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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 03 Luglio 2007 |
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SECONDO ALCUNE RICERCHE PADRI DI SUCCESSO GENERANO FIGLIE DI MINOR SUCCESSO |
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Bruxelles, 3 luglio 2007 - «Ciò che fa bene all´oca, fa bene anche al papero», recita un vecchio detto. Nuove ricerche, tuttavia, suggeriscono che questo può non valere nel caso del cervo e dei suoi geni. Un gruppo di ricercatori britannici ha scoperto che i geni che offrono vantaggi al cervo maschio possono avvantaggiare in misura minore il cervo femmina. Il lavoro, che è stato finanziato in parte con una sovvenzione Marie Curie dell´Unione europea, è stato pubblicato nella rivista «Nature». «La selezione naturale implica che gli individui avvantaggiati trasmettano i loro geni più frequentemente rispetto agli individui meno adattati, pertanto nella generazione successiva un maggior numero di individui dovrebbe essere portatore di questi "geni buoni"», ha affermato Loeske Kruuk dell´Università di Edimburgo. «Con il passare del tempo ci dovremmo quindi aspettare che i geni di minore qualità vadano persi, causando una variazione minore tra gli individui». Ciononostante, in molte popolazioni la diversità genetica resta elevata e i ricercatori desiderano scoprirne le ragioni. I cervi maschi e femmine hanno bisogno di qualità differenti per trasmettere con successo i loro geni. «I maschi competono intensamente per l´accoppiamento durante il breve periodo riproduttivo annuale, ma non si dedicano alla cura della prole. Al contrario, la dedizione materna della femmina si protrae per un lungo periodo nel corso di ogni evento riproduttivo», spiegano i ricercatori nella loro relazione. Queste differenze rendono il cervo un soggetto ideale per stabilire se la variazione genetica venga mantenuta da una selezione sessuale antagonistica. In quest´ultima parte della ricerca gli scienziati hanno studiato una popolazione selvatica di cervi dell´Isola di Rum, situata al largo della costa occidentale della Scozia. Secondo le loro osservazioni, i maschi che riscuotevano maggior successo nella lotta per la riproduzione continuavano ad avere figlie con una scarsa prole. Per contro, le figlie dei maschi che riscuotevano minore successo avevano più prole. Secondo i ricercatori, il fatto che i maschi migliori non generano le figlie migliori potrebbe spiegare il persistere delle variazioni genetiche. «Il nostro studio, attraverso l´osservazione di una popolazione naturale, dimostra che i "geni buoni" possono essere specifici di un genere e non fornirebbero gli stessi vantaggi ai figli maschi e alle figlie femmine», hanno concluso i ricercatori. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Nature. Com/nature . |
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SANITA´,FORMIGONI:DA FINANZA STRUMENTI PER SVILUPPO |
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Milano, 3 luglio 2007 - Riconoscere che la sanità offre delle opportunità di sviluppo, puntare sul rafforzamento della partnership pubblico-privato e offrire alle Regioni virtuose maggiore libertà di movimento in modo da "incentivare l´efficienza". Sono queste le "tre linee di lavoro indispensabili" indicate dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel suo intervento di aperturail, 28 giugno, al convegno "Finanza e Sanità 2007", organizzato da Finlombarda. L´obiettivo è quello di "sviluppare un sistema sanitario sempre più a misura di cittadino e sostenibile". "La Lombardia - ha detto Formigoni - è da sempre una Regione attenta alle dinamiche anche più innovative che si affacciano sul mercato e che da tempo sperimenta modelli nuovi, capaci di perseguire sviluppo e benessere. Non è un caso che il sistema sanitario lombardo sia oggi considerato da molti il migliore sistema in Italia e uno dei più interessanti a livello internazionale". I Numeri - Nove milioni e mezzo di cittadini residenti assistiti, circa 200 strutture di ricovero e cura accreditate, 2 milioni di ricoveri, 150 milioni di prestazioni ambulatoriali erogate, più di 100. 000 operatori impiegati, 62 milioni di ricette di assistenza farmaceutica rimborsate. Questi alcuni dei numeri principali della sanità lombarda. Le scelte operate con la riforma del 1997 e cioè l´aziendalizzazione, la parificazione tra strutture pubbliche e private e la separazione tra enti che forniscono e che acquistano le prestazioni permettono oggi alla Lombardia di garantire un sistema efficiente, attrattivo e rispondente ai migliori standard internazionali. Da sottolineare anche il ruolo ricoperto dalla ricerca e dall´innovazione, con 56 dipartimenti universitari delle Facoltà di Medicina, 17 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irrcs), il 42% del totale nazionale, 47 istituti e 32 centri di ricerca. "Negli ultimi 4 anni - ha ricordato Formigoni - abbiamo mantenuto il pareggio di bilancio, nonostante i finanziamenti pro capite per la nostra Regione siano sempre stati nettamente inferiori alla media nazionale e ben al disotto di quanto attribuito ad alcune altre Regioni". Per il 2007 la Lombardia riceve 1583 euro pro capite, contro i 1624 della media italiana; ogni cittadino lombardo riceve 72 euro in meno di quello emiliano e 81 in meno di quello toscano. Il Partenariato Pubblico Privato - Un ruolo rilevante nel raggiungimento di questi positivi risultati viene svolto dalla stretta collaborazione tra pubblico e privato. In particolare il privato ha segnato una grande svolta nel settore dell´edilizia sanitaria. La Lombardia è la Regione italiana con il più alto coinvolgimento di capitale privato in questo ambito, coprendo più del 35% del valore dell´intero mercato nazionale: sono 19 attualmente gli interventi di edilizia sanitaria che in Lombardia sono finanziati anche da capitale privato e hanno un valore complessivo di circa 1,3 miliardi di euro su un investimento totale pari a 2,7 miliardi di euro. "Questo è avvenuto - ha spiegato Formigoni - grazie al supporto di Infrastrutture Lombarde e di Finlombarda e grazie all´applicazione di modelli finanziari innovativi, come il project financing, i fondi immobiliari e le sperimentazioni gestionali". In questi anni Regione Lombardia, con l´importante supporto di Finlombarda, ha avviato un intenso lavoro di diffusione e promozione della cultura della finanza innovativa e delle partnership pubblico privato. Ad esempio, mentre molte Regioni hanno optato per l´utilizzo della cartolarizzazione per fronteggiare il problema del ritardo nei tempi di pagamento dei fornitori, Regione Lombardia ha fatto una scelta diversa, attivando il 9 maggio scorso il Fondo Socio-sanitario, la cui gestione è affidata a Finlombarda. Nel corso del 2006, durante la fase propedeutica all´avvio del Fondo, sono già stati erogati 726 milioni di euro per la chiusura delle posizioni di debito delle Asl per gli anni di competenza 2004/2005. "La finanza - ha detto ancora il presidente - quindi offre strumenti dal grande potenziale per lo sviluppo dei territori. Ma solo una gestione oculata offre benefici reali per il bene di tutti i cittadini. È ormai evidente che, per vari motivi (demografici, scientifici, culturali), oggi è utopistico credere di poter ridurre la spesa sanitaria in termini assoluti. È certamente indispensabile ridurre gli sprechi". "Trovare le possibili soluzioni - ha aggiunto Formigoni - avanzando soprattutto nella direzione dell´efficienza e dell´abbassamento della spesa relativa, è invece un dovere per chi ha responsabilità di governo. Per questo, siamo i primi ad indicare la strada del federalismo fiscale con una proposta organica. Solo il federalismo fiscale può garantire trasparenza e efficienza nell´utilizzo delle risorse pubbliche". . |
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RIAPERTO L´ELISOCCORSO DEL CTO DI ROMA |
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Roma, 3 luglio 2007 - È partito ieri mattina alle otto il primo volo dall’eliporto del Cto di Roma, direzione Terracina. Così la struttura dell’importante centro traumatologico regionale ha ripreso a funzionare dopo i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza realizzati anche grazie a un contributo regionale di 337 mila euro. Presenti all’inaugurazione erano l’assessore alla sanità Augusto Battaglia, il direttore generale dell´Ares 118 Vitaliano De Salazar e il direttore dell´unità spinale del Cto, Claudio Pilati. Il servizio di elisoccorso nel Lazio dispone di 3 elicotteri e 30 piazzole, ed è in funzione 24 ore su 24. "L´inaugurazione di questa mattina - afferma l´assessore regionale alla Sanità Augusto Battaglia - rappresenta un nuovo traguardo per la sanità del Lazio. Nei giorni scorsi l´Ares 118 ha ricevuto un riconoscimento importante da parte dell´Eurispes che l´ha classificata tra le prime 100 aziende italiane in termini di efficienza e risultati raggiunti. Ciò significa che la nostra Regione può vantare il miglior servizio di soccorso d´Italia". . |
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OSPEDALE VALDESE DI TORINO: FIRMATO L´ATTO DI INTEGRAZIONE ALL´ACCORDO D´INTESA REGIONE-TAVOLA VALDESE |
