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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Maggio 2009
PARLAMENTO EUROPEO: DIRITTI UMANI NEL MONDO E POLITICA UE  
 
Strasburgo, 11 maggio 2009 - Il Parlamento europeo condanna il ricorso alla pena di morte e alla tortura, le violenze sessuali verso i bambini e il loro sfruttamento nei conflitti armati. E´ quanto sostiene la relazione sui diritti umani nel mondo nel 2008 che chiede di promuovere la ratifica dello statuto del Tpi e difendere i diritti delle donne, delle popolazioni indigene e dei rom. Tra gli altri, critica la situazione in Cina, Iran, Russia e Cuba e deplora la mancanza di unità dimostrata dall´Ue alla conferenza sul razzismo. Approvando con 429 voti favorevoli, 36 contrari e 55 astensioni la relazione di Raimon Obiols i Germà (Pse, Es), il Parlamento riconosce che le attività delle istituzioni dell´Ue nel campo dei diritti umani hanno registrato sviluppi positivi, ma ritiene che servano ancora passi in avanti verso una politica coerente e omogenea di affermazione e promozione dei diritti umani nel mondo. Invita quindi Consiglio e Commissione a migliorare la capacità dell´Unione europea di rispondere rapidamente alle violazioni da parte di paesi terzi. Lotta al terrorismo - Il Parlamento sottolinea che dalla decima relazione annuale dell’Unione europea sui diritti umani emerga che, nonostante le indagini condotte in taluni Stati membri, l´Unione europea non ha eseguito una valutazione dell´operato degli Stati membri rispetto alla politica di lotta al terrorismo adottata dal governo statunitense sotto la presidenza di George Bush. Pena di morte - Il Parlamento ribadisce che l´Ue è contraria alla pena di morte e, accogliendo con favore l’istituzione della giornata europea contro di essa, sottolinea che il divieto di pena capitale costituisce una delle disposizioni principali della Carta dei diritti fondamentali dell´Ue. Chiede poi alla Presidenza di incoraggiare Italia, Lettonia, Polonia e Spagna, che non hanno ancora ratificato il protocollo n. 13 della Cedu sull’abolizione della pena capitale in ogni circostanza, a provvedervi. Accogliendo con favore il progetto di codice penale in Iran, che proibisce la pena di morte per lapidazione, chiede però al parlamento iraniano di approvare la proibizione assoluta della lapidazione. Biasimando inoltre il fatto che il regime continui a comminare la pena capitale a soggetti di età inferiore a 18 anni, sottolinea che l´Iran «è l´unico paese ad aver giustiziato minori autori di reati nel 2008». Conferma quindi la propria condanna del regime iraniano per il suo crescente ricorso alla pena capitale, che lo colloca in seconda posizione, alle spalle della Cina, nella classifica dei paesi con il più alto numero di esecuzioni. Condanna allo stesso modo la Bielorussia, in quanto unico paese europeo che continua ad applicare la pena di morte. Ratifica dello statuto del Tribunale penale internazionale - Consiglio e Commissione sono invitati a proseguire gli sforzi volti a promuovere la ratifica universale dello Statuto di Roma e l´adozione della necessaria legislazione attuativa nazionale sul Tribunale penale internazionale (Tpi). A tal proposito, i deputati si compiacciono delle dichiarazioni favorevoli da parte della nuova amministrazione Usa, alla quale chiedono di ripristinare la propria firma e di impegnarsi ulteriormente nei confronti del Tpi. Esortano poi tutti gli Stati membri a collaborare pienamente nell´ambito dei meccanismi internazionali di giustizia penale, e in particolare nella consegna dei latitanti alla giustizia. Lotta alla tortura: una priorità assoluta - Il Parlamento sollecita il Consiglio e la Commissione a «proseguire le iniziative per la ratifica delle convenzioni internazionali che vietano il ricorso alla tortura e ai maltrattamenti e alla disponibilità di servizi di assistenza per la riabilitazione delle vittime». Li invita poi a considerare la lotta contro la tortura e i maltrattamenti come una priorità assoluta della loro politica in materia di diritti umani, in particolare garantendo che gli Stati membri si astengano dall’accettare garanzie diplomatiche da paesi terzi ove vi sia un rischio reale di tali pratiche. Conferenza di Ginevra sul razzismo - Approvando un emendamento proposto dall´Alde, il Parlamento esprime delusione «per la mancata assunzione di un ruolo guida da parte del Consiglio e per l´incapacità degli Stati membri di concordare una strategia comune alla Conferenza di revisione di Durban contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l´intolleranza in questo campo». Più in particolare, «deplora vivamente la mancanza di unità e di cooperazione», soprattutto «alla luce dell´atteso rafforzamento della politica estera dell´Ue nel quadro del nuovo trattato Ue». Cionondimeno, si compiace del consenso raggiunto riguardo a un documento finale che «tutela pienamente il diritto alla libertà di espressione quale definita dal diritto internazionale, esprime e ribadisce l´appello alla tutela dei diritti dei migranti e riconosce l´esistenza di molteplici e gravi forme di discriminazione». Accogliendo un emendamento del Ppe/de, l´Aula condanna però il discorso del Presidente Mahmoud Ahmadinejad, «che ha contraddetto lo spirito e lo scopo della conferenza, ovvero sconfiggere la piaga del razzismo». Diritti delle donne e orientamento sessuale - I deputati si compiacciono del fatto che nel secondo semestre del 2008, la Presidenza francese abbia identificato la problematica situazione delle donne come «nuova priorità dell´azione comunitaria nell´ambito dei diritti umani», con particolare riguardo alla necessità di affrontare le tragiche conseguenze dei fenomeni di violenza fondata sul genere e dei femminicidi. Approvano l´adozione di nuovi orientamenti per una strategia globale volta a rafforzare l´azione comunitaria e a migliorare la sicurezza delle donne, in particolare nei paesi colpiti dai conflitti. Deplorando tuttavia il fatto che il Parlamento non sia stato coinvolto più da vicino nella redazione di tali nuovi orientamenti, rilevano carenze nello sviluppo di politiche e azioni dell’Unione europea in materia di diritti umani delle donne. Con 199 voti favorevoli, 253 contrari e 61 astensioni, l´Aula ha respinto un emendamento presentato dall´Alde (con Marco Cappato tra i primi firmatari) che sottolineava l´importanza di promuovere i diritti in materia di salute sessuale e riproduttiva nella lotta contro lo Hiv/aids. In tale contesto, condannava «fermamente» le recenti dichiarazioni con cui Papa Benedetto Xvi «ha bandito l´uso del preservativo avvertendo che il suo uso potrebbe addirittura determinare un aumento del rischio di contagio», temendo che tali dichiarazioni ostacoleranno gravemente la lotta contro lo Hiv/aids. Invitava infine gli Stati membri «ad agire insieme per promuovere i diritti e l´educazione in materia di salute sessuale e riproduttiva, anche riguardo all´uso del preservativo quale strumento efficace nella lotta contro questo flagello». Approvando un altro emendamento dell´Alde - con 458 voti favorevoli, 48 contrari e 10 astensioni, il Parlamento accoglie con favore la «dichiarazione innovativa», sostenuta da 66 nazioni tra cui tutti gli Stati membri dell´Ue, presentata all´Assemblea generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre 2008, con cui si conferma che «la protezione internazionale dei diritti dell´uomo include l´orientamento sessuale e l´identità di genere e si riafferma il principio di non discriminazione, il quale richiede che i diritti umani si applichino allo stesso modo ad ogni essere umano, prescindendo dall´orientamento sessuale e dall´identità di genere». Diritti dei minori: conflitti armati e violenze sessuali - Il Parlamento condanna fermamente le gravi violazioni dei diritti dei bambini, l’arruolamento e il loro impiego nei conflitti armati in Ciad, Iraq, Sri Lanka, Birmania, Filippine, Somalia, Congo e Burundi. Rileva poi con soddisfazione che «l’Unione europea ha incaricato gli ambasciatori di redigere singole strategie per i 13 paesi prioritari, per fornire informazioni su sei questioni tematiche: reclutamento, uccisione e menomazione, attacchi contro scuole e ospedali, blocco dell’accesso umanitario, violenze sessuali e di genere, violazioni e abusi». Accoglie inoltre con favore l’adozione nel giugno 2008 delle conclusioni del Consiglio europeo sui diritti del bambino, in particolare su quelli coinvolti nei conflitti armati. Richiamando l´attenzione sugli abusi e sullo sfruttamento sessuale nei confronti di milioni di minori nel mondo, chiede a Consiglio, Commissione e Stati membri di fare tutto il possibile nel prevenirli, combatterli e tutelare i diritti delle vittime minorenni promuovendo la cooperazione in ambito nazionale e internazionale. Popolazioni indigene e Rom - I deputati sostengono l´adozione da parte dell´Assemblea generale delle Nazioni Unite della dichiarazione sui diritti delle popolazioni indigene, che creerà un contesto in cui gli Stati potranno tutelare e promuovere i diritti delle popolazioni indigene «senza esclusioni o discriminazioni». Ribadiscono poi l’invito a sviluppare una strategia quadro per i Rom a livello europeo, in considerazione della particolare situazione sociale di questa comunità nell’Ue, nei paesi candidati e nei paesi partecipanti alla politica di stabilizzazione ed associazione. Esprimono inoltre soddisfazione per il primo vertice europeo a loro dedicato. Situazione in alcuni paesi terzi: Cina, Iran, Russia, Cuba, Gaza - Oltre alla questione della pena di morte, il Parlamento esprime inquietudine per le gravi violazioni in Cina e rimarca che, malgrado le promesse fatte dal regime in vista dei Giochi olimpici di agosto 2008, la situazione non è migliorata nel paese. Sottolinea quindi la necessità di una «radicale intensificazione e di un ripensamento» del dialogo tra l´Unione europea e la Cina in materia di diritti umani. Più in particolare, condanna il rafforzamento delle restrizioni imposte nei confronti dei difensori dei diritti umani prima dei Giochi olimpici «controllando i loro spostamenti e sottoponendoli a vari livelli di arresti domiciliari e di sorveglianza e di controllo senza precedenti». Rileva, inoltre che le restrizioni alla libertà di associazione, di espressione e di religione sono state ulteriormente intensificate e che il sistema giuridico «rimane esposto a interferenze arbitrarie spesso politicamente motivate». Condanna poi duramente le repressioni nei confronti dei tibetani a seguito dell´ondata di proteste che hanno interessato tutto il Tibet dal 10 marzo 2008, e chiede il rilancio di un dialogo sincero e orientato ai risultati tra entrambe le parti, sulla base del “memorandum su un´autentica autonomia per il popolo del Tibet". I deputati osservano inoltre con apprensione il peggioramento della situazione in Iran in materia di diritti umani nel 2008 e il permanere di restrizioni alla libertà di espressione e di assemblea. A tale riguardo, si dicono gravemente preoccupati per la repressione di giornalisti, scrittori, studiosi e attivisti nel campo dei diritti delle donne e dei diritti umani, nonché delle minoranze etniche e religiose presenti sul territorio. Constatano inoltre con profonda preoccupazione che nel 2008 l’Iran ha proseguito nella repressione dei difensori indipendenti dei diritti umani e che permangono nel paese gravi violazioni. Deplorano quindi l’arresto, la tortura e l’incarcerazione arbitraria degli attivisti e l’attuale politica del governo iraniano «volta a osteggiare l’operato di insegnanti ed esponenti del mondo accademico e a impedire agli studenti di accedere all’istruzione superiore». I deputati si rammaricano poi del fatto che l´Unione europea abbia ottenuto finora «scarsi risultati» nel favorire cambiamenti politici in Russia, in particolare per quanto riguarda l´impunità e l´indipendenza della magistratura, dei mezzi d´informazione e la libertà di espressione, nonché il trattamento di prigionieri politici, minoranze etniche e religiose e le discriminazioni fondate sull´orientamento sessuale. Guardano inoltre con inquietudine alle difficoltà incontrate dalle Ong a e svolgere le proprie attività. Invitano poi la Russia, «in qualità di forza di occupazione in Georgia», al rispetto dei diritti umani in Abkhazia e nell’Ossezia meridionale, ivi compreso il diritto dei cittadini di fare ritorno alle proprie case, e chiede il dispiegamento in queste due regioni di osservatori internazionali incaricati della verifica del rispetto dei diritti dell´uomo. Approvando con 464 voti favorevoli, 35 contrari e 19 astensioni un emendamento del Ppe/de, il Parlamento esorta il governo cubano «a liberare immediatamente tutti i prigionieri politici e di coscienza e a riconoscere a tutti i cubani il diritto di entrare e di uscire liberamente dal paese». In proposito, considera «inaccettabile» che un paese con il quale l´Ue ha ripreso un dialogo politico su ogni sorta di questioni, inclusi i diritti umani, debba vietare ai vincitori del Premio Sacharov Oswaldo Payá Sardiñas e alle "Donne in bianco" di partecipare alla cerimonia per il ventennale del premio. Più in generale, respinge con fermezza «le violenze sistematiche e le ripetute molestie nei confronti dei vincitori del premio Sacharov». Infine, facendo proprio un emendamento del Pse (280 sì, 191 no, 17 astenuti), l´Aula deplora vivamente la recente scalata militare e l´ulteriore deterioramento della situazione umanitaria a Gaza ed esprime allo stesso tempo la sua solidarietà incondizionata alla popolazione civile nel Sud di Israele. Ma esorta tutte le parti a garantire un cessate il fuoco permanente e accoglie con favore la decisione dell´Unhrc di nominare una missione conoscitiva indipendente per indagare su crimini di guerra e su gravi violazioni dei diritti umani perpetrati da tutte le parti durante il recente conflitto a Gaza. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: VERSO NUOVE NORME PER LE PROCEDURE DI ASILO  
 
