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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Novembre 2012
Politica
NASCE UFFICIALMENTE IL GECT “EUREGIO SENZA CONFINI”. ZAIA: “FIRMA STORICA PER COSTITUIRE UN SOGGETTO GIURIDICO FORTE NEL CUORE D’EUROPA”  
 
Venezia, 27 novembre 2012 - La Regione del Veneto, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il Land austriaco della Carinzia hanno formalmente dato vita ieri a Venezia al Gect, Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale, denominato “Euregio Senza Confini”. I governatori Luca Zaia, Renzo Tondo e Gerhard Dörfler hanno sottoscritto a Palazzo Balbi lo Statuto e l’Atto Costitutivo di questo strumento di diritto europeo che garantirà un rafforzamento delle iniziative di cooperazione transfrontaliera già in essere fra i tre soggetti fondatori, finalizzate allo sviluppo dei territori interessati attraverso comuni azioni in campo economico, sociale e culturale, partecipando insieme ai diversi programmi dell’Unione Europea. “Con questa firma storica – ha detto il presidente Zaia – raggiungiamo un obiettivo che tutti e tre abbiamo rincorso con tenacia e convinzione. Non stiamo sottoscrivendo una semplice intesa, oggi diamo vita a un nuovo soggetto giuridico, che non comportando costi aggiuntivi e raccogliendo l’eredità di Alpe Adria, esperienza che oggi si chiude definitivamente, darà maggior efficacia e concretezza alla nostra collaborazione. L’obiettivo, inoltre, è quello di allargare i confini dell’Euroregione a quelle realtà vicine come l’Istria e la Slovenia, che sono presenti oggi a questo tavolo, per acquisire ancora maggior peso e forza presso la Comunità Europea nel proporre i nostri progetti e nell’ottenere finanziamenti per realizzarli”. Dörfler e Tondo hanno a loro volta confermato di riporre nel nuovo strumento giuridico molte aspettative per migliorare la qualità della vita dei cittadini appartenenti a questa comunità allargata, per dare un futuro attraverso l’operatività del Gect alle nuove generazioni. L’odierno atto di sottoscrizione, hanno convenuto i governatori, se per certi versi è il punto d’arrivo di un percorso rivelatosi talvolta difficile, è soprattutto un punto di partenza verso una nuova esperienza di cooperazione territoriale cui debbono essere ora definiti il perimetro e i contenuti. Il presidente della Regione Istriana, Ivan Jakovčić, ha annunciato la volontà di aderire a pieno titolo all’Euroregione dopo che la Croazia sarà entrata nell’Unione Europea e il Console Generale della Repubblica Slovena, Dimitrij Rupel, ha detto che questa forma di cooperazione tra regioni di Italia e Austria è fonte di ispirazione per il suo stesso Paese. “Il percorso che ci ha portato alla creazione del Gect – ha concluso Zaia – è iniziato molto tempo fa, ma solo il 13 luglio scorso lo Stato ci ha autorizzato alla costituzione ufficiale. Sottolineo, inoltre, che questo è il quinto Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale istituito in Italia ed è il primo che vede la partecipazione di una Regione a statuto ordinario”. I tre partner hanno concordato che la presidenza dell’Euregione in questa prima fase sarà del Veneto, la direzione spetterà alla Carinzia, mentre la sede sarà a Trieste, in Friuli Venezia Giulia.  
   
   
ATTO COSTITUTIVO EUREGIO SENZA CONFINI  
 
Repertorio N. 6975 - Raccolta N. 6266 - Atto Costitutivo Del Gruppo Europeo Di Cooperazione Territoriale "Euregio Senza Confini R.l. - Euregio Ohne Grenzen Mbh" Repubblica Italiana L´anno duemiladodici, oggi ventisette del mese di novembre - 27.Xi.2012 - In Venezia, presso la sede della Giunta Regionale del Veneto sita in Dorsoduro 3901, avanti a me Zagnoni dott. Pierpaolo, Ufficiale Rogante della Regione del Veneto, con sede in Venezia, alla presenza dei testimoni idonei ed a me noti: - Oberrauner dott.Ssa Petra, nata a Villach (Austria) il 27 gennaio 1965, ivi residente, Dr. Oswin Moro Strasse 17, la quale mi dichiara di conoscere la lingua italiana e tedesca - Viola dott. Augusto, nato a Udine il 26 settembre 1955, residente a Pagnacco (Ud), Via delle Margherite 44 sono personalmente comparsi i signori: - Zaia dott. Luca, nato a Conegliano (Tv) il 27 marzo 1968, domiciliato per la carica come in appresso, nella sua qualità di Presidente della Regione del Veneto, con sede in Venezia, Dorsoduro 3901, codice fiscale 80007580279, a quant´infra autorizzato con deliberazioni della Giunta Regionale n. 473 in data 3 aprile 2012 e n. 2247 in data 13 novembre 2012 - Tondo dott. Renzo, nato a Tolmezzo (Ud) il 7 agosto 1956, domiciliato per la carica come in appresso, nella sua qualità di Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con sede in Trieste, Piazza dell´Unità d´Italia 1, codice fiscale 80014930327, a quant´infra autorizzato con delibera della Giunta Regionale n. 1389 in data 2 agosto 2012 Dorfler Gerhard, nato a Deutsch-griffen (Austria) il 29 maggio 1955, domiciliato per la carica come in appresso, nella sua qualità di Governatore del Land Carinzia, con sede in Klagenfurt am Wòrthersee (Austria), Arnulfplatz 1, codice fiscale 012/0204, Partita Iva Atu36845900, a quant´infra autorizzato con delibera della Giunta Carinziana in data 27 marzo 2012. E´ inoltre, presente, scelto dalle Parti, come le stesse mi dichiarano, in qualità di interprete, la sig.Ra Staudinger Sonja, nata a Wels (Austria) il 31 gennaio 1983, residente in Italia, Sale Marasino (Bs), Via Valle 37, la quale, da me ammonita ai sensi di legge, presta giuramento di adempiere fedelmente al suo ufficio. Detti comparenti, della cui identità personale e qualifica sono certo e faccio personalmente fede io Ufficiale Rogante, a mezzo del presente atto, la cui integrale compilazione in lingua italiana viene da me Ufficiale Rogante personalmente diretta e comunicata all´interprete, convengono e stipulano la seguente: - Convenzione Gruppo Europeo Di Cooperazione Territoriale "Euregio Senza Confini R.l. – - Euregio Ohne Grenzen Mbh".  
   
   
EUREGIO: COSTITUITO GECT SENZA CONFINI", UNA DATA STORICA  
 
Venezia, 28 novembre 2012 - Una "giornata storica". I presidenti del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, del Veneto, Luca Zaia, e della Carinzia, Gerhard Doerfler, hanno dato vita  ieri a Venezia, nella sede della Regione Veneto a Palazzo Balbi, al Gect (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale) "Euregio Senza Confini", soggetto giuridico destinato a raccogliere l´eredità dell´esperienza della Comunità di lavoro Alpe Adria e a rilanciare la cooperazione territoriale allargandola in prospettiva alla Slovenia e alle Contee dell´Istria croata. "Siamo di fronte - ha detto il presidente Tondo - a un punto di arrivo e nello stesso tempo a un punto di partenza. Abbiamo costruito la casa, adesso dobbiamo riempirla di contenuti. ´Euregio Senza Confini´ è un progetto che andrà molto lontano". "È un punto di partenza - ha aggiunto - perché corona un percorso di anni, che ha avuto alcuni passaggi non facili, ma che siamo riusciti a superare con determinazione. Oggi abbiamo a disposizione un nuovo soggetto giuridico e sarà nostro compito definirne il perimetro, il raggio d´azione e i contenuti". Sarà soprattutto importante, secondo il presidente del Friuli Venezia Giulia, "rendere partecipe la nostra comunità di questo strumento, che crea nuove opportunità in un´Europa che sta cambiando". Energia, infrastrutture, formazione, sanità sono tra i primi temi che il Gect potrà gestire in una visione comune transfrontaliera, con benefici concreti per tutti i cittadini. Alla firma di costituzione di "Euregio Senza Confini", assieme all´assessore per le Relazioni internazionali e comunitarie, Elio De Anna, erano presenti oggi il presidente della Contea Istriana della Croazia, Ivan Jakovcic, il console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste, Dimitrij Rupel, l´ambasciatore di Austria a Roma, Christian Berlakovit, a conferma delle prospettive di allargamento del Gect. Sia Jakovcic che Rupel hanno confermato il loro interesse a far parte di "Euregio Senza Confini". È stata già definita la struttura operativa del Gect, secondo un accordo tra i soggetti fondatori: la presidenza è affidata al Veneto, la sede è stabilita a Trieste e il direttore è di nomina della Carinzia. Il Gect è uno strumento agile, anche dal punto di vista burocratico e amministrativo, e non comporterà - come è stato sottolineati oggi - un aggravio di costi per le tre Regioni.  
   
   
STATUTO GRUPPO EUROPEO DI COOPERAZIONE TERRITORIALE "EUREGIO SENZA CONFINI R.L. - EUREGIO OHNE GRENZEN MBH  
 

STATUTO

GRUPPO EUROPEO

DI COOPERAZIONE TERRITORIALE

"EUREGIO SENZA CONFINI R.L. -

EUREGIO OHNE GRENZEN MBH"

Capo I

Art. 1

(Istituzione)

1. È istituito ai sensi del regolamento (CE) n. 1082/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 e nel rispetto delle vigenti disposizioni attuative degli ordinamenti nazionali interessati, il Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale a responsabilità limitata "Euregio Senza Confini r.l. – Euregio Ohne Grenzen mbH", di seguito denominato GECT.

2. Nel caso di adesione al GECT di uno o più nuovi componenti appartenenti ad uno Stato diverso da quelli a cui appartengono i componenti fondatori, l´Assemblea approva all´unanimità l´aggiunta alla denominazione ufficiale del nome del GECT nella lingua ufficiale del nuovo componente.

Art. 2

(Componenti fondatori e nuove adesioni)

1. Sono componenti fondatori del GECT il Land Carinzia, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Regione del Veneto.

2. L´adesione di nuovi componenti tra quelli previsti dall´articolo 3 del regolamento n. 1082/2006 viene decisa dall´Assemblea con deliberazione da assumere all´unanimità, una volta esaurita da parte dei nuovi componenti stessi la procedura di cui all´articolo 4 dello stesso Regolamento.

3. Nel caso di adesione di cui al comma 2 la procedura prevista dall´ articolo 4 del regolamento n. 1082/2006 avviene su richiesta preventiva assentita dall´Assemblea all´unanimità.

Art. 3

(Sede e lingue di lavoro)

1. Il GECT ha sede legale in Italia, a Trieste.

2. Possono essere istituite sedi secondarie con voto unanime dell´Assemblea. In tale deliberazione sono determinate altresì le modalità di copertura finanziaria.

3. Le lingue ufficiali del GECT sono le lingue ufficiali nazionali a cui appartengono i suoi componenti.

Art. 4

(Territorio)

1. Il GECT svolge i suoi compiti con riferimento al territorio corrispondente all´insieme dei territori dei componenti che lo costituiscono.

Art. 5

(Natura giuridica)

1. Il GECT ha personalità giuridica di diritto pubblico.

Capo II

Art. 6

(Obiettivi)

1. Il GECT è costituito al fine di favorire, facilitare e promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra i suoi componenti, per il rafforzamento della coesione economica e sociale e comunque senza scopo di lucro.

 

2. Per il raggiungimento delle finalità di cui al comma 1 il GECT, nel rispetto anche di quanto previsto dalla Convenzione delle Alpi del 1991, persegue i seguenti obiettivi:

a) rafforzare i legami economici, sociali e culturali tra le rispettive popolazioni;

b) contribuire allo sviluppo dei rispettivi territori, mediante specifiche azioni di cooperazione nei seguenti settori:

l) risorse energetiche e ambientali, gestione dei rifiuti;

2) trasporti, infrastrutture e logistica;

3) cultura, sport, istruzione e alta formazione;

4) ambito socio-sanitario;

5) protezione civile;

6) scienza, ricerca, innovazione e tecnologia;

7) agricoltura;

8) turismo;

9) attività produttive;

10) infrastrutture di comunicazione;

11) lavoro, formazione professionale e commercio;

c) favorire una maggiore concertazione nella partecipazione comune ai programmi di cooperazione territoriale europea e agli altri programmi tematici dell´Unione Europea;

d) rappresentare gli interessi del GECT presso le istituzioni comunitarie e nazionali;

e) attuare altre azioni specifiche di cooperazione territoriale negli ambiti di cooperazione comune, che si avvalgano o meno di un contributo finanziario comunitario.

Art. 7

(Compiti)

1. Ai fini del perseguimento degli obiettivi di cui all´articolo 6 e nel rispetto delle competenze attribuite a ciascun componente dal proprio ordinamento giuridico, il GECT attua i seguenti compiti:

a) definizione e attuazione di progetti di cooperazione territoriale negli ambiti di competenza dei componenti nei settori di comune interesse, con o senza il contributo finanziario comunitario;

b) promozione degli interessi del GECT presso istituzioni statali ed europee nell´ambito della cooperazione territoriale, nei limiti e nelle forme previste dalla normativa vigente;

c) adesione a organismi, associazioni e reti conformi agli obiettivi di cooperazione territoriale del GECT, nel rispetto del diritto interno che lo disciplina e del diritto interno di ciascuno degli Stati dei componenti;

d) gestione di programmi operativi nell´ambito della cooperazione territoriale europea, nel rispetto delle condizioni stabilite dal diritto dell´Unione Europea, dal diritto interno che lo disciplina e dal diritto interno di ciascuno degli Stati dei suoi componenti;

e) avvio di ogni altra azione che possa contribuire al raggiungimento dei suoi obiettivi di cooperazione territoriale per il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale, nel rispetto del diritto dell´Unione Europea, del diritto interno che lo disciplina e del diritto interno di ciascuno degli Stati dei componenti.

2. I componenti possono altresì affidare al GECT la promozione e l´attuazione di operazioni di cooperazione inserite nell´ambito di programmi e progetti finanziati dal Fondo per le aree sottoutilizzate di cui all´articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, in attuazione del quadro strategico italiano 2007-2013 o nell´ambito di altri programmi e progetti finanziati da fondi di altri Stati ai quali i componenti appartengono, purché tali operazioni siano coerenti con le priorità elencate dall´articolo 6 del regolamento (CE) n. 1080/2006 e contribuiscano a raggiungere più efficacemente gli obiettivi stabiliti per tali programmi o progetti. Lo stesso vale per altri fondi con analoghe funzioni.

Qualora il GECT, nell´ambito dei compiti di cui ai commi 1 e 2, svolga attribuzioni finalizzate all´attuazione di progetti cofinanziati a titolo di Fondi strutturali comunitari, rimane assoggettato al rispetto delle regole sulla gestione, attuazione e controllo stabilite dalla legislazione comunitaria, nazionale e regionale in materia.

Art. 8 (Durata)

1. Il GECT ha una durata di trenta anni.

2. La durata è prorogata tacitamente per ulteriori trenta anni, fatta salva la decisione contraria da parte dell´assemblea.

3. Nel caso di decisione contraria alla proroga, il GECT è posto in liquidazione secondo le procedure stabilite dal presente Statuto.

 

 

 

Art. 9

(Scioglimento)

1. Il GECT può essere sciolto anche prima della scadenza del termine previsto dall´articolo 8, per deliberazione unanime dell´Assemblea appositamente convocata con questo unico punto all´ordine del giorno.

2. Nell´ambito della medesima riunione, l´Assemblea assume le deliberazioni conseguenti

necessarie alla messa in liquidazione del GECT.

3. Costituisce altresì causa di scioglimento la previsione di cui agli articoli 10, comma 3, e 11, comma 4.

Art. 10

(Diritto di recesso)

1. Ciascun componente, in regola con i propri obblighi, ha diritto di recedere dal GECT, notificando la propria motivata decisione agli altri componenti ed al Direttore con un preavviso non inferiore a mesi otto rispetto alla chiusura dell´esercizio ed ha effetto con la chiusura precitata.

2. Nel caso di recesso di un componente, i rapporti giuridici pendenti alla data dell´effetto del recesso vengono definiti secondo le procedure previste per la liquidazione.

3. Nel caso di uno o più recessi che facciano venir meno i presupposti del GECT si procede come per le cause di scioglimento di cui all´articolo 9.

Art. 11

(Esclusione)

1. L´esclusione di un componente può essere pronunciata nel caso di mancanza grave nei confronti del GECT, intesa quale ripetuta omissione degli obblighi derivanti dalla Convenzione, dal presente Statuto e da tutti gli atti regolamentari o comunque impegnativi in quanto oggetto di formale condivisione.

2. E´ comunque considerata mancanza grave il mancato versamento da parte del Componente, entro sessanta giorni dalla richiesta del Direttore, dell´importo della propria quota annuale o di ogni altra somma della quale il Componente medesimo

è debitore nei confronti del GECT.

3. L´esclusione è pronunciata dall´Assemblea con voto unanime dei rappresentanti degli altri Componenti, previa diffida ad adempiere nei confronti di quello moroso. L´Assemblea determina altresì la decorrenza della medesima.

4. Nel caso di uno o più esclusioni che facciano venir meno i presupposti del GECT si procede come per le cause di scioglimento di cui articolo 9.

Art. 12

(Disposizioni comuni al recesso ed all´esclusione)

1. I componenti che hanno esercitato il diritto di recesso o che sono stati esclusi rispondono, secondo quanto previsto nell´art. 26, di tutti gli impegni assunti dal GECT fino alla data dell´effettività del loro recesso od esclusione.

2. Essi rimangono obbligati verso il GECT per tutte le contribuzioni o finanziamenti richiesti a qualsiasi titolo ed esigibili fino alla data di cui al comma 1.

Art. 13

(Diritto applicabile)

1. Per l´interpretazione e l´applicazione della Convenzione e del presente Statuto valgono nell´ordine:

a) il regolamento (CE) n. 1082/2006;

b) laddove espressamente autorizzato dal

 

regolamento 1082/2006, la Convenzione e il presente Statuto;

c) nel caso di materie non disciplinate o solo parzialmente disciplinate dal regolamento (CE) n. 1082/2006, la normativa italiana, in particolare la legge 7 luglio 2009, n. 88 (Disposizioni per l´adempimento di obblighi derivanti dall´appartenenza dell´Italia alla Comunità Europea - Legge comunitaria 2008).

2. L´attività e le azioni poste in essere dal GECT sono regolate dalla normativa comunitaria e dalla normativa italiana.

3. I controlli sull´attività e sulle azioni poste in essere dal GECT sono regolati dalla normativa comunitaria, dalla normativa italiana e dalle disposizioni contenute nella Convenzione e nel presente Statuto.

4. Le controversie risultanti dall´applicazione del presente Statuto sono decise dagli organi giurisdizionali dello Stato membro ove ha sede il GECT territorialmente competenti ai sensi dell´articolo 19 del codice di procedura civile italiano (R.D. 28 ottobre 1940, n. 1443).

Art. 14

(Modifiche della Convenzione e dello Statuto)

1. Eventuali modifiche alla Convenzione e al presente Statuto sono approvate dall´Assemblea con voto espresso all´unanimità, nel rispetto di quanto disciplinato dall´articolo 4 del regolamento (CE) n. 1082/2006.

Art. 15

(Controllo della gestione dei fondi pubblici e

accordi di riconoscimento reciproco)

1. Ferma restando la disciplina vigente in materia

 

di controlli nel caso i compiti del GECT riguardino azioni cofinanziate dall´Unione Europea, il controllo sulla gestione e sul corretto utilizzo dei fondi pubblici è effettuato dal Ministero dell´Economia e delle Finanze, dalla Corte dei Conti e dalla Guardia di Finanza, nell´ambito delle rispettive attribuzioni.

2. Le autorità di cui al comma 1, laddove ritenuto necessario, possono concludere accordi con le competenti autorità degli altri Stati membri interessati affinché, senza oneri per la finanza pubblica, queste eseguano i controlli sul loro territorio per gli atti ivi compiuti dal GECT e al fine dello scambio reciproco delle informazioni.

3. Possono altresì essere conclusi accordi di riconoscimento reciproco eventualmente necessari alla concreta realizzazione di obiettivi e finalità del GECT.

Capo III

Art. 16

(Organi del GECT )

1. Gli organi del GECT sono:

a) l´Assemblea;

b) il Direttore;

c) il Collegio dei revisori dei conti.

2. Gli organi collegiali, Assemblea e Collegio dei revisori dei conti, possono riunirsi validamente anche utilizzando mezzi telematici.

Art. 17

(Assemblea)

1. L´Assemblea è composta dai legali rappresentanti dei componenti del GECT.

2. I legali rappresentanti possono partecipare anche attraverso un proprio delegato di volta in volta formalmente nominato.

3. Tutti i componenti hanno diritto ad un voto.

4. L´Assemblea nomina all´unanimità il Presidente, con cadenza triennale e a rotazione tra i suoi componenti, secondo le determinazioni che la medesima assume nel corso della prima seduta.

