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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Ottobre 2010
RISORSE AGRICOLE FVG: COOPERAZIONE STRUMENTO STRATEGICO  
 
Trieste - La cooperazione va vista come strumento strategico per l´agricoltura e l´economia legata ai prodotti agroalimentari: questo è emerso dall´intervento dell´assessore regionale alle Risorse agricole, naturali e forestali Claudio Violino, intervenuto ieri al convegno ´´Le cooperative agro-alimentari tra Italia e Sud-est Europa´´. Il convegno, organizzato da Informest, con il sostegno del Ministero per lo sviluppo economico, e dall´Ice (Istituto per il Commercio Estero), rientra nel progetto Balkanfocalpoint, ed è stato il momento per fare il punto della situazione sulla collaborazione tra le cooperative agro-alimentari italiane e quelle croate al fine di studiare le possibili strade della cooperazione sia per quanto concerne la produzione, che per la distribuzione e la logistica dei prodotti agro-alimentari. ´´Il convegno ha un ruolo centrale per la Regione - ha esordito l´assessore Violino - sia per il ruolo del Friuli Venezia Giulia nei rapporti commerciali internazionali e in particolar modo con i Balcani, sia perché il settore cooperativo è un valore importantissimo per la nostra regione, settore leader soprattutto per il mondo agricolo´´. L´assessore si è soffermato anche sull´importanza che la cooperazione può avere nel settore della produzione agroalimentare: ´´Il ruolo delle cooperative si rafforza in un ottica di promozione dell´agroalimentare d´eccellenza - ha spiegato Violino - che in Italia e nella nostra Regione conta produzioni legate a piccoli numeri, ma di grande qualità. In un sistema come questo, il sistema cooperativo assume un ruolo centrale e, inoltre, rafforza l´immagine del prodotto legato al territorio´´. La conferenza si è tenuta nell´ambito del progetto Pro.coop, finanziato dalla legge 84/2001 del Ministero dello Sviluppo economico (legge che disciplina le forme di partecipazione italiana al processo di stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo dei Paesi dell´area balcanica) e co-finanziato dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Il progetto persegue il rafforzamento della moderna cultura dell´imprenditorialità cooperativa attraverso la realizzazione di varie attività. I principali paesi beneficiari del progetto sono il Montenegro e la Croazia, mentre la Bulgaria, paese già entrato nell´Unione europea e pertanto già a buon punto sulla strada dell´adeguamento all´acquis communitaire, partecipa solamente ad alcune delle attività previste. I promotori italiani del progetto sono Informest e Ice, mentre i partner italiani sono la Lega delle cooperative del Friuli Venezia Giulia e Confcooperative Friuli Venezia Giulia attraverso il Consorzio Interland. I partner esteri sono l´Associazione delle Cooperative croate, l´Associazione delle Cooperative montenegrine e l´Unione delle cooperative di consumo della Bulgaria.  
   
   
SARDEGNA, EMENDAMENTI SUL DISEGNO DI LEGGE IN AGRICOLTURA: ECCO GLI INTERVENTI PER IL COMPARTO  
 
 Cagliari - "Gli emendamenti presentati da maggioranza e opposizione al disegno di legge 186 della Giunta vanno incontro alle aspettative del comparto agricolo con azioni urgenti e selettive contro la crisi. Tra i primi obiettivi quelli di razionalizzare le giacenze di Pecorino romano e di evitare che molte cooperative che lavorano latte ovino non possano riaprire tra qualche settimana". È il commento unanime del presidente della V Commissione Mariano Contu e dell’assessore regionale, Andrea Prato, al termine dell’audizione di martedì 12 ottobre in Commissione Agricoltura. "Parliamo di circa 110 milioni di euro per gli anni 2010-2013: si tratta di provvedimenti coerenti – aggiungono Contu e Prato - con quanto rivendicato in queste settimane dal mondo agricolo. Siamo soddisfatti della forte condivisione raccolta in Commissione. Sottolineiamo inoltre che sono tutti interventi per i quali esiste una sicura copertura finanziaria. L’auspicio ora è che il testo arrivi prestissimo in Consiglio per la discussione e l’approvazione finale". Il disegno di legge comprende diversi articoli, il primo dei quali riservato al settore ovi-caprino e che ha come obiettivo la concentrazione dell’offerta del latte. L’articolo 1 stabilisce che la Regione eroga un premio in euro a litro di latte prodotto alle aziende agricole che, sulla base di un apposito atto, delegano la commercializzazione del latte alle organizzazioni professionali, alle Organizzazioni di produttori (Op) e alle cooperative. Sarà incentivata e privilegiata la qualità del latte. Il secondo articolo del disegno di legge riguarda il rilancio del comparto cerealicolo attraverso la sottoscrizione di accordi di filiera fra i rappresentanti degli agricoltori e quelli dei trasformatori. Anche in questo caso, e per favorire l’adesione dei cerealicoltori agli accordi che saranno stipulati, è prevista l’erogazione di un premio per ettaro coltivato. L’articolo 3 prevede invece aiuti per le aziende suinicole della Sardegna, con priorità per quelle situate in zone ad alto rischio di pesti suine. Obiettivo dell’intervento è favorire il miglioramento dello stato sanitario degli allevamenti suini, tutelare la salute pubblica garantendo la sicurezza alimentare e contrastare il fenomeno del pascolo brado nelle terre pubbliche. Gli altri articoli riguardano diversi interventi. Con l’articolo 6 si prevede di favorire il ricorso al credito favorendo cogaranzie e controgaranzie da parte della Sfirs. Con l’articolo 7 dell’emendamento vengono introdotti interventi per il rafforzamento delle filiere agroalimentari con priorità per il comparto ovi-caprino, nei settori della produzione, della trasformazione e della commercializzazione. Con il primo comma si interviene per favorire l’accesso al credito delle imprese del primario attraverso lo strumento della controgaranzia e cogaranzia estendendo a tale settore risorse aggiuntive. Con il secondo comma si prevede di rafforzare la struttura finanziaria delle imprese agroalimentari anche grazie alla partecipazione al capitale di rischio preferibilmente con modalità che escludano forme di aiuto di stato. Con il terzo comma si prevede la costituzione di un regime di aiuto a favore delle imprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli da attuare con aiuti de minimis e temporanei, per far fronte alla crisi economica e finalizzato a migliorare e innovare i processi di commercializzazione e promozione, e a favorire la gestione associata e coordinata delle produzioni. Con l’articolo 8 si intende dare una risposta a una forte richiesta del mondo zootecnico e prevede aiuti in favore dei Comuni e delle Unioni dei Comuni per l’acquisto di macelli mobili, per la ristrutturazione di macelli e per la realizzazione di centri di stoccaggio del latte di pecora, per facilitare la concentrazione delle partite di latte. L’articolo 9 è finalizzato alla valorizzazione dell’agnello Igp di Sardegna mediante il finanziamento di un piano di ricerca finalizzato ad individuare ulteriori sistemi di tracciabilità delle carni anche quando l’agnello è porzionato. Sempre questo articolo prevede azioni finalizzate alla destagionalizzazione delle produzioni ovine e in particolare una parte rilevante di latte. L’articolo 10 intende autorizzare l’utilizzo delle risorse giacenti nel fondo di rotazione che Ismea ha costituito e gestito per conto della Regione per attuare la misura 4.19 del Por Sardegna 2000-2006 sulla ricomposizione fondiaria. Con l’articolo 11 si vuole facilitare l’accesso al credito da parte delle aziende agricole. In questo caso si tratta di accesso al credito a breve termine ossia entro i 18 mesi. L’intervento risponde in particolare alle richieste delle aziende che lamentano la mancanza della liquidità necessaria per affrontare le spese di gestione peraltro notevolmente aumentate in questi ultimi anni in seguito ad un forte incremento dei costi di produzione e al calo dei prezzi del prodotto. Il concorso sull’abbattimento degli interessi consente l’attivazione automatica del Fondo interbancario di garanzia facilitando l’erogazione del prestito da parte delle banche. Con l’articolo 12 si prevede di modificare la legge 6/2008 sulla proroga degli incarichi commissariali da parte della Giunta regionale. Infine, con l’articolo 13 si prevede l’erogazione di risorse regionali finalizzate alla copertura dei maggiori oneri sostenuti dai Consorzi di bonifica per la retribuzione del personale avventizio.  
   
