavia introduce delle novità interessanti che, nel momento in cui la Carta fondamentale sarà davvero ratificata e potrà così entrare in vigore, cambierà il volto dell'Unione Europea. Partiamo da un punto cruciale: l'Ue diventa ''soggetto giuridico'', che è dunque qualcosa di più di un semplice organismo internazionale. Diventa un'entità a sé, e non più un coacervo di stati, potendo anche firmare trattati internazionali come tale e non solo in rappresentanza degli stati membri. L'ue viene inoltre dotata di un Presidente stabile, per due anni e mezzo, ponendo fine alla rotazione semestrale che costringeva leader mondiali a dover incontrare nel giro di 4 anni otto diversi Presidenti dell'Unione Europea. Questo certamente darà una maggiore incisività all'azione internazionale dell'Ue, almeno sul piano rappresentativo, anche se non si può dimenticare il pesante freno costituito dall'obbligo dell'unanimità in politica estera. La rotazione semestrale, per altro, resterà nell'ambito dei consigli settoriali. Oltre a un Presidente stabile, l'Unione Europea avrà un vero e proprio Ministro degli Esteri. Già il titolo fa capire che è qualcosa di più dell'attuale ''Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell'Ue''. Il Ministro, per altro, sarà anche membro a pieno titolo della Commissione Europea (con la formula del ''doppio cappello''); stabilendo così un rapporto diretto tra l'esecutivo e i governi in questo importante settore. Tuttavia, il ministro non avrà vita facile: alla fine la Gran Bretagna è riuscita a imporre una delle sue ''red lines'' essenziali: la norma dell'unanimità proprio in materia di politica estera. Londra ha bloccato una piccola apertura al voto a maggioranza, proposto già dalla presidenza italiana al conclave di Napoli dello scorso novembre: l'idea cioè che si possa votare a maggioranza su semplice proposta del ministro. Nella versione varata dai leader, invece, si specifica che perché si possa votare a maggioranza in materia di politica estera, vi deve essere sì una proposta del ministro, ma questo a sua volta deve prima esser stato incaricato, all'unanimità, dagli stessi governi di prepare la proposta stessa. Un complicato impiccio che in sostanza rende praticamente impossibile un passaggio al voto a maggioranza in questa materia. Esclusa anche un'ipotesi di cooperazione rafforzata (e cioè un gruppo di paesi che decide di andare avanti da soli su un determinato tema) in questo ambito. Le cooperazione rafforzate un altro campo sensibile, la cooperazione in materia giudiziaria e penale. Qui sono passati i cosiddetti ''freni d'emergenza'' inventati già al conclave di Napoli. Si vota a maggioranza, ma se alcuni paesi ritengono che vengano toccati interessi vitali, entro quattro mesi possono chiedere una nuova convocazione del Consiglio, che può o trovare un'intesa, o chiedere alla Commissione una nuova proposta (dovrà esser pronta entro un anno). Se il Consiglio continua a non trovare un'intesa, si potrà passare a una cooperazione rafforzata. Resta l'unanimità in altre materie, anzitutto il fisco e alcuni ambiti degli accordi commerciali internazionali. Cambiano anche i rapporti di forza in seno al Consiglio Ue al momento del voto su una legge comunitaria: senza entrare nel dettaglio del complicato meccanismo, si istituisce un rapporto diretto con la popolazione dei singoli stati membri (si avrà una maggioranza quando a favore sono il 55% degli stati in corrispondenza del 65% della popolazione). Scompare così il poco chiaro e non sempre equo meccanismo del voto ponderato di Nizza. A proposito del voto, numerose materie finora sottoposte alla regola dell'unanimità passano ora alla maggioranza. Sulla governance economica, si è arrivato a un complicato compromesso anzitutto sui poteri della Commissione in materia di procedura per deficit eccessivo. La bozza di Costituzione preparata dalla Convenzione Europea, irrobustiva i poteri dell'esecutivo: gli assegnava infatti il potere di fare una ''proposta'', anziché, com'è attualmente, una pura ''raccomandazione''. Dietro queste formule freddamente giuridiche si cela una sostanziale differenza la ''raccomandazione'' può essere modificata a maggioranza; la proposta, invece può essere ritoccata solo all'unanimità, rendendo così molto più difficile agli stati rimaneggiare le richieste dell'esecutivo prima di approvarle. Una proposta contro cui hanno mostrato durissima opposizione anzitutto i ''grandi'': Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, più vari altri stati medio-piccoli. Alla fine la presidenza ha irlandese trovato un compromesso: i poteri della Commissione saranno di ''proposta'' quando si tratta di constatare il deficit eccessivo (per il cosiddetto ''early warning''); mentre si resta alla ''raccomandazione'' quando si tratta di chiedere agli stati misure precise. Cresce il potere del Parlamento Europeo in numerose aree, a cominciare dal bilancio dell'Ue e dalla nomina del nuovo Presidente della Commissione. Nel primo caso, l'Aula di Strasburgo è messa ora alla pari del Consiglio (che rappresenta i governi) e per poter varare il bilancio sarà indispensabile il sì di entrambe le istituzioni. Quanto al Presidente dell'esecutivo, oltre a restare indispensabile l'assenso dell'Europarlamento, i leader, nell'indicare il suo nome, dovranno tener conto dei risultati delle elezioni europee - conferendo così un connotato più politico alla sua nomina. A prima vista, possono sembrare piccoli passi avanti, ma per chi conosce il ritmo di crescita dell'Unione Europea, con progressi solitamente misurati in millimetri, si tratta davvero di un rinnovamento che potremmo definire storico. Sempre che qualche paese, attraverso un referendum, non decida che l'Ue è andata troppo avanti. Perché, per entrare in vigore, il Trattato costituzionale dovrà essere ratificato da tutti e 25 gli stati membri.  
   
   
L'UNIONE EUROPEA PRONTA AL PROSSIMO ALLARGAMENTO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Appena concluso lo storico allargamento a 10 nuovi membri, l'Unione Europea si accinge a fare il prossimo passo. Un passo che la porterà dapprima a 27 e poi a 28 o 29 membri. In effetti all'ultimo Consiglio Europeo, svoltosi a Bruxelles lo scorso 17 e 18 giugno, è stata sostanzialmente confermata l'adesione congiunta di Bulgaria e Romania per il 2007. Il Presidente di turno dell'Ue, il premier irlandese Bertie Ahern, ha sottolineato che non vi sarà uno scollegamento fra i due paesi, sebbene il primo sia più avanti del secondo: Sofia ha infatti appena chiuso tutti i capitoli del negoziato con Bruxelles, dimostrando grande slancio nel portare avanti le riforme economiche e politiche richieste dall'Unione. La Romania, invece, segna ancora il passo in importanti settori, anzitutto la lotta alla corruzione e il sistema giudiziario del Paese. ''Se Bucarest farà gli sforzi necessari - ha affermato il Commissario all'Allargamento, Guenther Verheugen - ce la farà tranquillamente''. Lo stesso auspicio ha espresso anche il Presidente della Commissione Romano Prodi. Il fatto che non vi sarà il ''decoupling'', come l'ha chiamato Ahern, del resto, è una buona notizia per i rumeni. Un'affermazione contraria avrebbe sicuramente lasciato pensare a un forte pessimismo dell'Ue nei confronti del paese balcanico, indicando che Bruxelles poteva esser pronta a lasciarlo indietro procedendo invece con il vicino meridionale. Il Consiglio del 17 e 18 giugno, del resto, mentre è rimasto cauto sulla questione della possibile apertura di negoziati con la Turchia, ha invece spalancato la porta alla Croazia. L'unione Europea, si legge nelle conclusioni del vertice, ''ha deciso che la Croazia è un Paese candidato, e che il processo di adesione dovrà essere lanciato''. Vi è già una data abbastanza concreta: l'Ue - si legge ancora nel documento - ''ha deciso di aprire una conferenza intergovernativa bilaterale con la Croazia all'inizio del 2005 per avviare i negoziati''. In particolare, l'Ue continua a chiedere anzitutto che Zagabria cooperi con il Tribunale internazionale sull'ex Jugoslavia per il perseguimento dei criminali di guerra. Il Paese dovrà inoltre fare maggiori sforzi a tutela delle minoranze, sul ritorno dei profughi, sulla riforma del sistema giudiziario e sulla lotta alla corruzione. Insomma ancora lavoro da fare, ma, ha affermato il Presidente della Commissione Romano Prodi, ''il messaggio è chiaro, la porta è aperta''.  
   
   
L'UNIONE EUROPEA PRONTA AL PROSSIMO ALLARGAMENTO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Appena concluso lo storico allargamento a 10 nuovi membri, l'Unione Europea si accinge a fare il prossimo passo. Un passo che la porterà dapprima a 27 e poi a 28 o 29 membri. In effetti all'ultimo Consiglio Europeo, svoltosi a Bruxelles lo scorso 17 e 18 giugno, è stata sostanzialmente confermata l'adesione congiunta di Bulgaria e Romania per il 2007. Il Presidente di turno dell'Ue, il premier irlandese Bertie Ahern, ha sottolineato che non vi sarà uno scollegamento fra i due paesi, sebbene il primo sia più avanti del secondo: Sofia ha infatti appena chiuso tutti i capitoli del negoziato con Bruxelles, dimostrando grande slancio nel portare avanti le riforme economiche e politiche richieste dall'Unione. La Romania, invece, segna ancora il passo in importanti settori, anzitutto la lotta alla corruzione e il sistema giudiziario del Paese. ''Se Bucarest farà gli sforzi necessari - ha affermato il Commissario all'Allargamento, Guenther Verheugen - ce la farà tranquillamente''. Lo stesso auspicio ha espresso anche il Presidente della Commissione Romano Prodi. Il fatto che non vi sarà il ''decoupling'', come l'ha chiamato Ahern, del resto, è una buona notizia per i rumeni. Un'affermazione contraria avrebbe sicuramente lasciato pensare a un forte pessimismo dell'Ue nei confronti del paese balcanico, indicando che Bruxelles poteva esser pronta a lasciarlo indietro procedendo invece con il vicino meridionale. Il Consiglio del 17 e 18 giugno, del resto, mentre è rimasto cauto sulla questione della possibile apertura di negoziati con la Turchia, ha invece spalancato la porta alla Croazia. L'unione Europea, si legge nelle conclusioni del vertice, ''ha deciso che la Croazia è un Paese candidato, e che il processo di adesione dovrà essere lanciato''. Vi è già una data abbastanza concreta: l'Ue - si legge ancora nel documento - ''ha deciso di aprire una conferenza intergovernativa bilaterale con la Croazia all'inizio del 2005 per avviare i negoziati''. In particolare, l'Ue continua a chiedere anzitutto che Zagabria cooperi con il Tribunale internazionale sull'ex Jugoslavia per il perseguimento dei criminali di guerra. Il Paese dovrà inoltre fare maggiori sforzi a tutela delle minoranze, sul ritorno dei profughi, sulla riforma del sistema giudiziario e sulla lotta alla corruzione. Insomma ancora lavoro da fare, ma, ha affermato il Presidente della Commissione Romano Prodi, ''il messaggio è chiaro, la porta è aperta''.  
   
   
L'UNIONE EUROPEA PRONTA AL PROSSIMO ALLARGAMENTO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Appena concluso lo storico allargamento a 10 nuovi membri, l'Unione Europea si accinge a fare il prossimo passo. Un passo che la porterà dapprima a 27 e poi a 28 o 29 membri. In effetti all'ultimo Consiglio Europeo, svoltosi a Bruxelles lo scorso 17 e 18 giugno, è stata sostanzialmente confermata l'adesione congiunta di Bulgaria e Romania per il 2007. Il Presidente di turno dell'Ue, il premier irlandese Bertie Ahern, ha sottolineato che non vi sarà uno scollegamento fra i due paesi, sebbene il primo sia più avanti del secondo: Sofia ha infatti appena chiuso tutti i capitoli del negoziato con Bruxelles, dimostrando grande slancio nel portare avanti le riforme economiche e politiche richieste dall'Unione. La Romania, invece, segna ancora il passo in importanti settori, anzitutto la lotta alla corruzione e il sistema giudiziario del Paese. ''Se Bucarest farà gli sforzi necessari - ha affermato il Commissario all'Allargamento, Guenther Verheugen - ce la farà tranquillamente''. Lo stesso auspicio ha espresso anche il Presidente della Commissione Romano Prodi. Il fatto che non vi sarà il ''decoupling'', come l'ha chiamato Ahern, del resto, è una buona notizia per i rumeni. Un'affermazione contraria avrebbe sicuramente lasciato pensare a un forte pessimismo dell'Ue nei confronti del paese balcanico, indicando che Bruxelles poteva esser pronta a lasciarlo indietro procedendo invece con il vicino meridionale. Il Consiglio del 17 e 18 giugno, del resto, mentre è rimasto cauto sulla questione della possibile apertura di negoziati con la Turchia, ha invece spalancato la porta alla Croazia. L'unione Europea, si legge nelle conclusioni del vertice, ''ha deciso che la Croazia è un Paese candidato, e che il processo di adesione dovrà essere lanciato''. Vi è già una data abbastanza concreta: l'Ue - si legge ancora nel documento - ''ha deciso di aprire una conferenza intergovernativa bilaterale con la Croazia all'inizio del 2005 per avviare i negoziati''. In particolare, l'Ue continua a chiedere anzitutto che Zagabria cooperi con il Tribunale internazionale sull'ex Jugoslavia per il perseguimento dei criminali di guerra. Il Paese dovrà inoltre fare maggiori sforzi a tutela delle minoranze, sul ritorno dei profughi, sulla riforma del sistema giudiziario e sulla lotta alla corruzione. Insomma ancora lavoro da fare, ma, ha affermato il Presidente della Commissione Romano Prodi, ''il messaggio è chiaro, la porta è aperta''.  
   
   
L'UNIONE EUROPEA PRONTA AL PROSSIMO ALLARGAMENTO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Appena concluso lo storico allargamento a 10 nuovi membri, l'Unione Europea si accinge a fare il prossimo passo. Un passo che la porterà dapprima a 27 e poi a 28 o 29 membri. In effetti all'ultimo Consiglio Europeo, svoltosi a Bruxelles lo scorso 17 e 18 giugno, è stata sostanzialmente confermata l'adesione congiunta di Bulgaria e Romania per il 2007. Il Presidente di turno dell'Ue, il premier irlandese Bertie Ahern, ha sottolineato che non vi sarà uno scollegamento fra i due paesi, sebbene il primo sia più avanti del secondo: Sofia ha infatti appena chiuso tutti i capitoli del negoziato con Bruxelles, dimostrando grande slancio nel portare avanti le riforme economiche e politiche richieste dall'Unione. La Romania, invece, segna ancora il passo in importanti settori, anzitutto la lotta alla corruzione e il sistema giudiziario del Paese. ''Se Bucarest farà gli sforzi necessari - ha affermato il Commissario all'Allargamento, Guenther Verheugen - ce la farà tranquillamente''. Lo stesso auspicio ha espresso anche il Presidente della Commissione Romano Prodi. Il fatto che non vi sarà il ''decoupling'', come l'ha chiamato Ahern, del resto, è una buona notizia per i rumeni. Un'affermazione contraria avrebbe sicuramente lasciato pensare a un forte pessimismo dell'Ue nei confronti del paese balcanico, indicando che Bruxelles poteva esser pronta a lasciarlo indietro procedendo invece con il vicino meridionale. Il Consiglio del 17 e 18 giugno, del resto, mentre è rimasto cauto sulla questione della possibile apertura di negoziati con la Turchia, ha invece spalancato la porta alla Croazia. L'unione Europea, si legge nelle conclusioni del vertice, ''ha deciso che la Croazia è un Paese candidato, e che il processo di adesione dovrà essere lanciato''. Vi è già una data abbastanza concreta: l'Ue - si legge ancora nel documento - ''ha deciso di aprire una conferenza intergovernativa bilaterale con la Croazia all'inizio del 2005 per avviare i negoziati''. In particolare, l'Ue continua a chiedere anzitutto che Zagabria cooperi con il Tribunale internazionale sull'ex Jugoslavia per il perseguimento dei criminali di guerra. Il Paese dovrà inoltre fare maggiori sforzi a tutela delle minoranze, sul ritorno dei profughi, sulla riforma del sistema giudiziario e sulla lotta alla corruzione. Insomma ancora lavoro da fare, ma, ha affermato il Presidente della Commissione Romano Prodi, ''il messaggio è chiaro, la porta è aperta''.  
   
   
L'UNIONE EUROPEA PRONTA AL PROSSIMO ALLARGAMENTO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Appena concluso lo storico allargamento a 10 nuovi membri, l'Unione Europea si accinge a fare il prossimo passo. Un passo che la porterà dapprima a 27 e poi a 28 o 29 membri. In effetti all'ultimo Consiglio Europeo, svoltosi a Bruxelles lo scorso 17 e 18 giugno, è stata sostanzialmente confermata l'adesione congiunta di Bulgaria e Romania per il 2007. Il Presidente di turno dell'Ue, il premier irlandese Bertie Ahern, ha sottolineato che non vi sarà uno scollegamento fra i due paesi, sebbene il primo sia più avanti del secondo: Sofia ha infatti appena chiuso tutti i capitoli del negoziato con Bruxelles, dimostrando grande slancio nel portare avanti le riforme economiche e politiche richieste dall'Unione. La Romania, invece, segna ancora il passo in importanti settori, anzitutto la lotta alla corruzione e il sistema giudiziario del Paese. ''Se Bucarest farà gli sforzi necessari - ha affermato il Commissario all'Allargamento, Guenther Verheugen - ce la farà tranquillamente''. Lo stesso auspicio ha espresso anche il Presidente della Commissione Romano Prodi. Il fatto che non vi sarà il ''decoupling'', come l'ha chiamato Ahern, del resto, è una buona notizia per i rumeni. Un'affermazione contraria avrebbe sicuramente lasciato pensare a un forte pessimismo dell'Ue nei confronti del paese balcanico, indicando che Bruxelles poteva esser pronta a lasciarlo indietro procedendo invece con il vicino meridionale. Il Consiglio del 17 e 18 giugno, del resto, mentre è rimasto cauto sulla questione della possibile apertura di negoziati con la Turchia, ha invece spalancato la porta alla Croazia. L'unione Europea, si legge nelle conclusioni del vertice, ''ha deciso che la Croazia è un Paese candidato, e che il processo di adesione dovrà essere lanciato''. Vi è già una data abbastanza concreta: l'Ue - si legge ancora nel documento - ''ha deciso di aprire una conferenza intergovernativa bilaterale con la Croazia all'inizio del 2005 per avviare i negoziati''. In particolare, l'Ue continua a chiedere anzitutto che Zagabria cooperi con il Tribunale internazionale sull'ex Jugoslavia per il perseguimento dei criminali di guerra. Il Paese dovrà inoltre fare maggiori sforzi a tutela delle minoranze, sul ritorno dei profughi, sulla riforma del sistema giudiziario e sulla lotta alla corruzione. Insomma ancora lavoro da fare, ma, ha affermato il Presidente della Commissione Romano Prodi, ''il messaggio è chiaro, la porta è aperta''.  
   
   
L'UNIONE EUROPEA PRONTA AL PROSSIMO ALLARGAMENTO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Appena concluso lo storico allargamento a 10 nuovi membri, l'Unione Europea si accinge a fare il prossimo passo. Un passo che la porterà dapprima a 27 e poi a 28 o 29 membri. In effetti all'ultimo Consiglio Europeo, svoltosi a Bruxelles lo scorso 17 e 18 giugno, è stata sostanzialmente confermata l'adesione congiunta di Bulgaria e Romania per il 2007. Il Presidente di turno dell'Ue, il premier irlandese Bertie Ahern, ha sottolineato che non vi sarà uno scollegamento fra i due paesi, sebbene il primo sia più avanti del secondo: Sofia ha infatti appena chiuso tutti i capitoli del negoziato con Bruxelles, dimostrando grande slancio nel portare avanti le riforme economiche e politiche richieste dall'Unione. La Romania, invece, segna ancora il passo in importanti settori, anzitutto la lotta alla corruzione e il sistema giudiziario del Paese. ''Se Bucarest farà gli sforzi necessari - ha affermato il Commissario all'Allargamento, Guenther Verheugen - ce la farà tranquillamente''. Lo stesso auspicio ha espresso anche il Presidente della Commissione Romano Prodi. Il fatto che non vi sarà il ''decoupling'', come l'ha chiamato Ahern, del resto, è una buona notizia per i rumeni. Un'affermazione contraria avrebbe sicuramente lasciato pensare a un forte pessimismo dell'Ue nei confronti del paese balcanico, indicando che Bruxelles poteva esser pronta a lasciarlo indietro procedendo invece con il vicino meridionale. Il Consiglio del 17 e 18 giugno, del resto, mentre è rimasto cauto sulla questione della possibile apertura di negoziati con la Turchia, ha invece spalancato la porta alla Croazia. L'unione Europea, si legge nelle conclusioni del vertice, ''ha deciso che la Croazia è un Paese candidato, e che il processo di adesione dovrà essere lanciato''. Vi è già una data abbastanza concreta: l'Ue - si legge ancora nel documento - ''ha deciso di aprire una conferenza intergovernativa bilaterale con la Croazia all'inizio del 2005 per avviare i negoziati''. In particolare, l'Ue continua a chiedere anzitutto che Zagabria cooperi con il Tribunale internazionale sull'ex Jugoslavia per il perseguimento dei criminali di guerra. Il Paese dovrà inoltre fare maggiori sforzi a tutela delle minoranze, sul ritorno dei profughi, sulla riforma del sistema giudiziario e sulla lotta alla corruzione. Insomma ancora lavoro da fare, ma, ha affermato il Presidente della Commissione Romano Prodi, ''il messaggio è chiaro, la porta è aperta''.  
   
   
IL FUTURO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA EUROPEA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione europea ha proposto di portare mediamente a 10 miliardi di euro l’anno, per tutta la durata del prossimo programma quadro, l’impegno finanziario dell’Unione europea a favore della ricerca - cioè il doppio rispetto a oggi - e di destinare tale somma alla realizzazione di sei grandi obiettivi, tra i quali la creazione di poli di eccellenza europei, il varo di iniziative tecnologiche nei settori industriali in crescita o la creazione di una "agenzia" europea per il sostegno a équipe europee di ricerca fondamentale. Nel documento strategico dal titolo «La scienza e la tecnologia, chiavi del futuro dell'Europa» la Commissione intende dare una risposta concreta agli obiettivi fissati nella strategia di Lisbona e dare impulso allo Spazio europeo della ricerca. La Commissione propone anche che in futuro l'impegno europeo si concentri su alcune tematiche chiave, come la sicurezza e lo spazio. Nel progetto di bilancio Ue per il periodo 2007-2013 la Commissione ha proposto di aumentare sensibilmente il bilancio destinato alla ricerca dell’Ue, che potrebbe come minimo raddoppiare. In questo modo sarà possibile sfruttare appieno il «valore aggiunto europeo» delle azioni dell’Unione, ad esempio costituendo masse critiche di risorse materiali, umane ed intellettuali, e rispondere così alle crescenti pressioni della concorrenza internazionale con un forte effetto propulsore sugli investimenti privati destinati alla ricerca. I sei grandi obiettivi dell’azione comunitaria - · Creare poli d'eccellenza europei grazie alla collaborazione tra laboratori. · Avviare iniziative tecnologiche su scala europea in settori industriali promettenti, con la creazione di imprese comuni. · Stimolare la creatività della ricerca fondamentale con la concorrenza tra équipe di ricerca individuali a livello europeo. · Attirare in Europa i migliori ricercatori rafforzando il sostegno loro destinato. · Sviluppare infrastrutture di ricerca di interesse europeo prendendo a modello le reti transeuropee. · Intensificare il coordinamento dei programmi nazionali di ricerca. La Commissione intende inoltre individuare le tematiche sulle quali concentrare l'impegno di ricerca europeo. Finora sono già stati individuati due settori: lo spazio e la sicurezza. La Commissione intende applicare le modalità più efficaci per realizzare tali obiettivi, in particolare la gestione in partenariato e la gestione demandata ad agenzie esterne. Infine, intende migliorare il funzionamento del programma quadro provvedendo a rivedere e semplificare le disposizioni finanziarie e amministrative in base alle esperienze acquisite. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/dgs/research/index_it.html  
   
   
IL FUTURO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA EUROPEA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione europea ha proposto di portare mediamente a 10 miliardi di euro l’anno, per tutta la durata del prossimo programma quadro, l’impegno finanziario dell’Unione europea a favore della ricerca - cioè il doppio rispetto a oggi - e di destinare tale somma alla realizzazione di sei grandi obiettivi, tra i quali la creazione di poli di eccellenza europei, il varo di iniziative tecnologiche nei settori industriali in crescita o la creazione di una "agenzia" europea per il sostegno a équipe europee di ricerca fondamentale. Nel documento strategico dal titolo «La scienza e la tecnologia, chiavi del futuro dell'Europa» la Commissione intende dare una risposta concreta agli obiettivi fissati nella strategia di Lisbona e dare impulso allo Spazio europeo della ricerca. La Commissione propone anche che in futuro l'impegno europeo si concentri su alcune tematiche chiave, come la sicurezza e lo spazio. Nel progetto di bilancio Ue per il periodo 2007-2013 la Commissione ha proposto di aumentare sensibilmente il bilancio destinato alla ricerca dell’Ue, che potrebbe come minimo raddoppiare. In questo modo sarà possibile sfruttare appieno il «valore aggiunto europeo» delle azioni dell’Unione, ad esempio costituendo masse critiche di risorse materiali, umane ed intellettuali, e rispondere così alle crescenti pressioni della concorrenza internazionale con un forte effetto propulsore sugli investimenti privati destinati alla ricerca. I sei grandi obiettivi dell’azione comunitaria - · Creare poli d'eccellenza europei grazie alla collaborazione tra laboratori. · Avviare iniziative tecnologiche su scala europea in settori industriali promettenti, con la creazione di imprese comuni. · Stimolare la creatività della ricerca fondamentale con la concorrenza tra équipe di ricerca individuali a livello europeo. · Attirare in Europa i migliori ricercatori rafforzando il sostegno loro destinato. · Sviluppare infrastrutture di ricerca di interesse europeo prendendo a modello le reti transeuropee. · Intensificare il coordinamento dei programmi nazionali di ricerca. La Commissione intende inoltre individuare le tematiche sulle quali concentrare l'impegno di ricerca europeo. Finora sono già stati individuati due settori: lo spazio e la sicurezza. La Commissione intende applicare le modalità più efficaci per realizzare tali obiettivi, in particolare la gestione in partenariato e la gestione demandata ad agenzie esterne. Infine, intende migliorare il funzionamento del programma quadro provvedendo a rivedere e semplificare le disposizioni finanziarie e amministrative in base alle esperienze acquisite. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/dgs/research/index_it.html  
   
   
IL FUTURO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA EUROPEA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione europea ha proposto di portare mediamente a 10 miliardi di euro l’anno, per tutta la durata del prossimo programma quadro, l’impegno finanziario dell’Unione europea a favore della ricerca - cioè il doppio rispetto a oggi - e di destinare tale somma alla realizzazione di sei grandi obiettivi, tra i quali la creazione di poli di eccellenza europei, il varo di iniziative tecnologiche nei settori industriali in crescita o la creazione di una "agenzia" europea per il sostegno a équipe europee di ricerca fondamentale. Nel documento strategico dal titolo «La scienza e la tecnologia, chiavi del futuro dell'Europa» la Commissione intende dare una risposta concreta agli obiettivi fissati nella strategia di Lisbona e dare impulso allo Spazio europeo della ricerca. La Commissione propone anche che in futuro l'impegno europeo si concentri su alcune tematiche chiave, come la sicurezza e lo spazio. Nel progetto di bilancio Ue per il periodo 2007-2013 la Commissione ha proposto di aumentare sensibilmente il bilancio destinato alla ricerca dell’Ue, che potrebbe come minimo raddoppiare. In questo modo sarà possibile sfruttare appieno il «valore aggiunto europeo» delle azioni dell’Unione, ad esempio costituendo masse critiche di risorse materiali, umane ed intellettuali, e rispondere così alle crescenti pressioni della concorrenza internazionale con un forte effetto propulsore sugli investimenti privati destinati alla ricerca. I sei grandi obiettivi dell’azione comunitaria - · Creare poli d'eccellenza europei grazie alla collaborazione tra laboratori. · Avviare iniziative tecnologiche su scala europea in settori industriali promettenti, con la creazione di imprese comuni. · Stimolare la creatività della ricerca fondamentale con la concorrenza tra équipe di ricerca individuali a livello europeo. · Attirare in Europa i migliori ricercatori rafforzando il sostegno loro destinato. · Sviluppare infrastrutture di ricerca di interesse europeo prendendo a modello le reti transeuropee. · Intensificare il coordinamento dei programmi nazionali di ricerca. La Commissione intende inoltre individuare le tematiche sulle quali concentrare l'impegno di ricerca europeo. Finora sono già stati individuati due settori: lo spazio e la sicurezza. La Commissione intende applicare le modalità più efficaci per realizzare tali obiettivi, in particolare la gestione in partenariato e la gestione demandata ad agenzie esterne. Infine, intende migliorare il funzionamento del programma quadro provvedendo a rivedere e semplificare le disposizioni finanziarie e amministrative in base alle esperienze acquisite. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/dgs/research/index_it.html  
   
   
IL FUTURO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA EUROPEA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione europea ha proposto di portare mediamente a 10 miliardi di euro l’anno, per tutta la durata del prossimo programma quadro, l’impegno finanziario dell’Unione europea a favore della ricerca - cioè il doppio rispetto a oggi - e di destinare tale somma alla realizzazione di sei grandi obiettivi, tra i quali la creazione di poli di eccellenza europei, il varo di iniziative tecnologiche nei settori industriali in crescita o la creazione di una "agenzia" europea per il sostegno a équipe europee di ricerca fondamentale. Nel documento strategico dal titolo «La scienza e la tecnologia, chiavi del futuro dell'Europa» la Commissione intende dare una risposta concreta agli obiettivi fissati nella strategia di Lisbona e dare impulso allo Spazio europeo della ricerca. La Commissione propone anche che in futuro l'impegno europeo si concentri su alcune tematiche chiave, come la sicurezza e lo spazio. Nel progetto di bilancio Ue per il periodo 2007-2013 la Commissione ha proposto di aumentare sensibilmente il bilancio destinato alla ricerca dell’Ue, che potrebbe come minimo raddoppiare. In questo modo sarà possibile sfruttare appieno il «valore aggiunto europeo» delle azioni dell’Unione, ad esempio costituendo masse critiche di risorse materiali, umane ed intellettuali, e rispondere così alle crescenti pressioni della concorrenza internazionale con un forte effetto propulsore sugli investimenti privati destinati alla ricerca. I sei grandi obiettivi dell’azione comunitaria - · Creare poli d'eccellenza europei grazie alla collaborazione tra laboratori. · Avviare iniziative tecnologiche su scala europea in settori industriali promettenti, con la creazione di imprese comuni. · Stimolare la creatività della ricerca fondamentale con la concorrenza tra équipe di ricerca individuali a livello europeo. · Attirare in Europa i migliori ricercatori rafforzando il sostegno loro destinato. · Sviluppare infrastrutture di ricerca di interesse europeo prendendo a modello le reti transeuropee. · Intensificare il coordinamento dei programmi nazionali di ricerca. La Commissione intende inoltre individuare le tematiche sulle quali concentrare l'impegno di ricerca europeo. Finora sono già stati individuati due settori: lo spazio e la sicurezza. La Commissione intende applicare le modalità più efficaci per realizzare tali obiettivi, in particolare la gestione in partenariato e la gestione demandata ad agenzie esterne. Infine, intende migliorare il funzionamento del programma quadro provvedendo a rivedere e semplificare le disposizioni finanziarie e amministrative in base alle esperienze acquisite. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/dgs/research/index_it.html  
   
   
IL FUTURO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA EUROPEA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione europea ha proposto di portare mediamente a 10 miliardi di euro l’anno, per tutta la durata del prossimo programma quadro, l’impegno finanziario dell’Unione europea a favore della ricerca - cioè il doppio rispetto a oggi - e di destinare tale somma alla realizzazione di sei grandi obiettivi, tra i quali la creazione di poli di eccellenza europei, il varo di iniziative tecnologiche nei settori industriali in crescita o la creazione di una "agenzia" europea per il sostegno a équipe europee di ricerca fondamentale. Nel documento strategico dal titolo «La scienza e la tecnologia, chiavi del futuro dell'Europa» la Commissione intende dare una risposta concreta agli obiettivi fissati nella strategia di Lisbona e dare impulso allo Spazio europeo della ricerca. La Commissione propone anche che in futuro l'impegno europeo si concentri su alcune tematiche chiave, come la sicurezza e lo spazio. Nel progetto di bilancio Ue per il periodo 2007-2013 la Commissione ha proposto di aumentare sensibilmente il bilancio destinato alla ricerca dell’Ue, che potrebbe come minimo raddoppiare. In questo modo sarà possibile sfruttare appieno il «valore aggiunto europeo» delle azioni dell’Unione, ad esempio costituendo masse critiche di risorse materiali, umane ed intellettuali, e rispondere così alle crescenti pressioni della concorrenza internazionale con un forte effetto propulsore sugli investimenti privati destinati alla ricerca. I sei grandi obiettivi dell’azione comunitaria - · Creare poli d'eccellenza europei grazie alla collaborazione tra laboratori. · Avviare iniziative tecnologiche su scala europea in settori industriali promettenti, con la creazione di imprese comuni. · Stimolare la creatività della ricerca fondamentale con la concorrenza tra équipe di ricerca individuali a livello europeo. · Attirare in Europa i migliori ricercatori rafforzando il sostegno loro destinato. · Sviluppare infrastrutture di ricerca di interesse europeo prendendo a modello le reti transeuropee. · Intensificare il coordinamento dei programmi nazionali di ricerca. La Commissione intende inoltre individuare le tematiche sulle quali concentrare l'impegno di ricerca europeo. Finora sono già stati individuati due settori: lo spazio e la sicurezza. La Commissione intende applicare le modalità più efficaci per realizzare tali obiettivi, in particolare la gestione in partenariato e la gestione demandata ad agenzie esterne. Infine, intende migliorare il funzionamento del programma quadro provvedendo a rivedere e semplificare le disposizioni finanziarie e amministrative in base alle esperienze acquisite. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/dgs/research/index_it.html  
   
   
IL FUTURO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA EUROPEA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione europea ha proposto di portare mediamente a 10 miliardi di euro l’anno, per tutta la durata del prossimo programma quadro, l’impegno finanziario dell’Unione europea a favore della ricerca - cioè il doppio rispetto a oggi - e di destinare tale somma alla realizzazione di sei grandi obiettivi, tra i quali la creazione di poli di eccellenza europei, il varo di iniziative tecnologiche nei settori industriali in crescita o la creazione di una "agenzia" europea per il sostegno a équipe europee di ricerca fondamentale. Nel documento strategico dal titolo «La scienza e la tecnologia, chiavi del futuro dell'Europa» la Commissione intende dare una risposta concreta agli obiettivi fissati nella strategia di Lisbona e dare impulso allo Spazio europeo della ricerca. La Commissione propone anche che in futuro l'impegno europeo si concentri su alcune tematiche chiave, come la sicurezza e lo spazio. Nel progetto di bilancio Ue per il periodo 2007-2013 la Commissione ha proposto di aumentare sensibilmente il bilancio destinato alla ricerca dell’Ue, che potrebbe come minimo raddoppiare. In questo modo sarà possibile sfruttare appieno il «valore aggiunto europeo» delle azioni dell’Unione, ad esempio costituendo masse critiche di risorse materiali, umane ed intellettuali, e rispondere così alle crescenti pressioni della concorrenza internazionale con un forte effetto propulsore sugli investimenti privati destinati alla ricerca. I sei grandi obiettivi dell’azione comunitaria - · Creare poli d'eccellenza europei grazie alla collaborazione tra laboratori. · Avviare iniziative tecnologiche su scala europea in settori industriali promettenti, con la creazione di imprese comuni. · Stimolare la creatività della ricerca fondamentale con la concorrenza tra équipe di ricerca individuali a livello europeo. · Attirare in Europa i migliori ricercatori rafforzando il sostegno loro destinato. · Sviluppare infrastrutture di ricerca di interesse europeo prendendo a modello le reti transeuropee. · Intensificare il coordinamento dei programmi nazionali di ricerca. La Commissione intende inoltre individuare le tematiche sulle quali concentrare l'impegno di ricerca europeo. Finora sono già stati individuati due settori: lo spazio e la sicurezza. La Commissione intende applicare le modalità più efficaci per realizzare tali obiettivi, in particolare la gestione in partenariato e la gestione demandata ad agenzie esterne. Infine, intende migliorare il funzionamento del programma quadro provvedendo a rivedere e semplificare le disposizioni finanziarie e amministrative in base alle esperienze acquisite. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/dgs/research/index_it.html  
   
   
LANCIATA UFFICIALMENTE LA RETE EUROPEA DEI CENTRI DI MOBILITÀ  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Con l'inaugurazione della rete europea dei centri di mobilità (Era-more); la Commissione europea ha fatto un altro passo verso l'attuazione delle raccomandazioni del vertice del Consiglio Lisbona 2000. La rete mira a fornire sostegno e consulenza ai ricercatori e alle loro famiglie in caso di trasloco internazionale, rafforzando in questo modo lo Spazio europeo della ricerca e sostenendo l'ambizione dell'Europa di diventare entro il 2010 l'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo. 'La rete Era-more nasce dall'impegno dei leader europei, nel marzo del 2000, a individuare gli ostacoli che sussistono alla mobilità dei ricercatori in Europa e trovare urgentemente soluzioni per eliminarli', ha detto il Commissario per la Ricerca Philippe Busquin. 'I centri di mobilità saranno spesso il primo punto di contatto dei ricercatori che affrontano un'esperienza di mobilità'. La rete Era-more è stata pensata per fornire un'assistenza gratuita e personalizzata ai ricercatori europei e d'oltremare durante e dopo il loro soggiorno all'estero. Sfruttando le risorse e l'esperienza delle organizzazioni che esistono in 33 paesi, i centri forniranno un sostegno di alto livello per tutti i problemi legati all'attività professionale e alla vita quotidiana dei ricercatori che vivono in un paese straniero. 'Per molti ricercatori e per le loro famiglie, un'esperienza di mobilità rappresenta una vera sfida', dice Jimmy Jamar della direzione 'Risorse umane e mobilità' della Dg Ricerca della Commissione. Spiegando in termini concreti in cosa Era-more sarà diversa, Jamar ha detto: 'I membri della rete s'impegneranno a fornire direttamente una risposta, in base alla loro esperienza e conoscenza del settore, o a indirizzare il ricercatore all'opportuna fonte d'informazione'. La rete Era-more fa parte della crescente serie di servizi della Commissione pensati per appoggiare la mobilità dei ricercatori nell'Ue, tra cui rientrano anche il portale della mobilità dei ricercatori e i nuovi visti scientifici per i ricercatori dei paesi terzi. Infolink- http://europa.Eu.int/eracareers/index_en.cfm?l1=4  
   
   
LANCIATA UFFICIALMENTE LA RETE EUROPEA DEI CENTRI DI MOBILITÀ  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Con l'inaugurazione della rete europea dei centri di mobilità (Era-more); la Commissione europea ha fatto un altro passo verso l'attuazione delle raccomandazioni del vertice del Consiglio Lisbona 2000. La rete mira a fornire sostegno e consulenza ai ricercatori e alle loro famiglie in caso di trasloco internazionale, rafforzando in questo modo lo Spazio europeo della ricerca e sostenendo l'ambizione dell'Europa di diventare entro il 2010 l'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo. 'La rete Era-more nasce dall'impegno dei leader europei, nel marzo del 2000, a individuare gli ostacoli che sussistono alla mobilità dei ricercatori in Europa e trovare urgentemente soluzioni per eliminarli', ha detto il Commissario per la Ricerca Philippe Busquin. 'I centri di mobilità saranno spesso il primo punto di contatto dei ricercatori che affrontano un'esperienza di mobilità'. La rete Era-more è stata pensata per fornire un'assistenza gratuita e personalizzata ai ricercatori europei e d'oltremare durante e dopo il loro soggiorno all'estero. Sfruttando le risorse e l'esperienza delle organizzazioni che esistono in 33 paesi, i centri forniranno un sostegno di alto livello per tutti i problemi legati all'attività professionale e alla vita quotidiana dei ricercatori che vivono in un paese straniero. 'Per molti ricercatori e per le loro famiglie, un'esperienza di mobilità rappresenta una vera sfida', dice Jimmy Jamar della direzione 'Risorse umane e mobilità' della Dg Ricerca della Commissione. Spiegando in termini concreti in cosa Era-more sarà diversa, Jamar ha detto: 'I membri della rete s'impegneranno a fornire direttamente una risposta, in base alla loro esperienza e conoscenza del settore, o a indirizzare il ricercatore all'opportuna fonte d'informazione'. La rete Era-more fa parte della crescente serie di servizi della Commissione pensati per appoggiare la mobilità dei ricercatori nell'Ue, tra cui rientrano anche il portale della mobilità dei ricercatori e i nuovi visti scientifici per i ricercatori dei paesi terzi. Infolink- http://europa.Eu.int/eracareers/index_en.cfm?l1=4  
   
   
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Bruxelles, 1 luglio 2004 - Con l'inaugurazione della rete europea dei centri di mobilità (Era-more); la Commissione europea ha fatto un altro passo verso l'attuazione delle raccomandazioni del vertice del Consiglio Lisbona 2000. La rete mira a fornire sostegno e consulenza ai ricercatori e alle loro famiglie in caso di trasloco internazionale, rafforzando in questo modo lo Spazio europeo della ricerca e sostenendo l'ambizione dell'Europa di diventare entro il 2010 l'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo. 'La rete Era-more nasce dall'impegno dei leader europei, nel marzo del 2000, a individuare gli ostacoli che sussistono alla mobilità dei ricercatori in Europa e trovare urgentemente soluzioni per eliminarli', ha detto il Commissario per la Ricerca Philippe Busquin. 'I centri di mobilità saranno spesso il primo punto di contatto dei ricercatori che affrontano un'esperienza di mobilità'. La rete Era-more è stata pensata per fornire un'assistenza gratuita e personalizzata ai ricercatori europei e d'oltremare durante e dopo il loro soggiorno all'estero. Sfruttando le risorse e l'esperienza delle organizzazioni che esistono in 33 paesi, i centri forniranno un sostegno di alto livello per tutti i problemi legati all'attività professionale e alla vita quotidiana dei ricercatori che vivono in un paese straniero. 'Per molti ricercatori e per le loro famiglie, un'esperienza di mobilità rappresenta una vera sfida', dice Jimmy Jamar della direzione 'Risorse umane e mobilità' della Dg Ricerca della Commissione. Spiegando in termini concreti in cosa Era-more sarà diversa, Jamar ha detto: 'I membri della rete s'impegneranno a fornire direttamente una risposta, in base alla loro esperienza e conoscenza del settore, o a indirizzare il ricercatore all'opportuna fonte d'informazione'. La rete Era-more fa parte della crescente serie di servizi della Commissione pensati per appoggiare la mobilità dei ricercatori nell'Ue, tra cui rientrano anche il portale della mobilità dei ricercatori e i nuovi visti scientifici per i ricercatori dei paesi terzi. Infolink- http://europa.Eu.int/eracareers/index_en.cfm?l1=4  
   
   
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Bruxelles, 1 luglio 2004 - Con l'inaugurazione della rete europea dei centri di mobilità (Era-more); la Commissione europea ha fatto un altro passo verso l'attuazione delle raccomandazioni del vertice del Consiglio Lisbona 2000. La rete mira a fornire sostegno e consulenza ai ricercatori e alle loro famiglie in caso di trasloco internazionale, rafforzando in questo modo lo Spazio europeo della ricerca e sostenendo l'ambizione dell'Europa di diventare entro il 2010 l'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo. 'La rete Era-more nasce dall'impegno dei leader europei, nel marzo del 2000, a individuare gli ostacoli che sussistono alla mobilità dei ricercatori in Europa e trovare urgentemente soluzioni per eliminarli', ha detto il Commissario per la Ricerca Philippe Busquin. 'I centri di mobilità saranno spesso il primo punto di contatto dei ricercatori che affrontano un'esperienza di mobilità'. La rete Era-more è stata pensata per fornire un'assistenza gratuita e personalizzata ai ricercatori europei e d'oltremare durante e dopo il loro soggiorno all'estero. Sfruttando le risorse e l'esperienza delle organizzazioni che esistono in 33 paesi, i centri forniranno un sostegno di alto livello per tutti i problemi legati all'attività professionale e alla vita quotidiana dei ricercatori che vivono in un paese straniero. 'Per molti ricercatori e per le loro famiglie, un'esperienza di mobilità rappresenta una vera sfida', dice Jimmy Jamar della direzione 'Risorse umane e mobilità' della Dg Ricerca della Commissione. Spiegando in termini concreti in cosa Era-more sarà diversa, Jamar ha detto: 'I membri della rete s'impegneranno a fornire direttamente una risposta, in base alla loro esperienza e conoscenza del settore, o a indirizzare il ricercatore all'opportuna fonte d'informazione'. La rete Era-more fa parte della crescente serie di servizi della Commissione pensati per appoggiare la mobilità dei ricercatori nell'Ue, tra cui rientrano anche il portale della mobilità dei ricercatori e i nuovi visti scientifici per i ricercatori dei paesi terzi. Infolink- http://europa.Eu.int/eracareers/index_en.cfm?l1=4  
   
   
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Bruxelles, 1 luglio 2004 - Con l'inaugurazione della rete europea dei centri di mobilità (Era-more); la Commissione europea ha fatto un altro passo verso l'attuazione delle raccomandazioni del vertice del Consiglio Lisbona 2000. La rete mira a fornire sostegno e consulenza ai ricercatori e alle loro famiglie in caso di trasloco internazionale, rafforzando in questo modo lo Spazio europeo della ricerca e sostenendo l'ambizione dell'Europa di diventare entro il 2010 l'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo. 'La rete Era-more nasce dall'impegno dei leader europei, nel marzo del 2000, a individuare gli ostacoli che sussistono alla mobilità dei ricercatori in Europa e trovare urgentemente soluzioni per eliminarli', ha detto il Commissario per la Ricerca Philippe Busquin. 'I centri di mobilità saranno spesso il primo punto di contatto dei ricercatori che affrontano un'esperienza di mobilità'. La rete Era-more è stata pensata per fornire un'assistenza gratuita e personalizzata ai ricercatori europei e d'oltremare durante e dopo il loro soggiorno all'estero. Sfruttando le risorse e l'esperienza delle organizzazioni che esistono in 33 paesi, i centri forniranno un sostegno di alto livello per tutti i problemi legati all'attività professionale e alla vita quotidiana dei ricercatori che vivono in un paese straniero. 'Per molti ricercatori e per le loro famiglie, un'esperienza di mobilità rappresenta una vera sfida', dice Jimmy Jamar della direzione 'Risorse umane e mobilità' della Dg Ricerca della Commissione. Spiegando in termini concreti in cosa Era-more sarà diversa, Jamar ha detto: 'I membri della rete s'impegneranno a fornire direttamente una risposta, in base alla loro esperienza e conoscenza del settore, o a indirizzare il ricercatore all'opportuna fonte d'informazione'. La rete Era-more fa parte della crescente serie di servizi della Commissione pensati per appoggiare la mobilità dei ricercatori nell'Ue, tra cui rientrano anche il portale della mobilità dei ricercatori e i nuovi visti scientifici per i ricercatori dei paesi terzi. Infolink- http://europa.Eu.int/eracareers/index_en.cfm?l1=4  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA NOMINA STEFANO MANSERVISI DIRETTORE GENERALE PER LO SVILUPPO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione ha nominato ieri Stefano Manservisi direttore generale per lo sviluppo. In tale veste, Stefano Manservisi aiuterà il commissario per lo sviluppo e gli aiuti umanitari a definire la politica di cooperazione allo sviluppo attuata dall'Ue in tutto il mondo e sorveglierà la programmazione dell'assistenza allo sviluppo fornita dall'Ue nei 78 paesi partner dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico nonché nei 20 paesi e territori d’oltremare. Stefano Manservisi è un funzionario italiano di 49 anni entrato alla Commissione nel 1983 dopo aver lavorato presso l’Istituto italiano per il commercio estero. Si è occupato di sviluppo per oltre 15 anni, prima come amministratore presso la Dg Sviluppo e poi come esperto delle questioni inerenti allo sviluppo presso il gabinetto del vicepresidente Filippo Maria Pandolfi, del commissario Raniero Vanni d’Archirafi, del commissario Mario Monti e dell'attuale presidente Romano Prodi, di cui dirige il gabinetto dal giugno 2001.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA NOMINA STEFANO MANSERVISI DIRETTORE GENERALE PER LO SVILUPPO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione ha nominato ieri Stefano Manservisi direttore generale per lo sviluppo. In tale veste, Stefano Manservisi aiuterà il commissario per lo sviluppo e gli aiuti umanitari a definire la politica di cooperazione allo sviluppo attuata dall'Ue in tutto il mondo e sorveglierà la programmazione dell'assistenza allo sviluppo fornita dall'Ue nei 78 paesi partner dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico nonché nei 20 paesi e territori d’oltremare. Stefano Manservisi è un funzionario italiano di 49 anni entrato alla Commissione nel 1983 dopo aver lavorato presso l’Istituto italiano per il commercio estero. Si è occupato di sviluppo per oltre 15 anni, prima come amministratore presso la Dg Sviluppo e poi come esperto delle questioni inerenti allo sviluppo presso il gabinetto del vicepresidente Filippo Maria Pandolfi, del commissario Raniero Vanni d’Archirafi, del commissario Mario Monti e dell'attuale presidente Romano Prodi, di cui dirige il gabinetto dal giugno 2001.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA NOMINA STEFANO MANSERVISI DIRETTORE GENERALE PER LO SVILUPPO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione ha nominato ieri Stefano Manservisi direttore generale per lo sviluppo. In tale veste, Stefano Manservisi aiuterà il commissario per lo sviluppo e gli aiuti umanitari a definire la politica di cooperazione allo sviluppo attuata dall'Ue in tutto il mondo e sorveglierà la programmazione dell'assistenza allo sviluppo fornita dall'Ue nei 78 paesi partner dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico nonché nei 20 paesi e territori d’oltremare. Stefano Manservisi è un funzionario italiano di 49 anni entrato alla Commissione nel 1983 dopo aver lavorato presso l’Istituto italiano per il commercio estero. Si è occupato di sviluppo per oltre 15 anni, prima come amministratore presso la Dg Sviluppo e poi come esperto delle questioni inerenti allo sviluppo presso il gabinetto del vicepresidente Filippo Maria Pandolfi, del commissario Raniero Vanni d’Archirafi, del commissario Mario Monti e dell'attuale presidente Romano Prodi, di cui dirige il gabinetto dal giugno 2001.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA NOMINA STEFANO MANSERVISI DIRETTORE GENERALE PER LO SVILUPPO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione ha nominato ieri Stefano Manservisi direttore generale per lo sviluppo. In tale veste, Stefano Manservisi aiuterà il commissario per lo sviluppo e gli aiuti umanitari a definire la politica di cooperazione allo sviluppo attuata dall'Ue in tutto il mondo e sorveglierà la programmazione dell'assistenza allo sviluppo fornita dall'Ue nei 78 paesi partner dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico nonché nei 20 paesi e territori d’oltremare. Stefano Manservisi è un funzionario italiano di 49 anni entrato alla Commissione nel 1983 dopo aver lavorato presso l’Istituto italiano per il commercio estero. Si è occupato di sviluppo per oltre 15 anni, prima come amministratore presso la Dg Sviluppo e poi come esperto delle questioni inerenti allo sviluppo presso il gabinetto del vicepresidente Filippo Maria Pandolfi, del commissario Raniero Vanni d’Archirafi, del commissario Mario Monti e dell'attuale presidente Romano Prodi, di cui dirige il gabinetto dal giugno 2001.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA NOMINA STEFANO MANSERVISI DIRETTORE GENERALE PER LO SVILUPPO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione ha nominato ieri Stefano Manservisi direttore generale per lo sviluppo. In tale veste, Stefano Manservisi aiuterà il commissario per lo sviluppo e gli aiuti umanitari a definire la politica di cooperazione allo sviluppo attuata dall'Ue in tutto il mondo e sorveglierà la programmazione dell'assistenza allo sviluppo fornita dall'Ue nei 78 paesi partner dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico nonché nei 20 paesi e territori d’oltremare. Stefano Manservisi è un funzionario italiano di 49 anni entrato alla Commissione nel 1983 dopo aver lavorato presso l’Istituto italiano per il commercio estero. Si è occupato di sviluppo per oltre 15 anni, prima come amministratore presso la Dg Sviluppo e poi come esperto delle questioni inerenti allo sviluppo presso il gabinetto del vicepresidente Filippo Maria Pandolfi, del commissario Raniero Vanni d’Archirafi, del commissario Mario Monti e dell'attuale presidente Romano Prodi, di cui dirige il gabinetto dal giugno 2001.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA NOMINA STEFANO MANSERVISI DIRETTORE GENERALE PER LO SVILUPPO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione ha nominato ieri Stefano Manservisi direttore generale per lo sviluppo. In tale veste, Stefano Manservisi aiuterà il commissario per lo sviluppo e gli aiuti umanitari a definire la politica di cooperazione allo sviluppo attuata dall'Ue in tutto il mondo e sorveglierà la programmazione dell'assistenza allo sviluppo fornita dall'Ue nei 78 paesi partner dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico nonché nei 20 paesi e territori d’oltremare. Stefano Manservisi è un funzionario italiano di 49 anni entrato alla Commissione nel 1983 dopo aver lavorato presso l’Istituto italiano per il commercio estero. Si è occupato di sviluppo per oltre 15 anni, prima come amministratore presso la Dg Sviluppo e poi come esperto delle questioni inerenti allo sviluppo presso il gabinetto del vicepresidente Filippo Maria Pandolfi, del commissario Raniero Vanni d’Archirafi, del commissario Mario Monti e dell'attuale presidente Romano Prodi, di cui dirige il gabinetto dal giugno 2001.  
   
   
LIIKANEN PRESENTA LA STRATEGIA PER GARANTIRE LA PREDOMINANZA EUROPEA NEI SISTEMI INTELLIGENTI INTEGRATI  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Prima della fine del 2004 verrà creato un partenariato pubblico-privato per mobilitare le risorse e delineare una strategia che garantisca la predominanza dell'Europa nei sistemi intelligenti integrati. Il partenariato, cui parteciperanno rappresentanti di 17 organizzazioni di ricerca e industrie, avrà la struttura di una 'piattaforma tecnologica' e si chiamerà Artemis (advanced R&d [research and development] on embedded intelligent systems). Avrà il compito di mobilitare e coordinare le risorse pubbliche e private necessarie per affrontare le sfide industriali, tecniche e strutturali. Il 28 giugno Erkki Liikanen, Commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione, ha dato un'idea dell'enorme potenziale delle Tic (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni) integrate: 'Il successo in questo settore significherà un rafforzamento della competitività dell'industria europea grazie a una maggiore produttività e all'offerta di migliori prodotti, servizi e vantaggi. E può inoltre aumentare l'affidabilità, migliorare le condizioni di salute e sicurezza, creare nuovi lavori specializzati'. Le tecnologie integrate hanno registrato una forte crescita. Nel 2003 esistevano nel mondo circa 8 miliardi di processori, e la cifra dovrebbe raddoppiare entro il 2010. In termini più semplici, questo significa tre dispositivi integrati per ogni essere umano. Nell'industria automobilistica, l'elettronica pesa per una parte sempre più grande dei costi di produzione, dal 22% del 1997 al 33-40% del 2010. L'europa ha già vari punti di forza, ha sottolineato Liikanen, in particolare nel settore dell'elettronica di consumo e delle comunicazioni mobili, o laddove sicurezza e affidabilità sono requisiti indispensabili per il controllo di grandi sistemi. Numerosi settori - e tra essi trasporti, medicina, ambiente, energia e comunicazioni - stanno sempre più registrando significativi progressi, che in ultima analisi contribuiscono a una migliore qualità di vita. 'Dobbiamo restare forti', è stato il principale messaggio del Commissario nella riunione ad alto livello sulla creazione di una piattaforma tecnologica. E mentre è essenziale una visione del futuro, l'Europa deve anche applicare misure concrete per rafforzare la propria posizione, ha aggiunto Liikanen: 'Dobbiamo avere una percezione chiara di dove si giocheranno le future sfide. In questi giorni ci vengono presentate molte 'visioni' del futuro, rese possibili dall'arrivo di queste nuove tecnologie [...]. L'europa dev'essere la prima a passare dalle visioni del futuro all'applicazione in nuovi domini, servizi e opportunità, dando vita nuovi mercati dalle immense potenzialità'. Vi sono tutte le probabilità che l'Europa divenga leader mondiale nelle tecnologie integrate. Come sottolineato da Liikanen, non c'è ancora nessuno che possa vantarsi di esserlo. Compito dei governi è quello di creare un livello di attività che stimoli la concorrenza nei nuovi mercati, ha sostenuto il Commissario. Un'altra sfida è coordinare e indirizzare la ricerca, e poi assicurarsi che i suoi risultati siano efficientemente diffusi. Liikanen ha quindi affidato ad Artemis il compito di fomentare la creazione di poli di eccellenza, agendo da catalizzatore per sforzi articolati di ricerca, coordinando i programmi nazionali ed europei, sviluppando standard e norme ove necessario. Infine, il Commissario ha incitato i membri di Artemis a guardare al di là dei vantaggi a breve termine. 'Dobbiamo avere l'ambizione di pensare e agire oltre le attuali linee di prodotti e agende a breve termine, per creare una massa critica di ricerca e investimento e fare in modo di concentrarci su obiettivi comuni'. Liikanen ha quindi concluso chiedendo ai membri della piattaforma tecnologica di mostrarsi ambiziosi. Infolink- http://www.Cordis.lu/ist/artemis  
   
   
LIIKANEN PRESENTA LA STRATEGIA PER GARANTIRE LA PREDOMINANZA EUROPEA NEI SISTEMI INTELLIGENTI INTEGRATI  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Prima della fine del 2004 verrà creato un partenariato pubblico-privato per mobilitare le risorse e delineare una strategia che garantisca la predominanza dell'Europa nei sistemi intelligenti integrati. Il partenariato, cui parteciperanno rappresentanti di 17 organizzazioni di ricerca e industrie, avrà la struttura di una 'piattaforma tecnologica' e si chiamerà Artemis (advanced R&d [research and development] on embedded intelligent systems). Avrà il compito di mobilitare e coordinare le risorse pubbliche e private necessarie per affrontare le sfide industriali, tecniche e strutturali. Il 28 giugno Erkki Liikanen, Commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione, ha dato un'idea dell'enorme potenziale delle Tic (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni) integrate: 'Il successo in questo settore significherà un rafforzamento della competitività dell'industria europea grazie a una maggiore produttività e all'offerta di migliori prodotti, servizi e vantaggi. E può inoltre aumentare l'affidabilità, migliorare le condizioni di salute e sicurezza, creare nuovi lavori specializzati'. Le tecnologie integrate hanno registrato una forte crescita. Nel 2003 esistevano nel mondo circa 8 miliardi di processori, e la cifra dovrebbe raddoppiare entro il 2010. In termini più semplici, questo significa tre dispositivi integrati per ogni essere umano. Nell'industria automobilistica, l'elettronica pesa per una parte sempre più grande dei costi di produzione, dal 22% del 1997 al 33-40% del 2010. L'europa ha già vari punti di forza, ha sottolineato Liikanen, in particolare nel settore dell'elettronica di consumo e delle comunicazioni mobili, o laddove sicurezza e affidabilità sono requisiti indispensabili per il controllo di grandi sistemi. Numerosi settori - e tra essi trasporti, medicina, ambiente, energia e comunicazioni - stanno sempre più registrando significativi progressi, che in ultima analisi contribuiscono a una migliore qualità di vita. 'Dobbiamo restare forti', è stato il principale messaggio del Commissario nella riunione ad alto livello sulla creazione di una piattaforma tecnologica. E mentre è essenziale una visione del futuro, l'Europa deve anche applicare misure concrete per rafforzare la propria posizione, ha aggiunto Liikanen: 'Dobbiamo avere una percezione chiara di dove si giocheranno le future sfide. In questi giorni ci vengono presentate molte 'visioni' del futuro, rese possibili dall'arrivo di queste nuove tecnologie [...]. L'europa dev'essere la prima a passare dalle visioni del futuro all'applicazione in nuovi domini, servizi e opportunità, dando vita nuovi mercati dalle immense potenzialità'. Vi sono tutte le probabilità che l'Europa divenga leader mondiale nelle tecnologie integrate. Come sottolineato da Liikanen, non c'è ancora nessuno che possa vantarsi di esserlo. Compito dei governi è quello di creare un livello di attività che stimoli la concorrenza nei nuovi mercati, ha sostenuto il Commissario. Un'altra sfida è coordinare e indirizzare la ricerca, e poi assicurarsi che i suoi risultati siano efficientemente diffusi. Liikanen ha quindi affidato ad Artemis il compito di fomentare la creazione di poli di eccellenza, agendo da catalizzatore per sforzi articolati di ricerca, coordinando i programmi nazionali ed europei, sviluppando standard e norme ove necessario. Infine, il Commissario ha incitato i membri di Artemis a guardare al di là dei vantaggi a breve termine. 'Dobbiamo avere l'ambizione di pensare e agire oltre le attuali linee di prodotti e agende a breve termine, per creare una massa critica di ricerca e investimento e fare in modo di concentrarci su obiettivi comuni'. Liikanen ha quindi concluso chiedendo ai membri della piattaforma tecnologica di mostrarsi ambiziosi. Infolink- http://www.Cordis.lu/ist/artemis  
   
   
LIIKANEN PRESENTA LA STRATEGIA PER GARANTIRE LA PREDOMINANZA EUROPEA NEI SISTEMI INTELLIGENTI INTEGRATI  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Prima della fine del 2004 verrà creato un partenariato pubblico-privato per mobilitare le risorse e delineare una strategia che garantisca la predominanza dell'Europa nei sistemi intelligenti integrati. Il partenariato, cui parteciperanno rappresentanti di 17 organizzazioni di ricerca e industrie, avrà la struttura di una 'piattaforma tecnologica' e si chiamerà Artemis (advanced R&d [research and development] on embedded intelligent systems). Avrà il compito di mobilitare e coordinare le risorse pubbliche e private necessarie per affrontare le sfide industriali, tecniche e strutturali. Il 28 giugno Erkki Liikanen, Commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione, ha dato un'idea dell'enorme potenziale delle Tic (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni) integrate: 'Il successo in questo settore significherà un rafforzamento della competitività dell'industria europea grazie a una maggiore produttività e all'offerta di migliori prodotti, servizi e vantaggi. E può inoltre aumentare l'affidabilità, migliorare le condizioni di salute e sicurezza, creare nuovi lavori specializzati'. Le tecnologie integrate hanno registrato una forte crescita. Nel 2003 esistevano nel mondo circa 8 miliardi di processori, e la cifra dovrebbe raddoppiare entro il 2010. In termini più semplici, questo significa tre dispositivi integrati per ogni essere umano. Nell'industria automobilistica, l'elettronica pesa per una parte sempre più grande dei costi di produzione, dal 22% del 1997 al 33-40% del 2010. L'europa ha già vari punti di forza, ha sottolineato Liikanen, in particolare nel settore dell'elettronica di consumo e delle comunicazioni mobili, o laddove sicurezza e affidabilità sono requisiti indispensabili per il controllo di grandi sistemi. Numerosi settori - e tra essi trasporti, medicina, ambiente, energia e comunicazioni - stanno sempre più registrando significativi progressi, che in ultima analisi contribuiscono a una migliore qualità di vita. 'Dobbiamo restare forti', è stato il principale messaggio del Commissario nella riunione ad alto livello sulla creazione di una piattaforma tecnologica. E mentre è essenziale una visione del futuro, l'Europa deve anche applicare misure concrete per rafforzare la propria posizione, ha aggiunto Liikanen: 'Dobbiamo avere una percezione chiara di dove si giocheranno le future sfide. In questi giorni ci vengono presentate molte 'visioni' del futuro, rese possibili dall'arrivo di queste nuove tecnologie [...]. L'europa dev'essere la prima a passare dalle visioni del futuro all'applicazione in nuovi domini, servizi e opportunità, dando vita nuovi mercati dalle immense potenzialità'. Vi sono tutte le probabilità che l'Europa divenga leader mondiale nelle tecnologie integrate. Come sottolineato da Liikanen, non c'è ancora nessuno che possa vantarsi di esserlo. Compito dei governi è quello di creare un livello di attività che stimoli la concorrenza nei nuovi mercati, ha sostenuto il Commissario. Un'altra sfida è coordinare e indirizzare la ricerca, e poi assicurarsi che i suoi risultati siano efficientemente diffusi. Liikanen ha quindi affidato ad Artemis il compito di fomentare la creazione di poli di eccellenza, agendo da catalizzatore per sforzi articolati di ricerca, coordinando i programmi nazionali ed europei, sviluppando standard e norme ove necessario. Infine, il Commissario ha incitato i membri di Artemis a guardare al di là dei vantaggi a breve termine. 'Dobbiamo avere l'ambizione di pensare e agire oltre le attuali linee di prodotti e agende a breve termine, per creare una massa critica di ricerca e investimento e fare in modo di concentrarci su obiettivi comuni'. Liikanen ha quindi concluso chiedendo ai membri della piattaforma tecnologica di mostrarsi ambiziosi. Infolink- http://www.Cordis.lu/ist/artemis  
   
   
LIIKANEN PRESENTA LA STRATEGIA PER GARANTIRE LA PREDOMINANZA EUROPEA NEI SISTEMI INTELLIGENTI INTEGRATI  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Prima della fine del 2004 verrà creato un partenariato pubblico-privato per mobilitare le risorse e delineare una strategia che garantisca la predominanza dell'Europa nei sistemi intelligenti integrati. Il partenariato, cui parteciperanno rappresentanti di 17 organizzazioni di ricerca e industrie, avrà la struttura di una 'piattaforma tecnologica' e si chiamerà Artemis (advanced R&d [research and development] on embedded intelligent systems). Avrà il compito di mobilitare e coordinare le risorse pubbliche e private necessarie per affrontare le sfide industriali, tecniche e strutturali. Il 28 giugno Erkki Liikanen, Commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione, ha dato un'idea dell'enorme potenziale delle Tic (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni) integrate: 'Il successo in questo settore significherà un rafforzamento della competitività dell'industria europea grazie a una maggiore produttività e all'offerta di migliori prodotti, servizi e vantaggi. E può inoltre aumentare l'affidabilità, migliorare le condizioni di salute e sicurezza, creare nuovi lavori specializzati'. Le tecnologie integrate hanno registrato una forte crescita. Nel 2003 esistevano nel mondo circa 8 miliardi di processori, e la cifra dovrebbe raddoppiare entro il 2010. In termini più semplici, questo significa tre dispositivi integrati per ogni essere umano. Nell'industria automobilistica, l'elettronica pesa per una parte sempre più grande dei costi di produzione, dal 22% del 1997 al 33-40% del 2010. L'europa ha già vari punti di forza, ha sottolineato Liikanen, in particolare nel settore dell'elettronica di consumo e delle comunicazioni mobili, o laddove sicurezza e affidabilità sono requisiti indispensabili per il controllo di grandi sistemi. Numerosi settori - e tra essi trasporti, medicina, ambiente, energia e comunicazioni - stanno sempre più registrando significativi progressi, che in ultima analisi contribuiscono a una migliore qualità di vita. 'Dobbiamo restare forti', è stato il principale messaggio del Commissario nella riunione ad alto livello sulla creazione di una piattaforma tecnologica. E mentre è essenziale una visione del futuro, l'Europa deve anche applicare misure concrete per rafforzare la propria posizione, ha aggiunto Liikanen: 'Dobbiamo avere una percezione chiara di dove si giocheranno le future sfide. In questi giorni ci vengono presentate molte 'visioni' del futuro, rese possibili dall'arrivo di queste nuove tecnologie [...]. L'europa dev'essere la prima a passare dalle visioni del futuro all'applicazione in nuovi domini, servizi e opportunità, dando vita nuovi mercati dalle immense potenzialità'. Vi sono tutte le probabilità che l'Europa divenga leader mondiale nelle tecnologie integrate. Come sottolineato da Liikanen, non c'è ancora nessuno che possa vantarsi di esserlo. Compito dei governi è quello di creare un livello di attività che stimoli la concorrenza nei nuovi mercati, ha sostenuto il Commissario. Un'altra sfida è coordinare e indirizzare la ricerca, e poi assicurarsi che i suoi risultati siano efficientemente diffusi. Liikanen ha quindi affidato ad Artemis il compito di fomentare la creazione di poli di eccellenza, agendo da catalizzatore per sforzi articolati di ricerca, coordinando i programmi nazionali ed europei, sviluppando standard e norme ove necessario. Infine, il Commissario ha incitato i membri di Artemis a guardare al di là dei vantaggi a breve termine. 'Dobbiamo avere l'ambizione di pensare e agire oltre le attuali linee di prodotti e agende a breve termine, per creare una massa critica di ricerca e investimento e fare in modo di concentrarci su obiettivi comuni'. Liikanen ha quindi concluso chiedendo ai membri della piattaforma tecnologica di mostrarsi ambiziosi. Infolink- http://www.Cordis.lu/ist/artemis  
   
   
LIIKANEN PRESENTA LA STRATEGIA PER GARANTIRE LA PREDOMINANZA EUROPEA NEI SISTEMI INTELLIGENTI INTEGRATI  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Prima della fine del 2004 verrà creato un partenariato pubblico-privato per mobilitare le risorse e delineare una strategia che garantisca la predominanza dell'Europa nei sistemi intelligenti integrati. Il partenariato, cui parteciperanno rappresentanti di 17 organizzazioni di ricerca e industrie, avrà la struttura di una 'piattaforma tecnologica' e si chiamerà Artemis (advanced R&d [research and development] on embedded intelligent systems). Avrà il compito di mobilitare e coordinare le risorse pubbliche e private necessarie per affrontare le sfide industriali, tecniche e strutturali. Il 28 giugno Erkki Liikanen, Commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione, ha dato un'idea dell'enorme potenziale delle Tic (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni) integrate: 'Il successo in questo settore significherà un rafforzamento della competitività dell'industria europea grazie a una maggiore produttività e all'offerta di migliori prodotti, servizi e vantaggi. E può inoltre aumentare l'affidabilità, migliorare le condizioni di salute e sicurezza, creare nuovi lavori specializzati'. Le tecnologie integrate hanno registrato una forte crescita. Nel 2003 esistevano nel mondo circa 8 miliardi di processori, e la cifra dovrebbe raddoppiare entro il 2010. In termini più semplici, questo significa tre dispositivi integrati per ogni essere umano. Nell'industria automobilistica, l'elettronica pesa per una parte sempre più grande dei costi di produzione, dal 22% del 1997 al 33-40% del 2010. L'europa ha già vari punti di forza, ha sottolineato Liikanen, in particolare nel settore dell'elettronica di consumo e delle comunicazioni mobili, o laddove sicurezza e affidabilità sono requisiti indispensabili per il controllo di grandi sistemi. Numerosi settori - e tra essi trasporti, medicina, ambiente, energia e comunicazioni - stanno sempre più registrando significativi progressi, che in ultima analisi contribuiscono a una migliore qualità di vita. 'Dobbiamo restare forti', è stato il principale messaggio del Commissario nella riunione ad alto livello sulla creazione di una piattaforma tecnologica. E mentre è essenziale una visione del futuro, l'Europa deve anche applicare misure concrete per rafforzare la propria posizione, ha aggiunto Liikanen: 'Dobbiamo avere una percezione chiara di dove si giocheranno le future sfide. In questi giorni ci vengono presentate molte 'visioni' del futuro, rese possibili dall'arrivo di queste nuove tecnologie [...]. L'europa dev'essere la prima a passare dalle visioni del futuro all'applicazione in nuovi domini, servizi e opportunità, dando vita nuovi mercati dalle immense potenzialità'. Vi sono tutte le probabilità che l'Europa divenga leader mondiale nelle tecnologie integrate. Come sottolineato da Liikanen, non c'è ancora nessuno che possa vantarsi di esserlo. Compito dei governi è quello di creare un livello di attività che stimoli la concorrenza nei nuovi mercati, ha sostenuto il Commissario. Un'altra sfida è coordinare e indirizzare la ricerca, e poi assicurarsi che i suoi risultati siano efficientemente diffusi. Liikanen ha quindi affidato ad Artemis il compito di fomentare la creazione di poli di eccellenza, agendo da catalizzatore per sforzi articolati di ricerca, coordinando i programmi nazionali ed europei, sviluppando standard e norme ove necessario. Infine, il Commissario ha incitato i membri di Artemis a guardare al di là dei vantaggi a breve termine. 'Dobbiamo avere l'ambizione di pensare e agire oltre le attuali linee di prodotti e agende a breve termine, per creare una massa critica di ricerca e investimento e fare in modo di concentrarci su obiettivi comuni'. Liikanen ha quindi concluso chiedendo ai membri della piattaforma tecnologica di mostrarsi ambiziosi. Infolink- http://www.Cordis.lu/ist/artemis  
   
   
LIIKANEN PRESENTA LA STRATEGIA PER GARANTIRE LA PREDOMINANZA EUROPEA NEI SISTEMI INTELLIGENTI INTEGRATI  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Prima della fine del 2004 verrà creato un partenariato pubblico-privato per mobilitare le risorse e delineare una strategia che garantisca la predominanza dell'Europa nei sistemi intelligenti integrati. Il partenariato, cui parteciperanno rappresentanti di 17 organizzazioni di ricerca e industrie, avrà la struttura di una 'piattaforma tecnologica' e si chiamerà Artemis (advanced R&d [research and development] on embedded intelligent systems). Avrà il compito di mobilitare e coordinare le risorse pubbliche e private necessarie per affrontare le sfide industriali, tecniche e strutturali. Il 28 giugno Erkki Liikanen, Commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione, ha dato un'idea dell'enorme potenziale delle Tic (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni) integrate: 'Il successo in questo settore significherà un rafforzamento della competitività dell'industria europea grazie a una maggiore produttività e all'offerta di migliori prodotti, servizi e vantaggi. E può inoltre aumentare l'affidabilità, migliorare le condizioni di salute e sicurezza, creare nuovi lavori specializzati'. Le tecnologie integrate hanno registrato una forte crescita. Nel 2003 esistevano nel mondo circa 8 miliardi di processori, e la cifra dovrebbe raddoppiare entro il 2010. In termini più semplici, questo significa tre dispositivi integrati per ogni essere umano. Nell'industria automobilistica, l'elettronica pesa per una parte sempre più grande dei costi di produzione, dal 22% del 1997 al 33-40% del 2010. L'europa ha già vari punti di forza, ha sottolineato Liikanen, in particolare nel settore dell'elettronica di consumo e delle comunicazioni mobili, o laddove sicurezza e affidabilità sono requisiti indispensabili per il controllo di grandi sistemi. Numerosi settori - e tra essi trasporti, medicina, ambiente, energia e comunicazioni - stanno sempre più registrando significativi progressi, che in ultima analisi contribuiscono a una migliore qualità di vita. 'Dobbiamo restare forti', è stato il principale messaggio del Commissario nella riunione ad alto livello sulla creazione di una piattaforma tecnologica. E mentre è essenziale una visione del futuro, l'Europa deve anche applicare misure concrete per rafforzare la propria posizione, ha aggiunto Liikanen: 'Dobbiamo avere una percezione chiara di dove si giocheranno le future sfide. In questi giorni ci vengono presentate molte 'visioni' del futuro, rese possibili dall'arrivo di queste nuove tecnologie [...]. L'europa dev'essere la prima a passare dalle visioni del futuro all'applicazione in nuovi domini, servizi e opportunità, dando vita nuovi mercati dalle immense potenzialità'. Vi sono tutte le probabilità che l'Europa divenga leader mondiale nelle tecnologie integrate. Come sottolineato da Liikanen, non c'è ancora nessuno che possa vantarsi di esserlo. Compito dei governi è quello di creare un livello di attività che stimoli la concorrenza nei nuovi mercati, ha sostenuto il Commissario. Un'altra sfida è coordinare e indirizzare la ricerca, e poi assicurarsi che i suoi risultati siano efficientemente diffusi. Liikanen ha quindi affidato ad Artemis il compito di fomentare la creazione di poli di eccellenza, agendo da catalizzatore per sforzi articolati di ricerca, coordinando i programmi nazionali ed europei, sviluppando standard e norme ove necessario. Infine, il Commissario ha incitato i membri di Artemis a guardare al di là dei vantaggi a breve termine. 'Dobbiamo avere l'ambizione di pensare e agire oltre le attuali linee di prodotti e agende a breve termine, per creare una massa critica di ricerca e investimento e fare in modo di concentrarci su obiettivi comuni'. Liikanen ha quindi concluso chiedendo ai membri della piattaforma tecnologica di mostrarsi ambiziosi. Infolink- http://www.Cordis.lu/ist/artemis  
   
   
SELLA.IT LANCIA LA PROMOZIONE 'GOODBYE FIB E MINIFIB'  
 
Milano, 1 luglio 2004 - In occasione della sostituzione dei prodotti derivati sull'indice Mib30 con i nuovi derivati sull'indice S&p/mib, prevista da Borsa Italiana per il 17 Settembre 2004, la negoziazione online dell'ultima scadenza del Fib30 e del miniFib sarà offerta da Banca Sella a commissioni vantaggiose. Fino al 16 luglio prossimo le commissioni applicate alla negoziazione on line saranno: Fib30 Future - 6 Euro a contratto invece che 8 Euro Minifib Future - 3 Euro a contratto invece che 4 Euro L'offerta è rivolta a tutti coloro che negoziano tramite Internet.  
   
