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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Maggio 2008
GLI APPALTI PUBBLICI ELETTRONICI NELL´UE APRONO LA STRADA ALLE TRANSAZIONI TRANSFRONTALIERE  
 
Bruxelles, 26 maggio 2008 - La Commissione europea ha compiuto un ulteriore passo avanti per agevolare la partecipazione delle imprese, in particolare le piccole e medie imprese (Pmi), agli appalti pubblici nell´Ue, un passo fondamentale per la realizzazione del mercato unico europeo. La Commissione cofinanzierà un progetto pilota, guidato da otto paesi europei, che consentirà di collegare i sistemi nazionali di appalti pubblici elettronici (e-appalti) già esistenti. La semplificazione degli appalti transfrontalieri determinerà dei risparmi di costi amministrativi e di transazione e andrà a vantaggio dei contribuenti che, in fin dei conti, pagano gli acquisiti pubblici. Il progetto prevede un investimento di oltre 19 milioni di euro in tre anni, di cui 9,8 verranno dal programma "Competitività e innovazione" della Commissione europea. "Gli appalti elettronici consentono già alle imprese di presentare offerte ai più grandi acquirenti dell´Ue, cioè i governi" ha affermato Viviane Reding, Commissaria per la Società dell´informazione e dei media. "Permettendo ai loro sistemi di interagire, gli Stati membri aiutano le imprese europee ad aggiudicarsi appalti pubblici ovunque nell´Ue. Si tratta di un passo fondamentale verso la realizzazione del mercato unico europeo. " Gli appalti pubblici rappresentano oltre il 16% del prodotto interno lordo (Pil) dell´Ue ma molte imprese europee, soprattutto Pmi, non riescono a beneficiare di questa possibilità a causa dell´ingente lavoro amministrativo necessario per la presentazione di offerte nell´ambito degli appalti pubblici, soprattutto se si tratta di appalti che si svolgono in altri paesi. Vari Stati membri si sono già resi conto del forte impatto degli appalti elettronici, che consentono risparmi dei costi amministrativi e di transazione, eliminando le fatture o gli ordini via fax o per posta elettronica, riducendo la quantità di dati inseriti manualmente e il tempo che le imprese perdono facendo file, compilando moduli e svolgendo il lavoro preparatorio. Gli appalti elettronici aprono la strada ad appalti pubblici più semplici, aperti e trasparenti a livello nazionale, tuttavia rimane la sfida della transnazionalità. La Commissione sta collaborando con l´Austria, la Danimarca, la Finlandia, la Francia, la Germania, l´Ungheria e l´Italia, ma anche con la Norvegia (in quanto membro dello Spazio economico europeo) per fare in modo che le imprese di un paese possano partecipare agli appalti pubblici di un altro paese. Il progetto non intende sostituire I sistemi nazionali di appalti elettronici, ma si baserà su questi, avvalendosi delle tecnologie di comunicazione e informazione, per consentire loro di comunicare. Ciò consentirebbe, ad esempio, ad un´impresa ceca o svedese di presentare un´offerta nell´ambito di un appalto pubblico in Spagna o in Ungheria con la stessa facilità con cui parteciperebbe ad un appalto nel suo paese. I risultati non si limitano al risparmio del denaro dei contribuenti o alla semplificazione delle procedure: creando condizioni eque per le Pmi, la spina dorsale dell´economia europea, gli appalti pubblici transfrontalieri possono incentivare la competitività fornendo alle imprese strumenti che consentano loro di avere accesso all´intero mercato europeo dei servizi pubblici. Attualmente le Pmi rappresentano il 67% dei posti di lavoro nel settore delle imprese e 58% del fatturato nell´Ue, ma si aggiudicano solo il 42% degli appalti pubblici. Antefatti Il programma quadro comunitario "Competitività e innovazione" mira ad incentivare la competitività delle imprese europee e comprende il programma di sostegno alla politica in materia di tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) mira in particolare ad incentivare la competitività mediante una adozione più ampia e un uso ottimale delle Tic da parte dei cittadini, delle imprese e dei governi. Il progetto degli appalti pubblici è un progetto pilota su vasta scala guidato dai paesi partecipanti e incentrato sulle fornitura transfrontaliera di servizi Tic già operativi a livello nazionale, regionale o locale. Questi progetti pilota si pongono come obiettivo l´elaborazione di specifiche comuni che beneficiano di un ampio sostegno, consentendo ai diversi sistemi nazionali di comunicare e interagire l´uno con l´altro in modo che i cittadini e le imprese possano beneficiare di tutti i vantaggi del mercato unico. Questo progetto pilota, denominato Peppol (Pan European Public Procurement on-line), si incentra sulle attività transfrontaliere nell´ambito degli appalti. Consentirà a tutti gli Stati membri e ad altre parti interessate, tra cui gli organismi di standardizzazione, l´industria del software e le Pmi, indipendentemente dal fatto che partecipino ai progetti, di seguire i lavori e di intervenire nella definizione delle specifiche via via che sono elaborate. Nel corso di questo mese la Commissione lancerà un altro progetto pilota di su vasta scala sull´identità elettronica che consentirà ai cittadini europei di utilizzare la loro identità elettronica e avere accesso ai servizi pubblici dovunque siano in Europa. Per maggiori informazioni: eProcurement: http://ec. Europa. Eu/information_society/activities/egovernment/policy/impact/eproc/index_en. Htm eGovernment: http://ec. Europa. Eu/egovernment Ict-psp: http://ec. Europa. Eu/ict_psp Cip: http://ec. Europa. Eu/cip/index_en. Htm .  
   
   
TERREMOTO IN CINA: L´UE FORNISCA IL SUO AIUTO  
 
Strasburgo, 27 maggio 2008 - Il Parlamento esprime le sue condoglianze per le vittime del terremoto in Cina e, plaudendo alla risposta rapida delle autorità per venire in aiuto delle vittime, chiede di agevolare il lavoro delle Ong. Esorta inoltre l´Ue a fornire aiuti d´emergenza, l´assistenza tecnica necessaria e aiuti alla ricostruzione. Chiede inoltre lo sviluppo di un efficace sistema di allerta rapido per preparare la popolazione a fronteggiare terremoti e altre calamità naturali. Approvando con 525 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astensioni una risoluzione sostenuta da tutti i gruppi politici (eccetto l´Ind/dem), il Parlamento esprime anzitutto le sue sincere condoglianze e la sua solidarietà al popolo cinese e alle numerose vittime del grave terremoto di magnitudo del 7,8 che ha colpito, lo scorso 12 maggio, la Cina sud-meridionale. Esprime, inoltre il proprio dolore a tutti coloro che stanno soffrendo le conseguenze del sisma. Il Parlamento plaude alla risposta rapida alla catastrofe da parte delle autorità cinesi mediante le loro operazioni d´emergenza e prende atto con compiacimento della prontezza della Cina ad accettare l´assistenza straniera. Chiede poi al governo cinese «di facilitare il lavoro delle organizzazioni umanitarie e di volontariato nel distribuire gli aiuti e garantire l´accesso agli aiuti a tutte le persone che ne hanno bisogno». Si compiace inoltre che ai mezzi d´informazione cinesi e stranieri sia consentito fornire informazioni dettagliate e accurate sul disastro. D´altra parte, nell´esortare il Consiglio e la Commissione a fornire aiuti di emergenza, assistenza tecnica e aiuti alla ricostruzione alle zone colpite, sottolinea l´urgenza di fornire aiuti umanitari primari di emergenza attraverso il programma Echo, «sostenuti da un bilancio ampio e adeguato». Appoggia inoltre il contributo che gli Stati membri dell´Ue stanno offrendo attraverso il meccanismo di protezione civile, coordinato dalla Commissione, nonché gli altri contributi agli sforzi di aiuto umanitario da parte della comunità internazionale. Il Parlamento plaude anche agli sforzi esplicati dalla comunità internazionale nel mettere a disposizione le sue migliori pratiche in materia di protezione civile e assistenza umanitaria in caso di calamità per aiutare la Cina e la sua popolazione colpita dal sisma e chiede alle organizzazioni partecipanti di fornire aiuti finanziari sufficienti per realizzare gli impegni. Infine, i deputati sottolineano l´importanza del buon governo per prevenire e prepararsi alle eventuali catastrofi naturali e chiedono lo sviluppo di tecnologie per un efficace sistema di allerta rapido per preparare la popolazione a fronteggiare terremoti e altre calamità naturali. .  
   
   
UE, BIRMANIA: IL REGIME AIUTI LA POPOLAZIONE O SIA PROCESSATO PER CRIMINI CONTRO L´UMANITÀ  
 
 Strasburgo, 26 maggio 2008 - Il Parlamento europeo condanna la risposta inaccetabilmente lenta del regime birmano al ciclone Nargis e ritiene che, se questo continua a impedire gli aiuti, dovrà essere processato dal tribunale internazionale per crimini contro l´umanità. Rivolge quindi un appello affinché gli aiuti internazionali possano giungere alle popolazioni colpite e chiede di valutare la possibilità di farlo anche senza il permesso della Birmania. Il Parlamento respinge inoltre il risultato del referendum costituzionale. Approvando con 524 voti favorevoli, 3 contrari e 13 astensioni una risoluzione sostenuta da tutti gruppi (eccetto l´Ind/dem), il Parlamento condanna fermamente la risposta «inaccettabilmente lenta» data alla grave crisi umanitaria causata dal ciclone Nargis dalle autorità birmane, «le quali attribuiscono un´importanza maggiore al proprio potere che alla sopravvivenza dei cittadini». Ritiene inoltre che, se le autorità birmane continuano ad impedire che gli aiuti raggiungano quanti sono in pericolo, «devono essere ritenute responsabili di crimini contro l´umanità dinanzi al Tpi». Esprimendo la solidarietà e le condoglianze alla popolazione colpita, il Parlamento rivolge quindi un fervente appello al governo birmano, affinché dia la precedenza alla vita dei cittadini. Deve quindi consentire che le operazioni di aiuto umanitario internazionale raggiungano le aree colpite dal ciclone, rilasciare immediatamente i visti ai cooperatori, consentire alle agenzie dell´Onu e umanitarie internazionali di distribuire gli aiuti direttamente a quanti ne hanno bisogno e permettere ai paesi vicini di consegnare gli aiuti per via aerea e marittima alle vittime non facilmente raggiungibili in altro modo. I deputati deplorano inoltre «le priorità deformate» del regime, «che attribuisce la precedenza al cosiddetto referendum sulla costituzione fittizia» di cui respingono «i risultati evidenti». Per il Parlamento il disastro naturale si è trasformato «in una catastrofe causata dall´uomo». Ribadisce poi che i diritti umani dei cittadini di quel paese «non possono essere calpestati» e invita il Consiglio ad esaminare la possibilità di autorizzare l´invio di aiuti alla Birmania, «anche senza l´autorizzazione della giunta militare». Allo stesso tempo si compiace dell´accordo che affida all´Asean il compito di coordinare gli sforzi internazionali per far fronte alla crisi, nonché della decisione di organizzare una conferenza internazionale dei donatori, in cooperazione con l´Onu, a Rangoon, il 25 maggio. A tal riguardo chiede che sia urgentemente costituito un fondo speciale, sotto l´egida dell´Onu, per agevolare un´efficace distribuzione degli aiuti nel paese. Esorta poi i governi di Cina ed India ad utilizzare la propria influenza presso le autorità birmane, affinché il paese consenta l´accesso immediato di tutti gli aiuti umanitari possibili. Il Parlamento, infine, manifesta il proprio sostegno agli sforzi compiuti dall´Ue, dall´Onu, da singoli paesi e da altre organizzazioni internazionali e non governative per ottenere l´accesso degli operatori umanitari e sottolinea che senza la piena cooperazione delle autorità birmane, «esiste una reale minaccia che la tragedia assuma dimensioni ancora più vaste». Auspica inoltre fermamente che l´imminente missione del Segretario generale dell´Onu, Ban-ki-moon, sia coronata da successo e lo esorta a far uso di tutta la sua influenza presso le autorità birmane, affinché aprano immediatamente il paese a tutti gli aiuti umanitari possibili. .  
   
   
SCAMBIO DI QUOTE DI EMISSIONI: EMISSIONI VERIFICATE NEL 2007 DELLE IMPRESE UE CHE ADERISCONO AL SISTEMA DI SCAMBIO DELLE QUOTE DI EMISSIONE  
 
 Bruxelles, 27 maggio 2008 - Le emissioni complessive di Co2 delle imprese che partecipano al sistema Ue di scambio delle quote di emissioni (sistema Ets comunitario) sono aumentate dello 0,68% nel 2007; tale dato, ricavato dalle informazioni trasmesse dai registri degli Stati membri, tiene conto dei cambiamenti nel numero di impianti inclusi nel sistema. Questo leggero incremento delle emissioni, per quanto nettamente inferiore alla crescita del 2,8% del prodotto interno lordo dell´Ue registrata lo scorso anno, evidenzia tuttavia che i tetti massimi più stringenti previsti per le emissioni nel secondo periodo di scambio (2008-2012) sono necessari. Il commissario europeo per l´ambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato al riguardo: "Il sistema di scambio delle quote sta cominciando a dare i suoi frutti. Gli studi svolti dimostrano che, senza l´Ets, le emissioni sarebbero probabilmente aumentate molto di più. Tuttavia, il leggero incremento registrato l´anno scorso conferma ulteriormente la necessità di fissare tetti di emissione più severi per il secondo periodo di scambio iniziato lo scorso gennaio. In tal modo l´Europa sarà agevolata nel suo impegno a combattere con efficacia i cambiamenti climatici e a realizzare gli obiettivi di Kyoto. " Concluso il primo periodo di scambio, il secondo è già in corso - Il primo periodo di scambio del sistema Ets comunitario, la cosiddetta fase "dell´apprendimento sul campo", era iniziata con il varo del sistema il 1° gennaio 2005 e si è conclusa il 31 dicembre 2007. Il secondo periodo, iniziato il 1° gennaio 2008, durerà cinque anni e si concluderà nel 2012, andando a coincidere con il periodo entro il quale gli Stati membri dell´Ue e altri paesi industrializzati dovranno raggiungere gli obiettivi del Protocollo di Kyoto volti a limitare o ridurre le emissioni di gas serra. Obbligo di comunicazione dei dati - Nel quadro del sistema Ue di scambio delle quote di emissioni, gli impianti sono tenuti a trasmettere i rispettivi dati sulle emissioni verificate ai registri degli Stati membri, che a loro volta li inviano al catalogo indipendente comunitario delle operazioni (Community Independent Transaction Log — Citl). I dati del 2007 sono stati messi a disposizione del pubblico sul Citl il 2 aprile 2008. A partire dal 15 maggio il Citl ha anche reso note informazioni sul rispetto da parte degli impianti dell´obbligo di restituire un quantitativo di quote pari alle emissioni verificate dell´anno precedente. I dati del 2007 - Secondo i dati inviati dai registri degli Stati membri al Citl[1] il quantitativo complessivo di emissioni verificate provenienti da impianti partecipanti al sistema Ets nell´Ue-25[2] (esclusa Malta) nel 2007 era pari a 2 050 miliardi di tonnellate di Co2, ossia lo 0,8% in più rispetto ai 2 034 miliardi di tonnellate del 2006. Tuttavia, se si tiene conto dei nuovi partecipanti e degli impianti chiusi dal 2006 in poi, che in totale rappresentano un incremento netto di 581 impianti aderenti al sistema, l´aumento complessivo delle emissioni verificatosi lo scorso anno è pari solo allo 0,68%. Sugli 11 186 impianti partecipanti al sistema lo scorso anno, 68 non sono stati in grado di restituire un quantitativo di quote corrispondente alle rispettive emissioni del 2007 entro la scadenza prevista (1° maggio 2008). Si tratta per lo più di piccoli impianti che, nel loro complesso, rappresentano meno dello 0,08% di tutte le quote assegnate. In giugno la Commissione presenterà relazioni pubbliche sullo stato di adempimento da parte degli impianti in ogni singolo Stato membro.
Quote assegnate nel 2005-2007, emissioni verificate e stato di adempimento nel 2007 nel quadro del sistema Ue di scambio di quote di emissioni, escluse Bu, Ro e Mt(1)
(dati del Citl, all´8 maggio 2008)
Stato membro Emissioni verificate(2) Assegnazione media annua di quote nel periodo 2005-2007(3) Numero di impianti
2005 2006 2007 2005 (4) 2006 (5) 2007 (6)
At 33 372 826 32 382 804 31 751 165 32 900 512 199 197 210
Be 55 363 223 54 775 314 52 795 318 62 114 734 309 309 309
Cy 5 078 877 5 259 273 5 396 164 5 701 075 13 13 13
Cz 82 454 618 83 624 953 87 834 758 97 267 991 395 405 406
De 474 990 760 478 016 581 487 004 055 498 390 019 1 842 1 851 1 915
Dk 26 475 718 34 199 588 29 407 355 33 499 530 380 388 383
Ee 12 621 817 12 109 278 15 329 931 18 953 000 43 47 47
Es 183 626 981 179 711 225 186 495 894 178 838 295 800 944 1 052
Fi 33 099 625 44 621 411 42 541 327 45 499 284 578 589 607
Fr 131 263 787 126 979 048 126 634 806 154 909 186 1 084 1 089 1 094
Gr 71 267 736 69 965 145 72 717 006 74 400 198 140 152 153
Hu 26 161 627 25 845 891 26 835 478 31 660 904 229 239 245
Ie 22 441 000 21 705 328 21 246 117 22 320 000 109 114 113
It 225 989 357 227 439 408 226 368 773 223 070 435 943 996 1 009
Lt 6 603 869 6 516 911 5 998 744 12 265 395 93 99 101
Lu 2 603 349 2 712 972 2 567 231 3 358 323 15 15 15
Lv 2 854 481 2 940 680 2 849 203 4 560 191 93 101 93
Nl 80 351 288 76 701 184 79 874 658 88 942 336 210 211 213
Pl 203 149 562 209 616 285 209 601 993 237 838 568 817 817 869
Pt 36 425 915 33 083 871 31 183 076 38 161 413 243 254 260
Se 19 381 623 19 884 147 15 348 209 23 209 832 705 730 755
Si 8 720 548 8 842 181 9 048 633 8 743 680 98 98 98
Sk 25 231 767 25 543 239 24 516 830 30 489 902 175 173 169
Uk 242 513 099 251 159 840 256 581 160 224 831 370 769 774 1 057
Total 2 012 043 453 2 033 636 557 2 049 927 884 2 151 926 173 10 282 10 605 11 186
(1) Per consentire un effettivo confronto tra i vari anni, Romania, Bulgaria e Malta non sono incluse nella tabella. Malta non ha ancora trasmesso i dati sulle emissioni verificate nel 2007, e Romania e Bulgaria partecipano al sistema solo dal 2007. Nel 2007 le emissioni verificate della Romania erano pari a 69 604 599 tonnellate, mentre per la Bulgaria i dati sulle emissioni verificate non sono ancora disponibili.
(2) Emissioni verificate per tutti gli impianti con conti aperti o chiusi presso il Citl alla data dell´8 maggio 2008 (ossia, compresi nuovi partecipanti e impianti chiusi). Dato che il Citl riceve costantemente informazioni (ivi comprese correzioni di dati sulle emissioni verificate, sui nuovi partecipanti e sulle chiusure) le aggregazioni effettuate dopo l´8 maggio 2008 potrebbero dare risultati diversi.
(3) Media annua delle quote assegnate nel periodo 2005-2007 per gli impianti con conti aperti o chiusi maggiorata della media annua delle quote destinate alle aste e ai nuovi partecipanti.
(4) Numero di impianti con conti aperti o chiusi presso il Citl alla data del 1° maggio 2006 (per gli Stati membri senza registri operativi a detta data, la cifra sottolineata indica il numero di impianti che fino al 1° maggio 2007 avevano trasmesso dati sulle emissioni verificate del 2005).
(5) Numero di impianti con conti aperti o chiusi presso il Citl alla data del 1° maggio 2007 (il registro di Malta è operativo ma non ha ancora conti aperti).
(6) Numero di impianti con conti aperti o chiusi presso il Citl alla data dell´8 maggio 2008.
[1] Al Citl pervengono regolarmente nuove informazioni (compresi i dati sulle emissioni verificate trasmessi in ritardo o i dati sui nuovi partecipanti e le chiusure di impianti); per questo motivo i dati contenuti in allegato possono variare nel tempo. [2] Malta ha un ritardo nella presentazione dei dati sulle emissioni riguardanti il 2007. Le informazioni disponibili riguardano l´Ue-25 e non l´Ue-27 perché la Bulgaria e la Romania hanno aderito all´Ue solo nel 2007 e dunque nel 2006 non rientravano ancora nel sistema Ets. .
 
   
   
CONFERENZA SUL TERZO SETTORE E IL CAMBIAMENTO SOCIALE SOSTENIBILE, BARCELLONA, SPAGNA.  
 
Bruxelles, 27 maggio 2008 - Dal 9 al 12 luglio si terrà a Barcellona (Spagna) una conferenza intitolata "The Third Sector and Sustainable Social Change: New Frontiers for Research". La conferenza intende attivare il dibattito e la discussione, e creare collaborazioni nella ricerca relativa al campo che è anche conosciuto come Terzo settore, ossia quello spazio tra il settore pubblico e quello privato in cui si muovono le organizzazioni non profit e non governative. Tra i temi in programma ci sono la religione, i movimenti sociali, la governance e i partenariati multi settoriali oltre alla partecipazione civile, lo sviluppo della comunità e la cittadinanza, e l´applicazione della conoscenza scientifica alla politica e alla pratica. La conferenza è organizzata congiuntamente dalla Rete d´eccellenza finanziata dall´Ue Cinefogfo, dalla Società internazionale per la ricerca nel terzo settore (Istr) e dalla Rete di ricerca europea Emes. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Istr. Org/conferences/barcelona/index. Htm .  
   
   
PROGETTO UE PLATON+ ALIMENTA LA RICERCA SOCIO-ECONOMICA.  
 
 Bruxelles, 27 maggio 2008 - In tutta l´Europa si sta intensificando la ricerca nel campo delle scienze socio-economiche e discipline umanistiche (Ssh). Lo scopo del progetto Platon+, un´iniziativa in parte finanziata dall´Ue con un finanziamento di 997. 000 Eur, è di aumentare la divulgazione dei risultati di questa ricerca, in particolare nei campi non Ssh. Il consorzio Platon+ promuoverà attività per diffondere i risultati della ricerca Ssh nelle quattro maggiori parti interessate: ricercatori, mondo industriale (comprese le piccole e medie imprese o Pmi), entità decisionali per le politiche e organizzazioni dalla società civile (Osc). Nel corso del progetto, "i partner integreranno la ricerca Ssh con la ricerca tecnologica attraverso la creazione di reti e collegamenti tra organizzazioni di ricerca Ssh e ricercatori e le loro controparti in altri campi di ricerca, come quello dello sviluppo sostenibile, alimentazione e salute", spiega Dimitris Papageorgiou della Q-plan N. G. , coordinatore del progetto. Mentre i ricercatori "avranno l´opportunità di collaborare e combinare le loro competenze all´interno di attività multidisciplinari", i legislatori a livello europeo, nazionale e regionale, e le imprese e le Osc "saranno meglio informati sui risultati della ricerca Ssh e potranno usare i risultati per migliorare i loro interventi", spiega Papageorgiou. Papageorgiou è convinto del fatto che "l´importanza delle tendenze socio-economiche nella competitività, nella crescita e in generale nel futuro delle Pmi è grande e indiscutibile". Una parte importante del lavoro del progetto riguarderà quindi lo sviluppo di network tra le Pmi e i ricercatori su argomenti riguardanti le Ssh, e l´identificazione e lo sfruttamento del potenziale di interessi comuni e di collaborazione tra i due gruppi. Platon+ si basa sul lavoro effettuato dal progetto Platon, il primo progetto dell´Ue ideato per migliorare la partecipazione delle Pmi e dei gruppi di Pmi in attività europee di ricerca socio-economica. Nell´ambito del progetto sono previste una serie di attività di divulgazione come workshop, eventi e conferenze internazionali. In programma ci sono anche servizi on-line come database per la condivisione di idee, come anche una serie di pubblicazioni compresi fogli informativi, direttive politiche e relazioni sulle politiche. Inoltre, il progetto ospiterà corsi di formazione per i ricercatori non-Ssh e per la formazione dei rappresentanti dell´industria su argomenti Ssh e sui risultati della ricerca. In termini di impatto sulla ricerca Ssh, Papageorgiou ritiene che, "Platon+ avrà un impatto catalizzante e di lunga durata sulla ampia divulgazione della ricerca Ssh e della sua integrazione nei temi non-Ssh [nell´ambito del settimo Programma quadro (7°Pq)]. " Ci si aspetta che questo a sua volta aiuterà ad evitare una ulteriore frammentazione della ricerca Ssh in Europa. Secondo le stime di Papageorgiou i partecipanti agli eventi del progetto saranno più di 1300: 50% dal settore della ricerca, 20% dal mondo del lavoro, 10% entità legislative e decisionali, 10% Osc e 10% altri. È convinto che il portale web del progetto potrebbe aiutare fino a 15. 000 utenti e 6. 000 organizzazioni a contattare direttamente i partner del progetto. Il consorzio Platon+ è costituito da 12 partner da 9 Stati membri Ue e dalla Turchia. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Platonplus. Net .  
   