   
ZUCCHERO E POMODORO PROTAGONISTI A ROMA  
 
Parma – E’ un appello accorato quello che il vicepresidente della Provincia di Parma Pier Luigi Ferrari ha rivolto ieri mattina ai componenti della Xiii Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati sulla situazione della filiera dello zucchero. Da due anni infatti, aziende e produttori del settore bieticolo-saccarifero stanno aspettando dal Governo i contributi promessi a sostegno dell’attività e che ammontano a 86 ml di euro. Fino ad oggi nessun stanziamento è stato effettuato. L’incontro di questa mattina, che segue l’audizione in Senato, rientra nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione adottate dal Coordinamento nazionale del settore bieticolo-saccarifero, di cui è a capo lo stesso Ferrari. Nato a Parma il Coordinamento riunisce, attorno all’obiettivo di salvare la filiera, i rappresentanti delle istituzioni, produttori, agricoltori, industrie, associazioni di categoria e sindacati. Alla Commissione agricoltura della Camera, guidata dal suo presidente on. Paolo Russo e dal vice on. Angelo Zucchi, erano presenti diversi parlamentari fra cui gli on Carmen Motta e Mauro Libè. L’incontro si è concluso con la disponibilità a farsi carico del problema, questione su cui la stessa commissione si è già espressa in passato attraverso una risoluzione votata all’unanimità tesa proprio a sbloccare lo stanziamento dei fondi. “Le speranze si stanno esaurendo – ha detto Ferrari in Commissione – perché sono ormai passati due anni e nonostante gli impegni presi dai vari Ministri, nessuna risorsa è arrivata. Sono finanziamenti dovuti perché promessi, soprattutto sono risorse necessarie per continuare la cultura della barbabietola che altrimenti rischia di estinguersi. Siamo di nuovo alla vigilia della semina e lo scetticismo degli agricoltori può essere debellato solo dall’arrivo delle risorse. Continueremo la nostra iniziativa lunedì 18 ottobre a Minerbio, sede di un altro stabilimento. Lì terremo un’ulteriore incontro del coordinamento”. Sempre oggi la Commissione Agricoltura ha anche incontrato i rappresentanti del Distretto del Pomodoro che hanno presentato ai parlamentari i primi incoraggianti risultati di un lavoro compiuto insieme e che, su base volontaria, sta portando ad riunire tutta la filiera del nord Italia. “ Un’esperienza che è stata valutata positivamente, soprattutto a fronte degli impegni futuri, così come sono state ritenute importanti le posizioni assunte nei documenti del distretto, in particolare quella sull’origine del prodotto – spiega Ferrari – Il nostro lavoro potrà essere assunto a riferimento anche dalla filiera del sud del Paese”.  
   
   
LOMBARDIA: ACCREDITATI 8 DISTRETTI AGRICOLI MILANO - VIA LIBERA ALL´ACCREDITAMENTO DI 8 DISTRETTI AGRICOLI.  
 
 Su proposta dell´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani, la Giunta ha infatti approvato la delibera di adozione dell´elenco dei Distretti accreditati e non. "Valutate le domande pervenute - ha detto l´assessore De Capitani - è stato ritenuto opportuno chiedere, ottenendone la piena disponibilità, ai 3 capofila per Distretti di filiera agroenergetica di unire i loro sforzi in sede di costituzione della società di distretto". "Complessivamente - ha proseguito De Capitani - sono stati accreditati 8 Distretti agricoli di cui 4 di filiera, 2 di tipo rurale e 2 per l´agroalimentare di qualità". I Distretti accreditati della tipologia filiera sono: l´Ortofrutticolo lombardo (capofila Unolombardia), quello del latte (guidato da Cooperativa Santangiolina), del vivaismo "Plantaregina" (con riferimento il Centro servizi florovivaismo) e quello Agroenergetico (coordinamento a cura di Consorzio italiano biogas, Le Gerre ed Energetica onlus). Accreditamento, per la tipologia rurale, per i Distretti Agricolo Milanese (capofila il Comune di Milano) e Franciacorta-sebino-valtrompia (coordinamento del Gal Golem). Per i Distretti dell´Agroalimentare di qualità i due accreditamenti riguardano il "Po di Lombardia" (capofila Latterie Virgilio) e Valtellina (guida a cura del Consorzio "Valtellina c´è più gusto"). "I Distretti agricoli - ha ricordato l´assessore - rappresentano uno strumento strategico per promuovere l´agricoltura lombarda e valorizzare la tipicità dei nostri prodotti affrontando, insieme, le sfide economiche proposte dal mercato". "Regione Lombardia - ha concluso De Capitani - conferma di puntare sui Distretti agricoli per sostenere la competitività delle aziende del settore primario e, per questo, apriremo a breve un bando per ulteriori accreditamenti".  
   
   
AGRICOLTURA: APPROVAZIONE DISTRETTO LODIGIANO  
 
Milano - "Sono molto soddisfatto, perché il distretto agricolo approvato oggi dalla Giunta regionale darà al territorio lodigiano, dentro una logica sovraterritoriale, una vocazione che sa coniugare tradizione e futuro: quindi tecnologia e comparto agroalimentare". Lo ha detto Andrea Gibelli, vice presidente della Regione Lombardia e assessore e all´Industria e Artigiano, commentando l´approvazione - da parte dell´esecutivo regionale, con delibera voluta dall´assessore all´Agricoltura Giulio De Capitani - dell´accreditamento di otto Distretti agricoli, tra cui quello lodigiano. "Il Distretto agroenergetico è in questa prospettiva proprio perché al Lodigiano, negli ultimi anni, è mancata una vocazione molto spiccata - ha concluso Gibelli - e diventerà un´occasione proprio per dargli una nuova veste e coniugare tradizione e tecnologia nel settore delle bioenergie".  
   
   
ZOOTECNIA DI MONTAGNA E POLITICA AGRARIA EUROPEA, INCONTRI A BOLZANO  
 
Doppio appuntamento, giovedì a Bolzano, sui temi dell´agricoltura: in mattinata è in programma un convegno dedicato alla zootecnia nelle zone di montagna, mentre nel pomeriggio l´assessore all´agricoltura Hans Berger incontrerà i suoi colleghi delle regioni di montagna per discutere del riordino della politica agraria dell´Unione Europea. Alto Adige, Trentino, Friuli-venezia Giulia e Valle d´Aosta per l´Italia, Baviera e Baden-württemberg per la Germania, Land Tirolo, Salisburgo e Vorarlberg per l´Austria: sono le Regioni che vogliono fare fronte comune a Bruxelles, e far sentire la propria voce nell´ambito delle discussioni sulla nuova politica agraria dell´Unione Europea (Pac). L´appuntamento più importante sarà il prossimo 11 novembre, quando il Commissario europeo Dacian Ciolos presenterà il progetto per il periodo successivo al 2013. "Se le regioni di montagna vogliono rappresentare le proprie istanze e i propri interessi - commenta l´assessore all´agricoltura Hans Berger - è necessario muoversi in maniera unitaria e avanzare proposte concrete a Bruxelles". Per prepararsi al meglio, i responsabili dell´agricoltura delle regioni coinvolte si incontreranno giovedì 14 ottobre, a partire dalle ore 14, presso lo Steidlerhof di Santa Maddalena, a Bolzano. "Da parte del Commissario Ciolos non è ancora arrivata una proposta - prosegue Berger - e quindi questo è il momento giusto per impostare la nostra strategia di lobbying a Bruxelles. Cercheremo di informare e sensibilizzare tutti i nostri partner a livello di Unione Europea, dal Parlamento alla Commissione, per fare in modo che le richieste delle regioni di montagna vengano tenute in considerazione". Sempre in tema di agricoltura, da segnalare il convegno organizzato dalla Sozooalp (società per lo studio e la valorizzazione dei sistemi zootecnici alpini) che si svolgerà nella mattinata di giovedì 14 ottobre presso la sala D102 della Libera Università di Bolzano, in via Sernesi. Il convegno, dal titolo "Zootecnia e montagna: quali strategie per il futuro?", vede la partecipazione di esperti provenienti da Alto Adige, Trentino, Lombardia, Friuli-venezia Giulia, Valle d´Aosta e Piemonte. Durante i lavori è previsto un intervento dell´assessore all´agricoltura Hans Berger, che parlerà alle ore 11.15.  
   
   
PANIFICATORI, PASTICCIERI E PIZZERIE PENSANO AI CELIACI ALLA MOSTRA DELL’ARTE BIANCA A.B. TECH EXPO (FIERA MILANO, 23-27 OTTOBRE)  
 
Si parlerà anche di celiachia ad A.b. Tech Expo, la mostra professionale che si terrà a Fiera Milano (23-27 ottobre) e dedicata ai professionisti dei comparti pane, pasticceria, dolci e pizza. La Aic (Associazione Italiana Celiachia) Lombardia Onlus parteciperà infatti per la prima volta alla manifestazione. Il tema della celiachia, ossia l’intolleranza al glutine, interessa sempre più segmenti della ristorazione fuori casa, non ultimo quello dell’artigianato e dei prodotti freschi. I celiaci attualmente diagnosticati nel nostro Paese sono poco più di 100.000 a fronte di una prevalenza stimata dell’1%, che si tradurrebbe in 600.000 celiaci presunti. Diverse le iniziative in programma. La Aic sarà presente con un proprio stand-laboratorio, presso il quale sarà possibile avere tutte le informazioni inerenti alimenti senza glutine, progetto Alimentazione Fuori Casa Aic, Prontuario Aic degli Alimenti, Marchio Spiga Barrata. Grazie all’azienda Farmo, si potranno anche degustare prodotti freschi senza glutine, dal pane alla pizza, dai biscotti al panettone, confrontandosi con uno staff tecnico che saprà fornire consigli, chiarimenti e dettagli per ottenere i migliori risultati. Inoltre lunedì 25 ottobre avrà luogo il Convegno: “Mangiare Fuori Casa Senza Glutine: opportunità e prospettive” che presenterà, tra gli altri, il nuovo progetto pilota Aic denominato: Laboratori Artigianali. L’aic da più di trent’anni si è posta al servizio del celiaco impegnandosi dapprima prevalentemente sulle necessità di carattere medico-sanitario e successivamente anche sul miglioramento della qualità della vita. Mangiare fuori casa è un’esigenza sempre più sentita a causa dei nuovi stili di vita, ma trovare un servizio adeguato alle proprie esigenze alimentari è tuttora difficile per un celiaco. Se la legge 123 del 4 Luglio 2005 “Norme per la protezione dei soggetti affetti da celiachia” sancisce un diritto per i celiaci di avere un pasto senza glutine nelle mense pubbliche – ospedaliere, scolastiche e similari – è la ristorazione privata che costituisce ancora un ostacolo nella vita quotidiana.  
   
