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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Aprile 2011
PARLAMENTO EUROPEO, FRA GLI ARGOMENTI DELLA SESSIONE DEL 4-7 APRILE 2011: SITUAZIONE IN SIRIA, BAHREIN E YEMEN, ENERGIA NUCLEARE IN EUROPA, CRISI A LAMPEDUSA  
 
Strasburgo, 4 aprile 2011 - Energia nucleare in Europa: è il momento per gli stress test e gli standard di sicurezza. Il Parlamento discuterà con il Consiglio e la Commissione il piano per eseguire stress test nelle centrali nucleari presenti nell´Ue e i criteri da imporre per garantire i più alti standard di sicurezza. Il mix energetico per il prossimo futuro dell´Unione e la lezione da trarre dagli incidenti nucleari avvenuti in Giappone dovrebbero essere altri temi di dibattito. Il Parlamento voterà una risoluzione giovedì. Crisi a Lampedusa: quale soluzione per gli immigrati dal Nord Africa? La necessità di una risposta più decisa da parte dell´Ue alla crisi dei migranti sull´isola italiana di Lampedusa sarà discussa lunedì con la Commissione europea. Sono oltre 15.000 gli immigrati che hanno finora raggiunto Lampedusa a seguito dei disordini nei paesi del Nord Africa. Una risoluzione che analizza le possibili soluzioni a lungo termine per i migranti in fuga dalle aree di conflitto sarà posta in votazione. Il Consiglio europeo sotto la lente dei deputati. Martedì mattina gli eurodeputati discuteranno con il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy i risultati dell´ultimo summit. La necessità di adottare una nuova legislazione europea per affrontare e risolvere la crisi della zona Euro, piuttosto che cercar una soluzione intergovernativa dovrebbe essere uno degli argomenti principali di dibattito, insieme a nuove proposte per crescita e occupazione, la crisi giapponese e il conflitto in Libia. Il Parlamento europeo discuterà la strategia dell´Ue in materia di inclusione dei rom Martedì alle 16.00 i deputati discuteranno le misure per meglio integrare la popolazione rom. Tali misure saranno adottate dalla Commissione europea, il giorno stesso e poco prima del dibattito, a Strasburgo. L´introduzione di norme comunitarie vincolanti per garantire un migliore accesso al lavoro, all´istruzione, all´alloggio e all´assistenza sanitaria rappresenta la prima priorità del Parlamento. Situazione in Siria, Bahrein e Yemen e necessità di rivedere la politica di vicinato dell´Ue. I disordini in corso in Siria, Bahrein e Yemen saranno discussi mercoledì con l´Alto Rappresentante, Catherine Ashton. Una risoluzione su questi paesi sarà votata giovedì con altre due risoluzioni, con le quali i deputati chiedono una revisione profonda delle relazioni dell´Ue con i suoi vicini orientali e meridionali. I deputati si pronunceranno sulle aspirazioni comunitarie di Islanda e ex Repubblica iugoslava di Macedonia. Il progresso di questi due paesi verso l´adesione all´Ue sarà valutato dal Parlamento europeo mercoledì. I deputati chiedono l´apertura di negoziati di adesione con l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia e si compiacciono della prospettiva di adesione dell´Islanda, purché venga trovata una soluzione per la caccia alla balena e il protezionismo della pesca. Il voto sulle due risoluzioni è previsto per giovedì. Il bilancio 2012 del Parlamento diminuirà in termini reali. Il bilancio del Parlamento europeo per il 2012 aumenterà meno del tasso d´inflazione. I deputati dovrebbero, infatti, adottare un bilancio di €1.725 miliardi che, pur rappresentando un aumento del 2,3%, è ben al di sotto del tasso d´inflazione media per il 27 Stati membri, pari al 2,8%. Asilo: procedura unica e elevati standard di protezione. Secondo un progetto di risoluzione legislativa che modifica la direttiva sulle procedure d´asilo, gli Stati membri devono poter meglio distinguere fra richiedenti d´asilo e altri immigrati in casi di arrivi misti, per garantire cosi una procedura più equa, accessibile e efficace, e assicurare standard comuni in tutta l´Ue. Il Parlamento voterà le nuove regole martedì. Deputati critici riguardo alle informazioni sulle irregolarità nell´uso di fondi Ue. I deputati della commissione per il controllo dei bilanci hanno espresso preoccupazione per la mancanza di informazioni sulle irregolarità e le frodi negli Stati membri contenute nel rapporto annuale della Commissione sulla Lotta contro le frodi per il 2009. L´italia, insieme a altri paesi Ue, è oggetto di alcune specifiche critiche. Nuovi accordi di pesca con le Comore. Il rinnovo di accordi di partenariato per la pesca, importanti per il settore italiano, sarà all´ordine del giorno la settimana prossima e il Parlamento dovrà decidere se approvare il testo concordato con le Isole Comore.  
   
   
A FIRENZE “TAVOLO MEDITERRANEO E MEDIO ORIENTE“ ESPERTI E TESTIMONI, FRA CUI UNA BLOGGER EGIZIANA E UN SINDACALISTA TUNISINO  
 
 Firenze, 4 aprile 2011 - Quanto sta accadendo nel Mediterraneo impone di ridefinire non solo le scelte politiche dell’Unione Europea e dell’Italia ma anche le scelte dei sistemi locali di Cooperazione, comprese quelle coordinate, in Toscana, dal “Tavolo Mediterraneo e Medio Oriente“. Una prima riflessione viene ospitata a Firenze dalla Regione Toscana, con la Provincia di Firenze. L’incontro (“Democrazia e cittadinanza mediterranea“) si svolge in sala “Luca Giordano” di Palazzo Medici Riccardi nell’intera giornata di lunedì 4 aprile 2011 (dalle 9 alle 13 e dalle 14:30 alle 17). Apertura con il presidente della Provincia Andrea Barducci e conclusioni della mattina (ore 12:30) affidate a Enrico Rossi. Annullata all’ultimo momento la presenza, inizialmente prevista, di Pietro Benassi, ambasciatore italiano a Tunisi (quel giorno impegnato con il presidente del Consiglio dei Ministri in visita proprio in Tunisia), il programma prevede un confronto fra 5 universitari ed esperti coordinati da Stefano Fusi per il Tavolo regionale Mediterraneo: Nicola Migliorno, Marcello Flores, Marco Mayer, Severino Saccardi, Alberto Tonini. Seguono tre testimonianze: il segretario dell’Unione Generale Tunisina del Lavoro Abid Briki, la blogger egiziana Asmaa Aly Mohamed Zaki, la segretaria dell’associazione tunisina Donne democratiche Saida Garrache. Nel pomeriggio (“Politiche e strumenti per una nuova Cooperazione nel Mediterraneo”) , coordinati da Massimo Toschi altri interventi fra cui Natalia Quintavalle (vicedirettore generale, al Ministero degli Esteri, per le Nazioni Unite e Diritti Umani) e Anna Catte (Autorità di gestione del Programma Enpi, strumento europeo di partenariato).  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICA UNA RELAZIONE SUI PROGRESSI REALIZZATI IN MATERIA DI RISPETTO DEI DIRITTI FONDAMENTALI NELL´UE  
 
Bruxelles, 4 aprile 2011 - Da oltre un anno la Carta dei diritti fondamentali dell´Ue è diventata giuridicamente vincolante – prima di tutto per le istituzioni dell´Ue (il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea) quando preparano nuove leggi europee, ma anche per le autorità nazionali quando attuano il diritto dell´Unione. Nell´ambito del suo impegno per far sì che i diritti fondamentali siano una realtà per i cittadini dell´Ue, la Commissione europea stila per la prima volta una relazione sull´applicazione della Carta. La relazione sottolinea l´importanza dei diritti fondamentali in un´ampia gamma di politiche, dalla protezione dei dati all´immigrazione e all´asilo, e testimonia il vivo interesse dei cittadini per la Carta. La relazione, tuttavia, segnala anche che questa viene spesso fraintesa. Nel 2010 la Commissione ha ricevuto più di 4 000 lettere di cittadini riguardanti i diritti fondamentali. Circa tre quarti di tali lettere denunciavano casi che esulano dal campo di applicazione del diritto dell´Ue. Inoltre, un recente sondaggio commissionato dal Mediatore europeo ha riscontrato che il 72% degli europei non si ritiene adeguatamente informato sulla Carta (Eo/11/6). La relazione odierna rappresenta un primo passo nell´affrontare tale problema dal momento che chiarisce qual è l´ambito di applicazione della Carta e rende più agevole l´accesso dei cittadini alla giustizia. La relazione dovrebbe inoltre aiutare i cittadini a capire a quale organo rivolgersi qualora ritengano che i loro diritti fondamentali siano stati violati da un´istituzione europea o da un´autorità nazionale. La relazione annuale rientra infatti nella strategia della Commissione volta a garantire che siano effettivamente rispettati i diritti fondamentali e che i cittadini possano concretamente avvalersene (si veda Ip/10/1348). "Per far sì che la Carta venga messa in pratica occorre che i cittadini conoscano i propri diritti e sappiano come esercitarli per ottenere giustizia" ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria Ue per la Giustizia. "L´ue non è un supergendarme dei diritti fondamentali. La Carta si applica principalmente alle istituzioni dell´Ue. I giudici nazionali devono innanzitutto far rispettare i diritti sulla base delle rispettive costituzioni nazionali." La Commissaria ha poi aggiunto: "Tuttavia, nei casi in cui si applica il diritto dell´Ue non tollererò alcuna violazione dei diritti fondamentali. La relazione odierna ci aiuta a capire i progressi realizzati, le azioni da intraprendere e gli insegnamenti da trarre per il futuro." "Questa relazione segna un´importante tappa verso il pieno adempimento dell´impegno dell´Ue a favore dei diritti fondamentali e guiderà l´Unione nell´elaborazione delle sue politiche e nel processo decisionale proprio perché indica con chiarezza i settori in cui è più necessario l´intervento delle sue istituzioni o degli Stati membri affinché siano rispettati i diritti fondamentali di ogni singolo cittadino dell´Unione", ha dichiarato Morten Kjaerum, direttore dell´Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali. L´interesse dei cittadini e le loro aspettative per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali dell´Ue sono grandi. Molte delle denunce pervenute, però, riguardavano situazioni in cui la Carta non poteva applicarsi (si veda l´allegato). Se ciò si verifica è perché spesso vengono fraintesi gli obiettivi della Carta e le situazioni in cui si applica, ma anche il ruolo stesso dell´Ue. La relazione odierna intende pertanto contribuire a far sì che i cittadini siano meglio informati sui casi in cui possono appellarsi alla Carta. In essa si cerca, in particolare, di chiarire i ruoli rispettivi degli Stati membri e dei loro ordinamenti nazionali per la tutela dei diritti e il ruolo della Commissione europea. I cittadini che ritengono che i propri diritti fondamentali siano stati lesi devono sapere a chi rivolgersi per accedere alla giustizia. La relazione offre poi una prima panoramica globale delle modalità con cui vengono fatti rispettare i diritti fondamentali nell´Ue dopo il trattato di Lisbona che ha reso vincolante la Carta. Vi si ribadisce che le istituzioni dell´Ue devono sempre prendere attentamente in considerazione i diritti sanciti dalla Carta mentre gli Stati membri ne sono vincolati solo quando attuano il diritto e le politiche dell´Ue. La relazione si articola in sei capitoli che corrispondono ai sei titoli della Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea: dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia (si veda l´allegato). Ciò dimostra quanto la Carta sia rilevante per una serie di politiche che sono competenza dell´Unione. Per esempio, per quanto riguarda l´uso di body scanner negli aeroporti, la Commissione ha fatto presente la necessità di rispettare diritti fondamentali quali la dignità umana, la vita privata e familiare e la protezione dei dati. In materia di gestione delle frontiere, la Commissione ha proposto nuove norme per rendere più efficace la sorveglianza delle frontiere marittime garantendo al contempo il rispetto dei diritti fondamentali dei migranti intercettati in mare. La Commissione ha inoltre proposto modifiche alle disposizioni relative a Frontex, l´Agenzia dell´Unione europea per la gestione delle frontiere esterne (si veda Ip/10/184). Le proposte prevedono una formazione sui diritti fondamentali per gli addetti al controllo delle frontiere e chiedono che qualsiasi eventuale incidente verificatosi durante le operazioni, che concerna o meno i diritti fondamentali, sia segnalato alle autorità nazionali affinché provvedano a indagare sull´accaduto. Anche la Corte di Giustizia ha svolto un ruolo di primo piano a sostegno della Carta. In particolare, per quanto riguarda il diritto alla protezione dei dati personali, il 9 novembre 2010 la Corte ha dichiarato l´invalidità di alcune disposizioni di regolamenti Ue che impongono la pubblicazione del nome delle persone fisiche beneficiarie di aiuti del Fondo europeo agricolo di garanzia e del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale; il 1° marzo, in un caso esemplare per quanto riguarda la parità tra uomini e donne, ha poi stabilito che prevedere premi di assicurazione diversi per gli uomini e le donne costituisce una discriminazione di natura sessuale e non è compatibile con la Carta (Memo/11/123). Gli Stati membri non devono derogare a tale importante principio nelle loro legislazioni nazionali. Nel 2010 la Commissione ha preso misure per garantire a tutti i cittadini dell´Ue il diritto di circolare e stabilirsi in un altro paese dell´Ue e il diritto di non essere discriminati. Per garantire tali diritti, la Commissione ha agito immediatamente dopo gli eventi verificatisi nell´estate del 2010 che hanno portato all´espulsione di cittadini dell´Ue di origine rom dalla Francia (Speech/10/428 e Memo/10/502). La Commissione ha verificato attentamente se le operazioni fossero state effettuate nel pieno rispetto delle norme dell´Ue. A seguito dell´azione della Commissione, la Francia e altri Stati membri stanno provvedendo a modificare le proprie leggi per conformarle pienamente alle disposizioni dell´Ue in materia di libertà di circolazione.  
   