   
LA REGIONE CALABRIA CAPOFILA AL PROGETTO DELL’UE “CITY TO CITY”,  
 
Reggio Calabria, 27 maggio 2008 - La Regione Calabria sarà capofila durante la conferenza finale del progetto dell’Unione Europea sulle politiche regionali in materia di migrazione “City to City”, che si terrà nel comitato delle Regioni di Bruxelles dal 29 al 30 maggio. Alla manifestazione interverrà il presidente Agazio Loiero. Il partenariato di City to City, oltre che dalla Regione Calabria è composto dalla Città di Valencia (Es); dalle Federazioni dei comuni e delle Province Valenziane (Es); da Tutech Innovation (Amburgo), dalla Regione Siciliana (It), dalla Città di Livani (Lv); da Veneto Lavoro (It); dal Comune di Turunç (Tk); da Ealing – Londra (Uk); dalla Svezia dell’Ovest (Se) ed infine dalla Contea del Cambridgeshire (Uk). Altri organismi interessati sono la Regione Vastra Götaland di Svezia; Università di Hafen (Germania); l’Are (Assemblea delle Regioni d’Europa); l’Ufficio del Gabinetto di Danuta Hubner (Commissario per le politiche regionali); Università di Amsterdam; Loreca, Agenzia di sviluppo di Londra; Università Catholique di Lovain (Belgio); Ufficio politico - impiego e affari sociali, Ccre; Cai (Centro de Apoyo Inmigration-spagna); Commissione Europea - D. G. Giustizia, libertà e sicurezza; Ufficio Gabinetto di Vladimir Spidla della Commissione per l’impiego e gli affari sociali. “L’immigrazione e l’integrazione degli extracomunitari, nonostante gli sforzi, rimane una delle questioni più calde in ambito comunitario – ha dichiarato il presidente Loiero -, la due giorni di Bruxelles sarà dunque l’occasione per condividere con gli altri soggetti interessati e le istituzioni dell’Unione europea, le attività e le politiche regionali nell’ambito di questa delicata materia, ponendo l’accento sulle buone pratiche e sulle priorità dei territori europei. L’obiettivo generale – ha aggiunto Loiero - è stabilire un dialogo continuo tra le istituzioni e le parti interessate a livello europeo in modo tale da identificare le reti dei percorsi migratori e proporre i modelli urbani più rappresentativi per creare strumenti di pianificazione e gestione della diversità culturale nelle nostre città”. “Il progetto comunitario "City to City" – ha concluso il presidente Loiero -, di cui la Regione Calabria ha finora ricoperto il significativo, quanto complesso ruolo di capofila è nato nell’ambito dell’iniziativa cofinanziata attraverso lo strumento comunitario Interreg Iiic Sud, un progetto che si propone di massimizzare le opportunità di integrazione economica e sociale dei migranti, ponendo proprio quale primario obiettivo quello di sollecitare la cooperazione fra le Regioni, promuovere lo scambio di esperienze tra i Partner europei, e migliorare le opportunità di integrazione economica e sociale dei migranti”. Le operazioni relative al progetto City to City implementano 5 Progetti Pilota: Progetto Pilota (Business Promotion Rainbow), che si propone, in particolare, l’ottimizzazione delle risorse amministrative esistenti e la diffusione della cultura di impresa; Progetto Midit (Migrants Development and Integration Tools) volto al miglioramento della formazione di base e professionale dei migranti per favorirne l’integrazione nel mondo del lavoro. Il terzo, Inso (Inside/outside) mira all’impiego delle donne immigrate e delle famiglie e promuove l’uguaglianza e l’inclusione sociale e supporta l’integrazione delle donne immigrate e migliora la loro qualità di vita. Infine il quarto progetto pilota, quello su cui più si incentra maggiormente l’attenzione della Regione Calabria si chiama Easy (Equal Access to Social Services Yes), teso a migliorare l´accesso ai servizi socio-sanitari da parte dei migranti, attraverso azioni di sensibilizzazione e informazione, mediazione culturale e formazione degli operatori. Lo scopo del progetto è quello di costituire un approccio transazionale alle problematiche dell’immigrazione. L’attenzione della Calabria e in particolare dell’azienda sanitaria n. 7 di Catanzaro, che è capofila del progetto locale, è riposta soprattutto nei confronti delle donne e dei bambini migranti occupandosi fattivamente d’interventi sanitari e socio assistenziali. I partners con cui collabora l’Asl n. 7 sono tre: Fondazione Osservatorio sul Mercato del Lavoro di Vibo Valencia e gli Uffici della Consigliera di parità delle Provincie di Vibo Valencia e Catanzaro. Gli obiettivi che il progetto si prefigge consistono essenzialmente nello sviluppo dei servizi pubblici accessibili designati per le necessità dei migranti. Infine, tra i progetti realizzati anche il Centro di Risorse Online. Si tratta di una piattaforma tecnologica che fornisce servizi di messa in rete, consulenza e informazione, e-learning e banca dati diretti alle categorie di attori a vario titolo coinvolte: associazioni di migranti, operatori delle migrazioni nei servizi pubblici, imprenditori e lavoratori, migranti potenziali, esperti del settore. In particolare sono stati attivati alcuni strumenti di comunicazione (e-mail e skipe, forum tematici di discussione, programmi di tele-conferenza) utili al coordinamento fra i partner. Tra le azioni previste nella Componente 4 “Network internazionali”, la Fondazione Field, organismo in house della Regione Calabria, in qualità di soggetto attuatore della componente stessa, ha attivato on line un forum degli operatori dell´immigrazione e si è occupata dello svolgimento di corsi d´apprendimento della lingua italiana per stranieri. .  
   
   
IL 28 MAGGIO A NAPOLI LA GIORNATA EUROMEDITERRANEA  
 
Napoli, 27 maggio 2008 - Sarà il 28 maggio la giornata dedicata al dialogo Euromediterraneo organizzata dalle sezioni campane del Movimento Federalista Europeo e della Gioventù Federalista Europea. La giornata si aprirà alle 9 e 30 al Rettorato Università degli Studi di Napoli "L´orientale" (Via Chiatamone 61 Napoli) con la tavola rotonda “Euromed: sguardi incrociati: dialogo tra culture, cultura per il dialogo tra Europa e Mediterraneo”, conclusiva della prima rassegna cinematografica “Tunisi a Napoli: cinque giorni di cinema, dibattiti e incontri”. Dopo i saluti del Decano dell’Università studi di Napoli L´orientale Giovanni Battista De Cesare e del Presidente della Crui e Rettore dell’Università Federico Ii Guido Trombetti, seguiranno l’introduzione del Presidente del Corso di Laurea magistrale in Relazioni Culturali e sociali del Mediterraneo dell’Università studi di Napoli “L´orientale” Luigi Mascilli Migliorini e gli interventi del Docente di Geografia politica ed economica della Luiss Guido Carli Alfonso Giordano, del Rappresentante per l´Italia dell´Ente Nazionale del Turismo Tunisino Fethi Mami, dell’Ambasciatore di Tunisia in Italia Montasser Ouaili, del Docente di storia delle relazioni internazionali dell’Università di Torino Sergio Pistone, del Presidente dell’ Osservatorio Euromediterraneo e Mar Nero Raffaele Porta, del Presidente Consorzio Chain Dario Scalella e della Presidente dell´Associazione Dido Lucia Valenzi. Modererà il Presidente Gioventù Federalista Europea della Campania Roberto Race. Nel pomeriggio alle 17 nella sede del Ceicc Comune di Napoli (Via Partenope, 36) seguirà la tavola rotonda “Dialogo Euromediterraneo: quale il ruolo del federalismo europeo?”, organizzata in occasione della presentazione del libro “L’unione dei Federalisti Europei” di Sergio Pistone (Guida Editore). Prenderanno parte all’incontro, che sarà ccordinato dal il Presidente Gioventù Federalista Europea della Campania Roberto Race, la Presidente della Sezione di Napoli del Movimento Federalista Europeo Francesca Canale Cama, il Presidente Associazione Alfredo Guida Amici del Libro Enzo Giustino, il Responsabile dell’Ufficio del Dibattito Mfe Campania e docente di Istituzioni di diritto pubblico Seconda Università degli Studi di Napoli Andrea Patroni Griffi ed il docente di Storia delle Relazioni Internazionali Università di Napoli Federico Ii Matteo Pizzigallo. “Abbiamo voluto organizzare una giornata dedicata al dialogo euro mediterraneo- dichiarano i presidenti delle sezioni campane del Movimento Federalista Europeo Andrea Pierucci e della Gioventù Federalista Europea Roberto Race- perché è importante che ogni organizzazione faccia la sua parte affinchè le due sponde possano lavorare assieme. Napoli in questo dialogo dovrà avere un ruolo chiave ed è importante che alcuni messaggi partano proprio da qui. ” .  
   
   
SLOVENIA, LIEVE AUMENTO PREZZI AL PRODUTTORE  
 
Trieste, 27 maggio 2008 - In Slovenia l´indice dei prezzi al produttore di aprile è aumentato del 3,3 per cento su base annua, secondo quanto calcolato dall´Ufficio di Statistica sloveno. Il dato è ripreso da Reporter. Gr. I prezzi al produttore sono cresciuti dello 0,3 per cento rispetto a marzo. Sono saliti maggiormente quelli di energia elettrica, gas ed acqua, che hanno registrato un aumento annuo del 6,8 per cento, e i prezzi dei prodotti industriali nel settore agricolo, caccia e foresteria, che sono aumentati del 3,4 per cento. Nel manifatturiero, i prezzi sono aumentati del 3 per cento, nel settore minerario e nell´estrazione sono saliti del 2,8 per cento rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso. .  
   
   
FINMECCANICA: LISTA PER IL RINNOVO DEL CDA  
 
 Roma, 27 maggio 2008 - Con riferimento all´Assemblea degli Azionisti di Finmeccanica S. P. A. , convocata per i giorni 5 e 6 giugno 2008 (prima e seconda convocazione), il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica che depositerà presso la sede della società, per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione, la seguente lista: 1. Pier Francesco Guarguaglini (Presidente); 2. Franco Bonferroni; 3. Dario Galli; 4. Francesco Parlato; 5. Nicola Squillace; 6. Riccardo Varaldo; 7. Guido Venturoni. A tali consiglieri si potrà aggiungere un amministratore senza diritto di voto, la cui nomina - ai sensi dei poteri speciali previsti nello Statuto di Finmeccanica - sarà disposta con decreto del Ministro dell´Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico. .  
   
   
AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 27 maggio 2008 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 22 maggio, comunica l´ammontare dei Cct e dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 29 maggio: - Certificati di Credito del Tesoro 1º marzo 2005/2012 tredicesima tranche: 750 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali triennali 1º febbraio 2008/2011 settima tranche: 2. 500 milioni di euro decennali 1º febbraio 2008/1º agosto 2018 terza tranche: 3. 000 milioni di euro. .  
   
   
GRUPPO MEDIOLANUM RISULTATI 1° TRIMESTRE 2008 UTILE NETTO: EURO 31 MILIONI, -49%  
 
Basiglio - Milano 3 City, 27 maggio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediolanum S. P. A. , riunitosi il 13 maggio ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2008. Si evidenzia che i Risultati Consolidati Del Gruppo sono stati condizionati dal pessimo andamento dei mercati finanziari nel trimestre, in particolare nei ricavi da commissioni del settore del risparmio gestito (Euro -27 milioni rispetto al 31 marzo 2007), e nel margine economico netto degli investimenti al fair value secondo i principi contabili Ias/ifrs (Euro -10 milioni rispetto a Euro +5 milioni al 31 marzo 2007). La Società precisa di non avere write-down derivanti da mutui subprime o da “mortgage backed securities”. In funzione di quanto sopra esposto L’utile Netto è stato di Euro 31 milioni, in calo del 49% rispetto al risultato dello stesso periodo dell’anno scorso. L’utile ante imposte è stato pari a Euro 40 milioni, con una contrazione del 50%. Le Masse amministrate si sono attestate su Euro 32. 393 milioni, in calo del 5% rispetto al 31 marzo 2007. La Raccolta Netta è invece rimasta positiva per Euro 196 milioni. Con riferimento al Mercato Domestico (che limitatamente all’Utile Netto e alle Masse include Banca Esperia per la quota di pertinenza pari al 48,5%), per il quale valgono le stesse considerazioni fatte per il consolidato, sono stati registrati i seguenti risultati: L’utile Netto è stato pari a Euro 33,2 milioni, con un calo del 44% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; Le Masse amministrate sono scese del 3% rispetto al 31 marzo 2007, attestandosi a Euro 29. 992 milioni. Si segnala che Banca Mediolanum ha registrato progressi in tutti i suoi progetti strategici. In particolare, La Raccolta Netta è stata positiva per Euro 507 milioni, in crescita del 21% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente e in netta controtendenza con il resto del mercato. La raccolta di Premi Lordi Vita è stata pari a complessivi Euro 760 milioni, 12% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questo è il risultato, da un lato, di una straordinaria performance nella nuova produzione di Premi Pluriennali, aumentati del 153% a Euro 92 milioni, e in particolare nel collocamento dei piani individuali pensionistici “Tax Benefit New”; dall’altro lato, di una flessione del 30% nei Premi Unici, attestatisi a Euro 386 milioni. Al 31 marzo 2008, l’organico della Rete di vendita di Banca Mediolanum era pari a 6. 356 Family Banker, sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Vi è stata una crescita particolarmente significativa nel numero di Promotori Finanziari: 5. 096, +26% rispetto al 31 marzo 2007. Il totale dei Clienti al 31 marzo 2008 è pari a 1. 065. 000, con un incremento del 6%. I C/c al 31 marzo 2008 hanno raggiunto un totale di 539. 600, con un incremento di quasi 60. 000 conti rispetto al 31 marzo 2007, +12%. Per quanto riguarda Banca Esperia, vanno segnalati in particolare: Un Utile Netto di Euro 2,5 milioni (Euro 1,2 milioni di pertinenza del Gruppo Mediolanum), in calo del 65%, dovuto sostanzialmente all’assenza di commissioni di performance. Masse amministrate in crescita del 18% rispetto al 31 marzo 2007, attestatesi a Euro 8. 896 milioni (Euro 4. 315 milioni quota Mediolanum). Con riferimento ai Mercati Esteri: Il risultato netto è stato negativo per Euro 2,3 milioni, in calo di Euro 4,2 milioni rispetto al risultato dello stesso periodo dell’anno scorso. Le Masse amministrate si sono attestate a Euro 2. 401 milioni, in decremento del 23% rispetto al 31 marzo 2007. Al fine di fornire una più completa informativa dei risultati economici al 31 marzo 2008, si allega il Segment Reporting per linea di business che espone i dati economici dell’esercizio secondo uno schema che rispecchia il sistema direzionale del Gruppo Mediolanum. Il Consiglio ha infine deliberato gli aumenti di capitale sociale ex art. 2443 C. C. Al servizio dei piani di stock option dedicati ai dipendenti, collaboratori e amministratori. I documenti redatti ai sensi dell’art. 84-bis, comma 5 del Regolamento Emittenti verranno messi senza indugio a disposizione del pubblico. .  
   
   
M&C S.P.A. : UTILE NETTO DI EURO 6,3 MILIONI NEL PRIMO TRIMESTRE 2008 (UTILE DI EURO 0,8 MILIONI NEL PRIMO TRIMESTRE 2007)  
 
Milano, 27 maggio 2008 - Il Consiglio di Gestione di Management & Capitali S. P. A. (M&c) ha approvato in data 12 maggio il resoconto intermedio di gestione del primo trimestre 2008. Risultanze di M&c S. P. A. M&c nel primo trimestre 2008 ha realizzato un utile ante imposte di Euro 9,6 milioni e un utile neto di Euro 6,3 milioni (rispeto all’utile neto di Euro 0,8 milioni nel primo trimestre 2007 e all’utile di Euro 5,9 milioni dell’esercizio 2007). Tale risultato è determinato da proventi della gestione finanziaria per Euro 7,8 milioni e dalla plusvalenza di 5,2 milioni realizzata dalla vendita della partecipazione pari all’1,99% nel capitale di Tiscali S. P. A. (sotoscrita nel contesto dell’aumento di capitale di gennaio 2008 tramite acquisto dei diriti sul mercato), dedoti: a) i costi di funzionamento per Euro 2,2 milioni, costituiti da: costi del personale dipendente per Euro 0,5 milioni; spese generali di gestione per Euro 0,6 milioni; consulenze e servizi per analisi e due diligence per Euro 1,1 milioni; b) gli emolumenti ai Consiglieri di Gestione e di Sorveglianza per Euro 0,4 milioni; c) l’accantonamento di Euro 0,4 milioni relativo ai piani di stock option; d) altri oneri diversi neti per Euro 0,4 milioni; e) imposte di competenza, correnti e differite, per Euro 3,3 milioni. Al 31 marzo 2008 M&c evidenzia una disponibilità finanziaria neta di Euro 414,5 milioni e un patrimonio neto di Euro 559,5 milioni, corrispondente a Euro 1,0153 per azione. Investimenti effetuati e andamento delle attività controllate Nel patrimonio di M&c al 31 marzo 2008 sono iscriti i seguenti investimenti e partecipazioni: partecipazione del 68% nel capitale sociale di Comital S. P. A. , acquisita nell’otobre 2006 tramite aumento di capitale, per Euro 45 milioni; obbligazioni per nominali Euro 60 milioni convertibili in azioni Tiscali S. P. A. , emesse da Tiscali Financial Services Sa, (durata 5 anni, tasso 6,75%, strike price Euro 2,43) e sotoscrite a fine dicembre 2007; obbligazioni per nominali Euro 68,7 milioni emesse da Treofan Germany Gmbh & Co. , acquistate sul mercato con un corrispondente investimento di Euro 45,2 milioni. Il Gruppo Comital nel primo trimestre 2008, ha realizzato un faturato di Euro 112,3 milioni (in decremento del 6,9% rispeto al primo trimestre 2007) con un Ebitda di Euro 7,0 milioni (6,2% del faturato) in valore assoluto in linea con l’analogo periodo dell’anno precedente, consuntivando un utile neto di Euro 76 mila (rispeto alla perdita neta di Euro 199 mila del primo trimestre 2007). Al 31 dicembre 2007 il Gruppo Comital presenta un indebitamento finanziario neto di Euro 230,2 milioni, in lieve diminuzione rispeto ai 231,6 milioni del 31 dicembre 2007. Gli schemi economici e patrimoniali di M&c S. P. A. Predisposti in accordo ai principi contabili internazionali (Ias/ifrs) sono allegati al presente comunicato. .  
   
   
MANAGEMENT & CAPITALI ESAMINATO IL BILANCIO AL 31.12.2007 E DELIBERATO IN MERITO ALLA DESTINAZIONE DELL’UTILE  
 
Milano, 27 maggio 2008 - L´assemblea degli Azionisti di M&c, riunitasi il 15 maggio, nella sessione ordinaria, ha esaminato il Bilancio al 31 dicembre 2007 già approvato in data 14 aprile 2008 dal Consiglio di Sorveglianza e ha deliberato riguardo la destinazione dell´utile dell´esercizio di Euro 5. 877. 150. In coerenza con le norme di legge e statutarie, dopo l’accantonamento del 5% a riserva legale, un importo pari al 10% è stato attribuito quale dividendo alle azioni privilegiate (nella misura arrotondata per difetto pari a Euro 0,1015 per ogni azione privilegiata, per complessivi Euro 558. 329), e sarà posto in pagamento in data 29 maggio 2008 con stacco della cedola in data 26 maggio. Quindi Euro 1. 486. 744 della componente di utili residua è stata destinata a completa copertura della perdita residua rinveniente dall´esercizio 2006 e sono riportati a nuovo utili residui per Euro 3. 538. 219. L´ Assemblea degli Azionisti ha proceduto al rinnovo del Consiglio di Sorveglianza ora costituito da sette componenti che resteranno in carica fino all’Assemblea degli Azionisti di prossima convocazione che sarà chiamata a eleggere, in base alle modifiche statutarie oggi deliberate nella sessione straordinaria che determinano l’introduzione del sistema di governance tradizionale, con Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale. Sono stati eletti quali componenti del Consiglio di Sorveglianza Carlo De Benedetti, Giovanni Cavallini, Franco Pozzi, Francois Pauly, Lucy Panter, Vittorio Ferreri, Emilio Fano. In sessione straordinaria ha approvato (con il 91,0% dei voti dei soci presenti e rappresentanti il 36,8% del capitale sociale) le modifiche statutarie proposte dagli azionisti Romed e Secontip. Con il voto favorevole dell´Assemblea si realizza il passaggio dalla governance duale a un sistema di governo societario che prevede un Consiglio d´Amministrazione e un Collegio Sindacale. .  
   
   
E LE IMPRESE DELLA LOMBARDIA RICHIEDONO QUASI 41.000 IMMIGRATI GLI AUMENTI MAGGIORI NELLE PROVINCE DI PAVIA, BRESCIA E COMO  
 
 Monza, 27 maggio 2008 - Gli immigrati guadagnano terreno nel mercato del lavoro lombardo e crescono complessivamente del 34,1%: le previsioni di assunzione di personale immigrato raggiungono nel 2007 le 40. 900 unità (10. 400 in più rispetto al 2006), pari al 27,3% del totale delle assunzioni (era il 24,8% l’anno prima), un dato in linea con la previsione nazionale (27,1%). Gli incrementi maggiori di assunzione di forza lavoro straniera riguardano le province di Pavia (+123,3%), Brescia (+94,1%), Como (+94,0%), Lodi (+89,3). Brescia si contraddistingue fra le province lombarde per capacità di accoglienza, con 7. 530 lavoratori potenzialmente regolarizzabili (il 35,9% del totale delle assunzioni previste nella provincia) e una significativa presenza di popolazione residente straniera (10,1% sul totale). Agli antipodi Sondrio che registra una presenza limitata di residenti immigrati (2,9%) e una previsione di assunzione di forza lavoro straniera di 960 unità. Milano invece conferma la sua capacità di accogliere e regolarizzare lavoro straniero con una previsione di assunzioni che supera le 16. 600 unità, pari al 23,8% del totale delle assunzioni programmate e con l’8,2% registra una significativa presenza di popolazione straniera residente (superiore alla media nazionale e lombarda, rispettivamente del 7,6% e 5%). E’ quanto emerge da un’indagine dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza. “La Lombardia e la Brianza - ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – si confermano tessuti economici dinamici, capaci di offrire agli immigrati opportunità di lavoro, e questa è la via fondamentale per un’integrazione a favore della crescita economica e sociale del Paese. Il lavoro regolare, del resto, è la condizione essenziale per una convivenza civile, rispettosa dello stato di diritto e dei diritti umani. E non c’è solidarietà senza legalità”. Assunzioni previste in Lombardia per l’anno 2007
Province Tot assunzioni 2007 Assunzioni di personale immigrato 2007 % immigrati su tot assunzioni (2007) Tot assunzioni 2006 Assunzioni di personale immigrato 2006 % immigrati su tot assunzioni (2006) Var % assunzioni immigrati 007/06
Pavia 5440 1920 35,3 4270 860 20,1 123,3
Brescia 20960 7530 35,9 14710 3880 26,4 94,1
Como 7570 2270 30 5510 1170 21,2 94,0
Lodi 2060 530 25,7 1900 280 14,7 89,3
Monza e Brianza 9320 2290 24,5 7320 1570 21,4 45,9
Milano 70000 16670 23,8 58050 13590 23,4 22,7
Varese 10620 2410 22,7 8800 1990 22,6 21,1
Bergamo 15790 4600 29,1 13110 4030 30,7 14,1
Mantova 5820 1750 30,1 5020 1590 31,7 10,1
Lecco 4020 1160 28,9 4210 1070 25,4 8,4
Cremona 4170 1090 26,1 3670 1060 28,9 2,8
Sondrio 3410 960 28,2 3530 980 27,8 -2,0
Lombardia 149860 40900 27,3 122780 30500 24,8 34,1
Italia 839460 227570 27,1 695770 162320 23,3 40,2
Fonte: Elaborazione dell’Ufficio studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Excelsior, 2007 Incidenze % della popolazione straniera
% popolazione straniera residente su totale popolaz. Residente (2006)
Varese 5,9
Como 5,7
Sondrio 2,9
Milano 8,2
- di cui: Monza e Brianza 5,0
Bergamo 7,5
Brescia 10,1
Pavia 5,8
Cremona 7,1
Mantova 8,8
Lecco 5,5
Lodi 7,3
Lombardia 7,6
Totale Italia 5,0
Fonte: Elaborazione dell’Ufficio studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Istat .
 
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, NON E´ IL MADE IN ITALY A MOSTRARE SEGNI DI FLESSIONE. IN CRESCITA DI 4,3 MILIARDI L´ATTIVO DEI NOSTRI PRODOTTI TIPICI SUI MERCATI EXTRA-UE NEI PRIMI QUATTRO MESI DELL´ANNO  
 
Roma, 27 maggio 2008 - I primi quattro mesi dell’anno segnano un peggioramento del deficit verso i Paesi extra-Ue (da 8,27 a 8,65 miliardi di euro), dovuto alla forte accelerazione delle importazioni (+12% contro il 6,4% del gennaio-aprile 2007) piuttosto che a un rallentamento delle esportazioni, (cresciute invece del 13,4%, a fronte dell’11,3% rilevato nello stesso periodo 2007). “A mostrare segni di flessione non è infatti il made in Italy, che quasi raddoppia il proprio attivo sui mercati extra-europei, da 7,2 a 11,5 miliardi di euro” sottolinea Gaetano Fausto Esposito, direttore generale di Assocamerestero. “A determinare il disavanzo della nostra bilancia commerciale è ancora il tema energetico, il cui saldo negativo passa da 15,5 a 20,2 miliardi di euro”. Una valutazione confermata peraltro dal notevole incremento delle importazioni dai paesi Opec (+26,7% a fronte del –3,6% dei primi quattro mesi 2007). L’italia inoltre, dopo aver raggiunto il secondo posto per valori esportati fuori dall’Unione Europea nel corso del 2007 mantiene la buona posizione e nel I trimestre 2008 é il primo paese dell’Ue a 27 per velocità di crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+11,4%), con un incremento quasi doppio rispetto alla media europea (+7,4%). Nonostante il super-euro, le imprese italiane confermano le posizioni acquisite anche su un mercato strategico come gli Stati Uniti: sebbene gli ultimi andamenti indichino infatti un rallentamento (-4,6% è la variazione dell’aprile 2008 sullo stesso mese del 2007), il dato tendenziale del primo trimestre 2008 fa rilevare su questo mercato una crescita del 4,4%, più che doppia rispetto alla Germania (+2%), primo esportatore europeo, nonché in controtendenza al –8,2% della Spagna ed al –3,9% del Regno Unito. .  
   
   
IN ARRIVO OLTRE 1 MILIONE DI EURO PER NUOVI IMPRENDITORI E LAVORATORI AUTONOMI PAVESI E LOMBARDI FINO A 15.000 EURO A FONDO PERDUTO PER OGNI NUOVO IMPRENDITORE/LAVORATORE AUTONOMO  
 
Pavia, 27 maggio 2008 - Arrivano i contributi: 1. 160. 000 Euro. Li mette a disposizione il Progetto Saturno 2007 per aspiranti imprenditori/lavoratori autonomi e per nuove imprese/nuove attività autonome con massimo 3 anni di attività. L’obiettivo è quello di sostenere lo start up e lo sviluppo di nuove imprese. Per la domanda di richiesta dei contributi dovrà essere utilizzata esclusivamente la modulistica on-line disponibile sul sito www. Saturno. Lombardia. It e si dovrà inviare, pena l’inammissibilità della stessa, anche in formato cartaceo entro il 10° giorno di calendario successivo a quello dell’invio on line, presso l’Ufficio Protocollo della Camera di commercio di Milano, in via San Vittore al Teatro 14, a Milano. Questa è l’iniziativa del Progetto di Sovvenzione globale Saturno 2007, prorogato al 15 dicembre 2008, progetto promosso e cofinanziato da Regione Lombardia, Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e Fondo Sociale Europeo, realizzato da Camera di Commercio di Pavia, le altre Camere di Commercio lombarde e Unioncamere Lombardia. “Il Progetto di Sovvenzione globale Saturno 2007 - ha dichiarato Piero Mossi, presidente della Camera di Commercio di Pavia - ha l´obiettivo di diffondere imprenditorialità e supportare lo start up delle imprese e dei lavoratori autonomi pavesi e lombarde, e pone una particolare attenzione alle specifiche esigenze territoriali attraverso la rete delle Camere di Commercio locali e delle associazioni delle imprese”. Destinatari – Possono richiedere i contributi: aspiranti imprenditori/lavoratori autonomi, occupati, inoccupati o disoccupati, donne, giovani, adulti ed immigrati, purché maggiorenni e residenti o domiciliati in Lombardia, intenzionati ad avviare un’attività imprenditoriale o di lavoro autonomo, entro e non oltre il 30 settembre 2008; nuove imprese iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio da massimo tre anni prima della data di presentazione della domanda, con forma giuridica: ditta individuale, società di persone, società di capitali e cooperative, con sede operativa in Lombardia; lavoratori autonomi che abbiano richiesto l’avvio attività (attribuzione della partita Iva) non prima dei tre anni antecedenti la data di pubblicazione del bando, con sede operativa in Lombardia. Spese ammissibili - Saranno erogati contributi in conto capitale sotto forma di investimenti immateriali riconducibili allo start-up e allo sviluppo d´impresa e di lavoro autonomo, es. Acquisto di software; registrazione di marchi e brevetti; formazione specialistica e corsi abilitanti; consulenza gestionale nelle aree: marketing, logistica, produzione, personale etc. ; spese notarili. Si considerano ammissibili le spese realizzate a partire dalla data di costituzione dell’impresa/avvio dell’attività autonoma o, per chi già attivo, le spese non antecedenti i 12 mesi dalla presentazione della domanda di contributo. Contributi – L’intervento permetterà agli imprenditori/lavoratori autonomi di usufruire di un contributo a fondo perduto pari al 75% degli investimenti immateriali, al netto di Iva, fino ad un massimo di 15. 000,00 euro cadauno. L’investimento complessivo ammesso dovrà risultare non inferiore a euro 1. 000,00 al netto dell’Iva; pertanto il contributo minimo erogabile sarà di 750,00 euro. I destinatari del contributo che a seguito della valutazione risulteranno ammessi e finanziati, avranno inoltre diritto a ricevere assistenza gratuita e personalizzata, finalizzata alla realizzazione degli investimenti previsti e alla produzione della documentazione amministrativa/contabile necessaria per la rendicontazione della spesa finale. Come si presenta la domanda - Bisogna utilizzare esclusivamente la modulistica on-line disponibile sul sito www. Saturno. Lombardia. It, previa registrazione all’“Area Riservata agli Operatori”, che consiste in un modulo di domanda contenente i principali dati ed informazioni sull’impresa o lavoratore autonomo e una scheda tecnica (business plan o piano di sviluppo) riguardante la descrizione dettagliata dell’iniziativa proposta ed i relativi dati economico-finanziari. Dopo aver compilato ed inviato on-line il formulario si deve stampare ed inviare anche “in forma cartacea” all’Ufficio Protocollo della Camera di commercio di Milano entro il 10° giorno di calendario successivo a quello dell’invio on-line. In caso di spedizione postale non farà fede la data di invio, bensì la data di ricezione ed il numero di protocollo. La busta contenente la domanda dovrà riportare la dicitura: Ats Saturno 2007 c/o Camera di commercio di Milano – ufficio protocollo, via s. Vittore al Teatro 14 – 20123 Milano. Progetto Saturno 2007 – Azione 1 “Azioni di supporto allo start-up, viluppo d’impresa e autoimpiego”. Presentazione pubblica del bando - La Regione Lombardia e la Camera di Commercio di Pavia hanno organizzato una presentazione pubblica a partecipazione gratuita per illustrare il bando a Pavia il 5 Giugno 2008 ore 11,00/13,00 presso Camera di Commercio di Pavia - Sala Consiliare - Via Mentana, 27. Per partecipare: Segreteria Organizzativa Paviaform – Tel. 0382/393. 235-271 - Fax 0382/393. 270 – e-mail : paviaform@pv. Camcom. It La partecipazione è gratuita. Approfondimenti sul Bando su www. Saturno. Lombardia. It oppure, su appuntamento, presso lo Sportello Punto Nuova Impresa della Camera di Commercio di Pavia - Tel. 0382/393. 235-271 e-mail: paviaform@pv. Camcom. It .  
   
