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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 05 Settembre 2011 |
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ENERGIA: SAGLIA, APPROVATO PIANO EFFICIENZA IN CONFERENZA STATO/REGIONI UN PILASTRO PER LA STRATEGIA ENERGETICA |
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Roma, 5 settembre 2011. “Il piano per l´efficienza energetica punta in 4 direzioni principali:, i risparmi energetici in edilizia, lo sviluppo del meccanismo dei certificati bianchi, interventi tecnologici e organizzativi nel settore dei trasporti, l’efficientamento energetico nell’industria e nei servizi”. Così Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, commenta il Paee 2011 per l’italia che verrà presentato a Bruxelles e che è stato approvato il 27 luglio in Conferenza Stato Regioni. Per il sottosegretario “bisogna puntare a stimolare comportamenti consapevoli e puntare sulle nuove tecnologie di produzione. Il piano è lo strumento per la nostra politica di efficienza ed è uno dei pilastri per creare la Strategia Energetica Nazionale”. Il secondo Piano di Azione italiano per l’Efficienza Energetica (Paee 2011) è in continuità con il primo: mantiene l’obiettivo quantitativo di riduzione dei consumi al 2016 pari al 9% (126.540 Gwh/anno), l’impostazione generale e la metodologia di calcolo dell’obiettivo. Le innovazioni riguardano sia i contenuti che le procedure. Le innovazioni sul piano dei contenuti prendono in considerazione ulteriori settori come generazione e trasmissione di energia (settori non limitati agli usi finali) e l’attività in materia di efficienza di soggetti quali Regioni e i Comuni (Patto dei Sindaci), non presenti nel piano precedente. Fra le innovazioni procedurali, il Paee 2011 si è caratterizzato per l’avvio di contatti con le Regioni con la previsione dell’intesa in conferenza Stato Regioni, l’istituzione di gruppo di lavoro congiunto con mandato non limitato al secondo Paee e l’attivazione di una pubblica consultazione sullo schema di Piano. I risultati conseguiti nel primo periodo (2007/2010) sono positivi: l’obiettivo è stato superato del 33,8%. Infatti al traguardo intermedio del 2010 l’impegno era di realizzare un risparmio di 35.658 Gwh/anno: sono stati invece raggiunti risparmi per 47.711 Gwh/anno. Per il conseguimento del risultato globale è stato rilevante il contributo del settore residenziale. Aree di miglioramento sono il settore terziario e quello dei trasporti. Le norme per il rinnovo del parco edilizio hanno contribuito per il 48% mentre la normativa sulle detrazioni del 55% per il 9,7%. Il Paee 2001 introduce un elemento di particolare rilievo quale l’esercizio di estensione del piano dal 2016 (come previsto dalla Direttiva) al 2020. L’obiettivo è mettere in relazione le politiche sulle Rinnovabili con le poltiche di efficienza energetica. Infatti il Pacchetto Clima-energia ha gli obiettivi al 2020 e uno dei suoi obiettivi chiave riguarda l’efficienza energetica. Per l´Italia il Piano Azione Nazionale per le Rinnovabili al 2020 include ipotesi riguardanti l´efficienza. Considerato che la proiezione al 2020 del Paee prevede il conseguimento di un risparmio di 184.672 Gwh/anno, allora rispetto agli obiettivi del Pan è necessario un ulteriore risparmio pari a 12 Mtep (140.000 Gwh/anno). Il Piano di Azione nazionale per l´efficienza energetica 2011 (2° Paee) è previsto dalla Direttiva 32/06 come strumento di informazione per la Commissione Europea su programmi e risultati degli Stati Membri in materia di efficienza energetica negli usi finali dell´energia. Il primo Paee è stato approvato nel 2007, prima del recepimento della Direttiva, e prevedeva un obiettivo di risparmio al 2016 del 9%, in linea con le indicazioni della Direttiva e un obiettivo intermedio del 3% al 2010. |
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NUCLEARE: SAGLIA. DELIBERA CIPE COMPENSAZIONI 2008/2009, RISPETTATI GLI IMPEGNI |
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Roma, 5 settembre 2011. “Ci eravamo impegnati per ottenere l’erogazione delle compensazioni per i comuni sedi di impianti nucleari e la seduta del Cipe di oggi ha rispettato la parola data. Il rinvio finora era stato dovuto solo a questioni formali. Stiamo lavorando anche per le quote del 2010”. Così Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia in merito all’approvazione del 3 agosto al Cipe della delibera per l’assegnazione delle compensazioni relative al 2008/2009 come previsto dal decreto Scanzano. “Il contributo che i cittadini pagano in bolletta (componente A2) – precisa Saglia – serve anche a finanziare le attività di smantellamento delle vecchie centrali nucleari e di sistemazione rifiuti radioattivi. Non è solo destinata a ricompensare i comuni sedi di centrali nucleari”. “Infine – conclude Saglia – stiamo lavorando all’individuazione dei criteri per la scelta del sito idoneo allo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Voglio ricordare che la direttiva europea in materia di smaltimento delle scorie radioattive che entrerà in vigore da settembre prevede comunque che due o più Stati membri possano utilizzare il medesimo deposito definitivo”. |
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ENERGIA: DA CDM VIA LIBERA A DECRETO STOCCAGGIO CCS PRIMO IMPIANTO A PORTO TOLLE, POI ALTRE REGIONI |
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Roma, 5 settembre 2011 - Su proposta del ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani e del ministro dell´Ambiente Stefania Prestigiacomo, il Consiglio dei ministri ha approvato il 28 luglio il decreto legislativo che recepisce la direttiva comunitaria 31/2009/Ce in materia di stoccaggio geologico di biossido di carbonio. Il provvedimento costituisce la base normativa per avviare nel nostro Paese importanti progetti e investimenti sul fronte del Carbon Capture Sequestration (Ccs), una nuova tecnologia che consentirà di avviare significative opportunità di sviluppo industriale ed energetico, nel pieno rispetto della tutela dell´ambiente. Con l´emanazione del decreto, la Comunità Europea potrà supportare finanziariamente l´Italia per la realizzazione di impianti e progetti sperimentali, con lo scopo di approfondire le attuali conoscenze scientifiche e tecnologiche dei processi di stoccaggio in massima sicurezza del biossido di carbonio. Il primo di questi impianti è previsto presso la centrale Enel di Porto Tolle, nell´ambito del programma comunitario di sostegno European Energy Programme for Recovery (Eepr) e del programma Ner 300. Ulteriori progetti per definire una concreta strategia industriale a supporto della tecnologia Ccs saranno successivamente realizzati anche in altre regioni italiane, a partire dalla Sardegna. "Con l´approvazione di questo decreto - ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani - facciamo un passo in avanti fondamentale nell´utilizzo di una tecnologia innovativa dal punto di vista industriale e ambientale. L´europa, nell´ambito della sua strategia di riduzione delle emissioni, conta di realizzare 12 impianti sperimentali entro il 2015, e l´Italia vuole essere in prima linea su questo fronte. E´ importante che il primo impianto italiano si faccia proprio presso la centrale di Porto Tolle, dove siamo intervenuti anche con la scorsa manovra per sbloccare le operazioni di conversione. Continua dunque l´impegno di questo governo per realizzare infrastrutture energetiche fondamentali per il Paese, utilizzando sistemi all´avanguardia, così come previsto anche dalla nuova strategia energetica nazionale che presenteremo entro l´autunno" ha concluso Romani. |
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AUTOSTRADA ENERGIA, RAIMONDI: BOLLETTA MENO CARA L´ASSESSORE A CHIGNOLO PO (PV) PRESENTA NUOVO ELETTRODOTTO |
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Milano, 5 settembre 2011 - Meno dispersioni di energia, più efficienza nel trasporto di elettricità, più sicurezza energetica, notevoli benefici ambientali e paesaggistici. Sono gli obiettivi raggiunti dalla nuova ´autostrada dell´energia´ tra le province di Lodi e Pavia, presentata il 25 luglio a Chignolo Po (Pv) e realizzata grazie ad un nuovo elettrodotto costruito da Terna, secondo le disposizioni in materia ambientale e di sicurezza da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico e della Regione Lombardia. ´Riuscire a conciliare l´approvvigionamento energetico con la salvaguardia dell´ambiente e del paesaggio - ha commentato Marcello Raimondi, assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti, che ha partecipato all´evento - è un obiettivo da noi considerato prioritario. Come in questo caso, ci prefiggiamo sia di razionalizzare il trasporto di elettricità, cioè di ridurre gli sprechi e la dispersione di energia, sia di chiedere misure compensative e di salvaguardia del territorio che non alterino il paesaggio e creino il minor impatto ambientale possibile´. ´Ad esempio per questo elettrodotto - ha spiegato Raimondi - la maggior parte della struttura di trasporto è interrata, e quindi non si vede e non impatta sul paesaggio, letteralmente liberandolo e garantendone una fruizione piena´. ´Infine - ha continuato l´assessore - queste opere di razionalizzazione della rete elettrica hanno anche importanti ricadute dal punto di vista economico, soprattutto in termini di risparmio di energia: solo con questa nuova linea si risparmieranno circa 25 milioni di euro all´anno. Sono tutti soldi che potranno permettere di abbassare la bolletta che le nostre aziende e le famiglie pagano, aumentandone la competitività internazionale´. All´evento, in cui è stato anche proiettato un filmato di presentazione dell´opera, hanno preso parte anche Luigi Roth (presidente Terna) e Stefano Saglia (sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico). ´L´energia è la linfa vitale della nostra vita quotidiana e del sistema produttivo - ha sottolineato l´assessore -. Creare una rete di trasporto ad alta efficienza che ne garantisca l´approvvigionamento con minori costi è una nostra priorità, così come l´esigenza di avere il più possibile un paesaggio libero da ingombranti tralicci´. ´E´ la strada su cui stiamo camminando - ha concluso Raimondi - come per l´opera che Terna ha presentato oggi, ed è quella su cui abbiamo intenzione di continuare anche per il futuro´. |
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TERNA: SAGLIA, PIU’ EFFICIENZA CON L’ELETTRODOTTO CHIGNOLO MALEO. RISPARMI PER IMPRESE E FAMIGLIE |
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Roma, 5 settembre 2011. “L’elettrodotto Chignolo Po – Maleo è strategico a livello nazionale e locale, è tecnologicamente avanzato e consente una maggiore sicurezza, qualità ed efficienza al sistema elettrico nella Regione, che da sola copre il 20% dei consumi dell’intero paese. Inoltre significativa è la riduzione dell’impatto ambientale sul territorio”. Così Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, commenta l’odierna presentazione della nuova linea elettrica aerea di Terna realizzata tra Pavia e Lodi. “Il cavo – commenta il sottosegretario – permetterà di risolvere il problema delle dispersioni e delle congestioni dell’elettricità in Lombardia. Inoltre sia le imprese che le famiglie saranno alleggerite di un miliardo di euro l’anno di oneri di sistema mentre l’ambiente verrà sollevato ogni anno di 5 milioni di tonnellate di Co2”. |
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"MEETING THE CLIMATE AND ENERGY CHALLENGES IN THE EU" |
