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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Marzo 2009
L´EUROPEA VA VERSO I 30?  
 
Strasburgo, 16 marzo 2009 - Dibattito in aula sull´adesione di Croazia, Turchia e Repubblica di Macedonia. Continua l´allargamento dell´Unione Europea ad Est. Restano alcuni nodi da sciogliere: sicurezza, lotta alla corruzione e riforme democratiche. Requisiti di allargamento: L´ue apre le porte ad ogni Paese europeo che soddisfi i cosiddetti "criteri di Copenhagen" e che sono di carattere politico (presenza di istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo stato di diritto, i diritti dell´uomo, il rispetto delle minoranze e la loro tutela) ed economico (esistenza di un´economia di mercato affidabile e capacità di far fronte alle forze del mercato e alla pressione concorrenziale all´interno dell´Ue). Una volta che le negoziazioni tra il Paese candidato e la Commissione, sulla base dell´osservanza delle leggi europee (il cosiddetto "acquis" comunitario), sono concluse, per procedere all´allargamento è indispensabile il parere unanime di tutti i Paesi membri e l´assenso del Parlamento Europeo a maggioranza assoluta. Infine segue la ratifica da parte di tutti i Paesi membri secondo le procedure nazionali. Croazia, attenzione a criminalità e corruzione - Si tratta, con ogni probabilità del 28esimo Paese membro (la negoziazione è iniziata nel 2005). Come rileva il rapporto Hannes Swoboda, deve tuttavia risolvere alcuni problemi di criminalità organizzata e corruzione. Un altro freno al processo di adesione è costituito dalla doppia disputa di confine con la Slovenia. Turchia, accelerare le riforme - La relazione di Ria Oomen-ruijten invita il governo turco ad accelerare il processo di riforme rallentate negli ultimi tre anni. L´iter di adesione è stato aperto nel 2005. L´adesione della Turchia aprirà le porte dell´Europa a 71 milioni di persone. L´ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, questioni di confine e di nome Candidata dal 2005, è ben vista dal rapporto Erik Meijer come futuro membro Ue. La relazione invita il Consiglio ad intraprendere l´iter di negoziazione recuperando il tempo perduto. L´ex Repubblica Jugoslava di Macedonia è tuttavia chiamata a risolvere alcune questioni lasciate aperte con i Paesi confinanti, come la rivendicazione della Grecia sul nome "Macedonia". Da 6 a 27, storia dell´Ue - Composta nel 1950 da soli sei Paesi e da meno di 200 milioni di cittadini, l´Unione Europea ha vissuto cinque successivi allargamenti (1973-1981-1986-1995-2007) che l´hanno portata a 27 Paesi membri e circa 500 milioni di cittadini, con ben 23 lingue ufficiali parlate. Future adesioni - Albania, Bosnia ed Herzegovina, Montenegro, Serbia e Kosovo potranno far domanda di annessione quando avranno le carte in regola per farlo. Il dibattito sull´allargamento è destinato a continuare. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, TIBET: LA CINA RIPRENDA I NEGOZIATI E RIAPRA LE FRONTIERE  
 
Strasburgo, 16 marzo 2009 - Nel 50° anniversario della fuga del Dalai Lama dal Tibet, il Parlamento sollecita la Cina a riprendere i negoziati sulla base del Memorandum sulla effettiva autonomia del popolo tibetano. Nel condannare ogni atto di violenza, chiede inoltre al governo cinese di rilasciare tutti i manifestanti pacifici arrestati, di rispondere di coloro che sono stati uccisi o risultano scomparsi e di garantire l´accesso alla regione a giornalisti, esperti Onu di diritti umani e Ong. In occasione del 50° anniversario della fuga del Dalai Lama dal Tibet e l´inizio del suo esilio in India, con 338 voti favorevoli, 131 contrari e 14 astensioni, il Parlamento ha adottato una risoluzione, sostenuta da Ppe/de, Alde, Uen e Verdi/ale, che sollecita il governo cinese a considerare il Memorandum sulla effettiva autonomia per il popolo tibetano del novembre 2008 quale base per un dibattito sostanziale «che conduca ad un cambiamento positivo e significativo in Tibet, conforme ai principi enunciati nella costituzione e nelle leggi della Repubblica popolare cinese» . Il Parlamento invita anche la Presidenza del Consiglio ad adottare una dichiarazione che inviti il governo cinese ad avviare un dialogo costruttivo al fine di pervenire a un accordo politico globale. In proposito, sottolinea che il Dalai Lama «ha fatto appello alla non violenza, è stato insignito del premio Nobel per la pace per il suo impegno e non chiede l´indipendenza del Tibet bensì la ripresa dei negoziati con le autorità cinesi, onde giungere a un accordo politico globale su un’effettiva autonomia nel quadro della Repubblica popolare cinese». Nel condannare tutti gli atti di violenza, «siano essi azioni da parte di dimostranti o repressione sproporzionata da parte delle forze dell´ordine», il Parlamento invita il governo cinese a rilasciare «immediatamente e incondizionatamente» tutte le persone che sono in stato di detenzione soltanto per aver partecipato a proteste pacifiche. Dovrebbe inoltre rispondere di coloro che sono stati uccisi o risultano scomparsi e di tutti i detenuti, indicando la natura delle accuse a loro carico. Al riguardo ricorda che un vasto numero di monaci del monastero di An Tuo sono stati arrestati il 25 febbraio 2009 durante una marcia pacifica in occasione del nuovo anno tibetano. Osservando che le autorità cinesi hanno rafforzato la sicurezza in Tibet, impedendo ai giornalisti e agli stranieri di visitare la regione, «mettendo in atto una dura campagna repressiva nei confronti del popolo tibetano», il Parlamento chiede alla autorità cinesi di abolire i permessi speciali richiesti per l´accesso al Tibet e di garantirne l´accesso ai media stranieri, incluso alle zone tibetane al di fuori della Regione autonoma. Sollecita inoltre le autorità cinesi a garantire accesso senza restrizioni agli esperti Onu di diritti umani e alle Ong internazionali riconosciute, «in modo che possano esaminare la situazione ivi vigente». Infine, il Parlamento esorta la Presidenza del Consiglio a prendere l’iniziativa di inserire la questione del Tibet all’ordine del giorno di una riunione del Consiglio "Affari generali", al fine di discutere il contributo dell´Unione europea alla ricerca di una soluzione. E incarica il suo Presidente di trasmettere la risoluzione anche al parlamento della Repubblica popolare cinese e a Sua Santità il Dalai Lama. .  
   
   
UE: ACCORDO SULLA RIDUZIONE DELL´IVA  
 
Bruxelles, 16 marzo 2009 - Il 10 marzo i ministri delle finanze dell´Ue hanno raggiunto un accordo politico che consente agli Stati membri che lo desiderano di applicare, in via permanente, aliquote ridotte dell´imposta sul valore aggiunto (Iva) a taluni servizi prestati localmente. Attualmente l´aliquota minima normale nell´Ue è pari al 15 %. Gli Stati membri possono applicare una o due aliquote Iva ridotte a un numero limitato di beni e servizi, sebbene sussistano deroghe temporanee alla regola generale, anche per quanto riguarda i servizi ad alta intensità di lavoro prestati localmente. In base all´accordo raggiunto, tutti gli Stati membri avranno la possibilità di applicare permanentemente aliquote Iva più basse, ad esempio, a servizi di assistenza domestica a bambini, anziani, malati o persone con disabilità, a servizi di riparazione di biciclette, di calzature e di indumenti nonché alla pulitura di finestre e alle pulizie domestiche. Le aliquote ridotte potranno applicarsi del pari al restauro e alla riparazione di abitazioni, come pure ai servizi di ristorazione e di parrucchiere. Il ricorso a talune aliquote Iva più basse era uno dei possibili interventi individuati nel piano europeo di ripresa economica adottato dai leader dell´Ue nel dicembre scorso. Nel puntare ai servizi ad alta intensità di lavoro prestati localmente, queste misure sono intese a stimolare l´andamento dei consumi privati e la creazione di posti di lavoro senza comportare distorsioni di concorrenza tra imprese situate in Stati membri diversi. Tuttavia, poiché la riduzione dell´Iva può avere effetti economici sia positivi sia negativi, i ministri hanno sottolineato la necessità che gli Stati membri, prima di farvi ricorso, prendano sempre in considerazione soluzioni alternative, spesso più efficaci. .  
   
   
UNGHERIA, DEFICIT DI BILANCIO NEL I TRIM. 2009  
 
Praga, 16 marzo 2009 - Il Ministero delle Finanze ungherese ha annunciato che a febbraio 2009 il Paese farà registrare un deficit di bilancio di 294 miliardi di fiorini (circa 1,1 miliardi di euro), equivalenti all´1,1 per cento del Pil. Il target per il primo trimestre dell´anno è di 586 miliardi di fiorini (circa 2,1 miliardi di euro), afferma l´Ice. A gennaio il budget ha fatto registrare un surplus di 37,8 miliardi di fiorini. Il target per l´intero 2009 è stato fissato dal Governo a 730 miliardi di fiorini (circa 2,6 miliardi di euro), equivalenti al 2,9 per cento del Pil. Il Ministero delle Finanze ha anche rivisto parte delle previsioni per il 2009, che prefigurano una contrazione dell´economia del 3-3,5 per cento ed una caduta degli investimenti del 5 per cento, mentre il target del tasso annuale di inflazione è stato ridotto dal 4,5 per cento al 3,7-3,9 per cento. . .  
   