   
BIC LAZIO: SCENARI EVOLUTIVI REGIONALI, STRUMENTI E POLITICHE A SOSTEGNO DELLA CREAZIONE DI IMPRESA  
 
Roma, 27 maggio 2008 – Un protocollo tra Regione, Province e Comune di Roma per coordinare le azioni per la creazione di impresa nella Regione Lazio. È la proposta dell’Assessore alle Politiche Finanziarie e di Bilancio della Provincia di Roma Antonio Rosati, Provincia di Roma. “Ci lamentiamo della primavera ma ci attende un autunno freddo, molto freddo”. L’assessore usa la terminologia dei meteorologi per fare le sue previsioni sulla crisi economico-finanziaria che attende il Paese. “Il picco - dice all´incontro organizzato a Roma da Bic Lazio - sarà intorno a novembre. Le previsioni parlano di una crescita dello 0,2-0,1 %, che poi significa crescita 0. Dobbiamo fare qualcosa e visto che i tempi stanno cambiando è il momento che regione, provincia e comune di Roma comincino a dialogare insieme per progettare una nuova stagione”. “Quello che manca - prosegue Rosati - è la figura di un divulgatore/ animatore che riesca a far comunicare tutte le diverse realtà propositive e produttive presenti sul territorio laziale. Nei cassetti delle nostre undici università giacciono centinaia e centinaia di brevetti che sono in attesa di qualcuno o qualcosa che li tiri fuori trasformandoli in cose concrete, di contro nella nostra realtà ci sono disponibilità che non finiscono mai nelle mani concrete di chi saprebbe farle fruttare. Ecco c´è bisogno di qualcuno che faccia incontrare queste realtà per metterle in sinergia. Bic Lazio ha sino ad oggi dimostrato di saperlo fare. Perché intanto non ritrovarci dunque tutti insieme, noi forze politiche del Lazio, e firmare un protocollo d´intesa in questo senso? Poi si capirà se Bic Lazio è in grado di ricoprire questo ruolo di sostegno alla creazione di impresa e di interfaccia tra le diverse realtà. ” Più prudente il Presidente Marrazzo, il quale ha ribadito l’opportunità di un dialogo a livello politico con tutte le forze in campo “secondo il nuovo stile”. Ha mostrato qualche perplessità “se non si provvederà prima a fornire la Regione di tutte le infrastrutture necessarie ad accompagnare la nascita di imprese”. Quanto al progetto proposto da Rosati, Marrazzo ha sostenuto: “Io ho sempre detto che non è possibile che in una regione come il Lazio vi sia una galassia tanto vasta di società regionali, provinciali e comunali che si occupano delle stesse cose. Già le abbiamo ridotte di numero ma dobbiamo fare certamente un passo ancora in avanti. Non vedo perché società e agenzie regionali che si occupano per esempio di sviluppo non possano operare con quelle simili della provincia”. “Proprio in questi giorni stiamo ridisegnando il quadro di queste società e vedremo quelle più adatte per favorire lo sviluppo in tutto il territorio. Bic Lazio ha ben operato sino ad oggi. Ma, come ripeto, si tratta di rivedere tutto alla luce di una nuova strategia. È il lavoro che stiamo facendo ora. Poi si vedrà”. Fra gli intervenuti, Andrea Mondello Presidente Cciaa di Roma e Unioncamere, riferendosi alla polemica relativa all’eliminazione delle Province e degli enti annessi, ha ricordato la differenza sostanziale tra enti che costano e non producono ed enti che, come la Camera di Commercio, producono e non costano. “Basti pensare – ha concluso – che la burocrazia statale brucia 15 miliardi di Euro, mentre le Cemer dei Commercio lavorano con lo 0,75 miliardi di Euro”. A proposito dell’intervento di Marrazzo, Mondello ha notato come politica ed economia non vadano sempre d’accordo “Mi trovo d’accordo – ha detto – con il Presidente Marrazzo quando parla delle infrastrutture come priorità politiche. Mi trovo meno d’accordo quando la politica va ad occuparsi di turismo. Sarebbe meglio che, per esempio, ci si occupasse di più delle municipalizzate che rinascono e fioriscono solo in tempo elettorale”. Infine, Mondello ha sottolineato il ruolo delle piccole imprese, le quali “operando in rete, tra di loro, sono riuscite a conquistare il mercato internazionale, senza dunque il traino delle grandi imprese. E questo non sembra un fatto nuovo nella realtà italiana: grandi banche e piccole imprese capaci di operare all’estero”. Concludendo i lavori, il Presidente D’agostino ha voluto così sintetizzare le prospettive del lavoro di Bic Lazio. Innanzitutto, aumentando le proprie capacità di leggere le potenzialità del territorio. “Per realizzarlo – ha detto il Presidente – ci confronteremo sempre di più con le Province per cercare di capire di cosa c’è bisogno sul territorio. Cercheremo dunque insieme le formule per capire cosa fare e come agire. Si tratta in sostanza di creare un osservatorio permanente per capire l’efficienza e l’efficacia di Bic Lazio nel cogliere tutte le opportunità di creazione d’impresa nel Lazio”. “ Bic Lazio ha mostrato di essere capace di dare risposte a chi arriva con idee di impresa e vuole realizzarle. È però necessario fare un salto, dovremo trovare un sistema di lavoro nuovo, che consenta di concentrare gli sforzi dove maggiori possono essere i risultati. Ma questo dobbiamo farlo insieme alle Istituzioni. Agire sul territorio regionale – ha concluso D’agostino – non è certo un’esclusiva di Bic Lazio”. Ci sono altre realtà regionali che lavorano, con le quali dovremo certamente trovare sinergie e crescere insieme, ognuno nel rispetto delle proprie competenze. Lo stesso sistema lo dovremo adottare nell’approccio con le organizzazioni imprenditoriali, e cercare di capire con loro come spostarci dalla gestione di quello che c’è alla programmazione di quello che c’è da fare”. Hanno partecipato all’incontro anche Alessandro Mazzoli, Presidente Provincia di Viterbo; Patrizio Cittadini, Assessore al Bilancio Provincia di Frosinone; Antonio Rosati, Assessore alle Politiche Finanziarie e di Bilancio Provincia di Roma. Tra i presenti, anche Giancarlo Cremonesi, Presidente dell’Acer e Cesare Panbianchi, Presidente Confcommercio. Punto di partenza della discussione è stato il rapporto di ricerca presentato da Bic Lazio sulla creazione d’impresa. Dall’analisi emerge infatti come il processo di cambiamento che parte da Roma per investire tutto il Lazio, faccia registrare una crescita qualitativa e anche quantitativa del tessuto imprenditoriale: tra il 1998 e il 2007, le imprese nel Lazio sono cresciute del +19% (più di 100mila nuove imprese), con punte superiori al +20% per Frosinone e Latina e del +23,8% a Roma, che hanno contribuito a una crescita di occupazione pari al +21% (circa 384mila nuovi posti di lavoro). .  
   
   
UNIONCAMERE: IMPRESE: RALLENTA LA NATALITÀ NEL PRIMO TRIMESTRE 2008  
 
Roma, 27 maggio 2008 - Rallenta il dinamismo delle imprese nei primi tre mesi del 2008 e il bilancio all’anagrafe si fa più pesante: 21mila le imprese in meno tra gennaio e marzo, pari ad un tasso di crescita negativo dello 0,36%, contro il -0,23% del 2007. A causare l’allargamento della forbice demografica nel primo trimestre dell’anno è stato il calo della natalità: 130mila le imprese nate contro le 142mila registrate nello stesso periodo dell’anno precedente. Minore vitalità anche per le cessazioni, ma la differenza con lo scorso anno è di poco meno di 5mila unità: circa 152mila quelle chiuse nel primo trimestre 2008 contro le quasi 157mila del 2007. La battuta di arresto più sensibile la registra il Nord-est (-0,59%), mentre resiste meglio degli altri il Centro (-0,07%) per merito del Lazio, unica tra le 20 regioni a chiudere il trimestre con il segno più (0,19% la crescita). All’estremo opposto, la Puglia (–0,89%, 3. 500 imprese in meno) fa registrare il bilancio regionale più pesante. Tra i settori, l’agricoltura (13mila unità in meno) e il commercio (quasi 12mila) pagano il prezzo più salato alla dinamica negativa di inizio anno. I saldi positivi si concentrano nei servizi alle imprese (oltre 3mila imprese) e nelle costruzioni (poco meno di mille unità in più). Questi, in sintesi, i dati più rilevanti diffusi oggi da Unioncamere e tratti da Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta da Infocamere – la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane - e disponibile all’indirizzo www. Infocamere. It. Il Quadro Generale - Come evidenzia la tabella 1, il primo trimestre dell’anno consegna tradizionalmente un bilancio negativo poiché riflette l’accumularsi di cessazioni contabilizzate a gennaio ma riferibili in realtà agli ultimi giorni dell’anno precedente, cosicché i registri camerali rilevano queste chiusure con il bilancio del primo trimestre dell’anno. La serie storica dei primi trimestri dal 2000 ad oggi evidenzia il passo indietro della natalità delle imprese che, nel 2008, inverte un trend in crescita durato ben sei anni facendo segnare 11. 787 nascite in meno rispetto al 2007. La contenuta vitalità del sistema imprenditoriale viene confermata dalla serie delle cessazioni, la cui crescita era però più breve (un triennio) e per giunta per un’entità limitata (4. 181 cessazioni in meno). In conseguenza dell’andamento dei due flussi di ‘entrata’ e ‘uscita’ dal sistema, lo stock complessivo di imprese registrate alla fine dello scorso mese di marzo ammontava a 6. 084. 272 imprese, di cui 1. 480. 657 artigiane e 76. 287 cooperative. Con riferimento alle sole imprese artigiane, il bilancio del trimestre appare molto più pesante in termini percentuali: -0,86% la riduzione dello stock, corrispondente ad una perdita di 12. 869 aziende, il 95% delle quali nella forma di ditte individuali. Le Forme Giuridiche - Il rallentamento della vitalità del sistema si riflette su tutte le tipologie di forme giuridiche, tra le quali restano con segno positivo soltanto le società di capitale (+1,05% pari ad oltre 12mila imprese in più in tre mesi, comunque il valore più basso dal 2000 ad oggi) e le altre forme (aumentate di poco più di mille unità, lo 0,54% su base trimestrale). All’interno di questo aggregato è da segnalare il progresso consistente delle cooperative, aumentate del 2,83% nel trimestre (una crescita pari a 2. 101 imprese cooperative in più). Le perdite più consistenti si concentrano nelle ditte individuali (31. 252 imprese in meno, il 39% delle quali artigiane), mentre più contenuta è la riduzione del numero di società di persone (4. 539 unità in meno). Le Dinamiche Territoriali - In termini assoluti, tutte le quattro circoscrizioni territoriali registrano saldi negativi nel trimestre. L’arretramento maggiore si registra nel Mezzogiorno, che perde 9. 877 unità, seguito dal Nord-est (-7. 232) che, però, risulta l’area più penalizzata in termini percentuali: -0,59% la riduzione dello stock. Il Nord-ovest (-3. 865 imprese) e soprattutto il Centro (-840), limitano in qualche modo i danni. Analizzando il comparto artigiano si evidenziano alcune tipicità territoriali interessanti. Il saldo negativo del Nord-ovest, infatti, è quasi del tutto (per l’89%) dovuto a queste imprese. Meno rilavante ma significativo il peso dell’artigianato nei saldi negativi del Nord-est (il 59%) e del Mezzogiorno (il 31%, ma qui l’artigianato è meno diffuso). Colpisce, invece, il dato del Centro dove, non contando gli artigiani, il saldo del trimestre sarebbe stato addirittura positivo. Approfondendo l’analisi a livello provinciale, solo sette province (nell’ordine in termini percentuali si tratta di Roma, Milano, Crotone, Grosseto, Macerata, Latina e Catanzaro) chiudono il trimestre con saldi positivi. Il disavanzo più consistente (-2. 168 imprese) si registra a Bari, seguita da Treviso (-745) e Vicenza (-742). In termini percentuali, Oristano, Belluno e ancora Bari chiudono la classifica negativa del trimestre. Con riferimento alle sole imprese artigiane, le province in attivo si riducono a sei (sempre nell’ordine, in termini percentuali, si tratta di Crotone, Pavia, Roma, Catania, Ragusa e Lodi). Belluno (-2,71%), Novara (-2,64%) e Pistoia (-2,37%) costituiscono invece il terzetto-guida in senso negativo. I Settori Di Attivita’ - Agricoltura (-13. 068 imprese), commercio (-11. 584) e attività manifatturiere (-4. 540) sono i settori che accusano le più consistenti riduzioni dello stock di imprese in termini assoluti. Insieme, i tre settori tradizionali spiegano anche più di tutto il sado negativo del trimestre. A ‘tenere’, pur in un quadro difficile e in rallentamento, sono i servizi alle imprese (attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca) che mettono a segno un saldo postivo di 3. 186 imprese, concentrato principalmente tra le attività immobiliari (sostanzialmente servizi di agenzia legati all’edilizia) e altre attività imprenditoriali (in modo particolare le attività di consulenza professionale). Segno positivo (ma l’onda lunga della crescita degli ultimi anni sembra attenuarsi), anche per le costruzioni che, tra gennaio e marzo, aumentano di 929 unità. Quanto alle imprese artigiane, l’arretramento più consistente in termini assoluti si registra nelle attività manifatturiere (-5. 012 imprese). Subito dopo, un po’ a sorpresa, viene il comparto delle costruzioni (-3. 519 unità), il cui bilancio negativo conferma il rallentamento complessivo della fase espansiva di questo settore. .  
   
   
TONDO-WEYGANDT, FVG INTENSIFICA RAPPORTI CON USA  
 
Trieste, 27 maggio 2008 - Il Friuli Venezia Giulia intensificherà i rapporti di collaborazione con la realtà statunitense attraverso iniziative bilaterali a sostegno dell´economia territoriale, in particolare a favore dello sviluppo della cultura d´impresa e della promozione turistica del Friuli Venezia Giulia. La volontà comune è emersa durante l´incontro a Trieste tra il presidente della Regione, Renzo Tondo, e il console generale degli Stati Uniti a Milano, Daniel Weygandt, che nei prossimi giorni sarà in visita anche alla base Usaf di Aviano e, successivamente, nelle città di Udine e Gorizia. Relativamente ai progetti discussi ed a seguito dei colloqui intercorsi fra Tondo e l´ambasciatore americano in Italia, Ronald Spogli, Università e centri di ricerca del Friuli Venezia Giulia potrebbero essere coinvolti in partnership operative in grado di valorizzare le potenzialità regionali e, contemporaneamente, recepire il know-how del sistema americano per applicarlo al comparto formativo e produttivo locale. Nei prossimi mesi, inoltre, verrà costruito un percorso che porti il Friuli Venezia Giulia a contatto con il mercato turistico americano, offrendo un prodotto esclusivo contraddistinto da mare, montagna, città d´arte, ed enogastronomia fra Trieste ed il resto della regione, abbinato alla scoperta di 4 capitali europee molto vicine (Lubiana, Zagabria, Vienna e Bratislava) e visitabili in poco più di un week end. Il governatore Tondo ed il console Weygandt hanno anche concordato di organizzare quanto prima una visita ufficiale alla base aerea di Aviano, verificandone direttamente le ultime novità strutturali e consolidando, in questo modo, gli ottimi rapporti esistenti tra la popolazione del Friuli Venezia Giulia ed i militari americani. .  
   
   
ATTRARRE IL CANADA, ECCO L’OBIETTIVO DI “INVESTI IN MOLISE”  
 
 Campobasso, 27 maggio 2008 – “Offrire il Molise come opportunità localizzativa e di business, attivare rapporti con il sistema imprenditoriale canadese, riaffermare dei legami con la comunità molisana emigrata nel Quebec”. Questi sono gli obiettivi della missione di Investi In Molise che si terrà a Montreal di 1 al 3 giugno prossimi. Nell’occasione saranno inoltre presentate le singole opportunità molisane concentrate nei settori del turismo, dell’energia da fonti rinnovabili e dall’ambiente, come risorse da utilizzare ma non sfruttare. La missione, organizzata dall´Ati (Associazione Temporanea d´Impresa costituita da Retecamere, Unioncamere Molise, Cosmo Servizi, Matese per l´Occupazione, Istituto Tagliacarne e l’Università degli Studi del Molise) nell´ambito delle attività previste dal Progetto di Marketing Territoriale promosso dalla Regione Molise, finanziato con risorse comunitarie (Misura 4. 3 – Por Molise 2000/2006), è svolta in partenariato con la Camera di Commercio Italiana a Montreal. A rappresentare il mondo economico-imprenditoriale molisano la delegazione, guidata dal Consigliere Regionale Rosario De Matteis, sarà composta dal Consigliere dell’Unioncamere Molise, Francesco Toci, da Massimo Pillarella (Matese per l’occupazione), da Angelo Presenza (Università del Molise) e Gennaro De Biase (per Cosmo Servizi). In affiancamento saranno presenti esperti di marketing e funzionari di Retecamere e dell’Unioncamere Molise. Nella Missione sono previste diverse azioni promozionali per il Molise quali: • tre Workshop per l’attrazione degli investimenti orientati ad imprese del settore del turismo, alle imprese tecnologiche delle energie da fonti rinnovabili e alla comunità dei canadesi di origine molisana interessati ad investire nelle terre d’origine. Incontri Business to Business (tra imprenditori e esperti settoriali molisani) finalizzati ad orientare singole imprese ad effettuare investimenti in Molise. Stand permanente di presentazione delle bellezze molisane con un angolo degustazione finalizzato anche alla promozione del marchio “Piacere Molise” depositato, dal sistema camerale molisano, presso l‘ufficio brevetti e marchi del Canada a tutela della qualità dei prodotti molisani esportati in Nord America. Momenti istituzionali quali il festa nazionale per la Repubblica Italiana del 2 giugno presieduta e offerta dal Console Generale Italiano in Canada Francesco Paolo Venier e la cena con i prodotti molisani offerta agli imprenditori ospiti dei Workshop e ai rappresentanti istituzionali canadesi di origine molisana. .  
   
   
ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA REGIONE MARCHE E PROVINCIA SUDAFRICANA DI LIMPOPO.  
 
 Ancona, 27 maggio 2008 - E´ stato sottoscritto ieri pomeriggio, nella sede della Regione Marche, tra il presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca, e il premier della Provincia sudafricana di Limpopo, Sello Moloto, un memorandum quinquennale di collaborazione e di scambio di esperienze, metodi, strumenti e prodotti. I settori in cui si sviluppera` la collaborazione sono quelli relativi alla formazione, alle attivita` produttive, agli investimenti e al commercio, all´ambiente e allo sviluppo sostenibile, alla protezione civile, al turismo, alla cultura e alla sanita`. ´Questo documento programmatico ´ ha detto Spacca - rafforza i rapporti di amicizia e amplia la cooperazione e l´internazionalizzazione tra la Regione Marche e il Sudafrica, nella consapevolezza che la creazione di strumenti permanenti di dialogo possano incentivare lo sviluppo reciproco e, attraverso la comprensione di diverse civilta`, contribuire a realizzare una diffusa cultura della pace´. ´Il memorandum ´ ha commentato il premier Moloto ´ e` un atto di collaborazione e di amicizia. Una collaborazione concreta che sara` portata avanti con impegno´. Presenti alla firma anche l´ambasciatore del Sudafrica in Italia, Lenin Shope, il vicepresidente della Regione, Paolo Petrini, l´assessore al Bilancio, Pietro Marcolini, il rettore dell´Universita` Politecnica delle Marche, Marco Pacetti, e il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Bucciarelli. Nell´ambito del Programma Promozionale Regionale per l´anno 2008 era previsto di investire nei prossimi anni nel Sudafrica, poiche` considerato un mercato in forte sviluppo, con un potere d´acquisto crescente e un´intensa propensione al consumo. In particolare, in questa prima fase, come ha affermato lo stesso premier Moloto, l´interesse della Provincia del Limpopo sara` rivolto all´agroindustria, all´agroalimentare e al settore della pelletteria e calzature. La delegazione sudafricana, composta, tra gli altri, dai sindaci delle due principali citta` del Limpopo, Polokwane e Tzaneen, restera` per due giorni nelle Marche. Dopo la firma del memorandum, e riunioni tematiche con dirigenti, funzionari e operatori dei settori in cui si sviluppera` l´accordo, domani e` previsto l´incontro con i sindaci di Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto, Macerata e Monte San Giusto. Successivamente, si svolgeranno visite in alcune aziende, centri servizi dei distretti produttivi locali, riserve naturali e parchi della regione. Scheda Il Limpopo e` la provincia piu` settentrionale del Sudafrica. Ricca di bellezze naturali (in essa ricade parte del famoso parco Kruger e si contano, inoltre, 54 riserve naturali), cultura e vita animale, vanta una fiorente industria turistica. Le attivita` minerarie, in particolare, rappresentano il volano primario dell´economia. La provincia e` un´area in via di sviluppo, dall´alto potenziale, favorito da risorse quali turismo, agricoltura, minerali, forza lavoro, che offrono molte potenzialita` d´investimento. Le attivita` previste dal memorandum riguarderanno elaborazioni di studi di fattibilita` per facilitare le condizioni di interscambio dei settori produttivi; progetti pilota per la trasformazione, nel settore agroalimentare, e di formazione e sviluppo, nel settore calzaturiero e della lavorazione delle pelli; progetti di formazione nel settore dell´artigianato artistico e dell´oreficeria e progetti per la promozione e qualificazione di servizi a sostegno delle piccole e medie imprese. Altri progetti saranno rivolti all´integrazione delle popolazioni locali con gli obiettivi di sviluppo e di conservazione strettamente connessi all´esigenza di tutela dell´ambiente naturale delle aree protette. Saranno studiate metodologie di pianificazione territoriale con particolare riferimento alle problematiche relative all´energia ambientale, ai rifiuti, alla bioedilizia e alle strategie di sviluppo. Altre attivita` riguarderanno invece la promozione formativa e culturale fra le Universita`; la formazione di operatori nel settore turistico, della ristorazione ed alberghiero; la promozione di iniziative bilaterali inerenti il settore culturale e turistico. Previsto, inoltre, lo scambio di esperienze sul sistema sanitario, con particolare riferimento al settore della ricerca e della prevenzione e lo scambio di informazioni in materia di innovazione, diffusione tecnologica e ricerca scientifica. Saranno infine valutate opportunita` di sviluppare scambi commerciali ed economici, nonche` l´appoggio attivo a esplorare le possibilita` di stringere accordi di joint-venture per piccole e medie imprese. .  
   
   
LE BUONE PRATICHE ADOTTATE DALLA REGIONE DEL VENETO SARANNO ESPORTATE IN TUTTO IL PAESE  
 
Venezia, 27 maggio 2008 - “Le buone pratiche di governo, che la Regione del Veneto ha applicato con grande soddisfazione in questi anni in tutte le aree tematiche di sua competenza e che continua a declinare sul territorio con un successo riconosciuto anche in ambito europeo, saranno trasferite nell’intero Paese. ” Così il ministro al Welfare, Maurizio Sacconi, ha commentato ieri a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, l’incontro privato con il presidente del Veneto, Giancarlo Galan, e successivamente con gli assessori regionali. “Partecipare alla riunione della Giunta regionale - ha detto Sacconi - mi è sembrata una scelta importante per testimoniare in concreto lo spirito con cui quotidianamente condurrò il mio mandato. Essere ministro significa conoscere le istante del territorio, vedere le risposte che vengono date ai cittadini, mettere a confronto le modalità di gestione della cosa pubblica. Il dialogo con le istituzioni locali sarà, pertanto, costante. Nel caso del Veneto, poi, non posso che notare con piacere che molto è stato fatto per ridurre la pressione fiscale, per eliminare inutili procedure burocratiche, per sostenere le fasce più deboli della società. Il Veneto si conferma un’area vitale che saprà influire, oggi più di ieri, le politiche del Governo perché davvero c’è bisogno di più Veneto nel nostro Paese. ” “Il dialogo con il presidente Galan - ha proseguito il ministro - sarà costante. Lavoreremo insieme alle Regioni per migliorare l’Italia. La forte richiesta di federalismo, espressa da questa terra, sarà ascoltata. ” Per Giancarlo Galan, la modifica dello Stato in senso federalista è ormai imminente. “Per quanto concerne la sanità - ha spiegato Sacconi - si deve arrivare al superamento del riparto sulla base della spesa storica e alla garanzia dell’omogeneità e dell’equità dei livelli di assistenza. La responsabilità delle Regioni che hanno male amministrato la sanità non può essere taciuta: sarà opportuno introdurre nuove sanzioni e nuove regole. Le odierne ammende previste nei piani di rientro delle Regioni in rosso non sono, infatti, più sufficienti. Il rischio è il fallimento della politica. La regola da applicare a tutta la sanità italiana è un più equilibrato rapporto tra costi e benefici nell’interesse dei cittadini. ” Una assunzione di responsabilità che, per il presidente Galan, è mancata negli ultimi anni e ha costretto il Veneto a farsi carico delle “inadeguatezze” di troppi cattivi amministratori del Centro e del Sud. Per quanto concerne il desiderio di pochi Comuni veneti di essere annessi a regioni a statuto speciale, Giancarlo Galan ha ribadito che “dovere di un presidente è mantenere inalterati i confini del territorio. ” Per il Maurizio Sacconi “il federalismo arriverà presto e permetterà di superare il problema dei privilegi delle regioni a statuto speciale: è, comunque, impensabile qualsiasi smembramento degli attuali confini regionali. ” A proposito della scelta di introdurre il nucleare nel nostro Paese, il ministro Maurizio Sacconi ha condiviso l’impostazione del presidente Giancarlo Galan: “nessuna pregiudiziale astratta - ha detto Galan – né pregiudizi ideologici, bensì la volontà di capire se dal punto di vista tecnico la strada del nucleare è percorribile, come per altro è sempre stato fatto da una Regione, come il Veneto, che si ritiene moderna e all’avanguardia e che con la stessa metodica ha già scelto di costruire un rigassificatore al largo del Polesine. ” A chi ha espresso dubbi sul completamento delle infrastrutture del Nord Est, a vantaggio della realizzazione del Ponte di Messina, il ministro ha evidenziato che “le grandi opere sono interesse dell’intero Paese e che non deve esserci concorrenza, ma sinergia, tra Nord, Centro e Sud. ” Per il presidente Galan “governare non vuol dire cercare consenso, piuttosto risolvere problemi. Ecco perché per l’emergenza rifiuti in Veneto, siamo pronti a collaborare con il sottosegretario Guido Bertolaso, ma a due condizioni: e cioè, che il governatore Antonio Bassolino si assuma le proprie responsabilità e che il governo presenti un piano che superi i problemi attuali e risolva definitivamente i problemi del futuro. ” Una linea che il ministro Sacconi ha condiviso ribadendo che “Bertolaso ha i poteri per dare una svolta alla situazione campana e che la collaborazione solidale del Veneto potrà davvero esserci perché il percorso di risanamento ipotizzato dal governo è credibile, situazione che non c’era assolutamente con il governo precedente di centro sinistra. ” Un commento, infine, sulla nascita dei partiti territoriali. “L’idea - ha commentato Sacconi - di articolare su base territoriale i partiti nazionali è condivisibile. E’inevitabile un cammino verso forme organizzative su base federativa. Sono opportune robuste articolazioni territoriali delle forze politiche nazionali. ” “Dal 1994 - ha concluso Giancarlo Galan – io e il ministro Sacconi militiamo nel medesimo partito: abbiamo lavorato insieme e continueremo a farlo per raggiungere un unico obiettivo: l’interesse dei veneti. ” .  
   