 Strasburgo, 11 maggio 2009 - Il Parlamento europeo accoglie con favore il pacchetto normativo volto a migliorare il sistema di asilo Ue e i diritti dei richiedenti asilo. Propone però degli emendamenti che intendono rafforzare ulteriormente la tutela dei rifugiati e la solidarietà tra gli Stati membri affinché, in caso di sovraccarico delle domande, i richiedenti siano ricollocati in un paese diverso da quello che ha concesso la protezione internazionale. Propone anche adeguamenti tecnici alla banca dati delle impronte digitali. Il "pacchetto" comprende quattro proposte legislative: una direttiva riguarda la revisione della direttiva sull´accoglienza, un regolamento intende migliorare il sistema di Dublino sulla gestione delle domande, un altro riguarda la revisione del sistema Eurodac, un sistema informatico di confronto delle impronte digitali, e l´ultimo prevede la creazione di un ufficio europeo che abbia il compito di assistere gli Stati membri nella gestione delle domande di asilo. Non essendoci un accordo con il Consiglio sugli emendamenti adottati, l´esame delle proposte proseguirà nel corso della prossima legislatura. Revisione della direttiva sull´accoglienza: rafforzare i diritti dei richiedenti asilo - Approvando con 431X voti favorevoli, 69 contrari e 43 astensioni la relazione di Antonio Masip Hidalgo (Pse, Es), il Parlamento accoglie con favore la proposta di revisione della direttiva sull´accoglienza volta a rafforzare i diritti dei richiedenti asilo e le loro condizioni, definendo i criteri che debbono essere garantiti per quanto riguarda l´alloggio, il vitto, il vestiario, le cure sanitarie, l´aiuto finanziario, la libertà di movimento e l´accesso al lavoro. La proposta prevede inoltre disposizioni specifiche per la protezione di persone particolarmente vulnerabili, come i minori, i minori non accompagnati, le donne in gravidanza e le vittime di torture e violenze. Più in particolare, per quanto riguarda il trattenimento dei richiedenti asilo, la proposta precisa che una decisione in tal senso deve essere presa caso per caso e non deve avere luogo in istituti penitenziari, bensì in centri specializzati. In ogni caso, dovrebbe essere vietato il trattenimento di minori non accompagnati. Inoltre andrebbero fornite garanzie giuridiche contro il trattenimento arbitrario. La decisione, comunque, spetterebbe unicamente alle autorità giudiziarie. Provvedimenti amministrativi dovrebbero intervenire solamente in caso di urgenze ed essere confermati dalla giustizia entro 72 ore. In assenza di decisione, il richiedente dovrebbe essere rilasciato immediatamente. Il Parlamento aggiunge che i richiedenti asilo dovrebbero inoltre essere informati in una lingua che capiscono, o che si può ragionevolmente supporre che essi capiscano. I rifugiati "in stato di trattenimento", inoltre dovrebbero beneficiare di un´assistenza legale necessaria, anche gratuita se lo richiedono, nonché delle cure sanitarie e del sostegno psicologico adeguato. Le procedure amministrative connesse alla domanda d´asilo dovrebbero essere espletate rapidamente, mentre i ritardi non causati dal richiedente non dovrebbero giustificare un prolungamento del trattenimento. Inoltre, l´accesso al lavoro dovrebbe essere garantito entro un termine massimo di sei mesi dalla richiesta di protezione internazionale. Ai minori, poi, andrebbe garantito l´accesso all´istruzione al più tardi entro tre mesi. Gli Stati membri dovrebbero verificare, sin dal deposito della domanda di protezione internazionale, se il richiedente ha necessità particolari. Secondo i deputati, le persone vulnerabili, come i minori, le donne in gravidanza e le vittime di torture e violenze (incluse le mutilazioni genitali femminili) dovrebbero ricevere un´attenzione adeguata. Più in particolare, le vittime di torture dovrebbero essere indirizzate rapidamente verso un centro di cura appropriato alla loro situazione, e gli Stati membri dovrebbero favorire il ricongiungimento familiare e nominare dei tutori per consigliare e proteggere i minori non accompagnati. Regolamento di Dublino: ricollocazione dei richiedenti asilo - Una seconda proposta del pacchetto mira a migliorare il "regolamento di Dublino" del 2003 che aveva lo scopo di garantire l´accesso alla procedura di domanda di asilo e l´accesso a un suo esame rapido, evitando al contempo le domande multiple depositate da uno stesso richiedenti in diversi paesi Ue. La proposta intende garantire norme di protezione più elevate per le persone e migliorare la risposta a situazioni nelle quali le capacità di accoglienza e i sistemi di asilo degli Stati membri sono sottoposti a una pressione particolare. Fissa dei termini per rendere più efficace e rapida la procedura volta a determinare lo Stato responsabile. Prevede inoltre un insieme di misure volte a garantire che siano coperte le necessità dei richiedenti asilo e che siano previste delle garanzie sufficienti, in particolare per quanto riguarda il ricorso contro le decisioni di trasferimento, che include il diritto all´assistenza legale, alla rappresentanza e al ricongiungimento familiare. Riafferma poi il principio che nessuno deve essere trattenuto per il solo motivo di aver presentato una richiesta di protezione internazionale. Approvando con 398 voti favorevoli, 56 contrari e 65 astensioni la relazione di Jeanine Hennis-plasschaert (Alde/adle, Nl), il Parlamento sostiene questo principio, ma propone di migliorare la solidarietà tra gli Stati membri con l´introduzione di strumenti obbligatori, come la costituzione di squadre di esperti nazionali che assistano gli Stati membri confrontati a un importante numero di domande di asilo e l´istituzione di un programma di ricollocazione che mira a permettere ai beneficiari della protezione internazionale di essere accolti da uno Stato membro diverso da quello che ha concesso loro l´asilo. Migliorare il funzionamento di Eurodac, la banca dati delle impronte digitali - Il sistema di Dublino non potrebbe funzionare senza uno strumento che permette d´identificare i cittadini stranieri che abbiano già inoltrato una domanda di asilo in un altro Stato membro. Eurodac è un sistema informatico di confronto delle impronte digitali in funzione dal 2003. La proposta della Commissione intende migliorare il funzionamento generale del sistema, chiarire le diverse tappe del suo funzionamento e definire regole in materia di protezione dei dati. A quest´ultimo proposito, ad esempio, gli Stati membri sarebbero tenuti a cancellare i dati non più necessari ai fini per i quali erano stati raccolti. Approvando con 445 voti favorevoli, 76 contrari e 8 astensioni la relazione di Nicolae Popa (Ni, Ro), il Parlamento sostiene questa impostazione proponendo al contempo talune precisazioni tecniche. Creazione di un ufficio per assistere gli Stati membri - La Commissione propone infine di istituire un Ufficio europeo, che prenderebbe la forma di un´agenzia di regolazione, per offrire sostegno in materia di asilo. Sarebbe incaricato di agevolare e rafforzare la cooperazione pratica tra gli Stati membri e contribuire così a un´attuazione migliore del regime comune d´asilo. Adottando con 467 voti favorevoli, 42 contrari e 18 astensioni la relazione di Jean Lambert (Verdi/ale, Uk), il Parlamento approva la creazione di tale agenzia, ma auspica che questa sviluppi, in collaborazione con l´Alto Commissariato Onu per i rifugiati e le Ong, delle formazioni in materia di asilo destinate ai membri delle amministrazioni nazionali. Inoltre, l´agenzia dovrebbe istituire un sistema di allerta rapido che permetta agli Stati membri e alla Commissione di anticipare gli eventuali afflussi di massa di richiedenti asilo, nonché un sistema di solidarietà obbligatoria per la ricollocazione dei beneficiari della protezione internazionale fornita da uno Stato membro il cui sistema di asilo è sovraccarico. La proposta è corredata di una decisione volta ad agevolare il finanziamento del Ufficio europeo tramite la riallocazione di una parte del Fondo europeo per i rifugiati. Questa iniziativa è sostenuta dalla relazione di Bárbara Dührkop Dührkop (Pse, Es), approvata dall´Aula con 482 voti favorevoli, 40 contrari e 19 astensioni. .  
   
   
TRATTATO DI LISBONA: PIÙ POTERI AL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 11 maggio 2009 - Il Parlamento europeo accoglie con favore il rafforzamento dei suoi poteri, soprattutto legislativi, che deriverebbe dal Trattato di Lisbona. Nel chiedere agli Stati membri interessati di modificare le loro legislazioni per consentire l´attribuzione dei seggi supplementari previsti dal nuovo trattato, auspica che la scelta del Presidente della prossima Commissione e delle altre alte cariche Ue avvenga dopo le elezioni di giugno tenendo conto del responso delle urne. «Il trattato di Lisbona aumenta l´equilibrio istituzionale dell´Unione nella misura in cui rafforza le funzioni chiave di ognuna delle istituzioni politiche». Secondo la relazione di Jean-luc Dehaene (Ppe/de, Be) - approvata con 363 voti favorevoli, 93 contrari e 19 astensioni - gli elementi essenziali del "metodo comunitario", il diritto di iniziativa della Commissione e il processo decisionale congiunto di Parlamento europeo e Consiglio, sono stati tutelati e potenziati. I deputati si compiacciono del fatto che il Trattato di Lisbona riconosca pienamente il Parlamento europeo come uno dei due rami dell´autorità legislativa e di bilancio dell´Unione e che le sue funzioni in relazione al controllo politico vengano rafforzate e addirittura estese, sebbene in misura minore, al settore della Pesc. Prendono poi atto delle misure transitorie riguardanti la composizione del Parlamento europeo, rilevando che l´attuazione di tali misure renderà necessaria una modifica del diritto primario. In tale contesto, invitano gli Stati membri ad adottare tutte le necessarie disposizioni giuridiche nazionali «al fine di consentire la pre-elezione, nel giugno 2009, dei 18 membri supplementari del Parlamento europeo in modo che possano sedere in Parlamento in qualità di osservatori a partire dalla data di entrata in vigore del trattato di Lisbona». Riguardo alla nomina delle alte cariche Ue, i deputati ritengono che «la scelta delle persone chiamate ad occupare la carica di Presidente del Consiglio europeo, di Presidente e Vicepresidente della Commissione (Alto rappresentante), dovrebbe tenere conto delle rispettive competenze dei candidati» e, in caso di esito positivo del referendum in Irlanda, dovrebbe aver luogo dopo l´entrata in vigore del Trattato. Più in particolare, ritengono che «la procedura di nomina dovrebbe essere attuata dopo le elezioni al Parlamento europeo in modo da poter tener conto dei risultati elettorali, che svolgeranno un ruolo essenziale nella scelta del Presidente della Commissione». Sostengono poi che la possibile entrata in vigore del trattato di Lisbona entro la fine del 2009, richieda un accordo politico tra Consiglio e Parlamento al fine di garantire che la procedura per la nomina della futura Commissione e per la scelta del suo Presidente, rispetti comunque la sostanza dei poteri riconosciuti in materia al Parlamento europeo. Anche perché l´elezione del Presidente della Commissione da parte del Parlamento europeo su proposta del Consiglio europeo, attribuirà una natura «marcatamente politica» alla sua designazione. Tale processo, inoltre, ne aumenterà la legittimità democratica e ne rafforzerà la posizione sia nell´ambito della Commissione sia nei rapporti interistituzionali in genere. Ricordano inoltre che, qualora il secondo referendum in Irlanda dovesse avere un esito negativo, il trattato di Nizza sarà comunque pienamente applicabile e, pertanto, il numero dei Commissari sarà inferiore al numero di Stati membri. Il Parlamento ritiene inoltre che il riconoscimento formale del Consiglio europeo quale istituzione autonoma separata, comporti una nuova definizione del suo ruolo per fornire il necessario impulso politico e definire orientamenti e priorità generali dell´attività dell´Unione. Sottolinea in particolare «il ruolo di guida che deve svolgere nel settore delle azioni esterne, in cui sono di importanza fondamentale i suoi compiti di identificazione degli interessi strategici e la determinazione degli obiettivi e degli orientamenti generali di detta politica». Si compiace inoltre dell´istituzione di una presidenza fissa a lungo termine del Consiglio europeo «che contribuirà a garantire una maggiore continuità, efficacia e coerenza del lavoro . E quindi dell´azione dell´Unione». Rimarca poi il ruolo essenziale che il Presidente del Consiglio europeo dovrà svolgere nella vita istituzionale dell´Unione, in quanto «incaricato di portarne avanti l´attività, garantire la preparazione e la continuità del suo lavoro (. ) e rappresentare all´esterno l´Unione per quanto concerne la Pesc, al proprio livello e senza compromettere le funzioni del Vicepresidente della Commissione». In riferimento al ruolo del Consiglio, si compiace dei progressi compiuti nel Trattato di Lisbona verso la considerazione del ruolo come secondo ramo dell´autorità legislativa e di bilancio dell´Unione e sottolinea il ruolo essenziale conferito al Consiglio Affari generali al fine di garantire la coerenza e la continuità dell´attività delle diverse formazioni. Riconoscendo a tal proposito le difficoltà connesse al coordinamento tra le diverse composizioni del Consiglio a causa del nuovo sistema delle presidenze, i deputati sottolineano l´importanza delle "nuove troike" fisse di 18 mesi (gruppi di tre Presidenze) che «condivideranno le Presidenze delle diverse formazioni del Consiglio e del Coreper, per garantire la coerenza e la continuità del lavoro nel suo insieme e assicurare la cooperazione interistituzionale». I deputati considerano la creazione del Vicepresidente della Commissione-alto rappresentante "a doppio incarico" un passo fondamentale per garantire la coerenza, l´efficacia e la visibilità di tutta l´azione esterna dell´Unione. Ritengono inoltre che il Trattato di Lisbona costituisca un efficace sistema operativo per la rappresentanza esterna dell´Unione e sottolineano l´importanza del coordinamento e della cooperazione tra le diverse parti responsabili al fine di evitare conflitti di competenze e garantire la coerenza e la visibilità dell´Unione all´esterno. Propongono quindi una precisa articolazione per definire le competenze del Presidente del Consiglio europeo, del Presidente della Commissione, dell´Alto rappresentante per quanto riguarda la rappresentanza esterna dell´Ue. Nuove competenze e prerogative del Parlamento europeo - Approvando con 441 voti favorevoli, 77 contrari e 18 astensioni la relazione di Jo Leinen (Pse, De), il Parlamento afferma anzitutto che «il trattato di Lisbona rafforzerà considerevolmente la legittimità democratica dell´Unione europea, estendendo i poteri di codecisione del Parlamento». Si compiace del fatto che lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia sia pienamente integrato nel Trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue) e che la maggior parte delle decisioni concernenti le politiche nel campo della giustizia civile, dell´asilo, dell´immigrazione e dei visti, nonché la cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale, siano soggette alla procedura legislativa ordinaria (l´attuale codecisione). Ritiene inoltre che il ricorso a tale procedura nel settore della politica agricola comune e per quanto riguarda l´attuazione dei Fondi strutturali «migliori la responsabilità democratica dell´Unione europea», dal momento che il Parlamento potrà colegiferare su un piano di parità con il Consiglio in tutta la legislazione del settore. I deputati rilevano inoltre che «il trattato di Lisbona introduce modifiche radicali a livello di finanze dell´Unione, in particolare per quanto riguarda le relazioni interistituzionali e le procedure decisionali». Si compiacciono quindi del fatto che l´adozione del regolamento finanziario sarà soggetta alla procedura legislativa ordinaria, e che «il bilancio nel suo complesso debba essere adottato congiuntamente dal Parlamento e dal Consiglio», in conformità del quadro finanziario pluriennale e dell´abolizione della distinzione tra spese obbligatorie e non obbligatorie. Sottolineano poi che l´ampliamento dell´azione esterna dell´Unione prevista dal Trattato, richiede un nuovo equilibrio interistituzionale che garantisca un adeguato controllo democratico da parte del Parlamento. Accolgono con favore il fatto che l´approvazione del Parlamento sarà richiesta per tutta una serie di accordi internazionali firmati dall´Unione e sottolineano che la Commissione avrà l´obbligo giuridico di informarlo sui progressi compiuti circa negoziati e conclusioni. A tale proposito la invitano insieme al Consiglio a considerare l´ipotesi di fornire al Parlamento una definizione concreta della sua partecipazione in tutte le fasi che portano alla conclusione di un accordo internazionale. Il Parlamento sottolinea inoltre che «il Presidente della Commissione sarà eletto dal Parlamento europeo, su proposta del Consiglio europeo, tenendo conto delle elezioni per il Parlamento europeo», e che «il Vicepresidente della Commissione sarà soggetto a un voto di approvazione del Parlamento europeo (. ), in quanto Collegio, oltre che a quello di censura, e sarà tenuto a render conto del suo operato al Parlamento». Plaude poi al nuovo ruolo consultivo che gli sarà conferito riguardo alla modifica della composizione del consiglio direttivo della Bce e al fatto che le agenzie, in particolare Europol ed Eurojust, saranno soggette a un maggiore controllo parlamentare. Background - I deputati al Parlamento europeo - Il numero di deputati europei è cresciuto in parallelo ai successivi ampliamenti dell´Ue. Dal 2007, il Parlamento europeo è composto di 785 deputati provenienti dai 27 Stati membri. Tuttavia, il Trattato di Nizza, modificato a seguito dell´adesione di Romania e Bulgaria, sancisce che il numero totale di deputati sarà pari a 736 a partire dalle elezioni del 2009. Se il Trattato di Lisbona entrerà in vigore dopo le elezioni del 2009, il numero totale di eurodeputati salirà temporaneamente a 754, così come deciso dal Consiglio europeo nel dicembre 2008. Infatti, il Trattato assegna 4 seggi supplementari alla Spagna, 2 a Francia, Austria e Svezia, e 1 a Italia, Regno Unito, Polonia, Paesi Bassi, Lettonia, Slovenia e Malta. La Germania, che sarebbe l´unico Stato membro a "perdere" deputati con il nuovo Trattato (-3), sarà invece autorizzata a mantenere i suoi 99 seggi fino alla prossima tornata elettorale del 2014.
Stato membro Situazione attuale Elezioni 4-7/6/2009 (Trattato di Nizza) Trattato di Lisbona (se entra in vigore nel 2010, fino al 2014)
Germania 99 99 99 (96 dal 2014)
Francia 78 72 74
Regno Unito 78 72 73
Italia 78 72 73
Spagna 54 50 54
Polonia 54 50 51
Romania 35 33 33
Paesi Bassi 27 25 26
Belgio 24 22 22
Grecia 24 22 22
Ungheria 24 22 22
Rep. Ceca 24 22 22
Portogallo 24 22 22
Svezia 19 18 20
Bulgaria 18 17 18
Austria 18 17 19
Danimarca 14 13 13
Slovacchia 14 13 13
Finlandia 14 13 13
Lituania 13 12 12
Irlanda 13 12 12
Lettonia 9 8 9
Slovenia 7 7 8
Estonia 6 6 6
Cipro 6 6 6
Lussemburgo 6 6 6
Malta 5 5 6
Totale 785 736 754 (751 dal 2014)
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LA FUTURA AGENDA DELL´UE: PRIORITÀ PER LA LEGISLATURA 2009-2014  
 
