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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Ottobre 2011
Politica
PMI: SECONDO LA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA IL CLIMA ECONOMICO COMPROMETTE I RISULTATI; LA SETTIMANA DELLE PMI DAL 3 AL 9 OTTOBRE  
 
Bruxelles, 5 ottobre 2011 – Ieri la Commissione europea ha presentato la sua relazione relativa alle piccole e medie imprese (Pmi) per il 2010: "Le Pmi dell´Ue stanno uscendo dalla crisi?" - in cui sono comprese indagini per ogni Stato membro dell´Ue (le schede informative Sba) – in occasione della settimana delle Pmi organizzata in tutta Europa tra il 3 e il 9 ottobre. La relazione conferma che le Pmi rimangono la spina dorsale dell´economia Ue. Nel 2010 vi erano quasi 20,8 milioni di Pmi nell´economia commerciale non finanziaria dell´Unione, di cui 19,2 milioni erano microimprese con meno di dieci dipendenti. Complessivamente, le Pmi hanno fornito oltre i due terzi (87,5 milioni) di tutte le opportunità di lavoro nel settore privato dell´Ue e il 58,4% del valore aggiunto lordo totale, rispetto alle 43 000 grandi imprese che rappresentano solo lo 0,2% delle aziende Ue. Si prevede che nel 2011 il numero delle Pmi aumenti dello 0,9% e il loro valore aggiunto lordo del 3,9%. Dopo un calo biennale il numero dei loro occupati dovrebbe crescere dello 0,4%. La crisi non è tuttavia superata e le Pmi devono ancora operare in un clima economico incerto. La Commissione si occupa del coordinamento della settimana delle Pmi (3-9 ottobre), finalizzata a incentivare le Pmi e a promuovere l´imprenditorialità affinché un numero maggiore di persone prenda in considerazione la carriera imprenditoriale. I due temi principali di quest´anno sono il trasferimento imprenditoriale e una seconda possibilità per gli imprenditori dopo la bancarotta. Il principale evento della manifestazione, il vertice della settimana europea delle Pmi, sarà organizzato presso il Parlamento europeo il 6 e 7 ottobre 2011 dalla Commissione, dall´intergruppo Pmi del Parlamento stesso e dalle organizzazioni delle parti interessate. Antonio Tajani, vicepresidente e commissario europeo per l´Industria e l´imprenditoria, ha dichiarato: "Il fatto che la ripresa nel 2010 sia stata guidata dalle Pmi evidenzia la loro importanza per la crescita e l´occupazione. Attraverso la settimana delle Pmi intendiamo sottolineare ancora una volta il loro ruolo cruciale per la competitività europea e l´urgenza di porre in cima alla nostra agenda politica la promozione di un clima favorevole alle imprese al fine di liberarne il potenziale. L´europa ha bisogno di nuovi imprenditori innovativi e creativi pronti a correre rischi. Questa è la strada principale per la ripresa". La ripresa economica nel 2010 è stata sostenuta dalle Pmi - La nuova relazione sottolinea che nel 2010 le Pmi stavano uscendo dalla recessione del 2008/2009. Nonostante il clima difficile, le Pmi hanno iniziato a riprendersi dal culmine della crisi registrato nel 2009. All´interno dell´Ue il numero di tali imprese è rimasto ai livelli del 2009 con un totale di 20,8 milioni di aziende. Dopo la diminuzione del 6,4% del 2009, il valore aggiunto lordo combinato (Val) delle Pmi è aumentato del 3,4% nel 2010 (a cui si aggiunge una crescita stimata del 3,7% nel 2011). Sarebbe tuttavia affrettato ritenere tale andamento una ripresa effettiva di queste imprese in quanto l´occupazione non ha saputo tenere il passo. La tendenza al ribasso nel numero di occupati iniziata nel 2009 (-2,7%) ha conosciuto un rallentamento nel 2010 (-0,9%), si stima tuttavia che abbia comunque prodotto una perdita netta di oltre 823 000 posti di lavoro nell´Ue. Le microimprese sono state colpite dalla recessione meno duramente delle aziende medio-piccole, tuttavia la loro ripresa è stata più lenta. Per settore industriale, le Pmi hanno primeggiato per quanto riguarda il Val e l´occupazione nei seguenti comparti: edilizia, commercio all´ingrosso e al dettaglio, settore alberghiero, ristorazione e immobili, noleggio e servizi alle imprese. La valutazione dei risultati delle attività delle Pmi per il 2010 ha identificato tre gruppi: il gruppo dei paesi in cui le Pmi hanno registrato un tasso di crescita positivo sia in termini di Val (valore aggiunto lordo), sia in termini di occupazione. Esso comprende: Austria, Germania, Lussemburgo, Malta, Romania, Svezia e Regno Unito; il gruppo dei paesi in cui le Pmi hanno registrato un tasso di crescita negativo sia per quanto riguarda il Val sia per l´occupazione, cioè Grecia, Irlanda, Spagna, Lettonia e Lituania; il gruppo dei paesi in cui le Pmi hanno ottenuto un tasso di crescita positivo in termini di Val, ma un tasso negativo in termini di occupazione, la cosiddetta ripresa senza posti di lavoro. Essi sono: Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Italia, Cipro, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia. Le diverse tendenze per le Pmi sono dovute a differenze di natura macroeconomica, nelle esportazioni, nell´innovazione, nei risultati e nei fattori strutturali (cfr. Memo/11/661). In che modo gli Stati membri hanno sostenuto le Pmi? Le schede informative Sba (Sba: Small Business Act) confermano che le condizioni per le Pmi nella maggior parte dei paesi Ue sono migliorate nel periodo 2005-2011. Tale progresso è stato orientato soprattutto al miglioramento dell´accesso al mercato unico, al potenziamento della capacità di risposta delle amministrazioni pubbliche e alla promozione dell´imprenditorialità. L´unico settore dello Sba in cui le condizioni sono peggiorate è stato quello dell´accesso ai finanziamenti. Questo deterioramento si è verificato nonostante i notevoli sforzi delle politiche nel 2010. Delle 588 misure politiche attuate dai 27 Stati membri nel 2010 (e nel primo trimestre del 2011) nei diversi settori elencati nelle schede informative, ben 99 si sono concentrate sul miglioramento dell´accesso ai finanziamenti. Insieme alla promozione dell´imprenditorialità e dell´innovazione, questi settori hanno costituito quasi il 50% di tutti i provvedimenti (285). La situazione dell´accesso ai finanziamenti dimostra chiaramente che nonostante le iniziative avviate finora vi è ancora molto che i responsabili politici possono e devono fare a livello nazionale per aiutare le Pmi a uscire dalla crisi. Settimana europea delle Pmi: far girare a pieno regime il motore occupazionale più importante d´Europa - La settimana delle Pmi rappresenta una campagna annuale volta a promuovere le imprese in Europa. Nei 37 paesi partecipanti (Ue 27, Albania, Croazia, Fyrom, Islanda, Israele, Liechtenstein, Montenegro, Norvegia, Serbia e Turchia) oltre mille eventi gestiti da organizzazioni imprenditoriali, enti di sostegno alle imprese e autorità nazionali, regionali e locali consentono alle imprese di svilupparsi ulteriormente. La settimana delle Pmi di quest´anno si concentra su due importanti temi: Trasferimento imprenditoriale: si stima che ogni anno nell´Ue 450 000 imprese, corrispondenti a 2 milioni di posti di lavoro, siano trasferite a un nuovo proprietario. Al fine di garantire questi posti di lavoro e di consentire alle imprese oggetto di passaggio di proprietà di crescere e prosperare, gli Stati membri dell´Ue devono rendere più semplice e meno dispendioso tale passaggio e sviluppare servizi di sostegno più efficaci. Una seconda possibilità per gli imprenditori: solo il 50% delle imprese sopravvive ai primi cinque anni di attività. Circa il 15% di tutte le chiusure di imprese è dovuto alla bancarotta, e di esso solo il 4-6% è rappresentato da bancarotta fraudolenta. Gli imprenditori onesti che hanno fallito dovrebbero avere la possibilità di riavviare un´attività; grazie alla loro esperienza e al loro impegno, essi sono importanti per la creazione di nuovi posti di lavoro e nuove imprese. Gli Stati membri dell´Ue devono garantire un quadro giuridico che offra a chi avvia una seconda attività le stesse opportunità degli imprenditori alla prima esperienza e devono fornire adeguati servizi di sostegno alle imprese. Per maggiori informazioni: Valutazione dei risultati delle attività delle Pmi: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/performance-review/index_en.htm  Settimana europea delle Pmi: http://ec.Europa.eu/enterprise/initiatives/sme-week/index_it.htm  Tre storie di successo imprenditoriale: http://www.Youtube.com/user/euenterprise#p/u/5/1vvzg8zy1_m  L´opuscolo con 32 storie di successo http://ec.Europa.eu/enterprise/initiatives/sme-week/portraits/index_en.htm    
   
