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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Giugno 2007
MILANO CHECKUP, IL SALUTO DI FORMIGONI E BRESCIANI  
 
Milano, 7 giugno 2007 - E´ stata inaugurata ieri mattina nei padiglioni fieristici di Rho-pero "Milano Check up", la nuova rassegna internazionale rivolta agli operatori della salute e a tutta la comunità medico-scientifica, sostenutad dalla Regione Lombardia in collaborazione con Fiera Milano. "La Lombardia rappresenta il contesto migliore per una manifestazione di questo genere, che attirerà studiosi, espositori e visitatori in quello che sarà per alcuni giorni il vero punto di riferimento nel mondo per i temi della medicina e della salute - ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Formigoni, in un messaggio video proiettato durante la cerimonia di inaugurazione -. Si tratta di una manifestazione straordinariamente importante, che servirà a proiettare ancor più la Lombardia nell´agone internazionale sui temi della salute, della ricerca e della biomedicina. Milano diventerà così una delle due o tre piazze più importanti al mondo in questo campo, insieme ai poli di ricerca degli Stati Uniti e dell´Estremo Oriente". "L´augurio agli organizzatori - ha concluso Formigoni - è che questo evento possa diventare un appuntamento di importanza internazionale per un comparto strategico nell´economia italiana quale è quello della sanità, valorizzando le eccellenze in campo medicale che hanno in particolare in Lombardia, punte riconosciute nel mondo intero". "Milanocheckup è anche un´occasione importante - ha detto a sua volta in un messaggio l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani - per parlare del modello federale di sanità sviluppato dal Servizio sanitario regionale. L´obiettivo è dar vita ad alleanze per realizzare una piattaforma nazionale di eccellenza che possa competere a livello europeo". .  
   
   
PARTITA MILANOCHECKUP LA RASSEGNA DELLA SALUTE E SANITÀ DI FIERA MILANO IERI DIMOSTRAZIONE DI TELEMEDICINA ALLO STAND WINFOCUS CON VIDEOCOLLEGAMENTO CON LA NASA  
 
 Milano, 7 giugno 2007. E’ iniziata ieri, nel quartiere espositivo di Rho, Milanocheckup, la mostra della medicina e sanità di Fiera Milano, che fino al 9 catalizzerà l’interesse del mondo medico con un programma unico per ampiezza delle tematiche affrontate e livello dei contributi: sono infatti oltre settanta le sessioni congressuali rivolte alle tre grandi aree ricerca medica, diagnostica e cura, gestione del sistema sanitario, che animeranno Milanocheckup e in molti casi daranno diritto all’acquisizione di Crediti formativi. Nel ricchissimo palinsesto convegnistico si segnalano in particolare tre cicli di conferenze che si svilupperanno su più giornate: The Future of Medical Sciences, programma prestigioso di comunicazioni scientifiche di altissimo livello affidato ad un comitato presieduto dal professor Umberto Veronesi (The Future of Medical Sciences si estenderà dal 7 al 9 giugno); Il convegno internazionale di quattro giornate promosso dal Pio Albergo Trivulzio e dedicato al tema “La riabilitazione nel terzo millennio”; Una serie di incontri specialistici su diverse discipline curati dal Fism (Federazione italiana delle società medicoscientifiche) Oggi alle 15 avrà luogo uno degli appuntamenti più spettacolari del programma formativo della manifestazione: una dimostrazione dell’utilizzo della telemedicina e telecografia, a cura della società scientifica Winfocus. E’ previsto un collegamento con Scott Dulchavsy, responsbile del programma di telemedicina della Nasa e responsabile della telecografia nei prossimi giochi olimpici in Cina. La Nasa è stata tra le prime organizzazioni ad utilizzare le nuove tecnologie mediche per monitorare lo stato di salute dei suoi uomini nello spazio. Milanocheckup è stata inaugurata all’amministratore delegato di Fiera Milano Claudio Artusi, dall’amministratore delegato di Fiera Milano Tech (società che cura la mostra), Bruno Boffo, dal vice presidente della Provincia di Milano Alberto Mattioli, dall’assessore alla Salute del Comune di Milano Carla De Albertis e dal presidente dell’Istituto superiore di sanità Enrico Garaci. “Abbiamo unito due eccellenze - dice Claudio Artusi - lo straordinario patrimonio di conoscenza, professionalità e know how espresso dal nostro territorio in fatto di ricerca medica, clinica e qualità dell’assistenza, e la disponibilità di un quartiere fieristico di livello mondiale. Questi due elementi fanno di Milano la sede naturale di una grande manifestazione dedicata alla sanità. Ma proprio in considerazione dall’humus da cui nasce, la nostra iniziativa doveva distinguersi da ogni altra. E infatti abbiamo dato vita ad un evento espositivo diverso da tutto ciò che già esisteva in campo medico-sanitario. Una mostra che si caratterizza per un forte contenuto di ricerca e informazione medicoscientifica, che ne fa ambito privilegiato di aggiornamento e confronto per ricercatori, clinici e gestori sia privati che pubblici della sanità, in una visione complessiva e organica della salute”. Dopo l’apertura ufficiale Milanocheckup è subito entrata nel vivo con la tavola rotonda “Salute e finanza: esperienze e prospettive per l’efficienza e lo sviluppo del sistema sociosanitario italiano”, seguita dalla nomina dei vincitori del Premio giornalistico Milanocheckup per la divulgazione medicoscientifica. I premi sono stati assegnati a Francesco Marabotto, Renzo Magosso, Rossella Castelnuovo, Manuela Lucchini. Un riconoscimento speciale alla carriera è andato a Vito Pindozzi e Luciano Lombardi. .  
   
   
VISITE DA CASA PER GLI INFARTUATI CON LA TELEMEDICINA E STETOSCOPIO ELETTRONICO COLLEGATO A VIDEOTELEFONO CON IL TELESTETHPHONE SI PUÒ RIDURRE LA DEGENZA IN OSPEDALE ED EVITARE IL PENDOLARISMO PER CONTROLLI E VISITE.  
 
