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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Ottobre 2014
Politica
UE, SCHULZ: PARLA SULLE ELEZIONI TUNISINE  
 
Strasburgo, 29 ottobre 2014 - Il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ieri ha parlato delle elezioni tunisine: "Voglio congratularmi con tutti i popoli della Tunisia che è stato pienamente mobilitati per questo nuovo appuntamento democratico. Mi congratulo con il lavoro delle autorità tunisine che hanno permesso il regolare svolgimento delle prime elezioni libere in Tunisia a partire dalla fine del regime di Ben Ali . Saluto la partecipazione straordinaria della società civile negli ultimi tre anni. Durante la mia visita nel dicembre del 2012, mi ha colpito il livello di impegno e la responsabilità di tutti i suoi stakeholder. Oggi, al di là dei confini della società civile tunisina dimostra a tutti che questo coinvolgimento è fondamentale per tutti i paesi in fase di transizione democratica. Permettetemi di omaggio al ricordo di tutti quei politici e cittadini che sono caduti sulla strada della libertà e della democrazia. I loro compatrioti non potrà mai dimenticare il sacrificio. Il popolo tunisino può essere orgogliosi oggi di aprire un nuovo capitolo della sua storia millennio. Ora è il neo-eletto conservare questo spirito di compromesso e di responsabilità che ha prevalso fino ad oggi, al fine di soddisfare le elevate aspettative di giustizia sociale, libertà e prosperità per tutti i tunisini. In questa fase decisiva di consolidare le conquiste della rivoluzione e della transizione, i nostri vicini tunisini sanno di poter sempre contare sul costante sostegno dell´Unione europea e il Parlamento europeo per incontrare insieme, e rispetto reciproco, rilevanti a livello regionale. Infine, saluto il notevole lavoro della missione di osservazione dell´Unione europea, che ha schierato più di 120 osservatori, tra cui i miei colleghi del Parlamento. "  
   
   
UE: DICHIARAZIONE DEL VICEPRESIDENTE KATAINEN SUI PROGRAMMI DI BILANCIO PROGETTO  
 
Bruxelles, 29 ottobre 2014 - Sotto il coordinamento delle politiche di bilancio rafforzata istituiti nel 2013 e in corso di attuazione per la seconda volta questo autunno, i paesi dell´area dell´euro sono tenuti a presentare documenti programmatici di bilancio per l´anno successivo entro il 15 ottobre. La Commissione europea deve adottare un parere su ciascuno di questi entro il 30 novembre. Tuttavia, nei casi in cui la Commissione individua "particolarmente grave il mancato rispetto degli obblighi di politica finanziaria definiti nel Patto di stabilità e crescita", si è tenuta ad adottare il suo parere entro due settimane dalla data di presentazione dei piani. Nel corso delle ultime due settimane, la Commissione ha svolto consultazioni con alcuni Stati membri per richiedere ulteriori informazioni o per evidenziare alcuni problemi iniziali relativi ai documenti programmatici di bilancio hanno presentato. Voglio dare il benvenuto al fatto che questi Stati membri hanno risposto in modo costruttivo alle nostre preoccupazioni. Dopo aver preso in considerazione tutte le ulteriori informazioni e miglioramenti comunicato a noi in questi giorni, non posso identificare immediatamente i casi di "particolarmente grave non conformità", che ci obbligherebbe a prendere in considerazione un parere negativo in questa fase del processo. I nostri servizi saranno ora lavorare per completare la loro valutazione dettagliata dei documenti programmatici di bilancio e la nuova Commissione adotterà le sue opinioni su questi nel mese di novembre. Eventuali carenze o rischi saranno chiaramente evidenziati in quel punto. Eventuali ulteriori provvedimenti nell´ambito del patto di stabilità e crescita saranno valutate in una fase successiva, tenendo conto della Previsioni economiche di autunno della Commissione ei pareri sui documenti programmatici di bilancio.  
   
   
UE: LA TRASFORMAZIONE NEL MEDITERRANEO MERIDIONALE: È TUTTA UNA QUESTIONE DI DIALOGO  
 
Napoli, 29 ottobre 2014 - Di seguito l’intervento di Štefan Füle Commissario europeo per l´allargamento e la politica europea di vicinato alla Fondazione Anna Lindth: “ Eccellenze, presidente Azoulay, cari amici, E ´con un misto di emozioni che mi rivolgo a voi oggi, in qualità di Commissario per l´allargamento e la politica di vicinato. Da un lato, sono triste che il nostro lavoro congiunto sta volgendo al termine, ma dall´altra, sono anche orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato. Ieri sera mi hai presentato con un premio per il mio contributo alla società civile e il dialogo nel Mediterraneo. Vi ringrazio di cuore ancora una volta per questo riconoscimento del valore. Sono così felice, caro André, che tu sia qui con noi oggi. Mi rendo conto che è necessario anche eseguire una simile sfida emotiva. Questo è uno dei tuoi ultimi atti come presidente della Fondazione Anna Lindh, un ruolo è stato eseguito con grande visione, coraggio e saggezza. Quindi mi permetta, alla fin, congratulo e vi ringrazio di cuore per tutto quello che avete fatto per la nostra causa comune. Molto di ciò che abbiamo realizzato nel corso degli ultimi cinque anni nel Mediterraneo non si sarebbe potuto fare senza la Fondazione Anna Lindh: senza la tua guida, senza che gli ingressi del gruppo consultivo e non certo senza la dedizione e il duro lavoro delle reti e più importante del direttore esecutivo Andreu Claret e il personale ad Alessandria, che sono il cuore della Fondazione. Nei miei cinque anni come Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato, durante il quale abbiamo assistito tumultuosi cambiamenti del quartiere, ci sono state battute d´arresto e alcuni successi. In tutto, ho cercato di garantire che la società civile è presente nelle diverse relazioni tra l´Europa ei paesi vicini, e che tali relazioni si basano su equità, parità di partecipazione e trasparenza. Questo non è stato solo un obbligo professionale per me, è anche personale. Voi sapete che dal mio background e le lotte del mio paese di liberarsi dalla repressione e di prendere finalmente il suo posto al tavolo dei paesi democratici. Mi ricordo che gli uomini ei movimenti che hanno fatto molti sacrifici nella ricerca della libertà e della democrazia. Hanno contribuito a informare il mio pensiero e mi ha dato rassicurazione nei momenti di dubbio. Nella mia carriera politica mi è stato ispirato da Vaclav Havel, che, come alcuni altri famosi statisti internazionali del nostro tempo, ha fatto la transizione improbabile da prigioniero a presidente. E ´stato lui che ha detto: "Senza libero, che si rispetti e cittadini autonomi non ci possono essere nazioni libere e indipendenti. Senza la pace interna, cioè la pace tra i cittadini e tra i cittadini e lo stato, non ci può essere alcuna garanzia di pace esterna." Queste parole risuonano ora come ci sforziamo insieme per portare la pace, la prosperità e la sicurezza per la regione del Mediterraneo meridionale. Cari amici, Permettetemi di fare tre osservazioni circa il compito di aiutare i nostri vicini meridionali. In primo luogo, la proprietà di questo insieme di trasformazione e di transizione processi si trova strettamente con voi, i nostri vicini meridionali, e si dovrebbe essere artefici finali delle modifiche richieste. L´unione europea non ha alcuna intenzione di imporre un modello. Noi, l´Unione europea, in uno spirito di partenariato, sarà in prima linea per aiutare a raggiungere questi obiettivi e assicurando che portano i frutti dei vostri sforzi impressionanti finora sulla via della transizione politica. Non è solo la nostra responsabilità, ma anche il nostro dovere e nel nostro interesse di auto-illuminato. In secondo luogo, l´Europa ha cercato, non sempre con successo, per contribuire a portare la gente nelle equazioni complicate di governo nella regione. E poi nel 2011 si riscrisse la sceneggiatura. Hai detto che è troppo è troppo. Hai preso per le strade con le vostre proteste e le richieste di libertà e di dignità. Hai vinto la tua strada nei salotti e nei cuori di tutto il mondo a guardare. Il tuo coraggio è venuto ad un costo enorme. Europa risposto, e continua ad adattarsi alle nuove circostanze. Abbiamo alcune cose giuste e alcune cose sbagliate. Anche noi abbiamo dovuto riscrivere il nostro script e sono ancora su una curva di apprendimento. Abbiamo bisogno non solo di cambiare i nostri programmi e politiche, ma anche i nostri schemi mentali. Avremmo potuto fare meglio. C´è un sacco di spazio per migliorare. Non voglio parlare di successo o il fallimento se non per dire che abbiamo provato e continuiamo a provare. Il vero fallimento è di non provare. In terzo luogo, le sfide nel Mediterraneo meridionale rimangono enormi e afferrare la nostra attenzione ogni giorno nei titoli dei media: la Siria, l´Iraq, la Libia, il processo di pace in Medio Oriente, ´Isil / Daesch´, ecc Insieme con i conflitti ci sono anche le altre sfide politiche ed economiche che si sa fin troppo bene, come la disoccupazione allarmante dei giovani, l´estremismo e la mancanza di fiducia in tutte le istituzioni stabilite. E ora c´è questa nuova sfida anche: come gestire le aspettative di coloro che hanno sofferto e assistito a molti sacrifici nella loro ricerca per la riforma e la dignità? La democrazia non viene visualizzata durante la notte esperienze -come nella ´vecchia Europa´ l´Oriente e nei Balcani testimonieranno -Ma il percorso di riforma è irreversibile. Caro Presidente, Signore e Signori, Oggi, io non ho intenzione di darvi un bilancio dei programmi, politiche, strumenti e flussi finanziari dall´Europa al Mediterraneo nel corso degli ultimi cinque anni. Queste cifre sono prontamente disponibili per voi. Vorrei piuttosto, nello spirito dell´occasione, e il riconoscimento del premio, concentrarsi sui reali progressi che abbiamo fatto insieme sulla strada tortuosa di una società libera, inclusiva e giusta. Ma prima una domanda: Qual è la motivazione d´Europa, la nostra logica, per aiutare i nostri vicini? Nascita di Europa fuori dalla crisi e di conflitto è un esempio vivente della ambizione di riconciliare persone in un destino comune, superando la distruzione provocata dalla divisione, la diffidenza e l´odio. E ci ha aiutato a una migliore comprensione del desiderio di dignità e rispetto nella diversità. Come ha detto il Presidente Barroso in occasione del conferimento del Nobel per la pace all´Unione europea nel 2012: "Come comunità di nazioni che ha vinto la guerra e combattuto il totalitarismo saremo sempre stare a coloro che sono alla ricerca della pace e della dignità umana . " Ora stiamo lavorando per passare dalla retorica alla realtà, dalla affermazione di azione in un mondo in cui la democrazia conosce molte definizioni. La democrazia è su una serie di libertà - espressione, di associazione, di movimento. E ´la libertà dalla paura. La democrazia è su una serie di libertà circa la rappresentanza, l´inclusione e la responsabilità. Questo è il motivo per cui ho sempre messo l´accento sulla partecipazione della società civile negli sforzi per rendere le nostre relazioni più inclusiva. Vogliamo un rapporto che mette le persone al centro dell´agenda della politica, e proietta i nostri valori e interessi comuni. Da non sottovalutare la parte che si può giocare in questi tempi di transizione. Il vostro ruolo consiste nel generare idee, mobilitare le persone, fungendo da ponte tra la società e le autorità. È possibile fornire un modo per i cittadini di ottenere direttamente coinvolti con le riforme di speranza nei vostri paesi. Si può agire come gli occhi e le orecchie indipendenti all´interno - non solo i vostri paesi - ma anche all´interno dell´Unione europea, che ci chiama a rendere conto; che rappresentano i punti di vista, le preoccupazioni e le aspirazioni dei cittadini. Il quadro politico e giuridico entro il quale si deve operare continuano a cambiare. Qualche progresso è stato realizzato con una maggiore libertà di espressione e di associazione. Ma, purtroppo, vediamo anche le tendenze in senso opposto in alcuni paesi in cui sono state prese misure per limitare considerevolmente la libertà di operare in modo indipendente. Considero di ingresso della società civile come il più importante sulla lunga strada verso una società più libere e più eque. Tu sei un attore centrale nella creazione di spazi dinamici, nella creazione della fiducia e la fiducia necessaria per promuovere la tolleranza, la cooperazione e la convivenza. Una società civile dinamica e una democrazia funzionante dipendono dal diritto dei cittadini di esercitare liberamente il loro diritto di riunione e di associazione pacifica. Questo alimenta il dibattito aperto, fornendo garanzie contro conflitti e instabilità. I governi devono impegnarsi con la società civile per contribuire a garantire che i programmi di riforma sia riflettere e avere il sostegno della società in generale. Questo è il motivo per cui stiamo incoraggiando i paesi a stabilire un dialogo regolare strutturato con i rappresentanti della società civile per discutere le questioni relative all´attuazione delle riforme. Una vera cooperazione tra i governi e la società civile è necessario, ad esempio, quando si tratta di: • monitorare lo svolgimento delle campagne elettorali; • garantire un migliore accesso per i media e il pubblico alle informazioni; e • proteggere la libertà di espressione e di associazione. Alla fine è tutta una questione di dialogo. Ma il dialogo non è una foglia di fico per la passività e l´inazione. Stiamo promuovendo come un complemento, non in alternativa, al supporto attivo per una riforma politica e sociale. Questi sono i principi primari che sottolineano l´iniziativa regionale per meccanismi di dialogo che molti di voi in questa stanza hanno lavorato con noi nel corso degli ultimi 18 mesi. Sono molto soddisfatto dei progressi che avete fatto da quando l´iniziativa è stata lanciata a Marsiglia al Forum Anna Lindh. Ho mantenuto la mia parte del patto e reso 1.000.000 € disponibile per una serie di attività in una fase pilota per testare i possibili meccanismi di tale dialogo. E si sta sicuramente mantenendo il vostro lato l´affare troppo. Sono stato impressionato con la profondità e l´ampiezza delle vostre raccomandazioni nelle diverse consultazioni e gruppi di lavoro. È ora in corso la fase pilota, come ho richiesto dovrebbe essere quando ho parlato a Bruxelles lo scorso aprile. Il mio unico rammarico è che non posso accompagnare lungo il resto della strada. Ma mi conforta il fatto che l´iniziativa ha ora un proprio lungimirante dinamismo ed è in buone mani, le mani. E posso rassicurarvi qui che questa iniziativa, e l´interesse della società civile, continueranno a godere del sostegno politico e istituzionale del mio successore, il commissario Johannes Hahn. Caro Presidente, Signore e Signori, Vorrei concludere ripetendo qualcosa che ho detto molte volte:. "Il dialogo ha bisogno prima di tutto una volontà politica e sociale che può essere sostenuta da ricettività, l´eliminazione di incomprensione e gli stereotipi, il pluralismo e il riconoscimento reciproco delle rispettive differenze dialogo interculturale deve affrontare, preservare e anche promuovere la diversità culturale. " Questo è il ´biglietto da visita´ Anna Lindh questo è il loro mandato, questo è il ruolo che sta eseguendo molto bene in circostanze estremamente diverse e difficili. La Commissione è sempre stato un forte sostenitore della Fondazione Anna Lindh e intende rimanere tale! Credo che abbiamo dimostrato questo supporto non solo attraverso le nostre discussioni, ma anche attraverso il nostro sostegno finanziario. In realtà, stiamo preparando un nuovo contratto di 7 milioni di euro che firmeremo prima della fine dell´anno; ci auguriamo che altri donatori anche continuare a sostenere la Fondazione. E vorrei sottolineare che il nostro continuo sostegno affonda le sue radici in un senso di necessità e di urgenza. Necessità, perché, attraverso il Mediterraneo, ci troviamo di fronte alle stesse sfide, condividiamo interessi comuni e cerchiamo le stesse opportunità. Un senso di urgenza anche, perché ci troviamo di fronte per le minacce combinate di intolleranza, paura, ignoranza e incomprensione. Più che mai, vi è la necessità di un dialogo basato sulla conoscenza, la tolleranza e il rispetto tra i popoli che si affacciano sul Mediterraneo, in particolare per affrontare gli stereotipi e dissipare i timori crescenti e incomprensioni. Il dialogo ha bisogno prima di tutto una volontà politica e sociale che possono poi essere sostenuta da ricettività, l´eliminazione di incomprensione e gli stereotipi, il pluralismo e il riconoscimento reciproco delle reciproche differenze. Il dialogo interculturale deve, a mio avviso, affrontare, preservare e anche promuovere la diversità culturale. Credo profondamente che la diversità culturale, l´idea dell ´"altro", non deve essere percepito come una minaccia, ma come una sfida e un´opportunità. Non come qualcosa da temere, ma come qualcosa a cui aspirare. Così ancora una volta, complimenti alla Fondazione Anna Lindh su questa pietra miliare Decimo anniversario. E ´stato un piacere e un privilegio lavorare con voi e avere l´onore di condividere queste celebrazioni. E come il famoso dice un vecchio proverbio: "Abbiamo solo una parte di incontrarsi di nuovo." Grazie mille.  
   