   
SELLA.IT LANCIA LA PROMOZIONE 'GOODBYE FIB E MINIFIB'  
 
Milano, 1 luglio 2004 - In occasione della sostituzione dei prodotti derivati sull'indice Mib30 con i nuovi derivati sull'indice S&p/mib, prevista da Borsa Italiana per il 17 Settembre 2004, la negoziazione online dell'ultima scadenza del Fib30 e del miniFib sarà offerta da Banca Sella a commissioni vantaggiose. Fino al 16 luglio prossimo le commissioni applicate alla negoziazione on line saranno: Fib30 Future - 6 Euro a contratto invece che 8 Euro Minifib Future - 3 Euro a contratto invece che 4 Euro L'offerta è rivolta a tutti coloro che negoziano tramite Internet.  
   
   
SELLA.IT LANCIA LA PROMOZIONE 'GOODBYE FIB E MINIFIB'  
 
Milano, 1 luglio 2004 - In occasione della sostituzione dei prodotti derivati sull'indice Mib30 con i nuovi derivati sull'indice S&p/mib, prevista da Borsa Italiana per il 17 Settembre 2004, la negoziazione online dell'ultima scadenza del Fib30 e del miniFib sarà offerta da Banca Sella a commissioni vantaggiose. Fino al 16 luglio prossimo le commissioni applicate alla negoziazione on line saranno: Fib30 Future - 6 Euro a contratto invece che 8 Euro Minifib Future - 3 Euro a contratto invece che 4 Euro L'offerta è rivolta a tutti coloro che negoziano tramite Internet.  
   
   
SELLA.IT LANCIA LA PROMOZIONE 'GOODBYE FIB E MINIFIB'  
 
Milano, 1 luglio 2004 - In occasione della sostituzione dei prodotti derivati sull'indice Mib30 con i nuovi derivati sull'indice S&p/mib, prevista da Borsa Italiana per il 17 Settembre 2004, la negoziazione online dell'ultima scadenza del Fib30 e del miniFib sarà offerta da Banca Sella a commissioni vantaggiose. Fino al 16 luglio prossimo le commissioni applicate alla negoziazione on line saranno: Fib30 Future - 6 Euro a contratto invece che 8 Euro Minifib Future - 3 Euro a contratto invece che 4 Euro L'offerta è rivolta a tutti coloro che negoziano tramite Internet.  
   
   
SELLA.IT LANCIA LA PROMOZIONE 'GOODBYE FIB E MINIFIB'  
 
Milano, 1 luglio 2004 - In occasione della sostituzione dei prodotti derivati sull'indice Mib30 con i nuovi derivati sull'indice S&p/mib, prevista da Borsa Italiana per il 17 Settembre 2004, la negoziazione online dell'ultima scadenza del Fib30 e del miniFib sarà offerta da Banca Sella a commissioni vantaggiose. Fino al 16 luglio prossimo le commissioni applicate alla negoziazione on line saranno: Fib30 Future - 6 Euro a contratto invece che 8 Euro Minifib Future - 3 Euro a contratto invece che 4 Euro L'offerta è rivolta a tutti coloro che negoziano tramite Internet.  
   
   
SELLA.IT LANCIA LA PROMOZIONE 'GOODBYE FIB E MINIFIB'  
 
Milano, 1 luglio 2004 - In occasione della sostituzione dei prodotti derivati sull'indice Mib30 con i nuovi derivati sull'indice S&p/mib, prevista da Borsa Italiana per il 17 Settembre 2004, la negoziazione online dell'ultima scadenza del Fib30 e del miniFib sarà offerta da Banca Sella a commissioni vantaggiose. Fino al 16 luglio prossimo le commissioni applicate alla negoziazione on line saranno: Fib30 Future - 6 Euro a contratto invece che 8 Euro Minifib Future - 3 Euro a contratto invece che 4 Euro L'offerta è rivolta a tutti coloro che negoziano tramite Internet.  
   
   
PROFILO LIFE: CESSIONE A BANCA PROFILO S.P.A., DA PARTE DI FONDIARIA–SAI S.P.A.  
 
Milano 1 luglio 2004 - Ieri, a seguito dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e` stata perfezionata la cessione a favore di Banca Profilo S.p.a., da parte di Fondiaria–sai S.p.a., della partecipazione detenuta in Profilo Life S.p.a., pari al 50% del capitale sociale.  
   
   
PROFILO LIFE: CESSIONE A BANCA PROFILO S.P.A., DA PARTE DI FONDIARIA–SAI S.P.A.  
 
Milano 1 luglio 2004 - Ieri, a seguito dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e` stata perfezionata la cessione a favore di Banca Profilo S.p.a., da parte di Fondiaria–sai S.p.a., della partecipazione detenuta in Profilo Life S.p.a., pari al 50% del capitale sociale.  
   
   
PROFILO LIFE: CESSIONE A BANCA PROFILO S.P.A., DA PARTE DI FONDIARIA–SAI S.P.A.  
 
Milano 1 luglio 2004 - Ieri, a seguito dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e` stata perfezionata la cessione a favore di Banca Profilo S.p.a., da parte di Fondiaria–sai S.p.a., della partecipazione detenuta in Profilo Life S.p.a., pari al 50% del capitale sociale.  
   
   
PROFILO LIFE: CESSIONE A BANCA PROFILO S.P.A., DA PARTE DI FONDIARIA–SAI S.P.A.  
 
Milano 1 luglio 2004 - Ieri, a seguito dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e` stata perfezionata la cessione a favore di Banca Profilo S.p.a., da parte di Fondiaria–sai S.p.a., della partecipazione detenuta in Profilo Life S.p.a., pari al 50% del capitale sociale.  
   
   
PROFILO LIFE: CESSIONE A BANCA PROFILO S.P.A., DA PARTE DI FONDIARIA–SAI S.P.A.  
 
Milano 1 luglio 2004 - Ieri, a seguito dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e` stata perfezionata la cessione a favore di Banca Profilo S.p.a., da parte di Fondiaria–sai S.p.a., della partecipazione detenuta in Profilo Life S.p.a., pari al 50% del capitale sociale.  
   
   
PROFILO LIFE: CESSIONE A BANCA PROFILO S.P.A., DA PARTE DI FONDIARIA–SAI S.P.A.  
 
Milano 1 luglio 2004 - Ieri, a seguito dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e` stata perfezionata la cessione a favore di Banca Profilo S.p.a., da parte di Fondiaria–sai S.p.a., della partecipazione detenuta in Profilo Life S.p.a., pari al 50% del capitale sociale.  
   
   
RETI BANCARIE: CONCLUSO CON SUCCESSO L’AUMENTO DI CAPITALE ADESIONI PARI AL 96,5% PER UN AMMONTARE DI 630 MLN DI EURO  
 
Lucca, 30 giugno 2004 - Si è concluso con successo il rafforzamento patrimoniale di Reti Bancarie Holding. Nel periodo di sottoscrizione, previsto dal 31 maggio al 28 giugno 2004, si è registrata infatti una percentuale di adesione pari al 96,5%. L’aumento di capitale deliberato dall’Assemblea straordinaria degli azionisti in data 20 maggio u.S. - che prevedeva l’emissione di massime n. 16.323.702 azioni da offrirsi in opzione agli azionisti in ragione di n.1 azione di nuova emissione ogni n. 2 azioni già possedute, al prezzo di euro 40,00, di cui euro 3,00 a titolo di valore nominale ed euro 37,00 a titolo di sovrapprezzo - ha portato alla sottoscrizione di 15.743.359 azioni di nuova emissione, per un controvalore complessivo di circa 630 milioni di euro. La Banca Popolare di Lodi, che prima dell’operazione deteneva l'80,28% del capitale sociale di Reti Bancarie Holding, ha sottoscritto - in coerenza con quanto già dichiarato nella relazione agli amministratori, nel prospetto informativo e nel comunicato stampa del 15 aprile 2004 - una percentuale pari al 41% della quota di aumento di capitale ad essa spettante, al fine di evitare un'eccessiva diluizione della quota di controllo e di aumentare, al tempo stesso, la quota del flottante che ammontava a circa l'11% del capitale sociale. I diritti d’opzione non esercitati, pari al 3,5% dell’offerta per un controvalore di circa 23 milioni di euro, saranno offerti in Borsa dal 6 luglio 2004 al 12 luglio 2004. Il risultato ottenuto conferma la validità e la credibilità del progetto industriale proposto da Reti Bancarie Holding che, attraverso i mezzi finanziari raccolti, potrà consolidare ulteriormente il proprio ruolo aggregante, presidiando e coordinando le banche controllate, dotandole dei mezzi necessari per sostenere i processi di rafforzamento e di sviluppo della rete commerciale. Reti Bancarie Holding sarà infatti chiamata a dettare la linea strategica e operativa delle banche retail del Gruppo Bipielle, la maggior parte delle quali leader nel proprio mercato di riferimento (Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmi di Livorno, Cassa di Risparmio di Pisa, Banca Popolare di Crema, Banca Popolare di Cremona, Banca Popolare di Mantova, Banca Caripe S.p.a., Banca Valori, Bipielle Bank Suisse); coordinando complessivamente una rete di vendita composta da 386 sportelli.  
   
   
RETI BANCARIE: CONCLUSO CON SUCCESSO L’AUMENTO DI CAPITALE ADESIONI PARI AL 96,5% PER UN AMMONTARE DI 630 MLN DI EURO  
 
Lucca, 30 giugno 2004 - Si è concluso con successo il rafforzamento patrimoniale di Reti Bancarie Holding. Nel periodo di sottoscrizione, previsto dal 31 maggio al 28 giugno 2004, si è registrata infatti una percentuale di adesione pari al 96,5%. L’aumento di capitale deliberato dall’Assemblea straordinaria degli azionisti in data 20 maggio u.S. - che prevedeva l’emissione di massime n. 16.323.702 azioni da offrirsi in opzione agli azionisti in ragione di n.1 azione di nuova emissione ogni n. 2 azioni già possedute, al prezzo di euro 40,00, di cui euro 3,00 a titolo di valore nominale ed euro 37,00 a titolo di sovrapprezzo - ha portato alla sottoscrizione di 15.743.359 azioni di nuova emissione, per un controvalore complessivo di circa 630 milioni di euro. La Banca Popolare di Lodi, che prima dell’operazione deteneva l'80,28% del capitale sociale di Reti Bancarie Holding, ha sottoscritto - in coerenza con quanto già dichiarato nella relazione agli amministratori, nel prospetto informativo e nel comunicato stampa del 15 aprile 2004 - una percentuale pari al 41% della quota di aumento di capitale ad essa spettante, al fine di evitare un'eccessiva diluizione della quota di controllo e di aumentare, al tempo stesso, la quota del flottante che ammontava a circa l'11% del capitale sociale. I diritti d’opzione non esercitati, pari al 3,5% dell’offerta per un controvalore di circa 23 milioni di euro, saranno offerti in Borsa dal 6 luglio 2004 al 12 luglio 2004. Il risultato ottenuto conferma la validità e la credibilità del progetto industriale proposto da Reti Bancarie Holding che, attraverso i mezzi finanziari raccolti, potrà consolidare ulteriormente il proprio ruolo aggregante, presidiando e coordinando le banche controllate, dotandole dei mezzi necessari per sostenere i processi di rafforzamento e di sviluppo della rete commerciale. Reti Bancarie Holding sarà infatti chiamata a dettare la linea strategica e operativa delle banche retail del Gruppo Bipielle, la maggior parte delle quali leader nel proprio mercato di riferimento (Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmi di Livorno, Cassa di Risparmio di Pisa, Banca Popolare di Crema, Banca Popolare di Cremona, Banca Popolare di Mantova, Banca Caripe S.p.a., Banca Valori, Bipielle Bank Suisse); coordinando complessivamente una rete di vendita composta da 386 sportelli.  
   
   
RETI BANCARIE: CONCLUSO CON SUCCESSO L’AUMENTO DI CAPITALE ADESIONI PARI AL 96,5% PER UN AMMONTARE DI 630 MLN DI EURO  
 
Lucca, 30 giugno 2004 - Si è concluso con successo il rafforzamento patrimoniale di Reti Bancarie Holding. Nel periodo di sottoscrizione, previsto dal 31 maggio al 28 giugno 2004, si è registrata infatti una percentuale di adesione pari al 96,5%. L’aumento di capitale deliberato dall’Assemblea straordinaria degli azionisti in data 20 maggio u.S. - che prevedeva l’emissione di massime n. 16.323.702 azioni da offrirsi in opzione agli azionisti in ragione di n.1 azione di nuova emissione ogni n. 2 azioni già possedute, al prezzo di euro 40,00, di cui euro 3,00 a titolo di valore nominale ed euro 37,00 a titolo di sovrapprezzo - ha portato alla sottoscrizione di 15.743.359 azioni di nuova emissione, per un controvalore complessivo di circa 630 milioni di euro. La Banca Popolare di Lodi, che prima dell’operazione deteneva l'80,28% del capitale sociale di Reti Bancarie Holding, ha sottoscritto - in coerenza con quanto già dichiarato nella relazione agli amministratori, nel prospetto informativo e nel comunicato stampa del 15 aprile 2004 - una percentuale pari al 41% della quota di aumento di capitale ad essa spettante, al fine di evitare un'eccessiva diluizione della quota di controllo e di aumentare, al tempo stesso, la quota del flottante che ammontava a circa l'11% del capitale sociale. I diritti d’opzione non esercitati, pari al 3,5% dell’offerta per un controvalore di circa 23 milioni di euro, saranno offerti in Borsa dal 6 luglio 2004 al 12 luglio 2004. Il risultato ottenuto conferma la validità e la credibilità del progetto industriale proposto da Reti Bancarie Holding che, attraverso i mezzi finanziari raccolti, potrà consolidare ulteriormente il proprio ruolo aggregante, presidiando e coordinando le banche controllate, dotandole dei mezzi necessari per sostenere i processi di rafforzamento e di sviluppo della rete commerciale. Reti Bancarie Holding sarà infatti chiamata a dettare la linea strategica e operativa delle banche retail del Gruppo Bipielle, la maggior parte delle quali leader nel proprio mercato di riferimento (Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmi di Livorno, Cassa di Risparmio di Pisa, Banca Popolare di Crema, Banca Popolare di Cremona, Banca Popolare di Mantova, Banca Caripe S.p.a., Banca Valori, Bipielle Bank Suisse); coordinando complessivamente una rete di vendita composta da 386 sportelli.  
   
   
RETI BANCARIE: CONCLUSO CON SUCCESSO L’AUMENTO DI CAPITALE ADESIONI PARI AL 96,5% PER UN AMMONTARE DI 630 MLN DI EURO  
 
Lucca, 30 giugno 2004 - Si è concluso con successo il rafforzamento patrimoniale di Reti Bancarie Holding. Nel periodo di sottoscrizione, previsto dal 31 maggio al 28 giugno 2004, si è registrata infatti una percentuale di adesione pari al 96,5%. L’aumento di capitale deliberato dall’Assemblea straordinaria degli azionisti in data 20 maggio u.S. - che prevedeva l’emissione di massime n. 16.323.702 azioni da offrirsi in opzione agli azionisti in ragione di n.1 azione di nuova emissione ogni n. 2 azioni già possedute, al prezzo di euro 40,00, di cui euro 3,00 a titolo di valore nominale ed euro 37,00 a titolo di sovrapprezzo - ha portato alla sottoscrizione di 15.743.359 azioni di nuova emissione, per un controvalore complessivo di circa 630 milioni di euro. La Banca Popolare di Lodi, che prima dell’operazione deteneva l'80,28% del capitale sociale di Reti Bancarie Holding, ha sottoscritto - in coerenza con quanto già dichiarato nella relazione agli amministratori, nel prospetto informativo e nel comunicato stampa del 15 aprile 2004 - una percentuale pari al 41% della quota di aumento di capitale ad essa spettante, al fine di evitare un'eccessiva diluizione della quota di controllo e di aumentare, al tempo stesso, la quota del flottante che ammontava a circa l'11% del capitale sociale. I diritti d’opzione non esercitati, pari al 3,5% dell’offerta per un controvalore di circa 23 milioni di euro, saranno offerti in Borsa dal 6 luglio 2004 al 12 luglio 2004. Il risultato ottenuto conferma la validità e la credibilità del progetto industriale proposto da Reti Bancarie Holding che, attraverso i mezzi finanziari raccolti, potrà consolidare ulteriormente il proprio ruolo aggregante, presidiando e coordinando le banche controllate, dotandole dei mezzi necessari per sostenere i processi di rafforzamento e di sviluppo della rete commerciale. Reti Bancarie Holding sarà infatti chiamata a dettare la linea strategica e operativa delle banche retail del Gruppo Bipielle, la maggior parte delle quali leader nel proprio mercato di riferimento (Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmi di Livorno, Cassa di Risparmio di Pisa, Banca Popolare di Crema, Banca Popolare di Cremona, Banca Popolare di Mantova, Banca Caripe S.p.a., Banca Valori, Bipielle Bank Suisse); coordinando complessivamente una rete di vendita composta da 386 sportelli.  
   
   
RETI BANCARIE: CONCLUSO CON SUCCESSO L’AUMENTO DI CAPITALE ADESIONI PARI AL 96,5% PER UN AMMONTARE DI 630 MLN DI EURO  
 
Lucca, 30 giugno 2004 - Si è concluso con successo il rafforzamento patrimoniale di Reti Bancarie Holding. Nel periodo di sottoscrizione, previsto dal 31 maggio al 28 giugno 2004, si è registrata infatti una percentuale di adesione pari al 96,5%. L’aumento di capitale deliberato dall’Assemblea straordinaria degli azionisti in data 20 maggio u.S. - che prevedeva l’emissione di massime n. 16.323.702 azioni da offrirsi in opzione agli azionisti in ragione di n.1 azione di nuova emissione ogni n. 2 azioni già possedute, al prezzo di euro 40,00, di cui euro 3,00 a titolo di valore nominale ed euro 37,00 a titolo di sovrapprezzo - ha portato alla sottoscrizione di 15.743.359 azioni di nuova emissione, per un controvalore complessivo di circa 630 milioni di euro. La Banca Popolare di Lodi, che prima dell’operazione deteneva l'80,28% del capitale sociale di Reti Bancarie Holding, ha sottoscritto - in coerenza con quanto già dichiarato nella relazione agli amministratori, nel prospetto informativo e nel comunicato stampa del 15 aprile 2004 - una percentuale pari al 41% della quota di aumento di capitale ad essa spettante, al fine di evitare un'eccessiva diluizione della quota di controllo e di aumentare, al tempo stesso, la quota del flottante che ammontava a circa l'11% del capitale sociale. I diritti d’opzione non esercitati, pari al 3,5% dell’offerta per un controvalore di circa 23 milioni di euro, saranno offerti in Borsa dal 6 luglio 2004 al 12 luglio 2004. Il risultato ottenuto conferma la validità e la credibilità del progetto industriale proposto da Reti Bancarie Holding che, attraverso i mezzi finanziari raccolti, potrà consolidare ulteriormente il proprio ruolo aggregante, presidiando e coordinando le banche controllate, dotandole dei mezzi necessari per sostenere i processi di rafforzamento e di sviluppo della rete commerciale. Reti Bancarie Holding sarà infatti chiamata a dettare la linea strategica e operativa delle banche retail del Gruppo Bipielle, la maggior parte delle quali leader nel proprio mercato di riferimento (Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmi di Livorno, Cassa di Risparmio di Pisa, Banca Popolare di Crema, Banca Popolare di Cremona, Banca Popolare di Mantova, Banca Caripe S.p.a., Banca Valori, Bipielle Bank Suisse); coordinando complessivamente una rete di vendita composta da 386 sportelli.  
   
   
RETI BANCARIE: CONCLUSO CON SUCCESSO L’AUMENTO DI CAPITALE ADESIONI PARI AL 96,5% PER UN AMMONTARE DI 630 MLN DI EURO  
 
Lucca, 30 giugno 2004 - Si è concluso con successo il rafforzamento patrimoniale di Reti Bancarie Holding. Nel periodo di sottoscrizione, previsto dal 31 maggio al 28 giugno 2004, si è registrata infatti una percentuale di adesione pari al 96,5%. L’aumento di capitale deliberato dall’Assemblea straordinaria degli azionisti in data 20 maggio u.S. - che prevedeva l’emissione di massime n. 16.323.702 azioni da offrirsi in opzione agli azionisti in ragione di n.1 azione di nuova emissione ogni n. 2 azioni già possedute, al prezzo di euro 40,00, di cui euro 3,00 a titolo di valore nominale ed euro 37,00 a titolo di sovrapprezzo - ha portato alla sottoscrizione di 15.743.359 azioni di nuova emissione, per un controvalore complessivo di circa 630 milioni di euro. La Banca Popolare di Lodi, che prima dell’operazione deteneva l'80,28% del capitale sociale di Reti Bancarie Holding, ha sottoscritto - in coerenza con quanto già dichiarato nella relazione agli amministratori, nel prospetto informativo e nel comunicato stampa del 15 aprile 2004 - una percentuale pari al 41% della quota di aumento di capitale ad essa spettante, al fine di evitare un'eccessiva diluizione della quota di controllo e di aumentare, al tempo stesso, la quota del flottante che ammontava a circa l'11% del capitale sociale. I diritti d’opzione non esercitati, pari al 3,5% dell’offerta per un controvalore di circa 23 milioni di euro, saranno offerti in Borsa dal 6 luglio 2004 al 12 luglio 2004. Il risultato ottenuto conferma la validità e la credibilità del progetto industriale proposto da Reti Bancarie Holding che, attraverso i mezzi finanziari raccolti, potrà consolidare ulteriormente il proprio ruolo aggregante, presidiando e coordinando le banche controllate, dotandole dei mezzi necessari per sostenere i processi di rafforzamento e di sviluppo della rete commerciale. Reti Bancarie Holding sarà infatti chiamata a dettare la linea strategica e operativa delle banche retail del Gruppo Bipielle, la maggior parte delle quali leader nel proprio mercato di riferimento (Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmi di Livorno, Cassa di Risparmio di Pisa, Banca Popolare di Crema, Banca Popolare di Cremona, Banca Popolare di Mantova, Banca Caripe S.p.a., Banca Valori, Bipielle Bank Suisse); coordinando complessivamente una rete di vendita composta da 386 sportelli.  
   
   
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO "BANCA IFIS 2004-2009 CONVERTIBILE".  
 
Mestre 1 luglio 2004 – Banca Ifis S.p.a., impresa bancaria specializzata nel factoring, presieduta da Sebastien Egon von Fürstenberg e quotata al Mta di Borsa Italiana S.p.a., comunica che in data 30 giugno 2004 Consob ha rilasciato con nota n. 4061556 in data 30 giugno 2004 il nulla osta alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all'Offerta Pubblica di sottoscrizione e ammissione alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.a. Delle Obbligazioni Convertibili del Prestito Obbligazionario "Banca Ifis 2004-2009 convertibile". Banca Ifis S.p.a. Comunica altresì che Borsa Italiana S.p.a. In data 28 giugno 2004 con provvedimento n. 3497 ha disposto l'ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario delle Obbligazioni Convertibili. L’inizio delle negoziazioni verrà disposto da Borsa Italiana, ex art. 2.4.3 del Regolamento del Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.a., successivamente alla verifica della sufficiente diffusione delle Obbligazioni stesse. L'operazione, così come descritto nel Prospetto Informativo, consiste in un Offerta Globale costituita da massimo n. 4.000.000 Obbligazioni Convertibili del Prestito Obbligazionario Convertibile "Banca Ifis 2004-2009 convertibile" suddivisa in: un’Offerta Pubblica di Sottoscrizione di minimo n. 1.600.000 Obbligazioni Convertibili, corrispondenti al 40% delle Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta Globale, rivolta al pubblico indistinto in Italia; un contestuale Collocamento Istituzionale di massimo n. 2.400.000 Obbligazioni Convertibili, corrispondenti al 60% delle Obbligazioni Convertibili oggetto dell'Offerta Globale, rivolto in Italia ad Investitori Professionali (come definiti nel Prospetto Informativo). Nell'ambito del Collocamento Istituzionale saranno altresì accettate eventuali adesioni provenienti da investitori istituzionali esteri. L’offerta Pubblica comprende: una quota, non inferiore a n. 800.000 Obbligazioni Convertibili, che rappresentano il 50% delle Obbligazioni Convertibili destinate all’Offerta Pubblica, che sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute per quantitativi pari a n. 200 Obbligazioni (il “Lotto Minimo”); o suoi multipli, pervenute dal pubblico indistinto; una quota non superiore a n. 800.000 Obbligazioni Convertibili, che rappresentano il 50% delle Obbligazioni Convertibili destinate all’Offerta Pubblica (la “Quota del Lotto Maggiorato”); che sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute dal pubblico indistinto per quantitativi pari a 2.000 Obbligazioni Convertibili (il “Lotto Maggiorato”) o suoi multipli. L’offerta Globale, promossa Banca Ifis S.p.a., è coordinata e diretta da Banca Akros S.p.a. In qualità di Coordinatore,responsabile del Collocamento per l'Offerta Pubblica, Joint Lead Manager e Bookrunner del Collocamento Istituzionale. Centrosim S.p.a. Svolge il ruolo di Joint Lead Manager del Collocamento Istituzionale. Le Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta Pubblica saranno collocate per il tramite di un consorzio di collocamento e garanzia per l’Offerta Pubblica coordinato e diretto da Banca Akros S.p.a. Al quale partecipano le banche e le società di intermediazione mobiliare (i "Collocatori") indicate nel Prospetto Informativo e nell'avviso di avvenuta pubblicazione dello stesso. L’offerta Pubblica prenderà avvio alle ore 9,00 del 6 luglio 2004 e terminerà alle ore 16,00 del 9 luglio 2004 estremi compresi (“Periodo di Offerta”). Banca Akros S.p.a., d'intesa con Banca Ifis S.p.a., si riserva la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta, dandone immediata comunicazione al pubblico, mediante pubblicazione di un avviso integrativo da pubblicarsi sul quotidiano "Il Sole 24 Ore" e su altri due quotidiani a diffusione nazionale, contestualmente, trasmesso alla Consob e a Borsa Italiana entro l’ultimo giorno del Periodo di Offerta. Le Obbligazioni Convertibili saranno offerte in sottoscrizione alla pari, e quindi ad un prezzo di Euro 12,5 cadauna, senza aggravio di commissioni o spese a carico del richiedente. Il pagamento integrale del prezzo d’offerta delle Obbligazioni Convertibili dovrà essere effettuato in data 16 luglio 2004 presso il Collocatore che ha ricevuto l’adesione, senza aggravio di commissioni o spese a carico del richiedente. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.a. In data 14 giugno 2004 ha deliberato che ciascuna Obbligazione Convertibile frutti un interesse, al lordo di ritenute di imposta, compreso tra il 3,875% e il 4,5% in ragione di anno ("Range di Tasso") e di rimandare, a successiva deliberazione del Consiglio di Amministrazione da adottarsi prima dell'avvio del Periodo d'Offerta la determinazione puntuale del tasso d'interesse definitivo. Il tasso di interesse definitivo verrà pertanto determinato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis entro il 2 luglio 2004 e sarà comunicato al pubblico mediante apposito avviso integrativo sul quotidiano “Il Sole 24Ore” e su altri due quotidiani a diffusione nazionale entro il 3 luglio 2004. La durata del Prestito Obbligazionario decorre dal 16 luglio 2004 e scade il 16 luglio 2009 (la “Data di Scadenza”). Il godimento delle Obbligazioni Convertibili decorre dalla data di emissione delle stesse. Ogni Obbligazione è convertibile in azioni ordinarie dell’Emittente, del valore nominale di Euro 1 cadauna, nel rapporto di un’azione per ogni Obbligazione (il “Rapporto di Conversione”). Pertanto, ciascun Obbligazionista avrà il diritto di richiedere e di ricevere un’Azione di Compendio per ogni Obbligazione presentata in conversione (il “Diritto di Conversione”). Il Diritto di Conversione può essere esercitato dall’Obbligazionista per tutte o parte delle Obbligazioni possedute nei termini ed alle condizioni previste all'art. 7 del Regolamento del Prestito Obbligazionario (allegato in appendice al Prospetto Informativo). Banca Ifis S.p.a. Comunica inoltre che in data 22 dicembre 2003 Fitch Ratings ha assegnato a Banca Ifis S.p.a. Un Long Term rating ”Bb+”, uno Short Term Rating ”B”, un Individual Rating “C/d” ed un Support Rating “5”, con Outlook stabile e che in data 15 giugno 2004 Fitch Ratings ha altresì reso noto il Rating del Prestito Obbligazionario "Banca Ifis 2004-2009 convertibile" pari a Bb+. Per ogni ulteriore termine e condizione delle Obbligazioni si rimanda al Regolamento del Prestito Obbligazionario (allegato in appendice al Prospetto Informativo). Per ulteriori informazioni in merito all'Offerta Globale si rimanda al Prospetto Informativo e di Quotazione che, con i documenti ad esso allegati, sarà depositato in Consob in data 1 luglio 2004 e disponibile altresì in copia presso la sede di Banca Ifis Spa, in Mestre (Venezia); via Terraglio 65, della Borsa Italiana S.p.a. In Milano, Piazza degli Affari 6 e presso le sedi e le filiali di ciascun Collocatore che è tenuto a consegnarne copia gratuita a chi ne faccia richiesta. Copia del Prospetto Informativo sarà altresì disponibile sul sito internet www.Bancaifis.it nonché sul sito dei Collocatori che utilizzano il sistema di collocamento per via telematica. L’adempimento di pubblicazione del Prospetto Informativo non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Prima dell'eventuale adesione all'Offerta leggere attentamente il Prospetto Informativo.  
   
   
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO "BANCA IFIS 2004-2009 CONVERTIBILE".  
 
Mestre 1 luglio 2004 – Banca Ifis S.p.a., impresa bancaria specializzata nel factoring, presieduta da Sebastien Egon von Fürstenberg e quotata al Mta di Borsa Italiana S.p.a., comunica che in data 30 giugno 2004 Consob ha rilasciato con nota n. 4061556 in data 30 giugno 2004 il nulla osta alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all'Offerta Pubblica di sottoscrizione e ammissione alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.a. Delle Obbligazioni Convertibili del Prestito Obbligazionario "Banca Ifis 2004-2009 convertibile". Banca Ifis S.p.a. Comunica altresì che Borsa Italiana S.p.a. In data 28 giugno 2004 con provvedimento n. 3497 ha disposto l'ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario delle Obbligazioni Convertibili. L’inizio delle negoziazioni verrà disposto da Borsa Italiana, ex art. 2.4.3 del Regolamento del Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.a., successivamente alla verifica della sufficiente diffusione delle Obbligazioni stesse. L'operazione, così come descritto nel Prospetto Informativo, consiste in un Offerta Globale costituita da massimo n. 4.000.000 Obbligazioni Convertibili del Prestito Obbligazionario Convertibile "Banca Ifis 2004-2009 convertibile" suddivisa in: un’Offerta Pubblica di Sottoscrizione di minimo n. 1.600.000 Obbligazioni Convertibili, corrispondenti al 40% delle Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta Globale, rivolta al pubblico indistinto in Italia; un contestuale Collocamento Istituzionale di massimo n. 2.400.000 Obbligazioni Convertibili, corrispondenti al 60% delle Obbligazioni Convertibili oggetto dell'Offerta Globale, rivolto in Italia ad Investitori Professionali (come definiti nel Prospetto Informativo). Nell'ambito del Collocamento Istituzionale saranno altresì accettate eventuali adesioni provenienti da investitori istituzionali esteri. L’offerta Pubblica comprende: una quota, non inferiore a n. 800.000 Obbligazioni Convertibili, che rappresentano il 50% delle Obbligazioni Convertibili destinate all’Offerta Pubblica, che sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute per quantitativi pari a n. 200 Obbligazioni (il “Lotto Minimo”); o suoi multipli, pervenute dal pubblico indistinto; una quota non superiore a n. 800.000 Obbligazioni Convertibili, che rappresentano il 50% delle Obbligazioni Convertibili destinate all’Offerta Pubblica (la “Quota del Lotto Maggiorato”); che sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute dal pubblico indistinto per quantitativi pari a 2.000 Obbligazioni Convertibili (il “Lotto Maggiorato”) o suoi multipli. L’offerta Globale, promossa Banca Ifis S.p.a., è coordinata e diretta da Banca Akros S.p.a. In qualità di Coordinatore,responsabile del Collocamento per l'Offerta Pubblica, Joint Lead Manager e Bookrunner del Collocamento Istituzionale. Centrosim S.p.a. Svolge il ruolo di Joint Lead Manager del Collocamento Istituzionale. Le Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta Pubblica saranno collocate per il tramite di un consorzio di collocamento e garanzia per l’Offerta Pubblica coordinato e diretto da Banca Akros S.p.a. Al quale partecipano le banche e le società di intermediazione mobiliare (i "Collocatori") indicate nel Prospetto Informativo e nell'avviso di avvenuta pubblicazione dello stesso. L’offerta Pubblica prenderà avvio alle ore 9,00 del 6 luglio 2004 e terminerà alle ore 16,00 del 9 luglio 2004 estremi compresi (“Periodo di Offerta”). Banca Akros S.p.a., d'intesa con Banca Ifis S.p.a., si riserva la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta, dandone immediata comunicazione al pubblico, mediante pubblicazione di un avviso integrativo da pubblicarsi sul quotidiano "Il Sole 24 Ore" e su altri due quotidiani a diffusione nazionale, contestualmente, trasmesso alla Consob e a Borsa Italiana entro l’ultimo giorno del Periodo di Offerta. Le Obbligazioni Convertibili saranno offerte in sottoscrizione alla pari, e quindi ad un prezzo di Euro 12,5 cadauna, senza aggravio di commissioni o spese a carico del richiedente. Il pagamento integrale del prezzo d’offerta delle Obbligazioni Convertibili dovrà essere effettuato in data 16 luglio 2004 presso il Collocatore che ha ricevuto l’adesione, senza aggravio di commissioni o spese a carico del richiedente. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.a. In data 14 giugno 2004 ha deliberato che ciascuna Obbligazione Convertibile frutti un interesse, al lordo di ritenute di imposta, compreso tra il 3,875% e il 4,5% in ragione di anno ("Range di Tasso") e di rimandare, a successiva deliberazione del Consiglio di Amministrazione da adottarsi prima dell'avvio del Periodo d'Offerta la determinazione puntuale del tasso d'interesse definitivo. Il tasso di interesse definitivo verrà pertanto determinato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis entro il 2 luglio 2004 e sarà comunicato al pubblico mediante apposito avviso integrativo sul quotidiano “Il Sole 24Ore” e su altri due quotidiani a diffusione nazionale entro il 3 luglio 2004. La durata del Prestito Obbligazionario decorre dal 16 luglio 2004 e scade il 16 luglio 2009 (la “Data di Scadenza”). Il godimento delle Obbligazioni Convertibili decorre dalla data di emissione delle stesse. Ogni Obbligazione è convertibile in azioni ordinarie dell’Emittente, del valore nominale di Euro 1 cadauna, nel rapporto di un’azione per ogni Obbligazione (il “Rapporto di Conversione”). Pertanto, ciascun Obbligazionista avrà il diritto di richiedere e di ricevere un’Azione di Compendio per ogni Obbligazione presentata in conversione (il “Diritto di Conversione”). Il Diritto di Conversione può essere esercitato dall’Obbligazionista per tutte o parte delle Obbligazioni possedute nei termini ed alle condizioni previste all'art. 7 del Regolamento del Prestito Obbligazionario (allegato in appendice al Prospetto Informativo). Banca Ifis S.p.a. Comunica inoltre che in data 22 dicembre 2003 Fitch Ratings ha assegnato a Banca Ifis S.p.a. Un Long Term rating ”Bb+”, uno Short Term Rating ”B”, un Individual Rating “C/d” ed un Support Rating “5”, con Outlook stabile e che in data 15 giugno 2004 Fitch Ratings ha altresì reso noto il Rating del Prestito Obbligazionario "Banca Ifis 2004-2009 convertibile" pari a Bb+. Per ogni ulteriore termine e condizione delle Obbligazioni si rimanda al Regolamento del Prestito Obbligazionario (allegato in appendice al Prospetto Informativo). Per ulteriori informazioni in merito all'Offerta Globale si rimanda al Prospetto Informativo e di Quotazione che, con i documenti ad esso allegati, sarà depositato in Consob in data 1 luglio 2004 e disponibile altresì in copia presso la sede di Banca Ifis Spa, in Mestre (Venezia); via Terraglio 65, della Borsa Italiana S.p.a. In Milano, Piazza degli Affari 6 e presso le sedi e le filiali di ciascun Collocatore che è tenuto a consegnarne copia gratuita a chi ne faccia richiesta. Copia del Prospetto Informativo sarà altresì disponibile sul sito internet www.Bancaifis.it nonché sul sito dei Collocatori che utilizzano il sistema di collocamento per via telematica. L’adempimento di pubblicazione del Prospetto Informativo non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Prima dell'eventuale adesione all'Offerta leggere attentamente il Prospetto Informativo.  
   
   
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO "BANCA IFIS 2004-2009 CONVERTIBILE".  
 
Mestre 1 luglio 2004 – Banca Ifis S.p.a., impresa bancaria specializzata nel factoring, presieduta da Sebastien Egon von Fürstenberg e quotata al Mta di Borsa Italiana S.p.a., comunica che in data 30 giugno 2004 Consob ha rilasciato con nota n. 4061556 in data 30 giugno 2004 il nulla osta alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all'Offerta Pubblica di sottoscrizione e ammissione alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.a. Delle Obbligazioni Convertibili del Prestito Obbligazionario "Banca Ifis 2004-2009 convertibile". Banca Ifis S.p.a. Comunica altresì che Borsa Italiana S.p.a. In data 28 giugno 2004 con provvedimento n. 3497 ha disposto l'ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario delle Obbligazioni Convertibili. L’inizio delle negoziazioni verrà disposto da Borsa Italiana, ex art. 2.4.3 del Regolamento del Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.a., successivamente alla verifica della sufficiente diffusione delle Obbligazioni stesse. L'operazione, così come descritto nel Prospetto Informativo, consiste in un Offerta Globale costituita da massimo n. 4.000.000 Obbligazioni Convertibili del Prestito Obbligazionario Convertibile "Banca Ifis 2004-2009 convertibile" suddivisa in: un’Offerta Pubblica di Sottoscrizione di minimo n. 1.600.000 Obbligazioni Convertibili, corrispondenti al 40% delle Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta Globale, rivolta al pubblico indistinto in Italia; un contestuale Collocamento Istituzionale di massimo n. 2.400.000 Obbligazioni Convertibili, corrispondenti al 60% delle Obbligazioni Convertibili oggetto dell'Offerta Globale, rivolto in Italia ad Investitori Professionali (come definiti nel Prospetto Informativo). Nell'ambito del Collocamento Istituzionale saranno altresì accettate eventuali adesioni provenienti da investitori istituzionali esteri. L’offerta Pubblica comprende: una quota, non inferiore a n. 800.000 Obbligazioni Convertibili, che rappresentano il 50% delle Obbligazioni Convertibili destinate all’Offerta Pubblica, che sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute per quantitativi pari a n. 200 Obbligazioni (il “Lotto Minimo”); o suoi multipli, pervenute dal pubblico indistinto; una quota non superiore a n. 800.000 Obbligazioni Convertibili, che rappresentano il 50% delle Obbligazioni Convertibili destinate all’Offerta Pubblica (la “Quota del Lotto Maggiorato”); che sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute dal pubblico indistinto per quantitativi pari a 2.000 Obbligazioni Convertibili (il “Lotto Maggiorato”) o suoi multipli. L’offerta Globale, promossa Banca Ifis S.p.a., è coordinata e diretta da Banca Akros S.p.a. In qualità di Coordinatore,responsabile del Collocamento per l'Offerta Pubblica, Joint Lead Manager e Bookrunner del Collocamento Istituzionale. Centrosim S.p.a. Svolge il ruolo di Joint Lead Manager del Collocamento Istituzionale. Le Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta Pubblica saranno collocate per il tramite di un consorzio di collocamento e garanzia per l’Offerta Pubblica coordinato e diretto da Banca Akros S.p.a. Al quale partecipano le banche e le società di intermediazione mobiliare (i "Collocatori") indicate nel Prospetto Informativo e nell'avviso di avvenuta pubblicazione dello stesso. L’offerta Pubblica prenderà avvio alle ore 9,00 del 6 luglio 2004 e terminerà alle ore 16,00 del 9 luglio 2004 estremi compresi (“Periodo di Offerta”). Banca Akros S.p.a., d'intesa con Banca Ifis S.p.a., si riserva la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta, dandone immediata comunicazione al pubblico, mediante pubblicazione di un avviso integrativo da pubblicarsi sul quotidiano "Il Sole 24 Ore" e su altri due quotidiani a diffusione nazionale, contestualmente, trasmesso alla Consob e a Borsa Italiana entro l’ultimo giorno del Periodo di Offerta. Le Obbligazioni Convertibili saranno offerte in sottoscrizione alla pari, e quindi ad un prezzo di Euro 12,5 cadauna, senza aggravio di commissioni o spese a carico del richiedente. Il pagamento integrale del prezzo d’offerta delle Obbligazioni Convertibili dovrà essere effettuato in data 16 luglio 2004 presso il Collocatore che ha ricevuto l’adesione, senza aggravio di commissioni o spese a carico del richiedente. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.a. In data 14 giugno 2004 ha deliberato che ciascuna Obbligazione Convertibile frutti un interesse, al lordo di ritenute di imposta, compreso tra il 3,875% e il 4,5% in ragione di anno ("Range di Tasso") e di rimandare, a successiva deliberazione del Consiglio di Amministrazione da adottarsi prima dell'avvio del Periodo d'Offerta la determinazione puntuale del tasso d'interesse definitivo. Il tasso di interesse definitivo verrà pertanto determinato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis entro il 2 luglio 2004 e sarà comunicato al pubblico mediante apposito avviso integrativo sul quotidiano “Il Sole 24Ore” e su altri due quotidiani a diffusione nazionale entro il 3 luglio 2004. La durata del Prestito Obbligazionario decorre dal 16 luglio 2004 e scade il 16 luglio 2009 (la “Data di Scadenza”). Il godimento delle Obbligazioni Convertibili decorre dalla data di emissione delle stesse. Ogni Obbligazione è convertibile in azioni ordinarie dell’Emittente, del valore nominale di Euro 1 cadauna, nel rapporto di un’azione per ogni Obbligazione (il “Rapporto di Conversione”). Pertanto, ciascun Obbligazionista avrà il diritto di richiedere e di ricevere un’Azione di Compendio per ogni Obbligazione presentata in conversione (il “Diritto di Conversione”). Il Diritto di Conversione può essere esercitato dall’Obbligazionista per tutte o parte delle Obbligazioni possedute nei termini ed alle condizioni previste all'art. 7 del Regolamento del Prestito Obbligazionario (allegato in appendice al Prospetto Informativo). Banca Ifis S.p.a. Comunica inoltre che in data 22 dicembre 2003 Fitch Ratings ha assegnato a Banca Ifis S.p.a. Un Long Term rating ”Bb+”, uno Short Term Rating ”B”, un Individual Rating “C/d” ed un Support Rating “5”, con Outlook stabile e che in data 15 giugno 2004 Fitch Ratings ha altresì reso noto il Rating del Prestito Obbligazionario "Banca Ifis 2004-2009 convertibile" pari a Bb+. Per ogni ulteriore termine e condizione delle Obbligazioni si rimanda al Regolamento del Prestito Obbligazionario (allegato in appendice al Prospetto Informativo). Per ulteriori informazioni in merito all'Offerta Globale si rimanda al Prospetto Informativo e di Quotazione che, con i documenti ad esso allegati, sarà depositato in Consob in data 1 luglio 2004 e disponibile altresì in copia presso la sede di Banca Ifis Spa, in Mestre (Venezia); via Terraglio 65, della Borsa Italiana S.p.a. In Milano, Piazza degli Affari 6 e presso le sedi e le filiali di ciascun Collocatore che è tenuto a consegnarne copia gratuita a chi ne faccia richiesta. Copia del Prospetto Informativo sarà altresì disponibile sul sito internet www.Bancaifis.it nonché sul sito dei Collocatori che utilizzano il sistema di collocamento per via telematica. L’adempimento di pubblicazione del Prospetto Informativo non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Prima dell'eventuale adesione all'Offerta leggere attentamente il Prospetto Informativo.  
   
   
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO "BANCA IFIS 2004-2009 CONVERTIBILE".  
 
Mestre 1 luglio 2004 – Banca Ifis S.p.a., impresa bancaria specializzata nel factoring, presieduta da Sebastien Egon von Fürstenberg e quotata al Mta di Borsa Italiana S.p.a., comunica che in data 30 giugno 2004 Consob ha rilasciato con nota n. 4061556 in data 30 giugno 2004 il nulla osta alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all'Offerta Pubblica di sottoscrizione e ammissione alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.a. Delle Obbligazioni Convertibili del Prestito Obbligazionario "Banca Ifis 2004-2009 convertibile". Banca Ifis S.p.a. Comunica altresì che Borsa Italiana S.p.a. In data 28 giugno 2004 con provvedimento n. 3497 ha disposto l'ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario delle Obbligazioni Convertibili. L’inizio delle negoziazioni verrà disposto da Borsa Italiana, ex art. 2.4.3 del Regolamento del Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.a., successivamente alla verifica della sufficiente diffusione delle Obbligazioni stesse. L'operazione, così come descritto nel Prospetto Informativo, consiste in un Offerta Globale costituita da massimo n. 4.000.000 Obbligazioni Convertibili del Prestito Obbligazionario Convertibile "Banca Ifis 2004-2009 convertibile" suddivisa in: un’Offerta Pubblica di Sottoscrizione di minimo n. 1.600.000 Obbligazioni Convertibili, corrispondenti al 40% delle Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta Globale, rivolta al pubblico indistinto in Italia; un contestuale Collocamento Istituzionale di massimo n. 2.400.000 Obbligazioni Convertibili, corrispondenti al 60% delle Obbligazioni Convertibili oggetto dell'Offerta Globale, rivolto in Italia ad Investitori Professionali (come definiti nel Prospetto Informativo). Nell'ambito del Collocamento Istituzionale saranno altresì accettate eventuali adesioni provenienti da investitori istituzionali esteri. L’offerta Pubblica comprende: una quota, non inferiore a n. 800.000 Obbligazioni Convertibili, che rappresentano il 50% delle Obbligazioni Convertibili destinate all’Offerta Pubblica, che sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute per quantitativi pari a n. 200 Obbligazioni (il “Lotto Minimo”); o suoi multipli, pervenute dal pubblico indistinto; una quota non superiore a n. 800.000 Obbligazioni Convertibili, che rappresentano il 50% delle Obbligazioni Convertibili destinate all’Offerta Pubblica (la “Quota del Lotto Maggiorato”); che sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute dal pubblico indistinto per quantitativi pari a 2.000 Obbligazioni Convertibili (il “Lotto Maggiorato”) o suoi multipli. L’offerta Globale, promossa Banca Ifis S.p.a., è coordinata e diretta da Banca Akros S.p.a. In qualità di Coordinatore,responsabile del Collocamento per l'Offerta Pubblica, Joint Lead Manager e Bookrunner del Collocamento Istituzionale. Centrosim S.p.a. Svolge il ruolo di Joint Lead Manager del Collocamento Istituzionale. Le Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta Pubblica saranno collocate per il tramite di un consorzio di collocamento e garanzia per l’Offerta Pubblica coordinato e diretto da Banca Akros S.p.a. Al quale partecipano le banche e le società di intermediazione mobiliare (i "Collocatori") indicate nel Prospetto Informativo e nell'avviso di avvenuta pubblicazione dello stesso. L’offerta Pubblica prenderà avvio alle ore 9,00 del 6 luglio 2004 e terminerà alle ore 16,00 del 9 luglio 2004 estremi compresi (“Periodo di Offerta”). Banca Akros S.p.a., d'intesa con Banca Ifis S.p.a., si riserva la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta, dandone immediata comunicazione al pubblico, mediante pubblicazione di un avviso integrativo da pubblicarsi sul quotidiano "Il Sole 24 Ore" e su altri due quotidiani a diffusione nazionale, contestualmente, trasmesso alla Consob e a Borsa Italiana entro l’ultimo giorno del Periodo di Offerta. Le Obbligazioni Convertibili saranno offerte in sottoscrizione alla pari, e quindi ad un prezzo di Euro 12,5 cadauna, senza aggravio di commissioni o spese a carico del richiedente. Il pagamento integrale del prezzo d’offerta delle Obbligazioni Convertibili dovrà essere effettuato in data 16 luglio 2004 presso il Collocatore che ha ricevuto l’adesione, senza aggravio di commissioni o spese a carico del richiedente. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.a. In data 14 giugno 2004 ha deliberato che ciascuna Obbligazione Convertibile frutti un interesse, al lordo di ritenute di imposta, compreso tra il 3,875% e il 4,5% in ragione di anno ("Range di Tasso") e di rimandare, a successiva deliberazione del Consiglio di Amministrazione da adottarsi prima dell'avvio del Periodo d'Offerta la determinazione puntuale del tasso d'interesse definitivo. Il tasso di interesse definitivo verrà pertanto determinato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis entro il 2 luglio 2004 e sarà comunicato al pubblico mediante apposito avviso integrativo sul quotidiano “Il Sole 24Ore” e su altri due quotidiani a diffusione nazionale entro il 3 luglio 2004. La durata del Prestito Obbligazionario decorre dal 16 luglio 2004 e scade il 16 luglio 2009 (la “Data di Scadenza”). Il godimento delle Obbligazioni Convertibili decorre dalla data di emissione delle stesse. Ogni Obbligazione è convertibile in azioni ordinarie dell’Emittente, del valore nominale di Euro 1 cadauna, nel rapporto di un’azione per ogni Obbligazione (il “Rapporto di Conversione”). Pertanto, ciascun Obbligazionista avrà il diritto di richiedere e di ricevere un’Azione di Compendio per ogni Obbligazione presentata in conversione (il “Diritto di Conversione”). Il Diritto di Conversione può essere esercitato dall’Obbligazionista per tutte o parte delle Obbligazioni possedute nei termini ed alle condizioni previste all'art. 7 del Regolamento del Prestito Obbligazionario (allegato in appendice al Prospetto Informativo). Banca Ifis S.p.a. Comunica inoltre che in data 22 dicembre 2003 Fitch Ratings ha assegnato a Banca Ifis S.p.a. Un Long Term rating ”Bb+”, uno Short Term Rating ”B”, un Individual Rating “C/d” ed un Support Rating “5”, con Outlook stabile e che in data 15 giugno 2004 Fitch Ratings ha altresì reso noto il Rating del Prestito Obbligazionario "Banca Ifis 2004-2009 convertibile" pari a Bb+. Per ogni ulteriore termine e condizione delle Obbligazioni si rimanda al Regolamento del Prestito Obbligazionario (allegato in appendice al Prospetto Informativo). Per ulteriori informazioni in merito all'Offerta Globale si rimanda al Prospetto Informativo e di Quotazione che, con i documenti ad esso allegati, sarà depositato in Consob in data 1 luglio 2004 e disponibile altresì in copia presso la sede di Banca Ifis Spa, in Mestre (Venezia); via Terraglio 65, della Borsa Italiana S.p.a. In Milano, Piazza degli Affari 6 e presso le sedi e le filiali di ciascun Collocatore che è tenuto a consegnarne copia gratuita a chi ne faccia richiesta. Copia del Prospetto Informativo sarà altresì disponibile sul sito internet www.Bancaifis.it nonché sul sito dei Collocatori che utilizzano il sistema di collocamento per via telematica. L’adempimento di pubblicazione del Prospetto Informativo non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Prima dell'eventuale adesione all'Offerta leggere attentamente il Prospetto Informativo.  
   
   
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO "BANCA IFIS 2004-2009 CONVERTIBILE".  
 
Mestre 1 luglio 2004 – Banca Ifis S.p.a., impresa bancaria specializzata nel factoring, presieduta da Sebastien Egon von Fürstenberg e quotata al Mta di Borsa Italiana S.p.a., comunica che in data 30 giugno 2004 Consob ha rilasciato con nota n. 4061556 in data 30 giugno 2004 il nulla osta alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all'Offerta Pubblica di sottoscrizione e ammissione alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.a. Delle Obbligazioni Convertibili del Prestito Obbligazionario "Banca Ifis 2004-2009 convertibile". Banca Ifis S.p.a. Comunica altresì che Borsa Italiana S.p.a. In data 28 giugno 2004 con provvedimento n. 3497 ha disposto l'ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario delle Obbligazioni Convertibili. L’inizio delle negoziazioni verrà disposto da Borsa Italiana, ex art. 2.4.3 del Regolamento del Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.a., successivamente alla verifica della sufficiente diffusione delle Obbligazioni stesse. L'operazione, così come descritto nel Prospetto Informativo, consiste in un Offerta Globale costituita da massimo n. 4.000.000 Obbligazioni Convertibili del Prestito Obbligazionario Convertibile "Banca Ifis 2004-2009 convertibile" suddivisa in: un’Offerta Pubblica di Sottoscrizione di minimo n. 1.600.000 Obbligazioni Convertibili, corrispondenti al 40% delle Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta Globale, rivolta al pubblico indistinto in Italia; un contestuale Collocamento Istituzionale di massimo n. 2.400.000 Obbligazioni Convertibili, corrispondenti al 60% delle Obbligazioni Convertibili oggetto dell'Offerta Globale, rivolto in Italia ad Investitori Professionali (come definiti nel Prospetto Informativo). Nell'ambito del Collocamento Istituzionale saranno altresì accettate eventuali adesioni provenienti da investitori istituzionali esteri. L’offerta Pubblica comprende: una quota, non inferiore a n. 800.000 Obbligazioni Convertibili, che rappresentano il 50% delle Obbligazioni Convertibili destinate all’Offerta Pubblica, che sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute per quantitativi pari a n. 200 Obbligazioni (il “Lotto Minimo”); o suoi multipli, pervenute dal pubblico indistinto; una quota non superiore a n. 800.000 Obbligazioni Convertibili, che rappresentano il 50% delle Obbligazioni Convertibili destinate all’Offerta Pubblica (la “Quota del Lotto Maggiorato”); che sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute dal pubblico indistinto per quantitativi pari a 2.000 Obbligazioni Convertibili (il “Lotto Maggiorato”) o suoi multipli. L’offerta Globale, promossa Banca Ifis S.p.a., è coordinata e diretta da Banca Akros S.p.a. In qualità di Coordinatore,responsabile del Collocamento per l'Offerta Pubblica, Joint Lead Manager e Bookrunner del Collocamento Istituzionale. Centrosim S.p.a. Svolge il ruolo di Joint Lead Manager del Collocamento Istituzionale. Le Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta Pubblica saranno collocate per il tramite di un consorzio di collocamento e garanzia per l’Offerta Pubblica coordinato e diretto da Banca Akros S.p.a. Al quale partecipano le banche e le società di intermediazione mobiliare (i "Collocatori") indicate nel Prospetto Informativo e nell'avviso di avvenuta pubblicazione dello stesso. L’offerta Pubblica prenderà avvio alle ore 9,00 del 6 luglio 2004 e terminerà alle ore 16,00 del 9 luglio 2004 estremi compresi (“Periodo di Offerta”). Banca Akros S.p.a., d'intesa con Banca Ifis S.p.a., si riserva la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta, dandone immediata comunicazione al pubblico, mediante pubblicazione di un avviso integrativo da pubblicarsi sul quotidiano "Il Sole 24 Ore" e su altri due quotidiani a diffusione nazionale, contestualmente, trasmesso alla Consob e a Borsa Italiana entro l’ultimo giorno del Periodo di Offerta. Le Obbligazioni Convertibili saranno offerte in sottoscrizione alla pari, e quindi ad un prezzo di Euro 12,5 cadauna, senza aggravio di commissioni o spese a carico del richiedente. Il pagamento integrale del prezzo d’offerta delle Obbligazioni Convertibili dovrà essere effettuato in data 16 luglio 2004 presso il Collocatore che ha ricevuto l’adesione, senza aggravio di commissioni o spese a carico del richiedente. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.a. In data 14 giugno 2004 ha deliberato che ciascuna Obbligazione Convertibile frutti un interesse, al lordo di ritenute di imposta, compreso tra il 3,875% e il 4,5% in ragione di anno ("Range di Tasso") e di rimandare, a successiva deliberazione del Consiglio di Amministrazione da adottarsi prima dell'avvio del Periodo d'Offerta la determinazione puntuale del tasso d'interesse definitivo. Il tasso di interesse definitivo verrà pertanto determinato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis entro il 2 luglio 2004 e sarà comunicato al pubblico mediante apposito avviso integrativo sul quotidiano “Il Sole 24Ore” e su altri due quotidiani a diffusione nazionale entro il 3 luglio 2004. La durata del Prestito Obbligazionario decorre dal 16 luglio 2004 e scade il 16 luglio 2009 (la “Data di Scadenza”). Il godimento delle Obbligazioni Convertibili decorre dalla data di emissione delle stesse. Ogni Obbligazione è convertibile in azioni ordinarie dell’Emittente, del valore nominale di Euro 1 cadauna, nel rapporto di un’azione per ogni Obbligazione (il “Rapporto di Conversione”). Pertanto, ciascun Obbligazionista avrà il diritto di richiedere e di ricevere un’Azione di Compendio per ogni Obbligazione presentata in conversione (il “Diritto di Conversione”). Il Diritto di Conversione può essere esercitato dall’Obbligazionista per tutte o parte delle Obbligazioni possedute nei termini ed alle condizioni previste all'art. 7 del Regolamento del Prestito Obbligazionario (allegato in appendice al Prospetto Informativo). Banca Ifis S.p.a. Comunica inoltre che in data 22 dicembre 2003 Fitch Ratings ha assegnato a Banca Ifis S.p.a. Un Long Term rating ”Bb+”, uno Short Term Rating ”B”, un Individual Rating “C/d” ed un Support Rating “5”, con Outlook stabile e che in data 15 giugno 2004 Fitch Ratings ha altresì reso noto il Rating del Prestito Obbligazionario "Banca Ifis 2004-2009 convertibile" pari a Bb+. Per ogni ulteriore termine e condizione delle Obbligazioni si rimanda al Regolamento del Prestito Obbligazionario (allegato in appendice al Prospetto Informativo). Per ulteriori informazioni in merito all'Offerta Globale si rimanda al Prospetto Informativo e di Quotazione che, con i documenti ad esso allegati, sarà depositato in Consob in data 1 luglio 2004 e disponibile altresì in copia presso la sede di Banca Ifis Spa, in Mestre (Venezia); via Terraglio 65, della Borsa Italiana S.p.a. In Milano, Piazza degli Affari 6 e presso le sedi e le filiali di ciascun Collocatore che è tenuto a consegnarne copia gratuita a chi ne faccia richiesta. Copia del Prospetto Informativo sarà altresì disponibile sul sito internet www.Bancaifis.it nonché sul sito dei Collocatori che utilizzano il sistema di collocamento per via telematica. L’adempimento di pubblicazione del Prospetto Informativo non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Prima dell'eventuale adesione all'Offerta leggere attentamente il Prospetto Informativo.  
   
   
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO "BANCA IFIS 2004-2009 CONVERTIBILE".  
 
Mestre 1 luglio 2004 – Banca Ifis S.p.a., impresa bancaria specializzata nel factoring, presieduta da Sebastien Egon von Fürstenberg e quotata al Mta di Borsa Italiana S.p.a., comunica che in data 30 giugno 2004 Consob ha rilasciato con nota n. 4061556 in data 30 giugno 2004 il nulla osta alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all'Offerta Pubblica di sottoscrizione e ammissione alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.a. Delle Obbligazioni Convertibili del Prestito Obbligazionario "Banca Ifis 2004-2009 convertibile". Banca Ifis S.p.a. Comunica altresì che Borsa Italiana S.p.a. In data 28 giugno 2004 con provvedimento n. 3497 ha disposto l'ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario delle Obbligazioni Convertibili. L’inizio delle negoziazioni verrà disposto da Borsa Italiana, ex art. 2.4.3 del Regolamento del Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.a., successivamente alla verifica della sufficiente diffusione delle Obbligazioni stesse. L'operazione, così come descritto nel Prospetto Informativo, consiste in un Offerta Globale costituita da massimo n. 4.000.000 Obbligazioni Convertibili del Prestito Obbligazionario Convertibile "Banca Ifis 2004-2009 convertibile" suddivisa in: un’Offerta Pubblica di Sottoscrizione di minimo n. 1.600.000 Obbligazioni Convertibili, corrispondenti al 40% delle Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta Globale, rivolta al pubblico indistinto in Italia; un contestuale Collocamento Istituzionale di massimo n. 2.400.000 Obbligazioni Convertibili, corrispondenti al 60% delle Obbligazioni Convertibili oggetto dell'Offerta Globale, rivolto in Italia ad Investitori Professionali (come definiti nel Prospetto Informativo). Nell'ambito del Collocamento Istituzionale saranno altresì accettate eventuali adesioni provenienti da investitori istituzionali esteri. L’offerta Pubblica comprende: una quota, non inferiore a n. 800.000 Obbligazioni Convertibili, che rappresentano il 50% delle Obbligazioni Convertibili destinate all’Offerta Pubblica, che sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute per quantitativi pari a n. 200 Obbligazioni (il “Lotto Minimo”); o suoi multipli, pervenute dal pubblico indistinto; una quota non superiore a n. 800.000 Obbligazioni Convertibili, che rappresentano il 50% delle Obbligazioni Convertibili destinate all’Offerta Pubblica (la “Quota del Lotto Maggiorato”); che sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute dal pubblico indistinto per quantitativi pari a 2.000 Obbligazioni Convertibili (il “Lotto Maggiorato”) o suoi multipli. L’offerta Globale, promossa Banca Ifis S.p.a., è coordinata e diretta da Banca Akros S.p.a. In qualità di Coordinatore,responsabile del Collocamento per l'Offerta Pubblica, Joint Lead Manager e Bookrunner del Collocamento Istituzionale. Centrosim S.p.a. Svolge il ruolo di Joint Lead Manager del Collocamento Istituzionale. Le Obbligazioni Convertibili oggetto dell’Offerta Pubblica saranno collocate per il tramite di un consorzio di collocamento e garanzia per l’Offerta Pubblica coordinato e diretto da Banca Akros S.p.a. Al quale partecipano le banche e le società di intermediazione mobiliare (i "Collocatori") indicate nel Prospetto Informativo e nell'avviso di avvenuta pubblicazione dello stesso. L’offerta Pubblica prenderà avvio alle ore 9,00 del 6 luglio 2004 e terminerà alle ore 16,00 del 9 luglio 2004 estremi compresi (“Periodo di Offerta”). Banca Akros S.p.a., d'intesa con Banca Ifis S.p.a., si riserva la facoltà di prorogare il Periodo di Offerta, dandone immediata comunicazione al pubblico, mediante pubblicazione di un avviso integrativo da pubblicarsi sul quotidiano "Il Sole 24 Ore" e su altri due quotidiani a diffusione nazionale, contestualmente, trasmesso alla Consob e a Borsa Italiana entro l’ultimo giorno del Periodo di Offerta. Le Obbligazioni Convertibili saranno offerte in sottoscrizione alla pari, e quindi ad un prezzo di Euro 12,5 cadauna, senza aggravio di commissioni o spese a carico del richiedente. Il pagamento integrale del prezzo d’offerta delle Obbligazioni Convertibili dovrà essere effettuato in data 16 luglio 2004 presso il Collocatore che ha ricevuto l’adesione, senza aggravio di commissioni o spese a carico del richiedente. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S.p.a. In data 14 giugno 2004 ha deliberato che ciascuna Obbligazione Convertibile frutti un interesse, al lordo di ritenute di imposta, compreso tra il 3,875% e il 4,5% in ragione di anno ("Range di Tasso") e di rimandare, a successiva deliberazione del Consiglio di Amministrazione da adottarsi prima dell'avvio del Periodo d'Offerta la determinazione puntuale del tasso d'interesse definitivo. Il tasso di interesse definitivo verrà pertanto determinato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis entro il 2 luglio 2004 e sarà comunicato al pubblico mediante apposito avviso integrativo sul quotidiano “Il Sole 24Ore” e su altri due quotidiani a diffusione nazionale entro il 3 luglio 2004. La durata del Prestito Obbligazionario decorre dal 16 luglio 2004 e scade il 16 luglio 2009 (la “Data di Scadenza”). Il godimento delle Obbligazioni Convertibili decorre dalla data di emissione delle stesse. Ogni Obbligazione è convertibile in azioni ordinarie dell’Emittente, del valore nominale di Euro 1 cadauna, nel rapporto di un’azione per ogni Obbligazione (il “Rapporto di Conversione”). Pertanto, ciascun Obbligazionista avrà il diritto di richiedere e di ricevere un’Azione di Compendio per ogni Obbligazione presentata in conversione (il “Diritto di Conversione”). Il Diritto di Conversione può essere esercitato dall’Obbligazionista per tutte o parte delle Obbligazioni possedute nei termini ed alle condizioni previste all'art. 7 del Regolamento del Prestito Obbligazionario (allegato in appendice al Prospetto Informativo). Banca Ifis S.p.a. Comunica inoltre che in data 22 dicembre 2003 Fitch Ratings ha assegnato a Banca Ifis S.p.a. Un Long Term rating ”Bb+”, uno Short Term Rating ”B”, un Individual Rating “C/d” ed un Support Rating “5”, con Outlook stabile e che in data 15 giugno 2004 Fitch Ratings ha altresì reso noto il Rating del Prestito Obbligazionario "Banca Ifis 2004-2009 convertibile" pari a Bb+. Per ogni ulteriore termine e condizione delle Obbligazioni si rimanda al Regolamento del Prestito Obbligazionario (allegato in appendice al Prospetto Informativo). Per ulteriori informazioni in merito all'Offerta Globale si rimanda al Prospetto Informativo e di Quotazione che, con i documenti ad esso allegati, sarà depositato in Consob in data 1 luglio 2004 e disponibile altresì in copia presso la sede di Banca Ifis Spa, in Mestre (Venezia); via Terraglio 65, della Borsa Italiana S.p.a. In Milano, Piazza degli Affari 6 e presso le sedi e le filiali di ciascun Collocatore che è tenuto a consegnarne copia gratuita a chi ne faccia richiesta. Copia del Prospetto Informativo sarà altresì disponibile sul sito internet www.Bancaifis.it nonché sul sito dei Collocatori che utilizzano il sistema di collocamento per via telematica. L’adempimento di pubblicazione del Prospetto Informativo non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Prima dell'eventuale adesione all'Offerta leggere attentamente il Prospetto Informativo.  
   
   
MEDIASET: INFORMAZIONI AGGIUNTIVE AL PROSPETTO INFORMATIVO COMPLETO DELL’OFFERTA PUBBLICA DI VENDITA DI AZIONI DI GESTEVISIÓN TELECINCO, S.A.  
 
Madrid, 1 luglio 2004 - In conformità a quanto previsto nel comma 2.10.3 del Prospetto Informativo Completo dell’Offerta Pubblica di Vendita di Azioni di Gestevisión Telecinco, S.a. (da qui in poi definite rispettivamente come “Offerta” e “Telecinco”); iscritto al registro ufficiale della Commissione Nazionale del Mercato dei Valori (la Consob di Madrid, ndr) in data 8 giugno del 2004, e in aggiunta a quanto dichiarato nelle Informazioni Aggiuntive di tale Prospetto presentate ili 29 giugno, comunica quanto segue: Fine del periodo di stabilizzazione: Morgan Stanley & Co. International Limited (“Morgan Stanley”); in qualità d’agente di stabilizzazione dell’Offerta, ha comunicato a Telecinco: (I) che non sono state realizzate operazioni di stabilizzazione delle azioni della Società dopo l'ammissione alla quotazione ufficiale delle stesse nella Borsa Valori, e (II) che, una volta esercitata nella sua totalità, da parte dei Global Coordinators dell’offerta, l’opzione d’acquisto su 11.127.837 azioni di Telecinco che l’Offerente, Dresdner Bank Ag, aveva concesso loro, non sarà necessaria la realizzazione di operazioni di stabilizzazione delle azioni della Società. Per tanto il periodo di stabilizzazione previsto nel Prospetto Informativo Completo dell’Offerta Pubblica si considera terminato. Nonostante quanto menzionato in precedenza, si fa presente che in data d’ammissione alla quotazione ufficiale delle azioni della Società (ovvero, il 24 di giugno 2004) Morgan Stanley presentò due ordini di stabilizzazione per l’acquisto di, rispettivamente, 1.127.837 e 1.000.000 d’azioni di Telecinco, ad un prezzo di 10,15 euro per azione, sebbene, per evitare di incontrare contropartite nel mercato, nessuno di detti ordini d’acquisto fu eseguito.  
   
   
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Madrid, 1 luglio 2004 - In conformità a quanto previsto nel comma 2.10.3 del Prospetto Informativo Completo dell’Offerta Pubblica di Vendita di Azioni di Gestevisión Telecinco, S.a. (da qui in poi definite rispettivamente come “Offerta” e “Telecinco”); iscritto al registro ufficiale della Commissione Nazionale del Mercato dei Valori (la Consob di Madrid, ndr) in data 8 giugno del 2004, e in aggiunta a quanto dichiarato nelle Informazioni Aggiuntive di tale Prospetto presentate ili 29 giugno, comunica quanto segue: Fine del periodo di stabilizzazione: Morgan Stanley & Co. International Limited (“Morgan Stanley”); in qualità d’agente di stabilizzazione dell’Offerta, ha comunicato a Telecinco: (I) che non sono state realizzate operazioni di stabilizzazione delle azioni della Società dopo l'ammissione alla quotazione ufficiale delle stesse nella Borsa Valori, e (II) che, una volta esercitata nella sua totalità, da parte dei Global Coordinators dell’offerta, l’opzione d’acquisto su 11.127.837 azioni di Telecinco che l’Offerente, Dresdner Bank Ag, aveva concesso loro, non sarà necessaria la realizzazione di operazioni di stabilizzazione delle azioni della Società. Per tanto il periodo di stabilizzazione previsto nel Prospetto Informativo Completo dell’Offerta Pubblica si considera terminato. Nonostante quanto menzionato in precedenza, si fa presente che in data d’ammissione alla quotazione ufficiale delle azioni della Società (ovvero, il 24 di giugno 2004) Morgan Stanley presentò due ordini di stabilizzazione per l’acquisto di, rispettivamente, 1.127.837 e 1.000.000 d’azioni di Telecinco, ad un prezzo di 10,15 euro per azione, sebbene, per evitare di incontrare contropartite nel mercato, nessuno di detti ordini d’acquisto fu eseguito.  
   
   
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Madrid, 1 luglio 2004 - In conformità a quanto previsto nel comma 2.10.3 del Prospetto Informativo Completo dell’Offerta Pubblica di Vendita di Azioni di Gestevisión Telecinco, S.a. (da qui in poi definite rispettivamente come “Offerta” e “Telecinco”); iscritto al registro ufficiale della Commissione Nazionale del Mercato dei Valori (la Consob di Madrid, ndr) in data 8 giugno del 2004, e in aggiunta a quanto dichiarato nelle Informazioni Aggiuntive di tale Prospetto presentate ili 29 giugno, comunica quanto segue: Fine del periodo di stabilizzazione: Morgan Stanley & Co. International Limited (“Morgan Stanley”); in qualità d’agente di stabilizzazione dell’Offerta, ha comunicato a Telecinco: (I) che non sono state realizzate operazioni di stabilizzazione delle azioni della Società dopo l'ammissione alla quotazione ufficiale delle stesse nella Borsa Valori, e (II) che, una volta esercitata nella sua totalità, da parte dei Global Coordinators dell’offerta, l’opzione d’acquisto su 11.127.837 azioni di Telecinco che l’Offerente, Dresdner Bank Ag, aveva concesso loro, non sarà necessaria la realizzazione di operazioni di stabilizzazione delle azioni della Società. Per tanto il periodo di stabilizzazione previsto nel Prospetto Informativo Completo dell’Offerta Pubblica si considera terminato. Nonostante quanto menzionato in precedenza, si fa presente che in data d’ammissione alla quotazione ufficiale delle azioni della Società (ovvero, il 24 di giugno 2004) Morgan Stanley presentò due ordini di stabilizzazione per l’acquisto di, rispettivamente, 1.127.837 e 1.000.000 d’azioni di Telecinco, ad un prezzo di 10,15 euro per azione, sebbene, per evitare di incontrare contropartite nel mercato, nessuno di detti ordini d’acquisto fu eseguito.  
   
