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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Febbraio 2009
PARLAMENTO EUROPEO: AGEVOLARE L´ACCESSO DELLE PMI AI MERCATI MONDIALI  
 
 Bruxelles, 10 febbraio 2009 - Maggiore tutela dalle contraffazioni, marchio d´origine sui beni importati, protezione internazionale di Dop e Igp alimentari, migliore accesso alle procedure d´indagine sul dumping e norme Omc specifiche e semplificate. E´ quanto chiede il Parlamento europeo per promuovere l´internazionalizzazione delle Pmi e favorire competitività, crescita e occupazione. Occorre poi sostenere l´accesso delle Pmi ai mercati esteri, adottare il brevetto Ue e lo statuto della società europea e finanziare l´innovazione. Le Pmi dell´Unione europea, ossia quelle con un numero di dipendenti inferiore a 250 e un fatturato inferiore a 50 milioni di euro, rappresentano 23 milioni di imprese (99% del totale) e 75 milioni di posti di lavoro (70%) nell´Unione. Nell´osservare che oltre il 96% delle Pmi dell´Ue ha meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 10 milioni di euro, il Parlamento ha adottato con 437 voti favorevoli, 77 contrari e 69 astensioni la relazione di Cristiana Muscardini (Uen, It) rilevando che ciò «limita la loro capacità di esportare beni e servizi oltre i confini nazionali, dati gli elevati costi fissi» che questa attività comporta. La conseguenza è che solo l´8% delle Pmi dell´Ue esporta beni al di fuori delle frontiere nazionali mentre circa il 3% di esse considerano prioritaria l´esportazione di beni al di fuori dell´Unione. In proposito, i deputati rilevano che «i mercati aperti e la concorrenza leale rappresentano i migliori strumenti per garantire le opportunità per le Pmi nell´economia globalizzata», anche perché «l´internazionalizzazione genera competitività e crescita, contribuendo all´espansione delle imprese e quindi all´occupazione». La Commissione dovrebbe quindi affrontare in modo esplicito le difficoltà incontrate dalle Pmi nelle esportazioni, precisando con quali strumenti nazionali o europei è possibile aiutare le Pmi a migliorare le loro prestazioni sui mercati mondiali. Una più efficace tutela dei diritti di proprietà intellettuale e marcatura d´origine Il Parlamento sottolinea che le Pmi necessitano di un´efficace tutela dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi) «come prerequisito per lo sviluppo di nuove tecnologie», al fine di consentire loro di intraprendere attività a livello internazionale. Rileva pertanto che l´introduzione di un sistema di Dpi semplice ed efficace «costituisca uno strumento fondamentale per promuovere l´internazionalizzazione delle Pmi». Anche perché la contraffazione colpisce le Pmi «che sono riuscite a creare prodotti di qualità e competitivi», mettendone talora «in pericolo la sopravvivenza». La Commissione e gli Stati membri dovrebbero quindi impegnarsi «con rinnovato vigore» nella prevenzione e nella repressione del fenomeno sia a livello interno sia esterno, attraverso iniziative multilaterali (ad esempio l´accordo Acta) e bilaterali (nuovi accordi di cooperazione economica con i paesi terzi). Dovrebbero anche migliorare il controllo sulle importazioni da parte delle autorità doganali. I deputati, d´altro canto, si rammaricano per la ritardata introduzione del sistema di marcatura d´origine comunitario per alcuni beni provenienti dai paesi extra-europei (quali i tessili e le calzature) ed esprimono preoccupazione «per questa chiara violazione dei diritti dei consumatori dell´Unione europea». Invitano quindi gli Stati membri e la Commissione a accelerare l´entrata in vigore di questa normativa e a mettere in valore l´origine europea di questi prodotti, «vista sovente dai consumatori come garanzia di qualità, di sicurezza e di rispetto di elevati standard produttivi». Dovrebbero inoltre incoraggiare le Pmi affinché si avvalgano di strumenti, come ad esempio i brevetti, per proteggere il loro patrimonio di conoscenze e per difendersi dai fenomeni di copiatura e/o contraffazione. Anche perché, per le Pmi, la protezione dei diritti di brevetto e delle indicazioni geografiche «sono altrettanto se non più importanti della protezione dei marchi e dei diritti d´autore». Indicazioni geografiche dei prodotti alimentari Nell´ambito delle future negoziazioni commerciali multilaterali e bilaterali, il Parlamento chiede di compiere progressi sostanziali affinché si giunga a un quadro internazionale di riferimento «più chiaro ed equilibrato» in materia di indicazioni geografiche per garantire che i prodotti agricoli europei più competitivi e conosciuti «non siano indebitamente penalizzati da pratiche anticoncorrenziali». A tale proposito, sostiene la creazione di un registro multilaterale internazionale delle indicazioni geografiche che permetta alle Pmi di proteggere le proprie denominazioni in modo semplice ed economico. Gli altri membri dell´Omc, d´altra parte, sono invitati a garantire pieno accesso ai prodotti Dop e Igp dell´Unione europea «ritirando . Dal commercio quei prodotti nazionali che usano indebitamente dette denominazioni» e, comunque, ad accordare pieno accesso alle indicazioni geografiche protette e alle denominazioni d´origine protette dell´Ue che erano precedentemente utilizzate o che sono diventate delle denominazioni generiche. Ricorrere più spesso agli strumenti di difesa commerciale Compiacendosi della decisione della Commissione di ritirare le proposte di riforma degli strumenti di difesa commerciale (Tdi), il Parlamento sottolinea che tale sistema «deve continuare a essere una procedura quasi giudiziaria, basata su valutazioni obiettive e fattuali, in modo da consentire prevedibilità e certezza giuridica». In mancanza di norme internazionalmente riconosciute in materia di concorrenza, ritiene che l´attuale sistema europeo di Tdi costituisca «lo strumento migliore per garantire pari condizioni a tutti gli operatori». Inoltre, vista l´importanza dei Tdi, i deputati invitano la Commissione ad accrescere la trasparenza, la prevedibilità e l´accessibilità delle procedure d´indagine in particolare per le Pmi e ad accelerare e semplificare le procedure. Anche perché il sistema serve «a tutelare gli interessi dei produttori e dei dipendenti nei confronti delle difficoltà causate dal dumping o dalle sovvenzioni illegali». La Commissione dovrebbe inoltre fornire un´assistenza mirata alle Pmi in tutte le fasi delle indagini in materia di difesa commerciale e, in tale contesto, occorre migliorare i servizi offerti alle Pmi dall´helpdesk per i Tdi. Norme Omc specifiche e semplificate per le Pmi Il Parlamento insiste sulla necessità che il sistema Omc faccia tenga in maggior conto il ruolo delle Pmi e i loro interessi ed è quindi necessario «un quadro normativo internazionale chiaro e funzionale». Invita pertanto la Commissione a prevedere nell´ambito dei negoziati dell´Omc «regole semplificate specifiche per le Pmi all´interno delle zone di libero scambio, nonché clausole speciali relative alle esigenze delle Pmi». Dovrebbe inoltre favorire la rimozione delle barriere tariffarie e non tariffarie, la promozione del commercio internazionale attraverso idonee misure di semplificazione e l´armonizzazione normativa. Inoltre, per rendere il sistema degli scambi internazionali meno oneroso per le Pmi, i deputati suggeriscono di prendere in considerazione la creazione di un sistema di corti arbitrali internazionali «rapido e poco oneroso che possa permettere alle Pmi di evitare le lungaggini e le difficoltà che un contenzioso con le autorità doganali o commerciali in alcuni paesi terzi comporta». Sostengono inoltre l´adozione di una posizione europea «ferma» nei negoziati sulle procedure relative alla facilitazione commerciale, al fine di ridurre i costi delle procedure doganali, che possono raggiungere anche il 15% del valore dei beni scambiati, attraverso la trasparenza e la semplificazione delle procedure, l´armonizzazione delle norme internazionali, l´efficace registrazione dell´origine dei beni e l´ammodernamento dei controlli doganali. Strategia di accesso ai mercati e agli appalti dei paesi terzi Per i deputati l´accesso delle Pmi ai mercati internazionali «può contribuire a creare nuovi posti di lavoro, a difendere e conferire valore aggiunto a quelli esistenti, a preservare e scambiare il know-how e le specificità dell´Unione europea, nonché a offrire agli Stati membri la garanzia di una crescita economica solida e duratura». Invitano quindi la Commissione e gli Stati membri a migliorare la diffusione delle informazioni relative ai mercati dei paesi terzi, razionalizzando e semplificando il "Market Access Database" e rafforzando i "Market Access Team" creati in seno alle delegazioni della Commissione nei paesi terzi (dotandoli di helpdesk specifici per le Pmi). Il Parlamento sostiene inoltre la creazione, nei mercati chiave di India e Cina, di "European Business Center" che collaborino con le camere di commercio nazionali e con i rappresentanti delle imprese per consentire alle Pmi di trovare partner dotati delle capacità necessarie per accedere a questi mercati locali. Dà anche il suo appoggio ai programmi bilaterali che promuovono l´accesso specifico delle Pmi ai mercati dei paesi terzi, come Al-invest (America latina), Medinvest (Mediterraneo) e Proinvest (Africa). Esprimendo preoccupazione per le persistenti restrizioni esistenti in molti paesi terzi in materia di appalti pubblici, il Parlamento ritiene che l´Unione europea debba intraprendere azioni accorte ed efficaci per garantire pari diritti alle imprese europee, in particolare alle Pmi. Invita pertanto la Commissione a presentare proposte realistiche e costruttive in vista di una futura rinegoziazione e di un rafforzamento dell´accordo sugli appalti pubblici dell´Omc. "Small Business Act" europeo e innovazione Il Parlamento si compiace dell´iniziativa della Commissione relativa allo "Small Business Act" «quale occasione importante per adattare in maniera efficace tutte le politiche dell´Unione europea alle Pmi» e ritiene che l´internazionalizzazione delle Pmi - obiettivo primario della politica commerciale - debba costituirne «una pietra angolare». Invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a incentivare la creazione di consorzi di servizi destinati a supportare le Pmi nel processo di internazionalizzazione. I deputati vedono anche con favore l´aggiornamento dei programmi che permettono alle Pmi di accedere a finanziamenti per uno sviluppo internazionale, rammentando la necessità di adottare quanto prima il brevetto unico europeo e lo statuto della società europea. Ritengono inoltre che il sostegno politico e finanziario finalizzato all´innovazione dei prodotti e dei processi, il miglioramento dell´accesso ai finanziamenti e degli aspetti fiscali, la cooperazione nel campo della ricerca e il trasferimento tecnologico «siano fattori fondamentali per incrementare la produttività delle Pmi». Esortano poi una più intensa cooperazione tra le Pmi e le università allo scopo di migliorare la ricerca e l´innovazione e chiedono alla Commissione di prendere in considerazione la creazione di un programma speciale di scambi a livello di Unione europea per i giovani imprenditori. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: IMMIGRAZIONE: CHIUDERE I CENTRI D´ACCOGLIENZA NON ADEGUATI  
 
