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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Novembre 2006
IL VICEPRESIDENTE FRANCO FRATTINI COMMISSARIO RESPONSABILE PER IL PORTAFOGLIO GIUSTIZIA, LIBERTÀ E SICUREZZA ALLA “CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA SULLA SICUREZZA ALIMENTARE” “LA SICUREZZA ALIMENTARE IN EUROPA”  
 
 Parma, 11 novembre 2006 - È un piacere essere qui a Parma che può considerarsi la capitale della sicurezza alimentare, in quanto sede dell´Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Oggetto principale del mio intervento è una panoramica della sicurezza alimentare in Europa e delle questioni e iniziative ad essa connesse. La rivoluzione della sicurezza alimentare Un po´ di storia recente: Anni ´90: la sicurezza alimentare in Europa è ai minimi storici; l´immagine dei prodotti alimentari europei è gravemente danneggiata da una serie di crisi alimentari (es. Bse, diossina). La fiducia dei cittadini raggiunge i livelli più bassi. La normativa comunitaria in materia alimentare è un patchwork di regolamenti e direttive accumulatisi nel tempo. La soluzione? Un profondo riordino dell´intero sistema. Gennaio 2000: pubblicazione da parte della Commissione del Libro bianco sulla sicurezza alimentare – il modello su cui costruire un sistema moderno e coerente. Dopo meno di sette anni il nuovo sistema razionalizzato è una realtà – quello che può essere considerato il miglior sistema di sicurezza alimentare al mondo – in grado di garantire al consumatore europeo livelli di protezione ineguagliabili e prodotti alimentari tra i più sicuri. Alcune caratteristiche principali: a strategia “dai campi alla tavola” garantisce il diritto alla sicurezza lungo tutta la catena alimentare; gli operatori del settore alimentare sono considerati responsabili della sicurezza alimentare; un´Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa) indipendente, responsabile soprattutto in materia di valutazione dei rischi; tracciabilità – i problemi possono essere individuati, isolati e risolti; un miglior sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi. Non intendo con questo certo dire che sia possibile eliminare del tutto ogni tipo di rischio legato all´alimentazione. Per la loro natura e la loro diversità, i nostri cibi comportano sempre un certo livello di rischio. Ma è un rischio che possiamo ridurre dotandoci di meccanismi che ci permettano di intervenire in modo pronto e deciso, se e quando ce n´è bisogno. Pacchetto igiene e controlli ufficiali Non intendo elencare tutti i provvedimenti legislativi scaturiti dal Libro bianco del 2000, ma vorrei attirare la vostra attenzione su 2 iniziative chiave entrate in vigore lo scorso gennaio. La prima – il cosiddetto pacchetto igiene, ha unificato, armonizzato e semplificato 17 direttive esistenti in materia. Il pacchetto è incentrato sul principio della responsabilità lungo la catena d´approvvigionamento, fino alla consegna o all´acquisto da parte del consumatore. Si tratta di una strategia improntata alla flessibilità che mira a garantire protezione e sostegno soprattutto a favore di determinati metodi di produzione tradizionali e di imprese alimentari in regioni isolate. La seconda – un regolamento sui controlli ufficiali inteso ad un´applicazione rigorosa delle norme e dei sistemi e a prestazioni qualitativamente elevate. La legislazione non è che un aspetto del problema – per garantire gli standard che i cittadini europei si aspettano e pretendono occorre puntare sulla reale applicazione delle regole. Una migliore formazione per gli operatori La recente adozione di un nuovo Libro bianco intitolato Migliorare la formazione per rendere più sicuri gli alimenti ha potenziato i nostri sforzi in questo settore. Sono previsti corsi di formazione per il personale delle autorità che negli Stati membri verificano l’applicazione della normativa comunitaria su alimenti, mangimi, salute e benessere degli animali e della normativa fitosanitaria. Corsi di formazione aperti anche a partecipanti di paesi terzi, in particolare dei paesi in via di sviluppo. L´intento è assicurare un maggior rispetto degli standard alimentari comunitari, ridurre e semplificare quindi i controlli all´importazione e garantire una maggiore sicurezza degli alimenti importati. Si tratta inoltre di diffondere una maggiore comprensione degli standard alimentari comunitari e delle procedure di importazione, consentendo così ai paesi terzi, e in particolare ai paesi in via di sviluppo, di superare gli ostacoli all´ingresso dei loro prodotti sul mercato europeo. Vorrei poi ricordare altre due iniziative volte a migliorare e a potenziare la sicurezza alimentare in Europa e a soddisfare le aspettative dei consumatori. Strategia per la salute degli animali Chi dice sicurezza degli alimenti di origine animale dice buone condizioni di salute degli animali. L´insorgere di malattie veterinarie in una parte del mondo può mettere a repentaglio la catena alimentare su scala planetaria. Inoltre, in seguito a crisi quali la Bse e, più di recente, l´influenza aviaria, i cittadini hanno sviluppato una maggiore sensibilità per l´origine degli alimenti. Il principio seguito è “prodotti sani da animali sani”. La Commissione sta rivedendo profondamente la politica comunitaria in materia di salute animale con l´intento di mettere a punto una strategia globale per la salute degli animali a partire dal 2007 fino al 2013. I risultati di una recente consultazione aperta serviranno da spunto per la nuova strategia globale per la salute degli animali, che verrà pubblicata nel 2007 e che è destinata a conferire maggiore coerenza e direzione al lavoro futuro in questo settore importante. Programma d’azione per il benessere degli animali Il benessere degli animali è un altro dei temi cari al cittadino europeo. Per molti consumatori, buoni standard di benessere animale vuol dire buoni standard alimentari in generale e maggiore qualità alimentare. Oltre a voler veder aumentare la presenza di prodotti rispettosi del benessere animale negli scaffali, i cittadini si sono anche mostrati pronti a pagare per questo tipo di prodotti. Molti cittadini ritengono, tuttavia, che sia spesso impossibile identificare i prodotti ottenuti nel rispetto del benessere animale per mancanza di informazioni appropriate e pertinenti o per inadeguatezza delle informazioni. Disponendo inoltre di scarse conoscenze circa i metodi di allevamento, il consumatore non è sempre in grado di operare una scelta informata. Il profondo impegno della Commissione per migliorare gli standard di benessere animale ha portato all´adozione di un Programma d’azione comunitario per la protezione e il benessere degli animali. L´europa è tra i primi al mondo a promuovere il benessere degli animali. Anche se ovviamente occorre fare ancora molto per conciliare aspettative dei consumatori e comportamenti di acquisto. La Commissione continuerà a battersi per garantire migliori condizioni agli animali, per offrire sbocchi di mercato ai prodotti europei ottenuti nel rispetto del benessere animale e per informare meglio i consumatori. Prodotti alimentari: indicazioni e etichettatura Vorrei infine spendere qualche parola sulle informazioni che i consumatori ricevono sui prodotti alimentari. Di recente sono state decise nuove norme per garantire che i presunti benefici nutrizionali o di salute indicati dalle industrie alimentari sulle etichette siano veri e scientificamente provati. Un grande progresso che consente più facilmente al consumatore di scegliere per la salute quando acquista un alimento. Di estrema importanza se si pensa alla lotta all´obesità e al sovrappeso, due problemi di salute diffusi in tutta l´Unione. A proposito di informazioni richieste dal consumatore: le direttrici dell’Unione sulla cultura alimentare (qualità, sicurezza, salubrità) e sulla cultura e l’economia del territorio costituiscono i due assi strategici per l’Ue nella competizione in un mercato globalizzato. Su questo presupposto, è mia intima convinzione che si debba esaminare anche la possibilità di un completamento della normativa esistente per dare al consumatore un´informazione ancora più piena e completa sulla provenienza territoriale del prodotto agricolo in etichetta. A tale riguardo la Commissione sta valutando il modo migliore per modificare la normativa sull´etichettatura degli alimenti dal momento che quella in vigore si inscrive in un quadro generale risalente al 1979. Sono necessarie norme nuove e aggiornate, visto che quelle attuali rendono insoddisfatti tanto i consumatori quanto i produttori. Cerchiamo un equilibrio in termini pratici e sensati tra due necessità contrastanti: una maggiore richiesta di informazioni sulle etichette e etichette chiare e utili, di facile comprensione per il consumatore. Stiamo anche considerando l´etichettatura nutrizionale. Molti interessati ritengono che l´etichettatura nutrizionale debba essere obbligatoria, soprattutto se si pensa al già ricordato crescente problema dell´obesità. I sondaggi mostrano tuttavia che, sebbene molti consumatori siano a favore dell´etichettatura nutrizionale, la maggior parte ne fa un uso limitato se inesistente. I risultati di un recente ciclo di consultazioni verranno utilizzati come spunto per modificare la legislazione tanto in materia di etichettatura generale e che di etichettatura nutrizionale. Ho coperto molti argomenti in poco tempo. Spero di aver fornito una panoramica abbastanza estesa di quanto è stato e verrà fatto per la sicurezza alimentare. In sintesi, gli enormi progressi compiuti negli ultimi anni hanno consentito di trasformare il sistema comunitario della sicurezza alimentare in quello che può essere fondatamente definito come il miglior sistema al mondo. Il nostro impegno per una maggiore sicurezza degli alimenti si accompagna alla messa a punto di strategie per la salute e il benessere degli animali. Inoltre viene attualmente prestata particolare attenzione alle informazioni per i consumatori in modo tale da incoraggiare scelte alimentari a favore della salute. Come accade anche in altri settori, l´Europa può fare la differenza se, come sta già avvenendo, stabilirà regole - assicurandone nel contempo l´osservanza - capaci di recare un reale e percepibile valore aggiunto e di garantire la concorrenza leale al di fuori di una logica di mero profitto. Ancora una volta, benessere e salute degli animali ed interessi dei consumatori non possono e non debbono apparire come concetti tra loro antitetici concorrendo, al contrario, entrambi a formare quel quadro di simbiosi armoniosa tra uomo e natura così rispondente all´insegnamento cristiano. .  
   
   
PARMALAT S.P.A RIGETTO DEI RICORSI PROPOSTI DA JP MORGAN E UNICREDIT BANCA MOBILIARE S.P.A.  
 
Collecchio - Parmalat S. P. A. Comunica che in data 9 novembre 2006 il Tar del Lazio Sez. Iii ha depositato le sentenze di rigetto dei ricorsi proposti da Jp Morgan ed Unicredit Banca Mobiliare S. P. A. Avverso i decreti ministeriali di ammissione alla procedura straordinaria delle società estere e della nomina di Commissario Straordinario del Gruppo Parmalat in A. S. ; ha inoltre condannato le medesime al pagamento delle spese processuali. .  
   
   
AL VIA DA MILANO LA CAMPAGNA INFORMATIVA E DI PREVENZIONE ‘ALIMENTARE L’AUTOSTIMA: DISORDINI ALIMENTARI TOGLIETE IL DISTURBO!’  
 
 Parte questa mattina 14 novembre da Milano la campagna informativa e di prevenzione ‘Alimentare l’autostima: Disordini alimentari togliete il disturbo’, promossa dal Moige e con il contributo del Ministero della Solidarietà Sociale al fine di sensibilizzare i ragazzi sui disturbi del comportamento alimentare, ossia sull’alterato rapporto tra cibo e proprio corpo. La campagna, di portata nazionale, consiste concretamente in una mostra itinerante ospitata all’interno di un bus che visiterà le scuole medie inferiori di 12 province italiane dislocate in 7 regioni diverse, per l’esattezza Milano, Como, Bologna, Pescara, Isernia, Bari, Taranto, Salerno, Avellino, Caserta, Napoli e Roma. I ragazzi, tutti di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, visiteranno la mostra-bus con un tour guidato di circa 25 minuti per ciascun gruppo e potranno osservare dei pannelli informativi illustrati sull’argomento. Ai circa 4. 700 ragazzi coinvolti nella campagna verranno anche consegnati poster e opuscoli che serviranno loro da promemoria e potranno sensibilizzare anche famiglie ed insegnanti in merito ai disturbi del comportamento alimentare e le loro conseguenze. Secondo l’ultimo rapporto dell’Eurispes sono circa due milioni i giovani italiani tra i 12 e i 25 anni, che hanno disturbi del comportamento alimentare; anoressia nervosa, bulimia nervosa e bing eating disorder (disturbo da alimentazione incontrollata, Bed), ed altri disturbi del comportamento alimentare non identificati. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne; circa il 5% delle giovani tra i 13 e i 35 anni ne soffre, ma l’incidenza sta tornando a salire anche tra i quarantenni e tra gli uomini. “Questa nuova campagna di sensibilizzazione – dice Maria Rita Munizzi, presidente del Moige –oltre a voler contribuire alla prevenzione dei Dca mira, in completa assonanza con l’appello lanciato dal ministro per le Politiche giovanili Giovanna Meandri, a chiamare tutti gli attori sociali, a partire dai genitori e dalla scuola ma senza dimenticare il mondo dei Media e della moda, a una presa di responsabilità. E’ necessario fare più informazione su questi problemi ed evitare accuratamente di fornire ai minori modelli e canoni estetici fuorvianti e pericolosi per la loro salute psicofisica”. Spesso la diagnosi dei Dca avviene tardivamente, anche dopo 6-7 anni dall’esordio, quando i sintomi fisici e psichici sono divenuti particolarmente evidenti. In questi disturbi l’alimentazione può assumere caratteristiche disordinate ed ossessive, con rituali tali da compromettere la possibilità di consumare un pasto in modo “abbastanza normale”. Anche per questo motivo è prevalente l’opinione che l’incidenza di questi disturbi sia largamente sottostimata; a conferma di ciò il dato che solo il 10% di chi soffre di Dca chiede spontaneamente aiuto. I più noti Dca sono anoressia e bulimia; secondo i dati del Cidap, il Centro italiano disturbi alimentari psicogeni, in Italia ci sarebbero circa 1. 450. 000 ragazze bulimiche e 750. 000 anoressiche. La bulimia nervosa, che significa letteralmente “fame da bue”, si manifesta con la tendenza ad ‘abbuffarsi’ per poi eliminare velocemente quanto ingerito attraverso il vomito o con abuso di lassativi. Questo disturbo è anche piuttosto difficile da diagnosticare in quanto generalmente non si accompagna a significative variazioni di peso, tanto che molti specialisti lo considerano un “disturbo epidemico nascosto”. I dati epidemiologici parlano di un’incidenza di circa il 3% nella popolazione femminile. Al contrario l’anoressia nervosa si manifesta con il rifiuto del cibo e con una forte perdita di peso; questo disturbo in un 3 - 5% circa di casi porta alla morte. Questa malattia, considerata 50 anni fa come rara e diffusa solo tra le giovani delle classi elevate riguarda ormai tutti gli strati sociali del mondo occidentale. I dati epidemiologici parlano di una incidenza, nella popolazione femminile tra i 12 e i 25 anni, vicina all’1%. Entrambi i disturbi sono accomunati dal pensiero ossessivo del cibo, dalla paura morbosa di diventare soprappeso uniti ad una percezione deformante del proprio corpo e ad una bassa stima di sé. Le forme di disturbo da alimentazione incontrollata e i disturbi non specificati riguarderebbero invece circa il 6% delle adolescenti italiane. Secondo i dati del Ministero della Salute l’insorgere di nuovi casi di anoressia è al momento stabilizzato su una media di 6 nuovi casi ogni 100. 000 abitanti, mentre è in crescita l’incidenza della bulimia nervosa, circa 12 nuovi casi ogni 100. 000 abitanti. Stando a questi dati dunque ci sarebbero in Italia, ogni anno, oltre 9. 000 nuovi casi l’anno, prevalentemente nella fascia di età 12 – 25 anni. Differente anche l’età di inizio dei due disturbi; mentre l’anoressia si presenta tipicamente all’inizio dell’adolescenza, verso i 12 anni, la bulimia raggiunge il picco massimo intorno ai 18-19 anni, nel momento che segna il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. In questi anni però si sta registrando, in Italia ma anche all’estero, un certo abbassamento della soglia d’età di rischio che è scesa, per le ragazze, dai 14–16 anni agli 11–13, con casi di insorgenza precoce già a 7 anni. “I disturbi dell’alimentazione sono spesso la spia di un disagio più profondo – dice la Munizzi – le cui cause possono essere varie. Bisognerebbe smettere di attribuire sempre la “colpa” ai rapporti familiari. E’ vero che il clima familiare e l’educazione ricevuta sono determinanti ma ci sono molti altri fattori che intervengono. La moda non è l’ultima delle “colpevoli”; fisici perfetti e scolpiti, esibiti costantemente in ogni dettaglio, propongono fin da piccoli canoni estetici non reali e che per lo più possono essere raggiunti sono grazie a sapienti ritocchi al computer e che in molti casi sono al confine con la patologia”. .  
   