   
MITILI, DEFINITA LINEA AZIONE PER GESTIONE RISCHIO  
 
Trieste - Il Tavolo tecnico sulle Biotossine algali, istituito dall´assessore Vladimir Kosic presso la direzione centrale Salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali della Regione Friuli Venezia Giulia, procedera´ alla stesura di un protocollo operativo che coinvolga tutti i portatori di interesse. In questo modo, e´ stato convenuto, sara´ possibile fornire una linea di azione efficace per la gestione del rischio, salvaguardando l´aspetto igienico-sanitario in funzione della salute pubblica senza penalizzare gli allevatori di mitili. Il Tavolo, composto dai rappresentanti di Arpa, Izs delle Venezie, Centro ricerche marine di Cesenatico, Servizi veterinari delle agenzie sanitarie regionali, Universita´ di Trieste e servizio regionale Sicurezza alimentare, igiene nutrizione e sanita´ pubblica veterinaria, si propone quindi di risolvere l´emergenza scaturita a seguito delle intossicazioni da consumo di mitili per presenza di biotossine algali che hanno coinvolto anche le mitilicolture triestine. A questo scopo sono state analizzate le dinamiche che hanno portato all´accumulo nei mitili di biotossine, valutati i provvedimenti adottati e verificate le procedure dei sistemi di allerta allo stato dell´arte della mitilicoltura del golfo di Trieste, concordando infine sulla complessita´ e l´impossibilita´ di prevedere con certezza la produzione di molecole tossiche a seguito di fioritura algale.  
   
   
MANIFESTAZIONE MONDO AGRICOLO SARDO, L´ASSESSORE PRATO: "LAVORIAMO PER DARE RISPOSTE AL COMPARTO"  
 
Cagliari - "La Regione sta lavorando per dare risposte alle rivendicazioni del mondo agricolo che anche oggi manifesta a causa della peggiore crisi dal dopoguerra. Stiamo intervenendo sul disegno di legge 186 che prevede risorse, da qui fino al 2013, per 110 milioni di euro a favore di tutti i comparti agricoli, primo fra tutti quello ovi-caprino. Il 12 ottobre sono stati discussi gli emendamenti, presentati da maggioranza e opposizione, che vanno nella direzione di attuare azioni urgenti contro la crisi. La sensibilità mostrata anche ieri in Commissione Agricoltura fa ben sperare perché il ddl arrivi a brevissimo in Consiglio per la sua discussione e l’approvazione finale". Lo dichiara l’assessore regionale Andrea Prato, a margine della manifestazione di oggi a Cagliari. Il disegno di legge in discussione è composto da cinque articoli, il primo dei quali riservato al settore ovi-caprino e che ha come obiettivo la concentrazione dell’offerta del latte. Il secondo articolo riguarda il rilancio del comparto cerealicolo attraverso la sottoscrizione di accordi di filiera fra i rappresentanti degli agricoltori e quelli dei trasformatori. L’articolo 3 prevede invece aiuti per le aziende suinicole della Sardegna, con priorità per quelle situate in zone ad alto rischio di pesti suine. Gli altri articoli riguardano il sostegno al credito in agricoltura; il rafforzamento delle filiere agroalimentari; aiuti in favore dei Comuni e delle Unioni dei Comuni per l’acquisto di macelli mobili per la ristrutturazione di macelli e per la realizzazione di centri di stoccaggio del latte di pecora; la destagionalizzazione del latte ovino; la valorizzazione dell’agnello Igp di Sardegna grazie al finanziamento di un piano di ricerca finalizzato a individuare ulteriori sistemi di tracciabilità anche quando l’agnello è porzionato; interventi per la ricomposizione fondiaria; interventi sui Consorzi di bonifica.  
   
   
SVILUPPO RURALE: BUONE PRATICHE PER UN FUTURO SOSTENIBILE  
 
Parma – Riflessioni sulla programmazione attuale e sul futuro della Politica agraria comunitaria, legame tra produzione, territorio e consumo sia nel Nord sia ne Sud del mondo, esempi di buone prassi e testimonianze di diversificazione agricola. Sono solo alcuni degli argomenti che si affronteranno venerdì 15 ottobre a partire dalle 9,30 all’Auditorium di Banca Monte (via Bruno Longhi, 9) nel convegno “Lo sviluppo rurale: buone pratiche per un futuro sostenibile”, promosso dalla Provincia in collaborazione con Fao e Progetto Kuminda in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione. Sarà un confronto a 360 gradi su uno dei temi più rilevanti per guardare a un futuro più vivibile e più giusto, nella piena consapevolezza che la fame sia uno dei grandi problemi del pianeta, che il cibo sia un diritto universale e che le politiche europee possano aiutare a vincere la sfida per garantire la sovranità alimentare a tutti. L’incontro sarà aperto alle 9,30 dal vice presidente della provincia di Parma Pier Luigi Ferrari. A seguire gli interventi di Franco Mantino dell’Istituto nazionale economia agraria (“Prospettive per lo sviluppo, il rinnovamento e la riqualificazione delle aree rurali in Italia”), di Filippo Arfini dell’Università di Parma (“Politiche pubbliche per lo sviluppo rurale”), di Fulvia Cavalieri, presidente della Rete Cibopertutti (“Reti e pratiche di economia sostenibile per la sovranità alimentare”), di Juan Pablo Sciuran, responsabile dell’Istituto per la certificazione etica e ambientale dell’America Latina (“Nord e Sud del mondo: diversificazione dell´economia rurale”), di Francesca Cena, coordinatrice di Parmaalimenta (“Microimprese di lotta alla povertà nell’economia globale per una cooperazione allo sviluppo rurale equo e partecipato”). Per informazioni: tel. 0521 931884, www.Provincia.parma.it/  www.Agriparma.it/  
   