Art. 18

(Convocazione dell ´Assemblea)

1. L´Assemblea è convocata dal Presidente almeno una volta all´anno.

2. L´Assemblea è altresì convocata ogniqualvolta lo richieda la maggioranza dei componenti.

Art. 19

(Competenze dell ´Assemblea)

1. L´Assemblea esercita, con voto unanime, le competenze seguenti:

a) approva il programma annuale e pluriennale delle attività e delle azioni di competenza del GECT;

b) approva il bilancio economico preventivo annuale e pluriennale, lo stato patrimoniale, il conto economico, il rendiconto finanziario e la nota integrativa, sentite le amministrazioni vigilanti di cui all´articolo 15, comma 1;

c) delibera a cadenza biennale l´ammontare della quota annuale di partecipazione di cui all´art. 23;

d) nomina e revoca il Direttore determinando il relativo compenso;

e) approva il regolamento di organizzazione e di funzionamento del GECT, su proposta del Direttore;

f) delibera lo scioglimento e la messa in

liquidazione del GECT;

g) delibera l´adesione dei nuovi componenti, nonché il recesso e l´esclusione dei componenti;

h) nomina il Collegio dei revisori contabili e ne determina il compenso.

2. L´Assemblea svolge le altre attribuzioni espressamente previste dalla Convenzione e dal presente Statuto.

3. All´Assemblea è demandato, altresì, l´esercizio delle attribuzioni che la Convenzione, il presente Statuto e gli altri atti normativi di organizzazione non pongono espressamente in capo a Soggetti istituzionali diversi.

Art. 20

(Direttore)

1. Il Direttore è nominato dall´Assemblea ed è scelto tra i soggetti designati dai componenti.

2. Possono essere designati alla carica di Direttore dirigenti pubblici o privati con esperienza almeno quinquennale.

3. L´incarico di Direttore da conferirsi con contratto di diritto privato ha durata triennale e può essere rinnovato per una sola volta.

4. Il Direttore è il legale rappresentante del GECT ed esercita le seguenti attribuzioni:

a) predisposizione del regolamento di organizzazione e di funzionamento del GECT;

b) attuazione dei programmi di lavoro deliberati dall´Assemblea;

c) organizzazione della struttura;

d) gestione dei fondi e del personale;

e) predisposizione degli atti amministrativi.

Art. 21

(Collegio dei revisori dei conti)

1. Fermi restando i controlli di cui all´articolo 15, il collegio dei revisori dei conti svolge i controlli di legittimità e i compiti di revisione contabile, ai sensi della vigente normativa nazionale ed in conformità alle norme di audit internazionalmente riconosciute.

2. Il Collegio dei revisori dei conti è composto da tre revisori effettivi e due supplenti, nominati per tre esercizi dall´Assemblea, che nomina altresì il Presidente del Collegio.

3. Al fine di esercitare le proprie funzioni il Collegio dei revisori dei conti ha il diritto di ottenere in visione tutti i libri, registri e documenti del GECT, eseguire verifiche e controlli ritenuti opportuni, anche in forma disgiunta.

4. Gli esiti dei controlli dovranno essere verbalizzati e portati a conoscenza del Direttore e dell´ Assemblea.

Art. 22

(Personale)

1. Il GECT può assumere, con risorse proprie, personale in conformità con quanto disposto dalla legislazione italiana e secondo quanto stabilito dal regolamento di organizzazione e di funzionamento di cui ali´ articolo 27.

2. Il GECT può altresì avvalersi di personale messo a disposizione dai componenti, nel rispetto delle rispettive normative vigenti.

Capo IV

Art. 23

(Risorse del GECT)

1. Le risorse del GECT sono costituite da:

a) un fondo di dotazione, di ammontare iniziale pari a complessivi euro 300.000,00, costituito all´atto della sottoscrizione della Convenzione con apporto paritario dei Componenti fondatori. Tale fondo è suscettibile di aumento o riduzione, su decisione unanime dell´Assemblea, nonché di aumento con l´ammissione di nuovi componenti i cui diritti di ingresso confluiscono nel Fondo stesso, come previsto all´art. 24 di questo Statuto;

b) le quote annuali di partecipazione a carico dei componenti, da versare entro sessanta giorni dalla richiesta da parte del Direttore. Tali quote sono determinate a cadenza biennale con deliberazione unanime

dell´Assemblea. Le quote alimentano prioritariamente il budget di funzionamento del GECT ed includono la partecipazione alle spese di funzionamento e al finanziamento delle operazioni del GECT. L´Assemblea

determina annualmente l´importo del

finanziamento delle operazioni del GECT;

c) le contribuzioni per il funzionamento ed il finanziamento delle iniziative di cooperazione deliberate dall´Assemblea;

d) fondi pubblici nazionali ed europei;

e) ogni altra risorsa acquisita in relazione all´ordinamento comunitario e agli ordinamenti nazionali dei componenti.

Art. 24

(Diritti di ingresso)

1. I diritti di ingresso a carico dei nuovi componenti vengono fissati con decisione dell´Assemblea, in relazione al budget annuale proposto dal Direttore.

2. Il Direttore richiede i diritti ai nuovi componenti che hanno l´obbligo di versarli in una unica soluzione entro sessanta giorni dalla richiesta.

Art. 25

(Bilancio e contabilità)

1. Il bilancio e la contabilità del GECT sono disciplinati in conformità con quanto disposto dal regolamento n. 1082/2006 e dalla normativa italiana, con particolare riferimento all´articolo 48 della legge 88/2009.

2. I documenti contabili sono predisposti in base ai principi contabili internazionali del settore pubblico (IPSAS).

Art. 26

(Responsabilità)

1. I componenti del GECT sono responsabili dei debiti del GECT qualunque sia la loro natura, qualora autorizzati preventivamente dall´Assemblea e per i quali viene prevista adeguata copertura finanziaria.

2. I componenti sono responsabili anche una volta cessata la loro partecipazione al GECT per le obbligazioni derivanti dalle attività svolte dal GECT nel periodo di appartenenza allo stesso.

 

Art. 27

(Regolamento di organizzazione e funzionamento)

1. Il regolamento di organizzazione e

funzionamento del GECT è adottato

dall´Assemblea, su proposta del Direttore, entro

60 giorni dalla nomina di quest´ultimo, previo parere del Ministero dell´Economia e delle Finanze, che si esprime entro 30 giorni dalla richiesta decorsi i quali il parere si intende positivo.

2. Il regolamento disciplina anche l´uso delle lingue di lavoro degli organi del GECT e determina il diritto all´informazione dei componenti.

Art. 28

(Liquidazione)

1. La procedura di liquidazione per cessazione di attività ovvero per recesso o esclusione di uno o più componenti che facciano venir meno i presupposti del GECT è disciplinata dalla legge italiana.

Art. 29

(Iscrizione nel registro dei GECT e pubblicità)

1. Il presente Statuto, ai sensi della normativa italiana, è iscritto nel registro dei GECT istituito presso il Segretariato generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, che ne dispone la pubblicazione, a cura e spese del GECT, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

2. Le modifiche allo Statuto del GECT sono iscritte nel registro, di cui al comma 1 ai sensi della normativa italiana, e delle medesime è sempre data comunicazione con pubblicazione, per estratto, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e nella Gazzetta Ufficiale dell´ Unione europea.

3. La pubblicazione dello Statuto e delle eventuali modifiche è comunicata agli Stati membri interessati e al Comitato delle Regioni.

4. Entro dieci giorni lavorativi dalla data di

pubblicazione dello Statuto il GECT trasmette la richiesta di pubblicazione all´Ufficio delle pubblicazioni ufficiali della Comunità europea di un avviso nella Gazzetta Ufficiale dell´Unione Europea che annunci l´istituzione del GECT.

Art. 30

(Entrata in vigore)

1. Il presente Statuto e le eventuali modifiche entrano in vigore il giorno della loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

 
   
   
GRUNDUNGSVERTRAG DES EUROPÀISCHEN EUREGIO OHNE GRENZEN MBH  
 
Urkundenrolle Nr. 6975, Sammlung Nr. 6266, Grundungsvertrag Des Europàischen Verbundes Fur Territoriale Zusammenarbeit "Euregio Senza Confini R.l. - Euregio Ohne Grenzen Mbh" Italienische Republik Heute am siebenundzwanzigsten November des Jahres Zweitausendundzwòlf,, 27.Xi.2012, in Venedig, im Sitz der Landesregierung der Region Veneto, Dorsoduro 3901, vor mir Dr. Pierpaolo Zagnoni, amtierender Rechtsvertreter der Region Veneto, mit Sitz in Venedig, im Beisein der dazu befhigten und mir bekannten Zeugen und zwar: - Dr. Petra Oberrauner, geboren in Villach (Osterreich) am 27. Januar 1965, wohnhaft in Villach, Dr. Oswin-moro-str. 17, die angibt, sowohl die italienische als auch die deutsche Sprache zu kennen, - Dr. Augusto Viola, geboren in Udine am 26. September 1955, wohnhaft in Pagnacco (Ud), Via delle Margherite 44, sind folgende Personen persbnlich erschienen: - Dr. Luca Zaia, geboren in Conegliano (Tv) am 27. Màrrz 1968, dienstansssig als Pràsident der Region Veneto, mit Sitz in Venedig, Dorsoduro 3901, Steueridentnr. 80007580279, und zu nachfolgenden Handlungen bevollmchtigt durch Beschluss der Landesregierung Nr. 473 vom 3. Aprii 2012 und Nr. 2247 vom 13. November 2012 - Dr. Renzo Tondo, geboren in Tolmezzo (Ud) am 7. August 1956, dienstansssig als Prsident der Autonomen Region Friaul-julisch Venetien, mit Sitz in Triest, Piazza dell´Unità d´Italia 1, Steueridentnr. 80014930327, und zu nachfolgenden Handlungen bevollmchtigt durch Beschluss der Landesregierung Nr. 1389 vom 2. August 2012 - Gerhard Dórfler, geboren in Deutsch-griffen (Osterreich) am 29. Mai 1955, dienstansssig als Landeshauptmann des Landes Krnten, mit Sitz in Klagenfurt am Wòrthersee (Osterreich), Arnulfplatz 1, Steueridentnr. 012/0204, Uid-nummer Atu36845900 und zu nachfolgenden Handlungen bevollmchtigt durch Beschluss der Krntner Landesregierung vom 27. Màrz 2012. Ùberdies ist, wie mir von den Parteien mitgeteilt wird, die von ihnen bestimmte Dolmetscherin, Frau Sonja Staudinger, anwesend, geboren in Wels (Osterreich) am 31. Jnner 1983, wohnhaft in Italien, Sale Marasino (Bs), Via Valle 37, die nach der von mir gesetzlich vorgesehenen Eidesbelehrung schwòrt, ihre Ttigkeit wortgetreu auszuiiben. Die erschienen Personen, deren persdnliche Identitt und Qualifikation ich ausnahmslos besttigen kann und als amtierender Rechtsvertreter persònlich bezeuge, beschliel3en und errichten mittels dieser Urkunde, deren vollstndige Erstellung in italienischer Sprache von mir als amtierendem Rechtsvertreter persònlich geleitet und an den Dolmetscher vermittelt wird, folgende: Ùbereinkunft Europaischer Verbund Fúr Territoriale Zusammenarbeit "Euregio Senza Confini R.l. - Euregio Ohne Grenzen Mbh"  
   
   
SATZUNG EUROPÀISCHER VERBUND FIJR TERRITORIALE ZUSAMMENARBEIT "EUREGIO SENZA CONFINI R.L. - EUREGIO OHNE GRENZEN MBH"  
 

SATZUNG
EUROPÀISCHER VERBUND FIJR
TERRITORIALE
ZUSAMMENARBEIT
"EUREGIO SENZA CONFINI R.L. -
EUREGIO OHNE GRENZEN MBH"

Kapitel I

Art. 1
(Errichtung)

Auf der Grundlage der Verordnung (EG) Nr. 1082/2006 des Europàischen Parlaments und des Rates vom 5. Juli 2006 und unter Beachtung der geltenden Durchfiihrungsbestimmungen der betroffenen nationalen Rechtsordnungen wird der Europàische Verbund fiir territoriale Zusammenarbeit mit beschrnkter Haftung "Euregio Senza Confini r.l. – Euregio Ohne Grenzen mbH" errichtet, im Folgenden EVTZ genannt.

Falls eines oder mehrere Mitglieder dem EVTZ beitreten, die nicht dem gleichen Staat wie die Griindungsmitglieder angehoren, genehmigt die Versammlung mit einstimmigem Beschluss den Zusatz des Namens des EVTZ in der offiziellen Sprache des neuen Mitglieds zu dessen offiziellen Bezeichnung.

Art. 2
(Griindungsmitglieder und neue Beitritte)

Griindungsmitglieder des EVTZ sind das Bundesland Kàrnten, die Autonome Region Friaul-Julisch Venetien, die Region Venetien.

Der Beitritt neuer Mitglieder, wie sie im Art. 3 der Verordnung (EG) Nr. 1082/2006 vorgesehen sind, wird von der Versammlung einstimmig beschlossen, nachdem von den neuen Mitgliedern selbst das Verfahren gemiiB Art. 4 der genannten Verordnung durchgefiihrt wurde.

Art. 3
(Sitz und Arbeitssprachen)

Der EVTZ hat seinen Rechtssitz in Triest, Italien.

Weitere Nebenstellen kdnnen mit einstimmigem Beschluss der Versammlung errichtet werden. In diesem Beschluss werden auch die Kriterien fiir die finanzielle Bedeckung festgelegt.

Die offiziellen Sprachen des EVTZ sind die offiziellen Nationalsprachen seiner Mitglieder.

 

Art. 4
(Territorium)

1. Der EVTZ nimmt seine Aufgaben in jenen Gebieten wahr, die deckungsgleich mit den Gebieten der Mitglieder sind.

Art. 5
(Rechtsnatur)

1. Der EVTZ hat Rechtspersdnlichkeit nach óffentlichem Recht.

Kapitel II

Art. 6
(Zielsetzungen)

1. Der EVTZ wird mit dem Ziel errichtet, die grenziiberschreitende, transnationale und interregionale Zusammenarbeit unter den Mitgliedern zu fdrdern, zu begiinstigen und zu vereinfachen, so dass auf gemeinniitzigem Wege die wirtschaftliche und soziale Kohàsion gestrkt wird.

2. Um die in Absatz 1 genannten Aufgabenstellungen zu erfiillen, legt der EVTZ – auch unter Beriicksichtigung der Alpenkonvention von 1991 – folgende Zielsetzungen fest:

a) Strkung der wirtschaftlichen, sozialen und kulturellen Beziehungen der Bevi5lkerungen untereinander.

b) Entwicklungsfòrderung in den Gebieten der Mitglieder durch spezifische Kooperations-maBnahmen in folgenden Bereichen:

Energie- und Umweltressourcen; Abfallwirtschaft;

Verkehr und Logistik; Infrastruktur

Kultur, Bildung und Sport;

Sozial- und Gesundheitsbereich;

Zivilschutz;

Wissenschaft, Forschung, Innovation und Technologie;

Landwirtschaft;

Tourismus;

Wirtschaft;

Kommunikationsinfrastruktur;

Arbeit, Berufsausbildung und Handel.

c) Verbesserte Abstimmung bzw. Absprache bei der Teilnahme an EURirderprogrammen, die die europische territoriale Zusammenarbeit und andere sachbezogene Themen betreffen.

d) Interessensvertretung des EVTZ. bei nationalen und EU-Institutionen.

e) Weitere spezifische MaBnahmen zur territorialen Kooperation im Rahmen der gemeinsamen Zusammenarbeit, und zwar mit und ohne finanzielle Unterstiitzung der EU.

Art. 7

(Aufgaben)

1. Um die in Artikel 6 genannten Ziele zu erreichen und unter Beriicksichtigung der Kompetenzen, die den einzelnen Mitgliedern aufgrund ihrer jeweiligen Rechtsordnung zukommen, hat der EVTZ folgende Aufgaben:

Festlegung und Umsetzung von Projekten der territorialen Zusammenarbeit in den Kompetenzbereichen, in denen die Mitglieder gemeinsame Interessen haben, und zwar mit und ohne finanzielle Unterstiitzung der EU.

Fdrderung der Interessen des EVTZ bei europàischen und staatlichen Institutionen beziiglich der territorialen Zusammenarbeit unter Beriicksichtigung und im Rahmen der geltenden Rechtsbestimmungen.

Mitgliedschaft bei Organisationen, Verbànden und Netzwerken, die im Rahmen der territorialen Zusammenarbeit die gleichen Zielsetzungen wie der EVTZ besitzen. Dies geschieht unter

Beriicksichtigung der internen Rechtsbestimmungen des EVTZ und der einzelstaatlichen Rechtsprechungen der Mitglieder.

Management von operationellen Programmen im Rahmen der territorialen europàischen Zusammenarbeit unter Beriicksichtigung des EU-Rechts, der internen Rechtsbestimmungen des EVTZ und der einzelstaatlichen Rechtssprechungen der Mitglieder.

Umsetzung jeder weiteren MaBnahme, die zum Erreichen der Ziele im Rahmen der territorialen Zusammenarbeit beitragen kann, so dass die wirtschaftliche, soziale und territoriale Kohàsion gestàrkt wird. Dies geschieht unter Beriicksichtigung des EU-Rechts, der internen Rechtsbestimmungen des EVTZ und der einzelstaatlichen Rechtssprechungen der Mitglieder.

2. Des Weiteren kdnnen die Mitglieder dem EVTZ die Fdrderung und Durchfiihrung von KooperationsmaBnahmen anvertrauen, die in den Bereich von Programmen und Projekten fallen welche gemà3 Artikel 61, des Gesetzes Nr. 289, vom 27. Dezember 2002, vom Fonds fiir Gebiete mit Entwicklungspotenzial finanziert werden. Dies erfolgt in Umsetzung des italienischen Strategieprogramms 2007-2013 oder im Rahmen von anderen Programmen und Projekten, die durch Fonds

anderer Staaten, denen die Mitglieder angehdren, finanziert werden. Dies ist unter der Voraussetzung mòglich, da13 diese Ttigkeiten den in Artikel 6 der Verordnung (EG) Nr. 1080/2006 aufgelisteten Prioritten entsprechen und zur Erreichung der fiir diese Programme und Projekte festgelegten Ziele beitragen. Das Gleiche gilt auch fiir andere Fonds mithnlichen Funktionen.

3. Soweit der EVTZ im Rahmen der in den Abstzen 1 und 2 genannten Aufgaben Funktionen iibernimmt, die die Durchfiihrung von Projekten betreffen, die aus Mitteln der Strukturfonds mitfinanziert werden, ist er weiterhin verpflichtet, die von der regionalen, nationalen und von der EU-Gesetzgebung definierten Vorgaben betreffend Verwaltung, Durchfiihrung und Kontrolle einzuhalten.

Art. 8 (Dauer)

Die Dauer des EVTZ ist auf dreiBig Jahre festgelegt.

Die Dauer bzw. Laufzeit verliingert sich stillschweigend, sofern die Versammlung nicht einen gegenteiligen Beschluss fasst, fiir weitere dreiBig Jahre.

Solite ein gegenteiliger Beschluss zur Veringerung vorliegen, wird der EVTZ gema, den in diesem Statut festgelegten Bestimmungen, aufgeldst

Art. 9
(AuflOsung)

1. Der EVTZ kann auch vor Ablauf der im Artikel 8 vorgesehenen Frist mit einstimmigem Beschluss der Versammlung aufgelòst werden, sofern diese Versammlung ausdriicklich zu diesem Zweck einberufen wurde und die Aufldsung der einzige Punkt auf der Tagesordnung ist.

Im Rahmen eben dieser Zusammenkunft fasst die Versammlung alle erforderlichen Beschliisse, die sich aus der AuflRisung des EVTZ ergeben.

Weitere Auflòsungsgriinde finden sich in den Artikeln 10 Absatz 3 und 11 Absatz 4.

Art. 10
(Austrittsrecht)

Jedes Mitglied, das seinen Verpflichtungen nachgekommen ist, hat das Recht aus dem EVTZ auszutreten; den anderen Mitgliedern und dem Direktor muss es aber seine begriindete Entscheidung mindestens acht Monate vor Abschluss des Geschftsjahres mitteilen; der Austritt tritt mit dem Ende des erwhnten Geschftsjahres in Kraft.

Im Fall des Austrittes eines Mitgliedes werden die zum Zeitpunkt des tatsdchlichen Austrittes noch anlúngigen rechtlichen Fragen nach den fiir den Fall der Aufliisung vorgesehenen Verfahren geregelt.

Im Fall eines oder mehrerer Austritte, durch die die Voraussetzungen fiir den Bestand des EVTZ nicht mehr gegeben sind, wird wie bei den Griinden im Fall der Aufliisung nach Artikel 9 vorgegangen.

Art. 11
(Ausschluss)

Der Ausschluss eines Mitgliedes kann fiir den Fall wiederholter Verletzung der Verpflichtungen gegeniiber dem EVTZ ausgesprochen werden, wie sie sich aus der Ùbereinkunft , aus der vorliegenden Satzung und aus allen anderen Vorschriften ergeben; es kOnnen auch andere Verpflichtungen sein, fiir die eine formelle iJbereinkunft besteht.

Als schwere Verfehlung wird in jedem Fall die nicht erfolgte Uberweisung der Beitrge durch das Mitglied angesehen, wenn diese sechzig Tage nach der Aufforderung durch den

Direktor noch nicht erfolgt ist; das betrifft den jhrlichen Mitgliedsbeitrag aber auch jeden anderen Betrag, den das Mitglied dem EVTZ schuldet.

