Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Giugno 2010
SERVIZIO DIPLOMATICO DELL´UE: LE CONDIZIONI DEL PARLAMENTO IL NUOVO SERVIZIO DI AZIONE ESTERNA PRENDE FORMA MA IL PARLAMENTO HA ANCORA IMPORTANTI RISERVE  
 
 Bruxelles, 10 giugno 2010 - Il futuro del Servizio di Azione dell´Ue - la nuova diplomazia europea guidata dall´inglese Catherine Ashton - sta diventando realtà. La settimana scorsa i deputati esperti di Affari esteri ne hanno ridiscusso. Il Parlamento è critico su alcuni aspetti del futuro organismo. Elmar Brok, Ppe, responsabile della questione insieme al leader liberale Guy Verhofstadt, ci ha spiegato perché. I negoziati sono a un punto cruciale: il Parlamento ha posto le sue condizioni, ora tocca a Lady Ashton e ai governi rispondere. Quello che chiedono i deputati è che il servizio abbia un mandato più ampio, che includa anche le politiche di sviluppo, aiuto umanitario e allargamento, e dipenda finanziariamente dalla Commissione europea. Il budget, il personale e la responsabilità verso il Parlamento e i cittadini sono questioni ancora aperte. Onorevole Brok. L´alto rappresentante Ashton ha incontrato molte difficoltà da quando è stata nominata. Il Servizio d´Azione esterna potrà aiutarla a sormontare gli ostacoli? Il Servizio servirà da supporto all´Alto rappresentante. Fino a oggi Catherine Ashton ha dovuto coprire tre posti: quello di Alto rappresentante, di vicepresidente della Commissione, e di presidente del Consiglio Affari esteri. Ma ha bisogno di sostegno per poterlo fare, soprattutto per coordinare i differenti settori. Voi come credete che il Servizio debba essere strutturato? Che cosa c´è in gioco, e perché i negoziati con il Consiglio e la Commissione sono così complessi? La complessità viene dal fatto che ci sono due basi giuridiche diverse. Una parte delle relazioni esterne, cioè la politica estera e di sicurezza, è di competenza dei governi. Tutte gli altri ambiti - la politica di vicinato, gli aiuti allo sviluppo eccetera - sono invece politiche comunitarie, afferenti alla Commissione. Tutto ciò deve essere riunito in uno stesso Servizio. Come organizzarlo senza modificare gli attuali equilibri istituzionali, è un compito delicato. Il Parlamento vorrebbe che la Ashton avesse dei sostituti nominati politicamente. Perché, che cosa cambierebbe? Catherine Ashton ha moltissime responsabilità, e non potrà sempre rispondere alla richiesta del Parlamento di essere tenuto al corrente. Non potrà andare di persona a tutte le riunioni e le negoziazioni. Quindi, i suoi vice devono essere responsabili politicamente, non possono essere semplici funzionari. Devono poterla sostituire e parlare a nome del Servizio, in modo che il Parlamento abbia un interlocutore politico. Secondo noi, i vice devono essere i commissari responsabili per quanto riguarda le aree di competenza comunitaria, e per le questioni intergovernamentali devono essere figure politiche nominate dai Governi. Che ruolo sta giocando il Parlamento nella creazione del Servizio? Il Parlamento è competente per il bilancio. Questo significa che il Servizio non può assumere un solo dipendente, senza l´approvazione del Parlamento. E noi chiediamo che il personale sia ben equilibrato, con una metà che viene dalla Commissione, e non solo dai governi, perché il Servizio rappresenta anche gli interessi comunitari. Quando pensa che la nuova diplomazia europea entrerà in servizio? Dipende da quando la Ashton e il Consiglio saranno pronti ad accettare compromessi su alcuni punti. Il Parlamento sa quali sono i punti fermi. Non accetteremo mai di rinunciare al metodo comunitario, di non fornire adeguati strumenti finanziari al servizio, e di abdicare dalla nostra funzione di controllo politico.  
   
   
COMUNITÀ EUROPEA PER L´ENERGIA: IL DIBATTITO È LANCIATO  
 
Bruxelles, 10 giugno 2010 - I deputai europei e nazionali, che hanno partecipato in più di 250 all´incontro interparlamentare sulla proposta di creazione di una Comunità europea per l´energia, hanno concluso che l´Ue dovrebbe accelerare la realizzazione di regoli comuni in tema di politica energetica, politica che dovrebbe essere basata su competitività, sicurezza dell´approvvigionamento e sostenibilità ambientale. Martedì mattina, i rappresentanti dei tre gruppi di lavoro su sicurezza energetica, mercato unico dell´energia e fonti rinnovabili hanno presentato le rispettive relazioni alla sessione plenaria dell´incontro. Jacek Saryusz-wolski (Ppe, Pl) ha riassunto le conclusioni raggiunte dal gruppo di lavoro sulla sicurezza energetica in tre punti: l´attuazione di una politica energetica comune dovrebbe essere sostenuta da una maggiore volontà politica da parte dei governi nazionali; la sicurezza energetica é elemento essenziale per garantire l´efficienza di un mercato unico per l´energia, cosi come la creazione di un meccanismo finanziario di compensazione a livello europeo per incoraggiare maggiori investimenti nelle infrastrutture. Il senatore spagnolo Félix Lavilla Martínez ha sottolineato la necessità di un sistema di reti distributive integrato come precondizione per un mercato unico dell´energia. Tale sistema avrebbe come effetto l´abbassamento dei prezzi energetici con immediato vantaggio per il consumatore europeo. Una migliore efficienza energetica migliorerebbe inoltre la competitività del settore, e i fornitori d´energia potrebbero cosi investire in fonti alternative, ha concluso il senatore. Jesús Alique López, deputato al parlamento spagnolo, ha chiesto una maggiore efficienza energetica e più cooperazione fra gli Stati membri per lo sviluppo di tecnologie pulite. Il sostegno fiscale e finanziario può, continua il relatore, aumentare la produzione e diminuire i costi nel lungo termine, mentre l´introduzione di autovetture elettriche può essere una delle soluzioni per diminuire le emissioni di Co2. Nel suo intervento conclusivo, il Presidente del Pe Jerzy Buzek ha sottolineato che le fonti rinnovabili di energia dovrebbero costituire la priorità per la future politica energetica europea, che dovrebbe però anche assicurare la competitività delle industrie europee. Il Presidente ha riconosciuto il problema della mancanza di una base legale chiara per la politica energetica comune, dove la cooperazione rinforzata risulterebbe essere la via più praticabile, ma ha anche sottolineato che la discussione é appena cominciata. Consiglio e Commissione - Pedro Luis Marín Uribe, Segretario di stato per l´energia del governo spagnolo, ha spiegato come la creazione di una Comunità per l´energia potrebbe rappresentare una svolta per l´economia europea nel prossimo futuro, e che questa dovrebbe essere basata su "tre pilastri: competitività, sicurezza dell´approvvigionamento e sostenibilità". Joaquin Almunia, vice Presidente della Commissione europea, ha espresso il suo sostegno al "sistema dei te pilastri", e sottolineato che l´accesso all´energia dovrebbe essere garantito a tutti, a prezzi abbordabili per i consumatori e per i fornitori. Il Commissario ha anche spiegato che tale Comunità non può essere costruita da un giorno all´altro e che per arrivarci bisogna innanzitutto rafforzare la cooperazione regionale e in specifiche aree dell´Unione.  
   
