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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 21 Novembre 2006 |
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STATI GENERALI DELLA MONTAGNA, I MINISTRI DANNO FORFAIT TENSIONE UNCEM-GOVERNO SUL FUTURO DELLE COMUNITÀ MONTANE E DEI PICCOLI COMUNI |
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“Nella legge finanziaria del 2007 sembra aleggiare un nuovo processo di centralizzazione: abbiamo letto sui giornali di presunte soppressioni di piccoli comuni e comunità montane: e l’Uncem non è neppure stata sentita dal Governo”. Così Enrico Borghi, presidente Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani), ha sottolineato le tensioni in atto tra la rappresentanza delle comunità e dei comuni montani italiani e il Governo nazionale, rappresentato dal ministro Linda Lanzillotta (Affari regionali, autonomie locali e montagna) che, con il ministro per i rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, ha dato forfait all’invito a partecipare agli Stati generali della montagna che si sono aperti lunedì 20 novembre al Lingotto di Torino. Due giornate di incontri e di approfondimenti sul tema “La montagna, una questione nazionale”: sistema di governo comuni-comunità montane, nuove tecnologie, energie rinnovabili, turismo, trasporti e infrastrutture, politiche di coesione e impiego dei Fondi strutturali europei 2007-2013 sono alcune delle questioni al centro del dibattito. A sostenere la necessità di riformare l’architettura del governo del territorio alla ricerca di modelli di maggior efficienza, ma senza mettere in discussione l’esistenza delle comunità montane, è intervenuta anche la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, portando il saluto al convegno: “Le riforme istituzionali sono necessarie e proprio le comunità montane sono un punto di riferimento di questo processo: devono sempre di più operare come agenzie di sviluppo del loro territorio”. Bresso ha poi ricordato come lo sviluppo delle montagne del Piemonte abbia trovato una spinta determinante nelle recenti Olimpiadi invernali, che hanno definitivamente lanciato la regione verso altri ambiziosi traguardi: la creazione dell’Euroregione Alpi Mediterraneo (con Liguria, Valle d’Aosta, Provence-alpes-côte d’Azur (Paca) e Rhône- Alpes) e la nuova edizione del salone della montagna, prevista a Torino nell’autunno 2007, e che si chiamerà “Alpi 365 Expo”. Agli Stati generali della montagna hanno portato il loro saluto anche il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, e il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta. Nella giornata di martedì 22 novembre è particolarmente atteso l’intervento del segretario generale del Censis, Giuseppe De Rita, con il quale sarà approfondito il tema “La montagna, asset della competitività del Paese”. Al dibattito parteciperanno, oltre all’assessore regionale allo sviluppo della montagna, Bruna Sibille, numerosi esperti di economia montana. . |
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VAL D’AOSTA, IL PRESIDENTE CAVERI E’ INTERVENUTO A TORINO AGLI “STATI GENERALI DELLA MONTAGNA” |
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Il presidente della Regione, on. Luciano Caveri, ha preso parte lunedì 20 novembre 2006 a Torino agli “Stati Generali della Montagna”, intervenendo a nome delle Regioni italiane, in qualità di coordinatore della Commissione Politica della Montagna della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Nel corso del suo intervento Caveri ha sottolineato come “Al di là della destra e della sinistra, e cioè delle polemiche politiche contingenti, servono atteggiamenti accettabili nei confronti della montagna. Servono strategie comuni che dimostrino come la vita nelle zone alpine può essere un valore e non solo una difficoltà”. “La montagna – ha proseguito il Presidente della Regione – è certamente una questione nazionale ma è sempre più anche una questione europea. Tante decisioni passano oramai da Bruxelles, e non è solo una questione di soldi, ma anche di coordinamento. Proprio per questo è necessario che dall’Unione Europea giunga una definizione di montagna omogenea per la sua classificazione”. Nel corso del suo intervento il Presidente Caveri ha poi analizzato l’attività della Commissione per la Politica della Montagna. “Stiamo lavorando su tre piloni principali – ha sottolineato – il primo è il disegno di legge sulla montagna che andrà a modificare la normativa in materia, ormai datata, con una legge di principi nella quale lo Stato potrà intervenire a livello di politica fiscale. Il secondo pilone è quello del lavoro che deve essere portato avanti in termini lobbistici in merito al Fondo per la Montagna. Il terzo pilone è infine quello dei tagli. E’ necessario tenere conto dei sovracosti delle aree alpine che oggi sono riassunti in uno studio ufficiale (la sanità in montagna costa, ad esempio, il 25% in più rispetto al resto del territorio)”. “La filosofia su cui ragionare – ha quindi concluso il Presidente della Regione - è quella di capire dove vanno gli enti locali. E’ necessario accorpare dei servizi e dare una nuova dignità alle Comunità montane. Non si può pensare certo di sopprimere Comuni che seppur piccoli spesso presidiano intere vallate impedendo lo spopolamento”. . |
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AGRICOLTURA: LA LOMBARDIA SI CONFERMA LEADER A LIVELLO NAZIONALE PRESENTATO RAPPORTO 2005 SUL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE |
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Regionale La Lombardia si conferma motore agricolo d´Italia. La Regione produce il 41% del riso nazionale, il 23% delle carni bovine, quasi il 40% della carne suina e il 40% del latte. I dati emergono dalla quarta edizione del "Rapporto sul sistema agro-alimentare della Lombardia" relativo all´anno 2005, elaborato dall´Università Statale degli Studi di Milano, dalla Smea di Cremona e dall´Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e presentato oggi. "La produzione agro-industriale lombarda - ha commentato la vicepresidente della Regione e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi - supera il 15% del totale nazionale per un valore complessivo di 11 miliardi di euro", cifra che rappresenta circa il 4% del Pil regionale. La produzione agricola e le attività di trasformazione alimentare si svolgono in 70. 000 strutture produttive, coinvolgendo oltre 200. 000 lavoratori, di cui 150. 000 stabilmente occupati, ovvero il 3,6% delle forze di lavoro lombarde. "Le informazioni strutturali ed economiche rilevate - ha aggiunto Viviana Beccalossi - indicano che il sistema agro-alimentare lombardo è il più importante a livello italiano ed uno dei più rilevanti nel contesto europeo. L´amministrazione regionale ha operato per sostenere questo settore e valorizzare le risorse e le potenzialità dell´agricoltura lombarda, in un periodo segnato da una programmazione sia regionale sia comunitaria in fase di cambiamento, nel quale sono state attuate importanti modifiche che hanno segnato profondamente l´intero mondo rurale". "Il quadro che emerge dal Rapporto - conclude Viviana Beccalossi è quello di un´agricoltura solida, che reagisce agli eventi esterni sfavorevoli riorganizzandosi e trovando nuove strade. In tal senso, le politiche regionali sapranno recepire le nuove esigenze espresse dal territorio, tenendo conto che la capacità di coesione dell´intero sistema agricolo ed agro-alimentare sarà fondamentale per attivare una catena virtuosa, dalla produzione all´industria di trasformazione fino alla distribuzione, per centrare l´obiettivo di un posizionamento vincente sui mercati nazionali ed internazionali". . |
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CREMONA: “LA BIOLOGIA INCONTRA L’ECONOMIA”: CONVEGNO INTERNAZIONALE |
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Venerdì 1 e sabato 2 dicembre si terrà a Cremona il Forum “La biologia incontra l’economia”. L’evento costituirà l’occasione per fare il punto sulla ricerca biotecnologica nei settori delle produzioni casearie e della produzione di energia da biomasse, realtà produttive particolarmente rilevanti nel territorio cremonese. Il Forum prenderà il via nella mattinata di venerdì 1 dicembre in sala Maffei (via Lanaioli 7) con interventi di ricercatori di fama internazionale: Paolo Vezzoni dell’Istituto Tecnologie Biomediche del Cnr di Segrate, Cesare Galli del Consorzio per l’incremento zootecnico di Cremona, Lothar Steider dell’University College Cork, Stefano Consonni del Politecnico di Milano. Concluderà la sessione il sottosegretario di stato per la Sanità Gian Paolo Patta. Nel pomeriggio alle 14,30 prenderanno il via due workshop: uno sul settore lattiero-caseario in Sala Maffei e l’altro sull’impiego delle biomnasse per la produzione di energia in S. Vitale: ricercatori, esperti e imprenditori presenteranno le loro esperienze. Sabato 2 dicembre in sala Maffei alle 9,30 avrà luogo una tavola rotonda sui “Programmi e finanziamenti per l’innovazione tecnologica nell’agroalimentare” . Sarà la vice presidente della Regione Lombardia Viviana Beccalossi a chiudere nella mattinata di sabato il convegno. Per informazioni dettagliate sul programma consultare il sito www. Cr. Camcom. It/forumcremona La partecipazione è gratuita . |
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AL VIA 22 PROGETTI DI FORMAZIONE NEL SETTORE PRIMARIO. AGRICOLTURA SETTORE STRATEGICO |
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Sono 22 i progetti approvati dalla Giunta regionale del Veneto nell’ambito dell’attività formativa nel settore primario per l’anno formativo 2006/2007 e per i quali è previsto un finanziamento complessivo di € 2. 000. 000. Si tratta di progetti finalizzati al conseguimento di qualifiche professionali, all’aggiornamento e perfezionamento tematico e al rilascio o rinnovo di abilitazioni o patenti di mestiere. I corsi formativi, che dovranno essere realizzati da organismi accreditati presso la Regione per l’ambito della Formazione Continua, sono rivolti esclusivamente ad utenti occupati. “La formazione in agricoltura – ha ribadito l’Assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Elena Donazzan – rappresenta una leva strategica per coniugare sviluppo economico, qualità della vita e valorizzazione del territorio e delle sue espressioni più genuine. Ma non solo, attraverso la formazione – ha precisato – è possibile acquisire quelle competenze e quel valore aggiunto che consentirà all’agricoltura di affrontare le sfida della globalizzazione. Sempre più – ha poi concluso l’Assessore Donazzan - l’agricoltura rappresenta un settore in evoluzione legato al turismo, la cui frontiera è rappresentata dalla qualità, dalla tipicità, dalla valorizzazione delle tradizioni locali. A questo proposito, basti pensare allo sviluppo avuto dall’agriturismo o alle strade dei prodotti tipici. L’agricoltura, quindi, si conferma per noi un settore strategico, un settore che vuole riconquistare tutta la sua dignità e rappresentare per i giovani un’alternativa lavorativa sicura”. . |
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INDIVIDUATO DISTRETTO ALIMENTARE SAN DANIELE |
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La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell´assessore alle Attività Produttive Enrico Bertossi, ha riconosciuto il 17 novembre il Distretto industriale dell´Agro-alimentare di San Daniele, in base alla legge regionale 4 del 2005 sugli "Interventi per il sostegno e lo sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese". Del Distretto fanno parte i Comuni di San Daniele del Friuli, Coseano, Dignano, Fagagna, Ragogna e Rive d´Arcano. . |
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AL CONVEGNO "ACQUA RISORSA STRATEGIA PER L´AGRICOLTURA": NECESSARIE NUOVE FONTI IDRICHE E NUOVE TECNOLOGIE DI RIUTILIZZO |
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“In Liguria abbiamo bisogno di altre soluzioni, di utilizzo di altre fonti per garantire la costante disponibilità di risorse idriche di qualità all´agricoltura sostenibile>. Così si è espresso l´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria, Giancarlo Cassini, introducendo i lavori del convegno "Acqua: risorsa strategia per l´agricoltura-Giornata di studio per una politica di sviluppo sostenibile", che si è svolto presso il Centro Convegni Amga di via Serra, organizzato da Regione Liguria, Fondazione Amga e Università degli Studi di Genova. <L´obiettivo del convegno è stato quello di avviare una riflessione sulle fonti di approvvigionamento - ha aggiunto l´assessore - e sulla gestione razionale dell´acqua per favorire lo sviluppo di un´agricoltura sostenibile. Nuove soluzioni di approvvigionamento sono la depurazione delle acque reflue, la parziale dissalazione di falde acquifere alla foce, il contenimento delle acque a monte con interventi non invasivi sui torrenti e la creazione di piccoli laghetti. Le risorse della nostra regione devono essere assolutamente aumentate con un piano idrico per i prossimi sette anni>. L´assessore all´Ambiente della Regione Liguria, Franco Zunino, ha precisato: <Occorrono depuratori di alta qualità per permettere l´uso delle acque reflue. Presto ne verrà inaugurato uno nella piana di Albenga. Il ruolo pubblico deve essere molto forte in tema di acqua>. All´incontro erano presenti studiosi, dirigenti e tecnici di chiara fama che hanno affrontato la questione idrica sotto diverse angolature, fornendo un quadro dei consumi e dei fabbisogni e presentando le più recenti scoperte scientifiche e tecnologiche. . |
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DEGUSTAZIONI DEL CONCORSO “FONTINA D’ALPAGE – MODON D’OR 2006” |
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Aosta - Le degustazioni del Concorso “Fontina d’alpage – Modon d’or 2006” entrano nella fase finale. Da lunedì 20, fino a mercoledì 22 novembre si riuniranno infatti, nella sala degustazioni dell’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali, le commissioni che decreteranno, tra le dieci finaliste selezionate, le tre Fontine vincitrici. La Commissione ha riunito i principali esponenti del mondo lattiero-caseario valdostano, domani sarà la volta di ristoratori, albergatori, commercianti e opinion leader, mentre mercoledì la giuria sarà formata da importanti esponenti di Slow Food, presieduta dal presidente di Slow Food Piemonte-valle d’Aosta Bruno Boveri. In questo modo, l’Assessorato dell’Agricoltura e risorse naturali, organizzatore dell’iniziativa in collaborazione con la Coopagrival, intende coinvolgere alte professionalità in molteplici settori che, a vario titolo, hanno a che fare con il prodotto Fontina: dalla produzione al consumo diretto, passando per la commercializzazione. L’attenzione e i commenti degli esperti si focalizzeranno sulla qualità delle Fontine. La prima fase di degustazioni si era svolta nel corso della settimana scorsa, quando tecnici dell’Assessorato, dell’Institut Agricole Régional, del Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina e della Cooperativa Produttori Latte e Fontina (gli stessi che monitorano abitualmente la qualità di questo formaggio nel quadro del progetto “Fontina Qualità”) hanno analizzato le Fontine presentate al Concorso, circa ottanta, e decretato le dieci finaliste. La premiazione dei vincitori del Concorso, il cui obiettivo principale è di valorizzare l’impegno degli agricoltori, stimolando i casari a conseguire obiettivi di qualità, avrà luogo a Saint-vincent, sabato 25 novembre, nell’ambito dell’evento “Grolle d’oro Formaggi d’autore”. . |