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Torino, 3 luglio 2007 - È stato sottoscritto ieri pomeriggio dalla presidente della Regione, Mercedes Bresso, e dal vice moderatore della Tavola Valdese, Eugenio Bernardini, un atto di integrazione al protocollo d´intesa tra i due enti del 2005, che ha come obiettivo quello di assicurare l´unitarietà funzionale dell´ospedale evangelico valdese di Torino, nell´ambito della sua attuale configurazione di presidio a gestione diretta dell´Asl 1. Nel documento si sottolinea innanzitutto come l´ospedale valdese debba mantenere e accrescere il radicamento territoriale che lo ha caratterizzato nel passato, potenziando le prestazioni ambulatoriali, di day service, di ospedale di giorno e di degenza per acuti, prevedendo l´organizzazione delle attività sanitarie mediante un approccio per percorsi assistenziali e adottando un modello organizzativo di tipo dipartimentale per le strutture che compongono il presidio. A questo scopo, nel prossimo piano di riqualificazione e riequilibrio economico-finanziario, la direzione dell´Asl 1 dovrà inserire un apposito capitolo dedicato allo sviluppo dell´ospedale e alla sua integrazione nell´ambito della rete ospedale ospedaliera torinese. A garantire il coordinamento delle attività cliniche del Valdese, anche in relazione a quelle degli altri ospedali dell´Asl 1, sarà un «referente clinico», nominato dal direttore generale dell´azienda sanitaria tra i responsabili di Struttura complessa operanti nell´ospedale. Il «referente clinico» si affiancherà al direttore di presidio e parteciperà alle sedute del Collegio di direzione dell´Azienda. Inoltre, per assicurare «il pieno coinvolgimento di un ente ecclesiastico valdese indicato dalla Tavola valdese» nello sviluppo della gestione del presidio da parte dell´Asl, così come stabilito dalla legge regionale 11/2004, nel testo approvato oggi si prevede l´istituzione di una Commissione consultiva composta, oltre che dal direttore generale dell´Asl 1, anche da un rappresentante di ciascuna delle seguenti istituzioni: Assessorato regionale alla tutela della salute e sanità, Tavola valdese o ente ecclesiastico indicato dalla Tavola stessa, Comune di Torino, Circoscrizione territorialmente competente. La Commissione sarà chiamata ad esprimere parere obbligatorio sugli atti di programmazione e organizzazione dell´Asl 1 che riguardano l´ospedale valdese e ad esaminare, con cadenza almeno semestrale, un´apposita relazione sull´andamento dell´attività del presidio stesso predisposto dai vertici dell´azienda. . |
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AL SERVIZIO DEGLI ALTRI ´ PRESENTATO IL PROGETTO PER L´IMPIEGO DEI VOLONTARI NELL´AMBITO DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE MARCHIGIANO |
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Ancona, 3 luglio 2007 - ´Il progetto che vede l´impiego di 158 volontari del servizio civile nelle strutture e nei servizi erogati nell´ambito del servizio sanitario regionale, rappresenta un´iniziativa estremamente importante e dai molteplici significati. In una societa` sempre piu` pervasa da valori individualistici e futili, avvicinare i giovani alla complessita` e difficolta` della domanda di servizi, specie dei piu` anziani, costituisce un´iniziativa molto significativa e contribuisce a rafforzare la coesione tra generazioni nella comunita` regionale. Nel piano sanitario, che vogliamo approvare entro la pausa estiva, mettiamo fortemente l´accento sulla qualita` dei servizi, sull´efficienza delle strutture, sulle nuove tecnologie. Progetti come questo garantiscono che il nostro servizio sanitario regionale mantenga quel tratto umano che ne fa elemento distintivo e contribuisce a porre le Marche ai primi posti nelle classifiche nazionali. Spesso, specie per i piu` anziani, il problema maggiore e` l´accessibilita` ai servizi in strutture complesse. L´iniziativa Al servizio degli altri tende proprio a superare questo tipo di problemi´. Almerino Mezzolani, assessore regionale alla Sanita`, ha salutato con queste parole la presentazione in conferenza stampa, oggi a Palazzo Raffaello, del progetto Al servizio degli altri, organizzato dall´Asur Marche. Hanno partecipato, oltre all´Assessore, il direttore generale Asur. Roberto Malucelli, il direttore del dipartimento Protezione Civile, Roberto Oreficini, Piero Ciccarelli e Patrizia Sgarzini dell´Asur. Il servizio civile volontario aggiunge valore ai servizi socio sanitari che vengono gia` erogati nel segno della solidarieta` sociale, per sostenere e aiutare l´utenza attraverso progetti che spazino dall´accoglienza al trasporto sociale, fino all´attivita` ludico ricreativa presso le unita` operative di pediatria e geriatria. L´iniziativa parte dalla zona territoriale 9 di Macerata dell´Asur, ma si estendera` anche alle zone di Pesaro, Fano, Senigallia, Fabriano, Ancona, Civitanova Marche, Camerino, Fermo e Ascoli Piceno. Possono accedere al servizio civile i cittadini italiani tra i 18 e i 28 anni, il servizio ha una durata di 12 mesi e fornisce crediti formativi universitari riconosciuti dai consigli di facolta` oltre che un compenso mensile di circa 434 euro. . |
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SECONDA CONFERENZA SCIENTIFICA DELL’ISTITUTO TOSCANO TUMORI L’INCONTRO SI TIENE VENERDÌ 6 LUGLIO A FIRENZE PRESSO IL CONVITTO DELLA CALZA |
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Firenze, 3 luglio 2007 - Si svolge venerdì 6 luglio al Convitto della Calza la seconda Conferenza scientifica dell’Istituto Toscano Tumori. Nel corso del simposio saranno passate in rassegna e discusse da alcuni dei più qualificati esponenti dell’oncologia toscana tutte le attività dell’Itt e le prospettive per il futuro. Ospiti di eccezione il professor Sydney Brenner, premio Nobel nel 2002 per la biologia dello sviluppo, oggi attivo presso il Salk Institute for biological studies di San Diego (Usa), e Sandra Bertman, del Boston College Graduate School of social work. . |
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DISTRETTI SANITARI: COSÌ LA FORMAZIONE DEI NUOVI MANAGER |
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Bari, 3 luglio 2007 - Nel corso di una conferenza stampa, l´assessore alle politiche della salute, Alberto Tedesco ed il Direttore Generale dell´Azienda Policlinico di Bari, Antonio Castorani, hanno illustrato il percorso formativo necessario all´istituzione della nuova figura professionale apicale, prevista dalla normativa, i "Direttori di Unità Operativa Complessa" dei Distretti Sanitari Si chiamano Direttori di Unità Operative Complesse e sono le nuove figure apicali previste dalla normativa sulla riorganizzazione dei Distretti Sanitari:una specie di “cerniera” tra il medico di base e la polispecialistica, senza la necessità di dirottare il paziente verso gli ospedali. Nelle prossime settimane, hanno detto in Conferenza stampa l’assessore alle politiche della Salute,tedesco ed Antonio Castorani, Direttore Generale dell´Azienda Ospedaliera Policlinico Consorziale di Bari - struttura alla quale è stato affidato il percorso formativo, saranno selezionati cento nuovi dirigenti con specifiche esperienze nell’organizzazione dei servizi sanitari di base. La partecipazione all’attività formativa ( che si protrarrà da settembre fino al prossimo febbraio), è requisito necessario per l’affidamento dell’incarico di Direzione della “Unità Operativa Complessa per le Cure Primarie”, prevista dalla legge istitutiva del Distretto ( art. 14, l. R. 25/06). . |
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CORSO SULLA TOSSICITÀ MEDIATA DA RECETTORI |
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Bruxelles, 3 luglio 2007 Dal 22 al 26 ottobre a Stoccolma (Svezia) si svolgerà un corso sulla tossicità mediata da recettori. L´obiettivo del corso è informare sulle conoscenze attuali riguardanti i meccanismi tossicologici mediati da interferenti endocrini. Il corso è rivolto a dottorandi, studenti post-dottorato, scienziati senior e altri operatori. Il corso è organizzato da Ra-courses, un progetto finanziato nell´ambito delle «Azioni Marie Curie», in collaborazione con la rete d´eccellenza Cascade e il programma post laurea su fattori e salute ambientali presso l´Istituto Karolinska. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Cascadenet. Org/~ra-courses . |
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PUBBLICAZIONE DI STUDI PRECLINICI CON PIXANTRONE DIMOSTRA LA RIDOTTA CARDIOTOSSICITÀ COMPARATA A DOSI EQUIATTIVE DI DOXORUBICINA E MITOXANTRONE RISULTATI INTERIM DI UNO STUDIO CLINICO RANDOMIZZATO DI FASE II/III PREVISTI ENTRO LA FINE DELL’ANNO |