Bruxelles, 9 febbraio 2009 - Dalle visite realizzate in alcuni centri d´accoglienza sono emerse condizioni di ritenzione intollerabili dal punto di vista igienico, della promiscuità e delle strutture. Il Parlamento sollecita quindi la chiusura di tutti i centri che non soddisfano le norme vigenti. Chiede anche ai governi di stilare una relazione annuale e di istituire un mediatore nazionale dei centri. Auspica poi un sistema d´ispezione permanente e uno strumento di solidarietà per i paesi con maggiori flussi migratori. Tra il 2005 e il 2008 delle delegazioni della commissione per le libertà civili hanno visitato alcuni centri di permanenza temporanea in Italia (Lampedusa), Spagna (Ceuta e Melilla e Isole Canarie), Francia (Parigi), Malta, Grecia, Belgio, Regno Unito, Paesi Bassi, Polonia, Danimarca e Cipro. Approvando con 487 voti favorevoli, 39 contrari e 45 astensioni la relazione di Martine Roure (Pse, Fr), il Parlamento ricorda anzitutto che i diritti fondamentali, quali il diritto a una vita dignitosa, la tutela della vita familiare, l’accesso alle cure sanitarie e il diritto d’appello «devono essere costantemente garantiti». Deplora quindi che alcune visite effettuate «abbiano dimostrato che le direttive vigenti erano ancora male applicate o non erano applicate da alcuni Stati membri». Infatti, in taluni casi, senza citare quali, i deputati hanno constatato che le condizioni di ritenzione «erano intollerabili dal punto di vista igienico, della promiscuità, delle strutture disponibili» e che le persone trattenute «non erano sistematicamente informate della loro detenzione amministrativa, dei loro diritti e dello stato di avanzamento dei loro dossier». Chiede quindi alla Commissione di adottare le misure necessarie per garantire la trasposizione e il rispetto delle direttive e che «siano chiusi al più presto tutti i centri che non soddisfano alle norme vigenti». Il Parlamento invita inoltre gli Stati membri a pubblicare una relazione annuale in merito al numero, alla collocazione, a numero di persone trattenute e al funzionamento dei centri di ritenzione chiusi. E li sollecita a garantire un controllo periodico di tali centri e delle condizioni in cui sono trattenute le persone al loro interno istituendo la figura di un mediatore nazionale responsabile dei centri di ritenzione. Li invita poi a migliorare i contatti con il mondo esterno, anche permettendo visite regolari, estendendo l´accesso al telefono e generalizzando a talune condizioni l´accesso gratuito a Internet e ai mezzi d´informazione di massa in tutti i centri. Chiede inoltre alla Commissione di istituire, in cooperazione con il Parlamento europeo, un sistema di visite e di ispezioni permanente. I deputati invitano poi gli Stati membri a dare prova di una maggiore solidarietà con i paesi che sono maggiormente confrontati con le sfide dell´immigrazione. Una solidarietà, è precisato, «che non sia solo tecnica e/o finanziaria». In proposito, chiedono alla Commissione di studiare la possibilità di proporre uno strumento europeo di solidarietà inteso ad alleggerire l´onere degli Stati membri con frontiere esterne che ricevono un elevato numero di rifugiati. Tale strumento dovrà essere «fondato sul principio del rispetto dei desideri dei richiedenti asilo che garantisca loro un elevato livello di protezione». Accogliendo con favore la proposta di rifusione della direttiva 2003/9 che ha l’obiettivo di garantire standard più elevati in materia di accoglienza per i richiedenti asilo e di consentire una maggiore armonizzazione delle disposizioni nazionali in materia di condizioni di accoglienza, i deputati plaudono all´idea di estendere il campo di applicazione della direttiva alla tutela sussidiaria al fine di garantire che lo stesso livello di diritti sia applicato a tutte le forme di protezione internazionale. I principali problemi riscontrati, in dettaglio Il Parlamento deplora che la capacità dei centri di accoglienza aperti da taluni Stati membri «sia scarsa e non sembri soddisfare i bisogni dei migranti» e chiede che l´accoglienza dei richiedenti asilo sia effettuata in via prioritaria «in centri di accoglienza aperti piuttosto che in unità chiuse», sull´esempio di quelli già esistenti in taluni Stati membri. Deplora inoltre che gli Stati membri ricorrono sempre più alla detenzione amministrativa, sottolineando che questa «deve essere una misura di ultima istanza per il periodo più breve possibile e soltanto nei casi in cui non sia possibile applicare misure meno coercitive e sulla base di una valutazione individuale di ciascun caso». Nel ricordare poi l´obbligo di garantire l´accesso alle procedure relative alla domanda di asilo, ritiene necessario giungere ad un «giusto equilibrio» tra rapidità delle procedure, assorbimento dell´arretrato e giusto trattamento di ogni singolo caso, in particolare per le procedure accelerate. A questo proposito, i deputati osservano che l´informazione sulle procedure, in gran parte scritta e con termine molto brevi, può rappresentare «un ostacolo all´esercizio effettivo» dei diritti dei richiedenti asilo. Chiedono pertanto di mettere loro a disposizione opuscoli illustrativi di tutti i loro diritti nelle principali lingue internazionali. Esortano poi gli Stati membri a garantire un servizio di interpretazione «pubblico e gratuito», se necessario per telefono o Internet, vista la mancanza osservata in alcuni dei centri visitati. Incoraggiano quindi gli Stati membri ad avvalersi dell´assistenza finanziaria del Fondo europeo per i rifugiati per migliorare l´accesso all´informazione. Il Parlamento deplora poi che l´accesso all´assistenza giuridica gratuita per i richiedenti asilo e gli immigrati irregolari detenuti «sembri ristretta e si limiti talvolta ad un elenco di nomi di avvocati, col risultato che le persone che non dispongono dei mezzi finanziari adeguati restano prive di assistenza». Pur compiacendosi del lavoro realizzato dalla Ong in questo campo, ritiene che esse non possono sostituirsi alle responsabilità degli Stati che sono quindi esortati a garantire l’accesso a un’assistenza e/o a una rappresentanza giuridica gratuita qualora il richiedente asilo non possa sostenerne i relativi costi. Sull´accesso alle cure sanitarie, i deputati deplorano che «nella maggioranza dei centri di ritenzione visitati», i richiedenti asilo e i migranti «si lamentino sistematicamente dell´insufficienza e dell´inadeguatezza delle cure mediche, delle difficoltà di consultare i medici o di comunicare con loro, della mancanza di cure specifiche (in particolare per le donne incinte e le vittime di torture) e di medicinali appropriati». Chiedono quindi agli Stati membri di estendere la copertura medica attualmente offerta ai richiedenti asilo e ai migranti «affinché non resti limitata alle cure di emergenza» nonché di garantire un sostegno psicologico e cure psichiatriche. Per quanto riguarda i minori, il Parlamento esorta gli Stati membri a istituire organismi indipendenti incaricati ufficialmente di monitorare gli standard e le condizioni nei centri di ritenzione chiusi nonché di attuare un sistema ufficiale di controllo. Più in generale, chiede che la ritenzione dei minori «sia vietata in linea di principio» e che il ricorso alla ritenzione dei minori con i loro genitori «abbia carattere eccezionale e miri a garantire l´interesse superiore del fanciullo». In ogni caso, gli Stati membri devono garantire ai minori il diritto all´istruzione e allo svago. Per ogni minore non accompagnato andrebbe nominato un tutore legale indipendente che provveda alla sua protezione. I deputati chiedono poi alla Commissione e agli Stati membri di istituire un meccanismo armonizzato ed affidabile di identificazione dei minori non accompagnati nonché regole comuni concernenti gli accertamenti di età. .  
   
   
CONFERENZA SU "CAMBIAMENTO ECONOMICO, INUGUAGLIANZA E INCLUSIONE SOCIALE IN EUROPA",  
 
Bruxelles, 10 febbraio 2009 - Il 18 febbraio si terrà a Bruxelles (Belgio) una conferenza politica su "Cambiamento economico, inuguaglianza e inclusione sociale in Europa". L´evento è organizzato dai progetti Equalsoc ("Economic change, quality of life and social cohesion") e Lower3 ("The insecure perspectives of the low skilled in the knowledge society"), congiuntamente alle direzioni generali della Ricerca e dell´Occupazione. Obiettivo della conferenza è di indagare e discutere la relazione tra crescita, inuguaglianza economica e inclusione sociale in Europa da parte di ricercatori e responsabili delle politiche a livello nazionale e europeo. Si cercherà di fornire una risposta alle seguenti domande: Cosa sappiamo sugli ultimi sviluppi per quanto riguarda il divario economico e sociale in europa? Quali sono le condizioni affinché la crescita e l´inuguaglianza economica possano stimolarsi reciprocamente? Cosa riusciamo a dedurre dal rapporto tra economia della conoscenza, globalizzazione e divario delle retribuzioni negli Stati membri? In che modo il divario delle retribuzioni e la povertà relativa sono un deterrente per l´inclusione sociale? La riorganizzazione può andare di pari passo con un forte impegno occupazionale? Si può parlare di europeizzazione dell´inuguaglianza? . .  
   
   
“DOPO GAZA…”:  
 
Milano, 10 febbraio 2009 – Di seguito alcuni temi sui prossimi incontri promossi dall´Ispi nell´ambito del ciclo “Dopo Gaza…”: “Obama e il Medio Oriente” (10 febbraio, ore 18. 00); “Israele dopo il voto” (12 febbraio, ore 18. 00). Segreteria Ispi (tel. 02 86 93 053, e-mail: ispi. Eventi@ispionline. It, sito: www. Ispionline. It . .  
   
   
AZIENDE SLOVENE, LICENZIAMENTI CAUSA CRISI  
 
Lubiana, 10 febbraio 2009 - Alcune aziende slovene hanno già annunciato ulteriori licenziamenti, altre si affidano a riduzioni d´orario di lavoro inferiori per evitarne il ricorso in tempo di crisi, informa il sito internet del Governo sloveno. Iskra Avtoelektrica, azienda produttrice di componenti elettroniche, ha già osservato una diminuzione del 30 per cento negli ordinativi e sta prendendo in considerazione di passare ad una settimana lavorativa di 36 ore; l´azienda ha anche deciso di non confermare i contratti di lavoro a tempo determinato per 250 lavoratori in dicembre, e per ulteriori 80 in gennaio. Anche la Unior, azienda di Zrece, gradualmente accorcerà la settimana lavorativa a 36 ore in tutti i dipartimenti, e quattro aziende corr elate nel gruppo chimico Helios hanno deciso di introdurre una settimana lavorativa di 36 ore per tre mesi. La Svea, invece, licenzierà 34 lavoratori in febbraio e marzo, oltre a non confermare i contratti a tempo determinato di 10 lavoratori e ad averne già licenziati 5 in gennaio. .  
   