   
PROTEZIONE SENZA FRONTIERE PER LE VITTIME DI VIOLENZA  
 
Bruxelles, 10 giugno 2010 - Un´iniziativa fortemente voluta dalla presidenza spagnola dell´Ue, e sostenuta da altri 11 Stati: ora l´idea dell´ordine di protezione europeo, per una tutela delle vittime di violenza senza frontiere, si fa strada anche al Parlamento. L’ 1 giugno la discussione basata sul progetto di rapporto, e un voto consultivo il 22 giugno. Intanto il 4 giugno il Consiglio dei Ministri degli Interni adotterà la sua posizione finale. Oltre 100.000 donne in Europa sono protette da misure nazionali che le tutelano dalla violenza di mariti, conoscenti e sconosciuti. Ma che cosa succede se le persone in questione vogliono spostarsi in un altro paese, magari per rifarsi una vita? Per estendere la protezione nazionale agli altri paesi dell´Ue, 12 Stati membri, fra cui l´Italia, propongono un ordine di protezione europeo. Protezione senza frontiere per le vittime di violenza - "Proteggere le vittime di violenza deve essere una priorità assoluta per l´Ue", ha esordito il presidente della commissione Libertà civili del Parlamento Juan Fernando López Aguilar (S&d, Spagna), che oggi si è riunita insieme alla commissione dei Diritti delle donne per esaminare la questione. L´idea, lanciata da Madrid in occasione del suo semestre di presidenza dell´Ue, sarebbe di istituire il diritto per le vittime di violenza (soprattutto di genere) a essere protette anche all´estero, almeno entro i confini dell´Ue, per evitare che l´aggressore possa colpirle di nuovo. La proposta prevede una protezione non solo delle donne che hanno effettivamente subito violenza, ma anche di quelle che sono ritenute a rischio: si tratterebbe di una misura preventiva, mirata a tenere lontano potenziali aggressori e sfruttatori. "Non esiste violenza privata, il grido delle donne è sempre pubblico", ha affermato una delle due relatrici, la socialista spagnola Carmen Romero López. "Oggi in Spagna ci sono 118.000 ordini restrittivi in vigore. E a livello europeo, potremmo aspettarci fino a 100.000 richieste di protezione oltre confine: questo dà un´idea dell´ampiezza del fenomeno". Le ha fatto eco la sua collega del Partito Popolare, Teresa Jiménez-becerril Barrio, co-relatrice: "L´ordine di protezione europeo si applicherebbe principalmente alle donne vittime di violenza di genere. Ma non possiamo dimenticare altre situazioni: i matrimoni forzati, il traffico di esseri umani, la criminalità organizzata, la violenza sui minori...Quest´iniziativa serve a rendere la protezione automatica, senza obbligare le vittime a rifare la trafila davanti al giudice". Ostacoli politici e legislativi - Ma se le intenzioni sono positive, vari ostacoli legali si interpongono alla realizzazione del progetto: prima di tutto, è difficile stabilire se la questione va considerata come una afferente al diritto penale o civile. La definizione dei reati legati alla violenza di genere è diversa nei 27 paesi Ue, ed è difficile stabilire una base legale comune a livello Ue. In secondo luogo, le misure di protezione per le vittime variano enormemente da un paese all´altro. Come garantire, allora, una protezione equivalente in qualsiasi paese la vittima si trovi? Infine, la definizione della "vittima" e del "rischio": secondo il deputato britannico Timothy Kirkhope (Ecr), "prima di emettere un ordine di protezione europeo, ci deve essere una condanna. Non mi piace l´idea di ´possibile vittima´: detta così, siamo tutti possibili vittime." I Ministri dell´Ue si esprimeranno venerdì 4 giugno. Per il momento, non è ancora chiaro se esiste una maggioranza a sostegno della proposta. La Commissione europea, intanto, ha espresso i suoi dubbi in merito all´iniziativa, e ha promesso di presentare una proposta legislativa più ampia, che si occupi della protezione di tutte le vittime, non solo quelle della violenza di genere, all´inizio del 2011.  
   
   
HA PRESO AVVIO A VENEZIA IL PROGETTO INTERREG OSAIS.  
 
Venezia, 10 giugno 2010 - Sono iniziati ieri all’isola di San Servolo a Venezia tre giorni di lavori per il Convegno di Lancio del progetto Osais, cofinanziato nell’ambito del Programma Operativo Interreg Ivc, che vede la partecipazione di una decina di partner europei e di cui è capofila la Regione del Veneto. L’obiettivo del progetto è quello di migliorare l’efficacia e l’efficienza delle politiche di sviluppo regionale nell’area dell’assistenza alle piccole e medie imprese attraverso gli aiuti di Stato. Aprendo i lavori del convegno, l’assessore veneto alla cooperazione transnazionale e transfrontaliera, Roberto Ciambetti, ha dato il benvenuto ai partecipanti e ha sottolineato che l’Interreg Ivc, rivolgendosi prevalentemente a soggetti pubblici, è il Programma di cooperazione territoriale che meglio di altri favorisce la collaborazione tra pubbliche amministrazioni di tutta Europa, a prescindere dalla loro collocazione geografica. Riferendosi poi in particolare all’Osais, Ciambetti ha detto che tale progetto propone “un’idea innovativa con un obiettivo concreto, mirato ad analizzare i diversi tipi di aiuti concessi alle Pmi, le loro varie potenzialità ed applicabilità, al fine di verificare l’impatto macroeconomico delle strategie regionali e di individuare tra i diversi strumenti finanziari messi in atto dai partner quali possano rappresentare la migliore pratica”. “Un lavoro trasversale di analisi dei diversi programmi operativi di incentivazione esistenti – ha aggiunto l’assessore – che alla fine sarà utile quale strumento di riflessione ed elemento di orientamento di eventuali nuovi interventi, ma anche nella predisposizione delle future politiche di bilancio degli Enti e della nostra stessa Regione”. Ciambetti ha quindi concluso il suo intervento evidenziando che “il Veneto si è posto come capofila di questo progetto perché caratterizzato da una diffusa imprenditorialità fatta soprattutto di un fitto tessuto di Pmi sul quale si regge gran parte dell’economia della regione”. I lavori sono proseguiti con gli intervenuti del presidente di Veneto Innovazione, Giorgio Simonetto, del direttore di Unioncamere del Veneto, Gian Angelo Bellati, del direttore di Confindustria Veneto, Stefano Miotto, del rappresentante della direzione generale della Concorrenza della Commissione Europea, Almorò Rubin de Cervin e di Carlo Clini della sede di Bruxelles della Regione Veneto.  
   
   
POLVERINI A BRUXELLES SI INSEDIA IN COMITATO REGIONI UE  
 
Bruxelles, 10 giugno 2010 - Il presidente della Regione, Renata Polverini, si è insediata ieri a Bruxelles come componente del Comitato delle Regioni, partecipando alla sessione plenaria dell´Assemblea europea rappresentativa degli enti locali e regionali. Polverini farà parte delle commissioni Coter e Nat, "di importante rilievo per gli interessi regionali" ha commentato il Presidente. La prima commissione si occupa di coesione economica, sociale e di fondi strutturali, mentre il Nat di politiche agricole e sviluppo rurale. "Sarò presente al Comitato delle Regioni - ha detto Polverini- perché credo che serva la forza politica dei presidenti per potare a casa risultati importanti. Per il Lazio farò il possibile per migliorare l´accesso ai fondi Ue che sono essenziali. L´europa per la nostra regione può fare tanto, più di quanto non sia stato fatto fino ad oggi". Al riguardo il Presidente della Regione ha annunciato l’istituzione di una vera e propria cabina di regia per garantire un maggior ed efficiente coordinamento di spesa dei fondi comunitari tra gli assessori regionali. Polverini ha inoltre aderito al gruppo del Ppe in qualità di membro del Comitato delle Regioni.  
   
