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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Febbraio 2015
DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA A SEGUITO DEGLI ATTENTATI DI COPENHAGEN  
 
Bruxelles, 16 febbraio 2015 - La Commissione europea e l´Alto Rappresentante deplorano gli attacchi di Copenhagen che costano la vita di almeno due cittadini e ferendone molti altri. Anche una sola vita è uno di troppo. I nostri pensieri sono con le vittime e le loro famiglie. Europa è unita con la Danimarca nel sostenere la libertà di parola e la libertà di espressione. Noi siamo contro l´antisemitismo e ogni forma di discriminazione. L´europa non si farà intimidire.  
   
   
DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE: QUADRO DELL´UNIONE PER LA DEMOCRAZIA, STATO DI DIRITTO E DEI DIRITTI FONDAMENTALI  
 
Strasburgo, 16 Febbraio 2015 – Di seguito il discorso di primo vicepresidente Frans Timmermans al Parlamento europeo: “ Onorevoli deputati, "Il modo più chiaro per mostrare ciò che lo Stato di diritto significa per noi nella vita di tutti i giorni è quello di ricordare quanto è successo quando non c´è stato di diritto." Quando il presidente Eisenhower ha segnato la prima ´Giornata Giurisprudenza´ con queste parole, nel 1958, Seconda Guerra Mondiale era finita da quando appena una dozzina di anni. I ricordi erano crudo, le immagini e la paura impressa nelle menti. Ora è stato 70 anni - abbiamo ricordato la liberazione dei campi terroristici in questo emiciclo quando ci siamo visti l´ultima volta nel mese di gennaio, il presidente Schulz e io eravamo in Terezin solo due settimane fa . Settanta anni, eppure la cornice allarmante di questo anniversario - non solo i titoli dei giornali, ma anche le tendenze, i modelli che vediamo -, questo scenario è giunto come un duro, invito che fa riflettere per la vigilanza . Questo è il motivo per cui accolgo con favore questa tempestiva discussione. La vigilanza di questa casa sui diritti fondamentali è di estrema importanza: non possiamo permettere che le nostre società impercettibilmente scivolare indietro; non possiamo permettere che logiche illiberali a prendere piede. Non esiste una cosa come un illiberale democracy.Our Unione è costruita su una rottura con il passato ; sul principio che le società dovrebbero essere liberi e aperti, al riparo dall´arbitrio e forza. Questo grande salto, che è ciò che l´Europa rappresenta. Troppo spesso, prendiamo tutto questo per scontato . Quindi non posso ripetere abbastanza spesso: compromettere valori è compromettere la Ue, indebolendo e portandola a un punto morto. Non ci può essere Europa senza il pieno rispetto dei nostri valori comuni. Questa Commissione è dedicata a promuovere i diritti fondamentali e dello Stato di diritto. Mi è stato affidato dal Presidente Juncker, con un dovere di particolare significato - e di enorme significato per me -, quello di guidare e coordinare questo lavoro. Si tratta di un lavoro di ogni giorno : l´integrazione dei diritti fondamentali come un riflesso per tutto il ciclo politico, dall´inizio alla realizzazione. Insieme con i commissari Jourova e Avramopoulos, formiamo un "team di progetto diritti fondamentali", andi inviterà altri Commissari a partecipare, se necessario. Il nostro obiettivo è quello di perseguire un approccio a 360 gradi per garantire che i diritti fondamentali siano effettivamente applicate e protetti negli Stati membri, sulla base delle informazioni raccolte sul terreno. So bene che il Parlamento ha, in diverse occasioni, ha chiesto un efficace e vincolante strumento aggiuntivo all´articolo 7. Possiamo chiaramente tutti d´accordo sull´obiettivo dietro queste chiamate: assicurare i nostri valori comuni sono pienamente rispettati e applicati. La questione chiave per la discussione è quella dei mezzi migliori per raggiungere questo obiettivo. Per me, tutte le istituzioni hanno importanti, ruoli complementari da svolgere. Nel mese di dicembre, il Consiglio e gli Stati membri hanno deciso di istituire un dialogo annuale in tal senso, e credo che la discussione di oggi serve molto allo stesso scopo. La Commissione ha il suo ruolo, e in linea con i trattati, in questi ultimi anni ha adottato un´azione decisa - esercitando pressioni politiche, ma anche cogliendo con successo alla Corte di giustizia, quando lo Stato di diritto è stato minacciato, ad esempio sulla illegittima pensionamento dei giudici, o sulle misure che interessano l´indipendenza delle autorità di vigilanza. Il nostro approccio alla violazione presta particolare attenzione alla "regola dei casi di legge relativi al personale", in cui l´attuazione della legislazione Ue solleva problemi di compatibilità con alcuni aspetti dello stato di diritto. Ciò include ad esempio il diritto a un ricorso effettivo dinanzi a un giudice, o casi in cui organismi di controllo hanno poteri o indipendenza insufficienti. Da dicembre, ciò che noi chiamiamo le «misure pilastro ex terzi» di cooperazione di polizia e giudiziaria può anche essere oggetto di procedure di infrazione; e anche qui la Commissione è pronta ad agire. Io personalmente in modo che la Commissione agisca in un non-ideologico maniera, e valuta caso per caso in modo equo e oggettivamente, sulla base dei fatti del caso, e sulla legge. La Commissione agirà in modo imparziale e tratta tutti gli Stati membri allo stesso modo. Il nostro scopo non è quello di sanzionare i singoli Stati membri di per sé, ma piuttosto di affrontare i problemi attraverso interventi mirati a ripristinare la corretta applicazione del diritto comunitario . L´articolo 7 prevede sanzioni potenzialmente di vasta portata. Non si limita a settori disciplinati dal diritto dell´Unione, ma piuttosto progettato per affrontare ´evidente rischio [s] di violazione grave ". Tuttavia, l´esperienza passata ha dimostrato che questo strumento - che può essere attivato dalla Commissione, il Parlamento europeo o un terzo degli Stati membri - è non sempre adatto ad un intervento rapido ed efficace . In particolare, ci sono situazioni che non rientrano nell´ambito di applicazione del diritto dell´Unione, e non si può dire per soddisfare la soglia dell´articolo 7, ma che sollevano preoccupazione per quanto riguarda il rispetto dello Stato di diritto in un determinato Stato membro. Per questo motivo, lo scorso mese di marzo la Commissione ha stabilito l´ dell´Ue sullo stato di legge quadro , che definisce in che modo la Commissione intende reagire in questo genere di casi. Si può entrare in un dialogo politico con lo Stato membro interessato, quando esiste una minaccia sistematica emergente per lo Stato di diritto, per evitare che si aggravi ulteriormente . Quando una tale norma di legge crisi emerge in uno Stato membro, il quadro permette inoltre alla Commissione di reagire rapidamente, a seguito di una valutazione obiettiva della situazione e nel pieno rispetto del principio di parità di trattamento degli Stati membri. L´obiettivo è quello di trovare una soluzione con lo Stato membro interessato e per evitare di dover innescare i meccanismi di cui all´articolo 7. Il Parlamento avrà un ruolo politico importante nel sostenere gli sforzi della Commissione per convincere lo Stato membro interessato di porre fine a una norma di legge crisi. Il Parlamento sarà regolarmente informato dei progressi compiuti in ogni fase del processo. Stiamo mantenendo un occhio vicino su tutte le questioni relative agli Stati membri in materia di Stato di diritto, e sarà non esitate ad utilizzare il quadro se richiesto dalla situazione in un determinato Stato membro. Vorrei anche usare questa occasione per risolvere un problema correlato: molti di voi potrebbero anche interrogarsi sulla situazione attuale per quanto riguarda l´adesione dell´Unione europea alla Convenzione europea dei diritti dell´uomo a seguito del parere della Corte di dicembre scorso. Adesione alla Cedu rimane una priorità assoluta per la Commissione e per me personalmente. Credo fermamente che porterebbe a un ulteriore rafforzamento di valori fondamentali. Tuttavia, il parere della Corte ha sollevato una serie di sfide importanti, e alcuni di loro non sono facili da incontrare. Ecco perché credo che abbiamo bisogno di un periodo di riflessione darci il tempo per le consultazioni con le parti interessate sul modo migliore di procedere. Anche se il Parlamento europeo ha accolto con favore l´dell´Ue sullo stato di legge quadro e il dibattito annuale in seno al Consiglio, sono consapevole che ci sono nuovi appelli per stabilire nuovi meccanismi aggiuntivi per il monitoraggio permanente e regolare se gli Stati membri rispettano i diritti fondamentali dell´Ue. La mia convinzione e la politica è sempre stato - . Se gli strumenti attuali non forniscono, dovremo migliorare la loro io sono sempre pronto a riflettere su come migliorare il rispetto dei nostri valori. Tuttavia, prima di intraprendere una lunga discussione su possibili nuovi strumenti dobbiamo essere chiari sul problema in questione. Possiamo dire ai nostri cittadini che abbiamo bisogno ancora un altro meccanismo di controllo per la lotta contro la radicalizzazione e l´estremismo; o abbiamo solo bisogno per utilizzare al meglio gli strumenti esistenti e di recente costituzione? L´esperienza ha dimostrato che non c´è così tanto bisogno di nuovi meccanismi di rendicontazione o di controllo, ma piuttosto per il miglioramento della capacità dell´Unione europea di agire e intervenire in certi tipi di situazioni di crisi in materia di Stato di diritto. Ecco perché a nostro avviso, il quadro è ben mirati, sulla questione chiave in gioco. E molto esiste già interms di segnalazione meccanismi e fonti di informazione sul rispetto dei valori fondamentali e dello Stato di diritto negli Stati membri. Numerosi attori - tra le istituzioni e le agenzie dell´Unione, in particolare l´Agenzia per i diritti fondamentali che svolge un ottimo lavoro, ma anche il Consiglio d´Europa e la sua Commissione di Venezia, così come molte Ong - tutti svolgono attività di monitoraggio periodico e fare valutazioni importanti. Gli sforzi per rendere queste informazioni più accessibili e più facile da usare devono certamente essere incoraggiati. È per questo che intendo per l´annuale convegno sui diritti fondamentali (cosa che ho annunciato in Parlamento in mia presenza) che si terrà in autunno - ottobre o novembre - e voglio tutti i soggetti interessati, tra cui, naturalmente, il Parlamento europeo, a prendere parte. E vorrei annunciare oggi che ho in programma per il tema del colloquio di quest´anno per essere circa la tolleranza , cioè come prevenire e combattere antisemita e anti-islamico, anti-cristiana, l´odio contro le minoranze nelle nostre società. Queste sono alcune delle più grandi sfide che abbiamo di fronte oggi. Spero che si impegnerà attivamente a questo importante evento - voglio che sia un dibattito visibile e significativo. Insieme, parlando e parlando insieme, siamo in grado di inviare un forte messaggio politico . Penso che sarebbe anche significare di più per i nostri cittadini che un dibattito istituzionale lunga sui meccanismi. Perché questo, alla fine della giornata, è circa la nostra società e ciò ci legano insieme. A proposito di come possiamo combattere la paura, la paura paralizzante, paralizzante paura, la paura dell´altro. Quello che i nostri valori comuni realmente significano per noi, ai nostri figli, ai nostri nipoti. Quello che dobbiamo loro, e quello che dobbiamo a noi stessi. Questo è il dibattito e le azioni che i cittadini si aspettano da noi. Grazie.  
   
   
UE: IL FUTURO DELLA PROTEZIONE DEI DIRITTI SOCIALI IN EUROPA  
 
Bruxelles, 16 febbraio 2015 - Intervento al convegno di apertura della Presidenza belga del Consiglio d´Europa di Marianne Thyssen, commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali, competenze e la mobilità del lavoro : “ Signore e signori, E ´un piacere per affrontare questo pubblico all´inizio della conferenza di due giorni del Consiglio d´Europa, sotto la presidenza belga. Il Consiglio d´Europa e l´Unione europea hanno un impegno comune per la tutela dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto in Europa. Entrambi abbiamo una lunga e forte primato nella promozione e nella difesa della democrazia, dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Noi siamo alleati, lavorando a stretto contatto e in possesso di un dialogo continuo nel settore dei diritti sociali. I diritti sociali sono una pietra angolare della società in tutte le democrazie avanzate in Europa e nel resto del mondo. Tutti gli Stati membri dell´Ue hanno firmato la Carta sociale europea e sono parti della Convenzione europea dei diritti dell´uomo. Il preambolo del trattato sull´Unione europea stabilisce che gli Stati membri confermano il loro attaccamento ai diritti sociali fondamentali quali definiti nella Carta sociale europea e nella Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori. E l´articolo 151 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea fa esplicito riferimento alla Carta sociale europea. Signore e signori, il trattato sull´Unione europea stabilisce inoltre che l´Unione si adopera per ´altamente competitiva un´economia sociale di mercato´. Personalmente, questa è una tradizione che ho cresciuto. E si tratta di un modello che ho sempre aiutato a svilupparsi come un politico. Sono convinto che sia il miglior modello possibile combinare competitività e la prosperità con una forte protezione sociale e un elevato livello di benessere. Questo è ciò che la nostra economia sociale di mercato è di circa: la consapevolezza che la forza economica e sociale della nostra società sono strettamente intrecciate e si rafforzano a vicenda. Per me - e vi posso assicurare per l´intera Juncker Commissione - rafforzare l´economia sociale di mercato significa: crescita, occupazione, le competenze e la protezione sociale. Questi vanno mano nella mano. Mi spiego brevemente come vedo questo: La nostra agenda per la crescita e l´occupazione si basa su tre assi: la responsabilità fiscale, riforme strutturali e investimenti. (I) la responsabilità fiscale è a volte detto di essere contrario ai valori sociali dell´Europa. Non sono d´accordo con questo punto di vista. Per me, si tratta di non trasmettere i costi della crisi per la prossima generazione. Si tratta di assicurare che i nostri sistemi di protezione sociale siano sostenibili anche per le generazioni future. (Ii) Ma la responsabilità fiscale deve essere applicata con saggezza - deve essere accompagnato da riforme strutturali. Le riforme strutturali che non mettono in discussione i valori fondamentali e dei diritti fondamentali, che sono così caratteristici per il nostro continente, ma che si traducono quegli stessi valori in un contesto sociale che è adatto per le esigenze di oggi e di domani. Questo è ciò che le riforme strutturali dei mercati del lavoro, i sistemi di sicurezza sociale e le norme fiscali - che la Commissione mette tanta enfasi su - è tutto. (Iii) In terzo luogo, abbiamo preso una serie di iniziative per mobilitare i fondi per gli investimenti. 315.000.000.000 € di investimenti è previsto nell´ambito del Piano Juncker per stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro, e una tabella di marcia ambiziosa per rendere l´Europa più attraente per gli investimenti, eliminando i colli di bottiglia regolamentari e non regolamentari in settori strategici come ad esempio il settore digitale e l´energia. La creazione di occupazione è molto importante. Ma dobbiamo anche investire nelle persone. Molti europei a malapena hanno le competenze necessarie per il mercato del lavoro di oggi, figuriamoci domani. Fino al 20% ha solo competenze di base di alfabetizzazione e il 25% ha solo competenze di base matematiche. Queste competenze saranno sufficienti solo per circa l´11% dei posti di lavoro nel 2025. Due gruppi richiedono sforzi particolari - i disoccupati di lunga durata e dei giovani. Prevenire la disoccupazione di lunga durata diventi strutturale è fondamentale. E dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che una intera generazione di giovani di essere scoraggiato. I giovani europei devono avere la prospettiva di guadagnarsi da vivere in un lavoro di qualità, per se stessi e le loro famiglie. La garanzia per i giovani è un impegno che l´Ue ha fatto per i suoi giovani. Proprio la scorsa settimana, la Commissione ha proposto su mia iniziativa per aumentare sostanzialmente i tassi di pre-finanziamento per progetti nell´ambito dell´iniziativa per l´occupazione giovanile. Ciò significa che l´Ue denaro - di quasi 1 miliardo euro - sarà disponibile sul terreno più veloce per la formazione, l´apprendistato e le prime esperienze di lavoro ai giovani. Questo non è nuovo denaro, ma il denaro dai fondi dell´Unione europea che saranno mobilitati più veloce, come ottenere i giovani in posti di lavoro è qualcosa che non può aspettare. Crescita e occupazione, in combinazione con lo sviluppo delle competenze per far meglio attrezzate per i posti di lavoro e per le società di domani, sono a mio avviso i migliori strumenti per promuovere l´inclusione sociale. L´esperienza dimostra che la disoccupazione porta all´esclusione sociale. Lavori di qualità, al contrario, permettono alle persone di stare in piedi sulle proprie gambe, partecipare alla vita sociale, e far valere i propri diritti civili e politici. Diritto dell´Ue del lavoro, così come la Carta sociale europea, i lavoratori di garanzia da molti decenni elevati standard di protezione sociale, come la parità di trattamento e la protezione contro le discriminazioni, il diritto al lavoro in un ambiente di lavoro sano e sicuro, o il diritto di essere impiegati in un altro Stato membro e coordinamento della sicurezza sociale che la sottende. Dobbiamo rimanere vigili e unire le forze, come Unione Europea e Consiglio d´Europa, al fine di garantire che i diritti sociali fondamentali siano rispettati anche in tempi di difficoltà economiche. Signore e signori, il nostro modello sociale di mercato europea mira a portare la coesione al nostro continente. Più convergenza economica è la nostra ambizione, nella zona euro, l´Unione europea nel suo complesso, e non solo. Invece, vediamo purtroppo accadendo opposta. La crisi ha colpito in maniera sproporzionata i più deboli della nostra società: i lavoratori meno qualificati, le persone con una storia di migrazione, donne, minoranze etniche, i disabili ... La crisi ha quindi approfondito le divisioni esistenti e creati di nuovi. Questo non è solo un problema per coloro che sono lasciati alle spalle. Si pone anche una minaccia reale per le nostre società nel suo complesso. Vediamo la base per la solidarietà erosione. I lavoratori provenienti dall´estero sono visti come portare la concorrenza sleale. Il loro diritto di accesso alle prestazioni sociali è messa in discussione, anche quando stanno pagando nel sistema. Lasciate assistenza sociale solo per le persone economiche non attive. Tutela dei diritti civili provoca intenso dibattito nella lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata. I valori democratici sono sotto pressione. Il mio punto è che, in tali circostanze, il Consiglio d´Europa e l´Unione europea deve più che mai continuare a unire le forze al fine di garantire che i diritti civili, politici e sociali fondamentali che abbiamo lottato per acquisire e che caratterizzano il nostro continente sono salvaguardati. Ma dobbiamo anche affrontare la causa principale del problema. Per me questo significa: la creazione di una crescita sostenibile e l´occupazione, dotare le persone con le competenze di cui hanno bisogno, promozione di mercati del lavoro inclusivi e standard elevati di protezione sociale. Questi non solo vantaggio delle persone più direttamente interessate, ma contribuiscono anche a mio avviso alla coesione sociale, aperte e democratiche. Signore e signori, la Commissione Juncker è determinata a legare il sociale nel lato economico della nostra economia sociale di mercato per bilanciare libertà economiche e diritti sociali abbastanza. La crescita economica può essere sostenibile solo se è veramente inclusiva. Questa conferenza può contribuire a questo prezioso equilibrio. Voglio ringraziare il Consiglio d´Europa e la Presidenza belga per l´organizzazione di questo evento. Condividiamo la volontà di rendere il mondo un posto migliore per lavorare e vivere. Abbraccio ogni occasione per compiere progressi verso questo obiettivo.  
   