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SIERO DI LATTE TRATTAMENTO E VALORIZZAZIONE NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE |
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Il comparto lattiero caseario italiano (latte, burro, formaggi e yogurt) nel 2005 si è confermato ancora una volta al primo posto del Made in Italy alimentare, con un fatturato in crescita che ha raggiunto 14,1 miliardi di euro. Rilevante è, in particolare, la produzione di formaggi che conta su un patrimonio nazionale di 32 formaggi a marchio Dop (Denominazione d´Origine Protetta) e Igp (Indicazione Geografica Protetta) e su 481 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni. Nel 2005 il consumo domestico di formaggi è cresciuto del 3% in quantità, facendo registrare il più elevato tasso di incremento tra tutti gli alimenti. Il 94% in volume del latte impiegato per la caseificazione (8 milioni ton/anno 2005) è rappresentato dal siero, che viene destinato prevalentemente all’alimentazione zootecnica. L’enea ha sviluppato un processo di trattamento del siero che consente di generare una vasta gamma di prodotti raffinati ad alto valore aggiunto (integratori alimentari), a partire dalla trasformazione di un effluente industriale, considerato un rifiuto speciale, che deve essere smaltito secondo specifiche norme di legge recentemente aggiornate. Questi obiettivi sono perfettamente in linea con il modello di “sviluppo sostenibile” di cui rappresentano un concreto riscontro applicativo. L’enea, in parallelo alla recente attività di ricerca, ha perseguito una proficua azione di formazione professionale, nel settore della chimica fine, dell’ingegneria di processo, ed anche nel marketing dei nuovi prodotti (spin off, Progetto Spinta). Con il seminario l’Enea vuole mettere a disposizione del Paese i risultati della sua ricerca e confrontarsi con gli operatori del settore. Il workshop vuole costituire un’occasione di analisi e approfondimento per promuovere concretamente iniziative produttive, mettendo insieme gli operatori della filiera: produttori, ricercatori, tecnologi e distributori dei prodotti finiti. Nel corso del workshop verrà presentato il volume dell’Enea, a cura di Massimo Pizzichini, dal titolo: “Tecnologie di processo per il recupero e la valorizzazione delle componenti del siero di latte”. Roma, 21 novembre 2006, Centro Ricerche Casaccia, Via Anguillarese 301, S. Maria di Galeria (Roma), Sala Conferenze, Area Capanna, ed. F83. Programma: 9. 30 Registrazione; 10. 00 I Sessione – “Il siero di latte: da rifiuto a risorsa” Presiede: Luigi Rossi, Direttore Dipartimento Biotecnologie, Agroindustria e protezione Salute (Bas) – Enea; Apertura dei lavori: Giovanni Lelli, Direttore Generale Enea; Alessandro Bozzini, Valutatore scientifico Mur-mse “Il siero di latte, un problema nazionale e un’opportunità commerciale”; Alessandra Spalletti “La recente normativa per i reflui dell’industria casearia”; Massimo Pizzichini, Enea Dipartimento Bas “La ricerca Enea per la valorizzazione del siero di latte”; Lina Chianese Università Federico Ii Napoli “Le componenti azotate del siero di latte e le loro proprietà biologiche”; 12. 00 Ii Sessione – Alcune esperienze del settore caseario Presiede : Alessandro Bozzini; Giuseppe Marchionni, Industria Lattiero-casearia Silac s. R. L. (Fg) “Studio sul processo di smaltimento di siero e scotta per produrre biogas”; Mario Sedda, Società Argiolas Formaggi (Ca) “ I problemi di smaltimento di siero e scotta in Sardegna”; 14. 00 Iii Sessione - Impianti e mercato degli integratori Presiede: Mauro Moresi, Università della Tuscia; Vito Pignatelli, Enea Dipartimento Bas “Un brevetto Enea per la valorizzazione dei reflui caseari per l’alimentazione animale”; Giorgio Sudati, Torchiani Impianti Srl (Bs) “Progettazione e realizzazione di impianti industriali a membrana”; Guido Vantini, Watt Srl, (Pd) “Produzione e commercializzazione di integratori a base di siero di latte in Italia”; 15:00 Discussione Modera: Luigi Rossi, Intervengono: Formaggi Boccea Srl; Metrohm; Sepra-separation process application; Sieroproteine . |
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ICRF E GDF SCOPRONO IN BASILICATA 5.900 TONNELLATE DI LATTE IN NERO E 1,9 MILIONI DI EURO DI PRELIEVI NON PAGATI |
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Una lunga e complessa attività di controllo svolta in concorso tra l´Ispettorato centrale repressione frodi e la Guardia di Finanza di Potenza ha portato alla scoperta in Basilicata di una frode al bilancio comunitario relativa al regime delle quote latte. Gli investigatori hanno accertato che, nel periodo compreso tra il 2003 e il 2005, sono state commercializzate in nero oltre 5. 900 tonnellate di latte, non rispettando le quote assegnate, e non procedendo al pagamento del prelievo supplementare per oltre 1,9 milioni di euro. “Ancora una volta - ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali on. Paolo De Castro - l’azione coordinata dell’Ispettorato e della Guardia di Finanza, sviluppando positive sinergie, si è dimostrata efficace, non consentendo di infrangere impunemente le regole e di arrecare danno al bilancio comunitario”. . |
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RICONVERSIONE DELLO STABILIMENTO BIETICOLO - SACCARIFERO SADAM ERIDANIA DI VILLASOR |
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Cagliari – Il 16 novembre presso gli Uffici dell´Assessorato dell´Industria, su convocazione congiunta degli Assessori Regionali Francesco Foddis e Concetta Rau, ha avuto luogo il primo di una serie di incontri finalizzati alla definizione di un percorso condiviso fra mondo agricolo e industriale volto alla riconversione dello stabilimento di trasformazione della barbabietola da zucchero della società Sadam Isz spa di Villasor. Erano presenti, oltre ai due Assessori, i rappresentanti della Eridania Sadam Spa, i rappresentanti delle Organizzazioni Professionali Agricole (Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copagri), le Organizzazioni Cooperative (Agci, Legacoop, Confcooperative), i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali (Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil) e le Rsu dei lavoratori dello zuccherificio. I rappresentanti dell´industria saccarifera, sulla base di un progetto di riconversione dello zuccherificio di Villasor, sviluppato insieme al Gruppo Falk propongono delle produzioni che si articolano in due linee di intervento: a) produzione di energia elettrica da biomassa e da oli vegetali (colture non food, prodotti o residui della silvicoltura); b) produzione di biodiesel da semi di piante oleaginose, il tutto in base alle indicazioni contenute nel Piano Energetico Ambientale Regionale. Appare quindi indispensabile trovare un punto d´incontro che soddisfi economicamente l´industria e il comparto agricolo e che, nella proposta Sadam, prevede una partecipazione diretta delle aziende agricole, fornitrici della materia prima, nei vari step in cui si articola il processo "dalla zolla alla nuova fonte di energia". Si auspica di creare le basi per la costituzione della filiera agro – energetica, in attesa del contratto di filiera, strumento in fase di predisposizione presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. E´ proprio il Ministero ad aver impresso un nuovo ritmo ai lavori dei tavoli regionali di riconversione dei 13 stabilimenti del comparto che, nel territorio nazionale, hanno cessato la produzione di zucchero. Di recente, infatti, è stato nominato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il Comitato Interministeriale che dovrà valutare la bontà e la rispondenza agli indirizzi del Governo dei vari progetti di riconversione predisposti dalle industrie saccarifere. Da parte delle organizzazioni di rappresentanza dell´industria e dell´agricoltura è emersa la volontà di non alimentare diffidenze e contrasti reciproci e di operare, invece, nel comune interesse della tutela del reddito e della prospettiva della salvaguardia dei livelli occupativi sia nel settore agricolo che in quello industriale, i cui lavoratori sono attualmente inoccupati e tutelati dalla Cassa Integrazione Guadagni fino al mese di febbraio 2007 e privati del reddito prodotto da un estensione colturale che negli anni di piena attività era di circa 6000 ha e che negli ultimi anni si era ridotto a circa 1800 ha. In attesa di un piano industriale dettagliato che permetta alla Giunta regionale di valutarne la piena compatibilità con il Piano Energetico Ambientale Regionale e con le norme in materia di tutela dell´ambiente la rispondenza alle esigenze sia del comparto agricolo (convenienza economica delle nuove colture nel rapporto costi/ricavi) che dei lavoratori dell´industria (garanzie occupazionali) si è concordato di avviare degli incontri tecnici finalizzati allo studio ed alla predisposizione di una proposta condivisa che consenta al tavolo istituzionale di esprimersi compiutamente in tempi ragionevolmente brevi. . |
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LA MONTAGNA, OCCASIONE DI SVILUPPO NELL´AMBITO DEL PRS GIÀ EROGATI DALLA REGIONE TOSCANA 14 MILIONI DI EURO PER CIRCA 300 PROGETTI |
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Marina Di Carrara (Ms) - La montagna come risorsa, non certo come fardello. Le sue potenzialità come occasione di sviluppo. Ma attraverso quali strumenti valorizzare la risorsa montana e cogliere gli obiettivi del Piano regionale di sviluppo? E´ stato questo l´argomento sul quale si sono soffermati stamani gli assessori regionali Agostino Fragai e Marino Artusa nell´ambito del seminario intitolato "Programmazione, cooperazione, sviluppo locale e istituzioni della montagna" tenuto a Marina di Carrara durante la rassegna Dire&fare. L´iniziativa, promossa da Regione e Uncem, rappresenta una tappa del percorso in vista della Terza Conferenza regionale della Montagna. L´occasione è servita all´assessore all´ambiente Artusa per fare il punto della situazione sugli interventi a favore della montagna: 14 milioni di euro erogati dalla Regione a Comuni e Comunità Montane nel corso degli ultimi 3 anni. L´ultima tranche, pari a 3 milioni di euro, erogata proprio nei giorni scorsi, ha permesso di finanziare una settantina di progetti volti a potenziare la rete di protezione sociale, sostenere impianti per la produzione di energia rinnovabile, migliorare la viabilità rurale, valorizzare le filiere produttive locali. Nei tre anni di valenza del "Piano di indirizzo per la montagna" sono stati finanziati oltre 300 progetti. Ogni milione di euro erogato ha fatto da volàno per circa 4 milioni di interventi realizzati. Artusa ha inoltre confermato la volontà dell´amministrazione regionale di aumentare del 30% le risorse annue destinate alla montagna, che passeranno con il nuovo piano da 3 a 4 milioni di euro. Il tema dell´energia rinnovabile è stato poi ripreso dall´assessore ai rapporti con gli enti locali Agostino Fragai per sottolineare come proprio le fonti energetiche di cui è ricca la montagna rappresentino un esempio emblematico delle nuove opportunità di sviluppo che possono essere colte. Una potenzialità - ha sottolineato Fragai - non un fardello, ricordando come proprio la montagna è stata in passato motore di sviluppo grazie all´energia: acqua, legname ecc. Energia che ha permesso all´epoca della prima industrializzazione l´insediamento di cartiere, ferriere e quant´altro. Oggi - ha ribadito - quando parliamo di sviluppo dobbiamo pensare che non si tratta di dare un piccolo contributo al bilancio energetico, ma di vere e proprie occasioni di sviluppo. In questo senso la montagna ha certamente vocazioni ambientali e turistiche, ma anche industriali e le fonti di energia rinnovabili ne sono un esempio significativo. "Dal punto di vista istituzionale dunque - ha concluso Fragai - credo che sia inutile e sbagliato dissertare sull´abolizione di Province o Comunità Montane e sulla drastica riduzione di Comuni. Dobbiamo invece porci l´obiettivo di come far funzionare meglio le istituzioni che abbiamo nel nostro ordinamento. In questo senso credo che oggi le Comunità Montane rappresentino un soggetto istituzionale leggero, ma presente, in grado di unificare le varie istanze territoriali e superare i localismi e di intervenire efficacemente nel processo di nuova valorizzazione della montagna e di sviluppo dell´intera Toscana". . |
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FIRENZE: INAUGURATO A PALAZZO DEL PERO UN FABBRICATO IN LEGNO PER USI AGRICOLI DA AREZZO UN ESEMPIO DI UTILIZZO DEL NOSTRO PATRIMONIO FORESTALE SUSANNA CENNI: "OCCORRE STIMOLARE L´USO DEL LEGNO PER COSTRUZIONI COMPATIBILI CON L´AMBIENTE" |
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Valorizzare il legno delle nostre foreste per promuovere l´economia locale nel pieno rispetto dell´ambiente. E´ questo il senso della iniziativa svoltasi stamani a Palazzo del Pero (Arezzo) dove è stata inaugurata una rimessa agricola interamente realizzata con legno proveniente dal complesso forestale regionale dell´Alpe di Poti, mille ettari di bosco gestiti dal Comune di Arezzo. "Si tratta - ha evidenziato l´assessore - di un esempio utile e prezioso delle potenzialità del nostro patrimonio forestale: con il legno proveniente dai tagli selvicolturali si possono realizzare costruzioni come queste, perfettamente inseribili nell´ambiente, facili da costruire e dai costi pienamente concorrenziali e capaci di inserirsi in maniera armonica e equilibrata nell´ambiente magari sostituendo quegli annessi in cemento e lamiera che spesso si vedono anche nei nostri territori". Su questa materia negli ultimi anni l´Arsia (Agenzia regionale per lo sviluppo e l´innovazione in campo agricolo e forestale) ha lavorato a fondo producendo preziosi contributi scientifici e anche un manuale per la costruzione di fabbricati agricoli in legno. L´obiettivo, ha evidenziato l´assessore nel convegno che ha accompagnato l´inaugurazione della rimessa, è quello di stimolare l´uso del legno di provenienza regionale. La Toscana ha una potenzialità produttiva unica nel panorama nazionale con oltre un milione di ettari di superfici boscate; ma solo una piccola parte di ciò che potrebbe essere utilizzato grazie agli incrementi forestali serve a realizzare costruzioni, mentre le circa 7mila imprese di trasformazione (falegnamerie e mobilifici) si riforniscono prevalentemente all´estero. Lo sviluppo di quella che Susanna Cenni ha definito come ´filiera corta del legno´ potrebbe consentire un accorciamento delle distanze e dei passaggi dalla produzione alla commercializzazione dando nuovo slancio all´economia del settore. . |
