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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Luglio 2007
COMMISSIONE EUROPEA/REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA (PARMESAN) PARMIGIANO REGGIANO  
 
Lussemburgo - L´avvocato generale Ján Mazák (Sk) ha presentato 28 Giugno 2007 le sue conclusioni[1] nella causa C-132/05, Commissione/repubblica federale di Germania Parmigiano Reggiano In seguito alla denuncia sporta da vari operatori economici, nel 2003 la Commissione ha chiesto alle autorità tedesche di impartire chiare istruzioni agli organismi pubblici incaricati di perseguire le frodi, affinché ponessero fine alla commercializzazione nel territorio tedesco di prodotti denominati «Parmesan» non conformi al disciplinare della Dop «Parmigiano Reggiano». Secondo la Commissione, il termine «Parmesan» era la traduzione della Dop «Parmigiano Reggiano» e il suo uso integra una violazione del regolamento di base. Il governo tedesco ha risposto che, se pure storicamente il termine «Parmesan» aveva origine nella regione di Parma, era divenuto generico e veniva utilizzato per designare formaggi a pasta dura di varia provenienza geografica, grattugiati o da grattugiare. Pertanto, il termine «Parmesan» sarebbe diverso dalla denominazione «Parmigiano Reggiano» e il suo uso non integrerebbe una violazione del regolamento di base. La Commissione ha proposto un ricorso per inadempimento diretto a far dichiarare che la Germania, rifiutando formalmente di perseguire come illecito nel suo territorio l’immissione in commercio di formaggio recante la denominazione «Parmesan» e non corrispondente al disciplinare della denominazione d’origine protetta «Parmigiano Reggiano», contravviene al regolamento (Cee) del Consiglio 14 luglio 1992, n. 2081, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli ed alimentari [2]. La denominazione «Parmesan» è protetta per effetto della registrazione della Dop «Parmigiano Reggiano» La Commissione, sostenuta dal governo italiano, sostiene che il termine «Parmesan» è la traduzione esatta della Dop «Parmigiano Reggiano». La traduzione, al pari della Dop nella lingua del paese di origine, sarebbe riservata esclusivamente ai prodotti conformi al disciplinare. Dalla storia della denominazione emergerebbe la stretta correlazione tra il formaggio, la regione in cui esso è prodotto e la denominazione «Parmesan». Il governo tedesco, sostenuto dai governi danese e austriaco, afferma che «Parmesan» non è la traduzione in tedesco della Dop «Parmigiano Reggiano», bensì un sostantivo generico utilizzato per indicare una categoria di formaggio a pasta dura, grattugiato o da grattugiare, comprendente, tra l’altro, il «Parmigiano Reggiano». In tedesco la parola «Parmesan» è sempre stata una denominazione generica per i formaggi a pasta dura, grattugiati o da grattugiare. L´opinione dell´Avvocato generale Conseguentemente alla registrazione, l’uso della denominazione «Parmigiano Reggiano» è riservato esclusivamente ai produttori che operano in un’area geografica circoscritta dell’Italia e producono il loro formaggio conformemente al disciplinare di tale Dop. La tutela conferita alle Dop dal diritto comunitario è di ampia portata. Le denominazioni registrate sono tutelate contro qualsiasi usurpazione, imitazione o evocazione, anche se l’origine vera del prodotto è indicata o se la denominazione protetta è una traduzione o è accompagnata da espressioni quali «genere», «tipo», «metodo», «alla maniera», «imitazione» o simili. Un limite alla portata della tutela conferita alle Dop consiste nell’esclusione delle denominazioni generiche, cioè il nome di un prodotto agricolo o alimentare che, pur collegato col nome del luogo o della regione in cui il prodotto agricolo o alimentare è stato inizialmente ottenuto o commercializzato, è divenuto, nel linguaggio corrente, il nome comune di un prodotto agricolo o alimentare». Nel caso in esame si afferma che i termini «Parmesan» e «Parmigiano» sono generici (ma non invece la Dop registrata «Parmigiano Reggiano» nel suo complesso). Di regola, una denominazione viene registrata nella lingua del paese d’origine della Dop. Le traduzioni di tali Dop in tutte le altre lingue ufficiali dell’Unione europea non vengono registrate separatamente. Si pone quindi la questione se la traduzione di una Dop sia protetta nella stessa misura in cui lo è la Dop registrata. La Corte nella causa Bigi (C-66/00, sentenza del 25/6/02) ha ritenuto che la tutela si applicasse parimenti alle traduzioni delle Dop. Tuttavia, il regolamento di base tace riguardo al metodo per stabilire che cosa costituisca la traduzione di una Dop. In questa causa si deve decidere se «Parmesan» vada considerato una traduzione della Dop «Parmigiano Reggiano» e debba quindi beneficiare della tutela conferita dal regolamento di base. (E´ pacifico tra le parti che «Parmesan» non è la traduzione letterale in tedesco di «Parmigiano Reggiano» ma deriva invece dalla traduzione in francese di «Parmigiano». ) A parere dell´Avvocato generale, perché «Parmesan» sia considerato una traduzione di «Parmigiano Reggiano» occorre che questi due termini siano generalmente considerati equivalenti dai consumatori. Ma in concreto, dalle citazioni prodotte dalla Commissione non risulta che il termine «Parmesan» sia anche considerato equivalente alla denominazione «Parmigiano Reggiano» e le prove prodotte dalle parti non consentano di concludere con certezza che «Parmesan» è l’equivalente e quindi la traduzione di «Parmigiano Reggiano». Pertanto l’uso del termine «Parmesan» per formaggio non conforme al disciplinare della Dop dev’essere considerato incompatibile con la tutela prestata a tale Dop ai sensi del regolamento base. La Germania è tenuta a perseguire d’ufficio la violazione del regolamento di base? La Commissione afferma che la Germania è venuta meno agli obblighi derivanti dal regolamento di base, in quanto ha formalmente rifiutato di perseguire come illecito sul suo territorio l’impiego della denominazione «Parmesan». Queste violazioni devono essere oggetto di provvedimenti d’ufficio e non di semplici azioni private promosse dinanzi ai giudici nazionali. Gli Stati membri dovrebbero intervenire ex officio, adottando appropriate misure amministrative e stabilire adeguate sanzioni penali, senza che occorra una denuncia o l’esercizio di un’azione giurisdizionale da parte di un privato o di un’associazione per la tutela dei consumatori. Le azioni private sarebbero dirette semplicemente a tutelare interessi economici privati e ciò metterebbe a rischio gli altri obiettivi del regolamento di base (la promozione dello sviluppo economico delle zone rurali di produzione e la tutela dei consumatori). La Germania sostiene che possono essere proposti ricorsi per violazione della Dop conformemente al diritto dei marchi, alla normativa sui prodotti alimentari e sulla concorrenza sleale: spetterebbe poi ai giudici tedeschi stabilire se l’uso della denominazione «Parmesan» non sia conforme al disciplinare della denominazione «Parmigiano Reggiano». Viceversa, allo stato attuale del diritto comunitario, gli Stati membri non sono obbligati a perseguire le infrazioni del regolamento di base mediante l’azione ex officio. L´opinione dell´Avvocato generale Il regolamento di base contiene alcune disposizioni comuni relative alla sua attuazione. Da esso emerge un obbligo di effettuare i controlli va al di là della semplice verifica della conformità dei prodotti al disciplinare di una Dop nello Stato membro d’origine della Dop in questione. Il sistema di tutela istituito dal regolamento di base implica che ai fini della sua corretta attuazione possono risultare necessari due tipi di controllo. Da un lato, monitorare il rispetto, da parte dei produttori, del disciplinare della Dop nella zona di produzione della stessa. Dall’altro, contrastare l’usurpazione delle Dop al di fuori della zona di produzione. Rispetto a quest’ultimo scopo l’ordinamento giuridico tedesco prevede azioni giurisdizionali esperibili da un’ampia gamma di ricorrenti. Nondimeno, ai fini dell’effettiva attuazione del regolamento di base, l’esistenza di tali mezzi di ricorso non esenta gli Stati membri dall’obbligo di istituire al contempo adeguati meccanismi di controllo. Tuttavia, l´Avvocato generale ritiene che dal regolamento non si possa desumere che le strutture di controllo devono sistematicamente agire ex officio in assenza di qualsiasi iniziativa, ad esempio a seguito di denuncia da parte di produttori i cui prodotti rechino legittimamente una Dop, di consumatori o di altri produttori. Nella «Guida della Commissione alla normativa comunitaria» relativa alla «Protezione delle indicazioni geografiche» si afferma che spetta agli Stati membri stabilire se i servizi intesi a garantire tale tutela debbano agire di propria iniziativa (ex officio) o a seguito di denuncia da parte dei titolari di Dop/igp/stg. Ne consegue che gli Stati membri possono stabilire discrezionalmente se svolgere controlli in un caso specifico e prendere provvedimenti qualora rilevino prodotti lesivi di una Dop. L´avvocato generale sottolinea che la Commissione non ha prodotto la prova neanche di una denuncia o di una istanza di tutela giuridica, né tanto meno un esempio di inerzia rispetto a tali denunce o istanze, in relazione ad usurpazioni della Dop «Parmigiano Reggiano» commesse nel territorio tedesco. Essa si basa unicamente sulla risposta fornita dalla Germania durante la fase amministrativa del presente procedimento (secondo cui «Parmesan» è una denominazione generica), per affermare che quello Stato non ha preso adeguati provvedimenti per impedire l’uso illegittimo di tale denominazione. Per l´Avvocato generale la corrispondenza intercorsa tra le parti a proposito della natura generica o meno della denominazione «Parmesan» durante la fase amministrativa non può essere considerata di per sé come un rifiuto formale di prestare tutela alla Dop. Pertanto l´Avvocato generale suggerisce alla Corte di respingere il ricorso della Commissione. [1]L’avvocato generale ha il compito di presentare pubblicamente, in completa indipendenza rispetto alle parti ed alle istituzioni dell’Unione, delle “conclusioni” scritte, motivate, in merito alla soluzione che la Corte deve adottare per definire una controversia. Il suo ruolo è quello dell’”amicus curiae” e di difensore del diritto (non di una parte). Egli svolge una funzione parzialmente paragonabile a quella del Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione in alcune cause civili (in quanto non è un Pubblico Ministero). L’avvocato generale interviene una volta conclusa la fase scritta e successivamente allo svolgimento dell’udienza di discussione orale della causa. Dopo qualche settimana, e sempre in udienza pubblica, l´Avvocato generale presenta le proprie “conclusioni” alla Corte di giustizia. Nelle “conclusioni”, l’Avvocato generale analizza in dettaglio tutti gli aspetti della controversia, in particolare quelli giuridici, e propone alla Corte di giustizia, in totale indipendenza, la soluzione che a suo parere dev´essere data al problema. La Corte non è comunque vincolata in alcun modo dal contenuto delle conclusioni dell´avvocato generale. [2] – Gu L 208, pag. 1. .  
   
   
PARMESAN: PER CONFAGRICOLTURA SEGNALE ALLARMANTE  
 
Una proposta incredibile - per Confagricoltura - quella dell’avvocato generale, lo slovacco Jan Mazàk, che ha chiesto oggi alla Corte di Giustizia di respingere il ricorso della Commissione Europea contro la Germania, accusata di non aver perseguito la commercializzazione di “Parmesan”. Se confermata, la sentenza costituirebbe un severo vulnus al sistema europeo delle Dop/igp ed aprirebbe la strada a nuovi casi di imitazione di prodotti di qualità. Confagricoltura ricorda che il 21 marzo 2005, la Commissione Europea aveva posto alla Corte di Giustizia Europea il problema della presenza sul mercato tedesco di formaggio “Parmesan”, evocativo della Dop “Parmigiano Reggiano”, chiedendo che la Germania intervenisse su questo abuso a danno della denominazione protetta italiana. Le conclusioni dell’avvocato generale rigettano le richieste della Commissione e, soprattutto, non impongono alla Germania di perseguire d’ufficio le denominazioni non conformi al diritto comunitario. In pratica, per tutelare in Europa le Dop e le Igp sarebbe necessario promuovere azioni specifiche dinanzi ai tribunali nazionali. “È un segnale allarmante, prosegue Confagricoltura, per un fiore all’occhiello del Made in Italy e per tutto il comparto delle produzioni di qualità, di cui l’Italia è leader in Europa con il 20% delle Dop ed Igp e che vanta una dimensione economica di quasi 10 miliardi di euro. ” “Qualora l’impostazione dell’avvocato generale dovesse essere confermata dalla Corte, il sistema comunitario di tutela della qualità verrebbe irrimediabilmente compromesso a vantaggio di prodotti privi di storia, di legame col territorio e dal gusto omologato. A quel punto - conclude Confagricoltura sarebbe necessario, e chiediamo anche l’intervento del nostro Governo in tal senso, modificare la normativa comunitaria, per chiarire definitivamente che la tutela delle Dop/igp deve essere garantita d’ufficio dai Paesi membri”. L’italia ed il sistema delle Dop/igp/stg - Dop Igp e Stg sono un importante volàno per lo sviluppo delle aree rurali di origine, come per tutta la filiera agricola europea. L’italia, che rappresenta circa il 20% del totale dei prodotti europei a qualità certificata, ha prodotto nel 2005 quasi 900 mila tonnellate di alimenti Dop e Igp, pari ad un fatturato di 9,2 miliardi di euro al consumo e 4,3 miliardi alla produzione (su un totale del comparto alimentare di 107 miliardi di euro), coinvolgendo - fra attività dirette e indotte - più di 300 mila addetti. . .  
   