   
AUSTRIA, PREVISIONI WIFO SU CRESCITA 2009  
 
Vienna, 10 febbraio 2009 - Secondo recenti previsioni dell´Istituto austriaco di ricerca economica Wifo, l´attuale crisi finanziaria internazionale avrà ripercussioni negative sulla crescita economica del Paese e sulla disoccupazione non solo nel breve, ma anche nel medio termine. Il Wifo calcola che nel periodo 2009-13 l´economia reale crescerà annualmente del solo 1,3 per cento (rispetto al 2,7 per cento registrato nel quinquennio precedente). Aggiunge l´Ice che, mentre l´inflazione rimarrà sostanzialmente sotto controllo (mediamente attorno all´1,6 per cento), la disoccupazione si trasformerà nuovamente in un problema di centrale importanza per l´economia e le politiche del mercato del lavoro: in singoli anni il Wifo si attende, calcolandoli su parametri propri che sono diversi da quelli applicati da Eurostat, picchi di disoccupazione fino al 7 per cento. .  
   
   
DA ITALIA 30 MILIONI PER PMI ALBANESI  
 
Tirana, 10 febbraio 2009 - L´italia stanzierà 30 milioni di euro a favore di piccole e medie imprese albanesi. Il credito è parte di un programma elaborato dal Governo albanese e quello italiano ed è diviso in tre parti: 25 milioni di euro, credito per le Pmi; 2,5 milioni di euro credito per la creazione del fondo di garanzia e 1,7 milioni di euro per assistenza tecnica. Il credito italiano sarà erogato da 5 banche albanesi mentre le imprese che ne beneficeranno sono operanti in vari settori dell´economia. .  
   
   
VEGAS: DISPONIBILI A CONSENTIRE INCREMENTI DI SPESA PER I COMUNI VIRTUOSI  
 
Roma, 10 febbraio 2009 - Il Sottosegretario di Stato all´Economia e alle Finanze, Giuseppe Vegas, ha dichiarato di prendere atto che il Consiglio dell´Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, con il senso di responsabilità che caratterizza i comuni, si è fatto carico della situazione generale del Paese e ha riconosciuto che il patto di stabilità interno costituisce un valore da preservare. Considerato che la recente circolare della Ragioneria Generale dello Stato sul patto stesso non poteva che ricalcare quanto stabilito dalla legge, il Governo è disponibile a considerare in tempi brevi, in attuazione dell´impegno richiesto dal Parlamento, le eventuali modifiche normative necessarie per consentire agli enti locali virtuosi di incrementare la spesa per investimenti, con riferimento, tra l´altro, all´utilizzazione delle risorse derivanti da dismissioni immobiliari. .  
   
   
PORTAVOCE TESORO: NESSUN RIFERIMENTO A CASI SPECIFICI DI SALVATAGGIO  
 
Roma, 10 febbraio 2009 - Durante la conferenza stampa del 6 febbraio il Ministro Tremonti ha analizzato la dinamica incrementale dei debiti pubblici europei. Ha fatto notare che la maggior parte degli incrementi è stata utilizzata per intervenire sul capitale delle banche. Ha aggiunto che ad oggi i salvataggi bancari in Europa sono stati più di trenta e che per operazioni di questo tipo viene buono ogni week-end. E´ stato così negli ultimi mesi. In questi termini è da escludere che il Ministro abbia fatto riferimento a casi specifici prossimi venturi. Se ne avesse avuto effettiva notizia, tutto avrebbe fatto tranne che parlarne in una conferenza stampa. .  
   
   
AUTORIZZAZIONE ALLA FONDAZIONE CARIVERONA SULL´OPERAZIONE UNICREDIT  
 
Roma, 10 febbraio 2009 - In relazione alle notizie di stampa del 5 febbraio, secondo cui la Fondazione Cariverona sarebbe in attesa del rilascio dell´autorizzazione alla sottoscrizione degli strumenti di patrimonializzazione emessi da Unicredit S. P. A. , il Ministero dell´economia e delle finanze comunica che, fino a questo momento, la Fondazione si è limitata ad avvertire il Ministro che la decisione sulla citata sottoscrizione sarà sottoposta ai propri organi. Si deve in specie rilevare che il provvedimento di competenza del Ministero potrà essere emesso solo dopo che gli organi della Fondazione avranno adottato le citate deliberazioni. Deliberazioni queste che sono infatti i soli atti su cui la legge prevede l´autorizzazione ministeriale. Si aggiunge che la procedura autorizzativa relativa alla sottoscrizione dei medesimi strumenti di patrimonializzazione si è già conclusa, con esito positivo, per le Fondazioni che hanno provveduto a comunicare le proprie formali deliberazioni di adesione all´operazione di ricapitalizzazione di Unicredit S. P. A. (Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e Fondazione Banco di Sicilia). .  
   
   
EMISSIONE BOT FEBBRAIO 2009  
 
Roma, 10 febbraio 2009 - Il Mef ha disposto un´emissione, con regolamento 16 febbraio 2009, da effettuarsi tramite asta il giorno 11 febbraio 2009, di 12. 000 milioni di euro di Bot così ripartiti:
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Trimestrali 4. 500 15. 05. 2009 88
Annuali 7. 500 15. 02. 2010 364
il Mef comunica inoltre che, a partire da tale emissione, è istituito per le aste dei Bot annuali il collocamento supplementare riservato agli operatori "Specialisti in titoli di Stato", così come già previsto per le emissioni dei titoli semestrali. E´ da tener presente che il 16 febbraio 2009 vengono a scadere Bot per 12. 000 milioni di euro (4. 500 milioni di euro trimestrali e 7. 500 milioni di euro annuali). I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1. 500. 000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 11 febbraio 2009 con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot annuali, previsto in via automatica per il giorno 12 febbraio 2009. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al prezzo medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 12 febbraio 2009. La circolazione dei Bot al 30 gennaio 2009 era pari a 159. 852,666 milioni di euro, di cui 2. 500 milioni di euro a 119 giorni, 14. 500 milioni di euro trimestrali, 63. 196 milioni di euro semestrali e 79. 656,666 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI BTP FEBBRAIO 2009  
 
Roma, 10 febbraio 2009 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 13 febbraio 2009, con regolamento 17 febbraio 2009, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 15 dicembre 2008; terza tranche scadenza : 15 dicembre 2013 - tasso d´interesse annuo lordo : 3,75% - decorrenza : 1º febbraio 2008; ottava tranche - scadenza : 1º agosto 2023 - tasso d´interesse annuo lordo : 4,75%. Il meccanismo di collocamento utilizzato per i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. Inoltre il Mef comunica che verrà disposta, sempre per il giorno 13 febbraio 2009, con regolamento 17 febbraio 2009, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti non più in corso di emissione: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 1º febbraio 2006; quattordicesima tranche - scadenza : 1º agosto 2021 - tasso d´interesse annuo lordo : 3,75% - decorrenza : 1º novembre 1998; trentaquattresima tranche - scadenza : 1º novembre 2029 - tasso d´interesse annuo lordo : 5,25% - Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione riferito complessivamente ai due prestiti menzionati. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i Btp 3,75% 15. 12. 2008/2013 - 0,40% per i Btp 4,75% 1º. 2. 2008/1º. 8. 2023 - 0,40% per i Btp 3,75% 1º. 2. 2006/1º. 8. 2021 - 0,40% per i Btp 5,25% 1º. 11. 1998/2029 Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp scad. 15/12/2013 Btp scad. 1º/8/2023 Btp scad. 1º/8/2021 Btp scad. 1º/11/2029
Prenotazione da parte del pubblico entro il 12 febbraio 2009 12 febbraio 2009 12 febbraio 2009 12 febbraio 2009
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 13 febbraio 2009 13 febbraio 2009 13 febbraio 2009 13 febbraio 2009
Regolamento sottoscrizioni 17 febbraio 2009 17 febbraio 2009 17 febbraio 2009 17 febbraio 2009
Dietimi d´interesse da corrispondere 64 16 16 108
gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per ogni emissione, per un importo massimo non superiore al 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. .
 
   
   
MEDIOBANCA: SOTTOSCRIZIONE OBBLIGAZIONI CASHES DI UNICREDIT  
 
Milano, 10 Febbraio 2009 Con riferimento alla sottoscrizione dell´obbligazioni Cashes di Unicredit, Mediobanca rende noto che l´esecuzione dell´operazione resta integralmente confermata nella misura di originari massimi 3 miliardi di euro. In data 8 febbraio Mediobanca ha infatti ricevuto da parte di investitori istituzionali impegni di sottoscrizione di Cashes in sostituzione di quelli non sottoscritti dalla Fondazione Cariverona. .  
   
   
ANIMA SGR: RACCOLTA NETTA DI –62,9 MILIONI DI EURO A GENNAIO PATRIMONIO GESTITO A 6.192,1 MILIONI DI EURO A FINE GENNAIO  
 
Milano, 10 febbraio 2009 – Anima ha registrato nel mese di gennaio 2009 una raccolta netta totale (fondi di diritto italiano, Anima Sicav, Anima Orizzonti) di –62,9 milioni di euro. Il patrimonio totale ammonta a fine gennaio a 6. 192,1 milioni di euro, rispetto a 6. 247,1 milioni a fine 2008. Al netto delle duplicazioni (rappresentate dal fondo Anima Orizzonti, che investe in fondi Anima), il patrimonio totale è pari a 6. 152,9 milioni di euro. La tabella 1 indica il patrimonio e la raccolta netta di gennaio dei prodotti Anima, divisi per tipologia.
Tabella 1: Patrimonio e raccolta netta nel mese di gennaio, per linea di prodotto
Linea di prodotto Numero fondi Nav* Raccolta netta*
Fondi comuni di diritto italiano 11 6. 052,6 -65,6
Anima Sicav 6 100,3 0,0
Fondo pensione aperto Anima Orizzonti 4 39,2 2,8
Totale 21 6. 192,1 -62,9
Fonte: Anima. * Dati in milioni di euro. Fondi di diritto italiano I fondi Anima di diritto italiano hanno registrato nel mese di gennaio 2009 una raccolta netta di -65,6 milioni di euro. A fine gennaio il patrimonio netto dei fondi comuni di diritto italiano di Anima ammonta a 6. 052,6 milioni di euro, rispetto a 6. 111,0 milioni di euro a fine 2008. La tabella 2 indica il patrimonio e la raccolta netta di gennaio dei singoli fondi di diritto italiano.
Tabella 2: Patrimonio e raccolta netta nel mese di gennaio; fondi Anima di diritto italiano
Nav* Raccolta netta* Tipo di fondo
Anima Fondattivo 417,2 -5,2 Flessibile
Anima Fondo Trading 538,6 -0,3 Azionario
Anima America 89,1 -1,0 Azionario
Anima Europa 373,8 -2,2 Azionario
Anima Asia 182,4 -0,4 Azionario
Anima Emerging Markets 111,2 1,7 Azionario
Anima Fondimpiego 304,3 -6,3 Obbligazionario
Anima Convertibile 46,0 -0,4 Obbligazionario
Anima Obbligazionario Euro 789,9 -27,6 Obbligazionario
Anima Liquidità 2. 446,5 -6,5 Liquidità
Fondo Liquidità 753,7 -17,6 Liquidità
Totale 6. 052,6 -65,6
fonte: Anima. * Dati in milioni di euro. Anima Sicav Anima Sicav ha registrato in gennaio una raccolta netta pari a zero milioni di euro. Il patrimonio netto di Anima Sicav ammonta, a fine gennaio, a 100,3 milioni di euro rispetto a 99,1 milioni di euro di fine 2008. Anima Orizzonti Anima Orizzonti ha registrato in gennaio una raccolta netta di +2,8 milioni di euro. Il patrimonio in gestione a fine gennaio è di 39,2 milioni di euro, rispetto ai 37,0 milioni di euro di fine 2008. Segnaliamo che il dato corretto del patrimonio gestito totale alla fine di dicembre 2008 è di €6. 247,1 milioni e non di €6. 250,1 milioni, come originariamente riportato. Commento ai dati “Gennaio ha mostrato un’ulteriore forte frenata dei deflussi netti, passati da -189 milioni di euro a dicembre 2008 a -63”, commenta Alberto Foà, amministratore delegato di Anima Sgr; “mantiene poi un buon passo il fondo pensione Anima Orizzonti, con una raccolta netta di 2,8 milioni di euro a gennaio”. .
 
