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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Febbraio 2009
PENSIONATI AGRICOLTORI IN PIAZZA XX SETTEMBRE A BOLOGNA , IL 20 FEBBRAIO PROSSIMO DALLE ORE 9,30, IN DIFESA DEL POTERE D’ACQUISTO DELLE PENSIONI CENTINAIA PRODUTTORI IN PENSIONE MANIFESTERANNO PACIFICAMENTE E OFFRIRANNO PRODOTTI TIPICI DEL TERRITORIO  
 
I pensionati agricoltori dell’Anp Cia – (Associazione nazionale pensionati) manifesteranno il 20 febbraio prossimo a Bologna in difesa del potere d’acquisto delle pensioni. A partire dalle ore 9. 30, in Piazza Xx Settembre, centinaia produttori in pensione rivendicheranno pacificamente le loro ragioni. L’anp Cia chiede infatti al governo la difesa del potere d’acquisto delle pensioni, la parità dell’assegno al nucleo, la difesa del servizio sanitario nazionale, la legge e il fondo nazionale per la non autosufficienza. Alla Regione Emilia Romagna, invece, l’Associazione pensionati chiede di promuovere un’indagine sui bisogni degli anziani delle aree rurali, collinari e montane, di dare continuità alle azioni per innovare la rete socio-sanitaria per gli anziani, di promuovere tavoli territoriali di confronto e verifica dei piani sociali di zona. Nel corso della mattinate l’Anp Cia offrirà prodotti tipici del territorio mentre l’iniziativa sarà accompagnata dalle musiche di fisarmonica di Remo Dondi. .  
   
   
SVILUPPO RURALE NEL VENETO: PIÙ FLESSIBILITÀ PER LA DOCUMENTAZIONE DA PARTE DELLE AZIENDE  
 
 “Una boccata di sana sburocrazia, con l’occhio rivolto alle esigenze delle aziende agricole, investite anch’esse dalla crisi, piuttosto che alle forma e alla sua rigidità”. Con queste parole il vicepresidente della Giunta veneta Franco Manzato commenta il provvedimento da lui presentato e approvato ieri dall’esecutivo regionale, con il quale viene data più flessibilità agli adempimenti previsti dal primo bando di attuazione del Programma di Sviluppo Rurale, “la più consistente forma di sostegno – ha fatto presente Manzato – che abbiamo messo in atto per favorire iniziative volte al consolidamento e alla concorrenzialità del nostro sistema agricolo”. Saranno in particolare considerate variazioni non sostanziali le modifiche di dettaglio o soluzioni tecniche migliorative di uno o più interventi, introdotte in fase di presentazione delle domande singole relative alle misure 121 e 123 incluse nei Piani Integrati di Filiera. Tali modifiche sono possibili esclusivamente nell’ambito delle macrocategorie di intervento già indicate dal beneficiario nella domanda obiettivo, e la relativa variazione della spesa non può superare il 20 per cento dell’importo totale ammesso per l’operazione. “In questo modo diamo risposta – sottolinea Manzato – alle circa 3 mila domande che sono rimaste ferme per burocrazia”. In questa direzione, è stato anche prorogato al 15 aprile prossimo il termine per presentate le domande delle singole misure aderenti ai Piani Integrati di Filiera. E’ stato pure prorogato al 15 marzo del 2010 il completamento degli interventi richiesti nella misura 216 “Investimenti non produttivi – Azione 5: Impianto di nuove formazioni di corridoi ecologici, fasce tampone, siepi e boschetti”. Questi interventi possono essere oggetto di rinuncia parziale, mentre variazioni apportate nel rispetto delle prescrizioni tecniche previste, saranno considerate variazioni non sostanziali. Verrà inoltre mantenuta inalterata la valutazione istruttoria positiva sul Progetto Integrato di Area da parte della Commissione mista Avepa/regione in caso di riduzione parziale o altre variazioni apportate agli impianti interessati. Un’ultima modifica concerne la conclusione della compilazione delle liste di controllo in azienda da parte dell’operatore. I termini per la cosiddetta “Verifica d’ingresso”, ora di 90 giorni dalla data di pubblicazione sul Bur del Decreto di finanziabilità della domanda di contributo, è stata infine portato a 120 giorni. .  
   
