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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Gennaio 2010
BRESCIA, BIRD: A SANPOLINO LE CASE DEL FUTURO CONSEGNATI I 52 ALLOGGI CHE RISPETTANO L´AMBIENTE INTERVENTO FINANZIATO DALLA REGIONE LOMBARDIA CON 4 MILIONI DI EURO  
 
 Brescia, 28 gennaio 2010 - Le hanno già ribattezzate le "case del futuro" e, come tali, in località Sanpolino (Brescia) sono state accolte con grande entusiasmo. Sono i 52 alloggi che fanno parte del complesso "Bird", acronimo di Bioedilizia, Inclusione sociale, Risparmio energetico e Domotica, che sono state inaugurate ieri pomeriggio dell´assessore alla Casa e Opere Pubbliche della Regione Lombardia, Mario Scotti, alla presenza delle massime autorità cittadine. Si tratta di alloggi di circa 50 metri quadrati ciascuno, praticamente del tutto autonomi dal punto di vista energetico, essendo stati realizzati senza il ricorso a derivati del petrolio e a calcestruzzo, ma con strutture in acciaio rivestite di profili in cartongesso, fibra minerale e fibra di legno dall´alto potere isolante. L´energia elettrica e la produzione di calore sono garantite da pannelli fotovoltaici. Anche l´impianto di climatizzazione è del tutto ecocompatibile, essendo stato realizzato con sonde geotermiche. I futuri inquilini, semplicemente utilizzando un telecomando, potranno così gestire l´impianto di illuminazione, di sicurezza, delle telecomunicazioni, del riscaldamento, dell´aria condizionata e, più in generale, di qualsiasi componente alimentato elettricamente. Un grande vantaggio dunque, per chi ha problemi di mobilità, ma in generale per tutti coloro che vi abiteranno. A brevissimo vi entreranno le prime famiglie di anziani; a loro infatti sono destinati 48 dei 52 appartamenti. I rimanenti 4 andranno a coppie giovani che hanno dato la loro disponibilità a fare da supporto agli anziani garantendo la presenza di almeno 2 di loro 365 giorni l´anno. "E´ un´idea originale - ha detto Scotti - che abbiamo fortemente voluto per coniugare sperimentazione e sostenibilità nell´ambito della nostra politica per la casa. E lo abbiamo fatto sostenendo questo importante intervento con 4 milioni di euro a fronte di un costo complessivo di circa 6,3". Alla base di questa intuizione si colloca uno studio voluto dalla Regione stessa e realizzato dal Politecnico di Milano che, partendo dall´individuazione delle caratteristiche e dei bisogni dei destinatari dell´intervento (anziani autosufficienti), ha definito un modello innovativo di edilizia ecosostenibile in cui le esigenze di chi vi abiterà coincidono perfettamente con i requisiti del sistema ambientale e tecnologico. Tutto il complesso è costruito a misura di anziano. Non potranno dunque circolare automobili, mentre trovano posto una piccola palestra, ambulatori e luoghi d´incontro. Tempo permettendo, sarà molto sfruttabile anche l´ampio giardino dotato di panchine per la sosta e di vialetti per brevi passeggiate. "Sono certo - ha concluso l´assessore Scotti consegnando le chiavi a Gisella, la signora più anziana che vi entrerà - che questo non rappresenta che l´inizio di un percorso che cambierà completamente il modo di realizzare e concepire le nuove abitazioni". .  
   
   
MILANO, RISCALDAMENTO: COMBATTERE GLI SPRECHI COMINCIANDO DAI CASI PIú CLAMOROSI COME I TERMOCONVETTORI DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI CHE CONSENTONO DI TENERE LE PORTE APERTE NEI MESI INVERNALI  
 
Milano, 28 gennaio 2010 - Il Ministro per l’ambiente Prestigiacomo propone di abbassare la temperatura dei caloriferi nelle case come segnale di contenimento dei consumi energetici e quindi contro l’inquinamento. Pur non escludendo la necessità di intervenire in situazioni di abitazioni civili dove le temperature potrebbero essere riportate nelle norme previste, cominciando dagli edifici pubblici, Aldo Ugliano, Consigliere Pd sottolinea che, crediamo sia necessario intervenire nelle situazioni di spreco energetico più clamoroso come quello dei termoconvettori degli esercizi pubblici che consumano grande quantità di energia senza alcuna ragione. Questi elettrodomestici generano un forte flusso di aria calda che consente di tenere le porte aperte nei mesi invernali impedendo al freddo di penetrare all’interno. Molto meglio sarebbe se tali esercizi commerciali si dotassero di normali porte d’ingresso che sicuramente non avrebbero nessuna controindicazione energetica. .  
   
   
L’INDUSTRIA DEL RISCALDAMENTO PRONTA PER SUPPORTARE IL PIANO ANTISMOG ASSOTERMICA PLAUDE ALL’APERTURA DEL MINISTRO PRESTIGIACOMO ROTTAMAZIONE DELLE VECCHIE CALDAIE: RISULTATI IMMEDIATI SU PM10 E PORTAFOGLIO FAMIGLIE  
 
Milano, 28 gennaio 2010 - A seguito della dichiarazione del Ministro Prestigiacomo apparsa sul corriere. It il 27 gennaio, interviene l’associazione Assotermica, Associazione produttori apparecchi e componenti per impianti termici, federata ad Anima: “Il parco caldaie italiano è estremamente obsoleto - afferma Paola Ferroli, Presidente di Assotermica- Se tutti gli impianti tradizionali attualmente in uso sul territorio nazionale venissero ammodernati e integrati con sistemi ad energia rinnovabile, l’Italia centrerebbe gli obiettivi comunitari del 2020. In Italia abbiamo oltre 19 milioni di appartamenti riscaldati che consumano 21,5 Mtep di energia primaria. Nel caso in cui si procedesse alla sostituzione di una vecchia caldaia con una nuova caldaia a condensazione si potrebbero risparmiare tra i 5 e gli 8 Mtep di energia ogni anno. Tali dati equivalgono a una riduzione delle emissioni di Co2 di almeno 11 milioni di tonnellate e un risparmio importante all’anno per ogni famiglia. I benefici sono perciò evidenti per la società e per l’ambiente. Auspichiamo l’adozione in tempi brevissimi di questa iniziativa a favore della rottamazione delle vecchie caldaie: è un’opportunità che si affianca agli incentivi esistenti dedicati al rilancio dei settori dell’impiantistica e dell’edilizia, oggi in grave difficoltà”. .  
   
   
FONTI RINNOVABILI: FINANZIATO UN PROGETTO DELLA PROVINCIA DI PARMA LA CAMERA DESTINA CONTRIBUTI PER 95MILA EURO.  
 
