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MARTEDì

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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Aprile 2005
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OCCORRE MIGLIORARE LA GOVERNANCE SCIENTIFICA A LIVELLO COMUNITARIO, SOSTIENE PHILIPPE BUSQUIN  
 
Bruxelles, 19 aprile 2005 - Di fronte alla crescente internazionalizzazione della scienza, è essenziale sviluppare un efficiente sistema di governance scientifica a livello comunitario, che permetta all'Europa di prendere decisioni rapide e raggiungere l'obiettivo di divenire l'economia al mondo più basata sulla conoscenza, sostiene Philippe Busquin, ex Commissario europeo per la Scienza e la ricerca e presidente dello Stoa (Valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche) del Parlamento europeo. Intervenendo il 14 aprile scorso alla conferenza sul "futuro dei cittadini europei nella società della conoscenza globale", Philippe Busquin ha parlato anche del paradosso fra il fatto che oggi sia impensabile un incontro del Consiglio europeo con un ordine del giorno che non preveda il tema della ricerca, mentre è dimostrato che il pubblico nei paesi industrializzati manifesta sempre più segni di stanchezza verso scienza e tecnologia. "Ci troviamo di fronte a un problema enorme sul cammino verso gli obiettivi di Lisbona, ovvero la mancanza di persone in grado di produrre conoscenza", ha affermato lex Commissario Busquin. "Ci sono troppi scienziati in posti chiave con un'età superiore ai 50 anni, mentre sappiamo tutti che il picco di produttività si raggiunge nella fascia compresa tra i 20 e i 30 anni. Inoltre, troppo pochi giovani sono interessati a una carriera scientifica". "Occorre che ciascun paese, ciascuna regione sviluppi il dibattito. L'europa deve riconciliarsi con la scienza", ha esortato Philippe Busquin. Lex Commissario ha poi spiegato che il progetto di reattore sperimentale termonucleare internazionale (Iter) aveva posto in evidenza, il problema di governance scientifica a livello europeo e mondiale. "Leuropa ha impiegato molto tempo per stabilirne la sede, senza che si riuscisse a scegliere fra Francia e Spagna", ha detto Philippe Busquin. "Una volta presa la decisione a livello europeo, ci si è trovati di fronte allo stesso problema a livello globale. Tutto quello di cui disponiamo è il G8, che conta solo per i paesi industrializzati ed è dunque insufficiente". Secondo Philippe Busquin, l'Europa deve impegnarsi a sviluppare una governance scientifica a livello comunitario, e a diventare al contempo uno degli attori principali nello sviluppo di una governance a livello globale. Dal momento che vi sono limiti sia sul versante dei fondi che su quello dei ricercatori, occorre accordare la priorità a determinati ambiti e settori. Rispondendo alla domanda su come stabilire le priorità necessarie, Philippe Busquin ha detto che le previsioni e la condivisione delle informazioni sono essenziali per una guida comune. Ma per la governance scientifica è necessaria anche una certa sussidiarietà, ha aggiunto, poiché la ricerca si svolge con modalità assai differenti da un paese all'altro. Per esempio, nel Regno Unito e in Belgio la ricerca è condotta prevalentemente a livello universitario, in Francia avviene soprattutto in grandi centri di ricerca come il Cea (Commissariato per l'energia atomica) e il Cnrs (Centro nazionale della ricerca scientifica), mentre in Germania è un misto fra i due modelli. Secondo Philippe Busquin, occorrerebbe sviluppare un sistema comunitario di governance scientifica, riconoscendo che la dimensione regionale è positiva e che in certi casi è preferibile finanziare la ricerca a questo livello, piuttosto che a livello europeo. "Eppure la ricerca è diventata ormai un settore di servizi non più limitato a un'unica regione o paese", ha spiegato lex Commissario. Questa dimensione internazionale porta con sé un aspetto innovativo, quello di un destino comune. È importante che l'Europa si ponga linterrogativo seguente: se la scienza è universale, di che tipo di programmi abbiamo bisogno e a quale livello occorre stabilire una governance scientifica?", ha aggiunto Philippe Busquin. Inoltre, ha proseguito, nellUnione europea siamo arrivati in ritardo su molte innovazioni a causa delle relazioni fra imprese, centri di ricerca e università che sono diversi a seconda del paese. Philippe Busquin ha poi spiegato che nell'Ue in media solo il dieci per cento delle Pmi (piccole e medie imprese) ha contatti regolari con i centri di creazione di conoscenza. In Finlandia il dato tuttavia è del 55 per cento, il che significa che per determinati paesi la media è solo del due o tre per cento. "Benché nellUe il 95 per cento dei fondi destinati alla ricerca provenga dai singoli Stati membri, il finanziamento europeo è tuttavia essenziale", ha affermato Philippe Busquin, che ha aggiunto: "Grazie ai progetti europei si creano nuove sinergie. Questi progetti hanno permesso di costruire collegamenti fra le università e le Pmi, oltre a creare infrastrutture di struttura. L'europa deve proseguire in questa direzione, concentrandosi sul tema della proprietà intellettuale, attualmente in fase di radicale trasformazione. "Con l'internazionalizzazione della scienza è importante definire norme. Occorre riflettere sull'argomento, in modo da consentire una più rapida trasformazione della ricerca europea in innovazione. L'europa deve anche prestare maggiore attenzione alle università, che sono un fattore chiave per l'economia della conoscenza", ha concluso.  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA POLITICA TECNOLOGICA E L'INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 19 aprile 2005 - L'ottava conferenza internazionale sulla politica tecnologica e l'innovazione avrà luogo dal 6 all'8 luglio a Lodz (Polonia) e verterà sul tema "Partenariati a valore aggiunto in un mondo in continua mutazione". Lo scopo principale della conferenza è riunire eminenti rappresentanti di accademie, imprese e governi per presentare e discutere argomenti di cruciale importanza per l'utilizzo di scienza e tecnologia in vista di favorire lo sviluppo socioeconomico e la prosperità condivisa. Http://www.icul.uni.lodz.pl/conference  
   
   
VALUTAZIONE DELLE ESIGENZE DI ISTRUZIONE E DI FORMAZIONE NELLA NANOSCIENZA E NELLA NANOTECNOLOGIA  
 
Bruxelles, 19 aprile 2005 - Le nanoscienze sono una disciplina scientifica relativamente nuova, e pertanto in molti istituti accademici e organismi pubblici si stanno ancora valutando le esigenze di istruzione e formazione. Quali sono le competenze di cui si dispone, e quali sono le richieste effettive in termini di nuove conoscenze che la comunità di utenti pone nei confronti dei nuovi laureati? I partecipanti a un seminario tenutosi a Bruxelles il 14 aprile hanno cercato di dare una risposta a questi interrogativi. Individuare le esigenze di formazione nel campo della nanoscienza e della nanotecnologia è complicato dal fatto che non si tratta di una disciplina scientifica a se stante, bensì di una disciplina che ne taglia trasversalmente molte altre. Pertanto, gli atenei devono adottare un approccio completamente nuovo. La struttura tradizionale delle università in cui, per esempio, uno studente di fisica frequenta la facoltà di fisica e raramente, o mai, ha contatti con gli studenti di biologia, deve necessariamente cambiare. Questo è anche il tipo di approccio più gradito al settore, puntualizza Tim Harper, presidente e direttore generale di Científica e amministratore della European Nanobusiness Association. "I datori di lavoro non sono alla ricerca di laureati con una prima laurea in nanoscienza. Preferiscono una base solida in scienze corredata di un corso di specializzazione - un master o un dottorato - conseguito successivamente", ha dichiarato. Anche la Commissione europea è favorevole a un approccio meno specializzato. Se l'approccio tradizionale all'istruzione può essere raffigurato utilizzando l'immagine di piramide rovesciata, con la base ampia di studio che si restringe progressivamente mano a mano che il ricercatore progredisce, il capo dell'unità della Commissione Reti di formazione attraverso la ricerca Bruno Schmitz ha evidenziato la necessità di un approccio alla formazione nelle nanoscienze strutturato ispirandosi alla forma della clessidra, con l'ampiezza degli studi che ricomincia ad allargarsi con l'acquisizione di maggiore esperienza da parte del ricercatore. Benché il numero dei laureati in scienze stia diminuendo, e paradossalmente proprio quando la tecnologia sta assumendo un ruolo sempre più importante nella nostra vita, come ha osservato il dottor Harper, sta nascendo una molteplicità di corsi nelle aree della nanoscienza e della nanotecnologia. Mark Morrison, dell'Institute of Nanotechnology del Regno Unito, ha riferito ai partecipanti che, benché la maggior parte dei paesi membri stia istituendo corsi specializzati in queste discipline, il mercato è tuttavia dominato da Regno Unito, Germania, Francia e Danimarca. Si stanno inoltre moltiplicando i corsi di apprendimento per via elettronica (e-learning) sulla nanoscienza e sulla nanotecnologia, anche se la loro diffusione è frenata da ostacoli quali i timori riguardo alle norme, la carenza di sostegno finanziario e la resistenza interna opposta da alcuni atenei. Non si tratta solo di produrre più laureati, bensì di produrne di migliori, ha affermato il dottor Harper. Alla luce di ciò, all'inizio di quest'anno la European Nanobusiness Association ha condotto un sondaggio tra le società che utilizzano la nanoscienza o la nanotecnologia, allo scopo di valutare le loro esigenze. La maggior parte delle imprese ha dichiarato che è difficile assumere personale con le competenze adeguate, e molte hanno affermato che si tratta di un problema urgente - il 33 per cento degli intervistati ha dichiarato che entro l'anno prossimo la nanotecnologia avrà verosimilmente ripercussioni sulle loro attività. Il dottor Harper ha anche sottolineato il divario che sussiste tra il mondo accademico e l'industria, un altro fattore che si ripercuoterà sulle imprese. "L'europa non denota una carenza di istituti accademici che operano nel campo della nanoscienza, e allora perché siamo tuttora meno competitivi? Manca ancora qualcosa. La maggior parte delle università dispone di uffici per il trasferimento delle tecnologie, ma quante possono contare su competenze imprenditoriali di base? Dobbiamo ripristinare i legami tra le università e l'industria", ha ribadito. Per gli accademici non è facile individuare le opportunità commerciali se non conoscono il mondo aziendale, ha osservato il dottor Harper, e ha avvertito: "Il problema è urgente e non potrà che peggiorare se non iniziamo ad affrontarlo". Lattenzione non dovrebbe tuttavia essere spostata completamente sull'aspetto applicato della scienza, vale a dire dalla nanoscienza alla nanotecnologia. La ricerca di opportunità commerciali non deve tradursi nella fine della ricerca di base, ha dichiarato il dottor Harper. Il sostegno comunitario alla nanoscienza e alla nanotecnologia è destinato a proseguire. A titolo del Sesto programma quadro (6Pq) era disponibile uno stanziamento di 1,492 miliardi di euro a favore delle nanotecnologie e delle nanoscienze, dei materiali multifunzionali basati sulla conoscenza, e dei nuovi processi e dispositivi di produzione, e questo importo è destinato ad aumentare nel 7Pq. "Le nanoscienze, le nanotecnologie, i materiali e le nuove tecnologie di produzione" sono già state inserite come una priorità della ricerca nelle proposte della Commissione per il programma. Inoltre, proseguirà anche il sostegno alla formazione nella nanoscienza e nella nanotecnologia nell'ambito del programma comunitario Marie Curie. Dal 1994 la Commissione ha già investito 61,9 milioni di euro in quest'area e ha finanziato 1379 anni-persona. Queste cifre sono destinate indubbiamente ad aumentare prima della fine del 6Pq, in quanto fino a questo momento i piani sono stati finanziati solo nell'ambito del primo invito a presentare proposte. Http://www.cordis.lu/nanotechnology/  http://www.Cordis.lu/nmp/home.html  
   
