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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Marzo 2011
Politica
PRESIDENTE BARROSO: ATTIVARE UN MECCANISMO DI PROTEZIONE CIVILE DELL´UE PER ASSISTERE IL GIAPPONE  
 
Bruxelles, 16 marzo 2011 - Il presidente Barroso ha fatto la seguente dichiarazione sulla situazione in Giappone: " Vorrei fare alcune osservazioni in merito alla drammatica situazione in Giappone. Vorrei cogliere l´occasione per informarvi che abbiamo appena ricevuto dal Giappone una richiesta dettagliata per l´assistenza europea, al fine di affrontare le conseguenze del devastante terremoto dello scorso Venerdì . Alla luce delle difficoltà sul terreno, le autorità giapponesi hanno invocato per una risposta coordinata dell´Unione europea, incentrata sulla assistenza in natura per portare sollievo alla popolazione colpita. Sono lieto di annunciare che l´Unione europea ha pertanto presentato una offerta consolidata alle autorità giapponesi. Noi continuiamo a sostenere il popolo giapponese e le autorità giapponesi in questi difficili momenti. Permettetemi di esprimere anche la mia ammirazione per il modo determinato e coraggioso, in cui i giapponesi stanno reagendo a tale avversità. "  
   
   
UE. GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI: I SERVIZI FINANZIARI DOVREBBE SERVIRE I CITTADINI E NON VICEVERSA.  
 
Bruxelles, 16 marzo 2011 – Ieri 15 marzo, in occasione della Giornata Mondiale dei diritti dei consumatori, la federazione mondiale di gruppi di consumatori Consumers International ha lanciato una campagna per i servizi finanziari più equi. La Commissione europea sostiene pienamente questo obiettivo e agisce su tutti i fronti per garantire che i consumatori europei abbiano accesso a una fornitura più equo di servizi finanziari. Michel Barnier, commissario europeo per il Mercato Interno, ha detto: " servizi finanziari dovrebbe servire i cittadini e non viceversa. L´europa ha bisogno per rendere i servizi finanziari più trasparenti e più equt per i consumatori di tutta Europa. Ciò implica che essi ricevano le informazioni di cui hanno bisogno quando accendere un mutuo, possono facilmente trasferire denaro dal proprio conto verso un altro paese, oppure possono essere sicuri di recuperare i loro soldi, se loro banca fallisce. Molto è stato fatto nel corso degli ultimi 12 mesi: la nuova autorità europea di vigilanza per banche, assicurazioni e mercati hanno iniziato il loro lavoro e di tutela dei consumatori da prodotti finanziari ad alto rischio o tossici. Nuove regole per gli hedge funds e altri investitori alternativi sono stati adottati per verificare che gestiscono attività per conto di fondi pensione e altri investitori in tutta trasparenza e responsabilità. Inoltre, dal 1 °luglio, altre norme faranno sì che gli investitori ricevano le informazioni di cui hanno bisogno per prendere decisioni sull’ investimento. A breve una tabella di regole affidabili per la protezione dei consumatori al momento dell´acquisto di mutui ipotecari, e introdurremo nuove leggi, che istituisce un diritto universale a un conto bancario di base, nonché misure volte a ridurre i prodotti di investimento a rischio per i consumatori. Nel frattempo, continueranno i nostri sforzi per rendere i mercati finanziari più trasparenti e responsabili Dal piano di borsa alla sala consiglio " John Dalli, commissario per la Salute e la politica dei consumatori, ha dichiarato: "Negli ultimi anni, milioni di consumatori non hanno beneficiato di consulenza e informazione comprensibile a loro in relazione ai loro investimenti. Come risultato, molti hanno fatto delle scelte sbagliate ed hanno perso una parte considerevole delle loro economie, più in generale, una grave perdita di fiducia nei mercati finanziari. Secondo i nostri studi, i consumatori spesso pagano un prezzo troppo alto per i loro servizi finanziari di base e non sempre ottengono le soluzioni di cui hanno diritto. La Commissione europea non è rimasta inattiva di fronte a questa situazione. Per i servizi finanziari di base come conti correnti, la nostra azione è quello di garantire che i contratti siano comprensibili per i consumatori, che contengono informazioni chiare e comprensibili e indichino chiaramente tutte le commissioni e spese. Vogliamo chei consumatori siano in grado di capire e confrontare i costi dei loro servizi finanziari al giorno, in modo da non pagare più del dovuto. Vogliamo anche aiutarli a prendere in considerazione anche un altro conto bancario meno costose, se lo desiderano. Vogliamo anche ripristinare la fiducia degli investitori. Il modello che abbiamo adottato per i contratti di credito al consumo, le nostre nuove norme richiedono che l´informazione per gli investitori per essere semplice e paragonabile a quello dei contratti compresa dai consumatori. Essi hanno ora un documento molto semplice, solo due pagine, consentendo loro di comprendere in modo chiaro e confrontare i costi, rischi e benefici potenziali. Infine, facciamo ogni sforzo per accelerare l´Adr nei consumatori e di renderlo più efficace e di facile accesso nella Ue. Ci sono già organizzazioni che aiutano i consumatori a risolvere le loro controversie in servizi finanziari, ma vogliamo aiutare ad aumentare l´efficienza e ampliare il proprio campo di applicazione. Siamo attualmente la consultazione del pubblico circa l´approccio europeo alla ottimale del materiale. "  
   
   
UE: IL CONSIGLIO RAGGIUNGE UN ACCORDO SULLE MISURE PER RAFFORZARE LA GOVERNANCE ECONOMICA  
 
Bruxelles, 16 marzo 2011- Il Consiglio ha raggiunto ieri uno accordo su un orientamento generale su una serie di misure per rafforzare la governance economica nell´Unione europea - in particolare nella zona euro - come parte della reazione della transazione Eu ai problemi evidenziati dalle recenti turbolenze che hanno colpito i mercati del debito sovrano. Questo accordo permetterà alla presidenza ad avviare negoziati con il Parlamento europeo al fine di raggiungere un accordo globale nel mese di giugno, rispettando così il calendario fissato dal Consiglio europeo. Rilevando che gli attuali strumenti della Ue non sono riusciti a ridurre in modo adeguato il livello del debito pubblico e hanno risposto in modo adeguato agli squilibri macroeconomici, le relative proposte intese a rafforzare la disciplina fiscale in Gli Stati membri e ad espandere la sorveglianza delle loro politiche economiche. Riconoscendo che gli strumenti comunitari esistenti non hanno generato una riduzione soddisfacente del debito pubblico e non sufficientemente soddisfatti di squilibri macroeconomici, le proposte mirano a promuovere una disciplina di bilancio negli Stati membri ed estendere la sorveglianza delle loro politiche economiche. Tali proposte riflettono le raccomandazioni di una task force sulla governance economica, presieduto dal Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy , il quale ha concluso che è l´unione monetaria dell´Ue non sarà in grado di funzionare correttamente a lungo termine, senza una maggiore coordinamento economico. Quattro delle proposte riguardano la riforma della Ue la stabilità e crescita. Esse sono volte a rafforzare la sorveglianza delle politiche fiscali, l´introduzione di disposizioni in materia di quadri di bilancio, e l´applicazione di misure di applicazione per gli Stati membri conforme-non più coerente e in una fase precedente. Le altre due proposte di destinazione squilibri macroeconomici all´interno dell´Ue. Il pacchetto consiste di: Un progetto di regolamento che modifica il regolamento 1466/97 relativo alla sorveglianza degli Stati membri di bilancio e politiche economiche; Un progetto di regolamento che modifica il regolamento n. 1467/97 sulla procedura per i disavanzi eccessivi dell´Unione europea; Un progetto di regolamento, sul rispetto della sorveglianza di bilancio nell´area dell´euro; Un progetto di regolamento sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici; Un progetto di regolamento sulle misure di attuazione per correggere l´eccessivo squilibri macroeconomici dell´area dell´euro; Un progetto di direttiva sui requisiti di quadri di bilancio degli Stati membri ´.  
   
   
SPRIGIONARE LE POTENZIALITÀ DELL´INDUSTRIA DELLA SICUREZZA IN EUROPA. LA COMMISSIONE INDÌCE UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA  
 
Bruxelles, 15 marzo 2011 - L´industria della sicurezza dell´Ue si trova innanzi un mercato interno estremamente frammentato e una base industriale debole. I quadri normativi e gli standard nazionali differiscono notevolmente e il mercato dei prodotti di sicurezza è estremamente diversificato e va dalle telecamere ai sistemi complessi di scanner. È pertanto essenziale sviluppare un regime celere di approvazione delle tecnologie prioritarie, progredire ulteriormente in modo sostanziale verso l´armonizzazione e la standardizzazione, contemplare la possibilità di appalti pubblici coordinati e accelerare la R&s sulle tecnologie della sicurezza comprese quelle a duplice uso. Per promuovere questa industria la Commissione ha avviato il 14 marzo una consultazione pubblica con cui sollecita tutte le parti interessate ad esprimersi su quelle che ritengono le migliori misure politiche da adottarsi per fare dell´industria europea della sicurezza un leader mondiale. Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea responsabile per l´industria e l´imprenditoria, ha affermato: "L´industria della sicurezza è un fattore importante per il funzionamento della nostra società. Andrebbe pertanto superata l´attuale frammentazione del mercato che riduce la competitività dell´industria europea della sicurezza e ne pregiudica la capacità di offrire le tecnologie necessarie a garantire la sicurezza dei cittadini europei. È necessario ovviare a questa situazione." Dipendiamo sempre di più da tecnologie e infrastrutture quali le reti di distribuzione dell´elettricità, Internet, i trasporti pubblici, l´aviazione o le telecomunicazioni. Gli incidenti di origine umana o le catastrofi naturali possono arrecare un grave pregiudizio alla popolazione e all´ambiente. Essi possono inoltre comportare turbative per le infrastrutture economiche di base. In altri termini, anche se la tecnologia non può garantire la sicurezza, non vi è sicurezza senza tecnologia. Obiettivo della consultazione pubblica è fornire alla Commissione un quadro contenente i punti di vista delle parti interessate, dalle amministrazioni pubbliche, all´industria, alle Ong e ai cittadini. La consultazione si concentra sui seguenti tre aspetti: Mezzi per superare la frammentazione del mercato (ad esempio procedure di certificazione e standardizzazione). Rafforzamento della base dell´industria della sicurezza (ad esempio accesso ai mercati internazionali, sinergie tra le tecnologie civili e quelle militari e questioni legate alla responsabilità). Più stretta cooperazione tra i fabbricanti, gli integratori di sistemi e i fornitori di servizi da un lato e i clienti dall´altro. La dimensione sociale della sicurezza – vale a dire assicurare che le tecnologie della sicurezza rispettino le norme sulla privacy (protezione dei dati).  
   
   
FVG: RILANCIATI I RAPPORTI CON REGIONE ISTRIANA  
 
 Trieste, 16 marzo 2011 - Friuli Venezia Giulia e Contea Istriana (Croazia) intendono rafforzare e ampliare una collaborazione storica, che deriva dalla vicinanza e dal senso di appartenenza a una terra comune, dando a essa una struttura stabile e permanente. È questo l´obiettivo del Protocollo di cooperazione firmato ieri dai presidenti delle due Regioni, Renzo Tondo e Ivan Jakovcic, in occasione di un vertice istituzionale che si è svolto a Trieste nella sede della Presidenza. Tondo e Jakovcic hanno concordato anche sulla necessità di rilanciare il progetto di Euroregione transfrontaliera, riunendo a Trieste tutti i soggetti interessati, e di rafforzare la presenza delle Regioni all´interno del progetto di collaborazione dell´area Adriatico-ionica, con particolare riferimento alle potenzialità del sistema portuale dell´Alto Adriatico. Al vertice istituzionale di oggi il presidente Tondo era affiancato dagli assessori per le Relazioni internazionali, Elio De Anna, alle Attività produttive, Federica Seganti, al Lavoro e Formazione, Angela Brandi, alla Salute, Vladimir Kosic, alle Risorse agricole, Claudio Violino, mentre con Jakovcic c´erano i due vicepresidenti della Regione Istriana, Viviana Benussi e Vedran Grubsic. Erano presenti anche il console generale d´Italia a Fiume, Renato Cianfarani, e il console generale della Repubblica di Croazia a Trieste, Nevenka Grdinic. Dopo l´incontro tra le due delegazioni e la firma del Protocollo, si sono riuniti parallelamente quattro Tavoli di lavoro sui temi della cultura, della sanità, dell´economia e della ricerca e formazione. Un modo, questo, per dare sin da subito alla collaborazione tra le due Regione, come ha voluto sottolineare il presidente Tondo, un carattere "operativo e concreto". Ma già nel vertice istituzionale sono stati indicati dei temi interesse reciproco, poi approfonditi nei Tavoli settoriali, dal turismo alla promozione dei prodotti agroalimentari, dalla sanità alla gestione congiunta di programmi dell´Unione europea, dalle piccole e medie imprese alla ricerca e all´innovazione, nello spirito del Protocollo. "Quello di oggi - ha detto Tondo - è stato un incontro importante, con il quale abbiamo voluto strutturare la collaborazione, perché diventi stabile e non occasionale, per mettere a sistema quelle relazioni praticamente quotidiane che ci sono sempre state e ci sono tra le nostre due comunità". "La storia ci ha messo assieme - ha ricordato Jakovcic - e poi ci ha diviso, ma il futuro ci avvicina di nuovo, nella comune appartenenza all´Unione europea". Con il Protocollo firmato oggi si prevede di costituire un Gruppo di lavoro guidato dai due presidenti, che si riunirà almeno due volte l´anno e si articolerà in Tavoli settoriali. Questi i settori di interesse comune indicati nel documento: attività produttive, infrastrutture, agricoltura e pesca, tutela del territorio e del patrimonio culturale, protezione civile, formazione, cultura, ricerca e innovazione, sanità e politiche sociali.  
   