 Milano, 7 giugno 2007 – La telemedicina diventa realtà. Gli infartuati potranno essere monitorati dai medici rimanendo comodamente seduti sul proprio divano grazie a Telestethphone, uno stetoscopio elettronico collegato a uno speciale videotelefono che permetterà ai medici di controllare a distanza la situazione clinica del paziente. Il ricorso a strumento è semplice (basta infatti disporre di una linea telefonica Isdn) e potrà accelerare le dimissioni dall’ospedale, senza far mancare le dovute cure ai malati in via di guarigione e senza mettere in pericolo le loro condizioni di salute. Si tratta di un sistema innovativo sperimentato nel 2006 dall’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano. I risultati, pubblicati all’inizio del 2007 sul Journal of Cardiac Failure, hanno dimostrato che le visite cardiopolmonari effettuate con il Telestethphone sono fattibili e affidabili per la valutazione delle condizioni di salute dei pazienti infartuati. Se ne parlerà il 7 giugno nel convegno “Punto cuore: elettrofislogia, cardiologia intergvenzionistica, innovative tecniche cardiochirurgiche, medicina a distanza”, curato dalla Fondazione San Raffaele e che avrà luogo nell’ambito del ricco programma convegnistico di Milanocheckup, la mostra della medicina e sanità di Fiera Milano (6-9 giugno) La ricerca del San Raffaele è stata condotta su 50 pazienti, 37 maschi e 13 femmine, di età compresa fra i 41 e i 93 anni, con precedenti di infarto costretti a frequenti visite di routine presso l’ospedale. Lo studio, durato 8 giorni, si è svolto in maniera sperimentale presso lo stesso istituto: i pazienti, in stanze diverse da quelle dei medici e assistiti da un’infermiera, hanno testato l’apparecchio ponendo lo stetoscopio elettronico sul petto e collegandosi, mediante una comune rete internet, al dottore. Una volta conclusa la visita, un secondo medico ha provveduto a effettuare una visita con il tradizionale stetoscopio, così da poter confrontare e verificare i dati ottenuti dai due strumenti. Nel 92% dei casi i due risultati si sono rivelati concordanti; solo in tre pazienti si sono riscontrate delle discrepanze: nel primo caso lievi rantoli crepitanti non sono stati rilevati dalla macchina, nel secondo è stato il tradizionale stetoscopio a non percepirli, e nel terzo il nuovo apparecchio non ha segnalato lievi difficoltà di respirazione del paziente. Durante la sperimentazione in 22 casi sono emersi alcuni disturbi durante la visita a distanza: in 15 era dovuta alla presenza del cellulare lasciato acceso, in 4 erano causati dal collegamento internet, mentre nei rimanenti 3 non è stato possibile verificare l’origine del rumore; per questi ultimi casi si è provveduto con una tradizionale visita più approfondita. Il rischio di disturbo sonoro durante la visita è stato determinato talvolta anche dalla struttura fisica del paziente: questo tipo di inconveniente si è riscontrato nelle donne obese con un seno prosperoso e negli uomini con il petto particolarmente villoso. Un utile suggerimento è comunque che il paziente sia affiancato da una persona, per accertarsi che lo stetoscopio sia tenuto ben saldo. Il costo per l’acquisto del Telestethphone è di circa 1. 500 euro, ma viene ammortizzato in poco tempo se si considera che grazie ad esso vengono sostituite quasi interamente le visite in ospedale. .  
   
   
DAL SANT’EUGENIO UN NUOVO PROGETTO PER LA DIAGNOSI E LA CURA DELLE MALATTIE REUMATICHE  
 
 Roma, 7 giugno 2007 - Le malattie reumatiche, e in particolare l’artrite reumatoide, rappresentano un importante problema socio-sanitario per la loro elevata incidenza, per le sofferenze che tali patologie comportano, per gli inevitabili esiti invalidanti, se non curate e per i notevoli costi. L’artrite reumatoide, può provocare gravi danni articolari, limitazione funzionale e notevoli deformità, talvolta associate a complicazioni polmonari e cardiovascolari. Il danno articolare si verifica già nel corso del primo anno e progredisce rapidamente. Inoltre, il quadro clinico dei pazienti affetti da questa malattia è spesso aggravato da uno stato depressivo, che ulteriormente peggiora la qualità delle relazioni sociali. Risulta pertanto indispensabile un intervento precoce, affinché una patologia curabile non diventi invalidante già nel corso dei primi mesi. Oggi in ambito ospedaliero, i reumatologi hanno a disposizione farmaci biologici, grazie ai quali si possono ottenere risultati un tempo insperati, come l’arresto articolare, fino alla remissione completa della patologia. Su queste tematiche si terrà a Roma, sabato 9 giugno 2007, presso l’Hotel dei Congressi, un importante convegno coordinato dal Prof. Lorenzo Altomonte, primario della Uoc di Medicina Ii e Reumatologia dell´Ospedale S. Eugenio di Roma. I problemi della reumatologia in Italia verranno affrontati a partire da quelli che riguardano la medicina generale e il quotidiano rapporto medico-paziente, fino a giungere all’analisi delle difficoltà organizzative e quindi a proposte per la loro soluzione, anche attraverso progetti di integrazione assistenziale Ospedale-territorio, nonché la realizzazione di una rete per la diagnosi e la cura delle artriti precoci (Early Arthritis). Il punto di vista del paziente verrà analizzato attraverso l’intervento di un esponente dell’Associazione Regionale del Lazio dei Malati Reumatici (Almar). In quest’ottica risulta significativa la presentazione del “Progetto Rete” dell’ Ospedale S. Eugenio per la diagnosi veloce dell’ artrite reumatoide, che consentira’ un lavoro di team tra medici di medicina generale e specialisti. Grazie alla implementazione del progetto, un medico di base che riconosca in un suo paziente i sintomi dell´artrite reumatoide potrà inviare una segnalazione all’ unita’ di reumatologia del S. Eugenio diretta dal Prof. Altomonte, e nell´arco di una settimana il paziente verrà sottoposto a una valutazione clinica specialistica. L’esistenza di tale rete consentirà di evitare liste di attesa che possono arrivare anche ad otto mesi, rendendo così possibile la tempestiva diagnosi della patologia e, soprattutto, il precoce trattamento farmacologico per bloccare l’evoluzione clinica della malattia e i danni anatomici invalidanti che ne conseguono. .  
   
   
VACCINO ANTI HPV PER PREVENIRE LESIONI PRECANCEROSE AL COLLO DELL´UTERO: CONVEGNO A BOLOGNA VENERDI´ 8 GIUGNO, A PARTIRE DALLE ORE 9, IN SANTA LUCIA.  
 
 Bologna, 11 giugno 2007 - In Italia, ogni anno, vengono diagnosticati circa 3. 500 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina e circa 1. 000 donne muoiono a causa di questa patologia. Si tratta della prima tipologia di tumore riconosciuta dall´Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile a un´infezione precisa: quella causata da alcuni ceppi del virus del papilloma umano (Hpv). Ma una risposta c´è: è stato approntato un vaccino contro i ceppi 16 e 18 dell´Hpv, sperimentato negli ultimi cinque anni, che si è dimostrato efficace sulle lesioni precancerose del collo dell´utero. In un documento, attualmente in discussione in sede di Conferenza Stato-regioni, è contenuta la strategia per l´avvio di un programma di vaccinazione su tutto il territorio nazionale, che dovrebbe partire a gennaio 2008. Secondo le indicazioni contenute nel documento, il vaccino contro il virus Hpv sarà garantito gratuitamente, in Emilia-romagna come nel resto d´Italia, alle ragazze d´età compresa tra gli 11 e i 12 anni. Se ne parlerà venerdì 8 giugno a Bologna, dalle ore 9 alle 18, in un convegno nell´Aula magna di Santa Lucia (in via Castiglione 36) dal titolo "Hpv e tumori dell´apparato genitale femminile: l´era dei vaccini", organizzato dall´assessorato Politiche per la salute della Regione e dall´Università di Bologna (Istituto di Clinica ginecologica-ostetrica I), con la collaborazione dell´Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna. I saluti iniziali e l´apertura dei lavori sono affidati a Giovanni Bissoni, assessore regionale alle Politiche per la salute, Maria Paola Landini, preside della facoltà di Medicina e chirurgia dell´Università degli studi di Bologna, Augusto Cavina, direttore generale dell´Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna e Giuseppe Pelusi, direttore dell´Istituto di Clinica ginecologica-ostetrica I. L´assessore Bissoni, la preside Landini, i direttori Cavina e Pelusi, insieme al responsabile del Servizio sanità pubblica della Regione Macini, incontreranno i giornalisti alle ore 11. .  
   
