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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Giugno 2007
Politica
CONNETTERE L’EUROPA CON LA BANDA LARGA: NESSUNO RESTI OFF LINE  
 
 Strasburgo, 20 giugno 2007 - Il Parlamento europeo chiede lo sviluppo delle reti a banda larga per stimolare il progresso economico e l´inclusione sociale, soprattutto nelle zone rurali, insulari e di montagna. Non escludendo finanziamenti pubblici alle infrastrutture, ritiene necessario garantire la concorrenza e fornire collegamenti a Internet a prezzi accessibili. Sollecita poi la digitalizzazione della pubblica amministrazione e chiede collegamenti via banda larga in ogni scuola, università e centro formativo dell´Ue. Approvando la relazione di Gunnar Hökmark (Ppe/de, Se), il Parlamento europeo sottolinea anzitutto le opportunità derivanti da un mercato interno con circa 500 milioni di persone collegate alla banda larga «che formano una massa critica unica al mondo di utenti» in grado di esporre tutte le regioni a nuove opportunità e che darebbe all´Europa «la capacità di essere un´economia basata sulla conoscenza leader a livello mondiale». Lo sviluppo di reti a banda larga riveste quindi «un´importanza fondamentale» per la crescita delle imprese, lo sviluppo della società e il rafforzamento dei servizi pubblici. I deputati chiedono pertanto che l´entità dello sviluppo della banda larga sia incentivata e sostenuta «da un ambiente creativo e aperto». Il Parlamento sottolinea inoltre che la rapida applicazione della banda larga «è indispensabile per lo sviluppo della produttività e competitività europea e per la nascita di nuove e piccole imprese che possono essere leader in vari settori», ad esempio nell´assistenza sanitaria, nella produzione e nei servizi finanziari. Gli investimenti privati, a suo parere, sono essenziali ai fini di una maggiore copertura e penetrazione della banda larga e gli investitori privati devono poter trarre vantaggio dai loro investimenti «se si vuole stimolare ulteriormente la dinamica concorrenziale e fornire ai consumatori servizi migliori e una maggiore innovazione e scelta». E’ poi posta in luce l´importanza di standard aperti, interoperativi e orientati all´industria a livello tecnico, legale e semantico «in modo da garantire economie di scala, l´accesso libero e non discriminatorio alla società dell´informazione e promuovere la rapida applicazione delle tecnologie». Le istituzioni comunitarie e gli Stati membri sono quindi invitati a collaborare con l´industria e ad affrontare i problemi (come quelli dei micropagamenti, della sicurezza e della fiducia, dell´interoperabilità e della gestione dei diritti digitali) che ostacolano lo sviluppo di nuovi modelli di attività nel settore della banda larga. L’ue dovrebbe inoltre creare un ambiente favorevole allo sviluppo dell´innovazione e all´introduzione di nuove tecnologie, predisponendo un quadro regolamentare che stimoli la concorrenza e gli investimenti privati. Ma anche attraverso il ricorso ai pertinenti finanziamenti per incentivare la domanda di servizi a banda larga e, ove opportuno, per sostenere la necessaria infrastruttura. Per i deputati infatti le autorità pubbliche hanno un importante ruolo da svolgere per quanto riguarda la promozione dell´introduzione di reti a banda larga e dovrebbero prendere in considerazione misure volte ad incoraggiare la domanda e gli investimenti in infrastrutture fisse, per i quali occorre definire «un quadro chiaro» al fine di evitare la distorsione dei mercati. Evitare le posizioni dominanti e servizi Internet a prezzi accessibili Nell´evidenziare il ruolo chiave svolto dal mercato nell´espansione e nello sviluppo di servizi innovativi, il Parlamento sottolinea però che è essenziale dare al contempo priorità alla promozione di una concorrenza e di investimenti più vigorosi nei mercati della banda larga, nonché all´applicazione di rimedi «per ovviare agli abusi delle posizioni e dei cartelli dominanti e infine alla riduzione degli ostacoli all´ingresso, affinché il mercato sia in grado di fornire innovazione». Rilevando poi che il mercato europeo della banda larga è caratterizzato da una crescente concorrenza, ricorda tuttavia che, nel breve termine, occorrerà passare all´applicazione esclusiva delle norme generali di concorrenza. In tale contesto, l´imminente revisione del quadro regolamentare dovrà mirare «a garantire libertà di accesso e l´equa concorrenza per tutti gli operatori». Il Parlamento sottolinea inoltre l´esigenza di una neutralità tecnologica unita alla necessità di evitare la frammentazione e di tener conto dell´evoluzione tecnologica e delle esigenze degli utilizzatori. La disaggregazione funzionale delle reti di accesso degli operatori tradizionali dalle loro attività operative, a suo parere, «può avere vantaggi positivi e potrebbe garantire pari ed equo trattamento a tutti gli operatori». La Commissione, d´altra parte, è invitata ad esaminare, nel suo prossimo Libro verde sul servizio universale, la disponibilità di servizi Internet a prezzi ragionevoli e accessibili in tutta l´Unione europea per tutti i cittadini, nonché a valutare se sia necessario modificare i requisiti di servizio universale esistenti. Il Libro verde, inoltre, dovrà affrontare anche le preoccupazioni del consumatore in materia di sicurezza della banda larga. Pubblica amministrazione on line Il Parlamento ritiene che gli investimenti in applicazioni on line per l´assistenza sanitaria, la pubblica amministrazione e l´istruzione possano svolgere un ruolo importante nell´incentivare la domanda dei consumatori per la banda larga, «creando così la massa critica necessaria per la nascita di mercati più grandi in questi settori». Inoltre, sostiene che la promozione da parte delle autorità pubbliche di applicazioni e servizi rafforzati dalla banda larga «possa contribuire a un´efficiente prestazione di servizi governativi». Invita quindi la Commissione e gli Stati membri a privilegiare le soluzioni e le tecnologie basate sull´accesso a Internet a banda larga nell’informatizzazione delle amministrazioni pubbliche, delle scuole e delle Pmi (application service provider, terminal server, ecc. ), nonché a garantire ai cittadini europei l´offerta di servizi pubblici a banda larga. I deputati chiedono agli Stati membri di promuovere i collegamenti a banda larga in ogni scuola, università e centro formativo dell´Ue, come pure l´introduzione della formazione a distanza in vista di un futuro in cui "nessun bambino e nessun cittadino che partecipa a programmi d´istruzione rimangano off line in Europa". Per colmare il divario digitale, d’altra parte, «occorre promuovere una struttura di base, come la disponibilità di computer nelle case e nelle istituzioni pubbliche». Gli Stati membri sono quindi incoraggiati ad elaborare una mappa dell´infrastruttura della banda larga per indicare con maggior accuratezza la copertura dei relativi servizi. Nell’evidenziare che l´alfabetismo informatico costituisce una base indispensabile per lo sfruttamento delle opportunità offerte dalla banda larga, il Parlamento si richiama alla responsabilità dell´istruzione pubblica in questo settore. Insiste altresì sulla necessità di migliorare l´accesso e l´uso delle Tic per il maggior numero possibile di cittadini europei e chiedono misure favorevoli ai consumatori nel settore del perfezionamento professionale e la mobilitazione delle risorse tecniche nel settore delle tecnologie dell´informazione. E, in proposito, raccomanda incentivi finanziari e fiscali a favore di tali misure. Finanziamenti pubblici solo se necessario Secondo i deputati, i finanziamenti pubblici andrebbero utilizzati «solo nel caso in cui l´installazione dell´infrastruttura della banda larga non sia economicamente fattibile per le imprese private e non dovrebbero servire per creare doppioni con infrastrutture già esistenti in grado di fornire servizi a banda larga». Il finanziamento pubblico nazionale e comunitario, inoltre, dovrebbe essere neutro sotto il profilo della concorrenza e contribuire ad investimenti commercialmente sostenibili. L´infrastruttura finanziata pubblicamente, d´altra parte, dovrebbe essere fornita sulla base di un accesso paritario e «non dovrebbe favorire alcun fornitore di servizi particolare». I deputati ritengono che, oltre alle forze di mercato, gli Stati membri, e in particolare le loro regioni e comuni, potrebbero stabilire incentivi per stimolare il mercato della banda larga nelle regioni svantaggiate e, in proposito, sottolineano il ruolo che i Fondi strutturali e di sviluppo rurale dovrebbero esercitare nel sostenere le regioni a rafforzare il lato della domanda della società dell´informazione. La Commissione dovrebbe poi consentire l´utilizzo delle risorse Ue anche per il potenziamento e la sostituzione di reti a banda larga che non assicurano connessioni dotate di un´adeguata capacità funzionale. Un’opportunità per zone rurali, insulari e di montagna Il Parlamento sottolinea poi che la diffusione di collegamenti a banda larga nelle zone rurali, scarsamente popolate e inaccessibili (insulari, di montagna, ecc. ) riveste un´importanza fondamentale ai fini della partecipazione di tutti i cittadini alla società della conoscenza. Evidenzia inoltre che i servizi in banda larga rappresentano altresì un fattore decisivo per lo sviluppo economico di dette regioni e dovrebbero quindi essere offerti in modo quanto più generalizzato. I servizi in banda larga, a suo parere, aiuteranno infatti queste regioni «ad attrarre imprese, ad agevolare il telelavoro, ad offrire nuovi servizi diagnostici e terapie mediche e ad ottenere standard educativi e servizi pubblici migliori». Sottolinea quindi che lo sviluppo di tecnologie innovative deve essere incoraggiato a tutti i livelli e che occorre impegnarsi seriamente per promuovere l´accesso al mercato e mantenervi eque condizioni di concorrenza. Occorre inoltre mobilitare la ricerca e i partenariati in materia di Tic tra università, autorità locali e imprese. La Commissione è pertanto invitata ad attribuire la stessa importanza alle soluzioni relative alla banda larga, e specialmente alla banda larga mobile, sia nelle attività del Programma quadro sulla competitività e l´innovazione (Pqci) sia nell´ambito del Settimo programma quadro per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e le attività di dimostrazione (7Pq). D’altra parte i deputati insistono sul fatto che nessuna zona geografica e nessun gruppo socioeconomico dovrebbero essere esclusi da investimenti in tecnologie nuove e più veloci semplicemente perché hanno già accesso a connessioni di qualità inferiore. In tale contesto, osservano che le nuove piattaforme senza fili sono particolarmente adatte ad assicurare l´accesso alla banda larga nelle zone rurali. Ma pongono anche l´accento sull´importanza della neutralità tecnologica nell´assegnazione dello spettro e sollecitano una cooperazione più stretta nella gestione dello spettro radio «allo scopo di favorirne l´uso da parte di un´ampia gamma di tecnologie senza fili e mobili (terrestri e satellitari)». Gli Stati membri dovrebbero inoltre assegnare uno spettro sufficiente alle tecnologie a banda larga. .  
   
   
UE-RUSSIA: ULTERIORI RIFORME E ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO  
 
Strasburgo, 20 giugno 2007 - La Russia deve completare le necessarie riforme politiche e economiche e garantire il rispetto dei diritti umani. E’ quanto afferma il Parlamento europeo, chiedendo alla Russia di non politicizzare l’economia. Dovrebbe anche migliorare il clima economico, aprendo maggiormente agli investimenti esteri, soprattutto, nel settore energetico e finanziario, nonché lottando più efficacemente contro le contraffazioni. Va poi valutata l’opportunità di negoziare un accordo di libero scambio. Con l´approvazione della relazione di Godelieve Quisthoudt-rowohl, il Parlamento rileva anzitutto che le relazioni economiche e commerciali tra l´Ue e la Federazioni russa «dovrebbero essere regolate in base ai principi di reciprocità, continuità, trasparenza, prevedibilità, affidabilità, non discriminazione e buon governo». Nota in seguito che, nel 2005, il volume totale degli scambi tra l´Ue e la Russia ammontava a più di 166 miliardi di euro, con un´eccedenza commerciale della Russia pari all´8% circa del suo Pil, vale a dire approssimativamente 50 miliardi di euro. La Russia, inoltre, rappresenta il 7,3% degli scambi comunitari, è il terzo partner commerciale dell´Ue che, a sua volta, è il principale partner commerciale della Russia. Infine, l´Ue importa dalla Federazione russa, in media, circa il 28% dell´energia di cui ha bisogno, che corrisponde a circa il 65% delle sue importazioni totali dalla Russia. Rispetto dei diritti umani e non politicizzazione dell’economia I deputati, nel ricordare che la situazione dei diritti umani in Russia dovrebbe essere parte integrante dell´agenda politica Ue-russia, osservano che le relazioni con tale paese «sono in una fase critica» e si rammaricano che l´Ue e la Russia «non siano riuscite a superare la mancanza di fiducia reciproca». Richiamano inoltre l´attenzione sull´elevato numero di procedimenti avviati contro la Russia dinanzi alla Corte europea dei diritti dell´uomo. Notando che il contesto macroeconomico russo è nel complesso positivo, il Parlamento ricorda tuttavia che tale crescita è stata determinata principalmente «dall´elevato aumento dei prezzi energetici mondiali». Prendendo poi atto delle riforme economiche e politiche realizzate in Russia negli ultimi anni, si dice persuaso che siano necessarie ulteriori riforme strutturali, segnatamente nei settori dell´assistenza sanitaria, dell´istruzione e del gas, nel sistema bancario e, più in generale, nel campo dell´attuazione dello Stato di diritto. Nel ritenere inoltre che una cooperazione economica efficace ed estesa tra la Russia e l´Ue si debba basare su standard elevati di democrazia e sui principi del libero mercato, invita la Russia a portare avanti le riforme in questo senso, «astenendosi dal politicizzare l´economia e rispettando l´indipendenza delle istituzioni pubbliche e private». Al riguardo, prende atto con rammarico del fatto che la Russia «utilizza strumenti politici commerciali ai fini della politica estera in un modo che risulta incompatibile con le norme dell’Omc». Le autorità russe sono quindi invitate a garantire un´applicazione corretta ed efficace delle leggi e delle norme, a lottare più attivamente contro la corruzione e a focalizzarsi in particolare sulla lotta contro le cause alla base di tale fenomeno. Dovrebbero inoltre provvedere all´attuazione effettiva delle convenzioni dell´Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) e adottare tutte le misure necessarie per lottare in modo efficace contro il dumping sociale e, nel quadro del rispetto del protocollo di Kyoto, contro ogni forma di dumping ambientale. Verso un accordo di libero scambio? Migliorare il clima economico in Russia Nel sottolineare l´importanza dell´adesione della Russia all´Omc, il Parlamento invita la Commissione a valutare la negoziazione di un possibile accordo di libero scambio in seguito all´adesione della Russia all´Omc. Sottolinea peraltro la necessità di un dialogo costruttivo tra l´Ue e la Russia e ribadisce l´importanza dello Spazio economico comune e di sviluppare ulteriormente gli obiettivi concordati nella relativa tabella di marcia, specie per quanto riguarda la creazione di un mercato aperto e integrato tra l´Ue e la Russia. A suo parere, inoltre, i progressi nell´attuazione della tabella di marcia devono procedere parallelamente ai negoziati sul nuovo accordo di partenariato e di cooperazione (Apc). Il Parlamento sottolinea poi l´importanza di migliorare il clima degli investimenti in Russia, «promuovendo e favorendo condizioni commerciali non discriminatorie e prevedibili, fondate su forti valori democratici», riducendo la burocrazia e incoraggiando gli investimenti nei due sensi. Per tale ragione si interroga sulla recente proposta d legge che vieta le partecipazioni estere superiori al 49% in società attive in 39 settori strategici che, oltre a non migliorare il clima degli investimenti, solleva «questioni fondamentali concernenti il ruolo dello Stato nell´economia di mercato e la concorrenza in settori chiave dell´economia». Nel rilevare poi che l´Ue è aperta a investimenti provenienti dalla Russia, visto l´aumento del numero di imprese russe presenti nell´Unione europea, in particolare nei settori dell´energia e dell´acciaio, i deputati sollecitano che le imprese straniere operanti nel settore delle risorse naturali in Russia possano beneficiare dello stesso grado di apertura accordato alle imprese nazionali. Il Parlamento fa notare poi che in Russia il commercio di Stato «continua a prosperare in certi settori dell’economia». Prendendo quindi atto dell´istituzione delle cosiddette zone economiche speciali, che offrono particolari incentivi agli investimenti, incoraggia la Federazione russa «a garantirvi condizioni di lavoro decorose e il rispetto dei diritti sindacali dei lavoratori», nonché degli standard ambientali. Sottolinea poi la necessità di migliorare la legislazione e la sua applicazione in materia di protezione dei diritti di proprietà intellettuale, industriale e commerciale «al fine di accrescere la competitività e rendere il clima degli investimenti più favorevole» e per far si che la lotta contro la contraffazione e la pirateria sia efficace. Occorre inoltre adeguare l´attuale sistema giudiziario al fine di proteggere efficacemente i diritti di proprietà intellettuale e garantire procedimenti più rapidi e, al riguardo, i deputati esprimono seria preoccupazione per la mancata applicazione delle sentenze. Altrettanta preoccupazione è espressa riguardo alla produzione e alla vendita di prodotti contraffatti, in particolare dei medicinali. Le autorità russe sono quindi invitate a adottare tutte le misure necessarie ed efficaci per individuare le fonti di attività illegali e neutralizzare i siti produttivi o gli operatori che agiscono via Internet. Energia: più opportunità agli investitori europei Nel ribadire la necessità di una politica europea coerente in materia di energia, il Parlamento sottolinea che gli accordi bilaterali tra gli Stati membri dell´Ue e la Russia dovrebbero «contribuire al perseguimento di interessi globali in tema di sicurezza energetica dell´Ue». Tuttavia, sottolinea che l´obiettivo primario della politica energetica dell´Ue «non può consistere semplicemente nell´evitare la dipendenza energetica permanente dalla Russia». L´ue e la Russia sono quindi invitate a cooperare più strettamente, ponendo l´accento in particolare sulla risoluzione di questioni concernenti la sostenibilità e l´affidabilità costante della produzione, del trasporto e dell´uso dell´energia nonché sull´efficienza energetica e la sicurezza degli approvvigionamenti. Occorre poi che siano promossi gli investimenti nelle fonti rinnovabili, la condivisione delle tecnologie e la convergenza in materia di regolamentazione. La Federazione russa, d‘altra parte, dovrebbe offrire «un trattamento equo e non discriminatorio» a tutti i suoi partner, favorire l´accesso al mercato russo per gli investitori europei e tenere conto della protezione dell´ambiente. Nel compiacersi quindi della ratifica del protocollo di Kyoto da parte della Russia, il Parlamento si dice persuaso che, oltre alla necessità che tale paese ratifichi la Carta europea dell´energia, l´Ue dovrebbe prendere in esame la possibilità di un documento quadro formale sulle relazioni energetiche con la Russia nell´ambito del nuovo Apc. Esprime tuttavia preoccupazione per le tendenze verso «una concezione nazionalistica e monopolistica nella gestione delle risorse energetiche russe», nonché per le difficoltà che le imprese private straniere incontrano quando investono in un futuro sviluppo sul territorio russo. La Russia è quindi invitata a incorporare quanto prima nel proprio sistema legislativo le migliori pratiche internazionali in materia di trasparenza e di responsabilità pubblica. Sostenendo poi i programmi di valorizzazione delle infrastrutture energetiche che collegano la Russia con gli Stati membri dell´Ue, i deputati chiedono nuovamente alla Commissione e agli Stati membri di considerare seriamente il pericolo di un deficit nelle forniture di gas dalla Russia dopo il 2010 «dovuto alla mancanza di investimenti nell´infrastruttura energetica di questo paese». Rilevano inoltre necessario stabilire meccanismi di comunicazione di crisi «efficaci e tempestivi» tra l´Ue e la Russia e ribadiscono la necessità che l´Ue attui una strategia parallela per migliorare la sicurezza e la diversificazione del suo approvvigionamento energetico. Si compiacciono, peraltro, delle firma dell´accordo sull´oleodotto Burgas-alexandroupolis che, a loro parere, «costituisce un´evoluzione importante per l´Ue e attesta le buone relazioni» con la Russia. Esortando la Russia a non applicare il duplice sistema di prezzi nel campo delle risorse energetiche, il Parlamento la invita a procedere a investimenti per la modernizzazione delle centrali nucleari, soprattutto per quanto riguarda le infrastrutture, le nuove tecnologie e le fonti energetiche rinnovabili. Ribadisce inoltre il sostegno all´apertura del mercato dell´Ue alle esportazioni di energia elettrica dalla Russia, «a condizione che le pertinenti norme di sicurezza russe, in particolare in relazione agli impianti nucleari e al trattamento e smaltimento sicuri delle scorie nucleari, siano allineate a quelle comunitarie in modo da evitare il rischio di dumping ambientale». Considerando che la produzione e il trasporto di energia, nella regione del Mar Nero, rivestono un´importanza strategica per l´approvvigionamento energetico dell´Ue, i deputati si compiacciono dell´iniziativa "Sinergia del Mar Nero" nel quadro della Politica europea di vicinato «nell´ottica di favorire una migliore cooperazione regionale» tra i paesi interessati della regione del Mar Nero, la Federazione russa e l´Ue in settori come l´energia, i trasporti e l´ambiente e di «rafforzare il dialogo in materia di rispetto dei diritti dell´uomo, democrazia e buongoverno». Aprire i servizi finanziari russi Il Parlamento ritiene che lo scambio di servizi sia un elemento essenziale delle future relazioni commerciali Ue-russia. Auspica quindi un riavvicinamento delle leggi comunitarie e quelle russe, specie nei settori dei servizi finanziari, delle telecomunicazioni e dei trasporti, «rispettando le disposizioni specifiche che disciplinano i servizi pubblici». Più in particolare, riguardo al sistema finanziario, chiede un miglioramento della legislazione, un controllo efficace e l´applicazione di misure conformi agli standard più elevati applicabili ai prestatori di servizi finanziari per creare un clima favorevole agli investimenti. Nel sottolineare poi l´importanza della concorrenza e dell´apertura del settore dei servizi finanziari, esprime preoccupazione quanto agli ostacoli esistenti per la concessione di licenze alle filiali di banche estere. Infine, il Parlamento pone in luce i benefici che avrebbe l´ulteriore rafforzamento delle relazioni Ue-russia nel settore dell´economia turistica, «in quanto molte zone degli Stati membri sono considerate mete tradizionali dei turisti russi». Si dichiara poi preoccupato per le misure restrittive che la Russia ha adottato in materia sanitaria nei confronti di talune importazioni di prodotti alimentarie e chiede all´Ue di sostenere gli Stati membri interessati da questi provvedimenti. .  
   