   
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Madrid, 1 luglio 2004 - In conformità a quanto previsto nel comma 2.10.3 del Prospetto Informativo Completo dell’Offerta Pubblica di Vendita di Azioni di Gestevisión Telecinco, S.a. (da qui in poi definite rispettivamente come “Offerta” e “Telecinco”); iscritto al registro ufficiale della Commissione Nazionale del Mercato dei Valori (la Consob di Madrid, ndr) in data 8 giugno del 2004, e in aggiunta a quanto dichiarato nelle Informazioni Aggiuntive di tale Prospetto presentate ili 29 giugno, comunica quanto segue: Fine del periodo di stabilizzazione: Morgan Stanley & Co. International Limited (“Morgan Stanley”); in qualità d’agente di stabilizzazione dell’Offerta, ha comunicato a Telecinco: (I) che non sono state realizzate operazioni di stabilizzazione delle azioni della Società dopo l'ammissione alla quotazione ufficiale delle stesse nella Borsa Valori, e (II) che, una volta esercitata nella sua totalità, da parte dei Global Coordinators dell’offerta, l’opzione d’acquisto su 11.127.837 azioni di Telecinco che l’Offerente, Dresdner Bank Ag, aveva concesso loro, non sarà necessaria la realizzazione di operazioni di stabilizzazione delle azioni della Società. Per tanto il periodo di stabilizzazione previsto nel Prospetto Informativo Completo dell’Offerta Pubblica si considera terminato. Nonostante quanto menzionato in precedenza, si fa presente che in data d’ammissione alla quotazione ufficiale delle azioni della Società (ovvero, il 24 di giugno 2004) Morgan Stanley presentò due ordini di stabilizzazione per l’acquisto di, rispettivamente, 1.127.837 e 1.000.000 d’azioni di Telecinco, ad un prezzo di 10,15 euro per azione, sebbene, per evitare di incontrare contropartite nel mercato, nessuno di detti ordini d’acquisto fu eseguito.  
   
   
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Madrid, 1 luglio 2004 - In conformità a quanto previsto nel comma 2.10.3 del Prospetto Informativo Completo dell’Offerta Pubblica di Vendita di Azioni di Gestevisión Telecinco, S.a. (da qui in poi definite rispettivamente come “Offerta” e “Telecinco”); iscritto al registro ufficiale della Commissione Nazionale del Mercato dei Valori (la Consob di Madrid, ndr) in data 8 giugno del 2004, e in aggiunta a quanto dichiarato nelle Informazioni Aggiuntive di tale Prospetto presentate ili 29 giugno, comunica quanto segue: Fine del periodo di stabilizzazione: Morgan Stanley & Co. International Limited (“Morgan Stanley”); in qualità d’agente di stabilizzazione dell’Offerta, ha comunicato a Telecinco: (I) che non sono state realizzate operazioni di stabilizzazione delle azioni della Società dopo l'ammissione alla quotazione ufficiale delle stesse nella Borsa Valori, e (II) che, una volta esercitata nella sua totalità, da parte dei Global Coordinators dell’offerta, l’opzione d’acquisto su 11.127.837 azioni di Telecinco che l’Offerente, Dresdner Bank Ag, aveva concesso loro, non sarà necessaria la realizzazione di operazioni di stabilizzazione delle azioni della Società. Per tanto il periodo di stabilizzazione previsto nel Prospetto Informativo Completo dell’Offerta Pubblica si considera terminato. Nonostante quanto menzionato in precedenza, si fa presente che in data d’ammissione alla quotazione ufficiale delle azioni della Società (ovvero, il 24 di giugno 2004) Morgan Stanley presentò due ordini di stabilizzazione per l’acquisto di, rispettivamente, 1.127.837 e 1.000.000 d’azioni di Telecinco, ad un prezzo di 10,15 euro per azione, sebbene, per evitare di incontrare contropartite nel mercato, nessuno di detti ordini d’acquisto fu eseguito.  
   
   
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Madrid, 1 luglio 2004 - In conformità a quanto previsto nel comma 2.10.3 del Prospetto Informativo Completo dell’Offerta Pubblica di Vendita di Azioni di Gestevisión Telecinco, S.a. (da qui in poi definite rispettivamente come “Offerta” e “Telecinco”); iscritto al registro ufficiale della Commissione Nazionale del Mercato dei Valori (la Consob di Madrid, ndr) in data 8 giugno del 2004, e in aggiunta a quanto dichiarato nelle Informazioni Aggiuntive di tale Prospetto presentate ili 29 giugno, comunica quanto segue: Fine del periodo di stabilizzazione: Morgan Stanley & Co. International Limited (“Morgan Stanley”); in qualità d’agente di stabilizzazione dell’Offerta, ha comunicato a Telecinco: (I) che non sono state realizzate operazioni di stabilizzazione delle azioni della Società dopo l'ammissione alla quotazione ufficiale delle stesse nella Borsa Valori, e (II) che, una volta esercitata nella sua totalità, da parte dei Global Coordinators dell’offerta, l’opzione d’acquisto su 11.127.837 azioni di Telecinco che l’Offerente, Dresdner Bank Ag, aveva concesso loro, non sarà necessaria la realizzazione di operazioni di stabilizzazione delle azioni della Società. Per tanto il periodo di stabilizzazione previsto nel Prospetto Informativo Completo dell’Offerta Pubblica si considera terminato. Nonostante quanto menzionato in precedenza, si fa presente che in data d’ammissione alla quotazione ufficiale delle azioni della Società (ovvero, il 24 di giugno 2004) Morgan Stanley presentò due ordini di stabilizzazione per l’acquisto di, rispettivamente, 1.127.837 e 1.000.000 d’azioni di Telecinco, ad un prezzo di 10,15 euro per azione, sebbene, per evitare di incontrare contropartite nel mercato, nessuno di detti ordini d’acquisto fu eseguito.  
   
   
CONCLUSA L’OFFERTA IN BORSA DEI DIRITTI BASICNET, SOTTOSCRITTO IL 65,76% DELL’AUMENTO DI CAPITALE PER UN CONTROVALORE DI OLTRE 16,4 MILIONI DI EURO  
 
Torino, 1 luglio 2004 - Con l’offerta in Borsa dei diritti inoptati nei giorni 21, 22, 23, 24 e 25 giugno 2004 si è concluso l’aumento di capitale deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Basicnet il 23 marzo 2004, in esecuzione della delega conferita dall’Assemblea straordinaria dei soci del 13 maggio 2003. Sono state sottoscritte complessivamente n. 31.613.478 azioni con godimento 1° gennaio 2004, al prezzo di 0,52 euro ciascuna, pari al 65,76% dell’Offerta e per un controvalore complessivo di 16.439.008,56 di euro. Il capitale sociale post–aumento ammonta oggi a 31.716.673,04 euro, suddiviso in n. 60.993.602 azioni ordinarie da 0,52 euro ciascuna. In virtù degli impegni assunti Basic World Nv, indirettamente controllata da Marco Boglione, ha sottoscritto 14.428.170 azioni corrispondenti al 30,01% delle azioni offerte e, nei limiti previsti dalla presente normativa (art.105 e seguenti del Tuf); ulteriori 1.776.512 azioni ad integrazione della propria partecipazione. Sulla base degli accordi di garanzia siglati con Basicnet, Banca Intesa e Unicredit Banca Mobiliare (Ubm); banche coordinatrici dell’operazione di aumento di capitale, hanno sottoscritto rispettivamente n. 2.635.650 e n.1.464.250 azioni. A seguito delle suddette sottoscrizioni la compagine azionaria di Basicnet post-aumento di capitale vede Basic World N.v. Detenere il 41,024% del capitale sociale, Banca Intesa S.p.a. Il 4,321% e Unicredit Banca Mobiliare S.p.a. Il 2,401% L’aumento di capitale contribuisce positivamente al rafforzamento finanziario del gruppo, finalizzato al processo di consolidamento delle varie aree di business sulle quali il gruppo Basicnet è impegnato, in particolare per quel che concerne lo sviluppo dei nuovi marchi Superga e K-way ed il completamento delle iniziative retail intese ad ampliare la distribuzione sul territorio nazionale, attraverso negozi monomarca e outlet aziendali.  
   
   
CONCLUSA L’OFFERTA IN BORSA DEI DIRITTI BASICNET, SOTTOSCRITTO IL 65,76% DELL’AUMENTO DI CAPITALE PER UN CONTROVALORE DI OLTRE 16,4 MILIONI DI EURO  
 
Torino, 1 luglio 2004 - Con l’offerta in Borsa dei diritti inoptati nei giorni 21, 22, 23, 24 e 25 giugno 2004 si è concluso l’aumento di capitale deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Basicnet il 23 marzo 2004, in esecuzione della delega conferita dall’Assemblea straordinaria dei soci del 13 maggio 2003. Sono state sottoscritte complessivamente n. 31.613.478 azioni con godimento 1° gennaio 2004, al prezzo di 0,52 euro ciascuna, pari al 65,76% dell’Offerta e per un controvalore complessivo di 16.439.008,56 di euro. Il capitale sociale post–aumento ammonta oggi a 31.716.673,04 euro, suddiviso in n. 60.993.602 azioni ordinarie da 0,52 euro ciascuna. In virtù degli impegni assunti Basic World Nv, indirettamente controllata da Marco Boglione, ha sottoscritto 14.428.170 azioni corrispondenti al 30,01% delle azioni offerte e, nei limiti previsti dalla presente normativa (art.105 e seguenti del Tuf); ulteriori 1.776.512 azioni ad integrazione della propria partecipazione. Sulla base degli accordi di garanzia siglati con Basicnet, Banca Intesa e Unicredit Banca Mobiliare (Ubm); banche coordinatrici dell’operazione di aumento di capitale, hanno sottoscritto rispettivamente n. 2.635.650 e n.1.464.250 azioni. A seguito delle suddette sottoscrizioni la compagine azionaria di Basicnet post-aumento di capitale vede Basic World N.v. Detenere il 41,024% del capitale sociale, Banca Intesa S.p.a. Il 4,321% e Unicredit Banca Mobiliare S.p.a. Il 2,401% L’aumento di capitale contribuisce positivamente al rafforzamento finanziario del gruppo, finalizzato al processo di consolidamento delle varie aree di business sulle quali il gruppo Basicnet è impegnato, in particolare per quel che concerne lo sviluppo dei nuovi marchi Superga e K-way ed il completamento delle iniziative retail intese ad ampliare la distribuzione sul territorio nazionale, attraverso negozi monomarca e outlet aziendali.  
   
   
CONCLUSA L’OFFERTA IN BORSA DEI DIRITTI BASICNET, SOTTOSCRITTO IL 65,76% DELL’AUMENTO DI CAPITALE PER UN CONTROVALORE DI OLTRE 16,4 MILIONI DI EURO  
 
Torino, 1 luglio 2004 - Con l’offerta in Borsa dei diritti inoptati nei giorni 21, 22, 23, 24 e 25 giugno 2004 si è concluso l’aumento di capitale deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Basicnet il 23 marzo 2004, in esecuzione della delega conferita dall’Assemblea straordinaria dei soci del 13 maggio 2003. Sono state sottoscritte complessivamente n. 31.613.478 azioni con godimento 1° gennaio 2004, al prezzo di 0,52 euro ciascuna, pari al 65,76% dell’Offerta e per un controvalore complessivo di 16.439.008,56 di euro. Il capitale sociale post–aumento ammonta oggi a 31.716.673,04 euro, suddiviso in n. 60.993.602 azioni ordinarie da 0,52 euro ciascuna. In virtù degli impegni assunti Basic World Nv, indirettamente controllata da Marco Boglione, ha sottoscritto 14.428.170 azioni corrispondenti al 30,01% delle azioni offerte e, nei limiti previsti dalla presente normativa (art.105 e seguenti del Tuf); ulteriori 1.776.512 azioni ad integrazione della propria partecipazione. Sulla base degli accordi di garanzia siglati con Basicnet, Banca Intesa e Unicredit Banca Mobiliare (Ubm); banche coordinatrici dell’operazione di aumento di capitale, hanno sottoscritto rispettivamente n. 2.635.650 e n.1.464.250 azioni. A seguito delle suddette sottoscrizioni la compagine azionaria di Basicnet post-aumento di capitale vede Basic World N.v. Detenere il 41,024% del capitale sociale, Banca Intesa S.p.a. Il 4,321% e Unicredit Banca Mobiliare S.p.a. Il 2,401% L’aumento di capitale contribuisce positivamente al rafforzamento finanziario del gruppo, finalizzato al processo di consolidamento delle varie aree di business sulle quali il gruppo Basicnet è impegnato, in particolare per quel che concerne lo sviluppo dei nuovi marchi Superga e K-way ed il completamento delle iniziative retail intese ad ampliare la distribuzione sul territorio nazionale, attraverso negozi monomarca e outlet aziendali.  
   
   
CONCLUSA L’OFFERTA IN BORSA DEI DIRITTI BASICNET, SOTTOSCRITTO IL 65,76% DELL’AUMENTO DI CAPITALE PER UN CONTROVALORE DI OLTRE 16,4 MILIONI DI EURO  
 
Torino, 1 luglio 2004 - Con l’offerta in Borsa dei diritti inoptati nei giorni 21, 22, 23, 24 e 25 giugno 2004 si è concluso l’aumento di capitale deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Basicnet il 23 marzo 2004, in esecuzione della delega conferita dall’Assemblea straordinaria dei soci del 13 maggio 2003. Sono state sottoscritte complessivamente n. 31.613.478 azioni con godimento 1° gennaio 2004, al prezzo di 0,52 euro ciascuna, pari al 65,76% dell’Offerta e per un controvalore complessivo di 16.439.008,56 di euro. Il capitale sociale post–aumento ammonta oggi a 31.716.673,04 euro, suddiviso in n. 60.993.602 azioni ordinarie da 0,52 euro ciascuna. In virtù degli impegni assunti Basic World Nv, indirettamente controllata da Marco Boglione, ha sottoscritto 14.428.170 azioni corrispondenti al 30,01% delle azioni offerte e, nei limiti previsti dalla presente normativa (art.105 e seguenti del Tuf); ulteriori 1.776.512 azioni ad integrazione della propria partecipazione. Sulla base degli accordi di garanzia siglati con Basicnet, Banca Intesa e Unicredit Banca Mobiliare (Ubm); banche coordinatrici dell’operazione di aumento di capitale, hanno sottoscritto rispettivamente n. 2.635.650 e n.1.464.250 azioni. A seguito delle suddette sottoscrizioni la compagine azionaria di Basicnet post-aumento di capitale vede Basic World N.v. Detenere il 41,024% del capitale sociale, Banca Intesa S.p.a. Il 4,321% e Unicredit Banca Mobiliare S.p.a. Il 2,401% L’aumento di capitale contribuisce positivamente al rafforzamento finanziario del gruppo, finalizzato al processo di consolidamento delle varie aree di business sulle quali il gruppo Basicnet è impegnato, in particolare per quel che concerne lo sviluppo dei nuovi marchi Superga e K-way ed il completamento delle iniziative retail intese ad ampliare la distribuzione sul territorio nazionale, attraverso negozi monomarca e outlet aziendali.  
   
   
CONCLUSA L’OFFERTA IN BORSA DEI DIRITTI BASICNET, SOTTOSCRITTO IL 65,76% DELL’AUMENTO DI CAPITALE PER UN CONTROVALORE DI OLTRE 16,4 MILIONI DI EURO  
 
Torino, 1 luglio 2004 - Con l’offerta in Borsa dei diritti inoptati nei giorni 21, 22, 23, 24 e 25 giugno 2004 si è concluso l’aumento di capitale deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Basicnet il 23 marzo 2004, in esecuzione della delega conferita dall’Assemblea straordinaria dei soci del 13 maggio 2003. Sono state sottoscritte complessivamente n. 31.613.478 azioni con godimento 1° gennaio 2004, al prezzo di 0,52 euro ciascuna, pari al 65,76% dell’Offerta e per un controvalore complessivo di 16.439.008,56 di euro. Il capitale sociale post–aumento ammonta oggi a 31.716.673,04 euro, suddiviso in n. 60.993.602 azioni ordinarie da 0,52 euro ciascuna. In virtù degli impegni assunti Basic World Nv, indirettamente controllata da Marco Boglione, ha sottoscritto 14.428.170 azioni corrispondenti al 30,01% delle azioni offerte e, nei limiti previsti dalla presente normativa (art.105 e seguenti del Tuf); ulteriori 1.776.512 azioni ad integrazione della propria partecipazione. Sulla base degli accordi di garanzia siglati con Basicnet, Banca Intesa e Unicredit Banca Mobiliare (Ubm); banche coordinatrici dell’operazione di aumento di capitale, hanno sottoscritto rispettivamente n. 2.635.650 e n.1.464.250 azioni. A seguito delle suddette sottoscrizioni la compagine azionaria di Basicnet post-aumento di capitale vede Basic World N.v. Detenere il 41,024% del capitale sociale, Banca Intesa S.p.a. Il 4,321% e Unicredit Banca Mobiliare S.p.a. Il 2,401% L’aumento di capitale contribuisce positivamente al rafforzamento finanziario del gruppo, finalizzato al processo di consolidamento delle varie aree di business sulle quali il gruppo Basicnet è impegnato, in particolare per quel che concerne lo sviluppo dei nuovi marchi Superga e K-way ed il completamento delle iniziative retail intese ad ampliare la distribuzione sul territorio nazionale, attraverso negozi monomarca e outlet aziendali.  
   
   
CONCLUSA L’OFFERTA IN BORSA DEI DIRITTI BASICNET, SOTTOSCRITTO IL 65,76% DELL’AUMENTO DI CAPITALE PER UN CONTROVALORE DI OLTRE 16,4 MILIONI DI EURO  
 
Torino, 1 luglio 2004 - Con l’offerta in Borsa dei diritti inoptati nei giorni 21, 22, 23, 24 e 25 giugno 2004 si è concluso l’aumento di capitale deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Basicnet il 23 marzo 2004, in esecuzione della delega conferita dall’Assemblea straordinaria dei soci del 13 maggio 2003. Sono state sottoscritte complessivamente n. 31.613.478 azioni con godimento 1° gennaio 2004, al prezzo di 0,52 euro ciascuna, pari al 65,76% dell’Offerta e per un controvalore complessivo di 16.439.008,56 di euro. Il capitale sociale post–aumento ammonta oggi a 31.716.673,04 euro, suddiviso in n. 60.993.602 azioni ordinarie da 0,52 euro ciascuna. In virtù degli impegni assunti Basic World Nv, indirettamente controllata da Marco Boglione, ha sottoscritto 14.428.170 azioni corrispondenti al 30,01% delle azioni offerte e, nei limiti previsti dalla presente normativa (art.105 e seguenti del Tuf); ulteriori 1.776.512 azioni ad integrazione della propria partecipazione. Sulla base degli accordi di garanzia siglati con Basicnet, Banca Intesa e Unicredit Banca Mobiliare (Ubm); banche coordinatrici dell’operazione di aumento di capitale, hanno sottoscritto rispettivamente n. 2.635.650 e n.1.464.250 azioni. A seguito delle suddette sottoscrizioni la compagine azionaria di Basicnet post-aumento di capitale vede Basic World N.v. Detenere il 41,024% del capitale sociale, Banca Intesa S.p.a. Il 4,321% e Unicredit Banca Mobiliare S.p.a. Il 2,401% L’aumento di capitale contribuisce positivamente al rafforzamento finanziario del gruppo, finalizzato al processo di consolidamento delle varie aree di business sulle quali il gruppo Basicnet è impegnato, in particolare per quel che concerne lo sviluppo dei nuovi marchi Superga e K-way ed il completamento delle iniziative retail intese ad ampliare la distribuzione sul territorio nazionale, attraverso negozi monomarca e outlet aziendali.  
   
   
PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SGRPA ADOTTA IL CODICE DI INTERNAL DEALING  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Pioneer Investment Management Sgrpa ha deliberato in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento dei Mercati, emanato da Borsa Italiana Spa - l'adozione del Codice di comportamento che disciplina gli obblighi informativi al mercato relativi alle operazioni effettuate da parte di "Persone Rilevanti" su quote dei fondi chiusi quotati, promossi e/o gestiti dalla Società. Al momento, i suddetti obblighi informativi riguardano le quote del fondo immobiliare chiuso quotato "Unicredito Immobiliare Uno". Con l'adozione di detto Codice, il Consiglio di Amministrazione ha stabilito che le comunicazioni a Borsa Italiana debbano essere rese nelle tempistiche ed al verificarsi delle condizioni di seguito indicate: entro l'ottavo giorno di borsa aperta successivo al termine di ciascun trimestre ("Periodo di Rilevanza") per le operazioni che superino la Soglia di Rilevanza Continua (pari a 25.000 euro); senza indugio e, comunque, entro il terzo giorno di borsa aperta successivo al compimento dell'operazione, per le operazioni che superino la Soglia di Rilevanza Episodica (pari a 100.000 euro). Il Codice prevede, inoltre, che, in presenza di condizioni o prospettive economiche, finanziarie e patrimoniali della Sgr che lo rendano opportuno, il Consiglio possa deliberare periodi di inibizione delle Operazioni Rilevanti o stabilire diverse limitazioni di controvalore massimo alle Operazioni Rilevanti ammesse. Ai sensi dell'art. 2.6.3 comma 5 del Regolamento di Borsa Italiana S.p.a. La data di entrata in vigore del presente Codice è stabilita al 30 giugno 2004.  
   
   
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Milano, 1 luglio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Pioneer Investment Management Sgrpa ha deliberato in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento dei Mercati, emanato da Borsa Italiana Spa - l'adozione del Codice di comportamento che disciplina gli obblighi informativi al mercato relativi alle operazioni effettuate da parte di "Persone Rilevanti" su quote dei fondi chiusi quotati, promossi e/o gestiti dalla Società. Al momento, i suddetti obblighi informativi riguardano le quote del fondo immobiliare chiuso quotato "Unicredito Immobiliare Uno". Con l'adozione di detto Codice, il Consiglio di Amministrazione ha stabilito che le comunicazioni a Borsa Italiana debbano essere rese nelle tempistiche ed al verificarsi delle condizioni di seguito indicate: entro l'ottavo giorno di borsa aperta successivo al termine di ciascun trimestre ("Periodo di Rilevanza") per le operazioni che superino la Soglia di Rilevanza Continua (pari a 25.000 euro); senza indugio e, comunque, entro il terzo giorno di borsa aperta successivo al compimento dell'operazione, per le operazioni che superino la Soglia di Rilevanza Episodica (pari a 100.000 euro). Il Codice prevede, inoltre, che, in presenza di condizioni o prospettive economiche, finanziarie e patrimoniali della Sgr che lo rendano opportuno, il Consiglio possa deliberare periodi di inibizione delle Operazioni Rilevanti o stabilire diverse limitazioni di controvalore massimo alle Operazioni Rilevanti ammesse. Ai sensi dell'art. 2.6.3 comma 5 del Regolamento di Borsa Italiana S.p.a. La data di entrata in vigore del presente Codice è stabilita al 30 giugno 2004.  
   
   
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Milano, 1 luglio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Pioneer Investment Management Sgrpa ha deliberato in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento dei Mercati, emanato da Borsa Italiana Spa - l'adozione del Codice di comportamento che disciplina gli obblighi informativi al mercato relativi alle operazioni effettuate da parte di "Persone Rilevanti" su quote dei fondi chiusi quotati, promossi e/o gestiti dalla Società. Al momento, i suddetti obblighi informativi riguardano le quote del fondo immobiliare chiuso quotato "Unicredito Immobiliare Uno". Con l'adozione di detto Codice, il Consiglio di Amministrazione ha stabilito che le comunicazioni a Borsa Italiana debbano essere rese nelle tempistiche ed al verificarsi delle condizioni di seguito indicate: entro l'ottavo giorno di borsa aperta successivo al termine di ciascun trimestre ("Periodo di Rilevanza") per le operazioni che superino la Soglia di Rilevanza Continua (pari a 25.000 euro); senza indugio e, comunque, entro il terzo giorno di borsa aperta successivo al compimento dell'operazione, per le operazioni che superino la Soglia di Rilevanza Episodica (pari a 100.000 euro). Il Codice prevede, inoltre, che, in presenza di condizioni o prospettive economiche, finanziarie e patrimoniali della Sgr che lo rendano opportuno, il Consiglio possa deliberare periodi di inibizione delle Operazioni Rilevanti o stabilire diverse limitazioni di controvalore massimo alle Operazioni Rilevanti ammesse. Ai sensi dell'art. 2.6.3 comma 5 del Regolamento di Borsa Italiana S.p.a. La data di entrata in vigore del presente Codice è stabilita al 30 giugno 2004.  
   
   
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Milano, 1 luglio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Pioneer Investment Management Sgrpa ha deliberato in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento dei Mercati, emanato da Borsa Italiana Spa - l'adozione del Codice di comportamento che disciplina gli obblighi informativi al mercato relativi alle operazioni effettuate da parte di "Persone Rilevanti" su quote dei fondi chiusi quotati, promossi e/o gestiti dalla Società. Al momento, i suddetti obblighi informativi riguardano le quote del fondo immobiliare chiuso quotato "Unicredito Immobiliare Uno". Con l'adozione di detto Codice, il Consiglio di Amministrazione ha stabilito che le comunicazioni a Borsa Italiana debbano essere rese nelle tempistiche ed al verificarsi delle condizioni di seguito indicate: entro l'ottavo giorno di borsa aperta successivo al termine di ciascun trimestre ("Periodo di Rilevanza") per le operazioni che superino la Soglia di Rilevanza Continua (pari a 25.000 euro); senza indugio e, comunque, entro il terzo giorno di borsa aperta successivo al compimento dell'operazione, per le operazioni che superino la Soglia di Rilevanza Episodica (pari a 100.000 euro). Il Codice prevede, inoltre, che, in presenza di condizioni o prospettive economiche, finanziarie e patrimoniali della Sgr che lo rendano opportuno, il Consiglio possa deliberare periodi di inibizione delle Operazioni Rilevanti o stabilire diverse limitazioni di controvalore massimo alle Operazioni Rilevanti ammesse. Ai sensi dell'art. 2.6.3 comma 5 del Regolamento di Borsa Italiana S.p.a. La data di entrata in vigore del presente Codice è stabilita al 30 giugno 2004.  
   
   
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Milano, 1 luglio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Pioneer Investment Management Sgrpa ha deliberato in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento dei Mercati, emanato da Borsa Italiana Spa - l'adozione del Codice di comportamento che disciplina gli obblighi informativi al mercato relativi alle operazioni effettuate da parte di "Persone Rilevanti" su quote dei fondi chiusi quotati, promossi e/o gestiti dalla Società. Al momento, i suddetti obblighi informativi riguardano le quote del fondo immobiliare chiuso quotato "Unicredito Immobiliare Uno". Con l'adozione di detto Codice, il Consiglio di Amministrazione ha stabilito che le comunicazioni a Borsa Italiana debbano essere rese nelle tempistiche ed al verificarsi delle condizioni di seguito indicate: entro l'ottavo giorno di borsa aperta successivo al termine di ciascun trimestre ("Periodo di Rilevanza") per le operazioni che superino la Soglia di Rilevanza Continua (pari a 25.000 euro); senza indugio e, comunque, entro il terzo giorno di borsa aperta successivo al compimento dell'operazione, per le operazioni che superino la Soglia di Rilevanza Episodica (pari a 100.000 euro). Il Codice prevede, inoltre, che, in presenza di condizioni o prospettive economiche, finanziarie e patrimoniali della Sgr che lo rendano opportuno, il Consiglio possa deliberare periodi di inibizione delle Operazioni Rilevanti o stabilire diverse limitazioni di controvalore massimo alle Operazioni Rilevanti ammesse. Ai sensi dell'art. 2.6.3 comma 5 del Regolamento di Borsa Italiana S.p.a. La data di entrata in vigore del presente Codice è stabilita al 30 giugno 2004.  
   
   
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Milano, 1 luglio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Pioneer Investment Management Sgrpa ha deliberato in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento dei Mercati, emanato da Borsa Italiana Spa - l'adozione del Codice di comportamento che disciplina gli obblighi informativi al mercato relativi alle operazioni effettuate da parte di "Persone Rilevanti" su quote dei fondi chiusi quotati, promossi e/o gestiti dalla Società. Al momento, i suddetti obblighi informativi riguardano le quote del fondo immobiliare chiuso quotato "Unicredito Immobiliare Uno". Con l'adozione di detto Codice, il Consiglio di Amministrazione ha stabilito che le comunicazioni a Borsa Italiana debbano essere rese nelle tempistiche ed al verificarsi delle condizioni di seguito indicate: entro l'ottavo giorno di borsa aperta successivo al termine di ciascun trimestre ("Periodo di Rilevanza") per le operazioni che superino la Soglia di Rilevanza Continua (pari a 25.000 euro); senza indugio e, comunque, entro il terzo giorno di borsa aperta successivo al compimento dell'operazione, per le operazioni che superino la Soglia di Rilevanza Episodica (pari a 100.000 euro). Il Codice prevede, inoltre, che, in presenza di condizioni o prospettive economiche, finanziarie e patrimoniali della Sgr che lo rendano opportuno, il Consiglio possa deliberare periodi di inibizione delle Operazioni Rilevanti o stabilire diverse limitazioni di controvalore massimo alle Operazioni Rilevanti ammesse. Ai sensi dell'art. 2.6.3 comma 5 del Regolamento di Borsa Italiana S.p.a. La data di entrata in vigore del presente Codice è stabilita al 30 giugno 2004.  
   
   
MONTEFIBRE S.P.A.: ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEL 30 GIUGNO 2004 PERDITA PARI A EURO 34.684.909 INTERAMENTE COPERTA CON L’UTILIZZO DELLE RISERVE DISPONIBILI  
 
Milano, 1 luglio 2004 - L’assemblea degli Azionisti di Montefibre S.p.a., riunitasi a Milano il 30 giugno 2004 in Iia convocazione, ha approvato la Relazione degli Amministratori sulla gestione e il Bilancio di esercizio al 31.12.2003. La perdita di esercizio, pari a Euro 34.684.909 è stata interamente coperta con l’utilizzo delle riserve disponibili e di parte della riserva legale. In data 22 giugno 2004 la Consob ha inviato a Montefibre e al suo Collegio Sindacale una richiesta di informazioni ai sensi dell’art. 114, comma 3° del D.lgs. N. 58/1998, con l’invito a fornire all’Assemblea alcuni dati e notizie aggiornati a data non antecedente al 31 maggio u.S. E la valutazione in merito al rilievo sulla continuità aziendale formulato dal revisore. Di seguito si riportano le suddette informazioni, fornite all’Assemblea e sottoposte preventivamente al Collegio Sindacale. La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo al 31 maggio 2004 è negativa per Euro 74,3 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 marzo 2004 negativa per Euro 74,2 milioni, come di seguito meglio illustrato con evidenza delle componenti attive e passive, a breve e a medio e lungo termine:
(in milioni di euro) 31.5.2004 31.3.2004
Indebitamento finanziario a medio e lungo termine -17,7 -19,1
- Debiti finanziari -79,9 -77,4
- Titoli 19,7 19,7
- Disponibilità 3,6 2,6
Indebitamento finanziario a breve termine - 56,6 - 55,1
Posizione finanziaria netta - 74,3 - 74,2
Al 31 maggio 2004, la posizione finanziaria netta di Montefibre S.p.a. È negativa per Euro 49,1 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2003 negativa per Euro 38,1 milioni, come di seguito meglio illustrato, con evidenza delle componenti attive e passive, a breve e a medio e lungo termine:
(in milioni di euro) 31.5.2004 31.12.2003
Indebitamento finanziario a medio e lungo termine -8,0 -9,0
- Debiti finanziari -64,0 -58,7
- Titoli 19,7 19,7
- Disponibilità 3,2 9,9
Indebitamento finanziario a breve termine - 41,1 - 29,1
Posizione finanziaria netta - 49,1 - 38,1
La posizione finanziaria netta al 30 giugno di Montefibre e del Gruppo è prevista in miglioramento. Al 31.5.2004 l’utilizzo delle linee di credito è significativamente inferiore all’affidamento bancario totale; non sono attualmente pendenti richieste di rientro da parte delle banche. Inoltre, ad oggi Montefibre S.p.a. E il Gruppo Montefibre non hanno rapporti di debito scaduti di natura finanziaria, tributaria o previdenziale; gli impegni commerciali sono regolarmente assolti. Per quanto concerne i rapporti con Ngp S.p.a., al 31.5.2004 si registra la seguente esposizione: Crediti immobilizzati verso Ngp: Euro 21,3 milioni; Debiti a breve verso Ngp: Euro 3,5 milioni. I suindicati crediti verso Ngp non comprendono l’importo di Euro 6 milioni per la fideiussione prestata, all’atto della scissione, per le somministrazioni di gas naturale allo stabilimento di Acerra, valida fino al 31 marzo 2004. Prima della scadenza, il fornitore ha escusso la fideiussione per l’intero importo; Montefibre ha di recente concluso un accordo con il fornitore, che prevede il pagamento rateale dei 6 milioni entro il corrente anno, e sta negoziando un accordo con Ngp per il successivo rimborso entro la fine del 2005. Per quanto concerne la recuperabilità dei crediti vantati nei confronti di Ngp nonché gli eventuali crediti di rivalsa che dovessero sorgere nei confronti della stessa Ngp, essa è strettamente legata alla realizzazione del progetto di riconversione industriale di Ngp. Come già illustrato nella relazione del bilancio 2003, Montefibre ritiene che il forte impegno delle Istituzioni nazionali e locali, sancito dal Protocollo d’intesa sottoscritto il 12 maggio 2004 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, debba consentire la realizzazione del piano di Ngp. A sostegno della realizzazione del piano, Montefibre: - ha sottoscritto un impegno a consolidare il proprio credito esistente alla data del 14 maggio 2004 (pari ad Euro 21,3 milioni); oltre agli interessi che matureranno a tassi di mercato, postergandolo all’avvenuto rimborso dei debiti a breve di Ngp nei confronti delle banche creditrici, previsto entro la fine dell’anno 2007; - si è impegnata a partecipare in quota minoritaria, insieme a Sviluppo Italia, alla costituzione di una nuova società controllata da Ngp che dovrà realizzare il progetto industriale. L’esborso previsto è stimato in circa 5 milioni; - si è dichiarata disponibile a sottoscrivere un contratto per la ripresa del conto lavorazione polimero, per una durata di tre anni. Per quanto attiene l’attività produttiva dello stabilimento di Acerra di Montefibre, nel corso del mese di Aprile sono state progressivamente fermate le linee produttive di fiocco poliestere alimentate con polimero prodotto da Ngp. E’ stato invece deciso di mantenere in marcia le linee cosiddette short spinning (la cui materia prima differisce da quella prodotta da Ngp); che sono prevalentemente dedicate alla produzione di fibra tinta in pasta per il settore auto. Onde consentire un costante aggiornamento in merito agli sviluppi degli aspetti sopra trattati, come altresì richiesto da Consob e sino a diversa comunicazione da parte dell’autorità stessa, l’informativa di cui sopra sarà aggiornata con cadenza mensile, a partire dalla fine del mese di luglio, mediante appositi comunicati stampa. La società di revisione ha ritenuto di non poter esprimere un giudizio sul bilancio 2003 di Montefibre, dopo aver preso atto delle incertezze espresse dal revisore di Ngp su modalità e tempi di realizzazione di alcune azioni previste dal piano di Ngp, stanti i rilevanti rapporti esistenti tra le due società. L’improbabile, ma possibile, evenienza che il progetto di riconversione di Ngp non venga realizzato comporterebbe per Montefibre un peggioramento della posizione finanziaria e una pesante ricaduta sulla consistenza patrimoniale. Tale accadimento imporrebbe prontamente deliberazioni assembleari ai sensi dell’art. 2446 del Codice Civile, ma non comprometterebbe la continuità aziendale di Montefibre. D lungo tempo, infatti, la società basa la propria solidità economica e finanziaria sull’attività delle fibre acrilich che oggi, dopo la razionalizzazione degli assetti produttiv conseguente alla chiusura dell’impianto di Ottana, si ulteriormente rafforzata, potendo contare su due impiant produttivi altamente competitivi nel contesto mondiale ne quale opera la società. L’assemblea ha inoltre deliberato di conferire l’incarico triennale per la Revisione contabile alla società di revisione Pricewaterhousecoopers S.p.a.. L’assemblea ha infine provveduto all’integrazione del Collegio Sindacale. L’assemblea Straordinaria ha proceduto all’adeguamento dello statuto sociale alla nuova normativa; inoltre ha confermato la riduzione della Riserva ex lege n.413/91, utilizzata parziale copertura della perdita risultante dal bilancio d esercizio chiuso al 31 dicembre 2003, e ha deliberato di non procedere alla sua ricostituzione. L’assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio riunitasi al termine dell’Assemblea Ordinaria e Straordinaria del 30 giugno 2004 ha deliberato la conferma de Rappresentante comune dei possessori di azioni di risparmio Dott. Achille Benetti Genolini per gli esercizi 2004-2005 2006.
 
   
   
MONTEFIBRE S.P.A.: ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEL 30 GIUGNO 2004 PERDITA PARI A EURO 34.684.909 INTERAMENTE COPERTA CON L’UTILIZZO DELLE RISERVE DISPONIBILI  
 
Milano, 1 luglio 2004 - L’assemblea degli Azionisti di Montefibre S.p.a., riunitasi a Milano il 30 giugno 2004 in Iia convocazione, ha approvato la Relazione degli Amministratori sulla gestione e il Bilancio di esercizio al 31.12.2003. La perdita di esercizio, pari a Euro 34.684.909 è stata interamente coperta con l’utilizzo delle riserve disponibili e di parte della riserva legale. In data 22 giugno 2004 la Consob ha inviato a Montefibre e al suo Collegio Sindacale una richiesta di informazioni ai sensi dell’art. 114, comma 3° del D.lgs. N. 58/1998, con l’invito a fornire all’Assemblea alcuni dati e notizie aggiornati a data non antecedente al 31 maggio u.S. E la valutazione in merito al rilievo sulla continuità aziendale formulato dal revisore. Di seguito si riportano le suddette informazioni, fornite all’Assemblea e sottoposte preventivamente al Collegio Sindacale. La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo al 31 maggio 2004 è negativa per Euro 74,3 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 marzo 2004 negativa per Euro 74,2 milioni, come di seguito meglio illustrato con evidenza delle componenti attive e passive, a breve e a medio e lungo termine:
(in milioni di euro) 31.5.2004 31.3.2004
Indebitamento finanziario a medio e lungo termine -17,7 -19,1
- Debiti finanziari -79,9 -77,4
- Titoli 19,7 19,7
- Disponibilità 3,6 2,6
Indebitamento finanziario a breve termine - 56,6 - 55,1
Posizione finanziaria netta - 74,3 - 74,2
Al 31 maggio 2004, la posizione finanziaria netta di Montefibre S.p.a. È negativa per Euro 49,1 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2003 negativa per Euro 38,1 milioni, come di seguito meglio illustrato, con evidenza delle componenti attive e passive, a breve e a medio e lungo termine:
(in milioni di euro) 31.5.2004 31.12.2003
Indebitamento finanziario a medio e lungo termine -8,0 -9,0
- Debiti finanziari -64,0 -58,7
- Titoli 19,7 19,7
- Disponibilità 3,2 9,9
Indebitamento finanziario a breve termine - 41,1 - 29,1
Posizione finanziaria netta - 49,1 - 38,1
La posizione finanziaria netta al 30 giugno di Montefibre e del Gruppo è prevista in miglioramento. Al 31.5.2004 l’utilizzo delle linee di credito è significativamente inferiore all’affidamento bancario totale; non sono attualmente pendenti richieste di rientro da parte delle banche. Inoltre, ad oggi Montefibre S.p.a. E il Gruppo Montefibre non hanno rapporti di debito scaduti di natura finanziaria, tributaria o previdenziale; gli impegni commerciali sono regolarmente assolti. Per quanto concerne i rapporti con Ngp S.p.a., al 31.5.2004 si registra la seguente esposizione: Crediti immobilizzati verso Ngp: Euro 21,3 milioni; Debiti a breve verso Ngp: Euro 3,5 milioni. I suindicati crediti verso Ngp non comprendono l’importo di Euro 6 milioni per la fideiussione prestata, all’atto della scissione, per le somministrazioni di gas naturale allo stabilimento di Acerra, valida fino al 31 marzo 2004. Prima della scadenza, il fornitore ha escusso la fideiussione per l’intero importo; Montefibre ha di recente concluso un accordo con il fornitore, che prevede il pagamento rateale dei 6 milioni entro il corrente anno, e sta negoziando un accordo con Ngp per il successivo rimborso entro la fine del 2005. Per quanto concerne la recuperabilità dei crediti vantati nei confronti di Ngp nonché gli eventuali crediti di rivalsa che dovessero sorgere nei confronti della stessa Ngp, essa è strettamente legata alla realizzazione del progetto di riconversione industriale di Ngp. Come già illustrato nella relazione del bilancio 2003, Montefibre ritiene che il forte impegno delle Istituzioni nazionali e locali, sancito dal Protocollo d’intesa sottoscritto il 12 maggio 2004 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, debba consentire la realizzazione del piano di Ngp. A sostegno della realizzazione del piano, Montefibre: - ha sottoscritto un impegno a consolidare il proprio credito esistente alla data del 14 maggio 2004 (pari ad Euro 21,3 milioni); oltre agli interessi che matureranno a tassi di mercato, postergandolo all’avvenuto rimborso dei debiti a breve di Ngp nei confronti delle banche creditrici, previsto entro la fine dell’anno 2007; - si è impegnata a partecipare in quota minoritaria, insieme a Sviluppo Italia, alla costituzione di una nuova società controllata da Ngp che dovrà realizzare il progetto industriale. L’esborso previsto è stimato in circa 5 milioni; - si è dichiarata disponibile a sottoscrivere un contratto per la ripresa del conto lavorazione polimero, per una durata di tre anni. Per quanto attiene l’attività produttiva dello stabilimento di Acerra di Montefibre, nel corso del mese di Aprile sono state progressivamente fermate le linee produttive di fiocco poliestere alimentate con polimero prodotto da Ngp. E’ stato invece deciso di mantenere in marcia le linee cosiddette short spinning (la cui materia prima differisce da quella prodotta da Ngp); che sono prevalentemente dedicate alla produzione di fibra tinta in pasta per il settore auto. Onde consentire un costante aggiornamento in merito agli sviluppi degli aspetti sopra trattati, come altresì richiesto da Consob e sino a diversa comunicazione da parte dell’autorità stessa, l’informativa di cui sopra sarà aggiornata con cadenza mensile, a partire dalla fine del mese di luglio, mediante appositi comunicati stampa. La società di revisione ha ritenuto di non poter esprimere un giudizio sul bilancio 2003 di Montefibre, dopo aver preso atto delle incertezze espresse dal revisore di Ngp su modalità e tempi di realizzazione di alcune azioni previste dal piano di Ngp, stanti i rilevanti rapporti esistenti tra le due società. L’improbabile, ma possibile, evenienza che il progetto di riconversione di Ngp non venga realizzato comporterebbe per Montefibre un peggioramento della posizione finanziaria e una pesante ricaduta sulla consistenza patrimoniale. Tale accadimento imporrebbe prontamente deliberazioni assembleari ai sensi dell’art. 2446 del Codice Civile, ma non comprometterebbe la continuità aziendale di Montefibre. D lungo tempo, infatti, la società basa la propria solidità economica e finanziaria sull’attività delle fibre acrilich che oggi, dopo la razionalizzazione degli assetti produttiv conseguente alla chiusura dell’impianto di Ottana, si ulteriormente rafforzata, potendo contare su due impiant produttivi altamente competitivi nel contesto mondiale ne quale opera la società. L’assemblea ha inoltre deliberato di conferire l’incarico triennale per la Revisione contabile alla società di revisione Pricewaterhousecoopers S.p.a.. L’assemblea ha infine provveduto all’integrazione del Collegio Sindacale. L’assemblea Straordinaria ha proceduto all’adeguamento dello statuto sociale alla nuova normativa; inoltre ha confermato la riduzione della Riserva ex lege n.413/91, utilizzata parziale copertura della perdita risultante dal bilancio d esercizio chiuso al 31 dicembre 2003, e ha deliberato di non procedere alla sua ricostituzione. L’assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio riunitasi al termine dell’Assemblea Ordinaria e Straordinaria del 30 giugno 2004 ha deliberato la conferma de Rappresentante comune dei possessori di azioni di risparmio Dott. Achille Benetti Genolini per gli esercizi 2004-2005 2006.
 
   
   
MONTEFIBRE S.P.A.: ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEL 30 GIUGNO 2004 PERDITA PARI A EURO 34.684.909 INTERAMENTE COPERTA CON L’UTILIZZO DELLE RISERVE DISPONIBILI  
 
Milano, 1 luglio 2004 - L’assemblea degli Azionisti di Montefibre S.p.a., riunitasi a Milano il 30 giugno 2004 in Iia convocazione, ha approvato la Relazione degli Amministratori sulla gestione e il Bilancio di esercizio al 31.12.2003. La perdita di esercizio, pari a Euro 34.684.909 è stata interamente coperta con l’utilizzo delle riserve disponibili e di parte della riserva legale. In data 22 giugno 2004 la Consob ha inviato a Montefibre e al suo Collegio Sindacale una richiesta di informazioni ai sensi dell’art. 114, comma 3° del D.lgs. N. 58/1998, con l’invito a fornire all’Assemblea alcuni dati e notizie aggiornati a data non antecedente al 31 maggio u.S. E la valutazione in merito al rilievo sulla continuità aziendale formulato dal revisore. Di seguito si riportano le suddette informazioni, fornite all’Assemblea e sottoposte preventivamente al Collegio Sindacale. La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo al 31 maggio 2004 è negativa per Euro 74,3 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 marzo 2004 negativa per Euro 74,2 milioni, come di seguito meglio illustrato con evidenza delle componenti attive e passive, a breve e a medio e lungo termine:
(in milioni di euro) 31.5.2004 31.3.2004
Indebitamento finanziario a medio e lungo termine -17,7 -19,1
- Debiti finanziari -79,9 -77,4
- Titoli 19,7 19,7
- Disponibilità 3,6 2,6
Indebitamento finanziario a breve termine - 56,6 - 55,1
Posizione finanziaria netta - 74,3 - 74,2
Al 31 maggio 2004, la posizione finanziaria netta di Montefibre S.p.a. È negativa per Euro 49,1 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2003 negativa per Euro 38,1 milioni, come di seguito meglio illustrato, con evidenza delle componenti attive e passive, a breve e a medio e lungo termine:
(in milioni di euro) 31.5.2004 31.12.2003
Indebitamento finanziario a medio e lungo termine -8,0 -9,0
- Debiti finanziari -64,0 -58,7
- Titoli 19,7 19,7
- Disponibilità 3,2 9,9
Indebitamento finanziario a breve termine - 41,1 - 29,1
Posizione finanziaria netta - 49,1 - 38,1
La posizione finanziaria netta al 30 giugno di Montefibre e del Gruppo è prevista in miglioramento. Al 31.5.2004 l’utilizzo delle linee di credito è significativamente inferiore all’affidamento bancario totale; non sono attualmente pendenti richieste di rientro da parte delle banche. Inoltre, ad oggi Montefibre S.p.a. E il Gruppo Montefibre non hanno rapporti di debito scaduti di natura finanziaria, tributaria o previdenziale; gli impegni commerciali sono regolarmente assolti. Per quanto concerne i rapporti con Ngp S.p.a., al 31.5.2004 si registra la seguente esposizione: Crediti immobilizzati verso Ngp: Euro 21,3 milioni; Debiti a breve verso Ngp: Euro 3,5 milioni. I suindicati crediti verso Ngp non comprendono l’importo di Euro 6 milioni per la fideiussione prestata, all’atto della scissione, per le somministrazioni di gas naturale allo stabilimento di Acerra, valida fino al 31 marzo 2004. Prima della scadenza, il fornitore ha escusso la fideiussione per l’intero importo; Montefibre ha di recente concluso un accordo con il fornitore, che prevede il pagamento rateale dei 6 milioni entro il corrente anno, e sta negoziando un accordo con Ngp per il successivo rimborso entro la fine del 2005. Per quanto concerne la recuperabilità dei crediti vantati nei confronti di Ngp nonché gli eventuali crediti di rivalsa che dovessero sorgere nei confronti della stessa Ngp, essa è strettamente legata alla realizzazione del progetto di riconversione industriale di Ngp. Come già illustrato nella relazione del bilancio 2003, Montefibre ritiene che il forte impegno delle Istituzioni nazionali e locali, sancito dal Protocollo d’intesa sottoscritto il 12 maggio 2004 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, debba consentire la realizzazione del piano di Ngp. A sostegno della realizzazione del piano, Montefibre: - ha sottoscritto un impegno a consolidare il proprio credito esistente alla data del 14 maggio 2004 (pari ad Euro 21,3 milioni); oltre agli interessi che matureranno a tassi di mercato, postergandolo all’avvenuto rimborso dei debiti a breve di Ngp nei confronti delle banche creditrici, previsto entro la fine dell’anno 2007; - si è impegnata a partecipare in quota minoritaria, insieme a Sviluppo Italia, alla costituzione di una nuova società controllata da Ngp che dovrà realizzare il progetto industriale. L’esborso previsto è stimato in circa 5 milioni; - si è dichiarata disponibile a sottoscrivere un contratto per la ripresa del conto lavorazione polimero, per una durata di tre anni. Per quanto attiene l’attività produttiva dello stabilimento di Acerra di Montefibre, nel corso del mese di Aprile sono state progressivamente fermate le linee produttive di fiocco poliestere alimentate con polimero prodotto da Ngp. E’ stato invece deciso di mantenere in marcia le linee cosiddette short spinning (la cui materia prima differisce da quella prodotta da Ngp); che sono prevalentemente dedicate alla produzione di fibra tinta in pasta per il settore auto. Onde consentire un costante aggiornamento in merito agli sviluppi degli aspetti sopra trattati, come altresì richiesto da Consob e sino a diversa comunicazione da parte dell’autorità stessa, l’informativa di cui sopra sarà aggiornata con cadenza mensile, a partire dalla fine del mese di luglio, mediante appositi comunicati stampa. La società di revisione ha ritenuto di non poter esprimere un giudizio sul bilancio 2003 di Montefibre, dopo aver preso atto delle incertezze espresse dal revisore di Ngp su modalità e tempi di realizzazione di alcune azioni previste dal piano di Ngp, stanti i rilevanti rapporti esistenti tra le due società. L’improbabile, ma possibile, evenienza che il progetto di riconversione di Ngp non venga realizzato comporterebbe per Montefibre un peggioramento della posizione finanziaria e una pesante ricaduta sulla consistenza patrimoniale. Tale accadimento imporrebbe prontamente deliberazioni assembleari ai sensi dell’art. 2446 del Codice Civile, ma non comprometterebbe la continuità aziendale di Montefibre. D lungo tempo, infatti, la società basa la propria solidità economica e finanziaria sull’attività delle fibre acrilich che oggi, dopo la razionalizzazione degli assetti produttiv conseguente alla chiusura dell’impianto di Ottana, si ulteriormente rafforzata, potendo contare su due impiant produttivi altamente competitivi nel contesto mondiale ne quale opera la società. L’assemblea ha inoltre deliberato di conferire l’incarico triennale per la Revisione contabile alla società di revisione Pricewaterhousecoopers S.p.a.. L’assemblea ha infine provveduto all’integrazione del Collegio Sindacale. L’assemblea Straordinaria ha proceduto all’adeguamento dello statuto sociale alla nuova normativa; inoltre ha confermato la riduzione della Riserva ex lege n.413/91, utilizzata parziale copertura della perdita risultante dal bilancio d esercizio chiuso al 31 dicembre 2003, e ha deliberato di non procedere alla sua ricostituzione. L’assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio riunitasi al termine dell’Assemblea Ordinaria e Straordinaria del 30 giugno 2004 ha deliberato la conferma de Rappresentante comune dei possessori di azioni di risparmio Dott. Achille Benetti Genolini per gli esercizi 2004-2005 2006.
 
   
   
MONTEFIBRE S.P.A.: ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEL 30 GIUGNO 2004 PERDITA PARI A EURO 34.684.909 INTERAMENTE COPERTA CON L’UTILIZZO DELLE RISERVE DISPONIBILI  
 
Milano, 1 luglio 2004 - L’assemblea degli Azionisti di Montefibre S.p.a., riunitasi a Milano il 30 giugno 2004 in Iia convocazione, ha approvato la Relazione degli Amministratori sulla gestione e il Bilancio di esercizio al 31.12.2003. La perdita di esercizio, pari a Euro 34.684.909 è stata interamente coperta con l’utilizzo delle riserve disponibili e di parte della riserva legale. In data 22 giugno 2004 la Consob ha inviato a Montefibre e al suo Collegio Sindacale una richiesta di informazioni ai sensi dell’art. 114, comma 3° del D.lgs. N. 58/1998, con l’invito a fornire all’Assemblea alcuni dati e notizie aggiornati a data non antecedente al 31 maggio u.S. E la valutazione in merito al rilievo sulla continuità aziendale formulato dal revisore. Di seguito si riportano le suddette informazioni, fornite all’Assemblea e sottoposte preventivamente al Collegio Sindacale. La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo al 31 maggio 2004 è negativa per Euro 74,3 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 marzo 2004 negativa per Euro 74,2 milioni, come di seguito meglio illustrato con evidenza delle componenti attive e passive, a breve e a medio e lungo termine:
(in milioni di euro) 31.5.2004 31.3.2004
Indebitamento finanziario a medio e lungo termine -17,7 -19,1
- Debiti finanziari -79,9 -77,4
- Titoli 19,7 19,7
- Disponibilità 3,6 2,6
Indebitamento finanziario a breve termine - 56,6 - 55,1
Posizione finanziaria netta - 74,3 - 74,2
Al 31 maggio 2004, la posizione finanziaria netta di Montefibre S.p.a. È negativa per Euro 49,1 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2003 negativa per Euro 38,1 milioni, come di seguito meglio illustrato, con evidenza delle componenti attive e passive, a breve e a medio e lungo termine:
(in milioni di euro) 31.5.2004 31.12.2003
Indebitamento finanziario a medio e lungo termine -8,0 -9,0
- Debiti finanziari -64,0 -58,7
- Titoli 19,7 19,7
- Disponibilità 3,2 9,9
Indebitamento finanziario a breve termine - 41,1 - 29,1
Posizione finanziaria netta - 49,1 - 38,1
La posizione finanziaria netta al 30 giugno di Montefibre e del Gruppo è prevista in miglioramento. Al 31.5.2004 l’utilizzo delle linee di credito è significativamente inferiore all’affidamento bancario totale; non sono attualmente pendenti richieste di rientro da parte delle banche. Inoltre, ad oggi Montefibre S.p.a. E il Gruppo Montefibre non hanno rapporti di debito scaduti di natura finanziaria, tributaria o previdenziale; gli impegni commerciali sono regolarmente assolti. Per quanto concerne i rapporti con Ngp S.p.a., al 31.5.2004 si registra la seguente esposizione: Crediti immobilizzati verso Ngp: Euro 21,3 milioni; Debiti a breve verso Ngp: Euro 3,5 milioni. I suindicati crediti verso Ngp non comprendono l’importo di Euro 6 milioni per la fideiussione prestata, all’atto della scissione, per le somministrazioni di gas naturale allo stabilimento di Acerra, valida fino al 31 marzo 2004. Prima della scadenza, il fornitore ha escusso la fideiussione per l’intero importo; Montefibre ha di recente concluso un accordo con il fornitore, che prevede il pagamento rateale dei 6 milioni entro il corrente anno, e sta negoziando un accordo con Ngp per il successivo rimborso entro la fine del 2005. Per quanto concerne la recuperabilità dei crediti vantati nei confronti di Ngp nonché gli eventuali crediti di rivalsa che dovessero sorgere nei confronti della stessa Ngp, essa è strettamente legata alla realizzazione del progetto di riconversione industriale di Ngp. Come già illustrato nella relazione del bilancio 2003, Montefibre ritiene che il forte impegno delle Istituzioni nazionali e locali, sancito dal Protocollo d’intesa sottoscritto il 12 maggio 2004 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, debba consentire la realizzazione del piano di Ngp. A sostegno della realizzazione del piano, Montefibre: - ha sottoscritto un impegno a consolidare il proprio credito esistente alla data del 14 maggio 2004 (pari ad Euro 21,3 milioni); oltre agli interessi che matureranno a tassi di mercato, postergandolo all’avvenuto rimborso dei debiti a breve di Ngp nei confronti delle banche creditrici, previsto entro la fine dell’anno 2007; - si è impegnata a partecipare in quota minoritaria, insieme a Sviluppo Italia, alla costituzione di una nuova società controllata da Ngp che dovrà realizzare il progetto industriale. L’esborso previsto è stimato in circa 5 milioni; - si è dichiarata disponibile a sottoscrivere un contratto per la ripresa del conto lavorazione polimero, per una durata di tre anni. Per quanto attiene l’attività produttiva dello stabilimento di Acerra di Montefibre, nel corso del mese di Aprile sono state progressivamente fermate le linee produttive di fiocco poliestere alimentate con polimero prodotto da Ngp. E’ stato invece deciso di mantenere in marcia le linee cosiddette short spinning (la cui materia prima differisce da quella prodotta da Ngp); che sono prevalentemente dedicate alla produzione di fibra tinta in pasta per il settore auto. Onde consentire un costante aggiornamento in merito agli sviluppi degli aspetti sopra trattati, come altresì richiesto da Consob e sino a diversa comunicazione da parte dell’autorità stessa, l’informativa di cui sopra sarà aggiornata con cadenza mensile, a partire dalla fine del mese di luglio, mediante appositi comunicati stampa. La società di revisione ha ritenuto di non poter esprimere un giudizio sul bilancio 2003 di Montefibre, dopo aver preso atto delle incertezze espresse dal revisore di Ngp su modalità e tempi di realizzazione di alcune azioni previste dal piano di Ngp, stanti i rilevanti rapporti esistenti tra le due società. L’improbabile, ma possibile, evenienza che il progetto di riconversione di Ngp non venga realizzato comporterebbe per Montefibre un peggioramento della posizione finanziaria e una pesante ricaduta sulla consistenza patrimoniale. Tale accadimento imporrebbe prontamente deliberazioni assembleari ai sensi dell’art. 2446 del Codice Civile, ma non comprometterebbe la continuità aziendale di Montefibre. D lungo tempo, infatti, la società basa la propria solidità economica e finanziaria sull’attività delle fibre acrilich che oggi, dopo la razionalizzazione degli assetti produttiv conseguente alla chiusura dell’impianto di Ottana, si ulteriormente rafforzata, potendo contare su due impiant produttivi altamente competitivi nel contesto mondiale ne quale opera la società. L’assemblea ha inoltre deliberato di conferire l’incarico triennale per la Revisione contabile alla società di revisione Pricewaterhousecoopers S.p.a.. L’assemblea ha infine provveduto all’integrazione del Collegio Sindacale. L’assemblea Straordinaria ha proceduto all’adeguamento dello statuto sociale alla nuova normativa; inoltre ha confermato la riduzione della Riserva ex lege n.413/91, utilizzata parziale copertura della perdita risultante dal bilancio d esercizio chiuso al 31 dicembre 2003, e ha deliberato di non procedere alla sua ricostituzione. L’assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio riunitasi al termine dell’Assemblea Ordinaria e Straordinaria del 30 giugno 2004 ha deliberato la conferma de Rappresentante comune dei possessori di azioni di risparmio Dott. Achille Benetti Genolini per gli esercizi 2004-2005 2006.
 
   
   
MONTEFIBRE S.P.A.: ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEL 30 GIUGNO 2004 PERDITA PARI A EURO 34.684.909 INTERAMENTE COPERTA CON L’UTILIZZO DELLE RISERVE DISPONIBILI  
 
Milano, 1 luglio 2004 - L’assemblea degli Azionisti di Montefibre S.p.a., riunitasi a Milano il 30 giugno 2004 in Iia convocazione, ha approvato la Relazione degli Amministratori sulla gestione e il Bilancio di esercizio al 31.12.2003. La perdita di esercizio, pari a Euro 34.684.909 è stata interamente coperta con l’utilizzo delle riserve disponibili e di parte della riserva legale. In data 22 giugno 2004 la Consob ha inviato a Montefibre e al suo Collegio Sindacale una richiesta di informazioni ai sensi dell’art. 114, comma 3° del D.lgs. N. 58/1998, con l’invito a fornire all’Assemblea alcuni dati e notizie aggiornati a data non antecedente al 31 maggio u.S. E la valutazione in merito al rilievo sulla continuità aziendale formulato dal revisore. Di seguito si riportano le suddette informazioni, fornite all’Assemblea e sottoposte preventivamente al Collegio Sindacale. La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo al 31 maggio 2004 è negativa per Euro 74,3 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 marzo 2004 negativa per Euro 74,2 milioni, come di seguito meglio illustrato con evidenza delle componenti attive e passive, a breve e a medio e lungo termine:
(in milioni di euro) 31.5.2004 31.3.2004
Indebitamento finanziario a medio e lungo termine -17,7 -19,1
- Debiti finanziari -79,9 -77,4
- Titoli 19,7 19,7
- Disponibilità 3,6 2,6
Indebitamento finanziario a breve termine - 56,6 - 55,1
Posizione finanziaria netta - 74,3 - 74,2
Al 31 maggio 2004, la posizione finanziaria netta di Montefibre S.p.a. È negativa per Euro 49,1 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2003 negativa per Euro 38,1 milioni, come di seguito meglio illustrato, con evidenza delle componenti attive e passive, a breve e a medio e lungo termine:
(in milioni di euro) 31.5.2004 31.12.2003
Indebitamento finanziario a medio e lungo termine -8,0 -9,0
- Debiti finanziari -64,0 -58,7
- Titoli 19,7 19,7
- Disponibilità 3,2 9,9
Indebitamento finanziario a breve termine - 41,1 - 29,1
Posizione finanziaria netta - 49,1 - 38,1
La posizione finanziaria netta al 30 giugno di Montefibre e del Gruppo è prevista in miglioramento. Al 31.5.2004 l’utilizzo delle linee di credito è significativamente inferiore all’affidamento bancario totale; non sono attualmente pendenti richieste di rientro da parte delle banche. Inoltre, ad oggi Montefibre S.p.a. E il Gruppo Montefibre non hanno rapporti di debito scaduti di natura finanziaria, tributaria o previdenziale; gli impegni commerciali sono regolarmente assolti. Per quanto concerne i rapporti con Ngp S.p.a., al 31.5.2004 si registra la seguente esposizione: Crediti immobilizzati verso Ngp: Euro 21,3 milioni; Debiti a breve verso Ngp: Euro 3,5 milioni. I suindicati crediti verso Ngp non comprendono l’importo di Euro 6 milioni per la fideiussione prestata, all’atto della scissione, per le somministrazioni di gas naturale allo stabilimento di Acerra, valida fino al 31 marzo 2004. Prima della scadenza, il fornitore ha escusso la fideiussione per l’intero importo; Montefibre ha di recente concluso un accordo con il fornitore, che prevede il pagamento rateale dei 6 milioni entro il corrente anno, e sta negoziando un accordo con Ngp per il successivo rimborso entro la fine del 2005. Per quanto concerne la recuperabilità dei crediti vantati nei confronti di Ngp nonché gli eventuali crediti di rivalsa che dovessero sorgere nei confronti della stessa Ngp, essa è strettamente legata alla realizzazione del progetto di riconversione industriale di Ngp. Come già illustrato nella relazione del bilancio 2003, Montefibre ritiene che il forte impegno delle Istituzioni nazionali e locali, sancito dal Protocollo d’intesa sottoscritto il 12 maggio 2004 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, debba consentire la realizzazione del piano di Ngp. A sostegno della realizzazione del piano, Montefibre: - ha sottoscritto un impegno a consolidare il proprio credito esistente alla data del 14 maggio 2004 (pari ad Euro 21,3 milioni); oltre agli interessi che matureranno a tassi di mercato, postergandolo all’avvenuto rimborso dei debiti a breve di Ngp nei confronti delle banche creditrici, previsto entro la fine dell’anno 2007; - si è impegnata a partecipare in quota minoritaria, insieme a Sviluppo Italia, alla costituzione di una nuova società controllata da Ngp che dovrà realizzare il progetto industriale. L’esborso previsto è stimato in circa 5 milioni; - si è dichiarata disponibile a sottoscrivere un contratto per la ripresa del conto lavorazione polimero, per una durata di tre anni. Per quanto attiene l’attività produttiva dello stabilimento di Acerra di Montefibre, nel corso del mese di Aprile sono state progressivamente fermate le linee produttive di fiocco poliestere alimentate con polimero prodotto da Ngp. E’ stato invece deciso di mantenere in marcia le linee cosiddette short spinning (la cui materia prima differisce da quella prodotta da Ngp); che sono prevalentemente dedicate alla produzione di fibra tinta in pasta per il settore auto. Onde consentire un costante aggiornamento in merito agli sviluppi degli aspetti sopra trattati, come altresì richiesto da Consob e sino a diversa comunicazione da parte dell’autorità stessa, l’informativa di cui sopra sarà aggiornata con cadenza mensile, a partire dalla fine del mese di luglio, mediante appositi comunicati stampa. La società di revisione ha ritenuto di non poter esprimere un giudizio sul bilancio 2003 di Montefibre, dopo aver preso atto delle incertezze espresse dal revisore di Ngp su modalità e tempi di realizzazione di alcune azioni previste dal piano di Ngp, stanti i rilevanti rapporti esistenti tra le due società. L’improbabile, ma possibile, evenienza che il progetto di riconversione di Ngp non venga realizzato comporterebbe per Montefibre un peggioramento della posizione finanziaria e una pesante ricaduta sulla consistenza patrimoniale. Tale accadimento imporrebbe prontamente deliberazioni assembleari ai sensi dell’art. 2446 del Codice Civile, ma non comprometterebbe la continuità aziendale di Montefibre. D lungo tempo, infatti, la società basa la propria solidità economica e finanziaria sull’attività delle fibre acrilich che oggi, dopo la razionalizzazione degli assetti produttiv conseguente alla chiusura dell’impianto di Ottana, si ulteriormente rafforzata, potendo contare su due impiant produttivi altamente competitivi nel contesto mondiale ne quale opera la società. L’assemblea ha inoltre deliberato di conferire l’incarico triennale per la Revisione contabile alla società di revisione Pricewaterhousecoopers S.p.a.. L’assemblea ha infine provveduto all’integrazione del Collegio Sindacale. L’assemblea Straordinaria ha proceduto all’adeguamento dello statuto sociale alla nuova normativa; inoltre ha confermato la riduzione della Riserva ex lege n.413/91, utilizzata parziale copertura della perdita risultante dal bilancio d esercizio chiuso al 31 dicembre 2003, e ha deliberato di non procedere alla sua ricostituzione. L’assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio riunitasi al termine dell’Assemblea Ordinaria e Straordinaria del 30 giugno 2004 ha deliberato la conferma de Rappresentante comune dei possessori di azioni di risparmio Dott. Achille Benetti Genolini per gli esercizi 2004-2005 2006.
 
   
   
MONTEFIBRE S.P.A.: ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEL 30 GIUGNO 2004 PERDITA PARI A EURO 34.684.909 INTERAMENTE COPERTA CON L’UTILIZZO DELLE RISERVE DISPONIBILI  
 
Milano, 1 luglio 2004 - L’assemblea degli Azionisti di Montefibre S.p.a., riunitasi a Milano il 30 giugno 2004 in Iia convocazione, ha approvato la Relazione degli Amministratori sulla gestione e il Bilancio di esercizio al 31.12.2003. La perdita di esercizio, pari a Euro 34.684.909 è stata interamente coperta con l’utilizzo delle riserve disponibili e di parte della riserva legale. In data 22 giugno 2004 la Consob ha inviato a Montefibre e al suo Collegio Sindacale una richiesta di informazioni ai sensi dell’art. 114, comma 3° del D.lgs. N. 58/1998, con l’invito a fornire all’Assemblea alcuni dati e notizie aggiornati a data non antecedente al 31 maggio u.S. E la valutazione in merito al rilievo sulla continuità aziendale formulato dal revisore. Di seguito si riportano le suddette informazioni, fornite all’Assemblea e sottoposte preventivamente al Collegio Sindacale. La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo al 31 maggio 2004 è negativa per Euro 74,3 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 marzo 2004 negativa per Euro 74,2 milioni, come di seguito meglio illustrato con evidenza delle componenti attive e passive, a breve e a medio e lungo termine:
(in milioni di euro) 31.5.2004 31.3.2004
Indebitamento finanziario a medio e lungo termine -17,7 -19,1
- Debiti finanziari -79,9 -77,4
- Titoli 19,7 19,7
- Disponibilità 3,6 2,6
Indebitamento finanziario a breve termine - 56,6 - 55,1
Posizione finanziaria netta - 74,3 - 74,2
Al 31 maggio 2004, la posizione finanziaria netta di Montefibre S.p.a. È negativa per Euro 49,1 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2003 negativa per Euro 38,1 milioni, come di seguito meglio illustrato, con evidenza delle componenti attive e passive, a breve e a medio e lungo termine:
(in milioni di euro) 31.5.2004 31.12.2003
Indebitamento finanziario a medio e lungo termine -8,0 -9,0
- Debiti finanziari -64,0 -58,7
- Titoli 19,7 19,7
- Disponibilità 3,2 9,9
Indebitamento finanziario a breve termine - 41,1 - 29,1
Posizione finanziaria netta - 49,1 - 38,1
La posizione finanziaria netta al 30 giugno di Montefibre e del Gruppo è prevista in miglioramento. Al 31.5.2004 l’utilizzo delle linee di credito è significativamente inferiore all’affidamento bancario totale; non sono attualmente pendenti richieste di rientro da parte delle banche. Inoltre, ad oggi Montefibre S.p.a. E il Gruppo Montefibre non hanno rapporti di debito scaduti di natura finanziaria, tributaria o previdenziale; gli impegni commerciali sono regolarmente assolti. Per quanto concerne i rapporti con Ngp S.p.a., al 31.5.2004 si registra la seguente esposizione: Crediti immobilizzati verso Ngp: Euro 21,3 milioni; Debiti a breve verso Ngp: Euro 3,5 milioni. I suindicati crediti verso Ngp non comprendono l’importo di Euro 6 milioni per la fideiussione prestata, all’atto della scissione, per le somministrazioni di gas naturale allo stabilimento di Acerra, valida fino al 31 marzo 2004. Prima della scadenza, il fornitore ha escusso la fideiussione per l’intero importo; Montefibre ha di recente concluso un accordo con il fornitore, che prevede il pagamento rateale dei 6 milioni entro il corrente anno, e sta negoziando un accordo con Ngp per il successivo rimborso entro la fine del 2005. Per quanto concerne la recuperabilità dei crediti vantati nei confronti di Ngp nonché gli eventuali crediti di rivalsa che dovessero sorgere nei confronti della stessa Ngp, essa è strettamente legata alla realizzazione del progetto di riconversione industriale di Ngp. Come già illustrato nella relazione del bilancio 2003, Montefibre ritiene che il forte impegno delle Istituzioni nazionali e locali, sancito dal Protocollo d’intesa sottoscritto il 12 maggio 2004 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, debba consentire la realizzazione del piano di Ngp. A sostegno della realizzazione del piano, Montefibre: - ha sottoscritto un impegno a consolidare il proprio credito esistente alla data del 14 maggio 2004 (pari ad Euro 21,3 milioni); oltre agli interessi che matureranno a tassi di mercato, postergandolo all’avvenuto rimborso dei debiti a breve di Ngp nei confronti delle banche creditrici, previsto entro la fine dell’anno 2007; - si è impegnata a partecipare in quota minoritaria, insieme a Sviluppo Italia, alla costituzione di una nuova società controllata da Ngp che dovrà realizzare il progetto industriale. L’esborso previsto è stimato in circa 5 milioni; - si è dichiarata disponibile a sottoscrivere un contratto per la ripresa del conto lavorazione polimero, per una durata di tre anni. Per quanto attiene l’attività produttiva dello stabilimento di Acerra di Montefibre, nel corso del mese di Aprile sono state progressivamente fermate le linee produttive di fiocco poliestere alimentate con polimero prodotto da Ngp. E’ stato invece deciso di mantenere in marcia le linee cosiddette short spinning (la cui materia prima differisce da quella prodotta da Ngp); che sono prevalentemente dedicate alla produzione di fibra tinta in pasta per il settore auto. Onde consentire un costante aggiornamento in merito agli sviluppi degli aspetti sopra trattati, come altresì richiesto da Consob e sino a diversa comunicazione da parte dell’autorità stessa, l’informativa di cui sopra sarà aggiornata con cadenza mensile, a partire dalla fine del mese di luglio, mediante appositi comunicati stampa. La società di revisione ha ritenuto di non poter esprimere un giudizio sul bilancio 2003 di Montefibre, dopo aver preso atto delle incertezze espresse dal revisore di Ngp su modalità e tempi di realizzazione di alcune azioni previste dal piano di Ngp, stanti i rilevanti rapporti esistenti tra le due società. L’improbabile, ma possibile, evenienza che il progetto di riconversione di Ngp non venga realizzato comporterebbe per Montefibre un peggioramento della posizione finanziaria e una pesante ricaduta sulla consistenza patrimoniale. Tale accadimento imporrebbe prontamente deliberazioni assembleari ai sensi dell’art. 2446 del Codice Civile, ma non comprometterebbe la continuità aziendale di Montefibre. D lungo tempo, infatti, la società basa la propria solidità economica e finanziaria sull’attività delle fibre acrilich che oggi, dopo la razionalizzazione degli assetti produttiv conseguente alla chiusura dell’impianto di Ottana, si ulteriormente rafforzata, potendo contare su due impiant produttivi altamente competitivi nel contesto mondiale ne quale opera la società. L’assemblea ha inoltre deliberato di conferire l’incarico triennale per la Revisione contabile alla società di revisione Pricewaterhousecoopers S.p.a.. L’assemblea ha infine provveduto all’integrazione del Collegio Sindacale. L’assemblea Straordinaria ha proceduto all’adeguamento dello statuto sociale alla nuova normativa; inoltre ha confermato la riduzione della Riserva ex lege n.413/91, utilizzata parziale copertura della perdita risultante dal bilancio d esercizio chiuso al 31 dicembre 2003, e ha deliberato di non procedere alla sua ricostituzione. L’assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio riunitasi al termine dell’Assemblea Ordinaria e Straordinaria del 30 giugno 2004 ha deliberato la conferma de Rappresentante comune dei possessori di azioni di risparmio Dott. Achille Benetti Genolini per gli esercizi 2004-2005 2006.
 