   
ZOOTECNIA: UN PROGETTO PER RILANCIARE LA FILIERA DEL LATTE IN SICILIA  
 
 Palermo - Rilanciare la filiera della zootecnia da latte, dalla fase produttiva a quella della commercializzazione. E’ il progetto dell’assessorato regionale all’Agricoltura che ha stanziato 237. 500 euro. Un piano di lavoro che si propone di mettere in atto nuove strategie e azioni per la ricerca, l’innovazione e la valorizzazione delle produzioni zootecniche regionali. Cinque le linee di intervento previste. “Il ruolo dell’assessorato - spiega l’assessore Giovanni La Via - sarà quello di fare da tramite tra le esigenze della produzione e il mondo della ricerca. Con i cinque interventi che saranno attivati daremo un primo contributo, in termini di ricerca e innovazione, in favore di tutta la filiera zootecnica da latte. In questo modo potremo valorizzare, quindi, le produzioni e le risorse zootecniche regionali, migliorando la redditività delle imprese”. Il primo intervento riguarderà l’assistenza tecnica negli allevamenti con l’obiettivo di aumentare la quota di produzione di latte di alta qualità, nonché la produttività aziendale. Partner di questa prima azione saranno il Corfilac, il Consorzio regionale di ricerca sulla filiera lattiero-casearia di Ragusa, l’Istituto zooprofilattico sperimentale, l’Associazione regionale allevatori e l’Esa, l’Ente di sviluppo agricolo. La seconda linea di intervento è quella che prevede la realizzazione del centro del caglio al servizio delle imprese zootecniche produttrici della Dop Vastedda della valle del Belìce, il cui disciplinare di produzione prevede che venga ottenuto da agnelli di razza allevati in quei territori. Il terzo intervento riguarda l’inserimento del centro per la sperimentazione, il collaudo e il trasferimento dell’innovazione di Borgo Callea di Cammarata, in provincia di Agrigento, all’interno della rete dei laboratori dell’Asca (l’Agenzia regionale di analisi e servizi per la certificazione in agricoltura) di Ispica, con l’obiettivo di fornire servizi sulle caratteristiche qualitative di latte e formaggi. Prevista anche la creazione di nuove fonti alimentari per gli animali, dai gelseti di Morus alba, ai germogli d’orzo e d’avena. Infine, con l’ultima linea di intervento si perseguono 3 obiettivi: la conservazione genetica e il rilancio della capra girgentana, lo sviluppo dell’allevamento bufalino da latte e di quello asinino. Il comparto zootecnico in Sicilia assume un’importanza rilevante con una produzione di carni stimata intorno ai 380 milioni di euro e una di latte che si aggira sui 116 milioni, il tutto a fronte di circa 18mila aziende agro-zootecniche interessate. I caseifici autorizzati nell’Isola sono 755, con le province di Ragusa, Agrigento e Palermo che rappresentano il 60% circa di tutta la regione. Le aziende produttrici di latte sono, invece, 1. 654, con una produzione di quasi 200 milioni di chilogrammi all’anno. .  
   
   
SERVIZI VETERINARI IN VENETO: IN MERITO A SOSPETTE INTOSSICAZIONI DA MELAMINA SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO  
 
Elena Donazzan, assessore regionale ai Servizi veterinari, in merito alla segnalazione di sospetta intossicazione da melamina di due cani della provincia di Treviso, fa sapere che la “situazione è sotto controllo”. “L’istituto Zooprofilattico delle Venezie - specifica l’assessore regionale - ha eseguito l’esame autoptico su due cani che erano morti alla fine dello scorso anno (rispettivamente 10 novembre e primo dicembre), esame che ha evidenziato un quadro anatomo-patologico riferibile ad una sospetta intossicazione da melamina”. “Conseguentemente - prosegue Donazzan - il veterinario curante ha inviato all’Istituto Zooprofilattico, per gli opportuni accertamenti, due campioni di mangime utilizzato nell’alimentazione degli animali, campioni che, però, erano stati prelevati da confezioni aperte e per loro natura non potevano avere carattere di ufficialità”. “I successivi accertamenti di laboratorio - assicura l’Assessore - hanno evidenziato la presenza di melamina con valori rispettivamente di circa 300 volte e 60 volte il limite massimo indicato a livello comunitario ed, a seguito della segnalazioni di positività, il Servizio Veterinario della competente Azienda Ulss e il Comando Nas di Treviso, hanno fatto un sopralluogo dal proprietario dei cani, che tuttora ne ha 11 in ottimo stato di salute e nutrizione”. Donazzan aggiunge: “I carabinieri del Nas, hanno prelevato campioni delle rimanenze del mangime e l’Unità di progetto sanità animale della Regione del Veneto ha chiesto al Servizio veterinario dell’Azienda Ulss una dettagliata relazione in merito ed ha verificato, in Regione Lombardia, l’attivazione dei controlli nello stabilimento di produzione del mangime”. “Gli accertamenti - conclude Donazzan - sono tuttora in corso”. .  
   
   
ORTOFRUTTA LA GERMANIA RIDUCE LE IMPORTAZIONI DI FRUTTA E VERDURA RESTA IL PRINCIPALE MERCATO DI ESPORTAZIONE EUROPEO, MA CONTINUA LA CRESCITA DELLA PRODUZIONE INTERNA  
 
