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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Settembre 2010
Politica
RELAZIONI COMMERCIALI UE-TURCHIA: UN´UNIONE DOGANALE PIÙ FUNZIONALE SENZA BARRIERE  
 
Bruxelles, 22 settembre 2010 - Una serie d´ostacoli ala libera circolazione delle merci, quali controlli e altre procedure, devono essere rimossi per migliorare le relazioni commerciali Ue-turchia, afferma una risoluzione non vincolante adottata martedì. I deputati hanno sottolineato che Ankara dovrebbe rispettare pienamente i suoi obblighi commerciali in quanto, in caso contrario, ciò potrebbe seriamente ostacolare i negoziati di adesione all´Ue. Tutti gli ostacoli ingiustificati al commercio Ue-turchia, quali il non riconoscimento delle certificazioni, la duplicazione delle prove e delle ispezioni, le norme e le regolamentazioni tecniche obbligatorie, devono essere rimossi secondo una relazione non legislativa redatta da Metin Kazak (Alde, Bg) e approvata per alzata di mano. Il Parlamento chiede alla Turchia di rinunciare alle gravose procedure d´importazione, mentre evidenzia che i ricorrenti problemi di visti per le persone d´affari e per i camionisti turchi limitano notevolmente la loro circolazione nell´Ue. I deputati sollecitano inoltre la Turchia a evitare pratiche discriminatorie nei confronti delle imprese estere, riconoscendo agli offerenti turchi un vantaggio di prezzo del 15% per gli appalti pubblici. Positivo l´esito del referendum in Turchia - Il Parlamento ha sottolineato che i prodotti contraffatti, compresi quelli farmaceutici e cosmetici, sono un grave problema nelle relazioni commerciali Ue-turchia, in quanto riducono la capacità del paese di attirare gli investitori diretti stranieri. Sul versante dell´approvvigionamento energetico, la risoluzione osserva chela Turchia e l´Ue si trovano ad affrontare sfide simili e sottolinea l´importanza del progetto Nabucco e invita Ankara a prendere l´iniziativa di dare rapidamente attuazione all´accordo intergovernativo. L´aula ha infine accolto con favore l´esito del referendum turco a sostegno delle riforme costituzionali. Attuare pienamente il protocollo addizionale - I deputati il deplorato la mancata applicazione della Turchia del protocollo aggiuntivo all´accordo di associazione Ce-turchia (che garantisce l´accesso a porti e aeroporti turchi per tutti gli Stati membri dell´Ue, tra cui Cipro). Hanno quindi invitato Ankara a ottemperarvi pienamente, senza ritardi o discriminazioni, rilevando che "in caso contrario, il processo negoziale ne risulterebbe seriamente compromesso" per l´adesione all´Ue Unione doganale Ue-turchia - L´unione doganale Ue-turchia (Ud), fondata nel 1996, ha contribuito a determinare un notevole grado di integrazione dei mercati, in particolare nel campo della libera circolazione delle merci. I deputati ritengono che l´Ud, che copre tutti i prodotti industriali e prodotti agricoli trasformati, potrebbe essere estesa ad altri settori, come i servizi e gli appalti pubblici. La Turchia è il settimo partner commerciale dell´Unione europea e l´Unione europea è il principale partner commerciale della Turchia.  
   
   
UE, SICUREZZA ENERGETICA: UN REGOLAMENTO PER EVITARE FUTURE CRISI DEL GAS  
 
Bruxelles, 22 settembre 2010 - La crisi del gas che ha colpito l´Europa centrale e orientale l´anno scorso e nel 2008 ha spinto l´Ue a correre ai ripari: quest´anno l´interruzione della fornitura non dovrebbe ripetersi, grazie al regolamento che il Parlamento approverà domani martedì. Il popolare spagnolo Alejo Vidal Cuadras, che ha curato il rapporto, ci spiega che le misure essenziali sono la solidarietà fra Stati e la garanzia di approvvigionamento dei consumatori "prioritari", come scuole e ospedali. In caso di crisi del gas lei propone che si prendano misure per garantire la fornitura ai servizi e agli edifici essenziali. Come si potrà fare? Il regolamento stabilisce che gli Stati membri devono assicurare che le compagnie somministrino il gas ai clienti "protetti", ossia le strutture che i servizi essenziali, per almeno 30 giorni in caso di crisi. Sicuramente alcuni paesi per una situazione particolare, come per esempio la dipendenza da un fornitore unico, avranno più difficoltà di altri a garantire l´approvvigionamento. Per questo il Regolamento prevede che lo standard minimo si possa garantire con riserve di gas di un altro Stato. La solidarietà è un aspetto chiave della legge in discussione. Per quanto riguarda le priorità, è chiaro che il primo obbligo di ogni autorità pubblica è di garantire la fornitura ai suoi cittadini. Gli Stati membri devono identificare le loro priorità nei piani preventivi e nei piani di emergenza in funzione della situazione nazionale. Se l´approvvigionamento risulta gravemente alterato, si prevedono "meccanismi di emergenza", con l´intervento di altri Stati per gestire la situazione. Che cosa significa in concreto questa idea? Uno dei punti forti del regolamento è l´obbligo per tutti gli stati Ue di elaborare piani di prevenzione e di emergenza, che devono essere consultati con gli altri Stati europei e mandati alla Commissione per il suo via libera (quelli preventivi) e per consultazione (quelli di emergenza). Il Parlamento ha insistito molto su questo, perché il ruolo della Commissione ha un grande valore aggiunto rispetto alla situazione attuale. La Commissione, ricevendo tutti i piani, potrà valutarli con una visione d´insieme, e identificare le possibili incoerenze. In questo modo individuerà le misure che potrebbero essere contro il mercato interno, o che mettono a rischio la solidarietà europea, e chiedere allo Stato membro di modificare tali disposizioni. Più che spegnere il fuoco, qui si tratta di evitare che inizi l´incendio. Il che non si significa che tutti gli incendi si possono evitare. Per questo le misure si emergenza sono essenziali in caso di crisi. Quando nel suo rapporto fa riferimento alla solidarietà fra Stati membri, possiamo dire che è un primo passo verso una comunità europea dell´energia? Possiamo dire che questo regolamento segna un passo storico nell´integrazione europea, poiché per la prima volta gli Stati accettano che la sicurezza energetica si può ottenere solo lavorando insieme. Quelli che come me hanno seguito da vicino lo sviluppo della politica energetica europea, possono confermare che siamo passati da una visione totalmente nazionale a una prospettiva europea. Quello che è triste, è che siamo dovuti passare da una crisi tremenda due anni fa per cambiare di ottica, ma almeno ce l´abbiamo fatta. La comunità dell´energia esisteva già. I tre assi fondamentali - competitività, sostenibilità e sicurezza - sono stati stabiliti anni fa. Ma, se i primi due pilastri si sono sviluppati nel tempo, il terzo era rimasto indietro. Fino all´approvazione di questo regolamento. Oggi si parla di "povertà energetica" per riferirsi alla gente che non può più permettersi di accendere il riscaldamento. L´ue non dovrebbe intervenire per la loro sicurezza energetica? La povertà energetica è un problema sempre più comune in Europa. Non esiste una definizione giuridica a livello comunitario, ma con il terzo pacchetto di liberalizzazione del mercato dell´energia, il Parlamento ha ottenuto il riconoscimento formale del problema, e ora ogni Stato membro deve definirlo nella sua legislazione nazionale. Io sono dell´idea che sia una questione da affrontare via le politiche sociali, e che i governi, come l´Ue, devono trattare senza esitazioni, come si tratta il problema della casa o l´emarginazione sociale.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE NORME COMUNI SUGLI ESPLOSIVI ARTIGIANALI  
 
