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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 28 Marzo 2011 |
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ENERGIA, MSE: “AL VIA NUOVO ELETTRODOTTO TRA ITALIA E FRANCIA” DAL MINISTERO DISCO VERDE ANCHE ALLA LINEA DOLO-CAMIN PER IL NORD EST INVESTIMENTI PER CIRCA 1 MILIARDO DI EURO DA REALIZZARSI ENTRO I PROSSIMI 5 ANNI |
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Roma, 28 marzo 2011 - Disco verde da parte del Ministero dello Sviluppo Economico all’elettrodotto realizzato da Terna per nuova interconnessione tra l´Italia e la Francia, in corrente continua ad altissima tensione, denominata Piemonte – Savoia e per linea Dolo-camin che interesserà la rete elettrica di trasmissione del Nord-est. I provvedimenti di autorizzazione, a conclusione delle Conferenze di servizi, sono stati firmati dal Direttore Generale per l’Energia, Sara Romano e trasmessi per la controfirma al Ministero dell´Ambiente che si è espresso già favorevolmente durante il procedimento su entrambi i progetti. In particolare la nuova interconnessione con la Francia consiste nella realizzazione di un doppio collegamento elettrico in cavo interrato in corrente continua, dalla Stazione Elettrica di Piossasco, in provincia di Torino, per una lunghezza di circa 95 km, utilizzando le infrastrutture autostradali della A32 e la galleria di servizio che sarà realizzata parallelamente all’esistente tunnel del Frejus. In territorio francese l’elettrodotto si attesterà alla stazione elettrica di Grande - Ile. Il progetto prevede che l’interconnessione sia composta da due cavi elettrici paralleli, di potenza pari a 500 Mw ciascuna: il primo di proprietà di Terna, sarà gestito come “linea pubblica”, il secondo, di proprietà di Transenergia, potrà essere utilizzato come “linea privata” in regime di merchant line con l’accordo delle rispettive autorità di regolazione. Il nuovo collegamento, che è previsto in esercizio nel 2016 con un investimento di 700 milioni di euro, incrementerà la capacità di importazione di energia elettrica dalla Francia verso l’Italia, darà maggiore sicurezza di esercizio e contribuirà alla riduzione delle congestioni di rete tra i due Paesi oltre alla riduzione del prezzo dell’energia nel mercato elettrico nel nostro territorio. La seconda iniziativa comprende invece una serie di interventi di potenziamento della rete elettrica raggruppati i tre aree: Dolo–camin con una linea aerea a 380 kV tra le Stazioni Elettriche di Dolo (Ve) e di Camin (Pd) della lunghezza di circa 15 km; l’area di Mirano con la realizzazione di una stazione elettrica e i relativi collegamenti alla Rtn; l’area di Malcontenta Fusina con la costruzione delle sezioni a 380 kV in blindato nelle stazioni elettriche di Fusina 2 e Malcontenta e la realizzazione di due elettrodotti a 380 kV in cavo interrato tra le due stazioni. Il programma di interventi, che sarà completato nel 2015 con un investimento previsto di 283 milioni di euro, permetterà di incrementare l’esercizio in sicurezza della rete veneta, anche in relazione alle nuove interconnessioni elettriche e alle centrali esistenti e future. Inoltre l´ampia razionalizzazione della rete nell’area di Venezia ed in particolare nella rete di Marghera, contribuirà a migliorare la sicurezza, la flessibilità e l’economicità di esercizio della rete medesima, interessata dal trasporto delle produzioni dei poli di Marghera e Fusina, pur con una demolizione di circa 100 km di linee esistenti. |
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ZAIA: BENE INCENTIVI A RINNOVABILI. BISOGNA PUNTARE AD AUTONOMIA ENERGETICA PER UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO |
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Venezia, 25 marzo 2011 - “Credo che, qualora vada in porto, la proposta del Governo sui nuovi incentivi alle energie rinnovabili vada nella giusta direzione. È necessario un ripensamento complessivo delle nostre politiche energetiche, senza il quale non vi può essere una virata decisa verso un modello economico sostenibile per i territori. E ciascuno deve puntare all’autonomia energetica, perché questo darebbe nuovo impulso all’intero sistema. Il Veneto si è già mosso in questo senso e intende essere leader di uno sviluppo rinnovato, perché solo alimentando il motore della ricerca e dell’innovazione, sfruttando fino in fondo le nostre enormi potenzialità, possiamo garantire a noi stessi e alle prossime generazioni un futuro diverso.” Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta la notizia del nuovo provvedimento sugli incentivi alle rinnovabili che dovrebbe arrivare a breve al tavolo dei Ministri Paolo Romani e Stefania Prestigiacomo. “Questa grande rivoluzione la chiede del resto il mondo intero – aggiunge Zaia. Giusto due giorni fa, il Cancelliere tedesco Angela Merkel ha dichiarato che la Germania intende trovare quanto prima una via d’uscita al nucleare. Intanto, il Parlamento europeo ha deciso di avviare stress test sulle centrali nucleari per verificarne l’effettiva sicurezza ed efficacia. Proprio l’Unione europea ha posto come primo pilastro della terza rivoluzione industriale le energie rinnovabili e distribuite.” “A ciascuno il tipo di energia di cui ha bisogno – conclude il governatore del Veneto.. Noi siamo tra quelli, come Rifkin, che credono che, perché vi sia una svolta storica per i territori, bisogna ripensare il modo di procurarsi l’energia, creando ad esempio una rete diffusa di impianti. Se rimaniamo ancorati alle vecchie energie, ci condanniamo a non essere competitivi. Ecco perché puntiamo sul fotovoltaico e sulle altre rinnovabili: è un treno del progresso che non possiamo permetterci di perdere.” |
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ENERGIE RINNOVABILI E SVILUPPO AREE RURALI. VENDOLA INCONTRA DELEGAZIONE OCSE |
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Bari, 28 marzo 2011- “Noi abbiamo scelto la green economy come modello di sviluppo alternativo a quello distruttivo dei valori dell’ambiente. E in questo contesto, il rapporto tra energie rinnovabili e sviluppo rurale oggi è un argomento fondamentale da affrontare”. Lo ha detto il presidente della regione Puglia Nichi Vendola il 24 marzo a conclusione della tre giorni di studio da parte dei numerosi delegati dei vari Paesi coinvolti nel progetto proposto dall’Ocse “La produzione di energia rinnovabile come politica di sviluppo regionale delle aree rurali”. Oggi molti paesi hanno la consapevolezza che la produzione di energia rinnovabile costituisce un’opportunità di sviluppo per le regioni rurali. Grazie alla produzione di energia verde, le aree rurali infatti hanno la possibilità di utilizzare il proprio patrimonio di fonti energetiche rinnovabili per creare posti di lavoro stabili e preziosi in settori emergenti, incoraggiare gli investimenti e migliorare il proprio capitale umano e sociale. “Abbiamo la possibilità per esempio – ha detto Vendola - di ragionare su quei terreni inquinati da diossina o da arsenico che non possono essere più coltivati e produrre lavorazioni tradizionali. Occorre far respirare il terreno che è stato inquinato e abusato dalla chimica e occorre anche poter immaginare un reddito per i proprietari di quei terreni. Bisogna contestualmente però immaginare che le energie rinnovabili, nelle campagne come nelle città, non possano svilupparsi con le mega aziende o con i grandi impianti . Devono svilupparsi con le centrali di piccola taglia. Per l’agricoltura dunque occorrono piccole centrali per l’autoproduzione e l’autoconsumo. Questa è la via maestra. Così come nelle città – ha concluso Vendola - dobbiamo privilegiare il pannello fotovoltaico per famiglia. Con questi presupposti si può arrivare ad un risultato straordinario per i cittadini, per i lavoratori e per gli imprenditori, quello cioè dell’abbattimento della bolletta energetica e dell’abbattimento dell’inquinamento”. Il progetto - Nel corso del 2010 la Regione Puglia ha aderito al progetto “La produzione di energia rinnovabile come politica di sviluppo regionale delle aree rurali” proposto dall’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, finalizzato a conoscere e mettere a sistema le buone prassi internazionali sul tema energetico e la creazione di opportunità di crescita economica. Al progetto hanno aderito numerosi Paesi: il Canada (Québec, e Prince Edward Island),l’olanda (Province of Fryslân), l’Italia (Puglia e Abruzzo), la Svezia, la Danimarca, la Norvegia, la Finlandia, il Regno Unito (Scozia), la Spagna (Extremadura) e gli Stati Uniti d’America. Il progetto mette in rete esperienze regionali in diversi paesi dell’Ocse. Oltre alla Puglia, fanno parte di questo network internazionale: Abruzzo, Fryslân (Olanda), Québec e Prince Edward Island (Canada), Extremadura (Spagna), Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Scozia (Regno Unito), e quattro regioni negli Stati Uniti D’america. Il progetto è articolato secondo un programma di lavoro che prevede un aggiornamento costante degli esperti coinvolti, anche attraverso il confronto diretto con i portatori di interesse di ogni singolo Paese, che si concluderà nel corso del 2012. |
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REGIONE PUGLIA INTERVIENE SU CASI DI LAVORO NERO NEL SETTORE FOTOVOLTAICO |
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Bari, 28 marzo 2011 La vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone, interviene, il 24 marzo, sul caso denunciato in provincia di Lecce per quanto riguarda il lavoro nero nel settore delle installazioni di impianti fotovoltaici. “Occorre sanzionare duramente eventuali comportamenti scorretti delle imprese in ogni caso di lavoro nero e di caporalato. Nessuno deve poter utilizzare impunemente lavoratori in nero, sfruttandoli e mettendo a rischio la loro sicurezza in ogni settore”. “Ma – secondo la Capone – non si può compromettere un intero settore come il fotovoltaico parlando indiscriminatamente di comportamenti scorretti: questo danneggia anche le imprese oneste che rispettano il lavoro e l’ambiente. In gran parte infatti le irregolarità si riferiscono alle aziende che lavorano su impianti sottoposti alla sola Dia, la dichiarazione di inizio attività, che meritano una sorveglianza più approfondita. In questo senso va il protocollo recentemente siglato dalla Regione con Anci e Upi proprio sulle energie rinnovabili. E in Regione abbiamo anche una legge sul lavoro nero che è stata considerata tra le migliori di Europa e che sarà applicata rigorosamente”. Dunque da parte della Capone da un lato l’invito a una “rigorosa repressione degli illeciti”, ma anche un invito a “non generalizzare per non colpire le imprese in regola quando ce ne sono pochissime, se non una che hanno deciso di infrangere la legge”. |