   
   
ASSOCONSULENZA: APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL SETTIMO BILANCIO, ARCHIVIATO CON UN TOTALE DELL’ATTIVO PARI A 74.700,00 EURO  
 
 Milano, 1 luglio 2004 - Assoconsulenza - Associazione Italiana Consulenti di Investimenti, organizzazione professionale autoregolamentata dei Consulenti di Investimento, membro della Consulta delle Professioni Emergenti del Cnel – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, ha approvato all’unanimità il bilancio 2003, il sesto dalla costituzione e dall’avvio dell’attività, archiviato con un totale dell’attivo pari a 74.700,00 Euro ed un avanzo di 5.700,00 Euro, legittimando così anche e soprattutto con i numeri il proprio ruolo centrale ed istituzionale di garante in materia di autoregolamentazione e di certificazione di qualità, in un settore estremamente delicato quale quello della consulenza agli investimenti completamente liberalizzato e privo di alcun tipo di regola e norma. Assoconsulenza, guidata dal socio fondatore nonché segretario generale Stefano M. Masullo, con i risultati raggiunti sia in termini di immagine che in termini quantitativi, si allinea, prima ed unica associazione italiana del settore, agli standard internazionali previsti ed in vigore già da diversi lustri nei maggiori paesi finanziariamente più evoluti, facendo in particolare riferimento agli Stati Uniti ed avendo come modello preciso l’Aimr - Association Investment Management & Research, struttura quest’ultima con cui il socio ordinario, nonché membro del consiglio direttivo, Maurizio Murgia, preside della Facoltà di Economia di Bolzano, è in costante contatto operativo. I dati più salienti evidenziati nel corso del terzo bilancio sono: 74.700,00 euro monte globale delle entrate; 69.000,00 euro globale delle uscite; 5.700,00 euro avanzo di bilancio nel terzo anno di attività; 4.000 copie vendute del volume L’arte del Successo; 1.500 ore di alta formazione dedicate alla figura del Consulente di Investimento; 1.000 partecipanti ai nove convegni internazionali organizzati; 650 iscritti in rappresentanza delle più importanti istituzioni nazionali ed internazionali; 76 articoli pubblicati e firmati direttamente dall’associazione; 60 provvedimenti disciplinari con radiazione d’ufficio di altrettanti associati; 53 articoli dedicati e pubblicati dalle più importanti testate; 45 partecipanti al Master Breve per Consulenti di Investimento; 45 Delegazioni Provinciali attivate in Italia; 35 inserimenti professionali di giovani leve in aziende del settore; 25 organizzazioni dirette di convegni a livello internazionale; 18 presenze come relatori qualificati a convegni di portata nazionale; 15 Delegazioni Estere costituite in Europa; 14 Certificazioni di qualità rilasciate; 10 convenzioni siglate con terzi fornitori di prodotti e servizi La sala trading Iwbank durante l0 svolgimento del master operativo per consulenti di investimento - Isfoa La rivista Luxury  
   
   
ASSOCONSULENZA: APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL SETTIMO BILANCIO, ARCHIVIATO CON UN TOTALE DELL’ATTIVO PARI A 74.700,00 EURO  
 
 Milano, 1 luglio 2004 - Assoconsulenza - Associazione Italiana Consulenti di Investimenti, organizzazione professionale autoregolamentata dei Consulenti di Investimento, membro della Consulta delle Professioni Emergenti del Cnel – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, ha approvato all’unanimità il bilancio 2003, il sesto dalla costituzione e dall’avvio dell’attività, archiviato con un totale dell’attivo pari a 74.700,00 Euro ed un avanzo di 5.700,00 Euro, legittimando così anche e soprattutto con i numeri il proprio ruolo centrale ed istituzionale di garante in materia di autoregolamentazione e di certificazione di qualità, in un settore estremamente delicato quale quello della consulenza agli investimenti completamente liberalizzato e privo di alcun tipo di regola e norma. Assoconsulenza, guidata dal socio fondatore nonché segretario generale Stefano M. Masullo, con i risultati raggiunti sia in termini di immagine che in termini quantitativi, si allinea, prima ed unica associazione italiana del settore, agli standard internazionali previsti ed in vigore già da diversi lustri nei maggiori paesi finanziariamente più evoluti, facendo in particolare riferimento agli Stati Uniti ed avendo come modello preciso l’Aimr - Association Investment Management & Research, struttura quest’ultima con cui il socio ordinario, nonché membro del consiglio direttivo, Maurizio Murgia, preside della Facoltà di Economia di Bolzano, è in costante contatto operativo. I dati più salienti evidenziati nel corso del terzo bilancio sono: 74.700,00 euro monte globale delle entrate; 69.000,00 euro globale delle uscite; 5.700,00 euro avanzo di bilancio nel terzo anno di attività; 4.000 copie vendute del volume L’arte del Successo; 1.500 ore di alta formazione dedicate alla figura del Consulente di Investimento; 1.000 partecipanti ai nove convegni internazionali organizzati; 650 iscritti in rappresentanza delle più importanti istituzioni nazionali ed internazionali; 76 articoli pubblicati e firmati direttamente dall’associazione; 60 provvedimenti disciplinari con radiazione d’ufficio di altrettanti associati; 53 articoli dedicati e pubblicati dalle più importanti testate; 45 partecipanti al Master Breve per Consulenti di Investimento; 45 Delegazioni Provinciali attivate in Italia; 35 inserimenti professionali di giovani leve in aziende del settore; 25 organizzazioni dirette di convegni a livello internazionale; 18 presenze come relatori qualificati a convegni di portata nazionale; 15 Delegazioni Estere costituite in Europa; 14 Certificazioni di qualità rilasciate; 10 convenzioni siglate con terzi fornitori di prodotti e servizi La sala trading Iwbank durante l0 svolgimento del master operativo per consulenti di investimento - Isfoa La rivista Luxury  
   
   
ASSOCONSULENZA: APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL SETTIMO BILANCIO, ARCHIVIATO CON UN TOTALE DELL’ATTIVO PARI A 74.700,00 EURO  
 
 Milano, 1 luglio 2004 - Assoconsulenza - Associazione Italiana Consulenti di Investimenti, organizzazione professionale autoregolamentata dei Consulenti di Investimento, membro della Consulta delle Professioni Emergenti del Cnel – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, ha approvato all’unanimità il bilancio 2003, il sesto dalla costituzione e dall’avvio dell’attività, archiviato con un totale dell’attivo pari a 74.700,00 Euro ed un avanzo di 5.700,00 Euro, legittimando così anche e soprattutto con i numeri il proprio ruolo centrale ed istituzionale di garante in materia di autoregolamentazione e di certificazione di qualità, in un settore estremamente delicato quale quello della consulenza agli investimenti completamente liberalizzato e privo di alcun tipo di regola e norma. Assoconsulenza, guidata dal socio fondatore nonché segretario generale Stefano M. Masullo, con i risultati raggiunti sia in termini di immagine che in termini quantitativi, si allinea, prima ed unica associazione italiana del settore, agli standard internazionali previsti ed in vigore già da diversi lustri nei maggiori paesi finanziariamente più evoluti, facendo in particolare riferimento agli Stati Uniti ed avendo come modello preciso l’Aimr - Association Investment Management & Research, struttura quest’ultima con cui il socio ordinario, nonché membro del consiglio direttivo, Maurizio Murgia, preside della Facoltà di Economia di Bolzano, è in costante contatto operativo. I dati più salienti evidenziati nel corso del terzo bilancio sono: 74.700,00 euro monte globale delle entrate; 69.000,00 euro globale delle uscite; 5.700,00 euro avanzo di bilancio nel terzo anno di attività; 4.000 copie vendute del volume L’arte del Successo; 1.500 ore di alta formazione dedicate alla figura del Consulente di Investimento; 1.000 partecipanti ai nove convegni internazionali organizzati; 650 iscritti in rappresentanza delle più importanti istituzioni nazionali ed internazionali; 76 articoli pubblicati e firmati direttamente dall’associazione; 60 provvedimenti disciplinari con radiazione d’ufficio di altrettanti associati; 53 articoli dedicati e pubblicati dalle più importanti testate; 45 partecipanti al Master Breve per Consulenti di Investimento; 45 Delegazioni Provinciali attivate in Italia; 35 inserimenti professionali di giovani leve in aziende del settore; 25 organizzazioni dirette di convegni a livello internazionale; 18 presenze come relatori qualificati a convegni di portata nazionale; 15 Delegazioni Estere costituite in Europa; 14 Certificazioni di qualità rilasciate; 10 convenzioni siglate con terzi fornitori di prodotti e servizi La sala trading Iwbank durante l0 svolgimento del master operativo per consulenti di investimento - Isfoa La rivista Luxury  
   
   
ASSOCONSULENZA: APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL SETTIMO BILANCIO, ARCHIVIATO CON UN TOTALE DELL’ATTIVO PARI A 74.700,00 EURO  
 
 Milano, 1 luglio 2004 - Assoconsulenza - Associazione Italiana Consulenti di Investimenti, organizzazione professionale autoregolamentata dei Consulenti di Investimento, membro della Consulta delle Professioni Emergenti del Cnel – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, ha approvato all’unanimità il bilancio 2003, il sesto dalla costituzione e dall’avvio dell’attività, archiviato con un totale dell’attivo pari a 74.700,00 Euro ed un avanzo di 5.700,00 Euro, legittimando così anche e soprattutto con i numeri il proprio ruolo centrale ed istituzionale di garante in materia di autoregolamentazione e di certificazione di qualità, in un settore estremamente delicato quale quello della consulenza agli investimenti completamente liberalizzato e privo di alcun tipo di regola e norma. Assoconsulenza, guidata dal socio fondatore nonché segretario generale Stefano M. Masullo, con i risultati raggiunti sia in termini di immagine che in termini quantitativi, si allinea, prima ed unica associazione italiana del settore, agli standard internazionali previsti ed in vigore già da diversi lustri nei maggiori paesi finanziariamente più evoluti, facendo in particolare riferimento agli Stati Uniti ed avendo come modello preciso l’Aimr - Association Investment Management & Research, struttura quest’ultima con cui il socio ordinario, nonché membro del consiglio direttivo, Maurizio Murgia, preside della Facoltà di Economia di Bolzano, è in costante contatto operativo. I dati più salienti evidenziati nel corso del terzo bilancio sono: 74.700,00 euro monte globale delle entrate; 69.000,00 euro globale delle uscite; 5.700,00 euro avanzo di bilancio nel terzo anno di attività; 4.000 copie vendute del volume L’arte del Successo; 1.500 ore di alta formazione dedicate alla figura del Consulente di Investimento; 1.000 partecipanti ai nove convegni internazionali organizzati; 650 iscritti in rappresentanza delle più importanti istituzioni nazionali ed internazionali; 76 articoli pubblicati e firmati direttamente dall’associazione; 60 provvedimenti disciplinari con radiazione d’ufficio di altrettanti associati; 53 articoli dedicati e pubblicati dalle più importanti testate; 45 partecipanti al Master Breve per Consulenti di Investimento; 45 Delegazioni Provinciali attivate in Italia; 35 inserimenti professionali di giovani leve in aziende del settore; 25 organizzazioni dirette di convegni a livello internazionale; 18 presenze come relatori qualificati a convegni di portata nazionale; 15 Delegazioni Estere costituite in Europa; 14 Certificazioni di qualità rilasciate; 10 convenzioni siglate con terzi fornitori di prodotti e servizi La sala trading Iwbank durante l0 svolgimento del master operativo per consulenti di investimento - Isfoa La rivista Luxury  
   
   
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 Milano, 1 luglio 2004 - Assoconsulenza - Associazione Italiana Consulenti di Investimenti, organizzazione professionale autoregolamentata dei Consulenti di Investimento, membro della Consulta delle Professioni Emergenti del Cnel – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, ha approvato all’unanimità il bilancio 2003, il sesto dalla costituzione e dall’avvio dell’attività, archiviato con un totale dell’attivo pari a 74.700,00 Euro ed un avanzo di 5.700,00 Euro, legittimando così anche e soprattutto con i numeri il proprio ruolo centrale ed istituzionale di garante in materia di autoregolamentazione e di certificazione di qualità, in un settore estremamente delicato quale quello della consulenza agli investimenti completamente liberalizzato e privo di alcun tipo di regola e norma. Assoconsulenza, guidata dal socio fondatore nonché segretario generale Stefano M. Masullo, con i risultati raggiunti sia in termini di immagine che in termini quantitativi, si allinea, prima ed unica associazione italiana del settore, agli standard internazionali previsti ed in vigore già da diversi lustri nei maggiori paesi finanziariamente più evoluti, facendo in particolare riferimento agli Stati Uniti ed avendo come modello preciso l’Aimr - Association Investment Management & Research, struttura quest’ultima con cui il socio ordinario, nonché membro del consiglio direttivo, Maurizio Murgia, preside della Facoltà di Economia di Bolzano, è in costante contatto operativo. I dati più salienti evidenziati nel corso del terzo bilancio sono: 74.700,00 euro monte globale delle entrate; 69.000,00 euro globale delle uscite; 5.700,00 euro avanzo di bilancio nel terzo anno di attività; 4.000 copie vendute del volume L’arte del Successo; 1.500 ore di alta formazione dedicate alla figura del Consulente di Investimento; 1.000 partecipanti ai nove convegni internazionali organizzati; 650 iscritti in rappresentanza delle più importanti istituzioni nazionali ed internazionali; 76 articoli pubblicati e firmati direttamente dall’associazione; 60 provvedimenti disciplinari con radiazione d’ufficio di altrettanti associati; 53 articoli dedicati e pubblicati dalle più importanti testate; 45 partecipanti al Master Breve per Consulenti di Investimento; 45 Delegazioni Provinciali attivate in Italia; 35 inserimenti professionali di giovani leve in aziende del settore; 25 organizzazioni dirette di convegni a livello internazionale; 18 presenze come relatori qualificati a convegni di portata nazionale; 15 Delegazioni Estere costituite in Europa; 14 Certificazioni di qualità rilasciate; 10 convenzioni siglate con terzi fornitori di prodotti e servizi La sala trading Iwbank durante l0 svolgimento del master operativo per consulenti di investimento - Isfoa La rivista Luxury  
   
   
ASSOCONSULENZA: APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL SETTIMO BILANCIO, ARCHIVIATO CON UN TOTALE DELL’ATTIVO PARI A 74.700,00 EURO  
 
 Milano, 1 luglio 2004 - Assoconsulenza - Associazione Italiana Consulenti di Investimenti, organizzazione professionale autoregolamentata dei Consulenti di Investimento, membro della Consulta delle Professioni Emergenti del Cnel – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, ha approvato all’unanimità il bilancio 2003, il sesto dalla costituzione e dall’avvio dell’attività, archiviato con un totale dell’attivo pari a 74.700,00 Euro ed un avanzo di 5.700,00 Euro, legittimando così anche e soprattutto con i numeri il proprio ruolo centrale ed istituzionale di garante in materia di autoregolamentazione e di certificazione di qualità, in un settore estremamente delicato quale quello della consulenza agli investimenti completamente liberalizzato e privo di alcun tipo di regola e norma. Assoconsulenza, guidata dal socio fondatore nonché segretario generale Stefano M. Masullo, con i risultati raggiunti sia in termini di immagine che in termini quantitativi, si allinea, prima ed unica associazione italiana del settore, agli standard internazionali previsti ed in vigore già da diversi lustri nei maggiori paesi finanziariamente più evoluti, facendo in particolare riferimento agli Stati Uniti ed avendo come modello preciso l’Aimr - Association Investment Management & Research, struttura quest’ultima con cui il socio ordinario, nonché membro del consiglio direttivo, Maurizio Murgia, preside della Facoltà di Economia di Bolzano, è in costante contatto operativo. I dati più salienti evidenziati nel corso del terzo bilancio sono: 74.700,00 euro monte globale delle entrate; 69.000,00 euro globale delle uscite; 5.700,00 euro avanzo di bilancio nel terzo anno di attività; 4.000 copie vendute del volume L’arte del Successo; 1.500 ore di alta formazione dedicate alla figura del Consulente di Investimento; 1.000 partecipanti ai nove convegni internazionali organizzati; 650 iscritti in rappresentanza delle più importanti istituzioni nazionali ed internazionali; 76 articoli pubblicati e firmati direttamente dall’associazione; 60 provvedimenti disciplinari con radiazione d’ufficio di altrettanti associati; 53 articoli dedicati e pubblicati dalle più importanti testate; 45 partecipanti al Master Breve per Consulenti di Investimento; 45 Delegazioni Provinciali attivate in Italia; 35 inserimenti professionali di giovani leve in aziende del settore; 25 organizzazioni dirette di convegni a livello internazionale; 18 presenze come relatori qualificati a convegni di portata nazionale; 15 Delegazioni Estere costituite in Europa; 14 Certificazioni di qualità rilasciate; 10 convenzioni siglate con terzi fornitori di prodotti e servizi La sala trading Iwbank durante l0 svolgimento del master operativo per consulenti di investimento - Isfoa La rivista Luxury  
   
   
CIT: APPROVAZIONE BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2003  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Ieri l’Assemblea degli Azionisti di Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. , in seconda convocazione, ha approvato il Bilancio d’Esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 e la proposta del Consiglio di Amministrazione di riportare a nuovo la perdita di Euro 11.660.124. Il Consiglio di Amministrazione ha messo a disposizione di chiunque ne faccia richiesta anche il bilancio consolidato approvato in data 17 maggio 2004, i cui dati principali sono stati resi noti mediante contestuale comunicato stampa. Con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2003, è terminato il mandato agli attuali Organi Sociali. L’assemblea ha deliberato la nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2004- 2006, sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, nelle persone di: Gerolamo Bernareggi – consigliere; Gianvittorio Gandolfi – consigliere; Pasquale Giacobbe – consigliere; Arcangelo Taddeo – consigliere; Giuseppe Vimercati – consigliere; Guido Cefalù – consigliere indipendente; Vincenzo Farina – consigliere indipendente. Nel conferire il loro mandato, gli Azionisti hanno invitato il nuovo organo Amministrativo ad osservare una linea di indirizzo strategico volta: ad integrare il Piano Industriale prevedendo nel modello di business una più stretta correlazione fra il “sistema accoglienza” (costituito da sviluppo e gestione alberghiera) ed il “sistema commerciale” (Tour Operating, Incoming e rete agenziale); a favorire detta correlazione con il coinvolgimento di Progetto Italiano (anche mediante l’incremento della partecipazione in essa detenuta) che può rappresentare il fulcro del sistema accoglienza, a definire, nel breve periodo, una proposta di aumento di capitale tale da consentire l’immissione della liquidità necessaria al perseguimento degli obiettivi, a rinegoziare e definire con il sistema bancario nazionale ed internazionale, linee di credito adeguate ai volumi d’affari per sostenere le necessità del Gruppo. L’assemblea degli Azionisti ha altresì deliberato la nomina dei membri del Collegio Sindacale della Società per il triennio 2004-2006, sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, nelle persone di: Membri del Collegio Sindacale Carica: Maurizio Maffeis Presidente; Marco Degli Abbati Sindaco effettivo; Maurizio Passoni Sindaco effettivo; Federico Diomeda Sindaco supplente: Salvatore Provenzano Sindaco supplente: Di seguito, si forniscono ulteriori elementi informativi salienti del Gruppo Cit. Parte delle disponibilità liquide di alcune società del gruppo, esclusivamente estere, in ragione dei regolamenti locali sono soggette a vincoli di deposito per circa complessivi Euro 1,5 milioni. Incasso da Progetto Italiano S.p.a. Per cessione asset immobiliari A parziale pagamento delle cessioni del compendio immobiliare avvenute nel dicembre del 2003, il 22 aprile 2004, Progetto Italiano S.p.a. Ha versato Euro 42,5 milioni. Tale incasso è stato utilizzato, a livello di Gruppo, per rimborsi relativi a concessione di credito temporanea (concessa dal sistema bancario) utilizzati per i pagamenti dei corrispettivi Iata dei mesi di febbraio e di marzo 2004 (Euro 11,1 milioni); per il rimborso di debiti scaduti verso fornitori commerciali e diversi (Euro 15,2 milioni); per oneri del personale e mobilità (Euro 5 milioni); per versamento ad Alitalia S.p.a. Della residua quota relativa alla acquisizione di Italiatour (Euro 2,9 milioni) e per il rimborso di linee di credito scadute presso il sistema bancario (Euro 8,3 milioni). Peraltro, dette linee di credito sono in corso di rinegoziazione. Il credito residuo verso Progetto Italiano S.p.a pertanto ammonta ad Euro 14,5 milioni, il cui incasso è previsto per Euro 5,5 milioni entro il 31 dicembre 2004 e per Euro 9 milioni entro il termine contrattuale del 30 novembre 2006. Indebitamento commerciale del Gruppo Nei primi quattro mesi del 2004, l’indebitamento commerciale complessivo si è ridotto di circa Euro 22 milioni, passando da Euro 112 milioni al 31 dicembre 2003 ad Euro 90 milioni al 30 aprile 2004. Le posizioni di debito scadute al 30 aprile 2004 ammontano ad Euro 62 milioni, mentre ammontavano ad Euro 69 milioni al 31 dicembre 2003. Alla data del 30 aprile 2004, sono pervenuti alle diverse società del Gruppo, solleciti di pagamento per complessivi Euro 16,4 milioni, ingiunzioni di pagamento per complessivi Euro 2,2 milioni, azioni esecutive per complessivi Euro 1,6 milioni, che comunque, alla data odierna, seguono un iter transattivo. In relazione alle posizioni di debito, sono state intraprese sospensioni di fornitura da parte di Trenitalia e da Eurail (fornitura di biglietteria ferroviaria rispettivamente nazionale ed europea). Le sospensioni attuate nel corso del 2003 erano in parte generate da un contenzioso in essere tra Cit e Trenitalia (come di seguito descritto); relativo a rapporti di debito/credito derivanti dal contratto di acquisto del 22 luglio 1998. Tale contenzioso si è definitivamente risolto e la transazione è stata confermata dalla comunicazione di Trenitalia del 23 giugno 2004. La sospensione risulta tuttora in atto anche se a breve, stante la risoluzione transattiva del contenzioso pregresso, esistono elementi negoziali diversi. Il Gruppo, pur non ritenendo strategico il settore “biglietteria ferroviaria”, nell’ottica di prestare un servizio alla clientela ha potuto parzialmente ovviare alla sospensione, acquistando biglietteria da altri operatori di settore e consentendo comunque una certa continuità nella fornitura del prodotto ferroviario alla clientela e/o il completamento dei “pacchetti turistici”, pur rilevando la trascurabile marginalità del servizio. Procedimento arbitrale con Trenitalia S.p.a. La Capogruppo, nel mese di agosto 2003, ha promosso il deferimento ad un collegio arbitrale, della controversia inerente le garanzie di cui al contratto stipulato con Ferrovie dello Stato nel 22 luglio 1988, inerente la cessione della società “Cit S.p.a.” alla società “Progetto S.p.a. (attuale Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a.). In maggio 2004, le parti in sede di conciliazione transattiva sono addivenute ad un accordo per la chiusura di ogni reciproca pendenza relativa alla cessione di Cit (approvato dal Consiglio di Amministrazione di Trenitalia in data 23 giugno 2004). Quanto riconosciuto dalla controparte (circa Euro 6,2 milioni); tenuto conto anche dei fondi cautelativi già stanziati in bilancio (Euro 2,5 milioni); permette il sostanziale pareggio delle partite contabili oggetto del contenzioso senza riflessi negativi sul risultato economico. Andamento ed evoluzione prevedibile del business per l’anno 2004 Gruppo - In presenza dell’attuale andamento negativo del settore che ha registrato una diminuzione di volumi dell’ordine del 12-14 %, i dati economici di Gruppo consuntivi relativi ai primi cinque mesi del 2004, indicano una maggior perdita operativa, rispetto a quanto previsto e rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò è anche dovuto allo stato di tensione finanziaria che ha in parte compromesso la contrattazione di prezzi più vantaggiosi con alcuni fornitori di prodotti turistici e ridotto la disponibilità dell’offerta. Conseguentemente, a partire dalla fine di maggio 2004, sono stati posti in essere cambiamenti nella strategia commerciale e nell’offerta di prodotti turistici - privilegiando la vendita di prodotti “in-house” per la stagione estiva - che dovrebbero ragionevolmente consentire il recupero di redditività nel secondo semestre 2004, grazie alla fase di imminente “alta stagione” del business. Nella seconda metà dell’anno, sono previste cessioni di asset non strategici con riflessi positivi sul risultato netto consolidato, atteso comunque negativo. Capogruppo - L’andamento economico della Capogruppo continuerà ad essere legato, oltre che alla propria di attività di indirizzo, coordinamento e assistenza alle controllate, anche all’attività di promozione dello sviluppo turistico, che consiste nella proposta progettuale di poli turistici integrati nelle aree svantaggiate del Paese, valorizzando le risorse culturali, ambientali, umane, produttive ed infrastrutturali del territorio nazionale, nell’ambito della “programmazione negoziata”. I ricavi afferenti da tale attività si sostanziano in compensi, riconosciuti da parte delle “società veicolo e/o attuatrici” nell’ambito dei contratti di programma, a titolo di “fee” o di addebito di costi connessi alla realizzazione delle proposte progettuali, all’assistenza ed al supporto dell’iter amministrativo e al coordinamento dell’iter procedurale ed attuativo. L’attuazione/realizzazione degli investimenti oggetto dei progetti di sviluppo (contratti di programma) rimanendo comunque in capo alle società attuatrici. Si prevede che tale attività continui in relazione sia al completamento di progetti in corso sia a possibili nuove iniziative di sviluppo, prevalentemente individuate nell’area del Sud Italia. Nella seconda metà dell’anno, sono previste cessioni di asset non strategici con riflessi positivi sul risultato netto. E’ previsto che la Capogruppo Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. Chiuda l’esercizio 2004 con una netta ripresa rispetto all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 con un recupero in termini di risultato netto che dovrebbe attestarsi nell’ordine di un sostanziale pareggio. Piano industriale 2004-2008 Il Piano Industriale 2004-2008 del Gruppo Cit, approvato dal Comitato Esecutivo e ratificato dal Consiglio di Amministrazione del 17 maggio scorso, è stato sviluppato in ottica di “turn-around” in seguito alla riorganizzazione del business iniziata nel 2003 e completata nel primo trimestre 2004 ed ha come obiettivo la riacquisizione dei volumi di business degli anni 2001 e 2002. In particolare, lo sviluppo del piano nel suo insieme prevede la gestione del business mirata ai settori strategici nell’ambito dell’attività tipica, tra i quali, senza dubbio rilevanti: l’attività di tour operating - strategia alla base delle acquisizioni avvenute nel corso degli anni 2002 (Frantour) e 2003 (Italiatour) – con un sostanziale miglioramento grazie all’introduzione di nuovi prodotti e con effetto trascinamento positivo sull’ attività di distribuzione (rete agenziale); l’attività di incoming incentrata sul rafforzamento della presenza nei mercati esteri con focalizzazione sulla vendita del prodotto Italia; l’attività di servizi legati al comparto turistico. Pur se l’obiettivo primario dell’Azienda per l’esercizio in corso è il recupero di volumi, di passeggeri trasportati, di quote di mercato e di riconsolidamento dell’area di business aziendale, l’attuazione delle linee del piano permetterà di avvicinare il pareggio (Ebitda) nel 2004 e di raggiungere un cash flow operativo positivo nel 2005. Il recupero di redditività è quindi strettamente correlato al recupero di volumi; questo a causa della incomprimibilità dei costi e dell’impossibilità, comune agli operatori di settore, di agire in maniera considerevole sulla marginalità. Il piano industriale, pur non ponendosi come obiettivo immediato l’avvicinamento del pareggio operativo (Ebit) per l’esercizio 2004, prevede un risultato operativo positivo (Ebit) a partire dal 2005. In presenza di un coerente sviluppo del piano, è prevedibile un risultato netto positivo a partire dal 2006. Nel corso dei prossimi mesi si provvederà ad integrare le linee generali di piano, delineando nei dettagli le iniziative di attuazione degli obiettivi prefissati.  
   
   
CIT: APPROVAZIONE BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2003  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Ieri l’Assemblea degli Azionisti di Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. , in seconda convocazione, ha approvato il Bilancio d’Esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 e la proposta del Consiglio di Amministrazione di riportare a nuovo la perdita di Euro 11.660.124. Il Consiglio di Amministrazione ha messo a disposizione di chiunque ne faccia richiesta anche il bilancio consolidato approvato in data 17 maggio 2004, i cui dati principali sono stati resi noti mediante contestuale comunicato stampa. Con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2003, è terminato il mandato agli attuali Organi Sociali. L’assemblea ha deliberato la nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2004- 2006, sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, nelle persone di: Gerolamo Bernareggi – consigliere; Gianvittorio Gandolfi – consigliere; Pasquale Giacobbe – consigliere; Arcangelo Taddeo – consigliere; Giuseppe Vimercati – consigliere; Guido Cefalù – consigliere indipendente; Vincenzo Farina – consigliere indipendente. Nel conferire il loro mandato, gli Azionisti hanno invitato il nuovo organo Amministrativo ad osservare una linea di indirizzo strategico volta: ad integrare il Piano Industriale prevedendo nel modello di business una più stretta correlazione fra il “sistema accoglienza” (costituito da sviluppo e gestione alberghiera) ed il “sistema commerciale” (Tour Operating, Incoming e rete agenziale); a favorire detta correlazione con il coinvolgimento di Progetto Italiano (anche mediante l’incremento della partecipazione in essa detenuta) che può rappresentare il fulcro del sistema accoglienza, a definire, nel breve periodo, una proposta di aumento di capitale tale da consentire l’immissione della liquidità necessaria al perseguimento degli obiettivi, a rinegoziare e definire con il sistema bancario nazionale ed internazionale, linee di credito adeguate ai volumi d’affari per sostenere le necessità del Gruppo. L’assemblea degli Azionisti ha altresì deliberato la nomina dei membri del Collegio Sindacale della Società per il triennio 2004-2006, sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, nelle persone di: Membri del Collegio Sindacale Carica: Maurizio Maffeis Presidente; Marco Degli Abbati Sindaco effettivo; Maurizio Passoni Sindaco effettivo; Federico Diomeda Sindaco supplente: Salvatore Provenzano Sindaco supplente: Di seguito, si forniscono ulteriori elementi informativi salienti del Gruppo Cit. Parte delle disponibilità liquide di alcune società del gruppo, esclusivamente estere, in ragione dei regolamenti locali sono soggette a vincoli di deposito per circa complessivi Euro 1,5 milioni. Incasso da Progetto Italiano S.p.a. Per cessione asset immobiliari A parziale pagamento delle cessioni del compendio immobiliare avvenute nel dicembre del 2003, il 22 aprile 2004, Progetto Italiano S.p.a. Ha versato Euro 42,5 milioni. Tale incasso è stato utilizzato, a livello di Gruppo, per rimborsi relativi a concessione di credito temporanea (concessa dal sistema bancario) utilizzati per i pagamenti dei corrispettivi Iata dei mesi di febbraio e di marzo 2004 (Euro 11,1 milioni); per il rimborso di debiti scaduti verso fornitori commerciali e diversi (Euro 15,2 milioni); per oneri del personale e mobilità (Euro 5 milioni); per versamento ad Alitalia S.p.a. Della residua quota relativa alla acquisizione di Italiatour (Euro 2,9 milioni) e per il rimborso di linee di credito scadute presso il sistema bancario (Euro 8,3 milioni). Peraltro, dette linee di credito sono in corso di rinegoziazione. Il credito residuo verso Progetto Italiano S.p.a pertanto ammonta ad Euro 14,5 milioni, il cui incasso è previsto per Euro 5,5 milioni entro il 31 dicembre 2004 e per Euro 9 milioni entro il termine contrattuale del 30 novembre 2006. Indebitamento commerciale del Gruppo Nei primi quattro mesi del 2004, l’indebitamento commerciale complessivo si è ridotto di circa Euro 22 milioni, passando da Euro 112 milioni al 31 dicembre 2003 ad Euro 90 milioni al 30 aprile 2004. Le posizioni di debito scadute al 30 aprile 2004 ammontano ad Euro 62 milioni, mentre ammontavano ad Euro 69 milioni al 31 dicembre 2003. Alla data del 30 aprile 2004, sono pervenuti alle diverse società del Gruppo, solleciti di pagamento per complessivi Euro 16,4 milioni, ingiunzioni di pagamento per complessivi Euro 2,2 milioni, azioni esecutive per complessivi Euro 1,6 milioni, che comunque, alla data odierna, seguono un iter transattivo. In relazione alle posizioni di debito, sono state intraprese sospensioni di fornitura da parte di Trenitalia e da Eurail (fornitura di biglietteria ferroviaria rispettivamente nazionale ed europea). Le sospensioni attuate nel corso del 2003 erano in parte generate da un contenzioso in essere tra Cit e Trenitalia (come di seguito descritto); relativo a rapporti di debito/credito derivanti dal contratto di acquisto del 22 luglio 1998. Tale contenzioso si è definitivamente risolto e la transazione è stata confermata dalla comunicazione di Trenitalia del 23 giugno 2004. La sospensione risulta tuttora in atto anche se a breve, stante la risoluzione transattiva del contenzioso pregresso, esistono elementi negoziali diversi. Il Gruppo, pur non ritenendo strategico il settore “biglietteria ferroviaria”, nell’ottica di prestare un servizio alla clientela ha potuto parzialmente ovviare alla sospensione, acquistando biglietteria da altri operatori di settore e consentendo comunque una certa continuità nella fornitura del prodotto ferroviario alla clientela e/o il completamento dei “pacchetti turistici”, pur rilevando la trascurabile marginalità del servizio. Procedimento arbitrale con Trenitalia S.p.a. La Capogruppo, nel mese di agosto 2003, ha promosso il deferimento ad un collegio arbitrale, della controversia inerente le garanzie di cui al contratto stipulato con Ferrovie dello Stato nel 22 luglio 1988, inerente la cessione della società “Cit S.p.a.” alla società “Progetto S.p.a. (attuale Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a.). In maggio 2004, le parti in sede di conciliazione transattiva sono addivenute ad un accordo per la chiusura di ogni reciproca pendenza relativa alla cessione di Cit (approvato dal Consiglio di Amministrazione di Trenitalia in data 23 giugno 2004). Quanto riconosciuto dalla controparte (circa Euro 6,2 milioni); tenuto conto anche dei fondi cautelativi già stanziati in bilancio (Euro 2,5 milioni); permette il sostanziale pareggio delle partite contabili oggetto del contenzioso senza riflessi negativi sul risultato economico. Andamento ed evoluzione prevedibile del business per l’anno 2004 Gruppo - In presenza dell’attuale andamento negativo del settore che ha registrato una diminuzione di volumi dell’ordine del 12-14 %, i dati economici di Gruppo consuntivi relativi ai primi cinque mesi del 2004, indicano una maggior perdita operativa, rispetto a quanto previsto e rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò è anche dovuto allo stato di tensione finanziaria che ha in parte compromesso la contrattazione di prezzi più vantaggiosi con alcuni fornitori di prodotti turistici e ridotto la disponibilità dell’offerta. Conseguentemente, a partire dalla fine di maggio 2004, sono stati posti in essere cambiamenti nella strategia commerciale e nell’offerta di prodotti turistici - privilegiando la vendita di prodotti “in-house” per la stagione estiva - che dovrebbero ragionevolmente consentire il recupero di redditività nel secondo semestre 2004, grazie alla fase di imminente “alta stagione” del business. Nella seconda metà dell’anno, sono previste cessioni di asset non strategici con riflessi positivi sul risultato netto consolidato, atteso comunque negativo. Capogruppo - L’andamento economico della Capogruppo continuerà ad essere legato, oltre che alla propria di attività di indirizzo, coordinamento e assistenza alle controllate, anche all’attività di promozione dello sviluppo turistico, che consiste nella proposta progettuale di poli turistici integrati nelle aree svantaggiate del Paese, valorizzando le risorse culturali, ambientali, umane, produttive ed infrastrutturali del territorio nazionale, nell’ambito della “programmazione negoziata”. I ricavi afferenti da tale attività si sostanziano in compensi, riconosciuti da parte delle “società veicolo e/o attuatrici” nell’ambito dei contratti di programma, a titolo di “fee” o di addebito di costi connessi alla realizzazione delle proposte progettuali, all’assistenza ed al supporto dell’iter amministrativo e al coordinamento dell’iter procedurale ed attuativo. L’attuazione/realizzazione degli investimenti oggetto dei progetti di sviluppo (contratti di programma) rimanendo comunque in capo alle società attuatrici. Si prevede che tale attività continui in relazione sia al completamento di progetti in corso sia a possibili nuove iniziative di sviluppo, prevalentemente individuate nell’area del Sud Italia. Nella seconda metà dell’anno, sono previste cessioni di asset non strategici con riflessi positivi sul risultato netto. E’ previsto che la Capogruppo Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. Chiuda l’esercizio 2004 con una netta ripresa rispetto all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 con un recupero in termini di risultato netto che dovrebbe attestarsi nell’ordine di un sostanziale pareggio. Piano industriale 2004-2008 Il Piano Industriale 2004-2008 del Gruppo Cit, approvato dal Comitato Esecutivo e ratificato dal Consiglio di Amministrazione del 17 maggio scorso, è stato sviluppato in ottica di “turn-around” in seguito alla riorganizzazione del business iniziata nel 2003 e completata nel primo trimestre 2004 ed ha come obiettivo la riacquisizione dei volumi di business degli anni 2001 e 2002. In particolare, lo sviluppo del piano nel suo insieme prevede la gestione del business mirata ai settori strategici nell’ambito dell’attività tipica, tra i quali, senza dubbio rilevanti: l’attività di tour operating - strategia alla base delle acquisizioni avvenute nel corso degli anni 2002 (Frantour) e 2003 (Italiatour) – con un sostanziale miglioramento grazie all’introduzione di nuovi prodotti e con effetto trascinamento positivo sull’ attività di distribuzione (rete agenziale); l’attività di incoming incentrata sul rafforzamento della presenza nei mercati esteri con focalizzazione sulla vendita del prodotto Italia; l’attività di servizi legati al comparto turistico. Pur se l’obiettivo primario dell’Azienda per l’esercizio in corso è il recupero di volumi, di passeggeri trasportati, di quote di mercato e di riconsolidamento dell’area di business aziendale, l’attuazione delle linee del piano permetterà di avvicinare il pareggio (Ebitda) nel 2004 e di raggiungere un cash flow operativo positivo nel 2005. Il recupero di redditività è quindi strettamente correlato al recupero di volumi; questo a causa della incomprimibilità dei costi e dell’impossibilità, comune agli operatori di settore, di agire in maniera considerevole sulla marginalità. Il piano industriale, pur non ponendosi come obiettivo immediato l’avvicinamento del pareggio operativo (Ebit) per l’esercizio 2004, prevede un risultato operativo positivo (Ebit) a partire dal 2005. In presenza di un coerente sviluppo del piano, è prevedibile un risultato netto positivo a partire dal 2006. Nel corso dei prossimi mesi si provvederà ad integrare le linee generali di piano, delineando nei dettagli le iniziative di attuazione degli obiettivi prefissati.  
   
   
CIT: APPROVAZIONE BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2003  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Ieri l’Assemblea degli Azionisti di Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. , in seconda convocazione, ha approvato il Bilancio d’Esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 e la proposta del Consiglio di Amministrazione di riportare a nuovo la perdita di Euro 11.660.124. Il Consiglio di Amministrazione ha messo a disposizione di chiunque ne faccia richiesta anche il bilancio consolidato approvato in data 17 maggio 2004, i cui dati principali sono stati resi noti mediante contestuale comunicato stampa. Con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2003, è terminato il mandato agli attuali Organi Sociali. L’assemblea ha deliberato la nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2004- 2006, sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, nelle persone di: Gerolamo Bernareggi – consigliere; Gianvittorio Gandolfi – consigliere; Pasquale Giacobbe – consigliere; Arcangelo Taddeo – consigliere; Giuseppe Vimercati – consigliere; Guido Cefalù – consigliere indipendente; Vincenzo Farina – consigliere indipendente. Nel conferire il loro mandato, gli Azionisti hanno invitato il nuovo organo Amministrativo ad osservare una linea di indirizzo strategico volta: ad integrare il Piano Industriale prevedendo nel modello di business una più stretta correlazione fra il “sistema accoglienza” (costituito da sviluppo e gestione alberghiera) ed il “sistema commerciale” (Tour Operating, Incoming e rete agenziale); a favorire detta correlazione con il coinvolgimento di Progetto Italiano (anche mediante l’incremento della partecipazione in essa detenuta) che può rappresentare il fulcro del sistema accoglienza, a definire, nel breve periodo, una proposta di aumento di capitale tale da consentire l’immissione della liquidità necessaria al perseguimento degli obiettivi, a rinegoziare e definire con il sistema bancario nazionale ed internazionale, linee di credito adeguate ai volumi d’affari per sostenere le necessità del Gruppo. L’assemblea degli Azionisti ha altresì deliberato la nomina dei membri del Collegio Sindacale della Società per il triennio 2004-2006, sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, nelle persone di: Membri del Collegio Sindacale Carica: Maurizio Maffeis Presidente; Marco Degli Abbati Sindaco effettivo; Maurizio Passoni Sindaco effettivo; Federico Diomeda Sindaco supplente: Salvatore Provenzano Sindaco supplente: Di seguito, si forniscono ulteriori elementi informativi salienti del Gruppo Cit. Parte delle disponibilità liquide di alcune società del gruppo, esclusivamente estere, in ragione dei regolamenti locali sono soggette a vincoli di deposito per circa complessivi Euro 1,5 milioni. Incasso da Progetto Italiano S.p.a. Per cessione asset immobiliari A parziale pagamento delle cessioni del compendio immobiliare avvenute nel dicembre del 2003, il 22 aprile 2004, Progetto Italiano S.p.a. Ha versato Euro 42,5 milioni. Tale incasso è stato utilizzato, a livello di Gruppo, per rimborsi relativi a concessione di credito temporanea (concessa dal sistema bancario) utilizzati per i pagamenti dei corrispettivi Iata dei mesi di febbraio e di marzo 2004 (Euro 11,1 milioni); per il rimborso di debiti scaduti verso fornitori commerciali e diversi (Euro 15,2 milioni); per oneri del personale e mobilità (Euro 5 milioni); per versamento ad Alitalia S.p.a. Della residua quota relativa alla acquisizione di Italiatour (Euro 2,9 milioni) e per il rimborso di linee di credito scadute presso il sistema bancario (Euro 8,3 milioni). Peraltro, dette linee di credito sono in corso di rinegoziazione. Il credito residuo verso Progetto Italiano S.p.a pertanto ammonta ad Euro 14,5 milioni, il cui incasso è previsto per Euro 5,5 milioni entro il 31 dicembre 2004 e per Euro 9 milioni entro il termine contrattuale del 30 novembre 2006. Indebitamento commerciale del Gruppo Nei primi quattro mesi del 2004, l’indebitamento commerciale complessivo si è ridotto di circa Euro 22 milioni, passando da Euro 112 milioni al 31 dicembre 2003 ad Euro 90 milioni al 30 aprile 2004. Le posizioni di debito scadute al 30 aprile 2004 ammontano ad Euro 62 milioni, mentre ammontavano ad Euro 69 milioni al 31 dicembre 2003. Alla data del 30 aprile 2004, sono pervenuti alle diverse società del Gruppo, solleciti di pagamento per complessivi Euro 16,4 milioni, ingiunzioni di pagamento per complessivi Euro 2,2 milioni, azioni esecutive per complessivi Euro 1,6 milioni, che comunque, alla data odierna, seguono un iter transattivo. In relazione alle posizioni di debito, sono state intraprese sospensioni di fornitura da parte di Trenitalia e da Eurail (fornitura di biglietteria ferroviaria rispettivamente nazionale ed europea). Le sospensioni attuate nel corso del 2003 erano in parte generate da un contenzioso in essere tra Cit e Trenitalia (come di seguito descritto); relativo a rapporti di debito/credito derivanti dal contratto di acquisto del 22 luglio 1998. Tale contenzioso si è definitivamente risolto e la transazione è stata confermata dalla comunicazione di Trenitalia del 23 giugno 2004. La sospensione risulta tuttora in atto anche se a breve, stante la risoluzione transattiva del contenzioso pregresso, esistono elementi negoziali diversi. Il Gruppo, pur non ritenendo strategico il settore “biglietteria ferroviaria”, nell’ottica di prestare un servizio alla clientela ha potuto parzialmente ovviare alla sospensione, acquistando biglietteria da altri operatori di settore e consentendo comunque una certa continuità nella fornitura del prodotto ferroviario alla clientela e/o il completamento dei “pacchetti turistici”, pur rilevando la trascurabile marginalità del servizio. Procedimento arbitrale con Trenitalia S.p.a. La Capogruppo, nel mese di agosto 2003, ha promosso il deferimento ad un collegio arbitrale, della controversia inerente le garanzie di cui al contratto stipulato con Ferrovie dello Stato nel 22 luglio 1988, inerente la cessione della società “Cit S.p.a.” alla società “Progetto S.p.a. (attuale Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a.). In maggio 2004, le parti in sede di conciliazione transattiva sono addivenute ad un accordo per la chiusura di ogni reciproca pendenza relativa alla cessione di Cit (approvato dal Consiglio di Amministrazione di Trenitalia in data 23 giugno 2004). Quanto riconosciuto dalla controparte (circa Euro 6,2 milioni); tenuto conto anche dei fondi cautelativi già stanziati in bilancio (Euro 2,5 milioni); permette il sostanziale pareggio delle partite contabili oggetto del contenzioso senza riflessi negativi sul risultato economico. Andamento ed evoluzione prevedibile del business per l’anno 2004 Gruppo - In presenza dell’attuale andamento negativo del settore che ha registrato una diminuzione di volumi dell’ordine del 12-14 %, i dati economici di Gruppo consuntivi relativi ai primi cinque mesi del 2004, indicano una maggior perdita operativa, rispetto a quanto previsto e rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò è anche dovuto allo stato di tensione finanziaria che ha in parte compromesso la contrattazione di prezzi più vantaggiosi con alcuni fornitori di prodotti turistici e ridotto la disponibilità dell’offerta. Conseguentemente, a partire dalla fine di maggio 2004, sono stati posti in essere cambiamenti nella strategia commerciale e nell’offerta di prodotti turistici - privilegiando la vendita di prodotti “in-house” per la stagione estiva - che dovrebbero ragionevolmente consentire il recupero di redditività nel secondo semestre 2004, grazie alla fase di imminente “alta stagione” del business. Nella seconda metà dell’anno, sono previste cessioni di asset non strategici con riflessi positivi sul risultato netto consolidato, atteso comunque negativo. Capogruppo - L’andamento economico della Capogruppo continuerà ad essere legato, oltre che alla propria di attività di indirizzo, coordinamento e assistenza alle controllate, anche all’attività di promozione dello sviluppo turistico, che consiste nella proposta progettuale di poli turistici integrati nelle aree svantaggiate del Paese, valorizzando le risorse culturali, ambientali, umane, produttive ed infrastrutturali del territorio nazionale, nell’ambito della “programmazione negoziata”. I ricavi afferenti da tale attività si sostanziano in compensi, riconosciuti da parte delle “società veicolo e/o attuatrici” nell’ambito dei contratti di programma, a titolo di “fee” o di addebito di costi connessi alla realizzazione delle proposte progettuali, all’assistenza ed al supporto dell’iter amministrativo e al coordinamento dell’iter procedurale ed attuativo. L’attuazione/realizzazione degli investimenti oggetto dei progetti di sviluppo (contratti di programma) rimanendo comunque in capo alle società attuatrici. Si prevede che tale attività continui in relazione sia al completamento di progetti in corso sia a possibili nuove iniziative di sviluppo, prevalentemente individuate nell’area del Sud Italia. Nella seconda metà dell’anno, sono previste cessioni di asset non strategici con riflessi positivi sul risultato netto. E’ previsto che la Capogruppo Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. Chiuda l’esercizio 2004 con una netta ripresa rispetto all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 con un recupero in termini di risultato netto che dovrebbe attestarsi nell’ordine di un sostanziale pareggio. Piano industriale 2004-2008 Il Piano Industriale 2004-2008 del Gruppo Cit, approvato dal Comitato Esecutivo e ratificato dal Consiglio di Amministrazione del 17 maggio scorso, è stato sviluppato in ottica di “turn-around” in seguito alla riorganizzazione del business iniziata nel 2003 e completata nel primo trimestre 2004 ed ha come obiettivo la riacquisizione dei volumi di business degli anni 2001 e 2002. In particolare, lo sviluppo del piano nel suo insieme prevede la gestione del business mirata ai settori strategici nell’ambito dell’attività tipica, tra i quali, senza dubbio rilevanti: l’attività di tour operating - strategia alla base delle acquisizioni avvenute nel corso degli anni 2002 (Frantour) e 2003 (Italiatour) – con un sostanziale miglioramento grazie all’introduzione di nuovi prodotti e con effetto trascinamento positivo sull’ attività di distribuzione (rete agenziale); l’attività di incoming incentrata sul rafforzamento della presenza nei mercati esteri con focalizzazione sulla vendita del prodotto Italia; l’attività di servizi legati al comparto turistico. Pur se l’obiettivo primario dell’Azienda per l’esercizio in corso è il recupero di volumi, di passeggeri trasportati, di quote di mercato e di riconsolidamento dell’area di business aziendale, l’attuazione delle linee del piano permetterà di avvicinare il pareggio (Ebitda) nel 2004 e di raggiungere un cash flow operativo positivo nel 2005. Il recupero di redditività è quindi strettamente correlato al recupero di volumi; questo a causa della incomprimibilità dei costi e dell’impossibilità, comune agli operatori di settore, di agire in maniera considerevole sulla marginalità. Il piano industriale, pur non ponendosi come obiettivo immediato l’avvicinamento del pareggio operativo (Ebit) per l’esercizio 2004, prevede un risultato operativo positivo (Ebit) a partire dal 2005. In presenza di un coerente sviluppo del piano, è prevedibile un risultato netto positivo a partire dal 2006. Nel corso dei prossimi mesi si provvederà ad integrare le linee generali di piano, delineando nei dettagli le iniziative di attuazione degli obiettivi prefissati.  
   
   
CIT: APPROVAZIONE BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2003  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Ieri l’Assemblea degli Azionisti di Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. , in seconda convocazione, ha approvato il Bilancio d’Esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 e la proposta del Consiglio di Amministrazione di riportare a nuovo la perdita di Euro 11.660.124. Il Consiglio di Amministrazione ha messo a disposizione di chiunque ne faccia richiesta anche il bilancio consolidato approvato in data 17 maggio 2004, i cui dati principali sono stati resi noti mediante contestuale comunicato stampa. Con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2003, è terminato il mandato agli attuali Organi Sociali. L’assemblea ha deliberato la nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2004- 2006, sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, nelle persone di: Gerolamo Bernareggi – consigliere; Gianvittorio Gandolfi – consigliere; Pasquale Giacobbe – consigliere; Arcangelo Taddeo – consigliere; Giuseppe Vimercati – consigliere; Guido Cefalù – consigliere indipendente; Vincenzo Farina – consigliere indipendente. Nel conferire il loro mandato, gli Azionisti hanno invitato il nuovo organo Amministrativo ad osservare una linea di indirizzo strategico volta: ad integrare il Piano Industriale prevedendo nel modello di business una più stretta correlazione fra il “sistema accoglienza” (costituito da sviluppo e gestione alberghiera) ed il “sistema commerciale” (Tour Operating, Incoming e rete agenziale); a favorire detta correlazione con il coinvolgimento di Progetto Italiano (anche mediante l’incremento della partecipazione in essa detenuta) che può rappresentare il fulcro del sistema accoglienza, a definire, nel breve periodo, una proposta di aumento di capitale tale da consentire l’immissione della liquidità necessaria al perseguimento degli obiettivi, a rinegoziare e definire con il sistema bancario nazionale ed internazionale, linee di credito adeguate ai volumi d’affari per sostenere le necessità del Gruppo. L’assemblea degli Azionisti ha altresì deliberato la nomina dei membri del Collegio Sindacale della Società per il triennio 2004-2006, sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, nelle persone di: Membri del Collegio Sindacale Carica: Maurizio Maffeis Presidente; Marco Degli Abbati Sindaco effettivo; Maurizio Passoni Sindaco effettivo; Federico Diomeda Sindaco supplente: Salvatore Provenzano Sindaco supplente: Di seguito, si forniscono ulteriori elementi informativi salienti del Gruppo Cit. Parte delle disponibilità liquide di alcune società del gruppo, esclusivamente estere, in ragione dei regolamenti locali sono soggette a vincoli di deposito per circa complessivi Euro 1,5 milioni. Incasso da Progetto Italiano S.p.a. Per cessione asset immobiliari A parziale pagamento delle cessioni del compendio immobiliare avvenute nel dicembre del 2003, il 22 aprile 2004, Progetto Italiano S.p.a. Ha versato Euro 42,5 milioni. Tale incasso è stato utilizzato, a livello di Gruppo, per rimborsi relativi a concessione di credito temporanea (concessa dal sistema bancario) utilizzati per i pagamenti dei corrispettivi Iata dei mesi di febbraio e di marzo 2004 (Euro 11,1 milioni); per il rimborso di debiti scaduti verso fornitori commerciali e diversi (Euro 15,2 milioni); per oneri del personale e mobilità (Euro 5 milioni); per versamento ad Alitalia S.p.a. Della residua quota relativa alla acquisizione di Italiatour (Euro 2,9 milioni) e per il rimborso di linee di credito scadute presso il sistema bancario (Euro 8,3 milioni). Peraltro, dette linee di credito sono in corso di rinegoziazione. Il credito residuo verso Progetto Italiano S.p.a pertanto ammonta ad Euro 14,5 milioni, il cui incasso è previsto per Euro 5,5 milioni entro il 31 dicembre 2004 e per Euro 9 milioni entro il termine contrattuale del 30 novembre 2006. Indebitamento commerciale del Gruppo Nei primi quattro mesi del 2004, l’indebitamento commerciale complessivo si è ridotto di circa Euro 22 milioni, passando da Euro 112 milioni al 31 dicembre 2003 ad Euro 90 milioni al 30 aprile 2004. Le posizioni di debito scadute al 30 aprile 2004 ammontano ad Euro 62 milioni, mentre ammontavano ad Euro 69 milioni al 31 dicembre 2003. Alla data del 30 aprile 2004, sono pervenuti alle diverse società del Gruppo, solleciti di pagamento per complessivi Euro 16,4 milioni, ingiunzioni di pagamento per complessivi Euro 2,2 milioni, azioni esecutive per complessivi Euro 1,6 milioni, che comunque, alla data odierna, seguono un iter transattivo. In relazione alle posizioni di debito, sono state intraprese sospensioni di fornitura da parte di Trenitalia e da Eurail (fornitura di biglietteria ferroviaria rispettivamente nazionale ed europea). Le sospensioni attuate nel corso del 2003 erano in parte generate da un contenzioso in essere tra Cit e Trenitalia (come di seguito descritto); relativo a rapporti di debito/credito derivanti dal contratto di acquisto del 22 luglio 1998. Tale contenzioso si è definitivamente risolto e la transazione è stata confermata dalla comunicazione di Trenitalia del 23 giugno 2004. La sospensione risulta tuttora in atto anche se a breve, stante la risoluzione transattiva del contenzioso pregresso, esistono elementi negoziali diversi. Il Gruppo, pur non ritenendo strategico il settore “biglietteria ferroviaria”, nell’ottica di prestare un servizio alla clientela ha potuto parzialmente ovviare alla sospensione, acquistando biglietteria da altri operatori di settore e consentendo comunque una certa continuità nella fornitura del prodotto ferroviario alla clientela e/o il completamento dei “pacchetti turistici”, pur rilevando la trascurabile marginalità del servizio. Procedimento arbitrale con Trenitalia S.p.a. La Capogruppo, nel mese di agosto 2003, ha promosso il deferimento ad un collegio arbitrale, della controversia inerente le garanzie di cui al contratto stipulato con Ferrovie dello Stato nel 22 luglio 1988, inerente la cessione della società “Cit S.p.a.” alla società “Progetto S.p.a. (attuale Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a.). In maggio 2004, le parti in sede di conciliazione transattiva sono addivenute ad un accordo per la chiusura di ogni reciproca pendenza relativa alla cessione di Cit (approvato dal Consiglio di Amministrazione di Trenitalia in data 23 giugno 2004). Quanto riconosciuto dalla controparte (circa Euro 6,2 milioni); tenuto conto anche dei fondi cautelativi già stanziati in bilancio (Euro 2,5 milioni); permette il sostanziale pareggio delle partite contabili oggetto del contenzioso senza riflessi negativi sul risultato economico. Andamento ed evoluzione prevedibile del business per l’anno 2004 Gruppo - In presenza dell’attuale andamento negativo del settore che ha registrato una diminuzione di volumi dell’ordine del 12-14 %, i dati economici di Gruppo consuntivi relativi ai primi cinque mesi del 2004, indicano una maggior perdita operativa, rispetto a quanto previsto e rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò è anche dovuto allo stato di tensione finanziaria che ha in parte compromesso la contrattazione di prezzi più vantaggiosi con alcuni fornitori di prodotti turistici e ridotto la disponibilità dell’offerta. Conseguentemente, a partire dalla fine di maggio 2004, sono stati posti in essere cambiamenti nella strategia commerciale e nell’offerta di prodotti turistici - privilegiando la vendita di prodotti “in-house” per la stagione estiva - che dovrebbero ragionevolmente consentire il recupero di redditività nel secondo semestre 2004, grazie alla fase di imminente “alta stagione” del business. Nella seconda metà dell’anno, sono previste cessioni di asset non strategici con riflessi positivi sul risultato netto consolidato, atteso comunque negativo. Capogruppo - L’andamento economico della Capogruppo continuerà ad essere legato, oltre che alla propria di attività di indirizzo, coordinamento e assistenza alle controllate, anche all’attività di promozione dello sviluppo turistico, che consiste nella proposta progettuale di poli turistici integrati nelle aree svantaggiate del Paese, valorizzando le risorse culturali, ambientali, umane, produttive ed infrastrutturali del territorio nazionale, nell’ambito della “programmazione negoziata”. I ricavi afferenti da tale attività si sostanziano in compensi, riconosciuti da parte delle “società veicolo e/o attuatrici” nell’ambito dei contratti di programma, a titolo di “fee” o di addebito di costi connessi alla realizzazione delle proposte progettuali, all’assistenza ed al supporto dell’iter amministrativo e al coordinamento dell’iter procedurale ed attuativo. L’attuazione/realizzazione degli investimenti oggetto dei progetti di sviluppo (contratti di programma) rimanendo comunque in capo alle società attuatrici. Si prevede che tale attività continui in relazione sia al completamento di progetti in corso sia a possibili nuove iniziative di sviluppo, prevalentemente individuate nell’area del Sud Italia. Nella seconda metà dell’anno, sono previste cessioni di asset non strategici con riflessi positivi sul risultato netto. E’ previsto che la Capogruppo Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. Chiuda l’esercizio 2004 con una netta ripresa rispetto all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 con un recupero in termini di risultato netto che dovrebbe attestarsi nell’ordine di un sostanziale pareggio. Piano industriale 2004-2008 Il Piano Industriale 2004-2008 del Gruppo Cit, approvato dal Comitato Esecutivo e ratificato dal Consiglio di Amministrazione del 17 maggio scorso, è stato sviluppato in ottica di “turn-around” in seguito alla riorganizzazione del business iniziata nel 2003 e completata nel primo trimestre 2004 ed ha come obiettivo la riacquisizione dei volumi di business degli anni 2001 e 2002. In particolare, lo sviluppo del piano nel suo insieme prevede la gestione del business mirata ai settori strategici nell’ambito dell’attività tipica, tra i quali, senza dubbio rilevanti: l’attività di tour operating - strategia alla base delle acquisizioni avvenute nel corso degli anni 2002 (Frantour) e 2003 (Italiatour) – con un sostanziale miglioramento grazie all’introduzione di nuovi prodotti e con effetto trascinamento positivo sull’ attività di distribuzione (rete agenziale); l’attività di incoming incentrata sul rafforzamento della presenza nei mercati esteri con focalizzazione sulla vendita del prodotto Italia; l’attività di servizi legati al comparto turistico. Pur se l’obiettivo primario dell’Azienda per l’esercizio in corso è il recupero di volumi, di passeggeri trasportati, di quote di mercato e di riconsolidamento dell’area di business aziendale, l’attuazione delle linee del piano permetterà di avvicinare il pareggio (Ebitda) nel 2004 e di raggiungere un cash flow operativo positivo nel 2005. Il recupero di redditività è quindi strettamente correlato al recupero di volumi; questo a causa della incomprimibilità dei costi e dell’impossibilità, comune agli operatori di settore, di agire in maniera considerevole sulla marginalità. Il piano industriale, pur non ponendosi come obiettivo immediato l’avvicinamento del pareggio operativo (Ebit) per l’esercizio 2004, prevede un risultato operativo positivo (Ebit) a partire dal 2005. In presenza di un coerente sviluppo del piano, è prevedibile un risultato netto positivo a partire dal 2006. Nel corso dei prossimi mesi si provvederà ad integrare le linee generali di piano, delineando nei dettagli le iniziative di attuazione degli obiettivi prefissati.  
   
   
CIT: APPROVAZIONE BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2003  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Ieri l’Assemblea degli Azionisti di Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. , in seconda convocazione, ha approvato il Bilancio d’Esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 e la proposta del Consiglio di Amministrazione di riportare a nuovo la perdita di Euro 11.660.124. Il Consiglio di Amministrazione ha messo a disposizione di chiunque ne faccia richiesta anche il bilancio consolidato approvato in data 17 maggio 2004, i cui dati principali sono stati resi noti mediante contestuale comunicato stampa. Con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2003, è terminato il mandato agli attuali Organi Sociali. L’assemblea ha deliberato la nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2004- 2006, sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, nelle persone di: Gerolamo Bernareggi – consigliere; Gianvittorio Gandolfi – consigliere; Pasquale Giacobbe – consigliere; Arcangelo Taddeo – consigliere; Giuseppe Vimercati – consigliere; Guido Cefalù – consigliere indipendente; Vincenzo Farina – consigliere indipendente. Nel conferire il loro mandato, gli Azionisti hanno invitato il nuovo organo Amministrativo ad osservare una linea di indirizzo strategico volta: ad integrare il Piano Industriale prevedendo nel modello di business una più stretta correlazione fra il “sistema accoglienza” (costituito da sviluppo e gestione alberghiera) ed il “sistema commerciale” (Tour Operating, Incoming e rete agenziale); a favorire detta correlazione con il coinvolgimento di Progetto Italiano (anche mediante l’incremento della partecipazione in essa detenuta) che può rappresentare il fulcro del sistema accoglienza, a definire, nel breve periodo, una proposta di aumento di capitale tale da consentire l’immissione della liquidità necessaria al perseguimento degli obiettivi, a rinegoziare e definire con il sistema bancario nazionale ed internazionale, linee di credito adeguate ai volumi d’affari per sostenere le necessità del Gruppo. L’assemblea degli Azionisti ha altresì deliberato la nomina dei membri del Collegio Sindacale della Società per il triennio 2004-2006, sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, nelle persone di: Membri del Collegio Sindacale Carica: Maurizio Maffeis Presidente; Marco Degli Abbati Sindaco effettivo; Maurizio Passoni Sindaco effettivo; Federico Diomeda Sindaco supplente: Salvatore Provenzano Sindaco supplente: Di seguito, si forniscono ulteriori elementi informativi salienti del Gruppo Cit. Parte delle disponibilità liquide di alcune società del gruppo, esclusivamente estere, in ragione dei regolamenti locali sono soggette a vincoli di deposito per circa complessivi Euro 1,5 milioni. Incasso da Progetto Italiano S.p.a. Per cessione asset immobiliari A parziale pagamento delle cessioni del compendio immobiliare avvenute nel dicembre del 2003, il 22 aprile 2004, Progetto Italiano S.p.a. Ha versato Euro 42,5 milioni. Tale incasso è stato utilizzato, a livello di Gruppo, per rimborsi relativi a concessione di credito temporanea (concessa dal sistema bancario) utilizzati per i pagamenti dei corrispettivi Iata dei mesi di febbraio e di marzo 2004 (Euro 11,1 milioni); per il rimborso di debiti scaduti verso fornitori commerciali e diversi (Euro 15,2 milioni); per oneri del personale e mobilità (Euro 5 milioni); per versamento ad Alitalia S.p.a. Della residua quota relativa alla acquisizione di Italiatour (Euro 2,9 milioni) e per il rimborso di linee di credito scadute presso il sistema bancario (Euro 8,3 milioni). Peraltro, dette linee di credito sono in corso di rinegoziazione. Il credito residuo verso Progetto Italiano S.p.a pertanto ammonta ad Euro 14,5 milioni, il cui incasso è previsto per Euro 5,5 milioni entro il 31 dicembre 2004 e per Euro 9 milioni entro il termine contrattuale del 30 novembre 2006. Indebitamento commerciale del Gruppo Nei primi quattro mesi del 2004, l’indebitamento commerciale complessivo si è ridotto di circa Euro 22 milioni, passando da Euro 112 milioni al 31 dicembre 2003 ad Euro 90 milioni al 30 aprile 2004. Le posizioni di debito scadute al 30 aprile 2004 ammontano ad Euro 62 milioni, mentre ammontavano ad Euro 69 milioni al 31 dicembre 2003. Alla data del 30 aprile 2004, sono pervenuti alle diverse società del Gruppo, solleciti di pagamento per complessivi Euro 16,4 milioni, ingiunzioni di pagamento per complessivi Euro 2,2 milioni, azioni esecutive per complessivi Euro 1,6 milioni, che comunque, alla data odierna, seguono un iter transattivo. In relazione alle posizioni di debito, sono state intraprese sospensioni di fornitura da parte di Trenitalia e da Eurail (fornitura di biglietteria ferroviaria rispettivamente nazionale ed europea). Le sospensioni attuate nel corso del 2003 erano in parte generate da un contenzioso in essere tra Cit e Trenitalia (come di seguito descritto); relativo a rapporti di debito/credito derivanti dal contratto di acquisto del 22 luglio 1998. Tale contenzioso si è definitivamente risolto e la transazione è stata confermata dalla comunicazione di Trenitalia del 23 giugno 2004. La sospensione risulta tuttora in atto anche se a breve, stante la risoluzione transattiva del contenzioso pregresso, esistono elementi negoziali diversi. Il Gruppo, pur non ritenendo strategico il settore “biglietteria ferroviaria”, nell’ottica di prestare un servizio alla clientela ha potuto parzialmente ovviare alla sospensione, acquistando biglietteria da altri operatori di settore e consentendo comunque una certa continuità nella fornitura del prodotto ferroviario alla clientela e/o il completamento dei “pacchetti turistici”, pur rilevando la trascurabile marginalità del servizio. Procedimento arbitrale con Trenitalia S.p.a. La Capogruppo, nel mese di agosto 2003, ha promosso il deferimento ad un collegio arbitrale, della controversia inerente le garanzie di cui al contratto stipulato con Ferrovie dello Stato nel 22 luglio 1988, inerente la cessione della società “Cit S.p.a.” alla società “Progetto S.p.a. (attuale Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a.). In maggio 2004, le parti in sede di conciliazione transattiva sono addivenute ad un accordo per la chiusura di ogni reciproca pendenza relativa alla cessione di Cit (approvato dal Consiglio di Amministrazione di Trenitalia in data 23 giugno 2004). Quanto riconosciuto dalla controparte (circa Euro 6,2 milioni); tenuto conto anche dei fondi cautelativi già stanziati in bilancio (Euro 2,5 milioni); permette il sostanziale pareggio delle partite contabili oggetto del contenzioso senza riflessi negativi sul risultato economico. Andamento ed evoluzione prevedibile del business per l’anno 2004 Gruppo - In presenza dell’attuale andamento negativo del settore che ha registrato una diminuzione di volumi dell’ordine del 12-14 %, i dati economici di Gruppo consuntivi relativi ai primi cinque mesi del 2004, indicano una maggior perdita operativa, rispetto a quanto previsto e rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò è anche dovuto allo stato di tensione finanziaria che ha in parte compromesso la contrattazione di prezzi più vantaggiosi con alcuni fornitori di prodotti turistici e ridotto la disponibilità dell’offerta. Conseguentemente, a partire dalla fine di maggio 2004, sono stati posti in essere cambiamenti nella strategia commerciale e nell’offerta di prodotti turistici - privilegiando la vendita di prodotti “in-house” per la stagione estiva - che dovrebbero ragionevolmente consentire il recupero di redditività nel secondo semestre 2004, grazie alla fase di imminente “alta stagione” del business. Nella seconda metà dell’anno, sono previste cessioni di asset non strategici con riflessi positivi sul risultato netto consolidato, atteso comunque negativo. Capogruppo - L’andamento economico della Capogruppo continuerà ad essere legato, oltre che alla propria di attività di indirizzo, coordinamento e assistenza alle controllate, anche all’attività di promozione dello sviluppo turistico, che consiste nella proposta progettuale di poli turistici integrati nelle aree svantaggiate del Paese, valorizzando le risorse culturali, ambientali, umane, produttive ed infrastrutturali del territorio nazionale, nell’ambito della “programmazione negoziata”. I ricavi afferenti da tale attività si sostanziano in compensi, riconosciuti da parte delle “società veicolo e/o attuatrici” nell’ambito dei contratti di programma, a titolo di “fee” o di addebito di costi connessi alla realizzazione delle proposte progettuali, all’assistenza ed al supporto dell’iter amministrativo e al coordinamento dell’iter procedurale ed attuativo. L’attuazione/realizzazione degli investimenti oggetto dei progetti di sviluppo (contratti di programma) rimanendo comunque in capo alle società attuatrici. Si prevede che tale attività continui in relazione sia al completamento di progetti in corso sia a possibili nuove iniziative di sviluppo, prevalentemente individuate nell’area del Sud Italia. Nella seconda metà dell’anno, sono previste cessioni di asset non strategici con riflessi positivi sul risultato netto. E’ previsto che la Capogruppo Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. Chiuda l’esercizio 2004 con una netta ripresa rispetto all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 con un recupero in termini di risultato netto che dovrebbe attestarsi nell’ordine di un sostanziale pareggio. Piano industriale 2004-2008 Il Piano Industriale 2004-2008 del Gruppo Cit, approvato dal Comitato Esecutivo e ratificato dal Consiglio di Amministrazione del 17 maggio scorso, è stato sviluppato in ottica di “turn-around” in seguito alla riorganizzazione del business iniziata nel 2003 e completata nel primo trimestre 2004 ed ha come obiettivo la riacquisizione dei volumi di business degli anni 2001 e 2002. In particolare, lo sviluppo del piano nel suo insieme prevede la gestione del business mirata ai settori strategici nell’ambito dell’attività tipica, tra i quali, senza dubbio rilevanti: l’attività di tour operating - strategia alla base delle acquisizioni avvenute nel corso degli anni 2002 (Frantour) e 2003 (Italiatour) – con un sostanziale miglioramento grazie all’introduzione di nuovi prodotti e con effetto trascinamento positivo sull’ attività di distribuzione (rete agenziale); l’attività di incoming incentrata sul rafforzamento della presenza nei mercati esteri con focalizzazione sulla vendita del prodotto Italia; l’attività di servizi legati al comparto turistico. Pur se l’obiettivo primario dell’Azienda per l’esercizio in corso è il recupero di volumi, di passeggeri trasportati, di quote di mercato e di riconsolidamento dell’area di business aziendale, l’attuazione delle linee del piano permetterà di avvicinare il pareggio (Ebitda) nel 2004 e di raggiungere un cash flow operativo positivo nel 2005. Il recupero di redditività è quindi strettamente correlato al recupero di volumi; questo a causa della incomprimibilità dei costi e dell’impossibilità, comune agli operatori di settore, di agire in maniera considerevole sulla marginalità. Il piano industriale, pur non ponendosi come obiettivo immediato l’avvicinamento del pareggio operativo (Ebit) per l’esercizio 2004, prevede un risultato operativo positivo (Ebit) a partire dal 2005. In presenza di un coerente sviluppo del piano, è prevedibile un risultato netto positivo a partire dal 2006. Nel corso dei prossimi mesi si provvederà ad integrare le linee generali di piano, delineando nei dettagli le iniziative di attuazione degli obiettivi prefissati.  
   