   
WORKSHOP SULLE TECNOLOGIE DI PISCICOLTURA PER LE PMI  
 
 Il 23 novembre sarà organizzato a Bruxelles (Belgio) un workshop intitolato «Fish farming technologies for Smes - Technology challenges and market opportunity» (Tecnologie di piscicoltura per le Pmi - Sfide tecnologiche e opportunità di mercato). Obiettivo della manifestazione è discutere le tendenze e necessità future delle tecnologie principali e della ricerca nel settore della piscicoltura. Il workshop sarà incentrato sulla diffusione della conoscenza e sull´utilizzo delle tecnologie nelle piccole e medie imprese (Pmi), nonché sulle opportunità commerciali. La manifestazione offrirà inoltre un quadro d´insieme sugli obiettivi, le sfide e i risultati di progetti in fase di attuazione o recentemente ultimati, finanziati nell´ambito del Sesto programma quadro (6Pq) e delle sue misure specifiche destinate alle Pmi. In aggiunta saranno presentati i progetti che vedono la partecipazione di Pmi nelle aree tematiche prioritarie. Per ulteriori informazioni visitare: http://sme. Cordis. Europa. Eu/news/events. Cfm .  
   
   
PRESENTATO IL NUOVO NUMERO DI "LAIMBURG JOURNAL" DEDICATO AI TERRENI AGRICOLI IN ALTO ADIGE  
 
 Nell´ambito della rassegna fieristica Interpoma, è stato presentato il nuovo volume di "Laimburg Journal", rivista pubblicata dal Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg in collaborazione con l’editore Eugen Ulmer. 177 pagine in cui gli esperti prendono in esame lo stato dei terreni agricoli in Alto Adige. La prima parte della rivista si occupa dei prati, la seconda dei terreni nelle zone frutticole (Val Venosta, Val d’Adige, Bassa Atesina e Val d’Isarco) e la terza di una classica zona viticola altoatesina, ovvero l’Oltradige. I dati raccolti da 393 punti di osservazione per i prati, e 98 per i terreni frutticoli, hanno permesso agli autori di trarre conclusioni sicure e precise sullo stato dei terreni nella nostra Provincia. "Il terreno - ha commentato il presidente Durnwalder - è una risorsa non rinnovabile, ed è di importanza vitale per l’agricoltura. I dati presentati in questo volume rappresentano le basi per la difesa del territorio e una coltivazione sostenibile in Altoadige". "I terreni dell’Oltradige - ha sottolineato il direttore del Centro Laimburg Josef Dalla Via - per la prima volta sono stati sottoposti ad un’analisi sistematica e dettagliata. Ciò è di grande importanza per questa zona, dato che, soprattutto nella viticoltura, le caratteristiche del sito e la sua idoneità sono fondamentali nella scelta della varietà". Allegato a questo numero del "Laimburg Journal" si può trovare un Cd-rom realizzato in italiano e tedesco. Oltre ai tre articoli principali in formato pdf, il Cd-rom ontiene un gran numero di dati, illustrazioni, rappresentazioni grafiche e cartografie, nonchè le foto dei profili dei terreni. "Questa impressionante quantità di dati, in totale oltre 53mila parametri riassunti in 186 cartografie e una moltitudine di tabelle e diagrammi - conclude Dalla Via - è sicuramente adatta alla consultazione da parte dei coltivatori diretti e degli altri esperti del settore come biologi e agronomi, ed è di grande utilità per la gestione di importanti informazioni che permettono uno sfruttamento efficiente dei diversi tipi di terreno". .  
   
   
CAGLIARI, SCIOGLIMENTO CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE  
 
 Consorzi interprovinciali per la frutticoltura La Giunta regionale ha deliberato lo scioglimento dei consigli di amministrazione del Consorzio interprovinciale per la frutticoltura di Cagliari, Oristano e Nuoro, e del Consorzio provinciale per la frutticoltura di Sassari. La soppressione dei due Consorzi, prevista dalla nuova legge regionale 23 del 8 agosto 2006 sulla riforma degli enti agricoli, sarà effettiva dalla data di entrata in vigore della legge finanziaria della Regione per l´anno 2007. A partire dalla stessa data l´Agenzia Agris Sardegna subentrerà nelle attività svolte dai Consorzi e succederà in tutti i loro rapporti giuridici attivi e passivi. Le operazioni per lo scioglimento saranno affidate a Salvatore Casu, nominato commissario straordinario di ciascuno dei due enti. Il commissario straordinario durerà in carica fino alla assunzione da parte dell´Agris Sardegna delle funzioni dei Consorzi per la frutticoltura. .  
   
   
GRUPPO CREMONINI: RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2006. RICAVI TOTALI CONSOLIDATI A 678,8 MILIONI DI EURO (+17,1%).  
 
Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini S. P. A. (Crm. Mi), riunito il 10 novembre a Castelvetro di Modena, ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre 2006. Principali risultati economici consolidati del 3° trimestre 2006 Nel 3° trimestre 2006, i ricavi totali consolidati del Gruppo Cremonini sono stati pari a 678,8 milioni di Euro, in crescita del 17,1% rispetto ai 579,7 milioni di Euro dello stesso periodo del 2005. Il Margine Operativo Lordo consolidato (Ebitda) si è attestato a 46,2 milioni di Euro (+19,3% rispetto ai 38,7 milioni di Euro del 3° trimestre 2005), mentre il Risultato Operativo (Ebit) è cresciuto del 17,3% raggiungendo i 31,8 milioni di Euro (27,1 milioni di Euro nel 2005). Il Risultato della Gestione Caratteristica nel trimestre in esame risulta in crescita del 35,2%, attestandosi a 27,1 milioni di Euro rispetto ai 20,0 milioni di Euro del 2005. L’utile Netto di Gruppo nel 3° trimestre è stato pari a 6,9 milioni di Euro, in miglioramento se si considera che il corrispondente risultato del 2005, di 11,3 milioni di Euro, includeva la plusvalenza straordinaria di 5,5 milioni di Euro derivante dall’esercizio della Greenshoe nell’ambito dell’Ipo di Marr . Risultati dei tre settori di attività nel 3° trimestre 2006 Il settore della produzione ha registrato una crescita dei ricavi e un recupero della marginalità. Nel periodo i ricavi totali sono stati pari a 264,3 milioni di Euro, in crescita del 6,9% rispetto ai 247,3 milioni di Euro del 2005. L’ebitda si è attestato a 12,3 milioni di Euro (10,9 milioni di Euro nel 2005, +12,9%) e l’Ebit è risultato pari a 4,2 milioni di Euro (3,8 milioni di Euro nel 2005, +11,2%). Nel settore della distribuzione , i ricavi totali sono stati pari a 292,0 milioni di Euro, in aumento del 10,0% rispetto ai 265,3 milioni di Euro del 2005. L’ebitda ha raggiunto i 24,8 milioni di Euro (21,3 milioni di Euro nel 2005, +16,6%), mentre l’Ebit si è attestato a 22,5 milioni di Euro (19,1 milioni di Euro nel 2005, +17,5%). I ricavi del settore della ristorazione hanno registrato un incremento del 74,7%, raggiungendo i 141,3 milioni di Euro (80,9 milioni di Euro nel 2005). In aumento anche tutti i principali indicatori di redditività: l’Ebitda è stato pari a 9,7 milioni di Euro (8,4 milioni di Euro nel 2005, +14,8%), mentre l’Ebit si è attestato a 6,9 milioni di Euro (6,7 milioni di Euro nel 2005, +2,0%). I risultati di questo settore includono l’effetto delle acquisizioni realizzate nel periodo: il 50% di Rail Gourmet España (i cui dati sono stati consolidati a partire dal 1° luglio), che gestisce la ristorazione a bordo dei treni ad alta velocità spagnoli, e il rimanente 50% di Moto S. P. A. (ristorazione autostradale), società ora controllata al 100% da Cremonini, le cui attività sono state consolidate con effetto dal 1° gennaio 2006. Situazione finanziaria al 30 settembre 2006 La Posizione Finanziaria Netta al 30 settembre si è attestata a 605,2 milioni di Euro, rispetto ai 572,1 milioni di Euro del 30 Giugno 2006 e ai 512,1 milioni di Euro del 31 Dicembre 2005. La crescita dei primi nove mesi deriva principalmente da investimenti per 84,5 milioni (di cui 32,6 milioni di Euro per acquisizioni) e dalla distribuzione di dividendi per 38,9 milioni di Euro. Principali risultati economici consolidati dei primi nove mesi del 2006 Il Gruppo Cremonini ha realizzato da inizio anno ricavi totali consolidati per 1. 774,2 milioni di Euro, pari ad un incremento dell’11,7% rispetto ai 1. 588,3 milioni di Euro dello stesso periodo del 2005. L’ebitda si è attestato a 105,3 milioni di Euro (+12,4% rispetto ai 93,6 milioni di Euro del 2005), mentre l’Ebit è stato pari a 67,1 milioni di Euro (+10,6% rispetto ai 60,6 milioni di Euro del 2005). Il Risultato della Gestione Caratteristica è stato pari a 45,5 milioni di Euro, in linea con i 45,3 milioni di Euro del 2005. L’utile Netto di Gruppo si è attestato a 9,2 milioni di Euro rispetto ai 40,4 milioni di Euro del 2005, dato quest’ultimo che includeva la plusvalenza netta straordinaria di 26,1 milioni di Euro (inclusa Greenshoe) relativa all’Ipo di Marr. I risultati raggiunti nei primi nove mesi del 2006 sono in linea con le stime del management e confermano l’attendibilità delle previsioni per l’esercizio 2006 per il quale si prevede un miglioramento dei risultati reddituali. .  
   
   
"IL PAESAGGIO TOSCANO SI TUTELA SOSTENENDO LE ATTIVITÀ AGRICOLE" NEL PIANO DI SVILUPPO RURALE PREVISTI AIUTI PER AZIONI DI RECUPERO E DI CONSERVAZIONE  
 
 Firenze "Il paesaggio toscano è in larga misura il frutto dell´attività di chi vive, lavora, produce nelle nostre aree rurali. Per questo tutelare il paesaggio significa soprattutto sostenere il mantenimento delle attività nelle nostre campagne, creando le condizioni perché la nostra agricoltura, nel rispetto dei suoi requisiti di qualità, di aderenza al territorio, si mantenga competitiva e quindi consenta al produttore di ottenere un reddito sufficiente a continuare l´attività". L´assessore regionale all´agricoltura Susanna Cenni ha aperto così il suo intervento al convegno sui paesaggi della ruralità contemporanea organizzato il 10 novembre al centro studi Villa Chigi Saracini di Castelnuovo Berardenga (Si), nell´ambito della manifestazione ´Chianti d´Autunno´. L´assessore si è soffermata sul rapporto tra la natura e il lavoro dell´uomo che si realizza nei nostri paesaggi per renderli unici al mondo: "Ed è proprio perché sono gli agricoltori artefici principali di questo paesaggio - ha aggiunto - è importante che possano continuare a svolgere questa funzione. In questo senso, all´interno del Piano di sviluppo rurale 2007-2013, nell´ambito di una vasta serie di interventi rivolti alla sostenibilità ambientale del nostro territorio, abbiamo inserito una misura specifica proprio sul paesaggio. Sono previsti aiuti agli agricoltori per la realizzazione di interventi volti a recuperare o conservare l´identità dei nostri paesaggi". Tra le azioni finanziate dalla misura (fino a 450 euro per ettaro) il ripristino di muretti a secco, la rinaturalizzazione di spazi, la realizzazione di corridoi ecologici, la ricostituzione di siepi. Ma accanto a questi interventi più specifici, ha ribadito l´assessore, il paesaggio si tutela sostenendo la ruralità toscana, cioè da una parte valorizzando la tipicità, la qualità e la genuinità dei prodotti di questi territori e difendendo la loro presenza sui mercati dai rischi incombenti della globalizzazione, dall´altra operando per il mantenimento di un tessuto di servizi, di attività, di opportunità lavorative necessario perché il mondo rurale si mantenga vitale e perché chi ci vive sia messo in condizione di restare. .  
   
   
PORDENONE – ATLANTE DEI RISTORANTI TIPICI: PRESENTATA LA II EDIZIONE  
 
Il 7 novembre a Palazzo Monterale Mantica, è stata presentata la seconda edizione (2006/2007) dell’Atlante dei Ristoranti Tipici e dei prodotti agroalimentari tradizionali del Friuli Venezia Giulia, introdotto con maestria da Fabrizio Nonis, direttore responsabile dell’Università dei Sapori per il Nord Italia. L’iniziativa, che si colloca all’interno del più ampio progetto di valorizzazione dei prodotti e della ristorazione tipica del territorio pordenonese, è stata coordinata e finanziata dalla Camera di Commercio ma vede unite nel progetto anche le tre più rappresentative Associazioni di settore della provincia: l’Ascom, che rappresenta i ristoranti che hanno predisposto menu e piatti tipici, la Confcooperative, che ha favorito la presenza del sistema agroalimentare e vinicolo cooperativo e la Coldiretti, che ha consolidato il patto tra produttore e consumatore. La collaborazione di queste realtà, unitamente al Consorzio Friuli-grave, è stata determinante specialmente nell’analisi dell’offerta dei prodotti e nella ricognizione delle aziende interessate. Il processo di valorizzazione dei prodotti e della ristorazione tipica certificata da marchio di qualità del territorio della Destra Tagliamento ha mosso i suoi primi passi nel 2003 su iniziativa della Camera di Commercio, Ascom di Pordenone, Azienda sanitaria 6 del Friuli Occidentale, ed Ente Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura. “L’obiettivo comune è stato e continua ad essere – ha detto il presidente camerale Giovanni Pavan - il realizzare servizi sempre più adeguati alle esigenze delle imprese, alla crescita economica del territorio e a quel concetto di qualità oggi sempre più richiesto. Nel nostro territorio lo sviluppo industriale è affiancato da tradizioni, gusti e sapori degni di essere esaltati. ” Il primo Atlante dei Ristoranti Tipici, edito nel 2004, e questa sua seconda edizione, costituiscono il primo esempio di divulgazione specifica in regione, che presenta e valorizza la ristorazione tipica del territorio, soprattutto in funzione dell’incremento del fenomeno denominato “turismo del sapore”, indicante la ricerca sempre più attenta di un numero crescente di persone, nella degustazione di prodotti tipici, legata ad un vivo interesse per ambiente, arte e tradizioni. Trentuno sono i ristoranti tipici ospitati nella seconda edizione dell’Atlante, ristoranti compresi nell’area montana, pedemontana e bassa pianura del Friuli Occidentale. Ogni locale si caratterizza con il marchio di “Ristorante Tipico Certificato”, che implica un controllo annuale dei requisiti necessari da parte di tecnici della prevenzione e un impegno costante dei ristoratori. Rispetto all’edizione 2004/2005, con i suoi 36 ristoranti, il volume si è evoluto nell’ottica di una selezione di qualità. Oltre ai ristoranti che non sono stati ritenuti in possesso dei requisiti necessari, e che quindi sono stati omessi da queste pagine, 5 sono i nuovi arrivati, segno del forte interesse che gli operatori del settore nutrono per il progetto. Oltre ad essi, arricchiscono le pagine le Aziende vinicole associate al Consorzio Friuli Grave, i produttori del biologico, i produttori vinicoli e agroalimentari associati Coldiretti, nonché le cooperative e produttori agroalimentari e vinicoli associati Confcooperative. “Nella sua semplicità – si è espresso Nonis – l’Atlante è un prodotto straordinario che va assolutamente diffuso al di fuori del territorio”. Concordi i rappresentanti delle Associazioni di settore coinvolte nel sostenere l’importanza del lavoro di squadra e nel protagonismo meritato, in prima linea, dei ristoratori e produttori aderenti al progetto. .  
   