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BASILICATA, PETROLIO: NESSUN NUOVO POZZO (ANCHE ESPLORATIVO) AUTORIZZATO CONCESSO ALL’ENI SOLO DI EFFETTUARE VERIFICHE E STUDI SULLA CARTA PREVEDENDO ESPLICITAMENTE LA NECESSITÀ DI NUOVE AUTORIZZAZIONI PER ALTRE ATTIVITÀ. |
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Potenza, 28 marzo 2011 - La Regione Basilicata non ha autorizzato nessuna nuova attività di trivellazione, sia pure solamente esplorativa, nei territori delle concessioni petrolifere Frusci Anzi e Satriano di Lucania. Lo precisa il 24 marzo il Dipartimento Ambiente della stessa Regione, precisando che affermazioni di allarme quali quelle riportate oggi dalla stampa sono prive di ogni fondamento, frutto e fonte di disinformazione. I “Parere favorevole, con prescrizioni” rilasciato all’Eni riguarda esclusivamente la “Raccolta e revisione di tutti i dati geologici e geofisici disponibili per l’area interessata” e la “Elaborazione di un modello geologico dell’area”, ossia tutte attività da fare solamente a tavolino consultando la cartografia regionale. Punto e basta. Gli stessi permessi, anzi, prevedono esplicitamente che per eventuali altre attività, “relative alla eventuale registrazione di nuove linee sismiche ed alla perforazione di un pozzo esplorativo, non sono stati evidenziati i possibili impatti sulle componenti biotiche in quanto risulta ancora sconosciuta l’esatta ubicazione dello stesso” aggiungendo che “la realizzazione di eventuali nuove ricerche con il metodo sismico dovrà essere soggetta preventivamente a specifica Fase di Verifica (screening)” e che “In ogni caso dovranno essere escluse dai rilievi di prospezione sismica le seguenti aree: a) aree naturali protette e una fascia esterna alle stesse di 1 km; b) aree individuate dai Piani Stralcio delle Autorità di Bacino vigenti a rischio idrogeologico molto elevato ed elevato ed a rischio di inondazione; c) aree fluviali e una relativa fascia di rispetto di 500 m; d) centri urbani e un raggio esterno ad essi di 500 m; in ogni caso, la distanza minima dalle case dovrà essere di 200 m; e) aree sottoposte a vincolo archeologico e una relativa fascia esterna alle stesse di 500 m”. Ugualmente i provvedimenti prevedono esplicitamente che “la eventuale realizzazione del pozzo esplorativo dovrà essere sottoposta preventivamente a specifica Fase di Valutazione” e che “Per la localizzazione dello stesso dovranno essere comunque escluse le seguenti aree: a) aree naturali protette e una fascia esterna alle stesse di 1 km; b) aree individuate a rischio idrogeologico ed a rischio di inondazione; c) aree fluviali e una relativa fascia di rispetto di 500 m; d) area esterna ai centri abitati, per un raggio di 2 km; e) aree boscate; f) aree sottoposte a vincolo archeologico e una relativa fascia esterna alle stesse di 500 m”. E pur non autorizzando i predetti interventi, già si prescrive che “lo Studio di Impatto Ambientale dovrà analizzare le possibili influenze dell’intervento sulle aree interessate e, comunque, le sensibilità ambientali presenti sul territorio entro un raggio di 5 km”. Tutte le informazioni riportate erano desumibili direttamente dalla lettura dei provvedimenti, per cui c’è da ritenere che chi ha parlato di “Basilicata gruviera” non si sia nemmeno premurato di leggere i procedimenti che contestava. La Regione Basilicata, in ogni caso, è sempre disponibile a fornire informazioni a quanti le desiderano, ma si ribadisce la necessità di un atteggiamento di maggiore attenzione ad una materia particolarmente a cuore alla comunità regionale. |
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ENERGIA IN SICILIA:"BANDO ´GESTORE´ SBLOCCA 100 MLN AIUTI FESR" |
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Palermo, 28 marzo 2011 - Il dipartimento regionale all´Energia ha messo a bando l´affidamento del servizio di "Gestore concessionario", con funzioni di "Organismo intermedio", per istruire le domande e l´erogazione dei contributi comunitari. Al Gestore sara´ affidato anche il compito di seguire le procedure che riguardano la stipula di eventuali contratti di programma regionali previsti dal Fesr 2007/2013 (Asse Ii, Obiettivo specifico 2.1, Obiettivi operativi 2.1.1 e 2.1.2). L´impegno finanziario della Regione ammonta complessivamente a 13 milioni di euro, di cui 8 milioni a base di gara e 5 per l´eventuale ripetizione di servizi analoghi. Il Gestore concessionario dovra´ avere particolarissime competenze e capacita´, in termini di livelli di fatturato e di servizi offerti, e possedere un modello organizzativo tale da potere operare come Organismo intermedio. Sara´ remunerato sulla base dei servizi erogati per ogni singola operazione ammessa a finanziamento: maggiori saranno le operazioni finanziabili, quindi piu´ efficace la spesa, tanto piu´ il gestore sara´ retribuito. "La figura del Gestore - spiega l´assessore all´Energia, Giosue´ Marino - e´ un passaggio fondamentale e indispensabile per utilizzare concretamente, mettendole al bando, le ingenti risorse messe a disposizione dal Fesr 2007-2013, destinate a favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili, sostenere l´incremento dell´efficienza energetica e ridurre le emissioni che alterano il clima. Non appena il Gestore sara´ individuato, l´amministrazione procedera´ speditamente a istruire le 258 richieste di contributi (sulle linee d´intervento 2.1.1 e 2.1.2 indirizzate agli enti locali), che produrranno circa 100 milioni di investimenti". "Nel suo ruolo di Organismo intermedio, il Gestore - assicura il dirigente generale del dipartimento all´Energia, Gianluca Galati - sara´ un grande alleato dell´amministrazione per arrivare in tempi rapidi agli obiettivi di spesa che il Programma operativo comunitario ha destinato a questo dipartimento". Le domande di partecipazione al bando, pubblicato ieri insieme all´estratto nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana, potranno essere presentate fino alle ore 13 del 23 maggio 2011. Bando, disciplinare, capitolato d´oneri e allegati si potranno consultare e scaricare anche dal sito del dipartimento all´Energia dell´assessorato e dal sito www.Euroinfosicilia.it/ |
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INTERVENIRE SULL’EFFICIENTAMENTO DEL PATRIMONIO EDILIZIO: UNA RISPOSTA ALLE EMISSIONI DI CO2 E ALLA RIDUZIONE DELLA DIPENDENZA ENERGETICA |
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Roma, 28 marzo 2011 – Presentata a Ecopolis la ricerca Città, costruzioni ed energy technology, condotta dal Cresme. Come notiamo nella vita di tutti i giorni, e come orami è assai noto, il sistema energetico italiano è caratterizzato da una forte dipendenza dai combustibili fossili e dalle importazioni, e questa dipendenza segna ampie aree di incertezza che condizionano la qualità della vita e le performance economiche. Importiamo l’ 83,2% del nostro fabbisogno energetico. Nessuno in Europa è così dipendente dall’estero ( La media delle importazioni europee, considerando l’Europa dei 27 paesi, è di poco superiore al 50%; il secondo paese per dipendenza dall’estero è la Spagna che importa poco meno del 77% del proprio fabbisogno). Peraltro va evidenziato che il divario tra consumo lordo e consumo netto è nel nostro paese molto elevato, ammonta nel 2009 a 47,1 milioni di Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) ed è dovuto ai consumi del settore energetico stesso, ma anche alle perdite di trasmissione, distribuzione e trasporto. Su questo piano dell’efficienza interna di trasmissione, distribuzione e trasporto ci sono ampie possibilità di ‘efficientamento’ sulle quali, forse poco si riflette. Nel 2009 il 35,2% dell’energia impiegata in Italia è destinata agli usi civili legati agli edifici (riscaldamento, luce, acqua calda, energia per cucinare) : è un volume stimabile in 46,9 milioni di tonnellate di petrolio equivalente. Un consumo in crescita del 3,6% rispetto al 2008 – nonostante la recessione-; un consumo in crescita del +18,1% negli anni 2000. Una risposta importante alla crisi energetica non può che venire da un nuovo modo di consumare e produrre energia per gli edifici. Tali consumi si ripartiscono in 28,6 milioni di Mtep del settore residenziale e 18,3 milioni del terziario. La composizione dei consumi residenziali vede la assoluta preminenza del gas naturale che, nel 2007, copriva ben il 56,7% dei consumi energetici (circa 15,0 Mtep) di riscaldamento, produzione acqua sanitaria e uso cucina; la seconda fonte energetica per le abitazioni è risultata l’energia elettrica (21,9% pari a quasi 5,8 Mtep). Una delle principali strategie per migliorare le performance energetiche del nostro paese (e di conseguenza i conti ambientali e quelli economici) viene da una revisione dell’uso dell’energia nel comparto edile. Il tema è quello dell’ “efficientamento” energetico del patrimonio edilizio italiano. Ad esempio secondo l’Enea attraverso l’ “efficientamento” energetico del patrimonio edilizio italiano, si potrebbero ridurre le emissioni di Co2 addirittura del 45%. Risultati ben superiori a quanto previsto con il ricorso alle tecnologie per l’uso delle fonti rinnovabili (22,4%). L’eccezionale risultato si può ottenere con una politica che investa: l’involucro edilizio attraverso l’isolamento delle pareti, la sostituzione degli infissi e l’ installazione di elementi schermanti; gli impianti di produzione di calore e di condizionamento con la sostituzione degli impianti vecchi con impianti di ultima generazione; il ricorso a fonti rinnovabili (attraverso dispositivi sia attivi che passivi, dai pannelli solari ai pannelli fotovoltaici, al geotermico, ecc.); i dispositivi per una gestione efficiente dei servizi di climatizzazione e illuminazione modulabili in funzione della domanda. Se una parte importante dell’efficientamento energetico passa dalla riqualificazione del patrimonio edilizio, è anche vero che un ruolo importante è giocato dall’assumere nuove modalità costruttive. E, va detto, i Regolamenti Edilizi Comunali si stanno dimostrando un’ottima chiave per raccontare il cambiamento in corso in Italia nel modo di progettare e costruire. Sono infatti in crescita sia il numero di Comuni che ha messo mano ai propri strumenti di governo degli interventi edilizi, per introdurre nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali, sia il campo dei temi di interesse, rendendo i regolamenti sempre interessanti per capire i processi in corso. L’osservatorio Onre (Osservatorio Nazionale sui Regolamenti Edilizi per il Risparmio Energetico), promosso da Cresme e Legambiente, è partito proprio dall’idea che questi strumenti comunali rappresentino oggi sempre più uno snodo fondamentale del processo edilizio, perché qui convergono aspetti tecnici e procedurali, attenzioni e interessi e qui si incrociano le competenze in materia di urbanistica, edilizia e energia di Stato, Regioni e Comuni. Raccontare quanto succede nei diversi territori, le novità, le spinte e i risultati, ci sembra fondamentale per capire la dimensione e i limiti di questo processo. Nel terzo Rapporto Onre 2010, sono 705 i Comuni italiani censiti che risultano avere modificato i propri Regolamenti Edilizi per introdurre obiettivi di sostenibilità e risparmio energetico: l’80% di questi lo ha fatto negli ultimi tre anni. L’analisi dei dati raccolti mostra come questo processo accomuna grandi città e piccoli centri, e che non stiamo parlando di un area marginale del Paese ma di Comuni in cui complessivamente abitano quasi 19 milioni di persone. Si tratta di regolamenti edilizi che interessano 300.000 alloggi realizzati tra il 2007 e il 2009. |