   
IMPRESE PICCOLE E MEDIE IMPRESE: LA SITUAZIONE NEGLI STATI MEMBRI DELL´UE 2010  
 
 Bruxelles, 5 ottobre 2011 -  La Commissione europea ha appena pubblicato schede sulla situazione delle Pmi e dei regolamenti applicabili in tutti gli Stati membri. Questi fanno parte della Performance Review Pmi come strumento per monitorare e valutare le prestazioni in attuazione della Small Business Act (Sba) sulla base di una vasta gamma di indicatori di successo, concentrandosi in particolare sulle misure del piano d´azione Sba Stati membri ´ . Nella revisione della Sba nel febbraio 2011 la Commissione e gli Stati membri hanno riconosciuto che la governance forte è la chiave per attuare con successo la Sba. La Sba 2010/2011 schede basare su una serie di 62 indicatori statistici e di coprire i 27 Stati membri dell´Ue, così come Albania, Croazia, Fyrom, Islanda, Israele, Liechtenstein, Norvegia, Montenegro, Serbia e Turchia. Gli indicatori sono raggruppati secondo le dieci dimensioni dello Small Business Act , e cioè: imprenditorialità, della seconda opportunità, Pensare anzitutto in piccolo, Amministrazione Responsive, aiuti di Stato e appalti pubblici, l´accesso ai finanziamenti, singolo mercato, competenze e innovazione, ambiente, e Internazionalizzazione . Le schede Sba è stato redatto dalla Direzione generale Imprese e industria, assistiti dal Centro comune di ricerca della Commissione europea. Le informazioni relative alle recenti misure politiche adottate dagli Stati membri è stato compilato da una rete di esperti per le Pmi gestite da Paesi Bassi Ecorys ed è stato convalidato da rappresentanti dei governi degli Stati membri ei paesi partecipanti. Mette in evidenza paese da Fact Sheets Sba:
Austria
Numero di imprese: le Pmi rappresentano in Austria 99,7% dello stock aziendale totale e rappresentano il 61,4% del valore aggiunto economico e 67,1% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 1,7% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto in combinazione dello 0,2%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 1,3% nel numero di piccole e medie imprese, 3,7% del valore aggiunto lordo e dello 0,9% dell´occupazione. Pmi in hotel e ristoranti sono molto più importanti che in altri paesi Prestazioni Sba è particolarmente forte in tre aree: ´Pensare anzitutto in piccolo´, ´aiuti di Stato e appalti pubblici´ e ´Skills & innovazione´ Nel 2010, l´Austria ha agito in tutte le aree Sba
Belgio
Numero di imprese: le Pmi in Belgio rappresentano il 99,8% degli stock di imprese totale e rappresentano il 58,2% del valore aggiunto economico e 65,7% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 1,3% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto dal combinato 1,4%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita dell´1% nel numero di piccole e medie imprese, 3,9% del valore aggiunto lordo e dello 0,8% dell´occupazione. Tendenze: settore delle Pmi del Belgio dovrebbe avere recuperato a livelli pre-crisi entro il 2011 e le tendenze sono positive. Il settore delle Pmi belga rispecchia in gran parte della media Ue, sia in termini di struttura e la sua ripartizione settoriale. Sba prestazioni: il Belgio si trova in giro, o superiore, della media Ue in tutte le aree Sba, ad eccezione di ´imprenditorialità´. Azione Sba: Recentemente, le misure politiche sono state adottate in tutti i dieci settori Sba. Sforzi particolarmente intensi sono stati fatti per affrontare ´imprenditorialità´, l´area in cui il Belgio è in ritardo.
Bulgaria
Numero di imprese: le Pmi in Bulgaria rappresentano 99,7% del totale stock di imprese e rappresentano il 59,2% del valore aggiunto economico e 73,5% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 4,3% della sua forza lavoro ma il suo valore combinato ancora aggiunto è cresciuto del 18,1%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 3,2% nel numero di piccole e medie imprese, 8,1% del valore aggiunto lordo e del 1,7% dell´occupazione. Tendenze: Lo sviluppo del settore delle Pmi della Bulgaria è stato temporaneamente smorzato dalla crisi, ma trend economici sono positivi. Settore delle Pmi della Bulgaria è simile alla media Ue, ma il suo ruolo nel creare occupazione e contribuire al valore aggiunto è ancora più importante in Bulgaria. Sba prestazioni: la Bulgaria è complesso, intorno o al di sotto della media Ue nella maggior parte aree Sba. Ma con il tempo sembra che ci sia il progresso in molti settori Sba. Sba azione: la Bulgaria ha recentemente mirato otto su dieci aree Sba con misure di politica dedicata.
Cipro
Numero di imprese: le Pmi a Cipro rappresentano il 99,8% degli stock di imprese totale e rappresentano il 75% del valore aggiunto economico e 83,2% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 3,3% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto unito del 5,9%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso un calo del 0,7% nel numero di piccole e medie imprese, ma un aumento del 3,5% del valore aggiunto lordo e del 1,8% dell´occupazione. Funzioni specifiche per le Pmi: le sue Pmi sono molto ampie (4,6 addetti per impresa), dato il piccolo mercato domestico. Tendenze: In all´occupazione e al valore aggiunto termini, le Pmi si prevede una graduale ripresa a livelli pre-crisi nel corso del 2011. Il numero di Pmi, tuttavia, è atteso a ristagnare Sba prestazioni: Cipro ´profilo Sba è particolarmente forte in´ ​​Imprenditorialità ´, appalti pubblici e aiuti di Stato´ e ´Skills & innovazione´ Azione Sba: azione è stata presa in tutte le aree tranne Sba ´Second Chance´, ´gli appalti pubblici e aiuti di Stato´ e ´Ambiente´.
Repubblica Ceca
Numero di imprese: piccole e medie imprese in Repubblica Ceca rappresentano il 99,8% degli stock di imprese totale e rappresentano il 55,7% del valore aggiunto economico e 67,7% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima abbia perso quasi il 4% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto combinato di 1,5%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 1,5% nel numero di piccole e medie imprese, 2,7% del valore aggiunto lordo mentre l´occupazione è stabilizzato al livello 2010. Funzioni specifiche per le Pmi: piccole e medie imprese ceche sono molto più concentrati nel settore manifatturiero (quasi 1 / 3 del totale dell´occupazione delle Pmi rispetto a solo il 22% nella Ue nel suo complesso). Tendenze: Occupazione nelle Pmi è diminuita dal 2003 da alcuni 116 000. Sba prestazioni: ´Catching-up´ profilo Sba è in ritardo rispetto alla media europea in molti settori, ma 7 su 9 aree mostrano progressi dal 2005. Sba azione: Nel 2010 - 11, la Repubblica Ceca ha avuto grande azione politica in tutte le dieci aree Sba.
Danimarca
Numero di imprese: le Pmi rappresentano in Danimarca 99,7% dello stock aziendale totale e rappresentano il 66,5% del valore aggiunto economico e 66,2% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 5,5% della sua forza lavoro mentre il suo valore complessivo si è ridotto aggiunto del 7,9%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita dell´1% nel numero di piccole e medie imprese, 3,4% del valore aggiunto lordo e dello 0,7% dell´occupazione. Tendenze: i punteggi Danimarca al di sopra della media europea su tutti i principi Sba tranne l´imprenditorialità. Tuttavia, gli indicatori sono rimasti stagnanti. Sba prestazioni: nel 2010/2011, Danimarca affrontato nove dei dieci settori Sba attraverso interventi mirati, con particolare attenzione stimolare l´imprenditorialità, migliorando l´accesso al credito e facilitare l´innovazione.
Estonia
Numero di imprese: le Pmi rappresentano in Estonia 99,7% dello stock aziendale totale e rappresentano il 76,2% del valore aggiunto economico e 77,8% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 15,2% della sua forza lavoro del settore delle costruzioni è principalmente interessate. Il suo valore aggiunto si è ridotto dal combinato 19,9%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 4,1% nel numero di piccole e medie imprese, 6,3% del valore aggiunto lordo e del 1,1% dell´occupazione. Tendenze: L´estonia è il punteggio al di sopra o alla pari con la media Ue nella maggior parte dei principi Sba. Tuttavia, lo sviluppo nel tempo è un po ´stagnante. Sba prestazioni: nel 2010/2011, l´Estonia ha affrontato sei su dieci aree Sba attraverso interventi mirati, concentrandosi in particolare sulla promozione dell´imprenditorialità e l´internazionalizzazione.
Finlandia
Numero di imprese: le Pmi in Finlandia rappresentano 99,7% del totale stock di imprese e rappresentano il 54,9% del valore aggiunto economico e 60,6% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 3,5% della sua forza lavoro, ma il suo valore combinato ancora aggiunto è cresciuto del 8,5%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 1,5% nel numero di piccole e medie imprese, 7,7% del valore aggiunto lordo e del 1,1% dell´occupazione. Caratteristiche specifiche delle Pmi: il finlandese settore piccole imprese è simile nella struttura a quello di altri Stati membri dell´Ue Tendenze: E ´in rapida crescita: nel 2002-2008 il numero netto di micro-imprese è aumentato del 20% (o 34 000) Sba prestazioni: la Finlandia ha il miglior profilo Sba di tutti gli Stati membri dell´Ue: si supera la media Ue in 8 su 9 aree Sba Sba Azione: I progressi in molte aree è stata stagnante, ma ad un livello molto superiore a quello degli altri Stati membri
Francia
Numero di imprese: piccole e medie imprese in Francia rappresentano il 99,8% degli stock di imprese totale e rappresentano il 56% del valore economico aggiunto e 60,4% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 4,5% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto unito del 2,5%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 2,1% nel numero di piccole e medie imprese, 3,4% del valore aggiunto lordo e dello 0,4% dell´occupazione. Sba prestazioni: Francia punteggi al di sopra o alla pari con la media Ue per la maggior parte dei principi Sba. Tuttavia, gli indicatori sono rimasti un po ´stagnante negli ultimi anni. Sba Azione: Nel 2010/2011, Francia affrontato sei su dieci aree Sba attraverso interventi mirati, con particolare attenzione a facilitare l´accesso ai finanziamenti e all´amministrazione reattivo.
Germania
Numero di imprese: piccole e medie imprese in Germania rappresentano il 99,5% dello stock aziendale totale e rappresentano il 53,8% del valore aggiunto economico e 60,9% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima abbia aumentato la sua forza lavoro dello 0,4% mentre il suo valore complessivo si è ridotto aggiunto dello 0,6%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 1,1% nel numero di piccole e medie imprese, 4,8% del valore aggiunto lordo e del 1,2% dell´occupazione. Tendenze: Il settore tedesco delle Pmi sta riprendendo bene dalla crisi. Caratteristiche specifiche delle Pmi: la Germania e medie imprese svolgono un ruolo importante e ha creato 500 000 nuovi posti di lavoro tra 2002-2008. Sba prestazioni: in 4 aree Sba, la Germania fa meglio rispetto alla media Ue ed eseguito particolarmente forte in ´competenze e l´innovazione´ e ´Internazionalizzazione´. Sba Azione: nel 2010-2011, la Germania ha agito in tutte le aree tranne Sba ´Ambiente´.
Grecia
Numero di imprese: le Pmi in Grecia rappresentano il 99,9% dello stock aziendale totale e rappresentano il 71,7% del valore aggiunto economico e 85,6% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima abbia perso il 5% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto combinato del 3,8%. Per il 2011 , delle previsioni disponibili verso una continua diminuzione del 3,3% nel numero di piccole e medie imprese, 3,9% del valore aggiunto lordo e del 2,8% dell´occupazione. Tendenze: Pmi greca settore ha risentito della crisi con effetti negativi soprattutto durevole sul numero e il valore aggiunto delle Pmi. Caratteristiche specifiche delle Pmi: L´economia greca si basa più pesantemente sulle imprese micro rispetto alle altre economie dell´Unione europea e questo segmento rappresenta anche per più della metà di tutti i lavori. Prestazioni Sba: Nel complesso, la Grecia colloca al di sotto della media Ue per la maggior parte delle aree Sba. Inoltre, i progressi sono stati stagnanti o addirittura negativi, con miglioramenti registrato solo in poche aree Sba. Azione Sba: Recentemente, la Grecia ha affrontato sei su dieci aree Sba attraverso interventi mirati.
Ungheria
Numero di imprese: piccole e medie imprese in Ungheria rappresentano il 99,9% dello stock aziendale totale e rappresentano il 54,6% del valore aggiunto economico e 71,7% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 0,3% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto unito del 9,5%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 1,1% nel numero di piccole e medie imprese, il 3% del valore aggiunto lordo e del 1,5% dell´occupazione. Funzioni specifiche per le Pmi: l´Ungheria è più dipendente microimprese rispetto agli altri Stati membri dell´Ue Tendenze: le Pmi sono in ripresa dalla crisi in materia di occupazione e valore aggiunto termini, ma il numero di Pmi, è ferma dal 2005 Sba prestazioni: Il suo profilo Sba mostra l´Ungheria sta recuperando terreno: le statistiche dimostrano che la maggior parte delle aree Sba percorso alla media europea, ma stanno migliorando Sba Azione: Nel 2010, l´Ungheria ha preso l´azione in tutte le aree Sba, ad eccezione di ´imprenditorialità´ e ´mercato unico´.
Irlanda
Numero di imprese: le Pmi rappresentano in Irlanda al 99,5% dello stock aziendale totale e rappresentano il 47,9% del valore aggiunto economico e 66,8% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 14,9% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto dal combinato 18,2%. Per il 2011 , delle previsioni disponibili verso una continua diminuzione del 2,4% nel numero di piccole e medie imprese, 0,6% del valore aggiunto lordo e del 2,1% dell´occupazione. Sba prestazioni: Irlanda punteggi al di sopra o alla pari con la media Ue per la maggior parte dei principi Sba. Tuttavia, il progresso è piuttosto stagnante. Sba Azione: Nel 2010/2011, Irlanda affrontato sei su dieci aree Sba attraverso interventi mirati, con particolare attenzione a facilitare l´accesso ai finanziamenti e riduzione degli oneri amministrativi.
Italia
Numero di imprese: piccole e medie imprese in Italia rappresentano il 99,9% dello stock aziendale totale e rappresentano il 71,3% del valore aggiunto economico e 81,4% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 3,3% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto combinato del 4%. Per il 2011 , delle previsioni per un calo del 0,6% nel numero di piccole e medie imprese, ma del 2,9% del valore aggiunto lordo e una stagnazione nel mondo del lavoro. Settore delle Pmi in Italia si dovrebbe ritornare ai livelli pre-crisi solo dopo il 2011. Funzioni specifiche per le Pmi: l´Italia è più dipendente microimprese rispetto agli altri Stati membri dell´Ue, ma piccole e medie imprese sono cresciute più veloce dal 2003. Prestazioni Sba: C´è ancora qualche ritardo da recuperare in quasi tutte le aree Sba per raggiungere le prestazioni dell´Ue media. Sba Azione: Nel 2010, l´Italia ha adottato una strategia per accelerare la Sba adozione.
Lettonia
Numero di imprese: le Pmi rappresentano in Lettonia 99,7% dello stock aziendale totale e rappresentano il 70% del valore aggiunto economico e 77,8% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 18,3% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto combinato del 29,3%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 5,9% nel numero di piccole e medie imprese, 2,3% del valore aggiunto lordo e del 2,9% dell´occupazione. Funzioni specifiche per le Pmi: piccole e medie imprese lettoni sono in media più grandi rispetto ai loro coetanei europea, con 6,4 addetti / impresa rispetto a 4,2 in media nella Ue. Tendenze: il profilo Sba Lettonia è varia, con una situazione generale vicino alla media Ue. Ma il suo sviluppo nel corso del tempo è stato abbastanza dinamico. Prestazioni Sba: Recentemente, la Lettonia ha mirato otto su dieci aree Sba con misure di politica dedicata.
Lituania
Numero di imprese: piccole e medie imprese in Lituania rappresentano il 99,8% degli stock di imprese totale e rappresentano il 64,1% del valore aggiunto economico e 75,9% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 10,9% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto dal combinato 24,6%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 16,8% nel numero di piccole e medie imprese, 5,8% del valore aggiunto lordo e dello 0,6% dell´occupazione. Sba prestazioni: i punteggi Lituania alla pari con la media Ue nella maggior parte dei principi Sba. Ma ci sono stati progressi in molti settori Sba Azione: Nel 2010-2011, la Lituania affrontato otto su dieci aree Sba con interventi mirati, con particolare attenzione stimolare l´imprenditorialità, facilitando l´accesso ai finanziamenti e l´amministrazione reattivo.
Lussemburgo
Numero di imprese: le Pmi rappresentano in Lussemburgo 99,6% dello stock aziendale totale e rappresentano il 69,8% del valore aggiunto economico e 66,7% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima abbia avuto una modesta crescita dello 0,7% della sua forza lavoro e del 0,6% del suo valore aggiunto combinato. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 1,6% nel numero di piccole e medie imprese, 6,3% del valore aggiunto lordo e dello 0,7% dell´occupazione. Caratteristiche specifiche delle Pmi: il settore delle Pmi è in rapida espansione con un aumento del 23% netto del numero di Pmi (tra 2003-2010) e 25 000 nuovi posti di lavoro Tendenze: Essendo stati risparmiati dagli effetti dannosi della crisi, la crescita è destinata ad aumentare anche in futuro (anche oltre il 2012) Sba prestazioni: il profilo Sba del Lussemburgo in quasi tutti i settori è equivalente alla media Ue Sba Azione: Importanti passi sono stati presi in tutte le aree Sba ad eccezione di ´Second Chance´, ´Accesso al finanziamento´ e ´Competenze e innovazione´
Malta
Numero di imprese: le Pmi a Malta rappresentano il 99,9% dello stock aziendale totale e rappresentano il 73,4% del valore aggiunto economico e 77,4% dell´occupazione nel settore privato. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 3,7% del valore aggiunto lordo e del 2,5% dell´occupazione. Caratteristiche specifiche delle Pmi: micro-imprese hanno un ruolo dominante più che altrove Tendenze: Occupazione nelle Pmi non è migliorata dal 2005 Sba prestazioni: In 2 su 5 aree Sba, Malta è inferiore alla media Ue Azione Sba: Nel 2010, importante azione della nuova politica è stata presa in tutte le aree Sba, ad eccezione di ´Second Chance´
Paesi Bassi
Numero di imprese: le Pmi nei Paesi Bassi rappresentano 99,7% del totale stock di imprese e rappresentano il 62% del valore economico aggiunto e 68,2% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima abbia aumentato la sua forza lavoro del 3,8% e il suo valore aggiunto combinato da 9,8%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 1,3% nel numero di piccole e medie imprese, 4,2% nel valore aggiunto lordo e dello 0,9% dell´occupazione. Tendenze: Tra il 2003-2008, le Pmi olandese ha creato quasi 450 000 nuovi posti di lavoro, con un aumento del 2,4% annuo (media Ue: 1,7%). Sba prestazioni particolarmente forte in tre aree: ´Second Chance,´ Pensare anzitutto in piccolo ´e´ Internazionalizzazione ´ Sba Azione: Nel 2010, nei Paesi Bassi iniziati importanti azioni politiche nuove in sette dei 10 settori Sba
Polonia
Numero di imprese: le Pmi in Polonia rappresentano il 99,8% degli stock di imprese totale e rappresentano il 54% del valore economico aggiunto e 67,5% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima abbia perso solo lo 0,2% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto unito del 2,1%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 0,9% nel numero di piccole e medie imprese, 9,8% del valore aggiunto lordo e dell´1% nel mondo del lavoro. Sba prestazioni: Polonia punteggi inferiori alla media nella maggior parte dei principi Sba. Tuttavia, lo sviluppo nel tempo suggerisce il paese sta rapidamente recuperando terreno. Azione Sba: Nel 2010-2011, la Polonia ha affrontato sette su dieci aree Sba attraverso interventi mirati, con particolare attenzione a facilitare l´accesso ai finanziamenti e migliorare l´ambiente imprenditoriale.
Portogallo
Numero di imprese: le Pmi in Portogallo rappresentano il 99,9% dello stock aziendale totale e rappresentano il 67,2% del valore aggiunto economico e 80,9% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 2,3% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto unito del 2,1%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso un calo del 1,4% del valore aggiunto lordo e dello 0,8% dell´occupazione nel settore delle Pmi. Tendenze: Portogallo sentieri della media Ue in un terzo delle aree Sba, ma è il caching in fretta nella maggior parte. Sba prestazioni: nel 2010-2011, il Portogallo ha agito in tutte le aree tranne Sba ´Second Chance´ e ´gli appalti pubblici e aiuti di Stato.´
Romania
Numero di imprese: le Pmi in Romania rappresentano 99,7% del totale stock di imprese e rappresentano il 45,7% del valore aggiunto economico e 68,1% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima abbia aumentato la sua forza lavoro dello 0,7% mentre il suo valore complessivo si è ridotto aggiunto del 3,8%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 2,3% nel numero di piccole e medie imprese, 7,1% del valore aggiunto lordo e di solo l´1% dell´occupazione. Sba prestazioni: i punteggi della Romania sotto o alla pari con la media Ue per la maggior parte dei principi Sba, ma sei di queste aree mostrano progressi nel tempo. Azione Sba: nel 2010/2011, Romania affrontato sette su dieci aree Sba attraverso interventi mirati, l´imprenditorialità obiettivo principale l´essere e l´accesso ai finanziamenti.
Slovacchia
Numero di imprese: piccole e medie imprese in Slovacchia rappresentano 99,2% del totale e stock di imprese rappresentano il 52% del valore aggiunto economico e 57,2% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 12,2% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto dal combinato 1,8%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 9,3% nel numero di piccole e medie imprese, 7,3% nel valore aggiunto lordo e del 3,1% dell´occupazione. Sba prestazioni : Slovacchia punteggi al di sopra o alla pari con la media Ue per tre principi Sba, mentre il resto sono al di sotto. Azione Sba: Nel 2010/2011, la Slovacchia affrontato sette dei dieci settori Sba attraverso interventi mirati, con particolare attenzione pensare in piccolo prima somministrazione e reattivo.
Slovenia
Numero di imprese: piccole e medie imprese in Slovenia rappresentano il 99,8% degli stock di imprese totale e rappresentano il 63,2% del valore aggiunto economico e 64,2% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 0,5% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto combinato del 7,3%. Per il 2011 , delle previsioni verso una crescita del 0,1% nel numero di piccole e medie imprese e 2,9% del valore aggiunto lordo, ma una perdita del 1,5% dell´occupazione. Sba prestazioni: Slovenia punteggi al di sopra o alla pari con la media Ue in molte aree Sba. Tuttavia, i recenti progressi è irregolare, con alcuni miglioramenti e qualche deterioramento. Sba Azione: Nel 2010/2011, Slovenia, rivolto a tutti, ma uno dei dieci settori Sba attraverso interventi mirati, con particolare attenzione a facilitare l´accesso ai finanziamenti, l´attuazione del pensare piccolo Primo principio e migliorare la formazione imprenditoriale.
Spagna
Numero di imprese: le Pmi in Spagna rappresentano il 99,9% dello stock aziendale totale e rappresentano il 67,9% del valore aggiunto economico e 76,3% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 14,1% della sua forza lavoro e il suo valore aggiunto si è ridotto unito del 5,2%. Per il 2011 , delle previsioni disponibili verso una continua riduzione del 0,4% nel numero di piccole e medie imprese, e del 0,6% nell´occupazione, ma anche una moderata crescita del 0,9% del valore aggiunto lordo. Sba prestazioni: Spagna punteggio pari o superiore alla media Ue in solo tre dei principi Sba, ma la maggior parte delle altre aree si stanno avvicinando Sba Azione: nel 2010/2011, la Spagna ha affrontato sette su dieci aree Sba per mezzo di interventi mirati, con particolare attenzione a facilitare l´accesso ai finanziamenti e ridurre l´onere amministrativo
Svezia
Numero di imprese: le Pmi in Svezia rappresentano il 99,8% degli stock di imprese totale e rappresentano il 56,8% del valore aggiunto economico e 64,2% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso l´1% della sua forza lavoro, ma il suo valore combinato aggiunto è aumentato del 2,3%. Per il 2011 , le previsioni puntano verso una crescita del 5,8% del valore aggiunto lordo e del 1,9% dell´occupazione nel settore delle Pmi. Tendenze: Il settore delle Pmi svedese sembra essere ripresa dalla crisi. Caratteristiche specifiche delle Pmi: Svezia micro-azienda segmento è più dominante rispetto alla Ue nel suo insieme, ma non è così importante in termini di occupazione e valore aggiunto di creazione Sba prestazioni: la Svezia è al di sopra della media europea in tutte le aree tranne uno Sba per il quale sono disponibili dati. Tuttavia, negli ultimi tempi la capacità della Svezia non è stato molto dinamico. Sba Azione: Nel 2010 e nel primo trimestre del 2011, la Svezia ha intrapreso un´azione politica mirata in sette dei dieci settori Sba.
Regno Unito
Numero di imprese: le Pmi rappresentano in Regno Unito 99,6% dello stock aziendale totale e rappresentano il 50,2% del valore aggiunto economico e 53,9% dell´occupazione nel settore privato. Dal 2008 al 2010 , il settore delle Pmi si stima che hanno perso il 2% della sua forza lavoro mentre il suo valore complessivo si è ridotto aggiunto del 10,8%. Per il 2011 , delle previsioni verso una crescita del 0,2% nel numero di piccole e medie imprese, il 6% del valore aggiunto lordo e un livello di occupazione invariato. Tendenze: settore delle Pmi del Regno Unito si dovrebbe ritornare ai livelli pre-crisi solo dopo il 2011. Valore aggiunto la creazione, in particolare, avrà bisogno di più tempo per recuperare. Caratteristiche specifiche delle Pmi: L´economia del Regno Unito è molto meno sulla base di microimprese rispetto alle altre economie dell´Unione europea e, di conseguenza, le grandi imprese svolgono un ruolo più importante. Sba prestazioni: Nel complesso, il Regno Unito ranghi superiori alla media Ue in sei ambiti Sba. Tuttavia, i progressi non sono stati molto dinamico ultimamente, con solo lievi miglioramenti registrati. Sba Azione: Recentemente, il Regno Unito ha affrontato sette su dieci aree Sba attraverso interventi mirati, con particolare attenzione facilitare l´accesso ai finanziamenti
Pmi Performance Review
 
