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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Maggio 2011
VERTICE DEL G8 A DEAUVILLE: DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO VAN ROMPUY E PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA BARROSO  
 
 Deauville,, 30 maggio 2011- Siamo venuti a Deauville con quattro obiettivi principali: Sostenere la transizione democratica in Africa del Nord; Accelerare la ripresa globale; Rafforzare la sicurezza nucleare globale; Mantenere il particolare impegno del G8 per l´Africa. Possiamo dire che questo è stato un vertice del G8 di successo. Il Nord Africa e del Medio Oriente, abbiamo concordato un concertato risposta globale. Il partenariato Deauville si basa molto sul nuovo partenariato tra l´Ue la con la regione, come riflette chiaramente nella Dichiarazione del Vertice. Abbiamo avuto incontri bilaterali molto utile con i leader di Egitto e Tunisia, e sono molto contento che il G8 si trova a fianco di queste due nazioni. Il miliardo di 20 Us $ l´impegno da parte delle banche multilaterali di sviluppo (di cui 25% è denaro dalla Banca europea degli investimenti) sono una concreta espressione di questa solidarietà. Un notevole sostegno bilaterale da tutti i membri del G8 saranno aggiunti a questo. Ciò comprende le sovvenzioni nell´ambito del bilancio Eus per il suo quartiere (7 miliardi di euro, dei quali 1,24 miliardi di Euro è il denaro fresco, proposto dalla Commissione, questa settimana) 1 . Questo impegno economico è di fondamentale importanza per il successo della trasformazione in atto democratico. Sull´economia, abbiamo visto una chiara determinazione da tutti i partner per affrontare tali questioni in ogni regione che potrebbe ostacolare il recupero globale, che tutti noi vogliamo accelerare. L´azione dell´Europa per affrontare la crisi del debito sovrano incontrate da alcuni membri della zona euro è chiaramente riconosciuto e sostenuto da tutti. Sul commercio, le preoccupazioni Eus sono stati condivisi da tutti. Siamo chiaramente in una situazione difficile. L´ue continuerà a spingere per lo sviluppo di Doha. Con il G8 restiamo pienamente impegnata a rafforzare il sistema multilaterale e la liberalizzazione del commercio mondiale, in linea con il mandato di Doha. Siamo lieti che il G8 menziona specificamente le priorità dei paesi meno sviluppati, per i quali l´Ue fornisce già l´accesso libero da dazi e quote. Per l´Africa, la nostra prima dichiarazione congiunta rispecchia mai che ci stiamo muovendo verso una vera e propria partnership. Crediamo che il rendiconto africano è un importante passo in avanti. Per aiutare l´Africa a incrementare le proprie risorse di bilancio, la Commissione europea presenterà le proposte legislative ottobre che includono l´obbligo per le società di pubblicare informazioni sulle loro attività, a sostegno delle industrie estrattive ´iniziativa per la trasparenza. Sulla sicurezza nucleare, il G8 accordo a rivedere gli standard internazionali, come l´Unione europea ha chiesto, dimostra che il G8 è davvero imparare lezioni da Fukushima. Siamo particolarmente soddisfatti parte del G8 della necessità di prove di stress tutto il mondo. L´ue lancerà i propri test l´1 giugno. Non si può transigere sulla sicurezza nucleare.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA VUOLE NORME PIÙ SEVERE PER PROTEGGERE IL DENARO DEI CONTRIBUENTI DALLE FRODI  
 
Bruxelles, 30 maggio 2011- In un documento politico adottato la Commissione europea ha definito una serie di misure che consentono ai procuratori ed ai magistrati in tutta l’Ue di lottare più efficacemente contro le frodi a danno degli interessi finanziari dell’Unione europea. La Commissione intende rafforzare le norme di diritto penale attraverso una definizione più chiara di reati quali la malversazione o l´abuso di potere e potenziare le capacità dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) e di Eurojust (l’organo di cooperazione giudiziaria dell’Ue). L’unione europea valuterà anche in che modo una Procura europea specializzata possa applicare norme comuni alle frodi e ad altri reati riguardanti i fondi Ue. Il trattato di Lisbona, che ha rafforzato la capacità dell’Unione di combattere le frodi dotandola della competenza a legiferare nel campo del diritto penale, consentirà di attuare queste misure. Difendere il denaro dei contribuenti è una priorità per la Commissione. Essi devono avere la certezza e la fiducia che i fondi dell´Unione europea sono utilizzati esclusivamente per realizzare le politiche approvate dal legislatore europeo. Oggi, i mezzi a disposizione per l´individuazione e la prevenzione della malversazione dei fondi Ue risultano talvolta inadeguati ed insufficienti. Le autorità degli Stati membri si trovano ancora di fronte a numerosi ostacoli che impediscono l´effettiva protezione dei fondi europei contro i reati. Ciò è dovuto all´esistenza di norme divergenti in materia di procedura, definizione dei reati e delle sanzioni, che nuocciono alle indagini e alle azioni penali transnazionali contro le frodi. La Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria Ue per la giustizia, ha dichiarato: «Solo nel 2009 sono state rilevate sospette frodi riguardanti fondi Ue per un valore di 280 milioni di euro, pari a poco meno dello 0,2% del bilancio totale dell’Unione europea. In un clima di austerità economica, ogni centesimo di euro del bilancio dell’Ue ha il suo valore. L’unione europea non tollererà in alcun modo che venga sprecato il denaro dei contribuenti. I reati ai danni delle casse dell’Unione sono crimini contro i contribuenti europei. Grazie al trattato di Lisbona, abbiamo rafforzato gli strumenti giuridici per contrastare le frodi transnazionali.» Il Commissario Ue per la lotta antifrode, Algirdas Šemeta, ha dichiarato: «I criminali non si fermano alle frontiere, anzi, le sfruttano per sfuggire alle azioni penali. Questo non è accettabile nell’Unione europea. Dobbiamo fare in modo che una sospetta frode non solo sia oggetto di indagine da parte dell´Olaf e delle autorità nazionali, ma sia anche perseguita. La migliore delle indagini non può proteggere il denaro dei contribuenti se non trova coerente seguito nell’azione di procuratori e magistrati degli Stati membri.» Nuovi strumenti per contrastare i reati contro gli interessi finanziari dell’Ue - L’unione europea si è ora dotata della serie di strumenti giuridici necessari ad affrontare questa sfida. I trattati Ue includono utili mezzi per tutelare gli interessi finanziari dell’Unione, quali la definizione di norme minime di diritto penale (articolo 83 Tfue) o di nuovi poteri d’indagine in capo ad Eurojust, l´organo di cooperazione giudiziaria Ue (articolo 85 Tfue) nonché la possibilità di istituire una Procura europea per combattere i reati che ledono gli interessi finanziari dell´Unione (articolo 86 Tfue). La comunicazione della Commissione indica diversi settori in cui le norme di diritto penale potrebbero essere migliorate a tal fine. Procedure rafforzate: la Commissione intende facilitare a procuratori e magistrati nell’Unione europea il compito di perseguire i truffatori, estendendo gli scambi di informazioni fra diversi attori, incluse le forze di polizia, le autorità competenti doganali, fiscali, giudiziarie e di altra natura; è prevista una nuova proposta sull’assistenza amministrativa reciproca per la tutela degli interessi finanziari dell’Ue. Norme di diritto penale più stringenti: la Commissione ritiene che le attuali definizioni dei reati in questione, quali la malversazione o l’abuso di potere, varino considerevolmente all’interno dell’Unione e dovrebbero essere chiarite mediante iniziative sulla tutela degli interessi finanziari attraverso il diritto penale. Un ruolo più incisivo per gli organi a livello europeo: tanto l’Olaf – attualmente oggetto di un processo di riforma (Ip/11/321 e Memo/11/376) - quanto Eurojust devono essere potenziati per poter condurre più efficacemente le indagini (Speech/11/201). L’unione europea valuterà anche in che modo una Procura europea specializzata possa applicare norme comuni alle frodi e ad altri reati riguardanti i fondi Ue (Speech/10/89). Un’azione legale insufficiente - La grande varietà di sistemi giuridici in Europa rende particolarmente difficile tutelare gli interessi finanziari dell’Unione. Le frodi e la corruzione relative a fondi Ue a livello nazionale possono assumere diverse forme. I truffatori possono ottenere illegalmente fondi europei destinati all’agricoltura, alla ricerca, all’istruzione o a progetti infrastrutturali. Possono anche tentare di influenzare funzionari pubblici con indebiti vantaggi. Forze di polizia, procuratori e magistrati negli Stati membri decidono come e se intervenire a tutela delle finanze dell´Ue sulla base delle loro norme nazionali. Ne risulta che il tasso di condanne in casi che riguardano reati contro il bilancio Ue varia di molto attraverso l´Unione, andando dal 14% all´80%. Unitamente all’Olaf e ad Eurojust, le autorità nazionali preposte alle indagini, i procuratori ed i magistrati sono già impegnati nella lotta contro questo crimine. Tuttavia, devono affrontare seri problemi sia giuridici che pratici. Fra questi, le restrizioni di competenza ai casi che sorgono sul territorio del loro paese, i problemi giuridici legati all’utilizzo delle prove ottenute all’estero e le disparità fra le norme in materia di lotta antifrode e reati connessi. Questo porta le autorità nazionali ad archiviare casi senza che siano stati nemmeno esaminati dalla magistratura, anche quando l’Olaf ha già condotto le indagini e ha considerato il caso sufficientemente grave. Ad esempio, in un caso riguardante diversi Stati membri dell’Unione e paesi terzi, una sospetta evasione doganale su vasta scala – di un valore superiore a 1,5 milioni di euro – nessuna azione penale è stata proposta da alcuna autorità nazionale degli Stati membri coinvolti. Dal 2000, 93 casi Olaf su un totale di 647 sono stati archiviati da procuratori nazionali senza specifica motivazione e 178 lo sono stati su base di motivazioni discrezionali.  
   