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EDILIZIA FVG: TAVOLO TECNICI PER RIASSETTO REGIONALE ATER |
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Trieste, 28 marzo 2011 - Sarà costituito a breve il Tavolo tecnico per la valutazione delle misure di flessibilità del sistema delle Ater. L´iniziativa, ha spiegato l´assessore regionale a Pianificazione territoriale e Lavori pubblici, Riccardo Riccardi, servirà anche a creare i presupposti per una rivalutazione complessiva e prospettica del fabbisogno sociale nei confronti del bene casa. La decisione è stata presa a conclusione dell´incontro che Riccardi ha avuto a Trieste con i rappresentanti delle Ater del Friuli Venezia Giulia (per Gorizia, Trieste, Alto Friuli e Pordenone erano presenti i rispettivi presidenti, Pietro Zandegiacomo, Rocco Lo Bianco, Paolo Pittini e Claudio Serafini, mentre Udine era rappresentata dal direttore, Domenico Degano) che, per superare l´attuale momento di empasse finanziario, hanno proposto alcune modifiche al sistema di calcolo dei canoni di locazione e delle cessioni in proprietà degli alloggi ma anche a quello dei finanziamenti costruttivi e di recupero. Lo stesso assessore ha quindi affrontato il problema della riduzione del fondo sociale di locazione che, per il 2011, è stato portato in Finanziaria regionale a 7 milioni di euro. Una disparità rispetto al fabbisogno su base regionale dichiarato dalle Aziende di oltre 11 milioni di euro che lo stesso Riccardi ha indicato come "un´emergenza in rapporto alla necessità di dar risposta ad una domanda di locazione in aumento e di garantire gli interventi di manutenzione a un patrimonio che affronta qualche difficoltà". Anche in considerazione delle caratteristiche di una fascia della popolazione definita "borderline" tra la possibilità di accedere al libero mercato e la necessità di ottenere un´abitazione pubblica (persone ridiventate single causa separazione, disoccupati ed altri soggetti colpiti dalla crisi economica), l´assessore ha chiesto che il tavolo "faccia una fotografia" dell´oggettiva necessità di ottenere un´abitazione Ater da parte della popolazione a basso reddito. Un quadro che, pur partendo dall´andamento del fabbisogno evidenziato dalle liste d´attesa (allo scorso febbraio le domande di richiesta d´alloggio non soddisfatte in regione erano 7.847, di cui 4043 solo a Trieste) "deve tener conto - ha detto Riccardi - dell´incrociarsi di fenomeni più complessi e consentire una proiezione a medio e lungo termine di tale fabbisogno". "Attiveremo subito il Tavolo di lavoro, mettendo nell´ordine del giorno il percorso da avviare per arrivare ad un sostanziale riassetto del sistema regionale delle Ater", ha concluso l´assessore, confermando di voler coinvolgere anche gli attori del sistema che, come i sindacati ed il mondo delle costruzioni, possono collaborare al raggiungimento di quest´obiettivo. |
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EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA: NEL 2010 DA REGIONE UMBRIA 45 MILIONI DI EURO PER IL SETTORE |
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Perugia, 28 marzo 2011- “Solo nel 2010 la Regione dell’Umbria nel settore dell’edilizia residenziale pubblica ha speso circa 45 milioni di euro che hanno mobilitato lavori per oltre 80 milioni. E’ sbagliato dunque generalizzare nella polemica verso le amministrazioni pubbliche che non hanno capacità di spesa tanto da aggravare le condizioni già critiche di un settore come quello dell’edilizia”. L’assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti, nel corso di una conferenza stampa del 24 marzo, snocciola i dati a conferma di questa sua convinzione. “Credo si tratti di un grande risultato, continua Vinti che sicuramente ha dato respiro sia alle imprese che ai lavoratori interessati oltre che dare risposte alle esigenze abitative della nostra regione”. Dall’entrata in vigore della legge regionale n. 23 del 2003 sono state avviate ed in parte concluse due fasi di programmazione regionale (Piano triennale 2004-2006 e piano triennale 2008-2010). Questi due piani triennali hanno consentito di programmare ed in parte di mettere a disposizione complessivamente un numero di alloggi superiore a 2.000 che sono destinati alla locazione a canone sociale (470 alloggi), alla locazione permanente ed a termine a canone concordato (740 alloggi), alla vendita (interventi di bioarchitettura 255 alloggi), alla locazione per studenti universitari (259 alloggi), per gli anziani (189 alloggi) oltre agli interventi di recupero a favore di privati (112 alloggi). Non è da sottovalutare inoltre, secondo Vinti, il fattore “qualità edilizia” sul quale la Regione ha puntato con particolare impegno negli ultimi anni. E’ stata emanata la legge regionale sulla “sostenibilità ambientale” degli edifici residenziali e sono stati promossi concorsi per la realizzazione di interventi di “bioarchiettura” che hanno consentito di avviare un processo di sensibilizzazione nei confronti dei professionisti impegnati nella progettazione e degli Operatori del settore nel campo della realizzazione degli interventi. Tutto ciò ha consentito di offrire abitazioni che coniugano un elevato comfort ambientale con un ridotto consumo energetico. “Nel frattempo, ha sottolineato l’assessore, attraverso un apposito comitato, stiamo lavorando per giungere molto presto alla revisione della legge. Sono almeno tre gli obiettivi ai quali puntiamo, stante anche l’azzeramento dei finanziamenti dedicati al settore che ha compiuto il governo nazionale. Il nuovo concetto di alloggio sociale, il recepimento della sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito l’uguaglianza e quindi i pari diritti tra tutti i residenti nel territorio regionale indipendentemente dal luogo di nascita o di provenienza ed infine l’impossibilità di “ereditare” alloggi di edilizia residenziale se non si hanno i requisiti necessari. Quest’ultimo obiettivo, per noi molto importante, ci consentirà di evitare abusi e di rispondere soltanto ai veri bisogni abitativi tenendo conto delle condizioni socio-economiche dei richiedenti e non dei vecchi diritti acquisiti da altri”. “Le prospettive future, ha concluso Vinti, sono estremamente preoccupanti in quanto i recenti tagli operati dal Governo non consentiranno più alle Regione di poter disporre delle risorse che erano già state assegnate con gli accordi di programma sottoscritti nel 2000. L’impegno della Regione sarà, pertanto, rivolto da un lato, alla individuazione di nuovi strumenti finanziari con il coinvolgimento oltre che dei soggetti tradizionali, anche delle fondazioni bancarie e del settore del credito e, dall’altro, alla revisione dell’impianto normativo vigente per conseguire l’obiettivo della razionalizzazione dell’usa del patrimonio pubblico esistente”. |
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CITTÀ SOSTENIBILI: INTERNET E TRASPORTO PUBBLICO ALLUNGANO LA VITA DEI CITTADINI, FANNO RISPARMIARE LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE E SVILUPPANO LE IMPRESE. RETECAMERE PRESENTA I RISULTATI DI UNA RICERCA SULLE TRASFORMAZIONI URBANE |
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Roma, 28 marzo 2011 Internet e la mobilità urbana influiscono in modo significativo sulla qualità, ma anche sulle aspettativa di vita degli abitanti delle città italiane. È quanto emerge dallo studio “Trasformazioni urbane e mobilità sostenibile”, realizzato da Retecamere, la società delle Camere di commercio italiane che si occupa di progetti integrati per lo sviluppo. I risultati dello studio sottolineano come le politiche di sviluppo urbano siano, tra gli altri, il risultato di due fattori: la creazione di una mobilità virtuale, supportata dalla diffusione della banda larga, e la realizzazione di infrastrutture mirate a un miglioramento significativo del trasporto pubblico, attraverso – ad esempio – il riutilizzo delle aree ferroviarie cittadine dismesse. Queste considerazioni partono da un principio di base: gli spostamenti delle persone nelle città devono essere ridotti e razionalizzati, in quanto provocano il drammatico aumento delle emissioni di Co2, quindi dell’inquinamento dell’aria che respiriamo. Per raggiungere questo obiettivo, le nuove tecnologie e Internet sono fattori cruciali. I cittadini, infatti, possono accedere ai servizi sia pubblici che privati senza muoversi da casa, solo con l’aiuto di un computer o di uno smart phone. È quanto già accade – ad esempio – con l’e-government o con l’home banking, ossia con la possibilità di accedere per via telematica ai servizi pubblici, nel primo caso, o ai servizi bancari, nel secondo caso. Si tratta di servizi in parte già esistenti ma ancora poco utilizzati, anche in considerazione della modesta diffusione di Internet nelle famiglie italiane, con dati che si attestano solo al 50%. Da un’elaborazione di Retecamere su dati forniti dalla Banca Mondiale su 213 paesi del mondo, mentre nel 2000 in tutti i paesi considerati i fattori critici sull’aspettativa di vita erano l’inquinamento da Co2 (anidride carbonica) insieme con internet, gli abbonamenti alla telefonia mobile e il reddito lordo pro-capite, nei paesi Ocse erano il reddito lordo procapite, gli utilizzatori di internet e gli abbonati alla telefonia mobile. Nel 2007, i fattori critici per i 213 paesi sono diventati gli utilizzatori di internet, gli abbonamenti alla banda larga, l’inquinamento da Co2 e gli abbonamenti alla telefonia mobile, mentre nei paesi Ocse sono gli abbonamenti alla banda larga, gli utilizzatori di internet, il reddito lordo procapite e la popolazione delle grandi città. In questo scenario anche le imprese giocano un ruolo determinante, quelle più innovative, le imprese verdi, diventano soggetti strategici per il cambiamento, contribuendo a stimolare la crescita, a creare posti di lavoro e nuove figure professionali. Solo in Europa nel 2008 sono stati stimati 3,4 milioni di “lavori verdi” e oltre 5 milioni di posti nell’indotto (Fonte Wwf). La città sostenibile non è quindi “statica”, ma contribuisce attivamente a creare opportunità e reddito, facendo leva su