   
TRASTUZUMAB UTILIZZATO PRIMA DELL’INTERVENTO CHIRURGICO PUÒ ELIMINARE IL TUMORE QUASI NEL DOPPIO DELLE PAZIENTI RISPETTO ALLA SOLA CHEMIOTERAPIA LA RIMOZIONE DELLA MASSA TUMORALE MIGLIORA GLI ESITI DELLA CHIRURGIA CONSERVATIVA DEL SENO NELLE PAZIENTI CON TUMORE HER2-POSITIVO LOCALMENTE AVANZATO  
 
Chicago, 7 giugno 2007 – Nuovi dati presentati il 4 giugno all’Asco dimostrano che l’aggiunta di trastuzumab alla chemioterapia prima dell’intervento chirurgico per il tumore della mammella può migliorare in maniera significativa la risposta delle pazienti, con risultati come la riduzione significativa o addirittura la scomparsa dei tumori. Lo studio di fase Iii presentato all’Asco ha esaminato l’utilizzo di trastuzumab in neoadiuvante (cioè somministrato prima del trattamento chirurgico) in combinazione con la chemioterapia nelle pazienti con tumore della mammella localmente avanzato Her2-positivo, una forma particolarmente aggressiva di questa patologia . I risultati dello studio Noah dimostrano che trastuzumab in combinazione con la chemioterapia elimina completamente il tumore (risposta patologica completa) in un numero di pazienti quasi doppio rispetto a quelle trattate con la sola chemioterapia: 43% contro 23% . Si tratta di risultati molto promettenti perché questa migliore risposta alla terapia non ottiene come risultato solo la chirurgia conservativa del seno, ma può anche tradursi in una maggiore sopravvivenza delle pazienti. “Quella del tumore della mammella Her2-positivo è una diagnosi clinica seria, poiché molte pazienti avranno delle ricadute ed una progressione della malattia. La chemioterapia neoadiuvante viene somministrata alle pazienti per contribuire a rendere possibile l’intervento su tumori inoperabili” ha spiegato il prof. Luca Gianni, Direttore del Centro di Oncologia Medica della Fondazione Irccs Istituto Nazionale Tumori, di Milano. “L’aggiunta di trastuzumab alla chemioterapia neoadiuvante mostra dei risultati estremamente positivi per le pazienti”. Il tumore della mammella Her2-positivo colpisce circa il 20-30% delle pazienti , e richiede una particolare attenzione a causa della sua rapida crescita e dell’alta possibilità di ricadute. “Questi importanti risultati si aggiungono all’insieme di evidenze scientifiche che hanno reso trastuzumab la base del trattamento del tumore al seno Her2-positivo”, ha commentato Jean-jacques Garaud, Head of Global Drug Development di Roche “Oltre ad aver fornito concreti benefici in termini di sopravvivenza nelle fasi avanzate di tumore Her2-positivo, e ad essere la migliore possibilità di cura negli stadi iniziali, ora trastuzumab ha dimostrato le sue potenzialità nel ridurre l’invasività dell’intervento chirurgico per le pazienti con tumore localmente avanzato. Si tratta di un’ottima notizia per le pazienti che sono colpite da una forma particolarmente aggressiva”. Lo Studio Noah Noah è uno studio di fase Iii sull’utilizzo in neo-adiuvante di trastuzumab in combinazione con la chemioterapia in pazienti con tumore al seno Her2-positivo localmente avanzato (Labc). Sono state arruolate 228 pazienti; 115 sono state trattate per un anno prima dell’intervento chirurgico con trastuzumab in aggiunta alla chemioterapia standard e 113 solo con la chemioterapia. In parallelo, sono state trattate con la sola chemioterapia 99 pazienti con tumore Her2-negativo. L’aggiunta di trastuzumab alla chemioterapia ha aumentato in maniera significativa la percentuale di risposta patologica completa (43% vs 23%; p=0. 002) e di risposta patologica completa totale (compresa l’eradicazione tumorale dai linfonodi) (38% vs 20%; p=0. 003). Il trattamento è stato ben tollerato con una sicurezza a livello cardiaco accettabile Lo studio è ancora in corso e si stanno rilevando i dati sulla sopravvivenza libera da malattia. Il protocollo Noah è uno sforzo comune di Fondazione Michelangelo, Gruppo Solti e Roche Il tumore al seno In tutto il mondo, il tumore della mammella è la prima causa di morte per cancro nel mondo tra le donne . Ogni anno vengono diagnosticati più di un milione di nuovi casi, e oltre 400. 000 donne muoiono per questa patologia . Nei tumori al seno Her2-positivi, sulla superfice delle cellule tumorali sono presenti maggiori quantità della proteina Her2. Tale fenomeno viene definito come “positività all’Her2”. Alti livelli di Her2 sono presenti in una forma particolarmente aggressiva della patologia, che ha una risposta alla chemioterapia piuttosto limitata. I dati dimostrano che la positività all’Her2 riguarda circa il 20-30% delle donne con tumore al seno. Trastuzumab Trastuzumab è un anticorpo monoclonale umanizzato studiato per individuare e bloccare le funzioni dell’Her2, proteina prodotta da uno specifico gene che ha alcune caratteristiche potenzialmente cancerogene. Ha dimostrato un’efficacia significativa nel trattamento del tumore sia metastatico sia alle fasi iniziali. Utilizzato sia in monoterapia sia in combinazione o dopo chemioterapia standard, ha mostrato un aumento delle percentuali di risposta, della sopravvivenza libera da malattia e della sopravvivenza generale, mantenendo la qualità della vita delle donne con tumore al seno Her2 positivo. Nell’unione Europea, trastuzumab ha ricevuto l’approvazione per l’utilizzo nel tumore al seno Her2-positivo metastatico nel 2000, e per gli stadi iniziali nel 2006. Per gli stadi avanzati, trastuzumab è indicato come trattamento di prima linea in combinazione con paclitaxel nei casi in cui le antracicline risultano inadatte, come trattamento di prima linea in combinazione con docetaxel e in monoterapia come trattamento di terza linea. Ad aprile 2007, trastuzumab ha ricevuto l’approvazione europea per combinazione con un inibitore dell’aromatasi per le donne in menopausa con tumore metastatico co-positivo al recettore Her2 e al recettore ormonale . Negli stadi iniziali, trastuzumab è indicato come trattamento in adiuvante dopo la chemioterapia . Trastuzumab è commercializzato negli Stati Uniti da Genentech, in Giappone da Ghugai e a livello internazionale da Roche. Dal 1998, oltre 400. 000 pazienti Her2-positive sono state trattate con trastuzumab. .  
   
   
BEVACIZUMAB PROLUNGA IN MANIERA SIGNIFICATIVA LA SOPRAVVIVENZA LIBERA DA PROGRESSIONE NEL TUMORE RENALE AVANZATO I PAZIENTI HANNO LA POSSIBILITÀ DI VIVERE QUASI IL DOPPIO DEL TEMPO SENZA CHE LA MALATTIA PROGREDISCA  
 