   
L’ENOGASTRONOMIA ROMAGNOLA PROTAGONISTA A SINGAPORE  
 
Ravenna – Grande apprezzamento, anche in questa edizione del “Wine for Asia”, per i prodotti enogastronomici romagnoli. Per la seconda volta, infatti, 15 imprese ravennati e forlivesi vitivinicole e alimentari hanno portato insieme i prodotti romagnoli nel Sud Est Asiatico per la manifestazione che si è appena conclusa a Singapore. Si tratta di un progetto che ha investito due anni di lavoro e prosegue nella promozione e nella vendita sul posto delle specialità enogastronomiche del territorio romagnolo, grazie anche all’ausilio, per il prossimo anno, di personale dedicato alla promozione costante e continua dei prodotti romagnoli. “Sono quattro i locali che a Singapore hanno inserito vini romagnoli nella propria carta dei vini – spiega Cinzia Bolognesi dell’azienda speciale Eurosportello, che ha partecipato alla fiera – Si tratta dell’enoteca italiana Ricciotti, che la prossima settimana inaugura un secondo ristorante e vende anche i prodotti alimentari ravennati come la pasta biologica, la piadina, l’aceto i liquori ed altre tipicità particolarmente apprezzate che vengono proposte all’attenzione dei circuiti commerciali ad un prezzo concordato con le aziende stesse. Gli altri due locali sono il ristorante italiano Menotti e la birreria Brewenkz, nel centro di Singapore, che oltre a proporre birre offre anche vini”. Si tratta di una formula innovativa che prende il via con il Progetto “Piattaforma Distributiva prodotti alimentari romagnoli a Singapore”, promosso insieme alle Camere di Commercio di Forlì-cesena, di Rimini e al Gal L’altra Romagna scarl, in collaborazione con il Desk Singapore. Nel progetto è compresa anche la disponibilità di un magazzino di supporto per lo smistamento dei prodotti, situato all’interno del centro commerciale “The Riverwalk”, in una zona centrale della città, lungo il fiume, vicino all’enoteca Ricciotti in posizione logisticamente strategica per agevolare gli scambi tra i due locali. All’interno della Fiera la gastronomia romagnola è stata protagonista di un particolare buffet, rigorosamente a base di prodotti romagnoli, mentre giornalisti e media specializzati, buyers del settore e funzionari di istituzioni locali hanno preso parte alla cena che ha loro permesso di avvicinarsi agli operatori della provincia di Ravenna, assaggiandone le specialità. A Singapore, definita la Svizzera dell’Asia per le potenzialità commerciali, l’organizzazione e la funzionalità dei servizi presenti, la comunità italiana conta circa un migliaio di persone e il passaparola sulla presenza dei prodotti romagnoli a Singapore è già cominciato. Lo stesso ambasciatore italiano a Singapore ha visitato lo stand, apprezzando la qualità e genuinità delle produzioni del territorio romagnolo e riconoscendo alle nostre imprese l’intraprendenza e la volontà di esportare, assieme ai propri prodotti, un “pezzo” di Romagna. La qualità dei vini ha già avuto un riconoscimento ufficiale: alcuni produttori romagnoli hanno visto premiati i propri vini dalla giuria del concorso della fiera Wine for Asia 2006. .  
   
   
L’AGROALIMENTARE IN VETRINA AL SIAL DI PARIGI  
 
Vicenza - Si è concluso nei giorni scorsi il tradizionale appuntamento fieristico con il Sial, Salone internazionale dell´alimentazione riservato agli operatori di settore, che si svolge con cadenza biennale a Parigi e mette in mostra il meglio della produzione agroalimentare di area europea ed extra-europea. Vicenza Qualità, azienda speciale della Camera di Commercio di Vicenza, ha aderito alla manifestazione con uno stand istituzionale e favorendo la presenza vicentina con i suoi prodotti di qualità. Una partecipazione significativa, anche alla luce dei consensi sempre più ampi che i prodotti italiani stanno ottenendo a livello internazionale e del crescente interesse delle imprese locali ad attivare contatti commerciali e collaborazioni oltre i confini della penisola. In tal senso va valutato anche l´afflusso di oltre 700 aziende provenienti da tutta Italia, che hanno testimoniato la ricchezza del patrimonio gastronomico e vitivinicolo del territorio vicentino promuovendo prodotti tipici ed eccellenze agroalimentari delle singole regioni. Particolarmente numerosa la collettiva veneta organizzata dal Centro Estero Veneto in forte sinergia con Vicenza Qualità. Presso lo stand dell´azienda speciale camerale sono stati esposti prodotti di qualità della provincia berica ed è stata messa a disposizione degli operatori una ricca catalogoteca contenente materiale divulgativo su circa 35 aziende vicentine del settore. Ulteriori azioni di promozione della realtà produttiva locale sono state realizzate durante l´appuntamento fieristico attraverso la proiezione del Dvd "Vicenza, a Universe of Opportunities" e la divulgazione di opuscoli informativi. Vicenza Qualità ha inoltre collaborato alla presentazione di prodotti tipici curata da un noto chef veneto: il pubblico ha così avuto modo di apprezzare la Soprèssa Vicentina Dop, il formaggio Asiago Dop, il Grana Padano Dop, il Prosciutto Veneto Berico Euganeo Dop, l´acqua minerale delle fonti vicentine, i vini Doc, la grappa e numerose altre prelibatezze della nostra tradizione locale. Anche le tematiche dell´agricoltura biologica e dell´alimentazione naturale hanno trovato il supporto dell´ente camerale berico e stimolato l´interesse degli operatori del salone parigino. Nel complesso la manifestazione si è rivelata un´esperienza utile per consolidare l´immagine di qualità del Made in Vicenza e allargare la rete commerciale delle imprese della nostra provincia. Ma non solo. Forte dei suoi 5mila espositori in rappresentanza di oltre 99 Paesi, l´edizione di quest´anno si è confermata punto d´incontro privilegiato per buyers e produttori di tutto il mondo e osservatorio d´eccezione per scoprire le tendenze e i gusti del consumatore d´oggi. Sial 2006 ha così offerto un´importante vetrina d´informazione e aggiornamento sulla produzione agroalimentare internazionale, all´interno della quale restano di scottante attualità le questioni relative alle marchiature Dop e Igp, alle certificazioni di qualità, alla filiera produttiva e i temi della corretta alimentazione e della bio-sostenibilità. In attesa dei prossimi appuntamenti per gli operatori di settore, Vicenza Qualità sta già programmando la partecipazione diretta e il coinvolgimento delle aziende della provincia per l´importante fiera internazionale di Anuga, che si terrà a Colonia dal 13 al 17 ottobre 2007. .  
   
   
L’AGROALIMENTARE POTENTINO IN UNGHERIA AL FOODAPEST 2006  
 
Potenza - La Camera di Commercio di Potenza e la sua azienda speciale Forim parteciperanno a “Foodapest 2006”, ottava Fiera Internazionale dell’agroalimentare in programma nella capitale ungherese dal 21 al 24 novembre prossimi. “E’ una iniziativa nata dal progetto intercamerale ‘Chamberlink’ – spiega il presidente della Cdc potentina, Pasquale Lamorte -, nell’ambito del quale abbiamo avviato intensi rapporti di collaborazione con la Camera di Commercio italiana di Budapest. Abbiamo considerato l’invito a ‘Foodapest’ in maniera molto positiva, ben sapendo che i nostri operatori avrebbero trovato un ventaglio di oltre 6. 000 espositori, compresi i principali importatori e buyers dell’Europa centro-orientale. Si tratta di un mercato molto interessante per le produzioni agroalimentari del potentino, ed in effetti la risposta in termini di adesioni è stata molto soddisfacente. Sul fronte istituzionale, inoltre, abbiamo coinvolto l’Amministrazione Provinciale di Potenza, che nel 2005 ci aveva invitato a condividere un momento importante nell’ambito della conoscenza dei mercati dell’Est Europa, in Polonia”. A Budapest è stato programmato un doppio incontro istituzionale tra le delegazioni della Camera di Commercio di Potenza e della Camera italiana a Budapest e tra l’Amministrazione Provinciale di Potenza e l’omologo ente locale ungherese, la Contea di Budapest. Sulla base dei prodotti esposti e del tipo di cooperazione richiesta, la Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria sta organizzando il calendario degli incontri one-to-one tra la delegazione e gli operatori ungheresi ed esteri presenti a Foodapest. .  
   
   
L´OLIVA TAGGIASCA HA RIPRESO IL CAMMINO VERSO LA DOP ENTRO L´ANNO DEFINITE LE PROCEDURE PER AVVIARE LA FASE PER IL RICONOSCIMENTO DELL´UE  
 
 L´oliva taggiasca di Liguria, la varietà più pregiata, ha ripreso il cammino per l´ottenimento della Dop-denominazione di Origine Protetta da parte dell´Unione Europea. Lo ha annunciato oggi l´assessore regionale all´Agricoltura Giancarlo Cassini nel corso della presentazione della prossima edizione di "Olioliva" - festa dell´Olio Nuovo in programma a Imperia da martedì 21 a domenica 26 novembre. "Finalmente la Regione Liguria è riuscita a rimuovere diversi intoppi burocratici determinati da procedure molto complesse, l´impegno è quello di chiudere la fase dei nostri adempimenti, dell´ente regionale e dei produttori, ovviamente con il sì del ministero delle Politiche Agricole entro la fine dell´anno. Dopodiché potrà essere avviata la seconda fase che è quella della Commissione Europea", ha spiegato Cassini. Una tutela indispensabile per tutelare con la Dop come è accaduto per l´olio extravergine Riviera Ligure, l´oliva "cultivar Taggiasca" presente nel Ponente Ligure con la "taggiasca" del Ponente. Perché in assenza della Dop è praticamente impossibile fermare la "fuga" delle denominazioni di cui si sono appropriate altre aree italiane e non solo. .  
   
   
CONCLUSO IL 1° MEETING AGROMEDITERRANEO ORGANIZZARSI E COLLABORARE PER COMPETERE SUL MERCATO GLOBALE PARTE DA CATANIA LA SFIDA PER IL 2010 DELL´AGROALIMENTARE ITALIANO  
 
 Con la seconda sessione dell’ 11 novembre si è concluso a Catania il primo Meeting Agromediterraneo, evento dedicato agli operatori ed imprenditori della filiera agroalimentare italiana, organizzato dalla Compagnia delle Opere Agroalimentare e dalla Regione Siciliana, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Il tema del meeting, “L’area di libero scambio del 2010. Un’opportunità per l’agroalimentare dei paesi del Mediterraneo”, è stato declinato in questa seconda giornata partendo dai servizi per i prodotti agroalimentari del Mediterraneo. La cornice del dibattito è stata fornita dalle relazioni di Lanfranco Senn, Professore ordinario di economia regionale dell’Università Bocconi di Milano e da Giovanni La Via, Assessore all’Agricoltura e alle Foreste della Regione Sicilia. “La glocalizzazione ci costringe a fare fronte a cambiamenti nel mondo che noi non ci aspettavamo. Il mercato non è un’istituzione che esiste in natura, si costruisce nel tempo. L’agroalimentare – ha detto Senn – non è un settore che ‘avanzato’, anche per il suo essere meno dinamico rispetto ad altri settori. Però, se agiamo in maniera coordinata e organizzata, possiamo diventare competitivi e guadagnare quote di mercato. Una condizione per migliorare la situazione, è quella di legare turismo e agroalimentare: gli stessi turisti che visitano la Sicilia, per esempio, trovando prodotti di qualità e a buon mercato, saranno poi quelli che, una volta nel loro Paese, faranno pubblicità al nostro territorio”. “Collaborare per competere: è uno slogan che abbiamo sentito ripetere spesso, ed è la strada giusta da percorrere – ha continuato Senn. Se non ragioniamo in termini di sistema, rischiamo di non farcela. Poi occorre rilanciare la cultura imprenditoriale: c’è la percezione nell’università, che i giovani abbiano poca voglia di rischiare, di intraprendere. Dobbiamo poi capire che i costi non sono ulteriormente, se non poco, comprimibili: ciò che deve dare valore aggiunto al prodotto che realizziamo, è una rete di servizi preparata, capace di vendere il prodotto”. “L’agroalimentare italiano deve essere più aggressivo sul mercato internazionale, deciso, determinato a conquistare fette di mercato. Come fare? Cominciando a ‘vendere’ il Paese Italia come sistema, e non il singolo prodotto: se riusciamo a mettere il ‘cappello Paese’ su ciò che produciamo, anche nelle sedi internazionali verremo percepiti come una realtà maggiormente interessante. “La Pubblica amministrazione, in questo processo di affermazione dell’agroalimentare, deve avere un approccio sussidiario; ed occorre investire con decisione sulle risorse umane, sulla formazione e sulle professionalità, e sulla promozione della cultura dello sviluppo: seminari come questo meeting – ha concluso Senn – vanno proprio in questa direzione”. A seguire, Giovanni La Via, Assessore all’Agricoltura e alle Foreste della Regione Sicilia ha spiegato come occorra collaborare per competere. “Dobbiamo lasciare l’ottica locale per entrare in una più ampia, internazionale. Ci vuole una politica di ricerca, di sviluppo, ci vogliono infrastrutture. Mi sto impegnando inoltre per chiedere agli stessi imprenditori siciliani dei suggerimenti per poter utilizzare al meglio i fondi dell’ultimo Psr. Abbiamo bisogno del loro contributo” L’assessore ha concluso l’intervento parlando del capitale umano con fondamentale per la creazione di nuove e più consapevoli figure manageriali. Hanno poi portato il proprio esempio concreto: Romeo D’ambrosio di Macolive; Ron Schouteten, Strategic Business Consultant, che ha parlato dei fattori di competitività nel mercato ortofrutticolo; Paolo Salomone, Casually Manager di Ace Europa, intervenuto sui servizi assicurativi per l’import-exporti; Vincenzo Tuminello, amministratore delegato del Banco di Sicilia Spa, che ha relazionato sui servizi bancari per l’import-export. Il meeting si è concluso con l’intervento di Sandro Pettinato, Dirigente dell’Area Servizi Finanziari e infrastrutture di Unioncamere, che ha parlato dei servizi e della logistica per lo sviluppo e con q uello di Dario Cartabellotta, Direttore Generale Assessorato Agricoltura e Foreste Regione Siciliana. È stato inoltre letto un messaggio del Presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, che si è complimentato per i lavori svolti durante questo meeting. .  
   
   
VOTATE IL MIGLIOR CUOCO LA CUCINA D’AUTORE AL SASS CAFÈ  
 
Ultimo appuntamento dei gourmet con La Cucina d’Autore al Sass Cafè di Lugano in Piazza Riforma. Dal 12 al 18 Novembre sarà presente il settimo cuoco che si avvicenda ai fornelli della cucina del Sass Cafè. La rassegna, iniziata a maggio, ha visto sette cuochi che per una settimana ciascuno si sono avvicendati con le loro esclusive ricette. I cuochi provenivano da regioni italiane note per la buona cucina. Oltre al piacere della buona cucina i gourmet ticinesi e i turisti hanno ancora una volta la possibilità di partecipare a una simpatica votazione. Quindi tempo di premi, giurie, classifiche. Chi pranza o cena al ristorante Sass Cafè riceve una cartolina diversa per ogni regione; sulla cartolina può indicare il gradimento o meno del cuoco. A gennaio 2007, in una grande manifestazione sarà premiato il cuoco vincitore in base ai voti ricevuti. I gourmet avranno l’occasione irripetibile di partecipare a una grande cena che ripercorrerà i sapori della rassega gastronomica La Cucina d’Autore al Sass Cafè. Per informazioni: sass. Cafe@bluewin. Ch .  
   
   
IN CORSO I LAVORI PER RICONVERTIRE E MANTENERE IL SETTORE BIETICOLO-SACCARIFERO IN EMILIA-ROMAGNA  
 
 Bologna - "L´impegno della Regione Emilia-romagna per riconvertire gli impianti dismessi e garantire la continuità di quelli in funzione sul nostro territorio è fuori discussione. Ben lo sanno gli amministratori comunali e provinciali, le associazioni bieticole ed i rappresentanti dei lavoratori". Così l´assessore regionale all´Agricoltura Tiberio Rabboni ribatte alle accuse di scarso confronto con i lavoratori degli zuccherifici Sfir di Pontelagoscuro e San Pietro in Casale, mosse dal Prc di Bologna. "La Regione Emilia-romagna - precisa l´assessore - ha presenziato con i propri rappresentanti a tutte le assemblee sindacali a cui è stata invitata. Non più tardi di ieri pomeriggio ho incontrato i rappresentanti regionali dei sindacati del settore alimentare per concordare le linee di azione da sostenere per la riconversione degli impianti dismessi e la difesa di Pontelagoscuro". "Stiamo lavorando concretamente - conclude Rabboni - per dare fattibilità alle ipotesi di riconversione e al mantenimento del settore bieticolo-saccarifero in questa regione: lunedì incontreremo i rappresentanti dei Comuni e delle Province e dal 20 novembre attiveremo i tavoli di confronto con le proprietà per ogni singolo impianto". .  
   
   
SERENO VARIABILE IN VALLESINA  
 
Le telecamere della nota trasmissione della Rai Tv ideata e coordinata da 27 anni da Francesco Bevilacqua, torna nuovamente in Vallesina. L´enoteca Regionale di Jesi, gestita dalla Assivip, su suggerimento dell´A. P. T. R. , Venerdi 10 Novembre, ha condotto la troupe guidata dalla avvenente giornalista Maria Teresa Giarratano alla scoperta dei giacimenti gastronomici della Vallesina. In un percorso ideale dall´entroterra verso il mare, la prima tappa è passato per i salumi della Antica Salumeria Bilei, dal salame di fabriano al ciauscolo, al soppressato e quant´altro di buono ha proposto il mastro norcino Luciano Pelucchini. Altra particolare ed interessantissima produzione, facendo tappa a Moie da Vittorio Piccioni, è stata la lonza di fico, una realtà consolidata che a suo tempo stupì il grande Indro Montanelli che dedicò mezza pagina de ´Il Giornale´ alla invenzione del prodotto che numerosi hanno copiato ma senza uguagliare l´esperta mano di Vittorio. Il traguardo finale è stato tagliato a Jesi, dove la troupe ha ammirato le splendide mura della città federiciana, la piazza con il noto Teatro Pergolesi e brindisi finale a Verdicchio nel tempio del vino: l´Enoteca Regionale di Jesi. Altra ennesima tappa di un programma promozionale che vede l´Assivip protesa a far conoscere a sempre più appassionati le bellezze e le bontà di un territorio che ancora non è riuscito ad esprimere tutte le sue potenzialità. A Monza lunedi scorso è stato riportato un successo clamoroso: gli ottanta vini presenti al banco d´assaggio, i salumi, i formaggi, gli olii, il tartufo e gli spinosini hanno ´sconvolto´ gli oltre 500 appassionati intervenuti all´evento. La presenza alla fiera del Tartufo bianco pregiato di Acqualagna ha visto passare nel mega stand realizzato (oltre 300 mq. ) almeno 100. 000 persone. Oggi e domani giornate conclusive dopo le quali tireremo le somme, ma ci stiamo già preparando per numerose e qualificate altre iniziative. Vi ringrazio per l´attenzione e Vi auguro un buon fine settimana.  
   
