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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Gennaio 2008
UE: PROMUOVERE LA CRESCITA E L’OCCUPAZIONE RISPETTANDO GLI IMPEGNI IN MATERIA DI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
 Bruxelles, 24 gennaio 2008 - La Commissione europea ha adottato ieri un importante pacchetto di proposte che darà attuazione agli impegni assunti dal Consiglio europeo in materia di lotta ai cambiamenti climatici e promozione delle energie rinnovabili. Le proposte dimostrano che gli obiettivi fissati l’anno scorso sono realizzabili sia dal punto di vista tecnologico che economico e offrono opportunità commerciali senza precedenti a migliaia di imprese europee. Le misure previste accresceranno significativamente il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili in tutti i paesi e imporranno ai governi obiettivi giuridicamente vincolanti. Grazie a una profonda riforma del sistema di scambio delle quote di emissione, che imporrà un tetto massimo alle emissioni a livello comunitario, tutti i principali responsabili delle emissioni di Co2 saranno incoraggiati a sviluppare tecnologie produttive pulite. Il pacchetto legislativo intende consentire all’Unione europea di ridurre di almeno il 20% le emissioni di gas serra e porta al 20% la quota di rinnovabili nel consumo energetico entro il 2020, secondo quanto deciso dai capi di Stato e di governo europei nel marzo 2007. La riduzione delle emissioni sarà portata al 30% entro il 2020 quando sarà stato concluso un nuovo accordo internazionale sui cambiamenti climatici. Il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha dichiarato: “La lotta ai cambiamenti climatici è la grande sfida politica che la nostra generazione deve affrontare. La nostra missione, o meglio il nostro dovere, è definire un quadro politico che consenta di trasformare l’economia europea in un’economia più attenta all’ambiente, e continuare a guidare l’azione internazionale volta a proteggere il nostro pianeta. Il pacchetto che proponiamo non soltanto risponde a questa sfida, ma dà la giusta risposta al problema della sicurezza energetica e rappresenta un’opportunità che dovrebbe portare alla creazione di migliaia di nuove imprese e di milioni di posti di lavoro in Europa, un’opportunità che dobbiamo cogliere al volo”. Secondo il commissario per l’ambiente Stavros Dimas, “il pacchetto di proposte, basato sull’avveniristico sistema comunitario di scambio delle quote di emissione, dimostra ai nostri partner internazionali che un intervento deciso contro i cambiamenti climatici è compatibile con il mantenimento della crescita economica e della prosperità. Grazie ad esso l’Europa parte avvantaggiata nella corsa verso un’economia globale a basse emissioni di carbonio, che porterà un’ondata di innovazione e favorirà la creazione di nuovi posti di lavoro nel campo delle tecnologie pulite. Le proposte danno attuazione agli impegni assunti lo scorso anno dai capi di Stato e di governo dell’Ue ripartendo equamente gli sforzi. Ora tutti gli Stati membri devono fare fino in fondo la loro parte”. Il commissario Andris Piebalgs, responsabile per la politica energetica, ha affermato che “in un momento di crescita dei prezzi del petrolio e di preoccupazione per il clima, le fonti energetiche rinnovabili ci offrono un’opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire. Ci aiuteranno a ridurre le emissioni di Co2, a rendere più sicuro il nostro approvvigionamento energetico e a sviluppare la crescita e l’occupazione in un settore ad alta tecnologia e in pieno sviluppo. Se riusciremo a compiere uno sforzo ora, l’Europa sarà in grado di guidare la corsa verso l’economia a basse emissioni di carbonio di cui il pianeta ha disperatamente bisogno”. La commissaria per la concorrenza, Neelie Kroes, ha aggiunto: “La disciplina degli aiuti di Stato per la tutela ambientale offre un importante contributo alla politica dell’Ue in materia di energia e cambiamenti climatici e al costante processo di riforma degli aiuti di Stato. È un’opportunità vantaggiosa sotto ogni profilo: per gli Stati membri, che possono finanziare progetti ambientali, e per la crescita economica nell’Ue. ” Basandosi sul sistema Ue di scambio delle quote di emissioni, la Commissione propone di rafforzare il mercato unico del carbonio a livello comunitario, che si estenderà a un numero maggiore di gas serra (attualmente lo scambio delle quote concerne soltanto l’anidride carbonica) e riguarderà tutti i grandi impianti industriali responsabili delle emissioni. Le quote di emissione poste sul mercato saranno ridotte di anno in anno in modo da permettere una riduzione delle emissioni del 21% nel 2020 rispetto ai livelli del 2005. Nel settore energetico, responsabile della maggior parte delle emissioni dell’Ue, tutte le quote saranno messe all’asta sin dall’avvio del nuovo regime, nel 2013. Negli altri settori industriali e nel trasporto aereo, la transizione verso la vendita all’asta di tutte le quote avverrà gradualmente, anche se si potranno fare delle eccezioni per i settori più vulnerabili alla concorrenza dei produttori dei paesi in cui non esistono vincoli analoghi in materia di carbonio. Inoltre le aste saranno aperte: qualsiasi operatore comunitario potrà comprare quote in qualsiasi Stato membro. Le entrate derivanti dal sistema andranno agli Stati membri e dovranno essere utilizzate per aiutare l’Ue ad orientarsi verso un’economia più attenta all’ambiente, promuovendo l’innovazione in settori quali le energie rinnovabili, la cattura e lo stoccaggio del carbonio, la ricerca e lo sviluppo. Parte delle entrate dovrà essere destinata ad aiutare i paesi in via di sviluppo ad adattarsi ai cambiamenti climatici. La Commissione stima che nel 2020 le entrate derivanti dalla vendita all’asta delle quote potrebbero raggiungere i 50 miliardi di euro l’anno. Il sistema comunitario di scambio delle quote di emissioni, che è entrato ormai nel suo quarto anno di attività, si è rivelato uno strumento efficace per trovare una soluzione di mercato che incentivi la riduzione delle emissioni di gas serra. Attualmente il sistema riguarda circa 10 000 impianti industriali situati in tutta l’Ue (comprese le centrali elettriche, le raffinerie di petrolio e le acciaierie), che rappresentano quasi la metà delle emissioni comunitarie di Co2. Con il nuovo regime rientrerà nel sistema oltre il 40% delle emissioni totali. Per ridurre gli oneri amministrativi, gli impianti industriali che emettono meno di 10 000 tonnellate di Co2 non saranno tenuti a partecipare al sistema di scambio. In settori non rientranti nel sistema di scambio delle quote, come l’edilizia, i trasporti, l’agricoltura e i rifiuti, l’Ue ridurrà le emissioni del 10% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2020. Per ciascuno Stato membro la Commissione propone un obiettivo specifico di riduzione delle emissioni da conseguire entro il 2020; nel caso dei nuovi Stati membri gli obiettivi prevedono la possibilità di un aumento delle emissioni. Le variazioni sono comprese tra -20% e +20%. Oltre a dotarsi di un mercato degli inquinanti che funzioni correttamente, è urgente che tutti gli Stati membri inizino a modificare la struttura del consumo energetico. Oggi la quota di energie rinnovabili sul consumo energetico finale dell’Ue è pari all’8,5%; ciò significa che è necessario un aumento dell’11,5% per raggiungere l’obiettivo del 20% nel 2020. A tal fine, la Commissione ha fissato oggi obiettivi individuali giuridicamente vincolanti per ciascuno degli Stati membri. Le scelte operate per sviluppare le energie rinnovabili variano da uno Stato membro all’altro e i tempi necessari perché tali fonti energetiche siano operative sono lunghi. È quindi importante che gli Stati membri abbiano una chiara idea dei settori in cui intendono intervenire. I piani di azione nazionali preciseranno il modo in cui ciascuno Stato membro intende conseguire i propri obiettivi e come saranno controllati effettivamente i progressi compiuti. A condizione che l’obiettivo generale della Comunità sia raggiunto, gli Stati membri potranno contribuire allo sforzo complessivo dell’Ue a favore delle energie rinnovabili senza limitarsi necessariamente ai confini nazionali. Ciò dovrebbe permettere di indirizzare gli investimenti dove le energie rinnovabili possono essere prodotte in modo più efficiente, con un risparmio compreso tra 1 e 8 miliardi di euro rispetto ai costi previsti. La proposta odierna concerne anche l’obiettivo minimo del 10% di biocarburanti nel settore dei trasporti, percentuale che è la stessa per tutti gli Stati membri. Poiché la sostenibilità è un elemento essenziale per il conseguimento di questo obiettivo, la direttiva prevede chiari criteri in materia. La Commissione ha inoltre adottato la nuova disciplina degli aiuti di Stato per la tutela ambientale, che aiuterà gli Stati membri a sviluppare politiche europee sostenibili in materia di clima e di energia e che, rispetto al testo adottato nel 2001 (cfr. Ip/00/1519), estende l’ambito dei progetti di aiuto e aumenta le intensità di aiuto. La nuova disciplina fissa nuove condizioni per gli aiuti di Stato a tutela dell’ambiente e stabilisce un importante equilibrio tra il conseguimento di maggiori benefici ambientali e la riduzione delle distorsioni della concorrenza. Se non sono ben mirati, gli aiuti non producono risultati ambientali e rischiano di falsare la concorrenza e di nuocere alla crescita economica nell’Unione europea. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: PACCHETTO CLIMA/ENERGIA: PRIME REAZIONI DEI DEPUTATI EUROPEI  
 
Bruxelles, 24 gennaio 2008 - Si è svolto in Aula un primo dibattito sulle proposte volte a combattere i cambiamenti climatici approvate poco prima dalla Commissione e sul quale il Parlamento dovrà codecidere. I deputati hanno accolto con favore le proposte, senza però nascondere timori per gli effetti sull´occupazione nell´Ue a causa della concorrenza mondiale. Per molti di loro, occorre un accordo vincolante a livello internazionale, tradurre le parole in fatti e adottare le norme entro la fine della legislatura. Dichiarazione del Presidente della Commissione - José Manuel Barroso ha anzitutto sottolineato che la presentazione del pacchetto smentisce coloro che affermano che l´Ue non tratta delle questioni che stanno a cuore ai cittadini. La lotta contro i cambiamenti climatici e la ricerca di fonti energetiche sicure, sostenibili e competitive, ha infatti sottolineato, riguarda «tutti gli europei, tutti i giorni». L´obiettivo del pacchetto, ha spiegato, è di ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra ed essere pronti a raggiungere il 30% attraverso un accordo internazionale, nonché di raggiungere una quota del 20% dell´uso di energie rinnovabili. A tal fine, le proposte della Commissione prevedono un aggiornamento del sistema di scambio di emissioni (Ets) per portare a una riduzione delle emissioni da parte delle grandi industrie, la definizione di obiettivi nazionali vincolanti in settori non compresi dall´Ets, come i trasporti, l´edilizia, l´agricoltura e i rifiuti, un nuovo approccio per promuovere obiettivi vincolanti nazionali in materia di energie rinnovabili, nuove norme per stimolare la cattura e lo stoccaggi del carbonio e nuove disposizioni in materia di aiuti di Stato. Nel ricordare che parte del mandato prevede un obiettivo del 10% per quanto riguarda il ricorso ai biocarburanti per far contribuire anche i trasporti al taglio delle emissioni, il Presidente della Commissione ha voluto chiarire che la proposta tiene anche conto della «necessità di garantire la sostenibilità ambientale». Sicché, la proposta «crea il più completo sistema sostenibile per la certificazione dei biocarburanti», che siano europei o importati, e intende promuovere «il rapido sviluppo dei biocarburanti di seconda generazione». Anticipando le critiche di coloro che denunciano gli elevati costi economici insiti nella proposta, il Presidente ha sottolineato che tali costi «sono gestibili» e che rappresenterebbero meno dello 0,5% del Prodotto interno lordo nel 2020, ossia 3 euro a settimana per ogni cittadino europeo. Molto più onerosa, anche «più di dieci volte tanto», ha sottolineato, sarebbe «l´inazione». Alla luce dell´aumento del prezzo del petrolio e del gas, ha aggiunto, più che parlare di costi si dovrebbe parlare dei vantaggi per l´Ue. Per quanto riguarda le imprese europee, riconoscendo che il taglio delle emissioni può inficiare la loro competitività nei confronti dei concorrenti mondiali non vincolati a obblighi simili, il Presidente ha sottolineato la necessità di giungere ad un accordo internazionale. Per evitare delocalizzazioni industriali, ha aggiunto, occorre anche la certezza giuridica e, pertanto, imprese ad alta intensità energetica avrebbero diritti di emissione gratuiti. La proposta, ha inoltre insistito, deve proteggere l´ambiente e l´economia europee, senza portare «all´esportazione dell´occupazione». Indirizzare l´Europa verso un´economia a basse emissione, può anche stimolare il progresso tecnologico che, a sua volta, è capace di creare nuova occupazione. Il Presidente Barroso ha quindi concluso sostenendo la necessità che l´Europa affronti unita questa sfida per non «dipendere da regimi che non sono amici» e, pertanto, occorre «trasformare il consenso politico in azioni concrete». Interventi in nome dei gruppi - Per Marianne Thyssen (Ppe/de, Be), «oggi è una giornata storica che influenzerà il nostro modo di vivere», mentre «questa Commissione europea sarà ricordata per aver presentato un piano d´azione per l´energia e il clima». A suo parere, l´Europa ha dimostrato di «non aver paura di prendere le proprie responsabilità» e di volere la leadership mondiale su tale questione. Ora, ha sottolineato, occorre agire e le decisioni saranno «difficili». Per il suo gruppo, ha aggiunto, il programma è «assolutamente equilibrato» e va quindi sostenuto. Ha poi insistito sulla necessità di un approccio integrato che concili gli obiettivi ambiziosi con la crescita economica. L´approccio «differenziato» è condivisibile, ma occorre che si fondi su criteri «obiettivi, chiari e trasparenti», tenendo conto delle capacità dei singoli Stati membri. Per la deputata è anche necessario che le imprese garantiscano il loro impegno e che siano salvaguardati i posti di lavoro, affinché la politica europea abbia l´appoggio dei cittadini. Hannes Swoboda (Pse, At), giudicando «giusti» gli obiettivi della proposta, ha sottolineato che occorre ora tradurli in pratica. Per quanto riguarda i biocarburanti, ha poi insistito sulla necessità di promuovere gli investimenti nella ricerca. Il piano per il clima e l´energia, ha aggiunto, non deve essere solo europeo, perché l´Ue «non deve esportare posti di lavoro ma tecnologie pulite». Occorre quindi un accordo internazionale e riflettere su cosa fare nel caso non fosse possibile raggiungerlo, introducendo ad esempio misure fiscali (come una tassa sul Co2). In ogni caso, è necessario battersi affinché siano presi in considerazione sia l´aspetto ecologico sia quello economico, tenendo presenti gli interessi dell´industria ma anche quelli dei lavoratori, come è stato fatto con Reach. Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha sottolineato che il pacchetto adottato è l´iniziativa più importante presa finora dall´attuale Commissione, anche perché il cambiamento climatico «è la più grande sfida che deve affrontare il pianeta», il più grande problema dei governi e la più grande preoccupazione dei cittadini. Citando la relazione Stern, ha quindi sottolineato che i costi della non azione sono molto elevati: si tratta di «spendere ora l´1% del Pil o di pagare più tardi una fattura venti volte più elevata» per i danni che il cambiamento climatico avrà causato. Per tale ragione ha accolto con favore la proposta della Commissione. Prevedendo che ci saranno dibattiti accesi sulla questione, ha concluso sostenendo che la lotta al cambiamento climatico presenta anche «nuove opportunità». Sulla stessa linea Liam Aylward (Uen, Ie), per il quale è necessario affrontare il problema, anche perché «ogni sfida ha le sue opportunità». A suo parere occorre promuovere le energie rinnovabili e adottare misure contro i cambiamenti climatici. Questa normativa, inoltre, darà stabilità ai mercati, alle imprese, agli scienziati e agli investitori. Occorrerà infine flessibilità e sviluppare biocarburanti di seconda generazione. Rebecca Harms (Verdi/ale, De) ha insistito sulla possibilità dell´Ue di riconquistare la fiducia dei cittadini agendo a favore del clima, occorre quindi far seguire i fatti alle parole. Si è però detta contraria all´idea di sviluppare le centrali nucleari invece di definire una nuova politica dei trasporti. Giudicando «inaccettabili» gli «attacchi dell´industria», poiché è il mercato libero ad aver provocato il problema climatico, ha sottolineato la necessità di regolare il mercato. Roberto Musacchio (Gue/ngl, It) ha anzitutto sottolineato l´importanza della decisione della Commissione di presentare le sur proposte all´Aula: «è un bel segnale: l´Europa vuole fare sul serio, su linee giuste che abbiamo contribuito ad indicare e a costruire». Tuttavia, ha illustrato una serie di punti che sollevano «perplessità», come «il peso eccessivo del biofuel nonostante i dubbi crescenti . Il rischio che sia concesso a qualcuno di assimilare il nucleare a una fonte pulita e rinnovabile, cosa che non è . L´eccessivo peso delle tecniche di cattura di Co2 rispetto ad altre pratiche migliori . Le deroghe ai limiti di emissione per paese o per settori inquinamenti come il siderurgico». A suo parere, ciò rischia di «indebolire quella credibilità dell´Europa che invece deve essere rafforzata in una fase decisiva come quella che si è aperta con la Conferenza di Bali», dove «si sono poste le condizioni per arrivare alla firma dell´accordo del dopo Kyoto». Per arrivarci, ha però sottolineato, «occorrerà grande volontà politica, ma anche coerenza». La volontà politica, ha spiegato, «deve essere quella di considerare il tema clima il vero banco di prova dell´Europa e di una diversa globalizzazione». La coerenza «richiede che ci si muova secondo l´indirizzo dei tre 20% di riduzione delle emissioni, di risparmio energetico, di uso e di energia nel rinnovabile». Occorre poi individuare un pacchetto prioritario di misure da approvare nel prossimo anno, «cioè prima dello scioglimento del Parlamento europeo e delle nuove elezioni». Il pacchetto, ha aggiunto, dovrà anche includere «misure sulle auto e sugli aerei» che rendano credibili gli impegni generali di riduzione anche attraverso politiche verticali». Per questo, ha sottolineato, «sarebbero gravi deroghe su settori come il siderurgico». Occorre, poi, un accordo internazionale forte, «non più fondato sulla competizione ma sulla cooperazione e il trasferimento tecnologico». E´ anche «decisivo», ha concluso, «riflettere su nuovi terreni come quello del calcolo pro capite delle emissioni proposto dalla signora Merkel», ma «il valore e la serietà della nostra Europa» saranno misurati rispetto al «dramma dell´Africa» e degli altri continenti, che pur inquinando di meno sono maggiormente colpiti dal cambiamento climatico. Hans Blokland (Ind/dem, Nl), sottolineando che si tratta di un «giorno importante», ha ringraziato la Commissione per la proposta. Pur rilevando che non tutti hanno gli stessi interessi in tale questione, come dimostrato dalle critiche dell´industria, occorre a suo parere «fare passi avanti, anche se dolorosi». Ha quindi giudicato positivamente le misure per lo stoccaggio del carbonio e sottolineato la necessità di biocombustibili sostenibili. Nei prossimo mesi, ha concluso, verranno della critiche, ma «dovremo restare fermi nel nostro impegno e assumerci le nostre responsabilità». Interventi dei deputati italiani - Guido Sacconi (Pse, It) ha rilevato l´importanza che il Presidente abbia deciso di informare «in tempo reale» l´Aula dell´adozione del pacchetto, ricordando che ad esso va aggiunta la proposta di regolamento sulle autovetture presentata lo scorso mese di dicembre. Non volendo commentare il dettaglio delle proposte, si è limitato ad osservare che, nell´insieme, il complesso delle proposte «corrisponde ai principi e agli obiettivi che il Parlamento ed il Consiglio hanno suggerito». In merito alla conferenza di Bali, ha affermato che questa è stata «un grande successo politico», che solo tre mesi prima sembrava improbabile. In quell´occasione, ha spiegato, «l´Unione ha confermato la sua leadership mondiale». Però, ha aggiunto, «ha così accresciuto le sue responsabilità» e non è quindi possibile presentarsi ai prossimi appuntamenti «a mani vuote: dovremmo andarci con dei fatti». Ora, ha sottolineato, spetta al Parlamento e al Consiglio, i legislatori, trasformare il pacchetto «in norme vincolanti» e «ciò non sarà facile nei tempi brevi che abbiamo». Pertanto ha suggerito di ricorrere a «una procedura speciale» per tentare di adottare le nuove norme «entro questa legislatura». Altrimenti, ha ammonito, «avremo le mani vuote quando negozieremo nei passaggi successivi a Bali». Per Alessandro Foglietta (Uen, It), presentando il pacchetto, la Commissione «ha impresso una duplice svolta: rispettare gli impegni di Kyoto e migliorare il mix e l´approvvigionamento energetico europeo». In proposito, ha particolarmente apprezzato l´impegno a promuovere la diffusione delle energie rinnovabili e la maggiore flessibilità nell´autorizzazione degli aiuti di Stato concessi per promuovere i fini ambientali, lo sviluppo di fonti pulite e di tecnologie per il controllo delle emissioni. Tuttavia, ha notato che il pacchetto «contiene alcuni punti delicati per la competitività delle nostre imprese», ricordando che lo stesso Barroso ha stimato costi per circa 60 miliardi di euro. La previsione di un sistema di vendita all´asta delle quote, il costo stimato intorno al 39 euro per tonnellata di Co2, l´estensione ai settori del trasporto e dell´edilizia, ha aggiunto, «preoccupano non poco le industrie e probabilmente colpiranno i consumatori finali». Pertanto, «contro queste fosche prospettive, la Commissione e soprattutto gli Stati membri dovranno impegnarsi al massimo per ridurre l´impatto economico e sociale di questi interventi». Ribadendo che l´indiscusso e indiscutibile ruolo leader dell´Europa a livello mondiale nella lotta al cambiamento climatico, il deputato ha sottolineato la necessità di tenere in conto la posizione opposta «dei nostri competitori mondiali in molti settori trainanti dell´economia» Ha quindi concluso sostenendo la necessità di «lavorare sodo per definire impegni e risultati e dare maggiore forza al pacchetto presentato, che non deve essere virtuale ma reale». Vittorio Prodi (Alde/adle, It) ha ringraziato la Commissione per la presentazione del pacchetto "Energia e cambiamento climatico" sulla cui priorità si è detto «assolutamente d´accordo». Nella direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili quali fonti di energia, ha tuttavia osservato, non sembra «sufficientemente sottolineata l´urgenza di promuovere tecnologie di conversione diretta della biomassa in gas, che permettono tante applicazioni, in particolare, per l´efficienza complessiva rispetto alla combustione convenzionale». Inoltre, in merito alla direttiva per lo stoccaggio dell´anidride carbonica, ha rilevato che l´aiuto finanziario «sembra favorire particolarmente il settore del carbone e del petrolio». Tale scelta, a suo parere, «non è condivisibile considerando che esistono opzioni diverse per la cattura dell´anidride carbonica in processi di produzione di energia come, ad esempio, l´impiego di microalghe in acqua». Ha quindi concluso osservando che «se proprio dobbiamo usare il carbone, promuoviamo almeno la tecnologia della conversione in gas più pulita e più efficiente». Francesco Musotto (Ppe/de, It), nel condividere pienamente le linee guida della proposta, ha rilevato che si tratta di «una sfida importante per l´Europa che non può più essere rinviata». Gli obiettivi proposti e in particolare la riduzione dei gas del 20% entro il 2020, malgrado le tante difficoltà da affrontare, «possono essere realizzati». Tuttavia, ha aggiunto, «si rende necessario un impegno comune di tutti i paesi per una politica energetica che possa affrontare l´emergenza del cambiamento climatico e che liberi finalmente l´Europa dalla dipendenza delle importazioni e, conseguentemente, dal continuo aumento dei prezzi dell´energia». Occorre inoltre evidenziare le tematiche relative alla sicurezza dell´approvvigionamento e alle fonti energetiche rinnovabili e ciò, a suo parere, «impone un programma di diversificazione delle risorse energetiche». Ha poi concluso sostenendo che «si può ridurre l´emissione di gas a effetto serra attraverso il ricorso all´energia nucleare, al carbone pulito e alle energie rinnovabili che sono a bassa emissione di carbone» e occorre concentrare gli sforzi nella ricerca sul nucleare». Replica del Presidente della Commissione - José Manuel Barroso ha ringraziato per il diffuso sostegno concesso alle proposte della Commissione e ha dato la sua disponibilità a discutere i dettagli ulteriormente. Ha quindi ribadito che si tratta di una proposta ambiziosa, ma molto equilibrata ed equa. Occorre fare qualcosa di concreto ed è possibile giungere ad un accordo entro la fine della legislatura. Ha poi precisato che non vi saranno deroghe, è solo previsto che, laddove non si giunga a un accordo internazionale, si dovranno adottare misure a tutela delle industrie e dell´occupazione. Riguardo alla ripartizione dell´onere tra gli Stati membri, ha specificato che metà dell´impegno sarà attribuito a tutti in parti uguali, mentre il resto sarà assegnato in funzione del Pil procapite. In merito ai biocarburanti, ha sottolineato che la proposta fissa criteri molto rigorosi di sostenibilità, oggi inesistenti, ma l´obiettivo è di giungere a un accordo globale. E´ stabilita una base comune per la promozione dell´energia rinnovabile, ha concluso, ma sarà il mercato a stabilire quella che sarà privilegiata, in linea con le diverse situazioni nazionali. .  
   
