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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Gennaio 2012
Politica
UE, IN AGENDA QUESTA SETTIMANA: CRISI DELL´EURO, CYBER CRIMINALITÀ E ALLARGAMENTO DELL´UE  
 
Bruxelles, 11 gennaio 2012 - L´agenda dell´Unione europea per il 2012 si profila piena di importanti decisioni e in questa prima settimana di lavoro al Parlamento, i deputati stanno già affrontando temi molto centrali. Nonostante la crisi non sia affatto superata, i paesi che aspettano di aderire all´Unione sono numerosi. La cyber criminalità e la privacy sono una delle priorità all´ordine del giorno. Ecco una parte dei temi trattati in Parlamento questa settimana. Politica economica e tassa sulle transazioni finanziarie. La crisi dell´Eurozona è una delle priorità all´ordine del giorno. La commissione per gli Affari economici e monetari si riunirà per discutere su due proposte legate ad un maggiore controllo dei bilanci nell´Eurozona. Queste proposte sono la conseguenza del pacchetto di leggi votato nel 2011 per rilanciare il Patto di crescita e stabilità. Lunedì la commissione studierà anche la proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie. Informazioni sui passeggeri e cyber crimine. La commissione per le Libertà civili si riunirà per confrontarsi sulle regole per la raccolta, l´archiviazione e l´utilizzo dei dati dei passeggeri (Pnr) in entrata ed uscita dall´Unione europea. Un´azione che permetterebbe di ridurre il rischio di attentati terroristici. All´ordine del giorno anche le misure per affrontare il cyber crimine e assicurare la difesa dei sistemi informativi su larga scala in Europa. Serbia, Turchia e Bielorussia. La commissione per gli Affari esteri si riunisce giovedì per discutere sul processo d´integrazione della Serbia all´interno dell´Unione europea ed anche del rapporto 2011 sulla Turchia. La Commissione incontrerà la delegazione bielorussa al Parlamento per discutere dei progressi fatti nel corso del 2010. Fine del mandato di Jerzy Buzek. Mercoledì, il presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek assisterà alla cerimonia di apertura della presidenza danese a Copenhagen. Venerdì sarà presente alla conferenza stampa per ufficializzare la fine del suo mandato come presidente del Pe all´Ufficio informazioni del Parlamento europeo di Varsavia. Preparazione della plenaria. Ormai a metà del mandato, i gruppi politici del Parlamento si preparano per la prima sessione plenaria del 2012 che avrà luogo a Strasburgo la prossima settimana. I deputati eleggeranno un nuovo presidente, 14 vice-presidenti e 5 questori, responsabili dei conti amministrativi e finanziari dei deputati. Verrà inoltre stabilita la composizione delle commissioni parlamentari. La premier danese Helle Thorning-schmidt illustrerà il programma della nuova presidenza. Verrà anche discusso il voto sulla direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee).  
   
   
UE: COMMISSIONE PARLAMENTARE APRE IL SUO LAVORO SU UNA MAGGIORE SORVEGLIANZA DI BILANCIO  
 
Bruxelles, 11 gennaio 2012 - La nuova legislazione propone di rafforzare la sorveglianza di bilancio dei paesi della zona euro e dovrebbe consentire quanto più possibile la governance economica che si terrà all´interno del sistema comunitario normale, piuttosto che fuori di esso attraverso accordi internazionali, affari economici e monetari deputati all´unanimità. Molti hanno evidenziato il rischio che la legislazione potrebbe minare la legittimità democratica della politica di bilancio se la Commissione non sono stati resi più responsabili. Verso la fine del 2011 la Commissione ha presentato due pezzi ulteriore della normativa per completare la governance economica "six pack", in particolare aumentando i poteri della Commissione per supervisionare le politiche di bilancio dei paesi della zona euro ´e stringendo tale sorveglianza di una tacca ulteriore per i paesi beneficiari del Fondo di salvataggio. Parlamento condivide il potere decisionale con il Consiglio per entrambi i testi legislativi. Questa discussione si presenta come il gruppo di lavoro incaricato di preparare una prima bozza di un accordo internazionale per rafforzare la governance economica nell´Unione europea inizia a lavorare. Elmar Brok (Ppe, De), Roberto Gualtieri (S & D, It) e Guy Verhofstadt (Alde, Be), sono membri del gruppo di lavoro. Normativa ordinaria, non trattati ad hoc - Jean-paul Gauzès (Ppe, Fr), relatore del testo sulla sorveglianza dei "paesi in via di salvataggio" ha detto il due proposte ha offerto l´opportunità di imporre più forte governance economica senza lavorare al di fuori del regime normale Ue (il "metodo comunitario"). "Molto di ciò che viene proposto nel trattato internazionale può essere fatto attraverso il ´pacchetto di sei´ e questi due testi. Dovremmo integrare il maggior numero di elementi possibile trattato internazionale in questi due nuovi testi", ha detto. Questo punto di vista, ripreso da altri, si basa sul parere già espresso dalle tre "redazione gruppo di lavoro" deputati che molto l´accordo previsto internazionale può infatti essere realizzato attraverso la normale legislazione Ue. Pericolo di perdere la legittimità democratica - I deputati hanno inoltre evidenziato il pericolo di affidare poteri di sorveglianza ampio alla Commissione senza anche affrontare le sue responsabilità. "Abbiamo bisogno di mantenere sempre vista della legittimità democratica al momento della redazione di questi testi", Elisa Ferreira (S & D, Pt), il relatore secondo disse. Sven Giegold (Verdi, De), ha sostenuto che se la sorveglianza doveva essere aumentato, poi la trasparenza con cui sono stati esercitati i nuovi poteri anche bisogno di essere rafforzato. "La legislazione è utile in quanto dà la legalità ad una situazione in corso. Tuttavia, ho ancora un problema di dare poteri di sorveglianza aggiunto ad un istituzione che ha già fallito in questo compito", ha aggiunto. Sorveglianza per promuovere la crescita, non solo per l´austerità - La debolezza evidenziata da altri deputati vari era che la proposta di legge era troppo attenta alla austerità, e non abbastanza sulla crescita. Elisa Ferreira ha avvertito che "Questa proposta di legge e il rischio trattato internazionale distogliere l´attenzione della confezione 6-1 solo sulla base di imponenti austerità", aggiungendo che "è importante assicurarsi che il monitoraggio dettagliato ora proposta non ostacolerà lungo di un paese obiettivi a lungo termine ". Ramon Tremosa i Balcells (Alde, Es) ha proposto che insieme con sorveglianza supplementare, analisi costi-benefici deve essere effettuata dalla Commissione per valutare l´utilità degli investimenti infrastrutturali, in modo da garantire che la spesa sono andati a progetti con un potenziale. Vari altri eurodeputati in onda l´idea di tagliare i fondi strutturali dell´Ue a paesi in deficit eccessivo, ma senza raggiungere un verdetto su se questo potrebbe fare più male che bene. I prossimi passi - Le due relazioni di legge che modifica le proposte della Commissione sarà presentata ufficialmente dal Comitato economico e monetario parere commissione per gli affari il 28 febbraio.  
   
   
OCCUPAZIONE E SOCIALE RASSEGNA TRIMESTRALE SITUAZIONE: DICEMBRE 2011 - L´OCCUPAZIONE DELL´UE VERSO IL BASSO E L´AUMENTO DELLE PREOCCUPAZIONI SOCIALI IN TUTTA EUROPA  
 
