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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Ottobre 2011
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA UN BILANCIO 2012 PER LA CRESCITA  
 
 Strasburgo, 27 ottobre 2011 - Il Parlamento vuole un bilancio comunitario per il 2012 per stimolare di crescita, innovazione e occupazione nell´Unione e sostenere lo sviluppo e la democrazia nei paesi vicini, come emerge dalla votazione di mercoledì sulla posizione dei deputati in vista dei negoziati per il bilancio del prossimo anno. Dal punto di vista generale, il Parlamento ha deciso di ripristinare il livello di spesa proposto dalla Commissione, dopo i tagli effettuati dal Consiglio a luglio. La posizione del Parlamento prevede un aumento dei pagamenti del 5,2% rispetto all´anno in corso, con il risultato di un bilancio di €133,1 miliardi. La risoluzione è stata adottata con 431 voti a favore, 120 contrari e 124 astensioni. Un periodo di 21 giorni, detto di conciliazione, inizia a novembre, con riunioni della commissione bilanci già previste per l´8 e il 18 novembre e quelle di "trilogo" per il 3, il 10 e il 14 dello stesso mese. Se il Parlamento e il Consiglio raggiungono un accordo durante questo periodo, il bilancio definitivo potrebbe essere approvato durante la sessione plenaria di dicembre a Bruxelles (30/11 e 01/12). Investimenti per ricerca e sviluppo e fondi di coesione e strutturali - Le categorie di spesa che vedono gli aumenti più considerevoli sono Ricerca e sviluppo (+8.8%) e i Fondi di coesione e strutturali (+10.35%): questa scelta è dovuta al fatto che queste politiche prevedono investimenti a lungo termine, che erano parte del Quadro finanziario multi annuale, e gli impegni presi in precedenza devono ora essere onorati. Un´altra categoria di spesa per cui il Parlamento vuole un aumento è Libertà, sicurezza e giustizia (+6.84%) a causa della crescente necessità di controllare i flussi d´immigrati e di rifugiati e il pattugliamento marino nel Mediterraneo. Per la categoria A1, "Competitività per crescita e occupazione" e la categoria 4 "L´ue come attore globale" il Parlamento vuole invece spendere un po´ di più di quanto proposto dalla Commissione. Molti deputati hanno criticato il Consiglio per le contraddizioni presenti nella posizione adottata sul progetto di bilancio della Commissione. I bilanci per i nuovi organismi europei di supervisione finanziaria e per Frontex sono considerati insufficienti per assicurarne il corretto funzionamento, mentre tali questioni sono, tuttora, considerate priorità. Ricerca, innovazione e educazione (titolo A1) - Francesca Balzani (S&d, It), responsabile per il bilancio, ha sottolineato che la strategia Ue2020 non dovrebbe essere vittima dell´attuale clima di austerità, poiché i previsti investimenti sono necessari per aiutare l´Europa a uscire dalla crisi. Il Parlamento ha seguito le sue proposte e aumentato la spesa per tali programmi. Il Parlamento non è invece d´accordo a finanziare il programma di fusione nucleare Iter con i fondi previsti per Ricerca e sviluppo con il 7° Programma quadro, come proposto da Commissione e Consiglio. Poiché il megaprogetto Iter è stato approvato all´interno dell´attuale Quadro finanziario, i deputati ritengono che debba essere finanziati con soldi freschi, e non con quelli già previsti per altri progetti di ricerca. Politica di coesione (titolo 1B) - Per la politica che ha come obiettivo quello di ridurre le differenze di sviluppo fra le regioni europee, il Parlamento ha ripristinato il progetto di spesa presentato dalla Commissione, tagliato in seguito dai ministri per le finanze. Agricoltura e ambiente (titolo 2) - Il Parlamento ha deciso di aggiungere €250 milioni ai fondi d´emergenza per il settore frutta e verdura per prevenire possibili crisi future come quella dell´anno scorso del batterio killer dell´ehec e per compensare gli agricoltori per le conseguenze finanziarie di altre crisi. I deputati hanno anche difeso il programma di aiuto alimentare per i bisognosi che offre alimenti alle banche del cibo, per il quale il Consiglio sta bloccando l´utilizzo di una nuova base giuridica. Libertà, sicurezza, giustizia e cittadinanza (titoli 3A e 3B) - Il Parlamento non è d´accordo con i tagli proposti dal Consiglio sul Fondo per i rifugiati, sul Fondo per i rimpatri e sul Fondo per le frontiere esterne (-€45 milioni) e propone invece un aumento per il bilancio dell´agenzia per il controllo delle frontiere esterne Frontex con una riserva di €25 milioni poiché, affermano i deputati, tali fondi potrebbero rivelarsi necessari per il pattugliamento delle acque del Mediterraneo e per rinforzare la sorveglianza al confine greco-turco. Appena il mese scorso, il Consiglio si era detto d´accordo per un aumento nel bilancio 2011 per queste politiche e i deputati ritengono che l´anno prossimo le necessità potrebbero non cambiare. Affari esteri (titolo 4) - I deputati hanno approvato un aumento di €100 milioni in aiuti alla Palestina, al processo di pace in Medio Oriente e al fondo per i rifugiati palestinesi dell´Onu (Unrwa). Altri aumenti, meno consistenti, sono stati approvati in questa categoria: €27 milioni per gli strumenti di cooperazione per Asia e America latina, €3 milioni per le missioni di osservazione elettorale e altri €3 milioni per la comunità turco-cipriota. Per reperire i fondi necessari, i deputati hanno approvato dei tagli alla missione Ue di polizia in Afghanistan e alla linea di bilancio per le misure d´emergenza nell´ambito della politica estera dell´Unione. Amministrazione (titolo 5) - Il relatore per il bilancio amministrativo del Parlamento e delle altre istituzioni José Manuel Fernandes (Ppe, Pt) ha proposto ulteriori tagli al bilancio del Pe, con un modesto aumento al di sotto dell´inflazione pari all’1,44%. Tale cifra copre anche le nuove e numerose attività da finanziare, rispetto a quest´anno. In particolare, si tratta delle spese legate all´arrivo dei 18 deputati extra, previsti dal Trattato di Lisbona: se si esclude questa voce, l´aumento di bilancio per l´anno prossimo sarebbe di solo lo 0.8%. Per diminuire le spese, i deputati vogliono abbassare i costi di traduzioni e interpretazioni, attuando delle modifiche all´organizzazione del settore, e tagliando le spese di viaggio, per esempio riducendo il numero di viaggi effettuati in business class. Tutte le indennità saranno congelate ai valori del 2011.  
   
   
BALZANI: IL BILANCIO UE 2012 DOVREBBE ESSERE ORIENTATO VERSO LO SVILUPPO "L´OBIETTIVO DEI 27 STATI MEMBRI E DELLE ISTITUZIONI È QUELLO DELLA DIFESA DI UN´ECONOMIA SOSTENIBILE E DELLA CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO DI QUALITÀ".  
 
 Strasburgo, 27 ottobre 2011 - Il voto di mercoledì 26 ottobre sul bilancio Ue per il 2012 segna l´inizio dell´ultima fase dei negoziati tra il Parlamento e gli Stati membri. La relatrice, Francesca Balzani, deputata italiana di centro-sinistra, ha dichiarato che il budget Ue dovrebbe promuovere la crescita e la creazione di posti di lavoro di alta qualità in linea con la strategia Ue 2020. Il Consiglio dovrebbe finanziare questo progetto nonostante il difficile periodo di austerità. Qual é la causa principale di disaccordo tra Parlamento e Consiglio sul budget dell´Unione europea per il 2012? Francesca Balzani: L´obiettivo dei 27 Stati membri e delle istituzioni è quello della difesa di un´economia sostenibile ed inclusiva, che crei lavoro e occupazione di qualità - portando avanti gli obiettivi della strategia europea 2020. Il Consiglio riconosce l´importanza di implementare la strategia Ue 2020, ma a causa dell´attuale fase di austerità, non è pronto a finanziarla. La strategia Ue 2020 vuole creare delle condizioni per una ripresa economica e trovare una soluzione concreta per uscire dalla crisi. Il Parlamento europeo crede che gli investimenti debbano essere fatti ora. E noi pensiamo che alcune azioni siano sotto finanziate e chiediamo di accelerare i tempi di attuazione. Quanto sono distanti le posizioni del Parlamento e del Consiglio al momento? Di quanti miliardi di euro stiamo parlando? Fb: Si tratta di un miliardo e mezzo in impegni e 4 miliardi in pagamenti. Il Parlamento europeo parla di 147.766 miliardi in impegni e 133.143 miliardi in pagamenti, mentre il Consiglio vuole limitare gli impegni a 146.254 miliardi e i pagamenti a 129.088 miliardi. A luglio, il Consiglio ha optato per il congelamento del budget per l´anno prossimo, ottenendo una crescita dell´inflazione. Qual é la posizione del Parlamento a riguardo? É garantita una crescita anche in tempo di austerità? Fb: L´annuale budget dell´Unione europea fa parte di un quadro finanziario di 7 anni, che fa una stima di quanti soldi necessita l´Unione europea. Il Parlamento propone per il budget 2012 di rispettare gli impegni presi e di velocizzare i programmi che stanno per concludersi. Pensa anche che l´inflazione non sia un buon punto di riferimento, specialmente a due anni dalla fine del quadro finanziario. Il Trattato di Lisbona ha conferito nuovi poteri all´Unione europea, ma sembra che gli Stati membri chiedano all´Unione di fare di più con meno soldi. Ci sono abbastanza risorse? Fb: Tutte le istituzioni devono fare uno sforzo: bisogna risparmiare dei soldi ridistribuendo parte delle risorse dai vecchi ai nuovi progetti. Tuttavia, il Parlamento europeo cercherà garantire il finanziamento per quelle che sono le priorità della strategia 2020, e dunque maggiori posti di lavoro di qualità.  
   