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Amburgo, 5 settembre 2011 - Una conferenza sull´energia eolica intitolata "Meeting the climate and energy challenges in the Eu" si terrà il 6 ottobre 2011 ad Amburgo, Germania. Assicurarsi forniture di energia sostenibile, affidabile e accessibile e occuparsi dei cambiamenti climatici sono grandi sfide. Nel 2010 in Europa è stata messa a disposizione più portata di energia eolica che di tutte le altre tecnologie di generazione, raggiungendo un totale complessivo di 84 Gw. L´energia eolica è sempre più considerata come un investimento a basso rischio e sostenibile che crea posti di lavoro, leadership tecnologica e una maggiore indipendenza energetica. L´evento riunirà rappresentanti dei governi, regolatori e produttori di energia, esperti e rappresentanti del settore degli affari e di quello bancario per discutere le opportunità del settore. Per maggiori informazioni, fare clic: qui http://www.Eib.org/projects/events/meeting-the-climate-and-energy-challenges-in-the-eu.htm?lang=en |
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ENERGIA, APPROVATO IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA IL PIANO TRIENNALE DELL´ENERGIA 2011-2013. |
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Bologna, 5 settembre 2011 – «Una chiara visione di come vogliamo l’Emilia-romagna nel 2020. Grande soddisfazione per un percorso che si conclude nei tempi previsti, e che contribuirà ad avere un’Emilia-romagna più verde, forte e competitiva». Lo ha evidenziato l’assessore regionale ad Attività produttive e piano energetico Gian Carlo Muzzarelli dopo l’approvazione il 26 luglio in Assemblea Legislativa della Regione Emilia-romagna del secondo Piano triennale attuativo del Piano Energetico Regionale per il triennio 2011-2013. «Il nuovo Piano – ha aggiunto Muzzarelli - punta sul risparmio energetico, l’efficientamento energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili, in modo responsabile, concreto, non ideologico. Facciamo la nostra parte sino in fondo nell’interesse del paese». Il Piano in sintesi Tre gli assi su cui è fondato il nuovo piano: aumento dell’ efficienza e risparmio energetico in tutti i settori (industriale, civile, trasporti); sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili; impulso alla filiera delle tecnologie energetiche e, più in generale all’economia verde. Ammontano a 139 milioni le risorse del piano, così suddivisi: 15 milioni di contributi per il sistema regionale della ricerca e della formazione; 36 milioni destinati allo sviluppo della green economy e qualificazione energetica del sistema produttivo; 9 milioni al settore agricolo; 30 milioni alla qualificazione edilizia urbana e territoriale; 45 milioni alla promozione della mobilità sostenibile; 3 milioni per azioni trasversali e di programmazione locale. Alle risorse del Piano, si aggiungono 64 milioni già impegnati per le aree ecologicamente attrezzate e 22 per il bando dei distretti tecnologici. Mentre altri 478 milioni di investimenti sono inseriti nei bilanci triennali delle aziende multi utility per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Dedicati all’energia e all’ambiente anche otto laboratori della Rete regionale per l’Alta tecnologia, con 450 ricercatori coinvolti. |
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CROAZIA, ENTRATO IN FUNZIONE IL GASDOTTO VERSO L´UNGHERIA
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Zagabria, 5 settembre 2011 - L´ente nazionale per la distribuzione del gas croato Plinacro, insieme all´omologo operatore ungherese, ha trasportato le prime quantità di gas naturale tramite il nuovo grande gasdotto tra Croazia e Ungheria, della capacità di 6,5 miliardi di metri di gas l´anno. Il valore complessivo dell´investimento è pari a 395 milioni di euro. Il valore della parte croata del gasdotto ammonta a 75 milioni di euro. Dopo la costruzione del terminal Lng in Ungheria, l´Unione Europea potrà approvvigionarsi di gas anche dalla Croazia. Per questo motivo la Commissione europea ha inserito il gasdotto Croazia-ungheria tra i progetti di importanza strategica nell´ambito dell´energia |
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EDISON: NEL PRIMO SEMESTRE 2011 CRESCONO I RICAVI A 5.662 MILIONI DI EURO (+11,3%), EBITDA A 491 MILIONI DI EURO (-21,6%). |
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Milano, 5 settembre 2011 - Il Consiglio di Amministrazione di Edison, riunitosi il 25 luglio, ha esaminato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2011. Andamento della gestione del Gruppo nel primo semestre 2011 - La domanda di energia elettrica e gas nel primo semestre del 2011 si è attestata su livelli ancora inferiori a quelli pre-crisi, a conferma del fatto che la fase di incertezza iniziata nel 2008 perdura tuttora. Nel settore energia elettrica la domanda nazionale ha registrato una crescita dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2010 (-4,3% rispetto al primo semestre 2008). La domanda nazionale di gas naturale ha registrato un calo del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2010, con una riduzione complessiva di circa 2 miliardi di mc rispetto allo scorso anno (-8,1% rispetto al primo semestre 2008). Tale diminuzione è frutto soprattutto del calo dei consumi civili, nonché della riduzione dei consumi termoelettrici determinata dal maggior ricorso alla produzione a carbone e a fonte rinnovabile. Gli effetti negativi del rallentamento della domanda sono stati amplificati dal forte incremento delle quotazioni del brent (+42% rispetto al primo semestre 2010 a un prezzo medio di 111,1 dollari il barile), che si è tradotto in una significativa crescita dei costi di approvvigionamento del gas naturale acquistato tramite contratti di fornitura a lungo termine. Nel settore elettrico il maggior costo dei combustibili fossili ha provocato un aumento della quotazione media del Pun Twa (Prezzo Unico Nazionale Time Weighted Average), che si è attestata a 67,4 euro/Mwh con un incremento del 9,4% rispetto ai primi sei mesi del 2010. In uno scenario di mercato così complesso Edison ha chiuso il primo semestre del 2011 con ricavi in aumento dell’11,3% a 5.662 milioni di euro grazie soprattutto alla crescita della Filiera Energia Elettrica (+11,5% rispetto al primo semestre del 2010) e all’apporto stabile della Filiera Idrocarburi (+0,3% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno). L’incremento dei ricavi nella filiera elettrica è stato trainato principalmente dall’aumento dei prezzi medi di vendita, dovuti allo scenario di riferimento. I ricavi della filiera idrocarburi sono sostanzialmente in linea con quelli del primo semestre 2010 in virtù dell’aumento dei prezzi, che ha permesso di compensare il calo dei volumi. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) si è attestato a 491 milioni di euro, facendo registrare una flessione del 21,6% rispetto ai 626 milioni del primo semestre del 2010. Il calo della redditività va ascritto alla riduzione del Margine Operativo Lordo adjusted della filiera elettrica (-95 milioni di euro) e della filiera idrocarburi (-39 milioni di euro). In particolare la variazione negativa del Margine Operativo Lordo adjusted della Filiera Elettrica, che è sceso a 388 milioni di euro dai 483 milioni del primo semestre 2010 (-19,7%) è imputabile principalmente alla minore redditività del segmento Cip 6/92 a seguito della risoluzione anticipata delle convenzioni per gli impianti di Jesi, Milazzo, Porcari, Porto Viro che ha comportato il venir meno di contributi presenti nel bilancio 2010, alla progressiva riduzione degli spark spread e, in misura più contenuta, alla compressione dei margini di commercializzazione ai clienti finali. Il decremento del Margine Operativo Lordo adjusted della Filiera Idrocarburi (-20,3% a 153 milioni di euro dai 192 milioni del primo semestre 2010) è attribuibile all’attività di compravendita del gas naturale con contratti di lungo termine, i cui effetti economici, negativi nel primo semestre, sono stati solo parzialmente mitigati dal contributo positivo realizzato dall’attività di E&p e dalle rinegoziazioni dei contratti di approvvigionamento di gas naturale a lungo termine dalla Norvegia e dalla Russia. Il Risultato Operativo Netto (Ebit) si attesta a 106 milioni di euro (264 milioni nel primo semestre del 2010) in conseguenza del calo della marginalità sopra illustrato e per svalutazioni pari a 77,5 milioni di euro relative agli asset di Grecia, Croazia e di alcuni impianti termoelettrici in Italia. Il Risultato Ante Imposte, è positivo per 11 milioni di euro (242 milioni di euro nello stesso periodo dell’anno precedente). Il risultato ante imposte recepisce oneri finanziari netti per 94 milioni di euro, in crescita di 43 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2010, essenzialmente per le perdite nette sui cambi relative all’approvvigionamento di gas di lungo termine. Il Risultato Netto di Gruppo è negativo per 62 milioni di euro (142 milioni nel primo semestre 2010) in considerazione delle dinamiche sopra illustrate. L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2011 è risultato pari a 3.866 milioni di euro dai 3.708 milioni rilevati a fine dicembre 2010. Si segnala che in data 19 luglio 2011 è stato rimborsato il prestito obbligazionario, a tasso variabile, emesso nel 2004 di nominali 500 milioni di euro. Nel primo semestre 2011 si registrano investimenti per complessivi 243 milioni di euro, destinati principalmente al rafforzamento del settore E&p in Egitto e in Italia nonché allo sviluppo della capacità di generazione nelle fonti rinnovabili nel settore idroelettrico, eolico e fotovoltaico. Previsioni per l’esercizio 2011 La rinegoziazione del contratto di approvvigionamento di lungo termine con Promgas permette di confermare la stima di Ebitda per l’anno in corso a 900 milioni di euro, come già comunicato al mercato in data 14.03.2011. L’impatto della difficile situazione del mercato del gas sulla redditività della società perdurerà fino alla conclusione positiva dei negoziati e dei procedimenti arbitrali in corso per i contratti gas di lungo termine. L’obiettivo della società è quello di ottenere nel corso del corrente e dei prossimi esercizi sia una ragionevole redditività dei contratti gas sia i riconoscimenti una tantum relativi agli esercizi precedenti. Principali fatti avvenuti nel primo semestre del 2011 19 gennaio 2011 – Edison si aggiudica 3 nuove licenze di esplorazione di idrocarburi in Norvegia. 11 febbraio 2011 – Edison conclude positivamente con Eni la rinegoziazione del prezzo del contratto gas di lungo termine di origine norvegese ottenendo una riduzione significativa di costo rispetto al prezzo precedentemente in vigore. 15 aprile 2011 – Edison si aggiudica due nuove licenze di esplorazione di idrocarburi nella piattaforma continentale norvegese, messe in gara da Ministero del petrolio e dell’energia locale. 22 aprile 2011 – Edison conclude accordo con Exxonmobil e Qatar Terminal per la diminuzione della partecipazione nel terminale Gnl Adriatico. L’operazione, del valore di oltre 78 milioni di euro, ha consistito nella cessione da parte di Edison del 2,703% in Terminale Gnl Adriatico. In conseguenza di ciò, la percentuale di partecipazione di Edison nel capitale di Terminale Gnl Adriatico si riduce al 7,297%. Rimane invariata invece la quota della capacità di rigassificazione (6,4 miliardi di metri cubi annui). 21 maggio 2011 – Il gruppo Mapei inaugura l’impianto fotovoltaico realizzato da Edison presso il proprio stabilimento di Latina. L’impianto realizzato sul tetto del capannone industriale dello stabilimento Mapei, ha una potenza installata pari a 970 kW. Il 27 maggio è stato inaugurato un analogo impianto fotovoltaico realizzato da Edison presso lo stabilimento Mapei a Robbiano di Mediglia, in provincia di Milano. 13 giugno 2011 - Edison sottoscrive un contratto di finanziamento per un ammontare di 700 milioni di euro con un pool di banche composto da Banco Bilbao Vizcaya Argentaria Sa, Banco Santander Sa, Milan Branch, Banc of America Securities Limited, Bnp Paribas Succursale Italia, Commerzbank Aktiengesellshaft Filiale di Milano, Crédit Agricole Corporate & Investment Bank, Milan Branch, Intesa Sanpaolo S.p.a., Jpmorgan Chase Bank, N.a., Milan Branch, Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S.p.a., Société Générale Corporate & Investment Banking, Milan Branch, The Royal Bank of Scotland Plc, Milan Branch, Unicredit S.p.a., in qualità di Mandated Lead Arrangers, e Banca Imi, in qualità di Banca Agente. 