Bruxelles, 22 settembre 2010 - La Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento per limitare l´accesso alle sostanze chimiche che possono essere impropriamente utilizzate per produrre esplosivi artigianali. Il regolamento mira a ridurre la minaccia di attentati perpetrati con questi ordigni, aumentando la sicurezza dei cittadini dell´Ue e introducendo, inoltre, norme uniformi in tutta l´Unione per i produttori e i dettaglianti. "Gli esplosivi artigianali sono lo strumento più spesso utilizzato dai terroristi e da altri criminali per compiere attentati. Bisogna rafforzare i controlli e impedire che i terroristi approfittino delle differenze esistenti fra le norme di sicurezza nei vari Stati membri dell´Ue" ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissario Ue per gli Affari interni. La maggior parte degli attentati terroristici degli ultimi anni sono stati commessi con ordigni esplosivi, spesso fabbricati artigianalmente con sostanze chimiche generalmente disponibili sul mercato. Questi tipi di esplosivi sono stati usati ad esempio negli attentati di Londra del 2005. Le misure legislative e non legislative esistenti a livello internazionale, dell´Ue e dei singoli Stati non riguardano specificamente le minacce alla sicurezza derivanti da certe sostanze chimiche, oppure non interessano l´intera Unione. Alcune sostanze chimiche soggette a restrizioni o a controlli in un paese possono essere facilmente reperibili in un altro. Questa situazione può inoltre causare distorsioni sui mercati pregiudicando l´esistenza di condizioni uniformi a livello Ue in questo settore. Il regolamento proposto oggi sottopone l´accesso a determinate sostanze chimiche allo stesso livello di controllo in tutta l´Ue, impedendo così che terroristi ed altri criminali possano approfittare delle differenze fra i regimi di sicurezza negli Stati membri. La vendita di determinate sostanze chimiche – elencate nell´allegato del regolamento – è vietata se queste superano un certo livello di concentrazione. La maggior parte dei consumatori avrà accesso a prodotti alternativi, già ampiamente disponibili, o potrà procurasi una licenza per continuare ad acquistare le sostanze in questione. I consumatori potranno inoltre continuare ad acquistare senza restrizioni alcune delle sostanze in oggetto, la cui vendita sarà però controllata più rigorosamente, ad esempio attraverso un meccanismo di segnalazione delle transazioni sospette.  
   
