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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Febbraio 2010 |
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DALLA REGIONE 600 MILA EURO ALLE UNIONI DI COMUNI DELL´EMILIA-ROMAGNA PER REALIZZARE INVESTIMENTI IN TECNOLOGIE PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO. |
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Bologna, 8 febbraio 2010 – Un intervento straordinario di 600 mila euro per sostenere gli investimenti delle Unioni di Comuni e Comunità montante per dotarsi o potenziare i propri sistemi ad alta tecnologia di governo del territorio. Questo è quanto stanziato dalla Regione - nell’ambito del Programma di riordino territoriale 2009/2010 - per consentire ai Comuni, attraverso le proprie forme associate, di acquisire le tecnologie necessarie a migliorare il governo del territorio. Si tratta delle applicazioni tecnologiche quali Sigmater (sistema di interscambio dei dati catastali), il Database topografico, il sistema edilizia e fiscalità nonché la digitalizzazione dei Piani urbanistici: servizi informatici realizzati dalla Regione Emilia-romagna con un investimento complessivo di oltre 3 milioni di euro. "I servizi tecnologici disponibili permettono all’Ente Locale - ha sottolineato l’assessore regionale alla programmazione e cooperazione col sistema delle autonomie locali Gian Carlo Muzzarelli - una efficiente e tempestiva gestione dei procedimenti edilizi ed un corretto monitoraggio dell’uso di una risorsa importante come il proprio territorio, con lo scopo di rendere più efficaci le proprie politiche legate sia all’urbanistica che alla fiscalità locale. La conoscenza del territorio deve essere estesa ad un più ampio spettro di utenti e che, grazie ai numerosi servizi di navigazione cartografica ed interattiva, diventa veramente alla portata di tutti. Tutto questo si fonda sul pieno coinvolgimento degli Enti Locali, protagonisti attivi nel processo di innovazione tecnologica, principali “costruttori” dei dati e primi fruitori dei servizi presentati". Tra le applicazioni principali a disposizione degli enti locali Aci, Acsor, Sportello catastale, Datawarehouse di analisi locale e cruscotti per il recupero evasione dei tributi locali ed erariali. Si tratta di applicazioni che vanno a costituire un sistema di servizi locali in materia fiscale e catastale che consente agli Enti di gestire e monitorare in modo appropriato la dinamica degli oggetti immobiliari presenti nel proprio territorio e le ripercussioni che questa ha sulle proprie politiche fiscali dell’ente. Moka Cms sono strumenti di navigazione cartografica: servizi che permettono di utilizzare cartografie specialistiche per posizionare oggetti della vita quotidiana (come impianti sportivi, informazioni catastali, incidenti, eccetera). Ma anche dei data base territoriali di riferimento (per esempio Database Topografico, Ortofoto, eccetera) utili a coloro che svolgono attività di gestione e pianificazione territoriale, analisi o attività di tipo professionale. Tra gli interventi finanziabili il Progetto Sistema Informativo Costruzioni della Regione Emilia-romagna (Sico) ovvero l’applicazione, finalizzata alla costituzione di un database generale sugli interventi edilizi, permette – tramite diversi profili e modalità - di accedere alla georeferenziazione dei siti delle attività edilizie inserite (cantieri), all’analisi per tematismi delle opere e dei fabbricati previsti o interessati da interventi sull’esistente, alla consultazione delle informazioni relative ad alcuni stati relativi alle singole pratiche. «Le soluzioni tecnologiche – ha aggiunto Muzzarelli - sono il frutto dell’elevato livello di coesione raggiunto tra Regione e Enti Locali e del proficuo sistema di relazioni e di cooperazione interistituzionale in essere, grazie anche alla Community network dell´Emilia-romagna, che ha permesso di cogliere le eccellenze maturate dai singoli territori, valorizzarle e portarle a sistema. Siamo di fronte ad un deciso salto di qualità nell´organizzazione, nell’affidabilità e nella qualità dei dati di conoscenza della realtà socio-territoriale e nella disponibilità di applicazioni e servizi ad alto valore aggiunto». . |
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BANDA LARGA IN VALCELLINA,PORDENONESE "COPERTO" NEL 2011 |
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Trieste, 8 febbraio 2010 - La Regione ha deciso di affidare ad Insiel la realizzazione dell´"Infrastruttura per banda larga Valcellina", per il collegamento in fibra ottica delle sedi municipali di Andreis, Barcis, Claut, Cimolais, Erto e Casso, nella Montagna pordenonese. La decisione è stata presa il 4 febbraio dalla Giunta regionale - con una spesa complessiva di oltre 2,3 milioni di euro - su proposta dell´assessore Riccardo Riccardi. L´intervento finanziario della Regione, spiega Riccardi, si inquadra nel progetto Ermes ("Excellent Region in a Multimedia European Society") ma sinora non aveva trovato attuazione a causa del mancato cofinanziamento della quota dello Stato prevista dal terzo Atto integrativo dell´Accordi di programma in materia di "E-government e Società dell´Informazione" del 2007. L´alto Pordenonese è una delle aree del Friuli Venezia Giulia più pesantemente afflitta da quello che viene chiamato il "digital divide", cioè dalla mancanza o dalla carenza di accesso e di fruizione alle nuove tecnologie di comunicazione e informatiche necessarie per lo sviluppo sociale e produttivo del territorio locale: ora "Infrastruttura per banda larga Valcellina", che si collegherà alla porzione "Montereale Valcellina-pinzano" del progetto Ermes (affidato alla Comunità montana del Friuli occidentale), permetterà la posa in opera dei cavi di fibra ottica e la fornitura degli apparati per un veloce collegamento delle sedi municipali e delle centrali telefoniche presenti nell´area. "Questo importante intervento, che si vuole completare nella prima parte del 2011 - sottolinea l´assessore Riccardi - conferma da parte della Regione la prosecuzione degli interventi per la realizzazione della dorsale in fibra ottica nella provincia di Pordenone, che vedrà concludere i lavori entro fine 2010 del primo dei due ´lotti´ del distretto del Mobile (Comuni di Caneva, Budoia, Brugnera, Pordenone, Polcenigo, Prata e Sacile), dell´area Udine-pordenone (nel Pordenonese i Comuni di Casarsa della Delizia, Fiume Veneto, San Vito al Tagliamento e Zoppola), della Montereale Valcellina-pinzano (Aviano, Montereale, Vajont, Maniago, Fanna, Cavasso Nuovo, Meduno, Travesio e Pinzano al Tagliamento), della zona Meduno-frisanco-tramonti (Frisanco, Tramonti di Sopra e di Sotto) e del distretto del Coltello (Arba, Sequals e Vivaro)". Il prossimo anno, cioè nel 2011, gli ulteriori interventi, ha rilevato l´assessore Riccardi, riguarderanno il secondo lotto del distretto del Mobile, che interesserà i Comuni di Azzano Decimo, Chions, Cordenons, Cordovado, Fontanafredda, Morsano al Tagliamento, Pasiano di Pordenone, Porcia, Pravisdomini, Roveredo in Piano, San Quirino e Sesto al Reghena, nonché nell´area dei Comuni di Valvasone, Arzene, San Martino al Tagliamento e San Giorgio della Richinvelda. . |
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PREMIO MONTECELIO A REGIONE VENETO PER SITO INTERNET |
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Venezia, 8 febbraio 2010 - L´agenzia Regionale per la Comunicazione e Formazione della Regione Lazio ha assegnato il primo premio del concorso Montecelio 2010 al Veneto, quale Regione italiana con il migliore sito internet istituzionale. La giuria del premio, giunto all´Xi edizione, ha apprezzato la cura posta della Regione del Veneto nel garantire gli elevati standard di accessibilità e interattività del proprio portale, nonché l´attenzione dedicata alla qualità dell´informazione, alla grafica e al rispetto della trasparenza. Il Premio Montecelio è organizzato annualmente con l’obiettivo di dare visibilità a progetti e prodotti di comunicazione realizzati dalle Pubbliche Amministrazioni. La giuria è composta da rappresentanti delle associazioni dei professionisti della comunicazione, degli operatori economici e delle amministrazioni pubbliche. La cerimonia di premiazione avrà luogo domani alle ore 10. 30 a Roma nell’ambito della manifestazione “Il Villaggio dell’Istruzione, diritto allo studio e Formazione”, organizzata dall’Assessorato regionale all’Istruzione, Diritto allo Studio e Formazione della Regione Lazio. Nel 2009 alla Regione del Veneto è stato assegnato anche il Premio Euromediterraneo per il proprio sito internet. . . |
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SIMPOSIO SULLA MODELLAZIONE E LA SIMULAZIONE AD AGENTI |
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Vienna, 8 febbraio 2010 - Dal 6 al 9 aprile 2010 si terrà a Vienna il terzo simposio internazionale sulla modellazione e la simulazione ad agenti. L´obiettivo del workshop è di raccogliere le competenze relative alla modellazione e la simulazione ad agenti in diversi contesti. Questo significa non solo promuovere lo scambio reciproco, ma anche individuare obiettivi e argomenti di ricerca comuni, e i requisiti compatibili per il supporto informatico alla modellazione e alla simulazione ad agenti. La modellazione e la simulazione ad agenti vengono usate nella ricerca, ma sono anche usate in applicazioni commerciali e industriali. Il concetto che sta dietro al termine "agenti" è comunque molto variabile, come lo sono gli obiettivi, le fasi e le pratiche coinvolte nelle attività di modellazione e simulazione. Ciò porta ai diversi approcci, modelli, meccanismi, metodologie e sistemi informatici che supportano la simulazione di realtà modellate. Per ulteriori informazioni, fare clic: http://www. Lintar. Disco. Unimib. It/abmodsim/2010/ . . |
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ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA L´UNIVERSITÀ DI TRENTO E FUTUR3 NOVITA´ PER GLI UTENTI DELLA RETE DI ATENEO |