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Seattle e Presso, 3 luglio 2007. Cell Therapeutics, Inc. Ha annunciato la pubblicazione di studi preclinici, che dimostrano come il trattamento con pixantrone (Bbr 2778) comporti effetti cardiotossici minimi o non significativi, mentre doxorubicina e mitoxantrone inducono un danno cardiaco significativo. Gli studi comparavano gli effetti collaterali a livello cardiaco, con dosi equiattive di pixantrone rispetto a doxorubicina e mitoxantrone, sia in topi pre-trattati con una dose cardiotossica di doxorubicina che in topi che non avevano ricevuto alcun trattamento precedente. L’articolo è stato pubblicato nel numero di giugno 2007 della rivista scientifica Investigational New Drugs. “In modelli preclinici di tumore ematologico pixantrone ha dimostrato una maggiore efficacia ed una minima o assente cardiotossicità se comparato a mitoxantrone o doxorubicina. I risultati riportati in questo articolo supportano fortemente il potenziale clinico di pixantrone come sostituto delle antracicline attualmente in commercializzazione. Crediamo che il nostro studio randomizzato di fase Ii/iii Rapid (Pix203), per il trattamento di prima linea del linfoma non-Hodgkin aggressivo, possa confermare questi risultati preclinici nei pazienti e che possibilmente possa diminuire gli effetti collaterali più gravi normalmente associati agli attuali trattamenti standard, rappresentati dal danno cardiaco irreversibile” ha detto Gabriella Pezzoni, Ph. D. , Direttore Scientifico di Cell Therapeutics Europe S. R. L. (Milano). Nonostante i loro effetti cardiotossici dose-dipendenti, le antracicline sono tuttora considerate lo standard di cura per la loro efficacia in diversi tipi di tumore, inclusi il tumore della mammella, la leucemia e il linfoma non-Hodgkin (Nhl). A causa della natura irreversibile del danno cardiaco normalmente associato all’uso delle antracicline attualmente in commercio, i pazienti trattati con questi agenti chemioterapici non possono superare nel corso della loro vita una dose massima cumulativa. Ciò può determinare una prematura interruzione della terapia e limitare la capacità del medico di utilizzare questa attiva classe di farmaci anti-tumorali in caso di recidiva della malattia. Pixantrone, un innovativo analogo dell’antracenedione, è stato sviluppato per ridurre la cardiotossicità correlata ai trattamenti pur mantenendone l’efficacia. Questi risultati suggeriscono che pixantrone potrebbe essere potenzialmente utilizzato nei pazienti fortemente pre-trattati con antracicline, nei pazienti con disturbi cardiaci o che potrebbero beneficiare di una terapia a lungo termine a base di antracicline, che può essere somministrata in associazione ai farmaci attualmente approvati. Gli studi sono stati disegnati per valutare la potenziale cardiotossicità di pixantrone nei topi pre-trattati con doxorubicina e la potenziale cardiotossicità di pixantrone come agente singolo comparato a doxorubicina e mitoxantrone. Ai topi pre-trattati con una dose cardiotossica di doxorubicina è stata successivamente somministrata una soluzione salina (placebo), oppure doxorubicina, pixantrone, o mitoxantrone. I topi che hanno ricevuto un secondo ciclo di doxorubicina o mitoxantrone hanno sviluppato una marcata o grave cardiotossicità. I topi che hanno ricevuto il placebo o pixantrone come secondo ciclo hanno aumentato solo leggermente il punteggio medio totale di cardiotossicità, ad indicare che la precedente esposizione alla doxorubicina potrebbe aver continuato a danneggiare il cuore. Mentre la cardiotossicità osservata nei topi trattati con pixantrone non è stata statisticamente diversa se comparata ai topi trattati con placebo, è risultata invece statisticamente differente da quella osservata nei gruppi trattati con doxorubicina o mitoxantrone. Nei topi pre-trattati con doxorubicina, un secondo ciclo di mitoxantrone o pixantrone ha comportato una mortalità del 33% e 27%, rispettivamente. Nei topi che hanno ricevuto due cicli consecutivi di pixantrone come agente singolo non sono stati osservati effetti cardiotossici significativi ed il punteggio medio totale di tossicità era statisticamente simile al placebo. Il danno osservato ai tessuti cardiaci era di gravità ed entità minime, e considerato reversibile. Invece, i topi che hanno ricevuto due cicli di doxorubicina o mitoxantrone hanno evidenziato un marcato danno cardiaco che è risultato statisticamente peggiore di quello osservato nei topi trattati con pixantrone. Inoltre, la mortalità è stata tra il 40 e il 68% nei topi che avevano ricevuto due cicli di doxorubicina e del 68% nei topi che avevano ricevuto due cicli di mitoxantrone. Nei topi cui erano stati somministrati due cicli di pixantrone, la frequenza di mortalità è stata dello 0%. Sono attualmente in corso due studi clinici con pixantrone in pazienti affetti da Nhl aggressivo, uno studio clinico di fase Iii di pixantrone come agente singolo, noto come studio Extend, e uno studio clinico di fase Ii/iii di pixantrone in associazione, noto come studio Rapid. Lo studio Extend valuta il ruolo del trattamento monoterapico come terapia per pazienti affetti da Nhl aggressivo recidivato, ai quali sono stati somministrati, senza successo, due precedenti trattamenti. I pazienti sono stati randomizzati per ricevere o pixantrone o un altro agente singolo, a scelta del medico, attualmente in uso per il trattamento di questa categoria di pazienti. Un’analisi ad interim è prevista per l’estate del 2007. Lo studio Rapid consiste in uno studio clinico di fase Ii/iii della combinazione Chop-r verso Cpopr, in prima linea nei pazienti affetti da Nhl aggressivo non sottoposti ad alcun trattamento precedente. Lo studio valuterà la sostituzione della doxorubicina, nella combinazione standard Chop-r (ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina, prednisone e rituximab), con pixantrone come parte del regime Cpop-r (ciclofosfamide, pixantrone, vincristina, prednisone e rituximab). Obiettivo di questo studio è di dimostrare tassi di risposta obiettivi simili a quelli della terapia standard a base di doxorubicina ma con tossicità cardiaca ed altre tossicità correlate alla doxorubicina significativamente meno gravi nel gruppo di studio Cpop-r. Si prevede di arruolare un totale di 280 pazienti. La Società sta attendendo il feedback della Fda sul disegno di uno studio clinico di fase Iii con pixantrone nei pazienti affetti da Nhl indolente. Lo studio clinico, Pix303, valuterà i risultati di remissione completa e il tempo di progressione della malattia dopo impiego di un protocollo terapeutico rappresentato da fludarabina, pixantrone e rituximab (Fp-r), rispetto alla combinazione di fludarabina e rituximab (F-r), nel trattamento di pazienti che sono stati precedentemente sottoposti ad almeno un precedente trattamento. Lo studio clinico prevede l’arruolamento di 300 pazienti. Il pixantrone è un farmaco sperimentale, attualmente in fase di sviluppo, destinato al potenziale trattamento di diverse forme maligne ematologiche, tumori solidi e patologie immunologiche. E’ stato sviluppato al fine di migliorare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci anti-tumorali appartenenti alla classe delle antracicline. L´elevata efficacia delle antracicline è stata dimostrata clinicamente in numerose tipologie di tumori. Tuttavia la loro somministrazione cumulativa è abitualmente associata a danni cardiaci, che ne limitano l´utilizzo su un numero elevato di pazienti. Il pixantrone è stato sviluppato per ridurre il rischio di questi gravi effetti cardiotossici, così come per aumentare l’efficacia e semplificare la somministrazione rispetto alle antracicline attualmente disponibili in commercio. . . |
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A SPEDALI BRESCIA "RUOTA" PER NEONATI ABBANDONATI BECCALOSSI:FAMIGLIA, IN REGIONE 600 ASSOCIAZIONI E 4000 PROGETTI |
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Brescia, 3 luglio Dal 2000 ad 2006, periodo di attuazione della legge regionale sulla famiglia, in Lombardia c´è stato un aumento del 100% del numero di associazioni che si dedicano a questi temi. Seicento associazioni che in questi sei anni hanno saputo realizzare oltre 4000 progetti finanziati con più di 80 milioni di euro di risorse regionali. E tutto ciò senza dimenticare che ai 1000 asili nido già presenti sul territorio lombardo si sono aggiunti altri 340 nuovi "nidi famiglia" e "micronidi", che rispondono in maniera più flessibile e personalizzata alle esigenze di cura delle famiglie. Viviana Beccalossi, vicepresidente della Regione Lombardia, è partita da questi numeri, che testimoniano la grande attenzione della Giunta regionale verso i valori della famiglia, per valutare in maniera "estremamente positiva e importante" la nascita a Brescia della "Ruota degli Innocenti", struttura destinata a "ricevere" neonati abbandonati, inaugurata oggi agli Spedali Civili. Nel portare il saluto del presidente Roberto Formigoni, Viviana Beccalossi ha quindi ricordato come oggi "iniziative di questo genere, oltre ad essere di assoluto valore sociale, siano purtroppo di grande attualità, visto che i casi di abbandono di neonati sono sempre più all´ordine del giorno" "Un´iniziativa dunque - ha aggiunto la vicepresidente Beccalossi - che vuole contrastare un fenomeno in allarmante crescita, anche a causa delle nuove forme di povertà che emergono nel nostro tessuto sociale". "Regione Lombardia - ha concluso Viviana Beccalossi - ha sempre lavorato per far sì che fenomeni come questi siano il più possibile circoscritti sviluppando progetti ed interventi diretti a favore dei bambini, ma anche a favore delle famiglie in difficoltà. In questi anni, insieme al presidente Formigoni, abbiamo sempre tenuto la famiglia come punto di riferimento perché essa è il nucleo fondamentale della nostra società e come tale deve essere riconosciuta, tutelata e sostenuta, per impedire che gli affanni della vita ostacolino la responsabilità e la gioia di avere figli e di educarli". . |