   
CONFERENZA SU "SVILUPPO SOSTENIBILE: UNA SFIDA PER LA RICERCA EUROPEA",  
 
Bruxelles, 16 marzo 2009 - Dal 26 al 28 maggio si terrà a Bruxelles (Belgio) la conferenza "Sustainable development - a challenge for European research". L´evento è organizzato dalla Commissione europea, in collaborazione con la presidenza ceca del Consiglio dell´Unione europea, e approfondirà i vari modi in cui la ricerca europea contribuisce allo sviluppo globale sostenibile. Questi inclucono la comprensione dell´ambiente, soluzioni tecnologiche e influire sui modi di pensare e agire. La direzione generale della Ricerca della Commissione sta tentando di riunire scienziati, industrie, società civile e responsabili delle politiche riguardanti ricerca e sviluppo (R&s), per approfondire la loro visione di cosa la R&s può o non può fare per la sostenibilità. Questa conferenza di tre giorni presterà anche particolare attenzione al progresso fatto finora nel Settimo programma quadro e individuerà i modi e i mezzi per porre il sistema di ricerca europeo al servizio dello sviluppo sostenibile. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ec. Europa. Eu/research/sd/conference/2009/index_en. Cfm .  
   
   
IL "MISTERO" HAMAS  
 
Milano, 16 marzo 2009 - l´Ispi promuoverà il prossimo 24 marzo, alle ore 18. 00, una Tavola Rotonda dal titolo: Il "mistero" Hamas Il dibattito trae spunto della pubblicazione del volume di Paola Caridi "Hamas. Che cos´è e cosa vuole il movimento radicale palestinese" (ed. Feltrinelli). L´incontro, c si svolgerà a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 - Milano), Segreteria Organizzativa Tel 02 86 93 053 - ispi. Eventi@ispionline. It - www. Ispionline. It .  
   
   
CONCLUSO POSITIVAMENTE IL CONFRONTO SINDACALE SULL’INCORPORAZIONE DI BANCA TOSCANA  
 
Siena, 16 marzo 2009 - L’ultima importante operazione societaria del Piano Industriale 2008-20011 del Gruppo Montepaschi è in fase di ultimazione: con la sottoscrizione di uno specifico accordo, firmato il 10 marzo, si è infatti concluso il confronto con le Organizzazioni sindacali, propedeutico alla definizione dell’incorporazione di Banca Toscana in Banca Monte dei Paschi di Siena. L’operazione, approvata dall’assemblea degli azionisti di Bmps il 4 marzo scorso, interessa complessivamente circa 4. 300 dipendenti. Nell’ambito della procedura sindacale, avviata il 21 gennaio 2008, sono stati coniugati gli obiettivi di riorganizzazione propri del Piano Industriale, orientati al potenziamento della Rete e all’efficientamento e contenimento dei costi a livello di Gruppo, con la fondamentale attenzione alle risorse interessate. Con queste premesse sono state individuate soluzioni organizzative che consentiranno un adeguato presidio del mercato di riferimento, attraverso la valorizzazione delle professionalità esistenti in Banca Toscana. .  
   
   
LA GEOGRAFIA TERRITORIALE DELL’EXPORT RIFLETTE LA SITUAZIONE DI AFFANNO DELLE IMPRESE ITALIANE SUI MERCATI ESTERI  
 
Roma, 16 marzo 2009 - Tiene il “Triangolo industriale” (+1,8%) mentre mostrano segnali di rallentamento le Regioni a forte presenza di piccole imprese (-2,5%). Positiva la performance del Mezzogiorno (+3,4%), soprattutto grazie al comparto energetico, che nel 2008 raggiunge quota 12% dell’export nazionale. “La ripartizione territoriale dell’export italiano nel 2008 evidenzia la sofferenza sull’estero dell’Italia della piccola impresa e dei distretti, in particolare con riferimento al mercato europeo. Sebbene, infatti, i Paesi dell’Ue a 27 continuino a rappresentare il primo riferimento per le imprese italiane, nel 2008 si registra un forte calo in valore delle esportazioni verso quest’Area” afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero. Le regioni che sperimentano le perdite più consistenti sono il Veneto (-2,4 miliardi di euro), le Marche (-2 miliardi) e la Toscana (-1,1 miliardi). A fronte di ciò, si assiste ad un riposizionamento dei prodotti italiani sui mercati extra-europei, nei quali significativi appaiono i risultati della Lombardia (+2,7 miliardi di euro), dell’Emilia Romagna (+1,4 miliardi) e del Friuli-venezia Giulia (+1 miliardo). A livello globale, l’aggregato delle regioni a forte presenza distrettuale segna un calo dell’export del 2,5% rispetto al 2007, pari alla perdita di un punto percentuale del Pil regionale: molto vistoso è il calo delle vendite sull’estero del Veneto (-4,6%), della Toscana (-5% circa) e in special modo delle Marche (-14,5%), la cui contrazione supera i 5 punti percentuali del relativo prodotto. Tiene, invece, l’Italia dell’impresa maggiore, posto che il “Triangolo industriale” (Lombardia, Liguria e Piemonte) fa segnare nel complesso un lieve incremento delle esportazioni (+1,8%, con un valore pari a 146,7 miliardi di euro). “In questa situazione si rileva particolarmente urgente un’azione di supporto alla proiezione internazionale dei distretti, favorendo le azioni di filiera e valorizzando la capacità di traino delle locali realtà leader sull’estero, che potrebbero subire ulteriori contraccolpi dalla crisi in atto, anche perché più presenti sui mercati europei, che saranno quelli a segnare il passo nella crescita nei prossimi mesi ”, riprende Esposito. La positiva performance delle regioni del Mezzogiorno, il cui valore dell’export nel 2008 si attesta a circa 43 miliardi di euro (+3,4% rispetto al 2007), porta ad un aumento di un punto percentuale del loro contributo all’export complessivo del Paese, per una quota circa del 12%. Il risultato è in gran parte attribuibile al settore energetico, che rappresenta un terzo dell’export del Meridione, seguito dai mezzi di trasporto, che, nonostante il calo delle esportazioni sperimentato nel 2008 (di circa il 20%), caratterizzano il 12% delle vendite sui mercati mondiali, mentre l’agroalimentare e i prodotti in metallo si collocano a pari merito (con una quota dell’8%) in terza posizione. .  
   
   
F.A.R.O. OSSERVATORIO DELLE MATERIE PRIME CHE SI TERRÀ A BRESCIA IL 19-20 MARZO L’ECONOMIA MONDIALE HA TOCCATO IL FONDO? BRASILE: QUALI PROSPETTIVE? MERCATI FINANZIARI E COMMODITY: QUALI CORRELAZIONI E COSA ATTENDERSI? INDUSTRIA DEI METALLI ITALIANA: VOCE AI PROTAGONISTI.  
 
Lainate, 16 marzo 2009 - Questi alcuni dei temi di cui si parlerà in apertura della settima edizione di F. A. R. O. - Osservatorio delle Materie Prime - il 19 e 20 Marzo 2009 a Brescia in concomitanza con la fiera Made in Steel. Al nuovo appuntamento di F. A. R. O. Interverrà Arrigo Sadun, Direttore Esecutivo per l’Italia al Fondo Monetario Internazionale; che già un anno fa, nel corso della precedente edizione di F. A. R. O. , aveva detto della crisi che non si trattava “di una classica recessione a “U”, ma di una recessione “Jacuzzi”, ovvero lunga e turbolenta”. Allo stesso modo sottolineò più volte nel corso dell’anno che la perdite finanziare calcolate erano decisamente sotto stimate e che fosse prematuro affermare di essere fuori dalla situazione di emergenza. Durante la sessione del 19 Marzo (Presso President Hotel Roncadelle) interverrà anche Luciano Feletto, Presidente Camera di Commercio Italo-brasiliana; seguirà la Tavola Rotonda con i rappresentanti dei produttori e trasformatori di tutti i metalli industriali che costituiscono il Comitato Scientifico F. A. R. O Nella sessione del 20 Marzo – inclusa nel calendario convegni di Made in Steel, i mercati dei Metalli Non Ferrosi e dell’Acciaio saranno oggetto delle analisi realizzate da analisti e trader di livello internazionale. Anche i mercati delle materie prime risentono notevolmente dell’attuale crisi: dopo un periodo di grande euforia, con forti rincari, si è passati a una fase di decisi ribassi. Non tutte le materie prime sono in discesa, il rame ha segnato un +25% rispetto al minimo del 2008. Inoltre non è venuta meno una delle caratteristiche che si è innestata negli ultimi anni in tutti i mercati delle materie prime: la volatilità. In questo panorama, le aziende sono comunque chiamate a prendere decisioni e hanno un costante bisogno di strumenti per orientarsi, percepire le tendenze e ottenere informazioni velocemente e in anticipo rispetto ad altre fonti. Il prossimo appuntamento con F. A. R. O. Sarà dunque l’occasione per fare il punto sia sulla congiuntura mondiale sia sui mercati delle commodity. All’evento parteciperanno i protagonisti del settore: imprenditori, manager della supply chain, buyer, responsabili della tesoreria delle aziende del comparto dei metalli. Qui di seguito potrete trovare il calendario della manifestazione. Agenda F. A. R. O. Osservatorio Delle Materie Prime 19-20 Marzo, Brescia Prima giornata: Giovedì 19 Marzo 2009 Sede: Centro Congressi President Hotel – Roncadelle (Bs) Tel. 030 25 84 444 Modulo Economic Briefing: 14:15 Registrazione partecipanti presso il desk Kauffmann&sons Apertura lavori a cura del Chairman: Matteo Ghisalberti Giornalista esperto di materie prime; 14:30 Situazione economica mondiale: ultimi aggiornamenti e prospettive Arrigo Sadun – Direttore Esecutivo per l’Italia al Fondo Monetario Internazionale; 16:00 Economia brasiliana: a che punto siamo? Analisi congiunturale e fotografia del comparto materie prime Luciano Feletto – Presidente Camera Di Commercio Italo-brasiliana; 17:00 Tavola Rotonda: “Luci e Ombre dell’Industria dei Metalli” Confronto tra i rappresentanti dei produttori e trasformatori di tutti i Metalli Industriali: Comitato Scientifico Operativo F. A. R. O. 2009 - Dibattito con i partecipanti; 18:30 Chiusura lavori. Seconda giornata : Venerdì 20 Marzo 2009 Attività nell’ambito della Manifestazione Fieristica Made In Steel, Sede: Brixiaexpo – Fiera di Brescia – Sala Siderweb. Com Via Caprera, 5 - 25125 Brescia (Bs). “Outlook Metalli Non Ferrosi E Acciaio Inox” 10:00 Registrazione presso la Sala Siderweb. Com - Made in Steel – Brixiaexpo Apertura lavori a cura del Chairman: Matteo Meneghello - Giornalista de Il Sole 24 Ore; 10:15 Scenario mercati Materie Prime e correlazioni con i Mercati Finanziari Andrea Guarneri – Analista/trader Kommodities Partners – Lugano (Ch); 10:45 Situazione attuale dei Metalli non Ferrosi: analisi tecnica e quadro di riferimento Paolo Kauffmann – Consulente operativo sui mercati della Materie Prime e delle Valute Kauffmann&sons; 11:15 Focus Nichel e Zinco: trend in atto e possibili evoluzioni Stephen Briggs – Analista Rbs London; 11:45 Il Mercato dell’Acciaio Inox Markus Moll – Steel & Metals Market Research; 12:30 Dibattito, domande dei partecipanti e chiusura lavori. .  
   