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RIAPRE LA CACCIA AGLI UNGULATI SELVATICI IN TUTTO IL PIEMONTE AD ECCEZIONE DELLA SOLA SPECIE CAPRIOLO |
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L’attività venatoria agli ungulati selvatici è ripresa dal 18 novembre negli Ambiti Territoriali di Caccia (Atc) e nei Comprensori Alpini (Ca), con esclusione della sola specie capriolo. Il Tar Piemonte, con decisione resa nota nel pomeriggio di oggi, ha infatti sospeso una limitata parte del piano di prelievo selettivo, relativa alla sola specie capriolo risultando quindi riautorizzata nuovamente la caccia a tutti gli altri ungulati selvatici. “Prendiamo atto della decisione del Tar Piemonte - afferma l’Assessore Regionale all’agricoltura Mino Taricco - che ci consente di riaprire la caccia di selezione a tutte le specie, ad eccezione del capriolo. Nei prossimi giorni valuteremo la situazione relativamente ai caprioli e decideremo conseguentemente”. . |
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REPLICA DEL CONSORZIO TUTELA ALLE AFFERMAZIONI DEL CONSIGLIERE REGIONALE DELLA CAMPANIA GIUSEPPE SAGLIOCCO SULLA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DELLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP. |
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Le dichiarazioni rese il 16 Novembre 2006 dal consigliere regionale della Campania Giuseppe Sagliocco ad all’Agenzia Nazionale Stampa Associata, lasciano stupefatti i vertici del Consorzio tutela mozzarella di bufala Campana Dop. Sagliocco, in particolare, ha affermato: “La valorizzazione della mozzarella di bufala e la sua tutela non può essere lasciata solo alle organizzazioni di categoria”. Vincenzo Oliviero, direttore del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana a tal riguardo dichiara: “Premetto che è atto di puro autolesionismo da parte di un consigliere regionale della Campania ignorare l’esistenza di un Consorzio Tutela, a meno che non lo consideri una mera organizzazione di categoria, il che non è. ” Per Oliviero l’onorevole Sagliocco, evidentemente, ignora alcuni elementi importanti: ”Non solo il Consorzio tutela mozzarella di bufala Campana Dop esiste da molti anni, ma è uno degli organismi di tutela e valorizzazione di prodotti a denominazione di origine meglio organizzati d’Italia e che si vale di numerose e valenti professionalità: tale stato di cose è stato riconosciuto in una comunicazione ufficiale del dottor Fabien Santini, responsabile dei prodotti tutelati della Dg agricoltura dell’Unione Europea. ” Sulla tutela, in particolare, Oliviero ricorda:”Il Consorzio – costituito da trasformatori e anche da allevatori - ha stipulato e sviluppato da diversi anni un protocollo d’intesa con l’Ispettorato centrale repressione frodi del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali. Tale accordo – prosegue Oliviero - ha consentito alla Mozzarella di Bufala Campana Dop di confermare anche nel 2005, e per il terzo anno consecutivo, il titolo di prodotto a denominazione di origine più controllato d’Italia in valore assoluto, con il 20% di controlli solo su mozzarella dop, rispetto ad una platea di oltre 150 prodotti italiani tutelati. ” Sulla valorizzazione Oliviero replica: ”Dimenticare che il Consorzio tutela ormai sacrifica le fiere locali per investire le proprie risorse sulle più importanti manifestazioni di promozione dell’agroalimentare nel mondo, da Mosca a New York, da Parigi a Helsinki, è pura demagogia. ” “Vogliamo ben sperare che le intenzioni dell’onorevole Sagliocco siano state le migliori – conclude Oliviero - certo, maggiore attenzione verso il comparto è necessaria, ma sulla tutela e la valorizzazione del prodotto stia tranquillo, ci pensa il consorzio. ” . |
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IL MERCATO DEGLI INTEGRATORI CRESCE E CHIEDE CHIAREZZA QUALI RISPOSTE E QUALI NOVITA’ SUL FRONTE DELLA TUTELA E DELL’INFORMAZIONE AL CONSUMATORE
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Si è tenuta a Milano la Tavola Rotonda “Integrazione alimentare oggi e domani, scenari e prospettive del benessere in Italia” promossa dall’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari – area Integratori Alimentari. Questo incontro vuole essere un momento di riflessione e di confronto sull’integrazione alimentare nell’ambito di un percorso di sensibilizzazione e trasparenza voluto da Aiipa e dalle industrie associate, per implementare una campagna informativo-educativa, che si traduce oggi in una ricerca sul consumatore e sui suoi bisogni, la realizzazione di un Libro Bianco sull’Integrazione alimentare, il contributo di Aiipa alle prossime attese disposizioni in campo legislativo. Alla Tavola Rotonda partecipano: Paolo Casoni e Anna Paonessa di Aiipa, Enrico Finzi di Astra Ricerche; Bruno Scarpa, Dirigente medico del Ministero della Salute; Andrea Strata, nutrizionista e Giancarlo Cravotto, farmacologo. Primo passo di questa campagna informativa è stata la realizzazione di un Libro Bianco, con la collaborazione di alcuni tra i massimi esperti del mondo scientifico per dare un quadro chiaro del mercato dell’integrazione alimentare in Italia e della legislazione che lo regola oggi, nonché delle prospettive future. L’alimentazione da sempre rappresenta un bisogno prioritario per l’uomo, ma a seconda delle diversi momenti storici e situazioni sociali le modalità con cui questo bisogno viene soddisfatto cambiano sensibilmente. Per capire il mercato dalla parte del consumatore Aiipa ha commissionato all’Istituto Astra Ricerche un’indagine per mettere a fuoco l’evoluzione degli stili alimentari degli italiani e in particolare il percepito degli integratori alimentari. Italiani, Stili Di Vita E L’integrazione Alimentare: I Risultati Della Ricerca Astra Per Aiipa Gli italiani vivono una contraddizione: da un lato affermano, per il 70%, di avere uno stile di vita buono o ottimo; dall’altro lato, nell’84% dei casi invece, risultano caratterizzati nella realtà da uno stile di vita non soddisfacente. Sul fronte dell’integrazione alimentare, i prodotti appartenenti a quest’area sono noti all’85% degli italiani tra i 25 e i 64 anni, per quasi la metà assai ben informati circa il loro essere prodotti alimentari – ovvero non farmaci. I consumatori attuali e futuri degli integratori alimentari sono, assai più della media, connotati da stili di vita e alimentari più moderni, informati ed equilibrati: a differenza di quanto comunemente si immagina, è quindi il consumatore più evoluto e con lo stile alimentare più adeguato e sano quello che meglio conosce il ruolo e i benefici dell’integrazione alimentare. Nove milioni di adulti li hanno consumati nell’ultimo triennio: specie le donne, i giovani adulti, i residenti nelle regioni “rosse” e nel Triveneto, i soggetti con medi e alti titoli di studio, reddito, consumi, accesso a Internet. Almeno 4 milioni e mezzo prevedono di diventare consumatori di integratori alimentari nel prossimo triennio, con una crescita del mercato tra il +35% e il 50%. E’ buona od ottima in generale l’immagine sociale degli integratori alimentari: sono considerati sicuri e controllati, pur se è forte la domanda di una loro presentazione più seria e scientifica. Rilevante è anche la percezione del loro contributo alla prevenzione di problemi connessi sia allo stile di vita alimentare sia all’invecchiamento. In particolare, molti italiani che conoscono gli integratori ritengono che può certamente essere utile il loro utilizzo se si ha un’alimentazione povera di certi sali, vitamine, fibre, o a causa d’una dieta, o si praticano sport e attività fisica; quando ci si sente deboli, esauriti, astenici o convalescenti. Il quadro complessivo dell’intera popolazione italiana tra i 25 e i 64 anni è in sintesi il seguente: un settimo non sa affatto cosa sono gli integratori; il 37% non li ha mai consumati e ne dà una valutazione prevalentemente scettica per quanto attiene alla loro utilità; il 19% ne dà un giudizio ottimo e si prepara a consumarli nel prossimo futuro; il 29% ne è ora consumatore largamente soddisfatto, anzi - nella gran parte dei casi - entusiasta. Il mercato pare destinato a crescere nel prossimo triennio, dal momento che entro la metà del 2009 ben 13,7 milioni di 25-64enni potrebbero consumare integratori alimentari. Certo alcune cose devono cambiare, anzitutto sul terreno della comunicazione: sei milioni e mezzo milioni di italiani dicono con forza che gli integratori dovrebbero farsi conoscere di più e meglio. Proprio in questa direzione si concentrano, non da oggi ma storicamente, gli sforzi di Aiipa, una delle principali associazioni in seno a Federalimentare e Confindustria, che rappresenta circa trecento aziende con trentamila addetti e un fatturato complessivo intorno ai dieci milioni di euro. Dal recepimento della direttiva europea ad oggi, Aiipa ha continuato a promuovere da parte degli associati una corretta comunicazione sulle caratteristiche dei prodotti nella tutela e trasparenza del comparto, ma soprattutto dei consumatori. In questo quadro si sono sviluppate, grazie appunto all’intervento dell’associazione, la sensibilità e la professionalità delle industrie nazionali nel segmento degli integratori alimentari, che hanno potenziato notevolmente l’area di ricerca e sviluppo delle imprese arrivando a dei traguardi importanti in termini di fatturato; infatti, in Europa, l’Italia è di fatto al quarto posto come sviluppo e fatturato nell’area degli integratori alimentari. Oggi il mercato degli integratori mostra segnali di ripresa registrando una crescita a valore del 2,6% che possiamo quantificare in 2. 792 milioni di euro nei diversi canali distribuzione, dove gioca un ruolo predominate ancora il canale farmacia (86,3%). All’interno di questo canale le due principali categorie sono costituite dagli integratori funzionali (coadiuvanti le normali funzioni fisiologiche dell’organismo) pari al 69. 2% e gli integratori di vitamine e minerali, pari al 14. 8%. La crescita del mercato impone, in misura ancora maggiore, un bisogno di informazioni chiare e trasparenti. Sicurezza E Informazione Del Consumatore: Importanti Novita’ Sul Fronte Normativo Questi ultimi anni hanno visto la posa di alcune pietre miliari a salvaguardia della sicurezza del consumatore: Bruno Scarpa, Dirigente Medico del Dipartimento di Sanità pubblica veterinaria, nutrizione e sicurezza degli alimenti del Ministero della Salute sottolinea a questo proposito i punti chiave della direttiva europea 2002/46/Ce e del suo recente recepimento in Italia con il Dlg 169/2004, nata con lo scopo sia di assicurare un elevato livello di tutela della salute pubblica, sia una circolazione libera di questi prodotti all’interno dell’Unione Europea, con la garanzia di un’etichettatura adeguata e appropriata. Sta inoltre per essere pubblicato sulla Gazzetta Europea l’importante ed atteso Regolamento sui Claims, destinato a tutelare ulteriormente i consumatori sul piano dell’informazione relativa alle caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari, compresi gli integratori, e alle loro relazioni sulla salute. Anna Paonessa, responsabile area Integratori di Aiipa, così commenta: “L’ambito di applicazione riguarderà tutte le forme di comunicazione commerciale, tra cui etichettatura, marchi e pubblicità dei prodotti destinati al consumatore finale. L’impatto di questa nuova regolamentazione per l’area degli integratori alimentari riguarderà soprattutto l’area dei claims sulla salute, che la normativa europea distingue in due categorie: claims sulla salute basati su evidenze scientifiche generalmente accettate e ben compresi dal consumatore medio, che possono riguardare il ruolo di una sostanza nutritiva o di altro tipo per la crescita, lo sviluppo e le funzioni dell’organismo, le funzioni psicologiche comportamentali, il dimagramento o il controllo del peso. Per queste tipologie di claims è prevista l’elaborazione di una lista di claims ammessi a livello comunitario, dopo valutazione scientifica dell’autorità europea per la sicurezza alimentare. La seconda categoria è quella dei claims sulla salute e lo sviluppo dei bambini e sulla riduzione del rischio di malattie: queste tipologie saranno sottoposte ad una procedura comunitaria di autorizzazione preventiva dopo presentazione di un dossier scientifico all’autorità europea per la sicurezza alimentare. Quindi tutti i claims sulla salute dovranno essere scientificamente provati attraverso una procedura di valutazione uniforme a livello europeo con evidenti vantaggi sia per il consumatore che per l’industria alimentare e degli integratori”. Ma qual è il ruolo degli integratori alimentari oggi? Andrea Strata, professore di Nutrizione Clinica all’Università di Parma, sottolinea che oggi si verifica la tendenza a mangiare più del necessario e in modo disordinato, fatto che determina una maggiore esposizione al rischio di obesità, ipertensione, arterosclerosi, diabete. Afferma che, se da un lato la prevenzione è fondamentale, dall’altra la risposta concreta alle diffuse carenze, conseguenza diretta del diverso stile di vita a cui è andata recentemente incontro la nostra società, può essere data proprio dall’integrazione alimentare. Non dobbiamo però dimenticare che il ruolo dell’integratore alimentare oggi, riconosciuto anche dalla direttiva europea, si è ampliato: accanto alle classiche carenze nutrizionali, si evidenzia infatti una diffusa necessità di coadiuvare l’organismo nelle normale funzioni fisiologiche, per raggiungere e mantenere uno stato di benessere. L’integrazione funzionale rappresenta una nuova frontiera. “Ci auguriamo – conclude Paolo Casoni, Presidente della sezione Integratori alimentari di Aiipa – che l’incontro di oggi abbia contribuito a fare maggiore chiarezza sulla natura, sul ruolo e sulle prospettive dell’integratore alimentare, per una trasparente comunicazione all’opinione pubblica e la piena tutela del benessere e dei bisogni di informazione del consumatore”. . |
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CARDIOPATIE: NIENTE RISCHI PER CHI BEVE CAFFÈ