Bruxelles, 11 gennaio 2012 - L´ultima Ue situazione sociale, l´occupazione e la revisione trimestrale pubblicata ieri dalla Commissione europea mostra che, dopo una moderata ripresa del mercato del lavoro che è durato fino alla metà del 2011, l´occupazione europea è di nuovo giù. Parallelamente, la disoccupazione, in costante aumento da quando la Primavera, ha ormai raggiunto un livello storicamente elevato cancellando tutti i miglioramenti precedenti, mentre a lungo termine dei conti di disoccupazione per una quota sempre maggiore della disoccupazione totale. La maggior parte dei gruppi sono colpiti, ma ha colpito in modo particolarmente duro sono i giovani, i lavoratori scarsamente qualificati ei migranti. Il numero di sottoccupati lavoratori part-time e di persone disponibili a lavorare ma non cercano più ha anche aumentato. La povertà è in aumento in molti Stati membri, soprattutto quelli periferici. Giovani adulti, bambini e genitori single sono particolarmente a rischio. Uno studio recente mostra che in corso misure di risanamento dei conti pubblici può aggravare ulteriormente la situazione dei più vulnerabili se non sono attentamente progettati per evitare effetti distributivi regressivi. È il mercato del lavoro dell´Ue di continuare il recupero? L´economia dell´Ue è salito lievemente nel terzo trimestre del 2011, anche se non sufficiente a stabilizzare l´occupazione. Il tasso di crescita è stata dello 0,3% trimestre su trimestre, mentre il tasso di crescita annuo è sceso dal 1,7% al 1,4%. Le previsioni di crescita per l´Ue sono stati declassati, anche perché l´ambiente internazionale è diventato più debole. Considerando che l´occupazione nell´Unione europea moderatamente recuperati nel corso dell´anno per il secondo trimestre del 2011, è di nuovo su una tendenza al ribasso dal terzo trimestre con un calo dello 0,1%. Con questo trend negativo dall´estate 2011 gli Stati membri più la registrazione di rallentamento dell´occupazione o diminuire. Con una nuova fase di crescita costante dalla primavera del 2011, anche la disoccupazione europea ha raggiunto un livello storicamente elevato, al 9,8%. La ripresa moderata tra la primavera del 2010 e la primavera 2011 non è stata condivisa da tutti i paesi e, entro la fine del 2011, pochi paesi sono ancora in una tendenza al ribasso, mentre il recente peggioramento è particolarmente dura, in alcuni Stati membri . L´aumento grave della disoccupazione nel periodo 2008-2009 ha continuato ad influenzare disoccupazione di lunga durata. Dopo toccare il livello minimo del 2,5% a metà 2008, il lungo periodo il tasso di disoccupazione nell´Unione europea era salita al livello del 4% entro la metà del 2011 (0,2 punti percentuali-pps-superiore ad un anno prima). Questo significa che il 43% dei disoccupati era senza lavoro da più di un anno, rispetto a meno del 40% un anno prima e solo un terzo due anni prima. Qual è l´attuale situazione sociale nell´Unione europea? Dati recentemente pubblicati per il 2010 mostrano segni di povertà in aumento in molti Stati membri, in particolare negli Stati baltici, Spagna e Irlanda. Alcuni sottogruppi di popolazione sono gravemente colpiti, anche negli Stati membri in misura inferiore a quanto pare in generale. Coloro che soffrono gli effetti più evidenti della crisi sono quelli che erano già più a rischio prima della crisi e con deboli legami con il mercato del lavoro, vale a dire i giovani adulti, famiglie con bambini e genitori soprattutto singolo. Come conseguenza del forte aumento della disoccupazione, la quota di bambini e adulti in età lavorativa che vivono in famiglie senza lavoro ha raggiunto il 9,9% nell´Ue-27 nel 2010, un aumento di 1 pp rispetto al 2008 (vedi grafico 3). Dall´inizio della crisi, questa azione è aumentato di oltre il 2 pps negli Stati baltici, Spagna, Irlanda, Portogallo, Slovacchia e Regno Unito. E ´ora supera il 12% in Lettonia, Belgio, Regno Unito e Irlanda. Per l´Ue nel suo complesso, una maggioranza di persone continuano a dichiarare che la loro situazione finanziaria delle famiglie è peggiorata nel corso dell´ultimo anno, confermando la tendenza al ribasso osservata a partire dall´autunno 2010. Questo probabilmente riflette l´effetto combinato di fattori quali la maggiore inflazione, aumenti delle imposte indirette, la crescita dei salari bassi o stagnante e la sala del governo sempre più limitata di manovra per facilitare l´abbassamento dei redditi delle famiglie. La quota di famiglie in difficoltà finanziarie in tutta l´Ue è in costante aumento dall´inizio del 2011 , in particolare tra i gruppi a basso reddito, mentre il numero di persone incorrere in debito sono di nuovo fino a intorno ai livelli osservati alla fine del 2008. Vi è, tuttavia, una divergenza molto marcata negli sviluppi delle famiglie in situazioni di aggregato finanziario nei vari paesi. Chi rischia di essere più colpiti dai pacchetti di austerità attuale? Gli effetti delle misure di consolidamento fiscale variano notevolmente tra gli Stati membri. Una recente analisi valutare i probabili impatti di distribuzione dei pacchetti di austerità in sei paesi dell´Unione europea dimostra che un´attenta progettazione delle misure è fondamentale per evitare che l´orso più deboli il peso di austerità . Si dimostra che le misure riguardanti il reddito disponibile delle famiglie (ad esempio un aumento delle imposte sul reddito, i tagli alle prestazioni o di retribuzione del settore pubblico) sono chiaramente regressiva in Portogallo e relativamente neutrale in Estonia e in Spagna. Sono moderatamente progressisti nel Regno Unito (non ancora tenendo conto delle misure più regressivo da attuare nei prossimi anni) e fortemente progressiva in Grecia e in Irlanda. Tuttavia, le misure una volta per aumentare l´Iva sono presi in considerazione gli impatti di austerità sono più regressivi. Infine, i metodi devono ancora essere sviluppate per valutare appieno l´impatto dei tagli alla fornitura di servizi pubblici, che potrebbero incidere maggiormente le popolazioni più vulnerabili. È la situazione del mercato del lavoro dei giovani ottenere di meglio? La ripresa del mercato del lavoro per i giovani non durò a lungo e, dopo un anno di stabilizzazione, la disoccupazione ha iniziato di nuovo a salire in maggio 2011, ad un ritmo superiore rispetto agli adulti. Disoccupazione giovanile ha raggiunto 5,6 milioni del novembre 2011, portando il tasso a un nuovo alto del 22,3% , in crescita del 1,3 pps su un anno prima (Grafico 4). Nel corso di tutta la crisi post-crisi, il tasso di disoccupazione giovanile è aumentato molto rapidamente - da più di 7 pps - da un minimo di circa il 15% nella primavera del 2008. Inoltre, in quel periodo a lungo termine il tasso di disoccupazione dei giovani è aumentato dal 3,6% al 6,1%, mentre la quota di giovani che non sono né nel mondo del lavoro, dell´istruzione o della formazione (Neet) è cresciuto da meno di 11% a più di il 13%. E la situazione del mercato del lavoro di altri gruppi? La situazione del mercato del lavoro di cittadini di paesi terzi rimane difficile nella maggior parte degli Stati membri e la crisi economica ha aggravato il divario con i cittadini. Immigrati che lavorano nel settore delle costruzioni sono stati particolarmente colpiti, ma il fattore principale dietro il calo dell´occupazione degli immigrati è la loro quota di contratti a tempo determinato. Quasi un (attivo) da immigrati su cinque è disoccupato e la quota supera il 30% nella classe di età giovane. L´on-media raggiungimento di istruzione più basso di cittadini di paesi terzi spiega solo in parte il loro tasso di disoccupazione più alto. Il mercato del lavoro per i lavoratori scarsamente qualificati (25-64 anni) stabilizzati dalla metà del 2011 . Tuttavia, questo segmento ha subito la più pronunciata, la più lunga durata degli effetti della crisi. Intorno al 15%, il tasso di disoccupazione per i lavoratori scarsamente qualificati è stata notevolmente al di sopra del livello registrato tre anni prima, sotto il 9%. Il divario tra i lavoratori scarsamente qualificati e altamente qualificati ampliato a 9 pps. L´aumento della disoccupazione riflette il declino del tasso di occupazione per i lavoratori scarsamente qualificati, che sono calate sensibilmente, da 3 pps, al di sotto del 55%. E ´anche spinto a lungo termine il tasso di disoccupazione fino al 7,0% vertiginosamente nel secondo trimestre del 2011, 2,8 pps superiore a tre anni prima.Queste tendenze negative aggravato il rischio di povertà e di esclusione sociale, che ha interessato circa il 40% delle persone scarsamente qualificate nel 2010, circa 1,6 pps rispetto all´anno precedente. All´anno per il secondo trimestre del 2011, il tasso di disoccupazione per le persone anziane taglio in lieve calo al 6,7% , ed era da solo 1,7 pps sul basso registrato tre anni prima. Nello stesso periodo, il tasso di inattività è diminuito, in parte a causa di una significativa ripresa del tasso di occupazione dei lavoratori anziani da 1,2 punti percentuali. Tuttavia, alcuni problemi sono rimasti una sfida, cioè il tasso di occupazione per le persone anziane, al 47,5% è molto bassa, e più della metà dei disoccupati più anziani rimangono senza lavoro per più di un anno. Quali sono i sottostanti del mercato del lavoro? All´interno di una crescita complessiva dell´occupazione debole, l´occupazione torna ad essere equilibrato tra posti di lavoro permanenti e temporanei nel secondo trimestre del 2011 (Grafico 5). I giovani restano i più svantaggiati, in quanto sempre meno giovani in possesso di un lavoro a tempo indeterminato o un lavoro a tempo pieno. Nello stesso periodo, flussi di lavoro sono state gradualmente rallentando, mentre i deflussi lavoro erano di nuovo in aumento a suggerire un calo dell´occupazione e un aumento della disoccupazione. Maggior parte degli Stati membri hanno registrato queste tendenze. Nel 2010, oltre 23 milioni i disoccupati nell´Unione europea, pari al 9,7% della sua forza lavoro, un altro 19,2 milioni di persone (pari al 8% della popolazione attiva) sono sottoccupati o qualificata come la forza lavoro potenziale aggiuntivo in Europa pur essendo inattivo. I gruppi in esame sono da un lato sottoccupati lavoratori part-time e, d´altra parte, le persone classificate come inattive anche se sia in cerca di lavoro, ma non immediatamente disponibili oppure disponibili a lavorare ma non lo cercano. Il loro numero complessivo è aumentato di 1,6 milioni (+9,2%) rispetto al 2008, essenzialmente a causa di un aumento della sottoccupazione e del numero di persone disponibili a lavorare ma non cercano, entrambe le categorie in gran parte dominato dalle donne. Sviluppi simili sono state osservate negli Stati Uniti. Nel terzo trimestre del 2011 la crescita della produttività del lavoro ha mostrato un modello non uniforme in tutti gli Stati membri. Più sorprendente è stato il forte rimbalzo nel Regno Unito e la diminuzione marcata in Danimarca. Negli altri Stati la crescita di produttività stagnante, o hanno mostrato variazioni più moderate.Allo stesso tempo la crescita nominale del costo del lavoro è rimasta moderata in modo da aumentare del costo del lavoro unitari sono stati limitati. Quali sono le prospettive del mercato del lavoro? Manager europei si aspettano che l´occupazione a ridursi nel settore terziario , mentre le aspettative di occupazione nell´Ue aziende ´restano sostanzialmente ottimista nel settore industriale, ma ostinatamente pessimista in costruzione. Allo stesso tempo, le paure dei consumatori dell´Unione europea ´di disoccupazione ancora in aumento. Posti vacanti mentre continuano a crescere in un contesto di crescente disoccupazione, assumendo le tendenze nell´Ue sono un po ´mescolati tra gli Stati membri, e la carenza di talento restano un problema reale. La crescita in on-line domanda di lavoro è stabile, mentre la crescita nel lavoro interinale sta rallentando in modo drammatico. La Commissione autunno Previsione economica europea prevede crescita media annua del Pil nell´Ue al 0,6% nel 2012 e 1,5% nel 2013. Le previsioni di crescita non sarà sufficiente per il miglioramento del mercato del lavoro. Crescita dell´occupazione dovrebbe fermerebbe nel 2012. Di conseguenza, la disoccupazione non scenderà oltre l´orizzonte previsione, rimanendo a circa 9,8% nell´Ue. Differenze tra paesi rimangono grandi. Questa edizione della Rassegna trimestrale analizza la situazione del settore energetico, con particolare attenzione al caso specifico del settore delle energie rinnovabili. Ci vuole anche uno sguardo più da vicino il mercato del lavoro e la situazione sociale in Austria, Cipro, Repubblica ceca, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia e Spagna.  
   
   
GEPD INVENTARIO 2012 DELLE CONSULTAZIONI LEGISLATIVE: UN ANNO DI SFIDE PER LA PROTEZIONE DEI DATI NELL´UE  
 
 Bruxelles, 11 Gennaio 2012 - Il Controllore europeo della protezione dei dati (Gepd) ha annunciato ieri le sue priorità per il 2012 legislativi nella consulenza con la pubblicazione del proprio inventario, vero documento di pianificazione strategica. Il Gepd individuare temi di importanza strategica che formano la pietra angolare del suo lavoro di consulenza per il 2012, per non parlare, comunque, altre procedure legislative in materia di protezione dei dati personali. Peter Hustinx, Gepd, dice: " 2012 promette di essere molto esigente un anno il Gepd si troveranno ad affrontare la sfida di riempire un ruolo sempre più importante nel processo legislativo, assicurando una qualità elevata e prezioso contributo al processo legislativo. Dalle risorse limitate. Abbiamo quindi adottato un approccio più strategico alla procedura di consultazione legislativa, che si riflette in inventario. " Il compito principale del Gepd per consultazione è quello di dare pareri in tre aree principali: la revisione del quadro giuridico per la protezione dei dati, gli sviluppi tecnologici e l´agenda digitale e lo sviluppo di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Il Gepd ha inoltre identificato la riforma del settore finanziario come area di importanza strategica nel 2012. Panoramica dei temi strategici per il Gepd: a. Verso un nuovo quadro giuridico per la protezione dei dati • Revisione del quadro dell´Ue per la protezione dei dati- b. Gli sviluppi tecnologici e l´agenda digitale, proprietà intellettuale e Internet pan-quadro europea per l´identificazione elettronica, l´autenticazione e la firma- S Monitoraggio Internet (compreso il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, le procedure per il ritiro)- S ervizi di cloud computing (cloud computing)- eHealth (eHealth). C. Sviluppo di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia • Ue-pnr (Passenger Name Record) • Ue-tfts (sistema europeo di sorveglianza di finanziamento del terrorismo) • Controlli alle frontiere • Revisione della direttiva sulla conservazione dei dati • I negoziati per gli accordi con i paesi terzi in materia di protezione dei dati d. Riforma del settore finanziario • regolamento e vigilanza sui mercati e operatori finanziari. Per meglio svolgere il suo ruolo consultivo, il Gepd considerando anche la pubblicazione di orientamenti su importanti fenomeni tecnici o sociali relative alla tutela dei dati personali (come le pratiche di denuncia e di condanna), o aspetti ricorrenti relative alla protezione dei dati nelle iniziative legislative europee (quali le disposizioni relative allo scambio di informazioni). Il garante europeo della protezione dei dati (Gepd) è un organo di controllo indipendente che mira a proteggere i dati personali e della privacy e promuovere le buone pratiche nelle istituzioni e organi dell´Ue. A tal fine, soddisfa i seguenti compiti: controllo sul trattamento dei dati personali effettuato da parte dell´amministrazione dell´Ue; consulenza sulle politiche e la legislazione che incidono sulla privacy; collaborare con le autorità di natura analoga a garantire la protezione dei dati coerente.  
   