   
UE: EUROREGIONE IL 21 GIUGNO A VILLA MANIN, INCONTRO CON I PRESIDENTI DI FRIULI VENEZIA GIULIA, VENETO, SLOVENIA, CARINZIA, CONTEE CROATE DELL´ISTRIA E LITORANEO MONTANA (REGIONE DI FIUME).  
 
Trieste, 20 Giugno 2007 - E´ in programma giovedì prossimo 21 giugno, a Villa Manin di Passariano, l´incontro dei presidenti della costituenda "Euroregione", al quale interverranno i rappresentanti di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Slovenia, Carinzia, Contee croate dell´Istria e Litoraneo Montana (Regione di Fiume). Nel corso della riunione sarà sottoscritto un accordo congiunto che prende atto dell´opportunità di creare una forma di collaborazione fondata su quanto indicato dal Regolamento Ue 1082 del 5 luglio 2006, per la costituzione di un Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect). .  
   
   
COLMARE IL DIVARIO NELLA RICERCA TRA EST E OVEST  
 
Bruxelles, 20 giugno 2007 - Uno degli obiettivi principali dello Spazio europeo della ricerca (Ser) è affrontare la frammentazione degli sforzi di ricerca che continua ad affliggere la competitività dell´Europa. La riduzione della frammentazione è anche uno degli obiettivi del progetto Nis-nest, che guarda a oriente, ai paesi dell´ex Unione Sovietica, dove risiede parte del «fior fiore» dei ricercatori di frontiera europei. Finanziato nell´ambito della priorità «Scienze e tecnologie nuove ed emergenti» (Nest) del Sesto programma quadro (6Pq), il progetto riunisce partner della Federazione russa, nonché di Ucraina, Bielorussia e della Repubblica moldova. L´obiettivo è rafforzare la cooperazione tra i ricercatori di questi paesi e i loro colleghi occidentali. Al progetto aderiscono anche Grecia e Francia. «Per motivi storici, i partecipanti di questi due paesi hanno lavorato separatamente, ma a nostro avviso ora è giunto il momento di realizzare un´integrazione scientifica reciprocamente vantaggiosa», ha dichiarato al Notiziario Cordis Maria Koutrokoi, del Centro di documentazione nazionale greco e coordinatrice del progetto Nis-nest. Obiettivo del progetto è colmare il divario tra gli studiosi che si occupano della ricerca di frontiera e ad alto rischio, poiché si ritiene che i paesi dell´ex Unione Sovietica offrano la possibilità di sfruttare un potenziale enorme in questo campo. «Sappiamo che in questi paesi sono stati ottenuti importanti risultati in aree della ricerca ad alto rischio come il settore aerospaziale», ha spiegato Maria Koutrokoi. Vadim Korablev, dell´Università tecnica statale di San Pietroburgo, una delle organizzazioni aderenti al progetto, concorda. «Abbiamo tradizionalmente un elevato livello di eccellenza nell´area della ricerca di base, nella matematica e nella fisica, ma abbiamo qualche problema ad accedere alla tecnologia e alle attrezzature più recenti. » Il professor Korablev ritiene che il progetto permetta di ottenere tale accesso e, di conseguenza, di realizzare l´eccellenza scientifica. «Se riusciremo a combinare il nostro alto livello di professionalità nell´ambito della scienza fondamentale con la tecnologia disponibile nell´Ue, avremo la possibilità di ottenere ottimi risultati in pochissimo tempo». Oltre a un risparmio di tempo, , ha dichiarato Korablevm, tale collaborazione permetterà anche di risparmiare denaro. Benché l´idea iniziale fosse migliorare la collaborazione all´interno del programma Nest, da allora il progetto ha esteso il suo mandato all´intero programma quadro per la ricerca dell´Ue. «Abbiamo capito che la ricerca ad alto rischo è un settore trasversale a tutti i programmi del 7Pq», ha spiegato Maria Koutrokoi. Una delle principali attività di Nis-nest è un esercizio di mappatura volto a individuare ricercatori e organizzazioni di ricerca operanti nei settori della ricerca esplorativa nei paesi dell´Europa orientale. L´obiettivo è creare una banca dati che aiuti sia i ricercatori dell´Unione europea che quelli dell´Europa orientale a individuare potenziali partner per progetti Ue nel corso del Settimo programma quadro (7Pq). Maria Koutrokoi ha sottolineato che la banca dati sarà complementare agli strumenti di ricerca utilizzati attualmente dai vari partner. Il progetto ha anche organizzato una serie di giornate informative sul 7Pq e ha avviato workshop volti ad aumentare la partecipazione agli inviti a presentare proposte nell´ambito del Settimo programma quadro. «I ricercatori stanno iniziando a farsi un´immagine più chiara del programma quadro; prima pensavano di non potervi partecipare e non conoscevano molto bene le regole», ha rivelato la coordinatrice del progetto al Notiziario Cordis. Maria Koutrokoi ritiene che queste attività stiano spianando la strada a un maggiore livello di partecipazione nel 7Pq rispetto ai programmi precedenti (nell´ambito del 6Pq, l´Ucraina ha partecipato solo a nove progetti). «Confidiamo che il progetto getti le basi per migliorare la collaborazione», ha dichiarato, prevedendo che una più stretta cooperazione, «stimolando il flusso delle idee, permetterà di compiere ulteriori progressi in svariati campi della ricerca. » Oltre a rafforzare la collaborazione tra est e ovest, si prevede che il progetto contribuirà anche a porre fine all´esodo di massa che, negli ultimi due decenni, ha portato scienziati e ingegneri ad abbandonare i paesi dell´ex blocco sovietico. «La fuga di cervelli è un problema concreto in Russia», ha dichiarato la dottoressa Svetlana Mamkina, dell´Università statale di Mosca, al Notiziario Cordis. «Questo progetto sta cercando di porre fine al fenomeno perché offre agli scienziati la possibilità di lavorare presso i loro istituti collaborando al contempo con partner europei. In questo modo i nostri scienziati rimarranno in patria». L´università ha circa 200 accordi con università e centri scientifici in tutto il mondo, tra cui alcuni nell´Ue. «Ci auguriamo che con questo progetto tale cooperazione possa ampliarsi», ha dichiarato la dottoressa Mamkina. Pur confidando che, nel complesso, il 7Pq si rivelerà vantaggioso per i ricercatori e gli istituti di ricerca di questi paesi, il professor Alexander Belyaev, dell´Accademia delle Scienze dell´Ucraina, partner del progetto Nis-nest, teme che le sovvenzioni del Consiglio europeo della ricerca (Cer), che obbligano un ricercatore a lavorare presso un´organizzazione ospitante di uno Stato membro dell´Ue, possano provocare un´ulteriore fuga di cervelli. Altri partner, però, contestano questo parere. «Non si tratta di una fuga di cervelli verso un altro continente», precisa Maria Koutrokoi. «È meglio che i nostri vicini collaborino con l´Europa anziché con l´altra sponda dell´Atlantico», ha aggiunto Paul Jamet, del Punto di contatto nazionale francese. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Nisnest. Gr/ .  
   
   
MARCHIO, RETI E TIC: ECCO GLI INGREDIENTI DI UNA REGIONE COMPETITIVA, SECONDO IL COMMISSARIO HüBNER  
 
Bruxelles, 20 giugno 2007 - «Al giorno d´oggi la concorrenza per aggiudicarsi personale creativo, società innovative e giovani ricercatori - elementi essenziali della capacità innovativa - si percepisce a livello regionale e talvolta locale», ha dichiarato il commissario europeo per la Politica regionale Danuta Hübner ai partecipanti della conferenza annuale Ianis+ tenutasi in Spagna il 15 giugno. Il commissario ha trasmesso tre messaggi ai rappresentanti regionali presenti: investire nella creazione di un marchio regionale per attrarre i cervelli migliori e i fondi, investire nella creazione di reti interne e di legami col mondo esterno e investire nelle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic); questo, infatti, è il modo più efficace per accelerare eventuali recuperi necessari. Lo sviluppo economico dipende in misura sempre maggiore dalla disponibilità e concentrazione di risorse quali istituti accademici, aziende innovative e il modo in cui queste interagiscono tra loro. Una regione deve tuttavia essere interessante per altri motivi se vuole attirare gli operatori della conoscenza più preparati e le loro famiglie. Le regioni devono puntare a questo obiettivo stabilendo un «marchio regionale» unico, ha dichiarato il commissario Hübner. Per garantire che una regione possa offrire altre attrattive, quali un buon sistema viario, un ambiente imprenditoriale sviluppato, competenze locali e strutture di ricerca, occorre un approccio integrato accompagnato da una combinazione di investimenti. «Vorrei anche inviarvi un secondo messaggio, suggerendovi di non incentrare le vostre strategie di sviluppo [. ] solamente sugli investimenti in infrastrutture di R&s [ricerca e sviluppo] aziendali, ma anche nelle varie reti di relazioni interne ed esterne», ha affermato il commissario. Le reti interne sono particolarmente importanti per le piccole e medie imprese (Pmi). Le economie regionali devono tuttavia promuovere i legami anche con le reti europee e globali che permettono di relazionarsi al mondo esterno e consentono loro di misurare le proprie forze e debolezze rispetto alle sfide e alle opportunità globali. «Come mostrano i sondaggi, le regioni meno avanzate non sempre dimostrano di aver compreso tale concetto e ritengono spesso che i loro concorrenti principali siano le regioni limitrofe [anziché le economie asiatiche emergenti, ad esempio]», ha affermato il commissario Hübner. Il terzo messaggio del commissario alla conferenza ha riguardato il valore degli investimenti nelle Tic, nonché nelle reti informative che possono essere così create. Le Tic rappresentano gli strumenti più efficienti per recuperare terreno rispetto alle regioni più meritevoli e per superare le barriere all´innovazione in cui si imbattono le aree remote o rurali. «Le Tic sono un´occasione d´oro per le regioni europee meno avanzate, in quanto consentono loro di balzare immediatamente in una nuova fase di sviluppo economico», ha precisato il commissario Hübner. Molte regioni hanno già iniziato a incanalare risorse nelle Tic. La Commissione stima che tra il 2007 e il 2013 quasi il 5% delle risorse messe a disposizione dalla politica di coesione, pari a 14 Mrd Eur, verrà investito in azioni direttamente correlate alla società dell´informazione, un progressivo allontanamento dalle infrastrutture per privilegiare i servizi. La Commissione sta inoltre pensando di diffondere in tutta Europa alcuni tra i migliori progetti regionali innovativi mediante il programma «Regioni per il cambiamento economico» (Regions for Economic Change - Rfec). Il Rfec verrà attuato nell´ambito dei programmi futuri Interreg Iv e Urbact Ii, che la Commissione spera di adottare all´inizio dell´autunno. Per ulteriori informazioni sul programma «Regioni per il cambiamento economico» http://ec. Europa. Eu/regional_policy/cooperation/interregional/ecochange/index_en. Cfm . .  
   
   
LA TOSCANA MANTIENE LA QUOTA NONOSTANTE I TAGLI FONDO SOCIALE EUROPEO, PIÙ RISORSE GRAZIE ALLA REGIONE QUASI 300 MILIONI PER L’OCCUPAZIONE PIÙ DI 140 PER RAFFORZARE IL CAPITALE UMANO  
 
Firenze, 120 giugno 2007 - La lotta alla disoccupazione e lo sviluppo del “capitale umano”, le iniziative di cooperazione e mobilità internazionale, le politiche per l’inclusione sociale: questi i principali settori di intervento attorno ai quali si concentrano le risorse che il nuovo Fondo sociale europeo prevede per la Toscana nel periodo 2007-2013, in tutto 666 milioni di euro che sono stati suddivisi fra i diversi settori in base alle priorità indicate nel Programma regionale di sviluppo. Di questi quasi 300 milioni di euro sono destinati alle politiche per l’occupazione, circa il 44% del totale. In proposito l’assessore Simoncini ha spiegato che l’impegno nella distribuzione delle risorse, che dovrebbe cominciare già dal prossimo autunno, sarà rivolto particolarmente al sostegno dei soggetti più deboli. E fra questi vi sarà ampio spazio per politiche di genere nei confronti delle donne, con l’estensione a livello regionale di buone pratiche già sperimentate in alcune province (come il voucher di conciliazione per chi ha bambini piccoli o anziani a carico) e per i soggetti svantaggiati. In proposito Simoncini ha fatto l’esempio di strumenti che hanno funzionato come la cosidetta “sovvenzione globale” che ha permesso l’avvio di imprese da parte di soggetti svantaggiati o soluzioni, anche originali (ad esempio l’apertura di uno stabilimento balneare dotato di ogni soluzione in grado di supportare i portatori di handicap) per i soggetti svantaggiati. “Sono strumenti come questi – ha sottolineato Simoncini – che andranno senz’altro portati avanti. ” Altri 172 milioni, il 26% del totale, serviranno a rafforzare i nostri “cervelli”, rendendoli più competenti e agguerriti rispetto alle sfide dell’economia globale. Una fetta pari al 17% delle risorse, 114 milioni e 298 euro, andrà a iniziative per l’adattabilità, che in altre parole significa tutto ciò che ha a che fare con l’innovazione e l’imprenditorialità, per aiutare chi lavora ad evolversi al ritmo delle nuove tecnologie, aggiornando le proprie conoscenze per tutto il corso della vita lavorativa. All’inclusione sociale sono destinati circa 40 milioni, mentre quasi 27 milioni (4% del totale) saranno destinati – ed è una novità assoluta – alle politiche di transnazionalità e interregionalità che poi vuol dire soprattutto favorire al massimo gli scambi, a scopo formativo, di studenti e lavoratori, apprendisti e insegnanti. Il punto su quello che si conferma come uno dei più importanti strumenti finanziari dell’Unione europea è stato fatto oggi, nel corso della conferenza stampa che, come negli altri paesi dell’Unione Europea, si tiene in questi stessi giorni per celebrare i 50 anni del Trattato di Roma, quello che, nel 1957, sancì la nascita della Comunità economica europea. “La Regione Toscana - spiega l’assessore all’istruzione, formazione, lavoro Gianfranco Simoncini - ha, nel corso degli anni, posto un crescente accento sul ruolo del Fse, per realizzare gli interventi tesi a migliorare le competenze dei suoi cittadini. In particolare, con gli ultimi due periodi di programmazione, il Fondo sociale europeo è diventato la principale leva strategica per la realizzazione delle politiche per lo sviluppo delle risorse umane in Toscana, attraverso l’attuazione di interventi formativi e per l’inserimento nel mondo del lavoro”. Per i prossimi anni la Toscana potrà contare su una quantità di risorse sostanzialmente analoga a quella del precedente periodo: “Ciò è possibile- sottolinea l’assessore - nonostante il taglio del 18% a livello nazionale, perché la Regione ha deciso di incrementare la sua quota del cofinanziamento nazionale: oltre 75 milioni di euro, pari al 27,2% del cofinanziamento nazionale”. Se nel primo periodo di programmazione, 1994-99, le risorse complessive ammontavano a 345 milioni di euro che hanno consentito la relizzazione di 11. 925 corsi e coinvolto 142. 861 persone, nel secondo periodo, quello appena concluso, dal 2000 al 2006, le risorse sono diventate più del doppio: circa 705 milioni di euro, compreso il premio ricevuto in corso d’opera grazie alla buona capacità di spesa. Le attività svolte sono state oltre 30 mila, con 730 mila destinatari, di cui il 53,7% donne. Le persone che hanno portato a termine corsi di formazione sono nel complesso circa 455 mila, di cui il 58,7% femmine. L’aumento della popolazione femminile coinvolta, che nel primo periodo era del 41%, appare particolarmmente significativo perché è proprio in direzione di un maggior coinvolgimento del mondo femminile che sono state promosse quasi tutte le iniziative realizzate, che hanno riguardato la formazione per occupati, l’aggiornamento culturale, la formazione finalizzata al reinserimento nel mondo del lavoro, l’orientamento e la consulenza. Dal punto di vista dell’occupazione i risultati sono soddisfacenti: oltre il 60% delle persone senza lavoro che hanno partecipato alle attività finanziate dal Fse ha trovato un’occupazione entro 12 mesi dalla conclusione. Una buona notizia – ha sottolineato l’assessore Simoncini – che conferma come grazie ai soldi del Fondo Sociale Europeo sono stati fatti interventi volti ad accompagnare il rilancio e lo sviluppo della nostra regione. Un dato questo – ha aggiunto – confermato dalle cifre che vedono in Toscana, nel periodo 2000-2006 un incremento dell’occupazione pari al 4%. E se gli interventi formativi sono stati destinati in gran parte all’universo femminile, il fatto che l’occupazione delle donne sia cresciuta, nello stesso periodo, del 5,7% è un altro segnale positivo. Si è inoltre ridotto del 3,3% il divario fra la percentuale di occupati uomini e le donne. Un divario – ha concluso Simoncini – che resta attorno al 19% ed è ancora troppo alto. Tuttavia è importante che si sia cominciato a ridurre questo gap e su questo – ha ribadito – continueremo a lavorare. L’aumento dei tassi di inserimento è proporzionale al crescere dei titoli di studio e inversamente proporzionale all’età dei partecipanti: il 71% dei partecipanti che trovano lavoro entro 12 mesi ha infatti fino a 24 anni. Insieme all’assessore regionale Gianfranco Simoncini hanno partecipato alla conferenza stampa odierna l’assessore provinciale alle politiche del lavoro della Provincia di Arezzo, Alessandra Dori e i rappresentanti della Commissione Europea e del Ministero del Lavoro. Tutti hanno convenuto sull’importanza del lavoro svolto e sull’efficacia del meccanismo attuato dalla Regione Toscana che vede le Province protagoniste nella gestione del Fondo Sociale Europeo per una quota pari al 65% del totale. Da parte del rappresentante Ue è venuta una particolare sottolineatura di riconoscimento al buon lavoro svolto dalla Toscana in queste tematiche. La Commissione Ue – ha spiegato – ha lasciato inalterato lo stanziamento sul Fse, ma l’allargamento a 25 Stati rispetto ai precedenti 15 ha comportato un taglio consistente nell’assegnazione dei fondi alle regioni più ricche, che sono quelle del centro-nord. Proprio in virtù dell’ottimo lavoro svolto dalla Toscana negli anni passati – ha concluso – siamo riusciti a fare uno sforzo che ha consentito alla Regione di mantenere inalterato il suo impegno. Ma non è stato così per le altre regioni. ” .  
   