   
DA UNA CONFERENZA EMERGE CHE CLIMA ED ENERGIA MINACCIANO L´AGRICOLTURA EUROPEA  
 
Quali sono le minacce maggiori per l´agricoltura europea? Come può la ricerca aiutare gli agricoltori e più in generale la comunità rurale ad affrontare tali sfide? Queste domande sono state il tema principale di una conferenza sul futuro della ricerca agricola tenutasi a Bruxelles il 26 e 27 giugno. Il punto di partenza della manifestazione è stato il risultato di un processo di previsione condotto dal comitato permanente per la ricerca agricola (Cpra) dell´Ue. Un gruppo di esperti di previsioni, formato nel giugno 2006, ha sviluppato scenari sulla base dei fattori che con più probabilità sono destinati a provocare dissesti nell´agricoltura europea nei prossimi 20 anni. Nel primo scenario si prevede uno choc climatico, per cui l´agricoltura europea viene gravemente dissestata da un´accelerazione degli impatti ambientali legati al cambiamento climatico. Nel secondo si prevede una crisi energetica, in cui l´assenza degli investimenti nelle bioenergie in Europa causa al continente gravi carenze energetiche quando il prezzo del petrolio sale alle stelle. Lo scenario della crisi alimentare dipinge un mondo in cui l´agricoltura globale deve mettere a disposizione alimenti sicuri e in quantità sufficiente a una popolazione mondiale in crescita. Infine, uno scenario di «cooperazione con la natura» offre una visione del futuro più ottimista, in cui la società e la tecnologia collaborano per garantire uno sviluppo sostenibile a tutti i livelli. Gli autori della relazione di previsione fanno presente che con «dissesto» intendono un cambiamento rapido che causa ripercussioni sia positive che negative e scrivono che «pertanto la sfida principale per gli operatori dell´agroalimentare consiste nella rapidità di adattamento e nelle risposte proattive per assicurare all´Europa una posizione all´avanguardia in questo settore». Altri oratori intervenuti nel workshop hanno appoggiato le conclusioni del gruppo di previsione e la maggior parte ha convenuto che il cambiamento climatico in particolare potrebbe causare problemi ingenti agli agricoltori europei nei prossimi decenni. «Si registrano già cambiamenti nell´intensità delle precipitazioni», ha rilevato Jørgen Olesen dell´Istituto danese di agronomia, che ha collaborato alla recente relazione del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc). Olsen ha inoltre affermato che siccità, cambiamenti dei cicli stagionali e maggiore vulnerabilità ad altre pressioni ambientali sono soltanto alcune delle molte sfide che l´agricoltura dovrà fronteggiare a causa del cambiamento climatico. Per aiutare l´agricoltura ad affrontare tali sfide, occorrono lavori di ricerca sugli effetti collaterali del cambiamento climatico, quali malattie ed eventi estremi, nonché sui metodi di gestione e le tecnologie per mitigare le emissioni di gas a effetto serra dal settore agricolo. Per quanto riguarda l´energia, Steffen Daebeler dell´Agenzia tedesca per le risorse rinnovabili ha dichiarato che la ricerca sui biocarburanti dovrebbe concentrarsi sullo sviluppo di piante con una resa energetica per ettaro più elevata e su tecnologie migliori per la produzione di biocombustibili, quali i carburanti di seconda generazione e l´impiego dei residui. Ha inoltre incoraggiato l´attività sui programmi di certificazione. Calliope Panoutsou della piattaforma tecnologica europea sui biocarburanti si è dichiarato d´accordo e ha rilevato che non c´è un´unica soluzione alla questione dei biocarburanti e che i responsabili politici dovrebbero consentire condizioni favorevoli al gioco di concorrenza delle tecnologie per lo sviluppo dei biocarburanti. Anche gli studi dovrebbero privilegiare l´utilizzo di più colture possibili per aumentare l´efficienza. Un messaggio chiaro che tuttavia è emerso dalla conferenza è stato che non è sufficiente condurre ricerche; la conoscenza generata deve essere tradotta in prodotti e applicazioni e raggiungere gli agricoltori e altre parti interessare in una forma tale da consentire loro di avvalersene nei processi decisionali e nelle attività. «Per noi, come per gli altri settori, è necessario l´accesso ai risultati della ricerca», ha dichiarato Giacomo Ballari, presidente del Consiglio europeo dei giovani agricoltori. «Occorre una piattaforma comune dove i ricercatori e gli agricoltori si possano incontrare». «Abbiamo bisogno di un ambiente della ricerca che stimoli l´innovazione e i meccanismi per il trasferimento rapido della conoscenza nelle applicazioni», ha aggiunto Jim Scudamore della piattaforma tecnologica europea per la salute animale globale. Gli atti del convegno verranno aggiunti alle altre conclusioni del processo di previsione, che verranno inserite in una relazione della Commissione europea sul coordinamento della ricerca agricola in Europa. La relazione verrà presentata al Parlamento europeo e al Consiglio nel 2008. Per maggiori informazioni sulla conferenza consultare: http://ec. Europa. Eu/research/conferences/2007/scar/index_en. Htm Per informazioni sul comitato permanente per la ricerca agricola (Cpra) consultare: http://ec. Europa. Eu/research/agriculture/scar/index_en. Cfm Per informazioni sui finanziamenti alla ricerca agricola nell´ambito del 7Pq consultare: http://cordis. Europa. Eu/fp7/kbbe/home_en. Html .  
   
   
PARMALAT S.P.A.: ASSEGNAZIONE AZIONI  
 
Parmalat S. P. A. Comunica che, a seguito del procedimento di accreditamento delle azioni ai creditori del Gruppo, il capitale sociale è aumentato di euro 131. 298 passando da Euro 1. 649. 273. 413 ad Euro 1. 649. 404. 711. L’aumento è dovuto ad assegnazione di n. Ro 131. 298 azioni complessive. In relazione a quanto sopra, si precisa inoltre quanto segue: n. Ro 36. 653. 179 azioni, pari al 2,2% del capitale sociale, sono tutt’ora in conto deposito presso Parmalat S. P. A. , di cui: n. Ro 12. 632. 878 pari al 0,8% del capitale sociale, in proprietà a creditori commerciali nominativamente individuati, attualmente depositate presso l’intermediario Parmalat S. P. A. In gestione accentrata Monte Titoli (rispetto a n. 12. 633. 158 azioni al 24 maggio 2007); n. Ro 24. 020. 301 pari al 1,5% del capitale sociale, intestate a Fondazione Creditori Parmalat, di queste: 120. 000 azioni sono riconducibili al capitale sociale iniziale di Parmalat S. P. A. (invariate rispetto al 24/05/07), 23. 900. 301 pari al 1,4% del capitale sociale, si riferiscono a creditori ad oggi non ancora manifestatisi (rispetto a n. Ro 24. 844. 610 azioni al 24 maggio 2007). .  
   
   
DAGLI USA E DALLA TOSCANA A COLTIVARE PRODOTTI CON LA ‘VITAMINA L’ L COME LEGALITÀ. STUDENTI DELLA SYRACUSE UNIVERSITY NEI CAMPI ANTIMAFIA PROMOSSI DA REGIONE E ARCI  
 
Firenze - Il progetto è partito nel 2005 e nel tempo è cresciuto. D´estate infatti, ogni anno, sempre più giovani tra i 16 e i 30 anni partecipano a soggiorni di lavoro nelle cooperative che gestiscono le terre confiscate alle mafie in Sicilia e in Calabria. Giovani toscani che coltivano e raccolgono pomodori, grano e uva, ceci, melanzane e lenticchie, anche fichi d´india: tutti prodotti carichi di ‘vitamina L’, L come legalità. Giovani che partecipano ad incontri e momenti di riflessione con gruppi e personalità locali dell´antimafia. E quest´anno nei campi sottratti al controllo delle cosche mafiose sono arrivati anche gli studenti americani. I primi sono partiti ad aprile. Dal 28 giugno un altro gruppo di giovani della Syracuse University, il prestigioso ateneo americano che dal 1959 ha una sua sede in Italia, lavorerà fianco a fianco per alcuni giorni a coetanei italiani nei terreni sequestrati alla mafia corleonese e gestiti dalla Cooperativa "Lavoro e non solo", contribuendo così in maniera concreta all´affermazione di quei valori di legalità che sono il patrimonio comune di ogni società democratica. Hanno visitato Portella della Ginestra, incontreranno oggi Rita Borsellino. L´iniziativa fa parte di una campagna di educazione promossa dalla Regione Toscana e dall´Arci regionale, in collaborazione con Libera, iniziata con il progetto "Liberaarci dalle spine" e proseguita con "E state Liberi". E per raccontare proprio questa esperienza è stata organizzata per domenica 1 luglio, una conferenza stampa presso il municipio di Corleone in provincia di Palermo alla quale hanno partecipato il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia on. Giuseppe Lumia, il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli, il console generale degli Stati Uniti a Firenze Nora Dempsey, il direttore della Syracuse University in Florence (Suf) Barbara Deimling, il sindaco di Corleone Nino Iannazzo, il presidente della Cooperativa "Lavoro e non solo" Calogero Parisi, la segretaria dell´Arci Sicilia Anna Bucca e il coordinatore del progetto "Liberarci dalle spine" Maurizio Pascucci. La presenza a Corleone dei giovani americani, ospiti di famiglie del luogo - e con loro per l´intero fine settimana del console, della direttrice dell´università e del vice presidente della Regione Toscana -, è un modo per affermare il principio che la battaglia per la legalità non deve conoscere frontiere e che solo attraverso la collaborazione tra culture diverse si può sperare di arrivare a costruire un mondo migliore. E´ un investimento sul futuro, un modo diverso per costruire un presidio per la legalità. Gli studenti della Suf intendono inoltre esprimere in questo modo la propria solidarietà ai contadini siciliani, aiutandoli ad uscire dall´isolamento in cui la mafia vorrebbe relegarli. Per scegliere i 12 ragazzi che ad aprile hanno partecipato al primo viaggio a Corleone l’Università aveva bandito un vero e proprio concorso tra i suoi 350 studenti, chiamati a presentare un breve saggio sulla visione stereotipata che del Meridione italiano si ha negli Stati Uniti. Stavolta invece il soggiorno è parte integrante di un corso sulla mafia italiana. L´iniziativa di Corleone costituisce un´ulteriore tappa della collaborazione già da tempo avviata tra Regione Toscana, Consolato degli Stati Uniti d´America a Firenze, Syracuse University of Florence e Arci. .  
   
   
PARMALAT SECURITIES LITIGATION - ORDINANZA DEL TRIBUNALE FEDERALE DI NEW YORK  
 
Collecchio (Pr) - Parmalat S. P. A. Comunica che in data 29 giugno 2007 il tribunale federale di New York ha confermato, con sua ordinanza, di ritenere Parmalat S. P. A. (Assuntore) legittimo convenuto nella classe putativa pendente dinanzi al predetto tribunale. Su questo punto, il tribunale americano si era già pronunciato analogamente, come comunicato da Parmalat S. P. A. In data 28 luglio 2006 e 29 luglio 2006. Secondo il tribunale americano, Parmalat S. P. A. (Assuntore) sarebbe subentrata come successore di Parmalat S. P. A. In Amministrazione Straordinaria, e ne avrebbe, in tale veste, assunto, oltre ai diritti, “tutti” gli obblighi. Tale posizione non è congruente con il concordato omologato dal tribunale di Parma e con le decisioni di altri giudici italiani. Il tribunale americano ha comunque tenuto a precisare che le eventuali pretese della “classe” se riconosciute, sarebbero in ogni caso soggette alla falcidia concordataria, e l’esecuzione di una eventuale sentenza americana sarebbe demandata alla giurisdizione italiana. Parmalat S. P. A. Sottolinea ancora una volta che la “classe” di cui si tratta non è stata autorizzata secondo le regole di procedura americana, né è a conoscenza di elementi che facciano ritenere che possa mai essere autorizzata. Parmalat S. P. A. Ha impugnato l’ordinanza. .  
   
