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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Dicembre 2009
BERLUSCONI. NICOTRA, CAPPATO: INTERNET NON È IL FAR WEST. FACEBOOK COME RADIO PAROLACCIA MOSTRA LA FACCIA OSCURA DEL PAESE.  
 
Roma, 15 dicembre 2009 - Dichiarazione di Luca Nicotra (Segretario dell´Associazione radicale Agorà Digitale) e Marco Cappato (Presidente, Membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani). Internet non è il far west. Anche sul web esistono delle leggi, e se verrà accertato che qualcuno ha commesso un reato, inneggiando contro Berlusconi o in qualsiasi altro modo, è giusto che sia perseguito. Dai tribunali. La censura di Stato evocata da molti esponenti di governo e maggioranza è un´altra cosa. È la volontà chiudere gli spazi di libertà che Internet ha messo a disposizione di ogni cittadino, dipingendo la rete come un luogo frequentato da criminali e squilibrati, un luogo oscuro da cui proteggersi. Questa può essere un´immagine tranquillizzante per spiegare la violenza di certe esternazioni, ma è terribilmente falsa. Perchè noi radicali i messaggi che oggi si leggono sulle bacheche di Facebook e del web li conosciamo bene. Sono gli stessi che si ascoltavano negli anni ´80 o ´90 a Radio Parolaccia, quando aprimmo i microfoni di Radio Radicale senza filtro 24 ore su 24. Un esperimento che consentì di ascoltare la voce di un´Italia che strepita, urla, minaccia, impreca e bestemmia e che oggi Internet permette di replicare su base permanente e per un numero di cittadini sempre maggiore. Un paese orrendo, ma che esiste e non si può cancellare, e di cui invece sarebbe utile cercare di comprendere le cause. Nel frattempo agli onororevoli D´alia, Carlucci, Maroni, Ronchi e quanti altri in queste ore stanno inneggiando alla censura in rete è bene ribadire che la libertà si esercita nei casi limite. Quelli più sgradevoli o ripugnanti. Non ci sono direttori responsabili sui social network o sulle bacheche e se qualcuno commette dei reati, a maggior ragione lì dove la privacy è praticamente assente, la responsabilita personale resta. Ma per questo c´è la magistratura. Altrimenti chi decide quali frasi sono da considerarsi oltre il limite accettabile. La Carlucci? Maroni? .  
   
   
BENI CULTURALI E INTERNET, FIRENZE AL CENTRO DEL FUTURO DIGITALE MENTRE SONO IN CORSO NUMEROSI PROGETTI D’AVANGUARDIA, LA CITTÀ OSPITA IL CONGRESSO INTERNAZIONALE CULTURAL HERITAGE ON LINE.  
 
 Firenze, 15 dicembre 2009 – Beni culturali, digitale, Internet. Una combinazione strategica per Firenze, che da domani ospita al Teatro della Pergola il congresso internazionale Cultural Heritage on line (15 – 16 dicembre) organizzato dalla Fondazione Rinascimento Digitale in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Firenze e la Toscana sono leader del settore in Italia e punto di riferimento mondiale grazie all’imponente patrimonio culturale e all’eccellenza dei sistemi e delle competenze sviluppati, tra gli altri, da Biblioteca Nazionale Centrale, Archivio di Stato, Istituto e Museo di Storia della Scienza, Polo Museale, Conservatorio Cherubini, le Università (Firenze, Pisa, Siena), i centri del Cnr, la Normale di Pisa. Analogo status ha ormai acquisito anche Rinascimento Digitale, motore di numerosi progetti d’avanguardia. Attualmente le istituzioni culturali presentano un’offerta di servizi capace di soddisfare solo in parte le aspettative degli utenti che, non solo riescono ad adattarsi ai cambiamenti tecnologici più velocemente, ma inducono spesso anche idee e paradigmi inediti di produzione di servizi e di accesso alle conoscenze. Nel presentare oggi il congresso alla stampa, il direttore generale dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Antonio Gherdovich, il presidente della Fondazione Paolo Galluzzi, e il coordinatore del comitato scientifico Paolo Blasi, hanno spiegato, tra l’altro, che l’Ente Cassa continua a sostenere l’attività della Fondazione Rinascimento Digitale proprio per rispondere a queste richieste che ancora non trovano riposta adeguata da parte degli enti preposti ai beni culturali. Per valutare lo stato dell’arte e i futuri trend nelle crescenti platee di utenti, Cultural Heritage on line (alla seconda edizione dopo il successo del 2006) ha convocato a Firenze esperti, professionisti e istituzioni del mondo intero a discutere su alcuni temi di fondo: beni culturali e web interattivo, biblioteche digitali, cooperazione e integrazione dell’informazione tra musei, archivi e biblioteche pubbliche, conservazione delle memorie digitali. L’obiettivo è di coinvolgere domanda e offerta nella creazione di risorse digitali e nella loro condivisione. Da qui il sottotitolo del congresso: Empowering users: an active role for user communities, ossia dare agli utenti un ruolo di protagonisti attivi. A Firenze sono in corso alcuni progetti di ricerca d’avanguardia destinati a produrre un impatto culturale importante, delineando nel contempo nuove professionalità. Pinakes, ad esempio, è un’architettura software, progettata da Rinascimento Digitale e dall’Istituto e Museo di Storia della Scienza, che consente di accedere in maniera integrata a dati di archivi diversi. A Pinakes si affianca Pinakes Text, un software ideato per realizzare edizioni critiche digitali di manoscritti, codici e libri antichi. Grazie a questa applicazione, in occasione del convegno viene pubblicata sul web l’edizione digitale nell’innovativo ambiente Pinakes dell’opera omnia di Galileo Galilei (http://pinakes. Imss. Fi. It:8080/pinakestext/home. Jsf). Con l’Università di Pisa e l’Istituto di Linguistica Computazionale del Cnr, Rinascimento Digitale sta inoltre lavorando alla pubblicazione digitale dei diari che il padre dell’egittologia italiana, Ippolito Rosellini produsse nel 1828-1829 durante la spedizione franco-toscana in Egitto e Nubia con Jean Francois Champollion, il celebre scopritore della stele di Rosetta. Altre collaborazioni riguardano il catalogo storico delle fotografie del Centro Romantico dell’Istituto Vieusseux, la Sovrintendenza regionale ai Beni Culturali, la biblioteca Magliabechiana e la Fondazione Memoria Ecclesiae. Magazzini Digitali è invece un progetto realizzato in collaborazione con le Biblioteche Nazionali di Firenze e Roma. Si tratta di un’architettura hardware e software concepita per la conservazione di lungo termine dei documenti digitali. Magazzini Digitali garantisce anche la conservazione delle tesi di dottorato di tutte le università italiane. Cultural Heritage on line si apre (oggi) e si chiude (giovedì) con un Tutorial: il primo, a Palazzo Incontri, sui concetti di base e gli aspetti pratici della conservazione di lungo periodo dei supporti digitali; l’altro, all’Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio, sugli standard internazionali di rappresentazione dei metadati. Il particolare valore del congresso è sottolineato dall’alto patronato del Presidente della Repubblica. Tra i sostenitori: Unesco, Regione Toscana, Provincia, Comune, Ambasciata Usa ed Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che della Fondazione Rinascimento Digitale è promotore. Fondazione Rinascimento Digitale, Via Bufalini 6, 50122 Firenze, 055. 2613910, www. Rinascimento-digitale. It .  
   
