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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Dicembre 2010
IL PARLAMENTO EUROPEO HA APPROVATO IL BILANCIO COMUNITARIO PER IL 2011  
 
 Bruxelles, 16 dicembre 2010 - Il Parlamento europeo ha adottato mercoledì il bilancio Ue per il prossimo anno. Il bilancio approvato contiene la maggior parte delle priorità richieste dai deputati, nel rispetto dei limiti proposti dal Consiglio. Durante i negoziati, i deputati hanno anche raggiunto un accordo con Consiglio e Commissione su una serie di questioni politiche relative al bilancio. Il bilancio 2011, cosi come approvato dai deputati, include più finanziamenti per tutte le priorità presentate dal Parlamento, compresi i programmi per la gioventù, l´innovazione, il processo di pace in Medio Oriente e la Palestina. Ecco alcuni esempi (le cifre si riferiscono agli impegni in pagamento): Competitività per la crescita e l´occupazione: i deputati ottengono più risorse per il programma per l´apprendimento permanente (+ €18 milioni), il programma quadro per la competitività e l´innovazione (+ €10 milioni) e il programma Energia intelligente — Europa (+ €10 milioni). Coesione per la crescita e l´occupazione: i deputati hanno aggiunto una nuova sezione, per €2,5 milioni, per l´assistenza per la regione del Mar Baltico. Conservazione e gestione delle risorse naturali: + €6,7 milioni per il programma ambientale Life+ e un aumento di €2 milioni in sostegno della gestione delle risorse ittiche. Libertà, sicurezza e giustizia: +€2,35 milioni per il programma Daphne per la lotta alla la violenza contro le donne e i bambini e un aumento di €1 milione per la prevenzione del terrorismo. Cittadinanza: +€4 milioni per sostenere i Giochi olimpici speciali di Atene e +€3 milioni per il programma Gioventù in azione. L´ue come attore globale: aumento di €100 milioni in aiuti per la Palestina, il processo di pace e l´Unrwa. Rispetto alle cifre totali, i deputati hanno approvato i livelli proposti dalla Commissione nel progetto di bilancio del 26 novembre: € 141.8 miliardi in stanziamenti d´impegno e €126.5 miliardi in pagamenti. Il Parlamento ha da sempre dato maggior importanza ai livelli di stanziamenti d´impegno, poiché determinano le spese. Inoltre, vi è un accordo fra il Consiglio, la Commissione e il Parlamento che prevede, nel caso siano necessari fondi aggiuntivi per rispettare gli obblighi giuridici dell´Ue, un bilancio emendato durante il 2001, azione resa necessaria in quanto l´Unione non può, per trattato, andare in deficit. Bilancio 2010 in cifre, in milioni di euro:
Bilancio 2011 Confronto con il bilancio 2010* Prospettive finanziarie 2011 Bilancio finale 201
Titolo Impegni. Pagamenti Impegni Pagamenti Impegni. Pagamenti.
1a Competitività per la crescita e l´occu-pazione 14,863 11,343 12,987 - 13,521 11,628
1b Coesione per la cresci-ta e l´occu-pazione 49,387 36,371 50,987 - 50,981 41,652
2 Conservazione e gestione delle risor-se naturali 59,499 58,136 60,338 - 58,659 56,379
3a Libertà, sicurezza e giustizia 1,006 739 1,206 - 1,139 813,277
3b Cittadinanza 681 672 683 - 683 646
4 L´ue quale attore globale 8,141 7,788 8,430 - 8,754 7,238
5 Amministrazione 7,908 7,907 8,334 - 8,173 8,172
Totale 141,485 122,956 142,965 134,280 141,909 126,527
In percentuale del Rnl 1,17% 1.02 % 1,14 % 1,07 % 1,13% 1.01 %
*inclusi i bilanci emendati 1-7. Come per gli anni precedenti, ci sono due relatori per il bilancio: Sidonia Jędrzejewska (Ppe, Pl), responsabile per il bilancio della Commissione europea che include anche quello operativo per tutta l´Unione, e Helga Trüpel (Verdi/ale, De), per i bilanci delle altre istituzioni. Stanziamenti d´impegno e di pagamenti - Per ogni linea di bilancio, ci sono due voci differenti: gli stanziamenti d´impegno e quelli di pagamento. I primi si riferiscono a quanto l´Ue potrebbe impegnarsi a investire in un dato anno (per esempio firmando un contratto o attraverso un appalto pubblico). I secondi disciplinano i pagamenti effettivi da effettuare in un dato anno. Le richieste politiche dei Meps: le risorse proprie - Durante i negoziati per il bilancio, il Parlamento aveva sollevato anche una serie di questioni politiche che riguardano l´implementazione delle disposizioni di bilancio contenute nel Trattato di Lisbona. Il Parlamento aveva dunque posto 7 domande in una risoluzione sul bilancio adottata durante la plenaria di ottobre a Strasburgo. Le richieste principali riguardano la partecipazione del Parlamento nelle discussioni sulle prospettive finanziarie a lungo termine e sulle risorse proprie. Per quanto riguarda le risorse proprie, la Commissione europea presenterà la sua proposta alla fine di giugno 2011 e ha assicurato che le prospettive finanziarie saranno discusse allo stesso tempo. Il coinvolgimento del Parlamento in queste discussioni è previsto dal Trattato (art. 312.5, 324 e 311), ma devono esserne decise le modalità pratiche. Partecipazione del Parlamento alle discussioni sulle prospettive finanziarie - Dopo quasi due mesi di negoziati, la delegazione del Pe ha ottenuto un accordo con la Presidenza del Consiglio, sostenuta dagli altri Stati membri, che prevede un impegno delle prossime 4 presidenze di turno (Ungheria, Polonia, Danimarca e Cipro) sul coinvolgimento del Parlamento, accordo che rappresenta una garanzia sufficiente per i deputati. Il Parlamento ha anche ottenuto di avere una valutazione sistematica del valore aggiunto europeo per la nuova legislazione e il corrispondente finanziamento e la preparazione di una relazione sul costo della "non Europa" e una valutazione dei benefici delle sinergie fra il bilancio comunitario e quelli nazionali. In tal modo, il Parlamento vuole garantire che i contribuenti europei ottengano il massimo dei risultati con i soldi spesi. Inoltre, un compromesso è stato raggiunto sulle nuove priorità contenute nel Trattato di Lisbona, per le quali nessuna disposizione è stata prevista nel bilancio 2001. La Commissione europea si è impegnata a esaminare come tali priorità possano essere finanziate e potenziate nei bilanci per il 2012 e 2013. Al contrario degli anni passati, tutte le problematiche relative al bilancio comunitario sono state discusse al livello appropriato, con la partecipazione del Primo ministro belga Laterme, del Presidente della Commissione Barroso e di molti Capi di stato e governo. La questione della flessibilità all´interno del bilancio, per finanziare spese improvvise per emergenze o nuove competenze comunitarie, e il finanziamento del progetto di fusione nucleare Iter devono ancora essere risolti in un momento successivo, poiché nessun accordo è stato raggiunto su tal punto fra il Parlamento e il Consiglio.
 
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA RIDUCE LA BUROCRAZIA NELLE CONTROVERSIE TRANSFRONTALIERE A BENEFICIO DI IMPRESE E CONSUMATORI  
 
Strasburgo, 16 dicembre 2010 - Una società con sede in Francia stipula un contratto con una società situata in Polonia per la costruzione di una fabbrica vicino a Parigi, e insieme decidono di attribuire la competenza per eventuali controversie al giudice di Varsavia. La società polacca cita in giudizio quella francese per ritardo nei pagamenti e il giudice di Varsavia condanna la società francese al pagamento degli arretrati. La società polacca vuole far valere la decisione giudiziaria nei confronti dei beni della società francese, situati in Francia, e per questo, secondo le leggi attuali, deve avviare un lungo procedimento dinanzi al giudice francese, il cosiddetto “exequatur”, che rischia di costarle fino a 3 000 euro. Applicato in Europa più di 10 000 volte all’anno, l’exequatur è ormai superato, considerati lo sviluppo del mercato unico europeo e il livello di fiducia reciproca tra gli ordinamenti giudiziari degli Stati membri in materia civile e commerciale. Oggi la Commissione europea propone quindi di abolirlo per consentire risparmi fino a 48 milioni di euro all’anno e agevolare gli scambi transfrontalieri, soprattutto per le piccole e medie imprese (Pmi). Il risparmio fa parte della proposta di profonda riforma del regolamento “Bruxelles I” del 2001 presentata dalla Commissione. Tale strumento contiene un insieme di norme dell’Ue per individuare il giudice competente nelle controversie transfrontaliere e per riconoscere ed eseguire le decisioni giudiziarie in uno Stato membro diverso da quello in cui sono state pronunciate. La riforma mira a potenziare il mercato unico e a ridurre la burocrazia. Inoltre rafforzerà la tutela dei consumatori europei che trattano con imprese di paesi terzi, aumenterà la certezza del diritto riguardo agli accordi di scelta del foro fra imprese e accrescerà la competitività del settore dell’arbitrato in Europa. "La Commissione propone oggi di eliminare la complicata e costosa procedura per il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale tra gli Stati membri. È una buona notizia per i cittadini e le Pme dell’Unione europea. La nostra proposta permetterà di risolvere le controversie transfrontaliere in modo più rapido ed economico, permettendo un risparmio tra i 2 000 e 12 000 euro per controversia”, ha dichiarato José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea. “In un mercato unico che si rispetti le decisioni in materia civile e commerciale emesse in uno Stato membro devono godere di piena fiducia in tutti gli altri Stati membri dell’Unione europea. È per questo che oggi intendiamo abolire l’exequatur, una procedura ormai superata ed eccessivamente burocratica, e rimuovere così un forte deterrente alle transazioni commerciali transfrontaliere in Europa”, ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea e Commissaria Ue per la Giustizia. “Il mio obiettivo è fare in modo che entro il 2013 le decisioni in materia civile e commerciale possano essere eseguite efficacemente, rapidamente e senza spese in tutta l’Ue, a prescindere che siano le decisioni di giudici nazionali o di altri Stati membri.” Sebbene il mercato unico dell’Ue offra alle imprese l’accesso a un mercato di 500 milioni di consumatori, solo un quarto dei 20 milioni di Pmi si lancia nel commercio transfrontaliero. Da un recente sondaggio emerge che quasi il 40% delle imprese sarebbe più propenso a operare al di fuori del proprio mercato nazionale se le procedure di composizione delle controversie all’estero fossero semplificate. Eliminare gli ostacoli burocratici che generano costi supplementari e pregiudicano la certezza del diritto per le imprese è pertanto un elemento fondamentale del processo promosso dalla Commissione per semplificare la vita di imprese e cittadini (v. Ip/10/1390 e Memo/10/525). La Commissione ha approvato il 14 dicembre la riforma del regolamento “Bruxelles I” del 2001, uno strumento fondamentale nelle controversie transfrontaliere in quanto individua il giudice competente e permette di riconoscere in uno Stato membro le decisioni giudiziarie pronunciate in un altro Stato membro. La proposta odierna prevede quattro modifiche principali. •Abolire l’exequatur, procedimento oneroso: ai sensi della normativa attuale, una decisione resa in uno Stato membro non è automaticamente efficace in un altro Stato membro; deve essere prima convalidata e dichiarata esecutiva dal giudice dello Stato membro dell’esecuzione in una speciale fase intermedia – la cosiddetta procedura di exequatur. Nei casi complessi l’intero procedimento costare fino a 12 700 euro tra onorari di avvocati, spese di traduzione e spese giudiziarie. In alcuni paesi poi il riconoscimento e l’esecuzione di una decisione potrebbero durare mesi. In quasi il 95% dei casi l’exequatur è una mera formalità. La Commissione propone pertanto di abolirlo. In futuro le decisioni in materia civile e commerciale pronunciate da un giudice di uno Stato membro saranno quindi immediatamente esecutive in tutta l’Ue. Rimarrà la possibilità per il giudice di interrompere l’esecuzione della decisione, ma solo in circostanze eccezionali (ad esempio se il giudice estero ha emesso la decisione in violazione del diritto a un processo equo). •Rafforzare la tutela dei consumatori nelle controversie con controparti di paesi terzi: attualmente le norme nazionali sulla competenza in caso di convenuti di paesi terzi variano molto da uno Stato membro all’altro. Mentre in alcuni Stati membri un cittadino o un’impresa può citare dinanzi ai giudici nazionali una controparte di un paese terzo, in altri Stati membri ciò non è possibile. La riforma proposta oggi cambierà la situazione: in futuro nei rapporti tra consumatori domiciliati nell’Ue e imprese stabilite in paesi terzi sarà competente il giudice del luogo in cui il consumatore ha il domicilio, a prescindere dallo Stato membro. •Dare certezza giuridica agli accordi di scelta del foro conclusi tra imprese: nei loro rapporti commerciali spesso le imprese stabiliscono di attribuire la competenza a un determinato giudice. Si vengono però a creare situazioni in cui una parte contesta la validità dell’accordo di scelta del foro dinanzi a un giudice di un altro Stato membro, e ciò al solo fine di ritardare la risoluzione della controversia (tattica processuale nota anche come “Italian torpedo”). La Commissione propone per l’appunto misure per porre fine a queste tattiche scorrette, garantendo che il giudice designato nell’accordo sia sempre il primo a pronunciarsi sulla sua validità. •Rafforzare la competitività del settore dell’arbitrato in Europa: le proposte di riforma della Commissione chiariranno inoltre la situazione dell’arbitrato, attualmente al di fuori del campo di applicazione del regolamento Bruxelles I. Più del 60% delle grandi imprese europee preferisce l’arbitrato ai procedimenti giudiziari. I centri arbitrali europei di Londra e Parigi gestiscono casi per un valore totale di oltre 50 miliardi di euro: un giro d’affari nell’Ue da 4 miliardi di euro all’anno. Attualmente, però, per la società che voglia eludere una convenzione arbitrale è relativamente semplice contestarne la validità e adire il giudice di uno Stato membro in cui è probabile che la convenzione arbitrale sia dichiarata invalida. È per questo motivo che la Commissione propone oggi di garantire alle imprese che la scelta del tribunale arbitrale sia protetta da un uso improprio della controversia legale. Contesto - Il regolamento Bruxelles I facilita la cooperazione giudiziaria civile nell´Ue, individuando il giudice competente a risolvere le controversie transfrontaliere e agevolando il riconoscimento e l´esecuzione delle decisioni pronunciate in un altro Stato membro, e contribuisce così al corretto funzionamento del mercato unico. Otto anni dopo l’entrata in vigore del regolamento iniziale, la proposta di riforma della Commissione mira a migliorare l’efficacia dello strumento. La proposta di abolire l’exequatur ha illustri precedenti: l´ingiunzione di pagamento europea (una procedura semplificata per crediti transfrontalieri non contestati), il procedimento europeo per le controversie di modesta entità, applicabile alle controversie transfrontaliere di valore inferiore a 2 000 euro, e il regolamento dell’Ue sulle obbligazioni alimentari. Nell’aprile 2009 la Commissione ha pubblicato una relazione sull’applicazione del regolamento Bruxelles I e un libro verde in cui ha esposto varie opzioni strategiche. La Commissione inoltre pubblica oggi un libro verde contenente varie opzioni per agevolare la libera circolazione dei documenti di stato civile (V. Ip/10/1704).  
   