 Chicago, 7 giugno, 2007 - L’aggiunta di bevacizumab all’interferone offre ai pazienti con tumore avanzato delle cellule renali la possibilità di vivere il doppio del tempo liberi da progressione di malattia rispetto al trattamento con il solo interferone. Questo secondo i risultati dello studio registrativo di fase Iii Avoren presentati per la prima volta oggi a Chicago all’Asco. I risultati dello studio dimostrano che con l’aggiunta di bevacizumab all’interferone (attuale standard terapeutico per il tumore renale avanzato): la sopravvivenza libera da progressione è quasi raddoppiata rispetto alla mediana (da 5,4 a 10,2 mesi); la risposta tumorale aumenta in maniera significativa (dal 12,8% con il solo interferone al 31,4% con l’aggiunta di bevacizumab). “Questi risultati sono significativi perchè esiste una reale necessità di trattamenti più efficaci per il tumore del rene, per il quale chemioterapia e radioterapia non sono efficaci come in altri tipi di neoplasia” ha commentato il Professor Bernard Escudier, responsabile dell’unità di immunoterapia e terapia innovativa dell’Istituto Gustave-roussy di Parigi e principal investigator dello studio. “Bevacizumab si è dimostrato molto efficace e ben tollerato ed è una nuova importante opzione terapeutica nella lotta contro questo tumore”. Lo studio ha anche dimostrato una tendenza verso il miglioramento della sopravvivenza globale; i dati sulla sopravvivenza in ogni caso non sono maturi. Inoltre, non è stato osservato alcun evento avverso nuovo o inatteso. Ogni anno, a più di 200. 000 persone in tutto il mondo viene diagnosticato il tumore renale, e più di 100. 000 muoiono a causa di questa malattia i Secondo una stima recente dell’Organizzazione Mondiale della Sanitàii, ci si può aspettare un peggioramento di queste cifre poiché il numero delle persone colpite da tumore è in aumento. Sulla base dei risultati dello studio Avoren, ad aprile 2007 Roche ha presentato una richiesta di registrazione a livello europeo per l’impiego in questa patologia. Lo studio Avoren Avoren è uno studio di fase Iii randomizzato, controllato, in doppio cieco condotto su 649 pazienti in 101 centri di 18 paesi. Nello studio i pazienti sono stati trattati con interferone alfa-2a (standard terapeutico per il tumore avanzato delle cellule renali), al quale era stato aggiunto bevacizumab oppure placebo. L’obiettivo primario dello studio era dimostrare un incremento della sopravvivenza grazie all’aggiunta di bevacizumab alla terapia con interferone alfa-2a. Obiettivi secondari erano la sopravvivenza libera da progressione (Pfs), il tempo al fallimento terapeutico, il tasso generale di risposta e il profilo di sicurezza. I benefici apportati da bevacizumab dimostrati durante lo studio sono stati così positivi che, basandosi sui precedenti risultati ad interim presentati a dicembre 2006, il Drug Safety Monitoring Board (Dsmb) ha raccomandato che lo studio non fosse più in cieco, e a tutti pazienti è stato offerto l’accesso al trattamento con bevacizumab. Lo studio ha inoltre dimostrato per la prima volta che bevacizumab porta dei vantaggi in associazione con l’immunoterapia. Negli Stati Uniti, previo consulto con l’Fda, l’obiettivo primario è stato rivisto per valutare i benefici in termini di sopravvivenza libera da progressione, definita come l’intervallo di tempo in cui il tumore non progredisce o non vi verifica la morte del paziente. Il tumore del rene Il tumore del rene è molto più comune negli uomini che nelle donne (circa il 62% dei casi riguarda gli uomini) e l’incidenza aumenta con l’età . Il tumore delle cellule renali (Rcc) è il tipo più comune di tumore renale, con nove casi su dieci. Questa tipologia comprende diversi sottotipi, identificabili a seconda dell’aspetto delle cellule al microscopio. Il sottotipo più comune è quello “a cellule chiare”. Se il tumore delle cellule renali viene diagnosticato in una fase precoce (quando il tumore è ancora limitato all’organo), il tasso di sopravvivenza a 5 anni è relativamente buono (60-70 %). Tuttavia, se la diagnosi è fatta ad uno stadio avanzato e il tumore si è già diffuso, il tasso di sopravvivenza a 5 anni è meno del 5%. Purtroppo, essendo il tumore renale spesso asintomatico, nella maggior parte dei casi la diagnosi avviene ad uno stadio avanzato della malattia. Le opzioni terapeutiche per i pazienti colpiti da tumore del rene sono limitate. La rimozione chirurgica di una parte o dell’intero rene rappresenta la base del trattamento, ma è davvero efficace soltanto nella fase precoce della malattia. Nello stadio avanzato, il trattamento è molto più orientato al controllo della malattia e al miglioramento dei sintomi associati. Bevacizumab Bevacizumab è il primo farmaco inibitore dell’angiogenesi – la crescita della rete dei vasi sanguigni che forniscono nutrienti ed ossigeno al tessuto canceroso. Il bersaglio del bevacizumab è la proteina Vegf (fattore di crescita vascolare endoteliale), il mediatore chiave della angiogenesi. L’inibizione del Vegf blocca il rifornimento del sangue necessario per la crescita del tumore e ostacola la diffusione nell’organismo di cellule neoplastiche, responsabili della formazione delle metastasi. Bevacizumab ha dimostrato di determinare benefici in termini di sopravvivenza libera da progressione di malattia e di sopravvivenza globale nei pazienti colpiti da quattro tipi di cancro: colon-retto, seno, polmone e rene. Roche e Genentech stanno proseguendo con un programma clinico approfondito sperimentando l’utilizzo di bevacizumab in vari tipi di tumore (inclusi colon-retto, seno, polmoni, pancreas, ovaio, rene e altri), in stadio precoce o avanzato. L’intero programma di sviluppo dovrebbe includere più di 40. 000 pazienti nel mondo. .  
   
   
LINFOMA AGGRESSIVO: RITUXIMAB AUMENTA LA SOPRAVVIVENZA E GUARISCE PIÙ PAZIENTI RISPETTO ALLA SOLA CHEMIOTERAPIA UN’ANALISI A 7 ANNI DELLO STUDIO REGISTRATIVO CONFERMA CHE OLTRE LA METÀ DEI PAZIENTI TRATTATI È GUARITO E VIVE GRAZIE E RITUXIMAB  
 
Chicago, 7 giugno 2007 - Presentati all’Asco i risultati di un follow up a sette anni sull’utilizzo di rituximab nella forma aggressiva di linfoma Non-hodgkin, che riguarda il 40% di tutti i pazienti e che, se non trattata, porta alla morte in meno di sei mesi. L’analisi ha dimostrato che il 53% dei pazienti trattati con l’innovativo anticorpo monoclonale vive ancora dopo sette anni, rispetto al 36% dei pazienti che hanno ricevuto solo la chemioterapia standard. Ciò significa che ogni 100 pazienti con linfoma aggressivo, ben 17 in più vivono grazie all’utilizzo di rituximab. Inoltre lo studio ha dimostrato che – sempre dopo lo stesso arco di tempo - il 52% dei pazienti è in remissione, rispetto al 29% dei pazienti trattati solo con la chemio. Poiché una remissione che dura più di cinque anni è generalmente considerata una guarigione, questo studio dimostra chiaramente che l’utilizzo di rituximab in combinazione con la terapia guarisce più pazienti rispetto alla sola chemioterapia. Questi effetti positivi si verificano indipendentemente dall’età dei pazienti, e sono stati osservati anche nei casi più ad alto rischio. Da questo studio emergono quindi nuovi elementi che dimostrano come rituximab ha davvero cambiato la storia del linfoma aggressivo, patologia nella quale ha già salvato migliaia di vite. “Questa analisi a lungo termine dimostra chiaramente i benefici che l’uso di rituximab in combinazione con la chemioterapia porta ai pazienti con linfoma aggressivo” ha commentato il professor Bertrand Coiffier del Centre Hospitalier Lyon-sud, primary investigator dello studio. “Inoltre, i risultati confermano che l’aggiunta di rituximab alla terapia è fondamentale anche nei pazienti più anziani, poiché abbiamo visto benefici in pazienti di tutte le età”. "Rituximab continua a prolungare e a ricostruire la vita dei pazienti con linfoma aggressivo”, ha commentato William M. Burns, Ceo Division Roche Pharma. "Sette anni dopo lo studio Gela, più della metà dei pazienti ancora vive, e questo dona una speranza di cura per centinaia di altri” . Lo studio è stato condotto in 86 centri in Francia, Belgio e Svizzera. Sono stati arruolati 398 pazienti tra luglio del 1999 e marzo del 2000. Pazienti dai 60 agli 80 anni con linfoma diffuso precedentemente non trattato sono stati randomizzati per ricevere otto cicli di chemioterapia Chop ogni tre settimane (197 pazienti), oppure otto cicli di Chop più una dose di rituximab il primo giorno di ogni ciclo (202 pazienti ). L’endpoint primario era la sopravvivenza senza ricadute Rituximab è un anticorpo monoclonale terapeutico che lega una proteina particolare- l’antigene Cd20 - sulla superficie della cellula B normale e maligna. Questo poi attiva le difese naturali del corpo per attaccare e uccidere le cellule B marcate. Le cellule staminali (progenitrici di cellule B) nel midollo osseo che non esprimono l’antigene Cd20 permettono alle cellule-B sane di rigenerarsi dopo il trattamento e di ritornare ai livelli normali in pochi mesi. Rituximab è indicato per il trattamento del linfoma non-Hodgkin indolente e aggressivo, patologia che colpisce 1 milione di persone in tutto il mondo, con circa 200. 000 morti ogni anno. Nel 2006 sono stati diagnosticati circa 360. 000 nuovi casi a livello mondiale, di cui ben 12. 000 nella sola Italia. Sino ad oggi, i pazienti in tutto il mondo hanno ricevuto più di un milione di trattamenti con questo farmaco. .  
   
