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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Settembre 2011
LA CARTA D´IDENTITÀ ELETTRONICA DIVENTA UNA REALTÀ NELL´UE  
 
Bruxelles, 8 settembre 2011 - I risultati del più grande progetto di ricerca sui lettori di chip in Europa sono arrivati e ci sono buone prospettive per i futuri documenti d´identità elettronici nell´Ue. Questi risultati, frutto del progetto Biop@ss, costituiscono le fondamenta tecniche per tali documenti, aiutando la regione a muoversi verso la comunicazione elettronica e ad allontanarsi dalla corrispondenza cartacea che pesa sia sull´ambiente che sulle nostre tasche. I dati attuali mostrano che ci sono 380 milioni di carte di identità in circolazione nei 27 Stati Membri dell´Ue. Biop@ss è sostenuto dalla rete Eureka che promuove ricerca e sviluppo avanzati e cooperativi nel campo della microelettronica; circa 6 Mio Eur del finanziamento sono coperti dai gruppi Catrene/medea+ di Eureka. Il team di Biop@ss dice che le tecnologie sviluppate come parte del progetto ridurranno anche le spese amministrative, daranno una spinta al livello di sicurezza delle future carte d´identità e passaporti elettronici, velocizzeranno il trasferimento di dati tra documenti d´identità e lettori e renderanno più facile l´uso di servizi elettronici da parte degli utenti. Le carte d´identità elettroniche si basano sulla famiglia di standard della European Citizenship Card (Eec) e sulla prossima generazione di passaporti elettronici e permessi di soggiorno. La Eec, in particolare, associa i benefici della standardizzazione alla maggiore flessibilità che consente di adottare i requisiti nazionali. Gli obiettivi del progetto Biop@ss sono lo sviluppo di piattaforme avanzate per carte intelligenti (microelettronica e software integrato), sicure e interoperabili per le necessarie applicazioni amministrative richieste a livello europeo: e-identità, e-sanità e permessi di soggiorno. Il progetto si fonda sui risultati dell´ex progetto Medea+ chiamato Onom@topic+, che forniva piattaforma tecnica e quadro completo per permettere agli stati europei di rilasciare documenti interoperabili o identificazioni e autenticazioni elettroniche e accesso a e-servizi. I partner di Biop@ss tedeschi, Giesecke & Devrient Gmbh, Infineon Technologies Ag e Nxp Semiconductors Germany Gmbh, insieme ad altre otto aziende provenienti da sei Stati Membri dell´Ue, hanno studiato il modo migliore di sviluppare tecnologie di carte chip ad alta sicurezza per il progetto. Nell´ambito del piano di ricerca, i partner del progetto hanno sviluppato un sistema operativo per le carte e un software di sicurezza per i personal computer che gli utenti (autorità pubbliche e gente comune) usano per navigare su Internet. Lo sviluppo del sistema e del software aiuta a sostenere i chip di sicurezza e le loro tecnologie di criptazione. I partner spiegano di aver scoperto come aumentare il ritmo di trasferimento di dati tra i documenti di identità elettronici e i lettori: la velocità è passata di 848 kilobit (kbit) al secondo a 6,8 megabit (Mbit) al secondo. Aggiungono che la velocità potrebbe teoricamente aumentare fino a un massimo di 12 Mbit/secondo. Grazie al sistema operativo per carte con chip sviluppato da Giesecke & Devrient, il futuro uso di documenti di identità elettronici su Internet sta diventando una realtà. Un altro vantaggio è che non è necessario istallare altri componenti software sul Pc. Tra i paesi che hanno in programma di introdurre l´uso di carte di identità elettroniche in futuro ci sono Bulgaria, Francia, Grecia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Svizzera e Ungheria. Le carte, che possono essere fornite delle tecnologie sviluppate dal team di Biop@ss, saranno conformi agli standard internazionali. Gli altri partner di Biop@ss sono Gemalto (Paesi Bassi); Compuworx (Ungheria); Stmicroelectronics (Svizzera); l´organizzazione francese Commissariat à l´énergie atomique e aux énergie alternatives (Cea); id3semiconductors (Francia); Precise Biometrics (Svezia); Esterel Technologies (Francia); e Oksystem (Repubblica Ceca). Per maggiori informazioni, visitare: Biop@ass: http://www.Biopass.eu/  Giesecke & Devrient Gmbh: http://www.Gi-de.com/en/index.jsp  Infineon Technologies Ag: http://www.Infineon.com/cms/de/corporate/index.html    
   
   
5ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA TEORIA E PRATICA DELLA GOVERNANCE ELETTRONICA  
 
Tallinn, 8 settembre 2011 - Dal 26 al 28 settembre 2011 si terrà a Tallinn, in Estonia, la quinta conferenza internazionale sulla teoria e pratica della governance elettronica. Il ritmo dell´innovazione tecnologica sta provocando cambi importanti nelle amministrazioni pubbliche, nelle società e nelle economie. L´impatto delle tecnologie quali il web 2.0 e il web semantico, il cloud e grid computing, e l´accesso alla banda larga pervasiva e ai servizi onnipresenti, hanno raggiunto un impatto che va oltre i settori direttamente connessi ai computer e a Internet. L´impatto dell´innovazione tecnologica sull´amministrazione pubblica è significativo, con una serie di sviluppi quali una maggiore collaborazione tra le agenzie per fornire servizi continui, una maggiore partecipazione dei cittadini alle decisioni politiche, l´erogazione di servizi pubblici localizzati e paradigmi completamente nuovi. L´evento sarà incentrato sull´uso della tecnologia per trasformare le relazioni tra l´amministrazione e i cittadini, le imprese, la società civile e le altre aree di governo. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Icegov.org/    
   
   
TERZO WORKSHOP INTERNAZIONALE SULLA COLLABORAZIONE PERVASIVA E IL SOCIAL NETWORKING  
 
Lugano, 8 settembre 2011 - Il terzo workshop sulla collaborazione pervasiva e il social networking si terrà dal 19 al 23 marzo a Lugano, Svizzera. Il rapido aumento delle comunità sociali online ha portato a nuove tendenze nel networking personale. Le piattaforme basate su Internet, per esempio, attualmente attraggono un gran numero di utenti. Molte comunità sociali adesso diventano mobili, usando smartphone o altri dispositivi wireless oltre o invece del computer desktop. Un´altra tendenza è l´aumento di speciali social network mobili basati sulla posizione o sulla prossimità dove gli utenti esplorano il mondo reale connessi o con l´aiuto di un social network. Di conseguenza, le comunità sociali online forniscono una piattaforma per la comunicazione e l´interazione con i contatti del network sia in tempo reale che non. Tra le tipiche funzioni di collaborazione ci sono le chat in tempo reale, l´interazione basata sulla mappa, le notifiche sulle attività degli amici, gli avvisi di prossimità o persino giochi a realtà aumentata. Questo significa che la collaborazione e la funzionalità di networking sociale sono sempre più legate tra di loro e creano una nuova esperienza di interazione sociale per i partecipanti. Lo scopo dell´evento sarà di riunire ricercatori dei settori dell´informatica mobile e pervasiva, del social networking e creare una collaborazione per esaminare le sfide della ricerca, le potenzialità e le prospettive economiche della futura interazione pervasiva basata sulla tecnologia di social networking. Per maggiori informazioni, visitare: http://141.76.41.127/percol2012/index.Php    
   
