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Notiziario Marketpress di Lunedì 31 Gennaio 2011
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UN PROGRAMMA AMBIZIOSO PER AMPLIARE IL MERCATO UNICO DEI SERVIZI  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2011 - Pur rappresentando attualmente due terzi del Pil e dei posti di lavoro dell´Ue, i servizi rappresentano solo circa un quinto degli scambi totali all´interno dell´Ue. Attualmente solo circa l´8% delle Pmi europee operano in altri Stati membri. Questa mancanza di dinamismo non solo ostacola la scelta dei consumatori, ma impedisce anche alle piccole imprese innovative di crescere, sviluppare le loro attività e diventare più competitive. Per liberare questo potenziale del mercato unico dei servizi entro il 2012, la Commissione europea ha adottato il 27 gennaio una serie di azioni mirate per affrontare i problemi restanti. La direttiva servizi mira proprio ad eliminare gli ostacoli superflui ed onerosi che intralciano gli scambi di servizi nel mercato unico. Ad un anno dalla scadenza del termine per l´attuazione la Commissione e gli Stati membri hanno completato una valutazione delle modalità di applicazione pratica della direttiva. I risultati di questo cosiddetto esercizio di "reciproca valutazione" dimostrano che, nonostante i notevoli progressi compiuti, il mercato unico dei servizi non è ancora sfruttato appieno. "Nell´attuale periodo di crisi dobbiamo liberare l´ulteriore potenziale di crescita esistente in un mercato unico dei servizi integrato, in modo da aiutare le imprese a crescere, ad innovare e a creare più posti di lavoro e al fine di offrire servizi migliori e più competitivi sia ai consumatori che alle imprese dell´Ue", è quanto dichiarato da Michel Barnier, commissario per il Mercato interno e i servizi. Azioni mirate per rafforzare i mercati Ue dei servizi - La direttiva servizi è stata un importante passo avanti, ma occorre ancora operare per far funzionare meglio i mercati Ue dei servizi. La comunicazione "Verso un atto per il mercato unico per un´economia sociale di mercato altamente competitiva" (Ip/10/1390) adottata il 27 ottobre 2010 stima che i vantaggi indotti dal miglior funzionamento del mercato unico dei servizi potrebbero corrispondere ad utili annui oscillanti tra 60 e 140 miliardi di euro, pari ad un potenziale di crescita compreso tra lo 0,6 a l´1,5% del Pil. Pur rappresentando attualmente due terzi del Pil e dei posti di lavoro dell´Ue, i servizi rappresentano circa un quinto degli scambi totali intra-Ue. Attualmente solo circa l´8% delle Pmi europee operano in altri Stati membri. Questa mancanza di dinamismo non solo ostacola la scelta dei consumatori, ma impedisce anche alle piccole imprese innovative di sviluppare le loro attività e crescere ulteriormente. In questo contesto la Commissione propone le seguenti azioni: assicurarsi che il mercato unico funzioni sul terreno: nel 2011 e 2012 la Commissione eseguirà un "test di efficienza" del mercato unico dei servizi dal punto di vista dell´utente, ad esempio un architetto svedese che vuole progettare una casa in Italia o un residente finlandese che utilizza i servizi di un contabile ceco. Il test di efficienza terrà conto di tutte le altre norme dell´Ue applicabili ai servizi oltre alla direttiva servizi e ne valuterà l´interazione. L´obiettivo è individuare problemi pratici specifici che intralciano il mercato interno dei servizi e valutare in che modo l´interazione tra regole diverse possa avere effetti indesiderati. La Commissione ha già indicato la necessità di considerare ulteriori provvedimenti a fronte dei limiti imposti a taluni prestatori in determinati paesi, ad esempio quanto alla forma giuridica che possono assumere (ad esempio vietando ai prestatori di servizi artigianali come i carpentieri di assumere la forma di una società a responsabilità limitata) o alle persone che possono detenere capitale nelle loro società (ad esempio l´obbligo di essere un consulente fiscale qualificato per detenere capitale in una società che offre servizi di consulenza fiscale); eliminare gli ostacoli ai servizi transfrontalieri: dalla valutazione reciproca è emersa l´esistenza di difficoltà nella prestazione transfrontaliera di servizi in assenza di stabilimento permanente (qualora il prestatore non abbia una base permanente nel paese in cui offre il servizio). La Commissione monitorerà attentamente gli effetti della direttiva servizi sotto questo profilo. Una prima relazione sui progressi compiuti verrà pubblicata entro la fine del 2011 e da allora in poi ogni anno. Occorre inoltre impedire l´insorgere di nuovi ostacoli regolamentari alla prestazione di servizi nella legislazione degli Stati membri, ad esempio quelli derivanti dalla revisione degli obblighi di stabilimento, e la Commissione monitorerà attentamente gli sviluppi rilevanti; garantire un´attuazione ambiziosa e un´applicazione completa della direttiva servizi: la Commissione avvierà un dialogo bilaterale con una serie di Stati membri nei quali sono emersi problemi di attuazione della direttiva. La Commissione eseguirà inoltre nel 2011 una prima valutazione economica degli effetti dell´attuazione della direttiva e del suo impatto sul funzionamento dei mercati dei servizi.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE SULLA MODERNIZZAZIONE DEL MERCATO EUROPEO DEGLI APPALTI PUBBLICI  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2011 - Gli appalti pubblici rappresentano circa il 17% del Pil dell´Ue. In un periodo di restrizioni di bilancio e di difficoltà economiche in molti Stati membri la politica in materia di appalti pubblici deve assicurare l´uso più efficiente del denaro pubblico per sostenere la crescita e l´occupazione. Ciò richiede strumenti flessibili e di facile utilizzo che favoriscano il più possibile procedure trasparenti e competitive di aggiudicazione degli appalti a vantaggio delle autorità pubbliche europee e dei loro fornitori. È per raggiungere questi obiettivi che la Commissione europea ha avviato oggi una consultazione, un dialogo aperto con le parti interessate che riguarderà la modernizzazione delle norme, degli strumenti e dei metodi relativi agli appalti pubblici per conseguire meglio gli obiettivi. Il termine per l´invio delle risposte al Libro verde è fissato al 18 aprile 2011. Il commissario per il Mercato interno e i servizi Michel Barnier ha dichiarato: "Dobbiamo chiarire le norme che disciplinano gli appalti pubblici per semplificare la vita sia alle autorità pubbliche che alle imprese che partecipano agli appalti in Europa. Temi quali l´accesso delle imprese più piccole ai mercati degli appalti, la riduzione della burocrazia o la promozione di appalti europei transfrontalieri saranno al centro della consultazione. La mia ambizione è anche assicurare che gli appalti pubblici contribuiscano a creare occupazione, a favorire l´innovazione e a promuovere la tutela dell´ambiente." Gli appalti pubblici rappresentano circa il 17% del Pil dell´Ue. È essenziale utilizzare questo 17% nel migliore dei modi per rilanciare l´economia e creare posti di lavoro, soprattutto in periodo di crisi. Le parti in causa hanno chiesto un riesame del sistema Ue degli appalti pubblici per snellirne le procedure e adeguarle alle nuove sfide, ad esempio la necessità di un uso più efficiente del denaro pubblico, nonché la presa in considerazione di considerazioni sociali e ambientali. Le imprese, in particolare le Pmi (che secondo le stime si aggiudicano tra il 31% e il 38% del valore complessivo degli appalti pubblici), hanno bisogno di un accesso migliore e più semplice agli appalti pubblici in tutta l´Ue per raccogliere tutti i benefici di un vero mercato europeo degli appalti. Analogamente, i committenti hanno bisogno di procedure semplici e flessibili che consentano loro di contribuire effettivamente al conseguimento degli obiettivi comuni della strategia Europa 2020: promuovere l´innovazione, proteggere l´ambiente, lottare contro i cambiamenti climatici e l´esclusione sociale. Gli appalti elettronici consentono procedure più efficienti, migliorano l´accesso delle imprese e assicurano una scelta più ampia ai committenti. Il termine della consultazione della Commissione sugli appalti elettronici è fissato al 31 gennaio 2011, cfr. Ip/10/1347. Su che cosa verte la consultazione pubblica? Il Libro verde individua una serie di settori chiave in cui introdurre possibili riforme e chiede il parere delle parti in causa sulle varie opzioni di modifica della normativa. Di seguito alcune delle domande formulate: Occorre semplificare le procedure vigenti, in particolare per quanto riguarda le autorità locali e regionali più piccole? Come farlo utilmente senza compromettere garanzie essenziali di trasparenza e di non discriminazione tra gli offerenti? Come ridurre la burocrazia che grava sugli operatori economici, in particolare le Pmi? Come facilitare la presentazione di offerte in gare di appalto transfrontaliere intra-europee? A quali condizioni gli appalti tra autorità pubbliche dovrebbero essere esentati dall´applicazione della normativa Ue in materia di appalti pubblici? Occorre modificare la normativa Ue sugli appalti pubblici per fare in modo che tenga maggiormente conto di altri obiettivi, quali la promozione dell´innovazione, o di considerazioni ambientali e sociali? Ad esempio, occorre introdurre norme Ue che fissino l´obbligo di acquistare unicamente prodotti che rispettino determinate condizioni ambientali o di destinare una data percentuale del bilancio a beni e servizi innovativi? Sono necessarie norme specifiche per gli appalti relativi ai servizi sociali di interesse economico generale che tengano conto delle specificità di questi servizi? Sono necessarie norme più severe o tutele migliori per prevenire i favoritismi, la corruzione o i conflitti di interesse? Come si può garantire una concorrenza efficiente sui mercati degli appalti? Ad esempio, come evitare l´emergere di fornitori dominanti o fenomeni come la manipolazione delle offerte o la spartizione dei mercati tra gli offerenti? Che cosa occorre fare per migliorare l´accesso delle imprese europee ai mercati degli appalti pubblici dei paesi terzi? Iniziative connesse e azioni future - Oltre al presente Libro verde, la Commissione sta effettuando un´ampia valutazione a posteriori dell’efficienza e dell´efficacia sotto il profilo dei costi della vigente normativa europea in materia di appalti pubblici. I risultati della valutazione e della consultazione sul Libro verde saranno discussi in occasione di una conferenza di alto livello sulla riforme degli appalti pubblici prevista per il 30 giugno 2011 a Bruxelles. I vari apporti confluiranno in opportune proposte legislative. Contesto - Le norme Ue in materia di appalti pubblici disciplinano le procedure per l´aggiudicazione degli appalti, assicurando trasparenza, parità di accesso e di concorrenza sul mercato europeo degli appalti pubblici di valore superiore ad una determinata soglia. Il vigente quadro normativo Ue in materia di appalti pubblici, costituto dalle direttive 2004/17/Ce e 2004/18/Ce, rappresenta l’ultima fase di una lunga evoluzione iniziata nel 1971. Le predette direttive mirano principalmente ad assicurare che gli operatori economici godano delle libertà fondamentali (libertà di circolazione dei beni, dei capitali, dei servizi e delle persone). Le risposte al Libro verde devono essere inviate al seguente indirizzo elettronico: Markt-consult-pp-reform@ec.europa.eu  entro il 18 aprile 2011. Il Libro verde è disponibile al seguente indirizzo internet: http://ec.Europa.eu/internal_market/publi
cprocurement/modernising_rules/consultations/index_en.htm
 
 
   
   
MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA - IL PRESIDENTE SPACCA AL COMITATO DELLE REGIONI A BRUXELLES: ´OCCORRE UNA GOVERNANCE COMUNE DELL´AMBIENTE E DELLE ATTIVITA` ECONOMICHE IN ADRIATICO: ANCHE QUESTO L´OBIETTIVO DELLA MACROREGIONE´.  
 