   
EUREGIO: DELEGAZIONE POLACCA STUDIA LA COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA  
 
Bolzano, 11 gennaio 2012 - L´euroregione formata da Province di Bielorussia, Polonia e Lituania è a Bolzano per studiare il modello di cooperazione transfrontaliera tra Alto Adige, Tirolo e Trentino: il 9 gennaio la delegazione dell´Est Europa ha visitato l´ufficio del Gect, il gruppo europeo di cooperazione territoriale. Da anni l´Alto Adige ha avviato una stretta collaborazione con la regione di Suwalki, nella Polonia orientale. Un contatto che si arricchisce ora di un nuovo elemento, in quanto anche il Voivodato polacco ha dato vita ad un´Euroregione, la "Neman", assieme ai comprensori lituani di Alytus e Marijampole e alla regione bielorussa di Grodno. Alto Adige, Trentino e Tirolo sono però un passo avanti avendo già istituito il Gect, il Gruppo europeo di cooperazione territoriale riconosciuto da Ue e dai Governi italiano e austriaco. Gli ospiti dell´Est Europa sono giunti a Bolzano per studiare il nuovo modello di collaborazione tra Province e hanno visitato gli uffici del Gect per raccogliere utili informazioni sulla struttura, il funzionamento, gli organi e l´attività dell´organismo. "La delegazione ci ha chiesto di sostenere l´Euroregione Neman nel suo percorso per diventare Gect", riferisce la rappresentante altoatesina dell´Euregio Birgit Oberkofler. Il prossimo appuntamento tra le due Euroregioni, infatti, è già fissato per fine gennaio a Bruxelles, dove è in programma l´assemblea dell´Associazione europea delle autorità sanitarie regionali europee Euregha.  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER RICEVE DELEGAZIONE DALLA POLONIA  
 
 Bolzano, 11 gennaio 2012 - Guidata dal presidente Jaroslaw Dworzanski una delegazione dal Voivodato polacco "Podlachien", nel pomeriggio del 9 gennaio 2012, ha reso visita al presidente della Provincia Luis Durnwalder. Turismo invernale e collaborazione nel settore della ricerca in agricoltura al centro dell´interesse. Quale territorio dell´Obiettivo 1 nell´ambito della Ue, la Provincia di Bolzano da anni funge quale regione di riferimento per il Voivodato Podlachien. Negli ultimi anni, come ha fatto presente il presidente Durnwalder al termine della visita, grazie a questa collaborazione ed ai finanziamenti Ue sono state realizzate una serie di strutture in questa regione settentrionale della Polonia. L´ultima della serie, un teatro/sala concerti a Bialystok, verrà inaugurata nell´autunno 2012; il presidente Durnwalder è stato invitato alla cerimonia di inaugurazione. La delegazione polacca si è mostrata assai interessata ad una collaborazione con il Centro di sperimentazione agrario- forestale Laimburg. Come ha riferito Durnwalder, la collaborazione si incentrerà in particolare nella sperimentazione nel settore della frutticoltura.  
   
   
IL CONSOLE DEGLI STATI UNITI A MILANO IN VISITA IERI IN VALLE D’AOSTA  
 
Aosta, 11 gennaio 2012 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha incontrato ieri mattina a Palazzo regionale il nuovo Console generale degli Stati Uniti d’America a Milano, Kyle R. Scott. E’ questa la prima visita ufficiale in Valle d’Aosta di Scott, che si è insediato nello scorso mese di agosto. Quale riferimento diplomatico per tutto il Nord Ovest del Paese, il nuovo console, che era accompagnato dal vice Console Richard W. Snelsire, si è intrattenuto con il Presidente Rollandin per conoscere le caratteristiche salienti della Regione, da un punto di vista istituzionale, economico e sociale. Sono in programma per la giornata di oggi incontri anche con l’Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti Aurelio Marguerettaz, con il sindaco di Aosta Bruno Giordano e con il Presidente delle Chambre Nicola Rosset e una breve visita della città. La carriera di Scott presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti dura da più di 30 anni, durante i quali ha prestato servizio in sette diverse sedi, concentrandosi principalmente su questioni europee e accordi multilaterali. Si é unito alla missione diplomatica degli Stati Uniti in Italia dopo essere stato il direttore dell´Ufficio per gli affari russi, dal 2009 al 2011. Precedentemente, Scott è stato vice direttore della missione diplomatica degli Stati Uniti presso l´Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Usosce) a Vienna. Richard Snelsire è vice Console e responsabile per gli affari politici ed economici. Prima di arrivare a Milano, ha lavorato in qualità di addetto stampa e portavoce dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Islamabad, in Pakistan.  
   
   
LOMBARDIA - SCONTO BENZINA, FORMIGONI A GOVERNO: NUOVE NORME  
 
 Milano, 11 gennaio 2012 - Con gli aumenti del prezzo dei carburanti, la carta sconto benzina della Regione non basta più a favorire il pieno nelle zone di confine con la Svizzera. Per questo in un nuovo colloquio con la presidenza del Consiglio dei ministri il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è tornato a chiedere un provvedimento di modifica delle norme in vigore sulle accise". "Ho sollecitato l´Esecutivo - ha riferito Formigoni - a varare una norma che permetta di superare il problema in tempi rapidi. Per esempio, inserendola nel prossimo decreto che il Governo sta preparando sui temi dello sviluppo e delle liberalizzazioni". "La Presidenza del Consiglio - ha aggiunto Formigoni - ha condiviso l´impostazione che ho prospettato e mi aspetto dunque che entro breve la questione possa essere risolta".Un aumento flessibile dello sconto sulla benzina, che sia in linea con l´andamento del prezzo in Svizzera, l´estensione dell´agevolazione anche al gasolio e una verifica settimanale e non più trimestrale dei prezzi del carburante alla pompa. Sono questi i termini essenziali della proposta - elaborata insieme all´assessore al Bilancio Romano Colozzi - attorno a cui il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha ragionato con la Presidenza del Consiglio. Romano Colozzi, che è anche coordinatore nazionale degli assessori al Bilancio delle Regioni. L´aumento delle accise in vigore dal mese scorso in Italia ha reso estremamente conveniente il pieno in territorio elvetico e rischia di vanificare lo sconto benzina (10 centesimi per i Comuni fra 10 e 20 km dal confine e 18 centesimi per i Comuni che distano da 10 a 0 km) applicato da un decennio da Regione Lombardia in quelle zone. Monitoraggio Settimanale - "Abbiamo proposto - spiegano il presidente Formigoni e l´assessore Colozzi - che il monitoraggio finora trimestrale dei prezzi del carburante in Svizzera, a cura dell´Ambasciata, diventi settimanale e sia affidato alle Prefetture in collaborazione con Regione Lombardia. E´ diventato inoltre improrogabile un aumento del plafond di spesa (attualmente pari a 20 milioni di euro totali per Lombardia e Piemonte), per sostenere l´agevolazione, che renda possibile un aumento dello sconto proporzionale alla differenza dei prezzi del carburante fra Italia e Svizzera e l´avvio delle agevolazioni anche per il gasolio, per il quale fino a poche settimane fa non esisteva una particolare convenienza oltre confine". Tali proposte sono ora all´esame del Governo, dal quale si attende una risposta entro i prossimi giorni. Vendite Crollate Del 67 Per Cento - Nelle ultime due settimane di dicembre, ovvero dall´entrata in vigore dell´aumento delle accise sul carburante, nelle aree di confine con la Svizzera dove viene applicato lo sconto-benzina, si è registrata una flessione delle vendite pari al 67 per cento rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso. Se tale flessione si attestasse anche solo al 50 per cento delle vendite a prezzo scontato (nel 2011 pari a 110 milioni di litri) lo Stato avrebbe una perdita fiscale di sola accisa pari a 37.720.000 euro. "La situazione diventerebbe ancora più difficile per i benzinai italiani - concludono Formigoni e Colozzi - e per i loro dipendenti, con il rischio di impoverimento del territorio. Di qui l´esigenza di mettere in campo una soluzione concreta e coraggiosa".  
   
   
FINANZE: FVG CHIEDE IMMEDIATA CESSAZIONE DOPPIA ACCISA SU ENERGIA  
 
Udine, 11 gennaio 2012 - La Regione Friuli Venezia Giulia, su iniziativa del presidente Renzo Tondo e dell´assessore alle Finanze Sandra Savino, si è attivata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per ottenere l´immediata cessazione di un´ingiustificata ed inammissibile discriminazione nei confronti dei cittadini e delle imprese del Friuli Venezia Giulia, i quali, oltre a partecipare ai sacrifici imposti dalle recenti manovre di Governo, rischierebbero di vedersi paradossalmente penalizzati dalla stessa specialità che dovrebbe tutelarli. Dal 1° gennaio 2012 aumentano, infatti, su tutto il territorio italiano le aliquote delle accise sull´energia elettrica impiegata nelle abitazioni ed in locali e luoghi diversi dalle abitazioni. Così hanno deciso due decreti emanati in chiusura d´anno dal ministero dell´Economia e delle Finanze, in attuazione dei decreti legislativi 23 e 68 del 2011, recependo in tal modo le direttive comunitarie che escludono una possibilità di operare in tale ambito differenziazioni tra le Regioni a statuto ordinario e le Regioni a statuto speciale. Tuttavia, mentre nel resto del territorio italiano cessano di essere applicate, con la medesima decorrenza, le addizionali comunale e provinciale all´accisa sull´energia elettrica, non ne è stata contestualmente prevista la soppressione nelle Regioni a statuto speciale e nelle Province autonome di Trento e di Bolzano, cosicché cittadini ed imprese del Friuli Venezia Giulia si troverebbero sottoposti ad un´immotivata duplice imposizione. La cessazione della citata disparità nei confronti di cittadini ed imprese non comporterà però alcun riflesso negativo sui bilanci comunali e provinciali in corso di predisposizione, in quanto l´Amministrazione regionale predisporrà tempestivamente i provvedimenti necessari ad assicurare ai propri enti locali le opportune misure compensative.  
   
   
ADDIZIONALI SULL´ENERGIA ELETTRICA: APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE DECISIONE DELLA GIUNTA TRENTINA DI PER EVITARE LA DUPLICAZIONE DELL´IMPOSTA SUI CONSUMI  
 