   
IL CONSIGLIO DELL´UNIONE EUROPEA SOSTIENE LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA NELLA LOTTA CONTRO LA MANIPOLAZIONE DEI PARAMETRI DI RIFERIMENTO  
 
Bruxelles, 16 febbraio 2016 - L´ue il 13 febbraio ha fatto un altro passo per ripristinare la fiducia del pubblico nel riferimento indici finanziari dopo i recenti scandali Libor e Euribor. In effetti, il Consiglio ha appoggiato le nuove norme proposte dalla Commissione per aumentare la resistenza e l´affidabilità dei parametri di riferimento, che sono utilizzati all´interno dell´Ue per strumenti finanziari (obbligazioni, azioni, opzioni o swap per esempio) e contratti finanziari (mutui e contratti con i consumatori, per esempio). Nel settembre 2013 la Commissione ha presentato una proposta per il regolamento dopo la scoperta di manipolazioni di alcuni parametri di riferimento, seguenti quali sono state istituite multe di centinaia di milioni di euro in varie banche europee e statunitensi. Jonathan Hill, commissario europeo per la stabilità finanziaria, servizi finanziari e l´unione dei mercati dei capitali, ha detto: " Handle equivalente benchmark di indurre in errore gli investitori ei consumatori e mina la fiducia nei mercati. Accolgo con favore il sostegno del Consiglio porta alla nostra proposta. I regolamenti proposti garantiscono che i benchmark sono solidi, affidabile e rappresentativo. Mi auguro che ci muoviamo in fretta su questa proposta e che il Parlamento europeo adotterà la sua posizione al più presto possibile . "  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO ISTITUISCE UNA COMMISSIONE SPECIALE SUGLI ACCORDI FISCALI  
 
Strasburgo, 16 febbraio 2015 - Il Parlamento ha approvato giovedì la costituzione di una commissione parlamentare speciale per esaminare "le decisioni fiscali e altre misure simili per natura o effetto" degli Stati membri dell´Ue e formulare raccomandazioni su eventuali azioni da intraprendere. La commissione sarà formata da 45 membri e la sua durata iniziatale è fissata a 6 mesi. Esito della votazione: 612 voti favorevoli, 19 contrari e 23 astensioni. Mandato - La commissione esaminerà gli accordi fiscali conclusi partendo dal 1° gennaio 1991 e verificherà anche come la Commissione europea gestisce gli aiuti di Stato negli Stati membri e la trasparenza delle loro decisioni fiscali. Si adopererà inoltre per accertare l´impatto negativo della pianificazione fiscale aggressiva sulle finanze pubbliche e presenterà proposte per il futuro. Contesto - La commissione è stata istituita a seguito di una serie di indagini avviate dalla Commissione europea sugli accordi fiscali con società multinazionali in Lussemburgo, Irlanda, Belgio e nei Paesi Bassi. La risoluzione non legislativa di "inchiesta", prevista dalla commissione per gli affari economici e monetari, non sarà più portata avanti, poiché tale compito si sarebbe sovrapposto a quello della commissione speciale.  
   
   
POLITICA DI COESIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA IMPEGNA OLTRE IL 66 MILIARDI A PROMUOVERE LO SVILUPPO ECONOMICO IN EUROPA  
 
Bruxelles, 16 febbraio 2015 - La Commissione europea ha adottato 40 nuovi programmi nel quadro della politica europea di coesione per sostenere lo sviluppo economico e la coesione sociale in tutta l´Unione europea. Un ulteriore 10 programmi saranno adottati entro la fine di questo mese. Insieme, questi 50 programmi varranno più del 66 miliardi di euro. Grazie a queste decisioni, 266 programmi della politica di coesione, per un valore di più di 256 miliardi di euro, sono state ora approvato per il periodo di bilancio 2014-2020. Questi programmi sono investimenti vitali, prestazioni a guida che hanno un impatto importante sulla vita quotidiana delle persone. Aiutano rafforzare la competitività economica, migliorare la ricerca e l´innovazione, promuovere l´imprenditorialità, contrastare la disoccupazione, combattere l´esclusione sociale e sostenere la transizione verso un´economia a basse emissioni di carbonio in Europa. Commentando le adozioni, Commissario per la politica regionale Corina Creţu ha dichiarato: "Siamo orgogliosi di questi programmi sonori e lungimiranti. Essi si concentrano su misure chiave per riportare la fiducia e la crescita nelle città e regioni d´Europa: il collegamento di persone, competenze e posti di lavoro. Vorrei che le autorità nazionali e regionali ogni successo nell´attuazione di questi programmi nel più breve tempo possibile e per garantire il loro impatto positivo ". Marianne Thyssen , il commissario per l´Occupazione, gli affari sociali, competenze e la mobilità del lavoro, ha aggiunto: "Il Fondo sociale europeo contribuirà a creare migliori opportunità di lavoro per le persone in diverse parti dell´Ue da promuovere l´occupazione, in particolare per i giovani, investire nell´istruzione. E competenze, promuovere l´inclusione sociale e il miglioramento della pubblica amministrazione, il finanziamento migliorerà la vita di molti cittadini europei. Gli investimenti saranno anche un importante contributo alla promozione delle riforme strutturali per migliorare la competitività del mercato del lavoro europeo negli Stati membri " . La Commissione adotterà i programmi rimanenti nel più breve tempo possibile. Con un bilancio di 351,8 miliardi di euro per un totale di 387 programmi per il periodo 2014-2020, i Fondi strutturali europei sono la politica di investimento principale dell´Ue.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: TORTURE CIA: "LE PERSONE RESPONSABILI PER L´UE DOVREBBERO ESSERE PERSEGUITE"  
 
Strasburgo, 16 febbraio 2016 - Come emerso di recente dal rapporto pubblicato dal Senato degli Stati Uniti "Programma di detenzione e interrogatori della Cia", l´agenzia di spionaggio americana utilizzata la tortura per ottenere delle informazioni dai detenuti. In una votazione in seduta plenaria l´11 febbraio, i deputati hanno condannato l´azione e hanno chiesto un´indagine per verificare se gli Stati membri fossero coinvolti. Abbiamo incontrato Elmar Brok (Ppe, Germania) e Birgit Sippel (S&d, Germania), responsabili delle risoluzioni per i gruppi politici. Per prima cosa, il Parlamento europeo ha esaminato la presunta cooperazione degli Stati membri con la Cia nel 2006. Tuttavia, le recenti rivelazioni del rapporto del Senato americano sul "Programma di detenzione e interrogatori della Cia", ha portato i deputati a discutere di nuovo il 17 dicembre 2014 e votare l´11 febbraio. La risoluzione approvata domanda alle commissioni per gli Affari esteri e per i Diritti umani di riavviare le indagini. Clicca per maggiori informazioni da parte del Parlamento europeo - Per la deputata Birgit Sippel "la fiducia tra gli Stati Uniti e l´Unione europea è stata gravemente tradita perchè la tortura non è solo un crimine per gli standard internazionali dei diritti dell´uomo, ma chiama in causa anche i nostri valori, il rispetto dei diritti umani e la dignità. É vergognoso che alcuni Stati membri abbiano collaborato a questi atti criminali, sia fornendo luoghi di detenzione segreta o chiudendo un occhio sui voli segreti di prigionieri sul loro territorio. Ora questi stati devono avviare un procedimento penale contro i responsabili". Dopo la votazione, il deputato Elmar Brok ha dichiarato: "É scandaloso che i socialdemocratici e i liberali abbiano fatto un accordo con i populisti di destra, gli anti-europei e i comunisti che isola Washington. L´america ha fatto un gesto significativo verso l´Europa e ha affrontato criticamente il programma di interrogatori e di detenzione della Cia. Il rapporto mostra un chiaro messaggio a sostegno di un sistema politico democratico". "Adesso starebbe a noi di inviare un segnale positivo all´America, perché è importante che collaboriamo nella lotta contro il terrorismo globale".  
   
   
UE: DICHIARAZIONE DEL PRIMO VICEPRESIDENTE FRANS TIMMERMANS SULLE MORTI NEL MEDITERRANEO  
 
Bruxelles, 16 febbraio 2015 - A nome della Commissione, desidero esprimere il nostro profondo rammarico per le vite che sono stati persi in mare il Martedì e la notizia di ieri che un numero ancora maggiore di vite può essere perso nello stesso incidente. Questa è un´altra tragedia alle nostre porte e non possiamo chiudere un occhio. Finché ci sono guerre e difficoltà nei nostri quartieri vicini e lontani, la gente continuerà a fuggire e cercare un rifugio sicuro. L´europa è vista come rifugio sicuro che da molte persone. La loro vita e la sicurezza sono la nostra responsabilità comune: l´Unione europea, gli Stati membri, le agenzie dell´Ue, e anche i paesi di origine e di transito. Sto invitando tutti gli Stati membri a collaborare con la Commissione per trovare soluzioni complete per gestire meglio la migrazione. Siamo tutti sulla stessa barca. La Commissione sta preparando un´agenda europea in materia di migrazione, come una delle nostre priorità. Ma non possiamo farlo da soli. Insieme agli Stati membri e dei paesi di origine e di transito, dobbiamo affrontare le ragioni per cui le persone sentono il bisogno di fuggire, anche sapendo che rischiano di morire. Se vogliamo migliorare seriamente la gestione della migrazione, quello che ci serve nella Ue è una maggiore cooperazione a tutti i livelli, più solidarietà e più condivisione delle responsabilità. Il nostro approccio deve essere globale e molto più efficace.  
   
   
CRISI UMANITARIE IN IRAQ E SIRIA: I DEPUTATI EUROPEI CHIEDONO AIUTI E UNA CONFERENZA DEI DONATORI  
 
Strasburgo, 16 febbraio 2016 - Nella risoluzione votata giovedì, i deputati hanno chiesto con forza alla comunità internazionale di mantenere le sue promesse di intensificare gli aiuti umanitari e l´assistenza ai milioni di persone che stanno soffrendo le conseguenze delle crisi in Iraq e in Siria. Il Parlamento inoltre ha chiesto all´Ue di considerare la possibilità di convocare una conferenza dei donatori sottolineando la necessità di una transizione politica in Siria e la creazione di un governo inclusivo in Iraq, in modo da contrastare il cosiddetto Stato islamico dell´Iraq e del Levante (Isil/daesh). Aumentare l´aiuto internazionale - Nel documento si evidenzia come in Siria e in Iraq servano maggiori e immediati aiuti umanitari e assistenza, anche a causa del rigido inverno che sta colpendo la regione. S´invita inoltre l´Ue a considerare la convocazione di una conferenza dei donatori e di esercitare pressioni su questi ultimi affinché mantengano le loro promesse e adempiano in tempi brevi agli impegni assunti. I deputati hanno condannato con forza "le raccapriccianti, sistematiche e diffuse violazioni dei diritti umani e gli abusi commessi dal regime di Assad, dai terroristi dell´Isil/daesh e da altri gruppi jihadisti in Iraq e in Siria, incluse l´uccisione di ostaggi, tutte le forme di violenza contro le persone sulla base della loro appartenenza religiosa ed etnica e le violenze nei confronti delle donne e delle persone Lgbti". Hanno condannato, inoltre, gli abusi commessi dall´Isil/daesh nei confronti dei minori e chiesto l´immediata liberazione di tutti gli ostaggi. L´ue deve adottare una strategia regionale globale - L´ue necessita di una strategia regionale globale per sconfiggere l´Isil/daesh, contribuire agli sforzi comuni volti a mitigare la crisi umanitaria e porre fine al conflitto in Siria e in Iraq. Tale strategia deve includere l´aiuto ai paesi che ospitano i rifugiati e l´impegno con i partner regionali per bloccare il finanziamento al terrorismo, la fornitura di armi e il flusso di combattenti stranieri. Infine, i deputati sottolineano come non potrà esservi una pace sostenibile in Siria e in Iraq se i responsabili dei crimini commessi da tutte la parti durante il conflitto non saranno chiamati a risponderne, in particolare di quelli aventi motivazioni religiose e etniche. Background - La violenza in Siria ha provocato oltre 7,6 milioni di sfollati all´interno del paese e oltre 12,2 milioni necessitano disperatamente di assistenza. In Iraq, più di 5,2 milioni di cittadini hanno urgentemente bisogno di assistenza umanitaria e oltre 2,1 milioni sono gli sfollati all´interno del paese. Circa 740.000 sfollati in Iraq hanno trovato rifugio in alloggi non idonei mentre un rigido inverno sta colpendo la regione. Altri 2,2 milioni di iracheni vivono in aree controllate dal cosiddetto Stato islamico e hanno un immediato bisogno di aiuto. Secondo la Commissione europea, circa 276.000 rifugiati hanno tentato di entrare nell´Unione europea in modo illegale, mentre l´Ue e i suoi Stati membri hanno mobilitato più di 3,3 miliardi di euro per il sostegno e l´assistenza ai siriani in Siria e nei paesi ospitanti. Solo nel 2014, l´Ue ha fornito 163 milioni di euro in aiuti umanitari all´Iraq.  
   
