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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Novembre 2010
"IL RUOLO DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE DELL´UE PER L´AGRICOLTURA E LE AREE RURALI - ANALISI DEL PROGETTO CAP-IRE",  
 
Il 25 novembre 2010 avrà luogo a Bruxelles(belgio) un evento intitolato "The role of the Common Agricultural Policy for Eu agriculture and rural areas - insights from the Cap-ire project" ("Il ruolo della politica agricola comune dell´Ue per l´agricoltura e le aree rurali - Analisi del progetto Cap-ire"). L´obiettivo del convegno è diffondere i risultati finali del progetto Cap-ire ("Assessing the multiple impacts of the Common Agricultural Policy on rural economies´"), finanziato dal Settimo programma quadro, e discutere con un pubblico più ampio tra cui responsabili politici, parti interessate, partecipanti a progetti di ricerca correlati e la comunità di ricerca. L´evento mira inoltre a fornire supporto scientifico alla discussione in corso sulle riforme della politica agricola comune (Pac) nel post-2013. Il progetto Cap-ire ha cercato di fornire una base di conoscenze sui meccanismi di cambiamento nelle aree rurali per sostenere la progettazione della Pac. Il progetto ha studiato 11 regioni in nove paesi dell´Ue, svolgendo un´indagine delle famiglie contadine, prestando particolare attenzione alla reazione delle famiglie alle riforme agricole della Pac e ai potenziali scenari politici futuri. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Cap-ire.eu/default.aspx    
   
   
PRIMA RIUNIONE DEL FORUM AD ALTO LIVELLO DESTINATO A MIGLIORARE IL FUNZIONAMENTO DELLA CATENA DI APPROVVIGIONAMENTO ALIMENTARE  
 
Martedì 16 novembre si è riunito per la prima volta a Bruxelles il forum ad alto livello destinato a far funzionare meglio la catena dell’approvvigionamento alimentare. Estendendo il campo d’attività del precedente Gruppo ad alto livello sulla competitività del settore agroalimentare all’intera catena dell’approvvigionamento, esso varerà un programma di lavoro per aumentare la competitività e promuovere pratiche contrattuali migliori nel settore alimentare a livello europeo. Il vice presidente Antonio Tajani indirizza queste attività insieme ai commissari Michel Barnier (Mercato interno e servizi), John Dalli (Salute e tutela dei consumatori) e Dacian Cioloþ (Agricoltura e lo sviluppo rurale). In una dichiarazione congiunta Antonio Tajani, vice presidente della Commissione e i commissari Michel Barnier, John Dalli e Dacian Cioloþ hanno affermato: “È essenziale che queste varie iniziative diano vita a un settore agroalimentare più competitivo a vantaggio dei consumatori, degli agricoltori e dell’industria di trasformazione. È per questo che la Commissione ha deciso di istituire questo Forum. Lavorandovi insieme, possiamo conferire alla catena dell’approvvigionamento alimentare i mezzi per contribuire attivamente alla strategia Europa 2020”. Ed hanno aggiunto: “In tema di sicurezza alimentare dobbiamo sia contribuire alla competitività lungo tutte le filiere del sistema alimentare sia aumentare la fiducia dei consumatori, che sono la forza motrice che sta dietro questo settore del mercato”. Membri - Il Forum si compone di 45 membri che rappresentano alcuni Stati membri, aziende europee che operano nel campo della produzione, lavorazione o distribuzione di prodotti alimentari nonché associazioni professionali e organizzazioni non governative in rappresentanza degli interessi dei cittadini. Mandato - Il Forum ha un duplice mandato. Da un lato, deve mettere in pratica le raccomandazioni del Gruppo ad alto livello sulla competitività del settore agroalimentare. Dall’altro, deve far sì che le iniziative proposte dalla Commissione europea nella comunicazione dal titolo "Migliore funzionamento della filiera alimentare in Europa" (Com(2009) 591) siano attuate in base alle discussioni attualmente in corso con le parti interessate competenti. Organizzazione Il lavoro del Forum si svilupperà con una struttura a 3 livelli: •Il Forum ad alto livello propriamente detto (ministri, ad, presidenti di associazioni, ecc.), •Il gruppo “sherpa” che rispecchia i membri del Forum e che avrà come compito principale quello di preparare, insieme ai servizi della Commissione, il lavoro del Forum stesso, •varie piattaforme di esperti (gruppi di lavoro), come : •pratiche contrattuali interaziendali in seno alla catena di approvvigionamento alimentare, •lo strumento per il controllo dei prezzi dei prodotti alimentari, •la competitività nell’industria agro-alimentare, •l’agrologistica. La tribuna ha un mandato biennale che terminerà il 31 dicembre 2012. Esso si incontrerà una volta all’anno e approverà la relazione finale entro il 2012. Contesto Il Forum rappresenta un’estensione del mandato e della composizione del Gruppo ad alto livello sulla competitività del settore agroalimentare (“Gruppo ad alto livello”) istituito nel 2008. Il Gruppo ad alto livello comprendeva Stati membri nonché personalità di spicco del settore agro-alimentare, della società civile e delle associazioni professionali nell’intento di individuare e affrontare i problemi posti dall’industria alimentare europea. I principali risultati del Gruppo sono state le 30 raccomandazioni formulate nel 2009 e la tabella di marcia sulle iniziative fondamentali. (Ip/09/1089) L’industria agroalimentare rappresenta il 2% del Pil europeo e il 13,5% dell’occupazione complessiva nel settore manifatturiero della Ue. Essa consta di 310 000 imprese, alcune delle quali sono leader a livello globale. Insieme al settore agricolo e a quello della distribuzione, essa fornisce ai consumatori una gamma assai varia di prodotti sicuri e sani in grado di soddisfare le loro esigenze. Maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/enterprise/sectors/food/competitiveness/forum_food/index_en.htm  Per seguire la conferenza stampa: http://ec.Europa.eu/avservices/ebs/schedule.cfm?page=1&date=11/16/2010&institution=0#91439    
   
   
VIRUS COLPISCE DURAMENTE L´ALLEVAMENTO DEI GAMBERI  
 
Il virus della sindrome dei punti bianchi (Wssv, White Spot Syndrome Virus) ha un effetto devastante sugli allevamenti di gamberi in tutto il mondo, poiché sta diventando più aggressivo con il diffondersi dell´epidemia, al contrario di altri virus, come quello dell´influenza, che gradualmente tendono a scomparire. Scienziati dell´Università Wageningen nei Paesi Bassi hanno scoperto che il Wssv si evolve quando vengono modificate le abitudini di allevamento dei gamberi. Essi sperano che una più vasta comprensione permetterà un maggiore controllo e contenimento della malattia. Le scoperte sono state recentemente pubblicate nella rivista Plos One. La produzione mondiale di gamberi è triplicata nell´ultimo decennio, da 750.000 tonnellate negli anni 90 del secolo scorso, a oltre 3 milioni di tonnellate negli ultimi 5 anni, influenzando in modo profondo gli ecosistemi costieri e i mezzi di sussistenza. Secondo i ricercatori, il Wssv è un agente patogeno mortale per i gamberi e ha rappresentato una grave minaccia per l´allevamento dei gamberi negli due ultimi decenni. La malattia, altamente letale e contagiosa, uccide rapidamente i gamberi. Epidemie di Wssv hanno spazzato via in pochi giorni tutti gli esemplari degli allevamenti di gamberi in tutto il mondo. Nel tempo il virus si è manifestato in modo più grave; epidemie documentate in Cina nel 1992 e in Ecuador nel 1999 hanno mostrato un calo del 70% nella locale produzione di gamberi successivamente alla diffusione della malattia. Da allora il virus si è diffuso in tutto il mondo ed è stato trovato persino in crostacei selvatici in Europa. Allo scopo di scoprire perché il Wssv si comporta in modo così diverso dagli altri virus, gli scienziati della Wageningen hanno ricostruito la traiettoria genetica e geografica del virus dei gamberi, a partire dalla putativa origine ancestrale. Essi hanno scoperto che con il tempo il valore adattativo del virus aumenta mentre il genoma si riduce, secondo un modello simile alle previsioni teoriche della biologia evolutiva. Gli scienziati, guidati dal dott. Mark Zwart del Laboratorio di Virologia dell´università, hanno dapprima analizzato i campioni del virus in gamberi provenienti da cinque paesi asiatici e li hanno quindi confrontati tra loro e con le pubblicazioni scientifiche sul Wssv provenienti da Cina, Taiwan, Thailandia e Vietnam. Questo ha aiutato gli autori a identificare quali cambiamenti genetici e adattivi emergevano nelle varie popolazioni del virus da quando il Wssv è stato scoperto per la prima volta. Essi hanno scoperto che il grande genoma del virus Wssv possiede regioni che variano tra gli isolati, che si distinguono principalmente poiché non possiedono frammenti di Dna (acido deossiribonucleico), le cosiddette delezioni. Allineando delle serie temporali di campioni del virus, gli scienziati affermano di aver identificato un modello rilevante; vale a dire che la maggior parte di queste regioni mutevoli scomparivano inizialmente dal genoma, ma che il ritmo di delezione diminuiva con il tempo in un processo che poteva essere descritto matematicamente. Test sui gamberi hanno mostrato che la virulenza del virus aumentava di conseguenza. Secondo il team, entrambe le modifiche appaiono essere degli adattamenti evolutivi del virus alle abitudini di allevamento dei gamberi. Sembra anche che il virus si sia diffuso a grandi distanze in poco tempo, e questo suggerisce che il trasporto di gamberi infetti sia uno dei fattori. I ricercatori hanno detto che la prevenzione della diffusione del virus è una delle principali aree in cui si può migliorare per combattere future epidemie del virus nei sistemi di produzione dei gamberi, sottolineando la necessità di strategie di intervento concentrate sul trasporto a lungo raggio. Essi hanno evidenziato che, ad esempio, le rigide misure in vigore nelle Filippine per fermare l´ingresso del Wssv, avevano impedito la diffusione del virus fino al 1999. Le misure restrittive nelle Filippine comprendevano la proibizione dell´importazione di tutte le specie esotiche di gamberi e la regolamentazione dei movimenti all´interno del paese dei gamberi molto giovani. Gli scienziati hanno detto che la loro speranza era che una migliore comprensione dell´epidemiologia del Wssv su diverse scale temporali e spaziali avrebbe portato a un ulteriore controllo e contenimento della malattia. Per maggiori informazioni, visitare: Università e centro di ricerca di Wageningen: http://www.Wur.nl/uk/  Plos One: http://www.Plosone.org/home.action    
   