 Ancona, 31 Gennaio 2011 - Costruire un sistema di governance comune delle risorse naturali e delle attivita` economiche nel mar Adriatico coinvolgendo, in uno specifico progetto interregionale, tutte le Regioni ed i Paesi che si affacciano sull´Adriatico e lo Ionio. Questa e` una delle motivazioni che hanno spinto le Regioni a chiedere al Governo l´avvio di una procedura per il riconoscimento della strategia per la Macroregione Adriatico-ionica´. Cosi` il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca nel suo intervento, il 27 gennaio a Bruxelles, all´88^ Sessione plenaria del Comitato delle Regioni europee, alla presenza della commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca Maria Damanaki e del commissario per l´Agricoltura e lo sviluppo rurale Dacian Ciolos. All´ordine del giorno della Sessione, i pareri sulla crescita intelligente e sostenibile dell´ambiente marino e sul Programma di sostegno per l´ulteriore sviluppo di una politica marittima integrata: per il gruppo Alde del Comitato delle Regioni (Alleanza dei democratici e dei liberali per l``Europa) di cui e` vicepresidente, Spacca e` intervenuto sul tema delle politiche marittime e della pesca, ricordando la necessita` di una chiara definizione delle esenzioni per la piccola pesca, di un piu` ampio sostegno al settore dell´acquacoltura compatibile con l´ambiente, di una lotta piu` decisa alle attivita` di pesca illegali, di una disponibilita` di risorse sufficienti per consentire una crescita economica sostenibile, di una Politica comune della pesca sempre piu` connessa con la Politica marittima. Politiche che, ha sottolineato Spacca, richiedono necessariamente la sensibilizzazione ed il coinvolgimento di tutti gli attori comunitari, pubblici e privati, nazionali e locali. ´Ma per far si` che le risorse del mare siano utilizzate in modo sostenibile ´ ha aggiunto - e` necessario condividere un´unica strategia politica. La strategia della Macroregione adriatica e` in grado di tradurre nel concreto il concetto di coesione territoriale, di protezione ambientale, di sviluppo economico e sociale sostenibile, senza creare nuove strutture e migliorando l´utilizzo di istituzioni, fondi e normative gia` esistenti´. Spacca ha ricordato che il consenso alla proposta della Macroregione da parte di tutti i Paesi dell´Iniziativa adriatico ionica (Albania, Bosnia-herzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia e Slovenia) e` stato formalizzato dagli otto ministri degli Esteri con la Dichiarazione di Ancona del 5 maggio 2010 e nel mese di ottobre 2010 il gruppo Alde del Comitato delle Regioni, sempre ad Ancona, ha approvato una risoluzione in cui si da` sostegno alla strategia. A tal proposito il presidente ha annunciato che nella seconda meta` di marzo Ancona ospitera` una riunione della tavola rotonda ´Trasporto, cooperazione marittima e pesca´ in cui gli otto Paesi della Iai sottoscriveranno un protocollo di cooperazione nel settore della pesca. La riunione sara` preceduta, il 16 febbraio, da un incontro dei ministeri degli Esteri degli otto Paesi, incontro al quale Spacca ha invitato ufficialmente oggi la commissaria Damanaki. ´Mi auguro ´ ha concluso il presidente ´ che al laboratorio aperto sulla strategia per la Macroregione portino il loro contributo, oltre ai Paesi, alle Regioni e ai cittadini gia` coinvolti, tutte le istituzioni europee, dalla Commissione al Consiglio al Parlamento, in maniera forte e determinata´..  
   
   
CONCLUSI I LAVORI DI ARLEM AD AGADIR. DOPPIO IMPEGNO INTERNAZIONALE PER VENDOLA  
 
Bari, 31 gennaio 2011 - Si sono conclusi il 29 gennaio ad Agadir (Marocco) i lavori della seconda assemblea plenaria di Arlem (assemblea euromediterranea degli enti locali e regionali) alla quale ha partecipato il presidente della regione Puglia Nichi Vendola, anche in qualità di coordinatore della piattaforma Eu 2020 sui cambiamenti climatici del comitato delle regioni europeo. L’assemblea ha approvato, all’unanimità, due importanti risoluzioni: la proposta della Regione Puglia di ospitare la prossima sessione plenaria nella città di Bari il 30 gennaio 2012 (nell’ambito di Mediterre) e l’assegnazione al Presidente Vendola del parere sulla relazione tra cambiamenti climatici e desertificazione. Si tratta di un importante riconoscimento al lavoro svolto dalla Regione Puglia negli ultimi anni sul tema dello sviluppo sostenibile e della cooperazione euromediterranea. Il presidente Vendola è inoltre impegnato, contemporaneamente in questi mesi, nella redazione di un parere del comitato delle regioni d’Europa sul ruolo degli enti locali regionali nell’uso sostenibile dell’acqua. Entrambi i pareri sono destinati a pesare nelle prossime scelte politiche e legislative dell’Ue, anche in relazione al finanziamento di azioni e programmi. “Sono molto onorato - ha commentato il presidente Vendola al termine dell’Assemblea - del doppio impegno internazionale affidatomi dalla plenaria di Arlem e della possibilità di continuare a dare un contributo concreto alla definizione di un modello di sviluppo sostenibile nell’area mediterranea. Dovremo lavorare alla costruzione di una proposta complessiva che, partendo dalla valutazione sui processi in corso di cambiamenti climatici e della desertificazione, sia in grado di intercettare ed affrontare questioni più generali che attengono al diritto di accesso dei popoli alle risorse naturali ed alle modalità con le quali le stesse vengono utilizzate. Per far questo sarà necessario lavorare di concerto con tutti i Paesi coinvolti dalla sponda Sud a quella Nord del Mediterraneo con un approccio dal basso che tenga conto delle specificità di un territorio così vasto e così profondamente diverso. Non si tratta di un lavoro votato alla retorica della politica. Il Mediterraneo, in questo momento storico, deve essere vissuto come luogo di costruzione di pratiche di democrazia, giustizia e pace. Quanto accade in questi giorni in Tunisia, Egitto e Albania ci mette davanti agli occhi una domanda di democrazia e giustizia irrefrenabile e dimostra, ancora una volta, che l’unica strada possibile è quella della cooperazione tra i popoli che metta al centro il tema di uno sviluppo sostenibile, equo e democratico.”  
   
   
INDUSTRIA, INCONTRO ROMANI TAJANI. SOSTEGNO AL MADE IN, REVISIONE DELLO SMALL BUSINESS ACT, PARTENARIATO SULL’INNOVAZIONE. L’ITALIA SI MUOVE INSIEME ALLA COMMISSIONE PER IL RILANCIO INDUSTRIALE  
 
Roma, 31 gennaio 2011 - Aggiornamento dello Small Business Act, di cui l’Italia è stato il primo Paese a recepire la direttiva europea; il lancio di un partenariato per l’innovazione a livello comunitario che vedrà lavorare insieme la Commissione, i singoli stati, il Parlamento Europeo e il mondo della ricerca; il pressing congiunto della Commissione e del governo italiano per ottenere il via libera, dopo il voto favorevole del Parlamento europeo, al regolamento sul made in, ovvero l’obbligo dell’etichettatura sulle merci in ingresso nell’Unione Europea. Sono stati questi i temi discussi venerdì 28 gennaio dal Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani e dal Vice Presidente della Commissione Europea con delega all’Industria, Antonio Tajani. “Abbiamo fatto il punto - ha spiegato il Ministro Romani – sull’agenda della Commissione per il rilancio dell’industria europea ed italiana, argomenti che sono già all’ordine del giorno del semestre di presidenza ungherese. A Roma come a Bruxelles, registriamo segnali di ripresa economica incoraggianti, che vanno supportati con politiche europee che abbiano sempre al centro il rilancio della competitività industriale. L’aggiornamento dello small business act, il partenariato per l’innovazione, la lotta alla concorrenza sleale attraverso il made in, sono strumenti strategici che si muovono proprio a tutela della nostra industria”.  
   
   
A FORMIGONI MEDAGLIA D´ORO PROTEZIONE CIVILE IL RICONOSCIMENTO PER I MERITI ACQUISITI IN ABRUZZO VISITA IN REGIONE DEL CAPO DIPARTIMENTO FRANCO GABRIELLI  
 