   
   
CARTER: "MOLTO FIERO" DELLE DELEGAZIONI DI OSSERVAZIONE ELETTORALE DELL´UE  
 
Strasburgo, 5 ottobre 2011 - A seguito delle rivolte della primavera araba, nei mesi a venire in numerosi paesi del Mediterraneo si svolgeranno le prime elezioni democratiche. L´ex presidente statunitense Jimmy Carter, che per molti anni ha promosso a livello globale le elezioni libere e trasparenti, ha partecipato martedì a un dibattito organizzato al Parlamento europeo. "La strada è stata lunga, ma oggi posso essere molto fiero del lavoro delle delegazioni di osservazione elettorale. Oggi abbiamo bisogno di essere ancora più coordinati, dobbiamo continuare a organizzare questi meeting ogni anno ed è necessario alzare le aspettative. Dobbiamo conoscere meglio il contesto dei paesi in cui interveniamo assicurandoci che il risultato delle elezioni sia accettato da tutti in maniera pacifica. Anche dai cittadini direttamente interessati". L´ex presidente Carter ha sottolineato il ruolo fondamentale esercitato dalle delegazioni di osservazione elettorale nelle fasi di transizione democratica. L´obiettivo delle delegazioni di osservazione elettorale del Parlamento europeo è quello di garantire la legittimità dei processi elettorali nazionali, sensibilizzando i cittadini al voto, evitando i brogli elettorali, proteggendo i diritti umani e contribuendo alla risoluzione delle tensioni.  
   
   
SOSTANZE PERICOLOSE: PIÙ CONTROLLI E MAGGIORE INFORMAZIONE "L´UNIONE HA BISOGNO DI UN NETWORK DI SICUREZZA, UNA VERA E PROPRIA STRUTTURA ASSICURATIVA".  
 
