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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Aprile 2012
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: PASSEGGERI, ON LINE, ENERGIA  
 
Strasburgo, 17 aprile 2012 - La sessione plenaria di questo mese inizierà martedì al posto di lunedì, e si concluderà dunque venerdì per rispettare le feste della Pasqua ortodossa. All´ordine del giorno: l´accordo sul trasferimento dei dati dei passeggeri aerei tra Ue e Usa, la censura on line da parte dei regimi totalitari, la tassazione sull´energia e, ancora una volta, la crisi economica. I dati dei passeggeri aerei - Il controverso accordo tra l´Unione europea e gli Stati Uniti d´America sul trattamento e sul trasferimento dei dati del codice di prenotazione (Passenger Name Record, Pnr) sarà discusso e votato giovedì. Sarà presentata la lista dei 19 dati personali che verrebbero trasferiti alle autorità americane per ogni viaggiatore tra Ue e Stati Uniti, nel caso in cui i deputati votassero a favore. Crisi economica - L´economia sarà ancora una volta al centro delle discussioni in plenaria. Martedì i deputati si confronteranno sulle misure per aiutare gli Stati membri in difficoltà rispetto alla propria stabilità finanziaria, mentre il giorno successivo gli eurodeputati incontreranno il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. Le misure per combattere l´evasione fiscale all´interno dell´Unione europea, il rilancio delle economia più deboli e il miglioramento dei diritti dei lavoratori e della protezione sociale per i cittadini che lavorano in un altro paese saranno all´ordine del giorno mercoledì e giovedì. Non solo Europa - Delle nuove misure di protezione della biodiversità e della natura saranno discusse dai deputati questa settimana, oltre alla possibile abolizione delle sovvenzioni a progetti nocivi all´ambiente e dei benefici fiscali del diesel rispetto alla benzina. Martedì i deputati si confronteranno anche sui confini dell´Unione europea, i diritti umani nel mondo, la censura on line. E ancora le strategie da prendere rispetto alla situazione in Siria, Mali, Birmania e al Mar Nero con l´Alto Rappresentante Catherine Ashton. Mercoledì, il re Abdullah Ii di Giordania sarà in visita al Parlamento europeo e incontrerà il presidente Martin Schulz.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA RENDE EFFETTIVI I DIRITTI FONDAMENTALI DEI CITTADINI  
 
Bruxelles, 17 aprile 2012 - La Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea –in vigore e giuridicamente vincolante da più di due anni - guida l´intero processo legislativo dell´Ue, dalla prima stesura degli atti fino alla loro pubblicazione. Essa contiene i diritti fondamentali – come la libertà d´espressione e la protezione dei dati di carattere personale - che rispecchiano i valori comuni dell´Europa e il suo patrimonio costituzionale. La seconda relazione annuale della Commissione europea sulla Carta rileva che il rispetto dei diritti fondamentali è un aspetto sempre più integrato nel processo di elaborazione delle politiche dell´Ue. Ad esempio, grazie alle misure adottate dalla Commissione per tenere conto nella nuova legislazione delle questioni relative alla privacy, i viaggiatori potranno rifiutarsi di sottoporsi alle procedure degli scanner di sicurezza negli aeroporti dell´Ue, e potranno scegliere di essere controllati con altri metodi. La Corte di giustizia dell´Ue rinvia sempre più spesso alla Carta, in particolare in decisioni fondamentali sulla discriminazione sessuale e la privacy su Internet. La relazione di oggi fa parte delle iniziative della Commissione volte a far conoscere la Carta ai cittadini, chiarendo in quali circostanze si applica e qual è il ruolo delle istituzioni dell´Ue nel campo dei diritti fondamentali. "Il mio principale obiettivo in questi due anni, da quando la Carta è diventata giuridicamente vincolante, è stato instaurare una autentica cultura dei diritti fondamentali nell´Ue. La Carta è ormai diventata la bussola di tutte le politiche dell´Unione", ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria responsabile per il portafoglio Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza. "Dobbiamo ora aiutare i cittadini a far valere concretamente i loro diritti, collaborando con gli Stati membri per garantire che le persone sappiano a chi rivolgersi in caso di violazione dei loro diritti." La funzione principale della Carta è garantire che le istituzioni dell´Ue rispettino i diritti fondamentali quando elaborano nuove normative europee. I diritti fondamentali sono ormai sistematicamente presi in considerazione nel processo legislativo dell´Unione. È così, ad esempio, che nel 2011 si è potuto assicurare che le nuove norme sull’uso dei body scanner negli aeroporti rispettino il diritto fondamentale alla protezione dei dati personali e al rispetto della vita privata e della dignità (Ip/11/1343). La Commissione non solo garantisce che le sue proposte siano compatibili con i principi della Carta, ma vigila anche affinché la Carta sia rispettata dagli Stati membri quando danno attuazione al diritto dell’Unione. Nel 2011 la Commissione ha espresso riserve circa l’indipendenza dell’autorità ungherese garante dei dati personali e sulle misure relative all’età pensionabile di magistrati, pubblici ministeri e notai in Ungheria. La Commissione ha avviato procedimenti d’infrazione per garantire che l’Ungheria sciolga tutte le riserve legali riscontrate (Ip/12/222). Parallelamente, la Carta aiuta sempre di più le autorità giurisdizionali nelle loro decisioni. Nel 2011 il numero di sentenze che citano i diritti fondamentali sanciti dalla Carta è aumentato del 50%, a livello sia Ue che nazionale. In una sentenza fondamentale in questo senso, la Corte di giustizia europea, nel chiarire le norme dell´Unione sulla determinazione dello Stato membro competente per valutare una domanda d´asilo, ha sottolineato il diritto dei richiedenti asilo di essere protetti da trattamenti inumani o degradanti (Memo/11/942). La decisione ha di fatto vietato i trasferimenti di richiedenti asilo in paesi in cui, per l´inadeguatezza delle condizioni di accoglienza, i diritti fondamentali sarebbero compromessi. Nel marzo 2011 la Corte ha deciso, nella causa Test-achats, che differenziare i premi assicurativi fra uomini e donne costituisce una discriminazione sessuale (Memo/11/123); nel novembre 2011 ha statuito che obbligare un fornitore di accesso a Internet a predisporre un sistema di filtraggio per prevenire un´eventuale violazione di diritti di proprietà intellettuale sarebbe in contrasto con i diritti dei clienti a ricevere ed inviare informazioni (causa Scarlet contro Sabam). Stando a un sondaggio Eurobarometro pubblicato oggi (Flash Eb 340) sulla Carta Ue dei diritti fondamentali, l´esistenza della Carta è sempre più nota (il 64% dei cittadini europei ne è a conoscenza, contro il 48% nel 2007). Il 45% delle lettere dei cittadini alla Commissione su questioni legate ai diritti fondamentali riguardavano situazioni in cui la Carta potrebbe essere d´applicazione. Tuttavia, una conoscenza approfondita dell´applicazione della Carta resta limitata. Il 65% degli europei vorrebbe saperne di più sugli organismi a cui rivolgersi in caso di violazione dei diritti riconosciuti loro dalla Carta. I cittadini europei hanno spesso una convinzione erronea sulle finalità della Carta, sui casi in cui essa si applica e sul ruolo dell´Ue. Oltre la metà delle lettere inviate alla Commissione nel 2011 (il 55%) esulavano dall´ambito d´applicazione della normativa europea. Si ritiene comunemente che la Carta conferisca alla Commissione un diritto generale di intervento in ogni caso in cui si sospetti una violazione dei diritti fondamentali ovunque nell´Ue. Ma non è così: la Carta si applica agli Stati membri nell´attuazione del diritto dell´Unione. Ogni Stato dell´Ue, poi, tutela tali diritti attraverso la propria costituzione nazionale e l´autorità giudiziaria. La Carta non li sostituisce. Se un cittadino ritiene che i suoi diritti siano stati violati deve in primo luogo rivolgersi a un giudice o al difensore civico nazionale. Contesto Con l´entrata in vigore del trattato di Lisbona il 1º dicembre 2009, la Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea è diventata giuridicamente vincolante. Nell´ottobre 2010 la Commissione ha adottato una Strategia per un´attuazione effettiva della Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea e ha elaborato una "Check-list dei diritti fondamentali" per rafforzare la valutazione d´impatto delle sue proposte legislative sui diritti fondamentali . Si è inoltre impegnata a informare i cittadini sui casi in cui può intervenire in questioni relative ai diritti fondamentali e a pubblicare una relazione annuale sull´applicazione della Carta al fine di monitorare i progressi compiuti al riguardo. La Commissione sta lavorando con le autorità competenti a livello nazionale, regionale e locale, così come a livello Ue, per informare meglio i cittadini sui loro diritti fondamentali e sugli organismi a cui rivolgersi in caso di presunta violazione di tali diritti. Fornisce inoltre informazioni pratiche ai cittadini sull´esercizio dei propri diritti sul Portale europeo della giustizia elettronica, e ha avviato un dialogo sul trattamento delle denunce relative ai diritti fondamentali con i difensori civici, gli enti per le pari opportunità e gli organismi per i diritti dell´uomo. Per ulteriori informazioni Commissione europea – diritti fondamentali: http://ec.Europa.eu/justice/fundamental-rights/index_it.htm    
   
   
SECONDO UNA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, PROGREDIRE VERSO LA PARITÀ TRA UOMINI E DONNE STIMOLA LA CRESCITA ECONOMICA  
 