   
   
PRESTITI GARANTITI PER LE AZIENDE, IN BANCA DAL 12 FEBBRAIO SCRITTO IL REGOLAMENTO. LE BANCHE HANNO GIÀ FIRMATO LE CONVENZIONI LA REGIONE TOSCANA PRONTA A ´COPRIRE´ FINANZIAMENTI PER ALMENO 480 MILIONI  
 
Firenze, 10 febbraio 2009 - I regolamenti sono stati approvati, le convenzioni con le banche sono state firmate nei giorni scorsi e dal 12 febbraio le imprese potranno così iniziare ad utilizzare i fondi - 48 milioni di euro - che la Regione Toscana ha messo a disposizione di Fidi, la finanziaria dell´ente, per garantire almeno 480 milioni di finanziamenti. La crisi morde, anche in Toscana, e la Regione risponde mettendo a disposizione garanzie completamente gratuite per le imprese, capaci di coprire fino all´80 per cento di prestiti destinati a nuovi investimenti ma utilizzabili, in parte, anche per consolidare i debiti a breve di aziende in difficoltà ma ancora vitali. L´annuncio del piano anticrisi per venire in soccorso delle aziende e limitare la stretta creditizia era stato annunciato ad ottobre, durante la giunta programmatica che si era svolta a Livorno. Erano seguite riunioni tecniche ed incontri con gli istituti finanziari. A metà gennaio è stato approvato il regolamento, illustrato nei giorni scorsi alle associazioni di categoria dagli assessori alle attività produttive Ambrogio Brenna e al bilancio Giuseppe Bertolucci. Ed ora tutto è pronto per partire. Le aziende devono solo andare in banca e chiedere di poter utilizzare la garanzie messe a disposizione dalla Regione. Prestiti più facili - Le risorse messe in campo per le imprese sono pari a 48,5 milioni: 15,5 (di cui 1,5 di Fidi) serviranno per le le aziende in cerca di un finanziamento perché a c orto di liquidità mentre 33 milioni, che arrivano da Bruxelles, sono destinati a coprire i nuovi investimenti. Complessivamente con 48 milioni potranno essere garantiti almeno 480 milioni di euro di finanziamenti erogati dalle banche. Delle risorse stanziati poco più di venti (10,2 sul primo fondo ed altri 10 sul secondo) saranno disponibili entro la fine di febbraio, appena la Regione avrà approvato la prima variazione di bilancio per l´anno in corso. Questo significa che subito potranno essere garantiti prestiti ed operazioni di leasing per almeno 200 milioni. Quello che manca sarà messo a disposizione successivamente. Per il fondo destinato al consolidamento del debito a breve gli ultimi 5,3 milioni saranno nelle casse di Fidi al più tardi a marzo del prossimo anno. Per il fondo che dovrà garantire prestiti per nuovi investimenti i 23 milioni che rimangono, risorse tutte europee, saranno disponibili dal 2010 al 2013. Tassi contenuti - Assieme alle garanzie, gratuite, la Regione è riuscita a contenere anche i tassi che saranno praticati dalle banche. A dicembre ha sottoscritto infatti un protocollo d´intesa con gli istituti bancari che fissa gli spread massimi, ovvero i margini discrezionali che si sommano al tasso Euribor o Eurirs a seconda che si tratti di prestiti a tasso fisso o variabile. Sul suo rispetto vigilerà un osservatorio regionale. L´accordo è stato finora firmato da 22 istituti che hanno sportelli in Toscana, oltre alla Federazione delle Banche di credito cooperativo che ricomprende a sua volta circa altre quaranta banche. Le aziende potranno rivolgersi ad uno qualsiasi di questi istituti. Rispetto ai firmatari del precedente protocollo con la Regione, manca per il momento solo Unicredit. .  
   
   
TRASPARENZA NEI RAPPORTI CON IL SISTEMA BANCARIO  
 
Cuneo, 10 febbraio 2009 - Presso il Salone d’Onore della Camera di Commercio, il workshop dal titolo “Trasparenza, chiarezza e fiducia nei rapporti con il sistema bancario. Il rapporto con le banche nella gestione finanziaria dell’impresa”, realizzato in collaborazione con il Consorzio Pattichiari . L’evento, che rientra nell’ambito dell’accordo sottoscritto con nove Camere di Commercio presenti sul territorio nazionale, è stato voluto per promuovere l’importanza dell’educazione finanziaria, asset fondamentale per lo sviluppo delle Piccole e Medie Imprese, e la divulgazione di nozioni di economia e finanza nel settore dello Small business. La sessione formativa, dedicata alle Piccole e Medie Imprese con l’obiettivo di promuovere la cultura economica, ha preso il via, dopo i saluti introduttivi, con la presentazione del Consorzio Pattichiari e degli strumenti messi a disposizione per semplificare e velocizzare la relazione banca/impresa. Molteplici le iniziative Pattichiari, di specifico interesse per le Pmi ed illustrate da Sergio Valentini del Consorzio Pattichiari. Esse fanno riferimento all’area del credito e dei servizi: “Tempi medi di risposta sul credito”, ad esempio consente di conoscere e confrontare i tempi medi di risposta delle banche alle richieste di credito; “Criteri generali di valutazione della capacità di credito”, permette agli imprenditori di conoscere i criteri bancari di valutazione delle richieste di credito, permettendo loro anche un’auto-diagnosi di “finanziabilità”, ossia valutare la propria compatibilità economico-finanziaria rispetto alle scelte di finanziamento. Infine, l’iniziativa “Conti correnti a confronto” consente, attraverso una scheda “standard” comparativa arricchita di recente di un indicatore sintetico di prezzo, di confrontare contenuti e costi dei prodotti di conto corrente rivolti alla clientela retail. Informazioni chiare, comparabili e personalizzate per fare la scelta migliore in pochi minuti. “Un’opportunità estremamente importante per la Granda - ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente della Camera di Commercio di Cuneo - specificamente caratterizzata da realtà produttive medie e piccole”. “Del resto - ha proseguito il Presidente - la collaborazione con il Consorzio Pattichiari permette alla Camera di Commercio di Cuneo di svolgere in modo più incisivo un ruolo di informazione e formazione in materia creditizia a beneficio degli attori del nostro particolare assetto produttivo, favorendo, attraverso il dialogo e la trasparenza fra sistema bancario ed imprenditoria, una maggiore competitività delle imprese”. .  
   
   
GRUPPO VENETO BANCA: ATHOS VARUSIO ALLA DIREZIONE CENTRALE MERCATO ESTERO  
 
Montebelluna, 10 febbraio 2009 -  Veneto Banca Holding, società a capo del Gruppo Veneto Banca, rafforza il suo organico direzionale nominando Athos Varusio responsabile della direzione centrale mercato estero. Varusio, nato a Roma nel 1949, ha iniziato il suo percorso professionale nel 1970 al Credito Italiano; è entrato in Veneto Banca nel 1989, dove ha assunto posizioni di crescente responsabilità; ultime, in ordine di tempo, quella di Responsabile Commerciale di Area, Responsabile della Direzione Commerciale, Responsabile della Direzione Centrale Canali Innovativi. Dal 2003 al 2007 è stato Direttore Generale di Banca Italo Romena, partecipata del Gruppo Veneto Banca, ricoprendo anche la carica di Amministratore Delegato di Italo Romena Leasing Ifn S. A. A inizi 2007 Varusio ha ricevuto l’onorificenza dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, nel grado di Commendatore, per l’attività svolta in Romania, non solo sotto il profilo commerciale ma anche sotto il profilo solidaristico e sociale. Dal 2007 a oggi è stato Direttore Generale Banca di Bergamo. “Il mercato dell’est Europa per il nostro Gruppo è sicuramente una realtà importante che in questi anni ci ha premiato –dichiara Vincenzo Consoli, Amministratore delegato di Veneto Banca Holding - Sono i numeri a parlare per noi e attraverso Bir in Romania, Eximbank in Repubblica Moldova, Veneto Banka in Croazia e Bis (Banca Italiana di Sviluppo) in Albania a dicembre 2008 contiamo 57 filiali aperte per un totale di 93. 109 clienti. L’esperienza maturata da Varusio in Banca Italo Romena unita alle sue comprovate capacità manageriali ci da la possibilità d’iniziare questo 2009 con i migliori auspici”. .  
   
