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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Aprile 2012
UE: IL PROGETTO DI BILANCIO 2013 - INVESTIMENTI NELLA CRESCITA E NELL´OCCUPAZIONE  
 
Bruxelles, 26 aprile 2012 – Il progetto di bilancio dell’Ue per il 2013, presentato ieri dalla Commissione, tiene conto delle dichiarazioni del Consiglio europeo circa il fatto che la crescita e l´occupazione nell´Ue possono essere realizzate solamente associando risanamento delle finanze pubbliche e investimenti nella crescita futura. A tale riguardo, il bilancio dell´Ue integra utilmente gli sforzi degli Stati membri, concentrando gli investimenti sui settori prioritari definiti nella strategia di crescita Europa 2020, tenendo conto anche del difficile contesto economico e della pressione sui bilanci nazionali. Il progetto di bilancio 2013 congela le spese future: l’aumento degli impegni (vale a dire dei pagamenti di domani) si attesta sul livello dell´inflazione (2%). Inoltre, il bilancio amministrativo della Commissione viene congelato ben al di sotto del tasso d´inflazione, con una riduzione del suo personale dell´1%, quale primo passo verso l´obiettivo di una riduzione del 5% nell´arco di 5 anni. Allo stesso tempo, il progetto di bilancio propone un aumento del 6,8% del livello dei pagamenti, il che contribuisce direttamente alla crescita e all´occupazione in Europa. Il bilancio dell´Ue rispetta gli obblighi contrattuali dell´esercizio in corso e di quelli precedenti nei confronti degli Stati membri e di altri destinatari. 62,5 miliardi di Eur di pagamenti sono destinati alla crescita favorevole all´occupazione in Europa. È stato fatto uno sforzo particolare per i programmi quadro di ricerca (9,0 miliardi di Eur, aumento del 28,1% rispetto al 2012), i programmi Competitività e innovazione (546,4 miliardi di euro, aumento del47,8%), i fondi di coesione e i fondi strutturali (49 miliardi di Eur, aumento dell´11,7%) nonché l´apprendimento permanente (1,2 miliardi di Eur, aumento del 15,8%). "Concordiamo pienamente con le conclusioni del precedente Consiglio europeo, che invitava a fare un uso migliore dei fondi dell´Ue per aiutare l´Europa ad uscire dalla crisi, ha affermato il Commissario Janusz Lewandowski, responsabile del Bilancio e della programmazione finanziaria. Nelle circostanze attuali, i bilanci nazionali e il bilancio dell’Ue sono più che mai due facce complementari della stessa medaglia: in un momento in cui gli Stati membri si trovano ad operare tagli dolorosi ma necessari, il bilancio dell´Ue si concentra sugli investimenti e quindi funge da pacchetto di misure anticrisi. Non ristabiliremo la crescita soltanto con i tagli: l´Europa deve investire in maniera oculata per il suo futuro, già da oggi. Questo è lo scopo del bilancio e questo è quanto propone il nostro progetto di bilancio per il 2013". Risparmi ed efficienza in termini di costi - Se è vero che i tagli da soli non ci faranno superare la crisi e che occorrono investimenti, è vero anche il contrario. Pertanto il progetto di bilancio 2013 pone una forte enfasi sugli aspetti del risparmio e dell´efficienza in termini di costi. I pagamenti sono la conseguenza degli impegni del passato; per evitare quindi che i futuri bilanci dell´Ue si trovino a fronteggiare forti aumenti dei pagamenti, la Commissione propone un aumento contenuto (2%) degli impegni, limitato all’attuale tasso d’inflazione. Inoltre, gli aumenti previsti riguarderanno esclusivamente la crescita e l´occupazione. Va aggiunto che le linee di bilancio per i programmi che non danno prova di efficacia sono state ridimensionate, mentre si è premuto su tutte le istituzioni e agenzie dell´Ue per realizzare ogni risparmio possibile. La maggior parte delle agenzie dell´Ue subirà tagli concreti al bilancio annuale. La stragrande maggioranza dei cittadini in tutta l´Ue prova sulla propria pelle gli effetti della crisi, in un momento in cui i governi nazionali, regionali e locali devono effettuare tagli, spiega Janusz Lewandowski; pertanto un atteggiamento di "ordinaria amministrazione" da parte delle istituzioni dell´Ue non è accettabile, a prescindere dalle nuove competenze attribuite loro dal trattato di Lisbona! Parimenti, è opportuno trasferire fondi dai programmi che non producono risultati ai settori prioritari quali le piccole e medie imprese (Pmi), la gioventù e l´occupazione. Cifre complessive - Nel complesso il progetto di bilancio 2013 ammonta a 150,9 miliardi di Eur di impegni, ossia un aumento del 2% rispetto all’anno scorso, in linea con il tasso di inflazione attuale. I pagamenti rappresentano 137,9 miliardi di Eur, il che corrisponde a un aumento del 6,8%. Si tratta della conseguenza logica degli impegni del passato. I cittadini possono legittimamente domandarsi perché chiediamo un aumento del 6,8% dei pagamenti in tempi di crisi, afferma Janusz Lewandowski. Vi sono due motivi: in primo luogo, il 2013 è l´ultimo anno dell´esercizio finanziario in corso e per ciascun periodo finanziario questo anno coincide con un forte aumento dei pagamenti, in quanto i progetti finanziati dall´Ue in Europa si concretizzano: ponti, ferrovie, autostrade sono stati costruiti per il bene comune, ma adesso dobbiamo pagare le relative fatture. In secondo luogo, negli ultimi anni gli Stati membri in sede di Consiglio e il Parlamento europeo hanno adottato bilanci dell´Ue che erano nettamente inferiori ai nostri bisogni previsti di pagamenti. Ne è seguito un "effetto a cascata" di fatture non pagate, perché ogni anno non potevamo onorare alcuni dei nostri impegni giuridici per mancanza di fondi. Quando a casa arriva la bolletta dell´acqua o dell´energia elettrica, dovete pagarla anche se state cercando di mettere da parte dei risparmi … Nota: le cifre del progetto di bilancio non tengono conto dei costi dell´adesione della Croazia nel luglio 2013 (accesso ai fondi dell´Ue) Le prossime tappe - Il bilancio dell´Ue è adottato dal Consiglio e dal Parlamento europeo. Per prima cosa, il Consiglio dovrà formulare il suo parere sul progetto di bilancio nel luglio 2012, seguito dal Parlamento. In caso di disaccordo sarà avviata una procedura di conciliazione della durata di 21 giorni. Per ulteriori informazioni Homepage di Janusz Lewandowski, Commissario per la programmazione finanziaria e il bilancio: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/lewandowski/index_en.htm  Homepage della Dg Programmazione finanziaria e bilancio: http://ec.Europa.eu/budget/index.htm    
   
   
UE: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO A SEGUITO DELLA VISITA DEL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO, L´ONOREVOLE MARTIN SCHULZ, AL COMITATO MISTO  
 