   
PICCOLI COMUNI VENETI: ENTRO 10/9 RICHIESTA CONTRIBUTO 2008 IN CONTO INVESTIMENTO DA UNIONI COMUNI E COMUNITA’ MONTANE PER ESERCIZIO ASSOCIATO FUNZIONI E SERVIZI”  
 
 Venezia, 27 maggio 2008 - Va presentata entro il 10 settembre prossimo la richiesta in Regione da parte di Unioni dei Comuni e Comunità Montane del Veneto per ottenere il contributo regionale di complessivi 1. 960. 000 euro (960 mila euro per le Unioni e 960 mila per le Comunità Montane) a sostegno delle spese di investimento necessarie per il primo impianto, la riorganizzazione e l’ampliamento di strutture e servizi e per l’esercizio associato di funzioni e servizi delegati dai Comuni, come previsto dalla legge regionale n. 2 del 2006. Lo prevedono due provvedimento deliberati dalla Giunta regionale, relatore l’assessore regionale alle politiche degli enti locali Flavio Silvestrin, con cui si determinano i criteri e le modalità operative per l’assegnazione ed erogazione di queste risorse in conto investimento per il 2008. “Obiettivo del provvedimento regionale - speiga Silvestrin - è di incentivare le Unioni comunali e le Comunità montane, per quest’ultime in particolare nei piccoli comuni veneti inferiori ai tremila abitanti, a rendere più efficiente e più efficace la gestione dei loro servizi, e va a tutto vantaggio della trasparenza amministrativa e della semplificazione delle procedure burocratiche con l’obiettivo di ampliare l’offerta di servizi ai cittadini”. Il provvedimento della Giunta veneta si riferisce precisamente alle Unioni comunali costituite per un periodo non inferiore ai cinque anni e alle Comunità Montane delegate dai Comuni sotto i tremila abitanti per non meno di cinque anni alla gestione associata di funzioni e servizi comunali. Le richieste di contributo vanno indirizzate a: Presidente della Giunta regionale del Veneto, c/o Direzione Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti, via Poesia, 34 Mestre (Ve). .  
   
   
PER IL 2008 STABILITA RIPARTIZIONE FONDO FINANZIAMENTO 10 MILIONI EURO PER COMUNI, COMUNITA’ MONTANE, PROVINCE PER FUNZIONI CONFERITE DA REGIONE VENETO  
 
Venezia, 27 maggio 2008 - La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale agli enti locali Flavio Silvestrin, ha stabilito che per il 2008 il fondo per il finanziamento delle funzioni conferite agli Enti Locali – Comuni, Comunità Montane, Province –dalla Regione, secondo quanto stabilito dalla legge regionale n. 2 del 2002, e che si attesta su 10. 026. 300 euro sia ripartito per la quota di 902. 500 euro ai Comuni, per 383. 800 euro alle Comunità Montane, per 8. 740. 000 alle Province. Ne dà notizia lo stesso Silvestrin il quale informa che saranno demandati ad appositi decreti del dirigente della direzione enti locali l’assunzione di impegno della spesa nel bilancio 2008 e la quantificazione precisa e la liquidazione degli importi da assegnare a ciascun ente. Per quanto riguarda i criteri di ripartizione adottati: per le Province sono confermati i criteri della delibera regionale del 2006 vale a dire il 45% della quota in base alla popolazione, e una quota del 45% da suddividere in parti uguali e una quota del 10% legata al territorio inteso come superficie; per i Comuni è stata assegnata una quota fissa uguale per tutti di 1. 000 euro più una quota rapportata al numero di abitanti di ciascun Comune secondo i dati istat 2001; per le Comunità Montane sono confermati i criteri fissati dalla legge regionale n. 19 del 1992. I finanziamenti saranno assegnati ai Comuni, alle Comunità Montane e alle Province per l’80% in relazione alle funzioni trasferite dalla regione e per il restante 20% (da cui verrà trattenuto, per le Province, l’importo corrispondente alla spesa sostenuta dalla regione per il personale comandato nel 2008) per le funzioni delegate dalla Regione. .  
   
   
PRESENTATO IL “COMITATO DI CONTROLLO STRATEGICO DELLA REGIONE CALABRIA”  
 
 Reggio Clabria, 27 maggio 2008 - Il presidente Agazio Loiero ha presentato ufficialmente il 25 maggio ai giornalisti, nella sede di Palazzo Alemanni, il “Comitato di controllo strategico della Regione”. Il Comitato, istituito con l’art. 19 della L. R. N. 1 dell’11 gennaio 2006, è presieduto da Roberto De Liso, già consigliere parlamentare dal 1976 al 2000, referente della Regione Campania per la Conferenza dei Presidenti e segretario generale del Consiglio Regionale della Campania dal 2005 al 2008. È composto dagli esperti esterni Domenico Torchia e Nicola Piluso; per la Regione dai dirigenti generali Salvatore Orlando, del dipartimento Programmazione nazionale e comunitaria, Luigi Bulotta, del dipartimento Bilancio e patrimonio e dal dirigente del dipartimento Tutela della salute. “Il monitoraggio e la valutazione sullo stato di attuazione e sui risultati conseguiti dalle politiche regionali - ha affermato il presidente Loiero - sono stati sempre il tallone d’Achille della Regione. Perciò ci si aspetta molto dall’attività di questo Comitato. Il nostro obiettivo - ha proseguito il presidente - anche attraverso un rapporto intrecciato con il lavoro dei dipartimenti, è di mettere un freno all’anarchia in settori pure importanti come quello del personale, dove si registrano carenze e incrostazioni che non rendono molto in termini di produttività”. “L’elemento centrale nell’attività del Comitato è la trasparenza. E, per questo motivo - ha detto infine Loiero - il rapporto con l’Unione europea è più fecondo e produttivo che con il governo nazionale, proprio perchè le autorità europee chiedono che tutto ciò che si compie sia all’insegna della trasparenza”. Per il neo presidente De Liso “la composizione mista è una caratteristica del comitato calabrese ed è una scelta che mette a confronto, in un lavoro comune, esperienze, storie e particolarità diverse di ciascun componente. Su una serie di politiche in materia di energia, risorse umane ambiente e turismo - ha aggiunto - sarà avviato uno screening immediato i cui risultati verranno descritti in una relazione che presenteremo alla Giunta nel prossimo mese di settembre. Questo Comitato - ha sottolineato De Liso - rappresenta il tetto di una costruzione più complessiva che comprende i controlli contabili e gestionali”. Il Comitato, che mira a rendere sempre più efficace e trasparente la propria azione istituzionale e amministrativa, ha le seguenti funzioni: propone alla Giunta regionale i parametri di misura da assumere come indicatori per verificare l’effettiva realizzazione degli obiettivi e dei programmi; verifica la coerenza degli obiettivi specifici connessi al controllo di gestione con gli obiettivi strategici; sovraintende allo stato di realizzazione degli obiettivi specifici dal cui raggiungimento dipendono gli obiettivi strategici. Il controllo strategico è un fondamentale strumento che consente alla Giunta regionale di seguire l’andamento delle attività connesse agli obiettivi programmatici ed individuare eventuali scostamenti e fattori ostativi alla loro realizzazione al fine di poter introdurre possibili rimedi. L’attività del Comitato avrà durata triennale. Pertanto,sulla creazione di un sistema articolato di controlli, sono già state avviate una serie di iniziative e alcuni esperimenti di collaborazione con la Regione Toscana e l’Emilia Romagna. .  
   
   
LA GIUNTA CALABRESE APPROVA IL PIANO ANNUALE IN MATERIA DI EDILIZIA SCOLASTICA  
 
Reggio Calabria, 27 maggio 2008 - La Giunta regionale, che si è riunita il 25 maggio sotto la presidenza di Agazio Loiero, ha approvato, tra gli altri, i seguenti provvedimenti: Bilancio Su proposta dell’assessore Demetrio Naccari Carlizzi: destinazione dei fondi messi a disposizione della Regione da parte dello Stato ai sensi della Finanziaria per il 2007. Nell’ambito dei servizi di trasporto pubblico di interesse regionale da finanziarsi con l’utilizzo delle risorse statali, la Regione ha individuato il trasporto su rotaie e allo scopo ha quantificato la somma che dovrà essere destinata a tale scopo in aggiunta la finanziamento statale e che dovrà essere a carico della Regione dei privati interessati al servizio; - schema di accordo con l’Automobile Club d’Italia e l’Automobile Club di Catanzaro per il servizio di informazione agli utenti della strada in materia di viabilità e circolazione dei veicoli: l’accordo si inserisce nell’ambito delle attività istituzionali regionali che ritengono di rilevanza strategica la sicurezza dei trasporti, la tutela della salute, e la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, attraverso la sensibilizzazione dell’opinione pubblica; - Piano di riparto per contributi ai Comuni costieri per la realizzazione di strutture mobili o fisse sulle spiagge libere, al fine di agevolare l’accesso al mare alle persone con problemi motori. Lavori Pubblici e Infrastrutture Su proposta dell’assessore Luigi Incarnato: Piano 2008 in materia di edilizia scolastica; realizzazione della strada di collegamento fra le superstrade dei due mari e del Medio Savuto nella Comunità montana del Repentino. Programmazione nazionale e comunitaria Su proposta dell’assessore Mario Maiolo: ricognizione delle economie e decisione di ulteriore finanziamento per l’intervento diretto alla realizzazione della nuova sede e degli uffici regionali in Germaneto. Attività Produttive Su proposta dell’assessore Francesco Sulla: procedure che gli Uffici e la Giunta dovranno rispettare per rilasciare il parere regionale nei procedimenti di autorizzazione governative alla costruzione ed all’esercizio di elettrodotti, ricadenti nella rete di trasporto nazionale. Urbanistica e Governo del Territorio Su proposta dell’assessore Michelangelo Tripodi: si autorizza il Dipartimento a sottoscrivere gli atti integrativi dei protocolli d’intesa con i Comuni beneficiari dei finanziamenti dei progetti contenuti nei Programmi di Sviluppo Urbano, al fine di evitare infrazioni e irregolarità rispetto alla normativa europea. Agricoltura Su proposta dell’assessore Mario Pirillo, congiuntamente all’assessore Demetrio Naccari Carlizzi: si consente al commissario liquidatore dell’Arssa di ricorrere ad un’anticipazione di cassa, finalizzata alle competenze del mese di maggio in favore del personale dipendente. .  
   
   
SICUREZZA: REGIONE ABRUZZO STUDIA PROGETTO PER L´AQUILA  
 
L´aquila, 27 maggio 2008 - È subito allo studio della Regione Abruzzo un progetto che prevede una rete di apparecchiature elettroniche che permetta un monitoraggio continuo, 24 ore su 24, di tutte le strade del centro storico dell´Aquila. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, che subito l´incontro di ieri con il questore dell´Aquila ha riunito i tecnici della Regione per verificare la possibilità di un progetto di immediata attuazione. "La città capoluogo di regione - ha detto il presidente della Regione - non può diventare preda di scorribande notturne di teppisti. Per questo motivo ho subito riunito i tecnici della Regione Abruzzo con i quali abbiamo esaminato le misure più utili per far fronte alla richiesta di sicurezza dei cittadini e tra le misure che meglio aiutano l´azione delle forze dell´ordine, quella più consona appare l´allestimento di una rete diffusa di apparecchiature elettroniche". Tornando sulla vicenda dell´altra notte, il presidente Del Turco ha ribadito che "polizia, carabinieri e tutte le forze dell´ordine della città dell´Aquila possono contare su un´attiva collaborazione della Regione Abruzzo. La città capoluogo - ha concluso - deve essere anche capoluogo di serenità e sicurezza". .  
   
   
SICUREZZA, OGGI SEMINARIO SULLA SICUREZZA URBANA IN LIGURIA  
 
Genova, 27 Maggio 2008 - Si svolge oggi , presso la sala di rappresentanza della Regione Liguria in via Fieschi 15 (11° piano) il terzo seminario sulla sicurezza urbana organizzato dall´assessorato alla Salute e alla sicurezza urbana della Regione Liguria. All´ordine del giorno i fenomeni e le tendenze relative alla sicurezza nell´ambito della nuova regolamentazione nazionale prevista dal "pacchetto sicurezza" in materia di stranieri varato dal Governo, gli effetti penali e sociali riconducibili all´applicazione dell´indulto, l´abuso di sostanze psicotrope e gli effetti indotti sulla circolazione stradale e la guida in stato di ebbrezza. Il seminario si propone di sviluppare una riflessione ad ampio raggio rivolta in particolare a chi opera all´interno della pubblica amministrazione: personale di polizia municipale, operatori sociali degli enti territoriali e del terzo settore, impiegati delle amministrazioni. Il seminario, coordinato da Stefano Padovano, responsabile dell´osservatorio regionale sulla sicurezza urbana, prenderà il via alle 9 con l´intervento dell´assessore regionale alla Sicurezza, Claudio Montaldo e proseguirà fino alle 12 con Daniele Verrina, magistrato di sorveglianza del Tribunale di Genova, che parlerà degli effetti dell´indulto, con Filippo Guiglia, avvocato penalista del Foro di Genova che interverrà sul tema della legislazione in materia di stranieri, Francesco Cozzi, procuratore aggiunto presso la Procura di Genova sul tema dell´abuso delle sostanze psicotrope e dei loro effetti sulla sicurezza urbana e Luca Tassoni del comando di polizia municipale di Bologna. .  
   
   
LA GIUNTA TOSCANA HA APPROVATO OGGI IL DPEF 2009. IL TESTO PASSA ALL’ESAME DEL CONSIGLIO BOLLO AUTO PIÙ LEGGERO E IRAP RIDOTTA PER LE IMPRESE ‘VIRTUOSE’ NESSUNA TASSA AGGIUNTIVA, ANCHE NEL 2009, PER! IL PROGETTO SUI NON AUTOSUFFICIENTI  
 
Firenze, 27 maggio 2008 - Bollo auto più leggero per chi possiede un’auto euro 4 o 5 e bollo cancellato per cinque anni per coloro che convertono la propria auto da benzina a Gpl e metano o che già dispongono di un’auto alimentata a gas. Prove di federalismo fiscale e possibile Irap più bassa per le aziende dal comportamento virtuoso che stabilizzano i lavoratori, che investono sulla sicurezza, che innovano o che riducono le emissioni atmosferiche. E conferma delle risorse per completare il progetto di assistenza ai non autosufficienti, senza ricorrere anche per il 2009 e per il 2010 a tasse di sostegno mirate. La giunta regionale ha approvato oggi il Dpef 2009, ovvero il documento di programmazione economica e finanziaria che è la cornice al cui interno dovrà essere costruito il bilancio per il prossimo anno e che allo stesso tempo è la declinazi! one, aggiornata, del programma di governo e del programma regi! onale di sviluppo. Un Dpef in equilibrio strutturale, per cui quando dovrà essere scritto il bilancio non si dovranno trovare nuove risorse o inventarsi altri tagli, e un Dpef che mantiene i livelli di indebitamento sui livelli, assolutamente tranquilli, degli anni precedenti. Il documento, che passa ora all’esame del Consiglio, descrive anche le tendenze dell’economia toscana e internazionale: crescita del Pil regionale al di sotto dell’1% per il 2008 e l’0,6% per il 2009 (ammesso che la crisi statunitense finisca). I contenuti sono stati illustrati oggi ai giornalisti dal presidente della Regione Claudio Martini e dall’assessore al bilancio e finanze Giuseppe Bertolucci. Bollo auto, sconti e esenzioni per chi inquina di meno - Le anticipazioni che il presidente Martini aveva già fatto nei mesi scorsi trovano conferma. Sulle auto immatricolate nel 2009 la Regione rinuncia all’aumento del 10% che era s! tato introdotto nel 2007 (il primo dal 1996). Godranno dello stesso sconto anche le auto Euro 4, già immatricolate. In tutto sono circa 750 mila i veicoli interessati, un terzo del parco auto privato. Ma ci sono importanti novità anche per chi non potrà permettersi di comprare un’auto nuova, con risparmi forse addirittura maggiori. La auto alimentate a gas avranno infatti un’esenzione totale dal bollo auto per cinque anni. Convertire la vecchia auto a metano o gpl ha un costo: ma chi deciderà di farlo potrà utilizzare gli incentivi statali e comunali. L’obiettivo è sempre lo stesso: premiare chi inquina di meno. A conti fatti la perdita di gettito per la Regione è di 20 milioni di euro nel 2009, che diventeranno tra i 30 e 40 milioni nei prossimi anni, quando le auto più vecchie saranno progressivamente tutte dimesse. Il ritocco al bollo auto introdotto a partire dal 2007 aveva frutt! ato alle casse regionali un maggior gettito da 35 milioni di e! uro. L&r squo;anno scorso complessivamente la Regione ha incassato più di quattrocento milioni. Irap, tariffe più basse per le azioni ‘virtuose’ - La Regione scriverà una legge, che dovrebbe accelerare anche il confronto con il governo sul federalismo fiscale. La proposta è quella di ridurre l’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, alle aziende che dimostrano di mettere in pratica le azioni più virtuose. Già da anni la Regione ha garantito tariffe più agevolate per le imprese con certificazioni ambientali o di responsabilità sociale. L’idea nuova sta nel voler premiare adesso le aziende che decideranno di stabilizzare i precari, che investiranno sull’innovazione, sul personale o sulla sicurezza e sulle salute nei luoghi di lavori o che contribuiranno a ridurre o migliorare la qualità delle emissioni! atmosferiche. Ad oggi le Regioni possono intervenire solo sulla parte regionale dell’aliquota e decidere di ampliarla o ridurla per alcuni settori produttive La soglia minima dell’imposta è decisa infatti dallo Stato. In Toscana solo banche, assicurazioni, raffinerie petrolifere, autostrade, telecomunicazioni, attività di intermediazione immobiliare e intermediari finanziari, ovvero le categorie meno esposte alla concorrenza internazionale, pagano una tariffa più alta dell’aliquota minima: il 4,9% contro il 3,9 per cento. Per questo, per intervenire, serve una legge. La prima sperimentazione potrebbe comprendere sgravi per 4 milioni di euro. Sconti sull’Irap potrebbero inoltre essere concessi al posto di aiuti alle imprese. L’imposta sulle attività produttive garantisce in Toscana un gettito attorno ai duemila milioni di euro l’anno, ma solo una quarantina sono nella disponibilit&! agrave; della Regione che è libera di deciderne la dest! inazione : la maggior parte finisce infatti nelle casse dello Stato e viene utilizzata per far fronte alle esigenze del servizio sanitario. Sull’irap saranno naturalmente confermate tutte le agevolazioni degli anni precedenti: ovvero Irap annullata per gli ´spacci´ di montagna, Irap al 2,9% per Onlus, nuove imprese giovanili e dal prossimo anno anche per le aziende di servizi alla persona (Ex Ipap), Irap al 3,4% per le imprese montane, Irap al 3,4 per aziende ´etiche´ certificate Sa 8000, lo standard che garantisce che un´azienda, nell´intero ciclo produttivo, non faccia ricorso a lavoratori costretti in condizioni di disumanità, iniqua retribuzione ed instabilità. Rimarrà anche il premio per chi meno inquina: l´Irap per le imprese certificate Emas è al 3,2% e al 3,5% (fino a 20 milioni di euro di base imponibile) per le imprese certificate Iso 14001. Non autosufficienti, nessuna tassa aggiuntiva - Gli impeg! ni per il progetto destinati ad ampliare i servizi per gli anziani e i non autosufficienti, che oggi trovano una risposta solo parziale, sono tutti confermati. Prosegue infatti il progetto per annullare entro il 2010 le liste di attesa nelle residenze sanitarie assistite, potenziando i servizi domiciliari. In Toscana ci sono 40 mila anziani non autosufficienti gravi. Per il 2009 le risorse aggiuntive, oltre a quelle già stanziate dal fondo sanitario e dagli enti locali, ammontano a circa 50 milioni. Ma non ci sarà bisogno neppure l’anno prossimo di alcuna tassa di sostegno mirata, a differenza di quanto si era ritenuto in passato. Il finanziamento del progetto, senza ricorrere alla leva fiscale, è stato possibile grazie ai tagli alla spesa regionale apportati altrove e alle conferme che arrivano dal fronte delle entrate. Lotta all’evasione fiscale e nuove risorse per gli investimenti - N! el 2008 ci sono stati 20 milioni in più di risorse recu! perate g razie alla lotta all’evasione fiscale. In bilancio ne erano stati previsti 20, ma sono stati 40. Con il Dpef la giunta regionale ha deciso che tutte le risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale, imprevedibili e difficili a volte da confermare per gli anni successivi, saranno destinate non al finanziamento della spesa corrente ma su quella sugli investimenti. Questo permetterà di ridurre, in qualche caso, il ricorso all’indebitamento. Proprio sul fronte degli investimenti il Dpef 2009 è un documento importante. Di fatto sono oramai nel loro pieno avvio tutti i programmi europei e nazionali. Tradotto in euro, questo significata per i prossimi tre anni tra i 400 e i 500 milioni di euro a disposizione per ogni anno. I soldi ci sono. Lo sforzo a questo punto – ed è un messaggio indirizzato soprattutto agli enti locali – è quello di incentivare e migliorare la capacità progettuale per poter spen! dere le risorse a disposizione. Con il Dpef 2009 sono state attivate anche tre nuove linee di investimento: sono stati raddoppiati i fondi a disposizione per la raccolta differenziata (20 milioni), ci sono maggiori risorse per l’assetto idrogeologico e la fornitura di acqua (30 milioni), sono previsti nuovi interventi in campo ambientale e per le infrastrutture a sostegno dell’economia. .  
   
   
GAL “ALTO BELLUNESE” - PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PER IL VENETO (PSR) 2007-2013  
 
 Auronzo di Cadore (Bl), 27 maggio 2008 - L’associazione Gal “Alto Bellunese” ha avviato le attività per la predisposizione del Programma di Sviluppo Locale da presentare alla Giunta Regionale del Veneto in risposta al bando di selezione indetto con Dgr n. 199 del 12. 02. 2008, in attuazione dell’Asse 4 “Approccio Leader” del Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto (Psr) 2007-2013. Al fine di favorire la più ampia partecipazione di enti, associazioni, imprese e cittadini, nel sito web del Gal, all’indirizzo www. Galaltobellunese. Com, è stato pubblicato il testo base del nuovo programma, come contributo di analisi e di discussione finalizzato alla successiva redazione del programma definitivo. Il Gal invita tutti gli attori, gli amministratori locali e provinciali, le associazioni di categoria, pro loco, associazioni ambientaliste, culturali e sportive, i consorzi, la societa´ civile tutta, a presentare idee, progetti, opinioni, aspirazioni e anche semplici considerazioni sull´Alto Bellunese che vorrebbero abitare. Il contributo di tutti e´ indispensabile per definire un Programma di Sviluppo Locale che rispecchi i bisogni di chi vive nell´Alto Bellunese e per utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione del Gal. Osservazioni e proposte possono essere presentate in qualsiasi modo - per iscritto, telefax o e-mail – entro e non oltre mercoledì 18 giugno 2008. Per informazioni: Gal Alto Bellunese via Cima Gogna, 2 32040 - Auronzo di Cadore (Bl) telefono 0435. 409903 – fax 0435. 408063 e-mail galtobellunese@cmcs. It .  
   
   
LE MARCHE A SOSTEGNO DEGLI ARTIGIANI, VERSO LA BANCA UNICA DI GARANZIA  
 
Ancona, 27 Maggio 2008 - ´Oltre 17. 000 imprese artigiane hanno usufruito di fondi regionali negli ultimi tempi ´ ha detto il presidente Spacca a Jesi durante il convegno ´Credito per lo sviluppo delle pmi: l´alleanza fra Banche e Confidi´ sottolineando l´ottimo rapporto di collaborazione in atto fra Societa` di garanzia e Confidi ´ E´ questa la testimonianza migliore del funzionamento delle cooperative di garanzia e del sistema Confidi, strumenti necessari e preziosi per lo sviluppo marchigiano. Attraverso la Societa` regionale di garanzia, modello riconosciuto come valido e originalissimo a livello europeo, siamo entrati nella top ten europea per quanto concerne il sostegno alle pmi artigiane. Dobbiamo insistere su questa strada. Come pure dobbiamo implementare i processi di integrazione e fusione fra i Consorzi di Credito fino alla realizzazione della Banca Unica di garanzia regionale´. Positivi i dati forniti dal responsabile dell´area creditizia di Confartigianato Claudio Re. Nelle Marche ci sono ben 52. 544 imprese artigiane, il 29% del totale che attesta la regione come la piu` artigiana d´Italia: al comparto artigiano sono andati nel 2007 3,2 miliardi di euro di finanziamenti vuole dire che ogni azienda artigiana ha potuto beneficiare in media di 60. 000 euro! Ferma e supportata da tali cifre, nell´impegno continuativo e futuro, la risposta alla provocazione del presidente della Cooperativa Rabini, Sauro Vignoni che, insieme al presidente regionale Valdimiro Belvederesi, ha chiesto la massima attenzione politica al problema dell´accesso al credito, considerato come ha detto in apertura Giorgio Cataldi segretario provinciale Cgia, il tema piu` attuale e pesante del nostro sistema produttivo. ´Nonostante i ritardi anche la pubblica amministrazione si muove: c´e` una chiara e forte volonta` di partecipare all´evoluzione del sistema competitivo comprendendo il cambiamento in atto, e quindi innescando il processo di semplificazione delle pratiche, aumentando i servizi e i meccanismi di finanziamento, diminuendo la pressione fiscale (la previsione e` di -1,8% quest´anno), troppo pesante per il nostro sistema produttivo. Ce ne siamo resi conto a iniziare dalla Sanita`, dove questa giunta con grande attenzione e` riuscita a tornare al pareggio del bilancio. Cosi` come ci siamo assunti l´impegno di alleggerire le tasse che gravano sulle famiglie marchigiane, restituendo gia` di fatto 40 milioni di euro. La politica del contenimento dei costi fa si` che la Regione Marche abbia tagliato molte attivita` non utili alla sviluppo generale migliorando il costo d´aggravio delle spese che, ripartite su ogni cittadino marchigiano, e` gia` passato da 105 euro del passato a 92 euro di oggi´. Infine, dopo le relazioni tecniche degli esperti Giovanni Ciafre` (universita` di Teramo) che ha sottolineato l´urgenza di formare gli imprenditori a gestire un nuovo rapporto con le banche, e di Claudio D´auria (ex dirigente Bankitalia) che ha ricordato la necessita` di evitare - stante gia` Basilea 2 a complicare le cose - la doppia valutazione per l´accesso al credito, prima del Confidi poi della banca per la stessa impresa, la parola e` stata data ai diretti interlocutori: Bpa, Bancamarche, Banca Intesa e Carifac. L´alleanza fra Confidi e sistema bancario e` possibile e altamente auspicabile. ´E´ il rafforzamento che tutti gli imprenditori si aspettano´ ha concluso l´on. Maria Paola Merloni. ´E´ la risposta del locale alle cattive e difficili politiche monetarie europee che non aiutano la competitivita` internazionale´ ha detto Mario Baldassarri neopresidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato. Ribadita dunque massima attenzione, sostegno politico e volonta` tecnica di aggregare gli sforzi per l´accesso al credito, da ogni parte il convegno e` stato considerato un passo avanti per lo sviluppo di aziende marchigiane gia` meritevoli di resistere ad ogni vento di crisi´ La riprova migliore, come nelle conclusioni Confartigianato ´ che le nostre piccole, spesso piccolissime imprese artigiane, sono gia` ´grandi dentro´, ma quando si mettono insieme possono esserlo anche fuori. .  
   