   
OLTRE €5,5 MILIARDI PER SOSTENERE CRESCITA E OCCUPAZIONE IN ITALIA: LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA 11 PROGRAMMI REGIONALI  
 
Bruxelles, 16 Febbraio 2015 - La Commissione europea ha adottato lo scorso 13 febbraio 11 Programmi operativi regionali della programmazione 2014-2020: Valle d´Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-romagna, Toscana, Umbria, Marche e Lazio e le due provincie autonome di Trento e di Bolzano. Si tratta di un pacchetto strategico d´investimenti per l´Italia che ha come obiettivo principale quello di favorire la crescita economica aiutando soprattutto le piccole e medie imprese e di creare posti del lavoro. Gli 11 programmi, i primi ad essere adottati per l´Italia, realizzeranno un investimento complessivo di €5 518 milioni, di cui € 2 759 milioni stanziati dall´Ue attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e l´altra metà derivante dal cofinanziamento nazionale. Commentando l´adozione dei programmi operativi, Corina Crețu Commissario per la Politica regionale, ha dichiarato: "Sono particolarmente soddisfatta di questo pacchetto di investimenti che servirà alle regioni italiane a promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, rafforzare la collaborazione tra ricerca e imprese, stimolare lo sviluppo tecnologico, ampliare l´infrastruttura di banda larga e l´accesso ai relativi servizi per un´ulteriore fetta di popolazione e di imprese. Inoltre sono previsti importanti finanziamenti per il risparmio e l´efficienza energetica e la messa in sicurezza del territorio. Non da ultimo, questi investimenti sosterranno lo sviluppo del turismo e la salvaguardia del patrimonio culturale e ambientale. L´insieme dei programmi operativi adottati si colloca all´interno della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva della quale le regioni sono un motore importante". L´approvazione dei programmi operativi segue quella, avvenuta lo scorso ottobre, dell´Accordo di partenariato, ossia del piano strategico che definisce le priorità di investimento per l´intero territorio nazionale. Per ottenere i finanziamenti del Fesr, l´Italia ha presentato nel complesso 21 programmi operativi regionali e 6 nazionali (Cultura, Imprese e Competitività, Infrastrutture e Reti, Ricerca e Innovazione, Città Metropolitane e Legalità). Valle d´Aosta Investimento totale €64,3 milioni, di cui €32,2 milioni del Fesr Priorità: Sviluppare settore Ict/banda larga (€14,4 milioni – 22,6% delle risorse totali) • Sostenere la transizione verso un´economia a basse emissioni di carbonio migliorando l´efficienza energetica degli edifici pubblici e la mobilità urbana sostenibile (€14,2 milioni – 22,1%) • Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione (€13,5 milioni di Eur – 21%) • Promuovere il turismo attraverso il restauro e la valorizzazione del patrimonio culturale (€12,3 milioni – 19,1%) • Promuovere la competitività delle Pmi (€7,2 milioni – 11,2%). Risultati attesi: • Territorio coperto da banda larga: 100% (29% nel 2013) • Edifici pubblici riconvertiti dal punto di vista energetico: 17 • Investimenti in oltre 150 Pmi • Facilitare la creazione e la crescita di Pmi innovative • Investimenti privati nelle Pmi, addizionali a quelli pubblici: oltre €20 milioni. Piemonte Investimento totale €965,8 milioni, di cui €482,9 milioni del Fesr Priorità: • Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione (€355,2 milioni – 36,7% delle risorse totali) • Promuovere la competitività delle Pmi e agevolare l´accesso al credito (€212,4 milioni – 22%) • Promuovere l´efficienza energetica e l´uso delle energie rinnovabili (€193,2 milioni – 20%) • Migliorare l´accesso, l´impiego e la qualità delle Ict (88,2 milioni – 9,1%) • Sviluppo urbano sostenibile (€48,2 milioni – 5%) • Preservare e promuovere il patrimonio naturale e culturale (29,8 milioni – 3,1%). Risultati attesi: • N. Aziende che cooperano con gli organismi di Ricerca&sviluppo: 1 653 • Investimenti privati in progetti innovativi e di R&s, addizionali a quelli pubblici: €277,6 milioni • Popolazione coperta da servizi di sanità-on-line (e-health): 40% (0% nel 2013) • Creazione di oltre 380 Pmi orientate all´export • Diminuzione di gas climalteranti: 18 577 tonnellate Co2 • Aumento di visitatori verso i siti culturali finanziati: 48 000 nuovi visitatori l´anno. Lombardia. Investimento totale €970,4 milioni, di cui €485,2 milioni del Fesr Priorità: • Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione (€349,4 milioni – 36% delle risorse totali); • Promuovere la competitività delle Pmi e agevolare l´accesso al credito (€294,6 milioni – 30%); • Promuovere l´efficienza energetica e la mobilità urbana sostenibile (€194,6 milioni – 20%); • Sostenere la riqualificazione di aree urbane (€60 milioni – 6%). • Estendere e ampliare il servizio di banda ultra larga e accesso veloce (€20 milioni – 2%); • Preservare e promuovere il patrimonio naturale e culturale delle aree interne (€19 milioni – 2%). Risultati attesi: • Investimenti in oltre 1 600 imprese per promuovere ulteriori investimenti in R&s • N. Aziende che cooperano con gli organismi di R&s: 256; • Rafforzamento della competitività delle piccole e medie imprese: investimenti in oltre 5600 imprese; • 10 500 nuove imprese coperta dalla banda ultra larga; • Riduzione consumo di energia negli edifici pubblici di 90 M kwh/a e di 21 000 tonnellate/anno di Co2; • 500 punti di ricarica per veicoli elettrici; 120 km di piste ciclabili; 1 200 posti bici realizzati/riqualificati;18 velostazioni e parcheggi per biciclette nuovi o rinnovati, 2 nuovi treni per incentivare la mobilità urbana multimodale; • Ristrutturazione di 580 alloggi (38 000 mq) nelle aree urbane. Liguria Investimento totale €392,5 milioni, di cui €196,3 milioni del Fesr Priorità: • Promuovere la competitività delle Pmi e agevolare l´accesso al credito (€135 milioni – 34,4% delle risorse totali). • Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione (€80 milioni – 20,4%). • Promuovere l´efficienza energetica e l´uso delle energie rinnovabili (€61 milioni – 15,5%) • Sviluppo urbano sostenibile (€40 milioni – 10,2%) • Migliorare l´accesso, l´impiego e la qualità delle Ict (€36 milioni – 9,2%). • Promuovere l´adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi idrogeologici (€25 milioni – 6.4%) Risultati attesi: • N. Aziende che cooperano con gli organismi di Ricerca&sviluppo: 236 • Ricercatori impiegati in imprese co-finanziate: 250 • Popolazione coperta da servizi di sanità-on-line (e-health): 100% (3% nel 2013) • Diminuzione di gas climalteranti: 6 870 tonnellate di Co2 • Per rispondere all´emergenza creata dalle recenti esondazioni di Genova, sarà realizzato un progetto integrato di tutela e messa in sicurezza dell´area del fiume Bisagno. Il progetto è cofinanziato dal programma operativo regionale e da quello nazionale "Città Metropolitane". Emilia-romagna Investimento totale €481,8 milioni, di cui €240,9 milioni del Fesr Priorità: • Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione (€140,4 milioni – 29,2% delle risorse totali) • Accrescere la competitività del sistema produttivo (€120,4 milioni – 25%) • Promuovere la low carbon economy (€102,2 milioni – 21,7%) • Valorizzare le risorse artistiche, culturali e ambientali (€37,4 milioni – 7,8%). • Sviluppare l´Ict e attuare l´Agenda Digitale (€30 milioni – 6,2%) • Città attrattive e partecipate (€30 milioni – 6,2%) Risultati attesi: • Imprese che investono in R&s: aumento dal 29,3 al 35% • Creazione di nuove Pmi e supporto alle esistenti attraverso l´Ict • Sostegno alle Pmi e allo sviluppo della "nuova industria", accrescendo i processi di internazionalizzazione • Diminuzione del consumo di energia nel processo produttivo: del 20% per le industrie e del 25% per le società di servizi. Toscana Investimento totale €792,4 milioni, di cui €396,2 milioni del Fesr Priorità: • Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione (€253,1 milioni – 31,9% delle risorse totali). • Sostenere la transizione verso un´economia a basse emissioni di carbonio, l´efficienza energetica e l´uso delle rinnovabili (€196,6 milioni – 24,8%) • Promuovere la competitività delle Pmi e l´accesso al credito (€152,4 milioni – 19,2%) • Migliorare l´accesso, l´impiego e la qualità delle Ict (€79,5 milioni – 10,6%) • Sviluppo urbano sostenibile (€49,2 milioni – 6,2%) • Preservare e promuovere il patrimonio naturale e culturale (€29,7 milioni – 3,7%). Risultati attesi: • Oltre 7 000 posti di lavoro nelle imprese beneficiarie di un sostegno • Oltre 4 000 Pmi beneficiarie di un sostegno finanziario diverso dalle sovvenzioni (es. Finanziamento agevolato) • 16 312 imprese addizionali con accesso alla banda ultra larga di almeno 100 Mbps. Umbria Investimento totale €356,2 milioni, di cui €178,1 milioni del Fesr Priorità: • Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione – Smart Specialization (€101,8 milioni– 28,6%); • Promuovere la competitività delle Pmi e agevolare l´accesso al credito (€85,5 milioni – 24%); • Promuovere l´efficienza e la riconversione energetica nel pubblico e nel privato, le energie rinnovabili (€55,9 milioni – 15,7%); • Estendere e ampliare il servizio di banda larga e accesso veloce, sviluppare servizi Ict e di e-government (€31,9 milioni – 9% delle risorse totali); • Promuovere il patrimonio naturale e culturale (€36 milioni – 10%); • Promuovere la mobilità sostenibile, soluzioni Ict e la fruizione del patrimonio culturale delle aree urbane (€30,8 milioni – 8,6%). Risultati attesi: • Investimenti in 800 imprese per favorire ricerca e sviluppo e per attrarre €30 milioni di capitali privati. Aziende che cooperano con gli organismi di R&s: 50; • Favorire la creazione di nuove Pmi innovative, stimolare €59 milioni di investimenti privati e agevolare l´accesso al credito; • 410 km di fibra ottica per connettere 32 città e aree industriali alla banda ultra larga; • Consumo di energia negli edifici pubblici diminuita di 3,5 milioni di kwh, capacità supplementare di produzione di energie rinnovabili pari a 9 Mw, 2000 nuovi utenti connessi a rete smart grid; • Crescita del numero di visite a siti del patrimonio culturale e naturale: 118 000 l´anno, anche attraverso nuove soluzioni Ict di promozione turistico-culturale • Promozione della mobilità urbana sostenibile: 100 km di infrastrutture leggere nuove o rinnovate e 40 nuove vetture a bassa emissione per il trasporto pubblico. Marche Investimento totale €337,3 milioni, di cui €168,7 milioni del Fesr Priorità: • Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione (€114,1 milioni – 33,8% delle risorse totali). • Promuovere la competitività delle Pmi (€67,8 milioni – 20,1%). • Accelerare la transizione verso low-carbon economy (€65,4 milioni – 19,40%) • Migliorare l´accesso, l´impiego e la qualità delle Ict (€24,3 milioni – 7,2%) Risultati attesi: • Nuovi posti di lavoro in attività di ricerca: 125 • Attivazione di 300 collaborazioni tra centri di ricerca e imprese • Investimenti privati in ricerca e innovazione aumentati di €69 milioni • 440 nuovi km di banda larga • 1 080 imprese connesse a banda larga (100 Mbps) • Riduzione di gas serra di 20 000 tonnellate l´anno • Diminuzione del consumo energetico di industria e servizi da 43,90% a 37,90%. Lazio Investimento totale €913 milioni, di cui €456,5 milioni del Fesr Priorità: • Promuovere la competitività delle Pmi (€276,4 milioni – 30,3% delle risorse totali) • Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione (€180 milioni – 19,7%) • Promuovere l´efficienza energetica e la mobilità sostenibile (€176 milioni – 19,3%) • Lazio digitale (€144,2 milioni – 16,9%) • Prevenzione e gestione dei rischi idrogeologici (€90 milioni – 9,9%). Risultati attesi: • Investimenti in oltre 11 000 Pmi • N. Aziende che cooperano con gli organismi di Ricerca&sviluppo: 370 • Investimenti privati in progetti innovativi e di R&s, addizionali a quelli pubblici: circa €95 milioni • Ricercatori che partecipano a progetti co-finanziati: 110 l´anno • Popolazione coperta da banda larga (100 Mbps): 562.600 abitanti nel 2018 • 7 000 persone e 50 kmq di territorio beneficeranno di interventi idrogeologici di prevenzione delle alluvioni. Provincia di Bolzano Investimento totale €136,6 milioni, di cui €68,3 milioni del Fesr Priorità: • Riduzione emissioni gas serra attraverso risparmio energetico e la promozione di sistemi di trasporto sostenibili (€39,2 milioni – 28,8% delle risorse totali) • Rafforzare il sistema regionale di R&i e la cooperazione tra pubblico e privato (€16,3 milioni – 24%). • Digitalizzazione della Pa e riduzione del digital divide (€16,3 milioni – 24%) • Messa in sicurezza del territorio (€13,1 milioni – 19,2%) Risultati attesi: • Investimenti in 230 imprese • Collaborazioni attivate tra centri di R&s e imprese: 60 • Riduzione di emissione di Co2 nell´ordine di 139 000 tonnellate • Nuovi posti di lavoro in attività di ricerca: 80 • Territorio coperto da banda larga ad almeno 100 Mbps: 100%. Penetrazione della banda ultra larga: 50%. Provincia di Trento Investimento totale €108,6 milioni, di cui €54,3 milioni del Fesr Priorità: • Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione (€54,8 milioni – 50,5% delle risorse totali) • Migliorare l´accesso, l´impiego e la qualità delle Ict (€27,7 milioni – 25,5%) • Promuovere l´efficienza e la riconversione energetica e le energie rinnovabili (€21,7 milioni – 20%) Risultati attesi: • Investimenti in 80 nuove imprese • Creazione di 180 nuovi posti di lavoro • Maggiore collaborazione tra centri di R&s e imprese. Obiettivo: attivazione di 25 nuove collaborazioni • Riduzione di emissione di Co2 nell´ordine di 6 600 tonnellate.  
   
   
UE: FVG E EMILIA-ROMAGNA ALLA GUIDA REGIONI AUTONOME ITAL. A BRUXELLES  
 
Udine, 16 febbraio 2015 - Il Coordinamento degli Uffici delle Regioni e delle Province Autonome Italiane a Bruxelles sarà guidato congiuntamente, nel corso del 2015, dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Regione Emilia-romagna. Il programma delle attività del Coordinamento, che è ancora in fase di definizione, prevede la valutazione di alcune proposte. Tra queste si evidenzia l´organizzazione degli incontri con diverse autorità e rappresentanti delle istituzioni: nello specifico con il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari Europei Sandro Gozi, gli europarlamentari italiani, i direttori italiani della Commissione Europea, l´Ambasciata italiana presso la Nato (per avviare la collaborazione su gare ed appalti delle imprese) e i Coordinamenti delle Regioni di altri Paesi Ue. In tale ambito vengono menzionate anche le iniziative su diverse tematiche: il Piano Juncker e il Fondo europeo per gli Investimenti, la fase ascendente ed il programma di lavoro della nuova Commissione Europea, la politica industriale e le Pmi, la presentazione del programma del Padiglione Ue all´Expo 2015 e un possibile coordinamento sulle questioni amministrativo-contabili. Il Coordinamento dovrebbe istituire anche dei Gruppi di Lavoro per la Sanità (in collaborazione con il Progetto Mattone Internazionale) e i Trasporti, che sarà coordinato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Il Coordinamento è intenzionato inoltre ad incrementare i rapporti con tutto il c.D. Sistema Italia ed a valorizzare l´attività degli uffici a Bruxelles - dove la Regione Friuli Venezia Giulia "è presente" con un proprio Ufficio di collegamento - una piattaforma supportata dal Comitato delle Regioni per favorire la circolazione delle informazioni e delle opportunità per i portatori degli interessi del territorio.  
   
