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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 18 Marzo 2009 |
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SICUREZZA ALIMENTARE: LA GIUNTA DEL LAZIO STANZIA 2,4 MILIONI DI EURO |
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Su proposta del Vicepresidente Esterino Montino, la Giunta della Regione Lazio ha approvato, il 13 marzo, una delibera che con 2. 400. 000 euro consente la prosecuzione di importanti attività dell’ Istituto Zooprofilattico sperimentale nel settore della Sicurezza alimentare e della Sanità Pubblica Veterinaria. In particolare sono stati rifinanziati progetti che riguardano il Centro Studi Regionale per l’Analisi e la Valutazione del Rischio Alimentare, l’Osservatorio epidemiologico veterinario e l´Anagrafe Zootecnica regionale. “L’attenzione al settore della sicurezza alimentare e della prevenzione veterinaria costituisce una strategia di intervento significativa da parte della Giunta della Regione Lazio anche in un momento di difficoltà della sanità regionale – sottolinea il Vicepresidente Esterino Montino – Investire costantemente nella prevenzione primaria consente al Sistema Sanitario regionale di poter fornire adeguate risposte anche di fronte ad eventuali emergenze che quando accadono creano spesso crisi di consumi, non sempre giustificate, che mettono grossa difficoltà pezzi importanti della nostra economia agroalimentare Il finanziamento per l’Anagrafe Zootecnica permette di superare l´emergenza legata alla carenza del personale dei servizi veterinari delle Asl”. Il Centro Studi Regionale per l’Analisi e la Valutazione del Rischio Alimentare (Csra) è nato 4 anni fa con l’obiettivo di rafforzare il controllo degli alimenti e di costituire una cerniera tra produzione primaria, industria di trasformazione, organi di controllo e consumatori. Sul sito del Csra www. Izslt. It/csra sono disponibili i risultati dei controlli svolti nel settore in ambito regionale ed è aperta la partecipazione al forum di discussione per le domande e le curiosità di tutti degli operatori del settore e dei consumatori. L’osservatorio epidemiologico veterinario svolge un ruolo fondamentale per il monitoraggio e la raccolta delle informazioni provenienti dalle attività dei Servizi Veterinari Asl e per la valutazione epidemiologica ai fini della programmazione dei controlli: più di 600. 000 analisi individuali sugli animali allevati per alcune importanti patologie, tra cui la Brucellosi e la Tubercolosi, la Bse e l’influenza aviaria, 6. 000 sugli alimenti presso le industrie di trasformazione e le strutture di commercializzazione, circa 3. 000 controlli per la ricerca dei contaminanti ambientali e delle sostanze vietate lungo tutta la filiera agro zootecnica. L’anagrafe Zootecnica regionale controlla un patrimonio di oltre 300 mila capi bovini, 800 mila capi ovini, 200. 000 suini e 15. 000 equini. L´anagrafe registra in tempo reale tutti gli animali allevati su una banca dati nazionale, costituisce lo strumento per la programmazione di controlli negli allevamenti e permette agli allevatori di ottenere i sussidi dell’Unione Europea. . |
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“IL MONDO AGRICOLO È CONCORDE – COME PERALTRO IL MINISTRO ZAIA - SUL FATTO CHE IL MANCATO RIFINANZIAMENTO DEL FONDO DI SOLIDARIETÀ NAZIONALE PER LE ASSICURAZIONI SULLE CALAMITÀ NATURALI RAPPRESENTI UNA GRAVE MINACCIA PER LE PRODUZIONI: LA CAMPAGNA ASSICURATIVA È A RISCHIO SE NON VIENE RIFINANZIATO IL FONDO ”
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“Il mondo agricolo è concorde- come peraltro il ministro dell’Agricoltura Luca Zaia - sul fatto che il mancato rifinanziamento del fondo di solidarietà nazionale sulle assicurazioni agevolate per le calamità naturali e per le avversità atmosferiche rappresenti una grave minaccia per le produzioni ”. Il presidente della Cia Emilia Romagna ,Nazario Battelli, che alcune settimane fa aveva inviato ai parlamentari eletti in Emilia Romagna una missiva “sollecitando l’ urgenza e la necessità per l´agricoltura italiana, e per quella emiliano romagnola in particolare, del rifinanziamento del Fondo per avviare la campagna assicurativa dei prodotti agricoli, e garantendo una protezione dalle prime avversità atmosferiche”, evidenzia la necessità, in questo delicato frangente, di una unità d’intenti tra i sindacati agricoli e annuncia ulteriori mobilitazioni a partire dal 18 marzo prossimo a Roma e nel territorio emiliano romagnolo. Il sistema realizzato con l’intervento del Fondo di solidarietà è uno dei più efficienti d’Europa, ricorda ancora Battelli, e nella sola Emilia Romagna nel 2008 sono stati assicurati prodotti per 951 milioni di euro. “Per assicurare produzioni di pari valore – precisa Battelli – senza il Fondo l’agricoltura della nostra regione dovrebbe pagare qualcosa come 70 milioni di euro contro i 23 dell’anno precedente, con il costo delle polizze che verrebbe triplicato”. “Gli agricoltori emiliano romagnoli pagano oltre un quarto dei premi assicurativi rispetto al dato nazionale – dice Battelli - contribuendo in maniera sostanziale ad uno strumento valido, moderno e che, oltretutto, garantisce allo Stato un notevole risparmio pari ad oltre 1,2 miliardi di euro”. Il Fondo di solidarietà nazionale -ricorda ancora il presidente Cia - è uno strumento fondamentale che anche l’Unione europea considera idoneo per sostenere le imprese agricole che, a differenza di altre, oltre alle difficoltà del mercato, subiscono condizionamenti dovuti a calamità naturali e ad eventi imprevedibili. Mi auguro che l’azione diffusa degli agricoltori – conclude Battelli – possa giovare al buon esito dell’iter in corso”. . |
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CONVEGNO BIODIVERSITÀ NELLA PROVINCIA DI VARESE |
