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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Novembre 2006
NECESSARIA MAGGIORE COLLABORAZIONE A LIVELLO MONDIALE PER COMBATTERE LE MALATTIE INFETTIVE TRASCURATE  
 
 Bruxelles, 14 novembre 2006 - «Si sono compiuti progressi significativi, ma resta ancora molto da fare», ha affermato Francisca van Cauwenberghe della Dg Ricerca della Commissione europea, intervenendo alla sessione conclusiva della conferenza internazionale sulle malattie infettive trascurate svoltasi il 9 novembre a Bruxelles. La priorità che figura in cima all´elenco di ciò «che resta da fare» è garantire l´applicazione di un approccio coordinato globale per affrontare queste malattie, vale a dire riunire le parti interessate di tutto il mondo, fra cui ricercatori, gruppi di pazienti, organizzazioni non governative (Ong), medici e infermieri, al fine di delineare obiettivi di ricerca comuni. È necessario inoltre un più ampio riconoscimento della ricerca di alto livello sulle malattie infettive trascurate condotta attualmente in alcuni dei paesi in via di sviluppo più avanzati. Un problema comune dell´intero settore è la duplicazione della ricerca. Tra i partecipanti alla conferenza si è registrato un sostegno diffuso in favore della creazione di una banca dati in cui i ricercatori di tutto il mondo potrebbero inserire le informazioni sui loro ultimi progetti e programmi. Un rappresentante dell´Istituto nazionale della Sanità statunitense ha fatto presente che la sua organizzazione stava mettendo a punto una banca dati contenente tutti i lavori svolti dal suo ente su tutte le malattie infettive e che l´équipe era ansiosa di collaborare con altri al riguardo. Riveste importanza anche l´interazione fra quanti lavorano su malattie diverse, dato che molte persone sono infettate da più di una malattia infettiva trascurata. È stato anche chiesto di rafforzare i collegamenti fra coloro che si occupano della ricerca sulle malattie e quelli che studiano i sistemi sanitari. In conclusione della conferenza, il commissario europeo per la Ricerca Janez Potocnik ha sottolineato l´importanza della ricerca sulle malattie infettive trascurate. «Malattie trascurate significano vittime dimenticate, e ve ne sono milioni», ha commentato. I partecipanti hanno altresì sottolineato l´importanza di comunicare i risultati della ricerca ai responsabili delle decisioni, un aspetto, questo, messo in risalto da Potocnik. «La ricerca è importante, ma è altrettanto importante garantire la comunicazione dei risultati alle persone giuste al momento gusto», ha osservato. Nel suo discorso, il commissario ha incoraggiato i ricercatori ad avvalersi del Settimo programma quadro (7Pq) con immaginazione, e ha affermato che la ricerca sulle malattie infettive trascurate potrebbe essere finanziata a titolo di alcune linee di bilancio, tra cui il Consiglio europeo della ricerca (Cer). Tra le principali priorità espresse dai partecipanti figurava anche una maggiore collaborazione fra gli enti di finanziamento della ricerca. Anche su questo punto il commissario Potocnik ha osservato che i programmi quadro contengono meccanismi tesi ad incoraggiare questa collaborazione, ad esempio il programma Era-net Plus che raggrupperà le agenzie di finanziamento al fine di coordinarne i lavori e organizzare inviti comuni a presentare proposte. «Ci troviamo in questa sede perché abbiamo bisogno di operare una svolta», ha concluso il commissario. «È molto importante riuscire insieme a trasformare in qualcosa di tangibile e positivo quanto è stato discusso oggi. Io sono prontissimo al riguardo». Nel corso della conferenza è stato annunciato che per la primavera e l´estate 2007 sono previsti due inviti a presentare proposte nell´ambito del programma sulla sanità, concernenti in modo specifico le malattie infettive. Gli obiettivi sono i seguenti: - sviluppo di nuovi strumenti diagnostici e terapeutici per contrastare gli agenti infettivi della famiglia delle trypanosomatidae; - sviluppo di un vaccino sicuro ed efficace contro diverse specie di leishmaniosi (leishmaniosi viscerale); - adozione di misure per la formazione della prossima generazione di ricercatori per Hiv/aids, malaria, Tbc e malattie infettive trascurate; - raccolta, isolamento e studio di potenziali molecole guida («lead») dei farmaci da fonti di biodiversità terrestre e marina. Per ulteriori informazioni sulla conferenza consultare: http://teamwork. Intbase. Com/0606_02/index. Php Per ulteriori informazioni sulle malattie infettive trascurate consultare: http://cordis. Europa. Eu/inco/home_en. Html .  
   
   
GIORNATA MONDIALE DEDICATA AL DIABETE  
 
Roma, 14 novembre 2006 - In occasione della Giornata mondiale dedicata al diabete, che si celebra oggi, il Vicepresidente Franco Frattini, responsabile per la Giustizia, Libertà e Sicurezza, ha incontrato presso la Rappresentanza in Italia della Commissione europea : - il prof. Massimo Massi Benedetti, Vicepresidente Diabetes Federation, - il dr. Lorenzo Mastromonaco, Vicepresidente South Europe Novo Nordisk (azienda leader ricerca e cura del diabete), - il prof. Pier Paolo De Feo, coordinatore del Gruppo Attività Fisica di Diabete Italia, docente di Endocrinologia all’Università di Perugia , - il dr. Gerardo Corigliano, Presidente dell’Aniad, Associazione Nazionale Atleti diabetici. Ricordiamo che il Parlamento europeo nell’aprile di questo anno si è espresso con una dichiarazione a favore dell’iniziativa della Presidenza sul diabete, invitando la Commissione e il Consiglio a dare priorità al diabete nella nuova strategia sanitaria dell’Ue, in quanto malattia grave che rappresenta un onere rilevante in tutta l’Europa unita, incoraggiando gli stati membri a elaborare piani nazionali per il diabete , a sviluppare una strategia europea per il diabete e a elaborare una raccomandazione del Consiglio per la prevenzione, la diagnosi e il controllo di tale malattia e a mettere a punto una strategia che incoraggi il consumo e la produzione di cibi sani. Si pensi che in Europa alcune previsioni allarmanti parlano di circa 60 milioni di cittadini che si ammaleranno nei prossimi anni di prediabete. Conoscenza e prevenzione sono alla base di un reale miglioramento del problema, senza alcun costo, soprattutto nel caso del diabete2, di cui il movimento e una dieta sana sono la principale cura. Di questa campagna di informazione si fa portatrice la “Novo Nordisk " con lo slogan "Novo Nordisk is changing diabetes” Il Vicepresidente Franco Frattini, nel congratularsi con i rappresentanti delle associazioni italiane ed europee, ha voluto manifestare loro il proprio personale impegno e sostegno: "Sarà mia cura sensibilizzare al più presto il collega Kyprianou perchè anche la Commissione europea, accanto al Parlamento, voglia essere in prima linea in questa importante sfida". .  
   
   
LA TOSSICITÀ DELLE NANOPARTICELLE  
 
 Torino, 14 novembre 2006 - Venerdì 10 novembre presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, in via Pietro Giuria 7 a Torino, il Dott. Günter Oberdöster, Professore in Medicina Ambientale dell’Università di Rochester, New York, ha tenuto un seminario dal titolo “Biocinetica delle Nanoparticelle: una ricerca per prevederne la tossicità”, a cura del Centro di eccellenza Nis e del Centro sulle particelle tossiche “G. Scansetti”. Il prof Oberdöster è uno dei massimi esperti nel campo di una “nuova” disciplina coniata con il nome di “nanotossicologia”, il cui scopo è quello di individuare gli eventuali effetti sulla salute generati da materiali prodotti dalle nanotecnologie. Vi è un vasto allarme, spesso amplificato dai media, circa i possibili effetti causati dalle nanoparticelle, particelle delle dimensioni di milionesimi di millimetro, allarme che va contenuto, ma che si basa anche su solidi dati scientifici. Il prof Oberdöster, che da molto tempo si occupa degli effetti sulla salute causati dall’inalazione di particelle, ha recentemente scoperto che alcune specifiche nanoparticelle inalate possono migrare nel corpo fino ad arrivare, nel caso dei ratti da laboratorio, al cervello, scoperta che ha contribuito largamente alla sua notorietà. Nella sua conferenza illustrerà quanto conosciuto sulla migrazione nel corpo, e conseguenti effetti, di questi materiali, ben sottolineando quanto non sia corretto estrapolare un fenomeno riscontrato con un tipo di materiale ed un organismo ad altri materiali ed altri organismi, aiutandoci a ricondurre un generico rischio percepito nelle sue dimensioni reali. .  
   
   
INCENTIVI PER LA BIOMEDICINA MOLECOLARE IN FVG  
 
Udine, 14 novembre 2006 - Costruire vettori su scala nanometrica in grado di penetrare all´interno delle cellule, produrre farmaci con attività antitumorale mediante biotecnologie, identificare i geni e le mutazioni neuronali nei morbi di Alzheimer e di Parkison, sviluppare tecnologie per la messa a punto di nuovi farmaci per le malattie cardiovascolari: questi sono alcuni progetti dove potranno cimentarsi le imprese e le realtà scientifiche della regione interessate ai co-finanziamenti previsti dal bando del Ministero dell´Università e della Ricerca (D. Legs 297/99) illustrato ieri pomeriggio nella sede dell´Associazione degli Industriali di Udine. L´incontro promosso dal Consorzio di biomedicina molecolare (Cbm) - soggetto gestore del Distretto tecnologico di Biomedicina Molecolare del Friuli Venezia Giulia - e dalla Confindustria regionale era indirizzato alla aziende che operano nei settori delle scienze della vita (farmaceutico e biotecnologico, biomedicale, sanitario, nonomedicina e imaging molecolare). Il bando (che attua l´Accordo di programma siglato nel 2004 tra Ministero dell´Università e Regione Friuli Venezia Giulia) prevede l´erogazione di 7 milioni di euro dedicati al sostegno di specifici progetti di ricerca industriale, sviluppo precompetitivo e alta formazione di personale nei campi delle malattie cardiovascolari e neurodegenerative, oncologico e sviluppo di tecnologie avanzate in nanomedicina e imaging molecolare. Altri 3 milioni di euro saranno destinati a progetti di ricerca, nelle stesse tematiche, finalizzati alla creazione di nuove imprese ad alto contenuto tecnologico (spin-off). Per l´assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca Roberto Cosolini si tratta di una iniziativa importante da "utilizzare nel modo migliore, stante il momento che registra da una parte una limitatezza delle risorse, e dall´altra una forte richiesta di strumenti per l´ innovazione del sistema produttivo". Questo bando, secondo l´assessore, dà una spinta importante nell´attuazione del progetto di Distretto: "atipico", perché nasce da una anomalia di fondo, quella della mancanza di imprese leader in questo campo. Da qui "la scommessa di puntare su una diffusa rete di centri di ricerca che hanno favorito la nascita di nuove imprese, accompagnato la crescita di quelle già radicate e attratto imprenditori provenienti da altre zone". L´azione della Regione, secondo l´assessore, sarà quella di continuare a sostenere la strategia di sviluppo del Distretto, dotandolo di altri strumenti legati al "triangolo della conoscenza" che unisce la ricerca con la formazione e il sostegno al sistema produttivo (a questo proposito ha ricordato la portata delle leggi regionali sulle Pmi e sull´Innovazione). Cosolini, infine, ha affermato che sta per partire il fondo di "Venture capital" promosso da Friulia e indirizzato al sostegno di nuove attività imprenditoriali, nate proprio dal mondo della ricerca, "ad alto tasso di conoscenza, di rischio e di risultato". L´interesse del comparto industriale regionale è stato evidenziato da Giovanni Fantoni, presidente dell´Associazione Industriali di Udine, che ha parlato di una iniziativa ad alto valore scientifico dove il "privato può aiutare il pubblico a spendere meglio". A questo proposito Fantoni ha indicato come esempio da "esportare in altri campi" il Progetto "Genoma della vite" avviato da Friuli Innovazione che registra, appunto, un forte coinvolgimento dei privati che vi hanno aderito con cifre significative. I vantaggi del bando, che coinvolge in primis il Distretto tecnologico di medicina molecolare ubicato nell´Area Science Park di Trieste, sono stati illustrati dal presidente del Cbm Maria Cristina Pedicchio ("il bando è un´occasione di crescita per il Distretto e di sviluppo della ricerca industriale nel settore della biomedicina molecolare) mentre la portata e le modalità tecniche delle domande - che dovranno essere presentate della aziende entro il 31 gennaio 2007 - sono stati illustrati da Fabrizio Cobis, dirigente ministeriale. .  
   