   
MONITO DEL COMITATO DELLE REGIONI (CDR): CONTRO LA POVERTÀ NON BASTANO LE PROPOSTE, SERVE UN CONCRETO IMPEGNO POLITICO E FINANZIARIO  
 
 Bruxelles, 4 aprile 2011 - L´ambizioso obiettivo di sottrarre 20 milioni di europei alla povertà potrà essere raggiunto soltanto se gli enti regionali e locali avranno un ruolo chiave nello sviluppo dei programmi nazionali e se l´Europa sarà disposta ad appoggiare adeguatamente gli sforzi delle autorità nazionali, regionali e locali, anzitutto attraverso i finanziamenti del Fondo sociale europeo. È questo il messaggio centrale del parere del Comitato delle regioni (Cdr) sulla Piattaforma europea contro la povertà e l´esclusione sociale, adottato oggi in sessione plenaria. Christine Chapman (Uk/pse), membro dell´Assemblea nazionale del Galles e relatrice del parere, esprime soddisfazione per l´impegno a coinvolgere gli enti regionali e locali nello sviluppo dei programmi nazionali di riforma, assunto formalmente in un documento che gli Stati membri pubblicheranno verso la metà di aprile, ma rimane scettica sulla qualità dei contributi. "Il vero banco di prova di questa iniziativa faro della strategia Europa 2020 sarà il suo successo sul campo, ed è a quel livello che sarà fondamentale il contributo degli enti regionali e locali, dato che sono proprio loro a fornire i servizi sociali ai cittadini e a poter comprendere meglio l´entità della sfida e le possibili soluzioni. È per questo motivo che avrei voluto vedere qualche orientamento della Commissione europea sulle modalità di partecipazione di questi enti allo sviluppo dei programmi nazionali di riforma, per garantire che il loro contributo sia effettivo e pertinente". Il Comitato ha invitato la Commissione europea ad assicurarsi che venga offerto un sostegno sufficiente agli sforzi delle autorità nazionali, regionali e locali per realizzare gli obiettivi di questa iniziativa faro dell´Ue. Sempre secondo Chapman, "la politica sociale è un ambito in cui l´Europa non ha competenze specifiche; per assicurarsi che gli obiettivi siano raggiunti, la Commissione dovrà quindi agire diversamente: garantendo, ad esempio, che il Fondo sociale europeo sia esteso in modo da finanziare non solo i progetti in materia di occupazione ma anche quelli per combattere la povertà e l´esclusione". Il parere del Comitato è stato elaborato sulla base di un contributo supplementare degli enti regionali e locali di tutta Europa, raccolto mediante un´indagine realizzata dalla Piattaforma di monitoraggio della strategia Europa 2020. Un questione essenziale, evidenziata da un´ampia maggioranza degli enti così interpellati, riguarda la misura in cui gli investimenti in programmi di contrasto alla povertà e all´esclusione debbano diventare un obbligo per gli enti regionali e locali nell´ambito dei futuri programmi regionali dell´Ue. Alcuni enti interpellati, tuttavia, ritengono che un obbligo di questo genere limiterebbe le loro possibilità di utilizzare i fondi Ue per investire in altri ambiti prioritari. Nel suo parere finale, tuttavia, il Cdr suggerirà che in futuro il finanziamento di misure di contrasto all´esclusione sociale sia reso obbligatorio. Vi è inoltre un ampio consenso sul fatto che il Cdr debba incoraggiare la Commissione ad adottare un approccio più proattivo, in particolare nella lotta alla povertà infantile. Chapman si dice particolarmente delusa dalle modeste ambizioni delle proposte presentate dalla Commissione in questo campo: "è necessario agire con urgenza, già adesso e non nel 2012 o più tardi. La Commissione avrebbe dovuto essere più coraggiosa e impegnarsi a elaborare una raccomandazione quest´anno, dato che il lavoro di preparazione è stato effettuato durante la presidenza belga". La relatrice si dice invece soddisfatta di scorgere nella proposta riferimenti specifici alla lotta contro l´esclusione dei Rom e alla riduzione del numero dei senza dimora, che sono temi affrontati dal Cdr in pareri recenti e ambiti in cui gli enti regionali e locali possono avere un ruolo di primo piano.  
   
   
LIBERTÀ DI CIRCOLAZIONE E DISCRIMINAZIONI: DAL CDR UN QUADRO A LUCI E OMBRE DELLA CITTADINANZA EUROPEA  
 
Bruxelles, 4 aprile 2011 - "Nel nuovo contesto multiculturale la cittadinanza va declinata non più in termini di mera difesa dell´identità e dell´appartenenza, ma quale momento di integrazione ed inclusione sociale": è questo uno dei messaggi trasmessi a Viviane Reding, commissaria per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, nel suo intervento di oggi alla sessione plenaria del Cdr. Il tema della cittadinanza europea era all´ordine del giorno della seduta odierna, che prevedeva la discussione di un progetto di parere di Roberto Pella (It/ppe), consigliere comunale di Valdengo, dedicato alla Relazione sulla cittadinanza Ue 2010. In apertura della discussione, il relatore ha ricordato che "la cittadinanza dell´Unione consente a ciascun cittadino di godere dello stesso trattamento a prescindere dalla sua nazionalità" e che il Trattato impone agli Stati membri di "rispettare e promuovere i valori su cui si fonda l´Unione: la dignità umana, la libertà, la democrazia, l´uguaglianza, lo Stato di diritto e i diritti dell´uomo, ivi compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze". Ha aggiunto tuttavia che la relazione non parla solo di diritti riservati esclusivamente ai cittadini dell´Ue, ma anche di diritti fondamentali, che "riguardano anche i cittadini dei paesi terzi". Pella si è spinto oltre, affermando che attualmente l´accesso ai diritti sociali è legato a criteri e requisiti "che pongono in essere profili discriminatori in contrasto con il principio di eguaglianza e di parità di trattamento previsto dal diritto comunitario con riferimento ai cittadini di altri paesi membri dell´Unione europea". Secondo la commissaria Viviane Reding, "gli enti regionali e locali svolgono un ruolo di primo piano nel´individuare i problemi con cui si scontrano quotidianamente i cittadini europei nell´esercizio dei loro diritti. Essi sono i primi a poter fare in modo che i funzionari incaricati dell´applicazione dei diritti dei cittadini europei abbiano una conoscenza adeguata delle norme europee in materia". Ha poi aggiunto: "l´Europa si decide a Bruxelles ma si realizza nei vostri territori. Mi sembra quindi indispensabile stabilire un dialogo diretto tra la Commissione, il Cdr e le associazioni degli enti regionali e locali sulle questioni che riguardano la cittadinanza europea. Dobbiamo prendere da voi le idee che funzionano e sfruttare la vostra esperienza sul terreno". Roberto Pella, che è anche responsabile nazionale per le politiche giovanili presso l´Associazione nazionale comuni italiani (Anci), ritiene da parte sua che le istituzioni europee possano servirsi degli enti regionali e locali per raggiungere i gruppi meno coinvolti nel dibattito europeo, prendendo come esempio i giovani e gli immigrati. Riconosce anche, però, "che a livello locale e regionale occorre adottare misure di semplificazione amministrativa per rendere effettivi i diritti dei cittadini dell´Unione, in particolare la libertà di circolazione, ed eliminare tutte le pratiche che creano disparità di trattamento tra i cittadini europei, in particolare per quanto riguarda la concessione del diritto di soggiorno". I membri del Cdr hanno accolto con favore l´intenzione della Commissione europea di designare il 2013 Anno europeo dei cittadini, facendo osservare che a livello degli enti regionali e locali è possibile lanciare iniziative di "formazione alla cittadinanza europea", rivolte sia agli allievi delle scuole che ai cittadini adulti.  
   
   
1 000 GIORNI DI ATTIVITÀ: LA RETE ENTERPRISE EUROPE NETWORK AIUTA LE PMI A TRARRE VANTAGGIO DAL MERCATO UNICO  
 
 Bruxelles, 4 aprile 2011 - Nei suoi 1 000 giorni di attività la rete Enterprise Europe Network ha aiutato più di 2,5 milioni di imprese a cogliere appieno i vantaggi presentati dal mercato unico. Quella che è la maggiore rete di sostegno alle imprese in Europa contribuisce alla competitività delle Pmi aiutandole a internazionalizzarsi, a innovare e ad accedere ai finanziamenti Ue. Circa 600 grandi attori che si occupano di sostegno alle imprese si sono uniti nella rete per offrire un servizio di "sportello unico" volto ad aiutare le imprese a realizzare appieno le loro potenzialità. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e responsabile per le imprese e l´imprenditoria, ha affermato: "La rete Enterprise Europe Network rappresenta una pietra miliare nella nostra strategia per promuovere l´imprenditorialità e la crescita delle imprese. Considerato che negli ultimi dieci anni le Pmi hanno generato una grande quantità di posti di lavoro, la rete, che realizza un concreto valore aggiunto europeo, le aiuterà a crescere ancora. Tale processo verrà stimolato dallo Small Business Act che fornirà un sostegno efficiente agli imprenditori per realizzare la loro "success story" individuale". Con più di 3 000 partecipanti la rete è presente in ogni regione dell´Unione europea e sui mercati di 21 paesi terzi per rispondere ai bisogni delle Pmi europee. Essa fornisce servizi integrati di sostegno volti ad aiutare le piccole imprese a fare affari all´estero e a reperire un finanziamento europeo per i loro progetti di ricerca e innovazione. In soli tre anni la rete ha fornito servizi a più di 2,5 milioni di Pmi e ha organizzato eventi consacrati all´imprenditoria cui hanno partecipato più di 600 000 persone. Essa ha anche incoraggiato circa 35 000 piccole imprese a partecipare ad eventi di intermediazione internazionale e a visite di imprese. Finora la rete ha aiutato circa 4 500 Pmi a reperire occasioni di cooperazione tra imprese, transfer tecnologico o partner di ricerca all´estero. Tra gli esempi vi sono: un´impresa britannica ha usato la rete per trovare un´applicazione sul mercato nel settore della sicurezza degli autoveicoli per il suo rilevatore di sostanze chimiche; lo sviluppatore lettone di un software linguistico ha trovato un partner per una proposta di finanziamento alla ricerca risultata vincente nell´ambito del Settimo programma quadro di ricerca; una ditta francese a conduzione familiare specializzata nella disinfestazione è riuscita a sormontare il labirinto della legislazione fiscale per fornire servizi transfrontalieri a Lussemburgo con l´aiuto di un partner locale della rete. La rete Enterprise Europe Network è anche un modo per le Pmi di partecipare al processo decisionale europeo. La rete consulta le imprese sulla legislazione europea in via di preparazione e raccoglie i loro pareri sulla regolamentazione esistente. Facendo leva sui meccanismi della rete si sono raccolti più di 10 000 pareri di esperti che hanno contribuito al processo legislativo.  
   
   
UE: APPROVATO PARERE A SALVAGUARDIA “FSE” ILLUSTRATO DA PRESIDENTE REGIONE UMBRIA  
 
Bruxelles, 4 aprile 2011 - E´ stato approvato all´unanimità nel corso della riunione plenaria dell’ 1 aprile a Bruxelles del Comitato delle Regioni d´europa, il parere illustrato dalla presidente della Regione Umbria, relativo alle nuove politiche di coesione. Sono particolarmente soddisfatta per il voto dell´aula - ha detto la presidente - che ha dimostrato all´unanimità di aver condiviso l´impostazione del parere. Mi auguro che la Commissione europea, nell´assumere le successive decisioni relative ai fondi, tenga conto di quanto affermato nel parere delle Regioni d´Europa. Riteniamo che il Fondo sociale debba conservare, anche dopo il 2013, la sua caratteristica di essere rivolto ai cittadini europei - ha aggiunto - a prescindere se vivano in regioni in ritardo di sviluppo, o appartengano a realtà economicamente e socialmente più dinamiche e competitive, perché la sua peculiarità è quella di rafforzare la coesione sociale tra tutte le aree dell´Europa. Per la presidente della Regione Umbria è necessario che il Fondo sociale europeo mantenga la sua specificità ed autonomia rispetto agli altri Fondi, perché è l´unico che opera per favorire l´occupabilità, la qualificazione e la riqualificazione professionale, rivolgendosi alle imprese ed ai lavoratori. La presidente ha inoltre sottolineato che occorre impedire che ogni Stato membro, con politiche eccessivamente autonome, faccia venir meno la valenza del Fondo quale strumento finanziario per rafforzare la coesione in ambito europeo. Inoltre, riferendo la posizione unanime di tutte le Regioni italiane, è stato ribadito il concetto che non può essere certo la regola utilizzare il Fondo, come avvenuto in Italia, al solo scopo di finanziare gli ammortizzatori sociali. Ciò è accaduto in un momento particolare della vita economica del nostro Paese, ma le politiche di ammortizzazione sociale degli effetti di crisi economiche attengono alla competenza dei Governi. Oltretutto, sarebbe uno snaturare le finalità del Fondo che sono appunto quelle di favorire da parte degli Stati, e quindi delle Regioni, ´politiche attive´ per il lavoro. In particolare, il parere ribadisce il concetto di una politica di coesione estesa a tutte le Regioni europee e si mette in risalto la caratteristica del "Fondo sociale europeo" ("Fse") come l´unico rivolto direttamente ai cittadini dell´Unione. Si sottolinea la convergenza tra politica di coesione e gli obbiettivi di "Europa 2020", pur ribadendo la necessità che la politica di coesione mantenga la sua identità e il perseguimento dei suoi obiettivi previsti dal Trattato. Viene evidenziato il ruolo del "Fse" sia come strumento per la promozione dello sviluppo economico che per la lotta all´esclusione sociale e alla povertà e si sottolinea, altresì, l´esigenza di un maggiore orientamento alla valutazione dei risultati, promuovendo anche una maggiore semplificazione dei sistemi di gestione e controllo. Altro elemento sul quale il parere pone l´accento è l´esigenza di arricchire il Prodotto interno lordo, nella sua caratteristica di indicatore, con criteri che abbraccino aspetti economici, sociali ed ambientali. Infine, viene dato risalto, e per questo sostenuti fortemente dal Comitato delle Regioni, a strumenti di partenariato, come ad esempio i Patti Territoriali, ai quali viene assegnato un ruolo nella definizione dei contributi dei diversi livelli di governo a favore del maggiore protagonismo delle autonomie locali nella messa in atto della politica di coesione  
   
   
UE: QUANDO I RIFIUTI CESSANO DI ESSERE TALI? QUANDO SODDISFANO I NUOVI CRITERI IN MATERIA, STABILITI AL FINE DI SVILUPPARE I NOSTRI MERCATI DEL RICICLAGGIO.  
 
