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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Dicembre 2007 |
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SESSO: NASCE IL PRIMO OSSERVATORIO NAZIONALE INFORMAZIONE SCARSA, A RISCHIO ADOLESCENTI E IMMIGRATE MEDICI, ISTITUZIONI E ASSOCIAZIONI UNITI PER STIMOLARE IL DIBATTITO E LA FORMAZIONE SULLA SALUTE RIPRODUTTIVA. FOCUS SULLE FASCE PIÙ DEBOLI. COINVOLTO IL MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITÀ |
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Roma, 5 dicembre 2007 – In Italia crescono le richieste di interruzione di gravidanza per le minorenni (più 10,7% dal 1999), gli aborti fra le immigrate rappresentano il 30% del totale e la contraccezione è ai minimi europei (solo il 29% delle donne usa la pillola). Per migliorare l’educazione sessuale nel nostro Paese nasce l’Osservatorio Nazionale sulle Abitudini Sessuali e i Comportamenti Contraccettivi, promosso da Società scientifiche, Istituzioni e associazioni. Un organismo permanente per assicurare le informazioni necessarie a una vita riproduttiva e affettiva matura e responsabile. In primo luogo, per le categorie più deboli, come giovanissime e immigrate: proprio loro sono al centro del primo convegno nazionale “Sessualità e scelte consapevoli. Quale informazione per le donne ‘a rischio’?”. L’iniziativa con cui l’Osservatorio inaugura la propria attività si svolge oggi all’Istituto San Gallicano di Roma. “Purtroppo l’educazione sessuale nel nostro Paese è ancora insufficiente - afferma il prof. Emilio Arisi, membro dell’Osservatorio e Consigliere della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) –. Un’ignoranza che può determinare conseguenze anche molto gravi per la salute fisica e psichica della donna”. “E che rischia di creare discriminazioni pesanti nell’accesso ai servizi, pregiudicando il diritto alla salute – aggiunge il prof. Aldo Morrone, Direttore dell’ Istituto per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e il contrasto delle malattie della Povertà e consulente del Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità – . È compito delle Istituzioni garantire a tutti le informazioni necessarie e prevedere strumenti e norme per l’esercizio di questo diritto. Per questo il Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità ha patrocinato questo Convegno e l’Osservatorio”. L’idea di istituire un Osservatorio nazionale nasce all’interno della campagna “Scegli tu”, il programma di informazione sulla contraccezione pensato e coordinato dalla Sigo. “Sarà uno strumento di servizio per operatori e decisori - afferma il prof. Arisi - . Un punto di indagine e approfondimento privilegiato, capace di cogliere le nuove emergenze e individuare possibili modelli e soluzioni applicabili”. L’osservatorio intende anche farsi promotore del dibattito su questi temi, senza atteggiamenti ideologici, ma ponendosi come obiettivo la salvaguardia della salute. “Proprio per questo – continua Arisi - la nostra prima iniziativa è questa giornata di approfondimento. Le gravidanze indesiderate fra le under 19 sono in aumento nel nostro Paese, – continua il prof. Arisi -. Sono casi drammatici per la gravità e le pesanti ripercussioni sulla psiche e le condizioni sociali della donna e della sua famiglia. È dimostrato inoltre che le adolescenti cadono più facilmente vittime di aborti clandestini. Una gravidanza a questa età presenta importanti ripercussioni mediche e sociali, sia che si decida di interromperla che di portarla a termine. E le nostre ragazze non sono abbastanza informate: la “prima volta” è senza precauzioni per una su tre, il 30% continua a sfidare la sorte, senza utilizzare alcun metodo contraccettivo oppure facendo affidamento sul coito interrotto (20%)”. Ma ancora più allarmante è la mancanza di conoscenza fra le donne straniere che risiedono nel nostro Paese. “In Italia, a fronte di una diminuzione generale del numero di aborti, si registra invece un trend in costante aumento fra le immigrate – commenta il prof. Morrone - . Nel 2005 hanno rappresentato il 29,6% del totale degli interventi richiesti. Il segno evidente che il nostro sistema, sociale e sanitario, non riesce ancora a rispondere in maniera adeguata alle esigenze di tipo educativo, informativo e assistenziale di questa fascia di popolazione, più vulnerabile e spesso esclusa dalle tradizionali reti di sostegno”. Di fronte a questi dati, uno dei problemi è la mancanza di un chiaro percorso di riferimento, che coinvolga le diverse figure che la giovane donna si trova di fronte: dal genitore all’insegnante, al medico di famiglia, al ginecologo. Tutte professionalità presenti nell’Osservatorio. Anche in relazione a fenomeni “nuovi”, come le mutilazioni genitali femminili, le differenze culturali e i mutamenti della nostra società. Proprio per questo il progetto “Scegli Tu” si è arricchito negli ultimi mesi di numerosi strumenti innovativi pensati proprio per rispondere alla molteplicità dei bisogni emergenti. Oltre all’Osservatorio, oggi viene presentata anche “Sms - Scegli Metodi Sicuri”, la prima fiction in 3D per migliorare l’educazione sessuale delle ragazze italiane. . |
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ISTITUITO IL FONDO REGIONALE VENETO PER LE ATTIVITA’ TRASFUSIONALI CON UN BUDGET DI EURO 82.644.354” |
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Venezia, 5 dicembre 2007 - “Il primo gennaio 2008 sarà attivo il Frat, il Fondo regionale per le attività trasfusionali, con un budget iniziale di euro 82. 644. 354 da ripartire tra le Aziende sanitarie capofila e sede dei Dipartimenti interaziendali di medicina trasfusionale. Il Frat avrà come compito primario garantire l’autosufficienza di sangue in tutte le sette province venete. Il rilascio dei finanziamenti sarà subordinato alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di qualità e dei livelli di eccellenza già stabiliti”. Lo comunica l’assessore alle Politiche sanitarie, Francesca Martini, che ha portato oggi in Giunta regionale un provvedimento mirato che ha come scopo principale la definizione di meccanismi che possano correlare i livelli di finanziamento al grado di efficienza conseguita in una logica di sistema regionale integrato. Spiega Martini: “I Dipartimenti interaziendali di medicina trasfusionale dovranno lavorare per raggiungere in accordo con le associazioni dei donatori l’autosufficienza, dovranno completare l’informatizzazione dei servizi, dovranno terminare il percorso di accreditamento, dovranno standardizzare i processi trasfusionali. ” Conclude Francesca Martini: “Il Fondo è stato incrementato quest’anno del due per cento rispetto ai dodici mesi precedenti e dal 2008 sarà soggetto a revisione periodica utilizzando il criterio del finanziamento sui costi e non più sulla spesa storica” . |
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LE DIPENDENZE AL CENTRO DELLA CONFERENZA REGIONALE PROGRAMMATICA UMBRA |