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Continua l’impegno della Provincia di Varese e della Lipu - Birdlife Italia per la salvaguardia della biodiversità. Si è tenuto a Villa Recalcati il convegno su La Biodiversita’ In Provincia Di Varese, appuntamento conclusivo del Progetto “Natura2000va”, Centro Di Promozione Della Rete Natura 2000 Nella Provincia Di Varese. «Il nostro è un territorio ricco di biodiversità, parchi, zone paludose e zone protette – ha dichiarato l’Assessore all’Ecologia Luca Marsico – Con l’importante contributo di Fondazione Cariplo e il supporto della Lipu abbiamo fatto il punto della situazione e ci siamo concentrati su quelli che vengono definiti “corridoi ecologici”, fondamentali per il monitoraggio delle biodiversità». Non tutti sanno di vivere in un’area, quella della provincia di Varese, dove si trova gran parte della biodiversità dell’intera Regione Lombardia, nella quale sono presenti tre Parchi Regionali, otto Riserve Naturali Regionali, otto Parchi Locali di Interesse Sovracomunale, 10 Monumenti Naturali, ben 23 Siti di Importanza Comunitaria (S. I. C. ), cinque Zone di Protezione Speciale (Z. P. S. ). Queste realtà contribuiscono a formare Rete Natura 2000, il grande progetto per la difesa della biodiversità in Europa. Queste risorse di cui noi godiamo quotidianamente hanno bisogno di essere tutelate, correttamente gestite e valorizzate. Il progetto “Natura2000va”, che si avvia verso la conclusione, si prefigge tutte queste finalità, declinate in azioni pratiche, con 11 interventi di miglioramento ambientale e di fruibilità dell’area, di coordinamento dei diversi Enti gestori dei siti interessati, di coinvolgimento delle comunità locali e dei turisti che frequentano le aree. L’importo totale del progetto è di 585. 000 €, composto da tre cofinanziamenti: 340,000 € da parte di Fondazione Cariplo, 190. 000 € da parte dell’Ente Provincia di Varese e 55. 000 € da parte di Lipu Onlus. Il progetto è ufficialmente partito il 1 gennaio 2008 e terminerà il 31 marzo 2009, per una durata complessiva di 15 mesi. L’incontro costituisce un’importante occasione per diffondere i risultati di due studi naturalistici e urbanistici riguardanti la connessione ecologica dei siti Rete Natura 2000 varesini, per fornire un approfondimento relativo ai contenuti del Progetto e all’applicazione delle Direttive Comunitarie sul tema della Rete Natura 2000. . |
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POTENZA:AL VIA IL PROGETTO "ORTI URBANI" |
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In questi giorni è stato avviato dall’U. D. Ambiente-qualità Urbana e dall’ Istituto per l’Agricoltura e l’Artigianato (Ipaa) “G. Fortunato” di Potenza, uno studio finalizzato alla realizzazione di un sistema di orti urbani nella nostra città; si tratta di una iniziativa espressamente prevista dal Regolamento del Verde Urbano Pubblico e Privato della Città di Potenza, che consentirà di recintare e rendere idonei alla coltivazione alcuni appezzamenti residuali di terreno, i quali dovranno essere recintati e resi idonei alla coltivazione di ortaggi e fiori; i singoli lotti, in seguito ad appositi bandi e brevi tirocini formativi, saranno quindi assegnati ai cittadini dietro il pagamento di un simbolico canone annuo. L’assessore alle Politiche Ambientali, Massimo Maria Molinari, ha ricordato come l’iniziativa si svolga in attuazione del Protocollo d’Intesa stipulato nel dicembre scorso tra Comune e Ipaa e che essa contribuirà a far nascere nuovo interesse intorno alla coltivazione amatoriale; questa coltivazione si sta infatti sempre più diffondendo non tanto per la necessità di fare economia (le statistiche evidenziano infatti come una buona parte della produzione venga regalata ad amici e parenti), quanto per il desiderio di ‘sapere cosa si mangia’ e per lo stretto rapporto con la natura, e con la cura della propria salute che questa attività consente. “Oggi –ha affermato il Sindaco e Presidente Anci di Basilicata, Vito Santarsiero– nelle principali città italiane la coltivazione di orti urbani non è più considerata un’anomalia, quasi un elemento di degrado paesaggistico, o un simbolo di una condizione sociale ed economica inferiore, quasi che la città sia un luogo solo per parchi e giardini. Si assiste dappertutto a una rinascita della antica usanza degli “orti senza casa” allocati all’interno del tessuto urbano, che non appartengono a chi li coltiva, ma sono proprietà delle amministrazioni comunali e vengono assegnati a coltivatori non professionisti. Anche se gli odierni orti urbani hanno un antenato nobile nel cosiddetto jardin ouvrier (giardino operaio) nato in Francia alla fine dell’Ottocento, in questa fase si registra sempre più l’interesse anche di impiegati, insegnanti, professionisti, e specialmente di pensionati di ogni ceto. Anche le semine si evolvono da quella degli ortaggi a quelle da fiore, mentre cresce il gusto borghese per il decoro e si incrementa il numero delle donne”. L’istituto per l’Agricoltura e l’Artigianato “G. Fortunato” ha quindi dato il via a veri e propri laboratori didattici che interesseranno alcuni quartieri urbani, per pervenire a una proposta di individuazione da condividere con gli uffici comunali e con i cittadini, tenuto conto che i siti da selezionare dovranno risultare idonei per le loro caratteristiche geo-pedologiche e morfologiche, per la loro localizzazione, per l’accessibilità e la presenza di acqua. Il Dirigente dell’U. D. Ambiente–qualità Urbana preposta alla materia, arch. Giancarlo Grano, nell’ auspicare che la creazione degli orti urbani possa rappresentare un modo concreto per scongiurare il degrado di molte zone sub-urbane della città e combattere la solitudine degli anziani attraverso lo scambio di saperi tra le generazioni, ha indicato all’Ipaa, tra le aree da sottoporre a verifica preliminare alcune zone di Rione Lucania, di Via Ionio, di Poggio Tre Galli, di Macchia Romana e di Malvaccaro. Ovviamente l’Ufficio darà conto al più presto delle prime verifiche effettuate. . |
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NITRATI, FERRAZZI: DEROGA MA RISPETTARE TERMINE DEL 30 APRILE |