   
UNO SCUDO MISSILISTICO PER L´EUROPA? IL PIANO VOLUTO DA OBAMA PREVEDE MISSILI NEL MEDITERRANEO, IN ROMANIA E POLONIA LE SPESE INIZIALI DEL PROGETTO SONO STIMATE SUI CIRCA 200 MILIONI DI EURO  
 
Bruxelles, 16 dicembre 2010 - In dieci anni quasi tutta l´Europa dovrebbe essere protetta da una possibile minaccia missilistica. Almeno se venisse messo in atto il progetto di un nuovo scudo difensivo, progettato dagli Stati Uniti e adottato dalla Nato nel vertice di novembre. Di questo sono venuti a parlare i rappresentanti di Nato e Stati Uniti all´audizione organizzata lo scorso 30 novembre dalla sottocommissione per la sicurezza e la difesa. Nella sua risoluzione di metà novembre il Parlamento ha sottolineato l´importanza della Nato, eppure il ruolo dell´Ue nel cosiddetto "ombrello missilistico" non è ancora stato definito. I missili in Europa, una questione di prudenza - L´idea di uno scudo missilistico è stata avanzata l´anno scorso dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. In teoria dovrebbe coprire tutti gli Stati membri della Nato, grazie a missili intercettori nel Mediterraneo e missili mobili terrestri in Romania e Polonia, combinati con satelliti spaziali e con sistemi radar e reti di comando in altri paesi. Tra le minacce, la Nato individua paesi come l´Iran. "Questo progetto non è qualcosa di ideologico, ma soltanto una questione di prudenza", ha commentato Robert G. Bell, una delle voci Usa presso la Nato. "In Iran esistono oggi missili che possono colpire l´Europa". Un tema delicato - Ma la proposta americana non trova consenso unanime. "È un tema molto delicato. Alcuni vedono questo progetto come un deterrente al nucleare, altri come una sua sostituzione", ha affermato il popolare francese Arnaud Danjean, presidente della sottocommissione per la sicurezza e la difesa. Secondo i piani americani lo scudo missilistico potrebbe includere anche una partecipazione della Russia. "Al momento le nostre relazioni con la Nato sono particolarmente positive", ha commentato nel corso dell´audizione Dmitry Rogozin, rappresentante russo presso l´alleanza nord-atlantica. Nonostante i dubbi del Cremlino sull´esagerazione della paura per la minaccia iraniana... Uno scudo per l´Ue? A novembre, nella sua risoluzione, il Parlamento era stato chiaro: "Sottolineiamo l´importanza della Nato come pietra miliare della sicurezza transatlantica e chiediamo una cooperazione strategica tra Stati Uniti e Unione europea". Eppure manca ancora una posizione finale sullo scudo missilistico. "È nel nostro interesse una stretta cooperazione con la Nato", ha commentato la liberaldemocratica rumena Norica Nicolai. "Potremmo così beneficiare di risorse che non fanno parte della politica Ue di sicurezza e difesa". E i membri Ue che non fanno parte della Nato? Un occhio di riguardo anche ai membri dell´Unione europea che non fanno parte della Nato. "Mano a mano che svilupperemo il nostro sistema ci aspettiamo di consultare paesi come la Svezia e la Finlandia per capire il loro punto di vista a riguardo", ha spiegato Bell. Il progetto di Obama sullo scudo missilistico ha sostituito il precedente disegno dell´era Bush che prevedeva missili intercettori in Polonia e un sistema di radar nella Repubblica Ceca. Un piano fortemente contestato dalla Russia. Le spese iniziali per il progetto sono stimate sui 200 milioni di euro nei prossimi 10 anni, da dividere tra i 28 alleati Nato.  
   
   
BREVETTI: LA COMMISSIONE EUROPEA CONSENTE AD ALCUNI STATI MEMBRI DI PROSEGUIRE L´INIZIATIVA PER UN BREVETTO COMUNE  
 
Bruxelles, 16 dicembre 2010 - La Commissione europea ha presentato il 14 dicemrbe una proposta che consente di ricorrere alla procedura di "cooperazione rafforzata" al fine di creare un sistema comune di protezione dei brevetti in Europa. Questo sistema unitario consentirebbe agli Stati membri che ne hanno espresso il desiderio di giungere a un accordo sull´istituzione di un brevetto, valido in tutti i paesi partecipanti, ottenibile presentando un´unica domanda. Attualmente ottenere un brevetto in Europa costa dieci volte di più che negli Usa, per i costi di convalida e di traduzione da sostenere a livello nazionale. Questa situazione scoraggia l´attività di ricerca, di sviluppo e d´innovazione e nuoce gravemente alla competitività dell´Europa. Le proposte della Commissione per un unico brevetto Ue sono state discusse per oltre un decennio. Tuttavia in sede di Consiglio si è verificata una situazione di stallo per quanto concerne il regime linguistico. La Commissione ha cercato di sbloccare questa situazione presentando nel giugno 2010 una proposta sul regime linguistico per i brevetti Ue (cfr. Ip/10/870). Tuttavia, poiché il Consiglio dei Ministri dell´Ue non ha potuto raggiungere un accordo unanime su detto regime linguistico per i brevetti Ue, la Commissione ha presentato ora una proposta che, in conformità ai trattati Ue, prevede la possibilità di autorizzare il ricorso alla "cooperazione rafforzata" in materia. "Il deposito di una domanda di brevetto in Europa è un´operazione costosa e complicata e di conseguenza riservata alle società che dispongono di grossi capitali," ha detto Michel Barnier, commissario europeo per il mercato interno e i servizi. "La situazione attuale è inaccettabile: a causa dei costi elevati gli inventori in media convalidano e tutelano i loro brevetti soltanto in 5 dei 27 stati membri dell´Ue. Gli inventori europei non possono permettersi ulteriori ritardi. Ecco perché la Commissione propone che alcuni Stati membri possano proseguire il cammino verso un sistema comune di tutela dei brevetti e spero che col tempo tutti gli Stati membri aderiranno al nuovo sistema. In ogni caso le imprese non saranno discriminate e potranno domandare un brevetto Ue a parità di condizioni, indipendentemente dal loro paese di origine. Situazione attuale in materia di brevetti in Europa - Il sistema brevettuale europeo attualmente in vigore è assai costoso e complesso, in particolare a causa delle esigenze di traduzione. L´ufficio europeo dei brevetti (Ueb), un organismo dell´Organizzazione europea dei brevetti di cui fanno parte 38 paesi (I 27 dell´Ue + altri 11 paesi europei), esamina le domande di brevetto ed è competente per il rilascio di un brevetto europeo quando sono soddisfatte le condizioni previste. Tuttavia, affinché il brevetto così rilasciato sia valido in uno Stato membro, il titolare deve chiederne la convalida a livello nazionale in ciascuno Stato membro nel quale desidera ottenerne la tutela. Questa procedura comporta ulteriori traduzioni, con le spese relative, e costi amministrativi rilevanti. Un brevetto europeo convalidato soltanto in 13 paesi può costare fino a 18 000 Eur, di cui quasi 10 000 Eur dovuti alle sole spese di traduzione. Questo ha portato a una situazione in cui un brevetto europeo è dieci volte più costoso di un brevetto statunitense, che costa in media 1 850 Eur. A causa delle spese da sostenere, la maggior parte degli inventori preferisce brevettare la propria invenzione in un numero assai limitato di Stati membri. La strada da percorrere verso i brevetti - La proposta odierna fa seguito a una richiesta avanzata da 12 Stati membri (Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia, Svezia e Regno Unito). Si tratterebbe della seconda volta nella storia dell´Ue che viene utilizzata la cosiddetta "cooperazione rafforzata" (cfr. Ip/10/347) grazie alla quale alcuni Stati membri possono portare avanti senza indugi un´iniziativa, lasciando agli altri la possibilità di aderirvi in un secondo tempo. La proposta di decisione intesa ad autorizzare una cooperazione rafforzata per un sistema comune di tutela dei brevetti deve essere approvata a maggioranza qualificata dal Consiglio dei ministri dell´Ue, previo accordo del Parlamento europeo. La Commissione presenterà nel 2011 proposte dettagliate per l´attuazione di una cooperazione rafforzata in materia di tutela comune dei brevetti, inclusi i requisiti in materia di traduzione. A seguito dei negoziati condotti dalla presidenza belga del Consiglio dei ministri dell´Ue, la proposta dettagliata riguardo ai requisiti in materia di traduzioni prevede l´adozione dell´attuale regime linguistico dell´ Ueb a costi competitivi. Il brevetto comune sarebbe valutato e rilasciato in una delle attuali lingue ufficiali dell´Ueb: francese, inglese o tedesco. Per facilitare l´accesso a un brevetto comune, occorre prevedere che tutti i cittadini interessati dell´Ue possano richiederlo su una base non discriminatoria. Le loro invenzioni sarebbero tutelate in tutti i paesi dell´Ue che prendono parte alla procedura di cooperazione rafforzata. Ai richiedenti di Stati membri dell´Ue che non hanno come lingua ufficiale l´inglese, il francese o il tedesco è data la possibilità di presentare le domande in qualsiasi altra lingua ufficiale dell´Unione europea. I costi di traduzione in una delle lingue ufficiali dell´Ueb (che il richiedente sceglie tra francese, inglese o tedesco quando deposita la domanda) potranno essere rimborsati. Contesto - Nell´agosto 2000 la Commissione ha presentato una proposta di regolamento relativo al brevetto comunitario (ora "brevetto Ue", sulla base del trattato di Lisbona), dopo il fallimento di numerosi tentativi di istituire un brevetto comune (la convenzione di Lussemburgo che istituiva un brevetto comunitario non è mai entrata in vigore). Nel dicembre 2009, gli Stati membri hanno adottato all´unanimità le conclusioni relative a un sistema rafforzato di brevetti in Europa (cfr. Ip/09/1880). Vi figuravano gli elementi fondamentali per giungere a un unico brevetto Ue e istituire un nuovo tribunale competente in materia di brevetti nell´Ue. Nel giugno 2010 la Commissione ha presentato un regolamento relativo ai requisiti in materia di traduzione per il brevetto Ue, che non ha tuttavia ottenuto il necessario accordo unanime in sede di Consiglio dei ministri dell´Ue. Nell´ambito del trattato Ue e del trattato sul funzionamento dell´Ue, la cooperazione rafforzata consente, in ultima istanza, a nove o più paesi di portare avanti un´iniziativa in un dato settore se non è possibile che l´intera Unione raggiunga un accordo entro un termine ragionevole. Gli altri Stati membri possono decidere di aderire in qualsiasi momento, prima o dopo l´avvio della procedura di cooperazione rafforzata. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/indprop/patent/index_en.htm    
   
   
UNO SVILUPPO A MISURA DEI BAMBINI: LE RICHIESTE DEL FORUM INTERNAZIONALE "I GIORNI DELLO SVILUPPO"  
 
Bruxelles, 16 dicembre 2010 - Sono arrivate oltre 6.000 persone da tutto il mondo per la quinta edizione del forum internazionale "I giorni europei per lo sviluppo", il 6 e il 7 dicembre. Al centro del dibattito le idee su come affrontare la povertà e rispettare gli obiettivi di sviluppo. In particolare un gruppo di lavoro organizzato dal Parlamento europeo si è occupato dei diritti dei bambini nelle politiche di sviluppo, alla presenza della principessa belga Mathilde, rappresentante speciale di Unicef/unaids per l´iniziativa “bambini e Aids”. "Lo sviluppo è un obbligo per i cittadini europei, quelli delle regioni meno sviluppate del mondo e per le generazioni future. La nostra politica di sviluppo è un investimento sul nostro futuro comune, non dimentichiamolo", ha affermato in apertura il presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek. "Dobbiamo rendere più moderni gli aiuti", ha aggiunto il presidente della Commissione José Manuel Barroso, sottolineando l´importanza di guardare a metodi innovativi di finanziamento. Ascoltiamo la voce dei bambini - È da quando è entrato in vigore il Trattato di Lisbona che la protezione dei diritti del bambino è diventata un obiettivo specifico della politica esterna dell´Ue. "Sul palcoscenico mondiale la voce dell´Ue è potente", ha dichiarato Hilde Johnson, vice direttore esecutivo dell´Unicef. "Potete fare dei bambini una priorità in diverse importanti agenda: quelle sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, sulla sicurezza, sul cambiamento climatico". "bambini e adolescenti costituiscono un terzo della popolazione mondiale e oltre la metà della popolazione in molti paesi in via di sviluppo", ha aggiunto la verde francese Eva Joly, nel corso della conferenza stampa successiva all´incontro. "Eppure la loro voce resta spesso inascoltata nelle discussioni e nei processi decisionali che influenzano le loro vite". Ascoltare, proteggere e non dimenticare - Per il popolare irlandese Gay Mitchell sono i bambini coloro che soffrono di più in molti paesi in via di sviluppo. "Devono sapere cosa servirebbe per rendere la loro vita un po´ più facile", sostiene. "Dobbiamo ascoltarli". Un punto condiviso anche dalla socialdemocratica belga Véronique De Keyser che ha voluto ricordare come anche in Europa i bambini vengano a volte sfruttati. L´unione europea, ha aggiunto la deputata, dovrebbe assicurare finanziamenti adeguati e più efficaci e dovrebbe lavorare per migliorare la vita delle persone. Servono inoltre più controlli alla base, sulla reale implementazione delle politiche, e dovrebbero esserci più sforzi nel rafforzare le posizioni e le capacità delle famiglia o delle comunità che circondano il bambino. "L´unione europea deve lavorare per un approccio di sviluppo focalizzato sui bambini", ha chiesto Patrick Watt, di Save the Children. La prima edizione dei Giorni europei per lo sviluppo è stata lanciata nel 2006 dalla Commissione europea e dalla presidenza del Consiglio. È uno dei più grandi punti di incontro per le politiche di sviluppo e ha come obiettivo quello di creare la maggiore coesione possibile tra i partecipanti al dibattito.  
   