   
CIT: APPROVAZIONE BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2003  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Ieri l’Assemblea degli Azionisti di Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. , in seconda convocazione, ha approvato il Bilancio d’Esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 e la proposta del Consiglio di Amministrazione di riportare a nuovo la perdita di Euro 11.660.124. Il Consiglio di Amministrazione ha messo a disposizione di chiunque ne faccia richiesta anche il bilancio consolidato approvato in data 17 maggio 2004, i cui dati principali sono stati resi noti mediante contestuale comunicato stampa. Con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2003, è terminato il mandato agli attuali Organi Sociali. L’assemblea ha deliberato la nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2004- 2006, sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, nelle persone di: Gerolamo Bernareggi – consigliere; Gianvittorio Gandolfi – consigliere; Pasquale Giacobbe – consigliere; Arcangelo Taddeo – consigliere; Giuseppe Vimercati – consigliere; Guido Cefalù – consigliere indipendente; Vincenzo Farina – consigliere indipendente. Nel conferire il loro mandato, gli Azionisti hanno invitato il nuovo organo Amministrativo ad osservare una linea di indirizzo strategico volta: ad integrare il Piano Industriale prevedendo nel modello di business una più stretta correlazione fra il “sistema accoglienza” (costituito da sviluppo e gestione alberghiera) ed il “sistema commerciale” (Tour Operating, Incoming e rete agenziale); a favorire detta correlazione con il coinvolgimento di Progetto Italiano (anche mediante l’incremento della partecipazione in essa detenuta) che può rappresentare il fulcro del sistema accoglienza, a definire, nel breve periodo, una proposta di aumento di capitale tale da consentire l’immissione della liquidità necessaria al perseguimento degli obiettivi, a rinegoziare e definire con il sistema bancario nazionale ed internazionale, linee di credito adeguate ai volumi d’affari per sostenere le necessità del Gruppo. L’assemblea degli Azionisti ha altresì deliberato la nomina dei membri del Collegio Sindacale della Società per il triennio 2004-2006, sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, nelle persone di: Membri del Collegio Sindacale Carica: Maurizio Maffeis Presidente; Marco Degli Abbati Sindaco effettivo; Maurizio Passoni Sindaco effettivo; Federico Diomeda Sindaco supplente: Salvatore Provenzano Sindaco supplente: Di seguito, si forniscono ulteriori elementi informativi salienti del Gruppo Cit. Parte delle disponibilità liquide di alcune società del gruppo, esclusivamente estere, in ragione dei regolamenti locali sono soggette a vincoli di deposito per circa complessivi Euro 1,5 milioni. Incasso da Progetto Italiano S.p.a. Per cessione asset immobiliari A parziale pagamento delle cessioni del compendio immobiliare avvenute nel dicembre del 2003, il 22 aprile 2004, Progetto Italiano S.p.a. Ha versato Euro 42,5 milioni. Tale incasso è stato utilizzato, a livello di Gruppo, per rimborsi relativi a concessione di credito temporanea (concessa dal sistema bancario) utilizzati per i pagamenti dei corrispettivi Iata dei mesi di febbraio e di marzo 2004 (Euro 11,1 milioni); per il rimborso di debiti scaduti verso fornitori commerciali e diversi (Euro 15,2 milioni); per oneri del personale e mobilità (Euro 5 milioni); per versamento ad Alitalia S.p.a. Della residua quota relativa alla acquisizione di Italiatour (Euro 2,9 milioni) e per il rimborso di linee di credito scadute presso il sistema bancario (Euro 8,3 milioni). Peraltro, dette linee di credito sono in corso di rinegoziazione. Il credito residuo verso Progetto Italiano S.p.a pertanto ammonta ad Euro 14,5 milioni, il cui incasso è previsto per Euro 5,5 milioni entro il 31 dicembre 2004 e per Euro 9 milioni entro il termine contrattuale del 30 novembre 2006. Indebitamento commerciale del Gruppo Nei primi quattro mesi del 2004, l’indebitamento commerciale complessivo si è ridotto di circa Euro 22 milioni, passando da Euro 112 milioni al 31 dicembre 2003 ad Euro 90 milioni al 30 aprile 2004. Le posizioni di debito scadute al 30 aprile 2004 ammontano ad Euro 62 milioni, mentre ammontavano ad Euro 69 milioni al 31 dicembre 2003. Alla data del 30 aprile 2004, sono pervenuti alle diverse società del Gruppo, solleciti di pagamento per complessivi Euro 16,4 milioni, ingiunzioni di pagamento per complessivi Euro 2,2 milioni, azioni esecutive per complessivi Euro 1,6 milioni, che comunque, alla data odierna, seguono un iter transattivo. In relazione alle posizioni di debito, sono state intraprese sospensioni di fornitura da parte di Trenitalia e da Eurail (fornitura di biglietteria ferroviaria rispettivamente nazionale ed europea). Le sospensioni attuate nel corso del 2003 erano in parte generate da un contenzioso in essere tra Cit e Trenitalia (come di seguito descritto); relativo a rapporti di debito/credito derivanti dal contratto di acquisto del 22 luglio 1998. Tale contenzioso si è definitivamente risolto e la transazione è stata confermata dalla comunicazione di Trenitalia del 23 giugno 2004. La sospensione risulta tuttora in atto anche se a breve, stante la risoluzione transattiva del contenzioso pregresso, esistono elementi negoziali diversi. Il Gruppo, pur non ritenendo strategico il settore “biglietteria ferroviaria”, nell’ottica di prestare un servizio alla clientela ha potuto parzialmente ovviare alla sospensione, acquistando biglietteria da altri operatori di settore e consentendo comunque una certa continuità nella fornitura del prodotto ferroviario alla clientela e/o il completamento dei “pacchetti turistici”, pur rilevando la trascurabile marginalità del servizio. Procedimento arbitrale con Trenitalia S.p.a. La Capogruppo, nel mese di agosto 2003, ha promosso il deferimento ad un collegio arbitrale, della controversia inerente le garanzie di cui al contratto stipulato con Ferrovie dello Stato nel 22 luglio 1988, inerente la cessione della società “Cit S.p.a.” alla società “Progetto S.p.a. (attuale Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a.). In maggio 2004, le parti in sede di conciliazione transattiva sono addivenute ad un accordo per la chiusura di ogni reciproca pendenza relativa alla cessione di Cit (approvato dal Consiglio di Amministrazione di Trenitalia in data 23 giugno 2004). Quanto riconosciuto dalla controparte (circa Euro 6,2 milioni); tenuto conto anche dei fondi cautelativi già stanziati in bilancio (Euro 2,5 milioni); permette il sostanziale pareggio delle partite contabili oggetto del contenzioso senza riflessi negativi sul risultato economico. Andamento ed evoluzione prevedibile del business per l’anno 2004 Gruppo - In presenza dell’attuale andamento negativo del settore che ha registrato una diminuzione di volumi dell’ordine del 12-14 %, i dati economici di Gruppo consuntivi relativi ai primi cinque mesi del 2004, indicano una maggior perdita operativa, rispetto a quanto previsto e rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò è anche dovuto allo stato di tensione finanziaria che ha in parte compromesso la contrattazione di prezzi più vantaggiosi con alcuni fornitori di prodotti turistici e ridotto la disponibilità dell’offerta. Conseguentemente, a partire dalla fine di maggio 2004, sono stati posti in essere cambiamenti nella strategia commerciale e nell’offerta di prodotti turistici - privilegiando la vendita di prodotti “in-house” per la stagione estiva - che dovrebbero ragionevolmente consentire il recupero di redditività nel secondo semestre 2004, grazie alla fase di imminente “alta stagione” del business. Nella seconda metà dell’anno, sono previste cessioni di asset non strategici con riflessi positivi sul risultato netto consolidato, atteso comunque negativo. Capogruppo - L’andamento economico della Capogruppo continuerà ad essere legato, oltre che alla propria di attività di indirizzo, coordinamento e assistenza alle controllate, anche all’attività di promozione dello sviluppo turistico, che consiste nella proposta progettuale di poli turistici integrati nelle aree svantaggiate del Paese, valorizzando le risorse culturali, ambientali, umane, produttive ed infrastrutturali del territorio nazionale, nell’ambito della “programmazione negoziata”. I ricavi afferenti da tale attività si sostanziano in compensi, riconosciuti da parte delle “società veicolo e/o attuatrici” nell’ambito dei contratti di programma, a titolo di “fee” o di addebito di costi connessi alla realizzazione delle proposte progettuali, all’assistenza ed al supporto dell’iter amministrativo e al coordinamento dell’iter procedurale ed attuativo. L’attuazione/realizzazione degli investimenti oggetto dei progetti di sviluppo (contratti di programma) rimanendo comunque in capo alle società attuatrici. Si prevede che tale attività continui in relazione sia al completamento di progetti in corso sia a possibili nuove iniziative di sviluppo, prevalentemente individuate nell’area del Sud Italia. Nella seconda metà dell’anno, sono previste cessioni di asset non strategici con riflessi positivi sul risultato netto. E’ previsto che la Capogruppo Cit – Compagnia Italiana Turismo S.p.a. Chiuda l’esercizio 2004 con una netta ripresa rispetto all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2003 con un recupero in termini di risultato netto che dovrebbe attestarsi nell’ordine di un sostanziale pareggio. Piano industriale 2004-2008 Il Piano Industriale 2004-2008 del Gruppo Cit, approvato dal Comitato Esecutivo e ratificato dal Consiglio di Amministrazione del 17 maggio scorso, è stato sviluppato in ottica di “turn-around” in seguito alla riorganizzazione del business iniziata nel 2003 e completata nel primo trimestre 2004 ed ha come obiettivo la riacquisizione dei volumi di business degli anni 2001 e 2002. In particolare, lo sviluppo del piano nel suo insieme prevede la gestione del business mirata ai settori strategici nell’ambito dell’attività tipica, tra i quali, senza dubbio rilevanti: l’attività di tour operating - strategia alla base delle acquisizioni avvenute nel corso degli anni 2002 (Frantour) e 2003 (Italiatour) – con un sostanziale miglioramento grazie all’introduzione di nuovi prodotti e con effetto trascinamento positivo sull’ attività di distribuzione (rete agenziale); l’attività di incoming incentrata sul rafforzamento della presenza nei mercati esteri con focalizzazione sulla vendita del prodotto Italia; l’attività di servizi legati al comparto turistico. Pur se l’obiettivo primario dell’Azienda per l’esercizio in corso è il recupero di volumi, di passeggeri trasportati, di quote di mercato e di riconsolidamento dell’area di business aziendale, l’attuazione delle linee del piano permetterà di avvicinare il pareggio (Ebitda) nel 2004 e di raggiungere un cash flow operativo positivo nel 2005. Il recupero di redditività è quindi strettamente correlato al recupero di volumi; questo a causa della incomprimibilità dei costi e dell’impossibilità, comune agli operatori di settore, di agire in maniera considerevole sulla marginalità. Il piano industriale, pur non ponendosi come obiettivo immediato l’avvicinamento del pareggio operativo (Ebit) per l’esercizio 2004, prevede un risultato operativo positivo (Ebit) a partire dal 2005. In presenza di un coerente sviluppo del piano, è prevedibile un risultato netto positivo a partire dal 2006. Nel corso dei prossimi mesi si provvederà ad integrare le linee generali di piano, delineando nei dettagli le iniziative di attuazione degli obiettivi prefissati.  
   
   
EDISON, IWH: CEDUTE ATTIVITA’ IN SCOZIA SI TRATTA DEL TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUE IL PREZZO DELLA VENDITA AMMONTA A 27,1 MILIONI DI STERLINE INGLESI  
 
Milano, 1 luglio 2004 – International Water Holding, una joint venture tra Edison e Bechtel, di cui Edison Spa detiene il 50% del capitale, ha ceduto ad Infrastructure Investors Lp, un fondo gestito da Barclays Private Equity Limited e Société Générale, le proprie partecipazioni detenute indirettamente nelle società International Water (Highlands) Limited, International Water (Tay) Limited, Iwl Moray Montrose Limited e Iwuu (Highland) Limited. Il prezzo della vendita delle quattro partecipazioni corrisponde a 27,1 milioni di sterline inglesi. Le società cedute detengono, a loro volta, partecipazioni indirette in società attive in Scozia, nelle città di Inverness, Moray e Dundee, nel trattamento e smaltimento delle acque reflue. L’operazione non determina effetti economici significativi sul bilancio di Edison.  
   
   
EDISON, IWH: CEDUTE ATTIVITA’ IN SCOZIA SI TRATTA DEL TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUE IL PREZZO DELLA VENDITA AMMONTA A 27,1 MILIONI DI STERLINE INGLESI  
 
Milano, 1 luglio 2004 – International Water Holding, una joint venture tra Edison e Bechtel, di cui Edison Spa detiene il 50% del capitale, ha ceduto ad Infrastructure Investors Lp, un fondo gestito da Barclays Private Equity Limited e Société Générale, le proprie partecipazioni detenute indirettamente nelle società International Water (Highlands) Limited, International Water (Tay) Limited, Iwl Moray Montrose Limited e Iwuu (Highland) Limited. Il prezzo della vendita delle quattro partecipazioni corrisponde a 27,1 milioni di sterline inglesi. Le società cedute detengono, a loro volta, partecipazioni indirette in società attive in Scozia, nelle città di Inverness, Moray e Dundee, nel trattamento e smaltimento delle acque reflue. L’operazione non determina effetti economici significativi sul bilancio di Edison.  
   
   
EDISON, IWH: CEDUTE ATTIVITA’ IN SCOZIA SI TRATTA DEL TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUE IL PREZZO DELLA VENDITA AMMONTA A 27,1 MILIONI DI STERLINE INGLESI  
 
Milano, 1 luglio 2004 – International Water Holding, una joint venture tra Edison e Bechtel, di cui Edison Spa detiene il 50% del capitale, ha ceduto ad Infrastructure Investors Lp, un fondo gestito da Barclays Private Equity Limited e Société Générale, le proprie partecipazioni detenute indirettamente nelle società International Water (Highlands) Limited, International Water (Tay) Limited, Iwl Moray Montrose Limited e Iwuu (Highland) Limited. Il prezzo della vendita delle quattro partecipazioni corrisponde a 27,1 milioni di sterline inglesi. Le società cedute detengono, a loro volta, partecipazioni indirette in società attive in Scozia, nelle città di Inverness, Moray e Dundee, nel trattamento e smaltimento delle acque reflue. L’operazione non determina effetti economici significativi sul bilancio di Edison.  
   
   
EDISON, IWH: CEDUTE ATTIVITA’ IN SCOZIA SI TRATTA DEL TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUE IL PREZZO DELLA VENDITA AMMONTA A 27,1 MILIONI DI STERLINE INGLESI  
 
Milano, 1 luglio 2004 – International Water Holding, una joint venture tra Edison e Bechtel, di cui Edison Spa detiene il 50% del capitale, ha ceduto ad Infrastructure Investors Lp, un fondo gestito da Barclays Private Equity Limited e Société Générale, le proprie partecipazioni detenute indirettamente nelle società International Water (Highlands) Limited, International Water (Tay) Limited, Iwl Moray Montrose Limited e Iwuu (Highland) Limited. Il prezzo della vendita delle quattro partecipazioni corrisponde a 27,1 milioni di sterline inglesi. Le società cedute detengono, a loro volta, partecipazioni indirette in società attive in Scozia, nelle città di Inverness, Moray e Dundee, nel trattamento e smaltimento delle acque reflue. L’operazione non determina effetti economici significativi sul bilancio di Edison.  
   
   
EDISON, IWH: CEDUTE ATTIVITA’ IN SCOZIA SI TRATTA DEL TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUE IL PREZZO DELLA VENDITA AMMONTA A 27,1 MILIONI DI STERLINE INGLESI  
 
Milano, 1 luglio 2004 – International Water Holding, una joint venture tra Edison e Bechtel, di cui Edison Spa detiene il 50% del capitale, ha ceduto ad Infrastructure Investors Lp, un fondo gestito da Barclays Private Equity Limited e Société Générale, le proprie partecipazioni detenute indirettamente nelle società International Water (Highlands) Limited, International Water (Tay) Limited, Iwl Moray Montrose Limited e Iwuu (Highland) Limited. Il prezzo della vendita delle quattro partecipazioni corrisponde a 27,1 milioni di sterline inglesi. Le società cedute detengono, a loro volta, partecipazioni indirette in società attive in Scozia, nelle città di Inverness, Moray e Dundee, nel trattamento e smaltimento delle acque reflue. L’operazione non determina effetti economici significativi sul bilancio di Edison.  
   
   
EDISON, IWH: CEDUTE ATTIVITA’ IN SCOZIA SI TRATTA DEL TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUE IL PREZZO DELLA VENDITA AMMONTA A 27,1 MILIONI DI STERLINE INGLESI  
 
Milano, 1 luglio 2004 – International Water Holding, una joint venture tra Edison e Bechtel, di cui Edison Spa detiene il 50% del capitale, ha ceduto ad Infrastructure Investors Lp, un fondo gestito da Barclays Private Equity Limited e Société Générale, le proprie partecipazioni detenute indirettamente nelle società International Water (Highlands) Limited, International Water (Tay) Limited, Iwl Moray Montrose Limited e Iwuu (Highland) Limited. Il prezzo della vendita delle quattro partecipazioni corrisponde a 27,1 milioni di sterline inglesi. Le società cedute detengono, a loro volta, partecipazioni indirette in società attive in Scozia, nelle città di Inverness, Moray e Dundee, nel trattamento e smaltimento delle acque reflue. L’operazione non determina effetti economici significativi sul bilancio di Edison.  
   
   
GRUPPO CREMONINI: SI AGGIUDICA LA GARA INTERNAZIONALE DI TRENITALIA SPA PER LA GESTIONE DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE SUI TRENI ITALIANI FINO AL 2007 FATTURATO COMPLESSIVO STIMATO NEL TRIENNIO PARI A 180 MILIONI DI EURO  
 
Castelvetro di Modena, 1 luglio 2004 - Cremonini S.p.a. Si è aggiudicata, per la quarta volta consecutiva, la gara internazionale indetta da Trenitalia Spa - Gruppo Ferrovie dello Stato – relativa ai servizi di ristorazione a bordo dei treni italiani, per altri 3 anni. La concessione, che nel triennio svilupperà un fatturato complessivo stimato pari a 180 milioni di Euro, riguarda un arco temporale che va dal 1 agosto 2004 al 31 luglio 2007, con possibilità di successive proroghe annuali, definibili di anno in anno, per un massimo di 3 anni. Cremonini, che già gestisce i servizi a bordo treno dal 1990, si è aggiudicata entrambi i lotti in gara relativi a “Servizi di ristorazione e accessori a bordo dei treni Eurostar” e “Servizi di ristorazione e accessori a bordo dei treni Intercity, Eurocity ed alcuni Treni Notte”. Grazie al rinnovo della concessione Cremonini potrà consolidare gli sforzi fatti in questi anni nella modernizzazione dei servizi e nell’innovazione dei prodotti e realizzare nuovi concept di ristorazione per cogliere le opportunità derivanti dallo sviluppo dell’ Alta Velocità. L’obiettivo è quello di offrire un servizio di ristorazione che diventi l’elemento distintivo del trasporto ferroviario italiano rispetto alla concorrenza di altri vettori. Cremonini continuerà così a gestire con il marchio Chef Express i servizi su oltre 430 treni (di cui 130 Eurostar) attraverso l’offerta di varie formule di ristorazione: carrozze bar, carrozze ristorante, self service, carrelli mini bar e rinfresco di benvenuto.  
   
   
GRUPPO CREMONINI: SI AGGIUDICA LA GARA INTERNAZIONALE DI TRENITALIA SPA PER LA GESTIONE DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE SUI TRENI ITALIANI FINO AL 2007 FATTURATO COMPLESSIVO STIMATO NEL TRIENNIO PARI A 180 MILIONI DI EURO  
 
Castelvetro di Modena, 1 luglio 2004 - Cremonini S.p.a. Si è aggiudicata, per la quarta volta consecutiva, la gara internazionale indetta da Trenitalia Spa - Gruppo Ferrovie dello Stato – relativa ai servizi di ristorazione a bordo dei treni italiani, per altri 3 anni. La concessione, che nel triennio svilupperà un fatturato complessivo stimato pari a 180 milioni di Euro, riguarda un arco temporale che va dal 1 agosto 2004 al 31 luglio 2007, con possibilità di successive proroghe annuali, definibili di anno in anno, per un massimo di 3 anni. Cremonini, che già gestisce i servizi a bordo treno dal 1990, si è aggiudicata entrambi i lotti in gara relativi a “Servizi di ristorazione e accessori a bordo dei treni Eurostar” e “Servizi di ristorazione e accessori a bordo dei treni Intercity, Eurocity ed alcuni Treni Notte”. Grazie al rinnovo della concessione Cremonini potrà consolidare gli sforzi fatti in questi anni nella modernizzazione dei servizi e nell’innovazione dei prodotti e realizzare nuovi concept di ristorazione per cogliere le opportunità derivanti dallo sviluppo dell’ Alta Velocità. L’obiettivo è quello di offrire un servizio di ristorazione che diventi l’elemento distintivo del trasporto ferroviario italiano rispetto alla concorrenza di altri vettori. Cremonini continuerà così a gestire con il marchio Chef Express i servizi su oltre 430 treni (di cui 130 Eurostar) attraverso l’offerta di varie formule di ristorazione: carrozze bar, carrozze ristorante, self service, carrelli mini bar e rinfresco di benvenuto.  
   
   
GRUPPO CREMONINI: SI AGGIUDICA LA GARA INTERNAZIONALE DI TRENITALIA SPA PER LA GESTIONE DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE SUI TRENI ITALIANI FINO AL 2007 FATTURATO COMPLESSIVO STIMATO NEL TRIENNIO PARI A 180 MILIONI DI EURO  
 
Castelvetro di Modena, 1 luglio 2004 - Cremonini S.p.a. Si è aggiudicata, per la quarta volta consecutiva, la gara internazionale indetta da Trenitalia Spa - Gruppo Ferrovie dello Stato – relativa ai servizi di ristorazione a bordo dei treni italiani, per altri 3 anni. La concessione, che nel triennio svilupperà un fatturato complessivo stimato pari a 180 milioni di Euro, riguarda un arco temporale che va dal 1 agosto 2004 al 31 luglio 2007, con possibilità di successive proroghe annuali, definibili di anno in anno, per un massimo di 3 anni. Cremonini, che già gestisce i servizi a bordo treno dal 1990, si è aggiudicata entrambi i lotti in gara relativi a “Servizi di ristorazione e accessori a bordo dei treni Eurostar” e “Servizi di ristorazione e accessori a bordo dei treni Intercity, Eurocity ed alcuni Treni Notte”. Grazie al rinnovo della concessione Cremonini potrà consolidare gli sforzi fatti in questi anni nella modernizzazione dei servizi e nell’innovazione dei prodotti e realizzare nuovi concept di ristorazione per cogliere le opportunità derivanti dallo sviluppo dell’ Alta Velocità. L’obiettivo è quello di offrire un servizio di ristorazione che diventi l’elemento distintivo del trasporto ferroviario italiano rispetto alla concorrenza di altri vettori. Cremonini continuerà così a gestire con il marchio Chef Express i servizi su oltre 430 treni (di cui 130 Eurostar) attraverso l’offerta di varie formule di ristorazione: carrozze bar, carrozze ristorante, self service, carrelli mini bar e rinfresco di benvenuto.  
   
   
GRUPPO CREMONINI: SI AGGIUDICA LA GARA INTERNAZIONALE DI TRENITALIA SPA PER LA GESTIONE DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE SUI TRENI ITALIANI FINO AL 2007 FATTURATO COMPLESSIVO STIMATO NEL TRIENNIO PARI A 180 MILIONI DI EURO  
 
Castelvetro di Modena, 1 luglio 2004 - Cremonini S.p.a. Si è aggiudicata, per la quarta volta consecutiva, la gara internazionale indetta da Trenitalia Spa - Gruppo Ferrovie dello Stato – relativa ai servizi di ristorazione a bordo dei treni italiani, per altri 3 anni. La concessione, che nel triennio svilupperà un fatturato complessivo stimato pari a 180 milioni di Euro, riguarda un arco temporale che va dal 1 agosto 2004 al 31 luglio 2007, con possibilità di successive proroghe annuali, definibili di anno in anno, per un massimo di 3 anni. Cremonini, che già gestisce i servizi a bordo treno dal 1990, si è aggiudicata entrambi i lotti in gara relativi a “Servizi di ristorazione e accessori a bordo dei treni Eurostar” e “Servizi di ristorazione e accessori a bordo dei treni Intercity, Eurocity ed alcuni Treni Notte”. Grazie al rinnovo della concessione Cremonini potrà consolidare gli sforzi fatti in questi anni nella modernizzazione dei servizi e nell’innovazione dei prodotti e realizzare nuovi concept di ristorazione per cogliere le opportunità derivanti dallo sviluppo dell’ Alta Velocità. L’obiettivo è quello di offrire un servizio di ristorazione che diventi l’elemento distintivo del trasporto ferroviario italiano rispetto alla concorrenza di altri vettori. Cremonini continuerà così a gestire con il marchio Chef Express i servizi su oltre 430 treni (di cui 130 Eurostar) attraverso l’offerta di varie formule di ristorazione: carrozze bar, carrozze ristorante, self service, carrelli mini bar e rinfresco di benvenuto.  
   
   
GRUPPO CREMONINI: SI AGGIUDICA LA GARA INTERNAZIONALE DI TRENITALIA SPA PER LA GESTIONE DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE SUI TRENI ITALIANI FINO AL 2007 FATTURATO COMPLESSIVO STIMATO NEL TRIENNIO PARI A 180 MILIONI DI EURO  
 
Castelvetro di Modena, 1 luglio 2004 - Cremonini S.p.a. Si è aggiudicata, per la quarta volta consecutiva, la gara internazionale indetta da Trenitalia Spa - Gruppo Ferrovie dello Stato – relativa ai servizi di ristorazione a bordo dei treni italiani, per altri 3 anni. La concessione, che nel triennio svilupperà un fatturato complessivo stimato pari a 180 milioni di Euro, riguarda un arco temporale che va dal 1 agosto 2004 al 31 luglio 2007, con possibilità di successive proroghe annuali, definibili di anno in anno, per un massimo di 3 anni. Cremonini, che già gestisce i servizi a bordo treno dal 1990, si è aggiudicata entrambi i lotti in gara relativi a “Servizi di ristorazione e accessori a bordo dei treni Eurostar” e “Servizi di ristorazione e accessori a bordo dei treni Intercity, Eurocity ed alcuni Treni Notte”. Grazie al rinnovo della concessione Cremonini potrà consolidare gli sforzi fatti in questi anni nella modernizzazione dei servizi e nell’innovazione dei prodotti e realizzare nuovi concept di ristorazione per cogliere le opportunità derivanti dallo sviluppo dell’ Alta Velocità. L’obiettivo è quello di offrire un servizio di ristorazione che diventi l’elemento distintivo del trasporto ferroviario italiano rispetto alla concorrenza di altri vettori. Cremonini continuerà così a gestire con il marchio Chef Express i servizi su oltre 430 treni (di cui 130 Eurostar) attraverso l’offerta di varie formule di ristorazione: carrozze bar, carrozze ristorante, self service, carrelli mini bar e rinfresco di benvenuto.  
   
   
GRUPPO CREMONINI: SI AGGIUDICA LA GARA INTERNAZIONALE DI TRENITALIA SPA PER LA GESTIONE DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE SUI TRENI ITALIANI FINO AL 2007 FATTURATO COMPLESSIVO STIMATO NEL TRIENNIO PARI A 180 MILIONI DI EURO  
 
Castelvetro di Modena, 1 luglio 2004 - Cremonini S.p.a. Si è aggiudicata, per la quarta volta consecutiva, la gara internazionale indetta da Trenitalia Spa - Gruppo Ferrovie dello Stato – relativa ai servizi di ristorazione a bordo dei treni italiani, per altri 3 anni. La concessione, che nel triennio svilupperà un fatturato complessivo stimato pari a 180 milioni di Euro, riguarda un arco temporale che va dal 1 agosto 2004 al 31 luglio 2007, con possibilità di successive proroghe annuali, definibili di anno in anno, per un massimo di 3 anni. Cremonini, che già gestisce i servizi a bordo treno dal 1990, si è aggiudicata entrambi i lotti in gara relativi a “Servizi di ristorazione e accessori a bordo dei treni Eurostar” e “Servizi di ristorazione e accessori a bordo dei treni Intercity, Eurocity ed alcuni Treni Notte”. Grazie al rinnovo della concessione Cremonini potrà consolidare gli sforzi fatti in questi anni nella modernizzazione dei servizi e nell’innovazione dei prodotti e realizzare nuovi concept di ristorazione per cogliere le opportunità derivanti dallo sviluppo dell’ Alta Velocità. L’obiettivo è quello di offrire un servizio di ristorazione che diventi l’elemento distintivo del trasporto ferroviario italiano rispetto alla concorrenza di altri vettori. Cremonini continuerà così a gestire con il marchio Chef Express i servizi su oltre 430 treni (di cui 130 Eurostar) attraverso l’offerta di varie formule di ristorazione: carrozze bar, carrozze ristorante, self service, carrelli mini bar e rinfresco di benvenuto.  
   
   
PRESENTAZIONE PRIMO “RAPPORTO ANNUALE” DELLE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI DI CARITAS AMBROSIANA  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Due milioni e mezzo di euro spesi nel 2003 per progetti e microrealizzazioni condotti in 40 paesi in quattro continenti, grazie ai fondi raccolti soprattutto tramite donazioni di persone fisiche (49%) e parrocchie (39,6%). Sono le cifre più significative del primo “Rapporto annuale” sull¹attività del settore internazionale della Caritas Ambrosiana, che verrà presentato venerdì 2 luglio alle ore 12 in via Copernico 1, nella sede dell’Opera diocesana Istituto S. Vincenzo, da don Virginio Colmegna, direttore della Caritas Ambrosiana, e Luciano Gualzetti, vicedirettore dell’organismo ecclesiale. Il “Rapporto annuale” è un agile ma documentato volume che riepiloga, in circa 90 pagine, dodici mesi di attività all¹estero, affidandosi a ragionamenti, testimonianze, statistiche e immagini. “La presenza all¹estero di Caritas Ambrosiana scrive don Colmegna nell’introduzione - nasce da situazioni di emergenza, dai drammi umanitari generati da catastrofi naturali e sempre più, in questa fase storica, da eventi tragici attribuibili all’uomo. Ma poi quella presenza diventa capace di accompagnamento fedele. E di una condivisione che è arricchimento anche per la nostra organizzazione, i nostri operatori, i nostri donatori, le nostre comunità. Lavorare all’estero non ci distrae dai problemi della nostra terra. Anzi, ci aiuta a comprenderli meglio². La comunione tra chiesa e chiesa, avverte ancora don Colmegna, “è anche un modo per vivere l’universalità partendo dalle situazioni di povertà e per rileggere l¹ecumenismo alla luce del tema del dialogo e del confronto”.  
   
   
PRESENTAZIONE PRIMO “RAPPORTO ANNUALE” DELLE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI DI CARITAS AMBROSIANA  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Due milioni e mezzo di euro spesi nel 2003 per progetti e microrealizzazioni condotti in 40 paesi in quattro continenti, grazie ai fondi raccolti soprattutto tramite donazioni di persone fisiche (49%) e parrocchie (39,6%). Sono le cifre più significative del primo “Rapporto annuale” sull¹attività del settore internazionale della Caritas Ambrosiana, che verrà presentato venerdì 2 luglio alle ore 12 in via Copernico 1, nella sede dell’Opera diocesana Istituto S. Vincenzo, da don Virginio Colmegna, direttore della Caritas Ambrosiana, e Luciano Gualzetti, vicedirettore dell’organismo ecclesiale. Il “Rapporto annuale” è un agile ma documentato volume che riepiloga, in circa 90 pagine, dodici mesi di attività all¹estero, affidandosi a ragionamenti, testimonianze, statistiche e immagini. “La presenza all¹estero di Caritas Ambrosiana scrive don Colmegna nell’introduzione - nasce da situazioni di emergenza, dai drammi umanitari generati da catastrofi naturali e sempre più, in questa fase storica, da eventi tragici attribuibili all’uomo. Ma poi quella presenza diventa capace di accompagnamento fedele. E di una condivisione che è arricchimento anche per la nostra organizzazione, i nostri operatori, i nostri donatori, le nostre comunità. Lavorare all’estero non ci distrae dai problemi della nostra terra. Anzi, ci aiuta a comprenderli meglio². La comunione tra chiesa e chiesa, avverte ancora don Colmegna, “è anche un modo per vivere l’universalità partendo dalle situazioni di povertà e per rileggere l¹ecumenismo alla luce del tema del dialogo e del confronto”.  
   
   
PRESENTAZIONE PRIMO “RAPPORTO ANNUALE” DELLE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI DI CARITAS AMBROSIANA  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Due milioni e mezzo di euro spesi nel 2003 per progetti e microrealizzazioni condotti in 40 paesi in quattro continenti, grazie ai fondi raccolti soprattutto tramite donazioni di persone fisiche (49%) e parrocchie (39,6%). Sono le cifre più significative del primo “Rapporto annuale” sull¹attività del settore internazionale della Caritas Ambrosiana, che verrà presentato venerdì 2 luglio alle ore 12 in via Copernico 1, nella sede dell’Opera diocesana Istituto S. Vincenzo, da don Virginio Colmegna, direttore della Caritas Ambrosiana, e Luciano Gualzetti, vicedirettore dell’organismo ecclesiale. Il “Rapporto annuale” è un agile ma documentato volume che riepiloga, in circa 90 pagine, dodici mesi di attività all¹estero, affidandosi a ragionamenti, testimonianze, statistiche e immagini. “La presenza all¹estero di Caritas Ambrosiana scrive don Colmegna nell’introduzione - nasce da situazioni di emergenza, dai drammi umanitari generati da catastrofi naturali e sempre più, in questa fase storica, da eventi tragici attribuibili all’uomo. Ma poi quella presenza diventa capace di accompagnamento fedele. E di una condivisione che è arricchimento anche per la nostra organizzazione, i nostri operatori, i nostri donatori, le nostre comunità. Lavorare all’estero non ci distrae dai problemi della nostra terra. Anzi, ci aiuta a comprenderli meglio². La comunione tra chiesa e chiesa, avverte ancora don Colmegna, “è anche un modo per vivere l’universalità partendo dalle situazioni di povertà e per rileggere l¹ecumenismo alla luce del tema del dialogo e del confronto”.  
   
   
PRESENTAZIONE PRIMO “RAPPORTO ANNUALE” DELLE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI DI CARITAS AMBROSIANA  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Due milioni e mezzo di euro spesi nel 2003 per progetti e microrealizzazioni condotti in 40 paesi in quattro continenti, grazie ai fondi raccolti soprattutto tramite donazioni di persone fisiche (49%) e parrocchie (39,6%). Sono le cifre più significative del primo “Rapporto annuale” sull¹attività del settore internazionale della Caritas Ambrosiana, che verrà presentato venerdì 2 luglio alle ore 12 in via Copernico 1, nella sede dell’Opera diocesana Istituto S. Vincenzo, da don Virginio Colmegna, direttore della Caritas Ambrosiana, e Luciano Gualzetti, vicedirettore dell’organismo ecclesiale. Il “Rapporto annuale” è un agile ma documentato volume che riepiloga, in circa 90 pagine, dodici mesi di attività all¹estero, affidandosi a ragionamenti, testimonianze, statistiche e immagini. “La presenza all¹estero di Caritas Ambrosiana scrive don Colmegna nell’introduzione - nasce da situazioni di emergenza, dai drammi umanitari generati da catastrofi naturali e sempre più, in questa fase storica, da eventi tragici attribuibili all’uomo. Ma poi quella presenza diventa capace di accompagnamento fedele. E di una condivisione che è arricchimento anche per la nostra organizzazione, i nostri operatori, i nostri donatori, le nostre comunità. Lavorare all’estero non ci distrae dai problemi della nostra terra. Anzi, ci aiuta a comprenderli meglio². La comunione tra chiesa e chiesa, avverte ancora don Colmegna, “è anche un modo per vivere l’universalità partendo dalle situazioni di povertà e per rileggere l¹ecumenismo alla luce del tema del dialogo e del confronto”.  
   
   
PRESENTAZIONE PRIMO “RAPPORTO ANNUALE” DELLE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI DI CARITAS AMBROSIANA  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Due milioni e mezzo di euro spesi nel 2003 per progetti e microrealizzazioni condotti in 40 paesi in quattro continenti, grazie ai fondi raccolti soprattutto tramite donazioni di persone fisiche (49%) e parrocchie (39,6%). Sono le cifre più significative del primo “Rapporto annuale” sull¹attività del settore internazionale della Caritas Ambrosiana, che verrà presentato venerdì 2 luglio alle ore 12 in via Copernico 1, nella sede dell’Opera diocesana Istituto S. Vincenzo, da don Virginio Colmegna, direttore della Caritas Ambrosiana, e Luciano Gualzetti, vicedirettore dell’organismo ecclesiale. Il “Rapporto annuale” è un agile ma documentato volume che riepiloga, in circa 90 pagine, dodici mesi di attività all¹estero, affidandosi a ragionamenti, testimonianze, statistiche e immagini. “La presenza all¹estero di Caritas Ambrosiana scrive don Colmegna nell’introduzione - nasce da situazioni di emergenza, dai drammi umanitari generati da catastrofi naturali e sempre più, in questa fase storica, da eventi tragici attribuibili all’uomo. Ma poi quella presenza diventa capace di accompagnamento fedele. E di una condivisione che è arricchimento anche per la nostra organizzazione, i nostri operatori, i nostri donatori, le nostre comunità. Lavorare all’estero non ci distrae dai problemi della nostra terra. Anzi, ci aiuta a comprenderli meglio². La comunione tra chiesa e chiesa, avverte ancora don Colmegna, “è anche un modo per vivere l’universalità partendo dalle situazioni di povertà e per rileggere l¹ecumenismo alla luce del tema del dialogo e del confronto”.  
   
   
PRESENTAZIONE PRIMO “RAPPORTO ANNUALE” DELLE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI DI CARITAS AMBROSIANA  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Due milioni e mezzo di euro spesi nel 2003 per progetti e microrealizzazioni condotti in 40 paesi in quattro continenti, grazie ai fondi raccolti soprattutto tramite donazioni di persone fisiche (49%) e parrocchie (39,6%). Sono le cifre più significative del primo “Rapporto annuale” sull¹attività del settore internazionale della Caritas Ambrosiana, che verrà presentato venerdì 2 luglio alle ore 12 in via Copernico 1, nella sede dell’Opera diocesana Istituto S. Vincenzo, da don Virginio Colmegna, direttore della Caritas Ambrosiana, e Luciano Gualzetti, vicedirettore dell’organismo ecclesiale. Il “Rapporto annuale” è un agile ma documentato volume che riepiloga, in circa 90 pagine, dodici mesi di attività all¹estero, affidandosi a ragionamenti, testimonianze, statistiche e immagini. “La presenza all¹estero di Caritas Ambrosiana scrive don Colmegna nell’introduzione - nasce da situazioni di emergenza, dai drammi umanitari generati da catastrofi naturali e sempre più, in questa fase storica, da eventi tragici attribuibili all’uomo. Ma poi quella presenza diventa capace di accompagnamento fedele. E di una condivisione che è arricchimento anche per la nostra organizzazione, i nostri operatori, i nostri donatori, le nostre comunità. Lavorare all’estero non ci distrae dai problemi della nostra terra. Anzi, ci aiuta a comprenderli meglio². La comunione tra chiesa e chiesa, avverte ancora don Colmegna, “è anche un modo per vivere l’universalità partendo dalle situazioni di povertà e per rileggere l¹ecumenismo alla luce del tema del dialogo e del confronto”.  
   
   
MARCO MILANI NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DI MERLONI ELETTRODOMESTICI  
 
Fabriano, 1 luglio 2004 – Marco Milani, 50 anni, laureato in Ingegneria, sarà il nuovo Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici dal 27 luglio prossimo, dopo l’approvazione della Semestrale ed il conferimento delle deleghe. Oggi è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione, su proposta del Presidente. Marco Milani, attualmente Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici Uk, sostituisce Andrea Guerra, che ha guidato la società dal gennaio del 2000 e che lascia l’Azienda per nuove opportunità professionali. “E’ una scelta interna e di continuità - ha dichiarato Vittorio Merloni – indicata anche da Andrea Guerra che con Milani ha lavorato molto bene per lo sviluppo e la crescita della Società. La gestione di Andrea Guerra in questi quattro anni, dal 2000 ad oggi, ha portato Merloni Elettrodomestici al 3° posto del settore in Europa. Per questo, anche a nome degli Azionisti, del Consiglio di Amministrazione e del Management ringrazio Andrea Guerra augurandogli di proseguire la brillante carriera iniziata con noi”. Quello di Marco Milani è un curriculum dal profilo fortemente internazionale. Entrato a far parte di Merloni Elettrodomestici nel 1980, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità nei vari settori, sia industriale che commerciale in Italia e all’estero. Nel 1998 diviene responsabile del mercato Csi e degli altri Paesi dell’Est con sede a Mosca fino all’acquisizione di Stinol nel 2000, primo produttore russo di frigoriferi. Rientrato in Italia ha assunto l’incarico di Direttore Generale e nel marzo 2002 viene nominato Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici Uk, nata dall’acquisizione di Gda Hot Point. In questo ruolo Milani è stato l’artefice dell’integrazione, nel tempo record di 18 mesi, della più importante acquisizione effettuata dalla nostra Società (6000 dipendenti, 4 stabilimenti, una quota vicina al 30% ne l mercato più grande d’Europa).  
   
   
MARCO MILANI NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DI MERLONI ELETTRODOMESTICI  
 
Fabriano, 1 luglio 2004 – Marco Milani, 50 anni, laureato in Ingegneria, sarà il nuovo Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici dal 27 luglio prossimo, dopo l’approvazione della Semestrale ed il conferimento delle deleghe. Oggi è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione, su proposta del Presidente. Marco Milani, attualmente Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici Uk, sostituisce Andrea Guerra, che ha guidato la società dal gennaio del 2000 e che lascia l’Azienda per nuove opportunità professionali. “E’ una scelta interna e di continuità - ha dichiarato Vittorio Merloni – indicata anche da Andrea Guerra che con Milani ha lavorato molto bene per lo sviluppo e la crescita della Società. La gestione di Andrea Guerra in questi quattro anni, dal 2000 ad oggi, ha portato Merloni Elettrodomestici al 3° posto del settore in Europa. Per questo, anche a nome degli Azionisti, del Consiglio di Amministrazione e del Management ringrazio Andrea Guerra augurandogli di proseguire la brillante carriera iniziata con noi”. Quello di Marco Milani è un curriculum dal profilo fortemente internazionale. Entrato a far parte di Merloni Elettrodomestici nel 1980, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità nei vari settori, sia industriale che commerciale in Italia e all’estero. Nel 1998 diviene responsabile del mercato Csi e degli altri Paesi dell’Est con sede a Mosca fino all’acquisizione di Stinol nel 2000, primo produttore russo di frigoriferi. Rientrato in Italia ha assunto l’incarico di Direttore Generale e nel marzo 2002 viene nominato Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici Uk, nata dall’acquisizione di Gda Hot Point. In questo ruolo Milani è stato l’artefice dell’integrazione, nel tempo record di 18 mesi, della più importante acquisizione effettuata dalla nostra Società (6000 dipendenti, 4 stabilimenti, una quota vicina al 30% ne l mercato più grande d’Europa).  
   
   
MARCO MILANI NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DI MERLONI ELETTRODOMESTICI  
 
Fabriano, 1 luglio 2004 – Marco Milani, 50 anni, laureato in Ingegneria, sarà il nuovo Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici dal 27 luglio prossimo, dopo l’approvazione della Semestrale ed il conferimento delle deleghe. Oggi è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione, su proposta del Presidente. Marco Milani, attualmente Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici Uk, sostituisce Andrea Guerra, che ha guidato la società dal gennaio del 2000 e che lascia l’Azienda per nuove opportunità professionali. “E’ una scelta interna e di continuità - ha dichiarato Vittorio Merloni – indicata anche da Andrea Guerra che con Milani ha lavorato molto bene per lo sviluppo e la crescita della Società. La gestione di Andrea Guerra in questi quattro anni, dal 2000 ad oggi, ha portato Merloni Elettrodomestici al 3° posto del settore in Europa. Per questo, anche a nome degli Azionisti, del Consiglio di Amministrazione e del Management ringrazio Andrea Guerra augurandogli di proseguire la brillante carriera iniziata con noi”. Quello di Marco Milani è un curriculum dal profilo fortemente internazionale. Entrato a far parte di Merloni Elettrodomestici nel 1980, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità nei vari settori, sia industriale che commerciale in Italia e all’estero. Nel 1998 diviene responsabile del mercato Csi e degli altri Paesi dell’Est con sede a Mosca fino all’acquisizione di Stinol nel 2000, primo produttore russo di frigoriferi. Rientrato in Italia ha assunto l’incarico di Direttore Generale e nel marzo 2002 viene nominato Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici Uk, nata dall’acquisizione di Gda Hot Point. In questo ruolo Milani è stato l’artefice dell’integrazione, nel tempo record di 18 mesi, della più importante acquisizione effettuata dalla nostra Società (6000 dipendenti, 4 stabilimenti, una quota vicina al 30% ne l mercato più grande d’Europa).  
   
   
MARCO MILANI NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DI MERLONI ELETTRODOMESTICI  
 
Fabriano, 1 luglio 2004 – Marco Milani, 50 anni, laureato in Ingegneria, sarà il nuovo Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici dal 27 luglio prossimo, dopo l’approvazione della Semestrale ed il conferimento delle deleghe. Oggi è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione, su proposta del Presidente. Marco Milani, attualmente Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici Uk, sostituisce Andrea Guerra, che ha guidato la società dal gennaio del 2000 e che lascia l’Azienda per nuove opportunità professionali. “E’ una scelta interna e di continuità - ha dichiarato Vittorio Merloni – indicata anche da Andrea Guerra che con Milani ha lavorato molto bene per lo sviluppo e la crescita della Società. La gestione di Andrea Guerra in questi quattro anni, dal 2000 ad oggi, ha portato Merloni Elettrodomestici al 3° posto del settore in Europa. Per questo, anche a nome degli Azionisti, del Consiglio di Amministrazione e del Management ringrazio Andrea Guerra augurandogli di proseguire la brillante carriera iniziata con noi”. Quello di Marco Milani è un curriculum dal profilo fortemente internazionale. Entrato a far parte di Merloni Elettrodomestici nel 1980, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità nei vari settori, sia industriale che commerciale in Italia e all’estero. Nel 1998 diviene responsabile del mercato Csi e degli altri Paesi dell’Est con sede a Mosca fino all’acquisizione di Stinol nel 2000, primo produttore russo di frigoriferi. Rientrato in Italia ha assunto l’incarico di Direttore Generale e nel marzo 2002 viene nominato Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici Uk, nata dall’acquisizione di Gda Hot Point. In questo ruolo Milani è stato l’artefice dell’integrazione, nel tempo record di 18 mesi, della più importante acquisizione effettuata dalla nostra Società (6000 dipendenti, 4 stabilimenti, una quota vicina al 30% ne l mercato più grande d’Europa).  
   
   
MARCO MILANI NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DI MERLONI ELETTRODOMESTICI  
 
Fabriano, 1 luglio 2004 – Marco Milani, 50 anni, laureato in Ingegneria, sarà il nuovo Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici dal 27 luglio prossimo, dopo l’approvazione della Semestrale ed il conferimento delle deleghe. Oggi è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione, su proposta del Presidente. Marco Milani, attualmente Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici Uk, sostituisce Andrea Guerra, che ha guidato la società dal gennaio del 2000 e che lascia l’Azienda per nuove opportunità professionali. “E’ una scelta interna e di continuità - ha dichiarato Vittorio Merloni – indicata anche da Andrea Guerra che con Milani ha lavorato molto bene per lo sviluppo e la crescita della Società. La gestione di Andrea Guerra in questi quattro anni, dal 2000 ad oggi, ha portato Merloni Elettrodomestici al 3° posto del settore in Europa. Per questo, anche a nome degli Azionisti, del Consiglio di Amministrazione e del Management ringrazio Andrea Guerra augurandogli di proseguire la brillante carriera iniziata con noi”. Quello di Marco Milani è un curriculum dal profilo fortemente internazionale. Entrato a far parte di Merloni Elettrodomestici nel 1980, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità nei vari settori, sia industriale che commerciale in Italia e all’estero. Nel 1998 diviene responsabile del mercato Csi e degli altri Paesi dell’Est con sede a Mosca fino all’acquisizione di Stinol nel 2000, primo produttore russo di frigoriferi. Rientrato in Italia ha assunto l’incarico di Direttore Generale e nel marzo 2002 viene nominato Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici Uk, nata dall’acquisizione di Gda Hot Point. In questo ruolo Milani è stato l’artefice dell’integrazione, nel tempo record di 18 mesi, della più importante acquisizione effettuata dalla nostra Società (6000 dipendenti, 4 stabilimenti, una quota vicina al 30% ne l mercato più grande d’Europa).  
   
   
MARCO MILANI NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DI MERLONI ELETTRODOMESTICI  
 
Fabriano, 1 luglio 2004 – Marco Milani, 50 anni, laureato in Ingegneria, sarà il nuovo Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici dal 27 luglio prossimo, dopo l’approvazione della Semestrale ed il conferimento delle deleghe. Oggi è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione, su proposta del Presidente. Marco Milani, attualmente Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici Uk, sostituisce Andrea Guerra, che ha guidato la società dal gennaio del 2000 e che lascia l’Azienda per nuove opportunità professionali. “E’ una scelta interna e di continuità - ha dichiarato Vittorio Merloni – indicata anche da Andrea Guerra che con Milani ha lavorato molto bene per lo sviluppo e la crescita della Società. La gestione di Andrea Guerra in questi quattro anni, dal 2000 ad oggi, ha portato Merloni Elettrodomestici al 3° posto del settore in Europa. Per questo, anche a nome degli Azionisti, del Consiglio di Amministrazione e del Management ringrazio Andrea Guerra augurandogli di proseguire la brillante carriera iniziata con noi”. Quello di Marco Milani è un curriculum dal profilo fortemente internazionale. Entrato a far parte di Merloni Elettrodomestici nel 1980, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità nei vari settori, sia industriale che commerciale in Italia e all’estero. Nel 1998 diviene responsabile del mercato Csi e degli altri Paesi dell’Est con sede a Mosca fino all’acquisizione di Stinol nel 2000, primo produttore russo di frigoriferi. Rientrato in Italia ha assunto l’incarico di Direttore Generale e nel marzo 2002 viene nominato Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici Uk, nata dall’acquisizione di Gda Hot Point. In questo ruolo Milani è stato l’artefice dell’integrazione, nel tempo record di 18 mesi, della più importante acquisizione effettuata dalla nostra Società (6000 dipendenti, 4 stabilimenti, una quota vicina al 30% ne l mercato più grande d’Europa).  
   
   
PAOLO ZEGNA NOMINATO PRESIDENTE DI SISTEMA MODA ITALIA  
 
Milano, 30 giugno 2004 - Paolo Zegna è il nuovo Presidente di Sistema Moda Italia (Smi); l’Associazione di categoria degli industriali del settore tessile-abbigliamento-moda, di cui era già membro del Consiglio Direttivo. Lo ha nominato l’Assemblea degli associati riunitasi nella mattinata a Milano che, contemporaneamente, ha ringraziato il Presidente uscente, Vittorio Giulini, per l’impegno profuso a sostegno dello sviluppo del settore per ben dieci anni. Paolo Zegna guida, con il cugino Ermenegildo, il Gruppo Ermenegildo Zegna. E’ Presidente di Idea Biella, l’Associazione che raggruppa i migliori Produttori italiani di tessuti per abbigliamento prevalentemente maschile ed è membro del Consiglio di Amministrazione di Centro di Firenze per la Moda Italiana e di Pitti Immagine. L’industria tessile-abbigliamento italiana, che fattura complessivamente circa 50 miliardi di euro, con oltre 1,5 milioni di addetti, dopo due anni difficili, ha registrato nella prima parte del 2004 sensibili miglioramenti sui mercati nordamericani e dell’Estremo oriente, Giappone e Cina in testa, ma è alle prese con differenziate difficoltà derivanti sia dalla non brillante congiuntura dei mercati europei e nazionale, sia da una aggressiva concorrenza di paesi emergenti, quale la Cina. 'Ringrazio gli associati di Sistema Moda Italia per la fiducia accordatami – ha dichiarato Paolo Zegna -. Sono consapevole degli attuali, complessi problemi del nostro settore, ma confido nell’aiuto e nella collaborazione innanzitutto degli associati, ma anche delle forze politiche e sociali, nazionali e locali, per dare positive risposte ad un settore, che come hanno ricordato il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e il Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, ha una valenza strategica nello sviluppo del Paese. Difesa del 'Made in Italy', razionalizzazione del nostro sistema associativo e dei suoi servizi agli associati attraverso la fusione con l’Associazione Tessile Italiana (Ati); coordinamento e valorizzazione del sistema fieristico tessile nazionale sono i principali titoli degli impegni cui dare immediata priorità in Sistema Moda Italia '. Paolo Zegna è nato a Torino il 12 settembre 1956 ed ha conseguito la laurea in Scienze Economiche e Sociali presso l’Università di Ginevra (Ch). Ha due figlie: Clementina e Georgina, rispettivamente di quattordici e dieci anni.  
   
   
PAOLO ZEGNA NOMINATO PRESIDENTE DI SISTEMA MODA ITALIA  
 
Milano, 30 giugno 2004 - Paolo Zegna è il nuovo Presidente di Sistema Moda Italia (Smi); l’Associazione di categoria degli industriali del settore tessile-abbigliamento-moda, di cui era già membro del Consiglio Direttivo. Lo ha nominato l’Assemblea degli associati riunitasi nella mattinata a Milano che, contemporaneamente, ha ringraziato il Presidente uscente, Vittorio Giulini, per l’impegno profuso a sostegno dello sviluppo del settore per ben dieci anni. Paolo Zegna guida, con il cugino Ermenegildo, il Gruppo Ermenegildo Zegna. E’ Presidente di Idea Biella, l’Associazione che raggruppa i migliori Produttori italiani di tessuti per abbigliamento prevalentemente maschile ed è membro del Consiglio di Amministrazione di Centro di Firenze per la Moda Italiana e di Pitti Immagine. L’industria tessile-abbigliamento italiana, che fattura complessivamente circa 50 miliardi di euro, con oltre 1,5 milioni di addetti, dopo due anni difficili, ha registrato nella prima parte del 2004 sensibili miglioramenti sui mercati nordamericani e dell’Estremo oriente, Giappone e Cina in testa, ma è alle prese con differenziate difficoltà derivanti sia dalla non brillante congiuntura dei mercati europei e nazionale, sia da una aggressiva concorrenza di paesi emergenti, quale la Cina. 'Ringrazio gli associati di Sistema Moda Italia per la fiducia accordatami – ha dichiarato Paolo Zegna -. Sono consapevole degli attuali, complessi problemi del nostro settore, ma confido nell’aiuto e nella collaborazione innanzitutto degli associati, ma anche delle forze politiche e sociali, nazionali e locali, per dare positive risposte ad un settore, che come hanno ricordato il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e il Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, ha una valenza strategica nello sviluppo del Paese. Difesa del 'Made in Italy', razionalizzazione del nostro sistema associativo e dei suoi servizi agli associati attraverso la fusione con l’Associazione Tessile Italiana (Ati); coordinamento e valorizzazione del sistema fieristico tessile nazionale sono i principali titoli degli impegni cui dare immediata priorità in Sistema Moda Italia '. Paolo Zegna è nato a Torino il 12 settembre 1956 ed ha conseguito la laurea in Scienze Economiche e Sociali presso l’Università di Ginevra (Ch). Ha due figlie: Clementina e Georgina, rispettivamente di quattordici e dieci anni.  
   
   
PAOLO ZEGNA NOMINATO PRESIDENTE DI SISTEMA MODA ITALIA  
 
Milano, 30 giugno 2004 - Paolo Zegna è il nuovo Presidente di Sistema Moda Italia (Smi); l’Associazione di categoria degli industriali del settore tessile-abbigliamento-moda, di cui era già membro del Consiglio Direttivo. Lo ha nominato l’Assemblea degli associati riunitasi nella mattinata a Milano che, contemporaneamente, ha ringraziato il Presidente uscente, Vittorio Giulini, per l’impegno profuso a sostegno dello sviluppo del settore per ben dieci anni. Paolo Zegna guida, con il cugino Ermenegildo, il Gruppo Ermenegildo Zegna. E’ Presidente di Idea Biella, l’Associazione che raggruppa i migliori Produttori italiani di tessuti per abbigliamento prevalentemente maschile ed è membro del Consiglio di Amministrazione di Centro di Firenze per la Moda Italiana e di Pitti Immagine. L’industria tessile-abbigliamento italiana, che fattura complessivamente circa 50 miliardi di euro, con oltre 1,5 milioni di addetti, dopo due anni difficili, ha registrato nella prima parte del 2004 sensibili miglioramenti sui mercati nordamericani e dell’Estremo oriente, Giappone e Cina in testa, ma è alle prese con differenziate difficoltà derivanti sia dalla non brillante congiuntura dei mercati europei e nazionale, sia da una aggressiva concorrenza di paesi emergenti, quale la Cina. 'Ringrazio gli associati di Sistema Moda Italia per la fiducia accordatami – ha dichiarato Paolo Zegna -. Sono consapevole degli attuali, complessi problemi del nostro settore, ma confido nell’aiuto e nella collaborazione innanzitutto degli associati, ma anche delle forze politiche e sociali, nazionali e locali, per dare positive risposte ad un settore, che come hanno ricordato il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e il Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, ha una valenza strategica nello sviluppo del Paese. Difesa del 'Made in Italy', razionalizzazione del nostro sistema associativo e dei suoi servizi agli associati attraverso la fusione con l’Associazione Tessile Italiana (Ati); coordinamento e valorizzazione del sistema fieristico tessile nazionale sono i principali titoli degli impegni cui dare immediata priorità in Sistema Moda Italia '. Paolo Zegna è nato a Torino il 12 settembre 1956 ed ha conseguito la laurea in Scienze Economiche e Sociali presso l’Università di Ginevra (Ch). Ha due figlie: Clementina e Georgina, rispettivamente di quattordici e dieci anni.  
   
   
PAOLO ZEGNA NOMINATO PRESIDENTE DI SISTEMA MODA ITALIA  
 
Milano, 30 giugno 2004 - Paolo Zegna è il nuovo Presidente di Sistema Moda Italia (Smi); l’Associazione di categoria degli industriali del settore tessile-abbigliamento-moda, di cui era già membro del Consiglio Direttivo. Lo ha nominato l’Assemblea degli associati riunitasi nella mattinata a Milano che, contemporaneamente, ha ringraziato il Presidente uscente, Vittorio Giulini, per l’impegno profuso a sostegno dello sviluppo del settore per ben dieci anni. Paolo Zegna guida, con il cugino Ermenegildo, il Gruppo Ermenegildo Zegna. E’ Presidente di Idea Biella, l’Associazione che raggruppa i migliori Produttori italiani di tessuti per abbigliamento prevalentemente maschile ed è membro del Consiglio di Amministrazione di Centro di Firenze per la Moda Italiana e di Pitti Immagine. L’industria tessile-abbigliamento italiana, che fattura complessivamente circa 50 miliardi di euro, con oltre 1,5 milioni di addetti, dopo due anni difficili, ha registrato nella prima parte del 2004 sensibili miglioramenti sui mercati nordamericani e dell’Estremo oriente, Giappone e Cina in testa, ma è alle prese con differenziate difficoltà derivanti sia dalla non brillante congiuntura dei mercati europei e nazionale, sia da una aggressiva concorrenza di paesi emergenti, quale la Cina. 'Ringrazio gli associati di Sistema Moda Italia per la fiducia accordatami – ha dichiarato Paolo Zegna -. Sono consapevole degli attuali, complessi problemi del nostro settore, ma confido nell’aiuto e nella collaborazione innanzitutto degli associati, ma anche delle forze politiche e sociali, nazionali e locali, per dare positive risposte ad un settore, che come hanno ricordato il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e il Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, ha una valenza strategica nello sviluppo del Paese. Difesa del 'Made in Italy', razionalizzazione del nostro sistema associativo e dei suoi servizi agli associati attraverso la fusione con l’Associazione Tessile Italiana (Ati); coordinamento e valorizzazione del sistema fieristico tessile nazionale sono i principali titoli degli impegni cui dare immediata priorità in Sistema Moda Italia '. Paolo Zegna è nato a Torino il 12 settembre 1956 ed ha conseguito la laurea in Scienze Economiche e Sociali presso l’Università di Ginevra (Ch). Ha due figlie: Clementina e Georgina, rispettivamente di quattordici e dieci anni.  
   
   
PAOLO ZEGNA NOMINATO PRESIDENTE DI SISTEMA MODA ITALIA  
 
Milano, 30 giugno 2004 - Paolo Zegna è il nuovo Presidente di Sistema Moda Italia (Smi); l’Associazione di categoria degli industriali del settore tessile-abbigliamento-moda, di cui era già membro del Consiglio Direttivo. Lo ha nominato l’Assemblea degli associati riunitasi nella mattinata a Milano che, contemporaneamente, ha ringraziato il Presidente uscente, Vittorio Giulini, per l’impegno profuso a sostegno dello sviluppo del settore per ben dieci anni. Paolo Zegna guida, con il cugino Ermenegildo, il Gruppo Ermenegildo Zegna. E’ Presidente di Idea Biella, l’Associazione che raggruppa i migliori Produttori italiani di tessuti per abbigliamento prevalentemente maschile ed è membro del Consiglio di Amministrazione di Centro di Firenze per la Moda Italiana e di Pitti Immagine. L’industria tessile-abbigliamento italiana, che fattura complessivamente circa 50 miliardi di euro, con oltre 1,5 milioni di addetti, dopo due anni difficili, ha registrato nella prima parte del 2004 sensibili miglioramenti sui mercati nordamericani e dell’Estremo oriente, Giappone e Cina in testa, ma è alle prese con differenziate difficoltà derivanti sia dalla non brillante congiuntura dei mercati europei e nazionale, sia da una aggressiva concorrenza di paesi emergenti, quale la Cina. 'Ringrazio gli associati di Sistema Moda Italia per la fiducia accordatami – ha dichiarato Paolo Zegna -. Sono consapevole degli attuali, complessi problemi del nostro settore, ma confido nell’aiuto e nella collaborazione innanzitutto degli associati, ma anche delle forze politiche e sociali, nazionali e locali, per dare positive risposte ad un settore, che come hanno ricordato il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e il Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, ha una valenza strategica nello sviluppo del Paese. Difesa del 'Made in Italy', razionalizzazione del nostro sistema associativo e dei suoi servizi agli associati attraverso la fusione con l’Associazione Tessile Italiana (Ati); coordinamento e valorizzazione del sistema fieristico tessile nazionale sono i principali titoli degli impegni cui dare immediata priorità in Sistema Moda Italia '. Paolo Zegna è nato a Torino il 12 settembre 1956 ed ha conseguito la laurea in Scienze Economiche e Sociali presso l’Università di Ginevra (Ch). Ha due figlie: Clementina e Georgina, rispettivamente di quattordici e dieci anni.  
   
   
PAOLO ZEGNA NOMINATO PRESIDENTE DI SISTEMA MODA ITALIA  
 
Milano, 30 giugno 2004 - Paolo Zegna è il nuovo Presidente di Sistema Moda Italia (Smi); l’Associazione di categoria degli industriali del settore tessile-abbigliamento-moda, di cui era già membro del Consiglio Direttivo. Lo ha nominato l’Assemblea degli associati riunitasi nella mattinata a Milano che, contemporaneamente, ha ringraziato il Presidente uscente, Vittorio Giulini, per l’impegno profuso a sostegno dello sviluppo del settore per ben dieci anni. Paolo Zegna guida, con il cugino Ermenegildo, il Gruppo Ermenegildo Zegna. E’ Presidente di Idea Biella, l’Associazione che raggruppa i migliori Produttori italiani di tessuti per abbigliamento prevalentemente maschile ed è membro del Consiglio di Amministrazione di Centro di Firenze per la Moda Italiana e di Pitti Immagine. L’industria tessile-abbigliamento italiana, che fattura complessivamente circa 50 miliardi di euro, con oltre 1,5 milioni di addetti, dopo due anni difficili, ha registrato nella prima parte del 2004 sensibili miglioramenti sui mercati nordamericani e dell’Estremo oriente, Giappone e Cina in testa, ma è alle prese con differenziate difficoltà derivanti sia dalla non brillante congiuntura dei mercati europei e nazionale, sia da una aggressiva concorrenza di paesi emergenti, quale la Cina. 'Ringrazio gli associati di Sistema Moda Italia per la fiducia accordatami – ha dichiarato Paolo Zegna -. Sono consapevole degli attuali, complessi problemi del nostro settore, ma confido nell’aiuto e nella collaborazione innanzitutto degli associati, ma anche delle forze politiche e sociali, nazionali e locali, per dare positive risposte ad un settore, che come hanno ricordato il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e il Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, ha una valenza strategica nello sviluppo del Paese. Difesa del 'Made in Italy', razionalizzazione del nostro sistema associativo e dei suoi servizi agli associati attraverso la fusione con l’Associazione Tessile Italiana (Ati); coordinamento e valorizzazione del sistema fieristico tessile nazionale sono i principali titoli degli impegni cui dare immediata priorità in Sistema Moda Italia '. Paolo Zegna è nato a Torino il 12 settembre 1956 ed ha conseguito la laurea in Scienze Economiche e Sociali presso l’Università di Ginevra (Ch). Ha due figlie: Clementina e Georgina, rispettivamente di quattordici e dieci anni.  
   
   
PRESENTATO IN ASSOLOMBARDA IL PREMIO PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA “START CUP MILANO"  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Diffondere lo spirito imprenditoriale; evidenziare i vantaggi che possono derivare dall’essere imprenditori a scapito del rischio che questa scelta comporta; valorizzare le potenziali idee imprenditoriali per favorire la crescita economica del territorio; fornire uno strumento innovativo d’aiuto all’avvio di potenziali Start up. Sono queste le linee-guida cui hanno fatto riferimento il professor Giuseppe Serazzi, direttore dell’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano e la vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda Monica Sordi, presentando i punti salienti della seconda edizione del premio per l’innovazione tecnologica “Start Cup Milano”, nel corso di un incontro organizzato ieri nella sede dell’Assolombarda con un gruppo di aspiranti imprenditori e titolari di aziende costituite da meno di due anni. Il Premio per l’innovazione tecnologica, che mette in palio finanziamenti complessivi per 15 mila Euro destinati a tre progetti già supportati da business plan imprenditoriali, è organizzato dall’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano con il supporto del Comune di Milano e la sponsorizzazione della Camera di Commercio di Milano. Ad esso possono partecipare aspiranti imprenditori (ma anche aziende già costituite interessate a creare nuovi spin off) che intendono avviare iniziative di sviluppo di prodotti e di servizi high-tech che rientrino nelle aree di competenza del Politecnico di Milano. Aperte già nello scorso mese di marzo, le iscrizioni per partecipare al concorso (modalità ed informazioni sono sul sito www.Ai.polimi.it/startcup scadranno il prossimo 23 luglio. I tre business plan che saranno ritenuti migliori, riceveranno, rispettivamente, 7 mila, 5 mila e 3 mila Euro saranno automaticamente iscritti alla fase nazionale del Premio Nazionale per l’Innovazione, la “coppa dei campioni” delle idee imprenditoriali innovative, organizzata con la collaborazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria, alla quale quest’anno aderiscono, oltre al Politecnico di Milano, altri nove Atenei di tutta Italia. L’assegnazione dei premi (60 mila Euro al primo classificato, 30 mila al secondo e 20 mila al terzo, più il premio speciale Social Innovation Award per l’avvio d'imprese innovative la cui attività contribuisca a risolvere questioni socialmente rilevanti); sarà assegnato a dicembre a Torino. Nell’illustrare il ruolo svolto degli incubatori universitari, ieri il professor Serazzi ha detto fra l’altro: “Sono strumenti d’incontro tra il mondo della ricerca accademica e quello imprenditoriale: due realtà che, finora, si sono avvicinate solo marginalmente. In particolare, l’Acceleratore del Politecnico di Milano accoglie proposte formulate anche da ragazzi e non, provenienti da altre università, che hanno idee brillanti d'imprese innovative, ovviamente nell’ambito delle nostre competenze specifiche“. A proposito del Premio “Start Cup Milano”, che come si è detto, costituisce la fase locale lombarda del Secondo Premio Nazionale per l’Innovazione, Monica Sordi ha detto: “Il Gruppo Giovani imprenditori di Assolombarda appoggia in pieno iniziative di questo genere, volte a stimolare ed aiutare quel processo continuo di innovazione che deve essere alla base di una sana imprenditoria e che è il cuore e la speranza del futuro delle nostre imprese ed, in particolar modo, dei Giovani imprenditori e futuri Giovani Imprenditori ”. Che i progetti che partecipano alla Start Cup non siano dei semplici esercizi teorici ma abbiano concrete possibilità di fare business è stato confermato ieri dalla testimonianza diretta dei vincitori della passata edizione il cui progetto imaginary si è distinto sui venti ammessi alla competizione dello scorso anno. “Grazie al supporto fornito dall’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano”, hanno detto, “Il nostro team ed altri quattro, sono diventati imprese che si sono già immesse con successo sul mercato ”. “L'dea di fondare imaginary" – ha spiegato Lucia Pannese – "è nata dalla voglia di costruire e cambiare le cose; da una sensazione di limitazione data dal lavoro come dipendenti, dal coraggio di mettersi in gioco e affrontare una sfida. Per concretizzare quest'aspirazione è stata scelta la strada di Start Cup per avere un aiuto strutturato, una maggiore credibilità e l'appoggio di una struttura organizzata. Imaginary si propone di rendere più efficace e semplice l'aggiornamento competitivo della conoscenza e la sua condivisione attraverso una serie di applicazioni tecnologiche interattive trasversali: principalmente Simulatori e Business Trainers. Con una serie di partnership e di clienti già consolidata, imaginary è presente anche in alcuni progetti europei di ricerca”. All'incontro di ieri sera in Assolombarda, era presente anche Marco Giglio di Gaia, un imprenditore dell’Acceleratore del Politecnico, testimonial di successo ed esempio per quanti, oggi sono, più motivati a trasformare in aziende le loro idee innovative. “Con il nostro progetto, ideato tre anni fa, quando non si era ancora pensato ad istituire un Premio per le start up”, ha detto Marco Giglio, “ realizziamo soluzioni di eccellenza nella definizione di applicazioni web, nello sviluppo di software e nella progettazione di interfacce in grado di agevolare l'accesso di ogni utente alla tecnologia, coerentemente con il nostro slogan: rendere abitabili i mondi di confine”.  
   
   
PRESENTATO IN ASSOLOMBARDA IL PREMIO PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA “START CUP MILANO"  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Diffondere lo spirito imprenditoriale; evidenziare i vantaggi che possono derivare dall’essere imprenditori a scapito del rischio che questa scelta comporta; valorizzare le potenziali idee imprenditoriali per favorire la crescita economica del territorio; fornire uno strumento innovativo d’aiuto all’avvio di potenziali Start up. Sono queste le linee-guida cui hanno fatto riferimento il professor Giuseppe Serazzi, direttore dell’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano e la vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda Monica Sordi, presentando i punti salienti della seconda edizione del premio per l’innovazione tecnologica “Start Cup Milano”, nel corso di un incontro organizzato ieri nella sede dell’Assolombarda con un gruppo di aspiranti imprenditori e titolari di aziende costituite da meno di due anni. Il Premio per l’innovazione tecnologica, che mette in palio finanziamenti complessivi per 15 mila Euro destinati a tre progetti già supportati da business plan imprenditoriali, è organizzato dall’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano con il supporto del Comune di Milano e la sponsorizzazione della Camera di Commercio di Milano. Ad esso possono partecipare aspiranti imprenditori (ma anche aziende già costituite interessate a creare nuovi spin off) che intendono avviare iniziative di sviluppo di prodotti e di servizi high-tech che rientrino nelle aree di competenza del Politecnico di Milano. Aperte già nello scorso mese di marzo, le iscrizioni per partecipare al concorso (modalità ed informazioni sono sul sito www.Ai.polimi.it/startcup scadranno il prossimo 23 luglio. I tre business plan che saranno ritenuti migliori, riceveranno, rispettivamente, 7 mila, 5 mila e 3 mila Euro saranno automaticamente iscritti alla fase nazionale del Premio Nazionale per l’Innovazione, la “coppa dei campioni” delle idee imprenditoriali innovative, organizzata con la collaborazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria, alla quale quest’anno aderiscono, oltre al Politecnico di Milano, altri nove Atenei di tutta Italia. L’assegnazione dei premi (60 mila Euro al primo classificato, 30 mila al secondo e 20 mila al terzo, più il premio speciale Social Innovation Award per l’avvio d'imprese innovative la cui attività contribuisca a risolvere questioni socialmente rilevanti); sarà assegnato a dicembre a Torino. Nell’illustrare il ruolo svolto degli incubatori universitari, ieri il professor Serazzi ha detto fra l’altro: “Sono strumenti d’incontro tra il mondo della ricerca accademica e quello imprenditoriale: due realtà che, finora, si sono avvicinate solo marginalmente. In particolare, l’Acceleratore del Politecnico di Milano accoglie proposte formulate anche da ragazzi e non, provenienti da altre università, che hanno idee brillanti d'imprese innovative, ovviamente nell’ambito delle nostre competenze specifiche“. A proposito del Premio “Start Cup Milano”, che come si è detto, costituisce la fase locale lombarda del Secondo Premio Nazionale per l’Innovazione, Monica Sordi ha detto: “Il Gruppo Giovani imprenditori di Assolombarda appoggia in pieno iniziative di questo genere, volte a stimolare ed aiutare quel processo continuo di innovazione che deve essere alla base di una sana imprenditoria e che è il cuore e la speranza del futuro delle nostre imprese ed, in particolar modo, dei Giovani imprenditori e futuri Giovani Imprenditori ”. Che i progetti che partecipano alla Start Cup non siano dei semplici esercizi teorici ma abbiano concrete possibilità di fare business è stato confermato ieri dalla testimonianza diretta dei vincitori della passata edizione il cui progetto imaginary si è distinto sui venti ammessi alla competizione dello scorso anno. “Grazie al supporto fornito dall’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano”, hanno detto, “Il nostro team ed altri quattro, sono diventati imprese che si sono già immesse con successo sul mercato ”. “L'dea di fondare imaginary" – ha spiegato Lucia Pannese – "è nata dalla voglia di costruire e cambiare le cose; da una sensazione di limitazione data dal lavoro come dipendenti, dal coraggio di mettersi in gioco e affrontare una sfida. Per concretizzare quest'aspirazione è stata scelta la strada di Start Cup per avere un aiuto strutturato, una maggiore credibilità e l'appoggio di una struttura organizzata. Imaginary si propone di rendere più efficace e semplice l'aggiornamento competitivo della conoscenza e la sua condivisione attraverso una serie di applicazioni tecnologiche interattive trasversali: principalmente Simulatori e Business Trainers. Con una serie di partnership e di clienti già consolidata, imaginary è presente anche in alcuni progetti europei di ricerca”. All'incontro di ieri sera in Assolombarda, era presente anche Marco Giglio di Gaia, un imprenditore dell’Acceleratore del Politecnico, testimonial di successo ed esempio per quanti, oggi sono, più motivati a trasformare in aziende le loro idee innovative. “Con il nostro progetto, ideato tre anni fa, quando non si era ancora pensato ad istituire un Premio per le start up”, ha detto Marco Giglio, “ realizziamo soluzioni di eccellenza nella definizione di applicazioni web, nello sviluppo di software e nella progettazione di interfacce in grado di agevolare l'accesso di ogni utente alla tecnologia, coerentemente con il nostro slogan: rendere abitabili i mondi di confine”.  
   