   
SECONDA CONFERENZA INTERNAZIONALE ICST SULLE ARTI E LA TECNOLOGIA  
 
Esbjerg, 8 settembre 2011 - La seconda conferenza internazionale dell´Icst (Istituto di informatica, informatica sociale e ingegneria delle telecomunicazioni) sulle arti e la tecnologia si terrà dal 7 al 9 dicembre 2011 a Esbjerg, Danimarca. Con l´evoluzione dei dispositivi intelligenti, dei sensori e dei sistemi ambientali, molti progetti di ricerca e artistici hanno cominciato a studiare il design di artefatti intelligenti e artistici. L´intelligenza ambientale supporta la visione secondo la quale la tecnologia diventerà invisibile, incorporata nell´ambiente naturale, agirà autonomamente e si adatterà alle esigenze dell´utente. Gli ambienti informatici potrebbero, in futuro, essere i principali motori della cultura, il che in definitiva farà in modo che arte e informazioni di alta qualità siano a disposizione di tutti gli utenti, ovunque, in ogni momento e con ogni strumento. L´evento sarà una conferenza multidisciplinare i cui partecipanti proverranno dai settori dell´informatica, del design, delle arti, della sociologia, dell´antropologia, della psicologia e del marketing. Per maggiori informazioni, visitare: http://artsit.Org/show/home  
   
   
FORUM SULLA DOMOTICA PER CATEGORIE DEBOLI  
 
Lecce, 8 settembre 2011 - Dal 26 al 28 settembre 2011 si svolgerà a Lecce, in Italia, il forum sulla domotica per categorie deboli. L´evento è organizzato dal programma congiunto Aal (Ambient Assisted Living). L´obiettivo del programma è di migliorare la capacità delle persone di vivere in modo indipendente più a lungo con l´allungarsi dell´aspettativa di vita. I cambiamenti demografici e l´invecchiamento in Europa non presentano solo sfide, ma anche opportunità per i cittadini, i sistemi sociali e sanitari, e l´industria. La conferenza prevede interventi principali e ruoterà attorno a vari temi: benessere e cura; interazione sociale; società self-serve; bandi futuri; politiche europee. È altresì previsto un workshop per giovani ricercatori. L´attenzione sarà rivolta a partecipanti provenienti da varie discipline (geriatria, ingegneria, architettura, informatica, psicologia, sociologia, scienze infermieristiche ed economia) impegnati nella ricerca di soluzioni tecnologiche che possono essere usate dagli anziani. Durante la conferenza si svolgeranno una serie di eventi paralleli, tra cui un workshop su strumenti basati sul web per l´innovazione in materia di cure, sessioni di consulenza aziendale, assistenza sulla proprietà intellettuale, un workshop sulla robotica sociale e un concorso sui metodi di confronto e valutazione. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Aalforum.eu/  
   
   
MILANO - TELEFONIA E INTERNET: QUASI DIECIMILA LE IMPRESE ITALIANE  
 
Milano, 8 settembre 2011 - Sono quasi 10 mila le imprese attive in Italia nel settore delle telecomunicazioni, in crescita del 3,8% rispetto al 2009. Nel 2010 il settore ha prodotto un volume di scambi con l’estero di 8,2 miliardi di euro (+17,2% confronto al 2009), frutto di un import di 5,3 miliardi di euro e un export pari a 2,8 miliardi. Tra le regioni, la Lombardia concentra da sola più della metà (54,4%) del business italiano del comparto con 4,4 miliardi di interscambio e oltre 1,5 miliardi di export (+31,3% rispetto al 2009) seguita dal Lazio (quasi 1,1 miliardo di interscambio, 13,4% del totale italiano) e dall’Emilia Romagna (571 milioni, 7%). Quarto il Piemonte con quasi 556 milioni e un peso del 6,8%. Ed in un anno tra le regioni che crescono di più il Trentino-alto Adige (+116,7%), la Valle d’Aosta (+61,9%) e l’Emilia Romagna (+53,1%). Per quanto riguarda le sedi di impresa, la Lombardia guida la classifica con 1.785 attività (18% nazionale), davanti a Lazio (1.619 imprese, 16,3%) e Campania (1.100, 11,1%). Tra le province è Roma a vantare la maggior concentrazione di operatori del settore, ben 1.462: in pratica, più di un’impresa su sei (14,7%). Seguono Milano (884, 8,9%) e Napoli (711, 7,2%). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat e registro imprese al quarto trimestre 2009 e 2010 relativo alle sedi d’impresa. “Milano e la Lombardia – ha commentato Giorgio Rapari consigliere della Camera di Commercio di Milano – mantengono posizioni di primo piano a livello nazionale nel settore delle telecomunicazioni. In un mondo sempre più interconnesso, e quindi più concorrenziale, occorre continuare a investire. Servono in particolare iniziative per favorire la nascita delle idee innovative, per ampliare l’apertura verso nuove tecnologie, per investire nella ricerca e nello sviluppo. Una strategia di “fare sistema” che deve coinvolgere anche le istituzioni, a partire da quelle più vicine alle esigenze del territorio”.  
   
