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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Aprile 2010
PARLAMENTO EUROPEO, GIUDIZIO CRITICO SULLE SOLUZIONI PER GRECIA E ZONA EURO  
 
Bruxelles, 12 aprile 2010 - Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, è stato accolto da un´Aula piuttosto dura rispetto alle soluzioni trovate dai Governi europei per risolvere la crisi greca e assicurare la stabilità finanziaria della zona euro. Approccio più ambizioso e politica economica comune sono le domande condivise dalla maggioranza dei gruppi politici. Il compromesso sulla Grecia - Van Rompuy ha presentato oggi 7 aprile al Parlamento gli esiti del primo Consiglio europeo da lui presieduto, il 25 e 26 marzo a Bruxelles. Al centro del dibattito, il meccanismo di un eventuale finanziamento di aiuto alla Grecia, che - secondo quanto stabilito dai Capi di Stato e di Governo il 25 marzo - dovrebbe provenire in parte da prestiti bilaterali dei Paesi membri dell´Ue e in parte dal Fondo Monetario Internazionale. Ma anche la necessità di una visione economica e di riforme di lungo termine, non solo per la Grecia ma per tutta la zona euro. "Siamo partiti da grandi divergenze", ha esordito Van Rompuy, "ma l´accordo finale prova la capacità dell´Ue di costruire compromessi validi". Bisogno di rafforzare la governante - Il primo presidente del Consiglio europeo ha rassicurato l´Aula che la partecipazione dell´Fmi ad un eventuale finanziamento del deficit greco non compromette la capacità decisionale dell´Ue, "perché in fondo l´Fmi è finanziato dai Paesi Ue". E ha spiegato che il Consiglio europeo ha stabilito una "task-force" per studiare le soluzioni a possibili crisi in futuro. "Ma dietro ai problemi budgetari ci sono sempre problemi economici", ha ammesso l´ex premier belga, riconoscendo che "i meccanismi di governance e sorveglianza devono essere rafforzati". Dura reazione dei gruppi politici - L´accoglienza dei deputati al neo-presidente non è stata delle più calorose. "Il rafforzamento delle strutture di governance è una mera promessa. Quello che la gente vuole sono i risultati", ha attaccato la vice-presidente del Gruppo popolare Corien Wortmann-kool. "La solidarietà" - ha continuato - "è una via a due direzioni, e ora la Grecia deve mettere in atto misure di risparmio". "Deludente" ha definito il vertice Hannes Swoboda, a nome del Gruppo dei Socialisti e Democratici. "Lasciare intervenire il Fondo Monetario europeo significa rinunciare a una politica economica comune a favore di un approccio tecnocratico". Il deputato austriaco ha poi paragonato la "task force" stabilita dal Consiglio all´ "equipaggio del Titanic che, mentre la nave finisce sull´iceberg, prepara il menu per la settimana dopo". "Rischio di danneggiare la Grecia" - "Seri dubbi" da parte del gruppo Liberale e Democratico, sul meccanismo di finanziamento alla Grecia, perché basato su prestiti bilaterali e non una soluzione europea. "I mercati stanno reagendo in un modo che potrebbe danneggiare la Grecia invece di aiutarla", ha affermato il leader liberale Guy Verhofstadt. "L´unica cosa buona di questo Consiglio è che ha messo fine alla vergognosa battaglia fra Berlino e Parigi sulla Grecia" - ha esordito la capo-gruppo Verde Rebecca Harms, sostenendo che Atene è stata sottoposta a una "pessima valutazione, prima ancora che si decidesse di aiutarla, sia finanziariamente che politicamente." Per il britannico Timothy Kirkhope, intervenuto per il Gruppo dei Conservatori e Riformisti, la ricerca di una soluzione europea "non dev´essere il pretesto per estendere i poteri dell´Ue". Parole dure anche dal leader della Sinistra Unita Lothar Bisky, per cui le misure approvate "non sono una soluzione europea. Lasciamo ai mercati finanziari e alle banche il potere di dire agli Stati come spendere i soldi dei cittadini". Senza mezzi termini l´euroscettico Nigel Farage, Efd: "Tutti i piani centralizzati dell´Ue hanno fallito. Lo stesso accadrà con questo nuovo Governo economico".  
   
   
LECTIO MAGISTRALIS DEL PRESIDENTE BARROSO A PARMA LUNEDÌ 12 APRILE 2010  
 
Bruxelles, 12 aprile 2010 - Il Presidente della Commissione europea José Manuel Durão Barroso terrà una Lectio Magistralis a Parma sulle sfide che l´Unione europea si trova di fronte per uscire dalla crisi economica e affrontare il decennio appena iniziato. Crescita economica e occupazione sono le priorità della strategia "Europa 2020" che la Commissione ha recentemente adottato per sostenere la competitività delle imprese puntando su innovazione e ricerca, dare un futuro ai giovani, garantire alti tassi di occupazione, lottare contro i cambiamenti climatici, ma anche contro la povertà e l´esclusione sociale. Il Presidente Barroso terrà il suo intervento, su invito della Fondazione Collegio Europeo di Parma, alle ore 11 di lunedì 12 aprile al Teatro Regio di Parma, via Garibaldi 16. L´evento sarà aperto agli Studenti del Diploma e Master Universitario in Alti Studi Europei 2009/2010 del Collegio, alle autorità e ai giornalisti.  
   
   
EUROBAROMETRO: GLI EUROPEI SONO MALE INFORMATI SULLA BIODIVERSITÀ  
 
Bruxelles, 12 aprile 2010 - Secondo il sondaggio Eurobarometro pubblicato il 9 aprile dalla Commissione europea molti Europei non comprendono cosa si intenda per biodiversità e ritengono di non essere adeguatamente informati in materia. La Commissione ha, nel contempo, varato una campagna di sensibilizzazione e di informazione per il pubblico. La biodiversità nell’Ue è in grave declino, con la sparizione di specie animali e vegetali, l’impoverimento della diversità genetica e danni agli ecosistemi. I principali problemi da risolvere sono: l’eccessivo sfruttamento dei terreni, l’inquinamento, le specie esotiche invasive e, ora, i cambiamenti climatici. Quasi un decennio fa, l´Unione europea (Ue) si è assunta l´impegno di arrestare la perdita di biodiversità in Europa entro il 2010. Nonostante in alcune aree siano stati compiuti progressi, la biodiversità sta ancora scomparendo a un ritmo senza precedenti. Il 2010 è stato proclamato Anno internazionale della biodiversità dalle Nazioni Unite: l´Ue e, in particolare, la Direzione generale Ambiente della Commissione colgono l´occasione per ribadire la priorità della difesa della diversità, mettendola al primo posto della propria agenda, con l´obiettivo di stimolare la consapevolezza e intensificare i dibattiti sulla materia. Il commissario per l´ambiente Janez Potočnik ha dichiarato: "La biodiversità è il motore naturale del nostro futuro e dobbiamo imparare ad occuparcene. Spero che questa campagna vi contribuisca e sensibilizzi l´opinione pubblica circa l´esigenza di avere maggior cura della natura da cui dipendiamo.". Nuova indagine sulla sensibilizzazione in materia di biodiversità - La recente indagine Eurobarometro indica che la maggior parte dei cittadini europei ritiene di non essere adeguatamente informata sulla biodiversità. La nuova indagine "Atteggiamento nei confronti della biodiversità" indica che solo 38% degli europei conosce il significato di questo termine mentre 28% dichiara di aver già sentito questa parola ma di non conoscerne il significato. La maggioranza ritiene che la perdita di biodiversità è un problema grave anche se pensa che non risentirà personalmente di questa perdita, e solo 17% dei partecipanti ammette di avvertire già questo problema. Alla domanda su quale siano le minacce più serie per la biodiversità, 27% indicano l´inquinamento, mentre 26% menzionano le catastrofi provocate dall´uomo. I cittadini spiegano la loro inerzia nei confronti di questo problema col fatto che sono poco informati sulle azioni da intraprendere. La campagna di sensibilizzazione della Commissione - La campagna svolta nell´Ue, che coincide con la decisione dell´Onu di dichiarare il 2010 "Anno della biodiversità", mira a sensibilizzare l´opinione pubblica su questo problema mediante un sito web, un video, azioni di Pr, manifestazioni di artisti di strada e articoli sulla stampa scritta, ivi compresi i media sociali. La campagna mira fondamentalmente ad informare i cittadini sulle vere conseguenze che queste perdite avranno sulla loro vita quotidiana, ponendo l´accento sulle iniziative che i cittadini possono intraprendere per impedire queste perdite. Lo slogan della campagna è "We are all in this together" ("Siamo tutti coinvolti"). L´obiettivo principale della campagna è far conoscere il problema/ la questione della biodiversità, far comprendere ai cittadini le conseguenze potenziali della perdita di biodiversità e informarli che possono agire per porre fine a questo degrado. La campagna si basa sullo slogan "Biodiversità — siamo tutti coinvolti" ed è caratterizzata da una dimensione pedagogica che pone in luce i vantaggi della biodiversità, insistendo sul concetto di servizi dell´ecosistema e i pericoli legati alla loro eventuale scomparsa. Si intende sensibilizzare i cittadini sul ruolo che possono svolgere nel rallentare ed impedire questa perdita. Un tema ricorrente della campagna sarà la connettività e l´interdipendenza.  
   