   
LA PIATTAFORMA SAS9 RACCOGLIE IN UN UNICO SISTEMA TUTTI I DATI SOCIO-SANITARI E LI DISTRIBUISCE AGLI UTENTI  
 
Milano, 14 novemrbe 2006 - L’asl 11 di Empoli, che conta 227. 000 abitanti sparsi in 15 comuni e un presidio ospedaliero articolato in 4 sedi, ha realizzato con Sas un data warehouse socio-sanitario con lo scopo di supportare la governance, favorire la diffusione delle informazioni, pubblicare dati certificati e misure oggettive delle dinamiche e dell’assetto territoriale, monitorare le politiche di sviluppo territoriale e veicolare il flusso informativo verso decisori politici, amministratori locali, imprese, ricercatori e cittadini. La piattaforma di Enterprise Business Intelligence Sas9 ha consentito, in particolare, di: raccogliere in un unico punto centralizzato tutti i dati socio-sanitari, come quelli relativi a ricoveri, specialistica ambulatoriale, farmaceutica, pronto soccorso, costi di trasporto; mettere a disposizione degli utenti diverse tipologie di reportistica (statica, dinamica, multidimensionale, indicatori di performance, cruscotti direzionali) fruibili attraverso un portale informativo, cui possono accedere le diverse figure aziendali; determinare la priorità di inserimento delle informazioni nel data warehouse in funzione della strategia aziendale, che da una parte richiede analisi di tipo economico-finanziario e dall’altra pone l’accento sul servizio ai cittadini. Il progetto integra le informazioni della Asl con quelle della banca dati regionale, trasformando il debito informativo verso la Regione in un patrimonio di informazioni per l’azienda. .  
   
   
NASCE LA CARTELLA CLINICA ELETTRONICA, WHOSPITAL: L’INFORMATICA AL LETTO DEL PAZIENTE UN ANGELO CUSTODE VIRTUALE IN CORSIA  
 
Milano, 14 novembre 2006 - Dati clinici sempre corretti, aggiornati e immediatamente accessibili con modalità wireless al letto del paziente. Da oggi medici e infermieri hanno a disposizione uno strumento prezioso: wHospital, la cartella clinica elettronica ideata da It2b S. R. L. In collaborazione con il Dipartimento di Bioingegneria del Politecnico di Milano, con l’animazione di Polo Scientifico Tecnologico Lombardo s. P. A. E il supporto della Regione Lombardia. Whospital è sviluppata con la tecnologia Asp. Net di Microsoft ed è accessibile attraverso una rete Wi-fi appositamente costruita. Grazie all’uso di Tablet, può essere consultata in ogni momento direttamente al letto del paziente. I vantaggi della cartella clinica elettronica sono molteplici: il personale sanitario può accedere ai dati clinici, ai referti e alla storia del paziente aggiornati in tempo reale; il medico responsabile, con un sistema di firma digitale, può validare prescrizioni, valutare lo stato clinico e richiedere esami in formato digitale, risparmiando tempo e garantendo al contempo una maggiore sicurezza e ottimizzazione del lavoro. Tutti i dati immessi, pronti per essere immediatamente condivisi, inoltre, costituiscono la storia sanitaria elettronica del paziente, utile anche nel caso di un successivo controllo o ricovero. La prima installazione di wHospital è stata sviluppata nel reparto di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera di Circolo di Busto Arsizio. L’analisi approfondita dei processi e delle problematiche proprie del lavoro svolto in reparto ha permesso ai ricercatori del Politecnico di disegnare il software per seguire la procedura utilizzata dal personale e di integrare i processi di cura adeguandoli agli standard della Joint Commission International. Per presentare il progetto e i risultati sperimentali ottenuti con la prima installazione, mercoledì 15 novembre 2006 alle ore 9. 30 nell’Aula S01 del Politecnico di Milano in Piazza Leonardo da Vinci 32 si terrà il convegno wHospital L’informatica al letto del paziente. Ecco il programma della giornata: 9. 30 Giuseppe Serazzi, Acceleratore d’Impresa, Politecnico di Milano Saluto di benvenut; 9. 45 Pietro Zoia, Azienda Ospedaliera “Ospedale di Circolo di Busto Arsizio” A. O. Busto Arsizio e wHospital; 10. 00 Maria Cristina Porta, P. S. T. L. Whospital: la tecnologia verso il territorio; 10. 15 Marcello Crivellini, Dipartimento di Bioingegneria, Politecnico di Milano Tecnologia e gestione del rischio clinico; 10. 30 Matteo Tiberi e Lorenzo Rossi, It2b wHospital: Dall´idea alla realizzazione; 11. 45 Marco Masini e Tiziana Quirino, Azienda Ospedaliera “Ospedale di Circolo di Busto Arsizio” Implementazione e messa in produzione del primo reparto paperless; 12. 30 Francesco Landolfi, Microsoft Microsoft e l´informatizzazione in Sanità; 13. 00 Dibattito .  
   
   
A BOLOGNA ANZIANI NON PIÙ SOLI CON LA TELEMEDICINA E LA TELECOMPAGNIA  
 
Bologna, 14 novembre 2006 - Farsi da casa un elettrocardiogramma e comunicare i dati al medico attraverso particolari apparecchi che gestiscono la trasmissione dei dati. O ancora dialogare con il medico di base via internet, decidendo gli appuntamenti, aggiornando la scheda con il proprio stato di salute e inserendo dati sulla propria pressione. Sono queste le straordinarie possibilità della telemedicina che presto saranno introdotte anche a Bologna e di cui si è discusso a Com-pa, il Salone della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese in corso a Bologna. Il Comune di Bologna, infatti, partecipa come partner a un progetto internazionale, cofinanziato dalla Ue, di sviluppo e diffusione della telemedicina: un termine coniato dagli Usa per indicare l´assistenza medica prestata da centri sanitari a pazienti lontani mediante i mezzi di telecomunicazione e d´informatica. Le prime sperimentazioni sono state condotte ad Eindhoven, Olanda, città responsabile del progetto e Southampton e ora, grazie ad ulteriori finanziamenti, sarà possibile iniziare progetti analoghi a Bologna, Genova, Viladecans e Isole Baleari (Spagna), partners dell´iniziativa. Per il Comune di Genova partecipa il Gal dell´appennino genovese che ha l´obiettivo di diffondere la telemedicina nei paesi isolati delle montagne. "Tra poche settimane partirà il nostro piano di intervento a Bologna che coinvolgerà per il momento un centinaio di anziani, poi il numero verrà ampliato. Grazie a una piattaforma tecnologica a basso costo e facile da usare verranno offerti servizi per l´intrattenimento degli anziani (telecompagnia) e per il controllo del loro stato di salute nel caso di malati cronici (telemedicina). La cura a domicilio dei pazienti - spiega Giuseppe Paruolo, assessore alla Salute e comunicazione del Comune di Bologna - è la strada giusta da percorrere per reggere le sfide future: allungamento della vita delle persone e quindi aumento delle persone con patologie croniche. Con l´utilizzo della tecnologia il paziente può stare comodamente a casa propria e l´operatore sanitario interviene solo quando necessario pur avendo sempre sotto controllo la situazione". Al convegno sono intervenuti diversi esperti e alcuni relatori provenienti dai Paesi europei partner che hanno illustrato lo stato dell´arte del progetto nel loro territorio. Spiega Chris Webb, Southhampton City Primary Care Trust, Inghilterra: "Abbiamo scelto di lavorare con chi si occupa di pazienti con problemi cardiaci e cardiovascolari e il primo passo è stato eliminare la paura del computer da parte di molti pazienti e abbattere il pregiudizio che le persone anziane non sono capaci di usare le tecnologie. Abbiamo quindi lavorato con due aziende che producono apparecchi per il monitoraggio cardiaco fai da te, un apparecchio che gestisce la trasmissione dati e un orologio con un tasto per chiamare un call center cardiologico in caso di bisogno. In questo modo il paziente diventa esperto di se stesso". Sono intervenuti, inoltre, Ron Pullen, responsabile del coordinamento del progetto di Eindhoven; Hen Gerritse, consulente esterno del Comune di Eindhoven; Olof-jan Smits e Paul Epping di Eindhoven; Marisa Bacigalupo, presidente del Gal, Appennino genovese; Walter Rossi, responsabile del programma Salute anziani dell´azienda Usl di Bologna; Giuseppe Sbarcati del Cup 2000 Spa Bologna; Andrea Neri, dirigente medico dell´azienda ospedaliera universitaria Sant´orsola, Malpigli di Bologna; Laura Donisetti, coordinatore dell´ufficio Città Sane del Comune di Milano; Anna Laura Abbamondi, direttore di Montedomini Asp, comune di Firenze, e Marike Wil-janssen di Medicinfo. .  
   