Bruxelles , 26 aprile 2012- Di seguito l’intervento di ieri di José Barroso Presidente della Commissione europea a seguito della visita del Presidente del Parlamento europeo, l´onorevole Martin Schulz: Buon pomeriggio signore e signori, Sono molto contento di essere qui oggi con il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. Abbiamo appena avuto un primo incontro molto buono tra il Collegio e il presidente Schulz - che continuerà anche dopo questa conferenza stampa. Ancora una volta desidero ringraziare Lei, Signor Presidente, per il suo forte impegno non solo al Consiglio europeo di progetto come un progetto politico per i nostri valori comuni europei, ma anche al metodo comunitario, al ruolo che le istituzioni europee, segnatamente il Parlamento europeo e la Commissione - hanno nella nostra Unione a difendere e promuovere il bene comune europea e di pensare l´interesse generale dell´Europa di sopra di qualsiasi tipo di altre considerazioni. Nel nostro incontro abbiamo discusso in particolare il progetto di bilancio 2013 che la Commissione ha appena adottato. Abbiamo anche iniziato a discutere circa la primavera araba, come sapete il presidente Schulz attualmente presiede l´Assemblea parlamentare dell´Unione per il Mediterraneo. E ´di fondamentale importanza che il Parlamento europeo e la Commissione europea continuino ad approfondire la loro cooperazione attraverso quello che ho chiamato "una partnership speciale". Si evidenzia il forte impegno di entrambe le nostre istituzioni al metodo comunitario, come il modo migliore di rendere il nostro progresso dell´Unione e prosperare. E ´importante quello che facciamo in Europa, ma è anche importante come lo facciamo, in modo che lo facciamo in modo equo, dove tutti siano rispettati, grandi o piccoli, ricchi o meno ricchi, nuovi o vecchi Stati membri. E il metodo comunitario è l´unico metodo che garantisce l´equità e l´impegno per l´interesse generale europeo. Presidente Schulz e credo che questa partnership speciale è la chiave per portare avanti l´attuazione della nostra strategia economica, che getta le basi per creare una crescita sostenibile e crescita inclusiva in Europa e anche per riportare la gente nel mondo del lavoro. Un elemento centrale della nostra strategia Europa 2020 è quello di garantire che i fondi Ue sostengano pienamente gli investimenti nella crescita e nell´occupazione. Gli Stati membri hanno riconosciuto in passato ed hanno ripetutamente affermato che abbiamo bisogno di crescita-friendly risanamento delle finanze pubbliche che conserva investimento nel futuro. Questo è precisamente il duplice scopo del progetto di bilancio per il 2013 abbiamo adottato oggi alla riunione del collegio poco prima di ricevere il presidente Schulz: un bilancio che sta per investire nella crescita e l´occupazione, pur riconoscendo la pressione sui bilanci nazionali. Permettetemi di ringraziare pubblicamente il commissario Lewandowski per il suo lavoro eccellente. Egli presenterà i dettagli subito dopo questa conferenza stampa. Il progetto di bilancio per il 2013 la responsabilità spettacoli e solidarietà. Il progetto di bilancio mostra responsabilità, perché congela le spese future, i cosiddetti "stanziamenti d´impegno", a livello di inflazione. Si muove anche le spese per le aree che possono meglio contribuire a creare crescita e occupazione. E stiamo rigorosamente riduzione della spesa in aree che sono meno efficienti. Siamo inoltre limitare l´aumento delle spese amministrative al 1,2%, il che è chiaramente sotto l´inflazione. E che rappresenta una riduzione del vero bilancio amministrativo della Commissione. Stiamo anche tagliando i livelli del personale della Commissione del 5% nei prossimi cinque anni, a partire dal 2013 con l´1%, il che dimostra il nostro impegno anche per gli sforzi che si stanno compiendo in tutta Europa in termini di consolidamento. Allo stesso tempo, il bilancio è solidale perché è anche un budget per gli investimenti e di coesione. Ed è soprattutto un bilancio che rispetti i nostri obblighi legali. Voglio chiarire che la Commissione europea, il Consiglio e il Parlamento sono vincolati dai trattati per assicurarsi che i fondi sono pronti a soddisfare gli obblighi che vengono dati alle istituzioni dell´Ue. Così abbiamo un obbligo legale a prescindere dal nostro dovere politico di rendere disponibili le risorse per i programmi che sono stati approvati. Gli Stati membri e dei beneficiari privati ​​sono ora di presentare la maggior parte delle loro fatture per noi. Questo è normale nell´ultimo anno del periodo di programmazione. Quindi, per dirla senza mezzi termini, è ora che la maggior parte degli Stati membri stanno venendo alla Ue con le bollette da pagare per le loro regioni, per i loro programmi. E ´ormai più rispetto agli anni precedenti, quindi dobbiamo rispettare questi impegni. E l´Ue deve pagare queste bollette, non c´è modo intorno ad esso. Il Trattato stesso (art. 323) è molto chiaro su questo punto. Per questo motivo proponiamo un aumento dei pagamenti del 6,8%. Questi pagamenti aumento pienamente il rispetto, ed è davvero sotto gli impegni che erano già state concordate dagli Stati membri. Se si guarda la struttura della nostra proposta è chiaro che quello che stiamo aumentando sia i fondi per gli investimenti e la competitività ei fondi di coesione. Allo stesso tempo, quello che stiamo riducendo i tipi amministrativi e di altro tipo di spesa. Lo dobbiamo ai nostri beneficiari pubblici e privati, per consentire loro di completare il loro finanziata dall´Ue lavoro di ricerca, i loro progetti di infrastrutture, la loro formazione e corsi di educazione e di attuare i loro piani aziendali come previsto. Se non lo facciamo, viola la legge e interrompere un flusso vitale di cassa che la nostra economia ha bisogno. Lasciate che vi dica molto francamente che ora a quanto pare tutti hanno convenuto che l´Europa ha bisogno di risanamento dei conti pubblici, ma non solo risanamento dei conti pubblici - abbiamo anche bisogno di investimenti per la crescita e proprio questo bilancio è una risposta a questa preoccupazione. Questo è l´investimento europeo e più che mai il bilancio europeo è importante perché ci sono difficoltà nella maggior parte dei nostri Stati membri nei loro bilanci. E ´l´unica possibilità di avere a livello europeo, una sorta di investimento, perché abbiamo bisogno di disciplina e allo stesso tempo abbiamo bisogno di convergenza. Abbiamo bisogno di responsabilità e allo stesso tempo abbiamo bisogno di solidarietà. E l´Europa (è l´analisi di tutti che sta seguendo la nostra situazione economica) ha bisogno di integrare gli sforzi di consolidamento fiscale e la riforma strutturale adeguata investimenti mirati. E questo bilancio è un bilancio per gli investimenti. Invito pertanto gli Stati membri a dare prova di responsabilità nella discussione. Penso che non sia troppo chiedere di responsabilità - di avere una ragionevole discussione razionale, di dire la verità, per evitare qualsiasi tipo di miti, al fine di evitare qualsiasi tipo di pregiudizi in una discussione che dovrebbe essere razionale, ragionevole, uno basato con solide basi economiche, giuridiche e anche politica. Che gli Stati membri non dimenticare che ora abbiamo più obblighi rispetto che avevamo prima. Alcuni di questi obblighi sono dati a noi per mezzo del Trattato, che è stata adottata all´unanimità dagli Stati membri. Per esempio, gli obblighi per i nuovi che ci accingiamo a ricevere il prossimo anno si spera, Croazia. Dobbiamo mettere già nel bilancio di questo tipo di obblighi. Per questo motivo credo che sia importante sottolineare la necessità di questo tipo di discussione. Che non è dimenticare, perché ci sono anche l´avvio dei negoziati per il prossimo bilancio 2014-2020 che al centro di questa discussione dovrebbe essere quello che io chiamo un contratto politico tra gli Stati membri. I paesi più ricchi stanno dando un contributo alla solidarietà e alla convergenza e dei paesi beneficiari sono anche accettare che questo non è un assegno in bianco e un diritto ai sussidi, ma è anche un obbligo per loro di perseguire le politiche per aumentare la competitività, per esempio la strategia Europa 2020, in modo da poter ridurre i divari di convergenza, i divari di competitività tra i nostri Stati membri. In realtà la situazione è molto diversa in seno al Consiglio. Più spesso, quando discuteremo il bilancio si sente più forte di alcuni governi di altri. Non sentiamo così chiaramente le opinioni di coloro, come alcuni che ho ricevuto proprio ieri, che ci chiedono di investire e dicono che non abbiamo alcuna possibilità di pagare le bollette se non si rispettano gli impegni, fatto per noi per le infrastrutture, per progetti di coesione, per il fondo sociale. Ed è molto importante capire che in un´Unione diversificata di 27 Stati membri la situazione non è la stessa in tutti i paesi ed è per questo che abbiamo bisogno di sottolineare il contratto politico che sta alla base delle proposte complessive per il bilancio. E infine, la primavera araba, il presidente Schulz e condivido l´opinione che la situazione nel Mediterraneo meridionale rimane volatile e che l´Unione europea deve restare pienamente impegnata a sostenere le transizioni verso la libertà e la democrazia. Credo anche che ci sia un´opportunità per l´Europa a prescindere dal nostro dovere di sostenere tutti coloro che si battono per la libertà e la democrazia nel nostro quartiere, vi è anche un´importante opportunità per l´Unione europea in particolare anche per alcuni dei nostri Stati membri. O ur incontro con il Presidente del Parlamento europeo ha nuovamente sottolineato l´importanza della nostra cooperazione. D´ora in poi, se lui sarà d´accordo, ripeteremo questo esercizio su base regolare. Insieme le nostre istituzioni può aprire la strada per una crescita sostenibile e l´occupazione, per un´Unione europea più forte e anche per una legittimazione più forte democratico della nostra Unione, perché non diciamo la dimentichi, la Commissione è responsabile dinanzi al Parlamento e al Parlamento è eletto direttamente dal nostro cittadini.  
   
   
ACTA: UNISCITI ALLA CHAT CON IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO SCHULZ  
 

Bruxelles, 26 aprile 2012 - Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz desidera confrontarsi con i cittadini sull´accordo anti-contraffazione Acta. Questo testo, controverso e fonte di lunghe discussioni, non potrà entrare in vigore senza l´avallo del Parlamento europeo. Martin Schul sarà in presente giovedì 26 aprile alle ore 14 e 30 nella chat di Facebook. Non perdere questa occasione! Gli oppositori di Acta sostengono che l´accordo violi i diritti fondamentali dei cittadini e limiti la libertà su internet. I suoi difensori sottolineano la necessità di lottare più efficacemente la contraffazione, difendendo così l´innovazione. E tu cosa ne pensi? Il presidente Schulz vuole sapere cosa ne pensano i cittadini europei e risponderà alle tue domande nella chat della pagina Facebook del Pe, giovedì alle ore 14 e 30.
Clicca sul link per unirti alla chat! https://www.Facebook.com/martinschulz.ep

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AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA IL REGOLAMENTO DE MINIMIS PER I SERVIZI DI INTERESSE ECONOMICO GENERALE (SIEG)  
 
