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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Marzo 2011
3ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SU VOTAZIONE ELETTRONICA E IDENTITÀ  
 
Tallinn, 7 marzo 2011 - La terza conferenza internazionale sulla votazione elettronica e l´identità si terrà il 29 e 30 settembre 2011 a Tallinn, in Estonia. La votazione elettronica (o e-voting) è un termine che comprende vari tipi diversi di votazione, abbracciando sia i metodi elettronici per dare il voto che i mezzi elettronici per contare i voti. La votazione elettronica è un settore attivo della ricerca che copre un´ampia gamma di argomenti, da questioni di sicurezza del computer e di crittografia a questioni di psicologia umana e legali. La votazione elettronica ha visto la sua parte di apprezzamenti e polemiche. Le critiche riguardano, tra le altre cose, problemi del codice operativo o errori di hardware o di sicurezza. Dal punto di vista positivo, i vantaggi comprendono tempi di classificazione ridotti e un aumento della partecipazione e dell´affluenza dei votanti. Lo scopo di questa conferenza sarà riunire ricercatori e professionisti dal mondo accademico, industriale e degli enti governativi. Saranno affrontati tutti gli aspetti dei sistemi di votazione elettronica, tra cui: progettazione e valutazione dei sistemi di votazione elettronica; teorie della votazione compresa la teoria della scelta sociale; condizioni di sicurezza e analisi formale dei sistemi di votazione elettronica; il ruolo dell´identificazione nella votazione elettronica; il ruolo dei sistemi di gestione dell´identità per la votazione elettronica; schemi crittografici di votazione; altri metodi per conciliare l´identificazione del votante e l´anonimità del voto; questioni di usabilità e accessibilità; questioni di istallazione e ciclo vitale per i sistemi di votazione elettronica; questioni di implementazione e compromessi; questioni interdisciplinari nella votazione elettronica e nell´identificazione. Per ulteriori informazioni, visitare: http://research.Cyber.ee/~lipmaa/voteid2011/cfp.php    
   
   
LIGURIA: AL VIA SUL WEB BANDI REGIONALI. PRIMA AZIONE DI SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA  
 
Genova, 7 Marzo 2011 - E’ stata presentata il 3 marzo la nuova piattaforma “Filse - bandi on-line”, che verrà sperimentata con il bando relativo alla legge regionale 2 sulla ricerca che finanzia lo start up e spin-off di nuove aziende innovative e che introduce l’informatizzazione dei bandi per l’accesso ai contributi alle imprese. La nuova piattaforma che sarà accessibile dai siti regionale e da quelli del sistema di Fi.l.s.e., troverà graduale applicazione anche agli altri bandi regionali. Lo hanno comunicato l’assessore regionale allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli, insieme all’amministratore delegato di Datasiel, Enrico Castanini e al direttore generale di Filse, Ugo Ballerini. “Si tratta – ha detto Guccinelli – della prima azione di semplificazione amministrativa avviata dalla Giunta Regionale nei confronti delle imprese, facilitando il rapporto con la pubblica amministrazione e consentendo la riduzione dei tempi di valutazione delle domande presentate e quindi dell’erogazione dei finanziamenti”. Tramite infatti la piattaforma software la domanda presentata sarà subito disponibile a sistema e quindi gestibile, sia per la creazione della graduatoria, che per l’istruttoria da parte degli uffici di Fi.l.s.e. Con un impatto positivo in termini di tempo e di costi. “L’informatizzazione dei bandi – aggiunge l’assessore allo sviluppo economico – comporterà anche una maggiore facilità nell’accesso alle informazioni da parte delle imprese e implicherà un grande aiuto nei loro confronti perché consentirà di non dimenticare documenti fondamentali grazie alla procedura guidata”. “L’obiettivo – ha proseguito il direttore generale di Fi.l.s.e. Ugo Ballerini - è quello di recuperare un rapporto diretto con le imprese, dando non solo risposte in tempo immediato, ma anche certezze circa l’ammissibilità delle domande. Il sistema infatti non permetterà di presentare domande incomplete, come in passato accaduto, evitando così in parte annullamenti, rigetti, ricorsi e soprattutto il “ping-pong” di raccomandate di richiesta di integrazioni formali. Questo ad esclusivo interesse delle imprese, vorrei ricordare infatti che nei precedenti bandi Por le richieste di integrazioni erano costate circa 22.000 raccomandate con un aggravio dei tempi di istruttoria di oltre 3 mesi”. Questa iniziativa, che ha preso il via nel settembre scorso, ha richiesto un’ analisi di benchmarking con sistemi regionali e nazionali analoghi. “Importanti – ha proseguito Ballerini - sono state le collaborazioni con Datasiel che ha individuato le migliori soluzioni informatiche, adattandole al nuovo sistema e con il sistema regionale delle associazioni di categoria che hanno apportato la loro competenza nell’assistenza alle imprese nella compilazione delle domande”. “L’architettura del sistema informatico che abbiamo definito con Regione, Fi.l.s.e. E le associazioni – spiega l’amministratore delegato di Datasiel Enrico Castanini - ha un rilevante impatto anche dal punto di vista della programmazione economica regionale e soprattutto della definizione dei prossimi bandi. Il sistema on-line acquisendo in formato elettronico i dati, li potrà elaborare in database, consentendo una verifica analitica e puntuale delle imprese partecipanti, dando una fotografia economico e sociale del sistema produttivo regionale e consentendo un costante monitoraggio”. L’informatizzazione non andrà a svantaggio del rapporto con le imprese che, da un lato, potranno attraverso “username e password”, visualizzare in tempo reale la loro posizione all’interno dell’iter istruttorio, dall’altro continueranno a poter contattare i funzionari/istruttori di Fi.l.s.e. Che ha provveduto con Datasiel ad attivare uno specifico “front office desk”.  
   
   
INTERNET: REGIONE VENETO FINANZIA PUNTI DI ACCESSO IN 160 COMUNI  
 
Venezia, 7 marzo 2011 - Con un finanziamento di circa un milione e mezzo di euro la Regione ha finanziato la realizzazione di centri pubblici di accesso ad internet in 160 comuni del Veneto. Nel darne notizia, il 3 marzo, il vicepresidente della giunta regionale e assessore all’informatica Marino Zorzato fa presente che l’intervento fa parte delle misure del Programma Operativo Regionale relativo alla programmazione 2007-2013 del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, e si pone come obiettivo quello di creare centri pubblici (denominati P3veneti) che siano in grado di ridurre il “divario digitale” dei cittadini e delle famiglie. “Da un recente sondaggio Istat – aggiunge Zorzato - risulta che il personal computer è diffuso nel 54,3% delle famiglie mentre l’accesso ad Internet nel 47,3%: si registra un forte divario tecnologico da ricondurre a fattori di tipo generazionale, culturale ed economico. Questo dato aumenta nelle famiglie composte da persone di 65 anni e più dove appena il 7,7% possiede il computer e il 5,9% ha l’accesso ad Internet. Offrire accesso gratuito ad internet e assistenza ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione, è un modo concreto di venire incontro ai bisogni di alfabetizzazione informatica di tutte le fasce della popolazione”. E’ stato infatti approvato uno specifico Avviso Pubblico che prevedeva il finanziamento per la costituzione di questi punti pubblici d’accesso, aperti a tutti i cittadini, secondo progetti presentati dai comuni. Per i comuni sotto i 5.000 abitanti è stato stabilito un contributo di 7.000 euro per realizzare un P3v con almeno tre postazioni; per i comuni sopra i 5000 abitanti invece il contributo è di 9.000 euro per realizzare un P3v con almeno 4 postazioni. In base delle domande pervenute la Regione ha finanziato 21 comuni in provincia di Verona per un importo complessivo di 171 mila euro, 28 comuni in provincia di Vicenza per un importo di 231 mila euro, 18 comuni in provincia di Belluno per un importo di 130 mila euro, 21 comuni in provincia di Treviso per un importo di 173 mila euro, 16 comuni in provincia di Venezia per un importo di 161 mila euro, 28 in provincia di Padova per un importo di 255 mila euro, 28 comuni in provincia di Rovigo per un importo di 241 mila euro.  
   