   
PREDATORI, 100MILA EURO PER IMPIANTO DI SISTEMI DISSUASIVI INTERVENTO DELLA REGIONE TOSCANA CONTRO IL FENOMENO DEGLI ATTACCHI AI GREGGI OVINI  
 
Dopo gli ultimi episodi di attacchi e uccisioni di pecore verificatisi nel grossetano e nel senese, la Regione stanzia subito 100mila euro a sostegno degli allevatori per favorire interventi straordinari finalizzati alla realizzazione di impianti di dissuasione contro lupi e cani inselvatichiti, contemporaneamente ad interventi di controllo del territorio ad opera della polizia provinciale, in collaborazione con gli stessi allevatori, gli agricoltori e associazioni ambientaliste, finalizzati alla cattura di cani inselvatichiti ed ibridi. E´ quanto annuncia oggi l´assessore regionale all´agricoltura Gianni Salvadori, di concerto con l´assessore all´ambiente Anna Rita Bramerini, sottolineando che quanto appare sulla stampa in questi giorni a proposito del lupo rappresenta bene la distanza fra chi abita in campagna e ci lavora, e chi abita in città: «Per l’allevator e il lupo è un problema in più, di cui si fa volentieri a meno. Per il cittadino è un simbolo, è la conservazione, la specie protetta per eccellenza. Il nostro compito di governo è di muoverci con equilibrio, preservando sia gli interessi del lavoro e dell´economia che gli equilibri ambientali, tutelati oltretutto da precise normative della Ue». «Siamo particolarmente soddisfatti - dichiara Enzo Rossi, assessore allo sviluppo rurale della Provincia di Grosseto - perché la Giunta regionale e in particolare l´assessore all´agricoltura Gianni Salvadori hanno ascoltato il grido d´aiuto lanciato dalla Provincia di Grosseto e dai pastori del nostro territorio; e attraverso questo intervento straordinario si sono concretamente impegnati per arginare l´insostenibile fenomeno delle continue aggressioni agli allevamenti della provincia di Grosseto. Le risorse potranno essere utilizzate per dotare gli allevatori di dissuasori s onori e luminosi e consentiranno di attivare un piano straordinario per la cattura dei cani randagi». Gli studi e il monitoraggio costante che la Regione ha attivato in relazione a questo problema confermano che il lupo è in crescita, stabilmente insediato sul territorio regionale. Dobbiamo imparare a conviverci. In Toscana è stimata la presenza di circa 250 lupi, suddivisi in oltre 30 gruppi riproduttivi, oltre ad alcuni esemplari erratici. Un numero importante, considerato che si tratta di una specie con problemi di conservazione, ma non tale da provocare tutti i danni che emergono, anche in considerazione del fatto che la quasi totalità della dieta del lupo è costituita da ungulati selvatici. La realtà è che, oltre ai lupi, sul territorio sono presenti altri tipi di canidi predatori; per questo, in alcune zone, i pastori devono essere adeguatamente supportati e preparati per convivere al meglio con i predatori. L’analisi dei dati raccolti evidenzia che gli attacchi al bestiame hanno due picchi, uno in luglio/agosto, quando molti greggi vengono lasciati fuori la notte, e uno in settembre/ottobre, quando gli adulti insegnano ai giovani a cacciare. In questo caso gli attacchi sono anche diurni. Gli stessi dati dimostrano anche che circa la metà degli attacchi colpisce il 10 per cento degli allevamenti Diventa quindi indispensabile l´attivazione delle opere di prevenzione previste nei piani regionali in materia.  
   
   
CRESCE DI CIRCA IL 5% IL VALORE DELLE PRODUZIONI AGRICOLE IN EMILIA-ROMAGNA. DIFFUSE LE PRIME STIME SULL´ANNATA AGRARIA 2010. RABBONI: L´AGRICOLTURA È IN RIPRESA MA RESTA LA FORBICE TRA COSTI E RICAVI.  
 
Bologna - In crescita di oltre il 5% il valore della produzione agricola in Emilia-romagna che si attesta intorno ai 4 miliardi di euro. E’ quanto emerge dai primi dati previsionali sull’annata agraria 2010 appena conclusa, che evidenziano un importante segno di ripresa. “Dopo un 2009 da dimenticare – ha dichiarato l’assessore regionale all’agricoltura, Tiberio Rabboni – le stime evidenziano una prima, positiva, inversione di tendenza. L’agricoltura regionale ha saputo reagire alle difficoltà del biennio precedente rafforzando la propria competitività, organizzazione ed internazionalizzazione. Particolarmente significativo è il dato dell’export agroalimentare, in particolare dei prodotti di qualità, che ha contribuito a compensare, a livello regionale, il rallentamento dell’export di altri settori produttivi e la sostanziale stabilità del mercato interno”. “L’agricoltura – ha concluso Rabboni – accelera e contribuisce in modo significativo alla ‘ripresina’ in atto a livello regionale e nazionale. Tuttavia permane ed, in alcuni casi si accentua, il divario tra i costi di produzione e i ricavi delle imprese agricole. La redditività del settore continua ad essere estremamente bassa. Per questo lo sforzo in atto va sostenuto da una seria ed adeguata politica nazionale a partire dalla finanziaria dello Stato per il 2011 che al momento è decisamente al di sotto delle benché minime aspettative.”. L’andamento dei principali settori Analizzando i contributi dei diversi comparti spicca il dato particolarmente positivo dei cereali, che hanno registrato un aumento dei ricavi di oltre il 30% su base annua, per il forte innalzamento delle quotazioni medie di mercato di frumento tenero e mais. In netta ripresa risultano anche le colture industriali (+8% circa). Il risultato è la conseguenza del vero e proprio exploit che ha interessato la soia, grazie al contemporaneo aumento di prezzi e produzioni. L’andamento del settore ortofrutticolo è stato condizionato dalla situazione meteorologica anomala del periodo primaverile-estivo, che, oltre ad un ritardo delle epoche di raccolta, ha determinato una generale contrazione delle quantità. Nonostante questo, il positivo andamento dei prezzi di mercato di pere, mele, pesche e nettarine ha portato ad un incremento dei ricavi complessivi stimabile superiore al 12%. Al contrario, è risultato negativo (-5% circa) il saldo del comparto degli ortaggi, su cui ha pesato soprattutto la flessione del valore della produzione del pomodoro da industria. I dati relativi alla produzione di vino evidenziano una flessione dei quantitativi attorno al 5% nei confronti della campagna precedente. Per quanto riguarda gli andamenti di mercato, pur essendo ancora prematuro formulare delle previsioni completamente attendibili, si può ipotizzare un aumento dei prezzi medi di circa il 5%, che mantiene il valore complessivo della produzione di vino pressoché invariato sui medesimi livelli dell’anno precedente. Risulta sostanzialmente stabile anche il settore degli allevamenti, nonostante il permanere di difficoltà nell’ambito delle carni (bovini, suini ed avicunicoli). Il merito di questa tenuta è da attribuire, in larga misura, al previsto buon andamento dei prezzi medi di liquidazione del latte, trainati dalla decisa crescita delle quotazioni - in corso ormai da circa un anno - del formaggio Parmigiano-reggiano.  
   