   
ISERNIA: EUROPE DIRECT ISERNIA  
 
Iseria, 20 giugno 2007 - Luigi Brasiello Presidente della Camera di Commercio di Isernia informa che a seguito dell’estensione territoriale della rete dei centri di informazione Europe Direct promossi all’Unione Europea e dalla Rappresentanza Italiana per la Commissione Europea, la Camera di Commercio di Isernia è stata selezionata per ospitare e gestire un antenna Europe Direct sul territorio. Il centro Europe Direct Isernia, ospitato all’interno dell’ente camerale isernino, è un servizio di informazione che agisce come intermediario tra l’Unione Europea e i cittadini a livello locale, al fine di promuovere la dimensione europea, i suoi valori e i suoi programmi, nelle politiche attive degli operatori pubblici e privati territoriali e nei comportamenti dei cittadini. Il Presidente dell’ente camerale Brasiello ricorda che la missione consiste nel permettere ai cittadini e alle imprese di ottenere informazioni, consulenze, assistenza e risposte a domande sulle istituzioni, la legislazione, le politiche, i programmi e le possibilità di finanziamento dell´Unione europea; promuovere attivamente a livello locale e regionale il dibattito pubblico e l´interesse dei media sull´Unione europea e le sue politiche; collaborare con il mondo della scuola e della società civile per sensibilizzare i cittadini delle aree interessate ai temi della cittadinanza e dell´unificazione europea; consentire alle istituzioni europee di migliorare la diffusione di informazioni adattate alle necessità locali e regionali; offrire ai cittadini la possibilità di comunicare con le istituzioni europee. Le iniziative dell’Antenna Europe Direct Isernia sono rivolte alle imprese, agli studenti e giovani, fasce deboli (persone in cerca prima occupazione, anziani, persone div. Abili) e lavoratori. I principali ambiti intervento sono il tema della mobilità, della nuova Programmazione Europea e dell’agevolazione nell’accesso all’informazione europea. Europe direct è un servizio della Commissione europea che intende aiutare i cittadini a trovare risposta alle loro domande sull´Unione europea. Offre informazioni su tutti gli argomenti attinenti all´Ue, sui diritti e le possibilità quale cittadino Ue e sul modo di avvalersene. Può fornire risposte dirette a domande generali e, in caso di domande più dettagliate, indica la migliore fonte d´informazione o consulenza tanto a livello Ue, nazionale, regionale o locale. La rete delle antenne “Europe direct”, sottolinea Brasiello, fornirà ai cittadini servizi di informazione e cooperazione, raccogliendo dati ed informazioni utili da comunicare alle istituzioni comunitarie. .  
   
   
UE: COSTITUZIONE EUROPEA: ALLA VIGILIA DEL CONSIGLIO EUROPEO DI BERLINO LA GFE CHIEDE A PRODI DI SOTTOSCRIVERE LA CAMPAGNA PER UN REFERENDUM EUROPEO  
 
 Roma 20 giugno 2007. “Egregio Presidente, Le scriviamo perché, in occasione del Consiglio Europeo del 21-22 giugno, sostenga con forza la necessità per l’Europa di dotarsi di una Costituzione che non venga demolita dal ricorso al metodo intergovernativo ma che si doti delle riforme necessarie a funzionare con efficienza, prima tra tutte l’eliminazione del diritto di veto, e che sia ratificata dal popolo europeo tramite un referendum da tenersi lo stesso giorno in tutti gli stati membri. ” Inizia cosi la lettera inviata dalla Gioventù Federalista Europea (Gfe) al Presidente del Consiglio Romano Prodi in occasione dell’imminente Consiglio Europeo in cui si deciderà il futuro del Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa. “A 50 anni dai Trattati di Roma- dichiara la presidente della Gioventù Federalista Europea Chiara Cipolletta- l´Europa ha bisogno di riforme radicali e, tra le proposte dei giovani federalisti, trova posto l’abbandono immediato del metodo intergovernativo e del diritto di veto, che paralizzano la capacità di azione dell’Unione, e la creazione di una politica estera e di sicurezza comune per agire con una sola voce nel mondo. ” “Il fallimento del processo di ratifica- spiega il segretario generale della Gfe Massimo Contri- mostra chiaramente la necessità che sia il popolo europeo nel suo complesso ad esprimersi sul nuovo progetto costituzionale. Solo un dibattito veramente pan-europeo può aiutarci a non ripetere gli errori delle ratifiche nazionali. ” I giovani federalisti europei hanno organizzato sabato 16 giugno un Referendum Day, raccogliendo, in decine di città europee, centinaia di firme a favore di un referendum consultivo sulla Costituzione Europea da tenersi in tutti gli Stati Membri nello stesso giorno delle elezioni europee del 2009. Più di 10. 000 persone hanno già firmato sia in piazza sia sul sito www. Europeanreferendum. Eu e la Gfe chiede al Presidente del Consiglio di sostenere ufficialmente questa proposta, già presente nel suo programma elettorale e recentemente ribadita durante l’incontro programmatico di Caserta. .  
   
   
UNIONE EUROPEA, ASSICURAZIONI VITA: PIÙ GARANZIE PER I RISPARMIATORI  
 
Strasburgo, 18 giugno 2007 - Prendendo spunto dai risultati delle indagini della commissione d´inchiesta condotte nell´ambito del crack della società Equitable Life, il Parlamento europeo formula delle raccomandazioni riguardo alla vigilanza prudenziale, alla cooperazione tra le autorità di regolamentazione e alle loro responsabilità. Se la protezione e l´informazione dei consumatori deve essere la priorità, i deputati chiedono anche maggiore attenzione alla qualità delle norme e ai meccanismi per attuarle. Al termine di 15 mesi d´indagini, Diana Wallis (Alde/adle, Uk) presenterà la relazione finale della commissione temporanea d´inchiesta sulla crisi finanziaria della Equitable Life Assurance Society che ha colpito finanziariamente e psicologicamente più di un milione e mezzo di cittadini, per lo più pensionati e risparmiatori in maggioranza britannici, ma anche irlandesi e tedeschi. La perdita di valore delle polizze è stata stimata a circa 4 miliardi di sterline. In tale contesto - con 602 voti favorevoli, 13 contrarie 64 astensioni - il Parlamento ha adottato una raccomandazione che invita la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a dare seguito alle conclusioni cui è giunta la commissione d´inchiesta. Conclusioni che, a prescindere dal caso specifico di Equitable Life, valgono per tutta l´Unione europea in quanto riguardano anche le norme di regolamentazione e vigilanza prudenziale e la cooperazione tra le autorità di regolamentazione e la loro responsabilità. Ponendo al centro della questione la protezione e l´informazione dei consumatori, anche attraverso la partecipazione a ricorsi collettivi (class action), è inoltre chiesta maggiore attenzione alla qualità della legislazione e ai meccanismi per attuarla in modo uniforme in tutta l´Ue. Più in particolare, i deputati chiedono formalmente l´ulteriore rafforzamento delle norme di regolamentazione e vigilanza prudenziale in tutta l´Unione, «ivi incluso l´obbligo di costituire riserve per passività quali le partecipazioni agli utili, inclusi i terminal bonus e le prestazioni garantite». La normativa sui servizi finanziari dovrebbe inoltre prevedere dei sistemi di allerta precoce in grado di segnalare efficacemente eventuali problemi derivanti dalla vigilanza o regolamentazione di società di servizi finanziari, in particolare nel caso di operazioni finanziarie transfrontaliere. I deputati sostengono un approccio basato sui principi e sulla valutazione dei rischi ai fini del calcolo dei requisiti prudenziali, «che imponga alle imprese di detenere riserve di capitale che riflettano il loro particolare profilo anziché rispondere a criteri universalistici». Inoltre, raccomandano vivamente di proseguire nella messa a punto di meccanismi «più sofisticati» in grado di garantire una cooperazione esemplare tra le autorità nazionali di regolamentazione e chiedono «una profonda revisione» del Protocollo di Siena sui compiti di vigilanza nell´ambito delle attività transfrontaliere, che sia incentrata sulla tutela degli assicurati e sull´esame dei reclami transfrontalieri. Il Parlamento chiede inoltre che la legislazione comunitaria sottolinei la responsabilità collettiva delle autorità nazionali di regolamentazione nell´assicurare le più elevate norme di tutela del consumatore e nel garantire il funzionamento ottimale del mercato interno europeo dei servizi finanziari. Pur riconoscendo che la Commissione europea non può ricoprire il ruolo di "Superautorità di regolamentazione", raccomanda vivamente che questa esamini regolarmente e attentamente se tutti gli Stati membri hanno dotato le loro autorità di regolamentazione di poteri adeguati ed equivalenti nonché di mezzi e risorse sufficienti e costanti nel tempo per applicare pienamente e coerentemente la legislazione comunitaria in materia di vigilanza finanziaria. E´ inoltre chiesto con insistenza che la normativa sui servizi finanziari attribuisca la debita priorità al tema della protezione dei consumatori e degli investitori, assicurando nel contempo un ambiente dinamico e competitivo per gli operatori di servizi finanziari che riduca al minimo gli adempimenti burocratici e non soffochi la flessibilità commerciale e l´innovazione. Al riguardo, il Parlamento ritiene che la legislazione sui servizi finanziari debba porre l´accento su una regolamentazione basata su principi e sulla valutazione dei rischi. Inoltre, «poiché gli investimenti nei prodotti pensionistici saranno chiamati a svolgere un ruolo sempre più importante nell´economia europea visto lo squilibrio demografico e l´invecchiamento della popolazione», la relazione finale sottolinea la necessità di promuovere la fiducia dei consumatori in tali prodotti, «garantendo loro i più elevati standard di informazione, di sicurezza e di protezione degli investitori in tutto il mercato interno». Il Parlamento ritiene poi che gli obblighi di informazione previsti dalla Terza direttiva Vita vadano estesi e precisati per assicurare un elevato livello di protezione del consumatore, armonizzato in tutta l´Unione europea. Le informazioni, da comunicare al consumatore in modo chiaro ed esauriente, «devono precisare a quale autorità il consumatore deve rivolgersi per reclami e fornire esempi concreti». I deputati esortano poi gli Stati membri ad assicurare che, all´interno dei loro rispettivi territori, sussistano adeguati meccanismi di composizione alternativa delle controversie (Adr) che coprano l´intero ambito dei servizi finanziari, allo scopo di eliminare le restanti lacune geografiche all´interno del sistema Fin-net. Considerano anche necessario conferire maggiori poteri ai consumatori per far sì che essi instaurino un rapporto più equilibrato con le società di servizi finanziari transfrontalieri, e per garantire in tal modo il principio "no mobility without liability" (niente mobilità senza responsabilità). Occorre inoltre garantire ai consumatori di servizi finanziari il diritto, sancito dalla legislazione Ue, di condividere le risorse e di ricorrere collettivamente in giudizio contro gli operatori o le autorità di sorveglianza degli Stati membri. La Commissione europea è anche invitata a procedere senza indugio all´elaborazione di una direttiva che obblighi gli Stati membri a istituire un sistema di garanzia assicurativa che copra i clienti e i beneficiari di filiali nazionali ed estere (limitatamente all´Ue) e a presentare la relativa proposta entro la fine del 2007. Sarebbe altresì importante ribadire che determinate perdite indirette subite dagli assicurati «rientrano tra le tipologie di perdita che potrebbero essere risarcite». Il Parlamento chiede inoltre maggiore attenzione alla qualità della legislazione e la sua valutazione nel tempo. Raccomanda quindi alla Commissione europea di andare oltre l´attuale «interpretazione formale» del recepimento, «dedicando maggiore attenzione alla qualità della normativa a livello sia dell´Ue che degli Stati membri e alla sua evoluzione nel tempo». Ritiene inoltre essenziale che tutti i partecipanti al processo legislativo tengano conto, sin dalla preparazione di una proposta, delle difficoltà che possono essere legate all´applicazione e alla verifica della normativa comunitaria e che compiano ogni sforzo possibile per valutare in anticipo le difficoltà che potrebbero presentarsi in seguito all´adozione dell´atto. La Commissione europea è poi invitata a adottare un atteggiamento più proattivo per quanto concerne l´attuazione, mettendo in atto strumenti efficaci per garantire che la normativa produca gli effetti richiesti e chiedendo agli Stati membri di riferire sullo stato di attuazione. D´altra parte, i deputati ritengono che, pur necessari, i tradizionali meccanismi di enforcement basati sulle procedure di infrazione «non sono assolutamente sufficienti visto il numero crescente di provvedimenti comunitari e nazionali». Raccomandano pertanto che siano «integrati da meccanismi di cooperazione più sofisticati con le autorità nazionali, ponendo maggior enfasi sulla creazione di capacità». Gli Stati membri dovrebbero inoltre evitare di recepire direttive comunitarie mediante molteplici atti legislativi di diversa gerarchia o mediante istituti giuridici nazionali già esistenti, ed è anche essenziale che i parlamenti degli Stati membri e il Parlamento europeo collaborino più strettamente nella verifica del recepimento e dell´applicazione della legislazione comunitaria. Infine, per conseguire meglio le finalità del legislatore, la relazione raccomanda di scegliere, laddove possibile, il regolamento - e non la direttiva - quale forma giuridica standard per legiferare su questioni particolarmente delicate e/o nei casi in cui occorre garantire la coerenza delle norme in tutta l´Ue. Background - La commissione d´inchiesta La commissione d´inchiesta è stata istituita in seguito alle preoccupazioni espresse in varie petizioni inviate al Parlamento europeo, che hanno costituito la base e il punto di partenza dell´inchiesta e contribuito a definirne la direzione di intervento. Il ruolo di primo piano svolto da queste petizioni, sottolinea la relazione, testimonia inoltre l´importanza della commissione per le petizioni nella verifica dell´applicazione del diritto comunitario. Composta di 22 membri titolari, tra i quali Giuseppe Gargani (Ppe/de, It), e 15 sostituti, la commissione si è riunita 17 volte, ha tenuto 11 audizioni pubbliche, organizzato 2 workshop ed inviato due delegazioni ufficiali, rispettivamente a Dublino e a Londra. La commissione ha ascoltato 38 testimoni, analizzato 92 documenti scritti accessibili al pubblico, 32 documenti riservati e 33 documenti messi agli atti, per un totale di migliaia di pagine. Sono stati anche commissionati all´esterno 3 studi specialistici. Secondo il mandato, l´indagine della commissione doveva concentrarsi su quattro aspetti essenziali: Indagine sulle presunte violazioni o casi di cattiva amministrazione nell´applicazione della direttiva 92/96/Cee da parte del Regno Unito. Valutazione del regime normativo britannico in rapporto alla Equitable Life. Entità dei risarcimenti reclamati dai titolari di polizze e adeguatezza dei mezzi di ricorso loro disponibili. Valutazione della verifica sull´attuazione da parte della Commissione. .  
   
   
INTESA SANPAOLO: I CONSIGLI DELIBERANO ALL’UNANIMITÀ DI ACCELERARE LO SVILUPPO DI BANCA FIDEURAM, DI EURIZON CAPITAL E DI EURIZON VITA. NON NECESSARIA LA QUOTAZIONE DI EURIZON FINANCIAL GROUP  
 
Torino, Milano, 20 giugno 2007 – Il Consiglio di Gestione e il Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo si sono riuniti sotto la Presidenza rispettivamente di Enrico Salza e di Giovanni Bazoli per deliberare in merito al progetto di quotazione di Eurizon Financial Group che prevedeva il collocamento sul mercato del 30% del capitale della Holding. Come comunicato al mercato, una decisione definitiva in merito sarebbe stata presa entro il corrente mese di giugno. Un ripensamento dell’intero progetto si è dimostrato necessario a valle della fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo Imi che ha aumentato in maniera significativa il potenziale di crescita in tutti i segmenti del risparmio gestito e ha messo in moto processi di integrazione per ora solo avviati (es. Riacquisto di Nextra). Il processo di consolidamento in corso nel sistema bancario e gli orientamenti dell’Autorità Antitrust hanno costituito ulteriori elementi di riflessione ai fini delle decisioni riguardanti la quotazione di Eurizon. Sia il Consiglio di Gestione che il Consiglio di Sorveglianza hanno deliberato all’unanimità di non procedere alla quotazione di Eurizon Financial Group nella sua attuale configurazione, ma di procedere con ancora maggiore determinazione nello sviluppo di tutte e tre le principali attività che oggi sono comprese nel Gruppo Eurizon. In particolare: A. Rafforzare ulteriormente la leadership nazionale di Fideuram e riportarla in breve a una quotazione di successo; B. Creare attraverso Eurizon Capital un player di statura europea nel campo dell’Asset Management; C. Creare attraverso Eurizon Vita un leader nel campo della Bancassicurazione. A. Rafforzare ulteriormente la leadership nazionale di Fideuram e riportarla in breve a una quotazione di successo Banca Fideuram è l’organizzazione leader nel settore dei promotori finanziari in Italia. Banca Fideuram può tornare a crescere in maniera significativa sul mercato, soddisfacendo pienamente i suoi promotori e attraendo i migliori dalle altre reti. Perché ciò avvenga, Banca Fideuram: recupererà pienamente la sua individualità aziendale; sarà dotata delle risorse necessarie per realizzare investimenti che valorizzino i suoi tradizionali punti di forza (es. Private banking); sarà messa in condizione di tornare in tempi brevi e con successo alla quotazione di borsa. B. Creare attraverso Eurizon Capital un player di statura europea nel campo dell’Asset Management L’asset Management rappresenta oggi un settore di grande interesse per il Gruppo Intesa Sanpaolo: basti pensare che il totale del risparmio gestito e amministrato dal Gruppo ammonta a circa 550 miliardi di euro. Eurizon Capital, pur leader dimensionale sul mercato domestico, presenta ancora serie aree di debolezza: ha una dimensione ancora non sufficiente (117 miliardi di euro di Asset Under Management) per competere a livello europeo; ha ancora una presenza non sufficientemente forte in segmenti di attività / asset lines di grande interesse per la clientela; è una società-prodotto ancora quasi completamente captive. L’apporto di Nextra contribuirà a risolvere il problema dimensionale di Eurizon Capital. Perchè Eurizon Capital possa puntare a diventare un player di statura europea nel settore dell’Asset Management sarà necessario: rivedere al rialzo il business plan dell’Asset Management insieme alla Banca dei Territori e assicurare la migliore integrazione in tutte le fasi del processo: dalla ideazione dei nuovi prodotti, alla realizzazione dell’open architecture, al supporto alla vendita, ai servizi post vendita; sviluppare tutte le sinergie possibili con le banche estere del Gruppo Intesa Sanpaolo; acquisire volumi, competenze, marchi e canali di distribuzione, anche attraverso fusioni con altri operatori internazionali, senza però perdere il controllo societario; sviluppare tutte le sinergie possibili con il settore della Bancassicurazione. C. Creare attraverso Eurizon Vita un leader nel campo della Bancassicurazione Eurizon Vita è una delle società leader nel settore della Bancassicurazione Vita, mentre ha iniziato con successo il suo sviluppo nel settore della Previdenza e della Bancassicurazione- Danni. Complessivamente, le riserve tecniche ammontano a circa 46 miliardi di euro e i premi emessi annui a oltre 6 miliardi. Per consolidare la posizione di leadership raggiunta e per accelerare lo sviluppo nei nuovi settori di attività, verranno messi pienamente a frutto i rapporti di collaborazione con la Banca dei Territori e con le banche estere del Gruppo e verranno attivate tutte le possibili sinergie con il settore Asset Management. Soprattutto nei settori vita e previdenza, Eurizon Vita potrà diventare fornitore/partner di banche esterne al Gruppo Intesa Sanpaolo e di altre reti. La Banca dei Territori giocherà un ruolo importantissimo nello sviluppo di Eurizon Capital e di Eurizon Vita, anche se entrambe le società-prodotto svilupperanno nuovi canali di distribuzione. L’impostazione commerciale della Banca dei Territori sarà sempre di più di open architecture, nel senso che l’offerta delle società-prodotto del Gruppo dovrà comunque essere sempre integrata con offerte complementari di società fornitrici terze. Costituirà comunque un fattore chiave di successo sia per le società-prodotto che per la Banca dei Territori la vicinanza stretta tra le rispettive strutture di marketing e la collaborazione nella ideazione di nuovi prodotti e nella formazione e supporto delle reti del Gruppo. Le decisioni strategiche e organizzative che sono state assunte costituiscono un cambio rilevante rispetto ai piani originari di Eurizon Financial Group. Il ruolo stesso della Holding ne viene fortemente ridimensionato a favore delle tre società. Mario Greco lascerà il Gruppo Intesa Sanpaolo e ha dato la propria disponibilità ad accompagnare Eurizon nell’attuale fase di transizione fino all’estate. Per quanto riguarda le risorse, sono previsti importanti investimenti aggiuntivi in sviluppo e formazione del personale di ogni ordine e grado. Si confermano inoltre gli impegni fin qui assunti ed entro luglio - sulla base dei piani operativi - si darà luogo ai confronti con le Organizzazioni Sindacali. Il progetto di sviluppo di tutte e tre le principali attività di Eurizon permetterà al Gruppo Intesa Sanpaolo di conseguire obiettivi superiori a quelli previsti nel Piano d’Impresa 2007-2009, in cui era prevista la quotazione del 30% di Eurizon. L’impatto migliorativo rispetto agli obiettivi di Piano - che al momento vengono mantenuti invariati - verrà debitamente reso noto al mercato in relazione allo stato d’avanzamento del progetto. .  
   