   
WI-FI A BOLOGNA, GIÀ NEL 2011 UNA NUOVA RETE DI PROSSIMA GENERAZIONE  
 
 Bologna, 7 marzo 2011 – Già dal 2011 a Bologna verrà attivata una “rete di prossima generazione” (“Next generation network”). Lo ha annunciato l’assessore alle Reti di infrastrutture materiali e immateriali Alfredo Peri dopo l´incontro del Comitato tecnico paritetico tra Regione Emilia-romagna, Lepida Spa e Telecom Italia. In quell’occasione si è parlato anche di un Next generation network per Bologna, che consentirà il trasporto di tutte le informazioni e di tutti i servizi con banda “ultralarga” per cittadini e imprese. Telecom Italia ha comunicato infatti che investirà sul territorio di Bologna per realizzarla. “Questa rete – spiega Peri – potrà essere un driver importante anche per la distribuzione wi-fi e sicuramente Lepida analizzerà le possibili situazioni di convergenza”. “Le infrastrutture territoriali della pubblica amministrazione, costruite insieme dagli enti pubblici che gravitano su un territorio, potranno essere messe a disposizione delle iniziative cittadine wi-fi costruendo meccanismi in cui vi sia disponibilità di banda larga per questi sistemi – sottolinea l’assessore – . Di fondamentale importanza è che questo rapporto pubblico/privato avvenga nel pieno rispetto delle normative e della libera concorrenza. Lepida Spa è disponibile a verificare l´analisi delle possibilità e la definizione di strategie. In ogni caso l´intervento della pubblica amministrazione può avvenire solo in logica di sussidiarietà, laddove il mercato non sia riuscito ad agire in modo autonomo”. “La Regione – ha precisato Peri – è interessata a portare ai cittadini le tecnologie telematiche con tutte le possibili strategie disponibili, con un’attenzione per tutto il territorio: dalla città alla pianura, alla montagna. Il sistema wi-fi è sicuramente interessante per il Comune di Bologna, ma la Regione vuole garantire pari opportunità a tutto il suo territorio e a tutti i Comuni. Per questo stiamo costruendo un modello che possa essere utilizzato anche nei Comuni di piccole dimensioni”.  
   
   
ABRUZZO: BANDA LARGA OCCASIONE DI SVILUPPO AL VIA IL PROGETTO A ROCCA PIA, COLLELONGO E MONTEREALE  
 
 Pescara, 7 marzo 2011 - Grazie ad un protocollo d´intesa fra Regione Abruzzo e Vodafone, la banda larga arriva in provincia dell´Aquila con la copertura di Rocca Pia, Collelongo e Montereale, dopo Gessopalena e Montenerodomo. Il progetto è stato illustrato il 3 marzo dal vicepresidente e Assessore allo Sviluppo Economico, Innovazione, Tecnologia e Informatica Alfredo Castiglione, dal consigliere regionale Ricardo Chiavaroli, da Maurizio Sedita (Direttore Regione Centro di Vodafone Italia), oltre che dagli amministratori dei tre paesi. "Con questo progetto - ha dichiarato l´assessore Castiglione - Vodafone conferma l´impegno a ridurre il divario digitale assicurando a cittadini, famiglie e imprese, un miglior accesso alle potenzialità offerte da Internet. La Regione Abruzzo è sempre attenta a qualsiasi iniziativa che va in questa direzione, anche perché direttamente impegnata a portare la Banda Larga su tutto il territorio regionale. Questa importante iniziativa muove dalla Vodafone che investe circa un miliardo di euro per potenziare la riduzione del Digital Divide su oltre 1.000 comuni italiani, oggi - prosegue l´assessore Castiglione - fa tappa in Abruzzo, arrivando in provincia dell´Aquila con la copertura di centri montani dell´Aquilano, ritrovo in diversi periodi dell´anno di numerosi turisti. La tecnologica radio che la Vodafone mette a disposizione è la più adeguata ad eliminare il Digital Divide perché nelle zone interne della nostra Regione, permette prestazioni paragonabili alla Banda Larga fissa, ed è totalmente compatibile con i più moderni e diffusi dispositivi di comunicazione sia in casa che in mobilità, soddisfa criteri di efficienza dei costi, permette una rapida velocità di implementazione. I nostri cittadini - ha aggiunto ancora l´assessore Castiglione - residenti in questi paesi potranno avere accesso, sia all´interno delle abitazioni che in mobilità, ad internet ad una velocità più che adeguata per tutta le applicazioni più diffuse. Le comunità locali potranno accedere ai servizi di comunicazione elettronica e di pubblica amministrazione digitale mentre le piccole aziende, gli artigiani e i commercianti potranno finalmente cogliere le opportunità di business dell´economia digitale. Lo sviluppo economico e sociale dei piccoli comuni è particolarmente legato alla capacità di essere competitivi garantendo ai cittadini e aziende pari possibilità di accesso, rispetto alle grandi città, agli strumenti e alle grandi opportunità che le nuove tecnologie offrono. La Regione Abruzzo sta collaudando gli impianti effettuati per la posa in opera della fibra ottica prevalentemente nelle aree interne. Con un accordo stipulato con il Mi.s.e., cofinanziando con tre milioni di euro, la Regione Abruzzo ha avviato i lavori, per un importo di 10 milioni di euro, che andranno a completare le infrastrutture delle aree interne grazie all´accordo con Infratel, azienda in house del Ministero dello Sviluppo Economico. Quando vi è la giusta sinergia - ha concluso l´assessore Castiglione - fra pubblico e privato, la cittadinanza non può che trarne vantaggio". Maurizio Sedita (Vodafone Italia) ha sottolineato come "La diffusione della banda larga è un fattore chiave per il futuro del Paese ed incide in modo crescente sullo sviluppo della società e delle imprese. In Italia il 12% della popolazione, pari a circa 7 milioni di cittadini, è in digital divide: non ha accesso a internet a velocità sufficiente per fruire dei più moderni servizi di comunicazione elettronica. In particolare si può stimare che oggi ci siano circa 1.800 Comuni italiani che sono privi di banda larga.  
   
   
TELECOM ITALIA LANCIA “THE DAY BEFORE”, IL PROGETTO DI ALTO APPRENDISTATO PER 200 LAUREANDI IN INGEGNERIA  
 
 Roma, 7 marzo 2011- Telecom Italia ha siglato il 4 marzo un accordo con le principali Organizzazioni Sindacali di settore - Slc-cgil, Fistel-cisl e Uilcom-uil- che prevede l’attivazione, in via sperimentale, di un progetto di Alto Apprendistato finalizzato al sostegno agli studi e alla qualificazione professionale di 200 studenti laureandi in Ingegneria presso atenei delle regioni del sud Italia. In linea con la volontà di proseguire in un percorso di dialogo sociale e con l’obiettivo di contribuire attivamente allo sviluppo del Paese, Telecom Italia ha deciso di promuovere questa iniziativa per favorire l’incontro tra il sapere accademico e la cultura d’impresa confermandosi azienda sostenibile, attenta al mercato del lavoro meno favorito, e pronta a investire sulla conoscenza e sulle competenze delle persone, come fatto anche recentemente attraverso l’attivazione di corsi di laurea a favore dei propri dipendenti. Telecom Italia procederà alla sottoscrizione di convenzioni con le Facoltà di Ingegneria dei principali Atenei delle città di Napoli, Salerno, Cosenza, Reggio Calabria, Enna, Catania e Palermo. La sperimentazione coinvolgerà 200 laureandi - selezionati tra gli studenti iscritti ai corsi di laurea magistrale o specialistica, non oltre il primo anno fuori corso e a cui manchino non più di 60 crediti formativi universitari - che saranno inseriti in Tele Contact Center, società 100% del Gruppo Telecom Italia, per un periodo di apprendistato di diciannove mesi, dal 1 giugno 2011 al 31 dicembre 2012. Al fine di consentire agli studenti una proficua prosecuzione dell’apprendimento e il conseguimento del titolo di studio, la loro prestazione lavorativa sarà resa compatibile con l’applicazione negli studi attraverso un contratto a tempo parziale (50%). Durante il periodo di apprendistato Telecom Italia offrirà un piano formativo aggiuntivo rispetto alla frequenza dei corsi di laurea, attraverso l’erogazione di 240 ore di formazione composte da più moduli dedicati allo sviluppo e esercizio delle reti di telecomunicazioni, alle soluzioni tecnologiche e alle offerte commerciali. Al termine di tale periodo, inoltre, Telecom Italia selezionerà 50 risorse da assumere a tempo indeterminato all’interno del Gruppo tra quelle che avranno conseguito il diploma di laurea magistrale e che si saranno distinte per i risultati accademici raggiunti oltre che per le capacità espresse durante il periodo di apprendistato stesso e nelle prove selettive cui parteciperanno. Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia ha affermato: “Telecom Italia prosegue nel suo percorso di azienda sostenibile, attenta allo sviluppo economico e sociale del Paese che investe sulla conoscenza e sulle competenze delle persone. Oggi abbiamo fatto un ulteriore passo avanti con un progetto dedicato alle zone d´Italia dove il problema occupazionale è più sentito e dove minori sono le possibilità di formazione sul campo. E’ inoltre per noi motivo di soddisfazione il fatto che anche questa iniziativa sia condivisa e sostenuta dalle Organizzazioni Sindacali.”  
   