   
TELECOMUNICAZIONI: ATTIVATA BANDA LARGA ALTA VAL TAGLIAMENTO  
 
Forni di Sotto, 15 dicembre 2009 - Con l´attivazione ieri dal municipio di Forni di Sotto è di fatto partita l´"autostrada digitale" dell´Alta Val Tagliamento, che permetterà il collegamento in banda larga fra i sette Comuni carnici di Ampezzo, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Preone, Enemonzo, Villa Santina e Socchieve. Alla cerimonia d´inaugurazione sono intervenuti l´assessore regionale Riccardo Riccardi, Dino Cozzi, amministratore delegato di Insiel spa (la società regionale cura infatti la realizzazione del progetto "Ermes" per conto dell´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia), il sindaco di Forni di Sotto Marco Lenna, gli altri primi cittadini della valle, Michele Benedetti (Ampezzo), Fabio Colombo (Forni di Sopra), Paolo Iussa (Enemonzo), Andrea Martinis (Preone) e, in collegamento via Skype, con banda larga, Romano Polonia (Villa Santina). Il collegamento dell´Alta Val Tagliamento rappresenta la prima tratta del progetto "Ermes" (Excellent Region in a Multimedia European Society) che ha come obiettivo quello di completare entro il 2011 la posa della fibra ottica in Friuli Venezia Giulia e successivamente di collegare in banda larga le 218 sedi municipali, i distretti industriali e le maggiori zone industriali. "Senza enfasi diamo il via a questo collegamento veloce che rappresenta certo un momento importante per le comunità di questa valle ma è solo il primo tassello, la prima tappa di un percorso più complesso e più lungo per offrire una connettività veloce alle aziende ed ai cittadini di questi sette comuni della Carnia", ha affermato l´assessore Riccardi. Al di là dell´allacciamento alla banda larga dei municipi dell´alta Val Tagliamento, che peraltro sarà in grado di offrire alle comunità locali alcuni servizi pubblici importanti, ad iniziare da quelli legati al settore sanitario, è stato sottolineato, "resta confermato l´obiettivo di mettere a disposizione di popolazione e sistema economico la banda larga il prima possibile - ha indicato l´assessore - anche prima di quella ´scadenza´ 2013 che sinora abbiamo indicato". "Sinora per il programma ´Ermes´, per il recupero dello svantaggio digitale - ha quindi rilevato Riccardi - sono stati investiti circa 55 dei 110 milioni di euro previsti, puntando prima di tutto per le aree di montagna del Friuli e del Pordenonese, a testimoniare l´impegno tangibile della Giunta Tondo per il territorio montano". Un impegno, ha infine annotato Riccardi, anche nel settore della viabilità (uno degli altri "svantaggi delle terre alte"), ricordando proprio per l´alta Val Tagliamento i numerosi interventi sulla strada regionale 52 che, ha osservato il sindaco Lenna, vedrà almeno una parziale riapertura dell´arteria sul torrente Auza già prima di Natale. "Si tratta di un´attivazione prototipale - ha quindi ricordato l´ad Cozzi - per cui i meccanismi di gestione della nuova rete dovranno essere affinati ma questo prototipo è la fotografia, su scala ridotta, di quella rete regionale che Insiel realizzerà". "E´ in corso di collaudo - ha indicato - il collegamento fra Villa Santina e Amaro che permetterà ai sette Comuni di raggiungere il nodo della rete di Amaro che, a sua volta, consentirà la connessione con Trieste in attesa della realizzazione della fibra ottica regionale definitiva". .  
   
   
ONLINE SU SARDEGNA ENTRATE LA REGISTRAZIONE PER ACCEDERE AI SERVIZI  
 
Cagliari, 15 Dicembre 2009 - Sardegna Entrate attiva la procedura di registrazione al portale, dando così la possibilità agli utenti di usufruire dei servizi e delle agevolazioni fiscali previste dalla Regione. Le credenziali fornite agli utenti che effettueranno la registrazione avranno valore per accedere a tutti i servizi telematici che in futuro saranno erogati dal portale regionale. Infatti, inserendo i propri dati e completando la procedura, gli utenti si registreranno all´Identity Management (Idm) della Regione Sardegna: un sistema che permette di accedere a tutti i servizi erogati dai siti e portali regionali utilizzando credenziali uniche. Al momento è Sardegna Entrate a dare il via al progetto, consentendo ai contribuenti e ai loro intermediari di registrarsi al sito e accedere ai servizi non appena questi saranno disponibili. In particolare avranno la possibilità di effettuare in via telematica procedure di iscrizione all’albo fornitori dell´Agenzia e di invio delle richieste di agevolazione fiscale al momento previste per l’imposta sulle attività produttive (Irap). L’invio dei documenti avverrà tramite la combinazione tra firma digitale e posta certificata, per garantire all’utente la massima sicurezza nella trasmissione dei dati. Il canale telematico prevederà anche una rapida interazione tra i funzionari di Sardegna Entrate e gli utenti, i quali potranno verificare in tempo reale lo stato e l’esito delle loro richieste. Lo scopo è quello di semplificare le procedure a carico dei contribuenti, creando un supporto utile e alla portata di tutti. .  
   
   
MEETING DEGLI UTENTI XFEL EUROPEO  
 
 Amburgo, 15 dicembre 2009 - Dal 27 al 29 gennaio 2010 si terrà ad Amburgo (Germania) il quarto incontro degli utenti del Xfel (x-ray free electron laser, ovvero il laser ad elettroni liberi per la produzione di raggi X) europeo. L´evento annuale rappresenta un´opportunità per rafforzare l´interazione tra l´ambiente del Xfel europeo e gli utenti della comunità scientifica. Quest´anno gli obiettivi saranno: applicazione di scienza selezionata; progressi e stato attuale del laser ad elettroni liberi per la produzione di raggi X europeo; risultati dei workshop tecnico-scientifici 2009; sviluppi attuali nel campo degli impianti laser ad elettroni liberi per la produzione di raggi X; opportunità lavorative. L´evento si svolgerà in concomitanza con il meeting degli utenti del Hasylab (Hamburg synchrotron radiation laboratory). Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Xfel. Eu/events/users_meetings/4th_users_meeting/ .  
   
   
PREMIO INFN PER LA MIGLIOR TESI DI DOTTORATO A FABRIZIO BOFFELLI IL FISICO E RICERCATORE PAVESE HA FORNITO NUOVI DATI PER IL TELESCOPIO SPAZIALE ITALIANO AGILE  
 
Pavia, 15 dicembre 2009 - “Migliore tesi di dottorato nel campo della Fisica Astroparticellare” per il dottor Fabrizio Boffelli, al quale l’Infn Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha conferito il Premio Nazionale "Bruno Rossi" 2009, per la tesi discussa presso l´Università di Pavia, dal titolo "The on-ground calibration of Agile satellite and the study of Very High Energygamma-ray sources". Il lavoro di tesi del dottor Boffelli si è svolto nell’ambito della missione Agile (Astrorivelatore Gamma ad Immagini Leggero), telescopio spaziale italiano dedicato allo studio del cielo osservabile ad energie molto alte. Agile è stato lanciato il 23 Aprile 2007 e sta ottenendo importanti risultati scientifici per l’intera comunità astrofisica nazionale e internazionale. “Nella tesi – spiega Fabrizio Boffelli – mi sono occupato, oltre che degli ipotetici studi che Agile può condurre in sinergia con altri Telescopi e Satelliti (studi dedicati a oggetti a volte enigmatici come resti di supernovae, gamma-ray bursts, nuclei galattici attivi, quasar, ecc. , che emettono radiazione gamma a energie elevatissime) della calibrazione a terra del Satellite stesso. Essa è stata infatti una fase essenziale e fondamentale per comprendere e ottimizzare al meglio tutti i dati che il Satellite avrebbe raccolto una volta posto in orbita. Ho svolto il lavoro di tesi di dottorato presso il Dipartimento di Fisica Nucleare e Teorica dell’Università degli Studi di Pavia, avvalendomi anche di un’associazione con l’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica) e l’Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare). ” Il premio nazionale “Bruno Rossi” 2009 è stato bandito dall’ Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) per ricordare la figura di Bruno Rossi (1905-1993), un fisico che diede contributi fondamentali alla fisica delle particelle elementari mediante lo studio dei raggi cosmici. Fra le sue prime scoperte lo studio del decadimento del muone e la misura della sua vita media; si occupò in seguito delle nuove possibilità di ricerca offerte dai veicoli spaziali; fu tra i primi a scoprire sorgenti di raggi X al di fuori del sistema solare; fornì contributi straordinari all’insegnamento della Fisica e al perfezionamento di strumentazione elettronica per la ricerca. La premiazione si è svolta lo scorso 30 novembre a Napoli, alla presenza di scienziati provenienti da tutta Italia. .  
   