   
IMPEGNO PER IL RICONOSCIMENTO DELL’UNESCO AL COMUNE DI NICOTERA DEL TITOLO DI “DIETA ITALIANA MEDITERRANEA DI RIFERIMENTO DAL PUNTO DI VISTA SALUTARE”  
 
L’unesco ha riconosciuto la “Dieta mediterranea” come “patrimonio immateriale dell’umanità”. La richiesta è stata presentata congiuntamente da Italia, Spagna, Grecia e Marocco. Il Comune di Nicotera è il principale candidato per acquisire il titolo “Dieta italiana mediterranea di riferimento dal punto di vista salutare”. “Questo riconoscimento – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra - rappresenta, per la Calabria, un’importante occasione di crescita culturale e scientifica, oltre che economica. Gli alimenti principali di questo tipo di alimentazione sono pasta, pane, olio extra vergine d’oliva, verdure e vino: tutti prodotti che, nell’economia della nostra regione, si sono affermati come vere e proprie eccellenze. Per Nicotera – ha evidenziato Trematerra - sarebbe un riconoscimento prestigioso e meritato. Parliamo di una città in cui, ancora oggi, esiste un Osservatorio che raccoglie informazioni sin dai lontani anni ‘50 su questo tipo di alimentazione non solo ottima per i palato, ma anche per la prevenzione di malattie cardiovascolari. Per la Calabria, tutto questo non può che essere motivo di orgoglio e soddisfazione”. Per l’assessore Trematerra “si tratta di un obiettivo importante e ambizioso per cui ognuno degli attori che verrà coinvolto in questo processo dovrà dare il proprio prezioso contributo in termini di professionalità ed energie propositive. Ora - ha auspicato Trematerra - bisogna continuare a lavorare seriamente all’identificazione dei criteri oggettivi costitutivi della “Dieta Mediterranea”. Si tratta di un processo lungo ma necessario che il dipartimento Agricoltura segue, istituzionalmente e operativamente, con estremo interesse”.  
   
   
RISPETTO, LA PAROLA-CHIAVE PER UN FUTURO SOSTENIBILE VANDANA SHIVA DAVANTI AL PUBBLICO DI PARMA: “SALVAGUARDARE LA BIODIVERSITÀ E DIFENDERE IL NOSTRO ESERCIZIO DELLA LIBERTÀ E DELLA DEMOCRAZIA”.  
 
 Parma – C’è una parola chiave nella conversazione che Vandana Shiva ha tenuto ieri alla Camera di commercio di Parma, dopo aver ricevuto dalla Provincia il “Premio San Martino per la biodiversità” 2010. Questa parola è “rispetto”. Rispetto per la terra, per i suoi prodotti, per il cibo, per la natura e per i suoi ritmi. Rispetto per le persone e per i loro diritti: diritti fondamentali, come quelli al cibo e all’acqua. Rispetto per la biodiversità, da sempre centrale nel pensiero e nell’idea di futuro della scienziata indiana, che stimolata dalle domande del presidente di Last Minute Market Andrea Segrè, preside della facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, ha parlato di tanti dei “suoi” temi. Dal ruolo delle donne come “custodi della biodiversità”, e motori veri per uno sviluppo sostenibile, alla necessità assoluta di salvaguardare la dimensione locale, dagli sprechi (“Se vogliamo cominciare a non produrre scarti dobbiamo imparare a rispettare il cibo come tale e come espressione della terra e della biodiversità, perché il cibo è espressione di una comunità”) all’acqua come diritto da non svendere, dalla fame nel mondo alla cattiva nutrizione, agli standard di sicurezza talvolta eccessivi che tagliano le gambe ai piccoli produttori (“Io a volte arrivo a pensare che siano pensati per distruggere le produzioni a livello locale; tutto questo io l’ho chiamato fascismo alimentare”). “Quando erano le donne e i piccoli agricoltori che producevano gli alimenti, questi alimenti erano nutrimento: per il suolo, per gli animali, per la famiglia, per la comunità. Quello che invece ha fatto la produzione industriale è trasformare il cibo da nutrimento a commodity, a bene di consumo, che ha valore solo in quanto commerciale”, ha detto la scienziata indiana, che ha aggiunto: “Per risolvere il problema della cattiva nutrizione e del cattivo modo di mangiare bisogna produrre del cibo vero, un cibo per il quale dobbiamo avere rispetto e che dobbiamo coltivare con cura e amore per il nostro futuro”. La democrazia, secondo Vandana Shiva, passa anche da qui: “Il primo passo per riconquistare la democrazia è recuperare la natura: la terra, la biodiversità, i semi, l’acqua, tutto ciò che è fondamentale per creare cibo vero. Altra cosa da recuperare sono le capacità, che ci mostrano come si può produrre qualcosa. Le persone che hanno queste capacità magari non hanno titoli universitari ma possono insegnarci il futuro”. Un futuro che per essere davvero sostenibile deve partire da una diversa considerazione dell’uomo e dei suoi diritti: ancora, dunque, dal rispetto. Il rispetto dell’uomo in quanto persona. “Il problema non è la specie, perché la maggior parte delle società nella maggior parte delle epoche storiche ha conosciuto il concetto del limite, che è cruciale; l’idea della crescita senza limiti si basa sull’idea dei consumi senza limiti. La specie dunque non è il problema, il problema è che un gruppo ristretto di uomini potenti per tanti secoli ha invece considerato la specie in modo distorto. Il problema è che noi per secoli siamo stati definiti come delle macchine per il consumo. E anche il povero Obama, che recentemente è stato in India, tutto quello che è venuto a dirci è stato “comprate”: “comprate questo, comprate quello…”. Uscire invece da quest’idea, dall’idea delle “macchine per il consumo” e del consumo senza limiti, significa fare un passo deciso e decisivo verso la libertà: “Quello che dobbiamo fare è riuscire a salvaguardare la nostra biodiversità – ha spiegato Vandana Shiva - e difendere maggiormente la nostra pratica della libertà e della democrazia”. L’incontro è stato chiuso dall’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, che ha illustrato “la scelta di campo dell’Emilia-romagna a favore della conservazione della biodiversità”.  
   