   
CAMBIA E CONTINUITÀ: QUELLO CHE CI ASPETTA PER I DIRITTI LGBTI NELL´UNIONE EUROPEA? CONVEGNO ORGANIZZATO DALL´AGENZIA DELL´UNIONE EUROPEA PER I DIRITTI FONDAMENTALI "LOTTA CONTRO LA DISCRIMINAZIONE DI GENERE E DI ORIENTAMENTO SESSUALE IDENTITÀ"  
 
Bruxelles, 29 ottobre 2014 – Di seguito l’intervento di ieri di Martine Reicherts Il commissario europeo per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza: “ Abbiamo lavorato per rafforzare i diritti delle persone Lgbti a livello europeo per anni. Tuttavia, l´elaborazione di un quadro specifico e completo avrebbe sollevato la questione di nuovo livello. Un piano d´azione sarebbe un segnale importante per le persone Lgbti in tutta l´Ue. Con essa la Commissione sarebbe in grado di sottolineare il suo impegno a fare la sua parte per porre fine alla discriminazione inaccettabile questi cittadini trovano ancora ad affrontare. Ma naturalmente ci sono ancora limiti a ciò che può essere fatto a livello di Unione europea. C´è solo così tanto la Commissione può fare. Essa dovrà attenersi alle iniziative nei settori in cui in realtà ha competenza. Questo è essenziale. Se si spinge troppo difficile, vi è il rischio concreto che possa danneggiare le prospettive di chi si sta cercando di aiutare. Questo è il motivo per cui sarebbe importante avere gli Stati membri a bordo, a lavorare su questo piano d´azione con loro e realizzare insieme a loro. La Commissione può ovviamente fornire un sostegno, ma dovremo lavorare su questo con gli Stati membri. Ci sarà solo in grado di affrontare la discriminazione con successo se le azioni a livello Ue sono integrate da iniziative negli Stati membri - a livello nazionale, regionale e locale. Dobbiamo andare avanti sulla direttiva orizzontale sulla parità di trattamento. Ma ad essere sinceri: Dopo sei anni di stallo in seno al Consiglio, questo richiederà una forte volontà politica, creatività - e una disponibilità al compromesso, su tutti i lati. Una soluzione potrebbe essere un cambiamento della base giuridica che potrebbe consentire a un gruppo di Stati membri di andare avanti e adottare la direttiva quadro della cooperazione rafforzata. Ho sentito che c´è un numero considerevole di paesi che sostiene la proposta. Beh, che dire dando loro la possibilità di dirlo forte e chiaro e andare avanti? Se la cooperazione rafforzata risulta essere l´unico modo per sbloccare la situazione, io personalmente credo che non dovremmo sconfiggere noi stessi aggrappandosi ad un obiettivo ideale che non può mai essere in grado di raggiungere. Facendo un piccolo passo è meglio di attesa di un grande che potrebbe essere proprio impossibile in tale momento nel tempo. Dare la promozione dei diritti Lgbti visibilità per mezzo di un piano d´azione e l´utilizzo di legislazione per eliminare le discriminazioni sono passi estremamente importanti. Ma credo che il lavoro più importante per migliorare la vita delle persone Lgbti è fatto sul campo, tutti i giorni, dalle Ong, attivisti e altre persone entusiaste. E ´fondamentale che teniamo questo. La Commissione è stata progetti di azioni di sensibilizzazione a sostegno molto attivi e sono certo che continuerà a farlo, in quanto questo è il modo migliore per fare la differenza nella vita delle persone. Cambia deve accadere prima di tutto nella testa e nel cuore della gente. Gentili Signore e Signori, Sono molto onorato e contento di essere qui oggi. La lotta contro la discriminazione è un tema molto vicino al mio cuore, in particolare la discriminazione nei confronti di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali persone. Questo è il motivo per cui mi vedo l´ora di discussioni avremo questa mattina, e soprattutto di sentire le vostre opinioni e idee per il futuro. Con il cambiamento imminente della Commissione europea, questo è un momento perfetto non solo per fare il punto su quanto è stato realizzato negli ultimi anni, ma, soprattutto, di guardare avanti. La promozione dei diritti Lgbti e la lotta contro la discriminazione sarà all´ordine del giorno del nuovo Collegio. Sia il nuovo presidente Jean-claude Juncker e il prossimo commissario per la Giustizia, il mio successore Věra Jourová, hanno fatto si che chiaro. I dettagli sono ovviamente ancora aperte in questa fase. Questa è una grande opportunità. Un´opportunità per tutti noi di essere creativi, di avere un ampio dibattito su ciò che vogliamo realizzare nel corso dei prossimi cinque anni, e circa il modo in cui raggiungeremo i nostri obiettivi. Questa discussione è già in pieno svolgimento. Quello che voglio fare oggi è quello di delineare le mie idee - come il Commissario europeo per la Giustizia uscente, ma anche come una persona che è profondamente legato a questa causa. Mi concentrerò su tre punti cruciali. In primo luogo, io voglio parlare l´idea di un piano d´azione dedicato alla promozione dei diritti Lgbti e il ruolo credo che la Commissione e gli Stati membri potrebbero svolgere nella sua attuazione. In secondo luogo, farò il caso che abbiamo bisogno di sbloccare la direttiva antidiscriminazione orizzontale - che richiederà grande creatività e probabilmente alcune scelte difficili su tutti i lati. E in terzo luogo, sosterrò che, per quanto importante questa procedura sono, di sensibilizzazione rimane fondamentale. Solo conoscendo di più su ogni altro siamo in grado di superare la paura e il pregiudizio. 1) Il piano d´azione per i diritti Lgbti: opportunità, limiti e l´importanza di unire le forze So che molti di voi hanno chiesto un quadro e iniziative nel campo Lgbti per lungo tempo. Solo poche settimane fa, la signora Jourová ha dichiarato che ha intenzione di lavorare con la futura vicepresidente Frans Timmermans su un piano d´azione con gli Stati membri. E penso che sia giunto il momento per tale partenariato. La Commissione ha avviato diverse strategie dedicate negli ultimi anni - per esempio in materia di parità di genere e l´integrazione dei Rom. In seguito con un piano d´azione Lgtbi sarebbe la mossa giusta, perché - come questi esempi hanno dimostrato - la definizione di obiettivi e responsabilità in questo modo darà la causa della promozione dei diritti Lgbti nell´Ue ancor più messa a fuoco e, soprattutto, di visibilità. Come sapete, abbiamo lavorato per rafforzare i diritti delle persone Lgbti a livello europeo per anni. Ad esempio, nuovi diritti per le vittime di reati sono stati introdotti su iniziativa della Commissione che garantiscano che le persone che sono attaccati per motivi di orientamento sessuale o l´identità sono protette e ottenere il sostegno di cui hanno bisogno. Inoltre, la Commissione ha finanziato una serie di progetti volti a sensibilizzare l´opinione pubblica e promuovere i diritti delle persone Lgbti - un punto vorrei discutere più in dettaglio in seguito. Così siamo stati attivi a livello europeo. Tuttavia, l´elaborazione di un quadro dedicato globale avrebbe sollevato la questione di nuovo livello. Questo piano d´azione sarebbe un segnale importante per le persone Lgbti in tutta l´Ue. Ma così importante come lo è quello di avere un piano d´azione, non è fine a se stessa. Il piano d´azione è un veicolo. Per la realizzazione concreta, contenuti realistici e pertinenti con i progetti e gli obiettivi significativi . Perché ciò che conta, alla fine, è se abbiamo davvero fare la differenza nella vita delle persone. Ed è qui che si arriva in. Avrete un importante contributo per rendere le vostre idee, la vostra creatività. Con questo piano d´azione, la Commissione sarebbe in grado di sottolineare il suo impegno a fare la sua parte per porre fine alla discriminazione inaccettabile persone Lgbti trovano ancora ad affrontare. Ma naturalmente ci sono ancora limiti a ciò che può essere fatto a livello di Unione europea. C´è solo così tanto la Commissione può fare. Essa dovrà attenersi alle iniziative nei settori in cui essa ha in realtà la competenza. Questo è essenziale. Non solo perché ha ovviamente a rispettare la legge e le competenze degli Stati membri. Se si spinge troppo duro, c´è un pericolo reale che possa danneggiare le prospettive di chi si sta cercando di aiutare. Questo è il motivo per cui sarebbe importante avere gli Stati membri a bordo, a lavorare su questo piano d´azione con loro e realizzare insieme a loro. Avranno bisogno di intervenire dove si può e dove devono. L´area del diritto penale è un esempio penso a qui. Ecco perché sono d´accordo con la futura Commissario Giustizia, che ha dichiarato che ha intenzione di elaborare il piano d´azione in cooperazione con gli Stati membri. La Commissione può ovviamente fornire un sostegno, ma dovremo lavorare su questo insieme agli Stati membri. Ci sarà solo in grado di affrontare la discriminazione con successo se le azioni a livello Ue sono integrate da iniziative negli Stati membri - a livello nazionale, regionale e locale. 2) La direttiva antidiscriminazione orizzontale: tempo per parlare - e per spostarsi La direttiva generale sulla parità di trattamento è stato bloccato per anni. Questo è un vero peccato. Divieto di discriminazione per motivi di orientamento sessuale (tra gli altri) l´accesso a beni e servizi, la sicurezza sociale e l´istruzione avrebbero colmare una lacuna importante nella all´acquis comunitario antidiscriminazione. Sarebbe una differenza tangibile nella vita delle persone, eliminando gli ostacoli e il rifiuto che molte persone Lgbti continuerà a funzionare in - si veda rifiutare un trattamento medico di bullismo omofobico a scuola, per citare solo due esempi. Anche se la protezione contro questo tipo di discriminazione esiste in un paese, la gente non può essere sicuri di poter contare su di esso in un altro. Questo mette le persone Lgbti in una situazione precaria. Trovo che questo sia profondamente ingiusto -. Ed intollerabile Dobbiamo andare avanti su questo tema. Questo è il motivo per cui è molto incoraggiante che il presidente eletto Jean-claude Juncker ha fatto progressi su questa direttiva una priorità nei suoi orientamenti politici per la prossima Commissione. Ma ad essere sinceri: Dopo sei anni di stallo in seno al Consiglio, questo richiederà una forte volontà politica, creatività - e una disponibilità al compromesso, su tutti i lati. Con l´attuale base giuridica, l´articolo 19 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea, la proposta richiede l´unanimità in seno al Consiglio. Quindi tutto quello che serve è un piccolo numero o anche solo uno Stato membro si oppone il testo - e tutti sono assolti da anche la necessità di avviare una discussione seria. Mi piacerebbe vedere i governi prendere una posizione. Allo stesso tempo, non si può obbligare gli Stati membri ad accettare qualcosa. Questo è un fatto che dobbiamo convivere. Perciò io personalmente credo una via da seguire potrebbe essere un cambiamento della base giuridica che potrebbe consentire a un gruppo di Stati membri di andare avanti e adottare la direttiva quadro della cooperazione rafforzata. Ho sentito che c´è un consistente numero di paesi che sostiene la proposta. Beh, che dire dando loro la possibilità di dirlo forte e chiaro e andare avanti? Idealmente, i diritti fondamentali devono essere garantiti a tutti i cittadini dell´Unione europea, non solo per quelli in alcuni Stati membri. Ma se la cooperazione rafforzata risulta essere l´unico modo per sbloccare la situazione, io personalmente credo che non dovremmo sconfiggere noi stessi aggrappandosi a un obiettivo ideale che non può mai essere in grado di raggiungere. Facendo un piccolo passo è meglio di attesa di un grande che potrebbe essere proprio impossibile in questo momento nel tempo. Non ho la pretesa di aver trovato una cura miracolosa, e credo che la Commissione sarà aperto a esplorare diverse strade diverse. È essenziale, tuttavia, che si ottiene una vera discussione in corso. E che tutte le parti si fanno serie - anche se questo significa fare scelte difficili. 3) Sensibilizzazione: come possiamo superare l´odio e la paura Dare la promozione dei diritti Lgbti visibilità per mezzo di un piano d´azione e l´utilizzo di legislazione per eliminare le discriminazioni sono passi estremamente importanti. Ma credo che il lavoro più importante per migliorare la vita delle persone Lgbti è svolto sul campo, tutti i giorni, dalle Ong, attivisti e altre persone entusiaste. - molti dei quali sono rappresentati qui oggi attraverso la diffusione di informazioni, di avviare dibattiti, e offrendo supporto lei ei suoi collaboratori stanno facendo un lavoro prezioso nella lotta contro il pregiudizio e aiutando le persone Lgbti per conoscere ed esercitare i loro diritti. E ´fondamentale che teniamo questo. La Commissione è stata progetti di azioni di sensibilizzazione a sostegno molto attivi e sono certo che continuerà a farlo, in quanto questo è il modo migliore per fare la differenza nella vita delle persone. Ci sono una serie di grandi esempi che hanno ricevuto finanziamenti dell´Ue. Prendete per esempio Transgender sul luogo di lavoro, un progetto gestito a Berlino per la lotta contro la discriminazione delle persone transgender sul posto di lavoro attraverso discussioni e workshop. Oppure prendere iniziative mirate ad aiutare i giovani in materia di istruzione. Qui, l´Unione europea ad esempio supporta Arcobaleno Ha, un progetto che è stato istituito con istituzioni educative, associazioni familiari e comuni tra i paesi dell´Unione europea di fornire ricerca e aiutare gli studenti a esprimere la diversità sessuale, mentre in materia di istruzione. Questo progetto realizza seminari di formazione per insegnanti e genitori dei gruppi, per esempio, e analizza i servizi di supporto Lgbt in diversi paesi europei per trovare esempi di buone pratiche. Si tratta di progetti di questo tipo, grandi e piccoli, con i quali le persone come te aiutano a migliorare la vita dei cittadini. Giorno dopo giorno, a poco a poco. Questo non può afferrare i titoli dei giornali come un importante passo avanti sulla direttiva antidiscriminazione avrebbe fatto. Ma colpisce direttamente tanti cittadini e aiuta tutti noi ad avvicinarsi insieme. Cambia deve accadere prima di tutto nella testa e nel cuore della gente. Questo è il motivo per cui si dovrebbe essere orgogliosi del lavoro che fate - e perché dovremmo continuare a lavorare insieme per far progredire questa causa. Grazie.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA LA CREAZIONE DI UN ISTITUTO FINANZIARIO DI SVILUPPO IN PORTOGALLO  
 
 Bruxelles, 29 ottobre 2014 - La Commissione europea ha concluso che il progetto portoghese di creare un istituto finanziario (Instituição Financeira de Desenvolvimento, Ifd) è in linea con le norme Ue sugli aiuti di Stato. L´ifd, finanziato dallo Stato portoghese e dei fondi strutturali e la europea per gli investimenti (Bisp), gestire i fondi di partecipazione o fondi specializzati e fornire alle Pmi l´accesso ai finanziamenti sulla base di investimenti congiunti con partner privato. La Commissione ha in particolare rilevato che la misura sarebbe affrontare il mercato che ostacolano l´accesso delle Pmi al finanziamento fallimenti fonti senza falsare indebitamente la concorrenza all´interno del mercato unico. Nel mese di agosto 2014, il Portogallo ha notificato alla Commissione la sua intenzione di creare l´Ifd, il capitale iniziale di 100 milioni di euro sarà interamente sottoscritto dallo Stato. Il Portogallo si impegna a comunicare qualsiasi nuova iniezione di capitali nel Ifd alla Commissione per un esame sulla base delle norme in materia di aiuti di Stato. L´ifd gestirà e stanziare fondi da Bisps Portogallo per il periodo 2014-2020, così come i rimborsi per i programmi finanziati con questi fondi. Tratterà fondi di partecipazione o fondi speciali, che investono in partner privati ​​insieme per affrontare i fallimenti del mercato che frenano l´accesso delle Pmi al finanziamento del debito e al finanziamento azionario o quasi del patrimonio netto. La presente decisione non riguarda ogni altro compito che può essere assegnato alla Ifd in futuro, che potrebbe essere notificate alla Commissione per approvazione. La Commissione ha valutato la misura ai sensi dell´articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue), che autorizza gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività economiche. Ha rilevato in particolare che la misura costituisca un mezzo idoneo e proporzionato di finanziamento per le Pmi in cui è stato dimostrato il fallimento del mercato. Le distorsioni della concorrenza saranno limitati in quanto la Ifd sarà un grande giocatore nel mercato che forniscono il finanziamento attraverso altri intermediari finanziari e genererà investimento congiunto da partner privati. Poiché il mercato del finanziamento delle Pmi, tra cui l´estensione dei fallimenti del mercato potrebbe ancora cambiare in futuro, la Commissione ha dato la sua approvazione fino al 31 dicembre 2020. La misura è suscettibile di essere esteso A seguito di un riesame della situazione.  
   
   
UE: DOMANI PRESENTAZIONE NUOVO INTERREG ITALIA-AUSTRIA (96 MLN. EURO)  
 
Trieste, 29 ottobre 2014 - Giovedì 30 ottobre ad Udine, nell´Auditorium della Regione, è in programma la prima giornata informativa sul nuovo Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V Italia-austria 2014 che, dotato di un budget complessivo di oltre 96,750 milioni di euro, offrirà ai potenziali beneficiari ed ai cosiddetti stakeholder del territorio la possibilità di sviluppare progetti di cooperazione nel periodo di programmazione comunitaria 2014-2020 su un´area che comprende Friuli Venezia Giulia, Veneto, la provincia di Bolzano e, in Austria, Carinzia, Salisburghese e Tirolo. Il programma si articola su 5 "assi" d´intervento che prevedono finanziamenti per i seguenti settori: ricerca e innovazione, piccole e medie imprese, patrimonio naturale e culturale, competenza istituzionale e sviluppo locale di tipo partecipativo. Nel corso del convegno di giovedì ("La cooperazione transfrontaliera tra Italia e Austria. Riflessioni, strategie e strumenti"), che sarà aperto dall´assessore regionale alle Finanze e alla Programmazione delle politiche economiche e comunitarie Francesco Peroni, verrà presentato lo stato di attuazione della programmazione 2007-2013 e saranno illustrati i contenuti della proposta di programma 2014-2020, inviata lo scorso settembre all´esame della Commissione europea. Verranno inoltre approfonditi l´approccio macroregionale, in vista della costituenda Strategia europea per la Regione Alpina (Eusalp), e la disciplina degli aiuti di stato, relativamente agli obblighi, le opportunità e le regole di cui i beneficiari devono tener conto nelle loro proposte progettuali. La giornata informativa è promossa dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con la collaborazione e la presenza dell´Autorità di gestione del Programma e di tutti i partner istituzionali di Programma.  
   
   
PROGETTI EUROPEI: APPROVATI DUE INTERVENTI PER L´INTEGRAZIONE DI CITTADINI STRANIERI  
 
Trento, 29 ottobre 2014 - Integrazione dei cittadini stranieri: questo il fine di due nuovi progetti europei approvati il 27 ottobre con delibera dalla Giunta provinciale, su proposta del presidente Ugo Rossi. I progetti, che verranno realizzati dal Dipartimento salute e solidarietà sociale in collaborazione con il Centro Cinformi, hanno come obiettivo da un lato la realizzazione di una serie di iniziative legate alla comunicazione, dall´altra l´avvio di azioni formative rivolte ai migranti, con il coinvolgimento di alcune scuole trentine. Partner dell´iniziativa anche le associazioni create dagli stranieri in Trentino e le associazioni del terzo settore. Conoscimi Obiettivo del progetto, proposto da Provincia autonoma e Cinformi, è promuovere un sistema integrato di politiche di coesione sociale volte a favorire il dialogo interculturale e il coinvolgimento della società ospitante nei processi d’integrazione utilizzando i numerosi strumenti di comunicazione disponibili, e realizzando una serie di eventi/iniziative sul territorio. In particolare si vogliono affrontare tre tematiche fondamentali per la convivenza: Diritti e doveri/Accesso ai servizi/Cultura della legalità e valori fondamentali; Fenomeno migratorio; Conoscenza delle culture e valore della diversità. Vengono poi definiti due obiettivi trasversali: valorizzare il ruolo delle associazioni di immigrati nella diffusione delle informazioni e nella promozione di relazioni positive tra le comunità; costruire e rafforzare reti tra soggetti (enti pubblici e del privato sociale) interessati al fenomeno migratorio. Si prevede di utilizzare i seguenti strumenti operativi: · Media: informare la comunità in maniera adeguata e corretta utilizzando un sistema integrato di comunicazione (social network, sito web, newsletter, trasmissioni televisive e radiofoniche) ed elaborando materiali specifici sulle diverse tematiche; · Eventi: organizzare diverse tipologie d’eventi (convegni, momenti formativi, di sensibilizzazione e culturali) che trattino le diverse tematiche prestando particolare attenzione ai vari target da raggiungere; · Rapporti con le associazioni; · Creazione di reti. La spesa massima ammissibile è di 268.000 euro, al 75% finanziati dalla Ue e per il restante 25% dallo Stato italiano. Forit 3 Il progetto, finanziabile per un importo massimo di 325.000 euro, cofinanziato al 50% dalla Ue, è proposto anch´esso dal Dipartimento salute e solidarietà sociale della provincia e dal Cinformi, in partnership con il Servizio Istruzione della Provincia, e coinvolge anche un certo numero di scuole trentine, in particolare: Istituto Martino Martini (Mezzolombardo), Istituto Pilati (Cles), Istituto Guetti (Tione), Istituto Marie Curie (Pergine), Istituto Don Milani (Rovereto), Istituto comprensivo Arco, ed inoltre le cooperative Città Aperta e Arcobaleno. Esso prevede l´organizzazione di 16 azioni formative (corsi di integrazione linguistica e sociale) per complessive 200 ore (per ogni azione). Le finalità sono: · Apprendimento della lingua italiana; . Acquisizione degli elementi di base della storia europea e locale, con riferimenti all´Autonomia del Trentino; · Costituzione italiana, tradizioni, usi e costumi italiani; . Mercato del lavoro locale e risorse/servizi presenti sul territorio. Il progetto si rivolge a 600 cittadini terzi regolarmente soggiornanti anche/o appartenenti a target svantaggiati o vulnerabili.  
   
