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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Marzo 2011 |
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VENDOLA: "CHIEDO AL GOVERNO NAZIONALE DI RITIRARE OPZIONE NUCLEARISTA" |
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Bari, 14 marzo 2011 - “Quello che sta accadendo di apocalittico, di catastrofico in Giappone in queste ore, è qualcosa che turba la coscienza del mondo, che addolora tutti noi e che ci fa sentire una grande inquietudine. Io chiedo che il governo nazionale per senso del decoro e per il principio della realtà, ritiri immediatamente la propria opzione nuclearista e torni a discutere con le regioni, ma anche con il mondo accademico, con l’intelletualità e con l’ambientalismo, di quale modello di politica energetica”. Lo ha detto il presidente della regione Puglia Nichi Vendola a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2011 della Corte dei Conti pugliese. “Il nucleare - ha detto Vednola - oggi vede ferito a morte un ingrediente fondamentale della sua narrazione, la leggenda della sua sicurezza. Quel fumo radioattivo è un’ipoteca drammatica non solo per quei territori del Giappone, ma anche per tutta la specie umana sul pianeta. Chiedo con forza che il governo e il parlamento blocchino l’opzione nuclearista nel nostro Paese. Credo che il referendum che si svolgerà anche sul nucleare dovrebbe essere svuotato di significato. Spero cioè che prima di arrivare al referendum il governo possa dire basta, ci abbiamo provato ma l’opzione nucleare è stata falsificata dalle vicende della storia del mondo”. |
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"ENERGIE RINNOVABILI E GREEN ECONOMY": CORSIVO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA, VASCO ERRANI, PUBBLICATO SUL SITO WEB PRESIDENTERRANI.IT |
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Bologna, 14 marzo 2011 -- "Energie rinnovabili e green economy": è il titolo del corsivo del presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, pubblicato il 12 marzo sul sito web presidenterrani.It. Di seguito il testo del corsivo. “Questa crisi, che avvolge l’Europa, ci ha consegnato una certezza: la nostra economia ne uscirà profondamente trasformata. Interi settori produttivi si stanno già modificando, altri stanno perdendo la propria spinta dinamica. Una delle aree del futuro, su cui puntano la produzione più avanzata e la ricerca è quella della cosiddetta “green economy”. Il business verde in Emilia-romagna più che in altre zone del Paese è una realtà compiuta in continua espansione. Le ultime cifre parlano di quasi 2 mila imprese, circa 230 mila addetti, oltre 61 miliardi di fatturato in Emilia-romagna. Ecco perché per noi e per un intero settore è una pessima notizia l’approvazione del decreto di legge proposto dal Governo, che restringe le opportunità nell’ambito della produzione di energia fotovoltaica. Una scelta che va a colpire un settore, quello delle energie rinnovabili, oggi cruciale non solo perché in Italia occupa circa 140 mila persone, ma perché può rappresentare un freno alla deriva climatica, in linea con quanto auspicato dall’Unione europea. A fronte di rassicurazioni che non rassicurano affatto, il Governo deve ora fare chiarezza sulla questione degli incentivi. I presidenti delle Regioni, tramite la Conferenza che presiedo hanno richiesto, ed è già stato concesso, un urgente incontro tramite il ministro Fitto per sollecitare una correzione degli errori e il miglioramento di un comparto strategico con opportuni provvedimenti. La politica industriale e quella ambientale non possono vivere nell’incertezza di misure e risorse a disposizione. L’emilia-romagna come l’intero Paese hanno bisogno di politiche chiare e investimenti sul versante della “green economy”, non certo di contrazione economica. Per quanto ci riguarda, solo nel 2010 i nostri investimenti regionali hanno superato i 95 milioni di euro, un impegno che trova conferma nel supporto e nel finanziamento al sistema della rete dell’Alta tecnologia regionale e dei tecnopoli. Insieme a questo, il Piano energetico regionale 2011-13 sarà decisivo per trasformare pienamente l’Emilia-romagna in una regione sempre più orientata all’innovazione e alla compatibilità ambientale nelle politiche industriali, abitative, nel modo di produrre, nel modo stesso di vivere dei cittadini”. |
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LE ASSOCIAZIONI PROPONGONO OSSERVAZIONI CORRETTIVE AL D.LGS CHE RIFORMA IL SETTORE DELLE ENERGIE RINNOVABILI |
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Roma, 14 marzo 2011 - Il D.lgs recante attuazione della Direttiva 2009/28/ sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, così come attualmente formulato, bloccherà lo sviluppo del settore delle rinnovabili che producono energia elettrica, provocando un duro colpo all’economia nazionale già fortemente in crisi. Il provvedimento, infatti, sta già generando incertezza se non addirittura la paralisi del settore. Il sistema bancario ha già annunciato la sospensione dei finanziamenti previsti e molte aziende si ritrovano improvvisamente con i loro investimenti a rischio, circostanza che coinvolge decine di migliaia di posti di lavoro e impedisce la creazione di nuove opportunità occupazionali (stime accreditate riportano che oggi in Italia un nuovo posto di lavoro su tre è nella green economy). Questo, proprio quando la Commissione europea presenta una Roadmap che prevede di portare dal 20% al 25% la riduzione delle emissioni di gasserra nel 2020. Va ricordato infine che la decisione assunta dal Governo in merito al D.lgs esula dal confronto avviato, disattendendo le richieste bipartisan di modifica indicate da parte delle Commissioni parlamentari, con cui le associazioni del settore dell’industria delle rinnovabili e ambientaliste avevano avuto un dialogo proficuo. Chiediamo pertanto la riapertura di un confronto attraverso una riflessione aperta che possa portare alla composizione di una decisione equilibrata, capace di dare certezza al mercato, sostenere e promuovere i benefici economici e ambientali che il settore delle energie rinnovabili possono creare. A tal fine proponiamo quanto segue. Principi generali Evitare di introdurre meccanismi a effetto retroattivo e in contrasto con il principio cardine di certezza del diritto. - Definire dei principi di salvaguardia che garantiscano il mantenimento del livello di incentivazione per gli impianti in costruzione o comunque autorizzati. - Gli "aggiustamenti" non possono prescindere da periodi di transizione congrui e condivisi con le imprese atti a garantire gli investimenti. - Definire un quadro normativo che tenga conto per tutte le fonti di una previsione di crescita al 2020 in linea con le reali potenzialità del settore e del decadimento dei costi. - Dare certezza e velocità dei processi di autorizzazione per un sano sviluppo. - Definire rapidissimamente i Decreti attuativi mediante un confronto costruttivo con le associazioni di categoria. - Riconoscere l’impatto positivo delle rinnovabili in termini ambientali, di occupazione, di rientro fiscale per lo Stato, di riduzione della dipendenza energetica dagli altri paesi, e quindi in termini di crescita del Pil. - Favorire la ricerca nel settore. - Porsi l’obiettivo del raggiungimento della competitività entro i prossimi 10 anni, che comporterà anche l’azzeramento degli incentivi. - Stimolare lo sviluppo di un’industria nazionale (grande, piccola, media) tramite apposite misure di supporto. - Stimolare un ruolo internazionale delle aziende italiane, in parallelo al consolidamento nel nostro paese. Le Associazioni: Anev, Aper, Assosolare, Assoenergie Future, Gifi, Ises Italia |
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RINNOVABILI, PUGLIA: IL GOVERNO DÀ MANO LIBERA AL NUCLEARE |
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Bari, 14 marzo 2011 - “Il governo demolisce il settore delle energie rinnovabili e pregiudica l’approvvigionamento futuro, lasciando campo libero alla lobby del nucleare. Oggi, 9 marzo 2011, il Gestore dei Servizi Energetici ci dice che in Puglia sono installati 756,322 megawatt di potenza elettrica da fotovoltaico. Già alla fine del 2010 la Puglia produceva circa il 10% del totale della propria energia, da eolico, fotovoltaico e biomasse. Ma tutto questo rischia di naufragare, con il nuovo decreto, in favore del nucleare”. Con queste parole la vicepresidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone è tornata sul tema del decreto legislativo per la promozione delle energie rinnovabili approvato dal Consiglio dei Ministri, nel corso del workshop ”Fonti Energetiche Rinnovabili e Sviluppo Locale in Puglia: sintesi di un’esperienza formativa per over 50”, che si è svolto presso il Tribunale della Dogana della Provincia di Foggia. “Il “decommisioning” del nucleare Mai entrato in funzione in Italia – ha detto la vicepresidente – pesa sulla bolletta degli italiani per quasi 5 euro al mese da più di 20 anni e continuerà a pesare per i prossimi 10. Lo sviluppo delle rinnovabili ci salva anche da questo”. “Invece, rispetto alla Germania che ha programmato di arrivare a produrre nel 2020 il 50% di energia da fonti pulite e per il 2050 l’80%, l’Italia appare completamente priva di una politica energetica. Gli interventi del governo sono contraddittori e non danno affidabilità al sistema delle imprese”. “Sembra – ha aggiunto - che il governo stia tessendo la tela di Penelope: fa e disfa, secondo una logica che sfugge a qualunque valutazione razionale e senza il minimo rispetto del principio della certezza del diritto e della tutela dell’iniziativa economica. Così viene inferto un colpo mortale al futuro di centinaia di aziende del settore, confermando l’impossibilità per un imprenditore di programmare un qualunque investimento in Italia, lasciando campo libero alla lobby del nucleare”. “Solo ad agosto 2010 infatti – ha spiegato Loredana Capone – è stato pubblicato il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico che regolava le tariffe incentivanti da riconoscere alla produzione di energia elettrica ottenuta da impianti fotovoltaici entrati in servizio dopo il 31 dicembre 2010. Le previsioni contenute in quel decreto hanno consentito sino ad ora agli operatori del settore una programmazione degli investimenti su base triennale. Questa programmazione avrebbe potuto permettere la strutturazione di un settore produttivo che è cresciuto esponenzialmente nel corso degli ultimi 3 anni. Infatti, secondo i dati della Facoltà di Economia dell’Università di Padova gli addetti del settore sono attualmente circa 23 mila ed il trend di crescita è destinato (o meglio a questo punto è più corretto dire che sarebbe stato destinato) a raggiungere i 100 mila addetti entro il 2020. Inoltre dati forniti da Asso Energie Future e Grid Parity Project attestano un contributo per l’erario italiano, derivante dall’attività del comparto economico legato al fotovoltaico, di circa 50 miliardi di euro nei prossimi 30 anni (questo se le proiezioni relative al trend di crescita del settore fossero state confermate). Poi è arrivato il decreto legislativo che ha avuto il definitivo via libera dal Consiglio dei Ministri, un decreto valido fino al 31 maggio che annuncia per giugno un nuovo decreto della durata di un anno”. “Dal decreto – ha concluso la vicepresidente – ci aspettavamo almeno che fossero finanziate le rinnovabili sui tetti. Invece il governo - che si accorge solo adesso che gli incentivi per le zone agricole erano troppo alti - rischia con il suo provvedimento di penalizzare anche gli impianti sui tetti che sono un beneficio per i consumatori e per gli imprenditori perché annullano i costi della bolletta. Oggi la dipendenza dalle fonti straniere per l’Italia è dell’85%. L’orientamento del decreto sembra essere proprio quello di continuare ad investire sulla dipendenza dagli stranieri, favorendo all’interno la lobby del nucleare”. |
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RINNOVABILI IN TOSCANA, ROSSI: “QUEL DECRETO È UNA CATASTROFE, DOBBIAMO RIBELLARCI” |