   
CONVEGNO “SANITA’ IN RETE” AD AOSTA  
 
 Aosta, 14 novembre 2006 – L’assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali, l’assessorato Bilancio, Finanze, Programmazione e Partecipazioni regionali e l’Azienda Usl della Valle d’Aosta informano che sabato 18 novembre, a partire dalle ore 9, presso il Salone delle manifestazioni di Palazzo regionale, ad Aosta, si svolgerà un convegno dal titolo “Sanità in rete: la medicina territoriale nel Sistema sanitario della Regione Autonoma Valle d’Aosta”. Il convegno si pone come obiettivo quello di proporre una riflessione sul tema generale della sanità in rete e delle sue applicazioni nell’assistenza sanitaria di base al fine di massimizzare il dialogo tra Usl/ospedale e territorio favorendo lo scambio di competenze ed informazioni con le varie strutture specialistiche nel pieno rispetto della privacy, della sicurezza e della facilità d’uso, e di presentare alle istituzioni e agli operatori del settore un modello da applicare in altre realtà regionali. All’incontro prenderanno parte, oltre al Presidente della Regione, on. Luciano Caveri, agli assessori Antonio Fosson e Aurelio Marguerettaz e al Direttore Generale dell’Azienda Usl Valle d’Aosta, Carla Stefania Riccardi, il Direttore Generale del Sistema Informativo del Ministero della Salute, Walter Bergamaschi, il Segretario nazionale della Federazione italiana Medici di Medicina Generale, Giacomo Milillo, il presidente della Società italiana di Medicina Generale, Claudio Cricelli, e il Presidente del Consorzio per l’interoperabilità e la Cooperazione Medica, Giorgio Moretti. .  
   
   
NUOVA TAC A CAMERINO  
 
Ancona, 14 novembre 2006 - Taglio del nastro per la nuova strumentazione T. A. C (Tomografia Assiale Computerizzata) in dotazione all´Ospedale ´S. Maria della Pieta`´ di Camerino. Il Presidente Gian Mario Spacca ha inaugurato alle ore 12 la sofisticata ´macchina´ per le radiografie e la diagnostica per immagini del nosocomio maceratese che copre un´area strategica sia per dimensioni che per popolazione: ´Questa importante occasione viene a definire ancor meglio le linee guida che ispirano il Piano Socio Sanitario regionale, teso a coniugare i concetti di appropriatezza e qualificazione nello sforzo di mettere in rete le strutture ospedalire. Questa giunta vuole potenziare le prestazioni dei nostri presidi sanitari. Mettendoli in condizioni sempre piu` di rispondere con velocita` e professionalita` alle esigenze delle popolazioni. Cio` con l´intento di raggiungere l´integrazione fra sociale e sanitario e avere una sanita` fatta non piu` solo da apparati e strutture ma dai cittadini marchigiani stessi. L´inaugurazione di questa nuova Tac fa parte di tale percorso, qualificando questa Zona Territoriale 10 del direttore Gigliucci e della sua squadra di professionisti, a cui vanno i migliori auguri di buon lavoro´. ´Un buon risultato ´ ha sottolineato l´assessore regionale alla Sanita` Almerino Mezzolani ´ che rafforza il sistema di welfare e la coesione sociale delle Marche, caratteristica che ci rende forti e determinati. Da parte nostra vogliamo ribadire l´importanza dell´istituzione che si apre alle sfide del futuro, mentre un plauso va alla direzione sanitaria: le strutture sono fatte anzi tutto dai buoni professionisti che ci lavorano´. La nuova Tac e` l´ultima generazione della ´Aquilion´ della Toshiba, ´piu` veloce e con maggiore qualita` d´immagine della precedente´ ha detto il direttore della Zt 10 dott. Pierluigi Gigliucci, che ha presenziato la cerimonia con il direttore dell´Unita` Operativa di Radiologia dott. Andrea Sgolacchia (che dirige un reparto formato da 8 medici, 14 tecnici, 3 infermieri e 6 amministrativi) e dal direttore sanitario dott. Remo Appignanesi. Oltre al direttore Asur Marche Antonio Aprile, al presidente della Provincia di Macerata Giulio Silenzi, il sindaco di Camerino Enzo Fanelli, l´assessore alla Sanita` Giulio Mancinelli, erano presenti i consiglieri regionali Marco Lucchetti (Presidente della Commissione Sanita`), Procaccini e Comi. Una Tac nuova di zecca, ben piu` consona alle esigenze cliniche riscontrate nell´area, con particolare riferimento alle indagini per traumi gravi (68mila prestazioni annue) in cui risulta indispensabile la rapidita` di analisi onde garantire la gestione rapida e ottimale anche nelle situazioni critiche, come si verificano in un ospedale sede di Dea. Questa apparecchiatura va a completare il parco tecnologico di cui e` dotato l´U. O. Di radiologia e diagnostica per immagini dislocata nei presidi di Camerino, San Severino e Matelica, distanti fra loro circa 20 km. La nuova Tac ha richiesto un investimento di 700. 000 euro piu` iva per una fornitura in locazione quadriennale, La formula d´affitto e` stata preferita in considerazione del reale valore dell´apparecchiatura che va comunque aggiornata e sostituita in media dopo un arco di tempo in cui diventa senza dubbio superata per le continue scoperte in ambito scientifico e tecnologico. Il bando di gara per la fornitura della Tac, si e` conclusa nel marzo scorso con l´aggiudicazione della ditta Operleasing Spa di Brescia, che ha offerto 599. 500 euro, consentendo dunque un risparmio alla Regione di circa 100. 000 euro. La nuova Tac ha un sistema di tomografia computerizzata a scansione elicoidale e tecnologia multislice per indagini sia su pazienti ambulanti che in emergenza con particolare completezza di elementi. Gli esami Tac sono realizzabili su tutti i distretti corporei, total body e cerebro spinali. Questa di Camerino e` un´attrezzatura necessaria non solo per l´intero bacino d´utenza della Zt10 ma e` essenziale per completare il servizio anche in area vasta, vista la particolare conformazione territoriale della Zt di Camerino, caratterizzata da 1250 kmq di bacino, primo per grandezza della regione, con circa 49. 000 residenti dislocati in 21 Comuni, 2 Comunita` montane e 13 Zone dove la percentuale di presenza di ultrasessantacinquenni e` la piu` elevata della regione Marche. . . .  
   
   
SETTORE FARMACEUTICO E SVILUPPO ECONOMICO DEL PAESE: UN CONTRIBUTO DIMENTICATO UNA RICERCA DELL´UNIVERSITÀ BOCCONI SU UN CAMPIONE DI DODICI AZIENDE FARMACEUTICHE ITALIANE NE EVIDENZIA IL FORTE CONTRIBUTO ALL´OCCUPAZIONE, ALLA RICERCA E ALL´INTERNAZIONALIZZAZIONE LA FINANZIARIA INVECE LE METTE FUORI DALLA COMPETITIVITÀ INTERNAZIONALE.  
 
 Milano, 14 novembre 2006 – I Professori Guido Corbetta e Mario Minoja, del Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (Enter) dell´Università Commerciale Luigi Bocconi, hanno realizzato una ricerca su Abiogen, Acraf, Alfa Wassermann, Bracco, Chiesi, Dompé, Italfarmaco, Menarini, Recordati, Rottapharm, Sigma-tau e Zambon, con l´obiettivo di identificare il loro contributo al Paese in termini di occupazione, crescita, innovazione, reputazione e di identificare le condizioni istituzionali e di contesto più idonee a promuovere la loro competitività e la loro capacità di offrire al Paese ulteriori contributi. La ricerca evidenzia il determinante contributo di tali aziende farmaceutiche italiane alla crescita dell´economia del Paese, con una forte propensione all´internazionalizzazione e con un impegno continuo ed importante nella ricerca. La crescita economica media delle dodici aziende campione è stata dal 2001 al 2005 del 7,7%, il numero di addetti (pari a 30. 985) nello stesso periodo ha visto un incremento totale del 21,3%, a fronte del dato totale dell´industria italiana che è stato del 5%. Rilevantissimo l´impegno in ricerca, che ha visto 1´8,8% del fatturato investito in Ricerca & Sviluppo, contro una media globale dell´intero comparto industriale pari all´1 %. Il numero medio annuo di richieste di brevetti all´Ufficio Europeo per questo gruppo di aziende è quasi triplicato nel periodo 1991 – 2003 rispetto al periodo 1980 – 1990. Le dodici aziende, pur mantenendo tutte gli headquarters in Italia, dispongono di 197 insediamenti all´estero, oltre ai 76 in Italia, costituiti da filiali, stabilimenti e centri di ricerca. La ricerca condotta dai Professori Corbetta e Minoja sottolinea infine che l´impegno delle dodici aziende farmaceutiche italiane ha permesso lo sviluppo di tecnologie produttive d´eccellenza, la creazione di un "indotto" di elevato livello qualitativo, la creazione di un valore aggiunto di oltre 2,7 miliardi di Euro nel 2004. Nell´analisi finale dellà ricerca, i Professori Corbetta e Minoja invitano a concepire il settore farmaceutico come settore strategico per il Paese affermando che "pur nella consapevolezza dell´esigenza di razionalizzare il consumo dei farmaci, occorre concepire il settore farmaceutico e, nel suo ambito, le imprese a controllo italiano, nonché le multinazionali estere, con insediamenti produttivi e di ricerca in Italia, come un settore strategico da sviluppare e non come un´area di spesa pubblica da ridurre. In tale prospettiva, è auspicabile l´eliminazione, o almeno il ripensamento, del tetto ad "hoc" alla spesa farmaceutica". Invece l´ultima Finanziaria decreta tagli per 1,2 miliardi al comparto dell´industria farmaceutica, un provvedimento che fa lanciare un grido di allarme a tutti gli industriali del settore e che viene esaminato assai criticamente dagli economisti. A questo proposito il Professor Giuliano Cazzola ha ricordato che: "è rimasto nell´ombra un vero e proprio misfatto compiuto, ancora una volta, ai danni dell´industria farmaceutica, alla quale viene imposto, attraverso una serie di misure, un taglio del prezzo dei farmaci superiore, nel complesso, a due miliardi di Euro. Si tratta della riconferma di una politica di contenimento forzoso della spesa farmaceutica convenzionata, iniziata nel 2001 per fronteggiare gli effetti destabilizzanti derivanti dalla sciagurata abolizione dei ticket. In sostanza da allora i Governi (anziché ripristinare un equilibrato sistema di compartecipazione dei cittadini utenti) hanno preferito instaurare un regime dirigistico di stampo sovietico ai danni della sola industria del farmaco, rinunciando alle prospettive di sviluppo e di qualificazione del mercato del lavoro (elevato è il numero dei ricercatori impiegati)". Il dottor Alberto Chiesi, Coordinatore del Gruppo Aziende a controllo italiano di Farmindustria e Presidente del Gruppo Chiesi, ha illustrato una serie di proposte per il riassetto del settore in un´ottica di politica industriale per lo sviluppo in termini di ricerca ed internazionalizzazione, nel rispetto della razionalizzazione e della sostenibilità della spesa farmaceutica "tutte le decisioni nella politica industriale farmaceutica devono essere prese a livello del Governo centrale (autorizzazioni all´immissione al commercio, definizione dei prezzi, politiche di rimborso), per poter fornire al comparto industriale uno scenario certo, definito, omogeneo. Le Regioni dovrebbero concentrarsi nelle politiche di appropriatezza. Occorre incentivare la ricerca e l´innovazione fatta in Italia attraverso crediti d´imposta automatici e accordi di sviluppo con le aziende che investono. In controllo della spesa deve essere perseguito con l´appropriatezza delle prescrizioni e con un sistema di co-pa yment graduato e con le opportune esenzioni". Commentando i risultati della ricerca, ed analizzando i recenti provvedimenti, il Vicepresidente di Farmindustria e Presidente del Gruppo Menarini, dottor Alberto Aleotti, ha dichiarato che "L7talia, con /e politiche del/´u/timo quinquennio, sta mettendo per legge il settore farmaceutico fuori da//a competitività internazionale. Come possiamo competere con /e altre aziende internazionali se in Italia operiamo con prezzi, cioè ricavi unitari, inferiori a quelli europei di o/tre il 30%, cioè se abbiamo i/ 30% in meno di risorse da investire? Vi sono settori industriali /n Italia messi fuori competizione dai bassi costi del Paesi asiatici, mentre i/ farmaceutico, che è í/ settore del futuro nelle economie occidentali, è messo fuori competizione da/le leggi italiane. Questo è un suicidio per i/ Paese! Paese che ha già perso in passato, con politiche miopi, í grandi nomi storici della farmaceutica Carlo Erba-farmitalia, Lepetit, Schiapparelli e tante a/tre, e che oggi condanna a/ medesimo destino aziende che hanno mostrato concretamente í/ /oro valore per l´economia e l´occupazione´´.
Aziende italiane passate ad aziende straniere a causa dei prezzi fissati d´imperio e bloccati metodicamente
Azienda Italiana Anno di Acquisizione
1 Lepetit (a) 1967
2 De Angeli 1973
3 Manetti Roberts 1983
4 Zambeletti 1984
s Isf (Italseber) 1984
6 Pierrel 1984
7 Neopharmed 1984
8 Maggioni 1985
9 Lpb Ist. Farmaceutico (Lp Braglia) 1985
io , Ravizza 1986
11 Schiapparelli 1988
12 Sigurta 1988
13 Sclavo 1988
14 Bioresearch 1989
15 Camillo Corvi 1989
16 Simes 1991
17 Farmitalia (b)- Carlo Erba 1993
18 Formenti 1996
19 Gentili (c) 1997
20 Farmila 1997
21 Poli Industria Chimica 1998
22 Crinos 2002
23 Vister Nd
a) Scoperta di valore mondiale: Rifampicina, fondamentale per la cura della Tubercolosi.
b) Scoperta di valore mondiale: Adriamicina, antitumorale di uso estensivo.
c) Scoperta di valore mondiale: Alendronato, per la cura dell´Osteoporosi.
Fonte dati: Ims, Ims Company Ranking 1977-1981, Internet
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CENTRO DI RICERCA IMPRENDITORIALITÀ E IMPRENDITORI (ENTER) – UNIVERSITÀ L. BOCCONI, SETTORE FARMACEUTICO E SVILUPPO ECONOMICO DEL PAESE: IL CONTRIBUTO DELLE AZIENDE A CONTROLLO ITALIANO  
 