A pochi giorni dalla chiusura di Fruitlogistica Berlino, la principale fiera mondiale dell’ortofrutta, si tirano le somme di una esposizione che ha visto l’Italia protagonista indiscussa in termini di presenza di aziende e di operatori, a conferma della leadership del nostro paese che è al primo posto in Europa per la produzione di frutta e verdura. Nella kermesse berlinese erano 430 gli espositori italiani presenti su 2. 200 stand totali. Una presenza valorizzata a pieno nello Stand Piazza Italia organizzato da Cso ( Centro Servizi Ortofrutticoli) con la partecipazione di 34 imprese italiane leader di settore. Piazza Italia è stata un osservatorio privilegiato per cogliere gli umori del mercato internazionale. “Abbiamo avuto la sensazione di una presenza di visitatori più dilazionata nei tre giorni di Fiera – dichiara Luciano Trentini – Direttore di Cso - ma l’interesse per la produzione italiana si conferma altissima basti considerare che il nostro stand Piazza Italia di 880 metri quadri ha ospitato nei tre giorni oltre 2000 operatori di settore ( buyers, importatori, giornalisti ecc. ) ospiti delle nostre imprese per gustare un buon piatto di pasta italiana”. “ Il settore è in buona salute soprattutto per quanto riguarda l’export , continua Trentini . L’italia esporta complessivamente 3,3 milioni di tonnellate di ortofrutta registrando un + 16% nel 2007, mentre siamo in attesa delle elaborazioni definitive del 2008”. L’export in Germania tuttavia è in calo come confermano i dati Cso consultabili nella sezione approfondimenti ( speciale Italia-germania) del sito www. Csoservizi. Com. Dal 2002 al 2007 il calo di export italiano verso la Germania è stato di – 20% in quantità. In termini di valore la situazione invece si mantiene stabile e in ogni caso l’Italia continua a concentrare circa il 40% della sua esportazione in Germania. Va rimarcato che la diminuzione di quote di export italiane non sono andate a favore di altri paesi nostri competitors e questo conferma una nuova e importante tendenza del mercato tedesco verso la produzione locale almeno per le referenze coltivabili in Nord Europa come mele, fragole, asparagi, ortaggi da serra ecc. Il calo di esportazione italiana verso la Germania è compensato dalla penetrazione della nostra offerta verso altri mercati, ad esempio quelli dell’Est Europa e della Russia mercati in forte espansione nel 2008 e che oggi stanno tuttavia risentendo in misura considerevole della crisi globale. “ L’apertura di nuovi mercati – conclude Luciano Trentini - resta comunque uno degli obiettivi prioritari per l’ortofrutta italiana, insieme al ripresa dei consumi, oggi, in una fase di sofferenza ma che attraverso una promozione mirata potrebbero garantire maggiore salute per i consumatori, insieme a una migliore redditività per le imprese ortofrutticole italiane”. .  
   
   
TRENTO: INTERVENTI PER ACQUACOLTURA, DOMANDE ENTRO IL 13 MARZO I CONTRIBUTI: 20 % PER LE GRANDI IMPRESE, 40 % PER LE MICRO, PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
Le domande per la concessione di agevolazioni per gli interventi nel settore dell’acquacoltura realizzati sia da imprese associate in cooperative e/o altri organismi associativi, che da imprese non associate dovranno essere presentate entro il 13 marzo 2009 al Servizio Aziende agricole e territorio rurale nel caso di investimenti produttivi, al Servizio Vigilanza e promozione delle attività agricole per investimenti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti itticoli. Sono ammissibili investimenti per: - costruzione di impianti di produzione di acquacoltura; - ampliamento e\o ammodernamento di impianti di produzione di acquacoltura. - commercializzazione dei prodotti dell’acquacoltura; - acquisto di nuove attrezzature per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti dell’acquacoltura; - applicazione di nuove tecnologie destinate, in particolare, a migliorare le condizioni ambientali, la competitività, a incrementare il valore aggiunto dei prodotti, a favorire l’uso di energie rinnovabili; - adeguamento igienico-sanitario delle strutture e degli impianti; L´entità del contributo è pari al 40 % della spesa ammessa nel caso di investimenti realizzati da micro, piccole e medie imprese, al 20 % nel caso di investimenti realizzati da grandi imprese. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www. Trentinoagricoltura. It .  
   