Bruxelles, 31 marzo 2011 - I rifiuti generati dalle industrie e dai consumatori europei sono in misura sempre maggiore rielaborati per ottenere materie prime secondarie e nuovi prodotti, anziché essere conferiti nelle discariche. Tuttavia in passato sono mancati criteri chiari per stabilire quando un materiale recuperato dai rifiuti cessi di rientrare in questa categoria e possa essere considerato un altro prodotto o una materia prima. Il primo regolamento su quando i rifiuti cessano di essere tali, oggi adottato, stabilisce detti criteri per i rottami di ferro, di acciaio e di alluminio. La sua finalità è di stimolare i mercati del riciclaggio in Europa. Janez Potočnik, commissario Ue per l´ambiente, ha dichiarato: "Dobbiamo iniziare a trattare i rifiuti come una risorsa preziosa e l´adozione odierna di criteri su quando un rifiuto cessa di essere tale per i flussi di materiali costituirà un autentico stimolo per le industrie e i servizi di riciclaggio in Europa.si tratta di un nuovo importante passo verso l´obiettivo che l´Ue si è posta di diventare una società che ricicla e che utilizza in modo efficiente le risorse." Una finalità importante delle norme su quando i rifiuti cessano di essere tali è di stimolare i mercati del riciclaggio nell´Unione europea. Dette norme permetteranno infatti di creare certezza giuridica e parità di condizioni per l´industria del riciclaggio, di eliminare per tale settore gli oneri amministrativi superflui, escludendo dall´ambito di applicazione della normativa sui rifiuti le materie prime secondarie sicure e pulite, e di contribuire all´approvvigionamento di materie prime delle industrie europee. In passato l´assenza di criteri chiari e armonizzati ha portato a una situazione in cui alcuni Stati membri hanno sviluppato quadri regolamentari differenti e non sempre compatibili per quanto concerne i materiali di recupero. Grazie al regolamento odierno i rottami di metallo puliti e sicuri non devono essere classificati come rifiuti, a condizione che i produttori applichino un sistema di gestione della qualità e dimostrino rispetto dei criteri prevedendo una dichiarazione di conformità per ciascuna partita di rottami. Prima che i rottami possano perdere la qualifica di rifiuti, occorre terminare qualsiasi trattamento (come taglio, frantumazione, lavaggio e disinquinamento) necessario per preparare i rottami all´utilizzazione finale in impianti di lavorazione dell´acciaio o dell´alluminio oppure nelle fonderie. Ad esempio per le vecchie autovetture occorre procedere allo smontaggio, alla rimozione di liquidi e composti pericolosi e al trattamento della frazione metallica, in modo da recuperare rottami metallici puliti che soddisfano i criteri stabiliti per definire quando un rifiuto cessa di essere tale. La definizione di detti criteri è stata introdotta dalla nuova direttiva quadro sui rifiuti, intesa a conseguire livelli assai più elevati di riciclaggio e a limitare l´estrazione di ulteriori risorse naturali. L´obiettivo a lungo termine è di far diventare l´Europa una società del riciclaggio, che evita di produrre rifiuti e che per quanto possibile usa i rifiuti inevitabili come risorsa. La suindicata direttiva quadro è basata su principi riconosciuti per la gestione dei rifiuti nel rispetto dell´ambiente, in modo da stabilire una gerarchia in cinque fasi che promuove la prevenzione, la preparazione al reimpiego, il riciclaggio e altre forme di recupero. I sistemi di smaltimento come la messa in discarica, che è ancora oggi quello più comunemente utilizzato per i rifiuti urbani nella maggior parte degli Stati membri, dovrebbero costituire l´ultima risorsa. La politica dell´Ue in materia di rifiuti tende a far salire la gestione nell´ambito di detta gerarchia e introduce il concetto di ciclo di vita per garantire che ogni azione comporti complessivamente un beneficio rispetto alle altre opzioni. Fasi successive - Il regolamento entrerà in vigore in seguito alla pubblicazione e sarà direttamente applicabile in tutti gli Stati membri dopo un periodo transitorio di sei mesi. La Commissione sta attualmente elaborando criteri applicabili ad altri flussi di materiali che rivestono una particolare importanza per i mercati del riciclaggio dell´Ue, come il rame, la carta, il vetro e il compost. Per maggiori dettagli riguardo alla politica dell´Ue in materia di rifiuti, vedere il seguente sito: http://ec.Europa.eu/environment/waste/index.htm    
   
   
BILANCIO. GIUNTA MILANESE APPROVA RENDICONTO 2010  
 
 Milano, 4 aprile 2011 - La Giunta comunale ha approvato l’ 1 aprile il rendiconto della gestione 2010, cha presenta un avanzo di amministrazione di 186 milioni di euro. Tra gli elementi positivi contenuti nel documento contabile, spicca anzitutto il risultato di amministrazione: al 31 dicembre 2010 si evidenzia un avanzo di circa 186 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto all’anno precedente, quando ammontava a 119 milioni circa. Migliore anche il risultato della gestione residui, che ammonta a 43 milioni di euro, quattro in più rispetto all’esercizio 2009. L’avanzo è ripartito come previsto dalle norme contabili vigenti nel modo seguente: 3 milioni di euro ad avanzo non vincolato, mentre i restanti 183 milioni circa andranno a destinazioni vincolate, così suddivise:
a) economie di mutuo 17,9
b) fondo svalutazione crediti 28,5
c) fondo rischi operazioni finanziarie 30,0
d) fondo accantonamento per operazioni sui derivati 36,3
e) oneri di urbanizzazione per barriere architettoniche 6,3
f) fondo accantonamento rimborsi di capitale 20,0
g) fondo vincolato a spese di investimento 44,8
Totale vincolato 183,8
Per quanto riguarda le economie di mutuo, esse saranno ripartire nel modo seguente:
Manutenzione straordinaria stabili comunali Erp 11,00
Acquisto veicoli Polizia locale 2,48
Manutenzione straordinaria impianti di sicurezza e antincendio 1,16
Acquisto automezzi, impianti, attrezzature e apparecchiature per la Protezione civile 1,00
Acquisto di arredi e attrezzature 1,00
Riqualificazione impianto del Civico Obitorio 0,37
Acquisto veicoli per Nuir 0,05
Totale 17,06
Il documento sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio comunale nelle sedute di prossima convocazione.
 
   
   
FEDERALISMO REGIONALE, ZAIA: HA RAGIONE MINISTRO CALDEROLI, VIA LIBERA DEL CDM È RIVOLUZIONE COPERNICANA  
 
 Venezia, 4 aprile 2011- “Ha ragione il ministro Calderoli, con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto sul federalismo regionale e provinciale si compie un decisivo passo in avanti verso quella trasformazione radicale in senso federalista dello Stato per la quale ci siamo sempre battuti. Una svolta storica che, una volta concluso l’iter parlamentare, porrà fine alla visione centralista che ha prevalso in tutti questi anni, nonostante la chiara vocazione autonomista contenuta nella Costituzione.” Lo ha detto, il 31 marzo, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, commentando il via libera del Cdm al quinto decreto attuativo del federalismo fiscale, che riguarda le Regioni e le Province. “Il federalismo consente di gestire le risorse nell’autonomia e nella responsabilità, grazie anche a quel principio dei costi standard in base al quale si è chiamati a regolarsi sulla base dei fabbisogni reali dei territori e non sulla base di quanto si è speso, secondo un criterio che troppi sprechi ha alimentato finora in talune realtà territoriali. Credo che questo ribaltamento epocale sia la base dalla quale partire per costruire una modernità autentica per i nostri territori e per il paese intero.”  
   
   
TOSCANA, AREA METROPOLITANA: RIFORMA NECESSARIA. PARTIRE DALL’UNIONE DI PROVINCE E DALL’ASSOCIAZIONE DI FUNZIONI  
 
Firenze, 4 aprile 2011 – “Piccolo è bello, ma quando il piccolo diventa micro il discorso cambia. Per questo è necessaria una ‘rivoluzione’ degli assetti istituzionali ” sintetizza con una battuta l’assessore alle riforme della Toscana, on. Riccardo Nencini. Nella sala Giordano di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, sede della provincia, si parla da stamani di governo delle aree metropolitana. Aleggia la proposta a suo tempo avanzata dal presidente fiorentino Andrea Barducci di un’unica provincia per Firenze, Prato e Pistoia. Sullo sfondo, raccontati da esperti e studiosi, si susseguono i numeri della grande Londra, di Lille e di Barcellona, che sono tra le esperienze europee più avanzate quanto ad aree metropolitane, ma anche modelli di cooperazione interprovinciale italiani come quelli di Pesaro-urbino, Venezia o Bologna. “Viviamo in un mondo globalizzato che ci imporrebbe città più grandi che in Toscana non abbiamo – chiarisce l’assessore Nencini nell’intervento che ha fatto stamani alla conferenza internazionale di Palazzo Medici Riccardi, richiamando la proposta di riforma già annunciata qualche settimana fa – Almeno per questa legislatura, fino a quando il federalismo fiscale non entrerà in funzione, pur ammettendo che viaggi come una palla di fucile, la pubblica amministrazione sconta anche un problema di costi, eccessivi, e di risorse, insufficienti. Se piccolo è bello, non lo è certo il micro. Sono più gli vantaggi che i vantaggi. Dobbiamo lavorare per un piccolo che tenda al medio. Per questo è necessaria una ‘rivoluzione’, anche se in Toscana una rivoluzione c’è già stata: è stata quella granducale, grazie alla quale oggi abbiamo un numero di comuni e piccoli comuni molto inferiore rispetto a molte altre regioni”. Ma quella rivoluzione per l’assessore oggi va ripetuta: soprattutto nell’area metropolitana della Toscana centrale, tra Firenze, Prato e Pistoia. Un’area, spiega, che conta il 45-46% di tutti gli abitanti della regione, il 50 per cento del Pil, la maggior parte della grandi infrastrutture (con poche eccezioni) e per cui, visto il ruolo trainante che ha, “non occorrerebbe neppure inventarsi niente di nuovo”. Una rivoluzione necessaria “non tanto e non solo per ridurre i costi della pubblica amministrazione, ma perchè la crescita economica ha bisogno anche di istituzioni autorevoli e credibili”. L’assessore non parla di una provincia unica per Prato, Firenze e Pistoia. “Non è quello che abbiamo proposto per ora – dice – Occorre però almeno una collaborazione più stretta. Un’unione di province ed associazioni di funzioni potrebbero essere gli strumenti”. “Un obiettivo non facile? Può darsi – confessa Nencini – Ma proprio questo dovrebbe spingerci a lavorare tutti insieme e con un impegno maggiore per realizzare questo obiettivo con i tempi della politica e non della storia”. Per esprimere anche al meglio le vocazioni dei territori. Come Pesaro-urbino, che – parole del suo presidente Matteo Ricci, anche lui oggi a Firenze – “ha deciso di pensare in grande e lavorare su grandi disegni strategici, con altre province ma anche con regioni diverse, confinanti, pur rimanendo piccolo” e combattendo campanilismo e neo-provincialismo, con il primo obiettivo di migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. Oppure come Londra o Lille, con agenzie o enti che riportano al centro e rimettono a sistema territori amministrativamente divisi ma con una stessa comune identità.  
   
   
AREA VASTA: NUOVO “PRG” CASTIGLIONE DEL LAGO, SIGLATO ACCORDO PRELIMINARE TRA REGIONE UMBRIA, PROVINCIA PG E COMUNE  
 
Perugia, 4 aprile 2011 - Un accordo particolarmente innovativo che permette di guardare allo sviluppo del territorio con una visione molto più generale rispetto all´ambito strettamente comunale. Le scelte che si vanno a fare nel nuovo Piano Regolatore Generale di Castiglione del Lago potranno veramente tener conto del quadro di area vasta anche interregionale in cui si colloca questo strumento urbanistico. L´assessorato regionale all´Urbanistica commenta così la sottoscrizione dell´Accordo Preliminare di Copianificazione avvenuta il 31 marzo - nella sede dell´Assessorato - tra Regione Umbria, Comune di Castiglione del Lago, Provincia di Perugia insieme ai Comuni di Panicale e Paciano. L´accordo sarà completato con la sottoscrizione da parte dei Comuni contermini di Città della Pieve e Tuoro sul Trasimeno, che hanno partecipato alla fase di confronto e partecipazione che ha preceduto la firma; sono coinvolti anche la Regione Toscana, le Province di Arezzo e Siena ed i Comuni toscani di Chiusi, Montepulciano e Cortona. Si tratta del primo accordo di copianificazione siglato in Umbria, sottolineano dall´Assessorato regionale. Con il Comune di Castiglione del Lago è stato intrapreso, infatti, un percorso sperimentale che introduce elementi di qualità, poiché collega la programmazione urbanistica alle dinamiche e alla crescita del territorio. Un territorio molto vasto, aldilà dei confini amministrativi regionali, è stato sottolineato, che contribuisce alla definizione di un Piano urbanistico Comunale nel quale entrano decisioni che riguardano l´assetto futuro di tutta l´area. Dalle scelte sulla viabilità a quelle sui trasporti ferroviari, dalle scelte di carattere ambientale-paesaggistico fino a quelle di studio ed indagine geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche. La copianificazione, è stato sottolineato anche dal rappresentante dell´Assessorato provinciale all´Urbanistica, è strategica per l´uso e il governo del territorio. L´auspicio è che possa essere estesa anche ad altri Comuni e realtà sovracomunali. Un percorso, come ha rilevato a sua volta il sindaco, che consente di costruire il futuro del territorio in termini di programmazione della crescita economica, anche con il coinvolgimento dei privati. Il documento sottoscritto fa diretto riferimento alle questioni disciplinari e tecnico-metodologiche: modalità attuative del Piano regolatore generale ("Prg") e progressione nel tempo dell´attuazione delle previsioni di "Prg"-parte strutturale; applicazione concreta del principio della perequazione e delle relative tecniche della compensazione e della premialità. Tiene conto delle questioni di assetto e normative relative ad alcuni temi generali quali la rete ecologica, lo Spazio rurale, il paesaggio, l´assetto geologico-idraulico e la microzonazione sismica, la riduzione della vulnerabilità sismica urbana, le energie rinnovabili. Sono trattati anche temi specifici di rilevanza sovracomunale, quali la variante alla Strada Regionale 71 Umbro Casentinese, le attività di miglioramento dei servizi ferroviari nella tratta Chiusi-castiglione del Lago-perugia, i servizi socio-sanitari con il nuovo Ospedale Territoriale di Castiglione del Lago-città della Pieve ed infine le cosiddette "Polarità specializzate" come l´area ex Aeroporto e Isola Polvese. Ciascun Ente interessato, in base alle tematiche di propria competenza, parteciperà alla redazione dei Piano insieme al Comune di Castiglione del Lago.  
   