 Parma, 28 gennaio 2009 – Grazie ad un lavoro di squadra fra l’On. Carmen Motta e la Provincia di Parma, arriveranno nel territorio 95mila euro per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. La V commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha infatti approvato una risoluzione con la quale si dispone l’erogazione di risorse da destinarsi in questo ambito a diverse realtà del territorio nazionale. La Provincia di Parma ha presentato una richiesta per il sostegno alla “Progettazione di impianti fotovoltaici in edifici di pubblica utilità”, alla quale è stato riconosciuto il finanziamento di 95mila euro suddiviso nel triennio 2009-2010-2011. Secondo l’assessore provinciale Giancarlo Castellani “l’intervento consentirà un ulteriore impulso alle azioni già intraprese dalla Provincia con le quali sono stati attivati diversi progetti in edifici pubblici, in particolare su quelli scolastici. Il nostro obiettivo è quello di favorire la diffusione delle fonti rinnovabili nel territorio per aumentare la nostra autonomia energetica e per salvaguardare l’ambiente”. Determinante per l’ottenimento di queste risorse è stato il lavoro dell’On. Carmen Motta che ha seguito il provvedimento all’interno della Commissione Bilancio. “Nel disporre il riparto dei finanziamenti la Commissione Bilancio ha ritenuto di finanziare il progetto della Provincia di Parma che va nella giusta direzione di investire in energie alternative che garantiscano efficienza e una maggiore tutela dell’ambiente”, ha spiegato Carmen Motta “sono molto soddisfatta del risultato raggiunto che corona gli sforzi compiuti nelle ultime settimane”. A seguito della risoluzione approvata dalla Camera, il Governo dovrà ora emanare un proprio atto di recepimento nel quale verranno anche specificate le procedure per accedere ai fondi. .  
   
   
VCO: PER FAVORIRE L’EFFICIENZA ENERGETICA E L’IMPIEGO DI ENERGIE RINNOVABILI L’ASSESSORATO PROVINCIALE ALL’AMBIENTE APRE PRESSO IL CENTRO DEL SOLE AL TECNOPARCO IL SERVIZIO GRATUITO “LO SPORTELLO ENERGETICO DEL CITTADINO”.  
 
 Verbania, 28 gennaio 2010 - Un nuovo servizio viene inaugurato dalla Provincia del Verbano Cusio Ossola presso il Tecnoparco del Lago Maggiore: lo sportello energetico del cittadino. Un ufficio al quale, a titolo del tutto gratuito, può rivolgersi chiunque intenda mettere in opera interventi di efficienza energetica o ricorrere a fonti energetiche rinnovabili. “Questa amministrazione è impegnata nel favorire l’espansione di modalità di risparmio energetico e di consumi ecosostenibili ed è per questo che in collaborazione con il Centro del Sole del Circolo Verbano di Legambiente abbiamo aperto questo sportello demandato a fornire consulenze tecnico-amministrative gratuite grazie alle competenze messe a disposizione da alcuni esperti della zona” spiega l’Assessore all’Ambiente Luigi Airoldi. Lo sportello energetico del cittadino è operativo dal 28 gennaio ed è disponibile nel fornire tutte le informazioni in materia, anche di carattere fiscale come le detrazioni Irpef del 55% per i privati che investono nel miglioramento dell’efficienza energetica dei propri immobili. I consulenti esperti presenti a questo sportello ricevono su appuntamento da concordare telefonando al Centro del Sole: il numero è 0323-586528. Ci si può mettere in contatto anche visitando il sito www. Ilcentrodelsole. Org .  
   
   
CENTRALE EDISON, NUOVO NO DA GIUNTA E CONSIGLIO PROVINCIALE ANCONETANA  
 
 Ancona, 28 gennaio 2010 - - Un nuovo no, inequivocabile e definitivo, alla possibilità di realizzare una centrale turbogas da 870 Mw nell´area Zipa di Corinaldo. È quello che arriva dalla giunta provinciale di Ancona attraverso il suo vicepresidente Giancarlo Sagramola che, rispondendo nella seduta odierna del consiglio provinciale a tre interrogazioni presentate dai gruppi di Sinistra Democratica, Rifondazione Comunista e Popolo delle Libertà, ha ribadito la totale contrarietà dell´esecutivo a tale ipotesi. " La Provincia - afferma Sagramola - è contraria alla realizzazione della centrale. Una contrarietà che si è espressa con chiarezza sia con atti di consiglio, sia con dichiarazioni pubbliche, sia con la partecipazione dell´assessore competente alle iniziative pubbliche promosse dal comitato anti centrale e dagli enti locali. Abbiamo affrontato la questione sempre con la massima trasparenza, tanto che nessun organo provinciale ha autorizzato la Edison ad avviare il procedimento. Al contrario, siamo intervenuti, anche in assenza di domanda di autorizzazione, a bloccare la cessione dell´area e qualsiasi attività che violi il Piano energetico ambientale regionale. Ora, nel ribadire la nostra solidarietà e la piena sintonia con le ragioni dei cittadini che si oppongono alla centrale, auspichiamo che, anche da parte dei parlamentari marchigiani espressione delle forze politiche di governo, ci sia un´adeguate presa di posizione nei confronti del ministro per le Attività produttive. Per quanto ci riguarda, continueremo a sostenere il diniego espresso dalla Regione Marche alla centrale, unico e decisivo elemento capace di impedire la sua realizzazione". .  
   
   
ELETTRODOTTO DEL CHIANTI NEL TERRITORIO SCANDICCESE AUDIZIONI IN III COMMISSIONE  
 
Firenze, 28 gennaio 2010 - Dopo la mozione presentata in Consiglio al via i primi incontri col Sindaco di Scandicci e con i rappresentanti di Terna. “La Terza Commissione consiliare si è impegnata a convocare tutte le parti in causa per una serie di audizioni sulle problematiche create dall’elettrodotto del Chianti nel territorio scandiccese”. I consiglieri del Popolo della Libertà Erica Franchi e Massimo Lensi annunciano che: “Grazie al nostro interessamento e, a seguito di una mozione depositata, la Commissione provinciale che si occupa di ambiente ed urbanistica ha predisposto una serie di incontri per approfondire i problemi che sono sorti per il passaggio dell’elettrodotto a Scandicci. Tra i primi che saranno invitati in Commissione – spiegano Franchi e Lensi – il Sindaco di Scandicci ed i rappresentanti della società Terna. L’obiettivo è proporre la Provincia per un ruolo di coordinamento e di armonizzazione sui lavori dell’elettrodotto al fine di trovare soluzioni che non penalizzino lo sviluppo e si riduca l’impatto ambientale a garanzia della popolazione residente”. .  
   