   
L’AGRICOLTURA TOSCANA DAVANTI AI MUTAMENTI CLIMATICI LE STRATEGIE IN ATTO DAVANTI A TEMPERATURE CHE SALGONO (+1,5 GRADI QUEST’ANNO), A PIOGGE CHE DIMINUISCONO (-10%) E A CICLI COLTURALI FORTEMENTE MUTATI  
 
Temperature più alte (quest’anno 1,5 gradi in più rispetto alle medie dell’ultimo decennio), piogge meno frequenti ma più intense (comunque con un –10% rispetto al periodo 1997-2006), cicli colturali modificati (con notevoli anticipi nei cicli di maturazione). Parte dai dati di un 2007 fortemente anomalo la vasta riflessione a tuttocampo sul rapporto tra l’agricoltura toscana e i cambiamenti climatici svoltasi il 29 giugno al Palazzo dei congressi di Firenze e cui hanno partecipato amministratori, tecnici, docenti universitari, rappresentanti del mondo agricolo. Dalla lettura dei dati è emersa la consapevolezza che questa annata molto particolare si inserisce in un quadro di mutamenti sempre più strutturali (i dati degli ultimi dieci anni confermano per la Toscana l’incremento medio di un grado di temperatura rispetto al passato) di fronte ai quali sono necessarie contromisure adeguate. “Il convegno è servito a individuare le strategie di fondo per fronteggiare un problema che sarà sempre più centrale per la nostra agricoltura” ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni. “Oggi – ha aggiunto - non è più sufficiente il sistema degli indennizzi di fronte a danni provocati da eventi metereologici eccezionali. Bisogna muoversi preventivamente, per esempio aiutando l’azienda agricola a sviluppare tutti i meccanismi di autodifesa necessari, dall’utilizzo di sementi più adatte a stagioni siccitose, a quello di tecniche agronomiche idonee (come l’aridocoltura). Come Regione intendiamo muoverci in questa direzione sviluppando un’azione di assistenza tecnica e di formazione professionale alle imprese perché il mutamento climatico non venga subito, ma fronteggiato nel modo migliore dai nostri produttori”. “A questo fine – ha aggiunto - è nostra intenzione varare un sistema di premi per le imprese che sviluppino azioni virtuose in relazione al risparmio idrico e continuare a sostenere quelle che ammodernano o potenziano i loro impianti irrigui”. Per stimolare le difese in relazione ai mutamenti metereologici, ha aggiunto l’assessore, è poi necessario che l’agricoltura toscana continui a perseguire le sue scelte di fondo: “Una agricoltura attenta alla biodiversità, decisa a non introdurre elementi di inquinamento (con la forte spinta verso il biologico e l’azione anti ogm), capace di valorizzare un rapporto più diretto tra produttore e consumatore (con il progetto filiera corta) pronta a cogliere la sfida delle energie rinnovabili (specie le biomasse), è, allo stesso tempo, una agricoltura che alimenta i suoi anticorpi più naturali di fronte alle spinte imprevedibili del mutamento climatico”. Sostenere il nostro modo di produrre all’insegna della qualità, dell’identità territoriale e della genuinità è quindi la risposta più adeguata a questo mondo che cambia, “e cambia – ribadisce l’assessore - soprattutto perché l’uomo ha gestito il suo pianeta in modo sconsiderato”. Il convegno di oggi (cui hanno partecipato docenti universitari, tecnici, amministratori, rappresentanti del mondo agricolo) è stato organizzato da Regione e Arsia, l’agenzia per lo sviluppo e l’innovazione in campo agricolo e forestale che gestisce molti servizi di studio e di monitoraggio delle tematiche connesse al mutamento climatico (sono dei servizi Arsia i dati che riportiamo in queste pagine): “E´ indubbio – ha sottolineato Maria Grazia Mammuccini, amministratore Arsia - che l´agricoltura sia il settore maggiormente esposto all´impatto dei cambiamenti climatici, ma non per questo i momenti di emergenza si devono tradurre in allarmismi eccessivi. Occorre invece un investimento strategico in ricerca e innovazione finalizzato a dotarsi di analisi di impatto specifiche per l´agricoltura toscana, di adeguati sistemi di monitoraggio e occorre soprattutto il supporto alle imprese agricole e ai sistemi territoriali per affrontare quegli stessi cambiamenti climatici con servizi e tecniche agronomiche innovativi”. Dal convegno è anche emerso come la Toscana, rispetto ad altre regioni italiane dominate da colture intensive, sia meno esposta ai problemi determinati dai cambiamenti climatici (le sue produzioni di punta non necessitano di molta acqua): una condizione che però non esenta la Regione da perseguire con decisione la strada dell’innovazione e dell’efficienza: occorrono, si è sottolineato, azioni di pianificazione della aree irrigue e l’utilizzo di tutte le forme più innovative di risparmio idrico: è necessario recuperare e se possibile accrescere, in un quadro di compatibilità ambientale, tutte le risorse idriche disponibili. Ma vediamo alcuni degli spunti statistici emersi nel convegno. Il mutamento climatico – le temperature Tra settembre 2006 e maggio 2007 le temperature sono salite ovunque in Toscana rispetto alla media dei dieci anni precedenti. Lo scarto medio è di 1,5 gradi, con una punta di 1,9 in provincia di Pistoia e un minimo di 1,3 nel grossetano. Questo comportamento meteorologico ha determinato un sensibile anticipo nella semina e nello sviluppo dei cereali e nella ripresa vegetativa primaverile delle colture arboree da frutto. Il mutamento climatico - Le piogge Se salgono le temperature, scendono invece le piogge: tra settembre 2006 e maggio 2007 sono caduti in media in Toscana 705 mm di pioggia, 86 in meno rispetto alla media dei dieci anni precedenti, con una differenza percentuale del 10%. Il calo è più sensibile in prossimità della dorsale appenninica e nelle zone interne, in particolare in quelle meridionali (con un picco del –35% nella zona meridionale della provincia di Siena)e più contenuto nell’area costiera centrale (-2% per la provincia di Pisa). Il mutamento climatico – i possibili effetti sul settore agroforestale Se i cambiamenti climatici previsti verranno confermati nei prossimi anni, per il settore agro-forestale potrebbero prospettarsi scenari caratterizzati da: alterazione nel ciclo delle colture (anticipi vegetativi, della maturazione) con conseguente modifica delle aree di coltivazione e distribuzione di alcune specie agrarie e forestali; una maggiore sensibilità delle colture agli sbalzi di temperatura (gelate o ondate di caldo), e all’attacco di parassiti. Il mutamento climatico – la situazione della Toscana In questi ultimi anni il sistema agricolo toscano ha iniziato a trasformarsi cercando di adattarsi alle mutate condizioni colturali imposte dai cambiamenti climatici limitando in particolare le colture ad elevato consumo idrico e adottando tecniche irrigue più razionali e a minor impatto ambientale. Il tutto partendo da un dato di base favorevole: la Toscana ha un fabbisogno idrico legato all’agricoltura minore che molte altre regioni. Solo il 6% della superficie coltivata è irrigata (rispetto al 19% della media nazionale e al 35% del Nord Italia). Questo perché alcune delle colture principali (viticoltura e olivicoltura) hanno bisogno solo della cosiddetta irrigazione di soccorso (da utilizzare dunque non stabilmente ma solo secondo necessità) e perché si è ridotta fortemente la presenza di alcune colture irrigue: è diminuita del 40% la produzione di mais, è scomparsa quella di barbabietola da zucchero (a seguito della modifica della relativa Ocm). Per altre produzioni irrigue, quali la floricoltura e il vivaismo ci si sta sempre più orientando verso l’uso di acqua riciclata, mentre per l’orticoltura, si stanno adottando tecniche sempre più finalizzate al risparmio (circa il 30% delle aziende ha irrigazione a goccia).
Tabella di confronto a scala provinciale tra i cumulati medi di pioggia (mm), caduti nel periodo settembre 2006 - maggio 2007 e i valori cumulati medi registrati nel decennio 1997 - 2006 (periodo settembre – maggio 2007)Arsia
Provincia Cumulato medio periodo 1997 - 2006 Cumulato medio (mm) Settembre 2006 - maggio 2007 Differenza in mm Differenza in %
Arezzo 659. 1 526. 2 -133. 0 -20
Firenze 649. 7 574. 2 -75. 6 -11
Grosseto 668. 8 622. 7 -46. 1 -7
Livorno 554. 7 639. 8 85. 1 15
Lucca 1028. 8 878. 6 -150. 2 -14
Massa - Carrara 1069. 8 946. 2 -123. 6 -12
Pisa 681. 0 661. 2 -19. 8 -2
Prato 722. 8 594. 4 -128. 4 -17
Pistoia 1279. 1 1109. 7 -169. 5 -14
Siena 603. 5 496. 0 -107. 6 -18
Toscana 791. 7 704. 9 -86. 8 -10
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ZUCCHERO - RABBONI CHIEDE CHE VENGA CAMBIATA LA NUOVA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
 Bologna - La proposta della Commissione Agricola europea di indennizzare con un significativo contributo economico gli agricoltori che "volontariamente" rinnunceranno alla coltivazione della barbabietola da zucchero, fino a raggiungere una riduzione ulteriore del 10% della quota italiana di produzione dello zucchero, rischia di mettere in serie difficoltà ciò che è rimasto del comparto bieticolo - saccarifero nazionale. Il settore italiano, diversamente dal resto d´Europa, è già stato al centro di una pesantissima ristrutturazione che, a partire dalla riforma dell´Organizzazione comune di mercato decisa a fine 2005, ha portato alla chiusura di 13 stabilimenti sui 19 in attività nel nostro Paese e ad una fortissima riduzione della superficie investita a barbabietola, una coltura che ha sempre fornito buoni risultati economici per gli agricoltori. L´emilia Romagna ha pagato il prezzo più elevato: dei 9 stabilimenti in attività fino al 2005 ne sono rimasti aperti tre ed uno di questi, quello di Pontelagoscuro nel ferrarese, è, come è noto, destinato ad essere chiuso e riconvertito al termine dell´imminente campagna estiva. Il futuro della bieticoltura regionale è per tanto legato al prosieguo dell´attività degli stabilimenti di Minerbio (Bo) e di S. Quirico (Pr). Entrambi questi impianti hanno avviato un programma di miglioramento competitivo basato sia su adeguamenti organizzativi e produttivi interni e sia sulla ottimizzazione del bacino bieticolo di riferimento allo scopo di garantirsi quantità e qualità adeguata di prodotto. E´evidente che una ulteriore riduzione del 10% della produzione bieticola prevista metterebbe in seria difficoltà gli impianti, il loro utilizzo, i costi industriali di produzione e dunque la possibilità di continuare a fare bieticoltura degli altri agricoltori. "Chiediamo che la Commissione europea cambi la proposta per l´Italia. - ha dichiarato l´Assessore regionale all´Agricoltura Tiberio Rabboni - Siamo l´unico Paese ad avere abbondantemente dimezzato la produzione. Ora ci devono lasciare la possibilità di decidere in autonomia se applicare questa ulteriore riduzione e come farlo, visto che un´ulteriore chiusura di zuccherificio è, purtroppo, già annunciata per la fine dell´anno, con inevitabili riduzioni di superfici coltivate. E´ una richiesta condivisa dalla associazioni bieticole, dagli industriali e dai sindacati dei lavoratori dell´Emilia Romagna. Contiamo sulla capacità negoziale del Ministro De Castro e sul sostegno dei parlamentari europei a cui abbiamo scritto nei giorni scorsi per sollecitare una coerente presa di posizione" .  
   
   
PESCA, L´IMPEGNO DELLA REGIONE SARDEGNA CON IL GOVERNO E L´UNIONE EUROPEA  
 
"La Regione si impegna a risolvere la vertenza del comparto pesca della Sardegna assieme alle organizzazioni di categoria. E già la settimana prossima sono previsti incontri con il ministro delle Politiche agricole e con la Commissione europea a Bruxelles per affrontare le problematiche più urgenti, come il pagamento del fermo biologico del 2006". Al termine di una riunione a Cagliari, gli assessori Cicito Morittu (Ambiente) e Francesco Foddis (Agricoltura) hanno voluto rassicurare le associazioni di categoria, con le quali è stata stilata un’agenda di massima che prevede già per i prossimi giorni della settimana il coinvolgimento del ministero e di Bruxelles, per affrontare le situazioni più urgenti come l´autorizzazione da parte dell’Ue per l’inserimento della Sardegna all’interno del fermo biologico per il 2007. Morittu e Foddis hanno apprezzato la collaborazione e l’importante contributo su queste tematiche da parte delle associazioni. Sul fermo 2006, l’assessore Morittu ha ribadito la continua interlocuzione con gli uffici Ue per sbloccare le risorse destinate al ristoro degli operatori. Inoltre, su proposta delle organizzazioni, si valuterà se è possibile pagare attraverso gli aiuti del regime "de minimis", il che agevolerebbe e sveltirebbe le procedure. Infine, martedì con l’assessore al Personale Massimo Dadea, Morittu e Foddis affronteranno il passaggio, dall’Ambiente all’Agricoltura, di alcune competenze sulla pesca e l’eventuale trasferimento del personale. Su quest’ultimo aspetto, verranno naturalmente coinvolte le organizzazioni sindacali. In ogni caso, l’obiettivo è velocizzare i tempi e garantire la continuità di servizio in questa fase di transizione. .  
   
   
A VERCELLI PROGETTO ARPA PER IL CONTROLLO SULL´USO DI FITOSANITARI DE RUGGIERO: SIAMO I PRIMI IN ITALIA AD APPLICARE LE NUOVE NORME  
 
Indagini ed approfondimenti sul tema dei fitofarmaci sono il nucleo di un progetto strategico, predisposto da Arpa Piemonte, presentato il 29 giugno a Vercelli, in un incontro organizzato dall’assessore regionale all’Ambiente Nicola de Ruggiero, a cui hanno partecipato le Amministrazioni provinciali di Alessandria, Biella, Novara, Torino e Vercelli, le Asl territorialmente competenti, Confagricoltura, C. I. A. E Coldiretti, oltre alle forze dell’ordine preposte al controllo. La recente emanazione del Decreto Ministeriale del 9 marzo 2007 “Limitazioni di impiego dei prodotti fitosanitari contenti le sostanze attive bentazene, cinosulfuron, dimetenamide, molinate, quinclorac nel territorio della Regione Piemonte, ai sensi del Decreto Legislativo n. 194/1995, art. 5 comma 20” limita l’impiego di alcune sostanze nelle aree già designate come vulnerabili dal Consiglio Regionale. L’uso dei prodotti fitosanitari in agricoltura può infatti determinare significative ricadute ambientali e sanitarie nel territorio piemontese caratterizzato da una significativa vocazione agricola. Con la finalità di monitorare il corretto utilizzo dei principi attivi autorizzati e valutare effetti ambientali e sanitari del loro impiego, in applicazione del decreto precedentemente citato, Arpa Piemonte ha predisposto un progetto, articolato in attività di controllo, monitoraggio ambientale e raccolta e organizzazione dati, nell’ambito della quale si avvierà un coordinamento tra le diverse istituzioni operanti sul territorio per la salvaguardia dell’ambiente e della salute. “La pubblicazione del decreto - ha detto de Ruggiero - permette al Piemonte di essere la prima regione italiana ad applicare le normative comunitarie e nazionali sull’utilizzo di prodotti fitosanitari nelle aree vulnerabili del proprio territorio, definendo limitazioni e divieti. Come Regione da tempo avevamo già individuato le aree vulnerabili, sulla base dei monitoraggi ambientali eseguiti da Arpa Piemonte sulle acque superficiali e sotterranee, ovvero fiumi e falde. Da qui la proposta di interventi che il Ministero ha adottato”. “L’adozione del decreto - conclude l’assessore - rende possibile inoltre agli organi della Regione preposti di effettuare i controlli necessari e all’Assessorato all’Ambiente di continuare, tramite Arpa Piemonte, l’attività di monitoraggio ambientale. Si potrà inoltre concorrere al raggiungimento degli obiettivi di qualità individuati dal Piano regionale di Tutela delle Acque, in applicazione della direttiva 2000/60/Ce”. Le disposizioni e gli elenchi delle aree interessate dalle prescrizioni previste dal decreto, appartenenti alle province di Vercelli e Novara, si possono trovare sulla Gazzetta Ufficiale n. 122 del 28. 5. 2007 e sul sito della Regione Piemonte all’indirizzo http://www. Regione. Piemonte. It/acqua/aree/areevulne. Htm. .  
   