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Firenze, 14 marzo 2011 – “A tutta la Toscana, alle istituzioni, alle forze sociali, imprenditoriali, sindacali, di categoria rivolgo un appello per protestare contro il decreto del governo che taglia gli incentivi alle rinnovabili. Dobbiamo ribellarci, quel decreto è una catastrofe per un settore produttivo che dà lavoro solo in Toscana a almeno 20 mila addetti”. Usa parole forti il presidente della Regione Enrico Rossi parlando al microfono delle Tv e delle radio toscane e ai taccuini dei giornalisti. Il 9 marzo sera ha incontrato gli operai della Isi, che hanno visto da un giorno all’altro dissolversi una soluzione alla crisi aziendale che sembrava a portata di mano. Al termine dell’incontro il presidente Rossi aveva lanciato l’idea di una mibilitazione regionale che rafforza oggi. “Gli effetti del decreto – ha proseguito – possono essere devastanti. Dobbiamo far sentire la nostra protesta e la nostra indignazione per una misura dietro la quale ci sono le lobby del nucleare, del gas e del patrolio. Così, con un decreto che cancella misure approvate solo 7 mesi fa, diamo l’idea di essere uno stato inaffidabile”. Il presidente Rossi ha letto alcuni brani di una lettera che ha appena ricevuto. E’ quella di un imprenditore agricolo di Campagnatico, che ha avviato un progetto per demolire due capannoni e realizzarne due con impianto fotovoltaico integrato. La costruzione è iniziata, i pannelli sono stati ordinati, ma la banca ha bloccato a causa del decreto il finanziamento di 555 mila euro che avrebbe dovuto sostenere l’operazione. “E’ stata presa una iniziativa – conclude il presidente – senza valutarne i reali effetti. Come dice lo stesso ministro Prestigiacomo sarà bene che il governo ci ripensi, e presto. Noi siamo per lo sviluppo, per il lavoro e per la green economy. Abbiamo buone ragioni da far valere e per queste ci mobilitaremo”. |
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ENERGIA, DECRETO SU RINNOVABILI DEL GOVERNO: LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA SCRIVE AL MINISTRO ALLO SVILUPPO ECONOMICO PAOLO ROMANI. L´ASSESSORE MUZZARELLI: "SI METTE IN SERIO PERICOLO MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO NELLA NOSTRA REGIONE E SI PREGIUDICANO GLI INVESTIMENTI GIÀ AVVIATI". |
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Bologna, 14 marzo 2011 - La Regione Emilia-romagna scrive al ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani per chiedere di modificare le disposizioni del decreto legislativo sull’uso di energia da fonti rinnovabili. La missiva è stata inviata il 10 marzo dopo l’incontro tra Regione e associazioni economiche e sindacali regionali, riunite in viale Aldo Moro per fare in punto sulle ricadute del provvedimento. In particolare, si chiede al Governo di ripristinare con urgenza le condizioni del conto energia in vigore fino al 2013, ed eliminare qualsiasi riferimento ai tetti di produzione, annuali o poliennali, ripristinando le condizioni affinché gli operatori possano programmare gli investimenti. L’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli sottolinea che «il decreto così come formulato mette in serio pericolo migliaia di posti di lavoro nella nostra Regione, crea grave pregiudizio ad investimenti già avviati, e costringe Emilia-romagna ed Italia a camminare con la testa rivolta all’indietro. Ciò è fonte di grave preoccupazione». Inoltre, «la protesta – prosegue Muzzarelli - compatta, immediata e vibrante del sistema economico la dice lunga sulla gravità e scorrettezza delle previsioni. Lo sviluppo delle energie rinnovabili va sostenuto come fattore di innovazione e trasformazione dell’economia regionale e nazionale. Dobbiamo metterci non solo nelle condizioni di aumentare la nostra autonomia energetica e indipendenza dalle fonti fossili, ma di essere all’avanguardia, recuperando ritardi e guadagnando posizioni nel mondo, anche come produttori di nuove tecnologie». |
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ANGAISA E FME: “COSÌ SI UCCIDONO LE RINNOVABILI” |
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Milano, 14 marzo 2011 - “Stabilizzare e rilanciare subito gli incentivi per le rinnovabili”: questo l’appello rivolto al Governo da parte di due delle associazioni nazionali di categoria più rappresentative nel settore dell’edilizia, Fme (Federazione Nazionale Materiale Elettrico), che rappresenta 158 imprese distributrici con 1.150 punti vendita e 15.000 addetti, per un fatturato di € 6,3 miliardi di euro ed Angaisa (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrosanitari, Climatizzazione Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno), che rappresenta 280 imprese con 850 punti vendita e 18.930 addetti, per un fatturato di € 5,04 miliardi di euro. Angaisa e Fme, entrambe aderenti a Confcommercio-imprese per l’Italia, sollecitano l’adozione di immediati correttivi al decreto sulle energie rinnovabili recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, che prevede fra l’altro un nuovo regime di incentivazione per il fotovoltaico a partire dal 1° giugno, e a uspicano l’immediata attivazione di un “tavolo di confronto” del Governo con l’intera filiera delle imprese che operano nel settore. Le forti preoccupazioni espresse dall’Ing. Giampaolo Ferrari, Presidente di Fme e dal Presidente Angaisa Dott. Mauro Odorisio, riguardano innanzitutto l’incertezza derivata dal fatto che il nuovo valore degli incentivi dovrà essere stabilito da un apposito decreto attuativo, da emanare entro il prossimo 30 aprile. Di fatto, il provvedimento sta causando gravi effetti distorsivi: una corsa ad allacciare gli impianti entro il 31 maggio, al fine di usufruire degli incentivi previsti dal decreto legge n. 197 del 24 agosto 2010 e impianti in corso di progettazione la cui realizzazione è stata annullata o rinviata, in attesa di poter conoscere il nuovo quadro normativo di riferimento. Il risultato è che il mercato delle energie rinnovabili sta registrando una brusca frenata. Fme ed Angaisa sottolineano che la mancanza di programmazione e l’attuale fase di incertezza bloccheranno non solo i progetti futuri, ma anche quelli già avviati e finanziati, mettendo a rischio aziende che finora erano riuscite a “gestire” questa difficilissima congiuntura economica proprio grazie al fotovoltaico e alle energie rinnovabili. Infine Fme ed Angaisa ricordano che gli investimenti già effettuati dalle aziende associate per assicurare la reperibilità dei materiali presso i propri magazzini e per gli ordini già confermati ai propri fornitori sono stati programmati da tempo: uno “stop” improvviso e di queste proporzioni avrà notevoli ripercussioni su tutta la filiera delle imprese, in un momento già estremamente critico per il settore dell’edilizia nel suo complesso, con riflessi devastanti sull’occupazione. Affinché possano essere ridefiniti gli incentivi nel più breve tempo possibile, tenendo conto delle istanze rappresentate da tutte le categorie colpite dagli effetti negativi del nuovo decreto, Fme ed Angaisa hanno chiesto di essere ricevute, nei prossimi giorni, dal Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani. |
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FVG, FONDI FRIE PER PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA |
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Trieste, 14 marzo 2011 - Per le aziende del Friuli Venezia Giulia aumentano le possibilità di accesso ai finanziamenti erogati dal Frie e destinati all´acquisizione e alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica che non siano destinati esclusivamente all´autoconsumo. Su proposta dell´assessore alle Attività produttive, Federica Seganti, lo ha stabilito l’ 11 marzo la Giunta regionale, recependo le nuove direttive in base alle quali è stata ammessa a finanziamento la realizzazione di impianti con potenza nominale non superiore a 1 Megawatt. I mutui erogati copriranno fino al 70 per cento della spesa ammissibile, saranno ammortizzabili nel periodo massimo di 10 anni e vi avranno accesso le imprese che non abbiano già beneficiato di un finanziamento del Frie destinato ai medesimi fini. Saranno finanziabili anche gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da biomasse, prodotti agricoli e biogas, purché gli imprenditori beneficiari abbiano sede operativa in regione e forniscano il prodotto che alimenta l´impianto di produzione di energia. |
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AUTOSTRADA CATANIA-SIRACUSA, DELEGAZIONE CINESE VISITA GLI IMPIANTI AUTOALIMENTATI DA ENERGIA SOLARE |
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Catania, 14 marzo 2011 - Una delegazione istituzionale cinese, guidata dal vice presidente della China Development Bank, ha visitato l’autostrada Catania-siracusa e, in particolare, gli impianti alimentati da energia alternativa, prodotta grazie a pannelli fotovoltaici sulle volte delle gallerie artificiali, quale esempio italiano di alta tecnologia applicata alle infrastrutture viarie. “Ci riempie di grande soddisfazione la visita ufficiale della delegazione cinese - ha affermato il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci -, che si è realizzata nell’ambito del memorandum di intenti siglato tra il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e la China Development Bank e che ha per oggetto infrastrutture, tecnologie, credito, ma anche turismo ed energia rinnovabile. È noto che negli ultimi anni la Repubblica Popolare Cinese ha realizzato un vasto programma di costruzione di nuove autostrade e questa visita dimostra un interesse specifico per la qualità della nostra opera”. L’autostrada Catania-siracusa, realizzata dall’Anas in un tempo record di 4 anni e completata nel 2009, è riconosciuta a livello internazionale come più alto esempio tecnico infrastrutturale, attualmente in esercizio in Europa. Particolare attenzione è stata posta dall’Anas all’impatto ambientale, attraverso innovative soluzioni progettuali, con le più avanzate tecnologie, per offrire agli utenti i più alti standard di sicurezza. Proprio sulla Catania-siracusa, infatti, sono stati effettuati i rigorosi test Euro Tap sulla sicurezza dei tunnel europei, e - per la prima volta - una galleria italiana (San Demetrio, 2.895 metri) ha meritato la valutazione massima di “ottimo”. Il Presidente Ciucci ha sottolineato che: “il riconoscimento all’attività dell’Anas è da attribuire ad un’attenta progettazione che ha previsto i più moderni impianti di ventilazione, di Sos, di telecontrollo, di pannelli a messaggio variabile e di illuminazione, il tutto disposto e dimensionato secondo le Linee Guida Anas per la sicurezza in Galleria che recepiscono, e sotto certi aspetti superano, le più recenti disposizioni europee in materia di sicurezza. La sicurezza degli utenti è garantita anche da un costante monitoraggio del traffico, che si avvale di un sistema di sorveglianza in diretto collegamento con una sala di controllo situata a Passo Martino, dove pervengono 24 ore su 24, in tempo reale, le immagini relative a tutta l’autostrada”. “In particolare – ha spiegato il Presidente dell’Anas - in galleria, fra i dispositivi utilizzati, vi sono le luci guida che indicano il percorso da seguire in caso di evacuazione, attraverso vie di fuga illuminate da corpi tubolari con fonte luminosa a led. Le telecamere sono in grado di valutare la presenza di fumo in galleria, anticipando quindi la rilevazione del cavo ottico antincendio, la presenza di veicoli fermi o contromano ovvero le condizioni anomale della circolazione. In caso di incendio dentro la galleria, oltre a moderni sistemi di rilevamento fumi e di ventilazione, sono state create stanze a tenuta stagna, dove è garantita la fornitura di ossigeno con un’autonomia di 36 ore”. La visita è uno dei primi risultati della nuova strategia di internazionalizzazione avviata dalla Regione Siciliana dopo la missione in Cina, in occasione dell’expo 2010 di Shanghai. La China Development Bank è la principale banca governativa cinese di investimento finanziario, specializzata nelle infrastrutture. A fine 2009, l’ammontare del suo asset erogato ha raggiunto i 500 miliardi di euro, dei quali 100 miliardi di euro vengono investiti all’estero, con 33 grandi progetti in atto finanziati in Europa. |
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CONTRIBUTI REGIONALI PER SOSTITUIRE L´AMIANTO CON IMPIANTI FOTOVOLTAICI |
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Rimini, 14 marzo 2011 - Per favorire una reale qualificazione sia ambientale che energetica del nostro sistema produttivo,la Regione Emilia-romagna ha messo a disposizione 9 milioni di euro per sostituire le coperture in amianto, spesso presenti sugli edifici produttivi, con impianti fotovoltaici. Il provvedimento è stato proposto congiuntamente dall’Assessorato alle Attività produttive e dall’Assessorato all’Ambiente. Le domande di contributo dovranno essere presentate entro il 15 aprile 2011 alla Regione Emilia Romagna. Il Bando E Gli Allegati Il contributo è rivolto esclusivamente alle piccole e medie imprese con sede legale o operativa nel territorio dell’Emilia-romagna e non potrà essere superiore a 150.000 euro per ciascun beneficiario. La Provincia, pur non avendo un ruolo diretto nella presentazione delle domande, mette a disposizione i propri uffici per comprendere al meglio le caratteristiche del bando, per consentire al maggior numero di imprese riminesi di partecipare all’assegnazione dei contributi. Il tutto allo scopo di avviare la rimozione dell’amianto e istallare i pannelli fotovoltaici sui tetti. Nella convinzione, sostiene l’Assessore all’Ambiente e all’Energia, Stefania Sabba che “è preferibile produrre energia utilizzando le coperture di edifici già esistenti; ciò consente di risparmiare il prezioso suolo agricolo e di preservare il paesaggio. In questo caso, inoltre, si rimuove una sostanza pericolosa”. Chi volesse avere ulteriori informazioni può rivolgersi all’Ufficio Energia della Provincia di Rimini, in via Dario Campana, 64 - Rimini tel. 0541 716202 - 716227 |