17 giugno 2011 - L’agenzia di rating Moody’s conferma il merito di credito a lungo termine di Edison a Baa3 e rivede l’outlook da stabile a negativo. 21 giugno 2011 – L’agenzia di rating Standard & Poor’s mette il merito del credito a lungo termine Bbb di Edison sotto “Credit Watch Developing”. Tale formula, secondo l’agenzia internazionale, esprime la possibilità che il rating di Edison venga alzato o abbassato nel breve termine. 23 giugno 2011 – Edison sottoscrive l’accordo per la cessione del compendio aziendale costituito dalle centrali termoelettriche Cet 2 e Cet 3 all’Ilva (Gruppo Riva). L’operazione avverrà tramite la cessione di una newco appositamente costituita in cui verranno preliminarmente conferiti i rami d’azienda relativi alle due centrali. Gli impianti, situati all’interno del sito industriale dell’Ilva a Taranto, sono alimentati a gas naturale e siderurgico ed hanno una potenza complessiva di 1.065 Mw. 21 luglio 2011 – Edison sigla con Promgas l’accordo di rinegoziazione del prezzo di fornitura del contratto di approvvigionamento di gas di lungo termine proveniente dalla Russia. L’accordo raggiunto porta un impatto positivo sui risultati complessivi di Edison nel 2011 che è stimabile in 200 milioni di euro. Incorporazione di società posseduta al 100% Il Consiglio ha inoltre, approvato il Progetto di Fusione per incorporazione in Edison Spa della controllata Sarmato Energia Spa. Si comunica che, ai sensi di statuto, la decisione di fusione sarà assunta dal Consiglio di Amministrazione di Edison Spa. La documentazione relativa all’operazione, prevista dalla normativa vigente, sarà messa a disposizione degli azionisti e del pubblico nei luoghi e nei termini regolamentari previsti. |
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BASILICATA : ENERGIE RINNOVABILI DOPPIA OPPORTUNITA’ |
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Potenza, 5 settembre 2011 - “Nelle aree interne, come quella del Marmo, la produzione di energie rinnovabili, specie dopo il no al nucleare ribadito con il referendum, rappresenta una doppia opportunità per contribuire a raggiungere il 70% di energia da rinnovabili, secondo il tetto regionale fissato nel Piear, e per l’economia locale, rafforzando la consapevolezza che non si può puntare solo sul petrolio”. E’ quanto ha sostenuto il presidente della quarta Commissione consiliare permanente del Consiglio regionale, Rocco Vita (Psi), intervenendo il 28 agosto, a Muro Lucano al convegno sulle energie rinnovabili promosso dai Maestri del Lavoro d’intesa con il Comune nell’ambito della “Festa della Montagna Grande di Muro”. Vita ha quindi rilanciato la proposta di realizzare un Distretto Agro - energetico, da affiancare a quello della Val d’Agri, e una rete di sistema della filiera agro - energetica nell’ambito dei programmi già previsti dai tre Dipartimenti regionali competenti (Agricoltura, Ambiente ed Attività Produttive). “Condividiamo in particolare – ha detto - l’obiettivo sostenuto dalla Giunta regionale di consentire di accedere alla libera attività di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in condizioni di uguaglianza e senza discriminazioni nelle modalità, condizioni e termini per il suo esercizio, mettendo fine ad una sorta di monopolio di società e gruppi specializzati. Di qui l’esigenza, già sostenuta da tempo da organizzazioni professionali agricole, in primo luogo la Cia, perché gli agricoltori diventino produttori di energia, predisponendo un vero e proprio Piano di sviluppo delle energie rinnovabili in agricoltura che preveda finanziamenti a quei produttori agricoli che possano produrre bioenergie o partecipare alla gestione di impianti di microcogenerazione da 1 e 2 megawatt. La sottoscrizione del Memorandum di Intesa Stato-regione sul petrolio, di fatto, - ha sottolineato l’esponente socialista - ha rilanciato la candidatura degli agricoltori lucani che da tempo rivendicano la possibilità di diventare “produttori di energia alternativa” attraverso la realizzazione di mini-impianti (eolici, fotovoltaici, biomasse, idroelettrici, da processi agronomici) innanzitutto per l’auto-approvvigionamento delle aziende agricole ma anche per dare un contributo più complessivo al fabbisogno energetico della regione e del Paese. Gli impianti però devono essere realizzati in modo da assicurare uno sviluppo sostenibile e garantire prioritariamente il soddisfacimento dei criteri prioritari di rispondenza ai fabbisogni energetici e di sviluppo locali; massima efficienza ed uso delle migliori tecnologie disponibili; minimo impegno di territorio; salvaguardia ambientale”. Nel sottolineare che “il decreto legislativo 28/2011 riapre in Basilicata tutta la partita delle rinnovabili che la delibera Gr n. 2260 del 29/12/10 (linee guida per la progettazione degli impianti di produzione di energia alternativa) aveva in qualche modo limitato”, Vita ha detto che “le modifiche da sostenere devono puntare a disciplinare in forma più consona le procedure attuative declinando nel contempo meglio e con maggior coerenza i fabbricati e le strutture, in presenza delle quali scattano preventivamente alcuni prerequisiti e prescrizioni, nel caso di avvio di opere destinate alla costruzione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (in questo caso eolici). L’obiettivo è quello di favorire e garantire senza particolari divieti e rigidità, standard di sicurezza verso i cittadini tesi a garantire, l’incolumità della loro salute, la contestuale salvaguardia, tutela e preservazione dei nostri territori rurali, delle aziende agricole e loro annessi, cioè tutto quel complesso di opere che caratterizza e contraddistingue siti e paesaggio rurale della Basilicata”. |
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SORGENIA (GRUPPO CIR): EBITDA IN CRESCITA A 77,7 MILIONI (+30%), RICAVI A OLTRE 1 MILIARDO (-12%) AL VIA SORGENIA GREEN, NUOVO POLO DEL GRUPPO NELLE RINNOVABILI |
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Milano, 5 settembre 2011 - Il Consiglio di Amministrazione di Sorgenia Spa, società controllata dal gruppo Cir e partecipata dall’operatore austriaco Verbund, si è riunito il 25 luglio sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti e ha esaminato i risultati del primo semestre del 2011. Risultati consolidati 1H 2011 in sintesi (in milioni di euro)
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2011 |
2010 |
Δ% |
Ricavi |
1.043,1 |
1.184,7 |
(12%) |
Ebitda adjusted ¹ Risultato netto adjusted ¹ |
77,7 0,5 |
59,8 52 |
30% |
Indeb. Netto |
1.767,5 |
1.791,5 (al 31/03/2011) |
| ¹ Il margine operativo lordo (Ebitda) e l’utile netto adjusted sono ottenuti escludendo dall´Ebitda e dall’utile netto la valutazione a fair value dei contratti di copertura. Andamento della gestione - Nel primo semestre del 2011, nonostante le incertezze del contesto economico e le difficoltà del mercato, Sorgenia ha registrato una significativa crescita dei margini rispetto allo stesso periodo del 2010. In particolare il margine operativo lordo (Ebitda) adjusted è stato pari a 77,7 milioni di euro, con un incremento del 30% rispetto al primo semestre del 2010. L’avvio della marcia commerciale della centrale di Turano-bertonico Lodigiano (Lodi) ha consentito di compensare la sfavorevole congiuntura di mercato, caratterizzata in particolare dalla riduzione dei margini di generazione. Il risultato netto adjusted del semestre, leggermente positivo, risente dell’aumento degli ammortamenti e degli oneri finanziari registrato nel periodo in considerazione del completamento in corso del piano di investimenti nelle centrali a ciclo combinato. Risultati consolidati - I ricavi di vendita del gruppo Sorgenia nel primo semestre del 2011 sono ammontati a 1.043,1 milioni di euro, in calo del 12% rispetto al dato dello stesso periodo del 2010 (1.184,7 milioni di euro). La variazione è dovuta principalmente a una diminuzione dei volumi di vendita di gas naturale – anche a causa di temporanee riduzioni delle disponibilità sui contratti di approvvigionamento in essere - e a un differente mix di clienti. L´ebitda adjusted del primo semestre è ammontato a 77,7 milioni di euro, in crescita del 30% rispetto al dato del corrispondente periodo del 2010 (59,8 milioni di euro). L´ebitda è stato pari a 76,3 milioni di euro, in aumento del 16,9% rispetto a 65,3 milioni di euro del periodo gennaio-giugno 2010. L’incremento rispetto all´anno precedente è riconducibile soprattutto all´avvio della marcia commerciale della centrale a ciclo combinato di Bertonico-turano Lodigiano (Lodi), avvenuta a metà del primo trimestre, e al maggiore contributo della produzione di energia da fonti rinnovabili. Tali effetti hanno consentito di compensare la riduzione dei margini di generazione che ha colpito tutto il mercato, gli oneri di congestione sulla rete elettrica che hanno penalizzato le centrali di Modugno (Bari) e Termoli (Campobasso) e la minore operatività sul mercato dei servizi di dispacciamento. L´utile netto di gruppo adjusted, pari a 0,5 milioni di euro, risente dell’aumento degli ammortamenti e degli oneri finanziari dovuti al piano di investimenti in corso di completamento nelle centrali a ciclo combinato alimentate a gas naturale. L’utile netto di gruppo è ammontato a 0,3 milioni di euro. I risultati del primo semestre del 2010 (52 milioni di euro l’utile netto adjusted e 55,9 milioni di euro l’utile netto) sono stati determinati essenzialmente da una componente straordinaria rappresentata da un credito fiscale per gli investimenti in nuova capacità produttiva effettuati dalla società. L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 giugno 2011 ammontava a 1.767,5 milioni di euro, in riduzione rispetto a 1.791,5 milioni al 31 marzo 2011. La variazione è dovuta alla generazione di cassa del periodo e all’avvio del deconsolidamento, secondo quanto previsto dal principio Ifrs 5, dell’indebitamento degli impianti fotovoltaici a terra (in corso di cessione a Rtr Capital) e di Sorgenia France (oggetto di una joint-venture con Kkr). Tali fattori hanno più che compensato i nuovi investimenti in capacità produttiva. I dipendenti del gruppo al 30 giugno 2011 erano 433 (415 al 31 dicembre 2010). Sorgenia Green - Alla fine del semestre è stata costituita Sorgenia Green, la nuova società del gruppo interamente dedicata alle energie rinnovabili. Obiettivo dell’operazione è rafforzare ulteriormente la presenza del gruppo Sorgenia nelle fonti rinnovabili, concentrando in un’unica società controllata al 100% il personale, gli impianti e i progetti di sviluppo del gruppo nel settore. A Sorgenia Green, in particolare, fanno capo le attività di Sorgenia nell’eolico in Italia, Francia, Romania e Grecia e le iniziative di progettazione, realizzazione e commercializzazione di impianti fotovoltaici in Italia, anche a supporto del nuovo progetto di solare distribuito “Sole Mio”. Sorgenia Green, inoltre, gestirà i progetti del gruppo nell’idroelettrico e nella geotermia. La capacità complessiva totale, tra impianti in funzione e autorizzati, è superiore ai 500 Mw, con progetti in fase di sviluppo per circa 2.000 Mw. Sorgenia Green, inoltre, ha in programma nuovi investimenti - previsti dal piano industriale Sorgenia - per circa 500 milioni di euro nei prossimi cinque anni. Avanzamento del piano di investimenti - Per quanto riguarda l´avanzamento degli investimenti previsti dal Business Plan 2011-2016, presentato alla comunità finanziaria nel corso del semestre, il 15 febbraio 2011 è entrata in marcia commerciale la centrale di Bertonico-turano Lodigiano (Lodi), mentre proseguono i lavori di realizzazione della centrale di Aprilia (Latina), quarto e ultimo impianto a ciclo combinato (Ccgt) previsto nei piani di Sorgenia, la cui entrata in esercizio è prevista nei primi mesi del prossimo anno. Proseguono, inoltre, le attività nell´area Ricerca e produzione di idrocarburi (E&p), che detiene licenze di esplorazione in Colombia, Mare del Nord e Polonia. |