   
SCUOLA DEI SAPORI: L’EQUO SOLIDALE NUOVO TREND DELLA CORRETTA ALIMENTAZIONE RISTORAZIONE SOLIDALE, SFIDE CULINARIE E MOSTRE INTERATTIVE PER SEDERSI A TAVOLA CON COSCIENZA DAL 22 AL 24 NOVEMBRE TORNA ALLA FIERA DI GENOVA SCUOLA DEI SAPORI, IL SALONE DEDICATO ALLA RISTORAZIONE SCOLASTICA DI QUALITÀ  
 
Tra i temi centrali dell’edizione 2006 di Scuola dei Sapori – il Salone della ristorazione scolastica di qualità, in programma alla Fiera di Genova dal 22 al 24 novembre nell’ambito di Abcd, la rassegna dedicata al mondo dell’education, ci sarà anche l’attenzione al biologico e al mercato equo e solidale veicolata attraverso due distinti eventi: il Campionato Italiano di Ristorazione Solidale e le mostre interattive Il viaggio del cacao e La storia di Bananita. Ristorazione solidale è un progetto di Ctm - Altromercato, il principale consorzio italiano di organizzazioni senza fini di lucro nel settore del commercio solidale. L’intento è quello di promuovere il commercio equo e solidale, il consumo critico e l’inserimento dei prodotti nell’ambito della ristorazione collettiva (Pa, aziende e imprese di ristorazione). L’obiettivo ultimo è la sensibilizzazione dei referenti istituzionali e di segmenti della popolazione, per diffondere e valorizzare i prodotti correlati al solidale. L’utilizzo di tali prodotti nella ristorazione collettiva, e in particolare in quella scolastica, oltre a portare garanzia di qualità dal punto di vista delle caratteristiche organolettiche e del rispetto dei criteri etici, genera coinvolgimento e consapevolezza sia degli enti pubblici, sia dei bambini e delle loro famiglie. I prodotti proposti hanno un prezzo di acquisto “giusto”, che tiene conto dei costi reali di produzione e consente una retribuzione del lavoro dignitosa, assicurando margini di profitto per lo sviluppo di progetti autogestiti a favore delle comunità locali. Viene inoltre garantito il pieno rispetto dei diritti dell’uomo e dell’ambiente, privilegiando l’impiego di materiali ecologici, riciclabili e biologici. In tutta Italia, da tre anni a questa parte, sono stati coinvolti nel progetto Ristorazione Solidale circa 400. 000 studenti e oltre 150 Comuni hanno abbracciato l’iniziativa, scegliendo di inserire l’equo-solidale nei bandi di gara. L’esperienza della Bottega Solidale – il socio Ctm che gestisce l’Ufficio Ristorazione Solidale per conto del Consorzio – e del Comune di Genova, è stata avviata nel 2002 con una grande rete di collaborazioni, partita dall’ufficio ristorazione e rafforzata grazie alle persone coinvolte nelle sedi del Consorzio e nelle oltre 60 organizzazioni non profit presenti sul territorio nazionale. Tutto ciò ha permesso a 800 tonnellate di banane e 4 milioni e mezzo di barrette di cioccolato di raggiungere, nell’anno scolastico 2004-2005, le mense scolastiche di tanti comuni italiani, fra i quali Roma, Firenze, Brescia, Modena, Piacenza, Ferrara, Alessandria, Cuneo, Bolzano, Rovigo, Udine, Cesena, Torino, Livorno, Ancona e La Spezia. I cibi introdotti nelle mense scolastiche sono molteplici. Innanzitutto banane (a lotta integrata o biologiche), provenienti da piccoli produttori di Ecuador e Costa Rica, che sono state inserite dal Comune di Genova in circa 18. 000 pasti; la Quinoa (o grano delle Ande), alimento proteico sudamericano adatto per la preparazione di crocchette, minestre e insalate; il riso varietà Hom Mali della Thailandia (aromatico o integrale) e quello varietà indica dell’Ecuador; snack al cioccolato, prodotti in Italia utilizzando cacao e zucchero equo-solidali; miele Bio, proveniente dal Messico, che non subisce raffinazione e pastorizzazione conservando le sue proprietà benefiche. Con queste premesse si svolgerà, durante Scuola dei Sapori, il 2^ Campionato Italiano di Ristorazione Solidale che vedrà 6 cuochi della ristorazione scolastica comunale (23 novembre) e 3 cuochi delle aziende di catering (24 novembre) impegnati a sfidarsi nella preparazione di piatti sfiziosi e creativi, utilizzando ingredienti equo-solidali. In particolare i primi si cimenteranno con i cereali, mentre i secondi daranno libero sfogo alla fantasia utilizzando aromi, piante e spezie. I ragazzi degli Istituti alberghieri, invece, proporranno al pubblico delle degustazioni (22 novembre) di dolci. I prodotti del commercio solidale sono ben noti, quotidianamente consumati e presenti sulle nostre tavole, ma com’è fatta, ad esempio, la pianta del banano? Come si trasforma il cacao in cioccolato? A queste e altre domande bambini e ragazzi troveranno risposta lungo il percorso offerto dalle mostre interattive che Ctm – Altromercato installerà a Scuola dei Sapori e che saranno visitabili dal 22 al 24 novembre. Si tratterà di allestimenti che prevedono un percorso a tappe, con pannelli espositivi di grandi dimensioni accompagnati da quiz, giochi, materie prime e attività pratiche. Lo scopo è quello di far vivere un’esperienza emozionale con l’ausilio di materiale visivo e tattile, con animazioni che richiedono una partecipazione attiva da parte dei ragazzi e che permettono di elaborare il messaggio in modo da comprenderlo e memorizzarlo con più facilità. La prima proposta è Il viaggio del cacao. Progettata nel 2004 in occasione della campagna di sensibilizzazione nazionale “Equo Cioccolato, Puro Cioccolato”, questa mostra ha il fine di raccontare il percorso dalla piantagione alla tavoletta di cioccolato; i ragazzi verranno condotti a una riflessione più profonda sulle condizioni sociali in cui opera il mercato internazionale del “cibo degli déi”. Tra gli argomenti toccati ci saranno l’anatomia della pianta, il luogo geografico di sviluppo e le condizioni sociali dei braccianti delle piantagioni. I ragazzi potranno toccare e annusare le fave e il burro di cacao e degustare il cioccolato di alta qualità. La seconda mostra è invece La storia di Bananita, una piccola banana dell’Ecuador che accompagna i visitatori alla scoperta del "viaggio" (sociale, culturale ed economico) che deve fare per arrivare sulle nostre tavole. Si tratta del frutto esotico più consumato in occidente e amato in particolar modo dai bambini, che nasconde storie affascinanti di paesi lontani e realtà amare di violazione dei diritti umani e ambientali: in America Latina la banana viene infatti chiamata fruta quìmica, per il massiccio uso di pesticidi nelle coltivazioni delle multinazionali ortofrutticole. Obiettivo della mostra è denunciare la situazione di sfruttamento esistente nelle grandi piantagioni di banane di proprietà delle multinazionali e illustrare la proposta alternativa del commercio equo e solidale. Scuola dei Sapori è organizzato da Comune di Genova e Fiera di Genova ed è rivolto ai professionisti del settore: docenti, operatori, formatori. Tutti gli studenti potranno visitare liberamente la manifestazione. Scuola dei Sapori sarà aperto dal 22 al 24 novembre 2006 dalle ore 9. 00 alle 18. 30 nel padiglione C Superiore. Informazioni dettagliate sul sito www. Scuoladeisapori-online. It. .  
   
   
COFFEE ROOTS VIAGGIO ALLE RADICI DEL CAFFÈ EDIZIONI GRIBAUDO UN PROGETTO DI LAVAZZA  
 
Il viaggio è una questione di sapori, di profumi e di storie. Il viaggio è il tornare, oltre che il partire. E’ un’esperienza che lascia qualcosa da raccontare e da ricordare. Coffee Roots è stato tutto questo. Un’avventura che Lavazza ha sostenuto con forza, nata dalla passione di professionisti che, invitati dall’azienda e guidati da Vittorio Castellani, aka Chef kumalè, si sono messi alla ricerca delle origini del caffè dalla Giordania alla Turchia, dalla Tunisia al Senegal, dall’Indonesia alla Siria per raccontarle con parole e immagini in un libro unico. Un viaggio nel tempo attraverso paesi straordinari dove il caffè è più che una pausa: è un rito intorno al quale nascono leggende e racconti e grazie al quale tradizioni e segreti si tramandano. Come la cerimonia del gelsomino tunisina di Sidi Bou Said, il sacro caffè Bamba del Senegal, il “Vino Nero del Profeta” nello Yemen, o la formula di rigraziamento “Daimè” (per sempre) per una tazzina di caffè in Siria. E ancora, un percorso alla scoperta dei Dervisci Sufi che fecero diventare il caffè mistico parte integrante della loro liturgia, una visita all’Hammàm luogo di purificazione relax e caffè o un incontro ravvicinato con il Saray Coffee alla corte dei sultani, dove le Kahveci usta, donne di corte, venivano appositamente formate per servire il caffè durante le visite del Sultano. Il progetto Coffee Roots è ora raccontato in questo libro pubblicato da Edizioni Gribaudo, dove la scoperta di un mondo variegato e sconosciuto in cui atmosfere e rituali si uniscono, porta a conoscenza di tutti un patrimonio non scritto che rischiava di andare perduto. Un patrimonio che con la ricerca delle sue origini, Coffee Roots appunto, Lavazza ha voluto raccontare e fissare sulla carta per sempre. Le testimonianze e le immagini, raccolte in mesi di ricerche, sono diventate così storie in un libro-reportage da collezione, prezioso da leggere e affascinante da sperimentare anche nelle antiche ricette che ogni luogo è fiero di raccontare e tramandare. Lavazza con Coffee Roots intende condividere la rotta verso mondi lontani dalla sua tradizione di produttori, ma vicini alla passione che li muove da sempre: la scoperta di una bevanda che da oltre quattrocento anni valorizza le differenze e rinsalda i legami. Perché intorno a una tazza di caffè il gesto si ripete, più forte delle differenze, più potente delle distanze. Un viaggio di mille miglia deve iniziare con un solo passo (Lao Tzu) Prefazione Di Giuseppe Lavazza Dall’africa all’Asia, dall’Europa ai Balcani, dal Medio Oriente al Sud Est Asiatico. Un sottile, ma vibrante filo rosso unisce tutti questi luoghi e ne segna la memoria come una magia che si ripete: il caffè. La famiglia Lavazza, l’azienda e tutte le persone che la compongono è da quattro generazioni e da 110 anni portavoce e testimone di questa cultura e di questo prodotto. Siamo parte di questa storia. Le Coffee Roots, le radici e le origini del caffè conservano intatte una voce propria e molta voglia di raccontarsi. Per molti uomini e donne che popolano questo pianeta il caffè è rimasto ancora qualche cosa di più di una semplice bevanda e di una pausa. Raccogliere in un libro che Lavazza è fiera di promuovere un patrimonio antichissimo e mai scritto che rischia di svanire progressivamente nel silenzio non è solo un atto dovuto, ma un’avventura irripetibile. Rituali, tradizioni, racconti e leggende nelle quali il caffè rimane ancora avvolto, oggi come tanti secoli fa, da un alone simbolico in grado di esprimere significati per noi ignoti ed inimmaginabili, costituiscono il tema centrale di quest’opera. Il caffè è un rito, un modo per comunicare, un piacere, un business e, a volte, una necessità che significa sopravvivenza. Intorno ad un chicco di caffè si possono trovare i volti del mondo. Perchè intorno al caffè è bello raccontare ed ascoltare delle storie ed è bello vedere riflesse quelle facce che la storia ce l’hanno addosso. Insieme a noi si sono messe sulle tracce antiche del caffè persone genuinamente appassionate come Vittorio Castellani aka Chef Kumalè, giornalista gastronomade, che ha raccolto notizie originali ed inedite, Guia Besana, Fabrizio Esposito ed Andrea Guermani, fotografi d’eccezione. Insieme, sono riusciti a portare tra le pagine di questo volume il profumo di caffè sorseggiato in luoghi così lontani. Il nostro ringraziamento va a tutti loro, al team Lavazza che ha coordinato con passione questo progetto e ad Andrea Bessone e Carla Diamanti. Al primo per il lavoro paziente di reperimento e realizzazione delle riprese video di un’esperienza così sfaccettata e complessa; alla seconda, per aver fornito, nella sua veste di esperta di Medio Oriente, la sua preziosa consulenza. E’ con questa squadra d’eccezione che Lavazza si fa portavoce di un progetto come Coffee Roots, alle origini della cultura del caffè Giuseppe Lavazza.  
   
   
MASTER ITALIANO DI SPILLATURA 2006 ALL’INTERNO DEL WORLD DRAUGHT MASTER, IL CONCORSO INTERNAZIONALE ORGANIZZATO DAL GRUPPO INBEV - PRIMO PRODUTTORE DI BIRRA AL MONDO  
 
Per il terzo anno consecutivo Riccione ha ospitato la finale italiana del Master Italiano di Spillatura. Il 9 Ottobre, presso il Grand Hotel des Bains, 16 finalisti si sono sfidati per aggiudicarsi il titolo di “migliore spillatore italiano”. Il Master Italiano di Spillatura s’inserisce all’interno del World Draught Master, il concorso internazionale organizzato dal Gruppo Inbev - primo produttore di birra al mondo - di cui Inbev Italia fa parte, giunto quest’anno al suo decimo anniversario. Il successo dell’evento e’ cresciuto negli anni fino a coinvolgere 26 Paesi. Per festeggiare la decima edizione, l’evento si e’ svolto quest’anno presso l’Head Quarter di Inbev, ovvero presso la birreria Stella Artois a Leuven in Belgio. L’obiettivo che il Gruppo si pone con questa manifestazione è quello di accrescere la notorietà della cultura birraia belga. Una giuria di esperti ha il compito di valutare l’abilità dei concorrenti nella spillatura delle birre belghe Stella Artois, Leffe, Hoegaarden e la loro capacità di rispettare scrupolosamente le tecniche del “servizio perfetto”. In Italia le preselezioni si sono svolte tra maggio e giugno nelle città di Bergamo, Firenze e Bari, tre giornate in cui si sono sfidati 60 baristi selezionati su tutto il territorio nazionale. I sedici finalisti, selezionati da una giuria composta da esperti del settore Ho. Re. Ca. , hanno partecipato alla competizione finale a Riccione dove hanno affrontato una prova particolarmente impegnativa: dalla spillatura seriale di 4 calici di Stella Artois da 20cl e di una Hoegaarden in bottiglia 33cl (entrambe con successivo servizio al tavolo), al servizio al tavolo di una Leffe Blonde in bottiglia da 33cl. Per la prima volta sono stati invitati in giuria anche i tre finalisti della selezione italiana del 2005. Il livello qualitativo dei partecipanti è stato eccellente: vincitore dell’edizione 2006 e’ Luca Querci del Bayern Bier Haus di Prato, che si è aggiudicato il titolo di migliore “spillatore italiano”. Al secondo posto, Silvia Vitali, del Mc Maier di Seriate (Bergamo), mentre al terzo posto Antonio Blanco del Jack & Jill di Cutrafiano (Lecce). Tutti i partecipanti sono stati omaggiati con degli attestati di partecipazione, i primi tre classificati sono stati premiati con un buono viaggio e con una coppa dalla simbolica forma di colonnina di spillatura. A conclusione della manifestazione Italiana i concorrenti hanno potuto rilassarsi con una cena durante la quale una selezione delle birre del portafoglio Inbev Italia è stata proposta in abbinamento a ricette appositamente create per garantire la massima espressione di gusto ed aroma. Con il Master Italiano di Spillatura Inbev Italia si conferma anche quest’anno un’azienda impegnata ad approfondire la cultura e la conoscenza birraria tra gli operatori del settore e attenta a diffondere le migliori modalità di servizio per poter garantire ogni volta al consumatore la migliore esperienza di gusto. Il primo classificato, che ha l’opportunità di accedere alla finale mondiale in Belgio per rappresentare l’Italia di fronte alle altre nazioni, si e’ aggiudicato l’ottavo posto nella prestigiosa finale internazionale. .  
   