Der Ausschluss wird von der Versammlung ausgesprochen, wenn die Vertreter der anderen Mitglieder einen einstimmigen Beschluss gefasst haben und nachdem das s iumige Mitglied zuvor aufgefordert wurde, seinen Verpflichtungen nachzukommen. Die Versammlung bestimmt auch iiber die Frist dieser Aufforderung.

Im Fall von einem oder mehreren Ausschliissen, die dazu fiihren, dass die Voraussetzungen fiir den Bestand des EVTZ nicht mehr gegeben sind, wird so vorgegangen, wie im Pali der Aufldsung, wie sie im Artikel 9 vorgesehen ist.

 

Art. 12
(Gemeinsame Bestimmungen fiir Austritt und
Ausschluss)

Die Mitglieder, die von ihrem Austrittsrecht Gebrauch gemacht haben oder ausgeschlossen wurden, sind gema Art. 26 fiir alle vom EVTZ eingegangenen Verpflichtungen haftbar, die vor dem effektiven Austritt oder Ausschluss dieser Mitglieder vom EVTZ iibernommen wurden.

Ihre Verpflichtungen gegeniiber dem EVTZ bleiben bis zu dem im Absatz 1 genannten Termin aufrecht und zwar im Hinblick auf alle ihre Beitrge oder alle von ihnen, unter welchem Titel auch immer, einzufordernden und f lligen Zahlungen.

Art. 13
(Anzuwendendes Recht)

1. Fiir die Auslegung und Anwendung der Ùbereinkunft und der gegenstndlichen Satzung gelten die angefiihrten Normen in der angefiihrten Reihenfolge:

Die Verordnung (EG) Nr. 1082/2006;

Dort, wo es die Verordnung (EG) 1082/2006 ausdriicklich gestattet, die Úbereinkunft und die vorliegende Satzung;

Im Fall von nicht oder nur teilweise durch die Verordnung (EG) 1082/2006 geregelten Angelegen-heiten gilt das italienische Recht, insbesondere das Gesetz Nr. 88 vom 7. Juli 2009 (Bestimmungen zur Erfiillung der Verpflichtungen infolge der Zugehdrigkeit Italiens zur Europíiischen Gemeinschaft – EG-Gesetz 2008).

Die Thigkeit und die vom EVTZ gesetzten MaBnahmen werden durch das EU-Recht und das italienische Recht geregelt.

Die Kontrolle der Tatigkeit und der vom EVTZ gesetzten MaBnahmen werden durch das EU-Recht, das italienische Recht sowie durch die in der Úbereinkunft und in der vorliegenden Satzung enthaltenen Bestimmungen geregelt.

Úber Streitfffile, die sich aus der Anwendung der vorliegenden Úbereinkunft ergeben, entscheiden gem~B Art. 19 des italienischen "codice di procedura civile" (K.D. 28. Oktober 1940, Nr. 1443) die territorial zust~ndigen Rechtsorgane des Staates, in dem der EVTZ seinen Rechtssitz hat.

 

Art. 14

(Abcinderung der Ùbereinkunft und der folgenden Satzung)

1. Eventuelle Abnderungen der Úbereinkunft und der vorliegenden Satzung miissen von der Versammlung unter Beriicksichtigung von Artikel 4 der Verordnung (EG) Nr. 1082/2006 einstimmig genehmigt werden.

 

Art. 15
(Kontrolle der Verwaltung óffentlicher Gelder
und Abkommen gegenseitiger Anerkennung)

1. Unbeschadet der geltenden Bestimmungen

im Bereich der Kontrolle von Aufgaben des EVTZ, die von der EU mitfinanzierte MaBnahmen betreffen, erfolgt die Kontrolle der Verwaltung und der rechtml3igen Verwendung der óffentlichen Gelder des EVTZ durch das italienische Wirtschafts- und Finanzministerium, den italienischen Rechnungshof sowie durch die italienische

Finanzaufsicht (Guardia di Finanza)
entsprechend ihren jeweiligen Zustindigkeiten.

Die in Absatz 1 genannten Behórden kónnen, falls sie es als erforderlich erachten, mit den zusd.ndigen Behòrden der anderen betroffenen Mitgliedstaaten Abkommen schliel3en, damit diese Behórden – ohne dass dadurch finanzielle Kosten fiir die óffentliche Hand entstehen - Kontrollen, der auf ihrem Gebiet vom EVTZ durchgeftihrten Aktivit iten, vornehmen kónnen, und um den gegenseitigen Austausch von Informationen zu gewhrleisten.

Zudem kónnen zur konkreten Umsetzung der Ziele des EVTZ eventuell erforderliche Abkommen gegenseitiger Anerkennung abgeschlossen werden.

Kapitell III
Art. 16

(Organe des EVTZ )

1. Die Organe des EVTZ sind:

Die Versammlung;

Der Direktor;

Das Gremium der Rechnungspriifer.

2. Die Kollegialorgane des EVTZ, die Versammlung und die Rechnungspriifer kónnen auch mit Hilfe von elektronischen Instrumenten rechtsgiiltige Sitzungen abhalten.

 

Art. 17

(Die Versammlung)

1. Die Versammlung setzt sich aus den zur Vertretung nach auBen befugten Organen der Kórperschaften, die den EVTZ bilden,

zusammen.

Zur Vertretung nach auBen zustndige Organe 1ffinnen auch durch einen eigenen Delegierten, der von Mal zu Mal formell ernannt wird, an der Versammlung teilnehmen.

Allen Mitgliedern steht ein Stimmrecht zu.

Die Versammlung ernennt einstimmig aus Ihren Reihen, den Prsidenten, fiir die Zeit von drei Jahren und im Rotationsverfahren, nach den Bestimmungen, die sie selbst im Laufe der ersten Sitzung genehmigt.

Art. 18
(Einberufung der Versammlung)

Die Versammlung wird vom Prsidenten zumindest einmal pro Jahr einberufen.

Die Versammlung ist dariiber hinaus immer dann einzuberufen, wenn dies von der Mehrheit der Mitglieder gefordert wird.

Art. 19
(Zustcindigkeiten der Versammlung)

1. Der Versammlung stehen, einstimmig die folgenden Kompetenzen zu:

Sie genehmigt das Jahresprogramm und das Mehrjahresprogramm der Ttigkeiten und MaBnahmen, die dem EVTZ zustehen;

Sie beschlieSt, nach Genehmigung durch die in Absatz 1, von Artikel 15, genannten Kontrollorgane, den jhrlichen und mehrjhrigen Haushaltsvoranschlag, die Bilanz, die Erfolgsrechnung, den Finanzbericht sowie den Anhang zur Bilanz;

Sie beschlieSt alle zwei Jahre die Hòhe des in Artikel 23 (1. Abs.) lit.b festgelegten Jahresbeitrags;

Sie ernennt den Direktor und beruft ihn ab und setzt seine Bezahlung fest;

Sie genehmigt, auf Vorschlag des Direktors, die Bestimmungen fiir die

Organisation und den ordnungsgem iBen Betrieb des EVTZ;

Sie beschlieSt die Aufliisung des EVTZ und seine Liquidation;

Sie beschlieSt den Beitritt neuer Mitglieder sowie den Austritt und den Ausschluss von Mitgliedern;

Sie ernennt das Gremium der Rechnungspriifer und setzt deren Entschdigung fest.

Die Versammlung wickelt die anderen Kompetenzbereiche, die ausdriicklich in der Ùbereinkunft und in der gegenstndlichen Satzung vorgesehen sind, ab.

Der Versammlung wird auch die Wahrnehmung der Aufgaben iibertragen, die die Ùbereinkunft, die vorliegende Satzung und die weiteren organisatorischen Bestimmungen nicht ausdriicklich anderen institutionellen Organen zuweisen.

Art. 20 (Direktor)

Der Direktor wird einstimmig von der Versammlung aus den, von den Mitgliedern vorgeschlagenen, Personen ernannt.

Es kbnnen mehrere, dffentliche oder private, Fiihrungspersonen, mit mindestens.5-jhriger Erfahrung in ihrem Bereich, fiir das Amt des Direktors vorgeschlagen werden.

Die Bestellung des Direktors erfolgt mit einem privatrechtlichen Vertrag auf drei Jahre, der nur einmal veringert werden kann.

Der Direktor ist der rechtliche Vertreter des

EVTZ. Er iibt die folgenden Aufgaben aus:

Vorbereitung der Bestimmungen fiir die Organisation und den ordnungsgemBen Betrieb des EVTZ;

Umsetzung der von der Versammlung beschlossenen Arbeitsprogramme;

Organisation der Struktur;

Verwaltung der Gelder und des

Personals;

e) Vorbereitung der Verwaltungsakte.

Art. 21
(Gremium der Rechnungspriifer)

Ungeachtet der im Artikel 15 angefiihrten Kontrollen wird die Kontrolle der Verwaltung und der OrdnungsmBigkeit -der Konten des EVTZ von einem Gremium von Rechnungspriifern ausgeiibt. Dies erfolgt gema den italienischen Gesetzesbestimmungen und den international anerkannten Normen fiir die Rechnungspriifung.

Das Gremium der Rechnungspriifer besteht aus drei effektiven Rechnungspriifern und zwei Vertretern, die fiir drei Geschftsjahre von der Versammlung ernannt werden; die Versammlung ernennt auch den Pr~sidenten des Gremiums.

Um die ihm iibertragenen Funktionen ausiiben zu kdnnen, hat das Gremium der Rechnungspriifer das Recht zur Einsicht in alle Biicher, Register und Dokumente des EVTZ, sowie zur Vornahme erforderlich erachteter Priifungen und Kontrollen. Diese Ttigkeiten kdnnen auch getrennt durchgefiihrt werden.

Die Ergebnisse der Kontrollen miissen protokolliert und dem Direktor sowie der Versammlung zur Kenntnis gebracht werden.

Art. 22
(Personal)

Der EVTZ kann in ebereinstimmung mit der italienischen Gesetzgebung und gema den Vorschriften fiir Organisation und ordnungsgemiiden Betrieb, die in Artikel 27 geregelt werden, Personal einstellen, das aus eigenen Mitteln vergiitet wird.

Der EVTZ kann, unter Beriicksichtigung der jeweils geltenden Rechtsvorschriften, auch Personal einsetzen, das von den Mitgliedern

pur Verfiigung gestellt wurde. Kapitel IV

Art. 23
(Finanzielle Ausstattung des EVTZ)

L. Die finanzielle Ausstattung des EVTZ setzt ;ich zusammen aus:

Einem Dotationsfonds mit einer anfnglichen Gesamtsumme von 300.000,00 Euro, der bei Unterzeichnung der Ùbereinkunft eingerichtet und von seiten der Griindungsmitglieder, mit parittischen Beitrgen, gespeist wird. Dieser Dotationsfonds kann durch einstimmigen Beschluss der Versammlung erhòht oder verringert werden. Eine Erhdhung erfolgt auch durch den Beitritt neuer Mitglieder, deren Aufnahmegebiihren gemal3 Art. 24 dieser Satzung in den Fonds einflieBen;

den jhrlichen Mitgliedsbeitrgen, die binnen sechzig Tagen ab der vom Direktor ergangenen Zahlungsaufforderung zu begleichen sind. Die Hdhe der Beitrge wird alle zwei Jahre durch einstimmigen Beschluss der Versammlung festgelegt. Diese Beitrge dienen hauptschlich dem ordnungsgemaBen Betrieb des EVTZ und schlieBen die anteiligen Betriebskosten sowie die Finanzierung der EVTZ-ntigkeiten ein. Die Versammlung beschlieSt jedes Jahr das Budget fiir die Ttigkeiten des EVTZ;

den Beitrgen fiir den ordnungsgemWBen Betrieb und die Finanzierung der von der Versammlung beschlossenen Kooperationsttigkeiten;

den òffentlichen nationalen oder europischen Fdrdermitteln;

jeder anderen Einnahmequelle, aufgrund von EU-Regelungen und/oder nationalen Vorschriften der Mitglieder.

Art. 24
(Beitrittsgebiihren)

Die Beitrittsgebiihren neuer Mitglieder werden von der Versammlung festgelegt, und zwar im Verhi1tnis zum Jahresbudget, das der Direktor vorschlgt.

Der Direktor fordert die neuen Mitglieder auf, die Beitrittsgebiihren zu leisten. Diese haben die Verpflichtung, sie innerhalb von sechzig Tagen nach Aufforderung in einer einmaligen Zahlung zu iiberweisen.

Art. 25
(Budget und Rechnungswesen)

DDas Budget und das Rechnungswesen des EVTZ werden in Úbereinstimmung mit den Vorschriften der Verordnung (EG) Nr. 1082/2006 und dem italienischen Gesetz geregelt, insbesondere mit Bezug auf Art. 48 des Gesetzes 88/2009.

Die Rechnungsunterlagen werden gemé den internationalen Standards der

Rechnungslegung fiir die óffentliche
Verwaltung (IPSAS) erstellt.

Art. 26 (Haftung)

Die Mitglieder haften fiir Verbindlichkeiten jeglicher Art des EVTZ, falls diese im Vorhinein von der Versammlung genehmigt wurden und eine entsprechende finanzielle Deckung vorgesehen ist.

Die Haftung der Mitglieder dauert auch nach Beendigung der Beteiligung am EVTZ an, und zwar fiir Verbindlichkeiten, die aus Aktivitten des EVTZ whrend ihrer Mitgliedschaft erwachsen sind.

Art. 27
(Vorschriften betreffend Organisation und
ordnungsgemgf3er Betrieb)

1. Die Vorschriften betreffend die Organisation und den ordnungsgeml3en Betrieb des EVTZ werden von der Versammlung, auf Vorschlag des Direktors, innerhalb von 60 Tagen nach dessen Ernennung angenommen. Im Vorfeld muss die Stellungnahme des Wirtschafts- und Finanzministeriums eingeholt werden, das sich binnen 30 Tagen ab der Anfrage dazu duBem muss. Nach dieser Frist gilt der Antrag als genehmigt.

2. Die Vorschriften bestimmen auch das Recht auf Verwendung der Arbeitssprachen der EVTZ-Organe, sowie das Recht der Mitglieder auf Information.

 

Art. 28
(Liquidation)

1. Das Liquidationsverfahren aufgrund des Einstellens der Aktivitten oder wegen des Austritts bzw. des Ausschlusses eines oder mehrerer Mitglieder, wodurch kein ausreichendes Haushaltsbudget mehr zur Verfiigung steht, wird vom italienischen Recht geregelt.

Art. 29
(Eintragung im EVTZ-Register und
Veròffentlichung)

Die vorliegende Satzung wird gem13 italienischem Recht in das Register des EVTZ beim Generalsekretariat des Prsidiums des Ministerrats der Republik Italien aufgenommen, der eine Veròffentlichung auf Verantwortung und Kosten des EVTZ im Gesetzblatt der Republik Italien verfiigt.

Anderungen der Satzung des EVTZ werden im Register verzeichnet, die laut Absatz 1 gem13 der italienischen Recht immer durch auszugsweise Veròffentlichung im Amtsblatt der Italienischen Republik und im Amtsblatt der Europàischen Union, publiziert werden.

Die Veròffentlichung Satzung und eventueller Anderungen wird den betroffenen Mitgliedsstaaten und dem AusschuB der Regionen bekanntgegeben.

4. Innerhalb von zehn Arbeitstagen nach Eintragung der €Tbereinkunft, iibermittelt der EVTZ den Antrag auf Veròffentlichung, hinsichtlich der Griindung des EVTZ, an das Amt fiir amtliche Verdffentlichungen der Europischen Gemeinschaft, zur

Verdffentlichung im Amtsblatt der Europiiischen Union.

Art. 30
(Inkrafttreten)

1. Die vorliegende Satzung in der geltenden Fassung und eventuelle Ànderungen treten am Tag ihrer Verdffentlichung im Amtsblatt der Republik Italien in Kraft.

 
   
   
EUREGIO: UNO STRUMENTO INNOVATIVO DI COOPERAZIONE  
 
Venezia, 28 novembre 2012 - "Gestione di programmi operativi nell´ambito della cooperazione territoriale europea". Sarà questa una delle funzioni più importanti del Gect (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale) "Euregio Senza Confini", secondo quanto indicato nell´articolo 7 dello Statuto, sottoscritto ieri  a Venezia dai presidenti del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, del Veneto, Luca Zaia, e della Carinzia, Gerhard Doerfler. Il primo banco di prova sarà la prossima programmazione delle risorse dei vari Fondi comunitari nel periodo 2014-2020. Il Gect è un ente pubblico di scopo a responsabilità limitata e dotato di autonoma personalità giuridica, con sede a Trieste, al quale è affidata l´attuazione di programmi e progetti cofinanziati dall´Unione europea (Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo sociale europeo, Fondo di coesione). In sostanza il Gect può essere destinatario delle risorse europee e assumerne nello stesso tempo la gestione operativa, partecipando direttamente ai bandi. L´obiettivo di "Euregio Senza Confini" è, più in generale, quello di "favorire, facilitare e promuovere la cooperazione transfrontaliera" e rafforzare in questo modo la "coesione economica e sociale" e in particolare "i legami economici, sociali e culturali tra le popolazioni" contribuendo così "allo sviluppo dei rispettivi territori". Sono individuati alcuni specifici temi sui quali concentrare la cooperazione: risorse energetiche e ambientali, gestione dei rifiuti; trasporti, infrastrutture e logistica; cultura, sport, istruzione e alta formazione; ambito socio-sanitario; protezione civile; scienza, ricerca, innovazione tecnologica; agricoltura; turismo; attività produttive; infrastrutture di comunicazione; lavoro, formazione professionale e commercio. Organo fondamentale del Gect sarà l´assemblea, formata dai presidenti delle tre Regioni, che avrà il compito di nominare all´unanimità il presidente, con cadenza triennale e a rotazione, di approvare il programma annuale e pluriennale e infine di approvare il bilancio economico.  
   
   
EUREGIO: LE TAPPE DI UN´IDEA, DAL PROGETTO ALLA REALTÀ  
 
 Venezia, 28 novembre 2012 - Un percorso lungo almeno sette anni, ma che trova le sue radici ancora più indietro nel tempo, all´inizio del nuovo millennio, quando è iniziata in Friuli Venezia Giulia la riflessione politica sulla necessità di rinnovare profondamente gli strumenti della cooperazione transfrontaliera, nel quadro di un´Unione europea in fase di rafforzamento e allargamento. Ecco le principali tappe che hanno portato alla nascita del Gect (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale) "Euregio Senza Confini", costituto ieri a Venezia da Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia: 17 ottobre 2005 - È la data ufficiale di avvio dell´Euroregione. A coronamento di un cammino politico comune che datava da alcuni anni, a Villa Manin di Passariano (Udine) viene firmata la dichiarazione d´intenti tra i soggetti interessati, in vista dell´emanazione di nuovi strumenti sulla cooperazione transfrontaliera da parte dell´Unione europea, allora ancora in fase di approfondimento. Sottoscrivono la dichiarazione Friuli Venezia Giulia, Veneto, Carinzia, Slovenia, Contee Istriana e Litoraneo Montana della Croazia. 5 luglio 2006 - Viene emanato il Regolamento del Parlamento e del Consiglio dell´Unione Europea che istituisce il Gect. 21 giugno 2007 - Sulla base della decisione comunitaria, a Villa Manin di Passariano (Udine) Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia si accordano formalmente per costituire l´Euroregione. Si istituisce un tavolo di lavoro per predisporre la bozza dei documenti previsti dal Regolamento sui Gect (Convenzione e Statuto). La Slovenia ribadisce il suo interesse per l´Euroregione, in attesa di definire il proprio assetto regionale; lo confermano anche le due Contee dell´Istria, in vista dell´ingresso della Croazia nell´Unione europea (il Trattato di adesione sarà firmato a Bruxelles il 9 dicembre 2011, con ingresso previsto dal primo luglio 2013). 29 novembre 2007 - Al castello di Duino (Trieste), in un vertice trilaterale fra le Giunte di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia, si decide di fissare la sede dell´Euroregione a Trieste. Si sollecita il Governo italiano a recepire il Regolamento comunitario sui Gect. 10 dicembre 2008 - In attesa del recepimento del Regolamento Ue da parte dell´Italia, a Villaco (Austria) le Giunte di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia decidono di costituire un Coordinamento operativo trilaterale. 7 luglio 2009 - Viene emanata la legge n. 88 del 2009 (legge comunitaria 2008), con cui l´Italia recepisce il Regolamento Ue sui Gect. 17 novembre 2009 - In una riunione a Venezia, a Palazzo Balbi, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia concordano il percorso che porterà alla nascita dell´Euroregione. Viene scelto il nome: "Euregio Senza Confini". 19 dicembre 2011 - A Klagenfurt si rinnova per altri cinque anni il Protocollo di collaborazione trilaterale tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia. Nel documento si ribadisce l´obiettivo di arrivare a forme di cooperazione interregionale stabili, allargate a Slovenia e Croazia. 16 marzo 2012 - A Trieste, nella sede della Regione in piazza Unità, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia approvano i testi dello Statuto e della Convenzione del Gect "Euregio Senza Confini". I testi vengono inviati alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l´approvazione da parte dei ministeri competenti. Contestualmente le tre Regioni decidono di uscire dalla Comunità di lavoro Alpe Adria, costituita a Venezia il 20 novembre 1978, che aveva permesso di avviare la cooperazione transfrontaliera. Il Gect è considerato erede di quell´esperienza. 13 luglio 2012 - Con decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Governo autorizza la partecipazione della Regione al Gect "Euregio Senza Confini". 27 novembre 2012 - Nasce formalmente a Venezia, a Palazzo Balbi sede della Regione Veneto, il Gect "Euregio Senza Confini", inizialmente tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia, con la prospettiva di allargamento a Slovenia e alle Contee dell´Istria croata.  
   