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Milano - "Se vogliamo ottenere la deroga agli strettissimi valori dettati dai regolamenti comunitari in materia di nitrati, è obbligatorio che le aziende agricole lombarde completino le comunicazioni alla Regione sull´utilizzazione dei liquami di allevamento e dei fertilizzanti azotati industriali, entro il termine attualmente fissato per il 30 aprile". Così Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, ha commentato i dati con i quali le aziende agricole lombarde hanno comunicato fino ad ora, con la procedura Pua (Piano utilizzazione agronomica), la rispettiva utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e dei fertilizzanti azotati. Il completamento di tale pratica segue l´avvio del procedimento amministrativo attivato da oltre 22. 000 aziende lo scorso 30 settembre che a seguito di proroga regionale è da effettuarsi entro il 30 aprile, e costituisce il passo obbligato affinché lo Stato possa procedere a richiedere alla Commissione Europea la deroga al limite di 170 chilogrammi di azoto distribuito per ogni ettaro di terreno, fissato dalla normativa vigente. Un iter, questo, che hanno già seguito altri Paesi membri, e che ha sortito risvolti positivi. "La comunicazione dei Pua delle aziende - ha continuato Ferrazzi - ad oggi è ancora troppo lenta. Abbiamo già prorogato i termini della consegna dallo scorso dicembre al 30 aprile prossimo, ed abbiamo messo tutti nelle condizione di operare. Ora esorto sia gli agricoltori sia le organizzazioni professionali ad impegnarsi ancora di più per concludere questa procedura affinché sia possibile avanzare alla Commissione Europea la domanda di deroga alla direttiva nitrati per l´Italia e per la Lombardia. E´ l´unico modo per concretizzare questa opportunità". "Sto predisponendo - ha aggiunto Ferrazzi - una lettera da inviare ai ministri Luca Zaia e Stefania Prestigiacomo, in cui chiedo loro di adoperarsi fattivamente avanzando, sin da ora, richiesta formale di deroga alla Commissione Europea, nell´attesa di vedere concluse positivamente le procedure di comunicazione". "Regione Lombardia - ha proseguito Ferrazzi - sta mantenendo gli impegni presi verso il proprio mondo agricolo. I fatti sono la nostra miglior testimonianza. Si va dagli oltre 60 milioni stanziati per le agroenergie e la realizzazione di 50 impianti di biogas e gestione dell´azoto alla formazione tecnica, alle misure del Psr (Piano di sviluppo rurale), alla proroga dei termini per la consegna delle comunicazioni, all´attività tecnica e di coordinamento svolta puntualmente dai nostri uffici,al sistema della ricerca regionale in agricoltura, ed altro ancora". . |
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PROGETTO AGROALIMENTARE PROMOSSO DALLE MARCHE |
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Il "Progetto Cina", programmato da Ancona Promuove, inizierà con un primo focus sul settore vitivinicolo attraverso l’organizzazione di un incoming di distributori cinesi del vino, da attuarsi tra maggio e giugno 2009, selezionati con la collaborazione dell’Ice Shanghai e del desk Ancona Promuove a Xiamen (Regione del Fujian). A seguire, è prevista la partecipazione alla manifestazione fieristica Food Hospitaly China, che si terrà a Shanghai a novembre 2009, ed un’azione promozionale di richiamo sul territorio cinese nel corso del 2010. Al fine di presentare il “Progetto Cina” alle aziende del territorio, nonché gli strumenti necessari, le normative doganali, le modalità di etichettatura, i costumi enogastronomici cinesi ecc. E le strategie più adeguate per penetrare il mercato cinese in modo efficace, è stato organizzato, il 5 febbraio scorso, un incontro propedeutico con il dott. Augusto Bordini, referente del desk Ancona Promuove a Xiamen e l’Ice Ancona che collaborerà al progetto attraverso l’ufficio Ice di Shanghai. L’iniziativa progettuale è stata inserita, vista la rilevanza per la promozione dei prodotti vitivinicoli, nel programma degli interventi a favore dell’internazionalizzazione della Regione Marche (settore agroalimentare), da svolgersi anche in collaborazione con l’Ice Ancona. Info: www. Anconapromuove. It . |
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QUALE FUTURO PER L’AGRICOLTURA IN PROVINCIA DI VARESE |
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Venerdì 6 marzo a Villa Recalcati si è tenuta la conferenza stampa “Quale futuro per l’agricoltura in provincia di Varese” alla quale hanno partecipato i vertici provinciali di Coldiretti, il Presidente della Provincia di Varese Dario Galli e l’Assessore all’Agricoltura Bruno Specchiarelli. «Colgo l’occasione per ringraziare Coldiretti di questa iniziativa – ha dichiarato il Presidente della Provincia Dario Galli – e per ribadire che Villa Recalcati non ha avuto dubbi sull’appoggiarla come del resto abbiamo fatto con tutte le altre iniziative nate sul territorio. In questi giorni piuttosto agitati per il mondo agricolo, Coldiretti ha avuto un atteggiamento di grande responsabilità, ma anche le altre associazioni territoriali di categoria hanno dimostrato di avere una posizione di dialogo molto positiva. Un quadro questo che conferma la maturità del nostro territorio. Detto questo è chiaro che il mondo agricolo rappresenta un punto di riferimento per la vita di tutti, per questo il settore è strategico in tutti i paesi. Tutti quanti quindi dobbiamo riflettere e potenziare le iniziative tese a garantire i nostri produttori che al contempo potranno mantenere l’alta qualità dei prodotti. Insomma è giunto il momento di fare qualche riflessione comune sul sistema economico e di essere intransigenti nel chiedere che, anche in un sistema di libera concorrenza, vi siano però regole certe e soprattutto finalizzate alla garanzia di una serie di principi inderogabili. La questione latte lo dimostra. E’assurdo, infatti, che ai nostri allevatori, che producono, dati alla mano, il miglior latte d’Europa, vengano riconosciuti prezzi bassi a fronte dei costi diventati ormai troppo elevati». Proprio sul prezzo alla stalla del latte e sulle mancate garanzie ai consumatori da parte