Roma, 11 maggio 2009 - Seminario organizzato a Roma nei giorni 13 e 14 maggio dall´Istituto Affari Internazionali (Iai), dall´Ufficio in Italia del Parlamento Europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Un´occasione per parlare dei "temi caldi" dell´Unione europea (tra i quali bilancio comunitario, politica estera e immigrazione) con esperti del settore e alcuni tra i principali esponenti politici italiani. Il seminario si articola in un workshop che si svolgerà in inglese (13 maggio) e in una conferenza che verrà tenuta in italiano (14 maggio). Per informazioni e. Farroni@iai. It, tel. 06 3224360, fax 06 3224363 entro lunedì 11 maggio. .  
   
   
SUSSIDIARIETA’: ASSISE COMITATO REGIONI UE  
 
Milano, 8 maggio 2009 - “Il principio di sussidiarietà è un prezioso strumento di democrazia”. Lo ha evidenziato l’assessore regionale del Veneto Marialuisa Coppola intervenendo l’ 8 maggio a Milano alla quarta edizione delle “Assise della sussidiarietà” promosse dal Comitato delle Regioni dell’Unione Europea, di cui è componente. “Quello della sussidiarietà – ha detto l’assessore veneto nel suo intervento – è un principio che può costituire, a pieno titolo, la chiave di volta dell’architettura dell’Europa che vogliamo”. “Oggi – ha aggiunto - ci troviamo di fronte ad una società orizzontale, a rete, più moderna e più dinamica, più complessa e più differenziata in cui il cittadino è più maturo e più esigente. Ed è a questa nuova dimensione della democrazia che la politica e le istituzioni debbono rispondere in tempi accettabili. In quest’ottica, io credo che quanto più il potere decisionale è vicino al cittadino, tanto maggiore è la democrazia, perché maggiore è la responsabilità che ne deriva. Gli strumenti ci sono, la sussidiarietà è uno di questi”. Parlando delle “buone pratiche” attuate in questi anni dalla Regione del Veneto, l’assessore Coppola ha fatto riferimento sia alle iniziative regionali di carattere interno, sia a quelle per la promozione dei diritti umani e della cooperazione decentrata allo sviluppo. Tra le prime ha ricordato l’ormai quinquennale attività di redazione e pubblicazione del Bilancio Sociale che la Regione del Veneto, prima in Italia, ha adottato come strumento di rendicontazione delle proprie spese, trovando vasto consenso tra le istituzioni locali e i singoli cittadini. Un altro esempio di attenzione alla persona e alla valorizzazione del capitale umano è anche l’istituzione, da due anni a questa parte, di un’apposita linea di finanziamento a sostegno delle aziende per l’ottenimento della certificazione etica di impresa. Per quanto riguarda le iniziative di promozione dei diritti umani e della cooperazione decentrata allo sviluppo, l’assessore Coppola ha sottolineato che la Regione è stata in grado di creare un sistema di relazioni, collaborazioni, cooperazione e consultazione con i soggetti pubblici e privati impegnati attivamente su questi fronti. Applicando il principio della sussidiarietà in una prospettiva internazionale, il Veneto ha realizzato iniziative di cooperazione in Africa, in Asia, nell’Europa Orientale, nel Medio-oriente e in America Latina. In particolare, l’assessore ha concluso ricordando l’esperienza veneta di sostegno sanitario alle popolazioni africane del Benin (regione di Atacora), dell’Eritrea (Asmara) e della Tanzania (regione di Iringa). .  
   
   
SLOVENIA, COMBINARE MISURE DI SVILUPPO E TUTELA  
 
Lubiana, 11 maggio 2009 - Il presidente sloveno, Danilo Tuerk, ha dichiarato, nel corso di un incontro a Kranj per la Festa del Lavoro, che il governo sloveno ha optato per politiche socialmente responsabili, che ora bisogna aggiornare con misure coraggiose ed efficaci. Ne dà notizia il sito internet del governo sloveno. Secondo Tuerk, le misure non devono riguardare solo la tutela del lavoro, ma devono includere misure volte allo sviluppo di nuove tecnologie e nuovi posti di lavoro. Secondo Tuerk ci sono le possibilità di fare passi avanti in questo senso e devono essere oggetto di dialogo tra le parti sociali. Maggior attenzione va rivolta, secondo Tuerk, a giovani che devono entrare nel mercato del lavoro, e hanno bisogno della possibilità di entrare nel processo produttivo con un sentimento di stabilità e permanenza. Il presidente ha ribadito che il lavoro è un valore sociale fondamentale, oltre che un diritto umano. Una riflessione sui valori è urgente, e questi valori devono includere sia la solidarietà, sia l´imprenditorialità. .  
   
   
ARBEA POSITIVO ESITO DELL’AUDIT COMUNITARIO  
 
Potenza, 11 maggio 2009 - “Si è conclusa la visita presso l’Arbea dei servizi della Commissione Europea, che hanno svolto un Audit dal 4 all’ 8 maggio, per la verifica del Riconoscimento di Arbea quale Organismo Pagatore, decretata dal Ministero dell’Agricoltura dopo la attuazione del piano di correttive richieste nel marzo 2008. Il Direttore Gabriele Di Mauro ha informato il Presidente della Basilicata De Filippo e l’Assessore Viti del positivo esito dell’Audit comunitario. Abbiamo potuto documentare che l’Arbea ha proceduto ad integrare significativamente il personale in servizio (ed in corso di assunzione) e ad innovare l’organizzazione, la sua funzionalità e la sua efficienza operativa; a realizzare una prima intensa fase formativa; a potenziare l’Area Tecnica e la Struttura Speciale Auditing interno; a riorganizzare l’area Esecuzione, Contabilizzazione e Registro dei Debitori; ad istituire una nuova struttura per i Controlli di 2° livello e per la Comunicazione e per il Contenzioso; ad aggiornare, in conformità della nuova normativa comunitaria, l’intera manualistica. Ciò si è potuto realizzare grazie al fecondo contesto collaborativo che si è stretto con l’Autorità Competente (il Ministero), con Agea Coordinamento e la Regione Basilicata nonché con gli stessi servizi della Commissione Ue, la cui sollecitudine verso i nostri problemi è stata tanto intensa quanto rigorosa”. .  
   
   
CONFERENZA ANNUALE DELLA RETE C.U.R.I.E.  
 
Montpellier, 11 maggio 2009 - Dal 17 e 19 giugno si terrà a Montpellier (Francia) la conferenza annuale della rete C. U. R. I. E. Dedicata alla ricerca nel settore pubblico in Francia. La conferenza metterà in luce le difficoltà economiche e sociali affrontate dalla società riguardo al sempre più importante ruolo dell´innovazione. La ricerca nel settore pubblico si trova al centro di questa sfida, contribuendo ai successi che aiutano a creare un´economia sostenibile all´interno di un quadro di innovazione internazionale. C. U. R. I. E. È una rete volta a stimolare l´interscambio tra professionisti della valorizzazione e il mondo socio-economico. Per ulteriori informazioni (in francese), visitare: http://curie-asso. Org/-congres-annuel-c-u-r-i-e- .  
   
   
EUROPA, UN NETWORK PER CONDIVIDERE LE INFORMAZIONI  
 
Cagliari, 11 Maggio - Il Dipartimento politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha presentato il 6 maggio a Roma una piattaforma multimediale da condividere con le Regioni per lo scambio di informazioni sulle possibilità offerte dalla Comunità europea. Nello specifico, si tratta di un network che attraverso lo scambio di informazioni tra le regioni e Dipartimento si propone di far conoscere tutte le iniziative che la comunità europea attiva a favore dei cittadini. Obiettivo principale è pertanto quello di assicurare una diffusione omogenea delle attività di comunicazione sui temi europei. Non si tratta di un sito internet aperto a tutti ma solo ai comunicatori istituzionali, uno spazio virtuale di discussione e scambio di contenuti. Il network creato sarà uno strumento di lavoro per tutti gli operatori della comunicazione nelle varie regioni e del Dipartimento delle politiche comunitarie. .  
   
   
EUROPA. FORMIGONI CON FINI: SIA PATRIA DELLA SUSSIDIARIETA´ IL SUMMIT DELLE REGIONI UE A MILANO ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI  
 