   
ABRUZZO, COMUNITA´ MONTANE: TENERE IN ORDINE I BILANCI  
 
Pescara - Non c´è stato "nessuno sperpero di denaro pubblico né tanto meno scialacquio di risorse ma solo rispetto delle procedure per lasciare in ordine la contabilità delle Comunità montane, dopo il taglio dei trasferimenti statali e le norme nazionali che impediscono ai comuni di delegare servizi e funzioni essenziali". Lo ha chiarito l´assessore agli Enti locali, Carlo Masci, rispondendo ad una nota dell´Associazione nazionale Piccoli comuni d´Italia che contestava la recente assegnazione delle risorse alle Comunità montane, licenziata dal Consiglio regionale. "I fatti intorno al ruolo delle Comunità montane sono noti - ha aggiunto Masci - e i provvedimenti conseguenti, come l´assegnazione delle risorse, sono legati solo alla contingenza di coprire le spese cosiddette preesistenti ed ineludibili. Dette spese, proprio per le loro caratteristiche, saranno certificate dall´Ufficio ispettivo della Regione prima di essere liquidate. Quindi non c´è nessuna premialità indifferenziata ma solo il dovere di lasciare i bilanci in ordine". Secondo l´Assessore in questa "fase di transizione è necessario che si capisca che va costruito un ragionamento serio e sereno su quello che dovrà rinascere dal riordino delle Comunità montane, sapendo che il Governo nazionale non riconosce più a questi enti un ruolo nell´offerta di servizi sociali ed essenziali e non tralasciando che esiste un patrimonio di esperienze di cui si dovrà tener conto nell´erogare servizi utili ai cittadini".L´assessore Masci interviene anche a "tranquillizzare" la Cisl funzione pubblica sul problema del personale. "Accolgo l´invito ad un incontro, sebbene tutti i percorsi che hanno portato al riordino delle comunità montane, siano stati condivisi". Per Masci "il personale in servizio nelle Comunità montane non ha nulla da temere, così come chiarisce anche la legge regionale 10/2008 poiché, sulla base della coerenza dei requisiti, sarà ricollocato. Anzi su questo specifico aspetto - ha aggiunto l´Assessore - è premura della Regione consentire al personale che svolgeva dentro gli enti sovracomunali i servizi demandati dai comuni di transitare in essi, atteso che, proprio per le prescrizioni delle leggi nazionali, dovendo provvedere da sé alla erogazione di servizi essenziali, i Comuni dovranno procedere ad una riorganizzazione delle proprie funzioni. Come si può intuire - ha concluso Masci - siamo in piena riflessione sulle più larghe ipotesi ma secondo un´ottica inversa: si parte dalla scelta e dalla tipologia dei servizi da rendere ai cittadini e poi si arriva a definire l´ente gestore, con l´avvertenza che qualunque scelta si farà, gli enti erogatori di servizi dovranno avere capacità di autosostenersi".  
   
   
MANTOVA, CHIESTO STATO DI CALAMITA´ PER PIOGGE STIMATI DANNI PER 1.6 MILIONI DI EURO IL MINISTERO CONCEDERA´ I FONDI PER L´AGRICOLTURA  
 
La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Agricoltura Giulio De Capitani, ha approvato la richiesta al Ministero delle Politiche Agricole di stato di calamità per la grandine e il forte vento che hanno colpito alcuni comuni della provincia di Mantova il 24 settembre, quando le precipitazioni hanno toccato anche livelli tra i 96 e i 201 millimetri in poche ore. I comuni che hanno registrato danni alle infrastrutture irrigue e di bonifica sono Castellucchio, Curtatone e Marcaria oltre a territori e siti gestiti dal Consorzio di bonifica Sud-ovest Mantova. Gli accertamenti sono stati eseguiti dal Settore Agricoltura della Provincia di Mantova e la cifra necessaria per i lavori di riparazione dei danni (disalveamenti, frane di sponda e rottura di manufatti) è stata stimata in 1.600.000 euro. L´evento ha generato erosioni degli alvei, creando problemi al regolare deflusso delle acque, frane e smottamenti. "Le piogge di carattere intenso - spiega l´assessore De Capitani - hanno causato danni copiosi alle infrastrutture irrigue e di bonifica e condizionato anche l´andamento delle colture. I fondi che chiediamo al Ministero sono destinati a interventi mirati a rimettere le aziende del territorio nelle condizioni migliori per tornare a operare a pieno regime". "Sono certo - conclude De Capitani - che anche il Ministero concorderà sullo stato di eccezionalità dell´evento e si muoverà in tale direzione per garantire le provvidenze richieste, riconoscendo la necessità di intervenire in importanti opere di ripristino in una delle aree fondamentali per l´agricoltura lombarda". Commenta la delibera anche Carlo Maccari, assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione e rappresentante mantovano nella Giunta regionale. "La delibera del collega De Capitani per i danni subiti dall´agricoltura mantovana il 24 settembre - afferma Maccari - conferma l´attenzione della Giunta per il settore primario, che a Mantova è un pilastro economico. Dopo i seri problemi causati dal maltempo a luglio e ad agosto, le precipitazioni di settembre hanno arrecato numerosi danni e disagi al territorio e, per questo, sono sicuro che il Ministero, ben conoscendo l´importanza delle nostre produzioni, accoglierà la richiesta dell´assessorato all´Agricoltura".  
   
   
COMPARTO EQUINO, DELEGAZIONE CUBANA IN SARDEGNA PER ACQUISTO ANGLO ARABI SARDI  
 
Cagliari - Entra nella fase operativa l’accordo tra Regione Sardegna e Flora y Fauna (l’ente cubano locale dei parchi nazionali e dell’agricoltura multifunzionale) per la valorizzazione dell’Anglo arabo sardo nell’isola caraibica. In questi giorni una delegazione di Cuba, composta da rappresentanti di Engea (Ente nazionale guide equestri ambientali), della Federazione equestre cubana e delle Nazioni Unite si trova in Sardegna per valutare la possibilità di acquistare esemplari della Sardegna di pregio, specializzati in discipline da salto ed endurance. L’acquisto di animali sardi è finalizzato al ripopolamento e all’uso sportivo, visto che a Cuba oggi si utilizza il cavallo autoctono principalmente per il turismo equestre e per lavoro. Tutti gli allevatori sardi interessati a vendere puledri tra i 6 mesi e i 3 anni, fattrici e stalloni possono rivolgersi in Assessorato (via mail agr.Assessore@regione.sardegna.it, specificando i propri riferimenti) per entrare in contatto con i rappresentanti di Flora y Fauna. "L’intesa siglata a Fieracavalli due settimane fa - commenta l’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato – sta già portando i primi risultati e poter far arrivare i cavalli di pregio della Sardegna a Cuba, principalmente per utilizzarli in loco nelle discipline sportive, può aprire nuovi scenari per il nostro comparto e contribuire a rivalutare un patrimonio genetico di valore mondiale". Ultimamente i cubani hanno apprezzato la versatilità e l’adattabilità ai diversi climi dell’Anglo arabo sardo, tanto più che l’ente Flora y Fauna, che si avvale del supporto e dell’attività di Engea, è interessata a ricercare razze equine specializzate e "multipurpose" (multifunzione). Intanto, è confermato che il prossimo 28 gennaio a L’avana è in programma un’asta internazionale dove verranno presentati al mercato latino americano i primi esemplari di anglo-arabo sardi.  
   
   
DALLA LATTERIA SOLIGO UN CENTESIMO AGLI ALLUVIONATI PER OGNI LITRO DI LATTE FRESCO  
 
Venezia - La Latteria Soligo metterà da parte un centesimo da destinare agli alluvionati del Veneto per ogni litro di latte fresco venduto, a partire da lunedì prossimo e intanto per due mesi. Su ogni confezione ci sarà perciò una foto degli allagamenti e la dicitura della solidarietà, mentre cartelli saranno messi a disposizione dei circa 5 mila punti di rivendita. L’iniziativa è stata presentata ieri pomeriggio a Mestre dal presidente della Latteria sociale Lorenzo Brugnera e dall’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato. “E’ un segno concreto di solidarietà – ha spiegato Brugnera – che esalta la cultura del mondo contadino e la funzione della cooperazione. Secondo le nostre valutazioni, tenuto conto che mensilmente vendiamo circa un 1 – 1,5 milioni di litri di latte fresco, potremmo raccogliere circa 30 mila euro che verseremo direttamente sul conto del Commissario per l’emergenza Luca Zaia. Per noi e i nostri soci è un segnale concreto di vicinanza, tenuto conto che ogni litro di latte viene pagato al produttore socio conferente 35 centesimi al litro. Ringrazio fin d’ora i consumatori che vorranno accompagnare questa iniziativa”. “Il nostro sistema agricolo ha veramente bisogno di una mano – ha ribadito dal canto suo l’assessore Manzato – perché la conta dei danni fa emergere situazioni davvero pesanti. Per fare un esempio, nella sola provincia di Padova una prima stima assolutamente prudenziale valuta le esigenze in 35 – 40 milioni di euro. Ben venga dunque l’iniziativa della Soligo, che speriamo possa essere seguita da altre aziende, cooperative e non. Per quanto ci riguarda noi interverremo su più fronti: con i poteri e i fondi del Commissario per l’Emergenza; con uno stanziamento straordinario di 6 – 700 mila euro per la perdita di animali; con una richiesta di sgravio previdenziale e fiscale fino al prossimo giugno per le aziende agricole danneggiate. Siamo stati sferzati duramente, ma continueremo a restare a testa alta su un mercato che sta premiando l’impegno e la qualità dei nostri produttori”.  
   