   
SEDIA VUOTA PER GUILLERMO FARIñAS A STRASBURGO  
 
Strasburgo, 16 dicembre 2010 - Il dissidente politico cubano Guillermo Fariñas, vincitore dell´ultima edizione del Premio Sacharov per la libertà di pensiero assegnato dal Parlamento europeo, è stato rappresentato durante la cerimonia da una sedia vuota, non ha avendo ottenuto dalle autorità cubane i permessi necessari per lasciare il suo paese. Anche se attivisti come Guillermo Fariñas sono perseguitati e imprigionati, la loro voce non può essere soffocata e il compito del Parlamento europeo è quello di amplificarla. Il Premio Sacharov costituisce l´impegno del Parlamento europeo nella sua lotta per i diritti umani nel mondo e la sedia vuota del vincitore, Guillermo Fariñas è il miglior esempio di quanto sia importante questa lotta", ha detto il Presidente del Parlamento europeo, Jerzy Buzek. Esprimendo la sua gratitudine verso il Parlamento europeo per non aver "abbandonato i cubani dopo più di 50 anni di lotta per la democrazia", Fariñas ha spiegato di aver accettato il premio "poiché mi sento parte, nel mio piccolo, dello spirito ribelle che nutre il popolo al quale sono fiero di appartenere". Parlando all´Aula attraverso un messaggio registrato, Guillermo Fariñas ha criticato il governo dell´Avana: "Purtroppo per coloro che ci governano male nella nostra stessa patria, il fatto che non possa partire e tornare volontariamente dall´isola dove sono nato è, di per sé, la testimonianza più inconfutabile del fatto che, purtroppo, nulla è cambiato nel sistema autocratico che amministra il mio Paese". Ha quindi proseguito, "non vi fate ingannare dal canto delle sirene di un crudele regime di "comunismo selvaggio" nel valutare le politiche dell´Ue nei confronti di Cuba". Secondo Fariñas, sarà possibile migliorare le relazioni Ue Cuba solo se le seguenti cinque condizioni preliminari si realizzeranno: Primo: proseguire nella liberazione, senza espulsione, di tutti i prigionieri politici e di coscienza, oltre a impegnarsi pubblicamente a non incarcerare mai i dissidenti politici non violenti. Secondo: porre immediatamente fine alle violenze e alle minacce contro i dissidenti pacifici all´interno del paese da parte dei sostenitori militari e paramilitari del regime. Terzo: annunciare che saranno esaminate e soppresse tutte le leggi cubane incompatibili con la Dichiarazione universale dei diritti dell´uomo. Quarto: concedere la possibilità, nella prassi quotidiana, di creare partiti politici di opposizione, mezzi di informazione non subordinati al sistema del "socialismo di Stato", sindacati indipendenti e qualsiasi altro tipo di organizzazioni sociali pacifiche. Quinto: riconoscere pubblicamente a tutti i cubani che vivono nella diaspora il diritto di partecipare alla vita culturale, economica, politica e sociale di Cuba. Guillermo Fariñas - 48 anni, Guillermo Fariñas è psicologo, giornalista, uno dei creatori dell´agenzia di stampa indipendente ‘Cubanacán Press’, poi chiusa. Fariñas si è sempre impegnato nel tenere alta l´attenzione del mondo sul destino dei prigionieri politici a Cuba. Nel passato ha fatto ben 23 scioperi della fame, è stato imprigionato e ha protestato contro il regime cubano e le sue violazioni dei diritti umani. Ex soldato, si è unito all´opposizione nel 1989, rinunciando alla sua tessera della Lega comunista giovanile. Sostenitore della non violenza, ha passato 11 anni e mezzo in carcere, scegliendo gli scioperi della fame come mezzo per risvegliare l´interesse internazionale sui problemi cubani. Nel 2006 ha smesso di mangiare per protestare contro la censura su internet e invocare il diritto di accesso libero alla rete. Grazie al suo impegno si è visto assegnare nel 2006 il premio "Cyber-dissidente" di Reporter Senza Frontiere. Fariñas ha rischiato la morte a causa di uno sciopero della fame durato 135 giorni e concluso l´8 luglio sulla scia dell´annuncio, da parte del governo dell´Avana, del rilascio di 52 prigionieri politici grazie alla mediazione della Chiesa cattolica. Aveva smesso di nutrirsi il 24 febbraio, all´indomani della controversa morte del prigioniero Orlando Zapata Tamayo, dopo uno sciopero della fame di tre mesi. Sedia vuota: non è la prima volta al Parlamento europeo - Non è la prima vola che il Premio Sacharov è assegnato in assenza del laureato. Nel 2008, il dissidente cinese e attivista per i diritti umani Hu Jia, essendo in carcere, non poté assistere alla cerimonia di consegna, alla quale fu presentato un video messaggio di sua moglie Zeng Jinyan. Nel 1990 per Aung San Suu Kyi e nel 2005 per le Damas de blanco, parenti stretti o rappresentanti parteciparono alla cerimonia al posto dei vincitori. Il premio Sacharov per la libertà di pensiero - I diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto sono priorità fondamentali per il Parlamento europeo. Il Premio Sacharov, assegnato dal 1988 e dedicato al dissidente sovietico Andrei Sacharov (1921-1989), è assegnato a persone o organizzazioni che cercano di difendere questi principi.  
   
   
"DIASPORE E TRASFORMAZIONE DEI CONFLITTI - CONFERENZA FINALE DEI PROGETTI DIASPEACE E INFOCON",  
 
Bruxelles, 16 dicembre 2010 - Una conferenza intitolata "Diaspore e trasformazione dei conflitti - Conferenza finale dei progetti Diaspeace e Infocon" si terrà dal 16 al 18 dicembre 2010 a Bruxelles, in Belgio. Questo evento presenterà i risultati dei progetti "Patterns, trends and potential of long-distance diaspora involvement in conflict settings" (Diaspeace) e "Involving transnational communities - civil society forum on conflict" (Infocon). Infocon è stato finanziato con lo strumento specifico della ricerca a supporto delle organizzazioni della società civile; le organizzazioni della società civile sono coinvolte anche in Diaspeace. Questo fatto si rifletterà nel programma e nei partecipanti dell´evento. Si prevede che tra i partecipanti ci saranno ricercatori, organizzazioni della società civile e responsabili delle politiche. Il progetto Diaspeace ha tentato di generare una conoscenza politicamente rilevante basata su prove circa i modi in cui le diaspore agiscono nelle dinamiche di conflitto e pace dei loro paesi di origine. Il punto focale empirico del progetto è stato sul Corno d´Africa, una regione dove decenni di violenti conflitti hanno prodotto il collasso dello stato e la dispersione di oltre due milioni di persone. L´obbiettivo generale del progetto Infocon è stato quello di creare una migliore comprensione di come le organizzazioni della società civile che rappresentano le comunità transnazionali possono aiutare la prevenzione e la risoluzione dei conflitti in Europa e nel mondo.  
   
   
BORGHEZIO : L´EUROPA INTERVENGA SUL CLUB SEGRETO DEI BANKERS CHE COMPLOTTANO SUI DERIVATI NOVE BANCHE - DI CUI UNA EUROPEA, LA DEUTSCHE BANK  
 
Strasburgo, 16 dicembre 2010 - Nell´aula di Strasburgo l´On. Borghezio ieri ha proposto che "l´Europa intervenga sulla vicenda del club segreto di nove banche - di cui una europea, la Deutsche Bank - che si riuniscono ogni mercoledì per complottare sui derivati". Durante il dibattito sulle misure della crisi finanziaria Borghezio ha inoltre rivolto alla Commissione e al Consiglio altri quesiti: - "posto che la Fed ha dovuto dare per legge tutti i dettagli sui 13 trilioni di dollari per i salvataggi delle banche, rivelando che fra i principali beneficiari vi sono banche europee (Gruppo Inter-alpha e altre britanniche), volete dirci che cosa ha chiesto la Fed per i salvataggi delle banche europee?" - "volete dirci se è l´indebitamento delle banche e non quello dei bilanci pubblici a necessitare il raddoppio del fondo di salvataggio europeo e l´approntamento di un paracadute da 2.000 miliardi?" - "che cosa si aspetta a richiedere dalla Bce un rendiconto di trasparenza come è stato fatto negli Stati Uniti per la Fed? Ciò fugherebbe i sospetti che abbia agito e agisca con discrezionalità e non nell´interesse comune dei popoli dell´Ue" - "come mai non si discute sull´adozione di misure per separare realmente le banche commerciali dalle banche speculative (come nella legge Glass-stegall)?"  
   
   
UE: L´ITALIANO GIOVANNI KESSLER NOMINATO ALLA GUIDA DELL´OLAF UFFICIO EUROPEO ANTIFRODE  
 
Bruxelles, 16 dicembre 2010 - La Commissione europea ha nominato Giovanni Kessler nuovo direttore generale dell´Ufficio europeo antifrode (Olaf). In questa sua qualità, Kessler sarà a capo di una struttura comprendente quattro direzioni e uno staff di circa 500 persone, con un budget di circa 50 milioni di euro. Assicurerà pertanto lo svolgimento dei tre compiti principali dell´Olaf: condurre indagini amministrative, sotto il controllo della Commissione di supervisione dell´Olaf. Gestire l´assistenza agli Stati membri, promuovendo una cooperazione stretta e costante tra le autorità competenti nazionali che si occupano della protezione del budget Ue dalla frode. Contribuire a forgiare la strategia della Commissione contro la frode. I compiti non investigativi dell´Olaf sono supervisionati dalla Commissione, in particolare dal Commissario responsabile dell´antifrode. Seconda il regolamento dell´Olaf: "La Commissione deve […] dopo un parere favorevole della Commissione di supervisione, compilare una lista di candidati opportunamente qualificati. Dopo aver consultato il Parlamento europeo e il Consiglio la Commissione nominerà il Direttore Generale". (art. 12) La decisione di nominare il nuovo direttore generale è avvenuta dopo una procedura di selezione in cui la Commissione di supervisione ha dato la propria opinione favorevole a una lista di candidati. Giovanni Kessler è stato uno dei tre candidati che ha ricevuto un supporto unanime dalla Commissione di supervisione. La Commissione ha poi consultato il Parlamento Europeo e il Consiglio, che hanno espresso entrambi il proprio sostegno. Giovanni Kessler, 54 anni, ha già ricoperto, tre le altre, le cariche di alto commissario per la lotta alla frode in Italia, presidente dell´assemblea legislativa della provincia autonoma di Trento e presidente della Conferenza delle assemblee legislative regionali europee (Calre).  
   
   
IL FUTURO DELLA POLITICA COMMERCIALE UE PRESENTAZIONE ALLA RAPPRESENTANZA A MILANO DELLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
 Milano, 16 dicembre 2010 – Oggi Stefaan Depypere, Direttore responsabile per gli strumenti di difesa commerciale alla Dg Commercio della Commissione europea sarà a Milano per presentare a media e stakeholders la Comunicazione sul futuro della politica commerciale, approvata il 9 novembre. Carlo Corazza, Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, introdurrà i lavori. Quella del commercio internazionale è una politica esclusiva dell´Unione Europea. La Commissione negozia, su mandato del Consiglio e del Parlamento, gli accordi commerciali a livello multilaterale all´Organizzazione Mondiale del Commercio, o bilaterali. La comunicazione, intitolata "Commercio, crescita e affari internazionali", analizza il ruolo del commercio per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro nell´attuale contesto di uscita dalla crisi e nell´ottica della strategia "Europa 2020". La strategia proposta mira a ridurre le barriere commerciali, aprire i mercati globali e ottenere condizioni eque per le imprese europee. L´obiettivo globale è quello di adottare un approccio più attivo per garantire che anche i cittadini europei possano beneficiare degli effetti positivi del commercio. Il documento tratta lo stato del negoziato multilaterale in seno all´Omc e quello con importanti partner commerciali come l´India e il Mercosur; le relazioni commerciali con importanti partner strategici come Usa, Cina, Russia e Giappone; il tema dell´equilibrio tra i mercati aperti nell´Ue (ad esempio sugli appalti pubblici) e i mercati più chiusi; i negoziati su misure globali di investimento con alcuni dei nostri partner principali; il tema del commercio equo e la difesa dei nostri diritti, traducendo le promesse su carta in benefici concreti; la relazione tra commercio e sviluppo. Giovedì 16 dicembre – ore 11 Palazzo delle Stelline Corso Magenta 59 sala Blu Tutti gli interessati sono pregati di comunicare la loro partecipazione entro mercoledì 15 dicembre al seguente indirizzo: comm-rep-mil@ec.Europa.eu    
   
   
BALCANI "EUROPEI" CON LA COOPERAZIONE DECENTRATA PRESENTATO IERI IL PROGRAMMA SEENET 2: IL TRENTINO CAPOFILA DI DUE AZIONI  
 