 Milano, 11 maggio 2009 - L´europa come grande laboratorio della sussidiarietà portata a tutte le sue conseguenze operative. "Sussidiarietà vuol dire democrazia, diritti, libertà, ma anche efficienza", ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, alla quarta edizione delle assise delle Regioni d´Europa sulla sussidiarietà, svoltasi l’ 8 maggio a Milano. La Lombardia ha volutamente ospitato questa edizione del summit europeo per rilanciare con forza un messaggio, non a caso alla vigilia delle elezioni del Parlamento di Strasburgo: la governance dell´Europa non può essere una burocrazia piramidale, ma una rete di soggetti in cui le persone, le identità territoriali, le associazioni, la società civile sono protagonisti dei processi democratici e decisionali. La Regione Lombardia si è affermata in questi 14 anni di governi Formigoni come la regione della sussidiarietà per antonomasia, avendola applicata in numerosi settori, a cominciare da quello chiave della sanità con la sua "storica" riforma del ´97. Ma non era solo la Lombardia, oggi, a sostenere questo ruolo di spinta: accanto si è trovata le massime istituzioni nazionali: la Camera dei Deputati, con il presidente Gianfranco Fini; il Senato con la presidente della Commissione Affari costituzionali, Rossana Boldi; il Governo, con il ministro per le politiche comunitarie, Andrea Ronchi; il Comitato delle Regioni d´Europa, con il suo presidente Luc Van den Brande. Una linea alla fine fortemente condivisa dall´assemblea che ha approvato una dichiarazione congiunta nella quale appunto si parla di centralità della persona, della sua espressione sociale, del suo diritto di iniziativa. Fiducia E Partecipazone - "La sussidiarietà - ha affermato il presidente Formigoni introducendo i lavori - è il principio sul quale la Regione imposta, da 14 anni, la propria politica. Sussidiarietà come una nuova idea di Stato, che supera la concezione dell´esercizio del potere come controllo, per un nuovo modello ispirato alla fiducia e alla responsabilità di tutta la società civile: donne e uomini, singoli e associati che porta con sé istanze e ipotesi di soluzione e che non ha bisogno di concessioni ma di riconoscimento. Sussidiarietà, in questo senso, vuol dire anche più efficienza, non solo più libertà, democrazia e responsabilità". "Proprio perché riconosce e valorizza le competenze e le responsabilità di tutta la società civile - ha proseguito Formigoni - la sussidiarietà può essere un´ottima risposta alla crisi in cui ci troviamo; può essere il migliore antidoto alla crisi di fiducia verso le istituzioni. Sfiducia e distanza confermata anche dalle recenti indagini che indicano un calo nella partecipazione al voto". "Le Regioni- ha concluso Formigoni - possono e devono essere veri soggetti politici, in grado di incidere nei processi in corso a livello continentale e di porsi come punto di sintesi in materia di sussidiarietà. Occorre pensare in termini nuovi l´intreccio tra poteri e funzioni. L´unione Europea in alcuni casi ha dimostrato di comprendere e valorizzare questa necessità di nuove relazioni interistituzionale ma in altri casi invece la pretesa uniformità delle direttive (ad esempio quelle relative ai parametri per la qualità dell´aria) rischia di non comprendere che la peculiarità di molte Regioni richiede soluzioni differenziate nelle varie aree". I Protagonisti - Insieme al presidente Formigoni hanno aperto i lavori dell´assise anche: il presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, il ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi, il presidente del Comitato delle Regioni Luc Van den Brande, Mario Monti (membro del gruppo di riflessione sul futuro dell´Europa) e la senatrice Rosanna Boldi in rappresentanza del presidente del Senato Roberto Schifani. "La sussidiarietà - ha spiegato il presidente Luc Van den Brande - non è soltanto un principio giuridico, ma condiziona il successo stesso delle politiche in atto. Questa assise conferma il partenariato tra autorità regionali, locali e Parlamenti nazionali coinvolti nel monitoraggio della sussidiarietà con la prossima entrata in vigore del Trattato di Lisbona. La stessa presenza del presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, ha confermato la volontà del Parlamento italiano di costruire, in partenariato con il Comitato, una squadra attiva per il monitoraggio della sussidiarietà". L´esempio Della Riforma Sanitaria - Nel corso dell´incontro sono stati poi presentati i positivi risultati ottenuti nell´applicazione del principio di sussidiarietà in vari campi: la sanità (con il sistema della Lombardia in primo piano), l´istruzione (con il Kunskapsskolan, organizzazione svedese di scuole private), l´occupazione femminile (con un programma realizzato a Cipro grazie a fondi comunitari), l´immigrazione (con l´esperienza greca delle "città interculturali"), i servizi sociali (con il sistema inglese del "personal budget"), la cooperazione e i diritti umani (con l´esperienza della Regione Veneto). "I pilastri del sistema sanitario lombardo - ha spiegato l´assessore alla Sanità Luciano Bresciani - riconosciuto uno dei migliori esistenti, poggiano proprio sulla susidiarietà e cioè sulla libertà delle persone di scegliere dove curarsi, sulla parità di condizioni degli attori che partecipano a questo sistema attraverso l´accreditamento, sul parternariato con le imprese e le università". L´assessore Bresciani ha inoltre voluto mettere in risalto il ruolo decisivo delle nuove tecnologie e la creazione di un sistema interregionale. All´assise erano presenti anche l´assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale Giulio Boscagli e il delegato del presidente Formigoni per le relazioni internazionale Roby Ronza. .  
   
   
CALABRIA – MAROCCO: DALL’ INCONTRO DI LOIERO CON L’AMBASCIATORE DEL MAROCCO LA VOLONTÀ DI INTENSIFICARE I RAPPORTI ECONOMICI E CULTURALI REGGIO  
 
Calabria, 11 maggio 2009 - Un rapporto economico e culturale da approfondire e intensificare. Questo il senso dell’incontro tra il Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e l’ambasciatore del Marocco Mohammed Nabil Ben Abdallah che è stato ricevuto l’ 8 maggio a Palazzo “Alemanni”. Nel faccia a faccia tra il Presidente della Regione e il rappresentante del governo di Rabat si è discusso a lungo di opportunità di sviluppo nel paese maghrebino per l’imprenditoria calabrese. Primo passo: il progetto pilota sostenuto dal Dipartimento “Attività produttive” illustrato dall’assessore Francesco Sulla, con trenta imprese calabresi pronte ad esportare prodotti e servizi in Marocco. “Stiamo anche riflettendo su un volo diretto Lamezia Terme-casablanca per rafforzare i rapporti commerciali, turistici e culturali”, ha spiegato il presidente Loiero, invitato ufficialmente per una visita nel paese africano. L’ambasciatore ha parlato di “grande interesse nei confronti di questo territorio” ricordando i contatti, avviati nei giorni scorsi, con la Confindustria e la Camera di Commercio locali. Durante il “faccia a faccia” di Palazzo “Alemanni” si è discusso anche di integrazione: “La Giunta ha approvato una legge sull’accoglienza ora al vaglio del Consiglio regionale – ha detto Loiero – e i bandi per l’assegnazione della casa a categorie disagiate destinano una quota del 5 per cento a immigrati”. Conversando con i giornalisti, al termine dell’incontro con l’ambasciatore, Loiero ha spiegato che “il Marocco è un Paese in crescita e vorrebbe avere un rapporto più intenso con una regione come la Calabria che ha una comunità marocchina imponente e ormai ben inserita. Sono interessati a molti dei nostri prodotti, soprattutto macchinari e nuove tecnologie di cui disponiamo. Per noi si tratta di un mercato importantissimo e per questo, assieme agli imprenditori calabresi, stiamo lavorando per nuovi sbocchi ai nostri prodotti”. .  
   
   
ECONOMIA. SARTOR: “NON METTIAMO IN DISCUSSIONE IL MODELLO SOCIOECONOMICO VENETO. RICALIBRIAMOLO PUNTANDO SU RICERCA, INNOVAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE”  
 
Treviso, 11 maggio 2009 - L’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, ha celebrato la settima giornata nazionale dell’economia nella sede della Camera di commercio a Treviso. Una occasione importante per fare il punto sulla congiuntura economica regionale e soprattutto per pensare alle azioni da intraprendere per sostenere il comparto produttivo. Soprattutto un momento di confronto prezioso tra le istituzioni e le associazioni di categoria per capire quale direzione prendere per superare la crisi finanziaria che ha coinvolto anche il Veneto. “L’economia veneta – ha detto Vendemiano Sartor – ha conosciuto nell’ultimo biennio flessioni a due cifre del tutto inedite per la nostra esperienza. Tuttavia il sistema ha dimostrato di reggere senza ripercussioni troppo pesanti sul piano occupazionale. A salvare l’economia regionale è stata la scelta di non tradire il manifatturiero che tanta ricchezza ha portato alla nostra terra e di non cedere alle sirene della finanza creativa. ” Per l’assessore dobbiamo puntare di più su ricerca e innovazione. Dobbiamo guardare all’internazionalizzazione delle nostre imprese. Si deve fare più gioco di squadra. La Regione del Veneto ha fatto la sua parte attivando i tavoli di coordinamento tecnico e mettendo a bilancio risorse a sostegno delle famiglie, delle imprese e delle attività produttive. Ancora di più si deve invece fare insieme ai Confidi. “Credo – ha detto l’assessore – siano due le aree in cui investire maggiormente: la logistica e le energie alternative con un occhio di riguardo alle bio e nano tecnologie. ” L’assessore ha poi ricordato alcuni dati sintetici dei primi quattro mesi del 2009 dell’economia veneta: la produzione industriale è scesa del 15%, gli ordini sono diminuiti del 16%, l’occupazione è calata del 3,3%, ma ci sono già segnali di stabilizzazione e di ripresa come nei settori del legno, dell’alimentare, dell’abbigliamento. “La crisi – ha concluso l’assessore Sartor – va rallentando e ci sono indicazioni di ripresa da guardare con ottimismo. ” .  
   
   
VERTICE A ROMA CAPPELLACCI-BERLUSCONI  
 
Cagliari, 11 Maggio 2009 - Il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha partecipato, il 7 maggio, al vertice convocato a Palazzo Chigi alla presenza del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. L´incontro era imperniato sul rilancio di La Maddalena e sul trasporto marittimo. "Sono soddisfatto - ha detto al termine della riunione - perchè ho avuto rassicurazioni che tutte le opere previste saranno completate con la stessa tempistica stabilita prima dello spostamento del G8 a L´aquila. La Maddalena - ha aggiunto - sarà teatro dei prossimi vertici internazionali, almeno sei all´anno, organizzati dall´Italia". Anche per quanto riguarda la Sassari - Olbia, il Governatore ha dato ampie rassicurazioni. "Alla fine dell´estate sarà convocata una Conferenza di Servizi con tutte le istituzioni coinvolte - ha detto - per assicurare la realizzazione della importantissima arteria". Dal vertice con Berlusconi, al quale hanno partecipato anche il Ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, quello per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, e il sottosegretario Gianni Letta, Cappellacci ha espresso soddisfazione per aver aperto il confronto con le regioni in tema di trasporti marittimi. "Per la prima volta - ha detto -parteciperà ai lavori anche la Sardegna. Desideriamo una reale continuità territoriale che non penalizzi chi vive in Sardegna. La privatizzazione della Tirrenia dovrà portare reali vantaggi all´isola". .  
   
   
PRESENTATA LA MANOVRA FINANZIARIA SARDA DEL 2009  
 
Cagliari, 11 Maggio 2009 -"Ci tengo a sottolineare che è stata una Finanziaria, ha puntualizzato il presidente Cappellacci nel corso della conferenza stampa, dell’ 8 maggio, non tecnica ma politica. Una vera e propria sfida contro il tempo portata a compimento dopo una concertazione forte con le parti sociali e datoriali cercando di affrontare e risolvere le problematiche più pressanti dell´economia regionale". Il capo dell´esecutivo si è poi soffermato sulla scelta di fare ricorso al credito cancellando di fatto, dalla manovra, anticipazioni contabili per 500 milioni di euro dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale. "Non è stato facile, ha chiarito il Presidente, affrontare il varo del documento finanziario nel primo mese di lavoro. Fatto questo dobbiamo pensare al futuro, oggi sono disponibili 9 miliardi di euro ma il nostro è un programma già definito con proiezione 2012. Le tasse sul lusso si sono rivelate balzelli che non hanno portato nessun risultato alle casse regionali, ma prodotto gravi danni, sono state un´idiozia impositiva", ha concluso il Presidente Cappellacci riferendosi alla valutazione che su quelle tasse aveva fatto, nel suo intervento in Consiglio, l´assessore La Spisa. . .  
   