   
UE: CONSIGLIO "COMPETITIVITÀ" - 30 & 31 MAGGIO 2011  
 
Bruxelles, 30 maggio 2011- Il Consiglio competitività dell´Unione europea si riunirà a Bruxelles il Lunedi 30 e Martedì 31 maggio sotto la presidenza Di Zoltan Csefalvay, ministro di Stato per gli affari strategici di Ungheria. La Commissione europea sarà rappresentata dal vicepresidente Neelie Kroes, responsabile per l´agenda digitale, Vice-presidente Antonio Tajani, responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, il Commissario Marie Geoghegan-quinn, responsabile per la ricerca e l´innovazione, il commissario Michel Barnier, responsabile per il mercato interno e Servizi e il Commissario Androulla Vassiliou, responsabile per Istruzione, Cultura, multilinguismo e la gioventù. Commissione e Stati membri sono tenuti a fare una spinta su diverse questioni chiave: brevetti, Single legge sul mercato, innovazione, ricerca, agenda digitale e l´istruzione. Lunedi 30 Maggio Mercato Interno E Problemi Industria (Chantal Hughes) Statuto della società privata europea (Spe) Il 25 giugno 2008 la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento relativo a un statuto della società privata (Spe) ( Ip/08/1003 ). E ´stato progettato per soddisfare gli obblighi onerosi cui le Pmi operanti a livello transfrontaliero, che devono costituire filiali dalla forma societaria diversa in ogni Stato membro in cui si vogliono fare business. La maggior parte delle discussioni sullo statuto della Spe sono stati conclusi sotto la Presidenza svedese nel 2009. Le questioni ancora sarà ora discussa al Consiglio "Competitività", dove ci auguriamo un accordo può essere raggiunto (è richiesta l´unanimità). Nel clima economico attuale dell´Ue, è essenziale che noi fornire alle Pmi strumenti che aiuteranno non solo di sopravvivere ma anche per crescere. La Spe offre un valore aggiunto per le Pmi europee e le sue potenzialità deve essere utilizzato. La Commissione auspica pertanto un ragionevole compromesso che rappresenta un reale valore aggiunto per tutte le imprese europee di piccole e medie imprese. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/company/epc/index_en.htm Creazione di un brevetto unitario e il regime applicabile e traduzione di un sistema unificato contenzioso sui brevetti Questi due punti saranno presi separatamente in sede di Consiglio. Tutela brevettuale unitario - Come parte del mercato unico Act ( Ip/11/469 ), depositata il 13 aprile 2011, la Commissione europea ha presentato due proposte legislative ( Ip/11/470 ), secondo la procedura di cooperazione rafforzata, che mirano a ridurre il costo dei brevetti in Europa fino al 80%. Questo permetterà a qualsiasi azienda o individuo per proteggere le loro invenzioni attraverso un brevetto unico europeo che sarebbe valido in 25 Stati membri. Il regolamento proposto stabilisce i termini e le condizioni per ottenere protezione brevettuale unitario, i suoi effetti giuridici e le modalità di traduzione applicabile. I progetti di regolamento sono ora con il Consiglio e il Parlamento europeo a titolo oneroso. La Commissione auspica che la Spagna e l´Italia, che non sono ancora tra i partecipanti, si uniranno alla cooperazione rafforzata a tempo debito. Ottenimento di un brevetto in Europa, attualmente costa dieci volte di più di uno negli Stati Uniti a causa di convalida nazionale e costi di traduzione. Questa situazione scoraggia ricerca, sviluppo e innovazione, e mina la competitività dell´Europa. Lunedi sarà l´occasione per un primo dibattito sulla proposta della Commissione. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/indprop/patent/index_en.htm  Creazione di un sistema unico di controversie brevettuali - Attualmente, il contenzioso sui brevetti in Europa è frammentata e costosa: i tribunali nazionali dei brevetti solo decidere circa la validità dei brevetti sul loro territorio e titolare di un brevetto può essere richiesto di avviare un procedimento giudiziario in un certo numero di giudici diversi, al fine di rispettare i propri brevetti sulla stessa invenzione in tutta Europa. Questo genera costi inutili nonché l´incertezza del diritto. Per affrontare questi problemi, una bozza di accordo per l´istituzione di un Tribunale del brevetto unitario era stato sviluppato tra il 2007 e il 2009 sotto presidenze consecutive. Nel suo parere ( parere della Corte nel 09/01 ), la Corte di giustizia europea (Cjeu) ha però sollevato alcune preoccupazioni nei confronti del progetto. Al fine di non perdere lo slancio per la creazione del sistema dei brevetti futuro, una soluzione alle controversie in materia di brevetti deve essere trovata al più presto. La Commissione ha proposto una possibile soluzione in un documento di lavoro che risponde alle preoccupazioni sollevate dalla Cjeu e che deve essere esaminato insieme agli Stati membri. Qualsiasi soluzione deve essere, nell´interesse degli utenti del sistema dei brevetti. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/indprop/patent/index_en.htm  Micro-entità - Nel febbraio 2009 la Commissione europea ha presentato una proposta di modifica della quarta direttiva del Consiglio (78/660/Cee) relativa ai conti annuali di taluni tipi di società (Ip/09/328) . L´obiettivo era di consentire agli Stati membri di rendere più facile per le aziende più piccole dell´Ue (comunemente indicato come "micro-entità") per far fronte ai requisiti della presente direttiva. Un accordo è a portata di mano in Consiglio su questo tema. La Commissione ritiene che in questa fase è importante sostenere un compromesso: non solo lo porterà a qualche riduzione degli oneri, ma è anche un messaggio importante per le nostre industrie che l´Europa è in grado di di agire sulla riduzione degli oneri. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/accounting/news/index_en.htm  Legge sul mercato unico - Il 13 aprile 2011, la Commissione ha adottato la comunicazione sul mercato unico atto uno mirato a fornire dodici progetti per rilanciare il mercato unico entro il 2012. Questi dodici strumenti di crescita, la competitività e la gamma progresso sociale da mobilità dei lavoratori per il finanziamento delle Pmi e dei consumatori, attraverso contenuti digitali, la tassazione e le reti trans-europee. Il loro scopo è quello di incentivare la crescita e l´occupazione nel mercato unico e di migliorare i cittadini ´e delle imprese´ fiducia in esso ( Ip/11/469 ) . Durante il Consiglio "Competitività", la Commissione chiederà l´impegno del Consiglio a fornire una prima serie di dodici azioni prioritarie per il mercato unico entro la fine del 2012. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/smact/index_en.htm  Gioco d´azzardo e scommesse - In qualsiasi altro business, la Commissione presenterà il Libro Verde di consultazione on-line il gioco d´azzardo ( Ip/11/358 ), che ha lanciato il 24 marzo. Il suo obiettivo primario è quello di ottenere un quadro basato su fatti della situazione esistente nell´Ue in materia di gioco d´azzardo mercato-line e dei diversi modelli di regolamentazione nazionali. La Commissione vuole conoscere il parere delle parti interessate e intende raccogliere informazioni dettagliate e dati sulle questioni politiche essenziali quali l´organizzazione del gioco d´azzardo servizi di linea-on e l´applicazione delle leggi vigenti; tutela dei consumatori e altri soggetti pubblici sfide politiche pertinenti, nonché le comunicazioni commerciali e servizi di pagamento . I contributi alla consultazione possono essere presentate fino al 31 luglio 2011, e determinerà la necessità e la forma di qualsiasi verifica dell´Unione europea azione in questo campo. Seminari di esperti su temi specifici saranno organizzati per completare questa consultazione. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/services/gambling_en.htm Qualifiche professionali - I servizi della Commissione ha avviato nel gennaio 2011 una consultazione pubblica (Ip/11/14 ) sulla direttiva sulle qualifiche professionali ( direttiva 2005/36/Ce). La consultazione ha rappresentato un´opportunità per i soggetti interessati per evidenziare le zone della direttiva che ritenete possa essere semplificato e reso più user-friendly. Ha inoltre chiesto opinioni su come integrare al meglio i professionisti che operano nel mercato unico, e ha sollevato la possibilità di un professionista tessera europea. L´aggiornamento di questa direttiva è una delle azioni fondamentali stabiliti nella legge sul mercato unico adottato nell´aprile 2011(Ip/11/469 ), e segue relazioni della Commissione sul funzionamento della direttiva, in pratica ( Ip/10/1367 ). I risultati della consultazione che stanno per essere presentato al Consiglio confluiranno in una relazione di valutazione e di un Libro verde dovuta nelle prossime settimane. La Commissione presenterà una proposta per modernizzare la direttiva nel 2011. La presente direttiva è la chiave per consentire ai professionisti di sfruttare appieno il potenziale del mercato unico. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/qualifications/index_en.htm  Le conclusioni sulla revisione della Small Business Act per l´Europa (Carlo Corazza) - Ministri saranno invitati ad adottare le conclusioni sulla revisione della Sba in presenza del vicepresidente Tajani. La revisione della Sba è stata presentata dal Vice Presidente al Consiglio Competitività del marzo e ministri hanno avuto l´opportunità di avere scambio di opinioni durante la sua colazione di lavoro. Alla riunione del Consiglio, la Commissione ribadire il proprio impegno a coinvolgere strettamente gli Stati membri nell´attuazione delle azioni proposte e metterà in risalto il ruolo dei rappresentanti nazionali delle Pmi (´Mr / Mrs Pmi´) per garantire che lo Sba sarà tradotto in concreto risultati per le Pmi. Le conclusioni del Consiglio agirà una solida base per la futura cooperazione. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/sme/small-business-act/  Inoltre, altri punti all´ordine del giorno rientrano anche portfolio vicepresidente Tajani: La Presidenza presenterà i risultati del Consiglio informale "Competitività" nel mese di aprile 2011 che è stata dedicata alla discussione sul tema "essere innovativi - Vai internazionale" e ha avuto un discorso di apertura da Vp Tajani che si è concentrata su questa recensione. Su richiesta della delegazione maltese, i risultati della 8 ° Conferenza ministeriale euromediterranea per l´industria che ha avuto luogo il 11 e il 12 maggio a Malta sarà presentato. Ridurre gli oneri amministrativi per le imprese –à Uno dei pranzi informali del Consiglio "Competitività sarà sulla riduzione degli oneri amministrativi per le imprese. L´ungherese Presidenza ha invitato il signor Stoiber, presidente del gruppo ad alto livello di parti interessate indipendenti sugli oneri amministrativi. Il vicepresidente Tajani e il commissario Barnier parteciperà anche. Martedì 31 maggio Problemi di spazio (Carlo Corazza) Strategia spaziale per l´Unione europea - La comunicazione della Commissione " Verso una strategia spaziale per l´Unione europea che le prestazioni dei suoi cittadini "è stata adottata il 4 aprile 2011.Essa stabilisce priorità dell´Ue il nel settore spaziale, tra cui in particolare il fiore all´occhiello dei programmi Egnos, Galileo e Gmes, nonché le azioni nel campo dello spazio e sicurezza, in particolare Space Situational Awareness (Ssa), la ricerca spaziale e l´innovazione, l´esplorazione dello spazio e cooperazione internazionale. La comunicazione è stata in gran parte accolto dalla comunità spazio in tutta Europa. Il Consiglio avrà inizio con uno scambio di opinioni sulla strategia spaziale europea a seguito di una introduzione della comunicazione dal vicepresidente Tajani.ministri sarà poi invitato ad adottare conclusioni sulla strategia. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/space/index_en.htm  Inoltre, due diversi punti in relazione alla politica spaziale saranno discussi: I risultati del convegno "Lets abbraccio spazio" sul 7 ° Pq di ricerca spazio organizzato a Budapest il 12 e 13 maggio 2011. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/enterprise/newsroom/cf/itemlongdetail.cfm?lang=en&item_id=4845&tpa=0&displaytype=calendar   La 54a riunione della commissione delle Nazioni Unite a Vienna Copuos data 1-10 giugno 2011 Problemi Di Ricerca E Innovazione (Marco inglese) Proposta di decisione del Consiglio relativa al programma quadro Euratom per ricerca nucleare e le attività di formazione 2012-2013 - I ministri discuteranno la proposta di programma quadro Euratom 2012-2013 (cfr. Ip/11/256 ), progettati per allineare la parte Euratom del Settimo programma quadro di ricerca (7 ° Pq) con il periodo di riposo del 7 ° Pq (2007-2013) . Commissario Geoghegan-quinn accoglierà il testo presentato dalla presidenza ungherese. Si sottolineerà la necessità di raggiungere un accordo unanime sul metodo generale. Il Commissario metterà in evidenza che l´estensione della Euratom permetterà Centro comune di ricerca a proseguire i lavori essenziali per la sicurezza nucleare, formazione e lotta al traffico illecito di materiali nucleari e radioattivi. Lei aggiunge che la natura essenziale di questo lavoro non ha bisogno di sottolineare, sulla scia del disastro di Fukushima. Estendere il programma Euratom, come previsto fin dall´inizio del 7 ° Pq aiuterà l´Europa a conservare la propria leadership nel campo della sicurezza nucleare e anche permettere ulteriori progressi in settori come l´uso di radiazioni nei trattamenti medici. La valutazione intermedia del programma comune Eurostars - Il Consiglio dovrebbe adottare delle conclusioni della valutazione intermedia del programma comune Eurostars (vedi Ip/07/1313 ). Proprio la risposta della Commissione è stata adottata in data 8 aprile 2011. Eurostars è un programma comune di ricerca e sviluppo intraprese nel contesto dell´iniziativa Eureka da 27 Stati membri dell´Ue e 6 paesi associati al 7 ° Pq.eurostars fornisce sostegno finanziario a progetti di ricerca orientata al mercato avviati e guidati da Pmi che di R & S. Nei suoi primi anni, Eurostars ha dimostrato un buon potenziale di attrarre un alto livello di interesse tra il tipo di Pmi destinatarie. Il commissario esprimerà la sua soddisfazione complessiva che Eurostars è un buon esempio di un´iniziativa congiunta tra l´Ue e gli Stati membri. Il Commissario sottolinea la necessità di una maggiore e finanziaria impegni politici per aiutare le Pmi a rispondere alle sfide della strategia di "Europa 2020" e contribuire e beneficiare di questa Unione innovazione (cfr. Ip/10/1288 ). Si conferma il sostegno permanente della Commissione per il programma in corso fino al 2013. Ha inoltre evidenziare e sostenere eventuali miglioramenti del programma che sono state individuate dal-valutatori esperti .. Per maggiori informazioni: Relazione finale Risposta della Commissione Sviluppo della Spazio europeo della ricerca attraverso gruppi connessi al Ser - Il Consiglio dovrebbe adottare delle conclusioni sulle raccomandazioni della commissione Spazio europeo della ricerca (Erac), un advisory politica organismo strategico presieduto dalla Commissione, sul continuo sviluppo della Spazio europeo della ricerca (Ser) attraverso "gruppi di Era-correlate". Questi gruppi di rappresentanti degli Stati membri sono stati istituiti dopo l´Era Libro verde del 2007, per attuare iniziative in materia di trasferimento della conoscenza ´, carriere dei ricercatori e la mobilità, la programmazione congiunta e la cooperazione internazionale nel campo della scienza e della tecnologia. Commissario Geoghegan-quinn sarà lo stress che il completamento del rischio ambientale è una componente fondamentale nella crescita Europa 2020 e la strategia di posti di lavoro, l´innovazione e l´Unione. Lei chiederà un maggiore impegno politico da parte degli Stati membri a rimuovere gli ostacoli al completamento del Ser. Si informa il Consiglio che è disposta a prendere in considerazione di proporre provvedimenti legislativi per rimuovere gli ostacoli al completamento del Ser, in casi debitamente giustificati. La Commissione presenterà una proposta quadro di Era nel 2012, in modo che Era può essere completato entro il 2014, come concordato dal Consiglio europeo del 4 febbraio. Il commissario si recherà anche la relazione sulla preparazione della consultazione delle parti interessate ´sul quadro Ser, che inizierà in autunno. Era è fondamentalmente un "mercato unico europeo" per la ricerca consentendo ricercatori, istituti di ricerca e le imprese a circolare, competere e cooperaremeglio attraverso le frontiere. Era mira a superare le barriere istituzionali e nazionali e la duplicazione e la frammentazione della ricerca che impedisconoall´Europa di realizzare il suo potenziale di ricerca e innovazione e di massimizzare la crescita e l´occupazione . Comune Quadro strategico per la ricerca e l´innovazione (Vedi Ip/11/138 e Memo/11/76 ) Commissario Geoghegan-quinn riferirà sui progressi compiuti con la preparazione del quadro strategico comune per la ricerca e finanziamento dell´innovazione.Di febbraio consultazione sul Libro verde sul futuro della ricerca e finanziamento dell´innovazione chiuso il 20 maggio, con oltre 2 000 risposte. Più di 1 300 questionari on line sono state presentate, e più di 700 prese di posizione sono state ricevute. La Commissione presenterà la sua analisi a una grande conferenza a Bruxelles il 10 giugno, in cui più di 700 scienziati, imprenditori, sono attesi i politici e gli altri soggetti interessati a partecipare. La Commissione presenterà una proposta legislativa per l´attuazione del futuro quadro strategico comune al Parlamento europeo e agli Stati membri entro la fine di quest´anno. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/research/csfri/index_en.cfm  Problemi Di Ordine Del Giorno Digital (Jonathan Todd) Valutazione del programma Ambient Assisted Living Joint (Jp Aal) - Il Consiglio dovrebbe adottare conclusioni sulla valutazione di medio termine del Ambient Assisted Living (Aal) programma. Vice-presidente Kroes, responsabile per l´Agenda digitale, ricorderà Consiglio che l´invecchiamento della popolazione è una grande sfida per l´Europa e avrà ripercussioni su come funziona la società nel suo complesso. Quale sottolineerà che non riguarda solo i costi crescenti delle cure e la generale mancanza di assistenti, ma anche l´impatto generale invecchiamento della popolazione ha sul mercato del lavoro. Vice-presidente sarà Kroes sottolineare come le tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) possono trasformare queste sfide in opportunità in tre modi importanti: contribuire a migliorare la qualità della vita per la popolazione; contribuire alla sostenibilità dei sistemi sanitari e sociali di assistenza; creare crescita attraverso lo sviluppo di un grande nuovo mercato globale di prodotti e servizi in invecchiamento attivo e sano. La comunicazione della Commissione sul programma Aal è stata adottata il 16 dicembre 2010 ( Ip/10/1726 ). La comunicazione formula raccomandazioni per migliorare il funzionamento del programma ed estendere il programma Aal al di là del 7 ° Pq. Si tratta di una iniziativa congiunta, condivisa tra i 20 Stati membri dell´Unione europea, Israele, Norvegia e Svizzera. Progetto di totale di bilancio del programma è la 700 M €, di cui circa il 50% è pubblico finanziamento - da parte degli Stati partner Aal e la Commissione europea - e circa. 50% fondi privati ​​di partecipare organizzazioni private. La Commissione ammonta il contributo finanziario di 150 milioni di € per la durata del programma. Il programma ha avuto molto successo nell´unire i 23 paesi partecipanti attorno ad una società pressante sfida e colmare il divario tra la ricerca avanzata e grande mercato scale-out roll soluzioni per una vita attiva e indipendente. Valutazione dei partenariati Eniac e Artemis pubblico-privato Vice-presidente Kroes inoltre aggiornare ministri sulla valutazione intermedia del Eniac e Artemis, due partenariati pubblico-privati ​​per la ricerca collaborativa nel campo della nanoelettronica e sistemi integrati, ampiamente utilizzato nelle automobili, telefoni intelligenti, centrali elettriche e altrove. Lei sottolineare che queste due imprese hanno avuto successo perché permettono a tutte le parti a condividere i costi e sfruttare plusvalenza propri investimenti strategici in R & S.vice-presidente Kroes inviteranno i Ministri di lavorare con lei su tre questioni: uno strategico rinnovato impegno da parte dell´industria al più alto livello al fine di focalizzare e muoversi verso un vero sforzo congiunto; un impegno pluriennale da parte degli Stati membri di ridurre il rischio di mancanza di fondi; allineamento dei tassi di finanziamento dello Stato membro e le procedure nazionali per ridurre la burocrazia e accelerare il processo nazionale. La relazione della Commissione sulla Artemis e Eniac è stata adottata il 16 dicembre 2010 ( Ip/10/1727 ). Istruzione e l´innovazione (Dennis Abbott) Istituto europeo di innovazione e tecnologia Il commissario Vassiliou informerà ministri sugli ultimi sviluppi presso l´Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Iet). La Commissione ha recentemente avviato una consultazione pubblica ( Ip/11/474 ), l´Istituto primo ´agenda strategica di innovazione´, che ha esposto le sue priorità e gli obiettivi principali per i prossimi sette anni. La consultazione , che durerà fino al 30 giugno, si concentra sulle questioni chiave, tra cui dell´Iet mandato, gli obiettivi e finanziamenti futuri. Il Commissario favorirà il feedback da parte degli Stati membri e sottolineano leva significativo effetto dell´Istituto in la raccolta di fondi privati ​​e contribuendo alla competitività europea attraverso la creazione di nuove imprese e nella promozione dei talenti. Così come input dalla consultazione, la Commissione terrà conto di una valutazione indipendente e proposte propri dell´Iet. La Commissione presenterà il programma strategico di innovazione, entro la fine di quest´anno. L´iet ha una sede amministrativa a Budapest e opera da 16 siti in tutta Europa, da Barcellona a Stoccolma, attraverso partenariati pubblico-privati ​​transfrontalieri noto come ´conoscenza e dell´innovazione´ (Cci). Le Cci riunire gli istituti di istruzione superiore, i centri di ricerca e imprese (il ´triangolo della conoscenza´ cosiddetti). Un approccio imprenditoriale è al centro del loro lavoro. Finora, tre Cci sono state create, con particolare attenzione per l´energia sostenibile (Innoenergy Kic), il cambiamento climatico (Climate Cci) e società dell´informazione e della comunicazione (Iet Ictlabs). Ognuno di essi è la creazione di master e dottorato di programmi volti a fornire agli studenti le capacità imprenditoriali necessarie nella "economia delle idee".Innoenergy lancerà il suo master e dottorato di programmi per il prossimo autunno e gli altri due seguirà l´anno prossimo. Innoenergy ha promesso di treno fino a 2.000 studenti e professionisti a metà carriera per i prossimi tre anni e per lanciare 20 aziende. L´iet ha ricevuto € 309.000.000 a carico del bilancio dell´Ue per il periodo 2008-2013.  
   