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REGIONE BASILICATA ESPLICITA CONTRARIETÀ SU PROGETTO CENTRALE TURBOGAS LA POSIZIONE SULL’IPOTESI DI IMPIANTO A PISTICCI PORTATA AL TAVOLO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI CONVOCATO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO |
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Potenza, 14 marzo 2011 - Gli elementi di contrarietà della Regione Basilicata in merito all’ipotesi di realizzazione a Pisticci di una centrale elettrica a turbogas della potenza di 750 Mw sono stati rappresentati dallo stesso ente nel corso di una riunione interlocutoria della conferenza di servizi convocata dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito del procedimento per il rilascio dell’autorizzazione unica per l’impianto. Il progetto, della società Energia Spa, ha già ottenuto il parere positivo di Valutazione di Impatto ambientale dal Ministero dell’Ambiente, pur in presenza di un parere negativo rilasciato dalla Regione Basilicata. Nel corso della riunione ora convocata al Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione è tornata ad esprimere la propria posizione anche alla luce di fatti nuovi intervenuti dalla data di rilascio del Via Nazionale (previsto per impianti superiori ai 300 Mw). In particolare sulla previsione contenuta nella stessa Via che sanciva come il decreto potesse esercitare i suoi effetti ai fini dell’autorizzazione alla realizzazione del progetto solo dopo l’adozione da parte della Regione Basilicata del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria, è intervenuto il D.lgs 155/2010 che impone preliminarmente un piano di zonizzazione. Inoltre il Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale, nel frattempo adottato, pur non escludendo del tutto le centrali termoelettriche, al momento comunque non previste, prescrive che comunque debbano prevedere la cattura e il sequestro dell’anidride carbonica prevista dall’impianto. Posizione portate al tavolo nazionale in modo chiaro dalla Basilicata perché siano attentamente valutate nel prosieguo dell’Iter. |
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OPERE PUBBLICHE: IN SCADENZA IL BANDO REGIONALE DELL’ UMBRIA PER L´ACCESSO AI FINANZIAMENTI |
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Perugia, 14 marzo 2011 - I Comuni dell´Umbria avranno tempo fino al prossimo 27 marzo per presentare le domande di accesso ai finanziamenti previsti dal bando regionale per le opere pubbliche: lo ricorda l´assessore regionale all´edilizia pubblica, Stefano Vinti, sottolineando che anche per il 2011 la Regione Umbria destinerà risorse economiche proprie per finanziare le opere pubbliche dei Comuni relative a settori strategici delle politiche regionali. Tra questi gli interventi di riduzione della vulnerabilità sismica degli edifici di interesse strategico, la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, la salvaguardia e la valorizzazione dei centri storici e del patrimonio edilizio, e l´eliminazione delle barriere architettoniche. Una quota pari al 10 per cento del finanziamento totale è riservata agli interventi di manutenzione degli edifici, al fine di mantenere efficienti le strutture esistenti limitandone il degrado. La legge regionale in materia (L.r. N.3/2010, "disciplina regionale dei lavori pubblici e norme in materia di regolarità contributiva per i lavori pubblici") e le relative Linee guida di attuazione (approvate con Dgr n. 1405/2010) hanno introdotto importanti novità nell´attuazione dei Piani di settore per la realizzazione dei lavori pubblici a cui debbono attenersi i Comuni che fanno domanda di finanziamento. "Per accedere ai finanziamenti - spiega infatti Vinti - i Comuni devono avere seguito una programmazione attenta alla prevenzione e la riduzione del rischio sismico e funzionale a fronteggiare eventuali situazioni di somma urgenza, con l´accantonamento di specifiche risorse". Il nuovo Piano di settore introduce l´obbligo di prevedere, tra le somme a disposizione dell´Amministrazione, una quota pari almeno il 3 per cento dell´importo complessivo dell´opera per adeguare i valori economici del progetto all´elenco regionale dei prezzi e dei costi per la sicurezza vigente al momento dell´appalto. "In passato - ricorda l´assessore - alcune opere non sono state appaltate perchè prima della pubblicazione del bando di gara per l´aggiudicazione dei lavori c´è stato l´aggiornamento dell´elenco regionale. Ciò ha comportato la necessità di adeguare i prezzi del progetto non rendendo l´opera più cantierabile sebbene finanziata". Sono previste premialità per i Comuni maggiormente capaci di spendere le risorse assegnate, di progettare gli interventi e di partecipare finanziariamente alla loro attuazione. Preferenza è assegnata alle Amministrazioni che attuano l´esercizio associato delle funzioni amministrative e dei servizi, rispondendo alla esigenza di razionalizzazione e ottimizzazione dei costi. Permane la "clausola di favore" per i comuni con popolazione uguale o inferiore a 5 mila abitanti, applicata negli anni precedenti con esito positivo a sostegno di queste realtà regionali. Le domande e la documentazione richiesta dal bando (pubblicato Bollettino Ufficiale della Regione Umbria del 26 gennaio 2011) dovranno essere inviate alla Direzione "Programmazione, innovazione e competitività dell´Umbria" della Giunta Regionale, Servizio "Opere Pubbliche: Programmazione, Monitoraggio e sicurezza - Progettazione ed attuazione", Piazza Partigiani, 1 - 06121 Perugia. |
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PARTITE DA LEGNANO VISITE A CASE ALER TAPPA SUL TERRITORIO PER VERIFICARE LE CONDIZIONI ABITATATIVE |
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Legnano/Mi, 14 marzo 2011 - I lavori previsti dal Contratto di Quartiere Mazzafame sono ultimati al 90%. Ciò significa che presto questa zona del legnanese sarà completamente riqualificata e che tutti i 427 cittadini potranno abitare in alloggi riqualificati secondo gli standard più recenti. Partiranno invece il prossimo mese di maggio i lavori previsti dal Programma di Recupero Urbano (Pru) nel Quartiere Robino (via Carlo Porta). Sono questi i principali dati emersi dal sopralluogo che l´assessore regionale alla Casa, Domenico Zambetti, ha effettuato il 10 marzo nell´alto milanese per verificare di persona l´andamento degli interventi inseriti nei programmi regionali. Oltre all´assessore alla Casa erano presenti anche il presidente dell´Aler di Milano, Loris Zaffra e l´assessore alle Opere pubbliche e patrimonio del Comune di Legnano, Fiorenzo Battaglioli. ´Oggi - ha detto Zambetti - diamo il via ad una serie di visite che coinvolgeranno a campione gli stabili di edilizia residenziale pubblica situati nelle province della nostra regione. Da parte delle Istituzioni è necessario dimostrare un´attenzione reale non soltanto alle case, ma anche alle persone. La nostra visita è quindi il segno della nostra vicinanza ai cittadini che vivono nelle case dell´Aler e dei Comuni´. L´assessore Zambetti ha poi spiegato come le Istituzioni, prima di affrontare i problemi dall´alto, debbano necessariamente incontrare e parlare con le persone che abitano negli edifici oggetto di intervento. ´Ho verificato che qui non esistono case di ´serie b´ ma edifici riqualificati - ha ricordato Zambetti - uguali agli altri con elevati standard qualitativi. Un esempio concreto di come, pur essendo stati realizzati 40 anni fa, siano stati, grazie agli interventi previsti dal pubblico, rimessi a nuovo con ottimi risultati´. Il Contratto Di Quartiere ´Mazzafame´ - L´intervento ha un costo complessivo di oltre 24 milioni di euro ed è finanziato da Regione Lombardia con 13,8 milioni. Prevede sia riqualificazione (via Salici e via Sauro) sia costruzione ex novo (via delle Rose). Verrà dunque eseguita: - la manutenzione straordinaria di 5 edifici Aler per 160 alloggi in via Salici 13/15/17 e via Sauro 120/122 e di 14 alloggi di proprietà comunale; - la riqualificazione e sistemazione degli spazi aperti; - l´ampliamento della struttura comunale con la realizzazione di un nuovo centro polifunzionale (centro per anziani e biblioteca); - la realizzazione di una nuova residenza protetta per disabili da 40 posti-letto, 8 mini-alloggi per anziani e 8 alloggi protetti (´Dopo di noi´); - la riqualificazione e il recupero funzionale ed edilizio di spazi al piano terra con la creazione di una galleria coperta e di servizi ed attività per il quartiere (micro-nido, sale riunioni, sportello per le attività industriali e artigianali); - la realizzazione della rete di teleriscaldamento. Nuova Costruzione In Via Delle Rose - L´assessore Zambetti ha poi proseguito la sua visita nel cantiere delle nuove costruzione di via delle Rose per poi visitare il quartiere Robino, nella via Carlo Porta ai civici 114 e 122. A partire da ottobre 2011 è prevista la realizzazione di 59 alloggi di edilizia residenziale pubblica oltre a 28 alloggi di edilizia convenzionata secondo i principi della bioarchitettura in via delle Rose. Il finanziamento pubblico è pari a 5.078.386 milioni di cui 4.083.125 a carico di Regione Lombardia Il Quartiere Robino - E´ costituito da 5 fabbricati in via Carlo Porta 122 e da 3 fabbricati in via Carlo Porta 114 edificati nel 1938. Nell´ambito del Programma di Recupero Urbano è previsto il recupero edilizio/funzionale dei 3 edifici del civico 114. Il finanziamento pubblico è pari a 4.987.644,50 euro di cui 1.032.913 a carico di Regione Lombardia. Gli interventi consistono nella: - riqualificazione complessiva delle parti comuni; - ridistribuzione interna delle unità abitative con adeguamento alle normative igienico/sanitarie dei locali; - consolidamento delle parti strutturali; - rifacimento delle coperture; - risanamento edile delle facciate; - realizzazione di impianto di riscaldamento, nuove canne fumarie di esalazione e nuovi impianti elettrici, Tv e citofonici; - sistemazione degli spazi a verde esterni. ´Questa zona - ha spiegato Zambetti - sarà completamente rimessa a punto, sia nella parte interna che in quella esterna. Un impegno che ci siamo presi e che è già stato finanziato da Regione Lombardia ed Aler. Vogliamo dare alla gente la giusta risposta ad un bisogno, il fatto di essere qui, sul territorio, per capire le reali necessità dei residenti, è la dimostrazione concreta del nostro impegno mirato ad ascoltare, capire e risolvere al meglio i problemi dei cittadini´. |
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UMBRIA, FONDO PER GLI AFFITTI: “ENTRO L’ANNO SARÀ TUTTO LIQUIDATO |
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Perugia, 14 marzo 2011 - “Con l’assegnazione dei finanziamenti da parte della Regione al Comune di Perugia potranno essere soddisfatte in breve tempo le aspettative delle famiglie che sono in attesa del contributo per gli affitti. Inoltre, nel corrente anno, nonostante le forti incertezze sulla possibilità di ricevere anche una pur minima quota di risorse statali, si provvederà a liquidare i contributi relativi al 2010 e verranno iniziate le procedure per l’erogazione di quelli del 2011”. Lo ha affermato il 10 marzo l’assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti specificando che “l’anno 2009 presenta una particolarità rispetto ai precedenti, in quanto sono stati emanati due bandi, al fine di poter corrispondere i finanziamenti sia dell’anno precedente che di quello in corso, in attuazione di una disposizione contenuta nella legge di conversione del decreto di proroga degli sfratti”. “Questo, continua Vinti, ha inevitabilmente comportato un aggravio delle attività comunali finalizzate all’approvazione delle graduatorie di assegnazione dei contributi, soprattutto per quanto riguarda i necessari controlli da effettuare sulle domande presentate. La situazione è stata particolarmente difficile per il Comune di Perugia, che ha visto pervenire, complessivamente, ai bandi di marzo e settembre oltre 4000 domande”. Il Fondo nazionale per l’affitto previsto dalla legge 431/98, attivo ormai dal 1999, ha segnato un passaggio fondamentale dell’intervento pubblico in materia di edilizia residenziale, in quanto dopo anni di investimenti finalizzati essenzialmente ad incrementare il patrimonio abitativo, per la prima volta è stato individuato uno strumento che, attraverso il sostegno finanziario al reddito delle famiglie che vivono in locazione, ha consentito alle stesse di stabilizzare la propria permanenza negli alloggi di proprietà privata riducendo, così, la pressione sul versante pubblico. Anche in Umbria, come del resto in tutto il Paese, l’impatto sociale riscontrato è stato notevole, in quanto dai primi tempi di applicazione ad oggi le richieste dei cittadini sono enormemente aumentate (da 4 a circa 16 milioni di euro), mentre, al contrario, i finanziamenti statali sono stati nel tempo drasticamente ridotti (da circa 5,5 milioni di euro nel 2000 a circa 2,4 milioni di euro nel 2010), sino a quasi vanificare gli effetti positivi inizialmente auspicati. “La Regione, conclude Vinti, ritenendo indispensabile garantire un livello di contributo quanto più possibile adeguato alle esigenze manifestate dai cittadini, ha sempre integrato il Fondo con risorse proprie, impegnando ogni anno nel bilancio un milione di euro cercando sempre di sensibilizzare al massimo i comuni, affinchè provvedessero a cofinanziare a loro volta”. |