 Milano, 14 novembre 2006 - Executive Summary - Indice: I. Obiettivo della ricerca. - 2. Le dodici aziende del campione e il settore farmaceutico italiano. - 3. Il contributo delle dodici aziende a controllo italiano allo sviluppo economico del Paese. - 4. Le condizioni istituzionali per la crescita e la competitività delle imprese farmaceutiche operanti in Italia. 1. Obiettivo della ricerca - La ricerca si propone l´obiettivo di identificare il contributo che le principali aziende farmaceutiche a controllo italiano hanno fornito al Paese in termini di occupazione, crescita, internazionalizzazione, innovazione e reputazione e di identificare le condizioni istituzionali e di contesto più idonee a promuovere la loro competitività e la loro capacità di offrire al Paese ulteriori contributi.
2. Le dodici aziende del campione e il settore farmaceutico italiano
Anno 2005 Fatturato (€/milioni) Numero di addetti
Abiogen 73 366
Acraf (a) 398 1. 726
Alfa Wassermann 215 1. 050
Bracco 1. 016 3. 270
Chiesi 565 2. 753
Dompé 308 850
Italfarmaco 358 1. 578
Menarini 2. 233 11. 698
Recordati 576 1. 946
Rottapharm 273 1. 095
Sigma-tau 675 2. 364
Zambon 478 2. 289
Totale 7. 168 30. 985
(a) Dati riferiti al polo farmaceutico del gruppo Angelini.
Anno 2005 Campione Totale Italia (a) Confronto
Fatturato (€/milioni) 7. 168 16. 400 43,7%
N°di addetti 30. 985 74. 000 41,9%
N°di addetti R&s (b) 2. 670 5. 380 49,6%
Spese R&s (€/milioni) (b) 545 940 58,0%
Spese R&s/fatturato 7,6% 5,7% -
Vendite all´Estero 3. 701 (c) 9. 350 (d) 39,6%
Vendite all´Estero / fatturato 51,6% 57,0% -
(Fonti: i dati del campione sono quelli consolidati delle 12 aziende italiane, mentre i dati del
totale Italia sono desumibili daqli "Indicatori Farmaceutici" di Farmindustria).
(a) Si fa riferimento alle specialità medicinali (a prezzi ex fabrica), con esclusione delle sostanze di base. (b) Diversamente dal dato "totale Italia" il dato del campione comprende anche le spese e gli addetti alla R&s presso le consociate estere. (c) Diversamente dal dato "totale Italia" il dato del campione include, oltre alle esportazioni, anche le vendite effettuate dalle consociate estere nei rispettivi mercati locali. (d) Comprende l´export verso le case-madre. 3. Il contributo delle dodici aziende a controllo italiano allo sviluppo economico del Paese - Il contributo fornito dalle 12 aziende del campione allo sviluppo economico del Paese è stato analizzato sotto quattro profili: a) crescita economica; b) internazionalizzazione; c) innovazione; d) valore aggiunto prodotto.
a) Crescita economica
Fatturato Crescita totale 2001-2005 Crescita media annua
Totale aziende del campione 34,3% 7,7%
Totale settore farmaceutico Italia 21,8% 5,1%
Totale industria Italia 5,3% 1,3%
Numero di addetti Crescita totale 2001-2005 Crescita media annua
Totale aziende del campione 21,3% 4,9%
Totale settore farmaceutico Italia 5,2% 1,3%
Totale industria Italia 5,0% 1,2%
(Fonti: bilanci aziendali; "Indicatori Farmaceutici" di Farmindustria; Istat)
b) Internazionalizzazione - i) Export Le dodici aziende hanno effettuato nel 2005 vendite all´estero (esportazioni e vendite tramite consociate estere) per circa 3,7 miliardi di Euro, che rappresentano il 51,6% del fatturato totale. Ii) Accordi internazionali - Le dodici aziende del campione, dal 1999 al 2005, hanno stipulato 457 accordi con partner internazionali (in media 38,1 per azienda) Di undici delle dodici aziende sono disponibili i dati relativi ai tipi di accordi:
Licensing-in (a) 134 31%
Licensing-out (b) 262 61%
Partnership di R&s 33 8%
Totale 429 100%
(a) Licenze concesse alle imprese del campione di produrre e/o commercializzare farmaci sviluppati da altre imprese. (b) Licenze concesse dalle imprese del campione ad altre imprese di produrre e/o commercializzare farmaci propri. I numerosi accordi di licensing-out evidenziano che le dodici imprese del campione esportano tecnologia e innovazione. Iii) Acquisizioni all´estero - Le dodici aziende del campione, dal 1999 ad oggi, hanno effettuato 22 acquisizioni di aziende estere (in media 1,8 per azienda). Di tali 22 acquisizioni, 20 sono state effettuate nel periodo 1999 — 2004 e rappresentano il 2,5% delle 802 acquisizioni estere compiute, nello stesso periodo, dalle aziende italiane di tutti i settori (fonte: Osservatorio M&a Università Bocconi). Iv) Insediamenti internazionali - Le dodici aziende del campione mantengono tutte gli headquarters (Hq) in Italia, ma dispongono di numerosi insediamenti all´estero rappresentati da filiali, siti produttivi e centri di ricerca. Ad oggi si contano 273 insediamenti (di cui 197 all´Estero) in tutto il mondo così ripartiti:
Area Geografica Filiali commerciali Siti produttivi Centri R&s Hq Totale
Europa (U E) 100 12 5 0 _ 117
Europa (non U E) 23 4 2 0 29
Nord America 7 1 3 0 11
Centro e Sud America 13 4 0 0 17
Africa e Medio Oriente 2 1 0 0 3
Asia e Oceania 16 4 0 0 20
Totale estero 161 26 10 0 197
Italia 20 22 22 _ 12 76
Totale generale 181 48 32 12 273
c) Innovazione i) Brevetti - Un indicatore del contributo all´innovazione e allo sviluppo di competenze delle dodici aziende del campione è rappresentato dal numero di richieste di brevetti europei. Il numero medio annuo di richieste di brevetti all´Ufficio Europeo per ogni singola azienda è quasi triplicato nel periodo 1991 - 2003 rispetto al periodo 1980 - 1990.
1991 - 2003 1980 -1990
Numero di brevetti richiesti 708 217
Numero medio per azienda all´anno 4,54 1,64
Nei primi sei mesi del 2005 il numero medio mensile di richieste di brevetti inoltrate dalle dodici aziende del campione è cresciuto del 43% circa rispetto al 2004 (da 1,01 a 1,44).
2005 Di cui Di cui 2004 Di cui Di cui
(primi sei all´Ufficio all´Ufficio all´Ufficio all´Ufficio
i mesi) Europeo U. S. A. Europeo U. S. A.
Totale richieste 104 51 53 145 63 82
N°medio richieste per azienda 8,7 4,3 4,4 12,1 5,3 6,8
N°medio richieste mensili per azienda 1,44 0,71 0,74 1,01 0,44 0,57
ii) Progetti di ricerca La pipeline dei progetti di ricerca e sviluppo delle dodici aziende comprende, al momento attuale, 181 progetti, con un numero medio per azienda di 15,1.
Fasi: N°totale progetti N°medio per azienda
Preclinica 61 5,1
Clinica 1 28 2,3
Clinica 2 31 2,6
Clinica 3 28 2,3
In registrazione 33 2,8
Totale 181 15,1
A tale pipeline, dalla quale potranno scaturire ulteriori prodotti innovativi frutto della ricerca interna, vanno aggiunti un numero consistente di progetti in fase di early discovery.
iii) Spese in R&s
Spese in R&s (valore in €/milioni) 2005 2004 2003
Totale 545,0 504,3 499,2
Media per azienda 45,4 42,0 41,6
Tasso di crescita 8,1% 1,0%
(Fonte: dati interni aziendali)
Spese in R&s /fatturato (%) Media Media Media
2006-2008 2003-2005 2000-2002
_ (stima)
Media (non ponderata) 9,9% _ 8,8% 8,7%
(Fonte: dati interni aziendali; per il triennio 2006 – 2008 sono disponibili le stime di undici
aziende)
d) Valore aggiunto prodotto - Il valore aggiunto dipende dal numero e dalla rilevanza qualitativa e tecnologica delle fasi del processo produttivo svolto all´interno di un´azienda. Esso, pertanto, tende ad essere tanto più elevato quanto più alto è il livello di qualificazione della manodopera e può essere assunto come un significativo indizio del contenuto tecnologico di un comparto industriale.
Valore aggiunto/"produzione"´ 2004 2003 Media
´99 –´02
12 aziende del campione 43,1% 43,8% 41,8%
Totale settore farmaceutico italiano 29,2% 29,4% 30,7%
Totale industria manifatturiera italiana 22,0% 22,7% 23,2%
L´incidenza del "valore aggiunto" sulla produzione delle aziende farmaceutiche del campione (43,1% nel 2004), inoltre, è significativamente superiore a quella di settori manifatturieri a elevato contenuto tecnologico come la chimica (24,5%) e l´elettronica (21,4%)2. Il contributo allo sviluppo economico del Paese: una sintesi - Dal 1999 le imprese considerate hanno contribuito allo sviluppo del Paese con: la crescita del fatturato (+34,3% tra il 2001 e il 2005); la crescita dell´occupazione (+21,3% tra il 2001 e il 2005); il sostegno all´esportazione e alle vendite all´Estero (circa 3,7 miliardi di euro nel 2005); le acquisizioni all´Estero (22 in sette anni); l´impegno nella ricerca (circa 1´8,8% del fatturato investito in R&s nel triennio 2003-2005); lo sviluppo di tecnologie produttive di eccellenza; la creazione di un "indotto" di elevato livello qualitativo; la creazione di valore aggiunto (oltre 2,7 miliardi di euro nel 2004). 4. Le condizioni istituzionali per la crescita e la competitività delle imprese farmaceutiche operanti in Italia - Guardando al futuro le imprese considerate stanno creando le premesse per un nuovo ciclo di sviluppo perché: prevedono di intensificare gli investimenti in ricerca; dispongono di network di relazioni significative, in Italia e all´Estero, con altre aziende farmaceutiche, università e centri di ricerca; hanno competenze di scouting di progetti promettenti avviati da piccole aziende, laboratori, ricercatori; hanno costruito team imprenditoriali e manageriali di qualità. Il contesto istituzionale può fare molto per accompagnare i piani di sviluppo delle aziende considerate con interventi quali i seguenti. A) Concepire il farmaceutico come settore strategico per il Paese - Pur nella consapevolezza dell´esigenza di razionalizzare il consumo dei farmaci, occorre concepire il settore farmaceutico e, nel suo ambito, le imprese a controllo italiano, nonché le multinazionali estere con insediamenti produttivi e di ricerca in Italia, come un settore strategico da sviluppare e non come un´area di spesa pubblica da ridurre. Tale nuova concezione implica altresì dare il giusto peso al farmaco rispetto al complesso dell´assistenza sanitaria, riconoscendo come l´innovazione nel settore farmaceutico abbia consentito, oltre ad un significativo aumento dell´aspettativa e della qualità della vita, un minor ricorso ad altre più costose prestazioni sanitarie. In tale prospettiva, è auspicabile l´eliminazione, o almeno il ripensamento, del tetto ad "hoc" alla spesa farmaceutica. B) Stipulare un patto per lo sviluppo con le aziende - La stipula di un "patto per sviluppo" fra aziende e Governo richiede: l´impegno delle aziende a investire in ricerca e tecnologie produttive e ad acquisire spazi competitivi anche a livello internazionale; l´impegno del Governo e delle Regioni a evitare provvedimenti improvvisi e frequenti che penalizzano il settore; a coordinare le loro azioni e i loro provvedimenti rivolti al settore; a riconoscere il valore dell´innovazione, nella consapevolezza che il contenuto dell´innovazione oggi è diverso e molto più costoso rispetto a quello di venti o trent´anni fa; a stanziare oggi delle risorse che daranno un ritorno in termini di occupazione, innovazione e gettito tributario in futuro. C) Mettere a punto adeguati incentivi alla ricerca Occorre adeguare il sistema italiano degli incentivi alla ricerca farmaceutica a quello vigente in altri Paesi europei: sia con meccanismi specifici di settore, quali ad esempio finanziamenti e contributi alla ricerca clinica (inclusa la fase Iii) e accordi di programma con premium price; sia con meccanismi volti ad incentivare la ricerca in generale, come quelli basati sulla leva fiscale (in particolare, il credito d´imposta). Quale che sia la forma tecnica degli incentivi, essi dovrebbero essere progettati rispettando due condizioni fondamentali: durata pluriennale (almeno cinque - dieci anni), coerentemente con la lunga durata e la notevole incertezza che caratterizzano strutturalmente la ricerca farmaceutica; stanziamento di risorse sufficienti, in rapporto ai fabbisogni derivanti dagli investimenti in ricerca, a produrre un reale incentivo per le imprese a investire in ricerca. I benefici sul Sistema Sanitario - Il sostegno della ricerca farmaceutica, oltre a favorire la competitività delle imprese impegnate nel confronto internazionale, avrebbe altresì un effetto benefico sul sistema sanitario nazionale: in termini finanziari, in quanto la ricerca clinica affidata dalle imprese a strutture ospedaliere italiane costituirebbe per queste ultime una fonte di risorse importante; in termini di innovazione e di qualità dei servizi, dal momento che la sperimentazione clinica contribuirebbe alla formazione di know - how all´interno degli ospedali, all´attrazione di personale di valore, all´introduzione di terapie innovative. Il tutto con evidenti impatti positivi sul grado di soddisfazione dei pazienti. .
 