   
FINANCIAL SECTOR: COMMISSION LAUNCHES SURVEY ON OBSTACLES TO CROSS-BORDER MERGERS AND ACQUISITIONS  
 
Brussels, 19 April 2005 - The European Commission has launched an online survey on why there is little cross-border consolidation in the financial sector. The survey will be open until 15 June 2005. The responses received will serve as an input for a report that the Commission will submit to the Ministers of the Ecofin Council in September. Internal Market and Services Commissioner Charlie Mccreevy said: “A sound and efficient integrated market for financial services is essential for Europe’s economic growth and competitiveness. We now must understand why there is so little cross-border consolidation in the financial sector. There is no doubt who is best placed to help us: primarily market participants, but also regulators. So we are asking them directly. While market forces must set the pace, the Commission must ensure that no unjustified obstacles exist. We will address any market failure or gap in regulation that might be identified.” Empirical data shows a low level of cross-border consolidation in the European financial sector. The survey seeks to establish what are the underlying factors and obstacles inhibiting financial companies from exploiting the full range of cross-border opportunities available in the internal market. How to take part in the consultation The Commission encourages all stakeholders, especially the financial services industry, to take part in the online survey. To make it as quick and easy as possible to respond, the Commission is using its Interactive Policy Making (Ipm) tool, which aims to improve governance by creating web-based questionnaires for collecting and analysing reactions. To help respondents, the Commission has compiled a list of possible obstacles from various sources. This list is downloadable from the survey. The consultation is open until 15 June 2005. It can be accessed via: http://europa.Eu.int/comm/internal_market/finances/cross-sector/index_en.htm  
   
   
BANCA INTESA: L’IMPATTO SUL CONTO ECONOMICO DEL MARK TO MARKET DEL “CONVERTENDO FIAT” LIMITATO CON LA COPERTURA DAL RISCHIO DI MERCATO TRAMITE DERIVATI  
 
Milano, 19 aprile 2005 - Banca Intesa, come noto, ha sottoscritto il “convertendo Fiat” per una quota di pertinenza pari a 650 milioni di euro. Al 1° gennaio 2005 il valore di carico sulla base del mark to market - di cui si era tenuto conto nel bilancio 2004 nell’ambito della copertura generica dei crediti - era pari a circa 380 milioni, in corrispondenza di un prezzo dell’azione Fiat pari a 5,9 euro. Il “convertendo” è stato poi coperto tramite strumenti derivati nell’ambito delle usuali politiche aziendali di gestione dinamica del rischio di mercato. Con tale copertura, l’impatto negativo sul conto economico di Banca Intesa del mark to market del “convertendo” risulterebbe limitato a soli circa 20 milioni di euro da inizio anno ad oggi, rispetto a una svalutazione che sarebbe altrimenti stata di circa 60 milioni di euro (considerando un valore ad oggi del “convertendo” pari a circa 320 milioni di euro, sulla base del prezzo di riferimento odierno dell’azione Fiat di 4,795 euro).  
   
   
BANCAETRURIA : APPROVATO IL BILANCIO 2004: UTILE D’ESERCIZIO INDIVIDUALE A 29,4 MLN DI EURO (+46,6%), DIVIDENDO DI 0,33 EURO PER AZIONE DELEGA AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PER DEFINIRE L’AUMENTO DI CAPITALE  
 
Arezzo, 19 aprile 2005 - L'assemblea dei Soci di Bancaetruria, riunitasi il 17 aprile ad Arezzo in sessione Ordinaria e Straordinaria, ha approvato il bilancio consolidato ed individuale 2004 dando inoltre delega al Consiglio di Amministrazione, che si riunirà il prossimo 22 aprile, di definire i termini dell’annunciato aumento di capitale. I risultati del Gruppo Etruria L’utile dell’esercizio 2004 a livello consolidato raggiunge 31,1 mln di euro (+40,9%), il margine di interesse sale a 139,1 mln di euro (+3,4%) ed il margine di intermediazione si attesta a 263,5 mln di euro (+5,0%). Il Risultato Lordo di Gestione è pari a 85,1 mln di euro (+10,5%). Rispetto al 2003 si evidenzia il miglioramento degli indici di redditività ed efficienza con la crescita del Roe che sale al 10% (7,1% nel 2003) e la diminuzione del cost/income che scende al 67,7%, a conferma del recupero di efficienza avviato nell’ultimo biennio. A livello patrimoniale la raccolta da clientela è pari a 4.171 mln di euro (+4,1%) e gli impieghi economici salgono a 4.167,5 mln di euro (+18,8%). Le rettifiche e gli accantonamenti si portano ad oltre 44,2 mln di euro. I dati di Banca Etruria La Capogruppo conferma i risultati positivi ottenuti a livello consolidato, conseguendo un utile d’esercizio di 29,4 milioni di euro (+46,6%) che ha permesso all’Assemblea di deliberare la distribuzione di un dividendo pari a 0,33 euro per azione, con stacco della cedola n.Ro 19 fissato per il 2 maggio pv e valuta 5 maggio. In aumento anche i principali margini economici: il margine d’interesse sale a 153,3 milioni di euro (+1,8%) ed il margine d’intermediazione raggiunge 239 milioni di euro (+7,1%), per il risultato delle commissioni nette (+11,7%) e dei profitti da operazioni finanziarie (+58,2%). Positivo inoltre l’andamento del risultato lordo di gestione, è pari a 76,6 milioni di euro (+18,3%), e del rapporto cost/income che scende al 67,9% (-4,3%). A fine anno le rettifiche e gli accantonamenti ammontano a circa 42 milioni di euro. Tra gli aggregati patrimoniali, la raccolta diretta sale a 4.179 milioni di euro (+ 4,8%) grazie all’interesse manifestato dalla clientela per il comparto obbligazionario (+21,6%) ed i pronti contro termine (+20,2%). Il maggior ricorso alla raccolta obbligazionaria ha contribuito a mantenere costante il divario tra la durata finanziaria dell’attivo e quella del passivo. In crescita anche il risparmio gestito che ha raggiunto 1.679 milioni di euro (+21,6%), portando così il rapporto tra raccolta gestita e raccolta indiretta complessiva al 51,3% contro il 42,9% di fine 2003. L’ammontare degli impieghi netti, pari a 4.186 mln di euro (+13,9%), rispecchia l’aumento significativo della domanda di mutui (+28,4%) finalizzati ad investimenti di tipo residenziale da parte delle famiglie. Inoltre i crediti in sofferenza raggiungono 137 milioni di euro (+4,4%) e gli incassi su sofferenze si attestano a 22,1 milioni di euro a fronte di posizioni contabilizzate per 21,1 milioni di euro per capitale e interessi che insieme alle rettifiche ed agli accantonamenti portano l’indice di copertura a stabilirsi al 32,64%. Il trend di crescita è confermato anche dagli indici di bilancio: tra questi il Roe sale all’8,66% (+2,7%), per effetto soprattutto dell’incremento delle commissioni da servizi e della riduzione del costo della raccolta, ed il Roa si attesta all’1,43% rispetto all’1,32% del 2003. Banca Etruria chiude l’esercizio 2004 con 161 sportelli, 1.481 dipendenti, dei quali 163 unità sono relative a nuove assunzioni, e 184 promotori finanziari. Il forte radicamento territoriale di Banca Etruria è testimoniato anche dalla distribuzione geografica dei volumi medi nelle aree che rappresentano la zona di origine della storica attività. Oltre l’80% dei crediti verso la clientela infatti sono distribuiti tra Toscana (62,7%) e Lazio (18,2%). Rispetto al 2003, si riscontra una crescita in Abruzzo (+45,6%) e Marche (+4,1%) con buoni risultati anche in una regione come l’Emilia Romagna in cui la Banca si è insediata con l’apertura della filiale di Rimini nel maggio 2004, seguita dalle due di Bologna rispettivamente ad agosto e novembre dello scorso anno. La prima nuova apertura del 2005, avvenuta a febbraio, vede Banca Etruria anche a L’aquila. L’interesse degli investitori verso l’acquisto di beni rifugio ed in particolare quelli legati alla negoziazione di metalli preziosi ha confermato la leadership di Bancaetruria nell’intermediazione di oro. E’ cresciuta l’attività della Banca legata al Prestito d’Uso sia per quanto riguarda la quantità negoziata (+22,4%), sia per il valore di negoziazione (+21%). Gli strumenti finanziari innovativi come i Mutui in Oro e gli anticipi in Oro Finanziario hanno ulteriormente contribuito a rafforzare la posizione della Banca che complessivamente ha negoziato 46.475 Kg di metallo (+6,5% rispetto all’anno precedente). “Le performance del 2004 si confermano anche nei primi mesi del 2005. In questo periodo, abbiamo emesso inoltre sull’euromercato due prestiti obbligazionari accolti positivamente dal mercato a conferma del buon giudizio su Banca Etruria anche oltre i confini nazionali” ha commentato il Direttore Generale Luca Simoni. “Desideriamo nel prossimo triennio intensificare l’offerta per le famiglie e contemporaneamente assecondare la crescita delle filiere di piccole e medie imprese al fine di contribuire sia al rilancio della produzione agricola, artigianale ed industriale, sia allo sviluppo delle aziende commerciali e di servizi”. L'assemblea ha delegato il Consiglio di Amministrazione, che si riunirà il prossimo 22 aprile, a determinare modi e tempi dell’aumento di capitale che si perfezionerà entro il 31 luglio p.V. L’operazione è stata prevista dal Piano Industriale 2005/2007 per consentire lo sviluppo della Banca nei prossimi anni ed è strutturata come segue: assegnazione gratuita di una nuova azione del valore nominale di 3 euro, godimento 1° gennaio 2005, ogni 2 azioni possedute; contestuale emissione di un massimo di n. 35.000.000 di nuove azioni a pagamento da offrire in opzione agli azionisti in ragione delle azioni possedute prima dell’assegnazione gratuita per un valore nominale unitario di 3 euro, a cui andrà aggiunto il sovrapprezzo minimo pari a 1 euro per ciascuna azione emessa. Il Consiglio di Amministrazione determinerà, in prossimità dell’avvio dell’operazione e in base alle condizioni del mercato, l’esatto numero di nuove azioni in emissione e il loro prezzo definitivo. L’aumento di Capitale è assistito da un consorzio di garanzia guidato da Banca Imi che ne assicurerà il buon esito. “La fiducia espressa dall’Assemblea è un segnale forte di piena condivisione dei progetti di sviluppo annunciati negli ultimi mesi dalla Banca” ha dichiarato il Presidente Elio Faralli. “Una fiducia che ci motiva ed indirizza lungo il cammino di crescita tracciato dal nuovo Piano Industriale.” L’assemblea ha deliberato a favore di alcune modifiche allo Statuto della Banca in adeguamento alle disposizioni del nuovo Diritto Societario. Il nuovo Statuto ha infatti recepito le disposizioni delle norme inderogabili dell’ordinamento, accogliendo anche alcune opportunità in coerenza con lo schema statutario predisposto dall’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari Italiane. Lo Statuto aggiornato è consultabile sul portale www.Bancaetruria.it cliccando sulla sezione Per gli Investitori. L’assemblea ha eletto Consiglieri per il triennio 2005-2008: Enrico Fazzini, Giovanni Inghirami, Alberto Raschi e Andrea Riccetti. Area Affari Generali Paolo Schiatti  
   