Bruxelles, 17 aprile 2012 - Migliorare la parità tra uomini e donne è una componente essenziale della risposta dell´Ue all´attuale crisi economica: è quanto emerge dall´ultima relazione annuale della Commissione europea sulla parità di genere. La relazione prende in esame i progressi compiuti durante lo scorso anno per colmare il divario tuttora esistente tra uomini e donne in ambito professionale, economico e sociale. Malgrado i timidi progressi in termini di aumento del numero di donne ai vertici aziendali e di riduzione del divario nelle retribuzioni, resta ancora molto da fare. Per raggiungere l´obiettivo generale dell´Ue di un tasso occupazionale del 75% della popolazione adulta entro il 2020, i paesi membri devono promuovere maggiormente la presenza delle donne nel mercato del lavoro. Un modo per accrescere la competitività dell´Europa consiste nel conseguire un migliore equilibrio tra uomini e donne nei posti di responsabilità in ambito economico. Vari studi hanno dimostrato che la diversità di genere apporta notevoli benefici e le aziende con una percentuale più alta di donne nei consigli di amministrazione sono più performanti rispetto a quelle guidate da soli uomini. "Le ragioni economiche a favore di una maggiore occupazione femminile e una maggiore presenza delle donne ai vertici aziendali sono evidenti", ha affermato Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea responsabile per il portafoglio Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza. "Saremo in grado di raggiungere gli obiettivi economici ed occupazionali solo se sapremo sfruttare al meglio le nostre risorse umane, sia nel mercato del lavoro in generale che ai vertici delle aziende. Ciò costituisce una parte essenziale del piano per la ripresa economica". La relazione pubblicata oggi, relativa ai progressi realizzati nel 2011 in tema di parità tra i sessi, fa parte di una relazione più ampia della Commissione europea sull´applicazione, nello scorso anno, della Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea (Ip/12/370). La relazione illustra i principali sviluppi a livello nazionale ed europeo nei cinque settori chiave della strategia Ue in materia di parità di genere per il 2010-2015, ovvero l´economia, la parità di retribuzione, il processo decisionale, la violenza contro le donne e la parità tra uomini e donne fuori dai confini dell´Ue. Sul mercato del lavoro, il tasso di occupazione delle donne è pari al 62,1%, rispetto al 75,1% degli uomini. Ciò significa che l´Ue potrà raggiungere l´obiettivo di portare l´occupazione al 75%, come previsto nella strategia Europa 2020, solo attraverso un forte impegno a sostegno della parità di genere. Nella strategia Europa 2020, la Commissione ha sottolineato la necessità di promuovere un migliore equilibrio tra vita privata e professionale, in particolare attraverso strutture adeguate di assistenza all´infanzia, un migliore accesso a formule di lavoro flessibili, e facendo in modo che i sistemi fiscali e previdenziali non penalizzino le persone che costituiscono la seconda fonte di reddito (Ip/11/685). Tutto ciò contribuirà ad assicurare che un maggior numero di donne possa inserirsi e restare nel mercato del lavoro. Il divario retributivo tra uomini e donne nell´Ue è diminuito leggermente. In media però, le donne guadagnano ancora il 16,4% in meno degli uomini per ogni ora di lavoro. Tale disparità è provocata da diversi fattori, come la segregazione nel mercato del lavoro e le differenze nelle scelte dei percorsi formativi. La seconda Giornata europea per la parità retributiva ha evidenziato questo problema e le possibili soluzioni (Ip/12/211). Gli scarsi progressi compiuti nell´assicurare l´equilibrio di genere nei consigli di amministrazione aziendali hanno portato la Commissione ad avviare una consultazione pubblica sulle possibili misure a livello europeo per affrontare un problema che rischia di frenare l´innovazione e la crescita in Europa (Ip/12/213). Infine, la Commissione ha realizzato un importante passo avanti verso l´obiettivo di porre fine alla violenza contro le donne, attraverso una serie di misure che mirano a rafforzare i diritti delle vittime di reato (Ip/11/585), fra cui figurano interventi specificamente volti ad aiutare le donne vittime di violenza domestica.  
   
   
NUOVA PARTNERSHIP TRA L´UE E LE DONNE DELLE NAZIONI UNITE PER POTENZIARE LA PARITÀ TRA I SESSI IN TUTTO IL MONDO  
 
 Bruxelles, 17 aprile 2012 - Un nuovo partenariato tra l´Ue e le donne delle Nazioni Unite istituito per rafforzare la cooperazione tra le due organizzazioni sul loro lavoro sulla emancipazione delle donne e uguaglianza di genere, è stato firmato ieri dal rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza / Vice Presidente della la Commissione Catherine Ashton e il Commissario per lo sviluppo Andris Piebalgs, con il Sottosegretario generale e direttore esecutivo di Un Women Michelle Bachelet. Il nuovo protocollo d´intesa firmato il margine della Ue per l´energia sostenibile per tutti tenutosi a Bruxelles, ribadisce la partnership tra le due organizzazioni per promuovere la parità di genere e l´empowerment delle donne in tutto il mondo e garantisce una più stretta collaborazione, la condivisione di informazioni, competenze e analisi al fine per far avanzare in modo efficace i diritti delle donne. La cooperazione si concentrerà in primo luogo a garantire la rappresentanza delle donne nel processo decisionale nei campi dell´economia, della politica e la giustizia in tutto il mondo, nonché un migliore accesso per le donne al lavoro e opportunità sociali. Fondamentalmente, la partnership vedrà le due organizzazioni che si uniscono per dare seguito alla lotta contro la violenza sessuale e di genere. Ciò include un impegno a fornire maggiore sostegno e protezione alle vittime di violenza e incrementando l´accesso ai servizi di supporto e per le donne colpite. Catherine Ashton ha detto: " La discriminazione contro donne e bambine rimane la forma più diffusa e persistente disuguaglianza con le donne delle Nazioni Unite lavoreremo per migliorare il ruolo delle donne in campo politico ed economico al processo decisionale Avremo anche lottare contro l´impunità per i responsabili di violenza sessuale.. La violenza, garantire una migliore protezione delle donne e migliorare il loro accesso alla giustizia. Si tratta di questioni che richiedono la nostra attenzione e questa nuova partnership rafforza la nostra capacità di lavorare ancora più duramente per raggiungere questi obiettivi ". Commissario Ue per lo Sviluppo, Andris Piebalgs ha aggiunto: " Come ho viaggiare in tutto il mondo, vedo che le donne sono gli agenti del cambiamento ci sarà alcuno sviluppo umano ed economico, senza il rispetto suono dei diritti delle donne e delle condizioni Si tratta di un fondamentale.. Parte della politica di sviluppo che desidero campione. Sono convinto che questa partnership avrà la nostra collaborazione con le donne delle Nazioni Unite ad un nuovo livello, garantendo maggiore efficienza e un migliore sostegno alle donne di tutto il mondo ". Le donne delle Nazioni Unite sotto-segretario generale e direttore esecutivo di Michelle Bachelet, ha dichiarato: "La piena partecipazione delle donne allo sviluppo rafforza la democrazia, la pace e sostenibile a livello globale. Con la firma di questa partnership strategica, l´Unione europea e Nazioni Unite Women ribadisce il loro forte impegno all´uguaglianza di genere e l´empowerment delle donne. Questa partnership si basa sulla continua collaborazione in diverse aree di lavoro.L´unione europea è un partner molto importante per le donne delle Nazioni Unite e il memorandum d´intesa migliorerà la nostra cooperazione su politiche e programmi che fanno la differenza nella vita di milioni di donne e ragazze in tutto il mondo. " La partnership coinvolgerà le due organizzazioni che lavorano insieme su politiche e programmi in materia di parità di genere e l´empowerment delle donne.Questo significa anche che le valutazioni le informazioni pertinenti, di analisi e strategiche sono regolarmente condivise al fine di migliorare la collaborazione.  
   
   
FVG: 14 MILIONI DI FONDI REGIONALI PER PROGETTI UE  
 
 Udine, 17 aprile 2012 - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell´assessore alle Relazioni comunitarie Elio De Anna, ha approvato in via preliminare il riparto dei fondi ad integrazione di quelli già stanziati a livello europeo. La somma totale è di 14 milioni 844.391 euro di cui 11 milioni circa di spese di investimento e 3 milioni 737 mila di spesa corrente. In particolare, nella quota dei fondi da destinare alla copertura di programmi e progetti già presentati, vi sono un milione circa di euro per Life + natura e biodiversità a cura del Servizio regionale caccia, risorse ittiche e biodiversità; 13 mila euro per il programma Progress della Direzione regionale Salute; 37 mila euro per il programma Easy Way-progetto Strada, realizzato dalla società tedesca Lkz Prien Gmbh per conto del Land Baviera e al quale partecipa il Servizio regionale mobilità. Nella quota dei fondi da destinare alla costruzione di un parco progetti ammissibili a finanziamento europeo compaiono 500 mila euro per il Fondo europeo pesca 2007-2013 a favore dell´asse che riguarda i porti, luoghi di sbarco e ripari; 4milioni 486 mila euro per un intervento di competenza della Protezione civile a salvaguardia dei centri abitati tramite adeguamento della rete di scolo in destra del torrente Torre e opere di difesa idraulica; due milioni per la valorizzazione e consolidamento dell´albergo diffuso; 300 mila euro per lo sviluppo competitivo delle Pmi e quasi due milioni a disposizione di un bando per iniziative rivolte a sostenere l´utilizzo del commercio elettronico da parte delle imprese; 700 mila euro per lo scorrimento delle graduatorie dell´Interreg Iv Italia Austria 2007-2013.  
   