   
GOOGLE, MICROSOFT, YOOX, NIELSEN: TUTTI A TREVISO PER UN EXECUTIVE MASTER CON LE ULTIMISSIME NOVITÀ SUL MARKETING  
 
Treviso, 7 settembre 2011 - In questi giorni 1.500 responsabili marketing di aziende del Nord Est hanno ricevuto sulla loro scrivania un´insolita lattina con la scritta "Feed your mind, disseta la tua mente?. Si tratta del lancio di un executive master per ‘Professionista in strategia e marketing d´impresa’ che avrà come docenti, in esclusiva, manager di società che hanno fatto scuola e continuano a farlo nel settore del marketing internazionale e delle nuove tecnologie applicate alla comunicazione: Google, Microsoft, Nielsen, Yoox, Colgate-palmolive, Newton del Gruppo Sole 24 Ore, Reckitt Benckiser, solo per citarne alcuni. ‘Abbiamo messo al bando la formazione frontale e nozionistica, ormai obsoleta, ‘ commenta Alice Mattolin, ideatrice insieme allo Studio Am di questo progetto di formazione ‘ coinvolgendo nel nostro staff-docenti manager relativamente giovani per età anagrafica, ma tutti con un´altissima specializzazione nelle tematiche che andremo a trattare, con un approccio aziendale di innovazione spinta, focalizzato sulle nuove tecnologie e su tutto quello che ne deriva, in termini di strategie comunicative ed organizzative. Per intenderci: l´approccio sperimentale del master permetterà di differenziare un´edizione dall´altra, introducendo di volta in volta metodi e strumenti di marketing sempre all´avanguardia?. Il master in strategia e marketing d’impresa prevede una frequenza di tre giornate al mese dal giovedì al sabato, nel periodo da novembre 2011 a maggio 2012. Gli incontri si terranno presso l’Hotel B4 Maggior Consiglio di Treviso, una delle primissime provincie in Italia per numero di addetti nel settore manifatturiero, la quinta per valore delle esportazioni. ‘Abbiamo già avuto un ottimo riscontro in termini di adesioni da parte delle imprese’ continua la responsabile del master, Alice Mattolin. ‘Oltre ad essere finanziabile sino al 100%, infatti, il master darà la possibilità a sei aziende partecipanti di sviluppare un project work di valenza strategica, con il supporto ed il tutoraggio dell?intero corpo docente e dei consulenti di Studio Am’. Prossime sedi del master saranno Verona e Bologna, dove il progetto formativo sarà riproposto nel 2012. Per maggiori e più dettagliate informazioni è possibile consultare il sito internet www.Activelab.it  scrivere a segreteria@activelab.It  oppure telefonare allo 0422.1782018.  
   
   
"USING LINGUISTIC INFORMATION FOR HYBRID MACHINE TRANSLATION"  
 
Barcellona, 8 settembre 2011 - Il 18 novembre 2011 avrà luogo a Barcellona, in Spagna, un evento intitolato "Using linguistic information for hybrid machine translation" (L´uso di informazioni linguistiche nella traduzione automatica ibrida"). La traduzione automatica data-driven è sempre più utilizzata all´interno della comunità di ricerca di traduzione automatica. Da un punto di vista qualitativo i risultati sono sempre più positivi, soprattutto quando la lingua di destinazione è l´inglese. I sistemi di traduzione automatica data-driven si basano su corpora bilingue allineati, i quali sono grandi insiemi di testi strutturati utilizzati per l´analisi statistica e la verifica di ipotesi, la verifica occorrenze o la convalida di regole linguistiche. Per estensione, gli esiti del sistema dipendono fortemente dalla qualità e dalle dimensioni dei corpora. Per molte coppie linguistiche non sono disponibili corpora bilingue di grandi dimensioni e affidabili. Inoltre, la traduzione in lingue di destinazione morfologicamente più ricche rende lo sviluppo di sistemi data-driven piuttosto più difficile. L´evento metterà in evidenza lo sforzo della ricerca multi-sito, illustrando gli approcci per integrare le informazioni strutturali in soluzioni open-source e lo sviluppo di nuovi parametri di valutazione della traduzione automatica con l´utilizzo di valori linguisticamente motivati. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ixa2.Si.ehu.es/lihmt2011/    
   
   
UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA, VOLANO GLI ISCRITTI AI TEST A NUMERO CHIUSO IL BILANCIO È POSITIVO: , OLTRE MILLE IN PIÙ GLI ISCRITTI TOTALI RISPETTO ALL’ANNO SCORSO.  
 
Milano, 8 settembre 2011 – Numeri in crescita per gli studenti iscritti ai test d’ingresso dei corsi a numero chiuso dell’ Università di Milano-bicocca. Rispetto all’anno scorso si registra una crescita del 12 per cento, che tradotta in numeri assoluti significa oltre mille in più. Il numero programmato (numero chiuso) – che da quest’anno è stato esteso anche al corso di laurea in Scienze dell’educazione (facoltà di Scienze della Formazione) e ai corsi di laurea in Scienze Biologiche e Biotecnologie (facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e naturali) – non ha scoraggiato le aspiranti matricole: in 9.329 (2406 maschi e 6923 donne, pari al 74.2 per cento), tra futuri medici, infermieri e psicologi, hanno varcato i cancelli della Bicocca per sostenere le prove. Numeri record per il test di Scienze e tecniche psicologiche, che quest’anno ha registrato un più 21 per cento rispetto all’anno scorso. Trend positivo anche per Scienze del turismo e comunità locale (più 19 per cento), per Comunicazione e Psicologia (più 14,8 per cento), Servizio sociale (più 9 per cento) e per i corsi di laurea delle professioni sanitarie (più 4,8 per cento). Scienze dell’educazione, anche se da quest’anno è a numero programmato, continua ad essere tra i corsi di studio più gettonati dagli studenti, tanto che al test si sono iscritti in 1.470 per 687 posti, facendo registrare un numero di domande pari a quello degli immatricolati dello scorso anno accademico, quando il corso era ad accesso libero. Degli oltre 9 mila iscritti ai test, il 3 per cento proviene dall’estero e il 14 per cento da fuori regione. In particolare il 5,8 per cento proviene dalle regioni dell’Italia meridionale (Sicilia, Puglia, Calabria, Campania e Basilicata) e il 3,18 per cento dal Piemonte. L’università di Milano-bicocca resta comunque punto di riferimento per gli studenti delle province lombarde, che rappresentano ben il 55 per cento degli iscritti ai test. Tra le facoltà che prevedono la prova di valutazione della preparazione iniziale (obbligatoria ma non vincolante ai fini dell’immatricolazione), spicca Economia che rispetto allo scorso anno ha registrato un incremento degli iscritti ai test del 48 per cento: 2.921 in più de rispetto ai 1.974 dello scorso anno. Test a numero programmato delle laure magistrali - C’è ancora tempo per iscriversi al test delle lauree magistrali che prevedono il numero programmato: Psicologia clinica, dello sviluppo e neuropsicologia (domande entro il 16 settembre); Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali (domande entro il 23 settembre); Scienze infermieristiche ed ostetriche (domande entro il 27 settembre) e Scienze della formazione primaria (domande entro il 30 settembre). Immatricolarsi, tutte le date utili - Per quanto riguarda i corsi di studio ad accesso libero, è possibile immatricolarsi fino al 30 settembre 2011. E da quest’anno l’immatricolazione è online. Grazie a un accordo con la Banca Popolare di Sondrio, istituto cassiere dell’Università, non ci saranno più file allo sportello. Lo studente si accredita sul sito dell’Università, carica la foto in formato digitale e compila la domanda. A quel punto il sistema genera il Mav che può essere pagato online, presso qualsiasi istituto bancario o presso uno sportello bancomat abilitato. Dopo circa quindici giorni dal pagamento, lo studente riceve una e-mail all’indirizzo di posta elettronica di Ateneo - attivato durante l’immatricolazione - che lo avverte di poter ritirare e attivare la Carta di Ateneo. Da quel momento può scegliere, sempre online, il giorno e l’ora che preferisce per ritirare il badge presso una delle filiali abilitate della Banca Popolare di Sondrio.  
   