   
MAFIA. MILANO, SIMINI: “NEGLI APPALTI PUBBLICI NOSTRA COLLABORAZIONE CON PREFETTURA È COSTANTE”  
 
Milano, 16 marzo 2009 - “In giorni in cui si dibatte sull’opportunità di istituire o meno una commissione consiliare antimafia, senza entrare nel merito della questione specifica, mi preme ricordare che il Comune di Milano può vantare, da anni, un rapporto di lavoro quotidiano e di massima collaborazione con le autorità preposte alle indagini per contrastare la mafia. E che ogni nostro appalto o subappalto è sottoposto a rigidi controlli da parte dei nostri uffici che quotidianamente lavorano a fianco della Prefettura per verificare le informative antimafia delle singole imprese che partecipano alle nostre gare, e per segnalare o ricevere informazioni laddove esistono dei sospetti. E nei casi, peraltro rarissimi, sono state segnalate al Comune connivenze mafiose abbiamo immediatamente provveduto ad allontanare le imprese”. Lo ha detto l’assessore ai Lavori pubblici e Infrastrutture Bruno Simini dopo lo stop arrivato dal Prefetto alla costituzione di una commissione d´inchiesta del Comune sui fenomeni mafiosi. “Il Comune di Milano – spiega Simini -, in tema di trasparenza negli appalti, è all’avanguardia, tanto da aver ricevuto, nel 2007, anche un premio da Transparency International, l’associazione dell’Onu che combatte la corruzione”. “I nostri rigidi controlli portano a escludere sia le imprese che non assicurano regolarità contributiva, sia quelle che hanno compiuto reati in materia di sicurezza sul lavoro. Negli ultimi tempi, su 136 istanze di subappalto, ne abbiamo rigettate 44, pari a circa il 32% del totale. Le nostre segnalazioni – rende noto l’assessore - hanno sempre avuto pieno riconoscimento anche da parte dell’Autorità giudiziaria, tanto è vero che nell’ultimo anno e mezzo ben 10 sentenze penali, relative a irregolarità nelle gare d’appalto, in cui erano coinvolte almeno una ventina di imprese, hanno confermato che i nostri sospetti erano assolutamente fondati”. “È evidente – conclude Simini - che le nostre verifiche lanciano un messaggio molto chiaro a quanti sono intenzionati a delinquere, a quelli che io definisco ‘i furbetti del cantierino’: a Milano si vigila sugli appalti”. .  
   
   
COMMISSIONE ANTIMAFIA DEL COMUNE DI MILANO: INCOMPRENSIBILE NO DEL PREFETTO  
 
Roma, 16 marzo 2009 - il 12 marzo in Senato la Senatrice del Pd Adamo ha sollevato all´attenzione dell´aula e del Governo lo strano caso dell´intervento del Prefetto di Milano sull´istituzione di una commissione d´indagine "antimafia" da parte del Consiglio Comunale di Milano. "A quale titolo il Prefetto interviene permettendosi di considerare illegittima questa commissione al punto di invocare la corte dei Conti?" ha chiesto la Senatrice richiamando l´autonomia statutaria dei Comuni. "non è forse più che legittimo, anzi utile e indispensabile, che un Comune, venuto a conoscenza dell´allarme lanciato dall´ultima relazione della Commissione parlamentare proprio su Milano e sulla Lombardia, cerchi di farsi un più preciso quadro per assumere tutte le opportune contromisure sulle proprie regole interne per mettere al riparo l´Amministrazione comunale da infiltrazioni?" "E´ uno strano paese il nostro: da quando all´Interno c´è un ministro leghista fanno tutto i Prefetti (ma non dovevano scioglierli?)"- conclude l´Adamo -" si autorizzano le ronde, a cui si delegano poteri di pubblica sicurezza, ma le assemblee democraticamente elette non possono fare indagini sui fenomeni mafiosi nella loro città!" Sulla questione la senatrice Adamo insieme al Senatore Serra, già Prefetto, depositerà un´interrogazione urgente con risposta scritta al Ministro Maroni. .  
   
   
MAFIA AL TAPPETO, REGIONE SICILIANA APPROFITTI PER RISOLLEVARE ECONOMIA  
 
Palermo, 14 marzo 2009 - “Lo Stato sta infliggendo colpi mortali alla Piovra mafiosa. E gli ultimi arresti delle forze dell’ordine sono la dimostrazione che in Sicilia le indagini e le attività investigative proseguono a ritmi serrati. Agli inquirenti e a questi investigatori valorosi voglio rivolgere i complimenti per i successi ottenuti e chiaramente rivolgo loro un appello a proseguire per contribuire ad estirpare la mala erba mafiosa dalla nostra Regione”. Lo ha dichiarato il 14 marzo l’assessore regionale per la Famiglia, Francesco Scoma, a margine del convegno nazionale della piccola impresa di Confindustria, al teatro Politeama Garibaldi di Palermo. Contestualmente, raccogliendo i numerosi appelli lanciati dal palco del convegno, affinchè la pubblica amministrazione contribuisca a riaccendere il volano dell’economia, colpita da uno stato di crisi dilagante, Scoma ha sottolineato come “anche il governo della Regione e la classe politica siciliana debbano fare la propria parte”. Per l’assessore della Famiglia “si deve approfittare del momento di agonia della mafia, che col suo potere vessatorio soffocava il libero sviluppo delle imprese. Ora è il momento di attivare tutti gli strumenti per fare ripartire l’economia, riattivando la spesa, mettendo in circolo le risorse finanziarie per creare posti di lavoro, sostenere i soggetti deboli, le famiglie e l’imprenditoria sana. E’ dunque condivisibile l’appello affinchè si sblocchino i pagamenti da parte dell’amministrazione nei confronti delle imprese creditrici: si tratterebbe di un grosso aiuto sia agli imprenditori che ai tanti siciliani che in queste imprese lavorano”. .  
   
   
ROMA: LE ´ARMI´ DELLA CULTURA PER SCONFIGGERE LE MAFIE  
 
Roma, 16 marzo 2009 - Non solo il lavoro della magistratura e delle Forze dell’ordine, ma anche l’‘arma’ della cultura è fondamentale per sconfiggere le mafie. Se ne è discusso il 12 marzo durante la terza giornata della ‘Settimana per la legalità’, promossa dalla Regione Lazio al Piccolo Eliseo. Al dibattito è intervenuto Rosario Crocetta, sindaco di Gela, più volte minacciato dalla mafia e capace di ottenere alle ultime elezioni il 65% dei voti nella sua città: “Le istituzioni hanno il dovere di fare iniziative di questo genere, che coinvolgono i giovani, ma hanno anche il dovere di dare più segnali. Il Presidente della Regione Lazio Marrazzo fa da sempre una lotta per la legalità - ha aggiunto Crocetta - in prima linea, ma questo purtroppo non è lo ‘standard’ che vige nel nostro Paese”. Secondo Crocetta, è necessaria una nuova ‘stagione’ di impegno contro la criminalità organizzata: “La lotta alla mafia è a volte sottovalutata, non si può fare solo con la memoria, ma anche mettendo in evidenza i risultati positivi che si raggiungono. E’ necessaria - ha proseguito - un’‘antimafia’ che crei ottimismo, che costituisca una possibilità di vittoria, che è possibile aiutando ancora di più la magistratura e le Forze dell’ordine”. Crocetta ha lanciato, quindi, una proposta allo Stato: “Lo Stato dovrebbe premiare, anche dando incentivi economici e sgravi fiscali, quei cittadini che si rivolgono alle Forze dell’ordine per denunciare il ‘pizzo’”. Al dibattito è intervenuto anche Lino Busà, Presidente di Sos Impresa, associazione che raccoglie e sostiene le imprese vittime di racket e di usura: “Io credo che sia utile realizzare iniziative di questo genere per dare una mentalità giusta ai giovani, visto che il rapporto con la legalità è un rapporto culturale. E’ infatti - ha aggiunto - un problema di responsabilità personale, su cui è necessario lavorare”. Secondo Busà, i giovani di oggi devono essere aiutati a capire i guasti creati dall’illegalità: “Oggi ci sono sempre meno valori e ideali, la società è molto individualistica e sfugge quindi ai problemi relativi alla legalità”. Per Busà, attraverso la ‘Settimana per la legalità’, si raggiunge un ulteriore obiettivo: “Si riesce, attraverso eventi come questo, a ‘mettere in fila’ diverse questioni e problematiche che, staccate tra loro, non riescono ad assumere, specie tra i ragazzi, la reale rilevanza e la pericolosità che hanno”. . .  
   