Trento, 16 dicembre 2010 - L´integrazione dei Paesi dei Balcani nell´Unione Europea deve partire dal basso, dalle comunità locali capaci di mettersi in rete: ne sono convinte le realtà della cooperazione decentrata trentina, in particolare L´osservatorio Balcani e Caucaso e il Comitato Balcani che proprio con le comunità locali di Bosnia, Montenegro, Croazia, Serbia, Macedonia, Albania e Kosovo lavorano da tempo. Una cooperazione che si apre ora a nuove prospettive con il Programma triennale Seenet 2, sostenuto dal Ministero Affari esteri italiano e che vede la Provincia autonoma di Trento capofila di due azioni. Ieri la presentazione con l´assessore alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami e l´assessore all´agricoltura, commercio e turismo Tiziano Mellarini. Gli ambiti di intervento del Trentino sono quelli dell´informazione e divulgazione delle iniziative attuate, e quello della valorizzazione del turismo ambientale nei territori delle Municipalità di Scutari, Niš, Kraljevo, Niksic e Peja/pec, azione quest´ultima nella quale è partner, tra altri soggetti, anche la Strada del Vino e dei sapori della Vallagarina. Stamani in Regione si è tenuta la presentazione del Programma (che vede come capofila la Regione Toscana) con gli assessori alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami e all´agricoltura Tiziano Mellarini ed i rappresentanti dell´Osservatorio Balcani, Luisa Chiodi, e del Comitato Balcani (realtà che raggruppa le associazioni trentine attive in questo scenario) Emiliano Bertoldi.il Programma Seenet ha come obiettivo il coordinamento dell´azione dei diversi territori italiani che operano nei Balcani. È una sfida e un´opportunità al tempo stesso: fare sistema, trovare le giuste sinergie tra i territori per sostenere un percorso di vera integrazione europea, che parta dalla forza delle comunità locali. In questo contesto, Seenet 2 è un programma triennale che tocca diversi settori del governo del territorio: dallo sviluppo delle piccole imprese, alla valorizzazione del turismo, dal sostegno all´agricoltura alla protezione del patrimonio culturale."L´obiettivo - ha spiegato l´assessore Beltrami - è quello di rinforzare le reti dei soggetti balcanici e italiani che già collaborano da dieci anni, creando un sistema di legami tra gli enti locali che sia continuativo ed afficace".Il Programma Seenet ha un raggio d´azione importante e complesso - ben 47 sono gli enti locali coinvolti, 7 i Paesi balcanici e 6 le Regioni italiane interessate - e può contare su una dotazione di risorse che supera gli 11 milioni di euro. La Provincia autonoma di Trento è impegnata con 1,2 milioni di euro, 300mila dei quali come finanziamento diretto a cui si aggiungono circa 60mila euro di valorizzazioni professionali, e 960mila euro di cofinanziamento del ministero.Da sottolineare, sempre a proposito del finanziamento del Programma, che le stesse comunità locali balcaniche coinvolte, ed è la prima volta che accade, partecipano con proprie risorse: "Un segnale importante - ha spiegato Emiliano Bertoldi del Comitato Balcani - perchè indica la grande convinzione che le sorregge". A "sborsare" di tasca propria un contributo per finanziare le azioni previste, sono anche, tra l´altro, gli stessi soci della Strada del Vino e dei Sapori della Vallagarina, in rappresentanza della quale è intervenuto il presidente Paolo Malfer. Il senso della presenza dell´associazione lo ha spiegato Tiziano Mellarini: "L´agricoltura - ha detto l´assessore - può dare molto nelle varie parti del mondo".Informare e divulgare quanto si farà con Seenet 2 è il compito principale dell´Osservatorio Balcani e Caucaso. "Raccoglieremo dati e faremo monitoraggi - ha spiegato la direttrice Luisa Chiodi - affinchè il contesto della cooperazione decentrata sia conosciuto, perchè è proprio l´informazione che rende sostenibile il nostro operato. Noi cerchiamo di costruire relazioni, valorizzando le esperienze positive e di successo. Mettiamo in contatto, mostriamo gli intrecci, e così facendo contribuiamo a costruire un´Europa dal basso attraverso le relazioni tra comunità. Per noi è fondamentale che la cooperazione decentrata sia affrontata non in maniera standardizzata ma consapevolmente rispetto al contesto locale". Sviluppo delle piccole e medie imprese, valorizzazione del turismo, sostegno all´agricoltura, protezione del patrimonio culturale sono alcuni degli ambiti in cui interviene Seenet 2.  
   
   
LA CALABRIA HA AVVIATO L’ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE CON LE REGIONI EUROMEDITERRANEE  
 
Catanzaro, 16 dicembre 2010 - Il Dipartimento regionale della Presidenza, attraverso il settore Cooperazione, ed Internazionalizzazione, ha avviato un intenso programma di attività che ha avuto il suo inizio con una missione di operatori e tecnici dell’imprenditoria calabrese in Egitto. La Missione, nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro Mediterraneo (Linea 2.1 – Progetto Integrato “Spiie” - Sistemi di Produzione Integrata tra Italia ed Egitto), ha visto funzionari e tecnici della Regione impegnati, sia in attività istituzionali al Cairo, per presenziare al Comitato di Indirizzo e Monitoraggio del Progetto Spiie, sia in attività di Business Cooperation - accompagnamento alla definizione di accordi partenariali stabili con operatori egiziani - a Sharm El Sheik. La visita degli operatori italiani del settore ortofrutta è stata inserita nella manifestazione fieristica “fresh gate / food gate” che si è svolta a Sharm El Sheikh, Alla missione hanno partecipato i rappresentanti di aziende provenienti da Basilicata, Calabria e Puglia; per la nostra Regione hanno partecipato le aziende della C.o.p.a.c (Società Cooperativa Consortile con sede ad Anoia) selezionate con manifestazione di interesse pubblicata sul sito web della Regione Calabria. In fiera gli imprenditori calabresi hanno incontrato ben quaranta imprenditori egiziani, mentre, secondo le stime, si è registrata la presenza di ben 1.300 aziende provenienti da tutto il mondo. Le imprese calabresi, pertanto, sono rientrate entusiaste delle potenzialità delle “joint venture” con gli imprenditori del settore dell’agroindustria Egiziana. Contemporaneamente, a Palermo e a Scutari (Albania), si sono svolti comitati di pilotaggio per ben tre progetti da seguire: Knowing Med (Programma Med 2007-2013), Progetto R.i.v.a. (Riqualificazione ambientale del bacino di Scutari - Albania), Progetto P.r.i.c.e.s. Nell’ambito dell’Apq Balcani Knowing Med (Programma Med 2007-2013) “economia della conoscenza ed innovazione per una crescita sostenibile” ha lo scopo di stimolare nel settore dell’economia della conoscenza la formazione di imprese di giovani e talentuosi artisti calabresi da lanciare nei giusti percorsi di mercato. Progetto R.i.v.a. Riqualificazione ambientale del bacino di Scutari (Albania) nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro Balcani Linea 2.3 “Ambiente e Sviluppo Sostenibile”. Il Progetto ha il duplice compito di creare un’unità di monitoraggio pluviometrica mobile, per anticipare e monitorare le attività di inondazione del bacino di Scutari dovute alle forti piogge ed una stazione di canottaggio per le attività turistico/sportive del lago. Il comitato si è tenuto proprio durante lo stato di emergenza della Città di Scutari, che nei giorni a seguire ha subito un’evacuazione di circa 1.200 cittadini per allagamento delle abitazioni. Erano presenti al comitato il Ministero degli Affari Esteri (Direzione Generale alla Cooperazione ed allo Sviluppo) e la rappresentanza del Ministero dello Sviluppo Economico; i rappresentanti delle Regioni Partner e le varie rappresentanze del mondo tecnico e scientifico del settore: Basilicata, Toscana, Sicilia, Sardegna, Puglia; la Regione Calabria ha partecipato con l’assistenza tecnica dell’Autorità di Bacino. Per l’Albania hanno partecipato il Presidente della Regione di Scutari, il primo cittadino di Scutari e le varie rappresentanze degli enti locali. Il Comitato si è concluso con una serie di impegni sia da parte italiana sia da parte albanese, per la concentrazione delle risorse di progettazione, in modo da realizzare al più presto le attività previste, con scadenza 30 aprile 2011, al fine di ottenere una capitalizzazione del Progetto, in definitiva uno studio di fattibilità da presentare congiuntamente alla prossima “call” del Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Ipa (strumento di Assistenza di Pre-adesione), in modo da poter continuare con una maggiore forza economica le attività in essere del Progetto e quindi dare la possibilità alle Regioni Partner di apportare il giusto supporto di tecnici ed innovazioni alle attività del Bacino di Scutari. Progetto P.r.i.c.e.s. Nell’ambito dell’Apq Balcani Linea di Intervento 2.1 “Sviluppo Socio Economico”, per l’evento di Business Cooperation tenutosi per l’appunto a Scutari dall’1 al 3 dicembre 2010. Il primo giorno di incontri si è tenuta la Plenaria con la partecipazione delle istituzioni locali, delle rappresentanze italiane e dei referenti delle Regioni e degli Enti Attuatori che partecipano al progetto; nei due giorni a seguire gli incontri bilaterali tra le Aziende italiane e albanesi. A Scutari, in Albania, come, a Sharm El Sheik in Egitto, la Calabria si è distinta per lo spessore imprenditoriale e per il fattivo contributo dei tecnici regionali, in coordinamento con le agenzie di sviluppo locali, fissando un prossimo incontro di B2b, esclusivo, Calabria-albania nel prossimo mese di febbraio. Il successo degli imprenditori Calabresi, rispetto agli altri partner Italiani, è dovuto alla preparazione degli incontri, da parte dei tecnici Arssa, l’ente attuatore della Regione, sia con una analisi di contesto dei settori di intervento, sia con l’obiettivo di attivare partenariati permanenti e non attività di semplice vendita; al riguardo si sono create le basi per future attività di “joint venture” nelle produzioni di miele, piante officinali e funghi, nonchè di assistenza tecnica da parte calabrese per le attività casearie. Anche in questo progetto, come per l’Egitto, le sei aziende calabresi che hanno partecipato sono state selezionate con manifestazione di interesse pubblicata sul sito web istituzionale. Il prossimo appuntamento B2b è previsto in Serbia.  
   
   
L’AMBASCIATORE DI FINLANDIA PETRI TUOMI-NIKULA HA PRESENTATO LE SUE LETTERE CREDENZIALI AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO  
 
 Roma, 16 dicembre 2010 - La presentazione delle Lettere Credenziali non poteva capitare in una giornata migliore, almeno secondo un proverbio italiano. Il rappresentante del Cerimoniale della Repubblica, incaricato di accompagnare l’Ambasciatore Petri Tuomi-nikula e il suo seguito, ha felicemente parafrasato un noto proverbio italiano alludendo al pomeriggio di pioggia scrosciante “l’Ambasciatore bagnato – l’Ambasciatore fortunato”. La comitiva si è diretta verso il Palazzo del Quirinale, guidata dall’Ambasciatore Tuomi-nikula, che in ottobre ha assunto la direzione dell’Ambasciata di Finlandia a Roma. Nel cortile interno del Palazzo, la compagnia d’onore dell’Esercito italiano, anche essa parecchio infreddolita e bagnata dalla pioggia, ha ricevuto l’autorevole delegazione. Insieme all’Ambasciatore Tuomi-nikula sono intervenuti alla solenne cerimonia il Ministro Consigliere Ari Mäki, il Primo Segretario Ulpu Koskinen e il Secondo Segretario Jussi Tanner. “Un colloquio caloroso con il Presidente Napolitano” L’ambasciatore Tuomi-nikula ha presentato le sue Lettere Credenziali al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una solenne cerimonia martedì 30 novembre 2010. Un funzionario del Cerimoniale della Presidenza della Repubblica insieme a una scorta di carabinieri si è recato all’Ambasciata per accompagnare la delegazione finlandese. In occasione della presentazione delle Lettere Credenziali, l’Ambasciatore ha avuto la possibilità di discutere con il Presidente Napolitano, affrontando argomenti quali l’attuale situazione economica nonché il collegamento tra i processi di unificazione dell’Italia e di indipendenza della Finlandia. L’ottantacinquenne Presidente, molto informato sulle questioni inerenti alla Finlandia, in un colloquio caloroso ha sottolineato l’esistenza degli ottimi rapporti tra Finlandia e Italia e usato parole di elogio sulla funzionalità del sistema scolastico finlandese. Il Presidente ha inoltre ritenuto ottima l’idea di organizzare un seminario sui fattori di collegamento tra l’unificazione dell’Italia e l’indipendenza della Finlandia, esprimendo il proprio desiderio di partecipare a questo evento in progettazione per l’autunno 2011 in Villa Lante a Roma. L’allacciamento delle relazioni diplomatiche tra Finlandia e Italia risalgono al 6 settembre1919. Petri Tuomi-nikula è il ventesimo Capo Missione della Rappresentanza Diplomatica di Finlandia a Roma.  
   
   
MSE, INCONTRO ROMANI-NATH: “COLLABORIAMO SU INFRASTRUTTURE”. PREVISTA LA FIRMA DI UN MOU INCONTRO CON IL MINISTRO INDIANO PER I TRASPORTI, KAMAL NATH, CHE HA PRESENTATO IL PIANO QUINQUENNALE DA OLTRE 640 MILIARDI DI EURO  
 
 Roma, 16 dicembre 2010 - Rafforzare la cooperazione economica e industriale, incrementare gli scambi commerciali attraverso la partecipazione delle imprese italiane al programma di sviluppo delle reti statali e autostradali previsto nel piano quinquennale del governo indiano. Sono stati questi gli argomenti al centro dell’incontro avvenuto ieri al Ministero dello Sviluppo Economico tra il Ministro Paolo Romani e quello indiano per i trasporti, Kamal Nath. Nel corso del bilaterale, Romani ha proposto a Nath di creare un gruppo di lavoro congiunto che favorisca la presenza delle imprese italiane in India, a partire proprio dalla definizione del quadro regolamentare delle gare che assegneranno le grandi opere infrastrutturali. E’ inoltre stata decisa la stesura di un Memorandum of Understanding per la cooperazione sulla realizzazione di infrastrutture stradali che potrà essere siglato in occasione della prevista visita in Italia del Ministro per il Commercio indiano, Anand Sharma, in febbraio, oppure durante la prossima missione in India, guidata dal Ministro Paolo Romani e dalla Presidente Emma Marcegaglia. La missione, che si è ipotizzato potrà svolgersi nella prossima primavera, si concentrerà nei settori dell’automotive e relativo indotto, delle infrastrutture, del food processing e della progettazione. “L’india è un paese che offre molteplici opportunità alle imprese italiane – ha spiegato Romani – non è un caso se negli ultimi anni il nostro interscambio si è più che raddoppiato passando da 2,6 a 5,6 miliardi di euro. Adesso guardiamo con favore al piano indiano sulle infrastrutture, che ammonterà a oltre 640 miliardi di euro per il periodo 2013-2017. Un piano che, per le sole autostrade, prevede 51 miliardi di euro di investimenti pubblici entro il 2015: in appena tre anni dovrebbe essere edificate più di 35mila km di rete - un´estensione pari a un quinto dell´intera rete italiana. Le aziende italiane, grazie al loro know how, possono giocare un ruolo significativo su questo fronte ed è intenzione del governo accompagnarle lungo questo percorso. Allo stesso tempo, occorre un salto di competitività del nostro Paese per aumentare il numero di investimenti sul nostro territorio da parte di un gigante economico tra i più dinamici del mondo” ha concluso Romani. Nell’elenco dei Paesi europei che investono in India, l’Italia occupa il 12° posto. Dal 2003 al 2009, infatti, l’Italia ha accumulato in India uno stock di investimenti di 332 milioni di euro mentre lo stock di investimenti indiani in Italia, nello stesso periodo di riferimento, ammontano a 18 milioni di euro.  
   