   
LEGGE STABILITÀ, MARONI: QUESTA MANOVRA È ELETTORALE  
 
Milano, 29 ottobre 2014 - "È in corso il processo di formazione di una proposta da parte delle Regioni, che verrà consegnata al Governo a breve". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a margine della seduta del Consiglio regionale, parlando della necessità di correggere la Legge di Stabilità presentata dal Governo. "Migliorare il testo è auspicabile, ma non ci sono certezze, quindi, come ho detto ieri - ha confermato - ci prepariamo alla scenario peggiore". Coinvolgimento Parlamentare - Sui prossimi passi il governatore ha ricordato l´intenzione di invitare, già la settimana prossima, "tutti i parlamentari lombardi, ai quali consegneremo la mozione approvata dal Consiglio regionale sulla Legge di Stabilità e il documento di analogo contenuto che abbiamo sottoscritto ieri con le Parti sociali, insieme al nostro studio sui costi standard. Chiederemo loro di intervenire, poi vediamo come va". Governatori Vanno Ascoltati - Circa l´affermazione del premier, secondo il quale "le leggi non si fanno ascoltando i sindacati", Maroni ha osservato che "le Regioni sono cosa diversa dai sindacati, sono un´articolazione dello Stato e non delle associazioni private". "Noi - ha detto -, a differenza del presidente del Consiglio, siamo eletti dal popolo. Se non ci ascolta, sarebbe una lesione della democrazia. Sono comunque fiducioso, non può non ascoltarci". Manovra Pensando A Voto - Rispondendo alle domande dei cronisti, il presidente lombardo ha infine osservato che la Legge di Stabilità pare pensata in chiave elettorale. "Sembra - ha sostenuto - che Renzi voglia andare al voto in primavera, per regolare i conti interni al suo partito, cambiarne la rappresentanza parlamentare e perché, in caso di dimissioni di Napolitano, il prossimo presidente della Repubblica possa essere eletto dal nuovo Parlamento e non da quello in carica".  
   
   
VARESE, MARONI: TENSIONI IN MAGGIORANZA FATTO LOCALE  
 
Milano, 29 ottobre 2014 - "E´ una questione locale, che riguarda Varese e che verrà risolta a Varese. Non credo che ci saranno ripercussioni altrove, men che meno in Regione". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i giornalisti a margine della seduta del Consiglio Regionale, a proposito delle tensioni interne alla maggioranza che governa il Comune di Varese.  
   
   
TAGLI COFINANZIAMENTO. VENDOLA: PER IL 2015, REGIONI IMPOSSIBILITATE A SPENDERE  
 
Roma, 29 ottobre 2014 - “Veniamo fuori da un lungo ciclo in cui i trasferimenti dello Stato sono andati diminuendo costantemente verso il Mezzogiorno d’Italia tanto che i fondi strutturali, che avrebbero dovuto essere moneta aggiuntiva, hanno completamente surrogato i mancati trasferimenti dello Stato. Ora il rischio è che, dopo aver tolto il portafoglio nazionale al Sud, si tolga anche il portafoglio comunitario. Se c’è il taglio del cofinanziamento per la spesa comunitaria, il rischio è che per l’anno prossimo, il 2015 che è un anno importante in cui le regioni del Sud devono spendere 10 miliardi di euro, le stesse regioni siano concretamente e tecnicamente impossibilitati a spendere. Insomma quanti danni e quante beffe per il Sud d’Italia a fronte di una esplosione di chiacchiere pirotecniche da parte di Palazzo Chigi”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola parlando a Roma con i giornalisti a margine della presentazione del rapporto Svimez 2014 sull’economia del Mezzogiorno. Sulla capacità di spesa comunitaria del Sud, Vendola ha specificato che c’è “una straordinaria e stupefacente diffamazione nei confronti del Sud” perché, secondo dati ufficiali, “i Ministeri sono incapaci a spendere e le regioni peggiori nelle performances di spesa si chiamano Piemonte, Sardegna e Lazio”. “La mia regione, la Puglia - ha continuato Vendola - è la migliore nelle performances della spesa comunitaria”. “La verità è che il Sud viene spogliato delle risorse nazionali – ha aggiunto poi il Presidente - viene chiamato e convocato per mettere soldi per tutti gli ammortizzatori sociali, per il terremoto e per tutte le emergenze nazionali; contemporaneamente si continua a prendere soldi dai due salvadanai destinati prevalentemente al Sud. Insomma spogliare il Sud e metterlo nella condizione poi di non spendere neanche le risorse del salvadanaio comunitario costituisce sicuramente un bel problema”. Infine, a causa delle scelte che si stanno compiendo con la manovra finanziaria, Vendola ha detto che “i problemi del Paese si stanno aggravando perché colpire il welfare e i servizi sociali significa rendere sempre più poveri i cittadini i quali avranno quindi ancora meno soldi da fare entrare nel circuito dell’economia”.  
   
   
TRENTO: MANOVRA 2015: OBIETTIVO CRESCITA  
 
Trento, 29 ottobre 2014 - Dopo 15 anni il Trentino deve tornare a crescere, e può farlo solo puntando sulla competitività: delle imprese, del lavoro, dei giovani, della pubblica amministrazione, insomma del territorio nel suo complesso. Un esempio per tutti? Le agevolazioni fiscali per le imprese: se il Governo Renzi mette sul piatto 40 milioni di euro, la manovra della Provincia sull´Irap ne aggiunge altri 120, portando il totale a 160 milioni. "Un impatto quadruplicato - sottolinea il presidente della Provincia Ugo Rossi, nell´esaminare con la Giunta le proposte della manovra di Bilancio 2015, che saranno oggetto nei prossimi giorni anche di una serie di confronti con le parti sociali - . Dobbiamo tornare a crescere, e possiamo farlo solo con azioni specifiche e mirate. Come quella destinata ai nostri studenti che con il Piano straordinario per l´apprendimento delle lingue avranno quella marcia in più ormai irrinunciabile. Dobbiamo anche risparmiare, naturalmente, ridurre la spesa corrente, e al tempo stesso essere più efficienti". Sanità, scuola, università, capitale umano, saranno salvaguardati, assicura però il presidente, che ricorda la grande attenzione posta nei confronti delle famiglie e di chi ha più bisogno, con oltre 120 milioni garantiti dagli enti del settore pubblico in sostegni, incentivi e agevolazioni su canoni e tariffe". Riorientare le risorse per concentrarle sull´obiettivo crescita potrà comportare delle compartecipazioni alle spese di alcuni servizi: "Ma secondo il principio di equità e solidarietà - precisa Rossi - che non graverà sui redditi bassi perché in ogni buona famiglia, nei momenti difficili, ciascuno deve dare secondo le proprie possibilità". Per questo la manovra prevede anche un intervento sul fronte dei costi della politica, con una riduzione mirata degli stipendi della dirigenza, in tutti i settori dell´amministrazione compresa la sanità, in una logica direttamente proporzionale alle posizioni apicali. Il tutto affiancato alle misure già avviate in passato sul fronte della decisa riduzione delle spese discrezionali (- 86%) e di rappresentanza (- 82%). La manovra che sta prendendo corpo parte anzitutto dalla consapevolezza di un quadro macroeconomico che mostra un andamento del Pil del tutto insufficiente. Ecco perché è necessario che la "bussola", che in un certo senso la nostra finanziaria rappresenta, punti con decisione sulla crescita del prodotto interno lordo provinciale, in particolare: - utilizzando le competenze sui tributi propri provinciali non solo come strumento per integrare le risorse ma anche quale fattore di competitività territoriale per attrarre nuove imprese e per stimolare quelle già presenti a fare nuovi investimenti; - intervenendo sugli attuali assetti di spesa, selezionando ad esempio gli investimenti che meglio sostengono lo sviluppo del territorio e la competitività delle imprese, in tutti gli ambiti (industriale, agricolo, turistico, culturale, cooperativo e così via). Parliamo anche di investimenti "immateriali", rivolti alle risorse umane, che comprendono formazione, lingue straniere, competenze manageriali, capacità di approcciare i mercati esteri. Puntare sullo sviluppo significa naturalmente rilanciare il lavoro. Fra le azioni previste nella manovra, l´anticipo del reddito di attivazione - rispetto al panorama nazionale - che permetterà una razionalizzazione degli interventi a valere sul reddito di garanzia oltre che un miglior raccordo con le politiche attive e passive del lavoro, e una revisione delle politiche del Progettone. Oltre al versante industriale, come abbiamo detto, la manovra non trascura l´agricoltura, altra risorsa fondamentale dell´economia trentina: le risorse saranno impiegate per migliorare la competitività delle aziende agricole e favorire la loro diversificazione, assicurando il ricambio generazionale e stimolando l’approccio collettivo sia agli investimenti che alla gestione del territorio. Lo stesso dicasi per il turismo, la cultura e l´ambiente, che oltre al loro valore intrinseco sono anche fattori di competitività imprescindibile. Coniugare efficienza e risparmi è anche un obiettivo della riforma delle Comunità, chiamate ad una logica di programmazione e investimento sui territori in un´ottica sovracomunale e non dispersa. Al tempo stesso si faranno sentire gli effetti della maggiore autonomia finanziaria degli enti locali e dell´azzeramento dei debiti contemplato dal Patto di garanzia. Sugli investimenti, si sconta il duplice effetto del calo delle risorse e degli impegni già assunti in passato sul versante delle opere pubbliche, a cui si farà fronte anche incentivando il parternariato pubblico-privato. Ciò, in attesa che si esauriscano gli effetti degli impegni presi e che la ripresa finalmente decolli. Nel 2018, inoltre, spariranno i vincoli del Patto di Stabilità e si potranno quindi riutilizzare le risorse rimaste inutilizzate, mentre calerà anche il peso degli accantonamenti. "Il flusso degli investimenti riprenderà dal 2018 - conferma Rossi - mentre per ora dobbiamo mettere in sicurezza quanto già deciso. Il nostro impegno deve andare nella direzione di costruire un territorio più competitivo e amico delle imprese, utilizzando tutti gli strumenti di cui disponiamo, l´Irap, la fiscalità, le cablature, e spingendo al massimo il pedale dell´efficienza". Le risorse disponibili consentono comunque di realizzare, nel triennio 2015-2017, lavori e manutenzioni straordinarie alle opere pubbliche per un importo complessivo pari a circa 100 milioni di euro annui a cui si aggiungono quelli degli enti locali stimabili in altri 100 milioni.  
   
   
GIUNTA SARDEGNA: LE DELIBERE APPROVATE IERI  
 
Cagliari, 29 Ottobre 2014 - Di seguito le altre delibere approvate ieri dalla Giunta regionale. Sanita´ - In materia sanitaria, la Giunta presieduta da Francesco Pigliaru ha dato il via libera al disegno di legge proposto dall´assessore Luigi Arru sull´armonizzazione della contabilità delle aziende sanitarie regionali. L´obiettivo è quello di rendere i documenti contabili delle Asl omogenei e tra loro comparabili. Approvata, sempre su proposta dell´assessore Arru, una delibera che rettifica un precedente provvedimento della Giunta del 5 agosto scorso sulla ripartizione delle risorse per la vaccinazione dei capi di bestiame contro la blue tongue. Programmazione - Tra le altre delibere discusse oggi, su proposta dell´assessore della Programmazione Raffaele Paci, è stato approvato il disegno di legge concernente l´approvazione del Rendiconto generale della Regione per l´esercizio finanziario 2013. Presidenza - Su proposta del presidente, Francesco Pigliaru, l´esecutivo ha individuato nell´assessorato dei Lavori pubblici la struttura che dovrà assumere per la Regione il ruolo di referente unico per il monitoraggio delle opere pubbliche. Agricoltura - Su proposta dell´assessore dell´Agricoltura Elisabetta Falchi, la Giunta ha dato parere favorevole alla delibera che stanzia 520 mila euro a favore delle organizzazioni agricole professionali. La delibera prevede anche i criteri di ripartizione delle somme stanziate. È stata inoltre approvata, sempre su proposta dell´assessore Falchi, la delibera che stanzia contributi alle associazioni provinciali degli allevatori della Sardegna per la tenuta libri genealogici e svolgimento dei controlli funzionali del bestiame per il 2014. L´agenzia Laore si occuperà di erogare un´anticipazione pari ai 2/3 della somma prevista. La somma erogata è di 3 milioni e 378 mila euro. L´esecutivo ha dato il via libera alla delibera che prevede disposizioni urgenti a favore del Consorzio di bonifica del Basso Sulcis, ente che registra un ritardo cronico nel pagamento degli stipendi. Al Consorzio viene riconosciuta un´anticipazione del 90% dei contributi assegnati dalla Regione. La Giunta, parallelamente all´approvazione della delibera, ha intenzione di procedere a una riforma e a una razionalizzazione dei Consorzi di Bonifica. Per quanto riguarda quello del Basso Sulcis, si darà impulso al percorso di fusione con il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale, in conformità a quanto stabilito dalla legge numero 6 del 2008. Affari Generali - La Giunta, su proposta dell´assessore degli Affari Generali e Personale Gianmario Demuro, ha approvato la delibera sullo stato di attuazione del programma di reclutamento e sulla ripartizione del personale regionale inquadrato mediante procedura di stabilizzazione del rapporto di lavoro. Con il provvedimento, si ridetermina sulla base delle priorità il contingente del piano triennale approvato con delibera del 2012. Turismo - Su proposta dell´assessore del Turismo, Francesco Morandi, la Giunta ha approvato la nomina dei componenti del Comitato tecnico regionale a cui è affidato il parere sulla concessione dei contributi in conto interessi e in conto capitale in regime "De minimis" alle imprese artigiane, in base alla legge 949 del 1952. Il Comitato è composto da cinque componenti. Ambiente - Diverse le delibere, riguardanti procedure di valutazione di impatto ambientale (Via), approvate dalla Giunta su proposta dell´assessore, Donatella Spano. E´ stato espresso parere negativo dal servizio Savi (Sostenibilità ambientale valutazioni impatti e sistemi informativi ambientali) per un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile eolica proposto da Novawind Sud nei Comuni di Selegas, Gesico, Guamaggiore, Guasila, Segariu, Furtei e Sanluri, con una potenza nomimale di 75 megawatt per 25 aerogeneratori su 25 ettari. Giudizio negativo anche per il progetto di un altro impianto eolico, della potenza di 54 megawatt, costituito da 18 aerogeneratori e che avrebbe interessato i Comuni di Bessude, Bonnanaro, Borutta, Siligo, Ploaghe, e Codrongianos, proposto da Edison Energie Speciali Spa. E´ stata quindi concessa l´estensione dell´efficacia temporale della Via (delibera numero 47/36 del 7 agosto 2012) per la realizzazione del complesso turistico, alberghiero e residenziale, Iknusa proposto da Gavino Ghisu e Francesca Cannas. La Giunta ha inoltre espresso il nulla osta al conto consuntivo dell´esercizio 2013 dell´Ente foreste della Sardegna. Trasporti - La Giunta ha approvato la delibera proposta dall´assessore dei Trasporti Massimo Deiana che prevede la riprogrammazione delle risorse Por Fesr 2007-2013, Asse V (Infrastrutture di trasporto urbano sostenibile), riguardante gli interventi sulle linee della metropolitana leggera di Cagliari e nell´area del porto industriale di Porto Torres. Cultura - E´ stata varata una modifica al piano triennale 2013-2015 per accelerare i contributi del 2014 allo Sport e per consentire ai sodalizi sportivi di partecipare agli avvisi pubblici con una autocertificazione. La delibera propone anche un termine finale entro il quale le associazioni dovranno integrare le istanze già presentate. Nomine - La Giunta presieduta da Francesco Pigliaru ha approvato infine una delibera dove propone la nomina del professor Giuseppe Pulina quale commissario straordinario dell´Ente Foreste della Sardegna per sei mesi e ha altresì nominato Giuseppe Verona, ex direttore della Confindustria Sud Sardegna, quale commissario dell´Enas per tre mesi a titolo gratuito.  
   
   
ALTO ADIGE, UGO ROSSI: BOSCHI Dá VOCE A STANCHE LITANIE. NOI ABBIAMO DATO MOLTO  
 
Trento, 29 ottobre 2014 - Le dichiarazioni del ministro Boschi sulle Regioni a statuto speciale ripropongono stanche litanie peraltro non veritiere né aggiornate. Il Trentino Alto Adige, proprio grazie all´Autonomia speciale sta facendo uno sforzo enorme ed altrettanto "speciale" per dare una mano al Paese". Lo dichiara il presidente della Regione e della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, a seguito di notizie che attribuiscono al ministro delle riforme, Maria Elena Boschi dichiarazioni favorevoli all´abolizione delle Regioni a statuto speciale. "Ho avuto modo di manifestare il mio disappunto al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi - afferma Ugo Rossi - alla luce tra l´altro dello sforzo eccezionale che il nostro territorio si e´ impegnato a sostenere per garantire la tenuta dei conti dello Stato. "Lo stesso sottosegretario Delrio, in sede di accordo - aggiunge Ugo Rossi - ha dato atto della responsabilità dimostrata dal Trentino e dall´Alto Adige che impegnano una considerevole quota del proprio bilancio per la tenuta del "sistema Italia". Dichiarazioni che continuano ad alimentare luoghi comuni sui nostri presunti privilegi non fanno bene a nessuno e mortificano chi, come la nostra comunità, non si è mai sottratta a fare il proprio dovere"  
   
   
SBLOCCA ITALIA, PITTELLA SCRIVE AI SINDACI LUCANI  
 
Potenza, 29 ottobre 2014 - Il presidente della Regione Marcello Pittella in una lettera rivolta ai sindaci lucani, evidenzia le positività che dal decreto Sblocca Italia scaturiscono per la Basilicata. Le tematiche “meritano un momento di approfondimento, per fornire – scrive il presidente – alle nostre comunità la giusta informazione. E’ importante costruire una posizione unitaria che rafforzi gli sforzi compiuti ai diversi livelli istituzionali e ci consenta di spiegare ai nostri cittadini che la Basilicata può davvero cambiare” Di qui seguito il testo della lettera. “Caro Sindaco, come certamente saprai, il Parlamento sta per convertire il decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione di opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive. Grazie al prezioso lavoro svolto da diversi parlamentari lucani, lo “Sblocca Italia” – come mediaticamente è stato definito il Dl 133 – contiene norme, in materia di energia, che fanno proprie le istanze che, da tempo, la Regione Basilicata caldeggiava nei confronti del Governo centrale. Mi riferisco alla possibilità di utilizzare parte delle risorse rivenienti dalle royalties petrolifere al di fuori dei limiti imposti dal patto di stabilità interno; alla trasformazione della card benzina in card sociale; alla concreta attuazione del Memorandum Regione-stato del 2011 e quindi alla messa a punto di un programma di sviluppo per la Basilicata finanziato dal 30 per cento di Ires corrisposto dalle compagnie petrolifere allo Stato sulle maggiori produzioni petrolifere rispetto alle attuali estrazioni. Anche sul tema legato al rilascio di nuove autorizzazioni per la ricerca e la coltivazione di idrocarburi registro modifiche, a mio avviso importanti, rispetto al testo originario del Dl 133, frutto della sinergica concertazione messa in campo con i parlamentari della Basilicata. Tutti argomenti che, come è facile intuire, meritano un momento di approfondimento, per fornire alle nostre comunità la giusta informazione che, purtroppo, rischia di essere appannata da una strumentale polemica politica tendente, da un lato, a mettere in ombra gli importanti risultati sin qui conseguiti, accentuando, dall’altro, un presunto “catastrofismo” ambientale non giustificabile in un Paese di diritto. Siamo alla vigilia di una scelta epocale. E’ importante costruire una posizione unitaria che rafforzi gli sforzi compiuti ai diversi livelli istituzionali e ci consenta anche in occasioni pubbliche, come farò io a breve, di spiegare ai nostri cittadini che la Basilicata può davvero cambiare proprio ripartendo dalla tutela della salute e dalla salvaguardia dell’ambiente”.  
   