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AFFITTI,FORMIGONI:PRONTI 41 MLN,DOMANDE DAL 15 SETTEMBRE DAL 2000 EROGATI 712 MILIONI, AIUTATI 500.000 NUCLEI |
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Milano, 5 settembre 2011 - Anche quest´anno Regione Lombardia ha deciso di istituire il Fondo sostegno affitti per aiutare le famiglie, titolari di un regolare contratto, a pagare i canoni di locazione. A disposizione ci sono 40,8 milioni di euro (fondi Regione e Stato), ai quali andranno aggiunti gli stanziamenti dei singoli Comuni, che decideranno di aprire gli Sportelli sul proprio territorio. Le domande potranno essere presentate dal 15 settembre all´11 novembre 2011. La misura è stata presentata il 4 agosto in una conferenza stampa dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e dall´assessore alla Casa Domenico Zambetti. "Si tratta di un grande sforzo - ha spiegato il presidente - che facciamo per essere vicini alle famiglie più in difficoltà". Inoltre, tenuto conto del momento particolare, caratterizzato da un numero sempre crescente di richieste, e della contemporanea continua diminuzione dei trasferimenti statali, sono previste "premialità per i Comuni che incrementeranno i controlli sulle autocertificazioni. Ci fidiamo di tutti, ma non vogliamo che, a causa di qualcuno, debba rimetterci chi ne ha veramente bisogno". I Requisiti - L´assessore Zambetti, entrando nel merito della misura ha spiegato che "Possono richiedere il fondo i nuclei familiari con un reddito Isee/fsa (non quindi il reddito imponibile) fino a 12.911 euro, che abitano in alloggi in affitto sul libero mercato. Questo significa che, per ottenere il contributo, il reddito lordo di una famiglia di 4 persone sarà circa di 32.000 euro, quello di un nucleo di 5 di 37/38.000 e così via". I richiedenti devono possedere la cittadinanza italiana o di uno stato facente parte dell´Unione europea o la cittadinanza di un altro Stato a patto che siano in possesso di un permesso di soggiorno che attesti la legittimità dell´ingresso e della permanenza sul territorio nazionale. Importo Dei Contributi - "Il finanziamento - ha proseguito Zambetti - è calcolato sulla base di diversi criteri, tra cui la situazione reddituale e patrimoniale, la composizione del nucleo familiare e l´importo del canone di locazione, tutti parametri che concorrono alla formazione dell´Isee/fsa. In ogni caso, il contributo massimo erogabile è di 2.300 euro aumentato del 10 o 20 per cento (in presenza di disabili o in situazioni particolari) con i fondi dei Comuni". Le Principali Novita´ - In presenza d´Indicatore della Situazione Economica (Isee/fsa) uguale a zero o comunque inferiore al canone di locazione rilevabile dal contratto registrato, è conteggiato, ai fini della determinazione del contributo, un valore Isee/fsa pari all´importo del canone di locazione, fatta eccezione per i soggetti che, nell´anno 2010, siano stati colpiti da provvedimento di licenziamento o messi in mobilità, da cessazione di contratti a termine, da decesso del coniuge, da separazione o divorzio. Zambetti ha anche spiegato che la misura "sarà discussa nuovamente nell´ambito degli incontri previsti dal Patto per la Casa, per renderla sempre più rispondente alle esigenze di chi la richiede". 712 Milioni Dal 2000 - "In dieci anni - hanno concluso Formigoni e Zambetti - sono stati 712,5 i milioni di euro erogati come contributo al pagamento dei canoni di locazione. Ne hanno beneficiato indicativamente 500.000 famiglie". Dove Presentare Domanda - Gli Enti preposti al ricevimento delle domande sono i Comuni o i Centri autorizzati di assistenza fiscale (Caaf) e altri soggetti convenzionati con Regione Lombardia. |
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BOLZANO: "NUOVI SISTEMI PER GARANTIRE LA CASA ALLE NUOVE GENERAZIONI"
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Bolzano, 5 settembre 2011 - Contributi ai Comuni per il recupero di aree edificabili, conributo ai proprietari per il recupero di abitazioni, nuovi sistema di risparmio edilizio in collaborazione con le banche: sono alcune delle piste che l´assessore Christian Tommasini segue con l´obiettivo di "garantire una casa a tutti e mantenere l´attuale livello del 74% di case di proprietà": è quanto ha spiegato il 22 luglio a Bolzano nel Colloquio di metà legislatura con i giornalisti. In tema di edilizia abitativa la Provincia procede in parallelo con varie tipologie di intervento: "Nel 2001 il 70% degli altoatesini era proprietario di un´abitazione, oggi siamo al 74% e vogliamo conservare questo livello, con ulteriori programmi alla luce della trasformazione della società e della struttura della famiglia", ha ricordato Christian Tommasini. Da un lato sono previsti i contributi per realizzare i nuovi programmi di edilizia abitativa, dall´altro si lavora a nuovi sistemi di costruzione del risparmio a favore delle future generazioni. Il cambiamento della legge sull´edilizia ha portato a diversi provvedimenti, "come quello sui casi sociali di emergenza - ha spiegato Tommasini - con sostegno a disoccupati e cassaintegrati alle prese con il mutuo da pagare. Abbiamo potuto aiutare oltre 120 famiglie", ha ricordato l´assessore. Altri interventi riguardano il contributo a fondo perduto previsto per i Comuni impegnati a recuperare aree edificabili nei centri, il contributo ai proprietari per il recupero convenzionato delle abitazioni. Ma si studia anche un nuovo sistema di risparmio edilizio per consentire ai giovani di poter realizzare il sogno della casa di proprietà. Si tratta del modello cosiddetto "Bausparen" la richiesta del mutuo è preceduta dalla formazione nel tempo di un risparmio obbligatorio con versamenti continuati. Il prodotto bancario permette, a fronte di questo periodo di accumulo del risparmio, di accedere ad un finanziamento con caratteristiche estremamente vantaggiose. "Un modello che in Italia non è previsto, stiamo avviando i contatti con le banche per cercare un accordo a livello locale", ha spiegato Tommasini."certo, servirebbe un più compiuto federalismo per consentirci di agire sulle agevolazioni fiscali e calmierare anche il mercato degli affitti", ha concluso. |
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LOMBARDIA: PRIMA TAPPA VERSO PATTO PER LA CASA |
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Milano, 5 settembre 2011 - La prima tappa verso il ´Patto regionale per la Casa´ si è svolta il 22 luglio a Palazzo Pirelli. L´assessore alla Casa della Regione Lombardia Domenico Zambetti ha infatti incontrato sindacati, mondo delle cooperative e rappresentanti degli inquilini per "un tavolo propedeutico" a quello istituzionale che partirà invece a settembre. "La proposta di un ´Patto per la Casa´ - ha detto Zambetti - è già presente nel programma del presidente Formigoni, ed è stata ulteriormente confermata nella stesura del programma regionale di sviluppo. L´obiettivo è quello di rispondere a 360 gradi alle esigenze dei cittadini". Il ´Patto per la Casa´ è un accordo tra i diversi soggetti istituzionali e non, pubblici e privati, che possono partecipare a fornire una risposta alla domanda abitativa. "Il percorso che ci porterà alla stipula di un vero e proprio documento strategico - ha continuato Zambetti - si articola con l´attivazione di due ambiti di confronto. Il primo è il Tavolo del Patto costituito dai soggetti che rappresentano gli attori delle future politiche dell´abitare. Il secondo prevede l´attivazione di tavoli tematici che saranno chiamati ad approfondire le linee di azione validate dal Tavolo principale". Nel corso dell´incontro sono state ricordate alcune cifre relative al bisogno abitativo, utili a inquadrare il problema. Nel 2009 le domande di affitto a canone sociale sono state 63.000 mentre gli alloggi assegnati sono stati 14.000. E´ stato quindi soddisfatto il 22% della domanda. Nello stesso periodo le domande di affitto a canone moderato sono state 5.000 a fronte di 400 appartamenti assegnati, cioè l´8% delle richieste. "Da questi dati - ha proseguito Zambetti - risulta evidente la necessità di un ripensamento complessivo delle modalità di risposta ai problemi abitativi. Regione Lombardia, in quest´ultimo anno, ha concentrato la sua attenzione su alcuni importanti nodi che rendevano meno efficace l´azione amministrativa. I frutti più significativi di questo impegno sono il nuovo regolamento di edilizia residenziale pubblica, la semplificazione degli atti delle vendite del patrimonio pubblico e la revisione dei servizi abitativi a canone convenzionato". Per andare incontro alle richieste dei cittadini, nei mesi scorsi sono stati inaugurati inoltre i primi ´Sportelli per la casa´, utili punti di riferimento per chi vuole avere informazioni precise sull´edilizia residenziale pubblica. "Il Patto - ha concluso l´assessore Zambetti - rappresenta quindi un´esigenza particolarmente sentita perché in questi anni in Lombardia il costo e l´esigenza dell´abitare sono aumentati. Regione Lombardia, come sempre, fa la sua parte". |
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AOSTA, LEGGE CASA: APPROVATE LE NUOVE DISPOSIZIONI |
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Aosta, 5 settembre 2011 - Su proposta dell’Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena, il Consiglio regionale ha approvato nella seduta del 27 luglio scorso il disegno di legge regionale n. 145 relativo alla semplificazione delle procedure urbanistiche e alla riqualificazione del patrimonio edilizio in Valle d’Aosta. «Il disegno di legge, la cui elaborazione è anche frutto della collaborazione tra gli uffici regionali e quelli del Consiglio permanente degli enti locali, oltre che degli ordini professionali, intende dare ulteriore impulso agli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio in Valle d’Aosta i cui risultati - a circa due anni dell’entrata in vigore della l.R. 24/2009 – denotano un interesse crescente da parte dei cittadini, come attestano i dati del monitoraggio in tempo reale sui titoli abilitativi rilasciati dai comuni.», ha commentato l’Assessore Manuela Zublena Le modificazioni introdotte prevedono, in particolare, l’estensione dell’applicazione dei benefici volumetrici agli edifici ex rurali destinati ad attività agro-silvo-pastorali, non più strumentali allo svolgimento delle attività medesime. «La nuova disciplina relativa agli edifici ex rurali destinati ad attività agro-silvo-pastorali – ha spiegato l’Assessore Zublena – consentirà di incentivare il recupero e la riqualificazione di una parte rilevante del patrimonio edilizio regionale ad oggi non interessata dagli interventi di ampliamento volumetrico». Un’altra importante modificazione è quella che consente di frazionare gli interventi di ampliamento nel limite del 20 per cento, per ogni unità immobiliare, del volume esistente all’atto del primo intervento, al fine di dare la facoltà al cittadino di agire in momenti diversi sulla propria unità immobiliare, diluendone – in tempi di crisi - gli oneri nel tempo. Le modificazioni si sono poi concentrate sull’inapplicabilità dei benefici volumetrici previsti dalla legge stessa sulle unità immobiliare “parzialmente abusive, con esclusione di quelle per le quali sia stato rilasciato il titolo abilitativo edilizio in sanatoria”. Si chiarisce - anche alla luce della recente espressione del Tar - che la legge casa non si applica alle unità immobiliari anche parzialmente abusive, se non si sono prima espletate le ordinarie procedure di sanatoria, laddove praticabili. «Con questa modificazione, si è voluto chiarire che la “legge casa” non può essere invocata da chi ha commesso abusi non sanabili ai sensi delle disposizioni urbanistiche”, ha ribadito l’Assessore. E’ stata infine estesa la possibilità per i comuni di esprimersi anche sull’inserimento dell’intervento di ampliamento nel contesto territoriale, stabilendo criteri di coerenza tipologica e paesaggistica. |