   
UNIVERSITA: MASTER INTERNAZIONALE IN COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO DI PAVIA. IN AUTUNNO L´AVVIO DELLA XV EDIZIONE. LAVORO ENTRO 6 MESI DAL DIPLOMA PER L´85 PER CENTO DEGLI EX STUDENTI  
 
Pavia, 8 settembre 2011 Un´iniziativa unica e che ha fatto da apripista in Italia: così si può definire il Master Universitario Internazionale in Cooperazione allo Sviluppo, realizzato dall´Istituto Universitario di Studi Superiori (Iuss) di Pavia, che il prossimo novembre apre la sua Xv edizione. Più che positivo il bilancio: 3.200 domande di ammissione provenienti da studenti italiani e stranieri di ogni parte del mondo; 424 i candidati che sono stati selezionati e sono diventati allievi; più di 90 istituzioni coinvolte nella didattica; stage in più di 60 Paesi e un inserimento lavorativo pari all´85% entro sei mesi dalla data del diploma, maggiore a questa quota successivamente. Nato nel 1997, si tratta della prima iniziativa di Master in Cooperazione allo Sviluppo congiunta nata dalla collaborazione tra lo Iuss di Pavia, l´Università di Pavia e tre organizzazioni non governative, il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (Cisp), Cooperazione Internazionale (Coopi) e Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (Vis). La nuova edizione inizier¨¤ a novembre e la scadenza per la presentazione delle candidature  il 20 settembre 2011. Le Origini: Il Master Universitario Internazionale in Cooperazione allo Sviluppo nasce nel 1997 con il supporto della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri e del Ministero dell´Istruzione e dell´Università; nel tempo ha avuto il sostegno di altri sponsor quali: Fondazione Compagnia di San Paolo, Tavola Valdese, Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Fondazione Cariplo e Project Malawi onlus. Il suo punto di forza, nel contesto italiano ed europeo delle Scuole di cooperazione e sviluppo, sicuramente il solido partenariato tra accademia e Ong. Un sodalizio che rappresenta un pilastro fondamentale del Master e una delle chiavi del suo successo. Mettendo insieme accademici e operatori, ciascuno con saperi diversi, si riesce infatti a dare agli studenti una visione completa, complessa e dinamica delle tematiche svolte nel curriculum e si attua una forte vocazione professionalizzante. Durante questi anni il Master di Pavia ha cercato di rispondere all´esigenza di personale qualificato da parte delle organizzazioni non governative, degli Organismi Internazionali e delle cooperazioni governative, e alla crescente domanda di formazione universitaria in cooperazione allo sviluppo, proveniente sia dai giovani laureati sia da adulti che, concluso un ciclo lavorativo in questo settore, intendevano riqualificarsi e sistematizzare le conoscenze acquisite sul campo. Caratteristiche: Il Master, che accoglie ogni anno circa 30 studenti ed ¨¨ tenuto completamente in inglese, organizzato in due parti: una teorica residenziale a Pavia di sette mesi con lezioni di economia, scienze sociali, gestione e pianificazione dei progetti, e l¡¯altra pratica con stage sul campo della durata di 3/6 mesi. L¡¯intero programma dura 15 mesi, con pi¨´ di 500 ore di lezione e 75 crediti riconosciuti secondo il Sistema European Credit Transfer System  (Ects). Qualche Dato: Fino ad oggi 3.200 persone hanno presentato domanda di ammissione, di cui 424 ammesse al corso. Di queste, 392 hanno conseguito il titolo. I giovani che si iscrivono al master sono di età compresa tra i 22 e i 35 anni, prevalentemente di sesso femminile. Il trend di partecipazione al corso da parte di studenti internazionali ¨¨ cresciuto costantemente negli anni per attestarsi, dalla Ix edizione in avanti, sul 50 per cento circa. In particolare, il 20 per cento degli allievi proviene da Europa e Stati Uniti, il 7,43 per cento dall´area balcanica, il 10,81 per cento dall´ Est Europa, il 15 per cento circa dall¡¯America Latina, il 21,62 per cento dall¡¯Africa, il 12,16 per cento dall´Asia e il 13,51 per cento dal Medio Oriente. Il carattere internazionale uno degli elementi di successo del Master e una delle ragioni che portano un candidato a scegliere l´opportunità formativa offerta a Pavia. La didattica in classe fortemente arricchita e lo studente si abitua a interagire in un contesto dove la diversità culturale un continuo stimolo alla crescita professionale e umana, componente che tra l´altro ritroveranno anche quando si dovranno cimentare con le complesse dinamiche del mondo della Cooperazione, in cui flessibilità e capacità di adattamento sono un must. Tra i docenti del Master complessivamente, il 49 per cento  composto da professionisti provenienti dal mondo del lavoro, e il 30 per cento non  di nazionalità italiana. Lavoro Assicurato: Grazie alla sinergia tra offerta formativa, mercato e mondo del lavoro, il master garantisce un ottimo inserimento lavorativo che si attesta intorno al 98%. La maggior parte degli studenti infatti trova lavoro entro 6 mesi dalla fine del corso. Complessivamente il 68 per cento dei diplomati lavora presso Ong e Organismi Internazionali, mentre il restante 32%  distribuito tra Governi, Enti Locali, Università, Istituti di Ricerca e imprese. La caratteristica principale dei percorsi professionali intrapresi dopo il diploma la mobilità sia geografica che settoriale. Molti degli ex studenti infatti hanno avuto nell´ arco della loro carriera esperienze in diversi paesi e organizzazioni, realizzando collaborazioni con Ong, Organismi Internazionali, Governi o Enti Locali, imprese, Università ed enti di ricerca. Sviluppi E Partnership Internazionali Va ricordato che, accanto al Master in Cooperazione allo Sviluppo di Pavia, da diversi anni sono attive altre iniziative soprattutto nel solco della cooperazione universitaria e dell´ institution building, volte, cio, al rafforzamento delle istituzioni accademiche nei paesi partner, come la Colombia e la Palestina. Presso le Università di Sanbueventura a Cartagena de Indias e Betlemme sono attivi, rispettivamente dal 2003 e dal 2005, due master gemelli a quello pavese. Il successo dei due programmi, anche sotto il profilo della collaborazione accademica con altri soggetti in Italia/europa e la sinergia con il mondo delle Ong (Cisp, Coopi e Vis ancora una volta), ha portato a stimolare importanti riflessioni nell´ambito accademico delle due università relativamente ai programmi da sviluppare e/o potenziare soprattutto con riferimento alle esigenze formative di quei particolari contesti. La collaborazione instaurata lungo questi anni vuole pertanto intensificarsi e giungere all´incremento della mobilità di studenti e docenti provenienti dai tre poli, stabilire prassi comuni e programmi di ricerca congiunti. Sito Del Master http://www©/3.Unipv.it/iuss/cdn/    
   