   
CONFERENZA NAZIONALE DROGHE. VALDEGAMBERI:”AUMENTANO DIPENDENZE DA GIOCO MA CI SONO PROPOSTE APRIRE CASINO’. IRRESPONSABILE: STATO E ISTITUZIONI NON SOTTOVALUTINO QUESTO PERICOLO SOCIALE PER FARE CASSA”  
 
Venezia, 16 marzo 2009 - “In periodi di crisi come quello che stiamo attraversando aumentano le dipendenze provocate dal gioco, dal miraggio di soldi facili e veloci. Infatti i dati che ci forniscono i servizi regionali per le dipendenze confermano l’aumento di queste schiavitù anche se il dato è ancora quasi del tutto sommerso“. Lo ha detto Stefano Valdegamberi, assessore alle politiche sociali della Regione Veneto e coordinatore della Commissione Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni intervenendo il 12 marzo pomeriggio a Trieste alla sessione pomeridiana della prima giornata della Conferenza nazionale contro le droghe, dedicata appunto alle politiche e alla programmazione delle Regioni nel settore. L’esponente del Governo veneto ha lanciato un affondo ad alcuni enti locali e anche ad alcune ipotesi statali: “La febbre del gioco - ha detto - non sembra dare alla testa solo alle persone in difficoltà economiche o con disagio sociale ma anche a certi enti pubblici e addirittura allo Stato da cui provengono proposte di aprire casinò nelle città per avere maggior gettito economico. Ritengo siano cose che vanno stroncate sul nascere, proposte irricevibili e irresponsabili che non solo sottovalutano il pericolo sociale che la realizzazione di queste idee provocherebbero ma finirebbero per lucrare sulla rovina di tante famiglie che dovrebbero poi essere aiutate dai servizi sociali! Per quanto mi riguarda chiederò ai ministeri competenti che siano ritirate dai bar e dai luoghi deputati tutte le mini slot e le altre macchinette mangiasoldi proprio per impedire il diffondersi di questa nuova piaga sociale”. Sugli altri punti dell’articolata questione relativa alle dipendenze Valdegamberi ha sottolineato, tra l’altro, che “essa è frutto della cultura del nostro tempo, di un vuoto valoriale, di un’emergenza educativa, di mancanza di punti di riferimento per i giovani che con le famiglie in crisi si rifugiano nel mondo artificiale delle sostanze e dell’alcol. La società produce messaggi e modelli contraddittori che mandano in confusione i ragazzi; le agenzie educative, dalla famiglia alla scuola, non fanno più presa su una gioventù bombardata dalle immagini dell’apparire a tutti costi, del facile successo, immagini che allontanano in modo drammatico dalla vita reale con le sue difficoltà, le sue esigenze di responsabilità e di sacrificio“. L’assessore veneto ha ricordato anche la principale caratteristica, quella vincente, del modello veneto nel campo della lotta contro le dipendenze: l’integrazione tra sociale e sanitario che comporta una presa in carico complessiva, sociale e familiare, della persona con problemi di dipendenza. “E’ una strada giusta - ha detto - che va continuata e che deve dedicarsi in modo più pregnante alla presa in carico anche del contesto familiare perché una situazione di droga o di alcolismo non può essere affrontata a compartimenti stagni. Nel Veneto esiste una stretta connessione tra comunità terapeutiche, associazioni di volontariato, servizi pubblici territoriali, famiglie. Proprio perché non basta curare la persona, l’individuo, ma bisogna guardare alla saua famiglia e al contesto relazionale in cui vive. E poi - ha aggiunto Valdegamberi - occorre una maggior coerenza da parte di tutti, a partire dalle istituzioni: non si può dire ai giovani che è sbagliato drogarsi per poi scoprire che tra i parlamentari è diffuso l’uso di sostanze psicotrope. Insomma - ha concluso - non sono più sufficienti gli interventi di tamponamento, di ’pronto soccorso’. Vanno cambiati gli stili di vita e non bastano per questo i convegni o le dichiarazioni, serve che un intero sistema cambi, dando esempi di coerenza ai giovani e premiando tali esempi e serve anche un forte richiamo ai media che devono avere una maggiore responsabilizzazione sui modelli spazzatura che trasmettono“. . .  
   
   
AMMORTIZZATORI SOCIALI, FORMIGONI: NESSUN ALLARME ENTRO IL 31 MARZO DARE ATTUAZIONE ALL´ACCORDO STATO-REGIONI  
 
Milano, 16 marzo 2009 - La Lombardia conta che sia attuativo entro il 31 marzo l´accordo Stato-regioni destina 8 miliardi (2/3 dello Stato e 1/3 delle Regioni) agli ammortizzatori sociali. Lo ha spiegato il 12 marzo il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il quale ha reso noto di "aver visto anche recentemente il ministro Sacconi, sollecitando tempi rapidi e ottenendo rassicurazioni". Formigoni respinge come "del tutto immotivati gli allarmismi sollevati in questi giorni da una parte della sinistra e da una parte dei sindacati" circa una presunta mancanza di risorse. "In Lombardia problemi di questo tipo non ci sono, a differenza di quanto magari accade in altre Regioni". Come ha spiegato Formigoni, è di 1. 500 milioni l´ammontare delle risorse che l´attuazione dell´accordo Stato-regioni del 19 febbraio metterà a disposizione della Lombardia. La quale nel frattempo ha già previsto 400 milioni della sua parte e programmato, di questi, le linee di impiego di 137 milioni a favore di oltre 27. 000 senza lavoro. L´azione Per I Non Tutelati - Con la Dote lavoro, a 17. 300 lavoratori disoccupati che già percepiscono indennità vengono assegnati 3. 000 euro (in un anno) come voucher per la riqualificazione. 6. 000 euro invece sono la "dote" per altri 10. 000 disoccupati di lungo periodo, di categorie particolarmente deboli, o comunque esclusi dalla Cassa integrazione, che non usufruiscono di indennità statali. Costoro potranno percepire 300 euro mensili per 10 mesi di sostegno al reddito oltre al voucher di 3. 000 euro per la formazione o riqualificazione. "L´impostazione della Regione in questa materia - commenta il presidente - è quella di unire il sostegno al reddito alla riqualificazione, cioè all´aiuto effettivo al futuro rientro della persona nel mercato del lavoro, auspicabilmente a un livello migliore". Cassa In Deroga E Fase Transitoria - Per la Cassa integrazione in deroga, e cioè per le aziende con meno di 15 dipendenti, la Regione, attraverso la sua Agenzia del Lavoro, "non sta perdendo un minuto nel recepire i dati e le richieste che le Province fanno pervenire, nel gestirle e nel passarle all´Inps per l´erogazione ai destinatari". Un accordo Regione-aziende-banche permette inoltre di ovviare a qualche ritardo dell´Inps, attraverso anticipazioni. Per il mese di marzo (come per i precedenti) sono a disposizione 10 milioni. Cassa Integrazione Per Malpensa - "Anche a questo proposito si sono dette cose errate - ha insistito Formgioni -. I 31 milioni sono stati tutti utilizzati (salvo una piccola riserva di 1 milione per situazioni impreviste) per i problemi dei lavoratori del settore aeroportuale o comunque dei servizi connessi. E altri 40 milioni devono arrivare dal Governo per il 2009, in base agli accordi a suoi tempo sottoscritti". .  
   
   
BUSCEMI (LOMBARDIA) A NIMBY (NOT IN MY BACK YARD, CIOÈ NON NEL MIO CORTILE): SBAGLIATO IL NO ALLE GRANDI OPERE TUTELARE AMBIENTE E SALUTE, MA BASTA CON I PREGIUDIZI IDEOLOGICI  
 