   
UE: DISCIPLINA DEGLI AIUTI DI STATO PER LA TUTELA DELL´AMBIENTE – DOMANDE RICORRENTI  
 
Bruxelles, 24 gennaio 2008 - Perché presentare una disciplina degli aiuti di Stato per la tutela dell´ambiente? Gli aiuti di Stato devono soddisfare determinati criteri ed essere autorizzati dalla Commissione europea. Questa dirama orientamenti e discipline che servono ad aiutare gli Stati membri, indicando in anticipo le misure che saranno ritenute compatibili con il mercato comune, e la cui autorizzazione risulterà quindi accelerata. La tutela dell´ambiente rappresenta un obiettivo importante per l´Unione europea. Il livello di tutela dell´ambiente non è ritenuto abbastanza elevato e occorre quindi fare di più. Ciò dipende tra l´altro dal fatto che le imprese non si fanno pienamente carico dei costi sociali dell´inquinamento. Per rimediare a questa carenza del mercato e promuovere un livello più elevato di tutela dell´ambiente i governi possono emanare norme volte a garantire che le imprese paghino per l´inquinamento che causano (ad esempio mediante tasse o sistemi di scambio dei diritti di emissione), o si conformino a determinate norme ambientali. In certi casi può essere giustificato il ricorso agli aiuti di Stato per incentivare le imprese private a investire maggiormente nella protezione ambientale, o per sgravare alcune imprese da oneri finanziari relativamente elevati, in modo da poter introdurre una politica ambientale generale più restrittiva. La disciplina serve anche a prevenire la concessione di aiuti di Stato non ben mirati o eccessivi, che oltre a distorcere la concorrenza risultano controproducenti per la realizzazione degli obiettivi ambientali. Qual è la connessione tra la disciplina degli aiuti di Stato per la tutela dell´ambiente e il pacchetto sull´energia e il cambiamento climatico? Nel marzo 2007 il Consiglio europeo ha stabilito l´obiettivo di ridurre del 20% le emissioni di gas ad effetto serra e l´obiettivo vincolante di portare al 20% la quota delle energie rinnovabili sul consumo energetico totale dell´Ue entro il 2020. Nel contesto del pacchetto sull´energia e il cambiamento climatico la Commissione sta promuovendo ambiziose misure politiche, relative tra l´altro all´energia rinnovabile e allo scambio di diritti di emissione. Il pacchetto persegue questi obiettivi introducendo meccanismi di mercato intesi a garantire che chi inquina paghi per il danno causato e che vengano promosse tecnologie più compatibili con l´ambiente. La nuova disciplina degli aiuti per la tutela dell´ambiente costituisce una parte importante del pacchetto inteso a fornire agli Stati membri e all´industria adeguati incentivi ad accrescere i loro sforzi per l´ambiente. In primo luogo, salvaguardando una efficace concorrenza, la disciplina degli aiuti per la tutela dell´ambiente promuove gli strumenti di mercato previsti dal pacchetto. Va chiarito che senza un´efficace concorrenza gli obiettivi non saranno raggiunti. Se chi inquina non paga abbastanza e può esimersi dal fare adeguati investimenti ambientali perché percepisce aiuti di Stato, non soltanto la concorrenza risulterà distorta, ma sarà anche più difficile realizzare gli ambiziosi obiettivi ambientali dell´Ue. In secondo luogo la disciplina predispone una serie di misure che integrano e promuovono una migliore tutela ambientale. Possono esserci situazioni in cui gli Stati membri non possono applicare adeguatamente il principio "chi inquina paga". In tali situazioni, gli aiuti di Stato possono costituire un´opzione per rispondere alla inadeguatezza dei mercati a rimediare alle esternalità ambientali negative. Gli aiuti di Stato possono permettere a singole imprese di cambiare comportamento, adottando processi più compatibili con l´ambiente o investendo in tecnologie più "verdi". Gli aiuti di Stato possono anche consentire agli Stati membri di adottare disposizioni o norme che vanno al di là delle norme comunitarie, riducendo gli obblighi insostenibili che gravano su alcune imprese. Ciò può contribuire all´avanzamento in direzione dei traguardi ambientali comunitari. Se gli aiuti sono ben mirati, la disciplina è molto generosa. Per esempio, nella produzione di energie rinnovabili gli Stati membri hanno facoltà di coprire il 100% dei costi aggiuntivi sostenuti dalle imprese. Quali sono i cambiamenti principali della nuova disciplina per la tutela dell´ambiente rispetto a quella precedente? Ecco i principali cambiamenti della nuova disciplina rispetto a quella del 2001: 1. La nuova disciplina introduce nuove disposizioni, concernenti ad esempio gli aiuti destinati ad un tempestivo adeguamento alle norme, agli studi in materia di ambiente, al teleriscaldamento, alla gestione dei rifiuti e ai regimi di scambi di permessi. 2. Gli aiuti sono divenuti molto più intensi. La loro intensità, per le grandi imprese, è cresciuta dal 30-40% al 50-60%. Per le piccole imprese l´intensità è aumentata dal 50-60% al 70-80%. Inoltre, se un investimento volto a migliorare l´adeguamento alle norme comunitarie o il livello di tutela ambientale in assenza di norme comporta un´ecoinnovazione, può essere concesso un ulteriore aiuto del 10%. È stata anche introdotta la possibilità di concedere il 100% in seguito a una gara d´appalto. A differenza di quanto previsto dalla disciplina del 2001 non viene più erogato un aiuto aggiuntivo per le regioni assistite o per gli impianti ad energia rinnovabile che soddisfano tutte le esigenze di un´intera comunità. 3. In materia di agevolazioni fiscali, la disciplina mantiene la possibilità di concedere incondizionatamente deroghe a lungo termine alla tassazione ambientale, purché le imprese interessate paghino almeno il minimo comunitario. Le deroghe a lungo termine rimangono possibili anche se le imprese non pagano il minimo comunitario, ma gli Stati membri devono dimostrare che esse sono necessarie e proporzionate. Talvolta i beneficiari di cospicue agevolazioni o addirittura di esenzioni totali sono importanti inquinatori. La Commissione ritiene che tali deroghe possano giustificarsi in certe condizioni, ma gli Stati membri dovrebbero dimostrarne la necessità. 4. La disciplina è suddivisa in una valutazione tipo e una valutazione dettagliata. Per consentire un esame più approfondito dei casi con un forte potenziale di distorsione della concorrenza è stato introdotto un metodo di valutazione dettagliata degli aiuti di grande entità concessi a singole imprese. I regimi che prevedono esenzioni e agevolazioni fiscali saranno esaminati solo a livello del regime stesso, per cui le singole imprese non saranno oggetto di una valutazione dettagliata. 5. Vi è un´importante relazione tra la nuova disciplina e la futura esenzione generale per categoria che la Commissione adotterà prima della pausa estiva. L´esenzione per categoria solleverà gli Stati membri dall´obbligo di notificare alla Commissione determinati aiuti, riducendo quindi l´onere amministrativo. È previsto che in futuro alcuni tipi di aiuto ambientale, al di sotto di un determinato importo, non dovranno essere notificati alla Commissione. È inoltre previsto che nel quadro dell´esenzione per categoria l´entità degli aiuti possa essere calcolata con un metodo semplificato. Perché l´ammontare degli aiuti è basato sui costi di investimento ambientale e non sui costi complessivi di investimento? L´ammontare degli aiuti è basato sugli investimenti aggiuntivi necessari per realizzare un livello di tutela ambientale comparabile, per esempio, a quello di un impianto conforme a norme obbligatorie o, qualora non vi siano norme, a un metodo di produzione meno compatibile con l´ambiente. Se così non fosse, qualsiasi investimento che accresce il livello di tutela dell´ambiente potrebbe beneficiare dell´aiuto, anche se detto investimento non è più dispendioso rispetto all´investimento alternativo. Inoltre verrebbero concessi degli aiuti per accrescere la capacità o la produttività. Dovrebbero essere autorizzati solo gli aiuti di Stato che producono benefici ambientali aggiuntivi. Se gli aiuti vengono concessi secondo l´approccio basato sul costo aggiuntivo aumentano le probabilità che gli aiuti contribuiscano ad accrescere il livello di protezione ambientale. Se gli aiuti agli investimenti coprono solo i costi ambientali aggiuntivi, perché la loro intensità non è del 100%? L´intensità degli aiuti agli investimenti non è di regola pari al 100% degli investimenti aggiuntivi perché, in primo luogo, il calcolo dei costi aggiuntivi non è accurato; ad esempio i vantaggi operativi non sono considerati per l´intera vita dell´impianto. In secondo luogo, un´immagine più ambientalista può avere per l´impresa un valore commerciale, o addirittura essere necessaria per la sua sopravvivenza. Pertanto per stimolare l´investimento non è necessario coprire per intero i costi ambientali aggiuntivi stimati. Tuttavia, se gli aiuti di Stato sono collegati a una gara d´appalto, la loro intensità può arrivare al 100%. Inoltre, in aggiunta agli aiuti all´investimento, può essere concesso un aiuto operativo alla produzione di energia rinnovabile e alla cogenerazione per coprire l´intera differenza tra il costo di produzione dell´energia e il suo prezzo di mercato. Gli aiuti possono anche coprire un normale rendimento del capitale; in tal modo viene coperto il 100% dei costi. Qual è l´investimento di riferimento? L´investimento di riferimento è quello che sarebbe stato fatto senza gli aiuti di Stato. Si tratta di un investimento tecnicamente comparabile, che produce un livello minore di tutela dell´ambiente (corrispondente alle norme comunitarie obbligatorie, qualora esistano) e che verrebbe verosimilmente effettuato in assenza dell´aiuto. Per l´energia rinnovabile l´investimento di riferimento è spesso una centrale a gas con la stessa capacità di produzione, per la cogenerazione si prende spesso a riferimento un impianto dedicato unicamente alla produzione prevalente (calore o elettricità) nell´impianto di cogenerazione. Tuttavia la scelta dell´investimento di riferimento dipende dal tipo di produzione e dal mercato e anche lo stesso investimento di riferimento può cambiare nel tempo. Non è pertanto utile definire più dettagliatamente nella disciplina l´investimento di riferimento. Gli aiuti possono essere concessi se un´impresa va oltre una norma comunitaria, ma cos´è una norma comunitaria? Nella legislazione dell´Ue figura un certo numero di norme che stabiliscono i livelli da raggiungere in termini ambientali. Viene considerato una norma comunitaria anche l´obbligo, previsto dalla direttiva 96/61/Ce del Consiglio, del 24 settembre 1996, sulla prevenzione e la riduzione integrate dell´inquinamento, di applicare le migliori tecniche disponibili che risultano dalle più recenti informazioni pertinenti pubblicate dalla Commissione. Vengono considerate norme solo quelle imposte direttamente alle singole imprese dalla legislazione comunitaria. Gli obblighi che incombono agli Stati membri non sono considerati come norme nella presente disciplina. Quando si sottopone un caso alla valutazione dettagliata? Gli aiuti di grande entità comportano un rischio maggiore di distorsione della concorrenza e degli scambi, e sono quindi soggetti a una valutazione dettagliata. Pertanto gli aiuti di grande entità concessi a singoli beneficiari devono essere notificati uno per uno alla Commissione, anche se sono stati concessi conformemente a un regime già approvato dalla Commissione stessa. Per gli aiuti operativi alla capacità di produzione di energia vengono utilizzate delle soglie per indicare gli aiuti di grande entità. I seguenti aiuti devono essere notificati individualmente alla Commissione: vi. Aiuti all´investimento: quando l´ammontare dell´aiuto concesso ad un´unica impresa è superiore a 7,5 milioni di euro vii. Aiuto operativo al risparmio energetico: quando l´ammontare dell´aiuto concesso è superiore a 5 milioni di euro per impresa per cinque anni viii. Aiuto operativo alla produzione di elettricità da fonte rinnovabile e/o alla produzione combinata di calore da fonte rinnovabile quando l´aiuto è concesso a centrali per la produzione di elettricità da fonte rinnovabile in siti in cui la relativa capacità di generazione è superiore a 125 Mw ix. Aiuto operativo alla produzione di biocarburanti: quando l´aiuto è concesso a impianti di produzione di biocarburanti in siti in cui la relativa produzione è superiore a 150 000 tonnellate all´anno x. Aiuto operativo alla cogenerazione: quando l´aiuto è concesso ad un impianto di cogenerazione la cui capacità è superiore a 200 Mw. L´aiuto alla produzione di calore mediante cogenerazione sarà valutato nel contesto della notifica basata sulla capacità di generazione di elettricità. Ovviamente la valutazione dettagliata non implica che il previsto aiuto di Stato sarà vietato, ma solo che la Commissione verificherà attentamente se l´aiuto in questione sia necessario e se esso contribuisca effettivamente alla tutela dell´ambiente senza creare indebite distorsioni della concorrenza. Come può la mia impresa ottenere un aiuto ambientale? La presente disciplina definisce le norme che gli Stati membri devono rispettare nel concedere aiuti di Stato. Pertanto le imprese, se vogliono migliorare il livello di tutela dell´ambiente e necessitano a tal fine di aiuto, devono mettersi in contatto con l´autorità del proprio Stato preposta all´erogazione degli aiuti ambientali. Il testo completo delle disposizioni è disponibile all´indirizzo seguente: http://ec. Europa. Eu/comm/competition/state_aid/reform/reform. Cfm .  
   