 Trento, 11 gennaio 2012 - I trentini non dovranno pagare due volte l´imposizione sul consumo di energia elettrica, l´accisa erariale maggiorata allo Stato e le rispettive addizionali alla Provincia o ai Comuni. La temuta duplicazione dell´imposta sui consumi, a carico di imprese e cittadini del Trentino, è stata "disinnescata" ieri dalla Giunta provinciale, con il varo di un apposito disegno di legge, un articolo unico che ha come scopo quello di ridurre a zero l´impatto delle addizionale provinciali e comunali sull´accisa. Per rendere immediatamente esecutivi i contenuti del disegno di legge, in attesa della sua approvazione, la Giunta provinciale ha disposto la sospensione del versamento degli acconti mensili delle addizionali. Il problema, lo ricordiamo era sorto con l´incremento dell´aliquota dell´accisa erariale sull´energia elettrica, introdotto con decreto del Ministero dell´economia e delle finanze il 30 dicembre 2011 in attuazione delle disposizioni dei decreti sul federalismo regionale e municipale e valido per tutto il territorio nazionale. Ad esso doveva corrispondere la cessazione dell’applicazione delle addizionali provinciali e comunali sulla medesima accisa. Ma la soppressione di queste addizionali è stata disposta per le sole regioni a statuto ordinario, lasciando fuori i territori ad autonomia speciale. Si è quindi determinata una disparità di trattamento tra cittadini ed imprese di Regioni e Provincie ad autonomia speciale rispetto al resto d’Italia, particolarmente grave in un momento di crisi quale è quello attuale. Infatti, se da un lato resta sostanzialmente inalterato l’onere tributario complessivo gravante sui contribuenti delle regioni a statuto ordinario, che a fronte dell’aumento dell’accisa erariale non verseranno più le addizionali provinciali e comunali, dall’altro i soggetti passivi delle Regioni e Province a Statuto speciale sarebbero tenuti a pagare sia l’accisa erariale maggiorata sia le addizionali provinciali e comunali, che non essendo state soppresse continuano a trovare regolare applicazione. Un aggravio, dunque, sia per i conti delle famiglie sia per la competitività delle imprese, in un momento tutt´altro che favorevole per entrambe, considerata la situazione economica internazionale. Da qui l´intervento "riparatore" della Provincia autonoma di Trento. Facendo leva sulle prerogative statutarie in materia di tributi provinciali e locali (art. 73 dello Statuto), così come modificate a seguito dell’Accordo di Milano di fine 2009, si è proposto con il disegno di legge il cui testo è stato approvato stamani di eliminare questa ingiustificata disparità di trattamento attraverso la riduzione a zero delle addizionali provinciali e comunali, a partire dal 1° gennaio 2012 (i Comuni avranno 120 giorni di tempo per recepire questa indicazione). In tal modo, i trentini pagheranno la sola accisa erariale maggiorata e non le addizionali. La Giunta provinciale ha espresso l´auspicio che il disegno di legge adottato oggi venga approvato in tempi brevi, con procedura d´urgenza, al fine di sanare in via definitiva la situazione. Nel dettaglio, questo il contenuto del disegno di legge approvato oggi: Articolo 1 Il comma 1 detta le finalità del disegno di legge. Il comma 2, ai sensi dell’articolo 73 dello Statuto, riduce a zero con decorrenza 1° gennaio 2012 l’aliquota dell’addizionale provinciale all’accisa sull’energia elettrica. Il comma 3, ai sensi dell’articolo 80 dello Statuto, consente ai Comuni, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, di disporre analoga riduzione a zero dell’aliquota dell’addizionale comunale di propria competenza, sempre con decorrenza 1° gennaio 2012. Contestualmente è prevista sia la sospensione dall’obbligo di effettuazione dei versamenti in acconto per l’anno 2012 che la compensazione dei minori introiti per i comuni ai sensi dell’articolo 6 della legge sulla finanza locale. Il comma 4 prevede inoltre il diritto al rimborso dei versamenti in acconto eventualmente già versati per l’anno 2012 delle predette addizionali. Il comma 5 concerne la copertura finanziaria della legge. Scheda: accise sul consumo di energia elettrica - Ecco un quadro sintetico delle accise in vigore sul territorio nazionale e provinciale sul consumo di energia elettrica, dei provvedimenti assunti recentemente dallo Stato e delle loro conseguenze sulle Regioni a Statuto ordinario e sulle Regioni e Province a Statuto speciale. Sul consumo di energia elettrica sono dovute: a) l’accisa erariale (ai sensi dell’art. 70 dello statuto, spetta alla Provincia l’intero provento dell’imposta erariale sull’energia elettrica riscosso nel territorio di circa 6 milioni di euro annui fino al 2011); b) un’addizionale provinciale all’accisa (con gettito in favore della Provincia di circa 15 milioni di euro annui); c) un’addizionale comunale all’accisa (con gettito in favore dei comuni trentini di complessivi 5,4 milioni di euro annui). Soppressione delle addizionali nelle Regioni a Statuto ordinario - - Il decreto legislativo n. 23/2011 (federalismo municipale) ha previsto la cessazione dell’applicazione nelle regioni a statuto ordinario dell’addizionale comunale all’accisa sull’energia elettrica ed il corrispondente aumento, nei predetti territori, dell’aliquota dell’accisa erariale in modo da assicurare l’equivalenza di gettito. Con decreto ministeriale da emanarsi entro il 31 dicembre 2011 sarebbe stata attuata la disposizione. - Il decreto legislativo n 68/2011 (federalismo regionale e provinciale) ha previsto dal 2012 la soppressione nelle regioni a statuto ordinario dell’addizionale provinciale all’accisa sull’energia elettrica, demandando ad un decreto ministeriale la rideterminazione dell’importo dell’accisa erariale in modo da assicurare l’equivalenza del gettito. Decreti attuativi del 30 dicembre 2011 - I due decreti ministeriali attuativi delle predette disposizioni, emessi il 30 dicembre 2011: - hanno ribadito che dal 2012 nelle regioni ordinarie non si applicano le addizionali provinciali e comunali; - non hanno esteso tale soppressione anche alle addizionali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome, che continuano a trovare applicazione; - hanno disposto l’incremento dell’accisa erariale su tutto il territorio nazionale, in misura tale da assicurare l’equivalenza del gettito delle soppresse addizionali; - hanno rinviato alla procedura di cui all’articolo 27 della legge n. 42 del 2009 la definizione delle modalità per la neutralizzazione, nei confronti delle Regioni a Statuto speciale e delle province autonome, delle maggiori entrate derivanti dai decreti; Conseguenze in assenza di interventi provinciali - Per i cittadini e le imprese delle regioni a statuto ordinario sostanzialmente non muta il livello complessivo di tassazione, in quanto a fronte dell’aumento dell’accisa erariale non versano più le addizionali provinciali e comunali. Invece i cittadini e le imprese delle regioni a statuto speciale e delle province autonome sarebbero tenuti a pagare sia l’accisa erariale maggiorata, sia le addizionali provinciali e comunali che continuano a trovare regolare applicazione. Ciò creerebbe una ingiustificata disparità di trattamento ed una duplicazione di imposizione sul consumo di energia elettrica. Possibili soluzioni - Per ovviare a tale situazione e garantire per i contribuenti trentini la neutralità della tassazione sul consumo di energia elettrica, si può agire con legge provinciale azzerando le aliquote delle addizionali, facendo leva sui poteri tributari riconosciuti dallo statuto: - addizionale provinciale (l’art. 73, comma 1-bis, dello Statuto consente la riduzione a zero dell’aliquota dell’addizionale provinciale). - addizionali comunali (l’art. 80, comma 1-bis, dello Statuto prevede che la legge provinciale può consentire ai comuni di ridurre a zero le aliquote delle addizionali comunali). In tal modo, i trentini pagheranno la sola accisa erariale maggiorata e non le addizionali. Disegno di legge - Nel disegno di legge presentato si introducono entrambe le predette misure (si riduce a zero l’aliquota dell’addizionale provinciale e si consente ai comuni entro 120 giorni di ridurre a zero le aliquote di quelle comunali). Inoltre si dispone la sospensione del versamento degli acconti sino allo scadere del predetto termine di 120 giorni. Delibera di sospensione dall’obbligo di versamento degli acconti - Visto che le addizionali prevedono versamenti mensili di acconto, per evitare che nelle more dell’approvazione del disegno di legge le società operanti nel settore energetico versino a Provincia e Comuni gli acconti mensili delle addizionali e poi indichino i relativi importi nelle fatture inviate ai cittadini e alle imprese, si propone una delibera che, richiamando il disegno di legge presentato, dispone in via amministrativa la sospensione dall’obbligo del versamento degli acconti delle addizionali relativi all’anno 2012.  
   
   
BOLZANO: IMPOSTA DI TRASCRIZIONE E ACCISE DA RIDISCUTERE CON IL GOVERNO  
 
 Bolzano, 11 gennaio 2012 - Eventuali modifiche del sistema sull´imposta provinciale di trascrizione e del regime di compartecipazione alle accise sui carburanti, che vedono le autonomie speciali contrapposte alle regioni ordinarie, verranno discusse dal presidente della Provincia Luis Durnwalder nell´incontro con il premier Monti: lo ha deciso il 9 gennaio la Giunta provinciale. L´imposta provinciale di trascrizione (Ipt) è corrisposta, per ciascun veicolo, al momento della richiesta delle formalità di trascrizione (come il passaggio di proprietà), iscrizione (acquisto auto nuova), annotazione (iscrizione di ipoteca). Lo Stato aveva previsto l´abolizione dell´Ipt in misura fissa per tutte le Regioni a statuto ordinario, ma non per quelle a statuto speciale. Tale eccezione aveva favorito "migrazioni" di parchi auto, soprattutto delle società di leasing, verso le Province autonome con una più favorevole tassazione automobilistica. Il decreto legge del dicembre 2011 del governo Monti ha abolito parzialmente tale diseguaglianza, confermando però l´eccezione dell´Ipt fissa per le Province di Bolzano e Trento, per le quali valgono le disposizioni provinciali. La Provincia di Bolzano ha disposto con la Finanziaria di fine anno che nessuna variazione tariffaria venga applicata per le formalità Pra e quindi mantenendo l´imposta Ipt fissa. "La riduzione provinciale del 20% sull´imposta di trascrizione ha come effetto in Alto Adige un aumento di entrate stimato in 20 milioni di euro", ha spiegato il presidente Luis Durnwalder, a cui si sono rivolti alcuni Presidenti delle Regioni vicine lamentando la conseguente perdita di introiti locali e chiedendo una modifica dell´agevolazione da parte della Giunta provinciale. La Giunta ha discusso la questione e concordato di inserirla nel discorso complessivo su liberalizzazioni, manovra finanziaria e federalismo fiscale che il presidente Durnwalder affronterà nel primo incontro con il premier Monti. Connesso con questo punto nei rapporti Stato-regioni-province va ridiscusso con il Governo anche quello che riguarda l´aumento delle accise sui carburanti: il decreto Monti incrementa con effetto immediato le aliquote di accisa per i carburanti (benzine, gasolio, Gpl e gas naturale), con la conseguenza di una compartecipazione maggiore della Provincia pari a 16 milioni di euro, sproporzionata rispetto alle Regioni ordinarie e agli enti locali che beneficiano di un diverso trattamento. Durnwalder cercherà di charire con Monti entrambe le questioni per evitare eccessive disparità tra Regioni.  
   