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LAVORI PUBBLICI FVG: 7 ML. EURO PER INTERVENTI SU STRADE E SCUOLE |
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Trieste, 14 marzo 2011 - Risorse regionali per 7 milioni di euro sono state assegnate l’ 11 marzo dalla Giunta del Friuli Venezia Giulia alle quattro Province di Gorizia, Pordenone, Trieste ed Udine - su proposta dell´assessore Riccardo Riccardi - per la progettazione e la realizzazione di interventi sulla viabilità e sugli edifici scolastici. Si tratta di contributi straordinari pluriennali che sulla base delle richieste prevenute alla Regione saranno così ripartite: 3,08 milioni di euro alla Provincia di Udine, 1,855 a quella di Pordenone, 1,435 a Trieste e 630 mila euro a Gorizia. Per il "settore scuola", in Friuli i finanziamenti saranno utilizzati per opere di manutenzione agli istituti udinesi Deganutti e Sello, a Sacile per la riqualificazione dell´istituto Marchesini e a Trieste per la messa in sicurezza degli istituti Nautico e Carli. In campo stradale, invece, sarà possibile realizzare il ponte girevole in località Boscat, in comune di Grado, la pista ciclabile lungo la strada provinciale 15 "del Livenza" (Sacile), l´adeguamento del ponte sul torrente Rosandra (a San Dorligo della Valle), la manutenzione delle barriere stradali sulla provinciale 38 tra Nimis e Taipana, la sistemazione dell´incrocio tra le strade provinciali "del Natisone" e "di Prepotto" nel territorio di Premariacco, la costruzione della rotatoria tra la "Osovana" e la strada "dei Castelli" in comune di Colloredo di Montalbano, nonché la messa in sicurezza di alcune strade nell´area montana della provincia friulana. |
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MINISTRO ROMANI INCONTRA LAVORATORI POLO CHIMICO DI TERNI |
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Roma, 14 marzo 2011 - Il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani ha incontrato, il 10 marzo, una delegazione di lavoratori del polo chimico di Terni giunti dalla città umbra a Roma, a sostegno della vertenza Basell, multinazionale attiva nella produzione del polipropilene. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, oltre alle organizzazioni sindacali, il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. Durante l’incontro il Ministro Romani ha sottolineato l’impegno del governo per rilanciare la chimica in Italia. Il Ministro ha ribadito l’impegno personale e dei suoi uffici a seguire la trattativa in corso tra Basell e Novamont, cosi da favorire una intesa sul piano industriale tra le due aziende. |
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MISSIONE ICE-ANCE IN CROAZIA DI IMPRESE ITALIANE DEL SETTORE COSTRUZIONI – ACCORDO DI SETTORE MISE-ICE-ANCE – ZAGABRIA, 10-11 MARZO 2011 “CROATIA & ITALY: BUILDING TOGETHER” |
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Zagabria, 14 marzo 2011 - Si è concluso l’ 11 marzo la missione di due giorni, organizzata presso l’Hotel Regent Esplanade di Zagabria, di oltre 50 imprese italiane del settore costruzioni, prevista nell’ambito dell’Accordo di settore Ministero dello Sviluppo Economico-ice-ance. Nel corso della mattinata dell’ 11 marzo si e’ svolto un incontro tra il Direttore dell’Ufficio Ice di Zagabria, l’Ambasciatore d’Italia in Croazia, i rappresentanti dell’Ance, le banche presenti all’iniziativa (Pbz, Biis e Banco Popolare Croatia) con le aziende italiane partecipanti alla missione. La missione, denominata “Croatia & Italy: Building Together”, e’ stata realizzata in collaborazione dall’Ufficio Ice di Zagabria e dall’Area Collaborazione Industriale e Rapporti con gli Organismi Internazionali dell’Istituto nazionale per il Commercio Estero e dall’Ance (l’Associazione nazionale dei Costruttori Edili), e si e’ svolta sotto l’egida del Ministero dello Sviluppo Economico. Anche l’Ambasciata d’Italia a Zagabria ha svolto un ruolo prezioso e contribuito alla positiva riuscita dell’iniziativa. La missione a giudizio di tutti partecipanti e’ stata coronata da uno straodinario successo ed ha avuto una eco notevole anche sui principali mezzi di informazione croati. L’ice ha sviluppato da tempo una straordinaria collaborazione con l’Ance sui mercati internazionali. Questa missione e’ stata preparata con grande cura, come quella che era stata realizzata con grande successo sempre nella capitale zagabrese nel giugno 2010. Hanno partecipano alla missione oltre 50 aziende in rappresentanza delle diverse specializzazioni del settore edile (immobiliare/residenziale, turistico, infrastrutture e trasporti, energia, ambiente, gestione rifiuti). La giornata del 10 marzo e’ stata aperta dall’intervento del Vice Presidente del Governo Croato per gli Investimenti, Domagoj Milosevic, che ha partecipato ai lavori per buona parte della mattinata. All’intervento del Vice Premier croato ha fatto seguito quello di Alessandro Liberatori dell’Ufficio Ice di Zagabria, che ha curato tutta la preparazione e l’organizzazione della missione in loco, ed ha presieduto i lavori della giornata. A seguire sono intervenuti l’Ambasciatore d’Italia a Zagabria S.e. Alessandro Pignatti Morano di Custoza, Maria Concetta Pansini, Dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico, il Direttore Generale dell’Ance, Federico Merola, il Segretario di Stato alle Infrastrutture croato Tomislav Mihotic (che ha illustrato i principali progetti infrastrutturali in Croazia), il Min. Plenipotenziario Massimo Rustico, Coordinatore delle Iniziative di Promozione all’Estero dell’Ance, ed il Dr. Carlo Ferretti, Presidente del Gruppo Internazionale delle Pmi dell’Ance. Ha partecipa ai lavori anche Marinella Loddo, Dirigente dell’Area Collaborazione Industriale e Rapporti con gli Organismi Internazionali dell’Ice di Roma. Nel corso del pomeriggio sono stati realizzati un totale di 145 incontri b-to-b, dei quali 75 incontri ai tavoli tematici con le amministrazioni pubbliche centrali e locali, enti, agenzie di sviluppo, imprese pubbliche e private - che hanno illustrato oltre 50 progetti di sviluppo e di investimento per la Croazia di interesse delle aziende italiane - e altri 70 b-to-b con importanti aziende croate potenziali controparti (contractors, aziende di costruzioni, studi di progettazione, ecc.), tra le quali Dalekovod, Konstruktor Inzenjering, Gp Zagorje, Medjmurje Graditeljstvo, Hidroelektra Niskogradnja, Meðimurje Graditeljstvo, Cjevomont, Remont i Odrzavanje Pruga, E-two-energy, Ining, Sun Adria, Neo Segesta Grupa, Luka Vukovar, Ozana, Terra Consolium, Adria Partnerinvest. Per l’occasione e’ stato anche realizzato lo studio “Rapporto Croazia. Le opportunità per il settore delle costruzioni e il contesto legislativo” a cura dell’Ufficio Ice di Zagabria e dell’Ufficio Lavori all’Estero e Relazioni Internazionali dell’Ance. Il Rapporto e’ stato distribuito a tutte le aziende italiane partecipanti e potra’ essere consultato a breve anche sul sito web dell’Ice. I rapporti tra l’Italia e la Croazia sono eccellenti sotto tutti i punti di vista, in particolare quello economico. L’italia è dal 2000 il primo partner commerciale della Croazia sia come fornitore sia come cliente. Non solo in questo Paese, ma in tutta l’area balcanica, l’Italia ha messo in atto un modello d’internazionalizzazione articolato su intense relazioni di tipo non solo commerciale: oltre agli scambi, vi sono state delocalizzazioni di fasi produttive, significativi investimenti diretti, partecipazioni nel settore bancario e nel terziario, e infine un’intensa cooperazione in campo culturale. Questo insieme di iniziative ha agevolato il processo di internazionalizzazione delle imprese italiane, soprattutto delle piccole e medie. Dopo gli ultimi due anni in cui in Croazia si e´ registrata una riduzione del Pil, per l´anno in corso i principali organismi internazionali prevedono una crescita del prodotto interno lordo di circa l´1,5%, con una ripresa della produzione industriale e di alcuni settori trainanti dell´economia primo fra tutti il settore delle costruzioni. Attualmente il settore edile in Croazia concorre alla formazione del Pil per l´8% circa, impiega ca. 100.000 lavoratori, ed ha fatturato nel 2009 a livello nazionale 4,2 miliardi di Euro. Va rilevato che alcune imprese di costruzioni italiane, tra quelle maggiori, si sono già affacciate all’estero, altre stanno progettando di farlo presto e nel frattempo vanno esplorando opportunità di aggregazione consortile con imprese straniere dalle quali trarre vantaggi competitivi. E’ quindi quello sopra tracciato un contesto favorevole per avvicinarsi al mercato croato che si auspica le imprese italiane vorranno cogliere, per sviluppare formule di cooperazione con gli operatori croati attraverso le quali poter godere di positive ricadute. Questa missione puo´ rappresentare una ottima occasione affinché imprenditori dello stesso settore e della stessa filiera possano incontrarsi per conoscersi e per mettere insieme idee ed esperienze che possano trasformarsi presto in progetti e iniziative di successo. L’avvicinamento alla conclusione del processo di adesione della Croazia all’Unione Europea non potrà che semplificare le iniziative imprenditoriali e di investimento anche dall’estero . Da 55 anni l´Istituto Italiano per il Commercio Estero assiste in Croazia le imprese italiane e croate, proponendo sempre nuove iniziative, anche di collaborazione pubblico – privato, di cui la Missione Ice - Ance è un felice esempio. Nella giornata del 10 marzo, dopo le dopo le osservazioni introduttive, i lavori sono entrati nel vivo con la sessione Le opportunità nel settore delle costruzioni in Croazia che ha visto gli interventi, come anticipato, di Tomislav Mihotic, Segretario di Stato Croato alle Infrastrutture, che ha illustrato i progetti infrastrutturali in Croazia, di Ljiljana Zaic, Capo Dipartimento per gli investimenti e gli incentivi agli investimenti del Ministero dell’Economia, del Lavoro e dell’Imprenditoria croato, cheha relazionato sui progetti governativi di investimento infrastrutturale lanciati di recente dal Governo Croato che prendono il nome di New Deal. Hanno preso la parola poi Paolo Berizzi, Capo della Sezione Politica, Economica, Commercio e Stampa & Informazione della Delegazione dell’Unione Europea in Croazia, ed infine Ettore Santi, Antenna Ice-oice a Zagabria. La sessione successiva e’ stata dedicata a “Il Finanziamento dei progetti – Le banche italiane in Croazia” ed ha visto la partecipazione dei rappresentanti di Privredna banka Zagreb / Biis (Gruppo Intesa San Paolo), Banco Popolare Croatia (Gruppo Banco Popolare) e Zagrebacka banka (Gruppo Unicredit), i quali hanno fornito importanti indicazioni alle imprese presenti sul sostegno finanziario che le banche italiane sono in grado di fornire per il finanziamento degli interventi nel settore costruzioni in Croazia. Ha presto il via subito dopo la sezione dedicata alla Presentazione dei maggiori progetti croati nei settori delle infrastrutture, dell’energia, del turismo e dell’ambiente. Per le infrastrutture si e’ segnalata la presenza del Presidente della società Ferrovie Croate Infrastrutture che ha illustrato i progetti del settore ferroviario in Croazia. Per il settore energia e’ intervenuta la Hep per i progetti del settore energia, la Janaf per i progetti del settore oleodotti, la Contea di Krizevci-koprivnica per il programma conteale di sfruttamento dell’energia geotermica. Per il settore turismo sono stati illustrati il progetto relativo al Complesso Turistico Preluk ed al business hotel all’interno del Complesso Bencic da parte della Citta’ di Fiume, e il progetto Terme Siscia da parte di Neo Segesta Grupa. Per il settore ambiente/gestione rifiuti, la Contea di Krizevci-koprivnica ha presentato il progetto relativo al Centro Regionale per la gestione dei rifiuti “Piskornica” ed il programma di sfruttamento economico dell’energia geoterminca. Nel pomeriggio si sono svolte ulteriori presentazioni, e, come summenzionato, i tavoli tematici e incontri b-to-b oltre che con gli enti promotori dei progetti summenzionati anche con la Contea di Vukovar, la Contea di Medjumurje, l´Autorità Portuale di Vukovar e l´Autorità Portuale di Ilok, il Comune di Tovarnik, l´Agenzia di Sviluppo dello Zagorje (per progetti nel settore energetico, turistico-immobiliare, ambientale e del trasporto fluviale) con le aziende italiane interessate. Sono stati allestiti anche tavoli tematici per l´Istituto nazionale per il Commercio Estero e per il Ministero dello Sviluppo Economico. Nella mattinata dell’11 marzo, sempre presso l’Hotel Regent Esplanade, si e’ svolto un incontro tra il Direttore dell’Ufficio Ice di Zagabria, l’Ambasciatore d’Italia in Croazia, i rappresentanti dell’Ance e delle banche presenti all’iniziativa (Pbz, Biis e Banco Popolare Croatia) le aziende italiane partecipanti. |