della grande distribuzione, è intervenuto Claudio Vallini, presidente di Coldiretti Varese: «Siamo concordi con quanto appena approvato al Senato. Ora resta il grosso problema del prezzo. Oggi un litro di latte alla stalla costa 34 centesimi. Troppo poco se si pensa ai costi di produzioni altissimi e che comprendono controlli giusti e severi per garantire la qualità finale. Si tenga poi conto che dall’estero arriva in Italia latte a 29 centesimi al litro e che non è stato sottoposto ai medesimi controlli, ma che viene comunque venduto come latte italiano. Anche su questo Coldiretti sta lavorando per ottenere un’etichettatura più trasparente a tutela del consumatore». L’assessore Bruno Specchiarelli ha messo poi sul tavolo la situazione di una decina di produttori del Varesotto, «i quali stanno conferendo latte che viene addirittura pagato 21 centesimi. Una situazione questa insostenibile e per la quale ci batteremo per ristabilire l’equità». . |
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GRANO DURO EMILIANO-ROMAGNOLO PER LA PASTA BARILLA. A BOLOGNA IL TERZO ACCORDO DI FILIERA PER LA CAMPAGNA CEREALICOLA 2008-2009. RABBONI: UN´INTESA PER FARE DELLA REGIONE UN IMPORTANTE POLO PRODUTTIVO E PER RENDERE PIÙ REDDITIZIA QUESTA COLTURA PER GLI AGRICOLTORI. |
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Bologna - Grano duro di alta qualità coltivato in Emilia-romagna per la pasta Barilla. E´ stato firmato il 17 marzo a Bologna presso la sede della Regione il nuovo accordo quadro di filiera, valido per la campagna cerealicola 2008-2009 , che prevede la consegna all’azienda di Parma di 70 mila tonnellate di grano duro, "made in Emilia-romagna". A tre anni dall’avvio, viene dunque confermata l’importanza di un modello di collaborazione tra agricoltura, industria e istituzioni, innovativo nel panorama agricolo italiano proprio perchè coinvolge l’intera filiera, dal seme alla pasta. Ovvero per l’industria molitoria e pastaria la Barilla, per l´industria sementiera la Produttori Sementi Bologna e per il mondo agricolo (produzione e stoccaggio dei cereali): la società Cereali Emilia Romagna; l’Organizzazione Produttori Ciaad Grandi Colture; il Consorzio Agrario di Parma; il Consorzio Agrario di Piacenza; la Società Cooperativa Capa di Ferrara. “Le ricadute positive dell´intesa – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - sono molteplici, sia per Barilla che potrà disporre di grani di qualità prodotti in Emilia-romagna, sia per le aziende agricole, per le quali l´accordo garantisce un ulteriore sbocco di mercato. C’è poi un obiettivo più generale e di fondo: rendere strutturale la produzione di grano duro di qualità in Emilia-romagna, facendo della regione un importante polo produttivo. ” Rabboni ha anche sottolineato gli elementi innovativi introdotti da questo Accordo rispetto ai precedenti . In particolare l’aumento delle maggiorazioni di prezzo in base alle qualità prodotte, i nuovi ulteriori premi legati alla scelta di determinati concianti e varietà di semi, la maggiore flessibilità nelle consegne da parte degli stoccatori, i controlli di qualità realizzati congiuntamente da Barilla e parte agricola. “Anche alla luce di queste novità – ha sottolineato Rabboni – questo Accordo può contribuire ad aumentare la redditività della coltura del grano duro in una fase di prezzi calanti”. “Il fine ultimo della Barilla – ha spiegato Luca Virginio responsabile della comunicazione e relazioni esterne dell’azienda di Parma – è dare un prodotto di qualità superiore. Crediamo in questo Accordo proprio perché va in questa direzione, permettendoci di pianificare a lungo termine, ma anche di lavorare sulla qualità. E di farlo in Emilia-romagna, cioè nella terra in cui la Barilla ha le sue radici”. Per Raimondo Ricci Bitti presidente di Cereali Emilia Romagna, che ha parlato anche a nome degli altri produttori “questo Accordo ha avuto un’importanza notevole nel rilancio della coltura del grano duro in Emilia-romagna, offre prospettive positive per gli agricoltori e premia l’aspetto qualitativo”. Tra gli interventi anche quello di Ercole Borasio direttore della Società Produttori Sementi che ha ricordato “ a fronte delle avversità atmosferiche che hanno caratterizzato il 2008, l’impegno della società nelle selezione di piante che rispondano sempre meglio anche alle difficili condizioni metereologiche”. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Alberto Stefanati presidente di Op Ciaad Emilia Romagna, Lamberto Colla direttore del Consorzio Agrario di Parma, Giorgio Mazzoni del Consorzio Agrario provinciale di Piacenza e Paolino Fini presidente della Società cooperativa Capa di Ferrara. I contenuti dell´accordo - Il contratto quadro si articola in singoli contratti tra Barilla e i fornitori firmatari, per un volume totale di circa 60 mila tonnellate per l´annata 2008-2009. A loro volta i fornitori ( cioè Cereali Emilia Romagna; Op C. I. A. A. D. Grandi Colture; Consorzio agrario di Parma; Consorzio Agrario di Piacenza; Società Cooperativa Capa Ferrara) stipulano con i singoli agricoltori soci i contratti che contemplano i reciproci impegni per la coltivazione e la valorizzazione del grano duro. La Società Produttori Sementi Bologna, selezionatrice e costitutrice delle varietà identificate dal disciplinare, sviluppate con intensa attività di ricerca e sperimentazione, in parte sostenuta anche dalla Regione Emilia-romagna, fornisce il seme necessario alle coltivazioni sotto contratto. Barilla è oggi il maggiore utilizzatore mondiale di grano duro per produzione di pasta con oltre 1. 300. 000 tonnellate di equivalenti grano, corrispondenti a circa 1 milione di tonnellate di pasta. Dalla primavera del 2008, tra l’altro, è operativo a Parma il più grande mulino a grano duro del mondo, integrato con l’annesso pastificio. La produzione di grano duro in Emilia-romagna Il calo progressivo del prezzo, in corso da maggio 2008, ha delineato un’evoluzione del mercato completamente opposta rispetto all’anno precedente. Se nel 2007 si registrò un tumultuoso incremento dei prezzi, protrattosi fino al picco raggiunto in aprile 2008, successivamente vi è stato un progressivo calo. La produzione di grano duro nel 2008 è aumentata considerevolmente per la forte crescita delle superfici coltivate, che ha sfiorato il 50%, passando dai 46 mila ettari del 2007 ai 68 mila del 2008. I problemi legati all’andamento climatico ed alle patologie da esso innescate, hanno tuttavia ridotto largamente la produzione prevista che ha raggiunto circa 375 mila tonnellate, segnando comunque un aumento significativo rispetto a quella del 2007 (229. 200 t). . |