Milano, 31 gennaio 2011 - Medaglia d´oro della Protezione civile a Regione Lombardia per l´impegno profuso in Abruzzo in occasione del terremoto del 2009: l´ha consegnata il 28 gennaio il prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile nazionale, al presidente Roberto Formigoni in occasione di un incontro svoltosi a Palazzo Pirelli. Presente, accanto al presidente, l´assessore regionale alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa. L´impegno Per L´abruzzo Della Lombardia - A sole 8 ore di distanza dal sisma che colpì l´Aquila nel 2009, Regione Lombardia inviò uomini e mezzi per assistere dal punto di vista logistico e sanitario la cittadinanza. Ben 2.000 persone, appartenenti ai Corpi di Protezione civile della nostra Regione, hanno concretamente contribuito a far tornare l´Abruzzo alla vita normale. Grazie alla collaborazione delle imprese del settore agroalimentare e al coordinamento messo in campo dai volontari della Protezione civile e dall´assessorato regionale all´Agricoltura, sono stati forniti prodotti agroalimentari per un valore di 500.000 euro. Nella terra d´Abruzzo Regione Lombardia ha inoltre portato a compimento, in tempi record, due scuole e una residenza universitaria. Sempre per l´Abruzzo la Regione ha inoltre realizzato un´asta benefica di opere d´arte realizzate da Giovanni Frangi, Mimmo Paladino, Ugo Riva e Arnaldo Pomodoro in 100 copie numerate e autografate dagli stessi autori. Il Riconoscimento Della Protezione Civile - "È un onore - ha detto a Formigoni Gabrielli, ex prefetto dell´Aquila - consegnare la medaglia al merito a Regione Lombardia che, in occasione del terremoto d´Abruzzo, si è distinta per l´azione svolta dalla sua Protezione civile". Due i lati della medaglia: in quello frontale è riprodotto il simbolo della Protezione civile, sul retro sono incise le scritte "L´aquila 2009" e "Regione Lombardia". Nastro azzurro con il tricolore per la medaglia. La Collaborazione Tra Istituzioni - Incontro, dunque, istituzionale quello svoltosi oggi a Milano, seguito dalla visita di Gabrielli alla Sala operativa di via Rosellini. "Regione Lombardia - ha detto Formigoni - è lieta di ricevere questo riconoscimento. Da parte nostra forte è la volontà di collaborare con tutte le istituzioni, mettendo a disposizione, qualora fosse necessario, i nostri uomini e i nostri mezzi". Al tema della collaborazione interistituzionale è stato dedicato il colloquio tra Gabrielli e Formigoni: "Nel decennale del Titolo V - ha sottolineato il responsabile della Protezione civile nazionale - vogliamo far crescere ulteriormente l´interlocuzione tra le istituzioni. Su una materia come quella della Protezione civile è necessario, infatti, sviluppare i rapporti con le diverse Regioni. Per questa ragione ho voluto venire a incontrare personalmente la Regione Lombardia". Strettamente connesso al tema della sinergia interistituzionale anche quello delle risorse per la Protezione civile: "I soldi utilizzati in occasione delle situazioni emergenziali per la Protezione civile - ha detto Gabrielli - non rappresentano una spesa ma un investimento".Dopo l´incontro con Roberto Formigoni, nel corso del quale ha consegnato al presidente della Lombardia la Medaglia d´oro della Protezione civile per l´aiuto all´Abruzzo terremotato, il prefetto ha visitato la Sala operativa regionale, accompagnato dall´assessore alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa. La Sala Operativa - "Un gioiellino" l´ha definita, proprio come il Corpo regionale, "vero e proprio fiore all´occhiello del sistema lombardo". La Russa, dal canto suo, ha sottolineato la strategicità e l´importanza di tale apparato che "già diverse volte ci ha consentito di evitare che situazioni difficili diventassero di emergenza". Presidiata 24 ore al giorno da personale adeguatamente formato, con i suoi 250 occhi dislocati in tutta la regione, la Sala operativa consente di monitorare in tempo reale eventuali situazioni di difficoltà e quindi di allertare con immediatezza gli organi predisposti a intervenire. Emblematico è il ´caso Abruzzo´: a poche ore di distanza dalla ricezione dell´allarme, la Colonna mobile "dirottata" dalla Sala operativa era già sulla strada dell´Aquila. Numerosissime sono le allerte, o pre-allerte, diffuse durante l´anno, in previsione di piogge abbondanti e quindi di possibili fuoriuscite di corsi d´acqua. Piuttosto apprezzato è anche il servizio di pre-allerta nivo-meteorologico, fornito grazie ai dati messi a disposizione dall´Arpa. La nuova gestione completamente informatizzata di diffusione degli allarmi, con il definitivo pensionamento dei vecchi apparecchi fax, rende ancora più rapida la comunicazione con tutti i prefetti e sindaci della Regione. "La nostra Sala - ha sintetizzato La Russa - è proprio lo specchio di chi in Lombardia fa parte di questo straordinario Corpo, che vogliamo rendere ancora più forte andando a formare anzitutto i cittadini". E´ infatti allo studio un progetto per insegnare ai cittadini come comportarsi in caso di emergenza prima dell´arrivo dei soccorsi. "Il singolo - ha spiegato La Russa - deve diventare capace di rispondere per primo e per questo avvieremo a breve percorsi ad hoc in tutta le province". Le Prospettive Future - Al termine della visita alla Sala operativa il prefetto Gabrielli e l´assessore La Russa hanno incontrato tutti gli assessori alla Protezione civile delle province lombarde e il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi. Con loro si è discusso di come rafforzare la collaborazione tra le forze del sistema lombardo di Protezione civile, da realizzare tramite intese specifiche. La Russa ha anche auspicato l´organizzazione congiunta Regione-dipartimento dell´esercitazione nazionale 2012, in occasione della Settimana della famiglia, come vero test di preparazione all´Expo del 2015.  
   
   
ALLUVIONE IN VENETO. ZAIA SU AIUTI EUROPEI E UTILIZZO CONTRIBUTI PRIVATI  
 
Venezia, 31 gennaio 2011 - “Vogliamo fare in modo che i contributi privati di solidarietà agli alluvionati vengano destinati ad opere “simbolo” per il territorio: scuole, centri per anziani e così via”. Lo ha anticipato il 27 gennaio il presidente del Veneto Luca Zaia, Commissario per il superamento dell’emergenza alluvione, nel corso del consueto incontro con la stampa al termine della seduta della Giunta regionale. “La solidarietà si è espressa finora con versamenti in conto corrente e tramite sms che superano i 3 milioni e mezzo. Ma abbiamo in queste ore disponibilità importanti da parte di privati che ci chiedono di destinarle ad interventi specifici o addirittura a singole iniziative. Per questo ho scritto ai nostri Sindaci, affinché mi segnalino le opere che possono meglio rappresentare la solidarietà stessa”. Zaia ha inoltre dato comunicazione sull’incontro avuto l’altro ieri con Johannes Hahn, commissario europeo per la Politica regionale, e in questa veste anche responsabile del Fondo di solidarietà dell’Unione Europea utilizzabile in caso di calamità naturali. “Abbiamo presentato ad Hahn la documentazione relativa ai danni causati dal disastro – alluvione: un conto di circa 3 miliardi e mezzo, perché comprende non solo i danni segnalati e le opere di mitigazione da realizzare, ma anche, come chiesto dalla Comunità, le perdite che l’evento ha causato e porterà all’economia, ad esempio sotto il profilo turistico e produttivo. Al Commissario abbiamo anche presentato un breve video che fornisce uno spaccato della catastrofe – ha concluso Zaia – ed è rimasto stupito per l’efficienza e la rapidità che abbiamo avuto nel fronteggiare la disgrazia e nel mettere a punto le carte”.  
   
   
PERSONALE FVG: LETTERA A TUTTI I DIPENDENTI DEL COMPARTO UNICO  
 
 Trieste, 31 gennaio 2011 - Il presidente della Regione Renzo Tondo, il presidente dell´Upi (Unione Province Italiane) Pietro Fontanini e il presidente Uncem (Comunità montane) Alessio Belgrado, hanno inviato 27 gennaio a tutto il personale del pubblico impiego regionale e locale, ai consiglieri regionali, ai presidenti delle Province, ai sindaci e ai commissari delle Comunità, una lettera sul rinnovo del contratto del comparto unico per il biennio economico 2008-2009 anche ´´a supporto di quanto recentemente comunicato dall´Anci´´, l´associazione dei Comuni. Nella lettera sono toccati tre temi: le risorse a disposizione per il rinnovo contrattuale, gli incrementi retributivi che ne derivano e, infine, le disposizioni previste dalla Finanziaria regionale per il 2011. Sul primo aspetto si precisa che ´´pur in presenza della situazione economica generale che tutti conoscono, i datori di lavoro hanno stabilito di destinare per l´adeguamento del contratto in esame, la somma di 19 milioni di euro a regime. Tale somma corrisponde al 3,16 per cento della massa salariale di riferimento e quindi è molto vicina al 3,2 per cento posto quale limite massimo statale: la differenza, comunque marginale, è inferiore ai maggiori aumenti erogati nel biennio 2006-2007, come rilevato dalla Corte dei Conti´´. ´´Non va sottaciuto, per completa trasparenza, che la somma indicata - si legge ancora nella lettera - non ha trovato il consenso di talune importanti forze datoriali, orientate ad importi minori proprio in relazione alla situazione economica generale, alle maggiori basi retributive di partenza rispetto ad altre realtà territoriali nonché alle notevoli difficoltà di bilancio degli enti: nei loro confronti è stata operata quindi una forzatura verso l´alto per evitare che i problemi di sostenibilità del comparto unico vengano scaricati sui lavoratori e sulle loro legittime aspettative di breve termine. In questo quadro il tetto massimo dei maggiori oneri a regime non è ulteriormente valicabile, né politicamente né tecnicamente´´. Nella lettera si tocca poi il punto degli incrementi retributivi. ´´Con le somme a disposizione - si legge - gli incrementi per i dipendenti del comparto variano da 55 a 75 euro mensili per dipendente, calcolati anche sul salario aggiuntivo e questo sia per i dipendenti regionali che per quelli degli enti locali, ove il salario aggiuntivo è pari ad una mensilità. Con questi aumenti le posizioni retributive del personale risultano superiori a quelle delle altre regioni da un minimo di 1.400 euro all´anno ad un massimo di 7.084 euro all´anno a seconda della qualifica. Gli incrementi in valore assoluto sono superiori a quelli nazionali da un minimo del 7.90 per cento ad un massimo del 18.70 per cento´´. Per quanto riguarda la legge finanziaria per il 2011, essa ´´ha autorizzato i datori di lavoro a corrispondere, a titolo di acconto sino al 90 per cento dell´importo massimo delle somme destinate a regime per il rinnovo del contratto. Questa norma, adottata dal Consiglio regionale con l´intesa dei datori di lavoro, ha lo scopo principale di tenere indenni i lavoratori da una conflittualità sindacale che, per quanto sopra espresso, si ritiene non giustificata in relazione alla tutela del reddito dei lavoratori. Bollata da taluni sindacati come gravemente lesiva delle prerogative sindacali, la norma prevede espressamente che l´acconto è da intendersi ´salvo conguaglio all´atto della stipulazione del contratto´, il quale non viene quindi in alcun modo sostituito dalla norma di legge. Va infine ricordato che la possibilità di concedere unilateralmente acconti ai lavoratori è espressamente prevista dal decreto legislativo 165 del 2001´´. ´´I datori di lavoro - si conclude nella lettera - sono e rimangono in ogni caso disponibili a chiudere positivamente la vertenza contrattuale, interrotta unilateralmente da alcune sigle sindacali. Fanno tuttavia presente che non è attualmente possibile riconvocare i tavoli della contrattazione a causa dello stato di agitazione proclamato dalle sigle sindacali medesime e ad oggi non revocato. Questa condizione impedisce quindi di chiudere il contratto liberando tutte le risorse disponibili, compresi gli arretrati´´.  
   