   
BAR D’ITALIA DEL GAMBERO ROSSO 2007 IL PIEMONTE RESTA REGIONE LEADER NELL’ECCELLENZA MA INCALZANO LOMBARDIA E SICILIA E I CONSUMATORI SCOPRONO LE NUOVE FRONTIERE DELL’ESPRESSO  
 
Un mondo in grande fermento, un mondo che ha voglia di divertire e di stupire ma che, al tempo stesso, ha la profonda consapevolezza che sulla qualità non si può prescindere. A cominciare dal caffè che torna protagonista più che mai. È questo il dato più interessante che emerge dalla nuova edizione di Bar d’Italia del Gambero Rosso 2007, la prima guida che dà i voti ai bar, che contiene oltre 200 indirizzi in più rispetto allo scorso anno superando le 1500 segnalazioni. Grande attenzione per il caffè, dunque da parte di tutti. Sia dei creativi che puntano ad effetti speciali servendo caffè con contorno di massaggi, saune e creazioni floreali, che dei tradizionalisti saldamenti ancorati ad un’offerta classica fatta di lieviti fragranti e caffè e cappuccini a regola d’arte. Ma il consumatore va anche stimolato. Ed ecco allora che i baristi più attenti hanno messo in piedi tante variazioni sul tema dell’espresso, sia calde che fredde. Proposte nelle quali il caffè pur mantenendo un ruolo dominante, si mixa con cioccolato o spezie dando vita a bevande di grande piacevolezza. Ma al di là del caffè il bar continua la sua opera di rinnovamento complessivo diversificando l’offerta nell’arco della giornata e diventando così sempre più concorrenziale rispetto al ristorante. È dunque indispensabile avere a portata di mano una guida che raccoglie il meglio dei bar italiani per avere a portata di mano l’indirizzo giusto per la colazione, per lo spuntino di mezzogiorno, il tè del pomeriggio, l’aperitivo, il cocktail di fine serata. Senza dimenticare che spesso grandi bar e grande pasticceria coincidono e quindi si ritrovano anche gli indirizzi più ghiotti per dolci, biscotteria e pasticceria mignon. E ora veniamo ai numeri e alle classifiche. Diciannove quest’anno i bar che raggiungono il traguardo dei tre chicchi e delle tre tazzine (vedi allegato). Esercizi molto diversi (ci sono i caffè storici, i più alti esempi di pasticceria, i campioni del bere miscelato, i maghi dei grandi numeri che mettono d’accordo qualità e quantità) che rispecchiano i mille volti del bar di oggi. Regione leader il Piemonte (6 locali premiati), in crescita la Lombardia e la Sicilia (3 locali a testa sul podio), stabile il Veneto (3 locali premiati), Toscana, Umbria, Lazio e Abruzzo (1 locale di eccellenza ciascuno). I 19 locali premiati rappresentano la punta di diamante ma gli ottimi indirizzi sono moltissimi. Basti pensare ai bar a un passo dall’eccellenza: tre tazzine e due chicchi (54 locali) e due tazzine e tre chicchi (55 locali). Il premio innovazione, riservato al bar che presenta la formula innovativa complessiva più interessante viene assegnato quest’anno al Kaldo Fashion Café di Montecosaro. Il premio consiste nella possibilità di seguire un corso a scelta presso l’Università del Caffè di Trieste, centro di divulgazione della cultura del caffè istituita da illycaffè con l’intento di contribuire all’internazionalizzazione dell’espresso italiano. Oggi nel corso della presentazione alla stampa, una giuria di esperti composta da Stefano Bonilli direttore del Gambero Rosso, dai giornalisti Roberta Corradin, Fiammetta Fadda, Davide Paolini e Marino Sinibaldi, da Vinzia Firriato produttrice di vino e Valeria Piccini chef, selezionerà tra i locali “tre chicchi e tre tazzine” il bar vincitore del Premio illy Bar dell’Anno. Il premio illy – giunto quest’anno alla V° edizione – si propone di valorizzare e promuovere la cultura del bar italiano. Il premio consiste in un viaggio in Brasile alle origini del caffè, alla scoperta della coltivazione del caffè verde. Bar d’Italia del Gambero Rosso 2007 1500 indirizzi per caffè, cocktail e sfizi doc Gambero Rosso .  
   
   
BIRRA TAPPETO VOLANTE: UN NUOVO SOGGETTO IN CAMPAGNA STAMPA  
 
E’ appena partita sulle principali testate trade la nuova campagna stampa della birra Tappeto Volante. La comunicazione in Italia è seguita dall’agenzia Itaca Comunicazione che si occupa anche delle attività below the line e delle promozioni sul territorio. Il nuovo soggetto, versione “dark”, mostra una donna elegantemente vestita che si gode la vista di una Manhattan “by night” dall’alto del suo “Tappeto Volante”; braccia che indossano guanti di raso nero si protendono verso di lei, o meglio, verso la bottiglia di birra che tiene in mano. La campagna è pianificata sia in Italia che a New York, mercato nel quale il prodotto sta riscuotendo un grande successo. L’ immagine è ricca di elementi ironicamente ridondanti e volutamente kitsch, ma proprio per questo originali e particolari come il nome e il gusto della birra protagonista. - Abbiamo creato un soggetto in grado di evocare esotismi, ma anche una “magica” capacità di spostamento, come il nome, originale e mai tradotto, del prodotto: “Tappeto Volante” - spiega Simona Pisanello, titolare dell’agenzia - da qui sono nate le nostre idee. Volevamo colpire il pubblico con un’immagine singolare, così come particolare è la birra che rappresenta-. La comunicazione sarà inoltre accompagnata da operazioni di Pr e dalla produzione di materiale promozionale per i locali. .  
   
   
JÄGERMEISTER DI NUOVO IN TV: DIVERTIMENTO, SORPRESA E UN TOCCO DI IRRIVERENZA PER LA NUOVA CAMPAGNA PUBBLICITARIA  
 
On air fino al 2 dicembre 2006 la nuova campagna pubblicitaria Jägermeister con due soggetti, Capelli e Svenimento. Il consumo diventa momento di gioco istintivo, irriverente, quasi una sfida. Ed infatti i protagonisti si contendono l’ultimo sorso di Jägermeister. Se per ottenerlo si rompono le regole del gioco, la soddisfazione aumenta! Ironia, voglia di andare contro gli schemi, personaggi fortemente caratterizzati e un pizzico di irriverenza sono gli elementi distintivi della comunicazione di Jägermeister, oggi così come nel passato. Una storia di comunicazione di successo dove lo stile e i linguaggi utilizzati da Jägermeister hanno contribuito a posizionare il brand come una vera icona per i consumatori giovani nell’ambito dei liquori da dopo cena. Memorabili e distintive alcune delle campagne degli ultimi anni a cominciare dal tormentone di metà anni ’90 (“Non bevevo Jägermeister …” interpretato da Raz Degan) così come la modernissima e sofisticata campagna “Il bacio” (1997), per arrivare ai più recenti (2004) “Dichiarazione” e “Baciamano”, dove situazioni e protagonisti evidenziano tutta la personalità ed i valori chiave della marca. “Le campagne pubblicitarie Jägermeister mostrano la non convenzionalità delle idee, l’irriverenza del linguaggio espressivo e la modernità insite nel brand. I giovani scelti come protagonisti degli spot rappresentano queste caratteristiche rese ancora più evidenti dai luoghi in cui sono ambientati gli spot. Queste qualità, del resto, sono quelle che distinguono i nostri consumatori, giovani-adulti, cosmopoliti, con uno stile di vita dinamico, che apprezzano l’istintività e le sorprese e che amano divertirsi in compagnia di amici. ” afferma Jean-jacques Dubau, Direttore Marketing Italia Gruppo Campari. La campagna pubblicitaria Capelli: in un locale alla moda una bellissima ragazza è seduta al bancone in compagnia di un’amica mentre sorseggia un bicchiere di Jägermeister; ha i lunghi capelli raccolti dietro la testa con uno spillone. Un ragazzo affascinante la osserva: i suoi occhi si spostano dal viso della ragazza al bicchiere che tiene in mano. Quando nel bicchiere è rimasto solo un sorso di Jägermeister, il gioco inizia: le si avvicina con atteggiamento deciso e le sfila lo spillone dai capelli. Lei, stupita, appoggia il bicchiere sul bancone e con un gesto istintivo delle mani cerca di evitare che i capelli si sciolgano completamente. Lui ne approfitta, era quello che aveva previsto. Con un movimento veloce le ruba il bicchiere e finisce lo Jägermeister davanti ai suoi occhi. Lui si allontana vittorioso dopo averle sorriso. Ma se lei avesse lasciato sciogliere i capelli dietro alla testa, cosa sarebbe successo? Svenimento: un ragazzo, seduto al bancone di un locale alla moda, assapora il suo Jägermeister mentre una splendida ragazza lo osserva, facendo altalenare lo sguardo dal viso del protagonista al suo bicchiere. Nel momento in cui nel bicchiere è rimasto un sorso di Jägermeister, lei fa la sua mossa: va verso di lui in modo deciso ma quando gli arriva di fianco sviene in modo teatrale, appoggiandosi la mano sulla fronte. Il ragazzo lascia il bicchiere sul bancone e istintivamente allunga le braccia per sorreggerla. La protagonista non aspettava altro, riapre subito gli occhi e allunga la mano per prendere il bicchiere. Con un piccolo trucco è riuscita a “rubargli” l’ultimo sorso di Jägermeister e gli sorride maliziosa. E se lui si fosse accorto che lo svenimento della ragazza era solo una provocazione maliziosa? La sorpresa per lo spettatore è insita nel concept degli spot e insinua nel pubblico l’ipotesi di più finali. Quale sarà il prossimo? La campagna è stata realizzata da Ddb con la direzione creativa di Vicky Gitto e la regia di Adriano Falconi. Gli spot, la cui pianificazione è stata curata da Mindshare, andranno in onda a partire dal 4 novembre 2006 sulle reti Mediaset, Rai, La 7, Sky, All Music, Mtv nel formato da 15”. L’investimento lordo è di circa 7 milioni di euro. Altre attività Così come accade da anni negli Usa, dove la moda di bere Jägermeister ghiacciato ha portato il prodotto ad essere uno dei liquori di maggior successo e con i più alti tassi di crescita annua, anche in Italia si sta diffondendo il consumo di Jägermeister “Ice Cold”, cioè servito a temperatura da “freezer”. Per supportare questo nuovo e moderno modo di bere Jägermeister, che ne esalta il gusto equilibrato e lo rende particolarmente apprezzato dai giovani più aperti alle novità, da circa un anno veri e propri “blitz” nei bar sono organizzati in diverse città italiane: bellissime “Jägerettes” animano le serate trasformandole in divertentissime feste dove gli “shot” ghiacciati di Jägermeister diventano i protagonisti. Queste attività sono rafforzate da azioni di guerrilla e viral marketing - utilizzo di adesivi, manifesti, magneti, incursioni a sorpresa, etc. – estremamente efficaci per raggiungere il target di consumatori giovani-adulti. Inoltre sono stati studiati e introdotti in alcuni punti di vendita della distribuzione moderna gli “Ice Cold packs”: due bottiglie di Jägermeister da 35 cl. Ideali per essere riposte nel congelatore di casa e favorire anche nell’ambito domestico il piacere di una degustazione ghiacciata. Il liquore Jägermeister è composto dall’infusione di estratti di 56 erbe e radici provenienti da diversi Paesi. Creato in Germania, ma venduto in tutto il mondo, si caratterizza per un gusto ricco ed intenso. E’ molto apprezzato consumato liscio, preferibilmente servito con ghiaccio o direttamente dal freezer. .  
   
   
NOVEMBER PORC FA TAPPA A ZIBELLO - SI DEGUSTA IL SALAME PIÙ LUNGO  
 
“Piaceri e delizie alla Corte di Re Culatello” si intitola la tappa che Novembre Porc fa sabato 18 e domenica 19 novembre 2006 a Zibello, che è la “capitale” (non fosse altro che per il nome) del territorio più goloso d’Italia, perché qui si producono le due maggiori eccellenze gastronomiche del Beplaese: Culatello di Zibello Dop e Parmigiano Reggiano, assieme ad alcune altre tipiche specialità meno conosciute (Spalla cotta di San Secondo –che Verdi contrabbandava assieme al Culatello a Milano- Spalla cruda di Palasone, Strolghino, Prete e Vescovo, vino Fortana Igt). Novembre Porc, si tiene in quattro fine settimana di novembre e si sposta in quattro paesi della Bassa parmense (uno per week end). Così, dopo Sissa e Polesine Parmense, ecco Zibello. Nel primo pomeriggio del sabato verrà aperto il mercato di prodotti tipici locali, “nobilitato” dalla presenza di alcune delle migliori eccellenze agroalimentari d´Italia. Nella bella contrada rinascimentale, animata dalla musica del corpo bandistico della Società Musicale Estudiantina, si potranno quindi trovare i prodotti della migliore salumeria italiana oltre ad altre specialità alimentari di nicchia. In serata, nel grande stand gastronomico, si potranno degustare i piatti tipici della zona, e dalle ore 20,30 si scateneranno i deejay di Radio Malvisi Network con una diretta radio che precederà il concerto live dei “Sei come 6”. Per i giovani, oltre alla musica, sono state preparate due iniziative. La prima, per sgranocchiare qualcosa è stato organizzato il takeaway “Mcporc” che distribuirà hot dog, hamburger “nostrani” e birra (Nastro Azzurro, sponsor della rassegna) per tutta la durata della festa giovane. La seconda interessa la sicurezza dello spostamento e del viaggio. Alle ore 22 dalla Stazione Ferroviaria di Parma partirà un pullman che porterà i giovani a Zibello e farà ritorno nella capitale di Maria Luigia a notte fonda, al termine della festa. La domenica mattina intorno alle ore 9 riapre il mercato, e circa alle 11. 30-12nella sarà in funzione lo stand gastronomico per la gioia di tutti i palati. Alle 12. 30 si darà inizio alla produzione del Salame Strolghino più lungo del mondo, norcini anziani e giovani si impegneranno a fondo per insaccare il mostro di lunghezza, già vincitore del Guinness dei Primati nel 2003. Lo staff che predisporrà lo Strolghino (che è salame fresco fatto con le parti che non “entrano” nel Culatello) vuole superare i 401 metri del 2005 (Nb per il Guinness si fermarono a 380 metri). Una volta terminato, l’enorme “serpentone” sarà sacrificato e distribuito gratuitamente a tutti i presenti. La Giostra del Maiale – Prosegue anche a Zibello la Lotteria che si concluderà domenica 26 novembre con l’estrazione finale a Roccabianca: il vincitore si aggiudicherà il maiale Margherito e ne potrà disporre come vuole. Per tutto il mese di novembre 13 Ristoranti ed un Agriturismo, Soci della Strada del Culatello di Zibello, proporranno “A Tavola con Novembre Porc”, menù basati alle specialità locali di maiale con prezzi che vanno da 25 a 30 Euro vini esclusi (solo un ristorante fa spendere 35 ed un altro 40, mentre l’agriturismo 20 Euro). Saranno occasioni ghiotte, ad esempio, si potrà ordinare Polenta con pestate di lardo agli aromi, Tagliolini al ragù di verdure e Culatello, Anolini in brodo di terza, Pisarei e fagioli, Culatello al forno con cipolle, Arrostino di maiale alla Malvasia con mostarda, Vescovo con mostarda di mele verdi e salsina di Fortanina, Spalla verdiana ad uso San Secondo, e tanti altri piatti che sposano tradizione e gusti moderni. Novembre Porc prosegue sabato 24 e domenica 25 novembre a Roccabianca. Va Pensiero Viaggi (0524 91708), Parma Incoming (0521 298. 883) e Food Valley Travel (0521 798515), hanno predisposto pacchetti turistici. “November Porc” è organizzato dalla Strada del Culatello di Zibello, con il contributo della Regione Emilia Romagna, in collaborazione con Provincia di Parma, Comuni della zona, Camera di Commercio, Ascom, Confesercenti, Tep. E mail: info@stradadelculatellodizibello. It - www. Novemberporc. Com .  
   