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Trento, 8 febbraio 2010 - Per gli oltre 15mila studenti dell´ateneo trentino, internet è diventato ormai un vero e proprio compagno di viaggio. Uno strumento che, al di là dello svago, segue e semplifica quasi ogni aspetto della loro vita universitaria, dallo svolgimento delle pratiche burocratiche (come l´iscrizione ai corsi e oggi anche il pagamento delle tasse universitarie), ai servizi di didattica online e alla connessione con le comunità universitarie online. Per rendere efficiente il servizio di connessione internet in tutte le sedi universitarie, l´Ateneo ha già previsto la copertura wireless totale all´interno delle sedi universitarie, soprattutto nella biblioteca e nelle numerose sale lettura. Da lunedì 8 febbraio, però sarà possibile collegarsi anche all´aperto, all´esterno degli edifici, nelle vie, nelle piazze e nei parchi coperti dalla rete di Futur3, giovane azienda trentina con cui l´ateneo nei giorni scorsi ha stretto un accordo di collaborazione. Gli studenti e il personale docente e tecnico amministrativo dell´Ateneo potranno connettersi alla rete @Free_luna utilizzando i propri nome utente e password come se fossero all´interno della rete informatica di ateneo e navigare liberamente. Così, in modo semplice, veloce e soprattutto sicuro, una volta aperto il proprio portatile o abilitando la scheda Wi-fi sul proprio cellulare, si potrà visualizzare il portale di accesso al servizio di navigazione gratuito. La rete @Free_luna attualmente copre già quasi 40 chilometri di strade e piazze a Trento, Rovereto, Riva del Garda, Torbole, Bolzano e in molte altre località del Trentino e conta più di 15mila utenti registrati con oltre 3. 500 ore di navigazione giornaliera. Con l´estensione della rete alle aree esterne alle facoltà e soprattutto alle zone dove maggiormente gravita la comunità studentesca (il grande parco di Mesiano o il cortile interno della Facoltà di Economia, ad esempio), il servizio gratuito di copertura internet potrà di fatto "accompagnare" gli utenti dell´ateneo nei loro spostamenti in città. Proprio la rete che sarà allestita presso il parco di Mesiano, potrà funzionare anche come importante banco di prova per progetti di ricerca congiunti, consentendo ai futuri laureati di informatica e telecomunicazioni di implementare su una rete "reale" le proprie intuizioni. Si tratta del primo esempio in Italia di collaborazione tra un´istituzione pubblica e un provider privato per l´erogazione di un servizio di questo tipo. Un caso riuscito di partnership, reso possibile anche grazie al cofinanziamento (attraverso la l. P. 6/99). Del progetto sperimentale di ricerca L. U. N. A. Da parte della Provincia autonoma di Trento. L. U. N. A, infatti, mira a progettare e sviluppare servizi innovativi erogabili attraverso le reti wireless metropolitane ad accesso pubblico. «Il beneficio per i nostri studenti e dipendenti - spiega il delegato di Ateneo per i servizi informatici, Renato Lo Cigno - sarà immediato e visibile. Potranno accedere senza ulteriori account o password. Il sistema sfrutta lo standard di ultima generazione, denominato ´Shibboleth´ per trasferire da una rete all´altra direttamente l´autorizzazione di accesso, e garantisce così l´assoluta sicurezza e il rispetto della privacy degli utenti. I dati personali, infatti, non vengono trasferiti a Futur3. Al di là degli aspetti tecnici, comunque, l´intesa con Futur3 ha permesso l´avvio di una collaborazione tecnico-scientifica e il passaggio di competenze in materia di ´autenticazione federata´ dall´ateneo ad un´azienda trentina giovane e promettente, attuando così un´operazione riuscita di trasferimento tecnologico verso il territorio. Auspico che in futuro collaborazioni di questo tipo possano essere estese anche ad altre realtà. » «Questa collaborazione - commenta l´amministratore delegato di Futur3, Massimiliano Mazzarella - dimostra come la sinergia tra privato e pubblico possa essere veramente possibile. Nel doveroso rispetto di ruoli e competenze, Futur3 si adopererà per valorizzare questa preziosa opportunità. Come sempre sostenuto da Futur3, il Trentino dimostra essere un eccezionale banco di prova per applicazioni e servizi innovativi, punto di partenza ideale per una esportazione extra-provinciale e nazionale. Mi piace ricordare come molti dei nostri giovani collaboratori provengano dalle facoltà scientifiche di Trento. Proprio per questo penso che ritornare da professionisti in quei luoghi in cui per anni hanno studiato, possa renderli fieri oltre che orgogliosi. » . |
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IL RICERCATORE PAVESE LORENZO MALAVASI TRA GLI EMERGING INVESTIGATORS DEL JOURNAL OF MATERIALS CHEMISTRY. |
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Pavia, 8 febbraio 2010 - Il ricercatore pavese Lorenzo Malavasi è uno dei venti giovani scienziati internazionali segnalati tra gli Emerging Investigators dal Journal of Materials Chemistry. La rivista, una delle più importanti nel campo della chimica dei materiali, pubblica ogni due anni un numero speciale dedicato agli "Emerging Investigators": il volume raccoglie, su invito dell’Editorial Board, i contributi di 20 giovani scienziati di tutto il mondo, che hanno ottenuto significativi riconoscimenti internazionale nell’ambito della chimica dei materiali. Lorenzo Malavasi è uno dei soli due italiani presenti nel numero appena pubblicato: laureato in Chimica a Pavia nel 2003, è ricercatore presso il dipartimento di Chimica-fisica dello stesso ateneo. Ha ottenuto il premio Young Scientist Award nel 2005 e il premio Alfredo di Braccio per la Chimica 2008, istituito dall’Accademia Nazionale dei Lincei, per ricercatori chimici al di sotto dei 35 anni. Malavasi si occupa di chimica dello stato solido, in particolare di ossidi, materiali per l’energia, superconduttori e sensori. E’ autore di oltre 80 articoli pubblicati sulle principali riviste internazionali di chimica, chimica dei materiali e chimica-fisica. . |
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UGUALI NELLA DIVERSITÀ, CORSI PER IL PERSONALE DELLA SCUOLA DALLA REGIONE TOSCANA OLTRE 1 MILIONE PER FORMARE 2500 INSEGNANTI E OPERATORI |
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Firenze, 8 febbraio 2010 - «Quando si parla di inclusione la scuola è un terreno privilegiato perchè è a scuola che si formano i cittadini di domani e anche perchè, attraverso i ragazzi, possiamo raggiungere le famiglie, aiutandone l´integrazione. Da oggi dirigenti, insegnanti, personale delle segreterie e operatori della scuola saranno più attrezzati a fronteggiare i problemi posti dalla diversità fra culture e avranno presto a disposizione strumenti per operare concretamente per l´integrazione e l´inclusione degli alunni stranieri». Così l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini spiega i tre progetti rivolti al personale scolastico che si articoleranno capillarmente sul territorio e saranno finanziati dalla Regione che ha stanziato, per questo, 1 milione e 248 mila euro. Il progetto coinvolgerà direttamente circa 2500 fra insegnanti e operatori della scuola. Ma ad essere coinvolti indirettamente saranno molti di più. E´ la prima iniziativa del genere a livello nazionale quella che parte nei prossimi giorni con la pubblicazione dei tre progetti vincitori del bando per l´attività 2009-2010. Comincia così la fase più impegnativa del complesso di iniziative previste dalla delibera della Regione Per una scuola antirazzista e dell´inclusione, che prevede fra l´altro l´adozione, da parte delle scuole, di un piano di gestione delle diversità che dovrà identificare criticità e obiettivi di sviluppo interculturale all´interno di ciascun istituto. La delibera approvata nel luglio 2008 in occasione del meeting antirazzista di San Rossore - dedicato non caso al settantesimo anniversario della pubblicazione delle tesi razziste che hanno dato l´avvio alle persecuzioni antisemite in Italia - si inserisce nella più generale attività del la Regione per il Giorno della memoria che in realtà, in Toscana, dura tutto l´anno, coinvolgendo le scuole in numerose iniziative rivolte agli insegnanti e agli studenti. La formazione del personale, a cominciare dagli insegnanti, è essenziale per dare gli strumenti educativi necessari a realizzare l´inclusione e a impedire l´affermarsi di una cultura e comportamenti razzisti. Grazie alla delibera a le scuole toscane già da due anni hanno inserito all’interno del proprio piano dell’offerta formativa iniziative di educazione alla cittadinanza, ispirate ai valori della comprensione, dell’accoglienza e dello scambio fra culture. La delibera sfrutta la possibilità offerta alle Regioni di dettare indirizzi per il 20% del monte orario obbligatorio. La delibera fissa anche una serie di indicazioni operative, fra cui la predisposizione, all´inizio di ciascun anno scolastico, del piano di gestione delle diversit&agrav e;, che dovrà esaminare, caso per caso, gli obiettivi di sviluppo interculturale in quel determinato contesto. In pratica, ogni quadrimestre, le scuole dovranno analizzare le proprie azioni in merito alla costruzione di condizioni di dialogo e rispetto delle identità presenti al loro interno. I progetti che prenderanno il via nelle prossime settimane nelle scuole toscane sono tre, una per ciascuna macro-area. A realizzarli sono i vincitori del bando di gara pubblicato dalla Regione: si tratta di tre soggetti nati dalla collaborazione fra università, scuole, associazioni, onlus, agenzie formative. Nell´area di Firenze, Prato, Pistoia ed Empolese val d´Elsa (Uguali ma diversi) si punta a coinvolgere le scuole del territorio, dalla scuola dell´infanzia alle superiori, in una serie di moduli tematici e un corso di perfezionamento post laurea e nello scambio di buone prassi con enti internazionali. Nel Sud della Toscana (Arezzo, Siena, Grosseto) partirà il progetto (Uguaglianza, diversità, comunità) che punta a coinvolgere tutte le scuole del territorio attraverso la stesura dei piani di gestione delle diversità. Nel territorio costiero (Livorno, Lucca, Pisa, Massa Carrara e val di Cornia) (La scuola di tutti: pluralismo, intercultura, inclusione) si propone di ridurre l´insuccesso scolastico degli alunni stranieri nelle scuole del territorio. . |
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UN PASSO AVANTI PER IL SOSTEGNO DEI DISABILI A SCUOLA LA REGIONE TOSCANA SARÀ SEMPRE A FIANCO DI QUESTI BAMBINI» |