   
ARTIGIANATO ABRUZZESE:IMMINENTE LA NUOVA LEGGE DI SETTORE  
 
Pescara, 27 maggio 2008 - Rendere il sistema dell´artigianato abruzzese più forte e competitivo con nuove regole. Queste le indicazioni emerse dal tavolo tecnico di concertazione sulla nuova legge per l´artigianato che è stato aggiornato a conclusione dell´incontro svoltosi ieri pomeriggio. Al termine dell´incontro nel quale è proseguito l´esame delle indicazioni per la nuova legge prima della redazione definitiva della proposta da presentare in Giunta, l´assessore alle Attività produttive, Valentina Bianchi, ha confermato la forte esigenza e la valenza di un confronto e di un dialogo costanti con le associazioni di rappresentanza, utili ad una conoscenza migliore delle esigenze delle imprese, nella convinzione della necessità di una partecipazione delle rappresentanze di settore nella vita politica e istituzionale della Regione. Scopi per i quali, come ha ricordato l´assessore Bianchi, è stato istituito il tavolo tecnico per la modifica del testo unico in materia di artigianato e per l´analisi costante delle problematiche riguardanti il settore e dei provvedimenti in discussione in campo europeo, nazionale e regionale. L´assessore ha ricordato inoltre che indirizzi politici e programmatici e articoli della bozza del nuovo testo di legge hanno trovato un consenso pressochè totale da parte delle associazioni di categoria, i cui rappresentanti si sono resi promotori e protagonisti delle proposte e dell´intero elaborato in via di definizione. In virtù di questo spirito di concreta concertazione l´assessore ha sostenuto di non condividere l´episodio avvenuto la settimana scorsa con l´abbandono del tavolo e con il rifiuto del confronto da parte di Confartigianato Abruzzo e Casartigiani Abruzzo, considerando soprattutto che la seduta del 21 maggio scorso era stata convocata, come da programma condiviso, per approfondire e definire gli ultimi aspetti relativi al credito e alle osservazioni presentate dalle altre parti sociali, nonchè per presentare la bozza dei regolamenti attuativi. Molte sono le novità introdotte nel testo che si propone come strumento di sostegno alle imprese artigiane abruzzesi. In particolare spiccano gli obiettivi dello snellimento delle procedure e dell´introduzione della comunicazione unica per fare impresa in un giorno, con il coinvolgimento diretto delle Camere di Commercio; il ricorso ai regolamenti per snellire la legge e rendere più rapidi eventuali futuri adeguamenti; la conferma dell´importanza del ruolo del sistema associativo e la grande considerazione che la legge riserva alle associazioni di categoria; la conferma del ruolo e delle forme di autogoverno della categoria attraverso le Cpa, riformate dando loro maggiore snellezza e nuovi compiti; il sostegno alla formazione e alle botteghe-scuola; il sostegno economico all´avvio delle nuove imprese; il sostegno e la valorizzazione dell´artigianato artistico e tradizionale; le facilitazioni e incentivazioni per aggregazioni e fusioni di organismi di garanzia; l´introduzione della clausola valutativa, al fine di monitorare l´efficacia effettiva della legge ed intervenire per le modifiche che si rendessero necessarie, secondo procedure più veloci; l´attenzione riservata alle imprese costituite da giovani, donne e persone diversamente abili, con nuove incentivazioni e facilitazioni; la possibilità per la Regione, i Comuni e le associazioni di categoria di intervenire direttamente ed in modo innovativo per creare e valorizzare aree artigianali. .  
   
   
CONTRIBUTI AI FAMILIARI DELLE VITTIME SUL LAVORO IN PIEMONTE  
 
Torino, 27 maggio 2008 - La Giunta regionale piemontese ha approvato ieri il regolamento per l’erogazione dei contributi a favore dei familiari delle vittime degli incidenti sul lavoro. Il regolamento dà applicazione alla legge regionale 25 del dicembre 2007, che aveva istituito l’apposito Fondo di solidarietà voluto dalla Regione. Sarà possibile richiedere i contributi per gli incidenti mortali avvenuti a decorrere dal 1° gennaio 2007. Il regolamento prevede che siano beneficiari del contributo, che ammonta a 10. 000 euro per ogni singolo evento luttuoso, il coniuge, i figli, nonché i componenti della famiglia anagrafica, oltre ai figli non coabitanti con la vittima e al coniuge separato. In mancanza sono destinatari i genitori della vittima e in loro assenza i fratelli e le sorelle. Il regolamento sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione giovedì 29 maggio ed entrerà in vigore il giorno successivo. “Grazie all’approvazione del regolamento – afferma l’assessore regionale al Lavoro, Teresa Angela Migliasso – sarà possibile avviare l’assegnazione dei contributi stanziati dal fondo regionale, che rappresentano un piccolo sostegno concreto alle tante famiglie che in Piemonte hanno vissuto la tragedia di un familiare deceduto su lavoro. Un sostegno che si affianca ad altre iniziative avviate dalla Regione per accrescere la sicurezza del lavoro e combattere il dramma delle morti bianche”. Le domande di contributo dovranno essere presentate all’Agenzia Piemonte Lavoro, che provvederà a valutarle e ad erogare le risorse assegnate. Per gli incidenti che si sono verificati precedentemente alla pubblicazione del regolamento sarà comunque cura dell’Agenzia, in collaborazione con l’Inail, contattare direttamente le famiglie coinvolte. Tutte le informazioni saranno disponibili, nei prossimi giorni, sul sito www. Agenziapiemontelavoro. Net. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA: FESR. REGIONE, PROVINCIA, COMUNE SCRIVONO ALLA BAT PER RICHIEDERE IL RISPETTO DELL´IMPEGNO A POTER UTILIZZARE PER IL TECNOPOLO IL PROGETTO DI RICONVERSIONE GIÀ PREVISTO PER L´AREA EX MANIFATTURA TABACCHI.  
 
 Bologna, 27 maggio 2008 - L’assessore Duccio Campagnoli ha incontrato ieri la Presidente della Provincia Draghetti e l’Assessore Merola per avviare il percorso di realizzazione, anche a Bologna e nel bolognese, dei programmi che la Regione ha messo a punto con la Commissione Europea per il programma sviluppo Fesr 2007-2013, che utilizza anche i fondi europei. “Con questo programma – ha sottolineato l’Assessore Campagnoli – la Regione ha scelto le linee e le priorità di uno sviluppo incentrato sull’economia della conoscenza e dell’innovazione, quindi sulla qualità. E sulla sostenibilità da perseguire con interventi di qualificazione energetica e ambientale. ” Il programma che Regione, Provincia e Comune di Bologna condividono, e che oggi la Presidente Draghetti ha presentato anche alla Conferenza Metropolitana dei Comuni, punta innanzitutto alla realizzazione a Bologna di uno dei “tecnopoli” che la Regione intende creare per sviluppare ulteriormente la grande rete di laboratori per la ricerca industriale che il programma regionale ha già avviato. A Bologna infatti sono già 23 i laboratori e i centri di innovazione creati dal programma regionale in questi ultimi 3 anni in collaborazione con Università, Cnr, Enea, Associazioni imprenditoriali, che hanno messo al lavoro 339 nuovi giovani ricercatori, assieme agli oltre 500 professori e ricercatori di Università di Bologna, e delle aree Cnr ed Ena bolognesi, che collaborano ai laboratori. Con il nuovo programma, il tecnopolo bolognese potrà vedere insediarsi e crescere tali laboratori ed altri ancora, in una grande area della città a questo dedicata in particolare nelle specializzazioni già attivate verso “automazione industriali”, “nuovi materiali”, “nanotecnologie”, “biotecnologie”, “tecnologie energetiche” e “costruzioni”. Nonché ulteriori risorse per la dotazione di apparecchiature scientifiche e tecnologiche utilizzabili anche dalle imprese; per il consolidamento delle attività di nuovi ricercatori; per l’attivazione di un parco per l’insediamento di nuove imprese innovative; per gli accordi per condividere attività di ricerca e formazione anche con i laboratori di ricerca e sviluppo di imprese private. Regione, Provincia e Comune insieme alle Confederazioni sindacali, Cgil-cisl-uil di Bologna, hanno da tempo puntato, per la realizzazione del tecnopolo, ad un grande progetto di riconversione dell’ex Manifattura Tabacchi di via Stalingrado. L’accordo già da oltre un anno raggiunto infatti con la multinazionale inglese Bat, divenuta dal 2004 proprietaria dell’Eti e quindi dello stabilimento bolognese, ha già previsto tale riconversione, con la cessione dell’area a Regione ed Enti locali per fini di pubblico interesse, oltrechè l’impegno per la salvaguardia occupazionale dei lavoratori. Nell’occasione dell’incontro di oggi quindi Regione ed Enti locali hanno anche inviato, assieme alle Organizzazioni sindacali Cgil-cisl-uil, una forte sollecitazione a Bat, per tenere fede a tale impegno e portarlo a conclusione. ” Il resto del programma di sviluppo europeo, condiviso tra Regione ed Enti locali per il territorio bolognese, riguarderà anche la realizzazione dell’attrezzamento di “aree industriali ecologicamente attrezzate” cioè di aree sovra-comunali, nelle quali si cercherà di concentrare la maggior parte dei nuovi insediamenti industriali del territorio bolognese; e che saranno dotate di nuove tecnologie energetiche e di salvaguardia ambientale. Vi sarà anche la sperimentazione di iniziative per la mobilità e la logistica orientate al risparmio energetico e progetti di valorizzazione del patrimonio culturale ed artistico. L’impegno di risorse con l’insieme del programma Fesr per l’area bolognese sarà di almeno 40/50 milioni di euro. .  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE: BANDO GARA PER SVILUPPO RISORSE UMANE  
 
 Perugia, 27 maggio 2008 - Scadrà entro il 30 giugno prossimo il “Bando per lo sviluppo delle risorse umane nell’ambito delle reti di imprese, di singole imprese e di singole imprese innovative” indetto dalla Regione Umbria e pubblicato sul Bollettino ufficiale numero 18 del 16 aprile 2008. Il bando, che si avvale di una dotazione finanziaria di 7milioni e 500mila euro derivanti da fondi comunitari del Por-fse 2007-2013, Asse I Adattabilità, Asse Ii Occupabilità, Asse Iv Capitale umano, dalla legge 236/93 e dalla legge 53/2000, è finalizzato ad “operare sul mantenimento e lo sviluppo delle competitività e della qualità del lavoro del sistema delle imprese e delle risorse umane promovendo e valorizzando interventi basati in una logica di relazione, di filiera e di reti di imprese, sostenendo l’investimento nella formazione continua e offrendo opportunità di formazione e di inserimenti/reinserimento nel mercato del lavoro di lavoratori/lavoratrici in cerca di occupazione. Un’attenzione particolare viene inoltre rivolta al sostegno di progetti di ricerca e innovazione organizzativa e tecnologica realizzati da imprese innovative anche in collaborazione con Università e centri di ricerca pubblici e privati”. Il bando si articola in quattro tipologie progettuali. Alla tipologia “Progetti integrati per lo sviluppo delle risorse umane nell’ambito di reti di imprese”, con scadenza entro il 30 giugno, sono riservati 3milioni e 250mila euro. Sono promossi i processi di collaborazione/cooperazione tra imprese di filiera o sistemi produttivi locali. Potranno concorrere come soggetti proponenti agenzie formative accreditate (anche in associazioni temporanee o consorzi di imprese e servizi costituiti/costituendi). Destinatario delle attività formative sarà personale occupato o in cerca di occupazione in imprese (con almeno una unità operativa ubicata in Umbria) caratterizzate da reti di relazioni formali e informali o interessate alla loro costituzione. Alla tipologia “Piani formativi per lo sviluppo delle risorse umane nell’ambito delle reti di imprese” (scadenza 30 maggio) sono riservati 2. 616. 673euro. Proponenti potranno essere agenzie formative (anche in associazioni e consorzi costituiti o da costituire) e dipendenti di imprese private localizzate in Umbria. Saranno preferite le imprese con meno di 15 dipendenti, i lavoratori e le lavoratrici con età superiore a 45 anni e con basso livello di istruzione. I criteri di valutazione, comuni alle tipologie terranno conto della qualità progettuale (coerenza “interna” ed “esterna”, e qualità dell’innovazione proposta) che sarà premiata sarà premiata con un massimo di 40 punti. Il massimo di 60 sarà invece attribuito al criterio “priorità”, che terrà conto del numero dei beneficiari degli interventi, di quello delle donne tra di essi, delle risorse destinate alla formazione in tema di sicurezza e salute sul lavoro, alla dimensione aziendale inferiore ai 15 dipendenti, all’età over 45 e al più basso livello di istruzione. Il bando prevede anche altre tipologia per le quali le domande sono scadute il 16 maggio: alla tipologia “Voucher formativi individuali per occupati/e” verranno destinati 221. 785euro. La finalità specifica è il “sostegno a progetti individuali presentati di singoli lavoratori, lavoratrici, al fine di accrescere le proprie conoscenze e competenze professionali”. Il voucher potrà avere un valore massimo di 2mila euro e concorrere alle sole spese di iscrizione a corsi di formazione in Umbria o presso agenzie accreditate o Università in altri Paesi dell’Unione europea. Un milione 411mila e 507euro saranno destinati a finanziare la tipologia “ Progetti integrati per lo sviluppo delle risorse umane nell’ambito di singole imprese innovative”. Questo intervento, si legge nel bando, “si connota per lo spiccato carattere sperimentale”, avendo di mira lo sviluppo delle risorse umane nelle imprese innovative o con “mission” connessa o dipendente da forte innovatività. Proponenti potevano essere singole imprese o in associazione tra di esse e con agenzie formative. Destinatari saranno personale occupato in imprese innovative o laureati disoccupati o inoccupati residenti o domiciliati in Umbria. .  
   
   
AIUTARE I PROFESSIONISTI A FORMARSI ‘AIUTA’ L’INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
 Firenze, 27 maggio 2008 - Le imprese che si affacciano sui mercati esteri e che cercano di internazionalizzare la loro offerta hanno sempre più bisogno di tecnici e professionisti preparati. E’ la nuova sfida della globalizzazione. Le grandi imprese sono attrezzate, perché spesso hanno tra le risorse interne i tecnici e i professionisti necessari. Le piccole imprese, che sono poi la maggioranza in Italia e in Toscana, lo sono molto di meno. Da qui l’idea, che è parte della proposta di legge che la giunta regionale sta scrivendo, di un’apposita struttura che sostenga le professioni nella conoscenza e nello sviluppo di queste importanti politiche di sviluppo: un sostegno finanziario per una maggiore sinergia tra professionisti e mondo economico. Ne ha parlato il 24 maggio l’assessore Agostino Fragai, che tiene per la Regione i rapporti con il mondo delle professioni, inter! venendo al convegno su “La formazione e la professione dell ingegnere: qualità ed accreditamento nel confronto europeo” che si è svolto nell’aula magna dell’Università di Firenze. «L’avvio della nuova programmazione europea 2007-2013 ripropone il dibattito sulla reale capacità del nostro paese di utilizzare i fondi europei – spiega - Qualsiasi piccola impresa nel momento in cui ha notizia di un’iniziativa comunitaria si rivolge normalmente al proprio consulente, che può essere l’avvocato, il commercialista, l’ingegnere, il geometra o il consulente del lavoro. Ma non tutti i professionisti conoscono bene questo settore operativo e danno così risposte evasive, mentre servirebbe un ponte comune». Altro terreno di possibile e vantaggioso incontro riguarda l’internazionalizzazione e la competitività. «Fino ad oggi – aggiunge l’assessore Fragai – partecipare a questa o quella fiera o esposizione, con il concorso di una parte di risorse pubbliche, è stata un’efficace strategia per tante aziende. Oggi occorre rinnovarla arricchendola di contenuti nuovi e le imprese sarebbero certamente interessate e soddisfatte se venissero assicurati loro studi e valutazioni specifiche atte a supportare in concreto la scelta imprenditoriale che l’impresa si accinge a fare: spesso nella completa assenza di qualsiasi sopporto tecnico e con conseguenze spesso negative. Certi rischi di fallimento, oggi assorbiti in parte solo da un sistema oneroso di garanzie – conclude l’assessore – potrebbero quantomeno essere fortemente ridotti con un’assistenza professionale adeguata». Da qui, appunto, l’idea della giunta regionale inserita nel disegno di legge in gestazione: per aiutare le imprese e i cittadini e per aiutare anche i professionisti, che altrimenti rischierebbero di essere esclusi da certi contesti. .  
   
   
ASFOR LANCIA UN APPELLO PER UN "PROGETTO PAESE PER LA FORMAZIONE MANAGERIALE PER IL SETTORE PUBBLICO"  
 
Milano, 27 maggio 2008 - Nel corso dell’evento Forum Pa 2008, la mostra-convegno sull´innovazione nella Pubblica Amministrazione tenutasi a Roma la scorsa settimana, è stato presentato l’11° Rapporto Annuale sulla Formazione per le Pubbliche Amministrazioni, curato dall’”Osservatorio sui Bisogni di formazione e qualificazione del personale delle amministrazioni pubbliche" della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Convegno di presentazione del Rapporto, ha visto la presenza fra gli autorevoli relatori, del Presidente di Asfor Prof. Luigi Pieraccioni che ha esposto il Capitolo dedicato all’Indagine “L’attività di formazione dei Soci Asfor per le Pubbliche Amministrazioni”, incluso nel rapporto. La Ricerca Asfor è stata coordinata dal Consigliere Prof. Elio Borgonovi, Responsabile Area Ricerche, che ha analizzato le informazioni fatte pervenire dagli Associati che svolgono attività per questo settore. Il quadro di sintesi che emerge dalla rilevazione compiuta da Asfor, evidenzia come il livello di attività per la Pa da parte dei Soci Asfor, sia da considerarsi significativo e qualificato. Al Sistema Asfor, in particolare, vengono riconosciuti due punti di forza: è il canale tramite cui si introduce innovazione nella Pubblica Amministrazione, ossia una cultura diversa da quella consolidata (e perciò stimolo al cambiamento). Il secondo consiste nel fatto che si tratta di una formazione elaborata da Istituzioni che, svolgendo formazione anche per l’Impresa, hanno la possibilità di creare efficaci sinergie nelle conoscenze di entrambi i settori, pubblico e privato. “Il problema del rinnovamento e della modernizzazione del complesso sistema delle amministrazioni pubbliche” – chiarisce il Presidente di Asfor Prof. Luigi Pieraccioni – “non è più rinviabile per sostenere la ripresa dell’economia e in generale della società italiana nel quadro della competitività globale e della integrazione politica ed economica sopranazionale. Il nuovo Governo, ma sicuramente questo è uno degli obiettivi su cui coinvolgere anche l’opposizione, dovrà affrontare con decisione e con concrete azioni il nodo della produttività delle Amministrazioni Pubbliche e della qualità dei servizi per i cittadini, le famiglie, le imprese e gli altri corpi intermedi della società, nell’ambito di un modello di sussidiarietà e di “decentramento/federalismo governato”. L’identikit della formazione manageriale Asfor per la Pa - In sintesi alcuni dati emersi dall’Indagine Asfor sull’Offerta formativa dei suoi Associati, specificatamente rivolta alla Pubblica Amministrazione. Per quanto concerne il mercato della formazione, la maggiore capacità degli Enti di individuare il proprio fabbisogno ha portato a privilegiare corsi su commessa - il 46% dei corsi sono tailored rispetto al 35% dell’anno precedente - corsi che spesso sono meno numerosi di quelli degli anni precedenti, ma probabilmente più efficaci sia in termini di soddisfazione dei partecipanti sia in termini di impatto sull’effettivo cambiamento. Appaiono minoritarie le iniziative a catalogo: il 14%, in diminuzione rispetto al 17,4% dell’anno precedente, dato che conferma un trend discendente. Con 6. 245 iniziative, un numero medio di 3,1 giornate, 19. 400 giornate complessive di formazione e oltre 100. 000 partecipanti, il volume di attività formativa sviluppata dai Soci Asfor è pertanto da considerarsi apprezzabile; specie se si considera che si tratta di iniziative rispondenti a reali esigenze delle amministrazioni che devono fare una valutazione di “value for content” (valore per contenuti) e legata ad un profilo medio alto. Il 93% dei rispondenti affermano di avere in atto iniziative in partnership (dato in aumento rispetto l’anno precedente) che favoriscono la sinergia delle conoscenze-competenze di istituzioni-docenti diversi. Di esse il 17% sono con Università Italiane, il 24% con Regioni ed Enti Locali, il 21% con società di consulenza italiane ed il 9% con altri Soci Asfor. Rilevante la percentuale di rispondenti che segnala come la verifica o l’esplicitazione degli obiettivi formativi nella fase di progettazione sia ormai prassi consolidata: 97%. Per quanto concerne la modalità di svolgimento dell’analisi del fabbisogno essa prevede la verifica dell’intervento formativo per il 25% con i vertici aziendali e per il 24% con i responsabili della formazione. L’analisi della coerenza delle competenze (conoscenze tecniche e contenuti) dei docenti rispetto ai contenuti richiesti si attesta al 94%, il controllo puntuale anche rispetto al piano formativo per il 96%, la verifica delle anomalie al fine della loro eliminazione durante lo svolgimento del corso per il 96%, la verifica della soddisfazione dei partecipanti, vicina al 100% dei casi, evidenziano un impianto metodologico strutturato e sistematico. Questi dati sono indicativi di un deciso consolidamento della logica della formazione di qualità. La fase di verifica dei risultati dell’attività formativa dimostra, da parte dei Soci Asfor, un impegno rilevante per il miglioramento dei processi. Essa è effettuata coinvolgendo direttamente i partecipanti nel 30% dei casi e i responsabili del personale nel 29% dei casi (includendo presumibilmente i responsabili dei corsi). I vertici dell’Ente vengono ascoltati nel 19% dei casi e i direttori dei settori responsabili di linea nel 22%. Tra i temi innovativi di maggior impatto per la Pa sono stati segnalati in primo luogo quelli relativi al nuovo ruolo della dirigenza, in secondo ordine, tra gli altri, semplificazione amministrativa, reingegnerizzazione dei processi, project management, gestione delle Risorse Umane, internazionalizzazione. In conclusione il Coordinatore della Ricerca Prof. Borgonovi sottolinea come “L’offerta formativa per la Pa in generale, così come emerso dall’Indagine Asfor mostra una tendenza di miglioramento nella capacità di analisui e di adattamento ai bisogni espressi direttamente o indirettamente dal Sistema pubblico, a fronte di un Sistema della Domanda che sembra interrogarsi con maggior attenzione sul ruolo della Formazione Manageriale”. Asfor, da parte sua, lancia quindi un appello per un “Progetto Paese per la Formazione Manageriale per il settore pubblico”, realistico e quindi impegnativo, capace di mobilitare tutti i soggetti e le forze politiche, economiche e sociali. .  
   