   
UNA TASK-FORCE DELLA REGIONE SARDEGNA PER DEBELLARE LA PESTE SUINA  
 
Cagliari, 2 Luglio 2007 – Sarà subito creata una task-force interassessoriale per debellare la peste suina africana e continuare nell´opera di valorizzazione degli allevamenti e delle produzioni del suino sardo. Dell´emergenza sanitaria e dei progetti per consentire ai produttori di avere una prospettiva economica con allevamenti in regola, si è parlato questa mattina nel corso di una riunione tra gli assessori regionali Francesco Foddis (Agricoltura) e Nerina Dirindin (Sanità), insieme ad alcuni amministratori locali del Nuorese (Orgosolo) e dell´Ogliastra (Arzana, Talana, Urzulei). Erano presenti anche i tecnici di Ersat, Era, Ente Foreste e Corpo Forestale, oltre ai rappresentanti dell´Università di Cagliari. "Occorre agire nel più breve tempo possibile per eliminare la peste suina - ha detto l´assessore Dirindin - e superare una volta per tutte i problemi sanitari. Sarà fondamentale continuare nel processo di tutela e valorizzazione già avviato da Comuni e Regione". Su quest´ultimo punto si è trovato d´accordo l´assessore Foddis: "Un gruppo ristretto, al quale prenderanno parte tecnici ed esperti degli assessorati regionali competenti (Agricoltura, Ambiente, Enti locali e Sanità), dovrà lavorare in sintonia con le esigenze dei Comuni per gestire e superare l´emergenza". "Grazie all´opera virtuosa di alcune amministrazioni locali, che stanno convincendo i produttori delle loro comunità a regolarizzare gli allevamenti, si sta arginando l´allarme - ha continuato Foddis -. Siamo di fronte a un percorso culturale di estrema importanza, che dà la possibilità di trainare i Comuni che ancora incontrano difficoltà nel coinvolgimento dei produttori. A questo processo occorre affiancare un progetto per il rilancio del comparto del suino sardo, arrivando alla tutela della razza autoctona. Un risultato al quale si può giungere dando la possibilità ai produttori di aderire alla filiera, accompagnandoli fino al mercato. Sono necessari i disciplinari per certificare il valore delle produzioni così peculiari di queste zone. Nel Programma di sviluppo rurale 2007-13, appena spedito a Bruxelles, sono previste diverse misure per la tutela della biodiversità animale e per la valorizzazione produttiva e commerciale della razza autoctona sarda". Altra esigenza irrinunciabile, sulla quale tutti si sono trovati d´accordo, è il trasferimento delle competenze finanziarie (come il pagamento dei premi e degli indennizzi) dalla Regione ai Comuni: questo per facilitare le procedure e tagliare i tempi tecnici. Considerazioni che hanno trovato l´assenso degli amministratori, i quali hanno poi fatto una serie di proposte per sostenere gli allevatori locali: dai progetti pilota al marchio Dop, dalla progettazione integrata all´associazione tra produttori, fino a una maggiore sensibilizzazione per arrivare a nuovi sbocchi di mercato. All´ente Foreste è stata chiesta la possibilità di utilizzare i terreni, in modo controllato, per il pascolo semibrado. Da parte dell´ente c´è la massima disponibilità a valutare le richieste che arriveranno dai Comuni. .  
   
   
VERONA: FANCY FOOD SUMMER: 8/10 LUGLIO 2007  
 
 La Camera di Commercio di Verona partecipa all’edizione 2007 di Fancy food Show, il salone internazionale di riferimento per il settore alimentare statunitense, giunto alla sua 53° edizione. Nella splendida cornice del Jacob K. Javits Center di New York, la prestigiosa manifestazione polarizza l’interesse economico e commerciale di tutta la East Coast e rappresenta per gli operatori un valido strumento promozionale per l’acquisizione di nuovi contatti e/o il consolidamento di quelli preesistenti. La fiera rappresenta una delle più efficaci modalità di accesso al mercato nord americano e nelle ultime edizioni ha visto la presenza di oltre 30. 000 visitatori. La collettiva italiana occuperà una superficie di 2. 200 mq. Ed ospiterà ben 240 espositori. Come nella scorsa edizione lo stand della Camera di Commercio di Verona, di 27 mq, sarà collocato nel Level 3 dell’Upper Exhibit Hall International Section, in un ottima posizione che favorirà l’affluenza dei visitatori. All’edizione di quest’anno parteciperanno 11 imprese veronesi che proporranno le eccellenze del comparto agroalimentare scaligero: il vino con La Strada del vino Bardolino e del Custoza e con 5 imprese; i prodotti da forno con 2 imprese; l’olio e il riso, ciascuno con 1 impresa. Fancy Food 2007 rappresenta un’ottima occasione anche per promuovere il prestigioso concorso enologico Verona wine top, attraverso la distribuzione gratuita della guida dei 100 vini premiati dell’edizione 2006, pubblicazione che riscuote notevole interesse tra i gli addetti ai lavori. Il vino, il prodotto agroalimentare "Made in Italy" più diffuso sul territorio americano (gli Stati Uniti sono infatti il secondo mercato di destinazione delle bevande veronesi), sarà perciò il protagonista indiscusso dello stand camerale, ribadendo la vocazione vinicola della provincia Veronese, che nel 2006, si è riconfermata a livello nazionale la prima provincia esportatrice di vino. Da rilevare che, per quanto concerne specificamente l’export di bevande negli Stati Uniti, la variazione 2005-2006 ha registrato un incremento del +2,6%. La Camera di Commercio di Verona, cui faranno riferimento le 11 imprese scaligere che parteciperanno alla manifestazione, sarà l’ambasciatrice nella città di New York, delle eccellenze veronesi nel settore agroalimentare, promuovendone l’alta qualità e la tipicità. .  
   
   
TRENTO – UNA SETTIMANA TRA SAPERI E SAPORI LOCALI -  
 
Dal 4 luglio il Trentino ospiterà per il secondo anno consecutivo lo stage del corso di laurea in scienze gastronomiche dell’ Università degli studi di Pollenzo (Cuneo). Nata nel 2004 per iniziativa di Slow Food, l’Università di Pollenzo è il primo ateneo al mondo interamente dedicato alla cultura del cibo. Con una didattica multidisciplinare ed aperta al confronto interculturale si propone di delineare una nuova figura professionale, l’esperto di gastronomia, capace di operare nella produzione, distribuzione, promozione e comunicazione dell’agroalimentare di qualità. Basterebbe questo per distinguerla da tutte le altre realtà universitarie italiane ed estere, ma a Pollenzo ci tengono che non si trascuri neppure l’altro aspetto peculiare della loro proposta formativa: l’intenso programma di stage nazionali ed internazionali che consente agli allievi di entrare in contatto diretto con gli ambienti naturali e i contesti storico-economici in cui trovano espressione le varie eccellenze locali. Il Trentino, per il suo patrimonio enogastronomico rappresentativo di una tipica civiltà montano-rurale e per la sua solida organizzazione nel campo del marketing territoriale, è stato scelto insieme alla Valle del Rodano, alla Stiria e all’area viennese come meta dello stage degli allievi del primo anno. I venti ragazzi, di varia nazionalità, che saranno in Trentino dal 4 al 12 luglio, avranno l’occasione di percorrere le nostre valli, incontrando i responsabili delle principali realtà produttive, e di approfondire diversi temi legati all’agroalimentare provinciale, fra cui il marketing territoriale, la tradizione vitivinicola (dal Trentodoc al Teroldego rotaliano d. O. C. , dal Trentino d. O. C. Vino Santo alla Trentino Grappa), la produzione lattiero-caseario, quella frutticola, in particolare il comparto melicolo, e il mondo della cooperazione che dal punto di vista economico, sociale e culturale rappresenta un elemento caratterizzante della nostra provincia. Lo stage è realizzato in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, la Camera di Commercio di Trento attraverso Palazzo Roccabruna, la Trentino S. P. A. E si avvale della cortese disponibilità delle aziende che accoglieranno in visita i ragazzi di Pollenzo .  
   
   
IN CINA E RUSSIA I PRODOTTI DEL FVG  
 
Pordenone - Si è concluso il 27 giugno il programma di viste organizzato nell’ambito del Progetto di promozione e sviluppo dei rapporti economici tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Repubblica Popolare Cinese, coordinato dalle Camere di Commercio di Pordenone e Udine, e portato avanti con la collaborazione delle Camere di Commercio di Trieste e Gorizia e il finanziamento della Regione Fvg e dell’Istituto per il Commercio Estero. Concentro, azienda speciale della Camera di Commercio di Pordenone, ha accompagnato due esperti cinesi del settore agroalimentare, in un tour “attraverso” aziende vitivinicole, produttori di pasta, caffè e prosciutto, che hanno potuto presentare le proprie produzioni e confrontarsi su opportunità a prospettive. La delegazione ha permesso alle aziende di raccogliere preziose informazioni sia dal punto di vista commerciale che tecnico. Il gusto del consumatore cinese è stato analizzato per comprendere in che modo approcciare il mercato: per il vino viene confermata la propensione per vini rossi e le buone prospettive per gli spumanti secchi, tipologia che non viene garantita dalla produzione interna. L’importatore cinese ha sconsigliato ai produttori di proporre formule tipo Bag in Box, (Consiste in una borsa di plastica con un tappo speciale brevettato, inserita all’interno di una scatola di cartone facilmente personalizzabile in base alle esigenze di comunicazione, questo sistema protegge dall´aria che non entra mai a contatto con il prodotto poiché la chiusura del rubinetto è sigillata e la sacca si svuota man mano che si consuma il liquido). Il problema nasce dal fatto che la curiosità dei cinesi li porta ad aprire le confezioni e a vanificarne l’utilità compromettendo la qualità del vino. Interscambio di informazioni tecniche anche a Trieste, con riferimento al prosciutto di san Daniele che recentemente ha ottenuto l’autorizzazione per l’esportazione Cina. Si tratta di un primo passo: ora Italia e Cina dovranno stabilire definitivamente lo standard delle certificazioni e procedure per rendere effettiva la possibilità di importare il prodotto sul mercato. Ben 36 sono le ditte italiane che sono incluse nella lista delle potenziali esportatrici. Sempre il settore agroalimentare è stato il protagonista dell’incontro informativo dal titolo “Russia e Cina: i mercati dell’agroalimentare a confronto. Aspetti commerciali e tecnici”, al quale erano presenti una ventina di aziende della Regione appartenenti per lo più al settore vitivinicolo. .  
   
   
IL CONCENTRATO DI POMODORO SI CONFERMA ELISIR DI BENESSERE: DOPO IL LICOPENE, SCOPERTI FOSFORO, CALCIO E POTASSIO!  
 