Bruxelles, 26 aprile 2012 - La Commissione europea ha adottato un regolamento che esenta degli aiuti dell´Unione europea agli aiuti di Stato le regole fino a € 500 000 euro per impresa nell´arco di tre anni che viene concesso a titolo di compensazione per la fornitura di servizi di interesse economico generale ( Sieg). La compensazione di questa portata è considerata problematica perché è troppo bassa per avere un impatto sugli scambi e sulla concorrenza. Questo è l´ultimo pilastro di un nuovo pacchetto di norme sugli aiuti di Stato per i Sieg, la maggior parte dei quali è stato adottato nel dicembre 2011 (vedi Ip/11/1571 e Memo/11/929 ). Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile della politica della concorrenza, ha dichiarato: "I cittadini europei hanno bisogno sia i servizi pubblici forti e un mercato interno efficiente sulla base di regole di concorrenza forte Questa nuova esenzione faciliterà la fornitura di molti piccoli, dei servizi pubblici locali e. Aiuterà anche la Commissione concentrerà i suoi sforzi sui casi in cui gli aiuti di Stato hanno un impatto reale sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati membri " . Il servizio di interesse generale de minimis Regolamento adottato oggi stabilisce le condizioni alle quali sostengono concesso ai fornitori Sieg non costituisce aiuto di Stato ai sensi dell´articolo 107 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue). Importi fino a € 500 000 nell´arco di tre anni sono ora considerati come non costituiscono aiuti, poiché non incidono sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati membri. Questa soglia è più elevata rispetto alle generali de minimis soglie in materia di aiuti di Stato (€ 200 000 in tre anni), perché si può presumere che le misure di sostegno sono almeno in parte per compensare i costi aggiuntivi sostenuti per la fornitura di un pubblico servizio. Il nuovo regolamento è una semplificazione importante per le autorità pubbliche ei fornitori di servizi, perché ridurrà notevolmente l´onere amministrativo per la concessione di compensazioni di servizio pubblico per i Sieg di piccole dimensioni. Allo stesso tempo, aumenta la certezza del diritto, perché stabilisce una soglia chiara, sotto la quale compensazione per il Sieg non costituisce un aiuto di Stato ai sensi delle norme Ue. Bozze del nuovo regolamento era stato pubblicato per la consultazione nel settembre 2011 (vedi Mex/11/0916 ) e nel gennaio 2012. La Commissione ha ricevuto importanti contributi da parte degli Stati membri, delle istituzioni europee e le parti interessate che sono state prese in considerazione nella versione definitiva del regolamento. In particolare, le condizioni relative al fatturato del fornitore e la dimensione dell´ente locale la concessione della compensazione sono stati rimossi. Nella versione finale, solo la condizione legata alla quantità degli aiuti (500 000 € in tre anni) è stata mantenuta. Il de minimis regolamento sarà in vigore fino al 31 dicembre 2018. Fondo Il nuovo pacchetto Sieg rivede nel 2005 il cosiddetto pacchetto "Monti-kroes" applicabile ai servizi di interesse generale che sono di natura economica. Essa mira a fornire chiarimenti e l´introduzione di un approccio diversificato e proporzionato alla valutazione degli aiuti di Stato a fornitori di servizi pubblici ed è stato oggetto di un ampio processo di consultazione. Il nuovo pacchetto interesse economico generale si applica a tutte le autorità (nazionale, regionale, locale) che la concessione di compensazione per la fornitura di Sieg. Oltre al Sieg de minimis regolamento adottato oggi dalla Commissione, è costituito da i tre seguenti strumenti: La comunicazione guide Stati membri, i fornitori pubblici di servizi e altre parti interessate, in particolare chiarendo i concetti di base degli aiuti di Stato che sono rilevanti per i Sieg, come la nozione di aiuto, interesse economico generale, l´attività economica / non-economico, ecc La decisione esenta alcune categorie di compensazioni di servizio pubblico che soddisfano determinate condizioni, dall´obbligo di notifica alla Commissione. La decisione rivisto fornisce un approccio più semplice e flessibile per i servizi di piccole dimensioni e di alcuni servizi sociali. Il quadro Sieg è la base per trattare grandi quantità di compensazione riconosciute agli operatori al di fuori del campo dei servizi sociali. Tali casi devono essere notificati alla Commissione per il controllo degli aiuti di Stato e possono essere considerati compatibili se vengono soddisfatte determinate condizioni. Le nuove regole prevedono un più approfondito esame della concorrenza. La Commissione è autorizzata dal regolamento (Ce) N. 994/98 a definire in un regolamento, una soglia sotto la quale si considera che gli aiuti non corrispondano a tutti i criteri di cui all´articolo 107 (1) del Trattato e, pertanto, non rientrano l´obbligo di notifica. Tutti i testi del pacchetto si possono trovare all´indirizzo: http://ec.Europa.eu/competition/state_aid/legislation/sgei.html    
   
   
UE, ANTONIO TAJANI: "COME GARANTIRE LA SICUREZZA DELL´APPROVVIGIONAMENTO DI MATERIE PRIME NELL´ECONOMIA GLOBALE" AL BUNDESTAG DI BERLINO DI IERI  
 
Berlino, 26 aprile 2012 – Di seguito l’intervento di Antonio Tajani Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´industria e l´imprenditoria sul tema: "Come garantire la sicurezza dell´approvvigionamento di materie prime nell´economia globale" Bundestag, Gentile Cancelliere Angela Merkel, Illustri membri del Ge rman Bundestag, cari Presidente Lammers Norbert, Signore e Signori, La ringrazio molto per avermi invitato a parlare di "Come garantire la sicurezza dell´approvvigionamento di materie prime nell´economia globale". Le materie prime sono componenti essenziali della produzione industriale e quindi una parte importante di qualsiasi strategia di crescita. La difficoltà che dobbiamo affrontare ora è che l´economia dell´Ue è stagnante. L´europa sta attraversando la peggiore crisi economica dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Come la cancelliera Merkel ha più volte sottolineato, la risposta deve essere europea per essere efficace. L´europa deve istituire una forte governance economica per ridurre le differenze di competitività tra gli Stati membri. Grazie al forte sostegno della Germania, la firma del Patto fiscale è un passo significativo verso questo governo. Ma ora è chiaro che l´austerità solo non risolverà la crisi. Per ridurre gli elevati livelli di disoccupazione abbiamo bisogno di un´economia che cresce, altrimenti tutti i sacrifici compiuti saranno vani. Abbiamo bisogno di concentrarsi su innovazione industriale, il miglioramento delle infrastrutture? E più piccole e medie imprese efficienti. Un bilancio più forte dell´Unione europea e un ruolo più importante per la Banca europea per gli investimenti sono necessari per raggiungere i nostri obiettivi di crescita. Abbiamo bisogno anche di promuovere l´agenda digitale per accelerare la libera circolazione delle merci e la competitività dell´industria europea. In breve, dobbiamo concentrarci sull´economia reale, e su ciò che l´industria ha bisogno per stimolare la crescita e l´occupazione. Una nuova rivoluzione industriale sta arrivando, e abbiamo bisogno di sfruttare tutti i suoi benefici utilizzando la tecnologia dell´informazione per cambiare il modo in cui produciamo, consumiamo e ri-utilizzare l´energia nella nostra vita quotidiana. Questo è un modo per garantire un vantaggio sostenibile per l´industria europea. L´incontro di oggi è un´opportunità per affrontare la disponibilità e la gestione delle materie prime, una preoccupazione per i governi in Europa e in tutto il mondo. Questi materiali sono fondamentali per il successo della nostra industria manifatturiera. Alcuni sono di vitale importanza, ad esempio nel settore delle costruzioni. Altri, come le famose terre rare, sono molto importanti per le tecnologie emergenti come le eco-compatibili applicazioni energetiche. So che questo è un problema di crescente importanza in Germania in vista del suo cambiamento nelle fonti di energia e più in generale per l´Ue nel contesto delle nostre politiche climatiche. Abbiamo, però, già notato interruzioni nella catena di fornitura delle materie prime. Questo fatto ha ricevuto attenzione a livello politico in molti paesi. Ciò è dovuto a diversi motivi. Vi è un forte aumento della domanda di materie prime a causa della crescita economica delle economie emergenti, e il loro maggiore impiego nelle tecnologie emergenti al servizio della nostra società che invecchia. Questo ha portato ad un brusco aumento dei prezzi delle materie prime sul mercato globale, la speculazione e la interruzione della fornitura. Norme specifiche per i mercati delle materie prime sono attualmente in discussione - nella mia comprensione, anche in Germania. L´incertezza dei prezzi dell´energia rappresenta un´altra sfida per l´industria. Questo è particolarmente vero per l´energia settori ad alta intensità, come i metalli e la produzione di cemento. In questo contesto, la politica industriale dell´Ue del 2010 ha individuato la necessità di creare un mercato interno efficace nel settore energetico. La piena attuazione del terzo pacchetto energia dell´Ue sarà un passo importante verso questo obiettivo. Reti energetiche integrate sarà una concorrenza molto più, l´efficienza, e promuovere la crescita e l´innovazione. Nel dicembre 2011 la Commissione ha adottato la sua tabella di marcia Energy 2050, che stabilisce gli obiettivi basso tenore di carbonio per creare un approvvigionamento energetico più competitivo e sostenibile nell´Ue. Tornando alle materie prime, un aumento di misure protezionistiche ha reso la situazione ancora peggiore. Anche se nessun paese del mondo ha tutte le materie prime di cui ha bisogno, l´Europa è particolarmente vulnerabile perché dipende dalle importazioni di molte importanti materie prime. In questo contesto la Commissione europea ha adottato una strategia di materie prime nel 2008 e rafforzato nel 2011. Abbiamo accolto con favore la strategia tedesca delle materie prime, che è complementare alla strategia dell´Unione europea. In questo contesto, abbiamo individuato un primo elenco di materie prime essenziali per l´Ue. Questi materiali, (che sono molto importanti per le nostre economie), hanno un alto rischio di alimentazione. Sia perché la produzione è concentrata in pochi, a volte instabili, paesi o perché il riciclaggio o la sostituzione è basso o non ancora fattibile. La lista europea delle materie prime essenziali è stabilita ogni dieci anni e viene rivisto ogni tre anni. L´attuale elenco di 14 materie prime critiche saranno aggiornati entro il 2013. Vorrei sottolineare tre messaggi chiave della nostra azione sulle materie prime. In primo luogo, come ho già detto, le sfide non sono specifici di un paese o regione del mondo. Tutti i paesi e le regioni sono, in qualche misura, dipende dalla fornitura di materie prime da altri paesi. E ´importante che tutti noi realizzare questo. Questo è il motivo che cercano alleanze e collaborano con altri paesi è diventato un elemento importante della strategia europea delle materie prime. La Commissione europea ha rafforzato la sua cooperazione con gli Stati Uniti e il Giappone. Siamo anche in trattative con la Groenlandia e che hanno firmato protocolli d´intesa con diversi paesi latino-americani. La politica di sviluppo dell´Unione europea possono essere utilizzati per consentire a questi paesi di utilizzare le proprie risorse per la crescita economica e lo sviluppo. Abbiamo pertanto avviato una collaborazione nel settore delle materie prime nel contesto della Ue / Africa Partnership. L´ue / Africa partenariato comprende tre temi: Rafforzare la governance per una maggiore trasparenza dei pagamenti e contratti nel settore minerario; Investimenti e infrastrutture, necessari per facilitare l´approvvigionamento di materie prime; E infine, la conoscenza geologica e le competenze indispensabili per gli investimenti futuri in infrastrutture. Strategia commerciale della Commissione europea mira ad instaurare un vero e parità di condizioni. La sfida vittoriosa contro le restrizioni alle esportazioni cinesi su 9 materie prime in seno all´Omc all´inizio di quest´anno è un segno di successo. E ´stato raggiunto attraverso l´approccio coordinato di diversi paesi. Il Giappone ha ora aderito l´Ue e gli Usa nelle consultazioni la risoluzione delle controversie con la Cina nel Wto. Vorrei però sottolineare che cerchiamo di risolvere le differenze attraverso il dialogo. In realtà abbiamo lanciato un gruppo di lavoro materie prime con la Cina alla fine del 2010 per lo scambio di informazioni e pareri. Detto questo, in mancanza di soluzioni attraverso il dialogo, le differenze potrebbe essere necessario essere affrontati attraverso l´Omc. Il secondo messaggio chiave è che l´Europa ha ancora notevoli giacimenti di materie prime. L´accesso alla terra è pertanto cruciale, perché la concorrenza per altri usi dei terreni è alto. Dal momento che l´Europa è una regione relativamente densamente popolata, la sostenibilità dei progetti minerari è fondamentale. Quando si parla di sostenibilità e alla fornitura di materie prime, abbiamo bisogno di pensare globalmente, ma anche bisogno di agire localmente e esaminare il potenziale per l´estrazione all´interno dell´Ue. I nostri Stati membri nordici così come Polonia, Portogallo e Spagna, hanno messo progetti minerari ancora a posto. Sono consapevole che le aziende tedesche a base e ricercatori sono già coinvolti in questi sviluppi, fornendo l´importantissima attrezzature, tecnologia e know-how. Il terzo messaggio chiave è che la ricerca e l´innovazione giocherà un ruolo fondamentale. La Commissione propone di agire, perché l´innovazione contribuirà a ridurre la pressione sulla fornitura, per esempio: sviluppo di metodi di esplorazione, estrazione e lavorazione per uso terrestre e off-shore che siano sostenibili per l´ambiente, progettazione di prodotti per consentire riciclaggio di alta qualità, e migliorare il modo in cui i materiali oggi considerati come rifiuti possono diventare materie prime secondarie (i nostri cosiddetti "miniere urbane"). Con questi obiettivi in ​​mente, nel febbraio di quest´anno, la Commissione ha illustrato il partenariato europeo dell´innovazione sulle materie prime che mira a fare dell´Europa un leader mondiale nelle capacità relative alla esplorazione, estrazione, lavorazione, riciclaggio e la sostituzione entro il 2020. Siamo ora in procinto di lanciare il Gruppo direttivo ad alto livello per fornire consulenza strategica e orientamento per il partenariato europeo per l´innovazione e guardare alla Germania di assumere un ruolo in questo senso. Sono sicuro che la messa in comune delle attività e dei vari attori - che sia la Commissione europea, gli Stati membri, le parti interessate - aiuterà a stimolare l´approvvigionamento sostenibile di materie prime necessarie per fornire posti di lavoro e di crescita per i nostri cittadini. Signore e Signori , le Ci sono confrontati a sfide che non hanno soluzione rapida e nessuna soluzione puramente nazionale. Queste sfide sono complesse e di natura strutturale, strategico e di lungo termine. A mio parere ci sono ovvie sinergie tra il tedesco e le strategie europee: L´avvio dell´Agenzia tedesca Mineral Resources (Dera), la Helmholtz Freiberg Istituto per le Tecnologie delle risorse e attualmente adottata programma efficiente delle risorse (Progress) sono accolti esempi di progresso. E dobbiamo fare in modo che tutti agiscono nella stessa direzione e nel quadro delle nostre rispettive responsabilità. Sappiamo che l´innovazione è un fattore chiave del nostro successo. Quindi, chiedo la vostra collaborazione e il contributo di sostegno al partenariato innovazione proposta sulle materie prime. Credo che sia l´unico modo per noi di rimanere un partner forte e di rimanere competitiva economicamente e socialmente. Grazie per la vostra cortese attenzione.  
   