   
LAVORATORI OVER 40: CRESCE IL LIVELLO DI OCCUPAZIONE LE CONDIZIONI OCCUPAZIONALI E LE POLITICHE D’INTERVENTO PER I LAVORATORI SENIOR SONO ALCUNI DEI TEMI TRATTATI NELL’AMBITO DEL CONVEGNO F.I.L.O. 40  
 
 Milano, 27 maggio 2008 – Migliora l’impiegabilità per i lavoratori over 40 della provincia di Milano: il tasso di occupazione (per i soggetti tra i 45 e i 64 anni) è passato dal 53,6% nel 2004 al 59,1 nel 2007 (fonte Forze Lavoro – Istat). Non solo: durante questi quattro anni il livello di occupazione per gli over 45 è cresciuto maggiormente di quello complessivo (15 – 64 anni), passando dal 66,0% al 68,3%. (fonte Forze Lavoro – Istat). Sono alcuni dei dati emersi durante il convegno “Over 40 e mercato del lavoro. Strumenti, politiche e prospettive occupazionali” che si è svolto il 23 maggio a Milano presso Lo Spazio Guicciardini. Disoccupati A 40 Anni: Persone E Numeri, L’impegno Della Provincia Di Milano Nell’ambito del convegno Maria Cristina Pinoschi, Settore Lavoro Provincia di Milano, ha presentato una relazione sulla situazione occupazionale per gli over 40 nel territorio. Negli ultimi quattro anni il tasso di disoccupazione degli over 40 è calata sensibilmente, passando dal 3,2 al 2,3 %. La crescita degli occupati coinvolge soprattutto le donne: +14% per le donne, + 9% per gli uomini (fonte Forze Lavoro – Istat). Per quanto riguarda i contratti di lavoro, nel 2007 si è assistito ad un aumento delle cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato accompagnati ad un aumento degli avviamenti con rapporti di lavoro parasubordinati (pari al 24,9% rispetto al 36,7% degli avviamenti a tempo indeterminati) Fonte Oml. Quali i percorsi di carriera dei lavoratori over 40 che hanno cessato un rapporto di lavoro subordinato? Secondo una ricerca svolta nel 2005, ad 1 anno dalla perdita del posto di lavoro si ricolloca il 65% dei lavoratori (58,1 % uomini, 41,9% donne). I settori di provenienza con maggiore difficoltà di reinserimento sono il commercio e i servizi finanziari. I canali principali di accesso al mercato del lavoro sono prevalentemente il canale informale e i canali privati con alcune differenze per genere: l’Ufficio Pubblico di Collocamento porta ad un inserimento professionale il 9,9% di donne a fronte del 3,15% di uomini così come la banche dati e i media portano all’inserimento del 16, 8 di donne e del 9,4 di uomini. La Dott. Ssa Pinoschi ha poi illustrato le politiche a sostegno dell´occupazione promosse dalla Provincia di Milano, sottolineando l’importanza dello sviluppo di un network tra istituzioni, enti intermedi ed imprese attraverso il quale scambiarsi dati e soluzioni possibili all’insegna della massima efficacia. E’ stato quindi presentato il progetto Chance: finanziato dall’Iniziativa comunitaria Equal, Chance si è sviluppato tutt’attorno ad un network formato dalla Provincia di Milano e 12 enti dell’area milanese. Per L´applicazione Della Dote Quale Strategia Per Il Ritorno All´occupazione - Giampaolo Montaletti, dell’Agenzia Regionale Istruzione Formazione Lavoro Regione Lombardia, ha illustrato le politiche regionali di intervento per la tutela dei lavoratori. In particolare è stato presentato il Piano di azione Regionale (Par) 2007-2010, che attua la Legge Regionale n. 22 sul mercati del lavoro, un intervento legislativo organico in materia di politiche del lavoro e organizzazione di servizi pubblici e privati basato sui seguenti punti cardine: la Centralità della persona e la Valorizzazione del capitale umano attraverso interventi di politiche attive del lavoro mirati al raggiungimento di obiettivi specifici e personalizzati; la rete degli operatori del mercato del lavoro; il Patto di servizio tra operatore e beneficiario di politica attiva; Borsa Lavoro Lombardia per l’attuazione, il controllo e il monitoraggio di tutte le politiche del lavoro realizzate nel territorio della Regione Lombardia; L’osservatorio Regionale del Mercato del Lavoro per il monitoraggio sull’efficacia delle politiche; Il Valutatore Indipendente, istituto innovativo per la valutazione delle performance di tutti gli operatori. Il Par rappresenta il nuovo modello lombardo delle politiche del lavoro e si pone un duplice obiettivo per il periodo 2007-2010: l’aumento dei livelli di occupabilità e di occupazione dei soggetti destinatari degli interventi di politiche del lavoro programmati e attuati a livello territoriale; il sostegno alle transizioni al lavoro e nel lavoro per garantire ai cosiddetti lavoratori a termine la possibilità di coniugare flessibilità lavorativa e forme di tutela. Tra gli elementi che costituiscono il Par figurano l’implementazione di strumenti innovativi e loro sperimentazione, per l’attuazione degli interventi di politiche attive del lavoro programmate sul territorio quali: il Piano di Intervento Personalizzato, sottoscritto tra operatore e beneficiario, individua il percorso ottimale per il soggetto e regola l’accesso alla fruizione dei servizi. Si caratterizza per essere un contratto: fissa gli impegni reciproci dei contraenti, vincolando l’operatore a erogare i servizi individuati e il soggetto beneficiario a rispettare il percorso individuato, in una logica proattiva legata all’obiettivo occupazionale. La Dote-lavoro (di seguito Dote), ciascun beneficiario degli interventi di politiche attive del lavoro è titolare di un insieme di risorse finanziarie a valere su risorse pubbliche, attraverso il quale può accedere e fruire di tutti quei servizi che risultino essere funzionali al raggiungimento della sua occupazione. La Dote rappresenta uno strumento economico flessibile e modulabile utilizzato nell’ambito del Piano di Intervento Personalizzato stipulato fra operatore e beneficiario. Lo strumento operativo del suddetto Par è stato l’avvio del programma Laborlab, per la concretizzazione degli obiettivi sulla base di analisi approfondite degli scenari lavorativi lombardi. Il programma prevede tre tipologie di interventi denominati: Laborlab Academy (Realizzazione della Scuola di Alta formazione per gli operatori delle politiche del lavoro, Ambito Disoccupati (Interventi di politiche attive sul reimpiego, destinati a soggetti a rischio di esclusione lavorativa), Ambito Atipici (Interventi di politiche attive sulla stabilizzazione dei lavoratori atipici). Il convegno Over 40 e mercato del lavoro è stato organizzato nell´ambito del progetto Equal “F. I. L. O. 40 - Formazione e Integrazione dei Lavoratori Over 40”, realizzato da una partnership composta da Unioncasa, Actl, Cso, Holos, Lu. Ma Production e Pescares e con la collaborazione e il confronto con un partner francese, Fafsea (Fonds national d’Assurance Formation pour les Salariés des Entreprises et exploitations Agricoles) che ha seguito lo sviluppo di un progetto con finalità analoghe: Agriquadra. Filo 40, che si concluderà il 30 giugno 2008, si è sviluppato nel corso di tre anni (2005 – 2008) con l’intento d’intervenire sul problema della discriminazione e progressiva esclusione della forza lavoro Over 40, sperimentando azioni integrate, volte alla valorizzazione delle risorse umane nell’ottica del lifelong learning e alla diffusione dell’adattabilità e della prevenzione dei rischi di obsolescenza nel contesto lavorativo. F. I. L. O. 40: Quali I Risultati Raggiunti? Durante il convegno sono inoltre state illustrate le azioni svolte da ciascun partner del progetto e i risultati raggiunti in ogni fase (per maggiori dettagli si veda la scheda dedicata). I lavori sono stati aperti da Fabio Squeo, Dg Famiglia e Solidarietà Sociale –Regione Lombardia e da Susanna Ricci di Associazione Unioncasa, l’ente capofila del progetto che ha guidato, gestito e monitorato tutte le fasi operative. Franco Ferrazza e Laura Mantovani di Cso Consorzio Sviluppo e Occupazione hanno illustrato i risultati raggiunti attraverso i servizi di orientamento e counselling offerti attraverso lo Sportello Orientantamento F. I. L. O. 40: 350 ore di orientamento che hanno coinvolto 157 utenti. Marina Verderajme di Actl ha presentato le “7 mosse per rimanere impiegabili”, ovvero le azioni che consentono agli over 40 di mantenersi competitivi nel mercato del lavoro. Durante l’intervento è stato inoltre illustrato il Modello della “Palestra Lavoro”che prevedeva la realizzazione di interventi di potenziamento professionale “gli attrezzi” che hanno coinvolto 100 lavoratori over 40. Positivo il riscontro dei partecipanti: l’87% ha dichiarato di aver accresciuto la propria impiegabilità attraverso “gli attrezzi”. L’intervento di Marco Pirola di Holos ha riguardato il “Check up etico” uno strumento specifico per le aziende che consente di valutare la responsabilità sociale d´impresa. Nell’ambito del convegno è stata illustrata la transnazionalità del progetto Filo 40 che ha previsto il confronto e lo scambio di conoscenze tra i partner italiani e il partner francese Fafsea. Su questo tema sono intervenuti: Nick Marchesi di Pescares, responsabile della progettazione di tutte la attività previste nell’Accordo di Cooperazione Transnazionale e della gestione delle relazioni con il partner francese; Claudette Foret e Fanny Ntitebirageza di Fafsea che ha seguito lo sviluppo del progetto Agriquadra. L’incontro del 23 maggio è stato anche un’occasione per illustrare i punti comuni e le differenze tra i due progetti: il progetto francese più improntato sul tema della salute e sicurezza sul lavoro, quello italiano attento alla questione del reinserimento professionale, dell’occupabilità dei lavoratori over 40 e quindi attento al tema delle competenze e della formazione. Per maggiori dettagli sulla transnazionalità si veda la scheda dedicata. Lavoratori Senior: Italia E Francia A Confronto - Lavoratori maturi? In Italia si diventa senior a 40 anni in Francia a 50. Il tasso d’impiego dei lavoratori senior (55-64 anni) in Italia è del 31,2%, in Francia del 37,8 a fronte di una media europea paria al 42% (Fonte: Eurostat 2006). Sono alcuni dei dati emersi durante il convegno “Over 40 e Mercato del lavoro che si è svolto a Milano Il 23 maggio 2008, nell’ambito del progetto “Equal F. I. L. O. 40 - Formazione e Integrazione dei Lavoratori Over 40”. Il progetto costituito a partire dal 2005, da una partnership comprendente Unioncasa, Actl, Cso, Holos, Lu. Ma Production e Pescares, con l’obiettivo di intervenire sul problema della discriminazione e graduale esclusione della forza lavoro Over 40 nella Provincia di Milano, ha previsto una collaborazione e un confronto con un partner francese, Fafsea (Fonds national d’Assurance Formation pour les Salariés des Entreprises et exploitations Agricoles) che ha seguito lo sviluppo di un progetto con finalità analoghe: Agriquadra. Transnazionalità: Il Progetto Italiano E Il Progetto Francese - Constata la tendenza comune all’invecchiamento della popolazione attiva e la tendenza alla progressiva espulsione della forza lavoro “senior” in Italia come in Francia, il progetto F. I. L. O. 40 e il progetto Agriquadra si sono posti come obiettivo di esercitare un’azione su due sistemi: La gestione del lavoro nelle imprese; l’individuo Sono diverse le analogie tra i progetti F. I. L. O. 40 e Agriquadra: entrambi si rivolgono a lavoratori over 40, pongono l’attenzione al tema dell’ identità professionale a metà carriera, prendendo in esame l’ambito della formazione, della competenze e quello delle politiche del lavoro. Per quanto riguarda gli elementi che differenziano i due progetti l’iniziativa francese si articola su scala nazionale e si focalizza sul settore agricolo; oggetto della sua indagine è principalmente l’elemento della prevenzione, sicurezza ed ergonomia sul lavoro (studio dell’interazione tra individui e tecnologie), più che quello delle competenze e della formazione. F. I. L. O. 40 ha dimensione regionale e per contro ha privilegiato un’analisi incentrata sull’individuo e sugli aspetti legati alla psicologia sociale e del lavoro, di conseguenza il progetto si è orientato alla facilitazione del reinserimento di disoccupati o lavoratori precari, senza trascurare la formazione e l’aggiornamento professionale. Nel progetto Agriquadra i beneficiari principali sono i lavoratori mentre oggetto di attenzione di Filo 40 sono i lavoratori e i datori di lavoro. Lo scambio di informazioni, conoscenze e metodologie generato dalla collaborazione internazionale, ha portato ad un arricchimento, pur nella loro specificità, da entrambe le parti. .  
   
   
PROGETTO INDULTO: 132 BORSE LAVORO EROGATE, 46 PERSONE ASSUNTE IN EMILIA-ROMAGNA. UN ESEMPIO POSITIVO DI COLLABORAZIONE TRA DIPARTIMENTO DELL´AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA, AUTONOMIE LOCALI E ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO.  
 
 Bologna, 27 maggio 2008 - Centotrentadue borse lavoro erogate nel corso del 2007, che per 46 persone si sono trasformate in assunzione a tutti gli effetti. E’ il bilancio del progetto Indulto (acronimo di “Inserimento necessario dopo l’uscita in libertà sul territorio ospitante”) messo a punto dal Provveditorato regionale dell´amministrazione penitenziaria (Prap) dell’Emilia-romagna con la collaborazione della Regione (assessorato Promozione politiche sociali) e dell´intera rete dei Comitati locali per l´Area penale. Il progetto è stato finanziato dal Governo (ministero della Giustizia - Dipartimento amministrazione penitenziaria con finanziamento della Cassa delle Ammende), con un budget di 319mila euro, e ha potuto contare sul contributo di Comuni, Province, consorzi e Aziende Usl per la copertura assicurativa, l’orientamento al lavoro e il tutoraggio. “La nostra regione si può considerare un esempio positivo di collaborazione tra Dipartimento dell´amministrazione penitenziaria, autonomie locali e associazioni di volontariato. Se in Emilia-romagna si sono raggiunti risultati apprezzabili lo si deve anche a questo". E’ il commento di Anna Maria Dapporto, assessore alla Promozione delle politiche sociali della Regione. "Ora però – prosegue l’assessore – la situazione delle carceri dell’Emilia-romagna è di nuovo molto delicata. Di fatto siamo tornati alla situazione pre-indulto. Il sovraffollamento sta toccando punte pericolose. Il provveditorato regionale, dottor Nello Cesari, ha scritto opportunamente a Roma qualche settimana fa sollecitando anche trasferimenti in altre regioni. E´ quindi dal nuovo ministro della Giustizia che ci aspettiamo ora delle risposte. In queste condizioni qualunque politica di reinserimento sociale e lavorativo diventa molto problematica e bisogna agire in fretta”. Per Indulto la previsione iniziale era di 106 borse lavoro, di sei mesi ciascuna. Di fatto poi, con l’autorizzazione della Cassa Ammende, a fine dicembre 2007 sono state erogate un numero superiore di borse, 132 in tutto: 24 a Bologna, 26 a Reggio Emilia, 14 a Piacenza, 12 a Rimini, 5 a Forlì, 31 a Parma, 8 a Ferrara, 3 a Ravenna e 9 a Modena. Un’occasione importante, per persone in situazione di disagio sociale, di avvio al lavoro e di acquisizione di regole di comportamento (puntualità, rispetto dei tempi, abitudine alla collaborazione). Le persone che hanno ottenuto la borsa lavoro (130 ore mensili per un netto di 500 euro) sono state inserite in ditte private (24%), pubbliche (2%), terzo settore (74%). A partire dalle 132 borse erogate da febbraio a dicembre 2007, sul totale delle 46 assunzioni 35 sono state fatte da aziende, 11 con altri progetti presenti sul territorio regionale. Va sottolineato inoltre come, a tre mesi di distanza dalla chiusura del progetto (marzo 2008), risultassero ancora assunte 44 persone, di cui il 45% in una struttura lavorativa diversa da quella della borsa lavoro e il 55% nella stessa. Sul totale delle 132 erogate, 38 borse lavoro non sono state portate a termine. Nel 25% dei casi il progetto si è interrotto per andamento negativo, nel 10% per sospensione segnalata dai servizi (le condizioni della persona non hanno permesso di andare avanti nel percorso), nel 2% dei casi per arresto (le persone titolari della borsa sono tornate in carcere), nel 7% per dimissioni (non c’è stata assunzione) e nell’1% per decesso. Indulto ha avuto più destinatari: persone che si sono rivolte ai servizi della rete entro sei mesi dall’applicazione dell’indulto sulla condanna, persone scarcerate, persone in misura alternativa per riduzione di pena, persone ancora detenute ma che, per riduzione di pena, potevano fruire di benefici, e internati. Con il progetto sono nati appositi organismi, i Gil (Gruppo indulto locale), formati da rappresentanti del territorio, delle carceri e degli Uffici di esecuzione penale esterna (Uepe). Alla gestione di Indulto hanno così partecipato le direzioni degli Uepe e quelle degli istituti penitenziari, con i propri referenti; ciascun territorio ha messo a disposizione operatori all’interno dei servizi comunali dell’Azienda Usl e del privato sociale. .  
   
   
CONCLUSA A FIRENZE LA VI CONFERENZA NAZIONALE DEI QUADRI DELLA CISL: COMPETITIVITÀ, SERVE LA CONTRATTAZIONE DI SECONDO LIVELLO  
 
 Roma, 27 maggio 2008 - Un documento importante e condiviso per migliorare le condizioni di reddito ed accrescere la competitività e la produttività del paese. Questa la posizione comune emersa nel dibattito svoltosi il 24 maggio a Firenze in occasione della Vi conferenza nazionale dei quadri Cisl, sul documento di riforma del modello contrattuale, a cui hanno partecipato numerosi esponenti del mondo sindacale e delle professioni. “L’intesa raggiunta da Cgil, Cisl e Uil ci consente di andare al confronto con le controparti con una posizione organica, costruita e soprattutto condivisa” – lo afferma Uliano Stendardi, della Cisl Nazionale. “Il modello proposto permette una riqualificazione dei ruoli contrattuali – continua Stendardi - incaricando, da un lato, il contratto nazionale a garantire un welfare solidaristico ed efficiente, e dall’altro affidando alla contrattazione di secondo livello la possibilità di portare la discussione nei luoghi specifici di applicazione”. Dello stesso parere è Giorgio Caprioli, segretario generale Fim Cisl. “Importante lo scambio che il documento unitario consente di realizzare – dichiara Caprioli. “Da una parte il contratto nazionale si specializza sulla tutela dall’inflazione e dall’altra si consente di estendere la contrattazione di secondo livello, affiancando a quella aziendale anche quella territoriale, con l’obiettivo di coprire quelle fasce di lavoratori oggi escluse dalla produttività. Se ai tavoli di negoziato Confindustria confermerà la posizione di chiusura espressa sulla questione della contrattazione territoriale allora – conclude Caprioli – chiederemo venga previsto nel contratto nazionale uno strumento capace di ripartire una parte della produttività per quei lavoratori che non fanno contrattazione aziendale”. Anche Carlo De Masi, segretario generale Flaei Cisl, esprime apprezzamento al documento unitario. “E’ doveroso – dichiara De Masi - assicurare il salario rispetto al tasso di inflazione, ma occorre anche che nella contrattazione di secondo livello vengano inseriti aspetti legati alle specificità di ogni settore. In questo senso il contributo dei quadri rappresenta uno strumento molto importante nella contrattazione di secondo livello, per la loro sensibilità nel cogliere quegli aspetti capaci di tutelare la redditività dei lavoratori”. .  
   
   
ALLA CONQUISTA DEL SOL LEVANTE  
 
 Vicenza, 27 maggio 2008 - Proseguendo l’intensa attività promozionale a favore del “Made in Vicenza” all’estero, Vicenza Qualità, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza, in collaborazione con Unioncamere nazionale e alcune altre strutture camerali italiane, sta organizzando una missione imprenditoriale in Giappone per fine anno. Dal 29 novembre al 6 dicembre viene offerta la possibilità alle aziende del territorio vicentino di partecipare ad una missione che prevede una serie di incontri commerciali con operatori giapponesi per allargare i propri contatti e stimolare il business con quel mercato. Particolare attenzione sarà rivolta in questa occasione al Settore agroalimentare, al Sistema Casa e complemento d’arredo e al Sistema persona, che costituiranno i focus merceologici della missione. Il progetto si sviluppa con il coinvolgimento del desk di Vicenza Qualità a Tokyo, attivo da alcuni anni per favorire la penetrazione delle imprese beriche nella terra del Sol Levante e oggi in grado di fornire utili servizi, tra cui analisi di mercato, informazioni generali sull’economia del territorio, identificazione di partner selezionati e organizzazione di incontri d’affari. In tal senso, la struttura costituisce un fondamentale avamposto per il sistema imprenditoriale vicentino in Giappone e diventa un prezioso punto d’appoggio per tutti coloro che desiderano allargare il proprio network commerciale. In occasione della missione, Vicenza Qualità, grazie al suo desk, svolgerà inoltre una preventiva operazione di ricerca e controllo delle realtà nipponiche da coinvolgere, verificando le condizioni di fattibilità e la disponibilità ad incontrare le aziende beriche. Gli incontri si svolgeranno dunque secondo un’agenda personalizzata costruita sulla base delle esigenze e delle richieste di ogni singolo partecipante. La missione farà tappa nelle due maggiori città del Giappone: Tokyo è la capitale politica ed economica e il principale centro commerciale del Paese; Osaka è invece un interessante mercato e uno dei maggiori distretti industriali e portuali del Sol Levante. I dati statici dicono che l’aumento delle importazioni in generale che il Giappone ha fatto registrare nel 2006 e nel 2007, rispetto agli anni precedenti, è un segno che la ripresa dell’economia si è ormai consolidata. L’apprezzamento del nostro Paese e dell’italian lifestyle ha consentito già a molte aziende italiane di posizionarsi in maniera stabile nell’area del Sol Levante. Con questi presupposti il Giappone rappresenta un interessante mercato di sbocco per le imprese beriche. Per maggiori informazioni sulla missione imprenditoriale di fine novembre è possibile contattare entro venerdì 30 maggio l’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza al numero 0444-994750 oppure inviando una mail a info@vicenzaqualita. Org. .  
   
   
LODI: SERVIZI, AFFARI IN CALO  
 
Lodi, 27 maggio 2008 - Le imprese dell’aggregato Servizi (Commercio all’ingrosso, Alberghi e ristoranti, Trasporti e attività postali, Informatica e telecomunicazioni, Servizi avanzati, Servizi alle persone, Altri servizi e imprese di Costruzione), che avevano chiuso il 2007 con un volume d’affari in tono minore hanno confermato la tendenza negativa in occasione della prima indagine congiunturale del 2008, dichiarando un calo trimestre negli affari del -4% che porta il tasso tendenziale a 2,1%, Gli indicatori congiunturali rilevano nel periodo gennaio-marzo una situazione meno favorevole rispetto a quella di tre mesi fa quando il volume d’affari calcolato sui dodici mesi risultava in lieve diminuzione (-1,1%) e quello congiunturale risultava sostanzialmente fermo (+0,1%). Ancora una volta il trimestre si è chiuso con gli indicatori congiunturali dei Servizi che per Lodi segnalano un andamento meno buono rispetto a quello medio lombardo (-1,5% la variazione trimestrale, +0,5% quella tendenziale) anche se la difficile congiuntura sembra avere ormai raggiunto tutte le province ed in particolare Milano, Brescia, Monza, Varese. Disaggregando il dato della provincia di Lodi secondo gli addetti si scopre che il dato tendenziale è comunque positivo per le medie e medio-grandi imprese e il dato riassuntivo annuo è determinato esclusivamente dalle difficoltà delle imprese di piccola dimensione del ramo costruzioni (-8%), del ramo ristorazione e alberghiero (-6%) e del Commercio all’ingrosso (-3,6%). Dal punto di vista settoriale i valori tendenziali sono positivi per le imprese dell’Informatica e telecomunicazioni (+4,9%), per quelle operanti negli Altri servizi (+1%) e nei Servizi avanzati (+0,7%), mentre il volume di affari risulta sostanzialmente bloccato nei Servizi alle persone (+0,03%). I prezzi sono in aumento sia a Lodi (+1,7%), sia in Lombardia, anche se in misura minore (+0,9%); in crescita è segnalata anche l’occupazione che in provincia di Lodi è stata del +0,9%%, mentre a livello regionale ha realizzato il +1,2%. Le prospettive segnalate dagli operatori lodigiani per il trimestre aprile-giugno sono prevalentemente all’insegna della negatività per quanto riguarda il volume degli affari e positive per l’occupazione. .  
   
   
PREZZI BLOCCATI FUNZIONA: DOPO I CITTADINI ANCHE LE ASSOCIAZIONI PROMUOVONO L´INIZIATIVA E ORA SI LAVORA PER AUMENTARE IL PANIERE.  
 
 Ancona, 27 Maggio 2008 - ´Prezzi bloccati funziona´. Dopo i cittadini che attraverso i questionari avevano espresso il loro gradimento per l´iniziativa, ora anche il Coordinamento regionale delle associazioni consumatori traccia un primo bilancio del tutto positivo e alla luce dei risultati si lavora per allungare l´elenco dei prodotti con i lucchetto, simbolo distintivo della campagna. ´I consumatori e le associazioni che li rappresentano hanno promosso l´iniziativa ´prezzi bloccati´ e come Regione Marche andremo avanti su questa strada, informando puntualmente i cittadini e raccogliendo indicazioni e suggerimenti ´ commenta il presidente della Regione Gian Mario Spacca -. Il nostro obiettivo e` tutelare la capacita` di spesa delle famiglie e contrastare il carovita e questo e` un punto di partenza efficace per abbattere i costi dei generi alimentari´. Che l´iniziativa fosse ´utile´ era gia` emerso nei giorni scorsi dagli oltre mille questionari distribuiti ai consumatori nei 600 punti vendita che aderiscono all´iniziativa. Valutazione confermata dal Coordinamento delle associazioni dei consumatori che riunisce Acu, Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva, Federconsumatori, il Quadrifoglio e Mdc. ´L´effetto dell´accordo stipulato tra la Regione Marche e le associazioni dei commercianti e sottoscritto dal coordinamento regionale delle associazioni dei consumatori ´ afferma il Coordinamento - e` del tutto positivo. I dati diffusi negli ultimi giorni sull´aumento dei prezzi sul alcuni quotidiani fanno riferimento a prodotti freschi (pesce, carne, frutta e verdura) che non e` stato possibile inserire al momento nella lista dei prodotti proposti a prezzo bloccato, proprio perche` facilmente deperibili e che, specialmente pesce e ortofrutta, hanno un mercato influenzabile dalla stagione e dagli agenti meteorologici. Il blocco dei prezzi da marzo ad agosto voleva intenzionalmente essere in questa fase un primo passo per cercare di individuare delle procedure per fornire ai consumatori valide soluzioni al problema dell´aumento dei prezzi. Proprio il costante aumento dei prezzi ´ conclude il Coordinamento - su alcuni prodotti di largo consumo conferma la validita` dell´accordo non a caso preso piu` volte a riferimento e il cui rispetto e` costantemente verificato dalle stesse associazioni attraverso sopralluoghi a campione nei punti vendita che hanno aderito´. In questi giorni, il Coordinamento sta lavorando insieme alla Regione per definire un progetto di intervento sui prezzi legati alla filiera agroalimentare e di diffusione della vendita ´a consumo´ di prodotti sfusi mediante i distributori automatici. ´I riscontri ´ commenta ancora Spacca - sono assolutamente incoraggianti, nonostante si tratti di un percorso che, sappiamo benissimo, deve essere perfezionato. Possiamo considerare che fino ad ora la fase e` stata sperimentale. Ma, proprio partendo dai questionari, dalla loro attenta analisi, e` nostra intenzione ampliare questa esperienza, farla crescere, e portarla a maturazione´. .  
   
   
LA DINAMICA DEL FATTURATO DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI  
 
Lodi, 27 maggio 2008 - La dinamica del giro d’affari del sistema distributivo lodigiano, dopo avere accennato nell’ultimo trimestre dello scorso anno un timido segnale di ripresa, torna a mostrare una crescita negativa. L’entità della variazione registrata nel trimestre gennaio-marzo è di un punto percentuale superiore a quella media, anch’essa negativa, messa a segno in Lombardia: -6,4% in provincia di Lodi rispetto al -5,4% regionale. Una distanza relativa che si mantiene anche su base tendenziale. Calcolato sull’arco dei dodici mesi il volume d’affari conferma l’attuale fase di stallo in cui si trovano le vendite a livello provinciale e nel sistema regionale: -2,7% in provincia di Lodi rispetto a -1,7% in Lombardia. Nella differente dinamica permangono eterogenee peculiarità geografiche e settoriali. Per quanto riguarda il lodigiano al segnale negativo contribuiscono in particolare le imprese di piccola dimensione (3-9 addetti) che negli ultimi dodici mesi hanno presentato affari in discesa per -5,1%, contro una media del -3% sopportata delle piccole imprese della Lombardia. In tale scenario sono stati coinvolti indifferentemente sia gli esercizi alimentari che non alimentari con tassi, in entrambi i casi, negativi superiori al 5%, mentre la differenza tendenziale media in Lombardia ha avuto un impatto più moderato: -2,8% l’alimentare ed ha sfiorato il 2 % il non alimentare. Altro elemento congiunturalmente distintivo è rappresentato dagli esercizi medi (10-48 addetti) rispetto i grandi esercizi (50-199 addetti). Il volume di affari dei primi è l’unico contributo positivo alla crescita del sistema distributivo locale: le loro vendite sono aumentate sul territorio del 2%, e, invece, sono rimaste praticamente “ferme” in Lombardia). Diversamente, nelle classi di maggiore dimensione hanno messo a segno un modesto spostamento a livello regionale (+0,6%), e una flessione, invece, abbastanza evidente in provincia di Lodi (-2,6%). In ogni caso, complessivamente, nel primo trimestre dell’anno il 50% delle imprese lodigiane del campione ha dichiarato una perdita del 5% del volume d’affari. Sono questi i principali dati emersi dalla indagine congiunturale del settore commercio condotta da Unioncamere Lombardia, analizzati a livello provinciale dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Lodi. Ulteriori indicazioni riguardano il fronte dei prezzi che, rispetto al trimestre precedente, non ha presentato però grandi distinzioni tra l’andamento fatto registrare a livello provinciale e l’andamento medio regionale: +1,6% nel lodigiano e +1,5% in Lombardia. La disaggregazione di questo indicatore ha permesso di individuare quali protagonisti le attività della grande distribuzione (+2,9% nel lodigiano, +2,7% in Lombardia) ed in particolare il settore alimentari che nel lodigiano ha mostrato una “velocità” di crescita (+5,6%) ben maggiore rispetto a quella calcolata a livello regionale (+1,6%). Per quanto riguarda i giudizi relativi al livello delle scorte vi è una prevalenza (8,11%) di chi le considera in esubero (percentuale che sale al 9,20% in Lombardia), nonostante la maggior parte degli operatori le ritengano adeguate ai loro volumi di vendita. Anche dagli ordinativi si colgono indicazioni di sofferenza del commercio al dettaglio. La maggior parte delle risposte fornite si concentra infatti nella modalità “diminuzione” e con percentuali abbastanza elevate: 56% per le variazioni riferite al trimestre precedente e 68% per le variazioni riferite all’anno precedente. In Lombardia invece la maggior concentrazione di risposte si attesta sulla “stabilità” (42%) e sulla “diminuzione” (42%). Favorevole l’indicazione occupazionale. Il tasso di ingresso è risultato prossimo al 2% ed ha superato, sia pure di poco, il tasso d’uscita (1,7%); mentre in Lombardia gli stessi indicatori hanno fanno emergere una situazione di sostanziale e equivalenza tra entrate e uscite. Le prospettive dichiarate con riferimento al trimestre in corso (aprile-giugno) sono positive per tutti gli indicatori, con saldi più elevati per il livello degli ordinativi e per il volume degli affari. L’orientamento è parzialmente in controtendenza rispetto alla Lombardia; gli operatori sono infatti risultati un po’ più pessimisti, soprattutto riguardo al giudizio riferito al volume degli affari (-1,0% il saldo raggiunto). . .  
   