   
REGIONE ABRUZZO: CHIODI,SCENDE IL DEBITO.LA RIPRESA NOSTRA PRIORITA´  
 
Pescara, 31 gennaio 2011 - Il debito regionale è diminuito del 13,8 per cento, così come è sceso al 17,1 per cento il costo del debito senza nessun aggravio di Irpef ed Irap: anzi la pressione fiscale pro capite in Abruzzo è tra le più basse d´Italia. L´abruzzo è pure tra le regioni con minori casi di malasanità, secondo la Commissione parlamentare, mentre il debito delle aziende sanitarie è sceso del 22 per cento ed è diminuito del 53,3 per cento il loro disavanzo. Con il progetto "Lavorare in Abruzzo" sono stati creati 5700 posti di lavoro, la metà a tempo indeterminato e le imprese hanno ottenuto risorse pari a 120 milioni di euro. E´ chiuso in sessantasei pagine il "consuntivo del secondo compleanno della Giunta Chiodi, due anni che per lavoro ed intensità - ha esordito il Presidente nella conferenza stampa, accanto agli assessori - equivalgono almeno a dieci". Si parla di debito pubblico. Chiodi spiega di aver ereditato la Regione più indebitata d´Italia, 4 miliardi di euro nel 2008, "messa in ginocchio dalla crisi economica internazionale e dagli effetti del devastante terremoto". "Il nostro impegno prioritario - ha detto il presidente Chiodi - è stato quello di aggredire immediatamente il debito pubblico e lo abbiamo fatto con una seria e rigorosa politica di contenimento dei costi della politica": taglio dei vitalizi, eliminazione dei Consigli di amministrazione, taglio dei compensi, chiusura delle sedi di rappresentanza. Una inversione di rotta impressa anche agli enti strumentali, alle agenzie e le società controllate e partecipare dalla Regione e un taglio non meno efficace è stato esercitato sulla "burocrazia regionale che fino alla fine ha ostacolato l´approvazione in Giunta del ciclo delle performance per premiare chi si impegna di più. Nessuna regione è riuscita a fare altrettanto in Italia - ha aggiunto il Presidente - tanto da esserci meritati da Moody´s il miglioramento del rating ed un lusinghiero giudizio che cito testualmente: il percorso di risanamento dell´Abruzzo è stupefacente". Epperò l´ultimo semestre "è stato il più drammatico. Le inchieste giudiziarie, la scissione del Pdl, i tagli della manovra Tremonti, il buco di 360 milioni di euro nella sanità. Ciononostante abbiamo ostinatamente percorso la nostra strada per arginare la crisi". Chiodi cita quindi i 120 milioni di euro a sostegno delle imprese, i 68 milioni per progetti nel cratere sismico, i 10 milioni per il progetto Abruzzo 2015. Ma l´Abruzzo è "forte e autorevole anche in Europa dalla quale ottiene una premialità di 37 milioni di euro per aver raggiunto gli obiettivi di servizio inseriti nel quadro strategico nazione. Quindi ricorda i 300 milioni per la riqualificazione urbana, i 200 milioni per le micro, piccole medie imprese di finanziamento Bei. "Siamo la prima regione del Sud per capacità di spesa - dice Chiodi rimarcando che - siamo nel Sud e preferiamo stare nel Sud per poter contare su un maggior numero di risorse". Nell´attività di contenimento degli effetti della crisi, il Presidente ha detto di essersi preoccupato di "garantire la pace sociale" da qui i 190 milioni in favore di 20 mila famiglie, i 134 milioni per l´occupazione e l´istruzione i 12,3 milioni per la prima infanzia, le pari opportunità, giovani ed anziani. "In Abruzzo - ha sottolineato - abbiano creato 5.700 posti di lavoro, la metà a tempo indeterminato. Certo la disoccupazione, pur rimanendo nella media italiana, resta un problema grave, che non potrà risolversi nel medio termine". Importante l´entità dei finanziamenti nel settore agricolo, nei trasporti e nelle opere pubbliche mentre resta il nodo delle infrastrutture. "Abbiamo al momento tre opere inserite tra le priorità del Governo: la pedemontana Marche-abruzzo, l´aeroporto d´Abruzzo ed il porto di Ortona ma abbiamo intenzione di rimodulare i fondi Fas per anticipare almeno gli interventi sull´aeroporto e sull´automotive. Per il presidente Chiodi il consuntivo non evoca "né scenari apocalittici né ottimistici. Ci sono ancora molte criticità ma la strada obbligata è quella della riduzione del debito pubblico. Nel futuro questa priorità sarà ancora più cogente, atteso che la sanità sarà, invece, l´unica spesa destinata a crescere". "Capisco le lamentele delle corporazioni e non mi aspetto un giudizio positivo in questo tempo di tagli e rigore. Se volessi ottenere un consenso immediato contribuirei ad aumentare il debito pubblico. Vorrà dire che aspetterò fiducioso la fine del quinquennio, quando potremo fare il confronto tra l´Abruzzo com´era è come sarà. Già so che sarà più forte ed autorevole".  
   
   
REGIONE UMBRIA: BENE LE SCELTE DELLA GIUNTA REGIONALE CHE TAGLIA DA 7 A 3 IL NUMERO DEI DIRETTORI GENERALI  
 
perugia, 31 gennaio 2011 - "Le scelte della Giunta regionale in merito alla nomina dei Direttori generali sono pienamente condivisibili e vanno nella direzione auspicata". Lo afferma l´assessore regionale, Stefano Vinti, evidenziando che "con la riduzione da 7 direttori generali a 3 viene tradotta in atti concreti la razionalizzazione invocata da più parti e che ha rappresentato uno dei punti di forza delle linee programmatiche della coalizione di centro - sinistra e della Presidente Marini". Per l´assessore Vinti "altrettanto importante è il segnale che la Giunta ha voluto dare tagliando del 10 per cento gli stipendi dei direttori, garantendo un risparmio di risorse non irrilevante in una congiuntura difficile caratterizzata dalla crisi economica e da pulsioni federaliste schizofreniche dove tutti, a cominciare dagli enti, sono chiamati a fare la loro parte". "È evidente che dopo la unificazione delle Ater, la holding dei trasporti, il percorso avviato per la creazione dell´Agenzia regionale al posto delle Comunità montane un altro passo verso la semplificazione e la razionalizzazione è stato fatto - ha precisato - Questo impegna tutte le forze politiche e la Giunta regionale ad intensificare gli sforzi per il raggiungimento degli obiettivi prefissati ad inizio legislatura all´insegna di un reale rinnovamento della macchina amministrativa della Regione Umbria che la renda pronta ad affrontare le sfide del prossimo futuro".  
   
   
ENTRATE: CAPPELLACCI, STRATEGIA CONDIVISA PER PIENA ATTUAZIONE ARTICOLO 8 DELLO STATUTO DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 31 Gennaio 2011 - "Abbiamo chiesto un secondo parere legale sull´impugnazione del bilancio dello Stato al costituzionalista Valerio Onida". Lo ha comunicato il 27 gennaio in Commissione Programmazione il presidente Cappellacci. Durante l´audizione il governatore ha ribadito la volontà della Giunta di andare avanti senza indugi sulla vertenza entrate, secondo la linea condivisa con il Consiglio e ha così voluto sgombrare il campo da ipotesi infondate che potessero pregiudicare il clima unitario maturato durante la discussione sulla Finanziaria. "Con questo spirito - ha aggiunto il presidente - intendiamo condividere con il Consiglio la strategia da intraprendere per ottenere il risultato finale. Abbiamo necessità di esaminare insieme con cura il parere dei giuristi incaricati dalla Regione, affinché - ha spiegato Cappellacci - ogni nostra iniziativa poggi su solidi basi giuridiche e conduca al risultato". "Ho confermato - prosegue il presidente - anche la volontà di fare ricorso alle vie legali nei confronti del Governo nazionale: vogliamo solo scegliere insieme al Consiglio le armi migliori affinché le nostre ragioni, sacrosante sul piano politico, trovino pieno riconoscimento anche sul piano giuridico e la Sardegna possa ottenere tutto quello che ad essa spetta. Quella per la vertenza entrate é una battaglia che vogliamo condurre fino in fondo. Un risultato parziale non sarebbe accettabile. Per questo - ha concluso Cappellacci - vogliamo scegliere con l´Assemblea gli strumenti per non risultare soccombenti e ottenere la piena attuazione alla nuova formulazione dell´art. 8 dello Statuto".  
   
   
MAFIE: IN EMILIA-ROMAGNA ABBIAMO DA TEMPO ALZATO LA GUARDIA  
 
Bologna, 31 gennaio 2011 – “Sulle mafie in Emilia-romagna abbiamo da tempo alzato la guardia e stiamo rispondendo con atti concreti, dando segnali costanti che l’illegalità non ha libero accesso nella nostra regione”. Così l’assessore alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli interviene nel dibattito che si è svolto il 28 gennaio all’auditorium Marco Biagi di Modena e risponde al procuratore di Bologna Roberto Alfonso. “Non abbiamo nessuna intenzione di minimizzare – sottolinea Muzzarelli - con la legge 11 del 2010 abbiamo operato per promuovere la legalità nel settore edile e delle costruzione. Riteniamo che ci debba essere la massima collaborazione tra tutte le istituzioni per dare vita ad un’offensiva concreta e duratura in tutta l’Emilia-romagna”.  
   
   
MAFIE: IN EMILIA-ROMAGNA ABBIAMO DA TEMPO ALZATO LA GUARDIA  
 
Bologna, 31 gennaio 2011 – “Sulle mafie in Emilia-romagna abbiamo da tempo alzato la guardia e stiamo rispondendo con atti concreti, dando segnali costanti che l’illegalità non ha libero accesso nella nostra regione”. Così l’assessore alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli interviene nel dibattito che si è svolto il 28 gennaio all’auditorium Marco Biagi di Modena e risponde al procuratore di Bologna Roberto Alfonso. “Non abbiamo nessuna intenzione di minimizzare – sottolinea Muzzarelli - con la legge 11 del 2010 abbiamo operato per promuovere la legalità nel settore edile e delle costruzione. Riteniamo che ci debba essere la massima collaborazione tra tutte le istituzioni per dare vita ad un’offensiva concreta e duratura in tutta l’Emilia-romagna”.  
   