   
PARERE SU MIGRAZIONI E SVILUPPO. VENDOLA A BRUXELLES PER APPROVAZIONE IN CIVEX  
 
Bari, 26 aprile 2012 - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sarà a Bruxelles venerdì prossimo, 27 aprile, per la riunione della Commissione Civex (relazioni esterne) del Comitato delle Regioni (Sala Jde 52) che dovrà approvare il Parere su “Migrazioni e sviluppo: un approccio globale”. Il Presidente Vendola, relatore del Parere, ha già illustrato la prima versione del documento il 9 febbraio scorso in Commissione Civex. Dopo aver raccolto le osservazioni dei colleghi e dei numerosi stakeholders che hanno affollato sia il meeting a loro dedicato a Bruxelles (svoltosi l’8 febbraio scorso) sia il meeting di Bari (il 21 marzo al Cineporto), il Presidente, in collaborazione con la sua esperta Chiara Favilli, ha redatto la versione definitiva del documento. La versione definitiva del Parere sarà discussa nell’incontro di venerdì 27 aprile (si prevede in mattinata all’incirca alle ore 11.00) che prevede la votazione del parere stesso e degli emendamenti che ad esso saranno presentati. La definitiva approvazione poi del testo è prevista per la Sessione plenaria del Comitato delle Regioni del 18-19 luglio 2012. Con il Presidente Vendola a Bruxelles, anche l’assessore con delega alle politiche di inclusione dei migranti Nicola Fratoianni. Alcune note informative - L’approccio globale per la Migrazione e la Mobilità è un strategia di più ampio respiro che include settori diversi all’interno quadro politico europeo: politica estera, sviluppo e migrazione. La migrazione è ora tra le principali priorità dell’agenda politica dell’Unione Europea. La primavera araba e gli eventi del sud del mediterraneo del 2011 hanno ulteriormente accentuato il bisogno che l’Unioni europea si doti di una politica di migrazione globale e coerente. Al fine di usufruire dei vantaggi derivanti da una migrazione ben gestita, e per rispondere alle sfide legate ai cambiamenti delle tendenze migratorie, l’Unione Europea avrebbe bisogno di adottare un proprio quadro politico. Questa comunicazione propone un nuovo approccio globale in materia di migrazione e di mobilità (Gamm) progettato per conseguire tale obiettivo. Si stima che circa 50 milioni di persone vivano e lavorino all’estero con lo status di irregolari. Avviare un dialogo a livello globale consentirà di affrontare le sfide comuni e trovare risposte ad alcune preoccupazioni. Tuttavia, è a livello regionale, nazionale e ai livelli locali che ciascun individuo e ogni stackeholders misurerà/valuterà le opportunità offerte dalla migrazione e dalla mobilità. Tale approccio comune alla migrazione e mobilità dovrebbe essere elaborato, attuato, valutato e monitorato attraverso l’effettiva partecipazione ed il coordinamento di tutti i livelli di governo nelle diverse fasi del processo politico. Come ha costantemente sottolineato il Comitato delle Regioni nei suoi principali pareri su questo argomento, enti locali e regionali sono in prima linea nella realizzazione di una comune politica migratoria, essendo i primi ad apprezzare l’impatto sociale ed economico che i flussi migratori producono sui loro territori e sui paesi di origine.  
   
   
CROAZIA: LA COMMISSIONE EUROPEA HA ADOTTATO LA RELAZIONE DI MONITORAGGIO SUI PREPARATIVI PER L´ADESIONE  
 
Bruxelles, 26 aprile 2012 - La Commissione europea ha adottato la relazione di monitoraggio sui preparativi per l´adesione della Croazia del 24 aprile. Questa è una parte del regolare monitoraggio di ogni 6 mesi di come previsto dal trattato di adesione. Il Rapporto di monitoraggio valuta i progressi compiuti dalla Croazia nei suoi preparativi per l´adesione all´Unione europea. Esso copre il periodo compreso tra il 1 ° settembre 2011 e 29 Febbraio 2012, fornisce una valutazione complessiva del livello di preparazione per l´adesione, ed evidenzia le aree in cui sono necessari ulteriori sforzi per consentire alla Croazia di essere pronta per l´adesione il 1 Luglio 2013 . La Croazia ha raggiunto un notevole grado di allineamento con l´acquis. Nella maggior parte dei settori dell´acquis, i preparativi per l´adesione sono a buon punto. Tuttavia, la Commissione ha identificato un numero limitato di questioni che richiedono ulteriori sforzi. "Il rapporto mostra che la Croazia è sulla buona strada. Sono convinto che Zagabria adotterà tutte le fasi finali necessarie per garantire che il paese è completamente pronti per l´adesione, "Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle ha detto dopo l´adozione della relazione." Vogliamo la Croazia ad essere una storia di successo per l´allargamento dell´Ue e continueremo a monitorare da vicino i suoi progressi fino alla data di adesione. Anche se nella fase finale prima di entrare nell´Unione europea, il duro lavoro della Croazia in modo credibile la preparazione per l´adesione non si è conclusa con la firma del trattato di adesione lo scorso dicembre. Si prosegue a destra fino alla data di entrata in luglio 2013. Si tratta di uno sforzo comune, importante sia per l´Unione e per la Croazia ", ha aggiunto. La Commissione continuerà a monitorare i preparativi per l´adesione della Croazia, con tutti gli strumenti disponibili, incluse le riunioni regolari nel quadro dell´accordo di stabilizzazione e di associazione. La Commissione presenterà il prossimo, più completo Rapporto di monitoraggio al Parlamento europeo e del Consiglio in autunno 2012. Relazione di verifica: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/fule/docs/news/20120424_report_final.pdf     
   