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Firenze, 8 febbraio 2010 - «Mi auguro che i segnali positivi che, in questi ultimi giorni, sono venuti dai provvedimenti del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato su ricorsi presentati dalle famiglie di alunni disabili, possano preludere ad una inversione di tendenza per quanto riguarda i tagli al personale di sostegno nella scuola». Così l´assessore all´istruzione Gianfranco Simoncini commenta le decisioni del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato che, partendo da due distinti ricorsi presentati dai genitori degli alunni penalizzati dai tagli, portano comunque ad uno stesso risultato: l´affermazione del diritto degli alunni disabili ad usufruire di un aiuto che consenta loro di frequentare la scuola al pari dei compagni di classe. «Mi auguro che i segnali positivi che, in questi ultimi giorni, sono venuti dai provvedimenti del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato su ricorsi presentati dalle famiglie di alunni disabili, possano preludere ad una inversione di tendenza per quanto riguarda i tagli al personale di sostegno nella scuola». Così l´assessore all´istruzione Gianfranco Simoncini commenta le decisioni del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato che, partendo da due distinti ricorsi presentati dai genitori degli alunni penalizzati dai tagli, portano comunque ad uno stesso risultato: l´affermazione del diritto degli alunni disabili ad usufruire di un aiuto che consenta loro di frequentare la scuola al pari dei compagni di classe. «Si tratta di una vittoria importante dei genitori che hanno intrapreso questa battaglia – afferma l´assessore – ma anche di una opportunità per far fare un passo avanti al rispetto delle norme sulla disabilità e nella riaffermazione del valore inclusivo della scuola, che dovrebbe essere per tutti il principale punto di riferimento per la crescita di tutti i bambini e le bambine. Da sempre la Regione lavora per una scuola che non escluda nessuno e che rispetti i diritti di tutti. A cominciare da quelli degli alunni più deboli e meno tutelati». Il problema della forte riduzione delle ore di sostegno si è evidenziato in modo grave a partire da questo anno scolastico e si è acutizzato con le disposizioni della finanziaria. In più occasioni l´assessore Simoncini aveva ricevuto delegazioni e associazioni di genitori, come la livornese Disabilandia. «La Regione non ha competenze dirette sugli insegnanti di sostegno all´handicap ma, come già ribadito in una lettera inviata al ministro dell´istruzione Gelmini, per noi l´integrazione scolastica di questi alunni è comunque un impegno prioritario. La Regione farà la sua parte e continuerà, anche alla luce di questi due provvedimenti, a chiedere al governo di retrocedere dalla politica di tagli. Inoltre rivendicherà il rispetto della legge nazionale per l´integrazione scolastica degli alunni disabili e chiederà che vengano assegnate alle scuole risorse e strumenti per assicurare a migliaia di ragazze e ragazzi disabili quello che la stessa Gelmini ha definito, nella sua normativa, un diritto soggettivo allo studio. . |
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FORMAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA, ORIENTAMENTO; PUBBLICATO BANDO REGIONALE IN UMBRIA |
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Perugia, 5 febbraio 2010 - Sostenere la diffusione della cultura tecnico scientifica e la diversificazione delle scelte di istruzione, formazione, lavoro. E’ quanto si propone un bando, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessorato all’istruzione, pubblicato nel Supplemento ordinario del Bollettino Ufficiale della Regione Umbria (n. 6 del 3 febbraio 2010). Il bando, che prevede finanziamenti complessivi per 162mila euro a valere sul Por Umbria - Fse 2007-2013, si articola in tre tipi di intervento finalizzati alla consulenza orientativa a supporto delle scelte di istruzione e formazione superiore di tipo tecnico e scientifico, all’orientamento formativo per il rafforzamento delle capacità decisionali ed alla formazione orientativa verso le discipline di tipo tecnico e scientifico. Le azioni indicate nel bando prevedono un ampio coinvolgimento delle famiglie, che spesso svolgono un ruolo determinante nelle scelte dei giovani, e degli insegnanti, al fine di assicurare la trasferibilità e la continuità delle iniziative realizzate. Un’attenzione particolare è inoltre rivolta alle differenze di genere, quale fattore che influenza significativamente la scelta del percorso di istruzione, prima ancora che lavorativo. Attraverso gli interventi di orientamento si intendono superare visioni convenzionali delle condizioni di accessibilità e i relativi sbocchi professionali dei percorsi di istruzione e formazione tecnica e scientifica, anche a livello superiore e universitario. Si intende inoltre rafforzare le conoscenze propedeutiche all’ingresso nei percorsi di istruzione e formazione e alla loro possibile scelta da parte dei giovani, anche in rapporto allo sviluppo del territorio e alle capacità di interagire con i fabbisogni professionali e di innovazione del sistema produttivo. Il bando è rivolto a soggetti pubblici o privati con una significativa e documentata esperienza in materia di orientamento e diffusione della cultura tecnico-scientifica e, per gli interventi di cosiddetta formazione orientativa, a soggetti accreditati per la macrotipologia “formazione iniziale”. Il numero di iscritti agli istituti tecnici e professionali e alle facoltà scientifiche, tra cui spicca la scarsa presenza di donne, configura in Umbria e nel Paese una vera e propria emergenza. Anche da una migliore diversificazione delle scelte di istruzione e formazione e, in particolare, dal potenziamento di una formazione di tipo tecnico e scientifico dipende - per l’assessorato regionale - la possibilità di ridurre il divario qualitativo fra domanda e offerta di lavoro e di sviluppare una base produttiva capace di innovare e di competere sul mercato globale. Attraverso l’orientamento si intende quindi migliorare le capacita della persona di progettare, affrontare e monitorare le scelte dei propri percorsi di istruzione, formazione, lavoro in tutte le fasi della vita. Si tratta - concludono all’assessorato - di un fondamentale diritto dei cittadini che la Regione si impegna a garantire anche attraverso una maggiore integrazione e qualificazione dei servizi erogati da diversi soggetti. Gli interventi che saranno finanziati dovranno conformarsi alle tipologie di orientamento e ai criteri fissati per la prima volta dalla Regione Umbria nell’aprile 2009 come risultato comune e condiviso degli operatori dei vari settori dell’orientamento che hanno partecipato, nel 2007-2008, al lavoro dei cosiddetti “Cantieri per l’Orientamento”. . |
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OGGI E DOMANI A NAPOLI CONVEGNO SULLA REGIONALIZZAZIONE DEI SISTEMI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE |
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Napoli, 8 febbraio 2010 - Oggi, con inizio alle ore 9,30, e martedì 9 febbraio si terrà al Centro congressi dell’Università Federico Ii, in via Partenope 36, un seminario promosso dalla Regione Campania, con la collaborazione dell’Ais – Edu e della facoltà di Sociologia sul tema: “La regionalizzazione dei sistemi di istruzione e formazione”. Ai lavori interverranno, tra gli altri, gli assessori regionali all’Università Nicola Mazzocca e all’Istruzione Corrado Gabriele, l’assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Puglia Gianfranco Viesti e l’Autorità di Gestione Fse della Regione Campania Luigi D’antuono. Le conclusioni, in programma martedì alle ore 17, sono affidate al capo di Gabinetto della Giunta regionale Maria Grazia Falciatore. Il convegno intende promuovere una riflessione di respiro internazionale sulle politiche di istruzione e formazione messe in campo in questi anni nel territorio regionale. . |
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RITORNO AL FUTURO 3: CONCLUSA LA FASE DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE |
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Bari, 8 febbraio 2010 - Sono 4636 le domande pervenute all’Assessorato alla fp da parte dei ragazzi della Puglia che intendono proseguire dopo la laurea il ciclo di qualificazione con un master di alta formazione. E’ questa la terza edizione di Ritorno al Futuro, il contratto etico fra Regione e neolaureati che impegna l’Assessorato a finanziare i master con importi che vano dai 3000 euro (master on line) ai 25. 000 euro (master all’estero) e i giovani pugliesi a tornare nella propria regione per mettere a disposizione della società e del sistema di imprese la loro preparazione. “La Regione continua –ha dichiarato l’Assessore Losappio- a puntare sull’alta formazione con misure –dai dottorati di ricerca a ritorno al futuro- per complessivi 50 milioni di euro e questo senza trascurare i tradizionali settori della fp che hanno trovato nuovo slancio negli ultimi bandi, come ad esempio quello recentissimo di riqualificazione degli Operatori Socio Sanitari”. . |
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RIFORMA DELLA SCUOLA, VALUTAZIONE NEGATIVA DELL´ASSESSORE ALL´ISTRUZIONE DELLA REGIONE PIEMONTE |
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Torino, 8 Febbraio 2010 – Valutazione negativa sulla sostanza e sui tempi della riforma del secondo ciclo scolastico approvata giovedì 4 febbraio dal Consiglio dei Ministri è stata espressa dall’assessore regionale all’Istruzione ed alla Formazione Professionale, Giovanna Pentenero, nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi nella sede della Giunta regionale, in piazza Castello. La riforma prevede che chi dovrà iscriversi al primo anno potrà scegliere tra 6 licei (per 14 indirizzi), 11 istituti tecnici e 6 professionali. «Si è persa l’occasione per una vera riforma dell’istruzione superiore, schiacciata dalla necessità di conseguire i risparmi derivanti dalla legge 133 del 2008 che ha previsto tagli per 8 miliardi di euro tra docenti e personale Ata – ha affermato l’assessore Pentenero - Non vorremmo che si ripetesse nella scuola quanto accaduto per la sanità, dove la Regione ha dovuto investire proprie risorse per garantire livelli adeguati delle prestazioni. In sostanza, il Governo vuole ridurre il sistema scolastico ai minimi termini, trasferendo alle Regioni il compito di gestirlo. La Regione Piemonte dice no a questa prospettiva, perché il nostro obiettivo è una scuola di qualità. Non conosciamo ancora il testo definitivo approvato dal Consiglio dei Ministri, tuttavia dalle prime indicazioni appare chiaro che non sono state accolte le proposte fatte in sede di Conferenza Stato – Regioni ». L’assessore ha ricordato che «gli effetti di queste politiche nazionali li abbiamo già visti quest’anno, quando la Regione Piemonte ha dovuto farsi carico di interventi molto pesanti, come i 7 milioni di euro stanziati per i progetti riguardanti l’assistenza dei disabili, favorendo inoltre l’occupazione dei precari colpiti dai tagli della Finanziaria 2008 ». L’assessore ha poi esaminato le conseguenze della riforma del Governo sull’organizzazione scolastica e sulle famiglie. «Giusto ridurre gli indirizzi ma, nel passare da 900 a poche decine, sembra che abbia prevalso la necessità di tagliare, piuttosto che la volontà di andare verso una scuola moderna – ha detto Pentenero -. Sotto il profilo dell’organizzazione, le scuole dal prossimo anno avranno tre modelli: le prime classi con la riforma; dalle seconde alle quarte vi sarà una riduzione d’orario, ma sul vecchio programma, e le quinte proseguiranno con il precedente ordinamento. Così non si crea la scuola dell’innovazione, bensì quella della confusione e dei tagli». Per quanto riguarda invece le conseguenze sulle famiglie, l’assessore Pentenero sottolinea che «è assurdo far partire adesso la riforma, a 50 giorni dalla chiusura della prescrizioni. Così è difficile attuare un orientamento efficace, indispensabile per aiutare le famiglie ed i ragazzi a scegliere il percorso migliore e prevenire la dispersione scolastica». In conclusione, ha annunciato l’assessore all’Istruzione ed alla Formazione Professionale, «la Regione Piemonte si opporrà a tutte le iniziative che, sulla scorta del federalismo per abbandono, mirano esclusivamente a risparmiare sulla scuola, mettendo a rischio le possibilità di successo dei nostri giovani e la qualità del lavoro svolto dai docenti e dai dirigenti scolastici ». . |