   
BALCANI E UE: IL PRESIDENTE CDR BRESSO SOSTIENE LA MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA  
 
Bari, 22 settembre 2010 - Il progetto di macroregione Adriatico-ionica si dota di una roadmap in vista dell´inizio della nuova programmazione europea nel 2014 e dei prossimi ampliamenti dell´Ue ai paesi dei Balcani, Il progetto, già lanciato durante una conferenza al Comitato delle regioni (Cdr), è stato discusso a Bari quale modello di integrazione macroregionale nell´Europa sudorientale e la Presidente del Cdr, Mercedes Bresso, ha sottolineato il ruolo di regioni ed enti locali nel lancio della Strategia per la macroregione Adriatico-ionica. "L´unione europea può utilizzare lo strumento delle macroregioni per rafforzare il processo di integrazione nell´area dei Balcani. Insieme agli Stati ed alle regioni partner, il Comitato delle regioni lavorerà affinché una strategia per la macroregione Adriatico-ionica possa essere implementata a partire dal 2014" ha affermato la Presidente del Cdr, Mercedes Bresso, intervenuta venerdì 17 settembre alla Fiera del Levante di Bari, alla conferenza organizzata dalla regione Puglia e dal ministero degli Affari esteri italiano con i rappresentanti delle regioni italiane. La Presidente Bresso ha aggiunto: "È indispensabile che il dibattito sulle priorità politiche di questa strategia macroregionale avanzi in parallelo con i progetti realizzati sul campo dalla regioni. Per questo invito i ministri degli Affari esteri degli otto Stati partner dell´Iniziativa Adriatico-ionica, attualmente presieduta dal Montenegro, a tenere il loro summit annuale 2011 a Bruxelles, presso la sede del Comitato delle regioni". Il sen. Alfredo Mantica, sottosegretario agli Affari esteri del Governo italiano ha salutato positivamente il sostegno del Comitato delle regioni, ricordando che "la macroregione Adriatico¬ionica è un progetto al servizio del processo di integrazione europea e di sviluppo del Sud-est dell´Europa. Tutte le istituzioni europee, gli Stati e le regioni partner hanno la responsabilità o l´opportunità politica di lavorare insieme per la sua realizzazione". A questo proposito il sen. Mantica ha ricordato gli impegni assunti, nel maggio scorso, con l´adozione della Carta di Ancona, da parte degli otto Stati partner dell´Iniziativa Adriatico-ionica (Albania, Bosnia-erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia, Slovenia). Il Presidente della regione Puglia, Nichi Vendola (It/pse), co-organizzatore della conferenza, nel salutare la presenza a Bari dei rappresentanti di nove regioni (Friuli-venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria) ha auspicato che tutte le regioni italiane possano condividere il percorso della macroregione. Vendola ha sottolineato: "L´adriatico¬ionio è un architrave fondamentale per il progetto euromediterraneo. In un mondo che parla di competizione, è in questo luogo che vogliamo dimostrare le virtù della cooperazione". Le regioni adriatico-ioniche organizzeranno due conferenze sulla strategia per la macroregione Adriatico-ionica il prossimo 6 ottobre a Bruxelles, nell´ambito degli Open Days 2010. Per maggiori informazioni: www.Cor.europa.eu/macroregions  www.Opendays.europa.eu/  www.Europuglia.it/  www.Aii-ps.org/    
   
   
LA CONCLUSIONE DEL DIBATTITO PARLAMENTARE EUROPEO: ´LA POLITICA DI COESIONE È FONDAMENTALE PER LA CRESCITA ECONOMICA´.  
 
Bruxelles, 22 settembre 2010 - Il 15 settembre scorso si è tenuto un seminario sul ruolo della politica di coesione nell’ambito della ripresa economica dell’Ue organizzato dalla commissione speciale del Parlamento europeo sulla crisi finanziaria, economica e sociale (Cris). La presidente della commissione per lo sviluppo regionale, Danuta Hübner, ha concluso: “la politica di coesione è il motore della crescita e la soluzione più accorta alla crisi economica”. Tutti i membri del comitato hanno sottolineato come la crisi abbia colpito le regioni in modi diversi, con alcuni paesi in maggiore difficoltà di altri. “La crisi deve essere utilizzata per liberarsi delle debolezze strutturali”, ha affermato il commissario per la politica regionale Johannes Hahn. La politica di coesione, ha aggiunto, deve creare un valore aggiunto e restare flessibile, e deve inoltre concentrare gli investimenti sui progetti chiave relativi alla strategia Ue 2020.  
   
   
BORGHEZIO : SUI ROM IN LUSSEMBURGO LA REDING INCASSA E TACE  
 
Bruxelles, 22 settembre 2010 - Durante l’ audizione di ieri a Strasburgo presso la ´commissione Libé´ dei Commissari europei Malmström e Reding, l´On. Borghezio ha fatto rilevare a quest´ultima ´"che nel Granducato del Lussemburgo i campi nomadi non ci sono e non ci possono essere, semplicemente perchè sono vietati". Borghezio ha ancora aggiunto: "Però la Commissione sull´allontanamento dei rom lancia i suoi strali contro la Francia, come ieri contro l´Italia sul censimento dei rom, cioè nei confronti di due Paesi che ne hanno accolti centinaia di migliaia. E´ un po´ strano...". La Reding incassa e tace. Cogliendo poi l´occasione delle rivelazioni, emerse ieri grazie a uno scoop di Le Monde, su quanto si è detto nel corso del recente Consiglio di Bruxelles, Borghezio ha letto integralmente le dichiarazioni attribuite al premier Traian Basescu, che avrebbe sostenuto doversi fare una netta distinzione "entre les Roms nomades et les autres", aggiungendo che, se questi non presentano problemi di integrazione " les Roms nomades, au contraire, ne respectent pas la loi, ne veulent pas travailler. Ils ne comprennent pas le besoin d´envoyer leurs enfants à l´école". "Era ora - conclude Borghezio - che qualcuno rompesse il silenzio ipocrita che circonda la realtà dei comportamenti di questa minoranza supertutelata. L´unione europea deve cominciare ad attuare il primo dei suoi doveri, quello di tutelare i diritti dei popoli, oltre a quelli dei rom".  
   