   
PRESENTATO IN ASSOLOMBARDA IL PREMIO PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA “START CUP MILANO"  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Diffondere lo spirito imprenditoriale; evidenziare i vantaggi che possono derivare dall’essere imprenditori a scapito del rischio che questa scelta comporta; valorizzare le potenziali idee imprenditoriali per favorire la crescita economica del territorio; fornire uno strumento innovativo d’aiuto all’avvio di potenziali Start up. Sono queste le linee-guida cui hanno fatto riferimento il professor Giuseppe Serazzi, direttore dell’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano e la vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda Monica Sordi, presentando i punti salienti della seconda edizione del premio per l’innovazione tecnologica “Start Cup Milano”, nel corso di un incontro organizzato ieri nella sede dell’Assolombarda con un gruppo di aspiranti imprenditori e titolari di aziende costituite da meno di due anni. Il Premio per l’innovazione tecnologica, che mette in palio finanziamenti complessivi per 15 mila Euro destinati a tre progetti già supportati da business plan imprenditoriali, è organizzato dall’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano con il supporto del Comune di Milano e la sponsorizzazione della Camera di Commercio di Milano. Ad esso possono partecipare aspiranti imprenditori (ma anche aziende già costituite interessate a creare nuovi spin off) che intendono avviare iniziative di sviluppo di prodotti e di servizi high-tech che rientrino nelle aree di competenza del Politecnico di Milano. Aperte già nello scorso mese di marzo, le iscrizioni per partecipare al concorso (modalità ed informazioni sono sul sito www.Ai.polimi.it/startcup scadranno il prossimo 23 luglio. I tre business plan che saranno ritenuti migliori, riceveranno, rispettivamente, 7 mila, 5 mila e 3 mila Euro saranno automaticamente iscritti alla fase nazionale del Premio Nazionale per l’Innovazione, la “coppa dei campioni” delle idee imprenditoriali innovative, organizzata con la collaborazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria, alla quale quest’anno aderiscono, oltre al Politecnico di Milano, altri nove Atenei di tutta Italia. L’assegnazione dei premi (60 mila Euro al primo classificato, 30 mila al secondo e 20 mila al terzo, più il premio speciale Social Innovation Award per l’avvio d'imprese innovative la cui attività contribuisca a risolvere questioni socialmente rilevanti); sarà assegnato a dicembre a Torino. Nell’illustrare il ruolo svolto degli incubatori universitari, ieri il professor Serazzi ha detto fra l’altro: “Sono strumenti d’incontro tra il mondo della ricerca accademica e quello imprenditoriale: due realtà che, finora, si sono avvicinate solo marginalmente. In particolare, l’Acceleratore del Politecnico di Milano accoglie proposte formulate anche da ragazzi e non, provenienti da altre università, che hanno idee brillanti d'imprese innovative, ovviamente nell’ambito delle nostre competenze specifiche“. A proposito del Premio “Start Cup Milano”, che come si è detto, costituisce la fase locale lombarda del Secondo Premio Nazionale per l’Innovazione, Monica Sordi ha detto: “Il Gruppo Giovani imprenditori di Assolombarda appoggia in pieno iniziative di questo genere, volte a stimolare ed aiutare quel processo continuo di innovazione che deve essere alla base di una sana imprenditoria e che è il cuore e la speranza del futuro delle nostre imprese ed, in particolar modo, dei Giovani imprenditori e futuri Giovani Imprenditori ”. Che i progetti che partecipano alla Start Cup non siano dei semplici esercizi teorici ma abbiano concrete possibilità di fare business è stato confermato ieri dalla testimonianza diretta dei vincitori della passata edizione il cui progetto imaginary si è distinto sui venti ammessi alla competizione dello scorso anno. “Grazie al supporto fornito dall’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano”, hanno detto, “Il nostro team ed altri quattro, sono diventati imprese che si sono già immesse con successo sul mercato ”. “L'dea di fondare imaginary" – ha spiegato Lucia Pannese – "è nata dalla voglia di costruire e cambiare le cose; da una sensazione di limitazione data dal lavoro come dipendenti, dal coraggio di mettersi in gioco e affrontare una sfida. Per concretizzare quest'aspirazione è stata scelta la strada di Start Cup per avere un aiuto strutturato, una maggiore credibilità e l'appoggio di una struttura organizzata. Imaginary si propone di rendere più efficace e semplice l'aggiornamento competitivo della conoscenza e la sua condivisione attraverso una serie di applicazioni tecnologiche interattive trasversali: principalmente Simulatori e Business Trainers. Con una serie di partnership e di clienti già consolidata, imaginary è presente anche in alcuni progetti europei di ricerca”. All'incontro di ieri sera in Assolombarda, era presente anche Marco Giglio di Gaia, un imprenditore dell’Acceleratore del Politecnico, testimonial di successo ed esempio per quanti, oggi sono, più motivati a trasformare in aziende le loro idee innovative. “Con il nostro progetto, ideato tre anni fa, quando non si era ancora pensato ad istituire un Premio per le start up”, ha detto Marco Giglio, “ realizziamo soluzioni di eccellenza nella definizione di applicazioni web, nello sviluppo di software e nella progettazione di interfacce in grado di agevolare l'accesso di ogni utente alla tecnologia, coerentemente con il nostro slogan: rendere abitabili i mondi di confine”.  
   
   
PRESENTATO IN ASSOLOMBARDA IL PREMIO PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA “START CUP MILANO"  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Diffondere lo spirito imprenditoriale; evidenziare i vantaggi che possono derivare dall’essere imprenditori a scapito del rischio che questa scelta comporta; valorizzare le potenziali idee imprenditoriali per favorire la crescita economica del territorio; fornire uno strumento innovativo d’aiuto all’avvio di potenziali Start up. Sono queste le linee-guida cui hanno fatto riferimento il professor Giuseppe Serazzi, direttore dell’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano e la vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda Monica Sordi, presentando i punti salienti della seconda edizione del premio per l’innovazione tecnologica “Start Cup Milano”, nel corso di un incontro organizzato ieri nella sede dell’Assolombarda con un gruppo di aspiranti imprenditori e titolari di aziende costituite da meno di due anni. Il Premio per l’innovazione tecnologica, che mette in palio finanziamenti complessivi per 15 mila Euro destinati a tre progetti già supportati da business plan imprenditoriali, è organizzato dall’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano con il supporto del Comune di Milano e la sponsorizzazione della Camera di Commercio di Milano. Ad esso possono partecipare aspiranti imprenditori (ma anche aziende già costituite interessate a creare nuovi spin off) che intendono avviare iniziative di sviluppo di prodotti e di servizi high-tech che rientrino nelle aree di competenza del Politecnico di Milano. Aperte già nello scorso mese di marzo, le iscrizioni per partecipare al concorso (modalità ed informazioni sono sul sito www.Ai.polimi.it/startcup scadranno il prossimo 23 luglio. I tre business plan che saranno ritenuti migliori, riceveranno, rispettivamente, 7 mila, 5 mila e 3 mila Euro saranno automaticamente iscritti alla fase nazionale del Premio Nazionale per l’Innovazione, la “coppa dei campioni” delle idee imprenditoriali innovative, organizzata con la collaborazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria, alla quale quest’anno aderiscono, oltre al Politecnico di Milano, altri nove Atenei di tutta Italia. L’assegnazione dei premi (60 mila Euro al primo classificato, 30 mila al secondo e 20 mila al terzo, più il premio speciale Social Innovation Award per l’avvio d'imprese innovative la cui attività contribuisca a risolvere questioni socialmente rilevanti); sarà assegnato a dicembre a Torino. Nell’illustrare il ruolo svolto degli incubatori universitari, ieri il professor Serazzi ha detto fra l’altro: “Sono strumenti d’incontro tra il mondo della ricerca accademica e quello imprenditoriale: due realtà che, finora, si sono avvicinate solo marginalmente. In particolare, l’Acceleratore del Politecnico di Milano accoglie proposte formulate anche da ragazzi e non, provenienti da altre università, che hanno idee brillanti d'imprese innovative, ovviamente nell’ambito delle nostre competenze specifiche“. A proposito del Premio “Start Cup Milano”, che come si è detto, costituisce la fase locale lombarda del Secondo Premio Nazionale per l’Innovazione, Monica Sordi ha detto: “Il Gruppo Giovani imprenditori di Assolombarda appoggia in pieno iniziative di questo genere, volte a stimolare ed aiutare quel processo continuo di innovazione che deve essere alla base di una sana imprenditoria e che è il cuore e la speranza del futuro delle nostre imprese ed, in particolar modo, dei Giovani imprenditori e futuri Giovani Imprenditori ”. Che i progetti che partecipano alla Start Cup non siano dei semplici esercizi teorici ma abbiano concrete possibilità di fare business è stato confermato ieri dalla testimonianza diretta dei vincitori della passata edizione il cui progetto imaginary si è distinto sui venti ammessi alla competizione dello scorso anno. “Grazie al supporto fornito dall’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano”, hanno detto, “Il nostro team ed altri quattro, sono diventati imprese che si sono già immesse con successo sul mercato ”. “L'dea di fondare imaginary" – ha spiegato Lucia Pannese – "è nata dalla voglia di costruire e cambiare le cose; da una sensazione di limitazione data dal lavoro come dipendenti, dal coraggio di mettersi in gioco e affrontare una sfida. Per concretizzare quest'aspirazione è stata scelta la strada di Start Cup per avere un aiuto strutturato, una maggiore credibilità e l'appoggio di una struttura organizzata. Imaginary si propone di rendere più efficace e semplice l'aggiornamento competitivo della conoscenza e la sua condivisione attraverso una serie di applicazioni tecnologiche interattive trasversali: principalmente Simulatori e Business Trainers. Con una serie di partnership e di clienti già consolidata, imaginary è presente anche in alcuni progetti europei di ricerca”. All'incontro di ieri sera in Assolombarda, era presente anche Marco Giglio di Gaia, un imprenditore dell’Acceleratore del Politecnico, testimonial di successo ed esempio per quanti, oggi sono, più motivati a trasformare in aziende le loro idee innovative. “Con il nostro progetto, ideato tre anni fa, quando non si era ancora pensato ad istituire un Premio per le start up”, ha detto Marco Giglio, “ realizziamo soluzioni di eccellenza nella definizione di applicazioni web, nello sviluppo di software e nella progettazione di interfacce in grado di agevolare l'accesso di ogni utente alla tecnologia, coerentemente con il nostro slogan: rendere abitabili i mondi di confine”.  
   
   
PRESENTATO IN ASSOLOMBARDA IL PREMIO PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA “START CUP MILANO"  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Diffondere lo spirito imprenditoriale; evidenziare i vantaggi che possono derivare dall’essere imprenditori a scapito del rischio che questa scelta comporta; valorizzare le potenziali idee imprenditoriali per favorire la crescita economica del territorio; fornire uno strumento innovativo d’aiuto all’avvio di potenziali Start up. Sono queste le linee-guida cui hanno fatto riferimento il professor Giuseppe Serazzi, direttore dell’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano e la vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda Monica Sordi, presentando i punti salienti della seconda edizione del premio per l’innovazione tecnologica “Start Cup Milano”, nel corso di un incontro organizzato ieri nella sede dell’Assolombarda con un gruppo di aspiranti imprenditori e titolari di aziende costituite da meno di due anni. Il Premio per l’innovazione tecnologica, che mette in palio finanziamenti complessivi per 15 mila Euro destinati a tre progetti già supportati da business plan imprenditoriali, è organizzato dall’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano con il supporto del Comune di Milano e la sponsorizzazione della Camera di Commercio di Milano. Ad esso possono partecipare aspiranti imprenditori (ma anche aziende già costituite interessate a creare nuovi spin off) che intendono avviare iniziative di sviluppo di prodotti e di servizi high-tech che rientrino nelle aree di competenza del Politecnico di Milano. Aperte già nello scorso mese di marzo, le iscrizioni per partecipare al concorso (modalità ed informazioni sono sul sito www.Ai.polimi.it/startcup scadranno il prossimo 23 luglio. I tre business plan che saranno ritenuti migliori, riceveranno, rispettivamente, 7 mila, 5 mila e 3 mila Euro saranno automaticamente iscritti alla fase nazionale del Premio Nazionale per l’Innovazione, la “coppa dei campioni” delle idee imprenditoriali innovative, organizzata con la collaborazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria, alla quale quest’anno aderiscono, oltre al Politecnico di Milano, altri nove Atenei di tutta Italia. L’assegnazione dei premi (60 mila Euro al primo classificato, 30 mila al secondo e 20 mila al terzo, più il premio speciale Social Innovation Award per l’avvio d'imprese innovative la cui attività contribuisca a risolvere questioni socialmente rilevanti); sarà assegnato a dicembre a Torino. Nell’illustrare il ruolo svolto degli incubatori universitari, ieri il professor Serazzi ha detto fra l’altro: “Sono strumenti d’incontro tra il mondo della ricerca accademica e quello imprenditoriale: due realtà che, finora, si sono avvicinate solo marginalmente. In particolare, l’Acceleratore del Politecnico di Milano accoglie proposte formulate anche da ragazzi e non, provenienti da altre università, che hanno idee brillanti d'imprese innovative, ovviamente nell’ambito delle nostre competenze specifiche“. A proposito del Premio “Start Cup Milano”, che come si è detto, costituisce la fase locale lombarda del Secondo Premio Nazionale per l’Innovazione, Monica Sordi ha detto: “Il Gruppo Giovani imprenditori di Assolombarda appoggia in pieno iniziative di questo genere, volte a stimolare ed aiutare quel processo continuo di innovazione che deve essere alla base di una sana imprenditoria e che è il cuore e la speranza del futuro delle nostre imprese ed, in particolar modo, dei Giovani imprenditori e futuri Giovani Imprenditori ”. Che i progetti che partecipano alla Start Cup non siano dei semplici esercizi teorici ma abbiano concrete possibilità di fare business è stato confermato ieri dalla testimonianza diretta dei vincitori della passata edizione il cui progetto imaginary si è distinto sui venti ammessi alla competizione dello scorso anno. “Grazie al supporto fornito dall’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano”, hanno detto, “Il nostro team ed altri quattro, sono diventati imprese che si sono già immesse con successo sul mercato ”. “L'dea di fondare imaginary" – ha spiegato Lucia Pannese – "è nata dalla voglia di costruire e cambiare le cose; da una sensazione di limitazione data dal lavoro come dipendenti, dal coraggio di mettersi in gioco e affrontare una sfida. Per concretizzare quest'aspirazione è stata scelta la strada di Start Cup per avere un aiuto strutturato, una maggiore credibilità e l'appoggio di una struttura organizzata. Imaginary si propone di rendere più efficace e semplice l'aggiornamento competitivo della conoscenza e la sua condivisione attraverso una serie di applicazioni tecnologiche interattive trasversali: principalmente Simulatori e Business Trainers. Con una serie di partnership e di clienti già consolidata, imaginary è presente anche in alcuni progetti europei di ricerca”. All'incontro di ieri sera in Assolombarda, era presente anche Marco Giglio di Gaia, un imprenditore dell’Acceleratore del Politecnico, testimonial di successo ed esempio per quanti, oggi sono, più motivati a trasformare in aziende le loro idee innovative. “Con il nostro progetto, ideato tre anni fa, quando non si era ancora pensato ad istituire un Premio per le start up”, ha detto Marco Giglio, “ realizziamo soluzioni di eccellenza nella definizione di applicazioni web, nello sviluppo di software e nella progettazione di interfacce in grado di agevolare l'accesso di ogni utente alla tecnologia, coerentemente con il nostro slogan: rendere abitabili i mondi di confine”.  
   
   
PRESENTATO IN ASSOLOMBARDA IL PREMIO PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA “START CUP MILANO"  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Diffondere lo spirito imprenditoriale; evidenziare i vantaggi che possono derivare dall’essere imprenditori a scapito del rischio che questa scelta comporta; valorizzare le potenziali idee imprenditoriali per favorire la crescita economica del territorio; fornire uno strumento innovativo d’aiuto all’avvio di potenziali Start up. Sono queste le linee-guida cui hanno fatto riferimento il professor Giuseppe Serazzi, direttore dell’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano e la vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda Monica Sordi, presentando i punti salienti della seconda edizione del premio per l’innovazione tecnologica “Start Cup Milano”, nel corso di un incontro organizzato ieri nella sede dell’Assolombarda con un gruppo di aspiranti imprenditori e titolari di aziende costituite da meno di due anni. Il Premio per l’innovazione tecnologica, che mette in palio finanziamenti complessivi per 15 mila Euro destinati a tre progetti già supportati da business plan imprenditoriali, è organizzato dall’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano con il supporto del Comune di Milano e la sponsorizzazione della Camera di Commercio di Milano. Ad esso possono partecipare aspiranti imprenditori (ma anche aziende già costituite interessate a creare nuovi spin off) che intendono avviare iniziative di sviluppo di prodotti e di servizi high-tech che rientrino nelle aree di competenza del Politecnico di Milano. Aperte già nello scorso mese di marzo, le iscrizioni per partecipare al concorso (modalità ed informazioni sono sul sito www.Ai.polimi.it/startcup scadranno il prossimo 23 luglio. I tre business plan che saranno ritenuti migliori, riceveranno, rispettivamente, 7 mila, 5 mila e 3 mila Euro saranno automaticamente iscritti alla fase nazionale del Premio Nazionale per l’Innovazione, la “coppa dei campioni” delle idee imprenditoriali innovative, organizzata con la collaborazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria, alla quale quest’anno aderiscono, oltre al Politecnico di Milano, altri nove Atenei di tutta Italia. L’assegnazione dei premi (60 mila Euro al primo classificato, 30 mila al secondo e 20 mila al terzo, più il premio speciale Social Innovation Award per l’avvio d'imprese innovative la cui attività contribuisca a risolvere questioni socialmente rilevanti); sarà assegnato a dicembre a Torino. Nell’illustrare il ruolo svolto degli incubatori universitari, ieri il professor Serazzi ha detto fra l’altro: “Sono strumenti d’incontro tra il mondo della ricerca accademica e quello imprenditoriale: due realtà che, finora, si sono avvicinate solo marginalmente. In particolare, l’Acceleratore del Politecnico di Milano accoglie proposte formulate anche da ragazzi e non, provenienti da altre università, che hanno idee brillanti d'imprese innovative, ovviamente nell’ambito delle nostre competenze specifiche“. A proposito del Premio “Start Cup Milano”, che come si è detto, costituisce la fase locale lombarda del Secondo Premio Nazionale per l’Innovazione, Monica Sordi ha detto: “Il Gruppo Giovani imprenditori di Assolombarda appoggia in pieno iniziative di questo genere, volte a stimolare ed aiutare quel processo continuo di innovazione che deve essere alla base di una sana imprenditoria e che è il cuore e la speranza del futuro delle nostre imprese ed, in particolar modo, dei Giovani imprenditori e futuri Giovani Imprenditori ”. Che i progetti che partecipano alla Start Cup non siano dei semplici esercizi teorici ma abbiano concrete possibilità di fare business è stato confermato ieri dalla testimonianza diretta dei vincitori della passata edizione il cui progetto imaginary si è distinto sui venti ammessi alla competizione dello scorso anno. “Grazie al supporto fornito dall’Acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano”, hanno detto, “Il nostro team ed altri quattro, sono diventati imprese che si sono già immesse con successo sul mercato ”. “L'dea di fondare imaginary" – ha spiegato Lucia Pannese – "è nata dalla voglia di costruire e cambiare le cose; da una sensazione di limitazione data dal lavoro come dipendenti, dal coraggio di mettersi in gioco e affrontare una sfida. Per concretizzare quest'aspirazione è stata scelta la strada di Start Cup per avere un aiuto strutturato, una maggiore credibilità e l'appoggio di una struttura organizzata. Imaginary si propone di rendere più efficace e semplice l'aggiornamento competitivo della conoscenza e la sua condivisione attraverso una serie di applicazioni tecnologiche interattive trasversali: principalmente Simulatori e Business Trainers. Con una serie di partnership e di clienti già consolidata, imaginary è presente anche in alcuni progetti europei di ricerca”. All'incontro di ieri sera in Assolombarda, era presente anche Marco Giglio di Gaia, un imprenditore dell’Acceleratore del Politecnico, testimonial di successo ed esempio per quanti, oggi sono, più motivati a trasformare in aziende le loro idee innovative. “Con il nostro progetto, ideato tre anni fa, quando non si era ancora pensato ad istituire un Premio per le start up”, ha detto Marco Giglio, “ realizziamo soluzioni di eccellenza nella definizione di applicazioni web, nello sviluppo di software e nella progettazione di interfacce in grado di agevolare l'accesso di ogni utente alla tecnologia, coerentemente con il nostro slogan: rendere abitabili i mondi di confine”.  
   
   
AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: DA OGGI TUTTI I CLIENTI NON DOMESTICI POTRANNO ACQUISTARE L'ELETTRICITÀ SUL MERCATO LIBERO  
 
 Milano, 1 luglio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha provveduto a modificare, semplificandole, sue precedenti deliberazioni in coerenza con l'entrata in vigore della norma della direttiva europea (2003/54/Ce, art. 21, comma 1, lettera b) che permette a tutti i clienti di accedere al mercato libero dell'elettricità, ad eccezione dei domestici, che resteranno per ora nel mercato vincolato. I nuovi clienti del mercato libero potranno scegliere tra mantenere l'attuale contratto, senza alcuna formalità, oppure, dando disdetta del contratto precedente, stipularne uno nuovo anche con un diverso fornitore. Per effetto della citata norma della direttiva europea, direttamente applicabile, da oggi in Italia circa 7 milioni di clienti (tipicamente dei settori commercio, artigianato, agricoltura, libere professioni) si potranno aggiungere ai circa 150 mila clienti del mercato libero dell'elettricità (tipicamente grandi, medie e piccole imprese). Come previsto dalla stessa direttiva, i consumatori domestici resteranno vincolati al fornitore concessionario di zona fino al 30 giugno 2007 se non interverranno provvedimenti nazionali anticipatori. Con il proprio provvedimento l'Autorità ha confermato gli obblighi informativi per i fornitori del servizio, che dovranno in particolare comunicare la nuova opportunità ai propri clienti con la prossima bolletta. Sono state invece abrogate le precedenti disposizioni, non più attuali, che prevedevano l'autocertificazione e la tenuta di un apposito elenco dei clienti che accedevano al mercato libero. L'autorità monitorerà e controllerà nei prossimi mesi l'attuazione di questa ulteriore fase di apertura della domanda e garantirà in futuro, al fine di favorire scelte consapevoli da parte dei nuovi clienti del mercato libero, la disponibilità di tutte le informazioni utili.  
   
   
AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: DA OGGI TUTTI I CLIENTI NON DOMESTICI POTRANNO ACQUISTARE L'ELETTRICITÀ SUL MERCATO LIBERO  
 
 Milano, 1 luglio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha provveduto a modificare, semplificandole, sue precedenti deliberazioni in coerenza con l'entrata in vigore della norma della direttiva europea (2003/54/Ce, art. 21, comma 1, lettera b) che permette a tutti i clienti di accedere al mercato libero dell'elettricità, ad eccezione dei domestici, che resteranno per ora nel mercato vincolato. I nuovi clienti del mercato libero potranno scegliere tra mantenere l'attuale contratto, senza alcuna formalità, oppure, dando disdetta del contratto precedente, stipularne uno nuovo anche con un diverso fornitore. Per effetto della citata norma della direttiva europea, direttamente applicabile, da oggi in Italia circa 7 milioni di clienti (tipicamente dei settori commercio, artigianato, agricoltura, libere professioni) si potranno aggiungere ai circa 150 mila clienti del mercato libero dell'elettricità (tipicamente grandi, medie e piccole imprese). Come previsto dalla stessa direttiva, i consumatori domestici resteranno vincolati al fornitore concessionario di zona fino al 30 giugno 2007 se non interverranno provvedimenti nazionali anticipatori. Con il proprio provvedimento l'Autorità ha confermato gli obblighi informativi per i fornitori del servizio, che dovranno in particolare comunicare la nuova opportunità ai propri clienti con la prossima bolletta. Sono state invece abrogate le precedenti disposizioni, non più attuali, che prevedevano l'autocertificazione e la tenuta di un apposito elenco dei clienti che accedevano al mercato libero. L'autorità monitorerà e controllerà nei prossimi mesi l'attuazione di questa ulteriore fase di apertura della domanda e garantirà in futuro, al fine di favorire scelte consapevoli da parte dei nuovi clienti del mercato libero, la disponibilità di tutte le informazioni utili.  
   
   
AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: DA OGGI TUTTI I CLIENTI NON DOMESTICI POTRANNO ACQUISTARE L'ELETTRICITÀ SUL MERCATO LIBERO  
 
 Milano, 1 luglio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha provveduto a modificare, semplificandole, sue precedenti deliberazioni in coerenza con l'entrata in vigore della norma della direttiva europea (2003/54/Ce, art. 21, comma 1, lettera b) che permette a tutti i clienti di accedere al mercato libero dell'elettricità, ad eccezione dei domestici, che resteranno per ora nel mercato vincolato. I nuovi clienti del mercato libero potranno scegliere tra mantenere l'attuale contratto, senza alcuna formalità, oppure, dando disdetta del contratto precedente, stipularne uno nuovo anche con un diverso fornitore. Per effetto della citata norma della direttiva europea, direttamente applicabile, da oggi in Italia circa 7 milioni di clienti (tipicamente dei settori commercio, artigianato, agricoltura, libere professioni) si potranno aggiungere ai circa 150 mila clienti del mercato libero dell'elettricità (tipicamente grandi, medie e piccole imprese). Come previsto dalla stessa direttiva, i consumatori domestici resteranno vincolati al fornitore concessionario di zona fino al 30 giugno 2007 se non interverranno provvedimenti nazionali anticipatori. Con il proprio provvedimento l'Autorità ha confermato gli obblighi informativi per i fornitori del servizio, che dovranno in particolare comunicare la nuova opportunità ai propri clienti con la prossima bolletta. Sono state invece abrogate le precedenti disposizioni, non più attuali, che prevedevano l'autocertificazione e la tenuta di un apposito elenco dei clienti che accedevano al mercato libero. L'autorità monitorerà e controllerà nei prossimi mesi l'attuazione di questa ulteriore fase di apertura della domanda e garantirà in futuro, al fine di favorire scelte consapevoli da parte dei nuovi clienti del mercato libero, la disponibilità di tutte le informazioni utili.  
   
   
AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: DA OGGI TUTTI I CLIENTI NON DOMESTICI POTRANNO ACQUISTARE L'ELETTRICITÀ SUL MERCATO LIBERO  
 
 Milano, 1 luglio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha provveduto a modificare, semplificandole, sue precedenti deliberazioni in coerenza con l'entrata in vigore della norma della direttiva europea (2003/54/Ce, art. 21, comma 1, lettera b) che permette a tutti i clienti di accedere al mercato libero dell'elettricità, ad eccezione dei domestici, che resteranno per ora nel mercato vincolato. I nuovi clienti del mercato libero potranno scegliere tra mantenere l'attuale contratto, senza alcuna formalità, oppure, dando disdetta del contratto precedente, stipularne uno nuovo anche con un diverso fornitore. Per effetto della citata norma della direttiva europea, direttamente applicabile, da oggi in Italia circa 7 milioni di clienti (tipicamente dei settori commercio, artigianato, agricoltura, libere professioni) si potranno aggiungere ai circa 150 mila clienti del mercato libero dell'elettricità (tipicamente grandi, medie e piccole imprese). Come previsto dalla stessa direttiva, i consumatori domestici resteranno vincolati al fornitore concessionario di zona fino al 30 giugno 2007 se non interverranno provvedimenti nazionali anticipatori. Con il proprio provvedimento l'Autorità ha confermato gli obblighi informativi per i fornitori del servizio, che dovranno in particolare comunicare la nuova opportunità ai propri clienti con la prossima bolletta. Sono state invece abrogate le precedenti disposizioni, non più attuali, che prevedevano l'autocertificazione e la tenuta di un apposito elenco dei clienti che accedevano al mercato libero. L'autorità monitorerà e controllerà nei prossimi mesi l'attuazione di questa ulteriore fase di apertura della domanda e garantirà in futuro, al fine di favorire scelte consapevoli da parte dei nuovi clienti del mercato libero, la disponibilità di tutte le informazioni utili.  
   
   
AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: DA OGGI TUTTI I CLIENTI NON DOMESTICI POTRANNO ACQUISTARE L'ELETTRICITÀ SUL MERCATO LIBERO  
 
 Milano, 1 luglio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha provveduto a modificare, semplificandole, sue precedenti deliberazioni in coerenza con l'entrata in vigore della norma della direttiva europea (2003/54/Ce, art. 21, comma 1, lettera b) che permette a tutti i clienti di accedere al mercato libero dell'elettricità, ad eccezione dei domestici, che resteranno per ora nel mercato vincolato. I nuovi clienti del mercato libero potranno scegliere tra mantenere l'attuale contratto, senza alcuna formalità, oppure, dando disdetta del contratto precedente, stipularne uno nuovo anche con un diverso fornitore. Per effetto della citata norma della direttiva europea, direttamente applicabile, da oggi in Italia circa 7 milioni di clienti (tipicamente dei settori commercio, artigianato, agricoltura, libere professioni) si potranno aggiungere ai circa 150 mila clienti del mercato libero dell'elettricità (tipicamente grandi, medie e piccole imprese). Come previsto dalla stessa direttiva, i consumatori domestici resteranno vincolati al fornitore concessionario di zona fino al 30 giugno 2007 se non interverranno provvedimenti nazionali anticipatori. Con il proprio provvedimento l'Autorità ha confermato gli obblighi informativi per i fornitori del servizio, che dovranno in particolare comunicare la nuova opportunità ai propri clienti con la prossima bolletta. Sono state invece abrogate le precedenti disposizioni, non più attuali, che prevedevano l'autocertificazione e la tenuta di un apposito elenco dei clienti che accedevano al mercato libero. L'autorità monitorerà e controllerà nei prossimi mesi l'attuazione di questa ulteriore fase di apertura della domanda e garantirà in futuro, al fine di favorire scelte consapevoli da parte dei nuovi clienti del mercato libero, la disponibilità di tutte le informazioni utili.  
   
   
AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: DA OGGI TUTTI I CLIENTI NON DOMESTICI POTRANNO ACQUISTARE L'ELETTRICITÀ SUL MERCATO LIBERO  
 
 Milano, 1 luglio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha provveduto a modificare, semplificandole, sue precedenti deliberazioni in coerenza con l'entrata in vigore della norma della direttiva europea (2003/54/Ce, art. 21, comma 1, lettera b) che permette a tutti i clienti di accedere al mercato libero dell'elettricità, ad eccezione dei domestici, che resteranno per ora nel mercato vincolato. I nuovi clienti del mercato libero potranno scegliere tra mantenere l'attuale contratto, senza alcuna formalità, oppure, dando disdetta del contratto precedente, stipularne uno nuovo anche con un diverso fornitore. Per effetto della citata norma della direttiva europea, direttamente applicabile, da oggi in Italia circa 7 milioni di clienti (tipicamente dei settori commercio, artigianato, agricoltura, libere professioni) si potranno aggiungere ai circa 150 mila clienti del mercato libero dell'elettricità (tipicamente grandi, medie e piccole imprese). Come previsto dalla stessa direttiva, i consumatori domestici resteranno vincolati al fornitore concessionario di zona fino al 30 giugno 2007 se non interverranno provvedimenti nazionali anticipatori. Con il proprio provvedimento l'Autorità ha confermato gli obblighi informativi per i fornitori del servizio, che dovranno in particolare comunicare la nuova opportunità ai propri clienti con la prossima bolletta. Sono state invece abrogate le precedenti disposizioni, non più attuali, che prevedevano l'autocertificazione e la tenuta di un apposito elenco dei clienti che accedevano al mercato libero. L'autorità monitorerà e controllerà nei prossimi mesi l'attuazione di questa ulteriore fase di apertura della domanda e garantirà in futuro, al fine di favorire scelte consapevoli da parte dei nuovi clienti del mercato libero, la disponibilità di tutte le informazioni utili.  
   
   
ENERGIA, BIORARIA PER USO DOMESTICO. ALTROCONSUMO: RISPARMI INCONSISTENTI ANCHE DI NOTTE  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Per Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, la nuova tariffa bioraria Enel Due che sarà introdotta dal 1° luglio disattende le aspettative dei consumatori. La creazione di un nuovo piano tariffario, secondo Altroconsumo, avrebbe dovuto consentire agli utenti un risparmio effettivo sulla bolletta elettrica - come avvenuto nei Paesi che già l’hanno adottata – migliorare l’efficienza della rete distributiva e avere effetti positivi sull’ambiente. Tra le richieste avanzate all’Autorità per l’energia elettrica e il gas Altroconsumo ha proposto che, per consumi di 3500 Kwh anno (con due terzi dei consumi di giorno); si spendessero meno di 400 euro: con la nuova tariffa bioraria si arriverà a 658 euro. Con la tariffa bioraria i risparmi effettivi per i cittadini saranno veramente poco interessanti. Altroconsumo ha messo a confronto il costo dell’energia elettrica degli italiani (profilo di consumo di 4500 Kwh anno – 2500 di giorno e 2000 di notte) con quello dei cittadini di altri sette Paesi europei.
Paese Euro Anno
Regno Unito 436
Spagna 466
Portogallo 514
Francia 588
Belgio 638
Olanda 805
Italia Enel Due 3 Kw 813
Germania 818
Italia Enel Due 4,5 Kw 839
Italia tariffa base D3 845
“Per ottenere vantaggi in termini di spesa” sostiene Michele Cavuoti, responsabile delle indagini e ricerche di mercato di Altroconsumo - “un cittadino che utilizza un contatore da 3 Kw, dovrebbe consumare quantitativi di energia elevatissimi. La convenienza è molto limitata anche per chi ha installato un contatore da 4,5 Kw”. “Contrariamente a quanto avviene negli altri Paesi europei” – continua Michele Cavuoti – “la tariffa bioraria non permetterà né un reale risparmio per cittadini italiani, né un vantaggio in termini ambientali”.
 
   
   
ENERGIA, BIORARIA PER USO DOMESTICO. ALTROCONSUMO: RISPARMI INCONSISTENTI ANCHE DI NOTTE  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Per Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, la nuova tariffa bioraria Enel Due che sarà introdotta dal 1° luglio disattende le aspettative dei consumatori. La creazione di un nuovo piano tariffario, secondo Altroconsumo, avrebbe dovuto consentire agli utenti un risparmio effettivo sulla bolletta elettrica - come avvenuto nei Paesi che già l’hanno adottata – migliorare l’efficienza della rete distributiva e avere effetti positivi sull’ambiente. Tra le richieste avanzate all’Autorità per l’energia elettrica e il gas Altroconsumo ha proposto che, per consumi di 3500 Kwh anno (con due terzi dei consumi di giorno); si spendessero meno di 400 euro: con la nuova tariffa bioraria si arriverà a 658 euro. Con la tariffa bioraria i risparmi effettivi per i cittadini saranno veramente poco interessanti. Altroconsumo ha messo a confronto il costo dell’energia elettrica degli italiani (profilo di consumo di 4500 Kwh anno – 2500 di giorno e 2000 di notte) con quello dei cittadini di altri sette Paesi europei.
Paese Euro Anno
Regno Unito 436
Spagna 466
Portogallo 514
Francia 588
Belgio 638
Olanda 805
Italia Enel Due 3 Kw 813
Germania 818
Italia Enel Due 4,5 Kw 839
Italia tariffa base D3 845
“Per ottenere vantaggi in termini di spesa” sostiene Michele Cavuoti, responsabile delle indagini e ricerche di mercato di Altroconsumo - “un cittadino che utilizza un contatore da 3 Kw, dovrebbe consumare quantitativi di energia elevatissimi. La convenienza è molto limitata anche per chi ha installato un contatore da 4,5 Kw”. “Contrariamente a quanto avviene negli altri Paesi europei” – continua Michele Cavuoti – “la tariffa bioraria non permetterà né un reale risparmio per cittadini italiani, né un vantaggio in termini ambientali”.
 
   
   
ENERGIA, BIORARIA PER USO DOMESTICO. ALTROCONSUMO: RISPARMI INCONSISTENTI ANCHE DI NOTTE  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Per Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, la nuova tariffa bioraria Enel Due che sarà introdotta dal 1° luglio disattende le aspettative dei consumatori. La creazione di un nuovo piano tariffario, secondo Altroconsumo, avrebbe dovuto consentire agli utenti un risparmio effettivo sulla bolletta elettrica - come avvenuto nei Paesi che già l’hanno adottata – migliorare l’efficienza della rete distributiva e avere effetti positivi sull’ambiente. Tra le richieste avanzate all’Autorità per l’energia elettrica e il gas Altroconsumo ha proposto che, per consumi di 3500 Kwh anno (con due terzi dei consumi di giorno); si spendessero meno di 400 euro: con la nuova tariffa bioraria si arriverà a 658 euro. Con la tariffa bioraria i risparmi effettivi per i cittadini saranno veramente poco interessanti. Altroconsumo ha messo a confronto il costo dell’energia elettrica degli italiani (profilo di consumo di 4500 Kwh anno – 2500 di giorno e 2000 di notte) con quello dei cittadini di altri sette Paesi europei.
Paese Euro Anno
Regno Unito 436
Spagna 466
Portogallo 514
Francia 588
Belgio 638
Olanda 805
Italia Enel Due 3 Kw 813
Germania 818
Italia Enel Due 4,5 Kw 839
Italia tariffa base D3 845
“Per ottenere vantaggi in termini di spesa” sostiene Michele Cavuoti, responsabile delle indagini e ricerche di mercato di Altroconsumo - “un cittadino che utilizza un contatore da 3 Kw, dovrebbe consumare quantitativi di energia elevatissimi. La convenienza è molto limitata anche per chi ha installato un contatore da 4,5 Kw”. “Contrariamente a quanto avviene negli altri Paesi europei” – continua Michele Cavuoti – “la tariffa bioraria non permetterà né un reale risparmio per cittadini italiani, né un vantaggio in termini ambientali”.
 
   
   
ENERGIA, BIORARIA PER USO DOMESTICO. ALTROCONSUMO: RISPARMI INCONSISTENTI ANCHE DI NOTTE  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Per Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, la nuova tariffa bioraria Enel Due che sarà introdotta dal 1° luglio disattende le aspettative dei consumatori. La creazione di un nuovo piano tariffario, secondo Altroconsumo, avrebbe dovuto consentire agli utenti un risparmio effettivo sulla bolletta elettrica - come avvenuto nei Paesi che già l’hanno adottata – migliorare l’efficienza della rete distributiva e avere effetti positivi sull’ambiente. Tra le richieste avanzate all’Autorità per l’energia elettrica e il gas Altroconsumo ha proposto che, per consumi di 3500 Kwh anno (con due terzi dei consumi di giorno); si spendessero meno di 400 euro: con la nuova tariffa bioraria si arriverà a 658 euro. Con la tariffa bioraria i risparmi effettivi per i cittadini saranno veramente poco interessanti. Altroconsumo ha messo a confronto il costo dell’energia elettrica degli italiani (profilo di consumo di 4500 Kwh anno – 2500 di giorno e 2000 di notte) con quello dei cittadini di altri sette Paesi europei.
Paese Euro Anno
Regno Unito 436
Spagna 466
Portogallo 514
Francia 588
Belgio 638
Olanda 805
Italia Enel Due 3 Kw 813
Germania 818
Italia Enel Due 4,5 Kw 839
Italia tariffa base D3 845
“Per ottenere vantaggi in termini di spesa” sostiene Michele Cavuoti, responsabile delle indagini e ricerche di mercato di Altroconsumo - “un cittadino che utilizza un contatore da 3 Kw, dovrebbe consumare quantitativi di energia elevatissimi. La convenienza è molto limitata anche per chi ha installato un contatore da 4,5 Kw”. “Contrariamente a quanto avviene negli altri Paesi europei” – continua Michele Cavuoti – “la tariffa bioraria non permetterà né un reale risparmio per cittadini italiani, né un vantaggio in termini ambientali”.
 
   
   
ENERGIA, BIORARIA PER USO DOMESTICO. ALTROCONSUMO: RISPARMI INCONSISTENTI ANCHE DI NOTTE  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Per Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, la nuova tariffa bioraria Enel Due che sarà introdotta dal 1° luglio disattende le aspettative dei consumatori. La creazione di un nuovo piano tariffario, secondo Altroconsumo, avrebbe dovuto consentire agli utenti un risparmio effettivo sulla bolletta elettrica - come avvenuto nei Paesi che già l’hanno adottata – migliorare l’efficienza della rete distributiva e avere effetti positivi sull’ambiente. Tra le richieste avanzate all’Autorità per l’energia elettrica e il gas Altroconsumo ha proposto che, per consumi di 3500 Kwh anno (con due terzi dei consumi di giorno); si spendessero meno di 400 euro: con la nuova tariffa bioraria si arriverà a 658 euro. Con la tariffa bioraria i risparmi effettivi per i cittadini saranno veramente poco interessanti. Altroconsumo ha messo a confronto il costo dell’energia elettrica degli italiani (profilo di consumo di 4500 Kwh anno – 2500 di giorno e 2000 di notte) con quello dei cittadini di altri sette Paesi europei.
Paese Euro Anno
Regno Unito 436
Spagna 466
Portogallo 514
Francia 588
Belgio 638
Olanda 805
Italia Enel Due 3 Kw 813
Germania 818
Italia Enel Due 4,5 Kw 839
Italia tariffa base D3 845
“Per ottenere vantaggi in termini di spesa” sostiene Michele Cavuoti, responsabile delle indagini e ricerche di mercato di Altroconsumo - “un cittadino che utilizza un contatore da 3 Kw, dovrebbe consumare quantitativi di energia elevatissimi. La convenienza è molto limitata anche per chi ha installato un contatore da 4,5 Kw”. “Contrariamente a quanto avviene negli altri Paesi europei” – continua Michele Cavuoti – “la tariffa bioraria non permetterà né un reale risparmio per cittadini italiani, né un vantaggio in termini ambientali”.
 
   
   
ENERGIA, BIORARIA PER USO DOMESTICO. ALTROCONSUMO: RISPARMI INCONSISTENTI ANCHE DI NOTTE  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Per Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, la nuova tariffa bioraria Enel Due che sarà introdotta dal 1° luglio disattende le aspettative dei consumatori. La creazione di un nuovo piano tariffario, secondo Altroconsumo, avrebbe dovuto consentire agli utenti un risparmio effettivo sulla bolletta elettrica - come avvenuto nei Paesi che già l’hanno adottata – migliorare l’efficienza della rete distributiva e avere effetti positivi sull’ambiente. Tra le richieste avanzate all’Autorità per l’energia elettrica e il gas Altroconsumo ha proposto che, per consumi di 3500 Kwh anno (con due terzi dei consumi di giorno); si spendessero meno di 400 euro: con la nuova tariffa bioraria si arriverà a 658 euro. Con la tariffa bioraria i risparmi effettivi per i cittadini saranno veramente poco interessanti. Altroconsumo ha messo a confronto il costo dell’energia elettrica degli italiani (profilo di consumo di 4500 Kwh anno – 2500 di giorno e 2000 di notte) con quello dei cittadini di altri sette Paesi europei.
Paese Euro Anno
Regno Unito 436
Spagna 466
Portogallo 514
Francia 588
Belgio 638
Olanda 805
Italia Enel Due 3 Kw 813
Germania 818
Italia Enel Due 4,5 Kw 839
Italia tariffa base D3 845
“Per ottenere vantaggi in termini di spesa” sostiene Michele Cavuoti, responsabile delle indagini e ricerche di mercato di Altroconsumo - “un cittadino che utilizza un contatore da 3 Kw, dovrebbe consumare quantitativi di energia elevatissimi. La convenienza è molto limitata anche per chi ha installato un contatore da 4,5 Kw”. “Contrariamente a quanto avviene negli altri Paesi europei” – continua Michele Cavuoti – “la tariffa bioraria non permetterà né un reale risparmio per cittadini italiani, né un vantaggio in termini ambientali”.
 
   
   
SI SONO POSITIVAMENTE CONCLUSE LE TRATTATIVE PER L’ACQUISIZIONE DI ”L’OTTICO” DI CARREFOUR ITALIA DA PARTE DEL GRUPPO SALMOIRAGHI & VIGANÒ.  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Il gruppo Salmoiraghi & Viganò, la prima catena italiana della grande distribuzione organizzata nel settore dell’ottica, presidia con gli oltre 240 punti vendita tanto la fascia medio/alta del mercato quanto il primo prezzo, con la brand Vistasì. L’ottico, il quinto attore nel mondo dell’ottica italiana, porta al gruppo ben 12 punti vendita dal consolidato successo commerciale. La scelta di Carrefour Italia sottintende una chiara vocazione dell’azienda a rifocalizzare l’attenzione su aree di business più tradizionali: food e grocery. Strategicamente posizionati in importanti centri della grande distribuzione nazionale, i negozi acquisiti entrano a far parte della maggiore realtà retail di ottica italiana, che rafforza così la sua presenza nel canale distributivo espresso dai centri commerciali: un luogo d’incontro di notevole interesse. Dal 1° luglio i 12 punti vendita passano ad essere gestiti direttamente dal gruppo Salmoiraghi & Viganò. Nell’arco di qualche mese tutti i negozi saranno adeguati per format ed immagine alla Brand Identity della catena, proseguendo nel frattempo la loro piena attività, grazie anche al contributo del personale di vendita attualmente in forza, 48 collaboratori di grande professionalità che entreranno a far parte del gruppo Salmoiraghi & Viganò. Questa acquisizione ha, dunque, portato l’azienda a 240 punti vendita che genereranno un fatturato su base annua di 110 milioni di euro con un margine operativo lordo di oltre 17 milioni di euro. Il 30 giugno 2004 diventa, così, una doppia ricorrenza per Salmoiraghi & Viganò. Infatti, nello stesso giorno si festeggiano sia la nuova acquisizione sia i due anni di presidenza dell’Ing. Dino Tabacchi. Due anni davvero importanti e proficui per l’azienda, che hanno permesso di consolidare la crescita degli anni passati e di gettare le basi economiche ed organizzative funzionali al futuro sviluppo. Oggi, la visione del nuovo azionista, unitamente alla professionalità e all’impegno della squadra Salmoiraghi & Viganò, hanno valso all’azienda il riconoscimento di vera e propria marca leader nel retail italiano. Un successo confermato anche dall’assegnazione del rinomato premio pubblicitario “Agorà”, quale miglior Brand Identity del panorama nazionale. Un progetto che, secondo la motivazione ufficiale della gara, “…tende a trasformare un nome da catena a vera e propria marca.”  
   
   
SI SONO POSITIVAMENTE CONCLUSE LE TRATTATIVE PER L’ACQUISIZIONE DI ”L’OTTICO” DI CARREFOUR ITALIA DA PARTE DEL GRUPPO SALMOIRAGHI & VIGANÒ.  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Il gruppo Salmoiraghi & Viganò, la prima catena italiana della grande distribuzione organizzata nel settore dell’ottica, presidia con gli oltre 240 punti vendita tanto la fascia medio/alta del mercato quanto il primo prezzo, con la brand Vistasì. L’ottico, il quinto attore nel mondo dell’ottica italiana, porta al gruppo ben 12 punti vendita dal consolidato successo commerciale. La scelta di Carrefour Italia sottintende una chiara vocazione dell’azienda a rifocalizzare l’attenzione su aree di business più tradizionali: food e grocery. Strategicamente posizionati in importanti centri della grande distribuzione nazionale, i negozi acquisiti entrano a far parte della maggiore realtà retail di ottica italiana, che rafforza così la sua presenza nel canale distributivo espresso dai centri commerciali: un luogo d’incontro di notevole interesse. Dal 1° luglio i 12 punti vendita passano ad essere gestiti direttamente dal gruppo Salmoiraghi & Viganò. Nell’arco di qualche mese tutti i negozi saranno adeguati per format ed immagine alla Brand Identity della catena, proseguendo nel frattempo la loro piena attività, grazie anche al contributo del personale di vendita attualmente in forza, 48 collaboratori di grande professionalità che entreranno a far parte del gruppo Salmoiraghi & Viganò. Questa acquisizione ha, dunque, portato l’azienda a 240 punti vendita che genereranno un fatturato su base annua di 110 milioni di euro con un margine operativo lordo di oltre 17 milioni di euro. Il 30 giugno 2004 diventa, così, una doppia ricorrenza per Salmoiraghi & Viganò. Infatti, nello stesso giorno si festeggiano sia la nuova acquisizione sia i due anni di presidenza dell’Ing. Dino Tabacchi. Due anni davvero importanti e proficui per l’azienda, che hanno permesso di consolidare la crescita degli anni passati e di gettare le basi economiche ed organizzative funzionali al futuro sviluppo. Oggi, la visione del nuovo azionista, unitamente alla professionalità e all’impegno della squadra Salmoiraghi & Viganò, hanno valso all’azienda il riconoscimento di vera e propria marca leader nel retail italiano. Un successo confermato anche dall’assegnazione del rinomato premio pubblicitario “Agorà”, quale miglior Brand Identity del panorama nazionale. Un progetto che, secondo la motivazione ufficiale della gara, “…tende a trasformare un nome da catena a vera e propria marca.”  
   
   
SI SONO POSITIVAMENTE CONCLUSE LE TRATTATIVE PER L’ACQUISIZIONE DI ”L’OTTICO” DI CARREFOUR ITALIA DA PARTE DEL GRUPPO SALMOIRAGHI & VIGANÒ.  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Il gruppo Salmoiraghi & Viganò, la prima catena italiana della grande distribuzione organizzata nel settore dell’ottica, presidia con gli oltre 240 punti vendita tanto la fascia medio/alta del mercato quanto il primo prezzo, con la brand Vistasì. L’ottico, il quinto attore nel mondo dell’ottica italiana, porta al gruppo ben 12 punti vendita dal consolidato successo commerciale. La scelta di Carrefour Italia sottintende una chiara vocazione dell’azienda a rifocalizzare l’attenzione su aree di business più tradizionali: food e grocery. Strategicamente posizionati in importanti centri della grande distribuzione nazionale, i negozi acquisiti entrano a far parte della maggiore realtà retail di ottica italiana, che rafforza così la sua presenza nel canale distributivo espresso dai centri commerciali: un luogo d’incontro di notevole interesse. Dal 1° luglio i 12 punti vendita passano ad essere gestiti direttamente dal gruppo Salmoiraghi & Viganò. Nell’arco di qualche mese tutti i negozi saranno adeguati per format ed immagine alla Brand Identity della catena, proseguendo nel frattempo la loro piena attività, grazie anche al contributo del personale di vendita attualmente in forza, 48 collaboratori di grande professionalità che entreranno a far parte del gruppo Salmoiraghi & Viganò. Questa acquisizione ha, dunque, portato l’azienda a 240 punti vendita che genereranno un fatturato su base annua di 110 milioni di euro con un margine operativo lordo di oltre 17 milioni di euro. Il 30 giugno 2004 diventa, così, una doppia ricorrenza per Salmoiraghi & Viganò. Infatti, nello stesso giorno si festeggiano sia la nuova acquisizione sia i due anni di presidenza dell’Ing. Dino Tabacchi. Due anni davvero importanti e proficui per l’azienda, che hanno permesso di consolidare la crescita degli anni passati e di gettare le basi economiche ed organizzative funzionali al futuro sviluppo. Oggi, la visione del nuovo azionista, unitamente alla professionalità e all’impegno della squadra Salmoiraghi & Viganò, hanno valso all’azienda il riconoscimento di vera e propria marca leader nel retail italiano. Un successo confermato anche dall’assegnazione del rinomato premio pubblicitario “Agorà”, quale miglior Brand Identity del panorama nazionale. Un progetto che, secondo la motivazione ufficiale della gara, “…tende a trasformare un nome da catena a vera e propria marca.”  
   
   
SI SONO POSITIVAMENTE CONCLUSE LE TRATTATIVE PER L’ACQUISIZIONE DI ”L’OTTICO” DI CARREFOUR ITALIA DA PARTE DEL GRUPPO SALMOIRAGHI & VIGANÒ.  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Il gruppo Salmoiraghi & Viganò, la prima catena italiana della grande distribuzione organizzata nel settore dell’ottica, presidia con gli oltre 240 punti vendita tanto la fascia medio/alta del mercato quanto il primo prezzo, con la brand Vistasì. L’ottico, il quinto attore nel mondo dell’ottica italiana, porta al gruppo ben 12 punti vendita dal consolidato successo commerciale. La scelta di Carrefour Italia sottintende una chiara vocazione dell’azienda a rifocalizzare l’attenzione su aree di business più tradizionali: food e grocery. Strategicamente posizionati in importanti centri della grande distribuzione nazionale, i negozi acquisiti entrano a far parte della maggiore realtà retail di ottica italiana, che rafforza così la sua presenza nel canale distributivo espresso dai centri commerciali: un luogo d’incontro di notevole interesse. Dal 1° luglio i 12 punti vendita passano ad essere gestiti direttamente dal gruppo Salmoiraghi & Viganò. Nell’arco di qualche mese tutti i negozi saranno adeguati per format ed immagine alla Brand Identity della catena, proseguendo nel frattempo la loro piena attività, grazie anche al contributo del personale di vendita attualmente in forza, 48 collaboratori di grande professionalità che entreranno a far parte del gruppo Salmoiraghi & Viganò. Questa acquisizione ha, dunque, portato l’azienda a 240 punti vendita che genereranno un fatturato su base annua di 110 milioni di euro con un margine operativo lordo di oltre 17 milioni di euro. Il 30 giugno 2004 diventa, così, una doppia ricorrenza per Salmoiraghi & Viganò. Infatti, nello stesso giorno si festeggiano sia la nuova acquisizione sia i due anni di presidenza dell’Ing. Dino Tabacchi. Due anni davvero importanti e proficui per l’azienda, che hanno permesso di consolidare la crescita degli anni passati e di gettare le basi economiche ed organizzative funzionali al futuro sviluppo. Oggi, la visione del nuovo azionista, unitamente alla professionalità e all’impegno della squadra Salmoiraghi & Viganò, hanno valso all’azienda il riconoscimento di vera e propria marca leader nel retail italiano. Un successo confermato anche dall’assegnazione del rinomato premio pubblicitario “Agorà”, quale miglior Brand Identity del panorama nazionale. Un progetto che, secondo la motivazione ufficiale della gara, “…tende a trasformare un nome da catena a vera e propria marca.”  
   
   
SI SONO POSITIVAMENTE CONCLUSE LE TRATTATIVE PER L’ACQUISIZIONE DI ”L’OTTICO” DI CARREFOUR ITALIA DA PARTE DEL GRUPPO SALMOIRAGHI & VIGANÒ.  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Il gruppo Salmoiraghi & Viganò, la prima catena italiana della grande distribuzione organizzata nel settore dell’ottica, presidia con gli oltre 240 punti vendita tanto la fascia medio/alta del mercato quanto il primo prezzo, con la brand Vistasì. L’ottico, il quinto attore nel mondo dell’ottica italiana, porta al gruppo ben 12 punti vendita dal consolidato successo commerciale. La scelta di Carrefour Italia sottintende una chiara vocazione dell’azienda a rifocalizzare l’attenzione su aree di business più tradizionali: food e grocery. Strategicamente posizionati in importanti centri della grande distribuzione nazionale, i negozi acquisiti entrano a far parte della maggiore realtà retail di ottica italiana, che rafforza così la sua presenza nel canale distributivo espresso dai centri commerciali: un luogo d’incontro di notevole interesse. Dal 1° luglio i 12 punti vendita passano ad essere gestiti direttamente dal gruppo Salmoiraghi & Viganò. Nell’arco di qualche mese tutti i negozi saranno adeguati per format ed immagine alla Brand Identity della catena, proseguendo nel frattempo la loro piena attività, grazie anche al contributo del personale di vendita attualmente in forza, 48 collaboratori di grande professionalità che entreranno a far parte del gruppo Salmoiraghi & Viganò. Questa acquisizione ha, dunque, portato l’azienda a 240 punti vendita che genereranno un fatturato su base annua di 110 milioni di euro con un margine operativo lordo di oltre 17 milioni di euro. Il 30 giugno 2004 diventa, così, una doppia ricorrenza per Salmoiraghi & Viganò. Infatti, nello stesso giorno si festeggiano sia la nuova acquisizione sia i due anni di presidenza dell’Ing. Dino Tabacchi. Due anni davvero importanti e proficui per l’azienda, che hanno permesso di consolidare la crescita degli anni passati e di gettare le basi economiche ed organizzative funzionali al futuro sviluppo. Oggi, la visione del nuovo azionista, unitamente alla professionalità e all’impegno della squadra Salmoiraghi & Viganò, hanno valso all’azienda il riconoscimento di vera e propria marca leader nel retail italiano. Un successo confermato anche dall’assegnazione del rinomato premio pubblicitario “Agorà”, quale miglior Brand Identity del panorama nazionale. Un progetto che, secondo la motivazione ufficiale della gara, “…tende a trasformare un nome da catena a vera e propria marca.”  
   
   
SI SONO POSITIVAMENTE CONCLUSE LE TRATTATIVE PER L’ACQUISIZIONE DI ”L’OTTICO” DI CARREFOUR ITALIA DA PARTE DEL GRUPPO SALMOIRAGHI & VIGANÒ.  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Il gruppo Salmoiraghi & Viganò, la prima catena italiana della grande distribuzione organizzata nel settore dell’ottica, presidia con gli oltre 240 punti vendita tanto la fascia medio/alta del mercato quanto il primo prezzo, con la brand Vistasì. L’ottico, il quinto attore nel mondo dell’ottica italiana, porta al gruppo ben 12 punti vendita dal consolidato successo commerciale. La scelta di Carrefour Italia sottintende una chiara vocazione dell’azienda a rifocalizzare l’attenzione su aree di business più tradizionali: food e grocery. Strategicamente posizionati in importanti centri della grande distribuzione nazionale, i negozi acquisiti entrano a far parte della maggiore realtà retail di ottica italiana, che rafforza così la sua presenza nel canale distributivo espresso dai centri commerciali: un luogo d’incontro di notevole interesse. Dal 1° luglio i 12 punti vendita passano ad essere gestiti direttamente dal gruppo Salmoiraghi & Viganò. Nell’arco di qualche mese tutti i negozi saranno adeguati per format ed immagine alla Brand Identity della catena, proseguendo nel frattempo la loro piena attività, grazie anche al contributo del personale di vendita attualmente in forza, 48 collaboratori di grande professionalità che entreranno a far parte del gruppo Salmoiraghi & Viganò. Questa acquisizione ha, dunque, portato l’azienda a 240 punti vendita che genereranno un fatturato su base annua di 110 milioni di euro con un margine operativo lordo di oltre 17 milioni di euro. Il 30 giugno 2004 diventa, così, una doppia ricorrenza per Salmoiraghi & Viganò. Infatti, nello stesso giorno si festeggiano sia la nuova acquisizione sia i due anni di presidenza dell’Ing. Dino Tabacchi. Due anni davvero importanti e proficui per l’azienda, che hanno permesso di consolidare la crescita degli anni passati e di gettare le basi economiche ed organizzative funzionali al futuro sviluppo. Oggi, la visione del nuovo azionista, unitamente alla professionalità e all’impegno della squadra Salmoiraghi & Viganò, hanno valso all’azienda il riconoscimento di vera e propria marca leader nel retail italiano. Un successo confermato anche dall’assegnazione del rinomato premio pubblicitario “Agorà”, quale miglior Brand Identity del panorama nazionale. Un progetto che, secondo la motivazione ufficiale della gara, “…tende a trasformare un nome da catena a vera e propria marca.”  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA GLI AIUTI REGIONALI PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL TRASPORTO STRADALE E LO SVILUPPO DEL TRASPORTO COMBINATO  
 
 Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione ha autorizzato ieri un pacchetto di misure notificate dalla Regione Marche (Italia) finalizzato alla ristrutturazione del trasporto stradale e allo sviluppo del trasporto combinato. Il progetto della Regione Marche intende realizzare ed ammodernare le infrastrutture e i servizi regionali, migliorare l’efficienza del settore del trasporto di merci e sviluppare il trasporto combinato. Un ulteriore obbiettivo consiste nell’abbattimento dell’inquinamento ambientale e nell’incremento della sicurezza del traffico. Il regime di aiuto, che resterà in vigore per tre anni, ha una dotazione finanziaria di circa 880 000 euro. Beneficiari del regime sono i soggetti degli Stati membri dell’Ue che operano nel settore del trasbordo e del trasporto stradale di merci, che abbiano almeno una sede operativa nella Regione Marche. Le misure di aiuto previste dal provvedimento riguardano: la costruzione di aree di parcheggio e di assistenza per veicoli adibiti al trasporto stradale, la realizzazione e la conversione di terminali per il trasporto combinato, l’installazione e il potenziamento di nuovi sistemi computerizzati destinati esclusivamente ad acquisire e ad operare nuove tipologie di trasporto combinato, l’acquisizione di attrezzature per il trasporto combinato e di trattrici stradali dotate di più elevati standard sotto il profilo della sicurezza e della protezione ambientale di quelli prescritti a livello nazionale o comunitario. La Commissione ha ritenuto che le suddette misure siano compatibili con il trattato. Inoltre, esse risultano in sintonia con gli obbiettivi del Libro bianco della Commissione sulla politica dei trasporti  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA GLI AIUTI REGIONALI PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL TRASPORTO STRADALE E LO SVILUPPO DEL TRASPORTO COMBINATO  
 
 Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione ha autorizzato ieri un pacchetto di misure notificate dalla Regione Marche (Italia) finalizzato alla ristrutturazione del trasporto stradale e allo sviluppo del trasporto combinato. Il progetto della Regione Marche intende realizzare ed ammodernare le infrastrutture e i servizi regionali, migliorare l’efficienza del settore del trasporto di merci e sviluppare il trasporto combinato. Un ulteriore obbiettivo consiste nell’abbattimento dell’inquinamento ambientale e nell’incremento della sicurezza del traffico. Il regime di aiuto, che resterà in vigore per tre anni, ha una dotazione finanziaria di circa 880 000 euro. Beneficiari del regime sono i soggetti degli Stati membri dell’Ue che operano nel settore del trasbordo e del trasporto stradale di merci, che abbiano almeno una sede operativa nella Regione Marche. Le misure di aiuto previste dal provvedimento riguardano: la costruzione di aree di parcheggio e di assistenza per veicoli adibiti al trasporto stradale, la realizzazione e la conversione di terminali per il trasporto combinato, l’installazione e il potenziamento di nuovi sistemi computerizzati destinati esclusivamente ad acquisire e ad operare nuove tipologie di trasporto combinato, l’acquisizione di attrezzature per il trasporto combinato e di trattrici stradali dotate di più elevati standard sotto il profilo della sicurezza e della protezione ambientale di quelli prescritti a livello nazionale o comunitario. La Commissione ha ritenuto che le suddette misure siano compatibili con il trattato. Inoltre, esse risultano in sintonia con gli obbiettivi del Libro bianco della Commissione sulla politica dei trasporti  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA GLI AIUTI REGIONALI PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL TRASPORTO STRADALE E LO SVILUPPO DEL TRASPORTO COMBINATO  
 
 Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione ha autorizzato ieri un pacchetto di misure notificate dalla Regione Marche (Italia) finalizzato alla ristrutturazione del trasporto stradale e allo sviluppo del trasporto combinato. Il progetto della Regione Marche intende realizzare ed ammodernare le infrastrutture e i servizi regionali, migliorare l’efficienza del settore del trasporto di merci e sviluppare il trasporto combinato. Un ulteriore obbiettivo consiste nell’abbattimento dell’inquinamento ambientale e nell’incremento della sicurezza del traffico. Il regime di aiuto, che resterà in vigore per tre anni, ha una dotazione finanziaria di circa 880 000 euro. Beneficiari del regime sono i soggetti degli Stati membri dell’Ue che operano nel settore del trasbordo e del trasporto stradale di merci, che abbiano almeno una sede operativa nella Regione Marche. Le misure di aiuto previste dal provvedimento riguardano: la costruzione di aree di parcheggio e di assistenza per veicoli adibiti al trasporto stradale, la realizzazione e la conversione di terminali per il trasporto combinato, l’installazione e il potenziamento di nuovi sistemi computerizzati destinati esclusivamente ad acquisire e ad operare nuove tipologie di trasporto combinato, l’acquisizione di attrezzature per il trasporto combinato e di trattrici stradali dotate di più elevati standard sotto il profilo della sicurezza e della protezione ambientale di quelli prescritti a livello nazionale o comunitario. La Commissione ha ritenuto che le suddette misure siano compatibili con il trattato. Inoltre, esse risultano in sintonia con gli obbiettivi del Libro bianco della Commissione sulla politica dei trasporti  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA GLI AIUTI REGIONALI PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL TRASPORTO STRADALE E LO SVILUPPO DEL TRASPORTO COMBINATO  
 
 Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione ha autorizzato ieri un pacchetto di misure notificate dalla Regione Marche (Italia) finalizzato alla ristrutturazione del trasporto stradale e allo sviluppo del trasporto combinato. Il progetto della Regione Marche intende realizzare ed ammodernare le infrastrutture e i servizi regionali, migliorare l’efficienza del settore del trasporto di merci e sviluppare il trasporto combinato. Un ulteriore obbiettivo consiste nell’abbattimento dell’inquinamento ambientale e nell’incremento della sicurezza del traffico. Il regime di aiuto, che resterà in vigore per tre anni, ha una dotazione finanziaria di circa 880 000 euro. Beneficiari del regime sono i soggetti degli Stati membri dell’Ue che operano nel settore del trasbordo e del trasporto stradale di merci, che abbiano almeno una sede operativa nella Regione Marche. Le misure di aiuto previste dal provvedimento riguardano: la costruzione di aree di parcheggio e di assistenza per veicoli adibiti al trasporto stradale, la realizzazione e la conversione di terminali per il trasporto combinato, l’installazione e il potenziamento di nuovi sistemi computerizzati destinati esclusivamente ad acquisire e ad operare nuove tipologie di trasporto combinato, l’acquisizione di attrezzature per il trasporto combinato e di trattrici stradali dotate di più elevati standard sotto il profilo della sicurezza e della protezione ambientale di quelli prescritti a livello nazionale o comunitario. La Commissione ha ritenuto che le suddette misure siano compatibili con il trattato. Inoltre, esse risultano in sintonia con gli obbiettivi del Libro bianco della Commissione sulla politica dei trasporti  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA GLI AIUTI REGIONALI PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL TRASPORTO STRADALE E LO SVILUPPO DEL TRASPORTO COMBINATO  
 
 Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione ha autorizzato ieri un pacchetto di misure notificate dalla Regione Marche (Italia) finalizzato alla ristrutturazione del trasporto stradale e allo sviluppo del trasporto combinato. Il progetto della Regione Marche intende realizzare ed ammodernare le infrastrutture e i servizi regionali, migliorare l’efficienza del settore del trasporto di merci e sviluppare il trasporto combinato. Un ulteriore obbiettivo consiste nell’abbattimento dell’inquinamento ambientale e nell’incremento della sicurezza del traffico. Il regime di aiuto, che resterà in vigore per tre anni, ha una dotazione finanziaria di circa 880 000 euro. Beneficiari del regime sono i soggetti degli Stati membri dell’Ue che operano nel settore del trasbordo e del trasporto stradale di merci, che abbiano almeno una sede operativa nella Regione Marche. Le misure di aiuto previste dal provvedimento riguardano: la costruzione di aree di parcheggio e di assistenza per veicoli adibiti al trasporto stradale, la realizzazione e la conversione di terminali per il trasporto combinato, l’installazione e il potenziamento di nuovi sistemi computerizzati destinati esclusivamente ad acquisire e ad operare nuove tipologie di trasporto combinato, l’acquisizione di attrezzature per il trasporto combinato e di trattrici stradali dotate di più elevati standard sotto il profilo della sicurezza e della protezione ambientale di quelli prescritti a livello nazionale o comunitario. La Commissione ha ritenuto che le suddette misure siano compatibili con il trattato. Inoltre, esse risultano in sintonia con gli obbiettivi del Libro bianco della Commissione sulla politica dei trasporti  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA GLI AIUTI REGIONALI PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL TRASPORTO STRADALE E LO SVILUPPO DEL TRASPORTO COMBINATO  
 
 Bruxelles, 1 luglio 2004 - La Commissione ha autorizzato ieri un pacchetto di misure notificate dalla Regione Marche (Italia) finalizzato alla ristrutturazione del trasporto stradale e allo sviluppo del trasporto combinato. Il progetto della Regione Marche intende realizzare ed ammodernare le infrastrutture e i servizi regionali, migliorare l’efficienza del settore del trasporto di merci e sviluppare il trasporto combinato. Un ulteriore obbiettivo consiste nell’abbattimento dell’inquinamento ambientale e nell’incremento della sicurezza del traffico. Il regime di aiuto, che resterà in vigore per tre anni, ha una dotazione finanziaria di circa 880 000 euro. Beneficiari del regime sono i soggetti degli Stati membri dell’Ue che operano nel settore del trasbordo e del trasporto stradale di merci, che abbiano almeno una sede operativa nella Regione Marche. Le misure di aiuto previste dal provvedimento riguardano: la costruzione di aree di parcheggio e di assistenza per veicoli adibiti al trasporto stradale, la realizzazione e la conversione di terminali per il trasporto combinato, l’installazione e il potenziamento di nuovi sistemi computerizzati destinati esclusivamente ad acquisire e ad operare nuove tipologie di trasporto combinato, l’acquisizione di attrezzature per il trasporto combinato e di trattrici stradali dotate di più elevati standard sotto il profilo della sicurezza e della protezione ambientale di quelli prescritti a livello nazionale o comunitario. La Commissione ha ritenuto che le suddette misure siano compatibili con il trattato. Inoltre, esse risultano in sintonia con gli obbiettivi del Libro bianco della Commissione sulla politica dei trasporti  
   
   
PARTE IN TUTTA ITALIA LA CONCILIAZIONE RC AUTO  
 
Roma, 1 luglio 2004 – A partire da oggi, sarà possibile risolvere un’eventuale controversia sorta a seguito di un incidente d’auto utilizzando una Procedura di conciliazione, semplice e rapida, alternativa alla via giudiziaria. Chi, dopo aver presentato un reclamo a una compagnia, non sarà soddisfatto della risposta ottenuta, potrà rivolgersi ad una delle associazioni dei consumatori che aderiscono alla Procedura di conciliazione. L’associazione dei consumatori valuterà il caso e, se lo riterrà fondato, lo presenterà ad una Commissione di conciliazione composta da un proprio rappresentante e da un rappresentante della compagnia di assicurazione. La Commissione dovrà decidere entro 30 giorni. Se la risposta, infine, non soddisferà ancora l’assicurato, egli potrà sempre scegliere di non accettare e di procedere per vie legali. Una strada che si potrà percorrere per controversie che riguardano incidenti con danni fino a 15 mila euro, ossia per oltre il 90% dei sinistri che si verificano in Italia. L’iniziativa è stata concordata tra Ania, l’Associazione delle imprese di assicurazione, e le associazioni dei consumatori Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Centro Tutela Consumatori Utenti, Federconsumatori, Lega Consumatori. La Conciliazione offre la possibilità di risolvere in modo semplice e rapido la controversia con la compagnia di assicurazione, in tempi brevi e senza spese legali. La Procedura non comporta alcun costo aggiuntivo per il consumatore che decida di avviare la conciliazione.  
   
   
PARTE IN TUTTA ITALIA LA CONCILIAZIONE RC AUTO  
 
Roma, 1 luglio 2004 – A partire da oggi, sarà possibile risolvere un’eventuale controversia sorta a seguito di un incidente d’auto utilizzando una Procedura di conciliazione, semplice e rapida, alternativa alla via giudiziaria. Chi, dopo aver presentato un reclamo a una compagnia, non sarà soddisfatto della risposta ottenuta, potrà rivolgersi ad una delle associazioni dei consumatori che aderiscono alla Procedura di conciliazione. L’associazione dei consumatori valuterà il caso e, se lo riterrà fondato, lo presenterà ad una Commissione di conciliazione composta da un proprio rappresentante e da un rappresentante della compagnia di assicurazione. La Commissione dovrà decidere entro 30 giorni. Se la risposta, infine, non soddisferà ancora l’assicurato, egli potrà sempre scegliere di non accettare e di procedere per vie legali. Una strada che si potrà percorrere per controversie che riguardano incidenti con danni fino a 15 mila euro, ossia per oltre il 90% dei sinistri che si verificano in Italia. L’iniziativa è stata concordata tra Ania, l’Associazione delle imprese di assicurazione, e le associazioni dei consumatori Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Centro Tutela Consumatori Utenti, Federconsumatori, Lega Consumatori. La Conciliazione offre la possibilità di risolvere in modo semplice e rapido la controversia con la compagnia di assicurazione, in tempi brevi e senza spese legali. La Procedura non comporta alcun costo aggiuntivo per il consumatore che decida di avviare la conciliazione.  
   
   
PARTE IN TUTTA ITALIA LA CONCILIAZIONE RC AUTO  
 
Roma, 1 luglio 2004 – A partire da oggi, sarà possibile risolvere un’eventuale controversia sorta a seguito di un incidente d’auto utilizzando una Procedura di conciliazione, semplice e rapida, alternativa alla via giudiziaria. Chi, dopo aver presentato un reclamo a una compagnia, non sarà soddisfatto della risposta ottenuta, potrà rivolgersi ad una delle associazioni dei consumatori che aderiscono alla Procedura di conciliazione. L’associazione dei consumatori valuterà il caso e, se lo riterrà fondato, lo presenterà ad una Commissione di conciliazione composta da un proprio rappresentante e da un rappresentante della compagnia di assicurazione. La Commissione dovrà decidere entro 30 giorni. Se la risposta, infine, non soddisferà ancora l’assicurato, egli potrà sempre scegliere di non accettare e di procedere per vie legali. Una strada che si potrà percorrere per controversie che riguardano incidenti con danni fino a 15 mila euro, ossia per oltre il 90% dei sinistri che si verificano in Italia. L’iniziativa è stata concordata tra Ania, l’Associazione delle imprese di assicurazione, e le associazioni dei consumatori Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Centro Tutela Consumatori Utenti, Federconsumatori, Lega Consumatori. La Conciliazione offre la possibilità di risolvere in modo semplice e rapido la controversia con la compagnia di assicurazione, in tempi brevi e senza spese legali. La Procedura non comporta alcun costo aggiuntivo per il consumatore che decida di avviare la conciliazione.  
   
   
PARTE IN TUTTA ITALIA LA CONCILIAZIONE RC AUTO  
 
Roma, 1 luglio 2004 – A partire da oggi, sarà possibile risolvere un’eventuale controversia sorta a seguito di un incidente d’auto utilizzando una Procedura di conciliazione, semplice e rapida, alternativa alla via giudiziaria. Chi, dopo aver presentato un reclamo a una compagnia, non sarà soddisfatto della risposta ottenuta, potrà rivolgersi ad una delle associazioni dei consumatori che aderiscono alla Procedura di conciliazione. L’associazione dei consumatori valuterà il caso e, se lo riterrà fondato, lo presenterà ad una Commissione di conciliazione composta da un proprio rappresentante e da un rappresentante della compagnia di assicurazione. La Commissione dovrà decidere entro 30 giorni. Se la risposta, infine, non soddisferà ancora l’assicurato, egli potrà sempre scegliere di non accettare e di procedere per vie legali. Una strada che si potrà percorrere per controversie che riguardano incidenti con danni fino a 15 mila euro, ossia per oltre il 90% dei sinistri che si verificano in Italia. L’iniziativa è stata concordata tra Ania, l’Associazione delle imprese di assicurazione, e le associazioni dei consumatori Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Centro Tutela Consumatori Utenti, Federconsumatori, Lega Consumatori. La Conciliazione offre la possibilità di risolvere in modo semplice e rapido la controversia con la compagnia di assicurazione, in tempi brevi e senza spese legali. La Procedura non comporta alcun costo aggiuntivo per il consumatore che decida di avviare la conciliazione.  
   