   
RIORGANIZZAZIONE PERSONALE DEL COMUNE DI FIRENZE: "RISPARMIO POTENZIALE DI 3 MILIONI DI EURO ALL’ANNO" NARDELLA: "ABBIAMO RIDOTTO DIRIGENTI, POSIZIONI ORGANIZZATIVE E INCARICHI DI STAFF"  
 
Firenze, 29 ottobre 2014 - Riduzione del numero di dirigenti, posizioni organizzative e collaborazioni esterne per un risparmio potenziale di oltre 3 milioni di euro all’anno: è quanto prevede la cura dimagrante della struttura comunale messa in atto dall’amministrazione Nardella, che è stata presentata oggi in Palazzo Vecchio dal sindaco e dagli assessori a Organizzazione e Personale Federico Gianassi, a Urbanistica e Patrimonio non abitativo Elisabetta Meucci e a Bilancio Lorenzo Perra. “Abbiamo messo in atto una vera e propria cura dimagrante che riguarda le figure dirigenziali, le posizioni organizzative e gli articoli 90 con un risparmio potenziale di 3 milioni di euro all’anno - ha spiegato il sindaco Nardella -. Questo dimostra che se si vuole si possono trovare forme di taglio della spesa pubblica senza ridurre i sevizi e senza incidere sulla qualità della macchina organizzativa, anzi noi l’abbiamo riorganizzata, andando così avanti nel piano dei tagli che già era stato avviato dal sindaco Renzi”. “Le tre cure dimagranti sono collegate anche alla riforma delle Pubblica amministrazione che la ministra Madia ha avviato - ha proseguito - e noi abbiamo approfittato perché questa riorganizzazione si facesse subito con un risparmio estremamente rilevante per l’amministrazione comunale”. “La riorganizzazione che abbiamo attuato non è solo un’operazione da pallottoliere ma è anche qualitativa - ha continuato il sindaco - perché abbiamo riqualificato ulteriormente la struttura già riorganizzata a luglio con il direttore generale e le tre aree di coordinamento”. Nello specifico, i dirigenti sono diminuiti di 18 unità: sono passati da 92 a 74 di cui 52 a tempo indeterminato; come ha spiegato il sindaco Nardella si tratta di una dotazione organica e “non necessariamente andremo a coprire tutti e 74 i posti”. Le posizioni organizzative passano da 202 a 179: “Nel 2010 le posizioni organizzative erano 223 - ha ricordato Nardella - e già la giunta Renzi ha usato la scure scendendo a 202 nel 2012, noi continuiamo sulla strada della riduzione e abbiamo razionalizzato la struttura riducendo di ulteriori 23 unità”. Per quanto riguarda invece gli incarichi di staff definiti dagli articoli 90 è stato deciso di ridurre la dotazione massima da 40 a 28 con una riduzione di circa il 35%: attualmente, però, gli articoli 90 assegnati e in via di definizione non superano le 20 unità. “Con questo passaggio continuiamo nella riorganizzazione della macchina comunale avviata a luglio - ha sottolineato l’assessore Gianassi -. Allora ci siamo concentrati sulla macrostruttura con l’adeguamento della dirigenza, che in questa fase è stata ulteriormente riorganizzata e ridotta. A questo si è aggiunto il lavoro effettuato sulle figure intermedie, ovvero le posizioni organizzative. L’obiettivo è coniugare un’azione di riduzione che mira al risparmio e al reperimento di maggiori risorse in un momento di difficoltà, e il miglioramento della qualità dei servizi, ovvero maggiore snellezza, più dinamismo, più velocità”. In aggiunta alle tre cure dimagranti l’amministrazione comunale ha deciso di spostare il servizio quartieri nell’ufficio del sindaco e attiverà due nuovi servizi: la città metropolitana e i progetti speciali e l’europrogettazione e la ricerca di finanziamenti. Questi due servizi saranno coperti da dirigenti con articoli 110 comma 2 del Tuel individuati tramite un bando di evidenza pubblica. L’amministrazione comunale punterà su un’innovazione di prodotto e di processo, che consiste nella riorganizzazione del bilancio per una lettura più immediata e trasparente della gestione e dei costi di servizi, organizzazione del lavoro del lavoro e delle risorse umane e nell’investimento sulla formazione delle risorse umane per arricchire le competenze professionali e qualificare le relazioni, valorizzando il personale interno nell’ottica di un miglioramento dei servizi. Al lavoro di riorganizzazione del personale, con conseguente risparmio economico per il Comune, si affianca l’operazione di reperimento di nuove fonti di finanziamento come ha illustrato l’assessore Meucci che si è soffermata sull’avvio della procedura per l’acquisizione di Villa di Rusciano e Palazzo Vivarelli Colonna da parte della Cassa Depositi e Prestiti: “La Cassa Depositi e Prestiti opererà una valutazione dei beni immobili di alcune amministrazioni italiane per poter inserirli nella procedura speciale che già l’anno scorso ha portato alla vendita del Teatro Comunale. La procedura cui gli Enti locali aspirano ma che ovviamente non è scontata. Abbiamo superato il primo esame, la procedura è lunga e porterà ad una offerta da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Non possiamo ancora quantificare l’incasso ma l’operazione è avviata”. L’assessore ha ribadito come, anche sulla base delle prescrizioni della Soprintendenza e del confronto con i cittadini e le associazioni, i due beni hanno precisi vincoli di cui la valorizzazione ad opera di Cassa Depositi e Prestiti dovrà tenere conto. L’assessore ha ricordato la destinazione pubblica del parco della Villa Rusciano escluso da operazioni di vendita. “L’area verde rimarrà di proprietà del Comune - ha precisato Meucci -, la procedura riguarda soltanto l’edificio e il resede”.  
   
   
BOLZANO: PUBBLICAZIONE DELLA LEGGE OMNIBUS SOCIALE E DI QUELLA AMBIENTALE  
 
Bolzano, 29 ottobre 2014 - Sono pubblicate il 28 ottobre sul Bollettino ufficiale della Regione la legge provinciale omnibus che aggiorna diverse norme in particolare nei settori del sociale e la legge provinciale omnibus cosiddetta "ambientale", entrambe presentate dalla Giunta. Entrano in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione. La legge provinciale n. 9 del 16 ottobre si riferisce alle "Modifiche di leggi provinciali in materia di edilizia abitativa agevolata, integrazione, parificazione, servizi sociali, invalidi civili, sanità, famiglia e sudtirolesi nel mondo." Sarà pubblicata domani sul Bollettino Ufficiale n. 43 della Regione. Entra in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione. La legge interviene tra l´altro nel settore dei contributi dell´edilizia abitativa agevolata e del recupero di edifici adibiti a convitto, abolisce la Consulta provinciale per l´assistenza sociale prevedendo in sua vece l´informazione delle parti sociali dell´elaborazione di modifiche di legge nel settore. Inoltre la legge prevede l´istituzione nell´Azienda sanitaria provinciale di un Centro di specializzazione provinciale per la protesizzazione di arto superiore e inferiore, esclude ricorsi verso le decisioni riguardo le prestazioni di assistenza economica, definisce le procedure della Commissione conciliativa della sanità e la composizione della Consulta per la famiglia e i suoi compiti. Pubblicata domani - e in vigore dopo due settimane - anche la cosiddetta "omnibus ambientale", la legge provinciale n. 10 che introduce modifiche in materia di urbanistica, tutela del paesaggio, foreste, acque pubbliche, energia, aria, protezione civile e agricoltura. Prevede tra l´altro che le distanze minime tra edifici possano essere fissate anche con il Puc, mentre finora ciò era consentito solo con piani di attuazione e recupero, e che la Giunta possa emanare prescrizioni sull´utilizzo di prodotti fitosanitari. Inoltre la nuova disposizione di legge consente di riorganizzare il settore energetico in Alto Adige gettando le basi per la costituzione di società di capitale partecipate esclusivamente da enti pubblici.  
   
   
TRENTO, ROSSI: SU PATTO DI GARANZIA IL GOVERNO CONFERMA L´IMPEGNO PRESO  
 
 Trento, 29 ottobre 2014 - "Che saremo stati vigili l´abbiamo detto fin dall´inizio, come pure che il ritiro dei ricorsi sarebbe stato possibile solo se gli accordi presi fossero stati rispettati". Cosi il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, commenta l´iter di approvazione della legge di stabilitá, in relazione al contributo pattuito dalle due Province autonome e dalla Regione per il risanamento della finanza statale. "Sviste e mancati aggiornamenti di tabelle non aiutano certo ad evitare confusione e timori - spiega Rossi - ed ho espresso il mio disappunto al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi anche su questa questione, oltre che per le dichiarazioni del ministro Boschi. Ho anche avuto modo di confrontarmi sul tema con i sottosegretari Delrio e Bressa e le rassicurazioni ricevute sono chiare: le divergenze di interpretazione o i mancati aggiornamenti delle bozze dell´accordo non sono da interpretarsi come fughe in avanti dello Stato". I rappresentanti del Governo confermano dunque la volontá di aderire perfettamente a quanto concordato lo scorso 15 ottobre. "Apprezzo quanto Delrio e Bressa mi comunicano - commenta Ugo Rossi - ed attendiamo ora che ciò si concretizzi nei fatti. Del resto, l´intesa prevede espressamente che il ritiro dei ricorsi da parte delle due Province autonome avvenga solo una volta approvata la legge di stabilitá che, a sua volta, deve contenere i contenuti del Patto di garanzia. In altri termini, è chiaro che se quanto previsto nel patto non sarà garantito dalla legge di stabilità approvata, allora non ritireremo alcun ricorso".  
   
   
PIU EUROPA, VIA AD ATTI AGGIUNTIVI CON ACERRA, AFRAGOLA, CASORIA E GIUGLIANO. FINANZIAMENTI PER ULTERIORI 23 MILIONI  
 
Napoli, 29 ottobre 2014 - Sono stati sottoscritti ieri mattina dall´assessore regionale con delega agli Accordi di Programma Ermanno Russo e i sindaci di Acerra Raffaele Lettieri, Afragola Domenico Tuccillo, Casoria Vincenzo Carfora e il componente della Commissione straordinaria del Comune di Giugliano in Campania Luigi Colucci, gli atti aggiuntivi al Piu Europa delle quattro città a nord di Napoli. L´attività sinergica tra la struttura regionale dell’Assessorato all´Urbanistica e i Comuni ha consentito lo sblocco di ulteriori fondi a valere sia sulla deliberazione di Giunta regionale 118/2014 che frutto di economie maturate dalle città e riassegnate. In totale alle cinque città medie della provincia di Napoli, che rientrano nel Programma Integrato Urbano promosso dalla Regione per la rigenerazione dei 19 centri medi della Campania con popolazione superiore a 50 mila abitanti, vanno 23,4 milioni di euro. Si tratta, nello specifico, di 4.6 milioni di euro per Acerra (3.4 milioni di economie e 1.2 quali risorse premiali), 5,5 milioni di euro per Afragola (1,1 quali economie maturate dalla città e riassegnate dalla Regione e 4,4 di risorse aggiuntive ai sensi della deliberazione di Giunta regionale 118/2014), 6 milioni di euro per Casoria, di cui 1.9 come economie e 4.1 di fondi premiali), 7.3 milioni di euro per Giugliano in Campania, di cui 2,7 di risorse frutto di economie e 4,6 di risorse aggiuntive). Ad Acerra, i nuovi fondi serviranno a finanziare la strada di collegamento orientale-Spiniello. Ad Afragola, le risorse regionali consentiranno invece la realizzazione di diverse opere: l’ampliamento e la riqualificazione della piazza intorno a Santa Maria d’Ajello; il parco pubblico cittadino e la riqualificazione di Piazza del Rosario; la creazione di un’isola della cultura ed il sistema delle corti urbane in via Gennaro Ciaramella e via Santa Maria. Sempre ad Afragola, il riutilizzo consentito dalla Regione delle economie maturate sui progetti a valere sul Programma Operativo Fesr 2007/2013, permetteranno di destinare ulteriori finanziamenti al Parco didattico educativo e al restauro della Casa comunale e della piazza antistante. A Casoria i fondi copriranno quattro nuovi progetti: adeguamento dello Stadio San Mauro; riqualificazione di via Ventotene; rilancio del complesso sportivo di via Duca D´aosta; riqualificazione dell´ex area industriale Snaidero ad Arpino. A Giugliano, infine, sono stati finanziati 12 progetti: sistemazione stradale di via Carrafiello; rifacimento del manto stradale di Corso Campano, Via Spazzilli e Via I Maggio; realizzazione della piazzetta antistante alla Chiesa San Luca; lavori di sistemazione di Via del Forno, Via Vastarella e traverse, Via Limitone; realizzazione del centro di raccolta in Via Selva Piccola; progetto di videosorveglianza degli immobili comunali; sistemazione e adeguamento dell’impianto elettrico del Mercato Ortofrutticolo comunale; realizzazione del Centro di raccolta Via Domiziana; ampliamento del Cimitero esistente; realizzazione di una nuova area mercatale per la fiera settimanale; adeguamento alle norme di sicurezza della struttura scolastica I Circolo Didattico di Piazza Gramsci; adeguamento e riqualificazione della Scuola Media Statale "G.m. Cante" di via Vaccaro. "Prosegue il lavoro, proficuo, della Regione e dei Comuni per innalzare gli standard di vivibilità delle nostre città medie, rispondendo a quella logica di rigenerazione urbana che è alla base del Piu Europa e che fa parte della politica della casa che questa Giunta regionale, su impulso del presidente Caldoro, sta portando avanti con abnegazione da quattro anni a questa parte", ha dichiarato a margine delle riunioni l’assessore regionale all’Urbanistica e Governo del Territorio Ermanno Russo.  
   
   
PROVINCIA DI PARMA: ASSEGNATE LE DELEGHE APPROVATE DAL CONSIGLIO PROVINCIALE; A SEGUIRE LA RIUNIONE DI INSEDIAMENTO DELL’ASSEMBLEA DEI SINDACI.  
 
Parma, 29 ottobre 2014 – Si va delineando la governance della Provincia: stamattina il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità la proposta di distribuzione delle deleghe avanzata dal Presidente Filippo Fritelli. Ecco i nomi e gli incarichi: Bianchi Paolo – Bilancio e Personale; Canova Michela – Ambiente e Patrimonio; Cantoni Gianpaolo – Parchi, attività produttive, Energia e fonti rinnovabili; Censi Andrea – Pianificazione, Infrastrutture, Attività estrattive, Trasporti e Statistica; Massari Andrea – Politiche socio – sanitarie; Moretti Claudio – Agricoltura; Serpagli Gianpaolo – Scuola e Viabilità; Vescovi Maurizio – Lavoro e Formazione professionale. Inoltre è stata istituita una Commissione per la Montagna, di cui fanno parte i consiglieri provenienti dal territorio montano del Parmense: Cantoni Gianpaolo, Serpagli Gianpaolo, Moretti Claudio, Conti Giuseppe. “Con queste deleghe funzionali assegnate ai consiglieri abbiamo voluto garantire al più presto l’operatività della Provincia– ha spiegato il Presidente Fritelli – I consiglieri delegati potranno seguire gli uffici dell’Ente e presentare al presidente e al Consiglio le proposte di deliberazione. L’assegnazione è provvisoria, fino all’approvazione dello Statuto, che avverrà entro l’anno, tema su cui chiediamo la collaborazione di tutti i consiglieri.” Il consigliere Censi ha rilevato che “l’aver operato una suddivisione dei compiti pur in questa fase provvisoria è l’espressione di una capacità di affrontare i problemi e di un profilo di serietà ed efficacia che l’Ente deve mantenere”. E’ intervenuto inoltre il consigliere Vescovi, in merito al tema dell’alluvione, per chiedere che il Consiglio proponga che fin da subito la futura Cassa di espansione del Baganza sia in carico ad Aipo e che le centraline idrometriche della Provincia tornino invece di competenza di Arpa. Nella tarda mattinata si è poi riunita nella seduta di insediamento l’Assemblea dei Sindaci. Il presidente Fritelli ha introdotto, ricordando il problema del post-alluvione, coi suoi 150 milioni di euro di danni e la richiesta di stato di calamità. Si è inoltre soffermato sulla grave situazione economica dell’Ente, col taglio di 18 milioni di euro in quattro anni, non compensati dagli sforzi, pur consistenti, di razionalizzazione compiuti, i 5,4 milioni di euro risparmiati in personale, consulenze utenze. Ha auspicato che vengano fornite alla Provincia le risorse per far fronte alle esigenze almeno dei 37 edifici scolastici e dei quasi 1400 km di strade provinciali. Mercoledì prossimo il Presidente sarà a Roma all’incontro di Upi (Unione Province d’Italia), per la quale si prospetta l’unificazione con Anci (l’Associazione dei Comuni). “Bisogna dimenticare la Provincia com’era, quella eletta dai cittadini, che stava in prima linea con un suo ruolo politico – ha affermato Fritelli – Questo nuovo ente è un’istituzione di supporto, servizio e coordinamento dei Comuni, complementare al ruolo e ai bisogni dei Comuni stessi. E’ possibile che già tra un anno molte delle attuali competenze non saranno più in capo alla Provincia, e dobbiamo accompagnare questo percorso, con l’obiettivo di garantire i servizi essenziali, come lo spazzamento della neve dalle strade.” Sono poi intervenuti: il sindaco di Traversetolo Mari, che ha chiesto un chiarimento sul Patto di stabilità, il sindaco di sala Baganza Merusi, che ha chiesto chiarimenti sul computo dei danni da alluvione, il sindaco di Corniglio Delsante che ha aggiornato sui danni nel suo territorio. Il Sindaco di Fidenza Massari ha chiesto che venga stilato al più presto un elenco delle 4-5 priorità su cui l’Ente dovrà concentrarsi, dalle scuole alla viabilità, alla protezione civile, nell’ambito delle sue competenze attuali. Il sindaco di Zibello Censi ha ricordato che il Presidente ha anche le funzioni che prima spettavano alla Giunta, che i consiglieri delegati opereranno a supporto del Presidente e ha auspicato che il percorso per arrivare allo Statuto sia condiviso da tutti, Consiglio e Assemblea. Il sindaco di Monchio Moretti si è detto soddisfatto di come i territori sono rappresentati nel Consiglio, in cui i consiglieri saranno “gli occhi e le orecchie dei territori”. Il sindaco di Noceto Fecci, che si è definito “uno dei più forti oppositori delle Province”, ha auspicato una collaborazione tra il dipendenti della Provincia e i Comuni, in cui tanti dovranno trovare ri-collocazione, con rafforzata motivazione. Il sindaco di Collecchio Bianchi, appena nominato delegato al Personale e al Bilancio, ha proposto che si faccia a breve un “piano industriale” per la Provincia, che ne definisca le competenze (“chi fa che cosa”), senza inutili sovrapposizioni con altri enti, e di conseguenza dove allocare le risorse, economiche e umane, considerando l’intero sistema degli enti locali (Comuni, Province,unioni); e ha auspicato fin da ora la collaborazione tra personale della Provincia e Comuni. Il sindaco di Fornovo Grenti ha chiesto che i verbali degli organismi siano pubblicati sul sito web dell’Ente. La dirigente del Servizio provinciale Bilancio Reverberi ha risposto all’interrogativo sul patto di stabilità, chiarendo che il surplus iniziale richiesto, di 11 milioni di euro, è stato ridotto grazie al contributo della Regione a 3,5 milioni e il 24 ottobre scorso la Provincia ha chiesto un maggiore “spazio” di altri 2 milioni di euro, su cui si sta aspettando la risposta. Concludendo, Fritelli ha assicurato che tutti i consiglieri delegati garantiranno una presenza in Provincia, per favorire l’operatività dell’ente.  
   