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Foligno, 5 dicembre 2007 - Non solo le dipendenza da sostanze illegali, ma anche da alcol, tabacco, spese compulsive, doping e gioco d’azzardo, sono al centro della discussione avviata ieri a Foligno nell’ambito della Conferenza programmatica regionale sulle dipendenze. L’iniziativa è organizzata dalla direzione regionale sanità e servizi sociali con l’obiettivo di elaborare proposte condivise che orientino la programmazione regionale. “In tema di dipendenze - ha detto il direttore regionale, Gian Paolo Di Loreto, intervenuto dopo i saluti del sindaco di Foligno, Manlio Marini, e del direttore regionale dell’Asl 3, Gigliola Rosignoli - oltre all’organizzazione dei servizi per il trattamento e il recupero, la Regione Umbria ha ritenuto che il fenomeno vada affrontato attraverso il coordinamento di tutti i soggetti che operano in questo contesto, quindi anche i Comuni, le Questure e le Prefetture. Fondamentale è anche raccogliere le istanze, le proposte e l’esperienze dei territori”. “In tema di dipendenze non bisogna prescindere dalla rilevazioni di nuovi bisogni e aspettative delle persone - ha detto il dirigente del servizio programmazione socio sanitaria, Marcello Catanelli - La tipologia della persona dipendente da sostanze cambia e mutano anche le sue abitudini. Oggi gli adolescenti assumono 5 bevande alcoliche in contemporanea, la cocaina è sempre più diffusa, così come aumenta al dipendenza da videogiochi e da gioco d’azzardo. Bisogna quindi, rileggere criticamente il percorso svolto sinora - ha detto - e pensare ad un sistema dei servizi non più articolato solo sui Sert, ma sulle Unità di strada, Centri antifumo ed altro. Un modello che ancora nella nostra regione non è omogeneo e presenta delle carenze strutturali su cui lavorare, puntando anche ad un processo d’integrazione con i medici di medicina generale”. Tre le aree d’intervento della Regione: promozione della salute e prevenzione, riduzione del danno, interventi terapeutici per l’inclusione sociale. Tra i punti di forza anche una rete tra servizi e istituzioni, l’interazione tra il pubblico ed il privato sociale. Catanelli ha evidenziato che il tema delle dipendenze a catena innesca tutta una serie di problematiche che hanno bisogno di risposte. Prima tra tutte le morti per overdose: “Lo scorso anno in Umbria hanno perso la vita per overdose trenta persone. Di queste 23 nella provincia di Perugia e 7 nel Ternano Ha detto Catanelli - Il tasso di mortalità per droga sempre nello stesso anno è di 5,3 per 100 mila abitanti di età compresa tra i 14 e 64 anni”. L’86,6 per cento dei deceduti era di sesso maschile, mentre i 4 casi di morte di donne si sono verificati nella Provincia di Perugia, 3 di queste avevano dai 20 ai 34 anni ed una di età più avanzata. Le fasce d’età più colpite sono quella dai 20 ai 24 anni (con il 23,3 per cento dei decessi) e quella tra i 40 e 44 anni, con la stessa percentuale. Il 16,7 per cento aveva tra i 25 e 29 anni e il 13,3 per cento tra i 30 e i 34 anni. Dall’esame tossicologico risulta che nel 90 per cento dei casi la sostanza primaria causa della morte è l’eroina, pura nel 20 per cento dei casi oppure associata alla cocaina (nel 30 per cento dei casi), o all’alcol (nel 26,7per cento). I tre casi di morte che hanno come causa primaria la cocaina interessano la fascia d’età più giovane, da 20 a 24 anni, e si sono verificati tutti nella Provincia di Perugia. In 2 casi la cocaina era l’unica sostanza presente all’esame tossicologico, in un caso era invece associata all’alcoli. Quanto alla residenza delle persone morte il 73 per cento è risultato residente nella Regione Umbria, per i deceduti nella Provincia di Terni la percentuale è del 100 per cento. Soltanto 2 deceduti risultano essere stranieri, mentre gli italiani provenienti da altre regioni sono 6 di cui 3 deceduti provenivano dalla provincia di Siena, gli altri da Agrigento, L’aquila e Roma (1 caso per ciascuna provincia). “Anche se il fenomeno parte da situazioni specifiche - ha detto la dirigente regionale, Adriana Lombardi - non si può prescindere da interventi sulla comunità e dalla promozione di iniziative per il benessere generale proponendo un nuovo modello socio educativo”. “In questa direzione si sta muovendo il Governo nazionale - ha annunciato Leopoldo Grosso consulente del ministro Ferrero - Per la prima volta si lavora per un piano d’azione che vede l’intreccio di vari progetti che saranno realizzati anche a livello locale e monitorati. In particolare la Regione Umbria vedrà finanziato un suo progetto per fronteggiare il problema delle morti per overdose”. La Scheda In Umbria nel 2005 sono stati sequestrati intorno a 65 chili di hashish, 34 di marijuana, 14 di cocaina e 7 di eroina. E’ quanto emerso durante la Conferenza programmatica regionale in corso a Foligno su iniziativa della direzione regionale sanità e servizi sociali. “Sempre nel 2005 - ha riferito Rosa Andino dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Umbria - l’11 per cento dei ragazzi di età compresa tra i 15 e 24 anni aveva fumato cannabis negli ultimi trenta giorni e dallo 0,9 al 3,7 per cento consumava cannabis quotidianamente. Il 24,7 per cento di giovani tra i 15 e i 19 anni ha dichiarato di aver fumato cannabis meno di 5 volte negli ultimi 12 mesi, il 5,3 per cento ha consumato cocaina meno di 5 volte, il 2,6 stimolanti e allucinogeni, l’1,8 eroina”. Dal 2000 al 2004 si sono verificati 160 ricoveri per dipendenza da droghe, per il 65 per cento la causa è stata la dipendenza da oppiacei, mentre i ricoveri per abuso di sostanze senza dipendenza sono stati 143. La prevalenza di casi di positività all’Hiv nelle persone seguite dai servizi per le dipendenze è stata di 105 casi, il 3,2 per cento del totale degli utenti. Quanto ai reati per droga, sempre nel 2005 le persone segnalate all’Autorità Giudiziaria per reati correlati a stupefacenti sono state 538, il 90 per cento maschi, l’1,7 per cento minorenni, il 46 per cento stranieri. Nel 73,5 per cento dei casi è scattato l’arresto. Nel 2004 le segnalazioni alle Prefetture per possesso di stupefacenti sono state 770, il 50,7 per cento era di fuori regione e il 49 per cento era in possesso di sostanze leggere. Per quanto riguarda i detenuti nei quattro istituti penitenziari regionali 286 (28 per cento) avevano problemi di droga. Il numero totale degli utenti in cura ai servizi pubblici (sempre nello stesso anno di riferimento) per le dipendenze era 3 mila 315. Con un’utenza di 59 soggetti per 10 mila abitanti di età compresa tra 15 e 64 anni, l’Umbria si colloca al di sopra della media nazionale per il tasso di utenti in trattamento. L’84 per cento dei soggetti in trattamento era di sesso maschile e per l’85,4 per cento la sostanza primaria di consumo è l’eroina, per il 7,2 per cento la cannabis, per il 6,2 per cento la cocaina, lo 0,4 per cento aveva fatto uso di ecstasy e lo 0,4 per cento di benzodiazepine. Nel 2004 il Centro a Bassa Soglia di Perugia ha avuto 11 mila 134 contatti, con una media di 44,5 contatti al giorno. Sempre nello stesso periodo l’Unità di strada ha avuto mille 589 contatti. “Per quanto riguarda le sostanze legali - ha sottolineato Andino - un capitolo a parte