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“ARTICOLI PER SUTURA E LAPAROSCOPIA” NEL 2007 A CONSUNTIVO SI PREVEDE COMPLESSIVAMENTE UNA RELATIVA STABILITÀ DELLA DOMANDA IN VOLUME |
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Milano, 3 luglio 2007 - In particolare: laparoscopia disposable +3/5%; reti chirurgiche +2%; stabili suturatrici e sistemi per emostasi; in lieve flessione (-1% ca. ) le suture. Il settore si conferma caratterizzato da un’elevatissima incidenza delle importazioni (circa il 98% del valore del mercato è coperto dalla filiali delle multinazionali e da distributori di prodotti specialistici). Il peso dei produttori nazionali, nonostante l’impegno di alcuni competitors, risulta molto limitato e rivolto in gran parte a commodities. Nel 2006 il valore del mercato complessivo è stimabile in 400 milioni di euro, a prezzi ex-factory (+2,6%). Il segmento di maggiori dimensioni rimane quello delle suture (163 milioni di euro fra fili e aghi) risultato però sostanzialmente stabile (+0,3% a valore) a causa di prezzi in flessione e dell’avanzata maturità dei prodotti. Nella meccanica, a fronte di prezzi relativamente stabili, il valore del mercato raggiunge 90 milioni di euro (+1,1%): in leggera crescita le suturatrici intestinali circolari, stabili gli applicatori di clips, in flessione le suturatrici cutanee (per effetto dei prezzi). Il mercato delle reti chirurgiche, per la flessione dei prezzi per le mesh standard in polipropilene e nonostante l’aumento della domanda di prodotti specialistici, ha subito una flessione del 3,2%, arretrando a 15 milioni di euro. Il mercato più dinamico resta quello del disposable per chirurgia mininvasiva che supera i 130 milioni di euro (+7,3%). Dati Di Sintesi, 2006
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Numero di imprese |
27 |
Numero di addetti specifici |
750 |
Numero di addetti per impresa |
28 |
Valore del mercato a prezzi ex-fabrica (Mn. Euro) |
400,0 |
Variazione media annua del mercato 2006/2002 (%)(a) |
4,6 |
Fatturato per addetto (‘000 euro) |
533,3 |
Valore aggiunto (Mn. Euro) |
92,0 |
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) |
122,7 |
Quota di mercato prime 2 imprese (%)(a) |
82,6 |
Quota di mercato prime 4 imprese (%)(a) |
90,4 |
Previsioni di sviluppo del mercato 2007/2006(b): |
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· suture |
-2/0 |
· suture e sistemi per emostasi |
= |
· chirurgia mininvasiva monouso |
3/5 |
· reti |
1/3 |
Tendenza di medio periodo |
crescita differenziata |
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| a) - in valore b) - in volume Fonte: Databank * Data di chiusura della ricerca: Giugno 2007 . |
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TRENTO: “IL NUOVO PRONTO SOCCORSO DEL SANTA CHIARA AVRÀ PIÙ SPAZI, PIÙ TECNOLOGIA, PIÙ ORGANIZZAZIONE” |
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Trento, 3 luglio 2007 – “Più spazio, più tecnologie e maggiore organizzazione”. Questo è lo slogan ideato dal presidente Lorenzo Dellai, per sottolineare l’importanza che riveste l’ormai prossimo trasferimento del Pronto Soccorso dall’attuale sede a quella immediatamente contermine. “Sarà importante – ha proseguito il presidente Dellai, che aveva a suo tempo firmato un decreto con il quale ordinava ‘con somma urgenza’ la ristrutturazione e lo spostamento del Pronto Soccorso – poter contare su una struttura in grado di rispondere alle richieste e alle esigenze dei pazienti con livelli di prestazione di alta qualità: è un anticipo di quello che sarà l’ospedale Santa Chiara nel suo complesso, quando nei primi mesi del 2008 trasferiremo il Centro Traumatologico e Ortopedico di Villa Igea negli spazi che andremo ad adibire opportunamente là dove il Pronto Soccorso è oggi in funzione. Da tempo la situazione del Pronto Soccorso era sotto osservazione: oggi possiamo dire che, rispettando i tempi che ci eravamo prefissati, la sanità trentina potrà contare su una struttura altamente tecnologica, modernamente organizzata, capace di garantire un servizio di eccellenza”. Il tutto, naturalmente, in attesa che giunga il tempo del nuovo ospedale trentino, la cui operatività è attesa per il 2166. “Comunque, – ha evidenziato il presidente Dellai, – gli amministratori di oggi devono garantire alla comunità un ottimo livello nell’erogazione dei servizi sanitari È toccato all’ing. Alessandro Zanoni, responsabile del progetto grandi opere civili, illustrare nel corso della conferenza stampa convocata oggi a mezzogiorno in Provincia, i termini e i contenuti di quel che accadrà il 10, l’11 e il 12 luglio prossimi. “Quando sarà ultimato, il nuovo Pronto Soccorso passerà dagli attuali 1. 200 metri quadrati ai complessivi 2mila: in questa prima fase di trasferimento, gli spazi ammonteranno invece a 1. 600 metri quadrati. Si tratta comunque di un progetto che va guardato e giudicato nel suo complesso: non si tratta, infatti, solo di spostare le strutture per l’emergenza, ma anche di creare contemporaneamente i nuovi spazi in cui ai primi del 2008 andranno a finire il pronto soccorso di Villa Igea e i reparti del Cto. Quello che poteva essere considerato fino a qualche anno fa un sogno, e cioè l’accorpamento di ortopedia e traumatologia con l’ospedale, sta per diventare una positiva realtà!”. Carlo Favaretti, direttore generale dell’Azienda sanitaria, ha messo le mani avanti: “È evidente che il trasferimento di una struttura complessa com’è quella di un Pronto Soccorso non è una cosa semplice. Nelle tre giornate di trasloco ci potranno essere dei disagi, ma i servizi di emergenza, diciamo quelli rivolti ai codici rossi e gialli, verranno garantiti, con l’aiuto anche di altri ospedali, verso i quali saranno opportunamente deviati i pazienti meno gravi. Mi appello comunque al buon senso dei cittadini, invitandoli in quei tre giorni a rivolgersi ad altri soggetti curanti, come ad esempio i medici di base, nei casi meno gravi”. Le operazioni vere e proprie di trasferimento cominceranno il 10 luglio, giorno nel quale avverrà anche il taglio ufficiale del nastro da parte delle autorità provinciali – è prevista la presenza tra gli altri del presidente Lorenzo Dellai e dell’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli – e dei vertici sia dell’Azienda sanitaria, a cominciare dal direttore Carlo Favaretti, sia della Direzione ospedaliera. Il 10, quindi, si procederà allo spostamento delle strutture per l’osservazione breve (questo settore del Pronto Soccorso resterà chiuso per alcuni giorni e sarà momentaneamente sostituito da altre strutture interne all’ospedale o dalla disponibilità di altri nosocomi); l’11 si passerà agli ambulatori di emergenza, la cui funzionalità sarà comunque assicurata per tutto l’arco della giornata, in modo da poter rispondere tempestivamente a qualsiasi emergenza dovesse verificarsi. Il 12 luglio, infine, sarà la volta del Pronto Soccorso pediatrico. Dal 13 luglio l’attività del Pronto Soccorso riprenderà con i ritmi normali, ma nella nuova ala dell’ospedale appositamente attrezzata. Il nuovo accesso al Pronto Soccorso, quindi, che è sempre su Via Orsi, si sposta di poche decine metri rispetto all’attuale, in direzione Largo Medaglie d’Oro. Apposite indicazioni in loco, nei giorni critici del trasferimento, segnaleranno alle ambulanze e alle auto private che dovessero giungere al Pronto Soccorso il nuovo ingresso, quando lo stesso sarà effettivamente operante. L’accessibilità sia pedonale che veicolare sarà garantita dalle rampe esterne; per chi guarda l’ospedale, la destra per entrare e la sinistra per uscire. A partire dal 13 luglio saranno poi disponibili e operative tutte le nuove infrastrutture interne:la cosiddetta “camera calda di accesso”, in grado di ospitare due ambulanze; lo spazio per l’accettazione; le sale d’attesa per cento posti; le sale emergenza per i codici rossi e gialli per quattro posti; otto ambulatori per le visite; tre stanze di osservazione breve per 12 posti; cinque studi medici; il Pronto Soccorso pediatrico. Per l’intera struttura sono stati utilizzati materiali e attrezzature di elevato standard qualitativo sia per il paziente sia per l’operatore sanitario. In soli dieci mesi e con un impegno economico di 12 milioni di euro è stata ristrutturata integralmente una superficie di circa 1. 600 metri quadrati ed è stato ricostruito un volume complessivo di 12mila metri cubi. Quando il Pronto Soccorso sarà a regime, avrà praticamente raddoppiato gli spazi rispetto alla situazione attuale. La fase finale si completerà nei primi mesi del 2008 in concomitanza con il trasferimento del Centro Traumatologico Ortopedico e prevede la ristrutturazione del vecchio Pronto Soccorso con servizi di diagnosi, integrazione dei locali di emergenza e di ambulatori ortopedici. La Provincia autonoma di Trento e l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, tra l’altro, adeguano con questi interventi l’attuale polo ospedaliero alle più recenti normative in materia sanitaria e di sicurezza. . |