   
"FRONTIERE INTELLIGENTI" PER L´UE: LA COMMISSIONE EUROPEA AUSPICA UN ACCESSO PIÙ FACILE E MAGGIOR SICUREZZA  
 
Bruxelles, 27 ottobre 2011 – L´unione europea necessita di una gestione più moderna ed efficace dei flussi di viaggiatori alle frontiere esterne. La Commissione europea ha adottato il 25 ottobre una comunicazione che illustra le principali opzioni per l´uso di nuove tecnologie diretto a semplificare la vita agli stranieri che si recano di frequente nell´Ue e monitorare meglio i cittadini di paesi terzi che attraversano le frontiere. Permettere ai viaggiatori di attraversare le frontiere rapidamente e senza intoppi, garantendo però un livello adeguato di sicurezza, è una vera sfida per molti Stati membri. Ogni anno oltre 700 milioni di cittadini dell´Unione e di paesi terzi attraversano le frontiere esterne dell´Ue e in futuro saranno ancora di più: secondo stime, nel 20301 il numero viaggiatori negli aeroporti potrebbe addirittura aumentare dell´80%. Ciò significa che se non si provvede rapidamente a modernizzare le procedure di verifica di frontiera i tempi di attesa e le code saranno sempre più lunghe. È nell´interesse dell´Unione agevolare quanto più possibile l´ingresso in Europa dei turisti e dei viaggiatori d´affari. "L´unione deve continuare a modernizzare la gestione delle frontiere esterne e fare in modo che lo spazio Schengen sia sempre in grado di raccogliere le sfide future", ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni. "L´iniziativa “frontiere intelligenti”consentirà ai viaggiatori regolari di attraversare le frontiere esterne più rapidamente, ma avrà anche il pregio di renderle più sicure. Dobbiamo dotarci dei sistemi più efficaci e sarò lieta di discutere le opzioni possibili con il Parlamento europeo, il Consiglio e il garante europeo della protezione dei dati". Contesto L´iniziativa “frontiere intelligenti” comprende: un sistema di ingresso/uscita che registrerà in una banca dati elettronica la data e il luogo d´ingresso e la durata del soggiorno di breve durata autorizzato, sostituendo l´attuale sistema di apposizione di timbri sui passaporti. Tali dati resterebbero poi a disposizione delle autorità preposte al controllo di frontiera e dei servizi d’immigrazione; un programma per viaggiatori registrati grazie al quale determinati gruppi di viaggiatori frequenti di paesi terzi (viaggiatori d´affari, familiari ecc.) potranno, previo esame preventivo appropriato, beneficiare di verifiche di frontiera semplificate entrando nell´Ue attraverso apposite porte automatiche. In questa ipotesi si velocizzeranno gli attraversamenti di frontiera per 4-5 milioni di viaggiatori all´anno2 e si incoraggeranno gli investimenti in moderni controlli di frontiera automatizzati (ad esempio i passaporti elettronici) nei principali valichi di frontiera. L´attuazione di questi sistemi va discussa in funzione del loro valore aggiunto, delle implicazioni tecnologiche, dell’impatto sulla protezione dei dati e del loro costo. La Commissione discuterà tutti questi aspetti con il Parlamento europeo, il Consiglio e il garante europeo della protezione dei dati, quindi, nel corso del prossimo anno, presenterà le proposte legislative. La comunicazione di oggi è una prima risposta all´invito del Consiglio europeo (conclusioni del 24 giugno 2011) ad accelerare i lavori in materia di "frontiere intelligenti" (Ip/11/781). La comunicazione è parte di un approccio completo per rafforzare la governance globale dello spazio Schengen (per il pacchetto Schengen si vedano i documenti Ip/11/1036 e Memo/11/606), come annunciato nella comunicazione sulla migrazione adottata il 4 maggio 2011 (Ip/11/532 e Memo/11/273). Per giunta, contiene precisazioni sulla comunicazione del 2008 "Preparare le prossime fasi della gestione delle frontiere nell´Unione europea" (Ip/08/215).  
   
   
IMPRESE PIÙ RESPONSABILI PER RILANCIARE LA CRESCITA IN EUROPA  
 
Bruxelles, 27 ottobre 2011 – Un approccio responsabile da parte delle imprese significa una crescita maggiore e sostenibile. Questo è il motivo per cui la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure per sostenere l´imprenditoria e le imprese responsabili. In primo luogo, l´iniziativa per l´imprenditoria sociale può aiutare questo settore emergente a sfruttare il suo potenziale non utilizzato. Tale iniziativa è integrata da una strategia ambiziosa per far sì che la responsabilità sociale delle imprese generi un livello più elevato di fiducia e sicurezza presso i consumatori e migliori il contributo di tutte le imprese ad un maggior benessere sociale. Entrambe le iniziative sostengono gli sforzi della Commissione per impegnarsi in questioni sociali e ambientali con il settore privato, particolarmente importanti nei periodi di restrizioni di bilancio pubblico. La Commissione sta inoltre formulando proposte per migliorare la trasparenza e promuovere attività imprenditoriali sostenibili tra le multinazionali. Le imprese estrattive e forestali dovranno essere più aperte riguardo alle tasse, ai diritti di concessione e ai bonus che pagano ai governi di tutto il mondo. Infine, la Commissione propone di semplificare le norme contabili per le Pmi, consentendo loro di risparmiare potenzialmente fino a 1,7 miliardi di euro l´anno. Le proposte ridurranno inoltre obblighi onerosi di comunicazione per le società quotate, comprese le Pmi, incrementando ulteriormente la riduzione dei costi. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per l´industria e l´imprenditoria, ha dichiarato: "Questo pacchetto di misure è nell´interesse sia delle imprese che della società europea nel suo insieme. Esso riduce gli oneri amministrativi a carico delle piccole e medie imprese e stabilisce le condizioni per un´economia di mercato sociale dinamica e forte a medio e lungo termine." "L´imprenditoria sociale è uno dei potenziali inutilizzati nel nostro mercato unico.", ha dichiarato Michel Barnier, commissario per il mercato interno. "Essa è un buon esempio di approccio ad un´impresa che sia responsabile e che contribuisca nel contempo alla crescita e all´occupazione. Tuttavia dobbiamo garantire che tutte le imprese, e non soltanto l´imprenditoria sociale, considerino seriamente il loro impatto sulla società nel suo insieme: ecco perché auspico che le grandi multinazionali – in particolare quelle attive nelle industrie forestali ed estrattive – siano più trasparenti riguardo a ciò che pagano ai governi di tutto il mondo." László Andor, commissario per l´occupazione, gli affari sociali e l´integrazione, ha dichiarato: "Un´impresa socialmente responsabile nasce dalla consapevolezza che la crisi non è solo economica e finanziaria, ma anche etica. I valori quali la solidarietà, la sostenibilità, l´inclusione e l´integrità non sono sempre rispettati dalle imprese e sono convinto che le nostre economie abbiano risentito delle conseguenze. In quest´ambito l´imprenditoria sociale e la responsabilità sociale delle imprese possono avere un impatto decisivo, contribuendo anche agli obiettivi di Europa 2020 per un maggior numero di posti di lavoro e una maggiore crescita". Elementi chiave del pacchetto Incoraggiare l´impresa responsabile - Per aumentare la trasparenza dei pagamenti effettuati dalle industrie forestali ed estrattive ai governi di tutto il mondo, la Commissione ha proposto un sistema di rendicontazione paese per paese (Cbcr). Tale sistema si applicherebbe anche alle grandi imprese appartenenti ai privati o alle imprese quotate nella Ue che operano nel settore petrolifero, del gas, minerario e forestale. Il Cbcr si distingue dalla rendicontazione finanziaria regolare, poiché presenta informazioni finanziarie per ciascun paese nel quale un´impresa opera piuttosto che un unico insieme di informazioni a livello globale. I dati sulle tasse, i diritti di concessione e i bonus che una multinazionale paga ad un governo ospitante, evidenzieranno l´impatto finanziario nei paesi ospitanti. Questo approccio più trasparente aumenterebbe un numero maggiore di imprese sostenibili. Al fine di coprire i vari tipi di imprese attive in questi settori nell´ambito del sistema Cbcr, la Commissione propone di rivedere sia ladirettiva sulla trasparenza (2004/109/Ce) a copertura delle società quotate e le sia le direttive contabili (78/660/Cee e 83/349/Cee) a copertura delle grandi imprese non quotate. Inoltre, la revisione proposta della direttiva sulla trasparenza impedirebbe agli investitori di acquisire segretamente una partecipazione di controllo in una società quotata ("proprietà nascosta"). Tali pratiche possono dar luogo a possibili abusi di mercato, bassi livelli di fiducia degli investitori e divergenze nelle intenzioni degli investitori. Secondo la proposta della Commissione, gli investitori dovranno notificare tutti gli strumenti finanziari che hanno lo stesso effetto economico delle partecipazioni azionarie. La comunicazione sulla responsabilità sociale delle imprese (Rsi) presentata dalla Commissione offre una nuova definizione di tale concetto che è coerente con i principi e gli orientamenti riconosciuti a livello internazionale. Essa costituisce una strategia che consentirà alle imprese di realizzare il loro potenziale in modo più efficace. Essa mira a migliorare la fiducia nell´imprenditoria, anche con la pubblicazione, nel 2013, di un premio europeo per la responsabilità sociale delle imprese e la creazione di piattaforme multilaterali di Rsi in tutta una serie di settori industriali rilevanti. Sostenere l’imprenditorialità sociale - L´imprenditoria sociale ha un impatto positivo e persegue obiettivi sociali come scopo societario piuttosto che mirare al solo profitto. Oggi l´economia sociale rappresenta il 10% di tutte le imprese europee e impiega oltre 11 milioni di salariati. L´iniziativa per l´imprenditoria sociale contiene una serie di azioni a sostegno del suo ulteriore sviluppo. Essa racchiude proposte intese a migliorare l´accesso dell´imprenditoria sociale al finanziamento (inclusi i finanziamenti Ue mediante i Fondi strutturali e la futura creazione di uno strumento finanziario volto a fornire ai fondi d´investimento destinati al sociale e agli intermediari finanziari capitali, titoli di debito e strumenti di condivisione del rischio), misure volte a migliorare la loro visibilità e un quadro normativo semplificato (tra cui una futura proposta di statuto della fondazione europea, una prossima revisione delle norme in materia di appalti pubblici e aiuti di Stato per i servizi sociali e locali). Ridurre la burocrazia per le Pmi - Tramite le modifiche proposte delle direttive contabili (78/660/Cee e 83/349/Cee), la Commissione intende ridurre l´onere amministrativo a carico delle piccole imprese. La semplificazione della preparazione dei rendiconti finanziari renderà inoltre questi ultimi di più facile confronto, più chiari e più comprensibili. Essa consentirà a coloro che consultano il bilancio come azionisti, banche e fornitori di acquisire una migliore conoscenza del risultato economico di un´impresa e della sua situazione finanziaria. I risparmi potenziali sui costi per le Pmi sono stimati a 1,7 miliardi di euro l´anno. Inoltre, mediante la modifica della direttiva sulla trasparenza (2004/109/Ce), le società quotate, compresi i piccoli e medi emittenti, non sarebbero più obbligate a pubblicare le informazioni finanziarie trimestrali. Ciò contribuirebbe a ridurre ulteriormente i costi e dovrebbe aiutare a scoraggiare la logica a breve termine nei mercati finanziari. Prossime tappe: Al pacchetto di proposte per imprese più responsabili fa seguito l´atto per il mercato unico (vedi Ip/11/469), in cui la Commissione ha definito dodici leve per rilanciare il mercato unico nel 2012, per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Due delle azioni chiave identificate sono la creazione e lo sviluppo delle piccole imprese e microimprese, mediante l´introduzione di una normativa intelligente e la riduzione della burocrazia, e la creazione di un ecosistema favorevole allo sviluppo dell´imprenditoria sociale. Le proposte di modifica delle direttive contabili e sulla trasparenza verranno trasmesse al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri Ue per l´adozione. La comunicazione sull´imprenditoria sociale costituisce il punto di partenza di una serie di iniziative legislative e di altro tipo che saranno realizzate nei prossimi due anni. Ci sarà una prima possibilità per discutere in merito a tali sfide con le parti interessate in occasione della conferenza sull´economia sociale e l´imprenditoria sociale, ospitata dalla Commissione a Bruxelles il 18 novembre 2011.  
   