   
GIORNATA CITTADINA: ROMA CAPITALE MONDIALE PER LE EMERGENZE ALIMENTARI  
 
Roma - il 14 ottobre per la prima volta a Roma, si festeggia la “Giornata cittadina per le Emergenze Alimentari”. Un evento che avrà cadenza annuale quale contributo della città nel promuovere e divulgare le attività svolte dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Wfp), in attuazione del protocollo d’intesa firmato il maggio scorso dal Sindaco Alemanno. Tutti gli anni, dunque, in occasione delle celebrazioni che accompagnano la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che si celebra il 16 ottobre in tutto il mondo, Roma sarà Capitale Mondiale per le Emergenze Alimentari, promuovendo iniziative che contribuiscano a sensibilizzare i cittadini sui temi della solidarietà internazionale e sulle iniziative di lotta alla fame in uno stretto partenariato con le Nazioni Unite. Molte le iniziative in cantiere annunciate oggi nel corso di una conferenza stampa promossa dall’Assessorato alla Mobilità e dall’Assessorato alle Politiche Educative Scolastiche della Famiglia e della Gioventù, alla quale hanno partecipato: il Prof. Adolfo Panfili, Delegato del Sindaco di Roma per le Asl e per i Rapporti con gli Enti Istituzionali Sanitari, Sergio Marchi, Assessore capitolino alle Politiche della Mobilità, Laura Marsilio, Assessore capitolino alle Politiche Educative Scolastiche, della Famiglia e della Gioventù, Vichi De Marchi, Portavoce per l’Italia del Wfp, Luigi Legnani, Presidente di Atac Spa, Massimo Tabacchiera, Presidente di Roma Servizi per la Mobilità. Testimonial dell’evento: Tiberio Timperi, conduttore televisivo, giornalista e attore e Filippo La Mantia, chef e fotoreporter. Quale primo contributo di Roma Capitale, nelle settimane che abbracciano la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, dall’8 al 22 ottobre 2010, si è voluto portare nelle strade il messaggio di sensibilizzazione del Wfp, agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare. Si tratta di una campagna di comunicazione rivolta ai cittadini, a cui hanno concorso Atac e Agenzia Roma Servizi per la Mobilità, con annunci radio, video spot, poster a bordo degli autobus, dei treni metro e diffusi nelle stazioni metropolitane, divulgando l’iniziativa internazionale del Wfp, Wefeedback. “Con questa campagna - ha ricordato Vichi De Marchi , Portavoce per l’Italia del Wfp - la nostra agenzia intende rilanciare e far conoscere i propri programmi di alimentazione scolastica, con cui assiste una media di 20 milioni di bambini ogni anno. Si tratta di un fattore cruciale per la vita e per il futuro delle giovanissime generazioni”. La campagna si basa sul concetto semplice e solidale della condivisione simbolica del proprio cibo preferito. “Quanto vale - spiega De Marchi - in termini di valore e tradotto in pasti scolastici, il piatto di pasta che ogni giorno mangiamo? O la pizza? O il gelato? Può significare anche 20 o 30 pietanze per i bambini del Sud del mondo che spesso consumano a scuola l’unico pasto della giornata”. “Roma Capitale - come ha ricordato Adolfo Panfili, Delegato del Sindaco per i Rapporti con le Strutture ed Istituzioni Sanitarie - intende porre al centro del suo impegno anche internazionale il tema di una corretta nutrizione, elemento fondamentale per una crescita sana dell’individuo e di una nazione”. E proprio alle giovanissime generazioni si rivolge la seconda iniziativa annunciata in conferenza stampa: il lancio di una campagna di sensibilizzazione nelle scuole dal titolo “La scuola che insegna: il cibo dove non c’è”. Il Progetto, rivolto agli alunni della scuola primaria, classi Iv e V, e della scuola secondaria di primo grado, classi I, Ii e Iii, di Roma, intende promuovere un percorso di riflessione e di approfondimento sui temi della solidarietà e dell’alimentazione nel mondo, attraverso un concorso. Le diverse classi si cimenteranno, nel corso dell’anno scolastico, nella creazione di un racconto incentrato sulle avventure di una squadra umanitaria che ha il compito di soccorrere le popolazioni che soffrono la fame. Una commissione selezionerà, poi, per ciascuna classe, un racconto tra quelli pervenuti. Le classi vincitrici saranno premiate nel mese di maggio 2011 nel corso di una cerimonia, in Campidoglio, mentre tutti i partecipanti riceveranno un attestato. Al termine del concorso tutti gli elaborati di ciascuna scuola verranno rilegati in un volume personalizzato che verrà utilizzato per una raccolta fondi. Il ricavato sarà devoluto ai bambini di Haiti al fine di garantire loro un pasto, per oltre un mese. Ad ogni alunno partecipante al progetto sarà consegnato un kit didattico, offerto da Wfp, contente una mappa della fame, schede interattive con giochi, quiz e informazioni, stickers, oltre ad un videogioco educativo i cui personaggi sono una squadra di operatori umanitari chiamati a salvare un villaggio in difficoltà. Verrà fornito un kit anche ai docenti delle scuole coinvolte nell’iniziativa, che contiene in aggiunta una mappa della fame (per adulti), un libro per la didattica etica, schede interattive e supporti didattici. Per i docenti è inoltre prevista una giornata di formazione nel mese di novembre. “E’ fondamentale coinvolgere gli studenti e le famiglie su temi di così grande rilievo - ha detto Laura Marsilio, Assessore alle Politiche Educative Scolastiche di Roma Capitale - l’iniziativa vuole, infatti, sensibilizzare i più giovani al sostegno dei loro coetanei meno fortunati, incentivando lo spirito di solidarietà. Educare al giusto valore del cibo significa anche promuovere una corretta alimentazione e dunque stili di vita sani che vanno incentivati fin dall’infanzia”. Anche la scelta della location per la conferenza stampa - un autobus laboratorio brandizzato Wfp, parcheggiato presso il capolinea di Teatro Marcello, nei pressi di piazza Venezia - ha contributo a connotare l’evento Roma Capitale delle Emergenze Alimentare come un’iniziativa vicina ai cittadini. “Immediatamente dopo la conferenza stampa - ha spiegato Sergio Marchi, Assessore alle Politiche della Mobilità - l’autobus, con a bordo il personale del Wfp, partirà per un tour di due giorni nelle scuole romane, proponendo laboratori sul cibo nelle situazioni di emergenza. Un incontro importante tra mobilità ed educazione - spiega Marchi - grazie a un mezzo del trasporto pubblico che, attraversando le vie della città, raggiunge le nuove generazioni perché denuncino il silenzio che regna sulla fame nel mondo e si battano contro ogni indifferenza”. Il Presidente di Atac, Luigi Legnani, si è detto orgoglioso in nome dell’Azienda “di contribuire a una iniziativa così importante nel panorama mondiale. L’autobus laboratorio messo a disposizione da Atac con l’obiettivo di illustrare agli studenti romani gli sforzi fatti dalle organizzazioni internazionali per debellare la fame nel mondo, è un piccolo esempio di come anche le aziende di trasporto possano contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica su temi di così grande rilevanza”. Per il Presidente di Roma Servizi per la Mobilità Massimo Tabacchiera “sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di contribuire a ridurre la fame nel mondo anche attraverso piccoli gesti quotidiani, è un dovere etico al quale nessuno può sottrarsi. L’agenzia per la Mobilità sarà sempre a disposizione - ha assicurato Tabacchiera - per sostenere e promuovere le attività del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Wfp)”. Tra i partecipanti alla conferenza stampa, moderata dal noto presentatore televisivo Tiberio Timperi, anche lo chef di fama internazionale Filippo La Mantia che ha ricordato quanto sia “importante trasmettere il valore del cibo in società in cui troppo spesso viene dato per scontato”.  
   
   
AGRICOLTURA: FEBBO,LEGGE SU FILIERA PASSAGGIO IN LINEA CON UE PROSSIMO OBIETTIVO IL "MARCHIO ABRUZZO"  
 
 Pescara - Gli alimenti "a Km zero", definiti anche con il termine "a filiera corta", sono prodotti locali che vengono venduti o somministrati nelle vicinanze del luogo di produzione. Alimenti che, quindi, hanno un prezzo contenuto, sia a causa dei ridotti costi di trasporto e di distribuzione sia per l´assenza di intermediari commerciali, ma anche a scarso ricarico del venditore che frequentemente è lo stesso agricoltore o allevatore. Gli alimenti "a Km zero", oltre a provenire da una specifica zona di produzione, offrono maggiori garanzie di freschezza e genuinità proprio per l´assenza, o quasi, di trasporto e di passaggio. Con la legge regionale concernente "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero", approvata ieri dal Consiglio regionale con la sola astenzione dell´Idv, anche la Regione Abruzzo si è mossa in questa direzione sposando la scelta della sostenibilità ambientale delle produzioni, delineatasi a livello mondiale e sostenuta con forza ed in primis dalla Commissione Europea. L´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, nel corso di una conferenza stampa che ha tenuto, ieri mattina, a Pescara, insieme ai rappresentanti di tre delle principali organizzazioni del settore, Confagricoltura, Coldiretti e Copagri (la Coldiretti ha comunque condiviso il provvedimento), ha parlato di "un primo importante passaggio sia per dare un sostegno concreto al mondo degli agricoltori sia per venire incontro alle esigenze degli stessi consumatori che nei prodotti alimentari cercano senza dubbio qualità e igienicità ma anche tracciabilità". Inoltre, Febbo ha annunciato che il prossimo obiettivo sarà quello della definizione del "Marchio Abruzzo" che renderà inequivocabile il riferimento dei prodotti agricoli al territorio da cui provengono. "Quello dei prodotti a Km zero - ha sottolineato l´assessore - è un modello che intendiamo portare anche all´interno delle strutture pubbliche come scuole, ospedali, mense aziendali così come nel mondo della ristorazione privata, specie quella che abitualmemte cura una clientela di lavoratori dipendenti che usufruiscono di buoni pasto". Le recenti relazioni della Commissione Ue attribuiscono al settore alimentare (food & drink) circa il 23 per cento dell´utilizzo complessivo delle risorse globali, circa il 18 per cento delle emissioni di Ghg (gas ad essetto serra) e circa il 31 per cento dell´acidificazione. In questo quadro, la stessa Ce ha evidenziato la necessità di identificare metodologie scientifiche affidabili per il calcolo degli impatti ambientali, suscettibili di essere utilizzate con efficacia all´interno delle filiere agroalimentari. A tal fine, la Commissione Eu ha recentemente istituito un tavolo di lavoro all´interno delle politiche sul consumo e sulla produzione sostenibile (Sustainable Consumpation and Production ? Scp) che mira da un lato a migliorare i comportamenti dei produttori e dei consumatori, e dall´altro ad agire per migliorare le prestazioni dei prodotti attraverso strumenti adeguati per controllare e contenere l? impatto ambientale delle produzioni (Lca, Carbon Footprint, Emas, Edp, Ecolabel, ecc: si lavora peraltro allo sviluppo di una metodologia comune basata su standard internazionali ad approccio life-cycle). La norma regionale nasce dunque dalla necessità di recepire il generale orientamento comunitario a sostegno dei prodotti agricoli a comprovata sostenibilità ambientale, per i quali sia dimostrabile un ridotto apporto di emissioni di gas a effetto serra (Ghc) rispetto ad altri prodotti equivalenti presenti sul mercato. "La presente legge, - ha concluso Febbo - attraverso il criterio del "Km zero", accomuna un´ampia gamma di prodotti di qualità, tradizionali, stagionali e comunque a comprovata sostenibilità ambientale, caratterizzati dalle ridotte emissioni di gas climalteranti, o gas a effetto serra (Ghg), rispetto agli analoghi prodotti agricoli e agroalimentari provenienti da filiera lunga". La legge approvata, individua, quindi nella promozione del prodotto a "km zero", capace di ridurre l´impatto ambientale delle produzioni agricole ed agroalimentari e più in generale di contribuire a ridurre l´impronta ecologica (ecological footprint) delle produzioni, l´elemento conduttore di una nuova politica tesa a salvaguardare l´ambiente ma anche a promuovere la produzione, la commercializzazione e il consumo dei prodotti locali di qualità, salvaguardando le tradizioni locali, le strutture produttive artigianali e quindi molta parte del nostro patrimonio di saperi e di sapori.  
   
