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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Luglio 2007
BRUXELLES, RIFORMA DELLA PAC: LA RIFORMA DEL VINO AIUTERÀ L´EUROPA A RICONQUISTARE I MERCATI PERDUTI  
 
La Commissione europea ha adottato 4 luglio 2007 le proposte relative ad un´ampia riforma dell´organizzazione comune del mercato vitivinicolo, presentate dopo oltre un anno di dibattiti con tutti gli ambienti interessati sulle idee lanciate nella comunicazione del giugno 2006. Gli obiettivi della riforma sono aumentare la competitività dei produttori europei, riconquistare mercati, equilibrare l´offerta e la domanda, semplificare le norme, preservare le migliori tradizioni della produzione vitivinicola europea, rafforzare il tessuto sociale delle zone rurali e salvaguardare l´ambiente. Un punto cruciale della riforma è far un uso migliore delle risorse di bilancio disponibili (1,3 miliardi di Eur) che rimarranno comunque invariate. In base alla proposta saranno immediatamente soppresse tutte le misure di sostegno del mercato dimostratesi inefficaci, come i vari aiuti per la distillazione, il magazzinaggio privato e le restituzioni all´esportazione. Sarà proibita anche l´aggiunta di zucchero per arricchire il vino, il cosiddetto "zuccheraggio", e sarà soppresso l´aiuto per l´utilizzazione di mosti per l´arricchimento, che era stato istituito per compensare il costo superiore del mosto rispetto allo zucchero. La distillazione di crisi sarà sostituita da due misure di gestione delle crisi, finanziate a partire da dotazioni finanziarie nazionali. Una parte più cospicua di risorse andrà a finanziare la promozione dei vini europei, in particolare sui mercati dei paesi terzi. Per un periodo transitorio di cinque anni saranno mantenute in vigore le restrizioni agli impianti e i produttori non competitivi avranno la possibilità di abbandonare il settore con un aiuto finanziario interessante. Dopo il 2013 saranno abolite le restrizioni agli impianti per permettere ai produttori competitivi di espandere la produzione, se lo desiderano. Saranno semplificate le regole in materia di etichettatura e l´Ue adotterà alcune pratiche enologiche ammesse da tutti i paesi produttori che fanno parte dell´Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino. La politica della qualità si baserà sull´origine geografica dei vini. Gli Stati membri riceveranno una dotazione finanziaria nazionale e potranno scegliere all´interno di una gamma di misure quelle più adatte alle situazioni locali. Saranno trasferite maggiori risorse allo sviluppo rurale per finanziare misure come l´insediamento dei giovani viticoltori e la protezione dell´ambiente. "Abbiamo avuto un anno di intenso dialogo su come ristabilire la leadership del settore europeo del vino. Ho visitato molte regioni produttrici di vino per ascoltare le loro preoccupazioni e spiegare le mie idee. La nostra proposta odierna tiene conto delle preoccupazioni emerse, in quanto rafforza la promozione dei nostri vini sui mercati di esportazione e limita l´estirpazione nelle zone sensibili sotto il profilo ambientale", ha affermato Mariann Fischer Boel, Commissaria per l´Agricoltura e lo sviluppo rurale. "Attualmente sprechiamo troppo denaro, oltre un terzo della dotazione di bilancio, per eliminare le eccedenze di vino anziché migliorare la competitività e la promozione dei nostri vini. Sono convinta che la mia proposta darà nuovo slancio al settore vitivinicolo europeo e ci permetterà di ridiventare meritatamente i migliori e i più grandi del mondo. Perciò, bando alla retorica e facciamo quel che è meglio per i nostri produttori e consumatori di vino. " Elementi della proposta - Abolizione delle misure di gestione del mercato: saranno immediatamente abolite fin dal primo giorno di entrata in vigore della riforma le seguenti misure: la distillazione di crisi, l´aiuto per la distillazione dei sottoprodotti, la distillazione in alcole per usi commestibili e dei vini ottenuti da varietà a doppia classificazione, l´aiuto al magazzinaggio privato, le restituzioni all´esportazione, l´aiuto per il mosto destinato all´arricchimento del vino. Divieto di impiego di zucchero per l´arricchimento: l´uso di zucchero per arricchire il vino sarà proibito a partire dal primo giorno di entrata in vigore della riforma. Questa pratica non risponde alle definizioni dell´Oiv né dell´Ue. Porre fine alla pratica dello zuccheraggio e all´erogazione dell´aiuto per il mosto permetterà di mantenere l´equilibrio tra il nord e il sud dell´Europa e tutti i produttori elaboreranno vino esclusivamente con uva e mosto non sovvenzionato. Regime di estirpazione: i viticoltori che desiderano abbandonare l´attività nel settore potranno beneficiare di un premio di estirpazione, del tutto volontario. Nel primo anno il premio sarà del 30% superiore ai livelli attuali e, per incoraggiare una adesione rapida al nuovo regime, il premio decrescerà nell´arco del quinquennio previsto. Per evitare problemi sociali e ambientali, gli Stati membri potranno limitare l´estirpazione nelle zone di montagna e in forte per pendenza e nelle regioni sensibili sotto il profilo ambientale e cessare l´estirpazione non appena la superficie espiantata raggiunge il 10% della superficie vitata totale del paese. La superficie totale da estirpare sarà di circa 200. 000 ha. La dotazione finanziaria riservata a tale regime scenderà da 430 milioni di euro nel primo anno a 59 milioni di euro nel quinto e ultimo anno. Il premio medio passerà da 7. 174 Eur/ha il primo anno a 2. 938 Eur/ha il quinto anno. Pagamento unico per azienda: tutte le superfici vitate saranno ammesse a beneficiare di aiuti nell´ambito del regime di pagamento unico e quelle estirpate saranno automaticamente ammesse a tale pagamento, garantendo in questo modo il loro mantenimento in buone condizioni agronomiche e ambientali. Cessazione delle restrizioni agli impianti: il sistema dei diritti d´impianto sarà prorogato fino alla fine del periodo transitorio (dicembre 2013) e quindi abolito a partire dal 1° gennaio 2014 per permettere ai produttori competitivi di espandere la propria produzione. La decisione di aumentare la produzione dipenderà dalla capacità dei produttori di vendere il vino che producono. Pratiche enologiche: la competenza dell´approvazione di nuove pratiche enologiche o della modifica di pratiche esistenti passerà alla Commissione, la quale valuterà le pratiche enologiche ammesse dall´Oiv e le inserirà nell´elenco delle pratiche enologiche ammesse dall´Ue. L´unione europea autorizzerà le pratiche ammesse a livello internazionale per la vinificazione di vini da esportare nei rispettivi paesi di destinazione. Saranno mantenuti il divieto di importazione di mosti da usare per la vinificazione e del taglio di vini europei con vini importati. Migliori norme di etichettatura: il concetto di vino di qualità nell´Unione europea si baserà sull´origine geografica (vino di qualità prodotto in regioni determinate). I vini a indicazione geografica si suddivideranno in vini a indicazione geografica protetta e in vini a denominazione di origine protetta. L´etichettatura risponderà alle esigenze dei consumatori in quanto sarà più semplice e permetterà, in particolare, per la prima volta ai vini europei senza indicazione geografica di indicare in etichetta il vitigno e l´annata, in modo da rispondere alla domanda al consumo di vini monovitigno. Dotazioni finanziarie nazionali: permetteranno agli Stati membri di adattare le misure alle esigenze locali. Le risorse complessive passeranno da 634 mio Eur nel 2009 a 850 mio Eur a partire dal 2015. L´importo a disposizione di ogni paese sarà calcolato in base alla superficie vitata, alla produzione e alla spesa storica. Le misure a disposizione comprendono: la promozione nei paesi terzi, la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, l´aiuto per la vendemmia verde, nuove misure di gestione delle crisi come l´assicurazione contro calamità naturali e la copertura dei costi amministrativi per la costituzione di specifici fondi di mutualizzazione. Misure di sviluppo rurale: molte misure contemplate dal regolamento sullo sviluppo rurale potrebbero rivelarsi interessanti per il settore del vino, come ad esempio l´insediamento dei giovani agricoltori, il miglioramento della commercializzazione, la formazione professionale, il sostegno alle organizzazioni di produttori, il sostegno a copertura dei costi supplementari e delle perdite di reddito per la manutenzione dei paesaggi naturali, il prepensionamento. Per permettere l´applicazione di tali misure saranno trasferite risorse alla dotazione dello sviluppo rurale, che passerà da 100 milioni di euro nel 2009 a 400 milioni di euro a partire dal 2014. Questi stanziamenti saranno riservati esclusivamente alle regioni produttrici di vino. Promozione e informazione: la Commissione intende portare avanti con determinazione una politica di promozione e informazione responsabile, alla quale saranno riservati 120 milioni di euro a partire dalle dotazioni nazionali per le misure di promozione nei paesi terzi, cofinanziate al 50% dall´Ue. Saranno attuate nuove campagne di informazione all´interno dell´Unione europea sui vini a indicazione geografica e sul consumo responsabile e moderato di vino, con un tasso di cofinanziamento più elevato pari al 60% per queste ultime. Protezione dell´ambiente: ammettere tutte le superfici vitate al regime del pagamento unico significa estendere l´applicazione delle norme ambientali previste dalla condizionalità, la quale si applicherà anche a tutte le superfici estirpate. L´estirpazione, la ristrutturazione dei vigneti e la vendemmia verde saranno subordinate al rispetto di requisiti ambientali minimi e saranno riservate maggiori risorse alle misure agroambientali nell´ambito dello sviluppo rurale. Il settore vitivinicolo dell´Ue - L´unione europea conta oltre 2,4 milioni di aziende vitivinicole, che occupano una superficie di 3,6 milioni di ha, ossia il 2% della superficie agricola comunitaria. La produzione di vino nel 2006 ha rappresentato il 5% del valore dell´intera produzione agricola. Il consumo di vino sta calando costantemente, benché stiano aumentando le vendite di vini di qualità. Negli ultimi 10 anni le importazioni sono salite del 10% all´anno, mentre le esportazioni stanno aumentando solo lentamente. In base all´attuale tendenza si stima che la produzione di eccedenze di vino raggiungerà il 15% della produzione annua entro il 2010/11. L´unione europea spende circa mezzo miliardo di euro ogni anno solo per disfarsi delle eccedenze di vino per il quale non c´è mercato. Per ulteriori informazioni vedere: http://ec. Europa. Eu/agriculture/capreform/wine/index_it. Htm .  
   