   
SARDEGNA: COOPERAZIONE CON I PAESI IN VIA DI SVILUPPO, ELENCO PROPOSTE AMMISSIBILI  
 
Caglairi, 16 marzo 2011 - La Presidenza della Regione ha pubblicato l´elenco delle proposte ammissibili per la selezione degli interventi di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e di collaborazione internazionale. Gli interventi dovranno riguardare l’area del Bacino del Mediterraneo o dell´Africa, in quanto territori di provenienza dei maggiori flussi migratori in Sardegna, e rientrare in almeno uno degli ambiti tematici previsti: sviluppo economico a livello locale (agricoltura, pesca, artigianato, turismo responsabile, commercio equo e solidale); ambiente e valorizzazione delle risorse naturali; valorizzazione del patrimonio culturale e promozione del dialogo interculturale; sanità e servizi sociali. Per ulteriori informazioni, gli interessati possono rivolgersi al Settore cooperazione internazionale: - telefono: 070 606 2636 - 4510 - 4506 - 2357 - 2394; - fax: 070 606 2458; - e-mail: pres.Affaricomunitari@regione.sardegna.it    
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI GENNAIO 2011  
 
 Roma, 16 marzo 2011 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di gennaio 2011. Fabbisogno del settore statale del mese di gennaio 2011
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 35.537
Spese 37.970
di cui: spesa per interessi 1.882
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) -2.433
Copertura
Totale 2.433
Titoli a breve termine 8.293
Titoli a medio-lungo termine 23.723
Titoli esteri 500
Altre operazioni (1) -30.083
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità.
 
   
   
PMI: ROMANI, BENE UNANIMITA’, CRESCITA ECONOMIA IMPEGNO DI TUTTI  
 
Roma, 16 marzo 2011 - “L’approvazione alla Camera della Legge sullo Statuto delle imprese è un passo avanti per il rilancio del nostro sistema produttivo ed è un altro tassello significativo della rivoluzione liberale di questo governo. Stiamo creando un quadro legislativo favorevole allo sviluppo delle pmi e lo facciamo applicando con determinazione la direttiva europea dello small business act. L’unanimità con cui è stato votato il provvedimento è un risultato importante e dimostra che abbiamo fatto un buon lavoro. Ringrazio tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, che con il voto di oggi hanno dimostrato come la crescita delle pmi debba essere impegno concreto di tutti”. Così il Ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, a proposito dell´ approvazione da parte dell´ Aula della Camera del provvedimento sullo statuto delle imprese. -  
   
   
150° LOMBARDIA: MOSTRA, VOLUME E RESTAURO DEI MONUMENTI PRESENTATE INIZIATIVE REGIONALI PER CELEBRARE L´ANNIVERSARIO FORMIGONI: NUOVA FORMA DELL´UNITÀ DEL PAESE È IL FEDERALISMO  
 
 Milano, 16 marzo 2011 - "Dall´alpe a Sicilia / Dovunque è Legnano". Ha scelto un verso dell´inno di Mameli il presidente della Regione Roberto Formigoni, per iniziare ieri a Palazzo Pirelli la presentazione di ´150° Lombardia´, le iniziative promosse dalla Regione, in occasione dell´anniversario dell´Unità d´Italia. "Basta questo verso - ha spiegato Formigoni - per intuire quanta Lombardia c´è nel Risorgimento. Secondo Mameli, infatti, dalle Alpi alla Sicilia, in ogni città del Bel Paese c´è un po´ di quello spirito per cui nella battaglia di Legnano del 1176 i Comuni lombardi sconfissero l´imperatore Barbarossa". Il progetto ´150° Lombardia´ si articola in questi filoni, come è stato spiegato oggi nella conferenza stampa che ha visto la partecipazione, insieme al presidente Formigoni, dell´assessore alla Cultura Massimo Buscemi, della vicepresidente della Camera di Commercio di Milano Diana Bracco e di Elena Fontanella (curatrice della mostra ´Gioventù ribelle del ´48´): la mostra ´I Giovani Ribelli del ´48. Memorie del Risorgimento Lombardo´ (che verrà inaugurata domenica 20 marzo a Palazzo Reale); il portale www.Lombardia150.it, realizzato in collaborazione con le Province e l´Ufficio Scolastico regionale, per dare spazio a tutte le iniziative a carattere celebrativo del territorio e delle scuole; il volume ´Lombardia - I luoghi del Risorgimento´; il restauro e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale risorgimentale in Lombardia, legato alla legge approvata il 2 marzo scorso. Dopo aver ricordato l´apporto che le città lombarde hanno dato alle Guerre d´Indipendenza e la generosità della Lombardia di fronte alla chiamata alle armi (434 i garibaldini provenienti dalla nostra regione, di cui 178 dalla sola città di Bergamo), Formigoni si è detto "orgoglioso del contributo della Lombardia all´unità d´Italia", sottolineando che "la nuova forma di questa unità oggi è il federalismo". "Dallo stato centralista - ha aggiunto il presidente - si passi allo stato federalista. La forma federalista fu una delle ipotesi in campo 150 anni fa, ma fu abbandonata. Venne scelto il centralismo napoleonico, a scapito del progetto di Cattaneo. Il modello centralista ha fatto il suo tempo e deve lasciare spazio al federalismo come nuova forma dell´unità del Paese". "Ci siamo messi al lavoro dal maggio dell´anno scorso su questo progetto - ha aggiunto Buscemi - inserendoci in un contesto in cui già operavano da tempo altre Regioni, come il Piemonte. In soli 6 mesi, grazie agli importanti contributi dei vari partner e degli sponsor, siamo riusciti a portare avanti tutto questo". Buscemi ha poi chiarito come "saranno sette le mostre legate al Risorgimento che si faranno in Lombardia. La prima verrà inaugurata a Palazzo Reale di Milano il 20 febbraio e poi ne seguiranno altre 6 nelle province in cui si sono svolte le Guerre di Indipendenza. In tutto saranno coinvolti una ventina di Comuni". "Si tratta di un impegno - ha proseguito Buscemi - che tiene conto del territorio molto vasto della Lombardia in cui si sono svolte le guerre e di tutti i Lombardi che hanno dato chi la vita, chi contributi intellettuali, strategici e finanziari per questa impresa". "Con la nostra legge sull´Unità d´Italia - ha concluso Buscemi - mettiamo a disposizione un fondo di oltre un milione di euro per iniziare un percorso di restauri conservativi delle opere e dei monumenti artistici che, nelle diverse province, simboleggiano l´Unità d´Italia. Il nostro obiettivo è anche di tipo educativo; infatti questa serie di manifestazioni coinvolgerà anche i ragazzi. "La Camera di Commercio - ha sottolineato Diana Bracco - ha un archivio storico molto ampio, che merita di essere visitato e promosso. In esso ci sono alcuni documenti che abbiamo utilizzato per la mostra. Il più tipico e particolare è quello che testimonia che, all´epoca, la Camera di Commercio, senza dirlo, pagò le armi all´esercito che poi andrà a liberare l´Italia". Il programma che Regione Lombardia propone per i 150 anni dell´Unità d´Italia prevede un coinvolgimento diretto di tutto il territorio lombardo e il monitoraggio della presenza della memoria risorgimentale nella storia territoriale e nei profili dei suoi personaggi principali attraverso una serie di iniziative scientifiche, promozionali e didattiche culminanti in un percorso turistico/culturale a ricaduta territoriale e in un grande evento espositivo, la mostra ´I Giovani ribelli del 1848´ a Palazzo Reale di Milano dal 21 marzo al 5 giugno 2011. Il programma regionale include in particolare le seguenti iniziative. Itinerari Storico-culturali - Si tratta di un progetto integrato di valorizzazione territoriale, che prevede la realizzazione di itinerari storico-culturali nei luoghi della Lombardia interessati alle vicende del Risorgimento italiano, riservando particolare attenzione al tema delle grandi battaglie, con il coinvolgimento dei 20 comuni e delle 7 province in cui si svolsero gli eventi. Il progetto comprende la realizzazione della pubblicazione ´Lombardia. I luoghi del Risorgimento´ e l´implementazione del portale www.Lombardia150.it/  La Mostra - ´I Giovani Ribelli del ´48. Memorie del Risorgimento Lombardo´ presenta le tappe più significative, che animarono lo spirito lombardo negli anni culminanti del Risorgimento. L´iniziativa, posta sotto l´Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è realizzata da Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Fratelli Alinari per la Storia e la Fotografia, grazie al contributo di Camera di Commercio di Milano e Banca Intesa San Paolo, con il patrocinio di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero della Difesa, Istituto Lombardo - Accademia delle Scienze e Lettere e si svolgerà nelle sale auliche del Museo della reggia di Palazzo Reale di Milano dal 21 marzo al 5 giugno 2011. Il percorso espositivo si articola attraverso opere d´arte, fotografie e cimeli, per raccontare le vicende della storia risorgimentale lombarda attraverso i protagonisti meno noti di un Risorgimento minore, composto da un popolo giovanile di uomini e donne lombardi che tracciarono le tappe più significative della storia unitaria nazionale. Attraverso l´utilizzo di strumenti multimediali il visitatore sarà accompagnato in un percorso scientifico, entusiasmante e coinvolgente alla ricerca di personaggi, luoghi e sentimenti dell´epoca. L´occasione narrativa della mostra è tratta dalle memorie di Giovanni Visconti di Venosta, grande protagonista lombardo della storia unitaria. Egli, sul finire del secolo Xix, raccolse i propri ricordi di gioventù, offrendo ai posteri una summa di "cose viste e sapute" e di informazioni dirette sui tratti salienti delle vicende che portarono i giovani lombardi a divenire protagonisti di un vero passaggio epocale. Dalle sue stesse parole possiamo trarre il senso di un tale sconvolgimento e della forza viva che impresse nella memoria e nella coscienza di quanti vi parteciparono. La Legge - L´attuazione della legge regionale ´Celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell´Unità d´Italia e valorizzazione del patrimonio storico risorgimentale in Lombardia´ è finalizzata a riconoscere e valorizzare il patrimonio storico e culturale risorgimentale presente in Lombardia. L´iniziativa legislativa, che mette a disposizione specifiche risorse per la realizzazione di progetti del territorio, si inserisce nel solco delle leggi che la Regione si è data per la tutela delle memorie degli eventi che hanno marcato la storia politica nazionale e lombarda. Il Volume - La monografia ´Lombardia - I luoghi del Risorgimento´, di 112 pagine, è una pubblicazione di carattere istituzionale che, partendo dal racconto dei principali eventi bellici che interessarono il territorio lombardo, permetterà al lettore di approfondire alcuni aspetti dei luoghi della regione coinvolti nelle vicende risorgimentali. Ai testi si alternano straordinarie fotografie e immagini provenienti da numerosi archivi. Tra le 55 immagini, ve ne sono anche due del Fondo Simone Magnolini di Regione Lombardia, riguardanti Vezza d´Oglio. Dalle Cinque giornate di Milano, alla battaglia di Vezza d´Oglio, un percorso attraverso gli avvenimenti lombardi che contribuirono all´unificazione italiana. Il progetto editoriale vede il prezioso contributo dello storico Aldo Mola. Il Portale - Propone una serie di itinerari turistico-culturali nei luoghi della Lombardia legati al Risorgimento, con l´obiettivo di incrementare la consapevolezza dei temi trattati, soprattutto tra le nuove generazioni. Www.lombardia150.it, grazie alla collaborazione con gli enti locali, diviene collettore delle iniziative e dei progetti in corso e in programma sul territorio, in un´ottica di valorizzazione e promozione culturale e turistica dei luoghi della Lombardia. Il portale conterrà una sezione dedicata a presentare gli interventi di restauro e valorizzazione di luoghi e monumenti legati alle vicende che portarono all´unificazione Nazionale. Grazie all´interattività del portale, l´utente può accedere alle singole sezioni con l´ausilio di fotografie, filmati, informazioni storiche e dettagli turistici e costruire il proprio itinerario personalizzato attraverso un semplice programma informatico. Gli itinerari, coincidenti con le tre Guerre d´Indipendenza, presentano una cartina interattiva che viene replicata all´interno delle pagine personalizzate dei vari utenti per la costruzione del loro itinerario personalizzato. Ad ogni battaglia risorgimentale lombarda sono dedicate una pagina di presentazione e alcune schede e immagini di approfondimento.  
   
   
ITALIA 150, LA REGIONE LAZIO ACCENDE IL TRICOLORE  
 
 Roma, 16 marzo 2011 - La Regione Lazio accende il Tricolore. Oggi 16 marzo alle ore 19.00 nel piazzale antistante la sede della Giunta regionale, il presidente Renata Polverini accenderà il Tricolore che illuminerà le tre palazzine della regione, fino a conclusione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Alle 12.00 il presidente Polverini assisterà all’apertura dei lavori del Consiglio regionale che saranno preceduti dall’Inno nazionale. Alle 13.30 presso la sede della Giunta regionale, Polverini insieme agli assessori pranzerà con i dipendenti regionali ai quali, per l’occasione, sarà offerto un Menu Tricolore. “I 150 anni dell’Unità d’Italia sono un anniversario importante – dichiara Polverini – la Giunta, ancora prima dell’istituzione della festività nazionale, ha deciso di tenere chiuse le scuole affinché i ragazzi possano partecipare attivamente alle celebrazioni istituzionali e le tante iniziative in programma, cogliendo l’occasione di approfondire la nostra storia e i nostri valori. Domani accenderemo il Tricolore e insieme ai lavoratori della Regione festeggeremo anche a pranzo con un menu dedicato a questo anniversario. Sarà un ulteriore modo per sentirci tutti uniti”.  
   