   
LA GIUNTA TOSCANA HA APPROVATO UN MAXIEMENDAMENTO AL BILANCIO 2011 TRASPORTO PUBBLICO, ARRIVANO 130 MILIONI DI EURO NOVITÀ ANCHE PER LA LEGGE FINANZIARIA: ISEE, PIANO CASA, TRANVIE E CADUTI IN AFGHANISTAN  
 
Firenze, 16 dicembre 2010 - Il trasporto pubblico locale è salvo. La giunta ha infatti reperito le risorse necessarie a assicurare i servizi: 130 milioni di euro. Questo consentirà di ridurre il taglio necessario a soli 24 milioni per la gomma ed altri 7 per il ferro. Una riduzione pur sempre dolorosa, attorno al 10 per cento, ma sopportabile, razionalizzando il servizio e integrando maggiormente pullman e treni. «Abbiamo salvato il trasporto pubblico dai tagli del governo – afferma il presidente Enrico Rossi - La soluzione trovata è positiva, perché scongiura il rischio di un vero e proprio blocco dei servizi di trasporto, che abbiamo evitato grazie a scelte rigorose di razionalizzazione e risparmio. Ma dobbiamo avere chiaro che questo risultato vale solo ed esclusivamente per il 2011 e che senza una profonda riforma del settore ci troveremo da capo con le stesse difficoltà. Quindi dob biamo utilizzare ogni minuto del prossimo anno per condurre in porto una riforma radicale del settore del trasporto integrato ferro-gomma, centrando l´obiettivo della gara unica regionale». L´operazione era già stata annunciata alla fine di ottobre, quando la giunta aveva licenziato la sua proposta di bilancio. “Ridurremo i tagli sul trasporto pubblico locale presentando un maxiemendamento”, aveva detto il presidente Rossi. E il maxiemendamento è stato oggi pomeriggio licenziato dalla giunta. La discussione del bilancio in Consiglio regionale ci sarà il 27 dicembre, preceduta il 21 e 22 dicembre dal due giorni dedicati all´esame della legge finanziaria. La soluzione trovata, dopo che era saltata l´ipotesi di utilizzare i fondi Fas per le aree sottoutilizzate, consiste nel prendere in prestito 130 milioni dai fondi per l´edilizia residenziale non ancora utilizzati e comunque non spendibili nel corso del 2011. Accantonati c´erano 300 m ilioni: 130 saranno utilizzati per i trasporti, altrettanti saranno rimessi a disposizione della casa e saranno investiti nel corso del 2011. «Questo – afferma l´assessore ai trasporti Luca Ceccobao – è un primo tassello della riforma che vogliamo attuare nel corso del 2011, attraverso un confronto con gli enti locali, le aziende e le forze economiche e sociali. Il nostro obiettivo di fondo resta quello di assicurare ai cittadini un servizio moderno, di qualità e senza sprechi». Le nuove tabelle del bilancio – 9 miliardi, dove la parte del leone continua a farla la sanità con 6 miliardi e 600 milioni – saranno inviate già domani in Consiglio regionale. Novità e modifiche anche per la Finanziaria Lunedì intanto la giunta regionale ha modificato anche la legge finanziaria, che accompagna il bilancio 2011. Le maggiori novità introdotte riguard ano una proroga fino al 31 dicembre 2011 della legge 24 del 2009, quella che recepiva con alcune modifiche il piano casa del governo, permettendo una maggiore flessibilità nell´ampliamento di case ed abitazioni con l´obiettivo di aiutare, in questo modo, anche le imprese edili. Nella legge finanziaria regionale è stato inoltre introdotto un articolo per la concessione di un contributo di solidarietà alle famiglie dei due militari toscani uccisi in Afghanistan. E´ stato ceduto in comodato per 50 anni il Palazzo della Canonica di Pisa alla Scuola Normale, che lo restaurerà e lo utilizzerà per esporre alcune raccolte bibliografiche di pregio. E´ stata modificata la legge sulle professioni del 2008, con la possibilità da parte della Regione di finanziare progetti innovativi presentati direttamente da ordini, collegi e associazioni professionali. Con la legge finanziaria è stato introdotto anche il doppio parer e, obbligatorio, di Regione e Provincia per gli aspetti urbanistici dei progetti che riguardano tranvie e funivie. E´ stata ricapitalizzata, con 350 mila euro, la società “Alatoscana spa”, che gestisce l´aeroporto dell´isola dell´Elba. Sono stati aggiornati o meglio chiariti i criteri che dovranno guidare la costruzione di un modello Isee più toscano, uniforme sul territorio regionale. L´emendamento conferma che le integrazioni varranno solo per i servizi sociali e i servizi alla scuola e all´università e non per i ricoveri, l´assistenza e gli interventi a favore dei non autosufficienti. In particolare, nella costruzione dell´indicatore che dovrà misurare la disponibilità economica delle famiglie, la giunta propone di conteggiare alcuni redditi su cui non si pagano le tasse, come ad esempio gli assegni familiari. La giunta propone di considerare in modo diverso, a parità di numero di componenti,& nbsp; le famiglie che hanno figli minori od anziani non autonomi. Peserà infine maggiormente il patrimonio a disposizione. Spetterà al Consiglio regionale definire come saranno applicati tutti questi elementi integrativi.  
   
   
IL PRESIDENTE ENRICO ROSSI OGGI ALL´ASSEMBLEA GENERALE DELL´UPI TOSCANA «PORTARE LA EATON DAVANTI A TUTTI I TRIBUNALI ITALIANI» QUESTO CAPITALISMO MERCANTILE, CHE NON TIENE CONTO DELLE REGOLE SOCIALI E DELLA DEMOCRAZIA, IN TOSCANA NON PUÒ ESSERE ACCETTATO.  
 
 Firenze, 16 dicembre 2010 «La Eaton va portata in tribunale, anzi davanti a tutti i tribunali d´Italia perchè quello che sta accadendo è inammissibile». Il presidente Enrico Rossi, intervenendo a margine dell´assemblea generale dell´Upi a Palazzo Medici Riccardi a Firenze, è perentorio riguardo alla vicenda dei 304 lavoratori che da oggi sono stati formalmente licenziati dall´azienda statunitense. «É una vicenda che non ha uguali. Siamo difronte all´abbandono di un sito produttivo, che un anno fa veniva premiato come buona pratica. Un´azienda – prosegue - che non vuol neppure chiedere con 650 mila euro la cassa integrazione in deroga per un altro anno, nonostante accordi firmati. Questo capitalismo mercantile, che non tiene conto delle regole sociali e della democrazia, in Toscana non può essere accettato. Ci vuole la risposta più ferma possibile da parte di lavoratori, istituzio ni e forze politiche. Staremo a fianco dei lavoratori, se possibile garantendo consulenza legale per portare l´azienda davanti a tutti i tribunali d´Italia». Il presidente della Regione, sollecitato anche dagli interventi di alcuni presidenti di province, ha toccato altri temi: disagio sociale, tagli e soluzioni per cercare di far tornare i bilanci, riforma dei servizi pubblici. Richiamando infine la necessità di operare insieme per attenuare l´impatto di una crisi senza precedenti. «Vista la situazione critica – ha detto - la protesta sociale è destinata a crescere. Anzi, la ritengo legittima e giusta. Però va stigmatizzata quella violenta». In tema di tagli Rossi dà un volto al responsabile. «La dimensione dei tagli è nota, più del 30% sul totale del bilancio regionale. Il tagliatore? Ha un nome, Tremonti. Non dico che non occorra un intervento di contenimento della spesa e di risanamento, però così è eccessivo perchè questo ci mette in grandissima difficoltà ed avrà un impatto negativo su occupazione e su sviluppo. Credo che alla crisi finanziaria si potesse rispondere anche in altro modo. Se qualcosa non verrà modificato nel patto di stabilità la giunta regionale sarà costretta, nel 2011, a fermare la propria attività a giugno». Riguardo ai servizi pubblici Rossi ha ribadito quanto già affermato in altre occasioni. «Sui trasporti abbiamo trovato un po´ di soldi per il 2011, raschiando il fondo del barile. Dopo bisognerà prendere atto del pesante taglio. Abbiamo scelto di non aumentare le tariffe ma di procedere ad una forte riorganizzazione e risparmiando sui costi della logistica. É la prova a cui ci sottoporremo da gennaio, e naturalmente non lo faremo da soli, ma insieme a province e comuni». Per quanto riguarda gli altri servizi, come acqua e rifiuti, Ros si propone una riforma che abbia lo scopo «di dare alla Toscana una dimensione adeguata, in grado di mantenerla nel cuore delle regioni avanzate europee». Infine un richiamo al lavoro di squadra, con province e comuni, proprio per mitigare gli effetti di una situazione mai vissuta prima. «Da quando faccio l´amministratore – ha concluso Rossi - non l´avevo mai sperimentata. A questo punto credo sia opportuno chiederci come vada ripensato il ruolo della pubblica amministrazione nella società. Credo non sia possibile mettere in dubbio la qualità degli spazi in cui essa opera. Non possiamo però limitarci ad aspettare l´impatto della crisi, e sperare che qualcosa arrivi a salvarci. Il tempo è ormai scaduto. La Toscana ha potenzialità da sfruttare. Il modello toscano di governance non va messo in discussione, ma va aggiornato e messo alla prova per affrontare questioni economiche e sociali inedite».  
   
   
BILANCIO IN VENETO: A DISPOSIZIONE UN BUDGET INFERIORE DI QUASI 400 MLN DI EURO RISPETTO AGLI ANNI PRECEDENTI  
 
Venezia, 16 dicembre 2010 - “Le risorse a disposizione per le politiche regionali sono nettamente inferiori rispetto agli anni precedenti. Dal 2007 al 2010 il budget disponibile per la spesa autonoma è sempre stato superiore a circa 1,6 miliardi di euro, oggi ci dobbiamo arrangiare con circa 1,3 miliardi di euro.” Così interviene l’assessore al bilancio Roberto Ciambetti spiegando la contrazione delle somme a disposizione dei diversi assessorati. “Siamo passati dal miliardo e 586 milioni di entrate a libera destinazione del 2010 a una previsione per il prossimo anno di 1 miliardo e 241 milioni – ha spiegato l’assessore –. Di questi, 726 milioni sono costi insopprimibili per il personale, le utenze, i mutui, ecc., e restano 442 milioni per gli assessorati.” “Siamo stati costretti a tirare i cordoni della borsa consapevoli anche di un altro fattore determinante, ovvero l’impossibilità per la Regione di fare investimenti per il prossimo anno – ha annunciato Ciambetti – in quanto la capacità di indebitamento del nostro Ente è esaurita”. “In una situazione così difficile diventa di importanza fondamentale la quadratura. Dobbiamo essere come buoni padri di famiglia che hanno il dovere di usare con razionalità le risorse a disposizione anche nei momenti più difficili. E il nostro obiettivo primario è stato quello di salvaguardare e tutelare i bisogni primari dei veneti”.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE : IMPIANTI FOTOVOLTAICI A TERRA E ACQUISTO DEL COMPENDIO IMMOBILIARE PIAZZA D’ARMI ED EX POLVERIERA DI NOVARA  
 
Torino, 16 dicembre 2010 - Zone non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici a terra e acquisto del compendio immobiliare Piazza d’Armi ed ex Polveriera di Novara sono gli argomenti affrontati dalla Giunta regionale durante la riunione del 14 dicembre. A coordinare i lavori il presidente Roberto Cota. Impianti fotovoltaici. Vengono individuate le aree non idonei all’installazione a terra di impianti fotovoltaici, così come previsto dal decreto ministeriale del 10 settembre scorso: i siti inseriti nel patrimonio mondiale dell’Unesco, quelli interessati a progetti di candidatura a siti Unesco, i beni culturali e paesaggistici, le vette ed i crinali montani e pedemontani, i tenimenti dell’Ordine Mauriziano, le aree protette nazionali e regionali, i siti di importanza comunitaria nell’ambito della Rete Natura 2000, le aree agricole destinate a prodotti docg e doc, i terreni agricoli irrigati con impianti irrigui a basso consumo idrico realizzati con finanziamento pubblico, quelli ricadenti nella prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo, le aree in dissesto idraulico ed idrogeologico. Il documento proposto dagli assessori Ugo Cavallera, Claudio Sacchetto, Massimo Giordano, William Casoni e Roberto Ravello intende così salvaguardare alcune parti del territorio piemontese dalla proliferazione incontrollata di questi impianti e conciliare le politiche di tutela del paesaggio, dell’ambiente, delle aree rurali e delle tradizioni agroalimentari con quello dello sviluppo e della valorizzazione delle energie rinnovabili. Le disposizioni della delibera verranno applicate a tutte le procedure autorizzative in corso o avviate dal giorno successo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, fatta eccezione per le procedure di competenza comunale la cui istruttoria si è conclusa positivamente alla data del 5 agosto 2010 (entrata in vigore della l.R. N18/2010). Novara. La direzione Patrimonio viene autorizzata, su proposta degli assessori Giovanna Quaglia e Caterina Ferrero, a procedere all’acquisto per 1.411.000 euro del compendio immobiliare Piazza d’Armi ed ex Polveriera di Novara alla luce del fatto che l’Agenzia del Demanio ritiene necessaria una formulazione del contratto tale da garantire sin dalla stipula dell’atto di compravendita il definitivo ed incondizionato passaggio di proprietà alla Regione pur in assenza dell’adozione della variante urbanistica. In questo modo si scongiura la dilazione dei tempi di realizzazione di un’opera strategica ed indifferibile come la Città della salute e della scienza.  
   