   
MACROREGIONI: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA BASILICATA MARCELLO PITTELLA  
 
Potenza, 16 febbraio 2015 - "Il capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza ha fatto un ottimo lavoro. E di ciò gli sono grato, tanto a titolo personale, quanto soprattutto a nome dei lucani. Grazie alla sua determinante opera di mediazione, infatti, in sede di votazione degli articoli del disegno di legge sulle riforme costituzionali presentato dal ministro Boschi, l’aula di Montecitorio ha respinto gli emendamenti tesi a favorire l’istituzione delle macroregioni ed alla conseguente soppressione di Regioni, come la Basilicata, con meno di un milione di abitanti. Non è a colpi di “annessioni” o peggio ancora di “smembramenti” delle realtà istituzionali esistenti che può essere affrontato il tema legato alla riduzione dei costi della politica. E bene ha fatto la Camera a non lasciarsi irretire dalle sirene della demagogia a buon mercato. Come vado ripetendo da mesi, in ciò confortato anche da alcune recenti dichiarazioni del presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, la vera questione da affrontare subito riguarda la gestione dei servizi, da fare bene e a minori costi mettendo insieme, per macroaree, le Regioni interessate. Vanno cioè aggregate alcune funzioni attribuite ai massimi Enti territoriali, con l’obiettivo di creare centri di programmazione comune, utilizzando lo strumenti delle convenzioni tra Regioni esistenti, a costituzione invariata. Dico di più: lo Stato fissi delle regole sulla spesa che inducano le Regioni a sedersi intorno ad un tavolo e a programmare insieme, per esempio, l’utilizzo dei fondi strategici per realizzare grandi opere infrastrutturali, in grado di rompere l’isolamento di alcune aree del Mezzogiorno e avviare una stagione di sviluppo a beneficio dell’intero Paese. Ai miei colleghi presidenti, in sede di Conferenza delle Regioni, proporrò di scegliere una sperimentazione dalla quale muovere. Un settore sul quale testare la comune volontà di procedere in modo unitario. Può riguardare i trasporti, come la sanità, i fondi Ue, l’ambiente. Occorre entrare subito nel merito delle questioni. Solo così potremo fare un concreto passo in avanti sulla via del rigore, dell’efficienza e del contenimento della spesa". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.  
   
   
POR- FESR 2014-2020: L’EUROPA APPROVA IL PROGRAMMA DELLA REGIONE LAZIO TRA LE PRIME REGIONI AD AVER OTTENUTO L’APPROVAZIONE DA PARTE DI BRUXELLES. UNA NOTIZIA POSITIVA PERCHÉ LA REGIONE POTRÀ UTILIZZARE FIN DA SUBITO I FONDI E PARTIRE CON I BANDI  
 
Roma, 16 febbraio 2015 - L’europa approva il Por Fesr 2014 2020, il Programma operativo della Regione per la programmazione 2014-2020 dei Fondi Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale. Una notizia positiva perché la Regione potrà utilizzare fin da subito i fondi e partire con i bandi. Il Lazio è tra le prime regioni ad aver ottenuto l’approvazione. Contrariamente a quanto accadeva in passato il Lazio è nel gruppo di testa delle Regioni italiane che hanno ottenuto l’approvazione da parte di Bruxelles. Una serie di investimenti per ripartire e favorire la crescita, sostenere le piccole e medie imprese e creare nuovi posti di lavoro. In totale si tratta di 913 milioni, di questi 456,5 milioni provengono del Fesr. In particolare, le risorse saranno utilizzate per: Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, con 276,4 milioni, il 30,3% del totale delle risorse. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione, con 180 milioni , il 19,7% del totale delle risorse. Promuovere l´efficienza energetica e la mobilità sostenibile, con 176 milioni, il 19,3% del totale delle risorse. Lazio digitale, con 144,2 milioni, il 16,9% del totale delle risorse. Prevenzione e gestione dei rischi idrogeologici, con 90 milioni, il 9,9% del totale delle risorse. Di seguito i risultati attesi da questi interventi: Oltre 11 000 piccole e medie imprese coinvolte negli investimenti. 370 aziende che cooperano con gli organismi di Ricerca&sviluppo. 95 milioni di investimenti privati in progetti innovativi e di R&s, addizionali a quelli pubblici. 110 ricercatori all’anno coinvolti nei progetti co-finanziati. Popolazione coperta da banda larga (100 Mbps): 562.600 abitanti nel 2018. 7 000 persone e 50 kmq di territorio beneficeranno di interventi idrogeologici di prevenzione delle alluvioni. Vai qui per maggiori dettagli sulla programmazione http://ec.Europa.eu/commission/2014-2019/cretu/announcements/oltre-eu55-miliardi-sostenere-crescita-e-occupazione-italia-la-commissione-europea-adotta-11_en "Questa è una notizia davvero positiva e storica perché permette da subito l´utilizzo dei fondi e l´avvio dei bandi e io voglio ringraziare tutti quegli impiegati quei dirigenti e quei funzionari della Regione Lazio che in particolare negli ultimi mesi hanno rinunciato a dormire per essere collegati tra loro affinché il Lazio stesse nel primo gruppo di testa delle Regioni- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: questo risultato è figlio di una buona capacità di programmazione ma anche di serietà dei tempi che l´Europa poneva”. “Il via libera dato oggi dalla Commissione Europea al Por-fesr 2014-2020 del Lazio è una notizia eccellente che premia il lavoro fatto negli ultimi mesi da questa Amministrazione per mettere a punto al meglio la programmazione dei fondi europei per il nuovo settennio – è il commento di Guido Fabiani, assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, che ha aggiunto: voglio ringraziare tutti coloro che negli uffici della Regione hanno lavorato assiduamente perché questo obiettivo fosse raggiunto”.  
   
   
VENETO: PRESENTATO NUOVO PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FONDO SOCIALE EUROPEO2014-2020  
 
Venezia, 16 febbraio 2015 - “Il nuovo programma operativo regionale (Por) del Fondo sociale europeo destina al Veneto 764 milioni di euro nel periodo 2014-2020. E’ una grande opportunità per noi tutti: per il buon lavoro, per il rafforzamento delle imprese a partire dal capitale umano, per avere nuove chances di uscita dalla crisi e dare vera speranza ai nostri giovani, un’occasione che il governo veneto coglierà fino in fondo perché il lavoro è la nostra parola d’ordine e le risorse saranno indirizzate a quest’obiettivo”. Lo ha detto l’Assessore regionale all’istruzione, lavoro e alla formazione professionale Elena Donazzan nel corso di una conferenza stampa, tenutasi a Venezia, nella sede regionale del Palazzo Grandi Stazioni, di presentazione del Por per il Veneto del Fondo Sociale Europeo 2014-2020, approvato dalla Commissione Europea nel dicembre scorso. Ad affiancare l’Assessore c’erano Cinzia Masina della Direzione generale Occupazione, Affari sociali e inclusione della Commissione Europea, e Santo Romano responsabile del dipartimento regionale istruzione, formazione e lavoro. Il documento traccia per i prossimi anni le direttrici di azione della politica regionale in ambiti che impattano direttamente sulla vita dei cittadini, innanzitutto il lavoro e l’occupazione e la formazione professionale il cui sbocco deve essere un’occupazione immediata e sicura. Le risorse complessive di 764 milioni di euro (50% finanziato dal Fondo Sociale Europeo, 50% è in carico al Fondo Nazionale per il 70% e al Fondo Regionale per il 30%) sono suddivise in assi: 305.612.728 euro per l’occupabilità, 152.806.364 per l’inclusione sociale e la lotta contro la povertà, 252.130.502 per l’istruzione e la formazione, 53,4 milioni di euro per la capacità istituzionale. “Abbiamo presentato il Por davanti al sistema veneto delle imprese, delle associazioni, dei lavoratori – ha sottolineato Donazzan – perché il Veneto è un sistema aperto, che dialoga e costruisce tra tutte le sue componenti. Questa è la nostra cifra positiva che fa anche la differenza con altre regioni del nord est, per esempio il nostro tasso di disoccupazione è del 6,6% a fronte dell’8,5% in Emilia e dell’8,7% in Friuli”. Cinzia Masina ha espresso apprezzamento per l’azione della Regione Veneto e ricordato che il Fondo Sociale Europeo è uno strumento che serve alle istituzioni locali e nazionali per investire sul capitale umano e che “a disposizione dell’Italia ci sono 10 miliardi di euro per il Fse, che diventano 40 miliardi se assommati agli altri fondi e che è imperativo usarli bene e conseguire risultati di qualità nell’ambito delle politiche che l’Europa si è data nel programma 2020”. Santo Romano ha annunciato l’emissione di alcuni bandi già entro aprile per destinare circa 50 milioni di euro: 25 milioni riguarderanno bandi per combattere la disoccupazione, 19 milioni per la riqualificazione e l’aggiornamento di lavoratori e imprenditori, 3,8 milioni per l’outplacement (il riorientamento lavorativo di circa 2000 persone) e 2,5 milioni di euro per gli studenti dei percorsi di alternanza tra scuola e lavoro. Le principali sfide su cui si concentrerà l’azione del Por sono: prevenire e ridurre la disoccupazione di lunga durata; favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi; aumentare l´occupazione dei giovani e contrastare il fenomeno dei Neet; promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, anche attraverso il sostegno alla domanda di servizi di cura; incrementare l´occupabilità e la partecipazione al mercato del lavoro nei soggetti svantaggiati. Gli sforzi sono focalizzati all’80% sulle assolute priorità dell’occupazione, in particolare giovanile. Il testo del Por Fse 2014-2020 è consultabile su www.Regione.veneto.it , nella sezione alla voce “Programmazione Comunitaria”.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA HA ADOTTATO IL POR MARCHE: OLTRE 337 MILIONI DISPONIBILI PER CRESCITA E OCCUPAZIONE.  
 
Ancona, 16 febbraio 2015 - La Commissione europea ha adottato il Programma operativo regionale delle Marche 2014-2020. L’approvazione ha riguardato anche i Por di altre dieci regioni (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, province autonome di Trento e Bolzano), con l’obiettivo di sostenere la crescita e l’occupazione in Italia. Lo comunica l’assessore alle Politiche comunitarie, Paola Giorgi, a Bruxelles per impegni istituzionali. “Il lavoro di programmazione, svolto in un anno di intensa attività, con un ampia partecipazione del partenariato, è premiato dall’Unione europea che approva il nostro Por Fesr tra i primi In Italia. Le risorse europee ora sono realtà per la nostra comunità regionale”. Gli investimenti previsti per le Marche superano i 337 milioni di euro, di cui oltre 168 sono garantiti dal Fesr. Le priorità degli investimenti riguardano il rafforzamento della ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione (favoriti con 114 milioni di euro), la promozione della competitività delle piccole e medie imprese (sostenuta con 67,8 milioni), la transizione verso un’economia sostenibile dal punto di vista ambientale (65,4 milioni assicurati), il miglioramento dell’accesso e dell’impiego delle tecnologie Ict (24,3 milioni), la prevenzione dei dissesti idrogeologici e difesa della costa (23 milioni), la valorizzazione turistica e culturale (circa 33 milioni di euro a disposizione). Risorse che mirano a garantire una serie di risultati che spaziano dalla creazione di nuovi posti di lavoro nelle attività di ricerca, l’attivazione di 300 collaborazioni tra Centri di ricerca e imprese, investimenti privati in ricerca e innovazione aumentati di 69 milioni di euro, 440 nuovi km di banda larga, oltre mille imprese connessa alla banda larga (100Mbps), riduzione dei gas serra di 20mila tonnellate l’anno, una diminuzione del consumo energetico industriale e dei servizi dal 43 al 37%.  
   
   
LA PRESIDENTE DELL’UMBRIA MARINI AL VICEPRESIDENTE UE TIMMERMANS "ATTENZIONE AI TEMI DELLA CRESCITA E DELL´OCCUPAZIONE"  
 
Bruxelles, 16 febbraio 2015 - "Condividiamo e siamo d´accordo anche noi, rappresentanti delle regioni e delle autonomie locali d´Europa, che si deve porre molta attenzione sui temi della crescita e di una maggiore occupazione e che affinché ciò si realizzi è necessario avviare al più presto un piano concreto di interventi". È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta - a nome del Gruppo del Partito Socialista Europeo - al dibattito con il primo vice presidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, svoltosi nell´ambito della sessione ordinaria del Comitato delle regioni d´Europa, in corso a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo. La presidente Marini ha quindi posto la questione di come poter far sì che "le politiche europee di investimento possano accrescere la loro possibilità di incidere positivamente nelle azioni che mettono in atto le autorità locali nell´interesse delle comunità amministrate". Riferendosi poi alle affermazioni del vice presidente Timmermans circa la necessità di minore burocrazia per favorire lo sviluppo, la presidente Marini ha ricordato che "non sempre minori regole vuol dire migliori regole", ed ha inoltre esortato la Commissione Europea per un maggiore coinvolgimento del Comitato delle Regioni nei processi decisionali e nella definizione delle politiche comunitarie: "signor Vice-presidente - ha affermato Marini - , come esperto costituzionalista europeo, lei sa che ci sono buone ragioni per cui la Commissione Europea ha il ´monopolio´ delle iniziative, - ma il ´monopolio´ comporta anche una responsabilità. La legislazione europea, ben concepita ed implementata, è unica nel suo genere per la sua struttura per i processi inclusivi per cui è stata adottata e soprattutto per l´effetto che ha sul miglioramento della qualità della vita dei cittadini europei. Il nostro auspicio, dunque, è quello che la Commissione Europea realizzi la necessaria ed adeguata legislazione ispirata appunto al principio di una maggiore inclusività. In questo noi siamo pronti ad aiutarvi".  
   
   
FESR, VIA LIBERA AL POR TOSCANO. ROSSI: "PRINCIPALE LEVA DI SVILUPPO NEI PROSSIMI ANNI"  
 
Firenze 16 febbraio 2015 – La Commissione europea ha dato il via libera al Programma 2014-2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale presentato dalla Regione Toscana. La decisione è stata comunicata oggi ed è avvenuta in tempi veloci, premiando lo sforzo che aveva consentito alla Toscana di bruciare le tappe nella definizione e approvazione del documento, che prevede risorse complessive per oltre 792 milioni di euro. "Abbiamo fatto uno sforzo - commenta il presidente Enrico Rossi - per attrezzarci in modo da riuscire a sfruttare al meglio questa che, insieme alle risorse del Por Fse, rappresenta per la Toscana la principale opportunità e la più forte leva di sviluppo di qui al prossimo futuro: oltre 1 miliardo e mezzo di euro in meno di sette anni. E´ questo il motivo che ci ha spinto ad anticipare risorse che ci hanno permesso di mettere subito in cantiere interventi su ricerca, sviluppo, risparmio energetico, credito e altro, che puntano ad aiutare le imprese a investire sulla propria competitività". "La Toscana - spiega ancora il presidente - è stata una delle prime Regioni a inviare a Bruxelles il documento definitivo, subito dopo la firma dell´accordo di partenariato. Ma soprattutto, in Toscana, abbiamo, unica regione italiana, scelto di anticipare con nostri fondi, oltre 80 milioni di euro, le risorse per far partire i bandi e dare così subito ossigeno alle imprese, sostenendone gli investimenti. Ma non è tutto. La Toscana ha fatto, con il suo Por, precise scelte di campo, orientando interventi e risorse nei settori individuati come trainanti dello sviluppo. E´ per questo che il programma operativo toscano del Fesr 2014-20 destina alle imprese il 72% dell´ammontare complessivo del fondo, vale a dire circa 560 milioni di euro".  
   
   
FONDI STRUTTURALI - APPROVATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA IL POR FESR 2014/20. SONO 482 MILIONI DI RISORSE PUBBLICHE PER REALIZZARE IN EMILIA-ROMAGNA LA STRATEGIA DI EUROPA 2020.  
 