   
ERGO: L’ASSEMBLEA DEI SOCI IN SEDE STRAORDINARIA APPROVA LE MODIFICHE STATUTARIE  
 
Milano, 20 giugno 2007 - L’assemblea dei Soci, svoltasi ieri, in sede straordinaria, ha approvato le modifiche statutarie, proposte dal Consiglio di Amministrazione del 14 maggio 2007, agli art. 2, 9, 10, 11, 12, 15, 16, 17, 18, 20 e 22 dello Statuto sociale relative all’adeguamento alle nuove disposizioni in materia di corporate governance per le società per azioni, introdotte dalla legge 28 dicembre 2005, n. 262 e dal d. Lgs. 29 dicembre 2006, n. 303; in particolare, l’assemblea ha deliberato in merito alla riformulazione di alcuni articoli in tema di “oggetto sociale – parte complementare”, “assemblea - convocazione”, “intervento e voto in assemblea” e “presidenza dell’assemblea: equiparazione della rinunzia all’assenza”, con nuova rubricazione e rinumerazione degli articoli stessi e dei relativi commi. Infine, sono state aggiunte le disposizioni relative alla disciplina della figura del Dirigente Preposto. La Società si è pertanto adeguata alle disposizioni di cui alla Legge Delega 262/05 “Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari” e successive modificazioni ed ha colto alcune opportunità concesse dalla Riforma del diritto societario per rendere lo Statuto maggiormente funzionale alle proprie esigenze operative. Il Cda si è riunito al termine dell’Assemblea Straordinaria degli Azionisti Il Consiglio di Amministrazione di Ergo Previdenza S. P. A. , società appartenente al Gruppo Assicurativo Tedesco Ergo, holding di assicurazione diretta controllata da Munich Re, uno dei maggiori riassicuratori internazionali, si è riunito oggi al termine dell’Assemblea Straordinaria degli Azionisti per nominare come Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, ai sensi dell´art. 22 dello statuto sociale, il dott. Antonello Veronese, Direttore Amministrativo, attribuendo allo stesso i compiti e le responsabilità previste dall´art. 154-bis del Decreto Legislativo 58/98. Il Consiglio di Amministrazione ha, inoltre, deciso che la review dettagliata dello European Embedded Value (Eev), le cui risultanze sono state già comunicate al Mercato in data 14 maggio u. S. , verrà pubblicata nelle prossime settimane sul sito della Compagnia. .  
   
   
NOMOS& KHAOS 2006. NUOVI RISCHI GLOBALI: QUALI SCENARI E COME GESTIRLI  
 
Milano, 20 giugno 2007 - "Il Fondo monetario internazionale, il G7, il G8, il Wto, cioè i tradizionali consessi di governance non sembrano più in grado di produrre risposte adeguate al mondo globalizzato. In parte per mancanza di volontà politica di alcuni protagonisti, in parte perché per raggiungere soluzioni coordinate sarebbe necessario responsabilizzare e coinvolgere maggiormente i nuovi Paesi emergenti. In tale contesto anche l´Europa appare in ritardo, afflitta da carenze istituzionali e incapace di affermare il proprio ruolo. Oggi il mondo vive una fase economica positiva, ma gli scenari ipotizzabili per l´immediato futuro non sono tutti così rosei e per fronteggiare i rischi e raggiungere soluzioni migliori minimizzando i costi è indispensabile un’azione coordinata dei principali attori mondiali e adeguati interventi di policy". E´ quanto afferma Ludovica Rizzotti, economista e collaboratrice di Nomos & Khaos 2006, il rapporto Nomisma a cura dell´Osservatorio sugli scenari strategici e di sicurezza. Rizzotti ha messo a fuoco le dinamiche attuali dell´economia mondiale e i possibili scenari futuri a Milano, in occasione della terza presentazione del rapporto, un appuntamento al quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Nomisma Gualtiero Tamburini, Monica Fabris (Gipieffe), Livo Marchesini (Fincantieri) e Giuseppe Orsi (Agusta Westland). .  
   
   
GEMINA CONVOCA L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI  
 
Milano, 20 giugno 2007 - Gemina comunica che è stata convocata l’assemblea degli azionisti per i giorni 25 e 26 luglio 2007 alle ore 10,30, rispettivamente in prima e seconda convocazione, per deliberare: - in sede straordinaria in ordine al conferimento al Consiglio di Amministrazione della delega ex art. 2443 c. C. Ad aumentare il capitale sociale per un importo massimo di euro 1. 250 milioni, comprensivo di eventuale sovrapprezzo, previa revoca della delega ex art. 2443 c. C. Conferita al Consiglio dall’assemblea del 4 maggio 2006; - in sede ordinaria per assumere le delibere conseguenti alle intervenute dimissioni del Consigliere Dr. Tatò. .  
   
   
ROMA : OSSERVATORIO NAZIONALE DEL PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO MAGGIO 2007  
 
Roma, 20 giugno 2007 - Continua in vista della scadenza di Giugno la presentazione da parte delle amministrazioni territoriali di nuove selezioni di proposte. Nel corso del mese di Maggio sono stati emessi 110 avvisi di selezione per un valore di oltre 973 milioni di euro. Si tratta del 58% del mercato potenziale del Ppp per numero e soprattutto l’81% del valore complessivamente attivato nel mese. A maggio - secondo l’Osservatorio Nazionale del Partenariato Pubblico Privato promosso da Ministero dell´Economia e delle Finanze, Unità Tecnica Finanza di Progetto -Cipe, Unioncamere e Camera di Commercio di Roma e realizzato da Aet in collaborazione con Cresme e Tecnocamere - gli avvisi per la realizzazione di interventi con finanziamento pubblico-privato indetti nell’intero territorio nazionale sono stati 189, per un volume d’affari di 1,2 miliardi. Rispetto allo scorso mese di Aprile si registrano dinamiche positive per numero, +25%, e negative per volume d’affari, -17%; mentre rispetto a un anno fa il numero si contrae leggermente, -3%, mentre il valore della spesa cresce del 22%. L’espansione registrata è il risultato della crescita delle gare di concessione di costruzione e gestione su proposta della stazione appaltante (+10%), ma soprattutto del consistente incremento del valore delle selezioni di proposte (+64%) che, dunque, riescono a bilanciare la flessione delle gare su proposta del promotore (-34%) e delle concessioni di costruzione e gestione ex art. 19 (-80%). Complessivamente, nei primi cinque mesi del 2007, sono state avviate 611 iniziative per un importo di 4,2 miliardi. Il risultato di Maggio 2007 ha contribuito a mantenere stabile rispetto ai livelli raggiunti tra Gennaio e Maggio dello scorso anno il numero delle iniziative attivate e a frenare il forte calo dell’investimento in atto dai primi mesi dell’anno in corso: si passa dal -62% del periodo Gennaio-aprile al -53 % attuale. Con riferimento alla cifra d’affari delle gare di Ppp, al netto quindi degli avvisi di selezione di proposte, il relativo peso sul mercato complessivo delle gare per opere pubbliche registrato dall’Osservatorio Cresme–edilbox si stabilizza su una quota del 20% pari a 8 punti percentuali in meno rispetto a un anno fa. Nell’ultimo mese l’area geografica in cui si è concentrato il maggior numero di iniziative è stata il Sud, con 57 gare, che detiene anche il primato dell’investimento, con 632 milioni, oltre la metà di quello complessivo del mese. In particolare, a livello regionale, molto dinamica è stata l’attività in Campania, dove sono stati mandati in gara 35 progetti per quasi 582 milioni. In riferimento alle sole maxi opere di importo superiore a 50 milioni di euro rispetto a Maggio 2006 se ne osserva una in più (da 2 a 3) per un valore complessivo passato da 232 a 396 milioni, mentre rispetto ad Aprile 2007 se ne conta una in meno (erano 4) per una spesa più che dimezzata. Le tipologie più significative sono state: impianti sportivi (30 iniziative), reti (27) e parcheggi (25) per numero di opportunità; mentre, grazie in particolare all’iniziativa del Comune di Villa Literno, il riassetto di comparti urbani domina su tutti per impegno finanziario (338,8 milioni). Su 189 avvisi complessivi pubblicati nel mese di Maggio ben 152 sono stati emessi da amministrazioni comunali per quasi 1,1 miliardi, registrando un trend complessivo di crescita rispetto ad Aprile 2007 del 18% per numero ma soprattutto del 121% per investimento. Una performance economica nettamente positiva anche rispetto ad un anno fa, con una crescita dei valori del 32%, a fronte di un leggero calo (-9%) del numero delle iniziative attivate. Tra le amministrazioni comunali si è distinto, con l’iniziativa di project financing più importante del mese, il Comune di Villa Literno (Ce) che, in accordo con l’Amministrazione Provinciale, intende realizzare sul proprio territorio, in prossimità del centro cittadino, un progetto integrato multifunzionale, pensato anche nell’ottica del realizzando nuovo aeroporto di Grazzanise. In particolare, il progetto prevede: una nuova stazione ferroviaria ubicata ad ovest della linea ferroviaria in concomitanza di quella esistente nel centro di Villa Literno (annessa alla stazione verrebbe realizzata una struttura commerciale di circa 20. 000 mq); un parcheggio di interscambio di circa 1. 250 posti auto; un “Campus” scolastico per istituto polispecialistico (tecnico industriale, nautico, informatico, aeronautico, ambientale, design, ecc) per una popolazione di 1. 000 studenti, con ogni servizio, ed una struttura da adibire a casa dello studente per 100/200 studenti; un centro direzionale per uffici pubblici comprensoriali (Asl, Ufficio del Registro, Inail, polizia municipale ambientale, forze dell’ordine, ecc); un complesso costituito da unità residenziali da realizzare in Edilizia Residenziale Convenzionata per un volume fuori terra di mc. 400. 000; un centro sportivo integrato aperto a tutte le comunità del comprensorio (stadio; piscina coperta; piscina scoperta; campi da tennis, ecc). L’intervento verrà completato dagli allacciamenti ai pubblici servizi, le opere di urbanizzazione interne e di perimetro, nonché un collegamento stradale privilegiato con la viabilità principale perimetrale. La durata indicativamente prevista per la concessione è trentennale. Oltre al Comune di Villa Literno, in termini di investimento, si sono distinti anche altri due Comuni, uno campano, Eboli e Santa Marinella in provincia di Roma. Il Comune di Eboli ha pubblicato due avvisi, entrambi inseriti nel programma triennale delle opere pubbliche per il triennio 2007/2009 e nell’elenco annuale dei lavori pubblici per l’anno 2007. Il più grande, del valore di 85,5 milioni, è mirato alla realizzazione di un approdo turistico a ridosso della foce del fiume Sele, lungo la sua sponda destra, al centro dell’omonima piana, in una vasta zona pianeggiante avente una superficie di circa 150 ha, posta lungo il corso del fiume a ridosso della strada provinciale litoranea. Esso dovrà essere dimensionato per accogliere 400 imbarcazioni di varia classe. Il Comune di Santa Marinella ha inserito nel programma triennale dei Ll. Pp. 2007/2009, l’intervento, del valore di 45,5 milioni, per la realizzazione di un centro paraolimpico con annessi punto servizi di riabilitazione ed accoglienza, parco pubblico con percorso sportivo attrezzato all’aperto, area mercato, realizzazione di un tratto dell’express way nonché di volumetrie accessorie di compensazione delle opere pubbliche. Per quanto riguarda la fase di messa in gara dei progetti i Comuni hanno bandito 6 gare su 7 totali. Tra loro si sono distinti due comuni liguri, il Comune di Monterosso al Mare (Sp) e il Comune di Genova, con i due bandi più importanti. Il primo ha promosso la gara per la realizzazione di un parcheggio in località Loreto, dell’investimento complessivo di 13,1 milioni. Il secondo ha mandato in gara il progetto per la pedonalizzazione, l’arredo a verde di piazza Dante combinato con la realizzazione di un’autorimessa interrata per moto e auto, del valore di 11, 3 milioni (Iva esclusa). .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE, IL COMMENTO DI FORMIGONI  
 
 Milano, 20 giugno 2007 - "La Lombardia dà un altro colpo di acceleratore verso il federalismo. Dopo esser stati i primi ad avviare l´attribuzione di nuove competenze con il 116, siamo i primi ad indicare la strada del federalismo fiscale". E´ il commento del presidente della Regione Lombardia all´approvazione, in Consiglio comunale, della proposta di legge al Parlamento sul federalismo fiscale. "In questo modo - prosegue Formigoni - abbiamo definito la proposta di una riforma dello Stato organica, equilibrata, che risponde alle esigenze dei cittadini ed è compatibile con le condizioni complessive di un Paese come l´Italia. Ora la strada è tracciata: Governo e Parlamento battano un colpo e diano finalmente l´avvio all´attuazione del titolo V della Costituzione". "Rinnovo quindi - conclude Formigoni - al Presidente del Consiglio l´invito già rivoltogli in questi giorni ad avviare al più presto i negoziati Governo-regione. Ulteriori ritardi o tentennamenti sarebbero del tutto incomprensibili e denoterebbero un attacco contro la Lombardia ingiustificato e inaccettabile". .  
   
   
IL PIL È UN INDICE ORMAI INADEGUATO PER MISURARE IL BENESSERE DI UNA SOCIETÀ L’ASSESSORE BERTOLUCCI: A ROMA OSPITE DELLA CAMPAGNA SBILANCIAMOCI! “I QUARS NEL DPEF 2008 PER UNA TOSCANA SOSTENIBILE”  
 
 Firenze, 20 giugno 2007 - “La Regione Toscana introduce a partire dal Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2008 indicatori economici in grado di individuare e collegare tra di loro le componenti di uno sviluppo fondato sulla sostenibilità ambientale, la promozione dei diritti, l’inclusione sociale, la partecipazione, le pari opportunità. Per realizzare compiutamente i principi di solidarietà e di eguaglianza, per rimettere al centro i diritti delle persone e costruire uno sviluppo rispettoso delle risorse ambientali è infatti necessario andare oltre le esigenze dell’economia di mercato, oltre i valori meramente quantitativi misurati dal Pil. ” Lo ha detto Giuseppe Bertolucci, assessore al bilancio della Regione Toscana, durante la presentazione del “V Rapporto Quars - Come si vive in Italia?” curato dalla Campagna Sbilanciamoci! e presentato ieri a Roma alla presenza di Paolo Ferrero, Ministro della solidarietà sociale. L’assessore Bertolucci - dopo aver ringraziato la Campagna Sbilanciamoci! per il suo impegno per un’economia di giustizia fondata sui diritti, l’ambiente, la pace - ha ribadito l’utilità dell’indice Quars sottolineando come ormai il Pil non sia più sufficiente a valutare lo sviluppo di un paese. “La Regione Toscana è con l’Onu quando definisce lo sviluppo sostenibile come uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. Oggi purtroppo viviamo in un sistema dove non c’è nessun automatismo tra crescita economica e benessere di una società. Per questo i Quars possono darci una mano a comprendere meglio la realtà in cui viviamo e permettere così alla politica di definire le proprie misure per soddisfare al meglio i bisogni e le necessità delle attuali e future generazioni” “L’interesse della Regione Toscana per iniziative come quella odierna è forte - ha concluso Bertolucci-. E’ ora però necessario allargare il confronto delle politiche nella loro dimensione qualitativa e nelle sue dinamiche quantitative, dall’osservatorio delle regioni italiane, alle altre regioni europee dove senza dubbio ci sono analoghi fermenti ed iniziative. E’ infine auspicabile che anche per il Governo italiano sia possibile offrire strumenti per effettuare confronti di tale genere uscendo da una fase sperimentale e proporre metodologie nazionali unitarie, confrontabili anche a livello internazionale. ” .  
   
   
SOCIETA’ PARTECIPATE, LA GIUNTA PIEMONTESE APPROVA IL DISEGNO DI LEGGE CHE TAGLIA COMPENSI E NUMERO DI AMMINISTRATORI  
 
Torino, 20 giugno 2007 - La Giunta regionale ha approvato nella seduta di del 18 giugno il disegno di legge che disciplina la razionalizzazione, la trasparenza e il contenimento dei costi degli organi gestionali delle società e degli organismi a partecipazione regionale. Il ddl recepisce in senso restrittivo gli indirizzi della finanziaria statale per il 2007, che ha previsto una serie di disposizioni volte al contenimento degli oneri e dei compensi degli organi gestionali delle società partecipate dagli enti locali. Provvedimenti che la Regione Piemonte ha iniziato ad adottare da tempo e che ora vengono resi sistematici e strutturali da un’unica norma. Vengono stabiliti innanzitutto alcuni limiti per i compensi degli amministratori, e in particolare che: il presidente del consiglio di amministrazione e gli amministratori esecutivi non possano percepire più del 70 per cento dell’indennità del presidente della Giunta regionale (ovvero circa 118mila euro lordi annui; attualmente alcuni presidenti di cda arrivano a circa 180mila euro, incentivi e gettoni esclusi); che gli altri consiglieri di amministrazione, anche se “investiti di particolari cariche”, possano essere remunerati esclusivamente per la loro partecipazione ai lavori dell’organo collegiale e che quindi possano percepire solo i gettoni di presenza che, in ogni caso, non devono superare l’importo di 300 euro, per un numero massimo di dodici sedute annue (attualmente alcuni consiglieri arrivano a percepire oltre 15mila euro/anno). La Giunta regionale ha individuato per ogni società, attraverso l’elaborazione di parametri che tengono conto della grandezza economica e organizzativa, un indice variabile di complessità gestionale a cui rapportare la determinazione del relativo monte retributivo e del gettone di presenza. Ovviamente, per le società controllate dalla Regione si tratta di regole applicabili inderogabilmente e fin da subito. Per le società in cui la partecipazione regionale è in minoranza, vale la regola per cui i rappresentanti regionali chiamati a concorrere col proprio voto alla formazione della volontà dell’assemblea dei soci in merito alla determinazione del livello retributivo degli amministratori, sono obbligati ad attenersi a queste istruzioni. Il ddl, inoltre, pone dei limiti anche agli incentivi: il compenso degli amministratori esecutivi rimane tale se, nel triennio di normale durata in carica, hanno dimostrato di influire positivamente sull’andamento gestionale della società attraverso il miglioramento dell’indice del valore economico aggiunto (Economic Value Added), seguendo gli obiettivi specifici indicati dal Consiglio stesso con il consenso degli azionisti. Nel caso in cui questi obiettivi non vengano raggiunti, lo stipendio risulterà decurtato del 30%. Non sono ammessi altri contratti di incentivo che contemplino remunerazioni in azioni, opzioni su azioni o altri diritti di acquisto di azioni, né contratti di amministrazione che prevedano retribuzioni differite al momento di cessazione dall’incarico, ovvero in caso di recesso anticipato. Gli amministratori di società che invece hanno concorso per tre mandati consecutivi alla chiusura del conto economico in perdita - a meno che la perdita risulti più contenuta di quella eventualmente e mediamente riscontrata dalla società nei tre anni precedenti il suo incarico - non possono più assumere incarichi gestionali per un periodo di tre, cinque o otto anni, a seconda del ruolo che copriranno. Un punto fondamentale riguarda la trasparenza. Viene definito infatti che la relazione sulla gestione nelle società debba indicare nel dettaglio tutte le linee della politica retributiva nei confronti degli amministratori: i compensi di ciascun amministratore, compresi i gettoni di presenza, l’entità della componente variabile della retribuzione e i criteri di valutazione delle prestazioni e qualsiasi remunerazione aggiuntiva, comprese quelle non monetarie. Tutte le informazioni relative alle remunerazioni devono figurare inoltre sul sito web delle società. La norma regola anche il numero degli amministratori regionali nelle società: in quelle controllate dalla Regione non possono essere più di cinque; in quelle controllate congiuntamente con altri Enti locali non più di sei. Attualmente si arriva a 18-20 consiglieri di amministrazione. Le regole della legge sono estese, anche solo convenzionalmente, a tutte le permanenze regionali in consorzi, fondazioni, associazioni o organismi associativi. Nel caso della finanziaria regionale Finpiemonte, le disposizioni valgono non solo per gli amministratori di nomina regionale nella società ma anche per le società controllate da Finpiemonte. . .  
   