   
BOLZANO: VARATO IL BILANCIO 2009: UN MILIARDO IN INVESTIMENTI  
 
Bolzano, 10 febbraio 2009 - La Giunta ha definitivamente approvato lo schema del bilancio provinciale 2009, che passa ora all’esame del Consiglio provinciale. Il documento contabile si attesta sui 5,424 miliardi di euro (110 milioni più del bilancio iniziale 2008) e prevede investimenti per quasi un miliardo di euro. La Giunta provinciale ha inserito due nuovi articoli nel testo della legge finanziaria collegata al bilancio e già delineata nella seduta di lunedì scorso. Le novitá riguardano l´ippodromo di Maia a Merano e l´Ente musei provinciali. Nel primo caso, "per poter dare inizio ai necessari lavori di risanamento della struttura - ha detto Durnwalder - viene inserito in Finanziaria un articolo che autorizza il Comune di Merano ad un prefinanziamento attingendo al fondo di rotazione previsto per i Comuni. " Questa anticipazione consente appunto di partire con gli interventi di ristrutturazione in attesa che le prime somme già impegnate da Ministero e Unire (circa 5,6 milioni €) vengano effettivamente corrisposte. Il programma triennale, come noto, è frutto di un´intesa tra Ministero, Provincia, Comune di Merano e Unire che prevede un finanziamento di 25 milioni € (10 da Roma, il resto a livello locale) per ammodernare l´ippodromo di Maia. Il secondo articolo in finanziaria riguarda lo scioglimento dell´Ente provinciale musei, che dal primo gennaio 2010 viene sostituito da un´Agenzia speciale della Provincia - su modello di quella per i bacini montani - incardinata nell´Assessorato alla Cultura e ai beni culturali. "L´attuale Cda resta in carica per tutto il 2009 - ha sottolineato Durnwalder - e la futura azienda speciale provinciale favorirà ulteriori risparmi e uno snelliumento della gestione e dell´amministrazione dei diversi musei provinciali. " Resta autonomo il Museo storico-culturale di Castel Tirolo. La futura Azienda musei provinciali potrà contare su comitati scientifici. Comitato provinciale comunicazioni - La Giunta ha nominato, secondo le sue prerogative, il presidente e il vice del Comitato provinciale per le comunicazioni nella nuova legislatura. Presidente viene confermato Hansjörg Kucera, vice viene nominato Ezio Zermiani, considerato che Angelo Agostini non era più disponibile per l´incarico. Summit sulla montagna - La Giunta ha approvato l´organizzazione di un "International Mountain Summit", un vertice internazionale dedicato alla montagna che si svolgerà in autunno a Bressanone. Si discuterà del futuro dell´alpinismo con la partecipazione dei più grandi nomi a livello internazionale. All´evento - che vuole ribadire anche il ruolo centrale dell´Alto Adige in tema di montagna e di tecnologia alpina - assicura un fondamentale apporto Reinhold Messner. Comitato per l´edilizia - La Giunta provinciale ha ratificato la nomina dell´assessore provinciale Christian Tommasini a presidente del Comitato per l´edilizia. Vice è il presidente Durnwalder. Commissione per la tutela del paesaggio - La Giunta ha approvato la nomina della prima Commissione per la tutela del paesaggio per la nuova legislatura: la presiede Roland Dellagiacoma, direttore della Ripartizione provinciale Natura e paesaggio, vice è Virna Bussadori, direttrice dell´Ufficio coordinamento territoriale della Provincia. Monumenti di epoca fascista - La Giunta interviene nel dibattito in corso sui monumenti di epoca fascista presenti in Alto Adige e invita tutti a una discussione oggettiva e costruttiva. Durnwalder ha ribadito che il monumento alla Vittoria a Bolzano andrebbe contestualizzato storicamente con spiegazioni adeguate mentre altri relitti di epoca fascista potrebbero essere rimossi e spostati in contesti più idonei, quali i musei: il riferimento è al bassorilievo di Mussolini posto sulla sede degli uffici finanziari in piazza Tribunale a Bolzano e la testa che compone il monumento all´alpino di Brunico. "Non si può abbattere il monumento alla Vittoria, perchè togliere fasci littori e scritte sarebbe come togliere i denti a un leone - ha detto Durnwalder - ma a maggior ragione l´originale va spiegato meglio soprattutto alle giovani generazioni, in uno spirito europeo. " Sul bassorilevo di Bolzano e sull´alpino di Brunico il giudizio di Durnwalder è diverso: "Sono simboli fascisti che oggi non si giustificano più, è passato per l´Alto Adige il non felice periodo del credere, obbedire e combattere", ha ribadito il Presidente. E se il bassorilievo di piazza Tribunale potrebbe essere spostato in un museo, per gli alpini, secondo Durnwalder, "si potrebbe pensare a un concorso di idee e un bando europeo per realizzare un monumento a loro dedicato. Con gli alpini c´è sempre grande collaborazione, tutti riconoscono il loro valore e il loro impegno. Un nuovo monumento sarebbe un punto di riferimento adeguato. Poi si potrebbe discutere della sua collocazione, su un´area militare o in altro contesto. " La Giunta si è soffermata anche sull´annunciata marcia degli Schützen il 25 aprile a Brunico contro il monumento all´alpino e Durnwalder ha sottolineato che "anche se le ragioni di fondo sono comprensibili, queste forme di protesta non sono la via migliore per trovare soluzioni condivise. " L´auspicio è quello di trovare da cittadini, partiti e associazioni un segnale di sensibilità e di apertura alla collaborazione. .  
   
   
VENTO: FINANZIATA L’INNOVAZIONE COME STRUMENTO COMPETITIVO CON 20 MILIONI DI EURO. E ULTERIORI 60 MILIONI DI EURO ARRIVANO DALL’EUROPA  
 
Venezia, 10 febbraio 2009 - E’ormai evidente l’importanza che viene assegnata alla ricerca e all’innovazione per la competitività del nostro sistema di sviluppo da tutti i soggetti pubblici che hanno compiti di programmazione, e cioè l’Unione europea, lo Stato e la Regione del Veneto. La crisi economica e finanziaria globale che sta interessando purtroppo anche le nostre sette province accentua l’impegno delle aziende a migliorarsi per rendersi più competitive sul mercato internazionale. Per questo l’Autorità portuale di Venezia ha scelto di promuovere per le aziende venete che si occupano di logistica un percorso conoscitivo e formativo così da accedere con successo ai finanziamenti regionali. Le lezioni si terranno nella chiesetta di Santa Marta a Venezia per quattro pomeriggi a cominciare dal 13 febbraio. Di innovazione come strumento competitivo si è parlato questo pomeriggio a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, in un incontro che l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, ha avuto con il presidente dell’Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa. “La Regione del Veneto - ha spiegato l’assessore Sartor - ha messo a bando 20 milioni di euro e ulteriori 60 milioni di euro arriveranno dall’Europa con il programma operativo regionale. Le risorse regionali saranno a disposizione per sostenere la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale, per stimolare l’innovazione, per diffondere il trasferimento tecnologico, per supportare i diritti di proprietà industriale delle piccole e medie imprese, per incentivare la nuova imprenditoria in settori a più elevato contenuto tecnologico. Mentre i finanziamenti europei saranno utilizzati per attivare processi e reti sovraprovinciali di innovazione e per istituire strutture qualificate per l’attività di ricerca all’interno delle aziende. ” Per il presidente Costa il porto di Venezia e l’interporto possono generare valore e produrre ricchezza: possono davvero rappresentare “l’epicentro” di una piattaforma logistica del Nord est che comprende l’interporto di Verona, il porto di Trieste, l’interporto di Padova e i magazzini generali, l’interporto di Rovigo, lo scalo di Cervignano, Udine e il sistema aeroportuale triveneto. Si tratta di una piattaforma logistica che per l’assessore può essere un volano concreto per l’economia locale che può contare sul valore del brand Venezia, su un volume di flussi turistici unico in Adriatico, su una delle maggiori estensioni di aree industriali portuali costiere d’Europa, su uno snodo logistico strategico verso la Germania e le ex repubbliche jugoslave. Un ultimo elemento che specifica la consistenza economica del settore è la presenza di tre distretti veneti: il distretto della cantieristica nautica a Venezia (120 imprese e 932 addetti); il meta distretto logistico veneto a Verona (267 imprese e 22 mila addetti); il distretto nord est packaging di Vicenza (132 imprese e 5 mila addetti). .  
   
   
PRESENTAZIONE RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO SU POLITICHE PUBBLICHE DELLA REGIONE VENETO  
 
Venezia, 10 febbraio 2009 - Oggi alle ore 14:30, presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, verranno presentati i risultati delle tre indagini realizzate nel 2008 all’interno del progetto dell’Osservatorio delle Politiche Pubbliche della Regione del Veneto, curato dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Trieste sotto la direzione del prof. Paolo Feltrin. Interverranno Giancarlo Galan (Presidente della Regione), Adriano Rasi Caldogno (Segretario generale alla Programmazione della Regione), Luigi Fabbris (Università di Padova), Paolo Feltrin (Università di Trieste), Stefano Sala (Responsabile Customer Satisfaction di Banca Unicredit) e Francesco Sama (Direttore Generale Gruppo Coin). L’osservatorio delle Politiche Pubbliche rappresenta per la Regione del Veneto la conclusione di un percorso sperimentale, che ha come obiettivo principale il monitoraggio dello stato dei rapporti tra cittadini ed istituzioni. Il progetto si propone di valutare il grado di soddisfazione della popolazione verso la situazione territoriale, le attività e le politiche messe in atto dalla Regione del Veneto. Il cittadino viene visto non solo come destinatario degli interventi regionali, ma anche come soggetto attivo nel percorso di definizione delle politiche: sapere come la pensano i cittadini è importante anche in sede di assunzione di decisioni. Nelle rilevazioni vengono affrontate tematiche eterogenee, finalizzate all’analisi dei mutamenti nelle percezioni e nelle opinioni dei cittadini, soprattutto per quanto riguarda l’immagine e il giudizio sulla Regione, le valutazioni dei cittadini sulle politiche adottate e sui servizi erogati o finanziati dalla Regione, l’efficacia dell’azione comunicativa, i punti di forza e di debolezza del territorio ed i problemi più urgenti da risolvere, le questioni chiave in materia di infrastrutture, la percezione della crisi economica. La realizzazione di rilevazioni sistematiche - che hanno una base di domande sempre uguali per rendere possibili analisi diacroniche ed un set di domande variabili per rilevare opinioni e atteggiamenti su temi specifici di attualità - porterà all’implementazione di una base informativa in grado di dar conto dell’andamento delle relazioni tra cittadini e amministrazione pubblica nel corso del tempo; di individuare i punti di forza e le aree di criticità nel rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione regionale; infine, di avere un quadro sintetico della popolazione veneta e dei suoi cambiamenti nel tempo. .  
   
   
PERSONALE: RIDOTTE DIREZIONI REGIONALI ABRUZZESI  
 
Pescara, 10 febbraio 2009 - Allo scopo di rendere più agevole e coerente il lavoro della Giunta Regionale ed ottimale il funzionamento dell’ intera struttura amministrativa, su proposta dell’ assessore alle Risorse umane e strumentali e alle Politiche di genere, Federica Carpineta, qieri mattina, la Giunta regionale, ha proceduto alla riduzione delle Direzioni regionali, portandole da 12 a 11. Ogni Direzione è stata riallineata alle deleghe degli assessori, quindi ogni assessore avrà un unico direttore di riferimento. ‘ E’ un atto che riguarda esclusivamente le macrocompetenze delle direzioni ‘ ha spiegato l’ assessore Carpineta ‘ quindi non inciderà in alcun modo sui processi di riqualificazione (progressione verticale) e stabilizzazione del personale regionale’ . L’ assessore ha proseguito precisando che ‘ si tratta di un provvedimento finalizzato a dare maggiore funzionalità ed efficienza alla macchina amministrativa’ . Questo il nuovo assetto delle Direzioni previsto dal provvedimento: Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Valutazioni Ambientali, Energia; Direzione Riforme Istituzionali, Enti Locali, Bilancio, Attività sportive; Direzione Lavori Pubblici, Servizio Idrico Integrato, Gestione Integrata dei Bacini Idrografici, Difesa del Suolo e della Costa; Direzione Protezione Civile, Ambiente; Direzione Risorse Umane e Strumentali; Direzione Trasporti e Mobilità, Viabilità, Demanio e Catasto Stradale, Sicurezza Stradale; Direzione Sviluppo del Turismo, Politiche Culturali; Direzione Politiche della Salute; Direzione Politiche Agricole e di Sviluppo Rurale, Forestale, Caccia e Pesca, Emigrazione; Direzione Sviluppo Economico; Direzione Politiche Attive del Lavoro, Formazione ed Istruzione, Politiche Sociali. Intanto, per lunedì 16, l’ assessore Carpineta ha fissato un incontro conoscitivo con le Rsu della Regione, anche per ascoltarle in merito ai processi di verticalizzazione e di stabilizzazione del personale. .  
   