   
DEPOSITO DI GAS DI RIVARA: INCONTRO REGIONE AMMINISTRATORI DI MODENA  
 
 Bologna, 28 gennaio 2010 - Si è svolto ieri in Regione a Bologna l’annunciato incontro tra l’assessore regionale all’ambiente Lino Zanichelli e gli amministratori modenesi coinvolti nel progetto di stoccaggio gas di Rivara. Hanno partecipato l’assessore provinciale di Modena Stefano Vaccari, il presidente dell’Unione dei Comuni Area Nord Carlo Marchini, l’assessore comunale di Mirandola Roberto Ganzerli e i sindaci di San Felice sul Panaro Alberto Silvestri, di Camposanto Antonella Baldini e di Finale Emilia, Raimondo Soragni. Oggetto dell’incontro: il parere negativo della Regione sul progetto, che Zanichelli aveva portato alla discussione dell’ultima Giunta regionale e che sarà approvato definitivamente entro l’8 febbraio. Tutti i presenti hanno espresso apprezzamento per la proposta avanzata e hanno dichiarato la piena volontà a collaborare sul piano tecnico alla stesura del parere. “E’ singolare il comportamento di questi rappresentanti del Governo - puntualizza Zanichelli intervenendo nelle polemiche di questi giorni - i quali dovrebbero sapere bene che nell’ambito della procedura di Via il parere consultivo della Regione deve essere espresso prima della decisione della Commissione nazionale, e non dopo come certe dichiarazioni lasciano intendere. Sembra quasi che ci vogliano impedire di esercitare le nostre funzioni di rappresentanza delle realtà locali. Ma - conclude l’assessore - noi proseguiremo sulla strada concordata con gli amministratori, senza pregiudiziali e secondo quel rigore e quel principio di precauzione che abbiamo sempre seguito”. L’atto con cui la Regione esprimerà formalmente il proprio parere negativo tiene conto anche della risoluzione approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa regionale lo scorso ottobre per invitare “il Presidente e la Giunta ad adottare il principio di precauzione nell’espressione del parere dovuto e a esprimere, in ogni caso, un parere negativo se non dovessero essere presenti tutte le garanzie per la piena sicurezza dei cittadini, dell’ambiente e del territorio, operando in pieno raccordo e confronto con le amministrazioni locali interessate”. .  
   
   
NUCLEARE: LA SICILIA DICE NO E INTANTO CHIEDE RISARCIMENTI  
 
Palermo, 28 gennaio 2010 - “La Sicilia non ha più margini di tollerabilità ambientale che consentano l’insediamento di impianti nucleari”. È stata netta l’opposizione della Sicilia illustrata dall’assessore regionale all’energia Pier Carmelo Russo nel corso della conferenza Stato-regioni che si è svolta ieri a Roma. Un voto unanime dell’Ars ha già impegnato la Regione a dire no all’ipotesi di siti nucleari nel proprio territorio. E oggi Russo ha argomentato la scelta con un richiamo alle conseguenze non solo ambientali ma anche cliniche prodotte dalla presenza di impianti industriali ad altissimo impatto negativo come quelli di Priolo, Gela e Milazzo. Si tratta di impianti che, secondo gli studi dell’Ebm (Evidence Based Medicine), “hanno già comportato – ha spiegato Russo – gravi effetti sui livelli di salubrità collettiva e sulle condizioni individuali, dei quali allo stato non è data la possibilità di prevedere l’ulteriore durata”. “Non è anzi escluso – ha aggiunto l’assessore – che fenomeni patogeni particolarmente gravi possano acquisire carattere di permanenza, ove incidano a livello genetico. La Sicilia e i siciliani hanno sopportato e sopportano in sostanza, nell’interesse nazionale, un peso che non può rimanere estraneo al dibattito sull’energia nucleare”. La relazione dell’assessore ha sottolineato poi la necessità di valutare le condizioni del territorio e di prendere una decisione rispondendo prima alla domanda: la Sicilia ha margini di tollerabilità residua che consentano l’insediamento di impianti nucleari? Per Russo la risposta è no. “Si creerebbe infatti una condizione di sovrapposizione nel territorio simile a quella dell’equipaggio troppo numeroso che esporrebbe la Sicilia a una intollerabile condizione di rischio aggiuntivo e di occupazione territoriale sostanzialmente non governabili”. Andrebbero invece verificate le condizioni di un alleggerimento degli insediamenti già esistenti. E in più si dovrebbe pensare a definire “il risarcimento dovuto ai siciliani per la maggiore spesa sanitaria sopportata, per il disagio territoriale e per i danni ambientali subiti”. Da lì in poi, è la linea conclusiva della Regione, si potrà cominciare a discutere di tutte le altre forme di energia. Quanto al risarcimento non è difficile individuare la fonte del prelievo. Se la causa è stata la produzione petrolifera è dalle accise che dovrebbero pervenire le somme da versare alle casse regionali “a titolo risarcitorio e per un lasso di tempo sufficientemente congruo”. .  
   
   
GEOTERMICO INNOVATIVO, INAUGURATO A BRESCIA UN COMPLESSO RESIDENZIALE GREEN GLI EDIFICI VERRANNO RISCALDATI IN INVERNO E RAFFRESCATI IN ESTATE GRAZIE AD UN NUOVO SISTEMA  
 
Brescia, 27 gennaio 2010 - È stato inaugurato ieri a Brescia, in località Sanpolino, il complesso residenziale green che costituisce una nuova vasta applicazione del geotermico innovativo lanciato da Energy Resources. Il villaggio, realizzato nell’ambito del progetto di edilizia residenziale pubblica “Bird” (acronimo di "Bioarchitettura, inclusione, residenza e domotica") promosso da Regione Lombardia, Aler di Brescia e Comune di Brescia per rispondere alle esigenze abitative degli anziani, è stato realizzato secondo criteri di sostenibilità ambientale e risparmio energetico, grazie all’impiego di fonti rinnovabili; per riscaldare in inverno, raffrescare in estate e produrre acqua calda sanitaria per i 52 alloggi e il Centro servizi, Energy Resources, attraverso la sua Divisione Engineering Elleci Progetti, ha applicato l’ultima evoluzione del geotermico, il sistema che sfrutta la temperatura costante del terreno. Sono stati installati un parco di 86 speciali sonde a spirale a servizio di 3 centrali geotermiche, per una potenza termica di 113,4 kWp e 290. 531 kWh di energia prodotta annualmente; grazie all’abbinamento con il fotovoltaico, si evita ogni anno l’immissione in atmosfera di 75 tonnellate di anidride carbonica. “Nel villaggio di Sanpolino l’installazione di un impianto geotermico ha permesso di conseguire notevoli vantaggi energetici e ambientali e benefici economici, particolarmente importanti nel caso di categorie sociali fragili – commenta Emanuele Mainardi, responsabile Ricerca e Sviluppo di Energy Resources – per questo investire in energia pulita è interessante non solo per il settore privato, ma anche per il pubblico. I vantaggi aumentano grazie all’impiego della nostra sonda a spirale, che ha trasformato il geotermico in un sistema finalmente accessibile a tutti abbattendo fino al 50% i costi di installazione. Questa innovazione, che abbiamo brevettato a livello internazionale, trova sempre più conferme, non solo per grandi impianti, ma anche per piccole strutture: tra il 2008 e il 2009 Energy Resources ha installato impianti geotermici per 6 Mw di potenza”. Nel complesso residenziale l’impianto geotermico genera risparmi energetici fino al 75% rispetto ai sistemi tradizionali, il che equivale ad un risparmio annuo stimato in circa 17. 500 euro, pari 250 euro per alloggio; il sistema complessivo beneficia degli incentivi del Conto Energia per il fotovoltaico, aumentati di ben il 30% grazie all’abbinamento con il geotermico; sparisce la temuta bolletta del riscaldamento; niente canna fumaria e camino, né allacciamento alla rete gas, con relativi impianti e autorizzazioni dei vigili del fuoco: i benefici sono dunque anche in termini di sicurezza e manutenzione. E ovviamente, nessuna emissione di sostanze inquinanti in atmosfera. .  
   