   
   
UN PROTOCOLLO D’INTESA PER L’ASSISTENZA AI TOSSICODIPENDENTI IN CARCERE  
 
Torino, 14 novembre 2006 - Con l’intento di migliorare e uniformare in tutte le carceri piemontesi la qualità dell’assistenza ai detenuti tossicodipendenti, l’Assessorato alla tutela della salute e sanità ha siglato con il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta un protocollo di intesa che pone le basi per garantire in ogni istituto interventi più omogenei, tempestivi ed efficaci. “In ottemperanza a una legge nazionale - spiega l’assessore Valpreda - nel 2003 le funzioni fino a quel momento svolte dall’amministrazione penitenziaria nei settori della prevenzione e della cura dei detenuti tossicodipendenti sono state trasferite al Servizio sanitario regionale. In seguito a questo passaggio, è stato istituito un tavolo tecnico congiunto, incaricato di definire obiettivi comuni e modalità di collaborazione tra le strutture carcerarie e i Ser. T di riferimento, in modo da assicurare a tutti i carcerati livelli uniformi e più completi di presa in carico da parte dei servizi. Si è così arrivati alla predisposizione di un documento che individua percorsi operativi standard per la diagnosi e per il trattamento dei pazienti”. Il protocollo stabilisce, ad esempio, che al momento dell’ingresso del detenuto in una struttura carceraria, il sanitario dell’istituto effettui immediatamente una prima valutazione circa l’eventuale stato di dipendenza da alcool o droga, sulla base delle dichiarazioni fornite dall’interessato oppure attraverso esami diagnostici volontari. Al detenuto, inoltre, verrà offerta la possibilità di eseguire una serie di screening, dall’Hiv alla tubercolosi. Gli esiti degli accertamenti verranno poi immediatamente comunicati al Ser. T di competenza, perché possa svolgere ulteriori esami e quindi proporre un programma terapeutico-riabilitativo. Ed ancora, per le persone già in cura con terapia sostitutiva al momento della carcerazione, viene prevista la garanzia della continuità assistenziale, così come viene assicurata la pronta assistenza ai soggetti che presentino sintomatologie astinenziali in atto. Infine, il sistema sanitario e quello penitenziario si impegneranno per promuovere all’interno delle carceri attività di informazione e prevenzione sulle dipendenze patologiche, nonché a organizzare programmi di formazione congiunta che vedano la partecipazione interprofessionale di tutti gli operatori coinvolti nella gestione dei detenuti tossicodipendenti. “Considerate le specificità strutturali e organizzative che caratterizzano le diverse sedi - conclude Valpreda - toccherà ora alle direzioni dei singoli istituti concordare con le rispettive Asl di riferimento degli articolati operativi che rendano esecutivo quanto contenuto nel protocollo, anche in termini di individuazione degli spazi e di dotazione della strumentazione indispensabile a un effettivo esercizio degli interventi sanitari concordati. Tutti gli accordi locali verranno poi inviati, per opportuna conoscenza e per eventuali osservazioni, al Tavolo tecnico regionale e al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria. Contestualmente, si continuerà a lavorare per rafforzare anche all’interno dei carceri l’integrazione tra la rete dei servizi pubblici e il privato sociale. In questo senso, il modello a cui guardare è quello già funzionante da anni all’interno delle Vallette di Torino, dove la collaborazione tra gli operatori del Ser. T e la comunità a custodia attenuata Arcobaleno sta dando ottimi risultati in termini non solo di cura, ma anche di reinserimento sociale dei detenuti tossicodipendenti”. .  
   