   
SARDEGNA: BILANCIO ILLUSTRAZIONE DELLA FINANZIARIA DA PARTE DELL´ASSESSORE GIORGIO LA SPISA  
 
Cagliari, 11 Maggio 2009 - Innanzitutto, ha spiegato l’esponente della Giunta, la manovra di bilancio per l’anno 2009 è stata improntata limitatamente agli aspetti indifferibili per consentire, nell’immediato, di affrontare le più gravi emergenze sociali ed economiche della Regione e per questa ragione sono state introdotte misure anticipatrici e funzionali alla nuova visione strategica che troverà la sua compiuta definizione nel nuovo Programma Regionale di Sviluppo (Prs) 2010-2014. “La finanziaria approvata si caratterizza per la sua snellezza e per il suo centrarsi sugli aspetti essenziali a fronteggiare la situazione di disagio economico e sociale”. Tale essenzialità ha consentito un iter legislativo rapido e spesso condiviso, e su questa caratteristica La Spisa si è voluto soffermare esprimendo il ringraziamento alla maggioranza, ed in particolare al presidente della Commissione bilancio Paolo Maninchedda, così come anche all’opposizione per “l’atteggiamento responsabile e leale” riservato alla norma. L’impostazione delle politiche di bilancio - ha annunciato - poi verrà completata in un disegno di legge successivo, che terrà conto degli obiettivi che il nuovo Governo regionale intende perseguire ed in particolare - ha chiarito l’assessore del bilancio - nel Ddl saranno affrontate diverse problematiche: si partirà dal sostegno alle attività produttive, per arrivare alla risoluzione delle questioni di personale, in particolare quelle legate alla stabilizzazione del precariato, passando attraverso lo sviluppo alle politiche della conoscenza, intesa come valorizzazione delle risorse umane in termini di formazione, istruzione e ricerca. A proposito della questione del disavanzo, ha ricordato il titolare della Programmazione, la recente sentenza n. 213/2008 della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la quota di anticipazione di entrate future degli anni 2013 - 2015, per complessivi euro 1. 500. 000. 000, destinata a parziale copertura del disavanzo finanziario maturato a tutto il 31 dicembre 2006 e ammontante, a tale data, a circa 2,5 mln di euro. Perciò, ha spiegato - conseguentemente alla copertura del disavanzo presunto a tutto il 31 dicembre 2008, stimato in euro 1. 413. 000, si è provveduto mediante ricorso ad indebitamento a breve termine (5 anni) la cui contrazione è subordinata a effettive esigenze di cassa. Entrando poi nelle cifre, l’esponente della Giunta Cappellacci ha spiegato che l’attuale manovra può contare su un ammontare di risorse pari a euro 9. 042. 652 con un incremento del 3,37% rispetto all’anno 2008. Per perseguire il risanamento del bilancio, è stata prevista, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della manovra, un’operazione di analisi condotta sui residui, che ammontano a oltre 7 miliardi di euro, e volta a verificare l’effettiva sussistenza dei presupposti giustificativi degli impegni in essere La norma votata dal Consiglio si caratterizza per la soppressione dell’anticipazione di entrate future (500 milioni di euro), sostituite, a garanzia degli interventi coperti dalla stessa, con ricorso al credito; dall’abolizione della tassa sul lusso, sui natanti e aeromobili che ha prodotto un gettito non significativo (1,5 milioni di euro) e dalla tassa di soggiorno, istituita solamente da due Comuni, con gettito pressoché nullo. “Questa scelta - ha detto La Spisa – è stata adottata perché ci siamo resi conto che queste tasse si sono rivelate non solo di poca utilità, generando un gettito irrilevante per la finanza regionale e per gli obiettivi che si ponevano, ma hanno, al contrario, arrecato un grave danno all’immagine turistica della Sardegna, rasentando l´"idiozia impositiva". Viceversa nella manovra sono state previste agevolazioni fiscali, con la riduzione di un punto percentuale delle aliquote Irap, estese a tutte le imprese sarde a condizione che mantengano o incrementino il livello occupazionale, nonché la razionalizzazione delle riscossioni delle entrate, in particolare quelle derivanti dal recupero dei crediti. Per consentire poi margini più ampi di finanza locale la manovra ha rivolto particolare attenzione al rispetto del patto di stabilità interno degli Enti Locali, prevedendo che le spese sostenute con le risorse provenienti dai trasferimenti regionali non siano conteggiate ai fini del patto di stabilità. Particolare attenzione è riservata nella manovra finanziaria alle politiche sociali e per il lavoro e, nello specifico, è stato previsto l’incremento delle dotazioni per fronteggiare gli eventi alluvionali del 2008 che completano le necessità del fabbisogno totale pari a euro 74. 000. 000; non mancano poi, a favore dei lavoratori, i sussidi per coloro che non beneficiano di ammortizzatori sociali e i contratti di solidarietà, con uno stanziamento di euro 10. 000. 000 per l’anno 2009; è stata inoltre decisa l’istituzione del “fondo di garanzia etica”, destinato alla ristrutturazione del debito delle famiglie e finalizzato a contrastare l’onerosità delle rate di ammortamento, con uno stanziamento pari a 3. 000. 000 euro per l’anno 2009. Prevista anche l’anticipazione dei benefici degli ammortizzatori sociali, tramite il fondo Sfirs, con 3. 000. 000 di euro; a favore dei Comuni, che devono utilizzare nella realizzazione degli interventi, soggetti inoccupati e disoccupati, sono stati destinati euro 25. 000. 000, di cui euro 15 milioni per la realizzazione dei cantieri comunali e 10 milioni per l’aumento del patrimonio boschivo. Sempre nell’ambito delle azioni di politiche sociali, il fondo regionale per la non autosufficienza conta per quest’anno su una dotazione pari a 128 milioni. Al suo interno trova collazione la nuova iniziativa rivolta ai soggetti che assistono propri familiari non autosufficienti. Per quanto riguarda il contrasto alla povertà, la finanziare stanzia 30 milioni di euro da destinare alla concessione di sussidi. Prevista anche la stabilizzazione del personale ex L. 42 – formazione professionale, con uno stanziamento di quasi 19 milioni di euro, ma anche quella dei lavoratori socialmente utili, con una previsione di oltre 20 milioni; previsto anche il consolidamento e l’implementazione dei centri servizi per il lavoro e la garanzia della continuità dei servizi relativi ai beni culturali, (stanziati circa 15 milioni). Verrà quindi messo in funzione l’Osservatorio regionale sulle povertà, incardinato presso la Presidenza della Giunta regionale ed istituito formalmente il Comitato interasessoriale per le emergenze economiche e sociali, di fatto già operante, composta oltre che dal Presidente della Regione, dagli Assessori competenti in materia di Industria, Lavoro e Programmazione, con lo scopo di garantire il coordinamento delle politiche regionali. La Spisa è poi passato ad illustrare le caratteristiche che la finanziaria riserva al settore economico. Si parte dal piano straordinario di interventi per la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane, finalizzato al rilancio della formazione professionale, al potenziamento delle azioni di politica attiva del lavoro, ad azioni orizzontali di collegamento tra scuola, università, formazione e impresa. La dotazione assegnata è 100 milioni di euro. Ed ancora la previsione dell’estensione o istituzione di strumenti di agevolazione a favore delle imprese che agganciandosi a regimi di aiuto notificati, consentano un’attuazione rapida delle incentivazioni; con anche il ripristino dei contributi in conto occupazione con risorse minime di euro 5. 000. 000. Non mancano le politiche per l’agevolazione all’accesso al credito delle imprese mediante contributi a favore dei consorzi fidi operanti nei vari settori, con un raddoppio della posta del 2008 (circa euro 20. 000. 000), con una premialità a favore di quelli in possesso dei requisiti ex art. 107 del T. U. Bancario. Nella finanziaria trovare poi posto l’istituzione del fondo di controgaranzia, con una dotazione di euro 5. 000. 000, gli interventi di reindustrializzazione, da attuarsi anche mediante acquisizione di fabbricati industriali in disuso, con una dotazione di euro 18. 000. 000, la costituzione del fondo regionale per l’imprenditoria femminile, con una dotazione di euro 1. 000. 000 e, per l’anno 2008, il premio per gli imbarcati, ex art. 6 della L. R. N. 3/2006 (indennità per fermo biologico) è stata incrementata ad euro 50 giornaliere. Al temine della conferenza stampa, La Spisa ha voluto porre l’accento sul fatto che, al 31 dicembre del 2008, nel Fondo regionale Occupazione si sono registrati oltre 44 milioni di euro non spesi e quindi economie. .  
   
   
GIUNTA BASILICATA APPROVA IL PIU’ IMPORTANTE ATTO PROGRAMMA 2007-2013 FINANZIATI I POIS (PIANI DI OFFERTA INTEGRATA DI SERVIZI) CON 82,6 MILIONI DI EURO: 21,9 MILIONI PER I SERVIZI SANITARI, 22,9 PER I SERVIZI ASSISTENZIALI, 12,9 PER I SERVIZI PER LA COMUNITÀ E 24,9 PER L’EDILIZIA SCOLASTICA  
 
Potenza, 11 maggio 2009 - Nell’ambito delle politiche di sostegno al sociale, la Giunta regionale ha approvato, su proposta del Presidente. De Filippo, il bando relativo al finanziamento dei piani di offerta integrata di servizi (P. O. I. S. ). Sono stati delimitati sette ambiti territoriali ottimali (due in provincia di Matera e cinque in provincia di Potenza) per la costruzione di reti integrate di servizi alle persone, alle famiglie ed alla comunità, prevedendo la costituzione di altrettante partnership istituzionali fra amministrazioni pubbliche territoriali ed aziende sanitarie regionali interessate nonché l’individuazione al loro interno di un ente capofila cui attestare l’ufficio comune responsabile della predisposizione ed attuazione dei P. O. I. S. Per questo progetto, la Giunta regionale ha stanziato complessivamente 82,6 milioni di euro: 21,9 milioni per i servizi sanitari, 22,9 per i servizi assistenziali, 12,9 per i servizi per la comunità e 24,9 per l’edilizia scolastica. Il bando prevede anche una rinnovata impostazione processuale assunta e l’apertura all’apporto di altre policy che possano concorrere a delineare il nuovo modello di welfare regionale. Infatti è previsto che i P. O. I. S. Gravitanti sulle due città capoluogo debbano interagire, sotto il profilo programmatico, con le politiche ‘inclusive’ promosse all’interno dei piani integrati di sviluppo urbano sostenibile di Matera e Potenza; e che vengano identificatii per ciascun ambito territoriale ottimale i fabbisogni in termini di sostegno agli operatori dell’economia sociale e del terzo settore nell’attivazione e gestione dei ‘servizi a mercato’ in modo da concorrere a definire contenuti e forme di operatività del regime di aiuto previsto dalla linea di intervento relativa alla ‘promozione e qualificazione dell’ impresa sociale’. In caso di ritardo di attivazione dei P. O. I. S. Da parte delle partnership istituzionali, la Regione, per evitare il disimpegno automatico delle risorse comunitarie, può direttamente concordare con le Province e con le Aziende Sanitarie l’attuazione degli interventi a valere sulle linee di intervento ‘servizi sanitari’ e ‘edilizia scolastica’; “Va segnalato, ha precisato il Presidente De Filippo, che i P. O. I. S. Finanziati attraverso il Programma Operativo Fesr costituiscono una parte, per quanto significativa ma limitata essenzialmente agli investimenti materiali nel settore, della politica regionale per l’inclusione sociale alla quale va affiancato, sul versante del finanziamento delle attività e dei costi di funzionamento dei servizi, il ‘Programma regionale di contrasto delle condizioni di povertà e di esclusione sociale’. Il Presidente ha poi ricordato che con il periodo di programmazione 2007 – 2013, per la prima volta, le politiche europee di coesione assumono il tema dell’inclusione sociale tra i fattori decisivi dello sviluppo regionale, ritenendo che il miglioramento delle condizioni di vita e l’accessibilità ai servizi concorrano fortemente a determinare l’attrattività e la competitività dei territori. Perseguire il benessere dei cittadini residenti nell’attuale ciclo programmatico cessa di essere una finalità generale proiettata in un futuro indefinito per divenire un concreto e specifico ambito di ‘policy’ declinato nelle sue articolazioni attuative tanto dal Documento Strategico Regionale, quanto dai Programmi Operativi 2007 - 2013 . In particolare, l’Asse del P. O. Fesr è stato volutamente strutturato in stretta aderenza al nuovo modello di ‘welfare’ regionale e contiene: un’esplicitazione dei target ‘bersaglio’ di popolazione a rischio di emarginazione sociale (persone portatrici di particolari patologie, fasce ‘deboli’ di popolazione, popolazione residente in aree interne, studenti a rischio di dispersione scolastica) sui quali prioritariamente intervenire; un’indicazione più che dettagliata dei presidi specialistici (strutture di day hospital, centri di riabilitazione, comunità terapeutiche, case protette, ecc. ) ed universalistici (centri per anziani, asili nido, centri sociali, strutture scolastiche, ecc. )da realizzare strettamente tarati sui target delle persone a rischio individuati; un’aggregazione delle linee di intervento per ambiti territoriali ottimali tali da originare bacini di utenza ‘adeguati’ per un’efficiente organizzazione e gestione dei servizi e per un’efficace erogazione delle prestazioni; un’attivazione sui singoli ambiti di modelli innovativi di governance fondati sulla messa a sistema dell’intera filiera pubblica (Comuni, Province, Aziende del Servizio Sanitario Regionale, ecc. ) operante nelle politiche ‘inclusive’ e sulla previsione di apposite strutture tecno-amministrative di scopo per la gestione ed attuazione delle linee di intervento; una previsione di piani di offerta integrata di servizi in modo da favorire l’affermazione di una logica di ‘rete’ che eviti duplicazioni di interventi e dispersione delle risorse finalizzando entrambi ai reali fabbisogni di inclusione propri di ciascun territorio; una valorizzazione dell’apporto del privato sociale sia nell’opera di qualificazione dell’offerta dei ‘servizi non a mercato’, attraverso il coinvolgimento del volontariato e delle organizzazioni non profit, sia nell’azione di diversificazione dei ‘servizi a mercato’, mediante l’attivazione delle imprese sociali e degli operatori del cosiddetto “terzo settore”. Quadro finanziario del P. O. Fesr 2007-2013 Obiettivo Specifico / Obiettivo Operativo / Linea di Intervento Dotazione 2007 - 2013 (Euro) % Vi. 1 Vi. 1 Potenziamento e qualificazione della rete regionale dei servizi volti alla promozione dell’inclusione sociale 82. 585. 000,00; Vi. 1. 1 Vi. 1. 1 Rafforzamento e qualificazione dei servizi di cura alla persona 44. 775. 000,00; Vi. 1. 1. A Potenziamento e specializzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari 21. 890. 000,00 26,51; Vi. 1. 1. B Miglioramento e qualificazione dei servizi socio-assistenziali e socio-educativi 22. 885. 000,00 27,71; Vi. 1. 2 Vi. 1. 2 Ampliamento e qualificazione dell’offerta di servizi per la comunità 12. 935. 000,00; Vi. 1. 2. A Potenziamento e qualificazione dell’offerta di servizi per la comunità 12. 935. 000,00 15,66; Vi. 1. 3 Vi. 1. 3 Riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico 24. 875. 000,00; Vi. 1. 3. A Polifunzionalità e allungamento dei tempi di apertura delle scuole 24. 875. 000,00 30,12 .  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA SICILIA LOMBARDO INCONTRA UNA DELEGAZIONE GIORDANA  
 
Palermo, 11 maggio 2009 ¨C Il re di Giordania, Abd All¨¡h Ii ibn al-Husayn, potrebbe includere anche la Sicilia in una prossima visita istituzionale in Italia. Ne hanno discusso il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e il presidente del Consiglio dell¡¯Autorit¨¤ della zona di Aqaba, Husni Abu Ghaida, durante la visita il 7 maggio a Palazzo d¡¯Orleans di una delegazione del regno Hashemita di Giordania. Nel corso dell¡¯incontro il presidente Lombardo ha anche parlato dei rapporti tra la Sicilia e la Giordania. ¡°La Sicilia e la Giordania ¨C ha detto Lombardo ¨C sono legate da uno stretto rapporto di amicizia ma anche dalla necessit¨¤ di promuovere una partnership commerciale in diversi settori produttivi, dall¡¯agricoltura alla pesca, dalla formazione all¡¯assistenza tecnica. Un gemellaggio che produrr¨¤ effetti positivi per la nostra economia e che ha l¡¯obiettivo di facilitare gli investimenti e di attrarre ed esportare esperienza internazionale e know-how¡±. .  
   
   
ECONOMIA: TONDO A SEMINARIO FINEST SU CROAZIA  
 
Pordenone, 11 maggio 2009 - Il sistema politico-istituzionale sia a disposizione del sistema economico, che corre più veloce della politica. La Regione Friuli Venezia Giulia, che ha avuto un ruolo di apripista verso l´Est europeo con diverse iniziative, si mette a disposizione per facilitare il dialogo e guarda alla Croazia con interesse per i molteplici interessi che ci legano. Lo ha sostenuto il presidente della Regione, Renzo Tondo, concludendo il 7 maggio a Pordenone il seminario promosso da Finest e al quale, con i vertici della finanziaria Michele Degrassi e Fulvio Beltrame, sono intervenuti l´ambasciatore di Croazia in Italia, Tomislav Vidosevic, il primo segretario economico dell´ambasciata d´Italia in Croazia, Paolo Palminteri, rappresentati del mondo economico croato e italiano. Un seminario concreto, volto a far conoscere le potenzialità della partnership italiano-croata e a rispondere ai quesiti posti dagli imprenditori del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. La Croazia è protesa all´ingresso nell´Ue - dopo essere già entrata nella Nato - e per questo sta riordinando la propria legislazione per adeguarla a quella europea. Quel Paese ha la massima disponibilità a sviluppare sempre più stretti rapporti economici con l´imprenditoria italiana e diversi sono i settori in cui la collaborazione e le sinergie sono possibili. A questa apertura ha fatto riferimento Tondo nel suo intervento, mettendo in evidenza sia il lavoro che Finest sta compiendo, corrispondendo in pieno alle finalità delle legge che la istituì nel 1991; sia il particolare rapporto che lega, e non da oggi, Friuli Venezia Giulia e Croazia. Nell´europa di oggi, nella quale sono scomparse o devono scomparire le competizioni, o si vince o si perde tutti assieme, secondo il presidente: da qui la necessità di lavorare assieme. .  
   