   
AL VIA LA 4A MISSIONE DI SISTEMA: GOVERNO, BANCHE E IMPRESE IN INDIA IN PRIMO PIANO I SETTORI INFRASTRUTTURE E AUTOMOTIVE  
 
 Roma, 27 ottobre 2011 – Si terrà dal 31 ottobre al 3 novembre 2011 nelle città di New Delhi e Chennai la 4a Missione Economica italiana in India, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero dello Sviluppo Economico, Confindustria, Abi e Unioncamere. L’iniziativa si propone di approfondire le opportunità di collaborazione offerte alle imprese italiane e rafforzare le relazioni economico-commerciali con l´India. Si tratta di una missione a carattere plurisettoriale incentrata sui settori automotive, meccanica, infrastrutture, energie rinnovabili e servizi, che accompagnerà le 105 aziende italiane (di cui 10 gruppi bancari e 10 associazioni industriali) che hanno aderito al programma, portandole a contatto diretto con la realtà industriale indiana dei rispettivi comparti, nelle due città chiave dello sviluppo economico dell’India. A guidare la missione il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, il Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, il Vice Presidente dell’Abi, Guido Rosa e il Vice Presidente di Unioncamere, Carlo Longo. In programma, oltre ai due Forum Istituzionali, a New Delhi e a Chennai, anche due seminari-focus sulle infrastrutture in collaborazione con la Camera di Commercio italo - indiana, un seminario sulla cooperazione nel campo della difesa e un altro rivolto in particolare alle Pmi che toccherà i temi del trasferimento di tecnologia, dell’accesso al credito e dell’assistenza legale. Entrambe le tappe dedicheranno poi ampio spazio ai tradizionali incontri business to business tra aziende italiane e rappresentanti dell’imprenditoria indiana. “La crisi internazionale ha ridisegnato in modo strutturale gli asset economici dei prossimi anni, accelerando la crescita verso i Bric (Brasile, Russia, India e Cina) che, per diversi motivi, stanno dando prova di essere realtà dinamiche e fortemente produttive – ha affermato il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani - E’ dunque interesse di un grande Paese manifatturiero come l’Italia rafforzare i rapporti economici e commerciali con queste realtà. Il governo indiano, in particolare – a fronte di tanti segni negativi a livello globale - per il 2012 stima una crescita del prodotto interno lordo superiore all’8%. È per questo che il governo italiano ha organizzato una missione di Sistema con oltre 100 aziende che faranno tappa prima nella capitale New Delhi e poi a Chennai, città chiave dell’industria automobilistica. L’india di oggi, con una popolazione di oltre un miliardo e duecentomilioni di persone è in grado di esprimere una domanda orientata verso le nuove necessità legate alla diversificazione dell’economia, alla modernizzazione dei sistemi produttivi infrastrutturali e dei servizi locali. E noi siamo pronti a raccogliere questa sfida”. “L´india è un mercato prioritario per le nostre attività internazionali – ha affermato il Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Lo abbiamo scelto perché è un Paese in continuo sviluppo - con una relativa stabilità politica, una sempre maggiore diffusione del benessere, tassi di crescita, da oltre vent´anni, superiori al 6% - e perché ha molteplici affinità con la struttura delle nostre imprese, siamo complementari in molti settori industriali e per entrambi riveste un ruolo centrale il capitalismo familiare. Nonostante questi elementi comuni, però, la nostra presenza in India non è ancora sviluppata e consolidata come dovrebbe. Per questo abbiamo deciso di ritornare in India, dopo le numerose attività già condotte nel corso dell´anno, con questa importante missione di Sistema proprio per rafforzare le già strette relazioni economiche con il Paese e aiutare le imprese, soprattutto le pmi che sono le protagoniste di questa iniziativa, ad affermarsi con successo in un mercato dalle innumerevoli opportunità per il sistema Italia,al quale vogliamo dedicare anche in futuro sempre maggiore attenzione”. “Per le banche – ha detto il vice Presidente dell’Abi, Guido Rosa – tornare in India insieme a imprese e istituzioni ha il duplice obiettivo di assistere gli imprenditori italiani nelle nuove iniziative di business attraverso un adeguato supporto finanziario. E rafforzare le relazioni economiche bilaterali con le controparti bancarie locali, per cogliere tutte le opportunità di investimento e finanziamento di questo mercato, che nonostante la crisi internazionale continua a crescere a ritmo sostenuto”. Secondo il vice Presidente di Unioncamere, Carlo Longo: “Il mercato indiano si sta aprendo alla conoscenza della qualità del made in Italy e ci sono buone possibilità perché i rapporti di collaborazione tra i due Paesi si possano rafforzare ed espandere. Le Camere di commercio sono impegnate in questo compito attraverso la stretta collaborazione tra la rete italiana e quella estera la cui conoscenza del contesto locale è un’arma preziosa per individuare e concretizzare le opportunità di business in una logica di forte raccordo con il governo, le associazioni e gli altri attori del sistema promozionale”. Nel 2010, l’economia indiana ha mostrato una buona resistenza agli shock di origine esterna, registrando solo una temporanea decelerazione. Hanno contribuito a questo, le misure fiscali e monetarie espansive attuate dall’Esecutivo. Nel 2010, il Pil è aumentato dell’8,8%. In linea con la ripresa dell’economia globale, l’interscambio commerciale indiano è aumentato del 21,6% con previsioni di crescita per l’anno in corso. In riferimento all´andamento dell´interscambio con l´Italia, nel 2010 le importazioni dall´India hanno registrato un valore di 3,8 miliardi di euro (+31,6% rispetto al 2009) e le esportazioni, pari a 3,3 miliardi di euro, sono aumentate del 23,8%. Nel periodo gennaio-luglio 2011 le nostre esportazioni in India hanno registrato una crescita del 22,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre l’import indiano è aumentato del 36,6%. Tra i prodotti italiani più esportati: macchinari elettrici/meccanici, prodotti in metallo, prodotti chimici e mezzi di trasporto.  
   