   
MUSHARRAF, FACCIA A FACCIA ALL´EUROPARLAMENTO "ELEZIONI LIBERE"  
 
Bruxelles, 24 gennaio2008 - Situazione in Pakistan, assassinio di Benazir Bhuttto e elezioni politiche. Queste alcune delle domande degli eurodeputati che hanno messo a dura prova l´aplomb del presidente del Pakistan, Pervez Musharraf, in visita il 21 gennaio alla commissione parlamentare affari esteri. Ad accogliere il presidente un parterre folto di deputati, rappresentati della delegazione per le relazioni con l´Asia, giornalisti e operatori dei media. Progressi, ma resta molto da fare - Un botta e risposta durato più di un´ora e mezza, dopo le introduzioni del presidente della commissione parlamentare affari esteri Jacek Saryusz-wolski del gruppo del partito popolare europeo e democratici europei (Ppe-de) e del presidente della delegazione per l´Asia meridionale, l´inglese Robert Evans del gruppo socialista (Pse). Per Musharraf "la situazione in Pakistan è migliorata rispetto agli inizi degli anni ´90". Crescita economica, democrazia, condizione delle donne, libertà dei media, occupazione, diminuzione dell´alfabetismo, miglioramento delle condizioni di vita, contributo alla pacificazione della regione dopo l´11/9. Questi i principali argomenti addotti dal presidente pakistano per ribattere a dati critici come la rimozione del capo della giustizia, l´imposizione dello stato di emergenza e il terrorismo. "Situazioni straordinarie necessitano misure straordinarie", ha affermato il presidente Musharraf. "Noi siamo contro il terrorismo perché è nel nostro interesse", ha aggiunto. Nessuna complicità, quindi: "Aiutateci invece di insinuare", ha risposto ad alcuni deputati. Assassinio Buttho - "Respingo tutte le teorie della cospirazione come immondizia", ha dichiarato prontamente Musharraf, rigettando tutte le accuse che lo vedrebbero coinvolto nella morte della leader dell´opposizione Benazir Bhutto. Le ragioni dell´attacco andrebbero cercate invece nella volontà di "destabilizzare il Pakistan". Rispondendo alle osservazioni del deputato spagnolo José Ignacio Salafranca del gruppo del partito popolare europeo e democratici europei (Ppe-de), Musharraf ha cercato di dissipare ogni dubbio sulla responsabilità dei servizi segreti pakistani, dichiarando che l´assassinio non è avvenuto in un comizio predefinito. "La sicurezza non le aveva certo detto di uscire a salutare i suoi amici", ha sottolineato. Toccherà ora a Scotland Yard far luce sulle circostanze dell´uccisione della Buttho, una tragedia condannata a più riprese dagli eurodeputati in aula. Non ci sarà nessuna inchiesta internazionale, dunque, come ha confermato lo stesso presidente pachistano rispondendo alla deputata belga Véronique De Keyser del gruppo socialista (Pse). Elezioni in bilico - Rimandate dall´8 gennaio al 18 febbraio per ragioni di sicurezza le elezioni presidenziali in Pakistan, che saranno "libere, regolari, trasparenti e pacifiche", ha chiarito Musharraf. Eppure, nelle carceri pakistane ci sono prigionieri politici, alti magistrati, giudici e avvocati, dei quali gli europarlamentari hanno chiesto "´il rilascio in vista dell´appuntamento elettorale". "Non ci sono prigionieri politici in Pakistan", ha replicato il presidente, "solo alcuni giudici della Corte suprema che occupano la sede del capo della giustizia del Pakistan rifiutando di andarsene". Una delegazione di eurodeputati, guidata dal tedesco Michael Gahler del gruppo del partito dei popolari e democratici europei (Ppe-de), partirà alla volta di Islamabad in missione di osservazione elettorale. A condizione però, fa sapere un portavoce, che saranno garantite adeguate misure di sicurezza. .  
   
   
EURODEPUTATI CHIEDONO AZIONI PER PROMUOVERE LA PARTECIPAZIONE DELLE DONNE NEL SETTORE DI S&T  
 
Bruxelles, 24 gennaio 2008 - Gli europarlamentari hanno chiesto alla Commissione europea e agli Stati membri di intervenire al fine di promuovere la partecipazione delle donne nel campo di scienza e tecnologia (S&t). I deputati hanno adottato a larga maggioranza una relazione non vincolante redatta dalla loro collega portoghese Ilda Figueiredo del gruppo europeo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica. Il documento ha l´obiettivo di accrescere la consapevolezza del ruolo e della condizione delle donne nell´industria. «È necessario fare attenzione alla condizione femminile nei differenti settori industriali e promuovere azioni positive per garantire la parità», ha dichiarato l´onorevole Figueiredo. Mentre in alcuni settori, quali il tessile, l´abbigliamento, il calzaturiero, l´elettronica e l´alimentare, le donne sono sovrarappresentate, in altri sono sottorappresentate, come nella tecnologia avanzata in cui, secondo Ilda Figueiredo, «è necessario promuovere una maggiore partecipazione delle donne, in particolare per quanto riguarda la non discriminazione nei criteri di accesso a questo tipo di impiego». La relazione «sottolinea l´importanza di programmi di educazione e formazione operativi nei campi della scienza e della tecnologia, garantendo la qualità e la diversificazione delle offerte di formazione per le donne nei diversi Stati membri e la promozione presso le ragazze di studi scientifici e tecnologici». Gli eurodeputati invitano gli Stati membri e la Commissione a «sviluppare e ad attuare strategie per affrontare le disparità nell´ambiente di lavoro e nell´evoluzione di carriera delle donne che operano nei settori della scienza e della tecnologia». Inoltre, la migliore prassi relativa alla partecipazione femminile nella ricerca industriale e nelle industrie di punta dovrebbe essere ampiamente divulgata, raccomanda il Parlamento. La relazione rimarca il fatto che in molte industrie le donne incontrano ostacoli a tutti i livelli della loro carriera: dalle pratiche di reclutamento e assunzione, che impediscono di fatto l´accesso alle donne, alle norme diversificate per donne e uomini nonché le disparità nell´attribuzione di posti di alto livello e il divario retributivo tra donne e uomini. Viene inoltre sottolineata la mancanza di strutture per l´infanzia accessibili. I deputati del Parlamento europeo sollecitano le parti interessate ad adottare misure intese a promuovere la parità salariale, le condizioni lavorative, le prospettive di carriera e formazione professionale per le donne, nonché le strutture che si occupino di bambini e anziani, di cui di solito si prendono cura le donne. Infine, gli europarlamentari pongono in rilievo il fatto che maternità e paternità dovrebbero essere ritenuti «valori sociali fondamentali», e che entrambi i sessi dovrebbero avere maggiori opportunità di flessibilità sul posto di lavoro che consentirebbero loro di realizzarsi sia nella carriera sia nella vita familiare. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Europarl. Europa. Eu/ .  
   
   
FONDI UE: OGGI CONFERENZA STAMPA CONGIUNTA HUBNER-BERSANI-VENDOLA  
 
Bari, 24 Gennaio 2008 – Oggi è a Bari per una visita ufficiale la Commissaria Europea per le Politiche Regionali Danuta Hubner. Primo appuntamento alle ore 10,00 il convegno “Le nuove politiche di sviluppo nel Quadro Strategico Nazionale 2007-2013: energia sostenibile, competitiva e sicura”, organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico nello Spazio 7 della Fiera del Levante, alla presenza del Ministro Pier Luigi Bersani. I lavori del convegno saranno introdotti dall’intervento del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Al termine della prima sessione della conferenza, alle ore 13,00 sempre nello Spazio 7 della Fiera del Levante, si terrà una conferenza stampa congiunta sulla nuova programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2007-2013 con la Commissaria Hubner, il Ministro Bersani e il Presidente Vendola. .  
   
   
I PAESI IN VIA DI SVILUPPO TRAGGONO VANTAGGIO DAL TRASFERIMENTO DELLA TECNOLOGIA E DALLE DIASPORE INTERNAZIONALI  
 
Bruxelles, 24 gennaio 2008 - In base a una nuova relazione della Banca mondiale, negli anni novanta i paesi in via di sviluppo hanno accolto le nuove tecnologie con un ritmo doppio rispetto ai paesi sviluppati, grazie soprattutto agli investimenti esteri e alla diaspora internazionale. Secondo la banca, i progressi recenti possono essere ascritti a tre fattori: la globalizzazione, che ha esposto i paesi in via di sviluppo alla tecnologia estera grazie alle importazioni, gli investimenti esteri diretti, che sono spesso accompagnati dalla conoscenza di tecnologie importanti e dei mercati esteri, e le diaspore internazionali altamente qualificate, che espongono i paesi in via di sviluppo alla tecnologia tramite gli scambi e il rientro in patria degli emigrati. Mentre il divario tecnologico tra paesi in via di sviluppo e sviluppati, ad esempio l´Europa, si sta assottigliando, rimane ancora molto terreno da recuperare. Un fattore che rallenta tale ripresa è la scarsa capacità di molti paesi in via di sviluppo di assorbire e sfruttare le nuove tecnologie. La relazione imputa la bassa capacità di assorbimento alla debolezza delle competenze e delle qualifiche interne, nonché alle rigidità del sistema normativo. Quando lavoratori qualificati emigrano dai paesi in via di sviluppo, la perdita di competenze può avere gravi conseguenze. Tuttavia, come rileva la relazione, tale mobilità può determinare un trasferimento della tecnologia in entrambe le direzioni. L´emigrante qualificato avrà presumibilmente dei contatti in patria, ai quali trasferirà la conoscenza e la tecnologia. «La tecnologia sembra diffondersi più efficacemente tramite i gruppi vicini per cultura e nazione e la condivisione dell´etnia sembra contrastare gli effetti del cosiddetto home bias (ossia, la preferenza per il locale rispetto al globale) che sottendono alla rete geografica oppure gli effetti di raggruppamento che conferiscono alle zone con un´alta densità di R&s [ricerca e sviluppo] un vantaggio di innovazione», si legge nella relazione della Banca mondiale, che cita uno studio di Agrawal, Kapur e Mchale del 2004. «In media, gli emigranti sono molto più qualificati della popolazione che resta in patria, e rappresenta una concentrazione importante di competenze», aggiunge la Banca mondiale. Il dominio della scienza e della tecnologia è particolarmente sensibile all´emigrazione, in quanto i tassi relativi a scienziati, ingegneri e appartenenti alla professione medica tendono a essere più elevati di quelli della popolazione laureata in generale. I tassi di emigrazione dall´India negli anni ottanta e novanta sono un esempio particolarmente illuminante di tale fenomeno. Circa il 4% dei laureati ha lasciato il paese, e tale cifra sale al 20-30% nel caso dei laureati presso i politecnici indiani d´élite. Il fatto che un emigrante rientri o meno in patria dipende da una serie di fattori, tra cui il reddito pro capite nazionale, le strutture di ricerca, la densità delle reti di ricerca, l´entità della diaspora preesistente e le condizioni di vita. In alcuni paesi sono state create reti di conoscenza degli emigrati, al fine di promuovere contatti regolari e il trasferimento di competenze e opportunità di collaborazione con ricercatori e imprenditori nel paese d´origine dell´emigrato. Uno studio ha individuato 41 di queste reti in 30 diversi paesi. Una storia nota coronata dal successo è la rete colombiana Red Caldas, istituita nel 1991 con l´aiuto del governo, che è riuscita a promuovere la ricerca collaborativa tra gli scienziati rimasti in patria e i ricercatori colombiani all´estero mediante seminari e simposi, programmi comuni di ricerca, ricercatori ospiti, pubblicazioni e formazione. La relazione mette in evidenza che altre reti sono fallite, soprattutto perché erano eccessivamente ambiziose o perché mancava il sostegno in patria. L´ue, avendo riconosciuto il valore delle diaspore europee all´estero, ha recentemente avviato iniziative tese a rafforzare i legami con i ricercatori residenti all´interno dei propri confini. Era-link è una rete di ricercatori e studiosi europei negli Usa. I membri della rete vengono informati delle politiche comunitarie per la ricerca e di opportunità professionali in Europa, oltre che di possibili collaborazioni con il Vecchio Continente. Iniziative analoghe sono in programma per altri paesi in cui si sono trasferiti gli scienziati europei, tra cui il Giappone. Per leggere la versione integrale della relazione della Banca mondiale consultare: http://siteresources. Worldbank. Org/intgep2008/resources/gep_complete. Pdf Per ulteriori informazioni su Era-link consultare: http://cordis. Europa. Eu/eralink/home_en. Html .  
   
   
IORIO: L´EUROREGIONE INTENDE ESSERE PARTNER DELLA UE NELLE POLITICHE DI SVILUPPO DEL MEDITERRANEO  
 
 Campobasso , 24 gennaio 2008 - Il Presidente e il Vice Presidente dell´Euroregione Adriatica Ivan Jakovcic e Michele Iorio hanno incontrato nel pomeriggio del 22 gennaio a Bruxelles il Commissario per le Politiche Regionali della Ue Danuta Hubner per discutere di possibili progettualità comuni per lo sviluppo e per la crescita socio-economica dell´Adriatico e del Mediterraneo. "L´euroregione Adriatica, un soggetto di 20 milioni di abitanti che raccoglie decine di autonomie locali di 6 Paesi diversi – ha detto il Presidente Iorio-, è nata con il duplice obiettivo di mettere in atto un´attività autopropulsiva per la creazione di uno sviluppo tangibile e concreto per il bacino adriatico, e di divenire gradualmente un partner forte e operativo con cui realizzare progettualità ed iniziative di coesione nell´ambito della politica continentale e mediterranea della Ue e dei singoli Stati in cui essa opera. Di qui la necessità di tessere un rapporto stretto e coerente con la Commissione Europea per avere parte attiva nelle strategie che essa si appresta a mettere in atto per il prossimo sessennio di programmazione. Politiche che interessano in primariamente le singole regioni dei Paesi che costituiscono l´Unione (Italia, Slovenia) e quelle autonomie degli Stati che hanno chiesto di aderire nei prossimi anni al grande sogno dell´Europa Unita (Croazia, Serbia, Montenegro, Albania)". Il Commissario Hubner ha ascoltato con attenzione i massimi rappresentanti dell´Euroregione Adriatica e si è detta disponibile a studiare iniziative concrete che vadano a realizzare progettualità e programmazioni coerenti con efficaci azioni di sostegno all´economia dell´Adriatico e più in generale del bacino Mediterraneo. Il Presidente Iorio era accompagnato dall´Assessore regionale alla Programmazione Gianfranco Vitagliano e dal Consigliere per le politiche di coesione e per l´internazionalizzazione Francesco Cocco. L´incontro con la Hubner era stato presieduto da un vertice dell´Ufficio di Presidenza dell´Euroregione Adriatica, tenuto nella sede istituzionale della Regione Molise che è anche la sede del nuovo organismo interregionale, a cui hanno partecipato oltre Jakovicic e Iorio, l´Assessore Vitagliano, il Consigliere Cocco e i rappresentanti delle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e Marche, nonché il Sindaco di Kotor (Montenegro) e i Presidenti delle Regioni di Scutari (Albania) e Spalato (Croazia). .  
   
   
PRIMA SEDUTA A BOLZANO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA DEL PROGRAMMA OPERATIVO DEL FSE  
 
Bolzano, 24 gennaio 2008 - Si è svolta ieri a Palazzo Widmann la prima riunione del Comitato di sorveglianza del Programma operativo del Fondo sociale europeo Obiettivo 2 “Competitività regionale e occupazione – 2007-2013” della Provincia autonoma di Bolzano. Hanno preso parte alla riunione il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, la vicepresidente, Luisa Gnecchi, la direttrice del Servizo Fse, Barbara Repetto Visentini, i rappresentanti della Commissione europea,. Philippe Hatt (Capo unità della Direzione Generale Employment, Social Affairs and Equal Opportunities) e Maurizio Corradetti (referente della medesima Direzione generale per la Provincia autonoma di Bolzano), Gianna Donati del Ministero del Lavoro e della previdenza sociale, Marco Valenti per il Ministero dello Sviluppo economico e Serenella Martini per il Dipartimento per i diritti e le pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Inoltre hanno partecipato i rappresentanti delle parti economiche e sociali della Provincia ed i funzionari delle Ripartizioni provinciali coinvolte nelle tematiche del Fse. Il Comitato di sorveglianza ha il compito di accertare l´efficacia e la qualità dell´attuazione del Programma operativo del Fondo Sociale Europeo della Provincia. Nel corso della riunione sono stati esaminati ed approvati i criteri di selezione delle operazioni da ammettere a finanziamento per gli anni 2007-2013. Il Comitato di sorveglianza ha valutato positivamente l’avvio della nuova programmazione 2007-2013 in Alto Adige ed i componenti sono stati informati sugli orientamenti in materia di valutazione. I membri del Comitato, che rappresentano non solo la pubblica amministrazione, ma anche le parti economiche e sociali, sono stati informati anche delle novità introdotte nel sistema di accreditamento degli enti formativi, sul nuovo Piano di comunicazione per informare la popolazione sulle tutte attività finanziate dal Fse in provincia. Come ha ricordato il presidente Durnwalder, grazie ad una scelta strategica, negoziata e concordata direttamente con la Commissione europea, per avviare il prima possibile la nuova Programmazione 2007-2013, nell’estate scorsa la Provincia autonoma di Bolzano, prima in Italia, ha messo a bando oltre 21 milioni di euro per attività formative. Quindi, in concreto, è stato possibile anticipare una parte importante dell’avvio della programmazione, della quale beneficiano numerosi enti ed indirettamente tutto il territorio. In questo modo il passaggio dalla vecchia alla nuova programmazione 2007-2013 non ha subito interruzioni ed è stata garantita continuità all´utilizzo dei Fondi comunitari sul territorio. Per il periodo 2007-2013 la Provincia ha a disposizione circa 160 millioni di Euro (circa 40 milioni di Euro in meno rispetto al 2000-2006) per promuovere la competitività provinciale, la piena occupazione e la coesione sociale attraverso politiche finalizzate all’innovazione del sistema economico e dei sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro, all’adattabilità dei lavoratori e dell’imprese, all’innalzamento delle conoscenze e delle competenze del capitale umano, garantendo la qualità e la sicurezza dei posti di lavoro e le pari opportunità per tutti. Con il citato primo bando dell’estate 2007 sono stati fino ad oggi approvati dalla Giunta provinciale 213 progetti e sono già stati impegnati 19. 959. 607,54 € (di cui: contributo comunitario 7. 567. 382,68 €, contributo statale 9. 903. 826,30 €, contributo provinciale 2. 488. 398,56 €). Quindi dei 160 milioni di euro previsti per il 2007-2013, quasi la metà dei Fondi provengono dallo Stato italiano, il 12,5% proviene dalla Provincia autonoma ed il resto (circa 38%) dall’Europa. Questo sforzo, sia da parte della Provincia che dello Stato, ha permesso il proseguimento dei Programmi comunitari del Fse anche in Italia, senza dover cedere troppo alle richieste dei nuovi Stati membri. Ciò è stato possibile grazie ai risultati eccellenti che hanno raggiunto le autorità di gestione dei fondi nelle Regioni e Province autonome. La Provincia Autonoma di Bolzano ha contribuito in modo egregio al raggiungimento di quest’importante risultato, avendo ottenuto per la precedente programmazione anche un particolare riconoscimento per la sua efficienza. .  
   