   
CITTÀ DEL BIO: INCONTRO A NORIMBERGA  
 
Grugliasco - Città del Bio prosegue nel suo percorso di costruzione di una rete europea per promuovere la “Cultura del Bio”. A Norimberga, in occasione del prossimo Biofach (il più importante appuntamento fieristico europeo dedicato all’agricoltura biologica), che si svolgerà nei giorni dal 19 al 22 febbraio, l’Associazione incontrerà gli Amministratori degli Enti Locali Tedeschi interessati al progetto. Città del Bio sarà rappresentata dal direttore Ignazio Garau e da Claudio Serafini responsabile per i progetti europei. Oltre al Consolato Italiano e alla stampa locale, sono già 25 i Sindaci della regione di Norimberga e della Baviera che hanno assicurato la loro presenza. L’appuntamento di quest’anno è organizzato dalla Città di Norimberga, socia di Città del Bio, è sarà di tipo conviviale, perché, venerdì 20 febbraio, gli invitati si incontreranno a tavola. Sedersi a tavola è sicuramente il modo migliore per mettere insieme le persone, per confrontarsi sulle idee e sui progetti, per creare comunità di persone, solidali e pacifiche. La responsabilità del menu è affidata a 2 brigate di cucina, una italiana e una tedesca, che collaboreranno assieme per offrire piatti tipici biologici della tradizione dei due paesi. Saranno la Provincia di Siena e, in particolare la Comunità Montana Amiata Val d’Orcia, a rappresentare l’Italia in cucina, con la chef Luisa Battistini e lo staff della “Taverna del Pian delle Mura” di Vivo d’Orcia (Si). Il tema affidato agli Chef è: “Agricoltura biologica e cucina franco-toscana: verso un modello alimentare europeo”. La “dieta mediterranea” (analizzata e valorizzata da Ancel Keys durante la sua permanenza in Italia, nel Cilento, che Spagna e Italia propongono sia dichiarata “patrimonio immateriale dell’umanità”) e i nuovi modelli alimentari che si stanno sperimentando nella Regione Franca (di cui fa parte Norimberga), possono incontrarsi grazie all´agricoltura biologica e diventare riferimenti importanti per una alimentazione sana ed equilibrata, di valenza europea, ma non solo. D’altra parte, si sa, le tradizioni sono sempre frutto di incontri e contaminazioni tra culture, storie e esperienze le più diverse. E allora perché non porsi l’obiettivo di una nuova tradizione alimentare buona, biologica e solidale, prendendo spunto dall’agricoltura biologica e dal gradimento che la stessa sta riscontrando presso i consumatori? Una nuova tradizione che abbracci e distribuisca i suoi benefici a tutti i cittadini, considerato che, come ci riferisce anche l´Oms, il 35-40% delle patologie sono di origine alimentare. Oggi, in tempo di crisi economica, l’agricoltura biologica è un riferimento concreto e positivo che, assieme al settore della produzione ecocompatibile, del commercio equo e solidale e dell´eco-energia, contribuisce in maniera significativa a delineare il progetto di una “economia della natura”. .  
   
   
I PRODOTTI BIOLOGICI PUGLIESI ALLA “BIOFACH” DI NORIMBERGA  
 
Anche quest’anno, dal 19 al 22 febbraio, aprirà i battenti una delle più importanti fiere di prodotti biologici. Una straordinaria opportunità per far conoscere al pubblico e ai numerosi buyers internazionali i prodotti biologici delle aziende pugliesi. “Un comparto dinamico dell’agricoltura della nostra regione- dichiara Enzo Russo, assessore alle Risorse Agroalimentari- le cui aziende trovano in questo Assessorato il miglior alleato per promuovere e valorizzare i prodotti naturali e genuini. “Del resto- continua Russo-la maggior attenzione nei confronti dei prodotti biologici da parte dei consumatori, non fa che incrementare il numero di aziende che si convertono a pratiche agricole biologiche”. Secondo i dati pubblicati dal “Sinab”, infatti, la Puglia si posiziona al quarto posto nella classifica nazionale ed al secondo posto al Sud:un ottimo risultato, per far sì che l’agricoltura biologica diventi sempre più una componente importante dell’economia pugliese. (comun. ) .  
   
   
AGRICOLTURA: LA BROVADA FRIULANA "CHIEDE" LA DOP  
 
Oggi 18 febbraio, a partire dalle 10. 00, nell´Auditorium della Regione di via Sabbadini 31 ad Udine, si terrà il "pubblico accertamento" da parte dei funzionari del ministero delle Politiche agricole che sancirà, dopo oltre tre anni di intensa attività, la possibilità per la brovada friulana di fregiarsi della tutela Dop. L´associazione per la valorizzazione del prodotto tradizionale del Friuli Venezia Giulia " Brovada" , con l´appoggio e il coordinamento dell´Amministrazione regionale, sta raggiungendo il suo primo importante traguardo. Con questo passaggio si riconoscerà il legame indissolubile di questo prodotto con il territorio regionale inteso non soltanto come ambiente geografico, ma come insieme di fattori storici, economici, sociologici e culturali. La produzione della brovada, tipica ed esclusiva del territorio regionale, è infatti da tempi immemorabili praticata in Friuli a seguito della necessità di conservare per l´inverno le rape tramite la fermentazione con la vinaccia: il termine stesso è probabilmente di origine longobarda. .  
   