specifici settori, energie rinnovabili, bioedilizia, mobilità, riciclaggio… e rappresentando in molti casi una strategia di uscita dalla crisi economica. Nel settore della bioedilizia , a fronte di perdite di fatturato ed occupazione subite tra il 2008 e il 2011 pari a circa 29 miliardi di euro di fatturato e 300.000 posti di lavoro (fonte Ance-legambiente), il Wwf stima che con una riconversione “sostenibile” del settore potrebbero essere generati fino a 450.000 posti di lavoro. “Trasformazioni urbane e mobilità sostenibile” prende anche in considerazione un altro fattore strategico: la creazione delle condizioni per un pieno utilizzo del trasporto pubblico da parte dei cittadini, ad esempio dislocando gli uffici e i centri commerciali nei pressi delle stazioni ferroviare e metropolitane, che sono presenti nelle nostre città. Ciò comporterebbe benefici non solo in termini di riduzione degli incidenti e dei livelli di inquinamento, ma anche un notevole risparmio per le tasche dei cittadini. Prendendo come campione esemplificativo la situazione di 13 città italiane, lo studio calcola come un ripristino di queste aree ferroviarie possa comportare un benificio economico complessivo la cui stima si attesta dai 50 ai 120 milioni di euro Le aree urbane prese in considerazione sono: Torino, Milano, Verona, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Salerno-battipaglia, Bari, Reggio Calabria-messina, Palermo. Solo a Roma il risparmio si attesterebbe dai 20 ai 50 milioni di euro e a Milano dai 17 ai 42 mioni di euro, che, rapportato al costo medio di costruzione, genererebbero un risparmio considerevole degli investimenti (17% ipotesi minima - al 21% ipotesi massima). (fonte: elaborazione Retecamere su dati Fs e Istat). Cura del ferro e della fibra ottica, ferrovie e Internet, sono una delle soluzioni cardine per sostenibilità delle nostre città, per lo sviliuppo delle imprese e per il miglioramento della vita e della salute di tutti noi. |
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MILANO, CASCINA MERLATA: UN GRANDE ESEMPIO DI RIGENERAZIONE DEL TERRITORIO FATTO DI VERDE, SERVIZI E TRASPORTI |
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Milano, 24 marzo 2011 - Un nuovo quartiere per l’Expo 2015. E’ stato presentato il 24 marzo il Masterplan dell’area Cascina Merlata che si estende su una superficie di oltre 520mila mq e ospiterà il Villaggio Expo 2015 per poi essere riconvertita in residenze e servizi. “Cascina Merlata è una nuova tappa di avvicinamento ad Expo 2015 nata da un Accordo di Programma nel quadro del nuovo Pgt. Un esempio di rigenerazione di un’area urbana finora esclusa dall’utilizzo pubblico – spiega il Sindaco Letizia Moratti – Un vero progetto di grande architettura e progettazione del verde, fatto di servizi pubblici, parchi, aree per la cultura e lo sport, housing sociale, al fine di garantire una casa per tutti, e snodi di trasporto fondamentali per Milano”. Presenti con il Sindaco Moratti alla presentazione del Masterplan l’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli, l’Amministratore Delegato di Expo Milano 2015 Giuseppe Sala, l’Amministratore Delegato di Cascina Merlata Alessandro Pasquarelli e gli architetti Paolo Caputo e Antonio Citterio. Situata in prossimità del polo fieristico di Rho- Pero, dell’area Expo 2015 e della direttrice Nord-ovest prioritaria per il futuro sviluppo della città, Cascina Merlata mira a promuovere la realizzazione di un innovativo habitat metropolitano progettato secondo avanzati principi della sostenibilità ambientale. Cascina Merlata Spa, società promotrice del progetto, ha indetto nel gennaio 2008 un concorso di idee per la redazione del masterplan dell’area, a cui sono stati invitati a partecipare undici fra i maggiori studi di architettura italiani tra cui Antonio Citterio Patricia Viel and Partners, Caputo Partnership e Mca, che sono poi risultati vincitori ex – aequo. In seguito la progettazione architettonica è stata affidata ai primi due studi, che hanno elaborato l’attuale masterplan che prevede un mix funzionale a destinazione residenziale, pubblica, terziaria, ricettiva e commerciale. Le residenze avranno una superficie totale di 323.507 mq e saranno suddivise in diverse tipologie, libera, convenzionata e agevolata. Sorgeranno all’interno di un parco pubblico attrezzato di 200 mila mq circa, integrato con il contesto territoriale e con gli spazi a verde preesistenti ai margini dell’area, attraversato dal percorso ciclopedonale “raggio verde 7”che collega il centro di Milano con l’area Expo. A quest’arteria verde si aggiungono gli oltre 6 Km di piste ciclabili e la passerella pedonale che permetterà di raggiungere a piedi l’Expo. È inoltre prevista la realizzazione di funzioni di interesse pubblico, integrate con il sistema degli spazi verdi e connesse alla rete dei collegamenti, a servizio del quartiere e dell’intera città. Uno degli elementi qualificanti del progetto è proprio il sistema degli spazi pubblici, in particolare il parco che non è concepito, come spesso accade, come elemento di “risulta”, ma con un ruolo centrale nel progetto. Insieme con le piazze e le corti giardino, funge da elemento connettivo tra i diversi luoghi progettati: residenze, attrezzature pubbliche, servizi e contesto generale. Questa connessione si ispira agli elementi urbani classici delle città storiche italiane. Il dialogo con gli uffici pubblici si arricchirà con la realizzazione di un complesso scolastico - che si svilupperà su un’area di 12.000 mq e sarà destinato alla scuola per l’infanzia e alla formazione primaria e secondaria – due asili nido e un centro socio ricreativo per anziani. Il quartiere di Cascina Merlata sarà fortemente orientato ai principi della sostenibilità e all’utilizzo di tecnologie avanzate per ridurre l’impatto ambientale. Ad esempio, la climatizzazione estiva sfrutterà lo scambio termico con l’acqua di falda e il progetto della vegetazione mirerà ad attenuare il calore sugli edifici. A completare il mix funzionale, a nord, in prossimità dell’autostrada Milano – Torino, è previsto l’insediamento di un centro commerciale di 45 mila mq, di un albergo di 15 mila mq e di uffici per 10 mila mq. La trasformazione urbanistica dell’area di Cascina Merlata porterà alla nascita di un polo territoriale in stretta relazione con le aree che andranno a ospitare il pubblico internazionale in visita al polo fieristico di Rho–pero e all’Expo 2015. Molte opere saranno realizzate entro aprile 2015, tra cui il parco centrale attrezzato che collegherà via Gallarate con la piazza su cui si attesterà la passerella pedonale verso Expo, la connessione con il “raggio verde 7” che collegherà il centro di Milano con l’area Expo, il recupero del fabbricato Cascina Merlata anche per attività connesse all’evento espositivo universale, il collegamento A4-via Gallarate e quasi tutta la viabilità interna al nuovo quartiere. Le Residenze Di Cascina Merlata - Avranno una superficie totale di 323.507 mq, sorgeranno all’interno del parco pubblico attrezzato e saranno suddivise in diverse tipologie: libera, convenzionata e agevolata. Tutti i parcheggi degli edifici privati saranno interrati. Il Parco E Il Verde Di Cascina Merlata - Il progetto definitivo è caratterizzato dalla presenza di un Parco pubblico, attrezzato, di oltre 200 mila mq. Il percorso del verde di Cascina Merlata sarà continuo in ogni parte dell’area: dal Parco vero e proprio, alle isole intorno alle residenze, alle corti interne. Un unicum che attraversa e percorre tutta Cascina Merlata per una lunghezza di circa 2 Km ed una larghezza di circa 120 m, misura studiata per rendere il verde vivibile e sicuro grazie a un presidio visivo continuo da ogni posizione. Il Parco sarà caratterizzato da un mix di essenze tipiche della Lombardia, come querce, frassini, ciliegi e tigli che saranno integrate tra loro per rispondere al meglio alle due funzioni principali di schermo e di guida. La via di accesso al Parco avrà una larghezza di circa 200 metri, ideata per mettere in luce la presenza della Cascina. Da questa entrata, durante l’Expo, è previsto l’ingresso pedonale alla fiera internazionale. Diverse funzioni di interesse pubblico saranno inoltre integrate con il sistema degli spazi verdi e connesse alla rete dei collegamenti, a servizio del quartiere e dell’intera città: il plesso scolastico, posizionato in maniera strategica rispetto al Parco nel punto di migliore esposizione e accesso dai quartieri limitrofi, e i centri sportivi. Ai 200 mila mq del Parco di Cascina Merlata si sommano i confinanti 180 mila mq di proprietà del Comune di Milano dove sono presenti le attività dell’Amsa e della Protezione Civile, che garantiscono anche in quest’area un presidio continuo. Le Piste Ciclabili Di Cascina Merlata - Il parco si integra al contesto territoriale, agli spazi verdi preesistenti ai margini dell’area ed è collegato al percorso ciclopedonale “raggio verde 7”, che collega il centro di Milano con l’area Expo. A quest’arteria verde si aggiungono gli oltre 6 Km di piste ciclabili e la passerella pedonale che permetterà di raggiungere a piedi l’Expo. Il Centro Terziario-commerciale Di Cascina Merlata - Oltre alle residenze, il progetto nella parte nord prevede un insediamento di più edifici, tra cui un albergo, uffici e un centro commerciale che avrà una superficie di 45 mila mq e si svilupperà su tre piani. I primi due piani, posti a livello delle residenze, saranno dedicati ai parcheggi e il piano superiore, posto a livello autostradale, sarà dedicato al centro commerciale vero e proprio che ospiterà un ipermercato alimentare, una galleria commerciale composta da più strutture di vendita ed uno spazio adibito al tempo libero, con centri dedicati al food, al leisure e al fitness. |
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CASA FVG: PRIMA RISTRUTTURAZIONI E SOSTEGNO A LOCAZIONI |