   
CONVOCATO PER IL 30 OTTOBRE IL PRIMO CONSIGLIO METROPOLITANO DI TORINO NELL’AULA DI PIAZZA CASTELLO LA SEDUTA DI INSEDIAMENTO  
 
Torino, 29 ottobre 2014 - Giovedì 30 ottobre alle 16 si insedia ufficialmente il Consiglio Metropolitano di Torino, eletto con il voto ponderato espresso il 12 ottobre scorso dai Sindaci e dai Consiglieri dei 315 Comuni della provincia torinese. La convocazione è stata firmata dal Sindaco metropolitano, Piero Fassino. Il nuovo organismo, previsto dalla Legge Delrio - la 56 del 2014 - è composto da 18 tra Sindaci e Consiglieri comunali ed è stato convocato nell’aula di piazza Castello che ha ospitato per molti anni le sedute del Consiglio Provinciale, l’ultima delle quali si è tenuta il 25 giugno scorso. Gli adempimenti istituzionali della seduta convocata per il 30 ottobre prevedono l’esame delle condizioni di eleggibilità dei Consiglieri metropolitani proclamati eletti e la loro convalida, l’insediamento del Consiglio metropolitano con l’intervento del Sindaco metropolitano Fassino, l’approvazione del regolamento interno per il funzionamento del nuovo organismo. L’assemblea risultata eletta è composta da: - per la lista “Città di Città” Alberto Avetta, Vincenzo Barrea, Barbara Cervetti, Andrea Tronzano, Eugenio Buttiero, Francesco Brizio, Mimmo Carretta, Michele Paolino, Gemma Amprino, Antonella Griffa, Roberto Montà, Lucia Centillo, Claudio Martano, Domenica Genisio, Mauro Carena - per la lista Movimento Cinque Stelle Marco Marocco e Dimitri De Vita - per la Lista Civica Alternativa per il territorio Cesare Pianasso Fra gli eletti figurano i Sindaci di Chieri, Ciriè, Pinerolo, Cossano Canavese, Grugliasco, Villardora. Alla seduta di insediamento del Consiglio metropolitano di Torino sono state invitate a partecipare tutte le autorità istituzionali e le parti sociali del territorio.  
   
   
CONSIGLIO METROPOLITANO DI FIRENZE CONVOCATO MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE ALL´ORDINE DEL GIORNO IL REGOLAMENTO DELL´ASSEMBLEA E LE LINEE GUIDA PER LO STATUTO DELLA CITTÀ. ORE 10, SALONE DEI CINQUECENTO, PALAZZO VECCHIO  
 
Firenze, 29 ottobre 2014 - Il Sindaco Metropolitano Dario Nardella ha convocato il Consiglio Metropolitano di Firenze per mercoledì 29 ottobre, alle ore 10, nel Salone de´ Cinquecento di Palazzo Vecchio. All´ordine del giorno l´approvazione del regolamento dell´Assemblea e una comunicazione sulle linee guida per lo Statuto della Città Metropolitana.  
   
   
PROVINCE E CITTÀ METROPOLITANE, FUNZIONI NUOVI ORGANI: LA CIRCOLARE CON I CHIARIMENTI DEL MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE LE RISPOSTE DEL MINISTERO AI QUESITI SULLE MODALITÀ OPERATIVE DEGLI ORGANI DELLE CITTÀ METROPOLITANE E DELLE NUOVE PROVINCE  
 
Firenze, 29 ottobre 2014 - Poteri dei consigli metropolitani, proclamazione degli eletti, prima convocazione e presidenza del Consiglio metropolitano, insediamento dei Presidenti delle Province e del Conisgli provinciali, poteri del Presidente della Provincia, funzionamento degli organi provinciali in attesa di approvazione del nuovo statuto e disciplina delle province montane, rapporti tra sindaco e consiglio metropolitano e tra presidente e consiglio provinciale, applicabilità delle norme Tuel ai nuovi enti. Queste le problematicità affrontate nella circoalre 1/2014 del Ministero delle Regioni e delle Autonomie locali, che chiarisce i quesiti e precisa le modalità operative da seguire. Leggila in http://www.Upinet.it/docs/contenuti/2014/10/circolare%20chiarimento%20funzioni%20l56.pdf    
   
   
AUTONOMIE LOCALI: FVG, SU PATTO STABILITÀ COMUNI IN DIFFICOLTÀ  
 
Udine, 29 ottobre 2014 - Sono stati approvati a larga maggioranza, e senza alcun voto contrario, dal Consiglio delle Autonomie locali (Cal), riunitosi a Udine, i due provvedimenti presentati dall´assessore regionale alla Funzione Pubblica, Paolo Panontin, inerenti il patto di stabilità, e il programma triennale per lo sviluppo dell´informatizzazione nella pubblica amministrazione del Friuli Venezia Giulia. Il primo provvedimento, che ha ottenuto parere favorevole da 10 dei 13 consiglieri presenti, 3 dei quali si sono astenuti) si riferiva alla previsione di un sistema sanzionatorio, premiale, e ai controlli inerenti il rispetto da parte degli enti locali riguardo al Patto di stabilità interno per il 2014. Panontin ha inteso recepire le indicazioni che gli sono state fornite dalla Commissione del Cal alla quale lo stesso organismo consultivo del sistema delle autonomie ha demandato l´esame del provvedimento. E in considerazione della criticità delle entrate che peraltro interessa tutti i Comuni d´Italia, ha tenuto a precisare che la Regione non possiede le competenze per poter intervenire rispetto alla normativa nazionale. Ma può agire esclusivamente sui riflessi che l´attuazione del patto di stabilità può avere sul territorio regionale. Toccherà dunque alla Giunta regionale valutare, caso per caso, gli eventuali correttivi locali al patto che si dovessero rendere necessari. Il Cal ha quindi espresso parere favorevole (11 voti a favore e 2 astensioni) al Programma triennale (2015/2017) per lo sviluppo dell´Ict (Information Comunication tecnology), dell´e-governement e delle infrastrutture telematiche. Programma, che prevede tra l´altro interventi per il superamento del ´digital divide´ (la differenza di possibilità tra chi è in grado di accedere adeguatamente alle reti web e chi non dispone degli stessi servizi) nell´ambito regionale, e ulteriori iniziative per lo sviluppo della banda larga nel Friuli Venezia Giulia. Nell´occasione, l´assessore Panontin si è soffermato sulla riforma del sistema delle autonomie, che consentirà di compiere passi avanti anche nell´uniformazione dei sistemi di informatizzazione degli enti pubblici e nella digitalizzazione delle procedure. Il Cal ha quindi provveduto a designare due rappresentanti in seno alla consulta per il Servizio civile regionale e solidale: Federico Gangi, indicato dal Comune di Udine, e Stefano Franzin, proposto dal Comune di Pordenone. Nonché due sindaci di Comuni in rappresentanza del territorio regionale nell´ambito del Comitato dei corregionali all´estero: Claudio Sandruvi, sindaco di Montenars, ed Ettore Romoli, sindaco di Gorizia. Ha infine nominato quattro assessori comunali, uno per Provincia, competenti nelle politiche giovanili: Claudio Cattaruzza, Raffaella Besana, Antonella Grim, Francesco Martinelli.  
   
   
MATERA: INSEDIATO IL NUOVO CONSIGLIO PROVINCIALE  
 
Potenza, 29 ottobre 2014 - Si è svolto ieri l´insediamento del nuovo consiglio provinciale, post riforma Delrio, che traghetterà la provincia di Matera nell´attesa della riforma del titolo V della costituzione italiana. Cambia il profilo istituzionale ma non le funzioni. Si riduce il numero dei consiglieri, ma sul tappeto rimangono i problemi di gestione e le emergenze di sempre, che anche la Provincia di Matera, dopo aver voltato pagina, dovrà continuare a fronteggiare. In mattinata i neo consiglieri si sono incontrati con il presidente, che ha delineato loro in maniera generale, lo stato di salute dell´ente provincia. Successivamente, nel corso della seduta di insediamento, che ha avuto luogo in mattinata, presso la sala consigliare della Provincia di Matera in via Ridola, il neo Presidente, Francesco De Giacomo, ha ricordato all´assemblea quali sono i punti cruciali da cui iniziare a tessere le maglie, per poter risollevare e risanare, in perfetta intesa con il governo regionale e nazionale, le emergenze che affliggono il territorio e per poter iniziare a costruire nuove proposte, di buona politica e buona amministrazione, sull´onda anche del grande impegno che Matera e la Basilicata tutta, hanno assunto ricevendo l´annoso fardello di Capitale Europea della Cultura. Sul finale, sono intervenuti tutti e dieci i neo consiglieri, che hanno ringraziato De Giacomo per la disponibilità prestata in maniera gratuita dal primo giorno, auspicando un buon lavoro di squadra per il bene del territorio. A conclusione dell´assemblea il presidente ha salutato calorosamente tutti i dipendenti dell´ente provincia, che hanno fatto sentire la loro vicinanza, offrendo il massimo della collaborazione a questa nuova squadra che guiderà in maniera nuova questo ente, che è centro operativo dei trentuno comuni del materano e risorsa fondamentale per il nostro territorio.  
   
   
FVG, PERSONALE: AL VIA INCONTRI CON OO.SS. DIPENDENTI REGIONE  
 
Trieste, 29 ottobre 2014 - In vista del prossimo incontro tra la delegazione trattante di parte pubblica e le organizzazioni sindacali del dipendenti regionali, già fissato per il prossimo 30 ottobre, la Giunta regionale ha stabilito le direttive che saranno portate all´attenzione del tavolo di discussione e di analisi con le rappresentanze dei lavoratori. Direttive, come è stato sottolineato, in merito alle premialità pregresse e future, all´indennità di mensa ed alle prossime contrattazioni collettive, che devono essere valutate comunque nell´ottica dell´atteso ed auspicato miglioramento del servizio offerto al cittadino, al sistema sociale ed economico nel suo complesso, da parte della Pubblica Amministrazione. Sulle premialità relative agli anni dal 2011 al 2014 compreso, anche alla luce del recente "parere negativo alla certificazione" della Corte dei conti (lo scorso marzo) della cosiddetta "coda contrattuale" per il personale non dirigente, la Regione ha peraltro - nell´intento di giungere ad una definizione di tali premialità pregresse - già messo a disposizione un´ulteriore significativa quota di risorse "recuperate" nell´ambito della passata manovra di assestamento. Al contempo la Giunta intende però portare al tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali il tema della premialità 2015, concertando una rivisitazione del sistema di valutazione, andando ad esempio a riservare per il futuro una quota legata ai nuovi obiettivi strategici per l´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia e per incentivare le eccellenze all´interno della stessa P.a. Regionale. Al tavolo sarà anche oggetto di verifica l´istituto dell´indennità di mensa, tenuto comunque conto delle direttive imposte dal Governo nazionale ancora nel luglio del 2012, tuttora inapplicate in Friuli Venezia Giulia. E´ infatti d´obbligo, è stato osservato, rientrare nell´ambito di quanto indicato dalla normativa nazionale, sempre con riferimento all´esigenza di una più attenta razionalizzazione della spesa pubblica. In questo quadro sarà inserito anche il tema dell´orario di lavoro, che si vorrà caratterizzato da una diversa organizzazione e da un più funzionale orario di servizio, nell´intento di garantire negli uffici della Regione una presenza costante ed adeguata in tutte le sue articolazioni funzionali e territoriali, a maggior beneficio proprio del cittadino/utente.  
   
   
GIOVANI E CRISI: DOPO IL DIPLOMA IL 40% NON PROSEGUE GLI STUDI PER MANCANZA DI RISORSE ECONOMICHE. NEGLI STUDI TECNICO-SCIENTIFICI RIPOSTA MAGGIORE FIDUCIA IL 67,4% DEI DIPLOMATI E IL 49,9% DEI LAUREATI LI RITIENE PIÙ SPENDIBILI A LIVELLO LAVORATIVO. L´OPINIONE DI OLTRE 1400 RAGAZZI UNDER 29 ILLUSTRATA NELL’AMBITO DI SCOPRITALENTI  
 
Milano, 29 ottobre 2014 - Quasi uno studente su due non prosegue gli studi dopo il Diploma per mancanza di risorse economiche e perchè non ritiene che essere laureati aiuti realmente nella ricerca del lavoro. Ad orientare la scelta del percorso di studio sono soprattutto la passione e la predisposizione più che la spendibilità nel lavoro. Alla scuola e all’Università è riconosciuto un ruolo informativo ma non di orientamento effettivo; 9 giovani su 10 chiedono di intensificare le esperienze in azienda durante il percorso scolastico e ritengono sia ancora troppo forte il gap scuola-impresa. Più ottimismo, però, tra i giovani che hanno scelto percorsi di studio Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Questi, in sintesi i risultati della Ricerca “Formazione tecnico-scientifica e lavoro: l´esperienza dei giovani”, condotta nel mese di settembre da Fondazione Sodalitas e Randstad Italia su un campione di 1460 studenti tra i 15 e i 29 anni. La presentazione dei dati è avvenuta oggi nell´ambito della 5^ Edizione di Scopritalenti, la giornata nella quale i giovani distintisi durante i corsi Giovani&impresa di Fondazione Sodalitas nell’anno di studi 2013-2014 possono sostenere colloqui conoscitivi con un pool di Aziende leader di mercato. Sono intervenute alla giornata per incontrare i ragazzi: Abb, Ca Technologies, Capgemini, Chep Italia, Gam Edit, Gruppo Ubi Banca, Randstad Italia, Sandvik Italia, Società Reale Mutua di Assicurazioni e Ubs (Italia). Il contesto italiano tra disillusione e desiderio di fuga Secondo i dati 2013-2014 dell’Osservatorio “Giovani e Lavoro” di Fondazione Istud, finalizzati ad esplorare e confrontare gli orientamenti professionali dei giovani in 8 differenti Paesi (Brasile, Cina, Germania, India, Italia, Polonia, Uk e Usa), uno studente italiano su due non vede alcune prospettiva professionale nel proprio Paese, non ritiene che investire nella propria formazione possa fare la differenza (solo l’11.3% del campione pensa di frequentare un Master al termine dell’attuale percorso di studi) e considera preferibile, più dei propri colleghi stranieri, cercare lavoro all’estero (il 41,6% contro, per esempio, il 23,3% di Brasile, India e Cina). Uno scenario, questo, confermato anche dal fatto che, se da un lato l´Europa chiede che entro il 2020 il 40% della popolazione adulta acceda agli studi superiori, l’Italia risulta il Paese più lontano da questo obiettivo. Una risposta nella formazione tecnico-scientifica? La Ricerca di Fondazione Sodalitas e Randstad Italia Nel mese di settembre 2014 Fondazione Sodalitas ha promosso, in collaborazione con Randstad Italia, la Ricerca “Formazione tecnico-scientifica e lavoro: l´esperienza dei giovani”, proprio allo scopo di indagare il ruolo e l’importanza dei percorsi Stem per l’occupabilità dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni. Il campione Hanno partecipato all´indagine 1460 under 29: un campione prevalentemente maschile (56,3%) e in possesso più di Diploma (68,4%) che di Laurea (26,3%). Tra i diplomati, i titoli di studio Stem (Tecnico industriale, Perito, Geometra, Scientifico) riguardano il 56,7% del campione; tra i laureati, quelli in possesso di titoli accademici Stem (Scienze e Tecnologie fisiche, informatiche, matematiche, chimiche e farmaceutiche; Biotecnologie, Scienze Biologiche, della Terra e Geografiche; Matematica, Fisica e Astronomia; Ingegneria; Scienze Economiche e Statistiche) sono il 54,1% del totale. Vale la pena studiare? Quali i reali punti di riferimento? Quasi uno studente su due (il 40,2%) ha scelto di non proseguire gli studi dopo il Diploma per mancanza di risorse economiche nonché, come anticipato dalla fotografia di Fondazione Istud, perchè non ritiene che essere laureati aiuti realmente nella ricerca del lavoro (12,8%) o, più in generale, per disinteresse verso lo studio (20,8%). Negli studi Stem però i giovani ripongono maggiore ottimismo: il 67,4% dei diplomati e il 49,9% dei laureati li ritiene infatti più spendibili a livello lavorativo rispetto agli altri percorsi. Le percentuali dicono dunque che la spendibilità degli studi Stem è più percepita tra i diplomati che tra i laureati in queste materie: gli studi universitari sono scelti più che altro in base alle proprie passioni (34,7% contro il 21,3% tra i diplomati). Alla Scuola e all’Università (siti, professori, segreterie) è riconosciuto un ruolo informativo (il 53,1% dei ragazzi ne parla in questi termini) ma non di orientamento effettivo: solo il 3,7% dei diplomati e lo 0,6% dei laureati ha definito il proprio percorso in base a quanto indicato/suggerito dall’Istituto di riferimento. 9 giovani su 10 chiedono, anche per questo, di ricevere maggiore supporto in termini di orientamento alle scelte scolastiche, di intensificare le esperienze in azienda durante il percorso scolastico e di rafforzare la collaborazione e le opportunità di scambio tra scuola e impresa. La parola ai giovani «Bisognerebbe creare un progetto serio di collaborazione scuola-Stato-imprese per motivare e formare i ragazzi (…). Così facendo i ragazzi presteranno interesse verso le materie tecnico scientifiche e le imprese avranno personale giovane più qualificato». «Sono sempre molto utili le visite in azienda perché permettono di capire, praticamente, cosa un giorno si potrà fare nel mondo del lavoro». «Le aziende italiane pretendono esperienza anche dai giovani in età da apprendistato, però nessuno si preoccupa di formare davvero i giovani in questo senso». «Servirebbero insegnanti competenti ed entusiasti, che facciano appassionare i ragazzi a queste materie durante tutto il percorso scolastico, partendo dalle scuole elementari».  
   