   
CALABRIA: ILLUSTRATA LA RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI SUL RENDICONTO 2009  
 
Catanzaro, 31 gennaio 2011 - L’assessore al Bilancio ed alla Programmazione Comunitaria Giacomo Mancini ha illustrato, a Reggio Calabria, nella sede del Consiglio regionale, la relazione della Corte dei Conti sul Bilancio Regionale del 2009. “Ci sono gravi rilievi mossi dalla Corte – ha affermato Mancini – sulla gestione del periodo in cui il Presidente era Agazio Loiero e l’Assessore al ramo era Demetrio Naccari Carlizzi, che i cittadini devono conoscere per capire che chi oggi si erge a censore parlando del bilancio del Comune di Reggio Calabria non possiede alcun titolo per farlo visto i danni che ha già causato alla Regione. I rilievi sono numerosissimi: intanto per quanto riguarda i tempi dell’approvazione del bilancio, evidenziando, citando testualmente la relazione, ‘l’ormai endemico fenomeno della tardiva approvazione dei documenti contabili, che costituisce una grave irregolarità contabile, dal momento che già rilevata tutti gli anni da questa Sezione, non vi è stato posto rimedio’. I dati relativi ai tempi di approvazione del Bilancio nella gestione Naccari parlano chiaro: il bilancio di previsione 2010 è stato approvato il 26 febbraio 2010, Il bilancio di previsione 2009 è stato approvato il 12 giugno 2009 e il bilancio di previsione 2008 è stato approvato il 13 giugno 2008. La Giunta Scopelliti, invece, per la prima volta nella storia della Calabria ha approvato il bilancio con una legge promulgata e pubblicata nel corso dell’anno precedente rispetto a quello dell’esercizio di riferimento. La Corte – ha continuato l’Assessore Mancini – ha rilevato come la Calabria non abbia rispettato il Patto di Stabilità nel 2008, subendo gravi sanzioni, e abbia messo in campo azioni tardive ed insufficienti per rispettare il Patto di Stabilità del 2009, in quanto prive di ‘un unico centro di coordinamento e di controllo della politica rivolta a conseguire gli obiettivi finanziari posti dal Patto, onde garantire l’attuazione delle finalità istituzionali dell’Ente, in una logica di ragionato equilibrio sostenibile tra i vincoli imposti e le esigenze economico-sociali e di sviluppo posti dalla Programmazione regionale’. Al contrario, l’Amministrazione Scopelliti ha garantito il rispetto per il 2010 grazie ad un’autoregolamentazione della spesa decisamente più tempestiva ed efficace di quella attuata durante la gestione precedente, attraverso la Deliberazione di Giunta n 620 del 20 settembre 2010, inerente il Piano dei pagamenti. La Corte – ha proseguito l’Assessore Mancini – ha evidenziato l’inefficacia delle misure adottate nel 2009 in materia di contenimento della spesa corrente, spese aumentate notevolmente nel corso dell’anno. A differenza della sterilità di tali interventi, la nuova Giunta ha introdotto una disciplina più severa ed efficace, attraverso la Legge regionale 11 agosto 2010, n. 22, recante ‘Misure di razionalizzazione della spesa pubblica regionale’ che porteranno nel 2011 a un risparmio di oltre 15 milioni di euro. Inoltre la Corte dei Conti ha parla espressamente di “inerzia” dell’Amministrazione Regionale, colpevole di aver sottotovalutato i rischi dei gravi danni ai conti pubblici potenzialmente producibili dai contratti di finanza derivata. Al contrario la Giunta Scopelliti ha tempestivamente stabilito una linea di assoluta fermezza nel contrasto alle speculazioni finanziarie, decidendo di presentare anche un esposto alla Procura della repubblica per le eventuali responsabilità penali delle stesse banche per i contratti di finanza derivata. La Corte ha espresso rilievi critici – aggiunto l’Assessore Mancini - anche sulle entrate tributarie ed in particolare sul principale tributo regionale, la Tassa Automobilistica, evidenziando una riduzione del 13,46% rispetto al 2008, ponendo il problema della sovrastima delle entrate, probabilmente un espediente per garantire più spesa e sperpero, senza che poi vi fosse un’effettiva riscossione. Un ‘buco’ nelle entrate dimostrato dai dati. Infatti nonostante in Calabria vi sia un trend storico di riscossione delle tasse automobilistiche che varia dai 115 ai 120 milioni per ogni anno, l’ex Assessore Naccari per quella voce ha appostato nel 2010 risorse per 140 milioni, e nel 2009 per 135 e nel 2008 addirittura per 156 milioni. A tali pratiche, l’Amministrazione Scopelliti ha contrapposto una gestione più razionale, coerente e veritiera delle previsioni di entrata, che sono state quantificate e previste secondo l’effettiva possibilità di riscossione dei tributi. Nella Relazione sul Rendiconto 2009 la Corte dei Conti ha rilevato la mancata attuazione di politiche a favore del patrimonio regionale, scrivendo testualmente che ‘l’Ente non ha provveduto a quanto prescritto dalla richiamata normativa e quindi non ha ancora adottato il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, obbligatorio per legge’. A questa grave mancanza ha rimediato tempestivamente l’Amministrazione Scopelliti che, nel dicembre 2010, a pochi mesi dall’insediamento, ha approvato la Deliberazione di Giunta Regionale relativa al Piano delle Valorizzazioni ed Alienazioni. La Corte dei Conti ha evidenziato – ha spiegato l’Assessore al Bilancio Giacomo Mancini - anche la smisurata crescita dei debiti fuori bilancio, con la prassi di autorizzare spese e contrarre obbligazioni senza copertura finanziaria, così originando un contenzioso enorme. Al contrario, l’Amministrazione Scopelliti ha avviato un’azione di rigoroso controllo sulla preventiva copertura finanziaria delle obbligazioni che la Regione assume, registrando una drastica riduzione delle richieste dei Dipartimenti di coprire debiti fuori bilancio con l’apposito fondo speciale. Sottolineo che si tratta di gravi rilievi mossi non da esponenti politici, ma dall’Organo di controllo in materia di entrate e spese pubbliche. Quelle elencate sono soltanto alcune delle criticità riscontrate dalla Corte dei Conti, che lasciano intendere anche perché la Calabria abbia tantissime problematiche. Un giudizio severo, forse meno grave solo rispetto a quello degli elettori – conclude l’Assessore al Bilancio e Programmazione Comunitaria Giacomo Mancini - che la scorsa Primavera si sono espressi chiaramente, rispedendo a casa gli artefici di questi danni e credendo in questo nuovo gruppo dirigente guidato dal Presidente Scopelliti, che con impegno e determinazione sta portando avanti il vero cambiamento. E’ del tutto evidente che chi ha prodotto tali e tanti danni, oggi non ha alcuna credibilità per ergersi a censore del bilancio del comune di Reggio Calabria che dalla stessa Corte più volte ha ottenuto considerazioni positive”.  
   
   
TRENTO, PATTO DI STABILITA´: SIGLATA L´INTESA FRA GIUNTA E CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE  
 
Trento, 31 gennaio 2011 - E´ stato siglato sil 28 gennaio, nell´ambito della Conferenza permanente per i rapporti tra Provincia ed Autonomie Locali, il Protocollo integrativo fra la Giunta provinciale e il Consiglio delle autonomie locali relativo al Patto di stabilità, conformemente alle linee delineate il 30 dicembre scorso. Ad essere soggetti al Patto - che com´è noto impone agli enti locali di contribuire agli obiettivi nazionali di contenimento della spesa pubblica - sono i comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti (con esclusione del comune di Ledro). Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Conferenza permanente per i rapporti fra Provincia e autonomie locali Martino Simoni e dall´assessore all´urbanistica e enti locali Mauro Gilmozzi, per un accordo che garantisce il mantenimento dello standard di servizi attuale in favore di tutti i cittadini e non comporta aumenti tariffari e di tasse, pur contribuendo al risanamento delle finanze dello Stato. Complessivamente i tagli a carico dei Comuni ammonteranno a 14 milioni di euro. Non essendo ancora formalizzato l´accordo con lo Stato circa la quantificazione del concorso del Trentino al risanamento delle finanze nazionali, la Provincia si è impegnata, con l´intesa sottoscritta oggi, ad assumere a carico del proprio bilancio l´eventuale maggiore importo che sarà definito con Roma rispetto ai 14 milioni definiti con l´intesa di oggi. "E´ un accordo positivo - ha detto l´assesore Gilmozzi - pur venendo siglato in una situazione difficile perché Roma non ha ancora definito l´entità del contributo del Trentino al risanamento delle finanze nazionali. La Provincia si farà carico della differenza eventuale fra gli obiettivi del Patto di stabilità che sarà definito con lo Stato e l´impegno che i comuni trentini si assumono con la sottoscrizione di questo Protocollo. Già il fatto che non ci saranno riduzioni nei servizi né aumenti di tariffe e tasse ci dà la misura della bontà dell´accordo, che non molti altri territori avrebbero potuto raggiungere. Ci sentiamo inoltre rassicurati dall´impegno assunto dagli enti locali ad adottare comportamenti virtuosi al fine di contenere le spese." "I Comuni - ha detto a sua volta Simoni - partecipano in maniera responsabile al risanamento delle finanze statali, utilizzando però strumenti e meccanismi tipici della nostra Autonomia, salvaguardando così la specificità del nostro territorio. Oltre ad assicurare alla popolazione i servizi odierni, l´accordo di oggi ci garantisce la possibilità di portare avanti, per i prossimi due anni, pur con qualche restrizione sul versante dei tetti di indebitamento, la programmazione già fissata, compresi gli investimenti." In estrema sintesi, l´obiettivo da raggiungere per ciascuno dei comuni coinvolti si esplicita in termini di saldo tra entrate e spese della parte corrente ( gestione di competenza) e della parte straordinaria ( gestione di cassa). Nella determinazione del singolo obiettivo si è tenuto della dimensione demografia dell´Ente, richiedendo un maggiore sforzo ai Comuni oltre i 5 mila abitanti. Il coinvolgimento dei comuni con popolazione compresa tra i 3.000 e i 5.000 abitanti (in sede nazionale il Patto di stabilità riguarda i comuni sopra i 5.000 abitanti) risponde ad una logica di condivisione della responsabilità e di solidarietà nel concorso richiesto al sistema dei comuni trentini per il risanamento della finanza pubblica del Paese.  
   