   
VENDOLA INCONTRA AMBASCIATORE STATI UNITI D´AMERICA IN ITALIA DAVID THORNE  
 
 Bari, 26 aprile 2012 - Incontro ufficiale il 24 aprile in Presidenza a Bari, tra il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia David Thorne, accompagnato dal Console americano a Napoli Donald Moore, in visita ufficiale in Puglia. Presenze, così come le ha definite Vendola, “di straordinaria autorevolezza”. “Il rapporto tra il nostro lembo di Italia e il popolo americano – ha detto Vendola incontrando i giornalisti al termine dell’incontro - è un rapporto fatto di tante cose, di tanti fili, un rapporto costruito con le storie dei nostri migranti, i migranti delle comunità pugliesi che negli Stati Uniti d’America continuano a contribuire con grande lealtà alla prosperità di quella nazione, continuando ad avere legami affettivi straordinari con la nostra e la loro terra. Noi consideriamo i pugliesi d’America pugliesi a tutti gli effetti e siamo fieri quando contribuiscono al benessere di uno dei luoghi piu importanti della nostra vita come l’America”. Vendola ha aggiunto che “in questi ultimi anni la Puglia ha avuto il piacere di ospitare un numero crescente di turisti americani anche perché, attraverso lo sviluppo del cinema, si è creata grande curiosità. I nostri territori sono diventati luoghi affascinanti da visitare e siamo diventati attrattivi, anche in grado di ospitare investimenti del sistema d’impresa del Nord America. Ecco perché i rapporti con gli Ambasciatori sono rapporti importanti. La Puglia – ha concluso Vendola - vuole essere costantemente a disposizione di chiunque abbia voglia di percorrerla, di attraversarla o di piantare una radice. Le nostre porte sono spalancate e accoglieremo con cordialità il più giovane dei turisti e il più importante degli imprenditori”. Per l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, David Thorne “la Puglia è una zona affascinante per molti americani e tutti vogliono venire qui” e poi ha aggiunto che “l’America farà tutto il possibile in questo momento difficile per assistere l’Italia e anche la Puglia dove abbiamo grandi imprese che si sono stabilite sul territorio, come ad esempio quelle che operano nel campo dell’energia solare o dell’aeronautica”. Comunque - ha concluso Throne - “i rapporti tra i due paesi resteranno sempre molto stretti”.  
   
   
FEDERALISMO: SICILIA APRIPISTA RILANCIO REGIONI SPECIALI  
 
Palermo, 26 aprile 2012 - "Le nuove prospettive di negoziato con lo Stato, aperte dalle due recenti sentenze della Corte Costituzionale, ottenute dalla Sicilia (nn. 64 e 71 del 2012), sono state condivise dalle regioni a statuto speciale nell´intesa appena raggiunta a Roma - ha detto l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao - Abbiamo reagito e ottenuto il giusto riscontro dalla Corte costituzionale. Adesso si tratta di definire la trattativa fino al pieno riconoscimento delle prerogative statutarie in materia di autonomia finanziaria e di interventi aggiuntivi per infrastrutture " ha concluso l´assessore a proposito degli esiti della riunione che, su richiesta della Sicilia, si e´ svolta a Roma, nella sede della regione Sardegna, tra i rappresentanti delle regioni a statuto speciale. Nel corso dell´incontro sono state valutate le iniziative da intraprendere a seguito delle opportunita´ aperte da queste sentenze in vista delle piena attuazione del federalismo nelle regioni differenziate. Le pronunce della Corte hanno sancito che le norme varate sul federalismo dal governo nazionale, con il decreto legislativo 23/2011, come pure quelle relative al decreto legislativo impugnato sugli interventi di riequilibrio infrastrutturale (art 19 Cost.), non trovano diretta e immediata applicazione nelle regioni speciali con le quali lo Stato ha, invece, l´obbligo di definire un accordo complessivo. L´iniziativa della Sicilia, che ha reagito alle scelte unilaterali dello Stato, e´ stata apprezzata proprio perche´ ha offerto lo spunto per il rilancio della specialita´, accelerando un percorso di attuazione del federalismo fiscale rispettoso delle prerogative che a queste regioni vengono riconosciute dagli Statuti di autonomia. Il coordinamento delle regioni ad autonomia differenziata, guidato dalla regione Sardegna, ha deciso di presentare una richiesta al presidente della Conferenza Stato-regioni, Vasco Errani, di immediata attivazione dei Tavoli bilaterali con il governo per l´attuazione dell´autonomia finanziaria. E´ stato concordato, inoltre, un monitoraggio delle disposizioni impugnate dalle regioni a statuto speciale, come gia´ fatto dalla Regione siciliana e dalla Valle d´Aosta, e di intensificare in tutte le regioni le impugnative avverso ai provvedimenti emanati dallo Stato che si ritengono lesivi delle autonomie delle singole regioni, coordinando le iniziative in sede politica e giurisdizionale. "Siamo consapevoli - ha detto Armao - di quanto in questo momento di grave crisi economica sia difficile ottenere il pieno riconoscimento delle prerogative delle ragioni delle Autonomie differenziate, ma non possiamo accettare passivamente che si proceda ad uno strisciante ´annacquamento dell´autonomia´ - come avviene ad esempio con il Patto di stabilita´. Con grande sacrificio - ha aggiunto - la Sicilia sta offrendo il suo contributo al risanamento ed al contenimento della spesa pubblica, a partire dall´ultimo bilancio approvato dall´Ars, che riduce ancora le spese (la spesa corrente e´ tornata sostanzialmente ai livelli del 2000), ma proprio per questo non possiamo fare passi indietro nella rivendicazione di cio´ che spetta ai siciliani e che negli ultimi anni e´ stato ingiustamente negato da scelte che hanno allargato il divario tra nord e sud, senza in nessun modo pensare alla crescita del Mezzogiorno". "Le prossime settimane saranno cruciali - ha sottolineato Armao - per entrare nel merito della trattativa. Il ministro Gnudi si e´ impegnato a convocare finalmente il tavolo che dovra´ definire la trattativa sull´autonomia finanziaria sancita dagli articoli 36 e 37, e la perequazione infrastrutturale sancita dall´art. 38 dello Statuto, e giungere al piu´ presto ad una conclusione nell´interesse della Sicilia".  
   
   
SARDEGNA: REFERENDUM DI DOMENICA 6 MAGGIO 2012  
 
Cagliari, 26 aprile 2012 - I sardi sono chiamati alle urne per esprimersi su 10 Referendum regionali, cinque abrogativi e 5 consultivi. Referendum n. 1: “Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 2 gennaio 1997, n. 4 e successive integrazioni e modificazioni recante disposizioni in materia di “Riassetto generale delle Province e procedure ordinarie per l’istituzione di nuove Province e la modificazione delle circoscrizioni provinciali?”. Referendum n. 2: “Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 1 luglio 2002, n. 10 recante disposizioni in materia di “Adempimenti conseguenti alla istituzione di nuove Province, norme sugli amministratori locali e modifiche alla legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?”. Referendum n. 3: “Volete voi che sia abrogata la deliberazione del Consiglio regionale della Sardegna del 31 marzo 1999 (pubblicata sul Buras n. 11 del 9 aprile 1999) contenente “La previsione delle nuove circoscrizioni provinciali della Sardegna, ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?”. Referendum n. 4: “Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 12 luglio 2001, n. 9 recante disposizioni in materia di “Istituzione delle Province di Carbonia-iglesias, del Medio Campidano, dell’Ogliastra e di Olbia-tempio?”. Referendum n. 5: “Siete voi favorevoli all’abolizione delle quattro province “storiche” della Sardegna, Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano?”. Referendum n. 6: “Siete voi favorevoli alla riscrittura dello Statuto della Regione Autonoma della Sardegna da parte di un’ Assemblea Costituente eletta a suffragio universale da tutti i cittadini sardi?”. Referendum n. 7: “Siete voi favorevoli all’elezione diretta del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, scelto attraverso elezioni primarie normate per legge?”. Referendum n. 8: “Volete voi che sia abrogato l’art. 1 della legge regionale sarda 7 aprile 1966, n. 2 recante “Provvedimenti relativi al Consiglio regionale della Sardegna” e successive modificazioni?”. Referendum n. 9: “Siete voi favorevoli all’abolizione dei consigli di amministrazione di tutti gli Enti strumentali e Agenzie della Regione Autonoma della Sardegna?”. Referendum n. 10: “Siete voi favorevoli alla riduzione a cinquanta del numero dei componenti del Consiglio regionale della Regione Autonoma della Sardegna?”.  
   