Milano, 16 marzo 2009 - Il fenomeno delle contestazioni territoriali ambientali è stato oggetto della quarta edizione del convegno nazionale "Nimby" (Not in my back yard, cioè Non nel mio cortile), dedicato all´energia, all´ambiente e alle infrastrutture in Italia. Tra le principali argomentazioni addotte contro l´insediamento degli impianti prevalgono, infatti, i timori connessi alle ripercussioni sull´ambiente, sulla salute e sulla qualità della vita, anche a fronte di progetti innovativi e compatibili con i principi dello sviluppo sostenibile. "E´ necessario - ha detto l´assessore alle Reti, Servizi di pubblica utilità e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia, Massimo Buscemi, intervenendo al convegno - uscire dalla logica del no a tutto. Prima di schierarsi senza condizioni da una parte o dall´altra, è fondamentale conoscere la questione. Regione Lombardia, da anni, ha messo al centro della sua politica, la persona. Il confronto diretto con i cittadini è, infatti, alla base delle decisioni che riguardano il nostro territorio. In questo modo abbiamo portato avanti progetti importanti per i lombardi ma anche per tutta Italia". I riferimenti sono alla Brebemi e alla Pedemontana. La posa della prima pietra, per entrambi i casi, è prevista entro il 2009 e le conclusioni sono nel 2011 per la Brebemi e nel 2014 per la Pedemontana, in tempo quindi per l´Expo. "Regione Lombardia - ha continuato l´assessore Buscemi - deve poter essere sede anche dell´Agenzia per il nucleare perché è qui che ci sono le Università più avanzate in questi studi, è a Milano che ha sede l´Autorithy dell´energia ed è in Lombardia che sono stati avviati studi tecnici di alto livello per capire i pro e i contro del nucleare". Grazie al confronto diretto con i cittadini, passi avanti sono stati fatti anche nel campo dei rifiuti. "Oggi in Regione Lombardia - ha concluso l´assessore Buscemi - ci sono 11 termovalorizzatori che diventeranno 12 tra breve. I termovalorizzatori producono energia elettrica e calore e proprio nei giorni scorsi è stato firmato un Accordo che prevede l´avvio del teleriscaldamento ad altre 85. 000 famiglie, un servizio che abbatte i costi, migliora l´ambiente e garantisce più sicurezza". .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE: OGGI DURNWALDER A ROMA DA CALDEROLI  
 
Bolzano, 16 marzo 2009 - È programmato lunedì 16 marzo alle 12. 30 a Roma l´incontro del presidente della Provincia Luis Durnwalder con il ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli. Si parlerà tra l´altro di federalismo fiscale, modalità di compartecipazione delle Regioni e Province autonome al risanamento dello Stato e trasferimenti finanziari alla Provincia. La seduta di Giunta provinciale sarà pertanto guidata dal vicepresidente Hans Berger. Il presidente Durnwalder e gli altri governatori delle Province e Regioni autonome incontreranno il ministro Calderoli lunedì 16 marzo alle 12. 30 a Montecitorio. Nel vertice alla Camera Durnwalder punta ad ottenere dal Governo chiarimenti sull´articolo 25 relativo ai criteri di convergenza nella spesa. Con Calderoli si cercherà di riprendere anche il discorso sull´attribuzione di nuove competenze alla Provincia a costo zero per lo Stato e sulla soluzione per il "pregresso", vale a dire i fondi della quota variabile spettanti all´Alto Adige per il periodo 2000-2005 bloccati a fine febbraio con lo stop al relativo decreto di trasferimento. Assente Durnwalder, la tradizionale seduta di Giunta del lunedì sarà guidata dal vicepresidente Hans Berger. Al termine non è prevista la conferenza stampa. Sulle principali delibere assunte informerà l´Ufficio stampa con un comunicato. .  
   
   
LOMBARDO: LA SICILIA HA LE RISORSE, BISOGNA LAVORARE TUTTI INSIEME PER IL SUO SVILUPPO  
 
Palermo, 16 marzo 2008 – “In Sicilia abbiamo le risorse necessarie per invertire una troppo lunga tendenza contraria allo sviluppo reale; dobbiamo però saper lavorare insieme, altrimenti la partita sarà irrimediabilmente persa”. Questo il commento, esresso il 12 marzo, del presidente della Regione Raffaele Lombardo alle affermazioni di Ivan Lo Bello. “Abbiamo una classe dirigente giovane e competente – ha aggiunto Lombardo – in grado di affrontare e guidare il cambiamento in corso. Bisogna che sia posta nelle condizioni di portare a compimento questa importante missione: la modernizzazione del sud”. “Per fare questo – ha proseguito il presidente Lombardo – c’è bisogno di dotare il sistema delle imprese siciliane degli strumenti con cui competere con la concorrenza del nord. Questo è quello che abbiamo fatto e continueremo a fare con tutta una serie di provvedimenti legislativi e amministrativi già in atto”. “Certo le nostre infrastrutture sono ancora troppo lontane dagli standard di quelle settentrionali e proprio per questo ci battiamo per un federalismo che sia equo e solidale, in grado cioè di mettere tutti nelle condizioni di contribuire secondo le proprie possibilità, ma che allo stesso tempo non faccia ancora pagare a noi meridionali colpe e ritardi che non sono interamente nostre”. Il presidente della Regione ha poi concluso: “Il convegno di Confindustria che si apre domani sarà utile proprio a questo scopo: a rinsaldare i legami di una comune strategia che deve vedere imprenditoria e politica muoversi unite verso la stessa direzione, garantendo che ciascuno faccia la propria parte, ma chiedendo insieme e con forza che la politica nazionale cambi un troppo vecchio modo di pensare, giudicare e amministrare il sud”. .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE FVG BALLAMAN PLAUDE A INIZIATIVA CALDEROLI  
 
Trieste, 16 marzo 2009 - Nel corso del dibattito alla Camera della legge sul federalismo fiscale erano stati presentati dai relatori alcuni emendamenti che avrebbero limitato i margini di manovra delle Regioni a Statuto speciale, soprattutto per quanto riguarda il sistema delle compartecipazioni - abrogazione di un articolo e modifica del regime di partecipazione alla perequazione sugli obblighi comunitari e al patto di stabilità - che però 12 marzo sono stati ritirati su esplicita richiesta del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. A sottolinearlo, con soddisfazione, è il presidente del Consiglio della Regione Friuli Venezia Giulia Edouard Ballaman, affermando di apprezzare l´operato del ministro, che con la sua iniziativa ha inteso ribadire come la formulazione del testo che riguarda le Regioni speciali debba preventivamente passare attraverso un tavolo che le veda presenti assieme al Governo. Ballaman ha inoltre evidenziato come, nello specifico del Friuli Venezia Giulia, non si possa pensare a un abbassamento della specialità, semmai a un suo affinamento, dovendosi la regione confrontare, per la sua posizione geografica, con un sistema di concorrenza accentuato dalle misure in essere nei Paesi confinanti. .  
   
   
APPROVATA DALLA GIUNTA TOSCANA DOVRÀ ORA PASSARE L´ESAME DEL CONSIGLIO VIA LIBERA ALLA NORMATIVA REGIONALE SULLA SEMPLIFICAZIONE TEMPI, RESPONSABILITÀ, INDENNIZZI, ECCO COSA DOVRÀ CAMBIARE  
 
 Firenze, 16 marzo 2009 - Una legge che introduce responsabili per la correttezza e la celerità delle procedure, tempi da rispettare, eventuali modalità di indennizzo; che disciplina e incentiva l´uso delle nuove tecnologie informatiche nei rapporti dei cittadini e delle imprese con la pubblica amministrazione; che ripensa e rilancia gli Sportelli unici per le attività produttive costituendo una rete virtuale a cui sarà sempre possibile accedere, ovunque si sia, ricevendo risposte omogenee per tutta la Toscana; che introduce sostanziali principi di semplificazione in tanti settori dell´economia, dalle attività commerciali a quelle agricole, e che produce un notevole sfoltimento delle normative regionali, facendo sparire qualcosa come 200 leggi e 20 regolamenti. Tutto questo c´è nella proposta di legge sulla semplificazione e sul riordino normativo che la giunta regionale, su proposta del vicepresidente Federico Gelli, ha approvato nell´ultima sua riunione e che ora passa all´esame del consiglio regionale: «Arrivare a questo testo non è stato facile, vista la complessità delle materie affrontate – spiega ora Gelli – ma questa legge era considerata una delle grandi priorità della legislatura, nella consapevolezza, tra l´altro, che dall´attuale crisi si potrà uscire non solo con misure di emergenza ma affrontando di petto problemi di fondo come, appunto, gli insopportabili oneri amministrativi, in un paese in cui quest´ultimi arrivano a pesare fino al 30% del costo del lavoro. Il traguardo di oggi, frutto di un´intesa attività di concertazione, è di assoluto rilievo. Consentirà di ridisegnare nel segno della qualità e dello snellimento le relazioni con la pubblica amministrazione toscana, fornendo risposte importanti anche per quelle piccole e medie imprese che, sulla base di una nostra indagine, in Toscana mettono ormai la macchinosità degli adempimenti burocratici al secondo posto nella graduatoria dei problemi più gravi, addirittura davanti alle carenze infrastrutturali e alle difficoltà di accesso al credito». Nel dettaglio ecco alcune delle novità che saranno introdotte dalla nuova legge: Obiettivi. L´articolo 2 della legge prevede che le strategie di semplificazione siano previste in un´apposita sezione del Programma regionale di sviluppo, con l´obiettivo di abbattere del 25% entro il 2012 gli oneri amministrativi a carico di imprese e cittadini. Responsabile della correttezza e della celerità. Viene introdotta e disciplinata questa figura, distinta dal responsabile del procedimento. In Regione sarà inserito in ciascuna direzione generale. Svolgerà attività di monitoraggio per il rispetto delle norme giuridiche e di buona amministrazione. Potrà agire di ufficio o su impulso dei privati o del difensore civico. Riduzione dei tempi. La legge riduce a 30 giorni il termine massimo di durata dei procedimenti nelle materie di competenza regionale, salva diversa disposizione di legge. Il legislatore futuro, in ogni caso, sarà obbligato a motivare specificamente l´introduzione di diversi termini. Indennizzi. Novità di particolare rilievo, prima del genere in Italia, gli indennizzi sono previsti per il ritardo nella conclusione dei procedimenti e sono quantificati da un minimo di 100 euro a un massimo di 1. 000 (in pratica 100 euro per ogni dieci giorni di ritardo). Per il momento sono previsti solo per la Regione e gli enti dipendenti, compreso le aziende sanitarie, dando autonomia agli enti locali per la loro eventuale applicazione. Diritto di accesso ai documenti amministrativi. Sulla base di quanto previsto anche dal nuovo Statuto questo diritto viene notevolmente esteso: in pratica in linea generale si prevede che tutti avranno diritto di accedere ai documenti amministrativi senza obbligo di motivazione. Sono elencati i documenti conoscibili e si introduce una drastica riduzione del termine (7 giorni per la Regione e non superiore a 15 per gli altri soggetti) per rispondere all´istanza di accesso. Sportelli unici per le attività produttive. In attesa della riforma statale, la legge regionale rafforza questo istituto come strumento di semplificazione. Lo sportello è l´unico referente per tutti i passaggi amministrativi relativi all´insediamento e all´esercizio delle attività. Tutto l´iter si svolge per via telematica. Si prevedono forme di assistenza gratuita agli utenti e una banca dati regionali per garantire maggiore uniformità delle procedure su tutto il territorio. Nasce un vero e proprio sistema toscano di servizi per le imprese. Subingresso e mutamento del regime sociale. In tutte le attività soggette ad autorizzazione o abilitazione nelle materie di competenza regionale non sarà necessario avviare una nuova procedura qualora il soggetto autorizzato subisca una variazione del regime sociale o si verifichi un subingresso. Basterà insomma solo una comunicazione. Fatturazione elettronica. L´emissione, la trasmissione, la conservazione, l´archiviazione delle fatture emesse nei rapporti con l´amministrazione regionale (compresi enti dipendenti e Asl) saranno effettuate esclusivamente in forma elettronica. Sfoltimento normativo e riordino legislativo. Spariranno 200 leggi e 20 regolamenti, dopo che nel 1999, 2000 e 2002 sono state eliminate 358, 374 e 583 leggi. La nuova legge sulla semplificazione, tra l´altro, snellisce le procedure in materia igienico-sanitaria, con l´abolizione dell´obbligo di presentazione di certificati e documenti (in particolare relativi all´accertamento dello stato di idoneità fisica e psico-fisica); semplifica notevolmente le procedure per il sequestro e quindi per la distruzione delle merci oggetto di commercio abusivo; interviene e snellisce le procedure per le varianti in corso d´opera relative a interventi edilizi per cui sia stato già rilasciato un permesso; interviene in diverse altre leggi che riguardano per esempio le procedure per l´utilizzo delle fonti rinnovabili di energia, le attività di trasporto di viaggiatori tramite noleggio di autobus con conducente, gli obblighi di comunicazione preventiva per le imprese agricole che utilizzano prodotti fitosanitari. .  
   