   
LE CASE TRENTINE IN LEGNO PROTAGONISTE A MADE EXPO 2010  
 
 Trento, 28 gennaio 2010 - Ci sarà anche il “sistema Trentino” a Made Expo 2010, il grande evento espositivo dedicato ad architettura, design ed edilizia in programma dal 3 al 6 febbraio alla Fiera di Milano (Rho). Il Trentino vi parteciperà presentandosi come laboratorio all’avanguardia nella realizzazione di sistemi innovativi per la costruzione di case in legno. A telaio o pannello, confortevoli, a basso impatto ambientale e ridotto consumo energetico, resistenti al fuoco e ai terremoti, le case in legno progettate e costruite in Trentino intendono così proporsi al grande pubblico come una valida alternativa all’edilizia tradizionale. Lo stand, visitabile al padiglione numero 2, avrà una superficie di 880 metri quadrati, sarà ad “Impatto Zero”ed ospiterà, sotto l’unico titolo di “Green Building Trentino Timber Tech”, istituzioni pubbliche ed enti di ricerca, oltre a dodici aziende specializzate nella realizzazione di case in legno, tra cui un’importante presenza del consorzio Sofie Veritas. Contenuti e finalità della partecipazione del Trentino a Made Expo sono stati illustrati oggi pomeriggio in una conferenza stampa alla quale sono intervenuti anche il presidente Dellai e l´assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi. "Abbiamo imboccato la strada giusta - ha affermato Dellai - e si iniziano a vedere i primi frutti del lavoro promosso dalla Cabina di regia. C´è oggi una maggiore consapevolezza che occorre orientarsi allo sviluppo della produzione e delle imprese, e nostro compito è quello di stimolare e orientare l´impegno delle imprese nel senso, in particolare, di coprire un importante e strategico segmento di mercato quale è quello oggi rappresentato dalla produzione di pannelli". L´assessore Olivi ha focalizzato l´obiettivo della partecipazione della filiera foresta-legno-energia alla fiera milanese: "Nostro preciso scopo è presentare a livello internazionale il contributo che può dare il Trentino al tema della casa in legno. Ciò che ora diventa strategico è però il fatto che il sistema industriale locale si attrezzi per diventare leader di un modo innovativo di costruire le case in legno, un settore dove ci sono spazi di espansione oggi assolutamente non occupati". Al "racconto" della filiera del legno trentino è dedicata la parte centrale dello stand, una galleria lunga oltre 40 metri entrando nella quale il visitatore potrà immergersi nel “mondo trentino” del legno, respirarne i valori e gli elevati standard qualitativi, per poi avere accesso agli stand delle singole aziende, di piccole dimensioni ma con elevato know-how e tecnologia, dove potrà toccare con mano i prodotti che gli possono interessare: dai pavimenti ai serramenti, fino alla casa completa “chiavi in mano”. Lo stand Trentino a Made Expo è inoltre ad “Impatto Zero”, in quanto le emissioni di anidride carbonica sono state compensate piantando 7. 594 metri quadrati di foresta. Il Trentino, territorio da sempre attento ai temi della sostenibilità ambientale, si propone oggi come laboratorio di ricerca, innovazione e produzione per quanto riguarda l’edilizia sostenibile. Dopo la certificazione delle foreste secondo gli standard Pefc e Fsc, grazie ad un progetto del Consorzio dei Comuni, una Catena di custodia che tramite un processo di rintracciabilità garantisce la provenienza del legno, la nascita nel 2006 di Habitech, il Distretto trentino per l’energia e l’ambiente, la costituzione di Gbc Italia (Green Building Council), che ha introdotto in Italia lo standard di certificazione Leed (la cui presentazione si terrà il 14 aprile 2010 a Trento) ed il Progetto Manifattura Domani, che aspira a diventare un polo di riferimento della “green innovation” con particolare attenzione ai temi della sostenibilità nel settore delle costruzioni e delle energie rinnovabili, oggi il Trentino si sfida sulla capacità di affrontare il mercato in modo competitivo, facendo leva sulla forza del “sistema legno” presentato in fiera con il cappello internazionale “Green Building Trentino Timber Tech”. Un progetto di filiera che punta su qualità, innovazione, alta tecnologia, certificazione, sostenibilità. Un progetto che parte dalla produzione locale di legno per coinvolgere tutte le fasi della lavorazione, potendo contare sul supporto di istituzioni, enti, istituti di ricerca, operatori del settore ed aziende. E, in prospettiva, in tempi brevi, un marchio e un regolamento tecnico che garantiscono visibilità, condivisione di valori e obiettivi, elevata qualità dei materiali e delle modalità di costruzione degli edifici in legno. E’ questo un ulteriore passo nella direzione indicata dalla Cabina di regia della filiera foresta-legno-energia, l’organismo istituito dalla Provincia autonoma di Trento nel luglio 2009 e nel quale sono rappresentati i diversi soggetti coinvolti a vario titolo nel settore. Obiettivo della Cabina di regia è quello di valorizzare anche dal punto di vista commerciale la filiera del legno, attraverso una serie di azioni contenute nel “Piano di legislatura 2009-2013”, varato nel settembre scorso ed ora in fase di implementazione attraverso specifici gruppi di lavoro. Tra le priorità indicate dal Piano d’azione il supporto a progetti di aggregazione tra proprietari, aziende e, più in generale, tra tutti i soggetti della filiera e tra questi e la collettività all’interno di un “Patto per il legno”. Rilievo centrale assume il tema delle case in legno, mentre sono previsti anche investimenti in innovazione tecnologica, assistenza tecnica e formazione, la promozione di “filiere corte”, la definizione di una Piattaforma tecnologica provinciale finalizzata ad assicurare un approccio integrato alla ricerca e per la valorizzazione di tutti i sottoprodotti di lavorazione (ad es. Biomassa per energia), la realizzazione di un progetto pluriennale di formazione e di alta formazione e di un progetto generale di marketing orientato sulla qualità del processo e del prodotto. Una filiera, quella che parte dal bosco, che in Trentino conta circa 1. 000 aziende, con 4. 600 addetti ed un fatturato di 450 milioni di euro, per un valore che si attesta attorno al 6% del Pil provinciale. .  
   