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LA DIETA MEDITERRANEA AL CENTRO DELLA SALUTE: PER PREVENIRE MALATTIE CARDIOVASCOLARI, ALCUNE FORME DI TUMORE, PATOLOGIE GASTROINTESTINALI, INFERTILITÀ |
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Al via la Settimana della Prevenzione Andrologica con un focus sull’alimentazione Infertilità e disfunzione erettile sono determinate da comportamenti alimentari non equilibrati, così come accade per le malattie cardiovascolari, alcune forme di tumore, le patologie gastrointestinali, quelle dentali, l’osteoporosi e il diabete. Lo sottolinea la Società Italiana di Andrologia che proprio quest’anno, con il patrocinio del Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali e del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dedica al tema dell’alimentazione la 9° edizione della Settimana della Prevenzione Andrologica, l’iniziativa finalizzata a sensibilizzare la popolazione maschile verso una maggiore attenzione alla propria salute sessuale ed alla fertilità, che vedrà la disponibilità in tutta Italia (dal 23 al 28 marzo) di oltre 235 ambulatori pubblici e privati ad effettuare visite specialistiche gratuite. Gli andrologi italiani mettono l’accento sulla Dieta Mediterranea, per la quale è stata richiesta la candidatura transnazionale a patrimonio culturale in materiale dell’umanità. “L’alimentazione è un elemento chiave per la salute insieme a uno stile di vita sano – sottolinea Vincenzo Gentile, Presidente della Sia – Il benessere sessuale legato all’alimentazione è dovuto ad una serie di fattori che vanno dalla qualità degli alimenti all’associazione variegata degli stessi fino alle implicazioni psicologiche per quelli che vengono spesso identificati come cibi afrodisiaci. Considerazioni che non mettono in discussione gli effetti benefici della dieta equilibrata in termini di longevità e qualità di vita, anzi rafforzano. Non possiamo dunque che essere favorevoli al tradizionale modello alimentare mediterraneo ritenuto oggi, in tutto il mondo, uno dei più efficaci per la protezione della salute, compresa quella sessuale. Una dieta troppo ricca di carboidrati, ad esempio, può provocare una risposta insulinica anomala che ha come conseguenza il calo del testosterone. Preferire alimenti freschi, ricchi di antiossidanti, ridurre al minimo il consumo di grassi animali mantiene sano il sistema circolatorio e di conseguenza efficiente anche il sistema vascolare penieno” Se dunque per vegetariani e vegani la carne sarebbe alla base dei disturbi cardiovascolari e quindi sessuali, bisogna fare molta attenzione sui rischi determinati da una alimentazione che limita la combinazione dei diversi alimenti. “Essere vegetariano non vuol dire necessariamente essere in buona salute – osserva Nicola Mondaini, Dirigente Medico I Livello, Ospedale S. Maria Annunziata, Università di Firenze - Tutto dipende da quello che si mangia. Le verdure fritte, per esempio, se mangiate in eccesso non giovano alla salute ma, al contrario, possono essere causa di disordini cardiovascolari e problemi legati all’aumento del colesterolo nel sangue. Inoltre il vegetarianismo potrebbe avere effetti negativi sul desiderio sessuale determinando una deficienza di zinco, strettamente associata alla riduzione del testosterone e alla depressione dello stimolo sessuale”. La Dieta Mediterranea, al contrario, combinando nutrienti differenti, permette di prevenire i danni al sistema cardiocircolatorio, e quindi all’apparato genitale maschile. Lo conferma anche il risultato di una meta-analisi eseguita nel 2008 dall’Università di Firenze. La prevenzione è molto importante perché il trattamento dell’obesità è difficile e spesso porta a risultati deludenti. Le cause sono da ricercare principalmente in un’alimentazione non corretta e in una scarsa attività fisica, e a volte in fattori genetici e psicologici”. . |
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AL RELAIS DUCA DI DOLLE LA PRIMA PRESENTAZIONE UFFICIALE DEL LIBRO DI NICOLA DANTE BASILE NEW MENU ITALIA, LA RIVOLUZIONE CHE HA CAMBIATO LA TAVOLA DEGLI ITALIANI |
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A Rolle di Cison di Valmarino, presso il Relais Duca di Dolle, antico eremo cistercense trasformato in Relais di Charme dalla famiglia Bisol, presentato il nuovo libro di Nicola Dante Basile, giornalista del “Sole 24 Ore”. New Menu Italia, la rivoluzione che ha cambiato la tavola degli italiani. Il libro è una fotografia dell’Italia che produce e vende nel mondo il meglio dei cibi e delle bevande nostrani. Nicola Dante Basile, analizza in prima battuta i fattori qualitativi e quantitativi che hanno cambiato negli ultimi vent’anni il mangiare&bere nel Belpaese, per poi entrare nel cuore del sistema alimentare e descrivere il modo in cui le aziende hanno affrontato e stanno affrontando l’innovazione a tavola. Un viaggio che l’esperienza di oltre 70 imprese rappresentative di una realtà articolata che riserva molte sorprese. Marchi ricchi di storia ma anche aziende meno note al grande pubblico e tuttavia fondamentali per il ruolo produttivo che ognuna di esse svolge. Imprenditori di casa nostra e grandi network ripercorrono la storia delle loro scelte, dei loro investimenti e dei loro successi. Uno strumento per conoscere lo stato attuale del sistema alimentare italiano, che sforna duemila nuovi prodotti l’anno su un totale mondiale di circa ventimila. Un sistema che ha dato vita a successi globali che durano da decenni, a conferma del fatto che il legame tra gli italiani e la tavola è davvero speciale. Tante le aziende citate nel libro. Imprese di grandi dimensioni ma anche di piccole e medie, tutte comunque di alta immagine e accomunate da uno spirito costruttivo proiettato verso il futuro del fare impresa. Realtà imprenditoriali rappresentative dei differenti settori comunque connessi con la tavola nella sua globalità. Aziende di respiro internazionale di tutte le regioni, a cominciare dalla Bisol, viticultori in Valdobbiadene dal 1542, da Rigoni di Asiago, specialisti di confettura biologica, Ferrero, Autogrill, Rana, Ferrari Spumante, per citare qualche nome delle 72 case history . |