   
PERCHÈ IL GECT  
 
Venezia, 28 novembre 2012 - Dopo un percorso lungo e complesso, le tre Regioni sono in grado di disporre di uno strumento di diritto europeo innovativo e ricco di potenzialità. Con il Gect potranno essere innanzitutto rafforzate l´efficienza e l´efficacia delle azioni di cooperazione transfrontaliera che da tempo Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia hanno avviato in diversi settori. Inoltre, la realizzazione di una forma di collaborazione tra Regioni europee così precisamente strutturata e organizzata concorre al rafforzamento della coesione economica e sociale della stessa Unione europea, contribuendo allo sviluppo dei territori interessati e al miglioramento delle complessive condizioni di vita e del benessere dei cittadini. Infatti, dalle analisi e dai monitoraggi finora condotti dal Comitato delle Regioni sui Gect esistenti in Europa, il valore aggiunto del Gect, rispetto ai più tradizionali strumenti di cooperazione, risulta dalle seguenti possibilità: 1- il Gect può formulare iniziative per l´elaborazione di politiche e definire strategie e azioni che possono essere collegate alla strategia Europa 2020, esplorando e consolidando nuove modalità di governance multilivello e coesione; 2- il Gect può rappresentare nuove entità geografiche e consentire un dibattito politico costante tra i soggetti che lo compongono, superando interessi prettamente localistici e mettendo in campo una strategia di sviluppo più ampia; 3- il Gect può gestire programmi europei di cooperazione territoriale, fungendo, ad esempio, da autorità di gestione per programmi multilaterali di cooperazione, soprattutto transfrontaliera; 4- il Gect può offrire prestazioni di servizi pubblici ai cittadini, gestendo realtà operative particolarmente importanti in termini di volume finanziario e impatto sui territori; Le Istituzioni europee intendono sviluppare ulteriormente le potenzialità operative del Gect con la modifica sia del Regolamento sul Gect 1082/2006, attualmente in fase avanzata di elaborazione, che dei Regolamenti sui Fondi strutturali: a- è allo studio la definizione di modalità che consentano un maggiore coordinamento delle attività dei Gect con le priorità della cooperazione territoriale europea e la loro piena integrazione con i nuovi meccanismi di programmazione territoriale proposti per il 2014-2020; b- è stata evidenziata, inoltre, la necessità di assicurare che il Gect sia pienamente valorizzato anche all´interno degli altri Regolamenti europei — oltre a quelli per i Fondi strutturali — come quelli per i programmi settoriali in materia di trasporti, ricerca, ambiente, ecc. C- il Gect viene indicato come strumento privilegiato di attuazione delle strategie macroregionali, mediante le quali l´Unione europea intende valorizzare ampie "macro-regioni" europee attuando le politiche europee, in quel preciso territorio, con modalità specificamente pensate per il loro sviluppo integrato; d- è fortemente auspicata la possibilità di partecipazione al Gect anche degli enti fornitori di servizi pubblici (con apertura a soggetti privati) e di Autorità nazionali, regionali o locali appartenenti a Stati esterni all´Ue. Il Gect, dunque, sembra tendere decisamente a divenire uno strumento polifunzionale per un´efficiente governance multilivello cui il Veneto ha guardato con tempestività. Glossario comunitario - Gect- Gruppo Europeo di Cooperazione territoriale - Strumento Ue creato nel 2006 (Regolamento Ce 1082/2006) che definisce un quadro legislativo unico per le c.D. Euroregioni. Grazie al riconoscimento della personalità giuridica, permette a territori regionali e locali di differenti paesi Ue di collaborare in un contesto giuridico comune indicato dall´ordinamento comunitario e avvallato dagli stati nazionali superando le difficoltà derivanti dall´avere differenti strutture giuridiche, contabili e di gestione. Ad esempio, i membri di un Gect potranno concorrere per bandi di finanziamento europeo congiuntamente, favorire l´integrazione dei sistemi di trasporto, cooperare a livello pratico per fornire servizi pubblici e locali. I Gect finora creati in Europa sono 31. In Italia ve ne sono 4(due in Sicilia, uno tra le città di Gorizia e Nova Gorica ed uno tra Trento-bolzano-innsbruck). Il Gect Euroregione Senza confini è il primo con una Regione a Statuto Ordinario. Euroregioni, Euregio, Comunità di lavoro - Si tratta generalmente di associazioni di enti regionali e locali confinanti che decidono di rafforzare le relazioni e collegare territori sottoposti a regimi politici ed economici differenti. Possono avere forme, denominazioni e obbiettivi diversi, ma non hanno personalità giuridica propria. Alcune di loro sono state create recentemente: Euroregione Adriatica nel 2006, comprende regioni delle due sponde dell´Adriatico per discutere prospettive di sviluppo dell´area. Altre sono "storiche" come ad esempio la Comunità di Lavoro Alpe Adria nata a Venezia nel 1978, una delle prime "pioneristiche" forme di cooperazione, ora in via di dismissione, con Regioni italiane, tedesche, austriache, slovene, croate e ungheresi. Storica è anche la Comunità di Lavoro "Arge Alp" delle Alpi occidentali di cui fanno parte Cantoni Svizzeri, Laender tedeschi ed austriaci, Regioni francesi ed italiane (ma non il Veneto). E´ da Arge Alp che è nata l´iniziativa bavarese per una Strategia per una Macro Regione Alpina. Macroregioni - Si tratta di raggruppamenti di regioni che, appartenendo ad una parte del territorio europeo con caratteristiche morfologiche e geografiche ben precise (ad esempio un bacino fluviale o marittimo, una catena montuosa, ecc.), sviluppano delle Strategie condivise per formulare politiche integrate specifiche per le loro peculiarità. Oggi ne esistono due: la Strategia per la Macro Regione Danubiana, nata allo scopo di disinquinare il fiume lungo tutto il suo bacino, e la Strategia per la Macro Regione Baltica, nata per cooperare nella pulizia del Baltico in settori specifici. Vi sono quindi varie iniziative per istituire delle nuove Macroregioni. Il Governo italiano ha preso l´iniziativa per la creazione di una nuova Strategia Macro Regionale per il bacino Adriatico Ionico, che sia il Veneto che il Friuli sostengono assieme a tutte le altre regioni adriatiche. Recentemente si è aggiunta un´iniziativa di Baviera e Lombardia per una Strategia per la Macro Regione Alpina. Cooperazione territoriale - E´ la collaborazione tra territori regionali e locali di differenti paesi Ue, incentivata soprattutto a partire dagli anni ´90 e grazie ai finanziamenti Interreg. È uno strumento con cui l´Unione Europea tramite la Commissione Europa, Direzione Generale Politica regionale e urbana, persegue l´obiettivo di una maggiore coesione, economica, sociale e territoriale tra le Regioni e gli Stati membri. È importante sia per l´integrazione europea che per la riduzione del deficit democratico perché permette agli enti locali, i più vicini ai cittadini, di adottare azioni condivise e risolvere problemi comuni. Lista dei Gect in ordine cronologico (Aggiornata ad ottobre 2012)
No G1c´t ` Membri Data di Costituzione
1 Eurométropole Lille-kortrijk-tournai Fr/be 22/1/2008(Pubblicazione)
2 Ister-granum European Grouping of Territorial Co-operation Ltd Hu/sk 12/11/2008 (Registrazione)
3 Agrupación Europea de Cooperación Territorial Galicia – Norte de Portugal Es/pt 23/10/2008
4 Egtcamphictyony of Ttwinned Cities And Areas of the Mediterranean El/itl Fr 1/12/2008
5 Ung-tisza-túr-sajó (Hernàd-bódva-szinva) Limited Liability Egtc Hu/sk 15/01/2009 (P)
6 Limited liability European Grouping of Territorial Cooperation Karst-bodva Sk/hu 11/02/2009
7 Agrupación Europea de Cooperación Territorial Duero-douro Esipt 21/03/2009
8 Groupement Européen de Coopération Territoriale West Vlaanderen/flandre- Dunkerque-còte d´Opale Fr/be 25/03/2009
9 Gect Archi iMed It/cy/es/el 06/03/2011( R)
10 Gect Pyrénées-méditerranée Fr/bs 25/08/2009
11 Gect Eurodistrict Strasbourg-ortenau Fr De 25/01/2010
12 Agrupamento Europeu de Cooperagào Territorial Zasnet, Aect Pt/es 19/03/2010 (P)
13 Agrupació Europea de Cooperació Territorial Hospital de la Cerdanya Es/fr 26/04/2010
14 Gect Interreg "Programme Grande Région" Fr De/ Lu/be 29/03/2010
15 Eurodistrict Saarmoselle Fr/de 06/05/2010
16 Abaúj - Abaújban European Grouping of Territorial Co-operation Ltd Hu/sk 11/6/2010
17 Pons Danubii Egtc Sk/hu 16/12/2010
18 Bànàt - Triplex Confinium Limited Liability Egtc (En) Hu/ro 05/01/2011
19 Arrabona Korlàtolt Felelisségò Európai Teriileti Egyiittmòkódési Kazhasznd Csoportosulàs Hu/sk 07/06/2011
20 "Linieland van Waas en Hulst" Europese Groepering voor Territoriale Samenwerking Be/nl 15/06/2011
21 Gect Euregio Tirolo - Alto Adige - Trentino It/at 13/09/2011 Term: 15 years
22 Territorio dei comuni di: Comune di Gorizia (I); Mestna Obcina Nova Gorica (Slo) e Obcina Sempeter –Vrtoiba (Slo) lT/sl 15/09/2011
23 Gect Pirineus – Cerdanya Fr/bs 22/09/2011
24 Agrupación Europea de Cooperación Territorial "Espacio Portalet" Es/fr 03/06/2011
25 Ràba-duna-vàg Korlàtolt Felelisségò Európai Teriileti Egyiittmókadési Csoportosulàs Hu/sk 10/12/2011
26 Gect Eurorégion Aquitaine-euskadi Fr/bs 12/12/2011
27 Európa-kapu Korlàtolt Felelòsségii Hu/ro 07/05/2012
Európai Teriileti Egyiittmiilffidési
Csoportosulàs (Európakapu Ett)
28 Bodrogkozi Korlàtolt Felehsségò Hu/sk 11/04/2012
Európai Teriileti Egyiittmókódési
Csoportosulàs
29 Novohrad-nógràd European Grouping of Hu/sk 21/12/2011
Territorial Cooperation with Limited
Liability (Novohrad-nógràd Egtc)
30 Pannon European Grouping of Territorial Hu/si 28/03/2012
Cooperation Ltd. (Pannon Egtc)
31 Egtc Efxini Poli - Network of El/cy/bg 02/08/2012
European Cities for Sustainable Term: 25 years
Development (Egtc Efxini Poli - Solidarcity Network)
 
   
   
UE. COMMISSARIO JOHANNES HAHN: PRIMO ANNO DELLA STRATEGIA DELL´UE PER LA REGIONE DEL DANUBIO, RIFERIMENTO: SPEECH/12/871 DATA EVENTO: 27.11.2012 ESPORTA PDF WORD ALTRE LINGUE DISPONIBILI: NESSUNO DISCORSO - FESTEGGIAMO COMMISSIONE EUROPEA  
 
Regensburg, 27 novembre 2012 – Di seguito l’intervento di Johannes Hahn Commissario per la politica regionale celebrando il primo anno della strategia dell´Ue per la regione del Danubio nel corso del Primo Forum annuale della strategia per il Danubio Ue:” Cari ministri, Gentile Emilia, Signor Sindaco, Signore e signori, Cari colleghi del Danubio, Benvenuti al Forum del Danubio prima e vorrei ringraziare di cuore i nostri ospiti in Baviera! Siamo qui riuniti oggi e domani per segnare un passo molto importante per l´attuazione della strategia per il Danubio - per la prima volta ci sarà la revisione i progressi e le realizzazioni e fare progetti per il futuro, cruciale in relazione al prossimo periodo della politica di coesione. Il fiume che attraversa questa regione, il Danubio, non è il fiume più lungo del mondo, ma è il più internazionale. La nostra strategia offre speranza e potenziale per tutta l´Europa - questa macro regione del Danubio è una vetrina per implementare la nostra visione. Dobbiamo unire i nostri sforzi per fare in modo che siamo in grado di offrire i 100 milioni di persone che vivono qui nuove prospettive per il futuro. Tutti noi abbiamo un obbligo politico e morale di assicurare che le persone che vivono qui che c´è un futuro per i loro figli nel luogo in cui sono nati. Posso dire che abbiamo fatto molto meglio il y ultima orecchio che avrei potuto immaginare. Siamo già stati avviati progetti, questo non è solo una questione di parlare, ma di fare qualcosa di tangibile. Passiamo ora al lavoro di oggi e di domani. La strategia per il Danubio è stato adottato 18 mesi fa. Questo è sia un corto e un lungo periodo. Un periodo breve, perché ci siamo posti obiettivi ambiziosi che, ovviamente, avrà tempo per diventare realtà. Un lungo periodo, perché molti soggetti interessati sono ansiosi di vedere i risultati concreti e progetti sul campo. Cosa abbiamo ottenuto fino ad ora? In primo luogo, posso dire con certezza che abbiamo ora messo in atto una solida piattaforma per la cooperazione a lungo termine. Si tratta di un grande passo in avanti per coloro che sanno come la cooperazione irregolare e frammentata aveva solo due anni fa. L´impegno politico all´inizio del 2008 non è diminuita. Voglio cogliere l´occasione per ringraziare ministri in tutta la Regione per il loro continuo supporto e dedizione. Abbiamo anche una migliore cooperazione a livello operativo in 11 settori prioritari. Vi è ora un quadro chiaro per tutti i paesi del Danubio per affrontare problematiche comuni e sfruttare il potenziale comune insieme. In secondo luogo, abbiamo una serie di progetti molto concreti che hanno avviato in diverse aree prioritarie. Sono stati fatti progressi molto visibile sui trasporti. Io personalmente attraversato il secondo ponte sul Danubio tra Bulgaria e Romania lo scorso ottobre. Ora siamo molto vicini ad eliminare un collo di bottiglia importante corridoio Iv. Lo scorso giugno, i ministri dei Trasporti Regione del Danubio ha adottato una dichiarazione sul mantenimento della via navigabile del Danubio, impegnandosi ad adottare misure concrete per mantenere buone condizioni di navigazione il più possibile. Nel campo degli affari troppo, abbiamo visto progressi. Danubio Il Business Forum è diventato realtà. Il primo forum nel novembre 2011 ha riunito 300 Pmi e oltre 200 business-to-business riunioni hanno avuto luogo. Il secondo forum ha appena avuto luogo due settimane fa e un terzo è già prevista per il 2013. So che le cose sono anche successo nella cooperazione di polizia, nel branding del Danubio come una destinazione turistica o per proteggere lo storione Danubio altamente simbolico. Mentre possiamo essere felici con questi sviluppi, dobbiamo anche dare un´occhiata da vicino alle zone in cui non abbiamo progredito così come tutti avremmo voluto. La mia preoccupazione principale riguarda la partecipazione a volte irregolare nel lavoro di coordinamento e dei cambiamenti troppo frequenti di personale. Per riuscire, abbiamo bisogno di vedere una forte partecipazione di tutti i paesi in tutti i settori prioritari. Non possiamo affrontare la strategia per il Danubio, come se si trattasse di un menu di priorità da cui ognuno di noi può scegliere di lavorare solo su uno o due. Il punto centrale della strategia è quello di progettare e attuare politiche comuni, condivise da tutti. Naturalmente alcune priorità beneficiare di un quadro di cooperazione già stabilita. Per chi, il nostro lavoro è di consolidamento e approfondimento della cooperazione. Per le altre priorità che abbiamo iniziato da un foglio di carta bianco 18 mesi fa. Qui, dobbiamo investire nella creazione di legami forti e meccanismi di coordinamento efficaci. Sono sicuro che avremo l´opportunità di esaminare ulteriormente questo durante i nostri scambi di oggi e di domani. Signore e signori, Abbiamo percorso una lunga strada in soli 18 mesi, ma siamo ancora solo nel primo tratto di una lunga maratona. Vi esorto a cogliere l´occasione di questo forum per discutere onestamente e apertamente ciò che deve migliorare il nostro modo di operare e cosa possiamo imparare dalle nostre prime esperienze. Abbiamo anche noi con i colleghi della strategia per il Mar Baltico. Usiamo la loro presenza per guadagnare un po ´di saggezza in merito a macro-regionale l´attuazione della strategia .... Per stimolare la discussione un documento di riflessione è stato preparato e distribuito in anticipo. Questo è un utile punto di partenza per la nostra discussione. Le domande chiave che dobbiamo riflettere sul modo in cui includere approfondire ancora di più i nostri meccanismi di cooperazione e come integrare la dimensione del Danubio più sistematicamente nelle nostre politiche a livello regionale, nazionale e comunitario. Abbiamo anche bisogno di venire con alcune proposte per assicurare che facciamo la maggior parte del prossimo periodo di programmazione della politica di coesione. 2013 sarà un anno fondamentale in questo processo saranno avviati i negoziati sugli accordi di partenariato e dei programmi operativi. Infine, vorrei fare in modo di non perdere traccia degli obiettivi importanti che abbiamo concordato. Ricordiamo che il nostro successo si misurerà contro questi obiettivi - dovrebbero aiutarci a focalizzare e concentrarsi su ciò che abbiamo tutti d´accordo è essenziale per la regione del Danubio nei prossimi anni. Un´ultima parola per ringraziare calorosamente i nostri ospiti. Le autorità bavaresi sono stati molto favorevole alla strategia fin dall´inizio. Voglio personalmente ringraziare, così come il governo federale di Germania, per averci aiutato a organizzare questo primo Forum Danubio. Grazie anche alle autorità cittadine che permettono di ospitare questo evento nella storica città di Regensburg, a pochi passi dal Danubio. Auguro a tutti gli scambi fruttuosi e costruttivi e non vedo l´ora di domani le nostre conclusioni.  
   