   
BANDO DI CONCORSO PER DIRETTORE GENERALE DELL´OLAF PUBBLICATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 12 aprile 2010 - La Commissione europea ha pubblicato il 9 aprile l´avviso di posto vacante per il posto di Direttore generale dell´Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf). Il direttore generale dell´Olaf è responsabile della gestione delle attività investigative dell´Ufficio, che sono svolte in piena autonomia da qualsiasi istituzione o altro organismo europeo. Inoltre, il Direttore è anche responsabile della gestione amministrativa dell´Olaf, intesa come Direzione generale della Commissione che conta un organico di 500 dipendenti e dispone di un bilancio di circa € 50 milioni. In tale ruolo il Direttore contribuisce alla strategia generale della Commissione nella lotta alle frodi e fornisce assistenza nel coordinamento delle attività degli Stati membri in questo settore. I requisiti specificati nel bando includono: almeno 15 anni di esperienza professionale post-laurea, di cui 5 ad alto livello dirigenziale. I candidati devono inoltre poter vantare una significativa esperienza professionale in una funzione giudiziaria di alto livello o in un´alta funzione esecutiva nel settore investigativo. L´avviso di posto vacante è stato redatto di concerto con il Consiglio europeo e Parlamento europeo, che, assieme al Comitato di vigilanza dell´Olaf, saranno anche pienamente consultati nel corso della procedura di selezione in ottemperanza delle norme applicabili, compresi i colloqui con i candidati preselezionati. Il posto si è reso vacante a seguito della morte, nel gennaio scorso, di Franz-hermann Brüner che era stato direttore generale dell´Ufficio fin dalla sua istituzione nel 2000. Per informazioni http://ec.Europa.eu/dgs/human-resources/working_senior_mgt_en.htm    
   
   
ANA GOMES: "IN SUDAN ALTERNATIVA ALLE ELEZIONI È LA GUERRA"  
 
Bruxelles, 12 aprile 2010 - In Sudan si terranno le prime elezioni democratiche dal 1986 tra l´11 e il 13 aprile. Saranno veramente libere? Si temono manipolazioni, minacce e boicottaggi. Intanto, l´Unione europea ha ritirato gli osservatori in Darfur per questioni di sicurezza. Abbiamo intervistato Ana Gomes, socialista portoghese, che si trova già a Khartoum per guidare la missione di osservazione elettorale, per capire cosa succede nel paese più grande dell´Africa. Il clima pre-elettorale non promette nulla di buono, e già si accusa il regime del presidente al-Bashir di tentare una manipolazione delle elezioni. C´è qualche possibilità che le elezioni si svolgano in maniera limpida e democratica? Alcuni partiti hanno annunciato che boicotteranno le elezioni, altri chiedono un rinvio, e altri ancora hanno deciso di partecipare. Il fatto è che le elezioni non sono state cancellate né rinviate dalla Commissione nazionale elettorale. Stiamo osservando molto attentamente quello che sta succedendo, la situazione è aperta a ogni sviluppo. Il nostro obiettivo è ottenere un´osservazione diretta delle elezioni nel caso dovessero svolgersi. A quel punto, ovviamente, tireremo le somme e comunicheremo al mondo quello che abbiamo visto e sentito. Per questo andremo a Khartoum come inizialmente deciso, nonostante tutte le notizie confuse. Queste elezioni sono importanti per l´Africa, perché c´è in gioco il futuro del Sudan, una delle nazioni più grandi del continente. Le elezioni fanno parte dell´accordo di pace del 2005, che ha messo fine a una guerra durata 50 anni e costata la vita di più di due milioni di persone. Sono un passo necessario anche in vista del referendum sull´indipendenza del Sudan meridionale, previsto per gennaio 2011. L´alternativa potrebbe essere una guerra, e nessuno ne vuole un´altra in Sudan. Il Sudan è il paese più grande dell´Africa, e si parlano molte lingue diverse. La missione di osservazione ha abbastanza risorse tecniche per giudicare l´esito delle elezioni? Non c´è il rischio che venga solo legittimato il regime attuale? La missione istituita dalla Commissione europea è qui da lungo tempo, e ha tutte le risorse necessarie per svolgere il suo compito nel migliore dei modi. La missione inviata dal Parlamento è a breve termine, e più focalizzata sulle procedure elettorali. Abbiamo persone esperte sul campo, che hanno osservato elezioni in ogni angolo del globo e non possono essere prese in giro facilmente. Andiamo avanti senza pregiudizi, visto che tutti i partiti ci hanno voluto qui, ma anche consci dei rischi. Saremo fedeli al nostro mandato dicendo la verità su quello che accade. Solo in questo modo potremo aumentare la credibilità dell´Ue, in particolare agli occhi dei sudanesi che vogliono democrazia e legalità nel loro paese. Il Movimento Popolare per la Liberazione del Sudan, formato dagli ex-ribelli del sud, boicotterà alcune delle elezioni a causa del rischio di brogli. Questo potrebbe mettere a rischio il referendum sull´indipendenza? Il Movimento ha annunciato il ritiro dei suoi candidati dalle elezioni presidenziali e quelle in Darfur, ma continua a correre per quelle legislative, regionali e municipali. La maggior parte delle persone del Sud vogliono che queste elezioni vadano a buon fine, perché vedono la connessione con il referendum del prossimo gennaio. Questo è il motivo perché, nonostante tutti i problemi e i rischi, vogliono che le elezioni si svolgano. Ed è una ragione per cui noi europei dovremmo essere lì per osservare, valutare indipendentemente e condividere il nostro giudizio con il mondo.  
   
   
SLOVENIA, INCENTIVI PER INVESTIMENTI 2010  
 
Lubiana, 12 aprile 2010 - E´ stato pubblicato il bando per accedere agli incentivi del Governo Sloveno per attirare gli investimenti esteri nel Paese per gli anni 2010 e 2011. Nell´elaborato, rende noto l´Ufficio Ice di Lubiana, sono contenuti in sintesi i riferimenti settoriali, geografici e sociali che condizionano l´erogazione dei contributi finanziari previsti. La somma totale stanziata per i due anni è di 14.496.470 euro, ripartiti in 6.496.470 euro per il 2010 e 8 milioni di euro per il 2011.  
   
   
ALLARGA GLI INTERESSI AZIENDALI NELL’ EUROREGIONE SENZA CONFINI  
 
A seguito della nascita dell’ Euroregione senza confini, www.marketpress.info/ ha deciso di avviare una nuova iniziativa all’interno della quale le aziende e le attività commerciali interessate potranno farsi conoscere ed offrire i loro prodotti e servizi tramite delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue: che supportano l’’Euroregione senza confini : italiano, tedesco e sloveno. Ogni inserzione verrà tradotta in queste tre lingue e ciò consentirà alle aziende e alle attività commerciali di farsi conoscere senza problemi in Italia, Austria e Slovenia. La traduzione delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue originali dell’ Euroregione estenderanno il raggio d’azione e quindi, per gli inserzionisti, vi saranno delle concrete possibilità di incrementare il giro di affari. Le aziende e le attività commerciali interessate a questo nuovo servizio possono mandare, nella loro lingua originale, un testo e la richiesta di preventivo via e-mail a: redazione@marketpress.info  
   
   
ERWEITERN SIE IHREN AKTIONSRADIUS MIT “EUROREGIONE SENZA CONFINI”  
 
In Folge der Gründung der “Euroregione senza confini“ (Euroregion ohne Grenzen) startet www.marketpress.info/ eine neue Initiative für Unternehmen und Geschäfte, die mit Hilfe von Werbeanzeigen in drei Sprachen ihren Bekanntheitsgrad steigern und Produkte und Dienstleistungen anbieten können. Die Sprachen der “Euroregione senza confini” sind Italienisch, Deutsch und Slowenisch. Jedes Inserat wird in diese drei Sprachen übersetzt. Das heißt, jedes Unternehmen und jedes Geschäft kann in Italien, Österreich und Slowenien für sich Werbung machen. Die Übersetzungen in die drei Sprachen der “Euroregione” erweitern den Aktionsradius und bieten den Inserenten die konkrete Chance zur Umsatzsteigerung. Interessierte Firmen und Geschäfte können das Inserat und die Anfrage nach einem Kostenvoranschlag, natürlich in ihrer Sprache, an folgende E-mail-adresse senden: redazione@marketpress.info  
   
   
RAZŠIRJAJTE INTERES VAŠEGA PODJETJA Z »EUROREGIONE SENZA CONFINI« (»EVROREGIJA BREZ MEJA«)  
 
V nadaljevanju formiranja »Evroregije brez meja« (»Euroregione senza confini«) se je www.marketpress.info/  odloèila da zaène z novo iniciativo preko katere se bodo zainteresirana podjetja in komercialne aktivnosti lahko predstavila in ponudila njihove proizvode preko reklamnih oglasov v treh jezikih, kateri se uporabljajo v »Evroregiji brez meja«: v italijanšèini, nemšèini in slovenšèini. Vsak oglas bo preveden v te tri jezike in to bo omogoèilo podjetjem in komercialnim aktivnostim predstavitev v Italiji, Avstriji in Sloveniji. Prevod reklamnih oglasov v te tri jezike Evroregije omogoèa širitev akcijskega kroga, to pa pomeni za oglaševalce konkretne možnosti poveèanja poslov. Podjetja in komercialne aktivnosti, ki se zanimajo za to novo servisno službo, lahko pošljejo v svojem jeziku besedilo oglasa in zahtevo za predraèun na e-mail redazione@marketpress.info  
   
   
BANCHE: ABI CAMPANIA, A QUOTA 65 MILIARDI DI EURO I FINANZIAMENTI ALL’ECONOMIA REGIONALE ALLE SOLE IMPRESE SONO ANDATI OLTRE 36 MILIARDI.  
 