Bologna, 16 febbraio 2015 – “Quasi 482 milioni di euro per realizzare in Emilia-romagna la strategia di Europa 2020, uno strumento fondamentale per attuare nei prossimi anni una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”. Con soddisfazione, l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, annuncia l’approvazione dei fondi per lo sviluppo da parte della Commissione europea “che ricordo avviene a pochi giorni dalla presentazione e approvazione in aula del programma di legislatura da parte del presidente Bonaccini, che ha posto per la nostra Regione traguardi particolarmente ambiziosi, quali il superamento del 2% di ricerca e sviluppo sul Pil e il 50% di Pil esportato nel 2020 con un forte incremento dei livelli occupazionali”. Nel dettaglio, le risorse del Por Fesr 2014/20 comprendono 145 milioni per la ricerca e l’innovazione, 24 milioni per lo sviluppo dell’Ict, 120 milioni per la competitività e l’attrattività del sistema regionale, 96 milioni per la promozione della low carbon economy nei territori, 48 milioni per la valorizzazione delle risorse artistiche , culturali ed ambientali ai fini dell’attrazione turistica e circa 29 milioni per l’attuazione dell’agenda urbana per le città intelligenti, sostenibili e attrattive. L’impianto strategico che ne discende per il Programma Operativo Fesr 2014-2020 fa perno sulla Strategia di Specializzazione Intelligente della Regione Emilia-romagna, che fa della ricerca e dell’innovazione il filo rosso che collega in modo strutturale le imprese e il sistema produttivo regionale con il capitale umano e l’ampio sistema della conoscenza. Per la Regione Emilia-romagna significa focalizzare l’azione per: riprendere un percorso di crescita degli investimenti produttivi; accrescere il livello di internazionalizzazione del sistema produttivo; rafforzare ed accrescere la presenza sul mercato delle imprese introducendo servizi, utilizzando in modo diffuso e business oriented, tecnologie dell’informazione e della comunicazione; dare continuità e diffondere le attività di Ricerca e Sviluppo ed innovazione sia da parte della Rete Alta Tecnologia che delle imprese, sfruttando appieno le potenzialità di sviluppo individuate dalla Smart Specialization Strategy; sostenere ed accompagnare l’eccellente dinamica imprenditoriale della nostra regione sia nell’ambito degli spin-off tecnologici che delle start up, sostenendo i percorsi di crescita e rafforzamento delle nuove imprese innovative, l’accreditamento degli incubatori; accrescere l’occupazione e le competenze per dare corpo ad un sistema diffuso dell’innovazione, in linea con la Strategia di specializzazione intelligente; accrescere il capitale delle reti, da quelle tecnologiche diffondendo la banda ultra-larga, a quelle del credito; ridurre i consumi energetici e l’impatto ambientale perseguendo gli obiettivi della low carbon economy e la strategia Europa 20-20-20; accrescere l’attrattività delle città quali motori dello sviluppo della nuova società creativa e innovativa; garantire elevati livelli di coesione territoriale. Questi i temi, insieme alla qualificazione dei beni ambientali e culturali, vedranno una declinazione operativa del Programma con riferimento al sistema produttivo ed ai territori, in una logica di integrazione tra fondi (Fondo Sociale Europeo e Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale), in grado di consentire l’attivazione di significativi moltiplicatori delle risorse utilizzate. A fianco del Programma azioni finalizzate a rendere pienamente efficace il recepimento delle direttive comunitarie sia in termini di energia che di semplificazione amministrativa, in particolare attraverso l’attuazione dello Small Business Act, che come noto riserva azioni di accompagnamento per le piccole imprese e semplificazione dei procedimenti.  
   
   
APPROVATO POR FESR REGIONE UMBRIA 2014-2020, AL VIA INVESTIMENTI PER OLTRE 356 MLN EURO  
 
 Perugia, 16 febbraio 2015 - La Commissione Europea, con Decisione C(2015)929, ha approvato il Programma Operativo regionale Fesr (Fondo europeo sviluppo regionale) 2014-2020 della Regione Umbria. Questo importante risultato vede l´Umbria tra le prime Regioni ad avviare la programmazione 2014-2020, dopo un complesso negoziato con la Commissione europea che, per la Regione Umbria, si era già concluso a dicembre 2014. Le risorse complessive per l´attuazione del Programma Operativo ammontano a 356.293.204 euro, di cui 178.146.602 euro messi a disposizione da Bruxelles, 124.702.622 euro di cofinanziamento nazionale e 53.443.980 euro di cofinanziamento regionale. "L´approvazione del Por Fesr è di straordinaria importanza per la nostra regione – afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini - in quanto esso contiene la maggior parte delle azioni a favore delle imprese e del lavoro per aumentare la competitività, incentivare ulteriormente innovazione e ricerca. Si tratta delle risorse più significative che potremo investire nel prossimo settennato per la creazione di lavoro e accrescere la qualità ambientale del territorio umbro. Un risultato importante anche perché testimonia della concretezza e qualità del lavoro svolto dalla Giunta regionale nella predisposizione delle misure a favore delle imprese, per il lavoro e lo sviluppo economico dell´Umbria". Ricordando che il Programma operativo del Fse (Fondo sociale europeo) 2014-2020 è stato già approvato nel dicembre scorso, la presidente Marini prosegue sottolineando che "il pronto avvio, fin dai prossimi mesi, della programmazione comunitaria rappresenta un fattore importante di sostegno all´economia umbra in un fase nella quale si intravedono finalmente dei segnali incoraggianti che vanno colti con prontezza". Il Programma operativo Fesr 2014-2020 adotta una strategia di intervento articolata in sette Assi: I) Ricerca e Innovazione; Ii) Crescita e cittadinanza digitale; Iii) Competitività delle Pmi; Iiii) Energia sostenibile; V) Ambiente e cultura; Vi) Sviluppo urbano sostenibile; Vii) Assistenza Tecnica. Le priorità sono quelle di: Estendere e ampliare il servizio di banda ultra larga e accesso veloce, sviluppare servizi Ict e di e-government (31,9 milioni – 9% delle risorse totali); Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione (101,8 mln euro – 28,6%); Promuovere la competitività delle Pmi e agevolare l´accesso al credito (85,5 milioni – 24%); Promuovere l´efficienza e la riconversione energetica nel pubblico e nel privato, sostenere l´utilizzo di energie rinnovabili (55,9 milioni – 15,7%); Valorizzare il patrimonio naturale e culturale (36 milioni – 10%); Promuovere la mobilità sostenibile, soluzioni Ict e la fruizione del patrimonio culturale delle aree urbane (30,8 milioni – 8,6%).  
   
   
REGIONE E AUTORITA` ANTICORRUZIONE INSIEME PER LA LEGALITA` LA REGIONE LAZIO È IL PRIMO ENTE ITALIANO A FIRMARE UN ACCORDO DI QUESTO TIPO  
 
Roma, 16 febbraio 2015 – Lo scorso 12 febbraio il presidente, Nicola Zingaretti ha firmato un accordo insieme al presidente dell’Autorità nazionale contro la corruzione Raffaele Cantone: l’obiettivo è rendere più efficaci le misure di lotta alla corruzione e ai fenomeni criminali. La Regione Lazio è il primo ente italiano a firmare un protocollo di questo tipo con l’Anac. Prosegue l’impegno per riportare al centro la trasparenza. Va avanti un percorso intrapreso fin dal primo momento per far funzionare bene la macchina amministrativa e per garantire servizi di qualità a cittadini e imprese. Sotto controllo i settori più a rischio. Dalle iniziative a maggiore rilevanza economica, come i servizi di logistica sanitaria e le macchine per laboratori in sanità, ai settori considerati più a rischio, la Regione estende i controlli insieme ad Anac anche ad altre iniziative che da proteggere in quanto rappresentano un modello avanzato e innovativo di acquisizione e consumo dei servizi. Aumentano i controlli in tanti settori: dalle determine a contrarre alle procedure di affidamento come bandi di gara, capitolati, schemi di contratto e fino all´esecuzione dei contratti: dalle perizie di variante agli accordi bonari e ai contratti di transazione, solo per fare qualche esempio. Ecco alcune delle principali azioni messe in campo dalla Regione: Riduzione dei centri decisionali. Le direzioni regionali sono state dimezzate, il numero delle società ridotto da 8 a 2,e tra le altre cose sono stati anche sfoltiti di molto i cda, ridotti di 450 unità. Digitalizzazione dei processi amministrativi e della spesa. La Regione Lazio è la prima in Italia ad aver introdotto la fatturazione elettronica. Con la centrale acquisti, poi, è stato digitalizzato completamente il processo di acquisti di beni e servizi. E attualmente si sta costruendo anche un albo elettronico dei fornitori, che prevede una rotazione delle aziende e una “white list” con cui si privilegiano le aziende virtuose. Riduzione della discrezionalità amministrativa, con l’introduzione di un metodo rigoroso per il pagamento dei fornitori. Lotta contro frodi e corruzione nella gestione dei fondi europei. Sono stati introdotti un sistema di controlli e misure per prevenire fenomeni di corruzione nella gestione e nell’utilizzo delle risorse europee. Sono state messe a sistema una serie di misure per contrastare la corruzione e la frode nel settore dei fondi strutturali e di investimento, in particolare rispetto alla redazione dei bandi e alla scelta dei contraenti. Formazione del personale amministrativo in materia anticorruzione. In collaborazione con l’istituto Jemolo la Regione ha stipulato un protocollo di intesa con la Scuola nazionale di Amministrazione per svolgere attività di formazione rivolte a tutto il personale in materia di anticorruzione e trasparenza. Le prossime tre azioni: Open data. La Regione è pronta a partire con il portale open data. In particolare saranno messe online tre sezioni: openspesa, con cui si renderanno disponibili tutte le informazioni relative alle risorse economiche. A questa sezione seguiranno openprogetti e opensanità, che riguarderanno rispettivamente i progetti della Regione finanziati con i fondi europei e il sistema sanitario regionale. Rotazione dei dirigenti e dei funzionari. La Regione ha già provveduto a ruotare il 90% dei direttori e il 25% dei dirigenti. E poi sono stati rinnovati completamente i vertici nei settori sensibili. Entro il 2015 ruoteremo chi ha funzione ispettive nelle Asl. Legge sulla trasparenza. La legge sulla trasparenza è pronta ad affrontare il percorso in consiglio: in questo modo la Regione potrà integrare e aumentare i livelli di tutela del testo unico sulla trasparenza: questa legge farà del Lazio la Regione più ‘trasparente’ d’Italia. "Il protocollo si inserisce in una strategia fatta di tanti provvedimenti che abbiamo adottato, ma non c´è dubbio, e per questo ringrazio Raffaele Cantone, che sperimentare questa forma di collaborazione fa fare, a livello di trasparenza nella nostra amministrazione, un grande salto di qualità – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: interveniamo nell´iter del processo amministrativo e sono sicuro che questo sarà un grande disincentivo per tutti coloro che hanno mire corruttive o di turbativa nel processo amministrativo". "Abbiamo ritenuto che il primo caso da sperimentare, abbiamo altri dieci richieste, dovesse essere la Regione Lazio perché è la Regione più importante di Italia – è il commento del presidente dell’Anac, dell’Autorità nazionale contro la corruzione, Raffaele Cantone, che ha aggiunto: verifichiamo quindi su un campo particolarmente ostico la possibilità di operare sul piano dei controlli preventivi. Nessuno vincerà la lotta a corruzione se la pubblica amministrazione non fa la sua parte"- ha detto ancora Cantone.  
   
   
SVILUPPO: D´ALFONSO,VOGLIO TOSCANIZZARE L´ABRUZZO IL PRESIDENTE,REGIONE CHE NON CONOSCE SUOI NUMERI SOCIALI  
 
Santuario di San Gabriele, 16 febbraio 2015 - Il paradosso è che l´Ente regione è un organismo regionalista "che non conosce i numeri sociali della sua realtà" e, di conseguenza, è "incapace di essere efficace". C´è la necessità, quindi, di rompere con il passato per "toscanizzare l’ Abruzzo", e intensificare la pianificazione strategica. Il presidente della Giunta, Luciano D? Alfonso, ha "composto il sacro collegio" di assessori, consiglieri regionali, tecnostruttura regionale, presidenti di enti strumentali, nella sede del Santuario di San Gabriele, dando l´abbrivio ai lavori con una ampia relazione, finalizzata ad "imporre la dritta su ciò che si deve fare". Il Presidente ha evidenziato le gradi criticità dell´Ente Regione rispetto alla difficoltà di rapportarsi con l´Unione europea, l´assenza di obiettivi, di concentrazione, di realizzabilità. La nostra "non è una Regione funzione", perché non è una "struttura organizzata, depersonalizzata" e che non si pone, nello svolgimento quotidiano proceduralizzato, la domanda ultima sulle questioni come l´attrattività degli investimenti, la facilitazione della vita alle imprese, la formazione, la capacità di porsi obiettivi e di pensare per obiettivi. Da qui, la necessità di "insediare oggi una nuova ambizione lavorativa" e di definire un piano dettagliato degli obiettivi, inaugurando un nuovo metodo, quello dello "straniamento dal mondo, del chiamarci fuori dal secolo, per mettersi al riparo dall´ordinario emergenziale", come ha detto il Presidente, aggiungendo di non volersi trovare nella condizione di un "giansenista che si trova ogni quinquennio a governare la Regione, augurandosi che non accada più". Il confronto prosegue con il dettaglio tecnico dei Capi Dipartimento.  
   
   
REGIONE: D´ALFONSO,ORA UNA LEGGE OBIETTIVO ANNUALE DIECI GRANDI QUESTIONI PER ACCOMPAGNARE SVILUPPO ABRUZZO  
 
Santuario di San Gabriele, 16 febbraio 2015 - Si sono chiusi nel tardo pomeriggio del 14 febbraio i lavori della Giunta tematica, che si sono svolti nelle stanze del Santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso. Il confronto tra Esecutivo regionale e Tecnostruttura è stato voluto dal presidente della Giunta regionale, Luciano D´alfonso, e produrrà una "Legge obiettivo annuale che precisa le dieci grandi questioni da realizzare". Dopo le relazioni degli oltre cinquanta partecipanti, il Presidente ha passato in rassegna gli Assessori. Il vicepresidente, Giovanni Lolli, ha proposto una nuova "iniziativa capovolta, dove la politica indica ciò che vuole, pensando a ciò che manca, perché noi siamo sul punto di fare scelte". Duro il commento dell´assessore alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, che ha parlato, riferendosi ai rilievi della parifica del 12 luglio, di "fallimento della dimensione regionale in questa regione". "Sforiamo i tetti sui dispositivi medici di 50 milioni di euro", una quantità maggiore rispetto alla spesa per beni e servizi che, però, può essere ricostruita per appena il 58 per cento, "ciò vuol dire ? ha detto Paolucci ? che di 20 milioni di euro non abbiamo traccia". Per Donato Di Matteo, che ha apprezzato l´iniziativa, bisogna incamminarsi sulla strada della sburocratizzazione, dell´adozione dei regolamenti in materia comunitaria per calmierare l´anticipazione chiesta alle Regione dall´Unione europea. L´assessore, Dino Pepe, ha evidenziato la "confusione organizzativa del settore" dopo la chiusura dell´Arssa. "Nonostante tutto abbiamo lottato per evitare il disimpegno delle risorse del Piano di Sviluppo locale". L´assessore al Sociale, Marinella Sclocco, parla di un "vuoto di 17 anni ed un buco di 23 milioni di euro di trasferimenti in meno ai 35 ambiti", gli organismi che gestiscono i servizi alle persone. Mario Mazzocca ha anticipato la notizia dell´adozione del Piano dei rifiuti entro due mesi, la rivisitazione dell´Arta, il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA OLIVERIO HA INCONTRATO IL MINISTRO DEL LAVORO POLETTI  
 
Catanzaro, 16 febbraio 2016 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio, presente l’Assessore al Lavoro Carlo Guccione ha incontrato, a Roma, nella sede del Ministero,il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti. Continuando nell’impegno della nuova Giunta sulle problematiche relative al precariato calabrese, il Presidente Oliverio ha affrontato con il Ministro il problema dei trattamenti relativi agli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2014. Il Presidente Olivierio, dopo aver ringraziato il Ministro per la disponibilità ad affrontare, in tempi rapidi, il problema che interessa oltre ventiseimila lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga, ha esposto il quadro della grave situazione sociale che vive la Calabria e ha sottolineato la necessità di dare soluzione al problema dei fruitori di tali ammortizzatori sociali. Il Ministro Poletti ha assicurato che il problema posto da Olivierio sarà affrontato rapidamente e si è detto pronto a dare vita ad una interlocuzione ravvicinata tra le strutture tecniche del Ministero e quelle della Regione per la definizione delle modalità e delle risorse necessarie alla copertura del fabbisogno relativo alla copertura dell’accordo istituzionale regionale 2014 da sottoscrivere con le parti sociali. Nel corso dell´incontro, cui hanno partecipato per la Regione i dirigenti Casetta e Mancini, é stato fatto il punto anche sul percorso di contrattualizzazione dei lavoratori Lsu Lpu. In particolare, è stato chiesto un intervento da parte del Ministero del Lavoro, teso ad agevolare le procedure degli altri ministeri competenti per giungere alla realizzazione del percorso di contrattualizzazione.  
   