   
MAUGERI, FORMIGONI: SMONTERÒ TUTTI I FALSI SCENARI  
 
Milano, 17 aprile 2012 - "Nella vicenda della Maugeri e del San Raffaele non è stato sottratto un solo euro pubblico né alla Regione né allo Stato e nessun politico o dirigente di Regione Lombardia è indagato. Nessuno si permetta di tirare in ballo il nome di Roberto Formigoni o della Regione Lombardia. Se ci sono state irregolarità, esse riguardano aziende private e rapporti tra privati, l´impressione è che sia in atto un regolamento di conti tra privati. Nessuno si faccia scudo del mio nome per difendere se stesso. Tutelo e tutelerò in tutte le sedi il buon nome mio e quello di Regione Lombardia". Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni commenta così le ripercussioni sui media delle inchieste giudiziarie sull´operato della fondazione Maugeri e del San Raffaele, "fondazioni private della cui azione rispondono i privati". Netta, anche sul piano personale, la precisazione di Formigoni: "Non ho mai ricevuto un euro o alcuna regalia da nessuno". Bene Le Indagini Della Magistratura - "Fa bene - dice Formigoni - la magistratura a indagare per vedere per quale finalità sarebbero stati utilizzati i fondi privati sottratti da privati". Per questa ragione diffida chiunque a parlare di "´scandalo nella sanità lombarda´: lo scandalo, se fosse giudicato tale dai giudici, riguarderebbe aziende private e azioni di privati eventualmente in concorso tra loro". Il Ruolo Di Acquirente Della Regione - Il ruolo di Regione Lombardia era e resta il medesimo: "Acquistiamo prestazioni sanitarie o assistenziali di assoluta eccellenza - nota Formigoni - che alcuni soggetti privati erogano. Le acquistiamo a un prezzo congruo stabilito per legge e le mettiamo a disposizione dei cittadini. Regione Lombardia, per legge, è tenuta a controllare soltanto la qualità della prestazioni acquistate e la congruità dei prezzi". Prestazioni che´ nel caso della fondazione Maugeri ´essa stessa fornisce sull´intero territorio nazionale: "Si vada a investigare - questo l´invito di Formigoni - anche cosa succede in altre Regioni". Nessun Bisogno Di Mediatori - Assolutamente non veritiera è la tesi secondo cui l´interlocuzione tra Regione Lombardia e la sanità privata sarebbe avvenuta in passato per il tramite di mediatori: "In Regione Lombardia - puntualizza Formigoni - non c´è mai stato bisogno di alcun mediatore in alcun campo, tanto meno nella sanità. Ho costruito una Regione aperta, trasparente e in continuo dialogo con tutti, siano essi cittadini o operatori. Riceviamo costantemente delegazioni di imprenditori, lavoratori, associazioni, famiglie e cittadini, che ci chiedono di incontrarli e noi rispondiamo puntualmente a queste richieste. Non c´è mai stato bisogno di alcun mediatore". Controllo Dei Bilanci Ai Prefetti - Circa il ruolo della Regione, la Lombardia "non può controllare i bilanci delle aziende o delle fondazioni private. Le fondazioni presentano i propri bilanci al prefetto". Di fronte alle inchieste giudiziarie la Presidenza di Regione Lombardia sta riflettendo "se sia possibile chiedere allo Stato di aumentare i poteri di controllo nei confronti delle aziende private: sottoporrò questa riflessione allo Stato, perché è il Parlamento nazionale che deve legiferare in questa materia. Per ora, tuttavia, la legge esclude qualunque intrusione della Regione nel controllo dei bilanci delle aziende private". La Partnership Pubblico-privato In Italia - Falsa è la notizia secondo cui in Lombardia enormi flussi di denaro sarebbero stati destinati ai privati a scapito del pubblico: "La sanità privata non esiste soltanto in Lombardia - commenta il presidente -. In Lombardia esiste in una misura inferiore ad altre 7 regioni italiane. Ci sono diverse Regioni, alcune delle quali governate dal centrosinistra, che erogano una quantità di fondi alla sanità privata o all´assistenza privata superiore a quella della Lombardia. Nella nostra Regione abbiamo creato un sistema equilibrato che funziona e che presenta il giusto mix di pubblico e privato". Il Vento Dell´antipolitica - La conclusione di Formigoni è politica: "In questo momento di crisi della politica c´è qualcuno che ha interesse a cercare di denigrare e indebolire l´amministrazione più importante d´Italia retta ancora dalla politica. Non permetteremo tutto ciò: continuerò a smontare uno per uno gli scenari fantasiosi e falsi che si tentano di costruire".  
   
   
REGIONE LOMBARDIA: PIANO COMPETITIVITÀ DA 73 MILIONI  
 
Milano, 16 aprile 2012 - E´ stato definitivamente varato ieri il Piano 2012 da 73 milioni per la competitività delle imprese e del territorio lombardo, ulteriore tappa di attuazione dell´Accordo di programma tra Regione e Camere di commercio lombarde, che ha già messo in campo, dal 2006 al 2011, 380 milioni di euro. Concorrono allo stanziamento 2012: con 39 milioni la Regione, con 31 le Camere di Commercio, mentre il rimanente proviene da altri soggetti. Il Collegio Di Indirizzo - Il Piano è stato approvato nel corso della riunione del Collegio di indirizzo e sorveglianza dell´Accordo di Programma per la Competitività, composto appunto dai rappresentanti di Regione e sistema camerale, rispettivamente Roberto Formigoni e Francesco Bettoni; il primo insieme al vicepresidente e assessore all´Industria e Artigianato Andrea Gibelli e agli altri assessori interessati (Aprea, Istruzione formazione e Cultura; Boscagli, Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale; Cattaneo, Infrastrutture e Mobilità; Colucci, Sistemi verdi e Paesaggio; Raimondi, Ambiente, Energia e Reti; il sottosegretario Cavalli, Università e Ricerca). Con il presidente di Unioncamere Lombardia Bettoni erano presenti i presidenti e i dirigenti apicali delle 12 Camere di commercio. Tre Assi Di Intervento - Il senso complessivo del Piano è concorrere a mantenere elevato il livello di competitività del Sistema Lombardia, attraverso tre assi: - competitività delle imprese (63 mln) - competitività e attrattività dei territori (5,3 mln) - progetti di sistema a supporto delle Mpmi e dell´imprenditorialità (4,6 mln). "L´adp Competitività - ha sottolineato Formigoni - è lo strumento che abbiamo costruito insieme per sviluppare un´azione comune a favore del nostro sistema economico e produttivo: uno strumento che si è rivelato un solido punto di riferimento. Dal 2006 al 2011 abbiamo messo in campo 380 milioni di euro, sulla base di una strategia comune, di obiettivi condivisi per la competitività a sostegno del tessuto imprenditoriale". "L´accordo - ha rimarcato con convinzione Bettoni, evidenziando la positività della linea su cui si muove Regione Lombardia - è un esempio di cooperazione istituzionale virtuoso e unico nel contesto nazionale, preziosissimo ed efficace per il sistema delle nostre piccole e medie imprese. Lo dimostrano con grande chiarezza anche le cifre a consuntivo del Piano 2011: oltre 90 milioni di stanziamenti, 50 tipi di intervento strategici e ben mirati, e un indice di utilizzo effettivo delle risorse investite straordinario: il 97 per cento". Le Priorità Strategiche - Le priorità della pianificazione 2012 sono state illustrate dallo stesso Formigoni, che le ha così sintetizzate: "Recupero di competitività sui mercati internazionali; investimenti in innovazione; reti di imprese, intese come aggregazioni e che aumentano le capacità di innovazione e competizione; attrattività dei territori verso gli investitori internazionali; disponibilità e accesso al credito". Ed ecco più dettagliatamente le azioni previste dal Piano 2012. Asse1 - Competitività Delle Imprese - Questo asse mette in primo piano: internazionalizzazione, innovazione, credito, reti. Alcuni esempio: - - Internazionalizzazione - Bando unico voucher per l´internazionalizzazione per promuovere una maggiore e concreta internazionalizzazione del tessuto produttivo regionale, Fondo di garanzia per l´internazionalizzazione delle Pmi, Missioni di sistema, promozione dei servizi di informazione e orientamento alle imprese; -Innovazione - Bando voucher ricerca e innovazione per la competitività e i processi di brevettazione; promozione della partecipazione delle imprese a bandi europei sul tema della ricerca, innovazione e competitività; promozione del trasferimento tecnologico dalle imprese che producono innovazione; Fondo per l´Innovazione delle imprese del terziario; nuovo Piano per l´energia, coniugando lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, il risparmio e l´efficienza energetica, con le aspettative di rilancio economico; sostegno ai settori produttivi delle imprese culturali e creative; - Accesso Al Credito - elemento cruciale per la sopravvivenza e lo sviluppo delle realtà imprenditoriali (iniziativa ´Creditoadesso´, con copertura fino a 500 milioni, a seguito dell´accordo stipulato nel 2009 con la Banca Europea degli Investimenti, per sostenere le necessità di capitale circolante legate; Fondo abbattimento interessi su finanziamenti concessi sull´iniziativa ´Creditoadesso´ con dotazione di 23 milioni; Fondo Centrale di garanzia, allo studio). - Reti E Contratto Di Rete - Programma Ergon a più assi di intervento, finalizzati a sostenere le reti di imprese; costituzioni di reti di impresa nei settori del commercio, del turismo e dei servizi. Asse 2 Attrattività E Competitività Dei Territori - In questo ambito sono da citare la valorizzazione del sistema fieristico, di incubatori, parchi tecnologici e centri di ricerca, le iniziative per il consolidamento e l´evoluzione dei Distretti del Commercio, la valorizzazione dell´impiantistica sportiva. Sostegno e promozione dei fattori di attrattività vengono perseguiti con utilizzo di marchi territoriali, collettivi e di prodotto, di processo, valorizzazione di cluster esistenti, programmi specifici nei settori eno-agroalimentare, agro-forestale ed economia dei parchi, turismo e ricettività, grandi eventi sportivi. Fattori fondamentali di contesto per la competitività locale sono i progetti di valorizzazione comparto culturale e cine-audiovisuale, la semplificazione e la digitalizzazione. Asse 3 Progetti Di Sistema A Supporto Delle Mpmi - Qui l´attenzione sarà rivolta in particolare ai giovani e all´ambito della sicurezza del lavoro, all´attuazione dello Small Business Act, alle iniziative per la Cooperazione. Verranno inoltre sviluppati progetti approvati nel 2011 (responsabilità sociale di impresa, Invest in Lombardy, Programma Aster).  
   
   
A FORMIGONI LE LETTERE DI DIMISSIONI DEGLI ASSESSORI LOMBARDI RIZZI E MAULLU  
 
Milano, 17 aprile 2012 - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha ricevuto ieri le lettere degli assessori Monica Rizzi (Sport e Giovani) e Stefano Maullu (Commercio, Turismo e Servizi), con le quali hanno annunciato le loro dimissioni dall´incarico fin qui ricoperto. Il presidente Formigoni ha poi fatto sapere che a breve procederà a rendere operative le dimissioni e a nominare i loro successori.  
   