 Strasburgo, 5 ottobre 2011 - La prevenzione degli incidenti nell´industria chimica sono stati una priorità dell´Unione europea fin dal 1967, in seguito al disastro avvenuto in un´azienda produttrice di diserbanti a Seveso - a nord di Milano. La commissione per l´Ambiente e la sanità pubblica sta per votare un rapporto per la revisione della direttiva Seveso Ii. Il relatore di questo rapporto, il deputato ungherese di centro-destra János Áder, ci spiega le ragioni di questa modifica. Quali sono le modifiche maggiori della direttiva Seveso? Per prima cosa l´introduzione di un sofisticato sistema di classificazione basato su standard internazionali, elaborato per ridurre i rischi per la salute umana e l´ambiente grazie ad un alto grado di precisione. Poi il miglioramento delle ispezioni, un dialogo maggiore tra Stati membri e, infine, meno obblighi per le piccole e medie imprese produrranno un aumento della competitività. Il 4 ottobre il primo anniversario dall´incidente della fabbrica di alluminio di Ajka, in Ungheria. Purtroppo ci siamo resi conto che attualmente l´Unione europea non ha le capacità finanziarie per intervenire rapidamente in caso di catastrofi industriali. Credo che l´Unione abbia bisogno al più presto di un network di sicurezza, una vera e propria struttura assicurativa. In che modo più informazione ai cittadini permetterà una maggiore prevenzione degli incidenti di questo tipo? La più importante modifica proposta è l´allineamento degli obblighi e degli impegni conclusi dall´Unione europea negli accordi internazionali di questi ultimi dieci anni. Ciò significa che i cittadini saranno più informati sulle operazioni in corso grazie a internet. Verranno pubblicate le informazioni rivolte direttamente ai cittadini su cosa fare in caso di un incidente di grande entità. Il rapporto presentato prevede cosi di informare i cittadini in modo trasparente, e nello stesso tempo rispettare la sicurezza nazionale e gli interessi delle aziende.  
   
   
CULTURA: UE E IL BRASILE FIRMANO UN ACCORDO PER INTENSIFICARE LA COOPERAZIONE  
 
Bruxelles, 5 ottobre 2011 - La Commissione europea e il Brasile rafforzano la cooperazione comune su questioni culturali. Androulla Vassiliou, Commissario europeo per Istruzione, Cultura, multilinguismo e la gioventù, e Ana de Hollanda, Ministro della Cultura del Brasile, hanno firmato un piano d´azione quadriennale congiunto incentrato sulla diversità culturale, patrimonio culturale e lo sviluppo di una cultura sostenibile e dell´economia creativa. La cultura è un settore boom per l´economia europea, con studi che dimostrano che contribuisce al 4,5% al Pil europeo e offre posti di lavoro per 8,5 milioni di persone. Il Brasile ha anche un vivace settore culturale e del patrimonio: il paese dispone di 11 siti dell´Unesco World Heritage List , tra cui le città storiche di Ouro Preto, Olinda e Salvador de Bahia, che attirano migliaia di turisti europei e di altri ogni anno. Il commissario Vassiliou e il Ministro Ana de Hollanda hanno firmato un ´programma comune per la cultura´ il nuovo, che durerà fino alla fine del 2014, a margine del vertice Ue-brasile, che rappresenta un ulteriore passo positivo nelle relazioni Ue-brasile relazioni economiche (vedi Ip / 11/1138 - Memo/11/651 ). L´accordo sarà messo in moto una serie di iniziative volte a migliorare la politica di scambi, in particolare in relazione all´attuazione della Convenzione dell´Unesco sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali , a cui l´Ue è parte oltre ai membri Stati. Il Commissario e il Ministro prenderà parte alla prima di queste iniziative, una tavola rotonda sul ruolo della cultura nelle società contemporanee e le economie, che si tiene a Bruxelles oggi . Il commissario Vassiliou ha dichiarato: " Sia l´Unione Europea e Brasile riconoscere il ruolo vitale della cultura nelle nostre società e le nostre relazioni con i nostri partner Rafforzare la cooperazione e il dialogo sulla cultura come parte della nostra partnership strategica è fondamentale per migliorare la comprensione reciproca e la promozione. Legami più stretti tra i nostri popoli. E ci aiuterà anche a impegnarsi sulla questione importante di governance globale in materia di governance culturale a livello internazionale ". Il Ministro Ana de Hollanda ha dichiarato: " La tavola rotonda tra il Brasile e l´Unione europea, che riunisce i rappresentanti che si dedicano a pensare alla politica culturale, sarà l´occasione ideale per riflettere sulla situazione attuale in termini di attività culturali, politici, economici e le questioni sociali e, quindi, di cercare soluzioni praticabili per la sostenibilità nel 21 ° secolo. "  
   
   
ABOLIZIONE PROVINCE, QUESTIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 5 ottobre 2011 - La questione dell’abrogazione delle Province è stata oggetto di discussione al Consiglio d’Europa. Verrengia ha presentando una proposta sul ruolo e l’importanza del livello del governo locale intermedio. Ampio dibattito e condivisione. La questione italiana dell’abrogazione delle Province si è spostata in Europa: infatti, Emilio Verrengia, Presidente della Delegazione italiana del Cplre (l’organismo degli Enti locali nel Consiglio d’Europa) e Segretario generale aggiunto dell’Aiccre, ha presentato alla commissione Governance del Consiglio d’Europa una proposta di risoluzione sul ruolo e l’importanza del livello del governo locale intermedio, redatto dalla Cepli (Confederazione Europea dei Poteri Locali Intermedi), il cui Presidente è Giuseppe Castiglione. La proposta è stata presentata unitamente ad altri componenti del Cplre di altri Paesi. Verrengia ha relazionato del caso Italia e del ddl costituzionale per la cancellazione delle Province ma ha ricordato anche che il dibattito è aperto anche in altri Paesi come la Francia. Verrengia ha ribadito l’urgenza di porre nell’agenda politica dei lavori del Cplre la problematica degli enti intermedi e nel contempo di promuovere entro dicembre un dibattito approfondito ed articolato, con una audizione pubblica promossa congiuntamente dal Cplre insieme al Cepli ed alle Istituzioni europee, come il Comitato delle regioni e dei poteri locali (Cdr), coinvolgendo i rappresentanti degli enti intermedi di tutta Europa, esponenti istituzionali e del mondo della ricerca, dell’accademia e della società civile. Verrengia ha toccato i punti più importanti della mozione: - definire in maniera chiara il ruolo degli enti intermedi in Europa; - dimostrare che tali istituzioni d’area vasta sono fondamentali per sostenere azioni di programmazione sia a livello regionale, locale che europeo, creare un sistema di governance multilivello funzionale ed efficiente e implementare le politiche europee in ottica di prossimità; - valorizzare il loro contributo al processo di democrazia europea ed aprire ad un dialogo a livello nazionale ed europeo volto alla costruzione istituzionale delle amministrazioni territoriali. La proposta di Verrengia ha suscitato un ampio dibattito ed una unanime condivisione e lo stesso Presidente della delegazione italiana è stato incaricato di seguire tutta la vicenda degli enti locali intermedi ed a relazionare nella prossima riunione della commissione governance, che si terrà durante la sessione plenaria di ottobre. Al dibattito ha partecipato anche il prof. Merloni, docente presso l’Università di Perugia - esperto del Consiglio d’Europa - che ha suggerito di cogliere l’opportunità della visita della Commissione monitoraggio in Italia che avverrà dal 2 al 4 novembre per evidenziare l’importanza dell’ente intermedio per la democrazia locale e per i cittadini. Si ricorda infine che Verrengia era stato incaricato dall’Upi, e dal suo Presidente Giuseppe Castiglione, di seguire il dibattito sul ruolo degli intermedi avvalendosi del gruppo tecnico della Cepli.  
   
   
ITALIA – KURDISTAN, ROMANI: “PUNTIAMO A INFRASTRUTTURE, ERBIL HUB VERSO IL FAR-EAST” IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO NELLA REGIONE IRACHENA PER I LAVORI DEL BUSINESS FORUM, ALLA PRESENZA DI OLTRE 50 AZIENDE ITALIANE  
 
Erbil, 5 ottobre 2011 - Cooperazione industriale nel settore delle infrastrutture stradali e aeroportuali, nelle strategie energetiche, nel comparto idrico, nel settore sanitario e della formazione scolastica. L’italia punta sul Kurdistan iracheno e ieri il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, ha aperto a Erbil i lavori dell’Italian-kurdistan Region Business Forum alla presenza di oltre 50 aziende italiane, rappresentate da 66 top manager. Romani, che è il primo ministro italiano a recarsi nella regione del Kurdistan, ha incontrato, tra gli altri, il Primo Ministro Barham Salih alla presenza del Governo regionale nella sua componente economica; il Ministro del commercio e dell’industria, Sinan Chalabi, il Capo Dipartimento per le relazioni estere, Bakir, il Capo di Gabinetto del Presidente, Hussein. Durante i lavori del forum, particolare attenzione è stata riposta anche allo sviluppo delle Pmi e dei distretti industriali, per i quali sono già in atto collaborazioni con le regioni italiane, in particolare Lombardia e Veneto, e la creazione di due Business Council di Unioncamere. “Guardiamo con attenzione alle opportunità offerte dal Governo regionale curdo di costruire grandi opere – ha dichiarato Romani – Oggi ci sono stati presentati progetti a cui potranno partecipare le nostre aziende soprattutto nella costruzione di dighe, centrali, strade, ferrovie, aeroporti. Di particolare interesse è la possibilità di fare di Erbil un importante hub per i collegamenti verso il far east. Il governo di Erbil ha già stanziato 5 miliardi di euro nel 2011 e altrettanti verranno finanziati nel 2012. Le nostre aziende sono in prima linea in questa fase importante di crescita e cooperazione industriale del nuovo Iraq, un grande paese che è sulla via dello sviluppo e che ha ritrovato fino in fondo se stesso”.  
   
   
EXPO. FORMIGONI COMMISSARIO IN CAMPO CON TEAM A COSTO ZERO OGGI IN SENATO PER CHIEDERE LA DEROGA AL PATTO DI STABILITÀ IDEE PER BUON USO DELLE AREE POST 2015. LOSCERTALES: OK COSÌ  
 
Milano, 5 ottobre 2011 - "Ritorno a Parigi dopo aver visto un progetto che sta funzionando. Ho visto molti progressi e a fine ottobre inizieranno i lavori sul sito". Vicente Gonzales Loscertales, segretario del Bie, ha avuto un incontro con il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni al suo debutto ufficiale come Commissario generale di Expo, presenti l´ad di Expo 2015 spa e il sottosegretario alla Presidenza della Regione Paolo Alli. Nella conferenza stampa congiunta commenta con soddisfazione la conclusione della sua due giorni di presenza a Milano, per verificare lo stato di avanzamento dei lavori in vista dell´Expo. E tante, appunto, sono le novità positive illustrate dal Commissario: nessun passo indietro rispetto alla qualità del progetto originario, l´audizione di domani al Senato per illustrare la necessità di una deroga al patto di stabilità per gli investimenti destinati all´Esposizione, la nascita di un board internazionale formato da testimonial di spicco, che affiancheranno Formigoni e lo aiuteranno a richiamare l´attenzione del mondo sull´Expo, la convocazione a breve del Comitato di coordinamento ministeriale (Coem) e, infine, la costituzione di uno staff del commissario formato inizialmente da 7 persone, che opereranno a costo zero al ventinovesimo piano di Palazzo Pirelli. Progetto Scintillante Malgrado La Crisi - La prima notizia significativa riguarda la qualità del progetto che - ha spiegato Formigoni - "non sarà intaccata neppure in una percentuale minima. Sappiamo di avere a che fare con un contesto economico diverso rispetto a quello della pre-crisi, ma sappiamo anche che la qualità del nostro progetto è elemento di attrattiva fondamentale nei confronti dei Paesi del mondo e dei visitatori dell´Expo. Daremo il meglio di noi stessi, perché, se c´è da limare qualche cosa, sia limato l´inessenziale". Proprio su questo tema è atteso un incontro di tutti i soci per valutare in maniera unitaria - ha aggiunto il commissario generale - "le decisioni da prendere su come e dove ripartire i tagli. Nel progetto originario erano previsti alcuni abbellimenti ulteriori, si può valutare se farli. Il cuore del progetto non sarà però toccato, né tantomeno le infrastrutture indispensabili per la realizzazione del progetto". Investimento Per Il Dopo-expo - In questa prospettiva barra ferma sulla destinazione delle aree per il dopo Expo: "Il 56 per cento sarà dedicato a un grande parco, mentre la superficie restante, pari al 44 per cento o anche meno, sarà dedicata a opere con finalità pubblica di grande rilevanza - ha spiegato Formigoni -. Potrebbe esserci una città dell´informazione oppure della giustizia, o dello sport: varie sono le proposte sul tappeto, sulle quali stiamo ragionando. Vogliamo scegliere per il dopo Expo qualcosa che dia pregio e qualità alla città di Milano, alla Lombardia e al nostro Paese". Loscertales conviene: "Un investimento saggio e utile per il dopo-Expo è condizione del successo di Expo". Deroga Al Patto Di Stabilità - La seconda notizia importante riguarda la richiesta da formulare al Parlamento e al Governo italiano, affinché possa essere concessa una deroga al Patto di stabilità: domani pomeriggio, alle 15.30, è in programma l´audizione del commissario generale di fronte all´ottava commissione del Senato a Palazzo Carpegna: "Porterò avanti - ha anticipato Formigoni - i temi che ci stanno particolarmente a cuore, come la necessità di una deroga al patto di stabilità. Tutti devono capire che l´Expo è un evento necessario per superare la crisi: parlerò con i senatori e con il Governo per ottenere la deroga". Con l´Esecutivo, infatti, è prevista nelle prossime settimane la convocazione del comitato ministeriale presieduto dallo stesso Formigoni. Testimonial Internazionali - La terza novità annunciata oggi da Formigoni è la costituzione di un advisory board di livello internazionale: "La mia intenzione è quella di dar vita a un board, che veda la presenza di un gruppo ristretto di personalità di primissimo livello che possano affiancarmi per rappresentare l´Expo nei diversi Paesi del mondo". A Milano, intanto, si sta costituendo il team del commissario generale composto da 7 persone che lavoreranno al ventinovesimo piano di Palazzo Pirelli: "Sto allestendo un ufficio con personale altamente qualificato, che mi affiancherà a costo zero nel mio lavoro di rappresentante del mio Paese e del mio Governo". E, tra una settimana, il prossimo 12 ottobre, è atteso il Comitato esecutivo del Bie.  
   