   
DAL MIUR IL VIA LIBERA AL NUOVO STATUTO DEL CONSORZIO PER L’AREA DI RICERCA DI TRIESTE  
 
Trieste, 7 marzo 2011 - E’ arrivato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca il via libera al nuovo Statuto del Consorzio per l’Area di Ricerca di Trieste, aggiornato in attuazione del decreto legislativo 31 dicembre 2009 n. 213 sul riordino degli Enti di Ricerca. L’approvazione ministeriale rende ora possibile il rinnovo dei vertici del Consorzio, da attuare entro sessanta giorni dalla pubblicazione dello Statuto sulla Gazzetta Ufficiale. Il nuovo Consiglio di amministrazione sarà composto da tre membri, due di nomina ministeriale, tra i quali sarà designato il nuovo presidente, e uno di espressione territoriale, che avrà anche il ruolo di vicepresidente. Questa soluzione va incontro a una precisa richiesta fatta al Miur di vedere rappresentata nel Cda la realtà scientifica ed economica regionale. La scelta del rappresentante territoriale sarà operata da un’assemblea convocata dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, composta da rappresentanti della stessa Regione, delle Università di Trieste e di Udine, della Sissa, dell’Unione delle Camere di Commercio del Fvg e da un delegato degli Enti di ricerca vigilati dal Miiur presenti in regione. “Mi auguro che in quest’ultimo passaggio i tempi siano rispettati – commenta il presidente di Area, Giancarlo Michellone. Gli impegni che ho assunto nell’ipotesi che il mio mandato terminasse, come previsto per legge, nel dicembre 2010, mi rendono impossibile accettare ulteriori proroghe”.  
   
   
IMPRESE NEL DISTRETTO CALZE E INTIMO A BRESCIA E MANTOVA: SERVE MAPPATURA VOCAZIONALE  
 
Castel Goffredo/mn - Carpenedolo/bs, 7 marzo 2011 - "Serve una mappatura delle aree vocazionali della Lombardia e mettere così in contatto gli imprenditori che possono e vogliono fare qualcosa insieme". Lo ha detto il vice presidente di Regione Lombardia Andrea Gibelli nel corso della visita al distretto delle calze nelle province di Mantova e di Brescia, seconda tappa della diciottesima edizione dell´´Assessorato Itinerante´. Prima alla ´Gizeta´ di Castel Goffredo in provincia di Mantova e poi alla ´Calze Ileana spa´ di Carpenedolo (Bs); Gibelli ha voluto approfondire il tema legato al comparto che conta una produzione che, fino a pochi anni fa, valeva oltre il 70 per cento dell´esportazione all´estero ma che ora si è affievolita a causa della crisi, arrivando al 50 per cento. Nonostante questo gli imprenditori del distretto, giovani e alla seconda generazione, non si arrendono e continuano a macinare fatturato. "La politica industriale di Regione Lombardia ha come missione la creazione di strumenti per le reti di imprese e mandare insieme, soprattutto per quanto riguarda l´internazionalizzazione, grandi e piccole aziende come quelle artigiane. Altro punto fondamentale è per gli imprenditori - ha continuato l´assessore all´Industria e Artigianato - quello di strutturarsi in maniera stabile sui mercati internazionali che devono essere presidiati anche con il contributo delle istituzioni come la Regione e portare così, nel mondo, marchi interessanti e unici". Altro punto su cui il vice presidente ha insistito particolarmente è stato il tema dell´attrattività del territorio. "Per Regione Lombardia - ha affermato - è rispondere a quegli imprenditori che vengono chiamati da altri Paesi a delocalizzare soprattutto in altre parti d´Europa. Una prima risposta c´è stata - ha detto Gibelli - è stata la costruzione del cosiddetto ´Made in Italy´ voluto dal parlamento". Non è mancata anche una citazione per i patti territoriali che devono "guardare le vocazioni e non il campanilismo. Si adattano alla realtà per quanto riguarda il processo".  
   
   
FARE RETE PER STARE IN MERCATO GLOBALE  
 
 Mantova, 7 marzo 2011 "Con un mercato sempre più globalizzato, è difficile per le piccole medie imprese essere competitive in quanto a innovazione, ricerca, sviluppo industriale e promozione dei propri prodotti all´estero. La Lombardia, nonostante tutto, è capofila degli investimenti in ricerca e sviluppo ma esiste un divario di competitività che va colmato raggiungendo una massa critica di aziende in grado di dar vita ad aggregazioni di conoscenze e professionalità". Lo ha detto il 3 marzo il Vice Presidente e Assessore all´Industria e Artigianato, Andrea Gibelli, a margine dell´incontro a Mantova con l´unione provinciale artigiani. Le iniziative di Regione Lombardia - ha proseguito Gibelli - vanno proprio in questa direzione attraverso la razionalizzazione dei processi amministrativi ed una semplificazione degli strumenti a favore delle imprese per renderli facilmente accessibili anche dalle Micro Piccole Imprese e dagli artigiani; iniziative verso l´internazionalizzazione e la rete d´impresa. La sfida per le imprese - ha concluso Gibelli - e´ infatti quella di unire i piccoli e i grandi ed aprirsi al mondo valorizzando al meglio le peculiarita´ e l´identita´ di un territorio".  
   
   
ISTRUZIONE: FRECCE TRICOLORI NELLE SCUOLE DI UDINE E PORDENONE  
 
 Rivolto (Ud), 7 marzo 2011 - La passione, la tenacia, il coraggio, l´umiltà, il senso del dovere e lo spirito di squadra: sono le qualità che contraddistinguono i piloti della Pan-pattuglia Acrobatica Nazionale ´´Frecce Tricolori´´. Piloti che hanno deciso di trasmettere agli alunni di dieci scuole medie delle province di Udine e Pordenone gli insegnamenti e i valori appresi nel loro lungo percorso di formazione. L´obiettivo è quello di spiegare alle giovani generazioni che la determinazione e la costanza nello studio possono far raggiungere livelli di eccellenza in tutti i settori. È il progetto promosso dalla Fondazione Crup in collaborazione con le Frecce Tricolori, l´Aeronautica militare e l´Ufficio Scolastico Regionale Fvg. Il progetto didattico - che si avvale inoltre dei patrocini della Regione Friuli Venezia Giulia e dell´Azienda speciale Villa Manin - è stato presentato ufficialmente il 4 marzo nella Base aerea di Rivolto, alla presenza dell´assessore regionale all´Istruzione Roberto Molinaro e con l´intervento del comandante della Pan tenente colonnello Marco Lant, del presidente della Fondazione Crup Lionello D´agostini, del direttore dell´Ufficio Scolastico Regionale Daniela Beltrame, del commissario dell´Azienda speciale di Villa Manin Enzo Cainero. E proprio a questa ´´trasmissione di valori concreti e di esperienze di condivisione di lavoro e di obiettivi´´, nonché alla ´´collaborazione che si è instaurata fra enti diversi, dall´Aeronautica militare al mondo della scuola alle istituzioni´´ hanno fatto riferimento i vari interventi. L´assessore Molinaro, in particolare, nell´esprimere compiacimento ´´per questa iniziativa che riveste molti significati´´, ha fatto riferimento al fatto che essa ´´contribuisce a consolidare il rapporto strettissimo che esiste tra il Friuli Venezia Giulia e le Frecce Tricolori. Infatti, entrare nelle scuole significa coinvolgere i giovanissimi in questo rapporto di vicinanza, trasmettendo loro valori e insegnamenti´´. Gli incontri - in programma dal 14 marzo in dieci scuole medie delle due province friulane - si svolgeranno direttamente nelle scuole e saranno esclusivamente dedicati alla classi terze. Un filmato dove si potrà vedere come funziona una ´´squadra perfetta´´ come la Pan, cui seguiranno una breve relazione del comandante Lant e quindi il dibattito con gli studenti. Al termine degli incontri, oltre 1.200 ragazzi saranno ospiti delle Frecce Tricolori nella Base di Rivolto. A supporto dell´iniziativa è stato anche presentato un opuscolo dal ´´concept´´ immediato, studiato per le giovani generazioni, basato su immagini e testi ´´veloci´´ e di facile apprendimento che sarà donato a tutti gli studenti aderenti al progetto. Da parte sua la Graphistudio di Arba ha già annunciato - per bocca di Cainero - l´edizione di un libro fotografico che sarà offerto in omaggio agli studenti partecipanti all´iniziativa, che parte ora in ´´forma sperimentale´´, ma sarà ripresa nel prossimo anno scolastico.  
   