   
CREDITO VALTELLINESE: L'ASSEMBLEA DEI SOCI APPROVA IL BILANCIO AL 31.12.2004 E IL PROGETTO DI MODIFICA STATUTARIA. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE RICONFERMA A PRESIDENTE IL DR. GIOVANNI DE CENSI  
 
Sondrio, 19 aprile 2005 - Con l'intervento di oltre 1.700 soci, il 16 aprile si è tenuta l'Assemblea straordinaria e ordinaria del Credito Valtellinese, capogruppo dell'omonimo gruppo bancario. L'assemblea, oltre a deliberare all'unanimità un progetto di modifica statutaria principalmente diretto ad adeguare il contenuto di alcuni articoli alle nuove disposizioni del diritto societario, ha proceduto, sempre all'unanimità, ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2004, a rinnovare la delega agli amministratori per il compimento di operazioni su azioni proprie, a riconfermare quattro consiglieri in scadenza e ad integrare la composizione del Comitato dei Probiviri con la nomina di un nuovo proboviro effettivo. Bilancio Al 31.12.2004 Le risultanze contabili del bilancio individuale pongono in luce la positiva dinamica di tutti i principali aggregati patrimoniali e degli indicatori economici, con un utile netto di esercizio pari a 36,5 milioni di euro, in crescita del 13,8% su base annua. Il dividendo di 0,40 euro deliberato dall'Assemblea, pari a quello corrisposto nel 2003, ma rapportato ad un numero maggiore di azioni che compongono il capitale sociale (66.010.651 azioni a fronte delle 54.577.884 del precedente esercizio), verrà posto in pagamento dal 28 aprile presso tutti gli intermediari autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata Monte Titoli Spa, mentre la data di stacco cedola è fissata per il giorno 25 aprile. L'assemblea ha anche preso in esame il bilancio consolidato del gruppo Credito Valtellinese, che registra il significativo incremento dei volumi operativi e dei margini economici, con una crescita del 51% dell'utile netto, che si attesta a 23,9 milioni di euro. Organi Sociali L'assemblea ha disposto la nomina di quattro amministratori per il triennio 2005-2007, nel rispetto del meccanismo di voto per lista introdotto nel 2001. Tutti i consiglieri in scadenza - signori Giovanni De Censi (Presidente), Mario Cotelli, Franco Bettini, Giuliano Zuccoli - sono stati riconfermati nella carica; in base ai requisiti fissati nel Codice di Autodisciplina delle società quotate, cui il Credito Valtellinese aderisce, tutti gli esponenti in parola sono qualificati come indipendenti, ad eccezione del dr. Giovanni De Censi, che figura come amministratore esecutivo. L'assemblea ha altresì provveduto a eleggere alla carica di Proboviro effettivo il signor Emilio Rigamonti, noto imprenditore valtellinese operante nel campo dell'industria alimentare. Nomina Del Presidente Il Consiglio di Amministrazione della Banca, tenutosi al termine dell'Assemblea, ha confermato il dr. Giovanni De Censi alla carica di Presidente per il triennio 2005-2007. Il dr. De Censi ricopre l'incarico di Presidente del Credito Valtellinese dall'aprile 2003, dopo esserne stato Direttore Generale dal gennaio 1981 al giugno 1996 e, successivamente, Amministratore Delegato; egli ricopre numerosi altri incarichi di vertice presso Banche controllate (Credito Siciliano, Credito Artigiano) e collegate (Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane; Julius Baer Creval Private Banking), oltre che in organismi del credito popolare e di categoria.  
   
   
NUOVA SUCCURSALE DI BANCA SELLA A MONZA CON QUESTA INAUGURAZIONE IL TOTALE DI SUCCURSALI DI BANCA SELLA PRESENTI IN LOMBARDIA SALE A 13, IN ITALIA 194  
 
Monza, 19 aprile 2004 – Banca Sella cresce ancora in Lombardia: da alcuni giorni, infatti, è operativa a Monza, in via Borgazzi 13, la succursale numero 13 di Banca Sella nella regione, la decima nel Milanese. “Monza rappresenta il punto di riferimento del tessuto socio-economico dell’intero comprensorio della Brianza – spiega Andrea Uglietti, Capo Area Geografico di Banca Sella – e rappresenta anche il punto di partenza per l’espansione dell’istituto nel territorio, dove sono previste ulteriori future aperture”. Banca Sella si presenta a Monza forte di una vasta gamma di prodotti mirati a soddisfare le esigenza della clientela, sia privati sia aziende, puntando sul rapporto personale, sulla centralità del cliente, sulla cordialità e dinamicità che da sempre la contraddistinguono. “Ultime iniziative a favore della clientela – aggiunge Uglietti – l’anticipazione dei crediti Iva alle aziende e la possibilità per clienti di pagare il bollo auto allo sportello. A ciò si aggiungo inoltre iniziative all’insegna della trasparenza e della chiarezza come la Carta dei Servizi e il Termometro del Rischio”. Responsabile della nuova succursale di Monza è Gianluca Crotti: “L’apertura degli sportelli è prevista il mattino dalle 8,20 alle 13,20 e il pomeriggio dalle 14,35 alle 16,05 – afferma – e per qualsiasi informazione, oppure per fissare un appuntamento, siamo a disposizione dei clienti anche al numero telefonico 039/326337. Al servizio della clientela anche lo sportello bancomat di cui è stata dotata la succursale”. Con questa nuova apertura, il totale succursali di Banca Sella in Italia sale a 194 a cui se ne aggiungono due all’estero, una in Lussemburgo e una a Miami.  
   