   
"CONFLICT AND PEACE IN A CHANGING INTERNATIONAL CONTEXT: FUNDING OPPORTUNITIES, MATCHMAKING, NETWORKING IN FP7"  
 
 Bruxelles, 30 maggio 2011 - Un evento intitolato "Conflict and peace in a changing international context: funding opportunities, matchmaking, networking in Fp7" si terrà dal 6 al 7 luglio 2011 a Bruxelles, in Belgio. La conferenza presenterà argomenti di ricerca collegati ad aspetti sociali della sicurezza nell´ambito dell´area "Scienze socio-economiche e umanistiche" e "Sicurezza" del tema "Cooperazione" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Riunirà inoltre le rispettive comunità scientifiche internazionali per promuovere una ricerca cooperativa e interdisciplinare in questo campo. Il primo giorno della conferenza i partecipanti riceveranno informazioni di prima mano sul contesto politico, le opportunità di finanziamento e i prossimi inviti a presentare proposte. Una sessione di previsione si occuperà delle esigenze oltre il 7° Pq. I coordinatori di progetti finanziati dall´Ue parleranno delle loro esperienze e delle loro ultime scoperte. Il secondo giorno si terranno sessioni parallele su argomenti riguardanti gli aspetti sociali della ricerca sulla sicurezza dei prossimi programmi di lavoro nel 7° Pq. Seguirà un evento per il networking a seconda degli argomenti delle sessioni parallele per facilitare la creazione di consorzi per i progetti del 7° Pq. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.B2match.eu/securingeurope    
   
   
DIRETTORE GENERALE DELL´OLAF, NEI COLLOQUI CON LA BANCA MONDIALE E DELLE NAZIONI UNITE PER MIGLIORARE LA COOPERAZIONE  
 
 Bruxelles, 30 maggio 2011- Giovanni Kessler, il direttore generale dell´Ufficio per la lotta antifrode (Olaf), ha incontrato direttori esecutivi della Banca Mondiale e rappresentanti delle Nazioni Unite in occasione della 12a riunione della Conferenza degli investigatori internazionali di Washington Dc che si è concluso il 27 maggio. Questi incontri portato a proposte per una cooperazione rafforzata tra l´Olaf ei servizi investigativi queste istituzioni ´. "Il carattere sempre più internazionale di frode e corruzione con le reti criminali che attraversano tutte le frontiere dimostra che una più stretta cooperazione internazionale tra organi investigativi è la via da seguire. Per combattere più efficacemente questi atti criminali, l´Olaf è rafforzare la cooperazione in termini di attività operative con i servizi investigativi della Banca Mondiale e le Nazioni Unite. Stiamo valutando indagini congiunte sui casi di interesse comune ", ha detto il direttore generale Giovanni Kessler. La 12ma Conferenza degli investigatori internazionali ospitati dalla Banca mondiale a Washington ha attirato partecipanti provenienti da 45 servizi investigativi delle organizzazioni internazionali. E ´stato aperto dal Sig. Leonard Mccarthy, Banca Mondiale Integrity Vice-presidente. Signor Lanny Breuer, procuratore generale degli Stati Uniti, successivamente ha tenuto un discorso in memoria di dell´Olaf precedente direttore generale Franz-hermann Brüner scomparso nel 2010. Egli ha elogiato l´impegno personale del sig Brüner eccezionale nella lotta alla corruzione e nel facilitare la cooperazione tra le organizzazioni internazionali. Oltre agli incontri con i membri del consiglio della Banca Mondiale, l´onorevole Kessler ha incontrato alti funzionari del Dipartimento della Giustizia americano e l´Fbi. All´inizio di questa settimana l´onorevole Kessler ha incontrato il Segretario generale aggiunto delle Nazioni Unite, signora Asha Rose Migiro, il Sotto-segretario Generale per Internal Oversight Services (Oios), la sig.Ra Carman Lapointe, il sottosegretario generale per la gestione, la sig.Ra Angela Kane, e il direttore dell´Ufficio di revisione e le inchieste (Oai) del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp), Egbert Kaltenbach sig. L´undp è sia un destinatario e uno degli agenti principali di spesa dei fondi comunitari stanziati per le Nazioni Unite. Olaf Dell´olaf (europeo per la lotta antifrode) missione è lottare contro la frode, la corruzione e ogni altra attività illecita che leda gli interessi finanziari dell´Unione europea, compresi gli inadempimenti nell´ambito delle istituzioni europee. L´olaf è parte della Commissione europea, ma resta indipendente nelle sue funzioni operative e di indagine.  
   
   
AMBIENTE: FORTE SOSTEGNO A FAVORE DEL MANTENIMENTO DELLO STRUMENTO FINANZIARIO SPECIFICO DELL’UNIONE DESTINATO ALL’AMBIENTE E ALL’AZIONE PER IL CLIMA  
 
 Bruxelles, 30 maggio 2011- Quasi l’85,8% degli interpellati ad una recente consultazione pubblica sul futuro di Life+, lo strumento finanziario della Commissione europea nel campo della protezione dell’ambiente, ritiene che sia necessario uno strumento finanziario specifico a livello dell’Ue per l’ambiente e il clima. Una maggioranza del 54,6% pensa inoltre che occorra aumentare il bilancio per tale strumento. Nella preparazione del prossimo quadro finanziario pluriennale 2014-2020, si terrà conto dei risultati di questa consultazione per valutare se occorra inserire nel bilancio dell’Unione uno specifico programma per l’ambiente e il clima. Questo è l’annuncio dato in apertura della conferenza di Bruxelles sui progetti particolarmente riusciti realizzati nel quadro di Life. Le parti interessate sono state ampiamente consultate nei mesi passati in nell’ambito della riflessione in corso sul nuovo strumento finanziario che succederà a Life+. Gli interpellati hanno espresso le loro opinioni riguardo alla necessità di uno strumento finanziario specifico per l’ambiente e l’azione per il clima, al modo di rafforzarne il valore aggiunto e alla struttura di tale strumento nel prossimo periodo di programmazione. Le conclusioni mostrano che: una maggioranza fortissima di parti interessate ritiene necessaria l’esistenza di uno strumento finanziario specifico dell’Ue per l’ambiente e il clima; la scarsità delle risorse è stata identificata come uno dei fattori chiave che limitano l’efficacia di Life+. Il 56,6% degli interpellati ha sottolineatol’importanza di un aumento del bilancio; è necessario un programma per l’ambiente a livello Ue, in particolare per aiutare gli Stati membri ad attuare in maniera efficace la politica ambientale dell’Unione europea; l’82,1% degli interpellati ritiene che quest’aspetto deva essere l’aspetto principale di un futuro programma Life. Il programma dovrebbe inoltre servire a cogliere sfide europee e globali, contribuire a diffondere le migliori pratiche, promuovere il trasferimento delle conoscenze e la creazione delle capacità e sensibilizzare l’opinione pubblica; gli intervistati si dichiarano d’accordo sul fatto che lo strumento includa la possibilità che alcune attività vengano eseguite all’esterno dell’Unionepurché servano a realizzare obiettivi specifici delle politiche dell’Ue; i “progetti integrati”, che costituiscono una novità per migliorare le sinergie e facilitare gli investimenti nel settore ambientale, sono stati giudicati utilissimi; lo sviluppo e l’attuazione delle politiche ambientali sono fortemente compromessi in caso di mancato recepimento, da parte degli Stati membri, la legislazione ambientale, dalla mancata integrazione dell’ambiente in altre aree politiche, e dalla difficoltà di utilizzare gli strumenti finanziari dell’Ue per sostenere investimenti ambientali. Tali conclusioni rappresentano i risultati di diverse consultazioni effettuate dalla Commissione europea. Un’ampia consultazione delle parti interessate al futuro di Life+ è stata svolta dal novembre 2010 al febbraio 2011. La consultazione ha ricevuto 912 contributi, da cittadini, autorità nazionali, partner sociali, imprese e Ong sia dell’Unione che di alcuni paesi terzi. La consultazione online è stata integrata da un’indagine specifica rivolta a 147 gestori di progetti Life. Il 28 gennaio 2011 è stato organizzato un seminario, a cui hanno partecipato circa 100 parti interessate, inclusi i punti di contatto nazionali Life+, le Ong e partner sociali ed economici. In parallelo, il Comitato delle regioni ha svolto un’indagine sugli impatti territoriali del successore di Life+ e ha ricevuto 40 contributi. I risultati di queste consultazioni verranno analizzati in una valutazione combinata di impatto e in una valutazione ex-ante del possibile successore di Life+. La Commissione intende preparare una proposta futuro strumento finanziario per l’ambiente e l’azione per il clima prima della fine del 2011. Conferenza “Life per il nostro ambiente: storie di successo e sfide per il futuro” Le conclusioni delle consultazioni e il futuro di Life+ verranno discussi in una conferenza organizzata dalla Commissione europea sulle storie di successo e le sfide per il futuro di Life, che si terrà il 24-25 maggio a Bruxelles. La conferenza farà il punto sul contributo di Life alla protezione ambientale e sui suoi risultati principali e proporrà delle idee sullo sviluppo e la progettazione del programma futuro, in particolare nel contesto delle prospettive finanziarie 2014-2020. La conferenza fornisce inoltre un’opportunità per le parti interessate di scambiare opinioni e condividere esperienze nel contesto dell’applicazione del programma Life.  
   
   
UE, AMBIENTE: VOGLIAMO MIGLIORARE L´EFFICIENZA E IL RICICLAGGIO O TRIPLICARE L´USO DI RISORSE ENTRO IL 2050?  
 
Bruxelles, 30 maggio 2011- La Commissione europea e il programma delle Nazioni Unite per l´ambiente hanno presentato due importanti relazioni che evidenziano la necessità di un mutamento radicale del modo in cui utilizziamo risorse rare. La prima relazione dimostra che esiste un enorme margine di miglioramento del tasso di riciclo dei metalli: solo 18 metalli sono attualmente riciclati in misura superiore al 50%, ma per la maggioranza dei metalli questo tasso non raggiunge nemmeno l´1%. La seconda relazione, presentata il 18 maggio alla Commissione per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, sottolinea la necessità di procedere a una "dissociazione" radicale del tasso di crescita dal tasso di uso di risorse se vogliamo evitare un crollo delle risorse mondiali entro il 2050 e presenta scenari basati su prove scientifiche sul futuro consumo di risorse. Entrambe le relazioni, riunite dall´International Resource Panel, incitano i legislatori e i decisori politici a trovare soluzioni per ridurre l´uso delle risorse e aumentare il riciclaggio. La loro pubblicazione in occasione della Settimana verde apre la via alla tabella di marcia per un uso efficiente delle risorse in Europa che sarà presentata tra breve dalla Commissione. Janez Potočnik, commissario responsabile per l’ambiente, ha dichiarato: "Dalle relazioni emerge che è urgente ripensare l´economia in termini di uso efficiente delle risorse. Le sfide che ci aspettano sono enormi, ma sono convinto che saremo all´altezza. La Commissione sta finalizzando una tabella di marcia per un uso efficiente delle risorse in Europa, che stabilisce un calendario modulare e prepara il terreno per le misure da adottare in futuro. Occorre un dialogo effettivo tra gli Stati membri perché ci aspettano decisioni gravi in settori come le riforme fiscali e la soppressione dei sussidi inefficaci." Ed ha aggiunto: "Accolgo anche con favore l´invito a promuovere maggiormente il riciclaggio." "La sfida per la nostra generazione è realizzare una crescita economica sostenibile e creare un´occupazione decorosa, ma secondo modalità che permettano di contenere l´impronta ecologica umana entro limiti accettabili a livello planetario" ha dichiarato Achim Steiner, sottosegretario generale alle Nazioni Unite e direttore esecutivo dell´Unep. "Dissociare la crescita dall´uso delle risorse naturali è una soluzione percorribile e cruciale per il passaggio a un´economia verde, efficiente e a bassa intensità di carbonio. Occorre dare impulso all´innovazione, compresa l´innovazione tecnologica, fiscale e organizzativa, attraverso politiche pubbliche intelligenti e lungimiranti, che rispecchiano le aspirazioni di una popolazione mondiale oggi di sette miliardi e che passerà a nove miliardi entro il 2050, allo stesso modo sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. L´europa ha un ruolo centrale nel promuovere alleanze modulabili e accordi di cooperazione tali da garantire un accesso pari ed equo alle risorse a tutti i paesi del mondo." Riciclaggio dei metalli - Benché l´industria lamenti la scarsezza e i prezzi elevati di certi metalli di cruciale importanza per le tecnologie di punta, oggi si ricicla solo l´1% degli stessi, il resto viene semplicemente buttato via al termine del ciclo di vita del prodotto. La nuova relazione lancia un monito: senza un radicale mutamento di tale prassi possono rendersi indisponibili metalli critici, speciali e rari, essenziali per le moderne tecnologie. Il tasso di riciclaggio di metalli come il ferro e l´acciaio, il rame, l´alluminio, il piombo e lo stagno varia invece dal 25% al 75% a livello mondiale, ma con percentuali più basse in alcune economie emergenti. Accrescere il tassi di riciclaggio perfezionando ulteriormente i sistemi di raccolta e le infrastrutture di riciclaggio, in particolare nei paesi in via di sviluppo, permetterebbe di risparmiare milioni, anzi miliardi di tonnellate di emissioni di gas serra e potrebbe creare un numero consistente di posti di lavoro "verdi". Secondo la relazione, riciclare i metalli è da due a dieci volte più efficiente dal punto di vista energetico che fonderli dopo l´estrazione dalle miniere. Relazione sulla "dissociazione" - La relazione sulla dissociazione dell´uso di risorse naturali e del loro impatto ambientale dalla crescita economica indica che, se permane lo status quo, il consumo di risorse triplicherebbe da oggi al 2050, con un consumo annuo pari a 140 miliardi di tonnellate di minerali, metalli, combustibili fossili e biomassa. È chiaro che questo va evitato e che la soluzione è allora di "dissociare" la crescita economica dal consumo di risorse naturali aumentando l´efficienza dell´uso delle medesime. La relazione propone tre scenari: il più ambizioso incita le economie avanzate a ridurre di due terzi il consumo pro capite, oggi pari a 16 t/anno, mentre gli altri paesi dovrebbero rimanere sui livelli attuali. In questa ipotesi il consumo di risorse potrebbe assestarsi sui livelli del 2000. Si veda: http://www.Unep.org/resourcepanel/publications/decoupling/tabid/56048/default.aspx  Contesto: il gruppo internazionale per la gestione sostenibile delle risorse Il gruppo è stato istituito per fornire una consulenza scientifica indipendente sull´uso delle risorse naturali e sui relativi impatti ambientali, nell´intento di dissociare crescita economica e degrado ambientale. Si avvale dei contributi forniti da esperti ambientali di tutto il mondo ed è diretto da Ashok Khosla, presidente della Iucn, e dal professor Ernst Ulrich von Weizsäcker, ex presidente del comitato per l´ambiente del Bundestag tedesco. Per il testo integrale della relazione consultare: http://www.Unep.org/resourcepanel/    
   
   
GLI STATI MEMBRI DISPONGONO DI UN’AMPIA DISCREZIONALITÀ NELL’ELABORAZIONE DEI PROGRAMMI DI RIDUZIONE PROGRESSIVA DELLE EMISSIONI DI SOSTANZE INQUINANTI L’AUTORIZZAZIONE RILASCIATA PER UN IMPIANTO INDUSTRIALE DEV’ESSERE VALUTATA IN MANIERA GLOBALE, TENENDO CONTO DEL COMPLESSO DELLE POLITICHE E DELLE MISURE ADOTTATE SUL TERRITORIO NAZIONALE  
 