   
SODALITAS SOCIAL AWARD SESTA EDIZIONE: LA SOSTENIBILITÀ TEMA PORTANTE DELLA CSR  
 
Milano, 27 maggio 2008 – Il Sodalitas Social Award premia i suoi vincitori: il 29 maggio, in occasione del convegno “Sostenibilità e Responsabilità sociale”, presso la sede di Assolombarda, verranno assegnati i riconoscimenti del Premio che annualmente la Fondazione Sodalitas attribuisce ai migliori progetti di Responsabilità sociale. Sette le categorie previste dal bando: Miglior programma di responsabilità sociale rivolto alla valorizzazione del capitale umano. Migliore iniziativa di sostenibilità. Miglior programma di partnership nella comunità. Migliore campagna di marketing sociale. Migliore iniziativa di responsabilità sociale realizzata da Pmi. Innovazione di prodotto o servizio socialmente, ambientalmente e finanziariamente responsabile. Migliore iniziativa di responsabilità sociale realizzata da ente locale, istituzione pubblica o scolastica. L’incontro sarà l’occasione di sottolineare come la Csr si stia sempre più orientando verso una nuova frontiera, molto sentita dalle imprese e dalla società civile: sempre più aziende investono nella sostenibilità, nell’ottica del miglioramento e della razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse energetiche, per migliorare le condizioni di vita e per mantenere competitività sul mercato. In apertura, Diana Bracco, Presidente di Assolombarda e della Fondazione Sodalitas, e Angelo Paris, rappresentante della delegazione dell’Expo 2015, offriranno una panoramica sull’impegno che le aziende stanno mettendo in campo sul territorio milanese in vista dell’esposizione mondiale del 2015, che vedrà Milano al centro dell’attenzione nei prossimi anni; a seguire, alcuni rappresentanti del mondo imprenditoriale già attivi sul tema offriranno un’ulteriore contributo: Abb, Autogrill, Banca Prossima, Eni, Johnson&johnson e Vodafone Italia, dibatteranno, in una tavola rotonda, su come in Italia già oggi le aziende stanno agendo e quali siano le strade percorribili per il futuro. L’impegno della Fondazione Sodalitas a favore della Sostenibilità troverà concretezza nel progetto Cres. Co (Crescita Compatibile), che la Fondazione avvierà per sensibilizzare le imprese a condividere con le realtà territoriale, le Pmi e i consumatori, i comportamenti e le scelte responsabili che favoriscano il risparmio energetico. La scelta del tema del convegno non è casuale: il Sodalitas Social Award ha sempre captato le tendenze evolutive della Csr negli anni. Con l’edizione 2008 ha introdotto una categoria dedicata alla Sostenibilità che ha raccolto oltre 30 candidature sulle 260 totali. Non solo. Il totale dei progetti che trattano il tema supera il 25% del totale dei casi presentati. I numeri dunque confermano come sia il tema di riferimento per la Csr per i prossimi anni e come le aziende si stiano impegnando attivamente a realizzare progetti socialmente utili in campo di risparmio energetico. Le best practices candidate saranno raccolte nel “Libro d’Oro della Responsabilità sociale” la pubblicazione che raccoglie tutti i progetti candidati al Sodalitas Social Award e saranno consultabili online sul sito www. Sodalitas. Socialsolution. It, il più ricco database europeo nel campo della Responsabilità sociale. .  
   
   
RETE INTERNAZIONALE DELLE DONNE PER LA SOLIDARIETÀ MERCOLEDI’ A MARIAPOLI L’INIZIO DEI LAVORI  
 
Trento, 27 maggio 2008 - E’ tutto pronto a Trento per la nascita della Rete internazionale delle donne per la solidarietà e l’incontro di centinaia di attiviste provenienti da tutti i continenti. L’iniziativa – come sottolineano gli organizzatori – si svolgerà da mercoledì 28 a sabato 30 maggio, vuole essere un’agora, un luogo di incontro dove si incontrano i bisogni reali delle persone, la domanda e l’offerta dei bisogni e della disponibilità a costruire un mondo migliore. Voluta dall’assessore provinciale alla solidarietà internazionale, Iva Berasi, la Rete internazionale delle donne per la solidarietà vivrà il suo spazio aggregativo su internet, grazie al portale www. Donneperlasolidarietà. It, a cui hanno aderito già 39 associazioni estere e 27 trentine. La manifestazione aprirà ufficialmente nella mattina di mercoledì 28 maggio, quando a Mariapoli, Cadine, inizierà il seminario aperto al pubblico dal titolo “Strategie e approcci per l’equità di genere nella costruzione di partenariati territoriali”, a cui prenderà parte anche l’assessore provinciale Iva Berasi. Un secondo seminario si terrà, sempre a Mariapoli, nella giornata di giovedì 29 maggio dal titolo “Lavorare in Rete: metodi strumenti e strategie”. Sempre nei pomeriggi del 28 e 29 e il 30 maggio si svolgeranno dei laboratori di approfondimento con momenti di scambio di esperienze ed incontri per dialogare sul tema dell’approccio di genere nei progetti di sviluppo e sulle potenzialità dei partenariati e delle reti. L´evento clou della manifestazione si svolgerà a Trento - all’interno del Festival dell’Economia - il 31 maggio 2008 presso la Facoltà di Giurisprudenza. Quel giorno, grazie all’assessorato alla solidarietà internazionale saranno a Trento Rita Levi Montalcini, Premio Nobel e senatrice, Malalai Joya, politica e attivista afgana e Benedetta Magri dell’Organizzazione internazionale del lavoro - Centro di formazione internazionale: le tre personalità presenteranno e discuteranno delle ragioni e degli obiettivi della Rete e di “Partnership globale per lo sviluppo. Il ruolo delle donne”. Un’anteprima del programma vivrà domani pomeriggio, martedì 27 maggio 2008, con l’inaugurazione della mostra fotografica “Donne di Vrindavan”, presso la Sala Wolkenstein di Palazzo Festi a Trento. L’anteprima del programma di lancio della Rete internazionale delle donne per la solidarietà - progetto voluto dall’assessorato alla solidarietà internazionale della Provincia autonoma di Trento – è prevista per la giornata di domani, martedì 27 maggio 2008, quando alle ore 18 si inaugurerà, presso la sala Wolkenstein di Palazzo Festi (Teatro Sociale) a Trento, la mostra fotografica “Donne di Vrindavan”. L’autrice, la fotografa Tamara Farnetani, ha trascorsi mesi nel villaggio di Vrindavan, in India, a documentare la vita fatta di dolore e emarginazione delle donne rimaste vedove ed allontanate dalla comunità. Con una testimonianza diretta, i promotori della Rete internazionale delle donne per la solidarietà, hanno voluto aprire il programma di appuntamenti di lancio dell’iniziativa che ha l’obiettivo di avviare una riflessione sulle potenzialità della partnership tra organizzazioni di donne che considerano l’equità di genere un elemento imprescindibile dei progetti di sviluppo. La rete mira a consolidare relazioni e scambi di buone pratiche per avviare progetti innovativi che incontrino il finanziamento di donatori pubblici e privati, a livello locale, nazionale e internazionale. La Rete internazionale delle donne per la solidarietà userà tutti gli strumenti offerti da internet per comunicare, agire e cooperare, grazie al portale www. Donneperlasolidarieta. It: attraverso il sito i gruppi e le singole donne potranno trovare i contatti e gli scambi necessari a portare a compimento i loro progetti. “Interne – come sottolinea l’assessore Berasi - metterà in contatto donne del Nord e del Sud del Mondo al fine di consolidare relazioni, scambiare buone pratiche e favorire il finanziamento di progetti promossi da gruppi di donne, da parte di donatori pubblici e privati, a livello locale, nazionale e internazionale”. Alla Rete possono aderire sia singole persone sia istituzioni e sono previste diverse forme di partecipazione: I simpatizzanti possono chiedere la newsletter, segnalare riferimenti bibliografici o siti Web collegati alle finalità della Rete, suggerire aree per possibili progetti, segnalare bandi per il finanziamento di progetti collegati agli obiettivi della Rete; I donatori possono finanziare la Rete oppure progetti specifici; I gruppi di donne possono proporre un progetto per il finanziamento. Il programma Mercoledì 28 maggio
9. 00 – 13. 00 · Centro Mariapoli – Cadine (Tn) · Benvenuto dell’Assessore · Seminario aperto al pubblico: “Strategie e approcci per l’equità di genere nella costruzione di partenariati territoriali” · Intervengono: · Barbara Poggio, Università degli studi di Trento, Italia · Carolina Marques, Ilo Itc Organizzazione Internazionale del Lavoro Centro di formazione internazionale, Italia · Maria Grazia Panunzi, Aidos Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Italia · Jennifer Redloff, Apc Wnsp Africa, Association for Progressive Communications Women´s Networking Support Programme, Africa · Rada Zarkovic, Cooperativa “Insieme” di Bratuc, Bosnia Erzegovina
18. 00 · Sala Wolkenstein - Palazzo Festi, Trento · Visita alla mostra fotografica “Donne di Vrindavan” di Tamara Farnetani
21. 00 · Palazzo delle Albere, Trento · Concerto Orchextra Terrestre
Giovedì 29 maggio
9. 00 – 13. 00 · Centro Mariapoli – Cadine (Tn) · Seminario aperto al pubblico: “Lavorare in Rete: metodi strumenti e strategie” · Intervengono: · Gea Meijers, Wide Globalising Gender Equality and Social Justice, Bruxelles · Sol Pradelli, Fas Femmes Africa Solidarité , rappresentante sede di Ginevra · Adriana Marquisio, Cndav Comisiòn Nacional en Defensa del Agua y de la Vida, Uruguay · Valentina Pellizzer, One World South East Europe, Bosnia Erzegovina · Almeida Venete, Rede de Mulheres Rurais da America Latina e Caribe, Brasile
Sabato 31 maggio
17. 30 · Facoltà di Giurisprudenza, Trento · Presentazione della Rete Internazionale delle Donne per la Solidarietà. · Partnership globale per lo sviluppo. Il ruolo delle donne · Intervengono: · Rita Levi Montalcini, Premio Nobel e senatrice, Italia · Malalai Joya, politica e attivista, Afghanistan Benedetta Magri, Ilo Itc Unità di Genere
Per ulteriori informazioni e iscrizioni: www. Donneperlasolidarieta. It .
 
   
   
6° SEMINARIO A SOSTEGNO DELL’IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Matera, 27 maggio 2008 - E’ dedicato al tema “Dal gruppo alla squadra. La gestione del tempo” il sesto incontro formativo a sostegno dell’imprenditoria femminile, promosso dalla Camera di Commercio di Matera in collaborazione con il Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile. L’incontro, che conclude il modulo avviato lo scorso gennaio su “Comunicazione efficace, Marketing e Lobbing”, si terrà il 30 e 31 maggio con inizio alle ore 8. 30, presso l’Hotel San Domenico. Interverrà Paolo Manocchi, esperto delle tematiche di comunicazione. Ai corsi parteciperanno donne manager, imprenditrici locali ed aspiranti tali, oltre che rappresentanti di associazioni e sindacati che si occupano di problematiche legate al lavoro femminile. L’iniziativa rientra nelle attività di promozione e sostegno all’imprenditorialità femminile previste dalla convenzione, tra Regione e Unioncamere di Basilicata. “L’incontro sulla evoluzione dal gruppo alla squadra e sulla gestione del tempo – ha detto Rosa Gentile, presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile presso la Camera di Commercio – consentirà di approfondire temi importanti nella costruzione e gestione di una impresa. La due giorni di studio rappresenta una tappa importante nella formazione delle donne imprenditrici e consentirà di approfondire le dinamiche che regolano questi settori, oltre che di accrescere conoscenze e strumenti in grado di promuovere le imprese guidate da donne e sostenere idee-progetto che possono portare valore aggiunto all’economia locale”. .  
   
   
A MATERA 6° SEMINARIO A SOSTEGNO IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Matera, 27 maggio 2008 - E’ dedicato al tema “Dal gruppo alla squadra. La gestione del tempo” il sesto incontro formativo a sostegno dell’imprenditoria femminile, promosso dalla Camera di commercio di Matera in collaborazione con il Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile. L’incontro, che conclude il modulo avviato lo scorso gennaio su “Comunicazione efficace, Marketing e Lobbing”, si terrà il 30 e 31 maggio con inizio alle ore 8. 30, presso l’Hotel San Domenico. Interverrà Paolo Manocchi, esperto delle tematiche di comunicazione. Ai corsi parteciperanno donne manager, imprenditrici locali ed aspiranti tali, oltre che rappresentanti di associazioni e sindacati che si occupano di problematiche legate al lavoro femminile. L’iniziativa rientra nelle attività di promozione e sostegno all’imprenditorialità femminile previste dalla convenzione, tra Regione e Unioncamere di Basilicata. “L’incontro sulla evoluzione dal gruppo alla squadra e sulla gestione del tempo – ha detto Rosa Gentile, presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile presso la Camera di commercio – consentirà di approfondire temi importanti nella costruzione e gestione di una impresa. La due giorni di studio rappresenta una tappa importante nella formazione delle donne imprenditrici e consentirà di approfondire le dinamiche che regolano questi settori, oltre che di accrescere conoscenze e strumenti in grado di promuovere le imprese guidate da donne e sostenere idee-progetto che possono portare valore aggiunto all’economia locale”. .  
   
   
INIZIATIVA CONSULTA FEMMINILE SU RACCOLTA DIFFERENZIATA  
 
Bari, 27 maggio 2008 - Mercoledì 28 maggio, alle ore 17. 00, presso l’aula del Consiglio Regionale (v. Le Capruzzi, n. 204 - Bari), l’Assessore all’Ecologia della Regione Puglia, Michele Losappio, parteciperà alla prima delle due iniziative promosse dalla Consulta Regionale Femminile sul problema dello smaltimento dei rifiuti “Puglia: dalla raccolta differenziata alla valorizzazione energetica dei rifiuti”. .  
   
   
MATRIMONIO O CONVIVENZA? - RELAZIONE IL 28 MAGGIO A FORTEZZA  
 
Bolzano, 27 maggio 2008 - La Presidente del Comitato provinciale per le pari opportunità, Julia Unterberger, in una relazione, in lingua tedesca, organizzata dall´Ufficio donna in collaborazione con il comitato, mercoledì 28 maggio a Fortezza parlerà dei vantaggi e degli svantaggi giuridici di matrimonio e convivenza. Ingresso libero. Julia Unterberger, avvocato, consigliere provinciale e presidente del Comitato provinciale per le pari opportunità, nella conferenza in programma per mercoledì 28 maggio 2008 alle ore 20. 00 presso il "Posthotel Reifer" a Fortezza, sui legami nel matrimonio e nella convivenza analizzando questioni relative alla comunione o separazione dei beni, ed alle conseguenze in caso di morte del partner o nell´eventualità di separazione o divorzio. Come sottolinea la Unterberger, è importante che le donne imparino a prendere consapevolmente decisioni di carattere giuridico per evitare brutte sorprese un domani. L´ingresso è libero a tutte le persone interessate. L´iniziativa rientra nella serie di incontri che il Comitato provinciale per le pari opportunità e l´Ufficio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine per illustrare temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze saranno tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. . .  
   
   
SCIENZIATI USANO MICROBI PER PROLUNGARE LA VITA DEI GIACIMENTI PETROLIFERI  
 
Bruxelles, 26 maggio 2008 - Scienziati provenienti dal Regno Unito e dal Canada hanno iniziato esperimenti sul campo per scoprire se i microrganismi sono la chiave per sbloccare grandi quantità di energia intrappolate negli irrecuperabili depositi di petrolio pesante. Si stima che rimangono nel sottosuolo sei trilioni di barili di petrolio come risultato della solidificazione del petrolio o del suo addensarsi per essere estratto in modo economico usando i metodi convenzionali. Gli esperimenti sul campo consistono nel pompare una miscela di sostanze nutritive disciolte in acqua in un pozzo petrolifero al di sopra di depositi di petrolio esauriti nel Canada occidentale. Se gli scienziati non hanno sbagliato i loro calcoli, fuoriuscirà del gas naturale, con il moltiplicarsi dei microbi mentre banchettano con le sostanze nutritive e digeriscono il petrolio simile a catrame a un ritmo incredibilmente accelerato. Il team di ricerca è guidato dal prof. Ian Head e dal dott. Martin Jones dell´Università di Newcastle e dal prof. Steve Larter, che lavora sia all´Università di Newcastle che a quella di Calgary. Essi condividono la responsabilità di scoprire come i microrganismi scompongono il petrolio nelle profondità del sottosuolo. Il team ha annunciato le proprie scoperte in uno studio innovativo, che è stato recentemente pubblicato sulla rivista accademica Nature, riconosciuta a livello internazionale. Il lavoro risponde a una domanda sulla quale si sono a lungo interrogati i geologi, mostrando come due tipi di microrganismi presenti in natura trovati in ambienti ricchi di petrolio sono responsabili della trasformazione dei depositi in metano. Il primo microbo è un batterio chiamato Syntrophus, che digerisce il petrolio per produrre gas idrogeno e acido acetico. Il secondo microbo è chiamato Methanogens e produce metano combinando l´idrogeno con il biossido di carbonio. I ricercatori hanno anche scoperto che il periodo di tempo geologico di questo processo può essere abbreviato in laboratorio da decine di milioni di anni a poche centinaia di anni fornendo ai microrganismi delle speciali sostanze nutritive. Essi ritengono che si possono ottenere risultati simili in un giacimento petrolifero in un periodo di tempo compreso tra un anno e diversi decenni. "La ricerca che abbiamo pubblicato è scientificamente importante perchè ha risolto una questione che si protraeva da decenni riguardante il modo in cui il petrolio viene degradato nei giacimenti: si è scoperto che si trasforma in gas naturale," ha detto il prof. Head, un biologo ambientale presso l´Istituto di ricerca sull´ambiente e la sostenibilità dell´Università di Newcastle. "La scoperta di come avviene questo processo potrebbe avere importanti implicazioni per l´industria petrolifera e del gas, perchè riteniamo che saremo in grado di allungare di 20/30 anni la durata operativa di un tipico giacimento di petrolio," ha aggiunto. In risposta alle preoccupazioni riguardo all´ambiente, le università dicono che la tecnologia che hanno sviluppato sarà meno dannosa per l´ambiente rispetto ad alcune altre tecnologie che le compagnie petrolifere hanno provato a utilizzare per estrarre le riserve di petrolio pesante e che la combustione del metano è preferibile rispetto alla combustione del petrolio dal punto di vista dell´inquinamento. Inoltre, la tecnologia potrebbe essere anche usata per fornire una fonte pulita per la produzione di gas idrogeno. Per ulteriori informazioni: http://www. Ncl. Ac. Uk/ http://www. Ucalgary. Ca/ .  
   
   
FIRMATA LA LETTERA D’INTENTI PER L’INTEGRAZIONE SOCIETARIA E INDUSTRIALE FRA ENÌA, HERA E IRIDE. AL VIA LA TRATTATIVA IN ESCLUSIVA PER LA CREAZIONE DEL PRIMO GRUPPO MULTIREGIONALE DA OLTRE 5 MILIARDI DI CAPITALIZZAZIONE E 6 MILIONI DI CITTADINI SERVITI  
 
Roma, 27 maggio 2008 - I vertici di Enìa, di Hera e di Iride hanno sottoscritto ieri la Lettera di intenti finalizzata alla realizzazione di un Progetto che prevede una completa integrazione industriale e societaria di grande valenza strategica. Il Progetto consentirà di costituire il primo Gruppo in Italia con copertura multiregionale e con un ruolo primario nel mercato nazionale dei servizi pubblici. Con la sottoscrizione della Lettera di intenti, le aziende si sono impegnate a definire i contenuti del Progetto in termini di profilo competitivo della nuova società, potenziali sinergie, modello organizzativo e concambi. A tal fine è stato costituito uno steering committee, composto dai rispettivi Presidenti – Andrea Allodi, Tomaso Tommasi di Vignano e Roberto Bazzano - e Amministratori Delegati – Andrea Viero, Maurizio Chiarini e Roberto Garbati - che coordinerà i lavori, definirà modalità e tempistiche e provvederà, in funzione dello sviluppo del confronto, a sottoporre le proposte ai rispettivi Consigli di Amministrazione ed agli azionisti di riferimento. Enìa, Hera e Iride si sono vincolate reciprocamente ad una trattativa in esclusiva ed hanno anche firmato un accordo di riservatezza, fatti salvi naturalmente gli annunci o le comunicazioni riguardanti il Progetto, nel rispetto delle vigenti normative e del mercato. Con la conclusione del Progetto di integrazione societaria potrà nascere un Gruppo con oltre 5 miliardi di euro di capitalizzazione, più di 11. 000 dipendenti e un bacino di circa 6 milioni di cittadini serviti. La nuova realtà sarà il primo operatore italiano nei servizi ambientali con oltre 5,3 milioni di tonnellate di rifiuti trattati e leader nazionale nelle attività di teleriscaldamento, con circa 2. 400 Gwh venduti, il secondo per acqua immessa in rete, con 450 milioni di metri cubi, il terzo nel gas, con 6 miliardi di metri cubi venduti, e tra i primi operatori nella produzione, con oltre 2. 500 Mw di potenza installata, e nella vendita di energia elettrica con circa 20 Twh. .  
   
   
LA PUGLIA CHIEDE A MINISTERO SOSPENSIONE VIA PER EOLICO OFF SHORE  
 
 Bari, 27 Maggio 20008 - Gli Uffici dell’Assessorato all’Ecologia hanno formalmente chiesto al Ministero dell’Ambiente di sospendere le procedure di Via relativamente agli impianti eolici off-shore nei Comuni di Zapponeta, Margherita di Savoia, Manfredonia, Brindisi, S. Pietro Vernotico, Lecce. Tale richiesta, ferma restando la competenza sul versante autorizzatorio del Ministero dei Trasporti, è motivata dall’applicazione della normativa cogente che affida alle Regioni il compito di effettuare l’istruttoria dei progetti. Del resto non si capirebbe perché ciò dovrebbe valere solo per i progetti on-shore. Poiché l’istanza di compatibilità ambientale è stata presentata dalla Società proponente solo al Ministero, la Regione ha chiesto allo stesso l’inoltro di tutta la documentazione e la sospensione della procedura avviata. “In tempi di federalismo galoppante – si chiede l’assessore all’Ecologia Michele Losappio - è davvero strano che la nuova direzione del Ministero dell’Ambiente tenda al centralismo ed a sottrarre alle Regioni le proprie competenze. Volendo escludere che ciò avviene solo perché si tratta di Regioni del Mezzogiorno siamo anche a chiedere l’impegno e l’intervento delle forze politiche di centrodestra e delle loro qualificate rappresentanze nazionali a difesa delle prerogative e delle funzioni dell’istituzione regionale. Uguale invito rivolgiamo alle Amministrazioni Locali e Provinciali affinché si mobilitino in sintonia con la Regione per non essere espropriate delle decisioni che riguardano il proprio territorio”. .  
   
   
SOCOTHERM: TRIMESTRE CHIUSO AL 31 MARZO 2008 IN CRESCITA TUTTI GLI INDICI CONSOLIDATI UTILE ANTE IMPOSTE: OLTRE 6 MLN € (+ 6% RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE 2007)  
 
Vicenza, 27 Maggio 2008 – Socotherm, Società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana (Sctm. Mi), ed uno dei principali operatori mondiali nel settore dei servizi per l’estrazione ed il trasporto dell’energia, ha esaminato il resoconto intermedio consolidato del primo trimestre chiuso al 31 marzo 2008. Nel primo trimestre 2008 il Gruppo registra una netta crescita in tutti i valori principali. I Ricavi totali sono pari a € 84,5 Mln, in crescita di circa il 10% rispetto al 31/03/07 quando i Ricavi totali si attestarono a € 77,1 Mln. Un buon risultato considerando anche il deprezzamento del dollaro statunitense, e delle valute legate a quest’ultima, rispetto all’Euro. Negli scorsi tre esercizi il Gruppo è stato capace di raddoppiare i ricavi, malgrado la costante svalutazione del dollaro sull’euro, raggiungendo anche significativi obiettivi in termini di quote di mercato. Dall’analisi delle tabelle di bilancio consolidato redatte secondo i principi internazionali Ifrs emerge che la profittabilità del Gruppo è nettamente migliorata. Infatti l’Ebitda riclassificato si attesta a € 16,7 Mln, in aumento di oltre il 10% rispetto al 31/03/2007 e con un’incidenza sui ricavi del 19,8% (19,7% nel 2007). L’ebit riclassificato si attesta sui € 10,5 Mln, in aumento di circa il 20% rispetto a quanto registrato nel primo trimestre 2007. La buona redditività del trimestre si riflette anche sull’Utile Ante Imposte che si assesta a 6,2 Mln (7,4% dei ricavi), registrando una crescita di quasi il 6% rispetto al risultato registrato nel primo trimestre 2007. Il portafoglio continua ad essere ai livelli interessanti di fine 2007 grazie alle continue acquisizioni che stanno compensando i contratti terminati e fatturati. “Siamo soddisfatti dei risultati di questo primo trimestre in crescita rispetto allo scorso anno e siamo in linea con le previsioni del Budget – afferma l’Ing. Zeno Soave, Ceo del Gruppo – Il booming del mercato dell’Oil&gas consente di prevedere nel 2008 un buon trend di acquisizione di ordini che ci rendono fiduciosi nel raggiungimento degli obiettivi del 2008, che prevedono ricavi e marginalità in crescita rispetto agli anni passati. Nel corso dei primi mesi dell’anno è entrato in funzione, come da previsione, il nuovo sito operativo di Channelview nel Golfo del Messico. Inoltre, in questo trimestre è continuata la politica di espansione del Gruppo analizzando interventi in nuove aree dove il Gruppo non è presente, oltre alla politica di ricerca e sviluppo. ” I primi 3 mesi del 2008 hanno visto il proseguimento della strategia di investimenti mirata soprattutto alla realizzazione dei nuovi impianti già programmati nelle nuove aree di sviluppo e al miglioramento dei processi produttivi per poter affrontare i lavori già acquisiti e la continua crescita del mercato: sono stati infatti investiti oltre € 5 Mln. Gli investimenti hanno riguardato: investimenti di sviluppo e dotazioni patrimoniali che hanno interessato principalmente i lavori per la realizzazione di impianti ed infrastrutture; investimenti in migliorie negli impianti e macchinari delle varie società del Gruppo; investimenti di ricerca e sviluppo che hanno riguardato essenzialmente il deep-water e nuove tecniche di rivestimento sia interno sia esterno. In funzione di tali investimenti e della crescita del fatturato correlata agli obiettivi di sviluppo del Gruppo, la posizione finanziaria netta (al netto del prestito obbligazionario convertibile) è rimasta in linea con il valore registrato al 31/12/07 a (150,5) Mln al 31/03/08, rimanendo equilibrata nella sua composizione tra breve e lungo termine e nella sua incidenza sul patrimonio netto. .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UNA ULTERIORE RIDUZIONE DEGLI INTRALCI BUROCRATICI PER I PRODOTTI DA COSTRUZIONE.  
 