   
AL VIA ZAO LOCAT LEASING RUSSIA (GRUPPO UNICREDIT)  
 
 Mosca, 19 aprile 2005 - Prende il via l'attività di Zao Locat Leasing Russia - società del Gruppo Unicredit - con sede sociale a Mosca e capitale iniziale di 107 milioni di Rubli (pari a circa 3 mln. Di €), sottoscritto da Locat S.p.a. (51%), Oao Rosno (16%), Fondo Venture-capital Russia-ucraina(16,33%) del Ministero delle Attività Produttive – gestito da Simest - , Finest(8,33%) e Simest (8,33%). L'iniziativa, sorta su sollecitazione del Ministero delle Attività Produttive, si colloca nel più ampio quadro della collaborazione bilaterale tra Italia e Federazione Russa e costituisce un elemento concreto di una politica attiva di sostegno all'imprenditoria italiana nello sviluppo delle esportazioni verso quel mercato. Obiettivo della società è di offrire, in particolare alle piccole e medie imprese russe, una gamma integrata di servizi per il leasing facendo leva sulle forti competenze di prodotto di Locat e sulla solida capacità distributiva rappresentata dal network commerciale locale di cui dispone Oao Rosno (primaria compagnia assicuratrice Russa, partecipata Allianz 45%). Al fine di consentire una migliore efficienza di accesso ai servizi di leasing finanziario da parte delle imprese italiane che esportano beni strumentali in Russia o vi hanno delocalizzato la propria produzione, Zao Locat Leasing Russia offrirà inoltre anche la possibilità di definire un accordo commerciale strutturato valido per tutto il territorio della Federazione. Il mercato del leasing della Russia si presenta promettente con un trend recente di crescita sostenuta. La società si propone di operare in tutta la Federazione Russa, in particolare nei comparti autoveicoli e strumentale. L'ingresso nel mercato russo del leasing rappresenta un ulteriore tassello della strategia del Gruppo Unicredit, che punta al consolidamento e al rafforzamento della propria presenza nei Paesi dell'Est Europa, area dal forte potenziale di crescita nella quale Unicredit è già presente con importanti istituti di credito locali (Polonia, Croazia, Rep. Ceca, Slovakia, Bosnia Herzegovina, Romania, Bulgaria e Turchia).  
   
   
FIAT: DICHIARAZIONE DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO SERGIO MARCHIONNE  
 
 Torino, 19 aprile 2005 - La decisione di spostare la data dell'Assemblea degli Azionisti alla seconda metà di giugno 2005 è motivata da un programma di approfondita revisione del sistema di corporate governance del Gruppo. Innanzitutto il Consiglio di Amministrazione proporrà di aumentare di tre o quattro il numero di consiglieri indipendenti. Sarà inoltre proposta l'introduzione del voto di lista per la nomina di consiglieri scelti da minoranze qualificate. Sarà anche rivisto il ruolo e la composizione dell'Audit Committee per assicurare la più completa rispondenza alle norme per le società quotate negli Stati Uniti. Tutte queste iniziative, nessuna delle quali richiederà una modifica dello Statuto, hanno lo scopo di allineare il Gruppo alle più recenti ed aggiornate norme di corporate governance. Voci riguardanti eventuali modifiche del prestito convertendo di 3 miliardi di euro sono del tutto infondate. Il Gruppo non richiederà nessuna variazione dei termini dell'accordo e la conversione avrà luogo, come concordato nel 2002, nel mese di settembre di quest'anno. I colloqui con General Motors relativi al perfezionamento dell'accordo sull'opzione put e delle alleanze industriali procedono come previsto. La conclusione, con il pagamento dei 550 milioni di euro rimanenti, è attesa entro il 13 maggio prossimo. Il trasferimento del diritto di proprietà intellettuale relativa ai motori diesel e della proprietà del 50% dello stabilimento di motori polacco avverranno soltanto dopo il pagamento finale. Confermiamo inoltre l'impegno a raggiungere gli obiettivi finanziari fissati nel luglio 2004 e ribaditi a febbraio 2005 relativi alla performance del Gruppo nel periodo 2005 – 2007. Come già dichiarato, il 2004 è stato l'ultimo anno di perdita netta per il Gruppo Fiat ed il 2005, nonostante sia caratterizzato in questa prima parte dell'anno da un mercato difficile, dovrebbe chiudersi con il raggiungimento degli obiettivi annunciati.  
   
   
ASSOSIM, PROPOSTA DI DIRETTIVA EUROPEA SULLA “CAPITAL ADEQUACY”  
 
Milano, 19 aprile 2005 – Proposta di Direttiva Europea sulla “Capital Adequacy”: 11 associazioni di intermediari finanziari ed imprese d’investimento europee esprimono una posizione comune affinché la regolamentazione di Basilea, espressamente indirizzata alle grandi banche, non sia imposta all’industria dei servizi d’investimento. L’indirizzo degli Organismi europei ha l’obiettivo di adeguare la normativa sul “Patrimonio di vigilanza” del settore creditizio e finanziario adottando, a livello europeo, le linee guida del nuovo Accordo di Basilea del 26 giugno 2004, più noto come “Basilea Ii”. Considerando che l’applicazione alle imprese d’investimento di norme studiate e calibrate in origine per banche che svolgono attività internazionale non sembra cosa opportuna, Assosim, al fine di rendere più incisiva la sua azione, da circa due anni ha associato le proprie istanze a quelle di altre 10 Associazioni nazionali di intermediari finanziari europei. L’obiettivo di quest’azione comune è finalizzato ad orientare la normativa in questione ad applicare alle imprese d’investimento gli stessi effetti di neutralità sul patrimonio di vigilanza che vengono applicati alle banche e ad evitare quindi effetti distorsivi o sproporzionati sull’adeguamento dei mezzi propri al dettato normativo in discussione. In effetti, la normativa attuale sul patrimonio di vigilanza impone ai soggetti destinatari regole che coprono i rischi di credito ed i rischi di mercato. Le disposizioni “Basilea Ii” stabiliscono degli adeguamenti di mezzi propri al fine di coprire ulteriori rischi: i rischi operativi, ma questo incremento è compensato, per gli istituti creditizi, da una riduzione proporzionalmente equivalente dei fondi propri destinati alla copertura del rischio di credito. Per le imprese d’investimento, non esercitando l’attività creditizia, l’applicazione tout-court di Basilea Ii comporterebbe un incremento significativo del loro patrimonio di vigilanza, rendendo più costoso l’esercizio dell’attività. Questo maggior impegno di capitale ed il suo costo potrebbero portare alla scomparsa di certe imprese d’investimento in Europa, impoverendo il mercato europeo dei capitali nel segmento a cui si rivolgono prevalentemente le piccole e medie imprese, abituali clienti degli intermediari finanziari. Si deve tenere conto anche del fatto che le imprese di investimento extraeuropee non dovranno sottostare ai “requirements” in discussione; ciò rappresenterebbe un notevole svantaggio competitivo per gli intermediari europei. Le undici Associazioni europee hanno redatto un Memorandum, posto all’attenzione della Commissione Europea, del Parlamento Europeo e delle Autorità nazionali. Questo documento, che spiega le specificità delle imprese d’investimento, richiede che la Direttiva Europea in questione ne rilevi gli aspetti e li consideri equamente sul piano normativo. Le Associazioni propongono agli Organi legislativi europei e nazionali che gli intermediari finanziari beneficino della medesima neutralità accordata agli istituti creditizi in materia di “Patrimonio di vigilanza”. Lista delle Associazioni che hanno sottoscritto il Memorandum : Association Belge des Membres de la Bourse : Abmb-bvbl : Belgium ; Association Françaises des Entreprises d’Investissement : Afei : France ; Association of Members of the Athens Stock Exchange: Greece; Associação Portuguesa de Sociedades Corretoras e Financeiras de Corretagem : Apc:portugal ; The Association of Private Client Investment Managers and Stockbrokers : Apcims : Uk; Associazione Italiana Intermediari Mobiliari : Assosim : Italy; Bundesverband der Wertpapierfirmen an den deutschen Börsen e V. : Bwf : Germany; The Association of Norwegian Stockbroking Companies : Nfmf : Norway; Raad van de Effectenbranche : Reb : Nederlands; Verband unabhängiger Vermögensverwalter Deutschland : Vuv : Gemarny; Swedish Securities Dealers Association : Ssda : Sweden.  
   
   
AUTOGRILL: CONCLUSA CON SUCCESSO L'OPA SU ALDEASA CON IL 34,58% DI ALTADIS LA PARTECIPAZIONE DI R.A.F. SALIRA' AL 95,89%  
 
 Milano, 19 aprile 2005 – Si è chiusa con successo l'Offerta Pubblica di Acquisto formulata dal Gruppo Autogrill (Milano: Agl Im), in accordo con Altadis S.a. (Madrid: Alt Sm), tramite Retail Airport Finance S.l.u. (attualmente controllata al 100% da Autogrill España S.a.), sul 100% (n. 21.000.000. Azioni) del capitale sociale di Aldeasa S.a. (Madrid: Ald Sm) al prezzo di Euro 36,57 per azione. In base a quanto previsto dal Real Decreto 1197 del 26 luglio 1991 (art. 27, par. 2), la Comisión Nacional del Mercado de Valores (Cnmv) ha reso noto oggi che, alla data del 14 aprile 2005, giorno di chiusura del periodo di Offerta, sono pervenute adesioni per n. 12.874.319 azioni, pari al 61,31% del capitale di Aldeasa. Con le n. 7.262.336 azioni (pari al 34,58% del capitale) che Altadis conferirà alla società offerente nei termini previsti dal capitolo I.9 del Prospetto Informativo, la partecipazione finale di Retail Airport Finance nel capitale di Aldeasa salirà al 95,89% (n. 20.136.655 azioni). "La conclusione dell'Offerta e il nuovo assetto proprietario di Aldeasa – ha dichiarato l'Amministratore Delegato di Autogrill Gianmario Tondato Da Ruos – aprono una nuova fase per perseguire in modo più efficace opportunità di sviluppo sul mercato spagnolo e internazionale."  
   
   
IMPREGILO: NESSUN RITIRO DALLA GARA PER IL PONTE SULLO STRETTO  
 
Sesto San Giovanni, 19 aprile 2005 - In merito a quanto riportato da un’agenzia di stampa a proposito di un presunto ritiro di Impregilo dal presentare l’offerta per il Ponte sullo Stretto, la Società precisa che la notizia è destituita da ogni fondamento. Inoltre, contrariamente a quanto diffuso da fonti finanziare, Impregilo non ha mai chiesto alla committenza nessun slittamento dei tempi, dal momento che la Società era pronta a presentare l’offerta nei termini previsti inizialmente, ovvero entro il 20 aprile. Impregilo prende atto positivamente del rinvio al 25 maggio 2005 del termine per presentare le offerte per la progettazione e la realizzazione del Ponte sullo Stretto e dei suoi collegamenti autostradali e ferroviari.  
   