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Gorizia, 28 marzo 2011 - Nelle scelte che in materia di edilizia residenziale pubblica la Regione dovrà in futuro privilegiare, con il determinate contributo delle Ater, vi sono da un lato il sostegno alla locazione piuttosto che all´acquisto di un alloggio, dall´altra la ristrutturazione di immobili situati nei centri storici anziché la realizzazione di nuovi edifici nelle periferie. Lo ha affermato l´assessore regionale ai Lavori pubblici, Riccardo Riccardi, intervenuto il 24 marzo a Gorizia alla consegna a 12 famiglie di altrettanti alloggi che fanno parte di un complesso tra via Carducci e via San Giovanni, ristrutturato per conto dell´Ater dall´impresa Clocchiatti di Udine. All´incontro, accanto ai vertici dell´Azienda territoriale per l´edilizia residenziale, con in testa il presidente Pietro Zandegiacomo Riziò, era presenta anche il sindaco Ettore Romoli. "Ci sono stagioni nuove - ha sostenuto l´assessore - che hanno a che fare con disponibilità di risorse minori rispetto al passato e con diverse esigenze della società". "Dobbiamo riuscire a tenere conto delle novità", ha sostenuto Riccardi, riferendosi alla forte richiesta di molti sindaci, che paventano il rischio di spopolamento dei centri storici, e alla "domanda di una fascia rilevante della società che una volta era considerata benestante e che oggi, a causa della crisi economica, lo è di meno e cerca un appartamento in affitto perché spesso non può permettersi di comperarlo". Per l´esponente della Giunta regionale, l´attenzione al recupero di una struttura esistente consente di evitare il degrado dei centri urbani e anche quei costi di infrastrutturazione che per i nuovi insediamenti nelle aree periferiche sono ineludibili. Aspetti questi, richiamati anche da Romoli che ha ringraziato l´Ater per un intervento di riqualificazione urbana destinato a venire incontro ad una fascia della popolazione che corre il rischio di essere trascurata. Come spiegato da Zandegiacomo Riziò, i 12 alloggi sono il frutto di un impegno di spesa di oltre due milioni di euro, per un quarto coperti da contributo regionale. Gli appartamenti sono stati destinati alla cosiddetta edilizia convenzionata a locazione e assegnati previa pubblicazione di una bando e relativa graduatoria. Questo tipo di formula offre risposte a una fascia di cittadini a reddito medio ma troppo elevato per poter accedere alle graduatorie per l´edilizia sovvenzionata. Per questi alloggi i canoni sono quindi in genere più alti di quelli dell´edilizia sovvenzionata, destinata alle fasce più deboli della popolazione, e sono rapportati ai costi sostenuti per la loro costruzione. Nel caso specifico, gli affitti variano da 350 a 550 euro mensili, a seconda della metratura, rispetto al canone medio di 130 euro al mese per le altre tipologie. L´ater di Gorizia gestisce, in tutta la provincia, 4.600 alloggi, di cui 4.100 di proprietà e 500 dei Comuni. |
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FLASHBACK DELLA CITTÀ DEL FUTURO RISORGIMENTO URBANO: LA VOGLIA MATTA DI UNA CITTÀ ARMONICA BELLA E POSSIBILE. I CENTRI URBANI DI DOMANI DEVONO PIEGARE, AL SERVIZIO DELLE PERSONE, INNOVAZIONE E FUNZIONALITÀ, VERDE E TECNOLOGIA. |
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Roma, 28 marzo 2011 - La città di domani, del futuro, non è un’isola del sogno. I giovani italiani guardano lontano e auspicano un marcato cambio di rotta nel modo di pensare, costruire e gestire la vita quotidiana nelle nostre città. Sognatori con le ali spesso appesantite dai fardelli di una società sempre meno pensata e organizzata per loro, i ragazzi e le ragazze non sembrano aver perso la voglia di guardare lontano e puntano sulla città come luogo in cui si può realmente determinare la rinascita, la rifondazione e il ridisegno della concezione della qualità dell’esistenza, delle relazioni, del vivere con gli altri. La città di domani dovrebbe essere frizzante, accattivante, godibile, frequentata, sicura, gioiosa e accogliente. I giovani - che attraverso lo strumento innovativo della web-discussion di Swg hanno discusso tra loro sull’identità e le possibilità della città del futuro - proiettano in questo ideale la voglia di poter godere della città. Non si tratta di una spinta codificabile solo in termini di divertimento: la caratteristica indicata dai giovani esprime la voglia di vedere fermento e felicità nel luogo in cui si abita e di poter assistere ogni giorno ad un’esplosione di vita che rallegra la giornata. I ragazzi e le ragazze, nelle opportunità aperte dall’era tecnologica, leggono una possibilità in più, una nuova linfa e un potenziale nuovo slancio per lo sviluppo armonico delle città, per una loro crescita sostenibile. Tecnologia e ambiente diventano, così, un binomio inscindibile per iniziare a gettare le basi di una città futura più allettante, più bella e possibile. I tratti caratterizzanti la città di domani possono essere rubricati in un unico macro-tema, l’armonia esistenziale e di vissuto quotidiano, che torva realizzazione attraverso cinque ambiti di action: sicurezza, salubrità, socialità, funzionalità e vitalità. Cinque ambiti che sembrano delineare una nuova piramide delle priorità urbane, con alla base la sicurezza e la salubrità, al centro la socialità e la funzionalità, verso la sommità la vitalità e al vertice l’armonia urbana. Alla base della piramide c’è la possibilità di vivere in una città in cui non ci siano timori per l’incolumità dei propri bambini, fruibile in tutte le sue zone e in cui si possa fare qualsiasi attività senza paura. Vivere in una città verde, pulita, sostenibile, provvista di piste ciclabili e auto elettriche, piena di parchi e laghetti, è un sogno molto diffuso. Si associa a queste due caratteristiche fondamentali la dimensione della socialità, che si rivela profondamente importante. Una realtà urbana in cui le distanze tra ricchi e poveri vengono ridimensionate; in cui la socialità è vitale e reticolare; in cui il fine è creare un clima di dialogo e convivenza, puntando ad abbattere barriere e distanze, ghetti e micro-villaggi di privilegiati. Una città armonica, in cui vengono riscoperti i rapporti umani, che trasmette serenità, sicurezza e voglia di vivere. L’architettura moderna e futuristica sembra essere una caratteristica marcante la città del futuro. Questo aspetto, forse un po’ stereotipato, tuttavia è intriso di nuova identità, di eco-sostenibilità come motore del futuro. Predomina, tra i giovani, il desiderio di aria, cielo e spazi aperti e puliti, di natura e ambiente non inquinato. La mobilità ripensata è più ecologica e trova uno spazio di primo piano, come anche i rapporti umani e il desiderio di socializzazione. Tutto questo per mandare in soffitta la realtà urbana di oggi. Una quotidianità che non è marcata solo dal caos e dal traffico, dall’inquinamento e dall’insicurezza, ma anche da altri aspetti che alimentano l’invivibilità urbana odierna, come la staticità istituzionale e la mentalità dei cittadini (restii a rinunciare alla propria comodità e al micro-benessere individuale). Freni cui si deve sommare, nelle image urbane dei giovani, l’imperdonabile egoismo delle generazioni adulte, incapaci di capire la limitatezza delle risorse che abbiamo a disposizione e la patologica difficoltà a ridimensionare le modalità di fruizione dell’energia e delle risorse disponibili. È interessante notare come, per i giovani, i freni allo sviluppo urbano non sono individuati in fattori esterni, come la situazione economica, l’amministrazione politica, ecc., ma vengono attribuiti a caratteristiche interiori dei cittadini. Tra queste spiccano anche la formazione culturale, professionale e umana. In questo modo di guardare e prendersi cura della città, da parte dei giovani, c’è una novità non da poco. Gli anni in cui predominava l’animus dell’erranza, del disimpegno, dell’esilio individualistico, della fuga dalla città, sembrano lasciare il passo a una nuova dimensione dell’essere in urbe: la voglia di protagonismo, di contare, di decidere e fare iniziano a sopravanzare, a divenire parte del nuovo, del bisogno di nuovo. La preoccupazione per quello che l’uomo è stato capace di fare nella storia pervade e influenza la visione di come il futuro non dovrebbe più essere. Emerge, tra i ragazzi e le ragazze, il bisogno di partecipazione alle scelte e all’indirizzo da dare allo sviluppo della società. La voglia di non lasciare decidere del proprio futuro a nessuno, tantomeno quando si parla della propria città. Nota Metodologica - La presente indagine qualitativa è realizzata mediante l’utilizzo della tecnica di interazione di gruppo on line detta web discussion. Tale metodo consente di far interagire tra loro i soggetti coinvolti, utilizzando una piattaforma online, utilizzabile in modo intuitivo da parte dei partecipanti. A differenza dei forum tradizionali, ad esempio come quelli presenti in molti siti online dei quotidiani, dove la discussione su un tema viene lasciata completamente libera e a discrezione dei partecipanti, l’utilizzo della web discussion come strumento di ricerca qualitativa prevede la strutturazione della discussione. A tale scopo, è stata predisposta una traccia contenente le domande, con l’obiettivo di stimolare i partecipanti ad esprimere la propria opinione sull’argomento indagato e confrontarsi con gli altri partecipanti. La traccia era composta da domande a risposta aperta, che stimolano l’espressività e includeva la somministrazione di un compito specifico (ricerca di immagini) e la richiesta di visionare il materiale fotografico selezionato dal ricercatore. Le ‘domande stimolo’ venivano proposte in un’apposita matrice “argomenti/domande”, con l’obiettivo di garantire una suddivisione della discussione in sezioni tematiche. In questo modo, è stato possibile organizzare la partecipazione in diversi momenti delle due giornate di durata della web discussion, rendendo accessibili le sezioni una alla volta e dando così la possibilità ai partecipanti di soffermarsi con maggiore attenzione su ciascuna di esse. Alla web discussion hanno partecipato 20 soggetti, selezionati in base ai parametri dl genere, età, macro area territoriale e ampiezza del centro abitato. La della web discussion è stata condotta il 22 e il 23 febbraio da un ricercatore esperto in tale tecnica d’indagine che aveva il compito di: • monitorare il corretto andamento della web discussion, verificando le dinamiche di partecipazione, la qualità delle risposte, ma anche l’insorgere di eventuali problemi tecnici • invitare i partecipanti ad approfondire le proprie argomentazioni, quando troppo stringate • intervenire nella discussione ponendo ulteriori domande rispetto a quelle previste traccia. |
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TOSCANA: AREA METROPOLITANA, L’IMPORTANZA DI UNA PIANIFICAZIONE UNITARIA DEL TERRITORIO |