   
DURNWALDER SULLA RIFORMA UE DELL´ORDINAMENTO DEL MERCATO VITIVINICOLO  
 
Bolzano- Un bilancio non certo positivo, anche se non completamente negativo, quello che il presidente della Provincia Luis Durnwalder traccia sulla proposta di riforma dell´ordinamento del mercato vitivinicolo europeo, presentata oggi (4 luglio) a Bruxelles. Durnwalder, attualmente anche presidente dell´Associazione delle Regioni europee vitivinicole, definisce positiva l´introduzione di alcuni elementi di mercato, "ma la liberalizzazione del settore viene troppo estesa. " Il problema maggiore che la riforma comporta per la viticoltura altoatesina è considerato dal presidente Durnwalder la proposta di liberalizzare completamente a partire dal 2014 l´impianto di nuove viti. Finora la superficie vitata in Europa era regolamentata dalla concessione di specifici diritti di impianto. "La riforma va incontro alle richieste dei grandi produttori delle zone meno disagiate, che possono così ampliare le proprie colture senza eccessivi costi mentre le piccole aziende vitivinicole in zone disagiate e di montagna, come è il caso dell´Alto Adige, vengono fortemente penalizzate", sostiene Durnwalder. Il Presidente commenta invece con favore l´introduzione nella proposta di riforma del commissario Mariann Fischer Boel di alcuni elementi che regolano il mercato del vino, come la soppressione dei vincoli legati alla distillazione e alla estirpazione dei vigneti. "Purtroppo però questi sforzi verso la liberalizzazione sono anche troppo estesi, perchè si rincorre la politica liberale dei Paesi terzi trascurando le specificità delle colture viticole in Europa", aggiunge Durnwalder. Per il Presidente la viticoltura rappresenta infatti a livello continentale ben più che la sola produzione di vino: "È parte della tradizione, modella il paesaggio e attraverso il turismo ha assunto anche un significato economico più articolato. " Sono aspetti, secondo Durnwalder, che nella proposta di riforma Ue mancano completamente. Durnwalder accoglie con soddisfazione anche la proposta di poter nuovamente disciplinare la politica vitivinicola in modo sensibile a livello statale regionale. ""Un terzo dei finanziamenti saranno infatti messi a disposizione di programmi regionali", conferma il Presidente della Provincia. Resta invece problematica la nuova regolamentazione dell´etichettatura del vino: "Se ora anche sul vino da tavola possono essere indicati vitigno e annata, sparisce la demarcazione con il vino di qualità, con svantaggi per i produttori del vino con indicazione geografica e con un aumento della confusione nei consumatori. " .  
   
   
RAGGIUNTO ACCORDO TRANSATLANTICO SULLA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA ALIMENTARE  
 
 I rappresentanti dell´Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e della Food and Drug Administration (Fda) americana hanno firmato il primo accordo transatlantico nel settore della valutazione dei rischi alimentari. Nel quadro di tale accordo le due agenzie per la sicurezza alimentare condivideranno informazioni scientifiche riservate e altre informazioni quali le metodologie intese a garantire la sicurezza degli alimenti che consumiamo ogni giorno. L´accordo formalizza la cooperazione e gli scambi già esistenti tra i due organismi. «La sicurezza alimentare non conosce confini e la catena alimentare oggi è realmente globale», ha commentato Catherine Geslain-lanéelle, direttore esecutivo dell´Efsa, in occasione della firma dell´accordo avvenuta a Bruxelles il 2 luglio. «Dobbiamo lavorare con i migliori esperti scientifici di tutto il mondo e ampliare la cooperazione scientifica per valutare i rischi per la sicurezza alimentare ed accrescere la protezione dei consumatori. La condivisione di dati e conoscenze tra le due organizzazioni è un passo importante verso il raggiungimento di questo obiettivo». «Accolgo con favore questa opportunità di scambi scientifici con i nostri colleghi europei, scambi che saranno intesi ad assicurare la sicurezza e la salubrità degli alimenti, i quali rappresentano il principale settore di responsabilità della nostra agenzia», ha aggiunto Andrew C. Von Eschenbach, commissario della Fda. Questo è il primo accordo formale di cooperazione internazionale siglato dall´Efsa, la quale spera di raggiungere analoghi accordi di collaborazione con altre autorità in tutto il mondo nei prossimi anni. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Efsa. Europa. Eu .  
   
   
PARMALAT S.P.A. FINALIZZA LA CESSIONE DI TUTTE LE ATTIVITÀ SPAGNOLE A LACTEOS SIGLO XXI S.L. (GRUPPO NUEVA RUMASA).  
 
In seguito alla firma del contratto di vendita avvenuta il 16 maggio 2007 e all’ottenimento dell’approvazione dell’operazione da parte dell’Autorità Antitrust Spagnola in data 22 giugno 2007, Parmalat S. P. A. Comunica che, in data odierna, è stata completata la cessione di tutte le attività spagnole a Lacteos Siglo Xxi s. L. (Gruppo Nueva Rumasa) per un prezzo pari a circa 188 milioni di euro. .  
   
   
"LE STAGIONI DEL LAZIO"VETRINA DEI PRODOTTI TIPICI REGIONALI  
 
Anzio, Civitavecchia, Tivoli e Roma: queste le quattro città scelte dall’assessorato all´Agricoltura della Regione Lazio, da Arsial e dalla Confcommercio Roma per portare in piazza i prodotti di qualitàdel comparto agricolo regionale. L’iniziativa“le stagioni del Lazio”è articolata come manifestazione itinerante con stand, musica, spettacolied ha come obbiettivo quello di implementarele sinergiefra il sistema distributivo, il circuito della ristorazione ed mondoproduttivo per favorire il consumodei prodotti tipici regionali “Le stagioni del Lazio” si terrà ad Anzio il 7 luglio, il 14 a Civitavecchia. Dopo lo stop estivosi riprenderà il 25 novembre a Tivoli e il 2 dicembre a Roma. Soddisfatto l´assessore regionale all´Agricoltura, Daniela Valentini, che ha sottolineato l´importanza del lavoro di squadra con gli altri partners: "Abbiamo realizzato la filiera corta. Vogliamo fare in modo che i prodotti della nostra regione possano essere il volano dell´economia del nostro territorio". "La manifestazione ´Le stagioni del Lazio´ – ha detto il commissario straordinaro dell´Arsial, Massimo Pallottini - nasce per portare in piazza, a disposizione dei cittadini, il connubio tra agricoltura regionale di qualita´ e mondo del commercio. Il progetto ha come obiettivo quello di far conoscere, in maniera innovativa e divertente, i migliori prodotti del Lazio nelle principali localita´ turistiche della regione. Sono 70 le aziende e i ristoratori coinvolti nei percorsi enogastronomici". .  
   
   
MAGGIORI INFORMAZIONI NUTRIZIONALI VOLONTARIE SULLE CONFEZIONI. PARTONO DIECI AZIENDE ALIMENTARI.  
 
Montana, Coca-cola, Gruppo Danone, Kellogg’s, Kraft Foods, Mars, Nestlè, Pepsico, Sanpellegrino, Unilever introducono nuove informazioni nutrizionali volontarie, già condivise a livello europeo. Lo scopo di tale iniziativa, che si basa sulle Gda - Guideline Daily Amounts o Quantità Giornaliere Indicative - inclusa nello schema elaborato dalla Ciaa (Confédération des Industries Agro-alimentaires de l’Ue) quale contributo al piano di azione dell’industria alimentare in relazione alla “Piattaforma Europea su alimentazione, attività fisica e salute”, consiste nel fornire ai consumatori una maggiore informazione riguardo ai prodotti alimentari presenti sul mercato per contribuire a favorire scelte sempre più consapevoli. Le nuove informazioni si affiancano a quelle già presenti sulle confezioni per offrire al consumatore una visione più completa del valore nutrizionale degli alimenti. Con questo si consente di valutare, nell’arco della giornata, il contributo energetico e di specifici nutrienti presenti nella quantità di alimento consumata. Le aziende che aderiscono a questa iniziativa intendono da una parte rispondere all’esigenza di maggiore informazione nutrizionale da parte del consumatore, dall’altra si preoccupano di presentare tali informazioni in maniera coordinata. Nel contesto degli interventi legislativi sollecitati dal piano di azione governativa “Guadagnare salute”, l’industria alimentare italiana ha predisposto un piano d’iniziative volontarie, quale contributo responsabile alla prevenzione del sovrappeso e dell’obesità. Fra gli impegni assunti in occasione dell’Assemblea annuale dello scorso aprile a Roma, Federalimentare (Federazione Italiana dell’Industria Alimentare) ha promosso l’applicazione della etichettatura nutrizionale e l’aggiunta di informazioni volontarie basate sulle Gda. “Vogliamo rendere pubbliche le iniziative volontarie” ha affermato in quella occasione la presidenza di Federalimentare, “nella convinzione della necessità che gli individui debbano essere messi in grado di disporre delle conoscenze e degli strumenti necessari per fare delle scelte informate e consapevoli riguardo alla propria alimentazione e ad una attività fisica adeguata alle proprie esigenze”. In quest’ottica l’iniziativa delle aziende vuole porsi come uno strumento omogeneo e condiviso a livello europeo. Rimane comunque la consapevolezza delle aziende coinvolte che tutte le tematiche relative alla salute e alla nutrizione, comprendendo anche aspetti sociali, individuali, stili di vita e attività fisica, non possono ritenersi risolte da questa unica iniziativa senza l’ulteriore valido contributo di esperti e istituzioni. .  
   