   
IL MERCATO DEL BIOTECH ITALIANO: PRESENTATO LO STUDIO BLOSSOM ASSOCIATI I ASSOBIOTEC SULLA PERCEZIONE DEL COMPARTO BIOTECNOLOGICO DA PARTE DEL VENTURE CAPITAL EUROPEO  
 
Milano, 19 aprile 2005 - Si è svolta ieri a Milano la presentazione dello studio "Il Mercato del Biotech Italiano: Quale interesse per gli investitori istituzionali" realizzato da Blossom Associati in collaborazione con Assobiotec, l'Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, che fa parte di Federchimica. L'analisi approfondisce la percezione del comparto biotecnologico del nostro Paese da parte delle società di Private Equity europee, facendo emergere gli elementi da valorizzare per garantire una maggiore attrattività e visibilità del comparto sulla scena internazionale. Lo studio include 96 società che rappresentano i Private Equity europei più fortemente interessati al settore delle biotecnologie e con maggiore competenza a riguardo. Ii 42% degli intervistati si è dichiarato fortemente interessato a valutare opportunità di investimento sul mercato del biotech italiano. Soprattutto i Private Equity geograficamente più vicini all'Italia, gli Svizzeri in special modo, hanno dimostrato un interesse particolare. Il 63% degli intervistati si dichiara interessato a partecipazioni di minoranza in sindacato con altri Private Equity, possibilmente locali. "La volontà di investire in sindacato con Private Equity locali", commenta Salvatore Bellomo, Vicepresidente di Blossom Associati" apre l'opportunità per il Private Equity Italiano di partecipare ad iniziative guidate da operatori con maggior specializzazione e conseguentemente di sviluppare una classe di analisti con esperienza nel settore, superando i limiti imposti dall'attuale mancanza di massa critica ". Infatti, come sottolinea Francesco Micheli, Presidente di Genextra "Nonostante la crescita rapida e notevole degli attori operanti nel Private Equity italiano non si è assistito alla creazione di Private Equity specifici per il settore. Le peculiarità del compatto richiedono professionalità specifiche e analisti finanziari specializzati in grado di interagire tra queste professionalità e quelle di mero tipo finanziario. L'aifi potrebbe essere promotore, assieme ad Assobiotec, della creazione di un legame tra i fondi specializzati internazionali e quelli italiani in modo che questi ultimi già da subito abbiano l'opportunità di "agganciare" e valutare investimenti effettuati dai fondi esteri in realtà italiane". Ii dato rilevante che emerge dall'analisi è che il 53% degli intervistati, pur operando all'interno del settore del biotech, denuncia una scarsa conoscenza del mercato, delle aziende e delle opportunità di investimento in Italia. Inoltre, l'atteggiamento generale dei Private Equity è di attesa, con oltre il 70% degli intervistati che preferisce attendere per valutare l'evoluzione del contesto organizzativo, legislativo e fiscale nazionale. "Il Private Equity europeo, ad oggi, non è presente sul mercato del biotech italiano. Infatti condizione essenziale per essere attrattivi nei confronti degli investitori istituzionali, è quella di creare un sistema innovativo che valorizzi i fattori locali dello sviluppo e favorisca una crescente interdipendenza tra aziende, sistemi territoriali, poli accademici e mondo finanziario nazionale e internazionale" commenta Stefano Milani, Amministratore Delegato di Blossom Associati. "L'italia del biotech ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo crescente nel contesto europeo. Ma è necessario che allo sforzo messo in atto dagli operatori del comparto, che ha portato ad una crescita sostenuta del numero di imprese negli ultimi anni, si affianchi una promozione specifica sul modello di quanto fatto da Paesi come Germania, Regno Unito e Francia" conclude Roberto Gradnik, Presidente di Assobiotec. A seguire la presentazione dello studio si è svolta una tavola rotonda alla quale sono intervenuti Giampio Bracchi - Presidente Aifi, Massimo Capuano - Amministratore Delegato Borsa Italiana, Salvatore D'orsa - Investment Director Merlin Biosciences Uk, Roberto Gradnik - Presidente Assobiotec, Francesco Micheli - Presidente Genextra e Giampaolo Russo - Responsabile Area Attrazione Investimenti di Sviluppo Italia.  
   
   
PHILIPS: UTILE NETTO A 117 MILIONI DI EURO E FATTURATO A 6.635 MILIONI DI EURO NEL PRIMO TRIMESTRE 2005  
 
Milano, 19 aprile 2005 - Nel primo trimestre 2005 l’utile netto di Philips ammonta a 117 milioni di euro (0,09 euro per azione) contro i 550 milioni di euro (0,43 euro per azione) dello stesso periodo del 2004. La diminuzione è dovuta ad una minor partecipazione agli utili delle società non consolidate. Opzioni articolo Versione stampabile Invia articolo Le vendite ammontano a 6.635 milioni di euro e sono aumentate, su base comparabile del 2%. La debolezza del dollaro americano e delle monete ad esso collegate e alcune dismissioni hanno generato un impatto negativo del 2%. L’income from operation (Ifo) ammonta a 193 milioni euro, in lieve diminuzione rispetto ai 218 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Le entrate finanziarie sono di 48 milioni di euro rispetto ai 66 milioni del 2004. Le società non consolidate hanno contribuito per 22 milioni di euro all’utile netto. Nel primo trimestre 2004 invece i risultati delle società non consolidate ammontavano a 457 milioni di euro e includevano il guadagno di 156 milioni di euro relativi alla partecipazione di Philips in Atos Origin. Lg.philips Lcd registra una perdita di 34 milioni di euro, mentre nel primo trimestre 2004 aveva registrato un utile di 215 milioni di euro. Il cash flow operativo ammonta 351 milioni di euro rispetto ai 404 milioni di euro del primo trimestre 2004. Le rimanenze di magazzino rappresentano l’11,9% delle vendite contro il 12,1% del 2004. Gerard Kleisterlee, Presidente e Ceo di Philips ha commentato così i risultati: “Gli ultimi risultati sono assolutamente positivi e dimostrano un primo trimestre solido, con buone performance e profittabilità di tutti i nostri business principali. Sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti dalla Consumer Electronics che riflettono il successo del nostro Business Renewal Program. La ciclicità del settore tecnologico ha avuto un impatto negativo soprattutto sulle performance delle nostre società non consolidate. I segnali sono comunque positivi e stiamo rispettando gli impegni presi per il 2005. La nostra strategia sempre più market –driven e lo sviluppo di prodotti innovativi e sempre più semplici da usare ci consentiranno un buon posizionamento in futuro”.  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE: NORME A SOSTEGNO DI SOLUZIONI INNOVATIVE PER IL COMMERCIO  
 
Bruxelles, 19 aprile 2005 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte dal titolo "Norme a sostegno di soluzioni innovative per il commercio" nell'ambito dell'area tematica Ricerca e innovazione del Sesto programma quadro (6Pq). L'invito riguarda le aree seguenti: facilitare l'integrazione di norme aperte nella progettazione di nuovi prodotti e servizi; facilitare l'integrazione di norme aperte nelle pratiche commerciali; stimolare l'innovazione facendo riferimento alle norme di approvvigionamento. Lo strumento "Azioni di coordinamento" sarà utilizzato per il presente invito. Bilancio totale indicativo: 5,5 milioni di euro. Per ulteriori informazioni relative all'invito consultare il seguente indirizzo web: http://fp6.Cordis.lu/fp6/call_details.cfm?call_id=201  
   
   
GRUPPO ENERGIA (CIR): AUMENTANO I VOLUMI, PENALIZZATA LA REDDITIVITA' DALLO SPOSTAMENTO AL TRIMESTRI SUCCESSIVI DELLE FASCE ORARIE A PREZZI SUPERIORI RICAVI A 286,8 MILIONI DI EURO (+27,6%) INDEBITAMENTO NETTO DI 304,3 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 19 Aprile 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Energia Spa, società controllata dal gruppo Cir e partecipata dall'austriaca Verbund, si è riunito ieri sotto la presidenza del dr. Rodolfo De Benedetti per esaminare i risultati di Gruppo al 31 marzo 2005. Nei primi tre mesi dell'anno, il Gruppo Energia ha conseguito un fatturato consolidato di 286,8 milioni di euro, con un aumento del 27,6% rispetto al primo trimestre del 2004 (224,8 milioni), grazie all'ottimo andamento delle vendite del gas, che hanno registrato un incremento dei volumi di oltre il 36%, mentre per il settore dell'energia elettrica l'aumento è stato del13,5%. Il margine operativo lordo consolidato (Ebitda), pari a 1,7 milioni di euro, non è confrontabile con 14,2 milioni registrati nel primo trimestre del 2004, perché l'Autorità dell'Energia Elettrica e per il Gas (Aeeg) ha modificato le condizioni per la formazione dei prezzi di vendita dell'energia elettrica. I risultati del primo trimestre sono stati quindi penalizzati dalla diversa distribuzione dei prezzi riguardanti le nuove fasce orarie introdotte dalla Delibera 05/2004, che ha variato la distribuzione stagionale dei ricavi e conseguentemente l'evoluzione della redditività nel corso dell'anno. La commercializzazione del gas ha scontato nel primo trimestre del 2005 margini più contenuti rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio, a seguito di uno scenario energetico meno favorevole. L'utile netto consolidato si é attestato nel primo trimestre 2005 a 0,6 milioni di euro, contro 8,1 milioni nel corrispondente periodo del 2004. La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo Energia presenta al 31 marzo 2005 un indebitamento di 304,3 milioni di euro, contro 154,6 milioni a fine 2004. Tale incremento è sostanzialmente riconducibile alla variazione del capitale circolante, che incide negativamente per circa 88 milioni di euro, all'investimento nella centrale elettrica in costruzione a Termoli per circa 47 milioni e a ulteriori investimenti per 17 milioni effettuati in Tirreno Power, destinati a finanziare il piano di repowering. Nel primo trimestre 2005 la capogruppo Energia Spa ha registrato un fatturato di 285,4 milioni di euro, contro 223,9 milioni dello scorso anno (+27,5%). Il margine operativo lordo è risultato di 1,3 milioni di euro (14,3 milioni nel primo trimestre dello scorso anno). Il risultato netto è negativo per 0,5 milioni di euro, contro un utile di 6,3 milioni nel primo trimestre 2004. L'assemblea degli Azionisti di Energia Spa, che ha avuto luogo dopo il Consiglio, ha approvato i risultati del Gruppo Energia per l'esercizio 2004 che si è chiuso con una fatturato di 943,2 milioni di euro e un utile netto di 36,4 milioni di euro. Il Gruppo Energia è impegnato nell'avanzamento del piano industriale, che prevede la realizzazione di centrali "greenfield" ciascuna da 770 Mw a ciclo combinato e alimentate a gas naturale. Dopo Termoli, si prevede di awiare nei prossimi mesi la costruzione di una centrale termoelettrica a Modugno (Bari). Energia, inoltre, confermando un forte orientamento alle esigenze dei propri clienti e alla luce degli indirizzi di politica energetica indicati a livello italiano ed europeo in tema di risparmio energetico, sta sviluppando nuovi sistemi che puntano alla razionalizzazione e riduzione dei consumi di elettricità. In particolare, la controllata Eligent ha messo a punto un dispositivo che permette di risparmiare più del 30% dei consumi di energia elettrica nel settore dell'illuminazione stradale e industriale. Nel mese di marzo Legambiente è entrata nel capitale della società acquisendone il 10%.  
   