   
GLI “ASSASSINI” A KM 0 – I “CICHETI” VENEZIANI FIGLI DEL TERRITORIO PARTIRANNO PER SHANGAI  
 
Venezia - “Menu a km 0. Questo ristorante dà la preferenza ai prodotti di origine regionale”, firmato Coldiretti Veneto. Questa la dicitura della targa che l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, il presidente del Consiglio Valdo Ruffato e il presidente della stessa Coldiretti Giorgio Piazza, assieme ai consiglieri Carlo Alberto Tesserin e Dario Bond, hanno consegnato ieri all’oste Giuseppe Garlandi, titolare del “bacaro” veneziano “Ai Assassini”, riconoscendo ufficialmente che il suo locale serve ai propri clienti prodotti di prossimità, per di più “tradotti” in tavola dalla tradizione cucinaria della città lagunare. Per Galardi, che nell’occasione ha presentato una selezione dei suoi cichèti, la targa di “ristorante a km 0” sancisce una precisa scelta professionale e culturale, ma sarà anche un “promemoria” da portare con sé a Shangai, dove si recherà dal 20 ottobre per presentare gli stuzzichini veneziani ai visitatori dell’expo di Shangai. Il “bacaro” è il negozio di Bacco, l’osteria veneziana alla quale illustri personaggi, come per esempio Elio Zorzi, hanno dedicato guide emozionanti. Qui il mangiare veloce non raccoglie consensi, perché vi si chiacchiera, si discute, si festeggia, si gusta ottimo vino e ci si delizia il palato con i cichèti, termine traducibile (ma in maniera riduttiva) con “stuzzichini”, ovvero pietanze in piccolo formato e dosi, elaborate secondo tradizioni cucinarie di tradizionale modernità con la passione di chi sa di possedere in casa il più straordinario scrigno di prodotti alimentari di varietà e qualità ai massimi livelli. “Quella del km 0 – ha sottolineato Manzato nel corso della cerimonia – è una vicenda culturale, prima ancora che produttiva, che riconosce l’importanza dell’identità territoriale, dove abbiamo raggiunto traguardi elevatissimi a livello mondiale. La cucina e i prodotti a km 0 sono una delle facce del nostro territorio, del nostro lavoro e della nostra civiltà: un volano per raggiungere ogni giorno anche nuovi traguardi di sviluppo sociale ed economico”. “Il km 0 – ha detto dal canto suo Ruffato – è diventato in Veneto anche un contenuto di legge, la prima in Italia nel suo genere, la n. 3 dell’anno corrente, che riconosce e valorizza le produzioni di prossimità: una norma sostenuta da Coldiretti che ha raccolto le firme per una legge di iniziativa popolare, che il Consiglio ha approvato pressochè all’unanimità”. Per chi volesse maggiori informazioni sul locale: www.Osteriaaiassassini.it/    
   
   
GIUNTA ALLA SUA DECIMA EDIZIONE, LA GUIDA I VINI D’ITALIA DELL’ESPRESSO  
 
Ha una nuova veste grafica ancora più chiara e attraente e offre un prezioso resoconto puntuale e dettagliato dell’attualità vinicola del nostro paese. Un volume di agile formato e facile consultazione che sottopone la produzione enologica nazionale ad un’analisi attenta e sistematica attraverso ben 20.000 vini assaggiati di cui circa 10.000 selezionati. Non mancano le informazioni di carattere generale con un’interessante introduzione alla degustazione che si aggiunge alle indicazioni sulla conservazione e sul servizio del vino, ai consigli per l’abbinamento con il cibo, senza dimenticare la presenza di un utile repertorio delle denominazioni di origine, di un glossario tecnico e l’utilissimo corredo costituito dalle “cartine” a colori delle principali denominazioni, inserite all’inizio delle pagine riservate ad ogni regione. Una serie di ragguagli, forse superflui per i conoscitori più evoluti, ma indispensabili per tutti coloro che si avvicinano con curiosità al vino e desiderano saperne di più. Ed è al grande pubblico di consumatori e appassionati che si rivolge con linguaggio diretto e immediato I Vini d’Italia senza rinunciare a rappresentare uno strumento indispensabile anche per gli operatori del settore in virtù del ricco corredo di notizie e dati messi a disposizione con una veste grafica chiara ed attraente. Il nucleo centrale della Guida 2011, dedicato alla recensione di vini e aziende, raccoglie 2.580 produttori, suddivisi per regioni e disposti in ordine alfabetico. Le aziende di maggiore rilevanza qualitativa sono segnalate dall’attribuzione di stelle (da una a tre) in funzione della loro continuità nel corso degli anni. Nell’edizione 2011 sono state assegnate a 382 produttori, tra i quali 14 classificati con la massima valutazione di tre stelle. Particolare attenzione è stata rivolta proprio ai prodotti dal rapporto qualità/prezzo favorevole con il riepilogo dei “migliori acquisti” di ogni regione. Con la menzione speciale de “I 50 Outsider” sono stati selezionati i migliori vini delle denominazioni o tipologie che si sono particolarmente distinte negli assaggi pur senza raggiungere livelli d’eccellenza. In questa lista sono appunto segnalati vini come il miglior Lambrusco, Prosecco o Santa Maddalena, che magari non potranno essere considerati “grandi” in assoluto ma che grandi lo sono comunque per bevibilità e dignità. La massima classificazione è invece costituita da I Vini dell’Eccellenza, distinta dal simbolo delle cinque bottiglie corrispondenti ad un punteggio di almeno 18/20. La Guida 2011 ne attribuisce 231, un numero record che supera di 17 unità quelle della precedente edizione. Un risultato che deriva da una crescita complessiva del movimento enologico nazionale e che, rispetto al recente passato, non è più dominato dalla presenza di vini piemontesi e toscani. Certo, il Piemonte, con 57 eccellenze, e la Toscana, con 41, mantengono la loro leadership ma oggi si muovono con sempre maggiore autorit zone e tipologie considerate fino a poco tempo fa solo marginali. Con 28 eccellenze è ancora il Barolo a detenere lo scettro del re dei vini italiani, ma tutte le tipologie classiche, dal Barbaresco al Brunello di Montalcino, dall Amarone al Chianti Classico o al Taurasi, confermano il loro valore. E ancora più incisivamente che nel passato consolidano la loro reputazione (come scriviamo da tempo) gli affascinanti rossi dell Etna e i Nebbiolo del Nord Piemonte, amplificano la loro presenza i Montepulciano d Abruzzo, gli Aglianico del Vulture, i rossi della Valtellina. Escono allo scoperto i Cannonau sardi, i Primitivo pugliesi e, novit assoluta, perfino i Cesanese laziali. Confermano i segnali di rinascita qualitativa sia i Lambrusco emiliani che i rossi calabresi e, addirittura, valdostani. E se non mancano riscontri positivi dal Vino Nobile, dal Rosso di Montalcino e dal Sagrantino di Montefalco, una risposta all egemonia dei vitigni autoctoni giunge dall exploit dei tagli da cabernet e merlot bolgheresi e altoatesini. La spumantistica nazionale si affida ancora alle bollicine della Franciacorta (5 eccellenze) e del Trentino (2), mentre sul fronte dei bianchi la scena è dominata dai vini dell Alto Adige, mai cos numerosi e agguerriti (è la terza regione in assoluto con 27 eccellenze complessive), seguita da una serie di probanti conferma che arrivano dal Friuli (7 eccellenze), dal Soave, dal Gavi, dal Verdicchio, dai bianchi di San Gimignano, dal Greco di Tufo, per finire con il sorprendente successo dei Vermentino sardi. Ed è proprio la Sardegna a guidare la consistente pattuglia dei vini dolci italici, anzi a capeggiare tutte le classifiche con la sublime Malvasia di Bosa 2006 di Columbu. Restando in tema di punteggi piazzano un fantastico colpo da 19.5 solo quattro vini: il Barolo Monfortino 2002 di Giacomo Conterno, il Barolo Monprivato C d Morissio Riserva 2003 di Giuseppe Mascarello e Figlio, Il Caberlot 2007 del Podere Il Carnasciale, per finire con lo splendida annata 2007 de Le Pergole Torte di Montevertine. A quota 19/20 troviamo il bianco Manna di Franz Haas, un solido gruppo di piemontesi (il Barbaresco Paj 2004 di Roagna, il Barolo 2006 di Bartolo Mascarello, i Barolo Cannubi S. Lorenzo Ravera e il Brunate Le Coste di Giuseppe Rinaldi), il Valtellina Sassella Riserva Rocce Rosse 1999 di Ar.pe.pe, il Montepulciano d Abruzzo 2007 di Emidio Pepe, l etneo Contrada Rampante 2008 di Passopisciaro e, infine, il Cannonau di Sardegna S Annada 2008 di Giuseppe Sedilesu. Euro 22,00 in edicola e libreria Direttore: Enzo Vizzari  
   
   
GOLAGUSTANDO 2010-2011. INDIRIZZI ECCELLENTI E TIPICITÀ EMERGENTI DELLA RISTORAZIONE ITALIANA…E NON SOLO!  
 