   
UE PROMUOVE PUGLIA PER SPESA FONDI FESR INFRASTRUTTURE  
 
 Bari, 22 settembre 2010 - L’unione europea promuove la Regione Puglia sulla spesa dei fondi Fesr 2000-2007 nel settore delle infrastrutture e trasporti. Questa importante notizia arriva da Luis Calvo De Celis, rappresentante del nucleo di valutazione della Commissione europea che ieri a Bari ha presentato la valutazione degli interventi effettuati in Puglia nel corso di un incontro con i componenti regionali del medesimo organismo, l’assessore alla mobilità Guglielmo Minervini e i membri del partenariato sociale. La Puglia assieme ad altre regioni europee inserite nell’obiettivo 1 è stata seguita come caso studio e nel rapporto conclusivo è stata segnalata per le buone pratiche nel miglioramento della capacità ferroviaria e nel sistema aeroportuale. “Questa valutazione – ha commentato l’assessore Minervini – non ha per noi un carattere formale ma ci aiuta a verificare gli effetti sostanziali delle politiche pubbliche e conferma la bontà di alcune scelte strategiche. L’ue ci chiede meno strade e più ferrovie, meno duplicazione delle reti e più intermodalità, meno ricorso alla mobilità privata e più trasporto pubblico. La Puglia ha già intrapreso queste scelte rafforzando nella nuova programmazione Fesr 2007-2013 gli investimenti sulle infrastrutture che realizzano tali condizioni, con un’incidenza sul totale della spesa strutturale passato dal 10% al 25%”. La Commissione europea ha con questo rapporto censurato quei Paesi in cui gli investimenti si sono concentrati prevalentemente sulle reti stradali che, pur con un incremento totale di 100.000 km, in sede di valutazione si sono rivelate inutili al miglioramento del sistema complessivo della mobilità e del traffico, a fronte della costruzione di soli 3.700 km di nuove strade ferrate. La Puglia si è dunque mossa in contro tendenza, la rete stradale ha subito un incremento inferiore al 10% a fronte dell’investimento premiato sull’elettrificazione della rete ferroviaria, sul raddoppiamento delle linee e la sostituzione dei treni. Obiettivo della nuova programmazione europea nel campo dei trasporti resta il riequilibrio modale e la diminuzione delle emissioni per questo ha raccomandato ai Paesi dell’Unione di limitare gli interventi sulle strade, lavorare sul reti strategiche transfrontaliere e investire nell’intermodalità. “Noi siamo pronti a fare il passo in avanti – ha concluso Minervini – mettendo a sistema le infrastrutture, cucendo le connessioni e muovendoci verso un unico servizio di trasporto pubblico. In questo modo non solo la Puglia sarebbe più europea ma innescherebbe una marcia in più sulle potenzialità di sviluppo del tessuto economico territoriale”.  
   
   
SLOVENIA, PROFITTI DEL FONDO KAD IN CRESCITA  
 
Lubiana, 22 settembre 2010 - In Slovenia la compagnia Kad, un fondo pensioni gestito dallo Stato, ha annunciato i propri dati relativi all´andamento del primo semestre 2010. Stando a quanto affermato dai vertici societari, la prima metà dell´anno si è conclusa con un profitto operativo di 7,7 milioni di euro. Rispetto a quanto conseguito durante lo stesso periodo dell´anno precedente, si registra uno sviluppo del 13 per cento.  
   
   
IL VICE PRESIDENTE DELLA GIUNTA DELLA CALABRIA ANTONELLA STASI HA INCONTRATO L’AMBASCIATORE GRECO IN ITALIA MICHAEL CAMBANIS.  
 
Reggio Calabria, 22 settembre 2010 - Il Vice Presidente Antonella Stasi, ha ricevuto ieri mattina, in visita istituzionale, nella sala della Presidenza della Giunta regionale, l’Ambasciatore Greco in Italia Michael Cambanis con la finalità di avviare un’intensa cooperazione fra la Grecia e, appunto, la Calabria. Ne dà notizia una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale. Svariati sono stati i temi dell’incontro tra i quali la valorizzazione delle minoranze linguistiche elleniche e le iniziative relative ai beni culturali artistici ellenici presenti in Calabria. Inoltre si è anche discusso di Mediterraneo e delle potenzialità inerenti il tema del mare con la disponibilità di avviare iniziative congiunte per favorire eventuali sviluppi dal punto di vista turistico. “Molti sono gli italiani, e anche i Calabresi – ha detto Antonella Stasi - che ogni anno scelgono la Grecia come meta delle proprie vacanze. L’obiettivo come Calabria è riuscire ad attirare altrettanti turisti greci, ed in sinergia rappresentare mete di mare ambite da turisti provenienti da oltre Europa” . “Sono particolarmente lieto - ha invece affermato l’Ambasciatore Cambanis - di essere venuto in Calabria. Si è trattata della mia prima visita istituzionale in una regione italiana e desideravo iniziare proprio dalla Calabria. Ho avuto con il Vice Presidente Stasi un colloquio molto positivo e d’ora in avanti cercheremo di individuare i tempi ed i modi per creare una sinergia fra Calabria e Grecia”. Il comune di Bova Marina oggi pomeriggio conferirà all’Ambasciatore Cambanis la cittadinanza onoraria. Il Vice Presidente Stasi e l’Ambasciatore ellenico si sono, quindi, dati appuntamento per ulteriori e proficui incontri operativi.  
   