   
ABRUZZO, 150° UNITA´: IL DISCORSO DEL PRESIDENTE CHIODI IN CONSIGLIO  
 
Civitella del Tronto (Teramo), 15 marzo 2011 - Siamo qui, a Civitella del Tronto, con la sua splendida fortezza preziosa testimone della storia unitaria del nostro Paese, per dare come Regione Abruzzo il nostro contributo di idee e di riflessioni su una ricorrenza importante quanto doverosa. L´unità d´Italia credo vada ricordata innanzitutto senza retorica, senza false enfasi o eccessivi spunti polemici, vissuta comunque come evento miliare nella storia individuale di un popolo e politica di un territorio. In un´epoca, quella risorgimentale, caratterizzata da nuovi humus culturali e da profonde spinte nazionaliste, l´Italia non poteva rimanere fuori dal progetto evolutivo degli Stati europei. In presenza di illustri storici, qui riuniti in occasione di questa seduta solenne dell´Assemblea regionale, non spetta certo a me ripercorre le tappe che hanno preceduto la nostra unificazione. Di certo, giungeva in un momento che, temporalmente trasposto, può essere paragonato a quello attuale della globalizzazione. Almeno quanto a desiderio di spingersi oltre, di aprirsi all´altro, di cercare nuove opportunità di lavoro e di vita. Anche se poi furono i regnanti del tempo, attraverso giochi di potere, a decidere i confini di uno dei più giovani Stati nazione. In questi 150 anni, l´Italia ha affrontato periodi esaltanti, di intensa aggregazione umana e sociale, e periodi di profonda crisi, di dolore e sofferenza. Ma mai è mancato quello spirito di solidale condivisione proprio di un popolo unito, tale non perché lo aveva detto Mazzini o Garibaldi o Cavour, o perché sancito da trattati internazionali, ma in virtù di un convinto comune sentire. C´è chi ha visto in questi 150 anni di Italia, e non più di regni, ducati e granducati, una fragilità di fondo che credo invece di poter escludere. Anche se spetterà alla storia ufficiale confermare la forza identitaria di quegli uomini e quelle donne che seppero lottare ed anche morire per affermare un´idea. Una forza identitaria alimentata da secoli di profonde radici culturali, religiose, linguistiche. Due gli eventi pregnanti che hanno segnato questo secolo e mezzo di storia dell´Italia unita: la proclamazione del nuovo status politico quel 17 marzo 1861; l´avvento della Repubblica e l´elezione dell´Assemblea costituente 85 anni dopo. Nella carta adottata il 22 dicembre 1947, i padri costituenti usarono l´espressione ´una e indivisibile´. Una formula rituale o di convenzione? Un semplice auspicio per il futuro del Paese? Un´esortazione politica e morale? Di certo nei padri costituenti c´era la consapevolezza che l´Italia era ´una ed indivisibile´ perché come membra di un corpo solo aveva affrontato prove durissime e così sarebbe stata chiamata a superarne altre ancor più difficili. Al di là di giudizi sommari, pregiudiziali o di parte, sul processo di unificazione, l´Italia sistema, l´Italia Paese, non si è mai omologata, mai appiattita. Ha sempre rispettato le singole particolarità territoriali, esaltandole e valorizzandole. Oggi c´è un grande dibattito sull´opportunità di celebrare la ricorrenza. Ma indubbiamente c´è una grande voglia di ritrovarci insieme sotto il vessillo del tricolore. Anche chi non riconosce i suoi valori politici, di certo non potrà negare quanto quella bandiera unisca, nelle cerimonie sportive, come in quelle commemorative, o in quelle istituzionali. Noi in Abruzzo, al di là delle disquisizioni meramente filosofiche, abbiamo avuto una grande testimonianza dell´Italia ´una e indivisibile´ perché, in occasione del terremoto dell´Aquila di due anni fa, unico è stato il cuore e indivisibile la solidarietà dell´Italia intera. Il Paese si è stretto a noi, ha sofferto con noi, ha mostrato un altruismo ed un senso di fratellanza e comunità davvero encomiabili. Il nostro dolore, pur immenso, ci è parso più sopportabile perché tanti fratelli italiani stavano pensando a noi e, con più razionalità perché non direttamente coinvolti, gestendo per noi la tragedia. Dal Trentino alla Sicilia, dal Veneto alle Marche c´è stata un´impressionante gara di solidarietà che ha mostrato in tutta la sua passione un popolo di volontari, di associazioni, di persone dedite agli altri. Abbiamo scoperto e capito, in quella occasione, che essere Stato, essere nazione, era tutt´altro che una vuota affermazione concettuale. In questo importante anniversario, il Paese deve avere un ulteriore scatto di reni, ridando attualità a quella identità nazionale che l´europeismo ha un po? affievolito. Oggi, al di là di meriti e demeriti dei singoli statisti, validità o meno di strategie politiche, è necessario pensare un nuovo modello di Italia. Un modello innovativo che coraggiosamente si apra e governi (non subisca) il futuro, in libertà, democrazia, giustizia, partecipazione. Signori, possiamo anche dire che l´Italia è una bella Italia. Ma non c´è dubbio che per trasmettere quell´amore, quell´attaccamento alla propria terra alle giovani generazioni, è necessario impegnarci per costruire un domani migliore. Dobbiamo in primis garantire ai nostri figli un´istruzione adeguata, percorsi formativi all´altezza, un lavoro stabile e duraturo che consenta anche di fare progetti di vita, progressi di carriera solo a valere sulle capacità, sul talento e sul merito. Ed è partendo dai giovani che l´Italia del futuro deve avere una precisa mission: con acume e lungimiranza deve creare le basi per un patto nazionale e federale in grado di preparare alle prossime sfide. Lo stesso desiderio delle autonomie locali di governarsi autonomamente non va interpretato come un freno. Bensì come aspirazione ad un nuovo modus di amministrare la cosa pubblica che, se debitamente assecondata, potrà solo contribuire a rilanciare, in Europa, un grande progetto unitario d´Italia. Il che significa però colmare, in anticipo, quel gap economico che ancora, purtroppo, drammaticamente, sussiste tra nord e sud. Ma questo non deve essere un alibi, sciocco e fuorviante, per asserire che l´Italia non è unita. Anzi, la questione meridionale, l´´unificazione economica´, dopo quella politica e culturale, deve essere il collante per la collettività tutta. Crescere insieme per crescere tutti e per far sì che il Paese acquisti credibilità, competitività e peso in Europa. Già, l´Europa. Un´altra grande partita per lo Stivale, anche se, come dice l´intellettuale polacco Geremek, citato anche dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ´la diversità delle culture nazionali resta la più grande risorsa per l´Europa´. Rafforzare la propria identità nazionale per contribuire al formarsi di una coscienza unitaria europea. C´è molto da lavorare ed io come vicepresidente dell´Aer (Assemblea delle Regioni d´Europa) ed il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, come presidente della Calre (Conferenza delle Assemblee legislative regionali europee), c´impegneremo affinchè la nostra Regione, la nostra nazione, possano avere il ruolo decisionale, le chance finanziarie, il prestigio, l´integrazione che meritano. Dunque, celebriamo il passato dell´Italia ma guardiamo al suo domani e regaliamo un Paese migliore alle generazioni che verranno. E ripartiamo da qui. Da questa Fortezza, ultimo baluardo borbonico, che lottò strenuamente contro l´esercito piemontese per difendere valori e convinzioni, anche quando la monarchia sabauda aveva già proclamato l´Italia unita. Ed è uniti, intelligentemente, facendo delle nostre differenze la nostra forza che diciamo buon compleanno signora Italia! Auguri a te ed a tutti noi".  
   
   
UNITÀ D´ITALIA, IL CORSIVO DI ERRANI. I FESTEGGIAMENTI CITTÀ PER CITTÀ. COME È CAMBIATA L´EMILIA-ROMAGNA. DOMANI LA SEDUTA SOLENNE DELL´ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE  
 
Bologna, 16 marzo 2011 - "Credo che il modo migliore di festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia possa essere proprio questo: mettere da parte la sfiducia e riscoprire le ragioni che sono alla base del nostro stare insieme come comunità. Rifiutare divisioni e contrapposizioni e ritrovare le ragioni della speranza e dell’orgoglio di essere italiani". E´ uno dei passaggi del corsivo sui 150 anni d´Italia del presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, pubblicato oggi sul sito web www.Presidenterrani.it. Il presidente Errani concluderà domani i lavori dell´Assemblea legislativa riunita in seduta solenne per celebrare l´unità d´Italia. Dopo la relazione introduttiva del presidente dell´Assemblea Matteo Richetti, sono previsti gli interventi dei presidenti dei gruppi consiliari e la lezione del professor Angelo Varni, vicepresidente del comitato regionale per le celebrazioni dell´unità. La seduta sarà trasmessa in diretta streaming sul sito della Regione, che pubblica oggi il calendario delle iniziative da Piacenza a Rimini e uno studio su come è cambiata l´Emilia-romagna in questi 150 anni attraverso i numeri dei censimenti: le condizioni di vita, il lavoro, la scuola. Www.regione.emilia-romagna.it/  Di seguito il corsivo di Vasco Errani - "Il 17 Marzo è una festa importante, la festa di tutti noi italiani. Con essa non solo ricordiamo la nascita - 150 anni fa - dell’Italia unita, ma ricordiamo anche i tanti uomini e donne - i tantissimi giovani - che per quell’ideale combatterono e si sacrificarono. Al di là della facile retorica, credo tuttavia che questo elemento vada tenuto presente: il Risorgimento è stato anche un grande movimento sostanziato da un diffuso bisogno di riscatto, di innovazione e di progresso politico e sociale. Un movimento in cui l’idea della patria unita e libera si è saldata con l’idea di una patria più giusta. L’emilia-romagna ha avuto un ruolo importante nelle vicende risorgimentali. Qui sono nati alcuni dei protagonisti delle vicende politiche di quegli anni come Minghetti e Farini. Qui hanno operato personaggi dalla straordinaria carica umana e morale, come Don Ugo Bassi, Aurelio Saffi, Don Giovanni Verità, Luigi Musini, per ricordarne solo alcuni tra i tanti. Questa è la terra di Giuseppe Verdi, qui è nato il Tricolore. Il Risorgimento è uno dei momenti fondanti della nostra storia. Assieme alla Resistenza, assieme alla nascita della Repubblica. Non dobbiamo dimenticarlo e dobbiamo spiegarlo ai nostri ragazzi. Il momento che stiamo attraversando non è dei più facili: la crisi economica fa sentire ancora i suoi effetti, le famiglie sono in difficoltà, la scuola e l’università stanno attraversando una grave crisi, le riforme di cui questo paese avrebbe tanto bisogno stentano a concretizzarsi. Credo che il modo migliore di festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia possa essere proprio questo: mettere da parte la sfiducia e riscoprire le ragioni che sono alla base del nostro stare insieme come comunità. Rifiutare divisioni e contrapposizioni e ritrovare le ragioni della speranza e dell’orgoglio di essere italiani. Sapendo che questo Paese, ha risorse straordinarie e tanto di buono da offrire. E in questo modo ripartire tutti insieme per costruire un domani migliore".  
   
   
L’ EMILIA ROMAGNA INCONTRA L’AMBASCIATORE POLACCO PONIKIEWSKI  
 
Bologna, 16 marzo 2011 - L´assessore al Turismo Maurizio Melucci ha ricevuto pomeriggio in Regione l’ambasciatore della Repubblica di Polonia Wojciech Ponikiewski, accompagnato dal console onorario di Polonia a Bologna Corrado Salustro. Al centro dell’incontro, la promozione dei rapporti di partnership e cooperazione tra le imprese e nel settore fieristico, oltre al rafforzamento dei progetti europei comuni già in essere tra Emilia-romagna, Bassa Slesia e Wielkopolska. Con queste Regioni polacche, in particolare, sono attivi progetti Interreg e Central Europe in diversi settori: dall’innovazione alla ricerca e sviluppo; dalla logistica ai trasporti; dal turismo all’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, alla formazione professionale. Dal 2007 le tre Regioni collaborano all’interno del network europeo dedicato alle politiche giovanili. Dal 2006, infine, Emilia-romagna e Wielkopolska (insieme al Land Hessen) organizzano il concorso Jugendpreis cui partecipano le scuole superiori.  
   
   
REGIONE CAMPANIA RICEVE DELEGAZIONE CINESE  
 
 Napoli, 16 marzo 2011 - Il consigliere diplomatico del presidente Caldoro Francesco Calogero ha accolto ieri a palazzo Santa Lucia la delegazione cinese di Xiamen, guidata da Shen Shunwen, giunta a Napoli per promuovere il Cifit, la Xv Fiera internazionale del Commercio degli Investimenti. Il Cifit, eletto in Cina evento economico dell´anno, si terrà dal 7 all´11 settembre. Nel corso dell´incontro, sono state affrontati i temi relativi all´ulteriore sviluppo delle relazioni commerciali tra le due realtà. Al termine, la delegazione ha espresso il desiderio del governo cinese, alla luce del successo del padiglione italiano all´Expo di Shanghai, ad una partecipazione dell´Italia alla Fiera, ed in particolare della Campania, gemellata con la Provincia del Fujian, che ospiterà la manifestazione. Nelle prossime settimane si terrà un ulteriore incontro per definire l´eventuale adesione della Campania all´evento.  
   