Rilevate concentrazioni fino a 10 volte superiori rispetto al pomodoro fresco! Sono stati presentati i risultati della seconda ricerca nutrizionale, dopo quella realizzata nel 2006, sul concentrato di pomodoro, prodotto di grande tradizione e molteplici virtù nutrizionali. Lo studio, coordinato dal Prof. Fiorenzo Pastoni, Vice Presidente dell’Ordine dei Biologi Italiani, è stato fortemente voluto da Mutti, marchio storico dell’industria conserviera italiana, con l’obiettivo di completare il profilo di un prodotto che, a gusto e leggerezza, unisce qualità e nutrienti benefici per l’organismo. Tra i risultati più rilevanti, una concentrazione di potassio e calcio fino a 5 volte superiore rispetto al pomodoro fresco e un quantitativo di fosforo che nel triplo concentrato di pomodoro si moltiplica per 10! La ricerca, i cui test sono stati condotti su 7 campioni di concentrato, doppio e triplo, appartenenti a lotti diversi, per un totale di 98 determinazioni analitiche, ha evidenziato la significativa presenza dei sali minerali fosforo, potassio e calcio oltre che il permanere di ferro e niacina (Vitamina Pp) nonostante la cottura e il confezionamento. I sali minerali sono indispensabili per molte funzioni del nostro organismo. Non essendo prodotti dal corpo, tuttavia, devono necessariamente essere assunti attraverso l´alimentazione poiché una carenza può determinare molteplici squilibri. Il fosforo_ Ecco perché risulta particolarmente importante la scoperta che in 100g di doppio concentrato di pomodoro si riscontra un valore medio di fosforo di circa 219. 85 mg che sale a 264. 15 mg/100g, con punte che sfiorano i 342. 8 mg/100g, nel triplo concentrato. Un dato che diventa ancora più significativo se confrontato con la quantità di fosforo mediamente presente nel pomodoro fresco e pari a 26 mg/100g. Ciò significa che rispetto al pomodoro fresco, nel triplo concentrato di pomodoro si può riscontrare una presenza di fosforo sino a 10 volte maggiore. Questo importante minerale concorre al metabolismo dei carboidrati, grassi e proteine e partecipa con il calcio alla formazione delle ossa e dei denti. Il calcio_ Proprio il calcio è stato un altro dei protagonisti dello studio, che ne ha riscontrato una presenza pari a 53. 48 mg/100g nel doppio concentrato e 59. 28 mg/100g, con punte che sfiorano i 71. 9/mg, nel triplo concentrato di pomodoro, vale a dire oltre 5 volte in più la quantità media riscontrabile nel pomodoro fresco (11 mg/100g). Il calcio, oltre a contribuire, insieme al fosforo, allo sviluppo scheletrico (aspetto fondamentale nell’età evolutiva) dà equilibrio al sistema nervoso, evita la carie dentaria, i crampi alle gambe, le unghie fragili, l´irritabilità e alcune forme di mal di testa. Il potassio_ Altrettanto interessanti i dati relativi al potassio, minerale capace di combattere la ritenzione idrica oltre che la stanchezza, i crampi e la debolezza muscolare. La ricerca ha svelato che in 100g di doppio concentrato di pomodoro ne è presente una quantità pari a 1240. 72 mg, mentre nel triplo se ne registra una media di 1449. 82 mg, con punte che arrivano fino a 1521. 7 mg. Anche in questo caso è particolarmente interessante notare che la concentrazione del minerale nel prodotto è pari a 5 volte tanto quella del pomodoro fresco, di solito uguale a 290 mg/100g. Un dato che ben si sposa con la bassa percentuale di sodio riscontrata nel concentrato, tra i 219 e i 264 mg per 100g di doppio e triplo concentrato, per una combinazione idrosalina particolarmente benefica per l’organismo. Il ferro e la vitamina Pp_ Significativo anche il permanere di ferro e vitamina Pp nel prodotto, sebbene in quantità solo leggermente superiori rispetto a quelle riscontrabili nel pomodoro fresco, ma nonostante la cottura ad alte temperature e il processo di confezionamento. «I minerali presenti nel pomodoro fresco, che si evidenziano in quantità molto maggiori nel concentrato di pomodoro, sono essenziali per il benessere e la salute dell’organismo umano - sottolinea il Professor Fiorenzo Pastoni. «I risultati ottenuti in questa seconda ricerca da me coordinata – continua Pastoni- forniscono acquisizioni utili sotto il profilo nutrizionale in base alle quali è possibile sfruttare le tante proprietà benefiche di questo prodotto all’interno di una dieta giornaliera sana ed equilibrata». «Da questa interessante ricerca emerge, come novità, la possibilità di dare al concentrato di pomodoro un’importante funzione nutritiva vitaminica e rimineralizzante – ha affermato la dott. Sa Evelina Flachi, nutrizionista e specialista in scienze dell’alimentazione. «Questo prodotto può essere un ottimo ingrediente nelle nostre ricette, utile anche ad assolvere un’originale funzione di naturale integratore alimentare non solo di carotenoidi, come il licopene, e di vitamina Pp, ma di importanti minerali quali il potassio, il ferro, il fosforo e il calcio indispensabili a tutte le età. Con il concentrato di pomodoro aggiungiamo non solo sapore ai piatti come potevamo pensare nel passato, ma, dopo quest’ultima ricerca, possiamo dire che con questo prodotto potenziamo la funzione nutrizionale di altri ingredienti contenuti nelle varie ricette e integriamo l’alimentazione di calcio, fosforo e potassio di chi, per intolleranze o altro, deve ridurre alcuni cibi che li contengono. Col frequente uso del concentrato di pomodoro – conclude la dott. Sa Flachi - si potrebbe favorire una buona rimineralizzazione organica, maggiormente attivata in questa stagione da una corretta esposizione alla luce. Potremmo poi controllare la ritenzione idrica e mantenere un buon equilibrio idrosalino importante per affrontare la stagione estiva. » .  
   
   
NON SOLO GELATO… TENDENZE, CULTURA, NEWS, ABBINAMENTI, DEGUSTAZIONI: L’ALTA GELATERIA DI ANTICA GELATERIA DEL CORSO SI SVELA NEL NUOVO SITO INTERNET  
 
Curiosità, gustosi e inediti abbinamenti, tendenze e novità; e ancora le ricette, i locali dove andare, i suggerimenti per gustare il gelato in ogni occasione: Antica Gelateria del Corso propone il miglior modo di avvicinarsi al mondo del gelato attraverso il nuovo sito Internet, www. Laltagelateria. It. Un sito dinamico, dove navigare tra un irresistibile Capriccio al Mascarpone e Amaretti ed una Tentazione al Tiramisù; dove scoprire come sorprendere i propri ospiti abbinando i Mignon al Cacao con il vino più adatto. Tante curiosità divertenti sul prodotto più rappresentativo del Made in Italy, che tutto il mondo apprezza e ci invidia. Un sito di approfondimento e di informazione su tutto quello che il gelato è e rappresenta per Antica Gelateria del Corso: storia, qualità, eccellenza, gusto, attenzione ai particolari. Cinque sezioni distinte, ciascuna dedicata ad una tematica: -L’atelier delle Collezioni 2007 - un viaggio sensoriale alla scoperta delle “perle” di Antica Gelateria del Corso: le novità, i classici, il mantecato. -Un viaggio nel Piacere – l’arte del gelato e le sue tecniche: la temperatura, gli abbinamenti, la presentazione del gelato ed il rituale della degustazione. Un mastro gelatiere vi guiderà attraverso un video in questo percorso sensoriale e conoscitivo. -L’alta Gelateria: la storia del gelato, la tradizione, l’italianità ed i valori della marca, gli eventi ai quali partecipa Antica Gelateria del Corso. -Cultura e gelato - news e suggerimenti su arte e cultura, musica e teatro, locali e ristoranti. -I clienti - l’area dedicata ai rivenditori di Antica Gelateria del Corso: i distributori, le specifiche tecniche dei prodotti, la Scuola de L’alta Gelateria, le news. .  
   