   
PARTE IN TUTTA ITALIA LA CONCILIAZIONE RC AUTO  
 
Roma, 1 luglio 2004 – A partire da oggi, sarà possibile risolvere un’eventuale controversia sorta a seguito di un incidente d’auto utilizzando una Procedura di conciliazione, semplice e rapida, alternativa alla via giudiziaria. Chi, dopo aver presentato un reclamo a una compagnia, non sarà soddisfatto della risposta ottenuta, potrà rivolgersi ad una delle associazioni dei consumatori che aderiscono alla Procedura di conciliazione. L’associazione dei consumatori valuterà il caso e, se lo riterrà fondato, lo presenterà ad una Commissione di conciliazione composta da un proprio rappresentante e da un rappresentante della compagnia di assicurazione. La Commissione dovrà decidere entro 30 giorni. Se la risposta, infine, non soddisferà ancora l’assicurato, egli potrà sempre scegliere di non accettare e di procedere per vie legali. Una strada che si potrà percorrere per controversie che riguardano incidenti con danni fino a 15 mila euro, ossia per oltre il 90% dei sinistri che si verificano in Italia. L’iniziativa è stata concordata tra Ania, l’Associazione delle imprese di assicurazione, e le associazioni dei consumatori Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Centro Tutela Consumatori Utenti, Federconsumatori, Lega Consumatori. La Conciliazione offre la possibilità di risolvere in modo semplice e rapido la controversia con la compagnia di assicurazione, in tempi brevi e senza spese legali. La Procedura non comporta alcun costo aggiuntivo per il consumatore che decida di avviare la conciliazione.  
   
   
PARTE IN TUTTA ITALIA LA CONCILIAZIONE RC AUTO  
 
Roma, 1 luglio 2004 – A partire da oggi, sarà possibile risolvere un’eventuale controversia sorta a seguito di un incidente d’auto utilizzando una Procedura di conciliazione, semplice e rapida, alternativa alla via giudiziaria. Chi, dopo aver presentato un reclamo a una compagnia, non sarà soddisfatto della risposta ottenuta, potrà rivolgersi ad una delle associazioni dei consumatori che aderiscono alla Procedura di conciliazione. L’associazione dei consumatori valuterà il caso e, se lo riterrà fondato, lo presenterà ad una Commissione di conciliazione composta da un proprio rappresentante e da un rappresentante della compagnia di assicurazione. La Commissione dovrà decidere entro 30 giorni. Se la risposta, infine, non soddisferà ancora l’assicurato, egli potrà sempre scegliere di non accettare e di procedere per vie legali. Una strada che si potrà percorrere per controversie che riguardano incidenti con danni fino a 15 mila euro, ossia per oltre il 90% dei sinistri che si verificano in Italia. L’iniziativa è stata concordata tra Ania, l’Associazione delle imprese di assicurazione, e le associazioni dei consumatori Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Centro Tutela Consumatori Utenti, Federconsumatori, Lega Consumatori. La Conciliazione offre la possibilità di risolvere in modo semplice e rapido la controversia con la compagnia di assicurazione, in tempi brevi e senza spese legali. La Procedura non comporta alcun costo aggiuntivo per il consumatore che decida di avviare la conciliazione.  
   
   
PATENTINO: ANIA INVITA LE COMPAGNIE A TOLLERANZA INTELLIGENTE  
 
Roma, 1 luglio 2004 - Le obiettive difficoltà che sono emerse in relazione alla conseguibilità del patentino entro il 1° luglio da parte di un numero rilevante di minorenni che già dispongono di un ciclomotore, possono indurre a considerare, in una prima fase di applicazione della nuova normativa, in maniera meno rigorosa l’esercizio della facoltà di rivalsa prevista dagli strumenti contrattuali in caso di sinistro provocato da un conducente non abilitato alla guida. L’ania ha pertanto raccomandato alle compagnie di valutare la possibilità, in relazione ai singoli casi, di assumere, per un periodo transitorio, comportamenti di tolleranza nell’esercizio delle azioni di rivalsa per sinistri provocati, a partire dal primo luglio, da minorenni ancora non abilitati alla guida dei ciclomotori. Per tener conto della valenza formativa e di prevenzione del rischio rivestita dalla nuova normativa sul patentino, le compagnie potrebbero positivamente considerare l’ipotesi di rinunciare all’azione di rivalsa alla condizione dell’esibizione, entro un determinato termine, dell'ottenimento dell’abilitazione alla guida. In tal modo il beneficio eventualmente concesso svolgerebbe una funzione incentivante al rispetto, sia pur tardivo, della legge.  
   
   
PATENTINO: ANIA INVITA LE COMPAGNIE A TOLLERANZA INTELLIGENTE  
 
Roma, 1 luglio 2004 - Le obiettive difficoltà che sono emerse in relazione alla conseguibilità del patentino entro il 1° luglio da parte di un numero rilevante di minorenni che già dispongono di un ciclomotore, possono indurre a considerare, in una prima fase di applicazione della nuova normativa, in maniera meno rigorosa l’esercizio della facoltà di rivalsa prevista dagli strumenti contrattuali in caso di sinistro provocato da un conducente non abilitato alla guida. L’ania ha pertanto raccomandato alle compagnie di valutare la possibilità, in relazione ai singoli casi, di assumere, per un periodo transitorio, comportamenti di tolleranza nell’esercizio delle azioni di rivalsa per sinistri provocati, a partire dal primo luglio, da minorenni ancora non abilitati alla guida dei ciclomotori. Per tener conto della valenza formativa e di prevenzione del rischio rivestita dalla nuova normativa sul patentino, le compagnie potrebbero positivamente considerare l’ipotesi di rinunciare all’azione di rivalsa alla condizione dell’esibizione, entro un determinato termine, dell'ottenimento dell’abilitazione alla guida. In tal modo il beneficio eventualmente concesso svolgerebbe una funzione incentivante al rispetto, sia pur tardivo, della legge.  
   
   
PATENTINO: ANIA INVITA LE COMPAGNIE A TOLLERANZA INTELLIGENTE  
 
Roma, 1 luglio 2004 - Le obiettive difficoltà che sono emerse in relazione alla conseguibilità del patentino entro il 1° luglio da parte di un numero rilevante di minorenni che già dispongono di un ciclomotore, possono indurre a considerare, in una prima fase di applicazione della nuova normativa, in maniera meno rigorosa l’esercizio della facoltà di rivalsa prevista dagli strumenti contrattuali in caso di sinistro provocato da un conducente non abilitato alla guida. L’ania ha pertanto raccomandato alle compagnie di valutare la possibilità, in relazione ai singoli casi, di assumere, per un periodo transitorio, comportamenti di tolleranza nell’esercizio delle azioni di rivalsa per sinistri provocati, a partire dal primo luglio, da minorenni ancora non abilitati alla guida dei ciclomotori. Per tener conto della valenza formativa e di prevenzione del rischio rivestita dalla nuova normativa sul patentino, le compagnie potrebbero positivamente considerare l’ipotesi di rinunciare all’azione di rivalsa alla condizione dell’esibizione, entro un determinato termine, dell'ottenimento dell’abilitazione alla guida. In tal modo il beneficio eventualmente concesso svolgerebbe una funzione incentivante al rispetto, sia pur tardivo, della legge.  
   
   
PATENTINO: ANIA INVITA LE COMPAGNIE A TOLLERANZA INTELLIGENTE  
 
Roma, 1 luglio 2004 - Le obiettive difficoltà che sono emerse in relazione alla conseguibilità del patentino entro il 1° luglio da parte di un numero rilevante di minorenni che già dispongono di un ciclomotore, possono indurre a considerare, in una prima fase di applicazione della nuova normativa, in maniera meno rigorosa l’esercizio della facoltà di rivalsa prevista dagli strumenti contrattuali in caso di sinistro provocato da un conducente non abilitato alla guida. L’ania ha pertanto raccomandato alle compagnie di valutare la possibilità, in relazione ai singoli casi, di assumere, per un periodo transitorio, comportamenti di tolleranza nell’esercizio delle azioni di rivalsa per sinistri provocati, a partire dal primo luglio, da minorenni ancora non abilitati alla guida dei ciclomotori. Per tener conto della valenza formativa e di prevenzione del rischio rivestita dalla nuova normativa sul patentino, le compagnie potrebbero positivamente considerare l’ipotesi di rinunciare all’azione di rivalsa alla condizione dell’esibizione, entro un determinato termine, dell'ottenimento dell’abilitazione alla guida. In tal modo il beneficio eventualmente concesso svolgerebbe una funzione incentivante al rispetto, sia pur tardivo, della legge.  
   
   
PATENTINO: ANIA INVITA LE COMPAGNIE A TOLLERANZA INTELLIGENTE  
 
Roma, 1 luglio 2004 - Le obiettive difficoltà che sono emerse in relazione alla conseguibilità del patentino entro il 1° luglio da parte di un numero rilevante di minorenni che già dispongono di un ciclomotore, possono indurre a considerare, in una prima fase di applicazione della nuova normativa, in maniera meno rigorosa l’esercizio della facoltà di rivalsa prevista dagli strumenti contrattuali in caso di sinistro provocato da un conducente non abilitato alla guida. L’ania ha pertanto raccomandato alle compagnie di valutare la possibilità, in relazione ai singoli casi, di assumere, per un periodo transitorio, comportamenti di tolleranza nell’esercizio delle azioni di rivalsa per sinistri provocati, a partire dal primo luglio, da minorenni ancora non abilitati alla guida dei ciclomotori. Per tener conto della valenza formativa e di prevenzione del rischio rivestita dalla nuova normativa sul patentino, le compagnie potrebbero positivamente considerare l’ipotesi di rinunciare all’azione di rivalsa alla condizione dell’esibizione, entro un determinato termine, dell'ottenimento dell’abilitazione alla guida. In tal modo il beneficio eventualmente concesso svolgerebbe una funzione incentivante al rispetto, sia pur tardivo, della legge.  
   
   
PATENTINO: ANIA INVITA LE COMPAGNIE A TOLLERANZA INTELLIGENTE  
 
Roma, 1 luglio 2004 - Le obiettive difficoltà che sono emerse in relazione alla conseguibilità del patentino entro il 1° luglio da parte di un numero rilevante di minorenni che già dispongono di un ciclomotore, possono indurre a considerare, in una prima fase di applicazione della nuova normativa, in maniera meno rigorosa l’esercizio della facoltà di rivalsa prevista dagli strumenti contrattuali in caso di sinistro provocato da un conducente non abilitato alla guida. L’ania ha pertanto raccomandato alle compagnie di valutare la possibilità, in relazione ai singoli casi, di assumere, per un periodo transitorio, comportamenti di tolleranza nell’esercizio delle azioni di rivalsa per sinistri provocati, a partire dal primo luglio, da minorenni ancora non abilitati alla guida dei ciclomotori. Per tener conto della valenza formativa e di prevenzione del rischio rivestita dalla nuova normativa sul patentino, le compagnie potrebbero positivamente considerare l’ipotesi di rinunciare all’azione di rivalsa alla condizione dell’esibizione, entro un determinato termine, dell'ottenimento dell’abilitazione alla guida. In tal modo il beneficio eventualmente concesso svolgerebbe una funzione incentivante al rispetto, sia pur tardivo, della legge.  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI PRESENTA “AUTOTUTOR” IL SERVIZIO DI PRONTA ASSISTENZA IN CASO DI INCIDENTE TAMPONAMENTO ALL’INCROCIO, SERVE UNA MANO? ORA “ARRIVANO I VOSTRI”… IN SCOOTER  
 
Verona, 1 luglio 2004 - Un intervento professionale e risolutivo nel momento del bisogno, quando l’automobilista che ha subito un incidente si trova a dover affrontare i piccoli e grandi disagi legati alla raccolta dei dati, alla stesura della constatazione amichevole oppure quando c’è una contestazione o serve assistenza per la vettura danneggiata. Insomma, un aiuto efficiente e tempestivo per affrontare e superare una situazione di difficoltà che si può presentare nel caotico traffico cittadino. Da domani questo “difensore” degli automobilisti diventerà una realtà, grazie al progetto Autotutor lanciato dal Gruppo Cattolica Assicurazioni con il significativo slogan “Arrivano i vostri”. L’iniziativa, presentata oggi a Verona, rappresenta una novità assoluta per il mercato assicurativo italiano, e ha l’obiettivo di trasformare l’assicurato in un cliente “privilegiato”, facendogli sentire la presenza tangibile e determinante della Compagnia proprio nel momento in cui un piccolo tamponamento o una “toccata” all’incrocio rischierebbero di rovinargli la giornata. Il progetto Autotutor è nato per affrontare una situazione potenzialmente problematica con un mix di tempestività e di semplicità. Ecco come funziona il meccanismo di intervento. In caso di incidente, l’automobilista assicurato con una delle compagnie del Gruppo chiama il numero verde del call center che invia subito sul posto un assistente in scooter (Cattolica Assicurazioni ha optato per una "flotta" di Piaggio Liberty 125); mezzo che garantisce la massima rapidità. Raggiunto il luogo del sinistro l’addetto fornisce agli automobilisti coinvolti l’assistenza necessaria per compilare la constatazione, fotografa i danni ai veicoli, contatta una carrozzeria convenzionata e se necessario chiama il carro attrezzi e consegna all’assicurato una vettura sostitutiva. A questo punto l’automobilista non si deve più preoccupare della parte burocratica: l’assistente di Cattolica, al rientro in sede, curerà anche il resto della procedura, contattando il call center per l’apertura della pratica e per le procedure amministrative. Il progetto Autotutor, lanciato dal Gruppo Cattolica con la collaborazione di Piaggio che ha fornito gli scooter, prenderà il via domani nelle due aree-test di Verona (con quattro assistenti in grado di coprire il capoluogo e i comuni limitrofi) e Milano (con sei scooter che interverranno in tutta la città). Alla presentazione di Autotutor sono intervenuti il presidente di Cattolica Assicurazioni, Giuseppe Camadini, con il direttore generale Ezio Paolo Reggia e il vicedirettore generale Paola Boscaini, il presidente del gruppo Piaggio, Roberto Colaninno, e il direttore generale del Banco Popolare di Verona e Novara, Massimo Minolfi. Nel suo indirizzo di saluto il presidente Camadini ha sottolineato che “il progetto Autotutor conferma il desiderio di Cattolica di essere vicina ai propri assicurati, con un esperimento tangibile e un impegno concreto per la buona riuscita dell’iniziativa”. “L’innovativo progetto Autotutor conferma l’impegno a tutto campo di Cattolica per un costante miglioramento del servizio alla clientela”, ha aggiunto il direttore generale della Compagnia assicurativa veronese, Ezio Paolo Reggia. “Crediamo che farsi trovare pronti e disponibili accanto ai propri assicurati in una fase cruciale come quella del sinistro sia il modo migliore per dimostrare che per Cattolica assistenza e supporto non sono solo parole o vaghi obiettivi, ma un impegno concreto e quotidiano, al centro di una strategia di attenzione verso il cliente. Autotutor è la prima di una serie di iniziative capaci di “traghettare” la cultura della compagnia di assicurazioni da una società di servizi a un servizio”. Il vicedirettore generale Paola Boscaini ha precisato che “con questa iniziativa Cattolica diventa la prima Compagnia in Italia capace di garantire un’assistenza reale ai propri clienti nel momento del bisogno. Al verificarsi dell’incidente – ha spiegato – basta una chiamata al numero verde 800-202828 e gli assistenti motorizzati si occuperanno di tutto, dalla raccolta dei dati alla richiesta di carro attrezzi e auto sostitutiva, fino a riconsegnare all’assicurato, a casa propria, la vettura riparata dal carrozziere convenzionato”. Il presidente del gruppo Piaggio, Roberto Colaninno, ha fatto propria la visione del servizio a tutto campo alla clientela, aggiungendo che “la sicurezza della circolazione rientra nei nostri obiettivi prioritari, tanto più se in un’iniziativa come questa la tranquillità è garantita da una compagnia come Cattolica Assicurazioni”. Il direttore generale del Banco Popolare di Verona e Novara, Massimo Minolfi, ha ricordato i legami di partnership che legano il gruppo bancario a Cattolica Assicurazioni, illustrando il nuovo progetto di collaborazione nel campo della bancassicurazione. “Dopo le attività nel settore vita, risparmio e previdenza offriremo alla nostra clientela una ulteriore opportunità nel comparto danni – ha detto Minolfi –. Da ottobre sarà infatti operativa la nuova struttura di bancassicurazione danni, che prenderà avvio tramite la compagnia Verona Assicurazioni per fornire prodotti e servizi innovativi quanto tangibili. Un segnale che per il Banco questa partnership con Cattolica continua a essere sinonimo di successo, e che insieme abbiamo il desiderio di dare una forma moderna e adeguata alle esigenze della clientela”.  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI PRESENTA “AUTOTUTOR” IL SERVIZIO DI PRONTA ASSISTENZA IN CASO DI INCIDENTE TAMPONAMENTO ALL’INCROCIO, SERVE UNA MANO? ORA “ARRIVANO I VOSTRI”… IN SCOOTER  
 
Verona, 1 luglio 2004 - Un intervento professionale e risolutivo nel momento del bisogno, quando l’automobilista che ha subito un incidente si trova a dover affrontare i piccoli e grandi disagi legati alla raccolta dei dati, alla stesura della constatazione amichevole oppure quando c’è una contestazione o serve assistenza per la vettura danneggiata. Insomma, un aiuto efficiente e tempestivo per affrontare e superare una situazione di difficoltà che si può presentare nel caotico traffico cittadino. Da domani questo “difensore” degli automobilisti diventerà una realtà, grazie al progetto Autotutor lanciato dal Gruppo Cattolica Assicurazioni con il significativo slogan “Arrivano i vostri”. L’iniziativa, presentata oggi a Verona, rappresenta una novità assoluta per il mercato assicurativo italiano, e ha l’obiettivo di trasformare l’assicurato in un cliente “privilegiato”, facendogli sentire la presenza tangibile e determinante della Compagnia proprio nel momento in cui un piccolo tamponamento o una “toccata” all’incrocio rischierebbero di rovinargli la giornata. Il progetto Autotutor è nato per affrontare una situazione potenzialmente problematica con un mix di tempestività e di semplicità. Ecco come funziona il meccanismo di intervento. In caso di incidente, l’automobilista assicurato con una delle compagnie del Gruppo chiama il numero verde del call center che invia subito sul posto un assistente in scooter (Cattolica Assicurazioni ha optato per una "flotta" di Piaggio Liberty 125); mezzo che garantisce la massima rapidità. Raggiunto il luogo del sinistro l’addetto fornisce agli automobilisti coinvolti l’assistenza necessaria per compilare la constatazione, fotografa i danni ai veicoli, contatta una carrozzeria convenzionata e se necessario chiama il carro attrezzi e consegna all’assicurato una vettura sostitutiva. A questo punto l’automobilista non si deve più preoccupare della parte burocratica: l’assistente di Cattolica, al rientro in sede, curerà anche il resto della procedura, contattando il call center per l’apertura della pratica e per le procedure amministrative. Il progetto Autotutor, lanciato dal Gruppo Cattolica con la collaborazione di Piaggio che ha fornito gli scooter, prenderà il via domani nelle due aree-test di Verona (con quattro assistenti in grado di coprire il capoluogo e i comuni limitrofi) e Milano (con sei scooter che interverranno in tutta la città). Alla presentazione di Autotutor sono intervenuti il presidente di Cattolica Assicurazioni, Giuseppe Camadini, con il direttore generale Ezio Paolo Reggia e il vicedirettore generale Paola Boscaini, il presidente del gruppo Piaggio, Roberto Colaninno, e il direttore generale del Banco Popolare di Verona e Novara, Massimo Minolfi. Nel suo indirizzo di saluto il presidente Camadini ha sottolineato che “il progetto Autotutor conferma il desiderio di Cattolica di essere vicina ai propri assicurati, con un esperimento tangibile e un impegno concreto per la buona riuscita dell’iniziativa”. “L’innovativo progetto Autotutor conferma l’impegno a tutto campo di Cattolica per un costante miglioramento del servizio alla clientela”, ha aggiunto il direttore generale della Compagnia assicurativa veronese, Ezio Paolo Reggia. “Crediamo che farsi trovare pronti e disponibili accanto ai propri assicurati in una fase cruciale come quella del sinistro sia il modo migliore per dimostrare che per Cattolica assistenza e supporto non sono solo parole o vaghi obiettivi, ma un impegno concreto e quotidiano, al centro di una strategia di attenzione verso il cliente. Autotutor è la prima di una serie di iniziative capaci di “traghettare” la cultura della compagnia di assicurazioni da una società di servizi a un servizio”. Il vicedirettore generale Paola Boscaini ha precisato che “con questa iniziativa Cattolica diventa la prima Compagnia in Italia capace di garantire un’assistenza reale ai propri clienti nel momento del bisogno. Al verificarsi dell’incidente – ha spiegato – basta una chiamata al numero verde 800-202828 e gli assistenti motorizzati si occuperanno di tutto, dalla raccolta dei dati alla richiesta di carro attrezzi e auto sostitutiva, fino a riconsegnare all’assicurato, a casa propria, la vettura riparata dal carrozziere convenzionato”. Il presidente del gruppo Piaggio, Roberto Colaninno, ha fatto propria la visione del servizio a tutto campo alla clientela, aggiungendo che “la sicurezza della circolazione rientra nei nostri obiettivi prioritari, tanto più se in un’iniziativa come questa la tranquillità è garantita da una compagnia come Cattolica Assicurazioni”. Il direttore generale del Banco Popolare di Verona e Novara, Massimo Minolfi, ha ricordato i legami di partnership che legano il gruppo bancario a Cattolica Assicurazioni, illustrando il nuovo progetto di collaborazione nel campo della bancassicurazione. “Dopo le attività nel settore vita, risparmio e previdenza offriremo alla nostra clientela una ulteriore opportunità nel comparto danni – ha detto Minolfi –. Da ottobre sarà infatti operativa la nuova struttura di bancassicurazione danni, che prenderà avvio tramite la compagnia Verona Assicurazioni per fornire prodotti e servizi innovativi quanto tangibili. Un segnale che per il Banco questa partnership con Cattolica continua a essere sinonimo di successo, e che insieme abbiamo il desiderio di dare una forma moderna e adeguata alle esigenze della clientela”.  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI PRESENTA “AUTOTUTOR” IL SERVIZIO DI PRONTA ASSISTENZA IN CASO DI INCIDENTE TAMPONAMENTO ALL’INCROCIO, SERVE UNA MANO? ORA “ARRIVANO I VOSTRI”… IN SCOOTER  
 
Verona, 1 luglio 2004 - Un intervento professionale e risolutivo nel momento del bisogno, quando l’automobilista che ha subito un incidente si trova a dover affrontare i piccoli e grandi disagi legati alla raccolta dei dati, alla stesura della constatazione amichevole oppure quando c’è una contestazione o serve assistenza per la vettura danneggiata. Insomma, un aiuto efficiente e tempestivo per affrontare e superare una situazione di difficoltà che si può presentare nel caotico traffico cittadino. Da domani questo “difensore” degli automobilisti diventerà una realtà, grazie al progetto Autotutor lanciato dal Gruppo Cattolica Assicurazioni con il significativo slogan “Arrivano i vostri”. L’iniziativa, presentata oggi a Verona, rappresenta una novità assoluta per il mercato assicurativo italiano, e ha l’obiettivo di trasformare l’assicurato in un cliente “privilegiato”, facendogli sentire la presenza tangibile e determinante della Compagnia proprio nel momento in cui un piccolo tamponamento o una “toccata” all’incrocio rischierebbero di rovinargli la giornata. Il progetto Autotutor è nato per affrontare una situazione potenzialmente problematica con un mix di tempestività e di semplicità. Ecco come funziona il meccanismo di intervento. In caso di incidente, l’automobilista assicurato con una delle compagnie del Gruppo chiama il numero verde del call center che invia subito sul posto un assistente in scooter (Cattolica Assicurazioni ha optato per una "flotta" di Piaggio Liberty 125); mezzo che garantisce la massima rapidità. Raggiunto il luogo del sinistro l’addetto fornisce agli automobilisti coinvolti l’assistenza necessaria per compilare la constatazione, fotografa i danni ai veicoli, contatta una carrozzeria convenzionata e se necessario chiama il carro attrezzi e consegna all’assicurato una vettura sostitutiva. A questo punto l’automobilista non si deve più preoccupare della parte burocratica: l’assistente di Cattolica, al rientro in sede, curerà anche il resto della procedura, contattando il call center per l’apertura della pratica e per le procedure amministrative. Il progetto Autotutor, lanciato dal Gruppo Cattolica con la collaborazione di Piaggio che ha fornito gli scooter, prenderà il via domani nelle due aree-test di Verona (con quattro assistenti in grado di coprire il capoluogo e i comuni limitrofi) e Milano (con sei scooter che interverranno in tutta la città). Alla presentazione di Autotutor sono intervenuti il presidente di Cattolica Assicurazioni, Giuseppe Camadini, con il direttore generale Ezio Paolo Reggia e il vicedirettore generale Paola Boscaini, il presidente del gruppo Piaggio, Roberto Colaninno, e il direttore generale del Banco Popolare di Verona e Novara, Massimo Minolfi. Nel suo indirizzo di saluto il presidente Camadini ha sottolineato che “il progetto Autotutor conferma il desiderio di Cattolica di essere vicina ai propri assicurati, con un esperimento tangibile e un impegno concreto per la buona riuscita dell’iniziativa”. “L’innovativo progetto Autotutor conferma l’impegno a tutto campo di Cattolica per un costante miglioramento del servizio alla clientela”, ha aggiunto il direttore generale della Compagnia assicurativa veronese, Ezio Paolo Reggia. “Crediamo che farsi trovare pronti e disponibili accanto ai propri assicurati in una fase cruciale come quella del sinistro sia il modo migliore per dimostrare che per Cattolica assistenza e supporto non sono solo parole o vaghi obiettivi, ma un impegno concreto e quotidiano, al centro di una strategia di attenzione verso il cliente. Autotutor è la prima di una serie di iniziative capaci di “traghettare” la cultura della compagnia di assicurazioni da una società di servizi a un servizio”. Il vicedirettore generale Paola Boscaini ha precisato che “con questa iniziativa Cattolica diventa la prima Compagnia in Italia capace di garantire un’assistenza reale ai propri clienti nel momento del bisogno. Al verificarsi dell’incidente – ha spiegato – basta una chiamata al numero verde 800-202828 e gli assistenti motorizzati si occuperanno di tutto, dalla raccolta dei dati alla richiesta di carro attrezzi e auto sostitutiva, fino a riconsegnare all’assicurato, a casa propria, la vettura riparata dal carrozziere convenzionato”. Il presidente del gruppo Piaggio, Roberto Colaninno, ha fatto propria la visione del servizio a tutto campo alla clientela, aggiungendo che “la sicurezza della circolazione rientra nei nostri obiettivi prioritari, tanto più se in un’iniziativa come questa la tranquillità è garantita da una compagnia come Cattolica Assicurazioni”. Il direttore generale del Banco Popolare di Verona e Novara, Massimo Minolfi, ha ricordato i legami di partnership che legano il gruppo bancario a Cattolica Assicurazioni, illustrando il nuovo progetto di collaborazione nel campo della bancassicurazione. “Dopo le attività nel settore vita, risparmio e previdenza offriremo alla nostra clientela una ulteriore opportunità nel comparto danni – ha detto Minolfi –. Da ottobre sarà infatti operativa la nuova struttura di bancassicurazione danni, che prenderà avvio tramite la compagnia Verona Assicurazioni per fornire prodotti e servizi innovativi quanto tangibili. Un segnale che per il Banco questa partnership con Cattolica continua a essere sinonimo di successo, e che insieme abbiamo il desiderio di dare una forma moderna e adeguata alle esigenze della clientela”.  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI PRESENTA “AUTOTUTOR” IL SERVIZIO DI PRONTA ASSISTENZA IN CASO DI INCIDENTE TAMPONAMENTO ALL’INCROCIO, SERVE UNA MANO? ORA “ARRIVANO I VOSTRI”… IN SCOOTER  
 
Verona, 1 luglio 2004 - Un intervento professionale e risolutivo nel momento del bisogno, quando l’automobilista che ha subito un incidente si trova a dover affrontare i piccoli e grandi disagi legati alla raccolta dei dati, alla stesura della constatazione amichevole oppure quando c’è una contestazione o serve assistenza per la vettura danneggiata. Insomma, un aiuto efficiente e tempestivo per affrontare e superare una situazione di difficoltà che si può presentare nel caotico traffico cittadino. Da domani questo “difensore” degli automobilisti diventerà una realtà, grazie al progetto Autotutor lanciato dal Gruppo Cattolica Assicurazioni con il significativo slogan “Arrivano i vostri”. L’iniziativa, presentata oggi a Verona, rappresenta una novità assoluta per il mercato assicurativo italiano, e ha l’obiettivo di trasformare l’assicurato in un cliente “privilegiato”, facendogli sentire la presenza tangibile e determinante della Compagnia proprio nel momento in cui un piccolo tamponamento o una “toccata” all’incrocio rischierebbero di rovinargli la giornata. Il progetto Autotutor è nato per affrontare una situazione potenzialmente problematica con un mix di tempestività e di semplicità. Ecco come funziona il meccanismo di intervento. In caso di incidente, l’automobilista assicurato con una delle compagnie del Gruppo chiama il numero verde del call center che invia subito sul posto un assistente in scooter (Cattolica Assicurazioni ha optato per una "flotta" di Piaggio Liberty 125); mezzo che garantisce la massima rapidità. Raggiunto il luogo del sinistro l’addetto fornisce agli automobilisti coinvolti l’assistenza necessaria per compilare la constatazione, fotografa i danni ai veicoli, contatta una carrozzeria convenzionata e se necessario chiama il carro attrezzi e consegna all’assicurato una vettura sostitutiva. A questo punto l’automobilista non si deve più preoccupare della parte burocratica: l’assistente di Cattolica, al rientro in sede, curerà anche il resto della procedura, contattando il call center per l’apertura della pratica e per le procedure amministrative. Il progetto Autotutor, lanciato dal Gruppo Cattolica con la collaborazione di Piaggio che ha fornito gli scooter, prenderà il via domani nelle due aree-test di Verona (con quattro assistenti in grado di coprire il capoluogo e i comuni limitrofi) e Milano (con sei scooter che interverranno in tutta la città). Alla presentazione di Autotutor sono intervenuti il presidente di Cattolica Assicurazioni, Giuseppe Camadini, con il direttore generale Ezio Paolo Reggia e il vicedirettore generale Paola Boscaini, il presidente del gruppo Piaggio, Roberto Colaninno, e il direttore generale del Banco Popolare di Verona e Novara, Massimo Minolfi. Nel suo indirizzo di saluto il presidente Camadini ha sottolineato che “il progetto Autotutor conferma il desiderio di Cattolica di essere vicina ai propri assicurati, con un esperimento tangibile e un impegno concreto per la buona riuscita dell’iniziativa”. “L’innovativo progetto Autotutor conferma l’impegno a tutto campo di Cattolica per un costante miglioramento del servizio alla clientela”, ha aggiunto il direttore generale della Compagnia assicurativa veronese, Ezio Paolo Reggia. “Crediamo che farsi trovare pronti e disponibili accanto ai propri assicurati in una fase cruciale come quella del sinistro sia il modo migliore per dimostrare che per Cattolica assistenza e supporto non sono solo parole o vaghi obiettivi, ma un impegno concreto e quotidiano, al centro di una strategia di attenzione verso il cliente. Autotutor è la prima di una serie di iniziative capaci di “traghettare” la cultura della compagnia di assicurazioni da una società di servizi a un servizio”. Il vicedirettore generale Paola Boscaini ha precisato che “con questa iniziativa Cattolica diventa la prima Compagnia in Italia capace di garantire un’assistenza reale ai propri clienti nel momento del bisogno. Al verificarsi dell’incidente – ha spiegato – basta una chiamata al numero verde 800-202828 e gli assistenti motorizzati si occuperanno di tutto, dalla raccolta dei dati alla richiesta di carro attrezzi e auto sostitutiva, fino a riconsegnare all’assicurato, a casa propria, la vettura riparata dal carrozziere convenzionato”. Il presidente del gruppo Piaggio, Roberto Colaninno, ha fatto propria la visione del servizio a tutto campo alla clientela, aggiungendo che “la sicurezza della circolazione rientra nei nostri obiettivi prioritari, tanto più se in un’iniziativa come questa la tranquillità è garantita da una compagnia come Cattolica Assicurazioni”. Il direttore generale del Banco Popolare di Verona e Novara, Massimo Minolfi, ha ricordato i legami di partnership che legano il gruppo bancario a Cattolica Assicurazioni, illustrando il nuovo progetto di collaborazione nel campo della bancassicurazione. “Dopo le attività nel settore vita, risparmio e previdenza offriremo alla nostra clientela una ulteriore opportunità nel comparto danni – ha detto Minolfi –. Da ottobre sarà infatti operativa la nuova struttura di bancassicurazione danni, che prenderà avvio tramite la compagnia Verona Assicurazioni per fornire prodotti e servizi innovativi quanto tangibili. Un segnale che per il Banco questa partnership con Cattolica continua a essere sinonimo di successo, e che insieme abbiamo il desiderio di dare una forma moderna e adeguata alle esigenze della clientela”.  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI PRESENTA “AUTOTUTOR” IL SERVIZIO DI PRONTA ASSISTENZA IN CASO DI INCIDENTE TAMPONAMENTO ALL’INCROCIO, SERVE UNA MANO? ORA “ARRIVANO I VOSTRI”… IN SCOOTER  
 
Verona, 1 luglio 2004 - Un intervento professionale e risolutivo nel momento del bisogno, quando l’automobilista che ha subito un incidente si trova a dover affrontare i piccoli e grandi disagi legati alla raccolta dei dati, alla stesura della constatazione amichevole oppure quando c’è una contestazione o serve assistenza per la vettura danneggiata. Insomma, un aiuto efficiente e tempestivo per affrontare e superare una situazione di difficoltà che si può presentare nel caotico traffico cittadino. Da domani questo “difensore” degli automobilisti diventerà una realtà, grazie al progetto Autotutor lanciato dal Gruppo Cattolica Assicurazioni con il significativo slogan “Arrivano i vostri”. L’iniziativa, presentata oggi a Verona, rappresenta una novità assoluta per il mercato assicurativo italiano, e ha l’obiettivo di trasformare l’assicurato in un cliente “privilegiato”, facendogli sentire la presenza tangibile e determinante della Compagnia proprio nel momento in cui un piccolo tamponamento o una “toccata” all’incrocio rischierebbero di rovinargli la giornata. Il progetto Autotutor è nato per affrontare una situazione potenzialmente problematica con un mix di tempestività e di semplicità. Ecco come funziona il meccanismo di intervento. In caso di incidente, l’automobilista assicurato con una delle compagnie del Gruppo chiama il numero verde del call center che invia subito sul posto un assistente in scooter (Cattolica Assicurazioni ha optato per una "flotta" di Piaggio Liberty 125); mezzo che garantisce la massima rapidità. Raggiunto il luogo del sinistro l’addetto fornisce agli automobilisti coinvolti l’assistenza necessaria per compilare la constatazione, fotografa i danni ai veicoli, contatta una carrozzeria convenzionata e se necessario chiama il carro attrezzi e consegna all’assicurato una vettura sostitutiva. A questo punto l’automobilista non si deve più preoccupare della parte burocratica: l’assistente di Cattolica, al rientro in sede, curerà anche il resto della procedura, contattando il call center per l’apertura della pratica e per le procedure amministrative. Il progetto Autotutor, lanciato dal Gruppo Cattolica con la collaborazione di Piaggio che ha fornito gli scooter, prenderà il via domani nelle due aree-test di Verona (con quattro assistenti in grado di coprire il capoluogo e i comuni limitrofi) e Milano (con sei scooter che interverranno in tutta la città). Alla presentazione di Autotutor sono intervenuti il presidente di Cattolica Assicurazioni, Giuseppe Camadini, con il direttore generale Ezio Paolo Reggia e il vicedirettore generale Paola Boscaini, il presidente del gruppo Piaggio, Roberto Colaninno, e il direttore generale del Banco Popolare di Verona e Novara, Massimo Minolfi. Nel suo indirizzo di saluto il presidente Camadini ha sottolineato che “il progetto Autotutor conferma il desiderio di Cattolica di essere vicina ai propri assicurati, con un esperimento tangibile e un impegno concreto per la buona riuscita dell’iniziativa”. “L’innovativo progetto Autotutor conferma l’impegno a tutto campo di Cattolica per un costante miglioramento del servizio alla clientela”, ha aggiunto il direttore generale della Compagnia assicurativa veronese, Ezio Paolo Reggia. “Crediamo che farsi trovare pronti e disponibili accanto ai propri assicurati in una fase cruciale come quella del sinistro sia il modo migliore per dimostrare che per Cattolica assistenza e supporto non sono solo parole o vaghi obiettivi, ma un impegno concreto e quotidiano, al centro di una strategia di attenzione verso il cliente. Autotutor è la prima di una serie di iniziative capaci di “traghettare” la cultura della compagnia di assicurazioni da una società di servizi a un servizio”. Il vicedirettore generale Paola Boscaini ha precisato che “con questa iniziativa Cattolica diventa la prima Compagnia in Italia capace di garantire un’assistenza reale ai propri clienti nel momento del bisogno. Al verificarsi dell’incidente – ha spiegato – basta una chiamata al numero verde 800-202828 e gli assistenti motorizzati si occuperanno di tutto, dalla raccolta dei dati alla richiesta di carro attrezzi e auto sostitutiva, fino a riconsegnare all’assicurato, a casa propria, la vettura riparata dal carrozziere convenzionato”. Il presidente del gruppo Piaggio, Roberto Colaninno, ha fatto propria la visione del servizio a tutto campo alla clientela, aggiungendo che “la sicurezza della circolazione rientra nei nostri obiettivi prioritari, tanto più se in un’iniziativa come questa la tranquillità è garantita da una compagnia come Cattolica Assicurazioni”. Il direttore generale del Banco Popolare di Verona e Novara, Massimo Minolfi, ha ricordato i legami di partnership che legano il gruppo bancario a Cattolica Assicurazioni, illustrando il nuovo progetto di collaborazione nel campo della bancassicurazione. “Dopo le attività nel settore vita, risparmio e previdenza offriremo alla nostra clientela una ulteriore opportunità nel comparto danni – ha detto Minolfi –. Da ottobre sarà infatti operativa la nuova struttura di bancassicurazione danni, che prenderà avvio tramite la compagnia Verona Assicurazioni per fornire prodotti e servizi innovativi quanto tangibili. Un segnale che per il Banco questa partnership con Cattolica continua a essere sinonimo di successo, e che insieme abbiamo il desiderio di dare una forma moderna e adeguata alle esigenze della clientela”.  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI PRESENTA “AUTOTUTOR” IL SERVIZIO DI PRONTA ASSISTENZA IN CASO DI INCIDENTE TAMPONAMENTO ALL’INCROCIO, SERVE UNA MANO? ORA “ARRIVANO I VOSTRI”… IN SCOOTER  
 
Verona, 1 luglio 2004 - Un intervento professionale e risolutivo nel momento del bisogno, quando l’automobilista che ha subito un incidente si trova a dover affrontare i piccoli e grandi disagi legati alla raccolta dei dati, alla stesura della constatazione amichevole oppure quando c’è una contestazione o serve assistenza per la vettura danneggiata. Insomma, un aiuto efficiente e tempestivo per affrontare e superare una situazione di difficoltà che si può presentare nel caotico traffico cittadino. Da domani questo “difensore” degli automobilisti diventerà una realtà, grazie al progetto Autotutor lanciato dal Gruppo Cattolica Assicurazioni con il significativo slogan “Arrivano i vostri”. L’iniziativa, presentata oggi a Verona, rappresenta una novità assoluta per il mercato assicurativo italiano, e ha l’obiettivo di trasformare l’assicurato in un cliente “privilegiato”, facendogli sentire la presenza tangibile e determinante della Compagnia proprio nel momento in cui un piccolo tamponamento o una “toccata” all’incrocio rischierebbero di rovinargli la giornata. Il progetto Autotutor è nato per affrontare una situazione potenzialmente problematica con un mix di tempestività e di semplicità. Ecco come funziona il meccanismo di intervento. In caso di incidente, l’automobilista assicurato con una delle compagnie del Gruppo chiama il numero verde del call center che invia subito sul posto un assistente in scooter (Cattolica Assicurazioni ha optato per una "flotta" di Piaggio Liberty 125); mezzo che garantisce la massima rapidità. Raggiunto il luogo del sinistro l’addetto fornisce agli automobilisti coinvolti l’assistenza necessaria per compilare la constatazione, fotografa i danni ai veicoli, contatta una carrozzeria convenzionata e se necessario chiama il carro attrezzi e consegna all’assicurato una vettura sostitutiva. A questo punto l’automobilista non si deve più preoccupare della parte burocratica: l’assistente di Cattolica, al rientro in sede, curerà anche il resto della procedura, contattando il call center per l’apertura della pratica e per le procedure amministrative. Il progetto Autotutor, lanciato dal Gruppo Cattolica con la collaborazione di Piaggio che ha fornito gli scooter, prenderà il via domani nelle due aree-test di Verona (con quattro assistenti in grado di coprire il capoluogo e i comuni limitrofi) e Milano (con sei scooter che interverranno in tutta la città). Alla presentazione di Autotutor sono intervenuti il presidente di Cattolica Assicurazioni, Giuseppe Camadini, con il direttore generale Ezio Paolo Reggia e il vicedirettore generale Paola Boscaini, il presidente del gruppo Piaggio, Roberto Colaninno, e il direttore generale del Banco Popolare di Verona e Novara, Massimo Minolfi. Nel suo indirizzo di saluto il presidente Camadini ha sottolineato che “il progetto Autotutor conferma il desiderio di Cattolica di essere vicina ai propri assicurati, con un esperimento tangibile e un impegno concreto per la buona riuscita dell’iniziativa”. “L’innovativo progetto Autotutor conferma l’impegno a tutto campo di Cattolica per un costante miglioramento del servizio alla clientela”, ha aggiunto il direttore generale della Compagnia assicurativa veronese, Ezio Paolo Reggia. “Crediamo che farsi trovare pronti e disponibili accanto ai propri assicurati in una fase cruciale come quella del sinistro sia il modo migliore per dimostrare che per Cattolica assistenza e supporto non sono solo parole o vaghi obiettivi, ma un impegno concreto e quotidiano, al centro di una strategia di attenzione verso il cliente. Autotutor è la prima di una serie di iniziative capaci di “traghettare” la cultura della compagnia di assicurazioni da una società di servizi a un servizio”. Il vicedirettore generale Paola Boscaini ha precisato che “con questa iniziativa Cattolica diventa la prima Compagnia in Italia capace di garantire un’assistenza reale ai propri clienti nel momento del bisogno. Al verificarsi dell’incidente – ha spiegato – basta una chiamata al numero verde 800-202828 e gli assistenti motorizzati si occuperanno di tutto, dalla raccolta dei dati alla richiesta di carro attrezzi e auto sostitutiva, fino a riconsegnare all’assicurato, a casa propria, la vettura riparata dal carrozziere convenzionato”. Il presidente del gruppo Piaggio, Roberto Colaninno, ha fatto propria la visione del servizio a tutto campo alla clientela, aggiungendo che “la sicurezza della circolazione rientra nei nostri obiettivi prioritari, tanto più se in un’iniziativa come questa la tranquillità è garantita da una compagnia come Cattolica Assicurazioni”. Il direttore generale del Banco Popolare di Verona e Novara, Massimo Minolfi, ha ricordato i legami di partnership che legano il gruppo bancario a Cattolica Assicurazioni, illustrando il nuovo progetto di collaborazione nel campo della bancassicurazione. “Dopo le attività nel settore vita, risparmio e previdenza offriremo alla nostra clientela una ulteriore opportunità nel comparto danni – ha detto Minolfi –. Da ottobre sarà infatti operativa la nuova struttura di bancassicurazione danni, che prenderà avvio tramite la compagnia Verona Assicurazioni per fornire prodotti e servizi innovativi quanto tangibili. Un segnale che per il Banco questa partnership con Cattolica continua a essere sinonimo di successo, e che insieme abbiamo il desiderio di dare una forma moderna e adeguata alle esigenze della clientela”.  
   
   
LLOYD ADRIATICO RINUNCIA ALLA RIVALSA VERSO I CLIENTI SENZA PATENTINO  
 
Trieste, 1 giugno 2004 - Il Lloyd Adriatico non applicherà, fino al 30/09/2004, la rivalsa in caso di incidente per i clienti privi del patentino per i ciclomotori. L'entrata in vigore, dal primo luglio, della normativa che prevede il patentino obbligatorio per i minorenni, infatti, sta incontrando difficoltà pratiche di applicazione. Ad oggi i ragazzi che hanno superato l'esame per il patentino sono 270mila, secondo i dati del Ced della Motorizzazione Civile. Rimane dunque alto il numero dei giovani in attesa di conseguire il certificato, che auspicabilmente concluderanno l'esame nel minor tempo possibile. La rinuncia alla rivalsa verso i clienti privi del patentino testimonia la costante attenzione che la Compagnia rivolge ai giovani e si inquadra nell'ambito delle numerose iniziative intraprese a loro favore, tra cui va ricordata la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale lanciata lo scorso aprile. Il Lloyd Adriatico ha infatti prodotto un video dal titolo "Life is beautiful" www.Lifeisbeautiful.it  che ha riscosso grande attenzione da parte dei giovani, delle scuole e dei media.  
   
   
LLOYD ADRIATICO RINUNCIA ALLA RIVALSA VERSO I CLIENTI SENZA PATENTINO  
 
Trieste, 1 giugno 2004 - Il Lloyd Adriatico non applicherà, fino al 30/09/2004, la rivalsa in caso di incidente per i clienti privi del patentino per i ciclomotori. L'entrata in vigore, dal primo luglio, della normativa che prevede il patentino obbligatorio per i minorenni, infatti, sta incontrando difficoltà pratiche di applicazione. Ad oggi i ragazzi che hanno superato l'esame per il patentino sono 270mila, secondo i dati del Ced della Motorizzazione Civile. Rimane dunque alto il numero dei giovani in attesa di conseguire il certificato, che auspicabilmente concluderanno l'esame nel minor tempo possibile. La rinuncia alla rivalsa verso i clienti privi del patentino testimonia la costante attenzione che la Compagnia rivolge ai giovani e si inquadra nell'ambito delle numerose iniziative intraprese a loro favore, tra cui va ricordata la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale lanciata lo scorso aprile. Il Lloyd Adriatico ha infatti prodotto un video dal titolo "Life is beautiful" www.Lifeisbeautiful.it  che ha riscosso grande attenzione da parte dei giovani, delle scuole e dei media.  
   
   
LLOYD ADRIATICO RINUNCIA ALLA RIVALSA VERSO I CLIENTI SENZA PATENTINO  
 
Trieste, 1 giugno 2004 - Il Lloyd Adriatico non applicherà, fino al 30/09/2004, la rivalsa in caso di incidente per i clienti privi del patentino per i ciclomotori. L'entrata in vigore, dal primo luglio, della normativa che prevede il patentino obbligatorio per i minorenni, infatti, sta incontrando difficoltà pratiche di applicazione. Ad oggi i ragazzi che hanno superato l'esame per il patentino sono 270mila, secondo i dati del Ced della Motorizzazione Civile. Rimane dunque alto il numero dei giovani in attesa di conseguire il certificato, che auspicabilmente concluderanno l'esame nel minor tempo possibile. La rinuncia alla rivalsa verso i clienti privi del patentino testimonia la costante attenzione che la Compagnia rivolge ai giovani e si inquadra nell'ambito delle numerose iniziative intraprese a loro favore, tra cui va ricordata la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale lanciata lo scorso aprile. Il Lloyd Adriatico ha infatti prodotto un video dal titolo "Life is beautiful" www.Lifeisbeautiful.it  che ha riscosso grande attenzione da parte dei giovani, delle scuole e dei media.  
   
   
LLOYD ADRIATICO RINUNCIA ALLA RIVALSA VERSO I CLIENTI SENZA PATENTINO  
 
Trieste, 1 giugno 2004 - Il Lloyd Adriatico non applicherà, fino al 30/09/2004, la rivalsa in caso di incidente per i clienti privi del patentino per i ciclomotori. L'entrata in vigore, dal primo luglio, della normativa che prevede il patentino obbligatorio per i minorenni, infatti, sta incontrando difficoltà pratiche di applicazione. Ad oggi i ragazzi che hanno superato l'esame per il patentino sono 270mila, secondo i dati del Ced della Motorizzazione Civile. Rimane dunque alto il numero dei giovani in attesa di conseguire il certificato, che auspicabilmente concluderanno l'esame nel minor tempo possibile. La rinuncia alla rivalsa verso i clienti privi del patentino testimonia la costante attenzione che la Compagnia rivolge ai giovani e si inquadra nell'ambito delle numerose iniziative intraprese a loro favore, tra cui va ricordata la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale lanciata lo scorso aprile. Il Lloyd Adriatico ha infatti prodotto un video dal titolo "Life is beautiful" www.Lifeisbeautiful.it  che ha riscosso grande attenzione da parte dei giovani, delle scuole e dei media.  
   
   
LLOYD ADRIATICO RINUNCIA ALLA RIVALSA VERSO I CLIENTI SENZA PATENTINO  
 
Trieste, 1 giugno 2004 - Il Lloyd Adriatico non applicherà, fino al 30/09/2004, la rivalsa in caso di incidente per i clienti privi del patentino per i ciclomotori. L'entrata in vigore, dal primo luglio, della normativa che prevede il patentino obbligatorio per i minorenni, infatti, sta incontrando difficoltà pratiche di applicazione. Ad oggi i ragazzi che hanno superato l'esame per il patentino sono 270mila, secondo i dati del Ced della Motorizzazione Civile. Rimane dunque alto il numero dei giovani in attesa di conseguire il certificato, che auspicabilmente concluderanno l'esame nel minor tempo possibile. La rinuncia alla rivalsa verso i clienti privi del patentino testimonia la costante attenzione che la Compagnia rivolge ai giovani e si inquadra nell'ambito delle numerose iniziative intraprese a loro favore, tra cui va ricordata la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale lanciata lo scorso aprile. Il Lloyd Adriatico ha infatti prodotto un video dal titolo "Life is beautiful" www.Lifeisbeautiful.it  che ha riscosso grande attenzione da parte dei giovani, delle scuole e dei media.  
   
   
LLOYD ADRIATICO RINUNCIA ALLA RIVALSA VERSO I CLIENTI SENZA PATENTINO  
 
Trieste, 1 giugno 2004 - Il Lloyd Adriatico non applicherà, fino al 30/09/2004, la rivalsa in caso di incidente per i clienti privi del patentino per i ciclomotori. L'entrata in vigore, dal primo luglio, della normativa che prevede il patentino obbligatorio per i minorenni, infatti, sta incontrando difficoltà pratiche di applicazione. Ad oggi i ragazzi che hanno superato l'esame per il patentino sono 270mila, secondo i dati del Ced della Motorizzazione Civile. Rimane dunque alto il numero dei giovani in attesa di conseguire il certificato, che auspicabilmente concluderanno l'esame nel minor tempo possibile. La rinuncia alla rivalsa verso i clienti privi del patentino testimonia la costante attenzione che la Compagnia rivolge ai giovani e si inquadra nell'ambito delle numerose iniziative intraprese a loro favore, tra cui va ricordata la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale lanciata lo scorso aprile. Il Lloyd Adriatico ha infatti prodotto un video dal titolo "Life is beautiful" www.Lifeisbeautiful.it  che ha riscosso grande attenzione da parte dei giovani, delle scuole e dei media.  
   
   
RYANAIR LANCIA L’INIZIATIVA “ETICHETTA IL TUO BAGAGLIO” E CHIEDE AI PROPRI CLIENTI DI ETICHETTARE I LORO BAGAGLI PRIMA DI ARRIVARE IN AEROPORTO  
 
Milano 1 luglio 2004 - Ryanair, ieri ha annunciato di chiedere ai propri passeggeri di assicurarsi che tutti i bagagli abbiano la targhetta identificativa prima dell’arrivo in aeroporto. Caroline Green, Responsabile Customer Service Ryanair, ha detto: “Ryanair ha il livello più basso di bagagli smarriti di tutto il settore, per esempio a Maggio 2004 abbiamo avuto solo 0.83 bagagli smarriti ogni 1000 passeggeri paragonati a British Airways con 14.0 ogni 1000 passeggeri. Comunque, nella spiacevole eventualità in cui il bagaglio di un passeggero Ryanair venga smarrito vogliamo assicurare che sarà restituito al legittimo proprietario il prima possibile e per questo motivo noi incitiamo i nostri clienti ad etichettare il loro bagaglio prima di arrivare in aeroporto. Raccomandiamo che l’etichetta contenga il numero di conferma della prenotazione, il nome, l’indirizzo e i numeri di telefono con i prefissi internazionali. L’appello di oggi per incoraggiare ad avere una maggior cura nell’identificazione del bagaglio è per supportare il già eccellente standard del customer service, al quale lavoriamo continuamente per migliorare. Stiamo facendo tutto ciò che possiamo per garantire che i bagagli non vengano smarriti e i passeggeri etichettando i propri bagagli possono aiutare ad assicurare che il bagaglio venga restituito loro velocemente nella rara occasione in cui un bagaglio vada smarrito. Ieri abbiamo inaugurato dei miglioramenti alla tolleranza del bagaglio a mano, incrementando il limite massimo consentito da 7 a 10 kg.”  
   
   
RYANAIR LANCIA L’INIZIATIVA “ETICHETTA IL TUO BAGAGLIO” E CHIEDE AI PROPRI CLIENTI DI ETICHETTARE I LORO BAGAGLI PRIMA DI ARRIVARE IN AEROPORTO  
 
Milano 1 luglio 2004 - Ryanair, ieri ha annunciato di chiedere ai propri passeggeri di assicurarsi che tutti i bagagli abbiano la targhetta identificativa prima dell’arrivo in aeroporto. Caroline Green, Responsabile Customer Service Ryanair, ha detto: “Ryanair ha il livello più basso di bagagli smarriti di tutto il settore, per esempio a Maggio 2004 abbiamo avuto solo 0.83 bagagli smarriti ogni 1000 passeggeri paragonati a British Airways con 14.0 ogni 1000 passeggeri. Comunque, nella spiacevole eventualità in cui il bagaglio di un passeggero Ryanair venga smarrito vogliamo assicurare che sarà restituito al legittimo proprietario il prima possibile e per questo motivo noi incitiamo i nostri clienti ad etichettare il loro bagaglio prima di arrivare in aeroporto. Raccomandiamo che l’etichetta contenga il numero di conferma della prenotazione, il nome, l’indirizzo e i numeri di telefono con i prefissi internazionali. L’appello di oggi per incoraggiare ad avere una maggior cura nell’identificazione del bagaglio è per supportare il già eccellente standard del customer service, al quale lavoriamo continuamente per migliorare. Stiamo facendo tutto ciò che possiamo per garantire che i bagagli non vengano smarriti e i passeggeri etichettando i propri bagagli possono aiutare ad assicurare che il bagaglio venga restituito loro velocemente nella rara occasione in cui un bagaglio vada smarrito. Ieri abbiamo inaugurato dei miglioramenti alla tolleranza del bagaglio a mano, incrementando il limite massimo consentito da 7 a 10 kg.”  
   
   
RYANAIR LANCIA L’INIZIATIVA “ETICHETTA IL TUO BAGAGLIO” E CHIEDE AI PROPRI CLIENTI DI ETICHETTARE I LORO BAGAGLI PRIMA DI ARRIVARE IN AEROPORTO  
 
Milano 1 luglio 2004 - Ryanair, ieri ha annunciato di chiedere ai propri passeggeri di assicurarsi che tutti i bagagli abbiano la targhetta identificativa prima dell’arrivo in aeroporto. Caroline Green, Responsabile Customer Service Ryanair, ha detto: “Ryanair ha il livello più basso di bagagli smarriti di tutto il settore, per esempio a Maggio 2004 abbiamo avuto solo 0.83 bagagli smarriti ogni 1000 passeggeri paragonati a British Airways con 14.0 ogni 1000 passeggeri. Comunque, nella spiacevole eventualità in cui il bagaglio di un passeggero Ryanair venga smarrito vogliamo assicurare che sarà restituito al legittimo proprietario il prima possibile e per questo motivo noi incitiamo i nostri clienti ad etichettare il loro bagaglio prima di arrivare in aeroporto. Raccomandiamo che l’etichetta contenga il numero di conferma della prenotazione, il nome, l’indirizzo e i numeri di telefono con i prefissi internazionali. L’appello di oggi per incoraggiare ad avere una maggior cura nell’identificazione del bagaglio è per supportare il già eccellente standard del customer service, al quale lavoriamo continuamente per migliorare. Stiamo facendo tutto ciò che possiamo per garantire che i bagagli non vengano smarriti e i passeggeri etichettando i propri bagagli possono aiutare ad assicurare che il bagaglio venga restituito loro velocemente nella rara occasione in cui un bagaglio vada smarrito. Ieri abbiamo inaugurato dei miglioramenti alla tolleranza del bagaglio a mano, incrementando il limite massimo consentito da 7 a 10 kg.”  
   
   
RYANAIR LANCIA L’INIZIATIVA “ETICHETTA IL TUO BAGAGLIO” E CHIEDE AI PROPRI CLIENTI DI ETICHETTARE I LORO BAGAGLI PRIMA DI ARRIVARE IN AEROPORTO  
 
Milano 1 luglio 2004 - Ryanair, ieri ha annunciato di chiedere ai propri passeggeri di assicurarsi che tutti i bagagli abbiano la targhetta identificativa prima dell’arrivo in aeroporto. Caroline Green, Responsabile Customer Service Ryanair, ha detto: “Ryanair ha il livello più basso di bagagli smarriti di tutto il settore, per esempio a Maggio 2004 abbiamo avuto solo 0.83 bagagli smarriti ogni 1000 passeggeri paragonati a British Airways con 14.0 ogni 1000 passeggeri. Comunque, nella spiacevole eventualità in cui il bagaglio di un passeggero Ryanair venga smarrito vogliamo assicurare che sarà restituito al legittimo proprietario il prima possibile e per questo motivo noi incitiamo i nostri clienti ad etichettare il loro bagaglio prima di arrivare in aeroporto. Raccomandiamo che l’etichetta contenga il numero di conferma della prenotazione, il nome, l’indirizzo e i numeri di telefono con i prefissi internazionali. L’appello di oggi per incoraggiare ad avere una maggior cura nell’identificazione del bagaglio è per supportare il già eccellente standard del customer service, al quale lavoriamo continuamente per migliorare. Stiamo facendo tutto ciò che possiamo per garantire che i bagagli non vengano smarriti e i passeggeri etichettando i propri bagagli possono aiutare ad assicurare che il bagaglio venga restituito loro velocemente nella rara occasione in cui un bagaglio vada smarrito. Ieri abbiamo inaugurato dei miglioramenti alla tolleranza del bagaglio a mano, incrementando il limite massimo consentito da 7 a 10 kg.”  
   
   
RYANAIR LANCIA L’INIZIATIVA “ETICHETTA IL TUO BAGAGLIO” E CHIEDE AI PROPRI CLIENTI DI ETICHETTARE I LORO BAGAGLI PRIMA DI ARRIVARE IN AEROPORTO  
 
Milano 1 luglio 2004 - Ryanair, ieri ha annunciato di chiedere ai propri passeggeri di assicurarsi che tutti i bagagli abbiano la targhetta identificativa prima dell’arrivo in aeroporto. Caroline Green, Responsabile Customer Service Ryanair, ha detto: “Ryanair ha il livello più basso di bagagli smarriti di tutto il settore, per esempio a Maggio 2004 abbiamo avuto solo 0.83 bagagli smarriti ogni 1000 passeggeri paragonati a British Airways con 14.0 ogni 1000 passeggeri. Comunque, nella spiacevole eventualità in cui il bagaglio di un passeggero Ryanair venga smarrito vogliamo assicurare che sarà restituito al legittimo proprietario il prima possibile e per questo motivo noi incitiamo i nostri clienti ad etichettare il loro bagaglio prima di arrivare in aeroporto. Raccomandiamo che l’etichetta contenga il numero di conferma della prenotazione, il nome, l’indirizzo e i numeri di telefono con i prefissi internazionali. L’appello di oggi per incoraggiare ad avere una maggior cura nell’identificazione del bagaglio è per supportare il già eccellente standard del customer service, al quale lavoriamo continuamente per migliorare. Stiamo facendo tutto ciò che possiamo per garantire che i bagagli non vengano smarriti e i passeggeri etichettando i propri bagagli possono aiutare ad assicurare che il bagaglio venga restituito loro velocemente nella rara occasione in cui un bagaglio vada smarrito. Ieri abbiamo inaugurato dei miglioramenti alla tolleranza del bagaglio a mano, incrementando il limite massimo consentito da 7 a 10 kg.”  
   
   
RYANAIR LANCIA L’INIZIATIVA “ETICHETTA IL TUO BAGAGLIO” E CHIEDE AI PROPRI CLIENTI DI ETICHETTARE I LORO BAGAGLI PRIMA DI ARRIVARE IN AEROPORTO  
 
Milano 1 luglio 2004 - Ryanair, ieri ha annunciato di chiedere ai propri passeggeri di assicurarsi che tutti i bagagli abbiano la targhetta identificativa prima dell’arrivo in aeroporto. Caroline Green, Responsabile Customer Service Ryanair, ha detto: “Ryanair ha il livello più basso di bagagli smarriti di tutto il settore, per esempio a Maggio 2004 abbiamo avuto solo 0.83 bagagli smarriti ogni 1000 passeggeri paragonati a British Airways con 14.0 ogni 1000 passeggeri. Comunque, nella spiacevole eventualità in cui il bagaglio di un passeggero Ryanair venga smarrito vogliamo assicurare che sarà restituito al legittimo proprietario il prima possibile e per questo motivo noi incitiamo i nostri clienti ad etichettare il loro bagaglio prima di arrivare in aeroporto. Raccomandiamo che l’etichetta contenga il numero di conferma della prenotazione, il nome, l’indirizzo e i numeri di telefono con i prefissi internazionali. L’appello di oggi per incoraggiare ad avere una maggior cura nell’identificazione del bagaglio è per supportare il già eccellente standard del customer service, al quale lavoriamo continuamente per migliorare. Stiamo facendo tutto ciò che possiamo per garantire che i bagagli non vengano smarriti e i passeggeri etichettando i propri bagagli possono aiutare ad assicurare che il bagaglio venga restituito loro velocemente nella rara occasione in cui un bagaglio vada smarrito. Ieri abbiamo inaugurato dei miglioramenti alla tolleranza del bagaglio a mano, incrementando il limite massimo consentito da 7 a 10 kg.”  
   
   
DHL EXPRESS (ITALY) LANCIA UNA NUOVA SOLUZIONE DI PACKAGING:USA BOX, LA SCATOLA SPECIALE FINO A 5 KG DI CAPIENZA CHE PERMETTE DI INVIARE MERCE NEGLI USA IN MODO RAPIDO E CONVENIENTE GRAZIE AL NETWORK DHL AIRBORNE  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Dhl, leader mondiale nel settore espresso e logistica, mette da oggi a disposizione della propria clientela Usa Box, una novità tutta italiana che permette di spedire via aerea negli Stati Uniti a tariffa fissa fino ad un massimo di 5 Kg. Usa Box è una soluzione di packaging estremamente pratica, economica e funzionale, nata per soddisfare le esigenze di coloro che vogliono esportare negli Stati Uniti piccole quantità di merce (campioni, pezzi di ricambio o altri oggetti a scelta) a costi contenuti. Usa Box, completamente gratuita, può essere ritirata presso le Reception Dhl o richiesta al proprio referente commerciale dal cliente abbonato. La recente acquisizione del network terrestre di Airborne ha permesso a Dhl di rafforzare la propria posizione negli Stati Uniti, grazie al consolidamento delle operazioni di terra della società americana con il proprio network aereo. L'accordo, che ha portato a Dhl il 6% di quota di mercato nazionale di Airborne (terzo operatore statunitense nel settore trasporti) permette infatti a Dhl di offrire ai propri clienti un servizio ancora più veloce, affidabile e capillare su tutto il territorio degli Stati Uniti.  
   
   
DHL EXPRESS (ITALY) LANCIA UNA NUOVA SOLUZIONE DI PACKAGING:USA BOX, LA SCATOLA SPECIALE FINO A 5 KG DI CAPIENZA CHE PERMETTE DI INVIARE MERCE NEGLI USA IN MODO RAPIDO E CONVENIENTE GRAZIE AL NETWORK DHL AIRBORNE  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Dhl, leader mondiale nel settore espresso e logistica, mette da oggi a disposizione della propria clientela Usa Box, una novità tutta italiana che permette di spedire via aerea negli Stati Uniti a tariffa fissa fino ad un massimo di 5 Kg. Usa Box è una soluzione di packaging estremamente pratica, economica e funzionale, nata per soddisfare le esigenze di coloro che vogliono esportare negli Stati Uniti piccole quantità di merce (campioni, pezzi di ricambio o altri oggetti a scelta) a costi contenuti. Usa Box, completamente gratuita, può essere ritirata presso le Reception Dhl o richiesta al proprio referente commerciale dal cliente abbonato. La recente acquisizione del network terrestre di Airborne ha permesso a Dhl di rafforzare la propria posizione negli Stati Uniti, grazie al consolidamento delle operazioni di terra della società americana con il proprio network aereo. L'accordo, che ha portato a Dhl il 6% di quota di mercato nazionale di Airborne (terzo operatore statunitense nel settore trasporti) permette infatti a Dhl di offrire ai propri clienti un servizio ancora più veloce, affidabile e capillare su tutto il territorio degli Stati Uniti.  
   
   
DHL EXPRESS (ITALY) LANCIA UNA NUOVA SOLUZIONE DI PACKAGING:USA BOX, LA SCATOLA SPECIALE FINO A 5 KG DI CAPIENZA CHE PERMETTE DI INVIARE MERCE NEGLI USA IN MODO RAPIDO E CONVENIENTE GRAZIE AL NETWORK DHL AIRBORNE  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Dhl, leader mondiale nel settore espresso e logistica, mette da oggi a disposizione della propria clientela Usa Box, una novità tutta italiana che permette di spedire via aerea negli Stati Uniti a tariffa fissa fino ad un massimo di 5 Kg. Usa Box è una soluzione di packaging estremamente pratica, economica e funzionale, nata per soddisfare le esigenze di coloro che vogliono esportare negli Stati Uniti piccole quantità di merce (campioni, pezzi di ricambio o altri oggetti a scelta) a costi contenuti. Usa Box, completamente gratuita, può essere ritirata presso le Reception Dhl o richiesta al proprio referente commerciale dal cliente abbonato. La recente acquisizione del network terrestre di Airborne ha permesso a Dhl di rafforzare la propria posizione negli Stati Uniti, grazie al consolidamento delle operazioni di terra della società americana con il proprio network aereo. L'accordo, che ha portato a Dhl il 6% di quota di mercato nazionale di Airborne (terzo operatore statunitense nel settore trasporti) permette infatti a Dhl di offrire ai propri clienti un servizio ancora più veloce, affidabile e capillare su tutto il territorio degli Stati Uniti.  
   
   
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Milano, 1 luglio 2004 - Dhl, leader mondiale nel settore espresso e logistica, mette da oggi a disposizione della propria clientela Usa Box, una novità tutta italiana che permette di spedire via aerea negli Stati Uniti a tariffa fissa fino ad un massimo di 5 Kg. Usa Box è una soluzione di packaging estremamente pratica, economica e funzionale, nata per soddisfare le esigenze di coloro che vogliono esportare negli Stati Uniti piccole quantità di merce (campioni, pezzi di ricambio o altri oggetti a scelta) a costi contenuti. Usa Box, completamente gratuita, può essere ritirata presso le Reception Dhl o richiesta al proprio referente commerciale dal cliente abbonato. La recente acquisizione del network terrestre di Airborne ha permesso a Dhl di rafforzare la propria posizione negli Stati Uniti, grazie al consolidamento delle operazioni di terra della società americana con il proprio network aereo. L'accordo, che ha portato a Dhl il 6% di quota di mercato nazionale di Airborne (terzo operatore statunitense nel settore trasporti) permette infatti a Dhl di offrire ai propri clienti un servizio ancora più veloce, affidabile e capillare su tutto il territorio degli Stati Uniti.  
   
   
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Milano, 1 luglio 2004 - Dhl, leader mondiale nel settore espresso e logistica, mette da oggi a disposizione della propria clientela Usa Box, una novità tutta italiana che permette di spedire via aerea negli Stati Uniti a tariffa fissa fino ad un massimo di 5 Kg. Usa Box è una soluzione di packaging estremamente pratica, economica e funzionale, nata per soddisfare le esigenze di coloro che vogliono esportare negli Stati Uniti piccole quantità di merce (campioni, pezzi di ricambio o altri oggetti a scelta) a costi contenuti. Usa Box, completamente gratuita, può essere ritirata presso le Reception Dhl o richiesta al proprio referente commerciale dal cliente abbonato. La recente acquisizione del network terrestre di Airborne ha permesso a Dhl di rafforzare la propria posizione negli Stati Uniti, grazie al consolidamento delle operazioni di terra della società americana con il proprio network aereo. L'accordo, che ha portato a Dhl il 6% di quota di mercato nazionale di Airborne (terzo operatore statunitense nel settore trasporti) permette infatti a Dhl di offrire ai propri clienti un servizio ancora più veloce, affidabile e capillare su tutto il territorio degli Stati Uniti.  
   
   
DHL EXPRESS (ITALY) LANCIA UNA NUOVA SOLUZIONE DI PACKAGING:USA BOX, LA SCATOLA SPECIALE FINO A 5 KG DI CAPIENZA CHE PERMETTE DI INVIARE MERCE NEGLI USA IN MODO RAPIDO E CONVENIENTE GRAZIE AL NETWORK DHL AIRBORNE  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Dhl, leader mondiale nel settore espresso e logistica, mette da oggi a disposizione della propria clientela Usa Box, una novità tutta italiana che permette di spedire via aerea negli Stati Uniti a tariffa fissa fino ad un massimo di 5 Kg. Usa Box è una soluzione di packaging estremamente pratica, economica e funzionale, nata per soddisfare le esigenze di coloro che vogliono esportare negli Stati Uniti piccole quantità di merce (campioni, pezzi di ricambio o altri oggetti a scelta) a costi contenuti. Usa Box, completamente gratuita, può essere ritirata presso le Reception Dhl o richiesta al proprio referente commerciale dal cliente abbonato. La recente acquisizione del network terrestre di Airborne ha permesso a Dhl di rafforzare la propria posizione negli Stati Uniti, grazie al consolidamento delle operazioni di terra della società americana con il proprio network aereo. L'accordo, che ha portato a Dhl il 6% di quota di mercato nazionale di Airborne (terzo operatore statunitense nel settore trasporti) permette infatti a Dhl di offrire ai propri clienti un servizio ancora più veloce, affidabile e capillare su tutto il territorio degli Stati Uniti.  
   