   
FVG: SCUOLE, FINANZIATI 343 PROGETTI CON 2,8 MILIONI DI EURO  
 
Trieste, 8 settembre 2011 - Sono complessivamente 343 i progetti presentati dalle scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie del Friuli Venezia Giulia, nell´ambito dei due bandi emanati lo scorso giugno e relativi alle attività didattiche per lo sviluppo delle competenze e per lo sviluppo della dimensione plurilingue, con l´insegnamento delle lingue straniere comunitarie, che sono risultati assegnatari di 2,8 milioni di euro. "E´ un ulteriore passo concreto per sostenere la progettualità delle singole scuole statali e paritarie che si apprestano ad iniziare un nuovo anno di lavoro - sottolinea l´assessore regionale all´istruzione, università e ricerca Roberto Molinaro- che incide positivamente sulla qualità dell´offerta formativa dato che il 90% dovrà essere destinato per remunerare prestazioni di personale scolastico, aggiuntive rispetto a quelle della normale attività curricolare". "Il successo delle domande quest´anno ci conforta in una strategia di lungo periodo e che ha una novità non da poco - prosegue ancora l´assessore Molinaro -rappresentata dal fatto che circa il 23% delle disponibilità va a sostenere progetti delle scuole del primo ciclo, elementari e medie, ubicate in territorio montano, ovvero con la presenza di strutture a tempo pieno". Novità anche sulle modalità di porsi delle singole scuole nei confronti della Regione, con 19 reti tra scuole con ben 120 scuole coinvolte, soprattutto nell´ambito dell´insegnamento delle lingue comunitarie. "L´azione regionale per la scuola non è esaustiva - precisa ulteriormente l´assessore Molinaro - dal momento che sono ancora in istruttoria i progetti per l´insegnamento della lingua friulana, con una disponibilità complessiva di 500 mila euro, mentre è ancora aperto il bando per i progetti speciali, con altrettante risorse. Il Consiglio regionale, poi, nell´ambito dell´assestamento di bilancio approvato a luglio ha deciso di incrementare di 600 mila euro lo stanziamento che consentirà di migliorare l´assegnazione del riparto appena effettuato". Nei prossimi giorni infine saranno avviate le procedure, che pure coinvolgono le singole scuole e la loro progettualità, con il bando destinato all´utilizzo del personale precario, docente e non docente.  
   
   
LIGURIA VERSO IL BIOLOGICO NELLE MENSE SCOLASTICHE, OGGI CONVEGNO A GENOVA  
 
Genova, 8 Settembre 2011- “Metti il bio nelle mense scolastiche liguri” è il tema di un incontro organizzato dalla Regione Liguria con Unioncamere Liguria, e le associazioni del biologico Aiab e Liguria Biologica, giovedì 8 settembre 2011, alle 14,30, alla Camera di Commercio di Genova, in Via Garibaldi , 4. Il seminario si inserisce nella promozione e la valorizzazione delle produzioni biologiche liguri previste dalla legge regionale di due anni fa e nel progetto “Promobioliguria” presentato dall’assessorato all’agricoltura e approvato dal Ministero. Nel corso del pomeriggio di lavori si farà il punto sul biologico in Liguria e come diffonderlo nelle scuole. “Sulla base delle positive esperienze progettuali di alcune strutture scolastiche “pilota”, spiega l’assessore all’Agricoltura della Regione Liguria Giovanni Barbagallo. “Dati e informazioni - aggiunge Barbagallo - che ci aiuteranno a introdurre l’uso di prodotti biologici nel menu delle mense scolastiche dove bambini e ragazzi, sempre più di frequentemente, pranzano con gli insegnanti e gli educatori. Un momento molto importante per trasmettere alle nuove generazioni quei comportamenti alimentari equilibrati che costituiranno un bagaglio indispensabile per tutta la vita”.  
   
   
“STORIA E STORIE DELL’ANALFABETISMO”: LA DIRETTA WEB DEL CONVEGNO SUL SITO DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 8 settembre 2011 - “Storia e storie dell’analfabetismo” sarà trasmesso in diretta web sul sito della Regione Emilia-romagna www.Regione.emilia-romagna.it  (8 settembre) dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; venerdì (9 settembre) dalle 9 alle 13. Il convegno, che si svolge a Torino, è organizzato in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia dal Centro Alberto Manzi – promosso dall’Assemblea legislativa e dalla Giunta della Regione Emilia-romagna, dal Ministero dell’Istruzione, dal Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università degli Studi di Bologna e dalla Rai – in collaborazione con il Comitato Italia 150.  
   
   
L´ACIDIFICAZIONE NEI LAGHI SVEDESI SI PUÒ ATTRIBUIRE ALLA NATURA?  
 