   
LE RICETTE “PIÙBPERTUTTI”: UNA SETTIMANA ‘GASTRONOMICA’ PER ASSUMERE PIÙ VITAMINE B –  
 
Se manca il tempo per preparare qualche pietanza del menù – tenere sempre a portata di mano Be-total Plus – l’integratore vitaminico –– per non restare mai senza vitamine B. In vista dell’estate per ottenere il benessere fisico indispensabile a far fronte ad una maggiore necessità di vitamine B per affrontare il cambio di stagione, la dr. Ssa Angela Andreoli, nutrizionista e ricercatrice presso l’Università di Roma - Tor Vergata, propone un semplice e veloce menù settimanale all’insegna delle vitamine del gruppo B – studiato per tutti. Lunedi’ Colazione latte parzialmente scremato 150 gr Corn-flakes 40 gr Coppetta frutti di bosco (1) Spuntino pesche 200 gr Pranzo insalatina di pesce (1) 70 gr Insalata fresca (2) 100 gr acqua naturale Spuntino albicocche 200 gr Cena risotto con radicchio rosso (3) 80 gr Verdure in pinzimonio (4) 90 gr Pane di frumento 50 gr acqua naturale Ricette: Coppetta ai frutti di bosco (1) Fragole 100 gr Lamponi 20 gr Mirtilli Neri 20 gr More 20 gr Ribes 20 gr Succo Di Limone 5 gr Insalatina di pesce (2) Gamberi 150 gr Polpo 30 gr Vongole 75 gr Cozze O Mitili 30 gr Olio Extra Verg. Di Oliva 30 gr Succo Di Limone 10 gr Insalatina fresca (3) Carote 150 gr Lattuga 45 gr Pomodori 45 gr Olio Extra Verg. Di Oliva 30 gr Risotto con radicchio (4) Riso Brillato 80 gr Radicchio Rosso 64 gr Olio Extra Verg. Di Oliva 30 gr Cipolle 8 gr Brodo Vegetale 160 gr Brandy 4 gr Preparazione – imbiondire in un goccio d’olio la cipolla tritata finemente. Quando sarà dorata, aggiungere e tostare bene il riso a fuoco moderato mescolando continuamente per circa 5 min. Unire quindi il brandy e lasciarlo evaporare. Successivamente aggiungere il brodo vegetale mescolando di tanto in tanto, a metà cottura unire il radicchio rosso precedentemente tagliato a striscioline e amalgamare il tutto. Terminare la cottura e servire ben caldo. Verdure in pinzimonio (5) Finocchi 200 gr Sedano 100 gr Ravanelli 100 gr Olio Extra Verg. Di Oliva 10 gr Succo Di Limone 10 gr Preparazione – pulire i calamari, affettare la cipolla e lasciarla cuocere in poca acqua. Unire i calamari, cuocere l’insieme per alcuni minuti. Insaporire con vino bianco; a cottura ultimata condire con olio d’oliva e un trito di prezzemolo. Terminare il condimento con succo di limone Vitamine B: Quota Totale Giornaliera B1 - Tiamina (mg) 1. 5 B2 - Riboflavina (mg) 1. 56 B3 - Niacina (mg) 20. 65 B5 - Acido pantotenico (mg) 3. 71 B6 – Piridossina (mg) 3. 4 B9 - Acido folico (mcg) 345 B12 -Cianocobalamina (mcg) 6. 9 Martedi’ Colazione latte parzialmente scremato 150 gr spremuta di pompelmo 200 gr pane e marmellata di frutta (1) 5 gr Spuntino ciliege 200 gr Pranzo fusilli freddi mozzarella e pomodoro(2) 175 gr insalata di mais e peperoni 120 gr acqua naturale Spuntino melograno 160 gr Cena orata al cartoccio (3) 80 gr teglia di verdure al forno 125 gr pane di frumento 50 gr acqua naturale Pane e marmellata (1) Pane Integrale 40 gr Marmellata Di Frutta 10 gr Fusilli freddi mozzarella e pomodoro (2) Pasta Alimentare 80 gr Mozzarella Fresca 32 gr Pomodori 64 gr Olio Extra Verg. Di Oliva 4 gr Basilico In Foglie Qb Preparazione – tagliare a cubetti la mozzarella e i pomodori ben maturi, condire con olio di oliva e basilico e lasciare macerare per circa 10 minuti. Lessare i fusilli, scolarli e passarli sotto l’acqua corrente. Condire e servire. Insalata di mais e peperoni (3) Mais Dolce In Scatola 150 gr Peperoni Rossi 75 gr Olio Extra Verg. Di Oliva 7. 5 gr Orata al cartoccio (4) Orata 150 gr Pomodori 60 gr Olio Extra Verg. Di Oliva 7. 5 gr Olive Nere 7. 5 gr Preparazione – Nella carta oleata precedentemente unta di olio porre il pesce pulito e lavato. Disporre i pomodorini, le olive nere e un pizzico di sale. Avvolgere la carta ed infornare per 15-20 minuti. Teglia di verdure al forno (5) Pomodori 150 gr Cipolle 60 gr Melanzane 45 gr Zucchine Verdi 45 gr Peperoni Rossi 30 gr Olio Extra Verg. Di Oliva 7. 5gr Prezzemolo Qb Preparazione – lavare accuratamente tutte le verdure, quindi tagliarle a fettine piuttosto spesse e disporle in una teglia ricoperta con carta da forno. Condire con olio extra vergine e prezzemolo, infornare per circa 30 minuti a 180°c. Vitamine B: Quota Totale Giornaliera B1 - Tiamina (mg) 1,23 B2 - Riboflavina (mg) 1. 64 B3 - Niacina (mg) 12,8 B5 - Acido pantotenico (mg) 1,54 B6 – Piridossina (mg) 1,5 B9 - Acido folico (mcg) 199,96 B12 -Cianocobalamina (mcg) 5,81 Mercoledi’ Colazione latte parzialmente scremato 150 gr centrifuga frutta (1) 30 gr ciambella allo yogurt Spuntino albicocche 200 gr Pranzo pomodori ripieni di riso (2) 140 gr patate arrostite al forno 190 gr acqua naturale Spuntino gelato alla frutta 150 gr Cena carpaccio di manzo (3) 180 gr giardiniera con verdura (4) 280 gr pane di frumento 80 gr acqua naturale Centrifuga di frutta (1) Fragole 200 gr Mele (senza buccia) 100 gr Arance 60 gr Pomodorini ripieni di riso (2) Pomodori 120 gr Riso Brillato 35 gr Prezzemolo q. B. Basilico In Foglie q. B. Aglio Fresco q. B. Olio Extra Verg. Di Oliva 30 gr Parmigiano 10 gr Preparazione – tagliare la calotta superiore ai pomodori, svuotarli, salarli internamente e porli capovolti su un piatto. Lessare il riso al dente, scolarlo e metterlo in una terrina, aggiungere la polpa dei pomodori passata, le erbe aromatiche, l’olio e il parmigiano. Riempire con questo composto i pomodori e infornare per 30 min. Carpaccio di manzo(3) Manzo Magro 100 gr Rucola 10 gr Succo Di Limone 5 gr Olio Extra Verg. Di Oliva 30 gr Giardiniera di verdura crude (4) Carote 120 gr Cetrioli 50 gr Sedano 25 gr Finocchi 35 gr Pomodori 50 gr Vitamine B: Quota Totale Giornaliera B1 - Tiamina (mg) 0,83 B2 - Riboflavina (mg) 1,12 B3 - Niacina (mg) 17,8 B5 - Acido pantotenico (mg) 4,08 B6 - Piridossina(mg) 2,5 B9 - Acido folico (mcg) 307,22 B12 -Cianocobalamina(mcg) 3,18 Giovedi’ Colazione latte parz. Scr. Macchiato (1) 150 gr yogurt parz. Scr. Con miele (2) 30 gr pane e marmellata (3) Spuntino coppetta ai frutti di bosco (4) 150 gr Pranzo omelette di verdure (5) 185 gr Insalata indivia belga 150 gr Pane di frumento 70 gr acqua naturale Spuntino uva 200 gr Cena pasta zucchine e gamberi (6) 80 gr melone 200 gr prosciutto crudo magro 120 gr granetti classici 50 gr acqua naturale Latte p. S. Macchiato (1) Latte Parz. Scremato 150 gr Caffè 30 gr Yogurt p. S. Con miele (2) Yogurt Parz. Scremato 125 gr Miele 5 gr Pane e marmellata (3) Pane Di Frumento 00 40 gr Marmellata Di Frutta 10 gr Coppetta ai frutti di bosco (4) Fragole 120 gr Lamponi 30 gr Mirtilli Neri 30 gr Ribes 30 gr Lamponi 30 gr More 30 gr Succo Di Limone 10 gr Omelette di verdure e ricotta (5) Uovo Intero 100 gr Latte Scremato 10 gr Ricotta Di Mucca 30 gr Zucchine Verdi 30 gr Carote 20 gr Finocchi 30 gr Olio Extra Verg. Di Oliva 30 gr Preparazione – preparare l’omelette sbattendo le uova con tutti gli albumi, un pizzico di sale e un cucchiaino di latte scremato. Pulire accuratamente tutte le verdure, lessarle in abbondante acqua salata quindi scolarle e lasciarle in un recipiente a parte. Nel frattempo preparare l’omelette, disporre sopra le verdure, la ricotta e un goccio di olio di oliva, chiudere e servire. Pasta fredda zucchine e gamberi (6) Pasta Alimentare (farfalle) 80 gr Gamberi 30 gr Zucchine Verdi 65 gr Maggiorana Olio Extra Verg. Di Oliva 30 gr Preparazione – lessare i gamberi, sgusciarli e lasciarli raffreddare in una casseruola quindi unire le zucchine tagliate a rondelle un trito di maggiorana e olio di oliva. Lasciare macerare per circa 10 minuti. Lessare le farfalle e passarle sotto acqua corrente quindi condirle. Vitamine B: Quota Totale Giornaliera B1 - Tiamina (mg) 1,25 B2 - Riboflavina (mg) 1,43 B3 - Niacina (mg) 24,92 B5 - Acido pantotenico (mg) 1,2 B6 - Piridossina(mg) 2,37 B9 - Acido folico (mcg) 343 B12 –Cianocobalamina (mcg) 1,9 Venerdi’ Colazione latte parz. Scr. Macchiato (1) 150 gr Centrifuga di ananas 40 gr Torta di mele 50 gr Spuntino prugne fresche 200 gr Pranzo carpaccio di spada (2) 320 gr Carote, finocchi e indivia (3) 160 gr Pane di frumento 70 gr acqua naturale Spuntino anguria 300 gr Cena insalata di riso (4) 130 gr melanzane grigliate (5) 200 gr ricotta di bufala 100 gr pane di frumento 80 gr acqua naturale Latte p. S. Macchiato (1) Latte Parz. Scremato 150 gr Caffè 30 gr Carpaccio di spada (2) Pesce Spada 150 gr Succo Di Limone 10 gr Olio Extra Verg. Oliva 20 gr Carote, finocchi e indivia (3) Carote 150 gr Finocchi 30 gr Indivia Belga 75 gr Succo Di Limone 10 gr Olio Extra Verg. Oliva 20 gr Insalata di riso (4) Riso Brillato 120 gr Zucchine Verdi 25 gr Pomodori 25 gr Melanzane 25 gr Tofu 25 gr Funghi Porcini 10 gr Cipolle 10 gr Carciofi 10 gr Prezzemolo q. B. Succo Di Limone 10 gr Olio Extra Verg. Oliva 20 gr Preparazione – in una ciotola unire i pomodori maturi ben tagliati a cubetti, le zucchine e le carote tagliate a rondelle, le melanzane grigliate a striscioline, i carciofi a spicchi e i funghi a fettine. Condire il tutto con olio e prezzemolo quindi lasciare macerare per circa 10 minuti. Lessare il riso e passarlo sotto l’acqua corrente, unire le verdure e condire. Melanzane grigliate (5) Melanzane 200 gr Aglio Fresco 10 gr Sale Fino Vitamine B: Quota Totale Giornaliera B1 - Tiamina (mg) 1,07 B2 - Riboflavina (mg) 0,99 B3 - Niacina (mg) 23 B5 - Acido pantotenico (mg) 2,52 B6 – Piridossina (mg) 1,6 B9 - Acido folico (mcg) 233,46 B12 – Cianocobalamina (mcg) 12,75 Sabato Colazione latte parzialmente scremato 150 gr Centrifuga frutta (1) 200 gr biscotti con grano e avena 30 gr Spuntino mirtilli 150 gr Pranzo pollo arrosto 150 gr carote 140 gr patate 140 gr fagiolini 140 gr acqua naturale Spuntino uva 200 gr Cena linguine di mare (2) 188 gr misto di mare caldo (3) 330 gr zucchine grigliate 200 gr olio extra verg. D’oliva 20 gr pane di frumento 50 gr acqua naturale Centrifuga mela, arancia e pompelmo (1) Mele Senza Buccia 200 Gr Arance 100 Gr Pompelmo 60 Gr Linguine di mare (2) Pasta Alimentare 80 Gr Calamari 40 Gr Pomodori 55 Gr Cipolle 5 Gr Olive Nere 10 Gr Olio Extra Verg. Di Oliva 30 Gr Preparazione – in una casseruola disporre un trito di cipolla con aglio e olio di oliva. Unire i calamari e lasciare insaporire aggiungendo alcuni cucchiai di acqua. Unire i pomodori tagliati a filetti e lasciare cuocere. A cottura terminata aggiungere le olive ed infine lessare le penne, scolarle e condire. Misto di mare caldo (3) Polpo 150 Gr Seppie 60 Gr Cozze O Mitili 45 Gr Pomodori 60 Gr Succo Di Limone 10 Gr Olio Extra Verg. Di Oliva 30 Gr Preparazione – Pulire e lavare accuratamente il pesce e lessarlo in abbondante acqua leggermente salata. A cottura terminata tagliarlo a pezzetti, condirlo con succo di limone e olio extra vergine di oliva, servire contornato con pomodorini ciliegini ben maturi. Vitamine B: Quota Totale Giornaliera B1 - Tiamina (mg) 1,23 B2 - Riboflavina (mg) 1,73 B3 - Niacina (mg) 27 B5 - Acido pantotenico (mg) 3,66 B6 – Piridossina (mg) 3,5 B9 - Acido folico (mcg) 479,47 B12 – Cianocobalamina (mcg) 11,53 Domenica Colazione latte intero macchiato (1) 180 gr torta alla frutta 50 gr centrifuga (2) 370 gr Spuntino nespole 200 gr Pranzo gamberetti e rucola (3) 280 gr patate e carote in insalata 380 gr pane di frumento 50 gr acqua naturale Spuntino anguria 300 gr Cena risotto alle zucchine (4) 235 gr carpaccio olio e limone(3) 130 gr erbette lessate 295 gr pane di frumento 80 gr acqua naturale Latte macchiato (1) Latte Intero 150 gr Caffe’ 30 gr Centrifuga Pesca, albicocche e uva (2) Pesche Senza Buccia 200 gr Uva 60 gr Albicocche 100 gr Miele 10 gr Gamberetti e rucola (3) Gamberi 150 gr Rucola 75 gr Succo Di Limone 10 gr Olio Extra Verg. Di Oliva 30 gr Risotto alle zucchine (4) Riso Brillato 100 gr Zucchine Verdi 80 gr Cipolle 10 gr Zafferano Prezzemolo Olio Extra Verg. Di Oliva 30 gr Preparazione – far insaporire la cipolla tritata in un goccio d’olio con alcuni cucchiai di acqua, aggiungere il riso a fuoco moderato mescolando per 5 minuti, Unire l’acqua e lo zafferano e portare a cottura per circa 20 min, a metà cottura unire le zucchine tagliate precedentemente a rondelle e terminare la cottura. Cospargere con prezzemolo tritato e servire su piatto ben caldo. Carpaccio Olio e limone Manzo Magro 120 gr Succo Di Limone 5 gr Olio Extra Verg. Di Oliva 30 gr Vitamine B: Quota Totale Giornaliera B1 - Tiamina (mg) 1,17 B2 - Riboflavina (mg) 1,72 B3 -Niacina (mg) 27 B5 - Acido pantotenico (mg) 2,7 B6 – Piridossina (mg) 2,9 B9 - Acido folico (mcg) 352,71 B12 –Cianocobalamina (mcg) 7,42 .  
   
   
NEW YORK VI INVITA FUORI A CENA PER FESTEGGIARE LA “RESTAURANT WEEK SUMMER 2007”  
 
Oltre 200 tra i più rinomati ristoranti di New York offrono le loro specialità a prezzi super convenienti Nyc & Company annuncia le date dell’attesa settimana della gastronomia, la Restaurant Week Summer 2007 e dal 16 al 20 e dal 23 al 27 luglio sarà possibile consumare deliziosi manicaretti a prezzi davvero speciali! Infatti, oltre 200 tra i migliori ristoranti della Grande Mela serviranno pasti di tre portate al prezzo fisso di 24 dollari per il pranzo e 35 dollari per la cena (bevande, mance e servizio esclusi). Le prenotazioni sono aperte dal 18 giugno 2007 sul sito nycvisit. Com. “E’ con grande orgoglio che Nyc & Company presenta i partecipanti alla Nyc Restaurant Week, veri professionisti del gusto che invitano visitatori e newyorkesi a scoprire il valore della qualità, della varietà e dell’ospitalità che da sempre caratterizzano il mondo della ristorazione nella città di New York” afferma George Fertitta, Ceo di Nyc & Company. Prendono parte alla Nyc Restaurant Week i più rinomati ristoranti della Grande Mela, rappresentativi delle tendenze culinarie di svariate etnie, per proporre un gustosissimo spaccato sull’offerta della ristorazione newyorkese. New entry di rilievo per l’edizione di quest’anno sono Anthos, Gordon Ramsay’s Maze, Kobe Club, Park Avenue Summer, Wild Salmon e Zoё Restaurant. Si preparano, invece, per un tanto atteso ritorno in scena, il Chin Chin Restaurant, City Lobster & Crab Co. E il City Hall. Tra i ristoranti più ricercati che partecipano alla Nyc Restaurant Week Summer 2007 sono da citare Chanterelle, Del Posto, Eleven Madison Park, Mai House e Tabla. “La Summer Restaurant Week, che quest’anno festeggia la sua 16° edizione, è un evento emozionante che coinvolge tutto il settore della ristorazione di New York City”, afferma Tracy Nieporent, partner di Myriad Restaurant Group e Presidente del Nyc & Company Restaurant Committee. “Una tale e unica selezione di ristoranti offre a tutti i visitatori l’opportunità di mangiare a costi estremamente convenienti durante il più grande evento culinario a livello nazionale”. Dionne Rogers, Vice Presidente American Express Establishment Services, afferma: “Anche quest’anno American Express è onorata di supportare la Nyc Restaurant Week e tutti gli eccezionali ristoranti che fanno di New York City una imperdibile mèta culinaria”. .  
   