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Firenze, 28 – “Una generale condivisione degli obiettivi di riferimento per la programmazione dell’area metropolitana. In particolar modo per quanto riguarda l’importanza di una pianificazione unitaria dei trasporti collettivi e dell’intermodalità, delle grandi superfici commerciali, del recupero delle aree dismesse, della qualificazione delle aree produttive, di un disegno complessivo delle aree a valenza ambientale e agricola”. E’ la sintesi dell’assessore Marson di quanto emerso nell’incontro tematico dedicato alle politiche del territorio nell’ambito della Conferenza di area metropolitana, che si è svolto il 25 marzo presso l’assessorato al governo del territorio a Novoli. Sono intervenuti rappresentanti delle Province di Firenze e Prato (gli assessori Marco Gamannossi e Alessio Beltrame), del Comune di Firenze (Giacomo Parenti), di Pistoia (l’assessore Silvia Ginanni) e del circondario empolese Valdelsa (la presidente Luciana Cappelli). “E’ emersa altresì l’importanza – aggiunge Marson – della programmazione di un insieme di interventi essenziali per l’attuazione del progetto del Parco della Piana: in primo luogo lo sviluppo di una mobilità alternativa in connessione con i nodi del trasporto collettivo e con i diversi punti di attrazione, la realizzazione di modelli innovativi e multifunzionali di colture agricole e servizi connessi, la valorizzazione dei beni artistici e culturali, di cui il museo etrusco di Artimino e il parco archeologico di Carmignano in corso di inaugurazione costituiscono un esempio importante”. “I conflitti scatenati dalla variante al Pit per il Parco della Piana – ha detto ancora l’assessore Marson – in larga parte strumentali data la procedura consensuale prevista per l’approvazione definitiva, mettono in ombra la visione innovativa del parco agricolo come modello diverso e più avanzato di ‘sviluppo’, che valorizza l’area metropolitana nel suo complesso.” |
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VINYLS: ROMANI CONVOCA COMMISSARI E FONDI GITA |
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Roma 28 marzo 2011- Il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani incontrerà questa settimana i commissari della società in amministrazione straordinaria Vinyls e i rappresentanti del Fondo Gita. Il ministero, pur tenendo conto della volontà del Fondo Gita di completare la procedura di acquisizione di Vinyls, intende assumere formalmente informazioni e chiarimenti sulle cause del mancato rispetto delle scadenze concordate e valutare tutte le iniziative necessarie per favorire la corresponsione degli stipendi dovuti ai lavoratori. |
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LOMBARDIA: PER USCIRE DA CRISI BRAND TERRITORIALE |
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Milano, 25 marzo 2011 - ´Regione Lombardia per uscire dalla crisi mette in campo due importanti strategie: il rafforzamento delle reti di impresa e strumenti in materia di attrattività, come i Patti territoriali di sviluppo´. Lo ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia e assessore all´Industria e Artigianato Andrea Gibelli alla conferenza della Confederazione Nazionale dell´Artigianato e della Piccola media impresa in corso a Milano. ´Questi provvedimenti - ha continuato Gibelli - sono stai studiati perché la mia sensazione è che la sfida della competitività non si vince solo attraverso l´innovazione tecnologica e gli aspetti di natura finanziaria´. ´E´ sempre più evidente infatti - ha concluso Gibelli - che quello che definisco il ´made in Italy by Lombardia´ è un elemento che, se riconosciuto come brand territoriale, ha un vantaggio innegabile in termini di competitività´. |
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EMILIA ROMAGNA: PROGRAMMA SICUREZZA LAVORO, L´ASSESSORE LUSENTI IN COMMISSIONE SENATO |
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Bologna, 28 marzo 2011 - “Esprimo soddisfazione per le parole di apprezzamento che il presidente senatore Tofani, a nome della Commissione da lui presieduta, ha avuto per il programma di attività sulla sicurezza del lavoro e la tutela della salute dei lavoratori portato avanti da Regione e Università di Bologna e, in particolare, per il previsto Centro di ricerca sul lavoro e la salute”. Lo ha detto l’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-romagna Carlo Lusenti dopo l’audizione, richiesta dal presidente Tofani, che si è svolta il 23 marzo a Roma nella sede della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato. “Il presidente della Commissione – ha continuato Lusenti – ha apprezzato il programma, ne ha condiviso le finalità e ha espresso il proprio interesse a seguire i risultati che emergeranno dal nostro lavoro”. Il programma, nell’ambito del protocollo d’intesa tra Regione e Università di Bologna (delibera n. 2011 del 13 dicembre 2010), ha nella sinergia tra le due istituzioni il suo punto di forza: l’Università svolge la ricerca e la sperimentazione mettendo in campo competenze mediche, legali, ingegneristiche; la Regione promuove la qualità del lavoro e la buona occupazione valorizzando i risultati della ricerca svolta nell’ambito dell’Università, sia attraverso interventi di carattere legislativo, sia con l’individuazione, e la realizzazione integrata con altri soggetti istituzionali e le parti sociali, di specifiche modalità di intervento. Il Centro di ricerca sul lavoro e la salute sarà istituito presso l’Università di Bologna e avrà il compito di elaborare ricerche e disegnare sperimentazioni agendo su riduzione dei rischi (rischi biomeccanici, stress da lavoro, rischi per gravidanza, rischi connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi), miglioramento della tutela assicurativa dei lavoratori, semplificazione delle procedure per le imprese; conoscenza dell’applicazione della normativa, identificazione delle criticità e delle azioni per risolverle, promozione di una formazione di qualità e da calibrare in base alle specifiche esigenze dei lavoratori e del loro contesto lavorativo. La formale sottoscrizione dell’intesa per la istituzione del Centro di ricerca sul lavoro e la salute è prevista entro il prossimo mese di maggio. |
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SICUREZZA SUL LAVORO: PRESENZA FISSA DI OPERATORI DELL´ASS 2 IN STABILIMENTO |
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Trieste, 25 marzo 2011 - Sulla base dell´esperienza sviluppata nelle strutture portuali di Trieste, operatori del Servizio sicurezza negli ambienti di lavoro dell´Azienda per i Servizi sanitari n.2 Isontina saranno sempre presenti anche nello stabilimento Fincantieri di Monfalcone. E´ quanto deciso il 24 marzo nel corso di un confronto a Trieste tra l´assessore regionale alla salute, Vladimir Kosic, rappresentanti della società cantieristica, delle organizzazioni sindacali, dei Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie Triestina e Isontina, dell´Ufficio del Lavoro, dell´Inail, della Provincia di Gorizia e del Comune di Monfalcone. L´incontro fa seguito al tragico incidente mortale di un mese fa ed è servito per approfondire, in un clima di grande collaborazione, i possibili nuovi interventi da attuare per migliorare la sicurezza all´interno dello stabilimento. Tra le altre misure suggerite, e che saranno meglio definite a breve in tavoli di confronto locale, figurano il rafforzamento del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; il miglioramento dell´integrazione tra servizi di vigilanza, anche in ambito di Area Vasta, e la definizione di meccanismi di verifica dell´efficacia della comunicazione all´interno della azienda: in altre parole si tratta di accrescere l´efficacia della circolazione delle informazioni su rischi e precauzioni da rispettare tra i lavoratori, molti dei quali sono stranieri, con scarsa conoscenza della lingua italiana. |
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ACCIAIO INOSSIDABILE, MARGINI DI CRESCITA CONFERMATI ANCHE NEL 2011 ANTONIO MARCEGAGLIA (GRUPPO MARCEGAGLIA): «IL MERCATO DEGLI ACCIAI INOSSIDABILI CONTINUERÀ A CRESCERE ANCHE IN EUROPA» |
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Brescia, 28 marzo 2011 - Per il mercato degli acciai inossidabili il futuro è rosa e non soltanto nei più forti e performanti mercati asiatici. Guardando oltre le oscillazioni congiunturali, il quadro strutturale è positivo in ragione di una domanda di acciaio che punta sempre più spesso sulla qualità. A tracciare il quadro dei mercati, la tavola rotonda “Stainless steel market outlook” curata da Siderweb.com e che si è tenuta il 24 marzo durante la rassegna Made in Steel, expoconference dedicata al mondo dell´acciaio (Brescia 23-25 marzo). «Dopo un 2010 in crescita – ha detto Antonio Marcegaglia, amministratore delegato del Gruppo Marcegaglia – i primi mesi del 2011 confermano il trend in salita. E´ un fatto che attesta come questi prodotti abbiano ancora delle potenzialità da esprimere». Lo scorso anno, l´Italia ha prodotto 1,6 milioni di tonnellate di acciaio inossidabile. Più nel dettaglio, «in Italia il mix dell’acciaieria nazionale che produce piani in inox è poco sbilanciato sui prodotti a freddo e l’attività distributiva e di intermediazione è molto sviluppata anche nell’export». Per ciò che concerne i tubi saldati in acciaio inossidabile, «ci sono significativi spazi di crescita dei consumi, in quanto in futuro sarà possibile la sostituzione di alcune tipologie di tubi in acciaio al carbonio e di tubi senza saldatura in inox con i tubi saldati in acciaio inossidabile». Sia per i tubi saldati che per i piani in inox «la Cina rappresenterà più una opportunità che una minaccia». Pesa, sul mercato, l´incidenza delle oscillazioni delle materie prime, nichel su tutti, che «rappresenta – ha ricordato Marcegaglia – fino al 70% del valore dell´acciaio inossidabile». Ed a proposito di materie prime, «il cromo sta vivendo un’accelerazione della fase positiva del trend ascendente – ha spiegato Achille Fornasini, chief analyst di Siderweb. Sul settore aleggia però l’ipercomprato: si avvicina quindi una fase correttiva». Fase correttiva che invece «è già iniziata per il molibdeno ed il nichel». Per il nichel, però, «si tratta di una riduzione delle quotazioni nell’ambito di un trend ascendente di lungo termine». «Per il consumo europeo di lunghi – ha dichiarato Roberto Marzorati, vice presidente di Cogne Acciai Speciali - credo che nei prossimi anni il trend rimarrà stabile o con una lieve crescita». In particolare, «il mercato dell’automotive offrirà spunti di sviluppo interessanti, soprattutto per le barre a freddo, settore per il quale sono previsti ordini cospicui a partire dal terzo trimestre dell’anno». Ad allargare lo sguardo sul trend internazionale per l´inossidabile è stato l´analista di Smr, Benedikt Blitz, secondo cui «nel 2014 le attese sono per un rafforzamento della leadership dei consumi mondiali di inox da parte della Cina, ma con l’ingresso nella “top ten” globale del Vietnam e della Cis». |
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AEROSPAZIO,GIBELLI:FAR CONOSCERE ANCHE I PICCOLI PER EXPO REGIONE MAPPATA CON RETI E DISTRETTI |