   
FIRMATO IN SARDEGNA L´ACCORDO PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI  
 
Roma, 11 Maggio 2009 - L´assessore Serra ha sottoscritto con il Ministro del Welfare, Senatore Maurizio Sacconi, l´accordo quadro relativo alla concessione degli ammortizzatori sociali in deroga, il cui iter era stato avviato dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, il 6 marzo con la sottoscrizione del primo accordo istituzionale regionale con le Oo. Ss. Cgil-cisl-uil, Confindustria Sardegna, Apisarda, Direzione Regionale del Lavoro e Direzione Regionale Inps. Con l´accordo sottoscritto vengono assegnati alla Regione risorse per € 39. 000. 000,00 - che sommati alle risorse già disponibili consentono di gestire la situazione di grave emergenza in cui versa la Sardegna dal punto di vista sociale e occupativo. Sulla base dell´accordo istituzionale, sottoscritto a livello regionale, l´Assessore del Lavoro, evidenzia come siano in corso, presso lo stesso Assessorato, gli incontri per la firma dei verbali di concessione degli ammortizzatori sociali. Ad oggi sono stati già firmati circa 35 accordi e, sulla base delle interlocuzioni incorso con le forze sociali, si stanno programmando le altre convocazioni nell´intento di soddisfare le esigenze delle Aziende e dei lavoratori interessati. Inoltre, l´Assessore ha sottoscritto con il sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro, Senatore Pasquale Viespoli, la convenzione per l´assegnazione alla Regione di risorse per € 2. 953. 299,35 - finalizzate a finanziare l´erogazione degli assegni di utilizzo nelle attività socialmente utili. Gli Enti interessati, perlopiù Comuni di piccole dimensioni, sono circa 60 e attualmente impiegano oltre 350 lavoratori per i quali sono previste, anche nella Manovra Finanziaria regionale per il 2009 in approvazione, consistenti interventi per la loro stabilizzazione occupazionale. .  
   
   
MARRAZZO: "VICINO A LAVORATORI CON I 660 MILIONI PER AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA"  
 
Roma, 11 maggio 2009 - "Un risultato di grande importanza che trova nuovamente il Lazio protagonista nella lotta alle conseguenze della crisi economica" ha detto il presidente Piero Marrazzo precisando che: "L´accordo raggiunto oggi con le parti sociali sull´utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga, garantisce tanti nostri cittadini, e dimostra che le istituzioni sono presenti al loro fianco" "Tra il 2009 e il 2010 la Regione Lazio - ha detto Marrazzo - potrà infatti disporre di 660 milioni di euro, di cui 440 di provenienza statale e altri 220 di provenienza regionale, grazie alle disponibilità del Fondo Sociale Europeo". "Di particolare importanza anche il fatto che questo strumento di sostegno sociale interessa tutti quei lavoratori coinvolti in crisi aziendali per le quali non sono applicabili gli ammortizzatori sociali ordinari - ha concluso Marrazzo - persone con contratti a tempo indeterminato come a tempo determinato. Oggi è stato fatto un altro passo avanti che consentirà a migliaia di famiglie di guardare alla crisi economica con minore preoccupazione". .  
   
   
COSTITUITO IL TAVOLO PERMANENTE REGIONE CAMPANIA - ORDINI PROFESSIONALI  
 
Napoli, 11 maggio 2009 - Si è insediato il 7 maggio il tavolo permanente Regione-ordini Professionali in materia di normative ed azioni in campo ambientale ed energetico. "L´obiettivo del tavolo - ha dichiarato l´assessore all´Ambiente della Regione Campania, Walter Ganapini - è riportare a competitività il Sistema Campania. Per farlo occorrono trasparenza ed efficienza nel rapporto tra amministrazione e mondo delle professioni, superando lentezze e disfunzioni spesso registrate nel passato. Gli ordini professionali rappresentano l´interfaccia cruciale tra pubblico e privato. Per migliorare il rendimento del settore pubblico nell´interesse generale, abbiamo aperto con essi un dialogo organico per aggiornamenti, scambio di informazioni, snellimento delle procedure. Si può così creare - ha concluso Ganapini - un linguaggio comune che sia premessa di efficacia operativa". Soddisfatti i rappresentanti del mondo delle professioni. L´ingegner Eduardo Pace, delegato della federazione dell´ordine degli ingegneri della Regione Campania e l´architetto Pio Crispino, vicepresidente dell´ordine degli architetti della provincia di Napoli hanno sottolineato che "Il tavolo che si è insediato il 7 maggio è il primo esempio di cooperazione tra tutte le professionalità tecniche del territorio e la Regione". Per gli agronomi ha preso parte all´incontro Alberto Cappelletti, presidente della federazione regionale della categoria: "E´ un momento importante - ha detto - per semplificare e agevolare le procedure con l´obiettivo di tutelare l´ambiente e il territorio produttivo". Lucio De Simone, consigliere del collegio dei periti industriali della Provincia di Napoli e Carlo Talarico del collegio dei geometri della Provincia di Napoli hanno evidenziato la necessità di "organizzare corsi formativi in modo da avere professionisti sempre più preparati sul tema ambiente". Apprezzamento per l´istituzione del tavolo anche da parte del rappresentante dell´ordine dei geologi della Provincia di Napoli, Gerardo Lombardi che, nel suo intervento, ha insistito sull´importanza dell´obiettivo che si pone il tavolo per "individuare regole condivise per una maggiore efficienza ed efficacia della valutazione ambientale". .  
   
   
TRENTINO SVILUPPO E TRE ANNI DI ANIMAZIONE TERRITORIALE: 80 NUOVE IMPRESE, 484 PROGETTI D’AZIENDA, 150 COMUNI INTERESSATI UN BILANCIO DEL PROGETTO CHE SI PREPARA A TOCCARE ANCHE A TRENTO E ROVERETO  
 
Trento, 11 maggio 2009 - L’animazione territoriale promossa da Trentino Sviluppo dà i numeri: 80 nuove imprese, 484 progetti d’impresa, 2. 185 persone coinvolte, 150 comuni interessati. Questi, in sintesi, i risultati del progetto avviato nel 2006 dal team coordinato da Sergio Remi con l’obiettivo di promuovere iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo sul territorio trentino. I risultati sono stati presentati l’ 8 maggio nell’ambito dell’incontro mensile di Trentino Sviluppo con i media locali. “Aver supportato la nascita di 80 nuove microimprese in tre anni in un territorio come quello trentino - commenta Patrizia Ballardini, consigliere delegato di Trentino Sviluppo - è un risultato sorprendente. Lo è ancor più l’essere riusciti nell’impresa di animare territori teoricamente ritenuti marginali, ed averlo fatto con un metodo improntato a creare filiere, partnership tra singoli cittadini, amministrazioni pubbliche, categorie economiche, sempre più fondamentali in un mercato allargato e competitivo”. L’animazione territoriale - che ha coinvolto ad oggi Valle del Chiese, Primiero, Val Rendena e Giudicarie Esteriori - cresce ed è pronta a “scendere dalle valli” per arrivare in città. Conclusi il 5 maggio scorso gli incontri informativi, a Rovereto partirà a breve la “fase due”, quella formativa e dell’elaborazione dei progetti d’impresa. Mentre a Trento con la nuova amministrazione comunale si riprenderà un ragionamento già avviato che potrebbe portare alla nascita di un “Bic delle professioni”, con spazi, servizi ed iniziative per mettere in rete i nuovi imprenditori del terziario. “L’area animazione territoriale - ricorda Sergio Remi, che a Trentino Sviluppo coordina un team composto da tre persone - è nata nel 2006 con l’obiettivo di fare di Trentino Sviluppo Spa non solo una struttura che lavora su grandi progetti di innovazione, ma anche un’agenzia in grado di accompagnare i territori nei loro processi di sviluppo. Quando siamo partiti c’era molto scetticismo. Abbiamo dimostrato con i fatti che anche nelle valli ci sono idee imprenditoriali, c’è voglia di mettersi in gioco, di scommettere su attività gestite in proprio, anche se di piccole dimensioni o intese come integrazione al reddito familiare”. Lo dimostrano le 2. 185 persone coinvolte nelle attività informative e formative, i 150 comuni interessati, le 56 giornate di formazione d’impresa effettuate, i 229 partecipanti agli incontri di formazione, ma soprattutto i 484 progetti d’impresa elaborati con il supporto del team degli agenti di sviluppo e le 80 nuove aziende avviate. “In gran parte – sottolinea Sergio Remi – si tratta di microimprese nate dalle idee e dalla creatività dei giovani: dal salone di parrucchiera al laboratorio di mobili tipici, dall’animazione turistica alla catalogazione degli archivi storici. Ma anche il pensionato che ha avviato un impianto di piccoli frutti e la casalinga che ha adibito parte della propria abitazione a bed&breakfast”. Tre i protocolli d’intesa siglati con i territori: quello delle Giudicarie Esteriori (13 comuni), con i comuni del Bim del Chiese e con quelli del Primiero. Un’esperienza, quella dell’animazione territoriale a sostegno dell’autoimprenditorialità, raccontata anche in due pubblicazioni curate da Sergio Remi e dal suo gruppo di lavoro: “Nessuna impresa è un’isola. Indagine sulle filiere di subfornitura della Valle del Chiese” (febbraio 2007) e “Fare microimpresa in montagna. La domanda di autoimprenditorialità nelle aree obiettivo 2 della provincia di Trento” (settembre 2008). Un esempio di attività avviata grazie al supporto dell’animazione territoriale di Trentino Sviluppo è l’azienda agricola Zanoni Ivan, di Cloz, che con il latte delle proprie 70 capre produce caciotta, ricotta e un nuovo formaggio, lo “spalmì di capra”, offerto anche in abbinamento all’erba cipollina, alla mela Golden e alla Renetta. “Dopo il diploma conseguito nel 1994 all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige e fino all’anno scorso - ricorda Ivan Zanoni - ho lavorato come operaio agricolo. Il team di Trentino Sviluppo è stato fondamentale per far emergere il mio progetto d’impresa, dargli forma ma soprattutto nel sostenerlo nella fase di avvio, nella quale gli adempimenti burocratici e la difficile ricerca dei finanziamenti rischia di affossare un progetto imprenditoriale prima ancora che possa nascere”. Da qualche mese le 70 capre di Ivan Zanoni sono ospitate in una nuova stalla e nei progetti futuri ci sono altri prodotti di qualità e spazi da dedicare all’attività didattica e all’accoglienza degli ospiti, anche per valorizzare la collocazione strategica nei pressi del parco fluviale Novella. .  
   
   
ALLUVIONI, DALLA GIUNTA SARDA VIA LIBERA ALLE PRIME EROGAZIONI DI OLTRE 51 MILIONI DI EURO  
 
Cagliari, 11 Maggio 2009 - La questione degli indennizzi per i danni causati dalle alluvioni dell´ottobre e novembre scorso è stata al centro dell´ultima seduta della giunta regionale svoltasi il 5 maggio a Cagliari. Dopo un´ampia ricognizione compiuta dal presidente Cappellacci sui provvedimenti adottati a livello nazionale e regionale, sono state definite le tre linee d´intervento, corrispondenti ad altrettante tematiche prioritarie, che dovranno caratterizzare le prime erogazioni degli indennizzi, che ammontano, per ora, ad un totale di oltre 51 milioni di euro. La prima è quella relativa ai contributi da destinare ai privati per i danni subiti dai beni mobili, con uno stanziamento di fondi regionali pari a 14 milioni di euro, che assicurano il 100% del fabbisogno necessario alla copertura degli indennizzi. Per questa tipologia di risarcimenti, toccherà agli uffici della Protezione Civile regionale e dell´Antincendio procedere all´istruttoria delle pratiche e alla loro successiva liquidazione. La seconda linea stabilita dalla Giunta riguarda l´erogazione di risorse alle amministrazioni comunali e provinciali previste dalla L. R. 28/85 e relative al rimborso delle spese sostenute dalle Amministrazioni per gli interventi di prima emergenza, fino al 50% del contributo valutato ammissibile; in questo caso lo stanziamento previsto è di circa 17 milioni e mezzo di euro. La terza linea prioritaria individuata dall´Esecutivo prevede, infine, l´erogazione d´indennizzi da destinare ai privati per i danni subiti dai beni immobili; la cifra messa a disposizione è di 19 milioni di euro, equivalente al 100% del fabbisogno accertato. Per questa linea la Regione trasferirà ai singoli Comuni le risorse da erogare agli aventi diritto. La giunta ha inoltre stabilito che immediatamente dopo l´approvazione della maniera finanziaria regionale 2009 si provvederà all´erogazione dei contributi anche a favore delle attività produttive danneggiate e all´erogazione dell´ulteriore e finale quota del 50 % a favore delle amministrazioni comunali e provinciali per le spese sostenute negli interventi di prima necessità. Il totale delle risorse erogate sarà quindi pari ad oltre i 73 milioni di euro complessivi. .  
   
   
DA REGIONE CAMPANIA INGENTI STANZIAMENTI PER NAPOLI  
 
Napoli, 11 maggio 2009 - "Da sempre siamo al fianco del comune di Napoli, come delle altre amministrazioni campane, per promuovere l’innovazione, le politiche sociali, lo sviluppo, le infrastrutture. Per questo le dichiarazioni dell’ass. Comunale Realfonzo stupiscono. Nessuno di noi si aspettava un ringraziamento, perché consideriamo i nostri interventi come doverosi e fatti nell’interesse dei cittadini. Ma ricevere gratuite e inesatte osservazioni è francamente troppo. Va precisato quindi che le cifre sui finanziamenti erogati dalla Regione Campania al Comune di Napoli di cui ha parlato l’assessore al Bilancio non sono esatte. Ad esempio, nel 2008 l’ammontare degli stanziamenti regionali, solo per quanto riguarda le politiche sociali, è stato di 35 milioni di euro. Altrettanti sono stati trasferiti al comune per i trasporti pubblici e per diversi altri servizi. Per il 2009, sempre sul fronte del welfare, lo stanziamento per Napoli è di oltre 50 milioni di euro, di cui 16 di fondi ordinari. L’insieme di queste ingenti risorse, definito in un apposito protocollo d’intesa firmato congiuntamente da regione e comune, è prevalentemente destinato ad attività legate ai servizi socio-educativi dell’infanzia, alla disabilità, alla formazione, alla sicurezza e all’occupabilità delle donne. Altri 200 milioni sono stati destinati al recupero del centro storico, mentre ulteriori risorse sono previste per viabilità e trasporti. Già nella prima metà del 2009, si può correttamente sostenere che gli stanziamenti per Napoli saranno significativamente superiori a quelli del 2008. Continuiamo dunque a lavorare con lo spirito di piena collaborazione con il Comune di Napoli facendolo, come dice lo stesso Sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, “nell’interesse della città". . .  
   