   
INTERPUMP GROUP COMPLETA IL PIANO DI RIPOSIZIONAMENTO STRATEGICO CEDENDO IL SETTORE CLEANING A BS PRIVATE EQUITY E MCC SOFIPA EQUITY FUND PER 220 MILIONI DI EURO LA CESSIONE È AVVENUTA CON UN MULTIPLO DI CIRCA 10 VOLTE L’EBIT  
 
Sant’ilario d’Enza (Re), 19 aprile 2005 - Interpump Group ha sottoscritto un contratto di cessione del Settore Cleaning a due fondi di investimento: Bs Private Equity e Mcc Sofipa Equity Fund. Il prezzo del 100% di Ip Cleaning S.p.a. È stato fissato sulla base di un Enterprise Value (Ev) di 220 milioni di euro ai quali andrà detratto l’indebitamento finanziario del gruppo ceduto che si stima in 145 milioni di euro. Il prezzo sarà soggetto a conguaglio in base all’indebitamento finanziario definitivo medio dei quattro trimestri dal 30 giugno 2004 al 31 marzo 2005 entro 45 giorni lavorativi dalla data del closing. Il gruppo ceduto comprende la Ip Cleaning S.p.a. E tutte le sue controllate ad eccezione di Unielectric e di Sit. Il Gruppo Ip Cleaning produce macchinari per la pulizia sia per il segmento professionale (idropulitrici ad acqua calda ed ad acqua fredda, aspirapolvere ed aspiraliquidi, spazzatrici, lavapavimenti, carrelli per la pulizia ed apparecchi per la pulizia dei vetri), sia per il segmento consumer (idropulitrici hobbistiche). I mercati di sbocco sono principalmente l’Europa per il segmento professionale ed il Nord America per il segmento consumer. L’accordo prevede che Interpump Group investa nella newco, che effettuerà l’acquisizione, 12,5 milioni di euro, pari al 17,3% del capitale della newco stessa. Inoltre Interpump Group effettuerà un finanziamento di 10 milioni di euro alla newco con interessi capitalizzati calcolati ad un tasso pari all’Euribor maggiorato di uno spread di 5,125 punti percentuali; il finanziamento sarà rimborsabile al momento del realizzo dell’investimento da parte dei fondi acquirenti. Il prezzo sarà pagato alla data del closing. Il closing sarà effettuato non appena saranno concluse le procedure antitrust per le quali si stima siano necessarie 6/10 settimane. L’esecuzione del contratto è soggetta alle seguenti condizioni risolutive: l’autorizzazione da parte delle autorità antitrust, l’avverarsi di eventi di carattere eccezionale e non prevedibile che incidano in modo fondamentale sul valore del settore cleaning compravenduto e la non rispondenza al vero di dichiarazioni e garanzie rilasciate dalla parte venditrice che si manifesti nel periodo compreso tra la data del contratto e quella del closing e che produca un danno superiore a 55 milioni di euro ovvero una riduzione dell’Ebitda superiore a 7,25 milioni di euro. Qualora una delle parti sia inadempiente rispetto al proprio obbligo di procedere al closing alla data prevista, la stessa corrisponderà all’altra una penale pari a 7,5 milioni di euro, ove si tratti della parte acquirente, e pari a 3,75 milioni di euro, ove si tratti della parte venditrice. Il fatturato consolidato del gruppo ceduto è stato nel 2004 pari a 292,9 milioni di euro; l’Ebitda è stato pari a 30,7 milioni di euro, mentre l’utile operativo è ammontato a 22,1 milioni di euro. L’utile netto, dopo ammortamenti dell’avviamento per 6,4 milioni di euro è stato pari a 1,7 milioni di euro. Il cash flow reddituale è stato pari a 19,1 milioni di euro, mentre il capitale circolante ha assorbito 24,4 milioni di euro di liquidità essenzialmente per il segmento consumer. Il patrimonio netto ammontava al 31/12/2004 a 61 milioni di euro. Sulla base del bilancio consolidato di Interpump Group al 31/12/2004 dall’operazione emergerà una plusvalenza stimata in 57 milioni di euro. Peraltro tale importo sarà modificato dall’utile netto del Gruppo Cleaning dal 1° gennaio 2005 alla data del closing (che tuttavia sarà incluso nell’utile netto consolidato del 2005) e dalla conversione del bilancio consolidato ai principi contabili internazionali attualmente in corso di ultimazione. La plusvalenza realizzata nel bilancio della Capogruppo ammonta invece a 33 milioni di euro e non è imponibile, come quella consolidata. Il ricavato della cessione sarà utilizzato per ridurre l’indebitamento finanziario. Advisor legale per conto di Interpump Group è stato lo studio Bonelli Erede Pappalardo. “L’operazione si inquadra nel processo strategico di riposizionamento di Interpump Group che ha per obiettivo la focalizzazione nei settori di più alta tecnologia e redditività – hanno dichiarato l’Ing. Giovanni Cavallini ed il Dott. Fulvio Montipò Amministratori Delegati di Interpump Group. “In questo quadro si inserisce anche la recente acquisizione di Hammelmann, leader mondiale nel campo delle pompe ad altissima pressione. La strategia per il futuro è il raforzamento nei Settori Industriale ed Oleodinamico anche tramite acquisizioni mirate”.  
   
   
IGGP DIVENTA CONSORZIO EXPORT. DUBAI ANCORA PIÙ VICINA  
 
Falconara Marittima (An), 19 aprile 2005 - Iggp , l' Italian Group for Global Partnership, ha, dalla scorsa settimana, assunto la forma giuridica del Consorzio Export senza scopo di lucro. Il consorzio che ad oggi raggruppa una trentina di Aziende, per lo più marchigiane, con il supporto legale dello Studio Larici di Ancona, è stato costituito il 12 aprile 2005, presso lo studio notarile della Dottoressa Emanuela Corinaldesi di Falconara Marittima (An). 482 milioni di fatturato, 1.300 dipendenti; sono questi i numeri delle Aziende che il Consorzio rappresenta e la cui presidenza è stata affidata a Paolo Lupini del Gruppo Datamarche di Jesi (An) che compone il Consiglio Direttivo insieme al Dottor Sidi Cherif e a Lucio Piombetti della Diamond sas di Montecassiano (Mc). Il Consorzio si propone di coordinare e supportare le imprese consorziate nelle attività di promozione di prodotti e servizi sui mercati internazionali e specificamente negli Emirati Arabi Uniti e Dubai. In particolare: a) curare, a richiesta degli interessati, le iniziative che riguardano le esportazioni delle singole imprese consorziate e la promozione del Made in Italy; b) effettuare la ricerca e studi di mercato riguardanti i paesi esteri ove possa essere avviata la produzione o commercializzazione dei prodotti delle imprese consorziate e curarne le attività pubblicitarie e di promozione; c) assistere le imprese consorziate nella individuazione dei possibili partners esteri, con esclusione di ogni prestazione avente carattere di intermediazione commerciale e di assistenza tecnica e professionale; d) organizzare esposizioni collettive dei prodotti delle imprese consorziate e curarne la presentazione in mostre e fiere; e) studiare e promuovere programmi comuni, anche in collaborazione con altri organismi, per la divulgazione dei prodotti e dei servizi offerti alla clientela dalle imprese consorziate. Il Consorzio si propone di rappresentare tutte le tipologie merceologiche che le Aziende (marchigiane in primis), possono proporre al mercato arabo. Per questo motivo per il 2005 l'obiettivo è quello di arrivare ad un numero minimo di 70 Aziende consorziate. Unico requisito per entrare nel Consorzio: non svolgere attività in concorrenza diretta con le Aziende già iscritte. Per informazioni: info@iggp.It Tel. 0731-214565  
   