   
UNIVERSITA´ DEL PIEMONTE: PRESENTATI I NUOVI BANDI DEL PROGETTO MARCO POLO 2 MILIONI DI EURO PER LA MOBILITA´ DEGLI STUDENTI MERITEVOLI  
 
Torino, 7 marzo 2011 - Sono giovani, iscritti ad un ateneo piemontese, hanno una media almeno del 27, una buona conoscenza dell’inglese e un percorso di studio brillante: sono questi i requisiti richiesti a studenti, laureandi e ai dottorandi delle università subalpine per accedere alle nuove borse di studio del Progetto Marco Polo, finanziato dalla Fondazione Crt e dalla Regione Piemonte per favorire la mobilità e l’indipendenza, specie di quegli studenti che non vivano nei grandi centri urbani. Due differenti bandi, con una dotazione finanziaria complessiva di 2 milioni di euro, l’uno rivolto agli studenti più meritevoli e l’altro riservato a studenti che siano, al contempo, meritevoli e in particolari condizioni economiche, quali ad esempio coloro che presentino un indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 40.000 euro. “La venture philanthropy è ormai il vessillo delle migliori iniziative della Fondazione Crt - dichiara il segretario generale della Fondazione Crt, Angelo Miglietta - garantisce autonomia ai soggetti beneficiari trasferendo loro le competenze e gli strumenti necessari per camminare con le proprie gambe. Fornire ai giovani la possibilità di formarsi all’estero è un investimento che può essere letto nella stessa chiave: l’esperienza internazionale rappresenta un valore aggiunto imprescindibile per valorizzare un curriculum spendibile per il proprio futuro . Se con l’ormai rodato Master dei Talenti diamo la possibilità di svolgere un tirocinio all’estero ai neolaureati, Marco Polo ha l’ambizione di ampliare le possibilità offerte agli studenti più meritevoli. E’ infine un progetto di sicuro interesse strategico per la Fondazione, dal momento che si base sulla partnership con la Regione Piemonte e con Finpiemonte, enti cui da sempre siamo legati da un saldo rapporto di collaborazione”. “Il Piemonte – commenta l’assessore ai Rapporti con l’Università e gli Enti locali, Elena Maccanti – può vantare un sistema universitario di eccellenza, in grado di garantire un’offerta formativa di alto livello e che deve essere accessibile a tutti gli studenti. Riteniamo che tale obiettivo vada perseguito, non tanto con la proliferazione di sedi sul territorio, ma piuttosto con il sostegno alla mobilità di coloro che non vivono nei centri urbani sede di atenei. Grazie alle borse di studio Marco Polo sarà possibile promuovere il merito e favorire la circolazione delle conoscenze, offrendo ai nostri giovani l’opportunità di sviluppare le proprie potenzialità attraverso un’ esperienza formativa che solo i grandi centri universitari, anche internazionali, possono garantire. Un ringraziamento particolare alla Fondazione Crt, che ha creduto nella collaborazione con la nostra amministrazione regionale, in questa prima iniziativa sperimentale che speriamo possa fare da apripista ad altre iniziative in sinergia fra la Fondazione e la Regione”.  
   
   
CALABRIA, PROGETTO “NUOVI GIOVANI IMPRENDITORI”  
 
Catanzaro, 7 marzo 2011 - L’assessore regionale alle Attività Produttive, Antonio Caridi, ha illustrato ai Giovani imprenditori calabresi le misure a sostegno della nuova imprenditorialità giovanile in Calabria contenute nel progetto, predisposto dal Dipartimento, “Nuovi Giovani Imprenditori”. All’incontro, tenutosi nella sede dell’assessorato a Santa Maria di Catanzaro, hanno preso parte anche il dirigente di settore Marco Aloise, Sebastiano Caffo e Mario Romano per Confindustria Calabria, Giuseppe Pedà e Piero Tassone per Confcommercio, Renato Cantafio per Confartigianato e il direttore tecnico della Fondazione “Field” Caterina Nano. Il progetto si rivolge prevalentemente ai giovani dell’ultimo anno delle scuole secondarie e agli studenti delle facoltà tecniche ed economiche delle Università calabresi. “Nuovi Giovani Imprenditori – ha affermato l’assessore Caridi - punta a creare valore aggiunto attraverso la realizzazione di interventi integrati che, partendo dalla promozione della cultura di impresa, intendono motivare ed assistere i giovani nell’avvio di percorsi di imprenditorialità. Gli obiettivi del progetto, per espressa volontà e per coerenza di visione politica, tendono a non generare mera attivazione di spesa pubblica, anzi, rispetto al passato, devono puntare all’attivazione di azioni che possano creare reali condizioni di sviluppo e produttività in un’ottica di sostenibilità economica e di valorizzazione delle risorse disponibili (umane, culturali, naturali ecc.). Nuovi Giovani Imprenditori – ha evidenziato ancora Caridi -, in coerenza con le linee del Piano Strategico 2011-2013 delle Attività Produttive, si propone di intervenire sulle dinamiche macroeconomiche regionali attraverso la creazione di nuove imprese e la riduzione del tasso di disoccupazione giovanile, mediante percorsi assistiti di imprenditorialità”. Le attività progettuali, per le quali si punta ad un’intesa con altri Dipartimenti come Turismo, Lavoro ed Istruzione, prevedono la formazione dei giovani sui temi della cultura d’impresa con l’organizzazione di corsi e seminari, la visita guidata a realtà produttive, regionali, nazionali ed internazionali, di successo, l’assistenza ai potenziali giovani imprenditori nella definizione del progetto imprenditoriale. La conclusione del percorso prevede il finanziamento, attraverso contributi a fondo perduto, delle idee imprenditoriali che hanno requisiti di fattibilità tecnica ed economica, l’attivazione di sistemi di condivisione delle progettualità definite, un supporto allo start-up dell’impresa anche tramite sistemi di tutoraggio per l’assistenza tecnica ai giovani imprenditori. I rappresentanti dei giovani imprenditori presenti all’incontro, dopo aver espresso il loro plauso per questo nuovo modo di operare da parte dell’assessore Caridi che privilegia la concertazione, hanno concordato sull’importanza della formazione per i giovani che intendono affacciarsi nel mondo dell’imprenditoria, hanno dato una valutazione altamente positiva sul progetto e si sono impegnati a collaborare fattivamente sia nell’elaborazione che nella fase attuativa.  
   
   
EDUCAZIONE AMBIENTALE: SONO I BAMBINI I MIGLIORI EDUCATORI DEGLI ADULTI  
 
Firenze, 7 marzo 2011 – “I bambini non sono solo il nostro futuro ma sono i migliori educatori degli adulti. E una leva straordinaria di cambiamento. Per questo la Regione Toscana ha deciso di imperniare sulle scuole l’articolato sistema di educazione ambientale che ha come target tutta la cittadinanza, ma come soggetto beneficiario principale gli istituti scolastici. Sono loro infatti che devono farsi carico di questo importante settore interdisciplinare”. Così la vicepresidente della Regione Toscana Stella Targetti ha chiuso il seminario sui “Patti con il territorio per la Progettazione Integrata di Educazione Ambientale” che si è svolto il 3 marzo a Firenze, nell’Auditorium di Sant’apollonia in via San Gallo. L’apertura era invece affidata all’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, che ha sottolineato che “nell’educazione ambientale si è aperta una fase nuova con un punto centrale di forza: un quadro consolidato fatto di operatori e formatori. Un sistema che ha dato vita a una rete ben radicata sul territorio e che rappresenta un patrimonio della Toscana. Uno dei nostri fiori all’occhiello che mette in campo strumenti capaci di far crescere cittadini più sensibili a certi temi e più responsabili”. “In un momento di crisi e di difficoltà come quello attuale – ha aggiunto Bramerini – fa bene ribadire che l’educazione ambientale è una scelta precisa di chi, in un paese europeo, considera questa materia equiparata all’educazione civica. Abbiamo a disposizione una vera e propria esperienza maturata nel tempo che sempre di più dovrà diventare un presidio simbolico e una motivazione forte per tutto il mondo della scuola”. “In tema di educazione ambientale, un settore a cui lavorano insieme l’assessorato all’istruzione e quello all’ambiente – ha evidenziato Targetti – è stato fatto molto, e sono stati raggiunti obiettivi importanti di integrazione e partecipazione. Basta pensare che sono ben 309 gli istituti scolastici che attuano progetti integrati, in cui sono coinvolti anche gli enti locali, le associazioni ambientaliste e di categoria, le imprese. Un meccanismo che consente di raddoppiare gli investimenti messi a disposizione del territorio”. Le tematiche più affrontate dai gruppi di lavoro sono i rifiuti, in particolare la loro prevenzione e riduzione, e l’energia.Temi cruciali, secondo la vicepresidente, “in cui le scuole possono fare molto, integrandoli nell’offerta formativa e radicando un “saper fare” che diventa un fondamentale “saper essere”. E’ questo l’approccio da utilizzare, e il vero banco di prova per i cittadini di oggi e di domani”. Ma come migliorare il sistema toscano di educazione ambientale? “Da un lato – afferma Targetti – occorre consolidare e garantire la contuinuità e la pluriennalità dei progetti, una leva che ci permette di essere più efficaci. E dall’altro occorre incrementare la misurazione della nostra efficacia, monitorando anche qualitativamente i progetti. E sono proprio i progetti realizzati e le buone pratiche, ad offrirci spunti interessanti per far crescere il sistema. Come la cosiddetta ‘aula verde’ a disposizione di tutte le classi dell’istituto comprensivo di Barberino di Mugello, percorso concreto e interdisciplinare di educazione ambientale e di cittadinanza attiva, che incrocia anche conoscenze scientifiche e culturali, e insegna ad amare l’ambiente”.  
   