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Vergiate/va, 25 marzo 2011 - ´In vista dell´Expo spero che chiunque possa accedere al portale di Regione Lombardia e vedere che il nostro territorio è mappato in reti, distretti e cluster di imprese. Un lavoro fondamentale anche per far conoscere realtà, come quelle che lavorano anche nell´aerospazio, che non sono conosciute. Tutto il settore aerospaziale lombardo è una grande opportunità economica´. Lo ha detto il vice presidente della Regione Lombardia Andrea Gibelli nel corso della ventesima tappa dell´´Assessorato itinerante´, in corso a Vergiate (Va) all´Agustawestland. Visita che ovviamente è servita per fare il punto anche su tutto il Distretto Aerospaziale Lombardo, che riunisce oltre 185 imprese con più di 14500 addetti nel settore. ´Regione Lombardia - ha spiegato il vice presidente Gibelli - non dovrà più essere distinta in aree geografiche ma in reti che emergono come sistemi integrati che vanno su mercati internazionali e che, soprattutto, siano facilmente riconoscibili per attrarre investimenti stranieri e presidiare, nello stesso momento, i mercati stranieri´. ´Questa mia visita in questa importante azienda lombarda - ha detto ancora l´assessore regionale - vuole spingere tutti a credere nel nostro sistema produttivo lombardo, nonostante, ad esempio, il tema del costo dell´energia e le questioni legate alla semplificazione e alla sburocratizzazione. Sono necessari sempre, da parte di Regione Lombardia, strumenti che consentono alle imprese di programmare la loro attività´. Da Vergiate Gibelli ha voluto ritornare anche su un tema molto delicato, che è quello della delocalizzazione e che in questi giorni ha fatto particolarmente discutere a livello nazionale. ´C´è un altro aspetto - ha affermato - molto importante. Il mondo delle imprese è tentato dalla delocalizzazione in altri Paesi, ma noi dobbiamo sottolineare come qui, nei nostri territori, c´è un elemento di forza che è l´insieme delle imprese che rappresentano un bagaglio di conoscenze non clonabili e che costituiscono quella che è l´intelligenza collettiva lombarda: la più forte e più importante d´Europa. E´ per questo che si deve far emergere questo nostro sistema di conoscenze´. ´L´agustawestland e il distretto aerospaziale sono l´esempio delle realtà lombarde che insieme hanno costruito prodotti che vengono riconosciuti a livello internazionale. Questa realtà è un esempio che quando i lombardi si mettono insieme si vince e così si presidiano gli importantissimi mercati internazionali che, a volte, erano monopolio e dominio di grandi potenze economiche internazionali come gli Stati Uniti´. E´ quanto detto Andrea Gibelli, vice presidente di Regione Lombardia e assessore all´Industria e Artigianato, al termine della ventesima tappa dell´´Assessorato itinernante´, che lo ha portato, oggi, all´Agustawestland di Vergiate, in provincia di Varese, azienda dell´aerospazio d´eccellenza, che produce elicotteri per tutti i Paesi del mondo e dove risiede anche il distretto aerospaziale regionale. Rispondendo poi alle richieste del presidente Giovanni Orsi, il vice presidente regionale ha spiegato che ´l´istituzione sarà vicina a queste realtà con i propri strumenti, per favorire l´aggregazione sul piano dell´internazionalizzazione´. ´Si lavorerà - ha detto ancora l´assessore Gibelli - per favorire l´attrattività sul territorio della nostra regione: cioè costruire le condizioni per continuare a credere e investire in Lombardia´. Gibelli, accompagnato dai consiglieri regionali Cesare Bossetti e Giangiacomo Longoni, ha poi visitato alcune parti dell´azienda varesina con i vertici dell´Agusta. |
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RIFORMA SPORTELLO UNICO ATTIVITA´ PRODUTTIVE SEMINARIO IN REGIONE MARCHE |
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Ancona, 28 Marzo 2011 - Si e` tenuto il 25 marzo in Regione un seminario inerente la riforma dello Sportello unico per le attivita` produttive (Suap). Hanno preso parte all´evento Sara Giannini, assessore alle Attivita` produttive della Regione Marche, Goffredo Brandoni, vice presidente Anci Marche, tecnici della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dello Sviluppo Economico, della Regione Marche, dell´Anci nazionale e dell´Unioncamere nazionale, alcuni dei quali in videoconferenza da Roma. ´Le Marche ´ commenta Gannini ´ grazie al lavoro svolto da Regione e Anci si trovano in una posizione positiva, il 43 per cento dei comuni infatti e` accreditato per la realizzazione dei Suap, un dato che e` il doppio della media nazionale. Ci siamo resi subito conto dell´importanza di questa trasformazione, un passaggio irrevocabile che abbiamo voluto coordinare per garantire la massima efficacia. La semplificazione, correttezza e trasparenza degli atti amministrativi inerenti le imprese e` molto importante non solo per facilitare l´utenza, ma anche perche` e` importante per favorire l´insediamento di imprese nel territorio. Pur non avendo, in base alla legge nazionale, competenze dirette la Regione ha voluto presidiare questo passaggio innovativo, la risposta dei sindaci e dei tecnici comunali, oggi, come negli altri incontri organizzati e` stata positiva´. Il Suap, previsto anche da una direttiva comunitaria, e` il punto unico di accesso per gli operatori economici in relazione a tutti gli adempimenti amministrativi, inclusi quelli di tipo urbanistico ed edilizio, relativi a insediamento, avvio ed esercizio di attivita` produttive. Il regolamento statale approvato nel settembre 2010 prevede che entro il 29 marzo prossimo i comuni debbano attestare al Ministero per lo sviluppo economico l´avvio del Suap. In caso contrario, pur rimanendo la titolarita` della funzione amministrativa in capo al singolo comune, e` previsto il subentro della Camera di commercio territorialmente competente, quale delegataria della gestione dello sportello stesso. ´La difficile situazione economica che attraversiamo ´ ha detto Brandoni ´ impone la massima attenzione nel facilitare la vita delle imprese. L´anci e` vicina ai comuni in questo passaggio innovativo, soprattutto assistendo i piu` piccoli. Nel saldo tra chiusure e aperture di nuove attivita`, prevale ancora il segno meno, ma ci sono segnali positivi perche` gran parte delle nuove imprese avviate sono guidate da giovani´. La Regione Marche lo scorso gennaio ha approvato una proposta di legge che prevede il Sistema regionale dei Suap, attraverso il quale viene istituita una banca dati, al fine di avere una modulistica e prassi amministrative uniformi nel territorio, il monitoraggio della normativa e dei procedimenti amministrativi, le misure organizzative e informatiche dirette a rendere agevole l´espletamento delle procedure da parte degli operatori economici. |
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CERAMICA, MISURE UE ANTIDUMPING: SODDISFATTA LA REGIONE EMI8LIA ROMAGNA |
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Bologna, 28 marzo 2011- La Regione Emilia-romagna accoglie con soddisfazione la misura Ue antidumping per le ceramiche cinesi. Il provvedimento è stato pubblicato nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale della Commissione Europea, e quindi è già in vigore. I dazi, che sono provvisori, saranno applicati nella misura del 32% per le merci contenute nel campione oggetto della verifica dell’Unione Europea, e del 73% nei confronti delle aziende esportatrici cinesi che non hanno collaborato all´indagine stessa. «Si tratta – ha sottolineato l’assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-romagna Gian Carlo Muzzarelli - di un provvedimento che consente più respiro e più opportunità alle imprese del settore ceramico, in un momento difficile per l’economia regionale, ma con nuove prospettive di crescita» Inoltre per Muzzarelli «la misura europea consente di dare più equilibrio a un mercato che era oggettivamente sbilanciato, e contribuisce a dare pari opportunità alle nostre imprese, già positivamente impegnate a cercare nuove quote di mercato con soluzioni innovative, creative, all’insegna della migliore qualità e del rispetto dell’ambiente». Gli ultimi dati disponibili per il settore ceramico indicano, pur tra difficoltà, una ripresa, in particolare per le esportazioni cresciute del +5,65%: da segnalare in particolare Stati Uniti (+14,61%), Asia (+25,92%), Francia (+1,61%), Germania (+5%) e Russia (+9,78%). |
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ELECTROLUX: VERTENZA RISOLTA, TUTELATI 6000 ADDETTI ROMANI: "GOVERNO AL FIANCO DI IMPRESE E LAVORATORI" |
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Roma 28 marzo 2011- Con la firma del ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani e del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi si e´ conclusa il 25 marzo positivamente, presso il dicastero di via Veneto, la complessa vertenza del gruppo Electrolux. L´accordo siglato prevede la riorganizzazione del gruppo multinazionale di elettrodomestici, tutelando il posto di lavoro a oltre 6000 persone. Per altre 600, in accordo con le sigle sindacali, si attuera´ una progressiva riduzione occupazionale. L´accordo prevede inoltre un forte impegno societario al mantenimento di tutti gli stabilimenti italiani, con lo scopo di valorizzare sia le produzioni tradizionali che professionals. I problemi occupazionali di Electrolux, che avevano generato un aspro conflitto sindacale durante la vertenza, sono stati risolti con una gestione innovativa che, attraverso un intelligente utilizzo degli orari di lavoro, ha consentito di evitare licenziamenti e riduzioni traumatiche. "Ancora una volta la determinazione del Governo, insieme all´impegno delle parti sociali, ha consentito la soluzione positiva di una vertenza lunga e difficile". Cosi´ il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, che ha seguito fin dall´inizio la vicenda Electrolux. "Abbiamo creato le condizioni - ha proseguito Romani - affinché una grande azienda di elettrodomestici, che impiega migliaia di persone, abbia potuto confermare la propria presenza produttiva in Italia, mantenendo anche anche i centri di eccellenza e di sviluppo di prodotti e componenti tecnologicamente avanzati. E´ un altro segno tangibile e concreto di come il Governo Berlusconi stia tutelando l´industria italiana, restando al fianco di imprese e lavoratori" ha concluso Romani. |
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ELECTROLUX, ZAIA: “ACCORDO E’ IL MIGLIORE POSSIBILE. TROVATA EXIT STRATEGY CREATIVA” |
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Venezia, 25 marzo 2011 - “Ringrazio per l’ottimo lavoro portato a termine i Ministri Sacconi e Romani, l’azienda, i sindacati, i lavoratori e il mio assessore Elena Donazzan. L’accordo trovato è il migliore possibile in questo momento. Credo che tutti, per primi i lavoratori ma anche l’azienda, abbiano dimostrato coraggio per aver contribuito anche in modo creativo ad un’exit strategy da una situazione così difficile in un settore così fragile”. Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando con soddisfazione l’accordo sulla vertenza Electrolux. “Colpisce positivamente – aggiunge Zaia – un piano sociale affrontato senza pregiudizi e con intelligenza. Ritengo che tutti abbiano saputo scegliere non la via più semplice che avrebbe potuto portare anche conseguenze traumatiche, ma politiche attive fondate su concetti rilevanti come rioccupabilità ed occupabilità. Un esempio convincente di questo approccio è ad esempio l’incentivazione al part time”. “Credo – conclude il governatore – che azienda, lavoratori ed Istituzioni insieme abbiano dato un’ottima dimostrazione di saper lavorare in sinergia. Nel giudicare questo accordo invito tutti a dare uno sguardo a tempi medi, avendo ben presenti gli elementi di criticità che sussistono nella contingenza, ma facendo i conti nella prospettiva della fine di una crisi che stiamo dando l’impressione di saper affrontare”. |