   
BIC TRIESTE: "SOLUZIONE IN TEMPI RAPIDISSIMI"  
 
Trieste, 16 marzo 2009 - Sbloccare lo stato di impasse venutosi a creare nella trattativa aperta tra Friulia e Invitalia per la cessione di Bic Sviluppo Italia Friuli Venezia Giulia Spa; evitare la messa in liquidazione della società; salvaguardare il personale occupato e le aziende insediate nell´"incubatore" triestino. Sono questi gli obiettivi che intende perseguire fino in fondo l´assessore regionale alle Finanze Sandra Savino, la quale, evidenziando come il mandato conferito da tempo alla Finanziaria regionale Friulia di acquisire le quote di Invitalia non sia stato ancora perfezionato, ritiene debba essere fatto ogni sforzo da parte di tutti i soggetti coinvolti per il buon esito della trattativa. Per tale motivo, nel pacchetto delle disposizioni anticrisi che la Giunta Tondo si è impegnata a portare all´attenzione del Consiglio regionale, l´assessore Savino inserirà una specifica disposizione normativa che consenta alla Regione di farsi carico dei rischi patrimoniali che potrebbero eventualmente manifestarsi una volta acquisita la società. Le posizioni assunte da Invitalia e Friulia nella negoziazione in atto, e che rischiavano di irrigidirsi oltremodo, avrebbero potuto portare ad un rischio effettivo di fallimento della trattativa. "Il vero rischio inaccettabile - dichiara l´assessore Savino - è quello di perdere le professionalità presenti in Bic e mettere in strada le aziende in esso insediate; per questo motivo ho dato disposizione agli uffici di approntare le più opportune soluzioni normative che consentano di portare a casa un risultato per il quale mi sono spesa da tempo". "Della decisione di intervenire normativamente per lo sblocco della trattativa abbiamo già dato notizia alla Friulia, la quale, a questo punto, conta di perfezionare il contratto di cessione del Bic in tempi rapidissimi". .  
   
   
A VILLA OLMO COMO DAL 4 APRILE AL 26 LUGLIO 2009 LA MOSTRA CHAGALL, KANDINSKY, MALEVIČ MAESTRI DELL’AVANGUARDIA RUSSA OTTANTA OPERE, TRA OLI, TEMPERE E DISEGNI, PROVENIENTI DAI MAGGIORI MUSEI E COLLEZIONI PRIVATE RUSSE,  
 
Como, 16 marzo 2009 - Oltre 400. 000 visitatori in cinque anni di iniziative espositive. Questo è il numero che testimonia il successo delle mostre organizzate dal Comune di Como, dedicate rispettivamente ai capolavori di Mirò, Picasso, Magritte, degli Impressionisti e dei capolavori del Belvedere di Vienna. La settecentesca Villa Olmo è ora pronta a ospitare, dal 4 aprile al 26 luglio 2009, un raffinato evento dedicato alle Avanguardie Storiche russe, in grado di ripercorrere le vicende di quella grande stagione artistica, dai primi del Novecento agli inizi degli anni Trenta, attraverso i capolavori di Vassily Kandinsky, Marc Chagall, Kazimir Malevič e Pavel Filonov. Curata da Sergio Gaddi ed Evgenia Petrova, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, col patrocinio e il contributo della Regione Lombardia - Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, della Provincia di Como, della Camera di Commercio, della Fondazione Cariplo e di Acsm, sponsor tecnico Menphis spa, l’esposizione presenterà 80 opere, tra oli, tempere e disegni, provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche russe, quali il Museo Nazionale di San Pietroburgo. “La scelta di confermare il grande appuntamento è stata ben ponderata in considerazione del particolare momento internazionale ma, pur con una scrupolosa attenzione ai costi, abbiamo deciso di proseguire in un cammino che è sicuramente strategico per la città – ha sottolineato il sindaco di Como, Stefano Bruni -. Avremmo corso il rischio di perdere lo slancio e smarrire continuità, un elemento prezioso in questo settore. Continuo a credere nella straordinaria forza propulsiva delle mostre e nella capacità attrattiva a beneficio del territorio. Un’altra straordinaria ribalta per Como che vogliamo mantenere saldamente nel circuito delle città dell’arte”. “Chagall, Kandinsky e Malevič - commenta Sergio Gaddi, assessore alla Cultura del Comune di Como e curatore della mostra – pur con diverse prospettive pittoriche allontanano il linguaggio dell’arte dalla logica della tradizione e della borghesia, superando la visione dominante dell’impressionismo francese per dare vita alle innovazioni formali del cubofuturismo, alle tensioni del suprematismo e alla modernità rarefatta dell’astrazione. Proprio nel centenario del futurismo è interessante focalizzare l’interesse del pubblico sulla straordinaria importanza dell’avanguardia russa dei primi decenni del Novecento, fino alla svolta realista imposta da Stalin nel 1934. Un grande pregio della mostra è anche la presenza di Pavel Filonov, maestro dell’arte analitica, poco noto in Italia ma di grandissima potenza espressiva. Le mostre di Villa Olmo, diventate un appuntamento fisso di un circuito espositivo di livello europeo, sono la dimostrazione di come la cultura, vero motore dello sviluppo futuro del Paese, possa essere uno dei più efficaci strumenti di rilancio sociale ed economico contro la crisi”. Il percorso espositivo si focalizzerà sulle opere che Kandinsky, Chagall, Malevič, Filonov realizzarono nel periodo a cavallo della prima guerra mondiale, quello cioè più fervido e produttivo di tutta la loro carriera, in cui lo slancio rivoluzionario si trasformò presto in disillusione. Tra le opere di maggior importanza e fascino si incontrano i dipinti astratti di Kandinsky realizzati tra il 1915 e il 1919, come Due ovali e Ouverture. Bordo viola, entrambi del 1919, o i due oli su vetro del 1918 intitolati La cavallerizza e La cavallerizza sulla collina. Di Kazimir Malevič verranno presentate oltre 20 opere che ripercorrono interamente la ricerca dell’artista nato a Kiev ma stabilitosi in Russia, fin dai primi anni del Novecento, in cui manifesta un’apertura nei confronti della pittura europea - impressionista, postimpressionista e Nabis - come ne Il riposo. Alta società in cappello a cilindro del 1908 o Autoritratto del 1910, passando attraverso le opere cubofuturiste, dai riferimenti espliciti a Léger, alla fase suprematista culminante nel Quadrato rosso del 1915, fino alla tarda produzione neofigurativa che Malevič sviluppa negli anni del regime comunista instaurato dopo la rivoluzione del 1917. Opera chiave di questa fase è Testa di contadino del 1928-29, scelta come immagine simbolo dell’appuntamento comasco. Tra le curiosità che la mostra di Villa Olmo proporrà, è la ricostruzione, fin nei minimi particolari, della stanza di Marc Chagall, con tutti i mobili e le suppellettili, nella quale il grande pittore russo visse e lavorò, quando abitava a Vitebsk, sua città natale. Tra i capolavori spiccano inoltre un Autoritratto con tavolozza del 1914, L’ebreo rosso del 1915 e Lo specchio, enigmatica opera ricca di spunti e suggestioni, sempre del 1915. Il progetto espositivo permette inoltre di focalizzare l’attenzione su Pavel Filonov, figura oggi molto celebrata in Russia, ma ancora poco conosciuta nel resto del mondo; un pittore visionario, sontuoso e a tratti apocalittico, in cui convive quella combinazione di misticismo e sensualità che rappresenta tuttora un tratto distintivo dell’arte russa, ben rappresentata nell’opera Famiglia contadina del 1914. Catalogo Silvana Editoriale. .  
   