   
LUBIANA, RIUNIONE GRUPPO DI CONTATTO SU KOSOVO  
 
Lubiana, 24 gennaio 2008 - I Ministri degli Affari esteri di Germania, Francia, Regno Unito e Italia, che formano il Gruppo di contatto internazionale sul Kosovo, si sono riuniti a Lubiana. Hanno partecipato al vertice anche l´Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune (Pesc), Javier Solana, e il Commissario all´Allargamento, Olli Rehn. Temi in agenda, il coordinamento tra Ue e governo di Pristina sullo scadenzario dell´indipendenza della provincia serba, il riconoscimento di un eventuale Kosovo indipendente e la preparazione delle misure giuridiche per la missione civile della Politica europea di Sicurezza e di Difesa (Pesd). Il 14 gennaio scorso la Serbia ha adottato un piano d´azione, tenuto segreto da Belgrado, che implementerà in caso di una dichiarazione d´indipendenza del Kosovo. Questo piano non implicherebbe misure militari. In reazione, la Commissione europea ha ricordato alla Serbia quali sono i suoi impegni nel quadro del processo di stabilizzazione ed associazione, accentuando la cooperazione regionale. .  
   
   
CROAZIA: DEBITO ESTERO A 31,4 MLD DI EURO  
 
Zagabria, 24 gennaio 2008 - Il debito estero della Croazia è aumentato di 2,1 miliardi di euro nei primi dieci mesi del 2007, secondo quanto riporta in questi giorni il sito informativo balcanico "B92. Net. ". La cifra è cresciuta di 3,4 miliardi su base annua, rispetto a ottobre del 2006. Ciò pone la crescita del debito al 12,2 per cento annuo (in ogni caso inferiore al tasso registrato in ottobre 2006). L´aumento del debito della Croazia è dovuto alle aziende, che hanno preso in prestito quasi 4 miliardi di euro solo nei primi dieci mesi del 2007. Il debito delle imprese ha raggiunto i 16,1 miliardi di euro, con una percentuale del 51,6 percento sul debito totale della Croazia .  
   
   
EMISSIONE BOT  
 
Roma, 24 gennaio 2008 - Il Mef ha disposto per il giorno 28 gennaio 2008, con regolamento 31 gennaio 2008, un´asta di Bot:
importo (in milioni di euro) scadenza giorni
Semestrali 9. 500 31. 07. 2008 182
E´ da tener presente che il 31 gennaio 2008 vengono a scadere Bot per 9. 900 milioni di euro . I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 28 gennaio 2008, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali previsto in via automatica per il giorno 29 gennaio 2008. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Il Tesoro, comunque, si riserva di aumentare detta percentuale dopo la chiusura dell´asta medesima. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al prezzo medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 29 gennaio 2008. La circolazione dei Bot al 15 gennaio 2008 era pari a 138. 302 milioni di euro, di cui 6. 500 milioni di euro trimestrali, 55. 302 milioni di euro semestrali e 76. 500 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI CCT E BTP  
 
 Roma, 24 gennaio 2008 Il Mef dispone, per il giorno 30 gennaio 2008, con regolamento 1º febbraio 2008, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Certificati di Credito del Tesoro: - settennali decorrenza : 1º dicembre 2007; prima tranche scadenza : 1º dicembre 2014 tasso d´interesse semestrale lordo : pari al tasso di rendimento semestrale dei Bot a sei mesi relativo all´asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali; la cedola in corso, di scadenza 1º giugno 2008, è risultata pari a 2,14%. - Buoni del Tesoro Poliennali: - triennali decorrenza : 1º agosto 2007; undicesima tranche scadenza : 1º agosto 2010 tasso d´interesse annuo lordo : 4,50% - decennali decorrenza : 1º agosto 2007; nona tranche scadenza : 1º febbraio 2018 tasso d´interesse annuo lordo : 4,50% Tutti i titoli suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nei relativi decreti di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei titoli al giorno del regolamento. In particolare, per i Btp triennali e decennali, per i quali il 1º febbraio p. V. Perverrà a scadenza la prima cedola, i sottoscrittori non dovranno corrispondere dietimi d´interesse. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei titoli assegnati - pari allo: - 0,30% per i Cct settennali - 0,20% per i Btp triennali 0,40% per i Btp decennali Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Cct Btp triennali Btp decennali
Prenotazione da parte del pubblico entro il 29 gennaio 2008 29 gennaio 2008 29 gennaio 2008
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 30 gennaio 2008 30 gennaio 2008 30 gennaio 2008
Regolamento sottoscrizioni 1º febbraio 2008 1º febbraio 2008 1º febbraio 2008
Dietimi d´interesse da corrispondere 62 giorni _ _
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo massimo non superiore - al 25% dell´ammontare nominale offerto per i Cct settennali, - al 10% dell´ammontare nominale offerto per i Btp triennali e per i Btp decennali. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. Con successivo comunicato stampa verrà reso noto l´ammontare nominale dei titoli in emissione. .
 
   
   
EMISSIONE DI CTZ  
 
Roma, 24 gennaio 2008 - Il Mef dispone, per il giorno 28 gennaio 2008, con regolamento 31 gennaio 2008, l´emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": - Ctz 24 mesi: decorrenza : 2 gennaio 2008; terza tranche scadenza : 31 dicembre 2009 importo nominale dell´emissione : 2. 500 milioni di euro I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell´importo minimo di un millesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: - prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 25 gennaio 2008; - presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 28 gennaio 2008; - regolamento sottoscrizione: il giorno 31 gennaio 2008. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei relativi titoli. . .  
   
   
COLLOCAMENTO TRAMITE ASTA DEL BTP€I 2012 INDICIZZATO ALL´INFLAZIONE DELL´AREA EURO  
 
Roma, 24 gennaio 2008 - Il Mef dispone, per il giorno 29 gennaio 2008 , con regolamento 31 gennaio 2008, l´emissione dei seguenti Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all´Inflazione dell´Area Euro: - Btp€i quinquennali: decorrenza : 15 marzo 2007; settima tranche scadenza : 15 settembre 2012 tasso d´interesse reale : 1,85% annuo, pagabile semestralmente ammontare nominale massimo dell´emissione : 1. 500 milioni di euro Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Per il resto, la procedura di collocamento si svolgerà seguendo le modalità tecniche e le convenzioni utilizzate nel collocamento dei Btp nominali. Il pubblico potrà prenotare i buoni entro il 28 gennaio 2008. Ogni operatore, entro le ore 11,00 del 29 gennaio 2008, potrà sottoporre attraverso la Rete Nazionale Interbancaria, fino ad un massimo di tre offerte, ciascuna di importo reale (non rivalutato sulla base del Coefficiente di Indicizzazione) non inferiore a 500. 000 euro. I prezzi offerti, anche essi formulati in termini reali, dovranno differire tra loro per almeno un centesimo di euro. La Banca d´Italia, sulla base del Coefficiente di Indicizzazione riferito al giorno di regolamento, provvederà ad effettuare il calcolo dei controvalori relativi al capitale sottoscritto e ai dietimi da versare per il regolamento dei buoni sottoscritti in asta. Il regolamento avverrà due giorni lavorativi successivi al giorno di svolgimento dell´asta (T+2), il 31 gennaio 2008. Per i suddetti Btp€i, per i quali il 15 settembre u. S. È pervenuta a scadenza la prima cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi di interesse per 138 giorni. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo 0,30%. Gli operatori Specialisti in titoli di Stato avranno la facoltà di partecipare al collocamento supplementare, il cui importo massimo sarà pari al 10% del quantitativo offerto in asta, facendo pervenire le domande di sottoscrizione entro le ore 15,30 del giorno 30 gennaio 2008. Le modalità e condizioni per la partecipazione degli Specialisti alle assegnazioni supplementari vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei titoli suddetti. .  
   
   
BANCHE: ABI, IL 10% DEI MUTUI È DI IMMIGRATI  
 
Roma, 24 gennaio 2008 - Su 3,5mln di finanziamenti casa 350mila fanno capo a migranti secondo la stima Abi. Al via il terzo Forum sulla responsabilità sociale il 29 e 30 gennaio a Roma. Focus inclusione finanziaria. In primo piano anche ambiente e bilanci sociali. Il 10% del totale dei mutui casa fa capo a immigrati. Su 3 milioni e mezzo di contratti per l’acquisto dell’abitazione 350 mila sono di migranti. La stima Abi indica una cifra consistente, che segna il valore di questa fascia di clienti. Anche a questi temi sarà dedicato il terzo Forum sulla responsabilità sociale in programma a Roma il 29 e il 30 gennaio prossimi. All’inclusione finanziaria, alle politiche e agli strumenti per migliorarla sarà dedicata una sezione specifica. Il Forum vuol essere un momento di confronto per approfondire i temi della Corporate Social Responsibility (Csr). Tra i relatori - oltre al Direttore Generale dell’Abi Giuseppe Zadra, che aprirà i lavori – il Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, il Presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari, l’amministratore Delegato di Banca Prossima Marco Moranti, i professori Marco Frey e Lorenzo Sacconi. Partecipano banche, imprese, istituzioni, accademici italiani ed internazionali. Nel corso della sessione sull’inclusione finanziaria sarà presentata la ricerca Abi – Cespi sull’Analisi dei bisogni finanziari e assicurativi degli immigrati. Ampio spazio verrà dato anche ai temi ambientali e al clima, alle strategie di sviluppo sostenibile e quelle per una mobilità. In primo piano anche i bilanci sociali e i vari aspetti del rendicontare e coinvolgere. .  
   
   
BANKASSURANCE: UNICREDIT E CNP ASSURANCE PERFEZIONANO PARTNERSHIP  
 
Pisa, 24 gennaio 2008 Cnp Assurances acquisì il 17 febbraio 2005 il 57,5% di Fineco Vita, la quale da allora è stata ridenominata Cnp Capitalia Vita. Il Gruppo Capitalia mantenne il 38,8% del capitale della società. Cnp Capitalia Vita sottoscrisse accordi di distribuzione con vincoli di esclusiva a lungo termine con le banche del Gruppo Capitalia – Banca di Roma, Banco di Sicilia, Bipop Carire, e Fineco Bank – sulla base dei patti parasociali firmati al momento dell’acquisizione da parte di Cnp Assurances. A seguito della fusione di Capitalia in Unicredit, al fine sia di raggiungere gli obiettivi di razionalizzazione e sviluppo delle banche in Italia, sia di favorire lo sviluppo ed accrescere la competitività e il valore della joint venture, gli accordi saranno implementati sulla base dei seguenti principi: Cnp Capitalia Vita manterrà il suo potenziale distributivo complessivo nell’ambito della nuova struttura del Gruppo, con diritti di distribuzione in esclusiva sulle reti Banca di Roma e Banco di Sicilia, sulla base dei nuovi perimetri che saranno definiti; A partire da gennaio 2008, è avviato il lancio di una gamma prodotti flessibile e coerente con l’offerta complessiva e la politica commerciale di bancassicurazione vita del gruppo Unicredit, con un focus sui prodotti unit-linked piuttosto che sulle index-linked. Oltre a ciò, Cnp Capitalia Vita proseguirà nello sviluppo dell’offerta di assicurazione di mutui e prestiti. Unicredit e Cnp Assurances sono lieti di annunciare questo accordo che perfezionerà la loro partnership. .  
   
   
APULIA PRONTOPRESTITO: AL 31 DICEMBRE 2007 FINANZIAMENTI IN ESSERE PARI A 1.074,7 MILIONI DI EURO (+53,5% RISPETTO A FINE 2006) E EROGATO 2007 PARI A 580,7 MILIONI DI EURO (+38,4% RISPETTO AL 2006).  
 
San Severo, 24 gennaio 2008 - Continua la crescita dei volumi per Apulia prontoprestito S. P. A. , la società del Gruppo bancario bancApulia specializzata nei finanziamenti a lavoratori dipendenti attraverso cessioni del quinto dello stipendio. A fine settembre 2007 Apulia prontoprestito si conferma al secondo posto per erogato tra gli operatori italiani del settore con una quota di mercato pari al 14,44%, rispetto all’11,0% del 2006 (fonte: dati Assofin). La consistenza dei finanziamenti in essere al 31 dicembre 2007, è stata pari a 1. 074,7 milioni di Euro - con un incremento di oltre il 53,5% rispetto ai 700,3 milioni di Euro dello stesso periodo 2006 - di cui 1. 060,5 milioni di Euro relativi alle cessioni del quinto e delegazioni di pagamento e 14,2 milioni di Euro relativi a prestiti personali. I finanziamenti relativi alla cessione del quinto e delegazioni di pagamento riguardano in particolare le regioni del Nord, con una quota del 21% e del Centro, con il 20% e del Sud con il 59%, mentre la ripartizione per tipologia di datore di lavoro è la seguente: statali e pubblici con una quota complessiva del 58%, privati 22%, municipalizzati 6%, pensionati 12%, altri 2%. Tali volumi sono originati da circa 64. 300 contratti in essere a fine dicembre. Nel corso del 2007, i finanziamenti erogati dalla Società sono stati pari a 580,7 milioni di Euro (in crescita del 38,4% rispetto ai 419,7 milioni di Euro dello stesso periodo 2006) di cui 566,1 milioni di Euro relativi alle cessioni del quinto e delegazioni di pagamento e 14,6 milioni di Euro relativi a prestiti personali. Apulia prontoprestito rende inoltre noto che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta di ieri, ha deciso di adeguare la propria governance agli indirizzi, al riguardo, definiti dalla Capogruppo bancApulia che ha tenuto conto delle emanande disposizioni di Vigilanza in materia di governo societario. Pertanto, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di rimettere il proprio mandato dopo la riunione, prevista per il 18 marzo p. V. , che delibererà sul progetto di bilancio relativo all’esercizio 2007, provvedendo nel contempo a convocare l’Assemblea dei soci anche per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione e del nuovo Collegio Sindacale. .  
   
   
PHILOGEN S.P.A. RINVIA L’ OPS  
 
Milano, 24 gennaio 2008 – Alla luce delle attuali condizioni di mercato che non consentirebbero di esprimere un’adeguata valorizzazione della Società, Philogen S. P. A. , d’intesa con Unicredit, in qualità di responsabile del collocamento per l’offerta pubblica in Italia e coordinatore globale dell’offerta unitamente a Société Générale Sa, comunica la decisione di rinviare l’Offerta Pubblica di Sottoscrizione (Ops) delle azioni ordinarie. Tuttavia Philogen S. P. A. Intende proseguire nel processo di quotazione sul Mercato Telematico Azionario (Mta), organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. , non appena le condizioni di mercato lo consentiranno. .  
   
   
GRUPPO ASSIRECRE : MICHELE PIRACCI NOMINATO DIRETTORE GENERALE OPERATIONS  
 
Roma, 24 gennaio 2008: Michele Piracci è stato nominato Direttore Generale Operations del Gruppo Assirecre, leader dell’outsourcing assicurativo indipendente. Il Gruppo Assirecre, a chiusura di un anno di ulteriore rafforzamento del proprio ruolo sul mercato dei servizi di gestione e liquidazione sinistri, e alla luce dei positivi risultati del proprio bilancio, progetta una fase di ulteriore sviluppo riorganizzando la propria struttura manageriale. Nell’ambito del suo nuovo incarico, Piracci si dedicherà al coordinamento della gestione dell’Area Danni e dell’Area Salute (il cui Direttore Tecnico, Carlo Cianfarani, ha esaurito il suo mandato nel Gruppo Assirecre). Piracci, 53 anni, laureato in Scienze Politiche e con studi post universitari in discipline aziendali, ha iniziato il suo percorso nel mondo assicurativo nel 1980 presso Unipol. Successivamente ha operato in primarie Compagnie Italiane quali Gruppo Bayerische, Milano Assicurazioni, come Direttore Rami Danni in Mutuelles du Mans Italia e Vice Direttore Generale di Arca assicurazioni. Giunto nel Gruppo Assirecre nell’ottobre 2005, ha guidato i primi passi di Assigesco s. R. L. , coordinando il Team specializzato nella gestione dei sinistri rami elementari e nelle operazioni di run-off di sinistri R. C. Auto e Responsabilità Civile Generale Professionale. .  
   
   
UN TERZO DELL’EXPORT ITALIANO VERSO IL MEDITERRANEO SCEGLIE LA TURCHIA IL 29 GENNAIO CONVEGNO SULL’ARBITRATO INTERNAZIONALE A ISTANBUL  
 
Milano, 24 gennaio 2008 - Quasi un terzo dell’export italiano verso il Mediterraneo è diretto in Turchia (il 32,1%), per un valore che nei primi nove mesi del 2007 raggiunge i 5,3 miliardi di euro, in crescita in un anno dell’8,5%. La Lombardia guida la corsa delle regioni italiane al mercato turco con un export di oltre 1,6 miliardi di euro, un terzo del totale nazionale (30,1%), +10,9% rispetto al 2006. Seguono Piemonte con oltre 857 milioni di euro (il 16% delle esportazioni italiane verso la Turchia, +10,4%) e Veneto con più di 677 milioni di euro (12,7% del totale nazionale, +7%). In forte crescita anche la Toscana +33,1% in un anno, che con 384,2 milioni di euro rappresenta il 7,2% dell’export nazionale. Ma tra i maggiori esportatori nel Mediterraneo è il Piemonte quello che sceglie di più la Turchia: vi destina infatti quasi la metà del proprio export totale verso l’area mediterranea. E nel 2007 sono le macchine ed apparecchi meccanici i prodotti italiani più richiesti sul mercato turco (26,8%), bene anche i prodotti chimici, le fibre sintetiche e artificiali (13,1%) e i mezzi di trasporto (12,3%). È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al terzo trimestre 2006 e 2007. E per risolvere le controversie commerciali a disposizione delle imprese italiane e turche c’è l’arbitrato, uno strumento flessibile ed efficace, più rapido ed economico dei sistemi di giustizia ordinaria. Secondo la procedura dell’arbitrato internazionale, basta inserire nel proprio contratto l’apposita clausola e le imprese italiane ma anche degli altri Paesi del Mediterraneo possono accedere a questa forma di tutela. Alcuni numeri sull’arbitrato. Secondo i dati della Camera arbitrale di Milano, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, sono 100 gli arbitrati conclusi nel 2007 rispetto ai 69 del 2004, 99 le nuove domande. Per un valore totale di 311 milioni di euro, poco più di 3 milioni di euro a lite. E la durata è di circa 13 mesi. Di queste 99 nuove domande il 16,6% è internazionale. Convegno in Turchia sull’arbitrato. Si svolgerà martedì 29 gennaio a Istanbul il convegno “Nuove strategie nell’arbitrato internazionale: il “Progetto Mediterraneo” della Camera di commercio di Milano”, promosso dalla Camera arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, in collaborazione con la Camera di commercio di Istanbul e l’ambasciata italiana in Turchia. Tra i partecipanti, da parte italiana, oltre all´Ambasciatore italiano ad Ankara, Carlo Marsili, il Sottosegretario al Ministero del Commercio Internazionale, Milos Budin ed il Presidente di Simest, Giancarlo Lanna. Da parte turca, tra gli altri il convegno vedrà la partecipazione del Presidente della Camera di commercio di Istanbul, Murat Yalçıntaş e del Sottosegretario del Ministero dell´Industria, Yusuf Balci. Al termine dell’incontro verrà siglato un accordo di cooperazione tra la Camera arbitrale Nazionale e Internazionale di Milano e la Camera di commercio di Istanbul. “La Camera arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, si pone al servizio di imprese, professionisti e consumatori delle due sponde del Mediterraneo che mirano alla creazione di uno spazio comune condiviso di stabilità e sicurezza negli scambi commerciali – ha dichiarato Stefano Azzali, segretario generale della Camera arbitrale di Milano, azienda speciale della Camera di commercio di Milano –. Il nostro obiettivo è quello di favorire la conoscenza e la diffusione dell’arbitrato quale strumento flessibile, trasparente ed economico per risolvere le controversie commerciali. Per questo abbiamo intrapreso una serie di iniziative e convegni che hanno già toccato Paesi come l’Egitto, il Libano, la Siria, l’Algeria, il Marocco e ora la Turchia”. .  
   