   
TRENTO: IL PRESIDENTE DELLAI HA RICEVUTO IL NUOVO AMBASCIATORE CUBANO IN ITALIA  
 
Trento, 16 marzo 2011 - La signora Milagros Carina Soto Agüero, nuovo ambasciatore di Cuba in Italia, è stata ricevuta ieri dal Presidente Lorenzo Dellai. L´ambasciatore Agüero era accompagnata da Raffaella Lenzi dell´Associazione trentina "Filo Rosso" e da Guido Gasperotti, della sezione di Trento dell´Associazione di Amicizia Italia-cuba, mentre accanto al presidente Dellai erano presenti l´assessore regionale Margherita Cogo, che con l´Ambasciatore cubano s´era già incontrata il 14 marzo in Regione, e il dirigente Carlo Basani. La signora Agüero, dopo aver ringraziato la comunità trentina e la Provincia autonoma per l´accoglienza calorosa e attenta, ha brevemente ricordato quanto sia importante per Cuba la collaborazione internazionale, "specie in un´epoca come questa che vede il governo cubano impegnato in un´opera di modernizzazione del sistema economico per creare migliori condizioni di vita e per realizzare la giustizia sociale. Noi vogliamo instaurare scambi alla pari, con i nostri partner stranieri, perché se da un lato dal mondo ricco possono arrivare risorse finanziarie e investimenti, dall´altro Cuba può mettere sul piatto della bilancia cooperativistica un immenso capitale umano altamente preparato. Ecco perché è importante per noi seguire con attenzione anche i progetti di solidarietà e di cooperazione che in questi anni sono nati e sono stati portati a compimento con la Provincia di Trento e con le associazioni "Filo Rosso" e "Italia-cuba". A questo punto Raffaella Lenzi, in rappresentanza dell´Associazione Filo Rosso, ha ricordato l´ospitalità della Fondazione Bruno Kessler di ricercatori specializzati nella ricerca di farmaci antitumorali, che da anni ormai lavorano a Trento a stretto contatto con i ricercatori Fbk. Il presidente Dellai, dopo essersi informato brevemente sulla situazione cubana in riferimento soprattutto ai rapporti con gli Stati Uniti, ha confermato "l´attenzione con cui il mondo della solidarietà e del volontariato trentino, sostenuto e appoggiato dalla Provincia autonoma di Trento, guarda all´isola di Cuba. Sono felice che la cooperazione tra le nostre due comunità non si limiti solo ad aspetti materiali, ma riguardi anche la ricerca: il Trentino, attraverso la sua Università, la Fondazione Bruno Kessler e altri centri di ricerca d´eccellenza è convinto che proprio sull´alta formazione si giocheranno le carte dello sviluppo futuro. Il presidente Dellai al termine dell´incontro ha consegnato all´ambasciatore cubano lo stemmino dell´Aquila di San Venceslao, beneaugurante per il nuovo e delicato incarico che la signora Milagros Carina Soto Agüero rivestirà d´ora in poi in Italia.  
   
   
NDRANGHETA: COMUNE PARTE CIVILE CONTRO LE COSCHE. SU APPALTI MILANO NON HA MAI DORMITO: 766 ESCLUSIONI DI IMPRESE, 500 MILIONI BLOCCATI.  
 
 Milano, 16 marzo 2011 - “Il Comune di Milano chiederà di costituirsi parte civile nel processo contro i 35 affiliati alla ‘ndrangheta arrestati in base all’inchiesta della Dda. Cinque dei quali sono finiti in manette grazie alla collaborazione tra Polizia Locale, che ha partecipato alle indagini, e Gico della Guardia di Finanza. Il Comune chiederà i danni anche nel procedimento che vedrà imputati 33 malavitosi arrestati nei giorni scorsi dai carabinieri di Reggio Calabria della cosca Ficara-latella che avevano spostato gli interessi su Milano in vista dell’Expo”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Contro l’infiltrazione negli appalti della criminalità organizzata -spiega De Corato – il Comune di Milano, con il sottoscritto allora assessore ai Lavori Pubblici, è stato il primo in Italia nel 2000 a introdurre i patti di integrità per garantire trasparenza e correttezza nelle gare e contrastare corruzione e pratiche illecite. Tanto da bloccare ben 500 milioni che sarebbero finiti a 312 imprese, determinando 766 esclusioni. Ma il Comune, ovviamente, non ha poteri e strumenti di indagine e si limita a chiedere, come prevede la legge, i certificati e le informative antimafia ad altre autorità. Tanto che poco più di un anno fa, su richiesta della Prefettura, ha interdetto dai lavori di costruzione della linea 5 un’impresa per la quale erano stati accertati rapporti di subappalto con una decina di società di trasporto e movimento terra facenti capo a soggetti legati alla ‘ndrangheta. Per il lavoro di intelligence c’è la direzione distrettuale antimafia e ci sono le forze dell’ordine come ha ricordato solo qualche giorno fa il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi”. “Va però fatto notare – aggiunge De Corato – che in un filone della inchiesta, quello legato al ‘pizzo’ sugli autonegozi, c’è stato il contributo importante della Polizia Locale. Un fatto storico, perché mai in passato i vigili erano intervenuti in un’inchiesta della Dda. E se è vero che Milano fa gola perché c’è ricchezza, ci sono tanti occhi aperti per contrastare le infiltrazioni. Se ognuno fa il suo, la città ha gli anticorpi per reagire agli attacchi della criminalità organizzata”.  
   
   
SICILIA: GIUNTA STABILISCE DATA ELEZIONI AMMINISTRATIVE  
 
Palermo, 16 marzo 2011 - La giunta di governo della Regione siciliana riunita sotto la Presidenza di Raffaele Lombardo, ha deciso la data di svolgimento delle elezioni amministrative 2011. In Sicilia si votera´ il 29 e 30 maggio con eventuali ballottaggi il 12 e 13 giugno. "Abbiamo scelto queste date - ha detto il Presidente della Regione - nella speranza che possano coincidere con quelle scelte per i referendum e contando sul fatto che la coincidenza possa essere volano di alta partecipazione anche in considerazione dell´importanza dei quesiti referendari. In particolare mi auguro che dalle urne esca un deciso no al nucleare contro il quale la Sicilia si e´ gia´ espressa". L´esecutivo ha poi deliberato l´acquisizione al patrimonio regionale del palazzo ex Intendenza di Finanza in piazza Marina a Palermo. Dopo una opportuna ristrutturazione lo stabile sara´ adibito a sede definitiva della Corte dei Conti della Sicilia. Secondo il demanio regionale il valore complessivo dell´operazione sara´ coperto dall´equivalente di dieci anni di affitto, trascorsi i quali la Regione sara´ proprietaria dell´immobile senza piu´ dover pagare alcuna pigione. Sempre in tema di demanio la giunta ha stanziato 1 milione e 300 mila euro per la ristrutturazione dell´immobile sequestrato a Salvatore Riina e destinato a caserma dei Carabinieri. In materia di protezione civile la giunta ha deciso la dichiarazione dello stato di calamita´ naturale per i comuni della provincia di Messina colpiti da eventi meteorologici avversi. Si tratta dei comuni di Castelmola, Fondachelli Fantina, Gallodoro, Graniti, Itala, Letojanni, Longi, Mazzarra´ Sant´andrea, Messina, Motta Camastra, Naso, Nizza di Sicilia, Pagliara, Roccafiorita, Roccalumera, San Teodoro, Savoca, Santa Domenica Vittoria, Santa Teresa Riva, Scaletta Zanclea, Spadafora, Taormina, Tortorici, Tripi e Valdina. Infine la giunta ha nominato l´avvocato Enzo Zappulla nuovo commissario straordinario del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania. Sostituisce il prefetto Anna Maria Cancellieri che e´ anche commissario al Comune di Bologna. Al Prefetto Cancellieri la giunta ha espresso ringraziamenti per il lavoro svolto auspicando che la Sicilia possa ancora avvalersi della sua competenza dopo che avra´ completato il mandato a Bologna.  
   
   
ELEZIONI: IN SICILIA 27 COMUNI AL VOTO IL 29 E 30 MAGGIO  
 
 Palermo, 16 marzo 2011 - Sono ventisette i Comuni siciliani che andranno alle urne, per il rinnovo degli organi amministrativi, il 29 e 30 maggio, cosi´ come deciso ieri dalla giunta regionale, su proposta dell´assessore per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici. L´eventuale ballottaggio si terra´ il 12 e 13 giugno. Unico capoluogo coinvolto e´ Ragusa, mentre in provincia di Enna non si votera´ in nessun Comune. Tra i centri maggiori Canicatti´, in provincia di Agrigento, Bagheria, nel palermitano, e Vittoria in provincia di Ragusa. Oltre che negli enti il cui rinnovo era gia´ fissato per scadenza naturale, si votera´ anche a Vallelunga Pratameno (Cl), Terrasini (Pa), Ferla e Sortino (Sr), dove i sindaci si sono dimessi o sono stati sfiduciati. Saranno ricompresi nell´elenco, ovviamente, anche tutti quei Comuni nei quali gli organi amministrativi dovessero cessare dalla carica anticipatamente e la cui definizione dei provvedimenti dovesse avvenire prima della firma, da parte dell´assessore Chinnici, del decreto di indizione dei comizi elettorali, ovvero tra il 60mo (30 marzo) e il 55mo giorno (4 aprile) antecedenti le elezioni. La presentazione delle liste dovra´ avvenire, invece, tra il 29 aprile e il 4 maggio. Si votera´ la domenica dalle 8 alle 22 e il lunedi´ dalle 7 alle 15. Questi i Comuni che andranno al voto (12 con sistema proporzionale e 15 con il maggioritario). Provincia di Agrigento (5): Canicatti´ (da eleggere 30 consiglieri), Castrofilippo (15), Montevago (15), Porto Empedocle (20) e San Biagio Platani 15). Provincia di Caltanissetta (1): Vallelunga Pratameno (15). Provincia di Catania (1): Ramacca (20). Provincia di Messina (10): Antillo (12), Capo d´Orlando (20), Caronia (15), Falcone (12), Ficarra (12), Galati Mamertino (15), Patti (20), San Marco d´Alunzio (12), Sant´angelo di Brolo (15) e Torregrotta (15). Provincia di Palermo (3): Bagheria (30), Campofelice di Roccella e Terrasini (20). Provincia di Ragusa (2): Ragusa (30) e Vittoria (30). Provincia di Siracusa (4): Ferla (12), Lentini (20), Noto (20) e Sortino (15). Provincia di Trapani (1): Campobello di Mazara (20).  
   
   
ELEZIONI: SICILIA, PER AMMINISTRATIVE INTERESSATI 385MILA ABITANTI  
 
Palermo, 16 marzo 2011 - Sono 385.533 gli abitanti dei 27 Comuni siciliani interessati dalle elezioni amministrative che si terranno il 29 e 30 maggio 2011. I consiglieri comunali da eleggere sono, invece, 490. Il centro piu´ grosso nel quale si votera´ e´ Ragusa (68.956 abitanti), seguito da Vittoria (55.317), Bagheria (50.854), Canicatti´ (31.713), Lentini (24.748) e Noto (23.065). Questo l´elenco completo con la popolazione residente nei 27 Comuni. Provincia di Agrigento (5): Canicatti´ (31.713 abitanti), Castrofilippo (3.247), Montevago (3.108), Porto Empedocle (15.957) e San Biagio Platani (3.785). Provincia di Caltanissetta (1): Vallelunga Pratameno (3.845). Provincia di Catania (1): Ramacca (10.459). Provincia di Messina (10): Antillo (1.128), Capo d´Orlando (12.710), Caronia (3.589), Falcone (2.858), Ficarra (1.803), Galati Mamertino (3.127), Patti (13.108), San Marco d´Alunzio (2.202), Sant´angelo di Brolo (3.856) e Torregrotta (6.542). Provincia di Palermo (3): Bagheria (50.854), Campofelice di Roccella (5.748) e Terrasini (10.686). Provincia di Ragusa (2): Ragusa (68.956) e Vittoria (55.317). Provincia di Siracusa (4): Ferla (2.760), Lentini (24.748), Noto (23.065) e Sortino (9.092). Provincia di Trapani (1): Campobello di Mazara (11.270).  
   
   
SICILIA: REVISIONE ALBO ISTITUZIONI ASSISTENZIALI  
 
 Palermo, 16 marzo 2011 - Il dipartimento alle politiche sociali dell´assessorato regionale alla Famiglia sta procedendo alla revisione dell´albo regionale delle istituzioni assistenziali prevista dalla legge regionale 22 del 1986. Una circolare in tal senso, a firma del Dirigente generale Rosolino Greco, e´ stata indirizzata ai legali rappresentanti degli Enti di assistenza iscritti nell´albo regionale, ai Comuni della Sicilia e alle Aziende sanitarie provinciali. La circolare specifica e ricorda quali sono le procedure e i tempi entro quale trasmettere la documentazione necessaria per l´iscrizione all´albo delle istituzioni assistenziali. Entro il prossimo 30 aprile i legali rappresentanti dovranno presentare una dichiarazione sostitutiva dell´atto di notorieta´ che attesti il rispetto degli standards strutturali ed organizzativi previsti dai decreti presidenziali del 1988, 1996 e 2006; l´applicazione dei contratti collettivi di lavoro previsti per le categorie di personale utilizzato;il rispetto delle norme assicurative e previdenziali vigenti. Le cooperative sociali dovranno inviare, in aggiunta, l´ultimo verbale di revisione contabile-amministrativa previsto dalle norme in vigore. Nella circolare viene ricordato che, qualora l´ente assistenziale fosse iscritto per piu´ di una struttura e/o tipologia di servizio, per ciascuna di esse dovra´ compilare una distinta dichiarazione. Il mancato invio della documentazione entro il termine previsto comportera´ l´avvio delle procedure di revoca del decreto di iscrizione, cio´ tenuto conto che l´obbligo di revisione annuale e´ gia´ espressamente previsto nel decreto di iscrizione di ciascun ente.  
   