 Lussemburgo, 30 maggio 2011- La direttiva «Ippc» 1 stabilisce i principi che informano le procedure e le condizioni di rilascio delle autorizzazioni per la costruzione e la gestione dei grandi impianti industriali. Al fine di conseguire un livello elevato di protezione dell’ambiente, tale direttiva prevede che ogni autorizzazione deve stabilire i valori limite di emissione per le sostanze inquinanti che gli impianti interessati possono produrre. La direttiva «Lne»2ha introdotto un sistema di limiti nazionali per le emissioni di alcuni inquinanti3. In tale contesto gli Stati membri devono assicurare, mediante programmi per la progressiva riduzione delle emissioni degli inquinanti indicati, che negli anni successivi al 2010 tali limiti non siano superati. Nel caso di specie il Raad van State (Consiglio di Stato, Paesi Bassi) è stato investito di una serie di controversie riguardanti autorizzazioni per la costruzione e la gestione di tre centrali elettriche alimentate con carbone polverizzato e biomassa. Si trattava, in particolare, dell’autorizzazione rilasciata alla società Rwe Power Ag per una centrale a Eemsmond, provincia di Groninga, e di due autorizzazioni rilasciate rispettivamente alle società Electrabel Nederland N.v. E E.on Benelux N.v., riguardanti centrali site in Rotterdam, provincia dello Zuit-holland (Olanda meridionale). Nell´ambito di questi ricorsi alcune organizzazioni ambientali 4 e diversi cittadini 5 hanno fatto valere in sostanza che, tenuto conto del fatto che i limiti di emissione stabiliti per i Paesi Bassi dalla direttiva Lne non potevano essere rispettati entro il 2010, le autorità competenti non avrebbero dovuto rilasciare le autorizzazioni previste dalla direttiva Ippc o avrebbero dovuto perlomeno subordinare il loro rilascio a condizioni più restrittive. Pertanto, il Raad van State ha deciso di interrogare la Corte di giustizia in merito all’interpretazione di queste due direttive.Con riferimento alla questione si chiede se, al momento del rilascio di un´autorizzazione ambientale per la costruzione e la gestione di un impianto industriale, le autorità nazionali competenti abbiano l´obbligo di includere, tra le condizioni di rilascio di tale autorizzazione, i limiti nazionali di emissione degli inquinanti stabiliti dalla direttiva Lne. La Corte risponde in senso negativo. Essa precisa comunque che gli Stati membri devono rispettare l´obbligo derivante dalla direttiva Lne di adottare o di prevedere, nell´ambito di programmi nazionali, politiche e misure adeguate e coerenti atte a ridurre complessivamente, in particolare, le emissioni di tali inquinanti. Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 15 gennaio 2008, 2008/1/Ce, sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento (Gu L 24, pag. 8). Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 23 ottobre 2001, 2001/81/Ce, relativa ai limiti nazionali di emissione di alcuni inquinanti atmosferici (Gu L 309, pag. 22). Si tratta, in particolare, delle emissioni di anidride solforosa, ossidi di azoto, composti organici volatili ed ammoniaca. Stichting Natuur en Milieu, Stichting Greenpeace Nederland, Stichting Zuid-hollandse Milieufederatie, Vereniging van Verontruste Burgers van Voorne (associazione dei cittadini di Voorne preoccupati per le emissioni nocive). Vereniging van Verontruste Burgers van Voorne (associazione dei cittadini di Voorne preoccupati per le emissioni nocive), i coniugi Meijer, il sig. E. Zwaag e il sig. F. Pals. Il giudice del rinvio chiede, inoltre, quali obblighi incombano agli Stati membri in forza della direttiva Lne nel periodo transitorio (dal 27 novembre 2002, data di scadenza del termine di recepimento, al 31 dicembre 2010, termine entro il quale gli Stati devono rispettare i limiti di emissione) e se le autorità nazionali possano essere tenute a rifiutare o a limitare il rilascio di un’autorizzazione ambientale o ad adottare misure di compensazione specifiche nel caso di superamento potenziale o effettivo dei limiti nazionali di emissione. Al riguardo la Corte dichiara che, nel periodo transitorio previsto dalla direttiva Lne, gli Stati membri devono astenersi dall’adottare disposizioni che possano compromettere gravemente la realizzazione del risultato prescritto dalla direttiva stessa. Spetta al giudice nazionale verificare il rispetto di quest´obbligo. La Corte rileva nondimeno che, con riferimento al sistema stabilito dalla direttiva Lne, una tale verifica deve essere necessariamente condotta in base ad una valutazione globale, tenendo conto del complesso delle politiche e delle misure adottate sul territorio nazionale interessato. Ne consegue che una semplice misura specifica relativa a una sola fonte di inquinanti che consista nella decisione di rilascio di un’autorizzazione ambientale per la costruzione e la gestione di un impianto industriale, non sembra atta, di per sé, a compromettere seriamente il risultato prescritto dalla direttiva Lne, vale a dire quello di non superare i limiti nazionali di emissione ivi stabiliti entro il 2010. Tale conclusione vale a maggior ragione qualora, in circostanze come quelle del caso di specie, l´impianto deve essere messo in funzione non prima del 2012. Riguardo agli obblighi positivi che incombono agli Stati membri nel periodo transitorio dal 27 novembre 2002 al 31 dicembre 2010, la Corte rileva che ai sensi della direttiva Lne questi ultimi devono elaborare programmi per la progressiva riduzione delle emissioni, che essi devono mettere a disposizione della popolazione e delle organizzazioni interessate mediante informazioni chiare, comprensibili e facilmente accessibili, e comunicare alla Commissione nei termini prescritti. Circa il contenuto concreto di tali programmi nazionali, la Corte constata che l´ampia discrezionalità concessa agli Stati membri dalla direttiva Lne osta a che questi ultimi incontrino limiti nella realizzazione di tali programmi e siano quindi obbligati ad adottare o ad astenersi dall´adottare misure o iniziative specifiche per ragioni estranee a valutazioni di carattere strategico che tengano conto, complessivamente, delle circostanze di fatto e dei differenti interessi pubblici e privati coinvolti. L´imposizione di eventuali prescrizioni in tal senso sarebbe contraria alla volontà del legislatore dell´Unione, che intende consentire agli Stati membri di garantire un certo equilibrio tra i differenti interessi coinvolti. Inoltre una siffatta imposizione porterebbe a creare vincoli eccessivi per gli Stati membri e sarebbe pertanto contraria al principio di proporzionalità. Alla luce di tali considerazioni la Corte dichiara che, nel periodo transitorio dal 27 novembre 2002 al 31 dicembre 2010 gli Stati membri non sono obbligati a rifiutare o limitare il rilascio di autorizzazioni ambientali, quali quella di cui trattasi, né ad adottare misure di compensazione specifiche per ciascuna autorizzazione del genere che venga rilasciata, nemmeno in caso di superamento potenziale o effettivo dei limiti nazionali di emissione degli inquinanti interessati. La Corte considera infine che i singoli non possono far valere direttamente la direttiva Lne dinanzi a un giudice nazionale per pretendere, prima del 31 dicembre 2010, che le autorità competenti rifiutino o limitino l´adozione di decisioni di rilascio di autorizzazioni ambientali o che adottino misure di compensazione specifiche a seguito del rilascio di siffatte autorizzazioni. Per contro, i singoli direttamente interessati possono invocare la direttiva Lne dinanzi ai giudici nazionali per pretendere che, nel periodo transitorio dal 27 novembre 2002 al 31 dicembre 2010, gli Stati membri adottino o prevedano, nell´ambito di programmi nazionali, politiche e misure adeguate e coerenti atte a ridurre complessivamente le emissioni degli inquinanti indicati in modo da conformarsi ai limiti nazionali previsti in detta direttiva entro il 2010, e mettano i programmi elaborati a tal fine a disposizione della popolazione e delle organizzazioni interessate mediante informazioni chiare, comprensibili e facilmente accessibili. Importante: Il rinvio pregiudiziale consente ai giudici degli Stati membri, nell´ambito di una controversia della quale sono investiti, di interpellare la Corte in merito all’interpretazione del diritto dell’Unione o alla validità di un atto dell’Unione. La Corte non risolve la controversia nazionale. Spetta al giudice nazionale risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte. Tale decisione vincola egualmente gli altri giudici nazionali ai quali venga sottoposto un problema simile.  
   
   
MAGGIO 2011: CLIMA ECONOMICO STABILE NELL´UE E MODERATAMENTE VERSO IL BASSO NELLA ZONA EURO  
 
 Bruxelles, 30 maggio 2011 - A maggio, il sentimento economico Indicator (Esi) è stata sostanzialmente invariato a 105,4 nella Ue, mentre è diminuita di 0,6 punti a 105,5 nella zona euro. Il calo complessivo nella zona euro il risultato di indebolire la fiducia in tutti i settori di attività, mentre il sentimento migliore tra i consumatori. Nell´unione europea, un peggioramento del sentiment nell´industria è stata compensata dai guadagni moderati nei settori di business diversi, mentre ´la fiducia dei consumatori è migliorata considerevolmente. Fra i principali Stati membri 1 , i Paesi Bassi (-4,6 punti), Italia (-2,7) e Francia (-1,9) hanno riportato una flessione, mentre il Regno Unito (+2,6) e Polonia (+0,6) migliorata. Nel frattempo, in Germania (-0,1) è rimasta sostanzialmente stabile. La Esi rimane al di sopra la sua media a lungo termine in Germania, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito. Indicatore del clima economico (sa) Anche se la fiducia rimane di gran lunga sopra la sua media a lungo termine nel settore, l´industria ha contribuito negativamente al sentimento generale. Fiducia nel settore è sceso di 1,7 punti sia nella Ue che nell´area dell´euro, sul retro di un calo nelle imprese ´ aspettative di produzione e di un peggioramento valutazione del livello del portafoglio ordini . I gestori sono stati anche più pessimisti riguardo alla loro libri per l´esportazione e produzione di passato , che è sceso sensibilmente, mentre la loro valutazione degli stock continuava a recuperare dai minimi storici. Sentiment in servizi è rimasto sostanzialmente invariato nell´Ue (+0,3) ed è diminuito nella zona euro (-1,2). La differenza tra le due regioni riflette manager ´divergenza di opinioni sulla domanda attesa, con un miglioramento nell´Ue e un peggioramento della dell´area dell´euro. Sentiment del retail settore migliore in Europa (+0,8), sul retro di una valutazione molto positiva della situazione aziendale presenti nel Regno Unito, mentre è diminuito nella zona euro (-0,7).Sentiment in costruzione è rimasto sostanzialmente invariato nella zona euro (-0,3), mentre è leggermente migliorata nella Ue (0,4), con l´indicatore rimanendo a livelli molto bassi in entrambe le regioni. Nell´unione europea, le aspettative di occupazione deterioramento nel settore industriale e il miglioramento dei servizi, che è principalmente attribuibile al Regno Unito. Nell´area dell´euro, le attese sull´occupazione indebolito sia nell´industria e nei servizi. Managers ´ -prezzo aspettative di vendita è diminuito in questi due settori, così come i consumatori ´ aspettative di prezzo . Fiducia tra i consumatori un aumento sia nella Ue (3,2) e l´area dell´euro (+1,8), che riflettono un maggiore ottimismo circa il futuro della situazione economica generale ei timori di disoccupazione in diminuzione. I consumatori erano anche più sicuri sul previsto situazione finanziaria delle famiglie ´loro, in particolare nell´Ue. La fiducia in servizi finanziari - non inclusa nel Esi - è diminuito sia nell´Ue (-1,9) e - più marcatamente - nella zona euro (-3,6), principalmente a causa di una valutazione più debole della domanda attesa in evoluzione e passato.  
   
   
VERTICE UE - GIAPPONE  
 
 Bruxelles, , 30 maggio 2011 - Il 20 ° summit tra Unione europea e Giappone si terrà a Bruxelles 28 Maggio 2011. Il vertice è organizzato in collaborazione con Gm. Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo e José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea. Sig. Karel De Gucht, commissario per il Commercio, parteciperà anche. Giappone sarà rappresentato dal premier Naoto Kan. Le discussioni dovrebbero concentrarsi sul rafforzamento delle relazioni globali tra l´Ue e il Giappone in una varietà di settori. I leader discuteranno in particolare l´approfondimento delle relazioni economiche, in particolare l´eventuale apertura di negoziati per un accordo bilaterale di libero scambio. La cooperazione nel settore energetico, tra cui più severe norme di sicurezza nucleare in tutto il mondo, sarà anche posto di primo piano nell´ordine del giorno. In vista del vertice Ue-giappone, il presidente del Consiglio europeo, il Sig. Herman Van Rompuy, ha dichiarato: " Voglio riaffermare l´impegno dell´Unione europea a favore di un autentico partenariato strategico con il Giappone e la nostra solidarietà con il governo e il popolo giapponese dopo il disastro del 11 marzo. Il nostro impegno è saldamente ancorato al sostegno espresso all´interno dell´Unione a favore di politici ed economici più stretti legami con il Giappone, come dimostrano le numerose espressioni di sostegno e di solidarietà dopo il terribile disastro . " Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, nel frattempo, ha dichiarato: " Giappone e l´Ue sono partner strategici che molti condividono valori fondamentali, obiettivi e interessi strategici. L´unione si è impegnata a cambiare questo partenariato in un approccio equilibrato e globale, includendo sia gli aspetti politici ed economici a beneficio delle nostre imprese e dei nostri cittadini. Questo vertice ci offre una reale opportunità di dare un impulso politico al più alto livello, per l´eventuale apertura di negoziati per un libero commercio bilaterale. Ho anche militano a favore di una più stretta cooperazione in materia di energia, compresi i modi di promuovere le migliori del mondo, gli standard di sicurezza nucleare il più alto tra l´altro, con l´aiuto di Agenzia Internazionale per l´Energia Atomica ".  
   
   
FVG: CHIUSO BANDO SU CONFINE TERRESTRE ITALIA-SLOVENIA  
 
 Trieste, 30 maggio 2011 - Oltre 130 le proposte progettuali pervenute agli uffici entro il termine, fissato al 25 maggio, per la presentazione di progetti "standard" a valere sul bando pubblico n. 03/2011, un avviso dedicato alle aree di confine terrestre del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-slovenia 2007-2013 con una dotazione finanziaria di oltre 17 milioni e mezzo di euro. Il bando disciplina le modalità attraverso le quali attuare il co-finanziamento di progetti in grado di contribuire efficacemente al raggiungimento dell´obiettivo generale del Programma transfrontaliero Italia-slovenia 2007-2013, ovvero a "Rafforzare l´attrattività e la competitività dell´area-Programma" attraverso l´attuazione degli obiettivi specifici. Obiettivi che significano: assicurare un´integrazione territoriale sostenibile; aumentare la competitività e lo sviluppo di una società basata sulla conoscenza; migliorare la comunicazione e la cooperazione sociale e culturale, anche al fine di rimuovere le barriere preesistenti. Tale risultato viene commentato dall´assessore regionale alle Relazioni internazionali, Elio De Anna, come la conferma che la numerosità delle domande pervenute all´Autorità di Gestione dimostra una grande attenzione all´iniziativa e conferma la vivacità progettuale e relazionale che connota i proponenti del "cuore" del territorio del programma transfrontaliero con la Repubblica di Slovenia. È questo un risultato auspicato, tenuto infatti conto sia dell´alto livello di partecipazione alle giornate informative (Info-day) dedicate alla promozione del bando riservato all´area confinaria tra la nostra regione e la Repubblica di Slovenia, organizzate ad aprile scorso in Italia e in Slovenia, sia del supporto tecnico ai potenziali proponenti, offerto dalla Strutture di Programma e dalla Direzione regionale dell´assessorato. Ora queste domande verranno istruite dalle Strutture competenti per la valutazione dei requisiti di ammissibilità formale. Piena soddisfazione, insomma, viene manifestata da De Anna per il risultato ottenuto anche grazie all´accordo con il partenariato istituzionale del Programma, raggiunto nel mese di marzo scorso, che ha consentito lo sblocco di un lungo periodo di stasi e di empasse.  
   
   
PROGRAMMAZIONE UE: REGIONE FVG NEL GRUPPO CONTATTO GOVERNO-REGIONI  
 
Trieste, 30 maggio 2011 - La Conferenza delle Regioni, nell´ultima seduta riservata, il 26 maggio, ha designato il Friuli Venezia Giulia tra i componenti del gruppo tecnico di contatto Stato-regioni istituito per discutere del negoziato sulla nuova programmazione comunitaria 2014-2020. Rappresentante della Regione sarà il Direttore centrale alle relazioni internazionali e comunitarie, Augusto Viola. Grande soddisfazione è stata espressa dall´assessore regionale alle Relazioni internazionali, Elio De Anna, per la presenza della Regione in un organismo ristretto di relazioni con lo Stato e, di conseguenza, con gli organi comunitari, in considerazione del rilevante ruolo del gruppo nell´elaborazione della nuova programmazione dei fondi comunitari. Il gruppo, infatti, inizierà nei prossimi giorni i suoi lavori e sarà la sede strategica per la costruzione della riforma dei fondi comunitari 2014-2010, che investe anche la riforma del bilancio comunitario e delle politiche regionali e di coesione.  
   