   
MISSIONE IN TURCHIA  
 
Lodi, 24 gennaio 2008 – La Camera di Commercio di Lodi, nell’ambito del proprio programma di attività 2008 per l’internazionalizzazione, in collaborazione con il Consorzio Lodi Export e il supporto tecnico di Promos, ha messo in agenda per il 2-4 marzo una missione a Istanbul di imprenditori dei settori meccanico, elettromeccanico, chimico e agroalimentare. L’iniziativa mira a sostenere le Pmi lodigiane nella ricerca e individuazione di opportunità commerciali, attraverso incontri d’affari mirati con le imprese turche. Negli ultimi anni la Turchia si è rivelata un mercato dinamico e interessante, che ha permesso a imprese italiane intraprendenti di ottenere ottimi risultati. L’obiettivo della missione è di favorire, attraverso una serie di incontri selezionati con le imprese di Istanbul, collaborazioni concrete e dinamiche in grado di ampliare lo stesso quadro di riferimento degli attori laudensi sui mercati globali. Camera di Commercio, Lodiexport e Promos garantiranno alle aziende lodigiane partecipanti alla missione elementi di conoscenza del mercato locale e una assistenza personalizzata, fornendo tutti i servizi indispensabili, compresi quelli di interpretariato, per la perfetta riuscita della trasferta. La partecipazione è stata perciò limitata a un massimo di dieci imprese, individuate tra le più idee ad affrontare il mercato turco. Per informazioni dettagliate telefonare ai numeri 0371. 4505234/4505264. .  
   
   
ASSOCAMERESTERO: NUOVE OPPORTUNITA’ SUL MERCATO RUSSO IN ATTESA DELLE OLIMPIADI INVERNALI 2014 QUASI QUADRUPLICATE LE VENDITE DELLE IMPRESE ITALIANE IN RUSSIA DAL 95 A OGGI  
 
Torino, 24 gennaio 2008 – Ieri il Sottosegretario al Ministero del Commercio Internazionale, Milos Budin, ha ricevuto la delegazione russa che studierà il modello ‘Torino 2006’ per i giochi olimpici che si svolgeranno a Sochi nel 2014. Alle imprese italiane, durante gli incontri con le autorità russe, sono stati presentati i progetti che il governo di Mosca dovrà realizzare in vista delle Olimpiadi e per i quali ha già stanziato 12 miliardi di dollari. La Russia appare come uno dei mercati più promettenti per il made in Italy tenendo conto della variazione positiva del nostro export. Nei primi undici mesi del 2007 le esportazioni italiane sono cresciute del 28,4% arrivando a 8,8 miliardi di euro, un valore quasi quadruplicato rispetto ai 2,4 miliardi del 1995. Potenzialità che appaiono confermate dalle dinamiche settoriali degli ultimi anni: dal 2004 al terzo trimestre 2007 le vendite dei mezzi di trasporto sono quasi raddoppiate (da circa 135 a 253,8 milioni di euro), quelle dell’elettronica e strumenti di precisione sono passate da 316,5 a 489,9 milioni di euro e la meccanica si conferma al primo posto con esportazioni che passano da 1,5 a circa 2,2 miliardi. Le previsioni elaborate da Assocamerestero confermano il trend positivo degli scambi commerciali verso la Russia per il primo trimestre 2008: continua la crescita della meccanica (+ 30,5% la variazione media mensile prevista rispetto allo stesso periodo 2007) e dell’elettronica (+25%), mentre le stime di crescita maggiori sono per l’export del settore dei mobili (+34%). .  
   
   
LE MICRO IMPRESE IN CRESCITA ALL’OMBRA DEL MATTONE  
 
Lodi, 24 gennaio 2008 – Le ditte individuali nel 2007 sono aumentate del 2 per cento e costituiscono attualmente il 62% dell’intero tessuto imprenditoriale provinciale. La loro è stata ancora una volta una annata positiva all’ombra del “mattone”. Delle 9. 716 imprese individuali attive sul territorio, oltre il 50 per cento è rappresentato da imprese iscritte all’Albo Artigiani. Il lavoro autonomo artigiano costituisce l’85 per cento delle imprese classificate nella divisione costruzioni. Nel manifatturiero, le imprese individuali sfiorano il migliaio, pari al 60 per cento dello stock delle operative del ramo. I Comuni a più alta densità di “micro” imprese sono Lodi con 1848 unità, Sant’angelo Lodigiano con 675, Casale con 639, Codogno con 616, seguiti da Borghetto (209), Castiglione (210), Mulazzano (196). Un aspetto non secondario da considerare nella disamina della micro-imprenditoria diffusa del territorio è rappresentato dalla presenza extracomunitaria. Circa 800 unità - l’8 per cento delle ditte individuali presenti sul territorio - è costituito da titolari extra-Ue. Si tratta di una percentuale tra le più alte in Italia, che colloca il lodigiano tra le prime venti province dietro Prato (28,2%), Trieste (13,8%), Reggio Emilia (13,5%), Firenze (13,4%), Milano (12,1%), Roma (8,6%), in linea con Mantova e Brescia (8%). Nella classifica di provenienza, il paese più rappresentato nel lodigiano è l’Egitto (20,8%), seguito da Albania (16,4%), Marocco (13,5%), Tunisia (10,7%), Cina (4,7%). Nel 2007 le imprese individuali extra-Ue hanno messo a segno un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni di 127 unità, concentrate per il 70% nella divisione costruzioni. In sede di bilancio demografico complessivo delle micro-aziende, i dati che confermano una certa vitalità dell’imprenditoria immigrata sono rappresentati dalla crescita delle presenze nei rami commercio (9% del saldo annuo), noleggio, informatica, ricerca (9%), intermediazione finanziaria (5,5%) somministrazione alimenti e bevande (3,9%) e manifatture (3,1%). I Comuni del Lodigiano a più alta presenza di micro-aziende condotte da immigrati sono Lodi (178 unità), Casalpusterlengo (96), Sant’angelo Lodigiano (71), Codogno (48), Castiglione (22). Di fronte a un mercato globale caratterizzato dall’espansione e dalla turbolenza, dalla velocità dell’innovazione che raggiunge un po’ tutti i campi, dalla complessità dei prodotti, un sistema a imprenditoria diffusa nel quale prevalgono le piccole e le micro imprese, caratterizzate da una lavorazione conto terzi costituisce una sorta di tessuto elastico che aiuta a tenere nei momenti di difficoltà e di crisi e, al tempo stesso, reagisce più lentamente dei sistemi basati su imprese leader nei momenti di ripresa e di sviluppo. Non si tratta di un sistema “anomalo”, come taluni lo definiscono, in termini negativi. L’anomalia non sta nella presenza di un numero significativo di piccole imprese, ma, semmai, nella scarsa presenza di medie e grandi imprese. Nello stesso tempo esso porta però in evidenza i limitati poteri di intervento e di manovra in grado di orientare verso business model ben definiti, a fronte anche dei crescenti bisogni finanziari che la micro impresa deve affrontare per crescere. È a queste difficoltà che si collegano i fenomeni di successo e di insuccesso e l’elevato tournover presente nelle ditte individuali del territorio. Gli indicatori di natalità e mortalità coinvolgono in modo abbastanza esplicito le ditte del commercio al dettaglio, della somministrazione bevande, dei servizi alle persone e dell’edilizia, in particolare le attività di installazione e di completamento nel campo delle costruzioni (es: posa di vetri, intonacatura, tinteggiatura, imbiancatura, betonaggio, montaggio ponteggi, lavori idraulici, termici, sonori, lattoneria, ecc. ). Di fronte alla rivoluzione in atto, è evidente che molte di questi lavoratori autonomi presentino maggiori difficoltà a stare sul mercato e una ridotta attenzione ai temi della innovazione e della competitività. Aspetto che non va in ogni caso enfatizzato. Tra le micro imprese non mancano sul territorio unità “eccellenti”, soprattutto nel settore manifatturiero, dell’impiantistica, della motoristica, della galvanotecnica, della elettromeccanica, ma anche dell’estetica e degli alimentari che sanno reggere il confronto, tendono a migliorare continuamente i risultati raggiunti; e costituiscono modelli positivi, a cui tutti, indipendentemente dalle caratteristiche strutturali, possono guardare per migliorarsi. .  
   
   
ORDINI DI MACCHINE UTENSILI: NEL QUARTO TRIMESTRE CRESCONO DEL 7,4%. BENE L’INTERNO, LEGGERO RALLENTAMENTO DELLA CRESCITA SULL’ESTERO.  
 
 Cinisello Balsamo, 24 gennaio 2008 - Alberto Tacchella: le imprese stanno facendo e hanno fatto la loro parte. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Noi imprenditori auspichiamo che questo modo di agire possa essere di esempio anche per la classe politica del paese affinché, con senso di responsabilità, ripristini al più presto l’operatività necessaria per il governo di un paese moderno e industrializzato quale è l’Italia. Nel quarto trimestre 2007, l’indice degli ordini di macchine utensili, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, ha registrato un incremento del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2006, attestandosi a un valore assoluto pari a 111,2 (base 2000=100). Il risultato è stato determinato principalmente dal buon andamento della raccolta ordini sul mercato interno, cresciuta del 10,9% rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente, per un valore assoluto dell’indice pari a 91,8. Sul fronte estero, gli ordini raccolti dai costruttori italiani registrano un incremento del 5,1%, per un valore assoluto dell’indice pari a 127,7. A livello complessivo, nel 2007, l’indice totale degli ordini ha registrato un incremento del 17,1% rispetto al 2006, in virtù sia del positivo riscontro del mercato domestico (+19,4%), sia di quello straniero (+15,8%). Secondo Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione: “sebbene l’indice complessivo degli ordini raccolti dai costruttori italiani nel 2007 così come quello relativo al solo quarto trimestre siano testimonianza del positivo stato dell’industria italiana di settore, si riscontra un leggera decelerazione nella crescita della domanda da parte degli utilizzatori stranieri, prima di tutto da parte di quelli americani”. “Secondo i dati di commercio estero ultimi disponibili, infatti, nel periodo gennaio-settembre 2007, le esportazioni italiane di macchine utensili in Usa sono diminuite del 5,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Credo - ha continuato Tacchella - che si tratti di una prima avvisaglia del rallentamento dell’economia americana il cui andamento, per tutto il 2008 anno di elezioni presidenziali, non potrà che essere incerto. Questa situazione, così come lo sfavorevole cambio euro dollaro ormai privo di ogni controllo, rendono e renderanno sempre più difficoltosa la nostra attività di export verso una delle tradizionali aree di sbocco della nostra offerta”. “Anche in ragione di ciò - ha affermato Alberto Tacchella - agli organi di governo chiediamo la sostituzione del provvedimento degli ammortamenti leggeri, con quello degli ammortamenti liberi per i beni di investimento, unico meccanismo in grado di sostenere realmente i consumi, non soltanto i consumi di beni strumentali, senza gravare particolarmente sulle casse dello stato. Tale misura, infatti, sposta soltanto le entrate fiscali e, di contro, offre maggiore libertà di azione su tutti i mercati alle imprese del settore con ricadute positive sull’intera filiera produttiva”. “D’altro canto - ha aggiunto Tacchella - le autorità di governo dovrebbero in tutti i modi sostenere con misure e provvedimenti concreti la domanda di beni di investimento la cui incidenza sul Pil del paese potrebbe diventare sempre più determinate anche alla luce del paventato rallentamento della spesa per beni di consumo previsto per l’anno in corso. Le imprese stanno facendo e hanno fatto la loro parte. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ora - ha concluso Tacchella - noi imprenditori auspichiamo che questo modo di agire possa essere di esempio anche per la classe politica del paese affinché, con senso di responsabilità, ripristini al più presto l’operatività necessaria per il governo di un paese moderno e industrializzato quale è l’Italia”. .  
   
   
AUTORIZZATA LA CONCENTRAZIONE CUMERIO - NORDDEUTSCHE AFFINERIE LA SOCIETÀ BELGA CUMERIO OPERA ANCHE IN ITALIA  
 
Bruxelles, 24 gennaio 2008 - La Commissione europea ha approvato, in base al regolamento Ue sulle concentrazioni, la proposta di acquisizione del controllo esclusivo sulla società belga Cumerio Sa da parte della società tedesca Norddeutsche Affinerie Ag (Na). Entrambe le società si occupano delle diverse fasi del processo di trasformazione del rame, in particolare della produzione di catodi di rame e di barre e forme di rame. Nel settembre 2007 la Commissione ha avviato un´indagine approfondita per verificare se la proposta di acquisizione avrebbe potuto ostacolare in maniera significativa la concorrenza, in particolare nel mercato europeo delle forme di rame (vedi Ip/07/1354). Il rame puro viene colato in forme che vengono chiamate bramme se presentano una sezione rettangolare e billette se presentano una sezione cilindrica. L´indagine approfondita ha tuttavia dimostrato che, alla luce di fattori quali la sovraccapacità sul mercato, una consistente produzione interna di forme di rame da parte di altre imprese, la facilità di accesso e la concorrenza sui mercati a valle dei semilavorati di rame, è improbabile che l´operazione possa avere effetti nocivi sui consumatori. La Commissione ha pertanto concluso che l´operazione non costituisce un serio ostacolo ad una concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (See) o in una parte significativa dello stesso. Norddeutsche Affinerie Ag (Na) è una società per azioni con vari stabilimenti di produzione in Germania, che produce catodi di rame ulteriormente trasformati in barre e forme di rame. Attraverso la sua controllata Prymetall e altre partecipazioni, Na è presente anche sui mercati a valle, come quelli della produzione di fili sagomati di rame nonché di nastri di rame prelaminato e di semilavorati di rame. Cumerio è una società per azioni con stabilimenti di produzione in Belgio, Bulgaria, Italia e Svizzera. Produce catodi di rame, barre e forme di rame e, più a valle, fili e profilati di rame. A differenza di Na, Cumerio non produce semilavorati di rame. Con l´acquisizione di Cumerio, Na diventerebbe il principale fornitore di forme di rame ad altre aziende nel See (mercato libero) e il suo principale concorrente sarebbe Montanwerke Brixlegg Ag. Montanwerke Brixlegg Ag è una società interamente controllata dal gruppo industriale austriaco A-tec Industries Ag (A-tec), che detiene anche una quota di minoranza in Na e in Cumerio. Il Bundeskartellamt, l´autorità tedesca preposta alla concorrenza, sta attualmente svolgendo un´indagine in merito all´acquisizione della quota di minoranza di Na da parte di A-tec. L´analisi approfondita del mercato svolta dalla Commissione ha dimostrato, tuttavia, l´infondatezza delle sue perplessità iniziali sul fatto che l´operazione proposta avrebbe potuto costituire un serio ostacolo ad una concorrenza effettiva all´interno del See. La Commissione ha rilevato che la produzione e l´utilizzazione di forme di rame all´interno del See rispondono a una dinamica concorrenziale sia a monte (evoluzione del prezzo del rame) che a valle della produzione delle forme di rame. Il fatto che molteplici aziende intervengano nelle diverse fasi del processo di trasformazione è particolarmente importante. Come ha dimostrato l´analisi di mercato della Commissione, la caratteristica principale del consumo di forme di rame nel See è costituita dall´alta percentuale di consumo interno, che è quasi cinque volte superiore alle vendite sul mercato libero e sembrerebbe esercitare una notevole pressione concorrenziale su tale mercato. L´analisi del mercato ha inoltre confermato che l´esistenza di una grande capacità inutilizzata di produzione di forme continuerà a esercitare una pressione concorrenziale anche sulla nuova società, impedendole di aumentare i prezzi delle forme di rame. Anche se il prezzo delle forme di rame sul mercato libero dovesse aumentare, gli utilizzatori non integrati potrebbero integrarsi a monte e avviare essi stessi la produzione di forme di rame. Infine, l´analisi di mercato ha confermato che i mercati a valle per i semilavorati di rame sono aperti alla concorrenza e che anch´essi, quindi, esercitano una pressione competitiva sul mercato a monte delle forme di rame. .  
   
   
INDIA, FORMIGONI: OTTIMO PARTNER ISTITUZIONALE  
 
Milano, 24 gennaio 2008 - "Con l´India abbiamo sempre avuto e continueremo ad avere ottimi rapporti istituzionali ed una collaborazione che, a livello economico e commerciale, ha prodotto risultati importanti". Lo ha detto il presidente Roberto Formigoni, incontrando ieri al Palazzo della Regione il console dell´India, Sarvajit Chakravarti. Durante il colloquio il presidente Formigoni ha inoltre comunicato al console che "proprio per proseguire e affermare ulteriormente la forza di questo rapporto, Regione Lombardia, con una delegazione guidata dal sottosegretario Robi Ronza, parteciperà alla missione organizzata per il prossimo 7 febbraio in India dal ministero per il Commercio Internazionale". .  
   