   
UE, IL COMMISSARIO JOAQUíN ALMUNIA SU: CONCORRENZA E PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI  
 
Bruxelles, 28 novembre 2012 – Di seguito l’intervento Joaquín Almunia Vice Presidente della Commissione europea, responsabile per la politica della concorrenza su Privacy evento Piattaforma: Concorrenza e privacy nei Mercati di dati: “ Signore e Signori, Ringrazio la signora In ´t Veld per il suo gentile invito a partecipare a questo incontro dell´iniziativa Platform Privacy. Privacy - e le molte questioni delicate ad esso associate - sta diventando uno dei dibattiti centrali del nostro tempo. Grazie agli sviluppi tecnologici e commerciali, quantità crescenti di informazioni possono essere raccolte su singoli individui. Di conseguenza, la capacità e l´incentivo delle imprese a raccogliere, gestire e scambiare i dati personali non sono mai stata più forte. Quasi ogni giorno porta nuovi metodi sofisticati per raccogliere ed elaborare informazioni da parte degli utenti ignari. Oggi, ci viene chiesto di fornire informazioni personali per tutto il tempo. Non si può inviare fiori on-line o prenotare un volo senza dare via i nostri nomi, indirizzi e numeri di carte di credito. Tuttavia, solo il 18% degli acquirenti online pensano di essere in completo controllo dei propri dati personali. In tutta onestà, il trattamento dei dati personali non deve essere demonizzato. Le aziende possono utilizzare le informazioni relative ai propri clienti di un servizio su misura per le loro esigenze specifiche. Ma c´è un delicato compromesso tra privacy e un servizio migliore ed è proprio per questo abbiamo bisogno di dibattiti come quello che stiamo avendo oggi. Il rispetto della vita privata e familiare e la protezione dei dati personali, sono questioni molto più grandi di un dibattito commerciale. In realtà, essi sono libertà sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea. Come sono questi diritti fondamentali attuata in ambito comunitario? La principale legge europea che tutela la privacy delle persone fisiche con riguardo al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali è la direttiva sulla protezione dei dati del 1995 e le leggi nazionali che lo mettono in atto. La direttiva è diventata operativa quando Internet era ancora nella sua infanzia. Le cose sono cambiate molto da allora. Oggi, 250 milioni di persone usano Internet ogni giorno in Europa. E ´chiaro che la protezione dei dati personali in Europa deve evolvere. Lo scorso gennaio la Commissione ha approvato il progetto di regolamento più ampio e più robusto a sostituire la direttiva del 1995. Quando il regolamento entrerà in funzione, proteggerà tutti i residenti nell´Ue, anche se i loro dati personali sono detenute da società al di fuori dell´Unione, e garantirà il ´diritto di portabilità´ e il ´diritto di essere dimenticati´. Questi importanti cambiamenti affrontare una crescente preoccupazione tra gli europei. Il 70% degli europei ritiene che i propri dati personali detenuti da società può essere utilizzato per uno scopo diverso da quello per cui sono stati raccolti. La protezione dei dati riforma contribuirà a rimuovere gli ostacoli reali e percepiti per il mercato interno, fornendo una protezione giuridica armonizzata. Questo andrà a beneficio dei consumatori e alle imprese. Un più forte, più semplice e più chiara di protezione dei dati quadro incoraggerà le aziende a ottenere il massimo del mercato unico digitale. Quando il nuovo regolamento diventerà operativo sarà favorire la crescita economica, l´innovazione e la creazione di posti di lavoro - e lo farà a costo zero. Signore e Signori: I diritti che ho appena descritto ci proteggono dall´accesso ingiustificato ai nostri dati privati. Ma il trattamento dei dati personali ha, allo stesso tempo importanti implicazioni per il mercato unico - si pensi del commercio elettronico. Il trattamento dei dati personali è un settore in piena espansione. Le imprese con attività legittime contenere grandi quantità di dati personali e alla loro analisi per rilevare i modelli di comportamento per le diverse categorie di persone. Si tratta di informazioni preziose per le imprese di pubblicità e per i soggetti che sono interessati nel comportamento sociale. Comprende l´analisi necessaria per una varietà di scopi, come le campagne elettorali, sondaggi, studi di mercato e così via. Oggi, i dati personali sono un tipo di attività per le imprese. Siamo consapevoli del fatto che molte aziende raccolgono grandi quantità di dati personali, come ad esempio le società di telecomunicazione, sistemi di pagamento, catene di distribuzione, e internet service provider - incluse le piattaforme sociali. Sappiamo anche che questi dati ci si allinea e aggregati da un altro insieme di imprese, e nuove sfide senza dubbio nascono con il cloud computing e la tendenza verso l´archiviazione e l´elaborazione delle informazioni a distanza. Questi cambiamenti rapidi e massicci dei mercati dei dati quasi inevitabilmente esporre il settore per il rischio di abuso. Capisco che ci sono e sono stati molti casi di violazione della privacy che coinvolgono un gran numero di imprese. Le aziende evidentemente tenta di utilizzare il loro accesso ai dati personali per ottenere commerciali vantaggio utenti Vis a Vis. E ´necessario trovare il giusto equilibrio tra la regolamentazione e la politica in materia di concorrenza. A mio parere, questo tipo di abusi commerciali dovrebbe essere affrontato prima da una politica dei consumatori forte ed efficace. La politica dei consumatori si devono moltiplicare per impedire l´accesso abusivo a informazioni private e la sua manipolazione commerciale. Quando le pratiche commerciali scorrette o di manipolazione diventata pervasiva in un mercato a scapito dei consumatori e degli utenti il ​​problema è risolto con la regolazione migliore. Ma un processo più ampio di regolamentazione consente anche una società di scegliere l´equilibrio che trova adeguato tra privacy e libertà commerciale. Questa è una decisione che non potrebbe desiderare di lasciare ai mercati perché i consumatori sono spesso male informati delle pratiche dei mercanti e non può avere alternative a cui rivolgersi. La politica di concorrenza è di affrontare azioni da parte di un´impresa dominante per escludere i concorrenti con mezzi sleali. Non è ben posizionata per affrontare modelli commerciali potenzialmente abusive che possono diventare pervasivo in mercati competitivi. Questo non significa che la politica di concorrenza non dovrebbe essere vigili nei confronti delle implicazioni dell´uso di dati commerciali. Una società dominante individuale potrebbe certo pensare di violare le leggi sulla privacy per ottenere un vantaggio rispetto ai suoi concorrenti. Finora Dg Concorrenza non ha avuto per gestire i casi in cui sono stati utilizzati l´accumulo o la manipolazione di dati personali a ostacolare la concorrenza. Il caso più importante relative ai dati personali, è stata la fusione tra Google e Doubleclick nel 2008. Questo è stato un accordo tra una società in grado di raccogliere una grande quantità di dati personali e l´altra con la tecnologia per il targeting degli annunci e monitorare le loro prestazioni. A seguito di un esame approfondito, la Commissione ha infine autorizzato l´operazione sulla concorrenza di diritto motivi. L´analisi non ha trovato rafforzamento della posizione dominante nei servizi di pubblicità o la ricerca nel settore dei servizi di intermediazione delle pubblicità che potrebbero essere imputabili alla fusione. Non c´erano fusione specifici rischi di preclusione in uno di questi due mercati. L´effetto dell´aumento della quantità di informazioni personali ottenute dall´ente fusione è stata considerata. Dall´inchiesta è emerso che la combinazione di informazioni sul comportamento di ricerca e web-browsing comportamento non darebbe un vantaggio competitivo nel settore pubblicitario, che non possa essere replicata da altri giocatori che hanno accesso al web-simili di utilizzo dei dati. Tuttavia, la decisione ha chiarito che è stato di autorizzare l´operazione "fatti salvi gli obblighi stabiliti dalla normativa comunitaria in materia di tutela delle persone e della privacy con riguardo al trattamento dei dati personali". Oltre a questo caso in cui è stato analizzato i dati personali come un bene per la prima volta in una fusione, il nostro lavoro non ha avuto esecuzione per affrontare specifiche questioni dei dati personali e della privacy. Anche se una società o di un gruppo di aziende che hanno accesso esclusivo ai dati personali in un determinato mercato potrebbe dar luogo a problemi di concentrazione, non abbiamo ancora incontrato questa situazione. Per esempio, non abbiamo dovuto definire un mercato dei dati personali o per nessuno dei suoi usi particolari e non abbiamo incontrato una fusione in cui si sospetta che i dati personali potrebbero essere utilizzati per tenere a bada la concorrenza. Tuttavia, il fatto che non abbiamo incontrato un caso del genere nella nostra applicazione non significa che siamo in grado di escludere la pratica del tutto. A questo proposito, ritengo che uno dei principi della riforma in corso di protezione dei dati va al cuore della politica di concorrenza. Come ho detto, la proposta di regolamento mira a garantire il ´diritto di portabilità´. Ciò significa che gli utenti dovrebbero essere in grado di spostare i loro dati personali da una società all´altra senza problemi e costi indebiti. Io credo che un ambiente competitivo sano in questi mercati è necessario che i consumatori possono facilmente ed a buon mercato trasferire i dati di cui hanno caricati in un servizio su un altro servizio. La portabilità dei dati è importante per quei mercati in cui la concorrenza effettiva è necessario che i clienti possono cambiare prendendo i propri dati con loro. In tali mercati che si basano sugli utenti caricano i propri dati personali o del loro contenuto personale, la conservazione di questi dati non dovrebbe servire come ostacoli alla commutazione. I clienti non devono essere bloccati in una determinata impresa solo perché una volta li di fiducia con il loro contenuto. Se questo è un problema per la politica di regolamentazione o di concorrenza, solo il tempo potrà dirlo. Signore e Signori: Permettetemi di riassumere le mie argomentazioni, prima di chiudere. Tradizionalmente, lo stoccaggio e il trattamento dei dati personali è stata la provincia di leggi e regolamenti volti a tutelare la privacy dei cittadini - e credo che questo rimarrà di fondamentale importanza nel prossimo futuro. Tuttavia, il valore commerciale dei dati personali è cresciuto in modo esponenziale. Nonostante ciò, la Dg Concorrenza ha ancora trattare un caso in cui sono stati utilizzati i dati personali per violare il diritto comunitario della concorrenza. Ma non possiamo escludere questa eventualità. Con il tempo, i dati personali può diventare una questione di concorrenza, per esempio, se i clienti è stato impedito di passare da una società all´altra perché non possono portare i loro dati lungo. Credo che siamo solo all´inizio di una governance adeguata dei diritti di privacy e di uso commerciale dei dati personali. Un trattamento razionale dei dati personali ci permetterà di beneficiare di migliori servizi mirati alle nostre preferenze ed esigenze. Ma la linea tra l´uso sensibile e l´abuso di questo tipo di informazioni è molto sottile. Nuovi problemi probabilmente apparire e diventare sistemica. C´è chiaramente un trade-off qui, tra rischi e benefici. E ´saggio lasciare alla ricerca del giusto equilibrio per l´individuo? Può il mercato trovare il giusto equilibrio? O forse è meglio - e più sicuro - per cercare soluzioni più forti di regolamentazione? Lascerò queste difficili questioni aperte al dibattito. Una cosa di cui sono sicuro è che dobbiamo trovare un modo per preservare il diritto di tutti gli europei alla vita privata e dignitosa dove le loro preferenze, conversazioni e di permanenza non sono sistematicamente trasmessi nel cyberspazio. Grazie.”  
   
   
SECONDA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE SULLO “STATO DI SALUTE” DI SCHENGEN  
 
Bruxelles, 28 novembre 2012 - Lo spazio Schengen di libera circolazione consente a più di 400 milioni di cittadini dell’Ue, provenienti da 26 paesi europei, e a un numero crescente di cittadini di paesi terzi di viaggiare senza controlli alle frontiere interne. Il 23 novembre la Commissione ha adottato il secondo “check up” di Schengen, una panoramica semestrale sul funzionamento dello spazio Schengen. La relazione presenta con chiarezza la situazione dello spazio Schengen per garantire un’interpretazione e un´attuazione coerenti delle norme comuni nei paesi che ne sono membri1. “La libertà di circolazione nello spazio Schengen è una delle maggiori realizzazioni europee. Mantenere una zona senza controlli alle frontiere interne richiede impegno e sforzi costanti da parte di tutti i suoi membri, nonché fiducia reciproca, un quadro europeo adeguato, discussioni trasparenti e cooperazione. Per rafforzare lo spazio Schengen è necessario migliorare la valutazione e il controllo. Chiedo al Consiglio e al Parlamento europeo di far avanzare i negoziati in corso sulle proposte relative a Schengen”, ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni. La seconda relazione copre il periodo che va dal 1° maggio 2012 al 31 ottobre 2012 e valuta in particolare i punti riportati in seguito. La situazione alle frontiere esterne Schengen e all´interno dello spazio Schengen - Nel periodo dall´aprile al giugno 2012 sono stati rilevati circa 23 000 attraversamenti irregolari delle frontiere: si registra quindi una diminuzione del 44% rispetto ai dati rilevati nello stesso periodo del 2011, nel pieno della Primavera araba. Sono tuttavia aumentati del 29% i casi di immigrazione irregolare individuati ai confini terrestri tra la Grecia e la Turchia. Il 56% dei casi è stato infatti rilevato in questa sezione di frontiera, che continua a essere il principale punto di immigrazione irregolare nell´Ue. Tuttavia, grazio allo spiegamento di circa 1 800 guardie di frontiera nell´agosto 2012 (operazione “Schield” – scudo), i controlli sulla frontiera terrestre greco-turca sono notevolmente migliorati e le autorità greche hanno segnalato una netta diminuzione degli attraversamenti irregolari rilevati nella regione di Evros. Si è inoltre cercato di migliorare la raccolta di informazioni sui flussi migratori all´interno dello spazio Schengen. La Commissione continuerà a operare per perfezionare la raccolta dei dati e l’analisi dei movimenti migratori irregolari. L’applicazione delle norme Schengen - Nel semestre oggetto della relazione, dal 1° maggio al 31 ottobre 2012, i controlli alle frontiere interne sono stati ripristinati due volte: in primo luogo dalla Spagna, tra il 28 aprile e il 4 maggio 2012, in occasione della riunione della Banca centrale del 2-4 maggio 2012 a Barcellona (sono stati effettuati controlli alla frontiera con la Francia e negli aeroporti di Barcellona e Girona su 669 385 persone, di cui 68 non sono state ammesse nel paese) e in secondo luogo dalla Polonia, dal 4 giugno al 1° luglio, per il campionato di calcio Euro 2012 (sono state controllate alle frontiere interne della Polonia 28 980 persone, di cui 22 sono state respinte e 15 arrestate). Per verificare che le norme siano applicate correttamente sono stati svolti controlli a campione in numerosi Stati dello spazio Schengen (attraverso il meccanismo di valutazione Schengen), per quanto riguarda le frontiere marittime (Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia e Slovenia), la cooperazione di polizia (Ungheria, Repubblica slovacca, Repubblica ceca e Polonia), le frontiere aeree (Estonia, Lettonia e Lituania), la protezione dei dati (Estonia, Lettonia, Lituania, Malta e Slovenia), il sistema Sis/sirene (Danimarca, Islanda e Norvegia) e i visti (Lettonia e Lituania). Dalle valutazioni non sono emerse carenze tali da richiedere un intervento immediato da parte della Commissione. Procedure di rilascio dei visti - Il 10 maggio 2012 il sistema d’informazione sui visti (Vis) è stato lanciato con successo nella seconda regione, il Medio Oriente (Israele, Giordania, Libano e Siria), e il 2 ottobre 2012 ha iniziato a operare in una terza regione, quella del Golfo (Afghanistan, Bahrein, Iran, Iraq, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita, Emirati arabi uniti e Yemen). Il Vis sta dando buoni risultati e, al 4 novembre 2012, aveva permesso di trattare circa 1 800 000 domande di visto, di rilasciare approssimativamente 1 500 000 visti e respingere circa 220 000 domande.  
   
   
OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE MIGLIORA EURES, LA RETE PER LA MOBILITÀ DELLE PERSONE IN CERCA DI LAVORO  
 
Bruxelles, 27 novembre 2012 - La Commissione europea ha preso una decisione volta a riformare e migliorare Eures, la rete paneuropea dei servizi per l´impiego. Tale decisione consentirà di aumentare la mobilità dei lavoratori tra Stati membri e di porre le condizioni per un vero e proprio mercato del lavoro europeo; mediante il nuovo portale Eures infatti chi cerca lavoro potrà contattare più facilmente i datori di lavoro che richiedono persone con competenze specifiche e potranno concentrarsi sui settori e sulle occupazioni in cui manca personale qualificato. La riforma intende inoltre sostenere programmi mirati di mobilità per i giovani. László Andor, commissario Ue responsabile dell´occupazione, degli affari sociali e dell´inclusione ha dichiarato: "Migliorare la mobilità tra gli Stati membri delle persone in cerca di lavoro può contribuire a risolvere il problema della disoccupazione che ha ormai raggiunto livelli inaccettabili. La nuova versione della rete Eures aiuterà le persone chi sia pronto a spostarsi in un altro paese a individuare dove esistano posti vacanti e aiuterà i datori di lavoro a trovare lavoratori con le competenze necessarie. Invitiamo tutti gli Stati membri a prepararsi ad attuare la riforma." Nonostante gli elevati livelli di disoccupazione (più di 25 milioni di persone nell´Ue) vi sono ancora carenze di manodopera e posti di lavoro difficili da occupare. Dalla metà del 2009 il numero di posti vacanti è infatti in aumento, in particolare nei settori a forte crescita, quali le tecnologie dell´informazione e della comunicazione e l´economia verde. Eures è un rete per la ricerca di posti di lavoro vacanti, costituita dai servizi per l´impiego di 31 paesi europei, ossia gli Stati membri dell´Ue, i paesi See (Norvegia, Islanda e Liechtenstein) e la Svizzera. Una volta riformata la rete Eures sarà in grado di stabilire in modo proattivo corrispondenza tra le persone in cerca di un lavoro o che desiderano cambiarlo e i posti di lavoro vacanti, mentre i datori di lavoro potranno più facilmente accedere a un vasto bacino di candidati nel quale trovare le persone con le competenze di cui hanno bisogno per sviluppare e far crescere la loro impresa. La nuova decisione della Commissione permetterà perciò a Eures di rispondere direttamente a specifiche esigenze economiche. La nuova versione della rete Eures sarà maggiormente orientata ai giovani, i quali hanno una maggiore propensione a spostarsi, e darà risalto a forme di occupazione, quali i tirocini, che combinino lavoro e opportunità di apprendimento. Il portale Eures sarà infine rinnovato aggiungendovi strumenti di facile impiego per favorire l´incontro in linea tra domanda e offerta di lavoro e per semplificare l´accesso ai servizi di informazione sul mercato del lavoro basati sulle competenze. La riforma permetterà di aumentare il numero di partner che offrono servizi di mobilità attraverso Eures e porrà in essere un sistema di cooperazione tra servizi per l´impiego pubblici e privati al fine di ampliare la copertura dei posti disponibili, attualmente pari al 30-40% dei posti vacanti complessivi. L´attuazione della decisione da parte della Commissione e degli Stati membri è prevista per il 1° gennaio 2014. Per quella data tutti i paesi partecipanti dovranno aver designato servizi specializzati che organizzino la riforma, lavorino con i nuovi partner e sviluppino i servizi mirati necessari.  
   
   
UE E IL CANADA: PROGREDIRE VERSO LA CONCLUSIONE DEI NEGOZIATI COMMERCIALI  
 
Bruxelles, 28 Novembre 2012 - Il commissario al commercio Karel De Gucht e il ministro del commercio canadese Ed veloce è riunito il 22 novembre a Bruxelles, per portare i negoziati per l´Ue-canada economico globale e di commercio verso la chiusura. Commissario De Gucht e il ministro aveva rapida approfondite discussioni sul accordo commerciale e ha compiuto progressi sostanziali. Entrambe le parti ora istruire i propri negoziatori di ridurre i gap sulle questioni in sospeso, con l´obiettivo di un accordo nelle prossime settimane. "Sono lieto che il nostro incontro a livello politico ha fornito lo slancio necessario per spronare i negoziati in stretto casa. E ´chiaro che sono stati compiuti progressi significativi, ma un lavoro importante resta ancora da fare", ha dichiarato il commissario De Gucht. Sia il commissario De Gucht e il ministro veloce deciso di incontrarsi di nuovo molto presto e di proseguire i lavori fino al raggiungimento di un accordo. Canada è partner undicesima dell´Ue commerciale più importante che l´Unione europea, con i suoi 27 Stati, è il Canada il secondo partner commerciale, dopo gli Stati Uniti. Uno studio economico congiuntamente da Ue e Canada nel mese di ottobre 2008 ha mostrato che un accordo commerciale globale potrebbe aumentare a due vie commercio bilaterale di € 25,7 miliardi.  
   