   
CRESCITA SICILIA PASSA DA LEGALITA´ E SVILUPPO  
 
Palermo, 4 aprile 2011 -"Dobbiamo saper coniugare la tutela della legalita´ ed il sostegno allo sviluppo, far prevalere la linea secondo la quale la Sicilia puo´ crescere economicamente solo cosi´". Lo ha detto, il 31 marzo,  l´assessore per l´Economia Gaetano Armao, intervenendo al convegno sulla tracciabilita´ dei capitali e la lotta al riciclaggio tenutosi nei locali della Banca d´Italia di Palermo. Nel corso del suo intervento l´assessore Armao ha illustrato le piu´ recenti e significative iniziative della Regione a tutela della legalita´ e per il contrasto al racket ed al riciclaggio, le clausole inserite nella disciplina attuativa del Credito d´imposta e volte a consentire l´accesso al beneficio economico solo a chi, se sottoposto a richieste estorsive, denuncia il racket, pena la decadenza e quelle inserite nel "Codice Vigna", adesso recepite nella legge sulla semplificazione amministrativa, approvata la settimana scorsa dall´Ars. Legge sulla semplificazione che consente anche di applicare in Sicilia il codice dell´amministrazione digitale (Cad), vero antidoto alla corruzione e al condizionamento mafioso. "L´amministrazione deve fare la sua parte nella lotta al crimine introducendo ´antidoti´ che consentano di prevenire la commissione di reati. Ma l´impegno per la legalita´ - ha affermato Armao - deve affiancarsi a quello per lo sviluppo economico. Non possiamo consentire a nessuno di dire che si sta meglio in un sistema economico intriso di connivenze. E´ necessario lottare per far superare al Mezzogiorno ed alla Sicilia il divario con il centro nord del Paese. Senza i necessari correttivi (perequazione fiscale e perequazione infrastrutturale) il federalismo fiscale, almeno cosi´ come lo si vorrebbe attuare, rischia di trasformarsi in un sicuro danno per il sistema economico siciliano". "Data per 100 la dotazione infrastrutturale del Paese, il mezzogiorno nel complesso e´ 20 punti sotto, con alcune zone che segnano una differenza di 40 punti. Lo stesso divario connota il reddito pro capite del nord e del sud". "Siamo riusciti - ha concluso - a garantire la piena applicazione delle nostre prerogative autonomistiche nella trattativa col governo nazionale. Le prossime settimane saranno quelle decisive per far si´ che il federalismo fiscale possa essere un´opportunita´ per i siciliani, ma dobbiamo impedire che prevalga un´idea che qualche forza politica intende affermare e secondo la quale il nord si salva da solo, mentre al sud ´si salvi chi puo´´".  
   
   
INDAGINE SU TANGENTI A VENEZIA. SOSPESI DA FUNZIONI DUE INDAGATI  
 
Venezia, 4 aprile 2011 - Con decreto del presidente della Regione sono stati sospesi dalle loro funzioni l’ing. Tullio Cambruzzi, componente effettivo della Commissione per la salvaguardia di Venezia in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Venezia, e il dipendente regionale Luca Vezzà, specialista informatico in servizio presso l’Unità di Progetto Coordinamento Commissioni. I provvedimenti sono stati assunti, in via cautelativa, in seguito all’ordinanza di applicazione nei loro confronti della misura cautelare di custodia in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Venezia.  
   
   
ABRUZZO : 12,5 MIL DI EURO PER ALMENO 200 NUOVE IMPRESE 50% DI AGEVOLAZIONI A FONDO PERDUTO PER GIOVANI, DONNE, SVANTAGGIATI  
 
L´aquila, 4 aprile 2011 - L´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, punta 12,5 milioni di euro per stimolare la voglia di impresa degli abruzzesi ed in particolare delle donne e dei giovani. Si tratta di agevolazioni a fondo perduto pari al 50% dell´investimento delle spese ammissibili previste dal bando sull´imprenditoria, pubblicato questa mattina e inserito nel Piano Operativo 2007-2008 del Fondo Sociale Europeo 2007-2013. ´Lanciamo una sfida culturale. Diciamo con serietà - commenta l´assessore Paolo Gatti - ai giovani e alle donne abruzzesi che l´economia vive momenti difficili e al miraggio del posto fisso dobbiamo e possiamo sostituire la concretezza della promozione dei propri talenti. Noi crediamo nella passione che gli abruzzesi hanno per il lavoro. Il nostro compito è favorire e creare le opportunità affinché tanti investano nella realizzazione di un sogno, aprendo un´impresa. La crisi si batte con l´ottimismo della ragione e con la costruzione di iniziative concrete che stimolino le persone a investire con coraggio sul proprio futuro´. Il bando prevede circa 12,5 milioni di euro dedicati al finanziamento di nuove attività imprenditoriali avviate sia in forma di ditta individuale, sia di società (anche cooperativa) attraverso due percorsi alternativi. Il primo, denominato ´fare impresa´, prevede circa 9 milioni di euro per favorire l´integrazione dei fuoriusciti dal mercato del lavoro, per agevolare l´occupazione dei lavoratori prossimi al pensionamento e, infine, per sostenere il lavoro autonomo e l´avvio di imprese da parte di soggetti fra i 18 e i 60 anni, rientranti in una o più delle categorie di disagio occupazionale (disoccupati, inoccupati, cassaintegrati). Il secondo percorso, denominato ´autoimprenditorialità femminile´, prevede lo stanziamento di 3,5 milioni di euro e ha lo scopo di migliorare l´accesso delle donne nel mondo del lavoro, e ridurre così le disparità di genere favorendo la nascita di imprese femminili caratterizzate per l´innovazione organizzativa, di prodotto o di processo. L´agevolazione concessa consiste in un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese di investimento ammissibili. Il bando è visibile sul sito internet della Regione Abruzzo e le istanze di partecipazione potranno essere presentate a partire dal 30 aprile ed entro e non oltre il 10 maggio. Per eventuali quesiti e chiarimenti è possibile contattare l´Help Desk del Piano Operativo del Fondo Sociale Europeo Abruzzo 2007-2013 o chiamare il numero verde 848.000.933. Oppure inviare una e-mail all´indirizzo di posta elettronica bandoimpresa@regione.Abruzzo.it  
   
   
INFOTOUR, OGGI QUARTA TAPPA A SALERNO: GOVERNANCE INTEGRATA PER LA CRESCITA DEL TERRITORIO"  
 
Napoli, 4 aprile 2011 - Oggi presso il Gran Hotel di Salerno, è in programma il quarto appuntamento dell’infotour "La Campania riparte dai territori. Mettiamo in moto una nuova economia". L’iniziativa è organizzata dall´Assessorato all´Agricoltura della Regione Campania e dalle cinque Amministrazioni provinciali, per promuovere una strategia integrata nella gestione delle risorse del Piano di sviluppo rurale destinate all´agricoltura e al territorio. "Oggi - spiega l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania Vito Amendolara - bisogna vincere la sfida della modernità. Per contrastare la globalizzazione , l’agricoltura deve uscire dall’ambito settoriale e divenire un sistema multifunzionale che associ alla produzione dei beni, la sicurezza e la qualità del cibo, la salvaguardia dei luoghi e della cultura. "A tal fine è indispensabile una sinergia tra istituzioni, comparto socio-economico ed ambientale in grado di garantire un quadro di regole chiare e un insieme di politiche non solo agricole che supportino l’iniziativa dei singoli operatori senza sostituirsi ad essi", conclude Amendolara.  
   
   
FVG, FUNZIONE PUBBLICA: PROGETTO FLUSSI INFORMATIVI FINANZIARIO-CONTABILI  
 
Udine, 4 marzo 2011 - Uno strumento che si pone l´obiettivo di attuare il decentramento gestionale di informazioni nella pubblica amministrazione, e mira ad assegnare alla Regione la regia del rapporto fra gli Enti Locali e lo Stato per l´invio dei flussi informativi relativi alla gestione finanziaria di Province, Comuni e Comunità montane: è il progetto realizzato, su previsione della legge Finanziaria dell´Amministrazione del 2009, dalla direzione centrale alla Funzione Pubblica, Autonomie Locali e Coordinamento delle Riforme. Del quale il 31 marzo, a Udine, nell´auditorium del palazzo regionale, è stata presentata la seconda fase. Attuata sempre in via sperimentale, tale iniziativa prevede il coinvolgimento di un´Amministrazione provinciale e di 59 Comuni del Friuli Venezia Giulia. Ai responsabili tecnici di tali enti, presente l´assessore regionale alla Funzione Pubblica, Autonomie Locali e Coordinamento delle Riforme, sono stati presentati i dettagli della prosecuzione funzionale del progetto. Nell´ambito del quale, nella fase preliminare, erano stati coinvolti tre Provincie e sette Comuni, sempre del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di un´azione innovativa che riguarda il conto annuale del personale degli enti locali, e contiene flussi informativi finanziario-contabili di grande rilievo per l´insieme della finanza pubblica, e non solo per gli enti interessati. Annualmente, ma anche a scadenze diverse e diversificate, vari enti e amministrazioni dello Stato, ma anche la stessa Regione, richiedono agli enti locali di comunicare, per scopi diversi, i dati relativi all´impiego delle proprie risorse. Ma, al momento, tali richieste, e i conseguenti flussi informativi, spesso si accavallano e concorrono a creare una complicazione in più all´impegno ordinario delle pubbliche amministrazioni. La Regione Friuli Venezia Giulia, con questo progetto pilota, primo in Italia, intende potersi rapportare direttamente con lo Stato, a nome degli enti del proprio territorio. Facendosi garante e tramite nei confronti dello stesso per i dati che vengono comunicati dagli enti locali. Dati che saranno immediatamente resi disponibili su un apposito portale, curato, come le fasi tecniche del progetto, dall´Insiel, e rappresenteranno così una evidente e importante forma di trasparenza. E saranno costantemente aggiornati. Com´è stato ribadito nell´occasione, proprio la trasparenza è un elemento fondante della competitività del sistema delle autonomie e degli enti pubblici. Per il miglior funzionamento dei quali, assieme alla disponibilità di risorse e alla condivisione delle regole, devono trovare adeguato e realistico spazio anche le informazioni. Elemento indispensabile per chi deve amministrare con oculatezza il danaro pubblico. L´innovativo progetto sui flussi informativi finanziario-contabili è anche frutto dell´accorpamento delle funzioni dell´Amministrazione regionale, che ha riunito le competenze della funzione pubblica, delle autonomie, dell´informatica e della riforma dell´apparato.  
   
   
150° UNITÀ D’ITALIA: INAUGURAZIONE A ROMA DELLA MOSTRA REGIONI E TESTIMONIANZE D’ITALIA  
 
 Aosta, 4 aprile 2011 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin, il Presidente del Consiglio regionale Alberto Cerise e l’Assessore all’istruzione e cultura Laurent Viérin hanno partecipato giovedì 31 marzo, venerdì 1° aprile, a Roma, all’inaugurazione della Mostra Regioni e testimonianze d’Italia, organizzata nell’ambito delle iniziative per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia e all’interno della quale i Ministeri, le Regioni e le Aziende presentano il loro patrimonio storico, culturale, tecnologico e industriale e la nuova identità che si è venuta costruendo in un secolo e mezzo di vita. La Mostra si compone di vari spazi espositivi, dislocati in diversi luoghi simbolici della città. La partecipazione della Valle d’Aosta si inserisce nell’ambito delle iniziative dedicate al 150° anniversario dell’Unità d’Italia e promosse dalla Regione, dal Consiglio regionale e dal Consorzio Enti locali. Giovedì 31 marzo, alle ore 17.30, al Complesso del Vittoriano, è stata inaugurata la Mostra 1861-2011. L’unità dell’Arte italiana nella diversità delle Regioni, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La Mostra raccoglie le più vive testimonianze della produzione artistica dell’Italia dal 1861 ad oggi attraverso le opere d’arte di cinque artisti per ciascuna Regione. Per la Valle d’Aosta sono esposti: Ritratto di Jean-pierre Maquignaz (1833-1915), olio su tela di Victor Carrel; Fienagione. Raccolto (1930-1939), olio su tela, di Italo Mus; Festa a Fénis, presente l’infanta d’Austria, per l’abolizione della “Foglietta” (1983), anilina su seta stendardo, di Francesco Nex; Carnevale di Verrès. La partita a scacchi (2004), bassorilievo scolpito e dipinto in legno di noce, di Giovanni Thoux e Nature (2004), ceramica e pigmenti, di Roberto Priod. Alle 19.30, all’Auditorium del Parco della Musica, si è tenuto il Concerto di benvenuto dell’Orchestra Roma Sinfonietta diretto da Ennio Morricone, offerto e organizzato dalla Regione Lazio. Venerdì 1° aprile, sono state invece inaugurate le Isole espositive delle singole Regioni, dislocate al Palazzo di Giustizia, a Castel Sant’angelo e a Valle Giulia. La prima area a essere visitata, a partire dalle ore 11, alla presenza del Presidente del Senato Renato Schifani e del Ministro della Giustizia Angelino Alfano, sarà quella del Palazzo di Giustizia, dove si trova la sezione dedicata alla Valle d’Aosta. Ogni stand, di 160 mq, è suddiviso in 7 aree tematiche. Nella prima, attraverso un video, un testimonial per ogni regione presenta i tratti salienti della sua terra. Per la Valle d’Aosta è stata scelta la fondista Arianna Follis. Nella seconda, dedicata ai Giubilei del passato, documenti, fotografie, manufatti e memorabilia, tra cui i costumi di Gressoney e di Cogne, mostrano la presenza della Regione nelle precedenti celebrazioni del 1911 e del 1961. Nella terza, è stato realizzato un percorso storico mirato che ripercorre le tappe salienti della costituzione della Regione e la sua evoluzione sino allo stato attuale: a complemento delle tavole esplicative sono esposti due pannelli lignei intagliati provenienti dalla Chiesa parrocchiale di Introd. L’area 4, dedicata ad un personaggio storico illustre, propone la figura, il pensiero, l’azione e l’eredità di Emile Chanoux. Nell’area 5, in uno spazio informativo multimediale, la Valle d’Aosta si svela attraverso un video, immagini e installazioni dedicate all’artigianato, all’agricoltura, al turismo e alla cultura, tra le quali l’opera I 40 oggetti di Franco Balan e una mucca in vetroresina decorata da Chicco Margaroli. Lo spazio successivo è focalizzato sull’architettura e l’urbanistica con la presentazione di un progetto di rilievo degli ultimi 50 anni e di uno per il prossimo futuro: sono stati scelti il Forte di Bard e il progetto di realizzazione del Campus universitario Caserma Testafochi dell’Università della Valle d’Aosta. Il percorso espositivo si chiude con uno spazio dedicato ad un tema strategico di ricerca, nel quale è illustrata l’attività realizzata dalla Regione e dalla Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur per il monitoraggio dei ghiacciai quali indicatori degli effetti del cambiamento climatico in alta quota. Infine, alle ore 14 di lunedì è stata inaugurata l’Isola dedicata al Turismo e al Saper Fare Bene Italiano, allestita al Terminal 3-Arrivi internazionali dell’Aeroporto Leonardo da Vinci-fiumicino. Nello spazio dedicato alla Valle d’Aosta, uno schermo proietterà un video promozionale della regione, una postazione informatica fornirà il collegamento al sito istituzionale www.Regione.vda.it e in una teca saranno esposti alcuni oggetti simbolo: una piccozza e dei ramponi Grivel e due cristalli del Monte Bianco, un cristallo ialino del ghiacciaio Lex Blanche e un quarzo fumé delle Aiguilles Marbrées, entrambi della collezione del Gruppo mineralogico “Les amis di Berrio”. Tutte le iniziative saranno visitabili fino al 3 luglio 2011.  
   