   
MENO BUROCRAZIA PER L’USO DEI FARMACI OPPIOIDI  
 
Milano, 14 novembre 2006 - In occasione della Vii Giornata contro la sofferenza inutile della persona inguaribile, la Giornata di San Martino, il più importante appuntamento nazionale per la lotta contro il dolore che si è tenuta ogni anno l’11 novembre, la Federazione Cure Palliative (Fcp) lancia ufficialmente la sua nuova battaglia contro la sofferenza che si può evitare. E apre un filo diretto con il Ministro della Salute Livia Turco. In occasione della giornata di San Martino, scende in campo in tutta Italia, come ogni anno, la Federazione Cure Palliative (Fcp), per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica contro la sofferenza inutile. Molti sono, infatti, i traguardi ancora da superare per il consolidamento della rete delle cure palliative e per cancellare le difficoltà che ostacolano l’utilizzo dei farmaci oppioidi antidolorifici, abbandonando così definitivamente le posizioni di coda in Europa per il loro consumo. Quest’anno la Fcp ha studiato una petizione, sotto forma di cartolina indirizzata al Ministro della Salute, diffusa da tutti i Soci della Federazione e non solo, in cui si è richiesto: l’abolizione del ricettario particolare per la prescrizione degli oppioidi, autorizzando l’utilizzo dei ricettari regionali del Ssn; la promozione in sede legislativa della netta distinzione tra l’utilizzo terapeutico dei farmaci oppioidi e ciò che riguarda la tossicodipendenza; la promozione dell’iniziativa Ospedale Senza Dolore; il potenziamento dell’assistenza domiciliare; l’istituzione di corsi in Cure Palliative all’interno della formazione accademica. “Il disegno di legge ‘contro il dolore’ approvato dal Consiglio dei Ministri il 19 ottobre, in attesa di completare il suo iter istituzionale, risponde in pieno alla prima delle richieste formulate nella nostra cartolina”, dichiara Francesca Floriani, Presidente della Federazione Cure Palliative. “Siamo pertanto molto soddisfatti per questa proposta coraggiosa del Ministro Turco che, abolendo i ricettari speciali, rende più semplice la prescrizione degli oppioidi. Ma non dobbiamo fermarci qui; gli altri punti della nostra petizione sono altrettanto importanti e indispensabili per lo sviluppo del movimento delle cure palliative e per superare i numerosi ostacoli, spesso burocratici, che rallentano il passo italiano per mettersi alla pari con gli altri paesi dell’Unione Europea nella cura del dolore. Desidero a questo proposito ringraziare Livia Turco che ha accettato di incontrare prossimamente la Federazione e la Società Italiana di Cure Palliative a Milano per dibattere di questi argomenti alla presenza della stampa”. La Giornata contro la sofferenza inutile della persona inguaribile, Giornata di San Martino, è giunta quest’anno alla sua settima edizione. Negli ultimi anni la diffusione della “Carta dei diritti dei morenti” (2001), del “Decalogo dei diritti della famiglia” (2002), e in seguito di altre problematiche delle cure palliative hanno portato alla raccolta nelle Giornate di San Martino di oltre 80mila firme consegnate ufficialmente dall’allora Ministro della Salute Girolamo Sirchia nel 2004. Questa azione di sensibilizzazione da parte della Fcp ha avuto come risultato la totale gratuità di tutti i farmaci oppiacei antidolorifici. .  
   
   
CNR: DISPOSIZIONI CONSEGUENTI TAGLI LEGGE FINANZIARIA 2007  
 
Roma, 14 novembre 2006 - Il Direttore Generale del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha diffuso ieri la seguente nota: "A causa delle gravissime prevedibili conseguenze sul bilancio 2007 dei tagli disposti dal disegno di legge finanziaria 2007 al finanziamento ordinario degli Enti pubblici di ricerca, l´assunzione di impegni da parte di tutti i centri di responsabilità dovrà essere limitata con decorrenza immediata e fino a diversa disposizione, alle spese obbligatorie e indifferibili. Ogni atto di assunzione di impegno dovrà essere accompagnato da una dichiarazione sottoscritta dal responsabile del centro di responsabilità che attesti dette caratteristiche vincolanti". .  
   
   
4.000 CAMICI BIANCHI INVADONO PIAZZA MONTECITORIO DELEGAZIONE RICEVUTA A PALAZZO CHIGI  
 
Roma, 14 novembre 2006 - Si è svolta ieri mattina la manifestazione organizzata dal “C. L. A. ” (Coordinamento Nazionale Associazioni di Categoria dei Laboratori di Analisi) che ha portato in piazza Montecitorio 4. 000 “camici bianchi”, operatori dei laboratori di analisi privati di tutte le regione d’Italia. La manifestazione è stata indetta per protestare contro la norma della Finanziaria che prevede di abbattere del 50% le tariffe di analisi ferme ancora al 1996 (in Europa le tariffe sono più alte anche del 150%) e che rischia di far chiudere circa 5. 000 laboratori sparsi in tutta Italia e di far perdere il lavoro ad oltre 70. 000 operatori del settore. Mentre era in corso la manifestazione in piazza, migliaia di altri operatori del settore si sono riuniti presso il Cinema Capranica per un assemblea di tutte le Associazioni di categoria riunite a cui hanno partecipato anche vari esponenti parlamentari, tra cui l’On. Cesare Cursi (Vicepresidente della Commissione Sanità del Senato, l’On. Enrico Montani della Lega Nord, l’On. Chiara Moroni Vicepresidente dei Deputati di Forza Italia, l’On. Dorina Bianchi della Margherita. Una delegazione del C. L. A. È stata poi ricevuta a Palazzo Chigi dal Sottosegretario al Ministero della Salute Serafino Zucchelli e da un rappresentante della Presidenza del Consiglio. L’incontro è stato costruttivo, il Sottosegretario Zucchelli si è soffermato sugli aspetti normativi sottolineando che il settore della sanità privata dovrà essere equiparato a quello pubblico. Zucchelli ha inoltre dichiarato che si dovrà provvedere ad una razionalizzazione del numero dei laboratori sparsi sul territorio garantendo, ovviamente, la qualità delle prestazioni. Per quanto riguarda le tariffe di analisi, il Sottosegretario ha infine detto che se le eventuali riduzioni saranno confermate avranno valore solo per l’anno 2007. Nel corso del prossimo anno sarà infatti formato un Tavolo Tecnico di confronto in cui sarà esaminata l’intera materia in questione. .  
   
   
OMNIDECOR INTERPRETA CASA DECOR A MILANO DAL 15 NOVEMBRE AL 17  
 
Erba, 14 novembre 2006 - Sulla scia del successo europeo, la manifestazione Casa Decor sbarca in Italia, all’ex Garage Traversi in via Bagutta 2 a Milano, dal 15 novembre al 17 dicembre. Ad Omnidecor l’onore di accogliere il pubblico alla mostra milanese, che riunisce le ultime tendenze nel settore della decorazione, design, architettura e paesaggio realizzate da grandi professionisti in partnership con affermate aziende italiane. Un lungo percorso vetrato in Decorfloudesign, progettato dal designer inglese Marc Krusin, accompagna alla scoperta del mondo di Casa Decor, ricco di stimolanti suggestioni. Le stesse riprodotte dalla sequenza di setti vetrati decorati con il disegno Tree, in una particolare tonalità verde, che leggermente sfalsati gli uni dagli altri compongono l’ingresso dell’esposizione su più piani. .  
   
   
TUTTO SPOSI 2007: NAPOLI OSPITA LA PIÙ GRANDE RASSEGNA NAZIONALE SUL MATRIMONIO: DAL 13 AL 21 GENNAIO 2007 IN MOSTRA NUOVE TENDENZE, CLASSICI INTRAMONTABILI, CURIOSITÀ E UN BUSINESS DA 3 MILIARDI DI EURO!  
 
Napoli 14 novembre 2006 - Nessuna altra città italiana può essere considerata l’icona del matrimonio quanto Napoli: sono 27 mila i matrimoni che ogni anno si celebrano all’ombra del Vesuvio su un totale di circa 57 mila cerimonie in tutta Italia. Nozze classiche per lo più, ma anche nuove formule: dalla celebrazione del kitsch&chic al country wedding, sino al matrimonio sulla spiaggia. Dall’abito al make-up, dal ricevimento alla luna di miele, Tutto Sposi propone una selezione delle migliori aziende presenti nel settore: espositori provenienti da tutta l’Italia per quella che si conferma la principale e maggiore fiera dedicata al matrimonio. Giunta alla sua 18° edizione chiama a raccolta ben 350 aziende, per garantire una scelta ampia ma selezionata: obiettivo della manifestazione è dare al pubblico informazioni aggiornate e soluzioni pratiche, per ogni tipo di richiesta. Nove giorni di sfilate, dimostrazioni di flower arranging, prove trucco e acconciature, aggiornamenti sul noleggio, le fotografie, le bomboniere e tutti i dettagli per il grande giorno. La location è la moderna struttura della Mostra d’Oltremare di Napoli, e non è un caso: in questa città infatti la tradizione è viva più che mai. Ogni anno tre miliardi di euro sono investiti nel settore e ben 27000 sono i matrimoni celebrati ogni anno su un totale di circa 57000 in tutta Italia. Grande protagonista della fiera è la moda con le ultime tendenze per l’abito: nel corso dei nove giorni, nel Padiglione Moda, si alterneranno le sfilate degli stilisti più interessanti del momento. Dal classico all’eclettico i capi proposti saranno 1500 per soddisfare ogni tipo di gusto e richiesta. Ma la moda non è solo il vestito: professionisti del make up ed esperti hair stylist saranno a disposizione degli sposi per prove di trucco ed acconciatura assolutamente gratuite. Per il ricevimento saranno presenti esperte ditte di catering ma anche proposte di location suggestive e tour operator per organizzare la luna di miele. E se l’importanza è nei dettagli all’interno della fiera sono tanti i suggerimenti per la giusta mise en place, per menu esotici, e banchetti originali. Altro elemento irrinunciabile e di grande scena è l’addobbo floreale, da quest’anno il Salone propone corsi gratuiti di floral design, utile per scegliere con competenza la soluzione da adottare e magari partecipare con un tocco personale alla creazione dell’addobbo. Il Salone è pensato anche per la casa degli sposi: tante idee per arredare la camera da letto, i bagni e la cucina, con le principali aziende del settore che proporranno interessanti idee dal classico allo stravagante, ma anche società di finanziamento per aiutare gli sposi a sostenere le prime spese. .  
   