   
LO SVILUPPO DI STRUMENTI PIÙ EFFICACI E STRATEGIE PER SOSTENERE L´INNOVAZIONE SOCIALE IN EUROPA: LA VIA DA SEGUIRE  
 
Bruxelles, 28 novembre 2012 – Di seguito il testo dell’intervento di László Andor Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione Conferenza per l´innovazione sociale e la sperimentazione politica sociale: “ Signore e signori, Questa conferenza giunge in un momento critico. Il sfide già creato dalle tendenze demografiche e profondi crescente diversità sono diventate ancora più grande a causa della crisi in corso. Una crisi che è chiaramente non solo finanziario o economico, ma anche sempre più sociale. Forti disuguaglianze, la povertà crescente e l´esclusione non sono solo gli individui che interessano, potenzialmente mina la coesione sociale e la nostra prosperità globale futuro. Abbiamo bisogno di sostenere gli investimenti nel capitale umano sociale e la coesione sociale al fine di evitare costi molto più elevati in futuro.L´adozione di una tale prospettiva a più lungo termine è difficile nelle attuali circostanze, in particolare con le forti pressioni cui è sottoposto sulla spesa pubblica. Ma proseguirà questo messaggio come parte di un cosiddetto pacchetto di investimento sociale si presenterà all´inizio del prossimo anno.Investimento sociale si basa sull´idea che la politica sociale - attuata attraverso ben progettato, attivazione, sistemi flessibili - può produrre un alto ritorno economico e sociale. E questo è esattamente dove abbiamo anche bisogno di rivolgersi a nuovi approcci innovativi. L´innovazione sociale dovrebbe svolgere un ruolo chiave in questo senso. Non solo può aiutare affrontare le nuove esigenze sociali emergenti, che spesso porta a misure molto più conveniente. Già nel quadro della strategia Europa 2020 che hanno messo in evidenza questo ruolo di innovazione sociale. Iniziative faro, come l´Unione dell´innovazione e la Piattaforma contro la povertà e l´esclusione sociale fanno innovazione sociale una priorità. Oltre a questo, l´Unione europea dà un sostegno finanziario diretto per l´innovazione sociale attraverso il Fondo sociale europeo, il programma Progress, ma anche come parte dei suoi programmi di ricerca. L´innovazione sociale è finanziato nell´ambito del Fondo sociale europeo in corso, ma non è destinato in quanto tale. Questo è il motivo per cui è difficile stimare l´importo stanziato per l´innovazione sociale, ma una stima approssimativa mette questo a circa 6 miliardi di euro per il 2007 e il 2013. Sulla base degli elementi di prova a portata di mano, le principali aree che si occupano di socio-innovativi approcci adottati dagli Stati membri sono comprensivi di occupazione, istruzione e formazione, e l´inclusione sociale. Tra il 2008 e il 2012, anche 10 milioni di euro sono destinati agli esperimenti di politica sociale nel quadro del programma Progress. Questo è stato utilizzato per finanziare 36 progetti in tre inviti a presentare proposte 2009-2011. Questi progetti hanno riguardato l´inserimento sociale e professionale dei gruppi vulnerabili, come i giovani, gli immigrati, gli anziani, le donne, i malati e disabili, i senzatetto e disoccupati di lunga durata. Vista la drammatica situazione della disoccupazione giovanile in molti Stati membri, gli inviti a presentare proposte nel 2010 e 2011focused sui giovani. Per il quadro finanziario pluriennale 2014-2020, la Commissione ha proposto di aumentare il sostegno per l´innovazione sociale e la sperimentazione della politica sociale nel quadro del Fondo sociale europeo e il programma per il cambiamento e l´innovazione sociale, che sostituisce l´attuale programma Progress. La proposta di regolamento relativo al Fondo sociale europeo per il 2014-2020 si propone di rafforzare l´innovazione sociale e la cooperazione transnazionale. L´articolo 9 della proposta, che riguarda l´innovazione sociale, afferma che "Il Fondo promuove l´innovazione sociale in tutti i settori che rientrano nel campo di applicazione del Fse" ... ", in particolare, con lo scopo di test e scale-up di soluzioni innovative per rispondere ai bisogni sociali . " La Commissione ha proposto un aumento del 10% del massimo tasso di cofinanziamento per ciascun asse prioritario cui è dedicato questo asse nel suo insieme per l´innovazione sociale e la cooperazione transnazionale, o una combinazione di questi. La proposta di regolamento che istituisce un programma europeo per il cambiamento e l´innovazione sociale dovrebbe aumentare il sostegno alla sperimentazione di politica sociale per almeno 100 milioni di euro per il periodo dal 2014 al 2020. Attraverso iniziative faro Europa 2020, il prossimo pacchetto di investimento sociale e il bilancio per il prossimo periodo, la Commissione continuerà a innovazione sociale e la sperimentazione della politica sociale. Per assistere gli Stati membri e le parti interessate a sfruttare al massimo le possibilità offerte dai fondi comunitari si prevede di pubblicare guide pratiche, compresi i principi, metodi ed esempi di progetti di successo finanziati con precedenti inviti a presentare proposte o del Fondo sociale europeo. Alcuni di questi saranno presentati questo pomeriggio. Una guida, che è prevista per la fine dell´anno, sarà dedicato ai mezzi per sostenere l´innovazione sociale come parte del Fondo sociale europeo. Un´altra guida in preparazione copre sperimentazione sociale politica. Servizi di supporto supplementari sono previste per quegli attori che intendono introdurre innovazioni sociali o raccogliere prove sull´efficienza e l´efficacia della riforma della politica sociale attraverso la sperimentazione. Una nuova piattaforma interattiva on-line in materia di innovazione sociale faciliterà la condivisione di buone pratiche. Signore e signori, La conferenza di oggi ci offre un´opportunità unica per discutere su come possiamo meglio dare un posto per l´innovazione sociale e la sperimentazione della politica sociale come parte dei nostri sforzi per raggiungere gli obiettivi di Europa 2020 di ridurre di almeno 20 milioni il numero di persone che vivono in oa rischio di povertà e di arrivare a un tasso di occupazione del 75%. Evidence-based policy-making e adeguata scaling-up delle innovazioni di successo dovrebbe contribuire a garantire che i nostri sistemi di protezione sociale siano adatti allo scopo, sostenibile ed efficiente. Essi dovrebbero quindi trovare il loro posto nel prossimo pacchetto di investimento sociale per la crescita e la coesione. Il risultato di questa conferenza ci aiuterà e quelle attualmente negoziati relativi agli strumenti finanziari futuri di prendere decisioni per migliorare l´uso dei programmi di finanziamento dell´Ue. Dovrebbe aiutare a capire che tipo di sostegno che l´Ue potrebbe più utilmente offrire e in che modo gli Stati membri possono rendere l´innovazione sociale a pieno titolo dei programmi a titolo dei fondi strutturali. La conferenza di oggi dovrebbe essere anche un nuovo punto di partenza per una cooperazione rafforzata tra i responsabili politici, esperti e professionisti e facilitare lo scambio di informazioni per l´innovazione sociale e la condivisione di buone pratiche sulla sperimentazione di politica sociale. Sono certo che questa conferenza offrirà nuove prospettive e ispirazione. E in ultima analisi, che dovrebbe aiutarci a garantire che l´Europa di domani è più forte e più in grado di fornire ciò che i nostri concittadini si aspettano e meritano.  
   
   
EURES SI RINNOVA: PIÙ MOBILITÀ PER COMBATTERE LA DISOCCUPAZIONE  
 
 Bruxelles, 28 novembre 2012 - Porre le basi per un mercato del lavoro europeo per ridurre il numero di disoccupati. Con questo obiettivo, la Commissione europea ha proposto ieri una riforma dell’Eures, la rete paneuropea dei servizi per l’impiego. Le nuove proposte mirano ad aumentare la mobilità dei lavoratori all’interno dell’Unione europea, a facilitare il contatto con i datori di lavoro che richiedono persone con competenze specifiche e a sostenere programmi mirati di mobilità per i giovani. Una rete “giovane” - La nuova versione della rete Eures sarà più orientata ai giovani, che hanno una maggiore propensione a spostarsi, e darà risalto a forme di occupazione che combinano lavoro e apprendimento, come i tirocini. Il portale Eures sarà infine rinnovato con l’aggiunta di strumenti per favorire l´incontro tra domanda e offerta di lavoro e per semplificare l´accesso ai servizi di informazione sul mercato del lavoro. Più partner, più opportunità - La riforma permetterà di aumentare il numero di partner che offrono servizi di mobilità attraverso Eures e realizzerà una cooperazione tra servizi per l´impiego pubblici e privati al fine di ampliare la copertura dei posti disponibili, attualmente pari al 30-40% dei posti vacanti complessivi. L´attuazione della decisione da parte della Commissione e degli Stati membri è prevista per il 1° gennaio 2014. Per quella data tutti i paesi partecipanti dovranno aver designato servizi specializzati che organizzino la riforma, lavorino con i nuovi partner e sviluppino i servizi mirati necessari. Rispondere a specifiche esigenze economiche - Nonostante l’alto livello di disoccupazione (più di 25 milioni di persone nell´Ue), vi sono ancora carenze di manodopera e posti di lavoro difficili da occupare. Dalla metà del 2009 il numero di posti vacanti è infatti in aumento, in particolare nei settori a forte crescita, come le tecnologie dell´informazione e della comunicazione e l´economia verde. Una volta riformata, la rete Eures sarà in grado di mettere in collegamento le persone in cerca di un lavoro - o che desiderano cambiarlo - e i posti di lavoro vacanti, mentre i datori di lavoro potranno più facilmente accedere a un vasto bacino di candidati nel quale trovare le persone con le competenze di cui hanno bisogno per sviluppare e far crescere la loro impresa. La nuova decisione della Commissione permetterà perciò a Eures di rispondere direttamente a specifiche esigenze economiche. Cos’è Eures? Eures è un rete per la ricerca di posti di lavoro, costituita dai servizi per l´impiego di 31 paesi europei, ossia gli Stati membri dell´Ue, i paesi See (Norvegia, Islanda e Liechtenstein) e la Svizzera. Il portale Eures è un servizio gratuito che fornisce informazioni in 25 lingue sulle condizioni di vita e di lavoro in tutti i paesi partecipanti. Il sito web riceve 4 milioni di visite mensili, stabilisce 150 000 contatti al mese tra persone in cerca di lavoro e datori di lavoro producendo circa 50 000 impieghi all´anno e una media, calcolata in un dato momento di un determinato mese, di 750 000 curricula ospitati. Nel portale Eures è infine possibile consultare il calendario degli eventi che raccoglie centinaia di eventi organizzati in tutta Europa. Contesto - Il principio della libera circolazione dei lavoratori consente ai cittadini dell´Ue di cercare lavoro in un altro paese dell´Ue, trasferirvisi senza bisogno di un permesso di lavoro. Attualmente i cittadini dell´Unione residenti in uno Stato membro diverso da quello di cui posseggono la nazionalità rappresentano solo il 3,1% della popolazione attiva dell´Ue. Il loro numero è peraltro aumentato quasi del 60% dal 2005 sull´onda soprattutto degli allargamenti del 2004 e del 2007. Nel complesso si stima che nel periodo 2004-2009 i flussi di mobilità dopo l´allargamento abbiano prodotto un incremento del Pil dei paesi dell´Ue a 15 dell’1% circa. La crisi economica tuttavia ha comportato una diminuzione dei flussi di mobilità tra paesi dell’Ue: nel periodo 2009-2011 sono diminuiti di un terzo rispetto al periodo 2006-2008.  
   
   
SCAMBI INTERNAZIONALI DI SERVIZI EU27 ECCEDENZA FINO A 121 MILIARDI DI EURO IN 2.011 SERVIZI FINANZIARI E SERVIZI INFORMATICI E DI INFORMAZIONE HA CONTRIBUITO QUASI LA METÀ DEL SURPLUS  
 
Bruxelles, 28 Novembre 2012 - Il commercio internazionale di servizi dell´Ue27 è aumentato nel 2011. Esportazioni di servizi della Ue-27 verso i paesi terzi è aumentato del 7%, da 567 miliardi di euro nel 2010-604 miliardi di euro nel 2011, mentre le importazioni dalla Ue a 27 sono cresciute del 4%, da 464 a 483 miliardi di euro. Di conseguenza, l´avanzo commerciale dei servizi del -27 è cresciuto, fino a raggiungere 121 miliardi di dollari nel 2011, contro 103 miliardi nel 2010 e 83 miliardi nel 2009. Questi dati, rilasciati da Eurostat, l´ufficio statistico dell´Unione europea sono soggette a revisione 3 . Il surplus nel 2011 è dovuto principalmente al eccedenze in "altri servizi alle imprese", che comprende varie attività, servizi professionali e tecnici (48 miliardi di euro nel 2011, contro 44 miliardi nel 2010), così come surplus servizi finanziari (+29 miliardi di euro nel 2011 come nel 2010), i servizi informatici e informazioni (+26 miliardi di euro, contro i 23 miliardi), trasporti (21 miliardi di euro nel 2011 come nel 2010), servizi di costruzione (+11 miliardi di euro nel 2011 come nel 2010) e dei servizi di assicurazione (7 miliardi di euro, contro i 12 miliardi di euro). Tali eccedenze sono stati parzialmente compensati da deficit in royalties e tasse di licenza (-7 miliardi di euro nel 2011 contro -11 miliardi di euro nel 2010) e viaggi (-5 miliardi di euro, contro i -13 miliardi). Nel 2011 , l´ Ue-27 ha registrato un surplus nel settore dei servizi con tutti i suoi principali partner. Le maggiori eccedenze sono stati osservati con i paesi del Efta quattro (35 miliardi di euro), Russia (+10 miliardi), Cina (8 miliardi di euro), il Giappone e il Canada (+6 mld ciascuno) e Stati Uniti (5 miliardi).  
   
   
COMMISSIONE, PARLAMENTO E CONSIGLIO INCONTRANO LE ORGANIZZAZIONI FILOSOFICHE E NON CONFESSIONALI PER DISCUTERE DELLA SOLIDARIETÀ TRA LE GENERAZIONI IN EUROPA  
 
 Bruxelles, 28 novembre 2012 – Ieri il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha ricevuto presso la sede della Commissione a Bruxelles i rappresentanti delle organizzazioni filosofiche e non confessionali nel corso di una riunione sul tema “Solidarietà intergenerazionale: definire i parametri della società di domani in Europa”. Durante la riunione, copresieduta dal presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy e dal vicepresidente del Parlamento europeo László Surján, i leader europei e i rappresentanti delle diverse organizzazioni hanno proceduto a uno scambio di opinioni sui possibili modi di rafforzare la solidarietà tra generazioni e promuovere una cultura dell’invecchiamento attivo in Europa, tenuto conto delle importanti sfide demografiche e della crescente necessità di innovazione sociale. José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “L’europa si fonda sulla solidarietà, che è però messa a dura prova dalla crisi. Quando le persone soffrono, è grande la tentazione di seguire idee populiste e di trasformare l’Unione europea in un capro espiatorio. In realtà, l’Ue è l’unico contesto in cui si possano far convergere per il bene comune europeo tanto la solidarietà quanto le necessarie riforme. Dobbiamo pertanto impegnarci a fondo per collaborare fianco a fianco e ripristinare la solidarietà tra le nazioni, tra gli Stati e al loro interno, tra ricchi e poveri, tra giovani e anziani. L’incontro odierno rappresenta un importante contributo a questo obiettivo e ritengo incoraggiante l’impegno dimostrato da tutti i partecipanti”. Herman van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, ha affermato: “Questa mattina ho tenuto a evidenziare l’identità europea e a sottolineare che il valore più importante per l’Europa consiste nel rispetto di ciascun individuo, un rispetto che comporta pari diritti per tutti, la non discriminazione in ogni sua forma, la solidarietà e la fratellanza. Oggi, grazie al valore che riconosciamo ad ogni persona, siamo in grado di costruire un’Unione europea fondata su una maggiore solidarietà, anche tra giovani e meno giovani”. László Surján, vicepresidente del Parlamento europeo, si è così pronunciato: “Al Parlamento europeo crediamo fermamente che la solidarietà fra le generazioni abbia permesso ai cittadini di sopravvivere alla recente crisi. Inoltre, la solidarietà fra generazioni riveste la massima importanza per l’intera società anche per altri motivi: basti pensare ai sistemi pensionistici o al trasferimento di conoscenze e di esperienze da una generazione all’altra”. Nel corso della riunione, i partecipanti hanno riconosciuto il ruolo svolto dalle organizzazioni filosofiche e non confessionali per promuovere valori quali la libertà, la parità di diritti e la solidarietà in Europa e oltre i suoi confini. Essi hanno altresì convenuto sulla necessità di affrontare le sfide lanciate dal cambiamento demografico, come ad esempio la lotta contro la discriminazione, la creazione di migliori opportunità di lavoro per le persone di ogni età o la promozione dell’apprendimento permanente. Tale impegno ad adoperarsi a favore di una migliore istruzione, della riduzione della povertà e di una società più giusta alimenta direttamente la strategia di crescita globale per l’Europa della Commissione europea.  
   
   
UE: PRIMA RELAZIONE ANNUALE SUL REGISTRO PER LA TRASPARENZA: UN INIZIO INCORAGGIANTE E NUOVI OBIETTIVI PER IL 2013  
 
 Bruxelles, 28 novembre 2012 - La prima relazione annuale sul “registro per la trasparenza” dei gruppi d’interesse e dei loro esponenti - un’iniziativa congiunta di Commissione e Parlamento europeo - giunge alla conclusione che la piattaforma funziona bene e che tutti gli obiettivi previsti per il primo anno di attività sono stati raggiunti. Le due istituzioni sono determinate a consolidare questo promettente inizio: la relazione fissa obiettivi per l’anno venturo, proponendo temi chiave da affrontare nel 2013, in occasione del riesame della piattaforma. Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione, ha dichiarato: “Sono immensamente orgoglioso del registro per la trasparenza e del suo promettente inizio. È uno dei rari sistemi al mondo di questo tipo, senz’altro il più esteso. Inevitabilmente in questo primo anno abbiamo dovuto investire molto tempo ed energie per risolvere diverse questioni tecniche e aiutare gli utenti. Ma il registro è entrato in funzione e ora bisognerà utilizzarlo in modo ambizioso, come ci illustra la relazione.” Rainer Wieland, vicepresidente del Parlamento europeo, ha dichiarato: “Sono estremamente grato per tutti gli sforzi che hanno permesso di creare il registro comune per la trasparenza, un ottimo strumento per divulgare informazioni e migliorare la trasparenza. Il registro costituisce un’iniziativa storica che accrescerà la fiducia nei processi politici e diventerà sempre più efficiente man mano che aumenta il numero degli utenti. Vorrei pertanto incoraggiare tutti i gruppi d’interesse e i loro rappresentanti che operano a livello dell’Ue a sottoscrivere questo “patto di trasparenza”.” Secondo la relazione, nei primi 12 mesi di attività, il passaggio dai due precedenti registri è avvenuto senza disagi e senza diminuzione del numero di registrazioni, è stato attivato il modulo online per chiedere l’accreditamento presso il Parlamento europeo, sono state emanate tre serie di orientamenti, il Consiglio ha designato gli osservatori presso il segretariato congiunto del registro per la trasparenza ed è stata introdotta una metodologia per i controlli di qualità. Inoltre, è stata organizzata una consultazione pubblica online per ottenere un feedback più approfondito dagli utenti: quasi 4 utenti intervistati su 5 si sono dichiarati soddisfatti della piattaforma. Il sito web del registro per la trasparenza ha ricevuto una media di 7 000 visitatori unici al mese e l’help-desk ha risposto a una media di 30 telefonate e 100 messaggi di posta elettronica a settimana. Dal marzo 2012 il segretariato ha svolto oltre 400 controlli di qualità, una media di 15 a settimana. Ha inoltre trattato cinque reclami, a seguito di uno dei quali un’organizzazione è stata stralciata dal registro. Per il futuro la relazione invita, tra l’altro, a migliorare ulteriormente la qualità del contenuto del registro, ad attuare le norme in modo rigoroso, ad aumentare il numero di registrazioni attraverso ulteriori sforzi di informazione e comunicazione verso l’esterno, a promuovere un uso attivo del registro da parte dei funzionari e dei membri di entrambe le istituzioni fornendo loro orientamenti in merito, a incoraggiare altri organismi e agenzie dell’Ue a utilizzarlo e a diffondere ulteriori chiarimenti e orientamenti per le organizzazioni registrate su come fornire le informazioni necessarie. Inoltre, la relazione propone che, in occasione del riesame del prossimo anno, siano esaminate diverse questioni di natura politica, tra cui l’obbligatorietà o meno della registrazione, la possibilità di una deroga specifica per le società di consulenza e gli studi legali che temono per la privacy dei loro clienti, la differenza tra segnalazioni e reclami, chiarimenti sulla categoria in cui far rientrare le organizzazioni rappresentative delle amministrazioni locali, regionali e comunali.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: SORVEGLIANZA DELLE FRONTIERE, L EUROSUR DEVE CONTRIBUIRE A SALVARE LA VITA DEI MIGRANTI  
 
 Strasburgo, 28 novembre 2012 - Proteggere la vita dei migranti e dei rifugiati, soprattutto in mare, deve essere un obiettivo chiave dell´Ue del nuovo sistema di confine "Eurosur" sorveglianza, ha detto che la commissione per le libertà civili Martedì. Quando si utilizza Eurosur, gli Stati membri devono rispettare i diritti umani dei migranti e dei dati personali, ha aggiunto con un voto approvando un progetto di legge per istituire il sistema. Nel 2011, oltre il 90% di attraversamento illegale delle frontiere ha avuto luogo in quattro paesi europei: Spagna, Malta, Italia e Grecia. Il sistema Eurosur è progettato per migliorare il "monitoraggio, individuazione, l´identificazione, il monitoraggio, la prevenzione e l´intercettazione dei valichi di frontiera illegali". Ma deve anche servire a proteggere e salvare la vita dei migranti e dei rifugiati, in particolare quelli in pericolo in mare, dicono i deputati. La commissione ha modificato il progetto per garantire che la necessità di salvare vite umane è adeguatamente espresso tutta la legislazione. "Salvare la vita dei migranti nel mar Mediterraneo è assolutamente necessario. Eurosur sarà migliorare la cooperazione tra gli Stati membri dell´Ue e l´agenzia delle frontiere Frontex controllo", ha affermato il relatore Jan Mulder (Alde, Nl), dopo il voto, aggiungendo che "Eurosur aiuterà anche per individuare e prevenire la migrazione irregolare e la criminalità transfrontaliera ". Immagine in tempo reale - Eurosur dovrebbe migliorare la gestione delle frontiere esterne dell´Unione europea, accelerando lo scambio di informazioni tra gli Stati membri e con Frontex. Ciò include la condivisione di standard di interfacce grafiche che mostrano in tempo reale dati e informazioni da varie autorità e gli strumenti di sorveglianza, come i satelliti o sistemi di notifica delle navi. Queste informazioni dovrebbero essere condivise attraverso una rete di comunicazione protetta. Protezione dei diritti umani e dei dati personali - Quando si utilizza Eurosur, i paesi dell´Ue devono rispettare i diritti umani e il principio di "non-refoulement", che vieta a chiunque di tornare in un posto dove la sua vita o libertà potrebbe essere minacciata. Pieno rispetto delle norme Ue in materia di diritti fondamentali, tra cui protezione dei dati personali, è fondamentale anche, dice il testo approvato. Deputati ha modificato il progetto per limitare l´intervallo di casi in cui i dati personali possono essere condivisi via Eurosur e vietare qualsiasi scambio di questi dati con i paesi terzi. I prossimi passi - Questa libertà civili voto commissione dà relatore del Parlamento un mandato per avviare negoziati sul progetto di legge con il Consiglio. Una volta che le due istituzioni raggiungere un accordo e adottare il regolamento, Eurosur potrebbe iniziare a lavorare il 1 ° ottobre 2013. Il regolamento è stato approvato con 37 voti favorevoli, 5 contrari e 9 astensioni.  
   
   
IL QUADRO STRATEGICO COMUNE EUROPEO 2014/2020 - VERSO OBIETTIVI INTEGRATI E COMPLEMENTARI.  
 