   
NUOVO MINESTRONE RICCO 12 VERDURE BONDUELLE:RISCOPRITE L’AUTENTICO SAPORE DEL MINESTRONE CON LE MIGLIORI VERDURE FRESCHE PRONTE DA CUOCERE  
 
C’è un’ottima notizia per quanti vogliono riscoprire i sapori genuini: Bonduelle Fresco propone il Minestrone Ricco 12 Verdure, preparato con verdure fresche, non surgelate e pronte da mettere in pentola. Bonduelle Fresco ha selezionato con attenzione il migliore assortimento di verdure fresche, proponendole, come di consueto, già perfettamente lavate e pronte da cuocere in pratiche ciotole trasparenti da 500 g. La scelta degli ingredienti è stata fatta seguendo le ricette della tradizione italiana. Ogni confezione del nuovo Minestrone Ricco 12 Verdure contiene, infatti, carote, patate, pomodorini, sedano, zucchine, fagioli borlotti, piselli, zucchine, erbette, cavolo verza, porro, prezzemolo e fagiolini. Per il numero, la ricchezza e il particolare taglio degli ingredienti (a tocchetti le zucchine, le carote, a cubetti le patate) il Minestrone Bonduelle è il più ricco tra quelli freschi presenti sul mercato. Le verdure del Minestrone Ricco 12 Verdure passano direttamente dalla ciotola alla pentola senza le laboriose operazioni di pulitura e taglio. In questo modo, anche chi ha i minuti contati in cucina può concentrarsi solo sulla personalizzazione del piatto, portando in tavola un’ottima ricetta di minestrone. Con il nuovo Minestrone Ricco 12 Verdure, Bonduelle Fresco viene incontro alla sempre più diffusa domanda di naturalità e di sapori autentici. Il minestrone fresco, infatti, mantiene al meglio tutte le caratteristiche nutrizionali delle verdure appena colte e consente di gustare con pochi gesti tutti i sapori della tradizione. .  
   
   
BORSINO DELLA CONSULTA VITIVINICOLA: TENGONO I PREZZI DELLE UVE  
 
Cuneo - I prezzi delle uve non sono esaltanti, ma soddisfacenti e tali da smentire i timori della vigilia. Questo, in breve, il commento al “borsino” stilato dalla Consulta vitivinicola nata in ambito camerale e chiamata ad elaborare dati il cui ruolo non è vincolante per gli operatori del comparto, ma pur sempre indicativo, nell’ambito di massimi e minimi frutto di un attento lavoro di osservazione del mercato e di segnalazioni pervenute dai vari soggetti della filiera. Rispetto alla vendemmia 2005, la variazioni sono estremamente contenute. In pratica non si registrano i temuti cali per i dolcetti, siano essi d’Alba, di Diano d’Alba, di Dogliani e delle Langhe monregalesi , né per il Barbera, rimasti stabili. In crescita il Nebbiolo da Barolo ed il Roero Arneis. La Consulta ha preso atto, evidentemente, del trend positivo delle vendite di vino della langa cuneese, soprattutto sui mercati esteri, ed ha fornito indicazioni estremamente equilibrate. Non poteva essere altrimenti, visto che all’interno dell’organismo sono presenti i rappresentanti delle associazioni professionali di categoria dei viticoltori, delle cooperative, del consorzio delle imprese industriali e dei commercianti. Tutte le voci del mondo che ruota intorno alla produzione delle uve ed alla vinificazione delle stesse, oltre che alla fase di collocazione sul mercato ricevono, dunque, attenzione. I prezzi non sono indicati in assoluto, ma esprimono un massimo ed un minimo nell’ambito dei quali si delineano sfumature diverse, tese a premiare requisiti qualitativi unici, rapporti consolidati, particolare apprezzamento da parte dei consumatori. La Consulta camerale, in genere composta da 5 – 6 persone che seguono il mercato vinicolo nel corso di tutto l’anno, in occasione della fase vendemmiale si rafforza, accogliendo ulteriori soggetti, proprio per approdare ad una visione più articolata della situazione di mercato. I dati concordati, come detto, non sono vincolanti, ma rappresentano una base attendibile cui riferirsi e danno tranquillità grazie alla fissazione delle quotazioni minime e massime. Il tutto in un contesto che rappresenta uno dei fiori all’occhiello per l’economia provinciale. “L’importante – è il commento del presidente della Camera di Commercio Ferruccio Dardanello – è guardare lontano, ad un riordino del settore, in un’ottica che tenga conto del cambiamento degli orizzonti e della necessità di puntare prioritariamente ai requisiti qualitativi rispetto a quelli quantitativi. Si ha in mano un patrimonio straordinario. Importante non pensare soltanto all’oggi, ma programmare il futuro, in un panorama mondiale la cui evoluzione è costante”. .  
   
   
BONARDA STYLE PROVALO CON… LA SUSPENSE  
 
Sta per accadere qualcosa Bonarda Style. Nei giorni scorsi, una prima selezione di 300 giornalisti ha ricevuto una comunicazione un po’ sibillina (che alleghiamo) riguardo a un’iniziativa Bonarda Style Fashion. La comunicazione potrebbe sembrare un invito e lo è, ma, volutamente, l’invito riporta soltanto il nome della città in cui si svolgerà l’evento e una data: Milano, 4 dicembre. Questa volta Bonarda Style gioca con la suspense. L’invito è infatti diviso in 4 step. Il primo annuncia l’essenziale generico. A giorni, seguirà qualche dettaglio in più. Infine, l’iniziativa sarà spiegata nelle sue grandi linee. Ma per partecipare sarà anche necessario munirsi di un particolare pass, un oggetto – gadget che sarà recapitato direttamente agli invitati. Senza il Bonarda Style Pass, non si entra… dove? Lo si saprà. Per cosa? Leggendo attentamente il primo messaggio, si scopre una novità Bonarda Style, rappresentata dalla scritta “B*on”. Un logo? Un marchio? Un nome? Lo si scoprirà soltanto il 4 dicembre. Ma qualche altro indizio aiuta chi volesse ipotizzare la tipologia dell’evento: si parla di Fashion e si parla di passerella. Per gli affezionati di Bonarda Style, la soluzione del mistero è vicina, basta scorrere la storia più recente delle iniziative realizzate e trarre le conseguenze. Una certezza: il 4 dicembre ci sarà, naturalmente, il vero Bonarda originale che nasce solo dai tanti produttori in Oltrepò Pavese. Data la tipologia dell’evento e le sue caratteristiche organizzative, Bonarda Style non può fare a meno, questa volta, di circoscrivere il numero dei presenti, trasmettendo inviti riservati ed esclusivi. Ma B*on, che nascerà il 4 dicembre a Milano, inizierà subito a presentarsi in tante città italiane, in un calendario – tournée tutto da vedere.  
   
   
AL CONVEGNO DI BILBAO: “MAGGIORE COINVOLGIMENTO DELLE REGIONI VITIVINICOLE NELLE DECISIONI DELL’UE”  
 
 Nel corso del suo intervento al convegno delle Regioni vitivinicole europee tenutosi il 10 novembre a Logroño nei pressi di Bilbao, sul tema della viticoltura e dello sviluppo regionale, il presidente Luis Durnwalder, che presiede anche l’Arev, la rete delle Regioni vitivinicole europee, ha posto l’accento sulla necessità che le regioni vitivinicole abbiano maggiore voce nella definizione del futuro ordinamento del mercato vitivinicolo europeo. Questo maggiore ruolo si giustifica, in primo luogo, in base alla tradizione ed alla funzione di tutela paesaggistica che i viticoltori svolgono da sempre nelle rispettive regioni. Proprio in considerazione delle diverse caratteristiche dei territori e delle coltivazioni esistenti nelle 65 regioni che compongono l’Arev, il presidente Durnwalder ha sottolineato nel corso del suo intervento l’esigenza di non creare una regolamentazione del mercato troppo rigida e dirigistica. Sulla base di queste considerazioni il presidente Durnwalder ritiene, ad esempio, che il piano di bonifica previsto dalla proposta di regolamentazione del mercato sia eccessivo e che possa avere delle ripercussioni negative sul paesaggio. Analogamente il presidente si è espresso negativamente riguardo alla possibilità di aggiungere sostanze zuccherine al prodotto enologico, mentre va sostenuta, a suo giudizio, la tradizionale distinzione tra vino da tavola e vino di qualità, così come i controlli sulle importazioni. Il convegno di Logroño ha rappresentato anche un’utile opportunità per uno scambio di informazioni con i numerosi esperti del settore agricolo convenuti da numerose regioni europee. .  
   
   
IL PREMIO “MUSEO NICOLIS 2006” ASSEGNATO ALL’INDUSTRIALE VERONESE SANDRO BOSCAINI, PRESIDENTE DI “MASI AGRICOLA”  
 
Villafranca, E’ stato assegnato 10 novembre 2006 presso il Museo Nicolis di Villafranca di Verona, il Premio “Museo Nicolis” che si propone di onorare figure rappresentative del mondo imprenditoriale italiano che abbiano contribuito alla crescita economica, sociale, culturale del Paese. Giunto alla 3° edizione e introdotto da Silvia Nicolis, Direttore del Museo, il Premio è stato assegnato quest’anno a Sandro Boscaini, Presidente di Masi Agricola, uno dei grandi protagonisti del settore vitivinicolo italiano e imprenditore che ha conseguito risultati importanti nei mercati di tutto il mondo. Sandro Boscaini rappresenta la sesta generazione di una famiglia di viticoltori veneti; i prodotti di Masi Agricola - che nel 2005 ha raggiunto un fatturato consolidato di 46. 500 milioni di €uro - sono presenti in più di 60 paesi e la quota all’export supera l’88% della produzione, confermandosi come una delle più importanti realtà vitivinicole italiane nel mondo. La cerimonia di assegnazione del Premio è stata preceduta da una tavola rotonda sul tema: “L’eccellenza veneta fra sapere, tradizione e innovazione”. Stimolati dal coordinatore Roberto Di Lellis, caporedattore de Il Mondo, hanno portato la propria testimonianza autorevoli esponenti di istituzioni e organizzazioni imprenditoriali. Michele Bauli (Vice Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Verona) ha evidenziato la grande vitalità del territorio veronese e la crescente presenza di nuove imprese, spesso create da giovani all’inizio del percorso professionale; Ottavio Cagiano de Azevedo, Direttore Generale di Federvini, ha sottolineato il ruolo strategico del “Made in Italy” vitivinicolo nell’economia italiana e l’attività istituzionale di Federvini a supporto e promozione della categoria; Luigi Castelletti, Presidente di Veronafiere, ha ricordato, fra l’altro, il prezioso contributo di Sandro Boscaini e di Masi Agricola alla affermazione e crescita di Vinitaly, oggi rassegna che colloca Verona ai primissimi posti nel panorama espositivo internazionale; Fabio Gava, Assessore alle Politiche economiche e istituzionali della Regione Veneto ha messo in evidenza come questo territorio sia stato e sia particolarmente fertile in termini di progettualità d’impresa e possa rivendicare a pieno titolo alcune delle grandi eccellenze produttive e imprenditoriali del nostro paese. Masi Agricola nel settore agroalimentare e il Nicolis, oggi riconosciuto come innovativo esempio di Museo-impresa, ne sono una concreta testimonianza. Il Premio, preziosa opera unica dello scultore veronese Cesare Soprana che riproduce un particolare architettonico del Museo Nicolis, è stato consegnato a Sandro Boscaini da Luciano Nicolis, fondatore del Museo che ha coronato con questa realizzazione il sogno della sua vita, proprio come fanno molti imprenditori che – ha ricordato lo stesso Nicolis – hanno la capacità di dare ai propri sogni concretezza e valore, trasformandoli in progetti, iniziative, imprese. Di talento, sfide imprenditoriali, eccellenza veneta si è parlato anche nell’ intervista che Sandro Boscaini ha rilasciato “in diretta” a Roberto Di Lellis, ripercorrendo la storia di Masi Agricola, dei suoi vini oggi famosi in tutto il mondo e delle importanti iniziative culturali promosse dalla Fondazione Masi. .  
   
   
“A PROPOSITO DELLA VISITA IN VALTELLINA DEL COMMISSARIO UE”  
 
Sondrio - - Pochi giorni orsono la Valtellina ha avuto l’onore di ospitare il Commissario Europeo all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale, la danese Mariann Fischer Boel. Sicuramente un plauso va fatto alla Coldiretti di Sondrio per avere permesso al Commissario Ue di potere prendere contatto, seppure per un arco di tempo limitato, con il territorio e le produzioni valtellinesi. In particolare il prestigioso ospite ha avuto la possibilità, sorvolando in elicottero la provincia, di ammirare i terrazzamenti vitati dai quali è rimasta impressionata. Tutto positivo, ma le dichiarazioni rilasciate dal Commissario nel corso della visita, fanno nascere delle riflessioni e delle considerazioni sul comparto vitivinicolo, che, con il duro lavoro dei suoi operatori, ha fatto sì che l’intera cultura della provincia si identificasse nei secoli con i suoi terrazzamenti vitati, consentendoci di ammirare e beneficiare di uno spettacolo unico al mondo. Secondo il Commissario l’unica possibilità di salvezza per realtà come la nostra è rappresentata dall’investire sulla qualità, e solo questa potrà permettere all’agricoltura valtellinese, e quindi anche alla vitivinicoltura, di reggere la concorrenza. Certamente il suo ragionamento non si riferiva solo alla Valtellina, ma il Commissario intendeva coinvolgerla nella tematica dei problemi di competitività che tutte le zone di piccole dimensioni e in condizioni svantaggiate stanno affrontando nel mercato globale. Non si può certo obiettare a questa tesi, purtroppo però ritengo che la qualità da sola non sarà sufficiente al settore vitivinicolo valtellinese per salvarsi ed anzi rilanciarsi. Troppi sono i problemi strutturali dell’agricoltura di montagna e le condizioni di svantaggio che deve affrontare la coltivazione della vite in provincia di Sondrio. Solo partendo dal riconoscimento, in primis sociale, poi culturale e soprattutto economico, del beneficio che la collettività trae dal patrimonio terrazzato, sarà possibile un rilancio della vitivinicoltura valtellinese e il mantenimento dei vigneti. Una Valtellina senza terrazzamenti, o con un’estensione ridotta e disordinata degli stessi, non significherebbe solo perdere una grande produzione enologica, ma infliggere un danno, diretto o indiretto, a tutte le attività economiche e sociali della nostra provincia. Il primo settore a soffrirne sarebbe il comparto turistico, ma non solamente quello enogastronomico. La scomparsa del panorama terrazzato dal tragitto che porta alla vacanze, date le note difficoltà logistiche che devono sostenere i turisti per raggiungere le nostre località di villeggiatura, finirebbe per essere un ulteriore incentivo a non affrontare un viaggio così disagevole. Tornando al tema della qualità trattato dal Commissario, la qualità della produzione viticola valtellinese è ormai fuori di discussione. I nostri vini vincono spesso le sfide con altre blasonate produzioni nazionali ed internazionali. Inoltre le case vinicole locali fanno man bassa di premi in Italia ed all’estero e da anni, con determinazione, stanno cercando di superare, proprio attraverso la qualità, i grandi svantaggi competitivi di cui soffrono. Ma questo non basta. Il rischio di uscire dal mercato incombe sulle aziende nostrane e questo problema appare di non facile risoluzione. Il prezzo delle uve pagato dalle aziende agli agricoltori valtellinesi è più che legittimato dallo sforzo che richiede la coltivazione della vite sui terrazzamenti. Dall’altra parte i costi che vengono sostenuti dalle case vinicole per l’acquisto delle uve sono ormai altrettanto “eroici” del lavoro che i viticoltori svolgono sui vigneti. Questa affermazione può risultare forte, ma basta paragonare i prezzi pagati dalle nostre aziende con quelli applicati in Piemonte, dove si produce Nebbiolo, o con il Chianti, il cui nome travalica i confini nazionali per rendersi conto dello sforzo che le stesse stanno sopportando da anni. Le difficoltà che incontra la commercializzazione dei nostri vini derivano anche da questo fatto: esistono ormai sul mercato bottiglie di vino di buona qualità il cui costo finale per il consumatore è poco superiore al prezzo della sola uva pagata dalle nostre aziende per produrre una bottiglia di Valtellina! Proprio per questo la Fondazione Provinea, insieme a Provincia di Sondrio, Banca Popolare di Sondrio e Consorzio di Tutela dei Vini di Valtellina si sta impegnando da alcuni anni per cercare di permettere alla viticoltura di non scomparire, facendo leva sulla candidatura del versante Retico per il Patrimonio Mondiale Unesco. La sfida è riuscire a convincere il consumatore, anche locale, che è giustificato pagare qualche euro in più per acquistare una bottiglia di Valtellina, perché la coltivazione della vite in questa zona consente il mantenimento di un territorio unico e soprattutto perché solo da quel territorio terrazzato possono essere prodotti vini così eccezionali per sapori e caratteristiche. In questa operazione di mark-up la candidatura Unesco si sta rivelando utile. Mai come in questo ultimo periodo si è parlato dei terrazzamenti valtellinesi e dei vini che da questo territorio vengono prodotti. La larghissima condivisione delle attività di Provinea, la base associativa della Fondazione, il supporto ottenuto da tutti i settori economici e culturali valtellinesi, l’appoggio di personalità note in tutto il mondo, le centinaia di articoli che hanno parlato e parlano del nostro patrimonio terrazzato sono di per sé un obiettivo raggiunto. Ma tutto questo non è sufficiente. Perché si possa continuare a vedere quelle lunghe, infinite file di filari ordinati, curati, che cambiano colore nell’arco delle stagione e sui quali si ammirano uomini che come arrampicatori salgono e scendono i vigneti sotto l’acqua, il sole cocente, la neve e il vento, la provincia di Sondrio dovrà vincere una battaglia che non si annuncia né facile, né breve. Sto parlando del riconoscimento da parte dello Stato e dell’Unione Europea che il lavoro dei viticoltori non crea solo ricchezza per gli agricoltori stessi, i produttori di vino ed eventualmente ristoratori ed albergatori che di questo prodotto fanno un elemento di richiamo (anche se questo punto si dovrebbe aprire un lungo discorso che occuperebbe troppo spazio). Tutta la popolazione locale e tutti coloro che trascorrono in Valtellina anche solo un’ora o che ne osservano una foto o un filmato traggono un vantaggio dalla presenza dei terrazzamenti vitati, anche solo semplicemente per le emozioni che questi luoghi sanno offrire. Senza dimenticare il ruolo che i terrazzamenti svolgono come elemento fondante degli assetti ambientali e paesaggistici e come fattore chiave per la tutela del territorio ed il mantenimento della sua integrità. I vigneti terrazzati sono un pilastro della tutela del territorio, salvaguardandolo da frane, inondazioni e altre calamità naturali e quindi da costi e perdite connesse. Proprio dalla collettività deve essere riconosciuto ai viticoltori un contributo economico per la manutenzione dei muretti a secco, che sono un bene di interesse comune e non solo degli agricoltori, ai quali spetta un giusto corrispettivo, dovuto per il semplice fatto della coltivazione della vite, di per sé motivo più che sufficiente a giustificare, in provincia di Sondrio, un incentivo allo svolgimento dell’attività agricola. I viticoltori grazie a questo contributo verranno alleggeriti di un costo improprio che appartiene ad una diversa funzione che loro svolgono ma che è una funzione di interesse dell’intera collettività. Essi, con la loro opera, assicurano una preziosa manutenzione del territorio che se da loro abbandonata dovrà essere svolta, comunque, dagli enti pubblici, ad un costo almeno dieci volte maggiore. E’ fondamentale quindi assicurare ai viticoltori valtellinesi, in forma automatica e certa, il corrispettivo che a loro compete per la loro opera di manutenzione. Questo gli permetterebbe il rimborso delle ore di lavoro che periodicamente svolgono non ai fini produttivi e quindi commerciali, ma per mantenere il territorio. Se consideriamo inoltre che anche in Valtellina il reddito degli agricoltori è molto più vicino a quello degli impiegati rispetto a qualche anno fa, soprattutto se lo confrontiamo con quello percepito dai più giovani, questo elemento compensativo potrebbe essere un forte incentivo ad orientarsi verso la viticoltura per coloro che hanno difficoltà a trovare lavori sufficientemente retribuiti e con una discreta durata. Del resto credo di potere affermare, senza temere di essere smentito, che nei comuni del versante retico una persona su tre ha almeno un parente che possiede un pezzo di vigneto, anche se abbandonato. La possibilità di attingere all’incentivo di cui sopra, che andrebbe ad aggiungersi alle altre forme di finanziamento oggi presenti, sarebbe sicuramente un forte stimolo per incoraggiare i giovani a coltivare la vigna. Oggi gli stimoli sono ben diversi, se si considera che iniziare a coltivare la vite significa dovere aspettare tre anni prima di potere iniziare a produrre e quindi vendere. Il problema dell’età elevata dei viticoltori e la preoccupazione per il loro rinnovo potrà essere risolto solo valorizzando il territorio e, come conseguenza, migliorando il reddito dei viticoltori. I vigneti terrazzati sono tutt’uno con la realtà sociale culturale ed economica della Valtellina. Mi piace pensare che se l’Italia è la patria del calcio con sessanta milioni di commissari tecnici la Valtellina lo è del vino con 178. 000 esperti di vino. Non è discutibile l’attaccamento della nostra gente alla terra ed in particolare ai vigneti. Basti pensare alle difficoltà che gli operatori del settore riscontrano quotidianamente per le compravendite di porzioni ridottissime di terreno. Questi i motivi per cui la Valtellina deve impegnarsi con tutte le sue forze per l’ottenimento del riconoscimento dell’attività dei nostri viticoltori. Una battaglia nella quale le forze messe in campo e la condivisione non devono e non possono essere inferiori a quelle messe giustamente in campo in questi anni per la viabilità provinciale. La battaglia dei terrazzamenti non può essere considerata meno importante, avendo delle forti implicazioni sulla vita sociale, culturale ed economica della popolazione valtellinese ed essendo strettamente connessa alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione turistica delle nostre risorse naturali. La loro perdita significherebbe cancellare una storia unica di significati culturali, paesaggistici ed ambientali di grande significato. .  
   