   
SVILUPPO RURALE IN VENETO: PIÙ FLESSIBILITÀ PER LA DOCUMENTAZIONE DA PARTE DELLE AZIENDE  
 
“Una boccata di sana sburocrazia, con l’occhio rivolto alle esigenze delle aziende agricole, investite anch’esse dalla crisi, piuttosto che alle forma e alla sua rigidità”. Con queste parole il vicepresidente della Giunta veneta Franco Manzato commenta il provvedimento da lui presentato e approvato ieri dall’esecutivo regionale, con il quale viene data più flessibilità agli adempimenti previsti dal primo bando di attuazione del Programma di Sviluppo Rurale, “la più consistente forma di sostegno – ha fatto presente Manzato – che abbiamo messo in atto per favorire iniziative volte al consolidamento e alla concorrenzialità del nostro sistema agricolo”. Saranno in particolare considerate variazioni non sostanziali le modifiche di dettaglio o soluzioni tecniche migliorative di uno o più interventi, introdotte in fase di presentazione delle domande singole relative alle misure 121 e 123 incluse nei Piani Integrati di Filiera. Tali modifiche sono possibili esclusivamente nell’ambito delle macrocategorie di intervento già indicate dal beneficiario nella domanda obiettivo, e la relativa variazione della spesa non può superare il 20 per cento dell’importo totale ammesso per l’operazione. “In questo modo diamo risposta – sottolinea Manzato – alle circa 3 mila domande che sono rimaste ferme per burocrazia”. In questa direzione, è stato anche prorogato al 15 aprile prossimo il termine per presentate le domande delle singole misure aderenti ai Piani Integrati di Filiera. E’ stato pure prorogato al 15 marzo del 2010 il completamento degli interventi richiesti nella misura 216 “Investimenti non produttivi – Azione 5: Impianto di nuove formazioni di corridoi ecologici, fasce tampone, siepi e boschetti”. Questi interventi possono essere oggetto di rinuncia parziale, mentre variazioni apportate nel rispetto delle prescrizioni tecniche previste, saranno considerate variazioni non sostanziali. Verrà inoltre mantenuta inalterata la valutazione istruttoria positiva sul Progetto Integrato di Area da parte della Commissione mista Avepa/regione in caso di riduzione parziale o altre variazioni apportate agli impianti interessati. Un’ultima modifica concerne la conclusione della compilazione delle liste di controllo in azienda da parte dell’operatore. I termini per la cosiddetta “Verifica d’ingresso”, ora di 90 giorni dalla data di pubblicazione sul Bur del Decreto di finanziabilità della domanda di contributo, è stata infine portato a 120 giorni. .  
   
   
LA LIGURIA PROTAGONISTA DEL DIZIONARIO ENOGASTRONOMICO ITALIANO  
 
Il Dizionario Enogastronomico Italiano (Comunica Edizioni) è uno strumento voluto dall´Assessorato al Turismo della Regione Liguria per promuovere, con un´attenzione al gusto, le eccellenze turistiche locali. Scritto dal giornalista enogastronomico autore del Golosario, Paolo Massobrio, il dizionario, è tradotto in quattro lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo) e riporta in 1. 600 lemmi tutti i termini enogastronomici italiani: dai cibi ai piatti, dai prodotti tipici ai vini, dai tipi di cottura ai termini tecnici o dialettali. "Il libro - dichiara Paolo Massobrio - è uno strumento nato per permettere a chiunque si approcci coi piatti, i prodotti, i vini dell´artigianato alimentare italiano di saperne il significato. E´ dunque un dizionario che raccoglie i mille nomi da conoscere, le mille voci ricorrenti in un menu o in una carta dei vini di qualunque ristorante italiano. Ma il volume è anche utile per chi entra in un negozio di specialità alimentari oppure in un bar che si è attrezzato per offrire uno spaccato del gusto italiano a tavola. Sono luoghi questi - prosegue Massobrio - molto diffusi sul territorio nazionale, in ogni paese e città che si visiti e sono i punti di riferimento per quello stile del gusto che oramai si sta affermando, con crescente successo, in tutto il mondo". Il Dizionario Enogastronomico Italiano, che sarà diffuso dall´Assessorato al Turismo in ambito promozionale, è uno strumento utile ai turisti e agli operatori stranieri per comprendere i menu e le ricchezze enogastronomiche del territorio, che rappresentano la prima parte del volume. Contiene l´introduzione dell´Assessore Bozzano e un centinaio di pagine con le peculiarità turistiche del territorio ligure: le bellezze artistiche delle sue città, la costa, il suo entroterra. Per ogni provincia, è poi suggerito un piccolo itinerario che si snoda appunto dalla costa all´entroterra. Www. Clubpapillon. It .  
   