   
MANOVRA SALVA ITALIA: PER I VENETI IN TRE ANNI PIÙ PRELIEVI PER 8 MILIARDI E MINORE PIL PER 4 MILIARDI  
 
Venezia, 11 gennaio 2012 - “La manovra cosiddetta “Salva Italia” creerà ai consumatori del Veneto un impatto negativo di circa 8 miliardi di euro nei prossimi 3 anni: maggiore spesa in tributi, balzelli e tasse varie che verrà incassata direttamente dallo Stato italiano e presumibilmente non tornerà nel nostro territorio. E c’è di più: questi maggior esborsi fiscali genereranno, nello stesso periodo, una diminuzione del Pil regionale pari a circa 4 miliardi di euro”. Lo ha affermato l’assessore alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato, alla luce delle elaborazioni effettuate sugli effetti che la recente manovra avrà sulle famiglie della regione. “Non solo pagheremo, come al solito, per buchi ai conti pubblici fatti dallo Stato e da altre Regioni, soprattutto del Sud – ha sottolineato Manzato – ma una simile operazione rischia di impoverirci pesantemente, mettendo a repentaglio la nostra capacità di crescere come, e più, delle aree europee maggiormente sviluppate”. In termini di spesa aggiuntiva, gli importi più consistenti riguardano soprattutto Iva e Imu, che da sole genereranno prelievi addizionali ai residenti veneti per oltre 7 miliardi di euro. Se aggiungiamo anche il ritocco delle accise sui carburanti, il valore aumenta di un altro miliardo abbondante. “Questo salasso viene, si fa per dire, ‘bilanciato’ con misure rivolte alle imprese che si concretano nella diminuzione del prelievo Ires e Irap conseguibile, ad esempio, con l’Ace (Allowance for Corporate Equity) e con tre diverse forme di deducibilità delle spese del personale (due opzioni per l’Irap e una opzione per l’Ires)”. L’impatto di queste misure dovrebbe oscillare tra 800 milioni di euro ed 1 miliardo di euro (i benefici attesi dall´Ace dipendono da scelte degli imprenditori). “Le agevolazioni per le imprese – ha affermato Manzato – risultano però insufficienti per incentivarle ad investire, mentre risulterà un taglio netto al Pil generato in Veneto e una minore capacità di spesa dei cittadini. L’effetto non improbabile potrebbe essere una recessione galoppante, con minori consumi e investimenti ed effetti negativi a catena, che schiaccerà ancora più l’economia regionale, e quindi nazionale: uno schiaffo al nord che è un’autoflagellazione. Non sono certo questi – ha concluso l’assessore – gli interventi strutturali capaci di incentivare le imprese condizione indispensabile per crescere, per il bene di tutti”. Stima Per Il Veneto Del Decreto "Salva Italia" Maggiori-minori Prelievi Fiscali Effetti Moltiplicativi Sul Pil:
Misure 2012 2013 2014 Triennio 2012 2013 2014 Triennio;
Iva (maggior prelievo rispetto a % vigenti) 450 1.800 2.300 4.550 -200 -900 -1.100 -2.200;
Imu (maggior prelievo rispetto all´Ici vigente) 950 950 950 2.850 -450 -450 -450 -1.350;
Tares (maggior prelievo rispetto a imposte rifiuti-servizi vigenti) 0 90 90 180 0 -40 -40 -80;
Deducibilita´ Da Ires Del "Valore Irap" Del Personale (minor prelievo Ires) -150 -200 -200 -550 70 100 100 270;
Deducibilita´ Da Irap Di Donne E Giovani<35 (minor prelievo Irap) -10 -150 -90 -250 5 70 40 115 ;
Accise Carburanti (1) 450 450 450 1.350 -200 -200 -200 -600 ;
Totale 1.690 2.940 3.500 8.130 -775 -1.420 -1.650 -3.845
Nb: Gli importi sono arrotondati. Sono esclusi gli effetti della riforma delle pensioni: non incidono come misura fiscale ma come minor spesa pubblica (1) somma tra le accise in sè e conseguenti ulteriori effetti fiscali (incrementi iva ; decrementi Irpef, Ires e Irap)
 
   
   
ABRUZZO GRANDE CAPACITÀ SPESA FONDI EUROPEI. PRESENTATO BANDO POR-FESR  
 
 L’ Aquila, 11 gennaio 2012 - Presentato il 16/12/2011 il bando Por-fesr che stanzia 1,5 milioni di euro per il rilancio delle attività sportive nel cratere. Della dotazione finanziaria complessiva un milione è destinato alla ristrutturazione degli impianti sportivi danneggiati dal sisma e alla creazione di nuove strutture e 568 mila euro sono rivolti all’organizzazione di manifestazioni o eventi di promozione sportiva. Il Commissario delegato per la Ricostruzione e Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi ha evidenziato anche la capacità di spesa della Regione dei fondi strutturali europei partecipando alla conferenza stampa dell’assessore regionale, Carlo Masci, per la presentazione del bando 2011 “Por-fesr 2007-2013 Sport «Abbiamo dimostrato massima efficienza in termini di capacità di spesa – ha detto Chiodi - L’obiettivo da raggiungere entro il 31 dicembre 2011, pari a 85 milioni di euro, imposto dai regolamenti comunitari, è stato pienamente superato con una spesa di oltre 114 milioni, oltre 29 milioni in più. Inoltre, la Regione Abruzzo è l’unica ad aver approvato integralmente i Fondi Fas ed è la seconda Regione italiana, dopo il Friuli Venezia Giulia, ad aver già certificato il raggiungimento della spesa comunitaria. Infine, agli 83 milioni di euro dei fondi Por Fesr per ristoro danni alle imprese colpite dal sisma ho aggiunto uno stanziamento di altri 45,8 milioni per lo scorrimento di graduatorie già esistenti e per l’espletamento di un ulteriore bando”. Alla conferenza stampa sono Intervenuti anche i dirigenti regionali Vanna Andreola e Alba Grossi e il Presidente regionale del Coni Ermano Morelli per presentare il nuovo bando per il rilancio delle attività sportive nel cratere. “Il bando che presentiamo oggi – ha spiegato Masci - è volto al ripristino della coesione sociale, all’Aquila e nei Comuni del cratere, delle fasce di popolazione più colpite, cioè i giovani, gli studenti, i portatori di handicap, attraverso il sostegno mirato alle imprese ed alle associazioni operanti nel settore dello sport. I contributi previsti dal bando Por- Fesr saranno concessi in conto capitale a fondo perduto attraverso il regime “de minimis”, per sostenere investimenti che consentano la ripresa delle attività e favoriscano l’attrattività del territorio abruzzese». Nello specifico, il provvedimento ha il compito di sostenere il recupero dell’ambiente attraverso contributi per la ristrutturazione di impianti sportivi con interventi mirati all’adeguamento strutturale e tecnologico nonché al miglioramento ed al potenziamento delle strutture. Sarà inoltre possibile la realizzazione di nuovi spazi per attività sportive e dei relativi servizi di supporto ed accessori. La promozione dello sviluppo e dell’attrattività del territorio regionale e delle comunità locali avverrà attraverso il supporto finanziario per la partecipazione a campionati e tornei, l’organizzazione di eventi sportivi di rilevanza regionale, nazionale e internazionale, nonché la realizzazione di attività di animazione per il rilancio dell’attività sportiva pre-sisma. Possono beneficiare delle agevolazioni: enti di promozione sportiva, Società, Associazioni Sportive Dilettantistiche e Federazioni riconosciute dal Coni, Società e Associazioni sportive riconosciute dal Comitato Italiano Paralimpico, piccole e medie imprese. La domanda di finanziamento deve essere presentata entro 60 giorni dalla pubblicazione del bando sul B.u.r.a., mentre l’investimento e le attività finanziati devono essere realizzati e conclusi entro 15 mesi dalla data di pubblicazione della graduatoria degli ammessi al beneficio sul B.u.r.a. E comunque non oltre il 31 dicembre 2013. L’assessore Masci ha inoltre illustrato, nel corso della conferenza stampa, i risultati del bando pubblicato nel 2010, con cui sono stati assegnati contributi per oltre 2 milioni di euro per riparare 3 impianti sportivi danneggiati dal sisma, costruirne 7 nuovi, sostenere le attività di 16 società e infine finanziare 17 eventi.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: ORARI , SANITÀ  
 
Torino, 11 gennaio 2012 - Orari degli esercizi commerciali, sanità, caccia e pesca sono i principali argomenti esaminati il 10 gennaio dalla Giunta regionale. La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Orari degli esercizi commerciali. E’ stata approvata, su proposta del presidente Roberto Cota e dell’assessore Ugo Cavallera, la delibera che autorizza a interporre ricorso alla Corte Costituzionale per la dichiarazione di illegittimità dell’art. 31 del decreto legge n.201/2011. La Giunta piemontese ritiene infatti che la liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali disposta dal Governo Monti con il cosiddetto “decreto Salva-italia” sia lesiva delle competenze legislative regionali, con particolare riguardo all’articolo 117 della Costituzione, e del principio di leale collaborazione. Uso dell’acqua nelle imprese alimentari. Le linee guida per il controllo igienico-sanitario della qualità delle acque utilizzate nelle imprese alimentari proposte dall’assessore Paolo Monferino si pongono l’obiettivo di fornire alle aziende sanitarie piemontesi criteri operativi uniformi per la verifica delle procedure di autocontrollo che devono essere applicate dal responsabile dell’impresa. Indagine sulle condizioni di salute. Si svolgeranno tra il giugno 2012 e il giugno 2013, come proposto dall’assessore Paolo Monferino, le quattro rilevazioni trimestrali relative alla riedizione dell’indagine quinquennale sulle condizioni di salute dei cittadini e sul ricorso ai servizi sanitari voluta dall’Istat e della Conferenza Stato-regioni. Particolare attenzione sarà dedicata al benessere psico-fisico, agli stili di vita, ai comportamenti di prevenzione, all’uso di farmaci, al ricorso ad ospedali, visite mediche generiche e specialistiche, accertamenti diagnostici. Caccia. Su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto viene consentito l’esercizio venatorio negli ambiti territoriali di caccia Cn3, Cn4 e Cn5 nelle giornate di mercoledì, sabato e domenica, dando così attuazione all’ordinanza del Consiglio di Stato del 13 dicembre 2011. Vengono inoltre autorizzati il prelievo selettivo del cervo nel comprensorio alpino To2 fino al 16 gennaio 2012 e il prelievo selettivo del capriolo negli ambiti territoriali Al3, Al4 e At2 fino al 1° marzo 2012. Pesca. Sempre su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto è stato approvato un nuovo regolamento regionale che disciplina la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e della pesca. Il nuovo testo si propone di perfezionare alcuni contenuti di quello del 2008, che va a sostituire, per consentire una migliore applicazione delle l.R. N.37/2006 ed entrerà in vigore il 26 febbraio 2012, in coincidenza con l’apertura della stagione di pesca nelle acque montane e di particolare pregio.  
   
   
LA VALDERA STUDIA LA LEGGE REGIONALE. UNIONI DI COMUNI, UN MODELLO PER IL FUTURO  
 
Firenze, 11 gennaio 2012 – “L’unione dei Comuni è un’opportunità e non solo un obbligo. Un esempio? Guardate quello che sta succedendo nella Valdera. E’ la strada da seguire per gestire meglio e risparmiando più servizi, ma senza creare nuovi enti o aumentando i costi della politica”. La battuta è dell’assessore toscano alle riforme e ai rapporti con gli enti locali Riccardo Nencini, che alla fine dell’anno ha visto approvare in Consiglio regionale la legge che porta la sua firma e che, prima in Italia, ha messo mano al riordino degli enti locali per costruire un sistema fortemente incentrato sulle unioni dei Comuni. Con contributi da 150 mila euro l’anno, per cinque anni, per quelli che si fonderanno ed altri contributi per i comuni che si uniranno. E che potranno appunto risparmiare altre risorse – o ottenere migliori risultati – gestendo insieme più funzioni. L’assessore ha incontrato ieri i rappresentanti dell’Unione dei Comuni della Valdera, interessati a capire meglio come funziona la nuova legge. Nel pomeriggio ha invece partecipato ad un’iniziativa dell’Anci a Firenze sempre sulle unioni di Comuni. L’unione della Valdera è la più grande in Toscana – 15 Comuni e 120 mila abitanti, peraltro non tutti obbligati a stare insieme, come Pontedera – e la seconda in Italia. “Per molti aspetti è un modello”, commenta Nencini. “Sicuramente è un’esperienza da valorizzare, visti anche i diversi anni di esperienza” . Le norme nazionali impongono infatti che da qui ai prossimi sei mesi i Comuni fino a 5000 abitanti debbano gestire insieme almeno due funzioni fondamentali. Quelli non obbligati – ovvero quelli più grandi, o sopra tremila abitanti ma che un tempo erano parte di una comunità montana – di funzioni ne devono svolgere almeno una insieme, se entrano a far parte di un’unione di Comuni. Ma nella Valdera vogliono già adesso andare oltre questo limite. “Un modello interessante anche per il futuro, in vista di nuove riorganizzazioni” dice Nencini. Intanto le Unioni di Comuni in Toscana crescono. Pochi anni fa erano un paio. L’anno scorso sette, nove alla fine di dicembre ed ora sono ventuno, comprese 12 ex Comunità montane che si sono nel frattempo trasformate seguendo la strada indicata dalla legge toscana.  
   