   
EXPO.FORMIGONI:PRESTO NOMINA COMMISSARIO PADIGLIONE ITALIA DOVRÀ ESSERE UNA PERSONALITÀ CREATIVA, CAPACE DI FARE SINTESI IL GRANDE EVENTO DEL 2015 È UNA PRIORITÀ PER TUTTO IL PAESE  
 
 Cernobbio/co, 27 ottobre 2011 - ´L´expo è per Milano, per la Lombardia e per l´Italia un´occasione eccezionale: rappresenta una priorità nella nostra agenda politica dei prossimi anni. Una priorità nell´agenda dello Stato italiano, di Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano: tutte le nostre istituzioni costituiscono un´unica anima nel lavorare insieme per una migliore riuscita del progetto´. Il presidente della Regione Lombardia e commissario generale dell´Expo 2015 Roberto Formigoni apre così la sessione plenaria della prima edizione dell´International Participants Meeting in corso ieri e oggi a Cernobbio (Como). E, in tema di politica, ai giornalisti che gli chiedono chi potrà essere il commissario per il padiglione italiano, risponde: ´Dovrà essere creativo, dinamico e fantasioso, con tutte le qualità italiane´. Festival Delle Eccellenze - Nell´agenda della politica c´è, dunque, anche la scelta del commissario per il padiglione Italia. Su questo Formigoni non fa nomi, indicando tuttavia i grandi obiettivi da raggiungere: ´Con il padiglione italiano, così come attraverso tutta l´Expo, parleremo al mondo. Stiamo mettendo insieme sei mesi di grande rappresentazione delle eccellenze italiane e della persona umana: dovrà essere un grande festival all´insegna di tutto ciò che rende grande l´avventura dell´uomo su questa terra´. Circa l´identikit del commissario il presidente aggiunge qualche elemento in più: ´In passato sono state scelte figure di uomini impegnati nel Ministero degli Esteri, non è detto che sarà così. Dovrà avere certamente doti manageriali, ma dovrà anche essere un uomo di cultura e, soprattutto, saper fare sintesi dei contributi che ci saranno. Dovrà essere espressione del territorio italiano, perché dovrà rappresentare l´Italia nel padiglione italiano: non facciamo localismi, che sarebbero assolutamente fuori luogo. Milano e la Lombardia sono pienamente Italia e, quindi, potrebbe essere anche un nome lombardo, non lo escludo affatto´. Una Grande Opera Collettiva - Dopo la cerimonia delle bandiere svoltasi ieri a Milano e la sessione dedicata al progetto di elaborazione di idee ´Carta 2015´, gli oltre 750 partecipanti al Meeting si sono ritrovati a Cernobbio per sintonizzarsi sulla visione dell´Expo 2015. Come e cosa dovrà essere l´Esposizione di Milano? ´Vogliamo fare di Expo 2015 una grande opera comune, un evento nuovo e nello stesso tempo intelligente, divertente e partecipato: non l´evento per una élite intellettuale, ma l´evento per i popoli del mondo - ha detto Formigoni dal palco di Villa Erba a Cernobbio -. Sarà un evento in cui anche gli intellettuali avranno un contributo importante da portare, ma dovranno parlare il linguaggio del popolo, di chi lavora, di chi si impegna, dei giovani che ambiscono al loro futuro e di chi ha già avuto una storia´. Expo A Tema Universale - Le parole chiave sono, per Formigoni, la bellezza assieme alla creatività, al senso della comunicazione e all´accoglienza: ´Vogliamo essere accoglienti nei confronti delle culture che verranno fra di noi´ spiega alla platea. Il contesto è quello di Villa Erba, tanto cara al regista Luchino Visconti e, in particolare, la sala degli incontri, progettata come un grande planetario. Parlando al mondo, dopo aver letto il messaggio del presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, Formigoni richiama l´attenzione sul tema dell´Esposizione milanese: ´Siamo qui a tracciare il lavoro su un progetto comune. L´expo ha dentro di sé la caratteristica di essere universale. Al centro del nostro progetto abbiamo posto il tema ´Nutrire il pianeta: energia per la vita´, che davvero riguarda l´intero pianeta e che vogliamo approfondire da qui al 2015. I contenuti costituiscono, oltre a uno dei motivi principali del successo della nostra candidatura, uno dei fattori di maggiore attrazione e riuscita dell´intero evento´. Eredità Immateriale Per Il Mondo - Il lavoro immateriale sul tema dell´Expo 2015 potrà essere decisivo ´nell´orientare le agende politiche a tutti i livelli´. L´invito di Formigoni è quello di continuare a sviluppare le molte tematiche contenute nel titolo come il cibo, l´agricoltura, la ricerca, l´innovazione, l´acqua, l´energia e la sostenibilità. Per questo l´Expo vuole lavorare a Carta 2015, ´il cantiere di lavoro in cui indirizzare tutto il lavoro scientifico e culturale che svilupperemo nei prossimi mesi e anni. Abbiamo l´ambizione che questo sia il lascito e l´eredità immateriale del nostro Expo´. Via Agli Incontri Internazionali - L´avvio del cantiere dell´Expo è testimoniato dagli incontri che, a Cernobbio, Formigoni ha avuto questa mattina: a salutare il presidente e commissario generale sono stati il ministro degli Esteri del Principato di Monaco José Badia, il ministro della Salute del Qatar Khaled Al Qahtani, il vice ministro degli Affari esteri della Bolivia Polo Guzman e il vice primo ministro della Bielorussia Sergei Rumas.  
   
   
FVG: INCONTRO CON VERTICI ISTITUZIONALI VOIVODINA  
 
Trieste, 27 ottobre 2011 - Pur restando in essere le molte collaborazioni già esistenti tra le due regioni, entro la fine del mese di novembre Voivodina e Friuli Venezia Giulia si impegneranno a firmare un accordo di collaborazione che rinsaldi e dia nuovo impulso alle due realtà territoriali. Lo ha assicurato l´assessore regionale alle relazioni internazionali Elio De Anna al termine dell´incontro svoltosi a Novi Sad nel palazzo del governo regionale della Repubblica Serba, alla presenza del vicepresidente della giunta Tomislav Stanic e di alcuni assessori dell´esecutivo locale. De Anna ha ricordato come dal 2003 ad oggi siano molte le iniziative legate allo sviluppo di piccoli progetti del valore di quasi un milione di euro complessivi che vedono già collaborare sia le due Regioni sia le aziende dei due territori. "Il nostro obiettivo - ha detto l´assessore - è quello di affiancare la Voivodina nel processo di crescita ed in generale sostenere, anche e soprattutto attraverso l´azione di governo del ministro Frattini, la Serbia nei processi che la stanno portando verso la preadesione all´Unione europea. È nostra intenzione - ha aggiunto De Anna - utilizzare tutti i fondi messici a disposizione dall´Ue per il periodo 2014-2020 affinché si possano avviare progetti di partenariato che vedano i due territori lavorare fianco a fianco". Per questa ragione erano presenti nella regione serba anche i rappresentanti di Informest, Insiel e Polo Tecnologico di Pordenone, i primi due per dare informazione in merito alle attività da loro svolte mentre la struttura della Destra Tagliamento per dare l´avvio ad un nuovo progetto riguardante le biotecnologie e le energie rinnovabili. Il vertice con il vicepresidente è servito anche per ricordare quali siano gli ambiti di intervento sui quali la Regione serba sta concentrando maggiormente i suoi sforzi in questo periodo. In particolare - ha sottolineato Stanic - si va dalle infrastrutture allo sviluppo della tutela ambientale, passando per l´agricoltura e la qualificazione delle risorse umane. Inoltre l´esponente del governo ha voluto ribadire l´importanza degli accordi sino ad ora siglati con le piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia, un aspetto questo sul quale si è soffermato anche il primo consigliere dell´ambasciata italiana ricordando che la nostra Regione rappresenta un modello di cooperazione in Serbia. "Sono certo - ha detto De Anna al termine dell´incontro - che quanto prima i due presidenti Renzo Tondo e Bojan Pajtic rifirmeranno un nuovo accordo di collaborazione come quello sottoscritto esattamente due anni fa. Sempre nella stessa giornata l´assessore De Anna ha anche incontrato nel palazzo del Consiglio regionale di Novi Sad il presidente dell´assise Sandor Egeresi. Dalla riunione sono emersi i numerosi punti di contatto tra Friuli Venezia Giulia e Voivodina, regioni accomunate dal multilinguismo come elemento fondamentale dell´autonomia regionale. A tal proposito è emerso come lo statuto della nostra regione sia già stato tradotto nei sei idiomi presenti in questa zona della Serbia e preso a modello come best pratice. Il presidente Egeresi inoltre ha evidenziato come sia allo studio la firma di un protocollo di collaborazione tra il consiglio della Voivodina e quello del Friuli Venezia Giulia e che presto verrà sottoposto all´attenzione del presidente Maurizio Franz.  
   