   
VENDOLA NOMINATO COORDINATORE DELLA PIATTAFORMA CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Bruxelles, 10 giugno 2010 - Il presidente della regione Puglia Nichi Vendola è stato nominato a Bruxelles, nel corso della seduta plenaria del Comitato delle Regioni, coordinatore della Piattaforma di cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile. “Sarà questa una buona occasione - ha commentato Vendola nel suo nuovo ruolo di coordinatore politico della Piattaforma - per costruire insieme azioni concrete in chiave europea per il contrasto ai rischi dei cambiamenti climatici. Tanti e troppi perché la nostra attenzione non si soffermi”. Tra i cambiamenti climatici “sotto stretta osservazione”, quelli legati alla desertificazione della sponda euro mediterranea. “La Puglia - ha voluto ricordare il presidente – è una potenziale vittima della desertificazione, un processo questo che produrrebbe devastanti danni all’agricoltura e all’ambiente. Di fonte a questo scenario, non possiamo restare in silenzio, occorre lavorare e impegnarsi”. La Piattaforma di cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile è una novità del 2010, una sorta di centro di raccolta dati, provenienti da tutte le regioni europee, in materia di contrasto al riscaldamento globale. Tutte le misure adottate a livello territoriale dovranno confluire in questa Piattaforma, perché poi il coordinatore possa farne una sintesi politica. I risultati del lavoro della Piattaforma potranno costituire una fonte importante di idee per gli enti regionali e locali impegnati ad affrontare le questioni dell´energia e dello sviluppo sostenibile. Un incarico inedito, ottima occasione per la Puglia per far conoscere, in ambito europeo, le proprie best practices in tema di efficienza energetica, energie da fonti rinnovabili e impegno sui temi ambientali.  
   
   
ALBANIA, TRASPARENZA CERTIFICATA DA NAZIONI UNITE  
 
Trieste, 10 giugno 2010 - L´albania ha ottenuto il secondo posto nella graduatoria stilata dalle Nazioni Unite riguardo al miglioramento della trasparenza, dell´affidabilità e della responsabilità nei servizi pubblici attraverso la creazione del sistema per gli appalti pubblici. Il sistema degli appalti in Albania ha avuto in passato rilevanti problemi che ne hanno compromesso l´efficienza, costituendo un ostacolo alle imprese private e alla comunità nell´accesso ai documenti delle aste e alla partecipazione al loro svolgimento, causando una mancanza di trasparenza nei processi di appalto pubblico che hanno portato al dilagare della corruzione anche ad alti livelli. L´albania è diventata il primo Paese del mondo a sviluppare un sistema obbligatorio per le procedure elettroniche di appalto per tutte le aste nel settore pubblico di valore superiore a 3mila euro. La piattaforma elettronica si basa su un´applicazione web che permette transazioni sicure tra le istituzioni pubbliche albanesi e le comunità di affari nazionali ed estere, offrendo una preparazione e gestione sicura, efficiente e trasparente di tutta la documentazione relativa alle aste, eliminando tutta la documentazione cartacea superflua e offrendo dati sicuri lungo tutta la durata del processo.  
   
   
POLONIA, +2,8% PIL NEL PRIMO TRIMESTRE 2010  
 
Varsavia, 10 giugno 2010 - L´istituto Nazionale di Statistica della Polonia rivela che durante il primo trimestre del 2010 il Prodotto interno lordo (Pil) sarebbe cresciuto del 2,8 per cento, con un aumento dei consumi privati pari al 2,2 per cento contro uno sviluppo dello stesso dato all´1,7 per cento nell´ultimo trimestre del 2009. Stando alle previsioni della Banca Centrale locale, inoltre, la crescita economica dovrebbe accelerare il proprio ritmo di ripresa nel corso del secondo trimestre, per concludere il 2010 con un trend complessivo pari al 3-3,4 per cento. Secondo l´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), il Pil della Polonia crescerà invece del 3,1 per cento nel 2010 e del 3,9 per cento nel 2011, contro una crescita dell´1,8 per cento nel 2009.  
   
   
MANOVRA. FORMIGONI CON COMUNI E PROVINCE:RIMODULARE I TAGLI TROPPO PESANTI PER GLI ENTI LOCALI E POCO PER QUELLI CENTRALI FONTANA (ANCI) E POMA (UPL) D´ACCORDO SU RICHIESTE AL GOVERNO  
 
Milano, 10 giugno 2010 - La posizione di Regione, Province e Comuni lombardi sulla manovra economica è unitaria: la manovra è necessaria, la sua entità complessiva è fuori discussione, ma va rivista la distribuzione dei sacrifici tra enti locali e organi centrali (secondo un criterio di proporzionalità), così come tra enti che hanno già applicato misure di efficienza e di risparmio ed enti che non ´hanno fatto (con il criterio della virtuosità). E´ questo in sostanza l´esito del momento di confronto che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni (affiancato dall´assessore al Bilancio, Romano Colozzi) ha voluto con i vertici dell´associazione dei comuni e dell´unione delle province lombarde, guidati rispettivamente da Attilio Fontana, presidente dell´Anci Lombardia e da Vittorio Poma, vicepresidente dell´Upl. "Alla vigilia del confronto con il Governo e in particolare della Conferenza Stato-regioni di domani - ha spiegato Formigoni - vogliamo portare un contributo forte a una riformulazione della manovra, rispettando la sua entità, fino a presentare emendamenti durante l´iter parlamentare". Proporzionalita´ - Per Formigoni (ma identico è il pensiero di Fontana e Poma) "la manovra chiede contributi pesanti e sproporzionati a regioni, province e comuni: il confronto con il valore percentuale dei tagli previsti per i ministeri lo evidenzia in maniera lampante. Va dunque realizzato un riequilibrio dei sacrifici di questi quattro livelli di istituzioni". Infatti la manovra prevede tagli di poco più dell´1% allo Stato, di oltre il 13% alle Regioni. Secondo una stima attendibile, la manovra da 25 miliardi comporterebbe invece tagli, se applicati a tutti in maniera proporzionale, dell´ 1,5-1,6 per cento. Virtuosita´ - Questo parametro poi, secondo il parere condiviso degli enti lombardi, non sarebbe quello definitivo: andrebbe ulteriormente corretto in base al criterio della virtuosità. "Chiaro che gli enti locali - ha argomentato ancora Formigoni - hanno la responsabilità di ridurre le spese e attuare una sana amministrazione. E´ il cammino virtuoso che gli enti lombardi hanno da tempo intrapreso, rispettando i patti di stabilità, garantendo - come ha fatto la Regione Lombardia anche introducendo i ticket nel 2001 - il pareggio del bilancio della sanità. Ci sono invece altrove enti che questo cammino virtuoso non hanno intrapreso affatto, con conseguenti accumuli di debiti. Chiedere ai virtuosi lo stesso sacrificio che si chiede ai non virtuosi non sarebbe accettabile". Piena condivisione di questi argomenti è stata espressa sia da Fontana, sia da Poma. Entrambi hanno messo in rilievo anche il fatto che Comuni e Province subirebbero "una doppia manovra", nel senso che ai tagli diretti si aggiungerebbe la ricaduta, in termini di minori trasferimenti, dei tagli imposti alle Regioni.  
   