   
BURLANDO “DALLA LIGURIA DI MAZZINI, MAMELI, GARIBALDI, UN MESSAGGIO DI PASSIONE DEMOCRATICA, APERTURA CULTURALE E INNOVAZIONE TECNOLOGICA ANCHE PER IL FUTURO ITALIANO”  
 
Roma, 4 aprile 2011 - Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ha presenziato il 31 marzo e l’ 1 aprile a Roma, alle inaugurazioni della grande mostra delle regioni ("Regioni e testimonianze d´Italia") organizzata per il centocinquantesimo dell´Unità d´Italia. Nel pomeriggio del 31 marzo, alle 17, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è stata inaugurata la sezione principale della mostra ospitata presso il Complesso del Vittoriano. Venerdì 1 aprile, alle 11 - presente il presidente del Senato Renato Schifani – sono state inaugurate le Isole Espositive allestite nel cortile d´onore del Palazzo di Giustizia, dove sono allestite, in particolare, le sale dedicate alla Liguria. La mostra, aperta dal 2 aprile al 3 luglio, è realizzata nei luoghi del Giubileo del 1911 a Roma: il Complesso del Vittoriano, Palazzo di Giustizia, Valle Giulia, l´area di Castel Sant´angelo, nonché l´Aeroporto Leonardo Da Vinci che fu inaugurato nel 1961 in occasione del Centenario. "La Liguria - ha dichiarato Burlando - è stata una protagonista di primo piano del Risorgimento italiano, con personalità come quelle di Mazzini, di Garibaldi, di Mameli e di Novaro, autori del nostro Inno nazionale. Con la spedizione dei Mille, partita da Quarto. Credo che dalla storia ligure venga un messaggio ancora del tutto attuale, fatto dalla passione democratica, dallo spirito di apertura culturale e commerciale con tutto il mondo, dalla vocazione al saper fare nella produzione e nell´innovazione scientifica e tecnologica. Oggi - ha concluso Burlando - la Liguria è interessata da un imponente programma di opere pubbliche stradali e ferroviarie, destinate nel prossimo decennio a rompere un antico isolamento. Anche in previsione di questa nuova dotazione di infrastrutture, la Liguria si offre come snodo logistico strategico tra Italia, Europa, Mediterraneo e mondo. E ripropone una visione e una identità basate sul rigore nella produzione, sulla curiosità della ricerca, sull´apertura alle culture diverse". Nelle sale della mostra dedicate alla Liguria sono esposte tra l´altro opere artistiche (di Santo Varni, Antonio Rubino, Emilio Scanavino, Emanuele Luzzati), un video in cui Fabio Fazio legge un testo sulla storia e l´identità ligure e il suo contributo all´unità del paese, altri documenti in gran parte relativi al ruolo dell´Aurelia, la strada che ha unito la Liguria al resto del paese e alla Francia, e il documentario sulla regione realizzato da Silvio Soldini.  
   
   
150 ANNI UNITÀ D´ITALIA FVG: INAUGURATE A ROMA LE MOSTRE DELLE REGIONI  
 
Trieste, 4 aprile 2011 - Sono state inaugurate l’ 1 aprile, alla presenza dell´assessore regionale alla Cultura Elio De Anna, le tre sedi espositive con le quali il sistema del Friuli Venezia Giulia è presente a Roma in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell´Unità d´Italia. I veli sono stati tolti per primi all´interno del Vittoriano alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Nell´area espositiva ricavata nel complesso dell´Altare della Patria si trovano circa un centinaio di opere, in rappresentanza di tutte le regioni d´Italia. Il Friuli Venezia Giulia ha deciso di portarne in mostra quattro, una per ogni provincia: si tratta delle Bagnanti di Pizzinato, il Motivo dalmata di Music, Angelica di Basaldella ed infine un autoritratto di Leohnor Fini. Una seconda isola espositiva è stata allestita invece all´aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci, dove il Friuli Venezia Giulia è rappresentato dalle Frecce Tricolori, con un casco e una muta inserite in una teca, accompagnati da un video promozionale del territorio. Infine, alla presenza del presidente della Regione Lazio Renata Polverini nonché del presidente e del segretario generale del Comitato per le celebrazioni dei 150 anni dell´Unità d´Italia Giuliano Amato e Bruno Vespa, sono state aperte al pubblico anche le mostre delle singole Regioni. Nel complesso di Valle Giulia, uno spazio della scalinata Zevi è stato assegnato al Friuli Venezia Giulia. L´area, dedicata al boxeur Primo Carnera, racchiude tutte le eccellenze del territorio che hanno come denominatore comune la "Regione del Fare". In apertura di sala è stato posizionato un video in cui la cantante monfalconese Elisa illustra i tratti generali che caratterizzano il territorio. Quindi il percorso della mostra, arricchito con oggetti e pannelli delle aziende che hanno sposato il progetto della Regione. Si tratta delle partecipate Autovie Venete, Friulia ed Insiel nonché delle aziende Allianz, Calligaris, Cimolai, Danieli, Electrolux, Fantoni, Fazioli, Fincantieri, Illy, Italia marittima, Snaidero, del Sistema intermodale del Friuli Venezia Giulia, di Solari, Wartsila ed Ersa. Hanno inoltre collaborato il centro Pier Paolo Pasolini, i Comuni di Gemona e Sequals, Fondazione Aquileia, Giornate del Cinema Muto, Mittelfest e Pordenonelegge.it. Lo stand del Friuli Venezia Giulia è stato quello da cui è partita la cerimonia di inaugurazione delle isole dedicate alle Regioni, ospitate a ridosso di villa Borghese. Particolarmente apprezzati da Polverini ed Amato i cimeli riguardanti Primo Carnera. Una teca dedicata al campione del mondo di Sequals contiene i guantoni nonché le scarpette da gara dell´atleta, che hanno stupito per la loro grandezza. L´occhio di Bruno Vespa si è soffermato invece sui particolari del terremoto, che accomuna il Friuli Venezia Giulia con l´Abruzzo, terra di origine del giornalista televisivo. Come ricordato dall´assessore regionale, questo percorso espositivo non si esaurirà con la fine della mostra. Infatti è intenzione della Regione di recuperare il format e riproporlo in futuro per promuovere il territorio in occasione di grandi eventi internazionali.  
   
   
ITALIA 150°, POLVERINI: "STORIA REGIONI RAFFIGURA UNITÀ"  
 
 Roma, 4 aprile 2011 - "La storia delle Regioni italiane, a partire dal dibattito su di esse dell´Assemblea costituente per finire alla loro definitiva costituzione nei primi anni Settanta, è la raffigurazione completa della positiva tensione tra il diffuso e radicato senso di unità nazionale e la dovuta salvaguardia dell´inimitabile ricchezza umana, culturale e artistica del nostro territorio". Lo ha detto, il 31 marzo, la presidente Renata Polverini in apertura del concerto, diretto dal maestro Ennio Morricone, offerto ai presidente delle Regioni all´Auditorium Parco della Musica di Roma e organizzato dalla Regione Lazio per festeggiare i 150 anni dell´Unità d´Italia. "Questa - ha proseguito Polverini nel suo discorso - è la ragione stessa dell´esistenza delle Regioni nel nostro sistema costituzionale: esaltare ogni risorsa delle nostre comunità territoriali, riconducendo il tutto sotto la necessaria condivisione della nostra Repubblica, una e indivisibile. Questa nostra iniziativa - ha concluso la governatrice - vuole dunque essere una concreta attuazione della tutela di simboli e occasioni che possano rafforzare in ogni modo il rispetto e la conoscenza della storia della nostra unità nazionale". Sempre nell´ambito dei festeggiamenti, nel pomeriggio la presidente Renata Polverini ha partecipato con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all´inaugurazione della mostra "Regioni e testimonianze d´Italia" al Vittoriano. Lo spazio espositivo della Regione Lazio è allestito, tra gli altri: con un video introduttivo di Gigi Proietti particolarmente apprezzato dal Capo dello Stato, con un omaggio ad Anna Magnani e con un´area dedicata all´eccellenza tecnologica del polo aerospaziale.  
   
   
150ITALIA, ABRUZZO: CHIODI, ORGOGLIOSI AVER DATO NOME A QUESTO PAESE  
 
Roma 1 apr. - "L´abruzzo è orgoglioso di aver dato il nome Italia al nostro Paese". Con queste parole il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha salutato il presidente del Senato, Renato Schifani, che l’ 1 aprile ha visitato l´isola espositiva allestita dalla Regione Abruzzo nell´ambito della mostra "Regioni e testimonianze d´Italia" a Castel Sant´angelo a Roma. A conferma di questo legame storico e non solo della storia della Lega Italica di Corfinium nel 90-91 A.c. Con l´Abruzzo, il presidente Chiodi ha donato a Schifani copia della moneta coniata in occasione della costituzione della Lega italica nella quale è inciso il nome "Italia". "Schifani ha apprezzato non solo il dono ma anche il riferimento storico? ha sottolineato Gianni Chiodi - e su questo l´Abruzzo ha un privilegio assoluto proprio perché ha sentito per primo dentro di sé il sentimento di unità che esprime questo Paese. Siamo contenti di aver dato questo nome al Paese. Questa è una parte della storia che si conosce poco ed è bene che si sappia di più". Con il presidente della Regione ad accogliere il presidente del Senato c´erano l´assessore alla Cultura, Luigi De Fanis, e il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, che ha parlato di una "regione unica nel suo genere con peculiarità naturali e artistiche uniche. L´abruzzo ? ha aggiunto Pagano ? rappresenta da sempre l´anello di congiunzione, politico e economico, tra Nord e Sud. Noi abbiamo il dovere, come del resto sta accadendo con questa mostra a Castel Sant´angelo, di far conoscere tutti gli aspetti della nostra regione". Insieme con il presidente del Senato, Renato Schifani, hanno visitato l´isola espositiva dell´Abruzzo il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il giornalista Bruno Vespa, segretario generale dei comitato nazionale 150. È stato poi l´assessore alla Cultura, Luigi De Fanis, ad illustrare la filosofia che ha informato l´allestimento dell´isola espositiva. Abbiamo cercato in tutti i modi ? ha detto De Fanis ? di presentare tutte le sfaccettature storiche e politiche dell´Abruzzo in tutti questi 150 anni e tutte le tappe più significative della storia recente: da quella culturale con Silone e D´annunzio a quella più recente con il Traforo del Gran Sasso e la sfida futura della ricostruzione dell´Aquila. Siamo convinti che tutti quelli che verranno a visitare questa splendida isola espositiva apprezzeranno lo sforzo fatto dalla Regione Abruzzo". Allestita dal servizio politiche culturali della Regione Abruzzo, l´isola espositiva inaugurata ha un´ampiezza di 160 metri quadrati ed è posizionata in via Porfirio Ciprari, proprio di fronte a viale della Conciliazione. La presentazione dell´Abruzzo è affidato ad un video del giornalista aquilano Bruno Vespa che racconta la regione, le sue origini, con la Lega italiaca di Corfinium, fino a giorni nostri. "Abbiamo seguito un filone ben preciso ? spiega Paola Di Salvatore, che ha coordinato l´intero progetto - quello che tende ad unire la storia, politica, culturale e sociale dell´Abruzzo, ai giorni nostri, guardando alle caratteristiche di questa regione e del suo territorio". E così dunque che l´isola espositiva è divisa in sezioni: "quella culturale con l´allestimento dello studio originale con tanto di scrittoio e lettera 20 Olivetti di Ignazio Silone. E poi ? spiega la Di Salvatore ? la centralità della vita culturale che è la vera identità dell´Abruzzo, con tutte le implicazioni di carattere economico e sociale. Come la valorizzazione dell´arte orafa, del tombolo e della ceramica. Non mancano i riferimenti alle eccellenze dell´Abruzzo: le sue tre Università, esempi di ricerca scientifica e innovazione. Nella sezione opere pubbliche ? aggiunge Paola Di Salvatore ? figura il traforo del Gran Sasso, forse l´opera pubblica più importante della storia recente dell´Italia. E infine non abbiamo mancato di rappresentare le due sfide che l´Abruzzo si appresta ad affrontare nel futuro: la ricostruzione dell´Aquila e il progetto satellitare "Galileo" nel quale Telespazio ha un ruolo leader in ambito europeo.  
   
   
BASILICATA, MOSTRA REGIONI: RINSALDARE SENSO IDENTITÀ NAZIONALE  
 
Roma, 4 aprile 2011 - “La Basilicata mette in vetrina le sue specificità, la sua storia ma, soprattutto, il suo forte sentimento di Unità nazionale”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, commentando la partecipazione della Regione Basilicata alla Mostra delle Regioni promossa in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia ed inaugurata l’ 1 aprile. “La nostra regione ebbe un ruolo di non di poco conto nel processo unitario, a cui contribuì una schiera di giovani e brillanti intellettuali provenienti dai nostri centri. In un momento come questo, in cui sono in discussione gli stessi valori di solidarietà che portarono all’Unità del Paese, dobbiamo intraprendere azioni più coese per rinsaldare il senso dell’identità nazionale, pur nelle reciproche diversità. Nella sfida imposta dal federalismo – ha concluso De Filippo – la Basilicata deve mantenere saldo il proprio orgoglio identitario e diventare caposaldo di un Sud più avanzato e innovativo. E’ un ruolo che dobbiamo costruirci e mantenere con un sistema solido di alleanze a favore dei lucani”.  
   