   
UMBRIA, TAVOLO PER L´ALLEANZA: ILLUSTRATI DOCUMENTO E PIANO TRIENNALI SU POLITICHE INDUSTRIALI E LAVORO  
 
 Perugia, 16 marzo 2011 - "Un insieme di misure che, partendo dall´immediato fino ad assumere un carattere strategico, hanno il comune obiettivo di fare uscire l´Umbria dalla crisi, favorendo competitività e occupazione": così l´assessore regionale allo sviluppo economico, Gianluca Rossi, ha presentato i due provvedimenti, il Documento di indirizzo triennale per le politiche industriali e il Piano triennale per le politiche attive del lavoro dell´Umbria, predisposti dai competenti uffici regionali e sottoposti oggi alla partecipazione degli appositi Tavoli tematici dell´Alleanza per l´Umbria. "Abbiamo definito un pacchetto integrato di interventi per la crescita del sistema Umbria - ha detto Rossi, messo a leva da azioni strategiche che per le politiche industriali mirano al miglioramento del contesto normativo ed istituzionale, all´attuazione di politiche di contrasto alla crisi e di politiche per l´innovazione e la competitività, mentre l´incremento dell´occupazione, il miglioramento della qualità e la valorizzazione del capitale umano sono gli assi di riferimento della proposta di Piano triennale del lavoro 2011-2011 - ha detto Rossi. Entrambi i provvedimenti - ha aggiunto l´assessore - contengono azioni, misure ed interventi specifici che puntano al rafforzamento del sistema economico regionale e alla promozione della occupabilità, grazie all´integrazione di politiche di sviluppo, del lavoro e delle risorse disponibili, derivanti per la quasi totalità dagli strumenti di programmazione comunitaria, visti i tagli operati dal Governo nazionale". In questo quadro il documento triennale delle politiche industriali individua opportuni strumenti finanziari, per l´accesso al credito e la capitalizzazione d´impresa, l´autoimpiego ed il microcredito, e specifiche modalità di gestione delle crisi industriali, calibrate sulle dimensioni e sulla rilevanza delle diverse situazioni, oltre a politiche per la competitività del sistema nell´ambito delle quali il potenziamento delle infrastrutture riveste un ruolo imprescindibile. A ciò si aggiungono politiche basate sull´innovazione, la ricerca e lo sviluppo, in coerenza con le tematiche della Green Economy, la promozione dei processi di investimento, l´acquisizione di servizi innovativi e l´utilizzo di tecnologie per l´informazione e la comunicazione. Per quanto riguarda il Piano per il lavoro, le politiche attive del lavoro, articolate in azioni di sistema ed interventi specifici, continueranno a rappresentare lo strumento principale per innalzare la competitività dell´Umbria, anche alla luce delle priorità individuate dalla Strategia Europa 2020. Particolare attenzione è rivolta alla sostenibilità ambientale e quindi all´occupazione nei settori della Green Economy, alle categorie che presentano maggiori criticità, disabili, donne, lavoratori percettori di ammortizzatori sociali o over 45, migranti e giovani fuoriusciti dai percorsi di istruzione e formazione, con l´obiettivo di favorire l´occupabilità per tutto l´arco della vita e l´emersione del sommerso, di contrastare la precarietà e di potenziare la ricerca e l´innovazione. Documento politiche industriali (la scheda)- Il Documento triennale delle politiche industriali 2011-2013 si apre su un quadro finanziario di riferimento che mostra particolare difficoltà. Le risorse per le politiche industriali in Umbria, per lo più derivanti dalla programmazione dei fondi strutturali nell´ambito del Programma operativo regionale Fesr, hanno infatti subito il taglio dei trasferimenti statali (- 230milioni per l´Umbria sul Fondo aree sottoutilizzate, a cui si aggiunge l´azzeramento del Fondo Unico per le attività produttive) e la mancata riprogrammazione di alcuni importanti Accordi di programma quadro. Le politiche industriali del triennio dovranno articolarsi in tre principali assi di intervento connessi fra loro: il miglioramento del contesto normativo ed istituzionale, le politiche di contrasto alla crisi, le politiche per l´innovazione e la competitività. Per migliorare il contesto normativo ed istituzionale è prevista l´approvazione di una nuova legge quadro sull´artigianato, di norme di snellimento dei rapporti tra Pa e imprese e la revisione delle norme sulla creazione d´impresa, attualmente disciplinate dalla legge regionale 12/95. Sarà inoltre realizzato il nuovo software operativo degli Sportelli unici a disposizione dei Comuni, con una sollecita formazione e promozione. Saranno infine riorganizzate le Agenzie regionali per lo sviluppo. Relativamente alle politiche regionali di contrasto alla crisi, sul versante finanziario è prevista l´attuazione operativa dell´iniziativa congiunta tra Regione Abi, Anci e Upi per facilitare l´accesso al credito dalle imprese che contrattano con la P.a.; la verifica sull´opportunità di applicare anche in Umbria l´articolo 18 del D.lgs 112 relativo alla facoltà concessa alle Regioni di determinare interventi del Fondo Centrale di Garanzia esclusivamente nella forma della controgaranzia a favore dei Consorzi fidi operanti sul territorio umbro; l´entrata a regime dell´operatività di Gepafin quale intermediario vigilato da Banca d´Italia e in grado di rilasciare garanzie Basilea 2 "compliant"; accordi con il sistema delle Autonomie locali per l´ulteriore implementazione del Fondo anticrisi costituito presso Gepafin; diversificazione delle modalità operative dello stesso Fondo anticrisi tenendo conto dell´emergere di nuove istanze ed esigenze come quelle legate all´indotto delle grandi imprese in crisi; studio di un Fondo regionale di sostegno al "project financing" per riattivare il ciclo dell´edilizia. Sulle crisi industriali la Regione intende mettere in campo un´iniziativa regionale strutturata che fa leva sull´aggiornamento delle procedure di gestione concertata delle crisi reversibili d´impresa. La dimensione e la rilevanza delle situazioni delle grandi crisi industriali - secondo il Documento - vanno collocate in un contesto nazionale, in cui la Regione esercita un ruolo di proposta, di supporto e di tutela rispetto agli interessi del territorio e contribuisce in termini programmatici e, se richiesto, finanziari. Esempio da seguire è quello dell´Accordo di programma per la crisi della Antonio Merloni. Sulla base di questo modello di intervento la Regione ha chiesto al Governo nazionale l´attivazione di un Accordo di programma finalizzato allo sviluppo del Polo chimico di Terni, anche in continuità con le previsioni di intervento contenute nel Patto di Territorio di cui è necessario garantire in tempi brevi l´aggiornamento e la continuità programmatico operativa. Obiettivi specifici delle politiche regionali per la competitività di sistema sono: l´evoluzione verso i nuovi "break trough" tecnologici con riferimento particolare alla green economy; la costruzione di opportunità distintive per un sistema produttivo la cui connotazione manifatturiera può essere punto di forza per il nuovo sviluppo; il potenziamento degli strumenti per il consolidamento della struttura patrimoniale di imprese con capacità di crescita ed innovazione. La politica industriale sarà selettivamente indirizzata allo stimolo, alla ricerca e l´innovazione per le Pmi, alla creazione e lo sviluppo di Poli di innovazione secondo il modello europeo, al rafforzamento delle reti di impresa, filiere e sistemi di impresa, al sostegno alla creazione d´impresa, di "start up" e "spin-off" tecnologici siano essi di matrice universitaria o industriale. Si punta inoltre al completamento o significativo avanzamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie ritenute strategiche dalla programmazione regionale. Risorse regionali e fondi strutturali saranno utilizzati per il completamento della dorsale in fibre ottiche e del complesso degli investimenti per superare il "digital divide". Le politiche di sviluppo basate su innovazione, ricerca e sviluppo saranno declinate in coerenza con le tematiche della "green economy", con obiettivi prioritari coerenti tra di loro. Un "pacchetto verde" di interventi sarà finalizzato a: promozione delle attività di ricerca e di innovazione "green"; sviluppo sostenibile del sistema delle imprese umbre; riorientamento del sistema produttivo umbro nei suoi diversi settori verso i nuovi mercati connessi allo sviluppo della Green Economy. La committenza pubblica è chiamata a sostenere i processi di riconversione produttiva verde del sistema produttivo mediante incentivi a programmi mirati di investimento supportati dall´acquisizione dei necessari servizi avanzati e l´utilizzo di strumenti di ingegneria finanziaria.La reindustrializzazione del Polo chimico ternano sarà perseguita con un ruolo e interventi coordinati della Regione e del Governo. Saranno inoltre orientate risorse e professionalità verso le piattaforme tecnologiche regionali per lo sviluppo: energie innovabili ed efficienza energetica, sistemi di competenze manifatturiere multisettoriali (meccatronica e meccanica avanzata), materiali speciali e micro e nano tecnologie e scienze della vita. Il sostegno ai programmi di ricerca e sviluppo delle imprese e ai Poli di innovazione caratterizzerà le politiche regionali, sulla via del bando già espletato al quale hanno concorso 170 imprese, con una previsione di 16 milioni di euro di investimenti. Azioni specifiche e risorse saranno dedicate alla partecipazione alle reti internazionali di ricerca, alla mobilità dei ricercatori (progetto Ue Cofund) e alla implementazione dei processi di brevettazione. Per l´internazionalizzazione delle imprese si punterà, in via prioritaria, sui mercati di Germania, Nord America, Brasile e Russia, e sui comparti della meccanica avanzata, agroalimentare, moda abbigliamento, arredo casa, settori della Green Economy. Lo strumento fondamentale di sostegno agli investimenti delle imprese artigiane e delle Pmi può essere individuato nel Fondo Rotativo istituto presso la Cassa Depositi e Prestiti, per il quale lo stanziamento assegnato, in prima battuta, a favore della Regione Umbria è pari a 28 milioni di euro. In materia di domanda di servizi, le imprese saranno sostenute per l´introduzione di sistemi di gestione certificati, il miglioramento in diverse aree aziendali di intervento, per la prima partecipazione a fiere e mostre, l´ideazione, progettazione e registrazione di marchi, l´accesso e la presenza "produttiva" in ambiente web, la concessione e il riconoscimento di brevetti e di altri diritti di proprietà industriale. Attraverso la linea di attività rivolta alle tecnologie dell´informazione e della comunicazione, finanziata soprattutto con il Por Fesr, si intende sostenere l´innovazione nelle imprese e sistemi di imprese attraverso lo sviluppo di contenuti, applicazioni e servizi digitali, la progettazione e realizzazione di componentistica innovativa nel campo delle Tic, l´innovazione di processo e prodotto attraverso la componentistica Tic, l´introduzione delle nuove tecnologie in settori attualmente considerati tradizionali. Per l´accesso al credito nel documento si individua in Gepafin l´intermediario finanziario vigilato da Banca d´Italia quale baricentro di una rete con i Confidi regionali. Ciò dovrebbe consentire una riduzione del 20 per cento dell´accantonamento prudenziale in termini di capitale di vigilanza "assorbito" per le banche finanziatrici. Un vantaggio da trasferire alle imprese sottoforma di un più agevole accesso al credito e di minori tassi praticati. In materia di capitalizzazione delle imprese, la Regione, in collaborazione con Gepafin, sta verificando la possibilità di costituire un Fondo Umbro d´Investimento in capitale di rischio, integrato con quello nazionale costituito da Cassa depositi e prestiti in collaborazione con alcuni istituti di credito. Il sostegno alla creazione d´impresa si avvarrà soprattutto dell´acquisizione di Bic Umbria spa. In considerazione di quanto previsto dal Programma di legislatura e dalla proposta di Dap per il 2011 sono inoltre previste quattro tipologie di interventi finanziabili: creazione di Pmi (con incentivi decreto leg. 185/2000 e legge reg. 12/95), auto impiego e microimpresa ((sarà costituito un Fondo per il microcredito per progetti fino a 15mila euro), start-up tecnologici compresi spin-off accademici e imprese femminili. Il documento della Giunta contiene infine indirizzi relativi a Sviluppumbria, Gepafin e Centro Estero Umbria coerenti con le politiche delineate. Piano triennale del lavoro (scheda) - Incremento dell´occupazione, miglioramento della qualità, valorizzazione del capitale umano: sono gli assi di riferimento del Piano triennale del lavoro 2011 - 2013 per accrescere la competitività del sistema Umbria. Il provvedimento, che mira a rafforzare il sistema economico regionale, rappresenta il quadro generale per l´attuazione complessiva del Programma Operativo Regionale Fse 2007-2013 e dell´Accordo Stato, Regioni e Province Autonome del 12 febbraio 2009. Tenendo conto degli obiettivi già definiti per gli Assi prioritari del Programma operativo regionale 2007/2013, il Piano mira a garantire l´adattabilità dei lavoratori, a migliorare l´occupazione dei giovani e delle diverse fasce di disoccupati e inoccupati, a perseguire l´inclusione sociale con l´inserimento lavorativo delle fasce deboli, a qualificare il sistema e le prassi di istruzione, formazione e lavoro lungo l´arco della vita, con particolare attenzione al potenziamento della ricerca e dell´innovazione, e a costruire e rafforzare reti di collaborazione per progetti innovativi con altre Regioni italiane ed europee. Traversali a tutti gli interventi individuati saranno inoltre le linee di azioni definite dalla Strategia "Europa 2020", finalizzate alla crescita "intelligente", per sviluppare una economia basata sulla conoscenza e l´innovazione, "sostenibile", per promuovere una economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva, e "inclusiva", per una economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale. Le politiche attive del lavoro, articolate in azioni di sistema ed interventi specifici, continueranno a rappresentare lo strumento principale per innalzare la competitività dell´Umbria. Tra le azioni di sistema del Piano quelle per favorire l´occupabilità lungo l´arco della vita, e la definizione di un nuovo "Masterplan" regionale dei servizi per il lavoro, che anche in assenza di uno standard nazionale di riferimento consenta di fissare le diverse tipologie di servizi, i relativi standard e timing offerti dal sistema regionale dei servizi per l´impiego. A ciò si aggiunge la sperimentazione, già avviata in Umbria, della borsa lavoro "Cliclavoro", e interventi per rilevare i fabbisogni formativi del contesto produttivo umbro, in stretta connessione con lo sviluppo del sistema regionale degli standard professionali e con il coinvolgimento dell´Osservatorio sulla formazione continua. La lotta al sommerso è inoltre ritenuta una priorità di forte impatto economico e sociale per questo la Regione si farà dunque promotrice di specifici analisi e studi che possano contribuire all´emersione. Gli interventi specifici, rivolti ai target in particolari difficoltà, sono stati declinati tenendo conto delle priorità dell´Agenda 2020. In particolare per quanto riguarda la "crescita intelligente" sono previste misure per favorire: l´inserimento occupazionale, con la creazione di figure professionali richieste soprattutto nei settori strategici dell´economia umbra, tra questi le attività legate alla green economy e la filiera turismo-abiente-cultura; la crescita della partecipazione attiva delle donne ed il loro inserimento lavorativo, si lavorerà ad esempio su per conciliare i tempi di lavoro e per potenziare i servizi di cura alla persona; lo sviluppo delle risorse umane nelle imprese, attraverso percorsi formativi e l´attivazione di assegni di ricerca per progetti presso imprese, università e centri di ricerca. In materia di "crescita inclusiva" il Piano prevede interventi per favorire l´inserimento lavorativo dei disabili e di soggetti con più di 45 anni, per contrastare l´elevato livello di flessibilità e precarietà, la devianza giovanile e il drop out dei giovani fra 16-18 anni, le difficoltà occupazionali dei migranti. Un articolato pacchetto di misure è rivolto ai lavoratori percettori di ammortizzatori sociali. In questo ambito continuerà l´erogazione a favore dei percettori degli ammortizzatori in deroga delle misure di politica attiva. E´. Tra l´altro, prevista l´attivazione di interventi per prestazioni di attività in enti pubblici da parte di cassaintegrati sospesi a 0 ore per periodi di tempo sufficientemente lunghi o lavoratori in mobilità indennizzata, con il riconoscimento al lavoratore di una borsa eccedente il sostegno al reddito ricevuto dall´Inps. Sarà incentivato il ricorso ai contratti di solidarietà, tra gli strumenti per la conservazione e la salvaguardia del posto di lavoro e delle competenze (contratti di solidarietà difensivi), o per l´ampliamento dell´organico delle imprese (contratti di solidarietà espansivi). Saranno inoltre sperimentati percorsi per accrescere le competenze e la spendibilità nel mercato del lavoro dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali appartenenti a particolari target. Per quanto riguarda la "crescita economica sostenibile" sono previsti interventi a favore dell´occupazione nei settori della green economy, in particolare per quanto riguarda la creazione di figure professionali richieste dal contesto economico e sociale e il loro inserimento lavorativo nei settori chiave dell´economia umbra, dalla green economy, alla filiera turismo-ambiente-cultura. Tra i fronti strategici la partecipazione dell´Umbria a programmi interregionali e transnazionali e l´inserimento delle "risorse umane" dell´Umbria in reti europee ed italiane in cui sviluppare esperienze, collaborazioni e innovazioni.  
   