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POMÌ, DA 25 ANNI SUL MERCATO: LA PRIMA PASSATA DI POMODORO PRONTA PER L’USO |
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Pomì nasce all’inizio degli anni ’80 come prodotto portatore di vera innovazione in cucina lanciando sul mercato la prima passata di pomodoro pronta per l’uso: buona come il pomodoro passato in casa, veloce e semplice da usare per chiunque. Nata dalle nuove esigenze di uno stile di vita dai ritmi sempre più concitati e pressanti, Pomì si presenta come la risposta al bisogno di praticità, dimostrandosi innovativo anche nel pack: il primo in brick. L’arrivo di Pomì cambia le abitudini maturate in casa da generazioni, accorcia i tempi di preparazione e rivoluziona i ruoli in cucina. Un prodotto moderno, funzionale, nuovo, perfettamente aderente alla nuova esigenza di consumo che allora cominciava ad imporsi, e allo stesso tempo gustoso, sano e genuino, in tutto e per tutto assimilabile alla passata fatta in casa. Pomì si impone con una grande rapidità e diventa qualcosa di più e di meglio di una semplice passata: semplicemente Pomì, il pomodoro in brick per antonomasia. I risultati di vendita decretano immediatamente il suo successo, il prodotto entra nelle cucine e nelle case degli italiani: Pomì diventa un prodotto icona. Da allora l’affermazione e il gradimento di Pomì non si ferma e il prodotto diviene un classico nelle cucine di tutto il mondo: il connubio con la pasta, e in particolare con gli spaghetti, ne fa un simbolo di italianità per eccellenza. . |
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ABSOLUT WORLD LANCIA ABSOLUT MINI BAR: COCKTAIL PRÊT-À-PORTER |
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L’innovativa confezione di Absolut per gustare ovunque una perfetta “vodka drinking experience” Un perfetto kit-bar che coniuga stile e funzionalità, per servire ovunque i più gustosi drink a base di Absolut, la vodka svedese di qualità premium apprezzata in tutto il mondo per il suo inconfondibile sapore 100% naturale. Absolut Mini Bar, un’originale confezione bianca dal design ultramoderno, racchiude al suo interno la bottiglia Absolut, un prezioso leaflet con ricercate ricette, e due comparti, utili per conservare la frutta più succosa e ghiaccio a volontà: ingredienti ideali per realizzare, con eleganza e divertimento, freschissimi cocktail. La resistente maniglia permette di trasportare facilmente il kit e creare i party più glamour ovunque si voglia. “Ideale come raffinato oggetto-regalo, Absolut Mini Bar testimonia ancora una volta l’attenzione di Absolut al mondo del design e dell’innovazione, in linea con la ricca tradizione del brand che più di ogni altro, nel settore beverage, ha saputo rinnovare ogni stagione la propria immagine” afferma Louis de Fautereau, Marketing Manager Champagne & Absolut Vodka di Pernod Ricard Italia, filiale italiana del Gruppo Francese, co-leader mondiale nel settore spirits & wine, che ha recentemente acquisito Absolut. “Per la prima volta invece della bottiglia, abbiamo lavorato sul packaging esterno dotandolo di una preziosa funzione con un forte valore aggiunto”. . |
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TERRA DI LAVORO …SOLO PER I PALATI PIU’ ESIGENTI BORSA DEI VINI E DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI CASERTA 27-29 MARZO
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La prima edizione della “Borsa dei vini e dei prodotti agroalimentari della provincia di Caserta” un progetto elaborato da Agrisviluppo, azienda speciale della Camera di Commercio in collaborazione con la delegazione provinciale della Fisar (Federazione Italiana Sommelier Ristoratori Albergatori) si svolgerà presso Villa Maria Cristina di Caserta dal 27 al 29 marzo 2009. Gli obiettivi che si prefigge “La Borsa dei vini e dei prodotti agroalimentari” della provincia di Caserta sono molteplici e non di breve periodo, dal momento che la prima fase sperimentale si chiuderà nel corso dei prossimi tre anni, come ha ricordato il presidente di Agrisviluppo Giuseppe Falco: “Non vogliamo un evento fine a se stesso, avra’ cadenza annuale ed auspichiamo una crescita costante per i prossimi tre anni. L´immagine di terra di lavoro ultimamente è stata troppo spesso snaturata e noi vogliamo dimostrare che il territorio dove si producono i nostri vini e le nostre tipicita’ e’ lontano ed estraneo alle tristi notizie della cronaca o al problema dei rifiuti. Territorio e prodotti devono crescere insieme. Abbiamo coinvolto le aziende per comprendere le loro esigenze in modo da configurare un programma di lavoro che contempli la comunicazione ed il marketing. ” La Borsa dei vini e dei prodotti agroalimentari vede impegnati ben 22 aziende locali e una quindicina di operatori tra società di trading e buyer provenienti dall’Italia e dall’estero. Il programma prevede una giornata dedicata alla conoscenza delle eccellenze del territorio sabato 28 marzo 2009 e delle visite alle aziende strutturate sulla base delle esigenze manifestate dagli operatori domenica 29 marzo 2009. Il patrimonio enogastronomico e’ una ricchezza inestimabile, su cui si basa anche il prestigio dei luoghi. Occorre quindi creare un brand unico “Terra di lavoro” , favorire e sostenere le aggregazioni di produttori e creare collegamenti e sinergie tra le componenti dei settori del commercio, dell’artigianato, attività ricettive e produzione di qualità. All’egida di “Terra del Lavoro” sarà possibile usufruire di pacchetti esclusivi, in cui dovranno essere integrati beni ambientali, naturali ed architettonici, agriturismo, prodotti tipici e ristorazione d’eccellenza. . |