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FORMAZIONE: RICOSTITUITO IL CATALOGO REGIONALE DEL FVG |
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Trieste, 8 febbraio 2010 - La Giunta regionale ha approvato il 4 febbraio lo schema di Avviso relativo alla ricostituzione del Catalogo regionale della formazione permanente. La relativa delibera è stata proposta dall´assessore all´Istruzione e formazione, Roberto Molinaro, di concerto con l´assessore al Lavoro, università e ricerca, Alessia Rosolen. Nel contesto delle politiche regionali di promozione della formazione permanente, il "Catalogo" - che fa riferimento al Fondo Sociale Europeo programma operativo Obiettivo 2, competitività regionale e occupazione, 2007/2013 - ha costituito, a partire dal 2004, uno strumento di particolare rilevanza per la programmazione e l´organizzazione, sul territorio regionale, di un´offerta formativa basata su modelli/prototipi di corsi indirizzati a soddisfare, in modo organico e sistematico, la domanda di accesso a processi di apprendimento utili lungo l´intero arco della vita. Il Catalogo è costituito da un insieme di prototipi formativi rientranti in macro aree tematiche e in aree tematiche; esso costituisce uno strumento prioritario dell´offerta formativa regionale nell´ambito della formazione permanente e può trovare attuazione attraverso il sostegno di varie fonti di finanziamento pubbliche - comunitarie, nazionali, regionali - e private. L´attuazione del Catalogo avviene periodicamente, sulla base di avvisi della Direzione centrale istruzione, formazione e cultura; a una prima fase di ricostituzione di tale strumento, seguono momenti di aggiornamento. Il Catalogo - che assumerà valore con la pubblicazione del relativo Avviso nel Bur - è strutturato nelle seguenti macro aree tematiche articolate in aree tematiche: Lingue (inglese, tedesco, francese, spagnolo, sloveno, croato, italiano); Informatica (Ecdl e office automation, Grafica e multimedia, Sviluppo software, Networking); Professionalizzante (Gestione aziendale, Tecnologie industriali, Agroalimentare, Altri settori). . |
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DALLA REGIONE PIEMONTE 1 MILIONE DI EURO PER SUCCURSALELICEO AVOGADRO FIRMATO L´ACCORDO CON PROVINCIA DI VERCELLI |
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Torino, 8 Febbraio 2010 - Un milione di euro per realizzare la succursale del Liceo scientifico “Amedeo Avogadro” di Vercelli nell´ex lavatoio della città piemontese: è il contributo che la Regione Piemonte ha stanziato a favore dell´intervento di recupero, restauro e ristrutturazione dell´edificio. Lo prevede l´accordo di programma fra Regione Piemonte e Provincia di Vercelli firmato il 5 febbraio dall´assessore regionale all´Istruzione, Giovanna Pentenero e dal presidente della Provincia di Vercelli, Renzo Masoero. L´accordo è uno degli effetti concreti dell´Intesa istituzionale di programma sugli interventi di adeguamento degli edifici scolastici, definita fra i due enti nel maggio del 2006. “Abbiamo stanziato 140 milioni di euro – ha detto Pentenero – per gli interventi sugli edifici scolastici in tutte e otto le province piemontesi. La firma dell´accordo di oggi e´ un passo in avanti che testimonia l´attenzione dell´amministrazione regionale per la scuola e le sue strutture”. Oltre al contributo regionale, l´accordo prevede uno stanziamento di 40mila euro da parte della Provincia di Vercelli. Le somme saranno corrisposte nell´arco di tre anni. La soluzione scelta per la sede staccata del liceo “Avogadro” di Vercelli consentirà alle sei classi, attualmente ospitate nell´Istituto tecnico “Faccio” della città piemontese, di avere a disposizione un edificio attiguo a quello principale, in via Palestro. L´aumento della popolazione scolastica, unito all´esigenza di nuovi spazi ha portato alla scelta dell´ex lavatoio, edificio su due piani di circa 500 metri quadri, con l´obiettivo di creare un nuovo polo didattico. ´´La Regione ha saputo reagire con interventi concreti – ha aggiunto Pentenero – nonostante la politica dei tagli del Governo abbia messo a dura prova il sistema scolastico”. Tagli che, a detta dell´Assessore, quest´anno ammontano ad un milione e mezzo di euro per quanto riguarda i fondi destinati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. “Ci sono poi – ha concluso Pentenero – 770 milioni di euro di fondi Cipe inutilizzati, che ad oggi nessuno del ministero ci ha spiegato come utilizzare”. . |
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NAPOLI: RESIDENZE UNIVERSITARIE, PRESENTATO IL PROGETTO PER 144 NUOVI POSTI LETTO PER L´UNIVERSITÀ L´ORIENTALE |
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Napoli, 8 febbraio 2010 - E’ stato illustrato il 5 febbraio il progetto per il nuovo edificio dell´Università L´orientale destinato ad ospitare alloggi e servizi per gli studenti. La struttura, in via Brin 69, si comporrà di 4 piani ed avrà 144 posti letto, 21 posti auto e un parcheggio riservato a biciclette e motocicli. L´edificio sarà dotato anche di una biblioteca, di un Internet point, di cucine, lavanderie, sala Tv, sala musica, sala giochi e sala fitness. L’area impegnata è di duemila metri quadri, di cui ottocento coperti. “ Con il progetto per le residenze dell’università L’orientale si completa il sistema delle residenze universitarie”, ha detto l’assessore all’Università della Regione Campania, Nicola Mazzocca. "Con questo importante investimento non solo si incide positivamente per la piena affermazione del Diritto allo Studio, favorendo l’accesso a strutture idonee per gli studenti universitari fuori sede ma si creano nuove possibilità di alloggi per gli studenti stranieri, presenza importante sul nostro territorio, sia per gli scambi con altri Paesi sia per la possibilità di favorire i processi di internazionalizzazione. "Nell’aprile del 2008 la Giunta regionale ha finanziato con 50 milioni di Fondi Fas (Fondo Aree Sottoutilizzate) un intervento per la realizzazione di 4 nuove residenze universitarie per i giovani studenti, un provvedimento che creerà circa 500 ulteriori nuovi posti letto in Campania. Per la nuova residenza dell’università L’orientale abbiamo investito circa 10 milioni di euro", ha concluso Mazzocca. "Quello delle residenze rappresentava uno degli obiettivi prioritari fissati nel mio programma” ha sottolineato il rettore Lida Viganoni. "Sono pertanto molto contenta che tale obiettivo si sia raggiunto in appena diciotto mesi dall´avvio del mio mandato. L´orientale si è finalmente dotato delle sue prime residenze universitarie. L´azione sinergica con la Regione, cui compete la cura del Diritto allo studio, ha dato ottimo frutti anche grazie alla politica dell´assessore Mazzocca, realmente vicina alle esigenze degli Atenei della nostra regione. Si sta finalmente per porre fine ad una delle carenze più gravi del sistema campano, che penalizzava fortemente gli studenti fuori sede e che limitava la nostra capacità di richiamo all´esterno". . |
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GIOVANI: APPROVATI I PIANI DI ROVERETO E LAGHI-VALSUGANA ED INOLTRE È POSSIBILE FINANZIARE PROGETTI NON PREVENTIVABILI NEI PIANI DI ZONA |
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Trento, 8 febbraio 2010 - Su proposta del Presidente Lorenzo Dellai, la Giunta provinciale ha approvato, con due distinti provvedimenti, i piani giovani di Rovereto e Laghi-valsugana per il 2010. Ha assegnato ai comuni di Rovereto e Levico Terme, enti capofila dei piani giovani di zona, rispettivamente 28. 270,48 e 32. 556,50 euro. I due piani prevedono varie attività, progetti e iniziative che coinvolgeranno i giovani durante l´anno in corso. Il fondo per le politiche giovanili è stato istituito nel 2004 con legge provinciale, per promuovere azioni a favore dell´infanzia, dell´adolescenza, dei giovani e delle loro famiglie, per l´esercizio dei diritti fondamentali, per prevenire i fenomeni di disagio sociale e per favorire lo sviluppo delle potenzialità personali, il benessere e la qualità di vita dei giovani. Sempre su proposta del Presidente Lorenzo Dellai, la Giunta provinciale ha adottato un provvedimento che prevede la possibilità per i piani giovani di zona e d´ambito di chiedere un finanziamento per progetti non preventivabili al momento della presentazione del rispettivo piano per l´anno 2010. I progetti non devono essere programmabili al momento della presentazione del piano annuale e devono essere conformi agli ambiti di attività previsti dalle linee guida approvate nel 2009. Il valore del progetto non può superare il 10% del preventivo di spesa finanziabile del piano annuale di riferimento e l´importo massimo finanziabile è stato fissato comunque in 10. 000 euro. . |
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FVG: BENE INPDAP NEI CONFRONTI DEI GIOVANI |