   
ROMA, RACCOLTA FONDI: CORAGGIO GIAPPONE! E’ ATTIVO IL NUMERO TELECOM 45500  
 
Roma, 16 marzo 2011 - «E’ attivo il numero unico Telecom 45500 per la raccolta fondi a favore delle popolazioni giapponesi colpite dal cataclisma dell’11 marzo. Si possono donare 2 euro per ogni Sms e per ogni telefonata da telefono fisso (allo stesso numero). I fondi sono raccolti da Croce Rossa Italiana e saranno interamente devoluti alla Croce Rossa Giapponese. Il numero sarà attivo fino al 15 aprile. E’ possibile dare il proprio contributo anche attraverso il conto corrente di Roma Capitale aperto grazie alle banche tesoriere Unicredit Banca di Roma, Bnl - Gruppo Bnp Paribas e Monte dei Paschi di Siena: codice Iban Unicredit - It 64 K 02008 05117 000101341980 - intestato a “Roma Capitale pro terremotati del Giappone”. I fondi raccolti saranno destinati a sostegno delle organizzazioni giapponesi e internazionali impegnate nell’assistenza alle centinaia di migliaia di persone evacuate e ospitate in strutture di emergenza». Lo dichiara in una nota l’Ufficio stampa di Roma Capitale.  
   
   
AIUTI UMANITARI: STANZIATI DALLA GIUNTA REGIONALE DEL TRENTINO ALTO ADIGE 2.400.000 EURO  
 
 Trento, 16 marzo 2011 - Oltre due milioni di euro per 78 progetti a carattere umanitario che saranno realizzati nel 2011 in favore di popolazioni di stati colpiti da eventi bellici o calamitosi o che si trovano in condizioni di particolare difficoltà economica e sociale. E’ quanto prevede una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale che assegna contributi ad enti, associazioni o comitati per iniziative umanitarie. Sulla base di quanto previsto dalla normativa regionale, gli interventi a sostegno di progetti a carattere umanitario possono essere realizzati attraverso la concessione di contributi ad associazioni che operano nei paesi afflitti da particolari situazioni di degrado sociale o sanitario o con interventi diretti della Giunta regionale in casi di particolare urgenza o di grave calamità. I 78 progetti finanziati oggi, per un importo totale di 2.400.000 euro, sono relativi ad iniziative di associazioni ed organizzazioni con sede in regione che operano in diverse parti del mondo. Si tratta, per lo più, della costruzione di scuole, case, orfanotrofi, ambulatori, centri sociali per i giovani o di forniture di alimenti di base. L’impegno della Regione si affianca alle iniziative umanitarie messe in campo dalle due Province autonome di Trento e Bolzano, portando i finanziamenti concessi in questo settore dai tre enti ad importi, proporzionalmente al bilancio, tra i più elevati rispetto alle altre regioni italiane.  
   
   
PER EXPORT ABRUZZO INCREMENTO 18,8%  
 
L´aquila, 16 marzo 2011 - Boom dell´export abruzzese che ha fatto registrare nell´ultimo anno un incremento del 18,8%. Il dato lo ha reso noto l´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, dopo la pubblicazione dei dati sull´export delle regioni italiane, che hanno attestato un incremento medio del 15,7% con un dato sorprendente del Mezzogiorno. "Uno dei settori che ha avuto il maggior incremento - spiega Castiglione - riguarda l´automotive e ciò indica che la strategia di questa regione di investire sull´automotive in maniera consistente va nella giusta direzione, considerando anche l´elevato indotto che esso trascina. Il risultato dell´Abruzzo si inserisce in un contesto positivo che ha investito alcune regioni meridionali e che ha visto la regione avere un maggior dinamismo verso i paesi extra Ue, con progressive quote di export a favore dell´area mediterranea e della Cina". L´ultimo dato sull´export conferma il consolidarsi dell´inversione di tendenza dell´economia abruzzese rispetto al 2009. "E non è un caso - sottoliena l´assessore allo Sviluppo economico - che quel 18,8% arriva dopo i dati confortanti sul trend positivo delle aziende nel settore artigianato, sul numero delle nuove Pmi che hanno aperto nel 2010, sull´utilizzo virtuoso dei fondi destinati alle Pmi per innovazione, reti d´imprese a accesso al credito. La strategia di non chiudersi di fronte alla globalizzazione sta dando i suoi frutti. A noi interessa che i mercati siano aperti e che le nostre imprese siano nella condizione di aumentare la capacità di penetrazione, utilizzando la nuova strategia dei Poli e delle Reti. Siamo, come Regione, all´interno di una fase di crescita, in uno scenario pieno di competitori aggressivi, dove servono regole certe e chiare. Da assessore allo Sviluppo economico - conclude Castiglione - mi auguro che il Made in Italy abbia la giusta attenzione, anche seguendo il principio della tutela della tracciabilità delle merci. Tale principio non vuole porre un problema di difesa del nostro sistema produttivo, ma un problema di corretta informazione".  
   
   
CARCERI. INTESA ALFANO-FORMIGONI CONTRO SOVRAFFOLLAMENTO 800 NUOVI POSTI DETENTIVI A BERGAMO, BUSTO A. E MILANO/OPERA ACCORDO ANCHE PER MISURE DI WELFARE E RECUPERO LAVORATIVO  
 
 Milano, 16 marzo 2011 - Sono state sancite ieri, a Palazzo Pirelli, due intese tra Ministero della Giustizia e Regione Lombardia per l´attuazione del Piano Carceri. La prima, firmata dal presidente della Regione Roberto Formigoni e dal Commissario delegato per il Piano Carceri Franco Ionta, riguarda la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie: 800 posti tra Bergamo, Busto e Opera. La seconda, sottoscritta dal ministro Angelino Alfano e dallo stesso presidente Formigoni, è un Accordo quadro, che definisce misure di welfare che accompagnano gli interventi di ampliamento degli istituti penitenziari. Le intese hanno visto impegnato direttamente anche l´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli. L´insieme delle due intese è emblematico di una strategia, condivisa da Ministero e Regione, che raccorda l´edilizia carceraria e le condizioni logistiche ai programmi di recupero del carcerato. Senza scordare le condizioni di vita e di lavoro delle guardie carcerarie. Per Formigoni "un Paese civile, come siamo, vuole garantire anche ai carcerati una vita degna. In alcune carceri il sovraffollamento è davvero disumano, quindi è un´opera di civiltà, perché noi puntiamo al recupero del colpevole, che deve scontare la giusta pena, ma poi deve essere messo in condizione di inserirsi nella società". "Ho firmato - ha aggiunto Formigoni - l´intesa col ministero della Giustizia, i Comuni sono già d´accordo e quindi il Piano può essere attuato in tempi rapidi". Esattamente 450 giorni lavorativi dal momento dell´aggiudicazione dell´appalto, ha precisato il commissario Ionta, per il quale "fondamentale è la collaborazione istituzionale tra Ministero, Regione ed enti sul territorio". Per il ministro Alfano "lo Stato può privare della libertà chi compie un reato, ma non della sua dignità e del suo diritto alla salute. Non è uno slogan ma un programma; e le intese di oggi non sono un protocollo poetico, una proclamazione di intenti, ma atti che impegnano complessivamente 55 milioni di risorse". "Si tratta - ha spiegato ancora Alfano - di un autentico intervento di welfare carcerario: spesso di punta sull´edilizia carceraria senza parlare del recupero dei carcerati, o viceversa. La creazione di questi nuovi 800 posti è concepita invece in un quadro che può aiutare il detenuto, una volta scontata la pena, a rientrare nella vita sociale e lavorativa". L´intesa, secondo quanto previsto dal Piano per risolvere l´emergenza del sovraffollamento delle carceri, stabilisce che tre nuovi padiglioni detentivi siano realizzati a Milano Opera, Busto Arsizio e Bergamo. Opera - La struttura che amplierà l´istituto penitenziario di Milano Opera avrà una capienza di 400 detenuti e insisterà su un´area di circa 27.000 metri quadrati. All´interno del padiglione sorgeranno 8 cortili di passeggio, un´area per attività sportive, un campo da calcio e 2 centrali tecnologiche. Il costo stimato per l´edificazione dell´opera è di circa 22 milioni di euro. Busto E Bergamo - I nuovi padiglioni di Busto Arsizio e Bergamo, il cui costo previsto è di circa 11 milioni di euro ciascuno, avranno una capienza di 200 posti e saranno dotati di 4 cortili di passeggio ciascuno. Tempi - Tutte le opere saranno edificate in tempi rapidi, secondo le disposizioni urgenti per la realizzazione di istituti penitenziari (legge 26 febbraio 2010, n. 26) stabilite per il Piano carceri. Dal punto di vista architettonico l´obiettivo del Piano carceri è realizzare strutture tecnicamente e funzionalmente adatte a migliorare le condizioni di vita dei detenuti, ampliando gli spazi e favorendo le attività riabilitative, e a garantire al tempo stesso un elevato livello di sicurezza, ottimizzando il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria. Il Piano Nazionale - Il Piano carceri, elaborato dal Governo per risolvere l´emergenza dovuta al sovraffollamento, prevede la realizzazione in tempi rapidi di 11 nuovi istituti penitenziari e di 20 padiglioni che garantiranno 9.150 nuovi posti detentivi, per un costo complessivo stimato di 675 milioni di euro. Il Piano stabilisce altre due linee d´intervento per stabilizzare il sistema penitenziario: misure giuridiche deflattive e l´implementazione dell´organico di Polizia Penitenziaria. Welfare Carcerario - Con l´Intesa firmata dal ministro Alfano e dal presidente Formigoni, Ministero della Giustizia e Regione Lombardia si impegnano a sviluppare attività di sanità penitenziaria e di trattamento delle persone recluse e delle loro famiglie. In particolare, per i detenuti con problemi di dipendenza, l´intesa ribadisce la necessità di pervenire a protocolli di intervento strutturati atti a garantire la continuità di intervento tra Aziende ospedaliere, Amministrazione penitenziaria, Servizi per le tossicodipendenze e Comunità Terapeutiche. Saranno avviati, inoltre, ulteriori progetti, anche di carattere sperimentale, di istruzione, formazione e lavoro per i detenuti e saranno favorite attività culturali, ricreative e sportive. Per chi opera negli istituti penitenziari, oltre a iniziative di carattere formativo e di accesso ai servizi territoriali, Ministero e Regione hanno raggiunto l´accordo per agevolare il trasporto per il raggiungimento delle sedi di servizio e individuare soluzioni abitative da destinare al personale. Conclude l´intesa l´impegno condiviso a destinare le risorse adeguate al complesso delle azioni, ad individuare e predisporre luoghi idonei per lo svolgimento di tutte le attività previste.  
   