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SANITA´: MAZZOCCA, NESSUNA BOCCIATURA PER PIANO DI RIENTRO "CERTO DI SUPERARE LA VERIFICA DEL TAVOLO DI MONITORAGGIO" |
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Pescara, 3 luglio 2007 - In merito al lancio di agenzia secondo cui sarebbe stato bocciato il piano di rientro del deficit della sanità abruzzese, l´assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca, definisce la notizia destituita di ogni fondamento. Lo stesso assessore Mazzocca riferisce, infatti, che "è in corso di svolgimento la riunione con i direttori generali delle Asl, convocata già dallo scorso venerdì. Al termine dell´incontro," ha affermato "verranno definite le risposte alle richieste di chiarimento, rivolte alla Regione dal tavolo di monitoraggio, sulle delibere relative al personale. Delibere adottate dalle Asl lo scorso mercoledì 20 giugno". L´assessore Mazzocca ha, inoltre, confermato che "la verifica da parte del tavolo di monitoraggio rappresenta una condizione imprescindibile" e, a tal proposito, si è mostrato ottimista dicendosi "certo di poterla superare brillantemente". . |
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"ARTIGIANA", 70.000 VISITATORI E 646 ESPOSITORI DA APRILE A OGGI 12 MANIFESTAZIONI, DI CUI DUE NEGLI USA ZAMBETTI: VINCENTE IL BINOMIO IMPRESA-TERRITORIO |
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Milano, 3 luglio 2007 - Oltre 70. 000 visitatori e 646 imprese espositrici. Sono questi i numeri che caratterizzano la prima edizione di "Artigiana", la fiera del settore dedicata allo sviluppo e alla promozione dell´artigianato lombardo, i cui. Risultati sono stati illustrati oggi, all´auditorium Gaber, dall´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti. "Artigiana - ha detto l´assessore - è un nuovo modo per rendere vincente il binomio impresa artigiana-territorio. Non si tratta, infatti, di una semplice fiera itinerante ma, di fatto, è il nuovo paradigma dello sviluppo e della promozione del settore perché mette insieme tutte le sinergie del comparto per raccogliere le eccellenze dell´artigianato lombardo". Un settore, peraltro, in crescita dal momento che dal 2001 al 2006 il numero delle imprese artigiane è cresciuto del 12% con oltre 29. 300 nuove unità produttive. "Artigiana", che nasce da un´iniziativa congiunta Regione- Unioncamere Lombardia, ha dato vita, dalla sua presentazione, nell´aprile scorso, a dieci manifestazioni locali e a due negli Usa. "Il Lombardy Style, il nostro marchio di riconoscimento - ha detto - è riconosciuto nel mondo perché è simbolo e sinonimo di qualità. Rappresenta la nostra arte, la nostra tradizione e nasce dalla capacità, dalla creatività e dall´originalità dei nostri artigiani che hanno imparato a competere con i mercati globali senza interrompere i rapporti con il territorio da cui continuano a trarre la propria legittimità". . |
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LA FILOSOFIA DI PETER NELLE SCULTURE DI ANDREA MELOCCO DA OGGI ALLA SPECOLA UN’AFFASCINANTE ESPOSIZIONE DEDICATA ALL’ORO |
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Firenze, 3 luglio 2007 – Fiorentina e cosmopolita, artista di raffinate metafore e oniriche trasfigurazioni, Andrea Mercedes Melocco espone dalla settimana prossima in due mostre contemporanee a Firenze (Museo di Storia Naturale La Specola) e a Roma (Galleria d’Arte Vista). La prima (titolo: Oro, un dono della Terra per l’arte dell’uomo, 2 - 30 luglio) sottolinea l’aspetto artigianale della creazione artistica ed è una collettiva organizzata da Confartigianato Imprese Firenze e dall’Università, in cui Andrea Melocco espone i suoi object d’art e le grandi sagome umane. L’altra (titolo: Rinasce-re, 4 -14 luglio) raccoglie invece i Totem dell’artista, ultimo filone di una vena creativa particolarmente legata al legno. Legni di mare spiaggiati, ramoscelli modellati dalle onde e disidratati dal sole, frammenti di vita che fu, sono infatti i primi materiali sui quali l’artista ha esercitato la propria ricerca estetica. Questi poveristici residui dell’eterno dialogo tra terra e acqua si uniscono all’oro, alle perle, alle pietre preziose e diventano la base arcaica di un affascinante gioco di forme, materiali, emozioni, significati. Il risultato sono sculture- spille, sculture - gioielli d’arredo, sculture – amuleti di particolarissima suggestione. Da un lato rappresentano l’imprevedibile inesorabilità del caso, dall’altro la precarietà dell’affermazione umana incarnata da una figurina anonima e sottile (Peter), che si ripete nelle sagome a grandezza naturale, anch’esse in legno, nere, vagamente arcane, che Andrea Melocco chiama Les etats de l’esprit, ovvero stati d’animo. Peter è un archetipo filosofico che ha accresciuto il valore mitico e simbolico del mondo artistico di Andrea Melocco e che sembra averla letteralmente presa per mano per guidarla attraverso dimensioni sempre nuove. Nei legni di mare Peter si racconta in una serie di nere figurine, singole o composte in ‘teatrini’, che vivono e danzano sempre con la fiamma dell’oro. Nelle sagome si trasforma invece in presenze di forte impatto visivo e di altrettanto forte potere evocativo. Pezzi comunque unici che colgono gesti, emozioni e pensieri di ognuno di noi. Peter è l’essenza vera delle persone, la faccia nascosta della luna che si rivela solo controluce, a occhi chiusi. Queste sculture sono esposte a Firenze. A Roma, invece, l’artista presenta i Totem, sculture che sfruttano assi di legno residuo di lavorazioni, fortemente incise e destinate all’abbandono. Le assi riprendono vita grazie a un minuzioso e lunghissimo lavoro dell’artista che ne rielabora le ferite aperte aggiungendovi segni in metallo o in pietra che formano pentagrammi simbolici sui quali si modulano intense visioni interiori. . |
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GHITTI. PERCORSI SCULTURE E INSTALLAZIONI A LOVERE DAL 7 LUGLIO AL 9 SETTEMBRE |
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Lovere, 3 Luglio 2007 - Sabato 7 luglio nella suggestiva cornice dell’Accademia Tadini di Lovere (Bergamo) si inaugura Ghitti. Percorsi, la mostra d’arte contemporanea che vede protagoniste le sculture e le installazioni dell’artista lombarda. L’esposizione rappresenta una nuova tappa del percorso di Franca Ghitti, che, dopo la mostra al Museo Diocesano di Milano nel 2005, lo scorso anno ha toccato l’Università Cattolica di Brescia, il Politecnico di Milano, le sedi produttive del Gruppo Industriale Lucefin e, all’estero, il College of Architecture dell’Università di Houston in Texas. Mentre sono in preparazione la mostra a l’Ecole d’Architecture de Paris La Villette (novembre 2007) e quella alla O. K. Haris Gallery di New York (febbraio 2008). Il percorso espositivo curato da Marco Albertario, conservatore della Galleria dell’Accademia Tadini, si articola in più sedi. La Tadini ospita nell’atrio gli Alberi-vela, sette segni per sette giorni, due meridiane e i segni dell’acqua e del vento. Nelle sale dell’atelier della Tadini, il percorso parte da Wald, il grande bosco, dodici elementi verticali in legno protetti da una rete metallica. Il segno dell’albero rimanda ai Libri chiusi, dodici opere in legno, che assieme alle preziose edizioni curate e illustrate da Franca Ghitti, compongono un omaggio alla figura del “piccolo grande editore” Vanni Scheiwiller. Tra le opere presenti: Il viandante invisibile di Italo Calvino del 1981, La neve di Andrea Zanzotto del 1991, e Poesie e frammenti dell’albero di Ezra Pound del 1983. Concludono la rassegna le Pagine Chiodate, una preziosa anticipazione che seleziona alcuni esemplari dal nuovo ciclo di opere che verranno esposte nel prossimo febbraio alla O. K. Harris Gallery di New York. Il Comune di Lovere ha curato inoltre l’installazione all’aperto di alcune opere della Ghitti legate alla memoria del ferro e della pietra e di una grande Vela metallica, alta oltre 4 metri, montata su zattera, che si proietta leggera sul lago. Franca Ghitti intende la scultura come un alfabeto che tenta di ricreare una comunicazione dispersa con gesti di raccolta e composizione di pezzi sparsi. L’artista lombarda lavora dagli Anni Sessanta, realizzando un tipo di scultura che costruisce per aggregazioni - “per luoghi”, mirando a ricomporre l’immagine di uno spazio quasi arcaico dove penetrano forme, usanze e dimensioni del territorio umano. La scultura è prima di tutto per la Ghitti un’esperienza concettuale per gestire un patrimonio di forme e contenuti. Partita dalla “geometria della corda” e dalle antiche culture materiali, cariche di consapevolezza antropologica, l’artista approda a una dimensione della scultura che si misura con le tecnologie ed i linguaggi seriali del mondo contemporaneo, evocando varie “organizzazioni del tempo”, tra culture contadine, artigiane e civiltà metropolitane e tecnologiche. Le installazioni e le opere presenti a Lovere danno vita a un percorso ove sono visibili i grandi paesaggi mentali realizzati dall’artista lombarda: dal Bosco, ai Libri chiusi, alle Meridiane, agli Alberi-vela, alla Vela metallica, alle Pagine chiodate. Franca Ghitti reinventa gli Altri Alfabeti in un ordine progettuale che non perde il contatto materico con le cose che hanno segnato l’esperienza collettiva e che, avendo una storia d’uso, facevano già parte di una rete di comunicazione di cui l’artista si riappropria mentre ripensa il concetto di scultura come attraversamento di un cosmo volutamente periferico ed essenziale. . |