   
IL PRESIDENTE CHIODI PROMULGA 7 NUOVE LEGGI REGIONALI DELL’ABRUZZO  
 
 L’ Aquila, 11 gennaio 2012 - Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha promulgato sette nuove leggi. 1) L.r. 21 ottobre 2011 n. 36 recante: Modifiche alla L.r. 10 agosto 2010 n. 40 (Testo unico delle norme sul trattamento economico e previdenziale spettante ai Consiglieri regionali e sulle spese generali di funzionamento dei Gruppi consiliari). Soppressione dell´istituto del vitalizio. 2) L.r. 8 novembre 2001 n. 37 recante: Modifica alla L.r. 10 luglio 2002 n.15 "Disciplina delle acque minerali e termali. 3) L.r. 9 novembre 2011 n. 38 recante: Modifiche ed integrazioni all´art. 11 L.r 9.8.2006 (Disposizioni in materia ambientale). 4) L.r. 9 novembre 2011 n. 39 recante: Disposizioni in materie di entrate. 5) L.r. 2 dicembre 2011 n. 40 recante: Norme per l´organizzazione ed il funzionamento del Comitato regionale tecnico amministrativo - Sezione Lavori pubblici. 6) L.r. 2 dicembre 2011 n.41 recante: Disposizioni per l´adeguamento delle infrastrutture sportive, ricreative e per favorire l´aggregazione sociale nella città dell´Aquila e negli altri comuni del cratere. 7) L.r 2 dicembre 2011 n. 42 recante: Nuova disciplina del Parco naturale regionale Sirente Velino.  
   
   
FISCO: AUMENTO IRPEF ABRUZZO SOTTO MEDIA NAZIONALE  
 
Pescara, 11 gennaio 2012 "L´aumento dello 0,33 per cento dell´addizionale Irpef regionale è stato introdotto dal cosiddetto decreto "Salva Italia" del Governo Monti e quindi ha riguardato tutte le Regioni, non soltanto l´Abruzzo. Piuttosto, pur comprendendo le difficoltà di molti corregionali, vorrei far rilevare che la nostra Regione, come riporta oggi il quotidiano economico il Sole 24 Ore, con 62 euro di aumento medio per contribuente è al di sotto della media nazionale che si attesta sui 67 euro". La puntualizzazione è dell´assessore al Bilancio, Carlo Masci, che intende sgombrare il campo da incertezze sulla questione fiscale. "L´incremento sull´aliquota di base delle addizionali regionali - ha spiegato l´assessore - produrrà entrate che serviranno per finanziare la sanità nazionale e quindi come Regione abbiamo dovuto adeguarci senza poter incidere in alcun modo. Piuttosto, proprio in virtù dei quasi 200 milioni di euro di rate di mutuo che ogni anno siamo chiamati a fronteggiare a causa delle scelte compiute da chi ci ha preceduto e che pesano sui cittadini abruzzesi finendo per irrigidire il bilancio, - ha proseguito - la Giunta Chiodi sta adottando una politica fiscale di risanamento che dapprima ha portato alla certificazione del pareggio di bilancio per il 2010 e che adesso ci sta consentendo di raggiungere lo stesso risultato anche per l´annualità 2011. Circostanza che libererà notevoli risorse da destinare al Bilancio. Infatti, nel 2015 scadranno 42 milioni di euro di mutui dalle cartolarizzazioni della sanità mentre nel 2016 scadranno ulteriori 20 milioni di mutui. Fondi che potranno finalmente essere impiegati per lo sviluppo e per la crescita del territorio". Secondo Masci, inoltre, "in Abruzzo non è stato possibile applicare l´aliquota variabile sulla base del reddito in quanto si tratta di Regione soggetta al Piano di rientro dal 2007. Su questo fronte non avevamo alternative ? ha proseguito Masci ? in quanto l´1,73 per cento di tassazione complessiva Irpef è frutto della sommatoria tra la base Irpef dello 0,9 per cento, lo 0,50 per cento che l´Abruzzo paga dal 2007 per ripianare il debito e l´incremento dell´ulteriore 0,33 per cento deciso dal decreto Monti. Il vincolo nazionale dello 0,50 per cento - conferma Masci - potrà essere eliminato solo quando ci sarà l´uscita dal Piano di rientro. Peraltro, - conclude - anche Regioni come l´Emilia Romagna, la Lombardia, il Piemonte e le Marche che non sono soggette al Piano di rientro e che quindi avrebbero potuto diminuire la tassazione, hanno, invece, preferito non farlo".  
   
   
TRENTO: FAMIGLIA, AUTONOMIA, SVILUPPO AL CENTRO DELL´AGENDA 2012  
 
 Trento, 11 gennaio 2012- Famiglia, Autonomia e sviluppo economico saranno i tre ambiti in cui maggiore sarà l´impegno della Provincia autonoma nel 2012. Lo ha detto il presidente Lorenzo Dellai nel corso dell´ultima conferenza stampa dell´anno, al termine della tradizionale seduta di Giunta del venerdì. Dellai ha colto l´occasione per ringraziare gli assessori che siedono con lui nell´esecutivo e tutti i collaboratori. "Si prepara - ha detto - un 2012 molto impegnativo, che affrontiamo con serenità e determinazione. Pensiamo che chi è al governo non deve perdere la bussola e guardare anche attraverso il ´fumo´ che a volte viene prodotto per confondere la vista. Abbiamo una rotta, la seguiamo senza arroganza ma con la convinzione di fare il nostro dovere. Siamo nella fase centrale della legislatura e in un momento particolarmente difficile per tutta l´Europa, ma non ci lasciamo distrarre e proseguiamo sul nostro cammino, concludendo l´anno con due atti importanti, il conferimento di poteri e funzioni ad alcune comunità di valle e la firma di una intesa con sindacati e imprenditori sugli ammortizzatori sociali in deroga, che rafforza le misure già esistenti in favore di chi perde il lavoro e ci avvicina ancora di più ad un welfare di tipo nordeuropeo. Mi fa piacere che siano questi gli ultimi due atti del 2011 perché danno l´idea che non vogliamo ´perdere la bussola´ ma proseguire con determinazione e lucidità lungo il percorso che abbiamo tracciato." Riguardo ai principali obiettivi per il 2012, Dellai li ha sintetizzati così: - innanzitutto, un forte impegno nei confronti della famiglia, vista anche come un importante antidoto alle solitudini vecchie e nuove. Il tema della famiglia trascina con sé quello del lavoro, dei giovani, dello stato sociale in generale. Dellai a questo proposito ha annunciato che nei primi mesi del 2012 verranno organizzati gli "stati generali" del welfare trentino; - in secondo luogo, il tema dell´Autonomia. Anche nel 2012 la Provincia sarà impegnata non solo nel difendere ma soprattutto nel fare evolvere lo Statuto. Al centro dell´attenzione la trattativa che si aprirà a breve con il Governo, oggetto come noto anche di una recente conversazione telefonica fra il presidente della Provincia e il premier Monti. "Dentro questo tema - ha proseguito Dellai - c´è anche quello della riforma della pubblica amministrazione. Realizzeremo il riordino organizzativo e funzionale della macchina provinciale, partendo dai Dipartimenti, anche se sarebbe riduttivo dire che la riforma ruota attorno a questo. L´obiettivo è un miglioramenti complessivo del modo di essere della pubblica amministrazione, al fine di renderla sempre più efficiente, flessibile, capace di rispondere ai bisogni della società". A sua volta il tema richiama le comunità di valle. "Minare questo anello significa minare l´intera catena che abbiamo costruito." - infine il tema dello sviluppo. "Guardiamo al 2012 con sincera preoccupazione. - ha confessato il presidente della Provincia - . Europa e Italia sono in recessione, ed è una recessione molto diversa rispetto al passato, perché i governi nazionali non sono oggi in grado di intervenire con politiche espansive della spesa pubblica. Ci sarà quindi recessione accompagnata da un aumento delle tasse, a cui si sommerà anche la riduzione della spesa pubblica e le difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese. I dati a nostra disposizione e riguardanti il secondo trimestre 2011 ci dicono che in Trentino per ora le cose vanno meglio che altrove, registriamo addirittura una crescita del pil di poco superiore all´1% e un tasso di disoccupazione giovanile che è un terzo rispetto a quello medio del Paese. Ma sono dati che l´anno nuovo può mettere in discussione.Ciò che ci conforta è che, grazie agli strumenti di cui disponiamo, possiamo immettere nel sistema sia politiche di riduzione del danno sia anche in favore della crescita." Le priorità andranno al rafforzamento dell´export, che oggi rappresenta meno del 18% del pil del Trentino, alle politiche per l´ innovazione e la ricerca, di nuovo al miglioramento dell´efficienza nei servizi pubblici e all´accesso al credito. "Lavoreremo lungo queste coordinate - ha concluso Dellai, prima di rivolgere a tutti gli auguri per un buon inizio 2012 - con senso di responsabilità e spirito di coesione."  
   
   
MISURE ANTICRISI: REGIONE UMBRIA ATTIVA FONDO PER INVESTIMENTI IMPRESE COOPERATIVE  
 
Perugia, 11 gennaio 2012 - In Umbria, in particolare nell´area di crisi della "Merloni", le imprese cooperative potranno contare sui finanziamenti agevolati del Fondo regionale per la cooperazione per realizzare i propri progetti di sviluppo. Su proposta dell´assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi, la Giunta regionale ha infatti approvato le modalità operative del Fondo con una disponibilità di 2 milioni e mezzo di euro. "L´attivazione del Fondo regionale rientra tra le misure del programma annuale per la crescita e l´occupazione - sottolinea l´assessore Riommi - e, in questa fase congiunturale, con la crisi economica e finanziaria che ha reso più difficile l´accesso al credito soprattutto per le piccole e medie imprese, interviene per sostenere gli investimenti delle società cooperative che favoriscano la creazione, lo sviluppo, la produttività e l´innovazione, con ricadute positive sull´occupazione. Uno strumento - aggiunge - sul quale è stata realizzata una positiva concertazione con le organizzazioni del mondo della cooperazione e maggiormente rappresentative". Un´attenzione particolare sarà rivolta alle iniziative promosse nell´area di crisi della "Antonio Merloni", alle quali è destinato un milione di euro, in attuazione dell´Accordo di programma per gli interventi di reindustrializzazione sottoscritto tra il Ministero dello Sviluppo economico e le Regioni Umbria, Marche ed Emilia Romagna. Attraverso il Fondo regionale, la cui gestione è stata affidata a Sviluppumbria, si continuerà a concedere come per il passato finanziamenti a tasso agevolato per i progetti di sviluppo delle imprese cooperative, ma con l´introduzione di alcune novità per accrescere l´efficacia dell´intervento. Per favorire un maggior numero di iniziative e garantire un accesso più agevole anche alle piccole e micro cooperative è previsto un tetto massimo di finanziamento, pari a 250mila euro, e uno minimo di 20mila euro. Sarà data priorità a quelle tipologie di investimento che, accanto all´innovazione e all´aumento degli standard qualitativi del processo produttivo, mirino anche al miglioramento del proprio approccio strategico, all´aggiornamento e alla riqualificazione professionale dei collaboratori, prevedendo specifici interventi di consulenza, formazione, utilizzo di nuove tecnologie per il miglioramento del processo produttivo, la conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia, la sicurezza nell´ambiente di lavoro. L´accesso al Fondo sarà regolamentato da bandi annuali, emanati con le disponibilità assegnate dalla Giunta regionale, e i progetti saranno selezionati con una procedura a sportello in modo da semplificare l´iter di selezione e ridurre i tempi di risposta. Un comitato tecnico, di cui faranno parte esperti indicati dalle centrali cooperative, valuterà i progetti presentati per il finanziamento. Quanto al rimborso dell´aiuto, è prevista una durata fino a cinque anni se il progetto riguarda esclusivamente l´acquisto di macchinari o attrezzature che salgono a un massimo di otto anni se il progetto comprende anche la costruzione, l´acquisizione, il rinnovo e l´ampliamento di fabbricati.  
   