   
APPALTI PER LE PULIZIE NELLE SCUOLE: LA REGIONE TOSCANA SOLLECITA IL MINISTERO  
 
Firenze, 7 marzo 2011 – In Toscana sono oltre 1.200 (per la precisione 1.236) e in tutta Italia circa 26 mila: in prevalenza donne, lavorano nei servizi – esternalizzati – di pulizia, ma spesso anche di sorveglianza, nelle scuole italiane. Con stipendi da 500/600 euro al mese (“un pezzo del lavoro povero che anche in Toscana purtroppo sta prendendo campo”, ha detto una sindacalista). Il loro contratto è in scadenza (scadrà a fine giugno) e non è ancora chiaro quale sarà la loro fine, cosa accadrà dal primo luglio e con il nuovo anno scolastico. Oltretutto è stata recentemente emanata dal ministero una circolare che inviterebbe le singole scuole a effettuare singoli appalti in una logica che sindacati, datori di lavoro e istituzioni definiscono “da spezzatino”. Una delegazione di sindacalisti toscani (Barbara Ercolani Cisl, Michele Panzieri Uil, Dalida Angelini Cgil) è stata ricevuta questa mattina, in palazzo Strozzi Sacrati sede della presidenza di Regione Toscana, dalla vicepresidente con delega all’istruzione Stella Targetti e dall’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini. Davanti alla “forte preoccupazione” dei sindacalisti “per un problema non indifferente che riguarda la sorte di tanti lavoratori deboli ma anche i livelli qualitativi dell’offerta scolastica”, i due assessori regionali hanno espresso “solidarietà, vicinanza e preoccupazione”. E hanno preso l’impegno, in particolare la vicepresidente Targetti che nella Conferenza delle Regioni presiede la Commissione Istruzione, di sollecitare la convocazione di un tavolo tecnico presso il ministero (“più volte chiesto da sindacati e datori di lavoro”) capace di “concertare e definire la migliore soluzione” rispetto ai contratti in scadenza. “Non pochi timori” sono stati poi condivisi, nella sede di Regione Toscana, davanti al “possibile spezzatino negli appalti di pulizia nelle scuole perchè scendere al di sotto di un certo livello può significare – hanno concordato i partecipanti all’incontro – un ostacolo nella qualità dei servizi offerti in un ambiente così particolare come quello scolastico”.  
   
   
EDUCAZIONE AMBIENTALE: FONDI REGIONALI ALLE PROVINCE TOSCANE  
 
 Firenze, 7 marzo 2011 - Fondi regionali per quasi 1,4 milioni di euro (per l’esattezza 1.375.871,44 euro) sono destinati alle 10 Province toscane per finanziare “azioni locali di educazione ambientale”. Lo prevede una delibera (numero1090 del 20 dicembre 2010) varata dalla Giunta Regionale su proposta degli assessori Stella Targetti e Anna Rita Bramerini che approva un documento (“Indirizzi per le azioni locali di educazione ambientale”) su cui questa mattina si è svolto, a Firenze, un seminario di studi con rappresentanti delle amministrazioni provinciali e delle scuole toscane. In base a precisi parametri, alle singole Province vanno finanziamenti compresi fra i circa 92 mila euro di Prato e gli oltre 286 mila euro di Firenze. Con queste risorse ogni Provincia dovrà definire (entro il 30 giugno 2011) un proprio calendario di iniziative che dovranno concludersi entro il 30 giugno 2012. Finanziabili solo attività di tipo educativo, formativo e informativo sia nelle scuole che nel sistema di educazione non formale. La parola chiave è “sostenibilità” con particolare riferimento all’educazione, soprattutto dei giovani, a stili di vita più compatibili con le esigenze dell’ambiente e della salvaguardia della natura.  
   
   
“DIRITTO DI ACQUA, LABORATORI DI CITTADINANZA PER I BAMBINI E LE BAMBINE CON LE FOTOGRAFIE DI DANILO DE MARCO”  
 
Udine, 7 marzo 2010 - Oltre 600 bambini delle scuole primarie di Udine si ritrovano da martedì 1° marzo presso il Museo Etnografico della città per partecipare al progetto di Educazione alla Pace e ai Diritti umani “Diritto di acqua, laboratori di cittadinanza per i bambini e le bambine”. Questo è il titolo dell’iniziativa, promossa dal Comune di Udine - Assessorato Istruzione e Cultura – con il contributo di Amga, ideata e realizzato dalla Cooperativa Damatrà con l’intento di avvicinare anche i cittadini più giovani ai temi della cittadinanza e, in particolare, del diritto all’acqua come bene comune e risorsa imprescindibile. Per tutto il mese di marzo, gli alunni delle 24 classi saranno coinvolti, attraverso dei laboratori maieutici, in un percorso narrativo e di esperienza intorno alle fotografie del noto fotografo e reporter friulano Danilo De Marco, con l’intento di sensibilizzare anche i cittadini più giovani alle responsabilità civile e collettiva che questo bene richiede a tutti. "Si tratta di un progetto affascinante e coinvolgente - commenta l’Assessore alla cultura Luigi Reitani - che attraverso le immagini di un grande fotografo permette una riflessione su uno dei temi di maggior rilievo del nostro mondo: un percorso educativo esemplare". All’interno degli spazi espositivi del Museo Etnografico, alcune gigantografie del noto fotografo testimonieranno il viaggio che l’acqua compie attraverso l’umanità, rendendo subito chiara la diversità di fruizione di una risorsa che è di tutti, ma non per tutti allo stesso modo. Negli spazi espositivi del Museo Etnografico del Friuli prende forma il percorso fotografico: dalla Cina al Messico, dalle montagne del Kurdistan in Turchia e Iraq alle selve degli U’wa in Colombia, fino alle Ande dell’Ecuador. Dalla valle della Narmada in India fino al Brasile dei Sem Terra per raccontare il lunghissimo viaggio che l’acqua percorre attraversando l’umanità. Infatti in forma di fiume, o raccolta dentro a un secchio; intubata in rete idrica, o sgorgante da una fonte; costretta dalle dighe del Narmada, o gassosa in forma di nuvola l’ acqua incontra i destini di uomini e donne. Ogni immagine sarà accompagnata da un racconto e da un gesto per favorire la riflessione critica e il momento di confronto: le fotografie di Danilo De Marco sono come occhi aperti su un mondo che chiede diritti e dignità. Lo svolgimento della seconda fase del progetto si articolerà, invece, all’interno della scuole, dove si amplierà il momento dell’esperienza diretta e del laboratorio. “Provare a coinvolgere i bambini in percorsi che mettono in evidenza l’importanza della nostra dimensione civica - spiega la responsabile educativa del progetto Mara Fabro - ci permette di crescere nella consapevolezza del nostro ruolo di cittadini e di mettere a fuoco che le decisioni di ciascuno di noi contano. Parleremo ai bambini di gestione appropriata delle risorse idriche, racconteremo l’acqua come bene comune e che accomuna nella convinzione del ruolo propositivo e partecipativo dell’infanzia all’interno della società. Siamo felici di vedere accolta all’iniziativa negli spazi del Museo Etnografico del Friuli perché questo ci permetterà un collegamento tra contemporanee criticità e buone prassi che vengono dal passato”. Il progetto, reso possibile da una sinergia tra assessorato alla Cultura e Assessorato all’Istruzione e Diritti di cittadinanza, è iniziato con un percorso formativo rivolto ai docenti che ha visto in campo l’esperienza del Cevi di Udine, della dott.Ssa Cosolo Marangon del centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti di Piacenza e la dott.Ssa Ribrezzi, conservatrice del Museo Etnografico del Friuli. Inoltre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, il 22 marzo il laboratorio “Diritto di Acqua” si aprirà gratuitamente per un intero pomeriggio a tutte le famiglie e ai bambini della città.  
   