   
FINANZE, ACCREDITATI ALLA REGIONE MOLISE 118 MILIONI DI EURO STOP ALLA CARENZA DI CASSA. IMPRESE E FORNITORI SARANNO FINALMENTE SODDISFATTI  
 
Campobasso, 16 dicembre 2010 - "E´ di alcune ore fa l´avvenuto accredito di circa 118 milioni di euro a favore della Regione Molise. Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni in questi giorni, questa mattina, a conclusione delle procedure di accredito da parte della Ragioneria generale dello Stato, sono stati incassati dalla Regione Molise circa 118 milioni di euro". Lo comunica in una nota la Segreteria dell´Assessore regionale alla Programmazione, Gianfranco Vitagliano. "In questo momento - si legge ancora nel comunicato - le Strutture delle Finanze della Regione Molise sono impegnate a perfezionare le procedure che consentiranno, finalmente, di soddisfare tante imprese e tanti fornitori che in questi mesi hanno sofferto la carenza di cassa della Regione derivante dal mancato rientro di crediti vantati nei confronti delle Amministrazioni Centrali".  
   
   
FINANZIARIA: CONCLUSI IN SICILIA INCONTRI CON SINDACI  
 
Catania, 16 dicembre 2010 - "Sono soddisfatta dell´esito di queste riunioni perche´ ho potuto conoscere le esigenze dei territori e nel contempo non posso non apprezzare la collaborazione dei tanti amministratori locali incontrati in queste settimane. Faro´ tesoro degli interventi, anche di quelli piu´ critici, perche´ costruttivi". Lo ha affermato l´assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici concludendo, ieri pomeriggio a Catania, il ciclo dei 9 incontri, uno per provincia, con i 390 sindaci siciliani, organizzato sul tema delle risorse a favore dei Comuni inserite nella legge di stabilita´, attualmente all´esame dell´Assemblea regionale siciliana. Ad accogliere l´assessore Chinnici, nella Sala Bellini di palazzo degli Elefanti, sede del municipio di Catania, il sindaco Raffaele Stancanelli. Presenti la maggior parte dei 58 amministratori locali della provincia etnea, che hanno apprezzato questo nuovo metodo di lavoro, lodando l´iniziativa dell´assessore. Obiettivo di questi incontri, fortemente voluti dalla Chinnici, e´ stato l´avvio di un percorso di collaborazione sinergica tra amministrazione centrale e autonomie locali, per ascoltare, dai diretti protagonisti che conoscono il proprio territorio, suggerimenti per l´individuazione di azioni che, anche con il supporto della Regione, possano consentire agli enti locali l´avvio di percorsi virtuosi tendenti a un riequilibrio economico-finanziario stabile. "L´economia dei Comuni - ha proseguito l´assessore Chinnici - non si potra´ piu´ basare solamente sui trasferimenti delle risorse dalla Regione e dallo Stato, ma e´ necessario l´autofinanziamento, anche attraverso il contrasto all´evasione, la prevenzione dell´elusione e la riscossione delle entrate tributarie di loro spettanza". "L´obiettivo primario, comunque, - ha continuato - e´ quello di ripristinare il Fondo per le Autonomie o, al massimo, di ridurre i tagli al momento presenti nel disegno di legge sulla stabilita´ regionale. I miei uffici di staff stanno gia´ lavorando ad alcune ipotesi di modifiche che prossimamente saranno portate all´attenzione della giunta regionale".  
   
   
FINANZIARIA: IN SICILIA INIZIATIVE ECONOMICHE A SOSTEGNO ENTI LOCALI  
 
Palermo, 16 dicembre 2010 - Sara´ inserita nella finanziaria regionale la costituzione di un fondo per investimenti che consentira´ di erogare contributi in conto interessi per gli investimenti in favore degli Enti locali siciliani. E´ questo il risultato dell´incontro svoltosi a Roma tra l´assessore per l´Economia, Gaetano Armao e i responsabili enti pubblici della Cassa depositi e prestiti. Il fondo, che dovrebbe avere una consistenza pari a 50 milioni di euro, consentira´ di abbattere interessi per l´accensione di mutui dei Comuni siciliani che vorranno investire in infrastrutture strategiche, innovazione tecnologica, recupero connesso alla valorizzazione dei beni culturali, tutela ambientale e recupero dei centri storici. "Con questo ulteriore e innovativo strumento - ha detto l´assessore Armao - adesso definito sul piano tecnico e concordato nell´incontro con l´Anci, intendiamo sostenere sul piano economico le autonomie locali ed i loro investimenti capaci di coinvolgere il mondo delle imprese. Ho confermato al presidente della Commissione Bilancio, Riccardo Savona, quanto gia´ espresso nel corso dei lavori della Commissione la scorsa settimana raccogliendo l´auspicio di tutte le forze politiche: il fondo per le autonomie locali indicato nel ddl di bilancio verra´ incrementato almeno di 200 milioni di euro con l´eliminazione delle riserve che finora hanno irrigidito la spesa. Questo e´ quanto concordato con il Presidente della Regione e con l´assessore alle Autonomie locali". "Queste ulteriori misure di sostegno - ha concluso Armao -, che consentiranno di mobilitare quasi 200 milioni di investimenti, con una quota di riserva per i Comuni di minori dimensioni, vanno riconnesse a quelle previste in finanziaria regionale, in particolare alle disposizioni volte alla valorizzazione del patrimonio immobiliare degli Enti locali ed alla dismissione delle partecipazioni non strategiche, che consentiranno di liberare ingenti risorse ad oggi ingessate".  
   
   
L´EMILIA-ROMAGNA SUPERA GLI OBIETTIVI FISSATI PER IL POR FESR: ULTERIORE SPINTA ALL´INNOVAZIONE E AGLI INVESTIMENTI PER LA GREEN ECONOMY.  
 
 Bologna, 16 dicembre 2010 – Un bilancio superiore agli obiettivi fissati dal programma Por Fesr 2007-2013. E´ quello comunicato ieri al Comitato di sorveglianza che si è svolto a Bologna alla presenza di Lenka Nielsen della Commissione Europea e di Giuseppina Caldarola del Ministero dello Sviluppo Economico, insieme ai rappresentanti degli Enti locali e della società regionale. I dati parlano di risorse già destinate per 296 milioni di euro per tutti i quattro assi di intervento, dall’innovazione, allo sviluppo di nuove imprese, ai temi energetici e ambientali alla valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale. Gli impegni hanno raggiunto i 140 milioni di euro e la spesa certificata a novembre 2010 ammonta a 43 milioni di euro, superiore agli obiettivi fissati di 29 milioni di euro. Il tutto nonostante le difficoltà nella capacità di spesa delle imprese, per effetto della crisi e degli enti pubblici per effetto del patto di stabilità. «Vorrei sottolineare – ha evidenziato Gian Carlo Muzzarelli, assessore regionale alle Attività produttive – l’impegno che stiamo mettendo nel rendere completamente sinergica la programmazione regionale e quella europea con riferimento in particolare ad energia, innovazione e ricerca». Le attività realizzate con il Por Fesr parlano di un forte impegno per la ricerca industriale, con l’importante avanzamento delle convenzioni per la realizzazione dei programmi di ricerca e dei nuovi tecnopoli. Gli stessi tecnopoli saranno illustrati a Bruxelles, nella sede della Commissione europea, nel corso della mostra che sarà allestita il prossimo febbraio. A partire dai risultati già raggiunti, la Regione Emilia-romagna intende adeguare ulteriormente il Programma operativo regionale alle nuove sfide poste dalla crisi all’economia regionale. Per questo nel corso del Comitato di sorveglianza sono state illustrate le modifiche che saranno realizzate: in particolare verrà esteso il concetto di innovazione e di sostegno alle nuove imprese, con le modifiche introdotte in particolare nell’asse 2, e verranno introdotte nuove forme finanziarie per sostenere gli investimenti in campo energetico e per lo sviluppo della green economy con le modifiche introdotte nell’asse 3. Si tratta di integrazioni al programma che permetteranno un ulteriore campo di azione con il Por e una più ampia aderenza del Programma alle esigenze delle imprese. «Tutto ciò è possibile – ha aggiunto Muzzarelli – grazie anche al lavoro attento del nostro parternariato, in particolare le associazioni, le università le amministrazioni provinciali che in questi mesi hanno seguito insieme a noi l’avanzamento del programma e la definizione degli obiettivi strategici che le modifiche che andremo ad introdurre rendono ancora più significative». Il Comitato di sorveglianza si è svolto nello spazio ´Casa Energia´, che ormai da tre mesi sta discutendo dei risultati raggiunti dalla Regione Emilia-romagna nel settore energetico in questi anni anche grazie al Por, in particolare per le aree ecologicamente attrezzate e degli impegni futuri per il raggiungimento dei nuovi obiettivi europei del 20-20-20. Proprio a Casa Energia venerdì prossimo si concluderà la fase di ascolto per l’elaborazione del nuovo Piano Energetico 2011-2013 della Regione Emilia-romagna. Nel corso del Comitato Lenka Nielsen ha illustrato gli scenari sul futuro della politica di coesione, che nel 2011 vedrà impegnate le Regioni in un confronto a livello europeo e nazionale per la definizione del futuro dei fondi strutturali, questioni che saranno riprese anche durante il “Forum sulla coesione” in programma il prossimo febbraio a Bruxelles. I risultati in sintesi. Da giugno a dicembre 2010 l’attività si è concentrata prioritariamente sull’attuazione, liquidazione e certificazione dei progetti selezionati nella prima fase: - 1.100 progetti di impresa relativi ad interventi di ricerca collaborativa delle Pmi con laboratori di ricerca e centri per l’innovazione (Asse 1), di innovazione organizzativa (Asse 2), di promozione del risparmio energetico ed utilizzo di fonti rinnovabili (Asse 3), di innovazione nelle attività di servizi a supporto della fruibilità del patrimonio ambientale e culturale (Asse 4); - 10 tecnopoli per la ricerca industriale ed il trasferimento tecnologico in tutto il territorio regionale. (Asse 1); - 29 Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (Asse 3); - 38 progetti di valorizzazione ambientale e culturale (Asse 4).  
   
   
CAMPANIA: GIUNTA REGIONALE, I PROVVEDIMENTI APPROVATI - RIFIUTI, ACCORDO OPERATIVO CON LA REGIONE EMILIA - ROMAGNA E RATIFICA PROTOCOLLO D´INTESA CON LA REGIONE PUGLIA  
 
Napoli, 16 dicembre 2010 - Si è riunita il 14 dicembre a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. La Giunta, su proposta dell´assessore all´Ambiente Giovanni Romano, ha approvato l´accordo operativo con la Regione Emilia Romagna per il conferimento di 5 mila tonnellate di rifiuto urbano pretrattato negli impianti campani, con un quantitativo medio giornaliero di 150 tonnellate, e ratificato il protocollo d’intesa con la Regione Puglia per il trasporto e lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi provenienti dagli impianti Stir della Campania, per un quantitativo medio giornaliero di 500 tonnellate per circa tre mesi. Su proposta del Presidente Caldoro sono stati adottati provvedimenti coerenti con il Piano Sud, su Fondi Fas e Fondi Strutturali. La Giunta, su proposta del Presidente, ha modificato l´elenco dei Centri regionali di riferimento delle branche specialistiche, legittimati al rilascio dell’autorizzazione per cure all´estero. Le strutture abilitate, ciascuna per branche specifiche, sono Cardarelli, Monaldi, Santobono-pausilipon, Policlinici Federico Ii e Ii Università, Pascale e Pellegrini in provincia di Napoli; Moscati in provincia di Avellino; S. Anna e S. Sebastiano in provincia di Caserta; S. Giovanni di Dio e Ruggi d´Aragona in provincia di Salerno. Sono stati infine recepiti gli accordi nazionali per l’applicazione del regolamento comunitario sull´igiene dei prodotti di origine animale e sull´esportazione di campioni di sangue da cordone ombelicale. Su proposta degli assessori alla Difesa del Suolo Edoardo Cosenza e al Bilancio Gaetano Giancane sono stati disposti finanziamenti per il funzionamento dell’Autorità di Bacino Sele e per le Autorità di Bacino di rilievo regionale. Sempre su proposta di Giancane e dell´assessore Romano, è stato disposto il trasferimento all´Astir, come deciso dall’ordine del giorno approvato in Consiglio, di una anticipazione di cassa per garantire il prosieguo delle attività e la copertura delle spese per il personale impegnato. Ancora, su proposta di Cosenza e dell’assessore Romano è stato acquisito il progetto relativo alla realizzazione dell´impianto di depurazione di Mondragone e Falciano del Massico, trasferito dal commissario di governo per le Bonifiche. La Giunta ha altresì assegnato, su proposta di Romano, le risorse finanziarie alle province di Napoli ed Avellino per le attività delle guardie ambientali volontarie; proceduto al rinnovo dei protocolli di intesa con i gestori autorizzati per l’introduzione in Campania dei rifiuti speciali recuperabili, fino alla data di entrata in vigore del relativo Piano regionale; approvato una convenzione con il Dipartimento di Scienze ambientali della Ii Università di Napoli per la redazione del piano regionale di gestione dei rifiuti urbani. Su proposta di Giancane e dell’assessore al Lavoro Severino Nappi si è deciso di realizzare una campagna straordinaria di formazione per la diffusione della cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. Sempre su proposta di Nappi, è stata approvata la delibera che riguarda la rimodulazione delle risorse finanziarie necessarie per l´attivazione della prima parte del Piano Lavoro. Nel campo della lotta alla dispersione scolastica, su proposta dell´assessore all´Istruzione Caterina Miraglia è stato approvato un finanziamento a sostegno di un programma di interventi per la realizzazione di percorsi integrati per le persone a rischio di marginalità sociale. Infine, su proposta dell´assessore all´Edilizia pubblica Marcello Taglialatela è stato autorizzato il comune di Mercato San Severino ad emanare il bando per assegnare i 42 alloggi realizzati ad Oscato alle famiglie che nel 2000 occupavano containers, baracche e prefabbricati.  
   