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Trieste, 8 febbraio 2010 - "No alle sirene di coloro i quali vorrebbero declinare il problema dei giovani limitandolo ad uno scontro generazionale". "A questo proposito - ha affermato l´assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, intervenendo il 4 febbraio al convegno organizzato dall´Inpdap a Trieste - ho apprezzato molto le linee guida adottate dall´Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell´amministrazione pubblica, per favorire l´approccio dei giovani a percorsi autonomi nell´ambito della formazione e della crescita professionale". "Proprio l´autonomia economica abbinata all´incremento di professionalità ed all´inserimento combinato nella società civile - ha incalzato - possono contribuire attivamente allo sviluppo dell´Italia in un´ottica di competitività globale". Rosolen ha poi evidenziato come il Governo regionale abbia completamento rivisitato la normativa in materia di politiche giovanili, intitolando il disegno di legge che presto verrà esaminato dal Consiglio regionale "ddl per l´autonomia dei giovani" perché, ha sottolineato, "proprio in questo concetto va ricercato il gap che divide le giovani generazioni del nostro Paese dalla stragrande maggioranza del resto d´Europa". "Basta sotterrare questa precisa esigenza - ha aggiunto - dietro una costretta impostazione familistica dei rapporti sociali". Con questi presupposti, l´assessore si è detta convinta che si possa instaurare un proficuo rapporto di collaborazione già nei prossimi mesi tra le istituzioni e chi, come l´Inpdap, è deputato a recepire le istanze e fornire le conseguenti risposte al territorio. "In particolare - ha precisato Rosolen, sfogliando i contenuti del ddl regionale sui giovani - penso agli interventi in materia abitativa rivolti agli studenti delle scuole medie secondarie e delle università, soggetti che vanno aiutati nella ricerca di immobili adeguati". . |
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FORMAZIONE IN CARCERE: ASSEGNATO UN CONTRIBUTO ALLA CASA CIRCONDARIALE I CORSI SARANNO REALIZZATI IN COLLABORAZIONE CON L´ISTITUTO PROFESSIONALE "PERTINI" DI TRENTO |
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Trento, 8 febbraio 2010 - Su proposta dell´assessore Ugo Rossi, la giunta provinciale ha accolto la richiesta della Casa Circondariale di Trento, pervenuta tramite il Dipartimento amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, per la copertura finanziaria della spesa relativa alle borse di studio da corrispondere nel 2010 ai corsisti detenuti che frequenteranno i corsi di formazione professionale organizzati dalla casa Circondariale stessa in collaborazione con l´Istituto di formazione professionale Servizi alla persona "Pertini" di Trento. Sarà il Comune di Trento, sul cui territorio è situata la struttura carceraria interessata, a rivestire il ruolo di ente erogatore del finanziamento a copertura delle spese che verranno sostenute dalla casa Circondariale, fino a un importo massimo di 5mila euro. . |
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LEZIONI DI PROTEZIONE CIVILE IN CLASSE |
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Milano, 8 febbraio 2010 - Formare gli insegnanti ed educare i ragazzi lombardi in tema di protezione civile è lo scopo del Protocollo d´Intesa che gli assessori regionali Gianni Rossoni (Istruzione, Formazione e Lavoro) e Stefano Maullu (Protezione civile, Prevenzione e Polizia locale) hanno sottoscritto il 4 febbraio con il provveditore di Milano Stefania Pupazzoni, in rappresentanza del Direttore dell´Ufficio scolastico regionale,Giuseppe Colosio. Il Protocollo prevede che gli insegnati e gli studenti delle scuole lombarde vengano coinvolti in attività di formazione e informazione in materia di protezione civile con l´obiettivo di promuovere comportamenti civilmente e socialmente responsabili tra le nuove generazioni. "E´ la scuola infatti - ha affermato l´assessore Maullu - il luogo in cui si realizzano e si trasmettono valori e idee e si forma l´individuo che, in tempi più o meno brevi, entrerà nella società e nel mondo del lavoro. E´ quindi necessario, e il Protocollo va proprio in questa direzione, che anche la formazione e l´educazione alla protezione civile, in tutti i suoi molteplici aspetti, trovi spazio nei programma scolastici". Il Protocollo ha validità biennale e prevede che si possano organizzare incontri, seminari e dibattiti per orientare gli studenti delle scuole superiori e si possano proporre iniziative sperimentali che abbiano come obiettivo la diffusione della cultura della legalità e il rispetto dei diritti umani. Per realizzare queste iniziative la Direzione scolastica regionale si avvarrà della collaborazione della Scuola Superiore di Protezione Civile dell´Iref (Istituto Regionale lombardo di Formazione per l´amministrazione pubblica) che, in collaborazione con gli enti locali e le associazioni di volontariato, realizzerà le iniziative previste dal Protocollo. "Quello che abbiamo firmato - ha sottolineato l´assessore Rossoni - è il primo di sei Protocolli, su vari argomenti, che sottoscriveremo con altre realtà regionali e la Direzione scolastica per contribuire a gestire quel 20% di ´tempo scuola´ lasciato all´Autonomia scolastica. Il prossimo Protocollo lo firmeremo, tra poco, con l´assessorato alla Sanità e riguarderà l´educazione alla sicurezza sul lavoro. L´ottima collaborazione che abbiamo con l´Ufficio scolastico regionale ci permette di utilizzare al meglio il tempo della scuola per comunicare principi e contenuti che riteniamo importanti per il vivere civile". . |
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AD AOSTA UN CONVEGNO SULLA VALUTAZIONE AMBIENTALE: RUOLO DEGLI SCENARI E COSTRUZIONE DELLE ALTERNATIVE, ESPERIENZE A CONFRONTO |
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Aosta, 8 febbraio 2010 - L’assessorato territorio e ambiente informa che, nei giorni 11 e 12 febbraio, si terrà, nel Salone delle Manifestazioni di Palazzo regionale, in piazza Deffeyes ad Aosta, il convegno internazionale “La valutazione ambientale strategica (Vas) – Ruolo degli scenari e costruzione delle alternative, esperienze a confronto”. Il convegno si propone di delineare il quadro della situazione a livello europeo, nazionale e locale, fornendo una serie di spunti di riflessione attraverso la presentazione di nuovi approcci per gestire in modo sostenibile lo sviluppo del territorio, anche con testimonianze di esperienze dei Paesi vicini. La valutazione ambientale strategica è uno dei principali strumenti che l’Unione europea ha messo a punto per integrare l´obiettivo dello sviluppo sostenibile nelle politiche territoriali. Introdotta mediante la Direttiva 2001/42/Ce e recepita a livello nazionale con il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è stata recentemente normata anche in Valle d’Aosta mediante la legge regionale 26 maggio 2009, n. 12. La procedura di Vas consiste nel processo di valutazione ambientale di piani e programmi e introduce numerose novità rispetto alle norme regionali di valutazione ambientale precedentemente in vigore. Il convegno si inserisce in un ciclo di incontri sul tema della Vas, organizzato dalle competenti strutture di diverse Regioni italiane, che di volta in volta presentano e approfondiscono particolari aspetti della valutazione ambientale, sia in termini metodologici che di applicazione di procedure. I lavori saranno aperti dall’Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena; modererà il dibattito finale il Coordinatore dell’Assessorato territorio e ambiente, Igor Rubbo. . |
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PARCO VAL D’AGRI: UNA GRANDE OPPORTUNITÀ MANCATA |
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Potenza, 8 febbraio 2010 - “Il Parco nazionale Appennino Lucano Val d’Agri-lagonegrese può diventare quella opportunità di sviluppo dell’economia locale che le popolazioni interessate si aspettano e pertanto diventa necessario riflettere sulle ragioni e gli ostacoli ancora esistenti per individuare in un’azione di cooperazione istituzionale tra Regione, Provincia di Potenza, Comuni ed Ente Parco un cronoprogramma di interventi”. E’ quanto ha sostenuto l’assessore alla Formazione, Politiche sociali, Lavoro, Cultura della Regione Basilicata Antonio Autilio, partecipando, il 4 febbraio, a Viggiano ad un convegno promosso dal Distretto 2120 Puglia-basilicata del Rotary International. “Le istituzioni - ha detto l’assessore - devono intervenire concretamente, con azioni mirate, per ridurre le perplessità che ancora esistono in merito alle potenzialità di sviluppo innanzi indicate al fine di poter contribuire alla creazione di una vera e propria “cultura del Parco” nelle cittadinanze interessate. In Val d’Agri e nell’area del Parco vi sono le condizioni giuste per consentire uno sviluppo omogeneo anche sotto il profilo turistico che può consentire di intercettare i nuovi flussi: le strutture ricettive, alberghiere e di servizi, sono notevolmente migliorate in qualità ed offerta di ospitalità, oltre che in quantità di posti-letto. C’è bisogno però di migliorare ulteriormente e di realizzare altre strutture, tra le quali ad esempio un impianto di piscina olimpionica che il Comune di Viggiano ha già progettato e che ritengo debba essere localizzato in un’area più centralizzata rispetto al centro abitato di Viggiano. Alle opportunità di richiamo, il Pertusillo, Monte di Viggiano, gli scavi di Grumentum, itinerari enogastromici, patrimonio artistico-religioso, centri storici, si aggiungerà il Parco dell’Energia che sarà finanziato con le royalties e che a breve sarà definito negli aspetti progettuali e di contenuto. E’ auspicabile – ha proseguito Autilio - che vengano indirizzate risorse istituzionali e finanziarie, pubbliche e private, in ottica di Public and Private Partnership (basti pensare alle straordinarie attività e potenzialità del sistema delle Fondazioni Bancarie in Italia) in modo più efficace e coordinato. Investendo sui settori primari è, infatti, possibile dare avvio a un processo virtuoso che coinvolgerebbe, con ricadute positive, anche settori sinergici quali infrastrutture, artigianato, industria ed altri servizi. Ovviamente bisogna pensare a una ricaduta occupazionale anche diversa rispetto a quella che per anni in questa regione siamo stati abituati ad immaginare, diversa da quella assistenzialista o dipendente ma orientata a dare maggiore sfogo all’autoimprenditoria, sia sotto il profilo artigianale che sotto quello delle piccole e medie imprese. Sussistono le condizioni perché si possa sviluppare tale tipologia di imprenditoria in settori anche diversificati e variegati ma assolutamente attinenti al territorio. La Regione – ha concluso l’assessore - intende fare la sua parte attraverso indicazioni operative e proposte progettuali soprattutto per incrementare la cultura ambientale oltre che puntare alla salvaguardia e tutela del territorio e alla valorizzazione delle risorse naturali, storico-culturali ed artistico-religiose presenti nei centri del Parco”. . |