   
SE PERDI IL LAVORO, LA REGIONE TOSCANA TI AIUTA CON 1650 EURO E PER CHI È DISOCCUPATO, IN CIG E CON UN MUTUO SU LLA CASA, ULTERIORE BONUS DI 1650 EURO LA GIUNTA APPROVERÀ LA PROPOSTA DI LEGGE IL 2 MARZO. AIUTI A CHI È SENZA AMMORTIZZATORI  
 
Firenze, 10 febbraio 2009 - La crisi non riguarda solo le aziende e coinvolge, com´è evidente, anche i bilanci delle famiglie. In maniera particolare quelle di chi ha perso il posto di lavoro. Se l´impresa chiude o licenzia, il lavoratore per qualche mese può contare sulla cassa integrazione (Cig): tre mesi di sussidio quella ordinaria, fino a 36 mesi in cinque anni quella straordinaria. Ma non tutti possono usufruire della Cig: fra questi i dipendenti di aziende con meno di 16 dipendenti, che in Toscana sono tanti, e soprattutto precari e atipici. E proprio a questi lavoratori, privi di qualsiasi ammortizzatore sociale, ha pensato la giunta regionale. Con 5 milioni di euro ritagliati nelle pieghe del bilancio (e che potrebbero diventare anche qualcosa in più alla fine dell´anno) garantirà infatti un sussidio una tantum di 1. 650 euro ad atipici e lavoratori, anche a tempo determinato, che hanno perso l´impiego da almeno 3 mesi. «Si tratta di un a misura straordinaria che varrà intanto per il 2009: la Regione non ha infatti competenze al riguardo, che sono invece del governo – spiega il presidente della Toscana Claudio Martini, durante una pausa dei lavori della giunta che oggi si è riunita a Villa La Quiete, residenza nobiliare sulle verdi colline sopra Careggi a Firenze – Ma la situazione è grave: la stima è che possano essere almeno 2 o 3mila i lavoratori privi di ammortizzatori sociali che rimarranno senza impiego da qui a dicembre. Ed abbiamo così voluto intervenire, con una soluzione che non potrà essere risolutiva, ma che è un aiuto, un segnale di attenzione per chi è in difficoltà e poco tutelato». Non solo. La giunta ha anche deciso oggi che, grazie sempre al medesimo fondo da 5 milioni, chi ha perso il posto di lavoro (compreso chi già usufruisce della cassa integrazione) e si ritrova sulle spalle un mutuo per la prima casa, potrà contare su un ulteriore aiuto di 1. 650 euro per pagare le rate. La giunta ha programmato di varare questa proposta di legge nella riunione del 2 marzo, insieme alla variazione di bilancio. Ha chiesto inoltre alle banche di contribuire a loro volta con uno sconto sulle rate del 2009 ed ora attende una risposta. 1650 euro per chi ha perso il lavoro e senza cassa integrazione - La giunta, recependo le indicazioni del Consiglio regionale, ha definito una serie di interventi urgenti per i lavoratori che sono stati licenziati, che non si sono visti rinnovare il contratto o che hanno perso l´impiego dopo che l´azienda ha chiuso. Sul piatto a dicembre erano stati messi 5 milioni di euro. Una parte importante servirà a garantire ammortizzatori sociali a chi ne è privo: un sostegno una tantum al reddito di 1. 650 euro, equivalente a oltre due mesi di cassa integrazione. Ne potranno beneficiare i lavoratori, licenziati o rimasti senza impiego, di aziende in crisi, che hanno chiuso o che hanno ridotto il personale: compresi Co. Co. Co e precari. Tutti dovranno essere iscritti per almeno tre mesi nelle liste di disoccupazione. I requisiti e le procedure per accedervi saranno fissati dalla giunta con un regolamento che sarà definito nelle prossime settimane, dopo l´approvazione del provvedimento. Mutuo prima casa: dalla Regione un contributo di 1. 650 euro - I lavoratori rimasti senza impiego e privi di ammortizzatori sociali, ma anche chi è stato licenziato e beneficia della Cig, potranno avere dalla Regione un contributo fisso di 1. 650 euro per pagare le rate del mutuo. Altri potrebbero aggiungerne le banche, riducendo l´ammontare degli interessi. La novità, rispetto all´ipotesi che circolava a dicembr e, è che l´aiuto non riguarderà più solo i casi in cui la banca accordi una sospensione del pagamento delle rate e non sarà calcolata in percentuale. «Ne abbiamo discusso con gli istituti bancari ma un accordo in tal senso è risultato complicato: anche tecnicamente» annota il presidente Martini. Ipotizzando un tasso (compreso lo spread) attorno al 4 per cento, 1650 euro sono grossomodo la metà degli interessi pagati in un anno su un mutuo con un capitale residuo di 85 mila euro e rate per ancora quindici anni, da 650 euro al mese. Naturalmente ci saranno requisiti e soglie di reddito da rispettare, che verranno fissati dalla giunta con un regolamento che «sarà il frutto – ricorda Martini – anche della discussione con le parti sociali e il Consiglio regionale». Di sicuro saranno esclusi dal contributo quanti hanno stipulato un mutuo garantito da altri familiari : questo per concentrare gli aiuti su chi davvero ha bisogno. Il bonus inoltre non sarà concesso a chi godrà degli aiuti statali sui mutui, che potrebbero essere comunque limitati viste le risorse messe in campo dal governo non elevatissime (10 milioni per tutta Italia) e le procedure per rendere operativo il provvedimento ancora non avviate. .  
   
   
COMMERCIO, LA GIUNTA MARCHIGIANA APPROVA IL TESTO UNICO.  
 
Ancona, 10 Febbraio 2009 - La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell´assessore Vittoriano Solazzi, la proposta di legge regionale sul ´Testo unico in materia di commercio´. La proposta, frutto di un lungo e impegnativo lavoro di concertazione con i soggetti attivi e con le organizzazioni maggiormente rappresentative del settore, e` stata trasmessa al Consiglio regionale per la definitiva approvazione. ´Lo scopo ´ spiega Solazzi ´ e` ricomprendere in un unico quadro normativo una materia disciplinata da numerose leggi statali e regionali spesso dispersive e non correlate tra loro. Il tutto in un´ottica di semplificazione legislativa con l´abrogazione di 18 leggi regionali e un regolamento, di sburocratizzazione e di integrazione degli strumenti di intervento regionali e comunali che fara` sentire i suoi effetti nell´efficacia dell´azione amministrativa, nella qualita` dello sviluppo e dell´occupazione´. Il Testo Unico, composto da 99 articoli, disciplina i diversi comparti in cui si articola il settore: commercio al dettaglio, all´ingrosso, in sede fissa, su aree pubbliche, vendita della stampa quotidiana e periodica, somministrazione di alimenti e bevande, distribuzione di carburanti, forme speciali di vendita al dettaglio, come spacci interni, distributori automatici,vendite per corrispondenza. Le innovazioni di maggior rilievo riguardano, oltre alla semplificazione delle procedure amministrative, il ruolo programmatorio dei Comuni quali enti piu` vicino alle esigenze dei cittadini, la valorizzazione delle Province mediante lo strumento del Piano territoriale di commercio, il maggiore coinvolgimento degli enti locali e di altri organismi come le Camere di Commercio, l´Osservatorio sul commercio e i Centri di assistenza tecnica (Cat) per il monitoraggio della rete distributiva. L´elenco delle novita` comprende,inoltre, il rilascio dell´autorizzazione unica in materia di pubblici esercizi, una disciplina piu` chiara e piu` consona alle nuove abitudini dei consumatori, una piu` puntuale regolamentazione del commercio al dettaglio sulle aree pubbliche, maggiore tutela del consumatore nell´esposizione dei prezzi dei prodotti, nella regolamentazione dei saldi e delle vendite promozionali. Per quanto riguarda il sistema distributivo dei carburanti, la proposta tiene conto delle novita` introdotte a livello nazionale sulle liberalizzazioni. In attuazione della legge sul riordino del sistema di vendita della stampa quotidiana e periodica, e` previsto un doppio canale di diffusione, distinto in punti di vendita esclusivi e non esclusivi. Per gli orari di apertura degli esercizi commerciali, si supera la distinzione prevista dalla riforma Bersani tra Comuni ´turistici´ e non che in molte regioni ha originato contenziosi e diversita` di trattamento, stabilendo, in concertazione tra Comuni e parti sociali, un limite massimo di aperture domenicali e festivi. Rispetto alle precedenti norme, il Testo Unico ridefinisce la normativa sugli orari di vendita, prevede il coordinamento tra Comuni e Province relativamente alla grande distribuzione, detta nuove norme per gli outlet, gli internet point, il sistema fieristico e mercatale. Istituisce, infine, un Fondo Unico per il commercio alimentato dalle risorse comunitarie statali e regionali; i criteri e le modalita` per la concessione dei contributi saranno determinati sulla base di un programma di utilizzo delle risorse. .  
   
   
PRECARIATO. ILLUSTRATA AI SINDACATI LA DIRETTIVA DEL PRESIDENTE LOMBARDO PER LA STABILIZZAZIONE IN SICILIA  
 
Palermo, 10 febbraio 2009 - La Regione siciliana predisporrà un piano di stabilizzazione dei precari che vengono utilizzati nell´amministrazione regionale, negli enti locali e in quelli sottoposti a controllo e vigilanza della Regione, prevedendo il loro utilizzo nei settori che si dimostreranno scoperti o carenti dopo una ricognizione del personale in servizio. Lo stabilisce una direttiva del Presidente della Regione Raffaele Lombardo che è stata illustrata ieri pomeriggio ai sindacati, durante un incontro a Palazzo d´Orleans. La concertazione è, infatti, il metodo che la Regione seguirà per la soluzione definitiva del problema del precariato. L´obiettivo è ambizioso: la Regione, recita la direttiva, formulerà un crono – programma che preveda, nel prossimo quinquennio, la stabilizzazione dell´intero bacino dei lavoratori provenienti dal regime transitorio dei lavori socialmente utili. “E´ intendimento del Governo della Regione – è scritto nella direttiva del presidente - restituire dignità giuridica a quei soggetti che, a causa della grave situazione occupazionale in Sicilia, hanno operato sino ad oggi in assenza di certezze sul proprio futuro”. “Il conseguimento dell´obiettivo della stabilizzazione del così detto precariato storico presuppone necessariamente una fase intermedia caratterizzata dalla razionalizzazione e valorizzazione delle risorse umane”. In breve, la direttiva presidenziale ipotizza, per l´amministrazione regionale, un percorso che prenda le mosse dalla ricognizione dell´attuale situazione delle pubbliche amministrazioni e dunque dall´adozione delle relative piante organiche. Così, saranno individuate le eventuali carenze organizzative per categoria professionale e i profili professionali disponibili, in modo da procedere alla stabilizzazione, nelle posizioni lavorative vacanti, dei precari storici. Tutto questo dovrà avvenire anche attraverso un percorso di razionalizzazione dell´organizzazione del lavoro che passi anche per la de – localizzazione dei carichi di lavoro oggi concentrati nelle sedi centrali delle amministrazioni, e la riqualificazione del personale in servizio. .  
   