   
FONDI EUROPEI, TRENTINO VIRTUOSO NEL LORO UTILIZZO  
 
Trento, 30 maggio 2011 - La forte vocazione del Trentino all´Europa è dimostrata da anni dal costante ricorso agli strumenti della programmazione europea, settoriale e non, e alle opportunità finanziarie a questi collegate. Le risorse messe a disposizione dalla Comunità - 80 milioni di euro complessivi per la programmazione 2007-2013 legata alle iniziative cofinanziate di Fesr e Fse su un totale di risorse pubbliche per i due programmi pari a 282 milioni di euro, ai quali si aggiungono i 109 milioni (su un investimento pubblico totale di 280 milioni di euro) per il Piano di sviluppo rurale - rappresentano una fondamentale leva addizionale di promozione della competitività del territorio in settori considerati strategici quali l’energia e l’ambiente, l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo tecnologico, le tecnologie dell’informazione e comunicazione, l’occupazione e formazione professionale, lo sviluppo rurale. Ma se il Trentino brilla a livello nazionale per capacità di utilizzo dei fondi, l´Italia - questo l´allarme lanciato stamane al Castello del Buonconsiglio - rischia seriamente il disimpegno dei fondi europei. Il punto sull´utilizzo dei fondi comunitari del Fondo europeo per lo Sviluppo regionale (Fesr) e del Fondo Sociale europeo (Fse) è stato fatto stamane al Castello del Buonconsiglio in occasione del seminario "Finanziamenti europei 2007-2013 e contrasto alle irregolarità e alle frodi nei fondi strutturali" organizzato dall´Olaf, l´Ufficio europeo anti frode della Commissione Europea in collaborazione con il Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie, l´Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Trento e Rovereto e la Ragioneria generale dello Stato. Di come siano stati impegnati i fondi nella nostra provincia ha parlato, dopo la generale premessa sui fondi europei fatta dall´esperto Nicola Zerboni, la responsabile dell´autorità di gestione per il Programma operativo Fesr della Provincia autonoma di Trento, Nicoletta Clauser. Per il Trentino, territorio che è fortemente impegnato nei settori strategici dell´energia e ambiente (che da solo assorbe oltre la metà delle risorse Fesr), innovazione, ricerca, sviluppo tecnologico, Ict, occupazione, formazione professionale e sviluppo rurale, il ricorso ai fondi europei è diventato e sta diventando sempre più una necessità ed una realtà del complesso sistema provinciale di programmazione ed attuazione degli obiettivi di sviluppo del nostro territorio. Anche l’attività di progettazione è ormai consolidata in Trentino e, nell’ultimo decennio, circa 50 progetti di cooperazione europea sono stati avviati e realizzati nell’ambito sia dei programmi di cooperazione territoriale finanziati dal fondo europeo di sviluppo regionale, sia dei diversi programmi settoriali quali, tra gli altri, il programma Life per l’ambiente, il 6° - 7° programma quadro per la ricerca e l’innovazione tecnologica, il programma Energia intelligente per l’Europa, il programma per l’apprendimento permanente. Conoscere gli strumenti finanziari europei ed i principi che ne regolano l’utilizzo e, nel caso specifico dell’incontro di oggi, i sistemi di gestione e controllo e le dinamiche di spesa e di garanzia della regolarità finanziaria di tutti gli interventi cofinanziati è quindi di fondamentale importanza per tutti coloro che, interni od esterni all’amministrazione provinciale, a diverso titolo operano con e su i fondi europei: aiuta ad utilizzare meglio tali risorse e con maggiori garanzie sull’ammissibilità delle spese sostenute ai fini del riconoscimento dei contributi europei, come pure, non bisogna dimenticarlo, dei correlati contributi statali che in alcuni casi (per esempio in materia di fondi strutturali) sono al pari riconosciuti.  
   
   
LA VALLE D’AOSTA E I FONDI EUROPEI  
 
 Aosta, 30 maggio 2011 - La Valle d’Aosta non corre il rischio di perdere gli importanti contributi messi a disposizione dall’Unione europea. E’ il primo dato che emerge dai rapporti di esecuzione del Programmi Competitività regionale e Occupazione che sono stati presentati ai rappresentanti della Direzione generale Politica regionale della Commissione europea e dei Ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia e delle finanze, in occasione dei Comitati di sorveglianza, svoltisi a Chatillon il 25 e 26 maggio. Grazie ai fondi europei la Valle d’Aosta ha saputo affrontare la crisi economica mettendo in campo importanti strumenti a favore dell’occupazione e dello sviluppo regionale. Augusto Rollandin, Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta - I dati che noi presenteremo all’appuntamento del controllo della Commissione Europea vanno nella direzione che lei ha ricordato, cioè di un utilizzo corretto e tempestivo che ci da la possibilità di rimanere in linea i programmi 2007/2013. Ci auguriamo che questi finanziamenti continuino, pur con modalità diverse, in modo da consentire in Valle finanziamenti che sostengano la piccola e media impresa, gli interventi nel turismo e nella cultura, offrendo alla nostra regione la possibilità di avere un margine di manovra importante. Il programma competitività regionale si occupa di promuovere l’innovazione del sistema produttivo regionale, di rendere più attraente il territorio regionale e di ampliare la diffusione della banda larga e delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione. L’investimento pubblico totale programmato per il 2007/2013 ammonta a 48,8 milioni di euro. Ad oggi il programma Fesr Competitività regionale ha impegnato circa 18 milioni di euro mentre i pagamenti ammontano a circa 14 milioni di euro. Augusto Rollandin, Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta - Quando si fanno investimenti sui beni culturali, come il castello di Quart o altri interventi, questi sono finalizzati a creare occupazione per le imprese e quindi a portare dei benefici in tutti gli ambiti. Interventi come quello sulla fibra ottica rappresentano il futuro, ed è significativo il fatto che saremo la prima regione europea interamente cablata. Il 2010 rappresenta anche per il Programma Occupazione, che ha l’obiettivo di migliorare le condizioni occupazionali dei lavoratori e delle imprese, un tassello importante per il raggiungimento degli obiettivi proposti dalla programmazione 2007-2013. A fine 2010 sono state impegnate somme per un importo complessivo pari a circa 42 milioni di euro, corrispondenti al 51% del programmato totale, mentre i pagamenti ammontano ad oltre 12,5 milioni di euro. Nel 2010 è stato pubblicato l’invito a presentare progetti da realizzare con il contributo del Fondo sociale europeo n. 3/2010, il quale prevedeva la presentazione di progetti di formazione rivolti a giovani, disoccupati e inoccupati, donne e persone in situazione di svantaggio sociale e la cui dotazione finanziaria ammontava a circa 6,5 milioni di euro. Nel complesso sono stati approvati 1.800 progetti che hanno interessato circa 10.200 destinatari e 186 imprese.  
   
   
RIUNITO AD ACQUASPARTA COMITATO DI SORVEGLIANZA POR-FESR 2007-2013  
 
Acquasparta, 30 maggio 2011 - "Il Programma Operativo Regionale rappresenta oggi uno strumento fondamentale per contrastare la crisi in atto e rilanciare l´economia, attraverso un utilizzo della programmazione dei fondi strutturali, che sia ´riorientato´ e mirato ai risultati, al servizio delle imprese e dei cittadini, nel perseguimento degli obiettivi di competitività". Lo ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, introducendo il 27 maggio presso la sala "Fernando Creanti" del restaurato e rinnovato Convento Francescano di Acquasparta i lavori della riunione annuale del Comitato di Sorveglianza, incaricato di fare il punto sullo stato di attuazione del Por-fesr 2007-2013 (il Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Al termine della riunione, alla quale hanno preso parte i referenti della Comunità Europea Antonio Murgia e del Ministero dello Sviluppo Economico Marco Valente, il Comitato di Sorveglianza (di cui fanno parte tecnici regionali e i rappresentanti delle forze ecomiche e sociali) è stato approvato il rapporto annuale di esecuzione del programma al 31 dicembre 2010, predisposto alla fine di ciascun anno, che sarà inviato alla Commissione Europea. Gli interventi del programma sono finalizzati a favorire l´aumento di competitività del sistema produttivo regionale, nella prospettiva di un rilancio economico e della realizzazione degli obiettivi previsti sia dal Trattato di Lisbona che dalla strategia "Europa 2020": occupazione, ricerca e sviluppo, banda larga, taglio delle emissioni di anidride carbonica, efficienza energetica ed energia prodotta da fonti rinnovabili. L´obiettivo complessivo è quello di una "crescita intelligente" (basata sulla conoscenza e l´innovazione), "sostenibile" (nel nome di una economia più "verde" e competitiva) e "solidale", in grado cioè di favorire la coesione sociale e territoriale. Nonostante sia stato pensato in una fase profondamente diversa dall´attuale, caratterizzata - ha affermato la presidente Marini, da una dura crisi economica, gli obiettivi strategici del Por-fesr 2007-2013 "mantengono - ha detto - tutta la loro efficacia, soprattutto in termini di innovazione, ricerca scientifica e ´pacchetti competitività´, capaci di incidere sui problemi in modo strutturale. In questo senso - ha sottolineato - i ´poli per l´innovazione´ (cui concorrono risorse pubbliche e private) costituiscono un´occasione e una sfida. "Riorientamento" degli obiettivi e degli interventi nel senso della "ecoinnovazione" (che coinvolga il sistema industriale della regione), della sostenibilità ambientale e della ´economia verde´ (che deve rappresentare il filo conduttore della politica di coesione e della programmazione strategica europea); idonei strumenti finanziari per ´irrobustire´ il consolidamento delle imprese; realizzazione di ´reti´ tecnologiche e infrastrutturali (in particolare per quanto riguarda la diffusione della "banda larga") al servizio di imprese e cittadini; sviluppo dell´efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili: questi, per la presidente Marini, gli obiettivi fondamentali del Por-fesr 2007-2013. In particolare - ha sottolineato la presidente - l´asse relativo all´energia da fonti rinnovabili e l´efficienza energetica "è un asse centrale nella strategia ´Europa 2020´, inserita in una cornice di programmazione regionale, in cui entri anche il tema della mobilità urbana sostenibile". Un altro asse importante - ha ricordato Catiuscia Marini - è quello dell´accessibilità delle aree urbane. La prospettiva è mettere a punto un "Puc 3" (Piani Urbani Complessi), riservato ai piccoli comuni, con la finalità di una riqualificazione ed "animazione economica" delle aree. Il 71 per cento delle risorse del Por-fesr sono state indirizzate a favore delle piccole e medie imprese (soprattutto per progetti relativi all´energia da fonti rinnovabili ed "efficientamento" energetico), il 19 per cento è andato ai Comuni (per la valorizzazione delle risorse ambientali/culturali e riqualificazione delle aree urbane), il 7 per cento a favore della prevenzione dei rischi naturali e la rivitalizzazione delle aree urbane, il 3 per cento ad altri soggetti (l´Arpa per la protezione ambientale e le Comunità Montane). A livello finanziario - è stato ricordato - l´Umbria ha fatto registrare una buona ´performance´ sul fronte degli impegni e dei pagamenti. Al 30 aprile 2011, risultano impegnati 142,37 milioni di euro, pari al 40,9 per cento delle risorse totali del programma. Sono 109 le procedure attivate attraverso bandi, piani e programmi, per un importo di 196,33 milioni di euro. I progetti ammontano a 1745, per un importo di 298,22 milioni di euro.  
   
   
AMBASCIATORI IN VISITA A PERUGIA  
 
Perugia, 30 maggio 2011 - Un gruppo di ambasciatori di Paesi europei ed extraeuropei, aderenti all´associazione culturale "Insieme a Roma", è stato ricevuto il 27 maggio, a Palazzo Donini, dalla vice presidente della Regione Umbria Carla Casciari. L´associazione, creata nel 1981, opera nell´ambito dell´Associazione consorti del ministero affari esteri e ha lo scopo di stabilire rapporti di solidarietà e amicizia tra i soci e il Corpo diplomatico straniero accreditato presso il Quirinale, la Santa Sede e le Organizzazioni internazionali. Gli ambasciatori, accompagnati dalle mogli e dalla storica dell´arte Maria Cristina Paoluzzi, sono in visita a Perugia, dove hanno già avuto modo di apprezzare la Galleria Nazionale dell´Umbria e il Pozzo etrusco. Dopo Spello e Montefalco, quest´anno è dunque il capoluogo umbro ad aver suscitato la curiosità e l´interesse degli associati. "Le visite e le gite culturali - hanno detto - sono infatti fondamentali per promuovere la conoscenza della cultura e delle istituzioni del nostro Paese".  
   
   
FVG: COLLABORAZIONE FRA TRIESTE E ALESSANDRIA D´EGITTO.  
 
 Trieste, 30 maggio 2011 - Per l´assessore regionale alle Relazioni Internazionali, Elio De Anna, ha ottenuto pieno successo il progetto che la Regione Fvg ha realizzato sul programma Italmed, finanziato dal Ministero degli Esteri e che ha coinvolto le regioni italiane. Il Friuli Venezia Giulia ha predisposto un progetto di perfezionamento del sistema informatico di controllo sulle ingenti quantità di patate che giungono dall´Egitto nel porto di Trieste per poi essere smistate in tutta Europa. Il sistema informatico, che non sostituisce le procedure amministrative e i certificati ufficiali, permette di gestire in tempo reale la documentazione tecnica che accompagna le merci in transito, direttamente nei punti d´ingresso nazionali. Tale esperienza, con il fattivo contributo e assistenza del servizio di controllo fitosanitario di Trieste, ha dimostrato le potenzialità per migliorare la pianificazione dei controlli all´ingresso, unitamente all´implementazione dell´efficienza ed efficacia del sistema stesso. Il progetto, da poco completato, secondo De Anna ha ottenuto un grande apprezzamento da parte del Ministero dell´Agricoltura egiziano e dell´Autorità portuale di Trieste, che ha con il porto di Alessandria d´Egitto un intenso flusso di traffici commerciali nel settore agricolo. Esso è stato realizzato nell´ambito del programma Italmed che riguarda la cooperazione decentrata regionale con l´Africa mediterranea e s´inquadra nella strategia di politica internazionale che l´Amministrazione regionale sta perseguendo all´interno della macro area adriatica ionica e dei conseguenti collegamenti con il territori dell´Africa del nord.  
   
   
FEDERALISMO, PRESIDENTE MARINI A SEMINARIO STUDI: UMBRIA PUÒ GUARDARE CON OTTIMISMO A SFIDA  
 
Perugia, 30 maggio 2011 - "Le Regioni italiane si presentano alla sfida del federalismo avendo di fronte un quadro di incertezze e preoccupazioni, più che le opportunità che ne potrebbero e dovrebbero scaturire". È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta il 26 maggio a Perugia, al seminario di studi "1971/2011: il regionalismo originario e il federalismo di oggi nella riforma dello Stato. Quale sintesi?", promosso dal Centro Studi "Ezio Vanoni" di Terni. "Assolutamente diversa - ha aggiunto - è la condizione delle Regioni che abbiamo conosciuto negli anni ´70 rispetto a quella di oggi: l´assetto istituzionale è stato dapprima radicalmente modificato con la riforma del Titolo V della Costituzione ed ora con le ulteriori riforme introdotte dal nuovo federalismo, a cominciare da quello fiscale". Come si presenta l´Umbria a questa sfida? La Presidente ha risposto indicando prima le criticità ed i rischi che una regione piccola come l´Umbria potrebbe dover incontrare lungo la strada della riforma federalista: "Si tratta di criticità e debolezze storiche - ha ricordato - che derivano essenzialmente dalla sua dimensione geografica e demografica che ne determinano una capacità fiscale più ridotta rispetto alla media nazionale. Inoltre, proprio per queste sue caratteristiche, l´Umbria ha anche una più elevata spesa pubblica pro capite. Tutto ciò influisce parzialmente anche sulla crescita e sul livello del ´Pil´ regionale, la cui crescita è inferiore alla media nazionale". Se queste sono le "debolezze" con le quali l´Umbria si presenta alla sfida federalista, per la Presidente l´attuale situazione della Regione la pone in una condizione di poter cogliere da questo processo di riforma vantaggi ed opportunità: "Non tutte le Regioni italiane - ha sottolineato - possono contare sull´assenza di disavanzi nella maggior parte dei settori di competenza regionale, a partire da quello più complesso ed importante come la spesa sanitaria. Inoltre, l´Umbria conserva ancora un´ampia potenzialità fiscale, in quanto in questi anni la Regione si è avvalsa pochissimo della leva fiscale su base regionale e locale. Il combinato disposto di queste condizioni ci consente di guardare con ottimismo e fiducia alla sfida federalista". La Presidente,infine, ha voluto sottolineare la necessità che nell´Italia federalista l´Umbria e le altre Regioni del centro, mettano in atto politiche di cooperazione e integrazione: "Questa Italia di mezzo ha tutte le potenzialità per crescere insieme e affermare una sua specifica identità che possa adeguatamente frapporsi tra un Nord in cui è sempre più forte la spinta autonomistica ed un Sud in cui sembrano prevalere più i timori per l´assetto federalista dello Stato e quindi tendenzialmente orientato a frenarne il suo percorso".  
   