   
CRISTIANO TASSINARI SPAZIOBOCCAINGALLERIA 15 . 28 NOVEMBRE 2006  
 
Milano, 14 novembre 2006 - Cristiano Tassinari, nato nel 1980, è laureando all’Accademia delle Belle Arti di Bologna e oltre a numerosi inviti a mostre e testi critici ha vinto quattro primi premi ed è stato tra i tre artisti prescelti a Forlì a presentare un’opera commemorativa di Marco Palmezzano. Molti se e ma e pensieri si potrebbero fare sulla pittura contemporanea, è più giusto invece lasciare la memoria intrisa e impastata di testimonianze visive e poetiche, permettendo una migliore lettura dei lavori di Cristiano Tassinari. Corre nella sua pittura l’urgenza di raccontare e raccontarsi attraverso i caratteri corporeo-figurali che causticamente determinano la condizione basica dell’uomo. E la precipua appartenenza di sé che ci riconduce alle formulate e calibrate pose del corpo: teste, membra, articolazioni che, esfoliate dalle loro apparenti sembianze, ci rimandano in un’atmosfera complessa, in continua trasformazione. La forma richiama sé stessa, cerca di costruirsi nel ductus pittorico, materico e liquido, e tenta una via di separazione tra l’autore e il corpo dell’immagine. Tra i temi cari a Tassinari vi è la testa che si inscena dentro lo spazio infuocato dell’esistenza. Si comprime per non essere giudicata, si rapprende in sostanza pura, quasi fosse un organo, per nascondere la propria incapacità di appartenere ad una dimensione “morale” che pietosa mente dovrebbe non essere predisposta al pregiudizio e alla non accettazione del diverso, dell’estraneo. Scatta così un meccanismo “aggressivo” che consente di pervadere le strutture della forma di cui Tassinari, con perizia tecnica ed emotiva, ci fa perdere le coordinate, solleticando il movimento plastico che è insito nella verità dei soggetti. E curioso constatare nelle sue opere la dialettica esistente tra il rigo re geometrico delle parti, ludicamente composte, e la sostanza pittorica sciolta in una terragna e pervasiva fisicità. Nella costruzione cromatica delle sue figure l’esperienza tonale e quella grafica si intrecciano, quasi a comporre due momenti antitetici, dando adito al senso del non finito, frattura antologica che nel gesto interrotto si potenzia. Questa è la realtà coinvolgente della posizione estetica di Cristiano Tassinari. Lo vedo come Essere che non pensa più all’uomo nella sua integrità e centralità, in una apparente armonia, che invece è alterata dai “festosi” e “grotteschi” grafismi dove si adagia il sogno utopico, sempre affascinante, di un nuovo Umanesimo. Di Enrico Maria Davoli - Le incisioni di Cristiano Tassinari funzionano come un setaccio attraverso il quale far passare, filtrandoli, i motivi già presenti nell’attività pittorica. In questa i soggetti (figure intere e ritratti colti nella dimensione nuda, atemporale, dell’ atelier) galleggiano in un magma colorato, sorta di brodo di coltura che le nutre e le protegge, entrando quasi in osmosi con la loro identità. Nelle incisioni si assiste ad un prosciugamento delle immagini che permette loro di cagliare e rapprendersi. Ne restano come delle orme, degli stampi leggeri. In qualche caso la figura è ridotta al puro contorno. La linea è rigorosa e affermativa; si assottiglia e si fa delicata dove occorre suggerire un indizio di prospettiva, lasciare immaginare un trapasso chiaroscurale; diventa più spessa ed energica quando la superficie da racchiudere è ampia e levigata, o il passaggio dalla luce all’ombra si può immaginare improvviso, senza gradazioni intermedie. L’effetto è nitido, ineccepibile, la figura si staglia sul fondo quasi fosse modellata in filo di ferro e il bianco della carta fosse in realtà un ambiente tridimensionale. In altre circostanze il processo di stampa trascina con sé tonalità diffuse, chiaroscuri, grumi e smagliature che danno la sensazione della completa autonomia del supporto rispetto all’immagine, come se questa fosse una diapositiva che viene proiettata su più schermi colorati o su un muro rivestito con intonaci di grana diversa, con l’effetto di vederla ogni volta differentemente restituita e virata. A creare effetti di spazio orientato, abitabile, provvedono gli scorci che Tassinari sa dosare con maestria e virtuosismo, imponendo allo spettatore un punto di vista che lo catapulta dentro l’immagine, in rotta di collisione coi corpi e i volti raffigurati. Sono inquadrature insieme fortuite ed eleganti, che danno nobiltà compositiva anche alle presenze più anomale, alle fisionomie più prosaiche. Una versione moderna ed aggiornata della sprezzatura, cioè delle apparenze frettolose, “sporche”, con cui i maestri dei secoli passati insaporivano le proprie realizzazioni, stendendo un’ombra affascinante di casualità, d’indeterminatezza, sulla natura invece profondamente voluta di ogni vero lavoro d’artista .  
   
   
MY RELIGION IS KINDNESS. THANK YOU, SEE YOU IN THE FUTURE UN PROGETTO DI PAOLA PIVI  
 
Milano, 14 novembre 2006 - Oggi la Fondazione Nicola Trussardi inaugura Ai Vecchi Magazzini della Stazione di Porta Genova Via Valenza 2, di Milano alle ore 18:30 “My Religion Is Kindness. Thank You, See You In The Future” La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00 fino al 10 dicembre 2006, con ingresso libero. .  
   
   
MILANO ANNI ´60: BERTINI IERI ED OGGI. SPAZIO ANNUNCIATA DAL 7 FEBBRAIO AL 12 MARZO 2007  
 
Milano, 13 novembre 2006 - Si inaugura il 7 febbraio 2007 alle ore 18. 30 allo Spazio Annunciata una mostra di Gianni Bertini dal titolo “Matamoto”, concepita espressamente per questa occasione. E´ questa la prima di una serie di mostre personali del ciclo "Milano Anni ´60" iniziato l´´11 ottobre 2006 con una collettiva e dedicato ai protagonisti della pittura milanese degli anni ´60 – tra pop art ed immagine critica – alcuni, ancor oggi pienamente attivi. La mostra presenta una ventina di opere realizzate tra il 1966 e il 2005, permettendo quindi di ripercorrere sinteticamente le tappe di una vicenda creativa straordinaria, iniziata negli anni Quaranta e ancora in pieno divenire. Le opere si concentrano in particolare sulla fase immediatamente successiva all´elaborazione del Manifesto della Mec-art, pubblicato nel 1965, momento cruciale nell´evoluzione della poetica di Bertini, in cui le istanze iconografiche della contemporaneità, i miti e le icone della società contemporanea, trovano un perfetto punto di congiunzione con la tecnica usata, che è quella del riporto fotografico sul tela. Contemporaneità delle immagini e dei mezzi, dunque, che prosegue sino ai nostri giorni: infatti le opere più recenti presentate in mostra nascono da elaborazioni dell´immagine al computer, in una continua attenzione nei confronti della realtà, iconografica e tecnologica, che ci circonda. Tra le opere in mostra, si segnalano pezzi storici come “La scampagnata” del 1966 e “All´autodromo” del 1967, “Il centauro Chirone” e “Penelope et Telemaque” del 1998, due tele di grandi dimensioni e di forte impatto visivo. Sin dal titolo della mostra si intuisce che i soggetti sono per lo più prelevati dal mondo delle corse automobilistiche e motociclistiche, unite nell´immaginario di Bertini alle figure femminili in una personalissima rilettura di alcuni dei miti del passato, in un percorso che unisce la volontà di testimoniare il presente senza dimenticare le persistenze di una cultura classica che da sempre accompagna la ricerca dell´artista, in quella “bertinizzazione” della realtà avviata già negli anni Sessanta. Gianni Bertini è nato a Pisa nel 1922 ed è sin dall´immediato dopoguerra uno dei protagonisti dell´arte italiana ed europea della seconda metà del Xx secolo. Nel lontano 1949 tiene la sua prima mostra a Milano, alla Galleria Salto, prima di trasferirsi, nel 1953 a Parigi, dove risiede tuttora. Amico di Pierre Restany, è vicino alle poetiche del Nouveau Réalisme ma mantiene sempre la propria indipendenza operativa. Nel 1968 ha una sala personale alla Biennale di Venezia e negli anni immediatamente successivi è tra i fondatori di due riviste storiche della poesia visiva italiana come “Mec” e “Lotta poetica”. Nel 1984 tiene a Parigi una grande retrospettiva al Centre National des Arts plastiques, mentre nel 2004 la Fondazione Mudima di Milano gli dedica “La schiuma del tempo”. Innumerevoli le partecipazioni a mostre collettive, tra cui si ricordano almeno quella a “Mythologies quotidiennes” a Parigi nel 1964, “Le monde en question” ancora a Parigi nel 1967, “Metamorphose de l´objet” in varie sedi museali europee nel 1971, “Fotomedia” a Dortmund nel 1974 e le diverse ricognizioni storiche sulla Pop Art italiana svoltesi dagli anni Ottanta ad oggi. La mostra è accompagnata da un catalogo contenente la riproduzione a colori di tutte le opere esposte e un testo introduttivo di Walter Guadagnini. .  
   
   
UNA RETE MUSEALE PER L`AREA ADRIATICA  
 
 Ancona, 14 novembre 2006 - Sviluppare una rete museale nell´area adriatica attraverso la sperimentazione, la gestione integrata dei beni e delle attivita` culturali e la costituzione di una struttura permanente di operatori culturali della Regione Marche e dei cinque Paesi orientali che si affacciano sul mare Adriatico. Questo l´obiettivo di Musanet, progetto finanziato nell´ambito del programma comunitario Interreg Iii A -Transfontaliero Adriatico, di cui la Regione Marche e` il soggetto capofila. I risultati del progetto sono stati illustrati da Gino Troli, coordinatore del progetto, e da Pietro Colonnella, sottosegretario alle Politiche regionali. La fase conclusiva prevede la realizzazione di un sito internet www. Musanet. It, con schede anagrafiche di ciascun partner, notizie di carattere storico,itinerari culturali, un´appendice legislativa, e di una brochure informativa in italiano e in inglese; prevista anche la pubblicazione dei risultati dei gruppi di lavoro che hanno approfondito i temi della formazione professionale degli operatori, dell´individuazione delle esperienze migliori, delle pratiche e dei modelli di gestione integrata dei sistemi museali piu` significativi sul piano della sostenibilita` economica. ´L´area adriatica, pur costituita da regioni e nazioni dalla storia spesso comune e parallela, non e` ancora percepita come area culturale fortemente connotata da omogeneita` di lungo periodo. Per questo, l´obiettivo prioritario ´ ha rilevato Troli ´ e` la connessione del patrimonio adriatico dei beni culturali in un sistema integrato capace di competere con quelli gia` presenti sulla scena culturale europea e mondiale con una forte definizione di area e un livello di marketing piu` avanzato. Da questa consapevolezza deriva anche l´obbligo di avviare, sulla base del prezioso bagaglio di esperienze e di conoscenze acquisite da Musanet, progetti specifici e forme di gemellaggio culturale tra le associazioni museali dei territori marchigiani e della costa orientale adriatica´. ´La formazione degli operatori culturali costituisce ´ ha sottolineato Colonnella - una concreta base al processo di integrazione e di sviluppo socio-economico dei paesi che gravitano nell´area adriatica, anche in vista della costituzione di una regione Euroadriatica in grado di riequilibrare i processi di crescita dei paesi che si affacciano sul mare Adriatico ; per questo, il Ministero delle Politiche regionali guarda con attenzione al progetto, finanziato dall´Unione Europea in collaborazione con gli enti locali´. Al progetto, coordinato dalla Provincia di Ascoli Piceno, partecipano le associazioni museali delle Provincie di Ancona e Macerata, la Provincia di Pesaro-urbino, la Comunita` Montana del Montefeltro e il G. A. L, Gruppo di Azione Locale, Montefeltro Leader. Undici, tra musei, associazioni, istituzioni culturali ed enti, i partners transfontalieri: quattro albanesi (Istituto culturale archeologico di Tirana, Regione Gjirokaster, Consiglio regionale di Berat, Museo storico di Scutari); due montenegrine (Associazione Storici dell´Arte del Montenegro, Museo Marittimo di Kattaro); due serbe (Museo etnografico di Belgrado,galleria Pavle Beljanski); due croate (Varazdin Gradsky Muzej, Centro per la protezione del patrimonio culturale di Kosovo e Metohija-mnemosine), una della Bosnia - Erzegovina (Ministero della Cultura). .  
   