   
ZAIA AL QUOTIDIANO AUSTRIACO KLEINE ZEITUNG: “IL VENETO È TRA LE TRE GRANDI REGIONI DEL NORD CHE AVREBBERO UN RATING PIÙ CHE POSITIVO. INVECE DEVONO MANTENERE IL RESTO DEL PAESE”  
 
Venezia, 5 ottobre 2011 - In un’intervista all’autorevole quotidiano austriaco Kleine Zeitung dal titolo “Venezia non affonderà mai”, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha risposto a domande sulla situazione finanziaria italiana e internazionale, sulle sfide migratorie, sull’Euroregione e i rapporti con la Carinzia e l’Austria, e sull’autonomia. “Ci sono tre grandi regioni del Nord – ha detto il presidente – che devono sostenere l’intera Italia. Ma il rating di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto è certamente da tripla A.” E a livello internazionale, “diversi Paesi stanno vivendo una crisi profonda. Ma la situazione del debito è anche un riflesso delle preoccupazioni della popolazione. Queste non fanno che indebolire lo Stato”. A proposito del debito e del deficit, Zaia afferma: “Tutto il mondo ha vissuto in queste condizioni, consumando a credito. Non va bene se hai il frigo pieno ma molte merci sono inutili: un modo di agire che ha caratterizzato gli Stati, la Banca centrale e le banche.” E sul declassamento del rating italiano di qualche giorno fa: “Ma sono quelle stesse agenzie di rating che, a suo tempo, consigliarono anche di acquistare i titoli della Lehman Brothers. Credo che, in questo momento, gli imprenditori italiani abbiano un polso dell’economia migliore di quanto non lo abbiano queste agenzie.” “Del resto – continua Zaia –, il debito non si è certo formato né ieri né l’altro ieri. Anche se a livello internazionale vogliono vederlo come un problema politico, la verità è che se il paese fosse stato valutato come se fosse una azienda privata, probabilmente questo declassamento non ci sarebbe stato”. Alle domande sulle tensioni con la Francia di qualche mese fa, quando il governo francese bloccò i treni con i migranti alle frontiere, e sui flussi migratori, Zaia ha risposto: “La Francia, in quell’occasione, non ha rispettato le regole di Schengen, e non è giusto. Quell’europa che ora si preoccupa tanto per il debito italiano, è la stessa Europa che non si è preoccupata dei 92 mila profughi a Lampedusa. In Veneto, la regione più ricca d’Italia, ci sono 150 mila disoccupati. Gli immigrati devono sapere che, venendo qui, non troveranno grandi opportunità di lavoro. Molti immigrati che arrivano da Lampedusa sono illegali, venuti solo per ragioni personali e non politiche. Sarebbe meglio aiutare queste persone nella loro patria. Si possono accogliere solo quelli che sono realmente in grado di trovare un lavoro. Ma prima devono trovarne uno gli italiani.” Ancora, sull’Euroregione: “È un’idea certamente molto positiva sul fronte della cooperazione, per la quale è fortemente impegnato il governatore Gerhard Dörfler così come lo era Jörg Haider. Bisogna ringraziare Dörfler per gli sforzi sul fronte del corridoio Baltico-adriatico Danzica-bologna. Anche il progetto dell’autostrada a tre corsie Trieste-venezia fa parte del disegno, con cui intendiamo rafforzare i legami tra le nostre regioni. È una decisione consapevole da parte del Veneto, una Regione da cinque milioni di abitanti, quella di sedere a un unico tavolo con la Carinzia ed il Friuli Venezia Giulia. E dovrebbe aggiungersi anche la Baviera. Si costituirebbe così un nucleo economico, che l’Europa dovrebbe sostenere.” Infine, sullo Statuto regionale e sull’ipotesi di un libero Stato del Veneto: “L’obiettivo è un’Italia federalista, in cui ciascuna regione possa decidere con il massimo dell’autonomia, come voleva Einaudi. Tutti i mali dell’Italia provengono infatti dal centralismo di Roma.”  
   
   
TOSCANA, BILANCIO 2012, ROSSI: “TAGLI CATASTROFICI, 200 MILIONI IN MENO ALL’APPELLO”  
 
Firenze, 5 ottobre 2011 – “E’ ora di parlare il linguaggio della verità. Nel 2011 siamo riusciti a mantenere lo stesso livello di spesa e a salvare lo stato sociale. Abbiamo contenuto l’effetto dei tagli trovando risorse con una politica improntata sul rigore e sull’equità, riqualificando la spesa, eliminando sprechi e spese improduttive, riducendo le spese di funzionamento della Regione, facendo sul serio la lotta all’evasione fiscale. Abbiamo sopperito con risorse nostre ai tagli fatti dal governo anche su materia di competenza del governo stesso. Ma ora dobbiamo dire le cose come stanno: per l’anno prossimo ci mancano 200 milioni: se lo stato non ne reintegra almeno 100 il Trasporto pubblico locale andrà in ginocchio, treni e pullman rischiano di dimezzarsi”. Si è espresso così il presidente Enrico Rossi, presentando ieri alla stampa i documenti preliminari del bilancio 2012 e della finanziaria, che vengono consegnati al consiglio regionale. Il presidente ha rivendicato gli sforzi compiuti nei mesi scorsi per far quadrare i conti senza penalizzare i servizi, nonostante un taglio da parte del governo di 360 milioni, destinati a salire a 500 nel 2012. “Abbiamo usato tutte le leve disponibili, trovato 130 milioni per il Tpl, risorse per i giovani, 60 milioni per il fondo per la non autosufficienza, azzerato dal governo, 30 milioni per i cassintegrati, 5 e mezzo per 90 classi di scuola per l’infanzia, 5 per il diritto allo studio universitario, un milione per gli istituti culturali statali, 6 e mezzo per l’emergenza abitativa. Abbiamo spostato gli investimenti sulla sanità, per poter spendere le risorse disponibili. Abbiamo riorganizzato, sfrondato. Ma davanti un taglio di 500 milioni è una catastrofe”. “Secondo i nostri calcoli — ha proseguito il presidente — mancheranno all’appello 200 milioni. Stimiamo di poterne ricavare un centinaio con la spending rewiev, a cui intendiamo sottoporre il nostro bilancio e quello degli enti collegati, e dalla lotta all’evasione fiscale. Ma il governo deve assicurarci gli altri 100. Per la sanità l’incremento previsto del fondo di 68 milioni non ce la può fare a compensare la spesa. Interverremo con una operazione analoga a quella che, anni fa, ha istituito le Asl, dimezzato gli ospedali e i osti letto, trovando nella dimensione dell’Area vasta la possibilità di una programmazione che garantisca la massima qualità dei servizi e la massima razionalizzazione della spesa, eliminando doppioni e ridondanze e insistendo sulla specializzazione.” “Quanto il Trasporto pubblico locale – ha proseguito il presidente Rossi – dopo averlo salvato abbiamo lanciato la gara unica che ci permetterà di superare i 14 contratti di servizio. Dispiace che una riforma così importante sia contrastata, ma ci riusciremo”. Rigore, equità e sviluppo sono i cardini della Finanziaria che la giunta intende proporre*. *”Abbiamo completato il monitoraggio delle opere strategica, secondo quanto prescritto dalla legge n.35 — ha detto il presidente Rossi — e a fine novembre avremo individuato le opere in ritardo. Daremo una bella sveglia alla Toscana. L’attività di monitoraggio riguarderà anche l’accordo con Autostrade per le terze corsie, gli accordi per l’attraversamento Tav di Firenze, mentre ci impegneremo entro il 2012 sui progetti per la Fi-pi-li e la Firenze Siena.”. “Altri capitoli importanti riguardano il pacchetto di iniziative per la green economy, la vendita di parte del patromonio di Edilizia residenziale pubblica a prezzi di mercato e non di rendita catastale, e quello per la valorizzazione e la gestione unitaria del patrimonio immobiliare non strumentale delle Asl, anche con la costituzione di consorzi o società. A differenza di quanto avviene a livello nazionale noi non abbiamo bisogno di vendere per ripianare i conti. Ma, dopo aver anticipato nel caso ad esempio dei 4 nuovi ospedali, i valori delle alienazioni, vogliamo attivare i capitali privati, rianimare un comparto edilizio in crisi e riempire i vuoti lasciati nelle città con interventi di qualità.” “E’ escluso un aumento delle tasse — ha concluso il presiedente Rossi — Non colpiremo lavoro e impresa. Un discorso diverso riguarda la compartecipazione al costo dei servizi. Abbiamo introdotto l’Isee, che deve diventare lo strumento generale per un accesso equo, che chiami a dare di più che ha di più, finalizzando il ricavato. Purtroppo al momento non credo che possa garantirci entrate in grado di scongiurare quella catastrofe di cui parlavo all’inizio”.  
   