   
MANOVRA, SE NE PARLA OGGI IN CONFERENZA DELLE REGIONI IORIO: "CI ASSUMEREMO LE NOSTRE RESPONSABILITÀ, MA BISOGNA TENER CONTO DELLE PECULIARITÀ DEL MOLISE"  
 
Roma, 10 giugno 2010 - La Sala delle Riunioni in Via Parigi,11si tiene oggi a Roma, alle ore 10, la riunione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, convocata dal Presidente Vasco Errani. Vi prederà parte anche, nella sua qualità di Vicepresidente, il Presidente della Regione Molise Michele Iorio. Una riunione particolarmente attesa dalle Regioni, perché si discuterà, tra l´altro, della Manovra finanziaria recentemente varata dal Governo e contenuta nel Decreto-legge 31 maggio 2010 n. 78, recante "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica". Una Delegazione della Conferenza sarà poi audita sullo stesso tema dalla Commissione Bilancio del Senato domani sera, alle ore 19.00, presso l´Aula Commissione Difesa, in Via degli Staderari. La posizione delle Regioni è ben nota. Il 27 maggio scorso, in un documento approvato all´unanimità, la Conferenza ha confermato la volontà di fare la propria parte per far fronte all´attuale crisi secondo il principio di equa ripartizione tra i diversi livelli istituzionali della Repubblica e per questo ha giudicato insostenibile la Manovra presentata - ventiquattro miliardi in due anni - che pesa per oltre il cinquanta per cento sul comparto delle Regioni. La Conferenza ha chiesto, inoltre, di aprire un confronto serrato con il Governo, sulla base delle proposte che le Regioni avanzeranno, per ottenere cambiamenti della Manovra tali da riequilibrare il contributo dei vari livelli di governo, e per chiedere la conferma degli impegni assunti dal Governo sul Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas) delle Regioni. Per il Presidente Iorio, la Manovra finanziaria del Governo è molto difficile ed è motivo di preoccupazione per l´onere estremamente gravoso cui è chiamato a farsi carico il sistema delle Regioni. ´´Per quanto ci riguarda come Molise - ha detto Iorio - appare chiaro che, in questa difficilissima fase, occorrerà che la Regione e tutte le Istituzioni operanti sul territorio si attivino per una rivisitazione dell´impianto complessivo della spesa in tutti i settori, compreso ovviamente quello della politica, coinvolti dalla manovra. Promuoveremo quindi da subito un confronto con le forze sociali, imprenditoriali ed istituzionali della regione e procederemo di pari passo con i tempi che si e´ dato il Governo centrale´´. Quello che stiamo vivendo è un momento molto difficile - ha concluso Iorio - ma bisogna raccogliere le energie migliori per vincere una sfida alta ed impegnativa. Sui tavoli nazionali, pur assumendoci le nostre responsabilità in questa particolare fase, riaffermiamo comunque che il Molise ha delle peculiarità che non possono e non debbono essere trascurate in termini di sostegno al riequilibro dei conti e alla creazione di nuovo sviluppo".  
   
   
SI RIUNISCE IL COMITATO DI SORVEGLIANZA DEL FESR MARCHE - PETRINI: "SARANNO DELINEATE LE PRIORITA`` PER IL 2010 E L``ATTIVITA`` DEL PROSSIMO TRIENNIO".  
 
Ancona, 10 Giugno 2010 - Continuita` sul versante dell´innovazione delle Pmi e su quello dell´ingegneria finanziaria rivolto a progetti imprenditoriali per l´utilizzo di fonti energetiche alternative, e un´eventuale sperimentazione per fondi di sviluppo urbano. Saranno questi i criteri privilegiati nelle azioni del Programma operativo Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) nel corso del secondo triennio di realizzazione e che saranno discussi in occasione della prima sessione del Comitato di sorveglianza del Fesr, in programma domani e venerdi` prossimo, all´Abbadia di Fiastra di Tolentino (Mc). Il Comitato ´ organismo che gestisce un budget di 288 milioni di euro per l´intero periodo 2007-2013 ´ sara` presieduto dal vice presidente e assessore regionale alle Politiche comunitarie, Paolo Petrini (presente nella giornata di venerdi`) ´ e ospitera` rappresentanti del Ministero per lo Sviluppo economico, dell´Ispettorato generale del Tesoro per i rapporti con la Ue, della Divisione generale della Commissione europea responsabile del Fesr. Partecipera` anche il presidente della Provincia di Macerata, Franco Capponi, e amministratori locali. ´In questa sessione ´ dichiara Petrini - non abbiamo una manovra corposa come l´anno scorso ma la discussione ci aiutera` comunque a delineare le priorita` per la restante parte dell´anno e per impostare l´attivita` del secondo triennio. Lo scenario economico finanziario internazionale e, soprattutto, quello europeo e italiano impongono la massima attenzione. Abbiamo gia` fatto scelte importanti, accelerato i trasferimenti alle Pmi, consolidato i progetti infrastrutturali. Il confronto sulle realizzazioni effettuate e sulle esigenze ancora scoperte deve servirci anche a delineare le modalita` con cui stare dentro il dibattito sul futuro della politica di coesione´. Nel 2009 le Marche hanno impegnato pienamente quanto previsto dal piano finanziario del programma, risultando seconde nella graduatoria nazionale dopo la Provincia autonoma di Bolzano. Il maggior dinamismo nella gestione del programma si e` registrato indubbiamente negli stanziamenti a favore delle Pmi (660 i progetti finanziati), caratterizzato dai bandi riservati all´innovazione di filiera, alla qualificazione del prodotto moda e alla strumentazione finanziaria. Interessante anche l´attivazione della ´clausola di complementarieta`´ tra Fesr e Fondo sociale europeo (Fse): gli originari progetti Fse in materia di `creazione d´impresa´ e `progetti di conciliazione´ (tra tempi di vita e di lavoro) sono stati declinati con le convergenti finalita` Fesr e in particolare hanno dato vita a 121 nuove imprese, micro e piccole, dislocate nelle tre province di Ancona, Macerata, Pesaro-urbino. ´Credo ´ continua Petrini - che come marchigiani abbiamo fatto un buon lavoro. La prima valutazione sulla convergenza unitaria delle politiche di sviluppo in ambito regionale l´abbiamo fatta gia` nel dicembre scorso e ne abbiamo tratto ulteriore convinzione sull´opportunita` strategica di tale orientamento. Anche se ovviamente sono pesanti i problemi aperti con il governo per i mancati trasferimenti del Fondo aree sottoutilizzate (Fas). Gestendo anche la delega all´agricoltura, so bene quanto lo sviluppo rurale possa avvantaggiarsi da una logica integrata per la competitivita` e l´occupazione di tutto il sistema economico e produttivo. La straordinarieta` della manovra finanziaria con cui si sta misurando il Paese e il confronto sulla politica di bilancio dell´Unione Europea, assieme a quello che sta avvenendo nella finanza mondiale, ci motivano seriamente a una visione strategica e programmatica ben piu` unitaria che in passato, quella che meglio puo` consentirci efficacia e risultati ancor piu` tangibili´. Caratterizza, infine, questa sessione di giugno la preparazione delle modalita` collegiali con cui la Regione e l´autorita` di gestione del Fesr seguiranno l´avvio del lungo negoziato che in sede europea e nazionale portera` a definire le strategie legate al progetto ´Europa 2020´ e alla rivisitazione del bilancio europeo. Il 10 giugno i lavori inizieranno alle ore 14; il giorno successivo alle ore 9 e si protrarranno per tutta la giornata.  
   