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INCENDI BOSCHIVI: DANNI RIDOTTI DEL 30% FORMAZIONE PER 4000 VOLONTARI E INVESTIMENTI PER 7,5 MILIONI |
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Milano, 8 febbraio 2010 - Incendi calati del 16,4% e superfici danneggiate dal fuoco diminuite del 29,7%. I dati, riferiti all´ultimo decennio, sono stati resi noti dall´assessore alla Protezione civile, Prevenzione e Polizia locale della Regione Lombardia, Stefano Maullu durante la presentazione del "Piano regionale delle attività di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi". "Il Piano - ha detto l´assessore Maullu - è un importante strumento volto al contenimento degli incendi e consente di affrontare efficacemente il fenomeno grazie ad un´elevata organizzazione e al coinvolgimento degli enti locali". Il documento nasce, infatti, dalla collaborazione di Regione Lombardia con le Comunità montane, Vigili del fuoco, Corpo forestale dello Stato, Province, Comuni, Parchi e associazioni di volontariato della Protezione civile. In Lombardia le squadre dell´antincendio boschivo per quanto riguarda la prevenzione, possono contare su 1. 200 postazioni di avvistamento. Regione Lombardia, dal 2005 al 2009 ha investito, nella prevenzione e nella lotta agli incendi boschivi, 7. 500. 000 euro ed ha formato, per questo settore, 4. 000 volontari e circa 200 responsabili. Complessivamente le squadre di volontariato dell´antincendio boschivo sono 460 per complessivi 7. 700 uomini. "Grazie alle azioni messe in atto da Regione Lombardia in questi anni - ha concluso l´assessore Maullu - tra cui la possibilità di effettuare, in condizioni di sicurezza, interventi di spegnimento anche nelle ore notturne e l´utilizzo di telecamere anche a raggi infrarossi, il numero degli incendi nella nostra Regione è calato sensibilmente così come è diminuita la superficie danneggiata dal fuoco. Questi sono segnali importanti che ci confermano che la strada intrapresa, quella della prevenzione, è quella giusta per garantire maggior sicurezza ai cittadini e miglior tutela dell´ambiente". . . |
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GIUNTA PUGLIESE APPROVA DISEGNO DI LEGGE REGIONALE SU ACQUA BENE COMUNE. |
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Bari, 8 febbraio 2010 - La Giunta Regionale pugliese ha approvato il 4 febbraio il disegno di legge regionale che sancisce il principio dell’acqua bene comune dell’umanità, per cui il servizio idrico integrato deve essere necessariamente gestito da un soggetto pubblico. Lo rende noto l’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati relatore del provvedimento. Il disegno si compone di 15 articoli che stabiliscono i termini di governo e gestione del Servizio Idrico Integrato attraverso la costituzione dell’azienda pubblica regionale “Acquedotto Pugliese – Aqp”. Specificamente si stabiliscono i principi dai quali trae ispirazione l’intero disegno di legge, ovvero che l’acqua è un bene comune, di proprietà collettiva, essenziale e insostituibile per la vita, non assoggettabile a leggi di mercato, il cui approvvigionamento deve essere difeso e garantito dalla Regione Puglia. Viene inoltre sancito il principio secondo cui il servizio idrico integrato è privo di rilevanza economica e deve essere sottratto da ogni regola della concorrenza. Il disegno di legge istituisce l’azienda pubblica regionale “Acquedotto Pugliese – Aqp”, che subentra all’Acquedotto pugliese s. P. A. E sarà amministrata in forma di azienda pubblica regionale priva di scopo di lucro che potrà eventualmente gestire attività diverse dal servizio idrico integrato, attraverso la costituzione di società anche miste, purchè gli utili siano utilizzati per migliorare il servizio. Per garantire inoltre la disponibilità e l’accesso all’acqua come diritti inviolabili dell’umanità, il disegno di legge istituisce un fondo regionale per il diritto all’acqua ed uno di solidarietà internazionale. Il primo, gestito dalla Regione Puglia con i Sindaci associati nell’ambito territoriale ottimale, mira a garantire il livello essenziale di accesso all’acqua per soddisfare i bisogni essenziali di vita di ogni Cittadino, che saranno garantiti gratuitamente e a carico della fiscalità generale; il secondo invece tende a rimuovere gli squilibri economici e sociali e a contribuire a garantire il diritto all’acqua potabile a quelle popolazioni che non hanno accesso ai servizi idrici. Il Consiglio d´amministrazione dell´azienda regionale sarà composto dal presidente, dal vice presidente e da tre consiglieri d´amministrazione nominati dall´assemblea dei sindaci pugliesi. "Il servizio idrico integrato gestito da un soggetto pubblico - ha commentato l´assessore Fabiano Amati - è la migliore garanzia per affermare nei fatti piuttosto che a parole che l´acqua è un bene comune dell´umanità. Se questo è vero in generale, è altrettanto necessario in Puglia: una regione che notoriamente non ha acqua e per questo la capta e adduce dalle regioni limitrofe, attraverso l´opera ingegneristica più complessa del mondo e più grande d´Europa. L´acquedotto pugliese fu realizzato per emancipare i pugliesi dalla sete e dall´ingiustizia - ha concluso Amati - ed ancora oggi abbiamo la necessità d´affermare la pubblicità del servizio idrico integrato per non trovarci catapultati in più nuove forme di ingiustizia, che sarebbero realizzate attraverso la gestione privata del servizio, disperdendo il tanto e il buono fatto negli ultimi cinque anni da Aqp. " . |
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DIFESA DEL SUOLO. RISCHI DA MAREGGIATA IN EMILIA-ROMAGNA: LA MESSA A PUNTO DI UNA PROCEDURA DI PREVISIONE E PRE-ALLERTA PER LA PROTEZIONE CIVILE NELL´AMBITO DEL PROGETTO EUROPEO MICORE. UN SEMINARIO MARTEDÌ 9 FEBBRAIO A BOLOGNA: CONCLUDE L´ASSESSORE BRUSCHINI. |
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Bologna, 8 febbraio 2010 – Un prototipo per la previsione ed il monitoraggio delle grandi mareggiate sulle coste italiane: è quanto si sta sperimentando in Emilia-romagna grazie al progetto comunitario Micore (Morphological Impacts an Coastal Risks induced by Extreme storm events) che studia l’impatto delle mareggiate sulle coste in nove aree europee, tra le quali il litorale emiliano-romagnolo, dove il monitoraggio si concentra nella zona tra Savio e Lido di Dante. Sui risultati prodotti finora dalle ricerche di Micore (iniziato a giugno 2008 e che si concluderà nel 2011), faranno il punto martedì 9 febbraio a Bologna (V. Le Aldo Moro 30, con inizio alle ore 9) esperti, operatori della costa e studiosi dell’Università di Ferrara, nel corso del seminario “Conoscenze e strumenti per la mitigazione dei rischi da mareggiata in Emilia-romagna”, che si concluderà con l’intervento dell’assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, Protezione civile Marioluigi Bruschini (ore 13). La raccolta di informazioni sugli impatti delle mareggiate che storicamente hanno danneggiato la costa e sui rischi naturali legati ad eventi straordinari che si abbattono sul litorale stanno fornendo le conoscenze necessarie per la messa a punto di una procedura sperimentale di pre-allerta per il rischio in caso di mareggiate intense che avrà come punto di riferimento la sala multirischio della Protezione civile regionale. Sebbene non esista un elevato rischio tsunami nel mare Adriatico, non è infatti da sottovalutare la ricorrenza di mareggiate con acqua alta straordinaria che talora colpiscono i nostri litorali e che possono intensificarsi per effetto del previsto futuro innalzamento del mare. Un altro obiettivo degli studi di Micore è la realizzazione di mappe probabilistiche dell’impatto degli eventi meteo-marini estremi, che si baseranno anche sulle carte della vulnerabilità della costa emiliano-romagnola già sviluppate (saranno presentate nell’ambito dell’incontro). I partner del progetto europeo Micore sono sedici: Regione Emilia-romagna, Arpa-simc, Università di Ferrara (con il coordinamento del Prof. Paolo Ciavola), il Consorzio Ferrara ricerche e altre 12 tra università ed istituti di ricerca europei. Nella sessione conclusiva del seminario sarà presentato il volume “Il sistema Mare-costa dell’Emilia-romagna” che raccoglie i principali lavori tecnico-scientifici prodotti nell’ambito del progetto di costruzione del Sistema informativo del mare e della costa da parte del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli. . |
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PRESENTATO L’ATLANTE DEI SITI “NATURA 2000” DEL VENETO |
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Lozzo Atestino, 8 febbraio 2010 - “Biodiversità come elemento fondamentale nei processi di pianificazione territoriale, ma soprattutto come grande risorsa per il Veneto, sia per il miglioramento della qualità della vita, sia per la valorizzazione delle risorse paesaggistiche e culturali”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale all’urbanistica e politiche per il territorio intervenuto il 5 febbraio a Lozzo Atestino (Padova), alla presentazione dell’Atlante dei siti “Natura 2000 “del Veneto. All’incontro sono intervenuti anche l’assessore regionale alle politiche degli enti locali, dei parchi e aree protette e la presidente del Parco dei Colli Euganei. “La biodiversità da considerare come un’opportunità – ha precisato ancora l’assessore al territorio – è diventata obiettivo integrante delle linee di programmazione e pianificazione territoriale regionale. Infatti, con la recente approvazione del nuovo Piano Territoriale di Coordinamento, ciò si è concretizzato nella rete ecologica del Veneto, costituita non solo dalle aree di rete Natura 2000, ma anche da tutti gli elementi di naturalità diffusa, che mantengono funzionalità ecosistemiche rilevanti sull’intero territorio regionale”. L’assessore ha concluso poi dicendo che l’impegno verso lo sviluppo sostenibile non può venir meno, ha evidenziato che un territorio con elevati standard di qualità ambientale migliora senz’altro la nostra vita e accresce la consapevolezza di ogni cittadino che il godimento di questo patrimonio sia un diritto inalienabile anche per le generazioni future. Da parte sua l’assessore regionale alle politiche dei parchi e aree protette ha precisato che l’Atlante comprende la sintesi di molti progetti finalizzati allo studio delle specie e degli habitat di Rete Natura 2000 nel Veneto che sono stati promossi negli ultimi anni dalla Giunta regionale. I siti della Rete – ha poi precisato – sono ben 128 e la superficie che occupano è superiore ai 400 mila ettari, quasi un quarto dell’intera regione. . |