   
LE MISURE PER LA CRESCITA E PER I GIOVANI PRESENTATE DALL’ EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 17 aprile 2012 - Provvedimenti per la crescita da 180 milioni e un piano straordinario della Regione per l´occupazione giovanile che mette a disposizione 46 milioni per favorire l´ingresso al lavoro e il contrasto alla precarietà. «Innovare e qualificare il lavoro, contrastare le precarietà dei giovani e sostenere le imprese. Obiettivi questi condivisi con le forze socio-economiche emiliano romagnole per rispondere non solo al processo di crisi ma per interpretare i cambiamenti dei sistemi produttivi internazionali. Noi non abbiamo mai pensato a due tempi separati, uno per superarre la crisi l’altro per innescare la crescita». Lo ha detto ieri il presidente della Regione Vasco Errani durante la presentazione dei provvedimenti economici varati dalla Giunta per la crescita e i giovani. Si tratta di 180 milioni di euro, in tre anni, per sostenere la crescita economica in Emilia-romagna e oltre 46 milioni di euro per la stabilizzazione dei giovani nelle imprese per l’occupazione giovanile e contrastare la precarietà. Gli specifici interventi sono stati illustrati dagli assessori regionali al Lavoro Patrizio Bianchi e alle Attività produttiveGian Carlo Muzzarelli. Inoltre il presidente Errani ha aggiunto che «tre sono gli assi su cui vogliamo puntare: il credito per dare alle imprese le risorse necessarie per investire, l’innovazione e la formazione e premiare le aziende che hanno avuto in questi anni comportamenti virtuosi». «Nel programma – ha spiegato l’assessore Muzzarelli - per le attività produttive ci sono le direzioni di marcia, e ci sono anche risorse concrete per favorire le imprese a conseguire i loro obiettivi. Con le risorse messe in campo, vogliamo favorire misure di stimolo alla crescita economica, accesso al credito, premialità delle imprese virtuose. L´emilia-romagna deve crescere, e deve farlo a partire da quel sistema imprenditoriale che in questi anni ha saputo resistere alla crisi, e ora continua a mettersi in gioco assicurando occupazione stabile. Elemento importantissimo è che queste misure hanno la condivisione delle forze economiche e sociali, e questo per noi è un elemento di grande importanza». «La Regione crede nei giovani e investe per la stabilizzazione e la buona occupazione – ha spiegato l’assessore Bianchi - mettiamo a disposizione una somma molto ingente, 46 milioni, per le imprese che vogliono assumere dei giovani e per fare più formazione, e creare maggiori più intelligenze. Oggi si compete nel mondo se si hanno più competenze, vuol dire più scuola, più formazione, più qualifiche. Tutte le nostre imprese devono agire per avere più qualità». - Programma Attività produttive e Ricerca - Ben 180 milioni di euro, in tre anni, le risorse previste per il nuovo Programma regionale delle attività produttive e della ricerca industriale per il 2012-2015. Programma punta a: innalzare il livello di competitività e di attrattività territoriale, promuovere un ecosistema efficiente della ricerca e dell’innovazione, garantire una domanda pubblica e privata orientata all’innovazione, sostenere il rafforzamento tecnologico ed organizzativo delle filiere, accrescere il livello di internazionalizzazione delle imprese, garantire finanza per la nascita, la crescita e l’innovazione delle imprese. Dopo un anno di confronto con la società emiliano romagnola, la Giunta regionale ha approvato il documento relativo ai due Programmi delle attività produttive e della ricerca, che nei prossimi mesi dovrà essere approvato dall’ Assemblea Legislativa. Sono 6 i programmi operativi, a cui si aggiunge l’assistenza tecnica, individuati come strumenti attuativi del Programma rispondenti ad una logica di specializzazione delle policies ed integrazione degli strumenti, tesi a garantire operatività, strategicità e continuità nel tempo. Nel dettaglio si tratta: ricerca industriale e trasferimento tecnologico (Prriitt) con 45 milioni di euro in tre anni; innovazione, qualificazione e responsabilità sociale delle imprese (36 milioni di euro in tre anni); finanza per la crescita e lo sviluppo delle imprese (30 milioni di euro in tre anni); internazionalizzazione per il sistema produttivo (42 milioni di euro in tre anni); sviluppo territoriale e attrattività (24 milioni di euro in tre anni); semplificazione, sviluppo digitale e partenariato (1,5 milioni di euro in tre anni); assistenza tecnica (1,5 milioni di euro in tre anni). Gli interventi, e le risorse previste per realizzarli, risultano fondamentali per affrontare i temi posti dalla crisi economica e puntare alla crescita. I documenti di programmazione economica si muovono nel solco del “Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva – promosso dalla Regione e sottoscritto dalle istituzioni e dalle associazioni imprenditoriali e sindacali - che punta a promuovere un sistema produttivo dinamico e competitivo fondato sull’uso efficiente delle risorse, sulla circolazione di conoscenza, creatività ed innovazione, assicurando sia elevata occupazione che qualità del lavoro. Sapere, green economy e made in Italy gli assi attorno a cui ruotano gli interventi. - Piano straordinario per l’occupazione dei giovani e per le competenze delle imprese - Il Piano prevede 4 fondi con una dotazione complessiva di 46 milioni di euro: Fondo apprendistato (20 milioni), Fondo per l’assunzione e la stabilizzazione (20 milioni), Fondo 30-34 anni (3 milioni), Fondo fare impresa (3 milioni). Il Piano comprende inoltre 2 accordi con i Fondi interprofessionali For.te e Fon.ter. Fondo apprendistato La Regione promuove il contratto di apprendistato per l’importante contenuto formativo che permette ai giovani di incrementare le proprie competenze. Vengono definiti 3 percorsi, diversificati in funzione delle condizioni di accesso, come età e titoli posseduti dai ragazzi. Per tutti e tre i percorsi la Regione finanzia il percorso formativo attraverso voucher e riconosce alle imprese un incentivo legato alla formazione. Per i giovani fino a 25 anni di età, sprovvisti di titolo di qualifica o di diploma, la Regione incentiva il contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma. Per i giovani tra i 18 e i 29 anni il contratto previsto è l’apprendistato professionalizzante o il contratto di mestiere, in cui la parte formativa di 120 ore nel triennio è parte integrante del contratto di lavoro. Per i giovani fino a 30 anni in possesso di un diploma o di una laurea la tipologia contrattuale incentivata dalla Regione è l’apprendistato di alta formazione e ricerca. Fondo per l’assunzione e la stabilizzazione - Si tratta di incentivi all’assunzione o alla trasformazione di altre forme contrattuali a tempo indeterminato. Una nuova assunzione a tempo indeterminato sarà incentivata per un lavoratore uomo con 7 mila euro, per una lavoratrice con 8 mila. La trasformazione di un contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato sarà incentivata con 3 mila euro per i lavoratori e 4 mila per le lavoratrici, mentre la trasformazione di altri tipi di contratto, diversi dall’apprendistato, riceveranno 6 mila euro per gli uomini e 7 mila per le donne. Gli incentivi saranno graduati, da 0 al 150%, attribuendo premi maggiori alle aziende che non hanno licenziato al 31 dicembre 2011: se l’azienda ha licenziato da meno di 12 mesi non avrà alcun incentivo, se ha licenziato nel periodo compreso tra 12 e 24 mesi riceverà il 50%, da 24 a 36 mesi avrà il 100% dell’incentivo, se invece sono almeno 36 mesi che non ha licenziato riceverà il 150%. Inoltre il contratto di lavoro dovrà essere mantenuto per almeno 3 anni, periodo in cui l’azienda non potrà ricorrere agli ammortizzatori sociali per i lavoratori assunti, pena la revoca dell’incentivo. Il monitoraggio dell’andamento delle assunzioni e del mantenimento in organico dei lavoratori assunti con l’incentivo sarà effettuato dalla Regione ogni 6 mesi attraverso il Sistema Informativo Lavoro dell’Emilia-romagna. Fondo 30 – 34 - La Regione finanzia il percorso formativo attraverso i voucher, realizzato prima dell’accensione del contratto per ridurre il divario tra le competenze richieste dall’impresa e le competenze possedute dai giovani, e favorirne quindi l’assunzione a tempo indeterminato. Fondo Fare Impresa - Il Piano prevede percorsi formativi e di consulenza ad accesso individuale per i giovani dai 18 ai 34 anni, personalizzabili nella durata, nelle competenze in ingresso e in uscita, e nei servizi e che saranno erogati dagli enti di formazione accreditati. La Regione inoltre intende finanziare anche un’offerta di azioni formative e di accompagnamento a supporto alle imprese e i sistemi di imprese che hanno attivato processi di riorganizzazione, riposizionamento e innovazione per affrontare la ripresa economica. Attraverso appositi bandi saranno finanziate azioni di accompagnamento per innalzare le competenze dell’imprenditore e delle figure chiave, che permettano alle impresa un posizionamento competitivo. Disoccupazione giovanile in Emilia-romagna - In Emilia-romagna è disoccupato il 13,5% dei giovani tra i 15 e i 29 anni, mentre è stimata attorno al 5,6% la percentuale di persone che non studia e non lavora. Inoltre sono circa 120 mila i giovani con contratti di lavoro atipici. A livello nazionale il tasso di disoccupazione nella stessa fascia d’età 15 – 29 è del 29%, a cui vanno aggiunti i ragazzi che non studiano e non lavorano.  
   
   
SVILUPPO: IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO UNITARIO PER IL MINISTRO OGGI A PESCARA VIENE PRESENTATO IN OCCASIONE DEL PATTO  
 