   
ICE: MISSIONE DI OPERATORI ITALIANI A SINGAPORE SINGAPORE 1-2 GIUGNO 2005  
 
Roma, 19 aprile 2005 - E’ allo studio dell’Area Progetti Speciali dell’Istituto la realizzazione di una missione a Singapore allo scopo di incrementare le opportunità commerciali degli operatori italiani del settore delle forniture alberghiere, della ristorazione e del catering con particolare riferimento ai seguenti comparti: Tessuti (biancheria); Attrezzature per la ristorazione (grande e piccola dimensione); Posateria, stovaglierie e attrezzatura per la tavola; Articoli di cortesia. Questo Paese è stato individuato e scelto come obiettivo dell’evento, sia per la sua straordinaria solidità economica che gli consente di godere della fiducia incondizionata di tutti gli organismi finanziari internazionali, sia perché il settore degli alberghi, ristoranti e caffe costituisce la struttura portante dell’intera economia del Paese. Il comparto, infatti, ha generato nel 2004 ricavi per 2 miliardi di euro, a fronte di una popolazione residente di circa 3,5 milioni di abitanti. Nel dettaglio l’iniziativa è prevista per nel periodo 1-2 giugno 2005, con la seguente articolazione: Il 1° giugno 2005 è previsto lo svolgimento degli incontri con gli operatori locali secondo le agende predisposte dal nostro Ufficio in loco sulla base dell’attività e dell’interesse delle ditte italiane partecipanti. Le controparti saranno selezionate attraverso una mailing diretta a promotori alberghieri, albergatori, importatori/distributori di arredamento per alberghi, attrezzature per ristoranti, bar, ecc., Il 2° giugno 2005 invece sarà riservato alla visita – in mattinata - presso alcuni alberghi di Singapore di differenti categorie, per consentire ai delegati di verificare ed approfondire le caratteristiche dell’ospitalità del luogo. Ciascuna impresa partecipante oltre alla quota a carico di € 200,00 dovrà sostenere tutti i costi relativi al viaggio, alla permanenza in loco del proprio rappresentante aziendale e a qualunque altro costo non espressamente previsto a carico dell’Ice. Per informazioni– Area Progetti Speciali fax 0654220013, e-mail progetti.Speciali@ice.it  Tel. 0659929325  
   
   
CONFCOOPERATIVE: “RAFFORZARE LA COOPERAZIONE EDILIZIA” FORA E VENTURELLI CONCORDI SUL MAGGIORE COORDINAMENTO DELLE COOP DEL SETTORE  
 
Perugia, 19 aprile 2005 - Confcooperative Umbria ha organizzato un incontro delle cooperative del settore edilizio abitativo aderenti, alla presenza del presidente di Federabitazione nazionale Giuseppe Venturelli per un’analisi dei problemi legati al settore e alle strategie da mettere in campo per farvi fronte dal punto di vista organizzativo. Presentando l’iniziativa, il Presidente di Confcooperative Umbria Andrea Fora ha fatto il punto sullo scenario regionale completamente modificato dagli eventi sociali ed economici dove non si esige più la politica massiccia di una volta, ma dove il problema-casa si lega soprattutto al soddisfacimento di bisogni di categorie speciali come gli anziani, gli studenti, gli immigrati, le giovani coppie e alle politiche di riuso e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. “Di fronte a questo contesto, ove si cala operativamente il Piano triennale per l’Edilizia residenziale della Regione, risulta sempre più necessaria, ha aggiunto Fora, un’intesa sinergica a livello territoriale fra le cooperative, quale ricetta per dare pieno risalto alle nostre potenzialità finora inespresse”. Il presidente di Federabitazione nazionale Venturelli ha ribadito “la validità della cooperazione edilizia come impresa radicata nel territorio che privilegia i rapporti con i propri soci”, esaltandone la partecipazione nella predispone dei programmi condivisi, stabilendo insieme percorsi di accompagnamento nella fase della realizzazione degli alloggi e realizzando interventi sociali anche mediante un rientro dei costi in tempi più lunghi rispetto alle imprese private. Si è quindi soffermato nella trattazione delle linee politiche che devono animare i rapporti con gli enti locali per giungere alla costruzione di una urbanistica concertata, per affrontare i problemi del reperimento delle aree e la disponibilità di risorse per nuove e più ampie zone per i Piani per l’Edilizia Economica e Popolare. Molto ha insistito anche sulla necessità di affrontare i problemi del settore edilizio abitativo con strutture cooperative solide dal punto di vista patrimoniale, dotate di personale tecnico qualificato e orientate sempre più verso la qualità delle costruzioni sempre più richiesta da tutte le categorie di persone. Ha quindi illustrato i servizi di sostegno tecnico della stessa Federabitazione e dei Consorzi nazionali soffermandosi da ultimo sulla ormai prossima entrata in vigore della Legge 210, cosiddetta Duilio, che garantisce i diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili da costruire. Dall’incontro è scaturito un comitato di coordinamento fra le cooperative edilizie di Confcooperative Umbria che studierà forme concrete per programmare e progettare il rafforzamento del settore da un lato e la realizzazione dall’altro di alloggi cooperativi secondo gli standard moderni.  
   
   
ENI: COMPLETATO CON SUCCESSO LO SVILUPPO DEL GIACIMENTO DI SOUTH PARS IN IRAN  
 
San Donato Milanese, 19 aprile 2005 - Si è svolta il 16 aprile a Assaluyeh, alla presenza del Presidente della Repubblica Islamica di Iran, Sua Eccellenza Syed Muhammad Khatami, la cerimonia per il completamento delle fasi 4 e 5 del progetto di sviluppo del giacimento a gas di South Pars, situato nelle acque iraniane del Golfo Persico. Eni ha completato con successo lo sviluppo delle fasi 4 e 5 che hanno compreso principalmente: l'installazione di due piattaforme con 24 pozzi, la posa di due gasdotti sottomarini da 32 pollici e lunghi 100 chilometri ciascuno per il trasporto del gas a terra e la costruzione dell'impianto per il trattamento del gas ad Assaluyeh (250 chilometri a Sud Est della città di Bushehr). "Il completamento delle fasi 4 e 5 di South Pars è un altro importante progetto che l'Eni ha portato a termine con successo e in anticipo sui tempi programmati dal contratto di servizio – ha dichiarato l'Amministratore Delegato dell'Eni Vittorio Mincato nel corso della cerimonia – e siamo molto soddisfatti di aver così ricambiato la fiducia accordataci dal Governo Iraniano nel realizzare un progetto così importante. South Pars è uno dei più grandi giacimenti a gas del mondo e il suo sviluppo testimonia il patrimonio di esperienza, tecnologia e competenza della Divisione Esplorazione e Produzione dell'Eni". L'impianto di trattamento produrrà 20 miliardi di metri cubi di gas all'anno per il mercato iraniano, un milione di tonnellate all'anno di propano/butano e 80.000 barili al giorno di condensati destinati all'esportazione. La produzione in quota Eni (equity) supererà 50.000 barili al giorno di liquidi (condensati, butano, propano). Eni è operatore dello sviluppo delle fasi 4 e 5 di South Pars con la quota del 60% e opera in joint venture con Petropars (20%) e Naftiran Intertrade Co. (Nico, 20%)(1) per conto della National Iranian Oil Company attraverso il contratto Buy back(2) firmato nel luglio del 2000. L'avvio della produzione a South Pars consolida l'attività dell'Eni in Iran dove è presente da oltre 50 anni e dove è operatore per lo sviluppo del giacimento a olio di Darquain e partecipa alle joint ventures per lo sviluppo dei giacimenti a olio Dorood e Balal.  
   
   
SCIOPERO ASSISTENTI DI VOLO: ALITALIA CANCELLA 168 VOLI  
 
Roma, 16 aprile 2005- Alitalia comunica che martedì 19 aprile cancellerà 168 voli (92 nazionali, 70 internazionali, 6 intercontinentali), a causa dello sciopero proclamato dalle ore 12.00 alle ore 16.00 dagli assistenti di volo aderenti alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil. Per informazioni è possibile contattare il call center Alitalia al numero verde 800 650055.  
   
   
EUROFLY: SOSPESE TUTTE LE INIZIATIVE DI CONFLITTO IN PROGRAMMA  
 
Milano, 19 aprile 2005 - Eurofly comunica che le segreterie nazionali Filt Cgil – Fit Cisl Comparto Volo e la Presidenza Anpav, in un rinnovato clima di relazioni industriali con l’azienda, hanno dichiarato sospese tutte le iniziative di conflitto in programma confermando la riapertura del tavolo contrattuale.  
   
   
MILANO: INDETTA LA GARA PER IL METRO’ 5 LA PRIMA LINEA SOTTERRANEA COSTRUITA E GESTITA DAI PRIVATI DA GARIBALDI A VIA BIGNAMI, 5 ANNI DI LAVORI - METROPOLITANA LEGGERA, SENZA GUIDATORE.  
 