Napoli, 12 aprile 2010 Ammontano a 65.4 miliardi di euro, a gennaio 2010, i finanziamenti bancari destinati all’economia campana, con un incremento del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2009. In particolare i prestiti complessivi al sistema delle imprese hanno raggiunto quota 36 miliardi di euro e un aumento sul 2009 dell’1,9%. I dati sono stati presentati oggi a Napoli dal Presidente di Abi Campania, Giuseppe Castagna, alla stampa economica regionale nel corso di un incontro sui contenuti principali dell’attività della Commissione e sulla situazione creditizia del territorio. Banche in Campania - La struttura del sistema bancario regionale vede attive sul territorio, nel 2009, 85 banche – di cui 34 con sede in Regione – per un totale di 1.653 sportelli che servono 340 comuni. Secondo gli ultimi dati disponibili, il numero di Atm (sportelli bancomat) è salito a 2.601 unità con una crescita del 21,9%; i Pos (apparecchiature necessarie per pagare con il Bancomat direttamente nei negozi) sono 78.276 su tutto il territorio (in aumento del 4,5%). Nella regione i lavoratori bancari sono il 4,5% del totale nazionale di settore che ha toccato le 343.000 unità. Finanziamenti a famiglie e imprese - I finanziamenti delle banche alle imprese locali (comprese le famiglie produttrici) hanno superato i 36 miliardi di euro a gennaio 2010, con un aumento del 1,9% rispetto al 2009; alle famiglie consumatrici sono andati 23,8 miliardi con una crescita annuale del 10,2%. Buono anche l’andamento dei depositi da parte della clientela: complessivamente 50 miliardi di euro pari ad un incremento di circa il 3,8%. A fronte dell’ampio sostegno a famiglie e imprese, il settore bancario sconta ancora la difficile congiuntura economica sul territorio con il risultato che le sofferenze sono cresciute del 39,1% per circa 4 miliardi di euro, mentre in Italia la crescita si è attestata sul 41,5%.
Regione Provincia 1°sem 2009 1°sem 2008
Campania 59 74
Avellino 2 9
Benevento 5 4
Caserta 13 5
Napoli 37 44
Salerno 2 12
Fattore sicurezza Diminuiscono le rapine in banca in Campania. Nei primi sei mesi del 2009, infatti, i “colpi” allo sportello messi a segno nella regione sono stati 59 contro i 74 registrati nello stesso periodo del 2008, con un calo del 20,3%. Per prevenire ulteriormente il fenomeno è necessario continuare a lavorare su quattro direttrici fondamentali: ridurre l’ampia circolazione di contante che ancora caratterizza l’Italia, in ritardo nell’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici; adottare sistemi di sicurezza sempre più evoluti e all’avanguardia; monitorare in modo sistematico gli eventi criminosi; proseguire nella formazione del personale di sportello. In Italia, la gestione del denaro contante costa circa 10 miliardi di euro l’anno al Sistema-paese. Di questi, due terzi pari a 7,1 miliardi sono a carico delle imprese, mentre un terzo pari a 2,8 miliardi grava sui bilanci del settore bancario. A questa somma vanno aggiunti gli alti costi sostenuti ogni anno dalla Pubblica Amministrazione. Nord-sud - Nel Sud Italia come altrove le banche lavorano al fianco delle imprese con l’obiettivo comune della crescita e dello sviluppo. Le eccellenze e la rinnovata vitalità imprenditoriale di diverse aree del Mezzogiorno dicono che questa collaborazione sta dando i suoi frutti. E le banche fanno la loro parte, soprattutto con un‘intensa attività di finanziamento: nelle regioni meridionali, negli ultimi cinque anni, gli impieghi alle imprese hanno registrato un tasso medio annuo di crescita dell’8,6%, rispetto al 7,4% del centro-nord. Le imprese meridionali hanno nelle banche la loro principale fonte di finanziamento, più che altrove, visto che due terzi del loro debito finanziario complessivo è costituito dai crediti delle banche, contro una media nazionale pari a circa il 60%.
 
   
   
PROCESSO “DERIVATI”, IL COMUNE DI MILANO SI COSTITUISCE PARTE CIVILE  
 
Milano, 12 aprile 2010 - Il Comune di Milano si costituirà parte civile nel procedimento penale sui “derivati”, per avere un adeguato risarcimento dei danni nei confronti di tutti gli imputati e delle banche responsabili di illeciti. Lo ha deciso, il 9 aprile , la Giunta. Il Comune di Milano, con una delibera del 23 gennaio scorso, aveva già proposto un’azione civile per ottenere il risarcimento dei danni. La causa civile è tuttora pendente; la costituzione di parte civile in questo processo comporta che alcune domande formulate si trasferiranno in sede penale. Il processo inizierà il prossimo 6 maggio, davanti a un giudice della quarta sezione penale. Lo scorso 17 marzo le quattro banche coinvolte, Jp Morgan, Deutsche Bank, Ubs e Depfa, gli undici funzionari bancari e due tecnici del Comune, responsabili degli illeciti, sono state rinviate a giudizio dal Giudice per l’Udienza Preliminare, Simone Luerti per truffa aggravata ai danni del Comune.  
   
   
5 PER MILLE AI COMUNI: AL DIRETTIVO ANCIVENETO DI LUNEDI´ 12, FILO DIRETTO CON ZAIA  
 
Rubano (Pd), 12 aprile 2010 - Anciveneto riunisce nuovamente il proprio Direttivo. L´incontro è stato organizzato per lunedì 12 aprile, nella sede di Rubano alle 15. Tra i temi più salienti da discutere, la programmazione di un faccia a faccia con il neogovernatore della Regione Veneto Luca Zaia e la proposta di istituire un 5 per mille a favore dei Comuni. Quindi verrà redatto un documento da inviare ai neoeletti consiglieri di Palazzo Ferro Fini, ai quali l´Anci regionale chiede precise garanzie.  
   
   
FEDERALISMO FISCALE: AL VIA LA SPERIMENTAZIONE A MILANO PROTOCOLLO D’INTESA TRA COMUNE DI MILANO, ANCI E FONDAZIONE IFEL  
 
Milano, 12 aprile 2010 - Il Protocollo d’intesa siglato il 9 aprile tra il Comune di Milano, l’Anci ed Ifel, prevede lo studio degli effetti che l’attuazione del Federalismo fiscale avrà sul Comune, nonché l’analisi delle metodologie di controllo e monitoraggio della spesa al fine di individuare soluzioni migliorative dell’azione amministrativa, analisi comprensiva di valutazione di procedure idonee a migliorare la lotta all’evasione, nonché la capacità di accertamento e riscossione. Milano, dopo Roma, sarà il secondo Comune in Italia a valutare il proprio ‘fabbisogno standard’ su alcune funzioni svolte, che nel sistema del federalismo fiscale costituirà il principio fondamentale per l’assegnazione delle risorse agli Enti locali, in sostituzione del criterio della spesa storica, finora utilizzato. Il calcolo dei fabbisogni standard che Ifel affronterà é di tipo statistico e si baserà su procedure di stima ottenute per confronto con enti con caratteristiche analoghe a quelle del Comune. Per la sua realizzazione, quindi, lo studio necessita dei dati di un insieme selezionato di Comuni, contenuti nel database di Ifel, e del dettaglio analitico per componenti di spesa riferito al Comune di Milano. ‘’Il protocollo che firmiamo oggi – ha sottolineato il Sindaco di Milano, Letizia Moratti – rappresenta un passo importante e concreto verso il concetto di federalismo. Un accordo che anticipa e ridisegna i rapporti finanziari tra Stato ed Enti locali, secondo il principio della territorialità, in funzione del reale fabbisogno, stabilendo l’ammontare delle risorse necessarie al Comune per lo svolgimento ottimale dei suoi compiti. Un accordo volto a migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione, che punta a migliorare i servizi, a contrastare l’evasione fiscale. Un’iniziativa che avvicina ulteriormente le istituzioni ai cittadini’’. ‘’La firma dei due protocolli d’Intesa con i Comuni di Roma prima e di Milano oggi – ha dichiarato Sergio Chiamparino, Presidente Anci - e´ il segnale che i Comuni italiani sentono propria la sfida del federalismo fiscale. L´asse della legge Calderoli - ha spiegato - e´ quello di individuare fabbisogni standard che consentano di ottimizzare l’utilizzo delle risorse pubbliche. E le sperimentazioni che si stanno avviando mirano proprio ad accelerare, per quanto possibile, i tempi per la messa a regime dei meccanismi che regoleranno il federalismo fiscale che verrà’’. ‘’Dopo Roma, primo Comune sperimentatore della metodologia Ifel per il calcolo del fabbisogno standard – afferma Giuseppe Franco Ferrari, Presidente Ifel - ora anche Milano si aggiunge a questa fase. Ad essa, nel corso del 2010, si affiancheranno molti altri Comuni, allargando il campione per fare in modo che tale sperimentazione fornisca risultati sempre più solidi e sia utile strumento per la verifica sul campo della attuazione del principio fondante della delega in tema di razionalizzazione della spesa pubblica’’. Protocollo D’intesa - Tra Il Comune di Milano, con sede legale in Piazza della Scala n 2. C.f/p.i.v.a. N. 01199250158, rappresentato dal Sindaco Letizia Moratti e L’associazione Nazionale dei Comuni Italiani - Anci, con sede in Roma, in Via dei Prefetti, 46, di seguito denominata Anci, che interviene nel presente atto nella persona del Presidente Sergio Chiamparino e Fondazione Istituto per la Finanza e l’Economia Locale – Ifel (di seguito “Ifel”), con sede in Roma, P.za San Lorenzo in Lucina, 26, rappresentato dal Presidente Giuseppe Franco Ferrari collettivamente, le “Parti”; Premesso - che il Comune di Milano ha tra i propri obiettivi strategici l’innalzamento della qualità della propria azione amministrativa, con particolare riferimento alla gestione delle risorse finanziarie e della spesa, che possono realizzarsi promuovendo processi di valutazione e monitoraggio e attraverso un forte investimento culturale e professionale sul personale del Comune stesso e delle sue articolazioni funzionali, anche in forma di società esterne; - che l’attuazione della legge delega sul federalismo fiscale comporterà importanti cambiamenti nella pubblica amministrazione locale, in particolare per ciò che riguarda la spesa nelle funzioni fondamentali e non e le risorse disponibili; - che il Comune di Milano si propone di collaborare con istituti scientifici, università, enti pubblici e privati sia in ambito nazionale che internazionale per la formulazione, la valutazione e la realizzazione di progetti di ricerca; - che il Comune di Milano può stipulare protocolli d’intesa, atti, contratti e convenzioni di qualsiasi genere con Enti pubblici e privati per il raggiungimento dei suoi scopi istituzionali; - che Anci, come definito nello Statuto, costituisce il sistema della rappresentanza di Comuni, Città metropolitane ed Enti di derivazione comunale, ne promuove lo sviluppo e la crescita, direttamente o mediante proprie tecnostrutture, svolge attività di sostegno, assistenza tecnica ed erogazione di servizi nell’interesse e nei confronti dei Comuni italiani singoli o associati e delle Città metropolitane e degli Enti soci, anche su incarico della Pubblica Amministrazione ai suoi diversi livelli e articolazioni; - che Anci promuove lo studio e l’approfondimento di problemi che interessano Comuni e Città metropolitane e orienta la propria sensibilità a cogliere tendenze, mutamenti e nuove criticità su ogni materia riguardante la Pubblica Amministrazione e presta in modo diretto, o mediante accordi e convenzioni con varie società, attività di consulenza e assistenza ai Comuni relativamente a competenze che la legge attribuisce al Parlamento e allo Stato nazionale; - che la missione di Anci è quella di rappresentare e tutelare gli interessi dei Comuni di fronte a Parlamento, Governo, Regioni, organi della Pubblica Amministrazione, organismi comunitari, Comitato delle Regioni e ogni altra Istituzione che eserciti funzioni pubbliche di interesse locale; - che Ifel è stata costituita in ottemperanza a quanto previsto dal combinato disposto dell’art. 10, c. 5, d.Lgs 504/92 (ss.Mm.ii.) e del Decreto Ministeriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 22.11.2005, quale ente strumentale che, per conto e nell’interesse di Anci, garantisce i servizi finalizzati ad agevolare i processi telematici di integrazione nella pubblica amministrazione; - che, nell’ambito di quanto sopra, Ifel promuove studi, seminari, incontri, iniziative culturali e di comunicazione, d’interesse economico e finanziario per le pubbliche amministrazioni locali e fornisce assistenza tecnica e formativa al personale degli enti territoriali; - che in particolare Ifel svolge specifiche attività di formazione e ricerca in materia di finanza locale, destinate ai Comuni; - che il Comune di Milano ha individuato Ifel quale soggetto idoneo a realizzare gli obiettivi descritti in premessa attraverso la realizzazione di un progetto di intervento formativo; - che tale attività rientra tra le finalità della Fondazione. Considerate le premesse parte integrante e sostanziale del testo di cui al presente atto Si Conviene E Si Stipula Quanto Segue Art. 1 Oggetto e finalità Oggetto del presente protocollo è la sperimentazione nel Comune di Milano dell’attuazione del federalismo fiscale. A tal fine è necessario condurre un’analisi, anche in relazione ai dati delle città confrontabili, sulla spesa del Comune in tutte le sue articolazioni, e delle potenzialità di entrata. Per realizzare ciò Ifel utilizzerà la propria banca dati e le informazioni economico finanziarie e funzionali messe a disposizione dal Comune di Milano. L’analisi sarà svolta attraverso una prima fase di analisi globale del bilancio comunale, poi attraverso l’applicazione della metodologia del fabbisogno standard e dei costi standard a funzioni specifiche. Sarà inoltre fornita un’analisi accompagnata da proposte in merito al miglioramento della capacità di accertamento e riscossione del Comune, per individuare le attività e le azioni più idonee a realizzare azioni di contrasto all’evasione fiscale, sia riguardo ai cespiti comunali che a quelli nazionali. Per parte sua Anci si impegnerà per garantire al progetto la massima visibilità e per favorire il collegamento delle attività svolte da Ifel con le altre amministrazioni associate, facendosi carico del coordinamento istituzionale di tutte le attività previste dal presente protocollo. A tal fine è costituito un gruppo di lavoro congiunto che avrà il compito di individuare dati ed elementi conoscitivi dell’attività in oggetto, concordando le attività tecniche relative alle varie fasi del progetto. Art. 2 Corrispettivo Le Parti concordemente convengono che le attività e le prestazioni oggetto del presente Protocollo, rientrano nei rispettivi obiettivi strategici e sono compatibili con le funzioni svolte da ciascuno e concordano che venga determinato in sede di progettazione di dettaglio degli interventi il corrispettivo dovuto dal Comune di Milano ad Ifel per quelle attività che Ifel non potrà svolgere gratuitamente in virtù del proprio mandato. Art. 3 Durata Il presente Protocollo ha la durata di 36 mesi, a decorrere dalla data della sua sottoscrizione, al fine di articolare il progetto in un arco temporale triennale. Esso, alla sua scadenza, valutati gli esiti dell’attività svolta, potrà essere rinnovato con apposito atto, da sottoporre ai rispettivi organi deliberanti. Art. 4 Modalità di attuazione Le Parti individueranno, con modalità da definirsi, i referenti per l’attuazione del presente Protocollo e per l’istruttoria di tutti gli atti che ne conseguono. I referenti delle Parti sono responsabili della corretta attuazione del presente Protocollo e di adottare o sottoporre ai soggetti o agli organi competenti delle rispettive strutture, tutti gli atti necessari a rendere operative le pattuizioni del presente Protocollo. Art. 5 Responsabile del trattamento dei dati personali Sarà individuato apposito responsabile del Progetto, nonché un responsabile del trattamento dei dati personali, secondo quanto stabilito dal D.lgs. 196/03, che sarà comunicato al Comune. Art. 6 Principio di collaborazione e modifiche di attività In ossequio al principio di leale collaborazione, le Parti si impegnano, in conformità ai propri ordinamenti, a dare piena attuazione al presente Protocollo e si danno atto che ogni eventuale modifica a quanto previsto dal presente Protocollo dovrà essere concordata dalle Parti in forma scritta. Art. 7 Effetti tra le Parti Le Parti convengono espressamente che il presente Protocollo d’intesa non riveste né produce in alcun modo carattere, vincoli o effetti di esclusività tra le Parti. In virtù di quanto sopra, il Comune e Ifel godranno e vanteranno facoltà incondizionata di negoziare o formalizzare accordi di contenuto analogo o affine rispettivamente con altri Enti, Associazioni ovvero con terzi. Art. 8 Riservatezza Ifel e il Comune di Milano si impegnano ad osservare la massima riservatezza nei confronti delle notizie acquisite durante lo svolgimento delle attività oggetto del presente protocollo. Ifel e il Comune di Milano si impegnano a non divulgare notizie, dati, parametri o risultati in senso lato, originati dalle analisi oggetto della presente sperimentazione, senza preventiva e specifica autorizzazione, rispettivamente, del Comune di Milano e di Ifel. Art. 9 Recesso Ifel e il Comune di Milano si riservano la facoltà di recedere dal contratto. Tale facoltà è esercitata per iscritto mediante invio di apposita comunicazione a mezzo di raccomandata R.r.. Il recesso non può avere effetto prima che siano decorsi 30 giorni dal ricevimento di detta comunicazione. Art. 10 Foro competente Per tutte le controversie che dovessero sorgere sulla interpretazione ed esecuzione del presente Protocollo d’Intesa sarà competente esclusivamente il Foro di Roma. Milano, 09 aprile 2010 Per il Comune di Milano Il Sindaco Letizia Moratti; Per Anci Il Presidente Sergio Chiamparino; Per Ifel Il Presidente Giuseppe Franco Ferrari.  
   