   
UNA ORIGINALE TECNOLOGIA NON INVASIVA PER VALUTARE LA MECCANICA TORACO-POLMONARE: LA METODOLOGIA PLETISMOGRAFICA OPTOELETTRONICA  
 
Milano, 7 giugno 2007 - Una innovativa metodologia pletismografica optoelettronica (Pletismografia Optoelettronica Oep) messa a punto da Bts e dal Politecnico di Milano permette di rilevare il volume toracico complessivo attraverso la misurazione geometrica di punti scelti e marcati da sensori senza collaborazione da parte del paziente, in una sorta di proiezione in realtà virtuale che consente di registrare e di valutare le modificazioni respiratorie del paziente stesso. Inoltre si possono ricavare informazioni sulla dinamica dei muscoli respiratori. La Fondazione Serpero, considerato il proprio background storico in campo pneumologico e la disponibilità a farsi promotrice di iniziative culturalmente innovative nel settore, ha assunto il ruolo proponente di una ricerca incentrata sulla valutazione di pazienti affetti da patologia polmonare affrontabile e risolvibile spesso solo con approccio chirurgico. Il metodo misura le variazioni della complessa forma della gabbia toracica durante le fasi del respiro, posizionando numerosi marcatori riflettenti sulla superficie toracica. I marcatori fungono da punti di riferimento per una serie di telecamere che rilevano la loro posizione tridimensionale e i loro spostamenti, sia in luce sia nella oscurità. In questo modo si effettuano registrazioni in tutte le situazioni di luce con vantaggi riguardo alla possibilità di valutare le modificazioni respiratorie anche durante il sonno nelle condizioni più fisiologiche possibili per il paziente. Il segnale rilevato dalle telecamere viene quindi elaborato da un computer secondo programmi opportunamente predisposti, fornendo valutazioni utili per l´intervento. La pletismografia optoelettronica rappresenta un mezzo totalmente non invasivo e indipendente dalla collaborazione del paziente, alternativo alle metodiche tradizionali di indagine in uso. I clinici possono così affrontare con informazioni idonee il trattamento delle patologie respiratorie più diffuse: l´insufficienza respiratoria e il tumore polmonare. Per questa causa sono circa 60. 000 i morti ogni anno nel nostro Paese (fonte Istat) e la chirurgia toracica è tuttora la terapia considerata più efficace nei confronti del cancro polmonare. Il chirurgo prima di affrontare l´intervento deve però essere in possesso di informazioni precise non soltanto sullo stato del paziente, ma soprattutto su quanto l´intervento potrà influire sulla autonomia funzionale respiratoria successiva. Infatti gli´ interventi di resezione polmonare, dalla lobectomia alla pneumectomia, comportano limitazioni di rilievo, al punto che in molte occasioni la loro esecuzione viene esclusa sulla base di indici predittivi non sempre pienamente attendibili, con il rischio di negare ad alcuni pazienti la salvezza o esponendo altri a evoluzioni cliniche drammatiche, sino alla dipendenza totale da ventilatori meccanici. Una attenta valutazione preoperatoria mira a ridurre al minimo il rischio operatorio, a identificare i pazienti a rischio elevato o proibitivo (per evitare l´intervento), a suggerire approcci alternativi all´anestesia generale e a ridurre i costi che sono inevitabilmente associati con la gestione ospedaliera ed extraospedaliera dei pazienti sottoposti all´intervento quando sviluppano complicazioni significative. La ricerca che la Fondazione Serpero ha voluto promuovere si svolge con il coordinamento del Dipartimento di Bioingegneria del Politecnico di Milano. La Chirurgia Toracica del Policlinico di Milano diretta dal professor Luigi Santambrogio e la pneumologia riabilitativa dell´I. N. R. C. A. Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di Casatenovo, diretta dal dottor Enrico Guffanti, stanno selezionando pazienti da sottoporre a intervento di chirurgia toracica, dalla lobectomia alla pneumectomia totale. I pazienti provenienti dal Policlinico di Milano vengono inviati al Reparto di Pneumologia Riabilitativa di Casatenovo, dove si esegue la valutazione fisiopatologica tradizionale allo scopo di fornire gli indici predittivi che sono in uso attualmente. Contemporaneamente nella stessa sede i malati sono sottoposti a esame pletismografico optoelettronico con la nuova apparecchiatura, formulata appositamente per l´analisi dell´apparato respiratorio. Attraverso questa valutazione si possono così ottenere indici di meccanica respiratoria più specifici rispetto all´intervento operatorio in programma e, terminate le valutazioni, i pazienti sono rinviati al Policlinico di Milano per essere sottoposti all´intervento chirurgico. Dopo l´intervento, i malati ritornano a Casatenovo e sono nuovamente eseguiti i test tradizionali e quelli di pletismografia optoelettronica per verificare la corrispondenza fra indici predittivi e indici reali post-chirurgici. Il protocollo di studio ha la durata di tre anni nel corso dei quali verranno monitorati circa 120 pazienti da sottoporre a resezione chirurgica polmonare. La ricerca intende definire le potenzialità di uso della nuova tecnica pletismografica optoelettronica per la valutazione dei pazienti candidati all´intervento chirurgico toracico, evidenziando in particolare quanto una tecnica prettamente di ricerca possa essere utile in campo clinico pneumologico. .  
   