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L’ORO DELLE APUANE CAVE DI MARMO E PAESAGGI APUANI NELLA PITTURA ITALIANA DELL’ OTTOCENTO E NOVECENTO PALAZZO MEDICEO SERAVEZZA (LU) 14 LUGLIO- 7 OTTOBRE 2007 |
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Seravezza (Lu), 3 luglio 2007 - E’ una straordinaria selezione di opere, ispirate alla storia e alla vita delle cave di marmo, quella che compone “L’oro delle Apuane”, la mostra che il Palazzo Mediceo di Seravezza dedica alla “pietra degli Dei” e mai realizzata prima d’ora. Dai disegni originali di Saverio Salvioni del 1810 alle grandi opere pittoriche dell’800 e del ‘900, il percorso espositivo tratterà i diversi aspetti della mitologia apuana. Il titolo della mostra, ripreso dall’opera emblematica di Giuseppe Viner del 1906, ben sintetizza il valore che il marmo, la risorsa più importante del territorio, ha rappresentato - e rappresenta - per la cultura, le tradizioni e l’economia delle Apuane. L’amministrazione Comunale di Seravezza intende, con questa iniziativa, mettere in evidenza il rilevante e fecondo rapporto che da sempre esiste tra la popolazione locale, le maestranze specializzate e gli artisti che con le loro opere hanno interpretato, di questi luoghi, le atmosfere e le vicende, sociali e storiche. Il duro lavoro nelle cave, volto a estrarre la nobile e preziosa pietra, la presenza, nei secoli, dei più grandi personaggi e artisti che la storia dell’arte annovera, hanno ispirato la realizzazione di opere d’arte di straordinario valore storico, bellezza e suggestione, visibili in questa mostra. L’esposizione, che aprirà al pubblico il 14 di luglio, è curata da Enrico Dei e Andrea Baldinotti. Sono 82 le opere proposte all’attenzione del pubblico, del periodo compreso fra il 1860 e il 1980, dei maestri Filadelfo Simi, Giuseppe Viner, Angiolo Tommasi, Riccardo Tommasi Ferroni, Carlo Carrà, Ottone Rosai, Lorenzo Viani, Galileo Chini, Leone Tommasi, Pietro Annigoni, Raffaele De Grada, Domenico Cucchiari, Hansjörg Wagner, Achille Funi, Ugo Celada da Virgilio, Benvenuto Benvenuti, Oreste Paltrinieri, Giovan Battista Santini, Renato Santini, Duilio Pasquinucci, Alberto Magnelli, Delfo Guidi, Giulio Marchetti, Antonio Puccinelli, Lorenzo Gelati, Stefano Ussi, Andrea Markò e Giovanni (Nino) Costa. Completano la rassegna 12 disegni di Saverio Salvioni e 5 incisioni di Sergio Vatteroni. Il Comitato scientifico è composto da Andrea Baldinotti, Enrico Dei, Marcello Ciccuto, Umberto Sereni, Anna Laghi, Massimo Bertozzi e Nicola Micieli, coordinato da Costantino Paolicchi, responsabile del Settore cultura del Comune di Seravezza. Il catalogo della mostra, edito da Bandecchi&vivaldi, è curato da Enrico Dei e Costantino Paolicchi. La Mostra - Nell’immaginario artistico otto-novecentesco, il mondo delle Alpi Apuane si rivela, ancor più che nel passato, indissolubilmente legato al ricordo e al mito di Michelangelo. I gesti dei cavatori, le loro secolari fatiche, si alimentano sempre dell’apporto viscerale e passionale del Buonarroti, rapito dall’anima pura e inquieta di queste stupefacenti montagne, quasi un’analogia con il suo essere. Ma la prima rappresentazione delle cave di marmo e del paesaggio apuano risale ai 55 disegni di un autore anonimo del Xvii secolo, conservati a Massa nell’Archivio di Stato. Eseguite a scopo documentario, probabilmente su commissione del Marchese Cybo Malaspina, le 27 tavole mostrano “…vedute delle città di Massa e di Carrara e delle loro ville e dei possedimenti dei principi Cybo” e mostrano scorci dei Ducati di Ayello e di Ferentillo, immagini delle ville di Bedizzano, Miseglia e Torano ove sono chiaramente indicate le cave e i ravaneti dei bacini estrattivi di Torano, di Fantiscritti e di Colonnata. Nel secolo successivo, Saverio Salvioni (1755-1833), artista massese di formazione toscana e romana, esegue (1810) a penna e acquerello 18 vedute delle cave di Carrara che documentano, con dovizia di particolari, le attività di estrazione, lavorazione e trasporto del marmo. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento il paesaggio apuano, i bacini marmiferi, gli uomini del marmo e la loro fatica, hanno ispirato diversi pittori italiani e stranieri, che in questo ambiente hanno trovato lo slancio per introdurre nei loro dipinti elementi compositivi e coloristici nuovi. Pittori e scultori si misurano con le esperienze di coloro che con il proprio lavoro forniscono la materia nobile per le realizzazioni dell’architettura e della scultura. Nascono così le grandi tele romantiche di Antonio Puccinelli, dei fratelli Markò, di Nino Costa, di Adolfo e Ludovico Tommasi dove, con penetrante capacità interpretativa si coglie la bellezza degli scorci montani nell’elegia della quotidiana fatica, tema, quest’ultimo, che troverà ampi spazi di denuncia nella pittura a sfondo sociale dei primi decenni del Novecento. Sollecitati dall’esempio di alcuni grandi pittori stranieri - uno su tutti John Singer Sargent isolatosi, nel 1911, per due mesi sulle Apuane per fissare il lavoro dei cavatori in una serie di straordinari dipinti e acquerelli - artisti come Ettore Cumbo, Mario Puccini, Giuseppe Viner e Lorenzo Viani daranno vita a opere di forte suggestione, i cui protagonisti sono gli umili lavoratori, personaggi mai descritti fino ad allora con accenti così diretti e solenni. Accanto a loro, il carrarese Sergio Vatteroni (1890-1975), scultore e pittore, “…profondamente legato allo spirito dannunziano della cultura ligure e versiliese”, si cimenta nella realizzazione di acqueforti che sorprendono per forza evocativa e originalità compositiva. Di altro tono le opere di Carlo Carrà, Galileo Chini, Benvenuto Benvenuti, Francesco Fanelli, Dario Bardinero, Giulio Marchetti, Duilio Pasquinucci, Leone Tommasi, Renato Santini, Pietro Annigoni, testimonianze poetiche di quei luoghi, geografici e dell’anima, che si lasciano osservare con occhi pacificati e rasserenati. Opere che oggi appaiono come segni della memoria. Nella produzione contemporanea, Romano Cosci, Riccardo Tommasi Ferroni, Marcello Tommasi e il tedesco Hansjorg Wagner, non hanno mancato di cogliere il fascino delle Apuane, del territorio e delle sue genti, sempre, pur se in maniera diversa, caratterizzati dal loro passato. La Mostra, visitabile fino al 7 ottobre 2007, vede il coinvolgimento e la partecipazione del Ministero per i Beni Culturali, della Regione Toscana, della Provincia di Lucca, della Provincia di Massa-carrara, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, della Banca della Versilia e della Lunigiana, della Henraux s. P. A. , della Fondazione Henraux e dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. . |
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OLTRE L’OGGETTO MORANDI E LA NATURA MORTA OGGI IN ITALIA MUSEO MICHETTI (MUMI) FRANCAVILLA AL MARE, CHIETI 29 GIUGNO – 30 SETTEMBRE 2007 FRANCAVILLA AL MARE, |
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Chieti, 3 luglio 2007 - Curata da Marilena Pasquali, è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Francavilla al Mare, con la partecipazione della Provincia di Chieti, della Regione Abruzzo e della Fondazione Carichieti e la collaborazione del Centro Studi Giorgio Morandi di Bologna. La rassegna, il cui nucleo centrale sarà composto da dipinti ed acqueforti di Giorgio Morandi, presenta, suddivise in 8 sezioni, oltre 100 opere complessive di alcuni fra i maggiori artisti italiani degli ultimi cinquant’anni. La mostra si basa sull’ipotesi critica che in Italia molti fra i più importanti artisti del Xx secolo e di oggi, hanno dedicato, e dedicano, un’attenzione particolare alla natura morta quale terreno di indagine sulla relazione tra le forme, palestra di equilibrio e misura, tensione all’armonia della composizione. Erroneamente condannata all’inconsistenza decorativa, con una leggerezza percepita come mero “genere” pittorico, essa è, invece, esplicita scelta linguistica e espressiva, campo di ricerca e specchio dell’interiorità. La natura morta è pensiero oltre la forma, è meditazione profonda, analisi vibrante di vita delle cose, e può, per questo, trasformarsi in rottura e provocazione fino a giungere, ancorandovisi saldamente, alle lontananze dell’incanto e della memoria. Di tale intreccio di potenzialità e tensioni intende dar conto la mostra di Francavilla, presentando le opere di grandi maestri del Xx secolo e di artisti contemporanei, scelti come campioni di una situazione ben più dilatata