   
BILANCIO. GIUNTA MILANESE APPROVA IL RENDICONTO 2009  
 
Milano, 12 aprile 2010 - La Giunta comunale il 9 aprile ha dato il via libera al rendiconto della gestione 2009 che sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio comunale nelle prossime settimane. “Il documento contiene alcuni elementi positivi – commenta l’assessore al Bilancio Giacomo Beretta -: innanzitutto la gestione finanziaria evidenzia un avanzo di amministrazione di circa 119 milioni di euro, in linea con il trend degli ultimi anni, fatta eccezione per il 2008, esercizio che ha registrato un avanzo straordinario di oltre 440 milioni utilizzato per l’operazione di rimborso del prestito obbligazionario convertibile su azioni A2a, che ha consentito di mantenere un valore paritetico con il Comune di Brescia nella conduzione dell’azienda”. “Un altro dato significativo – ha sottolineato Beretta - è il saldo positivo della gestione dei residui, pari a quasi 39 milioni di euro”. L’avanzo sarà ripartito, come previsto dalle norme contabili vigenti, nel seguente modo: economie di mutuo per 12 milioni di euro, fondo svalutazione crediti per 28 milioni, fondo rischi finanziari per 30 milioni, fondo per operazioni su derivati per 23 milioni, fondo accantonamento rimborsi di capitale per 20 milioni, oneri per barriere architettoniche per 3.5 milioni. Il documento sarà sottoposto alla votazione del Consiglio comunale subito dopo l’approvazione del bilancio di previsione 2010 la cui discussione inizierà settimana prossima.  
   
   
REGIONE VENETO: ZAIA UFFICIALIZZA NUOVA GIUNTA REGIONALE  
 
Padova, 10 aprile 2010 - A sole 48 ore dalla sua proclamazione formale, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha ufficializzato il 10 aprile, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Padova, la composizione della nuova Giunta regionale del Veneto. Contestualmente Zaia ha indicato anche le rispettive competenze, precisando che le deleghe agli assessori verranno specificate nei particolari nella prossima seduta dell’esecutivo veneto. Questi i nuovi assessori con i rispettivi ambiti d’azione: Marino Zorzato – Pdl – Vicepresidente e assessore alla Cultura, Istruzione,urbanistica; Luca Coletto – Lega – Sanità; Marino Finozzi – Lega – Turismo; Daniele Stival – Lega – Protezione civile, Caccia, Identità veneta; Massimo Giorgetti – Pdl – Agricoltura; Franco Manzato – Lega – Sviluppo economico; Elena Donazzan – Pdl – Personale, Lavoro, Formazione; Isi Coppola – Pdl – Lavori pubblici, Energia, Patti territoriali; Roberto Ciambetti – Lega – Bilancio; Maurizo Conte – Lega – Ambiente; Remo Sernagiotto – Pdl – Politiche sociali; Renato Chisso – Pdl – Infrastrutture, Viabilità, Legge speciale per Venezia. Zaia, che era affiancato dagli esponenti di Pdl e Lega, ha tenuto a ringraziare i partiti della coalizione e gli uomini che hanno partecipato alle consultazioni dei giorni scorsi, “la cui disponibilità – ha detto il presidente – ha consentito di definire il tutto in tempi mai registrati prima”.  
   
   
FORMATA NUOVA GIUNTA REGIONE VENETO: ZAIA, “PRIMI IN ITALIA. SI APRE STAGIONE DI RIFORME”  
 
Padova, 12 aprile 2010 - ”Siamo i primi in Italia ad aver formato il nuovo esecutivo regionale, in tempi mai registrati prima da nessuno”. Lo ha detto il Presidente del Veneto Luca Zaia, presentando il 10 aprile a Padova la nuova Giunta regionale, pochi minuti dopo aver firmato i decreti di nomina degli assessori, e a sole 48 ore dalla sua proclamazione ufficiale. “Per me – ha tenuto a precisare Zaia – non ho trattenuto nessuna delega, perché il mio compito è di pensare alla squadra e di guidare una grande stagione di riforme che la gente ci chiede, a cominciare dall’attuazione del Federalismo. In questo senso ci siamo impegnati con i veneti grazie ad un programma che è un progetto politico e amministrativo innovativo e riformatore. Con oggi si chiude l’avventura elettorale e si apre quella politica”. Tra le prime azioni da intraprendere, Zaia ha anche indicato lo Statuto regionale e la riforma del Regolamento. Il neo Presidente si è particolarmente soffermato sulla prospettiva del Federalismo e dell’Autonomia. “Autonomia – ha detto Zaia citando concetti espressi ieri a Verona dal Capo dello Stato – non va intesa in contrapposizione con l’Unità nazionale”. Ricordando alcuni passaggi della Costituzione, Zaia ha anche sottolineato che “Federalismo, sussidiarietà e solidarietà non vogliono dire assistenzialismo, che invece è sinonimo di deresponsabilizzazione”. Zaia farà il suo ingresso ufficiale a Palazzo Balbi martedì prossimo 13 aprile.  
   