   
AL FANCY FOOD DI NEW YORK SPAZIO ALL´AGROALIMENTARE LIGURE, CASSINI: "E CON IL PIEMONTE UN PROGETTO-GOURMET PER UNIRE LE NOSTRE CUCINE NEI RISTORANTI ITALIANI NEGLI USA"  
 
I prodotti tipici e tradizionali di qualità dell´agroalimentare ligure -vini, olio, pasta, acciughe sotto sale, liquori, funghi secchi, pesto, salse, caramelle, dolciumi e altre prelibatezze- varcano insieme l´oceano, destinazione gli States. Sono una quindicina le aziende della regione raggruppate sotto il marchio "Liguria" attese alla prossima edizione del Fancy Food Summer, in programma a New York da domenica 8 a martedì 10 luglio 2007. Il salone, riservato agli operatori, aperto al Jacob K. Javits Convention Centre, è uno degli appuntamenti mondiali più importanti del settore agrolimentare che offre alle aziende nuove opportunità nell´export e nella distribuzione dei prodotti in Usa e di partenariato e interscambio tra le imprese. Lo spazio riservato alla Liguria è di 150 metri quadrati. L´iniziativa è stata presentata oggi a Genova dai promotori: l´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria Giancarlo Cassini e i presidenti dell´Azienda Speciale della Camera di Commercio di Imperia e di Liguria International Gianfranco Croese e Franco Aprile. "Essere presenti a una manifestazione così importante come il Fancy Food Summer ha l´obiettivo di portare in vetrina a New York le eccellenze dell´agroalimentare ligure, vino e olio extravergine compresi, in un momento di promozione molto importante per il comparto, spiega l´assessore all´Agricoltura Giancarlo Cassini. Dopo il successo di Slow Fish, che ha confermato l´ottimo stato di salute del settore agroalimentare ed enogastronomico ,anche come spinta in campo turistico, la presenza della Liguria al Fancy Food Summer con i prodotti tipici di qualità del territorio rappresenta anche una importante opportunità per far conoscere di più la nostra regione e i suoi eventi. Negli stand sarà distribuito il materiale promozionale- dvd e brochure- dell´Agenzia "In Liguria" L´iniziativa segna il debutto di Liguria International nel campo dell´agrolimentare, è infatti la prima volta che a fare "sistema" sono anche aziende liguri di questo settore, non legate contrattualmente, come altre già presenti da anni sul mercato Usa, a distributori e grossisti americani. Alla grande fiera di Manhattan sarà presente con uno stand anche il Parco Nazionale delle Cinque Terre. Le aziende sono : Pietro Romanengo fu Stefano, Pietro Isnardi Alimentari, Ranise Agroalimentari, Genova Pasta, Novafruit, Pietrantica, Frantoio Bianco, Riunione Industrie Alimentari, Perla, Roverio, Cavanna Olii, Compagnia del Grano, Fish & Food, Eurocaffè, Antica Distilleria Portofino dei Fratelli Parma. Per l´assessore Cassini, la presenza ligure al Fancy Food di New York servirà a gettare le basi per un altro progetto, questa volta legato all´enogastronomia. E non solo quella ligure. "L´idea- se n´è parlato anche nel recente incontro delle due giunte, con i presidenti Claudio Burlando e Mercedes Bresso, a Noli, lunedì, è quella di promuovere, in futuro, i piatti della cucina del Piemonte e della Liguria, insieme, nei ristoranti italiani delle grandi città americane", spiega Cassini. .  
   
   
BISCOTTERIA E PASTICCERIA INDUSTRIALE: I MARCHI COMMERCIALI CONTINUERANNO AD AUMENTARE LA PROPRIA QUOTA  
 
Nel 2007 a consuntivo la domanda complessiva (oltre1,3 md di euro a prezzi ex-fabrica) dovrebbe evidenziare stabilità/ lieve crescita, per via di performance non troppo esaltanti di tutti segmenti, soprattutto dei frollini. Le aziende, per far fronte a questa stasi, dovranno puntare su una forte segmentazione e selezione dei target. I marchi commerciali continueranno ad aumentare la propria quota, ampliando la gamma offerta con un buon rapporto qualità/prezzo. Nel 2006 la domanda interna complessiva aveva registrato una lieve crescita in volume, pari allo 0,5% circa. Tutti i segmenti avevano registrato lievi incrementi, con l’eccezione dei biscotti secchi (-3% circa) e dei wafer (-6% circa). Dati Di Sintesi, 2006
Numero di imprese 140-160
Numero di addetti specifici 4. 000
Numero di addetti per impresa 26,7
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 1. 312,3
Variazione media annua della produzione 2006/2002 (%):
· in quantità 2,7
· in valore 3,1
Fatturato per addetto (‘000 euro) 328,1
Valore aggiunto (Mn. Euro) 328,1
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 82,0
Quota della produzione prime 4 imprese(a) (%) 53,3
Quota della produzione prime 8 imprese(a) (%) 64,6
Export/produzione(b) (%) 10,1
Import/consumo(b) (%) 10,7
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 1. 308,3
Variazione media annua del mercato 2006/2002 (%):
· in quantità 2,5
· in valore 2,6
Quota di mercato prime 4 imprese(a) (%) 47,7
Quota di mercato prime 8 imprese(a) (%) 56,1
Previsioni di sviluppo del mercato(b):
· 2007/2006 (%) 0,6
· tendenza di medio periodo stabilità/lieve crescita
a) - in valore b) - in volume Fonte: Databank * Data di chiusura della ricerca: Giugno 2007 .
 
   
   
PROGRAMMA TRIENNALE PER MELE SPECK E VINO ALTOATESINI APPROVATO DALLA UE  
 
L´unione europea ha approvato di recente il programma triennale per il sostegno del marketing e diffusione dei tre prodotti altoatesini "mela" e "speck" con indicazione geografica tipica e "vino". Il programma triennale per 4 milioni di Euro, presentato dal consorzio mele "Südtiroler Apfelkonsortium" anche a nome delle altre due organizzazioni per speck e vino "Südtiroler Speckkonsortium" e "Südtiroler Weinberbung", prevede interventi di propaganda attraverso pubblicità sui media e con iniziative, nonchè una piattaforma in Internet, iniziative promozionali in Germania, Italia, Polonia e Repubblica Ceca ed attività di pubbliche relazioni. Il programma è stato elaborato in collaborazione con la neo costituita società per Export Alto Adige Eos presso la Camera di Commercio di Bolzano e l´azienda di consulenza "Cons. Age" di Bolzano. Come pone in evidenza l´assessore provinciale competente, Werner Frick, il 70 per cento dei mezzi per finanziare il programma vengono messi a disposizione dalla Ue, ovvero dallo Stato membro Italia, mentre il rimanente 30 per cento dei fondi è a carico delle organizzazioni presentanti. Per l´assessore provinciale all´agricoltura, Hans Berger, l´approvazione del programma trinennale costituisce un successo di rilievo in cui la Provincia ha creduto fin dall´inizio. Per tale motivo essa ha sostenuto sia i passi intrapresi per l´ottenimento del contrassegno "indicazione geografica tipica" I. G. P. Che la presentazione del programma stesso che fà emergere gli effetti positivi delle sinergie poste in essere attraverso la stretta collaborazione. Come ricorda Paul Zandanel dell´Eos, che coordina l´esecuzione del programma, circa il 75 per cento dei mezzi saranno impiegati per i mercati tradizionali Germania e Italia. .  
   
   
MATERA, COSTITUITA ASSOCIAZIONE “FILIERA TARTUFO COLLINE MATERANE E MEDIO AGRI”  
 
Si è costituita il 3 luglio a Matera l’Associazione “Filiera Tartufo Colline Materane e Medio Agri” che raccoglie i cercatori di tartufi della zona del materano e del medio agri, un’area che comprende ben 38 comuni. L’associazione, presieduta dal materano Eustachio Bia, ha sede nella città dei Sassi e comprende una decina di componenti. Non sono solo semplici appassionati, ma soprattutto imprenditori agricoli che praticano la tartuficoltura quale attività di integrazione al reddito. Gli intenti e gli scopi dell’associazione sono quelli di tutelare, promuovere, valorizzare e diffondere la cultura del tartufo, specie di quelli presenti nella parte sud-orientale della Basilicata. .  
   