   
NUOVE FOTOGRAFIE DI UN VICINO POI NON COSÌ LONTANO  
 
Bruxelles, 7 marzo 2011 - Le immagini prodotte nel sito di La Silla in Cile dall´Osservatorio europeo meridionale (Eso) forniscono una vista spettacolare di Ngc 247, una galassia nella costellazione della Balena. Si tratta di uno sguardo importante oltre lo steccato del nostro giardino galattico, verso una delle più vicine galassie a spirale del cielo australe. Ma quanto è lontana Ngc 247? Non così lontana come si potrebbe pensare. Grazie al Wide Field Imager sul telescopio da 2,2 metri Mpg/eso, una parte di apparecchiatura in prestito illimitato da parte del Max Planck Gesellschaft (Mpg) in Germania all´Eso in Cile, è stata prodotta una nuova immagine a colori. La fotografia è stata generata a partire da una grande quantità di immagini monocromatiche raccolte in molti anni, combinate con immagini ottenute attraverso un filtro che isola la luce dell´idrogeno. La vista che ne deriva presenta in modo chiaro una serie di stelle che compongono la galassia e anche le sue braccia a spirale, il tutto punteggiato da luminose nuvole rosa di idrogeno che indicano una formazione stellare attiva. E ci mostra anche altre galassie più lontane, alcune delle quali fanno capolino attraverso il disco di polvere di Ngc 247. Ngc 247 è una delle tante galassie collegate con la galassia dello Scultore, Ngc 253. Tutte assieme, esse formano il Gruppo dello Scultore. "Questo è il gruppo di galassie più vicino al nostro Gruppo Locale, che comprende la Via Lattea - dicono all´Eso - ma attribuire un valore preciso a queste distanze celesti è intrinsecamente difficile." Situata a poco più di 11 milioni di anni luce di distanza, di recente si è anzi scoperto che Ngc 247 è oltre 1 milione di anni luce più vicina alla Via Lattea di quanto si pensava. Se osservata dalla Terra, essa è anche molto inclinata. Questa osservazione potrebbe in parte spiegare il motivo per cui le precedenti stime sulla distanza erano errate. "Per misurare la distanza dalla Terra a una galassia vicina, gli astronomi si devono affidare a un tipo di stella chiamata variabile Cefeide, usandola come indicatore della distanza", spiegano all´Eso. "Le Cefeidi sono stelle molto brillanti, la cui luminosità varia a intervalli regolari. Il tempo impiegato dalla stella per aumentare e diminuire la propria luminosità può essere inserito in una semplice relazione matematica da cui si ottiene la sua luminosità intrinseca. Quando la si confronta con la luminosità misurata, si ottiene la distanza. Tuttavia, questo metodo non è infallibile, poiché gli astronomi ritengono che questo rapporto tra periodo e luminosità dipenda dalla composizione della Cefeide." E ci sono anche altri fattori da considerare. La luce delle Cefeidi potrebbe, ad esempio, essere smorzata dalla polvere, che farebbe apparire queste stelle più deboli, e quindi più lontane, di quanto non siano in realtà. Questo è valido in special modo per Ngc 247, poiché la linea dello sguardo verso la Cefeide attraversa il suo disco di polvere. Un team internazionale di astronomi provenienti da istituzioni in Cile, Francia, Germania, Italia, Polonia e Stati Uniti sta analizzando i fattori che influenzano questi indicatori della distanza. Essi collaborano al Progetto Araucaria, che mira a identificare con chiarezza i più accurati metodi per misurare le distanze stellari e a migliorare la calibrazione della scala locale delle distanze extragalattiche. L´eso spiega che essi hanno già segnalato come le precedenti stime sulla distanza riguardanti Ngc 247 erano sbagliate di circa un milione di anni luce. Per maggiori informazioni, visitare: Osservatorio europeo meridionale (Eso): http://www.Eso.org/public/    
   
   
STUDIO UE RILEVA CHE IL MUTAMENTO CLIMATICO MINACCIA L´ECOSISTEMA DEL MAR BALTICO  
 
Bruxelles, 7 marzo 2011 - Ricercatori finanziati dall´Ue hanno scoperto che la temperatura superficiale del mar Baltico era più calda in passato e che l´esaurimento dell´ossigeno era più intenso di quanto indicano i dati attuali. Il progetto Inflow, uno dei 16 progetti Bonus+ ("Multilateral call for research projects within the Joint Baltic Sea Research Programme"), sta sviluppando un modello per la variabilità naturale degli ecosistemi marini che migliorerà la nostra conoscenza del modo in cui i cambiamenti influiranno sul mar Baltico nel lungo periodo. Bonus+ è destinatario di un finanziamento congiunto dei programmi nazionali dei paesi baltici dell´ordine di 22 milioni di euro, dei quali 7,27 milioni sono forniti da una borsa nel quadro dello schema Era Net Plus del Settimo programma quadro (7°Pq) dell´Ue. La rete Bonus è stata avviata come Era-net e riunisce organizzazioni che finanziano la ricerca nell´area baltica provenienti dai paesi della regione: Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia, Federazione russa e Svezia. Il mutamento climatico, la rapida crescita della popolazione e lo sfruttamento più intenso delle aree marine e costiere stanno minacciando gli ambienti marini in tutto il mondo. I ricercatori di Geological Survey of Finland hanno scoperto che il mar Baltico, e le piante e gli animali che ne dipendono per la sopravvivenza, sono in prima linea nella lotta contro questi effetti. "L´esaurimento dell´ossigeno era già un grosso problema nel mar Baltico un migliaio di anni fa, nonostante l´interferenza delle attività umane fosse minima", afferma il coordinatore di Inflow Aarno Kotilainen, professore di ricerca presso Geological Survey of Finland. "In seguito il clima si è raffreddato e il tasso di esaurimento dell´ossigeno si è abbassato. Tuttavia, il clima è diventato di nuovo più caldo nel ventesimo secolo determinando, a sua volta, un maggiore esaurimento dell´ossigeno. Il professor Kotilainen dice: "Alcune stime suggeriscono che il mutamento climatico nell´area del mar Baltico provoca l´incremento delle temperature superficiali dell´acqua, aumenta l´intensità del vento e accorcia la stagione in cui il mare è coperto dal ghiaccio. I cambiamenti nell´idrografia e nei processi biogeochimici del mar Baltico potrebbero influenzarne l´intero ecosistema". Kotilainen osserva che a causa delle "complesse relazioni di causa-effetto [è] molto difficile valutare la portata e le linee di sviluppo di questo impatto". Tuttavia, è necessario osservare che queste linee di sviluppo, nel complesso, hanno dato forma a una prospettiva scoraggiante per il futuro man mano che le pressioni esterne sul mar Baltico continuano ad aumentare sulla scia di un´attività umana sempre più intensa. I partner Inflow stanno usando un approccio basato sulla modellazione per esaminare i sedimenti marini del Baltico al fine di approfondire la propria conoscenza delle condizioni passate del mare, a ritroso di almeno 6000 anni, e cercare di capire i probabili effetti del mutamento climatico su questo mare e sulla regione nordatlantica in generale. Le nuovi informazioni faranno luce sulla temperatura della superficie marina, la copertura di ghiaccio e i livelli di eutrofizzazione in diversi momenti storici. Gli scienziati useranno quindi questi dati per produrre simulazioni-modello che forniranno scenari selezionati sull´impatto del mutamento climatico naturale e indotto dall´uomo sull´ecosistema marino del Baltico. Secondo loro, queste informazioni saranno essenziali nell´aiutare a elaborare piani per l´uso sostenibile delle aree marine e nella preparazione di programmi per affrontare l´impatto del mutamento climatico. Gli scienziati sono consapevoli da anni della precarietà dello stato di salute del mar Baltico. Per esempio, ogni estate una porzione sempre più estesa del mare è coperta da fioriture d´alghe provocate dall´inquinamento da nitrati e fosfati legati all´agricoltura intensiva. Queste alghe consumano l´ossigeno a scapito dei pesci e delle altre forme di vita. Anche la pesca eccessiva è un´attività che sta mettendo a dura prova l´ecosistema marino. Queste minacce, insieme ad altre difficoltà che affliggono la regione, sono affrontate nel quadro della Strategia regionale dell´Ue per il mar Baltico, il cui obiettivo è coordinare l´azione dell´Ue, degli Stati membri, delle regioni e organizzazioni pan-baltiche, di istituti di finanziamento ed enti governativi per promuovere uno sviluppo più equilibrato nell´area. Per maggiori informazioni, visitare: Inflow: http://www.Bonusportal.org/inflow  Scheda informativa del progetto Bonus+ su Cordis, fare clic: qui Bonus: http://www.Bonusportal.org/  Azioni Era-net: http://ec.Europa.eu/research/fp7/index_en.cfm?pg=eranet-projects-home    
   
   
INQUINAMENTO DELLA LAGUNA DI GRADO : "SOLUZIONE CONDIVISA GOVERNO-REGIONE"  
 