   
DELEGAZIONE OSCE IN MOLISE: SERIE DI INCONTRI NEI COMUNI DI ORIGINE CROATA E LA VISITA ALLA NAVE "TERMOLI JET"  
 
Campobasso, 12 aprile 2010 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha incontrato sabato 10 aprile, le Delegazioni italiana e croata dell´Assemblea parlamentare dell´Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) in visita in Molise. Le Delegazioni, nel corso della mattinata, ha incontrato autorità e cittadini nei Comuni, che ospitano comunità croate: Acquaviva Collecroce, San Felice del Molise e Montemitro. Sarà presente anche l´Ambasciatore croato Tomislav Vidosevic. Il Presidente Iorio, l´Ambasciatore croato Tomislav Vidosevic e i Capi delegazione, On. Riccardo Migliori e On. Tonino Picula, hanno tenuto nel Comune di Montemitro, una conferenza stampa illustrando le finalità della visita e i progetti che si stanno ideando per il Molise e per le comunità croate presenti sul territorio. Si è quindi svolta una visita alla "Termoli Jet", ormeggiata presso il porto di Termoli. La nave, di proprietà della Regione Molise, è destinata ad attivare un nuovo collegamento tra la città bassomolisana e la sponda croata dell´Adriatico. E’ stata l´occasione per riflettere sulle grosse possibilità di sviluppo offerte da questo collegamento per entrambe i territori. L´iniziativa s´inserisce nell´ambito di una più ampia politica di cooperazione socio-economica portata avanti anche dall´Euroregione Adriatica, organismo che, a sua volta, è composto di diverse realtà locali della Croazia.  
   
   
I PRINCIPALI PROVVEDIMENTI DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA VALLE D’AOSTA: PRESIDENZA VALDOSTANA DELL’EUROREGIONE ALPI MEDITERRANEO.  
 
Aosta, 12 aprile 2010 - Presidenza Della Regione - Sono state approvate le attività della Regione nell’ambito del semestre di presidenza valdostana dell’Euroregione Alpi Mediterraneo. Tra queste l’organizzazione di un incontro di tre giorni del Gruppo educazione e formazione per il quale la Regione è capofila e l’elaborazione del Premio del Giovane europeo dell’Euroregione. E’ stato deliberato l’avviso pubblico per la designazione del/della consigliere/a di parità della Regione, ai sensi della legge regionale n. 53 del 2009 Disposizioni in materia di Consulta regionale per le pari opportunità e di consigliere/a regionale di parità. La Giunta ha concesso un contributo a favore della Federazione regionale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, a sostegno dell’attività di promozione sociale e di tutela degli associati per l’anno 2010. E’ stato deciso il rimborso spese al Comune di Rhêmes-notre-dame, per gli oneri derivanti dagli interventi urgenti per assicurare l’ospitalità, a seguito della sospensione della circolazione dal 23 al 25 gennaio 2009 lungo la Strada regionale n. 24, chiusa per pericolo di valanghe. E’ stato infine approvato l’esito della valutazione relativa ai 58 progetti pervenuti in risposta all’invito aperto a presentare attività formative individualizzate di aggiornamento. Le proposte sono riferite alla prima scadenza del bando e cioè depositate entro il 30 settembre 2009. L’ammontare complessivo del contributo pubblico è di 252 mila 600 euro. Attivita’ Produttive - L’esecutivo ha concesso un contributo di 22 mila euro a favore di una società cooperativa di Saint-vincent, ai sensi della legge regionale n. 2 del 1998 Testo unico in materia di cooperazione. Bilancio, Finanze E Patrimonio - La Giunta ha deciso l’invio al Consiglio regionale della deliberazione concernente l’acquisizione in proprietà, da parte della Regione, di terreni posti nell’alto vallone del torrente Chalamy a Champdepraz, all’interno dei quali rientrano i confini del parco naturale Mont Avic. Sono stati approvati il conferimento di beni immobili e mobili, nonché la partecipazione totalitaria nella società Servizi Turistici Valdostani, di proprietà della Regione, della Casinò de la Vallée, a titolo di aumento di capitale. E’ stato deliberato l’avviso d’asta e l’estratto di vendita di alcuni locali di proprietà regionale, destinati a negozio, in via Sistina a Roma. Istruzione E Cultura - La Giunta ha approvato il bando di concorso per l’assegnazione di borse di studio per l’anno scolastico 2009/2010, a sostegno della spesa delle famiglie per l’istruzione. E’ stata decisa l’attuazione del progetto regionale Le lingue minoritarie nella pubblica amministrazione, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sono stati adottati i criteri per l’approvazione del piano di interventi per l’anno 2010, finalizzati all’adeguamento a norma e messa in sicurezza degli edifici scolastici di proprietà degli Enti locali. E’ stato deliberato un incarico per la realizzazione dello studio di fattibilità relativo all’illuminazione architetturale permanente del Teatro Romano di Aosta. Sanita´, Salute E Politiche Sociali - L’esecutivo ha deliberato la convenzione da stipulare per l’anno 2010, con l’associazione Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta – Onlus, per lo svolgimento delle attività delle associazioni di promozione sociale e del relativo piano di attività. Sono state approvate la convenzione con la società Finaosta per la gestione del fondo per l’accesso al credito sociale e la nomina del Comitato tecnico di coordinamento, in attuazione della legge regionale n. 52 del 2009 Interventi per l’accesso al credito sociale.  
   
   
REGIONE ABRUZZO: CHIODI FIRMA PROPOSTA DDL DI MODIFICA A FINANZIARIA IL PRESIDENTE: PRESTO ALL´ESAME DEL CONSIGLIO  
 
 L´aquila, 12 aprile 2010 - Viene sottoposta oggi all´esame della Giunta regionale la proposta di disegno di legge, già firmata dal Presidente della Regione Gianni Chiodi che, di fatto, modifica la norma non condivisa, ed eccepita successivamente dal Governo, che riguarda la composizione organica del Segretariato generale della Presidenza e l´età pensionabile dei direttori regionali. Si tratta di commi inseriti con un emendamento alla Finanziaria 2010 in Consiglio. "Una volta passatA in Giunta - ha commentato il Presidente Chiodi - la proposta andrà in Consiglio regionale per l´approvazione per poter finalmente apporre la parola fine a questa vicenda".  
   
   
GIUSEPPE SCOPELLITI, 43 ANNI, PROCLAMATO IL 10 APRILE, DALLA CORTE D’APPELLO DI CATANZARO, PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA CON 614.584 VOTI.  
 
 Reggio Calabria, 12 aprile 2010 - Giuseppe Scopelliti è nato a Reggio Calabria il 21 novembre 1966; è sposato con Barbara Varchetta ed ha una figlia, Greta, di otto anni. E’ laureato in Economia e Commercio ed è editorialista. Nelle elezioni regionali del 28-29 marzo 2010 è stato eletto Presidente della Regione Calabria con una straordinaria percentuale: il 57,76 % dei voti. Questo vuol dire che ben 614.584 elettori calabresi gli hanno dato la propria fiducia. Scopelliti ha iniziato la sua carriera politica iscrivendosi al Fronte della Gioventù, Organismo giovanile del Movimento Sociale Italiano. Nel 1988 è stato eletto consigliere circoscrizionale di Reggio Calabria nella lista del Movimento Sociale Italiano. Nel 1990 ha ricoperto la carica di segretario provinciale del Fronte della Gioventù di Reggio Calabria e nel 1992 è stato eletto consigliere comunale di Reggio, nella lista del Msi. Nel 1993, a Rieti, è stato eletto segretario nazionale del Fronte della Gioventù. Nel 1994 si è candidato alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo nel Collegio dell’Italia Meridionale, risultando il secondo dei non eletti con 34.000 voti di preferenza. Nell’aprile del 1995, si è candidato alle elezioni per il Consigliere regionale, risultando il primo eletto nella lista di Alleanza Nazionale. Dal 1995 al 2000 è Presidente del Consiglio Regionale. Nel 2000, è stato rieletto Consigliere regionale ed è stato nominato Assessore al “Lavoro e alla Formazione professionale” nella Giunta presieduta da Giuseppe Chiaravalloti. Nel 2002, sostenuto da una coalizione di centrodestra, è stato eletto Sindaco della città di Reggio Calabria con il 53,8% dei voti. Nel 2003 è stato nominato Commissario Delegato per il problema della salinità dell’acqua. Nel 2004 è stato nominato nell’Esecutivo nazionale del Partito di Alleanza Nazionale. Nel 2007 è stato rieletto Sindaco, per un secondo mandato, con il 70% dei consensi. Nel 2009 è tra i costituenti del “Popolo della Libertà” di cui diviene il coordinatore regionale. Nel mese di gennaio 2010 il quotidiano finanziario “Il Sole 24 Ore” ha pubblicato i risultati di un sondaggio sull’indice di gradimento degli elettori nei confronti dei sindaci dei capoluoghi di provincia italiani, riferito all’anno 2008. Anche in questa classifica Giuseppe Scopelliti si è classificato al primo posto, con un consenso stimato al 75%.  
   