   
PRESIDENTE ZAIA: “ESPELLERE DA UNA CHIESA LA BANDIERA DEL POPOLO VENETO E’ UN GESTO D’IGNORANZA CHE CANCELLA OGNI PIETA’”  
 
 Venezia, 4 aprile 2011 - “Da veneto e da Presidente della Regione, voglio manifestare alla famiglia di Luigi Sartorelli la mia piena solidarietà, innanzitutto per la morte di una persona cara, poi per l’umiliazione recatagli da un sacerdote che ha impedito il soddisfarsi di un’estrema volontà. Luigi avrebbe voluto lasciare questo mondo avvolto dalla cristiana bandiera della Repubblica Serenissima, quella bandiera che sventolava a Lepanto per difendere la civiltà nella quale ci riconosciamo”. Con queste parole il presidente veneto Luca Zaia commenta, l’ 1 aprile, l’episodio del prete mestrino che ha fatto togliere dalla bara di un militante della Lega, prima della celebrazione delle esequie, la bandiera della Repubblica Serenissima. “Non tocca a me entrare nel merito dei regolamenti ecclesiastici – prosegue il presidente – dietro i quali si è manifestata l’evidente volontà punitiva e ideologica di un uomo di Chiesa, che, invece, dovrebbe conoscere i fondamenti della pietà cristiana. La sostanza è che per alcuni burocrati la bandiera che per milleedieci anni ha difeso e sostenuto il mondo cristiano non può entrare in chiesa”. “Eravamo rimasti commossi – ricorda Zaia – per la decisione del Presidente Francesco Cossiga di dare l’estremo saluto avvolto nella gloriosa bandiera della Nazione Sarda: ora a quella commozione dobbiamo anche aggiungere la gratitudine per la Chiesa di Sardegna che, senza dubbi, non ha trovato nulla di anticristiano in quell’estremo gesto di appartenenza a un popolo sentito come nucleo essenziale dell’esistenza. E’ lo stesso sentimento di quei carabinieri che chiedono di esporre gli alamari della divisa che hanno servito; di chi ha militato in associazioni combattentistiche e d’arma che vuole esporre i propri vessilli; di quei volontari che vogliono esibire i propri stendardi. E, magari, di quei tifosi che vogliono farci partecipi di un sentimento evidentemente profondo”. “Il rammarico oggi è grande – conclude Zaia –. Mi rendo conto della richiesta inusuale, ma mi auguro, anche come semplice battezzato, che le gerarchie trovino i tempi e i modi per dare un segnale a tutti noi che siamo rimasti evangelicamente scandalizzati da tanta arroganza. Trovo infine sorprendente che un uomo di Chiesa sia così ignorante dei fatti del passato e della storia del popolo che dovrebbe guidare. Un altro buon motivo per chiedere ai suoi Pastori una parola che chiarifichi”.  
   
   
SUPERAMENTO ALLUVIONE. PRESENTATI A SOAVE PROSSIMI LAVORI DI RIPRISTINO NEL VERONESE  
 
 Soave, 4 aprile 2011 - Prima presentazione ufficiale agli amministratori locali veronesi, il 30 marzo nel tardo pomeriggio, dei prossimi lavori di ripristino e messa in sicurezza delle opere idrauliche danneggiate dall’alluvione nel territorio della provincia di Verona. I vertici tecnici del Commissariato per il superamento dell’emergenza, con i responsabili del Genio Civile scaligero e il Segretario dell’autorità di bacino dei fiumi dell’alto Adriatico, hanno illustrato i venti progetti, per una spesa complessiva di 19, 5 milioni di euro, che si aggiungeranno a partire dai prossimi giorni ai 12 cantieri di somma urgenza già realizzati, per una spesa di 5,6 milioni, attivati durante e immediatamente dopo il disastro per, letteralmente, tamponare le falle. Analoghi incontri sono previsti la prossima settimana per le province di Padova e di Vicenza. I Sindaci, cui sono state presentate le planimetrie e le motivazioni dei nuovi lavori, hanno ribadito nella sostanza che “ci fidiamo della Regione, ci fidiamo di ciò che ci proponete. Essenziale è che il territorio sia messo in sicurezza”. “Voglio fidarmi della Regione – ha detto il sindaco di Soave – perchè i soldi che sono andati persi dai cittadini sono tanti e la gente non ha più la forza di rimboccarsi le maniche: il ruolo tecnico della Regione è fondamentale, speriamo che gli interventi siano mediati in base alle necessità reali del territorio e non in base a considerazioni politiche, che non sia una mediazione all’italiana”. Su questo i tecnici hanno dato ampie assicurazioni, confermate dalla strutturazione stessa dell’ufficio del Commissario, dove opera una Commissione tecnica di supervisori ai massimi livelli scientifici. Il sindaco di Albaredo d’Adige ha ribadito dal canto suo che è fondamentale agire sulla prevenzione: mesi fa aveva scritto al Genio Civile senza avere risposte in proposito, mentre “nel nostro comune stanno lavorando ma non ci dicono che cosa stanno facendo”. Di qui una lettera che arriverà al presidente della Regione e all’assessore all’ambiente. I Sindaci hanno inoltre ribadito che i tempi delle opere pubbliche sono troppo lenti, che la politica rispetto al settore produttivo viaggia con il freno a mano tirato. Questo è un problema – è stato rilevato – purtroppo comune a tutta l’azione pubblica e le relative procedure nel nostro Paese, complicato in questo caso dall’aggiunta del controllo preventivo della Corte dei Conti sugli atti del Commissario. Prossimi Interventi In Provincia Di Verona Corso D’acqua Comuni Importo Completamento dei lavori di somma urgenza finalizzati al ripristino del muro di contenimento in destra idraulica del torrente Tramigna in centro del Comune di Soave Torrente Tramigna Soave € 1.400.000,00 Completamento dei lavori di somma urgenza per il ripristino del muro di contenimento in sinistra idraulica in centro storico del Comune di Soave, attualmente crollato e sostituito da una palancolata in acciaio Torrente Tramigna Soave € 900.000,00 Adeguamento del corpo arginale in destra idraulica del torrente Aldegà per la messa in sicurezza del territorio comunale di Monteforte d´Alpone (Vr) Torrente Aldega´ Monteforte D´alpone € 800.000,00 Opere finalizzate alla messa in sicurezza del torrente Chiampo in loc. San Vito di Locara del comune di San Bonifacio (Vr) Torrente Chiampo San Bonifacio € 300.000,00 Interventi finalizzati alla messa in sicurezza del sistema Alpone-chiampo-aldegà ed alla disconnessione idraulica del torrente Tramigna Sistema Alpone San Bonifacio € 2.000.000,00 Lavori di allargamento, consolidamento e protezione dai guasti prodotti dalla fauna selvatica dell’argine destro del torrente Aldegà nel tratto compreso tra l’impianto di sollevamento consortile in località S. Vito e la confluenza con il torrente Chiampo nel comune di Monteforte d’Alpone - 2° stralcio Aldega´ Monteforte D´alpone € 1.300.000,00 Lavori di consolidamento e protezione dai guasti prodotti dalla fauna selvatica dell’argine sinistro del torrente Chiampo nel tratto compreso fra il confine provinciale fino alla confluenza con il torrente Alpone nel comune di S. Bonifacio - 1° stralcio - lato fiume Chiampo San Bonifacio € 1.200.000,00 Lavori di consolidamento e protezione dai guasti prodotti dalla fauna selvatica dell’argine sinistro del torrente Chiampo nel tratto compreso fra il confine provinciale fino alla confluenza con il torrente Alpone nel comune di S. Bonifacio - 2° stralcio - lato campagna Alpone San Bonifacio € 1.200.000,00 Lavori finalizzati alla ricostruzione dell’argine sinistro del fiume Adige in corrispondenza dell’immisione del torrente Alpone e al ripristino della sezione di deflusso nei comuni di Albaredo d’Adige e Ronco all’Adige Alpone Albaredo D´adige Ronco All´adige € 800.000,00 Adeguamento del corpo arginale in sinistra idraulica del torrente Aldegà, con la realizzazione di un tratto "cedevole" verso il bacino di S.vito, per la messa in sicurezza del territorio comunale di Monteforte d´Alpone (Vr) - 2° stralcio Aldega´ Monteforte D´alpone € 1.400.000,00 Diaframmatura dell’argine destro del Torrente Alpone in affiancamento alla Roggia Vienega a valle del ponte di Costalunga in Comune di Monteforte d’Alpone, tra gli stanti 79 ed 83 Alpone Monteforte D´alpone € 1.550.000,00 Diaframmatura dell’argine destro del Torrente Alpone in affiancamento alla Roggia Vienega a monte del ponte di Costalunga in Comune di Monteforte d’Alpone, e rifacimento paratoie di attraversamento della Roggia, tra gli stanti 85 ed 88 Alpone Monteforte D´alpone € 1.400.000,00 Ricostruzione di tratti di murature spondali crollate a difesa degli argini del Torrente Alpone nel tratto compreso tra la confluenza con il Torrente Rio Albo in comune di Montecchia di Crosara ed il ponte in località Boarie del comune di S.giovanni Ilarione, dallo stante 113 allo stante 125, per una lunghezza complessiva di 2.400 m Alpone Montecchia Di Crosara E San Giovanni Ilarione € 800.000,00 Regimazione dell’asta del Torrente Alpone attraverso il consolidamento del fondo alveo, eccessivamente eroso, la centralizzazione del talweg e la realizzazione di n. 25 soglie in pietrame di grossa pezzatura per il tratto compreso tra la confluenza con il Torrente Rio Albo in comune di Montecchia di Crosara ed il ponte in località Boarie del comune di S.giovanni Ilarione, dallo stante 113 allo stante 125, per una lunghezza complessiva di 2.400 m (una ogni 100 m) Alpone Montecchia Di Crosara E San Giovanni Ilarione € 1.300.000,00 Ricostruzione di tratti di murature spondali crollate a difesa degli argini del Torrente Alpone e riposizionamento in sede dello stesso, divagato in vari tratti a monte del capoluogo di S.giovanni Ilarione, con regimazione dell’asta fluviale in fregio alla Strada Provinciale della Val d’Alpone, dallo stante 130 allo stante 154, per una lunghezza complessiva di 4.800 m Alpone San Giovanni Ilarione € 800.000,00 Lavori di adeguamento e sistemazione, anche con la realizzazione di diaframmature in calcestruzzo armato, delle arginature destra e sinistra del torrente Alpone nel tratto immediatamente a monte del cippo napoleonico di Arcole Alpone Arcole € 900.000,00 Interventi di somma urgenza nel comune di Soave per la realizzazione di un arginello di contenimento posto tra la sommità della strada che conduce a Monteforte d’Alpone e l’argine sinistro del torrente Tramigna, al fine di consentire l’utilizzo del bacino di S.lorenzo (a S.bonifacio) senza rischi per il centro abitato di Soave Tramigna Soave E San Bonifacio € 450.000,00 Interventi di somma urgenza per la ricostruzione e la messa in sicurezza dell’argine sinistro del torrente Aldegà asportato durante l’evento del 16 marzo per consentire un decremento della pressione idraulica su Soave Aldega´ Soave € 150.000,00 Interventi di somma urgenza per la ricostruzione di alcuni tratti di muro di sponda in sinistra del torrente Alpone nonché ripresa di erosioni e sottomurazioni delle murature costituenti l’argine destro, in comune di Montecchia di Crosara, con intervento da eseguirsi dall’interno dell’alveo Alpone Montecchia Di Crosara € 300.000,00 Realizzazione di uno sfioratore laterale sull’argine sinistro del torrente Tramigna al fine di rendere utilizzabile senza rischi il bacino di S.lorenzo, in comune di San Bonifacio, immediatamente a ridosso del ponte sulla S.r. 11, nonché relativa vasca di dissipazione e necessarie opere di scarico del bacino di S.lorenzo Tramigna San Bonifacio € 550.000,00 Totale interventi in provincia di Verona: 20 € 19.500.000,00  
   
   
INCONTRO ROSSI-MARONI: VIA LIBERA AL MODELLO TOSCANA  
 
Firenze, 4 aprile 2011 – Via libera al modello Toscana per l’accoglienza delle persone che verranno spostate da Lampedusa. No alla realizzazione del mega-campo di Coltano, presso Pisa, e sì a dieci centri di prima accoglienza, che potranno ospitare circa 500 persone, tutte identificate. Questo l’esito degli incontri avuti il l’ 1 aprile a Roma dal presidente della Regione Enrico Rossi alla Conferenza Stato Regioni prima e al Viminale poi, con il ministro dell’interno Maroni. Un protocollo di intesa che sarà siglato da ministero dell’interno, prefettura di Firenze e Regione Toscana definirà i compiti di ciascuno. Il ministero si farà carico dei costi dell’operazione e degli aspetti logisici e di sicurezza, la Regione, attraverso la protezione civile, dell’accoglienza e dei controlli sanitari. I centri di accoglienza sono stati proposti dalla Regione di intesa con le amministrazioni locali e sono stati accolti dal ministro. Verranno gestiti anche con l’aiuto delle associazioni di volontariato. Gli ospiti potranno rimanervi temporaneamente, in attesa di rimpatrio, del riconoscimento dello status di rifugiato o di ricongiungimento con familiari che risiedono in altri paesi europei. Il prsidente Rossi ha infine richiesto che a tutti venga riconosciuto lo status previsto dall’articolo 20 della lehgge sull’immigrazione, che prevede la possibilità di offrire protezione temporanea.  
   
   
EMERGENZA UMANITARIA, ECCO COSA FA IL TRENTINO  
 
Trento, 4 aprile 2011 - Gli stranieri profughi destinati ad essere ospitati in Trentino saranno, nel caso della crisi più grave, di circa 450 unità, così come per la Provincia autonoma di Bolzano. Si tratta però della stima riferita allo scenario peggiore: laddove cioè i profughi in Italia fossero 50 mila, anziché i 2.500 attuali. La previsione degli eventuali arrivi può essere riferita non certamente ad un flusso immediato e totale, ma a ingressi di circa 20 - 30 persone a settimana, nell’arco dei prossimi mesi. E´ questo il quadro delineato dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, all´indomani della riunione tenutasi a Roma, dove il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ed i rappresentanti degli Enti Locali hanno affrontato con il Governo nazionale i temi legati all´emergenza umanitaria dei Paesi Nord africani, con particolare riferimento ai processi migratori che interessano particolarmente l´Italia, attraverso l’isola di Lampedusa. Proprio oggi il presidente Dellai ha scritto ai presidenti delle Comunità di Valle, al presidente del Consorzio dei Comuni, ai sindaci di Trento e Rovereto, al Commissario del Governo, Francesco Squarcina nonché agli assessori provinciali Beltrami, Rossi e Gilmozzi e al dirigente generale De Col. Ha fatto loro il punto della situazione e ha convocato un incontro di lavoro, martedì prossimo, 5 aprile, in Provincia. Il presidente Dellai fa una ulteriore considerazione: "I profughi che godono dello status di rifugiato, diversamente dagli stranieri che il Governo intende rimpatriare in quanto entrati illegalmente in Italia, hanno bisogno di una accoglienza pensata non in una logica di pura emergenza, bensì vista in un periodo di medio lungo termine. Questo significa che vanno pensate soluzioni e messi in campo servizi di inserimento più strutturate nella nostra comunità. Per questo prevediamo una prima accoglienza, di breve durata, in una struttura gestita dalla Protezione civile ed una progressiva ospitalità, a piccoli gruppi, nell’ambito delle varie comunità locali del Trentino." Il presidente Dellai confida "nella piena disponibilità di tutte le istituzioni dell’Autonomia trentina a condividere questo percorso, insieme alle risorse del volontariato e dell’associazionismo, secondo le tradizioni di responsabilità e di solidarietà tipiche della nostra terra. Confido inoltre che proprio la serietà del nostro lavoro di pianificazione e gestione dell’intervento consenta di trasmettere all´opinione pubblica messaggi chiari e rassicuranti. Il Trentino ha la possibilità di assolvere ai propri doveri anche in questa circostanza senza che nascano preoccupazioni e, men che meno, ostilità da parte dei cittadini". Il presidente Dellai, infine, ricorda come proprio il Governo nazionale abbia ribadito - nell´incontro di mercoledì - la distinzione tra due precise tipologie di immigrati. In primo luogo ci sono i cittadini Nord africani, quasi esclusivamente tunisini, entrati in Italia in violazione delle leggi sull’immigrazione. Dall’inizio della crisi ad oggi questo fenomeno riguarda circa 20 mila persone. La gestione di questa emergenza rimane esclusiva responsabilità del Governo nazionale, in quanto per queste persone sarà lo Stato a procedere all’identificazione e al rimpatrio nei rispettivi Paesi di origine. In attesa di queste procedure, è prevista l’accoglienza presso specifici Centri, gestiti dal Ministero dell’Interno. Allo stato questo non riguarda il territorio del Trentino. Il Governo ha poi rappresentato alle Regioni la situazione degli stranieri che, provenendo da zone di guerra o da situazioni di crisi umanitaria, possiedono i requisiti previsti dalle convenzioni internazionali per ottenere lo status di “rifugiato”. E´ per questi cittadini stranieri che è stata chiesta la piena collaborazione delle Regioni e degli Enti Locali di tutta Italia. Attualmente il numero degli stranieri in possesso di questi requisiti è di circa 2.500. Come detto, si stima che tale numero possa diventare di circa 50 mila solo nel caso che la situazione umanitaria Nord africana dovesse subire drammatiche accelerazioni ed estensioni. Le Regioni, le Province autonome e gli Enti Locali hanno accettato la richiesta del Governo, sottoscrivendo un’intesa che prevede, tra l’altro, che i rifugiati dovranno essere accolti nelle varie Regioni e Province autonome sulla base di un criterio che tiene conto del numero degli abitanti.  
   