e riuniti in gruppi criticamente pensati per dar conto della ricchezza di una ricerca oggi assai vivace nel nostro paese. Nel percorso della mostra, le opere di Giorgio Morandi aprono l’ordinamento delle sale fra L’emozione e l’incanto di Filippo de Pisis, Mario Calandri, Aligi Sassu, Mario Mafai, Carlo Mattioli, Alberto Gianquinto, Piero Gruccione; per proseguire Alle soglie dell’astratto con Alberto Burri, Afro, Sergio Romiti, Giuseppe Santomaso, Francesco Lo Savio, Fausto Melotti; fino a giungere al Senso del sacro con le opere di Lucio Fontana, Pinot Gallizio, Domenico Gnoli, Jannis Kounellis, Nanni Valentini, Claudio Costa, Aldo Mondino, Giuseppe Maraniello, Girolamo Ciulla. Cogliere La provocazione nelle composizioni di Renato Guttuso, Mimmo Rotella, Mattia Moreni e passare allo Specchio dell’esistenza con Gianfranco Ferroni, Claudio Bonichi, Giorgio Tonelli, Bernardino Luino, Sandro Luporini, Dino Boschi. Nello Spaesamento dell’oggetto si dilatano le poetiche e le provocazioni contemporanee di Piero Manzoni, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Francesco Clemente, Claudio Parmiggiani, Piero Gilardi, Luigi Mainolfi. Chiude nel Deposito della memoria questo percorso scientifico che vede nella natura morta, ancora oggi, con Omar Galliani, Luca Caccioni, Piero Pizzi Cannella, Luca Pignatelli, Arcangelo, Lucia Pescador, Benedetta Bonichi, Silvia Cardini, Bertozzi&casoni, Mirko Baricchi, Alberto Zamboni, Tano Pisano, Armando Dozza, quelle tensioni nella rappresentazione della materia che Morandi rese profonda speculazione intellettuale tutta interiore. Attraverso questo itinerario che va dagli anni Cinquanta ad oggi e che accosta un artista all’altro secondo un andamento sincronico e musicale, si disegna una prima mappa della natura morta italiana contemporanea, evidenziandone caratteri, interrelazioni e diversità fino a delinearne anche i prossimi sviluppi e le possibili, ulteriori declinazioni. Particolare attenzione è riservata alla qualità delle singole opere, nell’intento di costruire una proposta espositiva convincente sia dal punto di vista storico-critico che sul piano del gradimento del pubblico, pubblico che si troverà a passeggiare fra dipinti e sculture come frammenti di vita, proiezioni di sogni, meraviglie del silenzio. E poiché la natura morta è, per sua stessa “natura”, il luogo del silenzio, anche se l’espressione italiana, nata in un contesto storico-artistico ben preciso, non fa esplicito riferimento alla dimensione di sospensione e attesa che è propria della natura morta come “pensiero in immagine”, il termine inglese – still life, “vita silente” – svela immediatamente gli echi interiori e le possibili profondità di questo serissimo gioco che gli artisti fanno con gli oggetti, e attraverso di loro, specchiandovi la propria individualità. Come in Morandi, anche per questi artisti la natura morta si fa autoritratto, trasformando la staticità degli oggetti d’atelier in mobili tratti del volto ed il loro silenzio in voce umana. . |
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ARTISSIMA ANNUNCIA I NOMI DEI 3 CURATORI INCARICATI DI SCEGLIERE GLI ARTISTI PER L’EDIZIONE 2007 DI PRESENT FUTURE. |
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Torino, 3 luglio 2007 - Artissima annuncia i nomi dei 3 curatori incaricati di scegliere gli artisti per l’edizione 2007 di Present Future, la speciale sezione della Fiera dedicata agli artisti emergenti del contemporaneo a livello mondiale. Cecilia Alemani - curatrice indipendente e critica d’arte, vive tra New York e Milano. Dopo aver collaborato a diversi progetti curatoriali ed editoriali negli Stati Uniti e in Europa, sta attualmente lavorando come assistente curatore di Francesco Bonami per la mostra Italics presso Palazzo Grassi di Venezia (autunno 2008) e il Museum of Contemporary Art di Chicago (primavera 2009). Scrive regolarmente per Artforum. Com. Ha pubblicato diversi saggi critici tra cui un libro su William Kentridge, recentemente apparso nella collana Supercontemporanea, Electa Mondadori. Luca Cerizza - curatore e critico, vive a Berlino. Ha organizzato mostre nei più diversi contesti espositivi, in Italia e all’estero, con un particolare interesse per le ultimissime generazioni di artisti italiani e internazionali, Ha curato diverse pubblicazioni monografiche ed è autore di numerosi saggi su artisti italiani ed internazionali. Collabora regolarmente a Frieze e Tema Celeste. Dal 2003 è curatore della collezione d´arte della Bsi. Insegna "pratica curatoriale" alla Naba di Milano e fa parte del comitato di curatori della sede di Londra dell´Artist Pension Trust. Raimundas Malasauskas – curatore e critico, indaga la logica degli eventi, l’immaginazione speculativa e la produzione del valore. Attualmente è curatore all’Artists Space, New York e consulente al California College of Arts, San Francisco. E’ membro fondatore del John Fare Estate. E’ stato curatore al Contemporary Art Centre di Vilnius (1995 – 2006), co-produttore del Cac Tv program (2004 – 2006), ha curato varie esposizioni in Europa e in America. Ha scritto su Barbara Stanwyck, sul tempo libero e sulle macchine del tempo. Tre nomi giovani ma molto riconosciuti in campo internazionale per una sezione che si propone di presentare le proposte più innovative e le ultimissime tendenze dell’arte contemporanea. La partecipazione a Present Future è a invito. I nomi degli artisti selezionati verranno annunciati entro Luglio 2007. Per evidenziare il taglio curatoriale del progetto quest’anno la sezione Present Future verrà proposta come una vera mostra: le opere saranno presentate in Fiera dalle gallerie di riferimento degli artisti in un unico e intrigante percorso espositivo studiato dal team dei curatori. . |
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FILODRAMMATICI,ZANELLO:DA REGIONE SOSTEGNO A TEATRO DOPO 38 ANNI LASCIA LA VECCHIA SEDE E SI TRASFERICE A SESTO S.G. |
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Milano, 3 luglio 2007 - Dopo 38 anni di attività la compagnia stabile Teatro Filodrammatici lascia la sua sede, ma non per questo rinuncia alla sua proposta culturale per la nuova stagione, che si chiamerà T. R. A. M. P. (acronimo per "Teatro resistente ai momenti peggiori" ma anche un omaggio a Charlie Chaplin "Il vagabondo"). Oggi il direttore artistico Emilio Russo ha presentato il nuovo cartellone, insieme all´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, e agli assessori alla Cultura della Provincia di Milano, Daniela Benelli, e del Comune, Vittorio Sgarbi. "Una proposta esagerata", l´ha definita Russo nel ringraziare le istituzioni che hanno da sempre sostenuto l´attività del Filodrammatici, e in particolare la Regione Lombardia per aver inserito il teatro milanese fra gli stabili convenzionati. "Avremo infatti una quarantina di appuntamenti in 350 serate circa - ha spiegato Russo -. Cominciamo una strada nuova, consapevoli che sicuramente per tanti altri anni lavoreremo in questa città e nella sua area metropolitana". Dal 25 marzo del 2008 si cambia, dunque, e il trasloco è poco lontano, allo spazio Mil (Museo dell´Industria e del Lavoro) di Sesto San Giovanni. "Uno spostamento come questo - ha detto Zanello - in realtà diventa un´opportunità per continuare e migliorare la propria attività, visto che pubblico e artisti poco si curano dei confini amministrativi. Con la scelta di Sesto il teatro riconquista luoghi della produzione che oggi diventano spazi per nuove attività culturali. E tra qualche anno anche la compagnia sarà soddisfatta della scelta e del passaggio che oggi si sta per compiere". Zanello ha ricordato che si sta mettendo a punto "una legge per sostenere anche il sistema dei teatri, in collaborazione con Comuni e Province, nonostante le risorse non siano adeguate. Milano, dati alla mano, resta la città che ´consuma´ più teatro in rapporto al numero degli abitanti e alle istituzioni spetta garantire attenzione al mondo dello spettacolo e al suo pubblico". . |
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GOLF - L´ITALIA AI CAMPIONATI EUROPEI DILETTANTI A SQUADRE IN SCOZIA |