   
SARDEGNA, CAPPELLACCI: RICERCA E INNOVAZIONE PER USCIRE DALLA CRISI  
 
Cagliari, 22 Settembre 2010 - "Per portare la Sardegna fuori dalla crisi occorrono scelte coraggiose, di rottura. Puntiamo sulla ricerca e l´innovazione per condurre la nostra Isola verso un nuovo modello di sviluppo". Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha aperto i lavori della Conferenza per la Ricerca e l´Innovazione e ha introdotto l´intervento del premio Nobel Luc Montagnier. "Abbiamo investito molto in questo settore con l´obiettivo ambizioso di invertire la tendenza che negli ultimi dieci anni ha visto la Sardegna fanalino di coda. Vogliamo creare così le condizioni - ha concluso Cappellacci - affinché la nostra Regione possa prepararsi alle sfide del futuro ed essere competitiva sugli scenari internazionali". “C’è la possibilità di fare ricerche in comune con la Sardegna, in particolare sul versante della prevenzione delle malattie degenerative o croniche, come l’Alzheimer o la sclerosi multipla che, nell’isola, ha una forte incidenza”. Lo ha detto Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina, nel corso della conferenza stampa che, al teatro Massimo di Cagliari, ha preceduto la sua lectio magistralis alla seconda e conclusiva giornata della Conferenza regionale per la ricerca e l’innovazione. Parlando con i giornalisti Montagnier ha aggiunto che la ricerca scientifica ha permesso di allungare la vita umana di diversi decenni, ma questo fatto ha anche portato all’aumento delle patologie croniche e degenerative e delle epidemie, ecco perché riveste particolare importanza lavorare nel campo della prevenzione di queste malattie. Montagnier ha, quindi, espresso apprezzamento per la strada scelta dalla Regione sarda, che ha puntato risorse umane e finanziarie sulla ricerca e l’innovazione, puntando sui cervelli ma anche sulla collaborazione scientifica. "Questo conferma che siamo sulla strada giusta - ha detto l’assessore regionale della Programmazione Giorgio La Spisa - e grazie alla globalizzazione anche una piccola isola come la Sardegna può partecipare a pieno titolo alla rete internazionale della ricerca, consentendo a molti giovani ricercatori sardi di approfondire la conoscenza e contribuire a trovare soluzioni a tanti piccoli e grandi problemi della vita quotidiana". Un concetto ribadito anche dal presidente della Regione Ugo Cappellacci che ha sottolineato come sia pagante, oggi, la scelta della Sardegna di puntare sulla conoscenza, mettendo al centro il capitale umano.  
   
   
APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE CHE PROROGA IL PACCHETTO ANTICRISI REGIONALE DEL TRENTINO ALTO ADIGE  
 
 Trento, 22 settembre 2010 - Su proposta dell’assessora regionale Martha Stocker il Consiglio regionale ha approvato ieri la proroga delle misure anticrisi attivate dalla Regione a favore delle lavoratrici e dei lavoratori, nonché una serie di adeguamenti di carattere tecnico al pacchetto famiglia. I contributi del “pacchetto anti-crisi” approvato nel 2009 sono stati prorogati per ulteriori sei mesi, permettendo così a chi ha perso il posto di lavoro o si trova in cassa integrazione a causa della crisi economica di accedere per ulteriori 6 mesi ai contributi finanziari concessi dalla Regione. Le lavoratrici e i lavoratori che hanno già beneficiato del contributo negli anni 2008 e 2009 e che risultano disoccupati anche nel 2010 potranno quindi godere del sostegno economico per un ulteriore semestre. Anche nel settore della previdenza la legge ha introdotto alcune modifiche e adeguamenti tecnici. Essa stabilisce, ad esempio, che il contributo per la prosecuzione dei versamenti in un fondo pensionistico complementare in periodi di crisi possa essere compatibile con il contributo previsto dalla Regione come intervento sociale tramite il progetto di previdenza integrativa Pensplan. Inoltre la legge prevede che ora anche la categoria dei liberi professionisti possa usufruire del contributo regionale per i periodi dedicati alla cura dei figli e all’assistenza di familiari non autosufficienti. La copertura previdenziale per periodi di assistenza ai figli e a familiari non autosufficienti era stata introdotta con il pacchetto famiglia del 2005. Fino ad ora i liberi professionisti erano esclusi da tale provvedimento. Alcuni adeguamenti tecnici riguardano infine coloro che sono già iscritti alla pensione regionale per le persone casalinghe. La pensione regionale alle persone casalinghe sarà ora compatibile con il contributo per la prosecuzione volontaria dei versamenti previdenziali per la costituzione di una pensione diretta, se ciò risulterà più vantaggioso per la Regione. La nuova norma stabilisce inoltre che la pensione alle persone casalinghe non sia compatibile con i contributi regionali per i periodi di cura e di assistenza. Se una donna è iscritta alla pensione per le persone casalinghe è assai improbabile che possa continuare nei versamenti dei numerosi anni contributivi ancora mancanti. I contributi concessi per i periodi di cura e assistenza costituivano perciò un inutile onere finanziario per l´ente pubblico e non portavano di fatto nessun vantaggio alle cittadine e ai cittadini. La legge entrerà in vigore subito dopo la sua pubblicazione. Per informazioni più dettagliate sui singoli interventi i cittadini interessati possono rivolgersi in provincia di Bolzano all’Ufficio Previdenza e assicurazioni sociali dell’amministrazione provinciale e in provincia di Trento all’Agenzia del lavoro.  
   