   
MOLISE: EMERGENZA PROFUGHI, VERTICE A PALAZZO CHIGI  
 
Campobasso, 4 aprile 2011 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha partecipato il 30 marzo a Palazzo Chigi a Roma ad un incontro con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, con i Ministri dell´Interno, Roberto Maroni, delle Regioni, Raffaele Fitto e della Salute, Ferruccio Fazio, per discutere dell´Accordo di solidarietà sull´emergenza profughi. Presenti anche gli altri Presidenti delle Regioni e i rappresentanti dell´Upi e dell´Anci. Dall´incontro è emerso che sono in tutto 22 mila le persone sbarcate in Italia nelle ultime settimane. Di questi, 20 mila avrebbero lo status di "clandestini" (in grandissima parte tunisini), mentre 2 mila, al momento, in quanto provenienti dalle zone di guerra, sarebbero da ritenersi "rifugiati" o "profughi". All´interno di questi numeri, tra i 400 e i 500 sarebbero i minori non accompagnati. Fino ad oggi 18 mila risultano ospitati in Centri di accoglienza per l´identificazione, Centri che sono per la prevalenza stazionati nel Mezzogiorno. I rimanenti 4 mila sono in attesa di sistemazione. «Come Regioni - ha detto il Presidente Iorio - condividiamo la necessità della definizione di un Piano per la sistemazione dei profughi, che attualmente sono 2 mila ma che potrebbero, come evidenziato da alcune analisi approfondite fatte dal Governo, arrivare a 50 mila nelle prossime settimane. Per questi, evidentemente, va immaginato un soggiorno prolungato per giungere ad una graduale integrazione definitiva con la popolazione locale. Su questo punto le Regioni hanno dato la disponibilità a fare la propria parte coinvolgendo gli Enti locali, le Protezioni civili regionali e gli altri organismi operanti sul territorio». «Per quanto riguarda, invece, i "clandestini", - ha continuato Iorio - la competenza e il coordinamento sono espressamente dello Stato centrale e, quindi, del Ministero dell´Interno. I Centri di accoglienza e identificazione debbono, infatti, essere opportunamente realizzati, chiusi e controllati dalle Forze dell´Ordine. Questi Centri vanno dislocati nelle varie regioni del Paese, anche in quelle che al momento non ne ospitano». «Con riferimento al Molise - ha chiarito il Presidente - ci siamo impegnati a definire un percorso per i "profughi" che potranno arrivare ad un totale numerico di 300 o 400 unità. Per i "clandestini" siamo in attesa delle decisioni del Governo nazionale». Iorio ha infine evidenziato che tutti gli oneri per la gestione dell´emergenza profughi saranno interamente a carico del Governo centrale.  
   
   
EMIGRAZIONE: APPROVATO PIANO VENETO 2011: OBIETTIVO GIOVANI E SOSTEGNO A CHI VUOLE RIENTRARE  
 
Venezia, 4 aprile 2011 - La Giunta regionale, nella sua ultima seduta su proposta dell’assessore ai flussi migratori Daniele Stival, ha approvato il “Programma Annuale 2011 degli interventi a favore dei veneti nel mondo e agevolazioni per il loro rientro”, dotato di un milione di euro di finanziamenti. “Nonostante i limiti imposti quest’anno al bilancio regionale dalla difficile situazione economica nazionale e internazionale – sottolinea Stival – abbiamo ritenuto sacrosanto fare uno sforzo importante a sostegno dei nostri emigrati, varando un programma improntato alla concretezza ed allo sviluppo di azioni a supporto delle principali necessità, raccolte dal lavoro della Consulta dei Veneti nel mondo e dalle indicazioni ricevute dalle Associazioni attive in tante Nazioni”. “Quest’anno punteremo con forza sui giovani – ha aggiunto Stival – sostenendo rapporti di tipo economico con la realtà veneta, la formazione professionale, lo sviluppo di progetti concreti di tipo imprenditoriale in sinergia con le realtà territoriali venete: Non dimenticheremo peraltro il mantenimento dei rapporti di tipo storico e culturale rivolti alle generazioni un po’ più avanti con gli anni, ed abbiamo destinato quanto più possibile anche al sostegno economico per chi vuole rientrare in Veneto. Confermata anche la realizzazione della Giornata dei Veneti nel Mondo 2011”. In particolare, 600.000 euro saranno destinati alle iniziative di informazione, istruzione e cultura ed alle attività delle Associazioni; 350 mila euro serviranno inoltre per sostenere il rientro in Veneto. Di quest’ultima cifra, 200.000 euro sono riservati ai veneti emigrati ed ai loro discendenti fino alla terza generazione che, rientrati in Veneto, abbiano provveduto ad acquistare, ristrutturare o costruire un alloggio adeguato alle esigenze del nucleo familiare; 150.000 euro serviranno invece per sostenere le spese di rientro e gli eventuali costi di prima sistemazione delle persone provenienti dall’estero e residenti in Veneto da non più di 2 anni.  
   
   
PROFUGHI, VENDOLA: SI AFFIDI A PROTEZIONE CIVILE E VOLONTARIATO L´ACCOGLIENZA  
 
Bari, 4 aprile 2011- Una dichiarazione, del 2 aprile, del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sulla situazione che si sta registrando nelle ultime ore a Manduria. “La gestione leghista della vicenda migranti in Italia, prima ancora che giunga l’onda d’urto della crisi umanitaria che si sta profilando in Libia, sta producendo effetti a dir poco catastrofici. Dopo le vergognose sequenze di tanta povera gente ammassata in condizioni disumane nell’isola di Lampedusa, oggi è il turno di Manduria dove il modello tendopoli cade letteralmente a pezzi sotto le scosse di mille contraddizioni. Quella tendopoli che ancora oggi appare priva di una chiara configurazione giuridica, è il contrario di un modello di accoglienza ed è soltanto il simbolo di un’arroganza ideologica che è priva di razionalità e che mette a rischio la tutela di diritti umani fondamentali. Torniamo a chiedere, alla luce delle inquietanti cronache di queste ore un gesto di resipiscenza. Il governo abbandoni la tentazione di una gestione tutta repressiva e militare di un’emergenza che in ogni suo aspetto ha un carattere sociale e umanitario. Il governo affidi alla protezione civile e, per questa via, alle istituzioni locali a al mondo dell’associazionismo e del volontariato la sfida della solidarietà e dell’accoglienza. Il governo usi l’articolo 20 del testo unico sull’immigrazione per consentire a questi migranti quella protezione temporanea che è l’unico strumento in grado di incoraggiare i ricongiungimenti familiari e di evitare di concentrare in luoghi chiusi tante persone che stanno scappando dalla povertà e dalla paura”.  
   
   
COLLOQUIO DI ROSSI CON MARONI: “PASSO AVANTI PER IL MODELLO TOSCANA”  
 
 Firenze, 4 aprile 2011 - “Ho avuto un colloquio con il ministro Maroni che ha consentito di fare un altro passo in avanti. Grazie alla disponibilità dei sindaci stiamo lavorando ad un’ipotesi di nove-dieci piccoli centri per accogliere 500 migranti che verranno assistiti dal volontariato”. Così il presidente della Toscana Enrico Rossi che da Roma, dove si trova per l’inaugurazione della mostra sulle Regioni d’Italia, continua a seguire la questione dei profughi del Nord Africa. “Il ministro – prosegue – ha detto che quello da noi proposto può essere un modello diverso. In effetti lo è ed è quello che volevamo, assolutamente distinto da quello imposto a Manduria: niente concentramento, niente filo spinato, niente tende, niente centri che creano tensioni e mettono in crisi la sicurezza dei cittadini”. “La vicenda – dice ancora Rossi – non è ancora conclusa. Ci sono però buone speranze per un esito positivo. Se ci riusciremo, la Toscana avrà dimostrato ancora una volta di saper affrontare con dignità e senso di civiltà le sfide che ci impone il presente”.  
   
   
MANDURIA: SERVE INTERVENTO PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE  
 
Bari, 4 aprile 2011 - Di seguito. Una nota dell´assessore Amati: "Piu´ passano le ore e piu´ mi convinco che siamo governati da fuori di testa e chi non si adegua alla follia passa per reprobo,come con villania e disprezzo del ridicolo ha fatto Bossi nei confronti di Mantovano e del suo gesto dignitoso": l´assessore regionale alla Protezione civile Fabiano Amati ha così commentato la notizia che in viaggio verso Manduria ci sarebbero 2.300 immigrati, partiti con due navi da Lampedusa. "La situazione e´ grave mi permetto di mettere in mora i parlamentari pugliesi della maggioranza, cattolici osservanti solo nel di´ di festa, affinché facciano sentire la forte voce di dissenso, uscendo da dietro i cespugli di comodità ove fino ad oggi si sono dissimulati. E´ arrivato il momento di spoliticizzare l´argomento ed affidare a leali funzionari della Stato che lavorano presso la Protezione civile nazionale la guida dell´emergenza, nella consapevolezza che l´esperienza maturata sul campo e´ un grande vantaggio, compresa l´abitualita ´ del rapporto con le regioni sempre fondato sulla linearità amministrativa e a prescindere dai colori politici. E´ necessario dunque cambiare linea, perché nelle materie umanitarie non conta indovinare le previsioni, cosa che puntualmente ci sta accadendo, quanto suggerire soluzioni utili a meglio affrontare i problemi, così come noi stiamo tentando di fare in queste ore, pur inascoltati. E´ importante far ciò, pena il disordine: tutti sappiano che a decisioni di pancia corrispondono impulsi rivoltosi di città disponibili alla solidarietà non oltre il limite della presa in giro continuativa e senza vergogna."  
   
   
IMMIGRAZIONE: NESSUN CIE IN LIGURIA  
 
Genova, 4 aprile 2011 - Nessun Cie, centro di identificazione ed espulsione, è previsto in Liguria, al momento. Lo ha ribadito il 31 marzo, a margine del consiglio regionale l´assessore alle politiche sociali e coordinatrice delle regioni nell´ambito della Conferenza Stato regioni, Lorena Rambaudi dopo l´incontro di ieri a Roma. "Ieri nel corso dell´incontro a Roma con il Ministro Maroni – ha spiegato Rambaudi - si è capito chiaramente che si vuole distinguere tra il piano profughi, concordato con le Regioni e gli Enti locali e l´eventuale possibilità di realizzare nuovi Cie che non verranno però costruiti in Liguria. I nuovi siti individuati dal Ministero non riguardano infatti la nostra regione". "E’ previsto solo un centro di accoglienza temporaneo a Ventimiglia – ha continuato Rambaudi - per offrire un minimo di assistenza ai tunisini che sono al confine e che cercano di andare in Francia". "Sul piano dell´accoglienza dei profughi – ha proseguito l´assessore alle politiche sociali – è stato indicato un numero massimo per ogni regione sulla base del numero degli abitanti, ad esclusione dell´Abruzzo. Per la Liguria si tratterebbe al massimo di 1400 persone". A questo proposito la Regione Liguria si è già attivata attraverso un tavolo tecnico coordinato dallo stesso assessore Rambaudi che verrà replicato lunedì 4 aprile in territorio savonese, alla presenza anche della Provincia e dei Comuni dell’area. "Procediamo dunque con il nostro piano – conclude Rambaudi – anche se al momento i numeri dei rifugiati in generale sono molto bassi, circa 2000 a livello nazionale e poche decine in Liguria, non richiederebbero misure così ampie”.  
   
   
LE MARCHE A ROMA, ALLA RIUNIONE REGIONI ´ GOVERNO: ´DISPONIBILI AD ACCOGLIERE GLI IMMIGRATI, DISTRIBUITI PERO` SUL TERRITORIO´.  
 
Ancona, 4 Aprile 2011 - ´Qualsiasi forma di accoglienza deve essere spalmata sul territorio per evitare una concentrazione di immigrati in poche strutture, difficilmente gestibili´. Lo ha dichiarato il vicepresidente della Regione Marche, Paolo Petrini, che l’ 1 aprile ha partecipato, a Roma, a Palazzo Chigi, alla riunione della cabina di regia ´Governo ´ Regioni - Autonomie locali´ sull´emergenza immigrazione dal Nord Africa. ´Insieme alle altre Regioni ´ ha detto Petrini - abbiamo ribadito la disponibilita` ad accogliere e assistere gli immigrati, come gia` previsto nell´accordo con il Governo dello scorso 30 marzo, che riguarda comunque i profughi e non i clandestini. Ci opponiamo, pero`, a qualsiasi tendopoli o a qualsiasi altra concentrazione in gran numero di questi immigrati in un unico punto, perche` si verrebbe a creare una situazione insostenibile sotto ogni profilo´.  
   
   
VDA, ROLLANDIN: RIBADIAMO L´IMPEGNO PER I PROFUGHI MA NO ALLE TENDOPOLI  
 
 Aosta, 4 aprile 2011 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha preso parte l’ 1 aprile a Roma alla prima riunione della Cabina di regia, convocata dai Ministri dell’Interno Roberto Maroni e per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, sull’emergenza immigrazione, alla presenza del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. «Nel corso dell’incontro – spiega il Presidente Rollandin – abbiamo ribadito l’impegno preso e la disponibilità ad ospitare i profughi, con le modalità già definite. Ci siamo espressi invece contrariamente sull’opportunità di organizzare tendopoli per i clandestini. Il Governo incontrerà lunedì i rappresentanti tunisini per poi riaggiornare il tavolo dell’emergenza. Sarà quella l’occasione per riaffrontare la questione».  
   