   
PREMIO DI ARCHITETTURA ODERZO: PROGETTI VINCITORI IN MOSTRA A BOLZANO DAL 4 FEBBRAIO  
 
Bolzano, 28 gennaio 2010 - Gli architetti altoatesini Heinrich Mutschlechner e Gerhard Mahlknecht assieme a Kurt Egger sono risultati vincitori dell´11. Edizione del Premio di architettura della Città di Oderzo. Il loro progetto per l´ampliamento del Cimitero di Luttago in Valle Aurina, assieme ad altri progetti premiati, saranno esposti presso la sede della Libera Università a Bolzano. Giovedì 4 febbraio 2010 il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, e l´assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, inaugureranno l´esposizione. La città di Oderzo dal 1997 indice un concorso a premi in architettura per edifici costruiti nel Triveneto con l´obiettivo di sostenere la cultura edilizia, da un lato, e l´impreziosimento del territorio, dall´altro. L´11. Edizione del Premio di architettura Città di Oderzo è stata vinta dagli architetti altoatesini Heinrich Mutschlechner e Gerhard Mahlknecht assieme a Kurt Egger; il loro progetto per l´ampliamento del Cimitero di Luttago in Valle Aurina ha convinto la giuria per l´abbinamento riuscito fra vecchio e nuovo. Nell´ambito del concorso riconoscimenti sono andati anche ai progetti per il Liceo pedagogico/scuola per l´infanzia di Bressanone, per la galleria paravalanghe a Passo Stelvio, per il risanamento del ponte su rio Sinigo ad Avelengo ed al progetto per una centrale termica a biomassa a Chiusa. 116 progettisti provenienti da tutte le province del Triveneto hanno presentato le loro opere per un totale di 146 elaborati; tra questi dodici i progetti premiati. Su iniziativa del Dipartimento lavori pubblici della Provincia, i progetti premiati saranno esposti tra il 4 ed il 20 febbraio nel foyer della Lub. Il presidente della Provincia Luis Durnwalder, l´assessore provinciale ai lavori publici Florian Mussner ed il direttore del Dipartimento lavori pubblici Josef March inaugureranno la mostra giovedì 4 febbrio 2010 alle ore 14. 30 nel foyer della Lub in piazzetta Università 1, a Bolzano. .  
   
   
COMANO: IL PROGETTO DELLE NUOVE TERME AL GIAPPONESE KITAGAWARA  
 
Trento, 28 gennaio 2010 - Comano ha una lunga tradizione termale e per la ristrutturazione del complesso esistente e la creazione di una nuovo Centro specificatamente dedicato al benessere ha indetto un Concorso Internazionale di progettazione, che si è recentemente concluso con la vittoria del raggruppamento dell’architetto Atsushi Kitagawara, di Tokyo, in associazione con l’architetto Fabrizio Bianchetti, l’Atelier 2 (Valentina Gallotti e Marco Imperadori Associati), l’ ingegner Ferruccio Galmozzi, l’ingegner Gian Pietro Imperadori, il geologo Fulvio Epifani, l’ingegner Paola Trivini. Il gruppo ha presentato un innovativo progetto, che punta sulla capacità di unire due percorsi interdipendenti, riferibili alle tradizioni occidentali e orientali, per la realizzazione di uno spazio di assoluto benessere e relax. Il Piano di riqualificazione delle Terme di Comano Nell’ottobre 2008 l’Azienda Consorziale Terme di Comano (presidente del Consiglio di Amministrazione Valter Berghi) ha siglato un Accordo di Programma con tutti i Comuni proprietari e con la Provincia Autonoma di Trento, per il quale tutti questi soggetti si impegnano a rispettare gli impegni assunti per la realizzazione del piano di riqualificazione delle Terme di Comano. Il piano investimenti, previsto per un totale di € 37. 150. 000, sarà attuato in due fasi temporali distinte, qui riassunte: Fase 1: Stabilimento termale (€ 7. 700. 000); Centro Benessere (€. 14. 000. 000); Sibilla Cumana (acquisto € 2. 300. 000), per un totale di €. 24. 000. 000. Fase 2: Grand Albergo Terme (€ 5. 250. 000); Sibilla Cumana (completamento, € 6. 000. 000); Villa Ninfea (antica fonte termale, € 700. 000); Parco (e demolizione Villa Pianini, € 1. 200. 000), per un totale di € 13. 150. 000. Il bando di concorso - A dare il via alla Fase 1 è stato il bando per il “Concorso di progettazione per la realizzazione di un Centro benessere e riqualificazione esterna dello Stabilimento termale”. Si è trattato di un concorso a procedura ristretta con prequalificazione di dieci concorrenti, al fine di acquisire il progetto preliminare più idoneo per la realizzazione del centro benessere e riqualificazione dello stabilimento esistente. Sono giunte n. 37 domande di professionisti italiani e internazionali. Un’apposita commissione giudicatrice li ha poi ridotti, in base ai criteri stabiliti dal bando, a n. 10 concorrenti che hanno partecipato alla fase concorsuale. Si tratta di raggruppamenti temporanei d’impresa, i cui capogruppo sono: Arch. Atsushi Kitagawara di Tokyo (J); Ing. Guido Lenzi di Bologna; Schletterer Wellness & Spa di Strass im Zillertal (A); Arch. Carlos Ferrater Lambarri Barcellona (E); Dante Benini Partners & Arch. Srl di Milano; Scianstudio Snc di Cordenons Pn; Arch. Benedetta Tagliabue di Barcellona (E); Arch. Alfredo Amati di Roma; Arch. Matteo Thun di Milano; Arch. Reiner Eckert di Langenzenn (D). Il concorso si è concluso con la vittoria del raggruppamento dell’arch. Atsushi Kitagawara di Tokyo, in associazione con Arch. Fabrizio Bianchetti, Atelier 2 (Valentina Gallotti e Marco Imperadori Associati), Ing. Ferruccio Galmozzi, Ing. Gian Pietro Imperadori, Geol. Fulvio Epifani, Ing. Paola Trivini con un innovativo progetto basato sulla capacità di unire due percorsi interdipendenti, riferibili alle tradizioni occidentali e orientali, per la realizzazione di uno spazio di assoluto benessere e relax. Il progetto del Centro Benessere - Le proposte progettuali relative al nuovo centro benessere identificano un’architettura contemporanea che si relaziona con la tradizione secondo i principi dello yayoi e jomon (cioè ordine spaziale in un equilibrio formale che si sviluppa come sequenza di strutture nello spazio anziché come forma organica dotata di massa e volume e quello che tende ad uno “spontaneo senso volumetrico”, dotato di un carattere primitivo, vitale e popolare) ed hanno lo scopo di portare l’utente a totale contatto con la natura attraverso l’architettura. Il corpo di fabbrica segue la pendenza del terreno ed emerge con costruzione contenute e non incombenti. La grande copertura (la foglia sull’acqua) simboleggia una foglia traforata come il cielo visto attraverso il fogliame evocando le relazioni chiaro-scuro del bosco; l’architettura impiega, in un innovativo approccio, gli elementi naturali (luce, materia, acqua) e quelli spaziali per un approccio multisensoriale che mira ad un benessere olistico. Per i trattamenti in acqua l’integrazione tra i percorsi “Onsen” giapponesi e quelli più convenzionali in Occidente farebbe di Comano un luogo di attrazione unico nel panorama delle spa e centri benessere. L’edificio si estende nella natura circostante dissolvendosi in essa attraverso i ripiani digradanti, le murature che si prolungano come fossero terrazzamenti di vigneti, le vasche con cascate d’acqua. Il landscape, i percorsi e lo stesso edificio diventano parte del Parco già esistente e ciò ne rende la funzione attrattiva: è lui stesso l’opera d’arte da ammirare. Prossimi sviluppi - Si pensa ad un’apertura del nuovo Centro benessere per tutto l’anno, rivolta all’utenza locale, regionale e a servizio anche dei tanti turisti che soggiornano a Comano. Per ora l’Azienda termale sta lavorando per formulare un documento contente precise indicazioni in ordine al progetto preliminare, da trasmettere al progettista, in modo tale che i prossimi sviluppi del progetto rispondano al meglio alle esigenze di gestione dell’ente. Assieme a questo documento, si porteranno avanti i ragionamenti per lo stabilimento termale che ha ormai superato i trent’anni di attività e deve essere interessato da una serie di interventi che riqualifichino l’aspetto architettonico della struttura, prevedendo al tempo stesso opere di messa a norma degli impianti e creando un ambiente più gradevole e meno ospedaliero. Si può già svelare che fra le novità in programma c’è anche la realizzazione di un nuovo pozzo di acqua termale a servizio del nuovo centro benessere. Un importante tassello non solo dal punto di vista del risparmio energetico ma anche per la qualità dei servizi che il nuovo centro sarà in grado di offrire. .  
   