   
RICERCATORE DELL’UNIVERSITÀ DI ZURIGO HA DIMOSTRATO LA CAUSA DEL DECESSO DI ÖTZI  
 
Bolzano, 7 giugno 2007 - Un gruppo di ricercatori italo-svizzeri, con la collaborazione del Dr. Phd Frank Rühli dell’ Istituto di Anatomia Umana dell’Università di Medicina di Zurigo, è riuscito a dimostrare la causa del decesso dell’uomo dei ghiacci (Ötzi, 3300 a. C. ) grazie all’impiego di avanzate tecniche radiologiche. Utilizzando una T. A. C. (Tomografia assiale computerizzata) multistrato i ricercatori dell’Università di Zurigo sono riusciti ad identificare una ferita in un’arteria situata nella spalla che spiegherebbe definitivamente la causa di morte della mummia glaciale più famosa del mondo. Questo lavoro scientifico è attualmente pubblicato online sul “Journal of Archeological Science” e sarà anche incluso nell’ edizione di luglio del National Geographic Magazine. Nel 2005 Ötzi è stato sottoposto ad accurate analisi, utilizzando la T. A. C. Multistrato più moderno dell’Alto Adige, da parte del Dr. Phd F. Rühli dell’Istituto di Anatomia Umana dell’Università di Medicina di Zurigo con la stretta collaborazione del Dr. E. Egarter-vigl del Museo Archeologico dell’Alto Adige e con la partecipazione della Dr. Ssa Patrizia Pernter e del Dr. P. Gostner del dipartimento di radiologia dell’ospedale centrale di Bolzano. L’analisi delle immagini mostra una lacerazione della parete posteriore dell’arteria succlavia sinistra causata da una punta di freccia situata nel torace, reperto già precedentemente descritto. In aggiunta a ciò è possibile intravedere un ematoma formatosi in corrispondenza di tale lacerazione. Tenendo conto delle informazioni storiche ed attuali relative la mortalità conseguente ad una ferita di tal genere si può quindi presupporre, in base allo studio, che l’uomo dei ghiacci sia morto rapidamente. “La prova di una ferita vascolare di questo tipo in un corpo di questa epoca è unica nel suo genere ed ha contribuito fortemente a chiarire la sua causa di morte” spiega il Dr. Frank Rühli. L’aver utilizzato la T. A. C. Multistrato ha permesso di determinare la causa di morte senza dover ricorrere all’esame autoptico, che avrebbe sicuramente danneggiato la mummia in maniera irreparabile. Il Dr. Rühli specifica, che attualmente sono in corso analisi più approfondite in merito alla causa di morte come anche quelle relative alla situazione del ritrovamento e verranno pubblicate prossimamente. Il Dr. Rühli, che guida un gruppo di ricercatori all’Istituto di Anatomia Umana dell’Università di Medicina di Zurigo, dirige insieme al Dr. Thomas Böni della Clinica Ortopedica Universitaria Balgrist lo “Swiss Mummy Project”. Tale progetto dell’Università di Zurigo, esistente già da 10 anni, si occupa in modo specifico dello studio delle mummie. La ricerca inerente tale settore è diventata una scienza interdisciplinare che si avvale di collaborazioni mondiali che permettono di accumulare importanti informazioni per capire meglio il corso evoluzionistico di differenti culture e delle loro malattie. Il Dr. Rühli, il Dr. Egarter-vigl ed il Dr. Gostner hanno collaborato nel 2005 in Egitto come consiglieri scientifici alle analisi delle tomografie effettuate sulla mummia del faraone Tut-anch Amun per determinarne la causa del decesso. L’obiettivo dello “Swiss Mummy Project” è di ottenere delle informazioni sulla vita, la morte e sui cambiamenti post-mortem (come la mummificazione) di mummie d’interesse storico utilizzando metodi non-invasivi. Vengono prevalentemente utilizzati metodi radiologici come la tomografia. I lavori dello “Swiss Mummy Project” sono possibili grazie al contributo finanziario dell’Università di Zurigo come anche grazie alla collaborazione con la Siemens Medical Solutions, l’Istituto Zuse di Berlino e dei Musei Reiss-engelhorn di Mannheim. .  
   
   
GRECIA: WORKSHOP SULLA GENOMICA MARINA  
 
Bruxelles, 7 giugno 2007 - Dall´8 all´11 ottobre si terrà a Creta (Grecia) un workshop organizzato dalla rete di eccellenza «Marine Genomics Europe» intitolato: «Genomica marina: un oceano di tecniche». Il workshop riguarderà alcune tecniche e i modi in cui vengono sfruttate per studiare differenti organismi e rispondere a una vasta gamma di questi biologici. Gli argomenti di discussione comprendono l´analisi del genoma, l´analisi funzionale e l´analisi dell´immagine. Una sessione della manifestazione sarà dedicata all´analisi delle carriere. In essa saranno affrontati i diversi aspetti dello sviluppo delle carriere a livello europeo negli ambiti universitario, industriale e delle scienze applicate. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Marine-genomics-europe. Org/ .  
   
   
LA SOLITUDINE NELLA MALATTIA SETTIMANA DI SENSIBILIZZAZIONE PER LA QUALITÀ DELLA VITA DEI MALATI ONCOLOGICI DAL 9 AL 16 GIUGNO UNA SETTIMANA DI EVENTI ORGANIZZATI DAL COORDINAMENTO "LA MELA BLU"  
 
Roma, 7 giugno 2007 - E’ stata presentata questa ieri mattina in Campidoglio dall’Assessore alle Politiche Sociali e Promozione della Salute Raffaela Milano e dal Presidente dell’Associazione Coordinamento “La Mela Blu” Renzo Razzano la “Settimana di sensibilizzazione per la qualità della vita dei malati oncologici” intitolata La solitudine nella malattia. All’iniziativa hanno partecipato anche rappresentanti delle Associazioni di Roma e provincia che fanno volontariato a favore dei malati oncologici, e dei Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio. “Questa settimana di eventi - ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Sociali e Promozione della Salute Raffaela Milano – vuole sensibilizzare ulteriormente la città alla solitudine, malattia che rischia di aggiungersi a chi vive una malattia oncologica. Ringrazio in modo particolare il coordinamento della “Mela Blu” che in questi anni, attraverso il Centro di ascolto, ha accolto circa 6000 casi ed ha operato circa 72. 000 interventi, contribuendo a sostenere e a far sentire meno soli i malati, ma anche i loro familiari. Inoltre da quest’anno il coordinamento si doterà di un Comitato Scientifico che ho il piacere di annunciare, verrà presieduto dal Prof. Franco Mandelli, che proprio in questi giorni ha dato la sua disponibilità. ” Dal 9 al 16 giugno, sarà quindi una settimana interamente dedicata all’informazione, a confronti e dibattiti sul tema della condizione solitaria del malato e su quali siano i percorsi di cura possibili e adeguati per affrontare più serenamente la malattia, anche nella sua fase terminale. Nell’ambito della settimana di sensibilizzazione, inoltre, spettacoli dimostrativi, concerti, laboratori a tema con Clowndottori e Pupazzologi, laboratori di creatività, mostre e ritmi musicali di ogni genere accoglieranno gente comune, bambini, genitori, giovani ed anziani in tutti i luoghi dell’evento dislocati per la città. "Quando si affronta un viaggio nella malattia oncologica si ha bisogno non solo di cure mediche, di servizi di qualità ed assistenza, ma, soprattutto, si ha la necessità di non restare soli. Ascoltare, sostenere, condividere la malattia e lottare contro questa sono, infatti, gli strumenti essenziali per migliorare la qualità della vita del malato che il Coordinamento La Mela Blu utilizza nella sua attività di volontariato. - ha dichiarato Renzo Razzano Presidente dell´Associazione Coordinamento "La mela Blu" - L’associazione si propone, inoltre, di sensibilizzare grandi e piccoli alla prevenzione, ad una migliore qualità della vita del malato oncologico, a conoscere la condizione della malattia terminale nei suoi diversi aspetti e ad apprenderne i significati più sconosciuti. Perché raccontare la malattia di oggi sensibilizza il domani" www. Lamelablu. Org .  
   