   
TOSCANA, VERSO LA FINANZIARIA REGIONALE 2012: LE RIFORME PREVISTE  
 
Firenze, 5 ottobre 2011 – Razionalizzazioni e verifica puntuale dell’efficacia di alcune spese che si ripetono da anni, grazie anche all’aiuto di un team di esperti. Mancano le risorse: spendiamo meglio. Con un occhio allo sviluppo, per far marciare più velocemente programmi ed investimenti, compresi i progetti infrastrutturali portati avanti dagli enti locali ma finanziati per almeno la metà dalla Regione. Saranno infatti monitorati ritardi e criticità, dopodiché la Regione potrebbe intervenire. Barra dritta su strade, autostrade e green economy. Ma anche misure per l’equità e la tutela sociale, a partire da un’uso più diffuso dell’Isee, per i servizi comunali e regionali. E poi la sanità e il riordino istituzionale dei vari livelli di governo, dalle comunità montane alle unioni e associazioni di Comuni e Province, anche alla luce delle nuove disposizioni nazionali. Impegni, agende e interventi normativi che stanno tutti dentro al documento preliminare licenziato dalla giunta e che finiranno quindi nella finanziaria che accompagnerà il bilancio 2012. Una proposta di legge, quella che la Giunta presenterà, che ha contenuti più ampi rispetto a quelli prettamente tecnici di “copertura” normativa alle poste di bilancio, e che comprende anche interventi di riforma strutturale di settori dell’attività regionale e disposizioni relative alle linee generali di alcune politiche, come del resto è avvenuto con la finanziaria per l’anno in corso, approvata con l.R. 65/2010. La finanziaria sarà anche accompagnata da specifiche e distinte proposte di legge “collegate” funzionalmente alla manovra, che dovranno essere approvate entro il 31 dicembre 2011. Misure per il contenimento e la qualificazione della spesa Riduzione dei costi della politica - Nel vasto programma di riforme che attende la Regione, un ruolo importante rivestono tutti quegli interventi che nel linguaggio corrente sono ormai raggruppati sotto la dicitura “riduzione dei costi della politica”. La giunta sta facendo la propria parte, con una riduzione delle spese di funzionamento da 32 a 25 milioni nell’anno in corso. Anche il Consiglio regionale si è già impegnato in tale direzione, per la riduzione dei vitalizi e del numero dei componenti. Revisione integrale della spesa regionale - La spending review coinvolgerà, oltre alla Regione, anche gli enti dipendenti e gli altri organismi facenti parte del sistema regionale. Sarà portata avanti con l’apporto di Irpet, l’istituto di programmazione economica della Toscana, e la Scuola superiore Sant’anna di Pisa. Riordino e razionalizzazione organizzativa - La misura più significativa della pdl finanziaria nel prosieguo dell’azione di riordino e razionalizzazione degli enti regionali riguarderà Artea, l’agenzia regionale toscana per le erogazioni in agricoltura istituita nel 19999 come organismo pagatore regionale in agricoltura. Saranno ridefinite le competenze e il personale sarà ricondotto nel ruolo unico regionale. Sarà realizzata una revisione dell’ordinamento contabile degli enti parco. Quindi entro il 2012 sarà riordinato il sistema gestionale delle aziende agricole regionali. Nel frattempo la gestione commissariale dell’azienda regionale agricola di Alberese sarà prorogata. Continua anche la riduzione della spesa relativa a organismi collegiali e monocratici nell’ambito del sistema regionale. Abolizione albo artigiani Ogni funzione istruttoria sarà mantenuta in capo alle Camere di Commercio. Interventi per lo sviluppo Attuazione della legge per le opere strategiche - La legge, inviata in Consiglio dalla giunta, è stata approvata nei mesi scorsi. E’ previsto il monitoraggio di tutti gli interventi finanziati almeno per la metà della Regione Toscana. Conclusa l’analisi e verificate eventuali criticità ritenute insormontabile, la Regione potrebbe anche intervenire in prima persona. Terza corsia e alta velocità - Sarà monitorata l’intesa con Autostrade per le terze corsie e con Ferrovie per l’Alta Velocità nel tratto fiorentino (ovvero sottopasso e nuova stazione). Altre infrastrutture - La finanziaria prevederà l’impegno della Giunta regionale a monitorare le procedure di realizzazione delle opere di potenziamento e messa in sicurezza dell’Autostrada del sole A1, dell’Autostrada Firenze-mare A11, dell’Autostrada Tirrenica A12, della Due Mari Grosseto-fano (itinerario europeo E 78), del raccordo autostradale Siena-firenze e della strada regionale Firenze-pisa-livorno integrata con la realizzazione della Bretella Lastra a Signa-prato. In merito all’autostrada Tirrenica sarà previsto nella proposta di legge finanziaria l’impegno della Giunta regionale ad operare per giungere all’approvazione da parte del Cipe del progetto definitivo, nel rispetto dei tempi previsti dalla normativa, a seguito delle integrazioni e delle verifiche necessarie per la Via e in coerenza con le indicazioni espresse dalla Giunta. Sulla Fi-pi-li la Giunta intende invece procedere alla predisposizione del bando di gara per lo studio di fattibilità entro novembre 2011. Quanto al raccordo Siena-firenze è prevista la predisposizione e pubblicazione del bando di gara per l’individuazione del promotore, in coerenza con lo studio di fattibilità, entro settembre 2012, contemporaneamente al bando che Anas predisporrà e pubblicherà, in base alla bozza di intesa in via di condivisione, Green economy - Sarà istituito un fondo di garanzia per gli investimenti in energie rinnovabili. Prevista l’incentivazione degli impianti fotovoltaici, la presentazione di una proposta di legge per attribuire alle Regioni la competenza relativa alla bonifica dei siti inquinati (Sin), la partecipazione della Regione a Italcertifer spa per la gestione della piattaforma tecnologica del Centro di dinamica sperimentale dell’Osmannoro. Semplificazione burocratica L’idea è quella di facilitare e rafforzare l’amministrazione telematica. Misure per l’equità e la tutela sociale Sempre più Isee - L’isee, l’indicatore che consente di misurare la ricchezza e capacità di spesa di famiglie diverse per numerosità, diventerà sempre più il metodo unico di valutazione della situazione economica degli utenti dei servizi erogati dagli enti pubblici. Una specifica disposizione della proposta di legge finanziaria 2012 delineerà un percorso di progressiva, uniforme e generale applicazione dell’Isee standard disciplinato dalla normativa nazionale, da parte della Regione e degli enti locali. In particolare lo strumento sarà applicato per la determinazione della quota di compartecipazione dell’utente al costo dei servizi sanitari e sociali e ai fini dell’accesso alle agevolazioni previste nei sistemi tariffari dei servizi pubblici locali. Gli utenti non provvisti di Isee saranno automaticamente collocati nella fascia di contribuzione più alta e non potranno beneficiare di alcuna agevolazione. Nell’ambito della loro autonomia e delle disponibilità dei rispettivi bilanci, gli enti erogatori dei servizi potranno poi determinare le fasce di reddito e i correlati importi di compartecipazione o aliquote di agevolazione. Integrazione del fondo regionale assistenza sociale - La proposta di legge finanziaria confermerà il mantenimento sul territorio dei livelli essenziali regionali delle prestazioni sociali, il sostegno a forme di assistenza riferite in particolare ai minori stranieri non accompagnati ed in generale ai minori allontanati dalle famiglie, e a situazioni di particolare marginalità. Interventi a favore dei disabili - Saranno rafforzati gli interventi a favore delle persone in situazioni di disabilità. Previsti interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e negli spazi pubblici urbani e il sostegno per l’accesso al lavoro. Case popolari in vendita e nuove regole per gli affitti - Una proposta di legge collegata conterrà norme in materia di alienazione patrimonio immobiliare edilizia residenziale pubblica, non sulla base della rendita catastale ma sulla rendita media di mercato. Altri due interventi legislativi riguarderanno la revisione complessiva della legge sull’edilizia residenziale pubblica – con particolare riguardo ai requisiti di assegnazione degli alloggi; la gestione della procedura di attribuzione dei punteggi e di formazione delle graduatorie; i criteri di determinazione dei canoni di locazione degli alloggi – e le agenzie sociali per la casa.. Servizio sanitario regionale Razionalizzazione organizzativa - Si prevedono tetti di spesa nei consumi, nel personale, nei livelli di contrattazione. Saranno introdotto principi di finanza pubblica in particolare in merito alla spesa farmaceutica e standardizzazione dell’offerta sanitaria. Gestione unica del patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie - Le Asl saranno impegnate nella gestione unitaria del patrimonio immobiliare non strumentale, anche con la costituzione di consorzi o società. Sarà possibile ricorrere ai fondi immobiliari regionali che saranno eventualmente attivati e finalizzati alla realizzazione di alloggi di housing sociale. Efficienza del sistema - Si prevede il potenziamento del ruolo delle Aree vaste. Disposizioni di riordino istituzionale - Sono tre gli scenari su cui si interverrà. C’è una propost si legge collegata per la riforma della disciplina degli Ato, gli ambiti ottiminali per la gestione dei servizi idrici e lo smaltimento dei rifiuti, le cui linee essenziali sono illustrate in un documento preliminare approvato dalla giunta. Si interverrà anche sui consorzi di bonifica. Sarà presentato un testo unico sulla difesa del suolo che prevederà una razionalizzazione delle competenze dei vari livelli istituzionali e la rivisitazione della disciplina dei Consorzi di bonifica. Dovrà infine essere adeguata alla recenti manovre finanziarie statali la proposta di legge, già inviata mesi fa in Consiglio regione, sul riordino del sistema delle autonomie locali.  
   
   
IL BILANCIO 2012 DOPO LA MANOVRA, COSA FA LA REGIONE TOSCANA  
 
 Firenze, 5 ottobre 2011 – In questo quadro e condizionata da una manovra inutile, iniqua e fortemente penalizzante tutte le Regioni, la giunta toscana è impegnata a delineare una manovra che razionalizzi la spesa regionale, in una logica di equità contributiva e in una prospettiva di rilancio dello sviluppo e della crescita del Pil regionale. Prosegue e si rafforza il processo di razionalizzazione della spesa di funzionamento degli uffici regionali: già attivato in misura consistente con la legge finanziaria e di bilancio per il 2011, con una diminuzione della spesa da 32 a 25 milioni. La Giunta regionale, in attuazione della legge finanziaria regionale 65/2010, ha poi in corso i procedimenti per bandire la gara per il Tpl su gomma nel 2012 in modo da aggiudicare, a partire dal 2013, ad un gestore unico i servizi oggetto di una specifica convenzione con tutti gli enti firmatari. E’ una scelta politica, in questo quadro di incertezze, che vuole garantire per i prossimi anni un servizio essenziale per i cittadini, migliorandone la qualità e realizzando le possibili economie e razionalizzazioni anche attraverso una liberalizzazione che avverrà tramite gara pubblica, con lo scopo di ottenere il massimo della trasparenza e l’offerta migliore nell’interesse generale Per superare le criticità individuate la giunta sta lavorando a una strategia capace di operare su vari fronti, al fine di cercare gli equilibri di bilancio. Recuperare risorse - Il primo obiettivo è quello di richiamare il Governo al rispetto del patto del 16 dicembre 2010 e quindi indurlo a rifinanziare il Tpl e a restituire alla Toscana i circa 100 milioni che attualmente mancano. Dal lavoro di revisione della spesa della regione e degli enti e agenzie ci si attende un recupero di risorse per circa 50 milioni Saranno messe in atto anche tutte le azioni necessarie a incrementare ulteriormente il recupero dell’evasione fiscale, dal quale la giunta attendee già oggi maggiori entrate per circa 50-60 milioni. A fronte di un gettito complessivo nel 2009 pari a 116,8 ml euro, nel 2010 si sono riscossi 145 ml di euro, con un incremento di 28 ml euro (+24%). Anche l’attività relativa al 2011 si sta mostrando particolarmente efficace con un totale di riscossioni alla fine del mese di agosto che è superiore a quella del 2010 di circa 15 ml euro. I risultati attesi per il 2011 confermano sostanzialmente l’andamento dell’esercizio precedente con un totale di riscossioni stimato in circa 160 ml euro. La sanità - La sanità è stata interessata da ben due manovre finanziarie del Governo. La prima è del luglio 2010, con un impatto di riduzione sul fondo pari a 35 milioni per il 2010 e 70 per il 2011, a cui si aggiunge l’azzeramento della quota statale sul fondo per la non autosufficienza. La seconda è del luglio 2011 ed ha comportato una riduzione del fondo sanitario regionale e la contestuale introduzione di un’ ulteriore compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini toscani (i ticket aggiuntivi). La dinamica dei costi, influenzata dall’aumento dell’Iva e, soprattutto, da un andamento della spesa sanitaria, sarà senz’altro superiore alle risorse assicurate dal fondo sanitario nazionale. A questi aumenti di costo si devono sommare quelli derivanti dalle sterilizzazioni non più riconosciute dal tavolo di monitoraggio ministeriale relative alle quote di ammortamento degli investimenti effettuati con risorse proprie delle aziende sanitarie che, vista l’imponente programma di rinnovamento e di modernizzazione del patrimonio sanitario regionale effettuato negli ultimi anni, peseranno per oltre 137 ml euro anno. Pertanto lo stimato incremento di 68 milioni del fondo sanitario 2012 dovrà consentire, attraverso adeguati processi di razionalizzazione e riorganizzazione, di raggiungere anche per il 2012 l’equilibrio di bilancio. E’ necessario inoltre mettere in atto un’efficace lotta di contrasto all’evasione dei ticket e delle altre forme di compartecipazione alla spesa.  
   