   
FVG MIGLIORE REGIONE PER METODI ANTICRISI  
 
Udine, 22 settembre 2010 - "Nessuna regione italiana è intervenuta così a fondo e tempestivamente per contrastare la crisi economica e sostenere le imprese sia in fase difensiva che reattiva: abbiamo stanziato 280 milioni di euro in fondi di rotazione più ulteriori 160 per i bandi comunitari, una cifra senza confronto per una regione delle nostre dimensioni". Il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, lo ha dichiarato ieri presentando il report sull´andamento delle misure anticrisi attive dal 2009, stilato dalla direzione alle Attività produttive. Un bilancio in prossimità della riorganizzazione regionale che comporterà un cambio di mandato anche per lo stesso Ciriani, ancora per pochi giorni assessore alle Attività produttive. "Credo che abbiamo fatto un buon servizio a favore delle aziende, abbiamo lavorato moltissimo lontano dai riflettori perché quando si tratta di salvare aziende di grosse dimensioni si guarda alla soluzione dei problemi e non alla pubblicità", ha commentato Ciriani, ricordando anche il positivo assenso della Corte dei Conti in merito alla gestione dei fondi. Il motore della manovra anticrisi 2009-2010 è l´utilizzo dei Fondi di rotazione, uno per ogni settore produttivo: nel 2009 sono stati assicurati 220 milioni di euro ai fondi delle attività produttive. "A seguire nel 2010 - ha ricordato Ciriani - ho proposto e ottenuto una dotazione aggiuntiva di 45 milioni di euro incrementando in poco più di un anno il finanziamento anticrisi fino a 265 milioni di euro". Allo scorso 31 agosto le domande di finanziamento pervenute dalle aziende ai fondi regionali erano 2400. "Se solo pensiamo che erano mille alla fine del 2009 e sono diventate 2469 dopo i primi otto mesi di quest´anno, con un incremento in particolare nel settore artigiano, e che le crisi aziendali sono passate dalle 20 del 2007 alle 250 del 2009-2010, si può comprendere lo sforzo anche organizzativo al quale siamo stati sottoposti", ha commentato Ciriani. In merito all´uscita dalla crisi Ciriani ha reso noto che il fatturato è in crescita sensibile, gli ordini riprendono e l´export riparte, ma che si tratterà ancora di un autunno incerto sul piano occupazionale. L´obiettivo dell´amministrazione regionale, ha spiegato, sarà quello di continuare a garantire ancora il patto sociale. "Responsabilmente però - ha aggiunto il vicepresidente - dobbiamo chiederci fino a quando potremo andare avanti con gli ammortizzatori sociali: l´invito che faccio agli imprenditori e ai lavoratori è di valutare che la cassa integrazione è solo un tampone, non la soluzione definitiva". La previsione è di 16 mila cassaintegrati a fine anno. "I fondi attuali garantiscono la tenuta del sistema fino a fine anno, ma l´assistenzialismo non è la ricetta per uscire dalla crisi", ha ribadito Ciriani.  
   
   
FVG: DECOLLANO FONDI SMOBILIZZO CREDITI E COGARANZIA  
 
Udine, 22 settembre 2010 - Tra le ultime misure anticrisi attivate dall´Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia - il cui report è stato presentato ieri dal vicepresidente ed assessore alle Attività produttive, Luca Ciriani - figurano due nuovi fondi, introdotti nel luglio del 2009: il Fondo di garanzia e cogaranzia e il Fondo per lo smobilizzo dei crediti, aperti a tutti i settori produttivi. "I primi otto mesi del 2010 sono stati caratterizzati dalla semplificazione e dall´avvio di questi due nuovi strumenti, introdotti nel luglio del 2009, e che attualmente registrano 48 domande in totale per un controvalore di 10 milioni di euro: dopo una iniziale ritrosia, grazie anche ad alcune norme correttive, nel 2010 i due nuovi fondi hanno ottenuto la fiducia degli imprenditori", ha reso noto Ciriani. Altra linea di finanziamento è quella garantita dai fondi comunitari. Nel 2010 per contrastare la rigidità di bilancio che ha diminuito le risorse a disposizione per le manovre economiche a vantaggio delle aziende, l´Amministrazione regionale ha scelto di allocare buona parte dei fondi Por-fesr sulle Attività produttive: a oggi sono attivi bandi per un totale di 131 milioni di euro, ai quali si sommano ulteriori 32 milioni di euro in bandi che verranno attivati entro la fine dell´anno. "Alla fine del 2011 i fondi banditi ammonteranno a 172 milioni di euro per le Attività produttive e continueranno ad essere impiegati principalmente per la ricerca e l´innovazione", ha spiegato Ciriani. In merito ai Fondi di rotazione, al settore industriale sono dedicati in particolare il Frie e il fondo "provvista mista" gestito da Mediocredito: i due strumenti hanno ricevuto circa 360 domande (di cui 124 al Frie, che ha ratificato anche oltre 120 domande di sospensione delle rate in scadenza nella restituzione di finanziamenti ottenuti in precedenza). Il fondo "provvista mista" ha registrato 144 domande nel 2009 per un controvalore di 40,7 milioni di euro, mentre i primi due trimestri 2010 esso ha ricevuto 92 richieste per un valore di circa 25 milioni di euro. Il settore dell´artigianato ha mostrato particolare interesse per le misure anticrisi, tanto che il fondo di rotazione Fria è stato dotato nel 2010 di ulteriori risorse: alle 77 domande del 2009, nei primi due trimestri del 2010 le domande totali risultavano essere già 61 per un controvalore di circa 13 milioni di euro. Infine, anche nel settore commercio, turismo e servizi il fondo di rotazione ha visto un notevole incremento di utilizzo: alle 58 domande del 2009 nei primi due trimestri 2010 le domande sono state 118, per un controvalore di 24,8 milioni di euro.  
   