   
TERREMOTO IN ABRUZZO, IL MINISTRO BONDI VISITA L´OSPEDALE DA CAMPO DELLE MARCHE.  
 
L´aquila, 11 maggio 2009 - Il ministro per i Beni e le Attivita` Culturali, Sandro Bondi, ha visitato l´Ospedale da campo di Coppito, gestito dalle Marche, dopo aver incontrato diverse autorita` presso la scuola della Guardia di Finanza dell´Aquila. Il ministro ha anche effettuato una ricognizione sul territorio per affrontare le problematiche inerenti il recupero del patrimonio culturale. La struttura sanitaria e` stata definita, da Bondi, ´un´eccellenza marchigiana´. Durante il suo passaggio ha pranzato nella mensa da campo, apprezzando il lavoro dei volontari, il ruolo della Regione Marche e gli schemi organizzativi attuati. Apprezzamento e parole di stima che Bondi ha rivolto alle persone che operano con costanza e dedizione dal 6 aprile, presso la struttura sanitaria campale. Struttura funzionante a pieno regime e che, di giorno in giorno, migliora dal punto di vista logistico e funzionale. Intanto, il coordinamento della protezione civile regionale e la direzione sanitaria del nosocomio aquilano, vista l´estate alle porte, stanno valutando di trasferire il reparto dialisi, attualmente sotto una tenda pneumatica, in una struttura modulare climatizzata e piu` adatta per i pazienti. La direzione sanitaria dell´Aquila, dopo accurate verifiche di agibilita` realizzate dai tecnici, sembra orientata a riattivare, il prossimo 31 maggio, 101 posti letto presso l´Ospedale San Salvatore e un´area da destinare a poliambulatori. In particolare, verra` ripristinato il Dea (Dipartimento emergenza e accettazione) che garantira` il pronto soccorso, l´eventuale ricovero dei soggetti e due sale operatorie. Nel frattempo, le ditte stanno lavorando alacremente per garantire, per la fine di agosto, altri 100 posti letto. Circa 110, invece, sono i volontari marchigiani (protezione civile, vigili del fuoco volontari, Ares, Anpas e Cri) che con l´ausilio di 23 mezzi (ambulanze, camion e fuoristrada) sono impiegati nelle attivita` del campo e in quelle del Com 6 di Navelli. Un´azione dovuta e molto importante per sostenere le persone colpite dal tragico sisma. Ancora una volta i volontari marchigiani svolgono un ruolo da protagonisti di fronte all´ennesima emergenza. .  
   
   
INDUSTRIA:CASTIGLIONE,AUSPICO A BREVE LEGGE DI SETTORE TAVOLO CONCERTAZIONE CON RAPPRESENTANTI INDUSTRIA REGIONALE ABRUZZESE  
 
Pescara,  11 maggio 2009 -  "Prima della prossima estate vorrei che la legge sull´Industria approdasse in Consiglio regionale". E´ l´auspicio espresso dal vice presidente della Regione ed assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, in apertura dei lavori dell´odierno tavolo di concertazione con gli stakeholder del comparto industriale abruzzese. Presenti all´incontro le principali sigle del settore: Confapi, Pmi Abruzzo, Confindustria, Cdo, Apiedil e Ance Abruzzo. L´assessore ha anche aggiornato i presenti sullo stato di riforma dei Consorzi industriali abruzzesi. "A partire dalla prossima settimana - ha assicurato - i sette Consorzi saranno commissariati in vista della loro conversione in distretti industriali. Ed il Governo centrale ci aiuterà economicamente in questa fase di passaggio. La governance dei distretti, nel frattempo, è in fase di strutturazione". Nel corso dell´incontro il vice presidente ha confermato, inoltre, che la legge di rimodulazione dei Confidi è agli ultimi passaggi prima dell´approvazione. "Attualmente - ha aggiunto - sono allo studio tutte le ipotesi per reperire i finanziamenti da destinare ai Consorzi fidi". Il tavolo odierno è servito anche a coinvolgere le parti datoriali nella stesura finale del pacchetto anti-crisi che la Regione aveva già approntato prima degli eventi sismici e che ora è in fase di rimodulazione proprio a causa dell´emergenza aquilana. Infine, sono stati fissati i temi-obiettivo della bozza di Legge sull´Industria e già nel corso della prossima riunione si procederà alla stesura di un primo articolato del nuovo quadro normativo. .  
   
   
LAVORO FVG: POSITIVO ANDAMENTO ASSUNZIONI INDENNIZZATE  
 
Trieste, 11 maggio 2009 - Nonostante la crisi economica, risulta positivo l´andamento delle domande di assunzione indennizzata previste dalla legge regionale 18/2005. Lo conferma l´assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, spiegando che nel corso del primo trimestre 2009 presso gli sportelli delle amministrazioni provinciali del Friuli Venezia Giulia sono state presentate in tutto 576 domande. In linea con la caduta delle assunzioni rilevata nel trimestre, anche queste sono in calo del 26 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008; ma bastano a confermare sia la vitalità del nostro sistema economico che la validità delle scelte effettuate dall´amministrazione regionale a sostegno del mondo del lavoro (per le politiche attive del lavoro la Regione ha stanziato quest´anno oltre 12 milioni di euro e le domande presentate alle Province al marzo 2009 comportano un costo di circa 3 milioni di euro). Delle 576 domande, 375 sono per nuove assunzioni, 184 per stabilizzazioni e 17 per nuove iniziative imprenditoriali, un risultato importante a fronte della recessione in atto ormai da molti mesi. Se si osserva l´andamento delle domande di assunzione indennizzata, si rileva che esse diminuiscono di sole 108 unità rispetto all´anno precedente, mentre l´afflusso significativo delle richieste pervenute tra gennaio e marzo e la sua continuità nel corso di aprile, consentono di valutare positivamente la validità, in questo difficile contesto storico, sia della norma (la L. R. 18/05 prevede che, nel rispetto della normativa comunitaria sulla concorrenza, vengano concessi incentivi alle imprese, alle associazioni, alle fondazioni ed ai liberi professionisti che attuino iniziative mirate a favorire l´assunzione o la stabilizzazione di lavoratori in condizione di svantaggio occupazionale) che del regolamento vigente. In particolare, i dati rilevati dalle Province attestano come quest´ultimo sia pienamente idoneo a sostenere le imprese che intendano sia assumere soggetti in condizione di svantaggio occupazionale che stabilizzare persone in stato di precarietà lavorativa. .  
   
   
FVG: SICUREZZA SUL LAVORO E CONSUMO DI ALCOLICI  
 
Trieste, 11 maggio 2009 - Su proposta dell´assessore alla Salute e protezione sociale, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato le Linee guida per la prevenzione dei problemi di sicurezza sul lavoro legati al consumo di bevande alcoliche. Saranno attivati nuovi e più incisivi percorsi di promozione della salute e di prevenzione, in particolare richiamando i principi del Piano Nazionale Alcol e Salute, concordato nel marzo 2007. Centrali saranno le iniziative di informazione e formazione, per favorire corretti stili di vita e la conoscenza dei problemi correlati all´assunzione di alcol. Parallelamente saranno predisposti metodi e strumenti per la precoce identificazione della popolazione a rischio. In questo quadro le Aziende sanitarie dovranno impegnarsi a promuovere la creazione di una rete sanitaria territoriale che si occupi, oltre che della prevenzione, anche della cura e della riabilitazione, raccordandosi con datori di lavoro, organizzazioni di categoria, rappresentanti dei lavoratori, referenti dei servizi di prevenzione. I controlli sanitari dovranno realizzarsi attraverso protocolli concordati con i lavoratori e i loro rappresentanti. Il problema dell´uso e soprattutto dell´abuso di bevande alcoliche e delle relative conseguenze nelle attività lavorative è sempre purtroppo di attualità. In proposito l´Oms afferma che almeno il 10% degli infortuni sul lavoro può essere condizionato dall´assunzione di alcol. Non si può poi dimenticare come spesso la guida di automezzi sia diventata uno degli strumenti di lavoro per molte professioni e come sia indispensabile, anche nel rispetto del Codice della Strada, evitare l´utilizzo di sostanze alcoliche. Con le Linee guida approvate oggi datori di lavoro, lavoratori, medico competente, servizi pubblici di Prevenzione e di Alcologia sono chiamati ad operare sinergicamente nel creare le precondizioni per ridurre o eliminare questo triste fenomeno. .  
   
   
FIRMATO DA TOSCANA E ALTRE REGIONI ITALIANE ED EUROPEE UN´INTESA PER RAFFORZARE LE POLITICHE DI GENERE PUNTARE SULLE DONNE PER MIGLIORARE LA RISPOSTA ALL´EMERGENZA  
 
Firenze, 11 maggio 2009 - Una Rete istituzionale, interregionale e transnazionale per le politiche di genere. In altre parole puntare più che mai sull´occupazione delle donne per rafforzare l´economia e superare più in fretta la crisi. Ii primo passo di una realtà che, ad oggi, coinvolge 10 regioni europee con l´obiettivo di rafforzare in modo trasversale la dimensione di genere in tutti i campi delle politiche, in particolare di quelle legate all´istruzione, alla formazione e al lavoro e in un contesto come l´attuale crisi economica. Il primo passo in questa direzione è la firma di un protocollo d´intesa fra le Regioni italiane Toscana, Marche, Piemonte, Umbria e i partner europei Malta, Romania, Catalogna, Vastra Gotaland. Il protocollo è stato firmato, per la Toscana, dall´assessore all´istruzione, formazione e lavoro. La regione Toscana sarà la coordinatrice del progetto che, a livello tecnico, sarà gestito da Tecnostruttura. Le linee strategiche sulle quali si focalizzerà il lavoro della rete puntano a rafforzare la dimensione di genere nelle politiche per il lavoro, la formazione e l´istruzione, a promuovere l´accesso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, favorire una nuova cultura dello sviluppo, che permetta la conciliazione fra tempi di vita e di lavoro e la condivisione delle responsabilità familiari e le pari opportunità nelle condizioni di lavoro, nelle retribuzioni e nelle carriere. All´orizzonte il traguardo posto dal Consiglio europeo di Lisbona che come noto prevede, entro il 2010, il raggiungimento di una soglia di occupazione femminile del 607% dal quale la Toscana era separata da poco più di due punti percentuali. La Toscana si propone di utilizzare anche questo strumento che, come ha sottolineato l´assessore, è particolarmente utile in un momento in cui, per effetto della crisi che ha colpito anche nella nostra Regione molti settori produttivi, si rischia un brusco arretramento o comunque una frenata nell´espansione dell´occupazione femminile. Espansione che ha caratterizzato, anche in Toscana, tutto il decennio scorso e che resta un dato irrinunciabile per lo sviluppo. Lo ha capito da tempo la Regione che ha messo in cantiere una serie di interventi e ha siglato con le parti sociali un Patto per l´occupazione femminile che prevede, di qui al 2013, un investimento complessivo di circa 26 milioni di euro a fronte di un finanziamento di quasi 7 milioni che a Regione ha inserito nel Programma operativo del Fondo sociale europeo. .  
   
   
VIOLENZA ALLE DONNE. DA MILANO UN NUOVO APPROCCIO PER AFFRONTARE IL PROBLEMA  
 
Milano, 11 maggio 2009 - Sono più di 300 gli uomini e le donne appartenenti alle Forze dell’Ordine che, a partire dal 7 maggio, parteciperanno al corso organizzato dal Comune di Milano, per ampliare le conoscenze e approfondire le tecniche per la gestione dei casi di violenza contro le donne e i minori. “Un progetto innovativo, primo in Italia – ha spiegato l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli – che vede le Forze dell’Ordine lavorare al fianco degli operatori sociali. Da oltre un anno e mezzo, il Comune ha costituito e coordina la rete di associazioni che si prendono cura delle donne che hanno subito violenza. Con il percorso che prende il via oggi vogliamo offrire uno strumento in più a coloro che, come le Forze dell’ordine, si trovano spesso a contatto con storie di sofferenza che bisogna saper interpretare”. Tra gli obiettivi del corso vi è anche quello di far cambiare, nella vittima e nell’operatore di polizia, l’idea che il reato di violenza cosiddetta intrafamiliare non è un fatto privato, ma un grave reato contro la persona. “I corsi di formazione agli ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato Guardia di Finanza e Polizia Locale, che a loro volta saranno chiamati a formare altri 500 operatori della ‘polizia di prossimità’ - ha aggiunto l’assessore –, rientrano tra le azioni di sostegno sociale e recupero contenute nelle ordinanze comunali emanate dal Sindaco Moratti. Abbiamo infatti predisposto una serie di interventi che da un lato individuano i bisogni e dall’altro sostengono le persone in condizione di disagio, tramite percorsi di reinserimento sociale e lavorativo”. “Quello che avviamo oggi è un importante percorso formativo – ha dichiarato don Virginio Colmegna, coordinatore dei corsi – che vede confrontarsi professionalità diverse su un tema particolarmente delicato quale quello della violenza sulle donne e sui bambini che vi assistono. Forze dell’Ordine e operatori sociali si confrontano – ha concluso don Colmegna - e mettono a disposizione della città un’esperienza che contribuirà a rendere la nostra città sempre più accogliente e sicura”. “Per contrastare la violenza è estremamente importante un cambiamento culturale e sociale che preveda sensibilizzazione e informazione, attività di educazione di prevenzione e di cura, e un potenziamento della collaborazione tra strutture territoriali, associazioni, Forze dell’Ordine e magistratura – ha detto Alessandra Kustermann, responsabile del Soccorso Violenza Sessuale e Domestica del Policlinico, Mangiagalli -. Il corso che inizia oggi, si propone di offrire strumenti che consentano di aiutare le persone vittime di violenza sin dal primo contatto con le Ffo e la Polizia locale. Il Comune di Milano, nel dicembre 1987, ha aperto uno sportello contro la violenza domestica all’interno del Pronto soccorso della Fondazione Irccs Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena, che ancora oggi aiuta ad ascoltare, fin dai primi momenti, i problemi delle persone che hanno subito violenza sessuale e maltrattamenti da parte di operatori psicosociali e sanitari esperti. La rete che il Comune di Milano coordina – ha concluso - e che comprende l’Associazione ‘Casa delle Donne maltrattate di Milano’, la fondazione Caritas Ambrosiana, l’associazione ‘Telefono Donna’, la Cooperativa ‘Cerchi d’acqua’, l’associazione Svs Donnaiutadonna’, il Ce. A. S Centro Ambrosiano di Solidarietà, ha dimostrato negli anni di essere un punto di forza della città nella prevenzione e nel contrasto alla violenza e al maltrattamento contro le donne. Basti pensare che lo scorso anno gli operatori sono entrati in contatto con 762 donne”. .  
   