   
LA PUGLIA ADOTTA “GAIA”, IL NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE  
 
Bari, 24 gennaio 2008 - La squadra d’attacco della nuova Puglia sarà costituita dal pool degli otto superdirigenti chiamati ad “aggredire”, con le loro specifiche e comprovate competenze, i problemi che la Giunta regionale individuerà . Agiranno cioè su ben precisi progetti sui risultati dei quali verranno poi valutati. Saranno affiancati, in un rapporto non gerarchico, dai dirigenti dei settori di intervento riuniti in aree omogenee. Basta dunque con la parcellizzazione, con la frammentazione dei diversi aspetti di ogni problema che rendeva assai complessa la soluzione. “ I problemi che ci sono innanzi- hanno semplificato il Presidente Vendola nel corso della conferenza stampa svolta ieri mattina e l’assessore alla Trasparenza, Guglielmo Minervini- non si fermano davanti alle competenze dei singoli assessorati, così come lo scorrere dell’acqua non si ferma davanti alle competenze della Puglia o della Basilicata”. Sarà dunque una Regione che si avvale di un’impostazione “globalizzata” nell’affrontare i problemi quella che guarda al prossimo futuro. Il Modello organizzativo “ Gaia” rappresenta più che un punto d’arrivo, una nuova fase di un percorso iniziato al momento dell’insediamento di questo Governo. Da allora, trasformata -grazie al Progetto “ Mar Rosso”- in occasione di crescita qualitativa la difficile situazione determinata dall’esodo del personale e dalla demotivazione di quanti erano rimasti in servizio, il Governo regionale punta oggi su “Gaia” per rispondere con efficacia alle grandi questioni poste dai tempi. .  
   
   
ILLY AD INCONTRO CON CORPO CONSOLARE TRIESTE  
 
Trieste, 24 gennaio 2008 - La ritrovata centralità di Trieste e del Friuli Venezia Giulia, le loro possibili leadership in campo economico - soprattutto grazie allo sviluppo di nuovi traffici marittimi - nel settore della scienza e della ricerca ("Trieste sempre più portale della conoscenza") ed a livello culturale, sono state ricordate ieri dal presidente della Regione Riccardo Illy in occasione dell´incontro al Palazzo del Governo, in piazza Unità d´Italia, con il Corpo consolare di Trieste. Illy, dopo gli interventi del prefetto Giovanni Balsamo, del presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, del sindaco Roberto Dipiazza e del decano del Corpo consolare, Enrico Samer, ha sottolineato come per la città e per l´intera regione il 2008 si presenta sotto i migliori auspici dopo l´apertura dell´Area Schengen ai nuovi partner Ue del Centro Europa. In questo scenario preoccupa però la situazione nel Sud-est Europa, ha ribadito Illy, con un´annunciata indipendenza del Kosovo che rischia di avere negative ripercussioni sui rapporti internazionali ed il manifestarsi di tensioni e pericolosi "effetti domino", in particolare nella Bosnia Erzegovina. Dopo la "disintegrazione della Jugoslavia", una soluzione possibile appare oggi quella della "reintegrazione nell´Unione europea" di quei Paesi che, ha infine osservato Illy, per l´Europa rappresenterebbe anche un´opportunità. Il presidente della Regione ha infine auspicato, assieme al sindaco Dipiazza ed alla presidente Poropat, il proseguimento della proficua collaborazione già in atto tra Regione, Provincia e Comune di Trieste. .  
   
   
DELEGAZIONE AUSTRIACA A BOLZANO DALL´ASS. FRICK PER INFORMARSI SULL’IRAP  
 
Bolzano, 24 gennaio 2008 - Una delegazione austriaca composta da rappresentanti dei Ministeri delle finanze e degli Affari sociali ha incontrato nei giorni scorsi l’assessore provinciale Werner frick ed i suoi collaboratori della Ripartizione finanze per una serie di informazioni sull’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) che dall’inizio dell’anno in Alto Adige è stata ridotta dell’1%. La visita della delegazione austriaca è stata effettuata per raccogliere informazioni di prima mano dall’amministrazione provinciale sull’imposta regionale sulle attività produttive e sulla sua riduzione di un punto percentuale attuata dalle Provincia Autonoma a partire dal 1° gennaio scorso. “La riduzione dell’Irap di un punto percentuale si è resa necessari” ha affermato l’assessore provinciale Werner Frick “in considerazione dell’elevata pressione fiscale italiana ed al fine di rafforzare le condizioni quadro dell’economia altoatesina e renderla quindi più competitiva sul piano internazionale”. I più stretti collaboratori dell’assessore Frick, Michael Rabensteiner, suo segretario particolare, Fernando Bottega e Laura Nogler, dell’Ufficio tributi, hanno quindi illustrato alla delegazione austriaca i vari aspetti dell’Irap introdotta a livello nazionale nel 1998 e nella quale sono confluite 6 tasse preesistenti. .  
   
   
COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO: NUOVI INTERVENTI DELLA PROVINCIA DI BOLZANO IN UGANDA, ETIOPIA E KENIA  
 
Bolzano, 24 gennaio 2008 - Nel suo impegno per la cooperazione allo sviluppo, la Giunta provinciale ha approvato il sostegno a tre nuovi progetti in Uganda, Etiopia e Kenia: riguardano il risanamento di un ospedale a Gulu in Uganda, la costruzione di una casa per bambini orfani nella citta etiope di Emdibir e l´ampliamento di una scuola vicino a Malindi in Kenia. La somma destinata ai nuovi interventi è di 120. 000 Euro. Dal 1991 la Provincia di Bolzano sostiene progetti di ricostruzione e sviluppo in Uganda, dal 2005 un´intesa regola la collaborazione tra la Provincia, l´Azienda sanitaria provinciale e il "St. Mary´s Hospital Lacor" a Gulu. Nel nosocomio verrà ora attivato un servizio istopatologico e citopatologico, un progetto avviato assieme all´associazione "Patologi Oltre Frontiera". La Provincia ha stanziato 52mila €. Con gli aiuti altoatesini verrà realizzata anche una casa-convitto per bambini orfani a Emdibir in Etiopia. "L´attuale struttura che li ospita non dispone né di energia né di collegamento all´impianto idrico - spiega il presidente Luis Durnwalder - e anche gli impianti sanitari sono da rifare. " Alla nuova costruzione la Giunta ha destinato 44. 600 €. Infine 25mila € sono stati impegnati dalla Provincia per l´ampliamento di una scuola a Gede-mijomboni, nell´est del Kenia. Grazie a questo adeguamento della struttura sarà consentita la frequenza scolastica a 200 ragazzi di famiglie in difficoltà. Titolare del progetto è l´associazione Atkye. .  
   
   
RICAMBIO GENERAZIONALE NELLE IMPRESE: LA REGIONE PRESENTA UN SERVIZIO DI CONSULENZA  
 
Ancona, 24 gennaio 2008 - Circa la meta` delle imprese marchigiane attualmente gestite dal fondatore (il 33% del totale delle aziende marchigiane) tra dieci anni avra` problemi di ricambio generazionale. Consapevole delle difficolta` che questa situazione comporta, l´assessorato alle attivita` produttive della Regione Marche ha attivato un servizio consulenziale per il supporto al ricambio generazionale, dedicato proprio alle imprese, che verra` presentato nell´ambito di un seminario dal titolo ´Il futuro e` nelle sue mani, facciamole crescere´ venerdi` 25 gennaio all´Hotel Excelsior La Fonte di Portonovo. L´appuntamento e` alle 9 per l´iscrizione degli interessati all´iniziativa. Aprira` i lavori alle 9. 15 con il suo intervento l´assessore regionale alle attivita` produttive Gianni Giaccaglia. Alle 9. 30 l´avv. Diego Comba e il dott. Fabio Rondot parleranno di ´Strumenti di analisi e modalita` di soluzione´. Alle 10. 30 la dott. Ssa Monica Paolucci relazionera` ´Le esperienze marchigiane: la Camera di Commercio di Ancona e il ricambio generazionale´. Alle 11. 30 sara` la volta di Gianna Santini (Base up Group), Massimo Calcinaro e Roberto Elisei (Calzaturificio Paciotti) che porteranno la loro testimonianza sul tema ´Una storia vera per mille possibili´. Dopo un secondo intervento di Comba e Rondot dal titolo ´Due modi di intendere il ricambio generazionale: di padre in figlio´di mercato in mercato´ alle 12. 20 si svolgera` l´ultima sessione di approfondimento: ´Un servizio al servizio del cambiamento: logiche e strumenti a disposizione´. La fine dei lavori e` prevista per le 13. 30. .  
   
   
VERBANO CUSIO OSSOLA: SPORTELLI D3 PER LA CREAZIONE D´IMPRESA  
 
Verbania, 24 gennaio 2008 - Nel 2005 l’Amministrazione Provinciale del Verbano Cusio Ossola ha aggiudicato l’appalto per l’affidamento dei servizi di supporto all’imprenditorialità, previsti dal Fondo strutturale Europeo-obiettivo 3 – Misura D3 –Linea 4, all’Associazione Temporanea “Nuova Impresa”. Questa vede riunite la Camera di commercio del Verbano Cusio Ossola, in qualità di capofila, unitamente alle Associazioni di categoria: Impresa Verde Novara e Verbano Cusio Ossola, Sviluppo Servizi Industriali Vco srl; Confservizi Novara srl; Agriservzi srl; Cna Artigianato Servizi srl, Promozione Artigiana srl; Unione delCommercio, del Turismo, dei Servizi e delle Pmi del Vco, Associazione Piccole e Medie Imprese di Novara e Vco. È stato ora tracciato un bilancio dei risultati dell’attività svolta, al 21 dicembre 2007, degli sportelli D3 per la creazione d’impresa. Da dicembre 2005, data di apertura dei quattro Sportelli Creazione Impresa D3 di Omegna, Domodossola, Verbania, Baveno, si sono rivolte agli sportelli oltre 1. 400 persone per ottenere una prima informazione, e 1. 100 hanno proseguito il percorso di accoglienza agli Sportelli, che hanno fornito ulteriori informazioni sull’avvio dell’attività d’impresa, ma soprattutto un primo orientamento per iniziare a sviluppare il progetto di impresa. In ragione delle caratteristiche dell´attività è stato assegnato un tutor che ha assistito l´aspirante imprenditore nella redazione del business plan. Al 31 dicembre 2007 sono stati validati dal Comitato Tecnico nominato dall’Amministrazione Provinciale 301 business plan relativi ad altrettante imprese. Le imprese neocostituite, con business plan approvato, hanno potuto presentare domanda alla Regione Piemonte beneficiando così delle agevolazioni previste dalla Linea 4 della Misura D3, che prevedeva l´erogazione di contributi per il sostegno al reddito degli imprenditori nella misura di 464,81 euro mensili per un massimo di sei mensilità, e un contributo a sostegno delle spese di costituzione fino ad un massimo di 5. 164,57 euro. Sono state presentate in due anni di attività 251 domande di contributo alla Regione Piemonte relative ad altrettante imprese costituite. Nonostante il 31 dicembre 2007 sia scaduto il termine per la presentazione delle domande di contributo, la collaborazione di “Nuova Impresa” con la Provincia continuerà sino al 31 luglio 2008 e dunque fino a tale data sarà mantenuto un presidio informativo delle attività di sportello e sarà inoltre possibile l´assistenza per la redazione gratuita del business plan e l´invio della rendicontazione alla Regione Piemonte per tutti coloro che abbiano presentato domanda entro dicembre 2007. .  
   
   
L’ASSESSORE SIMONCINI INTERVIENE SULLA VICENDA BUITONI LA REGIONE LAVORA PER MANTENERE L’AZIENDA SUL TERRITORIO  
 
 Firenze, 24 gennaio 2008 - «La Regione si sta già muovendo per approfondire i contorni della imminente cessione dello stabilmento Buitoni di San Sepolcro e dello storico marchio alimentare da parte della multinazionale Nestle che, da vent’anni, ne detiene la proprietà. Tutti i nostri sforzi saranno finalizzati ad avere garanzie sul mantenimento di questa importante realtà produttiva nell’area dove opera da più di cento anni e assicurazioni sul futuro occupazionale dei quasi 500 addetti nonché dei lavoratori dipendenti delle molte imprese dell’indotto». Lo ha detto l’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini non appena appresa la notizia del profilarsi di una concreta ipotesi di passaggio di mano dello stabilmento. L’assessore Simoncini ha sottolineato l’importanza, per l’economia toscana, di una realtà produttiva rilevante, sia per le dimensio! ni che per il prestigio di un marchio da tempo famoso a livell! o mondia le. «La Regione – ha ribadito - farà di tutto per evitare che il passaggio di proprietà si possa trasformare in un ridimensionamento dell’attività produttiva. Ci manterremo in contatto costante con sindacati e istituzioni locali per seguire da vicino l’evolvere della situazione e mettere in campo ogni possibile strumento per assicurare uno sbocco positivo alla vicenda». .  
   
   
DISOCCUPAZIONE FEMMINILE ED INTELLETTUALE, PRESENTATO PROGETTO AD ORGANISMI REGIONALI DELL’ UMBRIA SULLE PARI OPPORTUNITA’  
 
Perugia, 24 gennaio 2008 - Aumentare le possibilità di impiego dei giovani con titoli di studio medio-alti, con particolare riferimento alle donne, e favorire la conciliazione tra vita famigliare e lavorativa, condizione fondamentale per l’accesso e la permanenza femminile nel mercato del lavoro: si muove lungo queste due direttrici il progetto per la “riduzione della disoccupazione intellettuale e femminile” illustrato ieri, a Perugia, dall’assessore regionale alle politiche attive del lavoro, Maria Prodi nel corso di un incontro con le rappresentanti degli Organismi di Pari Opportunità presenti sul territorio regionale. “Abbiamo voluto promuovere – ha detto Prodi – un occasione di incontro e di approfondimento dei contenuti del progetto con i soggetti che operano direttamente per la valorizzazione delle risorse e dei saperi femminili ed aprire una discussione sulle politiche di genere a partire da questa proposta”. Il progetto, che rientra tra le dieci misure strategiche e “caratterizzanti” individuate dalla Giunta regionale nell’ambito della seconda fase del Patto per lo sviluppo dell’Umbria – ha ricordato Prodi, prevede azioni mirate sul fronte dell’offerta e della domanda da attuare attraverso una concertazione costante ed il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. “La disoccupazione intellettuale e femminile – ha sottolineato l’assessore – rappresenta una vera e propria ingiustizia sociale per la quale vanno trovate soluzioni strutturali che producano reali opportunità di lavoro. Gli interventi individuati si muovono in questa direzione ed hanno per molti aspetti un carattere innovativo, allo scopo di superare la contingenza e delineare un percorso strategico per evitare esclusioni di genere. Per questo – ha aggiunto - nell’articolazione degli interventi si intende assicurare il rispetto dei principi di pari opportunità. E ciò sia nella fase di programmazione che di attuazione delle diverse misure che saranno sostenute da diversi canali di finanziamento, a cominciare – ha concluso Prodi - da quelli derivanti dalla nuova fase di programmazione comunitaria”. Il progetto prevede una vasta gamma di azioni che vanno dalle attività di formazione e orientamento all’erogazione di incentivi e voucher, fino a misure di accompagnamento finalizzate alla creazione delle condizioni per potenziare l’efficacia degli interventi. A tali iniziative fanno da sfondo gli strumenti di supporto e completamento degli attori del territorio con la definizione di specifici accordi e protocolli di intesa. Questi gli interventi previsti dal progetto, con particolare riferimento alle donne: - Interventi per la promozione e diversificazione delle scelte formative e di istruzione superiore, attraverso l’orientamento ed il sostegno all’accesso ai corsi di laurea e ai percorsi di istruzione e formazione superiore ad indirizzo scientifico e tecnologico e l’erogazione di borse di studio e “voucher” per promuovere l’iscrizione ai corsi di laurea ad indirizzo scientifico e tecnologico e per sostenere le iscrizioni agli anni successivi al primo. - Interventi per favorire l’incontro dei giovani, inseriti in processi di istruzione e formazione superiore (Università e percorsi di Ifts), con il mondo del lavoro e soprattutto con le imprese umbre. Sono previste borse di studio per gli studenti dei corsi di laurea e dei percorsi di istruzione e formazione superiore. Saranno realizzati “project work” all’interno delle imprese del territorio su obiettivi concordati fra Università/ente di formazione e impresa. - Interventi per supportare l’ingresso e la stabilizzazione nel mondo del lavoro dei giovani con titoli di studio medio-alti. A tal fine verranno promossi: “work experiences” di giovani laureati presso datori di lavoro privati, ad integrazione e completamento del percorso universitario, ed azioni di supporto ed incentivi per la stabilizzazione a tempo indeterminato dei precari. Verranno inoltre sperimentate forme di mobilità di giovani laureati verso l’Europa e sviluppati progetti di formazione o lavoro all’estero finalizzati a costruire stabili legami fra giovani e imprese locali (con funzione di “mentoring”). - Interventi per la riqualificazione dei soggetti con titoli di studio medio-alti ma difficilmente spendibili sul mercato del lavoro, ritenuti prioritari nei percorsi di formazione di figure tecnico-specialistiche per le quali si stima esista una significativa domanda. - Interventi per diversificare e qualificare l’offerta di servizi socio educativi per l’infanzia e sostenere la domanda. Nell’ambito della sperimentazione di nuove tipologie di servizi (Lr. 30/2005) verrà promossa l’attivazione di servizi socio-assistenziali a valenza educativa per la prima infanzia (educatrice di nido familiare), integrativi o sostitutivi dell’asilo nido, per bambini dai 3 mesi ai 3 anni. Sono inoltre previsti aiuti per la creazione di nuove imprese e per l’ampliamento e l’innovazione di strutture esistenti a conduzione prevalentemente femminile finalizzate all’erogazione di servizi socio-educativi per l’infanzia, in particolare all’interno dei luoghi di lavoro. In programma anche “voucher” per usufruire di servizi di cura, sia nell’ambito dei servizi socio-educativi per la prima infanzia di tipo tradizionale sia in ambito domiciliare e la “messa in rete” dei bisogni delle famiglie e delle “educatrici familiari”, oltre all’attivazione di interventi integrati di assistenza e tutoraggio alle figure professionali formate per l’eventuale creazione di nuova impresa sociale che dovrà operare nel campo dei servizi socio-educativi alla prima infanzia in ambito domiciliare. Prevista anche la sperimentazione di “voucher” formativi per il personale dei servizi socio educativi della prima infanzia che ha funzioni educative(L. R. 30/2005), allo scopo di incentivare l’iscrizione ai corsi di laurea richiesti per l’esercizio del ruolo di educatore professionale. - Interventi per favorire e sostenere la diffusione nelle imprese di una cultura attenta alle esigenze di conciliazione famiglia/lavoro, anche attraverso l’assegnazione di un marchio di qualità alle imprese che sperimentano modalità innovative per favorire la differenza di genere e la conciliazione tra tempi di vita familiare e professionale. E’ previsto il sostegno alle imprese per l’accesso alle agevolazioni della Legge nazionale n. 53/2000, in particolare per progetti innovativi sulla flessibilità degli orari, sull’organizzazione e sui processi lavorativi. Relativamente alle azioni di accompagnamento si evidenzia la necessità di integrarle con le diverse tipologie di interventi. Si prevedono azioni di comunicazione sugli obiettivi specifici delle singole tipologie di azione; attività di consulenza alle imprese per valutare il fabbisogno effettivo di competenze utile alla crescita, all’innovazione ed al superamento di stereotipi legati al genere nella valutazione del potenziale professionale. Ci saranno azioni di sensibilizzazione di istituzioni ed imprese per evitare – è scritto nel progetto - la marginalizzazione delle donne che scelgono, in particolare al rientro dalla maternità, modalità di impiego come quelle del lavoro part-time e dal telelavoro”. Il monitoraggio degli interventi, infine, consentirà di valutare il grado di soddisfazione, le criticità, i risultati ed i correttivi da apportare al progetto. Nei primi nove mesi del 2007 l’occupazione femminile in Umbria ha fatto registrare un aumento medio di 8. 000 unità (155. 000), con un conseguente aumento (+2,6 punti) del tasso di occupazione (pari al 55,1%). Anche le forze lavoro sono aumentate sensibilmente (+6. 000) e così il relativo tasso (59,1%, +1,7 punti); mentre la disoccupazione è scesa a quota 11. 000 (-3. 000) con conseguente flessione di 1,8 punti del relativo tasso (pari al 6,7%). I dati forniti dall’Osservatorio del mercato del lavoro della Regione Umbria confermano che, sul fronte dell’occupazione femminile, il 2007 è stato un anno migliore del precedente, quando si interruppe la fase negativa in corso dal 2002. Inoltre – secondo l’Osservatorio – si sta verificando una consistente riduzione del “gap” di genere in tutti gli indicatori. Nell’occupazione (17,7) e nella partecipazione attiva (15,9) il dato umbro è inferiore alla media del centro e del nord, mentre per la disoccupazione (3,9 punti) è superiore persino alla media nazionale. Il confronto territoriale evidenzia per la componente femminile umbra una partecipazione attiva ben superiore a quella media del centro (+3,3 punti) ed in linea con quella del nord del paese (-3 decimi). Anche il suo tasso di occupazione è più elevato della media del centro (+3,1 punti) e non risulta più così lontano da quello del nord (-1,6 punti), ma il differenziale esistente fa sì che il livello di disoccupazione risulti in Umbria marcatamente superiore a quello del nord (il gap è ancora di 2,1 punti) e solo in linea con la media del centro (un decimo in meno). Una parte non trascurabile delle difficoltà incontrate dalle donne in Umbria dipende dall’elevata “distanza” tra qualifiche e titoli di studio posseduti dall’offerta e figure ricercate dalla domanda che continua ad essere rivolta principalmente a figure di basso livello educativo, in particolare dei settori ad elevata presenza maschile. Ciò genera disoccupazione ad elevata scolarità ed un diffuso sottoutilizzo di competenze. Nel 2006, tuttavia, si sono avuti importanti segnali positivi sull’occupabilità delle laureate il cui tasso di disoccupazione, a differenza di quello delle diplomate (8,3%), è divenuto inferiore alla media ripartizionale (6,1% contro 6,3%). E’ tuttavia da considerare che i problemi occupazionali non riguardano solo le più scolarizzate: il tasso di disoccupazione più elevato, infatti, riguarda le donne con la sola licenza media (11,8%). .  
   