   
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: OGGI A PERUGIA PER RIPRESA PROGRAMMA DI SOSTEGNO A MUNICIPALITÀ PALESTINESI  
 
Perugia, 31 gennaio 2011 - Con una conferenza dedicata a "Cooperazione e partenariati territoriali fra Italia e Palestina: rafforzamento istituzionale, governance e sviluppo economico", che si svolgerà lunedì 31 gennaio (ore 9.30) presso il Salone d´Onore di Palazzo Donini a Perugia ed alla quale parteciperà una delegazione di sindaci palestinesi guidata dal Ministro del Governo Locale Khaled Al-qawasmi, verrà ufficialmente rilanciato il Programma di Sostegno alle Municipalità Palestinesi, promosso dal Ministero degli Affari Esteri con le Regioni e gli Enti Locali Italiani e rimasto a lungo fermo, a causa del blocco imposto all´Autorità Nazionale Palestinese dopo la vittoria di Hamas alle elezioni del gennaio 2006. Il programma (che si avvale del contributo della Banca Mondiale, dell´Unione Europea ed altri "donors") si propone di "migliorare le condizioni di vita del popolo palestinese, nei Governatorati di Gerusalemme, Betlemme, Hebron, Khan Younis e nell´area di Gerusalemme Est, contribuendo alla ricostruzione di un sistema democratico e decentralizzato, che incoraggi il coinvolgimento della popolazione nei processi decisionali ed in grado di garantire i servizi di base alle comunità locali, promovendo piani di sviluppo adeguati". Il programma - sottolineano i promotori dell´iniziativa, che si svolge in Umbria in considerazione del fatto che è la Regione Umbria a coordinare, in seno alla Conferenza delle Regioni, la commissione speciale "Attività di cooperazione e iniziative per il dialogo e la pace in Medio Oriente" - "è costruito strategicamente intorno ai temi del dialogo e della partecipazione libera, del partenariato aperto tra Regioni ed Enti Locali italiani, nella gestione e nel sostegno delle varie tipologie di progetto". Alla conferenza, che sarà aperta dall´intervento della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, prenderanno parte fra gli altri il sottosegretario agli Affari Esteri delegato per l´Area Stefania Craxi, il Console Generale d´Italia a Gerusalemme Luciano Pezzotti, il direttore del Programma di Sostegno alle Municipalità Palestinesi Antonio La Rocca ed il portavoce delle Associazioni degli Enti regionali e locali italiani Paolo Ricci (Anci, Upi, Consigli e giunte regionali, Osservatorio Interregionale Cooperazione e Sviluppo hanno un "portavoce unico", che partecipa agli organismi incaricati dell´attuazione del programma). Martedì 1 febbraio la delegazione palestinese si recherà in visita all´impianto di compostaggio della "Gesenu" a Pietramelina ed al depuratore di Pian della Genna di "Umbra Acque". Nel pomeriggio, la delegazione sarà ricevuta presso il Sacro Convento di Assisi e, successivamente, presso la residenza municipale, dal sindaco della città Claudio Ricci, per recarsi subito dopo a visitare il Centro Studi sul Turismo di Assisi-santa Maria degli Angeli.  
   
   
MARCHE: RICERCA, SVILUPPO, INNOVAZIONE ´ 14 MILIONI PER SOSTENERE IL RILANCIO ECONOMICO .  
 
 Ancona, 31 Gennaio 2011 - Promozione della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale nelle piccole e medie imprese. Promozione dell´innovazione dei processi aziendali. Sono questi i bandi di agevolazione che la Regione mette a disposizione del sistema imprenditoriale regionale per contribuire a mettere definitivamente alle spalle la crisi. Strumenti che movimentano risorse rilevanti, pari a oltre 14 milioni di euro complessivi, di cui circa 6 per la ricerca e circa 8 per l´innovazione. ´La situazione congiunturale ´ osserva l´assessore alle Attivita` produttive, Sara Giannini ´ e` ancora difficile e come ricordato dal Presidente Napolitano, occorre tentare in tutti i modi di aumentare il tasso di sviluppo economico, affinche` la perdita di ricchezza registrata durante la crisi degli ultimi anni, sia al piu` presto recuperata. E´ noto il contributo all´occupazione e allo sviluppo del sistema delle piccole e medie imprese, ossatura dell´economia regionale. Per questo puntiamo con decisione a promuovere gli investimenti aziendali maggiormente efficaci per innalzare il livello competitivo. Ricerca e innovazione ricevono quindi grande attenzione da parte del governo regionale, i nostri bandi mirano infatti a valorizzare le specializzazioni regionali, attraverso metodologie innovative, come domotica e green economy. Inoltre per dare massima diffusione alle opportunita` offerte da questi bandi e per chiarire gli aspetti applicativi connessi, i funzionari regionali sono impegnati in questi giorni in incontri sul territorio, con appuntamenti in ogni capoluogo di provincia´. Ieri e` infatti stata la volta di Fermo, mentre il 7 febbraio l´incontro sara` organizzato ad Ascoli Piceno e nei giorni scorsi sono state interessate Ancona, Macerata e Pesaro. I funzionari regionali hanno inoltre partecipato a diversi incontri organizzati da Enti Locali, Parco tecnologico e scientifico e da altri soggetti del territorio, mentre ulteriori incontri sono in corso di programmazione. Nel dettaglio il bando dedicato a ricerca e sviluppo prevede contributi in conto capitale e in conto interessi alle micro, piccole e medie imprese, in forma singola o aggregata anche mediante contratto di rete. L´aiuto e` finalizzato alla realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo, in collaborazione con organismi di ricerca e/o parchi scientifici e tecnologici e/o centri per l´innovazione ed il trasferimento tecnologico. Vengono finanziati gli investimenti sostenuti in specifici ambiti tematici quali energie rinnovabili, efficienza energetica ed ecosostenibilita` di prodotti e processi, domotica per l´Ambient assisted living, materiali innovativi e soluzioni tecnologiche avanzate nei prodotti ´Made in Italy´ ´verdi´. Le domande andranno presentate entro il 28 febbraio 2011. Il bando dedicato all´innovazione intende invece incentivare le piccole e medie imprese industriali e artigiane per la realizzazione di progetti di sviluppo aziendale nell´innovazione di prodotto, in quella organizzativa, commerciale e/o di processo, nella tutela della proprieta` intellettuale e difesa del ´Made in Italy´. Le domande andranno presentate entro il 3 marzo 2011. Informazioni e bandi reperibili su www.Impresa.marche.it, il rinnovato portale regionale dedicato all´impresa.  
   
   
ARTIGIANATO IN TOSCANA, AIUTI ALLE IMPRESE PER MIGLIORARE LA QUALITÀ  
 
 Firenze, 31 gennaio 2011 – Nuove opportunità per le imprese toscane che vogliono acquisire le certificazioni volontarie Uni o Cei e accrescere così la qualità delle proprie produzioni. Sono state presentate da Cna Toscana con una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati che è stata aperta dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini. “Aiutare le imprese a mantenersi in linea con le norme tecniche e i requisiti previsti per il settore è essenziale per salvaguardare i livelli di qualità che hanno fatto conoscere l’artigianato toscano al mondo. Per questo siamo convinti che l’iniziativa di Cna Toscana sia in sintonia con la strategia complessiva della Regione che si muove sostanzialmente su tre direttrici: l’impegno per il riposizionamento competitivo delle imprese, il supporto ai settori strategici dell’economia regionale, l’attrazione di nuove imprese e la semplificazione burocratica e procedurale. L’artigianato è da sempre un motore dell’economia toscana e per questo la Regione sostiene le imprese artigiane, aiutandole a rafforzarsi e a migliorare la qualità dei prodotti e dei processi di produzione, favorendone così la competitività. La crisi che ha colpito duramente il settore non ci ha distolto da questo obiettivo. Abbiamo continuato infatti a lavorare in parallelo sia sull’emergenza e sulla tenuta sociale, che sul fronte degli interventi strutturali, necessari per far fare un salto di qualità al sistema”. Lo ha ricordato l’assessore al lavoro e attività produttive Gianfranco Simoncini partecipando il 27 gennaio alla conferenza stampa di presentazione dei nuovi punti Uni e Cei aperti da Cna toscana. “In altre parole – ha precisato l’assessore – occorre puntare su strumenti per fronteggiare la crisi e rafforzare una rete di imprese che, in molti casi, costituisce un patrimonio di competenze e di posti di lavoro che non può andare disperso. Il rifinanziamento del fondo rotativo per il sostegno agli investimenti delle piccole e medie imprese, l’aumento delle risorse straordinarie per la liquidità e il sostegno al credito, interventi per incrementare la dimensione e la competitività delle imprese: sono queste le iniziative si muove la Regione, in una fase congiunturale particolarmente difficile come l’attuale, stretta com’è fra gli effetti di una crisi di cui ancora non si intravede la fine e i drastici tagli imposti dalla manovra finanziaria del governo”. Le norme Uni (Ente italiano di unificazione) e Cei (Comitato elettrotecnico italiano) interessano la gran parte delle imprese artigiane e in particolare quelle del settore delle costruzioni e delle installazioni di impianti (l’edilizia conta in Toscana circa 69.000 imprese, di cui circa 50.000 artigiane, che occupano oltre 150.000 addetti; altre 40.000 sono le imprese del settore installazione impianti (elettricisti, idraulici, installatori e manutentori impianti di riscaldamento e condizionamento, ecc.) con circa 120.000 addetti. Uni (Ente Nazionale Italiano di Unificazione), fondato nel 1921, studia, elabora, approva e pubblica le norme per tutti i settori industriali, commerciali e del terziario, tranne il settore elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni alla cui normazione è preposto il Cei (Comitato Elettrotecnico Italiano), fondato nel 1909. Entrambi gli enti sono riconosciuti dallo Stato Italiano e dall’Ue. L’assessore ha poi richiamato i principali interventi sostegno delle piccole e medie imprese che interessano tutti i settori, compreso l’artigianato. Oltre al Fondo di garanzia per investimenti, che a fine 2010 ha consentito di finanziare oltre 1400 imprese per circa 230 milioni di euro e a quello per la liquidità (finanziate 3.500 imprese per 712 milioni di euro), è attivo un bando per prestiti partecipativi e finanziamenti a tasso zero, a fronte di investimenti produttivi delle imprese. E’ in corso di istruttoria il bando per il sostegno all’internazionalizzazione delle pmi, che ha consentito di finanziare 208 progetti per un totale di circa 8,5 milioni di euro. Di prossima emanazione anche una serie di incentivi per favorire l’integrazione fra imprese, grazie a risorse provenienti da diversi fondi comunitari e diventerà una sorta di pacchetto agevolativo integrato. Fra gli interventi attuati anche quello a sostegno della patrimonializzazione dei Confidi che sarà riaperto a breve e che, nel corso del 2010, hanno permesso, fra l’altro, l’erogazione di 3 milioni e 500 mila euro di contributi ad Artigiancredito Toscano.  
   