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ENOLIA, ALLA SCOPERTA DELL´OLIO DI QUALITÀ DELLA VERSILIA |
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Enolia, alla scoperta dell´olio di qualità e dei prodotti del territorio, così recita lo slogan della manifestazione” che quest´anno giunge all’importante traguardo della decima edizione. In effetti, manifestazioni come Enolia, che fanno affluire in due giorni più di 10. 000 visitatori, sono il veicolo migliore per far conoscere l’entroterra della Versilia così ricco di Storia e Cultura. Proprio questo è stato l’obiettivo di Enolia fin dall’inizio, quando fu ideata nel 2000: catalizzare l´attenzione attorno all´olio della Versilia che in questi dieci anni ha avuto uno sviluppo importante sia sotto il profilo della qualità che della quantità, e nello stesso tempo legare il prodotto ad un territorio e farlo diventare l´idea per un turismo diverso. In una Versilia riconosciuta prevalentemente in quanto terra di mare, l´olio della Versilia vuole diventare il pretesto per itinerari tra uliveti, panorami mozzafiato e sapori a volte dimenticati. Nella due giorni di Seravezza ( 18 e 19 aprile) ci sarà un nutrito programma: a cominciare chiaramente dal grande protagonista, l’olio che a Seravezza sarà possibile degustare e confrontare presso gli stand provenienti da diverse regioni italiane; sarà possibile seguire dei minicorsi per imparare a conoscere l´olio d´oliva nelle sue molteplici sfaccettature, incontri sempre apprezzati con tanti partecipanti. Una parte importante sarà dedicata ai prodotti tipici italiani, infatti sempre nel complesso dell´area Medicea, vero fulcro della manifestazione, si avrà la possibilità di assaggiare tantissimi prodotti provenienti da diverse regioni italiane. Anche quest´anno verrà presentato in anteprima un prodotto del territorio. Nella scorsa edizione di scena fu “Lo scoppolato di Pedona“, un formaggio di pecora affinato in grotta che si mangia a scaglie tipo parmigiano, il 2009 sarà invece l’anno del “Penitente”, un prosciutto stagionato nel tipico borgo di Gombitelli e che ha la caratteristica di avere sentori di castagna. Tante curiosità gastronomiche quindi, assieme ad eventi collaterali come l´ormai collaudata “Pedalando tra gli ulivi”, una ciclopedalata che, attraverso uliveti, atelier di scultori e piccole soste gastronomiche, accompagna i visitatori da Querceta fino allo splendido Palazzo Mediceo, sede degli eventi. . |
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GRAZIE ALLA SUA LUNGA ESPERIENZA MATURATA NEL CORSO DI OLTRE 70 ANNI DI RICERCA NEL CAMPO DEI PROBIOTICI, YAKULT, CON IL CONTRIBUTO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI DIETETICA E NUTRIZIONE CLINICA (ADI ONLUS) CONTRIBUISCE ALLA SALUTE E AL BENESSERE |
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Ad aprile si torna a parlare di salute dell’intestino grazie alla campagna educazionale “Il mese dell’intestino sano” promossa da Yakult con il patrocinio di Adi. L’iniziativa, diretta ai consumatori, ai media ed alla classe medica prevederà alcune novità e un maggiore coinvolgimento dei dietisti Adi su tutto il territorio nazionale. L’associazione Italiana di Dietetica, afferma il Prof. Giuseppe Fatati, Presidente Adi, è molto soddisfatta del rinnovato coinvolgimento nella campagna educazionale “Il mese dell’intestino sano”. Per Adi è molto importante sostenere progetti come questi che, tramite la corretta collaborazione fra Enti Pubblici, Industria Alimentare e Società Scientifiche possano realizzare campagne educazionali di grande visibilità e utilità per il pubblico. Riteniamo che “Il mese dell’intestino sano” sia un’iniziativa fondata su valide premesse scientifiche e sviluppata sulla base di obiettivi in linea con quelli della nostra Società Scientifica. Per questi motivi l’Adi ha rinnovato la sua adesione al progetto. Quest’anno inoltre la campagna sarà occasione per svolgere un’indagine conoscitiva “sulla salute dell’intestino”: in tutte le tappe del tour verrà infatti proposto al pubblico un questionario di valutazione del benessere intestinale con l’obiettivo di ottenere una mappatura dello stato di salute dell’intestino degli italiani sensibili al problema. La Campagna Educazionale si articolerà in diverse iniziative: Il tour Anche quest’anno il cuore dell’iniziativa sarà rappresentato da un tour itinerante su tutto il territorio nazionale. Allo stand de “Il Mese dell’intestino sano” sarà possibile ricevere materiali informativi redatti in collaborazione con Adi. Grazie alla presenza dei dietisti sarà possibile inoltre partecipare all’indagine conoscitiva sulla salute dell’intestino e ricevere alcuni consigli generali per migliorare le proprie abitudini e per mantenere l’intestino più sano. Con questa iniziativa Yakult si propone di supportare una corretta informazione e di aumentare l’attenzione del pubblico sul tema della prevenzione attraverso l’alimentazione, grazie anche ad una collaborazione attiva e continuativa con la classe medica. Numero verde e sito internet Per fornire un ulteriore supporto alle richieste del pubblico, Yakult attiverà, in collaborazione con Adi, il servizio “l’esperto risponde” attraverso il Numero Verde dedicato 800 037 624 (ogni martedì e giovedì del mese dalle 14. 30 alle 18. 