   
LA GIUNTA ABRUZZESE GUARDA ALLE NUOVE GENERAZIONI  
 
L’aquila, 11 gennaio 2012 - "Dal momento dell´insediamento dell´attuale Giunta Chiodi, la realtà che viviamo è completamente stravolta rispetto al passato. E´ cambiato il mondo, sono cambiati i rapporti istituzionali, quelli con le imprese, con le rappresentanze sindacali e con i cittadini tutti. All´interno di questo quadro la Regione Abruzzo deve coniugare da un lato il risanamento sanitario e l´emergenza terremoto, nonché la crisi legata al cambiamento di cui sopra, con i temi legati allo sviluppo e alla competitività. Il tutto accompagnato dal fatto che la Regione Abruzzo non possiede risorse endogene ma può solo ottimizzare le risorse che vengono dall´Europa e dal Governo nazionale". Così il 19/12/2011 il vice presidente con delega allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione. "Per ciò che concerne la sanità - ha proseguito Castiglione - è sotto gli occhi di tutti il risanamento avvenuto, visto che non siamo più considerati come una regione canaglia, così come sono sotto gli occhi di tutti che le scelte fatte in tale campo sono state dettate dalle reali esigenze del territorio e non da altre motivazioni che forse prima governavano certi sistemi. Il Presidente Chiodi e questa Giunta si prendono tutte le responsabilità per la politica sanitaria adottata, la quale ci porta ad affermare che il modello sanitario abruzzese viene preso ormai a riferimento anche da altre regioni, come è stato affermato dal Ministro Balduzzi di recente in un convegno a Pescara. Nemmeno il valore assoluto della mobilità passiva, pari al 2,7% dell´intera spesa sanitaria, può intaccare simili traguardi". "Tra l´altro - ha aggiunto Castiglione - stiamo lavorando specialmente nelle aree di confine attraendo sulle nostre Asl le migliori competenze in campo sanitario, così come stanno bene operando i nostri 4 manager. Questa Giunta, su input del sottoscritto ed in perfetta sintonia con il Presidente Chiodi, ha avviato una stagione di confronto con il Patto per lo Sviluppo, quale metodo di lavoro e di confronto con le opposizioni e le forze sociali tutte. Compito della politica e dell´attuale Giunta, è quello di non volersi sostituire alle forze attive del territorio, grave errore commesso in passato, bensì quello di assicurare migliori condizioni possibili affinché gli attori del territorio possano esprimere al meglio le proprie potenzialità". "Sul fattore burocrazia - ha spiegato l´assessore - bisogna fare presto per snellire, il più possibile, le procedure di rilascio di licenze e di utilizzo di risorse perché spesso gli imprenditori non chiedono altro che velocizzare l´iter delle proprie pratiche. Questa Giunta ha creato un rapporto con gli imprenditori non più fondato sul sospetto ma sulla fiducia e sulla positività". "Le riforme messe in campo - ha anticipato Castiglione - metteranno in condizione la nostra Regione di poter affrontare il dopo crisi nelle migliori condizioni. Noi stiamo creando la cornice all´interno della quale è il territorio che sceglierà il soggetto da dipingere. Apprezziamo la predisposizione di una parte dell´opposizione alla collaborazione così come tutte le forze delle rappresentanze datoriali e sindacali aderenti al Patto. Però, pur rendendomi conto che è compito dell´opposizione svolgere un ruolo di contrasto, ciò non può giustificare le affermazioni circa il fatto che Chiodi abbis fallito su tutti gli obiettivi, perché proprio ciò deve essere considerata una bugia. Ci rendiamo conto infatti che il motivo per il quale l´economia della nostra regione non tracolla, è proprio grazie alla fiducia che hanno in noi le grandi medie e piccole aziende che formano un tutt´uno con il mondo del lavoro". "Dentro questa affermazione - ha detto ancora Castiglione - rientrano le scelte coraggiose, ma inevitabili, che si stanno facendo nella Sanità, così come le decisioni dettate dalle reali necessità del territorio come la riforma dei consorzi fidi, la riforma dei consorzi industriali la riforma dell’artigianato, del commercio, poli d´innovazione, reti d´impresa, l´utilizzo di somme comunitarie e nazionali a favore della ricerca e innovazione, l´avvio dell´iter del processo di riforma delle cooperative, l´avvio dell´iter del processo di riforma della legge sull´industria, la riforma delle Ipab, delle comunità montane, la soppressione di diversi enti strumentali". "La Giunta Chiodi - ha concluso Castiglione - ha le idee chiare su come consegnare alle presenti e alle future generazioni una realtà capace di rispondere alle reali esigenze, una Regione dove sia facile fare impresa, dove ognuno possa realizzare le proprie aspirazione e dove la Pa non sia un freno bensì un facilitatore allo sviluppo. Quanto si sta facendo ha come obiettivo le future generazioni e non l´accaparramento di voti per le future campagne elettorali e per questo il presidente Gianni Chiodi e la sua Giunta sono certamente pronti a gestire l´opera avviata, che potrà consolidarsi solo con un governo forte e stabile nel tempo, così come è quello attuale".  
   
   
AOSTA: ROLLANDIN INCONTRA I NUOVI VERTICI DI POSTE ITALIANE  
 
Aosta, 11 gennaio 2012 - Massima e reciproca collaborazione e un confronto costante sul livello, la qualità e il numero dei servizi erogati ai cittadini, soprattutto nei piccoli Comuni della Valle. È quanto emerso, martedì 10 gennaio, nel corso di un incontro fra il Presidente della Regione Augusto Rollandin e il nuovo responsabile dell’Area Nord Ovest di Poste Italiane, Pietro La Bruna, e il neo direttore della filiale di Aosta, Antonio Cicchiello. Rollandin e i vertici territoriali di Poste Italiane hanno convenuto sulla necessità di continuare a mantenere la collaborazione che ha distinto i rapporti in questi anni tra Poste Italiane e Regione Valle d’Aosta, con un particolare riguardo alla tempestiva informazione su possibili cambi e rimodulazioni degli orari degli uffici, ridimensionamenti stagionali e altri aspetti del servizio reso ai cittadini. «Nell’incontro – spiega il Presidente Rollandin – i nuovi dirigenti di Poste Italiane hanno manifestato l’intenzione di porre massima attenzione per la nostra realtà, caratterizzata da un territorio di montagna fatto di piccoli Comuni, nei quali il servizio postale ha sempre rappresentato un importante punto di riferimento per i residenti, in particolare per gli anziani, ma anche per i turisti. Siamo ovviamente soddisfatti di questa attenzione e siamo disponibili a collaborare affinché vi siano sinergie finalizzate alla soddisfazione delle esigenze della popolazione».  
   
   
TRENTO: SIGLATO CON LE PARTI SOCIALI PROTOCOLLO D´INTESA PER L´EMERGENZA OCCUPAZIONALE  
 
Trento, 11 gennaio 2012 - Siglato il 2 gennaio dalla Provincia autonoma di Trento e dalle parti sociali - organizzazioni imprenditoriali e sindacati confederali - un protocollo d´intesa per estendere al 2012 le azioni per affrontare l´emergenza occupazionale conseguente alla crisi economica e gli ammortizzatori in deroga. Presenti alla firma, oltre al presidente Lorenzo Dellai, i rappresentanti di Confindustria Trento, Associazione Artigiani e piccole imprese, Unione Commercio, turismo e servizi, Confesercenti del Trentino, Associazione albergatori, Federazione trentina della cooperazione, Coldiretti, Cgil, Cisl e Uil. Una particolare attenzione viene confermata nel documento nei confronti dei giovani coinvolti in percorsi lavorativi discontinui ed instabili e sprovvisti dei requisiti richiesti dallo Stato per l’accesso agli ammortizzatori sociali. "Sono contento - ha detto Dellai - che il 2011 si chiuda con la firma di un altro importante accordo sul tema del lavoro, un accordo che ci avvicina ancora di più ai sistemi di welfare dell´Europa del Nord e che conferma la nostra volontà di presidiare questo settore delle politiche economiche e sociali, con particolare riguardo al precariato dei giovani, alle donne, ai disoccupati di lunga durata. Mi auguro che esso sia di buon auspicio anche per il 2012, quando sarà nuovamente necessario lavorare assieme per far fronte ai momenti di difficoltà che certamente verranno. Davanti a noi abbiamo anche la trattativa con il Governo per la norma di attuazione sulla delega alla Provincia delle competenze sugli ammortizzatori sociali. Sarà questo uno dei primi impegni istituzionali che assumeremo all´inizio del prossimo anno." Il perdurare della crisi economica conferma dunque la necessità di continuare l’impegno nella realizzazione di interventi di sostegno al reddito e di politica attiva del lavoro a favore delle persone più deboli nel mercato del lavoro e di quelle espulse dalle aziende, anche per prevenire e contrastare la disoccupazione di lunga durata. Alle persone appartenenti alle categorie interessate continueranno ad essere forniti strumenti idonei a favorire l’occupazione, a prevenire la perdita del lavoro e a sostenere, quando tale perdita risulti inevitabile, il loro coinvolgimento in percorsi di ricerca attiva del lavoro. Con la firma del protocollo odierno, viene ribadita la necessità di collegare più strettamente le politiche occupazionali e quelle formative, con l’obiettivo di promuovere politiche attive del lavoro funzionali ai bisogni occupazionali e coerenti con percorsi innovativi di riconversione e ristrutturazione aziendale e con i fabbisogni di competenze e professionalità del mercato del lavoro. Pieno accordo quindi sulla necessità di un miglioramento dell’offerta formativa destinata ai lavoratori, tenuto conto anche dell’offerta formativa degli enti bilaterali e dei fondi interprofessionali. Nella medesima logica di sostegno, rimane confermata la necessità di preservare le condizioni affinché le persone sprovviste dei requisiti richiesti dallo Stato per l’accesso agli ammortizzatori sociali, tra i quali soprattutto i giovani coinvolti in percorsi lavorativi discontinui ed instabili, abbiano l’opportunità di beneficiare di strumenti provinciali loro dedicati. Anche per l’anno 2012 è stata concordata quindi la proroga della disciplina degli ammortizzatori in deroga, con particolare riguardo alla cassa integrazione guadagni in deroga ed alla mobilità in deroga, fatte salve le novità subentrate sul piano della normativa statale. Considerata inoltre la perdurante difficoltà di inserimento lavorativo nell’ambito del "Progettone" dei lavoratori anziani, si è concordato di confermare la mobilità in deroga per i lavoratori con età pari o superiore a 50 anni al momento del licenziamento, iscritti in lista di mobilità ai sensi della legge 236/1993, senza diritto alla indennità di mobilità nazionale, cui scada l’indennità di disoccupazione nel corso dell’anno 2012. La mobilità in deroga viene inoltre prorogata per un ulteriore periodo di 8 mesi nel corso dell’anno 2012, senza soluzione di continuità , nei confronti dei lavoratori anziani che già ne hanno beneficiato nel corso del 2011. Con riguardo all’istituto della cassa integrazione in deroga sono state concordate le seguenti integrazioni: 1. Destinazione della cassa integrazione in deroga anche ai casi di riduzione dell’orario di lavoro; 2. Destinazione della cassa integrazione guadagni in deroga ai casi di imprese cessate o sottoposte a procedure concorsuali. Ove in tali casi l’accordo sindacale preveda il ricorso alla cig in deroga, la richiesta dovrà essere accompagnata da piani di gestione delle eccedenza che pongano particolare attenzione ai processi di ricollocazione, anche verso altre imprese del territorio, indicando gli eventuali processi di riqualificazione delle competenze. Le parti hanno concordato di discutere entro febbraio del 2012 ulteriori intese anche con riguardo alle azioni a sostegno dei giovani nella fase di qualificazione professionale e di ricerca del lavoro desiderato e per sostenere i collaboratori coordinati e continuativi cessati da rapporti con la Pubblica Amministrazione.  
   