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SLOVENIA, ARTIGIANI A MARZO NON INTENDONO PAGARE LE TASSE
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Lubiana, 14 marzo 2011 - Poiché il Governo della Slovenia non ha del tutto accolto le richieste fatte dalla Camera di Commercio artigianale, gli Artigiani sloveni a marzo non intendono pagare né le imposte né i contributi. Inoltre, gli stessi minacciano di iniziare a prelevare i propri soldi dalle banche. Il ministro dell´Economia Daria Radic ritiene che questo tipo di misure andranno solo a peggiorare la situazione economica e non aiuteranno in alcun modo a trovare una soluzione ai problemi sorti. |
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LEGALITA´ IN SICILIA: RIFORMA CONSORZI ASI FONDAMENTALE PER SVILUPPO |
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Palermo, 14 marzo 2011 - "In Sicilia finalmente la mentalita´ sta cambiando, si rafforza il dialogo tra cittadini e istituzioni, aumenta la collaborazione e la sinergia con le forze dell´ordine e la magistratura per sconfiggere Cosa nostra, che per decenni ha ostacolato la crescita economica e lo sviluppo sano della nostra Regione. La battaglia contro la mafia si puo´ e si deve vincere. Fondamentale allo scopo e´ il ruolo degli imprenditori che devono convincersi che sottostare alle vessazioni dei boss non conviene". Lo ha detto l´assessore regionale alle Attivita´ Produttive, Marco Venturi, partecipando il 12 marzo a Caltanissetta alla manifestazione dal titolo ´´Contro la mafia, per il lavoro´´, organizzata da Cgil, Cisl e Uil nissene assieme al Tavolo unico per la legalita´, alla Camera di Commercio, all´Asi, ai comuni di Gela e Caltanissetta e alla Provincia regionale. "Noi - sottolinea Venturi - abbiamo il dovere e l´obbligo morale di contribuire alla formazione di un nuovo modo di pensare, contrastando le connivenze, snidando i collusi che grazie alle lentezze burocratiche riescono a procurare linfa vitale per il cancro mafioso. Il governo regionale ha, ad esempio, formulato indicazioni chiare e inequivocabili per quanto riguarda i consorzi Asi: devono procedere ai controlli di legalita´ stabiliti da una circolare dell´assessorato per evitare e rimuovere, laddove ci siano, infiltrazioni di soggetti e gruppi imprenditoriali mafiosi". "Abbiamo introdotto - continua l´assessore - una procedura che richiede una trasparenza assoluta e che e´ stata condivisa da tutta la giunta regionale, in prima istanza dal presidente Lombardo, e che impone ai consorzi di applicare il massimo rigore e la massima puntualita´ nei controlli antimafia, verificando ogni singola posizione sia rispetto al passato, sia rispetto al presente. Tuttavia, in occasione della discussione all´Ars sulla legge di riforma dei consorzi Asi, sara´ necessario introdurre un preciso riferimento normativo che garantisca l´assoluta applicazione dei principi di legalita´ e metta un punto definitivo a situazioni spesso imbarazzanti". |
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GRUPPO CIR: RICAVI A 4,8 MILIARDI (+12,8%), MARGINI IN CRESCITA, UTILE A 56,9 MILIONI DI EURO E RITORNO AL DIVIDENDO. |
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Milano, 14 marzo 2011 – Il Consiglio di Amministrazione di Cir-compagnie Industriali Riunite Spa, riunitosi il 10 marzo sotto la presidenza di Stefano Micossi, ha approvato il progetto di bilancio civilistico e il bilancio consolidato del gruppo per l´esercizio 2010. Il gruppo Cir opera in cinque settori di attività: energia (Sorgenia), media (Espresso), componenti auto (Sogefi), sanità (Kos) e investimenti finanziari. Andamento della gestione - Il gruppo ha chiuso il 2010 con ricavi e margine operativo lordo (Ebitda) in significativa crescita rispetto al 2009 grazie al miglioramento dei risultati gestionali di tutte le principali controllate operative. L’utile netto di gruppo è ammontato a 56,9 milioni di euro. Il risultato dello scorso anno, positivo per 143,4 milioni di euro, comprendeva proventi non ricorrenti per 106,7 milioni di euro. Al netto di tali effetti, dunque, l’utile del gruppo nel 2010 risulta in crescita rispetto al 2009, beneficiando del contributo sostanzialmente raddoppiato delle società operative (64,9 milioni di euro contro 32,7 milioni di euro nel 2009). "Il 2010 - commenta Rodolfo De Benedetti, amministratore delegato del gruppo Cir - è stato un anno complessivamente positivo per il gruppo nonostante le difficoltà del quadro economico. Le nostre principali controllate hanno raccolto i frutti delle azioni di contenimento dei costi e di sviluppo intraprese negli ultimi due anni, aumentando il loro contributo ai risultati del gruppo. Parallelamente, a livello di holding, abbiamo lavorato per rafforzare ulteriormente la nostra solidità finanziaria. Il raggiungimento di questi obiettivi ci permette oggi di proporre all´Assemblea il ritorno alla distribuzione di un dividendo per i nostri azionisti. Nel 2011, in una situazione economica ancora incerta, manterremo la focalizzazione sulle principali attività del gruppo alla ricerca della massima efficienza, continuando al tempo stesso a investire e a valorizzare le potenzialità di crescita dei nostri business". Risultati consolidati - I ricavi consolidati del gruppo Cir nel 2010 sono ammontati a 4.805,5 milioni di euro, in crescita del 12,6% rispetto a 4.266,8 milioni di euro nel 2009. La variazione è riconducibile all’incremento delle vendite registrato da Sorgenia, Sogefi e Kos, associato alla tenuta dei ricavi dell’Espresso. Il margine operativo lordo consolidato è stato pari a 400,1 milioni di euro (8,3% dei ricavi), rispetto a 294,6 milioni di euro (6,9% dei ricavi) nel 2009, con una crescita del 35,8%. Tale variazione è stata determinata dalla crescita dell´Ebitda di tutte le principali controllate operative. Il risultato operativo (Ebit) consolidato è ammontato a 215,8 milioni di euro, in aumento del 45,8% rispetto a 148 milioni di euro nel 2009. Il risultato della gestione finanziaria, negativo per 79,8 milioni di euro, è stato determinato da oneri finanziari netti per 110,9 milioni di euro, dividendi e proventi netti da negoziazione e valutazione titoli per 37 milioni di euro e rettifiche di valore negative di attività finanziarie per 5,9 milioni di euro. La variazione rispetto al risultato positivo per 37,1 milioni di euro del 2009 è riconducibile prevalentemente ai proventi non ricorrenti che avevano caratterizzato lo scorso esercizio. L’utile netto consolidato del gruppo Cir nel 2010 è stato di 56,9 milioni di euro. Il risultato netto del 2009, positivo per 143,4 milioni di euro, comprendeva proventi non ricorrenti e plusvalenze per circa 106,7 milioni di euro. Al netto di tali effetti, l’utile del gruppo risulta in crescita rispetto al 2009. L’indebitamento finanziario netto del gruppo Cir al 31 dicembre 2010 ammontava a 2.166,8 milioni di euro rispetto a 2.222,7 milioni di euro al 30 settembre 2010 e a 1.801,1 milioni di euro al 31 dicembre 2009. L’indebitamento finanziario netto consolidato è determinato da: - un’eccedenza finanziaria netta aggregata a livello holding di 123,6 milioni di euro, in crescita rispetto a 111,7 milioni di euro al 30 settembre 2010 e a 121,6 milioni di euro al 31 dicembre 2009; - un indebitamento netto complessivo delle società operative di 2.290,4 milioni di euro (2.334,4 milioni di euro al 30 settembre 2010). La variazione rispetto a 1.922,7 milioni di euro al 31 dicembre 2009 deriva principalmente dagli investimenti in nuova capacità produttiva di Sorgenia, parzialmente compensati dalla riduzione dell´indebitamento di Espresso e Sogefi. La posizione finanziaria netta include l’investimento del gruppo Cir in quote di hedge funds (84 milioni di euro al 31 dicembre 2010). Il patrimonio netto consolidato totale al 31 dicembre 2010 era pari a 2.522,9 milioni di euro, in crescita rispetto a 2.332,3 milioni di euro al 31 dicembre 2009. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo è aumentato a 1.487 milioni di euro da 1.396,7 milioni di euro al 31 dicembre 2009. Al 31 dicembre 2010 il gruppo Cir impiegava 12.911 dipendenti (12.746 al 31 dicembre 2009). Attività industriali Energia: Sorgenia - I ricavi del gruppo Sorgenia nel 2010 sono ammontati a 2.668,5 milioni di euro, in crescita del 14,7% rispetto al dato del 2009 (2.325,8 milioni di euro). Il significativo aumento dei volumi di vendita di energia elettrica ha compensato il calo dei prezzi unitari dei prodotti energetici determinato dalla difficile congiuntura economica. L’ebitda si è attestato a 151,1 milioni di euro, in crescita del 28,2% rispetto al dato del corrispondente periodo del 2009 (117,8 milioni di euro). L´ebitda di Sorgenia ha beneficiato, in particolare, dell´aumento dei volumi di vendita di energia elettrica, del contributo della centrale di Modugno e dei maggiori margini della generazione da fonti rinnovabili. Tali fattori, unitamente alle azioni poste in essere per preservare la marginalità, hanno più che compensato la contrazione dei margini di commercializzazione del gas naturale, i maggiori accantonamenti sui crediti vantati verso clienti e gli elevati costi di congestione sulla rete elettrica. L’utile netto è stato pari a 50,4 milioni di euro (66,9 milioni di euro nel 2009). Nel confronto con l´anno precedente, il risultato risente dei maggiori oneri finanziari dovuti all´aumento dell´indebitamento medio del periodo. Lo scorso 28 febbraio, Sorgenia ha presentato alla comunità finanziaria il Business Plan 2011-2016. Il piano, in particolare, prevede: l´ingresso nel mercato residenziale e l´avvio di offerte congiunte elettricità e gas (dual fuel) con un obiettivo di 2 milioni di clienti al 2016; investimenti nel periodo per circa 1,2 miliardi nelle tre aree di business (mercato dell´energia, fonti rinnovabili, ricerca e produzione di idrocarburi); ricavi e margini in continua crescita, progressiva riduzione dell´indebitamento finanziario netto e del rapporto net debt/Ebitda. Media: Espresso - I ricavi del gruppo Espresso nel 2010 sono ammontati a 885 milioni di euro, in linea con il dato del 2009 (886,6 milioni di euro). Al netto dei prodotti opzionali, il fatturato ha registrato una crescita del 4,1%. I ricavi diffusionali, che non hanno beneficiato di alcun incremento dei prezzi di vendita, sono stati pari a 267,9 milioni di euro contro i 274,2 milioni di euro dell´esercizio precedente (-2,3%). Tutte le principali testate del gruppo hanno mostrato andamenti significativamente migliori di quelli dei rispettivi mercati di riferimento. La Repubblica, sulla base degli ultimi dati pubblicati da Ads e Audipress, si conferma come primo quotidiano italiano di informazione sia per numero di copie vendute in edicola che per numero di lettori. I ricavi pubblicitari, pari a 528,4 milioni di euro, hanno registrato una crescita del 6,3% rispetto al 2009. Internet è il mezzo che ha mostrato l´evoluzione più positiva (+21,8%). I ricavi dei prodotti opzionali sono ammontati a 66,3 milioni di euro, in calo del 34% rispetto al 2009. I costi totali sono stati ridotti del 6,7% rispetto al 2009 e quelli ricorrenti, al netto degli oneri straordinari, del 5,2%. Nel corso dell’ultimo biennio è stato realizzato un piano di riorganizzazione aziendale avente l’obiettivo di ottenere a regime (nel 2011) risparmi per 140 milioni di euro, pari al 17% dei costi sostenuti nel 2008. I costi registrati nel 2010 risultano inferiori del 16,7% rispetto a quelli del 2008 e, pertanto, l’obiettivo di risparmi è stato già interamente conseguito e verrà superato con la piena entrata a regime delle azioni poste in essere. Ciò è avvenuto senza ridurre il perimetro e il portafoglio prodotti del gruppo e senza penalizzarne in alcun modo la qualità. L’ebitda è stato pari a 147,2 milioni di euro, in crescita del 38% rispetto a 106,7 milioni di euro nel 2009. Tutte le principali attività del gruppo registrano un netto miglioramento della redditività da attribuirsi per i quotidiani alla drastica riduzione dei costi conseguente ai piani di riorganizzazione e per radio e Internet al significativo incremento dei ricavi. L’utile netto è stato pari a 50,1 milioni di euro contro 5,8 milioni di euro nel 2009. Componentistica per autoveicoli: Sogefi - I ricavi di Sogefi nel 2010 si sono attestati a 924,7 milioni di euro, in crescita del 18,4% rispetto al dato del 2009 (781 milioni di euro). La ripresa è stata particolarmente significativa