   
CORSO PROPEDUTICO DI APPROFONDIMENTO SUL VINO  
 
 Destinato a chi ha già qualche piccola conoscenza dei principi di degustazione. Costo di partecipazione comprensivo di lezione teorica e degustazioni guidate euro 35. Solo su iscrizione anticipata inviando una mail a info@spaziowinenot. It con nome e cellulare Mercoledì 15 novembre ore 20-22 - “Le Denominazioni Dei Vini" L’obiettivo è quello di fare una panoramica sulle sigle utilizzate per i vini, entrando un po´ nel particolare delle definizioni. La situazione delle denominazioni d’origine in Italia: Docg, Doc, Igt, Vdt. Rapida panoramica delle legislazioni a livello italiano, europeo e mondiale. >>> Brunello di Montalcino Docg 2001 e Sforzato della Valtellina Docg 2003. Costo di partecipazione corso e degustazione euro 20. Solo su prenotazione. Inizio corso ore 20. Sconto 20% con Wine Not Card Mercoledì 22 novembre ore 20-22 “Il Disciplinare" - Caratteristiche e particolarità con, in aggiunta, l’evidenziazione delle particolarità dei disciplinari Docg. Come viene rilasciata la denominazione d’origine: i controlli, le fasi di richiesta, controllo e rilascio. >>> Degustazione di Amarone della Valpolicella Doc 2000 e Barolo Docg 2001. Costo di partecipazione corso e degustazione euro 20. Solo su prenotazione. Inizio corso ore 20. Sconto 20% con Wine Not Card Corso Propedeutico Di Degustazione Vini - Destinato a chi desidera avere un primo approccio all´enologia ed ai principi di degustazione in 3 serate. Costo di partecipazione comprensivo di lezione teorica e degustazioni guidate € 55. Solo su iscrizione anticipata inviando una mail a info@spaziowinenot. It con nome e cellulare Giovedì 16 novembre, ore 20-22 - Cosa si intende per degustazione: le parole e i gesti usati per indicare i colori, gli aromi, i sapori e anche i difetti del vino, attraverso la vista, l’olfatto e il gusto. E in più qualche indicazione su come abbinare il vino al cibo. Degustazioni commentata ed interattiva di 2 vini accompagnati a piccole preparazioni alimentari. Giovedì 23 novembre, ore 20-22 - Capire la provenienza del vino; le trasformazioni che avvengono nell’uva, nel mosto e nel vino stesso per meglio apprezzare e cogliere gli aromi e i sapori che ritroviamo nel bicchiere. Degustazione commentata ed interattiva di 2 vini. Giovedì 30 novembre, ore 20-22 - Le fasi della degustazione (visiva, olfattiva e gustativa) come strumento per la classificazione dei vini attraverso indicatori e punteggi: prova pratica di utilizzo di una scheda di valutazione per arrivare a definire un giudizio sul vino. Degustazione commentata ed interattiva di 2 vini. Corso Di Introduzione All´abbinamento Cibo-vino - Destinato a chi desidera approfondire i criteri di accostamento con il cibo ed principi di abbinamento. Costo di partecipazione comprensivo di lezione teorica e degustazioni guidate € 35. Solo su iscrizione anticipata inviando una mail a info@spaziowinenot. It con nome e cellulare Mercoledì 13 dicembre, ore 20-22 “Introduzione Agli Abbinamenti” - Partendo dagli abbinamenti classici della storia, i criteri e le regole per capire quando un abbinamento può dare sensazioni e percezioni caratteristiche, positive, ma anche negative: un po´ di teoria e un po´ di pratica. Mercoledì 20 dicembre, ore 20-22 “Vino E Cibo: La Degustazione” - Più si conosce, sia del vino, sia del cibo, più è facile trovare la loro migliore combinazione: la degustazione come strumento indispensabile per un giusto e corretto abbinamento Corso Propedeutico Di Degustazione Vini - Destinato a chi desidera avere un primo approccio all´enologia ed ai principi di degustazione in 3 serate. Costo di partecipazione comprensivo di lezione teorica e degustazioni guidate € 55. Solo su iscrizione anticipata inviando una mail a info@spaziowinenot. It con nome e cellulare Mercoledi´ 14 febbraio ore 20-22 “Abc Della Degustazione” - Piccoli, utili segreti per imparare ad apprezzare il vino impiegando i nostri sensi. Degustazione commentata ed interattiva di un vino spumante, un vino bianco ed un vino rosso Mercoledì 21 febbraio ore 20-22 “Dalla Vigna Al Calice” - Chiacchierata sulla viticoltura, le zone migliori per mettere a dimora il vigneto e brevi cenni sulle differenti tecniche di vinificazione. Degustazione commentata ed interattiva di 3 vini da uva autoctona Mercoledi´ 28 febbraio ore 20-22 “L’abbinamento Cibo Vino” - Quando e perchè l´abbinamento tra il vino ed il cibo piace? Di questo si parlerà questa sera con prove teoriche e pratiche di abbinamento fra piccole preparazioni e 2 vini. Si innamoreranno ? .  
   
   
FIRMATO IL PROTOCOLLO SULLA PROMOZIONE DEL FRIULANO  
 
 E´ stato firmato il 9 novembre, a Roma, dal ministro per le Politiche agricole Paolo De Castro e dall´Assessore regionale Enzo Marsilio, il protocollo d´intesa per la promozione del "Friulano", il sinonimo che, dal 2007, sostituirà la storica denominazione del vino Tocai prodotto in Friuli Venezia Giulia. La sottoscrizione è stata preceduta da un´articolata serie di approfondimenti, disposti dallo stesso Ministro de Castro su sollecitazione di Marsilio, per la definizione degli aspetti finanziari. Proprio tali approfondimenti hanno consentito di "recuperare" già da quest´anno il primo stanziamento, pari a circa 1 milione di euro, per l´avvio delle azioni di carattere promozionale. Nell´esprimere soddisfazione per il finanziamento autorizzato dal ministro De Castro, Marsilio ha sottolineato che l´arrivo delle prime risorse già entro il 2006 consente di pianificare un adeguato debutto del Friulano ai grandi appuntamenti del mondo del vino, primo fra tutti Vinitaly di Verona. Un´esigenza - ha detto ancora Marsilio - particolarmente sentita dai produttori e da Federdoc del Friuli Venezia Giulia e che il ministro ha recepito e tradotto in un´apposita norma del disciplinare che, all´articolo 2 (punto 4), prevede espressamente l´impegno del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ad assicurare "per gli anni 2006 e 2007 il finanziamento di alcune azioni del programma di promozione delle tipologie di vino a Denominazione di origine della regione che utilizzano il sinonimo "Friulano", per un importo di spesa non inferiore ai quattro milioni di euro". L´impegno adesso - ha dichiarato ancora Marsilio - è di far sì che la valorizzazione del nuovo vino bandiera del Friuli Venezia Giulia determini ricadute positive sull´intera filiera viticola della regione, dando valore aggiunto anche a tutto il nostro sistema agricolo e agro-industriale e alle sue produzioni di eccellenza. .  
   
   
“CALICE D’ORO”: PRESENTAZIONE CONCORSO ENOLOGICO 2007  
 
Novara –Entra nel vivo “Calice d’oro”, il concorso enologico organizzato dalla Camera di Commercio e dell’Amministrazione Provinciale di Novara per valorizzare i vini d. O. C. E d. O. C. G. Delle Colline Novaresi. Venerdì 17 novembre si riuniranno infatti le commissioni di valutazione che, utilizzando il metodo Union Internationale des Oenologues, saranno chiamate ad assegnare i trofei e i diplomi di merito. Le finalità e i contenuti della manifestazione saranno illustrati da Gianfredo Comazzi, presidente dell’Ente camerale novarese, e da Silvana Ferrara, Assessore provinciale al Turismo e all’Agricoltura, nella conferenza stampa che si svolgerà martedì 14 novembre, alle 16,30 nella sala giunta della sede camerale di via degli Avogadro 4 a Novara. Per informazioni: Camera di Commercio di Novara – Ufficio Promozione – tel. 0321 338270; Provincia di Novara – Ufficio Stampa – tel. 0321 378234 .  
   
   
E’ ANCORA FESTA DEL DEBLOCAGE IT’S BEAUJOLAIS NOUVEAU TIME !  
 
I vigneti dai quali proviene il Beaujolais Nouveau sono coltivati su una superficie di circa 16. 000 ettari. In questa zona della Francia, situata a Nord di Lione, il consumo del vino novello è sempre stato una pratica diffusa. Nel corso degli anni, il Beaujolais Nouveau ha saputo conquistare con la sua piacevolezza, i mercati di tutto il mondo dove, il terzo giovedì di novembre, si celebra puntualmente il Déblocage. Giovedì 16 novembre sarà tempo di Beaujolais Nouveau anche a Milano. Il pubblico, infatti, potrà gustare, dalle 18 alle 22, un calice di novello in due fra i locali più alla moda della movida milanese: il Gattopardo Cafè e il Kineo Caffé in Via Piero della Francesca 47 e 54. Sempre a Milano, giovedi 23 e venerdì 24 all’ora di pranzo, sarà possibile degustare il novello francese presso la sede di Maison de la France in Via Larga 7. "Le Beaujolais Nouveau est arrivé" è lo slogan che ha accompagnato per decenni la diffusione del novello francese sostituito, nel 2005, dal più internazionale e immediato "It´s Beaujolais Nouveau Time". Durante gli anni ´80 il Beaujolais Nouveau ha progressivamente esteso la sua diffusione con la conquista del mercato australiano e giapponese tanto che il Giappone è oggi il primo Paese consumatore di novello francese. Gli anni ´90 sono stati segnati dall´apertura al Beaujolais Nouveau dei mercati del Sud-est asiatico (Corea del Sud, Tailandia e Taiwan) dove sono particolarmente apprezzate le sue caratteristiche. Dalla seconda metà degli anni ´90 si è iniziato a registrare interesse nei confronti del Beaujolais Nouveau da parte dei Paesi dell´Europa orientale. Oggi, quasi la metà della produzione di Beaujolais Nouveau viene esportata verso più di 150 paesi diversi. Nel 2005 sono stati 383. 000 gli ettolitri di Beaujolais Nouveau commercializzati in Francia e nel mondo, per un totale di 51 milioni di bottiglie, dati che segnalano una diminuzione dei volumi disponibili rispetto agli anni precedenti, in accordo con la volontà di proporre un prodotto sempre più interessante sotto il profilo qualitativo, risultato di severe analisi organolettiche a partire dal vigneto fino all’imbottigliamento, con prelievi e controlli su oltre 400 referenze di circa 150 produttori, dal 24 ottobre scorso. Quali sono i segreti di un vino che ha saputo conquistare il mondo? Ø Un vitigno, il Gamay Noir à Jus Blanc, a maturazione precoce che produce uve estremamente fruttate; Ø Un’organizzazione logistica straordinaria che consente, nel giro di qualche ora, di recapitare più di 25 milioni di bottiglie in oltre 150 Paesi; Un vino piacevole, fresco ed immediato, perfetto per ogni occasione di consumo. Un vino "multiculturale", senza confini, ma nello stesso tempo tipicamente francese La Vendemmia 2006 Aromi fruttati e grande morbidezza: queste le caratteristiche della vendemmia 2006, un’ ottima annata caratterizzata da un mese di luglio particolarmente caldo e da un clima soleggiato che ha accompagnato la maturazione delle uve sino a settembre, tempo della raccolta iniziata il 5 settembre e conclusa all’inizio di ottobre. I commenti dopo gli assaggi dei primi campioni: intensi aromi di frutta confortati da un colore tendente al violaceo che anticipa note di piccoli frutti rossi e cassis e una magnifica rotondità al palato. Uno scampolo di estate che rallegra i primi rigori della stagione invernale ! www. Beaujolaisnouveautime. Com .  
   