   
DIPLOMARSI CON L’APPRENDISTATO: AL VIA IL PROGETTO PER LA QUALIFICA E IL DIPLOMA PROFESSIONALE NELL´AMBITO DI GARANZIA GIOVANI  
 
Trento, 29 ottobre 2014 - Via libera all´avviso per la realizzazione di progetti di apprendistato per l´ottenimento della qualifica o del diploma professionale. Lo ha deciso la Giunta provinciale approvando oggi la delibera relativa alla scheda 4-A del Piano di attuazione per l’occupazione giovanile. Si tratta in pratica di un investimento di 1.170.000,00 di euro dedicato a giovani con carriere scolastiche frammentate, al fine di sostenerli nel raggiungimento della qualifica o del diploma professionale. Gli Enti eleggibili avranno tempo fino alle 12.30 di venerdì 28 novembre 2014 per presentare le loro proposte progettuali. Nel Piano di attuazione per l’occupazione giovanile, rivolto a giovani di età compresa tra i 15 ed i 25 anni aventi le caratteristiche indicate, la Provincia ha riconosciuto una priorità specifica a drop out e a giovani che non hanno concluso il loro percorso di istruzione e formazione con l’acquisizione di un titolo. L’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale mira a offrire loro un percorso alternativo a quello scolastico tradizionale che consenta comunque il raggiungimento di un titolo formale. Tra le prime esperienze a livello nazionale, questa fattispecie di Apprendistato, come previsto dalla normativa, configura un contratto di lavoro ‘a causa mista’ che include sia formazione sia inserimento diretto in azienda. L’innovazione risiede nella finalità: l’ottenimento di un Diploma o di una Qualifica. I percorsi avranno durata biennale e saranno strutturati in formazione on the job, attraverso la sottoscrizione di un contratto di apprendistato e formazione tecnica. L’apprendistato prevede diverse fasi e rappresenta anche un’occasione per le aziende che hanno la possibilità di accedere a nuove risorse attraverso forma contrattuali meno gravose e di formarle in modo coerente con le esigenze del tessuto produttivo attuale. Le istituzioni formative sono chiamate ad ideare percorsi a favore dei giovani e piani individualizzati, collaborando alla costruzione dell’offerta formativa e della rete di realtà produttive atte ad accogliere i giovani apprendisti. Per lo sviluppo e la realizzazione dei contenuti tecnico-professionali dei percorsi può essere previsto il coinvolgimento della parti sociali, delle botteghe scuola e dei maestri artigiani. Le tipologie economiche identificate riguardano i settori: Agricoltura e Ambiente, Industria e Artigianato e Servizi. Con le risorse per il finanziamento delle azioni descritte nell’avviso; si prevedere di raggiungere, in un primo momento, un numero di 150 ragazzi nel biennio 2014-2015. Viene confermata la possibilità di incremento degli stanziamenti, nel caso di una maggior richiesta di fruizione dello strumento. Possono presentare proposte progettuali tutti i soggetti, pubblici e privati, aventi sede legale nell’Unione Europea ed in possesso delle caratteristiche e dei requisiti specificati. I termini e modalità per la consegna della documentazione progettuale sono fissati per il giorno 28 novembre 2014 entro le ore 12,30. Per ulteriori informazioni: http://www.Fse.provincia.tn.it/    
   
   
UMBRIA: GIOVANI E OCCUPAZIONE, GIOVEDÌ 30 CONVEGNO SU IMPRESE INNOVATIVE E CREATIVE  
 
 Perugia, 29 ottobre 2014 - "Imprese innovative e creative: dall´esperienza nella Silicon Valley alle Startup in Italia": è questo il tema del convegno che si terrà giovedì 30 ottobre a partire dalle ore 9 all´Aula 5 del Dipartimento di Economia dell´Università degli Studi di Perugia, organizzato dall´Agenzia Umbria Ricerche ("Aur") e dal Dipartimento di Economia dell´Università degli Studi di Perugia. L´agenzia Umbria Ricerche, grazie a due progetti sostenuti dal Fondo Sociale Europeo, "Creativity Camp" e "Brain Back Umbria", si è attivata per l´organizzazione dell´incontro che riveste sicuro interesse per i molti giovani che in tempi di crisi hanno deciso di investire sul proprio futuro con progetti di impresa innovativa. Il convegno, coordinato dal professor Luca Ferrucci del Dipartimento di Economia dell´Università di Perugia e presentato da Anna Ascani, direttore dell´Agenzia Umbria Ricerche, vedrà l´intervento di giovani imprenditori e professionisti, che hanno fatto esperienze di lavoro e studio nella Silicon Valley, culla delle più importanti startup innovative di tutto il mondo. Sono previsti gli interventi dell´avvocato Giacomo Rimatori, vincitore del Creativity Camp 2013, che rappresenta e fa consulenza per imprese tecnologiche in Umbria; Alessio Pisa, co-fondatore di Spiiky, una start-up modenese che ha già raccolto il primo round di finanziamento e sta riscuotendo importanti consensi; l´ingegner Giulia Detomati, giovane fondatrice di "Venti Sostenibili", società milanese di grande successo nel settore della sostenibilità ambientale e della "social innovation".  
   
   
IMPRENDERÒ: GIOVEDÌ SEMINARIO A UDINE SU CREAZIONE DI IMPRESA  
 
 Trieste, 29 ottobre 2014 - "Alle buone idee servono gambe eccellenti", è il tema del seminario in programma giovedì 30 ottobre, dalle 9 alle 18, a Udine nella sede del Consorzio Friuli Formazione (Viale Palmanova 1), nell´ambito del progetto "Imprenderò 4.0" promosso dalla direzione Lavoro della Regione con l´obiettivo di sostenere i processi di ideazione, creazione d´impresa e lavoro autonomo. Nel seminario si cercherà di rispondere ad alcune domande: Quali sono le capacità organizzative e i passaggi fondamentali da percorrere per far fare strada alle buone idee? Cosa si intende per organizzazione eccellente? La cultura del "change management" implica una gestione dell´impresa snella e veloce? Che ruolo riveste l´innovazione nel processo di crescita aziendale? Tutte le attività del progetto "Imprenderò 4.0" sono gratuite poiché promosse e finanziate dalla Regione Friuli Venezia Giulia nell´ambito della programmazione dei Fondi europei e della Garanzia Giovani. Le iniziative sono rivolte sia a giovani di età inferiore ai 30 anni, iscritti a Garanzia Giovani, sia a disoccupati, occupati, lavoratori in cassa integrazione (anche in deroga) o mobilità di età compresa tra i 18 e 65 anni. Sul sito dedicato al progetto (www.Imprendero.eu) è possibile inoltre trovare la programmazione dei prossimi corsi ("Creare e gestire una nuova impresa" e "Costruire start up innovative di successo") e seminari in partenza, i materiali didattici utilizzati dai docenti durante i seminari, una sezione news aggiornata con le opportunità e i contributi (nazionali, regionali, locali) per aprire una startup, un blog ricco di interessanti spunti e le novità dei canali social. Numerosi sono i corsi programmati da qui a fine anno, i più vicini sono in partenza sempre giovedì prossimo nella sede dell´Enaip di Gorizia, sul tema "Creare e gestire una nuova impresa": un corso da 80 ore per la "Garanzia Giovani" e un altro corso da 40 ore nell´ambito del programma "Occupabilità". Per quanto riguarda il tema "Costruire start up innovative di successo", a Trieste ad Area Science Park sono previsti un corso da 80 ore per "Occupabilità" (avvio 12 novembre) e un altro corso da 80 ore per chi rientra nella "Garanzia Giovani" (avvio 13 novembre).  
   
   
AREZZO, 4 MILIONI CON L´ACCORDO DI PROGRAMMA PER LO SVILUPPO E L´INNOVAZIONE  
 
Firenze 29 ottobre 2014 - Oltre 4 milioni di euro sono stati destinati dalla giunta regionale al rinnovamento e alla riqualificazione del territorio aretino. Innovazione e servizi per le imprese del settore informatico e digitale realizzate attraverso opere di riqualificazione urbana, laboratori per la ricerca e il trasferimento tecnologico, aree attrezzate per il co-working e potenziamento infrastrutturale: questi i settori sui quali intervengono i progetti che saranno finanziati grazie all´accordo di programma firmato oggi da Regione Toscana, Comune e Provincia di Arezzo e Arezzo Innovazione. Per la Regione l´accordo è stato firmato dagli assessori alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini e ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, per il Comune dal prosindaco Stefano Gasperini e dall´assessore Franco Dringoli, per la Provincia dal presidente Roberto Vasai e da Roberto Monnanni presidente di Arezzo Innovazione. Il Progetto di rinnovamento e riqualificazione del territorio aretino è finalizzato a riorientare finanziamenti pubblici verso operazioni che oggi, nel contesto mutato, rappresentano una possibilità concreta di sostegno al sistema produttivo, al trasferimento tecnologico a favore di settori produttivi innovativi e con potenzialità di sviluppo occupazionale. "L´accordo che abbiamo firmato oggi – ha detto l´assessore Simoncini - prevede la realizzazione di cinque interventi che, insieme, puntano a creare sul territorio le condizioni per il rilancio e delle aree industriali e le infrastrutture, favorendo così opportunità per avviare lo sviluppo del territorio e la creazione di nuove attività e nuova occupazione. Si tratta di interventi che ben si inquadrano nelle scelte che la Regione sta facendo a sostegno dell´innovazione del sistema produttivo, con l´apertura dei tre bandi per ricerca, sviluppo innovazione, i voucher per i servizi qualficati delle piccole imprese, l´avvio dei 12 distretti tecnologici. Scelte che anticipano la nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020 che abbiamo voluto quasi interamente destinare a sostegno delle imprese e del loro sviluppo". Soddisfatto l´assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli. "Destiniamo risorse – afferma - in servizi innovativi e qualificati per il territorio aretino in un momento di crisi in cui è particolarmente importante investire in questa direzione. Arezzo è dinamica nell´export ed ha una vocazione verso lo sviluppo. Il Centro Intermodale, che ha una posizione strategica e integra varie modalità di trasporto, è una scelta logistica che aiuta ad attrarre investimenti e a creare occupazione nel territorio". Gli interventi in sintesi Polo digitale: punta alla riqualificazione architettonica degli edifici esistenti dell´ex Mercato Ortofrutticolo dove si concentreranno le imprese aretine del settore informatico e digitale. Polo tecnologico del restauro: per la creazione di un centro tecnologico per il restauro urbano in un edificio, in via Pellicceria, che sarà recuperato e messo a disposizione delle imprese; Polilab: il progetto si propone di rinnovare ed ampliare il laboratorio di modellistica e prototipazione del consorzio Arezzo Innovazione finalizzato al trasferimento tecnologico di tutto il manifatturiero (orafo, arredo, meccanica, ecc). Innovation building: consiste nella realizzazione di spazi da dedicare al co-working per la creazione di condizioni lavorative accessibili e stimolanti per i giovani e i liberi professionisti. Viabilità nuovo centro intermodale di Indicatore: per la progettazione e la realizzazione di un sistema viario in località Ponte a Chiani, che serve a completare l´intervento realizzato dal Comune per lo scambio merci fra diverse modalità di trasporto. Le risorse Si tratta di risorse già concesse o in via di erogazione, anche sfruttando economie di spesa per una somma complessiva è di 4 milioni e 215 mila euro, a fronte di un investimento previsto di oltre 7 milioni". Gli altri firmatari Il Pro Sindaco Stefano Gasperini e l´assessore alle infrastrutture del Comune di Arezzo Franco Dringoli hanno sottolineato l´importanza di questi interventi per il territorio aretino e di un´operazione che ha consentito "il recupero di notevoli risorse a supporto dell´economia locale, riorientando finanziamenti pubblici verso lo sviluppo". Il presidente della Provincia Roberto Vasai si è soffermato sul progetto già realizzato dell´ Innovation Building che punta su innovazione e servizi alle imprese, mentre il presidente di Arezzo Innovazione Roberto Monnanni ha ricordato l´impegno del consorzio per avvicinare le imprese al mondo della scuola e della ricerca.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: ADOLESCENTI, 81 I PROGETTI CHE HANNO OTTENUTO IL CONTRIBUTO REGIONALE: GLI ESITI DEL BANDO. GLI INTERVENTI REALIZZATI DA ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE, ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO, COOPERATIVE SOCIALI, PARROCCHIE  
 
Bologna, 29 ottobre 2014 - Percorsi personalizzati di orientamento, attività per promuovere il benessere psicofisico e per prevenire il disagio, scoutismo. Laboratori, teatro, musica, sport. Sono 81 i progetti, di cui 18 a valenza regionale e 63 territoriale, che hanno ottenuto i contributi (498mila euro complessivi) messi a disposizione della Regione (assessorato Politiche sociali) per interventi a favore delle giovani generazioni. Questi in sintesi i risultati del bando, la cui istruttoria è stata affidata al Nucleo tecnico di valutazione regionale, deliberati dalla giunta nel corso dell’ultima seduta. Sui 33 progetti a valenza regionale pervenuti – tutti ritenuti ammissibili a finanziamento – 18 hanno ottenuto il contributo (cifra complessiva messa a disposizione, 150mila euro); per quanto riguarda i 230 progetti presentati a valenza territoriale – 216 quelli ritenuti ammissibili – sono 63 i finanziati, suddivisi tra i 38 distretti socio-sanitari, in rapporto alla popolazione adolescenziale residente (348mila euro la cifra totale stanziata dalla Regione). I progetti sono stati presentati da associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, oratori, parrocchie e diocesi. Tra gli obiettivi specifici del bando, c’era la promozione dell’offerta di opportunità educative per il tempo libero e delle diverse forme di aggregazione, valorizzando gli interventi già esistenti e tenendo conto della realtà scolastica e comunitaria, in modo da ottimizzare e sviluppare risorse e opportunità del territorio a favore degli adolescenti. Altro obiettivo era il sostegno di attività di carattere educativo e sociale (di oratorio o simili, di scoutismo), e attività educative a favore di adolescenti e preadolescenti con difficoltà. Infine, un’attenzione particolare è andata alla promozione dell’educazione tra pari, in modo da rafforzare il protagonismo dei ragazzi e sviluppare risorse e capacità di aiuto reciproco tra coetanei. Tra i criteri per la valutazione dei progetti presentati è stato introdotto il “visto di congruità” con la programmazione territoriale degli enti locali da parte dell’Ufficio di piano competente. Infine, è stata attribuita una maggiore rilevanza all’attivazione di reti, sia tra i vari soggetti privati, sia per sinergie e collaborazioni con i soggetti pubblici. Il bando sulle giovani generazioni è collegato al “Progetto adolescenza”, a cui i distretti stanno lavorando anche attraverso il sostegno dei 500mila euro dedicati, che la Regione ha già assegnato all’interno della programmazione zonale. Nel progetto rientra anche un corso di formazione curato dalla Regione, dall’Università di Bologna - Dipartimento di Scienze dell’educazione e Scuola di Psicologia e Scienze della formazione, con la collaborazione dell’Ausl della Romagna.  
   
   
CIG IN DEROGA, LOMBARDIA: A RISCHIO 40.000 LAVORATORI  
 
Milano, 29 ottobre 2014 - "Come assessore al Lavoro di Regione Lombardia riporterò al ministro del Lavoro Giuliano Poletti le richieste che abbiamo condiviso in Consiglio regionale: certezza sull´attribuzione di risorse per la Cassa in Deroga, assegnazione di termini non perentori e adozione della metodologia dell´overbooking controllato". E´ l´impegno assunto dall´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea, dopo l´approvazione, all´unanimità, da parte del Consiglio regionale della Lombardia, della mozione che dà pieno mandato alla Giunta nel proseguire l´attività di ´pressing´ sul ministro del Lavoro e Politiche Sociali. Garantire Ammortizzatori - "Forte del sostegno arrivato anche da parte dei Gruppi di opposizione in Consiglio regionale - ha commentato l´assessore Aprea - lavorerò con ancor più determinazione, per evitare di penalizzare i lavoratori e continuare a garantire tempestivamente i necessari ammortizzatori". Il Metodo Dell´overbooking Controllato - "Come è riportato nel testo della mozione - ha spiegato l´assessore - nel 2013 siamo riusciti a garantire le decretazioni della Cassa integrazione in deroga per i lavoratori coinvolti, ottimizzando al massimo la disponibilità dei 383 milioni e decretando 687 milioni di euro, grazie al metodo dell´overbooking controllato condiviso dal Governo". Un metodo introdotto con successo dalla Lombardia, che, concordando la procedura con il Ministero del Lavoro, ha avviato la decretazione che tiene conto dell´effettivo utilizzo da parte delle aziende (´overbooking controllato´) delle risorse autorizzate dalla Regione per la Cassa integrazione in deroga. Autorizzate 33.000 Domande Nel 2013 - "Grazie a questo - ha continuato l´assessore Aprea - abbiamo fatto fronte a un volume di domande di ammortizzatori assolutamente non paragonabile ad altre Regioni, facendoci carico dell´impatto delle crisi sui nostri territori e autorizzando 33.000 domande, tra Cassa e Mobilità in deroga". Nel 2013, infatti, a fronte di un´assegnazione di risorse pari a 383,4 milioni di euro, sono state autorizzate domande per 687,8 milioni e, in particolare, sono state finanziate richieste per 27.600 Cig in deroga e 5.900 Mobilità in deroga. A Rischio 40.000 Lavoratori - Nel 2014, a fronte di un´assegnazione di risorse per 70 milioni di euro, Regione Lombardia ha continuato a utilizzare il metodo dell´overbooking controllato e ha decretato circa 6.000 domande relative al primo trimestre, per un valore di circa 100 milioni di euro. Esaurite le disponibilità finanziarie, risultano ancora giacenti 9.000 domande di Cig in deroga pervenute fino al mese di agosto. Per autorizzare queste richieste, che coinvolgono oltre 40.000 lavoratori, Regione Lombardia ha già comunicato al Ministero del Lavoro il fabbisogno complessivo di risorse finanziarie di 150 milioni di euro (93 se si utilizza il metodo dell´overbooking controllato). Circolare Ministero ´Complica´ Procedure - Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha adottato procedure nuove e più stringenti per l´accesso alla Cassa integrazione in deroga: per l´ultimo quadrimestre 2014 obbliga la Regione a decretare solo in presenza di risorse a oggi certe e ha fissato al 15 novembre il termine per trasmettere i decreti riferiti alle 9000 domande giacenti, senza alcuna garanzia di copertura finanziaria. Si Allungano Tempistiche Procedure - "A seguito dei nuovi criteri definiti dal Decreto ministeriale - denuncia l´assessore Aprea - ci ritroviamo ora di fronte a una situazione d´impasse: si restringono i criteri e si introduce una modalità autorizzatoria da parte di Inps, preventiva alla stessa autorizzazione regionale, che, oltre a essere limitativa dell´autonomia regionale, impatta sulle tempistiche della procedura, facendo perdere ulteriore tempo". Da Governo Risorse Insufficienti - "Inoltre il Governo - rincara la dose Aprea - avendo stanziato risorse insufficienti per la Cassa in deroga, non le ha assegnate alle Regioni. Per questo, invece di avviare una ricognizione del fabbisogno, intima di decretare entro il 15 novembre tutte le 9.000 domande giacenti in Lombardia, senza assicurare la copertura finanziaria".  
   