   
AIR LIQUIDE: COMPLETATA L’ACQUISIZIONE DI LINDE GAS UK  
 
Milano, 7 Giugno, 2007 - Air Liquide ha annunciato che, a partire dal 31 Maggio 2007, le attività commerciali di Linde Gas Uk sono state trasferite al Gruppo Air Liquide. Questa transazione si basa su un investimento di 105 milioni di euro. L’acquisizione avrà un impatto immediato e positivo sui risultati del Gruppo e permetterà ad Air Liquide di raddoppiare le attività nel Regno Unito. L’attività di Linde Gas Uk è fortemente complementare a quella di Air Liquide. L’acquisizione di unità produttive supplementari permetterà ad Air Liquide di fornire una più vasta gamma di prodotti e servizi ai settori chiave dell’industria, e di accrescere in modo significativo le sue capacità di produzione. Si tratta, allo stesso tempo, di un’importante opportunità di penetrazione nel mercato britannico ospedaliero e delle cure domiciliari, un settore nel quale Air Liquide ha già dimostrato, in altri paesi, la capacità di proporre soluzioni innovative per i suoi clienti. Klaus Schmieder, Senior Executive Vice-president del Gruppo Air Liquide, ha dichiarato: “Air Liquide integrerà le attuali attività nel Regno Unito in un business allargato, per accrescere e consolidare la sua posizione di attore chiave nel mercato britannico dei gas industriali e medicinali. Ciò permetterà inoltre di aumentare le nostre ambizioni in questo mercato attraverso un più rapido dispiegamento delle risorse e delle competenze complessive del Gruppo”. .  
   
   
“OFF CAMERA” MOSTRA PERSONALE DI ENRICO CATTANEO A CURA DI ROBERTO MUTTI  
 
Milano, 7 giugno 2007 - Martedì 12 giugno dalle ore 18 alla Galleria Scoglio Di Quarto, nel nuovo spazio di via Ascanio Sforza 3, si inaugura la mostra personale dell’artista Enrico Cattaneo, serissimo professionista capace di usare con grande perizia ogni genere di macchina fotografica dal piccolo formato al banco ottico, il quale però, in questa mostra, propone opere realizzate senza l’ausilio della macchina fotografica, affascinanti immagini, frutto di una ricerca di studio, concentrandosi soltanto sulla carta, sulle reazioni chimiche e su tutto quanto ha a che fare con la luce. Opere che conservano un fascino particolare ma anche una specifica originalità perché rappresentano il caso assolutamente unico nella storia di un autore che ha concentrato la sua attenzione sulle potenzialità espressive della carta fotografica stessa. Da un’indagine condotta utilizzando con molta sapienza le reazioni chimiche di diversi elementi sulla superficie della carta politenata Ilford, sottolinea Roberto Mutti, Enrico Cattaneo ha cominciato a sperimentare la possibilità di ottenere cromatismi dalle molte sfumature che, stratificandosi fino a dare effetti di profondità tridimensionale, hanno creato veri e propri “Paesaggi” di una diafana delicatezza, striature che ricordano le Montagne Rocciose, venature simili a tramonti immaginati, prospettive a perdita d’occhio che potrebbero essere quelle delle pianure desertiche di Marte. Ancora più complessa e affascinante è la serie che viene chiamata “Pagina”, sebbene lo spunto sia inizialmente casuale – le stampe mal riuscite venivano gettate in un cestino dove, incollandosi le une alle altre, formavano una sorta di scultura con le sembianze di un libro scompaginato – l’esito di questa ricerca è particolarmente affascinante anche per l’evidente vicinanza con la poetica dell’Arte Povera. Ancora una volta è la carta l’elemento centrale e non il soggetto che in un primo momento era destinata a “ricevere”. La mostra rimarrà aperta fino al 29 giugno 2007. .  
   
   
SPHAERULA VAGULA DISEGNI ‘ORNAMENTALI’ IN PUNTA DI PENNA A SFERA LUCIANO LATTANZI E MAURO GOTTARDO AL MIAAO MIAAO – MUSEO INTERNAZIONALE DELLE ARTI APPLICATE OGGI TORINO 7 GIUGNO - 29 LUGLIO  
 
2007 Torino, 7 giugno 2007 - Un Museo di Arti Applicate Contemporanee d’Oggi come il Miaao deve affrontare nuovamente il problema del rapporto tra pittura e decorazione. Termine, quest’ultimo, nel secolo scorso sovente impronunciabile, tranne che da qualche eccentrico isolato artista come l’oggi ottuagenario Luciano Lattanzi, a suo tempo esponente, con il tedesco Werner Schreib, di una “Neue Ornamentik”. Un maestro di sofisticate e laterali avanguardie storiche, dalla pittura d’ornamento studiata da Ugo Ruberti, appunto, allo Schematismo, nato come ‘scissione’ dal Lettrismo francese. Tra gli strumenti adottati da Lattanzi per la minuziosa, ossessiva redazione di disegni che mirano a “dar senso” all’ornamento, spicca, sin dagli anni ’50, la penna a sfera, utilizzata anche con i suoi difetti, le sue sbavature, per giungere a elaboratissime composizioni grafiche (“Uso la penna a sfera, giudicata ingiustamente inferiore all’inchiostro di china perché offre la possibilità di muoversi in tutte le direzioni”). In mostra 100 disegni tutti a raccontare, come l’artista stesso sottolinea, l’anonimato collettivo. La modernità pratica del mezzo corrisponde alla nuova attualità teorica di questo approccio alla decorazione: non a caso Mario Costa ha giudicato l’opera di Lattanzi un caposaldo nel suo testo, fondamentale sull’argomento Dall’ estetica dell’ornamento alla computer art (Tempo lungo Edizioni, Napoli 2000). Ma la scelta di Enzo Biffi Gentili, direttore del Miaao, non è solo quella di esporre sofisticate memorabilia avanguardiste – seppur in redazioni recenti Lattanzi presenta al Miaao disegni inediti realizzati per l’occasione tra il 2006 e il 2007- ma anche quella di mostrare attualissime prove sul tema, che si devono a un giovane torinese come Mauro Gottardo. Uscito da esperienze ‘antagoniste’, Gottardo dimostra una perizia nell’uso della penna sfera strabiliante, sino a creare polittici di diversi metri di lunghezza che paiono frutto di tecniche di stampa raffinatissime, in un esibizionismo calligrafico; oppure componendo ‘mosaici’ cartacei fittissimi di tassellature ricavate dallo ‘strappo’ con il nastro adesivo di quadratini di immagini ricavate da riviste; o ancora simulando effetti xilografici, o un’infinita ‘scala grigi’ sempre con il solo ductus di due penne biro nere. Si tratta della scoperta, assoluta, di un’arte applicata border line assieme alla riscoperta di quella di un grande maturo intellettuale europeo, in un esito complessivo di nuova “legittimazione della decorazione”, intesa però come “pensiero forte” di due “originali” che vogliono “tornare all’Origine”, riflettere sugli archetipi, sulla simbologia, sino a farci rivalutare un’arte aliena, a volte persino prossima alla follia. La mostra di Luciano Lattanzi e Mauro Gottardo al Miaao è patrocinata dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, e il suo direttore Guido Curto così afferma, caso rarissimo in Italia, la necessità di proporre forme, come queste, di innovazione sulla grande tradizione della Decorazione. .  
   