   
GIORGIO NAPOLITANO, ANDREA RONCHI, ROMANO PRODI, TOMMASO PADOA-SCHIOPPA ASSIEME ALLE AUTORITÀ LOCALI E PERSONALITÀ EUROPEE A VILLA SALVIATI LA MATTINA DEL 17 DICEMBRE. INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SEDE DEGLI ARCHIVI STORICI DELL’UNIONE EUROPEA.  
 
Firenze, 15 Dicembre 2009 - Si tratta di un momento importante per la memoria storica del processo di integrazione europea, e sono state invitate a partecipare numerose personalità legate alla costruzione dell’Europa, insieme a numerose autorità politiche italiane ed europee. L’evento è organizzato dall’Istituto Universitario Europeo (Iue) di Firenze, che gestisce gli Archivi Storici per conto dell’Unione Europea. Villa Salviati fu acquistata dal Governo Italiano nel 2000 perché già allora era chiaro che la sede di Villa Il Poggiolo sarebbe a breve divenuta insufficiente ad accogliere la massa di documenti storici che annualmente affluiscono dalle principali Istituzioni dell’Unione. Dopo una fase preliminare di preparazione e pianificazione, i lavori di restauro e ristrutturazione della villa rinascimentale sono iniziati a metà 2008, sotto la guida del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Toscana, e si è ora conclusa la prima e principale tranche dei lavori, concernente l’archivio ipogeo ed il restauro di tetti e facciate della Villa. Il recupero ed il restauro di Villa Salviati rappresentano un’opera importante per l’Istituto Universitario Europeo, ma anche per la città di Firenze. Avere a Firenze l’istituzione che conserva la memoria storica del processo di integrazione europea rappresenta non tanto e non solo un motivo di prestigio, ma anche un deciso contributo alla ricchezza culturale e accademica della città. La nuova sede degli Archivi Storici sarà ben più consona della precedente dal punto di vista della bellezza e prestigio dei locali, ma anche molto più efficiente e moderna. Gli studiosi, gli storici e tutti quanti sono interessati al processo di integrazione europea troveranno a Villa Salviati una sede dotata di ampi spazi e delle più moderne tecnologie di consultazione di documenti storici che sono disponibili unicamente a Firenze. Gli Archivi storici dell’Unione europea hanno il compito di raccogliere, archiviare, salvaguardare e rendere disponibili al pubblico i documenti storici delle istituzioni europee della Comunità del carbone e dell’acciaio, della Comunità Economica Europea e dell’Euratom, risalenti ad almeno 30 anni prima. Dal settembre 2004, gli Archivi hanno ricevuto inoltre il mandato di accogliere, sotto forma di depositi privati, i documenti di personalità del mondo politico o dell’alta amministrazione comunitaria che hanno operato a favore del processo d’integrazione europea, nonché quelli di movimenti e organizzazioni aventi per scopo il raggiungimento del medesimo obiettivo. Tra le collezioni si possono citare i documenti privati di Alcide De Gasperi, Altiero Spinelli, Edoardo Martino, Albert Coppé, Lionello Levi Sandri, Carlo Scarascia Mugnozza, Franco Maria Malfatti, Lorenzo Natali, Romano Prodi; ma anche atti di gruppi come il Gruppo socialista del Parlamento europeo, del Movimento federalista europeo, e di altri movimenti e associazioni pro- europei. Anche importanti organizzazioni europee, quali l’Agenzia spaziale europea (Esa) o l’Organizzazione europea per la cooperazione e lo sviluppo (Ocse) hanno deciso di affidare i propri documenti agli Archivi Storici dell’Unione Europea. Infine, qualche notizia storica sulla villa che ospiterà gli Archivi e sui lavori di restauro: Villa Salviati, complesso storico monumentale, fu un tempo residenza dell’antico e prestigioso casato fiorentino dei Salviati (imparentato con gli stessi Medici). I Salviati acquistarono la villa e i terreni circostanti nel 1445. Lo stesso anno cominciò una serie di lavori alla villa che vennero affidati alle maestranze del cantiere michelozziano. Nel tempo la villa subì vari interventi di restauro o ristrutturazione. Le trasformazioni ottocentesche hanno parzialmente alterato l’antico complesso, che conserva tuttavia l’austero aspetto quattrocentesco. I lavori di restauro, seguiti anche dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici per le province di Firenze, Pistoia e Prato, si sono rivelati particolarmente complessi per l’esigenza di salvaguardare la natura storica e monumentale della Villa ed al contempo di renderla fruibile per le esigenze degli Asue. A tal fine si è creato un innovativo archivio ipogeo, che consente di disporre di locali adatti alla raccolta e conservazione, con le più moderne tecnologie, di un crescente volume di documenti di importanza storica, senza compromettere la stabilità dell’edificio. Dopo anni di abbandono, quindi, Villa Salviati torna di nuovo alla vita e soprattutto torna alla cultura, per l’Europa e per Firenze. .  
   
   
OGGI A CITTÀ DELLA SCIENZA "BEEP TO CAMPANIA TO BE IN EUROPE"  
 
Napoli, 15 dicembre 2009 - Oggi dalle ore 9,30 alle 18 presso Città della Scienza, si svolgerà l´evento "Beep To Campania To Be In Europe" nell´ambito del progetto di cooperazione territoriale europea - Biotechnology European Excellence Platform (Beep) - dedicato al campo delle biotecnologie e volto a creare un network a livello europeo tra le eccellenze del settore. Interverranno i più importanti organismi scientifici nazionali ed internazionali del settore tra i quali Eurotransbio, il Programma di Promozione Industriale del Ministero dello Sviluppo Economico, l´Apsti, Associazione dei Parchi Scientifici e Tecnologici italiani, Enterprise Ireland, Agenzia di sviluppo nazionale per l’innovazione dell´Irlanda, Bio Top, Centro di ricerca di Berlino e della regione Brandenburgo, Bayern Innovativ, Agenzia di Sviluppo della Baviera. Le conclusioni della prima parte dei lavori sono previste alle ore 12,00 ed affidate all’assessore alla Ricerca e all’Innovazione della Regione Campania, Nicola Mazzocca. Sono previsti gli interventi, tra gli altri, di Edoardo Imperiale, direttore generale Città della Scienza, Alberto Di Donato, presidente Città della Scienza, Luigi Iavarone, presidente del Parco Scientifico Technapoli. L´evento è una occasione per tutti gli attori del settore delle biotecnologie, istituzioni, centri di ricerca pubblici e privati, università, policy maker ed imprese, per confrontarsi sulle esperienze in atto e le buone prassi, per valutare le innovazioni, i servizi e le soluzioni adottate per la crescita della competitività dei sistemi locali di sviluppo. Mercoledì 16 dicembre i rappresentanti degli organismi scientifici nazionali ed internazionali saranno in visita presso i centri di ricerca di eccellenza del territorio campano. .  
   