Il quinto appuntamento con la guida Golagustando, è caratterizzato da una serie di novità significative. La foliazione della guida è cresciuta, passando dalle 432 pagine dell’edizione precedente alle 464 di quella attuale, aumentato di conseguenza in maniera esponenziale il numero di segnalazioni di locali della ristorazione eccellente o emergente visitati e testati, durante il primo semestre 2010, dall’autore e dai suoi collaboratori. Alle nuove entrate si aggiungono quelli già presenti nella edizione precedente i cui nominativi sono stati aggiornati. Lo spirito della Guida è rimasto immutato, la segnalazione di ristoranti, osterie, trattorie e wine bar che rispecchiano la filosofia di Metegustose News, la rivista periodica on-line a cui è collegata e che sta raccogliendo lusinghieri consensi. Come nell’edizione 2009/2010, i ristoranti recensiti sono affiancati da pagine che indicano una selezione di strutture ricettive, agrituristiche e laboratori del gusto in cui acquistare i buoni prodotti del territorio e dell’artigianato tipico. Ogni regione ha una ampia presentazione corredata da immagini a colori relative a località, monumenti e prodotti tipici che potranno essere apprezzati utilizzando le indicazioni fornite dalla guida. Nell’edizione 2010-2011 sono presenti nuove sezioni che proporranno: due ricette tipiche regionali; le rubriche “Scelto per Voi in Cantina o in Frantoio” e “la Bottega Gustosa” che raccolgono alcune proposte di vini, oli ed eccellenze gastronomiche selezionate. Un ulteriore crescita è rappresentata dalla diffusione del prodotto editoriale che sarà posto in vendita in numerose librerie dislocate sul territorio italiano e sarà anche acquistabile on-line sul sito www.Sangeledizioni.com. Per la prima volta, inoltre, sarà possibile una consultazione su internet della Guida attraverso vari livelli di accesso sul sito http://www.golagustando.info/  
   
   
CON BILLA PORTI IN CUCINA LA “NATURA”  
 
Nuova raccolta punti in nome dell’ambiente per l’insegna del Gruppo Rewe Al via il 9 ottobre nei supermercati Billa “Colleziona la Natura”, la raccolta a bollini verde. L’operazione, riservata ai possessori della Billa Card, rispetta l’ambiente a 360 gradi: a partire dai premi e dal loro ciclo produttivo, fino agli espositori che saranno predisposti presso i punti vendita. Esclusivi per qualità e design i premi: il set di pentole in alluminio con rivestimento in ceramica bianca della linea “Natura” a firma Tvs, tra i leader nella produzione di articoli da cottura ecocompatibili e rispettosi dell’ambiente. “Non abbiamo scelto un simile prodotto casualmente – dichiara Rosanna Ungaro, responsabile marketing & comunicazione di Rewe Italia – al contrario il set di pentole “Natura” e i suoi accessori evidenziano l’importanza che il tema della sostenibilità e della riduzione dell’impatto ambientale riveste per la nostra insegna e per il Gruppo. Rewe, infatti, è l’unico player italiano della Gdo che alimenta l’intera rete dei punti vendita con energia proveniente da fonti rinnovabili. In particolare, non offriamo solo premi ecosostenibili, ma anche tutto il materiale di supporto alla comunicazione sarà realizzato con carta riciclabile, e gli stessi espositori nei punti vendita saranno in materiale rigido in fibra di carta”. Quello nei confronti dell’ambiente non è l’unico impegno di Rewe. Numerosi sono infatti gli interventi del Gruppo accanto ad associazioni e fondazioni. Rewe sostiene l’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) nell’iniziativa “Una mela per la vita”, che si svolgerà in tutte le piazze italiane il 9 e il 10 ottobre. I punti vendita Billa aderiranno anche alla “Giornata Nazionale della Colletta Alimentare 2010” il prossimo 27 novembre, indetta dalla Fondazione Banco Alimentare, oltre ad accogliere la raccolta fondi nell´ambito della “Settimana della Buona Spesa” organizzata dall’Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro). L’operazione “Colleziona la Natura” è stata realizzata grazie al supporto dell’agenzia Coro Marketing. L’iniziativa è valida fino al 29 gennaio 2011  
   
   
MIGLIAIA DI ITALIANI SCELGONO LA GRAPPA. SUCCESSO DI PUBBLICO RECORD PER LA SETTIMA EDIZIONE DI GRAPPERIE APERTE. TURISTI ALLA SCOPERTA DI UNA NUOVA CULTURA DEL BERE RESPONSABILE: SORSEGGIANDO UN GOCCIO DI GRAPPA SI SCOPRE IL GUSTO DEL MADE IN ITALY  
 
“Tutto esaurito” nelle distillerie di tutt’Italia. Sono migliaia gli appassionati e i curiosi che domenica 10 ottobre hanno partecipato alla settima edizione di Grapperie Aperte, la manifestazione organizzata dall’Istituto Nazionale Grappa per far conoscere a tutti il mondo del distillato di bandiera. I consumatori hanno dimostrato grande interesse per le visite guidate, per gli abbinamenti con i prodotti tipici e le proposte gastronomiche che hanno fatto da cornice all’evento all’interno delle singole distillerie, ma anche per la cultura e la tradizione che la Grappa racchiude in sé. Cultura secolare, tramandata di generazione in generazione, attraverso la quale si ottiene una bevanda preziosa, ricca di aromi e sensazioni che si perdono nel tempo. Forte l’afflusso nelle regioni tradizionalmente più legate alla Grappa, come l’Alto Adige, il Trentino ed il Veneto, mentre si consolida la posizione del Piemonte, dove la cultura della grappa si esprime attraverso distillerie di antica tradizione. Risultati eccezionali, dunque, in tutta la penisola, nonostante il periodo critico per le restrizioni sull´uso degli alcolici, la gente mostra sempre più interesse per scoprire la vera anima delle produzioni Made in Italy. “La settima edizione di ‘Grapperie Aperte’ si è rivelata un autentico successo, senza precedenti: – sottolinea il Presidente Ing Cesare Mazzetti - migliaia e migliaia di visitatori hanno affollato le distillerie aderenti alla manifestazione, alcune distillerie, in totale erano 38 distribuite su tutto il territorio nazionale, sono state visitate da oltre 5 mila persone. Anche in regioni relativamente nuove alla manifestazione, come la Sicilia, si è registrato un pieno successo nonostante le condizioni meteorologiche fossero qui particolarmente sfavorevoli. Ciò che più conforta i distillatori è l’aver notato che l’interesse della stragrande maggioranza dei visitatori era genuino, e culturale in senso ampio: non vi è stata cioè la corsa all’assaggio del prodotto, bensì lunghe soste presso gli alambicchi, con persone che volevano toccare, annusare le vinacce fresche e grondanti di vino, e poi seguirne il percorso, illustrato dai maestri distillatori tra vapori, tubi e colonne di distillazione, fino a sgorgare, in piccoli rivoli di liquido trasparente e cristallino, trasformate in preziosa grappa. Numerosi sono stati i visitatori che avevano già partecipato a edizioni precedenti, e che hanno ripetuto l’esperienza, magari presso altre distillerie, per poter avere notizie più dettagliate, per curiosare tra le diverse tecniche produttive e le diverse tipologie di vinaccia: insomma, un pubblico decisamente più esperto e preparato, che ha dimostrato un solido interesse per la nostra acquavite di bandiera”. “Un distillato, la grappa, che mal si addice ad essere incriminato come possibile responsabile delle ‘stragi del sabato sera’: - continua Mazzetti - per le sue stesse caratteristiche, la grappa non si beve né si tracanna, ma si sorseggia. In essa un pubblico generalmente più maturo degli avventori dei disco-bar cerca di capire le sfumature di gusto e le note aromatiche, per un piacere edonico che travalica il bisogno di qualsiasi tipo di sballo: insomma, obiettivo di Grapperie Aperte era quello di dimostrare come la grappa sia uno dei preziosi fenomeni territoriali italiani, e la sua produzione vada anche e soprattutto considerata di interesse sociale, culturale e turistico. In Scozia si mandano regolarmente i turisti a visitare le tante distillerie di whisky, ma le grapperie italiane offrono certamente aspetti e spunti di discussione più ampi, vari ed interessanti. Sembra che il successo di questa settima edizione abbia premiato gli sforzi dei distillatori italiani, e con grande entusiasmo si sta preparando già la prossima puntata”. L’appuntamento con Grapperie Aperte è rimandato a ottobre 2011, con sempre nuove iniziative e prodotti eccezionali che sapranno conquistare appassionati e curiosi, all’insegna della tradizione e del buon bere  
   
   
GLI ITALIANI PREFERISCONO L’HOME COOKING? IL SACCOCCIO BUITONI RIVOLUZIONA LA COTTURA AL FORNO!  
 