Trieste, 7 marzo 2011 - Indicazioni positive e percorsi risolutivi sono emersi il 3 marzo a Roma nella Conferenza dei Servizi istruttoria tra la Regione e il Governo in relazione al problema dell´inquinamento della Laguna di Grado e della zona dell´Aussa Corno. "Sono emersi - ha dichiarato il vicepresidente Luca Ciriani - indirizzi positivi per quanto concerne la gestione e lo stoccaggio dei fanghi inquinati e l´annullamento dei vincoli relativo alla macroarea 7, ovvero i 140 mila metri quadrati interni all´area degli stabilimenti ex-Caffaro che risultano altamente inquinati". L´incontro, che ha coinvolto oltre all´assessorato regionale all´Ambiente e all´Autorità di bacino, i rappresentanti del Comune di San Giorgio di Nogaro e della Provincia di Udine, nonché i responsabili della zona industriale dell´Aussa Corno e il commissario della Caffaro, hanno visto "la volontà e il concreto interesse - ha aggiunto il vicepresidente - a trovare una rapida soluzione ai problemi che di fatto vincolano da un lato un nuovo sviluppo industriale per l´Aussa Corno e dall´altro una gestione sicura dei fanghi inquinati". I principali argomenti relativi all´inquinamento della Laguna di Grado e dell´Aussa Corno verranno affrontati entro un mese, sempre a Roma, in una Conferenza dei Servizi decisoria il cui obiettivo sarà quello di ratificare e rendere operative le scelte e le decisioni prese dai ministeri competenti - Salute, Ambiente, Sviluppo economico - nella fase istruttoria iniziata formalmente oggi. Soluzione condivisa è stata approvata anche relativamente al dragaggio dei canali della laguna e del fiume Corno. In particolare, per quanto concerne il dragaggio dei canali, esso renderà sicura la navigazione permettendo un migliore accesso alle zone lagunari, necessario sia per lo sviluppo economico che per la fruizione turistica e ambientale. "Il risultato raggiunto oggi - ha concluso il vicepresidente Ciriani - si deve all´impegno e alla volontà del ministro Stefania Prestigiacomo e del presidente Renzo Tondo, che hanno voluto individuare la Conferenza dei Servizi come strumento risolutivo e lo hanno convocato mettendo fine ad una lunga attesa. Si apre ora una fase concreta e operativa che ha l´obiettivo di definire i dettagli normativi e operativi delle soluzioni condivise tra ministero e Regione e che avrà quale obiettivo quello di giungere al riutilizzo delle aree e alla futura tutela dell´ambiente. Effetti positivi si avranno anche sul fronte economico-occupazionale, in quanto l´area ex-Caffaro potrà tornare ad essere produttiva e attivare così nuovi posti di lavoro".  
   
   
BOATI IN FADALTO. IL FENOMENO SI ATTENUA, MA LA GUARDIA RESTA ALTA  
 
Venezia, 7 marzo 2011 - A partire dal 26 gennaio scorso, sono state individuate nella zona del Fadalto 346 scosse, 12 delle quali percepite dai residenti. Rispetto ai primi giorni del monitoraggio, nelle ultime due settimane il fenomeno si è nettamente attenuato e pare essersi stabilizzato con un numero giornaliero di eventi compreso tra 5 e 10 e scarso risentimento da parte della popolazione (l’ultimo evento percepito è di giovedì 3 febbraio all’1,10). Dalle localizzazioni effettuate, gli eventi paiono originarsi in un’area del diametro di circa 1,5 km, centrata in prossimità di Fadalto Basso, con profondità ipocentrali che mediamente si aggirano tra i 500 ed i 600 metri. E’ quanto emerso oggi nel corso della riunione tecnica svoltasi stamani nella sede della Protezione Civile del Veneto di Marghera – Venezia, presenti tutte le strutture regionali interessate e il Centro di Ricerche Sismologiche (Crs) dell’Istituto Nazionale di Oceanografie e di Geofisica Sperimentale (Ogs). Quest’ultimo ha presentato una relazione relativa all’ultimo mese di monitoraggio, illustrando tra l’altro le modalità di acquisizione e analisi dei dati e facendo il punto sulla verosimiglianza di alcune ipotesi interpretative. Per conto della Regione, l’Ogs continua a mantenere una rete di 7 stazioni di registrazione. Dal 18 febbraio si sono affiancate altre 5 stazioni installate dal Cesi per conto dell´Enel. Utilizzando una stazione collegata in tempo reale con la sede di Udine, il Crs ha attivato un sistema automatico di riconoscimento e segnalazione degli eventi via Sms. Le caratteristiche dei sismogrammi ed i dati di localizzazione tenderebbero ad escludere un qualche collegamento con la sismicità più profonda di origine tettonica, così come il collasso di cavità carsiche. Le ipotesi più verosimili rimangono quelle legate alla circolazione di acqua nel sottosuolo, quali colpi di ariete in condotti carsici o microsismicità indotta da variazioni dello stato di pressione delle rocce. L’attività di controllo e di studio proseguirà per migliorare le conoscenze sulla struttura del sottosuolo e sulle modalità di propagazione delle onde sismiche nella zona del Fadalto. In ogni caso, la Protezione Civile Regionale continuerà a tenere d’occhio la situazione e proseguirà nell’attività di informazione e allertamento delle strutture e delle istituzioni preposte perché, al di là del fenomeno di questi mesi, l’area è in zona sismica 2.  
   
   
AMBIENTE, ACQUISTI VERDI COME AIUTARLI E FARLI CONOSCERE CONVEGNO SULLA COMUNICAZIONE SU PRODOTTI E CONSUMI SOSTENIBILI  
 
Genova, 7 Marzo 2011 - In crescita la consapevolezza di consumatori e distributori sulle criticità ambientali legate all´acquisto di prodotti alimentari e domestici di largo consumo, ma le pubbliche amministrazioni hanno ancora difficoltà nella redazione degli appalti con caratteristiche di sostenibilità ambientale. Solo un terzo delle imprese dichiara di produrre beni e servizi ´verdi´. È quanto emerge da un´indagine realizzata nel 2010 nell´ambito del progetto Promise del programma Life +, finanziato dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea presentata nella sede della Regione Liguria nel corso di un seminario su “Consumi e produzioni sostenibili e comunicazione”. L´iniziativa consiste in una campagna di sensibilizzazione per la sostenibilità nella produzione e nei consumi rivolta a consumatori privati e pubblici, produttori e distributori. I partner del progetto sono: Regione Liguria, Regione Lazio, Confindustria Liguria, Ancc Coop, Ervet Emilia- Romagna. Spiega Renata Briano, assessore all’Ambiente della Regione Liguria: “La Regione Liguria tiene molto a questo progetto perché in sintonia con la delega dell’assessorato all’ambiente, altra economia e Stili di Vita Consapevoli. È un progetto particolarmente promettente in quanto mette a confronto i diversi protagonisti del mercato verde. Dall’indagine condotta sul livello di consapevolezza emerge un quadro promettente e confortante che ci fa ben sperare di proseguire su questa strada”. All’evento, aperto dal direttore del Dipartimento Ambiente Gabriella Minervini, sono intervenuti - tra gli altri - Stefania Betti del Ministero dell’Ambiente, amministratori pubblici, esperti di comunicazione, Anci, Legambiente, l’associazione dei consumatori Altroconsumo, rappresentanti del mondo della produzione e della distribuzione, tutti protagonisti del Progetto Life+ Promise, finanziato dall’Unione Europea, e diretto a ridurre gli impatti ambientali generati dai prodotti di largo consumo. L’incontro, incentrato sulle strategie di comunicazione per la promozione del mercato dei prodotti sostenibili, ha costituito un importante momento di confronto tra produttori, distributori e consumatori. Le indicazioni emerse sugli strumenti – come le eco-etichette – utilizzati per il riconoscimento e la classificazione dei prodotti “verdi”, sono alla base dello sviluppo del piano di comunicazione sui quattro target individuati: produttori, distributori e consumatori (privati e pubblici). “Questi strumenti dovrebbero da un lato essere concepiti in base a criteri scientifici circa le prestazioni del prodotto e dall’altro rispondere alle esigenze di una comunicazione chiara, trasparente ed efficace”, spiegano i tecnici.  
   
   
NUOVI PROGETTI PER ADOZIONE STANDARD AMBIENTALI UE  
 
Sarajevo, 7 marzo 2011 - La delegazione Ue in Bosnia Erzegovina ha annunciato nei giorni scorsi l´assegnazione dei contratti per la realizzazione di 11 progetti relativi alla tutela ambientale, finalizzati a colmare il gap che ancora separa il Paese dagli standard comunitari in materia. Tali progetti sono finanziati dalla Ue attraverso l´Instrument for Pre-accession (Ipa), per un ammontare di 1 milione di euro e in particolare puntano a rafforzare la collaborazione tra settori governativi e non per l´effettiva adozione degli standard ambientali Ue in Bosnia Erzegovina. I progetti selezionati si concentreranno sul monitoraggio e controllo di varie questioni legate all´ambiente, come l´adozione dei leggi, piani di azione, processi decisione, procedure specifiche, messa in rete delle Ong e creazione di iniziative di livello regionale.  
   