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Se si modera il consumo a 3-4 tazzine di espresso al giorno, il caffè non aumenta il rischio di cardiopatia ischemica o problemi ipertensivi. E anzi, i composti fenolici in esso contenuti potrebbero avere un ruolo preventivo nell’insorgenza delle malattie cardiovascolari Continua la serie delle comunicazioni scientifiche positive sul rapporto consumo di caffè e salute. Dopo la recente comunicazione Inran (24 ottobre 2006) che fa assurgere il caffè ad alimento “utile” per la prevenzione di alcune patologie, è stata presentata la ricerca Consumo Di Caffe’ E Rischio Di Cardiopatia Ischemica: Una Meta-analisi, in uscita nel fascicolo di Dicembre 2006 della Rivista Nmcd (Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Disease). La comunicazione ha avuto luogo nell’ambito del Xxxiv Congresso Nazionale S. I. N. U. (Società Italiana di Nutrizione Umana) dal titolo La Nutrizione Umana Oggi Tra Tecnologia E Prevenzione, che ha ospitato una sessione parallela sul tema Caffè e Sistema Cardiovascolare. Moderatori il prof. Gian Franco Gensini (Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia – Università di Firenze) e il prof. Amleto D’amicis (Direttore dell’Unità di Documentazione e Informazione Nutrizionale dell’Inran) e relatori: il Dott. Andrea Alberto Conti (coautore della meta-analisi sopra citata); il prof. Claudio Borghi (con un focus su caffè e ipertensione); la Dott. Ssa Fausta Natella (con un lavoro sui Composti Fenolici del caffè nella prevenzione delle malattie cardiovascolari). “Il consumo abituale e moderato di caffé – dichiara nel suo intervento Conti (Ricercatore Universitario in Storia della Medicina e Bioetica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Firenze) come risulta dalla nostra meta-analisi (ovvero la analisi quantitativa incrociata di tutte le ricerche epidemiologiche effettuate a tutt’oggi sull’argomento), non appare legato a un aumento del rischio di cardiopatia ischemica”. La meta-analisi ha preso in considerazione gli studi effettuati negli ultimi decenni sulla relazione tra consumo abituale di caffè e rischio di cardiopatia ischemica (Chd). “Studi questi - prosegue Conti - dai risultati spesso contrastanti. Si è provveduto pertanto ad un esame sistemico di tali studi (13 studi caso controllo e 10 studi di coorte per un totale di 9. 487 casi di Chd e 27. 747 controlli negli studi caso-controllo, oltre a 403. 631 partecipanti seguiti per un periodo compreso fra i 3 e i 44 anni di studi di coorte)”. Ecco quanto risulta, riferendosi sempre ad un consumo di caffè in tazze (ovvero una quantità da caffè all’americana): con un consumo minore o uguale a 2 tazze di caffè (pari a circa 3-4 tazzine di espresso bar o 3 tazzine se preparato con la moka) non emerge alcunaassociazione significativa fra consumo di caffè e rischio di Cardiopatia Ischemica. “Ciò fa concludere - sottolinea Conti - che un consumo di caffè da lieve a moderato (riferendosi al caffè all’italiana può intendersi “moderato” un consumo di 3-4 tazzine di espresso moka al giorno, pari a circa 280-300 mg di caffeina in toto) non è associato ad un aumento significativo del rischio di cardiopatia ischemica (infarto miocardico o coronaropatia). Laddove si parla di aumento pressorio collegato al consumo di caffè, Borghi (Direttore della Unità Operativa di Medicina Interna del Policlinico S. Orsola-malpighi di Bologna) evidenzia che la caffeina ingerita attraverso il caffè ha un effetto sulla pressione molto modesto ed accompagnato, talora, allo sviluppo di una condizione di tolleranza. “Il consumo abituale di caffè non sembra, associato ad un incremento del rischio di comparsa di ipertensione arteriosa – sottolinea Borghi – ma è difficile, in questo ambito, giudicare gli effetti del consumo di caffè. Il caffè è, infatti, una miscela di molte altre sostanze tra cui il potassio ed il magnesio che hanno effetti positivi sul sistema cardiovascolare”. E prosegue: “anche il metodo di preparazione del caffè può influire sugli effetti dello stesso: il caffè espresso influenza la pressione arteriosa meno di quello “bollito” (per intenderci alla Turca). Una possibile influenza sul rialzo pressorio è valutabile anche su altre abitudini voluttuarie (fumo e alcool) che modulano sia le caratteristiche farmacocinetiche della caffeina ma anche e, negativamente, il rischio cardiovascolare globale sia dei soggetti normotesi che dei pazienti già ipertesi”. “Infine – aggiunge Natella (Ricercatrice presso l’Inran) - un consumo moderato sembra associato a un rischio cardiovascolare minore rispetto ad un consumo nullo o particolarmente elevato. Numerosi studi sperimentali sul caffè – sottolinea – hanno messo in evidenza l’ingente contenuto in composti fenolici biodisponibili, la cui elevata attività antiossidante è in grado di inibire l’ossidazione delle Ldl (Lipoproteine a bassa densità definite Colesterolo cattivo) e l’aggregazione piastrinica (entrambi fattori determinanti nell’insorgenza della cardiopatia ischemica)”. . |
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PROGETTO INNOVATIVO DELLA MARINERIA PESCARESE |
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Pescara - La problematica dello sforzo di pesca è stata al centro di un incontro il 17 novembre che l´assessore alla Pesca, Marco Verticelli, ha avuto nel suo assessorato con i rappresentanti dell´associazione "Armatori di Pescara", accompagnati dall´assessore alle Politiche del Mare dello stesso capoluogo adriatico. Dallo scorso mese di settembre la marineria pescarese, proprio su imput dell´assesore Verticelli, ha avviato un progetto innovativo di sperimentazione volto a ridurre le giornate di pesca ed a stimolare, al tempo stesso, la predisposizione, a livello regionale, di un apposito disegno di legge. Infatti, dopo il fermo tecnico, ed anche in seguito a numerose riunioni con lo stesso assessore Padovano, in seno alla marineria pescarese è maturato un accordo sindacale diretto a trasformare le tradizionali quattro giornate lavorative di 24 ore ciascuna in tre giornate lavorative, sempre di 24 ore, non consecutive. In questo modo, sforzo di pesca a parte, la marineria pescarese riesce anche a garantire costantemente la presenza sul mercato di pesce fresco. Alla base di ciò un´ordinanza sindacale. , emessa dal Comune di Pescara, che ha stabilito l´inizio dell´attività del mercato ittico nel mese di settembre consentendo, al tempo stesso, alla marineria locale di ripetere la sperimentazione anche ad otttobre e novembre. L´assessore Verticelli, dal canto suo, ha valutato favorevolemnte sia il "progetto-pilota" della marineria pescarese sia la sensibilità mostrata dall´amministrazione comunale del capoluogo adriatico. Lunedì prossimo, intanto, l´assessore alla Pesca affronterà la probleamatica in un incontro presso il Ministero delle Politiche Agricole ma Verticelli ha anche garantito agli armatori che l´argomento sarà oggetto della prossima riunione del "Tavolo Blu" sulla pesca che si terrà in Regione. . |
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OLIOLIVA 2006: ITINERARI TRA GLI OLIVI E I PROFUMI DELL’ENTROTERRA, CHEF IN CATTEDRA, MENÙ AD HOC NEI RISTORANTI, IL SALE DELLA PROVINCIA DI TRAPANI OSPITE D’ONORE, INCONTRI TRA DIVERSE CULTURE GASTRONOMICHE |
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Liguria e Sicilia si sfidano sul terreno della bontà: sabato 25 novembre alle ore 17 la lezione di cucina a quattro mani con Antonio Palladino del Ristorante Salvo I Cacciatori di Imperia e Peppe Giuffrè, del Giardino Eden di Trapani. Carpire i segreti di riconosciuti maestri della cucina ligure e non solo, scoprire profumi, tradizioni ed atmosfere dell’entroterra del ponente ligure, incontrare diverse culture gastronomiche, provare gli abbinamenti tra pesce del Mar Ligure, extravergine della Riviera e sale della provincia di Trapani, assaggiare i piatti tipici dell’imperiese nei migliori ristoranti della città. Queste sono solo alcune delle opportunità che si potranno cogliere ad Olioliva 2006, la grande kermesse dedicata all’olio di qualità, ai prodotti tipici e al territorio che colorerà di riflessi dorati le piazze di Imperia dal 21 al 26 novembre. L’incontro tra diversi territori e culture “culinarie” sarà uno dei tanti temi proposti per l’edizione 2006 della manifestazione. Ospite d’onore dell’edizione 2006 di Olivoliva è infatti il sale della provincia di Trapani, per il quale verrà allestita una seziona dedicata presso i locali dell’ex deposito Franco sabato 25 novembre. A partire dalle 9 del mattino infatti si potrà conoscere meglio qesto prodotto attraverso racconti della tradizione siciliana e momenti di degustazione creati dal cuoco Peppe Giuffrè. Chi volesse approfondire la conoscenza su questo prodotto potrà partecipare al convegno (ore 17. 30) “Il sale di Trapani” proprietà, caratteristiche ed uso in gastronomia”, che vedrà anche l’intervento di Gianpiero Lajolo, Storico dell’Associazione dei Comuni Via del Sale che parlerà de “La Via del Sale – Strada Reale tra il Ponente Ligure e il Piemonte”. Liguria e Sicilia si incontreranno e si sfideranno anche dietro ai fornelli: sabato 25 novembre alle ore 15 si terrà infatti la lezione di cucina a quattro mani con Antonio Palladino del Ristorante Salvo I Cacciatori di Imperia e Peppe Giuffrè, del Giardino Eden di Trapani, che per l’occasione proporrà agli allievi la preparazione del tradizionale Cuscusu alla trapanese”, un cous cous con zuppa di pesce nel quale si incontreranno pregiate materie prime come pesce del Mar Ligure, extravergine della Riviera e sale della provincia di Trapani. Dedicato a tutti gli appassionati della buona tavola il ciclo di Lezioni di cucina, promosso da Confcommercio, inizierà già il 22 novembre. A salire in “cattedra” saranno 10 chef che creeranno particolari pietanze rigorosamente preparate con olio extravergine d’oliva e con materie prime del territorio. Si inizia il 22 novembre con la lezione di Rosa Anna Sartorelli, chef del Ristorante Chez Braccioforte di Imperia e Flavio Costa, chef del Ristorante “L’arco Antico” di Savona. Giovedì 23 novembre l’appuntamento è con Andrea Sarri del Ristorante “Agrodolce” di Imperia e Paolo Masieri del Ristorante “Paolo e Barbara” di Sanremo. Venerdì 24 invece sarà la volta di Fabrizio Barontini, chef del Ristorante “La Nassa” di Imperia e Giuseppe Ricchebuono, chef del Ristorante “La Fornace di Barbablù” di S. Ermete (Sv). La conclusione del ciclo sarà affidata domenica 26 a Giorgio Schielotto del Ristorante “Didu’” di Imperia, che cucinerà insieme a Norberto Jorge Garcia, chef della “Casa Benigna” di Madrid. Le lezioni si terranno dalle 15. 00 alle 17. 00 circa e saranno aperte con un mini corso di assaggio a cura dell’Onaoo (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio Oliva) e la presentazione dei produttori vinicoli sui vini del ponente ligure. Le iscrizioni si possono effettuare telefonicamente allo 0183/272861 ed il costo per ogni singola giornata è di € 30,00 per l’intero pacchetto € 120,00. Ai partecipanti verrà inoltre consegnata una cartellina completa di materiale didattico e di tutte le ricette del corso. Chi volesse invece scoprire profumi, tradizioni e atmosfere dell’entroterra imperiese, potrà poi partecipare sabato 25 e domenica 26 a particolari visite guidate sul territorio che comprenderanno anche un tour di aziende e frantoi della zona. Non bisogna infatti dimenticare che l’olio e l’olivo sono gli elementi caratterizzanti di questo territorio, del suo paesaggio, della sua storia e della sua economia. Per tutta la durata della manifestazione inoltre con “Olioliva. In tavola”, iniziativa promossa da Confesercenti si potranno gustare i piatti della tradizione nei ristoranti di Imperia-oneglia. Sono sei i locali che proporranno serate a tema con speciali menù creati appositamente per far conoscere meglio le specialità culinarie e i prodotti della zona. Si comincia il 21 novembre con la cena da Chef Braccioforte (70 Euro bevande escluse). Il 23 sarà la volta del Ristorante Enoteca Pane e Vino (35 Euro bevande escluse), il 24 novembre l’appuntamento è presso il Ristorante Didù (40 Euro bevande escluse), mentre sabato 25 sarà la serata del Bar Bon Caffè al n. 11 (27 Euro bevande escluse) e del Ristorante El Sombrero (25 Euro bevande escluse). Quest’ultimo proporrrà un appuntamento anche domenica a pranzo. Conclusione domenica 26 con la cena dal Ristorante Agrodolce (due menù a 70 e 40 Euro bevande escluse). Olioliva 2006 è organizzata da Camera di Commercio di Imperia, Città di Imperia e Associazione Nazionale Città dell’Olio, Regione Liguria, Provincia di Imperia, Unioncamere Liguria, Comunità Montane, Gal Sviluppo Valli del Ponente, Amministrazione Provinciale di Trapani, Associazione vie del sale, Legacoop Legapesca, Associazioni di categoria, O. N. A. O. O. L’evento che può essere definito come una “passeggiata” nel centro di Imperia alla scoperta dei valori storici, culturali e alimentari dell’olio e dei prodotti tipici della Riviera Ligure, coinvolgerà un intero territorio, con tutte le Città dell’Olio del Ponente ligure riunite nel capoluogo, che da Porto Maurizio a Oneglia, dalle vie del centro alle banchine portuali, si animerà per questa grande festa delll’extravergine di qualità. Olioliva@im. Camcom. It; www. Olioliva. Tv . |
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MADAMA DORÈ: ALLA SCOPERTA DI UN EVENTO “DI GUSTO”
“NUOVI INGREDIENTI DI STILE”: UNA SERATA DAL SAPORE UNICO
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Madama Dorè, stimata società di catering e banqueting genovese presenta le sue novità mercoledì 22 Novembre alle ore 18. 00 ai Magazzini del Cotone di Genova, con un evento esclusivo dal titolo “Nuovi Ingredienti di Stile” dedicato a stampa, aziende e agenzie specializzate nell’organizzazione di eventi. Un viaggio dentro la preparazione di un evento impeccabile, alla scoperta dei sapori della tradizione ligure, dei prodotti tipici e delle originali proposte creative Madama Dorè, con la partecipazione di Alberto Marcomini, firma eccellente del giornalismo enogastronomico italiano. Marcomini condurrà gli ospiti all’interno di un percorso di degustazione che vedrà da un lato Madama Dorè reinterpretare i prodotti tipici in “piatti da esposizione”, dall’altro un’ampia scelta di creazioni culinarie degli chef distribuiti in aree degustative tematiche ideate e personalizzate da Madama Dorè. Ingredienti di prima qualità, che insieme allo stile, alla passione e alla professionalità di Madama Dorè, renderanno speciale e indimenticabile la serata del 22 novembre, come speciali e indimenticabili sono tutti gli eventi organizzati da Madama Dorè. Un’ occasione unica per scoprire uno ad uno gli ingredienti del successo Madama Dorè, che grazie al suo forte spirito di evoluzione e all’appartenenza al Gruppo Maestro di Casa, da quest’anno può avvalersi della certificazione di qualità e conformità allo standard Iso 9001. Un evento da non perdere, per una completa esperienza sensoriale, un elogio al gusto e ai sapori originali del territorio con la perfetta regia di Madama Dorè. Www. Madamadore. It. |