   
CONCERTI D’AUTUNNO 2006 LUGANO, PALAZZO DEI CONGRESSI 2 NOVEMBRE – 21 DICEMBRE 2006 NOTE ROMANTICHE CON LUCCHESINI A LUGANO  
 
 Lugano, 14 novembre 2006 - Programma a tutto Romanticismo per il terzo dei Concerti d’Autunno, giovedì 16 novembre, al Palazzo dei Congressi di Lugano. Sul podio dell’Osi il direttore onorario Alain Lombard per l’ouverture del Freischütz di Weber e la Quarta Sinfonia di Ciaikovskij. Un atteso ritorno è anche quello del solista Andrea Lucchesini, impegnato nel Concerto per pianoforte di Schumann. La presenza di Alain Lombard e di Andrea Lucchesini a Lugano ha per il pubblico ticinese il sapore di un gradito ritorno: entrambi figurano infatti fra i protagonisti delle ultime stagioni al Palazzo dei Congressi. Dell’orchestra della Svizzera Italiana, Lombard è dal 1999 direttore principale e durante questa feconda stagione ha realizzato con il gruppo diverse incisioni premiate dalla critica internazionale, oltre ad allargarne l’attività concertistica all’estero. La carriera del maestro dura ormai da oltre quarant’anni: è del 1966 la vittoria al Concorso Mitropulos, che lo portò a diventare assistente di Karajan. Accanto a lui Lucchesini, acclamato interprete tanto del repertorio beethoveniano quanto della musica contemporanea, pianista noto per la sua capacità di coniugare lucidità analitica e intensità espressiva. Il programma si apre con l’ouverture del Freischütz di Weber, opera-manifesto del Romanticismo tedesco e della sua volontà di creare un proprio teatro musicale; segue il Concerto per pianoforte di Schumann, sublime esempio di come la stagione romantica abbia saputo fondere organicamente le istanze della fantasia e del sentimento con il senso della forma. Finale ricco di pathos con la Quarta Sinfonia di Ciaikovskij, pagina orchestrale in cui, grazie alle memorie dello stesso autore, riconosciamo l’incarnazione musicale del pessimismo del creatore, del suo disagio di fronte al mondo, della sua incapacità di essere felice. Alle 19. 30 a Villa Ciani, nella Sala degli Specchi, il pubblico potrà partecipare ad un incontro introduttivo con il solista. L’appuntamento per il concerto è alle ore 20. 30 al Palazzo dei Congressi di Lugano, Piazza Indipendenza 4. Il Concerto è trasmesso in diretta su Rete Due e sarà replicato il 19 novembre presso il Kultur und Kongress-zentrum di Lucerna alle ore 19. 30. .  
   
   
TEAM UPDATE: ADRIAN STEAD SALE A BORDO  
 
Valencia, 14 novembre 2006 - Dopo aver conquistato al fianco di Vincenzo Onorato il mondiale Farr 40, Adrian Stead entra a far parte del Mascalzone Latino- Capitalia Team come membro dell’afterguard. Adrian Stead è uno dei grandi nomi della vela britannica ed è alla sua seconda campagna per l’America’s Cup: aveva infatti partecipato, nel ruolo di tattico, alla Sfida del 2001/2 del Gbr Challenge. Sui campi di regata di tutto il mondo Adrian è conosciuto come un perfezionista modesto e generoso che ha ottenuto ottimi risultati sia nelle classi olimpiche, sia nella classi d’altura. Velista già a 6 anni, sull’Optimist, Adrian ha regatato molto sui Cadets, 420, 470 e Fd e, nel ruolo di prodiere, sul Soling, aveveva ottenuto un quarto posto ai Giochi di Atlanta del 1996. Dalle classi olimpiche Adrian è quindi passato all’altura ed ha corso la Whitbread del 1997/8 su Silk Cut quale timoniere e trimmer. Come timoniere ha vinto il Tour de France à la Voile nel 2000, ed ha corso anche la Sydney-hobart del 2005. Nel ruolo di tattico ha vinto l’Admiral’s Cup nel 2003, la Sydney Hobart, la Key West Race Week, la Middle Sea Race, la Miami Race Week . Più di recente ha corso in Tp 52 ed è stato anche timoniere del maxi Alfa Romeo. Adrian corre dal 2003 con Vincenzo Onorato sul Farr 40 Mascalzone Latino nel ruolo di tattico, o randista. Delle due afterguard del Mascalzone Latino- Capitalia Team che stano lavorando a Valencia con Ita 90 e Ita 77 fanno dunque ora parte: Vasco Vascotto (skipper), Flavio Favini, Jes Gram Hansen, Cameron Dunn, Rasmus Kostner, Michele Paoletti, Nacho Postigo, Adrian Stead. La formazione che nell’aprile 2007 prenderà parte alla Louis Vuitton Cup sarà annunciata a fine marzo. Ml: Qual è il tuo ruolo nel Mascalzone Latino-capitalia Team? As: “Faccio parte dell’afterguard ma il mio compito è anche di esaminare diversi aspetti della preparazione da un punto di vista più ampio, porre domande in diverse aree e vedere come possiamo continuare a migliorare…”. Ml: Qual è la cosa più importante che hai imparato nella tua esperienza col Gbr Challenge? As:” I team devono essere efficienti. Con Gbr avevamo avuto a disposizione buone risorse ma non molto tempo. Ora, nei mesi che ci restano, noi dobbiamo concentrarci sui punti importanti- alberi, vele, teamwork- ma anche cercare di rendere le barche il più possibile veloci”. Ml: Come osservatore per il Mascalzone Latino-capitalia Team hai già seguito diversi Atti. Quali sono, a questo punto, le tue impressioni? As:”il team, da aprile ad oggi, ha continuato a fare notevoli progressi e questo è un dato di fatto. Abbiamo molti talenti e dobbiamo massimizzare e migliorare le aree nelle quale siamo meno forti…Come sempre avviene nell’America’s Cup, il vero nemico è il tempo e dobbiamo quindi mettere in un esatto ordine di priorità le cose che dobbiamo ottenere da ora all’inzio della Louis Vuitton Cup. ” Ml: Fra tutti gli sfidanti, grandi e piccoli, quale, secondo te, ha fatto i maggiori progressi nella stagione 2006? As:”questo team. Ora dobbiamo assicurarci di mantenere il momentum positivo…” Ml: Cosa ne pensi dei cambiamenti apportati alla Classe ed al formato dell’America’s Cup? As:”per quanto riguarda la formula di stazza tutto sembra Ok ma le barche non sembrano significativamente più veloci di quanto lo fossero in precedenza. Le regole che hanno ristretto i parametri che limitano le forme degli scafi mettono ora un’enfasi maggiore nel lavoro dell’equipaggio, nelle vele, negli alberi e nella condotta della regata. Il formato degli atti è stato un successo per la popolarità dell’evento stesso, e anche il fatto che si siano date ai team più occasioni di regatare è sicuramente positivo. ” Ml: Ti aspetti di vedere grandi differenze nelle nuove barche il prossimo anno? As:”immagino che i team veloci saranno…veloci perché avranno indovinato tutte le cose giuste -pinne, alette, vele, alberi- e non solamente un bello scafo…. ” Ml: Come ti aspetti che sarà la competizione? As: “Molto molto tirata. Con rischi per tutti e molte occasioni per essere rispediti a casa presto. L’intensità del programma significa che rotture e impreparazioni potrebbero far davvero male…”. Ml: Qualche previsione per il prossimo anno? As: “Gli svizzeri si troveranno a dover fronteggiare uno sfidante più forte che mai!”. .  
   
   
MONOGOMMA DUNLOP NEL CAMPIONATO ITALIANO SUPERMOTO 2007  
 
 Milano, 14 novembre 2006 - Da tempo Piloti, Team Manager e Case chiedevano di mettere ordine nel “mondo” delle gomme del Campionato Italiano Supermoto. Oggi, dopo lunghe e attente valutazioni con i piloti, dopo essersi relazionati con le maggiori aziende di pneumatici (Metzeler, Dunlop, Bridgestone, Michelin) e tecnici Fmi, siamo riusciti a raggiungere un accordo che riesce a soddisfare le richieste dei piloti: numero di pneumatici limitato, prodotto uguale per tutti, prezzi calmierati. Per poter rispondere a tutte queste esigenze era indispensabile optare per una soluzione monogomma e dopo essersi confrontati con tutte le aziende, ponendo in primo piano le esigenze dei piloti, la scelta è andata su Dunlop. Pertanto, in sintesi, ecco cosa accadrà: 1) Il numero dei pneumatici sarà così limitato: 8 per la classe S1 e S2, 6 per il C. I. Junior, 4 per la Coppa Italia. La limitazione sarà regolamentata con il posizionamento di stickers (vedi mondiale). Tali stickers (personalizzati) saranno consegnati in sede di operazioni preliminari da un commissario tecnico della Fmi previo firma del pilota per ricevuta. Questo sarà il numero massimo dei pneumatici che si potranno usare nei due giorni di gara, comprese le rain. 2) Il prodotto sarà uguale per tutti, eliminando il tanto contestato gap che attualmente penalizzava i piloti privati. I pneumatici dovranno essere acquistati presso l’assistenza Dunlop Italia, che sarà presente dal venerdì mattina in pista, la quale si occuperà anche del posizionamento degli stickers. 3) I prezzi riservati saranno non solo bloccati per tutto l’anno, ma anche inferiori a quelli della stagione 2006. Inoltre per la Coppa Italia saranno usati dei pneumatici dal costo ulteriormente ridotto e dalle caratteristiche tali da non avere più bisogno di slick e rain. Infine, ma non meno importante, la Dunlop in collaborazione con la Dbo metteranno a disposizione un buon numero di pneumatici da distribuire in premi, oltre ad altre iniziative promozionali. Tutto ciò, sommato al fatto che Dunlop è già fornitore di tutti i piloti e Team che praticano il mondiale, da la certezza di aver fatto un’operazione gradita alla maggioranza dei piloti e che potrà solo portare dei benefici alla disciplina. .