   
PORDENONE: NUOVO PRESIDENTE PER IL COMITATO IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Pordenone, 24 gennaio 2008 – La giovane imprenditrice agricola Patrizia Bomben è il nuovo presiedente del Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile di Pordenone. Il Comitato, previsto dal protocollo d´Intesa tra il Ministero delle Attività Produttive e Unioncamere, ha diversi compiti, fra i quali formulare suggerimenti nell´ambito della programmazione delle attività camerali che riguardino lo sviluppo e la qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell´imprenditoria, promuovere indagini conoscitive ed iniziative specifiche per facilitare l´accesso al credito e favorire la qualificazione imprenditoriale femminile. All’inizio del suo mandato Patrizia Bomben individua le premesse su cui lavorare e traccia un programma. All’ordine del giorno alcune iniziative: in primis la proposta di un convegno sul tema dei rapporti tra impresa femminile e sviluppo locale. “Parlare d’impresa femminile vuol dire porsi non solo il problema della crescita dell’impresa – si esprime il nuovo presidente – ma anche quello della conciliazione tra vita e lavoro quindi di un welfare più flessibile; purtroppo a proposito bisogna sottolineare che spesso le donne soffrono di disagi strutturali che non permettono di rendere effettiva la tutela sia del proprio lavoro che la cura di bambini ed anziani. Il mondo femminile è una risorsa per lo sviluppo locale, non solo perché contribuisce alla crescita socio-economica ma anche perché promuove e afferma approcci alternativi di sviluppo”. Secondo punto in programma: la formazione. “È importante organizzare corsi rivolti a donne imprenditrici, operanti nei vari settori – ha detto Patrizia Bomben – con l’obiettivo di portare il maggior numero di donne preparate e qualificate, all’assunzione di ruoli di responsabilità nell’ambito dei sistemi istituzionali a partire dagli Enti locali”. Terza, ma non ultima per importanza, l’esigenza di promuovere incontri regionali sulla concertazione progettuale relativa alle politiche collegate all’imprenditoria femminile. “Si tratta di attivare un sistema che ci consenta di monitorare le varie attività ed elaborare proposte per far fronte alle esigenze specifiche delle imprenditrici e di saperle rappresentare nel processo di concertazione con le istituzioni territoriali – conclude l’imprenditrice agricola –. Il tema della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro è uno degli elementi di primaria importanza sia per il sostegno all’imprenditoria che per l’occupazione femminile. In questo campo la legge 53/2000 ha prodotto sperimentazioni interessanti ma purtroppo limitate per quanto riguarda la piccola impresa e quella agricola in particolare. Andrebbero introdotte alcune modifiche e questo potrebbe essere un argomento interessante su cui lavorare come comitato If anche regionale”. Di seguito le altre componenti del Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile di Pordenone: Patrizia Bavaresco: Ascom; Barbara Bertoia: Unione degli Artigiani e delle Piccole e Medie Imprese; Nadia Venerus: Unione provinciale cooperative Friulane di Pordenone; Laura Ivy Viel: Organizzazioni sindacali; Rosella Simon: Unione degli industriali della provincia di Pordenone; Fiorella Piccin: Camera di commercio industria artigianato agricoltura (Segretario). .  
   
   
A POTENZA SEMINARIO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE  
 
Potenza, 24 gennaio 2008 - Nell’ambito dello “Studio territoriale nella regione Basilicata sugli interventi sulla violenza alla donne” finanziato dal Fondo Sociale Europeo per conto del Dipartimento Pari Opportunita’ presso il Consiglio dei Ministri , affidato all’associazione Telefono Donna- Casa delle Donne Ester Scardaccione di Potenza, alle Onde Onlus di Palermo e alla società Lenove si terrà a Potenza, il 25 Gennaio, alle ore 9,30, nella Sala A del Consiglio regionale il seminario tematico “La problematica legale e l’integrazione dei sistemi di difesa nell’intervento di emergenza e nei percorsi di uscita dalla violenza”. Oltre ai saluti delle autorità locali, interverrà Vittoria Tola, consulente del Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità. Seguirà una tavola rotonda coordinata da Cinzia Marroccoli, presidente del Telefono Donna e coordinatrice locale per il progetto, a cui prenderanno parte Cristiana Coviello, avvocata Telefono Donna Potenza, Barbara Strappato, capo squadra Mobile, Questura di Potenza, Rosaria Maida, funzionaria Squadra Mobile di Palermo, Elvira Rotigliano, avvocata Consultorio Giuridico Udi di Palermo, Maria Pia Vigilante, presidente associazione La Giraffa di Bari. Il progetto si propone di approfondire lo studio della fenomenologia della violenza contro le donne attraverso : la mappatura dei servizi socio-sanitari e di protezione operanti sul territorio regionale, l’elaborazione di opuscoli rivolti sia alle donne che agli operatori, la sensibilizzazione degli attori locali mediante la realizzazione di un percorso formativo, lo scambio di informazioni ed esperienze. A conclusione di questo percorso si cercherà di costituire una rete di operatori pubblici e privati formati adeguatamente per poter più efficacemente contrastare il fenomeno della violenza di genere. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´ E MOBBING, INSEDIATI I DUE COMITATI MARCHIGIANI, PISTELLI: ´UN TRAGUARDO IMPORTANTE RAGGIUNTO GRAZIE ALL´AZIONE CONGIUNTA DI GIUNTA E CONSIGLIO´  
 
Ancona, 24 gennaio 2008 - Si sono insediati ieri mattina nella sede della Regione il comitato per le Pari Opportunita` e il comitato paritetico sul fenomeno del Mobbing, secondo quanto previsto dal protocollo di intesa tra la Giunta e il Consiglio regionale delle Marche. ´Un traguardo importante raggiunto grazie all´azione congiunta di Giunta e Consiglio ´ ha dichiarato l´assessore alle pari Opportunita`, Loredana Pistelli - che vede la partecipazione del personale del comparto e della dirigenza. Insieme, in una unificazione innovativa per affrontare le questioni e le problematiche piu` importanti delle pari opportunita`´. Composti da dodici componenti e dodici supplenti ciascuno, i due comitati nascono dalla condivisione dei valori etici fondamentali in materia di politiche di personale e dei presupposti indispensabili per la creazione di un reale benessere lavorativo, nel rispetto dell´autonomia, della peculiarita` organizzativa e funzionale di ciascuno. Le risorse finanziarie destinate alle attivita` dei comitati saranno stabilite annualmente d´intesa tra Giunta e Consiglio. All´incontro di questa mattina sono state illustrate le azioni intraprese fino ad oggi e i progetti in via di realizzazione: un bilancio particolarmente positivo visti i risultati raggiunti sul territorio regionale dallo Sportello Informa Donna, dallo Sportello di ascolto Mobbing e dal Comitato Pari Opportunita`. Servizi che hanno svolto un intenso lavoro basato su prevenzione e informazione. ´L´obiettivo ´ ha aggiunto Pistelli ´ e` continuare a dare la massima divulgazione di quello che si sta facendo per migliorare la qualita` della vita lavorativa´. In via di realizzazione inoltre, il progetto ´Accompagniamo il tuo rientro´, dedicato a chi si e` assentato per oltre tre mesi dal luogo di lavoro e che verra` affiancato nel rientrare da una figura, un tutor, individuata all´interno dell´ente. .  
   
   
ARTIGIANATO, 2 MILIONI PER PIANO SICUREZZA LAVORO  
 
Milano, 24 gennaio 2008 - Formazione per imprenditori e lavoratori, assistenza tecnica, investimenti a tassi agevolati. Sono questi i cardini del "Piano per la sicurezza sul lavoro artigiano", illustrato oggi in Regione Lombardia dall´assessore regionale all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, insieme al presidente di Confartigianato Lombardia, Giorgio Merletti e al segretario generale della Uil, Walter Galbusera. Il Piano - predisposto da Regione Lombardia ed Elba (Ente Lombardo Bilaterale Artigianato) - viene finanziato con 2. 180. 000 euro ed è dedicato a diffondere una cultura d´impresa che riconosca il valore della sicurezza sul lavoro. "La crescita competitiva del sistema produttivo lombardo e in particolare di quello artigiano - ha detto l´assessore Zambetti - non può prescindere dalla sicurezza, un bene primario che deve essere basato sulla prevenzione e sulla formazione, punti cardine di questo progetto". L´attenzione della Regione Lombardia per la sicurezza nei luoghi di lavoro è sempre alta, tant´è che è in discussione un Piano regionale della sicurezza di cui questo progetto fa parte. "Il piano della sicurezza del lavoro - ha concluso l´assessore Domenico Zambetti - segue un altro importante tassello per le imprese artigiane messo a punto da Regione Lombardia, quello del Protocollo d´Intesa per il sostegno dell´occupazione in questo settore che in pochi mesi ha già dato risultati importanti con l´assunzione a tempo indeterminato di circa 1. 300 nuovi addetti". Il progetto, sperimentale, è rivolto alle aziende associate ad Elba (circa 40. 000), è suddiviso in quattro parti ed è finanziato da Regione Lombardia (1. 216. 000 euro) e da Elba (964. 000 euro). Questi i quattro punti in cui è suddiviso il Piano: -Formazione imprenditori: le parti sociali stanno già predisponendo i corsi che saranno finanziati con 78. 000 euro da Regione Lombardia e con 52. 000 da Elba. Formazione lavoratori: anche in questo caso i corsi sono in fase di organizzazione; i finanziamenti sono di 78. 000 euro da parte di Regione Lombardia e di 52. 000 da Elba. Assistenza tecnica: le aziende che hanno aderito al progetto, al termine dei corsi di formazione saranno visitate da un tecnico che stabilirà gli eventuali interventi necessari per la sicurezza sul luogo di lavoro. Questo check-up è finanziato per 210. 000 euro da Elba e per 60. 000 da Regione Lombardia. Investimenti: con un finanziamento di 1. 650. 000 euro (1 milione Regione Lombardia e 650. 000 Elba) saranno abbattuti i tassi di interesse per gli investimenti necessari a effettuare i lavori per mettere in sicurezza il luogo di lavoro. Il bando per le adesioni è aperto fino al 25 gennaio. Ulteriori informazioni sui siti: www. Artigianato. Regione. Lombardia. It oppure www. Elba. Lombardia. It . .  
   
   
ACCORDO DA UN MILIARDO DI DOLLARI CON INVENERGY. GE ENERGY CHIUDE UN 2007 DI CRESCITA RECORD IN CAMP IN ITALIA NEL 2007 TRIPLICATO IL BUSINESS EOLICO DI GE ENERGY  
 
Milano, 24 gennaio 2008 - A conclusione di un anno di crescita record registrata nel 2007 da Ge Energy nel settore eolico, l´accordo del valore di 1 miliardo di dollari firmato con Invenergy Llc rappresenta il più importante ordine di turbine eoliche da consegnare in un solo anno mai realizzato nella storia del mercato globale dell´energia eolica. Ge fornirà a Invenergy 600 megawatt di potenza con turbine eoliche da 1,5 megawatt per installazioni in Nordamerica, e 200 megawatt in Europa con turbine da 2,5xl. È la prima volta che un operatore con sede negli Stati Uniti sceglie la tecnologia a 2,5 megawatt per progetti in ambito europeo. Tutte le turbine eoliche saranno pronte nel 2009. Gli 800 megawatt di potenza forniti dalle turbine saranno in grado di soddisfare le richieste energetiche di 275. 000 abitazioni. “Con questo accordo senza precedenti Invenergy si è assicurata più di due gigawatt di turbine Ge per il periodo 2007-2009”, ha commentato Victor Abate, Vice President-rinnovabili di Ge Energy. “L´uso di questa nostra tecnologia di successo da parte di un operatore di grande esperienza quale Invenergy permetterà ai singoli stati di soddisfare i loro parametri di energia rinnovabile”. L´ordine firmato da Invenergy rafforza il ruolo di leader di Ge conquistato nel mercato in rapida crescita dell’industria del vento: dal 2004, Ge, infatti, ha registrato un incremento del 500% nella produzione di turbine eoliche e prevede un fatturato superiore ai 4 miliardi di dollari nel 2007. Secondo la American Wind Energy Association, negli ultimi due anni Ge ha fornito turbine eoliche per circa il 50% della nuova capacità eolica installata negli Stati Uniti. “In qualità di sviluppatore ed operatore globale di progetti eolici, Invenergy si affida alla puntuale consegna di turbine da parte di Ge”, ha affermato Michael Polsky, Ceo di Invenergy. “L’elevata affidabilità e le caratteristiche di integrazione alla rete offerte dalle turbine eoliche di Ge aiuteranno Invenergy a posizionarsi come leader per i sistemi di connessione alla rete”. Con sede a Chicago, Invenergy vanta progetti operativi o in costruzione equivalenti a oltre 2. 700 megawatt da impianti alimentati da gas naturale e oltre 1. 200 megawatt da fonte eolica in Nordamerica e in Europa. Lo sviluppo dei progetti da fonte eolica viene affidato alla sua consociata Invenergy Wind Llc. La Ge 1,5 megawatt è una delle turbine più diffuse e utilizzate globalmente negli impianti di produzione di energia da fonte eolica, con oltre 7. 700 turbine installate in tutto il mondo. Il modello 2,5xl rappresenta l’evoluzione dell´offerta Ge in questo campo e si basa sul successo ottenuto dalla tecnologia a 1,5 megawatt. La turbina eolica 2,5xl è la più grande turbina Ge disponibile per applicazioni on-shore ed è stata specificamente progettata per soddisfare i parametri imposti dall´Unione Europea, dove la mancanza di spazi disponibili limita le dimensioni dei progetti. .  
   
   
IN ALBANIA TROVATE NUOVE RISERVE DI GAS E PETROLIO  
 
Tirana, 24 gennaio 2008 - Nell´albania settentrionale sono state trovate riserve di circa 3 miliardi di barili di petrolio e 3 trilioni di metri cubi di gas naturale. La notizia, annunciata dalla Gustavson Associates Llc Corporation, è stata ripresa dal "Southeast European Times". Gustavson è stata incaricata di fare la valutazione per conto della svizzera Manas Petroleum, la quale ha un accordo con il governo albanese per esplorare i giacimenti di petrolio e gas naturale dell´Albania settentrionale. .  
   
   
PRESTO IL GAS ANCHE PER VIALE EUROPA E SAN MATERNO: IL FIRMATO L’ACCORDO CON TRA COMUNE DI MOLA E ITALGAS  
 
Mola, 24 gennaio 2008 - Nel pomeriggio di lunedì scorso, 21 gennaio, Comune di Mola e Italgas hanno firmato un contatto aggiuntivo che consentirà di ampliare la rete di distribuzione del metano portando finalmente il gas nelle zone di Viale Europa Unita (già Via Bari) e San Materno. In tutto si prevede la realizzazione di circa quattro chilometri e mezzo di tubature. Secondo il cronoprogramma concordato tra Comune e azienda, il cantiere di Viale Europa partirà già nella prima settimana di febbraio, mentre per San Materno i lavori inizieranno in primavera. “Viale Europa Unita – ha osservato il Sindaco di Mola Nico Berlen – è ormai da tempo diventata una zona urbana a tutti gli effetti, con attività commerciali e residenti, e l’assenza del gas metano in quella parte del paese costituiva un problema serio. Con questo accordo saniamo questa criticità e garantiamo maggiore sicurezza ai cittadini. Per quanto riguarda San Materno poi, abbiamo ritenuto che fosse indispensabile aumentare la dotazione di servizi di una zona strategica per Mola, per le sue potenzialità turistiche oltre che per le sue peculiarità ambientali e paesaggistiche. Questa firma – prosegue il Sindaco - rappresenta un risultato importante per la nostra Amministrazione, anche per questo voglio ringraziare pubblicamente l’Assessore Franco Battista per la determinazione e per l’impegno profuso. ” “Devo esprimere tutta la mia soddisfazione – ha detto l’Assessore Battista – per la conclusione positiva di un percorso lungo e non sempre in discesa; oggi possiamo dire che questo contratto aggiuntivo porterà un concreto miglioramento nella vita di molti molesi. Come Assessorato ai rapporti interistituzionali abbiamo lavorato con meticolosa attenzione per velocizzare il più possibile i tempi e per evitare eventuali ostacoli. ” .  
   