30) e il sito dedicato www. Intestinosano. Net. Tutte le informazioni sulla campagna saranno disponibili anche sul sito www. Yakult. It. Alcuni dietisti saranno a disposizione per rispondere alle domande dei consumatori sul tema della salute dell’intestino. Yakult, da sempre impegnata nella ricerca scientifica, opera con una precisa filosofia: contribuire alla salute e al benessere delle persone nel mondo, promuovendo uno stile di vita sano e corretto. Grazie alla sua lunga esperienza maturata nel corso di oltre 70 anni di ricerca nel campo dei probiotici, Yakult crede fortemente nella necessità di informare i consumatori sull’importanza di mantenere un intestino sano per supportare il benessere del proprio organismo. Ed è proprio con questa filosofia che Yakult realizzerà la Campagna Educazionale Il mese dell’intestino sano, con il patrocinio di Adi (Società Scientifica a carattere Nazionale) che condivide con Yakult gli obiettivi e i temi proposti. La bevanda Yakult è un alimento probiotico di latte scremato fermentato, contenente il fermento lattico naturale Lactobacillus casei Shirota (Lcs). Una bottiglietta di Yakult contiene miliardi di fermenti probiotici Lcs che raggiungono vivi e attivi l’intestino e contribuiscono a mantenerlo in salute, aiutando di conseguenza il benessere dell’intero organismo. . |
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BILANCIO POSITIVO PER LA CANTINA PRODUTTORI DI VALDOBBIADENE |
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Un fatturato in crescita da 21,5 a 24 milioni di euro, 8 milioni di bottiglie prodotte di cui 2 milioni vendute all’estero, questi in breve i numeri che stanno decretando il successo della Cantina Produttori di Valdobbiadene, che si conferma una delle prime cinque realtà produttive del comparto del Prosecco. Bilancio in attivo per la Cantina Produttori di Valdobbiadene – Val d’Oca che si presenta in gran forma alla fiera italiana più importante del settore, il Vinitaly, in programma a Verona Fiere. Un’azienda storica fondata nel 1952 ma dinamica e all’avanguardia che nel corso degli ultimi anni sta investendo in infrastrutture ma anche in marketing e comunicazione. Scelte che la stanno premiando con un costante aumento del fatturato: il 2008 si è chiuso a 24 milioni di euro, contro i 21,5 dell’anno precedente. La produzione annua è di 8 milioni di bottiglie di cui il 23% viene venduto all’Estero: un mercato importante quello internazionale dove la Cantina Produttori di Valdobbiadene è presente non solo in Europa ma anche in Asia (Cina, Corea del Sud, Giappone, Hong Kong, Laos e Singapore), in Nord America (Canada, Stati Uniti) e Centro-sud America (Brasile, Porto Rico, Repubblica Domenicana e Venezuela) per arrivare fino in Africa, in Zambia. 6 milioni sono le bottiglie vendute di cui il 33% nel canale Ho. Re. Ca. , il 28% nella Gd e il restante 16% nel Private Label. Nuove conferme dunque per la Cantina che nel 2009 ha deciso di investire in infrastrutture, a breve infatti inizieranno i lavori per la realizzazione del nuovo outlet aziendale, 1. 200. 000€ l’investimento necessario per la realizzazione di questo nuovo spazio che rappresenta non solo un punto vendita dove sarà possibile acquistare oltre ai vini della Cantina anche le prelibatezze gastronomiche locali ma anche una sorta di “piazza del territorio” che si integra armoniosamente con le colline di Valdobbiadene dove verranno organizzati eventi ma anche corsi e degustazioni. Ma la Cantina Produttori di Valdobbiadene sta effettuando importanti investimenti anche in marketing e comunicazione, in febbraio infatti ha preso il via la seconda edizione di “Una Star in Tour”, la kermesse itinerante che, alla luce del successo ottenuto lo scorso anno, ques’anno ha visto più che raddoppiare le tappe in programma, organizzate da febbraio a giungo in tutta Italia. Un format, ideato da Serena Comunicazione, che prevede degustazioni di bollicine Val d’Oca in abbinamento alle eccellenze gastronomiche locali. Prossimi appuntamenti il 16 aprile a Lecce e il 17 aprile a Bari, in maggio invece il tour si sposterà in Friuli il 22 a Udine e il 29 a Sistiana. . |
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L’EVENTO NELL’EVENTO DI VINUM….“IL FESTIVAL DELLA CUCINA” PROTAGONISTE LE STELLE DI LANGA E ROERO |
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Sarà uno dei grandi eventi della primavera in Langa e Roero, un evento nell’evento nel ricco cartellone dell’edizione 2009 di Vinum. La grande tradizione gastronomica del territorio ha registrato negli ultimi anni un ulteriore crescita: chef talentuosi hanno interpretato con fantasia e abilità i prodotti del territorio, unendo ricerca e innovazione. I successi sono arrivati con importanti riconoscimenti ed oggi questo territorio rappresenta una della punte di diamante della cucina d’autore in Italia. Una concentrazione straordinaria di chef stellati arricchisce il patrimonio di una terra, meta ogni anno di migliaia di turisti alla ricerca di grandi vini, di Sua maestà il Tartufo e di una grande cucina con cui esaltare sapori ed atmosfere. Nelle settimane di Vinum verrà proposta la 2° edizione de “Il Festival della Cucina di Vinum”: i grandi chef stellati del territorio di Langa e Roero animeranno tutti insieme, presso i loro rispettivi locali, appuntamenti gastronomici di livello. Lo faranno ospitando nel loro locale uno chef stellato di un’altra regione italiana: il risultato sarà un evento “a quattro mani” di grande fascino. Ospiti: Gianfranco Vissani, Carlo Cracco, Philippe Leveille; Nicola e Pierluigi Portinari; Antonino Cannavacciuolo; Andrea Menichetti e Valeria Piccini. Ogni menù presenterà un’alternanza di piatti creati e realizzati dai due chef protagonisti della serata. I grandi vini saranno protagonisti: a ciascun piatto sarà abbinato un vino, completando così una degustazione di grande eccellenza. “Al secondo anno il Festival della Cucina cresce per la qualità complessiva delle proposte – dichiara Massimo Corrado, presidente dell’associazione Go Wine e ideatore dell’iniziativa. Siamo grati agli chef di Langa e Roero per lo spirito di squadra che si è creato nell’organizzare questo evento. I grandi nomi che hanno accettato l’invito del Festival sono un’ulteriore dimostrazione dell’autorevolezza e del prestigio che gli chef di Langa e Roero hanno acquisito con il loro lavoro”. . |
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