   
FEDERALISMO FISCALE: SICILIA CHIEDE A LA LOGGIA MODIFICA DECRETO  
 
Palermo, 30 maggio 2011 - L´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, ha inviato una lettera al presidente della Commissione bicamerale per l´attuazione del federazioni fiscale, Enrico La Loggia, per contestare l´illegittima estensione alle regioni autonome dello schema del decreto legislativo che tratta dei meccanismi sanzionatori e premiali di Regioni, province e comuni, derivanti dalla legge 42/09 sul federalismo. Dopo avere ripercorso le tappe salienti che hanno condotto il Governo nazionale a questa decisione e il dissenso espresso dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome in sede di Conferenza unificata, tale da non consentire di giungere ad una intesa tra tutte le parti, l´assessore ribadisce i due principi che hanno condotto la Regione siciliana ad assumere questa posizione. Anche in forza della sentenza della Corte Costituzionale n.20l/2010 che, pronunciandosi sulla questione di legittimita´ costituzionale, che proprio la Regione Siciliana aveva sollevato in ordine ad alcuni articoli della stessa 42, nella nota si ribadisce. Primo: gli unici principi della delega sul federalismo fiscale applicabili alle Regioni a statuto Speciale sono quelli contenuti negli articoli 15, 22 e 27. Secondo: l´unico organo abilitato ad esercitare la speciale funzione di partecipazione al procedimento legislativo di attuazione del federalismo fiscale in Sicilia rimane la Commissione paritetica, di cui all´art. 43 dello Statuto regionale. "Appare di tutta evidenza - precisa Armao - la forte connotazione pattizia che il legislatore ha voluto assegnare all´attuazione della normativa sul federalismo fiscale perseguendo, nel contempo, l´obiettivo del rispetto delle prerogative statutarie delle autonomie differenziate". Sulla scorta di queste motivazioni, Armao ritiene , che il testo dello schema di decreto legislativo non puo´ trovare applicazione nei confronti delle Regioni a statuto speciale, sicche´ la previsione contenuta all´art. 13 di detto schema appare del tutto illegittima. Nello spirito costruttivo che anima i rapporti della Regione con tutte le istituzioni interessate, con la nota si formula la seguente proposta di riformulazione dell´art. 13: "1 Nei confronti delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e Bolzano rimane ferma l´applicazione dell´articolo 1, comma 2, e degli articoli 15, 22 e 27 della citata legge n. 42 del 2009, nel rispetto dei rispettivi Statuti", coerente con quella che e´ stata inserita (sempre su richiesta della Sicilia) all´art. 31 del Dpr 68/2011 del federalismo fiscale regionale. Armao conclude che "laddove non fossero recepite le proposte di modifica formulate lo schema di decreto in oggetto dovrebbe ritenersi illegittimo nella parte in cui incide direttamente sull´autonomia speciale sottraendo materie che per espressa previsione debbono far parte del negoziato sul federalismo fiscale tra Regione siciliana e Stato". La nota evidenzia alla fine il negoziato sulle prerogative del federalismo fiscale e´ gia´ stato attivato tra la Presidenza della Regione siciliana ed i Ministeri interessati ed avviata dalla Commissione paritetica, e che pertanto, e´ quella la sede opportuna per ogni ulteriore discussione e decisione.  
   
   
ELEZIONI, DOMENICA 29 E LUNEDÌ 30 MAGGIO BALLOTTAGGIO IN SEI COMUNI DELL´EMILIA-ROMAGNA: AL VOTO PER ELEGGERE IL PRIMO CITTADINO A RIMINI, CATTOLICA (RN), CENTO (FE), CESENATICO (FC), FINALE EMILIA (MO), E SALSOMAGGIORE TERME (PR).  
 
 Bologna, 30 maggio 2011 - Turno elettorale supplementare per sei Comuni dell’Emilia-romagna con oltre 15 mila abitanti. Infatti, domenica 29 e lunedì 30 maggio turno di ballottaggio, tra i due candidati meglio piazzati al primo turno, per eleggere il primo cittadino a: Rimini, Cattolica (Rn), Cento (Fe), Cesenatico (Fc), Finale Emilia (Mo), e Salsomaggiore Terme (Pr). Lunedì 30 maggio, dopo le ore 15.30, all’indirizzo http://elezioni.Regione.emilia-romagna.it/ – apposita sezione dedicata al voto amministrativo realizzata in collaborazione tra Assemblea Legislativa e la Giunta regionale – saranno pubblicate delle notizie in merito alle affluenze e ai risultati definitivi del voto di ballottaggio. Come e quando si vota Le operazioni di voto si svolgeranno domenica dalle ore 8 alle ore 22 e lunedì dalle ore 7alle ore 15: lo scrutinio avrà inizio nella stessa giornata di lunedì al termine delle operazioni di voto e dopo il riscontro del numero dei votanti. Per il turno di ballottaggio si sceglie solo tra i due candidati sindaci che hanno ottenuto, al primo turno, il maggior numero di voti al primo turno. L’elettore vota tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto. Essendo il turno di ballottaggio come una prosecuzione delle operazioni del primo turno, potranno votare in occasione del ballottaggio solo gli elettori che abbiano maturato il relativo diritto entro il 15 maggio 2011 (giorno in cui ha avuto inizio la votazione del primo turno). Gli elettorori aventi diritto al voto, potranno partecipare al turno di ballottaggio anche se non si sono recati alle urne per la votazione del primo turno. Per poter esercitare il diritto di voto presso l’ufficio elettorale di sezione nelle cui liste risulta iscritto, l’elettore dovrà esibire, oltre ad un documento di riconoscimento, la tessera elettorale personale. Comuni al Ballottaggio Per il Comune di Rimini (unico capoluogo di provincia per il quale è stato necessario ricorrere al ballottaggio si confrontano il candidato di centrosinistra Andrea Gnassi e Gioenzo Renzi (Pdl-lega). A Cattolica si sfidano Pietro Cecchini (centrosinistra) e Cono Cimino (centrodestra). Nella città del Guercino, Cento, Paolo Fava (già sindaco negli anni ’90) si dovrà confrontare con Piero Lodi (centrosinistra). Roberto Buda (centrodestra) dovrà confrontarsi per il Comune di Cesenatico con il sindaco uscente Nivardo Panzavolta. Il candidato del centrosinistra Fernando Ferioli a Finale Emilia dovrà vedersela con Maurizio Poletti (centrodestra). A Salsomaggiore Terme la sfida sarà tra Giovanni Carancini (centrodestra) e Anna Rosa Ceriati (Pd e lista civica).  
   
   
FVG, FINANZE: MODIFICATO STATUTO "FINANZIARIA MC"  
 
Trieste, 30 maggio 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Finanze, Sandra Savino, ha deciso il 26 maggio di modificare due articoli dello statuto sociale della Finanziaria Mc, la subholding della Friulia attraverso la quale la Regione e la stessa Friulia detengono il 47 per cento del capitale di Mediocredito. Queste modifiche, che saranno attuate in occasione della prossima assemblea straordinaria della Finanziaria Mc, sono propedeutiche alla revisione della governance di Mediocredito nel quadro della riorganizzazione complessiva di Friulia Holding.  
   
   
FVG: APPROVATO RENDICONTO 2010, AVANZO DI 186,5 MILIONI  
 
Trieste, , 30 maggio 2011 - Il Rendiconto generale della Regione per l´esercizio 2010 approvato oggi dalla Giunta su proposta dell´assessore alle Finanze, Sandra Savino, quantifica in 186,5 milioni di euro l´avanzo finanziario da destinare alla manovra di assestamento del bilancio regionale. L´avanzo sarà impiegato, come ha precisato l´assessore, per spese di investimento. Questo risultato, ben superiore ai corrispondenti 20 dell´anno scorso, è stato influenzato positivamente da due partite straordinarie: l´acquisizione di anticipi di imposta, che l´Amministrazione regionale è riuscita a far propri pur in un momento di difficoltà per l´economia regionale, e minori rimborsi dell´Iva per l´entrata in vigore delle nuove regole statali. È stata inoltre portata a termine una puntuale analisi a ritroso dei residui, che ha permesso di rimettere in circolo risorse. È stato inoltre approvato il conto del patrimonio della Regione relativo al 2010, da cui emergono altri due elementi fondamentali della strategia dell´Amministrazione: la riduzione dell´indebitamento (passato dai 1.369 a fine 2009 ai 1.208 milioni di euro a fine 2010) e la revisione delle stime del patrimonio immobiliare (passato da 574 a 673 milioni di euro), premessa indispensabile per una sua valorizzazione.  
   
   
FVG, FINANZE: APPROVATO REGOLAMENTO SU CREDITO D´IMPOSTA  
 
Trieste, 30 maggio 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Finanze, Sandra Savino, ha approvato il 26 maggio in via definitiva il regolamento per la concessione alle imprese del Friuli Venezia Giulia di contributi sotto forma di credito d´imposta sull´Irap, provvedimento inserito nella legge Finanziaria 2011. Il regolamento era stato già illustrato ai rappresentanti delle categorie economiche, che avevano espresso il loro consenso all´unanimità, e successivamente aveva ottenuto il "via libera" dalla Commissione consiliare competente. Potranno ottenere il beneficio quelle imprese che salvaguardano il livello occupazionale nel territorio regionale, incrementano l´occupazione e creano nuove opportunità di inserimento stabile in ambito lavorativo nel territorio del Friuli Venezia Giulia. Una misura specifica è dedicata al sostegno e alla conservazione dei valori tradizionali della panificazione artigiana.  
   
   
ROMA, CITTA’ ALTRA ECONOMIA: AVVIATO PIANO DI RILANCIO CAE- CAMPO BOARIO  
 
 Roma, 30 maggio 2011 - «L’amministrazione capitolina, al fine di mantenere e promuovere la cultura e il mercato bio-ecocompatibile, ha aperto nei giorni scorsi un tavolo di confronto con le associazioni e gli operatori presenti all’interno della Città dell’Altra Economia a Campo Boario». È quanto dichiarato il 26 maggio dall’assessore ai Lavori pubblici e Periferie di Roma Capitale, Fabrizio Ghera. «Il Comune, anche a seguito delle richieste avanzate – prosegue l’Assessore - ha raccolto e condiviso alcune delle necessità rappresentate e in queste ore gli uffici tecnici stanno procedendo alla modifica del bando per l’inserimento di nuove imprese all’interno della Cae. Ciò, al fine di definire meglio le caratteristiche delle realtà da incubare, con chiaro riferimento alla legge regionale n.20 del 2009 e uniformato alla strategia europea per lo sviluppo sostenibile». «Contemporaneamente – aggiunge l’assessore capitolino - prosegue il tavolo di concertazione per arrivare all’elaborazione di un bando che individui il gestore degli spazi sulla base di un progetto partecipato». «Pertanto – conclude Ghera - l’Amministrazione capitolina sta procedendo nelle operazioni di rilancio delle attività che verranno a svolgersi all’interno del Campo Boario: l’economia sostenibile, il riuso e riciclo dei materiali, le energie rinnovabili, il commercio equo e solidale, il software libero, l’agricoltura biologica e la riscoperta di antichi mestieri».  
   
   
EQUITA´ FISCALE, LA PROVINCIA DI TRENTO "SOSTIENE" LE AZIENDE FIDEIUSSIONI GARANTITE PER GLI ACCERTAMENTI ESECUTIVI DELL´AGENZIA DELLE ENTRATE  
 
 Trento, 30 maggio 2011 - "L´equità fiscale è concetto caro al Trentino, terra dove non ci si è mai sottratti al dovere di pagare le tasse e, dunque, di fare - ciascuno -, la propria parte per il bene di tutti. Ma proprio perché ci è caro il concetto di equità, vogliamo essere concretamente vicini a quei cittadini e a quelle aziende che si trovano in difficoltà ora, e ancora più rischiano di trovarsi dal prossimo primo luglio, quando entreranno in vigore le nuove procedure di riscossione degli accertamenti esecutivi dell´Agenzia delle Entrate. Per questo la Giunta, oggi, ha adottato un provvedimento certamente innovativo, che è anche ulteriore tappa in quel cammino delle misure anticrisi che tanti risultati positivi ha già prodotto in Trentino. Un provvedimento, soprattutto, che configura concretamente compiti e ruolo di quell´apposita Commissione paritetica tra Provincia ed Agenzia delle Entrate, che dovrà costituire lo strumento operativo per la collaborazione all’attività di accertamento prevista dal nuovo Statuto di autonomia". Così Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, riguardo agli strumenti che la Provincia ha adottato oggi per essere dalla parte di quelle aziende che, a fronte di contestazioni fiscali - che in taluni casi, per la loro entità, possono di fatto costituire pericolo di cessazione di attività - potranno contare, ovviamente dopo le opportune verifiche, su idonee garanzie fideiussorie da presentare all’Agenzia delle Entrate per ottenere la sospensione delle procedure di riscossione in attesa dell´esito del ricorso. Per questo la Provincia attiverà gli Enti di garanzia e il Fondo per la finanza d’impresa autorizzato sul bilancio provinciale, con la destinazione di quote di risorse per questo tipo di interventi. Da dove trae origine la decisione odierna della Giunta? Il Decreto Legge. L´anno scorso, un decreto legge prima (78) e una legge poi (la 122) hanno potenziato notevolmente l’attività di riscossione. In particolare, è stato previsto che dal prossimo 1° luglio gli accertamenti emessi dall’Agenzia delle Entrate e relativi a imposte dirette, Iva e Irap - per i periodi d’imposta dal 2007 in poi -, assorbono anche la funzione del ruolo e della cartella di pagamento, e quindi diventano titolo esecutivo per la riscossione delle somme contestate. Cosa vuol dire? Che questi avvisi di accertamento conterranno l’intimazione ad eseguire, entro il termine per la proposizione del ricorso (generalmente entro 60 giorni), il versamento integrale delle somme indicate o comunque, se c´è stato tempestivo ricorso, il versamento a titolo provvisorio della metà delle imposte indicate e dei relativi interessi. Non solo: questi avvisi di accertamento diverranno esecutivi dopo 60 giorni dalla notifica; decorsi inutilmente 30 giorni dal termine ultimo per il pagamento (in tutto, quindi, 90 giorni), la riscossione delle somme richieste, in deroga alle disposizioni in materia di iscrizione a ruolo, è affidata ad Equitalia per l’esecuzione forzata. In pratica, anche se il contribuente contesta la fondatezza della pretesa dell’Erario e presenta ricorso, deve comunque pagare (entro 60 giorni dal ricevimento dell’avviso di accertamento) la metà delle imposte che gli vengono contestate, e se non vi provvede rischia già dopo i successivi 30 giorni che Equitalia avvii la procedura esecutiva (fermo amministrativo, pignoramenti, ipoteche, ecc.). Prima della modifica normativa era invece necessaria, per poter avviare le procedure esecutive dopo un avviso di accertamento non pagato, sia l’iscrizione a ruolo dell’Agenzia delle Entrate, che l’emissione di una cartella di pagamento da parte di Equitalia. I Possibili Effetti. Questa nuova disciplina - lo ha ammesso lo stesso ministro Tremonti, qualche giorno fa, parlando di "ganasce fiscali" eccessive - può ovviamente originare effetti di particolare gravità per il sistema delle imprese e per la generalità dei contribuenti. Più d´uno ha sollevato le problematiche giuridiche legate alla compressione dei diritti dei contribuenti. E´ paradossale - si dice - che Equitalia possa avviare le procedure esecutive (dopo soli 90 giorni) ben prima che il giudice tributario abbia il tempo materiale per esaminare l’eventuale istanza di sospensione dell’esecutività dell’atto presentata dal contribuente. In secondo luogo, il contribuente può essere costretto al pagamento di somme che in taluni casi possono raggiungere importi irragionevoli e non sostenibili, anche per l’effetto cumulato di imposte evase e relativi interessi. Ne possono derivare, in determinati casi, anche rischi per la sopravvivenza e la continuità delle imprese. Né va dimenticato poi che l´effetto dell´azione esecutiva è il quasi automatico blocco, da parte delle banche, del credito dell´impresa soggetta all´atto esecutivo, con impatti dirompenti sulla gestione aziendale stessa. Sta di fatto che un recente decreto legge (il 70, il cosiddetto decreto sviluppo) ha in parte modificato la norma stabilendo che “in caso di richiesta, da parte del contribuente, della sospensione dell’esecuzione dell’atto impugnato, l’esecuzione forzata è sospesa fino alla data di emanazione del provvedimento che decide sull’istanza di sospensione e, in ogni caso, per un periodo non superiore a 120 giorni dalla data di notifica dell’istanza stessa”. Questo significa che, trascorsi 120 giorni senza che il giudice tributario si sia pronunciato sull’istanza, Equitalia potrà comunque avviare le procedure esecutive. Anche il termine di 120 giorni risulta però, ad opinione dei primi commentatori e degli stessi addetti ai lavori, probabilmente ancora insufficiente a consentire ai giudici tributari di esaminare e decidere le istanze di sospensione presentate dai contribuenti, anche per il prevedibile esponenziale incremento del numero delle istanze a partire dal prossimo 1° luglio. In questo senso risultano prese di posizione molto critiche e preoccupate anche da parte dei giudici tributari. Le Possibili Soluzioni Della Provincia. A fronte di questa situazione - sono ripetute anche in Trentino le segnalazioni di imprenditori che parlano di rischi concreti per l´attività delle loro aziende - la Provincia, sottolinea ancora il presidente Dellai, "non poteva certo stare a guardare. Ed è nell´ottica di attuazione del nuovo articolo 82 dello Statuto, che prevede proprio nostre specifiche prerogative per la collaborazione nell’attività di accertamento, che ci siamo mossi. Possiamo infatti definire idonei strumenti che possano attenuare gli impatti negativi sui contribuenti conseguenti alla nuova disciplina della riscossione. Gli strumenti che intendiamo mettere in campo vogliono garantire il rispetto di quello che è un principio di civiltà giuridica. Un principio che dice: se viene presentato un ricorso che contesta la fondatezza delle pretesa tributaria, in presenza di determinati requisiti occorre quantomeno attendere una sentenza che decida nel merito il giudizio, prima di avviare procedure esecutive sui beni del contribuente". Di qui il primo strumento adottato: la Provincia mette a disposizione delle aziende idonee garanzie fideiussorie da presentare all’Agenzia delle Entrate per ottenere la sospensione delle procedure di riscossione. Per far questo, attiverà gli Enti di garanzia e il Fondo per la finanza d’impresa autorizzato sul bilancio provinciale, con la destinazione di quote di risorse. Certamente il rilascio delle garanzie dovrà essere puntualmente disciplinato, anche con criteri di selettività per evitare che possa essere utilizzato da contribuenti che puntano solo a dilazioni e dovrà riguardare controversie di importo tale da mettere in difficoltà l’azienda, in assenza di un provvedimento di sospensione della riscossione. Sarà poi necessario escludere aziende in situazione di dissesto, come pure andranno esclusi i casi in cui il contribuente presenta istanze palesemente non motivate e con finalità, anche in questo caso, puramente dilatorie. La valutazione dei casi da ammettere toccherà ad una Commissione che vedrà la partecipazione della Provincia, degli Enti di garanzia, dell’Agenzia delle Entrate ed eventualmente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili. Non solo: una volta emanate le norme di attuazione, la valutazione dei casi potrà essere affidata all’apposita Commissione paritetica tra Provincia e Agenzia delle Entrate, che costituirà lo strumento operativo per la collaborazione all’attività di accertamento prevista dal nuovo Statuto di autonomia. La garanzia fideiussoria sarebbe infatti lo strumento per attivare l’articolo 39 del Dpr 602/73, nel quale si dice che proprio l’Agenzia delle Entrate “ha facoltà di disporre la sospensione della riscossione in tutto o in parte fino alla data di pubblicazione della sentenza della commissione tributaria provinciale, con provvedimento motivato notificato al concessionario (Equitalia) ed al contribuente”. La Giunta provinciale, infine, ha oggi dichiarato la propria disponibilità a valutare l´esigenza di ulteriori strumenti, anche finanziari, quali ad esempio specifici plafond di credito, per sostenere le aziende che si trovassero ad affrontare le problematiche in precedenza indicate.  
   