dovrà essere dedicato al consumo di tabacco e alcol. Nel primo caso va segnalato che l’abitudine di fumare rientra tra le dipendenze più diffuse tra gli uomini e le donne umbre e coinvolge, in modo deciso, le giovani generazioni e i bambini sotto forma di fumo passivo. Le ragazze umbre fumatrici risultano in una percentuale più elevata rispetto al dato nazionale, così come sono in aumento i ricoveri di donne per patologie correlate il fumo”. Nel 2005 in Umbria sono stati venduti un milione 254 mila 771 chilogrammi di prodotti del tabacco, di cui il 98 per cento erano sigarette. Il consumo di tabacco generalmente ha inizio in giovane età: sempre nel 2005 il 44 per cento della popolazione scolare umbra di età compresa tra i 15 e 19 anni, ha dichiarato di aver consumato tabacco negli ultimi 12 mesi. Nel 2003 il 22,1 per cento dei quattordicenni umbri si dichiarava fumatore. Dal 1993 al 2003 i fumatori maschi sono passati dal 30, 9 per cento al 26 per cento, mentre le fumatrici sono aumentate dal 17,7 per cento al 18,5 , una percentuale più alta in Umbria rispetto all’Italia. Nel 2004 le ragazze umbre, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, occupavano, con il 23 per cento, il quarto posto di tutte le regioni italiane per un consumo giornaliero di 5 sigarette, i ragazzi della stessa età, con il 18 per cento occupavano il 15/mo posto. I ricoveri attribuibili al fumo hanno avuto un andamento in leggera diminuzione dal 2001 al 2003 con 27 mila 725 ricoveri nel 2001, 26 mila 302 nel 2003. Nel caso del consumo di alcol nel 2005 erano in trattamento nei servizi pubblici per problemi alcocorrelati mille 699 utenti, in costante aumento dal 1995. Nel 2003 si stimava che 500 persone e le loro famiglie frequentassero gruppi di auto – mutuo - aiuto per problemi alcolcorrelati. Nel 2003 il tasso di ospedalizzazione per diagnosi attribuibili all’alcol era di 125 ricoveri per 100 mila abitanti, in calo rispetto a 153 del 2000. Negli anni 2000 – 2004 il tasso di mortalità medio per cirrosi alcolica del fegato è stato dell’1,0 per 100 mila abitanti maschi e 0,4 per le femmine. Nel 2005 l’85,8 per cento dei ragazzi e l’86,4 per cento delle ragazze di età compresa tra i 15 e 19 anni che frequentano la scuola dichiarava di aver consumato alcol nell’anno, il 39,9 per cento di essersi ubriacato da 1 a 5 volte nell’anno, il 7 per cento delle ragazze e il 12 per cento dei ragazzi ha dichiarato più di 5 episodi di ubriacatura nell’anno. . |
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IL C.O.O. - CENTRO REGIONALE DI RIFERIMENTO CHIRURGIA ORTOPEDICO-ONCOLOGICA ISTITUTO GAETANO PINI - MILANO |
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Milano, 5 dicembre 2007 - “Il C. O. O. “, dice il Direttore del Reparto, Dott. Sergio Mapelli,” è Centro Regionale di Riferimento per i tumori muscolo-scheletrici primitivi ed è collegato, tramite consulenze, con le principali strutture oncologiche lombarde quali l’Istituto Nazionale dei Tumori, Istituto Europeo Oncologico, l’Humanitas e il San Raffaele. Ha rapporti istituzionali con l’Università degli Studi di Milano. Negli anni ha sviluppato conoscenze e capacità adeguate alle moderne possibilità internazionali in questo settore”. Le strutture operative saranno ampliate. I dati attuali comprendono: numero di letti di degenza: 18; numero di sale operatorie a disposizione: 4/5 la settimana; assistenza generale medica, peri-operatoria e di cura del dolore 24 ore su 24, così come il personale (medico ed infermieristico specializzato). Le tappe recenti sono relative agli avanzamenti della chemioterapia, della radiofrequenza, della micro-chirurgia, delle protesi allungabili magneticamente, ai risultati sul perone vascolare in accrescimento. “Il C. O. O. ”, spiega il prof. Virgilio Zucchi, fondatore del C. O. O. ,“è cresciuto grazie ad un impegno costante, ad una perfetta unità di intenti, ad un’assidua collaborazione, entusiasta e talvolta critica, di medici, infermieri, ricercatori. Si è potuta realizzare una riedizione moderna del ‘triangolo di Jaffe’, allo scopo di applicare correttamente la classificazione clinico-patologica delle neoplasie muscolo-scheletriche secondo il ‘surgical staging system’ di Enneking e sviluppare così una conseguente ed adeguata chirurgia. Tante le persone e le istituzioni che ci hanno aiutato ad iniziare e sviluppare, dalla fine degli anni ’70, una serie di tecniche chirurgiche fino ad allora del tutto sconosciute in Istituto; ma non posso dimenticare gli amici Leandro Gennari e José Luis Fontanillas, con i quali ci siamo spesso imbarcati in iniziative tanto ambiziose quanto rischiose”. “La ricerca traslazionale,” dice il Dott. P. Picci, Direttore Scientifico Istituti Ortopedici Rizzoli – Bologna,” può portare alla definizione di trattamenti personalizzati. Sono necessari infatti nuovi trattamenti personalizzati che tengano conto della biologia del paziente e del tumore. In altre parole, sono necessarie nuove strategie”. Osteosarcoma-negli ultimi 30 anni, l’introduzione della chemioterapia adiuvante e neoadiuvante ha significativamente migliorato la sopravvivenza fino al 60-65% dei pazienti con forme localizzate. Sarcoma di Ewing-anche nei pazienti con Esft la sopravvivenza oggi raggiunge il 60% nei pazienti localizzati ed il 25% nei pazienti con metastasi alla diagnosi. “Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing “, spiega il Dott. P. Picci, Direttore Scientifico Istituti Ortopedici Rizzoli – Bologna,” sono malattie orfane. C’è la necessità di trattamenti integrati ed azioni concertate. I Markers (fattori prognostici) possono essere usati per stratificare i pazienti in relazione a: Aggressività tumorale (es. Alta vs bassa probabilità di recidiva); Risposta ai singoli farmaci (es. Resistenza vs sensibilità); Risposta al trattamento (es. Buona vs scarsa risposta). I bersagli terapeutici fanno capo a markers specifici di quella neoplasia utilizzabili per trattamenti alternativi/innovativi basati su: blocco di specifici circuiti dai quali dipendono le cellule tumorali; interferenza o superamento dei meccanismi di farmaco-resistenza dei meccanismi di “difesa” cellulare. . . |
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ATTIVATO UN PROGETTO FORMATIVO PER I CUP MANAGER DELLE AZIENDE SANITARIE VENETE |