   
PRESENTATO L’ANNUARIO DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE IN PROVINCIA DI TRENTO LA SUA PRIMA EDIZIONE E FORNISCE UN SINTETICO QUADRO DESCRITTIVO DEGLI ENTI E DELLE ORGANIZZAZIONI DI SERVIZIO CIVILE OPERATIVI IN TRENTINO.  
 
 Trento, 20 giugno 2007 - Per quanto riguarda la struttura, l’Annuario si distingue in due sezioni. La prima è dedicata agli enti e alle organizzazioni di Servizio Civile di rilevanza provinciale ordinati secondo gli ambiti di attività previsti dalla legge: assistenza, educazione e promozione culturale, patrimonio artistico e culturale, ambiente, protezione civile, estero. La seconda elenca in ordine alfabetico gli enti a rilevanza nazionale presenti, con almeno una sede operativa, sul territorio provinciale. Questa prima edizione è il risultato della condivisa volontà degli enti e delle organizzazioni di concorrere alla costituzione di un sistema di Servizio Civile unitario, nella consapevolezza che questa unità rafforza tutte le sue componenti, rendendo visibili allo stesso tempo le specificità e le differenze di ciascun ente. L’auspicio – è stato detto oggi – è che l’Annuario si arricchisca nel tempo di nuovi enti, ma soprattutto di esperienze e di occasioni offerte ai giovani, i principali protagonisti del Servizio Civile; esperienze ed occasioni per costruire una comunità realmente solidale; esperienze ed occasioni che, attraverso progetti di utilità sociale, consentano ai giovani di crescere come cittadini valorizzandone potenzialità, entusiasmi ed energie. La Provincia autonoma di Trento, come le Regioni fa ora parte a pieno titolo della gestione del sistema del Servizio Civile nazionale, con l’entrata in vigore del decreto legislativo 77/02. Alle regioni è affidata una serie di funzioni fondamentali per la gestione del sistema. Il primo in ordine temporale, quello dell’istituzione e della gestione dell’Albo provinciale degli enti di Servizio Civile nazionale. La delibera della Giunta Provinciale del febbraio 2006 ha istituito l’Albo provinciale al quale risultano iscritti, oggi, 48 enti di rilevanza provinciale e più di 400 sedi operative che fanno riferimento a 37 enti di rilevanza nazionale. Attraverso l’Albo vengono costantemente aggiornati i dati riferiti sia alle nuove iscrizioni sia alle variazioni negli enti, ad esempio, alle figure che operano all’interno di essi o all’apertura di nuove sedi operative. Il Bando Dei Progetti Di Servizio Civile - A livello nazionale in attesa del bando si è registrata grande preoccupazione da parte degli enti per la consapevolezza che le risorse economiche disponibili non avrebbero consentito l’attivazione di tutti i progetti valutati positivamente. A bando pubblicato è evidente che dei 120. 000 giovani richiesti per attivare i progetti presentati e valutati positivamente ne potranno essere coinvolti meno di un terzo (38. 922). In controtendenza la situazione in Trentino. Lo Stato infatti ha messo a disposizione risorse per avviare a progetti di Servizio Civile 140 giovani dei quali 40 in sedi operative di enti di rilevanza nazionale e ben 100 in progetti presentati da enti di rilevanza provinciale. E’ dunque considerevolmente aumentato l’apporto di risorse che lo Stato mette a disposizione dei giovani in Servizio Civile in Trentino che passano da 61 del 2006 a 140 nel 2007. Questo significativo incremento di risorse premia il Servizio Civile che in Trentino, con il coordinamento dell’Ufficio provinciale, ha puntato sulla creazione di un vero e proprio Sistema di qualità attento all’esperienza ed alla crescita del giovane protagonista. L’impegno degli enti di Servizio Civile ad una progettazione attenta al rispetto della centralità del ragazzo ed alla mission del Servizio Civile è stato inoltre riconosciuto e valorizzato anche dalla Giunta provinciale che ha deliberato il finanziamento per l’avvio di ulteriori 36 giovani in progetti di Sc nel 2007. I 176 posti disponibili sono così distribuiti rispetto agli ambiti di intervento:
settori di intervento n. Progetti n. Posti %
Assistenza 22 95 54%
tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, culturale ed ambientale 8 28 16%
educazione e promozione culturale 13 53 30%
Totale 43 176 100%
Distribuzione per settore di intervento dei progetti da attivare e dei posti disponibili. La distribuzione territoriale segna un’ancora consistente concentrazione di posti a Trento e Rovereto, ma incominciano ad essere significativamente presenti anche proposte di partecipazione a progetti di Servizio Civile nelle valli periferiche. In particolare, ci sono progetti che cercano giovani in Val di Non e Sole (9), nell’Alto Garda e Ledro (15), in Val di Fiemme e Cembra (15), Lavis e Rotaliana (7), in Primiero (6 giovani), nelle Giudicarie (6), e in Valsugana (6). L’elenco dei progetti da attivare è consultabile sul sito www. Serviziocivile@provincia. Tn. It . Info: Ufficio Servizio Civile – via Trener 3 Trento tel. 0461 493100; Es. Ser. Ci Via Prati 10 Trento dal lunedì al venerdì (16 – 20) tel. 0461 981324. .
 
   
   
PUGLIA: LA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE È ADESSO CON ENERGIA, LOGISTICA, SOFTWARE, TELECOMUNICAZIONI, TRASPORTO, IMPIANTISTICA  
 
Bari. , 20 giugno 2007 – Appuntamento venerdì 22 giugno con Rifkin, lo studioso economista e filosofo americano. Ospite dell’ente camerale barese, nell’ambito dei Focus di approfondimento tematico di Bari Economica. “Imprese ed energie: il futuro è rinnovabile – Dall’idrogeno un nuovo modello di sviluppo per la Puglia”. In quell’occasione verrà diffusa un’anticipazione del numero 2 della rivista, in uscita a luglio, con la versione integrale dell’intervista, curata da Angelo Consoli, segretario generale dell’associazione no profit Università dell’Idrogeno di Monopoli. Interverrà all’incontro il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, dopo i saluti del presidente della Camera di Commercio di Bari, Luigi Farace e la presentazione di Carlo Maria Martino, presidente dell’Aicai, che con l’’associazione non profit Università dell’Idrogeno, è partner organizzativo. Coordinerà l’incontro Antonio Barile, presidente del Comitato di Bari Economica. Grande attenzione verrà riservata da Rifkin, nel suo intervento di venerdì, allo scenario economico e sociale della Puglia e alle grandi opportunità che possono derivare da un maggiore diffusione delle energie rinnovabili. “Per esempio in Spagna – ha aggiunto Rifkin nell’intervista a Bari Economica - la regione dell´Aragona ha creato vicino Saragozza un parco tecnologico con un consorzio di imprese non solo di energia, ma anche e soprattutto di logistica, di software, di telecomunicazioni, di trasporto, di impiantistica, che si sono impegnate nell’economia dell’idrogeno con un consorzio di dimensioni regionali. Anche le banche locali sono impegnate nel progetto per la loro parte e anzi non lesinano il micro credito neanche alle imprese familiari perché esse si impegnino nell’installazione di sistemi avanzati di energia rinnovabile e idrogeno. Anche in Toscana l’economia dell’idrogeno la stanno creando piccole e medie imprese e non le multinazionali. L’azienda che ha installato il sistema unico al mondo per la produzione e l´erogazione di idrogeno da fonti rinnovabili a Colle Salvetti, vicino Livorno, è una piccola azienda locale con un grande patrimonio di risorse umane e di innovazione tecnologica. E anche qui in Puglia è nata l’Università dell’Idrogeno (un’associazione no profit che ha sede a Monopoli, ndr) grazie anche alle imprese pugliesi, che rappresenta il primo tentativo, spero presto imitato in molte altre regioni, di far partire la terza rivoluzione industriale a livello locale, cominciando dalla valorizzazione del capitale umano e sociale, la prima e vera ricchezza di una regione e di un Paese”. Un forte impulso politico alla diffusione delle energie rinnovabili è venuta di recente dalla dichiarazione scritta n. 16/2007 del Parlamento Europeo che riguarda l´instaurazione di un´economia verde all´idrogeno e una terza rivoluzione industriale in Europa attraverso il partenariato con le regioni e le città, le Pmi e le organizzazioni della società civile, introdotta fra gli altri dagli europarlamentari Vittorio Prodi e Umberto Guidoni e firmata peraltro anche da molti deputati europei pugliesi di tutti gli schieramenti politici. “Si tratta di un passo molto importante – commenta Rifkin - nella direzione giusta. Il cambiamento climatico minaccia la nostra estinzione su questo pianeta e non ci lascia molto tempo, come i recenti rapporti dell’Ipcc (organismo delle Nazioni Unite che studia i mutamenti climatici ndr) e il rapporto Stern dimostrano in modo inconfutabile. Il Parlamento Europeo tutto, senza distinzioni di schieramento politico, dimostra di averlo capito. Va sottolineato che questa dichiarazione scritta è stata firmata non solo da 420 eurodeputati, anche dai Presidenti di tutti i gruppi politici, inclusi gli euroscettici. Un risultato politico senza precedenti: il Parlamento Europeo indica all’Europa la strada per l’energia dei prossimi cinquant’anni, proprio nell’anno in cui si celebrano i suoi primi cinquant’anni”. Una dichiarazione politica che però ha anche un preciso senso economico. “Anche le associazioni del mondo imprenditoriale, specialmente la piccola e media impresa, - prosegue l’economista - hanno sostenuto a spada tratta la dichiarazione del Parlamento Europeo. Di fronte alle minacce del cambiamento climatico ma anche alla crisi dei prezzi dei prodotti petroliferi, le imprese si cominciano a domandare: come facciamo a rendere redditizie le opportunità che ci si offrono in questa fase di crisi? Bisogna aiutarle a trovare una risposta positiva a questa domanda”. .  
   
   
POTENZA: BANDO PER LA CAPITALIZZAZIONE DELLE PMI  
 
Potenza, 20 giugno 2007 . - È on line, sul sito della Camera di Commercio di Potenza il bando per la capitalizzazione delle Pmi, nato da un accordo tra l’Ente camerale e l’Abi Basilicata avente lo scopo di favorire l’accesso al credito alle aziende del potentino che intendano aumentare il proprio capitale sociale. Per partecipare all’iniziativa le imprese dovranno effettuare una operazione di capitalizzazione attraverso un affidamento bancario garantito da uno dei Consorzi Fidi aderenti all’iniziativa. La Camera di Commercio di Potenza interverrà in due diverse direzioni: integrando le garanzie già concesse dai Cofidi, elevandole fino ad un massimo dell80% dell’affidamento, o assegnando un contributo alle Pmi per abbattere di tre punti il tasso di inetresse praticato in base alle convenzioni vigenti tra i Cofidi e gli istituti di credito finanziatori. Questi i Consorzi Fidi aderenti: Cofidi Basilicata, Con Art Fidi, Continuità Artigiana, Fidagri, Unionfidi (quest’ultimo solo in relazione alla seconda tipologia di intervento stabilita dalla Cdc, ovvero all’abbattimento del tasso percentuale di interesse). Le aziende interessate potranno inoltrare domanda fino al 31 dicembre 2007. .  
   
   
MANTOVA, INTERNAZIONALIZZAZIONE: 200.000 EURO PER LE IMPRESE  
 
Mantova, 20 giugno 2007 - Per le piccole e medie imprese mantovane si renderanno disponibili contributi per 200mila euro in forma di voucher, finalizzati alla partecipazione a fiere internazionali e missioni economiche all’estero. E’ quanto prevede il nuovo bando per l´internazionalizzazione delle imprese lombarde, presentato questa mattina nella sede camerale di Largo Pradella dal segretario generale Enrico Marocchi e dal dirigente dell’area servizi alle imprese Marco Zanini. L’iniziativa si inserisce nell´ambito dell´Accordo di programma tra Sistema camerale e Regione Lombardia. Degli oltre 10 milioni di euro a disposizione delle imprese lombarde, dunque, 200. 000 (100. 000 stanziati dall’Ente camerale e altrettanti dalla Regione) saranno disponibili per le aziende mantovane per il biennio 2007/2008. I voucher riguarderanno tre tipologie di supporto: per la partecipazione a fiere estere in collettiva regionale organizzate esclusivamente dalle Camere di commercio lombarde con almeno 10 imprese lombarde partecipanti; per la partecipazione a fiere estere di imprese singole, senza limiti minimi di partecipanti, organizzate dalle Camere di commercio o da Associazioni o Consorzi Export; per le missioni all´estero organizzate dalle Camere di commercio lombarde o da Associazioni o Consorzi export, con almeno 5 partecipanti. Le domande di partecipazione possono essere presentate a partire dal 18 giugno 2007 sino ad esaurimento dei fondi, solo in via informatica, sul modulo online che può essere compilato sui seguenti siti internet: www. Lombardiapoint. It; www. Unioncamerelombardia. It; www. Regione. Lombardia. It; www. Mn. Camcom. It . L´elenco delle iniziative soggette a contributo è consultabile sui siti web citati e sarà aggiornato ogni quadrimestre. .  
   
   
SEMINARIO SULLE NANOTECNOLOGIE E APPLICAZIONI NEL SETTORE MECCANICO E METALLURGICO  
 
Novara, 20 giugno 2007 - La Camera di Commercio di Novara, in collaborazione con lo Sportello Innovazione e Trasferimento Tecnologico di Unioncamere Piemonte, organizza l’incontro dal titolo ”Le potenzialità dei materiali nanostrutturati nel settore meccanico e metallurgico”, che avrà luogo nella mattinata di martedì 26 giugno 2007, ore 9. 15, nella Sala del Consiglio della Sede camerale di Via degli Avogadro, 4 a Novara. “Il seminario mira a presentare alle piccole e medie imprese locali le possibili applicazioni delle nanotecnologie nel settore meccanico e metallurgico – commenta Gianfredo Comazzi, presidente della Camera di Commercio di Novara. Le nanotecnologie hanno, infatti, recentemente subito un rapido sviluppo grazie alle loro potenziali applicazioni in campi quali l’elettronica e la catalisi, i materiali magnetici e i i materiali strutturali, e il loro utilizzo può interessare positivamente e influenzare in maniera rilevante svariati settori produttivi, compresi quelli considerati “maturi”. In questo senso l’incontro odierno risponde al fondamentale obiettivo dell’Ente di favorire la diffusione di tecnologie innovative”. Dopo il saluto di Gianfredo Comazzi, Marcello Baricco e Alberto Castellero, del Centro di eccellenza Nis dell’Università degli Studi di Torino, si occuperanno di definire che cosa siano e a cosa possano servire i materiali nanostrutturati e di illustrare quali potenzialità il loro utilizzo abbia nel settore meccanico e metallurgico. Si continuerà con la testimonianza aziendale portata da Giuliano Franzosi del Consorzio Ruvaris. A seguire, dopo il coffee break, Gabriele Ricchiardi, del Nislabvco Tecnoparco del Lago Maggiore, tratterà il tema della ricerca applicata nel campo dei materiali nanostrutturati, mentre Marco Mangiantini, di Unioncamere Piemonte, chiuderà i lavori con la presentazione dello Sportello Innovazione e Trasferimento Tecnologico. Al termine dell’incontro, sarà possibile, previo appuntamento, avere un incontro individuale con i relatori del seminario allo scopo di valutare la possibilità di applicare le nanotecnologie all’interno delle imprese. La partecipazione è gratuita, ma, per motivi organizzativi, è gradita l’iscrizione, da effettuarsi direttamente presso l’ufficio servizi alle imprese della Camera di Commercio .  
   
   
AG VENEZIA: GIOVANI ARTIGIANI IN SQUADRA PER GUIDARE LO SVILUPPO DEL TERRITORIO  
 
Venezia, 20 giugno 2007 - Ag Venezia, il gruppo giovani della Confartigianato Provinciale di Venezia, è nato un anno fa ma ha le idee chiare: l´imprenditoria del territorio veneziano necessita di essere condotta verso il futuro con strategie di mercato efficaci, affrontando con intraprendenza e concertazione le sfide che si presenteranno. Quale la chiave del successo? Quali le linee d´azione da adottare? Ag Venezia apre un confronto con le istituzioni, il mondo accademico e quello produttivo in una convention allo Spazio Eventi della Libreria Mondadori di Venezia (San Marco 1345) venerdì 22 giugno a partire dalle 14. 30. "Giovani Imprese Crescono - L´impresa dall´individuo al contesto", questo il titolo del meeting, chiude un primo ciclo di incontri, che hanno posto l´accento sulla figura dell´imprenditore e il rapporto che questi intrattiene con il proprio ambiente economico. Del resto, Ag Venezia - che appartiene ai gruppi Ag regionale e nazionale - è un´articolazione organizzativa della Confartigianato Provinciale e nasce con obiettivi precisi: incentivare lo sviluppo e il consolidamento dell´imprenditoria giovanile, stimolare la collaborazione in rete tra le imprese del territorio, diffondere la consapevolezza della funzione socio-politica dell´impresa artigiana e della piccola impresa, promuovere iniziative di carattere sociale. Alla convention, che godrà di interventi, momenti tematici e una tavola rotonda, prenderanno parte, tra gli altri, il presidente di Confartigianato Provinciale di Venezia Giuseppe Molin, Antonio Marchiori presidente di Confartigianato Venezia, Maurizio Del Tenno presidente nazionale Ag. Dopo la relazione di Massimiliano Rasa, coordinatore Ag Confartigianato Provinciale di Venezia, interverranno il vicepresidente della Provincia Andrea Ferrazzi, il sindaco di Venezia Massimo Cacciari. Inoltre, imprenditori che hanno trovato il successo nel campo della cultura, della moda, dello sport, del design ad alti livelli. Al termine dei lavori uno spritz hour dedicato ai giovani. Il tema "L´impresa dall´individuo al contesto" verrà affrontato su due dimensioni: una introspettiva, che guarda all´imprenditore artigiano nell´ottica originale di un regista delle proprie risorse. Capitale umano, dunque, che risulta indispensabile in un´epoca in cui il sapere allarga sempre più la sua diffusione. Interverranno il direttore sportivo del Venezia calcio Andrea Seno e il direttore tecnico della Fenice Bepi Morassi. Una seconda riflessione, invece, si rivolgerà a coloro che prima erano visti come concorrenti, ma che ora diventano partner in una filiera produttiva sempre più specializzata. Una catena tanto forte quanto più forti sono i singoli anelli. Alla tavola rotonda parteciperanno Stefano Micelli (università Cà Foscari), Graziano Chiaro (business designer) e gli imprenditori Stefano Nicolao, Marco Bonel, Marco Nardin e Alberto Sonino; moderatore Paolo Possamai (Nuova Venezia). "Le forze giovani, con le loro idee e il loro dinamismo, rappresentano il futuro della nostra economia - sottolinea Giuseppe Molin, presidente della Confartigianato Provinciale di Venezia -. Il gruppo Ag è stato costituito per favorire l´integrazione e la capacità di fare squadra tra le imprese, perché la competizione sui mercati internazionali ci impone di guardare al nostro vicino non più come un concorrente, ma come un partner per affrontare sfide sempre più impegnative. Ecco allora che puntiamo ad una maggiore integrazione delle nuove generazioni di imprenditori nella vita associativa". .  
   