 Pescara, 17 aprile 2012 - Il Presidente della Regione Abruzzo, in occasione della riunione di oggi pomeriggio, a Pescara, del Patto per lo Sviluppo che incontra il Ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, presenterà all´esponente di Governo un Documento Programmatico Unitario, frutto del lavoro di tutte le componenti del Patto e sintesi condivisa delle principali istanze del territorio regionale. Tre le direttrici: sviluppo economico, coesione sociale e territoriale e infrastrutture. Di seguito i contenuti del Documento. Il 13 aprile 2011 tutte le parti sociali, le organizzazioni datoriali, i rappresentanti degli Enti Locali, del sistema creditizio e universitario, della maggioranza e della minoranza di governo, hanno sottoscritto a Pescara un documento unitario, programmatico e di enorme significato politico: il Patto per lo Sviluppo. I sottoscrittori, pur mantenendo le proprie prerogative, hanno dimostrato il senso di responsabilità che l´eccezionalità del momento imponeva. L´abruzzo, infatti, ha subito, più di altre Regioni italiane, le conseguenze di una crisi globale che, con preoccupante ripetitività, alterna ancora fasi di difficile interpretazione, ma comunque di estrema gravità. In Abruzzo abbiamo avuto, inoltre un evento catastrofico, il terremoto de L´aquila, che ha acuito una situazione di crisi che comunque si era già dimostrata più forte che altrove, con un risultato complessivo di dimensioni preoccupanti. Infine, a completamento di un quadro a tinte fosche, l´attuale Governo regionale, si è trovato a dover fronteggiare un´eredità debitoria delle passate amministrazioni che ha imposto il commissariamento della sanità pubblica. In quest´ottica, la Regione Abruzzo è fortemente impegnata in azioni di risanamento dei conti e di riforma complessiva del sistema di sviluppo economico regionale. Riforme che potrebbero avere ulteriore impulso se la nuova Programmazione Comunitaria 2014-2020 ricomprendesse l’ Abruzzo all´interno del nuovo Obiettivo Transizione". In questo scenario, si inquadrano le finalità del Patto per lo Sviluppo, un organismo rappresentativo dell´intera collettività che promuove e sostiene lo sviluppo della comunità regionale, tanto dal lato economico quanto dal lato civile, sociale e culturale, con azioni strategiche ed integrate volte a dare una risposta alle priorità di intervento. Il 21 settembre 2011, l´intero Patto per lo Sviluppo ha incontrato a Roma un´autorevole e qualificata rappresentanza di Governo, guidata dal Sottosegretario On. Letta, in quell´occasione vennero già evidenziate le priorità regionali e le criticità che ostacolavano lo sviluppo e la coesione territoriale. Il Patto per lo Sviluppo, forte della propria rappresentatività, oggi chiede, di nuovo, per tramite del Ministro Barca, un rinnovato impegno di tutto il Governo che, nell´eccezionalità della situazione abruzzese, veda una sua significativa e rapida concretizzazione attraverso le istanze di seguito elencate. In questo quadro, con particolare riferimento al nuovo ruolo che il Governo ha già inteso assumere soprattutto rispetto le questioni riguardanti la ricostruzione post terremoto, il Patto per "lo Sviluppo guarda con grande attenzione all´elaborando progetto Ocse / Università di Groningen, rilevando l´opportunità di una integrazione del progetto stesso con le istanze del Patto per lo Sviluppo, quale principale strumento di programmazione partecipata, e quindi con la programmazione regionale, affinché le indicazioni e le strategie di sviluppo individuate dal progetto possano trovare condivisione e finalizzazione nel Patto e viceversa. Istanze Del Patto Per Lo Sviluppo Sviluppo Economico 1) Masterplan: Rendere operativo il programma e disponibili le risorse (L.77 del 24.6.2009), autonomamente rispetto alle risorse legate alla ricostruzione, anche attraverso eventuali soluzioni di carattere legislativo. 2) 90 Mil in "de minimis" per L´aquila: Tavolo ministeriale per definire modalità e tempistiche di impiego dei 90 milioni in de minimis per L’ Aquila, come deciso dal Governo e approvato dalle Camere. Verifica conclusiva sulle possibilità di riconoscimento di una zona franca per L´aquila. 3) Aree di Crisi: Riconoscimento delle aree di crisi regionali individuate dalla Giunta Regionale (in aggiunta all´area del Cratere de L´aquila). La Giunta Regionale ha già deliberato l’ esistenza di quattro aree di crisi complessa che nello specifico sono individuate nelle Dgr nn. 162, 163, 499 e 644 (Valle Peligna, Val Vibrata, Val Sinello e Val Pescara) del 2011,. A tal fine si richiede una velocizzazione delle procedure di riconoscimento da parte del Mise, al fine di porre in essere gli strumenti necessari, tramite appositi Accordi di Programma, finalizzati al miglioramento della situazione di grave crisi e consentire l´utilizzo dei fondi previsti nella Azioni di sostegno alla reindustrializzazione delle Aree di Crisi (ad es. Protocollo interregionale Val Vibrata ‘ Piceno e Protocollo Valle Peligna). 4) Fondi Fas: La possibilità, in tempi rapidi, di rimodulare la programmazione dei fondi Fas, attraverso la concentrazione su misure strategiche (ad es."Piani di Rilancio d´Area" vedi punto precedente) e progetti cantierabili. 5)Contratti di Sviluppo Nazionali: determinazione e disponibilità di risorse nazionali per il finanziamento dei Contratti di Sviluppo Nazionali (n.9) presentati da imprese capofila della Regione Abruzzo, per i quali il Mise ha richiesto, invece, il finanziamento tramite risorse regionali. 6)Sistema Rurale nell’ area del Cratere: Le imprese agricole situate nel’ cratere’ hanno subito notevoli danni a seguito del sisma del 6 aprile 2009. Con l´Aiuto di Stato n. 459/A/2009 e con l´Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3959 del 10.08.2010, tutti i settori economici sono stati oggetto di risarcimento, destinando loro la somma di 78,8 milioni di euro, fatta eccezione per le imprese del settore agricolo. Una ipotesi di rimodulazione del Psr, tramite l´utilizzo di risorse di cui la Conferenza Stato-regioni aveva dato disponibilità, è successivamente sfumata e ha portato la Regione Abruzzo ad una rimodulazione interna del Psr ed alla successiva emanazione del Bando per la Misura 1.2.6, relativa al ripristino delle strutture agricole danneggiate dal sisma, con una dotazione finanziaria di 4, 372 milioni di euro. La risposta al Bando, in termini finanziari, porta alla necessità di reperire ulteriori risorse per 15 milioni di euro, pena l´esclusione di numerose imprese dai benefici previsti. E´ quindi necessario reperire le risorse, per 15 milioni di euro, nell´ambito del bilancio dello Stato, da destinare alle sole imprese agricole danneggiate e da utilizzare nell´ambito della Misura 1.2.6 del Psr. 7)Credito: Porre in essere le migliori azioni di rafforzamento del sistema creditizio, anche attraverso un adeguato monitoraggio dell´effettiva efficacia, a livello locale, degli accordi nazionali, e la piena valorizzazione del ruolo dei confidi. Coesione Sociale E Territoriale 8)Politiche di sostegno e inclusione sociale: rideterminazione e riassegnazione all’ Abruzzo, in relazione alla particolare situazione determinata dal sisma, delle risorse nazionali a sostegno delle politiche sociali (Fondo nazionale politiche sociali 2012 e Fondo Nazionale non Autosufficienza). 9)Programmazione Comunitaria 2014-2020: Costituzione di un gruppo di lavoro permanente, rappresentativo di tutti i portatori d´interesse locali, interregionale, coordinato dal Governo, tra le regioni all´interno del prossimo obiettivo comunitario "in transizione" (Abruzzo, Basilicata, Molise e Sardegna). Questo organismo dovrebbe, in coerenza con le istituzioni regionali, definire dei criteri di valutazione "qualitativi" sulla Programmazione 2007-2013 e sulla base di ciò, definire un percorso comune per la programmazione ‘ unitaria di Macroregione’ che preveda progetti "d´area vasta" e interventi che facilitino, accelerino e qualifichino la spesa delle singole Regioni. 10)Istruzione: Confronto con il Ministro, sui problemi della dispersione scolastica, dell´abbandono scolastico e per condividere azioni per cominciare a colmare le carenze in termini di cultura scientifica. 11)Progetto L´aquila Smart City: si chiede di approfondire un percorso per concretizzare il progetto e porsi in sintonia con le indicazioni e i finanziamenti europei sulle Città Intelligenti. 12)Macroregione adriatica. Predisporre, in stretto raccordo con le regioni dell´area adriatica (in particolare Marche, Molise, Puglia), progetti infrastrutturali che riguardano questo territorio. In particolare l´alta velocità ferroviaria e l´integrazione, in una visione unitaria e complementare, di porti e aeroporti. Infrastrutture 13)Intesa Generale Quadro sulle Infrastrutture: Tempi e modalità per l´approvazione dello Schema allegato alla delibera regionale del 6 luglio 2011 n. 471 (e successive modifiche ed integrazioni), come trasmesso alla Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle infrastrutture, Particolare attenzione inoltre va posta alle problematiche delle bonifiche e del dissesto idrogeologico. 14)Un sub-corridoio nazionale, legato ai corridoi europei - una Piattaforma Integrata per la Logistica e la Mobilità: Definizione, in accordo con le regioni del Centro Italia ed in coerenza con i progetti infrastrutturali regionali e nazionali, di un sistema integrato per la logistica delle merci che rilanci e riqualifichi la direttrice est - ovest del nostro Paese in termini di competitività ed efficienza. Si propone, quindi, la realizzazione di un sub-corridoio nazionale, legato ai corridoi europei, in coerenza con le indicazioni del Dipartimento per il Coordinamento dello Sviluppo del Territorio del Ministero delle infrastrutture e del Territorio ( Dicoter) nel 2006, che ha incluso - nella sua programmazione strategica - questa area fra i 23 territori snodo di sistemi urbani sovra comunali "strategici per lo sviluppo della competitività nazionale". L´obiettivo è, in conclusione, di connettere la penisola balcanica, con quella iberica attraverso una piattaforma logistica dell´Italia centrale in un´area compresa tra Ancona e l´ Abruzzo, diventano lo sondo nord-sud tra Ravenna e Bari da un lato ed il collegamento verso il Tirreno nella logica di connessione Roma - Abruzzo - Ploce tappa finale del corridoio europeo. In tale contesto si giustifica l´obbiettivo del prolungamento della alta velocità che oggi si interrompe a Ravenna, verso Bari. All´interno di tale strategia si propone di candidare la Sangritana Spa ad essere vettore di ferro interregionale.  
   
   
REGIONI IMPUGNANO LA RIFORMA DELLE PROVINCE: PUBBLICAZIONE DEI RICORSI SULL´ART. 23, DEL DECRETO 201 DEL 2011 "SALVA ITALIA"  
 
Cagliari, 17 Aprile 2012 - Il Servizio studi, riforme e semplificazione dell’Assessorato degli Affari generali, nelle pagine del sito dedicate al Monitoraggio della giurisprudenza costituzionale relativa al Titolo V, Parte seconda della Costituzione, ha pubblicato i ricorsi con i quali le Regioni Lombardia, Veneto, Piemonte, Molise e Lazio hanno sollevato questione di legittimità costituzionale dei commi da 14 a 21 dell´art. 23 del d.L. 201/2011. Tali disposizioni hanno ridisegnato l’assetto dell’ente provincia intervenendo sia sotto il profilo funzionale, riducendone notevolmente le funzioni, sia sotto il profilo degli organi di governo, trasformando il Consiglio provinciale in un organo ad elezione indiretta composto da 10 componenti eletti dagli organi elettivi dei Comuni. Le Regioni hanno impugnato le suddette disposizioni ritenendole gravemente lesive delle prerogative delle Autonomie locali e delle Regioni costituzionalmente garantite e, in generale, della stessa autonomia regionale.  
   
   
VERTENZA SARDEGNA - CAPPELLACCI-SINDACATI, PERCORSO UNITARIO PER NUOVO PATTO STATO-REGIONE  
 
 Cagliari, 17 Aprile 2012 - Un percorso unitario in cui tutti (rappresentanti istituzionali e delle forze sociali) siano protagonisti e concorrano a definire il nuovo Patto Stato-regione. E´ l´esigenza emersa nell´incontro che il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha avuto ieri con le delegazioni di Cgil-cisl-uil - guidate dai segretari regionali, Enzo Costa, Mario Medde, e Francesca Ticca - per la prosecuzione del confronto in vista del prossimo appuntamento col Governo. Il presidente Cappellacci, ha confermato di aver già concordato con il sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, per l´allargamento alle forze sociali del "tavolo politico" col Governo sulla Vertenza Sardegna, e si attende ora soltanto di fissare la data dell´incontro. Nel frattempo, sindacati e presidente hanno concordato di procedere all´approfondimento dei contenuti del documento-cornice già predisposto dalla Presidenza della Regione e inviato ai sindacati con schede sintetiche. E´ stato deciso che sindacati e uffici della presidenza predisporranno documenti di proposte, con indicazione delle priorità, da portare al prossimo confronto fissato sempre a Villa Devoto per le 9 del 26 aprile. I sindacati hanno anche sollecitato una scheda specifica sui Trasporti. "Si tratta di un tema centrale e cruciale nell´azione della Giunta - ha spiegato il presidente Cappellacci - come testimoniano anche le reazioni e le polemiche strumentali che hanno finora accompagnato le iniziative del governo regionale. Il nostro obiettivo è sempre e solo quello di garantire ai sardi e al sistema produttivo isolano il principio della mobilità e un regime di continuità territoriale aerea e marittima che renda effettivo questo diritto costituzionale".  
   