   
REGIONE ABRUZZO: CHIODI, ASCOLTATO COME TESTIMONE, NON SONO INDAGATO ONESTA´ E RIGORE PAROLE CHIAVE MIO OPERATO  
 
L´aquila, 22 settembre 2010 - "Onestà, trasparenza, rigore e legalità sono da sempre le parole chiave del mio operato. Non c´è motivo di sospettare un mio coinvolgimento nell´inchiesta giudiziaria. In questi giorni sono stato semplicemente ascoltato - e non interrogato come è stato scritto - come persona informata sui fatti, chiamato a dare il mio contributo alla fase di indagine. Non sono, quindi, né indagato né imputato". Lo ha detto ieri il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, a margine del consiglio regionale rispondendo ai giornalisti che chiedevano chiarimenti su possibili coinvolgimenti legati all´inchiesta sugli appalti. "Ho fiducia nell´operato della magistratura - ha aggiunto Chiodi - che ritengo stia facendo un buon lavoro portando avanti le indagini con professionalità ed equilibrio al fine di arrivare in tempi brevi all´accertamento della verità. Il vero problema resta un ´tritacarne mediatico´ inaccettabile. I giornalisti sono tenuti ad una verifica attenta della notizia prima della sua diffusione, al rispetto della verità sostanziale dei fatti e, pertanto, la libertà di informazione e di critica non giustifica questo stillicidio che mina la dignità e l´immagine dell´uomo e del politico".  
   
   
GIUNTA DELLA PUGLIA:RESTA IMMUTATO IL NUMERO DELLE AREE DELLA DIRIGENZA  
 
Bari, 22 settembre 2010 - La Giunta regionale, nella sua ultima seduta, ha approvato- tra le altre, la delibera con cui si modifica l’assetto organizzativo della Giunta regionale, con l’istituzione dell’Area di Coordinamento denominata “Politiche per la mobilità e la qualità urbana”. “Tale provvedimento-dichiara l’Assessore Campese- è scaturito dalla necessità di superare le difficoltà e le criticità dell’attuale Area di coordinamento “Politiche per l’ambiente, le reti e la qualità urbana” cui, prima della riorganizzazione, facevano capo ben 11 Servizi, realizzando una suddivisione di competenze e di responsabilità finalizzata a garantire una maggiore integrazione tra territorio e mobilità da una parte, e qualità ambientale e funzionalità del sistema di sicurezza del territorio e di igiene urbana dall’altra. “Di qui,- continua l’assessore- e senza alcun incremento di spesa, la decisione della Giunta di “spacchettare”le materie già ascrivibili all’Area “Politiche per l’ambiente” istituendo una nuova Area di Coordinamento denominata “Politiche per la mobilità e la qualità urbana. “Peraltro, -conclude - tale decisione è stata accompagnata dal mandato al Direttore dell’Area Organizzazione e Riforma dell’Amministrazione di elaborare, in seno alla Conferenza di Direzione, una proposta organizzativa finalizzata a mantenere inalterato il numero complessivo delle Aree di Coordinamento previsto dal modello Gaia.”  
   
   
RICONTEGGIO SCHEDE ELEZIONI REGIONALI: CONCORDATE DA COMUNE E TRIBUNALE DI TORINO LE MODALITA’ DI COLLABORAZIONE  
 
Torino, 22 Settembre 2010 - Si è tenuta il 17 settembre presso il Tribunale di Torino una riunione per concordare le modalità di collaborazione relative al riconteggio delle schede delle elezioni regionali. Erano presenti il Presidente del Tribunale Luciano Panzani, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Generale Sebastiano Gerli, il Presidente dell’Ufficio Elettorale Circoscrizionale Maura Sabbione, la Responsabile del Servizio Elettorale del Tribunale Carmelina De Meo, l’assessore Gianguido Passoni e alcuni funzionari del Comune. Tribunale e Città hanno convenuto quanto segue. La Città di Torino ha confermato la propria disponibilità a gestire gli adempimenti logistici per il trasporto delle schede da Chieri a Torino, oltre alla messa a disposizione della scuola Cervi per ospitare le operazioni di riconteggio. Il Tribunale ha espresso la preferenza ad utilizzare le aule bunker del carcere Lorusso e Cutugno che il Comune si è impegnato a ripristinare, sin da subito, nell’ambito degli ordinari impegni di gestione del patrimonio destinato a uffici giudiziari verso il Ministero della Giustizia, assicurando la fruibilità degli ambienti, la manutenzione, la pulizia e gli interventi necessari per consentire il sollecito avvio delle operazioni. Per quanto attiene alla logistica delle schede, la Città ha confermato la disponibilità a effettuare il trasporto dei plichi, previo esame del provvedimento del Tar del 23 settembre. Il tavolo verrà riconvocato successivamente all’udienza del 23 settembre per eventuali aggiornamenti.  
   
   
IPAB, REGIONE SICILIA ISTITUISCE ALBO E ELENCO PER AMMINISTRATORI  
 
Palermo, 22 settembre 2010 - Sono stati istituiti l´elenco regionale degli amministratori e l´albo regionale dei commissari straordinari delle Ipab. L´elenco si compone di due sezioni. La prima e´ riservata ai dipendenti regionali (funzionari e dirigenti) con almeno cinque anni di anzianita´ , l´altra e´ dedicata agli esterni, che dovranno essere laureati e con cinque anni di esperienza alla guida di enti o aziende pubbliche e private. All´albo dei commissari straordinari delle Ipab, invece, potranno iscriversi solo i dirigenti e i funzionari della pubblica amministrazione con esperienza almeno quinquennale. "Con questi provvedimenti - ha detto l´assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Lino Leanza - la Regione ha definito procedure trasparenti e imparziali per individuare i soggetti idonei a rivestire gli incarichi professionali. Nel decreto abbiamo specificato che l´iscrizione e´ negata per chi ha riportato condanne per mafia, per reati contro la pubblica amministrazione o per traffico di stupefacenti e, allo stesso tempo, abbiamo fissato precisi requisiti per la scelta dei commissari delle Ipab".  
   