Milano, 19 aprile 2005 - Con bando pubblicato ieri su due quotidiani, il Comune ha indetto la gara per l’affidamento della concessione per la progettazione, la costruzione e la gestione della linea 5 della metropolitana, tra la stazione Garibaldi e via Bignami, ai confini con Sesto. La nuova linea, lunga 5,6 km, di tipo leggero, senza guidatore e con treni automatizzati, tutta in sotterranea e con 9 stazioni, è la prima che viene realizzata in Italia da privati, con il sistema del project financing. Costo totale dell’intervento, 503 milioni di euro, di cui 311 per i lavori, 33 per materiale rotabile e 11 per la sicurezza. La quota a carico dei privati è prevista in 183 milioni. Il termine massimo per la progettazione e la realizzazione dell’opera è fissato in 5 anni mentre la concessione ai privati non potrà durare più di 32 anni. L’aggiudicazione della gara, infine, avverrà col criterio dell’offerta “economicamente più vantaggiosa”. Nella scelta del vincitore – precisa il bando - conteranno soprattutto la modalità di gestione della linea, il valore tecnico del progetto e il livello delle tariffe. Le domande di partecipazione dovranno pervenire al Comune, Ufficio del Commissario Delegato, in via Beccaria 19, entro le 12 del 30 maggio prossimo. Una volta assegnata la gara e firmata la convenzione, verrà elaborato il progetto esecutivo. E’ possibile che una prima parte delle opere inizi entro l’anno. “La Cinque - sottolinea il Sindaco Albertini - costituirà un’efficace alternativa all’auto per decine di migliaia di persone, il collegamento diretto con l’hinterland e la Brianza, il cuore produttivo d’Italia”. Una linea in grado di trasportare 23 milioni di passeggeri all’anno, con picchi di 10 mila nelle ore di punta. Il modello è già stato collaudato in altre metropoli, come Copenaghen e Vancouver. Per la nuova linea, come è noto, si è presentato in Comune un Promotore, il raggruppamento di imprese capeggiato da Astaldi Spa, con Ansaldo, Alstom e Torno Internazionale. La proposta del consorzio è stata dichiarata di ”pubblico interesse”, con ultimo provvedimento del Sindaco, come Commissario Delegato, del 30 dicembre 2004. Essa dovrà coordinarsi con Piano integrato d’intervento “Garibaldi-repubblica” e quindi con il progetto della Città della Moda. In base alle procedure del project financing il Promotore non partecipa alla gara, ma potrà adeguare la sua offerta a quella giudicata dal Comune più conveniente. In questo caso risulterà aggiudicatario della concessione. Sette mesi fa, il 29 settembre 2004, il Cipe (Comitato Interministeriale per la programmazione economica) ha deliberato per la linea 5 un ultimo stanziamento di 175 milioni di euro, già registrato alla Corte dei Conti. Altri 54 milioni sono stati stanziati per il prolungamento della linea, da Bignami a Monza Bettola. Con il bando di gara, superati finalmente i problemi dei finanziamenti, si mette concretamente in moto il meccanismo del project financing. Per il Comune di Milano è una nuova scommessa: saranno i privati per la prima volta non solo a costruire, ma a gestire (se pure per un periodo limitato) una linea del metrò.  
   
   
BENZINA: CONTRO LE SPECULAZIONI SUI PREZZI ALLA POMPA DENUNCIA DEL CODACONS A 102 PROCURE DELLA REPUBBLICA PER IL REATO DI AGGIOTAGGIO  
 
Roma, 19 aprile 2005 - L’andamento dei prezzi della benzina in Italia rispetto al resto d’Europa dimostra oramai senza dubbio come vi siano speculazioni a danno degli automobilisti italiani. Mentre infatti all’estero il prezzo della verde scende del 15%, in Italia resta a livelli record. Contro tale stato di cose il Codacons ha deciso di presentare un esposto a 102 Procure della Repubblica di tutta Italia affinché accertino se siano configurabili in capo ai petrolieri o altri soggetti, eventuali reati come quello di aggiotaggio. “Quando vi sono speculazioni o alterazioni dirette a far salire i prezzi – afferma il Presidente Codacons Carlo Rienzi – scatta il reato di aggiotaggio. Crediamo che nel caso dei prezzi dei carburanti tale fattispecie possa essersi configurata con evidente danno per le tasche degli automobilisti”.  
   
   
MECCANIZZAZIONE ED ENERGIA NEL SETTORE DELL'AGRICOLTURA  
 
Bruxelles, 19 aprile 2005 - Una conferenza internazionale sulla meccanizzazione e l'energia nel settore dell'agricoltura si terrà a Smirne (Turchia) dal 27 al 29 settembre. I seguenti argomenti saranno discussi nel corso della conferenza: tecnologie energetiche nuove e rinnovabili per il settore dell'agricoltura; uso efficace delle fonti di energia nel settore dell'agricoltura; sviluppi recenti nel settore dei macchinari agricoli; aspetti rivolti al futuro nei trattori e nei sistemi di veicoli; progressi relativi alla strumentazione e ai controlli; tecnologie postraccolto; tecniche di ottimizzazione e applicazioni nei biosistemi; sviluppi recenti nella pianificazione e nella gestione della meccanizzazione agricola. Http://www.ageng.ege.edu.tr/page.aspx  
   
   
L'UE INVESTE 8 MILIONI DI EURO NELLA RICERCA IN MATERIA DI DEGRADO AMBIENTALE E DESERTIFICAZIONE  
 
Bruxelles, 19 aprile 2005 - L'unione europea investirà 8 milioni di euro in un nuovo progetto integrato sul degrado ambientale e la desertificazione in Europa, Africa, Asia e Sud America; si tratta di uno dei maggiori impegni mai assunti riguardo a un singolo progetto di ricerca in quest'ambito. Benché la desertificazione e la distruzione ambientale siano percepite come minacce a livello mondiale, non esistono ancora metodi diagnostici ampiamente riconosciuti per programmare interventi e contrastarle. Il progetto integrato Desurvey è volto ad affrontare tale fenomeno sviluppando e provando un nuovo sistema per il monitoraggio e la modellizzazione di desertificazione e distruzione ambientale, tenendo conto dei cambiamenti climatici, della relazione tra uomo e ambiente e della vulnerabilità di particolari scenari naturali al degrado. "Uno dei motivi che ha reso difficile la stesura di una mappa [...] relativa alla desertificazione e al degrado ambientale è che si tratta di una questione delicata dal punto di vista politico, che coinvolge le politiche di assistenza allo sviluppo con attori influenti come la Banca mondiale e vari organismi delle Nazioni Unite, i cui punti di vista e interessi sono diversi", spiega Ulf Helldén, membro del progetto dell'Università di Lund in Svezia. Il professor Helldén è stato uno dei primi ricercatori a dimostrare che la desertificazione non è un fenomeno irreversibile. Ad esempio, la "marcia" verso sud del Sahara in anni precedenti era da attribuirsi all'eccezionalità delle scarse precipitazioni, ma durante gli ultimi vent'anni la piovosità è tornata a essere regolare e il deserto è arretrato. Nellambito dell'Ue, la regione dove il problema della desertificazione riveste massima urgenza è il bacino del Mediterraneo. "Soprattutto la Spagna, il Portogallo, la Grecia e in certa misura l'Italia si trovano di fronte a gravi problemi di distruzione ambientale", afferma il professor Helldén. "Le risorse idriche sono scarse e si pone il problema di come utilizzarle nel modo più economico. Allue occorre una base più adeguata per definire le sovvenzioni agricole a favore di queste aree". Il progetto Desurvey prevede interventi anche in paesi al di fuori dellEuropa, tra cui Cina, Tunisia, Algeria, Marocco, Senegal e Cile, resi possibili grazie alla partecipazione di organizzazioni di ricerca di ciascuno di questi paesi, insieme ai dieci paesi partner dell'Ue. Il progetto è finanziato a titolo della priorità tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro. Http://www.cordis.lu/sustdev/environment/  
   
   
AMBIENTE E COMPETITIVITÀ: LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE  
 
Roma, 19 aprile 2005 - Il Vi Programma di Azione della Comunità Europea in materia di ambiente (2001-2010) mette in evidenza come il ruolo delle imprese possa essere trainante per la diffusione di una nuova cultura che consideri la qualità ambientale e la crescita economica fattori interdipendenti e che consenta di orientare gli attuali modelli di produzione, di consumo e di comportamento nel senso della sostenibilità. Nelle strategie comunitarie in materia di ambiente, il mondo industriale è ormai ritenuto una parte importante non solo del problema ambientale, ma anche della sua soluzione. Con la crescente diffusione del Sistema comunitario di ecogestione e audit - Emas, aumenta il numero delle pubbliche amministrazioni e delle imprese che si impegnano, volontariamente, a mettere in atto politiche e sistemi di gestione finalizzati al miglioramento costante dell'efficienza ambientale mediante l'applicazione, economicamente compatibile, delle migliori tecnologie disponibili. In questo quadro, il Dipartimento di Innovazione Tecnologica nell'Architettura e Cultura dell'Ambiente, la Facoltà di Architettura Valle Giulia ed il Corso di Laurea in Gestione del Processo Edilizio dell'Università di Roma La Sapienza hanno promosso un convegno sul tema “Ambiente e competitività: la certificazione ambientale” con l'obiettivo di promuovere una piena integrazione tra il mondo della ricerca e il mondo dell'industria, realizzando sinergie di reciproco interesse in grado di far fronte alle necessità di crescita culturale, economica e sociale del Paese e di favorire i livelli occupazionali. Nel corso del convegno, cui hanno dato la loro adesione l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente ed i Servizi Tecnici - Apat, il Comitato Ecolabel Ecoaudit, Confindustria, Filas, Acer e Rina, saranno presentati il libro di Paola Ficco e Marco Casini “Emas Sistema Comunitario di ecogestione e audit”, edito da Ilsole24ore, ed il manuale realizzato dall'Apat e dal Dipartimento Itaca “Il Regolamento Emas: linee guida per l'analisi ambientale iniziale nelle strutture ospedaliere”. Il tema della competitività e delle prospettive future saranno approfonditi in una tavola rotonda conclusiva . 20 aprile 2005 ore 4.00 Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Aula Magna facoltà di Architettura “Valle Giulia” a Gramsci, 53 Roma  
   
   
VIA LIBERA ALL'ITER DELLA RIFORMA DEL II CICLO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE SARÀ RAFFORZATA LA REALIZZAZIONE DEI PERCORSI IN UN'UNICA SEDE (CAMPUS) I NUOVI PERCORSI LICEALI SARANNO AVVIATI A ORGANICI INVARIATI  
 
 Roma, 19 aprile 2005 - I responsabili Scuola dei partiti della maggioranza, nel corso di un incontro con il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, hanno espresso una sostanziale intesa sull'impianto e sui contenuti della riforma del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione professionale, che saranno introdotti a partire dall'anno scolastico 2006-2007 ad organici invariati. Al Ministro è stato dato mandato di avviare l'iter formale approfondendo la valutazione circa l'equilibrio delle aree disciplinari in rapporto all'identità dei diversi licei nonché valorizzando e rafforzando la realizzazione in una unica sede (campus) dei percorsi liceali tecnologici ed economici e di quelli di istruzione e formazione professionale.