   
OCCUPAZIONE, CHIODI: PATTO DI COMPARTECIPAZIONE PER RILANCIO DELL´ABRUZZO  
 
L´aquila, 16 dicembre 2010 - Un patto generale di rilancio dell´Abruzzo in grado di coinvolgere tutti gli attori regionali, da quelli politici a quelli istituzionali, da quelli economici a quelli sindacali. È la proposta lanciata dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, nel corso del consiglio regionale straordinario convocato per discutere la crisi economica dell´Abruzzo. "Un reale rilancio dell´economia regionale ‘ ha detto Chiodi ‘ non può prescindere da un patto di compartecipazione generale che guardi soprattutto a tutta la classe politica regionale a cominciare da quella dell´opposizione che deve partecipare all´assunzione di decisioni importanti per il futuro di questa regione". Secondo il presidente della Regione, il patto "dovrà contare su tre punti essenziali: risanamento, riforma della macchina amministrativa regionale, sviluppo. Su questi tre punti dovranno muoversi le nostre future decisioni in un momento cruciale per la storia di questa regione". Prima della proposta di un patto generale, il presidente Chiodi non ha mancato di evidenziare un dato: "Mi sarei aspettato un consiglio più partecipato e sentito ‘ ha detto ‘ soprattutto da parte delle forze esterne a questo consesso. Mi sarebbe piaciuta una presenza più forte della classe dirigente abruzzese proprio per rafforzare quella stagione del confronto necessaria per il rilancio del territorio". Chiodi ha poi parlato delle difficoltà di una regione di recuperare un gap culturale in tema di sviluppo economico e della necessità di "abbandonare una volta per tutte la politica del compromesso e delle mezze misure per dare spazio invece ad una stagione fatta di scelte politicamente coraggiose in grado di recuperare il gap finora accumulato. Il nostro compito ‘ ha aggiunto il presidente - è favorire il sistema economico nella sua interezza e resistere alle tentazioni corporative per privilegiare alcune categorie rispetto ad altre in relazione al consenso che esse possono esprimere. Lasciarsi alla spalle, insomma, quella politica dei privilegi che tanti danni ha provocato finora". Chiodi ha poi parlato della "centralità dei poli di innovazione" e della politica di riforma che si appresta a fare la regione in tema di consorzi industriali "alcuni dei quali arrivati a livello di indebitamento ormai non più sostenibili". Questo dunque, secondo il presidente della Regione, la strada da percorrere per il rilancio dell´Abruzzo e per dare una nuova configurazione alla politica di sviluppo della regione. "Ma per fare ciò ‘ ha concluso Gianni Chiodi ‘ è necessario l´apporto di tutti, cioè l´apporto di una comunità regionale in grado di assumere insieme scelte coraggiose". "La situazione di crisi è ancora tangibile, ma questa regione qualche iniziativa importante ad ampio raggio l´ha assunta in questi due anni". Lo ha detto l´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, intervenendo alla discussione del Consiglio regionale straordinario convocato per discutere la crisi economica che sta vivendo l´Abruzzo. L´assessore Gatti ha ribadito che "di fronte a questi problemi è necessaria la presenza di tutta la classe dirigente regionale in grado di confrontarsi, di parlare e anche di muovere le giuste critiche. Sarebbe questo un approccio adeguato ai problemi economici della regione e soprattutto sarebbe un approccio moderno. Non si può dire ‘ ha aggiunto Gatti ‘ che la ripresa occupazionale è dietro l´angolo. Ci sono sì dei segnali di ripresa, ma sapete benissimo che la ripresa occupazionale arriva sempre molto dopo quella economica". In questo senso, l´assessore al Lavoro ha voluto ricordare le iniziative finora assunte dalla Giunta regionale negli ultimi due anni "nel momento di maggiore crisi economica della regione". E su questo punto l´assessore al Lavoro ha voluto sottolineare che "sul Fondo sociale europeo si sono fatti grandi passi in avanti. Al dicembre 2010 abbiamo certificato spese per oltre 30 milioni di euro e questo significa che eviteremo eventuali disimpegni da parte dell´Unione europea, cosa impensabile fino a due anni fa quando la spesa certificata si aggirava sui 500 mila euro. E poi ancora il progetto Lavorare in Abruzzo con il quale abbiamo impegnato 24 milioni di euro producendo nuova occupazione per 2700 unità. E siamo pronti anche per Lavorare in Abruzzo 2 che prevederà corsie preferenziali in quelle aree dove è più forte la crisi economica e occupazionale: mi riferisco alle aree della Valle Peligna e della Val Vibrata. Abbiamo una dotazione finanziaria di 8 milioni di euro ma contiamo di portarla a 10. Stiamo inoltre per partire con il progetto Welfare to work, con un fondo di un milione e mezzo di euro. Al Cicas abbiamo assunto provvedimenti per 190 milioni di euro e abbiamo avviato azioni per la creazione dell´impresa, dicendo ai giovani vi diamo gli strumenti e supportiamo le vostre iniziative imprenditoriali con il Fondo sociale per 12 milioni di euro". L´assessore Gatti ha poi voluto porre l´accento anche su azioni riformatrici importanti, come quella degli enti accreditati alla formazione. "All´inizio della nostra esperienza - ha aggiunto - avevamo circa 300 enti accreditati, con un´azione politica coraggiosa abbiamo ridotto ad 85 gli enti accreditati alla formazione pensando anche processi formativi ad hoc in relazione alle effettive esigenze dei lavoratori da riconvertire. Questo è il segno di una politica lungimirante ed è quello di cui ha bisogno questa regione: affrontare il contingente ma guardare avanti con una seria politica di programmazione".  
   
   
NON LASCIATECI IN MUTANDE! IL CALENDARIO SHOCK 2011: PROTAGONISTI 12 SINDACI LIGURI  
 
Rapallo, 16 dicembre 2010 - Dodici Sindaci in mutande: sono gli incredibili protagonisti del Calendario 2011 del mensile free press ligure Corfole (con 25.000 copie gratuite la testata più diffusa dell´intero levante www.Corfole.com/ ) e dedicato alla vicenda del Tunnel autostradale Fontanabuona-Rapallo. D’altronde la questione ha enormi ripercussioni per tutto il territorio: in bene se finalmente si farà, in male se continueranno a trascurarlo. Il messaggio del calendario è chiaro: ‘Non Lasciateci In Mutande! O vi verremo a pescare’. Sabato 18 Dicembre Ore 16.00 Durante Il Premio Fontanabuona Tigullio Ferrada Di Moconesi Presso L’ostello Della Gioventù Il Comitato Pro Tunnel autostradale Fontanabuona-Rapallo Per info: 0185.93809 - 338.5933282  
   
   
ACCORDO TRA REGIONE EMILIA ROMANA E FOR.TE PER LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI DEL TERZIARIO  
 
Bologna, 15 dicembre 2010 – Un accordo per promuovere azioni congiunte e migliorare l’utilizzo delle risorse finanziarie e rispondere al meglio ai bisogni dei lavoratori e delle imprese. E’ stato sottoscritto ieri a Roma dall’assessore regionale alla Formazione professionale, Patrizio Bianchi, e dal presidente di For.te, il Fondo paritetico interprofessionale per la formazione continua dei lavoratori del Terziario, Sergio Rebecca. In particolare l’accordo prevede di sostenere, ciascuno nel proprio ruolo, piani finanziari che prevedano la fruizione contestuale ai corsi di formazione da parte di lavoratori, dipendenti e autonomi, e di imprenditori. “Ciò nel presupposto – ha affermato il presidente Rebecca - che nel settore terziario la qualità delle competenze e del servizio costituiscano una leva indispensabile per la crescita dell’impresa nel suo complesso.” “Per la prima volta – ha detto l’assessore regionale Bianchi - una Regione e un Fondo interprofessionale siglano un accordo e puntano ad individuare soluzioni tecniche e operative per programmare e rendere disponibili i finanziamenti e avviare le attività formative per un settore produttivo importante per l’Emilia-romagna come il terziario.” I firmatari hanno stabilito di organizzare al più presto un evento nazionale di riflessione e di approfondimento circa il valore della formazione di lavoratori e imprenditori, ai fini dell’innovazione e della competitività necessari al rilancio del sistema produttivo del Paese.  
   
   
OTTO NUOVE AZIENDE SI INSEDIANO IN PIEMONTE A FACILITARE LE OPERAZIONI È STATO IL NUOVO CONTRATTO DI INSEDIAMENTO  
 
Torino, 16 dicembre 2010 - Sono otto le aziende che si sono insediate in Piemonte - nelle province di Alessandria, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli - dichiarando complessivamente investimenti per oltre 440 milioni di euro e creando circa 1.000 nuovi posti di lavoro (occupazione totale dichiarata a regime). Le imprese estere provengono da Belgio, Francia, Lettonia, Spagna e Usa, quelle italiane dono due lombarde e una marchigiana. La presentazione è avvenuta il 15 dicembre presso il Circolo dei Lettori di Torino alla presenza di Massimo Giordano, assessore regionale allo Sviluppo economico, e di Giuseppe Donato, presidente di Ceipiemonte (Centro estero per l’internazionalizzazione). A facilitare le operazioni è stato il nuovo contratto di insediamento, inserito nel Piano straordinario per l’occupazione e finanziato con 60 milioni di euro in due anni. “Questo strumento - ha sottolineato Giodano - consente di raggiungere un ottimo equilibrio tra la quota di aiuto pubblico impegnata e la nuova occupazione generata. In seguito al varo della nuova misura, alcuni dei progetti di investimento che Ceipiemonte stava già seguendo sono stati ridefiniti dalle aziende, che hanno così potuto delineare nuove strategie, orientandosi verso una crescita dell´importanza e del volume dei propri progetti. In alcuni casi queste stesse aziende hanno anche deciso di accorpare in Piemonte attività e funzioni destinate ad altre aree o Paesi, proprio quello che intendiamo sempre più ottenere dall´utilizzo di questo importante strumento per l’attrazione di consolidate realtà economiche nei nostri territori”. “Numeri importanti per un periodo come questo, in cui sono ancora forti gli effetti della crisi - ha aggiunto Donato - Sebbene l’Italia sia ultima nell’Ue per attrattività, come ha evidenziato il Rapporto Italia Multinazionale 2010, e al di sotto della media mondiale (30,7%), il Piemonte, seconda regione italiana per presenza di imprese estere, si conferma attrattivo. A testimoniarlo sono questi risultati, raggiunti grazie al lavoro svolto nell’ambito dei singoli tavoli tecnici provinciali che vedono la partecipazione di tutti gli stakeholder locali. L’attività di attrazione di investimenti, infatti, è strettamente connessa e complementare allo sviluppo locale”. La presentazione dei dati è stata anche l’occasione per consegnare il Premio Greenfield, destinato annualmente ad un’impresa a partecipazione estera che abbia realizzato un nuovo investimento in Piemonte. Vincitore 2011 è Ar Metallizing, di casa madre belga, uno dei due principali player internazionali nel settore della metallizzazione della carta. Ar Metallizing è tra le aziende che firmeranno il contratto insieme ad Aenergo, società lettone che opera nel settore delle energie rinnovabili e ha avviato l’investimento a Borgosesia con l’acquisto di un primo cogeneratore, A-27, azienda lombarda che produce dessert di pasticceria commercializzati con marchio proprio “Bontà Divina” e con altri marchi della grande distribuzione che si insedia a Gattico (No); Fgv-manuex, importante multinazionale italiana di Veduggio (Mb) che realizza componenti in metallo per mobili e che ha scelto Quaregna (Bi) per avviare la produzione di cassetti. A queste si aggiungono altre quattro imprese per le quali Ceipiemonte ha predisposto offerte localizzative, individuato pacchetti di incentivi, supportato il management per ridurre i tempi di avvio dell´attività, creato relazioni con il tessuto locale di potenziali clienti e fornitori, individuato i bacini occupazionali di interesse: Opde, primario gruppo spagnolo del settore fotovoltaico che ha avviato la realizzazione di parchi solari e aperto un impianto per la costruzione degli inseguitori solari e un polo logistico a Moncalieri; Gm Hybrid, società americana del gruppo Gm che ha avviato a Torino un nuovo centro di sviluppo e prototipazione per motori diesel ibridi; Solarlab, che fa capo al gruppo Renergies Italia di Urbisaglia (Mc) ed ha aperto un centro di ricerca nel Pst di Tortona; Ardea Seal, piccola impresa francese che sempre a Tortona ha avviato un centro di ricerca in collaborazione con Proplast per la progettazione di “tappi intelligenti”.  
   