nel settore del primo equipaggiamento, equivalente a circa il 66% dei ricavi totali. Quasi il 30% dei ricavi consolidati del gruppo proviene dai mercati extra europei. Nel 2010 i ricavi ottenuti nel Mercosur hanno superato per la prima volta quelli della Francia, che da anni rappresentava il primo mercato per Sogefi. I ricavi generati in Cina e India sono quasi raddoppiati rispetto al 2009, mentre quelli negli Usa sono aumentati di circa il 25%. L’ebitda è stato di 86,7 milioni di euro, in progresso dell´83,6% del 2009 (47,2 milioni di euro). Il significativo incremento di tutti i risultati gestionali ha consentito alla società di tornare all´utile netto, ammontato a 18,8 milioni di euro rispetto a una perdita di 7,6 milioni di euro nel 2009. Sanità: Kos - I ricavi di Kos nel 2010 sono ammontati a 325,4 milioni di euro, in crescita del 19% rispetto al 2009 (203,5 milioni di euro), grazie allo sviluppo delle tre aree di attività (residenze sanitarie assistenziali, centri di riabilitazione, gestioni ospedaliere) e alle acquisizioni effettuate nel corso dell´esercizio. L’ebitda è stato pari a 42,1 milioni di euro, in crescita del 27,5% rispetto al 2009 (33 milioni di euro). Nel corso dell´esercizio la società ha sostenuto costi per circa 3 milioni di euro dovuti alla procedura di Ipo e alle spese connesse alle acquisizioni effettuate nel periodo. L’utile netto è ammontato a 4 milioni di euro rispetto a un sostanziale pareggio (-0,4 milioni di euro) nel 2009. Il gruppo Kos gestisce a oggi oltre 5.600 posti letto operativi, ai quali se ne aggiungono altri 900 in fase di realizzazione. Investimenti finanziari - Per quanto riguarda gli investimenti finanziari del gruppo, Cir detiene un portafoglio diversificato di fondi e partecipazioni minoritarie nel settore del private equity (fair value al 31 dicembre 2010 pari a 75 milioni di euro) e il fondo di venture capital Cir Ventures (fair value al 31 dicembre pari a 15 milioni di dollari). Tra gli altri investimenti, Jupiter Finance opera nel segmento dei crediti problematici (non performing loans). Al 31 dicembre 2010 il valore nominale dei crediti in gestione ammontava a circa 2,3 miliardi di euro. Il valore dell´investimento di Cir in tale attività al 31 dicembre 2010 ammontava a 59,1 milioni di euro. Risultati della capogruppo Cir Spa - La società capogruppo Cir Spa ha chiuso l’esercizio 2010 con un risultato netto negativo per 14,7 milioni di euro, rispetto a una perdita di 2 milioni di euro nel 2009. La variazione è dovuta al minore flusso di dividendi ricevuto dalle società controllate nell´esercizio. Il patrimonio netto al 31 dicembre 2010 era di 968,5 milioni di euro, rispetto a 978,9 milioni di euro al 31 dicembre 2009. Evoluzione prevedibile dell´esercizio 2011 - L’andamento del gruppo Cir nel 2011 sarà influenzato dalla evoluzione del quadro macroeconomico, caratterizzato da una ripresa ancora debole e da scarsa visibilità sulle prospettive future. In questo scenario le principali controllate operative del gruppo, in considerazione dei positivi risultati ottenuti nel 2010, proseguiranno la strategia di affiancare le azioni di efficienza gestionale alle iniziative di sviluppo delle attività. Proposta di dividendo - Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all´Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,025 euro alla luce del maggiore contributo all´utile del gruppo fornito nell´esercizio dalle società operative e, in particolare, del ritorno al dividendo delle controllate quotate Espresso e Sogefi. Il dividendo sarà messo in pagamento a partire dal 26 maggio 2011 con stacco della cedola n. 20 in data 23 maggio 2011. Nei due precedenti esercizi la società non aveva distribuito dividendi. Assemblea degli Azionisti - L’assemblea degli Azionisti di Cir è convocata in prima convocazione per il 28 aprile 2011 e in seconda convocazione per il 29 aprile 2011. Il Consiglio ha deliberato: - di proporre all´Assemblea degli Azionisti, in sede straordinaria, alcune modifiche dello Statuto Sociale anche al fine di adeguarlo al Decreto Legislativo n. 27 del 27 gennaio 2010; - di proporre all´Assemblea degli Azionisti la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio stesso, per un periodo di 18 mesi, per l´acquisto di massime n. 30 milioni di azioni proprie, con un limite massimo di spesa di 50 milioni di euro, a un prezzo unitario che dovrà essere non superiore del 10% e non inferiore del 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione.Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l´autorizzazione sono, da un lato, la possibilità di investire in azioni della società a prezzi inferiori al loro effettivo valore basato sulla reale consistenza economica del patrimonio netto e sulle prospettive reddituali dell´azienda, dall´altro la possibilità di ridurre il costo medio del capitale. A oggi, Cir ha in portafoglio n. 43.074.000 azioni ordinarie, corrispondenti al 5,44% del capitale sociale. - di proporre all´approvazione dell´Assemblea degli Azionisti un piano di stock grant per il 2011 destinato ad amministratori e/o dirigenti della società, di società controllate e della controllante per un massimo di n. 4.500.000 diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione Cir. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie della società. - di proporre all´Assemblea degli Azionisti di modificare il Regolamento Assembleare per adeguarlo alle nuove disposizioni statutarie approvate dal Consiglio di Amministrazione il 28 ottobre 2010 nonché a quelle sottoposte all´approvazione dell´Assemblea, in sede straordinaria. - La prossima Assemblea degli Azionisti sarà chiamata a deliberare in merito al rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. Obbligazioni in scadenza nei 24 mesi successivi al 31 dicembre 2010 - La società, che ha un rating Bb con outlook negativo rilasciato da Standard&poor’s, non ha obbligazioni in scadenza nei 24 mesi successivi al 31 dicembre 2010. In data 10 gennaio 2011, è stato rimborsato il prestito in scadenza dell’importo residuo, comprensivo di interessi, di 157,4 milioni di euro. A oggi, pertanto, l´unico prestito obbligazionario ancora attivo è quello emesso da Cir Spa con scadenza 16 dicembre 2024 dell´importo di 300 milioni di euro. Il bond (codice Isin Xs0207766170), quotato alla borsa di Lussemburgo, paga una cedola annuale del 5,75%. |
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ELECTROLUX, CIRIANI MARTEDÌ A ROMA AL TAVOLO DI CRISI |
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Pordenone, 14 marzo 2011 - Sarà il vicepresidente Luca Ciriani a partecipare a nome della Regione, martedì prossimo, al tavolo di crisi nazionale con Governo, sindacati e proprietà di Electrolux. Lo ha annunciato lo stesso Ciriani, dopo la delega ricevuta dal presidente Renzo Tondo. Ciriani parteciperà al tavolo, in programma martedì 15 marzo alle 18 a Roma, convocato dai ministri Sacconi e Romani, al quale, oltre ai vertici Electrolux, saranno presenti i sindacati e il governatore del Veneto, Luca Zaia. La nuova crisi Electrolux, con oltre 800 posti di lavoro messi in discussione, riguarda infatti in particolare gli stabilimenti del Veneto e della provincia di Pordenone. "L´incontro di martedì - ha spiegato Ciriani - è decisivo per aver chiare le reali dimensioni della nuova crisi Electrolux e per attivare immediatamente, in un tavolo che coinvolge le Regioni e lo Stato, oltre che i sindacati, i necessari strumenti di supporto e sostegno. Per quanto riguarda gli stabilimenti presenti in Friuli Venezia Giulia, siamo certamente disposti ad ascoltare ed esaminare i valori della nuova crisi, ma non vi è apertura nei confronti di soluzioni che prevedano ingenti tagli ai posti di lavoro, dopo che gli stabilimenti del Fvg hanno già subito pesanti ridimensionamenti in passato". "Gli investimenti - ha proseguito il vicepresidente - portati avanti da parte della Regione a vantaggio di Electrolux sui temi dell´innovazione e della ricerca e sviluppo, con milioni di euro di finanziamenti all´azienda negli ultimi anni, devono rappresentare una garanzia di impegno, da parte della multinazionale, a mantenere forza lavoro e ruolo centrale nella nostra regione". Ciriani ha anche sostenuto il lavoro portato avanti dalle forze sindacali: "Il dialogo con i sindacati - ha afermato - è sempre attivo e propositivo: condividiamo la volontà di limitare i tagli e di valorizzare il ruolo che il pordenonese ha avuto in passato e ha oggi per Electrolux". |
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TRENTO: OPEN INNOVATION PER PICCOLE E MEDIE IMPRESE PRESENTATI I RISULTATI DEL PROGETTO EUROPEO I3SME |
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Trento, 14 marzo 2011 - Innovazione per le piccole e medie imprese: se ne è parlato il 10 marzo presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento dove sono stati presentati i risultati del progetto europeo I3sme (Introducing Innovation Inside small and medium enterprises), che ha visto la partecipazione della Provincia autonoma di Trento e del mondo industriale a artigianale locale, di Ceii e Trentino Sviluppo. “Open Innovation per le piccole e medie imprese” è il titolo scelto per la giornata a cui ha partecipato Tommaso Buganza del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano. Il seminario si è svolto nell´ambito del progetto europeo I3sme, progetto realizzato tramite il programma Central Europe, co-finanziato dal Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale). Il progetto I3sme in Trentino ha portato ad individuare otto aziende, fra le numerose contattate, considerate “campioni di innovazione”. Le aziende trentine riconosciute "hidden champions" per la capacità di innovare sono Almax Mori s.R.l., Cogito s.R.l., Infomusic s.N.c, Sant´orsola societa´ cooperativa agricola, Tama s.P.a., Innova srl, Porfidi international srl, Rotaliana srl. La collaborazione con attori esterni, università, centri di ricerca, clienti, fornitori, sviluppatori è l’elemento qualificante del modello dell’”Open Innovation”, che si sta affermando nel mondo industriale soprattutto nei settori più sensibili all’innovazione. Le tecnologie Ict (informazione e comunicazione) rendono più facile e veloce interagire con reti di attori a livello internazionale, si sta ampliando un mercato delle idee e dell’innovazione, veri e propri network di collaboratori. Nel settore informatico e dei servizi a questo collegati il processo è particolarmente evidente e diffuso. Non basta una singola innovazione, è emerso, per potersi considerare innovatori, serve un atteggiamento costante e un’organizzazione interamente orientata a fare innovazione, capace di realizzare prodotti qualitativamente elevati, in grado di rompere le regole e produrre cambiamenti nella vita di tutti noi. Oggi le barriere, gli ostacoli tecnologici, sono superabili con prodotti che hanno costi accessibili. Si può fare molto già con le dotazioni informatiche normalmente disponibili nelle case e negli uffici. Il problema vero è identificare potenziali collaboratori, attingere al grande serbatoio di idee che è il mondo. In questo campo ci sono numerosi esempi di successo e sono stati oggetto di analisi durante l´incontro. Per la Provincia è intervenuta la dirigente del Servizio Europa Nicoletta Clauser che ha evidenziato le ricadute locali di un progetto nato in Europa, che ha visto la collaborazione di numerosi enti, centri di ricerca e attori del mondo produttivo e della ricerca ed ha permesso di far emergere la qualità presente nel tessuto aziendale trentino. Ha concluso la giornata un laboratorio su “gli intermediari dell’innovazione” condotto da Claudio Dell’era del Politecnico di Milano. |
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L’UOMO AL CENTRO: IL VALORE DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE PER LE PERSONE, LE IMPRESE E IL TERRITORIO WORKSHOP DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO CSR PIEMONTE |