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Venezia, 5 dicembre 2007 “Un nuovo passo importante per la gestione e per il controllo dei tempi d’attesa e soprattutto per il governo complessivo dei codici di priorità. Una scelta strategica che attesta la volontà di porre il cittadino e i suoi bisogni di salute al centro della programmazione sanitaria. La conferma del valore fondamentale del principio di tempestività nell’erogazione delle prestazioni. ” Così l’assessore alle Politiche sanitarie, Francesca Martini, ha commentato l’avvio di un innovativo progetto formativo per istituire la figura professionale del Cup Manager delle Aziende sanitarie della Regione del Veneto. Spiega Martini: “I Cup Manager, che saranno sette e cioè uno per provincia, saranno chiamati a declinare sul territorio la campagna di abbattimento delle liste d’attesa che abbiamo lanciato il primo di luglio, dovranno verificare che sia corretta l’applicazione dei codici di priorità per tutte le prestazioni, dovranno orientare il cittadino all’interno del Servizio sanitario regionale, dovranno educare gli utenti ad avere un rapporto di diritti e di doveri con le strutture sanitarie, dovranno supportare la politica regionale diventando un presidio sicuro nel territorio. ” Prosegue l’Assessore: “I Cup Manager si impegneranno ad accertare l’effettiva attivazione dei processi indispensabili per assicurare il rispetto dei tempi massimi di attesa per le prestazioni “traccianti”, a controllare la presenza delle classi di priorità e del sospetto diagnostico sulle prescrizioni, ad accertare la corretta applicazione delle specifiche cliniche di prioritarizzazione delle prestazioni ambulatoriali e dei ricoveri programmati. ” Conclude Francesca Martini: “Il Cup Manager sarà in grado di gestire la crescente complessità e multisettorialità dei Centri unici di prenotazione”. I Cup Manager da formare entro il 2008 saranno cinquanta. . |
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INFERMIERI, SIGLATO ACCORDO REGIONE LOMBARDIA-SINDACATI 40 MLN DI RISORSE AGGIUNTIVE, FINO A 1.250 EURO ANNUI DI AUMENTO FORMIGONI: RISPOSTA A CARENZA DI PERSONALE, ORA TOCCA A GOVERNO |
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Milano, 5 dicembre 2007 - Busta paga più pesante nel 2008 per gli infermieri lombardi. Infatti Regione Lombardia ha messo a disposizione 40 milioni di euro di proprie risorse aggiuntive (che si sommano ai 60 milioni già stanziati in precedenza) per aumentare la quota annua di stipendio contrattabile a livello regionale, che passa così da 640 euro annui uguali per tutti a cifre variabili che possono raggiungere i 1. 250 euro. Gli aumenti sono legati al raggiungimento di specifici obiettivi. La decisione è stata ratificata ieri con la firma di un accordo tra Regione Lombardia e organizzazioni sindacali, presentato alla stampa dal presidente Roberto Formigoni con l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, e dai tre segretari regionali di Cgil (Susanna Camusso), Cisl (Carlo Borio) e Uil (Walter Galbusera). Le quote annue di aumento massimo sono di due tipi: una quota di base, parametrata alle 4 qualifiche professionali (761 euro per la categoria A, 822 per la categoria B/bs, 942 per la categoria C, 1. 023 per la categoria D/ds) e una ulteriore quota di 227 euro per il personale infermieristico (infermiere, infermiere pediatrico, assistente sanitaria, ostetrica) che fa i turni sulle 24 ore e di 100 per chi invece non li fa. "Si tratta di un accordo senza precedenti in Italia - ha commentato Formigoni - che corona con successo il lavoro avviato insieme l´8 novembre, che è finalizzato a promuovere e valorizzare le specifiche professionalità, anche in risposta al grave problema della carenza di personale infermieristico negli ospedali". "Un accordo - ha aggiunto Formigoni - che individua obiettivi di qualità che abbiano ricadute positive e concrete sull´intera collettività, come ad esempio il miglioramento dei servizi, la semplificazione dell´accesso da parte dei cittadini ai servizi stessi, l´appropriatezza delle prestazioni, la formazione dei nuovi assunti. I fondi stanziati verranno quindi erogati in misura proporzionale al raggiungimento di questi obiettivi. Avremo quindi un personale più motivato e una migliore assistenza sanitaria ai cittadini". "La firma di questa intesa - ha detto ancora il presidente - deve costituire infine una spinta per i Ministeri competenti ad affrontare in maniera seria e sistematica il problema della carenza di infermieri in Lombardia". Formigoni ha anche auspicato "una rapida benché ormai tardiva" conclusione delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, in questo facendo proprio lo stesso auspicio dei sindacalisti presenti. Soddisfatto l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, secondo il quale "con questo accordo la Regione Lombardia ha dimostrato ancora una volta di saper arrivare là dove gli altri non arrivano". Gli aumenti medi stabiliti oggi rappresentano all´incirca il 50% in più di quanto richiesto dai sindacati nella trattativa in corso a livello nazionale per il rinnovo del contratto. . |
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L’ASSESSORE ELEONORA ARTESIO VISITA LE STRUTTURE SANITARIE DEL VERCELLESE |
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Torino, 5 dicembre 2007 - Sarà l’Asl 11 di Vercelli la destinazione della prossima tappa del ciclo di visite che l’assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio, sta dedicando alle strutture sanitarie del Piemonte. La giornata “vercellese” dell’assessore, in programma per giovedì 6 dicembre, prenderà il via alle 11. 30 da Varallo Sesia, con un sopralluogo al presidio sanitario. Alle 13. 00, invece, Artesio visiterà il nuovo ospedale di Borgosesia, per partire poi alla volta di Gattinara, dove alle 16. 30 è prevista la visita al nosocomio cittadino e quindi all’hospice. Intorno alle 17. 00, infine, l’assessore arriverà nel capoluogo, dove, dopo aver visitato l’ospedale «Sant’andrea», incontrerà il sindaco di Vercelli e la rappresentanza dei sindaci dell’Asl. . |
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SALUTE: BELTRAME VISITA SALUS, RACCORDO CON PRIVATI E´´ UTILE |
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Trieste, 5 dicembre 2007 - Il raccordo tra pubblico e privato nella sanità è fondamentale - afferma l´assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Ezio Beltrame - per garantire ai cittadini il migliore servizio possibile, utilizzando a questo scopo le eccellenze di ogni singolo settore. Proprio in una delle molteplici strutture triestine considerate all´avanguardia, in questo caso la Casa di cura Salus, Beltrame ha assistito ad un intervento di artroprotesi d´anca, vera e propria sostituzione dell´arto così come avviene per il ginocchio, eseguito in meno di un´ora dall´équipe del prof. Carlo Callea. "Le protesi sono realizzate da una ditta udinese - ha spiegato l´assessore - e questa è l´ulteriore dimostrazione di quanto sia estremamente competitiva la tecnologia di settore prodotta in regione". Invitato dal presidente ed amministratore delegato della Salus, Guglielmo Danelon, Beltrame ha constatato di persona l´elevato numero di interventi di artroprotesi (anca e ginocchio) eseguiti quotidianamente alla Salus (oggi erano 7), dotata di tre sale operatorie interamente rinnovate ed attrezzate per interventi di ortopedia, chirurgia generale, oculistica, otorinolaringoiatria e ginecologia. . |
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PUBBLICATO A BOLZANO IL DECRETO SULLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VENDITA DI ALCOL A MINORI |