   
CIE BARI: AVVIO OPERAZIONI PERITALI  
 
 Bari, 4 aprile 2011 - La Regione Puglia in data 28 febbraio, in occasione dell’udienza tenutasi dinanzi al dr. Vito Savino, Presidente del Tribunale Civile di Bari, si è costituita nel ricorso per accertamento tecnico preventivo richiesto nell’azione popolare promossa dagli avvocati Luigi Paccione e Alessio Carlucci per accertare le condizioni di detenzione all’interno del Cie (Centro d’identificazione ed espulsione) di Bari, condividendo nel merito le osservazioni giuridiche volte a sostenere le domanda di accertamento tecnico preventivo. Nella comparsa di costituzione la Regione Puglia ha chiesto l’integrazione dei quesiti al Ctu al fine di verificare lo stato e le condizioni attuali del Cie di Bari, l’adeguatezza e la conformità dei luoghi alle norme igienico-sanitarie ed a garantire il diritto alla salute, alla presa in carico di situazioni di particolare vulnerabilità, nonché il rispetto dei parametri previsti per sanità ed adeguate misure di sicurezza a tutela delle persone trattenute. Il Presidente del Tribunale Civile di Bari, dr. Vito Savino, ha accolto il ricorso ed ha disposto che l’ing. Francesco Saverio Campanale, già Provveditore alle Opere Pubbliche per il Lazio, Abruzzo e Sardegna, entri nella struttura al fine di verificare se <<….Lo stato, la condizione, l’organizzazione del Centro di Identificazione e di Espulsione di Bari, puntualizzando se in base ai parametri propri della funzione a cui è adibito sia in grado di assicurare ai trattenuti necessaria assistenza e pieno rispetto della loro dignità; in caso di constatazione di negatività, evidenzi gli interventi necessari per eliminarle>>. Il perito ha prestato giuramento all’Udienza del 28 marzo 2011. La Regione ha nominato un consulente di parte individuato nella persona dell’ing. Luigia Brizzi. Ieri, 31 marzo, hanno avuto inizio le operazioni peritali all’interno della struttura. L’assessore Fratoianni esprime soddisfazione per questa iniziativa e per il primo importante risultato che ha ottenuto. “E’ interesse di questa amministrazione regionale che si è sempre dichiarata contraria all’esistenza dei Cie ed all’apertura della struttura di Bari, rilevare ogni violazione dei diritti fondamentali delle persone trattenute pur continuando a sostenere la chiusura di questi centri. Già nell’agosto scorso, a seguito di una mia visita all’interno del Centro d’identificazione ed espulsione di Bari, avevo denunciato una condizione di invivibilità e di precarie condizioni igienico-sanitarie. E’ per queste ragioni che abbiamo inteso aderire e sostenere questa iniziativa giuridica anche costituendoci nel ricorso”.  
   
   
LAMPEDUSA: TUTELATI I MINORI MIGRANTI NON ACCOMPAGNATI  
 
Lampedusa, 4 aprile 2011 - Quasi tutti sistemati i minori immigrati non accompagnati sbarcati a Lampedusa. Fin ad oggi hanno trovato accoglienza, nell´ex base Loran, 212 ragazzi che nei prossimi giorni verranno trasferiti soprattutto nell´Agrigentino, grazie al proficuo lavoro fatto dall´assessorato regionale alle Politiche sociali e dalla prefettura nissena. Il dato e´ emerso oggi a seguito dell´incontro tra l´assessore Andrea Piraino, che ha rappresentato il governo siciliano, e il prefetto Francesca Ferrandelli. Un lavoro particolarmente delicato dato che quando si tratta di minori, entrano in gioco diverse istituzioni che devono trovare un momento di sintesi. "Si e´ provveduto a trovare loro una sistemazione - ha affermato l´assessore Piraino - grazie alla disponibilita´ delle Ipab e della Caritas, ma ora bisognera´ affrontare e risolvere il problema economico relativo al loro sostentamento e mantenimento, fino al momento in cui, potranno eventualmente rientrare in famiglia o il tribunale dei minori dovesse assumere determinazioni diverse. Fino a quel momento, non potranno certamente essere solo i Comuni e la Regione a dovere far fronte a queste esigenze, ma e´ necessario che lo Stato si dia da fare per consentire loro di potere essere ospitati in luoghi sicuri, senza l´assillo del pagamento delle rette". L´assessore Piraino ha poi incontrato assieme al sindaco Bernardino De Rubeis le organizzazioni non governative presenti a Lampedusa. All´incontro hanno partecipato i rappresentanti di "Save the children", Unh-cr, Croce rossa, Caritas nazionale e agrigentina. Oim, Lampedusa Accoglienza. "Il miglioramento delle condizioni di vivibilita´, dopo la partenza di oltre duemila immigrati, pone oggi il vero problema di questa lunga emergenza, ovvero la necessita´- ha sostenuto Piraino - di coordinare tutti gli interventi delle varie istituzioni civili e militari presenti e, poiche´ non sappiamo se l´emergenza sia davvero finita, dobbiamo essere pronti a fronteggiare, in modo ancora piu´ fattivo, ogni altra evenienza che dovesse ancora presentarsi. Sinora sono stati assicurati ai migranti i servizi essenziali e dobbiamo dare atto ad ogni istituzioni coinvolta di aver saputo gestire al meglio questa inaspettata invasione".  
   
   
TENDOPOLI IN BASILICATA, DE FILIPPO: NO A SOLIDARIETÀ FATTA SOLO DAL SUD  
 
Potenza, 4 aprile 2011 - “In Basilicata abbiamo subìto l’imposizione di una maxitendopoli decisa dal leghista Maroni, per senso di solidarietà, ma non siamo disposti a subire la prepotenza del leghista Cota che vuole che la solidarietà agli ultimi vada fatta tutta a carico dei penultimi, i meridionali. Logica federale e solidale serve anche nell’affrontare i problemi”. Lo afferma Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata e membro dell’Ufficio di Presidenza della Conferenza delle Regioni in risposta alle dichiarazioni del governatore del Piemonte Roberto Cota che, sulla gestione dell’emergenza immigrazione, aveva rigettato l´ipotesi di una tendopoli anche nel Torinese. “La nostra visione è fondamentalmente opposta a quella che il governo sta realizzando, pensiamo ad un’accoglienza diffusa, a un ruolo più attivo dell’Italia tanto per far sì che l’Europa nel suo complesso si faccia carico del problema tanto per costruire un equilibrio nel mediterraneo. Abbiamo scelto di stare zitti per senso di responsabilità, pur venendo bypassati nelle scelte perché abbiamo voluto ribadire al governo la disponibilità a fare la nostra parte, ma Cota non pensi che faremo anche la sua”.  
   
   
LAMPEDUSA: REGIONE SICILIA OFFRIRA´ SERVIZI DOPO OK COMMISSARIO EMERGENZA  
 
Lampedusa, 4 aprile 2011 - Sono sull´isola dal 23 febbraio e operano con grande discrezione, pronti ad intervenire alla bisogna. Sono gli uomini del dipartimento della Protezione civile regionale e del Corpo forestale. La loro presenza, seppure numericamente contenuta, e´ pronta in qualunque momento a far partire la piu´ complessa macchina di intervento sul campo. Una decina di persone (un dirigente, due funzionari, una mezza dozzina di volontari) hanno vigilato sullo sbarco a Lampedusa di una cucina da campo, in grado di preparare 2.000 pasti al giorno, e tre container con tende da campo. Tutto materiale pronto ad essere utilizzato se e quando la gestione commissariale dell´emergenza ne ravvisi l´opportunita´ di utilizzarli. Al centro, gestito da Lampedusa Accoglienza, gli uomini della Protezione civile siciliana hanno fatto montare 187 posti-letto per gli uomini dei vigili del fuoco e delle forze dell´ordine, che all´interno del campo hanno il compito di vigilare sui migranti. Sul molo del porto commerciale, accanto alla stazione marittima, sono stati montati due container Wc, ognuno dei quali monta una doccia, 3 lavabi e quatto bagni. Molto piu´ discreta la presenza del Corpo forestale della Regione. Un commissario e tre ispettori che si alternano sull´isola con due fuoristrada e una vettura. Tessono l´isola, anche con compiti di vigilanza e sono pronti ad intervenire nella loro specificita´ dei compiti.  
   
   
POLITICHE SOCIALI. FIRMATA CONVENZIONE TRA COMUNE DI MILANO E PROCURA DELLA REPUBBLICA  
 
 Milano, 4 aprile 2011 - E’ stata firmata l’ 1 aprile dal Comune di Milano e dalla Procura della Repubblica una convenzione per la costituzione di un ufficio di Servizio Sociale, dislocato presso la sede della Procura “Dipartimento – fasce deboli”, che avrà il compito di supportare l’attività dei Servizi sociali nei rapporti con la Procura. Secondo quanto stabilito dalla convenzione, nei locali della Procura verrà costituito un ufficio dove saranno presenti assistenti sociali del Comune che, supportati da personale amministrativo della Procura, svolgeranno compiti di filtro, di coordinamento e di connessione con i Servizi Sociali territoriali della Famiglia, degli anziani e degli adulti in difficoltà, per le richieste di intervento e di indagini provenienti dalla Procura della Repubblica. L’ufficio si occuperà inoltre degli interventi di prevenzione, diagnosi, cura e assistenza sanitaria e socio-sanitaria, come ad esempio l’assistenza psicologica ai minori vittime di abuso e maltrattamento fisico e psicologico, in collaborazione con la Asl. L’obiettivo finale del servizio è favorire il sostegno e la protezione delle famiglie, dei minori e dei soggetti più deboli, attraverso una collaborazione più stretta tra gli uffici e un iter procedurale più snello.  
   
   
GENOVA: PARI OPPORTUNITÀ, CONFERENZA DI GROSSO SU CONTRIBUTO DELLE DONNE NELL´ARTE LUNEDÌ A DE FERRARI OSPITE DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA "DONNE AL LAVORO"  
 
Genova, 4 Aprile 2011 - "Il contributo delle donne nell´arte" è il tema di una conferenza di Daniele Grosso, docente del liceo artistico Paul Klee di Genova, in programma lunedì 4 aprile, alle 16. Nell’ambito della mostra fotografica "Donne al lavoro" nello Spazio Incontri della Regione Liguria in piazza De Ferrari. La mostra ospita oltre cinquanta immagini che raccontano i lavori e le fatiche delle donne dalla fine del Xix secolo a tutto il ´900, con qualche incursione fino ai giorni nostri. Un arco temporale di 120 anni di vita che riunisce 5 generazioni di donne alle prese con antichi mestieri e nuovi rischi con l´intento di promuovere la cultura della sicurezza e di porre l’accento sulle disparità nei confronti di una parte di società che ha contribuito alla costruzione del Paese. La mostra, visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19, è promossa dalla direzione regionale dell´Inail e dalla consigliera regionale di parità, Valeria Maione con il patrocinio della Regione Liguria e riunisce foto provenienti dall’archivio Ansaldo, dalla Fondazione Alinari, dall´Archivio della Cgil e dall´archivio fotografico del Comune della Spezia.  
   
   
CONSULTORI IN LOMBARDIA: AMPLIARE LE LORO COMPETENZE L´OBIETTIVO È CHE DIVENTINO CENTRI DI AIUTO PER LE FAMIGLIE  
 
Milano, 4 marzo 2011 - Rendere i consultori pubblici e privati centri di primo livello e punti di riferimento per qualsiasi nucleo familiare che cerchi aiuto per problemi di tipo educativo, pedagogico, relazionale o di cura in senso lato. E´ questo l´obiettivo del lavoro che Regione Lombardia sta svolgendo nell´ambito del più ampio progetto di riforma del welfare, promosso dall´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli. ´I consultori - ha spiegato oggi Boscagli, intervenendo al convegno, promosso dalla Confederazione Italiana Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana e dalla stessa Regione, ospitato a Palazzo Pirelli - possono svolgere un compito ben più ampio della importante funzione socio-sanitaria che già sviluppano, un ruolo sociale nel senso pieno del termine, di orientamento e di accompagnamento alla famiglia in difficoltà, di sostegno e di affiancamento ai suoi diversi componenti rispetto a un largo spettro di problematiche´. Una prima sperimentazione in questo senso, in almeno due consultori per Asl, è prevista già per l´anno in corso. ´L´idea di fondo - ha proseguito Boscagli - è la creazione di una rete capillare di supporto alle famiglie, attorno a cui si muovano, operando in stretta collaborazione, tutti i soggetti: consultori pubblici e privati, Asl, reparti ospedalieri di maternità e pediatria, Centri di aiuto alla vita, Tribunali dei minori, Comuni, Associazioni Familiari. Per il 2011 le regole di sistema prevedono quindi la stesura di protocolli operativi di collaborazione tra tutti questi attori sociali e istituzionali´. Particolarmente positiva si sta rivelando anche l´esperienza del Fondo Nasko, che fa proprio della collaborazione tra i consultori e i Cav uno dei suoi punti caratterizzanti. ´Non si può parlare di centralità della famiglia - ha aggiunto l´assessore - senza arrivare a sostenere la vita, senza accrescere al massimo la possibilità dei bambini di nascere e senza accompagnare la volontà delle donne e degli uomini di diventare madri e padri. La politica di difesa della maternità è una politica di bene comune, sui cui dovrebbero convergere tutte le forze politiche e sociali´. ´Vogliamo lavorare - ha spiegato ancora l´assessore - e lo stiamo facendo con sempre maggiore determinazione, a un welfare relazionale, in cui le energie dei singoli, delle comunità, delle associazioni siano valorizzate pienamente, siano messe in condizione di esprimersi e di confrontarsi su un piano di parità con le istituzioni, per creare, come dicevo prima, delle reti integrate, che rispondano in modo più adeguato e flessibile ai bisogni che emergono nei diversi ambiti´. ´Non è compito del governo - ha concluso Boscagli - far nascere i bambini, educare i giovani all´affettività o sostituirsi alla rete delle relazioni primarie che accompagnano la crescita dei singoli e delle famiglie. È però compito del governo far sì che chi ha questa responsabilità, chi vuole generare, educare, costruire, possa farlo in piena libertà e con tutto il supporto necessario da parte della società e delle istituzioni. Questo è il cuore, il significato più profondo del principio di sussidiarietà, che guida la nostra azione in ogni ambito e che permea anche la riforma dei consultori familiari che stiamo portando avanti´.