   
PATTO TRA REGIONE E UNIVERSITÀ DI SASSARI PER LA RICERCA IN AGRICOLTURA  
 
Cagliari, 15 Dicembre 2009 - Patto tra Regione e Università di Sassari per valorizzare e coordinare la ricerca in agricoltura, indirizzandola verso obiettivi prioritari e concreti. Ieri mattina a Sassari l´assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato, e il preside della facoltà di Agraria Pietro Luciano durante un incontro hanno avviato un dialogo permanente tra il mondo accademico e l’istituzione regionale, con l’obiettivo di compiere scelte strategiche nella ricerca agricola. La prima riunione operativa si terrà il prossimo 18 gennaio, con la presenza, oltre a Prato e Luciano, dei commissari delle agenzie regionali Argea, Agris e Laore e dei docenti di Agraria. I temi toccati durante l’incontro di ieri sono stati numerosi. Tra gli altri, l’assessore Prato ha evidenziato l’esigenza di coordinare maggiormente i vari enti regionali impegnati nella ricerca in agricoltura, come Agris e Sardegna Ricerche, in modo da eliminare inutili sovrapposizioni e stabilire con precisione il ruolo di tutti i soggetti, Università compresa, senza sprechi di risorse. Il preside Luciano da parte sua ha auspicato un maggiore coinvolgimento della facoltà nell’elaborazione del Programma di sviluppo rurale e ha posto l’accento sulle difficoltà dei giovani ricercatori sardi che, pur avendo seguito all’estero percorsi formativi altamente qualificanti come il Master & Back, oggi tornano in Sardegna e si ritrovano senza un’occupazione e senza prospettive. "Dobbiamo avviare una rivoluzione culturale, nella quale l’Università dovrà recitare una parte importante: si tratta di convincere gli adolescenti di oggi a studiare Agraria per diventare gli imprenditori agricoli del domani, perché è meglio un contadino laureato che un avvocato disoccupato". Gli interventi dei docenti al dibattito hanno permesso di stilare un primo elenco dei temi che verranno trattati nelle prossime riunioni: la definizione delle nuove Dop sarde (Denominazione origine protetta), quante e quali dovrebbero essere; la sfida rappresentata dal binomio agricoltura-ambiente e le agro energie; il futuro dei servizi fitosanitari; pesca e acquacoltura; il progetto che interesserà l’area di Surigheddu a partire dal 2010. .  
   
   
RICERCATORI PUGLIESI: ALTRI 3 MLN DI EURO PER LE BORSE DI RICERCA.  
 
Bari, 15 dicembre 2009 - Con determina n. 1627 del 9 dicembre gli Uffici dell’Assessorato alla fp hanno varato un nuovo bando finalizzato a finanziare borse di studio per favorire progetti di ricerca nell’area dell’innovazione tecnologica e del trasferimento tecnologico alle imprese in raccordo con il sistema universitario. Il bando che dispone di 3,2 mln di euro del Fondo Sociale Europeo finanzia dunque borse di studio post laurea per l’attività di specializzazione a supporto del sistema regionale dell’innovazione, di durata annuale e biennale, sulla base di una candidatura avanzata dal ricercatore attraverso la presentazione di un progetto condiviso da un’azienda e da un ente di ricerca (Università, Istituti Universitari riconosciuti dal Miur, parchi scientifici e tecnologici, enti di ricerca pubblici o privati no profit a partecipazione pubblica) con sede operativa in Puglia. Il 50% delle 1600 ore annue del progetto dovrà essere svolto presso l’azienda di riferimento. Ciascuna azienda non potrà avere più di sei borsisti e la borsa sarà di 19. 000 euro lordi se a durata annuale e di 38. 000 se a durata biennale. Le domande dovranno essere presentate all’Assessorato entro 60 giorni dalla pubblicazione del bando sul Burp. La valutazione dei progetti sarà effettuata da funzionari dell’assessorato e da esperti dell’Arti sulla base di criteri di valutazione e di criteri di premialità. “Il bando –ha dichiarato l’Assessore Losappio- vuole favorire un’azione di cerniera fra ricerca, enti e imprese e consentire contemporaneamente ad alcune centinaia di ricercatori di avviare la propria professione dopo la laurea senza gravare sulle famiglie. Si punta, in altri termini, a mettere in sintonia le capacità professionali dei nostri giovani ricercatori, l’esperienza ed il ruolo delle Università e il mondo imprenditoriale sulla base di progetti che senza il finanziamento della Regione troverebbero difficoltà a essere avviati. Con questa iniziativa si completano le azioni intraprese dalla Regione in questi ultimi due mesi per complessivi 50 mln di euro, quasi 100 miliardi di vecchie lire, una cifra imponente che mai nella sua storia l’istituzione regionale aveva dedicato ai ricercatori: 11 mln per 220 borse finalizzate a 16 laboratori pubblici, 17 mln per i dottorandi presso le Università, 19 mln per i master di Ritorno al futuro 3 ed ora 3,2 mln per le borse di ricerca. Un vero record”. .  
   
   
ASSESSORE INCONTRA DIRIGENTI ISTITUTI PROFESSIONALI DELL’ UMBRIA  
 
Perugia, 15 dicembre 2009 – “Il rischio che la quinquennalità senza uscite intermedie dei nuovi indirizzi professionali porti ad una perdita di utenza o a una demotivazione degli studenti va scongiurato attraverso il coinvolgimento della Regione che, in accordo con le scuole, garantisca l’opportunità di una qualifica intermedia”. E’quanto ha affermato ieri l’assessore regionale alla formazione, Maria Prodi, durante un incontro con i dirigenti degli istituti professionali dell’Umbria che hanno chiesto alla Regione di sostenere le loro scuole nel passaggio dal vecchio ordinamento a quello riformato. L’assessore, dopo aver confermato la sua piena considerazione per il ruolo educativo, professionalizzante, sociale degli istituti professionali, ha reso noto che “nei prossimi giorni la Conferenza Stato-regioni formalizzerà un quadro condiviso all’interno del quale la Regione dell’Umbria, assieme agli istituti professionali stabilirà la modalità per realizzare questa opportunità”. “La Regione – ha detto - è una delle poche ad aver prodotto il proprio repertorio per le qualifiche in formazione professionale, quindi possiede idee chiare e metodologie adatte a favorire nel confronto con le scuole, una definizione concertata delle competenze che gli istituti professionali formeranno e che la Regione riconoscerà. Questo lavoro non solo aiuterà gli istituti a passare senza danni nella riforma, ma sosterrà il loro rilancio e gli istituti professionali della nostra regione saranno i protagonisti di una sperimentazione molto innovativa sulla integrazione fra formazione e istruzione professionale”. I dirigenti degli istituti professionali hanno apprezzato la proposta e si sono dichiarati immediatamente disponibili a partecipare alla messa a punto tecnica della qualifica regionale triennale per gli istituti professionali .  
   
   
FRUTTA NELLE SCUOLE: PROGRAMMA COMUNITARIO EDUCAZIONE ALIMENTARE  
 
Venezia, 15 dicembre 2009 - Si chiama “Frutta nelle scuole” ed è un programma europeo di educazione alimentare il cui scopo è diffondere il consumo di prodotti ortofrutticoli di qualità, di territorio e di stagione nelle scuole primarie. “La realizzazione dell’iniziativa – ha fatto presente il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato – coinvolge direttamente i soggetti distributori dei prodotti ortofrutticoli, tra i quali in Veneto vi sono le 18 organizzazioni di produttori e le loro forme associate, che potranno concorrere a specifici bandi di gara predisposti da Agea e in fase di emanazione. I bandi in questione saranno pronti entro dicembre, per consentire l’attivazione del programma nelle scuole tra febbraio e maggio 2010”. “Frutta nelle scuole” vede il coinvolgimento del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, del Ministero dell’istruzione, università e ricerca, del Ministero del lavoro, salute e politiche sociali e delle Regioni. Per l’anno scolastico appena iniziato, il programma è sostenuto con risorse pubbliche per circa 26 milioni 218 mila euro complessivi a livello nazionale. In Veneto l’iniziativa coinvolgerà 436 Istituti Scolastici con 66. 422 alunni. “Con questa azione – ha ricordato Manzato – non solo offriamo un nutrimento sano, fresco e locale ai nostri bambini, ma facciamo loro conoscere anche direttamente questi prodotti naturali realizzando un più stretto rapporto con i produttori e il mondo contadino in generale. Sono infatti previste anche visite alle aziende agricole, alle fattorie didattiche, ai mercati ortofrutticoli, ai centri di lavorazione ed attività scolastiche di giardinaggio e orto. Nello stesso tempo favoriamo ulteriori possibilità di reddito dei nostri agricoltori, che in questo momento ne hanno davvero bisogno”. .  
   