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INDUSTRIA: ACCORDO SU ELECTROLUX ASSICURA SVILUPPO A FVG |
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Trieste, 28 marzo 2011 - ´´Sulla questione Electrolux i punti centrali del positivo accordo raggiunto ieri fra proprietà e sindacati dopo la conferma del mantenimento del ruolo strategico dello stabilimento di Porcia e del Centro di ricerca ma anche la salvaguardia di molti posti di lavoro´´. Lo ha sottolineato il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia Luca Ciriani, presente anche il 24 marzo a Roma al Tavolo di Accordo. ´´Mi sono sentito in dovere di seguire in prima persona questa trattativa - ha aggiunto Ciriani - in quanto Electrolux è un elemento fondante dell´industria e della cultura imprenditoriale del nostro territorio´´. Per quanto concerne gli esuberi, Ciriani ha sottolineato che ´´i tagli sono sempre dolorosi, e questa trattativa non fa eccezione, ma partivamo da una situazione in cui si prospettavano 800 esuberi tra Susegana e Porcia e siamo riusciti a ridurli grazie all´assunzione di responsabilità di sindacati e proprietà´´. ´´E´ anche importante - ha aggiunto il vicepresidente - notare il sistema innovativo dell´accordo, che sembra promuovere l´imprenditorialità e la volontà di dare comunque sviluppo al territorio´´. Secondo Ciriani è stata fondamentale anche la ´´capacità che hanno dimostrato le Regioni e il Governo in particolare di agire tempestivamente, con grande impegno, determinazione ed apertura nel tracciare una trattativa focalizzata al risultato e alla condivisione´. |
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IMPRESE, I VANTAGGI DELLA DIRETTIVA SERVIZI UE GIOVEDÌ CONVEGNO AL TEATRO DELLA GIOVENTÙ DI GENOVA |
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Genova, 28 Marzo 2011 - Novità e opportunità per le imprese liguri. Arrivano dalla Direttiva Servizi, un importante provvedimento adottato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea - e recepito dal governo italiano - per semplificare la creazione di imprese e fornire servizi transfrontalieri sulle norme del lavoro. La Liguria, considerato che i principali settori di applicazione della Direttiva Europea sono il commercio, la ristorazione, le attività turistiche, artigianato, oltre che diverse libere professioni e la natura frontaliera, è molto interessata al provvedimento e giovedì 31 marzo se ne parlerà in un convegno a Genova. Il convegno - "La Direttiva Servizi: novità e opportunità per le imprese in Europa" - promosso dal Dipartimento Politiche Comunitarie, Regione Liguria e Unioncamere Liguria sarà aperto alle 9,30 al Teatro della Gioventù di Genova dal presidente di Unioncamere Liguria Paolo Odone e dagli assessori allo Sviluppo Economico e al Turismo della Regione Liguria Renzo Guccinelli e Angelo Berlangieri. |
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TERMINI IMERESE: TEMPI PER PROGETTI ESECUTIVI SIANO BREVI |
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Roma, 28 marzo 2011 - "La riunione di oggi e´ importante perche´ si e´ stabilita la tempistica relativa ai progetti da finanziare. Invitalia ha infatti assicurato che entro il 31 luglio e´ in condizione di impegnarsi a presentare al Cipe i progetti ammessi, istruiti e da finanziare". Lo ha dichiarato l´assessore regionale alle Attivita´ Produttive, Marco Venturi, che sta partecipando , il 24 marzo, a Roma, al ministero dello Sviluppo Economico, al tavolo tecnico sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese. L´advisor del ministero, Invitalia, ha comunicato che Dr automobili, l´ottava proposta di interesse, sta elaborando il piano di impresa che dovrebbe essere pronto a giorni. Inoltre Invitalia promuovera´ a partire dal 28 marzo incontri tra le imprese proponenti e i sindacati, le parti sociali di categoria e gli enti pubblici coinvolti nell´Apq al fine di consentire a questi ultimi di conoscere le varie iniziative nello specifico. Fin qui hanno aderito a questa proposta 4 imprese (De Tomaso e Cape, Biogen e Ciccolella), le rimanenti 3 devono ancora rispondere. "Il percorso intrapreso e´ senza dubbio quello giusto - aggiunge Venturi - ma da adesso dobbiamo anche entrare nel merito analizzando i progetti esecutivi, per valutarne la qualita´, per verificarne la fattibilita´ e avere contezza degli investimenti che questi progetti prevedono, ma anche per ´pesare´ la qualita´ degli imprenditori stessi. Perche´ deve essere chiaro che a fronte di un investimento totale previsto di circa 1 miliardo di euro, di cui poco meno della meta´ coperti da risorse regionali, 350 milioni, e statali, 100 milioni - prosegue - nessuno pensi di potere fare un´operazione prendi i soldi e scappa. La Regione, in sinergia col Mse, vigilera´ su questo. E ci auguriamo che il Cipe, quando gli verranno inviati i progetti da finanziare, agisca con celerita´". |
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POSITIVA LA RICOMPOSIZIONE DEGLI ORGANI STATUTARI DELLE SEZIONI DI CONFINDUSTRIA DI REGGIO CALABRIA |
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Reggio Calabria, 28 marzo 2011 - L’assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Caridi, ha commentato positivamente la notizia della ricomposizione degli organi statutari delle sezioni merceologiche della Confindustria di Reggio Calabria. “È un risultato – ha dichiarato Caridi - che premia il rilevante impegno profuso in questi mesi dal presidente Callipo, unitamente ai dirigenti della sezione confindustriale reggina ed al direttore regionale Luigi Leone, senza tralasciare il fattivo contributo dalle stesse imprese. La designazione dei nuovi presidenti – ha evidenziato l’assessore regionale - segna una svolta nella vita dell’associazione che potrà così tornare ad occupare, nel mondo economico reggino, un ruolo consono al prestigio di Confindustria ed al valore dei suoi dirigenti”. Secondo l’assessore Caridi “l’organizzazione che raggruppa le imprese reggine svolgerà al meglio il compito che le spetta quale punto di riferimento del sistema produttivo ed elemento essenziale per lo sviluppo”. Perciò Caridi si congratula con i nuovi presidenti Antonino Denisi, Antonio Fossato, Giuseppe Nucera, Cosimo Allera e Maurizio Mauro ed auspica “una proficua prosecuzione del lavoro, nella certezza che il presidente Callipo saprà condurre in modo adeguato Confindustria lungo il percorso della ripresa e dello sviluppo”. |
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DAL POLESINE UN ESEMPIO PER IL VENETO E L’ITALIA SULLA STRADA DELLA RIPRESA |
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Rovigo, 28 marzo 2011 - “Guardando alla ripresa economica, dal Polesine parte un messaggio di grande significato che mi auguro rivolto a tutto il Veneto e all’Italia”. Lo ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione Isi Coppola con riferimento alla prima operazione finanziaria di “patrimonio destinato”, che ha coinvolto l’azienda Bellelli Engineering Spa di Badia Polesine, presentata il 25 marzo nella sede di Unindustria a Rovigo insieme al presidente degli industriali polesani Gian Maria Gambato e al presidente della finanziaria regionale Veneto Sviluppo, Francesco Borga. “Patrimonio destinato” è uno degli strumenti finanziari gestiti da Veneto Sviluppo e finalizzato all’investimento nelle Pmi venete impegnate in programmi di sviluppo e di rafforzamento industriale, attraverso partecipazioni minoritarie e temporanee nel capitale sociale. L’assessore Coppola ha espresso la propria soddisfazione perché il Polesine ha dimostrato di aver saputo cogliere un’altra importante opportunità. Ha inoltre sottolineato che fino a qualche anno fa parlare del ricorso agli innovativi strumenti di “ingegneria finanziaria” proposti dalla Regione sembrava impensabile. Questo invece si è dimostrato nel tempo un percorso bel delineato e che oggi contribuisce ad affrontare tutte le sfide che la ripresa economica pone davanti, soprattutto sul piano della capitalizzazione delle imprese e della competitività sui mercati internazionali. “Come Regione, possiamo dire – ha aggiunto – di aver visto per tempo e in modo lungimirante nella giusta direzione e di aver messo a disposizione del tessuto economico veneto strumenti utili, efficaci e soprattutto semplici, sapendo ascoltare le necessità del territorio. Anche quella presentata oggi è una soluzione finanziaria di grande innovazione e intelligenza, che ci auguriamo serva di esempio ad altre aziende”. |
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CONCLUSO PERCORSO AMMINISTRATIVO PER CONSENTIRE LO SBARCO DI EATALY A GENOVA APPROVATO ACCORDO DI PROGRAMMA TRA REGIONE LIGURIA E COMUNE DI GENOVA |
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Genova, 28 Marzo 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli, ha compiuto, il 25 marzo, l´atto amministrativo finale per consentire lo sbarco di Eataly a Genova. E’ stato infatti approvato l´accordo di programma tra Regione Liguria e Comune di Genova che costituisce il presupposto necessario per l´apertura del polo enogastronomico nella Palazzina Millo del Porto Antico di Genova. "Con quest´ultimo atto – spiega l’assessore Guccinelli – il Comune può rilasciare le necessarie autorizzazioni, sia edilizie che urbanistiche per consentire a Eataly di aprire". Quello di oggi era uno dei requisiti previsti dalla delibera adottata dal consiglio regionale lo scorso novembre che aveva introdotto alcune modifiche al testo unico del commercio prevedendo, per la prima volta, la nuova tipologia distributiva denominata "polo enogastronomico" che si prefigge di commercializzare e diffondere la cultura enogastronomica delle regioni italiane. "Sulla base della precedente delibera – aggiunge Guccinelli – abbiamo adeguato il quadro normativo esistente ad una nuova offerta commerciale che punta alla valorizzazione delle produzioni locali. L´arrivo di Eataly con i suoi cibi e le sue bevande di altissima qualità a Genova rappresenta un´occasione straordinaria di attrazione e di promozione e ci permette di dare il via ad una nuova concezione di offerta che coniuga il consumo tradizionale con l´educazione alimentare, le attività artigianali e la divulgazione della cultura enogastronomica nella nostra regione". |
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