   
DUE COMMISSIONI NEL CONSIGLIO METROPOLITANO DI FIRENZE LA AFFARI GENERALI, PRESIEDUTA DA STEFANIA COLLESEI (CON VICE ANNA RAVONI), E LA CONTROLLO, GUIDATA DA MARCO SEMPLICI (VICE PRESIDENTE LAURIA). FRANCESCA PAOLIERI CAPOGRUPPO DEL PD  
 
Firenze, 16 febbraio 2015 - Il Consiglio Metropolitano di Firenze ha costituito l’ 11 febbraio due Commissioni consiliari: la Affari Generali, presieduta da Stefania Collesei (Pd), con vice presidente Anna Ravoni (Liste civiche); e la Commissione Controllo, con presidente Marco Semplici (Forza Italia) e vice Domenico Antonio Lauria (Pd). Nella Commissione Affari Generali sono Benedetta Albanese, Brenda Barnini, Francesca Paolieri, Andrea Ceccarelli, Alessandro Manni, Emiliano Fossi (del Pd), Marco Semplici (Fi), Giovanni Policastro (Movimento 5 Stelle) e Riccardo Lazzerini (Territori Beni Comuni). Nella Commissione Controllo, invece: Massimiliano Pescini, Sandro Fallani, Domenico Antonio Lauria, Angelo Bassi, Sandro Falorni, Alessio Biagioli (del Pd), Anna Ravoni (Liste Civiche), Riccardo Lazzerini (Territori Beni Comuni) e Giovanni Policastro (Movimento 5 Stelle). I consiglieri delle minoranze sono in tutte e due le Commissioni. Intanto il Pd ha nominato il proprio capogruppo: è Francesca Paolieri.  
   
   
RIFORME COSTITUZIONALI: SÌ DELLA CAMERA AD ABROGAZIONE PROVINCE  
 
Roma, 16 febbraio 2015 - La Camera dei Ceputati ha approvato l´articolo 32 del ddl con le riforme costituzionali, che riscrive il nuovo articolo 118 della Costituzione, dal quale scompaiono le Province, finora organi amministrativi assieme ai Comuni.  
   
   
STATUTO REGIONE BASILICATA, DAL 16 FEBBRAIO INCONTRI PUBBLICI SUL TERRITORIO CONFRONTO CON LA CITTADINANZA SULLA BOZZA DELLA NUOVA CARTA DEI PRINCIPI ELABORATA DALLA PRIMA COMMISSIONE CON IL SUPPORTO TECNICO DELL’ISSIRFA - CNR  
 
Potenza, 16 febbraio 2015 - Reso noto il calendario degli incontri che i consiglieri regionali terranno con la cittadinanza sul nuovo Statuto regionale. Dopo la fase di approfondimento, che ha impegnato la prima Commissione consiliare nell’analizzare la proposta di legge sulla nuova Carta dei principi della Regione, e la presentazione di numerosi emendamenti che hanno portato alla stesura di una prima bozza, si è giunti alla fase del confronto pubblico, che avverrà nel corso di sette incontri sul territorio regionale. “I giorni dello Statuto - La persona, la democrazia, la solidarietà, la sostenibilità: principi e regole della nuova “Carta” fondamentale della Regione” è il titolo scelto per questi incontri, che si svolgeranno per quattro settimane, a partire dal 16 febbraio, nei giorni di lunedì e venerdì a Potenza, Marsicovetere, Matera, Senise, Policoro, Maschito e Rionero in Vulture. In tutti gli incontri previsti gli interventi del presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, che aprirà i lavori, del presidente della prima Commissione, Vito Santarsiero, che terrà la relazione, del presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza che trarrà le conclusioni e dei componenti della prima Commissione Aurelio Pace, (Gm), Achille Spada, (Pd), Gianni Rosa (Lb-fdi), Paolo Galante (Ri), Giannino Romaniello (Gm), Michele Napoli (Pdl-fi), Nicola Benedetto (Cd), Francesco Mollica (Udc), Luigi Bradascio (Pp), Francesco Pietrantuono (Psi), Vincenzo Robortella (Pd) e Giovanni Perrino (M5s). “Lo Statuto – si legge nella nota di presentazione degli incontri – è oggi sempre più uno strumento indispensabile per la nostra comunità, abbiamo bisogno di una nuova rappresentazione e di un nuovo modo di essere Regione rispetto alla profonda crisi del regionalismo, al nuovo protagonismo che l’Europa chiede ai territori, alle modifiche in atto dell’assetto istituzionale del Paese e, soprattutto, rispetto alle nuove sfide poste dalle profonde trasformazioni del tessuto sociale ed economico della nostra regione che richiedono una nuova idea di sviluppo e un rinnovato rapporto con i territori e le varie forme di rappresentazione”. Il testo della bozza del nuovo Statuto, elaborato con il supporto tecnico-scientifico dell’Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle autonomie locali (Issifra) del Cnr, è consultabile sul sito internet del Consiglio regionale (www.Consiglio.basilicata.it, cliccando alla voce “Parliamo del nuovo Statuto”), è composto da 86 articoli, suddivisi in nove Titoli recanti rispettivamente: I. I principi; Ii. Istituzioni e società regionale; Iii. Il Consiglio Regionale; Iv. La Giunta; V. La funzione amministrativa; Vi. La finanza regionale; Vii. Gli strumenti di raccordo istituzionale; Viii. L’europa e le relazioni internazionali; Ix. Disposizioni finali e transitorie.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI: FVG, PARERE FAVOREVOLE DDL DIFESA SUOLO E ACQUE  
 
Udine, 16 febbraio 2015 - Ha ottenuto a Udine il raggiungimento dell´intesa, da parte del Consiglio delle Autonomie locali (Cal), lo schema di disegno di legge che reca la "Disciplina organica in materia difesa del suolo e di utilizzazione delle acque", illustrato dall´assessore all´Ambiente Sara Vito. Nel corso della seduta l´organismo consultivo del sistema delle Autonomie ha infatti espresso 14 voti a favore; mentre due dei 16 membri presenti si sono astenuti. La proposta di articolato, come ha specificato l´assessore Vito, "mira a introdurre una corretta visione della salvaguardia del territorio, rivedendo la legge esistente; intende costituire un Testo unico, semplificando la normativa in materia". Non affronta invece il tema della tutela delle acque - ha precisato l´assessore Vito - in quanto tale argomento sarà sviluppato in seno all´apposito Piano". Questo Piano sta seguendo l´iter previsto: entro sei mesi dovranno essere presentate le eventuali osservazioni al testo da parte dei portatori di interesse. L´assessore Vito, nell´accogliere pressochè totalmente le proposte e le osservazioni del Cal, per una efficace attuazione della nuova legge ha auspicato la piena partecipazione del sistema delle Autonomie. Nel corso del dibattito, da parte del Cal è stata ribadita la condivisione dei principi ispiratori del di disegno di legge, ed è stato espresso apprezzamento per il metodo seguito dall´assessore Vito. Il ddl si occupa della difesa e dell´uso legittimo del territorio e delle sue risorse ed è improntato ai principi della salvaguardia della sicurezza della popolazione e della preservazione dei beni, nel quadro di una mirata attribuzione di competenze ai soggetti pubblici operanti sul territorio regionale. L´uso sostenibile del territorio, e il controllo sull´utilizzo delle risorse, saranno perseguiti attraverso la classificazione dei corsi d´acqua in cinque categorie, la classificazione delle opere idrauliche in cinque tipologie, l´unificazione della gestione dei principali corsi d´acqua del territorio regionale e dei loro bacini montani, l´introduzione e l´utilizzo di sistemi informativi di rilevazione della realtà territoriale, nonchè mediante la diffusione telematica dei dati territoriali, con l´obiettivo di assicurare un monitoraggio continuo del territorio, per garantire la difesa del suolo e l´incolumità delle persone. Per raggiungere questi obiettivi il disegno di legge prevede altresì il coinvolgimento della Protezione civile regionale. Per quanto attiene al nuovo assetto delle competenze in materia di difesa del suolo e utilizzazione delle acque, il nuovo strumento normativo vede coinvolte, assieme alle direzioni centrali dell´Ambiente ed Energia, e delle Risorse agricole e forestali, il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, al quale sono attributi i corsi d´acqua di confine, i consorzi di bonifica, e i Comuni, limitatamente alle tratte dei corsi d´acqua interni agli abitati. Il Cal ha invece rinviato alla prossima seduta la designazione di due rappresentanti delle Province e quattro dei Comuni, due dei quali espressi dai Comuni montani o parzialmente montani, quali componenti dell´Osservatorio per la riforma del sistema delle autonomie.  
   
   
TORINO CITTÀ METROPOLITANA, OPERAZIONE “STATUTO APERTO”: PROSEGUONO GLI INCONTRI SUL TERRITORIO. IL PROSSIMO APPUNTAMENTO OGGI A CHIVASSO  
 
Torino, 16 febbraio 2015 - Proseguono gli incontri con gli amministratori locali del territorio nell’ambito dell’operazione “Statuto aperto”. Come annunciato nei giorni scorsi, il programma ha subito alcune variazioni. Il prossimo appuntamento è fissato a Chivasso lunedì 16 febbraio alle 18 nella sala convegni del Palazzo dell´Economia "Luigi Einaudi", in via Lungo Piazza d´Armi 6. Gli appuntamenti successivi - martedì 17 febbraio alle 21 nell’aula consiliare del Comune di Susa - mercoledì 18 febbraio alle 18 nell’aula consiliare del Comune di Rivarolo Canavese - mercoledì 18 febbraio alle 21 nell’aula consiliare del Comune di Settimo Torinese - venerdì 20 febbraio alle 21 nella sala di rappresentanza del palazzo comunale di Pinerolo - venerdì 27 febbraio alle 18 nell’aula consiliare del Comune di Moncalieri - venerdì 27 febbraio alle 21 nell’aula consiliare del Comune di Ivrea - martedì 3 marzo alle 21 nell’aula consiliare del Comune di Ciriè - lunedì 9 marzo alle 21 nell’aula consiliare del Comune di Collegno Tramite il sito istituzionale www.Cittametropolitana.torino.it (oppure www.Torinometropoli.it) stanno intanto giungendo le proposte di integrazione e i suggerimenti dei vari soggetti portatori di interesse: tutte le sollecitazioni verranno presentate al vaglio del Consiglio metropolitano e delle amministrazioni locali, per arrivare entro la prima settimana di marzo alla versione finale dello Statuto che sarà quindi sottoposto alla Conferenza metropolitana, costituita dai 315 Sindaci della Città metropolitana, per la discussione e la definitiva approvazione. La bozza dello Statuto discussa, emendata e approvata il 21 gennaio dal Consiglio Metropolitano è pubblicata nell’home page del portale Internet della Città Metropolitana http://www.cittametropolitana.torino.it/  (o http://www.torinometropoli.it/ )  
   
   
FAR DECOLLARE LA CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE GIOVEDÌ A ROMA INCONTRO DI NARDELLA CON IL MINISTRO PADOAN. BUGLI INTERVIENE NEL CONSIGLIO. BARNINI SU TRASFERIMENTI PERSONALE  
 
 Firenze, 16 febbraio 2015 - Regione Toscana e Città Metropolitana di Firenze puntano a chiudere entro marzo, prima delle elezioni regionali, la complessa e delicata partita di funzioni e risorse, in modo che possa decollare il nuovo ente. Decisivo sarà anche l’atteggiamento del Governo. In sede di Consiglio metropolitano, riunito nel Palazzo Comunale di Borgo San Lorenzo, la questione è stata affrontata dal Sindaco Dario Nardella e dal Consiglio e dall’assessore regionale Vittorio Bugli. Da parte dei due Enti la volontà comune di individuare tutte le funzioni sulla base della legge Del Rio (ad esempio in ordine a agricoltura e ambiente sono state proposte due riunioni di approfondimento). Giovedì pomeriggio il Sindaco incontrerà il ministro Padoan, al quale porrà la questione della Città metropolitana, perché le sia garantito quello che le spetta anche tenendo conto che la Provincia uscente ha chiuso il bilancio in pareggio. Nei rapporti con la Regione punto importante è la convocazione della conferenza unificata in ordine a intese e accordi vincolanti sul settore della formazione professionale e del lavoro, la promozione economica del territorio, con la consapevolezza della necessità di fondi speciali da dirottare alla città metropolitana. Il Vice Sindaco Metropolitano Brenda Barnini sta seguendo l’aspetto del trasferimento del personale. Se da una parte devono diminuire i costi del nuovo Ente, dall’altra non si possono trascurare le legittime aspettative dei dipendenti. Barnini ha già incontrato ufficialmente le rappresentanze sindacali dei lavoratori e con gli uffici competenti sta conducendo i necessari approfondimenti tecnici, ivi compreso l’individuazione di procedimenti di pensionamento e prepensionamento seguendo le regole precedenti la legge Fornero. Tutto è volto “a garantire le migliori condizioni possibili e a non far pagare chi si trova in mezzo in questo processo. Da parte del consigliere metropolitano Alessio Biagioli la raccomandazione di uno sforzo di umiltà per accorciare la distanza tra le istruttorie avviate dai Comuni e le autorizzazioni degli enti di riferimenti. Marco Semplici (Forza Italia) ha richiamato l’importanza di dare prospettiva ai dipendenti della Città metropolitana e consolidarne le motivazioni. Anche per questo “c’è bisogno di soluzioni”. Il consigliere Massimiliano Pescini (Pd) apprezza la collaborazione fattiva tra Regione e Città con una raccomandazione a evitare “le ennesime competenza concorrenti. Bisogna uscire dall’incertezza sotto ogni profilo”.  
   