Bruxelles, 8 settembre 2011 - Un team di scienziati britannici e svedesi guidato dall´Università di Reading nel Regno Unito ha scoperto che le emissioni delle centrali energetiche potrebbero aver contribuito in misura minore all´acidificazione dei laghi in Svezia rispetto a quanto ritenuto finora. Presentato nella rivista Bioscience, lo studio evidenzia gli effetti storici degli acidi organici e delle emissioni delle centrali energetiche, concentrandosi sulla diminuzione dell´acidificazione dei laghi svedesi negli ultimi due decenni. Ricercatori e responsabili delle politiche negli anni 70 e 80 del secolo scorso avevano espresso preoccupazioni riguardo a come le emissioni acide di anidride solforosa e ossidi di azoto, generate dalle centrali energetiche, influivano sull´ambiente. Queste preoccupazioni portarono allo sviluppo e all´implementazione di controlli. In modo particolare in Europa, le preoccupazioni si concentrarono su come la miriade di laghi in Svezia venivano colpiti da queste emissioni. Alcuni esperti avevano persino trovato un certo numero di casi che erano sensibilmente acidi. Funzionari a Stoccolma avevano quindi istituito un programma per neutralizzare l´acidificazione dei laghi aggiungendo migliaia di tonnellate di calce. Le diverse teorie riguardo a ciò che ha innescato l´acidificazione, come il cambiamento climatico e l´uso del territorio, hanno varie implicazioni nella definizione dei livelli preindustriali del carbonio organico disciolto (Doc), che sono necessari per la valutazione dell´acidificazione e di altri aspetti della qualità dell´acqua. In questo recente studio, i ricercatori hanno supposto che il Doc, che è generato da organismi viventi e può innescare l´acidificazione dei laghi, mette nella giusta prospettiva il ruolo che giocano le emissioni delle centrali energetiche nell´acidificazione dei laghi. L´autore principale dott. Martin Erlandsson, che è attualmente ricercatore presso il Dipartimento di geografia e scienze ambientali all´Università di Reading, insieme ai suoi colleghi, ha valutato le scoperte effettuate nel corso di 20 anni, da quando l´acidificazione ha iniziato a diminuire in Svezia. La quantità di carbonio organico disciolto nei laghi svedesi è diminuita nonostante la stabilizzazione delle emissioni delle centrali energetiche negli anni 90 del secolo scorso. Anche se non ci sono prove definitive su ciò che ha innescato l´aumento, studi dei sedimenti in molti laghi suggeriscono che i livelli preindustriali di carbonio organico fossero elevati come quelli di oggi, e più alti dei livelli raggiunti 20 anni fa. Questo ha portato i ricercatori a ritenere che le emissioni delle centrali energetiche non hanno influito in modo significativo sui livelli di acidificazione dei laghi. Nella loro ricerca, gli scienziati hanno classificato mediante osservazioni a lungo termine l´acidificazione di 66 laghi, rappresentativi dei quasi 12.700 laghi sensibili all´acidità nella Svezia boschiva e boreale. L´analisi mostra che il 47% di questi laghi è classificato come acidificato in modo significativo (supponendo che i livelli preindustriali di Doc fossero come quelli registrati nel 1990). Tuttavia, se i livelli più alti di Doc registrati nel 2009 definiscono le condizioni preindustriali, circa il 24% dei laghi sono acidificati. La valutazione dei sedimenti in alcuni dei laghi aggiunge peso alla teoria che i livelli preindustriali di carbonio organico fossero elevati almeno quanto quelli attuali, e potenzialmente più alti dei livelli del 1990. Quindi, mentre studi precedenti avevano supposto che le emissioni delle centrali energetiche avessero contribuito in modo significativo all´acidificazione dei laghi, le osservazioni di questo studio indicano il contrario. "Questo sottolinea la necessità di stabilire dei livelli di riferimento per il Doc e getta nuova luce sulla classica controversia riguardante l´acidificazione naturale opposta a quella antropogenica," scrivono gli autori. Essi fanno anche notare che le scoperte di questo studio sottolineano l´importanza di accrescere la nostra comprensione delle quantità di carbonio organico disciolto nei laghi nel periodo preindustriale, poiché esse hanno un´influenza significativa sul grado di acidificazione che può essere attribuito alle emissioni delle centrali energetiche. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Reading: http://www.Reading.ac.uk/  Bioscience: http://www.Aibs.org/bioscience/current_issue.html    
   
   
ROMANIA, GARA PER SISTEMA IT AGENZIA PROTEZIONE AMBIENTALE  
 
Bucarest, 8 settembre 2011 - L´agenzia Nazionale per la Protezione Ambientale (Anpm) romena organizzerà a settembre una gara d´appalto per l´acquisto di un sistema It per le aree naturali protette. Il valore del contratto è di circa 12 milioni di euro (Iva inclusa). Ne dà comunicazione l´Ice. Denominato "Servizi e attrezzature necessarie per realizzare il sistema integrato di management e consapevolezza della rete Natura 2000 in Romania", il contratto avrà una durata di 11 mesi dalla data di stipula. L´oggetto della gara riguarda l´acquisto di servizi di sviluppo software It per l´interconnessione delle piattaforme e dei database, oltre a pacchetti software e sistemi informatici, server, dispositivi di rete e di memorizzazione e lettura. Il progetto sarà finanziato tramite fondi europei a fondo perduto. Natura 2000 è una rete europea di aree naturali protette che copre un campione rappresentativo di specie selvatiche e habitat naturali di interesse comunitario.  
   
   
L´ABRUZZO BOCCIA PARCO COSTA TEATINA  
 
Pescara, 8 settembre 2011 - "Fare chiarezza una volta per tutte sulla questione riguardante il Parco della Costa Teatina che fu già bocciato nel 2003 dalla Provincia di Chieti che io presiedevo e dalla Regione, e oggi è avversato da cinque degli otto Comuni interessati". L´assessore alle Politiche Agricole Mauro Febbo questa mattina in conferenza stampa ha voluto rispondere carte e documenti alla mano alle critiche arrivate da alcuni consiglieri regionali di opposizione. "Vorrei ricordare - ha spiegato l´assessore Mauro Febbo - che oltre alla ferma contrarietà delle Amministrazioni comunali di Rocca San Giovanni, San Vito Chietino, Ortona, Casalbordino e Torino di Sangro, c´è stato anche un referendum che in questo ultimo comune ha visto il 95% dei cittadini dire con forza no al Parco. Le tre Amministrazioni che a parole avevano detto di essere favorevoli (Vasto, San Salvo e Fossacesia), non hanno poi però prodotto alcun atto concreto di perimetrazione per ribadire la loro volontà". L´assessore Mauro Febbo ha fatto poi la genesi del Parco della Costa Teatina: "La Legge istitutiva del Parco nasce nel 2001. Due anni dopo Regione e Provincia di Chieti espressero la loro contrarietà, dicendo di voler ragionare così come ribadiamo ancora oggi su un progetto che prevedesse la messa in rete delle aree protette e zone sic, tramite la dismissione dell´ex tracciato ferroviario. Nel 2007 l´allora assessore all´Ambiente Franco Caramanico con una lettera del 6 settembre (Protocollo numero 691) rivolta a Regione Abruzzo, Provincia e agli 8 sindaci interessati, convocò un incontro dove all´ordine del giorno vi era sia la bozza del protocollo d´intesa che la proposta di perimetrazione. Ad oggi - ha proseguito l´assessore Febbo - nessuna delle otto amministrazioni ha proposto risposto con atti concreti alla richiesta dell´assessore Caramanico". Febbo ha poi parlato di quanto accaduto nel 2010. "L´anno scorso il Ministero dell´Ambiente ha notificato agli organi preposti la richiesta della perimetrazione, nell´ambito di un emendamento al Decreto Milleproroghe. La scadenza del prossimo 30 settembre potrebbe portare alla nomina di un commissario ad acta, ma è mia intenzione chiedere ai parlamentari abruzzesi del Pdl di abolire la norma del 2001, e reinserita nel Decreto Milleproroghe del 2010. E se poi dovesse poi arrivare il Commissario, questi dovrà tenere conto della volontà popolare. Ebbene chiarire - ha proseguito ancora l´assessore Febbo - che il Parco dovrà eventualmente essere istituito tramite un Dpr e due passaggi di legge fondamentali quali la Conferenza Unificata e l´Intesa Governo-regione. Una cosa al momento impossibile, considerando la netta contrarietà di cinque comuni su otto". L´assessore Mauro Febbo ha poi concluso ricordando e ribadendo che la volontà della Regione è quella di proseguire nella strada intrapresa della Costa dei Trabocchi. "Si tratta - ha concluso l´assessore alle Politiche Agricole - di un progetto che prevede di mettere in rete territori protetti e aree sic. La Regione e il Presidente Chiodi hanno già dato il loro assenso, impegnando 16 milioni di euro di Fondi Fas, e sottoscrivendo l´impegno all´atto di acquisto dell´ex tracciato ferroviario per 7,5 mln di euro. In futuro è poi previsto l´impegno di altri 14 mln di euro".  
   