   
GIOVANI. EXPO: ONLINE IL BANDO DA 1,5 MILIONI PER START UP  
 
Milano, 29 ottobre 2014 - "È online il bando dedicato alle nuove Start up guidate da under 35". Lo ha annunciato l´assessore regionale allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi. "Start Up per Expo - ha ricordato l´assessore Rossi - è un provvedimento realizzato di concerto con l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini; una misura forte che metterà a disposizione 1,55 milioni, di cui 1,25 di fondi regionali, per sostenere le Start up giovanili e rafforzare la sinergia tra Regione Lombardia e Sistema camerale lombardo". Avvicinare Imprese Giovani A Expo - "L´accordo di programma col sistema camerale per lo sviluppo economico, la competitività del sistema e la promozione dell´imprenditorialità giovanile nell´ambito delle tematiche di Expo 2015 - ha detto l´assessore - si propone di costruire un processo che ha la finalità di incentivare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese legate alle eccellenze imprenditoriali e al tema principale di Expo". Le Migliori Idee Nel Padiglione Italia - "L´iniziativa - ha spiegato l´assessore Rossi - si rivolge a micro, piccole e medie imprese attive da meno di 48 mesi, aspiranti imprenditori e Start up innovative e unisce i fondi, 750.000 euro della Direzione generale Attività produttive, ai 500.000 euro derivanti dal cofinanziamento regionale delle azioni previsti negli Accordi di programma quadro ´Politiche giovanili´". "Un intervento - ha aggiunto - che si inserisce nell´Asse 3 dell´Accordo di Programma Competitività". Melazzini: Ampia Strategia Di Sostegno - "Questo provvedimento - sottolinea l´assessore Melazzini - fa parte di una ampia strategia di sostegno a chi vuole investire e fare impresa in Lombardia, rivolta in particolar modo ai giovani che rappresentano la nostra più importante risorsa. In questi 18 mesi di legislatura, abbiamo promosso e avviato diverse misure, tra cui quella dedicata a Start up e Re start up, con uno stanziamento di 32,5 milioni. Il bando ha avuto un grande successo, registrando oltre 2000 candidature". L´obiettivo Pensando A Expo - "Avendo sullo sfondo Expo, che è sempre più vicino - ha spiegato l´assessore Rossi -, vogliamo sostenere le nuove o giovani aziende che abbiano, nelle loro ´corde imprenditoriali´, intuizioni legate all´Esposizione universale". "In una prima fase - ha annunciato - verranno individuate, attraverso un bando curato dal Sistema camerale, 100 imprese, cui assegneremo contributi a fondo perduto per 15.000 euro, quindi sceglieremo le 24 migliori proposte che avranno la possibilità, una per settimana, di presentarsi nell´ambito del Padiglione Italia nei sei mesi dell´Expo nell´area ´Start up e Innovazione´". Un Segnale Della Regione Ai Giovani - "Si tratta - ha concluso l´assessore - di una nuova formula di sostegno alle Start up, ma anche ai nostri giovani, cui Regione Lombardia lancia un forte segnale circa il fatto di credere in loro, nelle loro capacità imprenditoriali e innovative e lo fa tanto da ritenerli la migliore vetrina da mostrare durante l´Expo". Come Aderire Al Bando - Il bando, pubblicato sul Burl - serie Avvisi e Concorsi - numero 43 del 22 ottobre, prevede queste due fasi. Una prima denominata ´Business Plan´ con contributi a fondo perduto in servizi di affiancamento, consulenza e/o investimento in capitale umano. L´importo per impresa è pari a 15.000 euro. La seconda, denominata, ´Start up per Expo´, prevede la selezione delle start up per la partecipazione al programma ´Spazio Start Up´ di Padiglione Italia. Le Start up innovative e le Mpmi lombarde possono presentare le domande on-line, seguendo la procedura sul sito https://gefo.Servizirl.it/re-startup/  dalle ore 10 del 06 novembre alle ore 12.30 del 16 gennaio 2015.  
   
   
RAPPORTO IMMIGRAZIONE 2014: IN VENETO 514.000 STRANIERI. ZAIA, “QUARTA REGIONE IN ITALIA. BOLDRINI PARLA SENZA SAPERE I NUMERI. NO IPOCRISIA, NON POSSIAMO ACOGLIERNE ALTRI”  
 
 Venezia, 29 ottobre 2014 - Al primo gennaio 2014 gli immigrati stranieri presenti in Veneto erano 514.000, pari al 10,4% dell’intera popolazione residente e a un decimo di tutti gli stranieri presenti in Italia. Nel 2013 si è registrato un aumento di 27 mila unità. 42.000 sono i lavoratori disoccupati sui circa 200.000 totali in Veneto, mentre le imprese avviate da stranieri sono 41.000, pari al 5,8% del totale dell’imprenditoria regionale. Il lavoro straniero determina circa il 5% del Pil regionale. Il 90% delle scuole venete ospita studenti stranieri. Le province con il maggior numero di stranieri residenti sono Treviso e Verona con oltre 100.000 unità, seguite da Vicenza e Padova sopra i 95.000. Sono questi alcuni dei dati più significativi del Rapporto Annuale 2014 sull’Immigrazione in Veneto, presentato oggi a Venezia dal Presidente della Regione Luca Zaia, alla presenza, tra gli altri, del Direttore di Veneto Lavoro, che ha realizzato la rilevazione, Sergio Rosato e dei tecnici del settore flussi migratori della Regione. “Questi numeri – ha rilevato il Governatore – testimoniano di una realtà di seria integrazione e smentiscono clamorosamente lo stereotipo razzista che ci si vuol affibbiare, ma ci dicono anche che su questo fronte abbiamo già dato. Il Veneto è quarto dopo Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna per numero di immigrati presenti, e quando la Presidente della Camera Boldrini esorta il Veneto a fare la sua parte nell’operazione Mare Nostrum, parla senza conoscere i dati. Ci sono 16 Regioni prima di queste 4 a cui rivolgersi”. “La ricaduta dei dati sulla crisi in questo settore – ha aggiunto Zaia – ammonisce anche a non essere ipocriti e a dire forte e chiaro che oggi il Veneto non è più una realtà attrattiva, che non c’è lavoro e quindi possibilità di costruirsi una vita dignitosa. Bisogna smettere di spacciare a questa povera gente la bugia di un paese florido, di un paradiso che non c’è, ed essere onesti con sé stessi e con gli altri”. “Ai presenti che hanno un serio progetto di vita – ha detto Zaia – garantiamo la massima integrazione e tutti i servizi, dalla scuola alla casa (nei limiti del possibile), dalla formazione professionale all’assistenza in caso di volontà di rientro, a welfare in generale. Un grosso impegno – ha concluso il Governatore – riguarda anche l’assistenza sanitaria e in questo settore chiediamo ai nostri ospiti una maggior disponibilità a seguire le regole e a rivolgersi anche ai servizi territoriali, perché il Pronto Soccorso deve occuparsi prima dei malati gravi e non può sopportare scene d’isteria come accaduto già più volte in vari ospedali”. 11° Rapporto 2014 Sintesi Dei Principali Dati Statistici L’immigrazione straniera in Veneto A. Dinamiche Demografiche Gli stranieri residenti Al 1.1.2014 gli stranieri residenti in Veneto risultano 514mila, pari al 10,4% della popolazione residente. Tra le regioni italiane il Veneto si colloca al quarto posto per numero di residenti stranieri dopo Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. La quota dei residenti stranieri in Veneto rispetto al totale italiano è passata dall’11,4% del 2011 al 10,5% del 2013. Nel 2013 in Veneto gli stranieri sono aumentati per quasi 25.000 unità, il valore più basso dell’ultimo decennio: tale incremento è stato determinato da un saldo naturale positivo pari a 8.600 unità e da un saldo migratorio di 16.100. Il saldo anagrafico (+27.000) risulta condizionato da fattori amministrativi: da un lato le rettifiche anagrafiche seguite al Censimento 2011 (+17.400), dall’altro le cancellazioni a seguito di acquisizione della cittadinanza italiana (-14.600). Per stimare la consistenza complessiva della presenza straniera in Veneto (al netto ovviamente dei turisti) occorre includere due ulteriori gruppi: a) quanti sono presenti regolarmente ma non iscritti alle anagrafi (lavoratori stagionali, cittadini comunitari impegnati nei lavori domestici etc.), b) quanti sono presenti irregolarmente (per permesso di soggiorno scaduto o per ingresso clandestino). Tenendo conto anche di questi due gruppi la presenza complessiva degli stranieri in Veneto è calcolabile in circa 600.000 persone. La dinamica naturale I nuovi nati stranieri (quindi con entrambi i genitori stranieri) nel 2013 sono stati 9.200, il 6% in meno rispetto all’anno precedente, con un peso sul totale delle nascite pari al 22% (analogo a quello degli anni precedenti). I nati con almeno un genitore straniero nel 2012 (ultimo dato disponibile) sono stati 12.500 unità, incidendo per il 28% sul totale delle nascite. Il saldo migratorio Gli iscritti in anagrafe provenienti dall’estero sono stati 23.000 (in maggioranza donne, per ricongiungimento familiare): è la consistenza minima osservata nell’ultimo decennio (-12% rispetto all’anno precedente). Viceversa il flusso in uscita, pari a 6.400 unità, è risultato in crescita (+10% sul 2012). I movimenti con le altre regioni italiane hanno evidenziato una netta contrazione e un saldo praticamente nullo. Le caratteristiche della popolazione straniera – genere: dal 2010 le donne costituiscono la maggioranza degli stranieri residenti in Veneto (52%); – provenienza: la netta maggioranza (57%) degli stranieri presenti in Veneto è di origine europea: si tratta in particolare di rumeni (102mila residenti), albanesi (41mila), moldavi (38mila). Tra i non europei i gruppi più consistenti sono quelli dei marocchini (54mila) e dei cinesi (29mila); – età: la popolazione straniera è mediamente più giovane di quella italiana, con bassissima presenza di anziani, rilevanza delle classi centrali d’età e incidenza sempre più rilevante per le fasce più giovani. Tra i bambini più piccoli (0-5 anni) e tra i giovani adulti (25-34 anni) ogni cinque residenti in Veneto uno è straniero. L’acquisizione della cittadinanza italiana Dopo il rallentamento del biennio 2011-2012 le concessioni di cittadinanza hanno evidenziato una rilevante crescita nel 2013: da poco più di 8mila nel 2012 sono passate a quasi 14.600 nel 2013. Senza queste naturalizzazioni la popolazione veneta di cittadinanza italiana risulterebbe in diminuzione. La distribuzione nel territorio Le province con il maggior numero di stranieri residenti si confermano quelle di Verona e Treviso, entrambe con oltre 100mila residenti stranieri, seguono Vicenza e Padova al di sopra dei 95mila. La crescita degli stranieri osservata nel 2013 ha interessato tutti i contesti provinciali, soprattutto Venezia e Rovigo (+11%) mentre i livelli minimi sono stati registrati a Vicenza (+1%), Treviso e Belluno (+3%). I permessi di soggiorno dei cittadini non comunitari Al 1° gennaio 2014, i permessi di soggiorno rilasciati in Veneto interessavano oltre 446mila stranieri non comunitari, evidenziando in un anno una crescita di quasi 11mila permessi (+2,5%). Il 64% dei permessi (288mila) è di lungo periodo (o a tempo indeterminato), il 5,4% in più rispetto all’anno precedente. Quanto alle motivazioni i permessi si equidistribuiscono tra lavoro (48%) e famiglia (47%). Considerando i dati di flusso, si osserva che nel 2013 in Veneto sono stati rilasciati quasi 24mila nuovi permessi di soggiorno, in leggero calo rispetto all’anno precedente (-1%). B. Il Lavoro. Occupati E Disoccupati. Dinamiche Generali I dati macroeconomici Il 2013 è stato per l’economia veneta e per l’occupazione un altro anno difficile. I dati macroeconomici segnalano la rilevante gravità della situazione congiunturale. Nel 2013 il prodotto interno lordo regionale è diminuito dell’1,5%. I preconsuntivi disponibili per il 2014 (dati Prometeia) a luglio accreditavano ancora al Veneto una modestissima crescita (+0,5%) ma sono evidentemente suscettibili di essere rivisti al ribasso. Continua la riduzione del numero di imprese attive (-1% è il dato tendenziale) mentre cresce il numero dei fallimenti (+6,9%). Alcuni recenti indicatori di segno positivo (+ 3,8% le immatricolazioni auto; -4,2% gli scioglimenti e le liquidazioni d’impresa) sono ancora insufficienti per dedurne un significativo cambiamento del clima congiunturale. E’ evidente che l’apparato produttivo sta cercando di raggiungere un nuovo assestamento, attraverso radicali fenomeni di selezione delle imprese con conseguenti ripercussioni sull’occupazione. Per ipotizzare il ritorno ai livelli pre 2008 occorre considerare un orizzonte temporale non breve. Le ripercussioni di questo quadro macroeconomico sul mercato del lavoro sono evidenti: diminuiscono gli occupati, crescono i disoccupati o comunque i disponibili al lavoro, si contrae il settore manifatturiero come pure quello delle costruzioni, tende ad una modesta espansione quello dei servizi. L’occupazione Secondo i dati Istat-forze di lavoro gli stranieri occupati in Veneto risultano complessivamente 254.000, con un tasso di occupazione in età 15-64 anni pari al 60% (era il 68% nel 2008). I dati amministrativi che, in questa fase, rendono conto più efficacemente delle tendenze in atto, mettono in evidenza per il lavoro dipendente un bilancio dei flussi in ingresso e in uscita con un saldo negativo pari a quasi 16mila posizioni lavorative: -13,5mila per i cittadini italiani e -2,3mila per gli stranieri. Analizzando quest’ultimo registriamo che esso ha riguardato esclusivamente la componente maschile (-2.400) mentre quella femminile ha conosciuto un modestissimo incremento (+130); settorialmente la contrazione occupazionale è ancora concentrata nell’industria (-2.800 in totale, con peso rilevante dei comparti legno/mobilio e metalmeccanico) e nelle costruzioni (-1.500) mentre nel terziario la modesta dinamica positiva dei comparti logistica-magazzinaggio e trasporti è stata controbilanciata dai saldi negativi dei servizi alla persona e degli altri servizi. La disoccupazione Secondo i dati Istat-forze di lavoro gli stranieri disoccupati in Veneto risultano 42.000, con un tasso di disoccupazione pari al 14% (era il 9% nel 2008). L’incremento dei disoccupati è registrato anche nei dati amministrativi sui disponibili presenti negli elenchi dei Centri per l’impiego del Veneto (+11% nel 2013 per la componente straniera); tale incremento è stato contenuto più dal generalizzato rallentamento dei flussi di iscrizione che dalle uscite verso l’occupazione. C. Giovani Stranieri E Domanda Di Istruzione Gli alunni stranieri Gli alunni con cittadinanza non italiana iscritti nell’anno scolastico 2012/13 nelle scuole del Veneto risultavano oltre 96mila con un’incidenza del 13,4%; se si considerano anche la formazione professionale e le Università Venete si superano largamente le 100mila unità. Scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione scolastica Nella scuola dell’infanzia gli stranieri sono circa 20.500, pari al 14,5% del totale. Nella scuola primaria gli alunni con cittadinanza non italiana sono circa 34.300, pari al 14,7% del totale. Nella scuola secondaria di primo grado sono poco meno di 19.300 (13,5%). Il progressivo radicamento della presenza straniera trova riscontro nella crescente rilevanza quantitativa dei giovani stranieri nati in Italia che, soprattutto nei primi ordini scolastici, rappresentano la componente prevalente degli alunni con cittadinanza non italiana: sono 17.300 nella scuola dell’infanzia (oltre l’85% del totale degli stranieri); 23.700 nella scuola primaria (69% del totale); nella scuola secondaria di primo grado tale quota è più contenuta - ma comunque in aumento - e pari al 36%. Scuola secondaria di secondo grado Nell’anno scolastico 2012/2013 gli alunni stranieri iscritti alla scuola secondaria di secondo grado risultavano poco meno di 21.500, pari al 10,8% del totale degli iscritti; i nati in Italia (3.600) rappresentavano il 17% degli stranieri. La distribuzione degli alunni stranieri nella scuola secondaria di secondo grado sulla base della tipologia di istituto conferma la prevalenza dei percorsi formativi di tipo tecnico e professionale, per quanto il numero di liceali stranieri cresca ad un ritmo sostenuto: i circa 8.800 alunni degli istituti professionali e i quasi 9.000 degli istituti tecnici rappresentano ciascuno circa il 38% degli alunni stranieri; il rimanente 23% (5.500 unità) frequenta un istituto liceale o un istituto artistico. Le scuole con elevata presenza di stranieri Un’indicazione del buon livello di integrazione dei giovani stranieri nel sistema scolastico e della marginale presenza di fenomeni di loro addensamento – se non di vera e propria segregazione – all’interno di specifici contesti (territori, singoli istituti o singole classi) viene dall’esame della distribuzione delle scuole in funzione della quota di alunni stranieri in esse presenti. In Veneto solo nove scuole su 100 non contano stranieri tra i propri studenti, una quota sensibilmente più bassa rispetto a quanto si registra in Italia (dove la media è di una ogni cinque) o nel Nord Est (una ogni 10). Una condizione di presenza straniera inferiore al 15% degli alunni complessivi, contraddistingue 58 scuole su 100, mentre ulteriori 26 scuole registrano una presenza significativa, tra il 15 e il 30%. Oltre quest’ultima soglia troviamo il 7,4% delle scuole, contro il 4,7% in Italia e l’8,5% nelle regioni del Nord Est. La distribuzione territoriale A livello provinciale il maggior numero di alunni stranieri iscritti ai diversi cicli di istruzione scolastica si registra nelle province di Treviso (quasi 20.400 alunni), Vicenza (20.000) e Verona (19.100). In tutte e tre queste province l’incidenza percentuale rispetto al totale degli alunni risulta superiore al 14% e sfiora il 15% a Treviso. Belluno individua la provincia veneta con una presenza straniera inferiore non solo alla media regionale ma anche al dato medio nazionale (8,3% contro l’8,8% italiano). La presenza nelle Università della regione Gli studenti stranieri negli atenei veneti rappresentano una componente piuttosto limitata della popolazione studentesca, pur mostrando a partire dall’inizio del decennio passato (dall’anno accademico 2001/02) una tendenza alla crescita costante seppur lenta: la quota di studenti stranieri sul totale iscritti passa dal 3% del 2001 al 4,5% del 2013. Prendendo in esame i soli immatricolati, l’incidenza è leggermente superiore (al 2013 raggiunge il 4,7%), mentre tra i laureati è ancora piuttosto bassa (supera il 3% solo nell’ultimo anno accademico considerato). Tra le università del Veneto quella patavina raccoglie il 50% degli universitari stranieri iscritti mentre lo Iuav si distingue per la loro più alta incidenza percentuale (5,3% del totale). D. Imprenditorialita’ Straniera Dimensioni e peso Gli imprenditori extra Ue presenti nel Veneto alla fine del 2013 ammontano a quasi 41.000 e rappresentano il 5,8% del totale degli imprenditori attivi; se si considera il solo insieme delle attività extra-agricole, industriali e terziarie, il loro peso sale al 6,5%. Se consideriamo solo i titolari di impresa (25.267 unità) gli extracomunitari raggiungono un’incidenza maggiore:9,8% nel complesso e 12,5% per l’insieme di industria e terziario. Per presenza di imprenditori stranieri il Veneto si colloca al 5° posto in Italia, preceduto da Lombardia, Lazio, Emilia-romagna e Toscana. La distribuzione settoriale La distribuzione settoriale degli imprenditori extra Ue è caratterizzata da una concentrazione nelle attività terziarie, in cui è operativo il 61,3% del totale (24.801 unità) rispetto al 36,5% dell’industria (14.968 unità). All’interno del terziario il numero maggiore di imprenditori opera nel commercio, dove risultano operativi 12.279 imprenditori, con un’incidenza del 30% sul totale; tra le attività industriali prevalgono le costruzioni (9.511 unità, 23,3% del totale) rispetto al manifatturiero (5.360 con un’incidenza del 13,1%). Le dinamiche di crescita Il 2013 registra nell’insieme una moderata crescita degli imprenditori extra Ue (+1,7%) a fronte di una riduzione del -2,2% dal totale degli imprenditori di tutte le nazionalità. Tale crescita, secondo una tendenza ormai ininterrotta dal 2007, risulta comunque inferiore quella registrata nell’anno precedente. Le principali nazionalità Considerando la distribuzione per nazionalità si conferma la prevalenza della componente cinese che, con 7.158 unità, rappresenta il 17,5% degli imprenditori extra Ue del Veneto a fine 2013. Tra le nazionalità troviamo pure gli imprenditori originari del Marocco (11,3%), dell’Albania (6,7%) e della Serbia-montenegro (5,9%). E. Immigrati E Abitazione Le caratteristiche delle famiglie italiane e straniere, per quanto riguarda l’abitare, risultano diversificate e legate anche ai cambiamenti nella composizione delle famiglie: tra 2001 e 2011 tra gli italiani aumenta la quota di quanti abitano soli, sia per l’innalzarsi dell’età media sia in conseguenza di divorzi e separazioni, mentre tra gli stranieri i nuclei unipersonali nello stesso periodo si riducono. A tali differenze - che comportano ovviamente esigenze diverse per quanto riguarda l’abitazione e le sue caratteristiche - se ne aggiungono altre riconducibili a diverse concause strutturali: differenze nei redditi percepiti, nella stabilità del domicilio, nella facilità di reperire un alloggio, nella presenza di reti parentali e/o amicali di supporto. Contano inoltre pure comportamenti differenziati rispetto al “valore casa”, che variano anche a seconda della nazionalità di origine. Da tutto ciò discendono alcune specificità della popolazione straniera, in termini di possibilità/scelte abitative, tra cui principalmente: - la quota fortemente limitata di residenti in abitazioni di proprietà (15% delle famiglie di soli stranieri), a fronte di un’elevata diffusione di affitto (o subaffitto) (65%)e di alloggio in usufrutto (20%); - una spesa media mensile per l’abitazione più elevata sia in termini assoluti sia in termini di incidenza sul reddito, associata però ad alloggi più affollati e di qualità mediamente peggiore di quelli delle famiglie italiane; - l’esistenza di un evidente legame tra stabilizzazione del progetto migratorio nel tempo e propensione all’acquisto di casa. Sul versante delle politiche, alla tensione sul mercato dell’edilizia residenziale pubblica, per i pochi alloggi disponibili, si affiancano iniziative di social housing rivolte (prioritariamente o esclusivamente) alla componente immigrata, e portate avanti da attori del privato sociale e del terzo settore sorti all’inizio degli anni Novanta nel momento in cui la questione abitativa aveva assunto, per la prima consistente immigrazione, carattere emergenziale. F. Immigrati E Salute Analisi condotte in diverse regioni italiane hanno evidenziato il cosiddetto effetto “migrante sano” poiché, a confronto con gli italiani, si registra tra gli stranieri una più bassa mortalità, una minore incidenza di neoplasie e un minore ricorso al ricovero ospedaliero. Chi si trasferisce in Italia ha, in genere, una condizione di salute migliore rispetto a chi è rimasto nel paese d’origine. All’interno di questo effetto generale si riconoscono peraltro, per la popolazione immigrata, alcune caratteristiche specifiche quali una più alta mortalità infantile, un più alto tasso di ricovero ospedaliero tra le donne per cause ostetriche, un maggior rischio di neoplasie derivanti da esposizioni ad agenti virali. Il tasso di ospedalizzazione per i maschi stranieri è maggiore di quello corrispondente per gli italiani con riferimento ai ricoveri medici mentre è nettamente inferiore per i ricoveri chirurgici. Per le donne straniere i tassi di ospedalizzazione - sia medici che chirurgici - sono più elevati di quelli corrispondenti per le donne italiane per tutte le classi di età fertili. Altra specificità degli stranieri è il più elevato tasso di accesso al pronto soccorso per quasi tutte le fasce d’età, dovuto al fatto che gli immigrati riconoscono l’ospedale come struttura sanitaria di riferimento mentre tendono a fare un uso limitato dei servizi di assistenza territoriale. G. Le Nascite Da Madri Migranti La riduzione del numero di nati da madri migranti è iniziata a partire dal 2009; comunque i nati da madre straniera aumentano di incidenza sul totale dei nati. Si confermano, anche con gli ultimi dati disponibili, alcune specifiche caratteristiche delle mamme migranti quali la più giovane età media e lo svantaggio nei livelli di istruzione (pur in un contesto di complessivo innalzamento dello stesso). Costante resta pure la differenza tra italiane e straniere - e all’interno di queste tra i diversi gruppi nazionali - negli indici di ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza (17% sulle gravidanze di madri straniere, 8% su quelle di madri italiane). Tendono a migliorare gli indici di accesso ai servizi, con la riduzione delle donne che non fanno visite nel corso della gravidanza o giungono tardivamente alla prima visita. Resta stabile il rischio di parto cesareo e di outcome neonatale sfavorevole per le madri migranti. Poiché il ricorso elevato all’interruzione volontaria di gravidanza e il basso utilizzo della diagnostica prenatale invasiva registrati per alcune nazionalità sembrano rimanere costanti mentre cambia la fruizione dei servizi emerge che, nel processo di integrazione, vengono assimilati più facilmente i comportamenti meno direttamente legati al sistema personale di valori e alla propria cultura.  
   