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Bolzano, 5 dicembre 2007 - È stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale nel 27 novembre scorso il decreto riguardante le disposizioni in materia di somministrazione e di vendita di alcol a minori. Il decreto che riguarda il divieto di somministrazione e di vendita di bevande alcoliche a minori sottolinea che gli avvisi di divieto devono essere esposti in luoghi ben visibili agli avventori, devono riportare gli estremi della legge provinciale 18 maggio 2006, n. 3, e devono contenere la seguente dicitura: “È vietata la somministrazione e la vendita di bevande alcoliche ai minori di 16 anni ed a coloro che si trovino in stato di manifesta ubriachezza”. Gli avvisi di divieto di vendita di bevande alcoliche ai minori di 16 anni negli esercizi organizzati con il sistema di vendita del libero servizio devono essere esposti sugli scaffali delle bevande alcoliche ed alla cassa e devono riportare gli estremi della legge provinciale 18 maggio 2006, n. 3. Il decreto pubblicato dal Bollettino Ufficiale esplicita inoltre il termine di “materiale pubblicitario durevolmente installato” e specifica che con tale termine “si intende il materiale che pubblicizza marchi di bevande alcoliche e di aziende produttrici di bevande alcoliche, installato a pagamento prima dell’entrata in vigore della stessa legge”. Infine il decreto sottolinea che le ripartizioni provinciali Sanità e Politiche sociali, in accordo con il Consiglio dei Comuni, hanno il compito di elaborare uno schema tipo di regolamento in materia di alcol, che i Sindaci possono adottare nel proprio Comune. . |
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ANZIANI: PROSEGUIRE L´ESPERIENZA DEI CUSTODI SOCIALI |
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Milano, 5 dicembre 2007 - Per rispondere alle esigenze degli anziani che vivono soli e in condizioni disagiate, Regione Lombardia, Comune di Milano e Aler Milano hanno attivato un servizio che vede impegnati operatori socio sanitari e operatori sociali con il compito di intercettare e rispondere ai bisogni degli anziani, anche indirizzandoli alla rete dei servizi regionali e comunali presenti sul territorio. Il progetto, promosso da Regione Lombardia, è attivo dal luglio. 2004 ed è stato sovvenzionato con 2 milioni di euro all´anno. Ha messo in campo quasi 60 "Custodi Socio Sanitari" con competenze di carattere sociale e sanitario. Ad essi si sono poi sono affiancati i 110 dieci custodi sociali del Comune di Milano, le cui competenze sono prevalentemente di tipo socio assistenziale, e i quasi 360 portieri degli stabili di edilizia residenziale pubblica, dove si sta sperimentando questo servizio, che non ha eguali, per dimensioni, in nessuna altra città d´Italia. Della necessità di migliorare il coordinamento tra Regione e Comune e dare continuità a questa esperienza, si è discusso oggi nel corso dell´incontro "I Custodi Sociali e Socio Sanitari a Milano", che si è svolto, alla presenza di oltre 500 operatori, al Palazzo Reale di Milano. "L´esperienza maturata in questi anni - ha detto l´assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale Gian Carlo Abelli aprendo i lavori dell´incontro - ha dato i suoi frutti, rendendo evidente che l´azione sinergica di tutti i soggetti operanti sul territorio (sanitari, sociosanitari e sociali) è il metodo vincente". "Riteniamo inoltre - ha aggiunto - che l´esperienza che abbiamo maturato in questi tre anni col Comune di Milano possa essere di indubbia utilità proprio per un´Istituzione come il Comune che, più di tutte, ha tra le sue priorità la titolarità della gestione delle attività sociali. E´ di tutta evidenza quindi che, in un lavoro di collaborazione, la presenza del mio Assessorato sarà, nel rispetto delle competenze, costante". "Ritengo - ha poi affermato l´assessore alla Famiglia, Scuola e Solidarietà sociale del Comune di Milano, Mariolina Moioli - che si debba continuare a lavorare insieme e che si debbano sommare le forze per potenziare il servizio e migliorare così sia la vita delle persone interessate che quella dei quartieri dove esse vivono". A questo proposito il presidente dell´Aler di Milano Luciano Niero ha sottolineato che "questa iniziativa di carattere sociale fa parte di un progetto complessivo che comprende anche i ´Tutor della sicurezza´ che spesso, su indicazione dei cittadini, contrastano le occupazioni abusive e segnalano le situazioni a rischio alle Forze dell´Ordine". . |
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ARTE: ANGELO MORICONI: DALL’8 DICEMBRE A MONTEFALCO RASSEGNA ANTOLOGICA DELL’ARTISTA FOLIGNATE |
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Perugia, 5 dicembre 2007 - Saranno i nuovi spazi espositivi del Complesso museale di San Francesco a Montefalco ad ospitare dal prossimo 8 dicembre all’8 marzo 2008 la rassegna antologica del pittore folignate Angelo Moriconi. Nell’ambito della mostra, dal titolo “Angelo Moriconi nella pittura romana dal 1954 al 1977”, verranno esposte 62 opere dell’artista, attivo tra l’Umbria, Roma e gli Stati Uniti. Moriconi era ben inserito nell’ambiente romano costituitosi attorno a Corrado Cagli e Giulio Turcato e frequentato, tra gli altri, da artisti come Perilli, Dorazio, Baggiani, Afro e Molli. “A trent’anni dalla scomparsa di Moriconi – ha detto il sindaco di Montefalco Valentino Valentini presente, con la curatrice del progetto Federica Bordoni, alla conferenza stampa di presentazione dell’evento – abbiamo voluto rendere omaggio a questo artista umbro attraverso una mostra importante, curata da Italo Tomassoni e da Bruno Toscano. L’esposizione si inserisce tra le iniziative volute dal Comune di Montefalco per riscoprire, rilanciare e valorizzare artisti contemporanei per lo più sconosciuti al grande pubblico”. Una precisa scelta culturale che contribuirà, come in passato – secondo il sindaco, a “promuovere ulteriormente il nostro territorio e le sue ricchezze, come testimonia la costante crescita del numero dei turisti che sceglie Montefalco. Tanto per citare un dato – ha concluso Valentini – i visitatori al Museo di San Francesco hanno raggiunto a novembre 2007 quota 31mila 300, con un incremento di quasi mille unità rispetto al 2006”. “Attraverso la mostra ed il relativo catalogo - ha detto Federica Bordoni -, per la prima volta viene ricostruita la figura di Angelo Moriconi. Si tratta di una riscoperta importante di un artista internazionale nel panorama della pittura degli anni cinquanta e sessanta, noto ad artisti e critici, meno ai non addetti ai lavori. Le opere esposte, tutte di privati, ben sintetizzano – ha concluso Bordoni – il percorso artistico di una delle figure più interessanti ed originali del secondo dopoguerra italiano”. La Biografia. Angelo Moriconi nasce il 12 maggio 1932 a Fossato di Vico (Perugia). Nel ’45 la famiglia si trasferisce a Foligno dove Angelo prende lezioni da Ugo Scaramucci, noto pittore folignate. Nel 1948 si iscrive all’Istituto d’Arte di Perugia. Tra il 1952 ed il 1955 l’artista approda a Roma dove risiede in uno studio di Giulio Turcato e frequenta l’ambiente artistico che si raccoglie intorno a Cagli e al gruppo di astrattisti Turcato, Perilli, Dorazio ed agli artisti Paolo Buggiani, Alberto Sartoris, Mario Molli, Ettore Sordini, Carl Timner. Nel 1955 comincia ad insegnare alla Positano Art School