   
NASCE NESTLÉ PROFESSIONAL, IL BRAND SPECIALIZZATO NEL MERCATO DELL’OUT OF HOME  
 
Dall’hotellerie alla ristorazione, dal vending ai bar: da oggi potranno contare sull’innovazione e la qualità della nuova divisione di Nestlé. Nutrizione, Salute e Benessere le parole d’ordine per conquistare il mercato 750 prodotti solo nella gamma Italia, oltre 3500 ricercatori di 50 nazionalità. Una presenza in ogni parte del mondo. Un centro di ricerca e sviluppo in ogni Paese per rispondere alle esigenze più innovative del mercato del fuoricasa. Attenzione e controlli continui in grado di garantire costantemente la qualità dei prodotti, i quali devono assolutamente rispondere alle esigenze di una sana alimentazione nel segno della Nutrizione, della Salute e del Benessere, temi su cui è basata, ormai da anni, tutta la filosofia aziendale. Sono questi gli elementi su cui fa leva Nestlé Professional, il business internazionale operativo dal gennaio 2009, per conquistare il mercato dell’Out Of Home. Nestlé Professional (www. Nestleprofessional. It) è la divisione di Nestlé dedicata al mercato del Fuori Casa in grado di fornire soluzioni innovative nel mondo Food&beverage agli operatori professionali dei settori Ho. Re. Ca (Hotel e Ristorazione), Bar, Gelateria e Pasticceria e Vending (Distribuzione Automatica) garantendo loro ricerca, sperimentazione, innovazione, alta qualità ed affidabilità nel servizio e coerenza con i principi guida di nutrition health e wellness nell’intera gamma di prodotti, dalla prima colazione al dessert. Attraverso la comprensione dei bisogni del mercato ed ingenti investimenti in Ricerca&sviluppo, Nestlé Professional assicura soluzioni capaci di accrescere il business dei propri clienti, fornendo loro, oltre a prodotti mirati, supporto informativo e nutrizionale attraverso indicazioni trasparenti sugli ingredienti utilizzati, sulle categorie di prodotti offerti ed importanti consigli per servirli al meglio. “In un mercato caratterizzato da una forte competitività e da richieste sempre più esigenti da parte della clientela, Nestlé Professional offre prodotti e soluzioni che si differenziano dalla concorrenza perché frutto di una sempre intensa attività di ricerca e sviluppo” – afferma Giovanni Bizzarri, Regional Business Manager, il quale aggiunge: “responsabilità e passione guidano il lavoro delle professionalità che operano all’interno dell’azienda e ci permettono di raggiungere la nostra mission: garantire ai nostri clienti soluzioni food&beverage supportate dal valore dei marchi Nestlé e da un’innovazione che risponde all’evolversi dei gusti dei consumatori”. Nestlé Professional racchiude in sé l’esperienza ed il successo globale di Nestlé, l’azienda leader mondiale nel settore dell’alimentazione con 480 unità produttive distribuite in oltre 86 Paesi. All’avanguardia nel campo della nutrizione, anche la nuova divisione si avvale dell’impegno di oltre 3500 ricercatori di 50 nazionalità diverse in grado di fornire dati necessari per la continua realizzazione di prodotti capaci di garantire il benessere in ogni fase della vita, senza mai tralasciare il sapore, l’aroma e la struttura degli alimenti. Grazie al know-how acquisito nel tempo, attraverso la gestione di servizi e prodotti sotto il nome di Food Services, Nestlé Professional entra nel mercato italiano come business chiave nel campo alimentare, specializzato nella fornitura di prodotti, bevande e attrezzature di grandi marche con soluzioni creative, personalizzate e commercialmente valide per venire incontro alle differenti esigenze degli operatori di settore. A ulteriore dimostrazione del suo impegno nella ricerca e nel mercato dei pasti fuori casa lo scorso novembre è stato, inoltre, inaugurato il nuovo Nestlé Professional Customer Innovation Campus, a Solon nell’Ohio, dedicato esclusivamente allo sviluppo delle soluzioni alimentari per l’out of home. Il Centro di Solon, che vede la collaborazione di circa cento professionisti, accoglierà anche chef di fama mondiale, ristoranti, hotel e scuole per lavorare allo studio e approfondimento delle abitudini dei consumatori e quindi proporre soluzioni sempre più personalizzate. Nestlé Professional Italia opera nell’Out of Home con un portafoglio di 750 prodotti, tutti realizzati di concerto con le professionalità e con il supporto del Gruppo Nestlé, attivo in Italia dal 1875, oggi la più importante realtà del settore alimentare del nostro Paese. Essa vanta infatti ben 6000 dipendenti che operano presso la sede centrale e in 20 stabilimenti dislocati sul territorio italiano. Nestlé Professional, inoltre, si avvale dell’impiego dello Spazio Culinario, un vero centro di ricerca e sviluppo nonché una struttura tecnico-dimostrativa realizzata a Milano presso la Sede Centrale di Nestlé Italiana, vero e proprio laboratorio dove gli Chef Nestlé Professional sviluppano e sperimentano prodotti e ricette innovative e dove clienti e partner vengono coinvolti per la creazione di progetti ad hoc. Lo Spazio Culinario è in grado di ospitare 25 persone in una platea di fronte ad una cucina attrezzata con tutte le tecnologie attualmente disponibili per ogni tipo di ristorazione (Commerciale, Tradizionale, Collettiva) al fine di presentare e testare i prodotti con le attrezzature che il cliente dispone. Rispecchiando appieno l’attenzione dell’azienda alle problematiche nutrizionali e alle diverse esigenze alimentari dei target di riferimento, anche Nestlé Professional, come tutti i brand Nestlé, ha tra le sue priorità l’elemento Nutrition, Health e Wellness presente in ogni suo prodotto e progetto. Una mission importante e un impegno di responsabilità sociale che ha l’obiettivo di garantire ai propri utenti prodotti sani e genuini ed informazioni più corrette e trasparenti, diventando un nutritional partner fondamentale per i propri clienti. .  
   