   
ALEMANNO A BUCAREST, PRESENTATO PIANO PER ROMENI IN DIFFICOLTÀ  
 
 Roma, 10 giugno 2010 – Positivo il bilancio del viaggio a Bucarest del sindaco Alemanno: nella capitale romena Alemanno è stato accolto con particolare calore e intervistato dalla televisione locale. Oltre che rinsaldare i legami tra le due città e promuovere gli scambi culturali ed economici – terreno fertile, dato il fortissimo sentimento di appartenenza al mondo latino che caratterizza la Romania e la sua capitale –, durante la permanenza a Bucarest si è fatto il punto sulla situazione dei romeni a Roma e su cosa si può fare per migliorarla. Il primo interlocutore di Alemanno è stato il primo ministro romeno Emil Boc, incontrato a Palazzo della Vittoria, sede del governo. Con lui il Sindaco di Roma ha concordato intanto il principio di fondo: tolleranza zero contro chi delinque e massimo sforzo per agevolare l´integrazione di chi vuole lavorare e rispettare le regole. E´ passato il tempo delle incomprensioni, ha detto Alemanno, ormai tra Roma e la Romania "c´è un rapporto chiaro e trasparente". Dal suo canto Boc ha confermato: "concordiamo sulla tolleranza zero contro la criminalità, indifferentemente dalla nazionalità di chi delinque". E ancora: "le autorità romene appoggiano qualsiasi passo dell´Italia nella lotta contro la criminalità". Boc ha poi definito "un gesto di eleganza nelle relazioni tra i due Paesi" il conferimento, da parte del sindaco Alemanno, della delega a Ramona Badescu per i rapporti con i cittadini romeni (la Badescu, insieme all´assessore alle Politiche Sociali Sveva Belviso, ha accompagnato il Sindaco a Bucarest). Durante l´incontro, Alemanno ha presentato al premier Boc il programma del Campidoglio per il reinserimento in patria dei romeni che intendono tornarvi. Il progetto funziona così: primo passo, sentire le aziende italiane che operano in Romania per sapere se cercano manodopera e di quali figure professionali hanno bisogno. A seguire, il Comune pubblicherà un bando per selezionare i romeni interessati, residenti a Roma. Questi saranno formati per i lavori richiesti e riceveranno dallo stesso Comune, per sei mesi, un contributo di 200 euro al mese. Si potrà così fornire manodopera qualificata alle imprese italiane in Romania, dando nel contempo un contributo alle retribuzioni (che in Romania vanno in media dai 300 ai 400 euro mensili) e dunque "invogliando" le imprese. Un modo, tra l´altro – hanno sottolineato il sindaco Alemanno e l´assessore Belviso – per incentivare "il reinserimento in Romania di tutti i cittadini romeni che non hanno trovato integrazione e lavoro in Italia, così da evitare che questi rimangano intrappolati in Italia in condizioni di vita indegne". Il Campidoglio intende finanziare il progetto con circa 700 mila euro, molto meno – osservano Alemanno e Belviso – dei 16 milioni necessari per sostenere l´assistenza alloggiativa dei 3.400 romeni in difficoltà nella capitale italiana. Del resto, tra i 125 mila che risiedono a Roma e provincia, quattro su dieci vorrebbero tornare in patria. E lo speciale programma di "rientro con lavoro" potrà essere finanziato anche stipulando un protocollo tra Roma e il governo romeno per chiedere fondi europei. Alemanno ha poi incontrato il suo omologo di Bucarest, Sorin Oprescu, discutendo di relazioni culturali, scambi economici, politiche sociali. Al termine dell´incontro, lo scambio di doni nel municipio di Bucarest: Alemanno ha donato una Lupa Capitolina in miniatura a Oprescu, ricevendone le chiavi della città e un quadro. Insieme, poi, i due primi cittadini hanno partecipato alla Giornata Mondiale dell´Ambiente, con 300 giovani volontari che hanno ripulito un bosco alla periferia di Bucarest. Il Sindaco di Roma ha fatto poi visita al Centro Don Orione di Bucarest, che assiste 57 tra anziani e bambini disabili grazie all´opera di volontari italiani e romeni. Il viaggio ha avuto anche una pausa culturale: Alemanno ha partecipato all´inaugurazione del restauro della Lupa Capitolina donata dall´Italia nel 1906. La statua è stata rimessa a nuovo grazie al contributo dell´associazione degli imprenditori italiani in Romania.  
   
   
ABRUZZO: DI PAOLO INCONTRA DELEGAZIONE CINESE  
 
L´aquila, 10 giugno 2010 - Una delegazione cinese della provincia dello Shandong è stata ricevuta ieri ad Avezzano, nella sede dell´Arssa, dall´assessore alle Opere pubbliche, Angelo Di Paolo. L´incontro è servito per avviare una serie di attività di collaborazione tra l´Abruzzo e la provincia cinese in diversi settori dell´economia. "E´ stato un incontro proficuo - ha detto l´assessore Di Paolo, al termine della visita della delegazione cinese - perché abbiamo potuto confrontare alcune importanti esperienze nel campo dell´agricoltura e della promozione dei prodotti tipici. Gli ospiti cinesi hanno potuto ammirare alcune tecniche di irrigazione che vengono applicate nel Fucino. Lo scambio di esperienze e la possibilità di allargare il mercato dei prodotti tipici abruzzesi rappresentano opportunità di crescita per l´intera economia regionale ed è per questo che Arssa e Regione Abruzzo intendono portare avanti una serie di progetti, tenendo anche conto del diverso peso che le due entità territoriali hanno nei rispettivi Paesi". La provincia dello Shandong è collocata nella parte orientale della Repubblica popolare cinese. Ha un´estensione di oltre 156 mila Km e conta circa 92 milioni di abitanti.  
   
   
PUGLIA, VENDOLA: "DOPO MANOVRA DEL GOVERNO NAZIONALE, FAREMO I CURATORI FALLIMENTARI"  
 
Bari, 10 giugno 2010 - “La manovra del Governo avrà esiti devastanti per la Puglia, ma anche per tutto il sistema delle Regioni”. Così il presidente Nichi Vendola ha commentato i tagli previsti dalla Finanziaria. “Annullerà di fatto – ha precisato - gli sforzi fatti da questa Regione con la manovra anticrisi, che abbiamo varato in funzione anticiclica, impegnando notevoli risorse”. “Il Governo infatti – ha aggiunto Vendola – toglierà alla Puglia 368.371.700 euro, in pratica la metà dei fondi che la Regione ha messo a disposizione per la manovra anticrisi che oggi totalizza 739.720.000 euro di interventi pubblici”. Vendola nei giorni scorsi ha incaricato i tecnici regionali di approntare un rapporto di dettaglio sui tagli. Un primo approfondimento è stato approntato nella mattinata di oggi, sulla base dei trasferimenti del 2009. Secondo questo documento, sarà il trasporto pubblico locale il settore più penalizzato con un taglio di 214milioni; gli incentivi alle imprese perderanno invece 46 milioni 300mila euro; all’edilizia residenziale pubblica saranno tolti 41milioni 700mila euro; 27milioni 350mila euro è il prezzo che dovrà pagare l’agricoltura, mentre per la viabilità il taglio è di 25milioni 250mila euro; 9 milioni 300mila euro saranno tolti alle opere pubbliche; un prezzo di 3milioni sarà pagato dal mercato del lavoro “che sta già scontando – ha sottolineato il presidente di suo i morsi della crisi. La scure su chi è più debole non risparmierà neanche gli invalidi civili che si vedranno tagliare 740mila euro”. E se la protezione civile dovrà rinunciare a 475mila euro, 200mila saranno decurtati al demanio idrico e mare e 56mila 700 alla polizia amministrativa. “Dalle infrastrutture, al lavoro, all’agricoltura, l’effetto dei tagli rischia di affossare l’economia della Puglia, dimezzando di fatto la liquidità messa in campo grazie alla nostra manovra anticrisi - ha detto il presidente - Ma il prezzo che dovranno pagare le Regioni sarà alto in tutta Italia. I tagli di questa Finanziaria pesano infatti sulle Regioni in modo sproporzionato rispetto agli altri comparti dello Stato”. Alle Regioni infatti saranno tolti –secondo i tecnici regionali - 10miliardi, poco meno degli 11,7miliardi tagliati allo Stato; alle Province invece saranno decurtati 800milioni ed ai Comuni 4miliardi. Tutto questo considerando che la spesa delle sole Regioni a statuto ordinario nel biennio è di 64 miliardi pari al 13,28% del totale, mentre quella dei Comuni incide per il 3,17%, del 3,07% quella delle Province. “Tutto questo significa – ha concluso - che le Regioni saranno messe al tappeto e avranno l’unico destino certo di fare i curatori fallimentari”.  
   