   
“QUALE VINO PER LO SPECK DELL´ALTO ADIGE”  
 
Al via il concorso aperto al pubblico “Quale vino per lo Speck” nelle enoteche romane durante la manifestazione di promozione dei prodotti Vini e Speck Igp Alto Adige. Prende il via la seconda edizione della manifestazione “Aromi da Collezione: Vini e Speck Alto Adige Igp”. L’evento, organizzato dal Fondo Promozione Vini e dal Consorzio Tutela Speck Alto Adige Igp in collaborazione con Slow Food Lazio, prevede degustazioni aperte al pubblico dalle 17. 00 alle 20. 00 in 10 delle enoteche più prestigiose della capitale dal 22 al 25 novembre (ingresso gratuito programma completo nel sito www. Vinialtoadige. Com ). In questa occasione si potranno degustare i prodotti e il pubblico sarà invitato a partecipare al sondaggio “Quale Vino per lo Speck” che decreterà qual è il vino altoatesino che meglio si abbina allo Speck Igp. Ai partecipanti la possibilità di vincere numerosi premi messi in palio. Il pubblico romano, che già conosce le bellezze paesaggistiche del sudtirolo, una regione incastonata in un paesaggio alpino di gran prestigio, stazione termale di lunga tradizione e uno dei centri benessere italiani più alla moda, potrà approfondire la conoscenza dei prodotti enogastronomici cha hanno reso in pochi anni l’Alto Adige una delle realtà più significative per il vino e i prodotti di qualità. Durante la tavola rotonda di presentazione della manifestazione, presso il ristorante Crudo, Reinhold Messner ha sottolineato che “la tutela dell’ambiente - discorso al quale è da sempre molto legato - permette di ottenere una qualità dei prodotti agroalimentari senza compromessi. Preservando i paesaggi montani in combinazione con colture, viticoltura e cibo di qualità, in Alto Adige abbiamo sviluppato un redditizio turismo che prefigura, soprattutto per la viticoltura, un futuro positivo anche nel mercato globalizzato”. “In Alto Adige in questi anni siamo passati da una viticoltura di massa, tipica degli anni ottanta – ha sottolineato, durante la conferenza, Helmuth Zanotti direttore del Dipartimento Agricoltura della Cciaa di Bolzano - a un approccio ambientale della produzione integrata sfruttando tecniche colturali non inquinanti”. La manifestazione sarà un momento importante anche per approfondire le caratteristiche dello Speck Igp: “il pubblico romano non conosce abbastanza le peculiarità del nostro prodotto – ha dichiarato Franz Mitterrutzner, amministratore delegato del Consorzio Speck Alto Adige – e va sensibilizzato rispetto alla sua qualità. Nel Lazio si consumano ogni anno circa 1. 500 tonnellate di Speck, ma di queste solo il 30% può vantare il marchio a fuoco del Consorzio. ” Per far conoscere ai romani il simbolo goloso dello Speck del sudtirolo verrà presentata durante i laboratori del gusto la nuova gustosa ricetta del Carpaccio di Speck Alto Adige Igp e funghi un piatto delicato e saporito. Previsti laboratori del gusto organizzati da Slow Food Lazio (per prenotazioni Dionisio Castello 347 – 0778248, Paolo Battimeli 340 – 7710460): mercoledì 22 presso il Ristorante Crudo saranno di scena i vini bianchi Gewürztraminer, il Kerner e il Sauvigon, giovedì 23 sarà la volta dei rossi: Pinot Nero, Lagrein e Santa Maddalena, venerdì 24 presso il wine bar Trimani si potranno conoscere e degustare gli autocotoni altoatesini per eccellenza: il Gewürztraminer, la Schiava e il Lagrein. . .  
   
   
BIRRA PEDAVENA NUOVA FILIERA PRODUTTIVA INTEGRATA  
 
 Verona - “Fieracavalli è ottima occasione per presentare la nuova filiera produttiva integrata di Birra Pedavena ai visitatori della più grande rassegna equestre del mondo. Si tratta di una birra veneta, ottenuta secondo l’antica e classica formula, con materie prime della nostra terra, proposta con la storica etichetta del famoso stabilimento, oggi tornato a nuova vita dopo il passaggio di proprietà da una multinazionale straniera ad un gruppo imprenditoriale del Nord Est”. Lo ha sottolineato il vicepresidente della giunta regionale del Veneto Luca Zaia che, nel contesto del Villaggio delle Tradizioni allestito a Fieracavalli, ha voluto uno spazio espositivo dedicato ai sapori e alle tradizioni equestri del Veneto, realizzato dalla Regione in collaborazione gli Amici del Cavallo. “La Fabbrica Italiana di Birra Pedavena, con la collaborazione delle Regione, della Provincia di Belluno, di Slow Food e del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, ha creato una nuova filiera produttiva integrata – ha spiegato Zaia – che parte dalla semina dei campi bellunesi e arriva al prodotto finito, passando per la raccolta dell’orzo. Il progetto, prevede di produrre una birra di eccellenza il cui malto proverrà da orzo della Valbelluna e dalle zone strettamente a ridosso dei confini del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Si tratta di un’area oggi dedita al mais, per la quale si pensa ad una riconversione produttiva con un raccolto che possa essere ipotizzato di 1. 500 quintali di orzo, che potrà dar luogo ad una produzione di circa 6 mila ettolitri di birra. Già in questi giorni i terreni vengono arati per poterli preparare alla semina della prossima primavera. L’avvicendamento delle colture permetterà anche di salvaguardare l’ambiente riducendo notevolmente l’utilizzo di fertilizzanti chimici, applicando, così, una rotazione eco-compatibile già in uso nei secoli scorsi che, causa la mancanza di domanda, era ormai quasi del tutto scomparsa”. All’intero dello stand di Fieracavalli è stata allestita una mescita di birra, la cui protagonista è appunto la classica birra Pedavena, la “principessa bionda”, ritornata sul mercato con il proprio marchio dopo l’abbandono dell’attività da parte del precedente proprietario e il subentro di una compagine tutta italiana, con una soluzione cercata e accompagnata dalla Regione. “E’ una soluzione positiva per la quale ho personalmente operato – ha ribadito Zaia – che ci permette anche di esaltare le specificità locali delle materie prime: acqua di fonte delle Dolomiti, luppolo e orzo coltivato nelle nostre montagne”. “Questo apre la strada anche ad una più vasta iniziativa di filiera che vedrà un’integrazione tra agricoltura bellunese e industria, alla quale stiamo lavorando per esaltare ancora di più l’identità della produzione e fornire nuove opportunità all’intera economia locale”. .  
   
   
SIMMENTHAL RINNOVA LA SUA IMMAGINE CON ALVARO IL MANZO SCOMPARSO  
 
Grande successo della rivoluzionaria campagna pubblicitaria Manzo Scomparso, ideata dall’agenzia Jwt, con cui Simmenthal ha rinnovato la sua immagine e si è rivolta ad un target giovane. La campagna ha celebrato con ironia il culto che si è creato negli anni attorno alla famosa lattina rossa. L’ultima campagna pubblicitaria Simmenthal, Manzo Scomparso, basata su un divertente mix di giallo, comedy e fantascienza e che racconta la storia del povero allevatore argentino Pedro alla disperata ricerca del suo amato manzo Alvaro, rapito dagli alieni, è stata riconosciuta come uno dei migliori esempi di comunicazione integrata degli ultimi tempi. Questi infatti i prestigiosi riconoscimenti ottenuti: Grand Prix Brand Identity (testata Pubblicità Italia): - 1° premio - 1° premio categoria interactive (è la prima volta che la categoria interactive vince anche il primo premio globale) New York Festival - Bronzo categoria interactive Interactive Key Award (testata Media Key): - Primo premio categoria bevande e alimentari Targa d´oro della Comunicazione Italiana (testata Adv): - Targa d´Argento (primo premio categoria) business to consumer website Bardi Web Award: - Primo classificato categoria e-business communication driven La campagna, che porta il nome in codice di “Manzo Scomparso”, è connotata da una creatività estremamente innovativa nata per “sintonizzarsi” sui gusti, le esigenze di entertainment e i codici di comunicazione dei più giovani, e rendere la marca, nei loro confronti, moderna e attuale, con un rapporto empatico ed emotivo. L’attività di comunicazione integrata si è avvalsa di canali alternativi molto efficaci per un target giovane e nuovi per Simmenthal, a cominciare dal vero centro nevralgico dell’operazione, il sito dedicato, www. Manzoscomparso. Com, con più di 30 video da vedere o scaricare e inviare a un amico; per arrivare a media quali Mtv (Tv , Web e Wap) e la freepress di Edizioni Zero, con in più tutti gli strumenti più moderni a disposizione quali: il viral marketing, il wap mobile e il podcasting. La campagna si è articolata inoltre in diverse fasi - dal teaser stampa, ai film; dal sito al podcasting ai blog e ai forum - che hanno sortito l’effetto di creare molta curiosità attorno alla campagna e un notevole “traffico” sul sito. “Manzo Scomparso”, parlando ai più giovani, rinnova una tradizione che fin dagli anni ’50 celebra il culto della famosa lattina rossa con la mucca, amata e conosciuta ormai da molte generazioni di italiani. L’obiettivo della campagna è stato tanto quello di modernizzare e mantenere contemporanea la marca, offrendo a questo segmento così esigente una forma di entertainment innovativa, in un contesto lontano dalla barriera comunicazionale rappresentata dall´advertising classico. .  
   
   
UN GUSTOSO NATALE CON LE SELEZIONI MONOGRANO FELICETTI  
 
Cene e incontri con familiari e amici sono la nota festosa delle prossime vacanze natalizie. Per una cena che stuzzichi i palati più esigenti e che guardi al nostro benessere e alla cura del fisico, ma anche una gradita idea regalo per i nostri amici gourmand il pastificio Felicetti propone le Selezioni Monograno. Le Selezioni Monograno Valentino Felicetti fanno parte di una linea di pasta dalle pregiate caratteristiche, prodotta con le migliori selezioni monograno di farro e kamut, provenienti da agricolture biologiche, e trafilata al bronzo come vuole la migliore tradizione gastronomica. Da quest’anno sono entrate nella produzione anche la pasta di semola di grano duro e le tagliatelle all’uovo. La confezione elegante e curata delle Selezioni Monograno Valentino Felicetti ne fa una gradita e originale idea regalo per il prossimo Natale, uno spunto per ricchi e gustosi piatti della tradizione italiana, dal sapore nuovo e dalla fragranza autentica grazie alle straordinarie proprietà dei grani sceltissimi e non miscelati con cui è prodotta. Le Selezioni Monograno Valentino Felicetti, in vendita nelle migliori gastronomie e negozi di alimentari, esaltano ogni tipo di condimento e sono consigliati sia per preparazioni più elaborate che per quelle più tradizionali, valorizzando il gusto di ogni piatto e garantendo una cottura perfetta. .  
   
   
MARS DELIGHT PER UN NUOVO SORPRENDENTE E DELIZIOSO MOMENTO DI PIACERE  
 
Mars Delight, il nome ne anticipa già la bontà: “delight” in inglese significa infatti delizia; è questa la caratteristica che contraddistingue il nuovo snack al cioccolato di Masterfoods che arricchisce il mondo Mars. Con una copertura di cioccolato al latte e un ripieno caratterizzato da un delizioso cioccolato, squisito caramello e da una cialda sorprendentemente croccante, Mars Delight si propone così come il nuovo e originale snack capace di sorprendere tutti i palati, regalando momenti di piacere intenso e di gratificazione, anche durante la giornata più frenetica: una pausa al cioccolato tutta da gustare per coccolarsi in un intimo relax. Il suo gusto avvolgente e la sua incredibile croccantezza rendono Mars Delight uno snack delizioso, adatto a soddisfare i gusti dei consumatori italiani, particolarmente affezionati agli snack dalle consistenze morbide e “cioccolatose” combinate con ingredienti croccanti, tutti da sgranocchiare. Lo snack Mars Delight lo si può trovare in un’unica confezione da 40 gr. Contenente due porzioni da 20 gr. Ciascuna o nella pratica confezione multipack con 4 snack da 40 gr. (2 porzioni da 20 gr. Ciascuna); l’immagine della confezione è caratterizzata da linee morbide e colori chiari che contribuiscono da subito al primo sguardo a esaltare l’eleganza e la bontà del prodotto. . .  
   
   
PER UNA TAVOLA DELLE FESTE UNICA ED ELEGANTE CASA BUGATTI, PRESENTA ALADDIN  
 
Casa Bugatti, presenta Aladdin, una linea di posateria di alta qualità per una tavola delle feste unica, elegante e sofisticata. Ricercatezza nei dettagli e un design originale armoniosamente integrati con il gusto classico, sono gli elementi che rendono Aladdin di Bugatti una linea prestigiosa e distintiva. Posateria Aladdin: posate da tavola da abbinare a quattro coltelli formaggio, un pala per la pizza e una per le lasagne realizzate in acciao inox 18/10 con ghiera cromata e manici in madreperla. Colori disponibili: avorio, blu e bordeaux. Bugatti. Prezzo al pubblico: da 4,80 euro (cucchiaino caffè) a 19,10 euro (pala lasagne) .  
   
   
“SANREMO FIORI”: IL MARCHIO DI QUALITÀ DEI FIORI DI SANREMO PRESENTATO A HORTIFAIR 2006  
 
 Finalmente, grazie al marchio “Sanremo Fiori”, i fiori di Sanremo saranno distinguibili dai loro “concorrenti”. Il fregio liberty, che distinguerà i fiori e le fronde della Riviera Ligure, è stato presentato al mondo nel corso della più importante fiera mondiale del settore, l’Hortifair di Amsterdam, “Salone internazionale di floricoltura e sistemi, attrezzature, prodotti per ortoflorovivaismo”. D’ora in poi questo marchio accompagnerà i fiori sanremesi, dal momento della produzione a quello della vendita nei negozi, e proprio nel negoziante di fiori è stato individuato l’operatore economico su cui puntare per orientare il consumo verso le produzioni più tipiche del Ponente ligure. Il marchio “Sanremo Fiori” permetterà di difendere e valorizzare le caratteristiche di unicità e qualità dei fiori di Sanremo, caratteristiche sulle quali Ucflor –Mercato dei Fiori di Sanremo e il Comune di Sanremo puntano moltissimo. La creazione del marchio di sistema “Sanremo Fiori”, nato da uno studio realizzato da Ucflor-mercato dei Fiori di Sanremo in collaborazione col Dipartimento di Scienze per l´Architettura e il Design dell´Università degli Studi di Genova, ha coinvolto tutte le categorie del settore e messo d’accordo l’intera filiera produttiva. Convinzione condivisa è la necessità sempre più stringente di distinguere e valorizzare il prodotto made in Sanremo rispetto a quanto si trova sul mercato che passa attraverso le grandi aste olandesi. “Sanremo Fiori” distinguerà i fiori e le fronde della Riviera Ligure e sarà un vero e proprio marchio di filiera, con funzioni di supporto d’immagine al materiale e al sistema di packaging per i fiori recisi, accompagnando la produzione floricola sanremese dalla raccolta alla commercializzazione. La produzione del Distretto floricolo della Riviera di Ponente ha un fatturato annuo di circa 390 milioni di euro di prodotto lordo vendibile, basato sul lavoro di 5800 aziende con 22 mila addetti (indotto compreso). Il valore aggiunto è il clima. Le produzioni tipiche sono rappresentate soprattutto dalla “mazzeria” coltivata in pien’aria, che in Riviera raggiunge l’80% della produzione totale, un’enormità anche rispetto ai paesi del bacino del Mediterraneo che invece si fermano su percentuali intorno al 10%. Questo significa garantire fiori più belli, più profumati e, una volta recisi, più resistenti. “Sanremo ha un nome che evoca qualità, bei fiori e storia della floricoltura - ha sottolineato Riccardo Giordano, Presidente Ucflor-mercato dei Fiori di Sanremo. – Abbiamo un microclima che rappresenta una straordinaria risorsa naturale, capace di dar vita a un prodotto floricolo unico, ed è su questo che dobbiamo puntare, altrimenti saremo spazzati via da una concorrenza sempre più agguerrita. Non possiamo competere sul fronte della quantità e dei costi di produzione bassissimi nei paesi extraeuropei, perché il nostro territorio ha caratteristiche che rendono quasi impossibile la coltivazione intensiva. Né possiamo competere sul piano della concentrazione della merce o della logistica. In un mercato europeo che più che maturo è saturo, dobbiamo sempre più differenziarci e valorizzare la nostra qualità e la creatività che le sta dietro” . Il lancio del marchio “Sanremo Fiori”, che si rifà allo stile liberty che ha dato pregevole prova di sé nel periodo sanremese della Belle Epoque, quando nacque anche la floricoltura, è legato a fiori e fronde che rappresentano l’eccellenza della floricoltura della Riviera: anemone, ginestra, ranuncolo, girasole, rosa, calla, strelitzia, crisantemo, papavero, calendula, garofano, mimosa, pitosphoro, ruscus e aralia. “Sanremo Fiori” è sinonimo di sicurezza e affidabilità, caratteristiche acquisite dalla floricoltura sanremese in oltre cent’anni di attività riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. .