   
PIATTI DI RICERCATA SEMPLICITÀ, ALL’INSEGNA DELLA VARIETÀ E DELLA LEGGEREZZA DAGLI CHEF ALTO GUSTO PROTAGONISTI DELLE TAVOLE BELLUNESI  
 
I nove ristoranti della rassegna enogastronomica Altogusto: Al Borgo di Belluno, Al Capriolo di Vodo di Cadore, Alle Codole di Canale d’Agordo, Baita Fraina di Cortina d’Ampezzo, Da Aurelio di Colle Santa Lucia, Dolada di Plois di Pieve D’alpago, Ristorante Baita Mondschein di Sappada, San Lorenzo di Puos d’Alpago e Tivoli di Cortina d’Ampezzo, propongono uno speciale menu dedicato allo scultore e intagliatore Andrea Brustolon e alla sua epoca, che, pensato inizialmente per anticipare la mostra bellunese dedicata all’artista, potrà invece essere degustato per tutto il periodo dell’esposizione, fino al 12 luglio 2009, offrendo una stuzzicante cornice a visitatori, curiosi, appassionati d’arte e gourmet, amanti di confronti e sperimentazioni. Per omaggiare l’artista e la sua epoca, gli chef Altogusto propongono piatti di ricercata semplicità, all’insegna della varietà e della leggerezza, che ben si accordano con la loro filosofia di cucina: genuina, capace di richiamare alla memoria gli odori e i sapori della territorio, ma allo stesso tempo raffinata e innovativa. Tra le proposte: Variazione di cervo: tartarina di cervo su composta di frutti di bosco e perle di aceto al lampone; pralina di cioccolato amaro con cuore di paté di cervo su miele d’acacia e ristretto di grappa; fagottino di carpaccio di cervo ripieno di porcini e patate rosse su crema zabaione al profumo di tartufo; speck di cervo e confettura di verdure. Tra i dessert: tulipano di cioccolato con tortino morbido e variazione di mousse su salsa di lampone. Come sempre, i piatti non mancano di esaltare anche i pregiati prodotti tipici del luogo: pastin, fagioli di Lamon, mais sponcio, patate di Cesiomaggiore, agnello d’Alpago, fave, orzo decorticato, formaggi del territorio, pedole ecc. Il rococò in cucina. Tra il 1680 e il 1715 entra in crisi la cucina della tradizione tardo-rinascimentale e la scuola gastronomica romano-fiorentina cessa di dettar legge in Europa. Al suo posto subentra la cucina francese. Parecchie cucine nobiliari in tutta Europa cadono nelle mani esperte di cuochi transalpini che impongono la nuova moda culinaria. E’ la fine del luculliano pranzo medievale, caratterizzato da un caotico susseguirsi di gigantesche portate. Tutto è regolato da un ordine geometrico e una disciplina armonica. La ragione, esaltata dal Secolo dei Lumi, viene applicata dai philosophes anche alla “scienza del mangiar bene”. Colore, varietà, leggerezza sono le parole chiave di questa nuova gastronomia. Le carni pesanti lasciano il posto a salse preziose, estratti e consommé, brodi ristretti e gelatine. La tavola del settecento è caratterizzata da sapori fini e pastellati, riflessivi e meditati secondo una cucina misurata e composta, pensata per commensali frizzanti e spiritosi e per dame leggere, che si muovono seguendo i ritmi della gestualità, tra argenterie e suppellettili finissime. La nuova tendenza alimentare e di costume porta tavole riccamente imbandite, con preziose posaterie, porcellane, chicchere, sorbettiere, argenti, smalti e da mille altri suppellettili di raffinata provenienza. .  
   
   
DIMMIDISÌ- IL FRULLATO FRESCO DI FRUTTA, DEBUTTO DI SUCCESSO IL NUOVO MODO DI GUSTARE FRUTTA AL 100% PIACE SEMPRE DI PIÙ  
 
Dimmidisì firma un nuovo successo. A soli quattro mesi dal lancio, il Frullato fresco di frutta ha registrato ottime performance ed è stato accolto molto positivamente dalla grande distribuzione organizzata e dagli stessi consumatori. Innovazione e originalità, insieme alla freschezza assoluta (solo frutta al 100% frullata e pronta da bere!) sono le carte vincenti di un prodotto che, primo nella sua categoria, è stato introdotto sul mercato italiano lo scorso novembre da La Linea Verde, gruppo italiano con sede a Manerbio (Bs), leader nel mercato nazionale dei prodotti ortofrutticoli di Iv gamma e dei primi piatti pronti freschi. A sostenere il lancio, un integrato piano di comunicazione con annunci stampa, animazioni web e attività di in store promotion, già avviato a livello nazionale. A breve sono previste le nuove campagne televisive e di affissione. La Linea Verde prosegue il successo ottenuto grazie a Dimmidisì- le Zuppe Fresche, il cui lancio, nel 2006, ha registrato un importante risultato dando vita a un nuovo segmento di mercato. Sono le uniche zuppe fresche non pastorizzate distribuite sul territorio italiano. Anche con il Frullato fresco di frutta, l’azienda di Manerbio si è confermata vera specialista del freschissimo rispondendo alle esigenze del mercato in maniera innovativa e offrendo un prodotto pronto non solo nuovo ma anche freschissimo e di alta qualità. Dimmidisì- il Frullato fresco di frutta è infatti il primo frullato preparato solo con frutta fresca, la migliore, attentamente selezionata, frullata e spremuta, senza conservanti, coloranti, concentrati, puree né aggiunta di zuccheri, acqua o aromi. Per questo motivo è un drink sano e naturale, dal profumo intenso e dal sapore fresco: è buono come fatto in casa. E’ disponibile in tre gustose referenze: Fragola&banana, Frutti di bosco e Tropicale. Un prodotto che risponde al meglio alle necessità del consumatore di oggi: quella di assumere più frutta fresca perché fa bene e perché si sposa con i principi della corretta alimentazione. .  
   