   
TRENTO: PACCHETTO ANTICRISI : PROPOSTE PER IL COMMERCIO E TURISMO  
 
Trento, 10 febbraio 2009 - Prosegue l´impegno della Giunta provinciale per fronteggiare, assieme alle forze economiche e del lavoro, gli effetti della crisi economica. Approvata la manovra nel suo complesso, si tratta di adottare ora in tempi strettissimi gli strumenti operativi per riorientare le risorse pubbliche a disposizione. Per quanto riguarda in particolare i settori del commercio e del turismo, dalla riunione della Giunta di ieri è scaturito un documento contenente numerose proposte concrete riguardanti gli incentivi a valere sulla legge unica per l´economia, che saranno sottoposte al vaglio delle categorie, le quali dovranno produrre le loro osservazioni nel più breve tempo. Successivamente il testo approderà in aula consiliare. Dopo la sua approvazione spetterà alla Giunta adottare, sempre nel più breve tempo possibile, le modifiche in esso contenute. Vediamo nel dettaglio le misure anticrisi proposte dalla Giunta. Partiamo dai settori del commercio al dettaglio, della ristorazione e dei pubblici esercizi. Fermo restando che una parte non marginale degli interventi è contenuta nella legge finanziaria (liberalizzazione dei saldi per rilanciare i consumi, attivazione dei mercati contadini nei comuni di maggiori dimensioni per favorire il consumo di prodotti locali a prezzo inferiore, aumento del sostegno provinciale dall’80 al 90% a favore dei comuni che realizzano immobili per attività commerciali “multiservizi”), nel documento adottato oggi si propongono tutta una serie di novità nei criteri di incentivazione della legge unica per l’economia. Si tratta di misure atte ad accrescere l’attrattività commerciale dei centri storici, a favorire la ricaduta locale degli investimenti sostenendo la componente fissa, a premiare gli investimenti di maggiori dimensioni, ad incrementare il sostegno concesso a favore degli investimenti residuali fuori priorità, ad avvicinare temporalmente l’erogazione del contributo al momento di sostenimento dell’investimento. Esse si concretizzano in sintesi nelle seguenti proposte: Innalzamento al 15% -per il 2009- dell’aliquota minima di contributo per gli “altri casi” (cioè gli investimenti residuali fuori priorità) maggiorazione dell’aliquota nel caso di investimenti nelle botteghe storiche creazione di una nuova priorità per gli investimenti in opere immobiliari, anche se non prevalenti rispetto alle altre tipologie elevazione del tetto di spesa massima ammissibile da 1,0 a 1,5 milioni di euro anticipazione fino a due rate di contributo (previa presentazione di idonea garanzia) per gli investimenti in opere immobiliari ammissione ad agevolazione degli investimenti in beni del consorzio provinciale di secondo grado per la valorizzazione dei luoghi storici del commercio col limite di spesa massima di euro 200. 000. Elevazione del limite di spesa ammissibile per le iniziative promozionali realizzate dai consorzi per la valorizzazione dei luoghi storici del commercio da 100 mila a 150 mila euro e incremento dell’aliquota agevolativa dal 25 al 30% finanziabilità del consorzio provinciale di secondo grado per la valorizzazione dei luoghi storici del commercio per l’attività promozionale realizzata (spesa massima ammissibile 300 mila euro, aliquota 40%) Veniamo ora il settore della cooperazione. Si propongono una serie di modifiche ai criteri di incentivazione previsti dalla legge unica per l’economia in funzione “anticrisi”, prevedendo: l’innalzamento al 15% -per il 2009- dell’aliquota minima di contributo per gli “altri casi” (gli investimenti residuali fuori priorità) l’estensione dell’applicabilità delle seguenti priorità di intervento: aggregazioni imprenditoriali (il processo di aggregazione può riguardare imprese diverse dalle cooperative; si ammettono a finanziamento i beni mobili usati) attività sostitutiva (si ammettono a finanziamento i beni mobili usati) crescita dimensionale (è stato tolto il limite minimo di spesa) investimenti immobiliari (anche se non prevalenti) la riduzione dei requisiti minimi per accedere alla maggiorazione dell’aliquota contributiva nel caso di imprenditorialità femminile cooperativa (almeno un requisito fra base sociale, organi amministrativi e figure di direzione a maggioranza femminile) un incremento della finanziabilità delle spese tecniche per investimenti immobiliari oltre 1 milione di euro di investimento (dal 7 al 10%) l’erogazione del contributo per tipologie di spesa e, per gli investimenti immobiliari sopra 1 milione di euro, per stati di avanzamento lavori in due soluzioni una semplificazione della documentazione da presentare nel caso di pagamenti a stati di avanzamento Veniamo al settore del turismo. Gli interventi proposti in funzione “anticrisi” prevedono: una serie di modifiche agli attuali criteri della “legge provinciale sugli incentivi alle imprese”; l’attivazione di “bandi” specifici sulla medesima legge; sostegni all’offerta di alcuni servizi consulenziali alle imprese turistiche attraverso il coinvolgimento diretto delle società delle Associazioni di Categoria maggiormente rappresentative (i Centri di assistenza tecnica - C. A. T. - del Turismo). Ed ancora: Modifiche ai criteri della lp. 6/1999 Sono finalizzate a favorire, attraverso un sistema di maggiorazioni di contributo, gli investimenti realizzati dalle imprese turistiche che aderiscano a sistemi di certificazione - riconosciuti dalla Provincia - atti a promuovere l’utilizzo di beni e servizi ad elevata ricaduta economica locale ed aventi minimo impatto per il trasporto dei beni e servizi acquistati (“chilometri zero”). Si prevede altresì di innalzare al 15% – per il 2009- l’aliquota minima di contributo per gli “altri casi” (gli investimenti residuali fuori priorità) Bandi Bando legno Si propone per il biennio 2009-2010 un nuovo bando per la promozione degli investimenti turistici con il legno ecologico certificato: tetto di spesa massima elevato da 2 a 4 milioni di euro; nel caso di ristrutturazioni riduzione dal 60 al 50% della componente “legno certificato” della spesa; ammissibilità anche degli ampliamenti (non prevalenti) in zone ad alta turisticità; maggiorazione di contributo di 5 punti percentuali nel caso di utilizzo di legno derivante da microfiliere locali per almeno il 50%. Bando per il rilancio delle zone con bassa propensione agli investimenti turistico-alberghieri Si attiva un bando triennale per la riqualificazione alberghiera in zone a basso tasso di investimento (rispetto alla media provinciale). Si prevedono: livelli di incentivazione superiori del 5-10% rispetto a quelli ordinari finanziabilità anche degli acquisti immobiliari, se contestuali a lavori (ristrutturazione) raddoppio della spesa massima ammissibile (da 4 a 8 milioni di euro) “C. A. T. Turismo” Verrà sostenuta l’attività di “assistenza tecnica” a favore delle imprese realizzata dalle società delle Associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello provinciale mediante convenzione ai sensi della legge provinciale 12 luglio 1993, n. 17 “Servizi alle imprese”. .  
   
   
VAL D’AOSTA: NOMINE DI COMPETENZA REGIONALE: APERTI I TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI CANDIDATURA  
 
Aosta, 10 febbraio 2009 - In applicazione alla legge n. 11 del 1997 e successive modificazioni – riguardante le nomine e le designazioni di competenza dell´Amministrazione regionale in società, enti, fondazioni, associazioni ed istituti pubblici e privati – la Presidenza della Regione informa che sul Bollettino Ufficiale n. 5 di martedì 3 febbraio, è stato pubblicato l’inserimento di un’ulteriore nomina di competenza regionale nell’avviso pubblico relativo alle nomine in scadenza nel 1° semestre del 2009. Banca di Credito Cooperativo Valdostana: un rappresentante del Consiglio di amministrazione, scadenza carica 30. 04. 2009; Banca di Credito Cooperativo Valdostana: un sindaco effettivo del Collegio sindacale, scadenza carica 30. 04. 2009; Banca di Credito Cooperativo Valdostana: un componente del Collegio dei Probiviri, scadenza carica 30. 04. 2009. La documentazione e la modulistica sono a disposizione degli interessati presso l’Ufficio nomine della Segreteria della Giunta regionale, al quarto piano di Palazzo regionale, ad Aosta, (telefono 0165 27 38 34) e reperibili on line sul sito www. Regione. Vda. It, nella sezione Amministrazione regionale>Nomine in scadenza. .  
   
   
IL SISTEMA PRODUTTIVO MANTOVANO  
 
Mantova, 10 febbraio 2009 – Mercoledì 11 febbraio 2009 nella sede storica della Camera di Commercio di Mantova in via Calvi 28, al piano nobile di palazzo Andreani nella sala Luna e Nodi, a partire dalle 10. 30 si terrà un importante appuntamento di “Incontri camera&conomica” dedicato alla presentazione del rapporto “Metamorfosi del sistema produttivo mantovano. Comprendere l’attualità attraverso l’analisi della struttura economica provinciale tra il 2001 e il 2005” a cura di Andrea Lasagni, docente di Economia politica all’Università di Parma. Interverranno, per un saluto d’apertura, il presidente della Camera di Commercio di Mantova Ercole Montanari, quindi: il presidente del Gruppo Giovani Industriali di Mantova Stefano Bondioli, il direttore dell’Associazione Piccole e Medie Imprese provinciale Giovanni Acerbi e il presidente di Omeganet Srl-siglacom Group Massimo Passani. La pubblicazione, curata dal Servizio Informazione Economica della Camera di Commercio di Mantova in collaborazione con Sistan (Sistema Informatico Nazionale), propone la lettura della situazione economica mantovana nell’arco del quinquennio compreso tra il 2001 e i 2005. Ai presenti verrà consegnata una copia del volume. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare allo 0376 234271 oppure inviare una mail all’indirizzo sie@mn. Camcom. It. .  
   