   
TOSCANA: I TAGLI DEL GOVERNO: 360 MILIONI IN MENO NEL 2011 E 405 NEL 2012  
 
 Firenze, 5 ottobre 2011 – La congiuntura internazionale, ma ancora di più le caratteristiche penalizzanti e inique della manovra del governo, rischiano di compromettere l’equilibrio finanziario regionale e la possibilità di assicurare funzioni pubbliche essenziali e servizi primari, come il trasporto pubblico locale o l’assistenza sanitaria e sociale. Tutto questo rappresenta una netta rottura rispetto al passato e impone pertanto un ripensamento, anche sotto il profilo organizzativo ed istituzionale, dei vari livelli di governo del sistema regionale nel suo complesso. Si apre una stagione di riforme strutturali che mobiliti le istituzioni, l’economia e la società. E’ questo in sintesi il filo lungo il quale si muove il documento preliminare della legge di bilancio di previsione per il 2012 e pluriennale 2012-2014 approvato oggi dalla giunta regionale e inviato quindi al consiglio. Dopo aver analizzato la situazione e gli effetti della manovra in Toscana il documentoindica precise direzioni di intervento. L’impatto della manovra - La manovra del Governo approvata con decreto legge 78/2010, e confermata con la recente manovra estiva, ha tagliato alla Regione Toscana 360 milioni di euro di trasferimenti erariali nel bilancio del 2011, che salgono a 405 nel bilancio 2012. Altre risorse sono state sottratte direttamente a Comuni e Province. I tagli operati dal Governo sul bilancio della Regione Toscana hanno eliminato del tutto trasferimenti che andavano a finanziare: incentivi alle imprese, politiche sociali, politiche giovanili e del lavoro, agricoltura, viabilità, ambiente, edilizia agevolata, diritto allo studio. Il taglio maggiore è stato inferto al Tpl, il trasporto pubblico locale, per il quale la decurtazione dei trasferimenti nel 2011 è stata di circa 130 milioni di euro su meno di 220. Al taglio dei trasferimenti erariali occorre sommare gli ulteriori tagli che sono stati applicati alle risorse vincolate trasferite in corso d’anno per specifici progetti o con particolari destinazioni. In particolare l’azzeramento dei finanziamenti per la non autosufficienza per circa 30 milioni, la decurtazione dei fondi Fas per 70 milioni dal 2011 al 2013. In più c’è la riduzione della spesa di ministeri e amministrazioni centrali, che si scaricherà su Regioni e Enti locali. La somma complessiva dei tagli potrebbe salire dunque a oltre 500 milioni di euro per il 2012 e gli anni a seguire, al netto della sanità. Un evento catastrofico. Nel 2011 si è fatto fronte al taglio di 360 milioni dei trasferimenti statali attraverso una riduzione della spesa di funzionamento (per circa 60 milioni, in larga misura impiegati per compensare il taglio della spesa sociale), così come tramite il maggior gettito derivante dall’evasione fiscale per circa altri 60 milioni, nonché con la razionalizzazione di alcune politiche di spesa e con l’allocazione straordinaria di risorse proprie per 130 milioni sul Tpl. Questi interventi hanno permesso di mantenere la spesa corrente sugli standard del 2010 ed hanno consentito di salvare lo stato sociale, assicurando l’erogazione di alcuni servizi essenziali in materia di trasporto pubblico locale, di politiche sociali, di politiche per il lavoro, di istruzione. Si tratta di attività e servizi su cui la regione nel 2011 si è trovata spesso a svolgere un ruolo di supplenza rispetto allo Stato: è il caso, ad esempio, delle risorse stanziate per garantire l’apertura di circa 90 sezioni di scuola dell’infanzia (ovvero 5,5 milioni annui), di 30,6 milioni trasferiti all’Inps per garantire il pagamento della cassa integrazione, di 4,7 milioni per assicurare le borse del diritto allo studio universitario, di 1 milione a sostegno di istituzioni culturali nazionali, di altri 6,5 milioni per far fronte all’emergenza abitativa, di 60 milioni per il finanziamento della non-autosufficienza. Senza dimenticare, infine, la conferma del co-finanziamento regionale per l’utilizzo dei fondi europei. Le prospettive per il 2012 sono ancora peggiori, a partire dal Tpl - Il taglio operato dal decreto 78/2010 sale a 405 milioni per effetto del mancato reintegro nel 2012 di 400 milioni per il Tpl: la Toscana ne avrebbe beneficiato per circa 48 milioni. Il governo non ha ancora onorato l’accordo del 16 dicembre 2010. Rispetto ai 1.182 milioni che il Governo si era impegnato a reintegrare, ad oggi, con l’art. 21 comma 3 della legge 111/2011, sono stati infatti restituiti solo 400 milioni, da ripartirsi fra le Regioni. Mancano pertanto 782 milioni a livello nazionale per poter onorare i contratti relativi al trasporto pubblico locale: considerato che il peso della Toscana è pari al 12,5%, la quota che dobbiamo rivendicare è di circa 100 milioni di euro, ai quali la Regione ha sopperito con risorse proprie per 130 milioni di euro, salvaguardando i servizi. In assenza di un reintegro di risorse statali, nel 2012 non sarà possibile far fronte ai contratti in essere e garantire i servizi. Ulteriori difficoltà sul fronte del trasporto su ferro stanno giungendo anche dal mancato rifinanziamento della legge 33/2009, in scadenza alla fine del 2011, mediante la quale il Governo erogava direttamente a Ferrovie dello Stato somme per la riqualificazione e ammodernamento dei treni. Nel 2012 mancheranno anche le risorse relative al finanziamento della non autosufficienza, alle politiche sociali e per l’infanzia. Senza considerare l’impatto che avranno sul bilancio regionale i tagli per 6 miliardi che saranno distribuiti sulle politiche dei vari dicasteri: al bilancio della Toscana mancano al momento 200 milioni di euro di risorse per garantire nel 2012 il livello di servizi dell’anno in corso. Tutto questo significa che i tagli, il mancato rifinanziamento del Tpl e i più restrittivi livelli di patto di stabilità non consentiranno alla Regione Toscana di mantenere nel 2012 lo stesso livello di spesa dell’anno in corso.  
   
   
LA REGIONE PUGLIA A BRINDISI ALLA 28^ ASSEMBLEA DELL´ANCI NAZIONALE  
 
 Bari, 5 ottobre 2011 - Con l’obiettivo di promuovere e diffondere la conoscenza dell’evoluzione della filiera dell’Ict (Tecnologie dell’Informazione e della comunicazione) nella nostra regione e il sistema delle imprese che opera nel settore, con particolare riferimento al Distretto produttivo dell’informatica, la Regione Puglia (Area per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione), con il supporto operativo dello Sprint Puglia parteciperà all’ Assemblea annuale del Anci (Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia) che si svolgerà a Brindisi, presso l’ex area Montecatini da mercoledì 5 ottobre a sabato 8 ottobre. Giunto alla 28esima edizione, l’evento coinvolge annualmente sindaci, amministratori e personalità del mondo politico, istituzionale e imprenditoriale e si propone come luogo privilegiato di incontro tra fornitori di soluzioni Ict con le imprese e le pubbliche amministrazioni che le utilizzano, nonché come piattaforma ideale dove approfondire i vantaggi offerti dalle nuove tecnologie e dall’innovazione I dati relativi alla sessione 2010 dell’Assemblea dell’Anci, svoltasi a Padova, evidenziano importanti numeri: oltre 5.000 presenze di amministratori comunali e addetti ai lavori, più di 120 relatori intervenuti in sessione plenaria, oltre 150 stand di istituzioni e aziende private. La Regione Puglia con il Distretto produttivo dell’informativa, sarà presente all’appuntamento brindisino grazie a uno stand di 64 mq funzionale ad ospitare incontri istituzionali e a informare e sensibilizzare i partecipanti all’Assemblea sulle tematiche connesse all’evoluzione dello scenario informatico e delle sue potenzialità di sviluppo “In questi ultimi sei anni – ha detto la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone – la Regione Puglia ha compiuto un enorme sforzo nei confronti dell’innovazione e della semplificazione dei procedimenti, perché fosse più semplice e trasparente il suo rapporto con i cittadini. Per farlo ha puntato moltissimo sull’innovazione. Oggi, ad esempio, a molti dei bandi regionali si accede solo con la modalità on line attraverso il portale www.Sistema.puglia.it grazie al quale è anche possibile ricevere un sms quando esce un avviso pubblico e inserire il proprio curriculum vitae nella banca dati on line attivata in via sperimentale dalla Regione Puglia. Alla Xxviii Assemblea nazionale dei Comuni italiani vorremmo valorizzare il senso di tutto questo lavoro, portando anche l’esperienza del Distretto produttivo dell’Informatica pugliese, uno dei 15 riconosciuti in via definitiva dalla Regione Puglia”. Regione Puglia e Distretto produttivo regionale dell’Informatica nell’ambito dell’Assemblea promuovono infatti il workshop "Contenere la spesa pubblica ottimizzando il welfare: le tecnologie informatiche al servizio dei cittadini e delle amministrazioni locali", in programma dopodomani giovedì 6 ottobre, dalle ore 10, nella sala Arancio. Nel corso dell’incontro il presidente del Distretto, Gianni Sebastiano, tratterà il tema della sostenibilità finanziaria delle autonomie locali in termini e in qualità e accessibilità ai servizi essenziali del welfare. L’obiettivo è dar vita a un dibattito su come l’innovazione sostenuta dalle Tecnologie Informatiche (It), potrà supportare questo complesso processo di transizione, nonché in quale misura le tecnologie informatiche potranno contribuire al contenimento dei costi nella spesa per i servizi. Durante il workshop si tenterà anche di fornire risposte su come poter rendere maggiormente accessibili ai cittadini le strutture di servizio pubbliche preposte, attraverso modelli di interazione basati sulle Tecnologie informatiche. Al microfono si alterneranno anche i rappresentanti di alcune aziende pugliesi per presentare soluzioni informatiche innovative, progettate e realizzate a favore delle P.a. Previste le presentazioni a cura delle aziende Links M&t) - su “Le opportunità di innovazione per la Pa offerte dalle nuove tecnologie”; Sincon su “Cloud Computing - innovazione ed opportunità di risparmio per la Pa”; Cle su “Nuovo Welfare e tecnologia sostenibile”; Parsec 3.26 su “L´introduzione dell´Ict nella Pa: le condizioni per la produzione di valore”; Planetek Italia su “Mappe satellitari per la redazione dei Piani Urbanistici e Vas. I casi applicativi nei Comuni di Apricena, Ascoli Piceno, Conversano e Follonica”; Cezanne su “Trasparenza e performance nelle Amministrazioni Pubbliche”.  
   
   
INTERVENTI POST TERREMOTO, LA REGIONE MARCHE REINVESTE 5 MILIONI E 943 MILA EURO DI ECONOMIE CONTABILIZZATE.VERIFICA DI QUANTO SPESO PER DESTINARE LE SOMME RECUPERATE AD ALTRI INVESTIMENTI DI RECUPERO  
 
 Ancona, 5 Ottobre 2011 - La Regione Marche reinveste le economie accertate alla chiusura dei lavori post terremoto gia` finanziati. Complessivamente sono stati recuperati 5 milioni e 943 mila euro che verranno destinati ad altri immobili danneggiati, in attesa d´interventi di ripristino. Le somme reperite provengono dai minori costi sostenuti per la ricostruzione e da maggiori entrate contabilizzate (restituzione di anticipi). ´Nell´attuale fase di completamento degli interventi di ricostruzione post terremoto ´ spiega l´assessore Luigi Viventi ´ si e` proceduto a una verifica dei costi effettivamente sostenuti per individuare eccedenze delle somme stanziate in ogni tipologia d´intervento. Queste eccedenze costituiscono economie che destiniamo ad altri lavori privi di copertura economica. In assenza di ulteriori finanziamenti da parte dello Stato, reinvestiamo le somme risparmiate con gli appalti e quelle restituite o non utilizzate, per consentire il ripristino degli immobili censiti nei Piani di recupero e per ultimare gli interventi previsti nel Piano delle opere pubbliche´. Complessivamente si sono avute economie per 3 milioni e 657 mila euro, alle quali vanno aggiunti 1 milione e 653 mila euro restituito dagli istituti di credito (garanzie anticipate ai privati con un fondo regionale) e 632 mila euro di maggiori entrate (altra restituzione di anticipi). La ripartizione destina 3 milioni di euro agli edifici inseriti nel Piano dei beni culturali, con priorita` per gli interventi di tutela della pubblica incolumita` e di riduzione del rischio di perdita del patrimonio architettonico, storico e artistico. Regione, Direzione regionale dei beni culturali e Regione ecclesiastica sottoscriveranno un´intesa per individuare gli edifici interessati. Un milione e 653 mila euro sosterranno il recupero degli immobili privati. L´importo corrisponde a quanto restituito dagli istituti di credito, a chiusura del fondo di garanzia e viene riutilizzato per la stessa finalita`. Al Piano delle opere pubbliche vanno 632 mila euro, mentre 657 mila euro vengono accantonati come ´riserva´ per altre eventuali necessita`.  
   