   
BILANCIO IN ABRUZZO: VARIAZIONE FINANZIARIA DI OLTRE 26 MLN  
 
L´aquila, 10 giugno 2010 - Ammonta a 26 milioni 200 mila euro la variazione di bilancio che la Giunta regionale presenterà in Consiglio per l´approvazione. I dettagli della mini manovra sono stati illustrati dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, insieme con gli assessori Angelo Di Paolo e Giandonato Morra. La variazione, che "ha il pieno consenso di tutte le forze di maggioranza" ha detto Chiodi, si muove su due "direttrici" finanziarie: i 10 milioni di euro in entrata frutto delle donazioni effettuate dai cittadini sul conto corrente della Regione Abruzzo e i fondi Docup 2000-2006 "che andranno a coprire spese obbligatorie". Sulla prima entrata il presidente della Regione è stato chiaro: "I 10 milioni di euro verranno collocati su un capitolo di bilancio che rimane congelato e che sarà di esclusiva competenza del Presidente. La destinazione sarà solo per le zone colpite dal sisma per scopi importanti e nobili". La seconda voce, Docup 2000-2006, ammonta a 16 milioni 200 mila euro. "Il 76% (12 milioni 369 mila) di questa somma andrà a coprire spese obbligatorie, il restante 24% (3 milioni 830 mila) in favore di settori in crisi: cultura, sociale e edilizia di culto". Nel dettaglio delle cifre, che il presidente Chiodi ha enunciato voce per voce, tra le più rilevanti spiccano: 850 mila euro per il funzionamento dell´Arssa, 140 mila per interventi regionali a seguito di eventi calamitosi in agricoltura, un milione 245 mila per conguagli ad altre regioni, 192 mila per la ricerca scientifica, 950 mila per il piano di rientro sanitario (pagamento advisor del ministero Economia e emolumenti subcommissari sanità), 200 mila per indennizzi a soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, 200 mila per l´erogazione gratuita di farmaci di fascia C a soggetti affetti da malattie rare, 101 mila per sostegno ad occupazione. C´è poi un´altra voce, che ammonta a 6 milioni 761 mila euro, che riguarda accordi stragiudiziali in materia di trasporti in favore di soggetti destinatari di fondi nel periodo 1987-2003. "Questa è una situazione che abbiamo ereditato e che non potevamo più rinviare - ha spiegato Chiodi - . Si tratta di risorse che versiamo in due tranche senza aggravio di interessi di mora". Per quanto riguarda invece la seconda voce di destinazione dei fondi Docup, quella del 24% pari a 3 milioni 830 mila euro, il presidente della Regione ha spiegato che essa andrà "al settore sociale per il finanziamento dei Piano sociali di zona per una somma pari a un milione 250 mila euro, al Ciapi per le spese correnti per 250 mila euro, ad interventi di edilizia di culto per 600 mila euro e alla cultura per un milione 700 mila euro". Su quest´ultimo punto il presidente Chiodi ha voluto precisare che "non si tratta di finanziamenti a pioggia ma che le risorse verranno tutte destinate a leggi di settore, che è l´esatto opposto del finanziamento a pioggia. Quest´ultima pratica è tipica dei provvedimenti omnibus che questa Giunta non ha mai fatto". Nel dettaglio, sulla cultura, Chiodi ha indicato le risorse che verranno destinate alle leggi di settore: 100 mila per i beni culturali (legge 131/95), 222 mila per la promozione culturale (legge 56/93), 150 mila per le attività cinematografiche (legge 98/99), 450 mila per le attività musicali (legge 15/00), 200 mila per il teatro di prosa (legge 5/99) e 350 mila per il liceo musicale "Braga" di Teramo. "Abbiamo voluto destinare - ha spiegato Chiodi - una fetta importante della manovra al settore della cultura, al quale avevamo chiesto importanti sacrifici quando abbiamo elaborato la Finanziaria. Ma voglio anche dire che rimangono rilevanti i tagli che purtroppo abbiamo dovuto fare in questo settore in ragione di quel processo di risanamento di bilancio che sta iniziando a dare i primi risultati. Basti pensare che rispetto agli anni precedenti la cultura ha subito decurtazioni in uscita che vanno dal 70 al 75%. Questa - ha concluso Chiodi - è la nostra politica di risanamento che in 18 mesi ha abbassato di 500 milioni di euro l´indebitamento complessivo dell´ente e ridotto del 16,5% il costo del debito".  
   
   
MANOVRA ECONOMICA DEL GOVERNO: ILLUSTRATE LE MISURE PER ROMA  
 
Roma, 10 giugno 2010 – Nel corso di una conferenza stampa in Campidoglio il sindaco Gianni Alemanno ha presentato il testo delle norme su Roma Capitale, contenute nel Decreto governativo sulla manovra correttiva dei conti pubblici. Si tratta della concreta attuazione delle misure adottate "in considerazione della situazione di squilibrio finanziario del Comune di Roma", cioè in sostanza dei provvedimenti per ripianare il debito pregresso. A tal fine, per raggiungere lo stanziamento di 500 milioni già precedentemente definito, è costituito dal governo "un fondo allocato su un apposito capitolo di bilancio del Ministero dell´Economia e delle Finanze con una dotazione annua di 300 milioni a decorrere dall´anno 2011". Come ha sottolineato il Sindaco si tratta di un risultato molto positivo per il Comune "in un momento di tagli per tutti", vista la difficile situazione economico finanziaria generale. La restante quota di 200 milioni del piano di rientro verrà reperita attraverso l´istituzione di due misure: a) un´addizionale commissariale sui diritti di imbarco dei passeggeri sugli aeromobili in partenza dagli aeroporti di Roma fino a un massimo di un euro per passeggero; b) un incremento dell´addizionale comunale all´imposta sul reddito delle persone fisiche fino al limite massimo dello 0,4%. Il Sindaco ha precisato che queste misure dovrebbero valere fino all´entrata in vigore del federalismo fiscale. "Dopo contiamo di fare a meno di questi interventi straordinari" ha aggiunto. L´insieme di queste misure consentirà al Comune di ripianare il debito, di far fronte a tutti gli oneri e gli impegni e di attuare quella svolta nella politica di bilancio più volte auspicata dallo stesso Sindaco. Oltre a queste misure "obbligatorie" il governo "in considerazione della specificità di Roma quale Capitale della Repubblica" per garantire l´equilibrio economico finanziario della gestione ordinaria, suggerisce delle misure che l´Amministrazione capitolina può adottare. Tra queste, ad esempio, per il contenimento della spesa: l´adeguamento dei servizi del Comune a costi standard di maggiore efficienza; la centralizzazione degli acquisti di beni e di servizi; la razionalizzazione delle partecipazioni societarie del Comune anche con una riduzione delle stesse società, concentrandone compiti e funzioni e riducendo i componenti degli organi di amministrazione; la riduzione delle spese della politica (funzionamento degli organi, rimborsi). Tra le possibili nuove entrate vengono indicate: "contributo straordinario sulle valorizzazioni immobiliari, mediante l´applicazione del contributo di costruzione sul valore aggiunto derivante da sopravvenute previsioni urbanistiche"; "l´utilizzo dei proventi da oneri di urbanizzazione anche per le spese di manutenzione ordinaria nonché utilizzo dei proventi derivanti dalle concessioni cimiteriali anche per la gestione e manutenzione ordinaria dei cimiteri". Il Sindaco ha poi dedicato maggiore spazio a due possibili fonti di entrate aggiuntive. In primo luogo l´introduzione di un "contributo di soggiorno" a carico dei turisti che usufruiscono delle strutture ricettive della città, da applicare con criteri di gradualità fino ad un massimo di 10 euro. Il Sindaco ha sottolineato che le principali capitali europee, e non solo, prevedono una tassa di soggiorno, e che in ogni caso chiedere un piccolo contributo in cambio di servizi migliori non avrebbe riflessi negativi sul turismo. Tra le grandi capitali, ad esempio, New York ha un "hotel tax" pari al 14,75% del conto alberghiero e una "occupacy tax" di 3 dollari al giorno per turista; Amsterdam ha una tassa comunale di soggiorno pari al 5% del conto alberghiero, Barcellona una del 7%. In ogni caso la misura verrebbe comunque discussa con tutte le associazioni di categoria interessate. Altra fonte di introiti potrebbe essere la maggiorazione fino al 3 per mille dell´Ici sulle abitazioni diverse dalla prima casa, tenute a disposizione. Per le abitazioni stabilmente sfitte si arriverebbe così ad un´aliquota del 9,9 per mille. Secondo il Sindaco si tratterebbe anche di "una misura virtuosa per ridurre l´enorme parco di case sfitte". Queste misure aggiuntive servirebbero in sostanza a tenere il bilancio in equilibrio ed evitare di ritornare alla situazione di indebitamento verificatesi in passato.  
   