   
TRENTINO E GEORGIA: UN’AMICIZIA CHE CONTINUA  
 
Trento, 10 febbraio 2009 - Incontro il 7 febbraio al Centro Santa Chiara di Trento tra l´assessore provinciale alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami e l´associazione “Italia-georgia”, presente anche il nunzio apostolico in Georgia mons. Claudio Gugerotti. Da 12 anni viene coltivato fra il Trentino e la Georgia uno stretto rapporto di solidarietà e amicizia, che adesso si arricchisce di nuovi scambi culturali. Dopo l´incontro si è tenuto infatti all’auditorium un concerto offerto dai talenti dell’Orchestra giovanile georgiana “Zakaria Paliashvili", alla presenza, fra gli altri, dell´arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan e del sindaco reggente Alessandro Andreatta. “Attualmente la situazione in Georgia è quella di un paese che ha subito un trauma bellico, è molto difficile riprendersi. I profughi vivono con soluzioni di fortuna e diversi bambini hanno perso l´uso della parola dallo shock. L´equilibrio politico interno è precario. Stiamo confrontandoci con gli Usa dopo il cambio di presidente, mentre il rapporto con la Russia è sempre ‘al limite’. Insomma, quella della Georgia è una situazione sospesa, resa più difficile dai problemi economici dovuti all´arresto delle attività produttive”. Questa la testimonianza portata ieri da mons. Claudio Gugerotti, nunzio apostolico in Georgia, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte anche i membri dell´associazione “Italia –Georgia”, con il suo presidente Bruno Fronza, l’arcivescovo vescovo di Trento mons. Luigi Bressan, l’assessore alla solidarietà internazionale e convivenza della Provincia autonoma Lia Beltrami. “Oggi – ha proseguito il nunzio – è un momento di festa e di ringraziamento verso la terra e il popolo trentino che, forse stimolato da un passato difficile, fatto anche di emigrazione, ha deciso di donare alla nostra terra di Georgia tanta sincera solidarietà. Ora il Trentino è terra ricca ed economicamente fiorente e la Provincia autonoma di Trento, assieme all´associazione Italia–georgia, da più di dieci anni ci è vicina con iniziative concrete”. Parole condivise dall´assessore alla solidarietà Lia Beltrami Giovanazzi che ha sottolineato l´importanza di una continuità nella collaborazione tra Trentino e Georgia: “Le iniziative realizzate nel paese caucasico sono diverse e molto articolate, e spaziano dal settore sanitario all’assistenza ai ragazzi di strada al sostegno allo sviluppo economico. Proprio questi giorni è stata aperta ad esempio una nuova falegnameria. La nostra intenzione è di continuare su questo percorso, con iniziative di collaborazione e di scambio. Oggi in Trentino possiamo avere inoltre una percezione più esatta anche di quello che è il patrimonio artistico georgiano, grazie al concerto offerto in auditorium. Quando la crisi politica sarà superata si apriranno possibilità anche sul versante culturale e turistico, che arricchiranno le relazioni di amicizia fra le due comunità”. Un sincero ringraziamento per ciò che si fa in Trentino a livello pubblico e privato è giunto anche da padre Witald, direttore della Caritas georgiana. La testimonianza concreta delle tante opere svolte è data anche da un opuscolo appena realizzato, che racconta i primi dieci anni di collaborazione con un ricco corredo fotografico. .  
   
   
PROVINCIA MATRERA: "BASTA ESTERNALIZZAZIONI PER LE STRADE"  
 
Matera, 10 febbraio 2009 - “La quarta Commissione Viabilità della Provincia, presieduta da Giovanni Bonelli, all’unanimità ha condiviso la decisione della Giunta provinciale, di archiviare definitivamente l’esperienza della esternalizzazione della manutenzione della rete viaria di competenza dell’Ente. Da oltre dieci anni, infatti, impiegando circa sessanta lavoratori rivenienti dalla platea degli ex Lsu tutto il lavoro di taglio dell’erba sui cigli stradali, pulizia delle cunette e interventi di emergenza, viene svolto da ditte esterne selezionate con regolare appalto pubblico, fino all’attuale appaltatore Cos. In Srl”. E’ quanto si legge in una nota della Provincia di Matera. "I tempi – afferma l’assessore provinciale alla viabilità, Giuseppe Dalessandro - per riprogrammare il servizio all’insegna di una maggiore efficienza ed economicità degli interventi sono maturi. L’anello debole di questo servizio – continua - è rappresentato dai lavoratori ma non certo per loro responsabilità. In massima parte sono tutti addetti rivenienti dai settori terziari, come quello della maglieria, indotto fiorente negli anni novanta, che ora si trovano a fare lavori totalmente diversi. Se poi si considera che tra questi, ben quarantacinque sono donne, , molte delle quali di età avanzata, si comprende come il servizio, così come organizzato ora, non possa produrre risultati positivi. E nonostante ciò la provincia ha destinato a questo scopo ingenti risorse”. In sostanza, l’Assessore in sintonia con le linee programmatiche del presidente Nigro e dell’intera Giunta, ha comunicato che non si intende più appaltare all’esterno la manutenzione delle strade, e questo significa il licenziamento di sessanta lavoratori a partire da l primo marzo. Dinanzi a questa prospettiva la consigliera provinciale del Pd Nunziata Marzano, ha mosso critiche all’assessore Dalessandro, temendo la perdita di altri posti di lavoro e si è rassicurata solo dopo aver appreso che la Giunta provinciale ha le idee ben chiare sul prosieguo delle attività e sul futuro dei lavoratori. “Occorre senso di responsabilità da parte di tutti i gruppi politici - sostiene l’assessore Dalessandro - e prendere atto che in massima parte questi lavoratori non sono idonei a svolgere queste mansioni. Per tale ragione noi pensiamo di poterli riqualificare per indirizzarli verso altre attività più confacenti alle loro caratteristiche professionali e anagrafiche. Le possibilità ci sono e si sta lavorando affinchè possano frequentare un corso di formazione nel periodo in cui verranno posti in mobilità. Naturalmente il grave momento congiunturale che si sta vivendo, e il solo pensiero che si possa perdere anche un solo posto di lavoro, ha stimolato molti interventi da parte delle forze politiche presenti in commissione ma alla fine, seppure con qualche vena critica in più, soprattutto da parte dei consiglieri di An, si è condivisa l’idea della Provincia di abbandonare la linea intrapresa nel passato”. Alcuni consiglieri, in maniera trasversale, hanno proposto la costituzione di una commissione speciale che possa lavorare attorno al tema della stabilizzazione dei lavoratori, ma alla fine tutti hanno accolto la proposta dell’assessore Dalessandro di ritornare periodicamente in commissione per relazionare sui risultati raggiunti e per raccogliere ulteriori suggerimenti. .  
   
   
NATI-MORTALITÁ DELLE IMPRESE: 33.105 NUOVE AZIENDE IN PIEMONTE NEL 2008 NEL CORSO DELL’ANNO SONO NATE 91 IMPRESE AL GIORNO, OVVERO 4 IMPRESE ALL’ORA PER UN TASSO DI CRESCITA DEL +0,44%  
 
Torino, 10 febbraio 2009 - Secondo gli ultimi dati diffusi da Movimprese, l’analisi trimestrale sulla nati-mortalità delle imprese condotta da Infocamere, sono 33. 105 le aziende nate in Piemonte nel corso del 2008, pari a circa 91 nuove imprese al giorno e a 4 nuove imprese all’ora. Al netto delle 31. 057 cessazioni, il saldo risultante è di 2. 048 unità, dato che porta a 469. 506 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine 2008 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi. “Nonostante un clima congiunturale decisamente incerto, la spinta imprenditoriale all’interno della nostra regione non si è arrestata. Il saldo fra le imprese che nel 2008 hanno iniziato un’attività lavorativa in Piemonte e quelle che sono cessate si conferma positivo, dimostrando che c’è ancora voglia di mettersi in gioco e di affrontare le sfide del mercato con ottimismo – ha commentato Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte -. In questo ambito, l’impegno prioritario delle Camere di commercio è quello di creare le migliori condizioni di competitività per il territorio, ossia i presupposti essenziali non solo per far nascere le imprese, ma soprattutto per farle maturare e competere a livello nazionale e internazionale”. Il bilancio tra le nuove imprese e quelle che hanno cessato la propria attività si traduce in un tasso di crescita del +0,44%, inferiore sia a quello registrato nel 2007 (+0,69%) che a quello del 2006 (+0,88%). Il tasso di sviluppo della base imprenditoriale piemontese è risultato, inoltre, inferiore a quello dell’Italia nel suo complesso, pari al +0,59%. A livello provinciale, sono le province di Novara e Torino a determinare la sostanziale tenuta della base imprenditoriale regionale, manifestando entrambe un tasso di sviluppo del +0,92%. In lieve incremento anche la base imprenditoriale del Verbano Cusio Ossola, del vercellese e dell’alessandrino, mentre sono negativi i tassi di crescita delle province di Cuneo, Biella ed Asti. Circa la metà delle imprese registrate in Piemonte opera nella provincia di Torino, cui seguono Cuneo e Alessandria. .  
   
   
MATERA AL VIA PROGETTO "TUNNEL" A TUTELA DELLE DONNE VIOLATE  
 
Matera, 10 febbraio 2009 - Al via progetto “Tunnel - Opportunità tutela delle donne violate”, finanziato dal Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e promosso a livello locale dall’Amministrazione comunale di Matera, in qualità di capofila, e da sei partner pubblici. Il progetto “Tunnel” è uno dei ventotto approvati a livello nazionale, sui centocinquanta presentati, dal Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e finanziato per la somma di 147 mila euro, con il co-finanziamento pari al venti per cento a carico delle istituzioni aderenti (Comune di Matera e Asl in prima fila con dodici e dieci mila euro). “Il progetto avrà la durata di quindici mesi – ha spiegato la Consigliera di Parità Giacoia – sarà articolato in una serie di fasi e in diverse attività, tra cui l’organizzazione di alcuni seminari per conoscere le buone prassi per la protezione delle donne vittime di violenze, la preparazione e l’adattamento all’individuazione delle situazioni di rischio, la formazione alle organizzazioni circa una metodologia comune, una adeguata campagna informativa sul tema, anche attraverso la realizzazione di un cortometraggio che sarà proiettato nelle scuole”. .  
   
   
GIOVEDÌ 12 FEBBRAIO PRESENTAZIONE DELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA DAL TITOLO “A PROPOSITO DI DONNE……”  
 
Perugia, 10 febbraio 2009 – Giovedì 12 febbraio, alle ore 11 e 30, nella sede del Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, Largo Cacciatori delle Alpi 5, è in programma la conferenza stampa di presentazione della rassegna cinematografica dal titolo “A proposito di donne……”. A illustrare l’iniziativa, organizzata dal Centro per le Pari Opportunità in collaborazione con Cinema Zenith e Università per Stranieri di Perugia, saranno la presidente del “Cpo”, Daniela Albanesi, il curatore del progetto Riccardo Bizzarri del cinema Zenith di Perugia. .