   
ECONOMIA ED OTTIMISMO. VENETO : RIDARE ALLA GENTE LA VOGLIA DI COSTRUIRE IL PROPRIO FUTURO  
 
Venezia, 26 aprile 2012 - “Sono io che devo ringraziare Marco Marangoni, che con la sua lettera mi ricorda, e io dico che ricorda a tutti, che dobbiamo ridare alla gente la voglia di costruire il proprio futuro”. E’ il commento dell’assessore alle politiche della mobilità del Veneto alla lettera di Marangoni, “che mi ringrazia per quello che ho detto e cercato di fare tre anni fa, senza riuscire nel comune obiettivo, ma che gli ha dato la spinta per dare una svolta alla sua vita e alla sua attività”. “Questo signore – ricorda l’assessore – era all’epoca un cassintegrato, poi disoccupato, con la passione del massaggio Shiatsu, che mi aveva chiesto se potevo intervenire per realizzare una sua idea: eseguire trattamenti shiatsu nelle stazioni di servizio autostradale a beneficio dei guidatori. A me sembrò una idea utile e scrissi alle società autostradali. La cosa però non andò in porto e lo stesso Marangoni mi dice ora che forse era troppo complicata da realizzare (ma chissà…). E tuttavia, mi ringrazia perché l’aver creduto in lui ed elogiato la sua mentalità aperta (cosa che ribadisco) gli ha dato l’energia per mettersi in proprio e dare vita ad uno studio Shiatsu la cui attività sta andando bene”. “Secondo me è un piccolo ma concreto esempio di quello che deve essere l’obiettivo di tutti: dobbiamo avere più fiducia nella gente e nella sua voglia di realizzare le proprie idee – aggiunge l’assessore – contrastare la rassegnazione, pur in una situazione sempre più difficile dal punto di vista economico e piuttosto nebulosa dal punto di vista politico, perché non dà prospettive”. “Tutti hanno più o meno capito cos’è lo spread, nessuno capisce perché le borse brucino euro a miliardi per emozioni che poco hanno a che fare con la produzione reale e con il lavoro; produzione e lavoro che non sembra trovino nel sistema finanziario il credito che servirebbe a dare corpo all’ottimismo rimasto e a rinvigorire quello possibile. Se restiamo ancorati alle nozioni scolastiche o accademiche di economia richiamo di non trovare la via d’uscita, mentre serve qualcosa che ci spinga ad agire e a cambiare anche opinioni sedimentate, pur sapendo che oggi tutto è più difficile di ieri e che domani le difficoltà saranno presumibilmente ancora maggiori. Certo, è facile a dirsi, molto meno a farsi. Per di più io appartengo ad una categoria di persone, ‘i politici’, che stanno diventando l’obiettivo del legittimo malcontento dei cittadini. L’ottimismo perduto non è facile da ripristinare, ma è proprio questo che dovremmo fare e sul quale dobbiamo metterci in gioco”. “Credo proprio che andrò a trovare il signor Marangoni – conclude l’assessore – ma oggi è lui che ha dato a me uno spunto importante: operare perché la gente torni a credere in se stessa e torni ad essere protagonista della nostra società”.  
   
   
REGIONE HA INCONTRATO I SINDACI DEL COSENTINO NELL’AMBITO DELLE INIZIATIVE SUI PISL PER CONTRASTARE LO SPOPOLAMENTO IN CALABRIA  
 
Catanzaro, 26 aprile 2012 - Sono 106 i comuni calabresi, con meno di 1500 abitanti, e quindi a rischio spopolamento. Di questi, 37 si trovano in provincia di Cosenza. Ed è ai rappresentanti di questi Comuni rientranti in quelle aree interne e periferiche soggette allo spopolamento, che è stato rivolto l’invito, da parte dell’Assessore Giacomo Mancini, a prendere parte all’incontro per la presentazione del Pisl (Progetto Integrato per lo Sviluppo Locale) che prevede uno stanziamento totale di circa 42 milioni di euro per contrastare lo spopolamento in Calabria. Dopo Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone, stamattina l’Assessore al Bilancio e alla Programmazione Nazionale e Comunitaria ha fatto, quindi, tappa a Cosenza - nel ridotto del Teatro Morelli – affiancato da Luigi Zinno e Tommaso Calabrò, dirigenti del Dipartimento Programmazione e responsabili della Progettazione Integrata. Per ripartizione provinciale delle risorse totali, disponibili per il finanziamento del Pisl, quelle assegnate ai comuni del cosentino sono più di 15milioni di euro. L’assessorato regionale alla Programmazione Nazionale e Comunitaria ha reso noto, inoltre, che è stato pubblicato venerdì scorso sul Burc l’avviso per la presentazione dei Pisl e che, ora, il percorso di partecipazione al bando si svilupperà su base concertativa tra i Partenariati di Progetto e la Regione Calabria, presupponendo un’intensa attività tecnica e amministrativa che coinvolge l’amministrazione regionale e le istituzioni locali. “Vogliamo operare in controtendenza al periodo di crisi - ha dichiarato l’Assessore Mancini - noi offriamo risorse che sono a disposizione delle amministrazioni calabresi, affinché vengano realizzate delle idee progettuali considerevoli. Ma – ha aggiunto l’Assessore Mancini - bisogna evitare degli interventi a pioggia ed è necessario costruire, invece, delle opere che lascino il segno in tutta la Calabria. Vogliamo fare buona politica e buona amministrazione, per questo vi offriamo oggi questa ulteriore opportunità di sviluppo”. E a proposito della salvaguardia del patrimonio territoriale, l’Assessore Mancini ha successivamente dichiarato: “Lo squilibrio territoriale con la presenza di aree sovraffollate e zone marginali abbandonate rappresenta un ostacolo, allo sviluppo equilibrato, per l’intera regione. La Giunta, guidata dal Governatore Scopelliti, ha destinato 42 milioni di euro alle aree marginali calabresi per risolvere i maggiori problemi che spingono gli abitanti all’abbandono – ha detto ancora l’Assessore Mancini - attraverso il recupero e la riqualificazione di edifici, la promozione del turismo, l’attivazione di servizi che migliorino la qualità della vita. Ora la palla passa al territorio - ha concluso Mancini - anche se la Regione ha messo a disposizione delle amministrazioni i propri agenti di sviluppo”. I Sindaci e gli amministratori presenti hanno immediatamente raccolto l’invito dell’Assessore, indicando i membri del partenariato di Progetto (nei sindaci di Caloveto, Laino Castello, Nocara, San Basile, Sangineto, Cervicati, Cleto e Bianchi) e, tra questi, scegliendo il Comune Capofila (Sangineto).  
   
   
APPRENDISTATO: SIGLATI ACCORDI REGIONE VENETO-PARTI SOCIALI; IN VIGORE DA 26 APRILE, RILANCIANO APPRENDISTATO COME PRINCIPALE ACCESSO GIOVANI A MERCATO LAVORO; GRANDE RESPONSABILITA’ DA PARTE DI TUTTI  
 
 Venezia, 26 aprile 2012 - Sono stati siglati - “dopo sei ore di lavoro franco e schietto” come ha detto l’Assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro - gli Accordi tra Regione del Veneto e Parti Sociali sul nuovo Testo Unico per l’Apprendistato, in particolare per attuare gli articoli 3 (apprendistato per qualifica e diploma professionale per ragazzi tra i 15 e i 25 anni, utile anche per l’assolvimento dell’obbligo scolastico) e 4 (apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere per ragazzi tra il 18 e i 29 anni). Lo annuncia con soddisfazione la stessa Assessore regionale aggiungendo che “gli Accordi entrano in vigore dal 26 aprile e sono una risposta puntuale per rilanciare il contratto di apprendistato come principale via di accesso per i giovani al mercato del lavoro. Sottolineo il senso di responsabilità di tutti i protagonisti nel chiudere questo accordo. Il momento storico e la difficilissima situazione economica – sottolinea - hanno spinto la Regione a chiedere il massimo della condivisione nella sottoscrizione di questo patto per il lavoro dedicato ai giovani. La legge prevede una semplice audizione delle parti: il Veneto ha voluto invece un accordo forte, partecipato, un patto vincolante per tutti. Ho insistito perché fosse uno strumento semplificato al massimo ed utile sia per gli apprendisti che per le imprese. Qui il dibattito ideologico non ha trovato ragione di essere ed è per questo che guardo con speranza alle sfide difficili del nostro mercato del lavoro. Il Veneto, ancora una volta ha trovato coesione sociale e grande responsabilità.” La formazione degli apprendisti 18-25 anni con contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale è frutto del lavoro, già avviato in data 14 marzo 2011, con la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra l’allora Ministro al Lavoro e il Presidente Zaia. Sostanzialmente si conferma l’Accordo tra il Ministero del Lavoro, Ministero dell’istruzione e le Regioni alzando a 440 ore la formazione strutturata, mentre si differenzia il monte ore da svolgere all’interno e all’esterno dell’azienda a seconda dell’età (120 di interna per gli apprendisti under 18, 320 per gli over 18). La Regione Veneto finanzierà sia la formazione esterna all’impresa sia le azioni di supporto per accompagnare l’apprendista nell’ acquisizione delle competenze tecnico professionali. Per l’acquisizione della qualifica o del diploma professionale ci saranno prove di verifica intermedie e poi l’esame finale. In questo contesto l’ente regione non si limiterà ai controlli amministrativi sulla correttezza delle procedure d’apprendistato ma farà controlli sull’effettiva acquisizione delle competenze. Da qui anche il riconoscimento di crediti formativi in ingresso e la riduzione delle ore di formazione agli apprendisti maggiorenni che hanno già qualche esperienza lavorativa o formativa. Per quanto riguarda l’intesa per gli apprendisti tra i 18 e i 29 anni (contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere), considerandone il gran numero (erano quasi 68 mila alla data del 20/10/2010) presente nel territorio regionale si prevede l’erogazione della formazione di base e trasversale esterna all’azienda attraverso un sistema semplice fatto da moduli di 40 ore che possono essere combinati in base al titolo di studio posseduto fino al raggiungimento delle 120 ore complessive richieste. I contenuti dei moduli fanno riferimento a competenze chiave per l’apprendimento permanente comprese nella Raccomandazione del Parlamento Europeo e possono portare al conseguimento di attestazioni quali, ad esempio, European Language Portfolio (Elp) e European Computer Driving Licence (Ecdl). Il tutto sarà monitorato, attraverso un Comitato composto anche da rappresentanti delle Parti Sociali.  
   