   
FIERAVICOLA: OGNI DUE ANNI IN ITALIA L’APPUNTAMENTO INTERNAZIONALE DEI PROFESSIONISTI DELLE CARNI BIANCHE  
 
Tutta la filiera a confronto nell’anno che segna la ripresa dell’avicoltura Dal 26 al 29 settembre 2007 l’avicoltura nazionale e internazionale si incontra alla Fieravicola di Forlì, la manifestazione di punta del settore avicunicolo in Italia, vetrina specializzata delle carni bianche. La 45° Fieravicola, divenuta da quest’anno un appuntamento biennale, si presenta con una forte caratterizzazione internazionale: per quattro giorni a Forlì, cuore dell´avicoltura italiana e sede di una borsa dei prodotti avicoli, i buyer della distribuzione europea e gli operatori dei Paesi dell’Est europeo e del Mediterraneo si confronteranno con gli allevatori e con i produttori italiani ed europei. Sono attesi a Forlì, grazie al progetto di internazionalizzazione, un centinaio di operatori e rappresentanti del mondo avicolo, provenienti dai paesi dell’Est europeo, (tra questi Russia, Ucraina, Polonia e Ungheria, Repubblica Ceca, Croazia, Slovenia) da Israele, dalla Turchia e dai paesi del bacino del Mediterraneo. Al centro della 45° Fieravicola ci sarà in primo luogo la qualità del prodotto avicolo italiano (con le nuove proposte del settore per le carni elaborate e non solo) e il know-how tecnologico di questa filiera all’avanguardia, poiché sono presenti espositori di tutti i segmenti: dagli allevamenti, genetica, incubatoi, mangimifici, alle attrezzature e impiantistica (per allevamento, macellazione, trasformazione, confezionamento) al trasporto e logistica, packaging, alla farmaceutica e naturalmente ai marchi nazionali del prodotto finito e elaborato, alle uova e alla coniglicoltura, settore dove l’Italia vanta una produzione importante, seconda solo alla Cina. Fieravicola è sede di importanti momenti di incontro professionale per gli imprenditori, gli operatori economici e scientifici, gli esperti di marketing e comunicazione, i referenti istituzionali. L’ampio programma di convegni propone, tra gli altri: un forum sulle prospettive dei mercati internazionali, un appuntamento di alto profilo e di largo interesse per l’intera filiera, dedicato alla innovazione tecnologica applicata alla mangimistica; un incontro che riguarda il settore delle patologie aviarie, in collaborazione con Sipa, Società Italiana Patologia Aviare; un seminario internazionale sulle interrelazioni tra ricerca scientifica e potenziale commerciale per il settore cunicolo, in collaborazione con Asic; una tavola rotonda sulle problematiche ambientali e di benessere animale. Con il consolidato storico di 200 espositori e 10. 000 visitatori, Fieravicola si propone l’ambiziosa prospettiva strategica di essere l’appuntamento di riferimento per il settore mondiale delle carni avicole di qualità, ogni due anni in settembre a Forlì, Italia. Scheda: L’avicoltura Italiana L’industria avicola italiana ha perfezionato un sistema a filiera integrata in grado di assicurare al meglio il consumatore, che può contare su una precisa catena di controlli nelle diverse fasi del ciclo. Oltre il 90% delle carni di pollame e oltre la metà delle uova da consumo nel nostro Paese sono prodotte con questo sistema detto della “integrazione verticale”. Ciò significa che la produzione è realizzata da aziende, o da sistemi di aziende, che hanno gli allevamenti di riproduttori, incubatoi, producono mangimi, possiedono propri macelli e propri laboratori per la trasformazione del prodotto. Si tratta di una produzione che, per ciò che attiene il pollo da carne, è in grado di soddisfare totalmente il fabbisogno del mercato interno. A Forlì, che da oltre 4 decenni ospita la Fieravicola, è presente uno dei distretti avicoli italiani più importanti e alcune delle aziende leader del prodotto finito, con marchi competitivi sui mercati internazionali. La produzione italiana di carni di pollame nel 2006 è risultata pari a 1. 048,800 tonnellate (inferiore agli anni precedenti per via della pesante crisi subita); le uova da consumo prodotte sono state 12 miliardi 835 milioni (dati Una, Unione Nazionale dell’Avicoltura). L’andamento del mercato italiano e il consumo nel 2006 L’avicoltura italiana si sta riprendendo, superando la grave crisi provocata tra il 2005 e i primi mesi del 2006 dal panico da aviaria. Da una fotografia del 2006 emerge che il consumo di carne avicola ha coperto il 27% dell’acquisto mensile delle famiglie italiane e coinvolto mediamente il 28% delle famiglie. La quota di acquisto medio mensile per famiglia è stata, sempre nel 2006, di 2,14 kg (-18,1% rispetto al 2005). In particolare, si è osservato che nel periodo di crisi da panico aviaria i consumatori si sono spostati verso carni alternative come quella bovina e il pesce, che hanno toccato punte anche di +70%. La ripresa, che si è registrata a partire dalla tarda primavera del 2006 (maggio/ giugno) è stata resa possibile principalmente da un aumento (+ 5% al mese) dell’acquisto da parte delle famiglie già consumatrici, cioè quelle non uscite completamente dal segmento di consumo e che anche durante la crisi avevano continuato ad acquistare il prodotto, seppur in modo più limitato. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati dell’Osservatorio Conav-avitalia (fonte dati: Gfk - Iha, elaborati dall’esperto di agribusiness Gianluca Bagnara). Il rientro delle famiglie che erano uscite dal segmento di consumo durante la crisi da panico aviaria, è stato invece più graduale, cosa che sottolinea la difficoltà del settore a fidelizzare i consumi. I prodotti che hanno beneficiato prima e meglio della ripresa sono stati i prodotti elaborati (hamburger, cotolette, rollè, spiedini) e il petto di pollo. La ripresa della seconda parte del 2006 non ha tuttavia portato ad una compensazione in positivo. Lo confermano anche i dati sulla macellazione che per lo scorso anno hanno registrato un totale di capi avicoli macellati di 372. 190 (in migliaia) con una variazione 2006/2005 di -8,9 %. Si conferma che le famiglie italiane hanno acquistato la carne avicola al prezzo medio di 5,57 euro/kg, per un 50% attraverso la grande distribuzione (iper e supermercati) e per l’altro 50% attraverso i canali tradizionali. Questo per ciò che riguarda la fotografia del 2006. Nei primi mesi del 2007 i consumi delle famiglie italiane sembrano essersi consolidati verso i livelli normali, in linea con la media di periodo o leggermente superiore per l’anomalo andamento stagionale: la primavera calda ha favorito i consumi di carne bianca a scapito di quella rossa. Tuttavia, superata la crisi, emergono le difficoltà strutturali del mercato soprattutto legate alla capacità di spesa delle famiglie italiane, indotte a una continua ricerca del prodotto in promozione. La ripresa è confermata anche dal dato sulla macellazione dei polli (fonte Istat) nei primi due mesi del 2007 registra un aumento del 10% Le quotazioni del mercato all’origine 2006 -2007 Per ciò che riguarda i prezzi del pollo praticati dall’allevatore (all’origine), a un anno di distanza dalla “crisi influenza aviaria” si registra un riallineamento con la media europea dopo aver toccato punte del -40%. Le ultime quotazioni del Mercato Avicunicolo di Forlì hanno fissato il prezzo per il pollo a 1,22 Euro/kg (lunedì 25 giugno Mercato Avicunicolo di Forlì), prezzo che si sta confermando da alcune settimane e che si prevede stabile nelle prossime settimane, anche in considerazione della stagionalità; le quotazioni sono superiori alla media storica degli ultimi 5 anni di circa il 15%. Nel 2006 il prezzo medio del broiler è stato di 0,90 euro/kg, contro lo 0,80 del 2005, con una variazione positiva del +12,5%, mentre il raffronto delle quotazioni medie tra 2005 e 2004 aveva registrato un -11%. .  
   
   
FRUTTA DELL’ESTATE DI FRANCIA: ANCORA PROTAGONISTA!  
 
La Frutta dell’Estate di Francia è sempre più protagonista in Italia: nel 2006, rispetto all’anno precedente, le esportazioni sono cresciute del 9,1% in volume e dell’1% in valore, e così l’Italia è diventata il terzo mercato di sbocco per la frutta d’estate francese. Forte di questo successo, con l’avvicinarsi della stagione della nuova produzione, la Frutta dell’Estate di Francia è pronta a giocare le sue carte con un piano di marketing che prevede sia azioni promozionali che attività d’immagine, e che la vede impegnata contemporaneamente su diversi fronti. Il primo target è rappresentato dai professionisti del settore: importatori, grossisti e buyer della Gdo saranno i destinatari di un dossier informativo contenente cifre e caratteristiche della Frutta dell’Estate di Francia. In parallelo, anche i giornalisti della stampa trade e consumer verranno aggiornati con materiali informativi riguardanti la produzione, la descrizione dei singoli prodotti e gli svariati consigli di utilizzo dei frutti più buoni dell’estate. Nel mese di luglio sono previste azioni promozionali nella distribuzione moderna: si tratta di 4 delle principali insegne di supermercati e in altrettante di ipermercati per un totale di 1. 440 giornate che prevedono animazioni e degustazioni con hostess, allestimento di testate di gondola o di isole promozionali. Inoltre, è prevista un’azione d’immagine che verrà condotta in un centro commerciale del nord Italia, dove la Frutta dell’Estate di Francia sarà presente con uno stand nella galleria dei negozi, dove le hostess presenteranno e guideranno nell’assaggio i consumatori dei differenti tipi di frutta francese proposta in promozione all’interno dell’ipermercato-locomotiva. Il sito www. Fruttadifrancia. It, ampiamente pubblicizzato nel corso della passata stagione, è stato aggiornato e sarà anche quest’anno l’indirizzo a cui collegarsi per ottenere interessanti informazioni sulle caratteristiche organolettiche e nutrizionali e la disponibilità stagionale dei vari prodotti. .  
   
   
CULTURA GASTRONOMICA, RICETTE DEL TERRITORIO E PRODUZIONI AGRICOLE DI QUALITÀ NEL NOME DI PELLEGRINO ARTUSI A FORLIMPOPOLI (PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA) SI INAUGURA CASA ARTUSI,PRIMO CENTRO DI CULTURA GASTRONOMICA DEDICATO ALLA CUCINA DI CASA  
 