   
CARCERI VENETE. IL VENETO CONTINUA A CONTRIBUIRE E A LAVORARE PER RECUPERO E REINSERIMENTO SOCIALE DETENUTI. APPROVATO BANDO 2014 DI 400 MILA EURO PER INIZIATIVE EDUCATIVE, CULTURALI PER DETENUTI IN CARCERE E IN AREA ESTERNA”  
 
Venezia, 29 ottobre 2014 - “Non ci rassegniamo. Pur nella difficoltà finanziarie che ci stringono da tutte le parti, la Regione Veneto intende continuare a contribuire con i suoi provvedimenti al recupero e al reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti. Lo dimostriamo con una delibera che apre un importante bando per l’anno 2014 per finanziare progetti a favore dei detenuti negli istituti penitenziari del Veneto e di quelli in area penale esterna”. Lo afferma Davide Bendinelli, assessore regionale ai servizi sociali, informando della delibera approvata ieri dalla Giunta regionale, su sua proposta, e che coinvolge gli enti pubblici e gli organismi provati del volontariato e del terzo settore. Il lavoro svolge un ruolo fondamentale per il recupero e il reinserimento del detenuto. “Sappiamo bene quanto sia importante il lavoro e la formazione professionale per i detenuti – continua Bendinelli – per dare una vera chance di cambiamento di vita e di prospettiva. Purtroppo sono le cose più difficile da portare nelle carceri – aggiunge – anche se va evidenziato il dato per cui in Veneto lavora il 41% dei reclusi, il valore più alto a livello nazionale, preferibilmente alle dipendenze di un datore esterno all´Amministrazione penitenziaria (28,5%)”. I 400 mila euro a carico del bilancio regionale 2014 sono destinati per 250 mila a progetti per soggetti adulti e minori in area penale esterna e per 150 mila euro per adulti e minori ristretti in carcere. Secondo il Dipartimento Statistica Penitenziaria del Ministero della Giustizia al 30 settembre 2014 i detenuti nelle dieci carceri venete erano 2490 di cui 32 in semilibertà e 1361 stranieri (rispetto a una capienza regolamentare che dovrebbe essere di 1957) quindi quasi il 50% in più dei posti disponibili, con punte di sovraffollamento più alte a Vicenza e a Treviso.  
   
   
DONNE E POLITICA: NUOVI APPUNTAMENTI A MALE´ E ROVERETO  
 
Trento, 29 ottobre 2014 - Proseguono gli incontri sul territorio per stimolare la partecipazione delle cittadine all’appuntamento elettorale della primavera 2015 e sostenere le aspiranti amministratrici. "Impegnarsi oggi per costruire il domani", iniziativa promossa dall´assessora provinciale Sara Ferrari, assieme alle colleghe consigliere provinciali, alla commissione Pari Opportunità, alla consigliera di Parità e a molte donne che a tutt´oggi ricoprono degli incarichi pubblici, approderà a breve a Malè e Rovereto. Queste le date dei prossimi appuntamenti. - Comunita´ Della Valle Di Sole: Presso la Sala Assemblee della Comunità Via 4 novembre 4 - Male´ - Lunedi´ 3 Novembre 2014 Ore 20.00; - Comunita´ Della Vallagarina: Presso la Sala Assembleare Nello Aste - Piano interrato c/o sede della Comunità - Via Tommaseo, 5 Rovereto - Mercoledi´ 05 Novembre 2014 Ore 20.00.  
   
   
FVG: DA GIUNTA SCELTE IN FAVORE MATERNITA´  
 
 Trieste, 29 ottobre 2014 - "Nel 2013, quando la giunta si e´ insediata, ha trovato il capitolo dedicato all´abbattimento delle rette degli asili nido a zero. Ed e´ stata questa giunta a coprire, nella manovra di assestamento di quell´anno, il fondo con circa 7 milioni di euro". Lo afferma l´assessore regionale al Welfare Maria Sandra Telesca, replicando al consigliere regionale Fvg di Fratelli d´Italia/alleanza Nazionale, Luca Ciriani. "Siamo convinti di aver fatto una scelta corretta e davvero in favore della maternita´, e siamo anche convinti che continuare a polemizzare in questo modo non aiutera´ a far nascere piu´ bambini". "Ora, i provvedimenti nazionali a sostegno della natalita´ si aggiungeranno a quelli regionali, che nella prossima finanziaria saranno ancor meglio articolati".  
   
   
“OGGI CI PENSA PAPÀ”: AL VIA LA CAMPAGNA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER IL CONGEDO PARENTALE  
 
Bologna, 29 ottobre 2014 – Non un mammo, e nemmeno un super eroe. Solo un papà che decide di vivere in pienezza il suo ruolo, all’interno di una famiglia dove i pesi sono distribuiti meglio. “Oggi ci pensa papà”: così si chiama la campagna di promozione, realizzata dalla Regione Emilia-romagna e finanziata dal Dipartimento delle Pari opportunità (Presidenza del Consiglio dei ministri), dei congedi per i papà, per informare e sensibilizzare le figure paterne sui congedi dal lavoro retribuiti e coperti da contributi previdenziali. La campagna, lanciata in questi giorni, offre alcune semplici indicazioni alle famiglie che accolgono un bambino per nascita, adozione o affido. Al tempo stesso, vuole contribuire anche al superamento dello stereotipo di genere che vede le donne come principali responsabili del lavoro di cura, “sollecitando” le figure paterne a includere nelle proprie funzioni genitoriali anche la piena quotidianità dei figli. La campagna informativa e il kit dei prodotti (locandina e cartoline in italiano, inglese e arabo, scaricabili e personalizzabili dalle associazioni e dagli enti che vorranno farne uso per un’informazione più capillare) si trovano all’indirizzo http://sociale.Regione.emilia-romagna.it/oggicipensapapa. I congedi: come funzionano L’istituto dei congedi, obbligatorio o facoltativo, è stato introdotto dalla legge 92/2012 (“Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”), ma è ancora poco utilizzato. Il primo tipo di congedo consiste nella possibilità, da parte dei padri dipendenti del settore privato, di avvalersi entro i primi 5 mesi dall’arrivo del bambino di un giorno di congedo obbligatorio completamente retribuito e coperto da contributi previdenziali, riconosciuto anche se uno o l’altro genitore decidono di usufruire delle altre forme di congedo previste. Per utilizzare quest’opportunità è sufficiente comunicare per iscritto al datore di lavoro la data scelta, con almeno 15 giorni di anticipo. Il congedo facoltativo, invece, può essere richiesto da un padre dipendente del settore privato e sempre entro i primi 5 mesi dall’arrivo del bambino. In questo caso le giornate sono 2, sempre retribuite e coperte da contributi previdenziali, a patto che la mamma non utilizzi per sé le stesse giornate di congedo. Anche in questo caso la scelta deve essere comunicata per iscritto al datore di lavoro con 15 giorni di anticipo indicando le date stabilite e, a entrambi i datori di lavoro, la rinuncia al congedo per quelle giornate fatta dalla madre. Ulteriori informazioni sui congedi e sulle altre forme di tutela della genitorialità sono disponibili all’indirizzo www.Regione.emilia-romagna.it/consigliere-di-parita/notizie/la-tutela-della-paternita. Conciliazione e lavoro, i dati Istat Secondo un’indagine Istat del 2011 su “Conciliazione e lavoro” ogni anno, in Italia, 4 donne su 10 lasciano il lavoro per prendersi cura dei figli e una mamma occupata su 2 utilizza al congedo parentale contro il 6,9% dei papà. Quasi tre milioni e mezzo di persone occupate con figli vorrebbero cambiare l’equilibrio tra lavoro fuori casa e lavoro di cura: il 7,5% sono mamme che dedicherebbero più tempo al lavoro extradomestico, ma crescono anche i papà che desiderano trascorrere più tempo con i propri figli.  
   
   
INFANZIA, ROMA: “AL VIA COMMISSIONE SU GESTIONE NIDI IN CONVENZIONE. OBIETTIVO, VALUTARE COSTI DI GESTIONE E QUALITÀ DEI SERVIZI  
 
Roma, 29 ottobre 2014 - «Partono oggi i lavori per la valutazione dei costi di gestione e la qualità dei servizi dei nidi convenzionati di Roma Capitale, che attualmente sono 216 e ospitano circa 7.500 piccoli tra zero e tre anni. In vista della nuova convenzione, che dovrà essere elaborata e sottoscritta entro la prossima estate, sono stati infatti selezionati tre esperti della materia che faranno parte di una commissione apposita finalizzata ad analizzarne e approfondirne gli elementi gestionali. Roma Capitale, secondo l’attuale normativa, a fronte di 715 euro al mese per ciascuna bambina e bambino iscritti al tempo pieno, richiede che le strutture convenzionate seguano una serie di standard qualitativi e organizzativi in linea con i modelli attuati nei nidi a gestione diretta. Il rispetto di questi criteri viene garantito attraverso un sistema di verifiche sia di carattere organizzativo-strutturale sia di carattere educativo. Il lavoro di studio e approfondimento della nuova commissione sarà utile a valutare la congruità dei costi e gli standard qualitativi in ogni struttura e a riparametrare lo schema di convenzionamento che entrerà in vigore dal prossimo luglio, definendo i servizi richiesti, il sistema di controlli, le tariffe e la regolamentazione delle attività estive. L’esigenza di istituire una commissione tecnica per indirizzare questo delicato lavoro di analisi, da me fortemente voluta, è stata condivisa anche dall’Assemblea Capitolina e richiesta dagli stessi gestori dei nidi convenzionati. Vista l’importanza dei suoi compiti, per costituire la Commissione sono stati scelti, a livello nazionale, esponenti di comprovata esperienza e competenza su questi temi, con particolare riferimento agli ambienti universitari italiani e allo scenario gestionale di amministrazioni virtuose». È quanto dichiaravail 27 ottobre Alessandra Cattoi, assessora alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità di Roma Capitale. Della Commissione fanno parte: Maurizio Parente, ricercatore presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze, esperto dei processi di ricerca e formazione delle politiche educative e sociali per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia; Sara Colombini, esperta degli aspetti tecnico amministrativi riferiti alle politiche socio educative nell’ambito del Dipartimento di Economia Marco Biagi presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; Lorenzo Campioni esperto in pedagogia e in gestione dei servizi educativi e scolastici, con particolare riguardo agli aspetti relativi allo sviluppo delle politiche familiari, dell’infanzia e dell’adolescenza.  
   
   
MA CHI SI OCCUPA DEI GENITORI?  
 
Milano, 29 ottobre 2014 - Sei incontri gratuiti ,sul tema della presa in cura della persona anziana, che si terranno,a partire dal 3 novembre 2014, dalle ore 18 alle 19:30, presso la Sala diurno della Rsa G.gerosa Brichetto,via Mecenate 96. Gli incontri prevedono la visione di sequenze di film,semplici attività di gruppo,confronto. Il tema del primo incontro del 3 novembre è "essere genitori,essere figli,essere curanti". Nella locandina dell´iniziativa il programma completo del ciclo di incontri, organizzati dal Consiglio di Zona 4 in collaborazione con Aias di Milano Onlus.