   
FVG: VIA LIBERA AD APRENDISTATO PROFESIONALE  
 
Trieste, 26 aprile 2012 - Con il via libera delle parti sociali può partire in Friuli Venezia Giulia il nuovo apprendistato professionalizzante, previsto dal testo unico del 2011. Dal 26 aprile, infatti, sarà possibile per le aziende assumere giovani dai 18 ai 29 anni attraverso questo strumento che unisce la parte lavorativa a quella formativa. Lo comunica l´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi, ricordando che "la Regione punta sul rilancio dell´apprendistato inteso come contratto a tempo indeterminato a carattere formativo, in quanto vogliamo diventi il contratto tipico con il quale i giovani entrano nel mondo del lavoro". Il 25 aprile scade il termine del regime transitorio della legge, durante il quale ha operato la regolazione precedente. La normativa che ora sta per entrare in vigore attribuisce alla contrattazione collettiva nazionale la definizione degli ambiti professionali e di categoria di applicazione dell´apprendistato. Pertanto, dal 26 aprile, questo tipo di contratto risulterà operativo per tutti quei settori in cui l´accordo nazionale abbia già disciplinato gli aspetti di competenza previsti dalla nuova legge. In questo quadro assume un ruolo determinante la parte formativa, in primis quella tecnico-professionale, la quale viene svolta sotto la responsabilità diretta dell´azienda ed integrata da percorsi finanziati dalla Regione finalizzati all´acquisizione di competenze di base (lingue straniere, informatica e sicurezza sul lavoro). Questa fase è composta da percorsi formativi di 120 ore articolati in moduli di 40 ore annue, che vengono calibrate anche in relazione alle competenze e al titolo di studio dell´apprendista. La Regione inoltre prevede anche l´attivazione di specifiche azioni di supporto alle imprese, specialmente quelle piccole, al fine di facilitarle nell´assolvimento dell´obbligo formativo previsto dalla nuova normativa, fornendo un´assistenza tecnica sia nella fase di predisposizione del piano formativo individuale, sia nella valutazione finale dell´apprendimento conseguito. L´iter relativo a questi aspetti formativi dell´apprendistato professionalizzante, dopo il Tavolo di concertazione e il parere favorevole delle parti sociali, approderà in giunta per la sua approvazione finale.  
   
   
APPRENDISTATO IN BASILICATA, LE PRINCIPALI NOVITÀ INTRODOTTE DAL PROTOCOLLO I PRIMI PROVVEDIMENTI ATTUATIVI DEL TESTO UNICO DELL’APPRENDISTATO DISEGNANO TRE NUOVE CATEGORIE  
 
Potenza, 26 aprile 2012 - L’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale è rivolto a giovani in obbligo formativo in età compresa tra 15 e 18 anni e a giovani con più di 18 anni senza qualifica e in possesso del diploma di licenza media. Si tratta anche di un’opportunità per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione che assicura agli apprendisti i curricula previsti dai percorsi di istruzione e formazione professionale. Tale processo lega quindi il dovere di istruzione al mondo del lavoro, al fine di ridurre la dispersione scolastica. La durata dei percorsi è di almeno 990 ore è allineata all’offerta nazionale e regionale di Istruzione e Formazione Professionale. L’azienda per poter erogare la formazione interna deve ottenere il riconoscimento della capacità formativa. I percorsi formativi aziendali degli apprendisti possono essere finanziati per il tramite dei fondi paritetici interprofessionali. L’apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere è un percorso di formazione, che può essere interno o esterno all’azienda. E’ finalizzato all’acquisizione di competenze di base e trasversali. Ha una durata di 40 ore all’anno per tre anni, per un totale di 120 ore. L’azienda, per poter erogare la formazione interna, deve ottenere il riconoscimento della capacità formativa. La formazione esterna all’azienda è erogata dagli Organismi di Formazione accreditati dalla Regione Basilicata. La Regione, d’intesa con le parti sociali e datoriali, definisce le modalità per il riconoscimento della qualifica di maestro artigiano o di mestiere. L’apprendistato di alta formazione è finalizzato al compimento di attività di ricerca, per l’acquisizione di un diploma di istruzione secondaria superiore, di titoli di studio universitari e della alta formazione, attraverso la stipula di intese con le università, gli Istituti Tecnici e Professionali e le Istituzioni formative o di ricerca in possesso di riconoscimento istituzionale con rilevanza nazionale o regionale, con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro. Questi i titoli di studio e le opportunità che potranno essere messe in campo: diploma di istruzione secondaria superiore; laurea triennale; laurea magistrale; master universitari post laurea di I e Ii livello o corsi universitari di alta formazione scientifica o professionale; dottorati di ricerca; specializzazione tecnica superiore; attività di ricerca; praticantato per l´accesso alle professioni ordinistiche. Prevista anche l’attuazione di piani formativi individuali coerenti con il profilo formativo di riferimento.  
   
   
APPRENDISTATO, INTERVIENE IL PRESIDENTE DE FILIPPO IL PROTOCOLLO APPROVATO DALLA GIUNTA COGLIE IN PIENO GLI OBIETTIVI DEL PROGRAMMA “OBIETTIVO BASILICATA 2012”  
 
Potenza, 26 aprile 2012 - “Il Protocollo d’Intesa per i primi provvedimenti attuativi del Testo unico dell’apprendistato rientra tra i punti fondamentali del Programma Obiettivo Basilicata 2012. Si tratta di un documento importante che segna un cambiamento di mentalità e una forte innovazione nel settore della formazione e che mira a garantire un maggiore accesso alla formazione e al lavoro”. E’ questo il commento del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, all’approvazione da parte della Giunta regionale del Protocollo d’Intesa, tra la Regione Basilicata e le Associazioni di categoria di datori di lavoro e dei lavoratori, per i primi provvedimenti attuativi del Testo unico dell’apprendistato. “Con il Programma Obiettivo Basilicata 2012, voluto da Cgil-cisl-uil, Confindustria – aggiunge il presidente della Regione Basilicata - intendiamo rivendicare tutti insieme la forza del futuro. Innovare e semplificare il funzionamento del sistema dell’apprendistato significa dunque combattere la dispersione scolastica e rafforzare l’interazione tra impresa e istituzione formativa. Significa anche puntare alla valorizzazione dell’impresa, quale soggetto formativo per la qualificazione del sistema dell’offerta formativa e la valorizzazione del ruolo delle Parti sociali. Con Obiettivo Basilicata 2012 abbiamo stabilito che vogliamo combattere il precariato, questo Protocollo d’Intesa sull’apprendistato – conclude De Filippo – coglie in pieno uno dei nostri obiettivi di costruzione del futuro: rompere l’immobilismo e a generare nuove e politiche attive del lavoro".  
   
   
TRENTO: LA GIUNTA APPROVA SETTE PIANI GIOVANI DI ZONA RELATIVI AL 2012  
 
 Trento, 26 aprile 2012 - Nella riunione del 20 aprile la Giunta provinciale, su proposta del presidente Lorenzo Dellai, ha dato il via libera a sette Piani operativi Giovani per il 2012: si tratta dei Piani Giovani di Pergine, dell´Altopiano della Paganella, degli Altipiani Cimbri, della Piana Rotaliana, di Baselga di Piné, di Primiero e della Valle di Cembra. Per quel che riguarda il Piano Giovani di Zona di Pergine e della Valle del Fersina, esso prevede la realizzazione nel corso del 2012 di quindici iniziative ed è il risultato di un grande lavoro di rete, rafforzatosi negli anni, tra i soggetti che a diverso titolo si occupano dei giovani e che gravitano attorno al Tavolo di Confronto e Proposta. La spesa complessiva prevista è di 107.914,10 euro, a fronte dei quali la Provincia interverrà con un contributo pari a 50.907,05 euro, assegnato all’Azienda Speciale Servizi Infanzia e Famiglia “G. B. Chimelli” in qualità di ente capofila. Il Piano Giovani dell´Altopiano della Paganella, denominato “Dire, fare e pensare”, comprende otto iniziative, tra le quali il progetto “Un Viaggio nella legalità” ha durata biennale. La spesa complessiva prevista è di 62.338 euro, a fronte di un contributo provinciale di 27.494 euro, che è stato assegnato alla Comunità territoriale della Paganella in qualità di ente capofila. Per quel che riguarda il Piano Giovani di Zona degli Altipiani Cimbri, denominato “A tutto s-piano”, esso prevede la realizzazione nel corso del 2012 di quindici iniziative sul territorio dei comuni di Luserna, Lavarone e Folgaria. La spesa complessiva prevista è di 40.608,51 euro, mentre la Provincia interverrà con un contributo pari a 18.887,38 euro, assegnato alla Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri in qualità di ente capofila. Il Piano Giovani della Piana Rotaliana comprende nove progetti. La spesa complessiva prevista è di 53.760 euro, con un contributo provinciale di 23.562,50 euro che è stato assegnato al Comune di Mezzolombardo che riveste il ruolo di ente capofila. Per quel che riguarda il Piano Giovani di Zona di Baselga di Piné, Bedollo, Civezzano e Fornace, denominato “L´implementazione del Pgz: punti di forza e aspetti critici”, esso prevede la realizzazione nel corso del 2012 di cinque iniziative sul territorio dei comuni aderenti. La spesa complessiva prevista è di 34.705 euro: la Provincia interverrà con un contributo di 16.097,50 euro, che sarà assegnato al comune di Civezzano in qualità di ente capofila. Il Piano Giovani di Primiero, denominato “La filiera attiva”, comprende la realizzazione di dieci progetti. La spesa complessiva prevista è di 49.673.95 euro, mentre la Provincia interverrà con un contributo di 23.676,47 euro, assegnato alla Comunità di Primiero in qualità di ente capofila. Per quel che riguarda infine la Val di Cembra, il Piano Giovani oggi approvato, denominato “Vallerò 2012”, prevede un calendario di quattordici interventi. La spesa complessiva prevista è di 88.117,58 euro, a fronte dei quali la Provincia interverrà con un contributo di 43.098,79 euro, che è stato assegnato alla Comunità della Valle di Cembra in qualità di ente capofila del Piano giovani di Zona.  
   