   
MILANO, FIOCCO IN AZIENDA. MORATTI: “ESEMPIO DI COLLABORAZIONE TRA ISTITUZIONI E AZIENDE PER CONCILIARE MATERNITÀ E LAVORO”  
 
Milano, 16 marzo 2011 “Conciliare maternità e lavoro è una sfida a cui dobbiamo lavorare insieme, Istituzioni e aziende fianco a fianco. Sono convinta che sia necessario un forte patto di collaborazione per consentire alle donne di affrontare la maternità in modo sereno. Un’attenzione che non può essere delegata solo alla famiglia ma che deve coinvolgere tutti”. Così il Sindaco Letizia Moratti, insieme con gli assessori Giampaolo Landi (Salute) e Mariolina Moioli (Famiglia, scuola e politiche sociali), è intervenuta, ieri in Sala Alessi a Palazzo Marino, alla presentazione del progetto “Fiocco in Azienda”, un’iniziativa del gruppo Donne Manager di Manageritalia e La Casa Rosa, associazione a sostegno delle donne in gravidanza e della genitorialità, con il contributo del Comune di Milano. “Con questo progetto – ha proseguito il Sindaco – mettiamo in campo una collaborazione con 22 grandi aziende del sistema produttivo milanese e lombardo. Il progetto è volto a creare un clima positivo nel rapporto tra azienda e neomamma, favorendo l’individuazione condivisa dei tempi di lavoro, creando occasioni di formazione e una flessibilità lavorativa che non penalizzi le donne che non vogliono rinunciare alla proprio professionalità. Le iniziative del Comune in questo senso sono molteplici: penso al Bonus bebè, al corso dedicato alle donne in gravidanza per accompagnarle dal primo trimestre di gestazione ai primi sei mesi di vita del bambino. Incentivare la natalità e restituire serenità alle donne che lavorano è un impegno in cui Milano crede fermamente. Un impegno che continueremo a portare avanti in modo condiviso con tutte le realtà coinvolte”. “Sono particolarmente lieto di promuovere per il secondo anno consecutivo - aggiunge l’assessore alla Salute Giampaolo Landi- “Un fiocco in Azienda” : un progetto innovativo a protezione della donna, dal punto di vista psicologico e personale, nel momento delicato del ritorno in azienda dopo la nascita di un figlio, non in opposizione alle “ragioni dell’azienda” ma anzi in armonia, in un dialogo costruttivo di crescita ed arricchimento per entrambe le parti. Il momento cruciale per una donna – nel rapporto con il lavoro, la professione e la carriera – è la nascita del primo figlio. E ciò accade sia per le donne con un contratto flessibile sia per le donne con un contratto da dipendente più strutturato. L’abbandono coatto del lavoro è tanto più grave se pensiamo che l’età media in cui si ha il primo figlio tende sempre più a scivolare dai trenta ai trentacinque – quaranta anni, una età in cui generalmente una donna che abbia investito in istruzione e formazione conquista finalmente la stabilizzazione di un percorso professionale denso di legittime aspettative. La maternità può essere anche un momento di frizione fra dipendente e azienda e la donna si trova spesso, nel nostro Paese, in una condizione di particolare fragilità quando è in attesa o subito dopo la nascita di un bimbo. Un periodo difficilissimo, che può sfociare in un disturbo depressivo. In Assessorato sosteniamo da 3 anni il Centro Prevenzione della Depressione Donna in collaborazione con l’A.o. Fatebenefratelli”. In Lombardia le donne che soffrono di depressione sono 480mila, ma solo la metà di loro chiede aiuto. Le donne, secondo i dati statistici e la letteratura, sono la popolazione maggiormente colpita da disagio psichico, soprattutto nelle aree urbane con popolazione superiore alle 200 mila persone, come Milano. Nei contesti metropolitani, secondo studi condotti in Europa già a partire dal 2000, si rileva nella popolazione femminile una maggiore tendenza a sviluppare una sintomatologia a carattere depressivo. Gli elementi caratterizzanti sono: la difficoltà a stabilire relazioni amicali, la solitudine, la difficoltà a chiedere aiuto a persone vicine, la reticenza a riconoscere anche a se stesse uno stato di malessere e quindi ad intervenire per tempo. Determinanti ambientali, economiche e sociali si mescolano quindi a compiti e ruoli che col passare del tempo hanno visto la donna sempre più oggetto di aspettative collettive. “Il progetto offre infine - conclude Landi - percorsi di informazione sanitaria e psicologica, attraverso le psicologhe dell’associazione “La casa Rosa”, per la donna e il suo compagno al fine di abbassare il rischio di depressione post partum e per accostarsi alla genitorialità con animo sereno”. “Il dato secondo cui un terzo delle donne non rientra al lavoro dopo la maternità è causato da un concorso di fattori ed è nostro dovere intervenire dove possiamo. – ha commentato l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli – L’iniziativa un Fiocco in azienda è un ottimo esempio di collaborazione tra le istituzioni e i privati in favore del benessere delle famiglie. E’ importante che la donna sia nelle condizioni migliori per affrontare il delicato compito che la attende dopo la nascita di un figlio, coniugando il compito di genitore con l’attività lavorativa. Milano può essere considerata la città pilota per la promozione del benessere della donna nella famiglia, grazie a tutti i suoi servizi, tra cui primeggiano gli asili nido e le scuole per l’infanzia.” “Sono molto orgogliosa che il Comune di Milano non sia solo promotore, ma che abbia anche aderito al progetto Fiocco in Azienda secondo le indicazioni del Comitato Pari Opportunità” ha concluso l’assessore Moioli. “Oggi per Un Fiocco in Azienda è un giorno importante- dichiara Marisa Montegiove, vicepresidente Manageritalia Milano e Responsabile Gruppo Donne Manager- perché a pochi mesi dal lancio abbiamo 22 aziende, anche piccole medie imprese, che hanno aderito e utilizzato il percorso e qualche centinaio che ci hanno contattato per avere informazioni e tante sono prossime ad aderire. A questo si aggiunge che il forte sostegno avuto sin da subito dal Sindaco, dall’Assessorato alla Salute del Comune di Milano e dall’Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali si rafforza con i riconoscimenti che Letizia Moratti consegna personalmente alle 22 aziende. Primi riscontri molto positivi vengono dalle aziende e delle madri che hanno intrapreso il percorso confermando che riesce a migliorare, anche in imprese già di per sé virtuose, la gestione di questo importante momento consentendo alle donne di vivere ancor più serenamente la gioia della maternità sentendosi e facendosi sentire dall’azienda sempre a bordo”. Un Fiocco In Azienda In Pillole - Il contesto - La maternità in Italia è un problema per donne e aziende e nel 2008 ha visto l’abbandono del lavoro da parte del 20% delle madri in Italia e del 9% circa in Lombardia. Il confronto con l’Europa è impietoso: il tasso di occupazione medio delle madri è del 71,3% con un figlio e del 69,2% con due figli. L’italia è al 59% (-12,3%) nel primo caso e del 69,2% (-15,1%) nel secondo caso. L’abbandono del lavoro è dovuto alla necessità di accudire i figli, alla mancanza di validi supporti e alla difficile conciliazione del ruolo di mamma e lavoratrice. Questo il contesto sul quale vuole incidere Un Fiocco in azienda. Le aziende che hanno già aderito al progetto - Assidir Srl; Assingest Srl; Azienda Ospedaliera San Carlo Borromeo; Bem Service Center; Best Western Italia; C.i.s. S.r.l.; Comune Di Milano; Edenred Italia Srl; Gigroup Spa; Gp Insurance Solutions Srl; Gpa Spa; Gpa Wide Group Srl; Hewlett Packard Italiana Srl; Manageritalia; Mc Donald´s Development Italy Inc; Mediamarket Spa; Microsoft Spa; Novo Nordisk Spa; Precabrummel Spa; Stmicroeletronics; Zetaservice Srl. Un percorso virtuoso - Si tratta di un percorso virtuoso che tutte le aziende possono adottare senza particolari costi economici ma con grande apertura mentale e culturale. Il tutto comincia quando la dipendente annuncia la sua maternità in azienda fornendole: opportunità di fare, lei e anche il coniuge, un percorso di genitorialità con La Casa Rosa, informazioni su tutte le procedure burocratiche, un percorso informativo e formativo che le permetta, se vuole, di sentirsi, grazie alle moderne tecnologie, comunque partecipe della vita aziendale anche in questi mesi. Al rientro dalla maternità un colloquio di orientamento per l’ottimale reinserimento. La mamma nel periodo facoltativo per personali esigenze economiche potrà anche chiedere all’azienda di integrare il contributo Inps del 30% con un 20%, che le verrà scalato al rientro al lavoro. Per le aziende i vantaggi sono indubbi: un notevole miglioramento del clima interno, maggiore produttività e una visibilità positiva all’esterno anche grazie alla promozione fatta da Manageritalia e dalle Istituzioni coinvolte. Scheda - Il Gruppo donne manager nato nel 1997 nell’Associazione lombarda (Manageritalia Milano) opera oggi a livello nazionale con presenze in tutte le Associazioni per favorire la partecipazione delle donne alla vita associativa e lavorativa. Un impegno già denso di risultati che vuole migliorare la vita professionale e privata delle manager e più in generale delle donne lavoratrici italiane. Manageritalia Milano (www.Manageritalia.it) - (Associazione Lombarda dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato) associa oltre 19.000 manager (12.000 dirigenti, 800 quadri, 1.500 professional e 5.000 pensionati) ai quali fornisce una vasta gamma di servizi, di derivazione contrattuale e non, quanto mai validi ed evoluti: formazione, consulenze professionali, sistemi assicurativi e di previdenza integrativa, assistenza sanitaria ai manager e alla famiglia, iniziative per la cultura e il tempo libero. L’associazione lombarda, insieme ad altre 14 Associazioni dislocate sull’intero territorio nazionale, fa capo a Manageritalia (Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato) rappresenta dal 1945 a livello contrattuale i dirigenti del terziario privato e dal 2003 associa anche quadri e professional. Offre ai manager: rappresentanza istituzionale e contrattuale, valorizzazione e tutela verso la politica, le istituzioni e la società, servizi per la professione e la famiglia, network professionale e culturale. Oggi Manageritalia significa oltre 35.000 manager in Italia: 23.000 dirigenti in attività che lavorano in 9.000 aziende, oltre a 7.000 dirigenti pensionati, 2.000 quadri e 3.000 professional. La Federazione è presente sul territorio nazionale con 15 Associazioni che offrono una vasta gamma di servizi, di derivazione contrattuale e non, validi ed evoluti: formazione, consulenze professionali, sistemi assicurativi e di previdenza integrativa, assistenza sanitaria ai manager e alla famiglia, iniziative per la cultura e il tempo libero.  
   
   
COMUNE DI ROMA: POLITICA FISCALE DALLA PARTE DELLE FAMIGLIE  
 
Roma, 16 marzo 2011 - «La famiglia è il primo ammortizzatore sociale del nostro Paese e la prima vera risorsa della nostra città». È quanto ha affermato ieri Gianluigi De Palo, assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani, commentando le parole del sindaco Alemanno durante un convegno dal titolo ’Un fisco family friendly’ organizzato dal Cnel Roma. «Ringrazio il sindaco per aver legittimato il lavoro che stiamo facendo per le famiglie e per la volontà di investire sulla famiglia in questo periodo di grande crisi. Stiamo lavorando non solo per le politiche propriamente fiscali, ma anche per offrire una serie di servizi aggiuntivi per le famiglie, che coinvolgono l’aspetto culturale e aggregativo. Occorre ribaltare la cultura della famiglia, che, l’ho già detto più volte, è una risorsa e non un problema. Se l’Italia ha tenuto in questo tempo di crisi è proprio grazie alle famiglie. Puntiamo molto anche a valorizzare il protagonismo, perché le famiglie non siano solo fruitrici di servizi, ma si sentano protagoniste nei processi della vita pubblica».  
   
   
"IL VILLAGGIO SOS INSEGNA CHE DI UNA FAMIGLIA NON SI PUO´ MAI FARE A MENO!"  
 