   
BENI CULTURALI FVG: FONDAZIONE AQUILEIA  
 
Udine, 15 dicembre 2009 - Le nuove funzioni di valorizzazione dei Beni culturali dopo la riforma dell´art. 117 della Costituzione con la specifica presentazione dell´esperienza della Regione Friuli Venezia Giulia attraverso la Fondazione per Aquileia, sono state ieri al centro di un incontro con gli studenti, svoltosi all´Università di Udine, al quale ha partecipato l´assessore regionale alla Cultura Roberto Molinaro. L´incontro - organizzato dal prof. Marco Marpillero ed al quale hanno preso parte studenti e docenti dei Corsi di laurea in Conservazione dei Beni Culturali e Scienze e Tecniche del Turismo Culturale - ha concluso il seminario di studio concernente le novità della legislazione nell´ambito dei Beni culturali ed ambientali. Lo Statuto regionale è stato arricchito nel 2007 di norme d´attuazione per la valorizzazione dei Beni culturali e paesaggistici. Il Codice Urbani, che disciplina organicamente le nuove funzioni di valorizzazione di tali beni, prevede per questi una gestione indiretta affinché ciò possa favorire un continuo arrivo di risorse da parte di diversi soggetti. La forza innovativa dell´accordo strategico (il conferimento in uso delle aree archeologiche ad una Fondazione a condizione della redazione di un piano di sviluppo) stipulato tra la Regione ed il ministero dei Beni culturali per le azioni e le finalità da raggiungere in tale campo, è stata sottolineata dall´assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro. La Fondazione per Aquileia è uno strumento - ha spiegato Molinaro -, che consente di lavorare sinergicamente tra i vari livelli istituzionali, che prima quasi non dialogavano, e può essere una potenzialità anche per quanto riguarda il recupero delle risorse attraverso il coinvolgimento di soggetti privati. Nell´occasione l´assessore ha anche ricordato le attività finora messe in campo ad Aquileia (il successo delle visite guidate; la ripresa, dopo 50 anni, dell´attività di scavo nel sito Cossar; la realizzazione di un percorso pedonale tra le diverse aree archeologiche) e quelle previste per il 2010: la musealizzazione dell´area adiacente la basilica e un concorso internazionale per individuare le modalità di valorizzazione dei mosaici, affinché questi siano fruibili in modo permanente. .  
   
   
BOLZANO: L’INTENDENZA SCOLASTICA PROMUOVE 2 CORSI CHE CONIUGANO EDUCAZIONE STRADALE E CIVICA  
 
Bolzano, 15 dicembre 2009 - Stanno per iniziare due corsi promossi dall’Intendenza scolastica italiana che, per la prima volta a livello nazionale, coniugano l’educazione stradale all’educazione civica. Il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, sottolinea l’importanza di questi progetti che rientrano in una serie di iniziative promosse dal suo Assessorato per una reale educazione alla cittadinanza attiva e responsabile. L’intendenza scolastica italiana, in collaborazione con la polizia municipale di Bolzano e di Appiano, organizza due corsi di educazione stradale nei quali sono inseriti anche importanti elementi di educazione civica ed educazione alla cittadinanza allo scopo di educare e responsabilizzare sempre più i giovani nei confronti della strada e della società nel suo complesso. Il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, sottolinea l’importanza di queste iniziative per una reale educazione alla cittadinanza attiva e responsabile. “Solo attraverso iniziative di questo tipo” afferma Tommasini “sarà possibile poter contare in futuro su cittadini maggiormente responsabili e consapevoli dei loro diritti e doveri, sia per quanto riguarda il codice della strada che nei confronti della società nel suo complesso”. Nei primi anni di scolarizzazione il bambino inizia a percorrere “la strada” verso la propria autonomia, e con la fine della scuola primaria di solito è in grado di fare autonomamente il percorso casa – scuola. Il progetto "Vivere la strada", rivolto alle quinte classi delle scuole primarie di Bolzano, si propone di accompagnare il bambino verso un’autonomia consapevole nell’assoluto rispetto dell’altro e delle regole. I vigili di quartiere con la collaborazione di un´esperta nel settore della risoluzione dei conflitti danno ai bambini occasione per creare processi di socializzazione e di gestione delle relazioni e delle regole. Alla fine del percorso l’alunno diventerà vero protagonista della propria zona. “Vivere la strada” organizzato dall’Intendenza scolastica italiana viene svolto in collaborazione con la polizia municipale di Bolzano e per la prima volta con la polizia municipale di Appiano. Prendono parte al progetto se seguenti scuole elementari di Bolzano: Rosmini, Dante Alighieri, Don Bosco, Don Milani, Rodari, Tambosi, Longon, Manzoni, Martin Luther King, S. F. Neri, Marcelline e Scuole elementari di Appiano. È invece rivolto alle Ii (3 ore) e Iii classi (2 ore) delle scuole superiori il “Progetto di educazione civica e stradale” vista non solo come conoscenza tecnica, ma anche come attività educativa rivolta al raggiungimento di una formazione generale sulla modalità del rapporto con se stessi e con gli altri. Prenderanno parte al corso sociologi e psicologi mentre la parte tecnica sarà svolta da insegnati delle autoscuole e della federazione motociclistica. A livello nazionale si tratta del primo progetto che cerca di coinvolgere anche l´aspetto dell’educazione civica ed alla cittadinanza. La “Polstrada” sarà al Liceo Classico “Carducci” di Bolzano il 14, 22 e 23 dicembre, dalle 11. 35 alle 13. 15. Partecipano al progetto le seguenti scuole di Bolzano: L. Classico G. Carducci, L. Scientifico E. Torricelli, Liceo Pedagogico Artistico, I. T. C. C. Battisti, Ist. Profess. Serv. Commerciali e Turistici (Ipsct), C. De Medici , I. T. G. A. E P. Delai, Iti Galilei, I. P. I. A Con Sez. Serale , Liceo Linguistico Marcelline, Liceo Scientifico Europeo-rain. I. T. C. Leg. Ric. Walther. Le seguenti scuole di Merano: Sc. Prof. Le Alberghiera C. Ritz, Liceo Scientifico “Pascal”, I. T. C. L. Pisano; di Bressanone: L. Classico D. Alighieri, Ist. Prof. Serv. Econom. Aziendali E Turistici (Ipseat) Falcone E P. Borsellino; di Brunico: L Classico A. Cantore; di Vipiteno: L. Classico Virgilio. .  
   
   
IL CIF PER LA SCUOLA NELL’ANNO DELL’ASTRONOMIA  
 
Bologna, 15 dicembre 2009 - Il Centro Italiano Femminile, a seguito della proclamazione , da parte dell’Onu dell’anno 2009 “Anno Internazionale dell’Astronomia” organizza un incontro con il Prof. Fabrizio Bonoli Docente di Storia dell´Astronomia presso Dipartimento di Astronomia dell´Università di Bologna dal titolo: “Galileo E La Visione Di Un Nuovo Cosmo: Letture Dal Sidereus Nuncius” destinato alle classi 2° H del Liceo Scientifico Fermi e 5° C del Liceo Scientifico Righi. Martedì 15 dicembre 2009 alle ore 10,00 presso la sede C. I. F. Via del Monte, 5 – Bologna terzo piano. Concluderanno il progetto ulteriori iniziative previste nei mesi gennaio e febbraio 2010. .  
   