Secondo Pellegrino Artusi, padre indiscusso della gastronomia italiana, i comandamenti fondamentali della buona cucina sono pochi e semplici: per ottenere un buon piatto bisogna partire da ingredienti di qualità, e la qualità migliore si trova nelle produzioni tipiche nei singoli territori, possibilmente consumate nella stagione in cui arrivano alla giusta maturazione. Raccomandazioni più che mai attuali nel contesto attuale, in cui si attribuisce un’attenzione sempre maggiore al valore dei prodotti e alle loro tipicità, percepiti come vero e proprio patrimonio della tradizione. A questi insegnamenti si ispira l’attività “Casa Artusi”, primo centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina di casa, inaugurata a Forlimpopoli (città natale del grande gastronomo) sabato 23 giugno, nell’ambito dell’undicesima Festa Artusiana. Obiettivo principale di Casa Artusi è la diffusione della cultura artusiana in ambito nazionale e internazionale, attraverso un ampio ventaglio di attività: al suo interno troveranno la loro sede ideale corsi di divulgazione, conferenze, convegni e simposi sui vari aspetti dell’enogastronomia. Ci sarà anche un grande archivio dedicato a questi temi, che prenderà le mosse dai fondi dell’Ottocento e del Novecento per arrivare alla documentazione contemporanea declinata non solo nella raccolta delle tradizionali pubblicazioni, ma con un occhio alle tecnologie moderne e al multimediale. E’ prevista anche l’attivazione di un portale tematico “Le chiavi di Casa Artusi”, realizzato in collaborazione con l’Istituto per i Beni artistici e culturali della Regione Emilia-romagna, permetterà di ricercare in rete informazioni sulla cucina domestica. Il risultato sarà una vera e propria banca dati on line di tutte le ricette domestiche italiane, dove ogni utente potrà contribuire personalmente ad arricchire con le proprie conoscenze e i propri suggerimenti il grande ricettario. E, soprattutto, accanto alla teoria largo spazio sarà riservato alla pratica, con attrezzatissimi laboratori per corsi di cucina di alto livello e un ristorante rigorosamente ispirato ai dettami del grande Pellegrino, e che dunque presterà particolare attenzione all’utilizzo e alla valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, andando a proporre occasioni di approfondimento non solo gastronomico, ma anche di vera e propria cultura del cibo. In questa prospettiva appare quasi inevitabile il rapporto di collaborazione con l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-romagna, che in questi anni ha puntato il massimo impegno per coniugare l’evoluzione delle tecniche e la competitività con la promozione della qualità e la valorizzazione dei valori ed eccellenze che arrivano dalla filiera agroalimentare emiliano-romagnola. Lungo la via Emilia si estende uno dei giacimenti del gusto più ricchi del mondo, con oltre duecento prodotti tradizionali, tredici Dop – dal Parmigiano Reggiano al culatello di Zibello - e undici Igp (fra essi la Mortadella Bologna e lo scalogno di Romagna) riconosciute, mentre sono una ventina le specialità in attesa di uno dei due riconoscimenti. Un patrimonio unico da tutelare con tutti gli strumenti affinché possa rappresentare una risorsa preziosa per il territorio anche da un punto di vista turistico e culturale. Ecco perché l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-romagna guarda a Casa Artusi come possibile sede privilegiata per la tutela e la promozione delle tipicità dell’intero territorio emiliano – romagnolo. Casa Artusi sorge nella sede ristrutturata dell’antico Convento dei Servi, nel cuore del centro storico di Forlimpopoli, ed è gestita da una società consortile di cui fanno parte il Comune di Forlimpopoli, la Provincia di Forlì e Cesena e la Cassa dei Risparmi di Forlì. Casa Artusi via Costa 25/27, 47034 Forlimpopoli (Fc) info@casartusi. It http://www. Casartusi. It Casa Artusi si inserisce in un progetto culturale-economico-urbanistico più generale, denominato “Città Artusiana” in base al quale Forlimpopoli da alcuni anni ha deciso di ridefinire la propria identità culturale mettendo a frutto la principale risorsa potenziale di cui la città gode, ovvero essere il luogo natale di Pellegrino Artusi, padre riconosciuto della cucina italiana. Se le varie iniziative già intraprese, come la Festa Artusiana (arrivata al decennale nel 2006), il Premio Artusi (conferito ogni anno a uno chef di fama internazionale, e a un personaggio segnalatosi per attività di tipo sociale volte a combattere la fame nel mondo), il Premio Marietta, dedicato ai cultori della cucina casalinga, il gemellaggio con la Città francese di Villeneuve-loubet, città natale del grande chef creatore della gastronomia francese Auguste Escoffier, hanno richiamato di tanto in tanto l’attenzione di numerosi appassionati e cultori, con Casa Artusi si intende costituire un centro di aggregazione permanente ed attribuire a Forlimpopoli in maniera inequivocabile l’immagine di Città vocata alle tematiche della cultura gastronomica. L’eredità di Pellegrino Artusi – appassionato di buone letture, filantropo, grande sperimentatore delle buone pratiche di cucina domestica, famoso in tutto il mondo per aver scritto un libro (o meglio 14 versioni dello stesso libro, che quasi si identifica con lo stesso nome dell’autore: “l’Artusi”, presente, unto e bisunto, forse in tutte le case degli italiani) – viene in tal modo investita dalla sua Città natale in un progetto polifunzionale vivo ed attivo. Casa Artusi la biblioteca in cucina “Amo il bello ed il buono ovunque si trovino” Pellegrino Artusi Casa Artusi è il primo centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana, che nascerà all’interno dell’isolato della chiesa dei Servi nel centro storico di Forlimpopoli. L’intero isolato (anticamente un convento con annessa chiesa, Xv secolo) ha una lunga storia che inizia nel Medioevo. Le varie costruzioni che oggi lo compongono sono il risultato di una serie di trasformazioni, spesso modeste, ma a volte consistenti, che hanno cambiato ripetutamente l’aspetto dell’isolato stesso nel corso dei secoli, prima con progressivi ampliamenti, poi con interventi radicali che hanno modificato le strutture del convento sino alla seconda metà dell’Ottocento. Tale complesso, che riveste particolare importanza storica e simbolica per Forlimpopoli, si presta , con i suoi oltre 2. 000 mq di area, oltre la corte e la bella chiesa dei Servi , in modo appropriato ad ospitare la sede di Casa Artusi. Gli spazi di Casa Artusi, usufruibili anche disgiuntamente, rappresentano un continuum ideale e materiale, attraverso un percorso coerente legato al cibo: La Biblioteca Civica esistente a Forlimpopoli porta il nome dello stesso Artusi perché nata proprio in virtù di una clausola del suo testamento, ove si stabiliva che tutti i volumi lasciati in eredità al Comune avrebbero dovuto servire quale “fondamento e principio alla formazione di una pubblica biblioteca da istituirsi a Forlimpopoli “. Essa sta già potenziando la sezione eno-gastronomica e troverà adeguata sistemazione nei locali dell’isolato della chiesa dei Servi. Nella Biblioteca di Casa Artusi, oltre a quella civica, troveranno ospitalità: A - Collezione Artusiana 1. “l’archivio Pellegrino Artusi” (regolarmente riordinato e catalogato ), che consiste di a) carteggio: oltre 450 documenti di corrispondenza con amici, colleghi, lettori, editori b) carte patrimoniali c) autografi delle opere: “Appunti preparatori per la “Vita di Ugo Foscolo”; “Vita di Ugo Foscolo. Nota al carme dei sepolcri”, e documenti diversi d) la produzione video sulla vita dell’Artusi e altri materiali realizzati nel 1991, in occasione del centenario del libro, con la mostra “La cucina bricconcella”. L’archivio andrebbe arricchito con tutta quella documentazione di interesse artusiano (carteggi, fotografie, ecc. ) che sia possibile acquisire, attraverso acquisti, donazioni, appelli per depositi. 2. La libreria di Artusi (“fondo Pellegrino Artusi”) ovvero i 400 volumi lasciati al Comune quale fondamento della Biblioteca; 3. Tutte le edizioni, in originale o in riproduzione, della Scienza in cucina, e tutte le traduzioni in lingua straniera; 4. Tutti gli studi e la letteratura sull’Artusi e dintorni. B - Raccolta di gastronomia italiana 1. Una collezione “storica”, retrospettiva e corrente, di libri coerenti e/o contestuali con l’idea di cucina diffusa dall’Artusi (la cucina di casa, "borghese", familiare, economica): trattati, ricettari, libri di casa ma anche saggi storici, antropologici, sociali sull’argomento specifico e su quelli correlati 2. Una collezione di riviste: le poche “storiche” e retrospettive e le principali e più importanti fra le correnti, garantendo tutti i livelli di trattazione e lettura: da quello della buona divulgazione a quelle legate alle organizzazioni “classiche” (Gambero Rosso, Slowfood, Accademia italiana della cucina) a quelle professionali e di categoria, specie se legate alle attività culturali e formative di Casa Artusi 3. Una collezione di documenti multimediali rispondente alle medesime caratteristiche: Videocassette e Dvd (film di soggetto gastronomico e a carattere documentario); Cd Rom (banche date e bibliografiche, cataloghi di biblioteche specializzate, enciclopedie, dizionari e altri Cd Rom di divulgazione) 4. Un allestimento di postazioni Internet organizzato e predisposto per facilitare il collegamento e l’accesso ai siti, divulgativi e di ricerca, alle banche dati specializzate, a istituzioni, associazioni professionali, facoltà e istituti universitari, a disposizione sia di studiosi e ricercatori, sia di semplici cultori, appassionati, curiosi. Sarà operativo, in collaborazione con l’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia Romagna, il Portale “Le chiavi di casa Artusi”, porta d’ingresso di risorse Web sulla cucina di casa, che offre funzioni di ricerca, di informazioni e altro. Inoltre il sito internet informerà i lettori sull’opera di Pellegrino Artusi mettendo in consultazione tutte le edizioni (la prima del 1891 e le successive tredici) della Scienza in cucina. Il sito avvierà, in tempi ravvicinati, una posta con lettrici e lettori in cui risponderà a quesiti gastronomici, richieste di ricette, informazioni sulla cucina di casa, riproducendo, con le moderne tecnologie elettroniche, la stessa metodologia di scambio epistolare di cui si servì Artusi per la compilazione e l´arricchimento del suo ricettario. Si costituirà in tal modo una banca dati delle ricette domestiche italiane, che le lettrici e i lettori contribuiranno ad alimentare dietro precisa sollecitazione (“inviateci le ricette di casa vostra!”). Ristorante Artusiano La linea gastronomica, fedele ai concetti espressi dall’Artusi e coerentemente alla missione del centro, non può che privilegiare la cucina tradizionale domestica, cercando quotidianamente un rapporto coerente e corretto con il nostro territorio, dove una buona scelta dei prodotti rappresenta il presupposto fondamentale. Non solo prodotti di qualità, ma anche prodotti freschi, stagionali e territoriali. Si propone la cucina di casa che, in riferimento alla costante mancanza di tempo e all’assenza di figure anziane di riferimento, sembra essere condannata all’oblio. Le ricette derivano dal recupero della cucina di casa e dalle tradizioni gastronomiche popolari, che, nel nostro territorio, costituiscono un patrimonio straordinario, anche a ricordo della affascinante ritualità del mondo contadino. Allo scopo di meglio valorizzare la cucina di casa e le tradizioni gastronomiche popolari, in stretta collaborazione con Casa Artusi, è in fase di costituzione l’Associazione culturale “ Cooperativa delle Mariette” , in onore della fedele cuoca di Artusi, che egli stesso definisce brava e tanto buona ed onesta. Naturalmente la pasta fresca, cioè la sfoglia tirata con il matterello, sarà protagonista della ristorazione di Casa Artusi, così come le ricette tradizionali romagnole, privilegiando la semplicità e la genuità delle proposte. Scuola Di Cucina La scuola, coerentemente alla ragione sociale di Casa Artusi, è finalizzata: - alla conoscenza del patrimonio eno-gastronomico nazionale; - alla conoscenza delle diverse tradizioni e cucine locali, che nell´insieme costituiscono il patrimonio nazionale; - alla valorizzazione dei prodotti del territorio e della piccola produzione agroambientale; - alla conoscenza dei comportamenti, dei riti, delle tecniche di preparazione di ciascun territorio. Così si possono realizzare in via permanente progetti di educazione alimentare che prevedono l’uso della cucina: - corsi di formazione e specializzazione con dimostrazioni per un pubblico di appassionati e cultori; - master di cucina con un insegnamento eminentemente pratico; - corsi di formazione per operatori del settore; - iniziative di educazione al gusto, rivolte agli studenti di ogni ordine e grado; - formazione professionale per docenti; e, infine, perché no: - corsi in cui, in modo univoco ed esclusivo in rapporto all’Artusi, si impara a mangiare il “vero Artusi”, rigorosamente ricostruito sulla base del suo ricettario. Il progetto viene realizzato in stretta collaborazione con strutture scolastiche e associazioni di comprovata esperienza e credibilità che perseguono finalità di educazione in campo alimentare. Sale, Salotti, Cantine per incontri, degustazioni ed eventi culturali Se in un locale saranno conservati – in maniera funzionale all’uso più generale – i pochi cimeli artusiani, costituiti dal salotto dell’Artusi e qualche quadro, nel resto degli spazi saranno organizzati, in maniera dinamica e all’interno di un approccio storico, scientifico e didattico, incontri, seminari e mostre legati al centro tematico di Casa Artusi ovvero la cultura del cibo, ma più specificamente la cucina italiana familiare e locale del Xx secolo. Le mostre potranno quindi documentare, nella loro evoluzione, gli ambienti (cucina, sala da pranzo, dispensa, cantina); gli oggetti (utensili, servizi da tavola, oggetti d’arredo); la struttura del pranzo, i modi d’apparecchiare e la presentazione dei piatti; le tecniche di cucina. I temi, anche se tutti legati al cibo, possono essere i più vari: dagli oggetti d’arte e d’antiquariato agli oggetti di design, dalle opere di artisti contemporanei ai libri, dalla fotografia alla pubblicità, dai prodotti alimentari ai vini. Si organizzeranno conferenze, seminari, presentazione di libri, ed il cibo sarà protagonista anche tramite le varie discipline artistiche (teatro, cinema, pittura, musica). Pertanto Casa Artusi è aperta a tutti coloro che, appassionati e curiosi, donne e uomini di casa, professionisti e cultori, studiosi e ricercatori vogliano approfondire la cultura e la pratica della cucina domestica. Il buon cibo è qualità della vita. .  
   