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REGIONE BASILICATA, GIUNTA APPROVA DDL SU “RISERVA CALANCHI MONTALBANO” |
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Potenza, 8 febbraio 2010 - La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, ha approvato il disegno di legge riguardante la istituzione della riserva naturale speciale “Calanchi di Montalbano Jonico. La Riserva naturale interesserà “Tempa Petrolla”, un’area che ricade sul versante occidentale della collina di Montalbano, e che racchiude un importante patrimonio anche dal punto di vista scientifico, essendosi formato nell’arco di oltre un milione di anni. “Con questo provvedimento – dichiara Santochirico – la Regione Basilicata compie un altro passo decisivo verso la definitiva tutela e verso il recupero e la riqualificazione di un paesaggio suggestivo, che integri conservazione e sviluppo. Il geosito di ‘Tempa Petrolla’ è, in effetti, un condensato di storia, economia e natura, e con l’istituzione della Riserva naturale diventerà anche un luogo di ricerca, laboratorio in cui la salvaguardia dell’ambiente si unisce alla ricerca di nuove strade per lo sviluppo. La Riserva naturale dei Calanchi – ha aggiunto Santochirico - si inserisce in una strategia di sistema per pianificare lo sviluppo sostenibile. Tra le colline di Montalbano, infatti, è possibile realizzare un modello che potrà essere valido anche per il territorio circostante, in grado di coniugare la tutela dell’ambiente con la crescita economica delle popolazioni residenti. Elementi centrali di questo modello di sviluppo sono l’agricoltura, il turismo naturalistico, i servizi ambientali, i centri di animazione culturale. Un primo e importante passo per la salvaguardia di un ambiente naturale fragile, con il quale si dà ulteriore impulso ad una riflessione complessiva sulle scelte che potranno riguardare un’area protetta più vasta nel suggestivo paesaggio dei Calanchi”. “I calanchi – aggiunge Santochirico - rappresentano una risorsa di notevole importanza scientifica e naturalistica. I peculiari aspetti stratigrafico-paleontologici consentono di inquadrarli in un preciso contesto di dinamica paleo-ambientale durante il Pleistocene inferiore-medio. L’istituzione dell’Area Protetta rappresenta un passo fondamentale ed importante per la salvaguardia dell’ambiente naturale fragile soggetto a denudazione e frane, e consentirebbe la bonifica delle piccole discariche abusive che deturpano i calanchi, recuperando un ambiente di alto pregio, oggi notevolmente degradato. L’individuazione di percorsi geologico-culturali tra i calanchi e l’inserimento di aree di sosta attrezzate con pannelli illustrativi delle problematiche geologiche più peculiari permetterebbero l’utilizzo del territorio finalizzato a scopi educativo-didattici e divulgativi per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’importanza della protezione e valorizzazione del patrimonio geologico. Gli scenari paesaggistici di notevole pregio e suggestione, unitamente agli innumerevoli reperti fossili, rendono quest’area un museo a cielo aperto”. Il ddl disciplina l’istituzione della Riserva naturale speciale “Calanchi di Montalbano Jonico” e descrive le peculiarità del territorio. L’area da sottoporre a protezione sarà delimitata da cartelli segnaletici da parte dell’Amministrazione provinciale di Matera. Il provvedimento, inoltre fissa i divieti e gli obblighi insorgenti con l’istituzione della riserva e detta gli aspetti riguardanti la gestione della riserva che è delegata alla Provincia di Matera per quel che concerne gli aspetti amministrativi e pianificatori, mentre al Comune di Montalbano è affidata la gestione operativa. L’amministrazione Provinciale provvederà ad elaborare il programma di gestione territoriale, integrato dai regolamenti applicativi, individuando gli interventi necessari a favorire le finalità istitutive della riserva; esso ha validità quinquennale ed è oggetto di aggiornamento ed integrazioni, nonché di eventuale riprogettazione. Esso prevede, inoltre che l’Amministrazione regionale si sostituisca all’Ente gestore, in caso di inerzia, e proceda alla redazione, adozione ed approvazione dello stesso. “L’auspicio è che ora – conclude Santochirico – il Consiglio regionale approvi definitivamente il provvedimento nell’ultima seduta di questa legislatura”. . |
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RIFIUTI: IN ABRUZZO NOMINATI I COMMISSARI NEL RISPETTO DELLA LEGGE |
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L´aquila, 8 febbraio 2010 - "Non si tratta di un atto politico, ma tecnico-procedurale. Nessun atto di arroganza ma semplice attuazione della legge. Non intendo dunque polemizzare, con l´assessore Fina per le sue dichiarazioni sul commissariamento-Ato rifiuti poichè credo che il ruolo istituzionale che entrambi rivestiamo non lo consenta e non sia edificante". E´ la risposta dell´assessore all´Ambiente Daniela Stati alle critiche avanzate nei giorni scorsi alla nomina di commissari Ato. "Questo governo regionale - ha aggiunto l´assessore - sta dando attuazione alla L. R. 45/07 sulla gestione del ciclo dei rifiuti, legge che l´Assessore conosce in quanto è stata approvata dalla precedente giunta regionale di centro-sinistra, che parla espressamente di 4 Ato provinciali e costituzione dell´Ada. Alla Provincia di L´aquila, proprio per la situazione del terremoto, fu giustamente dato un tempo maggiore rispetto alle altre Province, 90 giorni invece di 60, per porre in essere tutti gli adempimenti. È evidente che i soggetti deputati alla costituzione dell´Ada sono i comuni. Con le Province si sono avuti vari incontri in cui esse hanno evidenziato le difficoltà nel far approvare ai Comuni le delibere relative alla costituzione dell´Ada. Tanto è vero questo che dalle Province di Pescara e Chieti ci è stato sollecitato espressamente il commissariamento, e queste sono amministrate dal centro-destra; quindi è evidente che non è un atto politico, ma tecnico-procedurale". È proprio l´art. 16 della L. R. 45/07, al comma 3, che dice espressamente che "la Giunta regionale, nel caso in cui i Comuni o le Province non costituiscono l´Ada nei termini indicati, esercita i poteri sostitutivi e nomina un commissario ad acta che provvede ad adottare gli atti necessari per l´istituzione dell´Ada. "Per questo motivo - ha concluso Stati - si è voluto andare avanti con i commissari ad acta, al fine di accelerare la costituzione dell´Ada. Quindi nessun "atto di arroganza" da parte della Regione, ma attuazione della Legge regionale. I commissari indicati poi sono tutti dipendenti regionali con un curriculum idoneo. Riguardo al Comune di L´aquila, gli uffici regionali del Servizio rifiuti hanno ricevuto solamente ieri la nota di trasmissione della Provincia di varie delibere consiliari di adesione di comuni del territorio aquilano, tra questi il Comune di L´aquila. Può stare tranquillo l´Assessore Moroni, come pure possono esserlo i Sindaci che hanno ottemperato, per l´Aquila e per tutti i comuni adempienti, si valuterà la situazione con estrema cura". . . |
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RIFIUTI: SORAGNA (PR), MONTE SAN PIETRO(BO) E FIDENZA (PR) I COMUNI RICICLONI DELL´EMILIA-ROMAGNA. PRESENTATA L´INDAGINE DI LEGAMBIENTE E DELL´ASSESSORATO REGIONALE ALL´AMBIENTE. |
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Bologna , 8 febbraio 2010 - Sono Soragna (Pr) con l’80,2% di raccolta differenziata, Monte San Pietro (Bo) con il 74,4% e Fidenza (Pr) con il 62,2% - tutti e tre con il sistema di raccolta “porta a porta” - i “Comuni ricicloni” dell’Emilia-romagna secondo l’annuale classifica promossa da Legambiente in collaborazione con l’Assessorato regionale all’ambiente e presentata il 5 febbraio a Bologna. I tre comuni sono risultati vincitori rispettivamente nella categoria dei piccoli comuni (con meno di 5 mila abitanti), dei comuni di medie dimensioni (tra i 5 mila e 25 mila abitanti) e dei Comuni con più di 25 mila abitanti. Al questionario di Legambiente hanno risposto - fornendo i dati relativi al 2008 - 123 comuni dell’Emilia-romagna. La novità dell’indagine di quest’anno è stata l’introduzione accanto a quella della carta, della graduatoria relativa alla raccolta differenziata dell’organico. In questo settore le migliori performance sono state quelle, ancora con il sistema porta a porta, di Zibello (Pr) tra i piccoli comuni con 94 kg di materiale raccolto per abitante; di Argelato (Bo) e Forlimpopoli (Fc), con 126,2 e 123,9 kg per abitante e di Cervia (Ra) – in questo caso però con la tradizionale raccolta stradale - con 80,3 kg di materiale organico a testa. Per quanto riguarda la raccolta di carta sono stati premiati Campegine (Re) tra i piccoli comuni con 167,8 kg per abitante; Cavriago (Re), tra i medi con 170,4 kg a testa e Piacenza tra le grandi città con 115,2 kg a testa di carta raccolta. “Iniziative come quella odierna – ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente Lino Zanichelli – sono importanti perché inducono a comportamenti virtuosi. Spero che anche nel futuro sempre più Amministrazioni si impegnino per entrare in questa classifica. In questa legislatura la raccolta differenziata in Emilia-romagna è passata dal 35 al 50%. E’ un risultato importante che va incrementato in futuro. Altrettanto importante sarà lavorare sulla prevenzione cioè sulla la riduzione e il riuso dei rifiuti”. “Quello che emerge da questa indagine - ha sottolineato il presidente nazionale di Legambiente Lorenzo Frattini- è che certe modalità di raccolta dei rifiuti quali la domiciliare e porta a porta sono di particolare efficacia e producono grandi risultati”. La ricerca ha anche raccolto informazioni sulle “buone pratiche” messe in atto per la riduzione dei rifiuti alla fonte e per incentivare la raccolta differenziata. Fra le iniziative degne di nota quella del comune di Guiglia (Mo), che nell’ambito del progetto “Borsa amica dell’ambiente” ha distribuito ai clienti dei negozi 600 borse di stoffa; oppure quella di Ferrara (Fe), che ha promosso il recupero del materiale informatico dismesso attraverso l’iniziativa “tRiciclopc con Linux”; o ancora quella del comune di Fidenza (Pr), che si è impegnato a diminuire l’uso dell’acqua in bottiglia installando dei filtri ai rubinetti delle mense scolastiche e costruendo una fontana pubblica di acqua potabile filtrata. Da segnalare anche le iniziative di Nonantola (Mo), che ha deciso di intraprendere un’azione di riduzione dei rifiuti incentivando l’uso di pannolini lavabili e della Provincia di Parma