Ancona, 28 novembre 2012 - Si terrà a partire dalla ore 9.00 di venerdì 30 novembre ad Ancona, presso la Sala Parlamentino di Palazzo Li Madou - Regione Marche, l’appuntamento dal titolo “Il quadro strategico comune europeo 2014/2020. Verso obiettivi strategici complementari e integrati”. L’incontro si concentrerà sull’avanzamento della Programmazione Regionale Unitaria delle Marche e sul futuro della programmazione dei Fondi strutturali. Dopo una prima parte dedicata all’attuazione dei programmi, ai risultati e alle best practice ad oggi realizzate, seguirà una tavola rotonda con i rappresentanti delle direzioni generali della Commissione europea e dei ministeri capofila dei Fondi, focalizzata sul quadro strategico comune europeo 2014/2020. In particolare saranno affrontate e discusse le proposte relative alla politica di coesione post 2013, che contemplano l’impegno verso una maggiore concentrazione delle risorse su un minor numero di priorità di investimento. Ai lavori, introdotti dal Dirigente politiche comunitarie e autorità di gestione Fesr e Fse - Regione Marche, Mauro Terzoni, prenderanno parte fra gli altri Elisa Moroni, Segretario generale, presidente del Comitato per la programmazione regionale unitaria, Marco Luchetti, assessore al Lavoro, Istruzione, Formazione professionale della Regione Marche e Adriano Cardogna, presidente della Vi Commissione Politiche comunitarie, cooperazione alla sviluppo e solidarietà internazionale dell’Assemblea legislativa Regione Marche.  
   
   
EUROPA: CHIODI AL FORUM CITTÀ DELL´ADRIATICO E DELLO IONIO  
 
Pescara, 28 novembre 2012 - Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, alle ore 15.00 di oggi , a Pescara, presso l´Aurum, in Largo Gardone Riviera, porterà il suo indirizzo di saluto ai partecipanti alla sessione plenaria del Forum delle Città dell´Adriatico e dello Ionio, in programma fino a venerdì 30 nel capoluogo adriatico. Il tema centrale del meeting sarà quello dello "Macroregione Adriatico-ionica: comunità e territori per un nuova cittadinanza europea".  
   
   
OGGI ROSSI A BRUXELLES SULLE POLITICHE DEI TRASPORTI  
 
Firenze, 28 novembre 2012 – Il presidente della Regione Enrico Rossi interverrà oggi 28 novembre a Bruxelles alla conferenza “Connect to Compete”, organizzata dalla Dg Move. Rossi interverrà in qualità di vicepresidente della Conferenza delle Regioni periferiche e Marittime d’Europa (Crpm) con delega alle politiche dei trasporti nella sessione “Ten-t Guidelines: the state of play”, che si svolgerà dalle ore 10.15 alle 11.15. La conferenza si svolgerà presso “The Egg”, in Rue Bara 175. Il sito ufficiale dell’evento è www.Tentdays2012.eu/practical-information.html    
   
   
FINANZIARIA, CAPPELLACCI IN CONSIGLIO: RIBELLIAMOCI CONTRO PATTO DI STABILITÀ. SE NECESSARIO, LEGGE REGIONALE SARDA PER LIBERARCI DA GANASCIA INTOLLERABILE  
 
 Cagliari, 28 Novembre 2012 - "Lo Stato, incalzato dalla Regione con successivi ricorsi nanti la Corte Costituzionale, nonostante che quest´ultima abbia dichiarato dovute non solo le maggiore entrate, ma anche l’adeguamento del Patto di stabilità, continua a sostenere che sia necessaria preliminarmente una legge nazionale per rimodulare i saldi della finanza pubblica. Occorre sollevare il livello del conflitto con lo Stato e denunciare che la Sardegna, a causa dei limiti del patto di stabilità, si trova nell’impossibilità di approvare la manovra finanziaria 2013". Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, durante il suo intervento in Consiglio regionale sulla Finanziaria 2013. "Sarebbe semplice - ha spiegato il Presidente - presentare il bilancio 2013 basato sul livello delle maggiori entrate, peraltro oggi ancora più certe rispetto al passato non solo per le sentenze pronunciate dalla Corte costituzionale, ma anche perché il Governo con la legge di assestamento 2012 ha finalmente riconosciuto il nostro diritto a un più alto livello di entrate. Sarebbe un bilancio con un volume di entrate che è molto vicino a quello degli anni precedenti pari a circa 6,6 miliardi di euro manovrabili e un totale complessivo di 7,8 miliardi di entrate. Sarebbe un bilancio "tecnico" perfettamente legittimo e parificabile dalla Corte dei conti, ma con il limite di spesa imposto dal patto di stabilità che è crollato negli ultimi due anni, di circa 800 milioni di euro di minori impegni e pagamenti (rispetto al 2011), sarebbe molto doloroso chiudere il bilancio e perpetuare, peraltro, un meccanismo perverso che non consente di spendere e genera un volume di residui passivi divenuto ormai non più sostenibile. Oggi, con riferimento alla prossima manovra 2013 si registra un ulteriore duro colpo ai nostri regionali con una riduzione del livello del patto di stabilità di altri 246 milioni di euro in termini di minori impegni e di minori pagamenti, quale conseguenza delle ultime stringenti manovre di spending review del Governo nazionale a danno delle Regioni e di quelle a statuto speciale in particolare. Non solo, quindi, per la nostra Regione non vi è stato l’adeguamento dovuto al rialzo, ma a causa della grave crisi che affligge l’euro-zona e della necessità di risanare i conti dello Stato abbassando la spesa pubblica, la nostra capacità di spesa è stata drasticamente ridotta di oltre 800 milioni di euro rispetto al 2011. La scelta vera - ha aggiunto Cappellacci- è quella se fare un bilancio con dolorosi tagli alle categorie più deboli, con conseguenze in termini di "macelleria sociale" a cui saremo costretti, oppure quella di non fare il bilancio prendendo tempo, dandoci un termine fino a febbraio. Sarebbe una forte denuncia nei confronti dello Stato, per provare a giocarci, tutte le carte possibili per costringere il Governo in carica, prima delle elezioni politiche nazionali, a riconoscere alla Sardegna l’adeguamento dovuto del nostro patto di stabilità. L’appello che rivolgo al Consiglio é finalizzato a scongiurare che la nostra economia, il nostro sistema sociale, debba pagare ancora ulteriori tributi che non sarebbe più in grado di sostenere. Sto proponendo al Consiglio di utilizzare i prossimi mesi, non per una logorante discussione sulla manovra finanziaria, che ci vedrebbe divisi su tutto e soprattutto sui dolorosi tagli che saremmo costretti a fare. Dobbiamo fare uno sforzo straordinario per costringere lo Stato ad assumersi le proprie responsabilità, rimuovendo una volta per tutte i limiti insostenibili del nostro patto di stabilità e la forbice anomala rispetto al livello delle nostre entrate. Prima delle prossime elezioni politiche nazionali, sono convinto che abbiamo ancora qualche chance di successo. Ma solo se saremo in grado di attivare, senza indugi, una vera azione unitaria della Sardegna (di tutto il Consiglio regionale e dei nostri parlamentari), con una mobilitazione politica mirata. Se ancora una volta il Governo si mostrasse insensibile alla nostra denuncia, credo sia doveroso che il Consiglio valuti allora la possibilità di auto-determinare con legge regionale il patto di stabilità interno, adeguandolo al nuovo livello delle entrate. La prima implicazione di questo gesto sarebbe quella di costringere il Governo ad impugnare la nostra legge e questo, finalmente, lo costringerebbe al contenzioso nanti la Corte costituzionale".  
   
   
REGIONI: CALDORO, BENE SENATO SU FONDO ROTAZIONE  
 
Napoli, 28 novembre 2012 - "Sono certo che dalla discussione al Senato emergeranno significative novità." Cosi il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro in merito al D.l. 174 al vaglio di Palazzo Madama. "Condivido - aggiunge il presidente - la posizione della senatrice Annamaria Carloni e dei senatori, a partire da quelli del Pdl, che chiedono attenzione per i comuni ma, in sintonia con la Conferenza delle Regioni, invitano il Governo ad estendere i benefici del Fondo di rotazione anche alle Regioni in squilibrio finanziario. "Una iniziativa giusta ed appropriata per evitare il rischio di generare distorsioni nella filiera istituzionale. Ci auguriamo che il Governo sostenga questa iniziativa con le coperture adeguate per permettere agli enti un´opera virtuosa di risanamento dei conti", conclude Caldoro.  
   
   
REGIONE SICILIA: IL 5 DICEMBRE LA PRIMA SEDUTA DELL´ARS  
 
Palermo,27 novembre 2012 - La prima seduta della sedicesima legislatura dell´Assemblea regionale siciliana si terra´ il prossimo 5 dicembre, mercoledi´ della prossima settimana, alle ore 11. Lo stabilisce un decreto del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, al quale spetta, in virtu´ dell´articolo 3 dello Statuto, il compito di indire la seduta inaugurale del Parlamento regionale. L´ordine del giorno prevede, al primo punto, la costituzione dell´Ufficio provvisorio di Presidenza dell´Assemblea, la prestazione del giuramento previsto dall´articolo 5 dello Statuto e l´elezione del Presidente dell´Assemblea.  
   
   
FVG, TONDO, LA SALVEZZA NON VIENE DA FUORI MA DA NOI STESSI  
 
Udine, 28 novembre 2012 - Il lavoro, così come l´anno vissuto sia gli imprenditori che i lavoratori che "hanno costruito il nostro Friuli" è un´esperienza importante da trasferire alle nuove generazioni nei momenti difficili che tutti stiamo attraversando, momenti di preoccupazione in cui, nonostante la pesante riduzione dei fondi disponibili "stiamo cercando di intervenire a favore dei più deboli e dei lavoratori in difficoltà con il blocco di un anno dei pagamenti dei mutui casa sottoscritti dalle famiglie, perché sappiamo tutti che in questa regione la casa è un bene primario". Così il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha ricordato uno dei provvedimenti inseriti in una finanziaria fortemente penalizzata dai tagli del Governo nazionale, in conclusione della 59ma Premiazione del Lavoro e Progresso, che ha avuto luogo nel Teatro Giovanni da Udine ed è stata dedicata al cambiamento come necessità o virtù. Tondo ha espresso "stima e affetto per tutti i lavoratori per le aziende che abbiamo premiato oggi" e ha ripercorso le misure prese nel corso di questa legislatura a favore della riduzione del debito regionale, evidenziandone il calo sino 850 milioni di euro (il 50 per cento in meno) alla fine del prossimo anno e osservando che il Friuli Venezia Giulia ha affrontato per primo i temi che sono diventati poi il fulcro delle politiche nazionali. Se le misure imposte dal Governo Monti erano giustificate dal baratro davanti a cui si trovava l´Italia, secondo Tondo oggi è tempo di riavviare il sistema e pensare allo sviluppo, specie dopo aver affrontato il cambiamento necessario con la promozione di riforme che hanno eliminato alcuni istituti "che non potevamo più permetterci" arrivando, mentre la Sicilia nonostante il deficit conferma la volontà di mantenere lo status quo, alla riduzione dei membri del Consiglio regionale. Il presidente ha difeso le scelte della Regione in tema di energia, dall´elettrodotto al rigassificatore, evidenziandone l´importanza sia per le aziende che per il conseguente aumento del lavoro in Friuli Venezia Giulia e ricordato che dall´inizio della legislatura "abbiamo messo quasi 650 milioni a favore della produttività e dello sviluppo". "Con assoluta chiarezza" come ha affermato egli stesso, Tondo ha confermato la volontà della Regione di continuare a dare sostegno al lavoro e al sistema produttivo anche attraverso queste scelte energetiche e ha ricordato il "dibattito politico attorno alla terza corsia", osservando che se si fossero attesi i fondi dello Stato per partire "i progetti sarebbero ancora sulla mia scrivania ma non ci sarebbe un cantiere aperto". Tondo ha citato le difficoltà del passato, dal dopoguerra al terremoto, il dibattito politico molto forte sui comuni del Friuli Venezia Giulia, che stanno meglio di altri in Italia, affermato che il Friuli Venezia Giulia si debba presentare come una regione compatta, sottolineato che qui l´autonomia è assunzione di responsabilità e non privilegio, ribadito l´impegno per il futuro anche se non vi sono certezze. "Dobbiamo avere fiducia, non piangerci addosso e capire che la salvezza non viene da fuori ma da noi stessi, come è sempre accaduto" ha concluso il presidente, ricordando che nonostante sia stato messo a dura prova, il sistema regionale ha retto perché la nostra è "una comunità più sobria, più essenziale e completa".  
   
   
ROSSI AI GIOVANI DEL SERVIZIO CIVILE: “COSTITUZIONE E ‘AMORE PER IL GENERE UMANO’ CAPISALDI DELLA VOSTRA ESPERIENZA”  
 
Firenze, 28 novembre 2012 – La Costituzione che parla di persone e che è attenta all’individuo con le sue peculariatà, “un libro da avere sempre a portata di mano”, e l’amore per il genere umano, lo stesso che lo scrutatore del libretto di Italo Calvino, al lavoro a un seggio dentro il Cottolengo di Torino, ritrova nei gesti di un padre e di una suora che cercano di alleviare un po’ della sofferenza che pervade il manicomio piemontese e gli fanno pensare che “umano arriva dove arriva l’amore”. Sono due capisaldi che il presidente della Regione Toscana ha affidato, come basi su cui costruire il proprio impegno, ai ragazzi del Servizio Civile regionale – sono 3.000 all’anno i giovani cui si vuole offrire questa opportunità – e ai 10 di loro che oggi erano seduti accanto a lui sul palco del Teatro Verdi per condividere con la platea affollata di ragazzi, in una sorta di “staffetta e di passaggio di consegne”, la propria esperienza, in corso o già alle spalle. C’è Andrea che fa il servizio civile presso la Fondazione Michelucci, “un’esperienza che arricchisce il mio percorso formativo”, e Linda che è impegnata nel Parco di Migliarino San Rossore e che “scoprendo competenze che non sapevo di avere”, si sveglia alla 4 di mattina per andare a disporre i teli con cui catturare i daini in sovrannumero da trasferire altrove. Ci sono Chiara che in Val d’orcia deve contribuire a “abbassare il divario digitale”, ma il senso vero della sua esperienza lo trova nel sentirsi un riferimento per la comunità, Davide che in un consultorio per la salute e il sostegno psicologico a cittadini “Lgbt” cerca di abbattere stereotipi di genere e omofobia, e Gemma, che si occuperà di statistica, ma ora è impegnata in un progetto di accompagnamento e crescita di bambini con disagi familiari. Silvia invece ha terminato il servizio civile che ha dedicato in Lunigiana ad un progetto “tutto suo” di mediazione culturale partendo dalle favole delle varie etnie che “hanno archetipi simili”. Anche Virginia fa il bilancio della sua esperienza dentro un progetto di cooperazione internazionale dell’Arci: “Mi ha insegnato la necessità di rimettermi in gioco e di accettare la diversità dell’altro”. Francesca ha aiutato col Cesp ragazzi disabili a muoversi dentro l’università, un confronto non semplice con le loro difficoltà alleviato però dallo spirito di collaborazione degli altri. Elisa invece ha assistito disabili e anziani, una esperienza che le ha insegnato a capire le situazioni e i bisogni delle persone, ma non le ha risparmiato momenti di choc, come quando una donna straniera vittima di violenze e maltrattamenti dal compagno è dovuta scappare col figlio piccolo, con l’aiuto dei Carabinieri, in una casa protetta. Rossi si è detto colpito dalla maturità e dalla preparazione di questi ragazzi che con le loro testimonianze hanno messo in luce una Toscana meno nota, quella della povertà che la crisi attuale ha fatto emergere, con situazioni di indigenza assai più estese rispetto a qualche anno fa. “La passione e l’ironia con cui ci avete raccontato le vostre esperienze – ha detto Rossi – ci fanno vedere uno spaccato diverso della realtà e dovrebbero diventare un momento di condivisione. Si potrebbe pensare ad uno spazio apposito nel sito di ‘Giovanisì. Dall’altra parte confermano l’urgenza e la priorità del tema lavoro per i giovani, che sotto i 35 anni sono disoccupati in misura del 35%. Ma qui deve intervenire l’Europa, bandendo gli egoismi di alcuni paesi, deve intervenire lo Stato con incentivi pubblici, altrimenti non c’è soluzione. La questione va oltre l’impegno della Regione, che pure sul fronte giovani si è attivata più di altre regioni”. Tra le misure del progetto Giovanisì, sono state finanziate 700 domande sul bando 2011-12 per la casa (quasi 3 milioni per tre anni), i tirocini retribuiti sono oltre 3.000 nel 2011/2012 e 400 in media quelli mensili. Circa il 30% si trasforma, nelle 2.00 aziende inserite nel database di Giovanisì in una forma di contratto (a progetto, apprendistato, part-time, determinato, indeterminato). 100 tirocini sono interni alla Regione Toscana: periodi di formazione-lavoro di 6 mesi con rimborso spese di 500 euro.  
   
   
APPRENDISTATO, STORIE DI SUCCESSO NEL LIBRO DELLA REGIONE LOMBARDIA  
 
Milano, 28 novembre 2012 - ´Lavorare è il miglior modo di imparare´ è il titolo del volume presentato dall´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Cultura Valentina Aprea, in occasione della giornata di apertura di Matching, l´appuntamento per lo sviluppo delle imprese organizzato a Fieramilano a Rho. La pubblicazione, realizzata da Regione Lombardia con il contributo dell´Unione Europea, raccoglie una serie di testimonianze dirette di ragazze e ragazzi che, al termine di corsi tecnici e professionali, hanno saputo cogliere occasioni di lavoro e di successo. Una Buona Scuola Per Un Buon Lavoro - "Lavoriamo per dare ai nostri ragazzi - ha commentato l´assessore Aprea - una buona scuola per un buon lavoro. Per questo abbiamo introdotto un sistema di valutazione dei nostri istituti di formazione che tiene conto di una serie di indicatori: ogni scuola ha un suo rating, formulato in base alla dotazione logistica, alla situazione economica, alla competenza professionale, alla capacità di relazione con il territorio, con un´analisi dettagliata relativa alla capacità di gestione dei percorsi triennali, all´esito dei percorsi formativi, al tipo di sbocco occupazionale e alla customer satisfaction degli studenti". Avvicinare Sistema Educativo E Imprese - "La responsabilità che abbiamo assunto - ha continuato Aprea - è di lavorare per un avvicinamento fra il sistema educativo e quello produttivo, per una migliore possibilità di offrire ai giovani quelle competenze di base e tecnico-professionali che riflettono sia le esigenze del mondo produttivo sia quelle del tessuto sociale e culturale di appartenenza, favorendo tutte quelle occasioni che possono promuovere il pieno e armonico sviluppo delle loro potenzialità". Un Nuovo Patto - "Il nuovo patto tra sistema educativo e imprese - ha proseguito l´assessore Aprea - impegna Regione Lombardia ad accompagnare e orientare l´uscita dalla scuola verso il primo impiego, a valorizzare l´apprendimento in assetto lavorativo e la didattica per competenze. In questo senso assume un ruolo strategico l´accordo con le imprese per favorire forme di orientamento, alternanza e apprendistato, azioni di comunicazione". La Campagna Work Up - Da giovedì scorso è partita la campagna di comunicazione su quotidiani, radio e web ´Work up - Buongiorno lavoro!´, che invita giovani disoccupati con età compresa tra i 18 e 29 anni e imprese a navigare sul sito www.Lavoro.regione.lombardia.it per utilizzare la Dote Lavoro e per conoscere i tirocini per i giovani e le opportunità per l´apprendistato.  
   
   
CREDITO D’IMPOSTA, PUBBLICATO IL SECONDO ELENCO DI BENEFICIARI: 213 LE AZIENDE CALABRESI CHE GODRANNO DEGLI INCENTIVI PREVISTI DAL BANDO PER 463 LAVORATORI  
 
Catanzaro, 28 novembre 2012 - Procede regolarmente l’attività dell’Assessorato regionale al Lavoro, Formazione Professionale e Politiche sociali, guidato da Francescantonio Stillitani, per l’utilizzo delle risorse comunitarie. E’ stato pubblicato, infatti, il secondo elenco dei beneficiari relativo all’avviso pubblico: incentivi sotto forma di concessione di un credito d’imposta per la creazione di nuovo lavoro stabile, attraverso l’assunzione di lavoratori disoccupati in Calabria. Con un impegno pari a 5.013.568,31 euro è stata incentivata l’assunzione di 463 beneficiari da parte di duecentotredici aziende. Il bando, pubblicato lo scorso luglio, prevedeva il finanziamento con credito d’imposta relativo alle assunzioni di lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati, avvenute nel periodo compreso tra gli scorsi 14 maggio 2011 e 1 Giungo 2012. Un intervento reso particolarmente interessante grazie all’impiego di alcune caratteristiche mai messe in campo finora in Calabria, ovvero la sottoscrizione di un accordo da parte della Regione Calabria, del Ministero del Lavoro e del Ministero delle Finanze che garantisce una maggiore automaticità del finanziamento, attraverso la decurtazione sul modello F24 degli importi concessi a finanziamento. Il primo elenco di beneficiari, pubblicato il 16 ottobre scorso, ha visto il finanziamento di 361 aziende, con un importo pari a 10.626.274,19 euro che riguardava circa mille lavoratori. Il bando “Credito d’imposta” prevede l’impegno di 20 milioni di euro a valere sul Por Calabria Fse 2007/2013, e dà la possibilità ai datori di lavoro - che hanno già assunto del personale senza alcuna agevolazione, nel periodo compreso tra il 14 giugno 2011 e il primo giugno 2012 (data di pubblicazione del Decreto interministeriale del 24 maggio 2012) - di poter scontare attraverso l’F24, il 50% del costo lordo del lavoratore, per uno o due anni, in base alla categoria cui appartiene quest’ultimo, se svantaggiato o molto svantaggiato. “I tempi di acquisizione degli incentivi sono fondamentali – ha affermato l’assessore regionale al lavoro, Francescantonio Stillitani – per permettere alle imprese di fare una corretta programmazione. Il meccanismo automatico del credito d’imposta, permette di non dover attendere complicate procedure di erogazione che spesso durano anni ma fa si che si abbiamo tempi certi, superando alcuni dei principali problemi che oggi investono la pubblica amministrazione, ovvero, le lungaggini e l’incertezza burocratica”.  
   