   
LAVORO: GIUNTA REGIONALE UMBRIA PREADOTTA PIANO TRIENNALE  
 
Perugia, 31 gennaio 2011 - Accrescere e rafforzare il sistema economico e la competitività dell´Umbria attraverso interventi che integrano politiche di sviluppo, del lavoro e risorse: è quanto si propone il Piano triennale per il lavoro (2011-2013) preadottato dalla Giunta regionale dell´Umbria, su proposta dell´assessore allo Sviluppo economico Gianluca Rossi, che ora sarà sottoposto alla partecipazione con i soggetti interessati. Il Piano definisce le strategie attuative dell´ultima parte della programmazione comunitaria 2011-2013 del "Por Fse" e ulteriori misure di supporto anche in attuazione dell´Accordo Stato-regioni per azioni di sostegno al reddito. "Così come indicato dalla Strategia Europa 2020, successiva a quella di Lisbona, il Piano - ha spiegato l´assessore Rossi - pone particolare attenzione allo sviluppo di una economia basata sulla conoscenza e sull´innovazione, più efficiente rispetto alle risorse, più verde e più competitiva, con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale. Si tratta - ha aggiunto - di criteri trasversali alle azioni individuate, strettamente correlate anche all´obiettivo della massima partecipazione all´attuazione di programmi europei e nazionali, per inserire l´Umbria - ha concluso Rossi - in reti europee ed italiane in cui sviluppare esperienze, collaborazioni e innovazioni e ampliare le risorse, non solo finanziarie, a disposizione delle politiche regionali". Le linee di intervento proposte dal Piano si distinguono in azioni di sistema ed interventi specifici rivolti a target in particolare difficoltà. Tra le azioni di sistema, quella di favorire l´occupabilità lungo l´arco della vita, la definizione di un nuovo "masterplan" regionale dei servizi per il lavoro, la rilevazione di bisogni formativi e la lotta al sommerso attraverso la promozione di analisi specifiche. Riprendendo le priorità indicate nell´Agenda 2020, il Piano prevede inoltre interventi specifici per favorire l´inserimento occupazionale, la crescita e il riposizionamento del capitale umano nell´economia regionale, la partecipazione attiva delle donne ed il loro inserimento lavorativo, lo sviluppo delle risorse umane nelle imprese, attraverso percorsi formativi e l´attivazione di assegni di ricerca. Da segnalare inoltre interventi per favorire l´inserimento lavorativo dei disabili, dei soggetti con più di 45 anni e contrastare il fenomeno del precariato. Non mancano misure specifiche per recuperare il "drop out" dei giovani fra 16-18 anni al fine dell´inserimento lavorativo, per i migranti e a sostegno dell´occupazione nella green economy.  
   
   
LAVORO : RELAZIONE SUL MOBBING IN FVG  
 
Trieste, 31 gennaio 2011 - L´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi ha presentato il 27 gennaio alla Giunta una relazione sulla legge sul mobbing, dando così attuazione a quanto prevede la normativa stessa. Infatti l´art. 7 della legge regionale 7 del 2005 prevede la clausola valutativa in base alla quale la Giunta, avvalendosi dell´Agenzia regionale del Lavoro, informa il Consiglio regionale sull´attuazione e sui risultati ottenuti chiarendo quali interventi siano stati realizzati sul territorio regionale e quali risultati qualitativi abbiano raggiunto, in che misura i lavoratori si sono rivolti ai ´Punti di ascolto´, qual è stato il grado di attività e collaborazione dei soggetti che intervengono sulla materia. Nell´ambito della relazione l´assessore Brandi, oltre a sottolineare il principio di sussidiarietà accolto dalla legge, ha illustrato i progetti presentati, che hanno evidenziato una forte presenza di enti, associazioni ed esperti i quali, a vario titolo e conformemente alle diverse finalità istituzionali e professionalità, si occupano di mobbing e formulano interventi in tema di conoscenza del fenomeno, sostegno e prevenzione. In particolare i progetti hanno privilegiato azioni semplici ma efficaci, come eventi pubblici e diffusione di materiale informativo, ma soprattutto hanno previsto l´attivazione dei ´Punti di ascolto´ che hanno rappresentato la parte più importante e complessa dell´attuazione della legge, prevedendo fasi delicate come quella dell´accoglienza, il percorso di consulenza, ma anche il sostegno e l´accompagnamento. I progetti attivati ed i ´Punti di ascolto´ accreditati sono stati seguiti e supportati dalla Commissione regionale per il Lavoro integrata, luogo di costante confronto con i rappresentanti degli attori istituzionali che hanno competenze in materia di tutela del benessere sociale e psico-fisico delle lavoratrici e dei lavoratori, nonché di consulenza offerta da diversi esperti (sociologo, psicologo, medico e avvocato competenti in materia). Tale Commissione, integrata con rappresentanti del settore della sanità, delle pari opportunità e del ministero del Lavoro, esamina i progetti e promuove studi e ricerche. Le rilevazioni condotte hanno consentito di osservare 484 casi a partire dal secondo semestre 2007 fino al 31 dicembre 2009. Un primo dato di rilievo è la composizione di genere dell´utenza: infatti le donne sono pari al 62,2 per cento; si osserva inoltre una netta prevalenza di lavoratori provenienti dal terziario (servizi e commercio); per quanto riguarda le fasce d´età, i quarantenni rappresentano oltre il 40 per cento dei casi. I casi effettivamente riconosciuti come possibili situazioni di mobbing sono stati 171 (35,3 per cento sul totale degli utenti monitorati). L´analisi dei dati ha messo in luce come il disagio percepito dal lavoratore in alcuni casi si sia manifestato al rientro da assenze prolungate che tendono a coincidere con i congedi parentali soprattutto per quanto attiene la componente femminile.  
   
   
RIFUGIATI, CENTRI DEDICATI AI RICHIEDENTI ASILO E UNA NUOVA RETE DI SERVIZI CONDIVISI MINISTERO DELL’ INTERNO E ROMA CAPITALE FIRMANO ACCORDO  
 
 Roma, 31 gennaio 2011 - Più strutture integrate e collegate fra loro sul territorio capitolino per l’accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo, grazie ad una rete di servizi condivisi ed omogenei tra loro. E’ questo l’obiettivo contenuto nell’accordo firmato il 27 gennaio al Viminale, alla presenza del ministro dell’interno, Roberto Maroni, dal prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, dal sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno, presente anche l’assessore Sveva Belviso. Con la sottoscrizione il Ministero dell’ Interno condivide le istanze dell’Amministrazione capitolina sulla necessità di dotare Roma di un nuovo welfare dedicato ai rifugiati e ai richiedenti asilo che possa dare riposte certe alle nuove esigenze sociali presenti in città. L’accordo di oggi dunque permette a Roma Capitale di ridisegnare il proprio sistema d’accoglienza rendendolo più efficace ed efficiente favorendo di fatto i percorsi verso l’autonomia sociale delle persone accolte e velocizzando al contempo gli ingressi nei centri e le successive uscite grazie ad una rete di sistemi condivisi. Attualmente Roma dispone di 1 centro polifunzionale “Enea” che ospita 400 persone e di 22 strutture dedicate all’assistenza dei cittadini titolari di protezione internazionale che hanno però tra loro una forte discrasia in termini di costi e di accoglienza fornita. I 22 centri danno accoglienza a oltre 1.360 persone (circa il 50% dell’interna disponibilità dello Sprar - Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati), hanno una lista d’attesa per nuovi ingressi in accoglienza che si aggira sulle 1.200 unità, con tempi medi d’accesso di circa 6 mesi. Obiettivo del nuovo accordo è quello di razionalizzare, armonizzare e rendere coerente un sistema fino a oggi farraginoso che ha creato disparità di trattamento tra le persone accolte e una sperequazione in termini sia economici che di servizi. Grazie a questa nuova intesa Roma Capitale potrà garantire maggiore flessibilità e omogeneità alla macchina dell’accoglienza mettendo a regime una rete di servizi condivisi e integrati simili per tutti i centri, così da creare un percorso di inclusione sociale e di integrazione unico che metta sullo stesso piano d’intervento il sistema attuale, abbattendo le “liste d’attesa”, creando un circolo virtuoso che renda l’accesso ai servizi più semplice e immediato e al contempo ponendo l’autosufficienza e l’autonomia all’interno della comunità sociale come principio essenziale. Una volta a regime i cittadini titolari di protezione internazionale potranno usufruire di un sistema in grado di fornire: servizi di assistenza alla persona: corsi di lingua italiana - corsi di alfabetizzazione - percorsi scolastici - corsi di formazione professionale - mediazioni linguistico – culturale - stage e borse lavoro. Servizi di accoglienza presso strutture no profit o di volontariato. Accoglienza notturna in strutture collettive - accoglienza in strutture H24 - accoglienza in alloggi di convivenza in regime di semi autonomia - accoglienza in alloggi di convivenza a regime di autonomia · accoglienza attraverso il coinvolgimento di famiglie “solidali”. Famiglie segnalate dalle associazioni cattoliche e laiche che possano garantire un’assistenza completa. Servizi di integrazione; orientamento al lavoro - formazione professionale - percorsi di cittadinanza attiva - tirocini formativi e tutoraggio - attività di inserimento lavorativo - attività relative alla ricerca di soluzioni abitative.  
   
   
PER NON ENTRARE A MANI NUDE NEL MONDO DEL LAVORO A PARMA INCONTRO CON I RAGAZZI E LE RAGAZZE DEL NOF CON I LORO TUTOR. 4 ML DI EURO IL FINANZIAMENTO PER QUESTE ATTIVITÀ NEL 2010  
 