   
CREMONA: 12,5 MLN PER 204 ALLOGGI, FIRMATI ACCORDI  
 
Mantova, 24 gennaio 2008 - Circa 12,5 milioni di euro a Cremona e provincia per realizzare, entro il 2009, 204 nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica: 6,6 milioni sono destinati a un nuovo Accordo quadro di sviluppo territoriale (Aqst) per 5 comuni in provincia di Cremona (118 alloggi a Bonemerse, Casalmaggiore, Crema, Pizzighettone e Soresina); 5,9 milioni sono destinati a integrare l´Aqst esistente con il comune di Cremona (5 interventi, 86 alloggi). E´ quanto prevedono gli Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale (Aqst) sottoscritti oggi pomeriggio, presso la Sede Territoriale di Mantova della Regione Lombardia, dall´assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, con il presidente dell´Aler di Cremona, Eugenio Dolfini e i rappresentanti dei comuni coinvolti. Il finanziamento regionale permetterà di offrire alloggi a canone sociale (e cioè a coloro che hanno un reddito Isee fino a 14 mila euro e che, dunque, pagheranno un canone calcolato in base alla nuova legge regionale) e a canone moderato (circa 350 euro al mese per un alloggio di 80 mq). Lo stanziamento è contenuto in una delibera regionale proposta dallo stesso assessore Scotti, che mette a disposizione dei Comuni lombardi 181 milioni di euro per incrementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica con 2. 738 alloggi: 567 ristrutturati, 2. 021 costruiti ex novo e 150 acquisiti. Di questi, 1. 814 alloggi saranno assegnati a canone sociale e 924 a canone moderato. "Gli Accordi - ha detto l´assessore Scotti - sono lo strumento innovativo ed efficace, con il quale Regione Lombardia ha scelto di contribuire in maniera forte e decisa, ma soprattutto in stretto raccordo con gli Enti locali e territoriali, ad affrontare il tema della casa". "E abbiamo scelto di farlo - ha aggiunto Scotti - con quel metodo che si è già rivelato vincente, coinvolgendo cioè gli Enti locali che sono chiamati a rilevare i bisogni sul territorio e a precisarli nel dettaglio in dialogo con la Regione. Così garantiremo tempi certi e rapidi di realizzazione, a tutto vantaggio di chi non può permettersi di pagare le cifre che il libero mercato immobiliare impone". La prossima tappa, già annunciata dall´assessore Scotti, è quella della lotta all´abusivismo, così come previsto dalla nuova legge regionale che regola i canoni d´affitto degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Anche in questo senso, l´obiettivo è quello di lavorare con Comuni e Province, ovviamente in stretto raccordo con Prefetture e Forze di polizia, per predisporre e attuare in tempi rapidi il piano per la sicurezza degli immobili occupati abusivamente. Gli Interventi In Dettaglio - Nuovo Aqst Per La Provincia Di Cremona 118 Alloggi, 6,6 Milioni 1) Bonemerse - In via Sicardo saranno realizzati 6 nuovi alloggi a canone sociale e 7 a moderato. Finanziamento regionale: 721. 450 euro. 2) Casalmaggiore - Nell´ex ospedale saranno recuperati 10 alloggi a canone sociale grazie ad un finanziamento di 861. 725 euro. In via Adua 29 - ex Rossi, è previsto il recupero edilizio di 1 appartamento a canone sociale. Finanziamento di 14. 445 euro. In via Corsica 14 (ex Marogna) è previsto il recupero edilizio di 1 appartamento a canone sociale. Finanziamento di 21. 270 euro. In via Guerrazzi 42 è previsto il recupero edilizio. Di 1 appartamento a canone sociale. Finanziamento di 20. 216 euro. Sempre a Casalmaggiore, a Casalbelotto, è previsto il recupero edilizio di 10 appartamenti a canone sociale. Finanziamento di 585. 974 euro. In totale il finanziamento per Casalmaggiore è di oltre 1,5 milioni di euro. 3) Crema - Sono 11 gli interventi di recupero edilizio (via Martini, Solferino, Fondulo, Gramsci, Manini e Macello) che permetteranno di assegnare 24 alloggi a canone sociale. Il finanziamento è di oltre 900. 000 euro. 4) Pizzighettone - Nelle vie Formigara, Ponchielli, Veneto e Montegrappa sono previsti 14 interventi che permetteranno di assegnare 14 alloggi a canone sociale. Il finanziamento è di oltre 300. 000 euro. 5) Soresina - Sono previsti 2 interventi (ex Cascina Bozza e via Iv Novembre) che permetteranno di assegnare 44 alloggi a canone sociale. Il finanziamento è di 3,2 milioni. - Cremona, Integrazione Aqst Esistente 86 Alloggi, 5,9 Milioni 1) Cremona - Una nuova costruzione in via Merula permetterà di ricavare 5 alloggi a canone moderato. Finanziamento regionale: 250. 762 euro. 2) Cremona - Il recupero edilizio di 20 alloggi in via Sesto 26/28 permetterà di assegnare a canone moderato 20 unità. Finanziamento regionale: 791. 251 euro. 3) Cremona - In via Mosconi saranno realizzati 19 nuovi alloggi a canone sociale. Finanziamento regionale: 1. 610. 485 euro. 4) Cremona - In via Borroni una nuova costruzione permetterà di assegnare a canone moderato 10 alloggi. Finanziamento regionale: 604. 089 euro. 5) Cremona - In via Pagliari saranno recuperati ad assegnati a canone sociale 33 appartamenti. Finanziamento regionale: 2. 678. 938 euro. .  
   
   
MANTOVA: 12 MLN PER 152 ALLOGGI, FIRMATI ACCORDI  
 
Mantova, 24 gennaio 2008 - Oltre 12 milioni di euro a Mantova e provincia per realizzare, entro il 2009, 152 nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica: 10,3 milioni sono destinati a un nuovo Accordo quadro di sviluppo territoriale (Aqst) che coinvolge 8 Comuni (Bagnolo San Vito, Bozzolo, Carbonara Po, Casalmoro, Curtatone, Guidizzolo, Sabbioneta e Suzzara) e l´Aler di Mantova (12 interventi in totale); 2 milioni sono destinati ad integrare l´Aqst con il Comune di Mantova (2 interventi). E´ quanto prevedono gli Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale (Aqst) sottoscritti oggi pomeriggio, presso la Sede Territoriale della Regione Lombardia di Mantova, dall´assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, con il presidente dell´Aler locale, Paola Bulbarelli e i rappresentanti dei comuni coinvolti. Il finanziamento regionale permetterà di offrire alloggi a canone sociale (e cioè a coloro che hanno un reddito Isee fino a 14 mila euro e che, dunque, pagheranno un canone calcolato in base alla nuova legge regionale) e a canone moderato (circa 350 euro al mese per un alloggio di 80 mq). Lo stanziamento è contenuto in una delibera regionale proposta dallo stesso assessore Scotti, che mette a disposizione dei Comuni lombardi 181 milioni di euro per incrementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica con 2. 738 alloggi: 567 ristrutturati, 2. 021 costruiti ex novo e 150 acquisiti. Di questi, 1. 814 alloggi saranno assegnati a canone sociale e 924 a canone moderato. "Gli Accordi - ha detto l´assessore Scotti - sono lo strumento innovativo ed efficace, con il quale Regione Lombardia ha scelto di contribuire in maniera forte e decisa, ma soprattutto in stretto raccordo con gli Enti locali e territoriali, ad affrontare il tema della casa". "E abbiamo scelto di farlo - ha aggiunto Scotti - con quel metodo che si è già rivelato vincente, coinvolgendo cioè gli Enti locali che sono chiamati a rilevare i bisogni sul territorio e a precisarli nel dettaglio in dialogo con la Regione. Così garantiremo tempi certi e rapidi di realizzazione, a tutto vantaggio di chi non può permettersi di pagare le cifre che il libero mercato immobiliare impone". La prossima tappa, già annunciata dall´assessore Scotti, è quella della lotta all´abusivismo, così come previsto dalla nuova legge regionale che regola i canoni d´affitto degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Anche in questo senso, l´obiettivo è quello di lavorare con Comuni e Province, ovviamente in stretto raccordo con Prefetture e Forze di polizia, per predisporre e attuare in tempi rapidi il piano per la sicurezza degli immobili occupati abusivamente. Gli Interventi In Dettaglio - Nuovo Aqst Per La Provincia Di Mantova 130 Alloggi, 10,3 Milioni - 1) Bagnolo San Vito - Realizzazione di 10 nuovi alloggi a canone sociale in frazione San Giacomo Po. Finanziamento regionale: 786. 305 euro. 2) Bozzolo - Nuova costruzione di 10 appartamenti (6 a canone sociale e 4 a canone moderato) in via Boriani. Finanziamento regionale: 502. 407 euro. 3) Carbonara Po - Recupero edilizio di 3 alloggi a canone sociale in vicolo Bisighini. Finanziamento regionale: 139. 000 euro. 4) Casalmoro - Realizzazione di 11 nuovi alloggi. Finanziamento regionale: 1. 100. 000 euro. 5) Curtatone - Cinque interventi per complessivi 44 nuovi alloggi a canone sociale: in località Buscoldo, due interventi prevedono la realizzazione complessiva di 24 appartamenti (due i finanziamenti regionali, uno di 1. 314. 000 euro, l´altro di 863. 300 euro); in località Grazie saranno realizzati 7 alloggi (finanziamento regionale: 491. 000 euro); in località Eremo 2, due interventi prevedono la realizzazione di 13 nuovi alloggi (due finanziamenti regionali, uno di 491. 000, l´altro di 558. 340 euro). 6) Guidizzolo - Realizzazione di 12 nuovi alloggi. Finanziamento regionale: 769. 000 euro. 7) Sabbioneta - Recupero edilizio di 10 appartamenti a canone sociale in località Villa Pasquali. Finanziamento regionale: 554. 000 euro. 8) Suzzara - Costruzione di 30 nuovi alloggi a canone sociale. Finanziamento regionale: 2. 733. 000 euro. - Integrazione Aqst Esistente 22 Alloggi, 2 Milioni 1) Mantova - Realizzazione di 16 alloggi a canone sociale in via Loria, 1. Finanziamento regionale: 1. 850. 000 euro. 2) Mantova - Recupero edilizio di 6 alloggi a canone moderato in Strada Formigosa, 12. Finanziamento regionale: 195. 000 euro. .  
   
   
POLITICHE ABITATIVE IN LIGURIA, ASSESSORE BERRUTI: "NECESSARIO AUMENTO STATALE DEI FINANZIAMENTI PER IL FONDO DI SOSTEGNO AGLI AFFITTI, DALLA REGIONE PREVISTI CONTROLLI SULLE DICHIARAZIONI REDDITI ZERO, ATTRAVERSO ACCORDO CON GUARDIA FINANZA"  
 
Genova, 24 gennaio 2008 - Fondo sociale di sostegno agli affitti e programma quadriennale per l´edilizia residenziale 1008-2011. Sono questi i due atti più importanti in materia di politiche abitative da realizzare nell´anno in corso presentati quest´oggi dall´assessore all´Edilizia della Regione Liguria, Maria Bianca Berruti alle parti sociali nel corso della riunione del tavolo di concertazione. Per quanto riguarda il fondo sociale di sostegno all´affitto 2008 l´assessore Berruti ha sottolineato "l´evidenziarsi nel corso degli ultimi anni di un costante incremento del fabbisogno, sia in termini di numero di richieste, sia in termini finanziari, di una sua maggiore richiesta nelle zone costiere, di una concentrazione delle domande nei nuclei famigliari con reddito Isee fino a 9. 000 euro". L´assessore nel corso della riunione ha inoltre messo in evidenza la "sempre maggiore difficoltà dei comuni maggiori, in particolare capoluogo, a reperire risorse integrative e la crescita del fenomeno dei cosiddetti redditi zero a fronte del pagamento di canoni elevati". E mentre dal territorio aumentano le richieste "diminuisce - ha spiegato Berruti - di circa 100 milioni di euro la dotazione complessiva del fondo nazionale per il sostegno agli affitti che passerà per la Liguria da 9,3 milioni a 7,5 milioni di euro". Un decremento che la Regione stigmatizza, ma conta di colmare per continuare a fornire risposte a chi fa richiesta di sostegno all´affitto attraverso l´aumento del co-finanziamento da parte degli Enti locali, maggiori controlli, attraverso un´intesa con la Guardia di Finanza e prevedendo un meccanismo automatico che porti all´attribuzione di un reddito a chi dichiara di non averne, pur pagando un affitto. "La riduzione del fondo statale - ha spiegato l´assessore - è stata compensata, almeno in parte, dalla disponibilità della Regione a compartecipare, quest´anno infatti il peso della Liguria nel riparto del fondo nazionale è aumentato significativamente dal 3,01% al 3,5%". Secondo l´assessore Berruti ha comunicato che "la Regione continuerà a fare la sua parte garantendo il risultato dello scorso anno e prevedendo parallelamente l´introduzione di alcuni correttivi: a cominciare dall´innalzamento del contributo di Province e Comuni, dalla presunzione di un reddito Isee pari a 6. 000 euro per nuclei che dichiarano un reddito nullo o inferiore ai 6. 000 euro, riduzione del canone di locazione massimo riconoscibile dagli attuali 8. 000 a 7. 200 euro e intensificazione dei controlli sulla veridicità delle dichiarazioni Isee, anche grazie a un protocollo d´intesa tra Regione Liguria e Guardia di Finanza". Nel corso dell´incontro con le parti sociali l´assessore Berruti ha quindi illustrato il nuovo programma quadriennale per l´edilizia residenziale 2008-2011 che sancisce la conclusione della prima fase con la programmazione da parte della Giunta di 2. 980 alloggi o posti letto e l´avvio di una seconda fase basata sulla centralità dell´affitto, sul superamento del ruolo del settore pubblico quale unico produttore di edilizia residenziale sociale e attenzione alle aree urbane, dove cioè si concentrano le maggiori sacche di povertà. "L´ipotesi di fondo del Pqr - spiega Berruti - si basa sull´assunto che la nuova offerta di casa sociale che si potrà avere entro l´inizio del 2012 ed è fissata in 5. 000 alloggi o posti letto, dovrà essere in grado di ridurre il fabbisogno finanziario necessario ad alimentare attualmente il fondo di sostegno all´affitto". .  
   
   
BILANCIO ACER 2008, IN ARRIVO OLTRE 200 ALLOGGI A MODENA MALETTI: “ENTI LOCALI COMBATTONO L’EMERGENZA CASA”  
 
Modena, 24 gennaio 2008 . Sarà completata entro quest’anno la costruzione di 34 alloggi a Modena: 14 nel Peep Fossamonda e 20 nel Peep di via Panni. A questi interventi si aggiungono altri 11 alloggi che saranno costruiti nel 2008 a Medolla, cinque a Prignano e altri cinque a Sassuolo in via Pretorio. Oltre agli alloggi di nuova costruzione, saranno ristrutturati e messi a disposizione altri 195 alloggi attualmente inutilizzati, grazie ai circa cinque milioni di euro messi a disposizione dalla Finanziaria. Sono questi gli investimenti dell’Acer previsti nel Bilancio di previsione 2008 approvato all’unanimità dalla Conferenza dei sindaci modenesi. «L’obiettivo di questa attività - afferma Vito Tedeschini, presidente di Acer - sarà la qualificazione del livello costruttivo degli alloggi, con particolare riferimento al risparmio energetico, e l’attuazione del piano straordinario finanziato dal Governo per il quale è prevista la sistemazione di alloggi fatiscenti e inutilizzati, 60 dei quali saranno consegnati entro l’estate». Sempre quest’anno, inoltre, apriranno i cantieri per costruire nuovi alloggi pubblici a Castelnuovo Rangone (sette), a Savignano sul Panaro (11), a Vignola in località Tavernelle (11), a Pavullo (12) e a Fiorano (15). Tra gli altri interventi in corso spiccano 12 nuovi alloggi nel Peep Tre Ponti di Carpi, il recupero della residenza Arestud in via Vignolese a Modena e 45 nuovi alloggi a Modena nel quartiere Sacca. «Prosegue l’impegno degli enti locali – afferma Maurizio Maletti, assessore alle Politiche abitative della Provincia di Modena – per far fronte all’aggravarsi dell’emergenza casa. Ma resta necessario consolidare l’intervento a livello nazionale, rendendo permanente e aumentando il fondo per l’edilizia residenziale pubblica». L’acer partecipa, inoltre, con il Comune di Modena al progetto di recupero del complesso Rnord di via Attiraglio a Modena. Finora sono stati acquistati 45 appartamenti che saranno trasformati in alloggi di medie dimensioni per esser accorpati per farne alloggi di dimensioni medie. Con queste acquisizioni, l’Acer attualmente gestisce 6. 865 in gran parte di proprietà degli enti locali modenesi. .  
   
   
EDILIZIA, “CASE FANTASMA? NO, MA SERVONO I CONTROLLI” MALETTI SULL’INDAGINE AEREA: “CATASTO AI COMUNI”  
 
 Modena, 24 gennaio 2008 - «A Modena non c’è un allarme abusivismo, ma un’attenzione meritoria per un aggiornamento dei dati catastali che l’Agenzia del territorio sta svolgendo su base nazionale». Lo afferma il vice presidente della Provincia di Modena Maurizio Maletti, con delega alle Politiche urbanistiche e alla qualità del territorio, commentando i dati che attribuiscono ai 47 comuni modenesi, grazie alle rilevazioni aeree, circa 15 mila edifici “fantasma”, che cioè non risultano dalla cartografia digitale del Catasto. «Non accatastato non significa abusivo – precisa Maletti – e dal rilevamento fotografico possono emergere numerose imprecisioni che vanno puntualmente verificate con il controllo diretto. E’ un lavoro prezioso per aggiornare i nostri strumenti di conoscenza che l’Agenzia sta svolgendo con serietà e trasparenza, in collaborazione con i Comuni». «Nelle nostre realtà – aggiunge Maletti – è difficile che nasca una “casa fantasma”, gli abusi ci sono e vanno contrastati, ma è più facile trovarli nelle opere interne. Per rendere più efficaci e stringenti i controlli sul patrimonio edilizio, comunque, è opportuno procedere con il trasferimento ai Comuni delle competenze catastali. Aumentando quindi le possibilità di incrociare i dati e di garantire più equità nell’applicazione di imposte come l’Ici». .  
   
   
NUOVI STIMOLI DAL CONVEGNO SU “IMPARARE E COSTRUIRE”  
 
Bolzano, 24 gennaio 2008 - Ai legami tra architettura e apprendimento scolastico è stato dedicato il convegno svoltosi oggi a Bolzano per iniziativa dagli assessori provinciali Otto Saurer e Florian Mussner ed organizzato dall´Istituto pedagogico tedesco. Gestione degli spazi e dei locali per l´apprendimento, architettura scolastica, trasformazioni dal punto di vista organizzativo, didattico e pedagogico, questi alcuni degli aspetti affrontati oggi (23 gennaio) nel corso del convegno dedicato all´abbinamento tra costruire e apprendere tenutosi nell´istituto per il turismo "R. Gasteiner" di Bolzano. Dai lavori del convegno è emersa in maniera chiara l’esigenza di dedicare la massima attenzione nella progettazione degli spazi scolastici alle esigenze degli allievi e quindi alla realizzazione di aule spaziose, luminose, dotate di moderni accorgimenti tecnici e costruite con materiali adeguati. Hanno preso parte al convegno esperti di Germania, Svizzera e di tecnici provinciali che hanno illustrato alcuni esempi di strutture scolastiche in Europa particolarmente riuscite dal punto di vista architettonico. .