e tiene le prime importanti mostre romane: la cosiddetta ‘mostra del barcone’, la prima personale romana alla Galleria Schneider (a Piazza di Spagna, che sarà la sua galleria di riferimento almeno sino al 1965), il I Salone d’Estate alla galleria San Marco, la Vii Quadriennale Nazionale d’Arte. Nel 1957 espone al Brooklyn Museum di New York e tra il 1957 ed il 1960 anche a Roma e all’estero (Monaco di Baviera e di nuovo New York dove sposa Virginia Frantz Hathaway, esponente della ricca borghesia newyorkese). Dal 1965 Moriconi alterna l’attività romana con soggiorni a New York ed è attivo presso la stamperia (Atélier Grafica) Romero, con il gruppo Perilli, Turcato, Dorazio. Ma è il 1966 l’anno che consacra Moriconi fra gli artisti che ‘contano’ nell’ambiente pittorico italiano del secondo dopoguerra. L’artista partecipa alla Biennale Internazionale d’Arte Venezia, è presente in numerose mostre personali e collettive in Italia (Brescia, Francavilla a Mare, Passignano sul Trasimeno, Positano, Spoleto, Terni, Torino) e all’estero (negli Stati Uniti è a New York, Chapell Hill, Charleston, Charlotte, Chicago, Columbia, La Mesa, San Josè; in Europa è a Belfast, Bergen, Cannes, Colonia, Copenaghen, Dortmund, Edimburgo, Stoccolma). Nel 1967 espone al Museo Nazionale d’Arte Moderna di Tokyo. A Roma, oltre a tenere le sue periodiche personali alla Galleria Schneider, partecipa alla quinta ed alla sesta Biennale Nazionale. Dal 1970 Moriconi insegna (la collaborazione durerà sino al 1976) disegno e pittura nei corsi estivi tenuti a Cortona dalla University of Georgia. Nel corso di questi anni oltre che a Roma espone a Bari ed a Positano. All’estero è presente in Romania, ad Haifa in Israele e a Södertälje in Svezia. È del 1976 l’ultima mostra dell’artista, una personale alla Galleria romana Il Triangolo. Muore nel 1977. . |
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VASCO ASCOLINI LA VERTIGINE DELL´OMBRA. FOTOGRAFIE 1965-2007A REGGIO EMILIA DAL 15 DICEMBRE 2007 AL 10 FEBBRAIO 2008 |
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Reggio Emilia, 5 dicembre 2007 - Palazzo Magnani conclude il 2007, che ha visto le celebrazioni del decennale della propria attività, e apre una nuova stagione espositiva con la mostra dedicata a uno dei fotografi italiani più conosciuti e apprezzati all´estero, Vasco Ascolini. L´esposizione, curata da Sandro Parmiggiani e promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, con il contributo di Fondazione Pietro Manodori e Ccpl di Reggio Emilia, presenta 250 immagini che documentano l´intera stagione creativa di Ascolini. Nato a Reggio Emilia il 10 maggio 1937 - la mostra si tiene, dunque, in occasione dei settant´anni dell´artista - Ascolini è attivo dalla metà degli anni Sessanta, e deve la sua iniziale notorietà alle fotografie realizzate negli anni Settanta ed Ottanta per il Teatro Municipale della città natale: immagini di volti e corpi di danzatori e mimi che emergono come sculture dal buio, colti in un frammento che irrompe nello spazio dell´immagine, avvolti in un nero profondo, impenetrabile, che caratterizzerà tutta la sua futura produzione. Il favore incontrato da queste immagini è testimoniato dall´esposizione personale che, nel 1985, Ascolini tiene al Lincoln Center di New York. A partire dalla fine degli anni Ottanta, soggetto delle fotografie di Ascolini diventano gli scorci silenziosi e deserti delle città d´arte, le sculture nei musei e nei parchi, le antiche rovine, i reperti della follia e degli studi sullo squilibrio mentale colti negli ex-manicomi o in gabinetti scientifici, fino ai lavori più recenti: fotografie in copia unica, "sperimentali", ottenute attraverso un intervento diretto (bruciature, graffiature) sul negativo, che rivisitano il tema dell´onirico e del fantastico, dal quale Ascolini, attraverso la lettura costante dell´opera di Borges, si sente particolarmente attratto. In tutta la produzione degli ultimi vent´anni, Ascolini è rimasto fedele alle caratteristiche dell´esordio: fotografie in cui un´ombra cupa, nerissima, ha invaso parte dello spazio o si è insinuata, come una lama, dentro il corpo dell´immagine, che così si fa portatrice di un mistero e di una vertigine che meglio ci svelano, attraverso l´invisibilità di una parte, ciò che emerge nella luce e, per converso, sollecitano il nostro immaginario a pensare ciò che si cela nell´ombra. Altrettanto importanti sono i tagli volutamente asimmetrici adottati da Ascolini: frammenti che sono il presagio di un´assenza o di una presenza che sta per rivelarsi. Particolarmente significative, nell´attività di Ascolini, sono state le numerose committenze pubbliche affidategli, soprattutto in Francia - nel 2000 Ascolini viene nominato "Chevalier de l´Ordre des Arts et des Lettres" della Repubblica di Francia -, le quali hanno dato origine a numerose mostre personali. Ad Arles riceve nel 1990 l´incarico di fotografare la città - il lavoro viene presentato l´anno dopo ai Rencontres d´Arles, in un´esposizione personale intitolata Fixé sur l´éternité -; a Parigi, gli vengono successivamente affidati gli incarichi di fotografare gli interni e gli esterni del Musée Carnavalet, le sculture del Musée Rodin (sedi di Parigi e di Meudon) e del Musée du Louvre, il Parc de Saint-cloud, il Parc Royal e i Jardins des Tuileries, l´Ecole Nationale des Beaux Arts. Realizza pure cicli fotografici al Musée Réattu di Arles, al castello e ai giardini di Versailles, all´Abbaye de Roseland e alla città vecchia di Nizza (incarico della Municipalité di Nizza), al Château de Châteaudun. In Italia, riceve committenze dai Comuni di Aosta e di San Giovanni in Persiceto (Bologna), dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei e dal Comune di Mantova. Ascolini ha tenuto importanti mostre personali in musei e spazi espositivi d´Italia, Francia, Stati Uniti d´America, Canada, Finlandia, Portogallo, Grecia, Svizzera, Egitto; ha pure partecipato a varie mostre collettive in molti paesi, e le sue fotografie sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private. In occasione dell´antologica di Palazzo Magnani, viene pubblicato un catalogo, edito da Skira, di 240 pagine, che riproduce quasi trecento immagini, con testi di Sandro Parmiggiani e Fred Licht, e una vasta antologia critica che riporta i testi fondamentali dedicati al lavoro di Ascolini, tra i quali quelli di Ernst Hans Gombrich, di Jacques Le Goff e di Aaron Scharf. . |
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EST-OVEST UN GUERRIERO COMBATTE SEMPRE MA L’ARMATURA LA PORTA SOLO IN BATTAGLIA… I GUERRIERI DI ANDREA OLIVA |