   
PROGETTO PERMANET E CAMBIAMENTO CLIMATICO  
 
Trento, 8 settembre 2011 - Dal 2008 al 2011 il progetto Alpine Space "Permanet" ha riunito 14 partner provenienti dall´Italia (fra appunto le Province autonome di Trento e di Bolzano), dall´Austria, dalla Francia, dalla Germania e dalla Svizzera per studiare le variazione del permafrost, ovvero il terreno permanentemente gelato. In Trentino interessa circa il 5% del territorio ed è diffuso sopra i 2.500 metri di quota. In questi quattro anni il progetto ha raggiunto risultati straordinari, permettendo di creare una mappa per l´intero arco alpino della diffusione del permafrost con 408 punti individuati e sette catasti di rock glacier che comprendono quasi 4800 forme. Stamattina, nell´ambito della settimana "Climatica...mente cambiando" sono stati presentati i risultati del progetto Permanet, durante un workshop nella sede del Museo delle Scienze. Mappare il permafrost è un´azione importantissima per le regioni alpine, perché può permettere di mitigare le pericolosità che derivano dalla degradazione di questo terreno ghiacciato dovute ai cambiamenti climatici. Se il permafrost si scioglie, infatti, si possono verificare crolli rocciosi, colate detritiche, movimenti di versante, oltre che danni sulle infrastrutture in quota come funivie, piste da sci, sentieri, rifugi e vie attrezzate. Come illustrato da Giorgio Zampedri, del Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento: "In Trentino il permafrost interessa solo il 5% del territorio ed è collocato al di sopra dei 2.500 metri, ovvero in zone a bassa infrastrutturazione, quindi i rischi sono davvero ridotti, ma altri paesi dell´arco alpino stanno affrontando problematiche serie". Ieri mattina, ad aprire i lavori del workshop, è stato proprio il responsabile del progetto, Volkmar Mair, dell´Ufficio Geologia e prove materiale della Provincia autonoma di Bolzano. Mair ha evidenziato l´evoluzione termica subita dall´arco alpino negli ultimi cinquant´anni e la progressiva diminuzione dei giorni di ghiaccio e di neve sopra i 1800 metri: "Mentre i ghiacciai reagiscono in modo molto veloce al cambiamento termico in alta montagna, i rock glacier, corpi geologici costituiti da ghiaccio e detrito sciolto cementati assieme e dotati di movimento in seguito alla deformazione del permafrost, degradano in modo più lento. Negli ultimi anni però si è notata un´evoluzione esponenziale anche per i rock glacier, con un inizio lento seguito da un aumento progressivo". Successivamente gli interventi dei professori Alberto Carton, del Dipartimento di Geografia dell´Università di Padova, che ha analizzato le forme del permafrost alpino, e Riccardo Rigon, del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell´Università di Trento, che assieme a Matteo Dall´amico è entrato nel dettaglio delle caratteristiche del permafrost. Infine Roberto Seppi, del Dipartimento di Scienze della Terra e dell´Ambiente dell´Università di Pavia ha ripercorso i punti di rilievo delle temperature in alta quota collocati in Trentino. Sette i siti di monitoraggio, di cui due dedicati al permafrost, nella zona del Cavaion a 2890 metri di quota e presso il rifugio "Ai Caduti dell´Adamello" a 3040 metri. In quest´ultimo, nel 2008, due pozzi inclinometrici profondi 20 metri sono stati equipaggiati con sensori di temperatura e in oltre due anni di misure si è stabilita la presenza del permafrost ad una profondità superiore a 12 metri. Altre punti di misurazione sono situati al rifugio Vioz, dove si stanno monitorando alcuni rock glacier, sul ghiacciato della Presena dove sono in corso misure di temperature basale invernale e su Cima Uomo. Controllati costantemente da oltre dieci anni sono i rock glacier dell´Amola e del Maroccaro, entrambi attivi e in movimento. Tra i 2001 e il 2010 questi due rock glacier si sono infatti spostati di circa un metro e mezzo. In Trentino l´area totale coperta dai rock glacier è pari a circa l´1,4%, contro il 5% di superficie interessata dal permafrost. In totale si tratta di 33,5 km2, raffrontabili con l´area totale dei ghiacciai della provincia pari a 38,3 km2 nel 2003. I rock glacier trentini sono 705, di cui solo il 25% è attivo, ovvero in movimento, mentre gli altri sono relitti. La distribuzione dei rock glacier in una certa area consente di stimare la distribuzione del permafrost e la quota minima alla quale esso si colloca, sono infatti utilizzati per verificare e validare i modelli di mappatura del permafrost e per capirne l´evoluzione. Solo in questo modo sarà possibile sviluppare strategie per garantire la coltivazione e l’uso sostenibile e nel rispetto dell’ambiente delle zone alpine in futuro.  
   