   
IN UMBRIA FIRMATO ACCORDO AMMORTIZZATORI IN DEROGA  
 
Perugia, 16 dicembre 2010 – “Il risultato raggiunto in Umbria, che permetterà di estendere ai lavoratori anche nel 2011 gli ammortizzatori sociali in deroga, in mancanza di un nuovo accordo con il Governo, rappresenta un’ottima soluzione che dimostra coerenza e unità di intenti tra istituzioni e organizzazioni sindacali e di categoria”. Lo ha affermato l’assessore regionale allo sviluppo economico, Gianluca Rossi, al termine della riunione del tavolo sugli ammortizzatori sociali in deroga che si è tenuta ieri a Perugia e durante il quale è stato siglato un accordo relativo alla concessione degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2011. Oltre all’assessore Rossi, erano presenti rappresentanti di Confindustria, del Cna, di Confartigianato, Confapi, lega delle Cooperative, Cgil, Cisl, Uil, Unione generale del lavoro, Confcommercio, Confesercenti, Confcoperative, Confagricoltura, Confprofessioni, Cia, Coldiretti, Abi, Italia Lavoro, Province di Perugia e Terni, direzione regionale del lavoro e dell’Inps. “Visto il perdurare della crisi in atto che registra un grave impatto sul sistema economico e sociale umbro, coinvolgendo tutti i settori di attività e tutte le aree territoriali della regione, - è scritto nell’accordo, ha riferito l’assessore Rossi – è stata rilevata la necessità di garantire anche per il 2011 ai lavoratori dipendenti da datori di lavoro in difficoltà, un periodo di protezione attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga, al fine di limitare quanto più possibile la perdita di posti di lavoro”. Atto siglato stamani è finalizzato ad attivare gli ammortizzatori in deroga per l’anno 2011 limitatamente all’utilizzo delle risorse attribuite alla Regione Umbria con il decreto interministeriale “52401/2010”, delle attribuzioni definite nell’accordo siglato tra Ministero del lavoro e Assessore regionale al lavoro il 10 novembre 2010 nonché delle risorse regionali, sempre secondo quanto stabilito nell’accordo bilaterale tra Ministero del Lavoro e Regione Umbria. Relativamente alla Cassa Integrazione Guadagni in deroga è stato deciso che verrà concessa anche per l’anno 2011, a decorrere dall’1 gennaio, ai lavoratori dipendenti da datori di lavoro operanti in tutti i settori produttivi che non hanno accesso ad alcun ammortizzatore ordinario o che hanno esaurito gli strumenti ordinari. Poranno beneficiarne tutti i lavoratori subordinati, a tempo indeterminato o determinato, gli apprendisti, inclusi quelli in forza ad imprese che usufruiscono degli ammortizzatori ordinari, i lavoratori somministrati, i lavoratori a domicilio, i soci lavoratori subordinati di cooperative, in possesso dei requisiti soggettivi previsti dalla normativa vigente, cioè che abbiano conseguito un’anzianità lavorativa presso il datore di lavoro di almeno novanta giorni alla data di richiesta del trattamento. Inoltre, il trattamento viene concesso per mesi 6 (pari a 1040 ore pro capite), anche non continuativi, nell’arco dell’anno 2011: “Nell’ipotesi di successivi accordi che prevedano periodi più lunghi di concessione – ha spiegato l’assessore Rossi - non sarà necessario procedere ad un nuovo esame congiunto, ma sarà sufficiente la richiesta dell’impresa che dimostri che almeno uno dei dipendenti interessati abbia superato il monte ore relativo alla precedente concessione e il successivo provvedimento di concessione della Regione Umbria”. Per i lavoratori a tempo determinato la durata della Cig non può, comunque, andare oltre la scadenza naturale del contratto. Per gli apprendisti la durata è limitata al periodo del rapporto nel caso in cui lo stesso non sia trasformato. Il parametro orario di riferimento per la determinazione dell’impegno massimo delle risorse, che fino ad ora è stato pari a 9 euro82, viene portato ad 7euro80, sulla base del dato medio calcolato per l’anno 2010. I dati necessari per la concessione dell’intervento per sospensioni riferite all’anno 2011 dovranno essere presentate alla Regione Umbria, Servizio Politiche Attive del Lavoro, esclusivamente per via telematica attraverso l’apposita procedura all’interno del sistema S.a.re a partire dall’1 gennaio 2011, con le stesse modalità utilizzate per il 2010, entro 20 giorni dall’inizio della sospensione stessa, pena la decurtazione del periodo di concessione. Per quanto riguarda la mobilità in deroga l’accordo stabilisce che verrà per l’anno 2011 verrà concessa, a decorrere dall’1 gennaio, ai lavoratori dipendenti da datori di lavoro operanti in tutti i settori produttivi il cui rapporto sia cessato per qualsiasi causa, tranne che per dimissioni non riconducibili a giusta causa, che non hanno accesso ad alcun ammortizzatore ordinario. Potranno beneficiarne tutti i lavoratori subordinati, a tempo indeterminato o determinato, gli apprendisti, inclusi quelli in forza ad imprese che usufruiscono degli ammortizzatori ordinari, i lavoratori somministrati, i soci lavoratori subordinati di cooperative, in possesso dei requisiti soggettivi previsti dalla normativa vigente, cioè un’anzianità aziendale di almeno 12 mesi, di cui sei di lavoro effettivamente prestato, compresi i periodi di sospensione dal lavoro derivanti da ferie,festività e infortuni. Nel computo vanno incluse anche le mensilità accreditate dallo stesso datore di lavoro alla gestione separata dell’Inps a favore del lavoratore, il quale abbia conseguito come collaboratore a progetto in regime di monocommittenza un reddito superiore a 5mila euro complessive. Il trattamento viene concesso per mesi 6, con scadenza anche oltre il 31 dicembre 2011, la procedura per la concessione della mobilità in deroga è la stessa seguita per la cassa iintegrazione. “Entrambi i trattamenti in deroga – è precisato nell’accordo - saranno erogati dall’Inps tramite pagamento diretto, nel rispetto di quanto stabilito a livello nazionale per consentire il cofinanziamento con il Fondo Sociale Europeo e, comunque successivamente, all’attivazione degli interventi di politica attiva.Nel corso dell’anno 2011 il datore di lavoro può fare ricorso agli ammortizzatori fino ad un massimo complessivo di mesi 12 nel corso dell’anno per ciascun lavoratore. I periodi di fruizione dei due strumento possono sommarsi tra loro”. Infine è stato deciso che il tavolo di concertazione sugli ammortizzatori in deroga sarà riconvocato entro il mese di marzo 2011 e comunque, nel momento in cui dovessero essere ridefiniti gli accordi tra Governo e Regioni sulla materia per una verifica sull’andamento del fenomeno.  
   
   
ROMA: CITTA’ MESSA A FUOCO DA PROFESSIONISTI DELLA VIOLENZA  
 
Roma, 16 dicembre 2010 - “I danneggiamenti alle strutture private e al patrimonio pubblico sono ingenti: le prime stime parlano di venti milioni di euro, ma stiamo verificando le cifre voce per voce. Ciò che è evidente, all’indomani degli scontri, è che tutto il quadrante del Tridente è stato letteralmente messo a fuoco da professionisti della violenza e della guerriglia urbana, le cui motivazioni sono certamente molto diverse da quelle che animano i movimenti studenteschi. Per minimizzare i danni e ripristinare rapidamente le condizioni di decoro nel quadrante cittadino teatro delle manifestazioni, questa notte il Campidoglio ha impiegato la task-force del decoro urbano, con il massimo dispiegamento di uomini e mezzi. Le nostre unità operative si sono impegnate senza risparmio di energie dalle 20 alle 4 del mattino per riparare strade, marciapiedi e strutture; cancellare scritte dai muri e impianti; rimuovere i mezzi dati alle fiamme e metterli a disposizione delle autorità giudiziarie. I lavori sono ancora in corso ma le situazioni di maggior degrado sono state riparate questa notte per minimizzare al massimo i disagi ai cittadini e ai commercianti. Vigileremo affinché tutto possa tornare in brevissimo tempo nelle migliori condizioni di funzionalità”. Lo ha dichiarato ieri in una nota Francesco Maria Orsi, delegato del sindaco al Decoro Urbano.  
   
   
SONO NEL CONTO DEL COMMISSARIO I SOLDI PER ALLUVIONE. ZAIA: GIÀ AVVIATE PROCEDURE PER ACCONTI  
 
Venezia, 16 dicembre 2010 - “Sono già nel conto del Commissario per l’emergenza i primi 300 milioni di euro per il rimborso dei danni, indicati nell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri che ha dichiarato lo stato di calamità per l’alluvione del Veneto. Sono già state avviate le procedure per poter erogare al più presto gli acconti ai Sindaci, che poi utilizzeranno in piena autonomia e secondo le esigenze delle rispettive comunità la prima quota che verrà loro assegnata”. Lo ha affermato Luca Zaia, presidente del Veneto e Commissario per il superamento dell’emergenza, ringraziando il Governo e tutti coloro che si sono adoperati per questo importante risultato, che evidenzia la rapidità con la quale sta procedendo anche la parte burocratica della questione. “Nella disgrazia che ci ha colpiti – ha ricordato Zaia – abbiamo realizzato tempi da record rispetto a qualunque altro precedente analogo nell’adottare le decisioni politiche e amministrative necessarie e nell’attivare gli interventi finalizzati al ritorno alla normalità per il territorio, le famiglie e le imprese disastrate”.  
   
   
CARCERI: VICEPRESIDENTE DELL’ UMBRIA CASCIARI SU LEGGE 199, “UNA MISURA CHE GRAVERÀ SUI COMUNI”  
 
Perugia, 16 dicembre 2010 - Sono 25 tra Orvieto e Perugia e due a Spoleto i detenuti che, a partire da oggi, potrebbero finire di scontare la loro pena presso il proprio domicilio, grazie all´entrata in vigore della legge del 26 novembre 2010 n.199, la cosiddetta legge "svuota carceri" che disciplina l´esecuzione della pena non superiore ad un anno presso il domicilio del condannato. È ciò che emerso stamani durante un incontro che si è svolto a Perugia su iniziativa della vicepresidente della Regione Umbria, con delega al Welfare, Carla Casciari, con il dirigente del Provveditorato regionale dell´amministrazione penitenziaria per l´Umbria, Settimio Monetini, Laura Borsani dell´Uepe (Ufficio per l´esecuzione penale esterna) di Perugia, i rappresentanti dei Comuni di Spoleto, Perugia, Terni e Orvieto. "Scopo dell´incontro, puramente interlocutorio - ha spiegato l´assessore - era fare il punto sulla situazione umbra e capire quali servizi i Comuni potranno offrire a coloro che lasceranno il carcere". Durante l´incontro, ha precisato la vicepresidente, "è emersa proprio la problematicità per i Comuni, che già faticano in seguito ai tagli alle risorse apportati dalla Finanziaria, di far fronte a questo ulteriore aggravio di richiesta di servizi che comportano, necessariamente, maggiori spese". La vicepresidente ha infine espresso "perplessità per una misura meramente deflattiva che, di fatto, non ha nessun altro fine se non quello di liberare le carceri. In pratica, si tratta di un´altra forma di detenzione che pone in carico all´ente locale l´esecuzione penale dell´ultimo anno di detenzione dispensando di fatto lo Stato. Inoltre - ha concluso - si apre tutta una problematica che coinvolge le persone detenute senza una residenza e i detenuti stranieri che, spesso, già da ristretti manifestano la necessità di trovare un alloggio al momento della dimissione dal carcere".  
   
   
VERSO IL QUINTO RAPPORTO SULLE POVERTÀ: VENERDÌ 17 CONVEGNO A PERUGIA  
 
Perugia 16 dicembre 2010 - Venerdi 17 dicembre alle ore 9 si svolgerà il seminario "Verso il quinto rapporto sulle povertà" organizzato dalla Regione Umbria e dall´Agenzia Umbria Ricerche. L´iniziativa, che si terrà nel Salone d´Onore della Giunta regionale a Palazzo Donini, sarà presieduta da Claudio Carnieri, Presidente dell´Aur e introdotta da Carla Casciari, assessore al Welfare della Regione Umbria. Gli scenari e le piste di ricerca verso il rapporto sulle povertà saranno indicati da Elisabetta Tondini,responsabile dell´area processi e politiche economiche e sociali dell´Aur, da Paolo Montesperelli, docente dell´università di Roma La Sapienza, osservatorio sulle povertà, da Marcello Rinaldi, direttore della Caritas Umbria e da Vladimiro Boccali, presidente dell´Anci Umbria. Dopo il dibattito gli interventi conclusivi di Mons.vincenzo Paglia, Presidente della Conferenza Episcopale Umbra e di Catiuscia Marini, Presidente della Regione Umbria.  
   
   
UE: DIVORZI TRANSFRONTALIERI: LE COPPIE POTRANNO SCEGLIERE LA LEGGE NAZIONALE DA APPLICARE  
 
 Strasburgo, 16 dicembre 2010 - Le coppie internazionali composte di cittadini comunitari potranno, nel prossimo futuro, decidere quale legislazione nazionale applicare in caso di divorzio e separazione legale, secondo la nuova legislazione approvata mercoledì dal Parlamento è già sostenuta il 3 dicembre dai ministri di giustizia dei 27. Le nuove regole permetteranno, ad esempio, a una coppia italo-tedesca che vive in Belgio, di decidere se applicare la legislazione italiana, tedesca o belga in caso di divorzio. La proposta sul divorzio transfrontaliero, approvata con 537 voti a favore, 20 contrari e 80 astensioni, relatore Tadeusz Zwiefka (Ppe, Pl), coinvolge l´Italia insieme a 13 altri paesi: Belgio, Bulgaria, Germania, Spagna, Francia, Lettonia, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Austria, Portogallo, Romania e Slovenia. Gli altri Stati membri hanno la possibilità di aderirvi in qualsiasi momento. Il nuovo regolamento Ue permetterà alle coppie internazionali (coppie di cittadini europei di diversa nazionalità, o che abitano in un paese diverso da quello d´origine, o che vivono separatamente in due paesi Ue distinti) di scegliere quale legislazione nazionale si applicherà in caso di divorzio o separazione legale, premesso che questa sia la legge del paese col quale i coniugi hanno un legame forte, come la residenza abituale o la nazionalità comune. Evitare la "corsa in tribunale" - Vengono cosi disciplinate le regole per la scelta del tribunale anche nei casi in cui la coppia non si sia messa preventivamente d´accordo. In tal caso, per evitare il problema della “corsa in tribunale”, quella situazione in cui un coniuge richiede il divorzio prima dell’altro per assicurarsi una legge più favorevole ai suoi interessi, la legge applicabile sarebbe determinata in base a criteri di collegamento, ad esempio la residenza abituale dei coniugi, garantendo così che il procedimento sia disciplinato dall’ordinamento giuridico con cui la coppia presenta un legame stretto. Il campo d´applicazione del regolamento - Il campo d´applicazione del regolamento riguarda solo lo scioglimento o l’allentamento del vincolo matrimoniale, ossia divorzio e separazione personale, mentre non si applica a casi di annullamento del matrimonio, effetti del divorzio o della separazione sui rapporti patrimoniali, nome, responsabilità genitoriale, obbligazioni alimentari o altri provvedimenti accessori, che saranno ancora disciplinati dalle norme nazionali. Le nuove regole hanno già ricevuto il via libera dai ministri della giustizia lo scorso 3 dicembre, dando così per la prima volta il via alla cosiddetta procedura di "cooperazione rafforzata", che permette a un gruppo di Stati membri di decidere regole comuni, anche in mancanza di unanimità in seno al Consiglio, richiesta per approvare tale regolamento per tutti i paesi Ue. Ogni anno ci sono circa 122 milioni di matrimoni nell´Ue, dei quali circa 16 milioni (il 13%) sono "internazionali". Nel 2007, nei 27 Stati membri, vi sono stati più di un milione di divorzi, dei quali 140.000 (ancora il 13%) avevano un carattere "internazionale". Gli Stati membri con la maggior percentuale di divorzi internazionali sono la Germania (34.000 casi), la Francia (20.500) e la Gran Bretagna (19.500).