   
UDINE, CCIAA E PROVINCIA: ACCORDO CON L’AMBASCIATA ITALIANA A VIENNA PER IL DESIGN, L’ARREDO E L’INNOVAZIONE  
 
 Udine, 28 gennaio 2010 - La promozione delle eccellenze del territorio e dell’economia friulana in Austria, attraverso il design, l’arredamento, l’innovazione e la ricerca. Su questi filoni si snoda l’accordo sottoscritto il venerdì 22 gennaio a Vienna tra la Camera di Commercio, la Provincia di Udine e l’Ambasciata d’Italia. Un piano di cooperazione che è stato siglato dai presidenti Giovanni Da Pozzo e Pietro Fontanini e dall’ambasciatore Massimo Spinetti, e che rientra nel quadro delle già proficue collaborazioni instaurate con i nostri “vicini di casa”. Alla firma erano presenti anche gli assessori provinciali Daniele Macorig e Franco Mattiussi, il primo segretario commerciale dell’ambasciata Andrea Vitolo, il direttore Ice Vienna Antonio Ventresca, il direttore Enit Vienna Gaetano Manzo, il presidente e il segretario generale della Cciaa italiana per l’Austria Alfred W. Mallmann e Karin Schneider. «Questo accordo è un risultato importante – ha commentato Da Pozzo –, frutto di una cooperazione che da tempo ci vede uniti per sostenere le nostre Pmi e l’economia del territorio, per accrescerne le potenzialità su un mercato vicino e affine. Un nuovo tassello, dunque, che rimarca la buona collaborazione con la Provincia e l’Austria, arricchendo, in settori strategici, l’attività della Cciaa di Udine a favore dell’internazionalizzazione delle imprese, attività ormai imprescindibile, specie in momenti difficili come questo». Per Fontanini, si tratta «di una grande opportunità non solo per le imprese friulane ma per tutto il territorio visto che, a quella commerciale, sarà affiancata un’efficace promozione turistica e culturale. L’intesa mira ad incrementare il turismo nelle nostre località di mare, nelle città d’arte e con un altissimo valore storico come Aquileia e l’enogastronomia. In questo contesto trova ottima collocazione un nostro progetto: la Provincia sta realizzando una pista ciclabile di 140 chilometri che collegherà l’Austria al mare friulano». Posizione condivisa dagli assessori Macorig e Mattiussi che, nell’esprimere la propria soddisfazione per l’intesa, hanno evidenziato come «si confermi così la volontà di questa amministrazione di sviluppare azioni forti e condivise per la promozione del territorio friulano e delle sue imprese». I filoni d’azione rappresentano settori particolarmente significativi per l’economia friulana e potranno essere così sviluppati con tutti gli strumenti idonei a rafforzare un’adeguata penetrazione del mercato austriaco. In particolare, sarà eseguita una mappatura del target di clientela in Austria dei comparti d’interesse, con particolare riferimento all’attività di promozione del Distretto della Sedia, ma saranno anche predisposte occasioni d’incontro tra imprese ed eventi B 2 B, per la promozione economica e turistica del territorio, sia sul mercato austriaco, sia di Incoming in provincia di Udine. .  
   