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Milano, 5 dicembre 2007 – Sculture e bassorilievi. Marmo, bronzo, terracotta, ferro e legno: materiali duri che si ammorbidiscono sotto l’estro creativo di Andrea Oliva per trasformarsi in guerrieri. Questi i protagonisti della personale dedicata all’artista lombardo e che si inaugura 5 dicembre negli spazi di Bazzini 15. "La scultura di Andrea Oliva richiama immagini di guerrieri assorti nella loro atemporalità, figure plastiche dove la sintesi formale si evidenzia in un modellato dinamico che richiama la memoria di maestri quali Boccioni e Archipenko” sottolinea il curatore della mostra, Giancarlo Chielli. L’artista lombardo fa parte del catalogo di nuove storie dell’arte contemporanea che Bazzini 15 nel cuore di Città Studi vuole raccontare. Ma di che pasta sono fatti i guerrieri di Andrea Oliva? Sono uomini “che combattono sempre ma che indossano l’armatura solo in battaglia”, dice l’artista. "Nulla è casuale in queste sculture - conclude Chielli - il volume espresso dalle figure è frutto di una costruzione logica della figura ricavata da una serie di linee dinamiche trattenute da una forza che possiamo definire interiore: la consapevolezza dell´essere in un luogo e in uno spazio eterni". . |
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PRESENTATI PROGRAMMI ORCHESTRA SINFONICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA |
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Trieste, 5 dicembre 2007 - L´orchestra sinfonica del Friuli Venezia Giulia si affida con un mandato quadriennale ad un nuovo direttore artistico, il maestro Alberto Martini (tra l´altro responsabile artistico e "konzertmeister" del prestigioso complesso de "I Virtuosi Italiani"), e prosegue nel suo cammino di razionalizzazione e riorganizzazione dell´attività di produzione (d´intesa con le organizzazioni sindacali), come ieri ha sottolineato il presidente dell´Orchestra Mario Diego presentando a Trieste, nel Palazzo della Giunta regionale, con l´assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia Roberto Antonaz, la programmazione inverno 2007/primavera 2008. L´orchestra sinfonica, ha sottolineato lo stesso Antonaz, è un tassello importante per la vita musicale della regione ed ora con il nuovo direttore artistico è chiamata a confermare e migliorare la sua attività, "che può e deve crescere". "Credo - ha aggiunto l´assessore - che ci siano oggi tutte le condizioni affinché il Friuli Venezia Giulia abbia un´Orchestra sinfonica all´altezza della sua storia artistica e culturale". Tra i principali obiettivi delineati dal maestro Martini una necessaria sinergia con i due Conservatori di Udine e Trieste e la Società dei concerti del capoluogo giuliano, nonchè un coordinamento con l´attività artistica del Teatro Verdi, una particolare attenzione verso un pubblico giovane e la valorizzazione di artisti e musicisti locali. Il presidente Mario Diego ha quindi illustrato i prossimi programmi culturali dell´orchestra (articolato su 48 professori fissi), sottolineando come andrà di fatto a coprire tutte le quattro aree provinciali della regione: dalla riproposizione del progetto "L´orchestra a Scuola" (appuntamenti a Monfalcone, Pordenone e Latisana) ai Concerti di Natale (Muggia, Pordenone ed Udine) e Capodanno (Casarsa della Delizia e nuovamente il capoluogo friulano), dai quattro Concerti al Teatro Giovanni da Udine a tre Appuntamenti in Sala Tripcovich a Trieste, dai Concerti di Pasqua (Pagnacco, Sacile, Treviso e Chioggia) all´ "Abbonamento diffuso", comprensivo di sei concerti a Casarsa, Pordenone, San Vito al Tagliamento e Cordenons. . |
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VELA: 18A IMPERIA WINTER REGATTA – 2A GIORNATA CLASSI LASER E RS:X |
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Imperia, 5 dicembre 2007 – Ancora sole splendente e temperatura mite ieri per la seconda giornata di regate dell’Imperia Winter Regatta per le classi Laser ed Rs:x (tavole a vela). La mattinata vedeva accogliere i partecipanti con un debole vento di tramontana: il Comitato di Regata, presieduto dal giudice imperiese Fulvio Parodi, perciò decideva di rimandare di un’ora la partenza che poi veniva segnalata intorno alle ore 12. 00 con vento da levante di intensità intorno ai 10/11 nodi. Nella classe delle tavole a vela Rs:x il velista lituano Juczas Bernotas era il primo a tagliare la linea d’arrivo in entrambe le prove disputate: alle sue spalle concludevano l’israeliano Kfir Duldner, secondo, mentre al terzo posto si alternavano lo svedese Johan Ekstedt e il fiorentino Michele Cicerone. Sul campo di regata dei Laser è stato possibile concludere solo la prova di apertura della giornata in quanto il vento nel corso della giornata continuava a calare fino a scomparire del tutto. Vincitore di manche risultava il francese Emmanuel Taine che precedeva sulla linea d’arrivo lo svizzero Max Bulley e il monegasco Emmanuel Sanchez rispettivamente al secondo e terzo posto. Primo italiano della classifica Giacomo Bottoli. Oggi la conclusione in programma altre prove e la premiazione con un rinfresco offerto da da C. I. V. Nuovoneglia, centro Integrato di via del centro storico di Oneglia. L´iwr è un evento Isaf di grado 3. . |
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MONDIALI UNDER 20 DIVISIONE II DI HOCKEY SU GHIACCIO SI INIZIA IL 9 DICEMBRE, INGRESSO GRATUITO, PROGETTO “CULTURA E SPORT” PER GLI STUDENTI |
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Trento, 5 dicembre 2007 - “Un nuovo appuntamento sportivo di grande livello, ancora più significativo perché rivolto ai giovani, attende il Trentino. Ed è dunque un grande grazie quello che va alla Sportiva Hockey Club Fassa, chiamata all’organizzazione dei Campionati Mondiali Under 20 Ii Divisione Gruppo A di hockey su ghiaccio. Ed un grazie ulteriore per avere accettato di inserire all’interno dei Mondiali un progetto, significativamente chiamato “Cultura e sport”, rivolto in particolare agli studenti. Per i molti che continuano a credere che proprio attraverso lo sport i giovani possano vivere meglio, imparare a gestirsi, creare occasioni di incontro e crescita, le gare di Canazei saranno una occasione di dialogo, prima di tutto. Lo sport è magico per questo: possiede una lingua unica, davvero mondiale”. Con queste parole Iva Berasi, assessore provinciale allo sport della Provincia autonoma di Trento, ha portato il suo saluto – oggi, nella Sala Rombo del Centro Europa – alla presentazione dei Mondiali Under 20 Ii Divisione. Tra i presenti anche Giancarlo Bolognini, presidente della Federazione nazionale Sport ghiaccio; Alvise di Canossa, presidente della Lega Hockey; Karl Linter, responsabile hockey nella Federazione; Luigi Saltori, del Comitato organizzatore; Mariano Cloch, vicesindaco di Canazei; Roberto Ongari, presidente dell’Hockey Club Fassa. A tredici anni dallo storico Mondiale Gruppo A disputatosi nel nostro paese, l’Italia e la Val di Fassa tornano dunque a respirare il grande hockey su ghiaccio internazionale grazie ai Campionati Mondiali di Hockey Under 20 Ii Divisione, in programma dal 9 al 15 dicembre 2007 prossimi nella splendida cornice del “Gianmario Scola”di Alba di Canazei. Si tratta dell’evento clou di questa stagione, e che vedrà sul ghiaccio le Nazionali di Italia, Romania, Giappone, Corea, Islanda e Belgio. Il mondo dell’hockey giovanile focalizzerà quindi i riflettori sulla Val di Fassa, alla quale è stata assegnata l’organizzazione di questo importante evento. Nel centenario della Iihf, che proprio nel 2008 festeggerà i cento anni di attività, la