   
OGGI TREVI “WORKSHOP” E BATTESIMO UFFICIALE A VILLA FABRI PER “OSSERVATORIO REGIONALE SULLA BIODIVERSITA’”  
 
Perugia, 15 dicembre 2009 – Battesimo ufficiale, martedì prossimo 15 dicembre a Villa Fabri di Trevi, dell’“Osservatorio Ufficiale sulla Biodiversità”, sorto per iniziativa della Regione Umbria e dell’Università degli Studi di Perugia, che nella secentesca villa (già sede della Rete regionale di Ville e Giardini Storici aderente alla Rete Europea) avrà la sua collocazione permanente. L’occasione per la presentazione della nuova struttura sarà un “workshop” sul tema “Biodiversità tra tutela e sviluppo sostenibile”, al quale parteciperanno il vicepresidente della Giunta regionale Carlo Liviantoni, il preside della Facoltà di Agraria di Perugia Francesco Pennacchi, esperti e tecnici del settore e il direttore generale del Ministero dell’Ambiente Aldo Cosentino. “La nuova struttura – spiega il vicepresidente Liviantoni – si situa alla fine di un percorso, che ha visto la Regione Umbria impegnata in una serie di adempimenti ed iniziative, dal riordino della procedura di valutazione d’incidenza al progetto di rete ecologica regionale e alla realizzazione dei piani di gestione dei 105 siti di ‘Natura 2000’. L’incontro di martedì – aggiunge -, oltre che a rappresentare un utile momento di riflessione sul lavoro svolto, servirà a delineare il quadro delle future linee di sviluppo”. Il programma dei lavori prevede relazioni di Antonio Boggia, docente di estimo ambientale della Facoltà di Agraria di Perugia, cui toccherà il compito di presentare “L’osservatorio sulla Biodiversità: obiettivi e funzioni”; di Massimo Sargolini, Università di Camerino (“Biodiversità e diversità dei Paesaggi Rurali”); di Bernardino Romano, Università dell’Aquila, e Serena Ciabò (“Evoluzione urbana ed erosione della qualità ambientale”); di Bernardino Ragni, Università di Perugia (“La fauna selvatica: indicatore di biodiversità, connettività, sostenibilità”); di Umberto Sergiacomi, Regione Umbria (“L’osservatorio Faunistico Regionale come strumento di pianificazione e gestione”). Nel corso del “workshop”, a cura di Ivan Marchesini, verrà presentato il nuovo sistema “web gis” per la pubblicazione dei dati del Servizio Aree Protette e Valorizzazione dei Sistemi Naturalistici e Paesaggistici, diretto da Paolo Papa. .  
   
   
STUDIO AVVERTE: LE COMUNITÀ DI PIANTE EUROPEE PERDONO LA LORO UNICITÀ  
 
Bruxelles, 15 dicembre 2009 - L´unicità delle comunità di piante indigene europee è minacciata dalla combinazione di due fattori, ovvero l´invasione di piante aliene e l´estinzione. Questo quanto affermato in una ricerca finanziata dall´Unione europea e pubblicata on-line sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas). L´unione europea ha sostenuto questo studio nel quadro dei progetti Daisie ("Delivering alien invasive species inventories for Europe") e Alarm ("Assessing large scale risks for biodiversity with tested methods"), entrambi finanziati in riferimento all´area tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro (6°Pq). Uno dei metodi più comuni per la valutazione della biodiversità di una data regione consiste semplicemente nel contare il numero di specie che vi vivono. Tuttavia, questo recente studio mette in evidenza l´importanza di analizzare il tipo di relazione esistente tra le varie specie all´interno della regione considerata. Questo ultimo punto è importante poiché una comunità composta principalmente da piante che hanno origine da gruppi diversi ha maggiori probabilità di riuscire a resistere a fattori quali le variazioni di temperatura o la siccità. Al contrario, se la comunità si compone di piante che presentano un grado di relazione reciproco più forte, è possibile che se una data specie ha una scarsa resistenza alle temperature elevate, anche le altre debbano lottare per la sopravvivenza. In questo studio i ricercatori hanno analizzato i dati relativi alle specie vegetali raccolti in diverse regioni europee a partire dal 1500. Le specie vegetali indigene europee sono circa 11. 000. A partire dal 1500, in Europa sono state inserite circa 1600 specie non indigene, mentre sono circa 1700 le specie europee ad aver attecchito in regioni del Continente di cui non sono originarie. Questo significa che circa il 53% delle invasioni vegetali di cui è teatro l´Europa sono imputabili a specie indigene che si spostano di regione in regione. Nel corso degli ultimi secoli solo due specie indigene europee si sono estinte. Tuttavia, il numero delle specie ad essersi estinte a livello regionale sale a 500. Per esempio, l´Asperula arvensis è sparita da Germania e Austria principalmente a causa dell´intensificazione dell´attività agricola, ma è presente in Italia e Spagna. Il fatto che la quantità di queste cosiddette "invasioni" superi di numero le estinzioni, significa che la quantità di specie vegetali in Europa è aumentata. Tuttavia, le specie soggette ad estinzione sono relativamente poche e appartengono a gruppi composti da un numero piuttosto limitato di esemplari. Per contro, le specie invasive appartengono solitamente a famiglie composte da numerose specie e spesso allo stesso ceppo vegetale delle piante che vivono già nella regione. In pratica questo significa che mentre sta aumentando il numero delle specie nelle regioni prese in analisi, le piante presenti nelle varie regioni sono caratterizzate da analogie sempre crescenti: la crescita pressoché indiscriminata delle piante determina una riduzione delle differenze tra le varie aree. "Il nostro studio dimostra che sebbene il numero di specie nelle regioni europee sia in aumento - poiché la quantità delle nuove specie è maggiore a quella delle specie estinte - le regioni stanno perdendo progressivamente la loro unicità tassonomica e filogenetica", ha commentato il dott. Marten Winter del Centro Helmholtz per la ricerca sull´ambiente (Ufz), in Germania. "Quando si parla di diversità biologica o del numero delle specie indigene è importante considerare anche le proporzioni della biodiversità, come per esempio il tipo di relazione che esiste tra le varie specie. Questo, infatti, può fornire informazioni importanti sulle condizioni e i possibili rischi per l´ecosistema. Hanno partecipato allo studio Pnas ricercatori provenienti da Repubblica ceca, Germania, Grecia, Lituania, Nuova Zelanda, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Per maggiori informazioni, visitare: Centro Helmholtz per la ricerca sull´ambiente: http://www. Ufz. De/ Pnas: http://www. Pnas. Org Progetto Daisie: http://www. Europe-aliens. Org/ Progetto Alarm: http://www. Alarmproject. Net/alarm/ .  
   