   
TRENTO: IN PROVINCIA IL PUNTO SULL´ATTUAZIONE DELLA MANOVRA ANTICRISI SOSTEGNO AL REDDITO E ALL´OCCUPAZIONE, AIUTI ALLE IMPRESE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL TESSUTO TRENTINO  
 
Trento, 12 aprile 2010 - Presentato il 9 aprile in Giunta provinciale il punto sullo stato di attuazione della manovra anticongiunturale varata nel 2009 per fronteggiare la crisi economica e finanziaria e consentire la rapida fuoriuscita dalla crisi del Trentino; è stata l’occasione per illustrare in dettaglio gli interventi realizzati per il sostegno al reddito e all’occupazione, gli aiuti alle imprese - anche con riferimento a quelle di piccole dimensioni, a cui sono state destinate specifiche misure sul duplice versante dei contributi e del sostegno finanziario - , il miglioramento della produttività e della competitività, la realizzazione degli investimenti pubblici. Come si ricorderà, la manovra complessiva è stata definita, per il biennio 2009 – 2010, in un importo complessivo pari a 1.250 milioni di euro, di cui 135 milioni destinati al sostegno delle fasce sociali in difficoltà, 338 agli aiuti alle imprese, 78 al miglioramento della produttività e competitività del sistema, 699 alla realizzazione di investimenti in funzione anticongiunturale. Delle risorse, stanziate per il 2009, pari a 967 milioni di euro, quasi 929 milioni sono state impegnate entro la fine del 2009 e, di queste, circa 511 milioni di euro risultano già pagati a fine marzo 2010. Passando ad illustrare, in sintesi, gli interventi realizzati nel 2009 per dare attuazione alla manovra per i diversi ambiti in cui essa è articolata, si sottolinea in primo luogo che, tra le misure di sostegno al reddito e di politica attiva del lavoro a favore dei lavoratori cessati o sospesi dal lavoro, è stato autorizzato il pagamento della cassa integrazione in deroga nei confronti di 767 lavoratori sospesi da 198 aziende non rientranti nel campo della cassa integrazione; sono state erogate 1.360 indennità di sostegno al reddito nei confronti dei lavoratori disoccupati, anche ad integrazione dell’indennità di disoccupazione prevista dalle norme statali, e 2.900 integrazioni al reddito a favore dei lavoratori sospesi. Si evidenzia che i fabbisogni per tali interventi emersi nel corso del 2009 sono stati decisamente più contenuti rispetto alle previsioni iniziali e, pertanto, le risorse non utilizzate nel corso dello scorso anno saranno destinate, nei prossimi mesi, alla prosecuzione di tali misure. Nell’ambito degli interventi cofinanziati dal Fse-fondo sociale europeo, sono inoltre stati attivati percorsi di formazione aziendali, con il coinvolgimento di 300 lavoratori, e sono stati avviati 184 corsi per lavoratori sospesi e disoccupati, con l’iscrizione di 2238 persone. E’ proseguita, inoltre, l’attività di orientamento e informazione dell’Agenzia del lavoro, che ha interessato 8340 persone. Per favorire l’occupazione femminile, attraverso la conciliazione tra famiglia e lavoro, sono inoltre stati concessi 3211 voucher di servizio. E’ stato poi introdotto, quale misura innovativa di welfare, assai significativa soprattutto nel particolare momento di crisi affrontato nel 2009, il reddito di garanzia finalizzato, attraverso una integrazione monetaria, al superamento delle situazioni di povertà delle famiglie trentine. La misura, attivata dall’inizio di ottobre del 2009, ha interessato 3000 nuclei familiari, assicurando a ciascuno un’integrazione media di 529 euro mensili. Numerose e articolate sono le misure attivate, nell’ambito della manovra, a sostegno delle imprese: dai mutui di riassetto finanziario (con la concessione, attraverso gli Enti di garanzia, di 2.865 mutui per oltre 470 milioni di euro), ai contributi per gli investimenti delle imprese della legge provinciale n.6 del 1999 (con oltre 1500 domande agevolate, per quasi 67 milioni di euro di agevolazioni pubbliche); dal “Fondo Olivi”, nuova misura per progetti di riorganizzazione aziendale finalizzati alla stabilizzazione dei livelli occupazionali di medie e grandi imprese (con il sostegno di 76 imprese, che ha consentito la stabilizzazione di quasi 8.800 unità lavorative a tempo pieno) al sostegno dei progetti di ricerca industriale (con 50 progetti agevolati, per 28,8 milioni di euro già concessi). Va poi ricordato l’articolato programma di interventi realizzato attraverso Trentino Sviluppo nel quale, accanto ai tradizionali interventi immobiliari per la messa a disposizione delle imprese di spazi produttivi (acquisto e ristrutturazione compendi immobiliari dismessi, locazione immobili) e di sostegno alle nuove imprese (tramite i cosiddetti incubatori di impresa o Business Innovation Center), sono state previste misure specifiche per stimolare l’aggregazione delle imprese del settore dell’autotrasporto e per l’avvio di imprese innovative (fondo seed money). Allo scopo di fornire un concreto aiuto alla gestione finanziaria delle imprese è stato dato notevole impulso alle partecipazioni azionarie, anche nel settore turistico, e agli interventi di leaseback immobiliare. Nell’ambito di queste misure rivolte al sistema delle imprese, va evidenziato come siano stati attivati specifici interventi a sostegno del settore dell’edilizia, in particolare per le imprese di minori dimensioni, attraverso l’intervento straordinario di recupero del patrimonio edilizio privato e il Piano straordinario in materia di edilizia agevolata. Sono inoltre stati attivati direttamente dalla Provincia investimenti pubblici di minori dimensioni, in particolare sotto i 500.000 euro, attraverso ordinativi e cottimi, oltre 4.600, per un importo di lavori di circa 80 milioni di euro. Va sottolineato che le gare bandite per lavori tra i 10.000 e i 500.000 euro rappresentano il 90% degli interventi per lavori pubblici attivati nell’ambito della manovra. L’attenzione alle piccole imprese, fra cui rientrano quelle artigiane, è stata garantita anche nell’ambito degli interventi generali a sostegno delle imprese. In primo luogo, alle stesse è stata destinata una quota significativa dei mutui di riassetto finanziario, in particolare quelli attivati con la prima fase della manovra, con la concessione, tramite gli Enti di garanzia, di 2.616 finanziamenti per oltre 347 milioni di euro (di cui tramite la Cooperativa artigiana di garanzia, 932 finanziamenti per un importo di circo 89 milioni di euro). In secondo luogo, sono stati concessi contributi alle imprese artigiane, nell’ambito della legge provinciale n. 6/99, per un importo di circa 19,4 milioni di euro, agevolando oltre 1000 domande presentate. Le azioni volte al miglioramento della produttività e della competitività del sistema pubblico hanno interessato diversi ambiti: - la riorganizzazione dell’Amministrazione, con la costituzione di nuove Agenzie, fortemente specializzate nella gestione degli appalti e delle procedure di gara, degli incentivi ai settori economici, delle foreste demaniali e della depurazione, Agenzie rese tutte operative già nel corso del 2009; - l’uso strategico e intensivo delle tecnologie informatiche e della comunicazione, anche attraverso la realizzazione del progetto per la ”Banda larga” e altri investimenti per l’infrastrutturazione di rete del Trentino. In merito va segnalato che sono già stati realizzati 435 km della nuova infrastruttura e sono in fase di appalto gli ulteriori 315 km necessari per il suo completamento. Degli 82 nodi di rete del progetto, 13 sono già stati realizzati e 69 sono in corso di realizzazione. E’ anche proseguita la realizzazione del progetto Winet per raggiungere tutti i comuni sprovvisti del servizio Adsl in modalità wireless; - la semplificazione e l’accelerazione delle procedure con: la riduzione a 90 giorni dei termini dei procedimenti e la fissazione del termine massimo di 30 giorni per l’effettuazione dei pagamenti; la semplificazione delle procedure concernenti gli interventi anticongiunturali, con particolare riferimento alle procedure relative agli incentivi alle imprese, anche in connessione con l’avvio della nuova Agenzia; l’attivazione dello sportello virtuale (“sportello impresa”) con la presentazione on line delle domande di contributo da parte delle imprese; l’attivazione di procedure semplificate per la concessione di contributi per le ristrutturazioni edilizie, il risparmio energetico, i veicoli a basso impatto ambientale, la tutela ambientale e per l’erogazione del reddito di garanzia; la semplificazione delle procedure in materia urbanistica attraverso specifiche norme approvate con la legge provinciale n. 4 del 2010; l’attivazione dell’area web per la modulistica della Provincia e l’attivazione delle caselle di posta elettronica certificata (Pec). Nell’ambito della manovra è stata infine attivata un’azione straordinaria di sostegno degli investimenti, sia pubblici (ovvero della Provincia, dei Comuni e degli enti e soggetti collegati alla finanza provinciale), sia privati, attraverso il Piano straordinario per l’edilizia abitativa agevolata, l’intervento straordinario di recupero del patrimonio edilizio privato e gli interventi di risparmio energetico. Tra gli interventi realizzati dai privati, si segnalano, in particolare: il finanziamento, con un contributo a carico della Provincia di 80 milioni di euro, di oltre 3.200 domande per il recupero del patrimonio edilizio privato, che consentono l’attivazione di 289 milioni di euro di lavori e 19 milioni di euro di spese tecniche; l’approvazione del Piano straordinario in materia di edilizia abitativa agevolata, con il finanziamento di quasi 3.300 domande per nuove costruzioni, acquisti e risanamenti, con un contributo pubblico previsto di oltre 200 milioni di euro. Agli investimenti realizzati dai privati, vanno inoltre aggiunti quelli realizzati dalla Provincia, direttamente o attraverso le sue società di sistema. Nel corso del 2009, la Provincia ha bandito 870 gare o cottimi, di cui il 90% riferiti a lavori di ridotte dimensioni (tra i 10.000 e i 500.000 euro), per un importo complessivo di lavori di oltre 223 milioni di euro. Ulteriori 50 milioni di euro circa sono relativi all’esecuzione di opere, attraverso ordinativi e cottimi sotto i 10.000 euro, contratti relativi all’amministrazione diretta e a contratti afferenti gli interventi di ripristino e valorizzazione ambientale con finalità occupazionali (denominato “Progettone”). L’attuazione della manovra anticongiunturale prosegue anche nel 2010, sia per il completamento degli interventi avviati nel corso del 2009, ma anche per la realizzazione di ulteriori interventi finanziati con apposite risorse stanziate sul bilancio 2010, complessivamente pari a 357 milioni di euro, di cui 66 milioni destinati al sostegno delle fasce sociali in difficoltà, 136 agli aiuti alle imprese, 35 al miglioramento della produttività e competitività del sistema, 120 alla realizzazione di investimenti in funzione anticongiunturale.  
   