   
BUONE CHANCE NELLA FEDERAZIONE RUSSA PER IL DESIGN ITALIANO  
 
Pordenone, 20 giugno 2007 - Nonostante il trend di crescita positivo fatto registrare negli ultimi anni, la domanda di mobili in Federazione Russa si mantiene ancora su livelli piuttosto bassi, inferiori alla media dei paesi sviluppati. Contemporaneamente all’aumento della domanda in termini quantitativi si è registrata la richiesta di prodotti di qualità più elevata, molti dei quali sono d’importazione, elemento che rappresenta un motivo di grande interesse per le aziende italiane, i cui prodotti si collocano generalmente in questa fascia di mercato. Così ha esordito il 18 giugno la consulente del Progetto di promozione delle relazioni economiche tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Federazione Russa, Luisella Lovecchio, nel corso dell’incontro che si è tenuto in Camera di commercio a Pordenone. L’evento, organizzato dell’Azienda speciale Concentro, è servito a presentare una ricerca sul settore legno-arredo nella Federazione Russa; l’indagine, commissionata dal Progetto Russia all’Ice di Mosca, è disponibile gratuitamente on-line sul sito www. Pn. Camcom. It. Dalla ricerca emerge che, benché possa sembrare assurdo in una nazione tanto ricca di legname come la Russia, i produttori locali si presentano fortemente dipendenti dalle importazioni per quanto concerne alcune tipologie di materie prime, come pannelli in compensato e in laminato e pellicole polimeriche. Il mercato russo è ora, in termini di disponibilità di prodotti e di segmentazione, abbastanza simile a quello dei Paesi occidentali, tuttavia con un peso maggiore delle due componenti estreme (prodotto elitario e prodotto scadente), e un segmento medio che cresce costantemente. Tale segmento è dominato dalla domanda per gli articoli dei nuovi produttori locali, che hanno effettuato investimenti e rinnovato impianti e metodologie produttive e spesso si dedicano all’assemblaggio di parti di mobili prodotti all’estero e sono in grado oggi di fornire un prodotto di qualità non elevatissima, ma buona, ad un prezzo superiore a quello dei prodotti scadenti, ma comunque inferiore a quello dei prodotti di importazione In questo scenario, l’Italia si colloca come leader assoluto nelle importazioni di mobili in Russia coprendo da sola il 26% del mercato; tuttavia il nostro Paese, pur conservando il primato, ha visto erodere la propria quota di ben 13 punti percentuali rispetto al 2003. Questo è avvenuto principalmente a vantaggio della Cina, la cui quota è cresciuta dal 5 al 14% in 3 anni. Mentre però il prodotto cinese appartiene alla fascia qualitativa medio-bassa, quello italiano gode presso il pubblico di una notevole connotazione in termini qualitativi, di design e solidità nelle rifiniture, e viene pertanto, in linea di massima, preferito a quello di altri Paesi concorrenti come ad esempio Germania e Spagna. Il comparto delle cucine è quello che ha registrato la dinamica di crescita maggiore, nonostante una leggera battuta d’arresto nel 2003, ma anche il settore delle camere da letto ha un buon andamento. Per sale da pranzo e soggiorni, invece, leader di mercato è la Polonia col 29%. L’italia, insieme alla Germania, si colloca al secondo posto con il 20%. L’indagine segnala, tra i fattori frenanti agli investimenti nel Paese, l’insufficiente livello di sostegno legislativo e operativo allo sviluppo delle Pmi, sia a livello di autorità federali, sia a livello di autorità locali e regionali, e le inadeguate possibilità di finanziamento delle Pmi da parte del sistema creditizio e assicurativo. Certo le aziende friulane di imprese medio-piccole hanno la necessità di aggregarsi e di presentarsi insieme sul mercato russo e di creare un coordinamento congiunto. D’altro canto, fanno ben sperare la disponibilità politica e operativa dei responsabili regionali russi, le prospettive di un mercato in rapido sviluppo e l’interesse alla cooperazione con l’Italia degli imprenditori locali, in particolare nelle regioni e distretti della Russia meridionale e nord-occidentale, nonché della Siberia. La continua eccellenza mondiale italiana nel design e nelle tecnologie per mobili e lavorazione del legno, riconosciuta in Russia, rappresenta poi un importante punto di forza delle imprese italiane nel settore legno, assieme al recupero in corso dell’immagine di presenza commerciale in Russia, con ripresa delle esportazioni di mobili su ritmi del 28-26% in valore nel 2004 e nella prima metà del 2005, e al rinnovato interesse sia a livello politico (iniziative e accordi italo-russi sui distretti) sia a livello imprenditoriale per il mercato russo, non solo a Mosca e San Pietroburgo, ma anche sui nuovi mercati regionali, come la Russia meridionale e la Siberia. Le aziende interessate al Progetto Russia possono contattare l’Ufficio Internazionalizzazione di Concentro, russia@info. Pn. Camcom. It, tel. 0434. 381609. .  
   
   
QUARTO APPUNTAMENTO CON “FERRARA INTERNATIONAL MEETINGS” ENTRARE IN CONTATTO CON IL MERCATO RUSSO  
 
Ferrara 20 giugno 2007 - Sarà un´iniziativa di grande rilievo, quella in programma nel pomeriggio di con inizio alle ore 14. 00, che offrirà alle imprese - in particolare alle piccole e medie - l´opportunità di entrare in contatto con il mercato Russo, sempre più strategico per le imprese ferraresi. Prenderà il via, infatti, presso la sala Rossa dell’Ente Fiera di Ferrara (via della Fiera 11) il quarto appuntamento di “Ferrara International Meetings”, uno fra i più importanti dei sei meetings specialistici messi a punto in questo 2007 dalla Camera di Commercio, in stretta collaborazione con il Centro Estero Camere Commercio Lombarde e le associazioni imprenditoriali di categoria. L’iniziativa, che vedrà la presenza di esperti, oltre che dei tecnici di Centro Estero Camere Commercio Lombarde, Ice, Sace e Simest, supporterà le imprese ferraresi che, in diverse forme, intendano pianificare i propri piani di sviluppo con il mercato russo, tra le prime economie al mondo per velocità di crescita: oltre 100 milioni di consumatori e un incremento del tasso di crescita del Pil previsto nel 2007 intorno al 6,5%, sostenuto, in particolare, da investimenti nell’edilizia, nell’industria metalmeccanica e nell’energia. Le imprese ferraresi, nel 2006, hanno incrementato le proprie esportazioni rispetto al 2005 del 43%, per un valore complessivo di 62 milioni di euro. Questo trend, a dir poco esplosivo, è confermato anche dai dati relativi al primo trimestre 2007, con un aumento dell’export del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ed un fatturato complessivo del sistema Ferrara pari a 16 milioni di euro in soli tre mesi. “La Federazione Russa rappresenta un importante partner commerciale per la nostra provincia - ha dichiarato Carlo Alberto Roncarati, Presidente della Camera di Commercio di Ferrara. E la Camera di Commercio è da tempo attenta e sensibile allo sviluppo dei rapporti commerciali con tutto l’Est Europa, anche attraverso l’organizzazione di incontri con i rappresentati diplomatici dell’area, non da ultimo con l’Ambasciatore della Repubblica di Moldova in Italia”. E’ possibile iscriversi gratuitamente anche oggi stesso contattando l’Ufficio Internazionalizzazione della Camera di Commercio di Ferrara (tel. 0532/783815 oppure 783816, e-mail estero@fe. Camcom. It). .  
   
   
MISSIONE IN SERBIA PER AZIENDE DELL’IMPIANTISTICA  
 
Ravenna, 20 giugno 2007 - Le aziende ravennati dell’impiantistica vanno alla ricerca di opportunità di internazionalizzazione in Serbia. E’ questo il tema della missione economica promossa e organizzata dall’ Eurosportello della Camera di Commercio di Ravenna dal 20 al 23 giugno prossimo a Belgrado. Le protagoniste saranno sette aziende della nostra provincia produttrici di impianti per l’edilizia civile e industriale e società di progettazione. Nella bellissima cornice del Palazzo Italia a Belgrado, recentemente ristrutturato dal governo italiano e sede delle principali istituzioni italiane in Serbia, Ceir, Crea, Domax, Faentia Consulting, Studio Roncuzzi, Techno e Valerio Maioli Impianti parteciperanno a due giornate di incontri bilaterali con circa 30 potenziali partners serbi. Gli obiettivi sono molteplici: commercializzazione di impianti, collaborazioni in campo tecnico-produttivo con consorzi o aziende serbe complementari, trasferimento di know-how ingegneristico, collaborazioni in campo scientifico con le locali Università. L’iniziativa costituisce la fase culminante di un progetto iniziato alcuni mesi fa e pianificato in collaborazione con Api, Assindustria, Cna e Confartigianato della provincia di Ravenna, al quale ha fornito supporto tecnico la società Ecobusiness Consulting di Bologna, specializzata nell’assistenza alle aziende nei processi di internazionalizzazione in Serbia e guidata dal ravennate Giovanni Roncucci. La Serbia costituisce un’area -mercato in forte espansione per il settore dell’edilizia, grazie ai progetti di ristrutturazione del patrimonio immobiliare ed edilizio finanziati dalle istituzioni multilaterali internazionali e alle rimesse degli immigrati che stanno sviluppando sempre più l’edilizia privata. Come è noto inoltre l’Unione Europea ha recentemente rinnovato l’accordo di associazione e stabilizzazione con la Serbia, premessa dell’integrazione nel mercato interno, mentre è prevista per il 2008 l’entrata nel Wto (Organizzazione Mondiale del Commercio). La delegazione ravennate, guidata dal direttore dell’Eurosportello Giovanni Casadei Monti, sarà ricevuta al suo arrivo a Belgrado dall’Ambasciatore italiano Merola per un saluto di benvenuto che si svolgerà presso la sede dell’Ambasciata e al quale parteciperanno anche i rappresentanti della Provincia di Ravenna impegnati in questi giorni in Serbia per alcuni progetti di cooperazione. Il progetto si concluderà nel mese di luglio con la predisposizione di uno studio di prefattibilità che metta in condizione il singolo imprenditore partecipante al progetto di valutare aspetti tecnici e fonti di finanziamento necessarie a proseguire il proprio progetto di internazionalizzazione. .  
   
   
MEDITERRANEO , MARE CHE UNISCE  
 
 Roma, 20 giugno 2007 - ´´Il Mediterraneo e´ un mare che unisce. All´estetica dello scontro tra civilta´ preferiamo la ricerca delle alleanze´´. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Massimo Pineschi, ha inaugurato ieri a Roma i lavori del convegno internazionale ´´Il Mediterraneo alleanza o scontro di civiltà?´´. Un interrogativo che trae origine dalle mai sanate questioni politiche ed economiche che caratterizzano il nostro tempo e dal pensiero, condiviso da molti uomini di cultura, che nell´incontro e nel dialogo ci sia ´´la strada per la convivenza pacifica tra i popoli del Mediterraneo nel rispetto delle singole identita´. Il convegno, che vede la partecipazione di esponenti di varie universita´ dei paesi mediterranei, tra cui il bosniaco Predrag Matvejevic e l´algerino Mohammed Arkoun, si inserisce nell´ambito del Festival ´´Il Lazio tra Europa e Mediterraneo´´ giunto quest´anno alla seconda edizione. Il convegno, primo esperimento di institutional building del settore, intende proporsi come tavolo di riflessione e confronto tra i paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo per conoscere, dialogare, e valutare progetti di sviluppo volti a migliorare i processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, in relazione ai modelli di sviluppo del Lazio. Gli argomenti dei quattro tavoli di lavoro sono: alta formazione per operatori economici nell´area del Mediterraneo; nautica, indotto e potenzialità di sviluppo; organismi istituzionali per lo sviluppo dei sistemi economici; cultura, patrimonio archeologico e fiere. .  
   
   
CONVEGNO "UNA RETE PROVINCIALE PER LE PARI OPPORTUNITÀ NELLA FORMAZIONE E NEL LAVORO"  
 
 Torino, 20 giugno 2007 - Per valorizzare la buona prassi delle Reti impegnate nella promozione delle Pari Opportunità nelle politiche attive del lavoro e dello sviluppo locale in Provincia di Torino la Consigliera di Parità provinciale e la Provincia di Torino promuovono il convegno "Una rete provinciale per le Pari Opportunità nella formazione e nel lavoro". Il convegno si propone di analizzare quali aspetti nell´ambito della futura programmazione regionale 2007-2013 dei Fondi strutturali potranno contribuire, alla luce dei risultati della loro attività, alla creazione di vere e proprie azioni di sistema per il raggiungimento dell´obiettivo delle pari opportunità nel lavoro. I lavori si svolgeranno alla presenza delle referenti di Parità dei Centri per l´impiego e delle Agenzie formative, con l´importante partecipazione delle Sottosegretarie al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, Rosa Rinaldi, al Ministero delle Politiche per la Famiglia, Chiara Acciarini e del Ministero ai Diritti e alle Pari Opportunità Donatella Linguiti, con il coinvolgimento di Assessori, funzionari ed esponenti delle associazioni. 25 giugno 2007 ore 9. 30 - 13. 00 Sala Consiglieri Palazzo Cisterna via M. Vittoria, 12 - Torino www. Consiglieraparitatorino. It . .  
   
   
ALTOATESINA PRESIDENTE DI SEZIONE IN CONFINDUSTRIA: CONGRATULAZIONI DELL´ASSESSORA GNECCHI  
 
Bolzano, 20 giugno 2007 - Nuovo importante traguardo per l´azienda che nel 2004 ha vinto il concorso per l’imprenditoria femminile promosso dalla Provincia: Christine Müller, legale rappresentante della Glas Müller Vetri Spa, è stata infatti nominata alla Presidenza di sezione dell’Associazione nazionale industriali del vetro in ambito Confindustria. L’assessora provinciale al Lavoro e Innovazione Luisa Gnecchi si congratula per l’importante incarico, “che fa onore all’impegno e alla professionalità dimostrata dall’imprenditrice nel condurre in modo esemplare un’azienda in un settore non tradizionale nel territorio provinciale. ” Christine Müller, prosegue l’assessora Gnecchi, “ha puntualmente dimostrato lungimiranza e grande apertura condividendo gli sforzi della Provincia per creare reti tra piccole e medie imprese”: la sua azienda ha partecipato anche al cluster Edilizia e facility management, promosso da Can Alto Adige e Assessorato all’Innovazione allo scopo di realizzare prodotti innovativi nel settore delle facciate in vetro-metallo e nel settore dell’arredamento per interni. Della neopresidente dell’Associazione nazionale industriali del vetro, gruppo trasformazione del vetro piano, l’assessora Gnecchi sottolinea inoltre “la grande sensibilità verso il mondo della formazione e la collaborazione nella realizzazione di progetti di istruzione superiore rivolti a giovani diplomati. ” .  
   
   
LA MARGHERITA DI BASILICATA NOMINA QUATTRO DONNE NELL’ASSEMBLEA FEDERALE  
 
Potenza, 20 giugno 2007 - La Direzione regionale di Basilicata, presieduta da Roberto Falotico, Coordinatore regionale della Margherita, ha indicato nella seduta di ieri le quattro donne che faranno parte dell’Assemblea Federale presieduta dal sen. Enzo Bianco. Nel rispetto delle rappresentanze femminili previste e nella convinzione che la politica debba aprirsi ai generi ed alle generazioni - spiega il comunicato della Margherita lucana - la Direzione si è mostrata sensibile alle indicazioni nazionali del partito. Una politica in rosa è stata più volte auspicata nel messaggio dell’Osservatorio Regionale per le Politiche di genere voluto dal Coordinatore Falotico e dalla Margherita di Basilicata. Le Donne indicate, rappresentative del partito dell’intera regione sono: Pasquina Bona, Antonella Di Simini, Anna Maria Fanelli,rosaria Vicino. L’esperienza e la qualità delle amiche scelte - conclude la nota - rappresenta una garanzia della proficua attività che sapranno svolgere nell’autorevole organo nazionale del partito. Alle amiche suindicate, che entrano a far parte di diritto anche della Direzione regionale, vanno gli auguri di buon lavoro del Coordinatore regionale Roberto Falotico e della Margherita tutta di Basilicata. .  
   
   
URBANISTICA: VIA LIBERA ALL´AMPLIAMENTO ZONA ARTIGIANALE DI LATINA  
 
 Roma, 20 Giugno 2007 - La Giunta regionale del Lazio ha approvato ieri l´ampliamento della zona artigianale del Comune di Latina, nell´area adiacente a Borgo Piave nella periferia nord-est della città. Su proposta dell´assessore all´Urbanistica Massimo Pompili, la delibera, in variante al Prg, adottata dall´ente locale nel 1992 e trasmessa in Regione nel febbraio 2005, amplia gli spazi e prevede la riqualificazione e la riorganizzazione delle attività artigianali nel capoluogo pontino. ´´Via libera al rilancio di un importante settore dell´economia del Comune di Latina - ha detto l’assessore Pompili e Vicepresidente della Giunta Regionale - Previste la riqualificazione e la compattazione delle aree produttive, nell´area adiacente a Borgo Piave nella periferia nord-est della citta´´´. Artigiani e della Camera di Commercio locale - ha spiegato Pompili - l´obiettivo è quello di riqualificare il settore attraverso la compattazione delle aree produttive, arginando allo stesso tempo il frazionamento delle aree di piccola industria sorte per un´errata interpretazione normativa in zona agricola. Inoltre, le previsioni della variante sono state sostenute da analisi economiche e ambientali che hanno preso in considerazione l´intero territorio comunale”. .  
   
   
EDILIZIA SCOLASTICA LA GIUNTA PIEMONTESE APPROVA IL BANDO TRIENNALE DI INTERVENTI  
 
Torino, 20 Giugno 2007 - È stato approvato nella seduta della Giunta regionale di lunedì 18 giugno, il bando triennale per la concessione di contributi per interventi di edilizia scolastica su edifici di proprietà comunale che ospitano scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado statali e non statali paritarie. Il bando si propone di realizzare nel corso del triennio 2007-2009, precise linee di intervento di manutenzione straordinaria : riqualificare le strutture scolastiche sedi di scuole statali, con particolare riguardo a ciò che attiene la messa a norma degli edifici; favorire l´adeguamento degli edifici sedi di scuole statali e comunali per consentire l´attuazione delle innovazioni didattiche ed organizzative; garantire il diritto alla frequenza nella scuola dell’infanzia; determinare le condizioni strutturali idonee ad assicurare un adeguato standard qualitativo del servizio scolastico ed un´efficace lotta alla dispersione scolastica. In via sperimentale, verrà inoltre valutata la rispondenza degli edifici scolastici agli standard di eco-efficienza ed alle prescrizioni legislative in materia di rendimento energetico, risanamento e tutela della qualità dell’aria. “Gli interventi saranno finanziati nelle singole annualità 2007, 2008, 2009, con fondi regionali per un impiego di risorse di circa 25 milioni di euro. Entro il 31 dicembre 2009 - ha specificato l’assessore all’Istruzione e Formazione Professionale, Giovanna Pentenero - tutti gli edifici scolastici dovranno essere adeguati alla normativa vigente in materia di sicurezza, igiene ed eliminazione delle barriere architettoniche”, sarà quindi data priorità assoluta agli interventi di adeguamento. ” Essendo il bando di durata triennale, sono previste tre scadenze per la presentazione delle domande: fino al 12 settembre 2007 per il primo anno di interventi; per il finanziamento dell’anno 2008 ci sarà tempo dal 1° gennaio al 13 marzo 2008 e per il 2009 dal 1° gennaio all’11 marzo 2009. Per ogni annualità verrà stilata una nuova graduatoria che decadrà automaticamente all’atto di approvazione della graduatoria dell’anno successivo. Le domande dovranno essere formulate singolarmente per edificio e per ciascun intervento richiesto utilizzando il modulo di domanda predisposto dalla Regione Piemonte . “Il mantenimento ed il miglioramento delle strutture che ospitano scuole dell´infanzia e quelle primarie, in alcune aree minacciate da spopolamento - conclude Pentenero - potranno contribuire alla sopravvivenza delle comunità locali. Analogamente la realizzazione di nuove strutture potrà contribuire a garantire la razionalizzazione del servizio scolastico anche in quelle aree interessate da fenomeni di incremento demografico e conseguente aumento della popolazione scolastica che non può essere assorbito dagli edifici scolastici esistenti”. .  
   