   
D-FUSION UNA LINEA TUTTA SALE, PEPERONCINO E LIQUIRIZIA FIRMATA DOMORI  
 
Cosa hanno in comune il cioccolato fine al latte ottenuto dal cacao Arriba equadoreno e il sale di Guérande proveniente dalla Valle della Loira francese? La migliore liquirizia calabrese con il cioccolato bianco ottenuto dal cacao Apurimac peruviano? E il Teyuna colombiano con il peperoncino indiano? Non sono abbinamenti casuali e nemmeno di un sale, di un peperoncino e di una liquirizia qualunque! Sono le nuove specialità D-fusion di Domori, frutto di un lungo, paziente, divertente, amorevole e intuitivo lavoro di sperimentazione sugli accostamenti dei sapori per arrivare al cuore della materia prima ed esaltarla. Lattesal: un prodotto dolce e aromatico, dalle note fresche di banana e agrumi, e caratterizzato da sfumature di colore grigio. È il frutto del connubio tra cioccolato fine al latte ottenuto dal cacao Arriba e il sale di Guérande, senza alcun tipo di trattamento sbiancante e di raffinazione. Peperoncino: interpretazione eccellente di un classico abbinamento di ingredienti, questa varietà coniuga le note di frutta secca del nobile cacao Teyuna al gusto piacevolmente piccante del peperoncino indiano. Biancoliquirizia: l’abbinamento del cioccolato bianco ottenuto da burro di cacao Apurimac con la migliore liquirizia al mondo, quella calabrese, dà vita a un prodotto originale che rivela dapprima le note dolci del cioccolato, seguite gradualmente dal gusto fresco e persistente di questa straordinaria radice. Domori, riferimento nel mondo del cioccolato gourmet, lavora solo ed esclusivamente le varietà più pregiate di cacao destinate alla vendita al dettaglio in negozi specializzati e all’impiego nell´alta pasticceria. La filosofia dell’azienda si fonda sulla ricerca della qualità, perseguita anche grazie al controllo dell’intera filiera produttiva, dalla piantagione alla tostatura in stabilimento - seguita con sapienza e maestria da un team di esperti – fino alla commercializzazione. Gianluca Franzoni è l’anima dell’azienda, la prima ad aver elaborato e a diffondere un codice di degustazione del cioccolato secondo i canoni dell´eccellenza (aromaticità, rotondità, pulizia e persistenza), guidando l´analisi sensoriale della tavoletta. .  
   
   
VIGNETI IN SICILIA: DOMANDE PER RESTYLING, SCADENZA PROROGATA AL 23 FEBBRAIO  
 
Palermo - “Ci sarà tempo fino al 23 febbraio per presentare la domanda per accedere ai fondi destinati alla riconversione e ristrutturazione dei vigneti. Il ministero delle Politiche agricole e l’Agea hanno infatti prorogato ulteriormente la scadenza, originariamente prevista per il 15 gennaio e poi spostata al 10 febbraio”. Lo afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via. “Il cosiddetto restyling dei vigneti, per il quale in Sicilia ci sono a disposizione 17,752 milioni di euro di fondi comunitari - riprende La Via - è una misura centrale del piano di sostegno di tutto il comparto previsto dall’Ocm vino. L’ulteriore proroga dà la possibilità ai produttori di poter presentare le domande in modo più agevole e per questo motivo sono certo che, come in passato, saranno molti i viticoltori che parteciperanno al bando che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione del 9 gennaio scorso”. Il comparto vitivinicolo, in Sicilia, contribuisce alla formazione della produzione lorda vendibile in misura pari al 17 per cento, corrispondente ad un valore medio di circa 400 milioni di euro. La riconversione e ristrutturazione dei vigneti è stata introdotta da un regolamento comunitario del 1999, per adeguare la qualità della produzione di vino alla domanda del mercato. Dal 2000 ad oggi, la Sicilia è stata la regione che più di ogni altra ha speso i fondi messi a disposizione dall’Unione europea e, nella maggior parte dei casi, ha impiegato anche le risorse non utilizzate dagli altri. Il numero complessivo dei beneficiari è di 11. 320, con 34. 204 ettari riconvertiti o ristrutturati, per un importo totale di contributi pari a 235,176 milioni di euro. Trapani, Palermo e Agrigento sono le 3 province alle quali è andato più del 92% dei contributi a disposizione. .