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ANTICONTRAFFAZIONE: CNAC INSEDIA COMMISSIONI TEMATICHE A MILANO IL 24 OTTOBRE SI TERRANNO GLI STATI GENERALI PER RAFFORZARE LA LOTTA AL FALSO |
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Roma, 5 settembre 2011 – Lo scorso 22 luglio Si è svolta, presso il ministero dello Sviluppo economico, la terza riunione plenaria del Consiglio Nazionale Anticontraffazione (Cnac), l’organismo interministeriale con funzioni di indirizzo, impulso e coordinamento strategico delle iniziative in materia di lotta al mercato del falso. Due i principali argomenti all’ordine del giorno: l’insediamento delle Commissioni Consultive Tematiche in seno al Cnac e l’organizzazione degli Stati Generali Lotta alla Contraffazione. Il Presidente del Cnac Daniela Mainini ha designato i componenti delle Commissioni Tematiche con riferimento a 11 ambiti settoriali (agroalimentare, farmaci e cosmetici, design, elettronica, opere d’arte, fiere, giocattoli, meccanica, moda-tessile-accessori, pirateria, sport) e a 4 trasversali (Università, Internet, dispositivi anticontraffazione e comunicazione). Scopo delle commissioni è individuare le priorità di azione del biennio 2011-2012 in materia di lotta alla contraffazione e elaborare proposte progettuali concrete per gli Stati Generali Lotta alla Contraffazione che, il prossimo 24 ottobre, vedranno la partecipazione a Milano di tutti gli stakeholder impegnati nel contrasto al fenomeno (istituzioni centrali e locali, rappresentanti del mondo produttivo e del consumo, forze dell’ordine). L’evento prevede la partecipazione del Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani. Nota- Cos’è il Consiglio Nazionale Anticontraffazione (Cnac) - Previsto dall’art. 145 del Codice della Proprietà Industriale, il Consiglio Nazionale Anticontraffazione è stato introdotto dalla l. 99/2009 e formalmente insediato il 22 dicembre 2010 dal Ministro dello Sviluppo Economico, On. Paolo Romani, alla presenza dei rappresentanti di altri dieci ministeri (oltre al Ministero dello Sviluppo Economico, i Ministeri dell´Economia e delle Finanze, della Giustizia, dell´Interno, della Difesa, delle Politiche Agricole, dei Beni Culturali, delle Politiche Sociali, degli Esteri, della Salute e della Funzione Pubblica) e dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci), tutti coinvolti a vario titolo nel contrasto del fenomeno della contraffazione. Con decreto del 21 gennaio 2011, il Ministro Romani ha delegato a presiederlo l’Avv. Daniela Mainini, penalista di fama nazionale con esperienza più che ventennale in materia di tutela della Proprietà Intellettuale e di lotta alla contraffazione. La Direzione Generale per la lotta alla contraffazione – Uibm del Ministero dello Sviluppo Economico fornisce il servizio di Segretariato del Consiglio Nazionale Anticontraffazione, che ha sede a Roma, in Via Molise 19. |
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IMPRESE.GIBELLI FAVORIRE CULTURA AGGREGAZIONE NELLE PMI PRIMA MISURA ERGON SPINTA PER CREAZIONE RETI |
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Milano, 5 settembre 2011 - ´Con l´approvazione del bando per la promozione e animazione delle aggregazioni di imprese, Regione Lombardia, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Sistema delle Camere di Commercio lombarde, si pongono l´obiettivo di far crescere e consolidare nelle micro, piccole e medie imprese la cultura e la propensione a lavorare in rete. Questo deve avvenire attraverso il sostegno e l´incentivazione all´emersione di diverse e nuove forme di aggregazioni tra imprese lombarde.´ Lo ha detto lo scorso 25 luglio il Vicepresidente e Assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli in merito all´approvazione della prima azione del ´programma Ergon´ volto ad agevolare, con diverse misure, l´aggregazione tra imprese. ´La volontà di Regione Lombardia - ha continuato Gibelli - è che questo avvenga tramite lo sviluppo di relazioni di business e il sostegno ai processi di aggregazione tra imprese. Un´operazione utile a migliorare la capacità dei soggetti associativi ed istituzionali nello sviluppare iniziative e azioni a supporto delle aggregazioni.´ ´Anche questo provvedimento - ha concluso il Vicepresidente - dimostra la mia volontà, e quella di Regione Lombardia, di mettere a disposizione delle piccole e medie imprese, i migliori strumenti affinchè superino definitivamente la crisi economica´. |
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CROAZIA, CRESCONO I PIGNORAMENTI |
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Zagabria, 5 settembre 2011 - Secondo quanto sostiene l´Agenzia Finanziaria Fina, sarebbero circa 150.000 i conti correnti attualmente bloccati a causa di pignoramenti in Croazia. Complessivamente, rende noto la stessa Agenzia, è in fase di decisa e continua crescita il numero di procedure di esproprio di terreni, veicoli e altre proprietà, 930 dei quali andranno in ultima fase di formalizzazione proprio entro la fine del prossimo anno. I pignoramenti sono stati circa 2.400 durante i primi sei mesi dell´anno ma il numero, stando a quanto sostiene la Camera dell´Economia, dovrebbe raddoppiare entro la fine del 2011. |
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TRENTO: UN DISEGNO DI LEGGE SULLA NUOVA DISCIPLINA DELL´ATTIVITA´ ARTIGIANA |
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Trento, 5 settembre 2011 - È nell´ottica di una maggiore semplificazione, nonché della valorizzazione delle imprese artigiane e della formazione dei giovani, il disegno di legge approvato il 22 luglio dalla Giunta provinciale, su indicazione dell´assessore all´industria, artigianato e commercio, Alessandro Olivi, che introduce alcune modifiche alla normativa provinciale n. 11 del 2002 sull´artigianato. Il disegno di legge verrà trasmesso al Consiglio provinciale per l´ulteriore corso. Si tratta di integrazioni necessarie per raccordare la legislazione provinciale a quella statale e dunque recepire modifiche legislative a livello nazionale, che offrono la possibilità di una notevole semplificazione nell´iter di iscrizione delle imprese alla Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura. "Con questo disegno di legge - ha commentato l´assessore Alessandro Olivi - si vuole confermare l´attenzione che la Giunta provinciale rivolge al comparto dell´artigianato trentino, dedicandovi strumenti appositi sotto il profilo della valorizzazione delle imprese artigiane, nonché della trasmissione della conoscenza fra le diverse generazioni, ovvero della formazione di professionalità specifiche sotto la guida dei nostri Maestri artigiani". Il disegno di legge permette, innanzi tutto, l´iscrizione - nonché qualsiasi altra variazione compresa la cancellazione - delle ditte all´albo imprese artigiane attraverso un meccanismo molto più snello, senza grosse difficoltà burocratiche e senza il preventivo vaglio di una commissione. Una accelerazione all´iter (con la normativa attuale sono richiesti in media 30 giorni) per poter avviare in modo rapido e facile una qualsiasi attività artigiana. La seconda grossa novità è rappresentata dalla Commissione provinciale per l´artigianato, che attraverso il disegno di legge viene radicalmente rivista: attualmente la Commissione ha compiti burocratici relativi alla tenuta dell´Albo: "La proposta - ha spiegato l´assessore provinciale all´artigianato - è quella di creare un organo consultivo e propositivo della Giunta provinciale sulle prospettive di crescita e la valorizzazione dell´artigianato, una sorta di luogo di confronto, dove rafforzare il rapporto fra le politiche pubbliche e lo sviluppo del comparto. Sarà quindi una struttura operativa più snella ed efficace". Per questo la Commissione provinciale per l´artigianato viene incardinata presso il competente Servizio provinciale e non più presso la Camera di Commercio, mentre la delega della tenuta dell´albo viene assegnata alla Camera di Commercio assieme alle funzioni di vigilanza e di applicazione delle relative sanzioni. Ultima novità è rappresentata dall´articolo 10 che rafforza i Maestri artigiani: "Si prevede la possibilità di introdurre aiuti specifici anche di carattere economico alle imprese artigiane nelle quali vi siano come titolari dei Maestri - sono state le conclusioni di Alessandro Olivi -. Inoltre si prevede un maggiore legame fra il Maestro artigiano e le botteghe scuole, al fine di poter utilizzare i nostri Maestri artigiani come formatori di professionalità e competenze rivolte ai giovani all´interno dei luoghi di lavoro, per trasmettere la conoscenza professionale fra le generazioni". |
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AZIENDE, PERFORMANCE MIGLIORI DENTRO I BIC DI TRENTINO SVILUPPO LO ATTESTA UNO STUDIO DELL’UNIVERSITÀ DI TRENTO SUI SETTORI MANIFATTURIERO E ICT |
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Trento, 5 settembre 2011 - Fatturati ed utili di esercizio in crescita, seppure in un contesto di crisi economica, e maggiore propensione agli investimenti. Queste, in sintesi, le performance delle aziende insediate nei Bic rispetto ad analoghe iniziative imprenditoriali operative “fuori Bic”. L’analisi dettagliata, condotta dall’Università di Trento e pubblicata nel Bilancio di missione 2011, ripresa sull’ultimo numero di Impresa Innovazione, conferma l’importante ruolo di “incubatore d’impresa” svolto dai sei Business Innovation Centre trentini, strutture modulari attrezzate e pronte all’uso, all’interno delle quali l’imprenditore può usufruire di servizi a supporto dello start-up, sportelli informativi, agevolazioni per l’acquisto di impianti tecnologici, insieme ad altre opportunità. Al 31 dicembre 2010 nei sei Bic di Trentino Sviluppo operano 86 aziende, anche se nel corso del 2010 le aziende complessivamente insediate sono arrivate a 92, al lordo di quelle uscite entro la fine dell’anno. Nei Bic sono impiegati 690 addetti e il giro d’affari delle imprese insediate è stimato in circa 100 milioni di euro. Il tempo di permanenza media delle aziende nel Bic di Rovereto, il più longevo essendo operativo dal 1988, è di 4,18 anni. L’analisi delle performance delle aziende insediate nei Bic nel settore manifatturiero ha preso in esame 38 aziende che sono state confrontate con 288 aziende con sede in Trentino, ma non dentro un Bic, aventi il medesimo codice Ateco. Pur con i limiti legati essenzialmente all’intervallo temporale considerato (anni 2008 e 2009) gli indicatori economici misurano un significativo incremento in termini percentuali del fatturato complessivamente generato dalle aziende Bic, +16%, contro una flessione del 21% per le aziende Non-bic. L’analisi del risultato dell’esercizio evidenzia un incremento dell’utile di esercizio tra il 2008 e il 2009 del 346% per le aziende operanti nei Bic a fronte di un calo del 73% di quelle Non-bic, mentre il margine operativo lordo (M.o.l.) è cresciuto del 13% per le aziende Bic e sceso del 31% per le aziende Non-bic. Dal punto di vista finanziario, i dati mostrano in maniera evidente la maggior propensione agli investimenti che caratterizza le aziende Bic. Infatti, tra il 2008 e il 2009 il capitale complessivamente investito vede un incremento del 31%. Nelle “Non Bic” si evidenzia invece una certa staticità negli investimenti, con un incremento complessivo nell’ordine dello 0,5%. Performance analoghe sono state registrate nel settore dell’informatica, ricerca e sviluppo e servizi alle imprese. In questo caso lo studio dell’Università di Trento ha preso in esame 32 aziende che sono state confrontate con 480 aziende di tutto il territorio trentino. Gli indicatori economici misurano un maggior incremento in termini percentuali del fatturato complessivamente generato dalle aziende Bic se confrontato con le aziende Non-bic: +13% contro +0,03%. L’analisi del risultato dell’esercizio evidenzia come sia nel 2008 che nel 2009 le aziende trentine, Bic e Non-bic, operanti in questo settore abbiano complessivamente prodotto utili crescenti nel tempo. Nello specifico, l’incremento da un anno all’altro è stato del 156% nelle aziende operanti nei Bic e del 4% in quelle Non-bic. Gli indicatori di tipo patrimoniale e finanziario evidenziano come nelle aziende Bic si sia verificato un incremento del capitale investito nell’ordine del 23% a fronte di un 5% delle aziende Non-bic. Ora la situazione verrà monitorata costantemente nei prossimi anni, in modo da avere dei dati statisticamente ancora più consistenti e quindi significativi. Nel numero di luglio di Impresa Innovazione, il periodico di Trentino Sviluppo, oltre ad una ripresa dello studio sui Bic ed una presentazione del Bilancio di missione, figurano anche servizi ed approfondimenti sulla commessa Rolls Royce per Fly Spa di Grigno, l’accordo con Bonfiglioli Riduttori che entro l’anno si insedierà nel costruendo Polo della Meccatronica di Rovereto, oltre alla presentazione di Arca, il marchio unico per le case in legno, e le “Istruzioni per l’uso” di Alessandro Garofalo a beneficio di chi intende avviare una start up. Ma anche approfondimenti su Trentino Golf, la nuova società consortile tra otto campi golf, i nuovi piani attività di Trentino Sviluppo mentre l’angolo normativo si occupa del nuovo regolamento sui contratti pubblici. Stampata in 3.800 copie, Impresa Innovazione può essere scaricata dal sito www.Trentinosviluppo.it |