   
AVVIATO IL PROCESSO DI QUALITA’ DI ROMAGNA TERRA DEL SANGIOVESE DAL 18 GIUGNO AL 3 LUGLIO 2007 LA PRIMA FASE DI SELEZIONE DELLE AZIENDE CHE FARANNO PARTE DEL CIRCUITO DI ECCELLENZA DELL’ ENOTURISMO ROMAGNOLO  
 
Dopo alla prima, positiva campagna di adesioni rivolta alle aziende dell’enoturismo che intendono rientrare nel circuito dell’eccellenza di Romagna, è in pieno svolgimento, dal 18 giugno u. S. , la fase importante e qualificante del percorso- processo di qualità avviato da Romagna Terra del Sangiovese : le visite ispettive e di controllo da parte della Commissione Qualità alle aziende che si sono candidate alle selezione , per far parte dell’associazione fondata dalle quattro Strade dei Vini e dei Sapori dei Colli di Imola, Faenza, Forlì-cesena e Rimini. La Commissione Qualità, del tutto esterna all’associazione Romagna Terra del Sangiovese, è presieduta dal Prof. Fabio Taiti , economista e sociologo, presidente del Censis Servizi di Roma, uno dei massimi esponenti nazionali del turismo enogastronomico, nonché da altri 4 professionisti esperti nei settori dell´enologia, dell´accoglienza e della ristorazione, dei prodotti tipici regionali, delle certificazioni aziendali e comunitarie, del sistema dei percorsi verso la qualità : Giorgio Amadei (Forlì), Daniele De Leo (Faenza), Mauro Salvatori (Riolo Terme) , Sergio Marini (Rimini); al Presidente di origine fiorentina/romana si affiancano dunque Commissari residenti in Romagna, elemento importante ai fini della conoscenza del territorio, della sua storia e della sua cultura. Il rapporto tra i lavori della Commissione ed il Consiglio di Amministrazione di Romagna Terra del Sangiovese, è delegato al consigliere Giuliano Monti (Presidente della Strada dei Vini e dei Sapori di Imola), assistito dal consulente-esperto Gualtiero Malvezzi La Commissione Qualità di Rts ha predisposto un primo denso ed articolato calendario di visite alle aziende delle quattro Strade di Romagna, che si sono candidate per ora alla selezione : 6 giornate di visite/sopralluoghi tra il 18 giugno ed il 3 luglio 2007 , ove sono state e dovranno essere valutate complessivamente 28 aziende (12 cantine, 2 aziende agricole, 7 agriturismi, 3 ristoranti, 3 prodotti alimentari, 1 associazione turistico/culturale). La “Carta della Qualità” di Romagna Terra del Sangiovese, strumento di lavoro della Commissione, è un elaborato complesso ed articolato, originale ed innovativo , dove sono fissati i contenuti del processo di esame per la valutazione della qualità “globale” delle strutture interessate ad aderire. Le aziende valutate, che risultassero poi conformi ai complessi criteri di qualità stabiliti , entreranno a far parte di questo “circuito di eccellenza”, e svolgeranno così il ruolo di “ambasciatori” per conto di tutte le quattro Strade dei Vini di appartenenza, sui più grandi mercati nazionali ed internazionali del turismo e dell’enogastronomia. Le aziende al momento non associate alle Strade dei Vini e dei Sapori, per entrare in Romagna Terra del Sangiovese, dovranno prima iscriversi alla Strada provinciale di pertinenza. .  
   
   
CINZANO ROSSO, CAMPARI, UN TOCCO DI CINZANO ROSÉ E PROFUMI DI FRUTTA INEBRIERANNO IL PUBBLICO PER FESTEGGIARE LA NUOVA FIAT 500  
 
Cincin 500 è l’omaggio di Cinzano alla nuova Fiat 500. Il debutto di una star merita un saluto speciale. Cincin 500, creato per l’occasione e che sarà offerto nelle piazze di Torino, è il cocktail con cui gli appassionati della mitica auto apriranno i festeggiamenti nel capoluogo piemontese. Cinzano Rosso, Campari, un tocco di Cinzano Rosé e profumi di frutta inebrieranno il pubblico. In una città completamente in festa, Cinzano sarà presente nei momenti più memorabili del tanto atteso evento con aperitivi e brindisi all’aperto; dall’annullo del francobollo commemorativo da parte del Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni alla cena esclusiva al ristorante Del Cambio, dal Quadrilatero ai Murazzi. Le celebrità del mondo dello spettacolo, della politica e dell’economia, i giornalisti provenienti da molti paesi e tutti coloro che amano la storica utilitaria di casa Fiat accoglieranno la nuova 500 sorseggiando Cinzano, che proporrà a seconda dell’occasione una delle sue specialità (dal Vermouth al nuovo spumante Rosé, dall’Asti al Pinot Chardonnay). Cinzano, marchio italiano storico nato nel 1757, è tra i leader mondiali per la produzione di Vermouth e Spumanti. Icona del made in Italy, si contraddistingue per il suo carattere spontaneo, fresco e vivace. Qualità che si rispecchia nella sua gamma versatile e apprezzata in ogni occasione. Nel 1999 entra a far parte del Gruppo Campari. Il Gruppo Campari è una delle realtà più importanti nel settore del beverage a livello mondiale. E´ presente in 190 paesi con leadership nei mercati italiano e brasiliano e posizioni di primo piano negli Usa, in Germania e in Svizzera. Il Gruppo vanta un portafoglio ricco e articolato su tre segmenti: spirit, wine e soft drink. Nel segmento spirit spiccano marchi di grande notorietà internazionale come Campari, Skyy Vodka e Cynar e marchi leader in mercati locali tra cui Aperol, Cabo Wabo, Camparisoda, Glen Grant, Ouzo 12 e Zedda Piras e i brasiliani Dreher, Old Eight e Drury´s. Nel segmento wine si distinguono oltre a Cinzano, noto a livello internazionale, Liebfraumilch, Mondoro, Riccadonna, Sella & Mosca e Teruzzi & Puthod. Infine, nei soft drink, campeggiano per il mercato italiano Crodino e Lemonsoda con la relativa estensione di gamma. Il Gruppo impiega oltre 1. 500 persone e le azioni della capogruppo Davide Campari-milano S. P. A. Sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana. .  
   
   
GIROSAPORI, IL GRAND TOUR ENOGASTRONOMICO ALLA SCOPERTA DELLE ECCELLENZE DEL TERRITORIO LEGATO A QUESTI PICCOLI BORGHI (DOVE PICCOLE LOCANDE PROPONGONO MENÙ TIPICI A PREZZO CONVENUTO), DI “APERTO PER FERIE” 2007  
 
Continua l’iniziativa dell’Unpli Nazionale legata al progetto realizzato in collaborazione con il Ministero della Solidarietà Sociale per la rivitalizzazione dei piccoli borghi a rischio spopolamento Ancora un’estate di scoperte e di sapori della tradizione quella che anche quest’anno propongono i borghi italiani di Aperto per Ferie, il progetto dell’Unione delle Pro Loco d’Italia e del Ministero della Solidarietà Sociale che coinvolge ormai da oltre due anni 20 piccoli borghi a rischio spopolamento. Un’estate che si annuncia all’insegna della tradizione e della buona tavola che in ognuno dei piccoli borghi che sono stati visitati dal Team dell’Unpli sono pronti ad offrire a chiunque vorrà andarli a visitare godendo a pieno di un relax inconsueto. Pievi, castelli, monumenti, laghi, villaggi sono il patrimonio che le 5200 Pro loco italiane a cui fanno capo oltre 600. 000 volontari con questo progetto finalizzato a bloccare lo spopolamento di queste secolari entità, hanno voluto portare a conoscenza del grande pubblico che alle mete conosciute vuole cercare la vera essenza della tradizione della provincia italiana. I prossimi borghi visitati dal camper di Aperto per Ferie per incontrare la popolazione e le amministrazioni saranno in Basilicata, nel Lazio, e nel Friuli V. G. , mentre sarà ancora l’iniziativa di Girosapori, il Grand Tour enogastronomico alla scoperta delle eccellenze del territorio legato a questi piccoli borghi (dove piccole locande propongono menù tipici a prezzo convenuto), che nel 2006 ha visto a tavola nei borghi oltre 10. 000 persone in tutt’Italia, a coinvolgerli tutti e diventare una ghiotta occasione per visitarli e “gustare” le loro eccellenze enogastronomiche. Tutte le informazioni sui luoghi e sui menù su www. Girosapori. It o www. Apertoperferie. Altervista. Org .  
   
   
A TAVOLA CON I NOBILI SAPORI DELLA VALLE DEL LEDRO  
 
“A tavola con i nobili sapori della Valle del Ledro” , sarà un “viaggio enogastronomico” di tutto rispetto. La serata, organizzata dallo chef Claudio Pregl del Ristorante Baita S. Lucia di Bezzecca, presso l’Azienda Vitivinicola De Tarczal di Marano di Isera, si propone di valorizzare i nobili vini della Vallagarina con le eccellenze e le tipicità della cucina tradizionale trentina. Ospite d’onore sarà il Marzemino Superiore Trentino Doc. Quel vino autoctono dal colore rosso rubino, dal sapore secco e sapido, ma particolarmente equilibrato che si “sposa idealmente” i classici canederli al radicchio su una fonduta di formaggio di malga o con i porcini e finferli con salsa di porcini…proposti nel menù della serata. E’ solo un “assaggio” di questa riscoperta di nobili e storici sapori, che passa attraverso la valorizzazione dei prodotti di questa terra del basso Trentino. Un habitat naturale di tutto rispetto, che ne privilegia le colture e in particolar modo i vitigni, grazie alla sua conformazione geografica tra il Baldo e il Bondone. Un menù con degustazione di vini a marchio De Tarczal, che offre sicuramente spunti per l’intenditore più esigente e attento. Gli abbinamenti, non sono casuali, sono stati fatti ad hoc dal “padrone di casa”, il produttore vinicolo Ruggero dall’Adami De Tarczal su una gamma di vini di solida e collaudata reputazione. Le altre specialità proposte – nella serata che si svolgerà il prossimo 21 settembre 2007 a Marano di Isera – saranno le seguenti: - Assaggio di carpaccio di carne salada e di salumi tipici in abbinamento ad un Pinot Bianco - Carne salada tradizionale con fagioli servita con Pragiara - Capriolo in salmì abbinato ad un Cabernet Franc - Mousse al cioccolato bianco servita in un cestino di cioccolato nero accompagnato da fette di agrumi abbinato ad un Moscato Giallo Trentino Doc - dessert una tortina di farina gialla di Storo con crema allo zabaione con una buona Grappa di Marzemino. “Noi facciamo ormai da tanti anni nel nostro locale – dice Pregl – esclusivamente un menù tipico trentino. Ne io, ne mio padre Guido, ci siamo mai fatti coinvolgere in altre “sperimentazioni”, proprio perché, cerchiamo di fare tutto quello che è nella nostra conoscenza della cucina. Creando piatti gustosi, invitanti, però sempre sulle tracce degli antichi sapori: quelli che un tempo venivamo preparati nelle nostre case. Utilizziamo conoscenze e attrezzature moderne, per cercare di mantenere viva la tradizione di quei sapori che stanno un poco scomparendo, ma che sono importantissimi, perché ci rendono fieri di andare da qualche parte, sapendo da dove proveniamo…” “A tavola con i nobili sapori della Valle del Ledro” vedrà anche la partecipazione di altri chef emergenti come Massimo Moroni del Ristorante Don Lisander di Milano e di Costantino Barbera, che sono soci promotori insieme a Claudio Pregl di Astrid, la neo-nata associazione no-profit per la salvaguardia delle ricette tipiche dell’enogastronomia italiana, le cui finalità saranno presentate ufficialmente nel corso dell’evento stesso. Le terre che oggi la famiglia De Tarczal coltiva a vigneto, ideali per i vitigni di cabernet, marzemino, schiava, perchè ricche di basalto, appartenevano un tempo ai Conti Alberti, vecchia ed illustre famiglia trentina, nota per aver tra l´altro dato i natali ad un Principe Vescovo della città di Trento. Da più di un secolo, tali terre sono passate alla famiglia Dell´adami de Tarczal, da quando cioè la contessa Alberti le portò in dote a Gèza dell´Adami de Tarczal, ammiraglio della Regia Imperial Flotta Austro-ungarica e diretto antenato del Signor Ruggero. L´azienda inizio il suo sviluppo proprio negli anni d´oro dell´impero Austro-ungarico, quando sulle tavole di corte il Marzemino era di rigore. Tra l´altro anche Mozart lo ricorda nel suo "Don Giovanni". Astrid@focus-e. It .  
   