   
EQUIJOBS, UN PROGETTO COMUNITARIO DEDICATO ALLE DONNE  
 
Cagliari, 11 Maggio 2009 - Superare il divario che esiste fra la presenza di uomini e donne in un ambito generalmente caratterizzato da una fortissima presenza maschile, ossia quello rurale. E´questo l´obiettivo del progetto "Equijobs" di cui si è parlato nel corso di un seminario svoltosi il 7 maggio ad Oristano. L´iniziativa - è stato spiegato - mira ad incoraggiare l´inserimento lavorativo delle donne attraverso la loro qualificazione professionale, soprattutto in quei mestieri per i quali permangono delle forti barriere culturali, che ostacolano quindi il loro ingresso. Il progetto, che rientra nel programma comunitario "Leonardo da Vinci", vede come protagonisti la Spagna, in qualità di capofila, la Grecia, l´Estonia, la Germania, la Svezia e per l´Italia, la Regione Sardegna, che vi aderisce con l´Agenzia regionale per il Lavoro. L´obiettivo dei sei stati - come sottolineato da Alicia Garcia, dell´Istituto de Formacion Integral, Castilla Y Leon e coordinatrice dell´intera azione - e´ quello di creare tutta una serie di condizioni che favoriscano il superamento di questo divario, ossia evitare lo spopolamento, elevare la scolarizzazione, promuovere lo spirito imprenditoriale e realizzare percorsi formativi. Il raggiungimento di questo risultato, come ha ricordato Luca Spissu dell´Agenzia regionale per il Lavoro, passa innanzitutto attraverso l´analisi dei bisogni formativi delle donne rurali rispetto ai settori identificati, nonché attraverso il trasferimento e l´acquisizione delle buone pratiche, senza trascurare l´identificazione e l´analisi delle prassi di successo già sperimentate su target di riferimento simili e nei settori identificati. E se è vero che il seminario ha messo in evidenza diverse situazioni di difficoltà da parte delle donne che operano in settori rurali, è altrettanto vero che esistono degli esempi di eccellenza che dicono il contrario: come i due casi raccontati da Gabriella Belloni, animatrice dell´Antica Dimora del Gruccione, uno degli alberghi diffusi di Santu Lussurgiu e da Elisabetta Falchi imprenditrice risicola dell´oristanese, che hanno sottolineato che, in ogni caso, un ruolo importante lo recita la determinazione, quindi il voler sfidare se stessi, con sana caparbietà. Assieme alla volontà di fare, diventa poi prezioso il contributo e l´assistenza che forniscono, come hanno tenuto a rimarcare Beatrice Venturi dell´Api Donna, Anna Maria Schirru della Cia, Mariangela Perra della Coldiretti e Rosanna Musu della Cna, le associazioni di categoria, che possono aiutare a far emergere alcune caratteristiche che, di regola, contraddistinguono proprio le donne, come ad esempio il loro maggiore entusiasmo nell´accettare la scommessa del confronto. Le conclusioni del seminario sono state affidate a Paolo Palomba, direttore dell´Agenzia regionale per il Lavoro, che ha sottolineato l´importanza della condivisione, del confronto sulle situazioni di criticità, per individuare percorsi comuni di risoluzione. .  
   
   
LE PRIME 18 AZIENDE CHE CONCILIANO LAVORO E FAMIGLIA IL TRENTINO È UN MODELLO A LIVELLO NAZIONALE PERCHÉ INTEGRA LE AZIONI A FAVORE DELLA FAMIGLIA CON TUTTE LE ALTRE POLITICHE  
 
Trento, 11 maggio 2009 - Conciliare lavoro e famiglia si può, fa lavorare meglio i dipendenti e aumenta il business delle imprese, ma soprattutto rende la comunità più coesa socialmente. Lo dimostra l´esperienza trentina, oggi al centro di una giornata di confronto a Trento, nella Sala Esposizioni della Provincia, che ha visto la consegna a 18 organizzazioni pubbliche e private, che hanno promosso specifiche iniziative per rendere compatibili al proprio interno i tempi di lavoro dei propri dipendenti con quelli di cura della famiglia, dei primi certificati base Audit Famiglia e Lavoro. Si va dalla modifica dell´orario di lavoro ai procesi di produzione, dal supporto di servizi alle famiglie agli asili nido aziendali, dai bonus bebè al telelavoro, dai programmi di "buon rientro" al lavoro dopo periodi di assenza per congedo parentale alla "banca ore di solidarietà" in cui i dipendenti prestano il proprio lavoro a colleghi in situazioni familiari gravi e urgenti. Esperienze che - hanno affermato osservatori nazionali invitati al seminario - fanno del Trentino un modello riconosciuto non solo a livello nazionale ma anche europeo. All’incontro, organizzato dal Progetto speciale per il Coordinamento delle politiche familiari e di sostegno alla natalità della Provincia autonoma di Trento, del quale è responsabile Luciano Malfer, sono intervenuti gli assessori alla salute e politiche sociali, all´istruzione Marta Dalmaso e alla solidarietà e pari opportunità. "E´ grazie al fatto che vi era già sul territorio una grande sensibilità su questi temi che il Trentino ha potuto tradurre l´impegno verso la conciliazione famiglia lavoro in un vero e proprio sistema che coinvolge sia il pubblico che il privato. Ora vogliamo crescere ancora ed avere più aziende certificate. Si è parlato e si parla molto di cos´è oggi la famiglia, ma al di là delle definizioni preferiamo promuovere azioni concrete. La nostra è una terra fortunata perché, accanto alle risorse finanziarie, abbiamo l´autonomia delle idee, delle responsabilità, del guardare avanti e delle buone pratiche". A dare impulso, occupandosi di politiche sociali nella scorsa legislatura, all´avvio del processo di certificazione Audit Famiglia e Lavoro è stata l´attuale assessore all´istruzione: "Abbiamo avviato un processo che ha visto alcune azioni partite in sordina ma che coinvolgono una forte dimensione culturale, destinata a produrre a distanza grandi cambiamenti. Anche nella scuola si può e si deve fare conciliazione perché i tempi scolastici incidono molto sulle famiglie, per questo intendiamo modificare l´orario scolastico". Anche l´assessore alle pari opportunità ha ricordato come la conciliazione sia tra i primi posti nell´agenda politica dell´assessorato, accanto alle azioni di contrasto alla violenza in famiglia ed al rapporto donna-lavoro. "La donna, in particolare - ha affermato l´assessore - rende il 30 per cento in più se lavora con serenità ed ha un rendimento del 20 per cento in più rispetto all´uomo se può contare su servizi di conciliazione". Ma è soprattutto dall´esterno che al percorso avviato dal Trentino arrivano i più convinti riconoscimenti. "Guardiamo con grande interesse, ed anche un po´ di invidia, al Trentino - ha affermato Roberto Marino, capo del Dipartimento Famiglia del governo - soprattutto per la grande capacità di integrare le politiche familiari con altre politiche, del lavoro, sanitarie, sociali. E´ una scelta lungimirante che supera la frammentazione degli interventi. L´esperienza trentina è d´eccellenza e va dunque studiata e replicata altrove e sarà il Piano nazionale per la famiglia, che sarà approvato nel 2010, che dovrà creare le condizioni affinché le buone pratiche qui sperimentate possano essere adottate da altre realtà territoriali e regionali". "Voi trentini - ha poi aggiunto Francesco Gallo, dirigente del settore politiche sociali della Regione Veneto e rappresentante del Coordinamento tecnico delle Regioni - siete riusciti a produrre un modello di welfare plurale a cui le regioni italiane, ma anche europee come ho potuto constatare a Bruxelles, guardano con molto interesse. Avete assunto atti amministrativi coraggiosi che hanno promosso politiche familiari non diluite in altre politiche ma integrate con esse e che creano convergenza verso il bene comune per creare un territorio capace di mettersi tutto in gioco. Ecco perché noi in Veneto stiamo copiando da matti dal Trentino e perché anche come Regioni vi copieremo". Oltre ai certificati base alle 18 aziende (in allegato l´elenco con le principali azioni di conciliazione promosse) sono stati consegnati oggi anche gli attestati ai primi auditori e valutatori per la certificazione familiare delle aziende trentine dell’Audit. L’audit famiglia & Lavoro è infatti un processo di analisi e di valutazione che consente di individuare obiettivi e misure per migliorare le condizioni di conciliazione famiglia e lavoro delle organizzazioni aziendali. Ed è al consiglio Audit, un apposito comitato provinciale nominato dalla Giunta provinciale, che vanno presentati i progetti da parte di istituzioni pubbliche, imprese private, associazioni ed enti per favorire mamme a papà nell’impegno con i figli. Si va dalla modifica dell’orario di lavoro ai processi di produzione, dal supporto di servizi alle famiglie agli asili nido aziendali. In questi anni molte sono state le iniziative messe in campo per sensibilizzare e formare le figure dirigenziali, fondamentali per introdurre nuovi strumenti di conciliazione. Nell’elenco di esempi concreti introdotti nelle aziende private e pubbliche si parte dall’estensione del part-time nel periodo post-maternità fino a 3 anni del bambino. Dall’introduzione del bonus bebé al telelavoro. Poi ancora: l’asilo aziendale o micro-nido, la creazione di una “lista disponibilità” per sostituzione colleghi in situazione di emergenza, il servizio di supporto psicologico con funzioni di mediatore in situazioni di conflitto, permessi “retribuiti” a carico dell’azienda per i neopapà, il sistema borse di studio per figli di dipendenti. A fianco di queste iniziative sono state realizzati altri interventi quali, ad esempio, l’asilo nido dell’università di Trento e presso l’ospedale Santa Chiara e, prossimamente presso l’Itea. In alcune aziende di Trento si è introdotto il telelavoro e vengono concessi permessi retribuiti ai genitori a carico del datore di lavoro per stare vicino al neonato, senza dover utilizzare ferie o altri permessi. Nella Valle dei Laghi, altro esempio, un gruppo di genitori e di associazioni familiari ha istituito un centro educativo, dove i bambini fino a tre anni possono giocare, accuditi da baby sitter. Questo gruppo ha pure organizzato l’anticipo e il posticipo scolastico e ha creato un centro d’incontro e confronto per famiglie. Una delle iniziative più conosciute di conciliazione sono i buoni di servizio, che sono un aiuto finanziario ai genitori per consentire ai figli di iscriversi a strutture ricreative e di studio nel periodo delle vacanze. I corsi estivi di enti, associazione e scuole per Estate giovani rientrano nell’ambito della conciliazione famiglia e lavoro. L’audit ricopre dunque un’importante funzione di riorganizzazione della gestione interna del personale in aziende sensibili alle tematiche di conciliazione famiglia-lavoro ed è mutuata dal modello tedesco, nato nel 1995, estesosi successivamente in Austria, Alto Adige, Slovenia e in Trentino dal 2007 con una legge provinciale. Più di 700 sono le organizzazioni che fanno capo all’Audit in Germania. Nei mesi scorsi l’Audit trentino ha avviato i corsi di formazione per auditori e valutari, che avranno il compito di fare da “ponte” fra imprese, associazioni ed enti e il Consiglio Audit della Provincia, organismo presso il quale vanno presentate le proposte di conciliazione famiglia e lavoro. Un settore quindi che avrà una notevole diffusione nei prossimi anni. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA’, MARTEDI’ PROSSIMO CONVEGNO A PALAZZO DEI NORMANNI DI PALERMO  
 
Palermo, 11 maggio 2009 – Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, parteciperà martedì 12 maggio al convegno sul “Progetto Dafne, le opportunità in rete” che si svolgerà a Palermo, alla Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, a partire dalle 9. Il progetto Dafne mira alla realizzazione, anche all’interno dell’amministrazione regionale, alla maggiore partecipazione delle donne nel mercato del lavoro siciliano. .  
   
   
SEMINARIO A PADOVA: CONTINUA CON CONCRETEZZA PERCORSO COSTRUZIONE RETE TRA OPERATORI SISTEMA VENETO ADOZIONI  
 
Padova, 7 maggio 2009 - “Un momento positivo di formazione che porta avanti concretamente la costruzione di una rete tra gli operatori del sistema veneto delle adozioni costituito dai servizi territoriali, Tribunale per i Minorenni, enti autorizzati e Regione che sostengono la coppia adottiva in tutto il percorso, lungo e difficile, per arrivare ad adottare un bimbo”. Con queste parole l´Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi ha aperto il 7 maggio al Centro Civitas Vitae di Padova, il secondo seminario (il primo si è svolto l´anno scorso) di restituzione delle esperienze di stage all´estero degli operatori veneti del settore adozioni dal titolo: “L´adozione: tra agire locale e pensare globale”, promosso dalla Regione stessa, e dall´Azienda Ulss n. 9 di Treviso che coordina il progetto “Adozioni Veneto”. Davanti al numeroso e qualificato pubblico di operatori dei servizi pubblici e privati (assistenti sociali, psicologi, e rappresentanti delle 26 equipe adozioni che hanno sede nei consultori familiari veneti) e degli enti autorizzati, Valdegamberi ha augurato ai presenti di “mantenere alta, nel portare avanti la loro importante attività, la cultura della vita, aiutando sempre di più e meglio queste azioni adottive che rappresentano il livello più alto di generosità e apertura umana”. Secondo l´Assessore regionale, “l’adozione è una realtà in continua evoluzione e deve sempre rimanere l’ultima risorsa, seppur importante e positiva, per quei bambini che non riescano a trovare una famiglia nel proprio paese di origine. La centralità del bambino, il suo superiore interesse ed il suo benessere – ha detto - sono sempre la stella polare che guida le azioni e le attività di chi lavora nel settore delle adozioni e che deve permeare l’azione dei genitori adottivi quando accolgono un bambino abbandonato o solo come proprio figlio”. Valdegamberi ha ricordato come estremamente positive le esperienze da lui personalmente fatte all´estero dove ha potuto conoscere le realtà di diversi paesi partner attivi del Veneto nelle adozioni. In particolare ha parlato dell´ Etiopia e della Colombia paesi con i quali sono stati stretti accordi e promossi, in collaborazione con gli enti autorizzati là presenti, progetti di cooperazione a favore dei bambini. Egli ha inoltre rilevato che il Veneto è la seconda regionale italiana per il numero di adozioni – negli ultimi 8 anni sono state circa 1900 le coppie che hanno potuto adottare un bambino straniero. . .