   
ABRUZZO: VOUCHER DA 4 A 12 ML PER 1.408 STUDENTI  
 
Pescara, 28 novembre 2012 - Sono 1.408 gli studenti abruzzesi ammessi al finanziamento del Progetto "Voucher per la formazione universitaria e per l´alta formazione", finanziato con 2 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo Abruzzo 2007/13. Ben 1.709 le istanze presentate all´Assessorato alla Formazione per ottenere risorse destinate a favorire e sostenere l´alta formazione, facilitando le scelte individuali degli studenti meritevoli attraverso l´erogazione di voucher finalizzati alla frequenza, in Italia e all´estero, di corsi di studio universitari, specializzazioni, master e altri interventi di elevata valenza professionalizzante. In particolare, i voucher formativi finanziati sono riconducibili a tre tipologie di azioni: 1.027 sono stati destinati a favore di studenti che hanno svolto percorsi formativi universitari in Italia (corsi di laurea specialistica, a tali corsi sono equiparati quelli della laurea magistrale e della laurea secondo il vecchio ordinamento) e corsi di laurea triennale. Altri 377 voucher sono stati assegnati a studenti che hanno frequentato percorsi formativi post laurea in Italia (corsi di specializzazione, master di Ii livello, master di I livello). E, infine, 4 ragazzi abruzzesi usufruiscono delle risorse per percorsi formativi svolti all´estero (master post laurea, corsi di alta professionalizzazione organizzati da Università, Accademie, altre Istituzioni pubbliche e private di alta formazione). Per le prime due tipologie il finanziamento per ogni singolo voucher è di massimo 8mila euro, per la terza il finanziamento è di massimo 12mila euro. L´elenco degli assegnatari è disponibile sul sito della Regione Abruzzowww.regione.abruzzo.it/fil. I 1.408 voucher (per tutte e tre le azioni) finanziati sono così ripartiti per provincia: Teramo: 442 voucher; Chieti: 414 voucher; Pescara: 386 voucher; L´aquila: 166 voucher. Paolo Gatti "I giovani abruzzesi - ha commentato l´assessore Paolo Gatti - hanno risposto in massa e questo ci rende felici. C´è voglia di studiare, di coltivare i propri talenti, di affermarsi attraverso lo studio. Quando abbiamo raddoppiato lo stanziamento per i voucher rispetto alla precedente edizione, qualcuno aveva il timore che le risorse sarebbero state inutilizzate. Invece, i ragazzi abruzzesi hanno partecipato e hanno accettato una selezione che per la seconda volta metteva al centro della valutazione il merito. Criteri come l´età, la valutazione della votazione dell´ultimo titolo di studio, il conseguimento dello stesso entro i tempi previsti dalla durata legale del percorso, la valutazione del numero degli esami sostenuti, sono elementi che selezionano verso l? alto gli studenti meritevoli. Lo ripetiamo da tempo: il merito deve trasformasi da vuota evocazione a principio concreto per definire ruoli, responsabilità e affidare risorse agli individui. In Abruzzo attraverso questa esperienza amministrativa abbiamo cercato di rendere concreta l´idea che una società migliore si costruisce anche attraverso la promozione del merito e il riconoscimento di chi si impegna e mette a frutto i propri talenti. In un mondo e in una economia globalizzati l´Italia e l´Abruzzo possono avere ancora un ruolo centrale solo se sapremo far scendere in campo i nostri ragazzi migliori. Nella nostra visione politica al centro mettiamo e metteremo sempre il merito e la promozione del sapere".  
   
   
FVG: UN REGOLAMENTO E 500 MILA EURO PER LE IMPRESE DEI GIOVANI  
 
Trieste, 28 novembre 2012 - Fa perno su un pacchetto iniziale di risorse pari a 500 mila euro il nuovo regolamento regionale che attua l´art. 20 della Lr 5/2012 e incentiva l´imprenditoria giovanile. A illustrarlo alla stampa, alla presenza dei rappresentanti dei Gruppi giovani imprenditori di Confcommercio, Confartigianato e Confindustria, sono stati questa mattina l´assessore regionale alle attività produttive, Federica Seganti, e i consiglieri Massimo Blasoni (Pdl), primo firmatario della legge 5 e presidente del relativo comitato ristretto, e Ugo De Mattia (Lega Nord). Ricordando che la norma è stata proposta dal Consiglio regionale, l´assessore ha spiegato che "grazie a un regolamento semplice, snello, di facile implementazione e in grado di dare risposte veloci" da gennaio sarà possibile l´erogazione di fondi "che porteranno alla costituzione di una quarantina di aziende". Il documento, che da oggi è disponibile sul sito internet della Regione, si ispira a quello già messo a punto a sostegno dell´imprenditoria femminile, "anch´essa finanziata all´inizio con 500 mila euro, - ha ricordato l´assessore - cifra poi portata, in sede di adeguamento di bilancio, a 3 milioni per la gran quantità di domande pervenute, un incremento che, se l´iniziativa avrà lo stesso successo, potrebbe essere ipotizzato anche per l´imprenditoria giovanile" I contributi vanno da 5 mila a 40 mila euro e possono venir erogati anticipatamente sino al 70 per cento della cifra concessa previo l´avvio dell´iniziativa. "Sappiamo che una delle difficoltà dei giovani è l´accesso al credito bancario - ha detto l´assessore - e un anticipo può essere utile". Gestore del finanziamento messo a disposizione sarà Unioncamere, il bando in base al quale verranno concessi i fondi verrà pubblicato quest´anno entro la prima metà di gennaio (sarà poi riproposto, di anno in anno, entro l´1 marzo) e potranno venir finanziati progetti presentati successivamente all´invio della domanda e comunque entro 6 mesi dal ricevimento del decreto di concessione. I fondi verranno erogati per coprire le spese di investimento (dagli arredi alle attività promozionali), di costituzione (dalle spese notarili al business plan), di primo impianto (dalla ristrutturazione dei locali al sito internet al frachising, alla certificazione della spesa), ma non saranno coperte le spese relative a interessi e oneri finanziari, beni di consumo, tasse, personale, corsi di formazione; alcuni costi non coperti potranno beneficiare di altri finanziamenti nei limiti previsti per gli aiuti de minimis. "In questa regione abbiamo agito con grande forza sugli ammortizzatori sociali - ha detto Blasoni - ma fare solo questo sarebbe stato limitativo rispetto a un´operazione più ampia, in cui ci si chiede dove andranno a lavorare i nostri figli e quelli che vengono espulsi dal mercato del lavoro o vorrebbero entrarvi". "Non saranno tutti assunti da qualcuno - ha continuato il consigliere - e non andranno tutti a fare concorsi pubblici, che non ci sono più: per questo noi vogliamo dare spazio, attraverso questa legge, a tanti nuovi imprenditori". "La legge per i giovani si esprime su mille altre materie che li riguardano, ma ha come cardine lo start up di nuove imprese e la costituzione di un fondo di garanzia affinché abbiano accesso al credito - ha spiegato Blasoni - e il regolamento che per il momento attua l´articolo 20 servirà a far nascere imprese di prima generazione, cosa che a me, senza demagogia, sembra bellissimo". Osservando che dare sostegno ai giovani imprenditori non è un atto a favore di un´ élite, ma punta a far sì che chiunque, anche privo di mezzi e senza sostegno familiare, possa darsi un lavoro, il consigliere ha quindi ricordato che è in via di definizione un altro regolamento che attuerà l´articolo 28 della Lr 5/2012 per la creazione di un fondo che consentirà ai giovani che fanno impresa di ottenere credito sino a 60 mila euro. "Anche l´agevolazione dell´accesso al credito servirà a mettere in moto il sistema che la forza di un giovane può creare" ha rilevato a sua volta De Mattia, osservando che bisogna credere nel futuro e sottolineando l´importanza del turn over per impedire alle aziende di fossilizzarsi. "Dopo le donne e i giovani, terzo steep dell´iter che ci siamo imposti in questa direzione sarà l´impegno a favore della creazione di reti di impresa - ha concluso De Mattia - perché bisogna fare sistema per collocarsi sul mercato globale"  
   
   
FIRENZE: TRATTA ESSERI UMANI, GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE CONVEGNO ALL’ISTITUTO DEGLI INNOCENTI  
 
Firenze, 28 novembre 2012 – Un convegno dedicato al Sistema toscano contro la tratta di esseri umani promosso e coordinato dalla Regione. Il Sistema Contratto (Contro la Tratta in Toscana) è un progetto che copre tutta la regione, garantisce protezione e sostegno alle vittime, valorizza le esperienze dei territori e pratica concretamente l’integrazione degli interventi. L’incontro è in programma giovedì 29 novembre, a partire dalle 14.30, nel Salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti a Firenze (piazza Ss. Annunziata). Il convegno, dopo i saluti degli assessori al welfare Salvatore Allocca (Regione) e Stefania Saccardi (Comune di Firenze), prosegue con l’illustrazione dei risultati ottenuti dal progetto attraverso il contributo di tutti i soggetti che concorrono a realizzare il Sistema degli interventi e con una tavola rotonda alla quale parteciperanno rappresentanti di altre Regioni e del Dipartimento per le Pari Opportunità.  
   
   
CONVEGNO "IO DONNA, CHI SONO, QUALI I MIEI PROBLEMI E LE MIE RISORSE NELLA STORIA E ADESSO"  
 
Roma, 28 novembre 2012 - Venerdì 30 novembre, a partire dalle ore 14, a Roma, in via Goito, presso l’Associazione “Cento Fiori” si terrà il convegno “Io Donna, chi sono, quali i miei problemi e le mie risorse nella storia e adesso”. L’evento - patrocinato dall’Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma - si aprirà con il saluto della Presidente della Commissione delle Elette della Provincia di Roma, Roberta Agostini. Alla giornata prenderanno parte numerosi ed autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale, associativo e culturale, tra cui Maria Grazia Passuello, Presidente di Solidea ed Adriano Labbucci, saggista, già presidente del Consiglio provinciale di Roma. Www.benessereconsapevole.eu    
   
   
PARITÀ DI GENERE. VENDOLA: "IL VOTO SEGRETO È IL RIFUGIO DELLA VILTÀ"  
 
Bari, 28 novembre 2012 - “Davvero un’occasione mancata. Il voto negativo sulla proposta di legge di iniziativa popolare per la doppia preferenza avrebbe potuto essere davvero un varco di luce nel buio della politica”. Questo il commento del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola dopo la bocciatura, in aula consiliare, della proposta di legge di iniziativa popolare 50/50 presentata con 30mila firme. “La casta del maschile inibisce qualunque percorso di autoriforma – ha continuato Vendola - si intende che la politica debba continuare ad essere un mestiere maschile e che le istituzioni debbano avere soltanto una presenza ornamentale di donne. Il consiglio regionale pugliese, che fotografa la realtà di una democrazia mutilata con i suoi 67 consiglieri maschi e le 3 consigliere donne, avrebbe davvero avuto l’occasione di un gesto forte di riparazione”. Per Vendola “l’iniziativa invece di alcuni consiglieri del centrodestra ha consentito di mettere in campo il voto segreto e cioè il rifugio della viltà dove si è nascosta ancora una volta la politica del conformismo e della conservazione”. “Sono sicuro – ha concluso Vendola - che la battaglia delle donne continuerà e che l’assedio che la libertà femminile darà al nostro consiglio regionale potrà produrre un atto di risipiscenza”.  
   
   
INCLUSIONE SOCIALE, LA GIUNTA DELLA BASILICATA APPROVA AVVISO ‘VALORE DONNA’  
 
Potenza, 28 novembre 2012 - Sostenere donne lucane con problemi di conciliazione tra vita familiare e lavoro/studio per migliorarne la qualità della vita, attraverso un aiuto economico nella forma di un voucher di conciliazione e sostenere donne in situazioni di difficoltà derivanti da sottoposizione a violenza, maltrattamenti, prostituzione e tratta mediante forme di sostegno all’occupabilità e all’empowerment individuale: sono queste le due finalità dell’avviso pubblico ‘Valore donna’ approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Formazione e lavoro, Vincenzo Viti. Due le linee di intervento previste dall’avviso, ossia una per ciascuna delle due finalità individuate: assegnazione di voucher per la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e sostegno alla formazione e all’avviamento al lavoro. Le beneficiarie e destinatarie della linea di intervento uno sono quelle donne che si trovano nella condizione di avere responsabilità di cura a carattere continuativo, nei confronti di figli minori di 14 anni (compresi i minori affidati) e/o anziani (superiore ai 65 anni) e/o disabili e/o persone per qualunque motivazione non autosufficienti, appartenenti al proprio nucleo familiare e che contemporaneamente stiano studiando o seguano un corso formazione Fondo sociale europeo o stiano lavorando. Sono finanziabili voucher per la conciliazione, ovvero titoli di spesa per favorire l´acquisto di servizi di cura. Il voucher può essere speso presso fornitori di servizi di cura e conciliazione (asili nido, badanti, case di cura, centri di assistenza, etc.). Ogni voucher ha un valore complessivo di 1.200 euro e può essere utilizzato per l’acquisto di servizi di cura per un tempo massimo di 12 mesi. Per la linea di intervento due, quella delle work experience per donne in difficoltà possono presentare domanda i centri antiviolenza e antistalking, i centri che si occupano ai sensi del D.lgs 86/1998, le associazioni per la tutela delle donne. Le destinatarie sono donne che alla presentazione della domanda siano in condizione di oggettiva difficoltà personale. L’intervento si sostanzia in work experience di 6 mesi presso piccole e medie imprese, preceduto da una breve esperienza formativa. A questa fase può seguire l’accompagnamento all’autoimpiego mediante microcredito. I progetti sono finanziati con le risorse previste dall’asse Iii ‘Inclusione sociale’ del Po Fse 2007-2013 per 1,470.000 euro. Le domande dovranno essere presentate esclusivamente on line. Il termine di scadenza è le ore 18.00 del 45esimo giorno dalla data di pubblicazione dell’Avviso pubblico sul Bollettino ufficiale della Regione. “Si tratta – ha detto l’assessore Viti – di un’attenzione alle donne, a maggior rischio di esclusione sociale, inoccupazione e disoccupazione. L’obiettivo è quello di individuare dei percorso di integrazione e migliorare il reinserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati per combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro”.  
   
   
FERRARA, LE IMPRESE IN ROSA FRONTEGGIANO MEGLIO ALLA CRISI  
 
Ferrara, 28 novembre 2012 - La tenacia nelle avversità è una caratteristica delle donne e le imprenditrici ferraresi, alle prese con una crisi che non sembra attenuarsi, ne sono una ulteriore riprova. Negli ultimi dodici mesi, infatti, l’Osservatorio dell’economia della Camera di Commercio di Ferrara segnala una maggior tenuta nella dinamica anagrafica delle imprese in rosa: tra settembre 2011 e settembre 2012 – periodo durante il quale lo stock delle imprese ferraresi si è complessivamente ridotto di 260 unità – il numero delle imprese femminili ha fatto registrare una lievissima riduzione (-11), attestandosi al valore di 8.020 imprese, pari al 21,5% del totale di imprese operanti nella nostra provincia. Nel commentare questi dati, la presidente del Comitato provinciale per l´imprenditoria femminile, Fiorenza Bignozzi, ha sottolineato come occorra investire ancora di più su chi aspira a “crearsi” un lavoro sostenendo le donne nel loro percorso imprenditoriale, partendo innanzitutto da una maggiore consapevolezza che tale scelta non debba mai essere considerata “residuale”, ovvero “ultima spiaggia” quando si insinui la rassegnazione di non poter altrimenti intercettare un lavoro che non c’è. “E´ un percorso difficile – ha aggiunto la presidente - che va accompagnato, e per questo il Comitato non si sottrae dal mettersi a disposizione di quante vorranno concretizzare in impresa le loro idee e la loro voglia di fare con scelte oculate e al passo con il mercato, nel tentativo di evitare avventure senza sbocco. Il mercato detta le sue regole e da queste non possiamo prescindere". A dimostrazione di una maggior vitalità anche il dato relativo alla maggior quota di imprese nate negli ultimi due anni sul totale di attive: 13,1% le imprese femminili contro il 10,4% di quelle che non possono essere definite rosa. Inoltre, nell’imprenditorialità femminile, il peso delle imprese che possono essere definite anche giovanili (imprese la cui partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in prevalenza da persone di età inferiore ai 35 anni) sta aumentando, al contrario di quanto sta avvenendo tra le imprese maschili. Ad andare meglio, i Servizi di alloggio e ristorazione (+18) e le Costruzioni (+13). Nel Commercio (-36) e nelle Attività manifatturiere (-26), invece, si concentrano le riduzioni più apprezzabili della base imprenditoriale rosa. Le forme giuridiche collettive sono quelle che contribuiscono maggiormente alla tenuta dello stock, laddove le imprese individuali – le più semplici e più numerose in assoluto, si confermano lo strumento più attrattivo per le donne che scelgono di fare impresa, mostrano un lieve cedimento (-4 unità, pari ad una riduzione dello 0,07% nel periodo considerato). In particolare, le società di persone (-21 il saldo dei dodici mesi, pari ad una diminuzione dell’1,31%) registrano il calo più rilevante. Il comune caratterizzato dalla maggiore presenza imprenditoriale femminile rimane Massa Fiscaglia, dove la percentuale di imprese rosa sul totale è del 25,5% (contro la media provinciale del 21,5% e di quella nazionale del 23,5%). In fondo alla classifica troviamo invece Goro, che conta meno di 126 aziende femminili su 1000, ma che tuttavia, insieme a Poggio Renatico e Masi Torello, ha fatto registrare gli incrementi più alti negli ultimi dodici mesi. Tra le imprese femminili aumenta anche il peso di quello straniere: ad oggi se ne registrano 7 ogni 100, una in più rispetto allo scorso anno, con incrementi annuali superiori alle corrispondenti imprese straniere non gestite da donne. E se tra le extracomunitarie che vengono a fare impresa a Ferrara primeggiano le cinesi (una impresa su quattro tra quelle con titolare straniera è cinese), anche rumene, nigeriane e marocchine sono numerose.  
   
   
TOSCANA: PARI OPPORTUNITÀ E CRISI ECONOMICA, UN ALLARME: DIMINUISCONO LE ISCRIZIONI AI “NIDO”  
 
Firenze, 28 novembre 2012 – Diminuiscono, anche in Toscana, le iscrizioni dei bambini ai “nidi”. La notizia viene da Stella Targetti intervenuta questa mattina a Firenze all’apertura di “Cittadinanza di genere. Forum 2012“, giornata istituzionale indetta, come ogni anno, da Regione Toscana in base alla sua legge (la 16 del 2 aprile 2009) sulla cittadinanza di genere. “Non abbiamo ancora dati definitivi sul fenomeno – ha proseguito Stella Targetti – ma questo ci dicono Comuni, soggetti del privato sociale e operatori del settore. Sono preoccupata per una tendenza che emerge e che, oltretutto, ha anche una ricaduta negativa sull’occupazione. La tendenza a iscrivere numeri sempre minori di bambini ai nidi è chiara ed è diretta conseguenza della grave situazione economica, che colpisce in particolare donne e giovani”. Targetti ha ricordato come i servizi educativi per l’infanzia siano “un simbolo delle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro, una delle conquiste che rischiano di essere spazzate via da questa crisi economica”. Ma non tutto è “scuro”: proprio dal mondo femminile arrivano anche le reazioni più forti. “Le nuove imprese nate in questo periodo, in gran parte piccole e piccolissime aziende, sono state create soprattutto da donne: il mondo femminile sta dimostrando di sapersi mettere in gioco anche in un momento molto difficile. Credo – prosegue Targetti – che questa capacità sia dovuta anche al fatto che le donne sanno avere un pensiero originale e creativo, sono in generale più aperte ai punti di vista degli altri, riescono a farne meglio una sintesi. In una realtà complessa e conflittuale come quella che viviamo, questa è una dote importante e utile a tutti”. Al Forum (proseguito nel pomeriggio con una tavola rotonda sulle nuove opportunità occupazionali “in rosa”) è intervenuto, tirando le conclusioni, Salvatore Allocca, assessore regionale alle Politiche Sociali. “In questa, che non è solo una giornata obbligatoria per legge – ha detto Allocca – le donne parlano certo di sé stesse, ma non parlano solo per sé stesse: la cultura della differenza è, infatti, elemento fondamentale proprio per rispondere, oggi, alle complessità della società. E non è solo una pur fondamentale questione di tutela dei diritti – ha concluso Allocca – ma è anche una grande questione nazionale, nella costruzione di una società capace di garantire piena cittadinanza a tutti”.