   
LA SOLIDARIETÀ SCORRE SU UN FILO D’ACQUA PUBBLICATO IL BANDO PER IL FONDO DI SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE: 118MILA EURO PER COSTRUIRE ACQUEDOTTI NEL TERZO MONDO  
 
Verona, 8 settembre 2011 - Aaa progetti di solidarietà cercansi. A partire da quest’anno, dopo l’iniziativa che ha visto la costruzione di un acquedotto in Eitopia, l’Autorità d’Ambito Veronese (Aato) tende una mano a chi ha più bisogno mettendo a disposizione il Fondo di Solidarietà Internazionale. Il bando per la richiesta di contributo è stato pubblicato sul sito dell’Aato Veronese www.Atoveronese.it  e scadrà il 4 novembre 2011. Si tratta di un Fondo accantonato nel corso del 2010, e a cui tutti abbiamo contribuito. Come? Rinunciando a un cappuccino al bar. Nel corso del 2010, come comunicato in bolletta, è stato infatti applicato un incremento alle tariffe di 0,005 euro per metro cubo di acqua consumata, acqua fatturata dalle società di gestione Acque Veronesi e Gardesana Servizi. A conti fatti, quindi, per una famiglia media che consuma 150 metri cubi di acqua all’anno, l’ammontare di questo incremento tariffario corrisponde al costo di un cappuccino (per un anziano che vive da solo, e che consuma meno acqua – pari a 75 metri cubi all’anno, in media – il contributo è stato del costo di un caffè). La somma complessiva destinata al Fondo di Solidarietà Internazionale quest’anno corrisponde a circa 118mila euro, ossia un terzo della somma originaria accantonata di circa 354mila euro dalle due società di gestione (292.196 euro da parte di Acque Veronesi e 61.859 euro da parte di Gardesana Servizi). L’assemblea d’Ambito, composta da tutti i Sindaci dei Comuni Veronesi aderenti all’Aato, ha infatti destinato in via del tutto eccezionale due terzi della somma originaria accantonata per il Fondo (354mila euro) a favore delle popolazioni della provincia di Verona che hanno subito i danni dell’alluvione del novembre 2010, e di riservarne quindi il restante un terzo (118mila euro) ai progetti di co-operazione internazionale. Il Fondo di Solidarietà Internazionale vuole promuovere, tramite l’assegnazione del suo bando, progetti di solidarietà che hanno come fine quello di sostenere e attivare politiche di reperimento e la protezione delle risorse idriche nei Paesi del Terzo Mondo: costruire in Asia, Africa e America Latina impianti e reti di acquedotto, fognatura e depurazione a servizio delle popolazioni più svantaggiate. I progetti dovranno essere finalizzati a favorire l’accesso all’acqua potabile e la riduzione dei rischi sanitari legati alla mancanza di opere idrosanitarie di soggetti vulnerabili, come bambini, famiglie e nuclei ad alto rischio di mortalità. Se per noi aprire il rubinetto e bere un bicchiere d’acqua è un gesto quotidiano, scontato, per alcune popolazioni non lo è affatto. Cambiare le cose però si può, e a tutti costerà quanto un cappuccino al bar: è stato grazie a quella “rinuncia” e all’autoriduzione degli stipendi del Consiglio di Amministrazione dell’Aato, che i 40mila abitanti di Durame, in Etiopia, oggi hanno un acquedotto funzionante. Il Bando per l’assegnazione del Fondo è stato pubblicato sul sito internet dell’Aato Veronese lunedì 5 settembre, e le richieste di contributo dovranno, a pena di scadenza, essere consegnate a mano o inoltrate a mezzo raccomandata a.R. Entro il 4 novembre all’indirizzo Aato Veronese, via Ca’ di Cozzi n.41, 37124 Verona. Le domande dovranno pervenire all’Aato in buste chiuse e dovranno avere come oggetto, all’esterno, la dicitura “Fondo di Solidarietà Internazionale. Domanda di contributo”; potranno essere inviate anche tramite Posta Elettronica Certificata all’indirizzo atovr@pec.Atoveronese.it  Mauro Martelli, Presidente di Aato Veronese: “Si tratta di un progetto che vede le sue radici negli anni precedenti, e che ora si realizza appieno: in questo primo anno di presidenza ho apportato alcune innovazioni a riguardo, richiedendo espressamente la presenza di un Comitato Consultivo degli utenti all’interno di Aato Veronese. Il Comitato prenderà parte attiva alla valutazione, divulgazione e assegnazione del Bando di Solidarietà Internazionale alle Associazioni che ne faranno richiesta”. Luciano Franchini, Direttore Aato Veronese: “Il Bando è aperto a tutte le Associazioni italiane, Onlus, ong che lavorano almeno da tre anni nel campo della solidarietà internazionale. I progetti, vista la natura del nostro Ente, riguarderanno l’acqua e la depurazione della risorsa idrica. La valutazione è espressa tramite punteggio: sarà valutata anche la volontà delle associazioni richiedenti di coinvolgere in modo attivo la popolazione locale, affinché lo scopo non sia solo quello di costruire, ma anche quello di insegnare loro a costruire”.  
   
   
RIFIUTI. VENETO PRIMO IN ITALIA PER RECUPERO FRAZIONE ORGANICA  
 
Venezia, 8 settembre 2011 - Nel 2010 il Veneto ha raggiunto il 58,3% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, per un totale di 1.404.000 tonnellate. La raccolta separata della frazione organica – composta da scarti di cucina, sfalci e ramaglie – rappresenta il 45%, pari a 631.011 tonnellate. Il pro-capite di organico raccolto si attesta attorno ai 128 kg annui per abitante, un valore di gran lunga superiore alla media nazionale (55,6 kg) e colloca il Veneto al primo posto in Italia. Sono dati contenuti nella relazione che l’Osservatorio Regionale per il Compostaggio istituito presso l’Arpav ha trasmesso all’assessore veneto alle politiche ambientali Maurizio Conte. “E’ uno strumento importante – evidenzia lo stesso Conte – perché costituisce l’aggiornamento annuale sulla situazione del recupero della frazione organica e fornisce un quadro del contesto impiantistico regionale, della quantità di materiali ritirati e prodotti dagli impianti, della qualità e della destinazione del compost prodotto. La frazione organica risulta interamente trattata presso gli impianti presenti nel Veneto, alcuni dei quali integrano già il compostaggio con la digestione anaerobica. Il biogas prodotto trova impiego nella produzione di energia elettrica e termica”. Nella relazione viene precisato che il sistema impiantistico veneto è attualmente costituito da 21 impianti di medie e grandi dimensioni: 1 in provincia di Belluno, 4 Padova, 2 Rovigo, 2 Treviso, 3 Vicenza e 9 Verona. Sono presenti anche una cinquantina di piccoli impianti per il trattamento del verde. La potenzialità complessiva è superiore a un milione di tonnellate/anno e risponde pienamente al fabbisogno regionale di trattamento. Nel 2010 gli impianti veneti hanno ricevuto anche 250.158 tonnellate di rifiuti di provenienza extraregionale per un totale trattato di 885.454 tonnellate. Il 74% del totale è stato avviato a compostaggio e il 26% a digestione anaerobica. Le analisi eseguite hanno inoltre confermato l’elevata qualità del compost veneto prodotto nei tre impianti che hanno aderito alla certificazione regionale. “Per consolidare e migliorare questi risultati – conclude Conte – occorre continuare a investire sulla sensibilizzazione dei cittadini, valorizzare il compost e incentivare la diffusione degli impianti integrati di compostaggio e digestione anaerobica”.