   
PARMA, RISORSA MONTAGNA: MARTEDÌ SI CHIUDE LA CONFERENZA PROVINCIALE  
 
Parma, 30 maggio 2011 - Si chiuderà martedì 31 maggio, a Parma, la Conferenza provinciale sulla Montagna un appuntamento voluto dalla Provincia e promosso insieme alle due Comunità Montane, per indirizzare la programmazione dei prossimi anni per i territori dell’Appennino. Dopo gli incontri di Langhirano e Borgotaro, e gli approfondimenti che ne sono scaturiti e che hanno coinvolto istituzioni, enti, mondo economico e sociale, ora a Parma ci si appresta a tirare le fila di quel percorso mettendo a fuoco le politiche complesse, di cui il territorio appenninico ha bisogno, mirate sia a difendere l’esistente da rischi di arretramento sia per puntare al futuro. La scelta della città capoluogo non è casuale, in quanto punta al coinvolgimento di tutto il territorio chiamato non solo ad esprimersi ma anche a fare la propria parte per costruire opportunità e una nuova fase di sviluppo per la nostra montagna. Per questa ragione nella Conferenza del 31 si è fatta la scelta di concentrarsi in particolare sul tema dello sviluppo, dell’impresa e del lavoro, che la crisi economica e la recessione hanno messo sotto pressione in questi anni. Il programma prevede alle 9, nella sala Aurea in via Verdi, i saluti di Andrea Zanlari, presidente della Camera di commercio di Parma. I lavori dell’assise iniziano con gli interventi di Pier Luigi Ferrari, vicepresidente della Provincia di Parma, Claudio Moretti, vicepresidente della Comunità montana Unione dei Comuni Parma Est, Luigi Bassi, presidente della Comunità montana delle Valli del Taro e del Ceno. A seguire le comunicazioni di Enrico Borghi, presidente dell´Unione nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani (Uncem) su “Come innescare la risorsa economica della Montagna”, Alessandro Daraio, coordinatore del Tavolo provinciale per la montagna che parlerà di “Appennino 2020: un percorso di cambiamento”. Seguiranno tre approfondimenti. “Il futuro dell´Appennino tra politiche agricole e mercato” di cui parlerà Filippo Arfini, docente di Economia e sviluppo rurale presso l´Università degli studi di Parma e intervengono: Gianni Mozzoni, vicepresidente del Consorzio del Prosciutto di Parma, e Michele Berini, direttore del Consorzio del Parmigiano-reggiano. A seguire “Ricerca, impresa e innovazione” di Alessandro Mangia, prorettore alla Ricerca dell´Università degli studi di Parma e con gli interventi di ntervengono: Nelson Antolotti, amministratore delegato della Turbocoating Spa, e Franco Amigoni, curatore dello studio Vedere con nuovi occhi. Infine “Prospettive e criticità del turismo di montagna” con Nicola Fabbri, docente di Economia del turismo presso l´Università Bocconi di Milano. Intervengono: Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell´Appennino Tosco-emiliano, Maurizio Davolio, responsabile Legacoop Turismo, e Carlo Gabbi, presidente della Fondazione Cariparma. Le Conclusioni sono previste alla fine della mattinata e saranno di Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione Emilia-romagna e assessore alla Valorizzazione della montagna.  
   
   
SUBITO A DISPOSIZIONE UN FONDO DI 36,6 MILIONI DI € PER GARANTIRE 1,2 MILIARDI DI CREDITO ALLE IMPRESE VENETE  
 
 Venezia, 30 maggio 2011 - Nel corso dell’ultima seduta di giunta è stato approvato il provvedimento relativo alle nuove disposizioni applicative in ordine agli interventi di ingegneria finanziaria per il sostegno alle piccole e medie imprese mediante l’utilizzo del Fondo di Garanzia e controgaranzia costituito presso Veneto Sviluppo. A comunicarlo, esprimendo grande soddisfazione, è l’assessore regionale allo sviluppo economico Isi Coppola che aggiunge: “si tratta di un ulteriore provvedimento che fa parte delle iniziative coordinate di supporto alle imprese che la Regione ha attivato autonomamente per sostenere il tessuto economico e produttivo del Veneto, attraverso l´impiego della finanziaria regionale che favorirà l´accesso al credito delle Pmi per mezzo del rilascio di garanzie a condizioni agevolate”. “La difficile congiuntura economica richiede interventi concreti e tempestivi – sottolinea l’assessore Coppola – e la Regione, con questo intervento, rende disponibili per le nostre aziende risorse per 36.669.175,56 euro. Attraverso il sistema di garanzia e controgaranzia, che verrà attivato da Veneto Sviluppo e Confidi grazie a questo fondo, saremo in grado di poter generare un volume complessivo di finanziamenti pari a un miliardo e duecentocinquanta milioni di euro”. “Abbiamo fatto un grande sforzo – conclude l´assessore – per dare seguito ad un impegno preciso che ci siamo assunti nei confronti dei nostri imprenditori, delle nostre aziende e quindi dei nostri lavoratori e delle loro famiglie. Auspico che possa rappresentare per molti uno strumento efficace per uscire dalla crisi o di cui avvalersi per tenerla lontana, continuando ad investire nelle imprese per stimolare la ripresa”.  
   
   
MOGLIANO VENETO: COMUNE E BANCHE AIUTERANNO LE IMPRESE UNO “SPORTELLO IN PIAZZA” PER FAVORIRE IL DIALOGO TRA IMPRESE E BANCHE DEL TERRITORIO MOGLIANO  
 
Veneto,, 30 maggio 2011 - Si è tenuto il 26 maggio presso la sala consiliare del Comune di Mogliano Veneto un incontro promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive, Moglianoimpresa e organizzato da Teampenso. Invitate tutte le associazioni di categoria del territorio e tutte le banche, ha visto una folta partecipazione da parte di queste ultime e purtroppo la sola presenza di Apindustria Venezia in rappresentanza del mondo associativo. Tema cruciale la difficilissima situazione economico-finanziaria in cui versano le aziende, ferme spesso e a rischio di chiusura non per mancanza di lavoro o incompetenza tecnica ma per l’impossibilità di finanziarsi, a causa di problemi endogeni di scarsa capitalizzazione che le rendono tecnicamente poco affidabili alla luce dei nuovi parametri imposti dalle varie Basilea entrate in vigore negli anni. L’idea che il Comune quale istituzione super partes rappresenti un primo luogo di incontro tra impresa, sua associazione di riferimento e gli istituti di credito porta ad un approccio più trasparente e meno “clientelare” per l’impresa, oltre al fatto che ogni associazione di categoria ha al suo interno professionisti e strutture, vedi in particolar modo i Consorzi di Garanzia, che possono, a dati e problemi analizzati, dialogare con l’imprenditore e la banca al fine di trovare le possibili migliori soluzioni. E’ emerso il fatto che questa situazione di stallo economico porta moltissime imprese a rischio di chiusura proprio a causa della mancanza del sostegno bancario e quindi la necessità di agire e agire subito nel portare avanti queste iniziative. Già ai primi di giugno gli stessi attori si ritroveranno per definire le modalità operative e l’immediata attivazione del servizio. Si prevede, inoltre, di organizzare dei tavoli informativi e formativi per gli imprenditori così da “fare cultura” in un mondo che è necessariamente molto proiettato alla realizzazione di un ottimo prodotto ma che ha scarsa conoscenza del mondo finanziario, bancario e non ultimo del marketing, tutti strumenti oggi assolutamente fondamentali anche per una piccolissima impresa.  
   
   
BOLZANO: CONTENUTO L´ESODO DEGLI ACQUISTI - RIPRESA PER L´OFFERTA COMMERCIALE  
 
Bolzano, 30 maggio 2011 - L´esodo degli acquisti dall´Alto Adige risulta contenuto perché l´offerta commerciale in loco si è migliorata e tiene maggiormente presenti le esigenze degli acquirenti. Così commenta l´assessore provinciale Thomas Widmann i dati dell´indagine "Abitudini di acquisto delle famiglie altoatesine" condotta dall´Istituto provinciale di statistica Astat. Nel 2010 poco meno di un quarto delle famiglie altoatesine ha dichiarato di aver effettuato acquisti fuori provincia. Come indica l’indagine Astat nel 2010 si registra un calo del numero di famiglie che si reca fuori provincia per effettuare acquisti (-5,5 punti percentuali rispetto al 2009). Se nel 2009 il 27,7 per cento delle famiglie dichiarava di effettuare acquisti fuori provincia, nel 2010 lo dichiaravano solo il 22,2 per cento. La riduzione degli acquisti fuori provincia, secondo l´Astat può avere una duplice spiegazione. Da un lato la riduzione delle trasferte si accompagna alla contrazione complessiva dei consumi delle famiglie le quali, a causa della situazione economica contingente, devono fare i conti con una caduta del loro potere di acquisto, caduta che le ha portate a fare scelte di acquisto più oculate e parsimoniose. Dall´altro lato nell’ultimo biennio si è assistito ad un ampliamento dell’offerta commerciale. Il consumatore, del resto decide dove operare i propri acquisti in base all´offerta commerciale, come pone in evidenza l´assessore Widmann ricordando come nei centri di Bolzano e Merano essa si sia ampliata con l’arrivo di marchi prima presenti solo oltre confine. Il nuovo centro commerciale previsto a Bolzano verrebbe a completare l´offerta commerciale in Alto Adige. Come riferisce l´assessore Widmann, punto focale della politica commerciale della Provincia di Bolzano resta l´equilibrio fra strutture di vendia piccole medie e grandi ed il mantenimento del commercio di vicinato; tuttavia nel commercio devono essere previste anche possibilità di sviluppo per far fronte alle differenti abitudini di acquisto della clientela.  
   
   
I COMUNI SI MOBILITANO: SCAMBIO DI ESPERIENZE DEI 21 COMUNI ALTOATESINI  
 
Bolzano, 30 maggio 2011 - I rappresentanti dei 21 Comuni altoatesini che aderiscono al progetto Interreg Italia Austria "I Comuni si mobilitano" sostenuto dalla Ripartizione Mobilità della Provincia, si sono incontrati di recente presso Castel Cornedo per uno scambio di esperienze. "Il progetto Interreg ´I Comuni si mobilitano´ dimostra come, a piccoli passi e anche con risorse limitate si riesca a fare moltissimo per promuovere la mobilità dolce“, come pone in evidenza l´assessore alla mobilità Thomas Widmann. "Il progetto", come prosegue l´assessore, "punta in particolar modo sulla messa in rete e sullo scambio tra i partner di progetto, i rappresentanti comunali e i consulenti per la mobilità, alla ricerca di idee e progetti innovativi per ridurre il traffico ed aumentare l´utilizzo dei mezzi di trasporto sostenibili". L´incontro dei rappresentanti dei 21 Comuni dell´iniziativa è stato aperto dal direttore della Ripartizione Mobilità, Roberto Rubbo, che ha sottolineato il valore dei saperi accumulati per esperienza. Günther Burger, direttore dell’Ufficio trasporto persone della Provincia, ha esposto le novità nel campo del trasporto pubblico locale, caratterizzato dall’introduzione del cadenzamento Alto Adige e da un rilevante miglioramento qualitativo grazie agli ingenti investimenti in infrastrutture e materiale rotabile degli ultimi anni. Il prossimo grande passo è atteso per il 2012, con l’introduzione del nuovo Abbonamento Alto Adige. La responsabile del progetto, Karin Canini ha proposto un quadro d’insieme del progetto, seguito dagli interventi di Franziska Mair (Ecoistituto) che ha parlato del progetto “Giornata senza auto”, che si svolge ogni anno il 22 settembre, di Hansjörg Alber, vicesindaco di S. Martino in Passiria, sulle esperienze pratiche del proprio Comune a questo riguardo, e di Maria Gufler che ha tracciato un quadro riassuntivo delle iniziative nel campo della mobilità elettrica. I rappresentanti dei 21 Comuni hanno, quindi, discusso i contenuti delle relazioni scambiandosi esperienze ed idee nuove.  
   
   
DISABILI, 1.000 POSTI DI LAVORO IN EXPO 2015 FORMIGONI FIRMA L´INTESA. ´MA LA CIFRA E´ PRUDENZIALE´  
 
 Milano, 30 maggio 2011 - Almeno 1.000 posti di lavoro nelle attività legate a Expo 2015 per persone con disabilità. E´ l´impegno assunto dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni (che ha definito la cifra ´prudenziale´), con la sottoscrizione di un Protocollo di intesa con Expo 2015 spa e le associazioni di rappresentanza e tutela delle persone con disabilità, presente l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni, che ha dato un contributo decisivo a questo progetto, oltre al dr. Mario Melazzini e Marco Rasconi, presidente della Lehda Milano, e ai rappresentanti di Lega Cooperative (Felice Romeo) e di Confcooperative (Maurizio Ottolini). Expo 2015 spa era rappresentata da Alberto Mina, direttore Affari istituzionali ed Eventi. ´Expo 2015 - ha sottolineato Formigoni - rappresenta una grande opportunità anche per definire nuove politiche di inclusione lavorativa di soggetti con disabilità. Vogliamo promuovere una cultura della centralità della persona, in grado di portare, anche se patisce una disabilità, un contributo qualificato e prezioso nel mondo del lavoro e dell´impresa´. L´iniziativa si raccorda con il Piano d´azione regionale, che punta insieme su formazione e occupazione dei disabili e si propone di andare oltre il semplice rispetto della normativa in materia (la legge 68). ´Vogliamo invece attuare - ha spiegato Formigoni - una strategia condivisa, che miri a: interpretare l´impresa sociale come strumento di sussidiarietà, per sperimentare processi di inserimento lavorativo; sostenere l´applicazione di tecnologie per favorire l´inserimento; stimolare percorsi formativi per persone con disabilità, in modo che possano lavorare efficacemente all´interno di servizi in Expo´. Le forme contrattuali potranno essere tirocini lavoratovi e/o formativi, borse lavoro, stage lavorativi, contratti a tempo determinato, ecc. La Lombardia, ha assicurato il presidente, metterà risorse proprie, reperibili tra l´altro anche all´interno di un Accordo Quadro siglato col Ministero del Lavoro, che prevede un finanziamento di 20 milioni per progetti di inserimento lavorativo relativi alla realizzazione dell´Expo.  
   