   
L´ECONOMIA TRENTINA NEL 2009 ALLA LUCE DEL PIANO ANTICRISI DELLA PROVINCIA I DATI PRESENTATI DALLA GIUNTA GIUNTA  
 
Trento, 12 aprile 2010 - Il Trentino, come registrano sia i dati quantitativi che qualitativi, ha retto meglio di altri territori gli effetti della recessione mondiale, grazie in particolare alla manovra anticrisi straordinaria varata dalla Provincia autonoma, incentrata sul sostegno alle imprese, piccole e grandi, al settore delle costruzioni (lavori pubblici e ristrutturazioni edili), all’occupazione e al reddito delle famiglie. La fase di ripresa, pur evidenziando un contesto migliore rispetto all’area del Nord-est, mostra una situazione di attesa nell’imboccare un chiaro percorso di crescita. La situazione nazionale - L’economia italiana, dopo aver raggiunto a maggio 2009 il punto più basso della crisi economica e finanziaria, ha iniziato ad evidenziare segnali di ripresa che, però, stentano a delineare un chiaro percorso di crescita e il ritorno ai livelli di benessere precedenti alla crisi. Le analisi degli istituti di ricerca prevedono il ritorno a valori pre-crisi non prima del 2013 se l’Italia avrà la forza di crescere stabilmente quanto l’area euro e come minimo su livelli di 1,5 punti percentuali annui. La crisi si è manifestata con un crollo della domanda estera e la ripresa si avvia dalla domanda estera, trainata dall’economia cinese e del sud-est asiatico. Infatti, queste aree, assieme al Brasile, saranno la locomotiva della fase espansiva dell’economia mondiale. L’italia ha risentito pesantemente della crisi in parte per proprie condizioni peculiari quali il periodo di bassa crescita dell’economia e l’elevato debito pubblico e in parte per caratteristiche economiche tipiche anche di altre grande economie, come Germania e Giappone, quali il peso significativo dell’industria manifatturiera e delle esportazioni. Nella fase di ripresa l’Italia evidenzia una certa fragilità e difficoltà nell’agganciare la fase espansiva anche a causa delle limitate possibilità di intervento dello Stato italiano derivanti dall’elevato debito pubblico e della composizione dell’export e dei paesi verso i quali sono orientati i flussi di esportazione. La situazione in Trentino nel 2009 Il Trentino, come registrano sia i dati quantitativi che qualitativi, ha retto meglio alla crisi, grazie: alla manovra straordinaria anticrisi della Provincia, incentrata sul sostegno alle imprese, al settore delle costruzioni (lavori pubblici e ristrutturazioni edili), all’occupazione e al reddito delle famiglie; alle minori difficoltà di accesso al credito, sia per la presenza capillare del credito cooperativo, sia per gli strumenti straordinari promossi dalla Provincia per la ristrutturazione finanziaria delle imprese; alla minor propensione alle esportazioni; al peso meno rilevante dell’industria manifatturiera. La fase di ripresa, pur evidenziando un contesto migliore rispetto all’area del Nord-est, mostra una situazione di attesa nell’imboccare un chiaro percorso di crescita. Nel 2009 i lavori pubblici aggiudicati mostrano una crescita pari al 19%, con un incremento vicino al 31% per i lavori pubblici al di sotto dei 150.000 mila euro, che sono affidati per la quasi totalità ad imprese locali. La manovra anticrisi della Provincia si rileva anche nei lavori edili per le abitazioni dei privati dove i contributi provinciali hanno sostenuto le autorizzazioni a ristrutturare con un aumento pari al 12% che in parte ha controbilanciato la performance negativa delle nuove edificazioni residenziali. Infatti, le concessioni per nuove abitazioni sono diminuite di oltre il 20% rispetto al 2008. Questo ha comportato che i lavori edili sul residenziale in Trentino sono per oltre un 50% legati alle ristrutturazioni. Il settore produttivo nel 4° trimestre del 2009, rispetto a quello precedente, ha visto un deciso incremento di produzione, fatturato ed ordinativi pur presentando valori per gli stessi aggregati chiaramente negativi nel 2009 (rispettivamente -13,5%, -13,2% e -9,4%); si tratta comunque di valori migliori di circa quattro/cinque punti percentuali rispetto a quelli del resto dell’Italia. La ripresa degli investimenti industriali, sopratutto quelli in macchinari ed attrezzature, conferma il riavviarsi dell’economia. Infatti questa tipologia di spesa ha registrato una variazione positiva pari al 7,4% nel 3° trimestre 2009 rispetto al trimestre precedente e di oltre il 40% sullo stesso trimestre dell’anno 2008. Nel complesso i finanziamenti delle banche alle imprese per gli investimenti sono positivi e in crescita evidente, in particolare se si confrontano con lo stesso trimestre del 2008 (di oltre 10 punti percentuali). Positiva nel 2009 è stata la dinamica del credito in Trentino che, pur presentando un rallentamento rispetto all’anno precedente, riflette una situazione in controtendenza rispetto all’ambito nazionale. In provincia i prestiti alle imprese a fine 2009 crescono dell’1,9% (7,6% a fine 2008) rispetto ad una contrazione del 3,0% a livello italiano (6,8 a fine 2008). Le sofferenze sui prestiti bancari raggiungendo un importo una volta e mezza rispetto all’anno precedente danno luogo a preoccupazioni nel settore del credito, anche se sono molto contenute (circa al 2% dei prestiti) e più basse rispetto all’Italia. Una dinamica simile a quella della produzione e del fatturato si ritrova nelle esportazioni che vede il 4° trimestre del 2009 ritornare a crescere con un incremento pari al 7,5%, grazie alle esportazioni in Germania che sono aumentate congiunturalmente di oltre il 7%. L’italia ha una ripresa meno marcata con un valore positivo pari al 5,6%. Nel 2009 le esportazioni trentine hanno segnato una pesante flessione riducendosi di circa il 20%. I Paesi significativi per le esportazioni trentine sono anche quelli che maggiormente hanno risentito della crisi, quali la Germania e gli Stati Uniti. Questi due Paesi costituisco circa il 30% dell’export provinciali. Le economie che sono già uscite dalla crisi e registrano previsioni positive del proprio Pil dell’ordine dei 10 punti percentuali annui, quali ad esempio la Cina, non sono le aree di riferimento per le esportazioni del Trentino. Anche il comparto turistico, in controtendenza con quanto avvenuto in Italia, ha chiuso l’anno 2009 con un incremento di presenze pari al 2,4%, aumento che è stato determinato principalmente dai turisti italiani. Le prime stime sull’andamento del periodo invernale mostrano una stagione sostanzialmente stabile rispetto a quella dell’anno precedente. Sul fronte occupazionale gli strumenti presenti a livello nazionale e le innovazioni in tale campo introdotte dalla Provincia (quali reddito di garanzia, cassa integrazione in deroga, aggiornamento professionale, integrazione del sussidio) hanno permesso di salvaguardare il reddito disponibile delle famiglie e di contenere la disoccupazione nel 2009 al 3,5% rispetto al 3,3% del 2008, distante sia dai valori del Nord-est (4,7%) che quelli dell’Italia (7,8%). Il lavoro è l’ambito di maggior attenzione in questa fase della ripresa perché le ripercussione sull’occupazione di una crisi del sistema produttivo si verificano, di norma, con uno sfasamento temporale. Infatti si può osservare che alcuni dati significativi per il mercato del lavoro, quali la cassa integrazione, gli iscritti al collocamento con precedente occupazione e quelli in mobilità, evidenziano segnali di peggioramento. Bisogna ricordare, per un’analisi corretta dell’occupazione, che i lavoratori in cassa integrazione figurano ancora come occupati nelle rilevazioni ufficiali. Una stima degli occupati a tempo pieno in cassa integrazione, effettuata attraverso le ore utilizzate nel 2009, rileva che sono circa 1.000 i posti di lavoro/anno a rischio la cui stabilità è correlata alla ripresa dell’economia. Le indagini di sentiment, sia della Confindustria provinciale sia della Camera di Commercio di Trento, comunque indicano che gli imprenditori trentini, se sono ancora titubanti sull’andamento prossimo dell’economia, non mostrano preoccupazione sulla tenuta dell’occupazione. Le famiglie nel 2009, anche in conseguenza delle rete di aiuti approntata dalla Provincia, non sembrano aver registrato difficoltà nel mantenere il livello del proprio reddito disponibile, come dimostrano gli andamenti positivi (2,6% nel 2009) delle vendite al dettaglio (grocecy) e dei depositi bancari (17% nel 3° trimestre 2009 sullo stesso trimestre del 2008). Le preoccupazioni che possono intravedersi sul mercato del lavoro in presenza di una situazione di ripresa fragile potrebbero contenere i consumi privati e rallentare la fase di ripresa dell’economia.  
   