   
ABRUZZ0: DA CICAS OK A CASSA IN DEROGA; INTERVENTI ANCHE PER IL 2012  
 
L’ Aquila, 11 gennaio 2012 - "Durante questa settimana, nel silenzio di larga parte della carta stampata regionale, abbiamo pubblicato tre bandi per complessivi 12 milioni di euro riguardanti la ricerca, l´innovazione e il mondo della scuola. Iniziative che guardano alla crescita del sistema economico e al rafforzamento del nostro capitale umano. Oggi abbiamo adottato nuove misure anche sul lato della tutela sociale garantendo con la cassa integrazione e la mobilità in deroga, come è stato fatto per tutto il 2011, migliaia di persone e le loro famiglie". Questo il commento dell´Assessore al Lavoro, Paolo Gatti, il quale ha presieduto il 21/12/2011 a Pescara il Cicas che ha monitorato gli interventi realizzati nel 2011 ed ha preso nuove misure per il 2012. In particolare, nell´anno passato le misure hanno già interessato sul territorio regionale per la Cig in deroga 5.505 lavoratori determinando una spesa di 25 milioni di euro; la mobilità in deroga ha interessato 2.300 lavoratori determinando una spesa di 46 milioni di euro. Nell´area sisma, la Cig in deroga ha interessato 1.200 lavoratori con una una spesa complessiva di 7 milioni di euro. La mobilità in deroga ha interessato 184 lavoratori, con una spesa di 3,7 milioni di euro. Nell´anno 2011, le risorse complessivamente attribuite a sostegno dei lavoratori interessati da problematiche occupazionali, sospesi o licenziati, ammontano dunque ad oltre 83,5 milioni di euro. Con i fondi residui del 2011 e con i 20 milioni aggiuntivi ottenuti dal governo nell´intesa del novembre scorso, il Cicas, all´unanimità, ha deciso di proseguire i trattamenti di cassa integrazione in deroga e mobilità in scadenza il 31 dicembre prossimo per i lavoratori dell´intera Regione e per quelli dell´area del cratere.  
   
   
L´ALTO GARDA SI MUOVE VERSO IL DISTRETTO FAMIGLIA  
 
Trento, 11 gennaio 2012 - Il Comune di Riva del Garda, la Cassa Rurale Alto Garda, l´Apt Ingarda Trentino spa, l´Associazione Albergatori, l´Associazione Fraglia della Vela, l´Associazione Amici Nuoto Riva, l´Unione Commercio e Turismo, la Fondazione Famiglia Materna, l´Azienda per i Servizi pubblici alla persona "Casa Mia", la Società Riva del Garda Fierecongressi spa, la Società Alpini Tridentini - Sezione di Riva del Garda. Sono i soggetti che, assieme alla Provincia autonoma di Trento e alla Consigliera di Parità, sottoscriveranno a breve lo schema di accordo volontario d´area approvato 23/12/2011dalla Giunta provinciale su proposta del presidente Lorenzo Dellai e dell´assessore alla salute politiche sociali Ugo Rossi. Nasce quindi ufficialmente il Distretto famiglia dell´Alto Garda, il sesto del Trentino dopo quelli della Valsugana e Tesino, della Valle di Sole, della Valle di Fiemme, dell´Alta Val Rendena e della Valle di Non. Obiettivo dei Distretti famiglia è quello di accrescere l’attrattività territoriale, nonché sostenere lo sviluppo locale rafforzando le iniziative per la famiglia, nell´ambito di un percorso di certificazione territoriale familiare. Già nell´estate del 2009 è stato approvato il "Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità", documento attraverso il quale l´amministrazione provinciale vuole perseguire una politica di valorizzazione e di sostegno delle diverse funzioni che la famiglia assolve nella società, al fine di creare i presupposti per realizzare un territorio sensibile e amico della famiglia. Sulla stessa linea la Legge provinciale 2 marzo 2011, n. 1 “Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità”, che sottolinea il concetto di “Distretto per la famiglia”, inteso come circuito economico e culturale, a base locale, all’interno del quale attori diversi per ambiti di attività e finalità operano con l’obiettivo di promuovere e valorizzare la famiglia. Il Trentino vuole qualificarsi sempre più come territorio accogliente ed attrattivo per le famiglie e per i soggetti che interagiscono con esse, capace di offrire servizi ed opportunità rispondenti alle aspettative delle famiglie residenti e non, operando in una logica di Distretto famiglia, all’interno del quale attori diversi perseguono l’obiettivo comune di accrescere sul territorio il benessere familiare. Con l´accordo, il cui schema è stato approvato dalla Giunta provinciale e che sarà sottoscritto prossimamente, si vuole: - implementare processi di responsabilità territoriale familiare, sperimentando nuovi modelli di collaborazione tra i diversi soggetti firmatari; - dare attuazione ai contenuti del Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità e a quanto previsto dalla Legge provinciale 2 marzo 2011, n. 1 “Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità”; - attivare nell´Alto Garda, con il forte coinvolgimento degli attori del territorio, il laboratorio sulle politiche familiari, per sperimentare ed implementare modelli gestionali, modelli organizzativi e di valutazione delle politiche, sistemi tariffari e politiche di prezzo, per promuovere il benessere familiare sostenendo il capitale sociale e relazionale del territorio; - implementare sul territorio gli standard familiari sugli ambiti di intervento già adottati dalla Provincia autonoma di Trento sul tema delle famiglie per la famiglia, nonché sperimentare sul campo nuovi standard familiari con l’obiettivo di supportare concretamente il processo di definizione delle linee guida per la Certificazione territoriale familiare. Le organizzazioni che sul territorio hanno espresso apprezzamento ed interesse alla proposta di aderire all’accordo volontario di area per favorire lo sviluppo in Valsugana e Tesino, oltre alla Provincia autonoma di Trento e alla Consigliera di Parità, sono: il Comune di Riva del Garda, la Cassa Rurale Alto Garda, l´Apt Ingarda Trentino spa, l´Associazione Albergatori, l´Associazione Fraglia della Vela, l´Associazione Amici Nuoto Riva, l´Unione Commercio e Turismo, la Fondazione Famiglia Materna, l´Azienda per i Servizi pubblici alla persona "Casa Mia", la Società Riva del Garda Fierecongressi spa, la Società Alpini Tridentini - Sezione di Riva del Garda. L´accordo rimane comunque aperto a tutte le organizzazioni del territorio che ne condividono finalità e obiettivi e potrà quindi essere sottoscritto da altri soggetti.  
   
   
SICILIA: CONSEGNATO PRIMO ASSEGNO MICROCREDITO A FAMIGLIA SICILIANA  
 
Palermo, 11 gennaio 2012 - - E´ una donna palermitana, separata con due figlie, la prima a ricevere il microcredito previsto dalla legge regionale 11/2010. Le e´ stato consegnato dall´assessore regionale per l´economia, Gaetano Armao e dal direttore generale di Unicredit, Roberto Nicastro. "E´ un altro segno - ha commentato l´assessore Armao - di attenzione per le famiglie siciliane che subiscono l´attuale crisi. Nella difficolta´ del momento e´ un aiuto che vogliamo dare per evitare che nei momenti di difficolta´ le famiglie finiscano nelle menai di usurai strozzini". La cerimonia di consegna e´ avvenuta nel pomeriggio nella sede Unicredit di Via Vittorio Emanuele 371/a a Palermo. "Il governo regionale - ha concluso Armao - vuole sostenere famiglie e imprese. La cerimonia di oggi dimostra che si puo´ farlo in molti modi. Fra questi il microcredito e´ certamente un sistema concreto e di facile accesso".  
   
   
LOMBARDIA: SBLOCCARE LEGGE FATTORE FAMIGLIA  
 
Milano, 11 gennaio 2012 - "Sono lieto che il presidente Boni abbia deciso di affrontare il tema della famiglia in questo inizio 2012, ma invece di individuare nuove ricette o iniziative lo inviterei a far approvare al più presto dalla Commissione del Consiglio il progetto di legge 66, che contiene già importanti e decisivi interventi di sostegno alla famiglia a partire dell´introduzione del ´Fattore Famiglia lombardo´". L´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli commenta così le dichiarazioni rilasciate questa mattina dal presidente del Consiglio regionale Davide Boni. "Sono ormai mesi - prosegue Boscagli - che il progetto di legge è fermo in Commissione, pur essendo un´iniziativa che aiuterà significativamente le famiglie lombarde in questa crisi economica. Infatti, attraverso questo provvedimento, verrà introdotto per la prima volta nel nostro Paese il ´Fattore Famiglia´, un calcolo del reddito che supererà alcuni limiti dei precedenti sistemi come l´Isee (Indicatore socio economico equivalente) e tutelerà maggiormente la famiglia con compiti di cura". "Il ´Fattore Famiglia lombardo´ - spiega l´assessore - sarà lo strumento attraverso cui Regione, Province e Comuni determineranno, ciascuno nel rispetto delle rispettive competenze, il valore dei voucher sociali e sociosanitari, gli altri benefici economici e la compartecipazione economica ai costi delle prestazioni sociosanitarie e sociali".  
   
   
CORSO "LA VIOLENZA DOMESTICA, COME MEDIARE I CONFLITTI FAMILIARI E DI COPPIA"  
 
Bolzano, 11 gennaio 2012 - Iniziativa formativa della Scuola Provinciale per le Professioni Sociali "E. Levinas" di Bolzano. Iscrizioni aperte sino al 16 gennaio. Il conflitto in ambito familiare non è un evento di per sé negativo, ma un fenomeno naturale ed inevitabile, che contraddistingue le interazioni quotidiane e che permette di generare cambiamenti positivi. D’altra parte, il conflitto veicola anche aspetti estremamente distruttivi, che emergono in tutta la loro forza quando la conflittualità non viene esplicitata e gestita in modo costruttivo. Il corso, che si terrà il 26 e il 27 gennaio, vuole aumentare la sensibilità degli operatori al riconoscimento delle conflittualità familiari. Le iscrizioni aperte ad assistenti sociali ed operatori sociali, terminano il 16 gennaio. È stato richiesto l’accreditamento all’ordine degli assistenti sociali del Trentino - Alto Adige Per iscrizioni rivolgersi: Segreteria Formazione Continua, Scuola Provinciale per le Professioni Sociali "E. Levinas", Piazza Angela Nikoletti, 1 Bolzano, tel. 0471/440900, È possibile inoltre iscriversi on line al seguente indirizzo: www.Sociale-levinas.fpbz.it  
   
   
PRIMO SEMINARIO REGIONALE SULLE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI, LUNEDÌ 16 GENNAIO AL MUSMI DI CATANZARO  
 
Catanzaro, 11 gennaio 2012 - Il Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie della Regione ha organizzato il primo seminario regionale sulle Mutilazioni Genitali Femminili, in programma il prossimo 16 gennaio al Museo Storico Militare del Parco della Biodiversità di Catanzaro, a partire dalle ore 9.30. Interverranno Rubens Curia del Dipartimento Tutela della Salute; Giovan Battista Ascone, direttore dell’Ufficio Tutela dei soggetti più vulnerabili del Ministero della Salute, Afef Haji, vicepresidente di Pontes, Associazione dei tunisini in Italia, medici ed esperti scientifici tra cui Filippo Casadei, Cecilia Gallotti, Miriam Gualtieri, Salvatore Inglese, Ida Vero e Liliana Rizzo. Questo primo seminario regionale intende sensibilizzare, nel quadro delle iniziative del Governo nazionale, i soggetti istituzionali attraverso un serrato dialogo e si propone di creare un laboratorio regionale capace di suggerire interventi condivisi ed efficaci su un aspetto oltremodo conflittuale dell’integrazione socioculturale nell’età contemporanea.