   
UN PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE DEL VENETO E CERN DI GINEVRA PER IL TRANSFER TECNOLOGICO  
 
Ginevra, 16 marzo 2009 - La Regione del Veneto si prepara a siglare un protocollo d’intesa con il Centro europeo per la ricerca nucleare di Ginevra allo scopo di promuovere il processo di trasferimento tecnologico a sostegno del sistema produttivo veneto. La bozza del testo, che sarà sottoscritta entro un mese a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, a Venezia, è sta discussa il 12 marzo nella città svizzera dall’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, dai vertici del Cern e dalle Camere di commercio, sia italiane che elvetiche. “Il Cern - ha detto l’assessore a conclusione dell’incontro - è un centro di ricerca e di sviluppo tecnico con straordinarie potenzialità d’implementazione tecnologica e industriale. I benefici della convenzione che ci prepariamo come Regione del Veneto a votare in sede di Giunta sono enormi per il nostro sistema economico. Il patto da firmare può essere anche un’occasione privilegiata, coinvolgendo la rete camerale di entrambi i Paesi, per stringere nuove sinergie con i distretti e i metadistretti veneti. L’obiettivo primario per le imprese venete, che stanno investendo in ricerca e in innovazione per superare la difficile congiuntura finanziaria globale, è proprio sperimentare prototipi. ” Il transfer tecnologico si articolerà in licensing e brevetti; in contrati di fornitura; in attività di ricerca congiunta; in azioni di ricerca commissionata; in altissima formazione. I settori maggiormente interessati saranno soprattutto la microelettronica, la micromeccanica, l’elettronica e le energie rinnovabili. Per l’assessore la firma del protocollo d’intesa sarà utile soprattutto per le piccole e per le medie imprese. “Stiamo pensando a istituire delle borse di studio per i nostri ricercatori così - ha ribadito l’assessore - da favorire gli scambi e il passaggio delle informazioni sulla ricerca applicata. ” “L’incremento della capacità tecnologica - ha concluso l’assessore - deve divenire per le imprese venete una prassi consolidata. ” .  
   
   
REGOLAMENTO FVG PER COGARANZIE A PMI  
 
Trieste, 16 marzo 2009 - La Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alle Attività produttive Luca Ciriani, ha approvato il 12 marzo il regolamento con cui si stabiliscono i criteri e le modalità per la concessione delle cogaranzie a favore delle Piccole e medie imprese (Pmi) da parte del Fondo regionale di garanzia, costituito presso il Fondo di rotazione per iniziative economiche del Friuli Venezia Giulia (Frie). Il Fondo di garanzia è stato costituito allo scopo di aiutare le Pmi che hanno sede in Friuli Venezia Giulia ad affrontare la crisi dei mercati finanziari internazionali, con la conseguente difficoltà di accesso al credito. Il regolamento approvato stabilisce anche i tipi di operazioni di finanziamento bancario per le quali è possibile ottenere la garanzia del Fondo. Queste operazioni devono essere finalizzate al finanziamento dell´operatività corrente oppure al consolidamento a medio termine delle passività a breve, connesse allo svolgimento di attività delle Pmi nel territorio della regione. .  
   
   
MODENA - RALLENTANO ANCORA LE ESPORTAZIONI DELLA PROVINCIA  
 
Modena, 16 marzo 2009 - In base ai dati Istat, elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio, nell’ultimo trime-stre del 2008 il valore delle esportazioni della provincia di Modena ha registrato un ulteriore rallen-tamento, -3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In chiusura d’anno le esportazioni hanno raggiunto un valore complessivo di 10. 891 e la variazione complessiva si è assestata su un +3,3%, superiore al dato d’insieme dell’Emilia Romagna (+2,4%) e nettamente migliore del totale Italia (+0,3%). Circa i mercati di destinazione, si è acuito il rallentamento delle vendite verso l’Unione Europea (-11,5% nel quarto trimestre), sebbene il calo complessivo nel totale annuo si attesti su un -0,5%. Diminuisce il rallentamento delle esportazioni verso gli Stati Uniti, che passano da un -5,8% del terzo trimestre ad un -1,4% nell’ultimo trimestre dell’anno. Pur con valori assoluti contenuti, le vendite verso i Paesi dell’area Opec segnano variazioni positive sia in termini congiunturali che in termini tendenziali. Per il settore manifatturiero l’ultimo trimestre dell’anno si chiude con un -3,1%, mentre il totale annuo registra un +3,4%. Per quanto riguarda i singoli settori, performance negative nel trimestre si rilevano soprattutto per le macchine e gli apparecchi meccanici (-16,2%) e per le industrie tessili (-13%). Mentre i mezzi di trasporto e l’abbigliamento registrano le variazioni migliori, rispettiva-mente +9,3% i primi e +42% il secondo. Il dato complessivo della meccanica, in chiusura d’anno, rimane comunque di segno positivo e si attesta sul +1,4%, mentre il biomedicale registra, sul totale annuo, un -4,7%. .  
   
   
DURNWALDER INCONTRA LE ASSOCIAZIONI ECONOMICHE: MISURE ANTICRISI  
 
Bolzano, 16 marzo 2009 - 900 milioni di euro nel piano straordinario di opere pubbliche e frazionamento dei lavori tra più imprese, velocizzazione della liquidazione delle spettanze, allungamento del fondo di rotazione per risanamenti aziendali, unico consorzio di garanzia fidi: sono alcune delle misure anticrisi approfondite dal presidente della Provincia Luis Durnwalder nell´incontro dell’ 11 marzo a Bolzano con i rappresentanti delle categorie economiche. Guidati da Helmuth Innerbichler, presidente del Swr, l´unione che raggruppa il mondo economico di lingua tedesca, a Palazzo Widmann i presidenti delle categorie economiche locali (artigianato, commercio, imprenditoria industriale, agricoltura, alberghiero) hanno incontrato il presidente Durnwalder, che ha voluto approfondire con le categorie interessate gli interventi a favore del mondo economico messi in cantiere nel biennio dalla Giunta provinciale per fronteggiare adeguatamente la recessione economica. Il Presidente ha discusso un eventuale adeguamento del sistema di valutazione del capitale proprio dell’azienda da parte delle banche, il ricorso ai contributi concessi dalle cooperative di garanzia quali interventi compensativi, un allungamento di cinque anni del fondo di rotazione in presenza di piani di risanamento aziendali. Il governatore ha poi confermato che nel 2010 i consorzi di garanzia fidi saranno accorpati in un’unica istituzione comprendente anche quelli dei settori turismo e agricoltura. Durnwalder ha ricordato inoltre che la Provincia, andando incontro alle richieste dei settori economici, ha varato un programma speciale di investimenti che prevede l’anticipazione al 2009 di determinati lavori pubblici, la riduzione dei tempi di attesa nella liquidazione delle spettanze per lavori eseguiti, maggiore tutela per le imprese subappaltatrici. Sempre in tema di opere pubbliche il Presidente ha osservato che nel bilancio provinciale 2009 sono stati stanziati oltre 900 milioni €, “uno sforzo per garantire occupazione alle imprese locali, anche attraverso il frazionamento degli appalti nel caso di grandi lavori. ” In tema di alleggerimento fiscale Luis Durnwalder ha ribadito alle associazioni economiche che le problematiche della riduzione della quota dei costi di costruzione e della cancellazione del contributo aziendale agli oneri di urbanizzazione vanno affrontate con i Comuni: “Su quest’ultimo tema è ipotizzabile – ha aggiunto il Presidente – di modificare l’attuale soglia minima dell’1% introducendo una fascia di contributo delle aziende da 0% al 3%, prevedendo in tal modo anche la possibilità dell’esenzione totale. Ma sono aspetti da chiarire con i singoli Comuni. ” Anche un’ulteriore riduzione dell’Irap quest’anno non è in discussione. Agli imprenditori che hanno chiesto all’ente pubblico di privilegiare i prodotti locali nei bandi di gara per la fornitura di generi alimentari in strutture pubbliche, il governatore ha risposto che la Provincia è già impegnata su questa strada ma nel rispetto delle direttive Ue, che non sempre ammettono tale corsia preferenziale. “Di certo sarà massima la nostra considerazione verso i prodotti di qualità locali”, ha concluso Durnwalder. .  
   