   
ROMA, EDILIZIA: AL VIA PIANO PER VENDITA 4.486 CASE POPOLARI ATER  
 
Roma, 20 giugno 2007 - - Sbloccato dalla Regione Lazio il piano di vendita delle case popolari dell’Ater. La Giunta regionale del Lazio con tre delibere, presentate dall’assessore ai lavori pubblici e politica della Casa, Bruno Astorre, ha approvato il piano di cessione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica delle Ater, per le Province di Roma, Viterbo e Latina. Per il triennio 2007-2009 saranno messe in vendita 4. 486 case popolari: a Roma 2. 977; a Viterbo 556; a Latina 953. Il piano di vendita consentirà all’Ater, di ricavare, da qui al 2009, 54 milioni di euro. “L’approvazione dei piani di vendita degli alloggi di edilizia residenziale popolare – ha detto l’assessore Bruno Astorre - dimostra come la stretta collaborazione tra protagonisti della pubblica amministrazione sia fondamentale per il bene comune, ovvero per tutti i cittadini”. .  
   
   
GABETTI-NOMISMA: MILANO È LA PIÙ COMPETITIVA, MA BOLOGNA GUADAGNA IL PODIO  
 
Milano, 20 giugno 2007 - E’ Milano la regina indiscussa del mercato immobiliare italiano, la più competitiva e attraente per gli investitori, seguita a poca distanza da Roma, mentre più distaccata appare Bologna, che pure conquista un posto sul podio. È la graduatoria stilata dal terzo rapporto sulla competitività dei mercati immobiliari italiani, lavoro redatto da Gabetti-nomisma e presentato all’Eire di Milano. Una classifica che mette in luce i punti di forza e di debolezza del mercato immobiliare, in base ad una serie di indicatori economici, sociali e culturali. Per la prima volta Gabetti e Nomisma hanno realizzato anche una graduatoria europea, nella quale svettano Londra e Parigi, mentre le città italiane, Milano compresa, appaiono tutte fuori dalla top ten. Un risultato che va letto con attenzione: le nostre città infatti conquistano posizioni eccellenti a livello europeo per quanto riguarda il solo andamento del mercato immobiliare, ma scivolano in classifica a causa di altri indicatori, come la dotazione infrastrutturale (l’Italia è ultima in Europa), il fisco, la trasparenza. .  
   
   
NOMISMA-ASSILEA: SOPRATTUTTO LEASING PER ACQUISTI IMMOBILIARI NON RESIDENZIALI NEL 2006  
 
Milano, 20 giugno 2007 - Il leasing immobiliare, per immobili già costruiti e da costruire, ha registrato nel 2006 uno stipulato pari a 23,5 miliardi di Euro e dal 1997 ad oggi ha messo a segno una crescita del 614,6%. Lo rivela Nomisma che ha realizzato per Assilla, Associazione Italiana Leasing, un’indagine presentata in occasione di Expò Italian Real Estate a Milano. Lo scorso anno, afferma Nomisma, il leasing ha raggiunto una penetrazione sul mercato delle compravendite di immobili non residenziali (uffici, negozi e capannoni) superiore al 50 % e appare ormai uno strumento privilegiato per il finanziamento degli investimenti immobiliari in Italia; la competitività del prodotto potrebbe inoltre rafforzarsi a seguito delle nuove disposizioni sulla legge fallimentare e dei minori requisiti di capitale rispetto al mutuo previsti dagli accordi di Basilea 2. Il presidente di Nomisma Gualtiero Tamburini auspica che anche il Regolamento sulle società di investimento immobiliare quotate, in corso di emanazione da parte del Ministero dell’Economia, possa esplicitamente prevedere il ricorso allo strumento del leasing, che ha sempre dimostrato di contribuire al meglio allo sviluppo di nuovi mercati .  
   
   
REGIONE VENETO A BELLUNO. ASSESSORI SILVESTRIN E DE BONA: “AVVIATI LAVORI RISTRUTTURAZIONE EDIFICIO “EX MATERNITA’ ”; IN DUE ANNI SARA’ NUOVA SEDE REGIONE”  
 
Belluno, 20 giugno 2007 - Dal 2009 la Regione Veneto avrà a Belluno, in Via Caffi, accanto al Genio Civile, una sede unificata in cui saranno presenti i servizi forestali (ora in affitto in sedi diverse), l’Ira, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico. La sede sarà l’edificio denominato “ex reparto maternità” in cui sono stati avviati i lavori di ristrutturazione e adeguamento normativo e funzionale che prevedono un quadro economico di 3 milioni di euro complessivi, a carico della Regione, con consegna chiavi in mano dell’immobile nell’aprile 2009. Oggi, nella sede del Genio Civile di Belluno, gli assessori regionali Flavio Silvestrin e Oscar De Bona hanno presentato alla stampa il progetto di ristrutturazione dell’edificio il cui recupero è svolto in collaborazione con la Soprintendenza di Belluno per una riconversione non invasiva delle parti storiche e di conservazione del patrimonio pubblico. L’assessore De Bona ha sottolineato l’importanza dell’intervento che “recupera – ha detto – una parte importante del cuore della città di Belluno che viene così restituita all’antico splendore”. De Bona ha ringraziato l’ex assessore regionale Floriano Pra – presente alla conferenza stampa – per aver saputo, nella precedente legislatura, trovare le risorse economiche che hanno permesso la realizzazione dell’intervento. Da parte sua, l’assessore regionale al demanio e patrimonio Flavio Silvestrin ha sottolineato che “anche con questa operazione a Belluno, la giunta regionale del Veneto prosegue nello strategico e storico processo di razionalizzazione e gestione del patrimonio immobiliare regionale che porterà, nel giro di alcuni anni, ad avere sedi di proprietà della Regione Veneto in ogni capoluogo di provincia. Arriveremo così ha aggiunto ad eliminare del tutto i costi per gli affitti, ottenendo un risparmio per le casse regionali di oltre 5 milioni di euro, migliorando i servizi offerti dalla Regione, facilitando l’accesso agli uffici regionali da parte dei cittadini”. Sono intervenuti alla conferenza stampa, oltre a De Bona, Silvestrin e Pra, il direttore del Genio Civile di Belluno Alvise Luchetta, i dirigenti regionali Loris Costantini e Gianluigi Carrucciu. . .  
   
   
LA NUOVA ERA DELLA TECNOLOGIA HVDC È INIZIATA: SIEMENS COSTRUIRÀ IN CINA UN COLLEGAMENTO AD ALTA TENSIONE IN CORRENTE CONTINUA –HVDC– CON LA PIÙ ALTA CAPACITÀ DI TRASMISSIONE AL MONDO  
 
Milano, 20 giugno 2007 - La divisione Power Transmission and Distribution di Siemens (Ptd) si è aggiudicata un ordine dall’ente elettrico della Regione di Guangzhou nella Cina meridionale, China Southern Power Grid Company, per un sistema di trasmissione ad alta tensione in corrente continua tra la provincia di Yunnan nella regione sud occidentale della Cina e la provincia di Guangdong sulla costa meridionale del Paese. Con questa commessa, Siemens inaugura una nuova frontiera della tecnologia Hvdc. Il sistema sarà il primo al mondo a trasmettere elettricità ad una tensione in corrente continua di +/- 800 kV. Inoltre, con una capacità di trasmissione di 5000 Mw sarà il collegamento di tipo Hvdc di lunga distanza con la potenza nominale più elevata al mondo. Il valore dell’ordine è di oltre 300 milioni di euro. Il sistema entrerà in esercizio commerciale entro la metà del 2010. L’energia elettrica addizionale proveniente da Yunnan fornirà la regione in rapida crescita industriale del delta di Pearl River nella provincia di Guangdong e le megacities di Guangzhou e Shenzhen. In futuro l’energia elettrica prodotta dalle varie centrali idroelettriche sarà trasportata da Yunnan a Guangzhou attraverso 1. 400 km di collegamento Hvdc a lunga distanza. La generazione di energia idro-elettrica è eco-sostenibile e non emette Co2. Questo collegamento Hvdc consentirà un risparmio di emissioni di oltre 30 milioni di tonnellate di Co2 all’anno, la quantità di gas che sarebbe prodotta, per esempio, attraverso la costruzione di impianti convenzionali a combustibile fossile nella provincia di Guangdong per alimentare la rete locale. Con alcuni partner cinesi, Siemens progetterà il sistema e fornirà i principali componenti Hvdc, come i trasformatori di conversione - dieci da 800 kV e dieci da 600 kV - filtri Dc e componenti Dc da 800 kV. Inoltre, Siemens supporterà i partner cinesi nella progettazione e produzione di tiristori, trasformatori convertitori e sistemi di controllo. Le stazioni di conversione operano in modalità bipolare connesse in serie con gruppi di valvole a dodici impulsi per polo, in cui sono utilizzati tiristori light-triggered. Questo schema migliora l’affidabilità e flessibilità della trasmissione dell’energia. Per Siemens Power Transmission and Distribution il collegamento di lunga distanza tra Yunnan e Guangdong è già il quinto sistema realizzato in Cina. Il primo è stato il “Ge-sha“ un’interconnessione Hvdc che collega Gezhouba e Shanghai (1200 Mw, +/- 500 kV su una distanza di 1040 km), entrato in esercizio nel 1989. “Tian-guang“, il secondo progetto, in servizio dal giugno 2001, collega Tianshengqiao nella Cina sud-occidentale con Guangzhou (1800 Mw, +/- 500 kV per 960 km). Il terzo progetto, l’interconnessione tra Anshun nella provincia di Guizhou e Zhaoqing nella provincia di Guangdong (3000 Mw, +/- 500 kV per 940 km) entrato in esercizio a fine settembre 2004. Il quarto è il progetto “Guizhou-guangdong Ii” (3000 Mw, +/- 500 kV per 1225 km) che entrerà in esercizio prima della fine del 2007. L’aumento della domanda di energia nei centri industriali cinesi implica che enormi potenze debbano essere trasmesse a distanze superiori ai 1000 km. La trasmissione ad alta tensione in corrente continua è la migliore soluzione da un punto di vista tecnico- economico. La Cina è il mercato a maggior crescita nel settore della trasmissione e distribuzione di energia e diventerà nei prossimi 20 - 30 anni il più grande mercato anche nell’ambito della tecnologia di trasmissione Hvdc. .  
   
   
ENERGIA E SVILUPPO REGIONALE - LA LEZIONE DELLE MIGLIORI PRASSI EUROPEE  
 
Bruxelles, 20 giugno 2007 - Il 29 giugno a Penryn (Regno Unito) si svolgerà una conferenza dal titolo «Energy in Regional Development - Learning from European Best Practice» (Energia e sviluppo regionale - la lezione delle migliori prassi europee). Scopo dell´iniziativa è presentare l´esperienza di alcune regioni europee che hanno già attuato con grande successo programmi di energia sostenibile a favore dell´economia locale. Gli oratori illustreranno progetti energetici realizzati in regioni tra cui Navarra (Spagna), Samso (Danimarca), Gussing (Austria), Apeldoorn (Paesi Bassi) e Goteborg (Svezia). I delegati riceveranno informazioni riguardanti questi progetti esemplari e discuteranno le modalità di applicazione delle migliori prassi ai loro progetti destinati a creare economie regionali competitive e a basse emissioni di carbonio. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Csep. Co. Uk/page146g. Html .  
   
   
SOCOTHERM: AGGIUDICATO CONTRATTO DEL VALORE DI OLTRE 4 MLN EURO PER LO SVILUPPO DEL CAMPO PETROLIFERO D KARACHAGANAK IN KAZAKISTAN.  
 
Vicenza 20 giugno 2007 – Socotherm, si è aggiudicata un contratto per un valore di oltre 4 Mln Euro. Il contratto si riferisce ad una parte del progetto di sviluppo del campo petrolifero Karachaganak in Kazakistan, operato dalla Kpo, aggiudicato dal tubificio Tenaris/dalmine alla Pipe Coating & Insulation Division di Socotherm ed è relativo al rivestimento anticorrosivo esterno in polveri epossidiche (Powderkote) e successivo isolamento in schiuma poliuretanica (Thermapipe) di circa 35 km di tubazioni diametro 10”. I lavori di isolamento tubazioni saranno eseguiti presso lo stabilimento di Adria (Ro) a partire dal 4Q 07 e termineranno entro la fine del 1Q 08. Il campo Karachaganak è situato nel nordovest del Kazakistan ed è uno dei più grandi campi petrolifero e gasiferi nel mondo. Ricopre un’area di oltre 280 kmq con una capacità di oltre 1200 milioni di tonnellate di petrolio e oltre 1. 35 trilioni di metri cubi di gas. Il progetto di espansione prevede un investimento di oltre 4 miliardi Usd ed è attualmente il maggior progetto a finanziamento internazionale in Kazakistan. Il campo è operato dalla Karachaganak Petroleum Operating (Kpo), formata da Bg Group e Eni, ciascuna con un 32,5 % di partecipazione, Chevron con un 20% e Lukoil con un 15%. .  
   
   
ALERION ACQUISTA DA VESTAS ITALIA GLI AEROGENERATORI PER IL PARCO EOLICO DI CALLARI (36 MW) IN SICILIA  
 
Milano, 20 giugno 2007 - Callari S. R. L. - società controllata da Alerion Energie Rinnovabili e titolare dei diritti per la costruzione di un parco eolico di 36 Mw sito nel comune di Vizzini loc. Callari (Sicilia) – ha sottoscritto con Vestas Italia S. Rl. L’accordo per la fornitura di 18 aerogeneratori modello V90, ciascuno di potenza nominale pari a 2 Mw, con un contratto di assistenza e manutenzione della durata di 5 anni. La costruzione del parco eolico è prevista nella seconda metà del 2008 e la produzione elettrica stimata a regime è pari a circa 75 Gwh/anno. L’importo complessivo dell’investimento, che include anche le opere civili, le opere elettriche ed i costi di acquisto dei diritti del parco eolico, è pari a circa 60 milioni di Euro e sarà finanziato tramite project financing. .  
   
   
BOOM DI DOMANDE DELLE PMI PER L’INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI  
 
Como, 20 giugno 2007 – Nel comasco cresce la voglia di ricorrere a fonti energetiche alternative. Il bando “Efficienza e innovazione energetica nelle imprese” aveva previsto, a inizio anno, uno stanziamento di 100mila euro – 50mila da parte della Regione Lombardia e 50mila da parte della Camera di Commercio di Como – per l’installazione di pannelli solari da parte della piccole e medie imprese della provincia. Il finanziamento alle Pmi serve a coprire il 50% delle spese sostenute per l’installazione di pannelli solari per la produzione di aria e acqua calda per usi igienico-sanitari, di riscaldamento e per impiego nelle attività aziendali. A fronte dell’incremento delle richieste di finanziamento, nei giorni scorsi la Regione Lombardia ha deciso di stanziare ulteriori 209mila euro e la Camera di Commercio altri 37mila euro, elevando i fondi dagli iniziali 100mila euro a 346 mila. Delle 9 domande di finanziamento presentate ne sono state accolte 8 (2 Erba, Carimate, Como, Luisago, Menaggio, Cucciago): i contributi vanno dai 14. 900 ai 92mila euro. Tra i settori interessati spicca quello turistico-alberghiero, anche se non mancano le piccole realtà produttive. In collaborazione con la rete regionale dei Punti Energia saranno effettuati sopralluoghi presso le aziende anche al fine di raccogliere riscontri pratici utili per impostare una politica energetica regionale sempre più concreta e vicina ai reali bisogni del tessuto produttivo delle piccole e medie imprese lombarde. La Camera di Commercio sta collaborando tuttora con Regione Lombardia, attraverso i responsabili dello Sportello Ambiente dell’Azienda speciale Sviluppo Impresa, per verificare i reali bisogni delle imprese del territorio, al fine di predisporre nuovi bandi di contributi con particolare riguardo al settore energetico e alle fonti alternative. .  
   
   
TOMMASI ALL´INCONTRO INTERNAZIONALE SULLA SCELTA DELLA TECNOLOGIA CHE INTERESSA LA CONCENTRAZIONE SOLARE  
 
Reggio Calabria, 20 giugno 2007 - A livello nazionale ed internazionale stiamo creando un clima di fiducia sulle scelte ambientali della Regione Calabria che vorremmo trasformare in un accordo per l´innovazione per le energie rinnovabili. Partire con la scelta di realizzare un impianto a concentrazione solare in Calabria fornisce tutte le garanzie per siglare un ´Patto per il clima´ tra istituzioni e mondo dell´impresa e dei saperi che ci conduca ai prima posti in Europa nel rispetto del protocollo di Kyoto". Questo il commento dell´assessore regionale all´ambiente Diego Tommasi al termine dei lavori del workshop internazionale sulla scelta scientifica di appoggiare la tecnologia della concentrazione solare (Csp), proposta dal premio Nobel Carlo Rubbia. "Le variazioni climatiche sono sotto l´occhio di tutti e la decisione del G8 di tagliare almeno il 50% delle emissioni inquinanti entro il 2050 è un atto di rispetto verso il futuro del nostro pianeta. La Calabria -ha detto Tommasi- è uno dei territori più esposti ai fenomeni di desertificazione e del rischio idrogeologico. Pertanto, avviare da noi la prima centrale a concentrazione solare, capace di sostituirsi a quelle a carbone per la quantità e qualità di energia prodotta, rappresenta un salto di qualità per il futuro stesso dell´innovazione in Calabria". "Arrivare a firmare un ´Patto per il clima´ con tutti i soggetti del sistema istituzionale, produttivo e della ricerca, rappresenta un obiettivo ambizioso, ma possibile, utile a raggiungere sia gli obiettivi di Kyoto, che quelli dello sviluppo, soprattutto nei confronti dei giovani laureati. E´ con l´energia pulita ed a buon mercato -ha concluso Loiero- che nella nostra regione si potranno creare nuovi posti di lavoro e produrre un´accelerazione del Pil". .  
   
   
SCADENZA DOMANDE DI AMMISSIONE AI CORSI DI DOTTORATO ALLA SISSA: PER UNA FORMAZIONE INTERNAZIONALE  
 
Trieste, 20 giugno 2007 - Ricerca scientifica e formazione all’insegna dell’internazionalità e dell’interdisciplinarità. È il dottorato di ricerca alla Sissa di Trieste, la scuola dove crescono i talenti nel lavoro quotidiano di squadra tra studenti, professori e ricercatori. È possibile presentare entro l’11 luglio 2007 la domanda per il dottorato in Teoria delle particelle elementari, entro il 28 agosto per il dottorato in Fisica astroparticellare. C’è tempo, invece, fino al 20 settembre per presentare la domanda di ammissione agli altri 11 corsi di dottorato della Sissa (Analisi Matematica, Astrofisica, Fisica e Chimica dei Sistemi Biologici, Fisica Matematica, Fisica Statistica, Genomica Funzionale e Strutturale, Geometria, Matematica Applicata, Neurobiologia, Neuroscienze Cognitive, Teoria e Simulazione Numerica degli Stati Condensati). Il 13 settembre è il termine ultimo per la domanda di ammissione al corso di Laurea magistrale in Matematica. Ai vincitori delle selezioni viene assegnata la borsa di studio per l’intero percorso formativo. Per informazioni www. Sissa. It oppure 040 3787452-456, phd@sissa. It. La Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati a Trieste è stata la prima istituzione in Italia a promuovere corsi post-laurea per il conseguimento del titolo di Phd o dottorato di ricerca. È stata istituita nel 1978 come Scuola di eccellenza per l’alta formazione in matematica, fisica e neuroscienze. Alla Sissa la formazione è ricerca: ogni anno, per i 14 corsi di Phd, vengono selezionati circa 60 studenti che, coordinati da scienziati di chiara fama internazionale, sono inseriti nei gruppi di ricerca con programmi tutoriali personalizzati. Il conseguimento del dottorato è legato alla qualità del lavoro svolto dallo studente e al numero di pubblicazioni su riviste internazionali. I corsi di dottorato della Sissa: Analisi matematica ; Astrofisica ; Fisica astroparticellare ; Fisica matematica ; Fisica e chimica dei sistemi biologici ; Fisica Statistica ; Genomica funzionale e strutturale ; Geometria ; Matematica applicata ; Neurobiologia ; Neuroscienze Cognitive ; Teoria delle Particelle elementari ; Teoria e simulazione numerica degli stati condensati ; Scienza e società ; Laurea magistrale in matematica ; Master in comunicazione della scienza. .  
   