   
REGOLAMENTO CONSIGLIO METROPOLITANO FIRENZE APPROVATO ALL´UNANIMITÀ ACCOLTI ANCHE DUE EMENDAMENTI PRESENTATI DAL MOVIMENTO 5 STELLE  
 
Firenze, 16 febbraio 2016 - Approvato all´unanimità dal Consiglio metropolitano di Firenze il Regolamento dell´Assemblea, la cui redazione è stata curata dal consigliere Massimiliano Pescini. Prima dell´adozione del Regolamento sono intervenuti la capogruppo del Pd Francesca Paolieri e il consigliere Pescini per i quali il regolamento è speculare, nella sua brevita e densità (in tutto 23 articoli), alla funzionalità stessa della Città metropolitana, predendo sistemi di votazione veloci ma di garanzia per le minoranze. Il Pd ha accolto due delle proposte di emendamento avanzate dal consigliere del Movimento 5 Stelle Giovanni Policastro sulla dimensione pubblica delle Commissioni e sull´accesso agli atti, da parte dei consiglieri, nel termine di dieci giorni; venti per i documenti più complessi. "Nel lavoro di redazione e nei contenuti del Regolamento - ha detto per Forza Italia Marco Semplici - ho trovato maggiori rassicurazioni sul ruolo delle minoranze che hanno dissipato le preoccupazione che avevo espresso sullo Statuto". Reglamento: http://met.Provincia.fi.it/public/misc/20150212160743191.pdf    
   
   
CITTÀ METROPOLITANE: FASSINO RIBADISCE AL GOVERNO LA RICHIESTA DI RIMODULAZIONE DEI TAGLI  
 
Firenze, 16 febbraio 2015 - "E´ stato un incontro interlocutorio. Il ministro Padoan, consapevole delle difficoltà dei sindaci, si è riservato di valutare le nostre richieste. Ci rivedremo a breve per riesaminare le risposte e le proposte del governo". Cosi´ il presidente dell´Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, al termine del vertice al ministero dell´Economia, dove Anci e governo hanno fatto il punto della situazione sulla finanza locale. "Abbiamo sottoposto a Padoan le forti criticità dei Comuni - ha detto Fassino - perché i tagli decisi per il 2015 non sono i primi ma gli ultimi da cinque anni a questa parte, che ci vedono destinatari di continue riduzioni di risorse. Ogni anno è sempre più difficile e insostenibile far quadrare conti e bilanci". Fassino ha poi riassunto le quattro questioni fondamentali poste al governo, prima fra tutte la mancata invarianza di gettito sul 2015 dal passaggio da Imu a Tasi. "Mancano 625 milioni - ha rimarcato -, che nel 2014 erano previsti dal fondo perequativo e sono necessari per garantire invarianza di gettito sul 2015. E siccome il governo ha proposto nella legge di stabilità lo stesso meccanismo di prelievo del 2014, senza queste risorse per 1800 Comuni si prospetta un ulteriore taglio che va ad aggiungersi al miliardo e mezzo già previsto". Anche sull´Imu sui terreni agricoli permane incertezza, perché, ha ricordato il presidente Anci, "il provvedimento di qualche settimana fa accoglie solo in parte le esigenze dei Comuni montani. Chiediamo quindi che le previsioni di gettito siano verificate a consuntivo poiché trattandosi nella maggior parte di piccoli Comuni anche minimi scostamenti tra gettito presunto e gettito effettivo generano problemi nei bilanci". Altro nodo, il taglio sulle Città metropolitane dove Anci ha ribadito la richiesta di rimodulazione, dato che tutti i nuovi enti ?"denunciano un forte disavanzo tra entrate ed uscite in base a quanto previsto dalla Delrio. E´ surreale - ha rimarcato Fassino - che la nuova istituzione decolli in dissesto. Inoltre non si possono gravare di sanzioni i nuovi enti per lo sforamento del Patto di stabilita´ delle Province ormai disciolte". Infine Fassino ha denunciato "urgente e drammaticà la situazione dell´ediilizia scolastica. Il 70% degli edifici è stato costruito antecedentemente al 1970, sono quindi strutture obsolete e fatiscienti. A ciò si aggiungono le iniziative della magistratura verso gli amministratori, accusati per mancati interventi. Sia chiaro, i sindaci non intervengono per trascuratezza ma per mancanza di risorse". Infine il presidente Anci ha confermato la volontà del governo di avviare un tavolo con Anci sulla local tax che partirà però nel 2016. "Ma prima - ha chiosato - bisogna dare risposte a tutte queste questioni che riguardano l´anno in corso".  
   
   
SARDEGNA: LEGGI PIÙ SEMPLICI, LEGALITÀ E OPERATO TRASPARENTE PER RIDURRE LE OCCASIONI DI CONTENZIOSO FRA CITTADINI E REGIONE  
 
Cagliari, 16 Febbraio 2015 - Leggi più semplici e un sistema amministrativo chiaro e trasparente per fare in modo che la Regione, col suo operato, contribuisca a ridurre le occasioni di contenzioso fra cittadini e pubblica amministrazione. E poi, comunicazione trasparente, legittimità nell´operare e un leale rapporto con privati e imprese per un miglior funzionamento del sistema. L´ha detto il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, partecipando a Cagliari all´inaugurazione dell´anno giudiziario del Tar, il Tribunale amministrativo regionale. Leale Rapporto Con Cittadini E Imprese - "L´alto tasso di litigiosità che genera una forte inefficienza nel sistema deve rappresentare uno stimolo affinché la Regione si adoperi, attraverso il miglioramento del suo operato, per una riduzione del contenzioso, in modo da garantire allo stesso tempo il rispetto formale della legge ma anche la soddisfazione dell´interesse pubblico, delle esigenze dei cittadini e del funzionamento efficiente del sistema", ha detto Paci portando il saluto del presidente Francesco Pigliaru, impegnato a Bruxelles. "Una prima e chiara linea che la Regione deve perseguire è quella della legittimità della sua azione amministrativa che tuttavia non è sufficiente se non accompagnata da un leale rapporto con cittadini e impresa. La trasparenza nella comunicazione con il cittadino è un elemento in grado di creare fiducia e dunque di ridurre potenzialmente il contenzioso: quando è chiaro il processo decisionale e le motivazioni alla base del provvedimento finale, c´è quanto meno una minore tendenza a rivolgersi al giudice per contestare l´azione amministrativa". Leggi Più Chiare Ed Efficaci - Secondo il vicepresidente della Regione, "l´azione amministrativa della Regione deve essere improntata alla legittimità non solo per evitare un possibile contenzioso ma per un fine è un interesse più alto, che è quello della legalità e della soddisfazione dell´interesse pubblico, che deve incidere sul cittadino nella maniera più lieve e meno invasiva possibile e con il minor sacrificio per lo stesso". Paci ha poi sottolineato la necessità che la Regione, nell´interesse generale, lavori a una indispensabile semplificazione amministrativa e legislativa, creando così "un rapporto di fiducia tra cittadino e impresa da una parte e pubblica amministrazione dall´altra. Un procedimento chiaro, semplice e trasparente, senza trappole e inganni, riduce gli errori degli utenti, rende chiara la decisione è il suo fondamento riducendo contenzioso e litigiosità", a partire da leggi "chiare e di facile attuazione" per garantire ai cittadini trasparenza e semplificazione della Regione, condizioni indispensabili per ridurre i contenziosi.  
   
   
CHIUSURA UFFICI POSTALI: MANTENERE SERVIZIO ESSENZIALE, MOZIONE UNANIME DEL CONSIGLIO REGIONALE LA TOSCANA REGIONE PIÙ COLPITA, SPECIE NELLE ZONE MARGINALI E MONTANE. FORME DI COLLABORAZIONE CON LE AMMINISTRAZIONI LOCALI  
 
Firenze, 16 febbraio 20\15 - L’annuncio della chiusura di 61 uffici postali sul territorio toscano e la riduzione di organici e servizi in altri 37 ha spinto il Consiglio regionale a prendere posizione. In una mozione approvata all’unanimità, l’assemblea toscana chiede alla Giunta di intervenire nei confronti di Poste Italiane spa, nelle sedi opportune, per sottolineare la necessità di mantenere un servizio essenziale, soprattutto nei territori marginali e montani, dall’evidente funzione sociale e pubblica. A questo fine chiede anche a Poste Italiane di valutare forme di collaborazione con gli enti locali per assicurare alcuni servizi essenziali, dove l’azienda non sia intenzionata a proseguire l’attività. Nella mozione si sottolinea che la Toscana risulterebbe essere la regione più colpita in tutto il territorio nazionale, con tagli che interessano le province di Grosseto (10 chiusure e 6 riduzioni), Lucca (9 e 6), Pisa (11 e 4), Firenze (8 e 6) e si aggiungono alle 74 chiusure fatte nel 2012. Il Consiglio sottolinea, inoltre, che, secondo le normative europee, il servizio postale deve assicurare un’adeguata copertura del territorio nazionale, ‘incluse le situazioni particolari delle isole minori e delle zone rurali e montane’.  
   
   
TOSCANA, ROSSI DAVANTI A CENTO SINDACI: "I TAGLI AGLI UFFICI POSTALI NON PASSERANNO" NO AL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DI POSTE CHE PREVEDE LA CHIUSURA DI 63 UFFICI E LA RIDUZIONE DI ORARIO DI ALTRE 37  
 
Firenze, 16 febbraio 2015 - "Non passeranno i tagli agli uffici postali della Toscana". Con questa frase, sottolineata dall´applauso convinto di oltre cento sindaci, il presidente della Toscana Enrico Rossi ha sintetizzato la linea della Regione di fronte al piano di ristrutturazione di Poste che prevede la chiusura di 63 uffici e la riduzione di orario di altri 37 sportelli in Toscana. Nella sala della Presidenza della Regione, dove Regione, Anci (Associazione dei Comuni) e Uncem (Unione di comuni e enti montani) avevano convocato la riunione, Rossi ha prima ascoltato gli interventi di decine di sindaci dei comuni interessati dai tagli, poi ha concluso: "Tagliare 63 uffici postali che costano pochi milioni è un atto che suona come insulto ai pensionati, agli anziani, a chi sta in montagna, a chi vive nelle parti meno accessibili ai flussi urbani. Ci batteremo insieme ai Comuni perché questo piano scellerato non passi e perché questa presenza dello Stato a garanzia di un servizio universale si mantenga. Per questo chiederemo a Poste il ritiro del Piano". La riunione odierna è servita anche a definire un piano d´azione: sin da domani, nell´ambito della Conferenza Stato-regioni, Rossi coinvolgerà nella questione gli altri presidenti di Regione (in Toscana il consiglio regionale ha già approvato una mozione sulla questione). Inoltre solleciterà un incontro al Governo (Il Ministero dell´economia detiene il 65% di Poste s.P.a.) e all´amministratore di Poste S.p.a. Caio. A questi destinatari e ai parlamentari italiani sarà inviata una lettera sottoscritta, oltreché da Rossi, dai sindaci presenti alla riunione di oggi per richiedere lo stop al Piano. Infine si costituirà un esecutivo di questo movimento contro il taglio alle poste per un aggiornamento costante sulla situazione e la definizione di altre iniziative. "La nostra – ha chiarito Rossi – non è una posizione irragionevole. In fatto di tagli la Toscana ha già dato, laddove è stato possibile tagliare lo si è già fatto nel 2012. Allora siamo anche intervenuti in via sostitutiva con i punti "Ecco fatto". Ma questa volta no: non siamo in presenza di un´azienda che ha buchi di bilancio, bensì di un´azienda che nel 2013 ha avuto oltre un miliardo di utili netto. Credo che si debba ragionare in termini di solidarietà come prevede la Costituzione per mantenere presenze fondamentali sul territorio". La riunione era stata aperta dall´intervento dei rappresentanti di Uncem e Anci che, insieme alla Regione, hanno organizzato l´incontro odierno. "Le nostre comunità non possono essere lasciate sole, senza presidi sul territorio – ha detto Sara Biagiotti, presidente dell´Anci regionale- E´ una scelta sbagliata davanti alla quale occorrono azioni incisive ". "´E´ un piano inaccettabile - ha ribadito Oreste Giurlani, presidente Uncem regionale - che colpisce tante aree montane, rurali, periferiche della Toscana interessando anche uffici che servono frazioni di 1.500, 2.000 abitanti". Numerosissimi gli interventi dei sindaci che hanno fatto presenti a Rossi i disagi del territorio. "Ci sono cittadini del mio comune, che è molto esteso, che per una raccomandata dovranno fare 40 km a andare e altrettanti a tornare" ha chiosato il sindaco di Zeri (Massa - Carrara) Enrico Pedrini. "Nel mio comune – ha sottolineato il sindaco di Barga (Lucca) Marco Bonini - si propone di chiudere due uffici postali a Castelvecchio Pascoli e Mologno in un´area dove si registra un aumento demografico e un aumento delle attività produttive". "Abbiamo già avuto una riduzione di orario nel 2012; ora per il nostro comune, 600 abitanti, 65% oltre i sessant´anni si chiede un´ul teriore riduzione: sono decisioni che allontanano i cittadini dal territorio" ha affermato il sindaco di Montemignaio Massimiliano Mugnaini. "L´ufficio che verrebbe chiuso è in una frazione che ne serviva altre quattro – ha evidenziato il sindaco di Piteglio (Pistoia) Luca Marmo. "Da noi nell´area Tavernelle, Barberino, San Casciano si chiuderebbero uffici che servono frazioni da 800 a 1.500 abitanti" ha ricordato il sindaco di Tavarnelle Val di Pesa (Firenze) David Baroncelli. "I nostri abitanti si ritroveranno l´ufficio postale a 25 km - ha detto il sindaco di Monteverdi Marittimo (Pisa) Carlo Giannoni che poi si chiede: "Se si allontanano questi servizi come fa a continuare a credere che queste realtà possano andare avanti?". Un lungo elenco di interventi come questi ha caratterizzato la riunione, prima delle conclusioni decise di Rossi: "Il taglio non passerà". E´ l´avvio di una mobilitazione che partirà subito. Il tempo stringe: il piano di Poste diverrà operativo in poco più di un mese.  
   
   
CAMPANIA: IMPEGNI MANTENUTI PER STABILIZZAZIONE  
 
Napoli, 16 febbraio 2015 - Nessun problema per i lavoratori socialmente utili. La Regione mantiene impegni. La delibera del dicembre 2014 n. 653 stanzia 23 milioni per Lsu. Le norme relative al patto di stabilità non consentono l´impegno nel 2014 ma si procederà nel 2015 alla esecuzione della delibera che non è in discussione.  
   
   
LAVORO: FVG, 4,5 MLN EURO PER ATTIVITÀ SOCIALMENTE UTILI  
 
Trieste, 16 Febbraio 2015 - Approvando in via preliminare, su proposta dell´assessore al Lavoro, Loredana Panariti, il Regolamento concernente la misura, i criteri e le modalità di concessione di contributi a favore di Amministrazioni pubbliche che promuovono prestazioni di attività socialmente utili, la Giunta regionale ha stanziato 4,5 milioni di euro per il 2015 e semplificato le procedure di presentazione della domanda di finanziamento e la conseguente rendicontazione che seguiranno la via telematica attraverso il sistema Gold, consentendone anche la protocollazione senza il ricorso alla posta elettronica certificata. Tra gli altri parametri fissati nel regolamento, l´erogazione alle Amministrazioni pubbliche del 100 per cento dell´importo del costo orario dei lavoratori e degli oneri assistenziali previsti (Inail e responsabilità civile). Inoltre, la durata massima dei progetti è stata fissata in 52 settimane per 36 ore settimanali. Le Province e i capoluoghi di provincia possono presentare progetti per 35 posti di lavoro, i Comuni per 20 posti e le altre amministrazioni per 5.  
   
   
POSTE IN UMBRIA: "DISPONIBILE ANCHE IL PATRIMONIO REGIONALE PER SCONGIURARE CHIUSURA UFFICI"  
 
Perugia 16 febbraio 2015 – "La Regione è disponibile a mettere a disposizione anche il proprio patrimonio immobiliare pur di scongiurare la chiusura degli uffici periferici di Poste Italiane in Umbria": lo ha annunciato l´assessore regionale al patrimonio e riforme, Fabio Paparelli. "Condivido pienamente e faccio mie – ha detto Paparelli - le preoccupazioni espresse dall´Anci regionale e da alcuni parlamentari, oltre che dai sindacati, sulla drammatica situazione che si sta verificando in alcune zone rurali e montane a causa dell´imminente chiusura di uffici postali ritenuti ‘non produttivi´. Al fine di rivalutare alcune situazioni della provincia di Terni (Collestatte, Porchiano, Schifanoia e Capitone, Sugano, Melezzole) e della Provincia di Perugia (Castel Ritaldi, Annifo e Capodacqua, Perugia Piazza Partigiani, Sant´egidio e Ripa, Villastrada e Gioiella, Collazzone) è necessario che, sulla base delle sollecitazioni ricevute da più parti, Anci e Regioni si attivino per chiedere un incontro urgente con gli amministratori di Poste Italiane, affinché riconsiderino una scelta che impoverisce il tessuto socio-economico di tante realtà territoriali, in cui il presidio dei servizi postali rappresenta una necessità reale e sentita". "In tal senso – ha concluso l´assessore -, affiancando l´iniziativa intrapresa oggi dal presidente dell´Anci regionale per aprire un confronto con la direzione generale del Centro Italia di Firenze, la Regione Umbria si dichiara pronta a fare la propria parte, anche rendendo disponibile a tal fine il proprio patrimonio immobiliare".  
   