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COMMERCIO, FVG: RECEPITA DIRETTIVA EUROPEA "BOLKESTEIN" |
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Trieste, 5 settembre 2011 - La Giunta ha recepito il 28 luglio la direttiva europea sul commercio nota come "Bolkestein", che di fatto andrà a modificare i procedimenti concessori per quel che riguarda le medie e grandi strutture di vendita, le vendite dirette a domicilio e il commercio sulle aree pubbliche. Con questo provvedimento, per quel che riguarda nello specifico la grande distribuzione (superficie di vendita superiore a 1500 mq), viene ridimensionato lo strumento del piano commerciale regionale, che è sostituito con la fissazione di criteri generali di pianificazione basati su elementi essenzialmente di natura urbanistica e ambientale, inclusa la tutela delle bellezze artistico-architettoniche. "In pratica - sottolinea l´assessore regionale al Commercio, Angela Brandi - la direttiva liberalizza tutti gli aspetti commerciali legati a indici numerici e misure, come i parametri connessi alle superfici e alle metrature". "Ciò non significa - spiega l´assessore - che si andrà incontro a una liberalizzazione indiscriminata, perché comunque varranno i vincoli urbanistici e ambientali. Quindi è necessario adottare un´applicazione ragionata della legge - conclude l´assessore Brandi -, che si baserà di fatto sulla pianificazione urbanistica degli enti locali. E in questo la Regione manterrà alta l´attenzione, affinché gli insediamenti commerciali siano coerenti a uno sviluppo armonico del territorio". |
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GRUPPO CIR: RICAVI A 2,2 MILIARDI NEL SEMESTRE (-1,8%), MARGINI IN CRESCITA (EBITDA +16,8%) |
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Milano, 5 settembre 2011 – Il Consiglio di Amministrazione di Cir-compagnie Industriali Riunite Spa, riunitosi il 29 luglio sotto la presidenza di Stefano Micossi, ha esaminato e approvato la relazione finanziaria semestrale del gruppo al 30 giugno 2011. Il gruppo Cir opera in quattro principali settori di attività: energia (Sorgenia), media (Espresso), componenti auto (Sogefi), sanità (Kos). Andamento della gestione - Il gruppo Cir, nonostante il difficile contesto economico che caratterizza i principali mercati nei quali opera, ha chiuso il primo semestre del 2011 con margini in crescita rispetto allo stesso periodo del 2010 grazie al miglioramento della redditività delle quattro principali controllate operative Sorgenia, Espresso, Sogefi e Kos. I ricavi hanno registrato una leggera flessione dovuta alla riduzione delle vendite di Sorgenia, parzialmente compensata dagli incrementi ottenuti da Espresso, Sogefi e Kos. L’utile netto di gruppo del semestre è stato di 19,4 milioni di euro rispetto a 42,2 milioni di euro del corrispondente periodo del 2010. La riduzione è attribuibile al minore risultato netto di Sorgenia, che nel primo semestre del 2010 aveva beneficiato di un credito fiscale per gli investimenti in nuova capacità produttiva. Le altre principali società operative del gruppo hanno registrato una crescita dell’utile netto. Risultati consolidati - I ricavi consolidati del gruppo Cir nel primo semestre 2011 sono ammontati a 2.205,6 milioni di euro, in leggera flessione (-1,8%) rispetto a 2.246,6 milioni di euro nei primi sei mesi del 2010. La variazione è riconducibile alla riduzione dei ricavi di Sorgenia, dovuta in particolare alle minori vendite di gas, parzialmente compensata dalla crescita registrata da Espresso, Sogefi e Kos. Il margine operativo lordo (Ebitda) consolidato è stato pari a 226,3 milioni di euro (10,3% dei ricavi), rispetto a 193,8 milioni di euro (8,6% dei ricavi) nel primo semestre del 2010, con una crescita del 16,8%. Il risultato operativo (Ebit) consolidato è ammontato a 128,6 milioni di euro, in aumento del 19% rispetto a 108,1 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2010. L’incremento dei risultati operativi è riconducibile al miglioramento della redditività delle quattro principali controllate (Sorgenia, Espresso, Sogefi e Kos). Il risultato netto della gestione finanziaria, negativo per 52,3 milioni di euro (negativo per 42,8 milioni di euro nel primo semestre 2010), è stato determinato da oneri finanziari netti per 62,4 milioni di euro, parzialmente compensati da dividendi e proventi netti da negoziazione e valutazione titoli per 7,7 milioni di euro e rettifiche di valore positive di attività finanziarie per 2,4 milioni di euro. L’utile netto consolidato del gruppo Cir nel primo semestre del 2011 è stato di 19,4 milioni di euro rispetto a 42,2 milioni di euro del corrispondente periodo dello scorso esercizio. La riduzione, nonostante l’incremento degli utili di Espresso, Sogefi e Kos, è legata al minore risultato netto di Sorgenia, che nel 2010 aveva beneficiato di una componente non ricorrente rappresentata da un credito fiscale per gli investimenti in nuova capacità produttiva. L’indebitamento finanziario netto del gruppo Cir al 30 giugno 2011 ammontava a 2.184,3 milioni di euro, in calo rispetto 2.198 milioni di euro al 31 marzo 2011 (2.166,8 milioni di euro al 31 dicembre 2010). L’indebitamento finanziario netto consolidato è determinato da: - un’eccedenza finanziaria netta aggregata a livello holding di 104 milioni di euro (112,6 milioni di euro al 31 marzo 2011). La riduzione rispetto a 123,6 milioni di euro al 31 dicembre 2010 è attribuibile principalmente agli investimenti effettuati nel periodo e agli esborsi per costi di gestione e oneri finanziari; - un indebitamento netto complessivo delle società operative di 2.288,3 milioni di euro (2.310,6 milioni di euro al 31 marzo 2011). La diminuzione rispetto a 2.290,4 milioni di euro al 31 dicembre 2010 deriva dal deconsolidamento da parte di Sorgenia e Kos di debiti finanziari correlati ad attività destinate alla dismissione per 121,8 milioni di euro, parzialmente compensata dagli investimenti in nuova capacità produttiva e dall’incremento del capitale circolante di Sorgenia, al netto dei flussi generati dalla gestione. La posizione finanziaria netta include l’investimento del gruppo Cir in quote di hedge funds (77,3 milioni di euro al 30 giugno 2011). Il patrimonio netto consolidato totale al 30 giugno 2011 era pari a 2.544,4 milioni di euro, in crescita rispetto a 2.522,9 milioni di euro al 31 dicembre 2010. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo è aumentato a 1.493,9 milioni di euro da 1.487 milioni di euro al 31 dicembre 2010. Al 30 giugno 2011 il gruppo Cir impiegava 13.257 dipendenti (12.910 al 31 dicembre 2010). Risultato della società capogruppo - La società capogruppo Cir Spa ha chiuso il primo semestre del 2011 con un utile netto di 14,2 milioni di euro rispetto a una perdita di 3,8 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2010 grazie al maggiore flusso di dividendi ricevuti dalle principali controllate operative. Il patrimonio netto al 30 giugno 2011 era pari a 967,3 milioni di euro (968,5 milioni di euro al 31 dicembre 2010). Le azioni proprie in portafoglio al 30 giugno 2011 erano 43.074.000 (pari al 5,43% del capitale), invariate rispetto al 31 dicembre 2010. Attività industriali Energia: Sorgenia - Nel primo semestre del 2011, nonostante le incertezze del contesto economico e le difficoltà del mercato, Sorgenia ha registrato una significativa crescita dei margini rispetto allo stesso periodo del 2010. L’avvio della marcia commerciale della centrale di Turano-bertonico Lodigiano (Lodi) ha consentito di compensare la sfavorevole congiuntura di mercato, caratterizzata in particolare dalla riduzione dei margini di generazione. Il risultato netto adjusted del semestre, leggermente positivo, risente dell’aumento degli ammortamenti e degli oneri finanziari registrato nel periodo, in considerazione del completamento in corso del piano di investimenti nelle centrali a ciclo combinato. Alla fine del semestre è stata costituita Sorgenia Green, la nuova società del gruppo interamente dedicata alle energie rinnovabili. Obiettivo dell’operazione è rafforzare ulteriormente la presenza del gruppo Sorgenia nelle fonti rinnovabili, concentrando in un’unica società controllata al 100% il personale, gli impianti e i progetti di sviluppo del gruppo nel settore. I ricavi del primo semestre sono ammontati a 1.043,1 milioni di euro, in calo del 12% rispetto al corrispondente periodo del 2010 (1.184,7 milioni di euro). La variazione è dovuta principalmente a una diminuzione dei volumi di vendita di gas naturale – anche a causa di temporanee riduzioni delle disponibilità sui contratti di approvvigionamento in essere – e a un differente mix di clienti. L’ebitda adjusted è ammontato a 77,7 milioni di euro, in crescita del 30% rispetto al dato del corrispondente periodo del 2010 (59,8 milioni di euro). L’ebitda è stato pari a 76,3 milioni di euro, in aumento del 16,9% rispetto a 65,3 milioni di euro dei primi sei mesi del 2010. L’utile netto di gruppo adjusted è stato pari a 0,5 milioni di euro, mentre l’utile netto di gruppo è ammontato a 0,3 milioni di euro. I risultati del primo semestre del 2010 (52 milioni di euro l’utile netto adjusted e 55,9 milioni di euro l’utile netto) sono stati determinati essenzialmente da una componente straordinaria rappresentata da un credito fiscale per gli investimenti in nuova capacità produttiva effettuati dalla società. L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2011 ammontava a 1.767,5 milioni di euro, in riduzione rispetto a 1.791,5 milioni al 31 marzo 2011. Media: Espresso - La situazione di debole crescita dell’economia e di incertezza sulle prospettive si è riflessa sull’andamento degli investimenti pubblicitari, che nei primi cinque mesi del 2011 hanno registrato una flessione del 2,8% rispetto al corrispondente periodo del 2010 (dati Nielsen Media Research). L’andamento negativo ha colpito tutti i mezzi tradizionali, dalla televisione (-2,3%) alla radio (-8,4%) e alla stampa (-5%). I quotidiani a pagamento hanno registrato un calo del 4%, mentre i periodici hanno mostrato una migliore tenuta (-1,4%). In controtendenza solo Internet, che ha realizzato nuovamente un incremento molto sostenuto (+15,6%). Quanto alle diffusioni, i dati Ads (media mobile degli ultimi 12 mesi a marzo 2011, a perimetro omogeneo) mostrano una flessione delle vendite in edicola del 5,3% per i quotidiani, dell’1,5% per i settimanali e del 7,2% per i mensili. Malgrado tale contesto, l’andamento del gruppo