   
ORCHESTRA SINFONICA GIOVANILE: PROGETTO PER ALTRI DUE ANNI, ISCRIZIONI ENTRO IL 30 GIUGNO  
 
 Bolzano, 7 giugno 2007 - Prosegue il progetto pilota dell´Orchestra sinfonica giovanile dell´Alto Adige: l´assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur ha ottenuto il finanziamento del secondo e terzo anno dell´iniziativa artistica. Il Comune di Bressanone, dove l´orchestra ha la sua sede, metterà a disposizione i locali necessari anche in questa fase. Dopo un primo anni di lavoro ricco di soddisfazioni e segnato dalle prime esibizioni ufficiali in aprile, l´avventura dell´Orchestra sinfonica giovanile dell´Alto Adige prosegue: l´assessora Kasslatter Mur ha infatti assicurato il finanziamento di altri due anni dell´iniziativa. Il progetto sarà sempre coordinato dall´Istituto per l´educazione musicale in lingua tedesca e ladina, come concordato in questi giorni dai partners del progetto, che sono le intendenze scolastiche, gli istituti per l´educazione musicale e il conservatorio "Monteverdi". Da subito e fino al 30 giugno giovani musicisti possono candidarsi per un posto nell´orchestra per il periodo 2007-2009. Il relativo modulo è disponibile anche sulla pagina Internet dell´Istituto musicale all´indirizzo www. Musikschule. It/ Per informazioni rivolgersi sempre all´istituto al numero telefonico 0471 972156. L´assessora Kasslatter Mur, i vari partners e il presidente dell´istituto, Walter Stifter, sottolineano la validità del progetto e si augurano che il buon lavoro e i successi della prima fase possano proseguire anche in futuro. .  
   
   
ESPOSTI A DUINO I “CASTELLI DELLE MERAVIGLIE” DEI BAMBINI DI UNA SCUOLA D’INFANZIA DI TRIESTE  
 
Trieste, 7 giugno 2007 - Fino a venerdì 15 giugno, la sala “Grotta” inserita nel percorso turistico del Castello di Duino ospita una originalissima mostra di 55 elaborati realizzati con materiali di recupero dai 60 bambini che frequentano le tre sezioni della scuola dell’infanzia delle Suore Dimesse di via Pendice Scoglietto, a Trieste. Gli elaborati, che i bambini hanno realizzato con grande creatività anche con l’aiuto dei genitori, sono tutti ispirarti al “Il Castello delle meraviglie”, che è stato il tema conduttore del progetto didattico di quest’anno, concretizzatosi in tutta una serie di esperienze, a cavallo fra la fantasia e la realtà, coordinate dalle cinque maestre della scuola d’infanzia e che hanno coinvolto anche le famiglie, comprese le visite guidate al castello di Miramare e a quello di Duino, con l’incontro con i principi della Torre e Tasso. .  
   
   
GOLF - EUROPEAN TOUR IN AUSTRIA CON CANONICA, TADINI E ROCCA  
 
Milano 7 giugno 2007 - Dopo aver vinto domenica scorsa l´Aib Irish Open nel Seniors Tour, Costantino Rocca torna nell´European Tour per disputare il Ba Ca Golf Open (7-10 giugno), al Fontana Gc di Vienna in Austria. In campo anche Emanuele Canonica e Alessandro Tadini, mentre si è concesso un turno di riposo Francesco Molinari. Nel field Colin Montgomerie, Miguel Angel Jimenez, Markus Brier, Darren Clarke, Richard Green e Graeme Storm. Il montepremi è di 1. 300. 000 euro dei quali 216. 660 andranno al vincitore. Secondo Major Femminile - Sul percorso del Bulle Rock Golf Course ad Havre de Grace, nel Maryland, è in programma il Mcdonald Lpga Championship (7-10 giugno) secondo major stagionale femminile. Tra le giocatrici dell´élite mondiale vi saranno anche Silvia Cavalleri e Giulia Sergas, con la seconda che sembra essere tornata in buona condizione dopo l´11° posto della scorsa settimana nel Ginn Tribute. Difende il titolo la coreana Se Ri Pak, mentre la numero uno mondiale Lorena Ochoa cerca il primo successo in un torneo del grande slam e la svedese Annika Sorenstam prova a tornare ai vertici. Hanno chances di titolo Paula Creamer, Juli Inkster, Cristie Kerr e Ai Miyazato. Tra le partenti anche Michelle Wie. Il montepremi è di due milioni di dollari. Let: Klm Ladies Open In Olanda - Sette proettes italiane prendono parte al Klm Ladies Open (8-10 giugno, 54 buche) all´Eindhovensche Golf Club di Valkenswaard in Olanda. Sono: Tullia Calzavara, Anna Rossi, Margherita Rigon, Isabella Maconi, Sophie Sandolo, Stefania Croce e Federica Piovano. Tra le favorite l´australiana Nikki Garrett, già due volte a segno nella stagione, le francesi Gwladys Nocera e Sophie Giguel, la tedesca Bettina Hauert e la danese Iben Tinning. Il montepremi è di 180. 000 euro. Challenge Tour Senza Edoardo Molinari - Andrea Maestroni, Alessio Bruschi, Marco Crespi, Paolo Terreni e Angelo Regno partecipano al Vodafone Challenge (7-10 giugno), torneo del Challenge Tour che si svolge al G&cc An der Elfrather Muhle di Krefeld in Germania. E´ assente Edoardo Molinari, leader della money list, e favori del pronostico per il cileno Felipe Aguilar, numero due, per il paraguaiano Fabrizio Zanotti, numero tre, per il sudafricano James Kamte e per il belga Didier De Vooght. Il montepremi è di 130. 000 euro con primo premio di 20. 800. Alps Tour In Francia - L´alps Tour propone l´Open International du Haut Poitou (8-10 giugno) al Golf du Haut Poitou, a Poitiers in Francia. Favoriti i francesi, che hanno vinto già sei delle sette gare disputate, ai quali cercheranno di opporsi Michele Reale e Gregory Molteni, che stanno fornendo nel circuito buone prestazioni. Tra i partenti Andrea e Michele Zanini, Matteo Delpodio e Simone Brizzolari. Seniors Tour Con Giuseppe Cali´ - Giuseppe Calì è l´unico italiano in campo nel Jersey Seniors Classic (8-10 giugno) sul tracciato del La Moye Gc in Inghilterra con un montepremi di 207. 000 euro dei quali 30. 943 riservati al vincitore. Tra i favoriti Sam Torrance, Carl Mason, Stewart Ginn, Gordon J. Brand, Simon Owen e Tony Allen. Us Pga Tour Con Singh E Garcia - Vijay Singh, Sergio Garcia, Adam Scott, Retief Goosen e David Toms sono i giocatori più titolati nello Stanford St. Jude Championship (7-10 giugno), gara dell´Us Pga Tour che si svolge al Tpc Southwind di Memphis nel Tennessee. Il montepremi è di sei milioni di dollari con prima moneta di $ 1. 080. 000. Campionato Europeo Mid Amateur In Svizzera - Sul percorso del Domaine Impérial a Villa Prangins, In Svizzera, si disputa l´International European Mid-amateur Championship (7-9 giugno) al quale prendono parte Filippo Clerici, Franz Pfoestl, Marco Gnalducci, Stefano Giuliano, Marco Villa, Giambattista Pisa e Alessandro Fea. .