   
UN MARCHIO PER LA TUTELA DEL TARTUFO NERO PREGIATO IL FESTIVAL “TARTUFO DI MARCA” , IN PROGRAMMA A MUCCIA (MC) IL 4 E 5 DICEMBRE, LANCIA LA PROPOSTA  
 
Attenti alle imitazioni. È il tema che caratterizzerà la nuova edizione di “Tartufo di Marca”, il Festival del Nero pregiato che si svolgerà il 4 e 5 dicembre a Muccia (Mc), nel cuore dei Monti Sibillini. Il tartufo rappresenta una delle massime espressioni della cucina italiana, è un autentico prodotto “made in Italy” ed è sempre stato presente nelle tavole maceratesi. Dato il suo alto valore commerciale, truffe e speculazioni sono purtroppo possibili. Una tavola rotonda, con il ricercatore Alessandro Di Pietro, il presidente della Camera di Commercio di Macerata Giuliano Bianchi e il docente dell’Università di Camerino Andrea Catorci, proporrà un marchio per difendere il Nero pregiato dalle imitazioni, mentre un laboratorio, a cura del Centro Italiano di analisi sensoriale di Matelica (Mc) aiuterà a riconoscere “il vero dal falso”. I due appuntamenti sono solo una parte del ricco programma che prevede, nel corso delle due giornate, anche duelli gastronomici, aperitivi culturali e presentazioni di libri. Le lezioni di cucina saranno la novità dell’anno, con la riscoperta del tradizionale pranzo della domenica. In orario serale, sia sabato che domenica Petra Carsetti, Emilia Migliorelli e Carlo Cambi terranno una lezione di cucina dal vivo sui vincisgrassi e sul coniglio in porchetta. Il fine settimana sarà accompagnato dal mercatino natalizio con 40 stand allestiti all’interno della distilleria dello storico marchio Varnelli con le tipicità del territorio: salumi e formaggi, miele e frutti di bosco, legumi e cereali, funghi ed erbette, dolci e frutta. Nei circa 1000 mq di spazio espositivo si troverà anche l’area ristorante, la zona riservata agli artigiani con l’esposizione di splendidi manufatti, un bookshop e l’angolo dei regali, dove sarà possibile farsi confezionare dei cesti enogastronomici con i prodotti acquistati sul posto. Il taglio del nastro verrà affidato ad Anna Moroni, la partner di Antonella Clerici nella trasmissione di Raiuno: “La prova del cuoco”. Nell’ottica della promozione delle produzioni tipiche, i ristoranti del territorio offriranno ai visitatori e ai turisti, attratti dai piaceri della buona tavola, un menù a prezzo convenzionato, completamente a base di tartufo Nero pregiato. Il Festival “Tartufo di Marca” è organizzato dai Comuni di Monte Cavallo, Pieve Torina, Muccia e Fiordimonte, in collaborazione con l’associazione Stella dei Sibillini. Promotori dell’iniziativa sono: Regione Marche, Provincia di Macerata, Camera di Commercio di Macerata, Università degli Studi di Camerino, Fondazione Carima, Centro italiano di Analisi sensoriale di Matelica, Contram, Coldiretti Macerata, Aato 3, Stl Monti Sibillini e Uncem  
   
   
CANTINA TOLLO: L’ITALIA BATTE ANCHE LA FRANCIA! IN GERMANIA L’AZIENDA CONQUISTA IL TITOLO DI MIGLIOR PRODUTTORE D’EUROPA AL CONCORSO MUNDUS VINI  
 
“Quando le valutazioni avvengono in modo anonimo siamo sempre ai vertici, se queste sono legate ad altri equilibri non emergiamo allo stesso modo come risulta anche da una nota guida italiana che si presenta oggi. Mentre nel nostro Paese avviene questo, dalla Germania arriva la notizia che Cantina Tollo è stata eletta Miglior Produttore d’Europa”. – Afferma Giancarlo Di Ruscio, Direttore generale. Grazie a questo premio, da oggi l’azienda può competere a testa alta con i migliori Chateaux di Bordeaux o le principali Maison di Champagne. La nomina di Migliore Produttore d’Europa, titolo assoluto del concorso mondiale Mundus Vini, infatti, è stato conquistato sbaragliando 521 rinomate aziende e 5.883 vini provenienti da 42 paesi. Sono numeri impressionanti, infatti, quelli del concorso mondiale che ogni anno si svolge in Germania. Con una Gran Medaglia d’Oro, assegnata a Cagiolo, 4 medaglie d’oro, 2 medaglie d’argento, Cantina Tollo ha fatto un vero pieno di premi e il riconoscimento rappresenta il secondo importante risultato in Germania, dopo la nomina della rivista Weinwirthshaft a migliore cooperativa d’Europa. E che Cantina Tollo sia un caso di successo europeo è confermato anche dall’Inghilterra, dove, in occasione del Decanter World Wine Awards Cagiolo era stato premiato con l’International Red Italian Varietal Trophy, portando così l’Abruzzo sul gradino più alto del podio. Per non parlare dei francesi che nel 2007 avevano eletto un altro vino di Cantina Tollo, Hedos, come Miglior Vino Rosato del Mondo. I risultati sono già molto importanti ma l’azienda continua ad investire per migliorare sempre la qualità. Il 30 novembre, infatti, presso la cantina, sarà presentato il progetto di Zonazione che coinvolgerà il comprensorio di Tollo e sarà realizzato dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Milano. Obiettivo sarà fare esprimere sempre meglio la qualità del territorio di Tollo studiando il terroir che lo caratterizza  
   
   
BEST OF WINE TOURISM I VINCITORI INTERNAZIONALI PER L’ITALIA VIGNA VILLAMAGGIO DI GREVE IN CHIANTI  
 
La sera del 4 novembre scorso nella Sala Deloitte del prestigioso Ami Stadium di Christchurch, si è svolta la serata conclusiva del meeting annuale della rete Great Wine Capitals e, alla presenza di circa 200 invitati, esponenti del settore vitivinicolo della regione, autorità locali e delegati della rete provenienti dalle 9 capitali, sono stati consegnati i premi internazionali della ottava edizione del concorso Best of Wine Tourism, dedicato al turismo del vino. I vincitori internazionali del concorso sono stati selezionati da una giuria internazionale tra i 59 candidati scelti localmente dalle capitali della rete, secondo le 7 categorie proposte. Le nove città hanno raccolto un totale di 317 domande di partecipazione, di cui l’80% appartenenti ad aziende che concorrevano per la prima volta. I vincitori internazionali di questa edizione sono: Villa Vignamaggio – Greve in Chianti – Firenze Una delle più antiche aziende agricole nel cuore del Chianti Classico, tra Firenze e Siena, che risale al Xiv secolo e conserva una elegante villa rinascimentale dove è nata Lisa Gherardini, la Monna Lisa dipinta da Leonardo. Www.vignamaggio.com (Architettura Parchi e Giardini) Wine Oil Spa Hotel Villa de Laguardia – Bilbao - La Rioja Una splendida struttura collocata in mezzo ai vigneti che circondano una cittadina medievale nel cuore della regione de La Rioja. Www.wineoilspa.com (Servizi nel turismo del vino) Steenberg – Cape Town Una delle aziende agricole di maggior livello in tutta la competizione, vincitrice di due categorie a livello locale e premiata per la categoria Servizi nel turismo del vino dalla giuria internazionale. Www.steenberg-vineyards.co.za Chateau Paloumey – Bordeaux Uno dei Cru bourgeois superiori nella regione Haut Medoc che si distingue per le numerosi esposizioni di pittura e scultura. Www.chateaupaloumey.com (Arte e cultura) Yealands Estate – Christchurch Collocata nella regione vinicola di Marlborough nell‘Isola del Sud, è l’azienda più grande di tutta la Nuova Zelanda con la certificazione di zero emissioni di anidride carbonica, è famosa per l’utilizzo di pecore nane per controllare l’erba che cresce nelle vigne e le piante infestanti. Www.yealands.com (Pratiche ecologiche nel turismo del vino) The Hyatt Regency - Mainz Situato sulle sponde del fiume Reno a Mainz, una notevole struttura ricettiva che integra un edificio del Xix secolo con l’architettura del Xxi secolo. Www.mainz.regency.hyatt.com (Ricettività) Quinta Aveleda – Porto Un’azienda che appartiene alla stessa famiglia da 300 anni e che è uno dei principali produttori vinicoli del Portogallo. Www.aveleda.pt (Architettura Parchi e Giardini) Conn Creek Winery – San Francisco – Napa Valley Nello splendido scenario del Silverado Trail in Napa Valley, un’azienda che promuove in maniera originale i vini prodotti con uve cabernet di tutta la regione. Www.conncreek.com (Esperienze innovative nel turismo del vino) Bodega Diam Andes – Mendoza Un’azienda che fa parte dell’associazione di alto livello di Mendoza denominata Clos de los Siete, che riunisce proprietà che hanno in comune l’esperienza di un rinomato winemaker francese come Michel Rolland. Www.diamandes. Www.greatwinecapitals.com    
   