Il 72,7% degli italiani ha recentemente dichiarato di mangiare più spesso a casa. Il 75%, ama utilizzare il forno per cucinare. Buitoni, in perfetta tendenza, inventa un nuovo modo di cuocere al forno. Cucinare in casa, sperimentare e condividere ricette, profumi, racconti, con la famiglia o con gli amici, è da sempre un momento di creatività e di calore che permette di “staccare la spina”, rilassarsi, gratificarsi. Negli ultimi due anni, il rito del cucinare a casa è diventato addirittura una tendenza, una nuova fonte di stimoli, occasioni di convivialità e attenzioni verso i propri cari. Le scelte e lo stile di vita degli italiani sono mutati profondamente, portandoli a riscoprire il ruolo del cucinare i pasti come momento fondamentale nella vita quotidiana. Secondo una recente indagine svolta da Tomorrowswg*, il 72,7% degli italiani consuma più spesso i pasti in casa. Un cambiamento importante, che il 69% della popolazione vive in modo assolutamente positivo: cucinare è infatti un piacere e un divertimento per ben il 61,1% degli intervistati, ma soprattutto è un’occasione di incontro, un modo piacevole di stare insieme e di socializzare (è d’accordo il 73,3%). In questo contesto, la cucina al forno costituisce una parte importante del vissuto culinario: simbolo del “focolare domestico”, dispensatore di aromi inebrianti e sistema di cottura ideale per molti dei nostri piatti tradizionali, il forno è utilizzato frequentemente dal 75% degli italiani, che lo ritiene uno strumento pressoché indispensabile in cucina perché consente di preparare piatti sicuramente più gustosi, ma al contempo più sani rispetto ad altri metodi di cottura. E’ sempre maggiore, infatti, il bisogno di curare la propria alimentazione (per il 76,3% degli intervistati) e la tendenza ad acquistare cibi più sani per la propria dieta (per l’84,8%). E’ proprio inserendosi in questa tendenza di “home cooking” e di ricerca di piatti nutrizionalmente equilibrati, a limitato contenuto di grassi, che Buitoni ha creato Il Saccoccio, un rivoluzionario sistema di cottura al forno dedicato al pollo, un alimento consumato da 22 milioni di famiglie italiane** ricco di proteine, vitamine e sali minerali. Dalla cottura “al cartoccio”…a quella “al Saccoccio”! Il Saccoccio Buitoni permette di cucinare facilmente e con pochi gesti un pollo al forno perfetto, succoso, senza sporcare il forno né la teglia e senza aggiungere olio né altri condimenti. Il sistema di cottura Il Saccoccio combina un innovativo sacchetto, realizzato in un tecnologico film in “Pet”, resistente alle alte temperature, e da un mix di erbe e spezie, condimento ideale per insaporire il pollo. Basta inserire il pollo nel sacchetto, aggiungere le spezie, senza altri condimenti e infornare per circa un’ora, per ottenere un pollo gustoso, morbido, con tanto sugo, adatto a tutta la famiglia. Non è necessario controllare il pollo durante la cottura, né girarlo. Il Saccoccio permette di dedicarsi interamente alla famiglia o agli amici, senza preoccupazioni. Dice Enrico Braganti, chef di Casa Buitoni: “Il Saccoccio introduce una modalità di cottura innovativa di una semplicità estrema, che dà sempre garanzia di risultato. Il pollo non è mai asciutto, è succoso e gustoso. E’ una vera rivoluzione in cucina: non bisogna controllare il pollo durante la cottura, non si sporca niente. E’ veramente straordinario” Aggiunge Valentina Cecconi, esperta in alimentazione di Casa Buitoni: “La cottura al Saccoccio permette di cucinare il pollo senza aggiungere altri grassi. Il metodo di cottura così sano e il mix di erbe e spezie sapientemente dosato dagli Chef di Casa Buitoni permettono di ottenere un piatto saporito ed equilibrato. Questa miscela è infatti studiata per esaltare il sapore della carne aiutando a rendere il pollo perfetto senza altro sale aggiunto. Per ottenere un piatto completo, in linea con la dieta mediterranea, è possibile inoltre aggiungere al pollo una porzione di patate oppure del pane, oltre a un’insalata e un frutto.” Il Saccoccio Buitoni rappresenta una vera innovazione in cucina, una moderna tecnologia che, nel rispetto della tradizione culinaria italiana, asseconda ed enfatizza i più recenti trend alimentari e stili di vita degli italiani, venendo incontro alle esigenze di praticità, alimentazione equilibrata e facilità di preparazione che i consumatori richiedono. Numero verde consumatori: 800-227228  
   
   
TRA I PRODOTTI KRAFT FOODS CHE PARTECIPANO ALLA MOSTRA “DIALOGHI NEL BUIO”: PHILADELPHIA  
 
Arrivato in Italia nel 1971 come primo “cream cheese”, Philadelphia ha segnato una vera e propria rivoluzione nel mercato, riscontrando subito un enorme successo da parte dei consumatori. Philadelphia ha vissuto uno sviluppo delle vendite quasi ininterrotto, fino a diventare uno dei prodotti più rilevanti del portafoglio di Kraft Foods in Italia che rappresenta il secondo Paese, dopo gli Stati Uniti, per volumi venduti. Anche le famose campagne pubblicitarie ed il progressivo ampliamento del portafoglio di prodotti e dei rispettivi formati hanno contribuito a renderlo un prodotto davvero speciale. Philadelphia viene prodotto attraverso un processo totalmente automatizzato che utilizza una caseificazione di tipo acido con fermenti lattici selezionati: nasce così una ricetta semplice, da sempre garanzia di qualità ed affidabilità. Conosciuto ed apprezzato per il suo gusto fresco, unico ed inimitabile, la sua consistenza cremosa e spalmabile e la sua versatilità in cucina, Philadelphia rappresenta la soluzione ideale che asseconda tutti i palati. Due sono state le direttrici che hanno guidato la strategia del 2010 all’insegna di grandi novità: versatilità e innovazione. Il 2010 di Philadelphia è sinonimo di versatilità: questo, infatti, è l’anno in cui si è evidenziato un nuovo modo di impiego di Philadelphia, non più solo formaggio fresco da spalmare su pane o cracker. Ora Philadelphia si propone ai consumatori nella sua infinita ‘ricettabilità’, come ingrediente protagonista nell’interpretazione di ogni piatto. Fresco e cremoso, aggiunge il suo gusto unico e inconfondibile ai piatti più variegati, sempre con semplicità perché con Philadelphia non bisogna essere degli chef per proporre ricette prelibate! Perché quindi limitarsi a spalmarlo? Lasciati ispirare, non ci sono limiti a quello che si può inventare: aggiungilo, arrotolalo, mescolalo, giralo, goditelo! Con Philadelphia si può liberare la fantasia per rendere speciali anche i piatti semplici di tutti i giorni. Il 2010 di Philadelphia, però, è sinonimo anche di innovazione. L’ultima stuzzicante novità è Philadelphia Duo, il prodotto da tagliare con una doppia anima - compatto in superficie, cremoso all’interno - che regala un piacere irresistibile da gustare direttamente in tavola. Il segreto di Philadelphia Duo sta infatti nella sua doppia consistenza unica e irresistibile che vizia il palato. All’esterno si presenta leggermente più compatto, facile da tagliare, mentre all’interno si nasconde un cuore soffice e cremoso, per un’esperienza sensoriale davvero unica. Grazie alla sua caratteristica innovativa e alla sua forma ovale, Philadelphia Duo rappresenta un secondo piatto gustoso perché può essere proposto in un modo originale e servito direttamente a tavola, accompagnato da verdure fresche o affettati. L’innovazione di Philadelphia Duo si manifesta anche nell’originale confezione: il prodotto si trova già rovesciato, pronto per essere servito in tavola. Inoltre, il prodotto è avvolto in una carta che ne preserva la freschezza. Philadelphia Duo arricchisce una vasta gamma di prodotti, che dal suo arrivo in Italia quasi 40 anni fa, ha progressivamente ampliato il suo portafoglio offrendo oggi 7 gustose varianti per soddisfare ogni desiderio: Philadelphia Classico, Philadelphia Light, Philadelphia Yo, Philadelphia Balance, Philadelphia Fantasie, Philadelphia Snack & Ritz e, da giugno 2010, Philadelphia Duo. Una linea di prodotti raffinata e speciale, garanzia di un piatto eccellente, da apprezzare in un numero sempre maggiore di occasioni e ideale per una grande varietà di menu divertenti da proporre in famiglia e agli amici. Philadelphia Duo si inserisce perfettamente in questa famiglia di prodotti offrendo ai consumatori la possibilità di poter godere tutto il piacere e la qualità affermata di Philadelphia in una nuova forma  
   
   
CON LEGERESSE IL GUSTO È LEGGERO TUTTO L’ANNO!  
 