   
REGIONE TOSCANA SOSTERRÀ VOTO A16 ENNI IN NUOVI ORGANISMI DI QUARTIERE  
 
Firenze, 27 ottobre 2011 - Snelli, flessibili, a costo zero. Saranno questi i connotati dei nuovi organismi di cui potranno dotarsi i Comuni della Toscana sotto i 250 mila abitanti dopo lo scioglimento delle circoscrizioni previsto dalla legge Finanziaria del 2008. Il documento preliminare alla nuova proposta di legge, volta a facilitare la democrazia, ovvero la partecipazione attraverso “soggetti” intermedi fra i cittadini e il governo municipale è stato presentato ieri in Consiglio regionale dall’assessore Riccardo Nencini. L’assessore ha sottolineato che la proposta, che porterà ad una legge a costo zero, è volta ad incentivare i Comuni sotto i 250 mila abitanti che perderanno le circoscrizioni o i consigli di quartiere (in Toscana tutti tranne Firenze) ad istituire nuovi organismi di partecipazione che contribuiscano a recuperare il rapporto di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e la partecipazione alla vita democratica. La legge prevederà un bando con un contributo in denaro (per il primo anno sono previsti 150 mila euro complessivamente) da assegnare al comune o ai comuni che avranno vinto il bando presentando progetti efficaci e in regola con i requisiti. Fra questi c’è il voto ai giovani di 16 anni. “In paesi come l’Austria – ha sottolineato Nencini – il voto ai giovani di 16 anni è già consentito anche per il Parlamento, noi pensiamo di istituirlo per allargare la partecipazione dal basso in questi nuovi soggetti intermedi fra i cittadini e i Comuni.” L’assessore ha precisato che questo è l’unico ambito di competenza nel quale è possibile legiferare per una Regione, essendo la materia dei requisiti per l’elettorato, attivo o passivo, sia per le politiche che per le amministrative, di competenza dello Stato. Nencini ha aggiunto che la proposta è volta anche a dar seguito ad un’intesa già siglata nel 2005 fra l’Anci, l’associazione dei Comuni, e il Consiglio regionale della Toscana.  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: LA GIUNTA VARA IL BILANCIO DI PREVISIONE 2012  
 
 Trento, 27 ottobre 2011 - Un bilancio di rigore che segue il solco tracciato negli ultimi anni, con una riduzione delle risorse di 10 milioni rispetto a quello del 2011, ma che riesce comunque a sostenere gli importanti impegni che la Regione ha assunto nel campo del welfare, in accordo con le province autonome. Il disegno di legge sul bilancio di previsione della Regione autonoma Trentino-alto Adige per il 2012, approvato ieri a Bolzano dalla Giunta regionale, pareggia sulla cifra di 441.291.000 euro. Le entrate sono pari ad euro 357.838.000 a cui si aggiungono 83.453.000 euro che derivano da avanzo di esercizi precedenti. La spesa corrente corrisponde al 67% della spesa globale. La maggior parte delle risorse del bilancio regionale sono destinate alle politiche sociali e alla previdenza in accordo con le Province autonome. Fra gli interventi più significativi occorre evidenziare quello a sostegno delle famiglie con figli, che possono ricevere l’assegno al nucleo familiare già a partire dal primo figlio, a seconda del reddito. Vi è poi il sostegno contributivo previdenziale alle persone che interrompono l’attività lavorativa per esigenze di cura o perché inquadrate con contratti atipici. Complessivamente, l’intervento della Regione in questo campo, previsto per il 2012 nella funzione obiettivo “previdenza e politiche sociali”, ammonta a 85.830.000 euro. Va detto, però, che ulteriori risorse finanziare dedicate al welfare entrano nel fondo unico per le funzioni delegate alle province autonome, dove vengono stanziati 30 milioni di euro per ciascuna provincia per il triennio 2012 – 2014 al fine di alimentare il fondo di copertura previdenziale per le persone non autosufficienti. Vi è inoltre il sostegno finanziario agli iscritti nelle liste di mobilità. Complessivamente, il fondo unico per le funzioni delegate alle province per il 2012 ammonta a 218.228.000. L’altro rilevante settore di intervento finanziario della Regione è quello dei giudici di pace, che vede l’Ente impegnato nel sostegno all’istituto del giudice di pace, con interventi relativi alla formazione e all’aggiornamento professionale dei magistrati onorari, nel coordinamento dei 22 uffici presenti sul territorio e nel servizio di mediazione penale. La spesa complessiva della funzione obiettivo “Giudici di pace” ammonta a complessivi euro 16.480.000. Per le funzioni obiettivo “Integrazione europea, minoranze e interventi di interesse regionale”, “Minoranze linguistiche regionali” e “Interventi umanitari” si conferma, anche per il 2012, l’impegno della Regione per dare un’applicazione funzionale ed efficiente delle leggi regionali in materia. La spesa complessiva delle tre funzioni obiettivo è di euro 13.600.000.  
   
   
DE FILIPPO: POSIZIONE FITTO IN LINEA CON RICHIESTE GOVERNATORI SUD APPREZZAMENTO PER LE POSIZIONI ESPRESSE AL COMMISSARIO HAHN SULLE POLITICHE DI COESIONE 2014/2020. “E’ IL MEZZOGIORNO IL VERO MODELLO DI FEDERALISMO”  
 
 Potenza, 27 ottobre 2011 - "La necessità di nuovi obiettivi, nuove politiche, nuovi criteri, ma con adeguate dotazioni economiche è quella che noi governatori del Sud avevamo proposto qualche giorno fa e ha trovato voce nell’incontro che il Ministro Fitto ha avuto con il commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hahn, sulla proposta di nuovi regolamenti 2014-2020”. Lo afferma il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo. “Le Regioni non vogliono abdicare rispetto al ruolo a ci sono chiamate nelle gestione partenariale e nella partnership Stato-commissione per lo sviluppo, e, noto con interesse, che il Sud sembra riuscito ad acquisire un premiership in tema di federalismo: il dialogo col Ministro per i Rapporti con le Regioni che vede lo Stato immerso nel dialogo in un ruolo paritario e tutte le Regioni del Sud riuscire a fare sintesi su posizioni spesso comuni, credo possa essere di esempio per il Paese”.  
   
   
PARITETICA STATO-REGIONE: ALL´ODG SPECIALITÀ E FEDERALISMO  
 
 Trieste, 27 ottobre 2011 - I lavori della Commissione paritetica Stato-regione Friuli Venezia Giulia, presieduta da Manlio Contento con la partecipazione del presidente della Regione Renzo Tondo e dell´assessore alle Finanze Sandra Savino, hanno toccato Ieri , a Roma, argomenti di attualità e di rilevante importanza sia per la gestione delle finanze regionali che del territorio. Il presidente Tondo ha sottolineato "con soddisfazione" che "il lavoro del presidente Contento sta imprimendo alla Paritetica caratteristiche di concretezza e continuità del lavoro". La Commissione ha infatti dibattuto in modo approfondito sulle prerogative della specialità del Friuli Venezia Giulia tenendo conto degli scenari nazionali del federalismo. In questo contesto il presidente Tondo ha ricordato l´accordo di un anno fa con il ministro Tremonti, che la Regione ha onorato ma che occorre analizzare e, se del caso, rivedere in base alle ultime manovre finanziarie del governo nazionale. La Commissione paritetica e gli esponenti politici regionali hanno convenuto su un lavoro tecnico da svolgere con il Ministero dell´Economia per definire con chiarezza, anche con norma di attuazione, quali sono i reali margini di autonomia tributaria della Regione Friuli Venezia Giulia. Un aspetto importante di quello che viene definito ´federalismo demaniale´, e che tocca molte parti del territorio regionale è il ritorno alle comunità locali di un ulteriore pacchetto di siti militari dismessi. Il Friuli Venezia Giulia è certamente la regione che storicamente ha visto la maggior presenza militare nel secondo dopoguerra e il percorso per le dismissioni potrebbe così diventare paradigma anche per altri territori. La Commissione paritetica affronterà il discorso del federalismo demaniale e la Regione avvierà un percorso condiviso con gli Enti locali, che presenteranno le loro istanze per entrare in possesso dei siti militari dismessi, facendo partire su questo una trattiva con il ministero della Difesa e con il ministero dell´Economia.  
   