Federazione Internazionale ha deciso di assegnare l’evento alla Sportiva Hockey Club Fassa, che curerà l’organizzazione dell’intera rassegna. Un riconoscimento importante quindi per la società presieduta da Roberto Ongari, sodalizio che dal lontano 1955, anno di fondazione, originariamente sotto il nome di Hockey club Canazei, è divenuto con il tempo un punto di riferimento importante per tutto il movimento made in Italy. Tornando alla rassegna iridata, che partirà ufficialmente sabato 9 dicembre alle 13, con la prima sfida tra la Romania e l’Islanda, nel novero delle candidate alla promozione ci sarà anche naturalmente l’Italia, allenata da Fabio Polloni, che sta preparando al meglio l’evento iridato attraverso una serie di scontri incrociati con le compagini della serie A2. A dieci giorni dal primo face off dei Mondiali in terra ladina, fervono intanto i preparativi da parte di tutto il comitato organizzatore, presieduto da Roberto Ongari. “Siamo pronti e fiduciosi sulla buona riuscita di questa manifestazione. Si tratta di un appuntamento importante per lo sport trentino e anche naturalmente, per tutto l’hockey italiano. L’iihf ha assegnato al nostro paese l’organizzazione di questo evento e siamo molto orgogliosi e felici di potere ospitare questa manifestazione di livello internazionale”. Per l’occasione il “Gianmario Scola” è stato oggetto di un restyling importante, grazie al contributo fondamentale delle istituzioni locali: dal plexiglas attorno alla pista, fino all’intera copertura dell’impianto con posti a sedere, lo stadio di Alba di Canazei è pronto per una nuova tappa di livello mondiale, dopo la rassegna iridata Gruppo A del 1994, senza dimenticare la rassegna Gruppo B, andata in scena nel 1987. “Puntiamo a promuovere questa disciplina soprattutto tra i giovani-aggiunte Roberto Ongari- e proprio per questo abbiamo attivato una collaborazione con tutte le scuole trentine, che abbiamo voluto invitare al fine di conoscere ancora più da vicino, la bellezza e il fascino di questo sport”. L’ingresso alla partite dei Campionati Mondiali Under 20 Ii Divisione sarà gratuito. L’esordio ufficiale dell’Italia è previsto nella giornata inaugurale del 9 dicembre, con gli azzurrini che affronteranno la nazionale del Giappone, nell’ultimo match di giornata in programma alle ore 20. Sport e cultura. Nel panorama delle iniziative messe in essere dal comitato organizzatore dei Mondiali Under 20 seconda divisione, è stato attivato un progetto senza dubbio interessante: “Sport e Cultura”, questo il titolo, dell’iniziativa volta ad avvicinare i giovani trentini al mondo dell’hockey e anche alla Valle di Fassa. Coordinatore del progetto per conto del comitato è Renato Donati, responsabile del settore giovanile della società “Sportiva Hockey Club Fassa”. Il progetto “Sport e Cultura” è nato all’interno del comitato organizzatore poiché si voleva trovare un sistema per avvicinare più gente possibile al mondo dell’hockey. Trattandosi di nazionali Under20, è stato naturale pensare al mondo della scuola trentina, ma, viste le possibilità in valle, sembrava forse un po’ troppo riduttivo limitare il tutto alla esclusiva visione dal vivo di una partita, seppur questa sia una esperienza entusiasmante. Quindi il discorso sportivo è stato legato a quello culturale, per questo è stata un preziosissimo aiuto la collaborazione dell’Istituto Culturale Ladino, con il quale il comitato si è accordato su un progetto da proporre alle varie scuole trentine. Le scuole che hanno dato la loro adesione oltre che venire allo stadio del ghiaccio di Alba a vedere una delle partite in calendario dal 9 al 15 di dicembre avranno la possibilità di prendere parte ad una visita al Museo Ladino di Fassa, che deve essere prenotata preventivamente, dove è previsto un percorso didattico conforme all’età degli scolari. “Sport e Cultura” è un progetto dedicato agli studenti delle scuole primarie di secondo grado e alle scuole secondarie trentine. La risposta è stata più che positiva, anche perché il comitato ha previsto di dare un contributo sulle spese di trasporto e questo è sicuramente un incentivo. Per le scuole della valle di Fassa è stato invece pensato un approccio un po’ diverso; la visita all’Istituto Ladino è già prevista all’interno di molti programmi scolastici degli istituti fassani, quindi è stata fatta una cosa più personale, mandando l’invito direttamente al singolo studente, coinvolgendo in questo caso anche i bambini delle elementari. Oltre all’invito sono stati inviati i calendari degli incontri. In tutto si è andati oltre i 1100 studenti. Quindi il bilancio è positivo, l’idea piaciuta molto all’assessore allo sport della Provincia di Trento Iva Berasi che ha creduto in questo progetto e cha dato il suo sostegno al comitato organizzatore. Un gesto importante, che è anche un segnale positivo per tutto il movimento hockeistico che sta crescendo anche in altre realtà trentine come Pergine, Trento, la val di Sole e di Non. L’importante è che l’hockey prenda sempre più piede in queste realtà, dove magari non c’è una tradizione hockeistica radicata come in val di Fassa o Fiemme, ma dove c’è voglia di fare, questo è un elemento positivo che propone a tutti gli addetti nuove sfide e stimoli per crescer e fare sempre meglio. Styka, la mascotte. L’appuntamento con i Mondiali di Hockey è sicuramente una vetrina importante per la valle di Fassa, un’altra occasione per aprirsi al panorama internazionale. Una delle novità più curiose legate a questo appuntamento è Styka, la mascotte ufficiale nata dalla matita del un giovane fumettista di Canazei, Manuel Riz. C’era la necessità di trovare un’idea che si legasse al comune di Canazei, prima di tutto per richiamare il luogo dove si svolgono i Mondiali e poi anche perché oggigiorno è quasi un must avere una mascotte negli avvenimenti sportivi di carattere internazionale. Solitamente, se ci pensate bene, si tratta di un animale stilizzato e per il disegnatore fassano è stato quasi naturale pensare ad un simpatico camoscio. Le difficoltà non sono nate sul cosa fare ma sul come fare. Doveva pensare ad un particolare che da un lato rendesse la mascotte subito riconoscibile e dall’altro la legasse direttamente ai Mondiali. Così è nata l’idea delle corna fatte come due stecche da hockey, l’altro passaggio cruciale è stato decidere quale posizione dare alla figura, per i colori invece Manuel Riz si è ispirato a quelli della bandiera ladina (verde-bianco-blu). Anche l’idea del nome Styka è originale, usare un vocabolo preso dal vocabolario ladino (stica in ladino significa stecca, pezzetto di legno) per adattarlo ad un personaggio internazionale è stata davvero originale, non solo, anche dal punto di vista onomatopeico Styka rimanda a più di un significato, può venire in mente una ministecca da hockey, quella usata dai piccoli per giocare, si può pensare che sia un cognome di un giocatore della Nhl, e poi sicuramente è un richiamo immediato alla figura della mascotte, il simpatico personaggio che corre veloce sui pattini! . |
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