   
URUSHJ PRESENTA LA SUA IDEA DI CUCINA TRASFORMISTA: CHIUSA, APERTA E SEPARATA. UN MONOLITE CHE SEMBRA QUASI EMERGERE DA UN GIARDINO ZEN!  
 
Yaki ha linee essenziali e rigorose di estrema eleganza, che suggeriscono un´immagine di armonia, equilibrio e funzionalità. Un progetto unico e innovativo, che sfrutta inediti accostamenti di materiali tutti naturali per esaltare le caratteristiche di raffinatezza tipiche della produzione Urushj. Yaki è, infatti, allo stesso tempo tavolo da pranzo e cucina: la struttura in legno di Labuan, una varietà di palissandro, che la caratterizza sui tre lati, si trasforma in un semplice ed elegante tavolo scorrendo su piccole ruote laterali. Si scopre così la cucina vera e propria, con quattro ante laccate in finitura color rame, sul fronte, e un piano di lavoro in pietra lavica nera che ospita il lavello con rubinetto a scomparsa, ampio ed essenziale, una prima piastra elettrica ultrapiatta e una seconda in stile giapponese. Tutti gli elettrodomestici sono di Gaggenau, azienda ai massimi livelli nel suo settore grazie a una tecnologia tutta tedesca unita al gusto della perfezione per i singoli dettagli. In Yaki troviamo elaborate con grande originalità le ultime tendenze del settore cucina: un ambiente che deve essere non solo pratico e funzionale, ma anche bello e raffinato. Ecco allora che il minimalismo di un materiale “freddo” come la pietra lavica viene smorzato con il calore del legno e le tonalità più accese del rame: razionalità ed emozione si fondono per creare un insieme tecnologicamente avanzato che sia anche accogliente e vivibile. Una soluzione in perfetto stile Urushj, che trasforma l´essenzialità nella massima espressione di eleganza ed armonia. Materiali: Struttura tavolo e cucina in legno di Labuan, variante di palissandro, piano di lavoro in pietra lavica, ante del fronte laccate color rame, disponibili in 120 tonalità di laccature. Piastra di cottura giapponese Tepan Yaki. Unità di aspirazione integrata nel piano di lavoro e altri elettrodomestici Gaggenau. .  
   
   
BRANDINO BRANDOLINI D’ADDA PRESENTA LA NUOVA FIAT 500 “TREANNI” IN OCCASIONE DEL LANCIO UFFICIALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA DELLA NUOVA FIAT 500, VERRÀ PRESENTATA LA PRIMA 500 COMPLETAMENTE PERSONALIZZATA TREANNI, L’ULTIMO NATO DEI GRANDI VINI PRODOTTI DALL’ AZIENDA CONTE BRANDOLINI D’ADDA.  
 
Tra Fiat e l’Azienda Conte Brandolini d’Adda non c’è solo un fortissimo legame familiare ma molto di più. Nel 1957, l’anno in cui nasce Brandino Brandolini d’Adda, da un disegno di Dante Giocosa nasce anche la mitica 500, l’auto che ben presto prese il volo per diventare una leggenda, un’icona dell’automobilismo italiano (e non solo). Cinquant’anni dopo la Fiat lancia la nuova 500, un auto che è già mito e che lega passato e futuro. Contemporaneamente Brandino Brandolini d’Adda presenta, il 5 luglio nella sua Tenuta di Vistorta a Sacile (Pn), la 500 Treanni, la prima delle Fiat 500 completamente personalizzata con il look giovane e originale del marchio Treanni con le sue caratteristiche pennellate Rosse . “Questa è una forma divertente ed innovativa di legare un prodotto della terra ad un automobile mitica come la 500” - afferma Bandino Brandolini d’Adda. – “Si parla di tradizioni, di storia, di tempo libero, di piacevolezza e di un passato che si rispecchia nel futuro con fantasia ed irriverenza. Questi sono vari concetti che abbinano il mio nuovo vino, il Treanni, e la nuova fiat 500 ed è per questo che ho ideato questo abbinamento: le cose belle e buone stanno sempre bene insieme. ” .  
   
   
CUNEO: VENDEMMIA 2007, SEGNALI POSITIVI  
 
Dopo la positiva esperienza del 2006, la Camera di Commercio di Cuneo ha convocato alla fine di giugno i rappresentanti della filiera vitivinicola provinciale per fare il punto sulla prossima vendemmia. Alla riunione, presieduta dal presidente della Consulta Vitivinicola Provinciale Gigi Rosso, sono intervenuti, i componenti della Consulta e i rappresentanti delle seguenti organizzazioni: Associazione commercianti albesi, Associazione vignaioli piemontesi, Coldiretti Cuneo, Confederazione italiana agricoltori, Confcoperative, Consorzio tutela Barolo, Barbaresco Alba Langhe e Roero, Unione industriali di Cuneo e Unione provinciale agricoltori. Dall’ampio dibattito è emerso che la situazione di mercato si presenta positiva per i vini docg Barolo, Barbaresco, Roero Arneis e Dogliani, con richieste sostenute per i vini sfusi. Per la docg Asti-moscato d’Asti, sotto accordo interprofessionale, i prezzi e la commercializzazione stanno vivendo un momento positivo. Per quanto riguarda i vini doc la situazione è stabile per il Barbera d’Alba, il Nebbiolo d’Alba e per gli altri vini bianchi. I Dolcetti, invece, evidenziano una certa sofferenza. Al riguardo il Consorzio ha comunicato che, su proposta della Coldiretti, sono in fase di avvio iniziative di valorizzazione e di promozione sulle peculiarità e caratteristiche di questi vini. Per ciò che concerne la prossima vendemmia, per il momento, si prospetta molto buona. Se i produttori opereranno nel vigneto in maniera oculata, adottando le adeguate tecniche agronomiche, diradando i grappoli e riequilibrando la quantità della produzione alla superficie fogliare di ogni ceppo, i risultati qualitativi ottenuti potranno essere eccellenti. Anche per quanto riguarda la remunerazione economica, in particolare per le uve destinate alla produzione dei vini docg, si ritiene che i prezzi saranno confermati, se non addirittura leggermente incrementati, rispetto al 2006. Per le altre uve a bacca bianca o rossa i convocati hanno ribadito che non è ancora possibile dare indicazioni di prezzo, ma ci si augura che il mercato premi la qualità delle produzioni limitate e in linea con i rispettivi disciplinari, di modo tale da gettare le basi per una conferma dei prezzi medi della passata vendemmia. Il “Tavolo Vitivinicolo Interprofessionale”, istituito presso la Camera di Commercio di Cuneo, si riunirà nuovamente nell’ultima quindicina del mese di luglio; in quell’occasione si potranno avere indicazioni più precise, in merito all’andamento climatico e alle produzioni previste con un quadro più dettagliato delle prospettive di mercato, sia nazionale che internazionale. Gli intervenuti, infine, ritengono doveroso lanciare un messaggio di fiducia per i viticultori, i vinificatori e gli acquirenti di uve che, in questi anni economicamente difficili, con il loro operare in serietà e onestà, hanno saputo restare sul mercato, sicuri che il futuro premierà la loro fatica perché i nostri vini non temono confronti, provenendo da un territorio d’eccellenza che punta ad essere inserito dall’Unesco nel patrimonio dell’Umanità. .  
   
   
CONFAGRICOLTURA BASILICATA SU IPOTESI DI RIFORMA DELL’OCM VINO  
 
 “Una proposta pericolosa per il nostro sistema vitivinicolo che deve essere necessariamente modificata”. E’ questa la prima reazione del presidente della Confagricoltura di Basilicata alla presentazione da parte della Commissione europea di ipotesi di riforma dell’Ocm vino. “In questo anno di dibattito - ha detto il presidente - abbiamo più volte sottolineato come il comparto debba essere sostenuto con politiche di riorganizzazione dell’offerta e con programmi di promozione, ma la Commissione non ha ascoltato le istanze dei nostri produttori”. Si preoccupa della sovrapproduzione di vino e del sostegno ai redditi dei viticoltori, ma contemporaneamente propone la liberalizzazione degli impianti, tramite la quale si perderebbe il controllo della gestione del potenziale viticolo, con rischi di eccessiva crescita delle superfici e di una caduta del valore della produzione. “Tutto ciò è controproducente per il percorso di sostegno e valorizzazione del sistema produttivo vitivinicolo regionale. L’unica nota positiva – ha concluso Confagricoltura - è il mantenimento del divieto di zuccheraggio: un principio fondamentale, per la tutela della vocazione produttiva italiana, che andrà assolutamente difeso, in un negoziato che si presenta arduo”. .  
   