   
LA CUCINA MEDITERRANEA SUL LAGO DI LUGANO MAURO GRANDI, CHEF DI VILLA SASSA HOTEL, RESIDENCE & SPA  
 
Un luogo meraviglioso e suggestivo, che conquista il cuore e rasserena la mente: è la vista che si distende a perdita d’occhio dalle terrazze e dal rigoglioso giardino di Villa Sassa a Lugano, con lo scintillio delle acque dell’omonimo lago caratterizzato dalle sponde frastagliate e circondate dalle montagne. Ma non sono solo il giardino e gli ambienti eleganti e accoglienti di Villa Sassa, la piscina, il centro fitness e la Spa ad attirare l’ospite. Un notevole polo di attrazione è costituito dalla cucina dello Chef Mauro Grandi, un italiano di 34 anni che propone con successo la cucina classica mediterranea e la vivacizza con profumi e sapori stimolanti abbinati con maestria. Il menu degustazione a Villa Sassa cambia quasi ogni settimana. Grandi usa solo prodotti freschissimi e di stagione cercando di esaltare anche quelli meno nobili, quindi la scelta dei piatti proposti dipende essenzialmente dalla reperibilità dei prodotti. Per rispetto al cliente e al territorio, il menu include sempre alcuni piatti tradizionali ticinesi e lombardi. Non sorprende quindi poter gustare sia al ristorante che al bar le amatissime “orecchie d’elefante”. Risoluto, caparbio, istintivo, Grandi ha bisogno di tutti questi elementi del suo carattere per lavorare a Villa Sassa, dove deve coordinare molti punti di ristorazione: il ristorante gourmet, il bar e la banchettistica. Da alcuni anni al bar vengono anche organizzati diversi eventi particolari e serate tematiche. La clientela internazionale è decisamente aumentata rispetto al passato, ed è molto più informata e documentata di prima. “Cucinare per persone che comprendono il lavoro che c’è dietro le quinte lo rende molto più interessante, commenta Grandi. Abbiamo diversi tipi di clientela, dai clienti più esigenti a quelli che amano una cucina semplice, e cerchiamo di soddisfare tutti a livello internazionale, rimuovendo per certi versi le ‘barriere doganali’ del gusto. Penso che ‘polivalenza’ sia la parola adatta a descrivere le nuove tendenze della gastronomia”. La cantina del ristorante conta circa 210 etichette. I vini sono di prevalenza italiani, con una scelta tra 130 vini rossi, 70 vini bianchi e 10 vini da dessert. Quasi tutti sono offerti anche al bicchiere. Passione ed equilibrio “Cucino per passione e per mio piacere personale così spero di altre persone… spiega Grandi. La cucina è un affare di sensi: non è importante solo il gusto, ma anche l’olfatto e la vista contano moltissimo. Do anche il massimo valore alle cotture: se la materia prima è di alta qualità solo il giusto metodo di cottura può renderla perfetta. Tutte le cotture sono giuste sia che siano tradizionali o moderne, se ben fatte e se adatte alle materie utilizzate. Non sono favorevole ad una cottura troppo lenta o troppo veloce per principio, ciò che conta è utilizzare quella più adatta. Per mantenere le sostanze nutritive privilegio comunque le cotture lente e amo paragonarle ad una carezza, mentre le alte temperature hanno per me l’impatto di un pugno. Materia prima e tecnica devono andare di pari passo, senza l’una l’altra è perduta. Ugualmente, non ho ingredienti indispensabili. Sono tutti utili, ma vanno dosati con grande saggezza perché eccesso o scarsità possono alterare la riuscita di ogni singolo piatto”. Mercato e territorio “Quando creo un piatto, parto sempre dal prodotto e seguo l’ispirazione, continua Grandi. A volte mi capita di sfogliare una rivista o girare per strada, notare un prodotto o altro e pensare: “ah però, potrebbe essere un’idea!” Considero a cosa lo potrei abbinare e come, poi lo testo in cucina. Ad esempio, vedo al mercato i germogli di barbabietola e li unisco a puntarelle e luganighette, o prendo il nostro pesce tipico, il lucioperca, fresco e lo aromatizzo con finocchio e zenzero. Recentemente ho testato un carré di maialino da latte marinato con i profumi dell’anice stellato, vaniglia, cannella, servito con indivia belga al tartufo nero e una galletta di patate e zucca. Alcuni piatti che Grandi propone volentieri sono i maltagliati impastati con la farina di castagne o il petto d’anatra guarnito da fichi al miele e agrumi. Negli antipasti talvolta ama accostare il gusto mediterraneo alla cucina orientale, servendo per esempio il tiepido di gamberoni in carpaccio e tempura. Abbinamenti e contrasti La cucina di Grandi ama i contrasti: agro-dolce, piccante-acido, caldo-freddo (ottimo per i dessert). Per esempio la dolcezza delle vongole veraci viene temperata dall’amaro dei carciofi. Il piatto viene presentato in modo contemporaneo. Le guarnizioni realizzate con coulis e gocce sono coerenti con il piatto e sempre commestibili. Per mantenere altissimo lo standard qualitativo, Grandi reperisce i migliori prodotti localmente o sui mercati internazionali, anche se gli capita di cogliere l’aglio orsino passeggiando nel bosco vicino a casa sua… I rifornimenti vengono principalmente dai mercati di Zurigo e Milano. Il pesce in particolare proviene dal Lago di Lugano, Francia, Italia. Le capesante vengono dall’America, ma sono cucinate con gusto prettamente mediterraneo. Le varie tipologie di carni arrivano da Svizzera, Francia, Nuova Zelanda, Australia. I formaggi vengono scelti in Ticino, Italia, Francia. La miglior produzione dei salumi è delle zone confinanti tra Ticino e Italia. Anche l’olio è esclusivamente italiano o svizzero. La pasta è rigorosamente fatta in casa o artigianale. Anche la pasticceria è di produzione propria. Una carriera tutta svizzera La prima tappa significativa della carriera di Grandi è l’arrivo nel 1994 a Villa Principe Leopoldo di Lugano, dove ha incontrato lo chef Dario Ranza. Oltre all’ottima qualità del lavoro che ha potuto svolgere a Villa Principe Leopoldo, ha anche avuto l’opportunità di frequentare l’istituto professionale svizzero di cucina. Dal 1999 al 2002 Grandi ha fatto diverse stagioni a Verbier, nella Svizzera Francese, dove è stato responsabile di cucina di un ristorante. Tornato a Lugano a Villa Principe Leopoldo come capo partita, ha partecipato a diverse manifestazioni gastronomiche in Svizzera e all’estero, per poi passare successivamente secondo Sous Chef fino alla fine del 2004. Da gennaio del 2005 è chef del Ristorante “Ai Giardini di Sassa” a Villa Sassa Hotel, Residence & Spa a Lugano. Info@villasassa. Ch – www. Villasassa. Ch .  
   
   
AL VIA LA XII EDIZIONE DI FRANCIACORTA IN BIANCO IL 5, 6, 7 OTTOBRE 2007 A CASTEGNATO (BS) TORNA LA KERMESSE DEDICATA A FORMAGGI E DERIVATI  
 
Compie 12 anni la Rassegna lattiero-casearia più nota d’Italia. Il 5, 6, 7 ottobre 2007 Castegnato (Bs) farà da cornice a Franciacorta in Bianco, ricca e golosa mostra mercato rivolta agli amanti del latte e dei suoi derivati. La tre giorni sarà l’occasione per esplorare e scoprire le svariate forme che può assumere il latte attraverso antiche ricette ma anche un momento di approfondimento sulle valenze storiche, culturali e scientifiche del formaggio. L’obiettivo della Kermesse è quello di avvicinare il visitatore alla qualità di prodotti che nascono dalla passione e dalla perizia di artigiani che cercano di trasmetterci le peculiarità e le tradizioni che rischiamo di perdere. Alla manifestazione parteciperanno sempre più selezionati espositori provenienti da diverse regioni italiane e dall´estero ognuno dei quali darà la possibilità di degustare ed acquistare il proprio prodotto anche grazie all’aiuto dei Maestri assaggiatori dell’Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi) che orienteranno il pubblico nel meraviglioso panorama caseario attraverso un vero e proprio viaggio del gusto. L’elenco dei prodotti è lungo e variegato e comprende più di 400 tipi di formaggi dalle caratteristiche uniche e con storie curiose. La varietà dei formaggi in mostra include specialità di latte vaccino, caprino e ovino, e di latte crudo. Come ogni anno, interverranno a dibattiti e talk-show personaggi di spicco del mondo enogastronomico, tra cui il giornalista Paolo Massobrio - fondatore e Presidente del Club di Papillon, Corrado Barberis, Presidente dell’Istituto Nazionale Sociologia Rurale, Marco Gatti – noto giornalista e sommelier. Anche i bambini, come di consueto, saranno attivi protagonisti di Franciacorta in bianco: Sono previsti, durante tutta la manifestazione, incontri con le scuole, laboratori didattici e degustazioni guidate. .  
   
   
LO SCALOGNO DI ROMAGNA: A RIOLO TERME UNA FIERA PER CELEBRARLO, FESTEGGIARLO MA SOPRATTUTTO MANGIARLO  
 
Buongustai di tutta Italia unitevi e marciate sulle “Terre di Faenza”, nelle colline in provincia di Ravenna. In questo spicchio di Romagna, infatti, il buongusto è di casa e nel corso dell’estate sono numerose le feste, le sagre e gli eventi dedicati alla buona cucina ed al buon vino. Uno degli esempi più interessanti e originale è quello legato allo Scalogno Igp di Romagna che viene celebrato, festeggiato ma soprattutto mangiato a Riolo Terme nel corso della tradizionale sagra, quest’anno alla 15esima edizione, ad esso dedicata. L’appuntamento è dal 19 al 22 luglio 2007. Da sempre coltivato in Romagna, la Pro Loco di Riolo Terme nel 1992 decise di organizzare una festa ad hoc per promuovere questo prodotto tipico della tradizione locale, che nel 1997 ha anche ottenuto il riconoscimento Igp (Indicazione Geografica Protetta). Nelle vie centrali del paese ci sarà la mostra mercato dello Scalogno di Romagna dove, saranno presenti i produttori di questa prelibatezza. I ristoratori del paese non mancheranno di proporre pietanze a base di Scalogno mentre al parcheggio I Maggio sarà allestito uno stand gastronomico tutto dedicato al piccolo bulbo, con ricchi menù a tema. Si potranno mangiare: fiori di cipolline e salsa di scalogno, tagliolini allo scalogno, polenta al ragù di scalogno, fiorentina di struzzo con tartare allo scalogno, salsiccia di castrato allo scalogno, frittate di scalogno, per citare solo alcune delle pietanze. E poi tutte le sere: musica, spettacoli edintrattenimento, incontri e convegni. Talvolta gli occhi lacrimano ed una ventata pungente invade le narici, poi al palato lo scalogno di Romagna (Allium Ascalonicum) è un’autentica prelibatezza, capace di donare ai cibi un sapore che ne esalta il gusto. Lo scalogno, che non è un aglio né una cipolla, è un piccolo bulbo che appartiene sempre della famiglia delle Liliacee. Dal colore bianco violaceo è avvolto da una pellicola esterna di diverso colore, dal ramato al rossastro. Molteplici sono gli usi dello Scalogno di Romagna in cucina: le foglie, raccolte ancora verdi e tagliate finemente, sono ottime per insaporire le insalate (pomodoro, lattuga, cicoria, patate lessate, ecc…). I bulbi freschi ripuliti dalla loro pellicola esterna si tagliano a fettine per aromatizzare le pietanze, conferendo a queste un sapore leggermente piccante. Inoltre con i bulbi, sempre finemente tagliati, cubetti di prosciutto e pomodoro fresco si prepara un gustoso ragù. Lo scalogno è ottimo anche come contorno delle pietanze nelle versioni sottolio e sottaceto. .  
   
   
GATTO CUCINE: LA RIVOLUZIONE PRODUTTIVA DI UN MARCHIO STORICO  
 
Un recente studio della Swg che assegna a Gatto Cucine l´ottavo posto nella classifica di settore della notorietà di marca in Italia per ricordo spontaneo, offre lo spunto per un approfondimento su questo importante produttore. L´opera di rinnovamento dell´azienda cominciata nel 2000, negli ultimi 10 mesi è entrata decisamente "in coppia" con una poderosa rivoluzione produttiva dalle forti caratteristiche d´innovazione. Dopo aver definito ancora più finemente l´identità di brand con particolare focus sul senso della vitalità, del dinamismo e dell´innovazione, la casa ha immesso sul mercato ben 4 modelli completamente nuovi ed ha operato una profonda "ristrutturazione" di 3 modelli dell´area moderna. Contemporaneamente sul versante "classico" ha approntato 2 nuovi modelli, Thuia ed Ambra, rivisitato l´evergreen Rosalba ed ha realizzato un corposo programma in muratura, preludio al rinnovamento totale della gamma. Non solo: Gatto ha ridisegnato integralmente le strutture di tutti i modelli, portando a 65-35 le nuove misure di basi e pensili per migliorare prestazioni ed efficienza delle cucine. Un altro elemento che non mancherà di "stregare" il mercato è la collezione Around. Si tratta di una serie d’optional ad alto impatto estetico progettati per tutti i modelli classici e moderni che offrono prestazioni polifunzionali utili ed innovative. Around afferma nuove relazioni intorno alla cucina, sia in contenuti spazi abitativi, sia in più ampi spazi d´ambiente. La polivalenza estetico-funzionale del banco isola e penisola con piano scorrevole "Sliding", il piano appendice “Up&down” ed il tavolo "Growing" sono solo alcuni degli Around che attraversano tutta la gamma Gatto. Il programma Around è un viaggio intorno alla cucina. Around abbatte le strette pareti dello spazio cucina ed allarga gli orizzonti domestici fino a dilatarsi nelle altre zone di vita della casa. .  
   
   
DE’LONGHI PRESENTA: NO SMOKE BARBEQUE  
 
De’longhi No Smoke Barbeque Bq100 è la prima e unica griglia elettrica che evita completamente il problema del fumo e degli odori persistenti e che può essere utilizzata anche in ambienti chiusi. Un nuovo stile che inizia d’estate e dura tutto l’anno. La cottura dei cibi all’aria aperta rappresenta un momento di incontro fonte di forti emozioni. Grazie a No Smoke Barbeque oggi non è necessario aspettare l’ideale condizione climatica per poter respirare quell’atmosfera estiva di rilassata informalità perché anche la cucina di casa diventa uno spazio congeniale per vivere quest’esperienza e gustare in compagnia sane e prelibate delizie. No Smoke Barbeque Bq100 di De’longhi, dal design innovativo, cucina in modo sano al 100%, la piastra antiaderente superiore è dotata di un comodo contenitore per la raccolta dei condimenti. Dalla griglia “Zero fumo” tutti i grassi cadono nel vassoio in acciaio inox riempito d’acqua senza bruciare e quindi senza creare fumo ed odori. Possono essere cucinati sulla griglia inferiore sia carne che pesce e contemporaneamente sulla griglia superiore si possono cucinare verdure, con un notevole risparmio di tempo. No Smoke Barbeque è l’unica griglia elettrica che consente di cucinare il doppio del cibo in meta spazio, in metà tempo e con metà consumo di energia. Dotata di un pratico vassoio scorrevole permette di controllare facilmente il livello di cottura del cibo evitando di doverlo girare. Completamente smontabile No Smoke Barbeque di De’longhi è facilissima da pulire, tutti i pezzi che vengono a contatto con il cibo durante la cottura possono essere smontati e lavati in lavastoviglie. No Smoke Barbeque è dotata inoltre di maniglie “Cool Touch” termoisolanti, indicatore luminoso, avvolgicavo e microinterrutore di sicurezza. Un termostato regolabile consente di regolare, di volta in volta, la temperatura ideale. La spia di funzionamento si spegne al raggiungimento della temperatura desiderata. Quella del barbeque è un arte che affonda le sue radici nella tradizione più antica. No Smoke Barbeque di De’ Longhi rappresenta un’espressione unica di quest’arte, un prezioso strumento di cui avvalersi per ricreare profumi, sapori e atmosfera conviviale anche nell’intimità delle mura domestiche. Con No Smoke Barbeque si potrà godere di una bella cena alla griglia anche se fuori piove o fa freddo. .  
   