   
FVG: INCENTIVI PER ASSUNZIONE DISABILI A TEMPO INDETERMINATO  
 
Trieste, 30 maggio 2011 - I datori di lavoro privati e gli enti pubblici economici del Friuli Venezia Giulia che assumeranno a tempo indeterminato lavoratori disabili potranno usufruire di specifici incentivi regionali, quantificati e assegnati in base al regolamento approvato il 26 maggio dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore al Lavoro, Angela Brandi. I contributi, infatti, varieranno a seconda della ridotta capacità lavorativa del soggetto, raggiungendo il 60 per cento del costo salariale annuo lordo in caso di handicap superiore al 79 per cento o di minorazioni ascritte fra prima e terza categoria). In presenza di una riduzione della capacità lavorativa compresa fra il 67 e il 79 per cento o minorazioni comprese tra la quarta e la sesta categoria, invece, la copertura dello stesso costo salariale sarà pari al 25 per cento. Questi incentivi, concretamente erogati dalle rispettive Province, sono tra l´altro cumulabili con ulteriori interventi contributivi previsti da altre leggi statali o regionali che non vietino tale possibilità, sempreché non superino complessivamente il 100 per cento dei costi effettivi.  
   
   
MIGRAZIONE “CIRCOLARE”  
 
Trento, 30 maggio 2011 - il Trentino sperimenta un progetto per l´occupazione stagionale che consente ai lavoratori dell´Africa occidentale di qualificarsi e valorizzare nel paese d´origine le competenze acquisite. L´assessore Giovanazzi Beltrami ha incontrato i diversi attori che collaborano all´iniziativa. Dare vita ad un percorso di “migrazione circolare”, un circolo virtuoso che permetta prima un´efficace inserimento nel settore dell´occupazione stagionale in Trentino e consenta poi ai lavoratori di valorizzare nel Paese d´origine le competenze acquisite. Un percorso già avviato e che viene sperimentato proprio in Trentino. Il punto sul progetto è stato fatto oggi pomeriggio nel corso di un incontro fra l´assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza Lia Giovanazzi Beltrami, la Coldiretti del Trentino (rappresentata da Gabriele Calliari, Danilo Merz e Mauro Fiamozzi), una delegazione del governo del Ghana, del Ministero del Lavoro italiano, dell´Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni dell´Onu) e con i tecnici degli uffici provinciali che hanno seguito l´iniziativa (Cinformi, Sevizio Lavoro e Solidarietà internazionale). Scopo dell´incontro, organizzato a Pressano di Lavis, era esprimere all’assessorato e ai suoi uffici un ringraziamento per l’impegno profuso sinora nel progetto, ma anche fare il punto con la Provincia sul percorso di “migrazione circolare” già avviato. Un percorso che mira, nelle intenzioni, a consentire un buon inserimento occupazionale dei lavoratori in Italia e la definizione dei presupposti per un reinserimento e una valorizzazione dei lavoratori qualificati nel Paese d´origine. L´iniziativa, denominata “Aeneas Lamiwa - migrazione per lavoro in Africa occidentale”, è coordinata da Oim, Ministero del Lavoro italiano e Ministero del Lavoro ghanese, con finanziamento dell´Unione europea. Il concetto che sta alla base del progetto è la creazione di un approccio coerente alla gestione della migrazione per lavoro in Ghana ma in futuro anche in Nigeria, Senegal e Libia, promuovendo l´immigrazione legale e prevenendo la migrazione irregolare. L´iniziativa è partita sperimentalmente con il Ghana, prevedendo l´impiego dei lavoratori nel settore stagionale in Trentino grazie all´impegno della Coldiretti e dell´assessorato provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza. Nel paese di origine sono già stati individuati 20 lavoratori interessati a un’esperienza di migrazione in Italia e a un successivo rientro in Ghana. E´ seguita una fase di orientamento pre-partenza, con l´insegnamento di alcuni elementi di base della lingua e della cultura italiana. I lavoratori ghanesi arriveranno poi in Trentino all´inizio di agosto e si fermeranno fino alla fine di settembre. Inizialmente seguiranno un corso – in questo caso intensivo – di italiano e verranno insegnate loro le modalità di raccolta della frutta nonché le tecniche di sicurezza sul lavoro. La loro esperienza occupazionale verrà seguita passo dopo passo, sino al sostegno e alla verifica dell´applicazione, una volta tornati in Ghana, dell´esperienza acquisita in Italia. Non solo: verrà valutata la possibilità del ritorno di questi lavoratori in Italia nelle successive stagioni, sviluppando così ulteriormente quel meccanismo di migrazione circolare tra i due paesi che rappresenta l´obiettivo complessivo del progetto. In Trentino - ha detto l´assessore Giovanazzi Beltrami dopo aver portato alla delegazione anche il saluto del Presidente della Provincia Lorenzo Dellai - sono stati riuniti in un unico assessorato i settori della solidarietà internazionale e della convivenza. Ciò ha consentito di “unire il Trentino che va nel mondo al mondo che viene in Trentino”. Questo progetto è partito nel migliore dei modi proprio in un´ottica di cooperazione internazionale fra il Trentino e, in questo caso, il Ghana. L´auspicio è quindi quello di proseguire in quest´ottica di collaborazione che vede proprio il Trentino, grazie alla sinergia con la Coldiretti, soggetto sperimentatore di questa importante iniziativa. I membri della delegazione hanno voluto ringraziare l´assessore Giovanazzi Beltrami e la Coldiretti per l´impegno profuso sinora, sottolineando in particolare l´efficienza della collaborazione e l´eccellenza della rete fra i soggetti che a vario titolo stanno seguendo il progetto in provincia di Trento. Oggi, prima dell´incontro pomeridiano, la delegazione ha visitato alcune strutture di eccellenza che si occupano della raccolta delle mele e dell´uva (e dei loro derivati) e l´Istituto Agrario di San Michele all´Adige.  
   
   
VOLONTARIATO: BANCA DEL TEMPO PROGETTO PILOTA DISTRETTO LATISANA  
 
Carlino, 30 maggio 2011 - Una libera associazione tra persone, tra volontari che si organizzano e si scambiano tempo per aiutarsi soprattutto nelle piccole necessità quotidiane attraverso la messa in rete di saperi e capacità: questa è la Banca del Tempo sorta nell´ambito distrettuale di Latisana, presentata il 28 maggio a Carlino e considerata subito progetto sociale pilota in vista di una serie di iniziative a favore della comunità regionale che, come annuncia l´assessore alla Famiglia del Friuli Venezia Giulia, Roberto Molinaro, saranno attivate entro pochi mesi, presumibilmente a settembre. Nel frattempo, Molinaro plaude alla prima Banca del Tempo dell´estremo Nordest, definendola un investimento per il futuro in quanto veicolo concreto per promuovere e affermare i valori del territorio, contribuendo, in questo modo, a migliorare la qualità della vita, il benessere e la coesione sociale dell´intera comunità coinvolta. La Banca del Tempo, infatti, nasce all´interno della rete di servizi già a disposizione delle famiglie e finanziati dal Fondo sociale regionale. Con questo format, secondo Molinaro, viene ulteriormente esaltato il ruolo di un volontariato impegnato a soddisfare le esigenze collettive, fondamentale nel recupero quantitativo e qualitativo dei rapporti tra le persone in un contesto dove legami e socialità progrediscono abbinati. Tra i possibili interventi operati dalla Banca del Tempo, si possono citare accompagnamento, babysitting, dog e catsitting, compagnia attiva, riparazioni e manutenzioni, bricolage, lavori di segreteria, ripetizioni, cucina, ricamo, giardinaggio, insegnamento e utilizzo consapevole del computer.  
   
   
MISSING CHILDREN EUROPE COMPIE 10 ANNI  
 
Bruxelles, 30 maggio 2011- La sera del 25 maggio, in occasione della Giornata mondiale per i bambini scomparsi, la regina Paola del Belgio è stata ospite del Parlamento per festeggiare il decimo compleanno di Missing children Europe, un´organizzazione che raggruppa le Ong di 17 paesi europei, e opera per la difesa dei bambini scomparsi o vittime di violenze sessuali. L´evento è stato ospitato da Roberta Angelilli, vicepresidente del Parlamento, alla presenza della regina Paola e delle vicepresidenti della Commissione Viviane Reding eNeelie Kroes. "La sfida più grande è quella di far circolare le foto e le informazioni dei bambini spariti in maniera tempestiva e con la più ampia diffusione possibile" ha sottolineato l´Angelilli, in quanto "le possibilità di ritrovamento sono molto più alte nelle prime 24 ore, poi diminuiscono drammaticamente". Nella giornata del 26 maggio una conferenza organizzata dalla Commissione europea e dalla presidenza ungherese ha affrontato le due misure concrete promosse dall´Ue per aiutare a ritrovare i bambini scomparsi. Da un lato, il "numero verde" europeo per i bambini scomparsi, al momento operativo solo in 15 paesi Ue, e dall´altro il sistema di allerta rapida, che permette di diffondere informazioni e immagini in breve tempo sul più ampio numero di canali possibili.  
   
   
QUIRINALE: APPREZZAMENTO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO ALLA FONDAZIONE VALENZI PER LA MERITORIA ATTIVITÀ VOLTA ALL´INTEGRAZIONE, AL RECUPERO SOCIALE E ALL´AFFERMAZIONE DEL VALORE DELLA LEGALITÀ  
 
Napoli, 30 maggio 2011- Presentato a Napoli il programma del Primo Mese per il Sociale della Fondazione Valenzi realizzato in collaborazione con il Centro Mammut di Scampia e con Auser. Presentati i risultati del primo step di “Bell’e Buon’. Nessuno escluso”: il progetto per il sociale della Fondazione Valenzi realizzato per i bambini disagiati e immigrati di Licola (Pozzuoli) “In occasione della presentazione delle iniziative della Fondazione Valenzi per il sociale e, in particolare, delle significative esperienze con il Centro Mammut di Scampia e con l´Associazione Auser, desidero rappresentare il vivo apprezzamento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la meritoria attività volta all´integrazione, al recupero sociale e all´affermazione del valore della legalità.” Inizia così il messaggio del Consigliere per la Stampa e la Comunicazione del Presidente Napolitano Pasquale Cascella inviato questa mattina dal Quirinale in occasione della presentazione del Primo Mese per il Sociale della Fondazione Valenzi, l’istituzione internazionale dedicata a Maurizio Valenzi, l’ex parlamentare italiano ed europeo, sindaco a Napoli dal 1975 al 1983.Il programma di eventi dedicato al tema “Perché le Istituzioni abbandonano i deboli al rischio?”è stato presentato questa mattina a Napoli nella sede della Fondazione al Maschio Angioino dalla Presidente Lucia Valenzi e dal Segretario Generale Roberto Race, dal Presidente del Centro Studi sul No Profit Raffaele Picilli, dal Presidente di Auser Napoli Giuliana Caruso e Chiara Ciccarelli del Centro territoriale Mammut di Scampia. “Come il Capo dello Stato ha più volte sottolineato,- continua il messaggio del Quirinale- il volontariato rappresenta una linfa vitale della nostra convivenza e costituisce un elemento caratterizzante e distintivo della qualità della nostra democrazia e del nostro vivere sociale. L´italia ha bisogno di questa grande scuola di solidarietà che generosamente produce pratiche quotidiane e progetti che contribuiscono a creare un diffuso capitale sociale.” Il 21 Giugno alle 11 e 30 nella sede della Fondazione si svolgerà la presentazione dei risultati del progetto “Anziano fragile” realizzato da Auser in tre quartieri di Napoli. Prenderanno parte tra gli altri il vicepresidente vicario del Parlamento Europeo Gianni Pittella e Giuliana Caruso presidente Auser Napoli Centro e Raffaele Picilli, fundraiser e presidente del Centro Studi sul Non Profit. “Abbiamo voluto dedicare un mese della programmazione della Fondazione al sociale- dichiarano Lucia Valenzi e Roberto Race- per sottolineare la difficoltà che vive il settore oggi e quindi la sua utenza. Perché le Istituzioni abbandonano i deboli al rischio? A quest’interrogativo noi rispondiamo lavorando con finanziamenti minimi ed esaltando realtà esemplari come Mammut ed Auser. Ma è bene che le istituzioni tornino a fare la propria parte, perché le politiche di rigore contro gli spechi fatti negli ultimi decenni non possono abbattersi in maniera indiscriminata sulle tante organizzazioni e i tanti giovani che hanno scelto di fare dell’assistenza al prossimo la propria ragione di vita. Ed è bene che anche in queste ore di campagna elettorale per il ballottaggio i candidati a sindaco spieghino come concretamente potranno supportare chi ha bisogno e chi li aiuta. E si dovrà partire dal recupero dei tanti minori che vengono abbandonati al rischio. Recuperarli oggi significa dal punto di vista economico risparmiare molto in sicurezza e soprattutto dal punto di vista umano dare una possibilità a chi non l’ha avuta.” La Fondazione Valenzi Costituita nel maggio 2009 dai figli di Valenzi Lucia e Marco che ne sono anche rispettivamente il Presidente e Vicepresidente, la Fondazione nasce con l’obiettivo di tutelare e consolidare il patrimonio culturale e politico di Maurizio Valenzi e di creare a Napoli un’istituzione internazionale, non schierata politicamente, attiva nella cultura e nel sociale. Segretario generale della Fondazione è Roberto Race. Sono coinvolte negli organi della Fondazione personalità italiane e straniere della politica, della cultura e dell’imprenditoria, attraverso il Comitato d’Onore, il Comitato di Indirizzo ed i Comitati Scientifici. Hanno aderito al Comitato d’Onore i Presidenti Emeriti della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Francesco Cossiga, l’Ambasciatore del Cile negli Usa Josè Goni Carrasco, l’ex Ministro della Cultura e dell’Educazione della Repubblica Francese Jack Lang, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta, l’ex Presidente del Senato della Repubblica Nicola Mancino, l’ex Presidente della Commissione Europea e l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, il Principe Amedeo di Savoia Aosta, il Sottosegretario al Ministero degli Esteri Vincenzo Scotti, l’Arcivescovo Metropolita di Napoli Cardinale Crescenzio Sepe, l’ex Presidente del Parlamento Europeo e Presidente Onorario della Fondation pour la Mémoire de la Shoah Simone Veil e il presidente della Commissione Vigilanza Rai Sergio Zavoli. Hanno aderito al Comitato di Indirizzo Abdon Alinovi, Claudio Azzolini, Orazio Boccia, Ferdinando Bologna, Aldo Buccico, Michele Capasso, Filippo Caria, Francesco Paolo Casavola, Nicola Cirimele, Bice Chiaromonte Foà, Lidia Croce Herling, Guido D´agostino, Franco Daniele, Vezio De Lucia, Domenico De Masi, Roberto De Simone, Mario Del Vecchio, Pasquale Del Vecchio, Gianfranco Dioguardi, Guido Fanti, Mario Forte, Giuseppe Galasso, Pietro Gargano, Ezio Ghidini Citro, Massimo Ghiara, Antonio Ghirelli, Ugo Gregoretti, Denis Krief, Franco Iacono, Antonello Leone, Pietro Lezzi, Luigi Lombardi Satriani, Emanuele Macaluso, Vincenzo Mattina, Gerardo Marotta, Gilberto Antonio Marselli, Aldo Masullo, Gustavo Minervini, Nando Morra, Franco Picardi, Eleonora Puntillo, Antonio Rastrelli, Ermanno Rea, Mariano Rigillo, Francesco Rosi, Eirene Sbriziolo, Maurizio Scaparro, Arnaldo Sciarelli, Lucien Sfez, Vincenzo Siniscalchi, Sandro Temin, Enrico Vinci e Luciana Viviani. Coordina il Comitato d’Indirizzo, Franco Iacono. Il Comitato Storico-scientifico è coordinato da Luigi Mascilli Migliorini  
   
   
FVG, WELFARE: COSTITUITA LA CONSULTA REGIONALE DELLA FAMIGLIA  
 
Trieste, 30 maggio 2011 - La Giunta regionale ha deliberato il 26 maggio la costituzione, presso il Servizio regionale politiche per la famiglia e sviluppo dei servizi socio-educativi, della Consulta regionale della famiglia. Organismo di consultazione e confronto per la definizione della politica a sostegno della famiglia, la Consulta è presieduta dall´assessore regionale alla famiglia, Roberto Molinaro, e risulta composta da: Roberta Sartor (direttore del Servizio regionale); Elisa Barazzutti, Antonella Viola, Maria Zanolla, Paola Matussi (in rappresentanza delle associazioni delle famiglie operanti a livello regionale); da Luigi Piccoli (cooperative sociali); Gian Carlo Biasoni e Franco Trevisan (Forum delle associazioni familiari); Daniela Pallotta (Anci Fvg); Silvio Razza (Upi Fvg); Federica Rolli (coordinatore sociosanitario Ass); Maria Alessandra Carraro (referente dei consultori familiari); Roberto Orlich (responsabile Servizio sociale comunale); Santa Zannier (presidente della Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna); Laura Minin e Sandra Nobile (associazioni regionali di promozione sociale); Emiliana Moro (coordinamento per i diritti dell´infanzia e dell´adolescenza - coordinamento regionale Pidida Fvg).