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Torino, 14 marzo 2011 - Venerdì 11 marzo, presso il Museo Regionale di Scienze Naturali Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte hanno presentato i primi risultati del progetto Csr Piemonte: un’occasione per confrontarsi su obiettivi, modelli e stimoli operativi finalizzati a valorizzare e far adottare buone pratiche di responsabilità sociale d’impresa, valutarne i vantaggi concreti in ambito economico, organizzativo e ambientale, condividere le esperienze per “fare rete”. Dopo gli interventi di apertura dell’Assessore Regionale al Lavoro Claudia Porchietto e del Presidente Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello, la Responsabile Settore Promozione e Sviluppo dell’imprenditorialità Regione Piemonte Silvana Pilocane ha presentato il progetto Csr Piemonte. Paolo Bertolino, Direttore Unioncamere Piemonte, ha illustrato quindi il monitoraggio delle imprese responsabili in Piemonte, seguito dalle testimonianze di Susanna Galli, Novamont, sull’esperienza del Csr Manager Network e di Federica Gentile, S&t, sulla Csr in Europa. Sono stati infine presentati i casi di buone pratiche da parte di aziende “virtuose”, con gli interventi di Roberto Gerbo, Gruppo Intesa Sanpaolo, Stefania Lallai, Tnt Global Express, Andrea Ivaldi, Sotral e Anna Laura Ravera, Aps Italia. “Riteniamo che, anche e soprattutto in un momento di crisi come quello che il Piemonte sta attraversando, l’agire responsabile possa diventare un fattore distintivo positivo, che può dare impulso alla ripresa economica, mantenendo le imprese su un mercato sempre più attento ai valori di sostenibilità e disponibile a creare su questo fette di mercato significative - ha dichiarato l’Assessore Regionale al Lavoro Claudia Porchietto -. Naturalmente cerchiamo di estrapolare ´modelli´ comportamentali innovativi e adattabili al contesto produttivo piemontese, non avendo paura di suggerire di copiare e di riprodurre, personalizzandole, esperienze verificate in altre realtà". “Obiettivo del monitoraggio oggi presentato è la realizzazione della prima mappatura in Piemonte delle aziende socialmente responsabili. Intercettando l’intero universo di riferimento, attraverso il canale diretto tra sistema camerale e imprese, si è giunti a fotografare il panorama esistente. L’indagine ha dimostrato che è possibile adottare una politica aziendale che sappia conciliare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del territorio di riferimento, in un’ottica di sostenibilità futura, senza penalizzare la competitività. La strada della Csr porta ad un determinato modo di “fare impresa” e di essere imprenditore: molto si può fare per sostenere e incoraggiare le nostre aziende” ha dichiarato Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte. Il progetto Il progetto “La Responsabilità Sociale d’Impresa (Csr) in Piemonte” è stato avviato da Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte nel primo semestre del 2010 con l’obiettivo di realizzare azioni di comunicazione e sostegno alla diffusione delle pratiche di Csr in Piemonte: nonostante sia un tema di rilievo internazionale da circa un decennio, molte imprese, specialmente quelle di piccola e media dimensione, ne hanno una scarsa conoscenza e, soprattutto, non ne individuano facilmente i vantaggi, economici e non. Il progetto di promozione, ad ampio respiro, punta a un aumento delle pratiche di Csr e a una sensibilizzazione di tutto il mondo imprenditoriale. A partire dal monitoraggio delle 7mila aziende con almeno 20 addetti aventi sede legale in Piemonte, è stato creato un database di imprese socialmente responsabili in termini di adozione di strumenti di gestione, comunicazione e ascolto degli stakeholder (Bilancio Sociale o di Sostenibilità, Codice Etico aziendale o adozione di modelli organizzativi, etc.), specifiche policy in tema di risorse umane (formazione, orari flessibili, agevolazioni per donne lavoratrici, integrazione dei lavoratori diversamente abili), azioni a favore della comunità e del territorio (sport, scuole, cultura, giovani, welfare, volontariato aziendale, tutela dell’ambiente) e politiche di approvvigionamento che valorizzino i fornitori virtuosi, con particolare attenzione all’impatto ambientale e alle innovazioni connesse. Le 650 aziende così individuate (pari a circa il 10% del totale) sono state poi invitate a compilare sul web un questionario approfondito, i cui risultati sono stati elaborati a settembre 2010, per un totale di 140 aziende rispondenti. I risultati Il questionario mirava a far emergere un’informazione complessiva e approfondita delle politiche di Csr svolte in azienda, approfondendo il “come” (risorse interne od esterne), il “quando” (l’anno di adozione), il “perché” (le motivazioni ex ante) e i risultati ex post. Un’ultima sezione è stata riservata al ruolo che dovrebbe avere la Pubblica Amministrazione rispetto alla Csr. Le 140 imprese che hanno colto l’opportunità di visibilità compilando il questionario approfondito sono soprattutto del settore industriale, di medio-grandi dimensioni e, in particolare, facenti parte di un gruppo nazionale o internazionale. Le aziende intervistate hanno dichiarato di aver realizzato complessivamente 749 azioni di Csr: in media, oltre 5,4 a testa. È un risultato importante, che testimonia come le imprese che decidono di intraprendere il percorso di responsabilità sociale lo facciano in maniera convinta, capillare ed articolata. Le imprese piemontesi si orientano prevalentemente su due grandi aree di intervento: il tema delle politiche sulle risorse umane e quello ambientale. Il tema delle risorse umane si articola in diversi campi di impiego: orari flessibili, agevolazioni verso donne lavoratrici e dipendenti diversamente abili, formazione e altri tipi di policy. Su un totale di 749 azioni di Csr, 247 rientrano in questa categoria, all’interno della quale il peso maggiore è occupato dalla formazione. Si manifesta quindi una forte attenzione verso i dipendenti e l’impegno nella crescita delle competenze che permette di attrarre e conservare nel tempo personale più qualificato, con conseguente aumento della competitività aziendale. Un maggiore coinvolgimento dei lavoratori porta a un miglioramento del clima aziendale e delle relazioni industriali e a un aumento del senso di appartenenza all’organizzazione, con ottime ricadute sul piano produttivo. Oltre agli interventi di policy sulle risorse umane, il 42% delle imprese ha dichiarato di aver realizzato anche interventi no profit a favore del territorio (sport, scuola, cultura, giovani, welfare, ambiente, volontariato, ecc). Un segnale importante, che consolida e “avvita” l’impresa nel contesto territoriale nel quale opera. Appurato che le aziende prediligono azioni di Csr che riguardano la propria struttura interna, si può ulteriormente affermare che, a prescindere da quale sia l’azione adottata, preferiscono svilupparle con risorse umane interne: oltre il 90% delle imprese predilige, infatti, questa modalità, puntando all’integrazione di queste funzioni, piuttosto che a esternalizzarle. Tale tendenza è sintomo che il comportamento responsabile matura e si sviluppa all’interno dell’azienda. Sempre più aziende decidono di avvalersi di un responsabile interno a cui delegare la realizzazione e la supervisione delle attività di responsabilità sociale e il trasferimento delle relative informazioni ai diversi portatori di interessi. Nel campione analizzato, il 23,6% delle aziende dichiara la presenza di un referente aziendale in tema di Csr. Le opinioni di coloro che hanno intrapreso azioni di Csr sono del tutto favorevoli in merito ai risultati ottenuti sul fronte della comunicazione, del marketing, del confronto con gli stakeholder e del clima aziendale. In particolare, sul fronte del clima interno, oltre il 60% delle imprese ha dichiarato di aver avuto risultati ottimi e buoni. Il ruolo della Pubblica Amministrazione nella diffusione di una cultura di responsabilità sociale è stato oggetto di approfondimento all’interno dell’indagine. Alle imprese è stato chiesto quale ritengano possa essere lo spazio che la Csr dovrebbe assumere all’interno della programmazione politica ed economica della Pa, e che cosa concretamente si attendano dalle istituzioni. Dalle risposte pervenute emergono come prioritarie alcune aspettative: riconoscimento della status di impresa responsabile, con valutazione positiva dell’adozione di pratiche di Csr nell’affidamento di appalti pubblici (per oltre il 24% delle imprese); incentivi economici e finanziari per l’adozione di pratiche Csr (20%); percorsi di formazione di professionalità legate alla responsabilità sociale (18,3%). Per ulteriori approfondimenti: www.Csrpiemonte.it/ |
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POLO CHIMICO TERNI, PROTESTA A ROMA; ISTITUZIONI UMBRE, LAVORATORI E SINDACATI OTTENGONO IMPEGNO MINISTRO ROMANI |
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Roma, 14 marzo 2011 - "La straordinaria e civile mobilitazione dei lavoratori della Basell, delle organizzazioni sindacali, e la ferma e unitaria volontà delle istituzioni umbre hanno consentito lo svolgimento dell´incontro con il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, che ha assicurato il massimo impegno del Governo a favorire una soluzione positiva della vertenza Basell, manifestando altresì la piena disponibilità al rinnovo del ´Patto di territorio´ per Terni". È quanto sottolineano la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, l´assessore regionale all´Economia Gianluca Rossi, il presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli e il sindaco del Comune di Terni, Leopoldo Di Girolamo, che sil 10 marzo hanno preso parte alla manifestazione dei lavoratori del Polo chimico ternano davanti al Ministero dello Sviluppo economico, promossa dai sindacati a sostegno della vertenza aperta per l´attività produttiva dello stabilimento della Lyondell Basell di Terni, culminata con l´incontro con il ministro Romani. Della delegazione umbra, facevano parte anche i parlamentari Carlo Emanuele Trappolino, Anna Rita Fioroni, Marina Sereni e Domenico Benedetti Valentini, e il consigliere regionale Alfredo De Sio. "Con il ministro Romani abbiamo avuto un incontro propositivo - riferiscono i rappresentanti di Regione, Provincia e Comune di Terni - Insieme a lavoratori ed organizzazioni sindacali, abbiamo rappresentato la volontà di tutte le istituzioni umbre affinché, con la soluzione della vicenda Basell, venga salvaguardato e rilanciato il ruolo del Polo chimico ternano a livello nazionale". "Abbiamo ribadito, inoltre - proseguono -, il fermo sostegno al piano industriale proposto da una cordata di aziende, con capofila Novamont, per il rilancio del sito attraverso la chimica verde. Una proposta in grado di dare prospettive di sviluppo al Polo ternano, che auspichiamo diventi un Polo della chimica verde e delle produzioni biodegradabili". Alla delegazione umbra, il ministro Romani ha anche assicurato la disponibilità a rinnovare il "Patto di territorio", quale strumento per consentire investimenti nell´area di Terni al fine di realizzare un progetto che punti a creare innovazione, ferma restando la destinazione industriale dell´area. "Attendiamo, ora, l´esito dell´incontro già fissato per il prossimo 6 aprile tra la multinazionale Basell e Novamont - concludono - riconfermando che continueremo a seguire giorno per giorno l´andamento della vertenza e che non verrà meno il nostro impegno per una costante vigilanza e attenzione, a sostegno dello sviluppo del territorio e dei livelli occupazionali". |
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CHIUSO L´ACCORDO PER L´ACQUISIZIONE DEL COMPLESSO EX METALFER. |
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Napoli, 14 marzo 2011 - In Regione Campania un primo e fondamentale accordo per una delle aree di crisi più delicate dell’intero territorio regionale: il complesso ex Metalfer di Torre Annunziata. Al termine di una lunga e complicata riunione tra l´assessore al Lavoro, Severino Nappi, la Tess, il gruppo imprenditoriale interessato e le organizzazioni sindacali (l’assessorato alle Attività Produttive era rappresentato dal dirigente della sua area di competenza), si è giunti ad un’importante intesa che potrà consentire - attraverso l’acquisizione dell’area da parte di una società campana, Bennu srl - non soltanto la completa salvaguardia dei livelli occupazionali e la riqualificazione dei lavoratori coinvolti ma anche il rilancio del Polo Nautico di Torre Annunziata. "In questo modo – ha spiegato l’assessore Nappi - abbiamo trovato la migliore soluzione possibile sul piano delle politiche attive del lavoro e dello sviluppo perché il rilancio di un’impresa passa per l’adeguata ricollocazione degli 81 lavoratori interessati, in mobilità da molti anni". Al tavolo, in una dinamica interistituzionale sicuramente innovativa, è stato convocato anche il Comune di Torre Annunziata da cui si è ottenuta la disponibilità alla realizzazione delle infrastrutture necessarie al rilancio dell’area. "In questa complicatissima partita l’interesse della Regione Campania è stato innanzitutto quello di salvaguardare i livelli occupazionali e tutelare i lavoratori, ma merita di essere sottolineata anche la formula di relazione tra pubblico e privato che abbiamo messo in campo. Gli investimenti strutturali restano integralmente a carico dell’impresa mentre la Regione Campania, nell’ambito e con gli strumenti del Piano di Azione per il lavoro, sosterrà la riqualificazione dei lavoratori e il loro reinserimento nel tessuto produttivo". |
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ADP HONEGGER,BELOTTI:TUTELIAMO LAVORO E NON SOLO |