   
NELLA SEDE DI CARPI DI ANGELO PO GRANDI CUCINE. CIRIO, SUCCESSO PER “POMODORO CHE PASSIONE”: 100 CHEF PER UNA CUCINA DI ALTA QUALITÀ  
 
L’esperienza di Cirio e la professionalità della ristorazione italiana sono state al centro di un evento che ha unito tecnica e creatività, con un originale spettacolo “a tema” L’esperienza pluricentenaria di Cirio nella produzione di pomodoro 100% italiano di alta qualità, insieme alla grande professionalità e passione di alcuni “artisti” dei fornelli: sono questi gli “ingredienti” del grande successo di “Pomodoro che Passione”, l’evento che Cirio ha organizzato l’8 novembre a Carpi (Mo), presso la sede di Angelo Po Grandi Cucine e che ha offerto anche un originale intermezzo teatrale “a tema”. Alla presenza di oltre 100 ospiti professionisti della ristorazione italiana, provenienti dalle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, “Pomodoro che Passione” ha saputo catalizzare l’attenzione sull’importanza e sulla versatilità del pomodoro in cucina grazie all’abilità, all’esperienza e alla creatività degli chef che hanno proposto ricette di notevole effetto. Gregori Nalon, chef della Nazionale Italiana Cuochi, e Vivian Reimbelli, chef Cirio Alta Cucina, hanno sperimentato dal vivo le ultime novità legate all’utilizzo del pomodoro e di altri ingredienti tipici emiliani in abbinamento alle nuove tecnologie della moderna ristorazione. Valentino Mercattilii, chef “due stelle Michelin” del ristorante San Domenico di Imola, è intervenuto sul tema del pomodoro di qualità, quale ingrediente fondamentale nell’Alta Cucina, presentando una sua “creazione” di grande impatto gastronomico. Incentrato interamente sulla preparazione del buon sugo di pomodoro in una vivace e chiassosa famiglia napoletana, lo spettacolo “Pranzo di Natale a San Giovanni a Teduccio” di Tiziana De Masi ha offerto un intermezzo teatrale di indubbia originalità abbinando comicità e nostalgia in un contesto di pura convivialità particolarmente “verace”. Momento conclusivo dell’evento è stata la cena che ha proposto un menù creato dallo staff di cucina di “Pomodoro che Passione”, diretto da Valentino Mercattilii, raccogliendo unanimi consensi tra gli ospiti per l’originalità e la bontà delle ricette elaborate. Tutti i supporti tecnici sono stati messi a disposizione da Angelo Po Grandi Cucine – realtà leader nel settore delle attrezzature e impianti per la ristorazione professionale – che ha ospitato l’evento presso la sede di Carpi, nei locali della Italian Taste Academy (I.t.a.), dove è stata anche presentata agli chef l’ultima creazione d’eccellenza che offre soluzioni efficaci e compatte per la cucina moderna e altamente professionale  
   
   
LE PETIT JARDIN : UNA VOCAZIONE PER LA BUONA TAVOLA  
 
Situato In fondo a via Ripamonti, al 298, “Le Petit Jardin” è Il nuovo ristorante di Lucio Nisi, storico proprietario del Plastic. Il locale si propone come una raffinata trattoria, aperta sia a pranzo che a cena, caratterizzata da un ampio e suggestivo dehor con giardino. La struttura dello spazio (da 150 fino a 180 coperti) lo rende cornice ideale anche per pranzi e cene aziendali nonché per matrimoni e rinfreschi di vario genere. L’atmosfera è calda ed accogliente anche al suo interno, dove il grazioso caminetto e la cordialità del servizio la fanno da padrone. Anche la cucina, che si rifà alla tradizione mediterranea, non è da meno, denotando la vocazione della proprietà per la buona tavola: succulenti antipasti e primi piatti a base di carne e pesce, grigliate miste accompagnate da raffinati contorni per arrivare alla carta dei dessert impreziosita dalle torte della casa. Il ristorante inoltre è utilizzato per eventi musicali (concerti jazz e dj set) ed esposizioni artistiche con l’intento di dare visibilità a giovani artisti e di rendere unica l’atmosfera del locale. Tutte le Domeniche : Sunday Brunch – dalle 12.00 alle 16.00 – menu fisso 22,00 euro Da Lunedì a Venerdì : light lunch – menu fisso 9,00 euro. Info@lepetitjardinmilano.com www.Lepetitjardinmilano.com  
   
   
LA FRAGRANZA, IL PROFUMO INTENSO, IL COLORE BIANCO, CON VARIAZIONI MOLTO CONTENUTE ANCHE IN ESTATE, UN SAPORE DECISO NÉ PICCANTE NÉ SALATO FANNO DI BELLA LODI® L’ESPRESSIONE DELLA PIÙ SAPIENTE TRADIZIONE CASEARIA DEL LODIGIANO.  
 
Fasi di produzione e qualità organolettiche Prodotto da un solo caseificio in un antico paese del Parco Adda sud. Nella produzione di Bella Lodi, la provenienza del latte è la cosa più importante. Il latte è solo italiano certificato e deriva esclusivamente da capi provenienti da stalle selezionate di una ristretta zona d’origine, dove vengono alimentati con foraggio locale e materie prime vegetali. Fondamentale la lavorazione che avviene, ancora oggi, attraverso l’utilizzo di caldaie in rame, l’affioramento naturale e la spinatura a mano. Dopo la stagionatura di almeno 18 mesi, ogni forma viene giudicata da tre maestri casari e, se in linea con requisiti come colore, pasta e profumo, può essere classificata Bella Lodi. Sempre nel rispetto della tradizione, ogni forma viene, poi, dipinta a mano con colore nero di origine naturale, proprio come una volta. Completano la ”ricchezza“ di questo prodotto le preziose proprietà nutrizionali, che ne fanno un sinonimo di genuinità e di qualità e lo rendono un alimento ad alta digeribilità, privo di carboidrati, senza lattosio e quindi adatto agli intolleranti, e particolarmente indicato nell´alimentazione di bambini e persone anziane Certificazione e disciplinare Ogni forma di Bella Lodi è lavorata attuando precise regole di produzione attraverso un disciplinare depositato. Le massime certificazioni internazionali (Brc – British Retail Consortium; Ifs - International Food Standard; Iso 22.000/As 15; Pai – Product Authentication Inspectorate; Ukas – United Kingdom Accreditation Service) testimoniano dell’altissima qualità e della cura con la quale i prodotti Lodigrana vengono lavorati, stagionati e confezionati. Tali certificazioni rappresentano una garanzia assoluta per consumatori e rivenditori. Scheda Tecnica Prodotto Caratteristiche esterne: crosta dura trattata in superficie con colore nero Ingredienti: latte, fermenti lattici, sale, caglio. Conservante: lisozima (proteina naturale dell’uovo) Caratteristiche organolettiche Struttura della pasta: finemente granulosa Colore della pasta: da bianco a giallo paglierino chiaro Sapore: dolce tipico Caratteristiche microbiologiche Listeria: assente/25g Staffilococchi coagulasi +: <10 ufc/g Salmonella assente: /25g Caratteristiche chimico - fisiche (valori medi per 100 g di prodotto) Grasso sul t.Q.: 27 - 29 % Acidi grassi trans: 0,80-1,00% Carboidrati: assenti (senza lattosio) Valore energetico: 338,4 Kcal / 1615,2 kJ Acidi grassi saturi: 19-20% Proteine: 30-33,5% Fibre alimentari: assenti Le Confezioni Una gamma di articoli per ogni esigenza Come nella produzione, Lodigrana segue regole e metodologie certificate in ogni fase del confezionamento e della conservazione dei propri prodotti, per garantire al consumatore la massima qualità e il miglior servizio. Così, in funzione delle caratteristiche dei vari prodotti, vengono utilizzate le migliori tecnologie per mantenere inalterate le proprietà nutrizionali e gustative di ogni singolo taglio o porzione. E’ disponibile in: Forma intera, Sacchetto “salvafreschezza”, Porzionato sottovuoto (da 250 g fino a 16kg), Porzionato con Cryovac Bdf, Porzionato in Atm, Petali in vaschetta “salvafreschezza”, Grattugiato in vaschetta “salvafreschezza”, Confezioni per ricorrenze, Confezioni Natalizie. “La Forma Intera” La caratteristica crosta nera dipinta a mano e l’inconfondibile packaging ottagonale caratterizzano la forma intera di Bella Lodi,un’idea che associa eleganza e originalità alla sempre indiscussa qualità, elementi essenziali per il consumatore e per il punto vendita. L’unico “Spicchio” In “Sacchetto Salvafreschezza” L’articolo più duttile e originale tra la gamma Bella Lodi. Un sacchetto dal packaging assolutamente innovativo per un formaggio: confezione “apri e chiudi” per la conservazione durante il periodo di consumo, ma anche eleganza e praticità da portare direttamente in tavola. 180 giorni di conservazione grazie alla tecnica del sottovuoto, ma soprattutto grande appeal e comodità per il consumatore. “Grattugiato In Vaschette Da 125 g” Tutta la qualità e la bontà di Bella Lodi in un’esclusiva e pratica confezione “salva freschezza”, con cucchiaino in legno ideale per mantenere tutte le caratteristiche del prodotto e il suo inconfondibile aroma oltre, che per un comodo utilizzo anche a tavola. Il coperchio richiudibile e il confezionamento in atmosfera modificata ne assicurano una perfetta conservazione nel periodo di consumo indicato. “Porzionato Da 250 g A 1 Kg” Una vasta gamma di porzionature, confezionate sottovuoto per una perfetta conservazione, e pensate per venire incontro alle varie tipologie di consumo e vendita. “Porzionato Con Cryovac Bdf” Un articolo molto apprezzato per le particolari caratteristiche di conservazione unite a un packaging del prodotto molto gradevole. La prefilmatura con Bdf (un film molto sottile che risulta esteticamente più piacevole rispetto ai tradizionali Cryovac da sottovuoto), infatti, lascia trasparire tutte le peculiarità del prodotto, senza alterare la naturalezza del formaggio. Le porzionature con 45 giorni di conservazione e 4 tagli medio/piccoli soddisfano a pieno ogni esigenza del consumatore  
   