   
ALCOA VENETO: SE CHIUDERANNO IMPIANTI NESSUN APPOGGIO PER CONTENZIOSO CON COMUNITA’ EUROPEA  
 
Venezia, 28 gennaio 2010 - “Certamente non possiamo che giudicare negativamente la volontà dell’Alcoa di tagliare la produzione e di abbandonare alcuni siti produttivi e certamente l’Alcoa non avrà il nostro supporto nella rimozione del contenzioso con la Comunità Europea, se prima non saranno riattivati gli impianti”. Lo dichiara l’Assessore alle Politiche Economiche della Regione del Veneto, Vendemiano Sartor, in relazione all’annunciata fermata per sei mesi degli impianti di Fusina (Venezia) e di Portovesme in Sardegna. “Sia gli enti territoriali, sia il Governo – sottolinea l’Assessore Sartor – hanno rispettato tutti gli impegni presi per quanto riguarda, in particolare, la questione energetica e se l’Alcoa ha fatto scelte diverse, la colpa non è delle istituzioni. Anche se per l’impianto di Fusina – prosegue – si tratta di una situazione ridotta, visto che si chiuderanno i soli impianti di produzione primaria rimanendo attivi i laminatoi, saranno comunque centinaia i lavoratori che perderanno resteranno a casa. Per quanto riguarda la Regione – conclude Sartor – la questione è sempre stata seguita con la massima attenzione sia dalla Giunta sia da me, per quanto riguarda i rapporti con il Ministero dello Sviluppo Economico, sia dall’Assessore Elena Donazzan per la Cig, come non è mai mancato l’impegno diretto del Presidente Galan nei confronti del Presidente del Consiglio” .  
   
   
ALCOA: CAPPELLACCI, BASTA TAVOLI CONFRONTO E NUOVE CLAUSOLE  
 
Cagliari, 28 Gennaio 2010 - "A questo punto non siamo più disposti a partecipare a tavoli di confronto o discutere di nuove clausole. Per noi restano due punti fermi: lo stabilimento non deve chiudere e non si deve fermare la produzione. Se l´Alcoa deve mollare ce lo dica subito e ci metta nelle condiizioni di cercare un´alternativa". Questa la posizione annunciata il 26 gennaio dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, nel confronto coi sindacati al termine del vertice con Governo e con Alcoa. I vertici dell´azienda hanno, infatti, avanzato una nuova proposta che si impernia su una fermata di sei mesi dello stabilimento di Portovesme per poi riprendere il confronto. "Se l´Azienda persiste nella ricerca di nuove proposte con un evidente gioco al rilancio, chiederemo al Governo - ha aggiunto Cappellacci - di dare subito una risposta immediata e consequenziale: procedendo subito all´escussione delle fidejussioni prestate. Per quanto riguarda poi i problemi di produzione e messa in sicurezza, crediamo che anche questo aspetto va tenuto presente perchè non sarebbe possibile nessuna trattativa con possibili acquirenti". .  
   
   
CCIAA POTENZA, DESK BASILICATA A BERLINO PER PMI DEL VULTURE  
 
Potenza, 28 gennaio 2010 - Un Desk Basilicata a Berlino. Dal prossimo 4 febbraio verrà attivato uno Sportello dedicato alle imprese del Vulture che hanno intrapreso contatti commerciali con la Germania o che desiderano entrare in un mercato ricco di opportunità e molto attento al made in Italy di qualità. E’ questa una delle azioni più significative del progetto "Verso l´Europa", finanziato dalla Regione Basilicata, che vede protagonisti il Distretto Agroindustriale del Vulture e la Camera di Commercio di Potenza. L’iniziativa-pilota, replicabile in altri contesti europei e mondiali, risponde ad un’esigenza di supporto tecnico di una durata medio-lunga, indispensabile per le piccole e piccolissime imprese che difficilmente possono competere se non inserite e accompagnate in un sistema più complesso e organizzato. Per un anno, alle Pmi del Distretto interessate al mercato tedesco verranno erogate, gratuitamente, prime informazioni su aspetti contrattualistica, legali e fiscali, prime informazioni di mercato, assistenza linguistica per brevi traduzioni, ricerca di indirizzi di clienti ed imprese tedesche, ricerca di informazioni commerciali e visure camerali di imprese tedesche. Ci sarà un ufficio dedicato con una postazione con computer, connessione ad internet, telefono diretto e indirizzo mail, nei locali della Camera di Commercio Italiana per la Germania. “Lo Sportello è solo una delle tante attività previste dal progetto, che favorirà i processi d’internazionalizzazione delle aziende aderenti – assicura Pasquale Lamorte, presidente della Camera di Commercio di Potenza -. Arriviamo infatti all’apertura del Desk dopo aver realizzato azioni di incoming, seminari formativi e informativi, azioni promozionali e assistenziali in occasione di importantissimi eventi fieristici come l’Anuga di Colonia”. Numerosi sono stati i contatti con i buyer tedeschi, significativi gli ordini di prodotti lucani (in partenza per la Germania) che si spera di intensificare attraverso le attività del Desk. L’auspicio è che altri settori adiacenti - in particolare quello turistico e dell’artigianato artistico - possano avere delle ricadute positive dal punto di vista commerciale, derivanti da una maggiore visibilità e conoscenza del territorio a cui i prodotti tipici locali sono così strettamente collegati. .  
   
   
PADOVA: EVITATI 25 LICENZIAMENTI ALLA SVAR SRL  
 
Padova, 28 gennaio 2010 - Sono stati convertiti in cassa integrazione guadagni straordinaria, i 25 esuberi inizialmente previsti con sospensione a zero ore per un anno alla Svar Srl. La Cigs in sospensione a rotazione interesserà un massimo di 44 lavoratori sui 50 in organico della ditta che produce articoli ad uso cartotecnico e fotografico con sede a Limena. È quanto ha previsto il verbale di accordo sottoscritto nei giorni scorsi negli uffici della Provincia di Padova di fronte all’assessore provinciale al Lavoro e Formazione Massimiliano Barison. Per la società erano presenti Stefano Bresaola e Giorgio Pozzebon assistiti dal consulente del lavoro Flavio Boesso, mentre i lavoratori erano rappresentanti da Carlo Nicolli e Angelo Lavorato (Femca Cisl), oltre alla Rsa con Patrizia Facco. All’incontro ha preso parte anche Luigi Maragno di Confindustria Padova. L’azienda ha da tempo risentito pesantemente della crisi mondiale e della difficile congiuntura che, con l’avvento del digitale in campo fotografico e del “Made in China”, ha particolarmente colpito il settore delle forniture per ufficio, carta e cancelleria, scuola, prodotti per la presentazione e la conservazione di foto. Terminata la Cassa integrazione guadagni ordinaria di dodici mesi che aveva coinvolto 25 lavoratori, lo strumento avrebbe dovuto convertirsi in Cassa integrazione guadagni straordinaria a zero ore per i medesimi dipendenti. La mediazione richiesta all’assessore Barison, assistito dai tecnici della direzione Lavoro della Provincia, ha permesso invece di trasformare gli esuberi in Cassa integrazione guadagni straordinaria mensile che interesserà un massimo di 44 lavoratori sui 50 attualmente in forza per un anno di tempo a partire dal prossimo 1 febbraio. “La collaborazione e l’unità d’intenti tra proprietà e lavoratori, oltre alle buone relazioni industriali – ha spiegato l’assessore Barison - hanno permesso di chiudere un’intesa che rappresenta senza dubbio un buon risultato per il tessuto produttivo padovano. In questa situazione di crisi, infatti, il nostro obiettivo è da una parte quello di mantenere i posti di lavoro e rafforzare la solidarietà tra i lavoratori, ma dall’altra anche quello di preservare le professionalità aziendali in modo da non disperdere il know how e le conoscenze”. L’accordo mira così a non gravare con l’ammortizzatore sociale sui lavoratori e a mantenere le professionalità degli stessi in attesa di una possibile evoluzione positiva del mercato. I dipendenti che volontariamente ne facessero richiesta durante il periodo di cassa integrazione, potranno inoltre essere ricollocati in altre ditte mediante una mobilità “volontaria”. Nel frattempo, in attesa che vi sia il decreto ministeriale per rendere esecutiva la cassa integrazione, sarà fin da subito erogato un anticipo ai dipendenti grazie all’accordo siglato tra la Provincia e gli istituti di credito del territorio. .  
   