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Milano, 14 marzo 2011 - ´Negli accordi di programma ogni soggetto coinvolto ha il dovere di apportare contributi per raggiungere gli obiettivi comuni concordati e tra di loro complementari. Nel caso del cotonificio Honegger di Albino (Bg) l´obiettivo prioritario del relativo accordo di programma è la salvaguardia dei posti di lavoro´. Lo ha detto l´assessore regionale al Territorio, Daniele Belotti, in risposta a quanto dichiarato dal sindaco di Albino, Luca Carrara, che ha valutato positivamente solo la parte dell´intesa che riguarda la tutela dei posti di lavoro. ´Per questo - prosegue l´assessore - ci risulta difficile comprendere come oggi il Comune di Albino, parte attiva del procedimento, possa dichiarare di considerare l´accordo positivo per la parte occupazionale e negativo per quella urbanistica e commerciale, sapendo perfettamente che i due aspetti sono complementari e parte di un unico ed inscindibile accordo.´ Le scelte in materia urbanistica e commerciale che sono e restano in capo all´amministrazione comunale e non competono ad altri Enti, offrono ai Comuni l´opportunità e soprattutto la responsabilità, di non limitarsi a ´subire le conseguenze di scelte´ altrui, ma al contrario di essere protagonisti ed effettuare le scelte che ritengono migliori nell´interesse della propria comunità. ´Opportunità di cui il Comune di Albino è perfettamente a conoscenza - spiega Belotti - tanto è vero che ha scelto di scindere l´accordo di programma tra area produttiva Honegger e zona Piazzo´. Anche sulle dichiarazioni rese dall´amministrazione comunale di Albino sulla stampa locale, relativamente ai procedimenti di approvazione dell´accordo e, in particolare, alla necessità o meno della Valutazione di Incidenza ipoteticamente imposta dalla Regione, l´assessore regionale sottolinea che ´questo passaggio è in vigore dal dicembre 2009 e non è quindi un´invenzione intervenuta di recente´. ´Spiace constatare - aggiunge l´assessore Belotti - come, pur a fronte della dichiarata disponibilità della Regione, più volte ribadita in incontri ufficiali e non, di andare incontro alle esigenze del territorio per salvaguardare i 400 posti di lavoro, il sindaco Luca Carrara abbia fatto il gioco delle tre tavolette solo per scaricare la colpa su tutti gli altri enti, Regione in primis. Una strategia di pura opportunità politica che non giova certo alla soluzione del problema, ma anzi squalifica la credibilità stessa del sindaco e della sua maggioranza´. ´E´ evidentemente pretestuoso - conclude l´assessore regionale - dichiarare di voler salvaguardare l´occupazione, ma allo stesso tempo rifiutarsi di accettare le conseguenze di quanto congiuntamente concordato, incolpando la Regione perché le scelte e le relative conseguenze tardano a concretizzarsi. Sarebbe utile che l´amministrazione di Albino portasse i propri contributi in sede istituzionale per raggiungere l´obiettivo comune prestabilito o, alternativamente, esprimesse con responsabilità il proprio parere negativo all´accordo, astenendosi dal coinvolgere altri Enti in ´beghe di bottega´ che sono estranee e controproducenti per l´interesse della comunità Seriana´. |
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FIGLI D’IMPRESA UNO STAGE PER CRESCERE SECONDA EDIZIONE |
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Como, 14 marzo 2011 - Prenderà l’avvio lunedì 14 marzo la seconda edizione di “Figli d’impresa”, il progetto di Confindustria Como rivolto ai figli (tra i 19 e i 24 anni) degli imprenditori che ancora non lavorano in azienda. Lo scopo del corso – che con la sua prima edizione ha riscosso l’apprezzamento non solo dei ragazzi che lo hanno frequentato ma anche degli imprenditori senior, nonché l’interesse dei media nazionali - è quello di fornire ai ragazzi nozioni base per cominciare a muovere i primi passi in azienda e imparare a conoscere il mondo economico comasco, le istituzioni, il mondo confindustriale e i suoi servizi. Spesso, purtroppo, importanti temi di vitale interesse aziendale non sono fruibili nei percorsi scolastici, e c’è da parte dei giovani un’assoluta mancanza di conoscenza delle realtà economiche esterne all’azienda, oltre che una limitata conoscenza dei servizi offerti da Confindustria Como, che pregiudica per molte aziende associate la possibilità di “essere aiutate”. “Figli d’Impresa” nasce con l’obiettivo di risolvere queste problematiche. Lo stage affronterà una varietà di temi importanti e molto utili per qualsiasi tipo di lavoro che i giovani sceglieranno per il loro futuro. Si parlerà di Costituzione Italiana, Ccnl, provvedimenti disciplinari, organizzazioni sindacali, selezione del personale, buste paga, internet, sicurezza e ambiente, rapporti con le banche, etica, comunicazione, organizzazione meeting e viaggi di lavoro, gestione del tempo, attenzione per l’ambiente, l’arte del bon ton e molto altro. Il corso sarà prevalentemente tenuto dai funzionari di Confindustria Como, ma ci saranno anche interventi degli imprenditori stessi. Saranno organizzate visite in alcune delle aziende associate per far conoscere dal vivo la realtà industriale comasca e non mancherà l’occasione per presentare ai ragazzi alcune personalità del mondo economico comasco, nonché gli Enti economici con cui in futuro dovranno confrontarsi. E’ un’occasione formativa unica e molto importante per i ragazzi che saranno gli imprenditori del futuro. Lo stage si svolgerà nella sede di Confindustria Como a partire dal 14 marzo, e avrà una durata di tre settimane. Al termine, i partecipanti avranno la possibilità di effettuare uno stage presso l’azienda di un collega di corso. |
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PELLETTERIA: WORKSHOP A TORTORETO |
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Pescara, 14 marzo 2011- L´assessore allo Sviluppo economico e vice presidente della giunta regionale, Alfredo Castiglione è intervenuto l’ 11 marzo al Workshop mondiale della pelletteria in corso di svolgimento a Tortoreto (Te) presso l´hotel "Il Parco sul mare". Da mercoledì scorso delegati provenienti da mezzo mondo sono in Abruzzo per visitare le aziende manufatturiere e incontrare imprenditori nell´ambito di una iniziativa promossa dall´Ice (Istituto per il Commercio Estero) insieme con l´assessorato allo sviluppo economico della Regione. "Il settore della pelletteria è un settore sul quale la nostra regione punta molto - ha esordito Castiglione - perchè presenta buone cifre per quel che riguarda l´esportazione. La pelletteria abruzzese è già conosciuta in diverse realtà mondiali quali Cina, America, Russia, Canada i cui operatori sono oggi presenti qui in Abruzzo per avviare rapporti commerciali positivi con le nostre aziende. Vogliamo costruire attorno al settore pelletteria il modello virtuoso abruzzese delle piccole e medie imprese, che si riconosce nel sistema Italia. Le nostre piccole e medie imprese specializzate nella pelletteria, se integrate in filiera e in rete possono meglio riuscire a riadattarsi alle mutate condizioni post crisi. Le nostre vocazioni territoriali - ha proseguito l´assessore - vanno incentivate anche attraverso l´aggregazione in quanto sono patrimonio nazionale e non possono essere governate con una politica che sia controcorrente rispetto a quella dettata dalla Comunità europea e dal Governo centrale che riconosce i poli di innovazione e le reti di impresa quali strumenti per il futuro dell´internazionalizzazione. Nei prossimi mesi - ha concluso l´assessore - ci saranno altri incontri come quello di oggi anche per i settori abbigliamento, mobili e di altre peculiarità produttive per il nostro territorio, realtà che nulla hanno da inviare alle più conosciute produzioni delle altre regioni italiane. L´appuntamento molto importante del settore pelletteria cui la Regione parteciperà (come ha già fatto lo scorso anno) sarà quello di Pechino (nel prossimo mese di ottobre) dove diverse nostre imprese stanno già ben lavorando con buoni fatturati." Il workshop di Tortoreto si concluso domenica 13 marzo. |
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CONGRESSO LEGACOOP VENETO. ANCHE DA COOPERATIVE INNOVAZIONE, COMPETITIVITA’ E OCCUPAZIONE |
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Venezia, 14 marzo 2011 - Conferma delle risorse nel bilancio regionale appena approvato e condivisione con il mondo cooperativo degli obiettivi di innovazione, competitività ed occupazione che la Regione sta perseguendo. Sono alcuni dei nodi centrali intorno a cui si è articolato l’intervento dell’assessore regionale allo sviluppo economico Isi Coppola in occasione del congresso di Legacoop Veneto, svoltosi il 12 marzo a Mestre (Venezia). L’assessore ha accolto positivamente l’apprezzamento per lo sforzo profuso perché dal bilancio della Regione non scomparissero le risorse a favore delle cooperative, un soggetto economico che rappresenta l’8,5% del Pil veneto. ”Confido – ha aggiunto - che a questo impegno corrisponda da parte del mondo cooperativo una capacità progettuale forte ed in linea con gli obiettivi di innovazione, competitività ed occupazione che abbiamo mostrato di condividere”. L’assessore Coppola ha sottolineato la necessità di investire in tecnologie, ricerca ed innovazione. E’ fondamentale per qualsiasi tipologia di impresa, quindi anche per l’impresa cooperativa, per conservare e incrementare la propria competitività nel mondo globalizzato dell’economia. Conservare competitività significa anche conservare occupazione. “Innovazione – ha fatto rilevare - non è solo trasferimento tecnologico o ricerca scientifica applicata, ma è anche innovazione nel metodo di gestione del mondo e delle imprese cooperative per vincere la partita della sfida della ripresa". Per quanto riguarda, infine, gli strumenti di intervento della finanziaria, l’assessore ha evidenziato che la Regione sta seguendo due linee progettuali: da un lato, un’azione di semplificazione e di informatizzazione delle procedure e delle regole di accesso di tutti gli strumenti di finanza agevolata, compreso il fondo di rotazione (ex L.r. 17/2005) per le cooperative, a cui è stato affiancato un fondo regionale di garanzia/cogaranzia agevolata, in corso di avvio operativo, per facilitare l’accesso al credito, criticità ancora molto attuale dato il persistere della crisi. Dal lato degli strumenti innovativi (partecipazione al capitale), si sta lavorando alla costituzione di uno strumento finanziario ad hoc per la realtà cooperativa. L’assessore Coppola ha concluso chiedendo “al mondo cooperativo, che ben conosco nella pragmaticità e determinazione oltre che nei valori di responsabilità sociale e etica, di condividere anche un rinnovato e più´ diretto rapporto con la Regione e con il mio ruolo, per essere sempre più´ presenti sul territorio e per costruire insieme un percorso concreto di sviluppo". |
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CONGRESSO REGIONALE LEGACOOP MOLISE, IORIO: "LE IDEE DELL´AUTOIMPRESA VANNO PREMIATE" |
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Campobasso, 14 marzo 2011 - «Il mondo della cooperazione ha una funzione sicuramente importante nello sviluppo del Molise e della sua struttura sociale. Compito delle Istituzioni è sicuramente quello di assecondare le varie iniziative che provengono delle singole cooperative o dalle Associazioni che le raggruppano. Un compito a cui abbiamo cercato di assolvere ponendo in essere iniziative anche legislative; ricordo ad esempio quella sulla "filiera corta". Ma le cooperative svolgono anche un ruolo rilevante in termini di occupazione che offrono e di reddito che producono. L´autoimpiego rappresenta senza dubbio una strada da percorrere per lo sviluppo e per la crescita. Un percorso che come governo regionale abbiamo sempre seguito con specifici bandi e con la possibilità di finanziare idee di autoimpresa di uno o più giovani, che possono raggrupparsi creando team operativi caratterizzati da agilità e dinamismo. Iniziative che hanno dato buoni frutti in termini di attività avviate e di posti di lavoro creati». Lo ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio intervenendo nel pomeriggio di oggi al Congresso regionale di Legacoop Molise svoltosi l´ 11 marzo a Campobasso presso l´auditorium della Scuola Edile. «Nel dibattito svolto - ha continuato il Presidente - ho sentito accenni al progetto "Pari". Progetto in cui come Governo regionale abbiamo creduto molto tanto da impegnare risorse proprie nella certezza della bontà degli obiettivi che si prefiggeva e della ricaduta che essi avevano sul territorio. Questa mattina, presso l´Incubatore di Impresa di Campchiaro, presentando una grossa progettualità per la ricerca geospazioanle che darà nuovi posti di lavoro a giovani professionisti altamente qualificati, ho visitato anche un laboratorio di giovani ingegneri che hanno messo a punto tecnologie particolari che sono stati impiegate in specifiche e importanti progettualità di altre regioni del nord. Segno che le idee e la buona volontà di piccoli gruppi di professionisti possono trovare spazio in grandi, complessi e affollati mercati come quelli tecnologici». |
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