   
IL 16 MARZO PORTE APERTE ALL´INCENERITORE DI BOLZANO  
 
 Bolzano, 7 marzo 2011 - Nell’ambito delle iniziative per i 15 anni dell’Agenzia provinciale per l’ambiente (Appa), il Laboratorio di Chimica Fisica dell´agenzia è lieto di invitare la cittadinanza ad assistere alle misure di controllo delle emissioni in aria che verranno svolte il 16 marzo presso il camino dell’inceneritore di Bolzano. Adesioni entro il 10 marzo. Le apparecchiature necessarie saranno installate ed in funzione, compreso il laboratorio mobile, ed i tecnici saranno disponibili per chiarimenti sulle misure stesse. L’appuntamento è per il pomeriggio del 16 marzo e per il pomeriggio del 21 marzo 2011, dalle ore 14 alle ore 17.30. Se richiesto, oltre ad assistere alle misure di controllo ufficiale dell’impianto che competono ad Appa, sarà possibile effettuare una visita guidata all’impianto stesso, accompagnati da personale di Ecocenter. Chi fosse interessato dovrà prenotarsi via e-mail labchimfis@provincia.Bz.it  oppure chiamando il numero di tel. 0471-417166 entro il 10 marzo 2011 per la visita del 16 marzo. Entro il 16 marzo, invece, è necessario prenotarsi per la visita del 21 marzo. Le persone prenotate saranno quindi ricontattate per la conferma e per l’orario definitivo. Per motivi logistici (capienza e sicurezza) i posti disponibili sono limitati e verranno organizzati dei turni.  
   
   
RIFIUTI IN ABRUZZO: SU SMALTIMENTO ORA TOCCA AI CONSORZI DEFINITA PROGRAMMAZIONE. NON PIU´ TOLLERABILE SCARICABARILE  
 
L´aquila, 7 marzo 2011 - "E´ necessaria una svolta decisa da parte dei Consorzi e dei Comuni nella gestione dei rifiuti". E´ l´appello che l´assessore all´Ambiente, Mauro Di Dalmazio, ha lanciato il 3 marzo nel corso della conferenza stampa di presentazione della programmazione dello smaltimento dei rifiuti per il 2011. "Allo stato - ha spiegato Di Dalmazio insieme con il dirigente Franco Gerardini e il Segretario generale della presidenza, Enrico Mazzarelli, - l´Abruzzo può contare su un´autonomia di 400 mila metri cubi per un periodo fino alla primavera 2012. Ed è per questo motivo che abbiamo avviato la programmazione di gestione e smaltimento dei rifiuti che ora deve essere attuata da comuni e consorzi; quella stessa programmazione figlia della delibera della Giunta regionale di fine anno che ha dato la possibilità di aumentare la capacità delle discariche del 10%, potenziare gli impianti e la raccolta differenziata. Attualmente solo Spoltore ha incrementato del 10% la propria discarica, nonostante la Regione abbia autorizzato tutti i lavori". L´attutale situazione di criticità che si registra in regione è dovuta alla ridotta autonomia di smaltimento, sono solo 6 le discariche attive, al mancato funzionamento degli impianti di trattamento di Notaresco e Castel di Sangro e alla mancata realizzazione di tre discariche (Gioia dei Marsi, Atri e Notaresco) già autorizzate per circa 900 mila metri cubi. "Ora è necessario il cambio di passo - insiste Di Dalmazio - la programmazione è stata fatta e la Regione manterrà il suo ruolo di supporto reperendo risorse per dare sostegno alla raccolta differenziata (è il caso di rimodulazione dei fondi Fas) e ad altri interventi specifici, ma in questo contesto i Comuni e i Consorzi devono dare esecuzione a questa programmazione su un principio di responsabilità condivisa. Non sono più tollerabili atteggiamenti di alcuni comuni che fanno scaricabarile sulla Regione". Sul fronte della Raccolta differenziata i numeri sono ancora lontani dagli obiettivi nazionali. "Siamo fermi al 30% - spiega Franco Gerardini - la normativa nazionale parla di 60%. Sono inoltre 51 i comuni che si affidano al sistema domiciliare della raccolta differenziata, cifra molto superiore a quella di qualche anno fa ma ancora al di sotto degli standard nazionali. Non è vero - ha ribattuto Gerardini - che stiamo lavorando per creare l´emergenza; esiste invece una programmazione definita e su quella è necessaria la spinta decisiva dei Consorzi". Su questo fronte, il Segretario generale della presidenza, Enrico Mazzarelli, ha sottolineato come "la Giunta regionale a due anni dal suo insediamento si stia avvicinando al concetto di autosufficienza così come richiede la normativa nazionale, offrendo strumenti giusti e adeguati agli enti locali. Abbiamo fatto un avviso pubblico per la ricerca di discariche fuori regione - ha ricordato Mazzarelli - che non solo ha il compito di fronteggiare una eventuale situazione emergenziale, ma anche quello di sgomberare il campo dalle opacità che alimentano il mondo dei rifiuti". L´assessore all´Ambiente ha poi chiarito meglio i contenuti dell´avviso pubblico. "Abbiamo assunto la disponibilità extraregione di alcune discariche pronte ad ospitare rifiuti. Questo è un elemento che potrebbe essere utile in caso di emergenza derivante dalla mancata osservanza della programmazione regionale, ma è stato utile anche per dare un indicatore di mercato sui prezzi e i costi degli operatori fuori regione. Su questo punto - ha aggiunto l´assessore - stiamo lavorando per conclude accordi di programma con le regioni di prossimità, e cioè Molise e Marche. Ma ripeto - ha concluso Di Dalmazio - ora i Consorzi sanno quello che devono fare e l´emergenza rifiuti potrebbe arrivare solo, e sottolineo solo, in caso di inottemperanza alla programmazione regionale".  
   
   
IN CALABRIA AVVIATO IL “PIANO OPERATIVO DI INTERVENTO 2011” PER IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE  
 
 Catanzaro, 7 marzo 2011 - L’assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano ha predisposto, in coerenza con il programma politico del Presidente Scopelliti, il “Piano Operativo di Intervento 2011” per individuare gli interventi prioritari e necessari idonei a migliorare il sistema di collettamento e di depurazione delle acque reflue. Tale Piano – riferisce una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - mira a garantire il livello qualitativo delle acque di balneazione attraverso azioni mirate nelle aree che presentano maggiori carenze, che riducano situazioni di rischio di sversamento di reflui non adeguatamente collettati o trattati presso gli impianti di depurazione. Punto di riferimento del Piano saranno le aree nelle quali, negli ultimi quattro anni di campionamento delle acque costiere, i valori riscontrati ne hanno determinato una classificazione “scarsa” o “sufficiente”. Elemento fondamentale saranno anche le infrazioni comunitarie riguardanti gli agglomerati oltre i quindicimila abitanti che hanno determinato motivo di deferimento alla Corte di Giustizia Europea con punto di riferimento le criticità e le priorità indicate nei Piani d’Ambito provinciali. Al fine di finanziare il Piano con i fondi Por Fesr 2007-2013 saranno definite le procedure da seguire partendo dalla ricognizione delle aree non balneabili rilevate e classificate a seguito delle metodologie adottate dall’Arpacal, dall’analisi della programmazione di settore degli A.t.o. E dalla valutazione degli interventi in relazione alla programmazione già avviata. Per definire e rispettare i criteri di selezione ed i requisiti di ammissibilità, il Dipartimento alle Politiche per l’Ambiente ha già programmato e convocato un tavolo di lavoro con gli Ambiti Territoriali e con le Amministrazioni territorialmente interessate per la definizione e la condivisione degli interventi da inserire e realizzare nel suddetto Piano.  
   
   
BONIFICA SITI INQUINATI. FIRMATO PROTOCOLLO D´INTESA CON LE PROVINCE PUGLIESI  
 
Bari, 7 marzo 2011 - Con la firma del Protocollo d’Intesa per la bonifica dei siti inquinati si conclude il 4 marzo la prima fase del percorso di concertazione avviato nella primavera 2010, per l’attuazione della Programmazione Comunitaria Puglia Fesr 2007/2013, a valere sui fondi dell’Asse Ii - azione 2.5.4. Alla firma hanno partecipato l’Assessore regionale alla Qualità dell’Ambiente, Dott. Lorenzo Nicastro, il Dirigente del Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica e i rappresentanti delle quattro Province pugliesi di Bari, Brindisi, Lecce, Taranto. Grazie ad una intensa attività di confronto sinergico e di condivisione degli interventi, che ha coinvolto le amministrazioni provinciali e comunali, il Protocollo d’Intesa contiene la strategia e gli interventi prioritari che danno corpo alla procedura negoziale prevista dal Programma Pluriennale di Attuazione di Asse. Strategia ed interventi che, così come definiti nel Protocollo d’Intesa, sono incentrati sui temi del miglioramento della qualità ambientale e finalizzati al contenimento delle potenziali fonti di contaminazione presenti nel territorio pugliese. In particolare con l’Intesa si utilizzano risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea, consentendo di investire circa 17 Meuro per la realizzazione di interventi di risanamento ambientale su siti degradati, individuati attraverso la procedura negoziale. Il tutto attraverso un percorso di trasparenza e di concertazione che ha visto il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.