Espresso nel primo semestre del 2011 è stato positivo, registrando sia una crescita del fatturato che dei risultati economici. I ricavi sono ammontati a 457,4 milioni di euro, in aumento del 2,8% rispetto al dato del corrispondente periodo dell’anno precedente (445,1 milioni di euro). I ricavi diffusionali, sono stati pari a 170 milioni di euro, sostanzialmente in linea con i 171,2 milioni di euro del primo semestre del 2010. L’andamento del fatturato diffusionale riflette la tenuta delle vendite de la Repubblica, dei periodici e dei prodotti opzionali. Le diffusioni dei quotidiani locali sono state più deboli, ma il fatturato ha beneficiato dell’aumento del prezzo effettuato a inizio d’anno su 7 delle 18 testate locali del gruppo. I ricavi pubblicitari, pari a 274,4 milioni di euro, hanno registrato una crescita del 3,6% rispetto al primo semestre del 2010. I ricavi diversi, pari a 13 milioni di euro, sono cresciuti del 45% rispetto al primo semestre del 2010, grazie allo sviluppo dell’attività di affitto di banda digitale terrestre televisiva a operatori terzi. L’ebitda è stato pari a 81,5 milioni di euro, in crescita del 9% rispetto a 74,7 milioni di euro nel primo semestre del 2010. L’utile netto è ammontato a 31,5 milioni di euro contro 28,6 milioni di euro nel primo semestre del 2010 (+10,1%). L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2011 era pari a 150,7 milioni di euro (108,4 milioni di euro al 31 marzo 2011). Componentistica per autoveicoli: Sogefi - Nel primo semestre il gruppo Sogefi ha proseguito il trend di significativa crescita degli indicatori economici grazie al miglioramento dei livelli produttivi in tutti i più importanti mercati e per tutte le principali tipologie di veicoli. L’aumento dei prezzi di vendita e il controllo della dinamica dei costi di struttura hanno consentito di contenere l’effetto del rincaro delle materie prime in atto sul mercato. Nel periodo, inoltre, Sogefi ha firmato un accordo per acquistare il gruppo di componentistica auto Mark Iv Systèmes Moteurs, uno dei principali produttori mondiali di sistemi di gestione aria e raffreddamento motore, cogliendo un’importante opportunità di sviluppo internazionale e integrazione tecnologica. I ricavi nel semestre si sono attestati a 526,6 milioni di euro, in crescita del 15,1% rispetto a 457,6 milioni di euro del corrispondente periodo del 2010. L’incremento maggiore si è registrato negli Stati Uniti (+72,8%), grazie all’entrata a regime delle produzioni avviate nel corso del 2010. I ricavi crescono a doppia cifra anche in Brasile (+13,9%), Cina (+18,4%), Europa (+13,2%) e India (+29,9%). L’ebitda è stato pari a 52,8 milioni di euro, in crescita del 16,6% rispetto a 45,3 milioni nel primo semestre del 2010. L’utile netto è ammontato a 15,3 milioni di euro, in aumento del 54,6% rispetto a 9,9 milioni di euro del corrispondente periodo del 2010. L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 giugno 2011 era pari a 167,6 milioni di euro (166,6 milioni di euro al 31 marzo 2011). Sanità: Kos - Nel primo semestre del 2011 Kos ha ottenuto un significativo incremento dei principali indicatori economici rispetto allo stesso periodo del 2010 grazie allo sviluppo di tutte le società del gruppo e all’allargamento del perimetro di attività. Il gruppo Kos gestisce a oggi circa 60 strutture, prevalentemente nel centro nord Italia, per un totale di oltre 5.600 posti letto operativi, ai quali se ne aggiungono oltre 900 in fase di realizzazione. I ricavi sono ammontati a 176,9 milioni di euro, in crescita dell’11,2% rispetto al corrispondente periodo del 2010 (159 milioni di euro). L’ebitda è stato pari a 27,5 milioni di euro, in crescita del 22,8% rispetto al dato del primo semestre del 2010 (22,4 milioni di euro) prima dei costi non ricorrenti. Lo scorso anno, infatti, la società aveva sostenuto costi straordinari per circa 2,2 milioni di euro dovuti alla procedura di Ipo e alle acquisizioni effettuate. Includendo tali costi, l’Ebitda del primo semestre del 2010 era stato pari a 20,2 milioni di euro. L’utile netto dei primi sei mesi è ammontato a 6,2 milioni di euro, contro un risultato di 2 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2010 (3,8 milioni di euro prima dei costi non ricorrenti). L’indebitamento finanziario netto consolidato del gruppo Kos al 30 giugno 2011 ammontava a 159,8 milioni di euro (199,3 milioni al 31 marzo 2011). Il miglioramento è attribuibile al deconsolidamento di immobili destinati alla dismissione e alla sottoscrizione di un aumento di capitale per 20 milioni di euro effettuata nel mese di giugno da parte del socio Axa Private Equity, in linea con quanto previsto dall’accordo tra gli azionisti della società perfezionato nel dicembre del 2010. A seguito di tale aumento di capitale, l’azionariato di Kos è così composto: Cir detiene il 53,6%, Axa Private Equity il 44,2%, il management e gli altri soci il rimanente 2,2%. Investimenti finanziari e altre attività Per quanto riguarda gli investimenti finanziari del gruppo, Cir detiene un portafoglio diversificato di fondi e partecipazioni minoritarie nel settore del private equity (fair value al 30 giugno 2011 pari a 76,5 milioni di euro) e il fondo di venture capital Cir Ventures (fair value al 30 giugno pari a 15 milioni di dollari). Tra gli altri investimenti, Jupiter Finance opera nel segmento dei crediti problematici (non performing loans). Al 30 giugno 2011 il valore nominale dei crediti in gestione ammontava a circa 2,3 miliardi di euro. Il valore dell´investimento di Cir in tale attività al 30 giugno 2011 ammontava a 65 milioni di euro. Evoluzione prevedibile dell’esercizio in corso - Nella seconda parte dell’anno il gruppo Cir continuerà a focalizzarsi sullo sviluppo e sull’efficienza delle proprie attività principali, proseguendo le azioni attuate con successo negli ultimi due anni. Eventi successivi alla fine del semestre: Lodo Mondadori - In data 9 luglio 2011 è stata depositata la sentenza della Corte d’Appello di Milano nella causa civile promossa da Cir, assistita dagli avvocati Vincenzo Roppo ed Elisabetta Rubini, contro Fininvest per il risarcimento del danno causato da corruzione giudiziaria nella vicenda del Lodo Mondadori. La sentenza condanna Fininvest a pagare in favore di Cir circa 540,1 milioni di euro, oltre agli interessi legali dal 3 ottobre 2009 e alle spese, quale risarcimento di danno immediato e diretto. Per effetto di tale sentenza, in data 26 luglio 2011, Cir ha ricevuto da Fininvest il pagamento di complessivi circa 564,2 milioni di euro, comprensivi di spese legali e interessi. Poiché il contenzioso non è concluso, avendo la controparte annunciato l’intenzione di presentare ricorso in Cassazione, l’importo, secondo quanto prevedono i principi contabili internazionali (Ias 37), non avrà impatti sul conto economico del gruppo fino al termine dell’ultimo grado di giudizio. |
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ANSALDO-BREDA, CONTRO LA VENDITA LA REGIONE TOSCANA CHIEDE INCONTRI AD AZIENDA, GOVERNO, FINMECCANICA |
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Firenze, 5 settembre 2011 – La Toscana dice con fermezza no all’ipotesi di vendita dell’Ansaldo Breda da parte di Finmeccanica. Al tavolo convocato dall’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini che si è riunito oggi nella sede della Presidenza della Regione si sono seduti, oltre allo stesso Simoncini, l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao, la Presidente della Provincia di Pistoia Federica Fratoni, il sindaco di Pistoia Renzo Berti e una nutrita rappresentanza della Rsu aziendale e delle single sindacali attive alla Ansaldo Breda. Obiettivo comune quello di fare chiarezza sulle notizie, diffuse soprattuitto a mezzo stampa, di una possibile vendita dell’azienda pistoiese e di avviare un percorso condiviso per convincere l’azienda, Finmeccanica e lo stesso Governo a cambiare rotta. “Chiederemo subito tre incontri – ha detto Simoncini – uno ai Ministri Tremonti e Romani, uno all’amministratore delegato di Finmeccanica Orsi ed uno al nuovo amministratore delegato di Ansaldo Breda, Manfellotto, appena nominato. La Regione vuole spiegazioni su quello che sta succedendo e vuol ribadire ad ogni livello la sua preoccupazione e la sua contrarietà ad una scelta che non soltanto potrebbe avere effetti negativi pesantissimi sul tessuto economico pistoiese, ma andrebbe ad impoverire l’intero settore manifatturiero nazionale, rinunciando all’unica azienda italiana specializzata nella produzione di materiale rotabile proprio ora che in tutto il resto del mondo si punta sul settore dei trasporti come su un settore strategico per lo sviluppo”. La Regione Toscana, così come le altre istituzioni locali, sarà schierata al finaco dei lavoratori nell’assemblea generale che si terrà il 1° settembre a Pistoia e nella manifestazione che si terrà giovedì per le strade cittadine. “Su richiesta dei sindacati - aggiunge Simoncini – ci siamo inoltre impegnati a contattare le Regioni Campania, Calabria e Sicilia, dove sorgono altri stabilimenti della Ansaldo Breda, per costituire un coordinamento interregionale che sia più forte nel chiedere al Governo ed a Finmeccanica di tornare indietro su questa sciagurata scelta. Non c’è nessuna coerenza tra la necessità che il sistema Italia ha di rilanciare l’economia, la produzione ed il sistema industriale e questa decisione di cedere un’azienda che da sempre rappresenta il fiore all’occhiello nella produzione italiana di materiale rotabile. Tra l’altro la Regione Toscana, con il suo recente programma regionale di sviluppo, ha puntato molto sul trasporto su ferro ed a breve si terrà la gara per la produzione dei nuovi treni per il trasporto pubblico regionale. Questo dovrebbe essere un momento in cui valorizzare Ansaldo Breda, non pensare alla sua cessione”. |
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CIR: RICEVUTO IL PAGAMENTO PREVISTO DALLA SENTENZA D’APPELLO SULLA VICENDA MONDADORI
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Milano, 5 settembre 2011 - Cir rende noto di aver ricevuto in data 26 luglio da Fininvest il pagamento dell’importo di circa 564,2 milioni di euro, liquidato dalla Corte d’Appello di Milano con sentenza depositata in data 9 luglio 2011, quale risarcimento del danno causato a Cir dalla corruzione giudiziaria a suo tempo posta in essere nella vicenda del Lodo Mondadori. L’importo è comprensivo di spese legali e interessi dal 3 ottobre 2009. Cir e i propri legali, Vincenzo Roppo ed Elisabetta Rubini, preso atto dell’intenzione di Fininvest di presentare ricorso in Cassazione, sono pienamente fiduciosi che le buone ragioni della società, già riconosciute da una sentenza penale passata in giudicato e da due gradi di giudizio civile, troveranno in tale sede ulteriore e definitivo riconoscimento. |
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IMPRESE.GIBELLI:NUOVI VANTAGGI PER INVESTIMENTI "LOMBARDI" APPROVATE LINEE DI INTERVENTO FRIM A FAVORE DEGLI IMPREDITORI |
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Milano, 5 settembre 2011 - "Con la definitiva approvazione del Frim verranno rilanciate alcune specifiche aree di interevento, come lo sviluppo aziendale, la crescita dimensionale e il trasferimento della proprietà d´impresa. Questa ulteriore iniziativa a favore delle piccole e medie imprese lombarde, porterà nuovi e importanti vantaggi per i nostri imprenditori". Lo ha detto il 28 luglio il vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli in merito alla definitiva approvazione di tre precise linee di intervento del bando Frim (Fondo di Rotazione per l´Imprenditorialità). Le linee approvate sono l´esito di una revisione e armonizzazione delle Linee di intervento 1 - Sviluppo Aziendale, 4 - Crescita dimensionale, 5 - Trasferimento della proprietà d´impresa. "Grazie a questa misura - ha continuato Gibelli - viene incrementato il programma di investimento ammissibile, aumenta la quota finanziata dal fondo regionale e viene così confermato il tasso d´interesse al minimo previsto per legge (0,50 per cento)". "Con l´occasione - ha proseguito l´assessore - sono state introdotte nuove modalità d´istruttoria che consentono una semplificazione dei processi e una riduzione dei tempi". "Gli imprenditori lombardi quindi - ha concluso il vice presidente - avranno concreti vantaggi sui loro investimenti". |