   
BENI STABILI HA NOMINATO IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE KULLMANN E MAZZOCCO NOMINATI PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO  
 
 Roma 3 luglio 2007 – L’assemblea degli Azionisti di Beni Stabili Spa, presieduta dal dott. Leonardo Del Vecchio, si è riunita il 27 giugno in sede ordinaria per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione e in sede straordinaria per l’approvazione della variazione di alcuni articoli dello Statuto Beni Stabili a seguito delle modifiche intervenute nel Tuf e delle modifiche e integrazioni al Regolamento Emittenti adottate con delibera Consob del 4 maggio 2007. L’assemblea ordinaria di Beni Stabili ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione che risulta così composto: Dr. Leonardo Del Vecchio; Dr. Charles Ruggirei; Dr. Christophe Kullmann; Ing. Aldo Mazzocco; Dr. Yan Perchet; Dr. Giacomo Marazzi; Prof. Enrico Laghi. Il Dr. Marazzi e il Prof. Laghi sono consiglieri indipendenti. A seguire si è tenuta la prima riunione del nuovo Consiglio di Amministrazione che ha nominato: il Dr. Christophe Kullmann Presidente e l’Ing. Aldo Mazzocco Amministratore Delegato . Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre provveduto a nominare i membri dei quattro Comitati che risultano così composti: Comitato Investimenti: Kullmann (presidente), Mazzocco (Ad), Del Vecchio, Ruggieri, Marazzi (indipendente); Comitato per la Remunerazione: Ruggieri (presidente), Del Vecchio, Kullmann, Marazzi (indipendente); Comitato per le proposte di nomina: Del Vecchio (presidente), Ruggieri, Perchet, Laghi (indipendente) Comitato Audit: Marazzi (presidente e indipendente), Kullmann, Perchet, Laghi. .  
   
   
AVVIATO IL PROCESSO DI QUALITA’ DI ROMAGNA TERRA DEL SANGIOVESE DAL 18 GIUGNO AL 3 LUGLIO 2007 LA PRIMA FASE DI SELEZIONE DELLE AZIENDE CHE FARANNO PARTE DEL CIRCUITO DI ECCELLENZA DELL’ ENOTURISMO ROMAGNOLO  
 
Dopo alla prima, positiva campagna di adesioni rivolta alle aziende dell’enoturismo che intendono rientrare nel circuito dell’eccellenza di Romagna, è in pieno svolgimento, dal 18 giugno u. S. , la fase importante e qualificante del percorso- processo di qualità avviato da Romagna Terra del Sangiovese : le visite ispettive e di controllo da parte della Commissione Qualità alle aziende che si sono candidate alle selezione , per far parte dell’associazione fondata dalle quattro Strade dei Vini e dei Sapori dei Colli di Imola, Faenza, Forlì-cesena e Rimini. La Commissione Qualità, del tutto esterna all’associazione Romagna Terra del Sangiovese, è presieduta dal Prof. Fabio Taiti , economista e sociologo, presidente del Censis Servizi di Roma, uno dei massimi esponenti nazionali del turismo enogastronomico, nonché da altri 4 professionisti esperti nei settori dell´enologia, dell´accoglienza e della ristorazione, dei prodotti tipici regionali, delle certificazioni aziendali e comunitarie, del sistema dei percorsi verso la qualità : Giorgio Amadei (Forlì), Daniele De Leo (Faenza), Mauro Salvatori (Riolo Terme) , Sergio Marini (Rimini); al Presidente di origine fiorentina/romana si affiancano dunque Commissari residenti in Romagna, elemento importante ai fini della conoscenza del territorio, della sua storia e della sua cultura. Il rapporto tra i lavori della Commissione ed il Consiglio di Amministrazione di Romagna Terra del Sangiovese, è delegato al consigliere Giuliano Monti (Presidente della Strada dei Vini e dei Sapori di Imola), assistito dal consulente-esperto Gualtiero Malpezzi La Commissione Qualità di Rts ha predisposto un primo denso ed articolato calendario di visite alle aziende delle quattro Strade di Romagna, che si sono candidate per ora alla selezione : 6 giornate di visite/sopralluoghi tra il 18 giugno ed il 3 luglio 2007 , ove sono state e dovranno essere valutate complessivamente 28 aziende (12 cantine, 2 aziende agricole, 7 agriturismi, 3 ristoranti, 3 prodotti alimentari, 1 associazione turistico/culturale) : 18 giugno : aziende nei territori di Bertinoro, Meldola, Predappio e Forlì; 19 giugno : aziende nei territori di Imola, Sasso Morelli e Sassoleone; 25 giugno : aziende nei territori di Faenza , Oriolo ai Fichi, Castrocaro Terme, Terra del Sole; 26 giugno : aziende nei territori di Forlì, Bertinoro e Cusercoli; 2 luglio : aziende nei territori di Portico di Romagna e di Cesena; 3 luglio : aziende nei territori di Savignano sul Rubicone, Rimini, Sogliano e Mercato Saraceno. La “Carta della Qualità” di Romagna Terra del Sangiovese, strumento di lavoro della Commissione, è un elaborato complesso ed articolato, originale ed innovativo , dove sono fissati i contenuti del processo di esame per la valutazione della qualità “globale” delle strutture interessate ad aderire. Le aziende valutate, che risultassero poi conformi ai complessi criteri di qualità stabiliti , entreranno a far parte di questo “circuito di eccellenza”, e svolgeranno così il ruolo di “ambasciatori” per conto di tutte le quattro Strade dei Vini di appartenenza, sui più grandi mercati nazionali ed internazionali del turismo e dell’enogastronomia. Le aziende al momento non associate alle Strade dei Vini e dei Sapori, per entrare in Romagna Terra del Sangiovese, dovranno prima iscriversi alla Strada provinciale di pertinenza. Scheda di approfondimento : La Carta Della Qualita’ Di Romagna Terra Del Sangiovese (sommaria sintesi) - La qualità dell’accoglienza turistica è la “verità” di un luogo, prodotto, servizio, persona, percepita come tale e adeguatamente interpretata dall’azienda. Essa di per sé costituisce l’elemento da scoprire da parte dell’ospite e da narrare da parte dell’azienda ospitante. La Qualità deve essere percepita dall’Ospite ma deve essere continuamente percepita ed elaborata da chi la offre; richiede dunque un elevato grado di consapevolezza e una notevole creatività rivolta ad una continua applicazione e reinterpretazione. La filosofia del documento è dunque incentrata sulla valutazione della Qualità percepita dall’ospite. Questa proposta non accantona strumenti e metodi per misurare oggettivamente prodotti e servizi (Marchi di Qualità, Certificazioni, ecc. ) ma, in un certo senso, pur tenendone conto, li supera, cercando di raggiungere una sintesi, per quanto possibile fondata su riscontri e sull’esperienza dei valutatori. Aree Di Valutazione: 1. I Prodotti (con attenzione anche ai livelli di rapporto qualità/prezzo); 2. La struttura (la percezione indotta, il messaggio d’insieme, i dettagli); 3. I servizi offerti (qualità intrinseca e cura delle relazioni personali); 4. Le persone di contatto (preparazione, motivazione, attitudine); 5. Capacità di controllo aziendale dell’ambiente (attenzione all’impatto della propria attività e coinvolgimento del cliente nella tematica del rispetto dell’ambiente); 6. Capacità di fare sistema locale (inserimento attivo nei circuiti di promozione e valorizzazione del territorio, capacità di rimando alla rete territoriale dei servizi, eventi e prodotti, capacità di promuovere il sistema territorio). I parametri di valutazione sono contenuti in tre apposite griglie ad uso della Commissione tecnica. In sintesi, si tratterà di valutare i seguenti fattori qualitativi: L’identita’ (Capacità di narrazione). La capacità di racconto dell’azienda e del territorio è determinante. Tale capacità è trasversale a tutti i piani di lettura e a tutte le aree di valutazione: è presente nel prodotto (origine, confezione, presentazione), nel servizio (relazioni personali, elementi, accessori, preparazione e attitudine del titolare o del personale), nella struttura e nelle sue pertinenze (arredi, contesto, cura dei dettagli, micro paesaggio aziendale, paesaggio circostante). L’innovativita’ - Tutte le aree verranno valutate anche in base al “Rendering”. Con questa espressione anglosassone si intende individuare il grado di innovatività dei prodotti e dei servizi comunque “adeguatamente fondato nella storia del territorio e dell’azienda”. Qualita’ E Tracciabilita’ - Ove applicabili si farà riferimento a certificazioni esistenti (specialmente per quanto riguarda i prodotti Doc, Docg, Igp, Dop, ecc. ), alle certificazioni Uni En Iso, ecc. I citati sistemi di certificazione tuttavia non sempre colgono l’essenza vera della qualità che spesso deborda dalla conformità e assume le forme di un’essenziale filosofia di lavoro e di vita all’interno della propria attività. .  
   
   
PREMIO ATTEMS: IL COLLIO A 360 GRADI PREMIATI DUE LAUREATI, ELENA ZANON E SIMONE DIEGO CASTELLARIN, OLTRE ALLA GIORNALISTA AMERICANA CARLA CAPALBO DELLA RIVISTA DECANTER  
 
Nato nel 2003, il Premio Sigismondo Douglas Attems di Petzenstein, si sta affermando sempre di più a livello internazionale per l’attenzione rivolta, non solo alla ricerca scientifica e alla collaborazione tra mondo vitivinicolo friulano e il mondo delle Università, ma soprattutto per la promozione del territorio del Collio. Quest’anno sono stati premiati lavori che tracciano un’immagine a 360 gradi del territorio Collio: una tesi che indaga sul comparto vitivinicolo ponendo il Collio come marchio di traino per tutto il “vigneto Friuli Venezia Giulia”; un dottorato di ricerca che continua nello studio della mappatura del genoma della vite e un articolo che ha saputo cogliere gli aspetti più particolari di un territorio splendido e unico qual è il Collio. In particolare il Premio di Laurea è andato a Elena Zanon, residente a Vittorio Veneto, che ha ottenuto il Diploma di Laurea in Relazioni Pubbliche con la tesi dal titolo: Quale futuro per il Collio? Analisi strategica del comparto vitivinicolo in Fvg”. Il lavoro si pone un ambizioso obiettivo: identificare una strategia che potesse integrare e ottimizzare la promozione del comparto a livello regionale facendo leva sulle specificità delle diverse Denominazioni, ma avendo come punta di diamante il “Marchio Collio”. Dalla tesi è emersa la necessità di rafforzamento dei marchi territoriali forti, comunicazione integrata e sforzo concentrato per associare il nome Friuli all’immagine del vino di eccellenza prodotto in un territorio di eccellenza. Queste le indicazioni circostanziate che la giovane Elena Zanon fa emergere da un lavoro completo ed articolato che merita pienamente l’attribuzione del riconoscimento intitolato a Douglas Attems. Il Premio per la sezione B è andato a Simone Diego Castellarin, residente a Casarsa la Delizia per il Dottorato di Ricerca dal titolo “Flavonoid biosynthesis in grapevine: genetic control and response to water availability”. L’argomento è lo studio della biosintesi dei flavonoidi (composti appartenenti ai polifenoli) in vite attraverso l’esame del controllo genetico di tale sintesi e delle modificazioni indotte su di essa da fattori abiotici, in particolare della disponibilità di acqua. Dal punto di vista applicativo la tesi fornisce conoscenze che consentono di modulare meglio l’irrigazione del vigneto, al fine di ottenere risultati di miglioramento qualitativo delle uve rosse e dei vini da esse ottenuti. Si tratta di un lavoro che andrà pubblicato sulle riviste scientifiche internazionali e che fornisce originale contributo alla conoscenza del metabolismo delle antocianine della vite. La vincitrice della sezione giornalistica è l’americana Carla Capalbo, famosa autrice di libri di gastronomia, collabora con grandi testate internazionali, tra cui The Indipendent, The Daily Telegraph, Fine Wine Magazine, Cucina & Vini, Decanter. È stato premiato proprio il servizio sul Collio che la giornalista ha scritto per la rivista Decanter, nel quale ha saputo cogliere tutte le sfumature di questa straordinaria terra nella quale si sono fuse diverse identità e che pur presenta caratteri di unicità. L’autrice ha poi saputo comunicare con equilibrio e stile le aree vocate a ciascuna varietà di produzione. Quello che ha colpito di più i lettori della rivista internazionale, e la giuria, è l’aver saputo cogliere tutte queste carature dall’incontro con i protagonisti del Collio. I lavori di Zanon, Castellarin e Capalbo sono stati scelti da una severa commissione giudicatrice composta da Paolo Caccese, Presidente del Consorzio Tutela Vini Collio, dal Preside della Facoltà di Agraria di Udine, prof. Angelo Vianello, dal Responsabile della Formazione manageriale in Wine Business di Mib School of Management Trieste, prof . Francesco Venier e dal Presidente dell’Arga Fvg, l’Associazione Regionale dei Giornalisti Agricoli, Agroalimentari, Ambientali e del Territorio del Friuli Venezia Giulia, dott. Carlo Morandini. Www. Collio. It .