   
TAVOLA ROTONDA IL 6 OTTOBRE: IL FUTURO DELL´ECONOMIA SOCIALE NELLE MARCHE  
 
Marche, 5 Ottobre 2011 - Coniugare la sostenibilita` della spesa con la qualita` e l´accesso ai servizi nell´attuale contesto di crisi. E´ questo il tema centrale della tavola rotonda sul´ ´Futuro dell´economia sociale´, organizzata dalla Regione Marche per il 6 ottobre alla sala Verde di Palazzo Leopardi, dalle ore 9:00. Alla Tavola rotonda parteciperanno l´assessore alla Promozione della cooperazione, Formazione , Istruzione, Lavoro, Marco Luchetti , i dirigenti regionali dei Servizi sociali, della Sanita`, delle Cooperazione, rappresentanti delle centrali cooperative, degli Ambiti e delle Asur territoriali. Presenti anche tutti i soggetti che a diverso titolo sono interessati alla tematica, rappresentanti sia del mondo pubblico che del privato sociale, le Fondazioni bancarie, le Banche di Credito Cooperativo delle Marche. ´La Regione si interroga da tempo ´ spiega l´assessore Luchetti ´ sul riassetto del sistema relazioni tra imprese sociali ed enti locali ed e` utile un confronto sulle possibili linee di sviluppo per le imprese sociali anche in mercati ancora poco esplorati. Una riflessione anche sul ripensamento del sistema di welfare, con l´emergere di un welfare aziendale.´ La Tavola rotonda sara` preceduta dalla presentazione del volume ´Indicazioni per lo sviluppo dell´economia sociale nella Regione Marche´, realizzato dalla Regione Marche nell´ambito del progetto Pase, iniziativa di scambio europeo sull´economia sociale tra 8 paesi, della quale la Regione Marche e` capofila. L´iniziativa e` in continuita` con il ciclo di giornate seminariali realizzate nell´ambito del Progetto comunitario Interreg Ivc Pase in tema di politiche pubbliche ed impresa sociale che si sono tenute lo scorso maggio.  
   
   
SICUREZZA, POLVERINI PRESENTA IL PRIMO RAPPORTO SULLA CRIMINALITA’ NEL LAZIO  
 
Roma, 5 ottobre 2011 - Presentata il 3 ottobre la mappa del rischio criminalità 2006-2010 a Roma e nel Lazio. Il rapporto, messo a punto dall’Osservatorio regionale per la Legalità, è stato illustrato nel corso di una conferenza, presso la Sala Tevere della Giunta regionale, dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, con gli interventi dell’assessore regionale ai Rapporti con gli Enti Locali e Politiche per la sicurezza, Giuseppe Cangemi, e del presidente dell’Osservatorio regionale per la Legalità, Rosario Vitarelli. Si tratta di un lavoro complesso e dettagliato, unico nel panorama nazionale: per la prima volta si effettua una analisi comparata e approfondita dei reati relativi a cinque anni, dal 2006 al 2010. Il rapporto, un volume di 450 pagine, analizza il dato su base regionale e successivamente prende in considerazione le cinque province del territorio laziale riportando i dati su ciascuno dei 378 Comuni del Lazio, mettendo in questo modo a disposizione di tutte le amministrazioni locali della regione uno strumento efficace per comprendere meglio la propria realtà e consentendo loro di poter opportunamente interagire con le forze dell’ordine per arginare situazioni di degrado sociale, culturale ed urbano che costituiscono l’humus entro cui prolifica la piaga dell’illegalità. Il Rapporto è consultabile sul sito regione.Lazio.it/osservatoriosicurezza. Il lavoro calcola l’‘indice di delittuosità’ o ‘tasso di criminalità’ delle singole realtà comunali dividendo il territorio in sei classi di rischio. Tale quoziente è il frutto del rapporto fra il numero dei delitti e l’ammontare della popolazione media degli abitanti e consente di rilevare il numero di reati commessi in un anno ogni 10mila abitanti. Roma, dove nel 2010 c’è stato un aumento di delitti rispetto all’anno precedente del 4,9% anche se rispetto al 2006 il totale dei reati è comunque in calo del 19,3%, è nella classe di rischio più alta, come anche molti centri del litorale fra i quali Ardea e Pomezia. Solo il territorio del Comune di Fiumicino registra un indice addirittura superiore a quello romano, a causa del ‘peso’ della presenza dell’aeroporto internazionale. Su base regionale, nell’ambito dei delitti contro la persona, si registra un calo degli omicidi volontari consumati nella nostra regione dal 2006 al 2010. Si passa, infatti, da un tasso di 0,09 omicidi ogni 10.000 abitanti allo 0,06. Gli altri tipici reati contro la persona - quali le lesioni dolose, le percosse, le ingiurie e le minacce - evidenziano un progressivo lieve aumento, nel quinquennio 2006-2010, a conferma di una tendenziale recrudescenza delle tensioni sociali e dei conflitti interpersonali. Più marcato risulta, invece, l’incremento delle denunce per violenza sessuale (0,83 casi ogni 10.000 abitanti nell’ultimo anno, a fronte dello 0,67 del 2006), con un dato in linea con una generalizzata tendenza nazionale, particolarmente rilevante nelle regioni del centro-nord Italia. Fra i delitti contro il patrimonio, si segnala, rispetto al dato iniziale del 2006, una drastica diminuzione dei furti che rimangono, comunque, la fattispecie di reato più ricorrente. Il dato è, in questa prospettiva, quanto mai eloquente: nel 2006 si sono registrate nel Lazio 217.946 denunce di furto (più di 403 ogni 10.000 abitanti) mentre nel 2010 le segnalazioni di questo reato sono state 165.764, con un vistoso calo di circa il 24%. Le denunce di furto nel 2010 hanno avuto un incremento in termini assoluti, rispetto al 2009, di circa il 9% (152.784 nel 2009 contro le 169.764 nel 2010); proprio l’aumento di questa specifica tipologia di reato determina, praticamente da solo, l’incremento dell’ammontare complessivo dei reati nel Lazio fra il 2009 e il 2010 (284.511 reati denunciati nel 2010 a fronte dei 274.384 reati complessivamente denunciati nel 2009). Per quanto riguarda le rapine, si registra un calo progressivo che, dal picco del 2007 (con 5.552 segnalazioni di reato in un anno, per una media di più di 15 casi ogni giorno nel Lazio), scendono a 3.450 denunce nel 2010. Inversione di tendenza nel dato relativo alle truffe e frodi informatiche che costituiscono, comunque, una fattispecie di grande incidenza nei nuovi orizzonti tecnologici della criminalità grazie all’intensa ed ancor più raffinata attività di prevenzione operata dalle forze dell’ordine (dalle quasi 10mila del 2009 a poco più di 8mila nel 2010). Per quanto riguarda il traffico di sostanze stupefacenti, nel 2010 si è registrato un calo nel quantitativo di droga sequestrato (pari a circa il 51% rispetto all’anno precedente), anche se l’ammontare di stupefacenti rinvenuti nel Lazio permane comunque notevole: nell’ultimo anno è stato sequestrato il 18,73% della cocaina sequestrata a livello nazionale, l’1,81% dell’eroina, il 3,18% dell’hashish, il 6,93% della marijuana e il 3,10% delle droghe sintetiche. Per quel che concerne infine le denunce per associazione a delinquere di stampo mafioso, di cui all’art. 416 bis c.P., rimane elevato per le organizzazioni mafiose il rischio infiltrazione nel Lazio e soprattutto a Roma, in particolare nel settore dell’edilizia, delle società finanziarie, del commercio, della ristorazione, dell’abbigliamento, dello smaltimento dei rifiuti, delle concessionarie di auto. Molteplici riscontri, d’altronde, portano a ravvisare, come è stato rilevato anche da altri autorevoli organismi istituzionali, un progressivo spostamento delle pratiche e degli interessi mafiosi ben oltre i confini del Mezzogiorno, con un coinvolgimento diretto anche del Lazio e di altre regioni del centro-nord Italia (in particolare Emilia Romagna, Lombardia, Liguria e Piemonte).  
   
   
MONZA E BRIANZA - LAVORO AI DETENUTI CON SPORTELLO IMPRESA LAVORO  
 
Monza, 5 ottobre 2011 - Il lavoro dei detenuti in Italia potrebbe valere più di 700 milioni di Euro, se lavorassero tutti i detenuti nelle condizioni e nelle possibilità di farlo. Attualmente il lavoro dei detenuti che già lavorano vale quasi 300 milioni di Euro, tenendo conto dell’attività prestata da oltre 14mila detenuti. Sono più di 2mila i lavoratori detenuti che non sono alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria, tra chi lavora in istituto (866), i semiliberi (785) e chi lavora all’esterno (413). Sono 2.280 i lavoratori detenuti che si trovano in Lombardia, il lavoro dei quali vale circa 44 milioni di Euro. E’ quanto emerge da un’elaborazione e da una stima dell’Ufficio Studi della Cdc di Monza e Brianza su dati Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Istat. E con “Responsabilità Sociale d’Impresa e lavoro penitenziario”, lo Sportello Impresa Lavoro della Camera di Monza e Brianza entra in carcere a Monza per trovare lavoro ai detenuti. Dopo la mappatura sperimentale delle professionalità presenti tra i detenuti, nei mesi di ottobre e novembre si terranno una serie di incontri mirati Btob per favorire il matching tra detenuti e imprese interessate agli inserimenti lavorativi dei detenuti e/o all’utilizzo degli spazi disponibili all’interno della Casa Circondariale di Monza. Le Cdc lombarde e Regione Lombardia, congiuntamente con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (Prap), promuovono il progetto “Responsabilità Sociale d’Impresa e lavoro penitenziario”, una iniziativa cofinanziata sull’Accordo di Programma- Asse 3, finalizzata a favorire l’incontro tra mondo penitenziario e mondo delle imprese per agevolare il reinserimento lavorativo e sociale dei soggetti detenuti. Il progetto è stato illustrato nei giorni scorsi, presso la Cdc di Monza e Brianza, partner del progetto insieme alle Camere di Bergamo, Cremona e Milano, sono stati inoltre presentati: le attività in corso di realizzazione nel 2011, due pubblicazioni realizzate per informare e avvicinare le imprese agli inserimenti lavorativi di persone sottoposte a provvedimenti giudiziari, il calendario degli incontri che permetteranno agli imprenditori profit e non profit di rapportarsi direttamente con il personale dell’Agenzia Regionale per la Promozione del Lavoro Penitenziario “Articoloventisette”, eventualmente supportato dal personale degli Istituti e degli Uepe locali. “Il sovraffollamento delle carceri e il “non lavoro” – ha dichiarato Renato Mattioni, Segretario Generale della Cdc di Monza e Brianza – rappresenta un’emergenza sociale e un costo per la collettività. Il lavoro dei detenuti resta un elemento di integrazione oltre che una risorsa per la collettività che trasforma la detenzione in un percorso finalizzato al reinserimento nel sistema produttivo e sociale.”  
   
   
MAFIA: COMUNE DI MILANO REVOCA ASSEGNAZIONE DI UN BENE NON UTILIZZATO A SCOPO SOCIALE  
 
Milano, 5 ottobr e2011 - L’amministrazione comunale ha revocato l’assegnazione di un bene confiscato alla mafia e non utilizzato per scopi sociali, così come prevede la legge. Lo comunica l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, che ha spiegato: “Abbiamo avviato le procedure per revocare l’assegnazione all’associazione Edint di un bene confiscato alle mafie, sito in via Paisiello 5, e regolarmente attribuito dalla precedente Amministrazione comunale. La revoca è motivata dal fatto che da due anni in quel luogo non si è svolta alcuna attività utile a scopo sociale. Milano si è abituata per troppo tempo a usare solo parzialmente i beni confiscati alle mafie. Ciò non meraviglia, poiché la presenza delle organizzazioni criminali è stata sensibilmente sottovalutata da numerosi attori istituzionali”. “In queste settimane – continua Majorino – proseguiremo nel censimento delle attività svolte nei luoghi sottratti alle mafie, provvedendo alla revoca dell’assegnazione in ogni caso analogo a quello citato. In collaborazione con l’associazione Libera, il Comitato di esperti nominato dal Sindaco e la costituenda Commissione Antimafia provvederemo a concludere l’attività di censimento entro novembre, a pubblicizzare le iniziative e le attività svolte nei beni confiscati e ad assegnare quelli ancora disponibili”. “A sostegno delle attività delle associazioni che ogni giorno combattono contro l’usura, il racket, le illegalità, intendiamo garantire il massimo accesso ai beni confiscati. Milano ha bisogno di un’Antimafia dei fatti, ed è su questo terreno che continueremo a impegnarci”, ha concluso l’assessore Majorino.