   
GARANZIA GIOVANI, RIMODULAZIONE AUTORIZZATA. MOLISE, PRONTI CON I PRIMI BANDI  
 
 Campobasso, 16 febbraio 2015 - Garanzia giovani, tutto pronto per i primi bandi: la Regione Molise ha avviato il percorso di operatività immediata per l´attivazione delle misure finalizzate a favorire l´accesso al mondo del lavoro dei ragazzi molisani. Lo comunicano il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, e il vicepresidente Michele Petraroia, assessore alle politiche giovanili e per l´occupazione."Mettendo a frutto attente e congrue indicazioni, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali abbiamo ottenuto, come nelle previsioni, l´autorizzazione completa alla rimodulazione del Piano garanzia giovani, rimodulazione che avevamo presentato nello scorso mese di dicembre per le misure del servizio civile nazionale, dell´autoimpiego e dei tirocini extracurriculari. Ora partiamo con i bandi, e non solo: sempre dal Ministero abbiamo ricevuto i decreti che assegnano ulteriori 1,9 milioni di euro per borse di tirocinio formativo a favore dei giovani molisani inoccupati. Già attivo presso l´Inps il bonus occupazionale", sottolineano il governatore e l´assessore. Per i bandi, il primo a partire, già nei prossimi giorni, sarà quello per il servizio civile che prevede l´impiego di 166 giovani in attività sociali. "A questo bando - annunciano Frattura e Petraroia -, seguiranno a breve quelli per i tirocini formativi che arriveranno a coinvolgere fino a mille giovani. Subito dopo procederemo per l´autoimpiego con la possibilità di aderire a un percorso di finanziamento sia nazionale sia regionale che garantirà un forte accompagnamento ai giovani imprenditori". A disposizione degli interessati c´è il sito internet "Garanzia giovani" all´indirizzo www.Garanziagiovani.molise.it Per il governatore Frattura e il vicepresidente Petraroia, "uno spazio fluido e dinamico, che parla ai giovani con un´attenzione mirata alla loro esigenza di contatto diretto e reale con il mondo del lavoro e le opportunità derivanti". Sul sito Garanzia giovani, curato con continui aggiornamenti dall´Agenzia Molise lavoro e accessibile anche dal portale istituzionale www.Regione.molise.it (Aree tematiche - istruzione, formazione e lavoro), è possibile attingere informazioni riguardanti tutte le novità sull´offerta occupazionale e formativa rivolta ai ragazzi con specifico e immediato riferimento alle misure messe in campo dalla Regione Molise.  
   
   
UFFICI POSTALI IN EMILIA-ROMAGNA, L´ASSESSORE CHIEDE UN INCONTRO URGENTE AL RESPONSABILE DELL´AREA TERRITORIALE CENTRO NORD: "AVVIARE SUBITO IL CONFRONTO PRIMA DI ASSUMERE LE DECISIONI. LA REGIONE C´È"  
 
Bologna, 16 febbraio 2016 - A rischio sono piccoli uffici postali di paese, per la maggior parte in zone periferiche o poco popolate, ma comunque utili e preziosi per i cittadini, in particolar modo i più anziani. Di fronte all’intenzione di Poste Italiane Spa di riorganizzare i propri uffici in Emilia-romagna, la Regione ha chiesto un incontro urgente al responsabile dell’Area Territoriale Centro Nord, Gino Frastalli. “Bisogna avviare subito il confronto prima di assumere le decisioni. La Regione c’è, siamo pronti – sottolinea l’assessore al Bilancio Emma Petitti, che ha scritto a Frastalli – . La nostra richiesta di incontro urgente è il segno tangibile di come la Regione condivida e faccia proprie le preoccupazioni che in questi giorni vengono espresse da singoli comuni, oltre che da Anci e Uncem”. Un tema, questo, “oggetto anche di interrogazioni da parte di consiglieri regionali di diversi gruppi” prosegue Petitti. “I servizi erogati da Poste Italiane hanno come fruitori sia i cittadini che le imprese; mettere mano alla rete degli sportelli non può prescindere dalle pubbliche funzioni caratteristiche del servizio postale” aggiunge l’assessore. “Non possiamo infine nascondere la nostra preoccupazione per un processo che rischia di ‘inaridire’ i territori dove le comunità locali vivono e, malgrado la crisi, tentano di crescere. Un conto è razionalizzare e garantire maggiore efficienza; quello che vogliamo evitare – conclude l’assessore – è che all’orizzonte ci sia solo un’operazione di risparmio con il più vecchio degli strumenti: il taglio dei servizi”.  
   
   
FVG, IMMIGRAZIONE: PROGRAMMA PER INIZIATIVE DI INTEGRAZIONE  
 
Trieste, 17 febbraio 2016 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Solidarietà Gianni Torrenti, ha approvato in via preliminare un "Programma stralcio immigrazione 2015". Il documento sarà ora trasmesso al Consiglio delle autonomie locali, per il parere previsto dalla legge. La decisione di predisporre un´anticipazione del complessivo "Programma immigrazione 2015" è stata assunta di fronte al sensibile aumento delle persone che arrivano in Friuli Venezia Giulia richiedendo la protezione internazionale e alla necessità di sostenere gli Enti locali che accolgono queste persone. Nel "Programma stralcio" sono previsti due tipi di interventi: Percorsi di alfabetizzazione degli adulti, che saranno organizzati a cura dei Centri provinciali per l´istruzione degli adulti (per questa iniziativa la Regione mette a disposizione 50 mila euro); Progetti per richiedenti asilo e rifugiati, a cura degli Enti locali, per favorire l´integrazione (150 mila euro). Le risorse sono attinte dal Fondo regionale per gli interventi in materia di immigrazione, istituito nel 2008.  
   
   
UMBRIA, PARI OPPORTUNITÀ; RIUNITO COMITATO PROMOTORE UGUAGLIANZA SUL LAVORO; TIRACCORRENDO: "DA ATTUAZIONE CARTA RISULTATI POSITIVI"  
 
Perugia, 16 febbraio 2015 - "Divulgare la Carta per le pari opportunità tra enti ed aziende del territorio ed adoperarsi per renderla operativa è sicuramente d´aiuto alla ripresa": lo ha detto la Consigliera di parità, Elena Tiracorrendo, nel corso della riunione, che si è svolta in Regione, del Comitato promotore della Carta per le pari opportunità e l´uguaglianza sul lavoro, ( www.Cartapariopportunita.it  ), di cui è coordinatrice. "Sottoscrivere la Carta per le aziende – ha proseguito Tiracorrendo - significa infatti impegnarsi per promuovere una gestione delle risorse umane inclusiva, rispettosa delle differenze e scevra da ogni forma di discriminazione, in primis quella di genere. Studi di settore in nazioni europee come la Germania e la Francia, che da più tempo attuano queste politiche – ha concluso la Consigliera, hanno messo in evidenza la correlazione positiva tra incremento della produttività e benessere organizzativo di lavoratrici e lavoratori". Il Comitato dei promotori della Carta – è stato annunciato nel corso della riunione, a cui hanno partecipato Nicoletta Boldrini, consigliera di parità provinciale supplente di Perugia, Ivana Bouchè, consigliera di parità provinciale supplente di Terni (designata), Tiziana Tombesi, presidente di Aidda–umbria (Associazione Donne Imprenditrici e Dirigenti d´Azienda) e Nela Turkovic Giulietti, presidente provinciale dell´Associazione "Donne Imprenditrici" e segretaria della Aidda - sarà quello di promuovere un Tavolo regionale per la sua diffusione e applicazione.  
   
   
SOCIALE IN ABRUZZO: INSIEME PER SCRIVERE NUOVA PAGINA WELFARE COMPARTECIPAZIONE E CORRESPONSABILITÀ DI CHI È SU TERRITORIO  
 
Pescara, 16 febbraio 2015 - L´auditorium dell´Aurum affollato e gremito di operatori "è la testimonianza più evidente che oggi siamo qui per iniziare a scrivere una nuova pagine del welfare abruzzese". L´assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, ha aperto il Forum regionale delle politiche sociali alla presenza, tra gli altri, del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti. "Questa grande partecipazione non mi sorprende del tutto - ha detto l´assessore Sclocco - perché da tempo sentivo la necessità del territorio di voler partecipare alla costruzione di un proprio modello di welfare in Abruzzo. Ci sono in questa regione 13 mila operatori che vogliono dire la propria e dare il proprio contributo che nasce dalla quotidianità dell´attività sociale". Per Marinella Sclocco, dunque, "è fondamentale ripartire dalla partecipazione come elemento di corresponsabilità. Voglio dire che nessuno deve rimarere fuori, ma ognuno deve collaborare e deve dare il proprio contributo". La strada da percorrere è molto lunga, se è vero che bisogna riformare tutto un sistema di servizi sul territorio "che non ha regole e che è affidato alla buona volontà dei singoli, con una legge regionale che risale a 17 anni fa". Ma è anche vero che la riforma del welfare abruzzese si tradurrà anche in una serie di razionalizzazioni e riordini, a cominciare dai distretti sociali. "Saranno 24 nel nuovo sistema sociale abruzzese - annuncia Marinella Sclocco - e vanno a cancellare gli attuali 35 e soprattutto saranno coincidenti con i distretti sanitari". Proprio su questo punto si materializza il primo passaggio della nuova comunione tra sociale e sanitario che "l´attuale governo ha voluto mettere come passaggio politico inequivocabile". Per il futuro, dunque, la Regione ragionerà in termini uniformi tra sociale e sanitario, anche se il divario economico tra i due settori nell´ambito del bilancio regionale è macroscopico con una sanità che assorbe oltre l´80% delle risorse. Ci sarà "una cabina di regia nella riforma del Piano sociale composta da tutti i soggetti che sono impegnati nel sociale". Lo ha annunciato l´assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, durante il suo intervento al Forum. "La cabina di regia è l´idea di partecipazione che ho in mente per costruire il nuovo modello di welfare, così come sarà necessario il contributo di tutti". Il passaggio della cabina di regia, che avrà anche l´esame della Giunta regionale, ha anticipato il delicato tema della gestione dei fondi nel sociale. "Essenziale una gestione oculata dei fondi - ha sottolineato Marinella Sclocco - ma qui sarà necessario l´attenzione dei sindaci e degli amministratori locali per evitare gli sprechi del passato". L´assessore alle Politiche sociali ha poi aperto una piccola finestra anche sulle politiche sociali nazionali. "I segnali che arrivano dal Governo sono incoraggianti - ha detto - se è vero che dopo cinque anni il fondo nazionale per le politiche sociali è stato incrementato nell´ultima legge di stabilità. C´è dunque un´attenzione diversa verso questo settore che non vogliamo sottovalutare". Così come "la presenza oggi a Pescara del Ministro Poletti conferma la vicinanza del Governo al processo di riforma intrapreso".  
   
   
DIRITTI: PRESENTATO IL PIANO ANTIDISCRIMINAZIONE DEL COMUNE DI MILANO OBIETTIVO È QUELLO DI PROMUOVERE SEMPRE DI PIÙ LA CULTURA DEI DIRITTI”  
 
Milano, 16 febbraio 2015 – È stato presentato il Piano antidiscriminazione per prevenire i fenomeni discriminatori, diffondere una cultura della non discriminazione e dell’inclusione sociale, rimuovere le condotte discriminatorie, monitorare la diffusione delle discriminazioni e promuovere politiche di pari opportunità. Stiamo realizzando un Piano volto a sostenere la cultura dei diritti. Questo vuol dire insistere sul terreno già inaugurato con la Casa dei Diritti e le numerose azioni lì ospitate. Possiamo dire che attraverso l´azione del Comune, di diversi assessorati, sino ad oggi sono stati introdotti strumenti inediti (come il Registro delle Unioni civili a cui si sono iscritte ca 930 coppie), il Registro riguardante il cosiddetto Testamento Biologico (ca 700 persone iscritte), sportelli di consulenza relativi a temi che mettono in gioco la cultura del rispetto della persona umana. Sul tema della ´lotta alla tratta´ l’Amministrazione ha preso in carico 49 persone (32 donne e 17 uomini) nel primo semestre del 2014 e altre 830 donne sono state seguite, sempre nei primi sei mesi dello scorso anno, dai Centri e nei Servizi maltrattamento che fanno parte della Rete antiviolenza. 15 sono, invece, i casi di discriminazione a sfondo sessuale presi in carico dallo sportello Lgbt e 10 quelli trattati dallo sportello antidiscriminazioni su base etnica o religiosa e a questi si aggiungono decine di colloqui. “La nostra azione vuole mettere al centro la donna, la sua tutela e i suoi diritti e contrastare gli episodi di discriminazione anche agendo concretamente per incrementare la lotta alla tratta di esseri umani” - ha dichiarato l’assessore ai Servizi sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino -. “Parlo a titolo personale: quello sulla prostituzione è un dibattito aperto ma credo che il problema non sia scegliere tra case chiuse o quartieri a luci rosse ma trovare un modello che tuteli, in primo luogo, le donne. A livello locale le passate politiche basate sulle ordinanze si sono dimostrate inutili. “Prima di tutto bisogna aiutare le donne a liberarsi dallo sfruttamento – continua l’assessore Majorino – con azioni di presa in carico sociale e interventi di carattere repressivo. Poi è necessaria una riflessione, che può avere solo una dimensione nazionale, con proposte legislative innovative che partano dal principio dell´autodeterminazione della donna”. “In questo quadro – conclude Majorino – ritengo pericolosa la riapertura delle case chiuse che possono rivelarsi, senza ulteriori interventi, il teatro dello sfruttamento delle donne. Allo stesso modo, sono inefficaci i quartieri della prostituzione che portano soltanto alla ghettizzazione. Detto questo credo che al Sindaco Marino vada riconosciuto il merito di aver portato l’attenzione su un tema che non possiamo rimuovere”.  
   
   
FVG, ASILI NIDO: 618 MILA EURO PER RISTRUTTURAZIONI 13 EDIFICI  
 
Trieste, 17 febbraio 2015 - Ammontano a complessivi 618.232,71 euro le risorse destinate dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore ai Lavori pubblici Mariagrazia Santoro, alla ristrutturazione di asili nido e strutture per la prima infanzia. Il fondo, previsto dalla legge regionale 20/2005, consente di sostenere opere di ristrutturazione edilizia, di restauro, di risanamento conservativo e manutenzione straordinaria di immobili o adeguamenti normativi. I beneficiari (soggetti pubblici ma anche soggetti del privato sociale e privati), che avevano già presentato domanda nel 2014, potranno ottenere contributi regionali fino all´80 per cento della spesa ammissibile. Gli interventi finanziati interesseranno 13 edifici: sei strutture in provincia di Udine, tre in provincia di Gorizia, due a Trieste e due a Pordenone. "Con questo riparto - ha affermato l´assessore - manteniamo alta l´attenzione della Regione al tema dell´Edilizia scolastica ed in particolare anche per questi istituti che svolgono un´importante funzione per le famiglie nel momento della crescita dei propri figli. Molti degli interventi sono legati al superamento delle barriere architettoniche, agli adeguamenti richiesti dai vigili del Fuoco o dalle norme in materia di sicurezza, quindi assolutamente indispensabili". "In sede di assestamento di bilancio - precisa l´assessore Santoro - potremo reperire, grazie anche al recupero di contributi derivato da precedenti rinunce, le risorse necessarie alla copertura di tutta la graduatoria delle domande ammesse, dove attualmente restano scoperte solo due richieste". Questi gli importi stanziati dalla Regione: cooperativa sociale "Orizzonte" Moruzzo (adeguamento normativo prevenzione incendi e barriere architettoniche e manutenzione straordinaria impianto idrotermosanitario asilo nido "Piccoli Principi" via Sabotino 2, Udine): 23.221,77 euro; Comune di Tarcento (adeguamento normativa antincendio e manutenzione straordinaria impianto di adduzione acqua sanitaria): 66.400 euro; Comune di Arta Terme (adeguamento struttura da adibire ad asilo nido): 26.400 euro; cooperativa Itaca onlus Pordenone (opere adeguamento alla normativa vigili del Fuoco): 20.148,77 euro; Comune di Staranzano (rifacimento impianto termico e adeguamento normativa prevenzione incendi asilo nido "Guido Rossa"): 72.240 euro; Scuola del Castelletto Trieste (realizzazione di un´ulteriore uscita di sicurezza): 23.184 euro; Comune di Udine (adeguamento impiantistico e superamento barriere architettoniche asilo "Dire Fare Giocare"): 22.603,78 euro; Comune di Majano (sostituzione copertura asilo nido comunale): 80.000 euro; Comune di Monfalcone (sostituzione copertura asilo nido comunale): 80.000 euro; Comune di Farra d´Isonzo (rifacimento integrale copertura, sostituzione generatore centrale termica, sistemazione pavimentazione): 60.063,73 euro; cooperativa sociale "Le Coccinelle" Trieste (trasformazione unità immobiliare in asilo nido): 9.240 euro; Comune di Ragogna (manutenzione straordinaria e ampliamento asilo nido comunale in località San Giacomo): 54.400 euro; Comune di Pordenone (riqualificazione ed adeguamento impianto di riscaldamento e condizionamento asilo nido "Il Germoglio"): 80.000 euro.