   
SEDI REGIONALI: IN ABRUZZO BLOCCATA OGNI FORMA DI FINANZIAMENTO IN BRASILE  
 
L´aquila, 22 settembre 2010 - "La Federazione delle associazioni abruzzesi in Brasile negli anni 2007 e 2008 ha ricevuto fondi della Regione Abruzzo, per il tramite dell´Arsa, finalizzati alla promozione turistica e agroalimentare. La Giunta Chiodi ha difatto bloccato ogni forma di finanziamento". La precisazione è dell´assessore all´Agricoltura Mauro Febbo in merito alla questione delle sedi in Brasile. "Tanto è vero - ha proseguito Febbo - che le due sedi in questione si trovavano in Brasile esattamente in San Paolo Rua Estados Unidos n. 325 e in Ribeirao Pedro Av Braz Olaira Acosta n. 727. La giunta Chiodi, in attuazione di una precisa strategia volta al risparmio, ha deciso di non rinnovare i contratti per il 2009 e il 2010. Risulta, infatti, che le due annualità precedenti sono costate alle casse regionali ben 799mila euro. Come molti ricorderanno le due sedi furono inaugurate, il 24 e il 25 giugno 2008 alla presenza dell´allora assessore regionale Marco Verticelli".  
   
   
PUGLIA, PELILLO A CONFINDUSTRIA: "CERTIFICHEREMO CREDITI REGIONE"  
 
Bari, 22 settembre 2010 - L’assessore al Bilancio e programmazione, Michele Pelillo, intervenendo ieri al convegno di Confindustria Bari sulla certificazione dei crediti nella Pubblica Amministrazione ha dichiarato che “Il mio assessorato ha ricevuto la delega di definire un modello procedurale snello per dare corso alla certificazione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione. Un modello da condividere con le associazioni di categoria e col mondo bancario, al quale chiederemo un impegno particolare, perché la Regione è solvibile. Il nostro obiettivo è giungere ad un protocollo d’intesa al più presto”. Secondo Pelillo “Il grande problema che ostacola i pagamenti è quello del patto di stabilità interno, che limita l’impiego delle risorse disponibili. L’impegno della Regione sarà quello di rendere disponibili da subito alcune quote della cassa-patto 2011”. A breve – ha annunciato – ci sarà una riunione tecnica per stabilire le modalità.  
   
   
REGIONE SICILIA: ISTITUITE FIGURE DI ISPETTORE DEL LAVORO  
 
Palermo, 22 settembre 2010 - La Regione ha istituito le figure professionali di "Ispettore del lavoro" e di "Ispettore tecnico del lavoro". Il passaggio amministrativo e´ stato definito ieri nel corso di una riunione alla quale hanno partecipato l´assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Lino Leanza, e il dirigente generale del Dipartimento Lavoro, Alessandra Russo. "Finalmente - ha spiegato Leanza - e´ stato definito il profilo di questi operatori che svolgono un compito importante per garantire la sicurezza e la tutela dei diritti dei lavoratori. Si chiude cosi´ una vicenda che durava ormai da quasi tre anni e la Sicilia si allinea con il quadro nazionale".  
   
   
APPROVATI DALLA GIUNTA TOSCANA LA BOZZA DI CONVENZIONE E IL PROGRAMMA ATTUATIVO CONCILIAZIONE TEMPI DI VITA E LAVORO, IN ARRIVO 2,4 MILIONI DI EURO SERVIRANNO PER ATTIVARE STRUMENTI DI GRANDE UTILITÀ, SOPRATTUTTO PER LE DONNE  
 
 Firenze, 22 settembre 2010 - Approvata dalla giunta la convenzione che permetterà alla Toscana di percepire dal governo (Dipartimento per le pari opportunità) oltre 2 milioni e 400 mila euro da destinare ad interventi rivolti in modo particolare alle donne, ma anche alle famiglie, per favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Insieme alla convenzione, via libera anche al programma attuativo che prevede il rafforzamento di azioni già intraprese dalla Regione. “Il programma comprende vari tipi di interventi – spiega l´assessore regionale titolare della delega alle pari opportunità, Salvatore Allocca - tutti volti a dare piena attuazione alla legge 16 del 2009, sulla cittadinanza di genere, ed a mettere a disposizione delle donne strumenti adeguati per la piena applicazione del principio di pari opportunità e delle promozione e valorizzazi one della loro condizione. La Regione, da sempre molto attenta a questi ambiti, ha agito in maniera tempestiva, grazie anche alla collaborazione degli altri assessorati coinvolti, per preparare gli atti che consentiranno di attivare strumenti di grande utilità”. La somma complessiva stanziata dal governo è di 40 milioni di euro. La quota spettante alla Toscana è di 2 milioni 439 mila euro. Tra gli interventi che verranno attivati, quelli destinati al potenziamento dei servizi all´infanzia, attraverso la creazione di nidi, nidi aziendali e servizi similari (´mamme di giorno´, educatrici familiari o domiciliari, ecc.) e la concessione di sostegni economici, sotto forma di voucher, per l´utilizzo dei servizi privati, la dove il Comune non sia in grado di far fronte alla domanda; quelli per il sostegno al lavoro di cura nei confronti dei familiari anziani e disabili, anche in questo caso sotto forma di concessione di contributi economici da impiegare p er gli assistenti familiari (badanti) e quelli che mirano a facilitare il reinserimento lavorativo, come percorsi formativi per il rientro al lavoro dopo lunghe assenze, servizi informativi e di supporto prima, durante e dopo la maternità, forme di flessibilità organizzativa (telelavoro). Non mancano infine iniziative indirizzate a contrastare gli stereotipi che tendono a circoscrivere il ruolo della donna negli esclusivi ambiti della ´cura´ e dell´´assistenza´.