   
LA REGIONE CALABRIA, SARÀ A COPENAGHEN PER LE PROBLEMATICHE RELATIVE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Reggio Calabria, 15 dicembre 2009 - L’assessore Silvio Greco, nella sua qualità anche di coordinatore degli Assessori regionali all’Ambiente d’Italia, ha incontrato i giornalisti per illustrare le problematiche che andrà a rappresentare alla Conferenza dell’Onu in corso a Copenaghen che, secondo lo stesso Greco, “rischia di trasformarsi in un fallimento a causa degli egoismi dei singoli Paesi”. L’assessore all’Ambiente ha, poi, ribadito il ruolo della Calabria. “La Regione Calabria – ha detto- è intenzionata, fin da subito, a condurre una battaglia per farsi riconoscere i crediti per le quote di emissione di Co2 derivanti da progetti di riduzione delle stesse. Si tratta della principale misura adottata dall’Unione Europea per adempiere agli impegni presi ratificando il protocollo di Kyoto. Per questo motivo la Regione promuoverà un ulteriore crescita delle energie rinnovabili, sia attraverso la realizzazione e la gestione efficiente di filiere industriali integrate, sia mediante l’installazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili. Tutto ciò, in applicazione della legge regionale 42/2008 e del Decreto legislativo 387/2003 ed in attuazione della direttiva europea 2001/77 Ce che stabilisce l’obiettivo di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari a 75 Twh entro il 2010. Per raggiungere tali obiettivi, la Calabria avvierà a breve la realizzazione di opere infrastrutturali che hanno effetti sul trasferimento del trasporto delle persone e delle merci attraverso una mobilità sostenibile e si procederà verso l’ottimizzazione dei sistemi di trasporto privato e la riduzione dei consumi energetici negli usi civili e nel terziario. La Calabria rappresenta oggi – ha aggiunto - una regione assai virtuosa di fronte ai rischi dei cambiamenti climatici. Innanzitutto per le sue caratteristiche geografiche e per la bassa densità di popolazione, ma anche per la scarsa industrializzazione e per le sue doti naturalistico-ambientali. Con uno sviluppo di circa 780 km di coste, con oltre 480. 000 ettari di bosco, pari a circa 32 % della superficie totale regionale; con altri 136. 000 ettari di terre boscate, con 23 aree protette per una superficie di 374. 278 di ettari pari al 23 % dell’intera superficie regionale; con 179 Sic per una superficie di 84. 172 di ettari pari al 5. 7 % della superficie regionale, con 6 Zps per una superficie di 262. 255 di ettari pari al 16,4% della superficie regionale, la Calabria si colloca nei primi posti del sistema integrato delle aree protette. Per tale motivo le foreste calabresi possono catturare circa 2. 000. 000 di tonnellate di carbonio l’anno. Inoltre, le aree marine costiere in prossimità degli 800 km di costa sono anche zone di captazione di anidride carbonica per mezzo delle microalghe. La Calabria, dunque, è molto attenta alla produzione di energia rinnovabile la cui produzione fa diminuire le immissioni di Co2 in atmosfera. Al 2008 la produzione di Er era di 1600 Gwh e si prevede al 2013, la produzione sarà di 3700 Gwh con un risparmio di 1. 850. 000 di tonnellate di anidride carbonica. Tutto ciò costituisce per la nostra terra un vantaggio rispetto alle altre regioni che producono sempre di più enormi quantità di Co2”. .  
   
   
ROMANIA, 12,5 MILIONI PER TUTELA AMBIENTALE  
 
Bucarest, 15 dicembre 2009 - Secondo le stime della Banca Mondiale, ammontano a 6,1 miliardi di euro i costi che la Romania sosterrà fino al 2015 per il rispetto degli impegni assunti con l´Unione Europea in materia di tutela dell´ambiente. Lo rende noto l´Ice. Il valore totale degli investimenti raggiungerà i 12,5 miliardi di euro entro il 2020, secondo quanto evidenziato in un apposito rapporto pubblicato dal Centro Romeno per le Politiche Europee (Crpe) e citato dall´agenzia di stampa Newsin. Da quanto risulta in tale documento, il contributo della Romania sarà costituito dall´aumento della quota di energie rinnovabili e dai progetti di efficienza energetica nei settori residenziali, industriali e dei trasporti. Nel rapporto Crpe si informa anche che alcuni degli attuali centri produttivi di energia (come quelli di Turceni e Rovinari) potrebbero essere gradualmente chiusi a causa delle problematiche legate alle emissioni. La Romania deve confrontarsi con un grave rischio per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica. Nei prossimi due decenni circa il 50 per cento della produzione di energia elettrica dovrebbe essere definitivamente dismessa, secondo quanto si apprende dal citato documento. .  
   
   
INAUGURATO L’ACQUEDOTTO DEL LOCONE A BARLETTA  
 
Bari, 15 dicembre 2009 - Il nuovo Acquedotto del Locone, che collega il potabilizzatore del Locone al sistema di alimentazione urbana di Barletta(bt), è stato inaugurato ieri mattina dall’assessore alle Opere Pubbliche della Regione Puglia Fabiano Amati che ha tagliato il nastro con l’amministratore unico dell’Aqp Ivo Monteforte ed altri amministratori locali. L’acquedotto del Locone si sviluppa lungo un percorso di 38 chilomentri, è interamente realizzato in acciaio e, con un diametro massimo di 1,6 metri, vanta una capacità di erogazione di 1. 500 litri al secondo. L’investimento complessivo per la realizzazione dell’opera è stato di circa 42 milioni di euro. L’assessore Amati ha colto l’occasione per sottolineare che efficienza del servizio, tempi brevi, modernizzazione e risparmio sono gli obiettivi raggiunti attraverso tutte le opere di modernizzazione dell’Acquedotto che stanno riguardando l’intero territorio regionale. “Non stiamo celebrando nulla – ha detto Amati nel corso dell’inaugurazione – stiamo soltanto dicendo alla Puglia e ai pugliesi che il senso della politica è quello di mantenere gli impegni. Tutti durante le campagne elettorali sono soliti promettere e usare verbi coniugati al futuro. Noi parliamo invece usando il tempo presente, come stiamo facendo oggi, e segnaliamo alla Puglia cosa stiamo effettivamente facendo con l’Aqp ma anche con i Sindaci pugliesi che hanno da poco approvato un Piano d’Ambito da un miliardo e 500 milioni di euro”. “Mi fa particolarmente piacere – ha concluso Amati - verificare poi che i lavori si sono conclusi con largo anticipo rispetto alle previsioni perché non possiamo permetterci titubanze e ritardi”. .  
   