   
BENI CONFISCATI ALLE MAFIE. VENDOLA: "COSTRUIAMO L´ANTIMAFIA EUROPEA"  
 
Bari, 26 aprile 2012 - “Noi abbiamo avuto oggi una presenza straordinaria. La Commissaria europea Cecilia Malmstrom è il Ministro degli Interni dell’Unione Europea ed è venuta a toccare con mano quali sono i percorsi, nei quali vengono investiti anche finanziamenti europei, che servono a guadagnare legalità e a far arretrare le organizzazioni mafiose”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola recandosi in visita il 24 aprile, insieme alla Commissaria Europea agli Affari Interni Cecilia Malmstrom e all’Assessore Regionale con delega ai Beni confiscati alle mafie Nicola Fratoianni, alla Masseria Santa Barbara di Torchiarolo, confiscata a Tonino Screti, il cassiere della Sacra Corona Unita e oggi sede della Cooperativa “Libera Terra Puglia”. Si tratta di una cooperativa sociale fondata nel gennaio 2008 da giovani pugliesi per il riutilizzo dei beni confiscati alla Sacra Corona Unita. Un’eccezionale esperienza di liberazione di un territorio dall’influenza della criminalità organizzata e un’opportunità di riscatto e di responsabilizzazione per un’intera comunità. “Qui in Italia – ha spiegato Vendola – noi abbiamo un’esperienza particolare di criminalità organizzata, purtroppo pagata con il sangue e con la prigionia di interi territori sotto il dominio mafioso. Tuttavia, abbiamo anche esperienze straordinarie di liberazione dal predominio criminale e abbiamo capito, forse prima di altri, a causa di questa tragica esperienza, che ciò che bisogna colpire è soprattutto la proprietà e la ricchezza mafiosa”. “La mafia – ha continuato il Presidente della Regione Puglia – costruisce una ricchezza derubandola alla collettività e noi dobbiamo restituirla a usi sociali. La villa di Tonino Screti, diventando un luogo sociale, in cui si mettono insieme cooperative che producono prodotti dell’Associazione Libera, è un segno molto importante di cambiamento culturale”. La Regione Puglia ha un asse di finanziamento con risorse europee per sostenere il riuso dei beni confiscati “e vorremmo – ha concluso Vendola – che anche le altre regioni d’Italia facessero così, perché si tratta della battaglia delle battaglie. Quando hai tolto il segno del potere a un boss, quando lo hai privato della sua azienda e anche, come in questo caso, della sua villa simbolo della sua onnipotenza, lo hai smitizzato, banalizzato, hai spiegato alla gente che non è un dio in terra, ma un uomo che ha goduto di complicità e protezioni che lo hanno reso potente. Quando quella villa non è più il suo simbolo, ma il simbolo di ragazze e ragazzi che vengono qui a fare un’esperienza di legalità, vuol dire che hai vinto culturalmente”. Secondo Vendola “questa non è più una battaglia del Sud Italia, perché le mafie sono sempre più un problema della globalizzazione, penso che l’Unione Europea, quindi, debba costruire l’antimafia europea”. “Considero questa mia missione in Puglia un’esperienza fantastica”, ha evidenziato la Commissaria europea agli Affari Interni Cecilia Malmstrom, “sto vedendo con i miei occhi come i beni confiscati alla mafia vengano sequestrati e riutilizzati per usi sociali. La Commissione Europea ha appena presentato una proposta di direttiva per facilitare la confisca dei beni in tutta Europa e per agevolare il sequestro da parte della polizia attraverso le frontiere nei vari Paesi. In tutta Europa – ha aggiunto la Malmstrom – ci sono tantissimi beni, per un valore di milioni e milioni di euro, che appartengono alla criminalità e che vanno riportati con ogni mezzo all’interno dell’economia legale”. La Commissaria Malmstrom si è detta “positivamente impressionata per il lavoro che si svolge qui in Puglia su questo fronte. Tornerò a Bruxelles cercando di utilizzare le conoscenze apprese durante questa missione per favorire le migliori pratiche in tutti i Paesi dell’Unione”. “Anche attraverso esperienze come quelle nate qui a Torchiarolo – ha dichiarato l’Assessore Nicola Fratoianni – misuriamo l’efficacia di una politica unica in Italia che con risorse regionali e con finanziamenti europei promuove progetti di recupero e gestione ad usi sociali di beni confiscati alle mafie. Il lavoro svolto in questi anni proietta la Puglia tra le poche regioni europee che attuano delle buone pratiche anche su questo fronte. La presenza della Commissaria Malmstrom oggi conferma l’attenzione dell’Unione Europea su questo delicatissimo tema. Mi auguro che Bruxelles continui a destinare fondi che aiutino i giovani impegnati in progetti di recupero e gestione dei beni confiscati, in modo che si continui a restituire alle comunità importanti spazi, simboli di legalità”.  
   
   
MAFIA, STUDENTI BOLOGNESI A BERCETO PER VISITARE UNA VILLA CONFISCATA UNA FAMIGLIA MAFIOSA  
 
Bologna, 26 aprile 2012 – Oggi a Berceto (Pr) gli studenti del Liceo Minghetti di Bologna visitano una villa confiscata alla mafia, che ora verrà riutilizzata a beneficio dell’intera comunità cittadina. Si tratta della prima iniziativa di questo genere organizzata in Emilia-romagna e di un’occasione importante per sensibilizzare i più giovani e riflettere insieme ad essi su un’emergenza ancora troppo spesso sottovalutata: quello dell’infiltrazione mafiosa nel nord Italia. Proprio questi temi saranno al centro dell’incontro che alle ore 10 i ragazzi e i docenti avranno con la vicepresidente della Regione Simometta Saliera. “Vogliamo rinforzare gli anticorpi della società emiliano-romagnola nei confronti delle infiltrazioni mafiose, una vera e propria piaga che può corrodere il tessuto economico, sociale e civile di una comunità – spiega Saliera - lo vogliamo fare lavorando in particolare con il mondo della scuola, per diffondere dal basso la cultura della legalità. Per la Regione si tratta di un impegno forte che ci vede anche a fianco dei Comuni nel recupero dei beni confiscati alla mafia, un impegno che abbiamo voluto sancire anche con una specifica legge regionale, che ci permette di mettere in atto un ampio ventaglio di iniziative in questa direzione”. Nella mattinata, interverranno anche Enzo Ciconte, studioso dei fenomeni mafiosi e Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico (la rete di enti locali impegnati in questo ambito). Per promuovere l’iniziativa, il Comune di Berceto ha adottato lo slogan: “la mafia è da sconfiggere ogni giorno anche nelle nostre teste e attraverso la prevenzione voluta e sostenuta dalla Regione”. Una villa confiscata ad una famiglia mafiosa che ora ospiterà un centro sociale, una biblioteca, dei laboratori. Il progetto “Villa Berceto” riguarda il recupero di un edificio, dotata di ampi spazi e di una piscina interna, collocato nel centro del paese, che dopo essere stata confiscata a una famiglia mafiosa è stata assegnata in comodato d’uso al Comune stesso dal tribunale di Milano. Si tratta di uno degli 83 beni che (dati aggiornati a marzo 2012) sono stati sottratti alla criminalità organizzata e molti dei quali sono già assegnati ai Comuni dell’Emilia-romagna. Il sostegno della Regione, che in futuro potrebbe agevolare l’assegnazione definitiva dell’immobile al Comune di Berceto, consente l’immediato utilizzo del bene a favore della comunità locale, attivando laboratori, seminari e corsi di formazione rivolti agli studenti, alla cittadinanza, agli amministratori e agli imprenditori locali. In programma anche l’organizzazione di un concorso sui temi dell’educazione alla legalità e alla giustizia tra gli istituti scolastici, i centri di aggregazione giovanili e gli oratori. La Regione partecipa al progetto con un contributo pari a 120.000 euro, a fronte di un costo totale di 212.227 euro. Ciò è reso possibile dalla legge n. 3 del 2011 la legge antimafia della Regione Emilia-romagna. “Viaggiare no mafia: percorsi di educazione alla cittadinanza attiva” è invece il progetto che vede affiancati Regione Emilia-romagna e Liceo Minghetti di Bologna sui temi del contrasto alla mafia. Tra le iniziative, sei incontri con rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni Libera, Addiopizzo, Rete No Name e Associazione Nazionale Magistrati; uscite didattiche in Emilia-romagna per visitare beni confiscati, come quello di Berceto, e un viaggio di istruzione in Sicilia come forma di turismo etico a sostegno di chi ha detto no alla mafia, in collaborazione con l’associazione Addiopizzo.