   
´VERDICCHIO IN FESTA´ A MONTECAROTTO - CONVEGNO SU TURISMO E RICETTIVITA` ´ L´INTERVENTO DELL´ASSESSORE PETRINI  
 
´Turismo e ricettivita` nelle zone del verdicchio´ e` il titolo del convegno tenuto oggi al Teatro comunale di Montecarotto (An), appuntamento promosso dall´amministrazione comunale cittadina, nell´ambito di ´Verdicchio in Festa´, la mostra mercato dei vini marchigiani in programma fino all´otto luglio e giunta alla sua ventesima edizione. Al convegno e` intervenuto l´assessore regionale all´Agricoltura, Paolo Petrini. ´Il nostro ´ ha detto l´Assessore ´ deve essere un modello di sviluppo plurisettoriale che sappia valorizzare le risorse del terziario avanzato. Tipicita`, cultura, arte, ambiente e turismo sono elementi diversi di un medesimo approccio di valorizzazione del territorio integrato ed innovativo. Anche i settori tradizionali, come quello agricolo, devono essere caratterizzati da politiche innovative. E´ per questo che nei nostri strumenti di programmazione, a cominciare dal nuovo piano di sviluppo rurale, puntiamo molto sulle contaminazioni tra politiche diverse. Un esempio e` dato dal terzo asse del Psr e dal quinto asse del Por, nei quali viene prevista la promozione di poli di eccellenza territoriali che sappiano attrarre e captare nuovi flussi di ricchezza provenienti da turisti e consumatori´. Petrini durante il suo intervento ha anche posto l´attenzione sull´esigenza di integrare non solo le politiche di sostegno, ma anche l´azione dei vari livelli di governo territoriale. ´Una programmazione integrata dello sviluppo locale ´ ha dichiarato ´ non puo` prescindere dal coinvolgimento delle province, dei comuni e di tutti i soggetti che a vario titolo contribuiscono alla crescita della regione. Cio` che e` importante, per usare una metafora, e` svegliare le risorse dormienti che ci circondano, fatte di qualita` della vita, dell´ambiente, di arte e prodotti tipici. La Regione e` impegnata a colloquiare con tutti gli esponenti territoriali ed economici affinche` vi sia una vera e propria spettacolarizzazione delle molteplici attrattive presenti nella nostra regione. Una di queste e` senz´altro la produzione vitivinicola´. All´incontro hanno preso parte il sindaco di Montecarotto, Mirella Mazzarini, l´assessore al Turismo della provincia di Ancona, Carlo Maria Pesaresi, rappresentanti dei comuni limitrofi, delle associazioni di categoria, esperti di settore. Un saluto e` stato inviato dal vice presidente ed assessore regionale al Turismo, Luciano Agostini. ´Oltre all´esaltazione della cultura del vino ´ ha osservato in apertura lavori il Sindaco Mazzarini - la mostra mercato rappresenta una concreta iniziativa per mostrare i livelli di eccellenza raggiunti dalle produzioni locali´. I rappresentanti delle associazioni intervenuti hanno sottolineato l´esigenza di una azione coordinata tra i vari enti pubblici che si occupano di promozione. Un appello e` stato lanciato anche per una piena applicazione della legge regionale sull´agriturismo ´ considerata molto avanzata nel panorama nazionale - affinche` le tipicita` regionali possano essere conosciute diffusamente. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi e` il vino Doc (Denominazione di origine controllata) piu` famoso e storicamente conosciuto delle Marche. Sono diversi i riconoscimenti nazionali ed internazionali ricevuti. La zona di produzione ricade sulle colline che fiancheggiano il fiume Esino, dove vanno ricercate ´ secondo molti riferimenti storici - le origini della coltura della vite nelle Marche. La diffusione del vitigno interessa, comunque, la maggior parte del territorio collinare della provincia di Ancona, con fulcro nei Castelli di Jesi, estendendosi fino alle valli del Misa e Nevola. La denominazione di ´Classico" viene riservata al Verdicchio prodotto nella zona originaria piu` antica, quella bagnata dal fiume Esino. Rientrano in tale zona limitati territori della provincia di Macerata. La produzione riguarda una superficie vitata di 2. 875 ettari, con 146. 073 ettolitri di vino commercializzato. .  
   
   
FRIULANO: VENERDI´´ PROTOCOLLO REGIONE, PROVINCIA, SAF  
 
Si terrà venerdì prossimo, 6 luglio, alle 11. 30, nella sede della Regione di via San Francesco a Udine, la conferenza stampa di presentazione del protocollo d´intesa tra la Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Udine e la Saf-autoservizi Fvg spa. Con la sigla del documento verrà avviata una collaborazione per la promozione della lingua friulana con l´obiettivo di introdurla e diffonderla all´interno del trasporto pubblico urbano ed extraurbano. Parteciperanno l´assessore regionale per le Identità Linguistiche, Roberto Antonaz, il presidente dell´Arlef, Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane, Lorenzo Fabbro, il presidente della Provincia di Udine, Marzio Strassoldo, e l´amministratore delegato di Saf-autoservizi Fvg, Silvano Barbiero. .  
   
   
I VINI VICENTINI APPRODANO IN FRANCIA VICENZA QUALITÀ HA PARTECIPATO ALLA RASSEGNA INTERNAZIONALE VINEXPO CHE SI È SVOLTA A BORDEAUX (FRANCIA) DAL 17 AL 21 GIUGNO  
 
Vicenza Qualità, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza, ha da poco concluso la sua prima partecipazione a Vinexpo 2007 di Bordeaux, in Francia. Il Salon International du vin et des spiritueux è un appuntamento d’eccellenza per sommelier, ristoratori, importatori e grossisti di tutto il comparto vinicolo e rappresenta una vetrina prestigiosa per i produttori che vogliono far conoscere i propri vini e le specialità legate al proprio territorio. La rassegna ha cadenza biennale e coinvolge operatori ed esperti di tutto il mondo in una kermesse di incontri, degustazioni e seminari a tema dove vini, distillati, grappe e liquori la fanno da protagonisti. Giunta quest’anno alla sua 14esima edizione, la manifestazione ha così riunito dal 17 al 21 giugno scorsi 2. 400 espositori provenienti da 45 Paesi. In un clima internazionale, Vicenza Qualità ha raccolto la sfida in terra francese consentendo alle aziende vicentine di proporre il meglio della propria produzione a quasi 50mila visitatori giunti da ogni parte del mondo. Il Salone del Vino di Bordeaux ben si presta come luogo di confronto per mettere in risalto l’eccellenza e la qualità dei vini italiani e, in particolare, di quelli vicentini che stanno riscuotendo un interesse sempre maggiore anche fuori dall’ambito europeo. Vinexpo è infatti caratterizzato da un notevole appeal internazionale e proprio l’edizione 2007 è stata oggetto della crescente attenzione di molti Paesi orientali (Cina, Corea e Hong Kong) e degli Usa. L’italia era presente con uno spazio di 750 metri quadrati organizzato dall’Ice, all’interno del quale c’era una presenza veneta e vicentina in particolare. Vicenza Qualità, in tale contesto, ha coordinato la presenza di quattro aziende vicentine, e ha presentato una ricca catalogoteca di oltre 20 produttori locali, offrendo ai buyers stranieri una panoramica completa dell’offerta vinicola e distillatoria vicentina. La Cantina Piovene Porto Godi di Toara di Villaga, l’Azienda Agricola Cavazza di Montebello, la Cantina Giovanni Menti di Gambellara e il Consorzio di tutela dei vini Doc Colli Berici hanno così avuto modo di rafforzare i loro contatti in ambito internazionale, mettendo in mostra la propria produzione e offrendo degustazioni ai visitatori. In particolare, grande spazio è stato riservato ai vini bianchi (come il classico Recioto da dessert) e ai rossi dei Colli Berici, tra cui il Tocai Rosso. La presenza di Vicenza Qualità al salone è frutto di un’attenta programmazione che ha permesso di individuare nella rassegna d’oltralpe un valido momento di promozione e confronto per i nostri prodotti di qualità, in una delle regioni dove da sempre si determinano gusti, preferenze e nuove tendenze del mercato vitivinicolo internazionale. Un appuntamento fortemente voluto dall’Azienda Speciale Camerale, che ha inoltre coordinato la partecipazione dell’azienda Cielo Terra, presente alla fiera con un proprio stand a fianco della collettiva vicentina. Nel complesso, l’esperienza a Vinexpo si è rivelata un’operazione strategica per conferire ulteriore lustro e notorietà non solo a prodotti già apprezzati per i loro elevati standard qualitativi, ma per tutto ciò che concerne il “Made in Vicenza”. .  
   
   
VINO FINE E DOC: CONTINUERANNO A MOSTRARE UN BUON ANDAMENTO I VINI DOC, MENO BRILLANTE LA CRESCITA DEI VINI FINI  
 
Nel 2007 a consuntivo la produzione dovrebbe mostrare un andamento in linea con l’anno precedente, grazie ad una buona performance sui mercati esteri e ad una lieve crescita sul mercato interno. Continueranno a mostrare un buon andamento i vini doc, in particolare nella fascia alta. Meno brillante la crescita dei vini fini, dove i prodotti di fascia bassa continueranno a sottrarre volumi alle fasce medie. Un buon andamento mostreranno gli Igt di qualità elevata. Tra gli spumanti continueranno a mostrare un buon andamento i prosecchi, mentre gli spumanti dolci stanno lentamente crescendo nei consumi al di fuori delle festività. Il canale moderno guadagnerà ancora importanza. Nel 2006 si è assistito ad un incremento dei consumi in quantità pari all’1. 7%, e in valore del 2. 9%, registrando un’inversione di tendenza: infatti la variazione media annua degli ultimi cinque anni è stata pari a -1. 3%. Il trend positivo va attribuita principalmente alla ripresa dei consumi di vini doc, che si incrementano del 2. 6%, mentre i vini fini sono cresciuti in misura minore (+1. 3%. ) Maggiori difficoltà per gli spumanti, che complessivamente hanno perso l’1% circa. Il canale mescita, 48% dei consumi totali, ha mostrato un incremento molto contenuto. Si è confermata la tendenza all’incremento dell’incidenza dei consumi sul canale asporto( 52% del totale) con una crescita del 3. 3%. Dati Di Sintesi, 2006
Numero di imprese 1. 100-1. 200
Numero di addetti 9. 500-10. 000
Numero di addetti per impresa 12
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 5. 917,0
Variazione media annua della produzione 2006/2002 (%):
· in quantità 1,1
· in valore 0,2
Valore aggiunto (Mn. Euro) 1. 065,0
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 109,0
Quota della produzione prime 4 imprese(a) (%) 9,3
Quota della produzione prime 8 imprese(a) (%) 15,0
Export/produzione(a) (%) 44,0
Import/consumo(a) (%) 5,8
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 3. 516,7
· vini fini e doc 2. 912,0
· spumanti 604,7
Variazione media annua del mercato 2006/2002 (%):
· in quantità 2,9
· in valore 1,7
Quota di mercato prime 4 imprese(a) (%) 7,1
Quota di mercato prime 8 imprese(a) (%) 12,5
Previsioni di sviluppo del mercato:
· 2007/2006 1-1,5
· tendenza di medio periodo crescita moderata
a) - in valore Fonte: Databank * Data di chiusura della ricerca: Giugno 2007 .