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RAVEO 10 DICEMBRE 2006 20^ EDIZIONE DI SAPORI DI CARNIA
I SAPORI DI CARNIA NEL CUORE DEL PARCO INTERCOMUNALE DELLE COLLINE CARNICHE
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Domenica 10 dicembre 2006 a Raveo si terrà la 20^ edizione di Sapori di Carnia una manifestazione che accomuna in sé storia, cultura popolare e tradizione. Appuntamento ghiotto e appetitoso dove l’intera comunità raveana, coordinata dallo staff della locale Pro Loco, contribuisce a dare di Raveo un’immagine dinamica, ma nel contempo fedele ed attenta alle tradizioni ereditate. Dalle ore 9 lungo le vie del paese, un borgo con splendide corti ben rappresentate dai tipici portali d’ingresso in pietra che risalgono al Xviii secolo, si snoda il mercatino dell’agro- alimentare con i produttori e i proprietari delle varie aziende agricole della Carnia che presentano, ai numerosi visitatori, i prodotti di questa splendida terra: marmellate pregiate, come quella di olivello spinoso prodotta proprio in quel di Raveo, mele, sidro e succo di mela, miele tra i quali spicca come novità quello prezioso ottenuto dai fiori di rododendro di Sauris, salumi affumicati, formaggi vaccini e caprini, formadi frant e salât, radicchio di montagna, asparagi di bosco e tarassaco tutti prodotti conservati sott’olio, biscotti esse il vanto del paese carnico, senza dimenticare i distillati e le grappe (pregiata quella di radicchio di montagna). All’ingresso del paese ci sarà il punto d’accoglienza dove giovani donne, che indossano il tradizionale costume carnico, accolgono i turisti e visitatori con il tipico saluto “Bondì, benvegnûs, bentornâs”, offrendo crostini a base di marmellate locali, accompagnati da burro o ricotta fresca, oppure con miele abbinato all’ottimo formadi frant (prodotto nella piccola e vicina frazione di Colza di Enemonzo), accompagnando il tutto con un bicchiere di succo di mela nostrano. All’accoglienza vengono, anche, spiegate le istruzioni su come muoversi per gustare nella sua totalità ogni momento di “Sapori di Carnia”. Il percorso gastronomico anno dopo anno si fa sempre più interessante: la prima tappa è presso il Borc da Vedue (Borgo della Vedova), dove sin dal mattino viene proposta la colazione della nonna con la possibilità di degustare la polente e brume (polentina tenera accompagnata dalla panna scremata dal latte munto la sera precedente), crostes di polente tal lat (le croste della polenta ammollate nel latte caldo), lis frìtules di cavoce (le frittelle di zucca), e tante altre prelibatezze che ricordano i sapori e i profumi di un tempo. Allo scoccare delle ore 12 anche gli altri borghi diventano operativi per far assaggiare i piatti tipici della tradizione carnica: dagli gnocchi con le prugne a quelli di zucca, frico croccante e tenero di patate, frittate con cipolla e salame, salame cotto nell’aceto, patate bollite servite con i ciccioli di lardo oppure accompagnate al formadi frant, formdi salât, ricotta affumicata o frante, fagioli saltati in padella con la pancetta, minestrone con i fagioli e per finire il caffé della nonna. Ma in una giornata di dicembre per riscaldarsi dal freddo, che si fa più pungente ed intenso al tramontare del sole, non possono mancare le grappe. Vi consigliamo di dirigervi presso la Cjâse di Margèl dove, oltre alle ottime torte preparate dalle donne di Raveo, si possono degustare grappe e distillati di produzione casalinga, le cui ricette sono ancora oggi segrete. In tale cornice tripudio di profumi, sapori e colori, allietati dalle musiche e da canti popolari, si ha l’opportunità di rileggere e scoprire la storia della cucina carnica, entrando in “punta di piedi”, nel cuore dei numerosi segreti che le donne locali tramandavano di madre in figlia nel segno di un’antica semplicità e fantasia creativa. Va sottolineato che durante la mattinata di domenica presso la Sala dell’Ex Asilo di Raveo si terrà un Laboratorio del Gusto, quest’anno dedicato ai dolci, a cura della condotta Slow Food Carnia. La manifestazione Sapori di Carnia è un occasione unica per scoprire il piccolo paese di Raveo, che da circa un anno fa parte, anche, dell’Associazione Nazionale “Borghi Autentici d’Italia”, e dal 1999 è inserito nel Parco Intercomunale delle Colline Carniche grazie agli splendidi scenari paesaggistici e scorci naturalistici che caratterizzano questo meraviglioso angolo della Carnia. Per informazioni sul programma potete rivolgervi alla Turismo Fvg Carnia Ufficio di Villa Santina telefonando allo 0433 74040 oppure visitare i siti web www. Comune. Raveo. Ud. It e www. Parks. It/parco. Colline. Carniche. . |
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ALLA “FIERA DELL’OLIO” DI CALENZANO DI FIRENZE RITORNANO IDENTITÀ IMMUTATE E GLI OLEOLITI
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Alle porte del capoluogo mediceo, per il secondo anno, la tradizionale rassegna dedicata all”oro verde”, fino al 26 novembre, ospita i rappresentanti dei piccoli territori dell’autenticità alimentare e gli antichi cosmetici a base di olio e altri alimenti. A Calenzano, finestra aperta su Firenze, fino al 26 novembre, si svolgerà l’11ª edizione della “Fiera dell’olio di collina”, nei nuovi e appositi locali ai piedi del Castello e vicini al borgo medioevale, in via Garibaldi 7. Per la seconda volta, nell’ultimo week end dell’evento, sabato 25 e domenica 26 novembre, agli espositori delle sei fattorie storiche della cittadina si aggiungeranno alcuni produttori di Identità Immutate, rete solidale tra piccoli territori paladini della tipicità e della tradizione, ideata nel 2002 dalla giornalista Rosanna Ercole Mellone per dare visibilità a microaree italiane legate all’alta qualità produttiva, ma poco conosciute dalla gran parte dei consumatori. Nell’occasione, verrà fatto il punto e il riassunto sul progetto degli Oleoliti, i cosmetici all’olio, che l’anno scorso ha proposto la cittadina toscana come “Centro dell’olio per la bellezza”. Alla mostra-mercato, nel fine-settimana, dalle ore 10 alle 23, sarà possibile apprezzare gli oli locali dell’Igp Toscana e quelli di Identità Immutate, provenienti da Massa-carrara, Garfagnana, Liguria, Umbria, Puglia e Sicilia, accompagnati da altre eccellenze tra cui il miele Dop della Lunigiana, il lardo Igp di Colonnata, il caciocavallo e la ricotta infornata del messinese, verdure sottolio artigianali e derivati della castagna, come biscotti e pasta. Agli oleoliti, noti già in età greca pre-classica, è riservata la giornata finale della kermesse. Calenzano si proclama alfiere dei cosmetici “commestibili” che vuole riportare ai fasti della Corte di Caterina de’ Medici grazie al suo olio pregiato e con il sostegno di Identità Immutate, fonte di alcuni componenti, come miele, agrumi ed erbe. Domenica 26, dalle ore 11. 00, nella sala della Mostra, alcuni esperti saranno a disposizione del pubblico per illustrare storia, curiosità, ingredienti, effetti e soprattutto preparazione dei prodotti all’olio per la bellezza. Un erborista insegnerà come ottenere in casa questi cosmetici naturali e consegnerà ricette per produrre sapone, shampoo, balsamo, crema idratante, bagno schiuma, crema pro-abbronzatura, maschera anti-rughe e latte per il corpo. Comunque alla Fiera verranno esposti anche cosmetici già pronti e confezionati da piccole aziende. A complemento, la pasticciera-artista Angela Corrieri di Tirrenia realizzerà piccole sculture decorative con la frutta, tra i principali costituenti degli oleoliti, e offrirà dolci all’olio e un “fresco” dessert, ovvero gelato al limone affogato in liquore all’extravergine d’oliva, presentato dentro “rose d’inverno” scolpite nel melone bianco. Gli oli prodotti dalle sei fattorie storiche di Calenzano saranno anche i protagonisti delle cene di mangiari tipici “Ce l’ho con l’olio”, organizzate tutte le sere al piano superiore dell’edificio della Mostra. Inoltre questi succhi puri di oliva verranno messi in degustazione presso l’Olio Bar, allestito nel giardino del Castello, dalla mattina alle 10 fino a sera, ovvero per colazione, merenda e cena, le domeniche 19 e 26 novembre, e al pomeriggio, dalle 18, ovvero per merenda e cena, il 21, 22, 23 e 25 novembre. Il programma dell’11ª Fiera dell’Olio comprende: - una mostra fotografica nella sala Altana del Castello, - nuovi oggetti in tema, come le oliere, esposti nel Padiglione Design dove, domenica 19 novembre, alle ore 11, verrà presentata la Guida “Anello del Rinascimento, - la relazione “L’olio: valutazione, conservazione, uso (la qualità si misura)”, martedì 21 e mercoledì 22 alle ore 21,15, tenuta da Saverio Carmagnini, delegato uscente dell’Ais-toscana e patron del ristorante “Carmagnini del 500”, - il convegno su tematiche di “Produzione e Certificazione dell’olio” e sul “Design dei contenitori”, giovedì 23, alle ore 21,15, - un mercato straordinario in piazza del Comune, alle ore 10 delle domeniche 19 e 26 novembre, - visite guidate alle fattorie, sabato 25 e domenica 26 novembre, alle ore 10, - visite al Museo del Soldatino, unico in Europa per le fedeli riproduzioni artigianali di eventi bellici storici. Comune di Calenzano, p. Za V. Veneto 12, tel. 055/88331. . . |
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UN MENÙ A TUTTO TARTUFOA IL VISCONTE PER CELEBRARE I GUSTI AUTUNNALI |
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E’ "Trifolandia" il menù a tutto tartufo ghiotto e nobile, Il Visconte propone una serata dedicata al "re d´autunno il 24 novembre. Dallo Stuzzichino di Uovo di quaglia all’occhio di bue con germogli di barbabietola e tartufo bianco all’Antipasto con Flan di zucca e amaretti con salsa al tartufo nero al Primo Piatto di Tagliolini di pasta fresca all’uovo con burro di montagna e tartufo al Secondo Piattocon una Scaloppa di vitello bardato al lardo e tartufo bianco con asparagi per finire con il dessert, un Semifreddo al cioccolato bianco e tartufo con salsa alla nocciola e gelatina al sangue di Giuda info@ilvisconte. It www. Ilvisconte. It Il Visconte – Agriturismo di Qualità è una storica cascina recuperata con stile ed equlibrio, immersa nel verde punteggiato da uno straordinario roseto a una manciata di chilometri da Milano. Una vera oasi dove buon gusto e naturalità si sposano alla perfezione. Il Visconte è questo, ma anche molto di più. Un agriturismo di concezione innovativa, capace di produrre e utilizzare le fragranti materie prime del territorio. Ma anche un raffinato ristorante dove l’originalità degli accostamenti si unisce alla ricercatezza delle preparazioni. Qui troverete chi saprà guidarvi alla scoperta di nuovi sapori e di una intrigante selezione di vini italiani. Accanto al ristorante, un meraviglioso salone per eventi con avveniristiche scale hi-tech sotto un romantico soffitto rustico. Di fronte, il perfetto equilibrio di un giardino dal disegno accuratissimo. Un ambiente di grande fascino, nato per ospitare gli eventi concepiti e realizzati in ogni dettaglio da Visconti Banqueting. . |
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GOLOSARIA: LA RASSEGNA ENOGASTRONOMICA DEL CLUB DI PAPILLON IL 26 E IL 27 NOVEMBRE PRESSO LA PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI (TO) |
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Il 26 e 27 novembre a Stupinigi La Torino Del Gusto Si Accende Con Golosaria Papillon, movimento di consumatori, convoca i 100 migliori artigiani del gusto d’Italia in occasione dell’edizione 2007 de Il Golosario e della Guidacriticagolosa al Piemonte Saranno due giorni di gusto, sarà l’occasione per conoscere da vicino i protagonisti delle cose buone d’Italia raccontate da vent’anni dal giornalista Paolo Massobrio, fondatore del movimento di consumatori Papillon, sul suo best seller Il Golosario e sulla Xv edizione della Guidacriticagolosa. L’uscita dell’Viii edizione de Il Golosario, che sfiora le mille pagine di segnalazioni, dà vita dunque a Golosaria, domenica 26 e lunedì 27 novembre 2006 alla Palazzina di Caccia di Stupinigi (To). Qui, in uno scenario di prestigio, saranno al lavoro i migliori artigiani del gusto provenienti da diverse regioni d’Italia. Ecco alcune chicche: la pasta artigianale abruzzese di grano duro trafilata in bronzo o il Gransardo e i caprini abruzzesi (Abruzzo); i calzoncelli di Melfi e i dolci tradizionali lucani (Basilicata); i fichi calabresi farciti e ricoperti (Calabria); i babà e i cioccolatini al limoncello, la pasta artigianale campana aromatizzata alle fragole e la mozzarella di bufala (Campania); l’aceto balsamico tradizionale di Modena e le mostarde di mele campanine (Emilia Romagna); la grappa di Schiacchetrà e l’olio extravergine da cultivar di olive taggiasche (Liguria); i formaggi della Valcamonica, l’Ofella di Parona e il salame crudo tradizionale di Varzi (Lombardia); la pasta di semola di grano duro (Marche); creme e patè a base di ortaggi freschi (Puglia); il tonno rosso del Mediterraneo e il sale ottenuto da antichi mulini (Sicilia); il lardo rosa e i salumi tipici della Versilia (Toscana); la fontina dop (Valle d’Aosta) e i tanti prodotti d’eccellenza del Piemonte come gli insaccati aromatizzati al Bramaterra, la Fugascina di Mergozzo, la carne bovina piemontese con le gallinelle e i capponi, lo zafferano biodinamico, i mieli del torinese, le birre artigianali, il salame di gallina bionda e i prosciuttini d’oca, la salsiccia tradizionale aromatizzata all’Arneis, il riso del vercellese, e poi ancora i grandi formaggi e cioccolati della tradizione locale. Ricco anche il programma di eventi che si svolgeranno nell’ambito della manifestazione. Si inizia al mattino di domenica 26 novembre con l’apertura della mostra “Food design, bellezza e creatività” realizzata dallo studio Pininfarina (un percorso espositivo sulle fasi di ideazione e realizzazione di oggetti “cult” legati al cibo) e con la presentazione della piccola pasticceria di pesce de L’ancora, la pescheria di Torino in cui qualità e creatività si intrecciano indissolubilmente. Dopo la presentazione del Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino, l’attenzione sarà incentrata sul manuale Maramangio, in un convegno durante il quale gli autori del libro dedicato ad una dieta senza rinunce (Paolo Massobrio, il dietologo Primo Vercilli e la maestra di cucina Giovanna Ruo Berhcera) si confronteranno sul tema dell’alimentazione. Il pomeriggio di Golosaria si concluderà con un incontro dedicato al paesaggio piemontese raccontato dagli scrittori a cura del Premio Grinzane Cavour, con la presentazione dell’ultimo libro di Paolo Massobrio Umano Piemonte e con la partecipazione di Lorenzo Mondo e Carlo Grande. Ma grande attrazione desterà nella due giorni l’Enoteca di Papillon, allestita appositamente nel salone della Palazzina di Caccia, che servirà alla mescita i migliori vini d’Italia selezionati da Paolo Massobrio e da Marco Gatti, autori de L’ascolto del Vino. La giornata di domenica terminerà con un viaggio alla scoperta dell’aperitivo italiano nel mondo in collaborazione con I Ristoranti della Tavolozza e con l’interpretazione del risotto Piemonte con sfumature d’autunno proposto da Cesare Giaccone di Albaretto della Torre (Cn). Golosaria riaprirà il sipario lunedì 27 novembre, con il convegno promosso da Unicredit “Quando una città e una regione hanno deciso di vincere”. L’incontro, moderato da Paolo Massobrio, prevede le comunicazioni di: Aldo Bonomi, sociologo; Sergio Chiamparino, sindaco di Torino; Evelina Christillin, vicepresidente vicaria del Toroc; Angelo Gaja, produttore di vino; Edoardo Massaglia, Comitati Locali Unicredit Group; Dario Odifreddi, presidente Compagnia delle Opere Piemonte; Mino Taricco, assessore all’Agricoltura Regione Piemonte; Angelo Valazza, titolare del ristorante Sorriso di Soriso (No). Alle ore 13. 