   
ABRUZZO: VARATA LEGGE PER SVILUPPO SISTEMA ECONOMICO  
 
Pescara, 17 aprile 2012 "Per la prima volta nella sua storia l´Abruzzo si dota di una Legge per la promozione e lo sviluppo del sistema economico regionale. Il testo del disegno di legge approvato ieri in Giunta ha l´obiettivo di fornire supporto normativo alle azioni strategiche che, all´interno del proprio disegno di politica industriale, l´Assessorato allo Sviluppo Economico sta ponendo in essere. Il disegno di legge ha una funzione programmatoria finalizzata, dunque, ad attrarre ed utilizzare risorse finanziarie attraverso gli strumenti in esso presenti". Lo has spiegato il Vicepresidente della Giunta regionale con delega allo Sviluppo economico secondo cui "la legge completa, dal punto di vista legislativo, l´epocale processo di riordino territoriale avviato con le leggi sull´artigianato, sul commercio, sui consorzi fidi e con la riforma dei consorzi industriali. E´ evidente come -prosegue- dal combinato disposto di queste norme, si evidenzia la forte spinta riformatrice ed innovatrice della nuova politica industriale della Regione che, con questa legge si è indirizzata nel rispetto di alcune priorità tra le quali quella della coerenza degli interventi in un unico percorso strategico e la funzionalità degli strumenti attivati rispetto agli obiettivi da raggiungere. Le legge in questione- riprende l´Assessore- va a colmare, dunque, un vuoto legislativo nella nostra Regione. Lo spirito di fondo del dettato legislativo, infatti, è di dare dignità normativa ad organismi, i Poli di Innovazione e le Reti di impresa, sui quali stiamo basando l´attuale politica industriale e sui quali stiamo concentrando la maggior parte delle risorse disponibili". Un ulteriore aspetto di questa norma è legato alla contemporanea legiferazione su tutti gli ambiti che vengono investiti nella pianificazione a livello delle politiche di sviluppo. In tal senso sono stati individuati strumenti quali: Intesa Quadro Istituzionale (Iqi);accordo di Programma Regionale (Apr),contratto di Sviluppo Locale (Csl); Contratto di Riqualificazione Produttiva (Crp)."il Patto per lo Sviluppo - conclude l´Assessore - ne ha già condiviso il senso e ciò faciliterà di sicuro l´iter approvativo, con una drastica riduzione dei tempi di approvazione. Solo in questo modo, ed attraverso la velocizzazione dell´iter consiliare che il presidente del Consiglio garantirà di certo alla legge in questione, potremo dotarci degli strumenti innovativi necessari a far si che l´Abruzzo possa entrare in una nuova stagione".  
   
   
"COMBATTIAMO LA CRISI SOSTENENDO CRESCITA E OCCUPAZIONE": È IL TITOLO DEL CORSIVO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA, VASCO ERRANI, PUBBLICATO SUL SITO WEB PRESIDENTERRANI.IT  
 
 Bologna, 17 aprile 2012 - "Combattiamo la crisi sostenendo crescita e occupazione": è il titolo del corsivo del presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, pubblicato sul sito web presidenterrani.It. Di seguito il testo del corsivo: "E’ possibile, in questo momento così difficile, gestire l’emergenza crisi mettendo contemporaneamente in campo azioni di stimolo per l’economia regionale e strategie finalizzate a innovare e qualificare il lavoro, contrastare la precarietà tra i giovani e sostenere il sistema delle imprese. Il tutto non con interventi a pioggia ma con atti mirati. Risorse che vengono messe a disposizione pur in un quadro finanziario di grande difficoltà e che aiuteranno l’assunzione di molti di giovani e il sostegno all’economia regionale. Provvedimenti che mettono al centro l’innovazione e la ricerca e il credito per le imprese, l’intervento a sostegno dei giovani per la stabilizzazione e il contrasto alla precarizzazione, che servono per produrre un ulteriore sforzo per la qualificazione di un lavoro che sia in grado di interpretare i cambiamenti del sistema produttivo a livello locale e internazionale. Assieme a questo vogliamo premiare chi ha comportamenti virtuosi, di legalità, in relazione al valore sociale dell’impresa e agli investimenti, alla qualità del lavoro. Scelte concrete, operative subito, che rappresentano un nostro contributo per affrontare le grandi priorità che ha di fronte il nostro Paese, crescita e occupazione".  
   
   
CREDITO: ISTITUZIONI, BANCHE E IMPRESE UNITE PER RILANCIARE SISTEMA PRODUTTIVO DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 17 Aprile2012 - "Un confronto costruttivo che deve vedere istituzioni, banche e imprese protagoniste, non per trovare capri espiatori sulle responsabilità della crisi ma per trovare tutti insieme le soluzioni più adeguate. Gli strumenti che abbiamo messo in campo in questi tre anni stanno dando risultati molto positivi e dobbiamo puntare a migliorare ancora, lavorando per obiettivi prestigiosi attraverso il confronto continuo come avvenuto in questi anni nel Forum per il Credito". E´ quanto affermato dal vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, nel corso della "Iii Conferenza regionale sul credito e la finanza per lo sviluppo: imprese, banche istituzioni, chi non sente l’esigenza di muoversi? Azioni e strumenti per migliorare l’accesso al credito", organizzata dall’assessorato regionale della Programmazione e dalla Sfirs, che ha visto impegnate ieri a Cagliari, istituzioni, banche e imprese, circa settecento i partecipanti, per verificare gli strumenti finanziari creati e adottati in questi anni e confrontarsi su nuove azioni da portare avanti per sopperire alla crisi rilanciando lo sviluppo del sistema economico sardo. "La Regione attraverso gli strumenti e le azioni in favore del Credito - ha ripreso La Spisa - deve far sì che si riprenda a creare ricchezza perché senza questa prerogativa non può esserci politica del lavoro. Dobbiamo puntare su un nuovo sistema di incentivi non su nuovi modelli di sviluppo imposti dall’alto come quello del dopoguerra che a fronte di una quantità di danaro eccessiva rispetto alla ricchezza prodotta non ha portato i risultati sperati. In questo momento di forte crisi gli strumenti devono cambiare ed è quello che abbiamo fatto attraverso l´utilizzo di fondi comunitari in particolare rivolti a sostenere l´accesso al credito sia in collaborazione con i consorzi Fidi, sia con un fondo di garanzia che è a disposizione delle piccole e medie imprese. Il sistema si evolve e anche la Regione deve fornire nuovi strumenti per lo sviluppo e per la ripresa stessa delle imprese. Nello stesso tempo occorre che la Regione stringa un forte rapporto con l´intero sistema bancario per mettere a disposizione strumenti sempre più efficaci a vantaggio delle imprese". Concetto ribadito dal presidente della Sfirs, Antonio Tilocca, che nel suo intervento ha snocciolato dati e risultati degli strumenti adottati in favore delle imprese. "Le richieste di accesso al Fondo di Garanzia pervenute sino ad oggi sono 1096 di cui 873 esitate, 793 accolte, per un totale di quasi 146 milioni di linee di credito attivate – ha spiegato - il Fondo di garanzia è passato da un utilizzo del 4,51 per cento nel 2011 a quasi 15 per cento di quest’anno. Le garanzie rilasciate dai Consorzi Fidi nello scorso anno sono pari a 20.775.188.50, passate quest’anno a quasi 65 milioni di euro. L’incidenza media della Garanzia del Consorzio sui Finanziamenti è passata dal 44,20 per cento del 2011 al 51,62 per cento di quest’anno. L’incidenza media della Garanzia del Consorzio sui Finanziamenti dal quasi 50 per cento del 2011 è passata al 60,20 per cento. Per quanto riguarda lo strumento del microcredito, nei primi 4 mesi del 2011 è stata completata l’attività di istruttoria delle 2388 domande presentate sul primo Avviso del maggio 2010. "E´ vero che le imprese sarde hanno risentito più delle altre della crisi ma i fondi messi a disposizione dalla Regione sul credito e tutti gli altri interventi sono misure eccezionali che nessun altra regione non in Italia ma neppure in Europa ha deliberato e messo a funzionare". Nel pomeriggio si è tenuto un workshop, coordinato dal docente dell´Università di Cagliari, Riccardo De Lisa, nel corso del quale il direttore del Centro regionale di Programmazione, Gianluca Cadeddu e il presidente della Sfirs, Antonio Tilocca, hanno risposto alle domande degli operatori e illustrato nel dettaglio gli strumenti di accesso al credito.  
   
   
FVG: UN "PATTO" TRASVERSALE PER SUPERARE LA CRISI  
 
Udine, 17 aprile 2012 - Quando nel 1981 scoppiò ad Udine la crisi della Safau - "pezzo importante della storia del Friuli", come ha osservato oggi nel capoluogo udinese l´assessore regionale Riccardo Riccardi all´odierno incontro "Safau 1981/2011" - la soluzione per il rilancio dell´azienda (che poi divenne "Abs", ora controllata dal Gruppo Danieli) fu il frutto di quello che venne definito il cosiddetto "quadrato di Toros", grazie all´impegno del senatore e già ministro del Lavoro Mario Toros. Toros, infatti, è stato osservato dallo stesso Riccardi ma anche da numerosi altri relatori del convegno promosso da Confindustria Udine, riuscì a far convergere sul problema la "forza" del Capitale (l´industria), del Lavoro (le maestranze ed i sindacati) e delle Istituzioni (la Regione con Friulia ed il Governo nazionale, grazie alla "Legge Prodi"): un "patto" dunque, un "metodo di lavoro", secondo l´assessore Riccardi, "di cui riavvertiamo l´esigenza nell´attuale stato di incertezza economica". Ma per l´assessore, che ha concluso il convegno a Palazzo Torriani, il "tempo produttivo" di oggi sconta non solo questa unità d´intenti ma anche "mancanza di scelte e di decisioni" passate, come ha messo in luce anche il presidente degli industriali friulani Adriano Luci. Ad esempio nel campo energetico (una delle possibili cause dell´ipotizzato investimento Danieli in Serbia accanto al problema del costo del lavoro, ha ricordato Riccardi), per il quale "determinate scelte debbono essere fatte" a fronte di una rete elettrica in regione non "sicura", alla dipendenza dalle importazioni da altri Paesi vicini, dal costo di una bolletta più cara del 30 per cento più cara rispetto alla concorrenza, o nel settore delle infrastrutture viarie. Per quest´ultime, ha sottolineato l´assessore, grande è stato l´impegno negli ultimi periodi, che ha portato ad aprire cantieri per circa 750 milioni di euro nell´ultimo quadriennio. Riccardi ha quindi ricordato, riprendendo il tema del possibile ampliamento imprenditoriale di Danieli nell´Est Europa, che il quadro di necessaria internazionalizzazione del gruppo siderurgico di Buttrio appare come "una scelta in grado di garantire un futuro industriale", di offrire nuove ricadute e benefici anche in Friuli". "Dall´esperienza e dall´analisi del ´caso´ Safau, a 30 anni di distanza dall´inizio della sua crisi, poi risolta, ricaviamo un messaggio di passione per il lavoro ed uno spirito di appartenenza che dovremmo riscoprire ora, per superare questa delicata fase", ha concluso l´assessore Riccardi.  
   