   
GRAFFITI. NUOVO PIANO AMSA PER RIPULIRE MILANO ENTRO GENNAIO 2010  
 
Milano, 15 dicembre 2009 - Entro la fine di gennaio sarà completata la pulizia dei graffiti in tutta la città, con interventi su 8800 stabili. Questo l’obiettivo del nuovo Piano Amsa per la pulizia dei muri imbrattati dai graffiti, presentato oggi a Palazzo Marino dall’assessore all’Ambiente Paolo Massari assieme al vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato e al Presidente della società Sergio Galimberti. Presenti anche i rappresentanti del Comitato Abruzzi-piccinni, dell’Associazione Milano Muri Puliti e dell’Associazione Nazionale Antigraffiti, nonché il commissario aggiunto Marco Luciani, responsabile del Nucleo Antigraffiti della Polizia locale. Un investimento stimato di un milione e 600mila euro per un piano d’intervento che, partendo dal centro della città, andrà a ripulire tutti i palazzi adibiti a civile abitazione deturpati dai graffiti e mappati da Amsa durante le sue rilevazioni. Sono 800 i primi interventi gratuiti sugli edifici, 8. 000 le ripuliture, cioè i secondi interventi, previsti dal programma. “A distanza di sole tre settimane dall’avvio del Piano, Amsa ha già provveduto alla pulitura di tutti gli stabili all’interno della zona 1 e sta già operando nella seconda cerchia”, ha sottolineato il Presidente Galimberti. “Voglio ringraziare il Presidente e tutto il personale di Amsa per il prezioso lavoro che svolgono con efficienza e sensibilità al servizio dei milanesi – ha aggiunto l’assessore Massari, che proprio stamane si è recato presso gli stabilimenti Amsa di via Primaticcio e di via Silla per portare gli auguri di Natale ai lavoratori –. Le aziende del Comune di Milano sono un fiore all’occhiello di questa Amministrazione proprio per la loro capacità di coniugare questo spirito attento con l’obiettivo, necessario, di una gestione economicamente efficiente”. Dal 2006 ad oggi Amsa ha investito circa 27 milioni di euro in interventi di pulizia dei muri. Un altro milione è stato speso nei primi dieci mesi del 2009. Per continuare a tenere Milano pulita, Amsa investirà ancora: è infatti stimato un costo di oltre 3 milioni di euro per le attività antigraffiti del periodo novembre 2009 - dicembre 2010. L’impegno del Comune, tuttavia, non si esaurisce nell’attività di rimozione dei danni provocati dall’imbrattamento dei muri, ma si spinge oltre, sul fronte della prevenzione degli episodi vandalici tramite il controllo del territorio e la repressione delle attività illecite di danneggiamento. “Contro i writer – ha dichiarato il vice Sindaco De Corato – il Comune di Milano sta conducendo una battaglia unica a livello nazionale. Lo dimostrano i diversi provvedimenti messi in campo per contrastare questo sport incivile. Ad oggi l’Amministrazione è presente come parte civile in ben 10 processi. Tre sono poi i procedimenti penali già chiusi con sentenze definitive che hanno costretto i responsabili a forme riparatorie, come la ripulitura dei graffiti, o al pagamento di multe salate, circa 5 mila euro per uno scarabocchio sul Duomo. E domani si terrà l’udienza a carico di 9 persone che il 28 febbraio 2008 sono state sorprese mentre imbrattavano con scritte il muro perimetrale dell’Ippodromo di San Siro in viale Caprilli”. “Un’azione, quella nelle aule di giustizia, che deriva soprattutto da quella molto positiva della Polizia locale, che opera con il Nucleo Decoro Urbano dedicato alla prevenzione e repressione di questo reato – ha proseguito il vice Sindaco –. In un anno e mezzo i vigili hanno denunciato penalmente 55 writer sorpresi a imbrattare muri. Mentre da inizio anno hanno elevato, grazie all’ordinanza sindacale di novembre 2008, 45 delle 112 multe da 500 euro complessivamente comminate”. “Senza dimenticare – conclude De Corato – che per reati compiuti dopo l’8 agosto, che secondo il nuovo ddl sicurezza sono perseguibili d’ufficio, sia che si tratti di centro che di periferia, grazie alla banca dati delle tags elaborata dal Nucleo Decoro Urbano della Polizia Locale, potremmo addebitare più episodi a graffitari seriali”. L’amministrazione insieme ad Amsa intende proseguire sulla strada, già avviata, di collaborazione con le associazioni e i privati. “L’esperienza del Comitato Abruzzi Piccini – ha aggiunto l’assessore Massari – che ha provveduto autonomamente, con il supporto di Amsa, alla ripulitura degli edifici di alcuni civici del viale, dimostra come la partecipazione costruttiva dei cittadini alla vita della propria città sia non solo auspicabile, ma anche possibile”. “Amsa rilancia la campagna gratuita anti-graffiti iniziata nel 2007 – ha spiegato Galimberti –. Con un nuovo piano d’intervento, entro gennaio 2010, porteremo a termine la pulizia dell’intera città e ci impegneremo, nel 2010, a mantenerla pulita. Sono già stati investiti circa 27 milioni dal 2006 ad oggi e a fine gennaio 2010 si arriverà ad una spesa complessiva di 34 milioni. Un impegno che Amsa continuerà a portare avanti, ma per il quale chiede anche un maggior coinvolgimento dei cittadini e una maggiore responsabilizzazione di ciascuno, sull’esempio dell’ottimo lavoro svolto dal Comitato di viale Abruzzi - Piccinni”. “Rivolgo un appello a tutti i Comitati – ha dichiarato infine De Corato – presenti sul territorio cittadino. Affinché seguano il buon esempio del Comitato Abruzzi-piccinni che, insieme all’Associazione Milano Muri Puliti e all’Associazione Nazionale Antigraffiti, hanno realizzato un progetto per mantenere puliti i muri imbrattati di una strada del loro quartiere. Una chiara dimostrazione di senso civico, che si fa non con le chiacchiere, ma impegnandosi con ‘olio di gomito’”. .  
   
   
OSSERVATORIO REGIONALE VALDOSTANO SUI RIFIUTI  
 
Aosta, 15 dicembre 2009 - E’ stato convocato nella mattinata di ieri l’Osservatorio regionale sui Rifiuti. All’ordine del giorno l’approvazione del primo rapporto sulla gestione dei rifiuti e l’illustrazione dei risultati relativi alla Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. In seguito all’analisi del rapporto il rappresentante delle associazioni ambientaliste, Fabrizio Roscio, ha lasciato la seduta dell’Osservatorio, dichiarando il mancato coinvolgimento delle associazioni. Sono stati quindi presentati le funzionalità e gli indici del sistema informatico che nel prossimo futuro sarà l’elemento di condivisione, tra tutti gli attori regionali coinvolti, dei dati in materia di rifiuti. Sono state illustrate la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti e la Settimana Unesco all’educazione sostenibile, che hanno impegnato l’assessorato regionale territorio e ambiente, con oltre 180 eventi in tutta la regione. A conclusione Giovanni Agnesod, direttore di Arpa Valle d’Aosta ha presentato la metodologia di lavoro che ha condotto all’individuazione del nuovo scenario di gestione dei rifiuti basato sulla tecnica di Pirolisi e Gassificazione che verrà portato all’attenzione del prossimo Consiglio regionale e che prevede lo smaltimento dei rifiuti producendo combustibile gassoso e minimizzando le emissioni in atmosfera. Il messaggio che emerge chiaro, per ottimizzare il funzionamento dell’impianto, è la necessità di potenziare ulteriormente la raccolta differenziata. «Il fatto che il rappresentante delle associazioni ambientaliste abbia stabilito di lasciare la seduta odierna dell’Osservatorio regionale sui rifiuti – afferma l´Assessore al territorio e ambiente Manuela Zublena – non solo mi delude, ma penso dimostri anche scarso spirito collaborativo. La critica posta che non vi sia coinvolgimento e discussione preventiva tra i rappresentanti è un’opinione che non mi sento di avvallare, infatti tutti gli altri partecipanti dell’Osservatorio, dal Comune di Aosta, alle Comunità Montane, da Valeco all’Associazione Consumatori, dalle Aziende di Pubblici Servizi della Regione all’Arpa, hanno collaborato fattivamente e operativamente a tutti gli eventi della Settimana Europea e a quelli della Settimana dell’Unesco, fornendo materiale, informazioni e quant’altro sia stato utile all’ottimizzazione delle azioni realizzate nelle due settimane. Il Rapporto regionale sui rifiuti è stato inviato preventivamente a tutti i membri dell’Osservatorio chiedendo commenti e suggerimenti e dalla discussione odierna sono già emerse domande, informative da sviluppare nel prossimo rapporto». .  
   
   
BASILICATA: INQUINAMENTO AREA ASI, IN V CCP AUDIZIONE SINDACO DI TITO  
 
 Potenza, 15 dicembre 2009 - Nella riunione di ieri della quinta Commissione consiliare permanente del Consiglio regionale (“Verifica, controllo, monitoraggio”) si è svolta l’audizione del sindaco di Tito Pasquale Scalone sullo stato di inquinamento dell’area Asi ricadente nel territorio. È quanto riferisce il presidente dell’organismo, Sergio Lapenna. “Le aree industriali da bonificare, come la Valbasento e l’aera di Tito – ha detto Lapenna – come ha sottolineato il sindaco parlando di un vero e proprio scempio, destano allarme nella nostra comunità, al punto che si sospetta un presunto stoccaggio illegale di rifiuti. La Regione Basilicata non si è mai posta in maniera seria il problema della bonifica, tanto meno si è impegnata a presentare un vero programma di sviluppo alternativo all’industrializzazione chimica ed energetica degli anni passati. Attualmente nell’area Asi della zona industriale di Tito vi sono circa 1200 aziende che non hanno ricevuto rassicurazioni in ordine alla bonifica della zona. La ha registrato una molteplicità di ritardi e di disattenzioni e poca informazione sui fondi già destinati negli anni passati per la messa in sicurezza delle aree. Infatti, come ha riferito lo stesso sindaco, anche gli enti preposti al monitoraggio dell’inquinamento di queste aree forniscono dati incompleti e discordanti, mentre il Ministero parla apertamente di presenza di sostanze altamente tossiche e cancerogene”. Il presidente Lapenna chiederà in merito la convocazione del presidente della Giunta regionale, del presidente della Provincia di Potenza e del sindaco di Potenza, in qualità di presidente dell’Anci “al fine di valutare le proposte operative e poter avviare una discussione per la risoluzione di questo grave problema”. “La Commissione si inoltre è riservata – ha detto ancora Lapenna - di esprimersi in Consiglio in merito agli atti del bilancio e della legge finanziaria”. .