   
POMPELMO JAFFA: IL TOP DELLA QUALITA’  
 
Il pompelmo appartiene alla famiglia delle Rutacee, al genere Citrus ed è il frutto di un albero sempreverde dai piccoli fiori bianchi e profumatissimi. E’ dotato di buccia gialla tendente al verdognolo spessa fino ad 1 cm; nella varietà rossa, il pompelmo si caratterizza invece per la buccia arancio chiaro con venature rosate. Ogni singolo frutto immesso sul mercato per esser consumato “al naturale” presenta un peso compreso tra i 200 e i 500 grammi, ma la pianta può facilmente generarne di molto più grossi, anche oltre 2 kilogrammi. Una particolarità del pompelmo, rispetto ad altri agrumi, è l’abbondanza di “albedo”, la pellicola bianca e spugnosa che riveste la buccia internamente. Spesso anche qualche millimetro, tale strato che avvolge la polpa è la parte più ricca di principi attivi. Perfetta sintesi di gusto e benessere, il pompelmo Jaffa è sinonimo di pompelmo nel mondo. Caratterizzato da un colore pieno e luminoso, da una polpa compatta e da un’inconfondibile sapore dolce-amaro, il pompelmo Jaffa è superiore rispetto ai prodotti analoghi presenti sul mercato per una succosità e un rapporto più equilibrato tra acido e zucchero. Presente sulle nostre tavole da ottobre a marzo e disponibile nelle due varianti giallo e rosso, il pompelmo Jaffa è un’autentica miniera di sostanze preziose e salutari per il nostro organismo. Versatile negli usi e adatto alla preparazione di molteplici piatti, consumato solo o in inediti abbinamenti, con il suo gusto intenso e la sua qualità unica, soddisfa anche i palati più esigenti. Il pompelmo Jaffa è disponibile da ottobre a marzo. Il pompelmo deve essere piuttosto pesante rispetto al proprio volume, lucido, con la buccia tesa e molto aderente alla polpa. Non deve presentare macchie, ammaccature o segni di muffa. A temperatura ambiente, in un luogo fresco e asciutto, i pompelmi si mantengono 1 settimana circa. Il pompelmo fresco può essere mangiato al naturale come spuntino o dessert; può esser inoltre impiegato in insalate, macedonie o sfiziosi antipasti. Il succo spremuto può esser utilizzato al naturale, miscelato ad altre bevande, infusi, the o tisane e per la preparazione di sorbetti, gelati o aromatici cocktail. E’ adatto per la preparazione di marmellate, primi, secondi di pesce o carne; è particolarmente indicato per la preparazione di piatti fusion. Molte le ricette creative ideate dallo chef Mattia Poggi per i pompelmi Jaffa. Dai semi di pompelmo si ricava un estratto ricco di flavonoidi (come l’esperidina e la quercitina) che diluito in acqua o tisana ha funzione antibiotica per la cura di forme influenzali, infezioni gastrointestinali da batteri, virus e funghi, parassitosi, ulcere e gastriti ed è indicato per il trattamento della candida. Per la sua azione antisettica può essere inoltre utilizzato in cosmetica in presenza di acne, nell’igiene personale per prevenire le infezioni ma anche in casa aggiunto all´acqua per lavare, oppure negli umidificatori e nelle vaschette dei caloriferi per evitare la proliferazione di germi. La buccia di pompelmo può essere candita per la preparazione di sfiziose torte. Con la scorza del frutto è possibile inoltre preparare un’ottima tisana digestiva. L´essenza è ricavata mediante spremitura a freddo delle bucce. La buccia contiene importanti principi attivi (il pinene, il limonene, il linalolo, il citrale), con un contenuto in oli pari al 21%; a queste sostanze si riconosce generalmente un´azione antidepressiva, cicatrizzante e sulla circolazione. La proprietà principale dell’olio è però quella antisettica, che non si applica ad un particolare disturbo ma al corpo in generale, con riferimento a tutte le situazioni problematiche in cui può essere utile una azione disinfettante. Tonica ed euforizzante, l’essenza contrasta gli esaurimenti sia mentali che fisici, ridà tono alla pelle e ai muscoli, stimola il sistema linfatico e l´appetito. Il suo profumo risveglia i sensi, provoca euforia, aiuta a migliorare l´autostima e la coscienza del proprio valore. Alcune gocce d´essenza nella vasca da bagno aiutano a superare lo stress fisico ed a ridurre il jet-lag dei viaggiatori. L’essenza viene utilizzata inoltre negli oli da massaggio, nei gel doccia e in generale nei prodotti per il bagno. Con i fiori essiccati del pompelmo è possibile preparare una tisana calmante e rilassante  
   
   
SALSA TABASCO MCILHENNY UN SUCCESSO CHE NON CONOSCE CONFINI  
 
Apprezzata in tutto il mondo da oltre 125 anni la salsa Tabasco è protagonista assoluta di mille piatti che vengono trasformati dal carattere forte e deciso di questa salsa. Versatile, saporita, piccante al punto giusto, ogni sua goccia contribuisce ad arricchire, insaporire, trasformare in gusto e carattere mille piatti come i cocktail più famosi del mondo. Mc.ilhenny è il marchio della salsa Tabasco che da sempre è contenuta nella originale bottiglietta con il tappo rosso e la fascetta verde: ogni confezione di Tabasco Mc.ilhenny contiene 720 gocce di pura tradizione americana. Tabasco Mc.ilhenny bottiglietta 60ml. € 2,89  
   