   
FORMAZIONE,ROSSONI A FIORONI: CHIAREZZA SU PERCORSI "SPIEGHI SE GLI ISCRITTI AI NOSTRI CORSI ASSOLVERANNO L´OBBLIGO"  
 
Milano, 20 giugno 2007 - "Caro ministro, gli allievi iscritti ai percorsi regionali per l´anno formativo 2007-2008 assolveranno o no il nuovo obbligo di istruzione introdotto con l´ultima Finanziaria?". E´ questa la domanda rivolta al ministro della Pubblica Istruzione dall´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, dopo aver preso visione, al coordinamento degli assessori regionali, della bozza di regolamento per il nuovo obbligo di istruzione preparata da Viale Trastevere. In tale bozza, infatti, "è previsto - spiega Rossoni - che le modalità di attuazione dell´obbligo siano stabilite attraverso una Intesa in sede di Conferenza unificata. Visti i tempi troppo stretti mi chiedo: che fine faranno gli allievi già iscritti alle prime classi dei percorsi sperimentali dell´anno 2007-2008? Assolveranno l´obbligo di istruzione indipendentemente dalla suddetta Intesa o saranno esclusi da tale assolvimento?". Rossoni intravede in questa scelta la volontà esplicita di far assolvere l´obbligo di istruzione solo nella scuola e non nei percorsi di Istruzione e Formazione professionale erogati dalla Regione. "Se così fosse - conclude l´assessore - si profilerebbe una scelta ideologica, di difesa acritica del monopolio statale sull´istruzione e a completo danno di migliaia di famiglie lombarde. Una scelta che, ancora una volta, si contrappone alla valorizzazione della professionalità del corpo docente, alla differenziazione delle carriere, nonché alla piena autonomia delle istituzioni scolastiche, frustrata da continui interventi regolatori". .  
   
   
LE ATTIVITÀ DELL´UOMO INFLUISCONO SUL BILANCIO DEL CARBONIO DELLE FORESTE SETTENTRIONALI  
 
Bruxelles, 20 giugno 2007 - Secondo un nuovo studio condotto nell´ambito del progetto finanziato dall´Unione europea Carboeurope, le attività umane esercitano un forte impatto sul bilancio del carbonio delle foreste dell´emisfero settentrionale. In un articolo apparso sulla rivista «Nature», un gruppo internazionale di ricercatori, guidato da Federico Magnani dell´Università di Bologna, dimostra che stiamo influendo sul bilancio del carbonio delle foreste settentrionali sia direttamente, attraverso le attività di gestione delle foreste, sia indirettamente, attraverso l´inquinamento da azoto. Durante la fotosintesi, gli alberi assorbono Co2 (biossido di carbonio) dall´atmosfera, nella quale rilasciano ossigeno. Gli alberi, però, respirano: un processo che libera nuovamente l´anidride carbonica nell´atmosfera. Inoltre, la materia organica in decomposizione nel suolo delle foreste rilascia a sua volta Co2. In presenza delle giuste condizioni, le foreste assorbono più Co2 di quanta ne rilasciano, processo che le rende veri e propri serbatoi di carbonio. I ricercatori si stanno impegnando a fondo per capire i fattori che controllano l´equilibrio tra l´assorbimento e il rilascio di Co2. In quest´ultima ricerca gli scienziati hanno studiato il bilancio del carbonio delle foreste temperate e boreali dell´Europa occidentale e dell´America settentrionale. Come previsto, hanno scoperto che, nelle foreste esaminate, le variazioni nel bilancio del carbonio erano in ampia misura attribuibili alle attività di gestione delle foreste. Quando un´area boschiva viene perturbata, solitamente si comporta per alcuni anni come una fonte di carbonio prima di diventare di nuovo un serbatoio di carbonio. Tuttavia, una volta spiegati gli effetti prodotti dalla gestione e dalla perturbazione delle foreste, è stato riscontrato che il fattore principale che provoca il sequestro del carbonio da parte delle foreste è l´accumulo di azoto causato dalle attività umane. «A seguito dell´inquinamento dell´atmosfera da parte dell´azoto attivo prodotto dai motori a combustione interna, dalle fabbriche e dall´agricoltura intensiva, l´intero pianeta riceve una dose annuale di quello che può essere considerato un fertilizzante azotato», ha spiegato il professor Magnani. «Quest´ultimo è presente ad esempio nella pioggia, nella neve e nella nebbia. » Dopo aver dimostrato che esiste una relazione tra l´assorbimento di Co2 e l´accumulo di azoto, i ricercatori sono riusciti a rilevare che per ogni chilogrammo di azoto che piove sulle foreste, vengono assorbiti dall´atmosfera circa 400 kg in più di carbonio. «Questo duplice effetto dell´uomo sulle foreste - che provoca il rilascio di carbonio attraverso la gestione e aumenta l´assorbimento di carbonio attraverso l´inquinamento da azoto - non è che la dimostrazione di come fattori antropogenici influiscano involontariamente sull´ambiente globale», ha osservato il professor Magnani. «Le foreste, spesso considerate ecosistemi primitivi, sono in realtà profondamente condizionate dall´uomo. » Come segnala in un articolo di accompagnamento Peter Högberg, dell´Università svedese delle Scienze agricole, lo studio solleva diversi interrogativi importanti. «Occorre fertilizzare le foreste con l´azoto per sequestrare una maggiore quantità di Co2 atmosferica?», chiede. «E le strategie per la riduzione dei livelli di emissioni di Co2 devono prevedere la fertilizzazione delle foreste affinché, aumentando la produzione di legname e prodotti derivati, sia possibile sostituire i combustibili fossili o sostituire il cemento come materiale edile (durante la produzione del cemento, infatti, vengono generate grandi quantità di Co2)?» Tuttavia, lo studioso fa presente che, per capire l´impatto ambientale della fertilizzazione non naturale delle nostre foreste in tutta la sua vastità, occorre approfondire la ricerca. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Carboeurope. Org/ .  
   
   
SVILUPPO SOSTENIBILE: CONVEGNO A UDINE ´´PAESAGGIO H2O´´  
 
Udine, 20 giugno 2007 - Il paesaggio è un bene culturale, un contenitore di valori, di cui è necessario sia consapevole la popolazione locale. Ogni approccio di tutela e di valorizzazione territoriale dovrebbe, quindi, considerare la storia, i segni lasciati dall´uomo nella profonda interazione tra natura e società nel corso dei secoli. Il paesaggio, un valore aggiunto, può essere volano per uno sviluppo locale, in chiave turistica. Con queste premesse introduttive è iniziato ieri a Udine il convegno ´Paesaggio H2o´, organizzato dalla direzione centrale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie della Regione, in collaborazione con il dipartimento di Scienze Geografiche e Storiche dell´Università di Trieste, nell´ambito del Programma Interreg Iiia Italia-austria 2000-2006. ´Paesaggio H2o´ ha avuto come obiettivo l´analisi del tema dell´Acqua da molteplici e diversi punti di vista, dalla tutela ambientale, alle riserve idriche ed al suo utilizzo a fini energetici. I lavori del convegno, che si è svolto nel Salone del Chiostro del Convento degli Servi di Maria (Bv delle Grazie), sono stati aperti dall´assessore regionale alle Relazioni internazionali, comunitarie e autonomie locali, Franco Iacop. L´assessore ha evidenziato come l´acqua sia "un bene prezioso ed insostituibile, che ha bisogno di essere, da un lato, valorizzato, e dall´altro, legato al paesaggio, bene egualmente indisponibile, giacché non ricostituibile una volta compromesso". Il tema dello sviluppo sostenibile entra, secondo l´assessore, di prepotenza in ciò che è oggi "il nostro modo di vita, ma anche il nostro modo di fare politica e di condurre la programmazione delle attività". L´europa pone come obiettivo agli enti l´individuazione degli strumenti legati allo sviluppo sostenibile in chiave transfrontaliera. La nuova programmazione europea va, infatti, nella direzione della cooperazione territoriale, della gestione unitaria delle risorse, in chiave d´opportunità di sfruttamento turistico, ambientale ed anche industriale. I confini amministrativi non hanno per la gestione dell´acqua e dell´ambiente alcun valore, ha precisato Iacop. Nel corso della prima parte del convegno sono stati presentati degli interventi scientifici, ai quali sono seguite alcune testimonianze di iniziative riguardanti la valorizzazione paesaggistica nel Friuli Venezia Giulia (laguna di Marano, Noncello, Tagliamento) ed in Carinzia, Tirolo e Salisburgo. Gli ospiti italiani ed austriaci hanno approfondito, nella sessione pomeridiana del convegno, le opportunità offerte dalla programmazione 2007-2013 dei Fondi Strutturali. Specifici gruppi di lavoro hanno, inoltre, affrontato la questione della valorizzazione turistica ed ambientale dell´Acqua come risorsa ´culturale´ del paesaggio. La tematica dell´ambiente e dello sviluppo sostenibile del territorio sarà, da parte degli stessi organizzatori, oggetto di un secondo convegno dal titolo ´L´ambiente Che cambia´, che si svolgerà a settembre. .  
   
   
700 GIOVANI DA TUTTO IL MONDO AL LAVORO NEI PARCHI PRESENTATA LA NONA EDIZIONE DEI CAMPI DI VOLONTARIATO AMBIENTALE  
 
Milano, 20 giugno 2007 - Armenia, Corea del Sud, Turchia, Giappone, Canada, Messico, Francia ed Estonia. Sono alcuni dei paesi di origine degli oltre 700 volontari, provenienti da tutto il mondo, che arriveranno in Lombardia per partecipare alla nona edizione dei Campi di volontariato ambientale, promossi da Regione Lombardia e Legambiente. Un´ondata pacifica di giovani che, anche quest´anno, lavorerà in 35 aree protette della nostra regione e negli spazi verdi ai margini delle città. L´iniziativa è stata presentata questa mattina al Palazzo Pirelli dall´assessore regionale alla Qualità dell´ambiente, Marco Pagnoncelli, insieme al responsabile Campi volontariato Legambiente Lombardia, Giampietro Tentori e a Barbara Meggetto, membro della direzione regionale di Legambiente Lombardia. I volontari impegnati nella manutenzione di aree all´interno dei grandi Parchi Regionali e di numerosi parchi locali dovranno ripristinare sentieri, riqualificare ambienti naturali, pulire fiumi, torrenti e spiagge. Lavoreranno in squadre di quindici persone coordinate da un volontario esperto di Legambiente e coadiuvati dai gruppi della Protezione Civile, dalle Guardie Ecologiche, dalle associazioni locali e dai tantissimi cittadini che non hanno mai fatto mancare il loro aiuto. Queste fasi di lavoro saranno rese più piacevoli da momenti di festa, socializzazione e divertimento. Lingua ufficiale dei campi è l´inglese, mentre la cucina è alternativamente locale o internazionale. "Quella dei campi di volontariato - ha detto l´assessore Pagnoncelli - è una iniziativa che Regione Lombardia incoraggia e sostiene da diversi anni con impegno e convinzione. Si tratta di un evento che ha un grande valore educativo e di richiamo al senso di responsabilità non solo delle giovani generazioni, ma anche di tutti coloro che a vario titolo sono toccati da questa manifestazione". "Il miglioramento delle condizioni ambientali in generale e delle aree protette in particolare - ha aggiunto Pagnoncelli - passa anche attraverso l´affermarsi di una mentalità nuova e di un atteggiamento più consapevole, fatto di partecipazione in prima persona alla gestione e valorizzazione del territorio in cui si vive. I campi di volontariato, così come le altre manifestazioni su cui Regione Lombardia ha deciso di investire ("Di Parco in Parco" per citarne solo una), confermano che le aree protette non possono più essere considerate semplicemente come zone di divieti ma vanno invece viste come occasioni di conoscenza, di lavoro, di svago e di bellezza". "Ringrazio Legambiente - ha concluso l´assessore Pagnoncelli - che attraverso questa bella iniziativa permette anche ai nostri ragazzi di conoscere luoghi spesso poco noti, ma che invece racchiudono testimonianze storiche e artistiche di grande valore". I Campi Di Volontariato: Parco Regionale Adda Nord - Palude Di Brivio Brivio (Lc) 20 gennaio - 2 febbraio Brivio (Lc) 16 - 30 aprile Villa d´Adda (Bg) 29 luglio - 11 agosto Brivio (Lc) 18 novembre - 1 dicembre. Parco Regionale Del Monte Barro Galbiate (Lc) 10 - 23 giugno Galbiate (Lc) 28 ottobre - 10 novembre. Parco Del Grugnotorto Cinisello Balsamo (Mi) 17 giugno - 1 luglio. Parco Locale Del Monte Di Brianza Ello/campsirago (Lc) 17 giugno - 1 luglio. Parco Adda Nord Lecco 1 - 14 luglio. Naviglio Martesana Milano 1- 15 luglio. Comunità Montana Valle San Martino Carenno (Lc) 8 - 21 luglio. Parco Agricolo Locale Della Valletta Barzanò (Lc) 8 - 21 luglio. Parco Valle Del Lanza Bizzarone (Co) 8 - 21 luglio. Valsassina Crandola Valsassina (Lc) 8 - 21 luglio. Parco Delle Groane Limbiate (Mi) 8 - 22 luglio. Parco Del Basso Corso Del Fiume Brembo Filago (Bg) 9 - 23 luglio Osio Sopra (Bg) 9 - 23 luglio. Valcamonica E Parco Regionale Dell´adamello Bienno e Campolungo (Bs) 14 - 28 luglio Bienno e Valdajone (Bs) 4 - 18 agosto. Parco Regionale Delle Orobie Valtellinesi Alpe Dosso, Valle della Lesina, Delebio (So) 15 - 28 luglio. Parco Regionale Pineta Di Appiano Gentile - Tradate Venegono Inferiore (Va) 15 - 29 luglio Vedano Olona (Va) 29 luglio - 11 agosto. Valcamonica Malegno-lozio 22 luglio - 4 agosto, Parco locale del Castello di Verde, Valverde (Pv) 23 luglio - 5 agosto. Val Veddasca Lozzo-veddasca (Va) 28 luglio - 5 agosto. Parco Locale Del Monte Di Brianza Campsirago (Lc) 29 luglio - 11 agosto. Parco Regionale Di Montevecchia E Della Valle Del Curone Cà Soldato- Montevecchia 5 - 18 agosto. Città Di Sabbioneta Sabbioneta (Bs) 9 - 22 agosto. Parco Del Ticino - Riserva Naturale Monte San Giacomo Cuione di Vergiate (Va) 12 - 24 agosto. Riserva Naturale Sasso Malascarpa Prim´alpe-canzo (Co) 19 agosto - 1 settembre. Parco Regionale Dell´oglio Sud Isola Dovarese (Cr) 16- 26 settembre. Parco Agricolo Sud Milano - Parco Cave Milano 27 settembre - 10 ottobre. Campi Di Volontariato 2007 A Lunga Permanenza: Parco Regionale Bernina, Disgrazia, Val Masino E Val Codera - Foresta demaniale di Ersaf Bagni di Masino 17 giugno - 26 agosto Oliveto Lario (Lc) 15 giugno - 31 agosto Oasi Retenatura 15 gennaio - 30 settembre Seregno 15 aprile - 15 ottobre . .  
   
   
VAL VENOSTA: AUTORIZZAZIONE ALLA CATTURA DELL´ORSO: CHIARIMENTO CON GLI UFFICI  
 
Bolzano, 20 giugno 2007 -  Le verifiche intercorse tra gli uffici competenti e con il presidente della Provincia Luis Durnwalder hanno potuto chiarire il malinteso sorto in merito alla richiesta di autorizzazione alla cattura dell´orso in val Venosta. Alla richiesta di autorizzazione alla cattura dell´orso, per dotarlo di un radiocollare, la Direzione per la protezione della natura del Ministero dell´ambiente e della tutela del territorio ha risposto valutando "condivisibile" tale esigenza, tenuto conto della situazione di emergenza che il caso rappresenta nel parco nazionale dello Stelvio. Effettuati i necessari chiarimenti con gli uffici competenti e verificato il malinteso iniziale, il presidente Durnwalder specifica che l´autorizzazione governativa viene concessa al fine di dotare l´orso di un radiocollare per potere monitorare ogni suo spostamento. Se l´orso, attualmente avvistato in Svizzera, dovesse fare la sua ricomparsa in Venosta, un protocollo tecnico redatto d´intesa tra Bolzano e Roma regolerà le procedure di cattura e di trattamento dell´animale. Non si procederà pertanto, come si presumeva in origine, alla cattura dell´orso per trasferirlo in altra area. .  
   
   
“STELLE DI MARE LUNGO IL FIUME: LE RISERVE E I PARCHI MARINI IN MOSTRA”  
 
Roma, 20 Giugno 2007 – Seguendo una consolidata tradizione, il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Alfonso Pecoraro Scanio, è intervenuto ieri alla Conferenza stampa di presentazione della 7. Ma Rassegna “Stelle di mare lungo il fiume: i parchi e le aree marine protette in mostra” organizzata da Marevivo dal 20 al 24 giugno 2007 nella storica sede dell’Associazione. La Presidente di Marevivo, Rosalba Giugni ha illustrato il programma della 7. Ma edizione della Rassegna centrata sulle Aree Marine Protette e sulla nuova campagna di Marevivo “Posidonia no parking” in collaborazione con Lega Navale ed Ucina. Partendo dalla centralità delle Aree Marine Protette esistenti in Italia e dal contributo che esse danno alla tutela della biodiversità marina, il Ministro ha dato notizia dell’avvio concreto del progetto tutto italiano di realizzare un nuovo Santuario della vita pelagica nel tratto di mare prospiciente l’Italia, la Tunisia e Malta. Ciò ha consentito al Ministro di fare un discorso complessivo sull’importanza di intensificare gli sforzi per la realizzazione di ulteriori Aree Marine Protette, come quella di Bergeggi e del Regno di Nettuno (Ischia, Procida e Vivara) per estendere la tutela e la salvaguardia dell’ambiente marino. “Dobbiamo ridurre il carico inquinante a cui è sottoposto il Mediterraneo perché siamo di fronte ad una vera e propria esplosione del trasporto marittimo, ivi inclusa la nautica da diporto” ha dichiarato il Ministro Alfonso Pecoraro Scanio. “Il Mediterraneo rappresenta infatti lo 0,8% della superficie terrestre e nelle sue acque si concentra il 30% del trasporto marittimo. Da qui la centralità dell’ecosistema marino e della conseguente esigenza di continuare a garantirne la tutela e la salvaguardia. Quanto avvenuto per il trasporto terrestre – ha continuato il Ministro – è un esempio negativo da non ripetere assolutamente in mare. In linea con quanto da sempre asserisce Marevivo, il Ministro ha continuato il suo intervento, sottolineando l’importanza di sviluppare una vera e propria cultura della programmazione, sia da parte delle Istituzioni locali che da parte degli utenti. “Un caso emblematico è quello delle navi da crociera che lasciano i motori accesi per alimentare i servizi, piuttosto che collegarsi alle reti elettriche esistenti. Civitavecchia ha già sottoscritto un accordo in tal senso e stiamo finalizzando quello per i porti di Savona e Genova” . In sintesi, il Ministro ha lanciato un forte stimolo alle Autorità territoriali e locali perché raggiungano con il Governo accordi finalizzati a modelli innovativi volti ad evitare, a posteriori, prese di posizione rigide o punitive. “E’ perciò fondamentale lavorare affinché si cambi il tipo di approccio, privilegiando l’uso dei mezzi e non il loro possesso, una pesca rispettosa delle norme in vigore, una nautica evoluta, soluzioni di boat sharing, un’attenta regolamentazione delle attività subacquee ed una migliore qualità dei servizi e dei prodotti”. Il Presidente di Marevivo, Rosalba Giugni, ha condiviso in pieno questa impostazione, lanciando nel contempo un’accorata provocazione al Ministro su tre temi ritenuti significativi dall’Associazione: la necessità di potere avere una forte Direzione per la Difesa del mare per affrontare tutte le problematiche ad esso connesse; l’emanazione del piano nazionale per l’acquacoltura in collaborazione con l’Icram (Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Applicata al Mare); un più severo controllo per il rispetto della legge sulla navigazione a motore sottocosta e sull’uso di megafoni da parte di alcuni operatori turistici. Il Ministro ha raccolto l’appello di Marevivo, condividendone sia lo spirito che le finalità, ed ha aggiunto che provvederà ad inviare note alle autorità locali e alle Capitanerie di porto per il rispetto della legge esistente sulle attività costiere e per la sicurezza dei bagnanti. .