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TECNOLOGIE PER IL LEGNO: UNA BRUSCA FRENATA NEL SECONDO TRIMESTRE |
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Assago, 5 settembre 2011 - La ripresa del settore ha subito una brusca frenata nel periodo aprile-giugno 2011, dimostrandosi più in linea con il 2010 piuttosto che con un inizio 2011 decisamente più positivo; con la necessaria differenziazione fra i mercati esteri, sempre più ricettivi e propensi agli investimenti, e una industria domestica statica e poco incline al rinnovamento degli impianti. Un andamento dovuto anche alla dimensione media delle imprese utilizzatrici italiane: una capacità produttiva limitata e la ridotta disponibilità economica non facilitano l’acquisto di soluzioni ad elevato contenuto tecnologico. Ma veniamo ai risultati della indagine trimestrale curata dall’Ufficio studi di Acimall che, come sempre, coinvolge un campione statistico rappresentativo dell’intero settore. L’industria italiana delle macchine e degli utensili per la lavorazione del legno vede un aumento degli ordini dello 0,4 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente. Crescono del 15,6 per cento le commesse dall’estero, mentre la domanda italiana è in forte contrazione (meno 31,5 per cento). Nello stesso periodo il fatturato aumenta dell’1,4 per cento. Il portafoglio ordini è stabile attorno ai due mesi, mentre dall’inizio dell’anno i prezzi sono aumentati dell’1,4 per cento. L’indagine qualitativa vede il 30 per cento degli intervistati indicare un trend di produzione positivo, il 40 per cento propendere per una sostanziale stabilità, il 30 per cento dichiarare un calo. L’occupazione viene considerata stazionaria dal 77 per cento del campione e in diminuzione dal 23 per cento. Le giacenze risultano stabili nel 53 per cento dei casi, in diminuzione nel 27 per cento e in crescita nel rimanente 20 per cento. L’indagine previsionale ci permette di dare una occhiata alle dinamiche nel breve periodo: permane un discreto ottimismo per quanto riguarda i mercati esteri, mentre non ci sono segnali di un imminente rimbalzo della domanda interna. Il 40 per cento del campione vede una crescita degli ordini da oltreconfine, il 53 per cento si aspetta una situazione stazionaria, il restante 7 per cento prevede un calo (il saldo è pari a 33). Il mercato interno sarà in contrazione per il 37 per cento del campione, stabile per il 43 per cento, in aumento per il 20 per cento (il saldo è pari a meno 17). “La situazione – ha commentato Ambrogio Delachi, presidente Acimall – non permette di pensare a una maggiore stabilità. La filiera del legno italiana versa ancora in condizioni difficili, se non critiche, e rimanda gli investimenti. Dall’estero arrivano, come sempre, le maggiori soddisfazioni, anche se qualche preoccupazione in più ci viene dalle incertezze che stanno accompagnando le scelte su Ice. E’ essenziale che il “made in Italy” possa contare su strumenti di sostegno adeguato, per un Paese in cui l’esportazione è una voce di fondamentale importanza”. |
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SI ARRESTA LA CORSA DEI PREZZI, INFLAZIONE IN CALO PER LA DISTRIBUZIONE MODERNA A GIUGNO (+3,2%) |
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Milano, 5 settembre 2011 – I dati di giugno relativi ai prezzi al consumo nella distribuzione moderna mostrano un primo segnale di frenata: rispetto a maggio, mese in cui si è osservato il picco dei prezzi, l’inflazione a carrello è scesa dal +3,6% al + 3,2%. Questo quanto emerge dai risultati dell’osservatorio mensile sull’inflazione pubblicato da Nielsen, l’azienda leader mondiale nella marketing information. Il raffreddamento dei prezzi a giugno è stata raggiunto nonostante un ulteriore incremento dei prezzi di alcune materie prime che sta incidendo dall’inizio dell’anno sull’andamento dell’inflazione. Le categorie con più alta crescita dei prezzi registrata nel mese di giugno sono state : olio di semi di soja +22,0 % (+19,0% a maggio), caffè tostato macinato +20,0 % (+16,7% a maggio), zucchero 18,1% (+16,8% a maggio), farina di grano +9,7 % (+9,1% a Maggio). Un contributo importante al calo dell’inflazione dei prodotti di largo consumo è invece arrivato da frutta e verdura confezionata +0,3 % (+4,3 % a maggio), latticini +5,1 % (+5,3 % a maggio), pasta fresca +1,4 % (+3,2 % a maggio), bevande analcoliche +1,5 % (+1,7 % a maggio) e vini +4,6 % (+5,6 % a maggio). Il calo dell’inflazione a giugno è comune a tutte le regioni italiane ma le flessioni più significative si registrano in Campania, Molise, Sardegna, Veneto e Puglia. In generale il Nord-est si conferma l’area del Paese con la maggiore capacità di contenimento dei prezzi (+2,8 % vs 3,2% dell’Italia) La discesa dell’inflazione è un segnale evidente della necessità per la distribuzione moderna di contenere gli incrementi dei prezzi in un momento economico difficile per le famiglie italiane e per l’intero Paese. Difficoltà confermata dal rallentamento delle vendite osservato nel bimestre maggio-giugno (+1,5 rispetto al +3,9 dei primi quattro mesi dell’anno) e da un ulteriore calo dell’indice di fiducia* che, nel secondo trimestre 2011 passa a 55 punti indice contro i 57 del trimestre precedente, dopo la diminuzione importante verificatasi nel primo trimestre 2011. I principali fattori sono legati ad un trend negativo in termini di prospettive di lavoro e di finanze personali per i prossimi 12 mesi. Economia e posto di lavoro rimangono le maggiori preoccupazioni mentre il timore della guerra, che aveva subito un picco nel secondo trimestre (8% +7 punti percentuali rispetto al 4^ trimestre 2010) torna a preoccupare in misura minore (2%). La già modesta percentuale di coloro che nel trimestre precedente pensavano di poter uscire dalla recessione si è ulteriormente ridotta. Oggi solo il 15% degli italiani pensa che il nostro Paese uscirà dalla recessione nei prossimi 12 mesi. Si consolida la percentuale di chi non riesce più a risparmiare (circa ¼ della popolazione) e per cercare di rimanere all’interno del proprio budget di spesa gli italiani continuano a spostarsi sull’acquisto di prodotti grocery più economici. Dinamica dei prezzi, andamenti delle vendite negli ultimi due mesi ed una fiducia dei consumatori in ulteriore calo invitano a formulare previsioni prudenti sull’andamento delle vendite nella seconda parte del 2011 |
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CIGS PER I LAVORATORI DELLA CONFORAMA (BAGNARIA ARSA) |
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Trieste, 5 settembre 2011 - Cassa integrazione per 12 mesi con rotazione a decorrere dal primo ottobre e apertura di un nuovo punto vendita in provincia di Udine. Queste le due maggiori novità emerse al termine del tavolo del Ministero del lavoro convocato per la procedura di licenziamento collettivo richiesta dalla catena commerciale Conforama. Fra i punti vendita interessati c´è anche quello di Bagnaria Arsa (Udine), a pochi chilometri da Palmanova, dove l´azienda ha denunciato un´eccedenza di 50 unità di personale, per lo più addetti alla vendita, su un totale di 160 lavoratori. "L´esito del tavolo a cui la Regione era presente - dichiara l´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi - si può definire migliore rispetto a quelle che erano le premesse". "La cassa integrazione a rotazione, infatti - spiega l´assessore -, consente di non colpire il reddito dei lavoratori, preservando in buona parte il loro potere d´acquisto. Inoltre l´accordo raggiunto sulla Cigs ha consentito di evitare i licenziamenti immediati". "Il nostro impegno adesso continua - dice la Brandi - perché a breve verrà convocato in Regione un incontro fra le parti sociali, i rappresentanti dell´azienda e i sindaci dei due comuni interessati: Palmanova e Bagnarla Arsa". In quella sede cercheremo di pianificare un percorso finalizzato alla formazione e alla ricollocazione dei lavoratori, in vista dell´opportunità offerta dalla prossima apertura del nuovo punto vendita in Provincia di Udine". |
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CONFERENZA SUL CONSUMO SOSTENIBILE: VERSO L´AZIONE E L´IMPATTO |
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Amburgo, 7 settembre 2011 - Una conferenza sul consumo sostenibile: verso l´azione e l´impatto si terrà dal 6 all´8 settembre 2011 ad Amburgo, Germania. Trovare una via verso il "consumo sostenibile" è diventata una questione molto discussa nel recente passato. Nonostante la ricerca condotta sull´insostenibilità degli attuali modelli di consumo e le numerose iniziative nel campo delle informazioni per i consumatori, una tendenza generale verso il consumo sostenibile deve ancora essere sviluppata. Lo scopo della conferenza sarà quello di esaminare il comportamento dei consumatori e le sue interdipendenze con gli schemi istituzionali, economici, fisici e politici. L´evento cercherà anche di promuovere una discussione accademica completa su questioni riguardanti il consumo sostenibile. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Sustainableconsumption2011.org/frontend/index.php?folder_id=101&ses_id=3996cff40ab7842539d737f396edb61c |
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FINCUOGHI: I CREDITORI APPROVANO IL CONCORDATO |
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Parma, 5 agosto 2011 - Via libera al concordato per la Fincuoghi. Lo scorso 4 agosto il 72,3% dei creditori ha approvato, infatti, i due accordi sottoscritti grazie alla mediazione di Regione, Provincia di Parma e comuni di Borgotaro e Bedonia per salvare gli stabilimenti dell’alta valle. “È un passo avanti decisivo – commenta il presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli – per assicurare un futuro a due poli produttivi fondamentali per l’occupazione e lo sviluppo della nostra montagna”. Ora, dopo il via libera dai creditori, si attende che il Tribunale di Modena emetta un decreto con cui omologa il concordato. Dopo 30 giorni dalla pubblicazione del decreto , se nessuno avrà presentato opposizione, il concordato diventerà definitivo e la vicenda Fincuoghi sarà ufficialmente giunta a una conclusione positiva. “In questa fase così difficile per il nostro Paese – spiega Bernazzoli – si tratta di un risultato importante, un traguardo che testimonia come l’impegno concreto degli Enti locali che conoscono le imprese e il territorio, insieme alla Regione e con l’investimento compiuto da Soprip, possa arrivare a sostenere concretamente l’economia delle nostre comunità, riaprendo strade che venivano ormai giudicate definitivamente chiuse”. “Gli stabilimenti di Borgotaro e Bedonia – prosegue il presidente della Provincia – non solo continueranno a produrre, ma grazie alla qualità delle soluzioni che sono state individuate potranno farlo contando sulle nuove opportunità che i gruppi nei quali saranno inseriti potranno assicurare loro, per competere anche a livello internazionale, rafforzando la propria competitività”. Il primo accordo era arrivato a seguito della proposta di acquisto, da parte della ceramica turca Kale, degli stabilimenti di Fincuoghi di Sassuolo, Fiorano e Borgotaro. Un risultato positivo, davanti al quale istituzioni e parti sindacali non si sono fermate, puntando a trovare soluzioni anche per Bedonia. È arrivato così l’accordo per il quarto e ultimo polo che, sulle montagne parmensi, occupa 104 dipendenti e per il quale è arrivata una proposta d’acquisto o di affitto del ramo di Bedonia grazie all’impegno congiunto Bedonia Gres e Soprip. |
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