 Bruxelles, 27 maggio 2008 - Per migliorare il mercato interno dei prodotti da costruzione la Commissione propone oggi di sostituire la direttiva sui prodotti da costruzione (89/106/Cee) con un nuovo regolamento destinato ad eliminare tutti gli ostacoli regolamentari e tecnici che impediscono la libera circolazione dei prodotti da costruzione nello Spazio economico europeo. Con il 15% del valore aggiunto manifatturiero dell´Ue, ma con solo il 5% del commercio intracomunitario, il settore della costruzione è meno aperto rispetto ad altri settori di manufatti. I “prodotti da costruzione” comprendono più di 40 tipi di prodotti come porte, prodotti per l´isolamento termico, cemento, prodotti per il rivestimento dei tetti o mattoni. La proposta ha lo scopo di introdurre un “linguaggio tecnico comune” per descrivere le prestazioni di tutti questi prodotti, semplificando e chiarendo l´attuale situazione. Essa introduce anche un chiarimento delle procedure per ottenere il marchio Ce, per ridurre i costi dei produttori, assicurando che la dichiarazione di prestazione che accompagna il prodotto sia accurata e attendibile. Specifiche misure sono introdotte per semplificare la vita delle micro-imprese. Il vice-presidente Günter Verheugen, responsabile per la politica delle imprese e dell´industria, ha affermato che: “Con questa proposta continuiamo la strategia volta a modernizzare la normativa comunitaria e a ridurre gli intralci burocratici e l´eccesso di regolamentazione. Lo scopo è di semplificare la vita per l´industria e in particolare per le piccole imprese. La conseguenza sarà che i prodotti da costruzione potranno essere commercializzati a costi ridotti e gli innovatori possono trarre vantaggio da procedure più semplici e più efficaci. " La proposta di oggi faciliterà la libera circolazione delle merci creando un "linguaggio tecnico comune" per i costruttori che potranno descrivere le prestazioni e le caratteristiche dei prodotti commercializzati in Europa. Questo linguaggio tecnico comune, costituito principalmente da norme armonizzate e valutazioni tecniche europee, sostituisce le corrispondenti norme tecniche nazionali ed aumenta la trasparenza del mercato a tutto vantaggio degli utenti, ovvero dei progettisti, dei costruttori, dei contraenti e delle altre parti in causa. Per gli architetti in particolare sarà più semplice ottenere informazioni affidabili sulle prestazioni dei prodotti che hanno intenzione di utilizzare; in tal modo potranno più facilmente assumere la responsabilità di garantire la sicurezza dei lavori di costruzione, come previsto dalle rispettive norme nazionali. Le amministrazioni pubbliche degli Stati membri potranno più facilmente portare avanti i vari compiti collegati alla costruzione. L´obiettivo è di assicurare un´informazione affidabile e precisa sulle prestazioni dei prodotti da costruzione, aumentando la credibilità delle norme, ma anche introducendo nuovi criteri più rigorosi per gli organismi notificati e rafforzando il controllo del mercato. La proposta prevede norme precise per determinare gli obblighi di tutti gli operatori commerciali. In particolare, sono state chiaramente definite le situazioni in cui un produttore deve redigere una dichiarazione di prestazione. Ciò darà la possibilità ai produttori di scegliere la dichiarazione di prestazione dei loro prodotti che va al di là del minimo richiesto. L´utilizzo e il significato specifico del marchio Ce per i prodotti da costruzione sarà chiaramente fissato. Il marchio indica che le informazioni relative al prodotto sono state ottenute in base alle disposizioni del regolamento proposto e che quindi vanno considerate accurate e affidabili. In talune situazioni specifiche la procedura per l´ottenimento del marchio Ce sarà semplificata per ridurre in modo significativo i costi a carico dei produttori. Questo vale in particolare per le micro-imprese (meno di 10 dipendenti) e per prodotti singoli, nel caso in cui non vi siano importanti implicazioni relative alla sicurezza. Allo stesso scopo il produttore potrà utilizzare i risultati stabilmente acquisiti in precedenza o altri dati esistenti sui prodotti invece di richiedere ripetute prove su tali prodotti. Anche per i prodotti innovativi saranno introdotte procedure semplificate e razionalizzate. I processi di standardizzazione previsti dal regolamento potrebbero contribuire a nuovi sviluppi verso una politica industriale sostenibile poiché metteranno a disposizione strumenti armonizzati per la sua attuazione, ad esempio per quanto riguarda l´utilizzazione razionale dell´energia e l´edilizia sostenibile. La proposta di oggi dovrebbe essere considerata complementare alle altre azioni comunitarie destinate a promuovere lo sviluppo sostenibile. .  
   
   
CASA. MILANO: “OLTRE 1600 NUOVI ALLOGGI ERP ENTRO IL 2008”  
 
 Milano, 27 maggio 2008 - “Entro il 2008 verranno complessivamente assegnati 1. 608 alloggi di Edilizia residenziale pubblica, tra quelli ristrutturati e di risulta”. Lo ha annunciato l’assessore alla Casa Gianni Verga al termine della seduta di Giunta. Nella riunione del 23 maggio l’esecutivo comunale ha infatti approvato una delibera che stabilisce le quote di alloggi di Edilizia residenziale pubblica assegnabili per il 2008, ai sensi del Regolamento regionale del 10 febbraio 2004. Il Regolamento fissa i criteri generali per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di Edilizia residenziale pubblica e prevede differenti quote di riserva da destinare a particolari categorie (forze dell’ordine, corpi speciali e mobilità abitativa). Statistiche Aggiornate Al 31 Dicembre 2007 - Verifiche Di Bando Effettuate: 1250; In assegnazione 631; Domande Escluse 146; Riposizionate 250; In istruttoria 223. Istanze Di Deroga Esaminate: 985; Istanze Di Deroga Sfratto Accolte: 426; Istanze di deroga accolte per morosita’ 130; Istanze di deroga accolte per Finita Locazione 250; Istanze di deroga accolte per altre tipologie 46. Istanze Di Deroga Sfratto Respinte: 350; Istanze di deroga respinte per morosita’ 224; Istanze di deroga respinte per Finita Locaz. 81; Istanze di deroga respinte per altre tipologie 45. Istanze Di Deroga Emergenza: 182; accolte 26; respinte 111; in istruttoria 45. Istanze Di Deroga Ai Requisiti Art. 15 R. R. 1/2004: 27; accolte 2; respinte 25.   Assegnazioni Effettuate Anno 2007 – Totale n. 969 così suddivise: Scorrimento graduatoria di bando 412; Deroga alla graduatoria art. 14 R. R. 1/2004 419; così suddivise: Sfratti 407; Altre condizioni 12. Deroga ai requisiti art. 15 R. R. 1/2004 1; Bando Piano Operativo Regionale (Por) 93; Assegnazioni vecchia normativa 44. .  
   
   
LA REGIONE MARCHE GARANTISCE LE GIOVANI COPPIE CHE ACQUISTANO LA PRIMA CASA  
 
Ancona, 27 maggio 2008 - Un fondo di garanzia per l´acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie con lavoro atipico o precario. La Giunta regionale ha approvato i criteri per la costituzione e la gestione di un fondo in grado di garantire i giovani pecari nei confronti degli Istituti di credito che erogano il mutuo. ´Il problema della casa, per diverse famiglie marchigiane, e` una questione fondamentale, soprattutto per i giovani ´ sottolinea l´assessore regionale all´Edilizia Pubblica, Gianluca Carrabs ´ I giovani, inoltre, sono sempre piu` coinvolti con i temi del precariato nel mondo del lavoro, che determina tipologie contrattuali flessibili e senza garanzia, non dando la possibilita` di progettare il proprio futuro e tanto meno l´acquisto della prima casa. Il Governo regionale, consapevole di questo disagio, ha avviato una strategia in grado di sviluppare un fondo che garantisca i giovani lavoratori precari nei confronti degli Istituti di Credito che erogano il mutuo per l´acquisto della prima casa´. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore Carrabs, ha approvato i criteri attuativi per la costituzione del fondo. Per accedere al fondo stesso, alla data della presentazione della domanda, le giovani coppie devono essere in possesso di un contratto di lavoro atipico, come una collaborazione coordinata continuativa o di progetto, un contratto d´inserimento, formazione e lavoro, intermittente, oppure di tipo apprendistato, un contratto a tempo determinato o una borsa lavoro. I programmi provinciali annuali determinano l´entita` delle risorse destinate al fondo e le modalita`. Sono ammissibili alla garanzia del fondo le operazioni che abbiano l´importo del mutuo non superiore a 150. 000,00 euro e della durata di massimo 25 anni. La garanzia e` concessa agli istituti finanziatori convenzionati nella misura non superiore al 50% dell´importo del mutuo erogato e per un periodo massimo di 5 anni dall´inizio dell´ammortamento, per un mutuo di durata da 1 a 10 anni, di 8 anni, per un mutuo di durata da 11 a 20 anni e di 10 anni, per uno da 21 a 25 anni. ´Il Piano di edilizia residenziale 2006-2008 ´ evidenzia Carrabs - in maniera innovativa promuove sempre piu` formule che favoriscono i giovani, rispecchiando in pieno le istanze della collettivita` marchigiana. Infatti, in primo luogo saranno le giovani coppie a godere dei benefici anche con contratti di lavoro precario. Difatti, il Piano tocca con mano le esigenze dei cittadini che hanno diritto a poter vivere in una propria abitazione´. .  
   
   
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA SOCIALMENTE SOSTENIBILE PRIMO MATTONE PER LA SICUREZZA NELLE AREE RESIDENZIALI A RIVA DEL GARDA IL CONVEGNO DI ITEA SPA E PROVINCIA SULLA VIVIBILITÀ NELL’EDILIZIA PUBBLICA  
 
Trento, 23 maggio 2008 – “Convivere bene nelle case popolari è possibile. La civile convivenza negli insediamenti residenziali pubblici è un valore per il quale tutti, Itea, Enti Locali, Provincia, devono lavorare in sinergia. Le esperienze positive sono molte, anche in Trentino, ma resta un imperativo forte da affrontare: l’integrazione degli immigrati stranieri”. Marta Dalmaso, assessore provinciale alle politiche sociali, ha concluso così, il 23 maggio a Riva del Garda, il convegno “Vivibilità e sicurezza nell’edilizia residenziale pubblica” promosso da Itea Spa e Provincia. Un tema, quello della sicurezza nelle aree abitative urbane, che solo l’enfatizzazione mediatica e politica di questi ultimi mesi fa credere si tratti di un tema “attuale”, di cui si parla perché vi è “un’emergenza”, mentre invece si tratta, come si è scoperto al convegno di oggi, di un tema da sempre presente nelle politiche abitative pubbliche. Non solo in Trentino, anche nel resto d’Italia e in Europa. La novità, semmai, è data dalla necessità di adattare quelle politiche ai profondi cambiamenti demografici e sociali intervenuti in questi anni, compresa la presenza degli immigrati stranieri, che hanno determinato l’urgenza di affrontare la “questione sicurezza” con nuovi strumenti, chiamando a raccolta urbanisti, architetti, psicologi, decisori politici, enti locali, servizi sociali e culturali. Al convegno di Riva del Garda, che ha ospitato in contemporanea anche la riunione del direttivo nazionale di Federcasa, molti erano i rappresentanti e responsabili degli enti e aziende italiane di edilizia pubblica residenziale, curiosi di apprendere “buone pratiche” e indicazioni utili ad affrontare un tema che riguarda tutti i territori, anche quelli, come il Trentino, dove la vivibilità degli insediamenti abitativi non è connotata dall’emergenza. Un convegno per ragionare a mente fredda, per riflettere sul perché e soprattutto sul come agire, sulle azioni da promuovere e sviluppare. Azioni come quelle, ad esempio, messe in campo dalla Provincia autonoma di Trento con le Linee di indirizzo e coordinamento agli enti locali concernenti la politica provinciale della casa nel settore dell’edilizia abitativa pubblica, recentemente approvate dalla Giunta provinciale ed alle quali molti, tra i partecipanti e relatori al convegno, hanno guardato come ad una “buona pratica” alla quale fare riferimento. Gli spunti, in questa direzione, non sono davvero mancati. Il primo lo ha dato la stessa presidente di Itea Spa, Elena Robecchi Defant, illustrando le attività dell’Istituto trentino di edilizia abitativa a favore dei comportamenti e bisogni sociali, definendo la sicurezza come una “sintesi della qualità urbana, architettonica e sociale” e da un concetto di casa quale “cellula di relazioni per umanizzare lo spazio urbano”. Tutti gli interventi al convegno hanno ruotato attorno a questi riferimenti. Esiste infatti una stretta connessione tra abitazione, quartiere, città, territorio. Ogni intervento deve essere pensato in un’ottica sinergica ed integrata, considerando e pianificando per quanto possibile gli effetti sugli altri ambiti in termini urbanistici, sociali, sanitari ed ambientali. Attraverso il regolamento delle affittanze, l’attività ispettiva (quasi 800 nel corso del 2007 gli interventi degli ispettori Itea per problematiche riconducibili a conflitti sociali), azioni di mediazione e controllo, accordi con i Servizi sanitari ma anche con la Guardia di Finanza e progetti innovativi quali ad esempio la coresidenza, Itea è riuscita a far scendere in dieci anni da quasi 400 a 70 le segnalazioni degli inquilini. Tutto ciò, naturalmente, non basta. Per vivere bene nelle “case popolari” occorre innanzitutto che queste siano progettate e costruite in modo “socialmente sostenibile”. Cosa significa? Che devono sì essere confortevoli, con alloggi di spazio adeguato, dotate di sistemi tecnologici tali da garantire il risparmio energetico, ma soprattutto che siano costruite non come “casermoni” anonimi e separati dal contesto urbano di riferimento, che siano accompagnate dalla presenza di servizi comunitari e di aggregazione, da parchi e giardini, attraversate da strade e collegamenti che non siano semplici canali di traffico, dove sia facile orientarsi, che garantiscano il senso di appartenenza degli abitanti e che siano capaci di stimolare una nuova responsabilità individuale e collettiva nei confronti dei luoghi. Un dato, dunque, è emerso chiaro: la prevenzione del crimine e la produzione di condizioni di sicurezza per i cittadini deve entrare nel bagaglio tecnico-culturale di chi pianifica e progetta i nuovi insediamenti abitativi pubblici. Assieme alla consapevolezza che compito dei sistemi di welfare è oggi quello di assolvere una funzione equilibratrice di tutela sociale per le categorie più deboli, che sono le prime a chiedere maggiore sicurezza nei luoghi in cui vivono. .  
   
   
INCONTRO CON I PRESIDENTI ATER FVG  
 
 Trieste, 27 maggio 2008 - L´assessore regionale ai Lavori pubblici Vanni Lenna ha incontrato ieri a Udine i vertici delle cinque Ater del Friuli Venezia Giulia (Pordenone, Trieste, Udine, Gorizia e Alto Friuli). Ai presenti ha illustrato l´intenzione, concordata con la Giunta regionale, di riformare il "sistema casa", operazione che seguirà ad un monitoraggio dell´attuale condizione e ad una raccolta delle indicazioni provenienti dalle Aziende stesse. L´assessore Lenna ha espresso la convinzione di ricollocare le attuali risorse ridefinendole attraverso delle nuove modalità, tenendo conto anche del forte ruolo sociale rappresentato dalle Ater. Su sollecitazione dei vari presidenti ha deciso la momentanea sospensione dell´erogazione degli 11 milioni di euro destinati al fondo sociale delle Aziende, acconsentendo invece a delle anticipazioni dei fondi. I criteri di suddivisione delle risorse del fondo sociale, come attualmente impostate, prevedono una sperequazione in percentuale delle stesse tra le varie Aziende (a Trieste il 57 per cento). Il disequilibrio, evidenziato dagli stessi presidenti, trova fondamento nella legge che regola la materia e che stabilisce i criteri di suddivisione dei fondi sulla base di un regolamento. L´impegno dell´assessore è di rivedere non tanto il regolamento quanto le norme stesse attraverso una modifica di legge ad hoc. Altra tematica di impatto proposto da Lenna riguarda la proposta di creare una graduatoria "sempre aperta" in modo da velocizzare le assegnazioni degli alloggi. L´assessore ha concluso tracciando il profilo dell´Ater del "futuro" ovvero un´azienda che si dovrà concentrare sempre piu´ sul core business tralasciando tutta una serie di attività non strategiche che in questo momento tendono ad appesantire le strutture. Il presidente dell´Ater di Pordenone Sergio Peressutti (presidente di Assoater) ha tracciato una veloce panoramica delle problematiche generali dell´Azienda con l´invito all´assessore a visitare la struttura e puntando su alcuni aspetti di eccellenza dell´Ater di Pordenone: nessuna occupazione e solo il 2 per cento di morosità (il tutto su un patrimonio di 3. 600 alloggi amministrati, 40 dipendenti, 80 alloggi attualmente sfitti ma in manutenzione e quindi di prossima rassegnazione); grande la presenza di extracomunitari nei bandi (negli ultimi tre bandi il 47 per cento di richiesta è rappresentato da extracomunitari). Il presidente dell´Ater di Trieste, Perla Lusa, ha annunciato all´assessore che saranno realizzati 1. 000 nuovi alloggi entro il 2010; altri 1. 000 saranno gli alloggi di risulta assegnati. Ha elogiato anche la grande attenzione e sensibilità del Comune di Trieste al problema casa ed ha elencato i principali numeri dell´azienda da lei guidata: oltre il 50 per cento degli immobili Ater di Trieste sono costruiti prima del 1950; metà degli inquilini dell´Ater appartengono alla fascia "A" (la piu´ bassa). Il canone medio è di 115 euro; 5. 000 sono le famiglie che chiedono di entrare (4. 000 riferite all´ultimo bando del 2007 e mille che possono fare domanda, per legge, anche a bando chiuso per particolari condizioni). Il presidente dell´Ater di Udine, Luciano Aita, ha indicato come a fine 2009 sarà azzerato il numero degli alloggi da recuperare tranne quelli per cui gli interventi sono impossibili in quanto troppo vetusti o in minoranza condominiale. Entro il 2009 tra recuperi e nuove edificazioni saranno consegnati 700 alloggi. Le domande giacenti sono 3. 000, i comuni in cui è presente l´Ater sono circa 90, gli alloggi di proprietà sono 6. 200 (900 gestiti, il canone medio è di 118 euro, quello minimo di 45 euro, i dipendenti sono 105). Ultima richiesta di Aita è stata di "spingere" l´edilizia convenzionata, che può rappresentare il vero motore di sviluppo per il futuro. Il presidente dell´Ater di Gorizia Roberto Grion ha evidenziato il grande sforzo fatto dal Cda da lui guidato per sistemare alcuni problemi, in particolare con il personale e con i contratti di vendita, che erano sospesi. I numeri dell´Ater di Gorizia sono: 4. 500 appartamenti gestiti di cui 4. 100 di proprietà Ater; il 55 per cento sono inquilini di fascia "A". Ha evidenziato il problema della morosità in aumento. Il vicepresidente dell´Ater Alto Friuli, Attilio Iacotti, ha infine sottolineato i costi esorbitanti delle costruzioni in montagna e di conseguenza anche le spese condominiali incidono fortemente. La spesa media si attesta sui 120 euro, metà degli inquilini sono di fascia "A", canone medio di 35 euro e gli alloggi sfitti sono 50, di cui metà in fase di recupero e rassegnazione. .  
   
   
IL MERCATO DEGLI AFFITTI: AUMENTA LA DOMANDA  
 
 Milano, 27 maggio 2008 - L’ufficio Studi Tecnocasa ha analizzato il mercato delle locazioni immobiliari: nel secondo semestre del 2007, a livello nazionale, è stata registrata una crescita dei canoni dello 0. 4% per i bilocali e dello 0. 1% per i trilocali. In questi ultimi sei mesi dell’anno si è riscontrato un aumento della domanda di appartamenti in affitto determinato dalla maggiore difficoltà di accesso al mercato del credito e di conseguenza delle compravendite. Nel secondo semestre del 2007 il mercato delle locazioni segnala, a livello nazionale, una crescita dei canoni dello 0. 4% per i bilocali e dello 0. 1% per i trilocali, con un rallentamento che procede ormai da semestri. Analizzando l’andamento dei canoni nelle grandi città rileviamo una diminuzione complessiva dei valori dello 0. 2% per i bilocali e dello 0. 8% per i trilocali. Il ribasso più sensibile si è registrato a Bologna, dove la variazione dei canoni per i bilocali è stata -2. 2% e quella dei trilocali -1. 6%. A Milano la diminuzione è stata rispettivamente dell’1. 3% e dell’1. 4%. Le uniche città dove non si segnalano cali sono Palermo (+0. 1% per i bilocali e +0. 2% per i trilocali) e Bari (+0. 7% per i bilocali e +1. 3% per i trilocali). In questi ultimi sei mesi dell’anno si è riscontrato un aumento della domanda di appartamenti in affitto determinato dalla maggiore difficoltà di accesso al mercato del credito e di conseguenza delle compravendite. Questo tuttavia non si è tradotto in un rialzo dei canoni di locazione perchè l’offerta presente sul mercato, aumentata negli ultimi anni a seguito della corsa al mattone per investimento, è in grado di far fronte alla maggiore domanda senza creare tensione sui valori. Si è notato, inoltre, l’interesse dei proprietari degli immobili a garantirsi una certa continuità nel rapporto di locazione e per farlo sono disposti a rivedere verso il basso i canoni praticati agli inquilini. Questo per non essere costretti a riaffittare l’abitazione con conseguenti oneri gestionali e per non incorrere nel rischio di avere un immobile sfitto che comporti comunque dei costi di mantenimento. Inoltre sono emersi casi, in più città, in cui i proprietari hanno optato per il contratto di locazione di tipo “concordato”. Continua a registrarsi una maggiore attenzione, da parte dei potenziali locatari, alla qualità dell’immobile che, in questo caso è legata non solo allo stato dell’appartamento ma anche ad altre variabili tra cui la qualità dell’arredamento (se già arredato), la luminosità, la tranquillità e la presenza di servizi in zona. Sono sempre più richiesti gli immobili con riscaldamento autonomo, quelli che abbiano almeno la cucina arredata e la presenza di collegamenti internet ad alta velocità (soprattutto per gli studenti).
Città Bilocale Trilocale
Bari 0. 7% 1. 3%
Bologna -2. 2% -1. 6%
Firenze 0. 6% -0. 3%
Genova 0. 8% -0. 8%
Milano -1. 3% -1. 4%
Napoli -1% -2. 3%
Palermo 0. 1% 0. 2%
Roma -0. 7% -1. 3%
Torino 0. 8% -0. 5%
Verona -0. 1% -0. 9%
A Milano si registra un calo dei valori delle locazioni sui bilocali e sui trilocali (-1. 3% e -1. 4%) sebbene ci siano ancora delle realtà particolarmente positive come Pezzotti-bocconi, Città Studi-grossich e Tolstoj. Le prime due beneficiano della presenza degli universitari che contribuiscono a tenere vivo il mercato. Nella zona Tolstoj è subentrata una maggiore richiesta di immobili in affitto da parte di coloro che hanno deciso di rimandare la compravendita, in attesa di evoluzioni. Tra le aree meno dinamiche ci sono Tito-livio, Padova-crescenzago e Bovisasca. Nella prima hanno agito in contemporanea la presenza di una maggiore offerta di immobili sul mercato e la tendenza, da parte di molti genitori di studenti universitari che si riversavano nella zona ad acquistare casa piuttosto che prenderla in affitto. Negli altri due quartieri la riduzione dei canoni di locazione è stata determinata dalla contrazione della disponibilità di spesa media degli inquilini. Questo ha portato molti proprietari di immobili a rivedere verso il basso le proprie richieste. A Roma, nel secondo semestre dell’anno, si registrano valori negativi (-0. 7% e -1. 3%) abbastanza generalizzati sul territorio. Le realtà positive sono poche e tra queste Tor Vergata Nuova grazie alla vicinanza del “Policlinico” di Tor Vergata, dell’Università, della sede del C. N. R. E di altri uffici. Infatti la maggioranza dei contratti di locazione si stipulano con studenti o con professionisti fuori sede. Motivazioni simili giustificano l’andamento ancora positivo nella zona di Farnesina-ponte Milvio dove molti locatari sono dipendenti della Farnesina. Mercato positivo anche per la zona di Ostia-tor San Michele dove si è registrato un aumento della domanda di immobili in affitto da parte di coloro che temporeggiano prima di acquistare la casa. Si registra anche una discreta presenza di trasfertisti. Tra i quartieri in diminuzione Tomba di Nerone dove i canoni avevano raggiunto livelli troppo elevati per la capacità di spesa dei potenziali affittuari, Casal dè Pazzi dove si è registrata una bassa propensione alla locazione con conseguente diminuzione della domanda, Colli Aniene-verderocca e Lanciani. A Napoli nel secondo semestre del 2007 si registra un ribasso dei canoni di locazione dell’1% e del 2. 3%, rispettivamente sui bilocali e sui trilocali. Tra i quartieri in diminuzione ci sono Antignano dove si è registrata una flessione della richiesta di immobili in affitto dal momento che i potenziali affittuari hanno preferito le aree limitrofe dove le abitazioni hanno caratteristiche qualitative migliori. A questo si deve aggiungere la difficoltà da parte degli inquilini a pagare i canoni di locazione, con la conseguenza che i proprietari hanno pensato di ridurre i canoni. Andamento simile anche per la zona di Capodimonte dove il ribasso è stato determinato dalla difficoltà nei pagamenti da parte degli affittuari. Tale dinamica ha determinato una revisione verso il basso dei canoni richiesti. Ad optare per la locazione sono soprattutto famiglie che prediligono la zona di Colli Aminei-pineta, più residenziale e con tipologie più recenti degli anni ’60-’70. In salita i canoni della zona di Monteoliveto-quartieri Orefici perché aiutati dalla vicinanza delle facoltà universitarie. Lieve rialzo dei canoni di locazione per il quartiere Carlo Iii, in cui sono aumentate le richieste di immobili in locazione, soprattutto da parte di giovani coppie e di stranieri per i quali è diventato più difficile l’accesso al mercato del credito e di conseguenza alla compravendita. .
 
   
   
EDILIZIA POPOLARE, PER I COMUNI SARDI PROROGA AL 20 GIUGNO  
 
 Cagliari, 27 Maggio 2008 - L´assessorato regionale dei Lavori pubblici ha concesso la proroga sino al 20 giugno 2008 del termine per la presentazione delle proposte, da parte dei Comuni interessati, per la localizzazione di interventi di acquisto e recupero - o anche di solo recupero - di alloggi di edilizia popolare da assegnare a canone sociale. Il 21 maggio scorso, infatti, l´Anci Sardegna aveva fatto una richiesta in tal senso giustificandola con la proroga riguardante l´approvazione del bilancio 2008 e del bilancio pluriennale 2008-2010, fissata con decreto ministeriale al 31 maggio 2008, nonché delle difficoltà nelle procedure di acquisizione degli immobili soprattutto da parte dei piccoli Comuni. .