Parma, 31 gennaio 2011 – “E’ vostro diritto creare una base di conoscenza per non entrare a mani nude nel mondo del lavoro, come è capitato ai nostri nonni”. L’assessore alla Formazione professionale della Provincia Manuela Amoretti parla, il 28 gennaio, ai ragazzi del Nof, minorenni che rischiano o vogliono abbandonare la scuola. L’incontro nell’aula Magna dell’Ispia è con un centinaio di loro accompagnati da tutor, insegnanti e coordinatori dei centri di formazione. L’occasione è quella di vedere insieme il corto, realizzato all’ente Forma Futuro, in cui altri ragazzi come loro raccontano una storia comune: la crisi nel rapporto con la scuola, l’abbandono, poi il corso di formazione per arrivare alla qualifica. Le voci sono di Carlo, Mustafà, Andrea, Federico, Guryot e altri, si cimentano su pezzi di un motore e ascoltano i consigli di un tutor che insegna sì a lavorare ma anche “ad avere un certo comportamento”. “Tutti i ragazzi sono nostri e non ne vogliamo perdere nemmeno uno – dice Adriano Cappellini dirigente dell’Ipsia in veste di padrone di casa – noi usiamo spesso parole che non vi corrispondono come dispersione, voi non siete dispersi, siete qua perché pensiamo che abbiate diritto a mettere alla prova la vostra responsabilità”. “Vogliamo dare valore a quello che state facendo, ed è per questo che lavoriamo per darvi strumenti con i quali costruire la vostra strada, darvi i mezzi per stare dentro un modo che cambia a una velocità incredibile – dice Amoretti - E’ giusto che sappiate che per quelli di voi che hanno iniziato questa esperienza la nostra comunità mette a disposizione 4 ml di euro. Anche questo vi dice quanto teniamo a voi e vi indica anche la responsabilità che avete verso tutta la comunità”. Con quei 4 ml di euro, la Provincia ha finanziato nel 2010, le opportunità formative per l’assolvimento dell’obbligo d’istruzione-formazione per circa 400 ragazzi, giovani tra i 15 e i 18 anni che hanno frequentato i corsi tenuti dagli enti di formazione del territorio. E’ questo il modo con cui si prova “ad agganciarli” per non “perderli”, offrendo loro una strada diversa da quella della scuola: dopo un anno di scuola secondaria di secondo grado lo studente può infatti scegliere di iscriversi a un percorso di formazione professionale in un ente accreditato. I percorsi durano due anni, portano al raggiungimento di una qualifica professionale e permettono di inserirsi nel mondo del lavoro a breve termine. Tutti questi ragazzi hanno insomma la possibilità di acquisire competenze operative e professionali specifiche da spendere nel mondo del lavoro. Nell’incontro di oggi si sono potuti ascoltare anche i racconti degli adulti che seguono i ragazzi. Simona De Masi, tutor dell’Enaip e coordinatrice parla dell’obiettivo del suo lavoro che definisce “non facile”, ed è quello che “tutti i ragazzi arrivino alla qualifica e acquisiscano competenze di base, etiche e di cittadinanza”.Tania Ablondi tutor alla Formart parla dei ragazzi e della loro ricerca di “poter dimostrare quanto si ha da dare, quanto ciascuno ha da investire in quel progetto”. Alessandra De Vivo, tutor d’aula al Ciofs ha raccolto le loro impressioni che legge alla platea “La tenuta è il problema maggiore ma le impressioni sono positive”. Giorgio Sama, coordinatore e tutor di Forma Futuro racconta la vita dentro la scuola di formazione. “Su duecento studenti meno della metà sono italiani, vengono da tutto il mondo, in corridoio si parlano tante lingue”. In questo luogo speciale, “di incontro privilegiato, che non ha nulla da invidiare a una scuola londinese o parigina”, c’è anche una classe di 20 studenti tutti stranieri. Federica Perri, insegnante dell’Ipsia e di Forma Futuro li segue e parla di “un’esperienza profonda per la conoscenza di tanti vissuti diversi ”ammettendo: “ho dovuto reinventarmi il modo di insegnare e scoperto la didattica interculturale”. Michela Paradiso, tutor all’Enac, riporta le parole con cui i ragazzi descrivono l’evoluzione della loro esperienza e condizione: “il braccio di ferro diventa una stretta di mano, i raggi di una ruota di bicicletta indicano l’unione della classe e l’acqua alta in cui si sentono oppressi piano piano si abbassa ”. “Non vi molliamo nemmeno quando avrete terminato questa esperienza – dice loro Amoretti – I servizi per il lavoro della Provincia, i Centri per l’Impiego sono a disposizione per mettervi in contatto con aziende che possono cercare la professionalità che vi siete costruiti”. I Nof: alcuni dati - Crescente, negli ultimi anni, la partecipazione all’iniziativa: dai 249 iscritti nel 2007 si è passati ai 399 del 2010. Nel complesso 1339 gli iscritti dal 2007 al 2010. La partecipazione è un segnale importante, ed è un riconoscimento indiretto dell’efficacia del sistema formativo per l’assolvimento del diritto/dovere: con risposte personalizzate alle esigenze dei giovani del territorio. Un territorio in cui il tasso di scolarità è comunque alto (in media poco meno del 90% tra i 14 e i 18 anni) ma com’è ovvio si abbassa con il crescere dell’età: se per i quattordicenni si aggira intorno al 97% (98,3% nel 2008-2009), per i diciottenni scende al 74,4% (75,5 nel 2008-2009). Un territorio in cui la <regolarità> negli studi soprattutto alle superiori cala (nel 2007-2008 erano “in ritardo” il 21,8% degli studenti delle superiori, nel 2009-2010 il 23,9%) e le “bocciature” al primo anno degli istituti professionali superano il 27% (dati 2009-2010). Uno sguardo sulla dispersione scolastica/formativa: i dati del Servizio Nuovo obbligo formativo (Nof) della Provincia - Attraverso il monitoraggio sui segnalati dalle scuole medie e superiori, e attraverso l’attività di colloqui individuali, il servizio Nof (Nuovo obbligo formativo) dei Centri per l’impiego della Provincia è impegnato a contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico e formativo. Nel corso del triennio 2008-2010 il Servizio Nof ha ricevuto dalle scuole complessivamente 2078 segnalazioni di alunni “a rischio abbandono”, 1249 maschi e 829 femmine. Alle famiglie di quegli alunni è stata inviata una lettera informativa sui servizi di accompagnamento e orientamento alla scelta dei centri per l’impiego. Le famiglie sono state contattate telefonicamente per un monitoraggio diretto sulla scelta dichiarata dai giovani coinvolti. Tra il 2008 e il 2010 Il Servizio Nof ha svolto colloqui individuali di orientamento ai Centri per l’Impiego per 1395 ragazzi che si sono rivolti al Servizio o spontaneamente o segnalati dalla Rete Territoriale. Gli utenti del servizio Nof si suddividono pressoché equamente tra maschi e femmine. Più del 60% ha tra i 16 e 17 anni. Circa il 70% è di nazionalità Italiana. La nazionalità più rappresentata dopo quella italiana è quella Albanese con un 4%. Le altre nazionalità pesano per circa il 24%.  
   
   
VALLE D’AOSTA: WORKSHOP PROGETTO DEMOCHANTE PER DEFINIRE E QUANTIFICARE L´INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI  
 
Aosta, 31 gennaio 2011 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin introdurrà, venerdì 4 febbraio 2011, alle ore 16.30, nel Salone delle manifestazioni di Palazzo regionale, il workshop L’integrazione degli immigrati: che cos’è e come si misura, organizzato dall’Osservatorio economico e sociale regionale. L’iniziativa è collegata al progetto europeo Demochange, finanziato nell’ambito dell’obiettivo Cooperazione territoriale europea - programma Spazio Alpino, di cui l’Osservatorio è partner, unitamente ad altri tredici soggetti provenienti da Austria, Germania, Italia, Slovenia e Svizzera. Il seminario è finalizzato innanzitutto alla promozione del progetto Demochange, il cui obiettivo principale è di migliorare la comprensione degli “impatti” passati, attuali e futuri legati al cambiamento demografico nelle zone di montagna e di avviare una rete transnazionale di scambio di risultati, che possano influenzare positivamente sia la pianificazione territoriale sia lo sviluppo locale. In questo quadro i partner del progetto si sono impegnati a sviluppare nelle rispettive realtà geografiche delle azioni-pilota concrete. In merito, l’Osservatorio economico e sociale ha scelto di realizzare un sistema di misurazione dell’integrazione degli immigrati basato su di una serie di sensori. Questa attività è sviluppata in collaborazione con il Forum Internazionale ed europeo di Ricerche sull’immigrazione (Fieri). L’intervento di Giovanna Zincone, Presidente di Fieri e Consulente del Presidente della Repubblica Italiana Napolitano per i problemi legati alla coesione sociale, approfondirà il concetto di integrazione, di cui a oggi non esiste ancora una definizione condivisa, né a livello scientifico, né politico, e indicherà i punti salienti e lo stato dell’arte dell’iniziativa pilota che è sviluppata in Valle d’Aosta ed è stata denominata Servizi, Sensori dell’integrazione degli immigrati (da cui l’acronimo Ssii). A seguire, il workshop offrirà una possibilità di confronto con esperienze di valutazione dell’integrazione sviluppate in contesti tra loro diversi, quali la Regione Emilia-romagna, la Provincia autonoma di Bolzano e la Città di Vienna. Questi interventi forniranno utili elementi di confronto e consentiranno di evidenziare limiti e potenzialità delle rispettive iniziative. Il workshop è aperto al pubblico.  
   
   
ASILI NIDO: VOUCHER ALLE FAMIGLIE DELL’ AMILIA ROMAGNA PER ABBATTERE LA RETTA  
 
Bologna, 31 gennaio 2011 – Voucher per abbattere le rette dei nidi alle famiglie con genitori che lavorano, per aiutarle nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Per il terzo anno consecutivo la Regione Emilia-romagna mette a disposizione circa 15 mila voucher, per un totale di circa 3 milioni e 546 mila euro di risorse messe a disposizione con il contributo del Fondo sociale europeo. Il voucher, del valore massimo di 250 euro al mese, favorisce l’accesso ai servizi nido di strutture private autorizzate e saranno erogati dai Comuni. Sono circa 1400 le famiglie che quest’anno potranno beneficiarne. La Giunta regionale ha approvato l’elenco delle candidature presentate da 22 associazioni di Comuni per il prossimo anno scolastico 2011-2012, sulla base dei posti disponibili nei nidi privati del loro territorio e in base alla stima delle necessità delle famiglie. Il voucher può essere utilizzato in strutture private autorizzate come nidi, micronidi, sezioni primavera, nidi part time, nidi aziendali, piccoli gruppi educativi ed educatrici domiciliari. Le strutture devono garantire un tempo di frequenza minimo di sei ore giornaliere, i pasti e un minimo di apertura di 190 giorni all’anno. I destinatari sono le famiglie in cui entrambi i genitori (o uno solo in caso di famiglie mono genitoriali) siano occupati, e cioè siano lavoratori dipendenti, parasubordinati, autonomi od associati e mantengano questa condizione per tutto il periodo in cui beneficiano dell’assegno. Altro requisito è l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee in corso di validità) che non deve essere superiore a 35mila euro. Come già avvenuto per gli anni scolastici 2009-2010 e 2010/2011, saranno i Comuni a pubblicizzare l’offerta di posti voucher alle famiglie interessate, ad inserirli nei loro bandi pubblici, a ricevere le domande e a costruire le graduatorie, sulla base delle quali la Regione provvederà nei prossimi mesi ad impegnare le risorse finanziarie e a trasferirle alle associazioni di comuni. In aiuto ai Comuni per la pubblicizzazione dell’iniziativa la Regione ha messo a disposizione il materiale grafico aggiornato sul sito http://www.Emiliaromagnalavoro.it/