   
IL CINFORMI PER L´ABRUZZO A TRENTO UNA DELEGAZIONE DI “RICOSTRUIRE INSIEME” HA INCONTRATO L´ASSESSORE GIOVANAZZI BELTRAMI. GIÀ OPERATIVI A L´AQUILA UN CENTRO INFORMATIVO PER L´IMMIGRAZIONE E UN CENTRO INTERCULTURALE.  
 
Trento, 10 giugno 2010 - L’impegno del Trentino per l’Abruzzo si è concretizzato anche nel campo dell’immigrazione. Il Piano Convivenza per la Provincia dell’Aquila, elaborato sulla scia di quello approvato dalla Giunta provinciale trentina, si è già tradotto in strutture e servizi per rispondere efficacemente al fenomeno migratorio nelle aree colpite dal sisma. A L´aquila, nel cuore della città, sono già operativi un Centro informativo per l´immigrazione creato sul modello del Cinformi e un Centro interculturale. Strutture e servizi sono stati realizzati grazie all´impegno del coordinamento di associazioni “Ricostruire insieme” con la collaborazione della Provincia autonoma di Trento e il finanziamento del ministero dell’Interno e del Fondo Europeo per l´Integrazione di cittadini di Paesi Terzi. Il Centro Informativo, con personale appositamente preparato, è uno sportello aperto al pubblico dove è possibile avere informazioni sui servizi che il territorio offre ai cittadini stranieri. Operatori professionisti forniscono assistenza nella compilazione di domande e pratiche, consulenza giuridica e sociale. Il Centro Interculturale è nato invece per promuovere la reciproca conoscenza delle culture e la loro valorizzazione. Per raggiungere questo obiettivo, il Centro si impegna nell´organizzazione di varie occasioni di incontro: seminari, corsi di lingue, laboratori teatrali ed artistici e attività ludiche per i bambini. Fra gli altri interventi del Piano Convivenza per L´aquila che hanno già preso forma v´è anche un periodico informativo plurilingue, ad uscita quindicinale, che approfondisce diversi aspetti del fenomeno migratorio nel territorio, riporta racconti di vita di cittadini immigrati in Italia e fornisce informazioni utili sulle normative in materia di immigrazione. Non ultimo il sito www.Ricostruireinsieme.it, punto di riferimento online dell´attività del coordinamento di associazioni in Abruzzo. A Trento una delegazione di “Ricostruire insieme” ha incontrato l´assessore provinciale alla Convivenza Lia Giovanazzi Beltrami. La delegazione è giunta in Trentino per alcune giornate di formazione con gli operatori del Cinformi. L´assessore ha posto l´accento sulla necessità di valorizzare, accanto alla ricostruzione di strutture e servizi, anche il tessuto umano e sociale della comunità abruzzese. “Nella ricostruzione – afferma l´assessore Giovanazzi Beltrami – non bastano le opere murarie ma è fondamentale occuparsi anche dei rapporti umani. Esportare in provincia dell´Aquila il Piano Convivenza approvato in Trentino è stata un´importante esperienza di collaborazione e sostegno fra istituzioni che sta dando frutti concreti anche nella ricostruzione della comunità lacerata dal sisma. In tal senso, la creazione a L´aquila del Centro interculturale offre un contributo importante non solo facilitando la conoscenza reciproca, ma anche favorendo la nascita di un comune sentimento di condivisione e impegno, fra aquilani e “nuovi aquilani”, nella ricostruzione dopo il terremoto.” Il Piano Convivenza trentino “esportato” a L´aquila - La realizzazione delle prime strutture e dei primi servizi a L´aquila nel campo dell´immigrazione sono frutto di un percorso avviato l´estate scorsa con la firma del Protocollo di intesa fra Provincia autonoma di Trento, Provincia dell´Aquila e Prefettura dell’Aquila per la definizione di un Piano di interventi in materia di convivenza. Un Protocollo nato dal lavoro congiunto svolto da molte istituzioni pubbliche e private, in particolare Provincia autonoma di Trento, Provincia dell’Aquila, Ministero dell’Interno, Prefettura dell’Aquila e coordinamento “Ricostruire insieme”. L´idea di un Piano Convivenza per L´aquila, sulla scia di quello elaborato in Trentino dall´assessorato alla Convivenza e approvato dalla Giunta provinciale, è nata dalla tragedia del terremoto. Si stima che tra le 80mila persone circa coinvolte dal sisma una percentuale che si aggira tra il 5 e il 6% sia rappresentata da persone con cittadinanza non italiana. Al dramma comune si sono aggiunti i problemi legati alla loro condizione giuridica di stranieri, come permesso di soggiorno in scadenza o scaduto, necessità di ritorno in patria per i minori e ricongiungimenti familiari interrotti. La Provincia autonoma di Trento, attraverso il Cinformi dell´assessorato alla Convivenza, ha voluto quindi aiutare la Provincia dell’Aquila nella predisposizione del Piano Convivenza e nella definizione di progetti operativi volti ad attuare il Piano stesso. Da parte sua la Provincia dell’Aquila si è assunta l’impegno di rivestire il ruolo di coordinatore ed erogatore a soggetti privati e pubblici dei finanziamenti finalizzati alla copertura economica dei costi derivanti dalla gestione del Piano convivenza. Il Coordinamento “Ricostruire insieme” - “Ricostruire insieme” è un coordinamento di associazioni nato all´Aquila dopo il sisma del 6 aprile 2009 allo scopo di offrire un servizio di orientamento agli immigrati ed educazione alla convivialità delle differenze. Del coordinamento fanno parte la Caritas Diocesana dell’Aquila, il Comitato Arci L´aquila, Rindertimi, Gentium, Iris, Pralipè, Comunità Peruviani L´aquila, Asil, Afipo, Unimondo. L´attività del coordinamento è iniziata già nelle difficili condizioni delle aree di accoglienza post-sisma, dove alcuni volontari si sono occupati di monitorare le necessità degli immigrati e di prestare assistenza per le esigenze legate a problematiche quali, ad esempio, rinnovo dei permessi di soggiorno e ricongiungimenti familiari e, in generale, cercando di ovviare ai disagi che la vita nei campi di accoglienza presentava.  
   