   
PIEMONTE: FRONTEGGIARE INSIEME I DISAGI DELLA CRISI  
 
Torino, 17 aprile 2012 - L’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, si è recato il 16 aprile a visitare gli uffici dell’assessorato al Lavoro della Regione, dove è stato accolto dal presidente Roberto Cota e dall’assessore Claudia Porchietto, per delineare un percorso comune di intervento per fronteggiare i disagi della crisi. “La visita - ha commentato monsignor Nosiglia - mi ha permesso di prendere coscienza della grande e importante opera che la Regione svolge sulle tematiche del lavoro con passione e competenza, in particolare sui temi dell’orientamento, dell’apprendistato, della gestione degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive e infine dell’avvio d’impresa. Tutte questioni che reputo concrete e imprescindibili. Esco con maggiore fiducia e speranza, perché ho potuto apprezzare in particolare la concretezza dei progetti elaborati e poi offerti a tutti i soggetti coinvolti: dalle imprese ai lavoratori. Credo che la Chiesa possa offrire il proprio concreto supporto per diffondere attraverso la sua presenza capillare nel territorio le misure concrete che la Regione sta mettendo a disposizione dei torinesi e dei piemontesi”. Il riconoscimento dell’importante lavoro svolto sin qui dalla Regione a fianco di lavoratori, imprenditori e cittadini in cerca di occupazione “è per noi motivo di grande soddisfazione - ha dichiarato il presidente Cota - In un momento di particolare difficoltà come quello che stiamo vivendo, abbiamo il dovere morale e sociale di fare non solo il possibile ma l’impossibile per superare tutti insieme la crisi. Il tema del lavoro era e resta al primo posto della nostra agenda politica. Ed una collaborazione fattiva con l’Arcidiocesi di Torino è fondamentale affinché i nostri interventi raggiungano il maggior numero di persone”. “Ho voluto che monsignor Nosiglia apprendesse direttamente dai singoli funzionari quanto la Regione sta facendo quotidianamente per fronteggiare la crisi - ha proseguito l’assessore Porchietto - Credo che un plauso vada rivolto ai 200 lavoratori dell’assessorato (vedi foto, ndr), che ogni giorno si trovano in prima linea insieme a me per fronteggiare situazioni estremamente delicate che coinvolgono migliaia di lavoratori. Alcuni numeri credo possano far comprendere la mole di lavoro che svolgiamo: in Piemonte abbiamo 592 aziende con più di 15 dipendenti che hanno fatto ricorso alla cassa in deroga per 37mila lavoratori; 4000 domande per un totale di 18mila lavoratori in cassa per le imprese con più di 15 dipendenti e 45mila lavoratori in mobilità. Vista la disponibilità di monsignor Nosiglia credo che nel prossimo futuro sarebbe molto importante calendarizzare alcuni incontri, in collaborazione con la Pastorale del Lavoro, per incontrare i parroci torinesi e comunicare loro il ventaglio di misure attive al fine di venire incontro alle richieste dei fedeli. Oggi il nostro compito è non lasciare soli gli imprenditori e i lavoratori del Piemonte”.  
   
   
URBANISTICA IN UMRBIA: PRESIDENTE MARINI,“IMPEGNO DELLE ISTITUZIONI PER USO RESPONSABILE DEL TERRITORIO”  
 
Perugia, 17 aprile 2012 - "L´interesse che come Istituzioni dobbiamo perseguire è quello di un uso sempre più responsabile del territorio con una sua funzione al servizio dello sviluppo. Bisogna quindi evitare un ´uso´ del territorio indiscriminato, salvaguardando, al tempo stesso, una gestione pubblica dello stesso". E´ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso del suo intervento di conclusione dei lavori della sessione mattutina del convegno organizzato a Perugia dall´Istituto nazionale di urbanistica, sul tema : "La Provincia e la pianificazione intermedia dell´area vasta: nuovo scenari per il governo del territorio". La presidente Marini, ha infatti posto subito l´accento sulla necessità di sviluppare sin da subito una approfondita riflessione circa le nuove regole che la riforma Costituzionale delle Province imporrà nei prossimi anni, proprio in materia di urbanistica e gestione del territorio, "una delle competenze sulle quali - ha ricordato la presidente - le Province hanno esercitato una funzione di particolare importanza". "Dobbiamo favorire nel prossimo futuro occasioni come quella propostaci dal vostro convegno - ha affermato la presidente - perché si tratta di importanti luoghi di confronto anche tra i diversi livelli istituzionali che hanno responsabilità e competenze in materia di governo del territorio, soprattutto in vista delle trasformazioni che interverranno sul futuro ruolo delle Province". La presidente ha quindi sottolineato l´opportunità di riflettere insieme sulla necessità di una riorganizzazione di funzioni e competenze dei diversi livelli istituzionali che si occupano di territorio ed urbanistica: "Dovranno essere definiti nuovi strumenti legislativi e normativi, ciò al fine di una migliore e più efficace ´governance´ del territorio ed in questo sarà indispensabile il fare sistema, ed il ruolo delle unioni comunali che dovremo sollecitare e stimolare. Così come dobbiamo recuperare le esperienze virtuose di positiva cooperazione che si sono realizzate, come quella dell´area vasta, proprio in campo di governo del territorio". Nel corso della mattinata, dopo il saluto ai convegnisti da parte dell´assessore regionale alle infrastrutture, Silvano Rometti, aveva svolto la sua relazione Luciano Tortoioli, Presidente della Commissione Inu Cooperazione e Coordinamento territoriale che ha ribadito "la volontà dell´Istituto di far sentire la sua voce e confermare con nettezza la linea culturale dell´Inu che è quella di salvaguardare e rafforzare il valore ed il ruolo della gestione pubblica del territorio a prescindere da ogni nuova architettura istituzionale o modello di governo". "In una fase così importante ed impegnativa per il paese - ha detto Tortoioli - l´Inu non poteva sottrarsi al confronto, né esimersi dall´ascoltare diverse posizioni in campo, sempre però con l´intento di sottolineare con forza la necessità di porre la massima attenzione alle scelte che verranno fatte sulla governance territoriale per garantirne autorevolezza, competenza ed efficienza. E´ la funzione, quella della pianificazione a più livelli, che deve essere salvaguardata e che assume un valore irrinunciabile e prevalente sui soggetti stessi a cui verrà affidata". Secondo Tortoioli i cinque punti cardine intorno a cui dovrebbe ruotare il processo di riforma, sono sintetizzabili nel riconoscere innanzitutto il ruolo determinante che può assolvere il territorio (conseguentemente le attività di pianificazione) per la crescita di competitività nelle sfide aperte a livello comunitario; assecondare il processo di semplificazione amministrativa già avviato, imprescindibile per l´ammodernamento del paese, che deve riguardare anche gli strumenti della pianificazione territoriale, il numero e contenuti dei piani settoriali (a cominciare da quelli regionali e di alcune amministrazioni statali), l´unificazione dei linguaggi, le gerarchie e le procedure di formazione ed approvazione; individuare una governance autorevole per ciascun livello di pianificazione stabilito dalla legge, responsabile unico delle decisioni seppure in un processo il più possibile condiviso; superare la frammentazione comunale, individuare nell´unione dei comuni la sede della pianificazione di livello strutturale che deve riguardare la città effettiva, più che quella amministrativa e nel contempo dare vita alle città metropolitane, altro pezzo importante della riforma del governo del territorio; mantenere un presidio istituzionale che assicuri il coordinamento e la cooperazione tra territori, in primis sui temi della pianificazione, anche con modelli non tradizionali.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: COMMERCIO, STABILITA, EDIILZIA  
 
Torino, 17 aprile 2012 - Corsi Csea, commercio urbano e ambulante, patto di stabilità interno, frane ed edilizia residenziale sono stati i principali argomenti esaminati questo pomeriggio dalla Giunta regionale. La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Corsi Csea. Su proposta dell’assessore Claudia Porchietto è stato affidato alle Province l’incarico di indire una procedura urgente per individuare le agenzie formative che permetteranno di proseguire e concludere i corsi di formazione professionale avviati dalla società Csea, dichiarata fallita il 2 aprile scorso. Tra i criteri da osservare nella procedura di affidamento, figura l’impegno all’assunzione del personale Csea in misura proporzionale alle attività affidate e comunque in numero non inferiore a 50 unità sul territorio piemontese. Commercio urbano. Confermato anche per il 2012, su proposta dell’assessore William Casoni, il sostegno agli organismi associati di impresa operanti nell’ambito dei piani di qualificazione urbana. Sono ammissibili alle agevolazioni, finanziate con uno stanziamento di 722.000 euro al quale si aggiungeranno le risorse derivanti dai risparmi di spesa ottenuti lo scorso anno, le iniziative finalizzate alla valorizzazione del tessuto commerciale cittadino. Commercio ambulante. Approvato, su proposta dell’assessore William Casoni, il progetto interistituzionale tra Regione e Inps per la semplificazione della verifica di regolarità contributiva dei commercianti ambulanti. L’iniziativa, che per i Comuni costituisce un’opportunità e non un obbligo, consentirà un flusso unificato di dati tra le amministrazioni e l’Inps mediante l’utilizzo di una piattaforma informatica e permetterà la verifica generalizzata grazie a procedure concordate. Per quest’anno il progetto dovrà completarsi nei tempi utili per consentire ai Comuni di rilasciare la verifica di regolarità entro il 31 luglio. Patto di stabilità interno. Sarà costituito, su proposta dell’assessore Giovanna Quaglia, un tavolo tecnico per definire le modalità attuative del Patto regionale per il 2012 ed analizzare le principali problematiche poste dalle disposizioni che saranno applicabili dal 2013. Tra le novità più rilevanti, l’avvio del Patto integrato e l’inclusione dei piccoli Comuni. Il tavolo sarà composto da quattro persone designate dalla Giunta e quattro dal Consiglio delle autonomie locali. Monitoraggio delle frane. Il monitoraggio dei fenomeni franosi avverrà seguendo un apposito disciplinare tecnico proposto dagli assessori Ugo Cavallera e Roberto Ravello per migliorare l’azione di prevenzione e garantire un supporto più tempestivo agli enti locali in condizioni ordinarie e di emergenza. Il disciplinare sarà applicato in via sperimentale per un anno, poi entrerà in vigore in via definitiva se non si renderanno necessarie modifiche sostanziali. La rete di controllo dei movimenti franosi, gestita da Arpa Piemonte, è attualmente costituita da circa 300 sistemi per un totale di circa 1500 strumenti di misura, realizzati per lo più dalle amministrazioni comunali a seguito di finanziamenti regionali. Edilizia abitativa. Approvato, su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, il testo del protocollo d’intesa per gli interventi di edilizia abitativa che la Regione firmerà con gli otto Comuni (Settimo Torinese, Collegno, Cuneo, Fossano, Verbania, Vercelli, Alessandria e Tortona) destinatari di un finanziamento che ammonta complessivamente a 48.400.000 euro, di cui 32.800.000 di provenienza statale e 15.600.000 di fondi regionali. Alloggi a canone sostenibile. Ripartite, su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, le risorse aggiuntive dello Stato (2.382.000 euro) e della Regione (714.600 euro) per la realizzazione delle opere comprese nei programmi di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile. I destinatari sono i Comuni di Torino (588.400 euro), Orbassano (740.200 euro), Rivalta (677.700 euro), Trofarello (557.400 euro) e Novara (526.400 euro). Sono stati inoltre approvati: - su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, le varianti ai piani regolatori di Roccavione (Cn). Maggiora (No) e Basaluzzo (Al); - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, il piano di intervento a sostegno dei costi per la difesa del bestiame dalle predazioni da canidi sui pascoli collinari e montani piemontesi, per il quale vengono stanziati 287.000 euro, e la proroga al 31 luglio 2012 della conclusione del piano operativo per l’allineamento delle superfici vitate.  
   