00, promossa da Asprocarne Piemonte, si terrà la sfida tra dieci chef radiosi di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria che interpreteranno una nuova maniera di gustare la carne cruda, mentre alle ore 14. 30 sarà il momento della Guidacriticagolosa al Piemonte, che esce con la sua quindicesima edizione. Mino Taricco, assessore regionale all’Agricoltura, premierà le corone radiose dell’anno ovvero le migliori tavole di questa guida che recensisce 368 ristoranti, 821 produttori e negozi di cose buone e 895 cantine d’eccellenza. Alla premiazione delle corone radiose seguirà quella degli artigiani radiosi: il riconoscimento conferito da quindici anni da Paolo Massobrio e dalla redazione di Papillon, in collaborazione con l’assessorato regionale alla Cultura, a quegli artigiani alimentari che con la loro attività promuovono e divulgano la cultura di un territorio. Quest’anno Papillon ha creato persino un Call Center (892. 888. 08) con i 2. 000 ristoranti delle sue guide e un software per il navigatore satellitare palmare (tipo tom tom go) che si potrà scaricare direttamente a Golosaria. L’ingresso a Golosaria è esclusivamente ad inviti. La manifestazione è aperta secondo il seguente orario: domenica dalle ore 11. 30 alle ore 20. 30 e lunedì dalle ore 10. 00 alle ore 18. 00. Gli inviti per accedervi si possono scaricare dal sito internet www. Clubpapillon. It. . . |
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ARRIVA LA PRIMA OPERA D’ARTE REALIZZATA CON UN COCKTAIL: È LO SCAPIGLIATIVO DI ZUCCA
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Sbarca a Milano la “Drink Art”, l’ultima tendenza dell’arte contemporanea che sposa l’aperitivo e il locale come momento d’ispirazione di opere d’arte. Finito il mondo effimero dell’Happy Hour, adesso è lo Scapigliativo l’aperitivo dove nascono le nuove tendenze Da cocktail a colore steso sulla tela. Dal palato ai quadri. È la “Drink Art”, l’ultima stravaganza ma anche e soprattutto una delle più rivoluzionarie tendenze dell’arte contemporanea, già esplosa nei locali più di tendenza delle capitali del mondo che vede l’artista utilizzare un drink come elemento essenziale per dipingere il proprio quadro. E in Italia la tendenza non poteva che partire da Milano, città simbolo dell’aperitivo, o meglio come lo hanno già definito gli esperti dello Scapigliativo il nuovo modo di fare l’aperitivo emblema dei New-bohèmien, la generazione/tribù con forti ideali artistici che riscopre il valore della creatività, dell’individualità e dell’affermazione del proprio modo di essere. L’artista Paola Fiorido, già nota per la sua partecipazione al Moka di Los Angeles, friulana di nascita, milanese d’adozione, in una performance coinvolgente, reinterpreta uno tra i suoi più celebri quadri, “Duce Rosso”, utilizzando, per la prima volta, un cocktail a base di Zucca come un vero e proprio colore. Non solo, le stesse bottiglie dello storico marchio milanese saranno utilizzate come delle vere e proprie tele. La performance stasera giovedì 9 novembre presso il Covo di Jerry che, per una serata, si trasforma nell’atelier-laboratorio dell’eclettica artista. Una sorta di art-reality, in cui il locale diventa un momento di incontro per confrontarsi intorno ad un’opera d’arte in evoluzione in cui gli stessi elementi dell’aperitivo diventano materia di sperimentazione e trasgressione. Ecco che un drink, oltre ad essere parte della materia pittorica diventa esso stesso un mezzo attraverso il quale la pittrice esprime la propria filosofia realistica, concettuale, dall’anima noir. Ma è anche il desiderio di liberarsi dalle convenzioni e dagli schemi, di affermare la propria individualità. “Le mie opere sono polemiche verso una società contestata. - Afferma Paola Fiorido -Io mi sento vittima di questa società. Anche se assumo dei comportamenti che possono sembrare provocatori, in realtà sono io stessa ad essere provocata da tutto ciò che mi circonda. La mia pittura è iper-realistica e concettuale, cioè significa che tutti i quadri che faccio esprimono dei concetti sociologici, filosofici e di denuncia. Ecco che il mondo effimero dell’happy hour con tutte le sue contraddizioni, emblema di un modo di affrontare il tempo libero in maniera industrializzata, è quello che ha ispirato questo mia nuova opera” Lo Scapigliativo, fulcro della “rivoluzione” degli Scapigliati del terzo millennio, si fa portavoce dell’inversione di tendenza che stravolge le regole dell’aperitivo, soppiantando nei locali delle principali città la moda del “drink rinforzato” con il trasgressivo “Fuori di Zucca”. L’aperitivo così torna ad essere più leggero, con cocktail che riscoprono ingredienti decisamente più retrò come il rabarbaro e il Vanil, che ben si sposano con raffinati finger-food, creativi, sfiziosi e colorati piatti che vanno gustati, abbandonando forchette e coltelli, esclusivamente con le dita. Ultima espressione di un mondo sempre alla ricerca di un linguaggio innovativo, volutamente provocatorio e rivoluzionario, che sembra essere la naturale conseguenza di ciò che illustri predecessori, da Daniel Spoerri a Joseph Beuys a Piero Manzoni, già dagli anni ’70 hanno fatto con la “Eat Art” realizzando installazioni create con materiali commestibili. . |
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L’AZIENDA LIVIO FELLUGA CELEBRA CON UN LIBRO I 50 ANNI DELLA SUA NOTA ETICHETTA 50 ANNI DI CARTA GEOGRAFICA STORIA DI UN VIAGGIO INTORNO
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Giorni di festa in Friuli Venezia Giulia per i 50 anni di Carta Geografica, quell’etichetta, con la mappatura della “proprie colline”, inventata nel 1956 da Livio Felluga, che ha determinato la geografia del suo vino in tutto il mondo, con un’idea di marketing ante litteram, originata nel semplice amore per la terra. A celebrare l’evento è un libro che “viaggia intorno” alla storia delle carte geografiche, con aneddoti, ricordi, divertissement, divagazioni sul tema affidate ad artisti e scrittori, accademici e celebrità internazionali affezionatesi a Livio Felluga e alla qualità dei suoi vini, uno tra tutti quel Terre Alte, tanto apprezzato in tutto il mondo. 50 anni di carta geografica. Storia di un viaggio intorno è la storia di un viaggio intorno a una carta geografica, probabilmente del Settecento, che Livio Felluga ha scelto per sé, rendendola una carta immaginaria. Cambiandone i luoghi, allargandola e stringendola per adattarla al territorio, Livio Felluga ha fatto della Mappa-etichetta per i suoi vini un’icona della qualità del Friuli nel mondo. Il libro è anche la storia di un viaggio intorno a Livio Felluga stesso e alla sua azienda, alla vicende imprenditoriali ed umane di un patriarca dell’enologia italiana, che ha “creduto nel potere delle colline”, prima degli altri, quando erano “le fabbriche a popolarsi intorno”. Lo dice Livio Felluga stesso in una lunga ed inedita intervista, rilasciata a novantadue anni, nella quale per la prima volta racconta, attraverso le proprie esperienze, l’Italia del Novecento. 50 anni di carta geografica. Storia di un viaggio intorno è pure la storia di un viaggio intorno alle carte geografiche, alla mappatura di un mondo aneddotico, storico e virtuale, dove i confini della mappa sono segnati dalla volontà delle scelte, in cui tutto si stringe, si dilata, si trasforma e i ruoli si invertono. Un sorta di “mappa delle varie idee di mappa”, a cui contribuiscono Elena Commessatti, Mauro Pascolini, Rinaldo Censi, Tullio Avoledo, Furio Honsell, Gilberto Ganzer, Margherita Hack. Ogni autore propone un viaggio dettato dalle suggestioni derivanti dalla propria idea di mappa, una mappa del tesoro che incastra in ognuno di noi il desiderio di un angolo di mondo dove sognare, in una girandola di temi ad essa dedicati, dall’astrofisica alla matematica, dall’arte antica a quella contemporanea, dal cinema alle divagazioni degli scrittori contemporanei. Si passa repentinamente anche dalla cartografia storica alle “mappe immaginate” degli illustratori di fama internazionale, tra i quali Tullio Pericoli, Lorenzo Mattotti, Guido Scarabottolo, Gianluigi Toccafondo. L’azienda Livio Felluga celebra inoltre i 50 anni di Carta Geografica con una produzione speciale di 1. 956 bottiglie di Pinot Grigio, numerate e confezionate in versione originale. Www. Liviofelluga. It . |
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HOTEL GALLES: BENVENUTO VINO NOVELLO!
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Appuntamento fisso all’Hotel Galles di Milano per serate all’insegna del gusto in omaggio al Vino Novello. Location perfetta per i festeggiamenti è il Ristorante La Terrazza all’ultimo piano dell’hotel, un elegante salone dal look essenziale circondato da ampie finestre che offrono un panorama mozzafiato sulla città meneghina: un’oasi di gusto e raffinatezza che sembra quasi sospesa nel tempo e nello spazio per regalare momenti preziosi e sensazioni uniche. Accompagnatori ufficiali del festeggiato vino sono specialità esclusive create dallo chef del ristorante per esaltare l’aroma soffice e rotondo del Novello e fondersi con esso alla perfezione. E poiché, come in tutte le feste che si rispettino, più si è meglio è, i menù sono a prezzi più che invitanti! Amanti del buon vino, assaggiatori curiosi, golosi di sapori speciali, tutti troveranno al Ristorante La Terrazza il loro angolo di gusto in cui appagare tutti i sensi. I Menù Due piatti a scelta, un calice di Vino Novello, ½ minerale, caffè: 32 Euro Tre piatti a scelta, un calice di Vino Novello, ½ minerale, caffè: 42 Euro Il Vino Novello Vino Novello: sapore di primo autunno, anticipo di caratteri e colori della nuova vendemmia. Attesa tentazione al liquore di Bacco di primo fervore. Ai tempi di Columella questo vino si chiamava “doliore” e stava nelle “celle vinarie” anziché nelle “apoteche” o “fumarie” ove si collocavano i vini da invecchiamento. Oggi più di ieri, per questi vini di primo fervore si cerca il carattere soffice, rotondo, fruttato, dimentichi quasi della tradizione e della fedeltà alla tipologia storica, anche se appartenenti a una determinata e catalogata origine di produzione sul piano geografico, topografico e pedologico. Vero che l’enologia italiana dei novelli parte da svariati vitigni e offre al consumatore bottiglie diverse e diversificate per certe distanze organolettiche fra loro, non soltanto per origine varietale dei vitigni, per fattori pedoclimatici e per sistemi di allevamento della pianta. Ma è vero anche che la tendenza attuale è verso una bottiglia di immediato effetto organolettico basato sì sull’aroma primario dell’uva ma ancor più sul secondario, ossia su quel corredo fugace di fruttato che invita il consumatore a essere velocemente avvinto senza chiedersi oltre, quando si alza da tavola. Tipologia non tanto di vitivinicoltura, quanto di enologia tecnica rampante. Tipologia di vino alla “carpe diem”, che genera emozioni subitanee, che piace al consumatore e va bene al produttore. Tipologia di vino che non vuole essere il vino nuovo, ossia l’inizio, il rampollo di generazione tradizionale, ma a sé stante: “generazione novello”. Www. Galles. It . |
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FLAVESCENZA DORATA, INTERVENTI PER LA RICOSTRUZIONE DEI VIGNETI NUOVE ED INGENTI RISORSE FINANZIARIE A SOSTEGNO AGLI IMPRENDITORI AGRICOLI |
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E’ stata sottoscritta, il 16 novembre 2006 a Roma, la convenzione tra Regione Piemonte e la competente struttura del Ministero delle Politiche Agricole che porterà alla regione una somma di oltre 8,5 milioni di euro, sui 10 milioni disponibili a livello nazionale, per il ripristino e la ricostruzione dei vigneti colpiti da flavescenza dorata. La conclusione dell’accordo è frutto di un complesso percorso che, grazie ad una incisiva azione della Regione Piemonte, ha consentito di far convergere sul nostro territorio ingenti risorse finanziarie per il sostegno agli imprenditori agricoli e alle aziende impegnate nel contrasto a questa malattia letale per i vitigni. Si tratta di una quota pari all’85,7% dei fondi disponibili, assegnati sulla base di precisi dati riferiti alle effettive esigenze di intervento. “In particolare - afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco - con queste risorse sarà possibile far fronte alle esigenze di intervento emerse a seguito del monitoraggio sulla situazione dei vigneti colpiti relativa agli anni 2005 e 2006 e permetterà di proseguire nelle azioni realizzate in questi ultimi anni dalla Regione attraverso l’approvazione di specifici piani operativi di intervento”. Nei prossimi giorni saranno definite le modalità operative dell’intervento a livello regionale, d’intesa con le Province e con le organizzazioni agricole. “Siamo ovviamente molto soddisfatti del risultato raggiunto - sottolinea l’assessore Taricco - frutto del nostro impegno nel perseguire con tenacia l’obiettivo di disporre delle risorse per sostenere le scelte di lotta alla flavescenza e i costi che queste ingenerano nelle aziende; gli oltre 8,5 milioni di euro che già nei prossimi giorni perverranno alla regione ci mettono in consdizione di soddisfare gli interventi sin qui realizzati e di disporre delle risorse per accompagnare almeno per un paio di anni l’impegno nel settore”. . |
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UN BRUNELLO MIGLIOR VINO AL MONDO, "UNA NOTIZIA BELLISSIMA" SUSANNA CENNI COMMENTA LA CLASSIFICA DELLA RIVISTA WINE SPECTATOR IN CLASSIFICA ANCHE UN SUPERTUSCAN; "PREMIATO L´IMPEGNO PER LA QUALITÀ DI TUTTO IL COMPARTO" |