   
GIORNATA D'INFORMAZIONE SULLA GESTIONE IDRICA URBANA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Il 12 luglio si terrà a Bruxelles una giornata d'informazione sulla 'gestione integrata dell'acqua urbana nel contesto del cambiamento globale in Europa e nei paesi in via di sviluppo'. L'evento si svolge nel contesto della terzo invito a presentare proposte per la sottopriorità 'Cambiamento globale ed ecosistemi' del Sesto programma quadro (6Pq). La giornata si propone di presentare i temi coperti dal programma di lavoro e di fornire un'occasione per diffondere l'informazione, scambiare punti di vista e discutere di potenziali partenariati. I partecipanti verranno invitati a discutere le sfide delle ricerche e a fare una breve presentazione delle attività in corso e delle idee di progetto. Sarà anche fatta una panoramica dei progetti finanziati dall'Ue attualmente in corso. Per informazioni amministrative: Christine Cohue E-mail: christine.Le-cohue@cec.eu.int  Per informazioni tecniche: Zissimos Vergos E-mail: zissimos.Vergos@cec.eu.int    
   
   
GIORNATA D'INFORMAZIONE SULLA GESTIONE IDRICA URBANA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Il 12 luglio si terrà a Bruxelles una giornata d'informazione sulla 'gestione integrata dell'acqua urbana nel contesto del cambiamento globale in Europa e nei paesi in via di sviluppo'. L'evento si svolge nel contesto della terzo invito a presentare proposte per la sottopriorità 'Cambiamento globale ed ecosistemi' del Sesto programma quadro (6Pq). La giornata si propone di presentare i temi coperti dal programma di lavoro e di fornire un'occasione per diffondere l'informazione, scambiare punti di vista e discutere di potenziali partenariati. I partecipanti verranno invitati a discutere le sfide delle ricerche e a fare una breve presentazione delle attività in corso e delle idee di progetto. Sarà anche fatta una panoramica dei progetti finanziati dall'Ue attualmente in corso. Per informazioni amministrative: Christine Cohue E-mail: christine.Le-cohue@cec.eu.int  Per informazioni tecniche: Zissimos Vergos E-mail: zissimos.Vergos@cec.eu.int    
   
   
GIORNATA D'INFORMAZIONE SULLA GESTIONE IDRICA URBANA  
 
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GIORNATA D'INFORMAZIONE SULLA GESTIONE IDRICA URBANA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Il 12 luglio si terrà a Bruxelles una giornata d'informazione sulla 'gestione integrata dell'acqua urbana nel contesto del cambiamento globale in Europa e nei paesi in via di sviluppo'. L'evento si svolge nel contesto della terzo invito a presentare proposte per la sottopriorità 'Cambiamento globale ed ecosistemi' del Sesto programma quadro (6Pq). La giornata si propone di presentare i temi coperti dal programma di lavoro e di fornire un'occasione per diffondere l'informazione, scambiare punti di vista e discutere di potenziali partenariati. I partecipanti verranno invitati a discutere le sfide delle ricerche e a fare una breve presentazione delle attività in corso e delle idee di progetto. Sarà anche fatta una panoramica dei progetti finanziati dall'Ue attualmente in corso. Per informazioni amministrative: Christine Cohue E-mail: christine.Le-cohue@cec.eu.int  Per informazioni tecniche: Zissimos Vergos E-mail: zissimos.Vergos@cec.eu.int    
   
   
GIORNATA D'INFORMAZIONE SULLA GESTIONE IDRICA URBANA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Il 12 luglio si terrà a Bruxelles una giornata d'informazione sulla 'gestione integrata dell'acqua urbana nel contesto del cambiamento globale in Europa e nei paesi in via di sviluppo'. L'evento si svolge nel contesto della terzo invito a presentare proposte per la sottopriorità 'Cambiamento globale ed ecosistemi' del Sesto programma quadro (6Pq). La giornata si propone di presentare i temi coperti dal programma di lavoro e di fornire un'occasione per diffondere l'informazione, scambiare punti di vista e discutere di potenziali partenariati. I partecipanti verranno invitati a discutere le sfide delle ricerche e a fare una breve presentazione delle attività in corso e delle idee di progetto. Sarà anche fatta una panoramica dei progetti finanziati dall'Ue attualmente in corso. Per informazioni amministrative: Christine Cohue E-mail: christine.Le-cohue@cec.eu.int  Per informazioni tecniche: Zissimos Vergos E-mail: zissimos.Vergos@cec.eu.int    
   
   
GIORNATA D'INFORMAZIONE SULLA GESTIONE IDRICA URBANA  
 
Bruxelles, 1 luglio 2004 - Il 12 luglio si terrà a Bruxelles una giornata d'informazione sulla 'gestione integrata dell'acqua urbana nel contesto del cambiamento globale in Europa e nei paesi in via di sviluppo'. L'evento si svolge nel contesto della terzo invito a presentare proposte per la sottopriorità 'Cambiamento globale ed ecosistemi' del Sesto programma quadro (6Pq). La giornata si propone di presentare i temi coperti dal programma di lavoro e di fornire un'occasione per diffondere l'informazione, scambiare punti di vista e discutere di potenziali partenariati. I partecipanti verranno invitati a discutere le sfide delle ricerche e a fare una breve presentazione delle attività in corso e delle idee di progetto. Sarà anche fatta una panoramica dei progetti finanziati dall'Ue attualmente in corso. Per informazioni amministrative: Christine Cohue E-mail: christine.Le-cohue@cec.eu.int  Per informazioni tecniche: Zissimos Vergos E-mail: zissimos.Vergos@cec.eu.int    
   
   
CITTA’ DELLA MODA: TRAGUARDO STORICO PER GARIBALDI REPUBBLICA VERGA: “CI SONO VOLUTI CINQUANT’ANNI MA CE L’ABBIAMO FATTA”  
 
Milano, 1 luglio 2004 - “La ratifica in Consiglio dell’Accordo di Programma del Garibaldi Repubblica avvenuta ieri sera – sottolinea l’assessore Gianni Verga - rappresenta un momento storico per la nostra città che vede finalmente la conclusione della vicenda urbanistica più complessa della sua storia. Una vicenda che dopo cinquant’anni di tentativi incompiuti e fallimentari di pianificazione, oggi si chiude grazie alla forte determinazione di questa amministrazione nel portare avanti un progetto di grande respiro internazionale. Con questo progetto urbanistico la città torna ad investite su se stessa con il campus, con la città della moda e con il polo istituzionale che costituiscono una vera e propria sintesi dell’eccellenza. Dopo anni di intenso lavoro l’area più centrale e più a lungo dismessa della città tornerà anche a vivere grazie alla biblioteca degli alberi di Petra Blaisse nel grande parco urbano, alla città della moda che oltre a quella di Pelli vedrà anche la firma di importanti architetti, al polo istituzionale che con il palazzo della Regione di Pei Cobb- Freed & Partners e quello del Comune saranno le prime sedi progettate per le istituzioni e destinate a diventarne un simbolo”. “ Ci sono voluti cinquant’anni – conclude Verga - ma ce l’abbiamo fatta”. Garibaldi Repububblica: Con la ratifica dell’Accordo di Programma di Garibaldi Repubblica l’Amministrazione registra un passo decisivo per le tre grandi funzioni che andranno a comporre Garibaldi Repubblica: il Campus, la Città della Moda e il Polo Istituzionale. Il Campus Per il Campus, attorno al quale sorgeranno la Città della Moda e il Polo Istituzionale, il 6 febbraio 2004 è stato proclamato il gruppo olandese Inside Outside, come vincitore del concorso internazionale di progettazione bandito dal Comune di Milano. Sono stati oltre 50 i grandi studi di architettura internazionali che hanno partecipato al concorso . Il Campus sarà il grande polmone verde di 100.000 mq e costituisce il primo intervento pubblico che dà il via all’intero progetto. Il costo massimo di realizzazione dell’intervento è di euro 20.000.000,00. La Città della Moda L’architetto César Pelli sta coordinando il master plan della Città della Moda che vedrà la partecipazione anche di altri architetti allo scopo di fare della Città della Moda il luogo non solo “della moda” ma “per la moda”, ovvero il luogo dove università, spazi, creatività, comunicazione, produzione si incontrano, si studiano, si combinano fino a creare tutto quell’universo che c’è davanti e dietro al sistema moda. All’interno del progetto la Fondazione della Città della Moda coordina le due iniziative non-profit: il Modam, nuovo centro museale e di esposizione e ricerca della creatività contemporanea e il Progetto di Alta Formazione. Il Modam, sintesi di "moda" e "modem", si presenta come la prima istituzione al mondo che sappia riflettere gli intrecci della realtà contemporanea. Modam raccoglie la vocazione interdisciplinare del Made in Italy e della città di Milano per collocare la moda al centro delle connessioni tra i linguaggi del presente, dall'arte al design passando per la comunicazione. Il Progetto di Alta Formazione nasce dalla sinergia tra l'Università Bocconi, l'Università Cattolica e il Politecnico di Milano. Nel piano formativo saranno coinvolti studiosi e ricercatori delle discipline economico-gestionali, socio-comunicative, estetico-progettuali. Il progetto si propone di lanciare una serie di master su aree strategiche del settore della moda. Polo Istituzionale E’ in fase di ultimazione la gara pubblica che prevede la costruzione della nuova sede degli uffici tecnici del Comune e la valorizzazione della sede esistente di via Pirelli, destinata a essere data in concessione. La nuova sede dovrà essere un grattacielo di almeno 35 piani, collegato con un altro edificio di 6 piani da una struttura a ponte che attraverserà via M. Gioia. L’edificio, che sorgerà tra via Melchiorre Gioia e via Pirelli, svilupperà una superficie lorda di pavimento di circa 33.000 mq e ospiterà parte degli uffici comunali che oggi sono sparsi nelle diverse sedi di Melchiorre Gioia, via Pirelli, piazza Beccaria e piazza Duomo raggruppando tutti gli uffici dell’area tecnica (uffici Tecnici, gli uffici della Mobilità, dell’Ambiente, Trasporti, Traffico, Vigili Urbani oltre a quelli dell’Arredo Urbano, Parchi e Giardini). L’edificio dovrà avere tutti i presupposti per diventare un nuovo simbolo della città, punto di riferimento per i suoi cittadini e fulcro del Polo Istituzionale: sarà ispirato a una concezione architettonica innovativa e moderna nel rispetto dei canoni di elevata qualità progettuale. Lo scorso luglio Regione e Comune hanno siglato il protocollo d’intesa con cui la Regione ha acquistato dal Comune, per 78 milioni di euro, l’area dove sorgerà il suo nuovo palazzo che sarà progettato dal gruppo Pei- Cobb- Freed scelto tra 98 studi di architettura che hanno partecipato al concorso internazionale di progettazione.  
   
   
CITTA’ DELLA MODA: TRAGUARDO STORICO PER GARIBALDI REPUBBLICA VERGA: “CI SONO VOLUTI CINQUANT’ANNI MA CE L’ABBIAMO FATTA”  
 
Milano, 1 luglio 2004 - “La ratifica in Consiglio dell’Accordo di Programma del Garibaldi Repubblica avvenuta ieri sera – sottolinea l’assessore Gianni Verga - rappresenta un momento storico per la nostra città che vede finalmente la conclusione della vicenda urbanistica più complessa della sua storia. Una vicenda che dopo cinquant’anni di tentativi incompiuti e fallimentari di pianificazione, oggi si chiude grazie alla forte determinazione di questa amministrazione nel portare avanti un progetto di grande respiro internazionale. Con questo progetto urbanistico la città torna ad investite su se stessa con il campus, con la città della moda e con il polo istituzionale che costituiscono una vera e propria sintesi dell’eccellenza. Dopo anni di intenso lavoro l’area più centrale e più a lungo dismessa della città tornerà anche a vivere grazie alla biblioteca degli alberi di Petra Blaisse nel grande parco urbano, alla città della moda che oltre a quella di Pelli vedrà anche la firma di importanti architetti, al polo istituzionale che con il palazzo della Regione di Pei Cobb- Freed & Partners e quello del Comune saranno le prime sedi progettate per le istituzioni e destinate a diventarne un simbolo”. “ Ci sono voluti cinquant’anni – conclude Verga - ma ce l’abbiamo fatta”. Garibaldi Repububblica: Con la ratifica dell’Accordo di Programma di Garibaldi Repubblica l’Amministrazione registra un passo decisivo per le tre grandi funzioni che andranno a comporre Garibaldi Repubblica: il Campus, la Città della Moda e il Polo Istituzionale. Il Campus Per il Campus, attorno al quale sorgeranno la Città della Moda e il Polo Istituzionale, il 6 febbraio 2004 è stato proclamato il gruppo olandese Inside Outside, come vincitore del concorso internazionale di progettazione bandito dal Comune di Milano. Sono stati oltre 50 i grandi studi di architettura internazionali che hanno partecipato al concorso . Il Campus sarà il grande polmone verde di 100.000 mq e costituisce il primo intervento pubblico che dà il via all’intero progetto. Il costo massimo di realizzazione dell’intervento è di euro 20.000.000,00. La Città della Moda L’architetto César Pelli sta coordinando il master plan della Città della Moda che vedrà la partecipazione anche di altri architetti allo scopo di fare della Città della Moda il luogo non solo “della moda” ma “per la moda”, ovvero il luogo dove università, spazi, creatività, comunicazione, produzione si incontrano, si studiano, si combinano fino a creare tutto quell’universo che c’è davanti e dietro al sistema moda. All’interno del progetto la Fondazione della Città della Moda coordina le due iniziative non-profit: il Modam, nuovo centro museale e di esposizione e ricerca della creatività contemporanea e il Progetto di Alta Formazione. Il Modam, sintesi di "moda" e "modem", si presenta come la prima istituzione al mondo che sappia riflettere gli intrecci della realtà contemporanea. Modam raccoglie la vocazione interdisciplinare del Made in Italy e della città di Milano per collocare la moda al centro delle connessioni tra i linguaggi del presente, dall'arte al design passando per la comunicazione. Il Progetto di Alta Formazione nasce dalla sinergia tra l'Università Bocconi, l'Università Cattolica e il Politecnico di Milano. Nel piano formativo saranno coinvolti studiosi e ricercatori delle discipline economico-gestionali, socio-comunicative, estetico-progettuali. Il progetto si propone di lanciare una serie di master su aree strategiche del settore della moda. Polo Istituzionale E’ in fase di ultimazione la gara pubblica che prevede la costruzione della nuova sede degli uffici tecnici del Comune e la valorizzazione della sede esistente di via Pirelli, destinata a essere data in concessione. La nuova sede dovrà essere un grattacielo di almeno 35 piani, collegato con un altro edificio di 6 piani da una struttura a ponte che attraverserà via M. Gioia. L’edificio, che sorgerà tra via Melchiorre Gioia e via Pirelli, svilupperà una superficie lorda di pavimento di circa 33.000 mq e ospiterà parte degli uffici comunali che oggi sono sparsi nelle diverse sedi di Melchiorre Gioia, via Pirelli, piazza Beccaria e piazza Duomo raggruppando tutti gli uffici dell’area tecnica (uffici Tecnici, gli uffici della Mobilità, dell’Ambiente, Trasporti, Traffico, Vigili Urbani oltre a quelli dell’Arredo Urbano, Parchi e Giardini). L’edificio dovrà avere tutti i presupposti per diventare un nuovo simbolo della città, punto di riferimento per i suoi cittadini e fulcro del Polo Istituzionale: sarà ispirato a una concezione architettonica innovativa e moderna nel rispetto dei canoni di elevata qualità progettuale. Lo scorso luglio Regione e Comune hanno siglato il protocollo d’intesa con cui la Regione ha acquistato dal Comune, per 78 milioni di euro, l’area dove sorgerà il suo nuovo palazzo che sarà progettato dal gruppo Pei- Cobb- Freed scelto tra 98 studi di architettura che hanno partecipato al concorso internazionale di progettazione.  
   
   
CITTA’ DELLA MODA: TRAGUARDO STORICO PER GARIBALDI REPUBBLICA VERGA: “CI SONO VOLUTI CINQUANT’ANNI MA CE L’ABBIAMO FATTA”  
 
Milano, 1 luglio 2004 - “La ratifica in Consiglio dell’Accordo di Programma del Garibaldi Repubblica avvenuta ieri sera – sottolinea l’assessore Gianni Verga - rappresenta un momento storico per la nostra città che vede finalmente la conclusione della vicenda urbanistica più complessa della sua storia. Una vicenda che dopo cinquant’anni di tentativi incompiuti e fallimentari di pianificazione, oggi si chiude grazie alla forte determinazione di questa amministrazione nel portare avanti un progetto di grande respiro internazionale. Con questo progetto urbanistico la città torna ad investite su se stessa con il campus, con la città della moda e con il polo istituzionale che costituiscono una vera e propria sintesi dell’eccellenza. Dopo anni di intenso lavoro l’area più centrale e più a lungo dismessa della città tornerà anche a vivere grazie alla biblioteca degli alberi di Petra Blaisse nel grande parco urbano, alla città della moda che oltre a quella di Pelli vedrà anche la firma di importanti architetti, al polo istituzionale che con il palazzo della Regione di Pei Cobb- Freed & Partners e quello del Comune saranno le prime sedi progettate per le istituzioni e destinate a diventarne un simbolo”. “ Ci sono voluti cinquant’anni – conclude Verga - ma ce l’abbiamo fatta”. Garibaldi Repububblica: Con la ratifica dell’Accordo di Programma di Garibaldi Repubblica l’Amministrazione registra un passo decisivo per le tre grandi funzioni che andranno a comporre Garibaldi Repubblica: il Campus, la Città della Moda e il Polo Istituzionale. Il Campus Per il Campus, attorno al quale sorgeranno la Città della Moda e il Polo Istituzionale, il 6 febbraio 2004 è stato proclamato il gruppo olandese Inside Outside, come vincitore del concorso internazionale di progettazione bandito dal Comune di Milano. Sono stati oltre 50 i grandi studi di architettura internazionali che hanno partecipato al concorso . Il Campus sarà il grande polmone verde di 100.000 mq e costituisce il primo intervento pubblico che dà il via all’intero progetto. Il costo massimo di realizzazione dell’intervento è di euro 20.000.000,00. La Città della Moda L’architetto César Pelli sta coordinando il master plan della Città della Moda che vedrà la partecipazione anche di altri architetti allo scopo di fare della Città della Moda il luogo non solo “della moda” ma “per la moda”, ovvero il luogo dove università, spazi, creatività, comunicazione, produzione si incontrano, si studiano, si combinano fino a creare tutto quell’universo che c’è davanti e dietro al sistema moda. All’interno del progetto la Fondazione della Città della Moda coordina le due iniziative non-profit: il Modam, nuovo centro museale e di esposizione e ricerca della creatività contemporanea e il Progetto di Alta Formazione. Il Modam, sintesi di "moda" e "modem", si presenta come la prima istituzione al mondo che sappia riflettere gli intrecci della realtà contemporanea. Modam raccoglie la vocazione interdisciplinare del Made in Italy e della città di Milano per collocare la moda al centro delle connessioni tra i linguaggi del presente, dall'arte al design passando per la comunicazione. Il Progetto di Alta Formazione nasce dalla sinergia tra l'Università Bocconi, l'Università Cattolica e il Politecnico di Milano. Nel piano formativo saranno coinvolti studiosi e ricercatori delle discipline economico-gestionali, socio-comunicative, estetico-progettuali. Il progetto si propone di lanciare una serie di master su aree strategiche del settore della moda. Polo Istituzionale E’ in fase di ultimazione la gara pubblica che prevede la costruzione della nuova sede degli uffici tecnici del Comune e la valorizzazione della sede esistente di via Pirelli, destinata a essere data in concessione. La nuova sede dovrà essere un grattacielo di almeno 35 piani, collegato con un altro edificio di 6 piani da una struttura a ponte che attraverserà via M. Gioia. L’edificio, che sorgerà tra via Melchiorre Gioia e via Pirelli, svilupperà una superficie lorda di pavimento di circa 33.000 mq e ospiterà parte degli uffici comunali che oggi sono sparsi nelle diverse sedi di Melchiorre Gioia, via Pirelli, piazza Beccaria e piazza Duomo raggruppando tutti gli uffici dell’area tecnica (uffici Tecnici, gli uffici della Mobilità, dell’Ambiente, Trasporti, Traffico, Vigili Urbani oltre a quelli dell’Arredo Urbano, Parchi e Giardini). L’edificio dovrà avere tutti i presupposti per diventare un nuovo simbolo della città, punto di riferimento per i suoi cittadini e fulcro del Polo Istituzionale: sarà ispirato a una concezione architettonica innovativa e moderna nel rispetto dei canoni di elevata qualità progettuale. Lo scorso luglio Regione e Comune hanno siglato il protocollo d’intesa con cui la Regione ha acquistato dal Comune, per 78 milioni di euro, l’area dove sorgerà il suo nuovo palazzo che sarà progettato dal gruppo Pei- Cobb- Freed scelto tra 98 studi di architettura che hanno partecipato al concorso internazionale di progettazione.  
   
   
CITTA’ DELLA MODA: TRAGUARDO STORICO PER GARIBALDI REPUBBLICA VERGA: “CI SONO VOLUTI CINQUANT’ANNI MA CE L’ABBIAMO FATTA”  
 
Milano, 1 luglio 2004 - “La ratifica in Consiglio dell’Accordo di Programma del Garibaldi Repubblica avvenuta ieri sera – sottolinea l’assessore Gianni Verga - rappresenta un momento storico per la nostra città che vede finalmente la conclusione della vicenda urbanistica più complessa della sua storia. Una vicenda che dopo cinquant’anni di tentativi incompiuti e fallimentari di pianificazione, oggi si chiude grazie alla forte determinazione di questa amministrazione nel portare avanti un progetto di grande respiro internazionale. Con questo progetto urbanistico la città torna ad investite su se stessa con il campus, con la città della moda e con il polo istituzionale che costituiscono una vera e propria sintesi dell’eccellenza. Dopo anni di intenso lavoro l’area più centrale e più a lungo dismessa della città tornerà anche a vivere grazie alla biblioteca degli alberi di Petra Blaisse nel grande parco urbano, alla città della moda che oltre a quella di Pelli vedrà anche la firma di importanti architetti, al polo istituzionale che con il palazzo della Regione di Pei Cobb- Freed & Partners e quello del Comune saranno le prime sedi progettate per le istituzioni e destinate a diventarne un simbolo”. “ Ci sono voluti cinquant’anni – conclude Verga - ma ce l’abbiamo fatta”. Garibaldi Repububblica: Con la ratifica dell’Accordo di Programma di Garibaldi Repubblica l’Amministrazione registra un passo decisivo per le tre grandi funzioni che andranno a comporre Garibaldi Repubblica: il Campus, la Città della Moda e il Polo Istituzionale. Il Campus Per il Campus, attorno al quale sorgeranno la Città della Moda e il Polo Istituzionale, il 6 febbraio 2004 è stato proclamato il gruppo olandese Inside Outside, come vincitore del concorso internazionale di progettazione bandito dal Comune di Milano. Sono stati oltre 50 i grandi studi di architettura internazionali che hanno partecipato al concorso . Il Campus sarà il grande polmone verde di 100.000 mq e costituisce il primo intervento pubblico che dà il via all’intero progetto. Il costo massimo di realizzazione dell’intervento è di euro 20.000.000,00. La Città della Moda L’architetto César Pelli sta coordinando il master plan della Città della Moda che vedrà la partecipazione anche di altri architetti allo scopo di fare della Città della Moda il luogo non solo “della moda” ma “per la moda”, ovvero il luogo dove università, spazi, creatività, comunicazione, produzione si incontrano, si studiano, si combinano fino a creare tutto quell’universo che c’è davanti e dietro al sistema moda. All’interno del progetto la Fondazione della Città della Moda coordina le due iniziative non-profit: il Modam, nuovo centro museale e di esposizione e ricerca della creatività contemporanea e il Progetto di Alta Formazione. Il Modam, sintesi di "moda" e "modem", si presenta come la prima istituzione al mondo che sappia riflettere gli intrecci della realtà contemporanea. Modam raccoglie la vocazione interdisciplinare del Made in Italy e della città di Milano per collocare la moda al centro delle connessioni tra i linguaggi del presente, dall'arte al design passando per la comunicazione. Il Progetto di Alta Formazione nasce dalla sinergia tra l'Università Bocconi, l'Università Cattolica e il Politecnico di Milano. Nel piano formativo saranno coinvolti studiosi e ricercatori delle discipline economico-gestionali, socio-comunicative, estetico-progettuali. Il progetto si propone di lanciare una serie di master su aree strategiche del settore della moda. Polo Istituzionale E’ in fase di ultimazione la gara pubblica che prevede la costruzione della nuova sede degli uffici tecnici del Comune e la valorizzazione della sede esistente di via Pirelli, destinata a essere data in concessione. La nuova sede dovrà essere un grattacielo di almeno 35 piani, collegato con un altro edificio di 6 piani da una struttura a ponte che attraverserà via M. Gioia. L’edificio, che sorgerà tra via Melchiorre Gioia e via Pirelli, svilupperà una superficie lorda di pavimento di circa 33.000 mq e ospiterà parte degli uffici comunali che oggi sono sparsi nelle diverse sedi di Melchiorre Gioia, via Pirelli, piazza Beccaria e piazza Duomo raggruppando tutti gli uffici dell’area tecnica (uffici Tecnici, gli uffici della Mobilità, dell’Ambiente, Trasporti, Traffico, Vigili Urbani oltre a quelli dell’Arredo Urbano, Parchi e Giardini). L’edificio dovrà avere tutti i presupposti per diventare un nuovo simbolo della città, punto di riferimento per i suoi cittadini e fulcro del Polo Istituzionale: sarà ispirato a una concezione architettonica innovativa e moderna nel rispetto dei canoni di elevata qualità progettuale. Lo scorso luglio Regione e Comune hanno siglato il protocollo d’intesa con cui la Regione ha acquistato dal Comune, per 78 milioni di euro, l’area dove sorgerà il suo nuovo palazzo che sarà progettato dal gruppo Pei- Cobb- Freed scelto tra 98 studi di architettura che hanno partecipato al concorso internazionale di progettazione.  
   
   
CITTA’ DELLA MODA: TRAGUARDO STORICO PER GARIBALDI REPUBBLICA VERGA: “CI SONO VOLUTI CINQUANT’ANNI MA CE L’ABBIAMO FATTA”  
 
Milano, 1 luglio 2004 - “La ratifica in Consiglio dell’Accordo di Programma del Garibaldi Repubblica avvenuta ieri sera – sottolinea l’assessore Gianni Verga - rappresenta un momento storico per la nostra città che vede finalmente la conclusione della vicenda urbanistica più complessa della sua storia. Una vicenda che dopo cinquant’anni di tentativi incompiuti e fallimentari di pianificazione, oggi si chiude grazie alla forte determinazione di questa amministrazione nel portare avanti un progetto di grande respiro internazionale. Con questo progetto urbanistico la città torna ad investite su se stessa con il campus, con la città della moda e con il polo istituzionale che costituiscono una vera e propria sintesi dell’eccellenza. Dopo anni di intenso lavoro l’area più centrale e più a lungo dismessa della città tornerà anche a vivere grazie alla biblioteca degli alberi di Petra Blaisse nel grande parco urbano, alla città della moda che oltre a quella di Pelli vedrà anche la firma di importanti architetti, al polo istituzionale che con il palazzo della Regione di Pei Cobb- Freed & Partners e quello del Comune saranno le prime sedi progettate per le istituzioni e destinate a diventarne un simbolo”. “ Ci sono voluti cinquant’anni – conclude Verga - ma ce l’abbiamo fatta”. Garibaldi Repububblica: Con la ratifica dell’Accordo di Programma di Garibaldi Repubblica l’Amministrazione registra un passo decisivo per le tre grandi funzioni che andranno a comporre Garibaldi Repubblica: il Campus, la Città della Moda e il Polo Istituzionale. Il Campus Per il Campus, attorno al quale sorgeranno la Città della Moda e il Polo Istituzionale, il 6 febbraio 2004 è stato proclamato il gruppo olandese Inside Outside, come vincitore del concorso internazionale di progettazione bandito dal Comune di Milano. Sono stati oltre 50 i grandi studi di architettura internazionali che hanno partecipato al concorso . Il Campus sarà il grande polmone verde di 100.000 mq e costituisce il primo intervento pubblico che dà il via all’intero progetto. Il costo massimo di realizzazione dell’intervento è di euro 20.000.000,00. La Città della Moda L’architetto César Pelli sta coordinando il master plan della Città della Moda che vedrà la partecipazione anche di altri architetti allo scopo di fare della Città della Moda il luogo non solo “della moda” ma “per la moda”, ovvero il luogo dove università, spazi, creatività, comunicazione, produzione si incontrano, si studiano, si combinano fino a creare tutto quell’universo che c’è davanti e dietro al sistema moda. All’interno del progetto la Fondazione della Città della Moda coordina le due iniziative non-profit: il Modam, nuovo centro museale e di esposizione e ricerca della creatività contemporanea e il Progetto di Alta Formazione. Il Modam, sintesi di "moda" e "modem", si presenta come la prima istituzione al mondo che sappia riflettere gli intrecci della realtà contemporanea. Modam raccoglie la vocazione interdisciplinare del Made in Italy e della città di Milano per collocare la moda al centro delle connessioni tra i linguaggi del presente, dall'arte al design passando per la comunicazione. Il Progetto di Alta Formazione nasce dalla sinergia tra l'Università Bocconi, l'Università Cattolica e il Politecnico di Milano. Nel piano formativo saranno coinvolti studiosi e ricercatori delle discipline economico-gestionali, socio-comunicative, estetico-progettuali. Il progetto si propone di lanciare una serie di master su aree strategiche del settore della moda. Polo Istituzionale E’ in fase di ultimazione la gara pubblica che prevede la costruzione della nuova sede degli uffici tecnici del Comune e la valorizzazione della sede esistente di via Pirelli, destinata a essere data in concessione. La nuova sede dovrà essere un grattacielo di almeno 35 piani, collegato con un altro edificio di 6 piani da una struttura a ponte che attraverserà via M. Gioia. L’edificio, che sorgerà tra via Melchiorre Gioia e via Pirelli, svilupperà una superficie lorda di pavimento di circa 33.000 mq e ospiterà parte degli uffici comunali che oggi sono sparsi nelle diverse sedi di Melchiorre Gioia, via Pirelli, piazza Beccaria e piazza Duomo raggruppando tutti gli uffici dell’area tecnica (uffici Tecnici, gli uffici della Mobilità, dell’Ambiente, Trasporti, Traffico, Vigili Urbani oltre a quelli dell’Arredo Urbano, Parchi e Giardini). L’edificio dovrà avere tutti i presupposti per diventare un nuovo simbolo della città, punto di riferimento per i suoi cittadini e fulcro del Polo Istituzionale: sarà ispirato a una concezione architettonica innovativa e moderna nel rispetto dei canoni di elevata qualità progettuale. Lo scorso luglio Regione e Comune hanno siglato il protocollo d’intesa con cui la Regione ha acquistato dal Comune, per 78 milioni di euro, l’area dove sorgerà il suo nuovo palazzo che sarà progettato dal gruppo Pei- Cobb- Freed scelto tra 98 studi di architettura che hanno partecipato al concorso internazionale di progettazione.  
   
   
CITTA’ DELLA MODA: TRAGUARDO STORICO PER GARIBALDI REPUBBLICA VERGA: “CI SONO VOLUTI CINQUANT’ANNI MA CE L’ABBIAMO FATTA”  
 
Milano, 1 luglio 2004 - “La ratifica in Consiglio dell’Accordo di Programma del Garibaldi Repubblica avvenuta ieri sera – sottolinea l’assessore Gianni Verga - rappresenta un momento storico per la nostra città che vede finalmente la conclusione della vicenda urbanistica più complessa della sua storia. Una vicenda che dopo cinquant’anni di tentativi incompiuti e fallimentari di pianificazione, oggi si chiude grazie alla forte determinazione di questa amministrazione nel portare avanti un progetto di grande respiro internazionale. Con questo progetto urbanistico la città torna ad investite su se stessa con il campus, con la città della moda e con il polo istituzionale che costituiscono una vera e propria sintesi dell’eccellenza. Dopo anni di intenso lavoro l’area più centrale e più a lungo dismessa della città tornerà anche a vivere grazie alla biblioteca degli alberi di Petra Blaisse nel grande parco urbano, alla città della moda che oltre a quella di Pelli vedrà anche la firma di importanti architetti, al polo istituzionale che con il palazzo della Regione di Pei Cobb- Freed & Partners e quello del Comune saranno le prime sedi progettate per le istituzioni e destinate a diventarne un simbolo”. “ Ci sono voluti cinquant’anni – conclude Verga - ma ce l’abbiamo fatta”. Garibaldi Repububblica: Con la ratifica dell’Accordo di Programma di Garibaldi Repubblica l’Amministrazione registra un passo decisivo per le tre grandi funzioni che andranno a comporre Garibaldi Repubblica: il Campus, la Città della Moda e il Polo Istituzionale. Il Campus Per il Campus, attorno al quale sorgeranno la Città della Moda e il Polo Istituzionale, il 6 febbraio 2004 è stato proclamato il gruppo olandese Inside Outside, come vincitore del concorso internazionale di progettazione bandito dal Comune di Milano. Sono stati oltre 50 i grandi studi di architettura internazionali che hanno partecipato al concorso . Il Campus sarà il grande polmone verde di 100.000 mq e costituisce il primo intervento pubblico che dà il via all’intero progetto. Il costo massimo di realizzazione dell’intervento è di euro 20.000.000,00. La Città della Moda L’architetto César Pelli sta coordinando il master plan della Città della Moda che vedrà la partecipazione anche di altri architetti allo scopo di fare della Città della Moda il luogo non solo “della moda” ma “per la moda”, ovvero il luogo dove università, spazi, creatività, comunicazione, produzione si incontrano, si studiano, si combinano fino a creare tutto quell’universo che c’è davanti e dietro al sistema moda. All’interno del progetto la Fondazione della Città della Moda coordina le due iniziative non-profit: il Modam, nuovo centro museale e di esposizione e ricerca della creatività contemporanea e il Progetto di Alta Formazione. Il Modam, sintesi di "moda" e "modem", si presenta come la prima istituzione al mondo che sappia riflettere gli intrecci della realtà contemporanea. Modam raccoglie la vocazione interdisciplinare del Made in Italy e della città di Milano per collocare la moda al centro delle connessioni tra i linguaggi del presente, dall'arte al design passando per la comunicazione. Il Progetto di Alta Formazione nasce dalla sinergia tra l'Università Bocconi, l'Università Cattolica e il Politecnico di Milano. Nel piano formativo saranno coinvolti studiosi e ricercatori delle discipline economico-gestionali, socio-comunicative, estetico-progettuali. Il progetto si propone di lanciare una serie di master su aree strategiche del settore della moda. Polo Istituzionale E’ in fase di ultimazione la gara pubblica che prevede la costruzione della nuova sede degli uffici tecnici del Comune e la valorizzazione della sede esistente di via Pirelli, destinata a essere data in concessione. La nuova sede dovrà essere un grattacielo di almeno 35 piani, collegato con un altro edificio di 6 piani da una struttura a ponte che attraverserà via M. Gioia. L’edificio, che sorgerà tra via Melchiorre Gioia e via Pirelli, svilupperà una superficie lorda di pavimento di circa 33.000 mq e ospiterà parte degli uffici comunali che oggi sono sparsi nelle diverse sedi di Melchiorre Gioia, via Pirelli, piazza Beccaria e piazza Duomo raggruppando tutti gli uffici dell’area tecnica (uffici Tecnici, gli uffici della Mobilità, dell’Ambiente, Trasporti, Traffico, Vigili Urbani oltre a quelli dell’Arredo Urbano, Parchi e Giardini). L’edificio dovrà avere tutti i presupposti per diventare un nuovo simbolo della città, punto di riferimento per i suoi cittadini e fulcro del Polo Istituzionale: sarà ispirato a una concezione architettonica innovativa e moderna nel rispetto dei canoni di elevata qualità progettuale. Lo scorso luglio Regione e Comune hanno siglato il protocollo d’intesa con cui la Regione ha acquistato dal Comune, per 78 milioni di euro, l’area dove sorgerà il suo nuovo palazzo che sarà progettato dal gruppo Pei- Cobb- Freed scelto tra 98 studi di architettura che hanno partecipato al concorso internazionale di progettazione.  
   
   
DE CORATO: "IL COMUNE DI MILANO, CON 134 MILIONI DI EURO DI IMPORTI DI BANDI E 103 EURO DI SPESA PRO CAPITE, SI CONFERMA PRIMA CITTA’ ITALIANA PER OPERE PUBBLICHE"  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Oltre 134 milioni di euro è l’importo delle gare d’appalto totalizzato dal Comune di Milano nei primi cinque mesi del 2004, con un aumento netto del 54,1% rispetto al medesimo periodo del 2003. E 103 euro è il dato della spesa pro capite di Milano, contro il 66,8% di gennaio-maggio 2003. “Risultati eclatanti – ha dichiarato il Vice Sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Riccardo De Corato, commentando la graduatoria degli importi stilata dal Cresme, l’Osservatorio Nazionale del 24 Ore sugli appalti delle opere pubbliche, per i primi cinque mesi del 2004 – se si considera che questi dati si riferiscono a un periodo caratterizzato da una sfavorevole congiuntura economica, con riduzione dei finanziamenti statali, tagli al Bilancio 2003, la mancanza di entrate straordinarie, il blocco, con ricorsi continui in sede giudiziaria, da parte dell’opposizione delle operazioni di privatizzazioni”. “Sessantaquattro gare pubblicate dal Comune di Milano in soli cinque mesi – ha concluso De Corato – sotto il segno della trasparenza delle procedure, come ha riconosciuto pubblicamente il Procuratore Generale Mario Blandini all’apertura dell’anno giudiziario 2004. I dati principali riferiti al Comune di Milano. Dalla classifica del Cresme su appalti e opere pubbliche nei primi 5 mesi del 2004 si rileva che il Comune di Milano è in testa nella graduatoria degli importi tra le aree metropolitane con 134,79 milioni di euro, migliorando del 54,1 % il risultato dei primi cinque mesi del 2003. Sono inoltre ben 64 le gare pubblicate, un numero considerevole se si considera che erano 46 nella graduatoria stilata dal Cresme per i primi quattro mesi del 2004. Nel complesso, le 14 aree metropolitane mandano sul mercato il 15,68% del totale delle opere pubbliche. E il 4,26% arriva da Milano. Il dato relativo alla spesa procapite, che pone in relazione l’importo totale dei bandi pubblicati da ciascun comune con il numero degli abitanti rilevato dall’Istat, pone ancora Milano in testa con 103 euro contro i 66,8% di gennaio-maggio 2003. Il comune di Messina infatti ha un importo superiore, di 116 euro, ma non è una città metropolitana. “La città di Milano – ha dichiarato il Vice Sindaco – si conferma come la prima grande città metropolitana per spesa pro capite per opere pubbliche, confermando il trend positivo, nonostante il clima economico e politico sfavorevole”.  
   
   
DE CORATO: "IL COMUNE DI MILANO, CON 134 MILIONI DI EURO DI IMPORTI DI BANDI E 103 EURO DI SPESA PRO CAPITE, SI CONFERMA PRIMA CITTA’ ITALIANA PER OPERE PUBBLICHE"  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Oltre 134 milioni di euro è l’importo delle gare d’appalto totalizzato dal Comune di Milano nei primi cinque mesi del 2004, con un aumento netto del 54,1% rispetto al medesimo periodo del 2003. E 103 euro è il dato della spesa pro capite di Milano, contro il 66,8% di gennaio-maggio 2003. “Risultati eclatanti – ha dichiarato il Vice Sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Riccardo De Corato, commentando la graduatoria degli importi stilata dal Cresme, l’Osservatorio Nazionale del 24 Ore sugli appalti delle opere pubbliche, per i primi cinque mesi del 2004 – se si considera che questi dati si riferiscono a un periodo caratterizzato da una sfavorevole congiuntura economica, con riduzione dei finanziamenti statali, tagli al Bilancio 2003, la mancanza di entrate straordinarie, il blocco, con ricorsi continui in sede giudiziaria, da parte dell’opposizione delle operazioni di privatizzazioni”. “Sessantaquattro gare pubblicate dal Comune di Milano in soli cinque mesi – ha concluso De Corato – sotto il segno della trasparenza delle procedure, come ha riconosciuto pubblicamente il Procuratore Generale Mario Blandini all’apertura dell’anno giudiziario 2004. I dati principali riferiti al Comune di Milano. Dalla classifica del Cresme su appalti e opere pubbliche nei primi 5 mesi del 2004 si rileva che il Comune di Milano è in testa nella graduatoria degli importi tra le aree metropolitane con 134,79 milioni di euro, migliorando del 54,1 % il risultato dei primi cinque mesi del 2003. Sono inoltre ben 64 le gare pubblicate, un numero considerevole se si considera che erano 46 nella graduatoria stilata dal Cresme per i primi quattro mesi del 2004. Nel complesso, le 14 aree metropolitane mandano sul mercato il 15,68% del totale delle opere pubbliche. E il 4,26% arriva da Milano. Il dato relativo alla spesa procapite, che pone in relazione l’importo totale dei bandi pubblicati da ciascun comune con il numero degli abitanti rilevato dall’Istat, pone ancora Milano in testa con 103 euro contro i 66,8% di gennaio-maggio 2003. Il comune di Messina infatti ha un importo superiore, di 116 euro, ma non è una città metropolitana. “La città di Milano – ha dichiarato il Vice Sindaco – si conferma come la prima grande città metropolitana per spesa pro capite per opere pubbliche, confermando il trend positivo, nonostante il clima economico e politico sfavorevole”.  
   
   
DE CORATO: "IL COMUNE DI MILANO, CON 134 MILIONI DI EURO DI IMPORTI DI BANDI E 103 EURO DI SPESA PRO CAPITE, SI CONFERMA PRIMA CITTA’ ITALIANA PER OPERE PUBBLICHE"  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Oltre 134 milioni di euro è l’importo delle gare d’appalto totalizzato dal Comune di Milano nei primi cinque mesi del 2004, con un aumento netto del 54,1% rispetto al medesimo periodo del 2003. E 103 euro è il dato della spesa pro capite di Milano, contro il 66,8% di gennaio-maggio 2003. “Risultati eclatanti – ha dichiarato il Vice Sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Riccardo De Corato, commentando la graduatoria degli importi stilata dal Cresme, l’Osservatorio Nazionale del 24 Ore sugli appalti delle opere pubbliche, per i primi cinque mesi del 2004 – se si considera che questi dati si riferiscono a un periodo caratterizzato da una sfavorevole congiuntura economica, con riduzione dei finanziamenti statali, tagli al Bilancio 2003, la mancanza di entrate straordinarie, il blocco, con ricorsi continui in sede giudiziaria, da parte dell’opposizione delle operazioni di privatizzazioni”. “Sessantaquattro gare pubblicate dal Comune di Milano in soli cinque mesi – ha concluso De Corato – sotto il segno della trasparenza delle procedure, come ha riconosciuto pubblicamente il Procuratore Generale Mario Blandini all’apertura dell’anno giudiziario 2004. I dati principali riferiti al Comune di Milano. Dalla classifica del Cresme su appalti e opere pubbliche nei primi 5 mesi del 2004 si rileva che il Comune di Milano è in testa nella graduatoria degli importi tra le aree metropolitane con 134,79 milioni di euro, migliorando del 54,1 % il risultato dei primi cinque mesi del 2003. Sono inoltre ben 64 le gare pubblicate, un numero considerevole se si considera che erano 46 nella graduatoria stilata dal Cresme per i primi quattro mesi del 2004. Nel complesso, le 14 aree metropolitane mandano sul mercato il 15,68% del totale delle opere pubbliche. E il 4,26% arriva da Milano. Il dato relativo alla spesa procapite, che pone in relazione l’importo totale dei bandi pubblicati da ciascun comune con il numero degli abitanti rilevato dall’Istat, pone ancora Milano in testa con 103 euro contro i 66,8% di gennaio-maggio 2003. Il comune di Messina infatti ha un importo superiore, di 116 euro, ma non è una città metropolitana. “La città di Milano – ha dichiarato il Vice Sindaco – si conferma come la prima grande città metropolitana per spesa pro capite per opere pubbliche, confermando il trend positivo, nonostante il clima economico e politico sfavorevole”.  
   
   
DE CORATO: "IL COMUNE DI MILANO, CON 134 MILIONI DI EURO DI IMPORTI DI BANDI E 103 EURO DI SPESA PRO CAPITE, SI CONFERMA PRIMA CITTA’ ITALIANA PER OPERE PUBBLICHE"  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Oltre 134 milioni di euro è l’importo delle gare d’appalto totalizzato dal Comune di Milano nei primi cinque mesi del 2004, con un aumento netto del 54,1% rispetto al medesimo periodo del 2003. E 103 euro è il dato della spesa pro capite di Milano, contro il 66,8% di gennaio-maggio 2003. “Risultati eclatanti – ha dichiarato il Vice Sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Riccardo De Corato, commentando la graduatoria degli importi stilata dal Cresme, l’Osservatorio Nazionale del 24 Ore sugli appalti delle opere pubbliche, per i primi cinque mesi del 2004 – se si considera che questi dati si riferiscono a un periodo caratterizzato da una sfavorevole congiuntura economica, con riduzione dei finanziamenti statali, tagli al Bilancio 2003, la mancanza di entrate straordinarie, il blocco, con ricorsi continui in sede giudiziaria, da parte dell’opposizione delle operazioni di privatizzazioni”. “Sessantaquattro gare pubblicate dal Comune di Milano in soli cinque mesi – ha concluso De Corato – sotto il segno della trasparenza delle procedure, come ha riconosciuto pubblicamente il Procuratore Generale Mario Blandini all’apertura dell’anno giudiziario 2004. I dati principali riferiti al Comune di Milano. Dalla classifica del Cresme su appalti e opere pubbliche nei primi 5 mesi del 2004 si rileva che il Comune di Milano è in testa nella graduatoria degli importi tra le aree metropolitane con 134,79 milioni di euro, migliorando del 54,1 % il risultato dei primi cinque mesi del 2003. Sono inoltre ben 64 le gare pubblicate, un numero considerevole se si considera che erano 46 nella graduatoria stilata dal Cresme per i primi quattro mesi del 2004. Nel complesso, le 14 aree metropolitane mandano sul mercato il 15,68% del totale delle opere pubbliche. E il 4,26% arriva da Milano. Il dato relativo alla spesa procapite, che pone in relazione l’importo totale dei bandi pubblicati da ciascun comune con il numero degli abitanti rilevato dall’Istat, pone ancora Milano in testa con 103 euro contro i 66,8% di gennaio-maggio 2003. Il comune di Messina infatti ha un importo superiore, di 116 euro, ma non è una città metropolitana. “La città di Milano – ha dichiarato il Vice Sindaco – si conferma come la prima grande città metropolitana per spesa pro capite per opere pubbliche, confermando il trend positivo, nonostante il clima economico e politico sfavorevole”.  
   
   
DE CORATO: "IL COMUNE DI MILANO, CON 134 MILIONI DI EURO DI IMPORTI DI BANDI E 103 EURO DI SPESA PRO CAPITE, SI CONFERMA PRIMA CITTA’ ITALIANA PER OPERE PUBBLICHE"  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Oltre 134 milioni di euro è l’importo delle gare d’appalto totalizzato dal Comune di Milano nei primi cinque mesi del 2004, con un aumento netto del 54,1% rispetto al medesimo periodo del 2003. E 103 euro è il dato della spesa pro capite di Milano, contro il 66,8% di gennaio-maggio 2003. “Risultati eclatanti – ha dichiarato il Vice Sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Riccardo De Corato, commentando la graduatoria degli importi stilata dal Cresme, l’Osservatorio Nazionale del 24 Ore sugli appalti delle opere pubbliche, per i primi cinque mesi del 2004 – se si considera che questi dati si riferiscono a un periodo caratterizzato da una sfavorevole congiuntura economica, con riduzione dei finanziamenti statali, tagli al Bilancio 2003, la mancanza di entrate straordinarie, il blocco, con ricorsi continui in sede giudiziaria, da parte dell’opposizione delle operazioni di privatizzazioni”. “Sessantaquattro gare pubblicate dal Comune di Milano in soli cinque mesi – ha concluso De Corato – sotto il segno della trasparenza delle procedure, come ha riconosciuto pubblicamente il Procuratore Generale Mario Blandini all’apertura dell’anno giudiziario 2004. I dati principali riferiti al Comune di Milano. Dalla classifica del Cresme su appalti e opere pubbliche nei primi 5 mesi del 2004 si rileva che il Comune di Milano è in testa nella graduatoria degli importi tra le aree metropolitane con 134,79 milioni di euro, migliorando del 54,1 % il risultato dei primi cinque mesi del 2003. Sono inoltre ben 64 le gare pubblicate, un numero considerevole se si considera che erano 46 nella graduatoria stilata dal Cresme per i primi quattro mesi del 2004. Nel complesso, le 14 aree metropolitane mandano sul mercato il 15,68% del totale delle opere pubbliche. E il 4,26% arriva da Milano. Il dato relativo alla spesa procapite, che pone in relazione l’importo totale dei bandi pubblicati da ciascun comune con il numero degli abitanti rilevato dall’Istat, pone ancora Milano in testa con 103 euro contro i 66,8% di gennaio-maggio 2003. Il comune di Messina infatti ha un importo superiore, di 116 euro, ma non è una città metropolitana. “La città di Milano – ha dichiarato il Vice Sindaco – si conferma come la prima grande città metropolitana per spesa pro capite per opere pubbliche, confermando il trend positivo, nonostante il clima economico e politico sfavorevole”.  
   
   
DE CORATO: "IL COMUNE DI MILANO, CON 134 MILIONI DI EURO DI IMPORTI DI BANDI E 103 EURO DI SPESA PRO CAPITE, SI CONFERMA PRIMA CITTA’ ITALIANA PER OPERE PUBBLICHE"  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Oltre 134 milioni di euro è l’importo delle gare d’appalto totalizzato dal Comune di Milano nei primi cinque mesi del 2004, con un aumento netto del 54,1% rispetto al medesimo periodo del 2003. E 103 euro è il dato della spesa pro capite di Milano, contro il 66,8% di gennaio-maggio 2003. “Risultati eclatanti – ha dichiarato il Vice Sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Riccardo De Corato, commentando la graduatoria degli importi stilata dal Cresme, l’Osservatorio Nazionale del 24 Ore sugli appalti delle opere pubbliche, per i primi cinque mesi del 2004 – se si considera che questi dati si riferiscono a un periodo caratterizzato da una sfavorevole congiuntura economica, con riduzione dei finanziamenti statali, tagli al Bilancio 2003, la mancanza di entrate straordinarie, il blocco, con ricorsi continui in sede giudiziaria, da parte dell’opposizione delle operazioni di privatizzazioni”. “Sessantaquattro gare pubblicate dal Comune di Milano in soli cinque mesi – ha concluso De Corato – sotto il segno della trasparenza delle procedure, come ha riconosciuto pubblicamente il Procuratore Generale Mario Blandini all’apertura dell’anno giudiziario 2004. I dati principali riferiti al Comune di Milano. Dalla classifica del Cresme su appalti e opere pubbliche nei primi 5 mesi del 2004 si rileva che il Comune di Milano è in testa nella graduatoria degli importi tra le aree metropolitane con 134,79 milioni di euro, migliorando del 54,1 % il risultato dei primi cinque mesi del 2003. Sono inoltre ben 64 le gare pubblicate, un numero considerevole se si considera che erano 46 nella graduatoria stilata dal Cresme per i primi quattro mesi del 2004. Nel complesso, le 14 aree metropolitane mandano sul mercato il 15,68% del totale delle opere pubbliche. E il 4,26% arriva da Milano. Il dato relativo alla spesa procapite, che pone in relazione l’importo totale dei bandi pubblicati da ciascun comune con il numero degli abitanti rilevato dall’Istat, pone ancora Milano in testa con 103 euro contro i 66,8% di gennaio-maggio 2003. Il comune di Messina infatti ha un importo superiore, di 116 euro, ma non è una città metropolitana. “La città di Milano – ha dichiarato il Vice Sindaco – si conferma come la prima grande città metropolitana per spesa pro capite per opere pubbliche, confermando il trend positivo, nonostante il clima economico e politico sfavorevole”.  
   
   
TRASPORTI PUBBLICI MARTEDÌ 6 LUGLIO 2004 SCIOPERO NAZIONALE PROCLAMATO DA 5 ORGANIZZAZIONI SINDACALI  
 
Milano 1 luglio 2004 - Per martedì 6 luglio 2004, cinque organizzazioni sindacali di settore hanno proclamato uno sciopero nazionale del trasporto pubblico, a sostegno della vertenza per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro 2004/07, con modalità di effettuazione differenti per ogni organizzazione, fatte salve le fasce di garanzia. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare: dall’inizio del servizio alle 8.45; dalle 15 alle 18. Qualora intervenissero modifiche sarà cura di Atm aggiornare i Clienti sulle modalità di effettuazione dello sciopero. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it  
   
   
TRASPORTI PUBBLICI MARTEDÌ 6 LUGLIO 2004 SCIOPERO NAZIONALE PROCLAMATO DA 5 ORGANIZZAZIONI SINDACALI  
 
Milano 1 luglio 2004 - Per martedì 6 luglio 2004, cinque organizzazioni sindacali di settore hanno proclamato uno sciopero nazionale del trasporto pubblico, a sostegno della vertenza per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro 2004/07, con modalità di effettuazione differenti per ogni organizzazione, fatte salve le fasce di garanzia. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare: dall’inizio del servizio alle 8.45; dalle 15 alle 18. Qualora intervenissero modifiche sarà cura di Atm aggiornare i Clienti sulle modalità di effettuazione dello sciopero. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it  
   
   
TRASPORTI PUBBLICI MARTEDÌ 6 LUGLIO 2004 SCIOPERO NAZIONALE PROCLAMATO DA 5 ORGANIZZAZIONI SINDACALI  
 
Milano 1 luglio 2004 - Per martedì 6 luglio 2004, cinque organizzazioni sindacali di settore hanno proclamato uno sciopero nazionale del trasporto pubblico, a sostegno della vertenza per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro 2004/07, con modalità di effettuazione differenti per ogni organizzazione, fatte salve le fasce di garanzia. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare: dall’inizio del servizio alle 8.45; dalle 15 alle 18. Qualora intervenissero modifiche sarà cura di Atm aggiornare i Clienti sulle modalità di effettuazione dello sciopero. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it  
   
   
TRASPORTI PUBBLICI MARTEDÌ 6 LUGLIO 2004 SCIOPERO NAZIONALE PROCLAMATO DA 5 ORGANIZZAZIONI SINDACALI  
 
Milano 1 luglio 2004 - Per martedì 6 luglio 2004, cinque organizzazioni sindacali di settore hanno proclamato uno sciopero nazionale del trasporto pubblico, a sostegno della vertenza per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro 2004/07, con modalità di effettuazione differenti per ogni organizzazione, fatte salve le fasce di garanzia. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare: dall’inizio del servizio alle 8.45; dalle 15 alle 18. Qualora intervenissero modifiche sarà cura di Atm aggiornare i Clienti sulle modalità di effettuazione dello sciopero. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it  
   
   
TRASPORTI PUBBLICI MARTEDÌ 6 LUGLIO 2004 SCIOPERO NAZIONALE PROCLAMATO DA 5 ORGANIZZAZIONI SINDACALI  
 
Milano 1 luglio 2004 - Per martedì 6 luglio 2004, cinque organizzazioni sindacali di settore hanno proclamato uno sciopero nazionale del trasporto pubblico, a sostegno della vertenza per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro 2004/07, con modalità di effettuazione differenti per ogni organizzazione, fatte salve le fasce di garanzia. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare: dall’inizio del servizio alle 8.45; dalle 15 alle 18. Qualora intervenissero modifiche sarà cura di Atm aggiornare i Clienti sulle modalità di effettuazione dello sciopero. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it  
   
   
TRASPORTI PUBBLICI MARTEDÌ 6 LUGLIO 2004 SCIOPERO NAZIONALE PROCLAMATO DA 5 ORGANIZZAZIONI SINDACALI  
 
Milano 1 luglio 2004 - Per martedì 6 luglio 2004, cinque organizzazioni sindacali di settore hanno proclamato uno sciopero nazionale del trasporto pubblico, a sostegno della vertenza per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro 2004/07, con modalità di effettuazione differenti per ogni organizzazione, fatte salve le fasce di garanzia. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare: dall’inizio del servizio alle 8.45; dalle 15 alle 18. Qualora intervenissero modifiche sarà cura di Atm aggiornare i Clienti sulle modalità di effettuazione dello sciopero. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it  
   
   
IL CONSOLE GENERALE D’ITALIA IN VISITA ALL’UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA  
 
Lugano, 1 luglio 2004 - Il Console Generale d’Italia Alessandro Pietromarchi visiterà venerdì 2 luglio 2004 il campus di Lugano dell’Università della Svizzera italiana. Il programma prevede una presentazione delle attività d’insegnamento e di ricerca dell’Università. All’incontro parteciperanno il presidente dell’Usi Marco Baggiolini, il prof. Mauro Baranzini e il prof. Eddo Rigotti. L’università della Svizzera italiana ha concluso importanti accordi di collaborazione con gli atenei italiani, in particolare quelli lombardi, ed ha allacciato stretti rapporti con le università svizzere diventando un polo accademico attrattivo per studenti, professori e ricercatori provenienti da Nord e da Sud. La visita del nuovo Console Generale d’Italia a Lugano, che è entrato in carica il primo aprile scorso, sottolinea il ruolo importante assunto dall’Usi nello sviluppo delle relazioni scientifiche, culturali ed economiche fra Svizzera e Italia.  
   
   
IL CONSOLE GENERALE D’ITALIA IN VISITA ALL’UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA  
 
Lugano, 1 luglio 2004 - Il Console Generale d’Italia Alessandro Pietromarchi visiterà venerdì 2 luglio 2004 il campus di Lugano dell’Università della Svizzera italiana. Il programma prevede una presentazione delle attività d’insegnamento e di ricerca dell’Università. All’incontro parteciperanno il presidente dell’Usi Marco Baggiolini, il prof. Mauro Baranzini e il prof. Eddo Rigotti. L’università della Svizzera italiana ha concluso importanti accordi di collaborazione con gli atenei italiani, in particolare quelli lombardi, ed ha allacciato stretti rapporti con le università svizzere diventando un polo accademico attrattivo per studenti, professori e ricercatori provenienti da Nord e da Sud. La visita del nuovo Console Generale d’Italia a Lugano, che è entrato in carica il primo aprile scorso, sottolinea il ruolo importante assunto dall’Usi nello sviluppo delle relazioni scientifiche, culturali ed economiche fra Svizzera e Italia.  
   
   
IL CONSOLE GENERALE D’ITALIA IN VISITA ALL’UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA  
 
Lugano, 1 luglio 2004 - Il Console Generale d’Italia Alessandro Pietromarchi visiterà venerdì 2 luglio 2004 il campus di Lugano dell’Università della Svizzera italiana. Il programma prevede una presentazione delle attività d’insegnamento e di ricerca dell’Università. All’incontro parteciperanno il presidente dell’Usi Marco Baggiolini, il prof. Mauro Baranzini e il prof. Eddo Rigotti. L’università della Svizzera italiana ha concluso importanti accordi di collaborazione con gli atenei italiani, in particolare quelli lombardi, ed ha allacciato stretti rapporti con le università svizzere diventando un polo accademico attrattivo per studenti, professori e ricercatori provenienti da Nord e da Sud. La visita del nuovo Console Generale d’Italia a Lugano, che è entrato in carica il primo aprile scorso, sottolinea il ruolo importante assunto dall’Usi nello sviluppo delle relazioni scientifiche, culturali ed economiche fra Svizzera e Italia.  
   
   
IL CONSOLE GENERALE D’ITALIA IN VISITA ALL’UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA  
 
Lugano, 1 luglio 2004 - Il Console Generale d’Italia Alessandro Pietromarchi visiterà venerdì 2 luglio 2004 il campus di Lugano dell’Università della Svizzera italiana. Il programma prevede una presentazione delle attività d’insegnamento e di ricerca dell’Università. All’incontro parteciperanno il presidente dell’Usi Marco Baggiolini, il prof. Mauro Baranzini e il prof. Eddo Rigotti. L’università della Svizzera italiana ha concluso importanti accordi di collaborazione con gli atenei italiani, in particolare quelli lombardi, ed ha allacciato stretti rapporti con le università svizzere diventando un polo accademico attrattivo per studenti, professori e ricercatori provenienti da Nord e da Sud. La visita del nuovo Console Generale d’Italia a Lugano, che è entrato in carica il primo aprile scorso, sottolinea il ruolo importante assunto dall’Usi nello sviluppo delle relazioni scientifiche, culturali ed economiche fra Svizzera e Italia.  
   
   
IL CONSOLE GENERALE D’ITALIA IN VISITA ALL’UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA  
 
Lugano, 1 luglio 2004 - Il Console Generale d’Italia Alessandro Pietromarchi visiterà venerdì 2 luglio 2004 il campus di Lugano dell’Università della Svizzera italiana. Il programma prevede una presentazione delle attività d’insegnamento e di ricerca dell’Università. All’incontro parteciperanno il presidente dell’Usi Marco Baggiolini, il prof. Mauro Baranzini e il prof. Eddo Rigotti. L’università della Svizzera italiana ha concluso importanti accordi di collaborazione con gli atenei italiani, in particolare quelli lombardi, ed ha allacciato stretti rapporti con le università svizzere diventando un polo accademico attrattivo per studenti, professori e ricercatori provenienti da Nord e da Sud. La visita del nuovo Console Generale d’Italia a Lugano, che è entrato in carica il primo aprile scorso, sottolinea il ruolo importante assunto dall’Usi nello sviluppo delle relazioni scientifiche, culturali ed economiche fra Svizzera e Italia.  
   
   
IL CONSOLE GENERALE D’ITALIA IN VISITA ALL’UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA  
 
Lugano, 1 luglio 2004 - Il Console Generale d’Italia Alessandro Pietromarchi visiterà venerdì 2 luglio 2004 il campus di Lugano dell’Università della Svizzera italiana. Il programma prevede una presentazione delle attività d’insegnamento e di ricerca dell’Università. All’incontro parteciperanno il presidente dell’Usi Marco Baggiolini, il prof. Mauro Baranzini e il prof. Eddo Rigotti. L’università della Svizzera italiana ha concluso importanti accordi di collaborazione con gli atenei italiani, in particolare quelli lombardi, ed ha allacciato stretti rapporti con le università svizzere diventando un polo accademico attrattivo per studenti, professori e ricercatori provenienti da Nord e da Sud. La visita del nuovo Console Generale d’Italia a Lugano, che è entrato in carica il primo aprile scorso, sottolinea il ruolo importante assunto dall’Usi nello sviluppo delle relazioni scientifiche, culturali ed economiche fra Svizzera e Italia.  
   
   
IN CROCIERA CON RANDSTAD SULLA RIVIERA DI LEVANTE A BORDO DEL CLIPPER STAD AMSTERDAM  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Randstad Italia ha organizzato per i suoi clienti da sabato 3 a domenica 11 Luglio 2004 una crociera speciale lungo la costa delle Cinque Terre a bordo del clipper Stad Amsterdam, un imponente e spettacolare veliero a tre alberi da 250 piedi di lunghezza (76 metri) fuori tutto, attraccato in questi giorni nel porto di Genova. Con la nascita dello Stad Amsterdam nel 1997 dalla comune volontà della città di Amsterdam e di Frits Goldschmeding, fondatore del Gruppo Randstad, - da sempre impegnato per creare posti e opportunità di lavoro per disoccupati, neo diplomati e apprendisti – è stato avviato un innovativo progetto di “formazione lavoro” basato sulla ricostruzione - su disegno delle veloci navi che solcavano gli oceani nel Xix secolo - del Clipper Stad Amsterdam. Durante la costruzione del veliero (1997-2000); il Clipper Stad Amsterdam ha offerto un’esperienza di formazione lavoro e riqualificazione professionale abbinata ad una formazione approfondita, attraverso la quale, successivamente, i partecipanti hanno avuto più facilità ad inserirsi nel mondo del lavoro; una formazione ed un programma che continua ancora oggi… Lo Stad Amsterdam, ricostruzione fedele di un tipico dutch clipper del Xix˚ secolo, un tipo di veliero adibito al trasporto di merci e persone lungo le rotte del tè e delle spezie, tuttoggi offre importanti opportunità di training professionale a disoccupati e studenti che intendono trovare lavoro come marinai, assistenti chef e camerieri a bordo di navi passeggeri e mercantili. Il clipper Randstad leverà l’ancora da Genova (Ponte dei Mille) la mattina del 3 Luglio per far vela alla volta di Portofino. Lungo la rotta, lo Stad Amsterdam costeggerà silenziosamente l’incantevole paesaggio della Riviera di Levante, tra falesie a picco sul mare, terrazzamenti coltivati a vite e olivo e paesini arroccati su speroni di pietra o disposti a grappolo in minuscole insenature. I partecipanti alla crociera potranno godere l’esperienza unica dell’andare per mare spinti dal vento su una nave che ha l’aspetto e il fascino romantico del celebre Cutty Sark. Gli ospiti potranno, inoltre, scegliere tra il partecipare alle manovre veliche insieme all’equipaggio, prendere il sole sul ponte in lucido legno oppure optare per l’ospitalità in coperta di un’imbarcazione che offre tutti i moderni comfort.  
   
   
IN CROCIERA CON RANDSTAD SULLA RIVIERA DI LEVANTE A BORDO DEL CLIPPER STAD AMSTERDAM  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Randstad Italia ha organizzato per i suoi clienti da sabato 3 a domenica 11 Luglio 2004 una crociera speciale lungo la costa delle Cinque Terre a bordo del clipper Stad Amsterdam, un imponente e spettacolare veliero a tre alberi da 250 piedi di lunghezza (76 metri) fuori tutto, attraccato in questi giorni nel porto di Genova. Con la nascita dello Stad Amsterdam nel 1997 dalla comune volontà della città di Amsterdam e di Frits Goldschmeding, fondatore del Gruppo Randstad, - da sempre impegnato per creare posti e opportunità di lavoro per disoccupati, neo diplomati e apprendisti – è stato avviato un innovativo progetto di “formazione lavoro” basato sulla ricostruzione - su disegno delle veloci navi che solcavano gli oceani nel Xix secolo - del Clipper Stad Amsterdam. Durante la costruzione del veliero (1997-2000); il Clipper Stad Amsterdam ha offerto un’esperienza di formazione lavoro e riqualificazione professionale abbinata ad una formazione approfondita, attraverso la quale, successivamente, i partecipanti hanno avuto più facilità ad inserirsi nel mondo del lavoro; una formazione ed un programma che continua ancora oggi… Lo Stad Amsterdam, ricostruzione fedele di un tipico dutch clipper del Xix˚ secolo, un tipo di veliero adibito al trasporto di merci e persone lungo le rotte del tè e delle spezie, tuttoggi offre importanti opportunità di training professionale a disoccupati e studenti che intendono trovare lavoro come marinai, assistenti chef e camerieri a bordo di navi passeggeri e mercantili. Il clipper Randstad leverà l’ancora da Genova (Ponte dei Mille) la mattina del 3 Luglio per far vela alla volta di Portofino. Lungo la rotta, lo Stad Amsterdam costeggerà silenziosamente l’incantevole paesaggio della Riviera di Levante, tra falesie a picco sul mare, terrazzamenti coltivati a vite e olivo e paesini arroccati su speroni di pietra o disposti a grappolo in minuscole insenature. I partecipanti alla crociera potranno godere l’esperienza unica dell’andare per mare spinti dal vento su una nave che ha l’aspetto e il fascino romantico del celebre Cutty Sark. Gli ospiti potranno, inoltre, scegliere tra il partecipare alle manovre veliche insieme all’equipaggio, prendere il sole sul ponte in lucido legno oppure optare per l’ospitalità in coperta di un’imbarcazione che offre tutti i moderni comfort.  
   
   
IN CROCIERA CON RANDSTAD SULLA RIVIERA DI LEVANTE A BORDO DEL CLIPPER STAD AMSTERDAM  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Randstad Italia ha organizzato per i suoi clienti da sabato 3 a domenica 11 Luglio 2004 una crociera speciale lungo la costa delle Cinque Terre a bordo del clipper Stad Amsterdam, un imponente e spettacolare veliero a tre alberi da 250 piedi di lunghezza (76 metri) fuori tutto, attraccato in questi giorni nel porto di Genova. Con la nascita dello Stad Amsterdam nel 1997 dalla comune volontà della città di Amsterdam e di Frits Goldschmeding, fondatore del Gruppo Randstad, - da sempre impegnato per creare posti e opportunità di lavoro per disoccupati, neo diplomati e apprendisti – è stato avviato un innovativo progetto di “formazione lavoro” basato sulla ricostruzione - su disegno delle veloci navi che solcavano gli oceani nel Xix secolo - del Clipper Stad Amsterdam. Durante la costruzione del veliero (1997-2000); il Clipper Stad Amsterdam ha offerto un’esperienza di formazione lavoro e riqualificazione professionale abbinata ad una formazione approfondita, attraverso la quale, successivamente, i partecipanti hanno avuto più facilità ad inserirsi nel mondo del lavoro; una formazione ed un programma che continua ancora oggi… Lo Stad Amsterdam, ricostruzione fedele di un tipico dutch clipper del Xix˚ secolo, un tipo di veliero adibito al trasporto di merci e persone lungo le rotte del tè e delle spezie, tuttoggi offre importanti opportunità di training professionale a disoccupati e studenti che intendono trovare lavoro come marinai, assistenti chef e camerieri a bordo di navi passeggeri e mercantili. Il clipper Randstad leverà l’ancora da Genova (Ponte dei Mille) la mattina del 3 Luglio per far vela alla volta di Portofino. Lungo la rotta, lo Stad Amsterdam costeggerà silenziosamente l’incantevole paesaggio della Riviera di Levante, tra falesie a picco sul mare, terrazzamenti coltivati a vite e olivo e paesini arroccati su speroni di pietra o disposti a grappolo in minuscole insenature. I partecipanti alla crociera potranno godere l’esperienza unica dell’andare per mare spinti dal vento su una nave che ha l’aspetto e il fascino romantico del celebre Cutty Sark. Gli ospiti potranno, inoltre, scegliere tra il partecipare alle manovre veliche insieme all’equipaggio, prendere il sole sul ponte in lucido legno oppure optare per l’ospitalità in coperta di un’imbarcazione che offre tutti i moderni comfort.  
   
   
IN CROCIERA CON RANDSTAD SULLA RIVIERA DI LEVANTE A BORDO DEL CLIPPER STAD AMSTERDAM  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Randstad Italia ha organizzato per i suoi clienti da sabato 3 a domenica 11 Luglio 2004 una crociera speciale lungo la costa delle Cinque Terre a bordo del clipper Stad Amsterdam, un imponente e spettacolare veliero a tre alberi da 250 piedi di lunghezza (76 metri) fuori tutto, attraccato in questi giorni nel porto di Genova. Con la nascita dello Stad Amsterdam nel 1997 dalla comune volontà della città di Amsterdam e di Frits Goldschmeding, fondatore del Gruppo Randstad, - da sempre impegnato per creare posti e opportunità di lavoro per disoccupati, neo diplomati e apprendisti – è stato avviato un innovativo progetto di “formazione lavoro” basato sulla ricostruzione - su disegno delle veloci navi che solcavano gli oceani nel Xix secolo - del Clipper Stad Amsterdam. Durante la costruzione del veliero (1997-2000); il Clipper Stad Amsterdam ha offerto un’esperienza di formazione lavoro e riqualificazione professionale abbinata ad una formazione approfondita, attraverso la quale, successivamente, i partecipanti hanno avuto più facilità ad inserirsi nel mondo del lavoro; una formazione ed un programma che continua ancora oggi… Lo Stad Amsterdam, ricostruzione fedele di un tipico dutch clipper del Xix˚ secolo, un tipo di veliero adibito al trasporto di merci e persone lungo le rotte del tè e delle spezie, tuttoggi offre importanti opportunità di training professionale a disoccupati e studenti che intendono trovare lavoro come marinai, assistenti chef e camerieri a bordo di navi passeggeri e mercantili. Il clipper Randstad leverà l’ancora da Genova (Ponte dei Mille) la mattina del 3 Luglio per far vela alla volta di Portofino. Lungo la rotta, lo Stad Amsterdam costeggerà silenziosamente l’incantevole paesaggio della Riviera di Levante, tra falesie a picco sul mare, terrazzamenti coltivati a vite e olivo e paesini arroccati su speroni di pietra o disposti a grappolo in minuscole insenature. I partecipanti alla crociera potranno godere l’esperienza unica dell’andare per mare spinti dal vento su una nave che ha l’aspetto e il fascino romantico del celebre Cutty Sark. Gli ospiti potranno, inoltre, scegliere tra il partecipare alle manovre veliche insieme all’equipaggio, prendere il sole sul ponte in lucido legno oppure optare per l’ospitalità in coperta di un’imbarcazione che offre tutti i moderni comfort.  
   
   
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Milano, 1 luglio 2004 - Randstad Italia ha organizzato per i suoi clienti da sabato 3 a domenica 11 Luglio 2004 una crociera speciale lungo la costa delle Cinque Terre a bordo del clipper Stad Amsterdam, un imponente e spettacolare veliero a tre alberi da 250 piedi di lunghezza (76 metri) fuori tutto, attraccato in questi giorni nel porto di Genova. Con la nascita dello Stad Amsterdam nel 1997 dalla comune volontà della città di Amsterdam e di Frits Goldschmeding, fondatore del Gruppo Randstad, - da sempre impegnato per creare posti e opportunità di lavoro per disoccupati, neo diplomati e apprendisti – è stato avviato un innovativo progetto di “formazione lavoro” basato sulla ricostruzione - su disegno delle veloci navi che solcavano gli oceani nel Xix secolo - del Clipper Stad Amsterdam. Durante la costruzione del veliero (1997-2000); il Clipper Stad Amsterdam ha offerto un’esperienza di formazione lavoro e riqualificazione professionale abbinata ad una formazione approfondita, attraverso la quale, successivamente, i partecipanti hanno avuto più facilità ad inserirsi nel mondo del lavoro; una formazione ed un programma che continua ancora oggi… Lo Stad Amsterdam, ricostruzione fedele di un tipico dutch clipper del Xix˚ secolo, un tipo di veliero adibito al trasporto di merci e persone lungo le rotte del tè e delle spezie, tuttoggi offre importanti opportunità di training professionale a disoccupati e studenti che intendono trovare lavoro come marinai, assistenti chef e camerieri a bordo di navi passeggeri e mercantili. Il clipper Randstad leverà l’ancora da Genova (Ponte dei Mille) la mattina del 3 Luglio per far vela alla volta di Portofino. Lungo la rotta, lo Stad Amsterdam costeggerà silenziosamente l’incantevole paesaggio della Riviera di Levante, tra falesie a picco sul mare, terrazzamenti coltivati a vite e olivo e paesini arroccati su speroni di pietra o disposti a grappolo in minuscole insenature. I partecipanti alla crociera potranno godere l’esperienza unica dell’andare per mare spinti dal vento su una nave che ha l’aspetto e il fascino romantico del celebre Cutty Sark. Gli ospiti potranno, inoltre, scegliere tra il partecipare alle manovre veliche insieme all’equipaggio, prendere il sole sul ponte in lucido legno oppure optare per l’ospitalità in coperta di un’imbarcazione che offre tutti i moderni comfort.  
   
   
IN CROCIERA CON RANDSTAD SULLA RIVIERA DI LEVANTE A BORDO DEL CLIPPER STAD AMSTERDAM  
 
Milano, 1 luglio 2004 - Randstad Italia ha organizzato per i suoi clienti da sabato 3 a domenica 11 Luglio 2004 una crociera speciale lungo la costa delle Cinque Terre a bordo del clipper Stad Amsterdam, un imponente e spettacolare veliero a tre alberi da 250 piedi di lunghezza (76 metri) fuori tutto, attraccato in questi giorni nel porto di Genova. Con la nascita dello Stad Amsterdam nel 1997 dalla comune volontà della città di Amsterdam e di Frits Goldschmeding, fondatore del Gruppo Randstad, - da sempre impegnato per creare posti e opportunità di lavoro per disoccupati, neo diplomati e apprendisti – è stato avviato un innovativo progetto di “formazione lavoro” basato sulla ricostruzione - su disegno delle veloci navi che solcavano gli oceani nel Xix secolo - del Clipper Stad Amsterdam. Durante la costruzione del veliero (1997-2000); il Clipper Stad Amsterdam ha offerto un’esperienza di formazione lavoro e riqualificazione professionale abbinata ad una formazione approfondita, attraverso la quale, successivamente, i partecipanti hanno avuto più facilità ad inserirsi nel mondo del lavoro; una formazione ed un programma che continua ancora oggi… Lo Stad Amsterdam, ricostruzione fedele di un tipico dutch clipper del Xix˚ secolo, un tipo di veliero adibito al trasporto di merci e persone lungo le rotte del tè e delle spezie, tuttoggi offre importanti opportunità di training professionale a disoccupati e studenti che intendono trovare lavoro come marinai, assistenti chef e camerieri a bordo di navi passeggeri e mercantili. Il clipper Randstad leverà l’ancora da Genova (Ponte dei Mille) la mattina del 3 Luglio per far vela alla volta di Portofino. Lungo la rotta, lo Stad Amsterdam costeggerà silenziosamente l’incantevole paesaggio della Riviera di Levante, tra falesie a picco sul mare, terrazzamenti coltivati a vite e olivo e paesini arroccati su speroni di pietra o disposti a grappolo in minuscole insenature. I partecipanti alla crociera potranno godere l’esperienza unica dell’andare per mare spinti dal vento su una nave che ha l’aspetto e il fascino romantico del celebre Cutty Sark. Gli ospiti potranno, inoltre, scegliere tra il partecipare alle manovre veliche insieme all’equipaggio, prendere il sole sul ponte in lucido legno oppure optare per l’ospitalità in coperta di un’imbarcazione che offre tutti i moderni comfort.