   
ESPORTAZIONI PIEMONTESI: NEL 2008 LE VENDITE ALL’ESTERO CRESCONO DELL’1,5% RISPETTO AL 2007. FILIERA AUTOVEICOLARE, METALMECCANICA E ALIMENTARE TRA GLI ATTORI PRINCIPALI DELLA TENUTA DELL’EXPORT REGIONALE  
 
Torino, 16 marzo 2009 - In base ai dati diffusi il 12 marzo dall’ Istat, nel 2008 il valore delle esportazioni piemontesi ha raggiunto i 37,8 miliardi di euro, registrando una crescita dell’1,5% a valori correnti rispetto al 2007. Valutando le singole performance trimestrali si osserva tuttavia come, dopo le variazioni positive dei primi trimestri dell’anno (pari rispettivamente a +3,7%, +8,1% e +5,0%), tra ottobre e dicembre si sia registrato un vero e proprio crollo delle vendite piemontesi oltre confine, quantificato nell’ordine dei 10,3 punti percentuale. La lieve crescita delle esportazioni regionali nel 2008 si colloca comunque al di sopra dell’incremento medio nazionale, che si ferma al +0,3%. La dinamica italiana è la sintesi di performance contrastanti nelle diverse ripartizioni territoriali: si incrementano le esportazioni dell’Italia insulare, occidentale e, sebbene più debolmente, di quella meridionale, mentre si registrano contrazioni per il nord est e, soprattutto, per le regioni centrali. La crescita annua dell’1,5% conferma il Piemonte come quarta regione esportatrice, con una quota del 10,3% sulle vendite nazionali complessive oltre confine; solo l’Emilia Romagna realizza una performance migliore (+2,4%), mentre, tra le altre principali regioni esportatrici, la Lombardia manifesta un trend analogo a quello piemontese (+1,6%) e il Veneto subisce una contrazione del proprio export pari al 4,6%. “Nonostante i risultati fortemente negativi del quarto trimestre dell’anno, le esportazioni piemontesi chiudono il 2008 in positivo - ha commentato Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte -. È importante sottolineare come le aziende piemontesi abbiano conseguito risultati migliori sui mercati extraeuropei, nonostante il contesto valutario legato al livello dell’euro non sia stato sicuramente favorevole: un ulteriore segnale della competitività dei prodotti ‘Made in Piemonte’ che, puntando sull’alta qualità che li contraddistingue, risentono poco della variabile prezzo”. .  
   
   
IMMIGRAZIONE: A MILANO ROMENI AUMENTATI DEL 25% IN UN ANNO  
 
 Milano, 16 marzo 2009 - Da marzo 2008 duemila nuovi arrivi: da Bucarest flussi 6 volte sopra la media delle prime dieci nazionalità più rappresentate in città. Stranieri verso quota 200mila “In un anno i romeni regolarmente residenti a Milano sono aumentati del 25 %. Secondo i dati forniti dal settore Statistica del Comune, rispetto al marzo 2008, si sono registrati 2090 nuovi arrivi. Gli iscritti all’anagrafe cittadina sono passati da 8. 161 a 10. 251. E di questi, 1521 hanno un’età inferiore a 18 anni”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Nessuna delle prime dieci nazionalità numericamente più rappresentate - spiega De Corato - ha avuto una crescita così consistente. Mediamente infatti queste ultime sono aumentate del 4%. Gli arrivi dei romeni sono dunque stati nel corso del 2008 sei volte superiori. Un chiaro segno che il boom dei flussi dovuti all’ingresso della Romania nella Ue nel gennaio 2007, decisione presa per l’Italia dal governo Prodi, non accenna a diminuire”. “Con 184. 837 residenti non italiani a Milano - aggiunge De Corato - gli stranieri rappresentano il 14% degli abitanti: una percentuale che è più che doppia rispetto al dato nazionale (6,5 %). E che non tiene conto dei 40 mila clandestini stimati dall’Ismu e di alcune migliaia di nomadi irregolari non registrati all’anagrafe”. “Numeri così imponenti – conclude De Corato - comportano naturalmente problematiche di integrazione e incidono fortemente sulle politiche di sicurezza. Una peculiarità che dovrebbe essere tenuta presente sempre per un equilibrato giudizio sulla realtà milanese”. In allegato le variazioni di crescita delle prime dieci nazionalità numericamente più rappresentate a Milano rispetto al marzo 2008 Dati Forniti Dal Settore Statistica Del Comune Di Milano Popolazione straniera residente al 1° marzo 2009 = 184. 837* Tabella su 10 nazionalità numericamente più rappresentate
Nazionalità Residenti al 1/3/09 * Residenti al 1/3/08 Differenza %
Filippine 29. 180 28. 064 + 1. 116 + 3,98
Egitto 23. 920 23. 004 + 916 + 3,98
Cina 15. 558 14. 787 + 771 + 5,21
Peru 14. 227 14. 055 + 172 + 1,22
Ecuador 12. 265 12. 261 + 4 + 0,03
Sri Lanka 11. 333 10. 639 + 694 + 6,52
Romania 10. 251 8. 161 + 2. 090 + 25,61
Marocco 6. 803 6. 637 + 166 + 2,50
Albania 4. 678 4. 524 + 154 + 3,40
Ucraina 4. 034 3. 658 + 376 + 10,28
* dati ufficiali Fonte: Comune di Milano - Settore Statistica Popolazione rumena residente a Milano dal 1997 ad oggi
Anno 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 1-3-09
Tot. 734 1. 018 1. 194 1. 752 1. 827 2. 160 2. 625 4. 617 5. 532 5. 948 7. 895 9. 612 10. 251
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POLITICHE SOCIALI. CONGRESSO CISL DI VERONA. ASSESSORE VALDEGAMBERI: “MENO PREVIDENZA E PIU’ ASSISTENZA. QUESTA E’ STRADA DA SEGUIRE”  
 
Verona, 16 marzo 2009 - “Molto apprezzabile e condivisibile il concetto di responsabilità che sta alla base del congresso provinciale della Cisl. Ciò conferma il fatto che questo sindacato non ha posizioni preconcette, non si basa su ideologismi e può essere un valido partner nelle azioni di politica sociale della Regione Veneto. Ricordo a questo proposito il buon lavoro di collaborazione e concertazione svolto tra sindacati veneti e Regione in relazione all’individuazione di un fondo regionale per la non autosufficienza. Dobbiamo continuare su questa strada e puntare a una rapida approvazione del progetto di legge in Consiglio regionale. Sarebbe il primo esempio in Italia di fondo specifico per un settore come la non autosufficienza che è in costante crescita”. Lo ha detto stamani a Verona, all’auditorium Verdi della Fiera, l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, a margine dell’apertura del Xvi congresso della Cisl di Verona dal titolo: “Partecipazione, sviluppo, responsabilità per il futuro di tutti”. “Va detto tuttavia - ha proseguito l’assessore regionale - che un sindacato responsabile deve affrontare anche il problema basilare per il nostro Paese della necessità di riforme strutturali. Perciò il sindacato non può essere sempre il ’signor no’ su tutto ma deve contemperare la difesa dei lavoratori con la presenza di risorse definite e avere una visione generale e non parziale della situazione in cui , tutti, ci dibattiamo. Mi pare che proprio questo stia facendo la Cisl e mi auguro che si vada avanti su questo percorso. Meno previdenza e più assistenza. Questo non è un facile slogan - ha sostenuto Valdegamberi - ma la giusta sintesi di quanto dobbiamo fare visto l’andamento demografico nostrano e il forte squilibrio tra popolazione giovane in grado di lavorare e popolazione anziana non attiva. Dobbiamo metterci al passo con l’Europa in materia di pensioni e investire molto di più di quello che si fa ora sui servizi alla famiglia e a maggiori risorse per la genitorialità. Bisogna davvero mettersi in testa, e non solo teoricamente, che in tutto ciò il ruolo della famiglia è centrale e essenziale. La famiglia è il primo soggetto sussidiario di fronte allo Stato, che produce un effetto moltiplicatore delle risorse e dei servizi per tutta la società ed è quindi sulla famiglia che bisogna investire“. Sul tema degli anziani non autosufficienti Valdegamberi ricorda che mantenere fin quando possibile un anziano nel proprio domicilio aiutando in questo il nucleo familiare costa alla Regione Veneto, e quindi a tutta la collettività, un decimo di quanto costa metterlo in una struttura residenziale. “Un esempio lampante - ha concluso - della strada che deve essere seguita dalle istituzioni e sulla quale chiamo i sindacati a dare la loro collaborazione ed impegno responsabile”. .  
   
   
PROVINCIA DI POTENZA: MANCA IL BILANCIO SOCIALE”  
 
Potenza, 16 marzo 2009 - “Nonostante l’impegno assunto dal Presidente Altobello con la relazione previsionale e programmatica ad inizio della consiliatura, in questi anni non è stato dato riscontro neanche al tanto decantato “bilancio sociale annuale”, che doveva costituire il momento di verifica “dell’interlocuzione democratica permanente e della sua efficacia”. E’ quanto ha dichiarato il Consigliere Capogruppo dell’Udc alla Provincia di Potenza, Vincenzo Giuliano, a seguito della discussione del bilancio di previsione della Provincia di Potenza per gli anni 2009-2011. “Il bilancio sociale - ha continuato Giuliano - doveva servire a verificare quanto si era inciso: sulla disoccupazione e inoccupazione, specie quella delle fasce giovanili di diplomati e laureati; sulla divaricazione che si aggrava sempre più tra aree forti ed aree deboli, tra centri urbani e piccoli comuni, tra zone di pianura e territori montani; sulla crisi delle attività nelle piccole e medie imprese e nell’artigianato; sulla sottodotazione infrastrutturale del territorio, che continua ad ostacolare le comunicazioni interne e a perpetuare l’isolamento provinciale nei confronti dei grandi sistemi di comunicazione (terra, aria, acqua). Poiché il risultato su queste emergenze è peggiorato, ecco perché la giunta di sinistra non ha potuto predisporre un bilancio sociale neanche alla conclusione del suo mandato. E intanto si continua ancora a promettere un futuro migliore non partendo dall’analisi della realtà sociale ed economica presente nella Provincia”. Per Giuliano “si tratta di una consapevole scelta verso l’oblio per le questioni scomode, che tanti anni di governo di centro sinistra hanno solo aggravato e che risponde alla logica del nascondere l’immondizia sotto il tappeto”. .