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Milano "Una notizia bellissima a coronamento di una annata davvero speciale per il vino toscano". Così l´assessore regionale all´agricoltura Susanna Cenni commenta la decisione della rivista americana Wine spectator che ha collocato al primo posto tra i vini di tutto il mondo un Brunello di Montalcino. "La classifica - continua l´assessore - è stata stilata da una rivista autorevolissima, considerata una sorta di Bibbia del vino, e questo sottolinea ancor di più il valore del primato di un nostro vino e di un nostro produttore, cui faccio vivissimi complimenti. Inoltre questa affermazione in America ci fa da ideale apripista alle iniziative promozionali che svilupperemo a New York a inizio dicembre". Il vino sul gradino più alto di questa speciale hit parade mondiale è il Brunello di Montalcino ´Tenuta Nuova 2001´ prodotto dall´azienda ´Casanova di Neri´ di proprietà di Giacomo Neri. Ma a completare il successo della nostra regione è da segnalare anche il nono posto del supertuscan ´Il blu´ dell´azienda La Brancaia´ . "2 vini nei primi dieci - sono ancora parole di Susanna Cenni - rappresentano un successo notevole che premia l´impegno per la qualità di tutto un comparto e che va ad aggiungersi ad altri riconoscimenti: basti pensare ai 48 vini premiati con 5 bottiglie dalla Guida dell´espresso, ai 55 che hanno ricevuto il massimo punteggio dei 3 bicchieri da quella di Gambero rosso e Slow food". In entrambi i casi la Toscana ha ottenuto la leadership nazionale quanto a numero di riconoscimenti. Ora, con la Top 100 di Wine spectator è giunta anche una conferma su scala mondiale. . . |
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GESTIONE TELEMATICA ALBO VIGNETI |
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Benevento –Implementare l’informatizzazione delle denunce delle uve da parte delle imprese produttrici. Questo l’obiettivo di un’iniziativa seminariale organizzata dalla Camera di Commercio di Benevento per le giornate di lunedì 20 e martedì 21 novembre. Il seminario, che si rivolge alle cantine sociali presenti sul territorio e alle organizzazioni imprenditoriali di categoria, rientra nell’ambito del progetto camerale finalizzato Albo Vigneti per lo snellimento delle procedure amministrative in materia di agricoltura. Già dalla prossima denuncia delle uve, il cui termine scadrà il 10 dicembre, sarà possibile trasmettere per via informatica la documentazione prevista. Per consentire un opportuno approfondimento delle nuove procedure informatiche, sono stati organizzati due moduli formativi: il primo si terrà lunedì 20 novembre 2006, alle ore 10,30, presso la sala consiliare “Tonino De Nigris”, al secondo piano del palazzo della Camera di Commercio, con ingresso in Viale del Rettori n. 40, ed è rivolto alla Cantina del Taburno, alla Cantina Sociale di Solopaca e alla Cooperativa Agricola La Guardiense. Il secondo modulo, destinato alle organizzazioni imprenditoriali di categoria, si terrà martedì 21 novembre 2006, alle ore 10,30, presso la stessa sede camerale. “Con questo percorso progettuale – osserva il presidente della Camera di Commercio di Benevento Gennaro Masiello – oltre alla semplificazione e allo snellimento delle procedure amministrative in materia di agricoltura, intendiamo riaffermare una nuova stagione di vicinanza e di forte condivisione dell’ente camerale sannita verso le imprese, cardine del sistema produttivo locale”. . |
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VINI VENETI A D.O.C. VENDEMMIA 2006 ISTITUITI ALBI PROVVISORI DEI VIGNETI A DENOMINAZIONE D’ORIGINE |
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“Vogliamo permettere agli imprenditori viticoli di assolvere ai propri adempimenti burocratico – amministrativi senza ulteriori incombenze derivanti da problemi di carattere gestionali della pubblica amministrazione; per questo, esclusivamente per la gestione delle produzioni della vendemmia 2006, abbiamo deciso di istituire albi dei vigneti a Denominazione d’Origine provvisori, implementati con le informazioni contenute nelle denunce che saranno presentate dagli operatori entro il 10 dicembre prossimo”. Lo ha annunciato il vicepresidente della Giunta veneta Luca Zaia, che ha fatto approvare dal Governo regionale uno specifico provvedimento, “tenuto conto – ha spiegato Zaia – che è stata prorogato al 30 marzo 2007 il termine per la presentazione delle dichiarazioni di regolarità delle superfici vitate, e che dunque Avepa non ha predisposto gli albi e gli elenchi aggiornati all’effettivo stato di utilizzazione per la vendemmia appena conclusa”. Con il medesimo provvedimento è stato spostato dal 10 al 30 novembre corrente il termine per la presentazione delle domande relative al piano di ristrutturazione e riconversione dei vigneti, dal momento che – ha ricordato Zaia – “le richieste contengono informazioni che si riferiscono ad altri procedimenti amministrativi, quali l’estirpazione per l’acquisizione del diritto e il trasferimento dei diritti di reimpianto, che prevedono il preventivo riallineamento e aggiornamento dello schedario vitivinicolo”. . |
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DICHIARAZIONE DI RACCOLTA UVE E PRODUZIONE VINO PER LA CAMPAGNA 2006/2007 |
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Bolzano - Entro l´11 dicembre 2006 tutti i produttori di uve e vino sono tenuti alla presentazione della dichiarazione annuale per la produzione 2006. La Ripartizione provinciale Agricoltura ricorda che i modelli per la dichiarazione sono disponibili nel sito Internet www. Sian. It Per la compilazione della dichiarazione possono essere utilizzati esclusivamente moduli stampati dal sito internet e codificati. Sono esonerati dalla dichiarazione: produttori che destinano la totalità del raccolto di uva ad un utilizzo diverso dalla vinificazione (uva da tavola, succo d’uva ecc. ); produttori di uve su una superficie inferiore a 1000 m², il cui raccolto non viene commercializzato in alcuna forma; produttori di vino per un quantitativo inferiore a 10 hl, il quale non viene commercializzato in alcuna forma. Da quest’anno le dichiarazioni non sono da presentare al comune territorialmente competente. Le dichiarazioni originali sono da inviare a cura del dichiarante, mediante raccomandata allegando fotocopia di un documento di riconoscimento del firmatario e devono pervenire entro e non oltre l´11 dicembre 2006 a: Agea Dichiarazione vitivinicola di raccolta e produzione – campagna 2006/2007 Via Torino 45 00184 Roma. L’indicazione del mittente è obbligatoria. Dalla campagna vitivinicola passata per la compilazione della dichiarazione è possibile rivolgersi ai “Centri assistenza agricola”, i quali provvedono ad inoltrarla per via telematica all’Agea di Roma. In Alto Adige questo servizio viene offerto dall’”Impresa verde del Trentino Alto Adige” presso la Coldiretti di Bolzano e dalla “Bauernbund Service G. M. B. H. ”. La mancata o tardiva presentazione della dichiarazione o l’infedele ed incompleta compilazione della medesima è punita con ammenda da 309 a 3. 098 €. Inoltre sono previste delle decurtazioni dai premi ai sensi del regolamento Ce sull’organizzazione comune del mercato vitivinicolo. . |
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LUCA SORMANI ED EZIO SANTIN PRESENTANO IL NUOVO LIBRO DI PAOLO MASSOBRIO: IL TEMPO DEL VINO |
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“Il tempo del Vino” è il nuovo libro di Paolo Massobrio che sarà presentato nel corso dell´edizione 2006 di Abbiategusto, la celebre manifestazione enogastronomica di Abbiategrasso. L´incontro dal titolo: Il Gusto: un desiderio per la vita, si terrà il prossimo 25 novembre alle h. 11. 00 nella sala convegni spazio Fiera. Parteciperà, oltre a Luca Sormani, Ezio Santin chef della celebre Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano Al termine dell´incontro Andrea Quirico, un giovane cuoco emergente del ristorante La Gèra di Confienza, proporrà una degustazione di piatti tipici della tradizione lombarda. (Su prenotazione, tel: 02 94692467) Sempre Luca Sormani sarà ispiratore e direttore artistico di Ttt: Terra, Tradizione e Territorio nella ristorazione veloce. Si tratta di una provocazione: la ristorazione veloce è sempre intesa come un mangiare qualcosa senza gusto e senza qualità. Abbiategusto scommette invece di farne un’occasione di cultura e approfondimento. Il 24, 25 e 26 novembre gli studenti e i docenti dell´Istituto professionale G Ravizza di Novara prepareranno "in diretta" piatti e specialità della tradizione lombarda. Nella cosiddetta “mensa” sarà possibile degustare una selezione di prodotti tipici, leggerne e ascoltarne l’origine e le caratteristiche peculiari, apprendere i segreti per la loro preparazione. Nello stesso tempo e con gli stessi soldi di due panini, birra e caffè, chiunque avrà l’opportunità di fare un passo nella conoscenza delle tradizioni gastronomiche del nostro territorio. Perché nulla, in un contesto così prezioso di gusto generato da memoria e fatica, possa essere lasciato al caso. Perché ci sia un motivo in più per cui venire ad Abbiategusto possa essere un’esperienza da raccontare. . . . |
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LA PUGLIA AL VINITALY CHINA 2006 DI SHANGAI |
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La Regione Puglia sarà presente alla manifestazione “Vinitaly China 2006” a Shangai grazie a un progetto presentato dai Gal (gruppi di azione locale) pugliesi e in particolare dal Gal “Alto Salento”, capofila e partner organizzativo. La Regione Puglia sarà presente alla manifestazione “Vinitaly China 2006” a Shangai grazie a un progetto presentato dai Gal (gruppi di azione locale) pugliesi e in particolare dal Gal “Alto Salento”, capofila e partner organizzativo. La Cina è, senza ombra di dubbio, uno dei più interessanti mercati del momento. Secondo la relazione degli organizzatori pugliesi infatti “la migliore produzione vinicola italiana sarà protagonista a Shanghai dal 23 al 25 novembre, proprio nel cuore commerciale della Cina. Presso lo Shanghai Exhibition Centre si svolgerà l’ottava edizione di Vinitaly China, manifestazione organizzata da Veronafiere, che permetterà di sperimentare appieno la qualità e la tradizione della realtà enogastronomica italiana. Sono molte le opportunità che verranno offerte ai visitatori i quali potranno interagire direttamente coi migliori produttori, partecipare a degustazioni guidate da esperti italiani e asiatici, sperimentare interessanti abbinamenti tra vini e specialità gastronomiche italiane e più singolari e sorprendenti abbinamenti con piatti tipici cinesi. Lo scorso anno ben 150 aziende provenienti da ogni regione d’Italia hanno presentato il meglio delle proprie produzioni ad un pubblico di oltre 3. 000 visitatori ed i numeri quest’anno sono destinati a crescere ulteriormente”. Così i Gal Pugliesi hanno deciso di partecipare a tale evento, chiedendo un contributo all’ Assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia di 65. 000,00 euro, che è stato concesso in lo scorso 23 ottobre 2006. Scopo primario della partecipazione a Vinitaly China 2006 da parte dei Gal Pugliesi è la promozione del territorio , con la presentazione di 31 tipologie di vino, 9 di olio, 2 di olive verdi e nere e 10 di prodotti da forno. I prodotti saranno forniti dalle aziende operanti nelle aree dei Gal Pugliesi. Nel gruppo dei partecipanti ci sono produttori agricoli associati ad enti come l’Aprol Foggia e 2 esperti in degustazione di olio e vino, in modo da consentire una migliore esposizione dei prodotti. Ogni Gal inoltre si è impegnato a raccogliere tutte le notizie relative ai prodotti ed al territorio di appartenenza e a predisporre apposite schede da distribuire nello stand. . |
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LA ROMAGNA DEI VINI E DEI SAPORI SI UNISCE |
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Nasce Romagna Terra Del Sangiovese , l’aggregazione delle quattro Strade dei Vini e dei Sapori della Romagna , che porterà al territorio romagnolo il valore aggiunto di nuova offerta turistica integrata, che mette in rete ambiente , agricoltura e turismo con la cultura del territorio e le sue tradizioni : lo straordinario territorio che va dalle colline di Dozza e dell’imolese, sino ai Colli di Rimini, con il vino Sangiovese come prodotto rappresentativo, evocativo, simbolo trascinatore ed identitario di questa parte di Romagna. Si è tenuto infatti sabato 18 novembre , a Faenza Fiere come evento di apertura di Enologica – Salone Del Prodotto Tipico 2006 , il Forum “La Romagna dei Vini e dei Sapori si unisce” , un convegno affollatissimo e davvero straordinario per partecipazione e qualità dei contributi portati dalle diverse personalità intervenute , attraverso la conduzione attenta e qualificata dei lavori da parte di Luigi Cremona (enogastronomo , collaboratore del Tci) . Dopo le introduzioni di Stefan Moritz (consulente tecnico) e di Gualtiero Malpezzi (Commissione Qualità progetto) che hanno inquadrato finalità e contenuti , rispettivamente , del progetto europeo Wineplan e dell’Associazione Romagna Terra Del Sangiovese , hanno portato il saluto al Forum gli Assessori Provinciali all’Agricoltura : Libero Asioli (Ravenna) , Gianluca Bagnara (Forlì-cesena) , Gabriella Montera (Bologna) e in rappresentanza dell’Assessore Morri (Rimini) il dirigente Sauro Sarti Già dagli interventi degli Assessori si è percepito il clima della assemblea ed il costruttivo dibattito, il valore positivo di questa esperienza di aggregazione e di unione : con processi e percorsi che nascono dal basso, dal comune sentire sulle esigenze di unità, di lavorare sulla qualità, di superare sterili campanilismi : per presentarsi ai mercati nazionali ed internazionali come vasto ed omogeneo territorio che può finalmente vantare una straordinaria offerta turistica e di prodotto, integrata e diversificata. Gli interventi dei presidenti delle Strade dei Vini e dei Sapori di Imola (Giuliano Monti) , Faenza (Morena Trerè) , Forlì-cesena (Ugo F. Foschi) e Rimini (Nicola Pelliccioni) hanno evidenziato come la bellissima giornata del 18 novembre , sia solo l’inizio di un programma di lavoro , lungo ed impegnativo, ma esaltante per l’ambizioso obiettivo di costruire risposte evolute e di qualità per la nuova domanda turistica . La settimana precedente , il 13 novembre a Rimini, è avvenuta la sottoscrizione dello Statuto della nuova Associazione ; primo presidente di questa fase transitoria è Ugo F. Foschi , e la sede stabilita in Forlimpopoli presso Casa Artusi (locali messi a disposizione dal Comune), in quanto località ben baricentrica tra l’imolese di Dozza ed il territorio riminese, oltrechè naturalmente come sede del grande progetto di Casa Artusi, che renderà quest’area polo gastronomico di rilevanza nazionale ed anche internazionale Il Sangiovese , hanno ricordato i presidenti dopo aver sottolineato il grande contributo portato in questi due anni dal progetto Wineplan , sarà il simbolo, il portabandiera, il prodotto trascinatore del buon bere, del buon vivere e del ben essere di questo vasto bacino ; ma non è casuale che nel nome dell’ associazione, all’inizio compaia per prima l’identificazione del terroir : la Romagna, la nostra mitica terra, a cui Romagna Terra Del Sangiovese vorrà portare il proprio contributo per una rinnovata , seducente destinazione turistica, ricchissima di motivazioni e valori, nonchè precisi contenuti di qualità Fabio Taiti (Censis Servizi) come prestigioso presidente della Commissione Qualità dell’associazione , ha calibrato il suo intervento sulle esperienze a luci e ombre delle Strade dei Vini in Italia ; ora qui – ha ribadito Taiti - appare ottima la scelta del nome dell’aggregazione perché “Romagna” è brand attrattivo , sul quale si può ben lavorare per disegnarne i profili di eccellenza : costruire cioè un virtuoso mix tra identità qualità tracciabilità ed innovazione . La complessa ed articolata “Carta della Qualità” , lo strumento costruito per il percorso processo di valutazione delle aziende , è stato spiegato a grandi linee da Malpezzi , sul quale hanno poi espresso comunicazioni gli altri professionisti esperti componenti la Commissione : Giorgio Amadei , Daniele De Leo, Mauro Salvatori e Sergio Marini Ha tirato le fila del dibattito l’ Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Tiberio Rabboni , che ha molto elogiato il processo di unione delle Strade della Romagna come esempio che potrebbe essere seguito anche da altri territori emiliani. Soprattutto perché – ha rimarcato l’Assessore Regionale – il processo è qui fondato su percorsi rigorosi di ricerca e verifica della qualità e su una strategia di marketing territoriale forte e convincente , che può esaltare i grandi prodotti della terra romagnola, a partire dai suoi vini con alla testa il Sangiovese di Romagna La grande mattinata si è conclusa con gli ultimi due significativi interventi, che illustravano il Piano di Comunicazione prodotto nel contesto delle azioni del progetto Wineplan ed adottato dall’Associazione Romagna Terra Del Sangiovese ; il Prof. Giancarlo Dall’ara che ne ha guidato l’elaborazione , ne ha illustrato le strategie di comunicazione di medio-lungo periodo finalizzate allo sviluppo turistico del territorio dell’area vitivinicola collinare della Romagna , insistendo sulla necessità di sviluppare il “Marchio d’area Romagna” declinandolo in più proposte tematiche: le strade del vino e dei sapori, l’offerta di turismo enogastronomico, il vino ed i prodotti locali, i personaggi romagnoli famosi e altri temi trasversali al territorio , applicando – nel riscoprire la potenza della relazione personale e del calore propri della nostra tradizione - la strategia delle “tre R (Racconti , Rimandi , Ricordi)” Infine , colpo di scena : si sono spente le luci , ed è apparso una video che, dopo alcune frasi suggestive, ha proiettato tre singole parole (terra , Romagna , Sangiovese) a trasfigurarsi i in una sorta di elegante cappello calzato su un viso composto da un grappolo d’ uva; i cui acini , alfine, si sono declinati nella ripetuta frase : Romagna Terra del Sangiovese, il nuovo logo dell’associazione fondata dalle quattro Strade dei Vini e dei Sapori della Romagna . . |
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SINDACO GIANO PAOLO MORBIDONI ELETTO VICEPRESIDENTE NAZIONALE “CITTA’ DELL’OLIO” |
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Il sindaco di Giano dell´Umbria, Paolo Morbidoni, è stato eletto all’unanimità vicepresidente dell´associazione nazionale “Città dell´Olio” nel corso della riunione del Consiglio direttivo che si è svolta sabato 18 novembre a Monteriggioni (Siena). Morbidoni, coordinatore regionale dell´Umbria dal 2000 e membro della Giunta nazionale uscente, affiancherà il confermato presidente uscente Enrico Lupi, rappresentante della Camera di Commercio di Imperia e gli altri due componenti dell´ufficio di Presidenza Claudio Galletti, assessore alla Provincia di Siena e il Sindaco di Carpino (Puglia) Mario Trombetta. Con la riunione di sabato si completa l´organigramma dell´associazione nazionale “Città dell´Olio”, dopo l´assemblea del 14 ottobre scorso che aveva confermato il presidente e indicato i nuovi 17 membri del Direttivo Nazionale, integrati successivamente dai 10 Coordinatori Regionali eletti nelle Regioni con più di 10 associati. Oltre al Sindaco di Giano, la rappresentanza dell´Umbria in seno agli organismi direttivi delle “Città dell´Olio” è composta dal Sindaco di Trevi Giuliano Nalli che è stato confermato in seno al Consiglio. Un significativo riconoscimento per l´Umbria olearia, che aveva ricoperto in passato anche la presidenza nazionale dell’associazione con l´ex Sindaco di Trevi Carlo Antonini. Paolo Morbidoni, 36 anni, Sindaco di Giano dell’Umbria dal 2004, ha proseguito in questi anni il lavoro di valorizzazione dell’olio e dei territori di produzione che aveva incominciato nel 1999 come assessore al turismo nel suo Comune, e dal 2000 come coordinatore regionale dell’Umbria. “Le ‘Città dell’Olio’ umbre – spiega Morbidoni - sono oggi 31: 27 Comuni a vocazione olivicola, due Comunità Montane, la Provincia di Perugia e la Camera di Commercio di Perugia. L’associazione da anni rappresenta le identità dei territori olivicoli dell’Umbria, confrontandosi con le altre istituzioni e le associazioni del settore, su tematiche di valorizzazione della cultura e della civiltà dell’olivo e dell’olio e su progetti strategici come quello del “turismo dell’olio”, che ha portato anche alla nascita recente della Strada dell’Olio regionale”. Dopo la nomina del sindaco di Montefalco alla carica di Presidente delle “Città del Vino”, un´altra designazione nazionale premia il lavoro dei giovani amministratori dell´Umbria, impegnati nell’azione di riscoperta, qualificazione e valorizzazione delle eccellenze dei territori. . |
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RIETI – OLIVO IN CAMPO, EDIZIONE 2006 |
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Nell’ambito del progetto olivo in campo, che è un sistema elaborato dall’Azienda Romana Mercati per l’informazione e l’aggiornamento di tutti gli operatori della filiera olivo-oleicola (aziende agricole, frantoi, tecnici confezionatori), si è svolta la omonima manifestazione “Olivo in campo” edizione 2006 presso l’azienda agricola Laura e Antonella Fagiolo in Passo Corese di Fara Sabina. L’edizione 2006 si è snodata attraverso un programma di informativa e di aggiornamento per tutti gli operatori della filiera olivo-oleicola. Nella presente edizione si sono svolte lezioni pratiche e prove tecniche che hanno riguardato, tra l’altro, la taratura delle attrezzature per l’irrorazione, la lavorazione delle olive da mensa, la potatura e la ricerca della qualità dalla raccolta delle olive al confezionamento dell’olio. Alla manifestazione hanno partecipato un centinaio di olivicoltori che hanno mostrato molto interesse alle prove dei vari macchinari, oltre che alle lezioni teoriche che hanno abbracciato le conoscenze e le esperienze messe a disposizione da enti istituzionali, di ricerca ed università. La manifestazione si è conclusa con un convegno avente per tema “il piano di sviluppo rurale: una opportunità per l’olivicoltura” presieduto dal Presidente della Commissione agricoltura della Regione Lazio Mario Perilli, che ha focalizzato l’impegno della Regione Lazio per tutto il comparto agricolo per spingerlo all’utilizzo degli strumenti che la normativa regionale mette a disposizione e a sostegno degli imprenditori agricoli. Al convegno hanno portato il loro contributo il presidente del Consorzio olivicoltori di Rieti Giovanni Giannini, Eugenio Lozzi presidente Apor e Pierluigi Silvestri vice presidente Confagricoltori Rieti e Viterbo. . |
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CAPRICE DES DIEUX COMPIE CINQUANT’ANNI E PER FESTEGGIARE REGALA TANTI WEEKEND A PARIGI!
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Creato nel 1956 in Francia, grazie al suo gusto unico, delicato, all’odore non forte a differenza degli altri formaggi francesi, alla caratteristica doppia consistenza e all’estetica raffinata, Caprice des Dieux conquista gli Italiani, imponendosi in Italia come un nuovo lusso «à la française». A distanza di 50 anni, Caprice des Dieux è sempre attuale, perché ha quel tocco in più che solo le grandi marche hanno saputo sviluppare: la prossimità con il consumatore, il suo contesto, il suo stile di vita lo rendono una presenza costante nelle case degli Italiani. È per questo che oltre il 70% degli Italiani ne conosce il marchio e continua ad acquistarlo fedelmente. Per festeggiare questo importante traguardo con i consumatori, a livello mondiale verranno organizzati numerosi eventi eccezionali di promozione e pubblicità, e l’Italia sarà in prima linea. Caprice des Dieux ha infatti deciso di festeggiare il suo compleanno regalando ai suoi innumerevoli estimatori italiani 10 weekend a Parigi per due persone. Il concorso inizierà ad ottobre 2006 e terminerà a gennaio 2007 e sarà veicolato tramite uno sticker di alcune pagine su ciascuna confezione di Caprice des Dieux, con il messaggio: “Vinci 10 weekend a Parigi”. Partecipare è facilissimo! Il consumatore dovrà semplicemente compilare coi propri dati e inviare il tagliando contenuto nello sticker. Inoltre il concorso godrà di una straordinaria visibilità grazie al materiale punto vendita e al sito internet di Maison de la France www. Franceguide. Com, partner dell’operazione. . |
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DA DOLCI PREZIOSI IL PANDOVETTO 2006
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Per il prossimo Natale ritorna il gustoso Pandovetto Dolci Preziosi, in un nuovissimo e più pratico packaging. I prodotti contenuti sono: Ovetto e Pandorino. Il goloso ovetto (g. 20) doppio cioccolato/doppia energia, dalle qualità eccezionali apprezzate dalle mamme, è 100% puro cioccolato belga al latte e bianco. L’ovetto di cioccolato rappresenta la merenda ideale, contiene, infatti, tutti minerali utili al nostro organismo, come: il 15% di calcio che promuove la crescita, il 20% di fosforo essenziale per la memoria, il 20% di ferro che trasporta l’ossigeno alle cellule e il 10% di magnesio che è importantissimo per il cuore. Ed all’interno, si può trovare per i maschietti, un 3D Dragon Ball Z deformed; per le femmine, invece, un 3D della collection Cicciobello. Il soffice pandorino (g. 80), classico dolce natalizio creato appositamente secondo il gusto dei bambini che lo preferiscono al panettone. Oltre alle fantastiche sorprese dell’ovetto, i maschi potranno trovare un fantastico portachiavi con le immagini dei protagonisti del mondo Dragon Ball Z; mentre le femmine, una tenera ed originale gommina di Cicciobello. . |
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MELATONINA GOLD: COMPRESSE "GASTRORESISTENTI" E DI OTTIMO SAPORE PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL SONNO E DELLA VITA |
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Dormire bene è una condizione essenziale per una buona qualità della vita. Il sonno ha un ruolo importantissimo, che non si limita semplicemente a farci sentire riposati e pronti ad affrontare una nuova giornata. Si tratta infatti di un fenomeno biologico durante il quale si verifica una perdita di coscienza e una riduzione delle funzioni organiche e dell’attività dei centri nervosi, che è strettamente correlata al nostro benessere psico-fisico. Quando il riposo notturno non è soddisfacente si possono verificare una serie di inconvenienti che peggiorano lo stato di salute generale del nostro organismo. La sonnolenza durante il giorno, il senso di affaticamento e il nervosismo che conseguono lo scarso riposo notturno sono sensazioni che tutti abbiamo provato dopo una notte in ‘bianco’. Ma è anche possibile che, pur dormendo molte ore, ci si alzi dal letto senza essere riposati, perché durante la notte il sonno è stato disturbato o addirittura interrotto più volte. La frequenza dei problemi del sonno e le loro ripercussioni sul benessere delle persone sono stati oggetto di molte ricerche mediche e psichiatriche che hanno indagato le cause di tali disturbi per poterle curare. Si è così constatato che c’è una stretta relazione tra la mancanza di riposo cronica e problemi quali: riduzione delle difese immunitarie, calo della concentrazione, diminuzione delle capacità di decisione e dell’efficienza oltre a problemi nella crescita dei soggetti più giovani. Dagli studi è poi emerso che i principali disturbi del sonno, dal russamento all´insonnia in tutte le forme, interferiscono con un processo metabolico importantissimo per il nostro organismo: il rilascio di Melatonina. La Melatonina è una sostanza naturale con funzioni di cronobiologia, in grado di regolare alcune funzioni vitali dell’organismo quali il ciclo “sonno–veglia”. Questa molecola si occupa della sincronizzazione delle funzioni organiche e mantiene il buon funzionamento del sistema neuro-endocrino e del sistema immunitario. Il nostro organismo crea un picco notturno di melatonina più o meno alla stessa ora tutte le notti, e questa regolarità è alla base del nostro benessere. Quando per qualche motivo l’equilibrio si spezza le conseguenze possono coinvolgere quindi le funzioni regolate da questa molecola. Dalla ricerca Alckamed, nasce Melatonina Gold, un integratore alimentare di Melatonina utile in tutte quelle situazioni di alterazione del ritmo sonno/veglia, che possono compromettere in modo più o meno profondo il benessere del nostro organismo. Jet-lag del viaggiatore, stress, assunzione di farmaci sono eventi che possono influire negativamente sul sonno e in questi casi l’introduzione di Melatonina con la dieta può essere utile a ristabilire l’equilibrio perduto. Con il passare degli anni inoltre possono aumentare i problemi legati al riposo notturno, ecco perché Melatonina Gold è adatto anche alle donne in menopausa e a tutte le persone anziane che soffrono di disturbi del sonno. Melatonina Gold un aiuto per riposare al meglio Un’integrazione di Melatonina può essere molto utile nelle condizioni di lavoro e vita stressanti, nei lunghi viaggi come difesa dall’effetto Jet-lag, per donne in menopausa e per gli anziani che hanno un faticoso riposo notturno. La nuova Melatonina Gold è stata formulata con un innovativo Sistema Fast/slow Release per un rilascio differenziato. La singola compressa di Melatonina Gold presenta infatti due strati, uno bianco a rapido rilascio che permette di riposare presto e bene, e uno strato colorato a lento rilascio per prolungare l’effetto relax durante tutta la notte. Le compresse di Melatonina Gold sono inoltre "Gastroresistenti", per permettere un assorbimento dei principi attivi a livello intestinale senza provocare disturbi allo stomaco. Melatonina Gold ha inoltre un ottimo sapore e per questo può essere deglutita con un po’ di acqua ma anche masticata, subito prima del riposo notturno. Prodotto distribuito da Alckamed – Milano . |
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