   
IMMIGRAZIONE FVG: PROGRAMMA 2010 DOTATO DI 3,6 MLN EURO  
 
 Palazzolo dello Stella, 11 giugno 2010 - Il Programma immigrazione 2010 è stato approvato ieri dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore regionale all´Immigrazione, Roberto Molinaro. Il documento, conferma Molinaro, prosegue sulla strada già tracciata con la precedente programmazione e mediante azioni concertate in modo sussidiario perché le politiche d´integrazione vanno portate avanti nell´ambito di un sistema di governance Regione-autonomie locali. Per l´attuazione del programma, che prevede 12 interventi articolati in 6 settori (istruzione, casa, ambito socio sanitario, informazione, protezione sociale, studi e ricerche), le risorse, provenienti dal Fondo in materia di immigrazione, ammontano a quasi 3,6 milioni di euro. "Continuiamo - spiega l´assessore - a considerare prioritari i comparti dell´istruzione e della casa: il primo perché, con progetti di supporto all´inserimento scolastico e di diffusione della lingua italiana e dell´educazione civica, si favorisce l´integrazione, il secondo perché in questo modo aiutiamo ad ottenere un alloggio gli stranieri che temporaneamente sono impossibilitati a provvedere autonomamente". Destinatari degli interventi sono gli immigrati regolarmente presenti in regione, compresi quelli che qui vivono per motivi di protezione sociale e che non possono essere espulsi o respinti in quanto oggetto di persecuzione per motivi di razza, sesso, religione o altri motivi altrettanto validi e previsti dal testo unico sull´immigrazione. I dati statistici a disposizione confermano che anche nel 2009 l´immigrazione in Friuli Venezia Giulia è aumentata. Secondo l´Istat, gli stranieri qui residenti al 31 dicembre 2008 erano 94.976 (il 7,7 per cento della popolazione complessiva), con un incremento del 14 per cento rispetto all´anno precedente, un punto in più rispetto al dato nazionale.  
   
   
TRENTO, PARI OPPORTUNITA´: LE ASSOCIAZIONI A CONFRONTO  
 
Trento, 10 giugno 2010 - Su invito dell´assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami le associazioni trentine che si occupano di questioni di genere e di pari opportunità fra uomo e donna si sono incontrate ieri a Lasino per un momento di confronto. L´incontro si è svolto presso l´agriturismo "Dosila", attività gestita da una donna e sede scelta per sottolineare il valore dell´esperienza delle donne che fanno impresa. A partire da una riflessione sulla situazione occupazionale femminile in Trentino le rappresentanti delle circa quaranta associazioni trentine si sono confrontate sul tema delle donne immigrate e dei loro problemi, sull´imprenditoria femminile e la sua promozione, sulla conciliazione tra famiglia e lavoro. "Il settore delle pari opportunità - ha detto l´assessore Giovanazzi Beltrami - è molto ampio e sta crescendo sempre di più grazie ad un diffuso spirito collaborativo. E´ un ambito molto importante che riguarda direttamente il benessere dell´intera società, per questo è nostra intenzione continuare a lavorare in questo campo in modo partecipato e coordinato". Prossimamente sarà dedicato un momento di confronto al tema dell´età pensionabile delle donne. L´incontro di ieri segue quelli che si sono tenuti a luglio e a novembre del 2009.  
   
   
A BOLOGNA SABATO 12 GIUGNO IL CONVEGNO DEL CIF EMILIA – ROMAGNA SULL’EDUCAZIONE  
 
Bologna 10 giugno 2010 - “Il dinamismo dell’educare è l’amore totale e incondizionato che sa essere tenero e forte dentro le alterne vicende della vita. Educare è cosa del cuore (come asseriva don Bosco) e mira al cuore, cioè alla coscienza quale luogo delle scelte che contano.” da “Educare nella postmodernità” Card. Carlo Maria Martini. Il Centro Italiano Femminile dell’Emilia - Romagna promuove sabato 12 giugno 2010, con inizio alle ore 9.30, nella sede di via del Monte 5 a Bologna (3° piano) un convengo sul tema “Educare con speranza: un progetto educativo tra famiglia, istituzioni e società”. L’incontro vuole offrire un contributo per una riflessione sul tema dell’educazione nel contesto di una società in crisi di valori. L’appuntamento vedrà la partecipazione di diversi esperti del mondo della scuola, dell’associazionismo e di rappresentanti di genitori fra i quali la Dr.ssa Chiara Barlini, psicologa e psicoterapeuta, Teresa Mazzoni, Presidente Associazione “Educare & Crescere”, Don Andrea Marinzi, docente presso il “Liceo Malpighi” di Bologna, Maria Coccolini e Cristina Bassoli, in rappresentanza dei genitori e Silvia Brunini, Capo Scout “Gruppo Agesci Bo 5”. Il convegno sarà coordinato da Nadia Lodi Gherardi, sociologa e componente del Consiglio Nazionale Cif.  
   
   
SEMINARIO DI STUDI SULLA PARITÀ DI TRATTAMENTO TRA LAVORATORI E LAVORATRICI  
 
Reggio Calabria, 10 giugno 2010 - “La parità di trattamento tra lavoratori e lavoratrici, tra novità normative e la riforma dei servizi ispettivi”, è il tema del seminario che si terrà venerdì 11 giugno, dalle ore 9,00 alle ore 17,00, nella sala Giuditta Levato del Consiglio Regionale a Reggio Calabria. La giornata di studi, organizzata dall’Ufficio della consigliera regionale di Parità, è destinata prevalentemente agli ispettori del lavoro, ai sindacati e alle consigliere di Parità presenti sul territorio regionale. “Proseguiamo nel percorso di contrasto alle discriminazioni sul lavoro – ha detto la consigliera regionale di Parità Maria Stella Ciarletta - dopo aver intensificato nel 2009, attraverso un apposito protocollo di intesa, il rapporto con la direzione regionale del Lavoro. Nel corso dell’incontro, saranno affrontati molteplici aspetti delle discriminazioni sul lavoro: dalla tutela civile, penale e amministrativa nel contesto delle discriminazioni, al potere sanzionatorio (sanzioni amministrative, penali e revoca delle agevolazioni). Particolare riguardo – ha evidenziato Ciarletta - sarà dato al rapporto tra ispezione e conciliazione e tutti gli interventi mireranno a fornire ai partecipanti conoscenze specifiche nonché a condividere i contributi che consigliere di parità, sindacati, tavoli tecnici, commissioni di pari opportunità, hanno nel promuovere e favorire le pari opportunità nei rapporti del lavoro”. Interverranno al seminario il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico e Giuseppe Paolo Festa della direzione regionale del Lavoro. I lavori saranno introdotti dalla consigliera Ciarletta che parlerà del Codice delle Pari Opportunità e delle novità introdotte dal D.lgs. N. 5/2010, nonché dell’azione della consigliera di Parità nella tutela contro le discriminazioni. Relazioneranno, inoltre, Daniela De Blasio, consigliera provinciale di Parità di Reggio Calabria, Antonio Viscomi, docente dell’Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro, Rosi Perrone, segreteria regionale Cisl, Elena Scala, componente del Tavolo tecnico ispettivo del Ministero del Lavoro, Luisa Marilotti, consigliera regionale di Parità della Sardegna, Antonia Lanucara, presidente della commissione regionale Pari Opportunità, Anna Rivara, ispettore del Lavoro, direzione provinciale del Lavoro di Genova. Coordina Rosellina Madeo, consigliera di parità della Provincia di Cosenza.