   
FONDI COMUNITARI: GRANDE IMPEGNO SICILIA POCO QUELLO DI ROMA  
 
Palermo, 27 ottobre 2011 - "La Sicilia, insieme alle altre regioni interessate, sta profondendo un grande sforzo per il conseguimento degli obiettivi di pieno impiego delle risorse comunitarie, pur di fronte alla crisi economica continentale, alle gravi inerzie che provengono dalla legislazione comunitaria, nazionale e dalle scelte operate dallo Stato. Tuttavia non possiamo non sottolineare l´esistenza di vincoli, che rallentano la spesa, direttamente riconducibili alle scelte operate dal Governo nazionale". Lo ha detto l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, al convegno ´Futuro della politica di coesione comunitaria: presentazione della proposta di nuovi regolamenti 2014 - 2020´ organizzato ieri a Roma dal Ministero delle Regioni e della Coesione territoriale, alla presenza del Commissario europeo, Johanness Hahn. L´assessore ha evidenziato come l´esclusione della compartecipazione regionale dal Patto di Stabilita´ interno, sia "una delle condizioni imprescindibili per l´efficiente e tempestivo impiego dei fondi europei". "I vincoli imposti dal Patto di Stabilita´ interno dello Stato italiano - ha aggiunto Armao - costituiscono un freno alla spesa e limitano l´attuazione dei programmi operativi. Una condizione che diviene piu´ grave nel caso delle linee di intervento i cui beneficiari sono in larga misura i Comuni che hanno serie difficolta´ ad effettuare pagamenti sugli interventi cofinanziati". "La Sicilia ha prospettato la necessita´ di una norma che attenuasse gli effetti recessivi della manovra finanziaria e che consentisse alle Regioni meridionali di non perdere risorse comunitarie per i limiti al cofinanziamento discendenti dal Patto di Stabilita´". Necessita´ solo in parte accolta nel testo definitivo, sicche´ nel documento presentato dal Governo regionale alla Commissione Bilancio del Senato nell´audizione delle Regioni svoltosi il 25 agosto 2011 sulla manovra di agosto, si sono evidenziate alcune riserve. Armao ha affermato che "se non si esclude la compartecipazione regionale ai vincoli discendenti dal Patto di stabilita´ interno, la Sicilia e la gran parte delle Regioni del Mezzogiorno, non potranno conseguire gli obiettivi di accelerazione della spesa comunitaria per il conseguimento del pieno impiego dei fondi europei assegnati ai programmi regionali". L´assessore si e´ soffermato, inoltre, su quelli che ha definito "i tentativi del Governo nazionale di ridurre il finanziamento statale all´Unione europea e in particolare delle politiche di coesione, in un malcelato tentativo di prospettate una nuova politica per il Mezzogiono (c.D. Eurosud)". "Questa iniziativa - ha detto - danneggia ancor di piu´ il Sud e la Sicilia. Infatti, solo apparentemente accelera la spesa, mentre riduce drasticamente, come gia´ avvenuto per i fondi Fas, le risorse statali per il Mezzogiorno (per circa 8 miliardi di euro, per la Sicilia una perdita di circa 2,5 miliardi di euro). Si persegue pervicacemente quell´obiettivo di riduzione degli investimenti verso il Sud che la Svimez ha quantificato evidenziandone gli effetti sulla crescita del divario col nord del Paese, in continuita´ con quel depauperamento del Sud che aveva gia´ indicato Don Sturzo quale male da debellare per rilanciare il Paese".  
   
   
MARCHE, PATTO DI STABILITA` REGIONALE, IL PRESIDENTE SPACCA IN CONSIGLIO REGIONALE: ´GRAZIE AL PROVVEDIMENTO CONSENTIAMO A COMUNI E PROVINCE DI CORRISPONDERE AL 60% DEI LORO BISOGNI´.  
 
 Ancona, 27 Ottobre 2011 - ´Stiamo attraversando una fase di grande difficolta` che riguarda tutto il Paese. Siamo ancora sotto la lente dell´Unione europea e nel vertice di domenica a Bruxelles e` stato esplicitamente richiesto a tutte le istituzioni italiane uno sforzo per rafforzare la coesione ed affrontare la crisi. La Regione Marche, in questo scenario, ha ritenuto di dover fare la propria parte, adottando questo provvedimento in favore di cittadini ed imprese´. Cosi` il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, sul patto di stabilita` regionale. Spacca ha relazionato questa mattina in Consiglio regionale ad avvio della seduta sull´assestamento di bilancio, all´interno del quale e` prevista la misura con cui la Regione rinuncia a parte della propria capacita` di spesa a favore di Comuni e Province, che potranno beneficiare cosi` di 90 milioni di euro. Beneficiari del provvedimento saranno tutti e 72 i Comuni interessati dal patto di stabilita` (quelli cioe` sopra i 5.000 abitanti) ad eccezione di quelli che hanno presentato richiesta in ritardo sulla base della normativa nazionale. ´Grazie a questo provvedimento ´ ha sottolineato Spacca ´ consentiamo a Comuni e Province di corrispondere al 60% dei loro bisogni, rendendo disponibili 90 milioni di euro sui 150 (58 per le Province, 94 per i Comuni) che rappresentano il totale delle loro necessita`, di realizzare nuove opere nei loro territori e di pagare le imprese che ne hanno gia` costruite. Tutto questo non sarebbe altrimenti possibile visto che su di essi pende la spada di Damocle dei vincoli stringenti del patto di stabilita` nazionale. Comuni e Province ´ ha concluso Spacca ´ avevano formulato ripetutamente una richiesta in tal senso. Il patto di stabilita` regionale e` un atto di solidarieta`, molto oneroso per la Regione ma particolarmente utile per la comunita` marchigiana di cui ci auguriamo che sindaci e Province comprendano l´importanza´.  
   
   
PIEMONTE: LE PRIORITÀ PER L’UTILIZZO DELLE RISORSE REGIONALI  
 
Torino, 27 ottobre 2011 - Sblocco totale dei fondi regionali per il funzionamento delle Comunità montane, per il personale dei parchi e per gli stipendi degli operai forestali, apertura del programma operativo per molti capitoli dell’istruzione, delle politiche sociali, per il sostegno agli affitti, per l’obbligo formativo e per il trasporto pubblico locale sono gli impegni della Giunta regionale sul bilancio 2011 annunciati il 25 ottobre con una comunicazione in Consiglio regionale dall’assessore al Bilancio, Giovanna Quaglia. “L’obiettivo principale - ha dichiarato Quaglia - resta il recupero dell’indebitamento, perché non possiamo più permetterci spese che i nostri bilanci non possono più sostenere. Abbiamo individuato alcune priorità per poter rispondere alle sollecitazioni del sistema degli enti locali, in particolare per quanto riguarda l’erogazione di servizi ai cittadini, e propedeutiche ad un provvedimento deliberativo della Giunta previsto per i primi giorni di novembre. Ad oggi, infatti, ulteriori riduzioni di entrate di provenienza statale ci obbligano a lasciare invariata l’assegnazione del 40% già prevista dal programma operativo per diversi capitoli dei fondi regionali. C’è la volontà, nelle prossime settimane, in base alle verifiche di accertamento di entrata dei fondi statali e l’apertura di altri spazi di compensazione, di procedere ad ulteriori assegnazioni”. Quaglia ha poi ricordato i dati del monitoraggio al 30 settembre 2011, che evidenziano uno stanziamento di 11 miliardi e 477 milioni di euro, assegnazioni per 10 miliardi e 403 milioni (90,64%) e impegni per 7 miliardi e 804 milioni ( 75%). Gli interventi previsti con l’apertura del programma operativo riguardano il funzionamento delle Comunità montane (sblocco al 100%), gli oneri per il personale dei parchi e delle riserve naturali (sblocco al 100%), gli stipendi e gli oneri collegati per operai e impiegati forestali (sblocco al 100%). Per quanto riguarda scuola e istruzione ci sarà un’assegnazione ulteriore di circa 30 milioni che ricadono sul finanziamento della l.28/2007, che comprende i contributi a Comuni e Province per servizi di trasporto, mensa, assistenza disabili, progetti inerenti il diritto allo studio, il buono scuola e le scuole materne autonome. Verranno poi incrementati al 70% i capitoli che riguardano l’obbligo formativo, ovvero contributi a enti pubblici e privati per l’organizzazione e funzionamento dei corsi di formazione e addestramento professionale. Ulteriori assegnazioni per oltre 45 milioni interesseranno le politiche sociali e saranno finalizzate agli impegni assunti nell’intesa sottoscritta nel mese di luglio 2011 con le organizzazioni sindacali e le autonomie locali ed allo sblocco del 90% delle risorse ai Comuni per il sostegno agli affitti. Un capitolo a parte riguarda il trasporto pubblico locale: previste maggiori assegnazioni per 140 milioni, utili a dare copertura ai contratti di servizio sul trasporto pubblico su gomma in capo alle Province e ai Comuni e ad una parte del contratto di Trenitalia, seguendo e valutando con l’assessorato competente le priorità a riguardo. Su questo tema è da sottolineare che a fronte ad una previsione di 163 milioni di fondi statali trasferiti (per il 2010 erano 190), ne sono stati incassati dalla Regione solo 37 a fronte di un accertamento di entrata di 47 milioni.  
   