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Milano, 3 luglio 2007 - Inizia sul percorso del Western Gailes Golf Club di Gailes, in Scozia, il Campionato Europeo a squadre dilettanti (3-7 luglio) al quale prendono parte venti nazioni. L´italia schiera il sestetto composto da Federico Colombo, Marco Guerisoli, Nunzio Lombardi, Leonardo Motta, Benedetto Pastore e Andrea Pavan. Capitano non giocatore Andrea Perrino, allenatore Alberto Binaghi, preparatore atletico Mauro Bertoni. Fanno ben sperare le ottime condizioni di forma palesate da Colombo, Pavan e Guerisoli, che sono stati tra i protagonisti del Campionato Nazionale Omnium, terminato sabato scorso al Gc Margara. Il torneo inizierà con la qualificazione su 36 buche medal (18 al giorno) al termine della quale verranno composti i gironi per i match play. Le prime otto compagini classificate si disputeranno il titolo; le squadre classificate dal 9° al 16° posto accederanno al secondo flight per contendersi la nona piazza; le ultime quattro al terzo per la diciassettesima. Queste le nazioni al via: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Inghilterra, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Olanda, Norvegia, Portogallo, Scozia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Galles. Us Women´s Open: Primo Major Per Cristie Kerr - Decimo titolo in carriera e primo major per la statunitense Cristie Kerr (279 - 71 72 66 70), che si è imposta nell´U. S. Women´s Open disputato al Pine Needles Logde & Cc a Southern Pines nel North Carolina. A due colpi la messicana Lorena Ochoa (281 - 71 71 68 71), numero uno mondiale, e la brasiliana Angela Park (68 69 74 70), al quarto posto con 282 le coreane Se Ri Pak e In-bee Park. Al 10° con 287 la giapponese Ai Miyazato, la paraguaiana Julieta Granada e Morgan Pressel, al 14° con 288 Brittany Lincicome, al 16° con 289 Paula Creamer, al 32° con 292 Annika Sorenstam. Non ha superato il taglio Giulia Sergas, 80ª con 150 (74 76), mentre Silvia Cavalleri ha lasciato il torneo dopo 27 buche con un 78 iniziale e un parziale di 44 al momento dello stop. La Kerr, passata al comando con un 66 nel terzo giro, ha poi contenuto il tentativo di rimonta della Ochoa, che ha inseguito a lungo in ritardo di un colpo. Tuttavia la messicana, come le è già capitato più volte in stagione, ha ceduto proprio nelle ultime battute. Alla buca 17 con un bogey ha dato via libera alla Kerr e alla 18 è stata agganciata al secondo posto dalla brasiliana Park, autrice di un birdie, una ragazza che sta venendo fuori ottimamente. Us Pga Tour: Brian Bateman All´ultima Buca - Con un birdie sull´ultima buca Brian Bateman (273 - 65 70 69 69), trentaquattrenne di Monroe in Louisiana, ha ottenuto il suo primo titolo nell´Us Pga Tour e ha evitato uno spareggio a quattro. Infatti ha preso un decisivo colpo di vantaggio sul trio già in club house con 274 composto da Jason Gore (71 66 70 67), Justin Leonard (69 72 66 67) e Woody Austin (65 71 69 69). Al quinto posto con 275 Marco Dawson, Steve Elkington, Jim Furyk, John Rollins e Scott Verplank, al 16° con 277 John Daly, al 70° con 286 Chris Dimarco. . |
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CON TONI AL BAYERN ANCHE LA NAZIONALE CAROLINA PINI FIORENTINA, CENTROCAMPISTA DAL GOL FACILE E STELLA DELLA UNDER 19, È LA SOLA ITALIANA INGAGGIATA DALLA BUNDESLIGA FEMMINILE. |
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Firenze, 3 luglio 2007 – Insieme a Luca Toni è stata acquistata a Firenze dal Bayern Monaco anche una delle grandi promesse del calcio femminile. Si tratta di Carolina Pini, 19 anni, capitano della nazionale minore con già alcune presenze in quella maggiore dove ha esordito a 17 anni ai Campionati Europei nel marzo 2006. Acquistata a parametro zero dall’Agliana (Pistoia), la squadra di serie A dove ha militato nelle ultime quattro stagioni, Carolina giocherà l’anno prossimo nella Bundesliga, sola italiana fra tutte le atlete delle 18 squadre del torneo. Era stata notata dall’allenatrice Karin Donner lo scorso agosto a Francoforte durante un Germania – Italia in cui Carolina aveva brillato malgrado un secco 4 – 0 per le tedesche. Il Bayern ha peraltro dovuto vincere la concorrenza dell’Arsenal. “Alla fine ho scelto di andare a Monaco”, dice Carolina, “Per due ragioni: perché il Bayern è una grande società con uno staff tecnico di straordinario valore, che lo scorso anno ha portato la squadra al terzo posto in classifica e che ora punta a programmi più ambiziosi. Poi, perché la Germania è la nazionale leader del calcio femminile. Non dimentichiamo che ha vinto sia gli ultimi Mondiali che gli ultimi Europei”. Centrocampista dai piedi buoni con il vizio del gol, Carolina ha all’attivo numerosi performance importanti con l’Under 19, in particolare durante le qualificazione per i Campionati Europei di categoria: la partita con l’Inghilterra, vinta dall’Italia per 2 a 1 grazie anche a una sua rete, e quella contro l’Austria (3 – 0) in cui mise a segno una doppietta. Nell’under Carolina ha totalizzato 29 presenze e 5 gol. Nella Nazionale A due presenze e un gol. A parte gli Europei con entrambe le nazionali, l’esperienza internazionale è completata dalla partecipazione alla Coppa Uefa con la maglia della Reggiana. Nel 2003 aveva inoltre fatto parte anche della rappresentativa toscana under 15 che, nella circostanza, si era aggiudicata il torneo delle regioni. . |
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GIOCHI EUROPEI MACCABI 2007 |
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Roma, 3 luglio 2007 - Dal 4 al 12 luglio la capitale sara’ lo scenario della dodicesima edizione dei Giochi Europei Maccabi 2007 (European Maccabi Games- Emg). La più grande manifestazione ebraica mai svoltasi in Italia che coinvolgerà oltre 3000 atleti provenienti da tutta Europa, ma anche dal Canada, dagli Stati Uniti e da Israele. I Giochi Europei Maccabi sono aperti ai cittadini israeliani di tutte le religioni (oltre agli atleti provenienti da comunità ebraiche europee e, solo per questa edizione, extraeuropee). Si svolgono ogni 4 anni. I Giochi Europei Maccabi 2007, promossi dal comitato organizzatore della Fim (Federazione Italiana Maccabi), si svolgeranno principalmente negli impianti sportivi dell’Acqua Acetosa. Sedici le discipline sportive tra cui anche i cosiddetti “sport da tavolo” con protagonisti atleti junior, senior e open dai quattordici anni in su: basket, beach volley, calcio, tennis, squash, pallavolo, taekwondo, ma anche bridge e scacchi. Gli European Maccabi Games sono un’iniziativa fortemente voluta dall’ Unione delle Comunita’ ebraiche italiane (Ucei), dalla Comunita’ ebraica romana (Cer) e dal Comitato organizzatore dei Giochi. Una manifestazione alla quale hanno dato il loro apporto la Presidenza del Consiglio, il Ministero dello sport, il Coni, la Regione Lazio, la Provincia e il Comune di Roma e che conta su un Comitato d’onore del quale fanno parte le piu’ alte cariche istituzionali. ‘’Questa edizione degli European Maccabi Games – dice il presidente Vittorio Pavoncello – vuole essere una grande occasione di incontro e di scambio interculturale tra atleti provenienti da diverse parti del mondo. Ma non solo. Il nostro obiettivo e’ anche quello di celebrare Roma, città simbolo del dialogo e culla di culture millenarie. Tra queste quella ebraica, per la sua antica presenza, e’ una testimonianza preziosa di convivenza e di condivisione di valori comuni fondati sul rispetto e sulla conoscenza dell’altro. Per questo, al termine delle gare, abbiamo in programma una Maratona, aperta a tutti, che si snodera’ lungo i luoghi simbolo della storia degli Ebrei di Roma, una citta’, unica in Occidente che vanta un’ininterrotta presenza ebraica da oltre 2. 000 anni’’. “Aver appoggiato la candidatura di Roma e sostenuto i giochi fin dal 2005 è per me motivo di grande orgoglio . Ha detto il presiodente della Regione Lazio Piero Marrazzo - perché il nostro territorio così diventa teatro di una manifestazione sportiva internazionale e di valore come i Giochi Europei Maccabi, ospitati per la prima volta in Italia. Un grande evento per una Capitale della solidarietà e del dialogo come Roma, in cui vive la più antica comunità ebraica del mondo, e per un’istituzione come la Regione Lazio, impegnata in prima fila nella promozione dei valori della pace e dell’integrazione, rappresentati molto bene dal simbolo dei giochi che unisce la “Stella di David” con il Colosseo. . |
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1000 KM DEL NURBURGRING / (29 GIUGNO - 1 LUGLIO 2007) PRIMA DOPPIETTA PER LE PEUGEOT 908 HDI FAP |
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Roma, 3 Luglio 2007 - Le due 908 Hdi Fap hanno conquistato il primo e secondo posto alla 1000 km del Nurburgring, terza tappa della Le Mans Series. Gradino più alto del podio per la vettura N°8 di Pedro Lamy e Stéphane Sarrazin, in una gara senza storia che li ha visti sopravanzare di una giro i compagni di squadra Marc Gené e Nicolas Minissian. La 908 Hdi Fap N°7, partita in pole position dopo le qualifiche di sabato, ha guidato la gara fino al 27 giro quando, complice anche una sosta forzata ai box per un rabbocco all’olio motore, è stata superata dalla vettura N°8 che, da li in poi, ha condottto tutta la corsa in testa, resistendo ai tentativi di recupero dei compagni di squadra. Si tratta della prima doppietta per le Peugeot 908 Hdi Fap, che concludono la tre giorni tedesca sugli insidiosi saliscendi del Nurburgring facendo registrare anche il miglior tempo sul giro in gara. La classifica finale della 1000 km del Nurburgring: 1. 908 Hdi Fap N°8 (Lamy Pedro - Sarrazin Stéphane) 194 giri in 6h01m13. 828s; 2. 908 Hdi Fap N°7 (Gene Marc - Minassian Nicolas) ad 1 giro; 3. Pescarolo Judd N°16 (Collard Emmanuel – Boullion Jean-christophe) a 4 giri. La classifica della Le Mans Series: 1. Lamy - Sarrazin (908 Hdi Fap) 26 punti; 2. Gene - Minassian (908 Hdi Fap) e Boullion (Pescarolo Judd) 18 punti; 3. Collard (Pescarolo Judd) 14 punti; 4. Chaurouz – Yoong - Mucke (Lola B07 Judd) 13 punti. Prossimo appuntamento: Spa Francorchamps (17 – 19 agosto). . |
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