con l’organizzazione delle “Ecofeste”, ovvero la promozione all’interno delle sagre della raccolta differenziata di tutti i rifiuti comunemente prodotti. In Emilia-romagna la raccolta differenziata al 50%. Dalla Regione 50 milioni di euro nel triennio 2008-2010. Ammontano a quasi 50 milioni le risorse previste dal Piano di azione ambientale 2008-2010 della Regione Emilia-romagna per il settore dei rifiuti, circa un terzo delle risorse messe complessivamente a disposizione nel triennio. Raggiunta a fine 2009 la soglia del 50% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, l’obiettivo è ora quello di migliorare ulteriormente il sistema di raccolta e gestione, centrando i prossimi traguardi previsti dalla legislazione nazionale e cioè il 65% di raccolta differenziata entro il 2012 e raccogliendo le indicazioni dall’Europa sulla prevenzione, il recupero e il riciclo. Tra gli interventi previsti negli accordi attuativi del Piano, sottoscritti nel corso del 2009 con tutte le Province, il potenziamento delle Stazioni Ecologiche Attrezzate e la diffusione dei centri di recupero per il riutilizzo dei materiali, passando per il recupero di rifiuti abbandonati e la bonifica di discariche vecchie di oltre un quarto di secolo. Investimenti anche sul fronte della “tracciabilità” dei rifiuti (per la quale si è appena sottoscritto un contratto di programma con Confservizi regionale), per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica legate al ciclo di trattamento dei rifiuti, per lo smaltimento dei fanghi di depurazione, per la riduzione alla fonte dei rifiuti, ad esempio attraverso la diffusione di detersivi e generi alimentari “alla spina”. Il Piano di azione ambientale prevede anche risorse per rimuovere manufatti in amianto degli stabilimenti produttivi. . |
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RIFIUTI: ATO SIMETO, ALTO LIVELLO MANCATA RISCOSSIONE TRIBUTI |
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Palermo, 8 febbraio 2010 - Ammontano a 26 milioni di euro le anticipazioni della Regione per la raccolta dei rifiuti nei comuni dove il servizio e´ gestito dall´Ato Simeto. Sin dal 19 gennaio e´ stata data la disponibilita´ per altre erogazioni. Lo ha comunicato l´assessore Pier Carmelo Russo intervenendo sulle cause dell´emergenza in alcuni centri della provincia di Catania. Russo ha anche precisato che finora non hanno chiesto di accedere alle anticipazioni della Regione i Comuni di Adrano, Belpasso, Biancavilla, Misterbianco, Motta Sant´anastasia, Nicolosi, Pedara e Ragalna. Il comune di Paterno´, dove domani si svolgera´ una manifestazione con la partecipazione dei sindaci, ha differito la richiesta a una non necessaria autorizzazione del consiglio comunale. Il comune di Mascalucia ha comunicato l´intenzione di pagare direttamente, in nome e per conto di Simeto Ambiente, la ditta che svolge il servizio nel proprio territorio. I l comune di Santa Maria di Licodia ha in un primo momento chiesto l´anticipazione e successivamente l´ha revocata. Stando cosi´ le cose, l´assessorato alle autonomie locali sta valutando la possibilita´ di commissariare questi Comuni per procedere al piu´ presto all´erogazione delle anticipazioni e garantire cosi´ la prosecuzione del servizio. La copertura, come prevede la legge, va assicurata attraverso la Tarsu e la Tariffa di igiene ambientale. Ma le mancate riscossioni hanno raggiunto ormai un livello elevato. Tra il 2004 e il 2008 e´ stato del 41,55 per cento. La quota non riscossa e´ quindi del 58,45. Il costo del servizio in sostanza non e´ coperto per quasi il 60 per cento. Nel 2008, in qualche comune, la percentuale di riscosso ha superato di poco il 12 per cento. Il tasso di mancato pagamento e´ stato quindi prossimo al 90 per cento. "Questi dati stanno a indicare - ha osservato l´assessore Russo - che a fronte di chi paga troppo vi e´ chi non paga per nulla. Se tutti pagassero, tutti pagherebbero meno. La soluzione all´interruzione del servizio va quindi rinvenuta in primo luogo nell´esigenza che le amministrazioni interessate provvedano sollecitamente. E si tratta, anche questo va ricordato, di un´attribuzione di esclusiva competenza dei sindaci". Russo condivide l´invito dei sindaci dei comuni dell´Ato Simeto per un sollecito intervento legislativo di riforma del sistema degli Ato rifiuti. E ha spiegato: "L´attenzione del governo regionale e´ massima e, come anticipato dalla stampa, il disegno di legge richiesto e´ pronto per la discussione da parte della giunta. Prevede un sempre maggiore coinvolgimento degli enti locali, chiamati a essere i primi attori di una corretta ed efficace azione di gestione del servizio. Ma intanto e´ necessario che ognuno faccia la propria parte e che, soprattutto i cittadini, siano pienamente informati delle cause del loro disagio". . |
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IMPIANTO AFFINAMENTO GALLIPOLI: FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA PER L’AVVIO |
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Bari, 8 febbraio 2010 - E’ stato sottoscritto il 4 febbraio , presso la sede del Consiglio Regionale della Puglia, il protocollo d’intesa per l’assunzione in gestione ed avvio all’esercizio dell’impianto di affinamento per il riutilizzo in agricoltura delle acque reflue dell’impianto di depurazione consortile a servizio dei Comuni di Gallipoli, Alezio, Sannicola e Tuglie da parte dell’Acquedotto Pugliese. Lo rende noto l’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati che è stato relatore in Giunta del provvedimento per l’approvazione del protocollo d’intesa sottoscritto dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, dall’assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Lecce Massimo Como, dal Sindaco di Gallipoli Giuseppe Venneri, dal dirigente Aato Puglia Vito Colucci, dal Presidente del Consorzio di Binifica “Ugento Li Foggi” Giuseppe Palese e dal Direttore Generale dell’Aqp Massimiliano Bianco. Firmando il protocollo, tutti i soggetti hanno assunto formale impegno, ognuno per le proprie competenze, di garantire il corretto avvio all’esercizio dell’impianto. L’impianto fornirà 140 l/s d’acqua di buona qualità all’agricoltura, consentendo la riduzione del prelievo dalla falda, alleviandone lo stress e dando la possibilità di liberare risorse per altri usi (potabile, ecc…). L’ avvio all’esercizio dell’impianto sarà possibile grazie alla legge regionale n. 27 del 21 ottobre 2008, che per la prima volta comprende nella gestione del Servizio Idrico Integrato l’affinamento delle acque reflue laddove necessario a perseguire gli obiettivi di qualità stabiliti dal Piano di Tutela delle Acque (Pta). Il protocollo d’intesa rappresenta dunque il primo di una serie di atti che permetteranno a numerosi impianti di affinamento inutilizzati di entrare in funzione. L’impianto, finanziato dal Presidente Vendola in qualità di Commissario per l’Emergenza Ambientale in Puglia, è situato nelle immediate vicinanze dell’impianto di depurazione consortile dei reflui urbani a servizio dei Comuni di Gallipoli, Alezio, Sannicola e Tuglie, gestito dall’Aqp in qualità di gestore del Servizio Idrico Integrato. La relativa rete di distribuzione irrigua è invece gestita dal Consorzio di bonifica “Ugento Li Foggi”. “Tra un mese e mezzo entrerà in funzione quest’impianto – ha detto l’assessore Amati al momento della firma - che apporterà benefici alla città di Gallipoli e alle città limitrofe. Sotto il profilo turistico, ci sarà una carta in più per propagandare l’appeal di questa parte meravigliosa del Salento. Siamo soddisfatti perché abbiamo messo a fondamento dell’attività di questo governo regionale proprio l’avviamento degli impianti di affinamento. Il percorso di approntamento dei dettagli tecnologici – ha concluso l’assessore - ha visto la partecipazione slanciata ed entusiasta di tutte le istituzioni coinvolte, con le quali abbiamo raggiunto questo risultato così importante”. . |
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DEPURATORE GALATINA: CONVOCATO PER OGGI SECONDO TAVOLO TECNICO |
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Bari, 8 febbraio 2010 – Oggi alle ore 11. 00, presso la sede del Consiglio Regionale della Puglia (Sala “Renato Guaccero”), si tiene l’incontro promosso per la valutazione delle condizioni in cui versano l’impianto di depurazione di Galatina e i suoi sei lavoratori, ufficialmente licenziati dal 31-12-2009. L’incontro è convocato dall’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati, è aperto alla stampa e vedrà la partecipazione del Prefetto di Lecce Mario Tafaro, del vice Presidente della Regione Puglia Loredana Capone, dell’assessore regionale al Lavoro Michele Losappio, dell’assessore regionale all’ Agricoltura Dario Stefano, del Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, del Direttore di Aqp Massimiliano Bianco, oltre ai consiglieri regionali della Provincia di Lecce, dirigenti dell’assessorato regionale alle Opere Pubbliche e delle società coinvolte, nonché ai lavoratori dell’impianto. Al centro della discussione ci saranno i due nodi della questione: il disagio vissuto dai lavoratori e i problemi strutturali legati all’impianto. In particolare, verranno resi noti i risultanti raggiunti nel corso di due tavoli tecnici convocati a seguito della prima riunione svoltasi sull’argomento il 20 gennaio scorso, il primo dei quali volto ad ottenere le autorizzazioni necessarie al regolare funzionamento dell’impianto di Nardò dove quattro dei sei lavoratori licenziati saranno impiegati, il secondo riunitosi per individuare la misura economica per finanziare la realizzazione del collettore a servizio del depuratore di Galatina-soleto che presto sarà completamente a norma. Primi importanti traguardi erano già stati raggiunti sempre nel corso della prima riunione convocata dall’assessore Amati sulla questione, durante la quale l’azienda Emes, che ha gestito l’impianto di depurazione Asi al servizio dell’area industriale di Galatina-soleto fino al 31-12-2009 (data di conclusione dell’appalto e del successivo licenziamento dei suoi sei lavoratori), si era impegnata a versare a questi ultimi immediatamente la tredicesima mensilità e nei successivi quindici giorni gli emolumenti 2008 non percepiti; si era deciso inoltre che due dei sei lavoratori si sarebbero occupati della custodia dell’impianto fino alla conclusione dei lavori di messa a norma, mentre gli altri quattro avrebbero lavorato presso il depuratore di Nardò, non appena quest’ultimo avrà ottenuto tutte le autorizzazioni. . |
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