   
GAMFIOR DI SETTIMO A RISCHIO CHIUSURA  
 
Torino, 28 Gennaio 2010 - La società Gamfior di strada Cebrosa, a Settimo Torinese, che produce pezzi per macchine utensili e occupa una cinquantina di lavoratori, è a rischio chiusura. Oggi i sindacati, l’assessore al Welfare del Comune Caterina Greco e l’assessore provinciale al Lavoro Carlo Chiama si sono incontrati presso il palazzo municipale di Settimo per fare il punto della situazione, recandosi poi direttamente in azienda dove gli operai sono in assemblea permanente dall’11 gennaio. “La proprietà tedesca ha fatto sapere che intenderebbe chiudere definitivamente l’attività ad agosto, al termine della cassa integrazione straordinaria – ha spiegato Chiama – ma questa è un’azienda storica nel campo dell’elettromeccanica, dalla quale escono prodotti di qualità. Noi come istituzioni intendiamo cercare di scongiurare questa prospettiva, e ci siamo impegnati a chiedere un incontro alla proprietà per parlare di un’ipotesi di rilancio dell’attività mantenendo il sito sul territorio”. “Se poi questo non apparisse possibile, piuttosto vorremmo impegnarci per verificare se altri investitori fossero interessati a rilevare l’azienda – ha concluso l’assessore – inviteremo anche la Regione a intervenire in questa vicenda”. .  
   
   
RISCOPRIRE “LA VIA DELL’AMBRA”  
 
Udine, 28 gennaio 2010 - «Un progetto che unisce la Provincia di Udine alla Mitteleuropea attraverso la riscoperta di un’antica via commerciale». Così il presidente on. Pietro Fontanini nel corso dell’incontro che si è tenuto il 20 gennaio ad Aquileia tra i rappresentanti della proposta progettuale transnazionale che coinvolge, oltre alla Provincia di Udine – capofila, rappresentata anche dall’assessore al turismo Franco Mattiussi –, la Regione di Zlin in Moravia, la Contea di Was in Ungheria, l’Associazione austriaca “Via dell’Ambra”, l’Agenzia regionale del turismo della Regione di Wschodni, in Polonia, il Gruppo di “Azione Locale Venezia Orientale”, con sede a Portogruaro. (Ulteriori contatti sono stati attivati con l’Agenzia regionale slovena di sviluppo della Gorenjska di Krani per il suo inserimento all’interno del partenariato). «Una via, quella dell’ambra – ha proseguito Fontanini – che univa il Mar Baltico all’Adriatico e che oggi rivive permettendo la riscoperta di antichi tesori rappresentati non solo dalla preziosa resina, ma soprattutto dalle bellezze naturali e architettoniche dei nostri due territori». Per secoli infatti l’ambra veniva trasportata fino ad Aquileia affinché le mani esperte degli antichi artigiani del luogo trasformassero questa resina in gioielli preziosi. «Grazie a questa proposta – ha proseguito Fontanini – vi è la possibilità di promuovere i territori che anticamente venivano attraversati dai commercianti e che oggi, con la libera circolazione dei popoli, possono essere maggiormente valorizzati». L’ipotesi progettuale, oltre che alla creazione di un data base che valorizzi la presenza di siti di particolare pregio culturale, con un riferimento particolare a quelli riconosciuti “Patrimonio dell’Unesco”, punta ad una strategia comune di marketing transnazionale che renda ancor più attrattivi, sul piano dell’offerta turistica, i territori interessati. Strategia il cui obiettivo, oltre al recupero e alla valorizzazione del patrimonio storico, culturale e artigianale dei territori interessati intende, assieme al coinvolgimento di alcuni istituti scolastici, rafforzare e promuovere le identità locali. Dal tavolo di confronto del partenariato il progetto sarà sviluppato per piani di attività, su ciascuno dei quali sarà chiamato ad agire ogni partner per le rispettive competenze, sulla base di un budget prefissato di concerto. Il costo complessivo preventivato del progetto si attesterà sui tre milioni di euro. La proposta progettuale sarà presentata sulla terza call del programma “Europa Centrale”, il cui bando uscirà nella seconda metà del mese di marzo prossimo, per chiudersi a fine aprile. «La Provincia di Udine – ha ricordato l’assessore al turismo Franco Mattiussi –, proprio un anno fa, aveva aderito con entusiasmo alla costituzione del partenariato di questo progetto, perché ne riconosceva sia il valore storico–culturale, sia la forte valenza turistica di promozione dei territori interessati. In particolare, poi, nella nostra regione viene coinvolta la città di Aquileia con il suo alto valore storico-religioso, con i suoi importantissimi mosaici e reperti archeologici di età romana. Accanto a queste motivazioni, di per sé sufficienti – ha aggiunto –, si accompagnano le considerazioni del potenziale sviluppo dei rapporti relazionali e, perché no, economico commerciali tra gli operatori economici presenti sui nostri territori. Quando abbiamo conosciuto l’esito della valutazione finale della proposta progettuale, evidente è stato il nostro rammarico, seguito, tuttavia, dall’immediata volontà condivisa con il lead partner, l’Assessorato al turismo della Regione di Zlin, di riproporre il progetto migliorandone l’esposizione, così come suggerito dal Segretariato Tecnico Congiunto del “Programma Europa Centrale”, sulla cui seconda call il progetto era stato presentato. Dallo scambio di considerazioni avvenuto con i rappresentanti della Regione di Zlin, è emersa la proposta, anche in relazione alla distribuzione delle risorse del programma, di cambiare il lead partner, individuando nella Provincia di Udine il nuovo proponente. E’ una sfida ambiziosa – ha chiosato Mattiussi – che l’amministrazione provinciale di Udine intende cogliere, proprio in relazione alla qualità degli obiettivi che si intendono raggiungere». .