   
RIFORME, FVG: MODELLO UNIONI COMUNI E´ ADOTTATO  
 
 Trieste, 27 ottobre 2011 - In merito all´approvazione avvenuta ieri in Consiglio regionale del disegno di legge sulle Unioni dei Comuni montani, l´assessore regionale alla Funzione pubblica, Autonomie locali e Coordinamento delle Riforme, Andrea Garlatti, ha rilasciato la seguente dichiarazione. "La legge oggi approvata dal Consiglio regionale costituisce un tassello importante del disegno di razionalizzazione dell´assetto della Regione e di contenimento dei costi degli apparati pubblici indicato dal Presidente Tondo. Una chiara espressione della volontà della maggioranza che governa la Regione di procedere nel segno della semplificazione e dell´efficienza. La legge è la migliore sintesi tra l´intesa con i Sindaci e il rispetto delle prerogative del Consiglio regionale. Da oggi le Comunità montane sono superate e il nuovo modello delle Unioni adottato, che interpreta fedelmente il principio di sussidiarietà, è pronto per un riferimento all´intero territorio del Friuli Venezia Giulia, rafforzando il ruolo dei Comuni quali presidi fondamentali delle comunità e la dimensione organizzativa ottimale per erogare servizi di qualità. La nuova legge istituisce e specifica il ruolo delle Unioni dei Comuni montani quali soggetti protagonisti del governo del territorio, dello sviluppo delle attività economiche e sociali e della valorizzazione delle culture locali, oltre che nella gestione integrata dei servizi pubblici a tutto vantaggio del contenimento dei costi e dell´innalzamento dei livelli di efficienza. Unioni che - ribadisco quanto già detto - non costituiscono enti "in più" ma enti "invece". Va dato merito del risultato oggi raggiunto al complesso e paziente lavoro dei Sindaci, con la preziosa collaborazione dell´Uncem, di condivisione ed elaborazione dei principi fondanti della riforma, alle competenze di tutte le componenti della maggioranza, che hanno raggiunto un´efficace ed equilibrata sintesi delle tante posizioni presenti. Un riconoscimento va, altresì, agli uffici per il supporto costantemente assicurato. L´impegno sarà, da oggi, quello di assistere e vigilare affinché la riforma divenga operativa nei tempi più solleciti, collaborando con i Comuni e gli amministratori temporanei, che verranno presto individuati, ma anche di dare diretta attuazione a tutte le disposizioni in essa contenute."  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE, MINORANZE: L’ASSESSORE CHIOCCHETI IN VISITA A LUSERNA  
 
 Trento, 27 ottobre 2011 - Fare il punto della situazione, verificare l’efficacia delle politiche messe in campo dalla Regione a sostegno della tutela delle minoranze, raccogliere proposte e stimoli direttamente sul territorio. Questi gli obiettivi dell’incontro avvenuto ieri sera a Luserna fra l’Assessore regionale Luigi Chiocchetti, il Sindaco del comune cimbro Luca Nicolussi Paolaz, il Presidente del Centro di documentazione di Luserna Luigi Nicolussi Castellan, la Presidente dell’Istituto Cimbro Annamaria Trenti Kaufmann ed il Presidente della Comunità di Valle Michael Rech. La Regione, ha detto l’Assessore, è sempre al fianco delle comunità di minoranza e pronta a recepire eventuali stimoli. Chiocchetti si è detto convinto della necessità di privilegiare gli interventi e le iniziative a sostengo dei giovani, finalizzate a far crescere in loro quel senso di appartenenza senza il quale una comunità rischia l’estinzione e ha evidenziato la necessità di programmare in maniera coordinata gli interventi di finanziamento che, vista la scarsità delle risorse economiche, debbono venire elaborati secondo una visione complessiva, evitando doppioni o sprechi. Il Sindaco, Luca Nicolussi Paolaz, nel ringraziare la Regione per l’impegno a favore della minoranza cimbra ha evidenziato come l’amministrazione comunale stia cercando di investire sulla comunità residente ed in particolare nei servizi basilari. Le cose stanno prendendo una strada nuova, la voglia di vivere a Luserna c’è ed è palpabile, ha detto ancora il Sindaco, occorre però darsi da fare sollecitando la comunità anche sul fronte dell’associazionismo, mettendone insieme tutte le anime. Apprezzamento per il sostegno della Regione è arrivato anche dalla Presidente dell’Istituto Cimbro Annamaria Trenti Kaufmann che si detta convinta della necessità di perseguire delle precise linee strategiche, unica strada per rendere autorevole una comunità di minoranza. In questo senso occorre trovare dei punti di connessione anche con la neonata Comunità di Valle degli Altipiani Cimbri. La Presidente ha quindi chiesto all’Assessore Chiocchetti il proseguimento di quattro progetti già in corso da tempo e finanziati dalla Regione; quello dei dizionario cimbro, che dovrebbe vedere la luce nel 2013, il progetto giovani, il progetto comunicazione e quello delle borse di studio all’estero per l’apprendimento della lingua tedesca. Nel confermare questi impegni l’Assessore Chiocchetti si è detto convinto della necessità di potenziare le strategie di comunicazione, per permettere alla minoranza di farsi conoscere anche dal resto della comunità trentina, ma anche per accrescere la propria consapevolezza di appartenere ad un gruppo minoritario.  
   
   
CENSIMENTO, DA REGIONE UMBRIA CAMPAGNA INFORMATIVA PER STRANIERI; INDISPENSABILE RISPONDERE ALTRIMENTI È A RISCHIO CITTADINANZA  
 
 Perugia, 27 ottobre 2011 - Una scheda tradotta in nove lingue (albanese, arabo, cinese, francese, inglese, polacco, rumeno, russo e spagnolo) per informare gli stranieri che risiedono in Umbria sulle problematiche che potrebbero insorgere nel caso non rispondessero al Xv Censimento generale Istat della popolazione e delle abitazioni. A renderla disponibile è la Regione Umbria, che l´ha pubblicata anche "on line", sul portale istituzionale, nell´area tematica dedicata all´immigrazione ( www.Immigrazione.regione.umbria.it ). "Compilare il questionario del censimento è un obbligo, sia per i cittadini italiani che per gli stranieri che risiedono in Italia - ricorda la vicepresidente della Giunta regionale e assessore al Welfare, Carla Casciari - Chi non lo rispetta, va incontro a problemi rilevanti. Oltre a dover pagare una multa, viene infatti cancellato dai registri anagrafici. Le conseguenze concrete più gravi riguardano i cittadini stranieri, che con la cancellazione dall´anagrafe perdono i requisiti necessari per ottenere la cittadinanza italiana e accedere a diverse prestazioni sociali e servizi pubblici". "Per evitare che rischino di essere privati di diritti fondamentali di cittadinanza - sottolinea - la Regione Umbria si è fatta pertanto promotrice di una campagna informativa, insieme ad altre Regioni italiane, per sensibilizzare gli stranieri residenti sul territorio regionale sull´importanza del censimento. Inoltre, per aiutarli a superare le difficoltà linguistiche che potrebbero complicare la compilazione del questionario, abbiamo predisposto una scheda informativa tradotta nelle principali lingue straniere". Nella scheda vengono sinteticamente spiegati cosa è il censimento, chi e perché deve compilarlo, cosa succede se non si compila. Si informa, infine, che i questionari tradotti in lingue straniere sono reperibili sul sito appositamente creato dall´Istat, all´indirizzo www.Censimentopopolazione.istat.it, cliccando alla voce "tutto sul questionario" e poi sul canale "multilanguage". "Invitiamo in particolare i rilevatori del censimento a servirsi di queste schede - conclude la vicepresidente Casciari - per far comprendere a tutti i cittadini stranieri che rispondere alla richiesta dell´Istat è di fondamentale importanza".  
   
   
UE: CONGEDO DI MATERNITÀ: IL CONSIGLIO BLOCCA LA PROPOSTA I DEPUTATI HANNO CHIESTO L´ESTENSIONE DELLA DURATA DEL CONGEDO DI MATERNITÀ FINO A 20 SETTIMANE. PER RAGGIUNGERE IL 75% DI TASSO D´OCCUPAZIONE DELLE DONNE È NECESSARIO FACILITARE LA CONCILIAZIONE TRA LAVORO E VITA DI FAMIGLIA.  
 
Strasburgo, 27 ottobre 2011 - Un anno fa il Parlamento europeo ha adottato la revisione - in prima lettura - della direttiva sul congedo parentale. I deputati hanno chiesto l´estensione della durata del congedo di maternità fino a 20 settimane, la sua totale retribuzione e un congedo di paternità retribuito di due settimane. Durante un dibattito con la deputata portoghese di centro-sinistra Edite Estrela, i rappresentanti del Consiglio hanno sottolineato la difficoltà di trovare un compromesso basato sulla posizione assunta dal Parlamento in ottobre 2010. "La maternità non dovrebbe essere vista come un costo per l´economia di un paese, al contrario deve essere interpretato come un servizio offerto alla società" ha spiegato Edite Estrela durante il dibattito. La deputata portoghese ha ricordato che per raggiungere il 75% di tasso d´occupazione delle donne - come stabilito dalla strategia Ue 2020 - è necessario facilitare la conciliazione tra lavoro e vita di famiglia. Il Consiglio deve sbloccare la situazione e determinare una posizione formale per iniziare un dialogo costruttivo con il Parlamento ed infine trovare un compromesso. La risposta del rappresentante del Consiglio: "Non è semplice (...) perché ogni partito ha lo stesso obiettivo - cioè il miglioramento del congedo parentale - ma tutti guardano in direzioni diverse. Il rappresentante del Consiglio ha inoltre aggiunto che sarà difficile trovare un compromesso basato sulla posizione assunta dal Parlamento in ottobre 2010. "Dobbiamo ammettere che in periodo di crisi e con delle risposte già in fase di attuazione, il Consiglio non può accettare 20 settimane di congedo pagate" ha spiegato il rappresentante del Consiglio. Per iniziare le negoziazioni, il Consigli ha richiesto al Parlamento di rivedere la sua posizione. Il Parlamento europeo e il Consiglio sono co-legislatori del rapporto. Il Parlamento ha adottato in prima lettura la proposta della Commissione, e ora sta aspettando la reazione del Consiglio (prima lettura) prima di poter passare alla seconda lettura.  
   