   
ASSIFACT E LA SEZIONE TERZIARIO INNOVATIVO DI SIRACUSA ENTRANO IN CONFINDUSTRIA SERVIZI INNOVATIVI E TECNOLOGICI  
 
Roma, 18 novembre 2010 - Con l’adesione di Assifact, l’associazione che riunisce gli operatori italiani del factoring e della Sezione Terziario Innovativo di Confindustria Siracusa si amplia la rappresentatività di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, a cui oggi fanno capo – attraverso 53 Associazioni di Categoria (fra soci effettivi e soci aggregati) e 60 Sezioni Territoriali istituite presso le Unioni Provinciali di Confindustria – oltre 17.000 imprese con 600.000 addetti che realizzano un fatturato pari al circa il 40% del volume d’affari dell’intero settore. Costituita nel 1988, Assifact associa la quasi totalità degli operatori italiani di factoring, fra cui grandi istituti bancari. “L’entrata in Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici della rappresentanza dei servizi di factoring – afferma il Vicepresidente Vicario di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici Ennio Lucarelli - rappresenta un riconoscimento del ruolo innovativo e dell’importanza crescente che questo settore va assumendo sia per il sistema finanziario italiano, sia come strumento di raggiungimento dell’equilibrio finanziario delle imprese, oggi spesso messo a rischio dal grave problema del ritardo dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. Ritardo che, verso il settore dei Servizi Innovativi e Tecnologici, significa un credito complessivo di circa 4,9 miliardi di euro. Per questo la Federazione, in collaborazione con Assifact, ha integrato il proprio sistema di monitoraggio sull’andamento dei pagamenti pubblici verso le Pmi, sul rispetto delle normative europee già recepite in Italia e sull’iter per il recepimento della nuova e più stringente direttiva comunitaria in materia”. Con la Sezione Terziario Innovativo di Confindustria Siracusa, costituita da 77 aziende che operano in diversi settori fra i quali l’Ict, la consulenza, la progettazione industriale, la formazione, salgono a 20 le rappresentanze territoriali di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici presenti nel Sud: “La crescita della Federazione nelle regioni meridionali – sottolinea Lucarelli - è un segnale importante di vivacità dell’economia locale e del suo interesse alla collaborazione costruttiva a livello nazionale. Lo sviluppo dei Servizi Innovativi e Tecnologici costituisce un’opportunità strategica di crescita, che richiede investimenti relativamente contenuti e personale qualificato, fattore che, certo, non manca al Sud”.  
   
   
IL RAP DEL “MOSCATO”  
 
Navigando sul web abbiamo scoperto che almeno due (ma non è escluso che ce ne siano altri) rapper americani utilizzano la parola “moscato” nei loro testi provocatori, proponendo abbinamenti non molto lontani da quelli sperimentate durante i nostri seminari (o esercizi di apertura mentale, come amiamo definirli) o attribuendo al vino in questione proprietà afrodisiache. E’ il caso di Waka Floka Flame, al secolo Juaquin Malphurs (nato il 31 maggio 1986), che in No hand canta in slang “I’ma sip Moscato And you ‘gon lose dem pants”, tradotto “sorseggio Moscato e tu ti sfili i jeans” e continua con “Moscato got her freaky Aye you got me in a trance”, ovvero “il Moscato la euforizza, tu mi mandi in trance”. In “Invented sex”, titolo altrettanto eloquente, Trey Songz (Tremaine Aldon Neverson (nato a Petersburg il 28 novembre 1984), fa un uso della parola “moscato” più attinente ai nostri costumi ed alle sue caratteristiche organolettiche con le parole “its a celebration clap, clap bravo lobster and shrimp and a glass of moscato for the girl whos a student and her friend whos a model finish the whole bottle/ è un’occasione speciale, batti le mani, bravo, aragosta e gamberi e un bicchiere di moscato per la ragazza che studia e la sua amica che è una modella ha finito la bottiglia”. A quanto pare ai giovani piace l’aromaticità del moscato al punto da cantarla. E questo è un buon segnale. Non resta che far provare a tutti il nostro Moscato d’Asti docg e il nostro Asti docg: comprenderanno che solo sulle nostre colline l’uva moscato bianco si esprime al meglio (e troveranno nuove ispirazioni!).  
   
   
PROSEGUE, DOPO IL SUCCESSO DELLA PRIMA EDIZIONE, IL “VIAGGIO A TUTTO PASTO IN GIRO PER L’ITALIA” REALIZZATO CON 100% BOLLICINE DA PROPOSTE PER CINZANO.  
 
Un diverso target ed un linguaggio meno da addetti ai lavori contraddistinguono questa seconda edizione. 100% Bollicine si propone, quest’anno, ad un pubblico più vasto ed eterogeneo di “amanti del buon bere e della cucina”. Rimane invece identico il leimotiv: celebrare le bollicine come perfetto marriage d’amour per ogni momento del pasta - dall’apertura al dolce -. Ma 100% Bollicine 2010 si spinge oltre, arricchendosi e completandosi di tante novità e di particolari suggestioni. L’edizione di quest’anno ha coinvolto, sempre grazie all’importante collaborazione dei delegati provinciali dell’Ais - l’Associazione Italiana Sommeliers - una cinquantina di chef cui è stato chiesto di reinterpretare, in modo originale, ricette della tradizione regionale italiana. Ricette facili da replicare ma ricche di creatività vengono così presentate accanto a singolari note sui piatti e a delicati commenti sull’abbinamento bollicine-piatto. Un esercizio di fantasia che ha, però, come suo punto di partenza, le bollicine Cinzano. Sì, perché solitamente si parte dalla ricetta per selezionare “il vino” da abbinare al piatto. In 100% Bollicine il percorso è inverso ed i protagonisti indiscussi sono gli spumanti. Le ricette presentate nascono intorno alle etichette Cinzano, al loro carattere, alle strutture, e al temperamento di ognuna. Ma il percorso di quest’anno, propone tante gustose curiosità. La più intrigante: ‘la cucina non cotta’. Ricette insolite, da preparare lontano dai fornelli. Ad alimentare ulteriormente l’interesse verso 100% Bollicine 2010, contribuiscono ‘il glossario dei vini spumanti’ ed ‘il calendario dei prodotti di stagione’. Il questionario posto in chiusura di libro, permette infine, di misurare la propria competenza in materia, un modo spumeggiante ed originale per “educare al bere”. Il volume, interamente curato da Proposte anche per l’organizzazione dei contenuti, è stato recentemente presentato in occasione del Salone del Gusto di Torino, con un evento dedicato. All’interno dell’Enoteca del Salone - sabato 23 ottobre -, è stato allestito un “spazio Cinzano” composto di tre aree tematiche – Eccellenza, Tradizione e Creatività – affidato per l’occasione a: Sandra Salerno, Fiorenzo Detti e Nicola Batavia, i quali hanno raccontato il mondo delle bollicine Cinzano e, in questo modo, introdotto ai presenti 100% Bollicine. Il libro è in questi giorni in edicola in allegato alla rivista Cucina Italiana, numero di novembre  
   
   
LIQUORE D’ERBE DI CALABRIA. DISTILLERIA CAFFO: PRONTI ALLA TRATTATIVA CON BORSCI LA STORICA DISTILLERIA CALABRESE, PRODUTTRICE DEL VECCHIO AMARO DEL CAPO, INTERESSATA A RILEVARE LA BORSCI  
 
Distilleria Caffo guarda alla Puglia, e punta alla storica azienda Borsci di Taranto. Proprio nei giorni scorsi, Distilleria Caffo ha manifestato la propria volontà di valutare l’acquisizione, nel caso in cui non si concretizzasse la trattativa da parte del gruppo Casale. Già nel marzo 2009, Caffo aveva dato ad Egidio Borsci la disponibilità ad un’eventuale collaborazione, commerciale o mirata a rilevare i marchi e l’intero complesso aziendale, evitando così il fermo della produzione che purtroppo poi si è verificato. Il gruppo Caffo opera da circa un secolo nel mondo degli alcolici. Il marchio più affermato è quello del liquore d’erbe di Calabria “Vecchio Amaro del Capo”, prodotto che in questo momento è tra i primi 5 amari più venduti in Italia e che detiene circa il 9% di quota del mercato nazionale degli amari. Nella distilleria calabrese vengono prodotti in proprio tutte le essenze e gli infusi d’erbe necessari per la realizzazione di liquori di alta qualità. Alcune erbe aromatiche sono addirittura coltivate direttamente nell’azienda agricola di proprietà. Pur essendo fortemente legata al proprio territorio, Caffo distribuisce liquori e vini negli Usa, con una società controllata che si occupa di importazione alcolici, la Caffo Beverages inc di New York, e in vari stati, anzitutto in Europa con particolare attenzione per la Germania, dove ha aperto una filiale diretta. La Distilleria Caffo ha già avuto un’esperienza positiva nell’incorporazione di aziende del proprio settore: dal 2006 ha assorbito, infatti, lo stabilimento Friulano della Distilleria Durbino Spa, salvaguardando la manodopera locale e riattivando la distillazione delle vinacce locali per ottenere grappe friulane di alta qualità. Il gruppo, dunque, potrebbe garantire un futuro all’Elisir San Marzano, portandolo in breve tempo in tutta Italia ed anche all’estero e salvando così uno storico marchio pugliese