Trento, 16 marzo 2011 - Quello della famiglia è un tema che sta molto a cuore alla giunta provinciale. Ne fanno fede la recentissima legge approvata su questo tema in Consiglio provinciale, i frequenti richiami alla famiglia che il presidente ha inserito nella recente illustrazione della legge finanziaria 2011, nonché i più aggiornati provvedimenti anticrisi che in più di un´occasione hanno toccato i disagi e i problemi della famiglia in un´epoca di congiuntura economica negativa. In quest´ottica s´inserisce la visita compiuta ieri dal presidente Lorenzo Dellai, dal vicepresidente Alberto Pacher e dagli assessori Ugo Rossi, Marta Dalmaso e Lia Beltrami, al Villaggio Sos di Trento, dove si sono incontrati col suo presidente Giuseppe Demattè e con il direttore del centro di Gocciadoro Giovanni Odorizzi. "Proprio in riferimento ai temi legati alla famiglia contemporanea – ha detto il presidente Dellai, – abbiamo sentito l´esigenza di confrontarci con una delle strutture assistenziali che da più tempo si occupa di alleviare i problemi delle famiglie in difficoltà prendendosi cura in modo continuativo e altamente professionale dei minori. "Vogliamo far tesoro dell´esperienza pluridecennale maturata in tutto il mondo dai Villaggi Sos – ha sottolineato l´assessore Rossi. – Confrontarci con chi quotidianamente si occupa di minori che vivono disagi può esserci d´aiuto per attivare strategie concrete ed efficaci che vengano incontro ai reali problemi che vivono oggi i nuclei familiari". Nel presentare al presidente e agli assessori provinciali la struttura di Gocciadoro, il presidente Giuseppe Dematté e il direttore Giovanni Odorizzi hanno fatto il punto dell´attuale consistenza del Villaggio: oggi sono accolte 68 persone, ospitate in dieci "case-famiglia", in una comunità per adolescenti e in due comunità per persone adulte. Queste comunità vengono gestite da una "mamma Sos" aiutata da due "Zie", nomi questi sotto ai quali si "nascondono" educatrici professionali di altissimo livello di formazione e di sensibilità. Si tratta di minori che hanno tutti alle spalle situazioni familiari più o meno difficili. "Si pensi – hanno detto presidente e direttore, – che il 93 per cento degli affidi al Villaggio Sos avviene tramite disposizioni del tribunale, perché ben poche famiglie, ben pochi genitori sono in grado di ammettere le condizioni di disagio in cui stanno crescendo i rispettivi figlioli, per affidarli spontaneamente a noi e alle nostre strutture". Sono più di 320 i bambini "allevati" dalle mamme Sos e cresciuti nelle casette inserite grande Parco di Gocciadoro nei quasi cinquant´anni di vita della struttura. 320 minori che sono diventati lentamente persone adulte equilibrate e responsabili grazie all´affetto delle "mamme" e delle "zie", ma anche all´atmosfera di ordine, pulizia e di serena allegria che si vive nel villaggio. È stata ed è un´esperienza, questa, che costituisce un autentico miracolo e che ha indicato un modello alternativo per intervenire a favore delle famiglie disagiate: "di una famiglia non si può fare a meno", questo è il messaggio dei Villaggi Sos nel mondo, e non saranno certo alcuni sporadici casi di cronaca, conseguenza di situazioni assai problematiche e complesse ma che creano grande risonanza mediatico, a mettere in discussione un intero impianto che va dall´assistenza all´affettività e alla ricostruzione dei vincoli parentali, in cui sono impegnate persone che hanno scelto di diventare, per molti giovani con problemi, punti di riferimento realmente formativi, educativi, "familiari" insomma. Sono tutti concetti, questi, emersi nel corso dell´incontro cordiale di questa mattina, che ha visto il presidente della Provincia e i suoi assessori convintamente vicini all´attività del centro. "Se da un lato voi siete appoggiati da una vasta platea di donatori il più delle volte anonimi e silenziosi – ha detto il presidente Dellai nel congedarsi da Dematté e da Odorizzi, – dall´altro oggi avete ricevuto la chiara attestazione che anche la giunta provinciale, e tramite essa l´intera comunità trentina, è grata a tutti voi per quel che avete fatto e state facendo. Noi spesso diciamo che il nostro futuro è depositato nelle mani dei giovani. Oggi mi sento di aggiungere che, per merito vostro, è depositato nelle mani di tutti i giovani, anche di quelli che altrimenti si sarebbero persi". Alcune Notizie Sul Villaggio Sos Di Trento - Il Villaggio Sos di Trento ha compiuto nel 2003 quaranta anni di attività. In questo lungo periodo sono stati accolti complessivamente 321 bambini (la maggior parte cresciuti, molti dei quali fino all’autonomia). 66 di essi godono ancora dell’accompagnamento degli operatori. Ogni casa del Villaggio è gestita da una “Mamma Sos” in collaborazione con due “Zie” (educatrici professionali). L’organico complessivo della Cooperativa prevede altre due “Zie” che entrano in gioco in sostituzione delle operatrici in caso di ferie o di malattia. In assenza di questi eventi lavorano nelle case a seconda dei bisogni presenti in esse. La comunità per adolescenti è gestita da una équipe di cinque operatori che presidiano il servizio attraverso l’organizzazione di turni di presenza. L’area dei maggiorenni è seguita da una educatrice. Oltre alle figure presenti attivamente nei contesti educativi, altri operatori completano l’organigramma del Villaggio. Ognuno di questi ha un ruolo e svolge funzioni che interessano tutto il Villaggio. Direttore e Vicedirettore (quest’ultimo con la delega specifica di Responsabile amministrativo e per i servizi logistici) - Segretario - quattro operatori addetti alla manutenzione ordinaria delle strutture ed ai servizi logistici (trasporti di bambini in città) - un’addetta al laboratorio di lavanderia e stireria - due animatori - La Cooperativa è costituita da 37 Soci (suddivisi in soci volontari, lavoratori e sovventori) che ogni anno si riunisce in assemblea ordinaria. L’assemblea dei soci ogni tre anni elegge il Consiglio di Amministrazione (attualmente costituito da 9 membri). Il Consiglio elegge al proprio interno il Presidente. Attuale Presidente della Cooperativa è il dott. Giuseppe Demattè. Cosa Sono I Villaggi Sos - “I Villaggi Sos” costituiscono una forma di aiuto a minori che versano un stato di temporaneo abbandono, realizzando progetti educativi concordati con i servizi territoriali competenti. Garantiscono ai minori la possibilità di continuare la crescita psicofisica all’interno di una casa a dimensione familiare anche insieme ai propri fratelli e sorelle. Impegnano una donna, abitualmente chiamata Mamma, motivata e preparata ad assolvere funzioni genitoriali per il tempo necessario, di norma medio lungo, gestendo una casa, condividendo la sua vita con i minori e avvalendosi del supporto di operatori professionali di varie competenze, residenti e non residenti e di consulenti esterni. Si adoperano affinché ciascun minore mantenga i rapporti con la famiglia di origine in vista del migliore inserimento futuro a livello familiare e sociale. Mandato sociale - I villaggi Sos fanno parte di una organizzazione internazionale con sede a Innsbruck e presente in più di cento paesi del mondo e rappresentano una risorsa specifica a disposizione del territorio. In quanto comunità di tipo familiare, oggi si inseriscono a pieno titolo fra le risposte previste dalla legge 184/83 sulla “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori”. Essi, dunque, per la peculiarità dell’idea che li ha ispirati sin dal 1949, appartengono ad una realtà transnazionale, ma per le finalità operative appartengono alla comunità locale ed al suo disegno globale assistenziale-educativo. I Villaggi, infatti, rappresentano un elemento del più vasto sistema integrato di risorse di un determinato territorio. La cooperativa dei cittadini volontari - I Villaggi si sviluppano, oltre che per una propria spinta interna, anche per un equilibrato e libero approccio agli interessi generali della collettività.Si configurano nel sistema organizzativo/gestionale come una cooperativa costituita da cittadini volontari di un determinato territorio che soddisfano il bisogno di estrinsecare in modo organizzato e produttivo la propria scelta di impegno di volontariato. Sono amministrati da soci che operano gratuitamente, senza fini di lucro anche in modo indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà. Si affiancano all’Ente Locale, ampliando così le risorse comuni e collaborano con l’istituzione pubblica a favore dei minori.  
   
   
“LE DONNE? IN CUCINA!”. GLI UOMINI SONO MASCHILISTI, ADESSO È SCIENTIFICAMENTE PROVATO . UNA RICERCA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA HA MESSO IN LUCE CHE GLI UOMINI ASSOCIANO ELEMENTI POSITIVI, COME IL SUCCESSO E IL PRESTIGIO  
 
Milano, 16 marzo 2011 – Esiste un’area del cervello in grado di frenare le credenze maschiliste negli uomini. Se quest’area viene inibita le persone di sesso maschile, anche se giovani e con un grado di istruzione elevato, cedono allo stereotipo secondo cui il binomio successo-potere è cosa da uomini. Lo studio, pubblicato sulla rivista Neuroimage che si occupa di ricerca neurologica e cerebrale, è stato condotto, presso l’Università degli Studi di Milano-bicocca, da Zaira Cattaneo, ricercatrice del Dipartimento di Psicologia, da Costanza Papagno, docente di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica, da Giulia Mattavelli, dottoranda presso lo stesso Dipartimento e da Elisa Platania, neolaureata in psicologia presso l’Università Bicocca. I ricercatori hanno utilizzato un test che misura le credenze implicite delle persone sul genere (Gender Implicit Association Test, Iat) e lo hanno somministrato, attraverso il computer, a 62 studenti della Facoltà di Psicologia (31 uomini e 31 donne). Durante il test appariva al centro del monitor un nome di persona che i partecipanti dovevano classificare come maschile o femminile usando un tasto destro o sinistro. Successivamente, i partecipanti dovevano classificare - usando gli stessi tasti di risposta - alcune parole come legate a una nozione di “forza” o di “debolezza”. Quando è stato chiesto di utilizzare lo stesso tasto di risposta per classificare “femminile” e “forza” i partecipanti maschi hanno commesso più errori rispetto a quando lo stesso tasto è stato usato per classificare “femminile” e “debolezza” (e viceversa per i nomi maschili). Gli scienziati dell´Università Bicocca hanno così scoperto che – nei partecipanti uomini - vi è una forte tendenza ad associare il sesso maschile a nozioni legate alla forza, quali potere, autorità, successo, prestigio, e ad associare il sesso femminile a nozioni di "debolezza", quali fragilità, indecisione, passività, sottomissione. Le ragazze che hanno partecipato all´esperimento non hanno mostrato invece alcuna associazione fra il genere e i concetti di forza e debolezza (scarica i grafici con i risultati dello studio, per visualizzare le note salvare il file). I ricercatori hanno quindi studiato le basi neurali delle credenze stereotipiche trovate nei partecipanti maschi utilizzando la Stimolazione Magnetica Transcranica (Tms), una tecnica di stimolazione cerebrale non invasiva che consente di interferire selettivamente con l´attività di una certa area cerebrale e quindi di studiarne il ruolo in un determinato processo cognitivo. È stato così scoperto che la corteccia prefrontale dorsolaterale e la corteccia prefrontale dorsomediale giocano un ruolo chiave nel controllo degli stereotipi: infatti, quando queste aree sono state temporaneamente inibite dalla stimolazione, i partecipanti maschi hanno associato in maniera ancora più netta parole legate alla forza al sesso maschile, e parole legate alla debolezza al sesso femminile. In pratica gli uomini, anche se non in maniera consapevole, associano elementi positivi, come il successo e il prestigio, precipuamente all’ambito maschile e solo grazie alla crescita della corteccia prefrontale questi impulsi vengono frenati e non sfociano in episodi discriminatori. Le aree prefrontali sono le ultime a maturare nel cervello e svolgono funzioni cognitive di alto livello, quali il ragionamento, la pianificazione, l´inibizione di risposte inappropriate, i processi decisionali. Il risultato dello studio dimostra che il controllo sugli stereotipi - quelli legati al genere (ma anche alla razza e all´etnia, ad esempio) - può essere modulato interferendo con l´attività dei lobi prefrontali. I processi consapevoli e di controllo mediati dalla corteccia prefrontale sono altamente influenzati dall´educazione e dall’ambiente circostante: sebbene le credenze stereotipiche legate al genere siano ancora profondamente radicate nella nostra cultura, la corteccia prefrontale può essere "allenata" a controllare associazioni negative acquisite implicitamente. Diventa quindi fondamentale investire sull´educazione affinché il controllo esercitato dalla corteccia prefrontale sulle credenze stereotipiche agisca il più possibile. «Gli stereotipi relativi al genere, ma la stessa cosa vale per la razza o l´appartenenza etnica, sono forze pervasive nella nostra cultura – spiega Zaira Cattaneo, responsabile della ricerca -. Sebbene spesso le persone non siano consapevoli di avere tali "credenze", gli stereotipi possono condizionare il comportamento, fino a sfociare in veri e propri atti di discriminazione. La nostra ricerca dimostra che le aree prefrontali giocano un ruolo chiave nel controllare l´espressione degli stereotipi di genere. La corteccia prefrontale è la sede dei processi mentali di più alto livello, quali la pianificazione, il problem solving, la decisione, l´inibizione di risposte socialmente inappropriate ed è tra le ultime aree del cervello a raggiungere la completa maturazione (durante l´adolescenza o più tardi). Per questo, la corteccia prefrontale è particolarmente suscettibile a venir forgiata dall´educazione». Per la ricercatrice dell’Università degli studi di Milano-bicocca è quindi «importante investire sull´educazione affinché il controllo esercitato dalla corteccia prefrontale sulle credenze stereotipiche possa svilupparsi il più possibile al fine di scongiurare atteggiamenti spesso aggressivi e discriminatori. Un tema questo particolarmente attuale in Italia, in cui la donna è spesso vista più come "oggetto" che come "soggetto", come anche ricordato in occasione della festa delle donne dal Presidente Napolitano».  
   
   
INAUGURATA LA NUOVA “CASAMICA”. MORATTI E MOIOLI: “UN ESEMPIO DELL’IMPEGNO E DELLA GENEROSITÀ DI MILANO”  
 
Milano, 16 marzo 2011 - “Milano è generosità. Lo dimostrano le oltre 4mila associazioni di volontariato che si occupano, giorno dopo giorno, di chi ha bisogno. Casamica è una di queste e ha scelto di essere vicina alle tante famiglie che si trovano costrette a passare lunghi periodi lontano da casa per assistere figli malati”. Così è intervenuto ieri il Sindaco Letizia Moratti, insieme con l’assessore Mariolina Moioli (Famiglia, Scuola e Politiche sociali) all’inaugurazione della nuova struttura di Casamica, che si trova in via S. Achilleo 4. Presente tutto lo staff e i volontari di Casamica, associazione no profit che dal 1986 offre ospitalità ai malati e ai loro familiari che vengono a Milano da tutta Italia per usufruire delle cure offerte dagli istituti sanitari di eccellenza della città. “Oggi, grazie all’impegno, alla costanza e alla determinazione di Lucia, che negli anni ’80 ha fondato la Onlus – ha continuato Letizia Moratti - nasce una nuova “Casa per i bambini”, la quarta aperta dall’associazione, un luogo accogliente e colorato per ridare ai più piccoli e alle loro famiglie una vita normale, un luogo lontano dalla solitudine dove sentirsi davvero a casa. Perché degli oltre 322 malati che arrivano ogni anno da tutte le Regioni italiane per farsi curare a Milano, il 10% sono bambini e adolescenti. A loro va tutta la nostra attenzione e la nostra solidarietà”. “L’associazione Casamica da anni ormai ospita le persone che vengono nella nostra città per curarsi e che spesso devono trattenersi per un lungo periodo, svolgendo così un ruolo sociale di primaria importanza. Per i bambini è poi molto importante cercare di ricreare una situazione familiare che favorisca la loro guarigione”, ha commentato l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli. “Il Comune di Milano si è fatto promotore affinché le aziende aiutassero l’associazione Casamica a potenziare i propri servizi – ha continuato l’assessore Moioli –. Vorrei ringraziare in particolare Ikea per la fornitura di arredi e A2a per la fornitura e installazione di una serie di strumentazioni, dall’elevatore ai televisori, panchine e giocattoli”. La nuova casa d’accoglienza, priva di barriere architettoniche, si articola su due piani su un totale di circa 500 metri quadrati: in tutto 12 camere, tutte dotate di bagno, per un totale di 36 posti letto. Al primo piano sono ubicate le aree comuni e 8 camere, mentre le restanti 4 saranno nel piano mansardato. Le aree comuni per i momenti creativi e di socializzazione sono: una luminosa e accogliente sala soggiorno/pranzo con angolo giochi per i più piccoli; una cucina attrezzata; alcuni locali di servizio, con magazzini, lavanderia e stireria; uno spazio dedicato al gioco e allo studio, con postazione internet; un terrazzo; un ampio giardino attrezzato per piccoli e grandi. Tutti gli spazi sono studiati su misura per i bimbi: dagli arredi , ai colori, con l’obiettivo di creare un’atmosfera calda e accogliente come quella di casa.