   
DONNE POTERE & SOCIETA´ SEMINARIO A MILANO, 28 E 29 OTTOBRE 2011  
 
 Milano, 27 ottobre 2011 – Si svolgerà il 28 e 29 ottobre il seminario internazionale “Donna Economia & Potere” a cura della Fondazione Marisa Bellisario. Al centro dell´attenzione della due giorni a Palazzo Clerici Via Clerici, 5 - saranno le risorse per l´innovazione sociale. Programma: Venerdì 28 ottobre - h. 14.00 Registrazione dei partecipanti Presenta Silvia Vaccarezza Giornalista Tg2; h. 15.00 Saluto di benvenuto Cristina Finocchi Mahne Responsabile Giovani Lombardia Fondazione Marisa Bellisario, Membro Cda Pmsgroup; Giuliano Pisapia Sindaco di Milano; Roberto Formigoni Presidente Regione Lombardia; Intervento introduttivo Lella Golfo Presidente Fondazione Marisa Bellisario “Mille Curricula Eccellenti”; Presentazione del Progetto a cura di Heidrick & Struggles e Beyond International “Oltre le quote di genere: la nuova leadership femminile” Modera Laura La Posta Giornalista Il Sole 24 Ore; Ne discutono Marina Brogi Professore Ordinario di Economia e Tecnica dei Mercati Finanziari Sapienza Università di Roma; Gianfranco Conte Presidente Commissione Finanze Camera dei deputati; Caterina Guarna Segretario Generale Civit; Iva Hamel Private Sector Development Specialist World Bank Group; Giuseppe Mussari Presidente Abi Alessandra Perrazzelli Head International Regulatory and Antitrust Affairs Intesa Sanpaolo, Presidente Valore D: Anna Maria Tarantola Vicedirettore Generale Banca d’Italia; Tiziana Togna Divisione Intermediari Consob; Donatella Treu Ad Gruppo 24 Ore, Responsabile Lombardia Fondazione Marisa Bellisario; Il video: “I primi volti delle Quote di Genere” Interviene Mara Carfagna Ministro per le Pari Opportunità; “Il valore delle donne per lo sviluppo economico e sociale” Modera Francesco Guidara Giornalista Class Cnbc; Ne discutono Gabriella Alemanno Direttore Generale Agenzia del Territorio; Cristina Rossello Avvocato, Presidente Progetto Donne e Futuro; Paola Severini Direttore Responsabile Angelipress; Antonella Stasi Vicepresidente Regione Calabria; Daniela Viglione Amministratore Delegato Agi; Donatella Visconti Presidente Banca Impresa Lazio. 29 ottobre : h. 9.30 Presenta Silvia Vaccarezza Giornalista Tg2; Saluto di benvenuto Guido Podestà Presidente Provincia Milano; “Innovazioni per la società” Modera Safiria Leccese Giornalista Studio Aperto; Interviene Annamaria Bernini Ministro per le Politiche Europee; Il video: “L’innovazione sociale” Ne discutono Francesco Boccia Deputato, Membro della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione; Aldo Bonomi Sociologo, Direttore Consorzio Aaster; Maria Cantarini Responsabile Affari Istituzionali Italiacamp; Carlo Alberto Carnevale Maffè Docente Strategia Aziendale Sda Bocconi School of Management; Maurizio Lupi Vicepresidente Camera dei deputati; Francesco Profumo Presidente Cnr, Rettore Politecnico di Torino; Linda Laura Sabbadini Direttore Dipartimento Statistiche Sociali e Ambientali Istat; Federica Scaringella Ad The Hub; Conclusioni Antonio Tajani Vicepresidente Commissione Europea; Lella Golfo Presidente Fondazione Marisa Bellisario; “Approvazione del Manifesto dell’Innovazione Sociale”.  
   
   
BOLZANO: INCONTRO DI RETE TRANSFRONTALIERO SULLA TUTELA DI MINORI  
 
Bolzano, 27 ottobre 2011 - Il 5° incontro annuale della rete dei servizi a tutela dei minori dell’Alto Adige, della Baviera e del Tirolo del Nord si è svolto nei giorni scorsi ad Innsbruck. La Provincia di Bolzano era rappresentata Direttore dell’Ufficio provinciale Famiglia, donna e gioventù, Eugenio Bizzotto, accompagnato da Petra Frei. Il prossimo incontro annuale si terrà il 19 ottobre 2012. L’incontro transfrontaliero ha rappresentato l’occasione per porre a confronto le migliori esperienze maturate nell’ambito della tutela dei minori nelle tre regioni per far fronte alle future sfide e sviluppi in questo delicato settore. I paesi partecipanti concordano che in futuro si debba promuovere ulteriormente gli interventi di prevenzione – anche attraverso la scuola. Nella tutela minorile è particolarmente importante potersi avvicinare precocemente alle famiglie a rischio, per prevenire forme di abbandono di minori. Un concreto esempio è il progetto di intervento precoce introdotto a Monaco di Baviera. Questo modello prevede che le ostetriche e, al bisogno anche gli psicologi, si rechino a domicilio dei genitori durante i primi tre anni di vita del bambino con lo scopo di offrire loro sostegno e per favorire i contatti con i servizi specialistici. Un altro tema dello scambio di esperienze era, come, a fronte di risorse finanziarie limitate, possano essere garantiti i necessari servizi ai minori. In futuro dovrà sicuramente essere ulteriormente potenziato il servizio di educazione domiciliare a sostegno delle famiglie e dei loro figli. L´incontro della rete dei servizi a tutela dei minori dell’Alto Adige, della Baviera e del Tirolo del Nord si tiene una volta all´anno. Il prossimo è previsto per il 19 ottobre 2012 e si incentrerà sul tema "Separazioni altamente conflittuali - regolamentazione del mantenimento e del diritto di visita; esperienze nell´assitenza giovanile".  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: PREVIDENZA COMPLEMENTARE: SEMPLIFICATE LE NORME PER L’ACCESSO AI CONTRIBUTI LA GIUNTA APPROVA IL DISEGNO DI LEGGE RELATIVO ALLA FINANZIARIA  
 
Trento, 27 ottobre 2011 - Nella seduta di ieri a Bolzano, la Giunta regionale ha approvato il disegno di legge che detta disposizioni per la formazione del bilancio, la cosiddetta finanziaria. Fra i provvedimenti più significativi vi è un intervento in materia di previdenza complementare, proposto dall’Assessora competente Martha Stocker. La nuova norma intende semplificare le procedure per ottenere il contributo a sostegno della previdenza complementare e quindi, di fatto, stimolare le persone potenzialmente beneficiarie. La Regione, infatti, ha posto in essere interventi che mirano a sostenere coloro, soprattutto donne, che si trovano ad avere “buchi contributivi” o comunque percorsi contributivi discontinui a causa dei periodi dedicati alla cura dei figli o di familiari non autosufficienti. Tali interventi finora non hanno avuto molto successo soprattutto per il fatto che richiedono da parte dell’interessato il versamento dei contribuiti che poi vengono rimborsati dalle Province autonome. Con la nuova norma contenuta nella finanziaria si propone quindi, a fronte di un versamento minimo iniziale da parte dell’interessato nel fondo complementare e di una certa regolarità nei successivi conferimenti, di attribuire direttamente al soggetto richiedente i contributi previdenziali evitando così qualsiasi esborso preventivo a suo carico.  
   
   
CENTRO RISORSE FAMIGLIE. REGIONE PUGLIA SIGLA PROTOCOLLO CON PROVINCIA BAT  
 
Bari, 27 ottobre 2011 - Sottoscritto ieri fra l’assessore Gentile e l’assessore alle politiche sociali della Provincia Bat, Carmelinda Lombardi, il protocollo di Intesa per l’attivazione del Centro Risorse Famiglie nel territorio provinciale della Bat. I Centri Risorse sono luoghi nati per offrire sostegno alle famiglie nella gestione delle difficoltà quotidiane legate a problemi di cura, agli aspetti di conciliazione vita- lavoro, ai temi dell’educazione dei figli. Inoltre tali Centri sono un punto di riferimento anche per i genitori temporaneamente in difficoltà, e per quelle coppie che necessitano di un percorso di mediazione familiare. Numerosi i campi di intervento dei Centri Risorse fra cui: supporto informativo, la promozione di strumenti di conciliazione vita - lavoro; il sostegno alle competenze genitoriali; l’accoglienza familiare; sviluppo delle risorse comunitarie e dei rapporti intergenerazionali; attività sociali per la prevenzione, educazione e cura dei consultori materno-infantili. Introdotti nel 2007, con il primo Piano di azione per le famiglie di Puglia, i Centri risorse hanno acquisito negli anni un loro spazio, sempre più definito e vitale, nel territorio di riferimento. Afferma Gentile: “E’ questa una data importante perché, con la sigla del protocollo con la Bat, si aggiunge un nuovo tassello verso il completamento del sistema regionale pubblico pensato e strutturato per andare incontro alle esigenze delle famiglie. I Centri Risorse sono per noi strategici nel sostegno alle famiglie, nelle loro dimensioni multiformi, non sol perché offrono servizi di qualità, ma , soprattutto, perché contribuiscono a rafforzare legami e relazioni sul territorio”.