Delicata, morbida e versatile: sono queste le caratteristiche di Kraft Legeresse la salsa maionese con meno grassi ma tanto gusto, ideale per ravvivare i piatti in ogni stagione Con l’arrivo della stagione invernale, la maionese diventa più che mai la protagonista di pranzi e cene, indispensabile per ravvivare il sapore delle pietanze. Per tutti coloro che sono particolarmente attenti alla propria linea non solo in estate, e non vogliono rinunciare a deliziarsi con piatti sfiziosi e cimentarsi nel creare tanti menu originali - soprattutto in vista del periodo natalizio - Legeresse è la soluzione giusta. Kraft Foods ha pensato anche agli amanti della linea proponendo una variante più “leggera”. Kraft Legeresse è, infatti, la salsa maionese leggera con oltre il 60% di grassi in meno rispetto alla classica Kraft Mayonnaise ed è ideale per chi non vuole rinunciare al piacere del gusto e alla morbidezza della maionese Kraft, pur essendo attento alle calorie. Grazie ad un’attenta selezione degli ingredienti il prodotto garantisce grande qualità. Inoltre, la sua versatilità la rende un alimento perfetto da stuzzicare in ogni stagione. E’ ideale per tutte quelle occasioni in cui serve un pizzico di creatività e di originalità nelle preparazioni: per creare piatti freschi e stuzzicanti o per allestire aperitivi rapidi e appetitosi. Ma non è finita qua…Con l’avvicinarsi delle feste natalizie, la maionese può diventare il miglior alleato in cucina nella lunga “marcia”verso il Natale: dal guarnire e decorare i piatti più elaborati al preparare cene o antipasti sfiziosi sempre diversi da gustare assieme a partenti e amici. Dal gusto delicato e dalla consistenza morbida, Legeresse è una cremosa salsa dal sapore unico che non appesantisce. In cucina può esser considerata un jolly: si accosta benissimo al pesce, alla carne, viene usata per condire uova sode, o per amalgamare verdure, o come base per realizzare moltissimi altri tipi di salse, e non solo. Legeresse è disponibile in diversi formati: nel vaso da 250 ml e nel tubo da 150 ml  
   
   
IL NUOVO SUCCO XANGO  
 
Quasi otto anni fa i fondatori di Xango, Llc hanno costituito la prima azienda per commercializzare nel mondo una bevanda funzionale straordinaria alla mongostina che cattura la freschezza, la dolcezza, il sapore intenso ed il colore naturale del frutto del mangostano. Xango garantisce eccezionali standard di qualità del prodotto dal mangostano alla bottiglia. L’azienda inizia selezionando i migliori mangostani dai migliori produttori nel sud est asiatico ed è in grado di tracciare il frutto fino alla pianta. La formula proprietaria della polpa del succo Xango utilizza la mangostina attraverso la quale vengono distribuiti i benefici naturali per la salute di questo frutto come natura vuole. La mangostina contiene la fonte più concentrata in natura di xantoni e una grande concentrazione di flavonoidi, potenti fitonutrienti Ogni confezione (tre once) di Succo Xango ha 30 calorie e contiene 9 grammi di carboidrati e 6 grammi di zuccheri. Informazioni su Xango, Llc Società leader mondiale nell´alimentazione, Xango Llc è riconosciuta a livello globale nel settore dei prodotti della salute e del benessere. Attualmente in espansione con una più ampia gamma di prodotti botanici, Xango è stata la prima azienda a commercializzare in tutto il mondo il succo Xango, una bevanda alla mangostina. La gamma degli straordinari prodotti funzionali Xango ora include Xango 3Sixty5, un complesso nutrizionale multi vitaminico, Glimpse Topical Skin Nutrition e Eleviv per un naturale vigore giovanile. Xango è una società privata con una rete globale di oltre 1 milione di incaricati indipendenti negli Stati Uniti, in Italia e in 35 mercati internazionali come Canada, Messico, Giappone, Germania e Malesia. Per ulteriori informazioni, http://www.xango.com/  
   
   
VINO, FAMIGLIE DELL’AMARONE: DA TORONTO A NEW YORK IL VINO ICONA DEL BERE ITALIANO E’ L’AMARONE.  
 
 New York - Trionfo per la maratona oltreoceano delle Famiglie dell’Amarone, l’associazione che da oltre un anno riunisce 12 produttori storici del vino principe della Valpolicella (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi Agricola, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant´antonio, Tommasi, Venturini, Zenato). A decretare l’Amarone vino icona del bere italiano, le città di Toronto e New York dove si sono svolti gli eventi di presentazione del Manifesto identitario e dell’ologramma distintivo insieme alle degustazioni delle annate più celebri del rosso veronese. Quattro gli appuntamenti in calendario per la tappa canadese, organizzata da Iem in collaborazione con il Monopolio dell’Ontario (Lcbo), che hanno visto l’intervento di oltre 1000 partecipanti tra operatori della ristorazione e del canale horeca e pubblico di wine lover. “Si è trattato del miglior evento in assoluto degli ultimi anni – ha commentato Greg Dunlop, Category Manager European Wines del Lcbo – per la qualità dei prodotti presentati e per l’interesse che hanno suscitato”. Glamour e cultura per la tappa newyorkese che ha visto gli Amaroni delle 12 Famiglie protagonisti alla New York Public Library, tempio americano del ‘sapere’, dove 300 opinion makers, giornalisti e operatori del settore hanno avuto l’occasione di apprezzare l’Amarone delle annate 1986, 1988, 1997 e 2000. Per Marilisa Allegrini “Questi eventi confermano che Canada e Stati Uniti, insieme alla Svizzera (terza piazza di riferimento) sono mercati strategici per l’Amarone e in particolare per le Famiglie che, nel 2009, hanno esportato complessivamente in questi tre Paesi 1milione di bottiglie, cioè metà della produzione, per un valore excellar di 15milioni di euro”.  
   
   
FORUM SPUMANTI D’ITALIA L´EVENTO NAZIONALE DELLA SPUMANTISTICA ITALIANA, SI TERRÀ PRESSO LA SEDE DEL CASINO DI VENEZIA, CÀ VENDRAMIN CALERGI, DAL 15 AL 17 OTTOBRE 2010  
 
Roma - Il Forum degli Spumanti d´Italia è stato ospite ieri a Roma del Ministero delle Politiche Agricole, in una presentazione alla stampa dell´evento che per l´edizione 2010 vede un´importante svolta: il Forum sarà per la prima volta ospite nella prestigiosa sede del Casinò di Venezia, Ca´vendramin Calergi. Nella rassegna presenti 52 aziende provenienti da nove diverse regioni d’Italia, sette Consorzi di Tutela e l’Istituto Talento Italiano. Due le aree riservate alle degustazioni, con oltre 150 prodotti in mostra, cui si affianca un ricco programma convegnistico che farà il punto sugli scenari economici nazionali ed esteri e sulla produzione. Alla conferenza stampa sono intervenuti: Giuseppe Ambrosio, Capo di Gabinetto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Franco Miracco, Portavoce del Ministro delle politiche agricole, Giancarlo Galan, Amedeo Gerolimetto, Capo Segreteria del Ministro delle politiche agricole, Bernardino Zambon, Sindaco di Valdobbiadene, e Francesco Giacomin, Consigliere di amministrazione di Unicredit, principale sponsor dell’evento. "Essere oggi a Roma, e presentare qui il nostro progetto, rappresenta un grande segnale di fiducia nei confronti della produzione spumantistica che ormai ha un colore nazionale" sottolinea Bernardino Zambon, Sindaco di Valdobbiadene, importante centro di produzione vitivinicola dove ben 46 anni fa è nata la prima manifestazione come Mostra Nazionale degli Spumanti. "La storia della spumantistica italiana è una storia di impegni forti che guarda al domani - continua Zambon - e la città di Venezia è stata scelta per lanciare un messaggio importante, grazie al carattere internazionale e alla valenza culturale della città. In questo contesto il Forum funge da volano per l´intero sistema della spumantistica, valorizzando enormemente un territorio che costituisce un punto d´orgoglio della produzione vitivinicola italiana". Il Forum si terrà presso il Casinò di Venezia, Cà Vendramin Calergi, da venerdì 15 ottobre a domenica 17 ottobre , con orario 11.00 – 18.00. Venerdì ingresso riservato alla stampa ed agli operatori del settore, sabato e domenica, apertura al pubblico www.Forumspumantiditalia.it/    
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA: NUOVE REGOLE PER ARRICCHIMENTO VINI 2010/11  
 
 Palermo - Per la campagna vitivinicola 2010/2011 sara´ consentito aumentare il titolo alcolometrico volumico naturale dei prodotti vitivinicoli, ottenuti da uve raccolte nelle aree viticole della Regione Siciliana, per la produzione di vini da tavola, vini igt, Vqprd, per tutte le tipologie, sottozone e menzioni geografiche aggiuntive previste dagli specifici disciplinari di produzione. Lo stabilisce un decreto del dirigente generale del dipartimento interventi strutturali in agricoltura della Regione siciliana, Rosaria Barresi. Il decreto stabilisce anche che le operazioni di arricchimento debbono essere effettuate secondo le modalita´ previste dai regolamenti comunitari sopracitati e nel limite massimo di 1,5 gradi, fatte salve, per i Vqprd, le misure piu´ restrittive previste dai rispettivi disciplinari di produzione.