   
LA DIFFUSIONE DELLA POVERTA’ IN TRENTINO E ALCUNI DATI SUL REDDITO DI GARANZIA STABILE IL DATO DAL 2004 AL 2009  
 
Trento, 12 aprile 2010 - A dispetto della negativa congiuntura economica, e grazie anche agli interventi della Giunta provinciale volti a sostenere i redditi e i posti di lavoro dei trentini, i dati al momento disponibili (derivanti da varie ondate dall’Indagine sulle condizioni di vita delle famiglie trentine) consentono di affermare che in Trentino la percentuale di individui poveri (vale a dire di quanti possiedono un reddito disponibile reso equivalente inferiore alla metà di quello mediano della popolazione trentina) sia rimasta sostanzialmente stabile dal 2004 al 2009 (8,8% nel 2004; 8,7% nel 2005/06; 9,0% nel 2007; 8,2% nel 2008; 8,2% nel 2009). Complessivamente, nel 2009, risultavano poveri circa 43 mila individui. Passando al tasso di povertà familiare, si può dire che, sempre nel 2009, esso (8,7%) non si scostasse granché da quello individuale. Ne deriva che poco più di 17 mila famiglie si trovavano in condizione di povertà da carenza di reddito. Da notare che la stabilità dei tassi di povertà monetaria si è accompagnata ad una crescita tendenziale del reddito mediano (15.149 nel 2004; 15.974 nel 2005; 16.530 nel 2007; 16.452 nel 2008; 17.646 nel 2009) e, dunque, della corrispondente soglia di povertà. Ciò significa che i trentini poveri di oggi sono, sotto il profilo monetario, meno poveri (e non di poco) di quelli di ieri. Va ancora sottolineato che i tassi e i valori reddituali delle soglie di povertà del Trentino si sono costantemente mantenuti, rispettivamente, inferiori e superiori a quelle nazionali. Basti qui dire che, nel 2008, gli italiani con reddito familiare equivalente inferiore alla soglia di povertà (6.726) erano il 12,6%, mentre le famiglie povere rappresentavano il 10,6% del totale. Un ulteriore elemento di interesse è costituito dal fatto che la stabilità dei tassi di povertà e la crescita del valore di soglia di quest’ultima procedono di pari passo con un declino delle disuguaglianze della complessiva distribuzione dei redditi. La misura usualmente utilizzata per stimare l’intensità di queste ultime – ossia l’indice di Gini – si riduce dallo 0,301 del 2004 allo 0,270 del 2009. Si ricorda che, a livello nazionale, il valore dell’indice di Gini si era attestato, nel 2008, a 0,329. Allorché si misuri la povertà in termini di spesa per consumi, si nota come a partire dal 2007 la quota di famiglie povere sia rimasta sostanzialmente stabile attorno al 6%, ben ad di sotto di quanto rilevato in ambito nazionale (11,2%). In complesso, e da qualsiasi punto di vista si guardi alla questione, si deve riconoscere che il Trentino, almeno sotto il profilo delle disponibilità delle risorse materiali, rappresenta una collettività con contenuti fenomeni di disuguaglianza e con livelli relativamente elevati di benessere. Come si è accennato in precedenza questo risultato, oltre che agli assetti strutturali della società e dell’economia trentine è dovuto anche alle politiche poste in atto dal governo provinciale. Per la materia della quale ci stiamo qui occupando, il cosiddetto reddito di garanzia costituisce la misura più importante e impegnativa tra quelle sino qui messe a punto. In attesa dei risultati della vera e propria valutazione di impatto che il Servizio Statistica e Irvapp stanno conducendo, si può ricordare che, al 28 febbraio 2010, sul sistema informativo Icef sono state caricate 7.154 richieste, segno che la conoscenza della misura è ampia e diffusa, anche se, a priori, non può essere esclusa la presenza di fenomeni di timore di incorrere in forme di stigma negativo. La consistenza delle domande effettivamente ritenute idonee (quelle, cioè, che soddisfano tutti i requisiti di accesso alla misura previsti dalla norma) sono, tuttavia, assai meno numerose delle richieste presentate: 4.591. Di queste, 4.376 hanno ottenuto la somministrazione per via di automatismo e 215 per il tramite dei servizi sociali. Si noti che l’erogazione subordinata al vaglio preventivo dei servizi sociali coinvolge un numero assai minore di famiglie rispetto a quelle (circa un migliaio) che beneficiavano della misura conosciuta come minimo vitale. Questo dato comprova che, al presente, i meccanismi di accesso alla somministrazione della misura per via automatica presentano un contenuto livello di selettività, altrimenti il numero di accessi via servizi sociali avrebbe dovuto risultare più elevato di quello fin qui registrato. L’ammontare medio mensile del beneficio, comprensivo sia dell’integrazione del reddito sia del contributo sull’eventuale canone di locazione per l’alloggio, è di circa 500 euro. Moltiplicando tale importo per il numero di domande attualmente idonee ne consegue che la spesa media mensile totale è pari a circa due milioni e cinquecentomila euro. La distribuzione dei recepenti secondo il pertinente coefficiente Icef fornisce un’indicazione indiretta dei redditi prima del trattamento delle famiglie considerate idonee alla misura. Tenendo presente che un valore Icef pari a 0,13 corrisponde a 6.500 euro in termini di reddito equivalente annuo, si nota che un terzo delle famiglie beneficiarie possiede un reddito uguale o prossimo a questa soglia, mentre la quota dei più poveri, con coefficiente inferiore a 0,01, è, invece, pari al 15,0% dei beneficiari. Quanto alle caratteristiche socio-demografiche delle famiglie beneficiarie, è opportuno ricordare che circa due quinti sono costituite da quelle con quattro componenti o più (43%). Particolarmente elevata è l’incidenza di nuclei con figli minorenni (64%), mentre assai meno consistente appare la componente delle famiglie con anziani (12%). Di rilievo, ma non maggioritaria è la consistenza, tra gli accessi, delle famiglie con richiedente extracomunitario (44%). Combinando assieme appartenenza etnica del capofamiglia e distribuzione per età dei componenti delle famiglie che hanno avuto accesso al reddito di garanzia, si può rilevare che tra i trentini sono soprattutto i minori ad essere sostenuti dalla misura (a conferma di quanto osservato sopra), mentre tra gli extracomunitari i recepenti si attestano su età più avanzate, a dimostrazione che in queste ultime sono soprattutto le coppie adulte, e dunque le donne non occupate, a trarne beneficio. Prestando attenzione ai canali di accesso alla prestazione, è opportuno ricordare che l’erogazione subordinata al vaglio preventivo dei servizi sociali interessa primariamente famiglie unipersonali (60%). Infine, allorché si consideri la situazione reddituale delle famiglie nei 24 mesi precedenti la domanda, si nota un’ampia quota di soggetti strutturalmente poveri, ossia che non hanno sperimentato alcuna variazione in tale situazione. Si tratta di poco più della metà (53%) dei nuclei. La cessazione o la riduzione del lavoro del capofamiglia o di uno dei suoi componenti adulti interessa, invece, complessivamente il 44% delle famiglie. Fonte: prof. Antonio Schizzerotto - Università di Trento, Facoltà di Sociologia  
   
   
AUTONOMIE LOCALI FVG: ECONOMIA DI SCALA CON UNIONI DI COMUNI  
 
Trieste, 12 aprile 2010 - I Comuni di Cavasso Nuovo, Meduno, Arba e Fanna intendono unirsi per migliorare la resa dei loro bilanci e oggi, a Cavasso Nuovo, l´assessore regionale alla Programmazione territoriale, Autonomie locali, Sicurezza e Relazioni internazionali, Federica Seganti, ha valutato assieme ai loro sindaci i lati positivi e le problematiche di questa decisione. Dopo anni di riduzione della popolazione, i borghi della Pedemontana registrano infatti, da qualche tempo, un incremento demografico dovuto alla scelta di molte giovani coppie di trasferirsi dalla città ai paesi, più vivibili. Un fenomeno che comporta la necessità di fornire nuovi servizi, ambulatori, scuole materne e nidi per l´infanzia destinati a soddisfare l´esigenza della popolazione ma finanziariamente impegnativi per i piccoli Comuni. L´ha osservato il presidente del Consiglio provinciale di Pordenone, Mario Zambon, promotore della riunione tra Federica Seganti ed i primi cittadini di Cavasso Nuovo, Emanuele Zanon, di Arba, Elvezio Toffolo, di Fanna, Denis Bottecchia, e di Meduno, Lino Canderan, che hanno chiesto di poter valutare, assieme all´assessore, l´opportunità di una loro unione, anche in vista della predisposizione del nuovo disegno di legge sulla semplificazione istituzionale dei poteri pubblici locali. "Dobbiamo lavorare sul risparmio e sull´economia di scala attraverso l´avvio di una collaborazione forte" ha detto il sindaco di Cavasso, sottolineando l´urgenza della riduzione dei costi amministrativi che, ha ricordato a sua volta l´assessore, "sono gli stessi per i Comuni piccoli e per quelli grandi e non producono servizi per i cittadini". L´assessore ha ringraziato i sindaci per l´invito "perché il confronto diretto consente di tarare meglio qualsiasi provvedimento regionale" e confermato che l´esperienza sin qui maturata a proposito di Associazioni e Unioni di Comuni permetterà di migliorare l´efficacia di un sistema che ha dimostrato di funzionare. Anticipando alcuni dei contenuti del nuovo disegno di legge, Federica Seganti ha sottolineato l´impegno della Regione al fianco delle Autonomie locali, anche in tempi di crisi e nella necessità di privilegiare, nella distribuzione delle risorse disponibili, il mantenimento del livello della sanità regionale e gli ammortizzatori sociali, oltre alla messa in sicurezza delle aziende in difficoltà. Una crisi che anche i Comuni possono affrontare meglio, ha suggerito l´assessore, unendo le forze per creare un sistema di regolamenti omogenei, centralizzando bandi ed appalti, utilizzando assieme figure professionali in grado di gestire aspetti tecnici e ambiti giuridico-amministrativi. "Stiamo lavorando su due progetti di legge - ha detto l´assessore - e ci attendiamo le risposte del territorio perché da un lato, e fermo restando il principio del supporto alle zone svantaggiate, vorremmo identificare quello che istituzionalmente ´è montagna´ per favorire il tipo di unioni più adeguate alle peculiarità demografiche, mentre dall´altro puntiamo a delineare le aree di aggregazione possibili in base alla disponibilità di avviare una collaborazione concreta da parte delle diverse Amministrazioni comunali".  
   
   
PIANIFICAZIONE FVG: UTILIZZO RISULTATI MILNOISE-AVIANO  
 
Trieste, 12 aprile 2010 - I Comuni di Aviano, Roveredo in Piano, San Quirino e Fontanafredda hanno chiesto alla Provincia di Pordenone di avviare una cabina di regia per la predisposizione di un documento di pianificazione d´area vasta che includa i risultati del progetto Milnoise. "Una dimostrazione evidente - afferma l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Autonomie locali, Sicurezza e Relazioni internazionali, Federica Seganti - del ruolo che le Province possono avere in questo settore qualora siano i Comuni richiederlo in virtù di specifiche competenze, come previsto del resto dalla riforma urbanistica". Sottoscritto nel 2006, il protocollo d´intesa Milnoise- Aviano prevedeva che all´Arpa fosse affidato il compito di redigere il Piano comunale di classificazione acustica (Picca) dei comuni interessati alla Base di Aviano. Nel corso di una riunione che ha avuto luogo ad Aviano tra l´assessore Seganti, il vicepresidente della Provincia di Pordenone, Eligio Grizzo, i componenti del Comitato misto Paritetico (Comipar) ed i primi cittadini di Aviano, Bernard Del Cont, di Roveredo in Piano, Sergio Bergnach, di San Quirino, Corrado della Mattia, e di Fontanafredda, Giovanni Barriera, è stato evidenziato come i dati elaborati dall´Arpa e dal Cira (Centro italiano Ricerche aerospaziali) possono venir utilizzati per la realizzazione dei Piani comunali di caratterizzazione acustica previsti dalle norme regionali entro il 2011. "Le mappe realizzate e le rispettive zonizzazioni sono il risultato di un progetto partito anni fa all´interno del Comipar per individuare le aree interessate, predisporre eventuali piani di bonifica e definire le scelte da attuare per ridurre l´impatto dell´inquinamento acustico sulla popolazione", ha rilevato l´assessore, affiancata nella riunione dal direttore regionale della Pianificazione territoriale, Sicurezza e Autonomie locali Luciano Agapito, che ha spiegato ai presenti l´utilità di Milnoise e della sovrapposizione dei risultati del progetto con i Piani regolatori dei Comuni coinvolti. Per ottimizzare il lavoro e accelerare i tempi, è stata così proposta la realizzazione della cabina di regia con capofila la Provincia di Pordenone, ipotesi immediatamente accolta dal vicepresidente Grizzo, per la redazione di un documento omogeneo che individui le aree su cui intervenire con maggiori indici di isolamento acustico o dove evitare la costruzione di nuove residenze.