   
UMBRIA, 17 APRILE 2012 - PERSONALE DELLE COMUNITÀ MONTANE NEI CENTRI PER L’IMPIEGO  
 
Perugia, 17 aprile 2012 - "La notizia di stamani, riportata da Il Giornale dell´Umbria, sulla presunta stabilizzazione di 70 precari delle Comunità Montane nei Centri per l´impiego della Provincia di Perugia è completamente priva di fondamento": lo ha sottolineato ieri l´assessore regionale al personale, Gianluca Rossi, che stigmatizza "la dubbia provenienza di informazioni errate e assolutamente illogiche. La notizia - sostiene Rossi - ha peraltro creato fibrillazioni tra i lavoratori precari del Centro per l´impiego della Provincia di Perugia, che già vivono una situazione di difficoltà e che sono comprensibilmente preoccupati di perdere il proprio posto di lavoro. Fino al 31 dicembre 2012 - spiega Rossi - il personale delle Comunità Montane, soppresse con Dpgr il 14 gennaio scorso secondo quanto previsto dalla legge regionale 18/2011, continuerà a svolgere le proprie funzioni di competenza nell´ente di appartenenza. In seguito, a completamento delle operazioni di liquidazione, il personale delle Comunità montane transiterà nei ruoli dell´Agenzia forestale regionale o delle costituende Unioni speciali di Comuni, con il mantenimento dello stesso trattamento giuridico ed economico in godimento. Se ciò non bastasse - aggiunge Rossi - la cosiddetta Legge Brunetta prevede che qualsiasi forma di stabilizzazione in qualsiasi ente locale avvenga tramite concorso. Quindi, l´idea di presunte procedure di stabilizzazione nei Centri per l´impiego provinciali del personale a tempo determinato delle Comunità montane è semplicemente astrusa". In relazione poi alle affermazioni rilasciate sulla vicenda del capogruppo regionale del Pdl Raffaele Nevi, Rossi rimarca "il comportamento inadeguato di alcuni consiglieri dell´opposizione che, come Nevi, cercano tutti i pretesti, anche quelli infondati, per sollevare polveroni e guadagnarsi la ribalta. In ciò dimostrando ignoranza delle norme e incapacità politica nel lavorare per il bene dell´Umbria".  
   
   
VALLE D’AOSTA: LA CONFERENZA REGIONALE SULLA LEGALITÀ FA IL PUNTO SUI PROGETTI AVVIATI  
 
Aosta, 17 aprile 2012 - Si è riunita, venerdì 13 aprile, a Palazzo regionale, la Conferenza regionale sulla legalità e la sicurezza, istituita dalla legge regionale 11/2010 quale sede di confronto e di valutazione per promuovere e disciplinare le politiche regionali in materia di legalità e di sicurezza in Valle d’Aosta. Al tavolo della Conferenza, presieduta dal Presidente della Regione Augusto Rollandin, hanno partecipato l’Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica Marco Viérin, il Presidente della 2a commissione consiliare Andrea Rosset, il Presidente del Consiglio permanente degli Enti locali Elso Gerardin e i rappresentanti dell’Assessorato della sanità (Gianni Nuti), del Comune di Aosta (il sindaco Bruno Giordano) delle Organizzazioni sindacali (Domenico Falcomatà, Cgil) della Consulta regionale del volontariato e associazionismo di promozione sociale (Marika Demaria). Come previsto dall’articolo 4 della legge, alla Conferenza sono stati invitati anche i rappresentanti della Questura, dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza: erano presenti il Questore Maurizio Celia, il Comandante dell’Arma dei Carabinieri Guido Di Vita e il Comandante della Guardia di Finanza Gustavo Ferrone. L’incontro di oggi si proponeva di fare il punto sulla situazione generale nella regione in materia di legalità e sicurezza, di verificare lo stato di attuazione della l.R. 11/2010 e di definire le linee prioritarie per l’erogazione dei contributi per il sostegno delle iniziative in materia di legalità e sicurezza presentate dalle organizzazioni di volontariato e di promozione sociale, dagli enti ecclesiastici della Chiesa cattolica, dagli enti delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato un’intesa, dalle parrocchie, dalle organizzazioni sindacali e dagli enti locali. «La situazione della legalità e della sicurezza in Valle d’Aosta si mantiene sostanzialmente positiva, né sono emersi nell’ultimo anno fenomeni di rilievo, grazie all’importante e costante impegno profuso dalle Forze dell’Ordine – ha detto il Presidente Rollandin -. Peraltro, anche in questo contesto positivo, da parte della popolazione continua ad essere manifestata un’esigenza di maggiore sicurezza e di contrasto degli episodi di micro-criminalità, inciviltà e disordine urbano. Ed è anche per questo che gli Enti Locali e la Regione hanno investito, e investono, in tecnologie di video-sorveglianza, quali strumenti importanti di prevenzione e deterrenza. Sempre elevato è, poi, il livello di attenzione verso il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nella nostra regione, nel suo tessuto economico e sociale. Al momento, i dati ufficiali attestano una situazione rassicurante, nel senso che non sono emerse manifestazioni tangibili dell´operatività di organizzazioni criminali di tipo organizzato nella nostra regione. Una novità al riguardo, degna di nota, è rappresentata dall’istituzione della Commissione consiliare speciale per l’esame del fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Valle d’Aosta, che ha avviato i propri lavori il 1° marzo scorso». Nel corso dell’analisi degli ambiti disciplinati dalla legge regionale 11/2010, sono state sottolineate le potenzialità delle azioni ammesse, che si inseriscono in un vasto quadro di iniziative specifiche già avviate sia dall’Amministrazione regionale che dagli Enti locali e all’interno del quale tali azioni si pongono in un’ottica di completamento, raccordo e sinergia. In ambito di legalità e sicurezza sono state infatti realizzate in Valle d’Aosta, nel corso del 2011, e sono in programma per il 2012, ben 71 iniziative rivolte alla popolazione, ai giovani e agli immigrati, di cui una quarantina promosse dalla Regione e una quindicina dagli Enti Locali, oltre alle numerose azioni attuate per la realizzazione e l’implementazione di impianti di video-sorveglianza, che hanno interessato nell´anno 2011 ulteriori 17 comuni che si aggiungono ai 35 comuni già finanziati nel 2010. Nel mese di marzo, inoltre, è stato approvato dalla Giunta regionale il disciplinare che permetterà di finanziare nuovi investimenti in sistemi di videosorveglianza, prioritariamente a favore di quei Comuni, singoli o associati, che non hanno beneficiato dei contributi nei precedenti anni 2010 e 2011 (scadenza presentazione domande 1° agosto 2012). Per quanto concerne le linee prioritarie per l´erogazione dei contributi nell´anno 2012, il Presidente Rollandin ha formulato alla Conferenza la proposta di continuare a valorizzare il settore del volontariato, che in questa normativa può trovare un forte potenziamento del suo ruolo nell´ottica di favorire lo sviluppo di un sistema a rete. A tal fine è stata quindi confermata la possibilità di offrire un contributo più importante ai progetti proposti dalle associazioni del terzo settore, attraverso la valorizzazione dell´attività dei volontari coinvolti nelle iniziative. Il Presidente Rollandin ha infine comunicato che nel 2011, in attuazione dell’art. 5 della l.R. 11/2010, è stato approvato specifico bando per la concessione di mutui a tasso agevolato per il recupero di beni confiscati alle organizzazioni criminali, ai sensi dell’articolo 5, comma 2, della Lr 11/2010, e che, entro il termine di scadenza fissato al 15 marzo 2012, nessuna domanda è pervenuta.  
   
   
LAVORO; DE FILIPPO: RIFORMA NECESSARIA, MA OCCORRE CONDIVISIONE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA AL CONVEGNO CISL DI RIONERO: “ESSENZIALE CHE SU QUESTO TORNI IN CAMPO LA POLITICA PER GIUNGERE A SCELTE ACCETTATE DA TUTTI”  
 
 Potenza, 17 aprile 2012 - “Al di là delle diverse posizioni, è inequivocabile che l’Italia abbia oggi la necessità di fare sintesi di un mercato del lavoro che è quantomeno duale: da una parte i garantiti e, in qualche caso, gli ipergarantiti, dall’altra la precarietà più assoluta”. Lo ha sostenuto il presidente della Regione, Vito De Filippo, intervenendo al convegno “La riforma del mercato del lavoro: quali opportunità” organizzato dalla Cisl a Rionero con la presenza del segretario generale nazionale Raffaele Bonanni. “Anche su questo delicato settore – ha detto De Filippo – bisogna valutare con la giusta attenzione il peso della condivisione. Qualunque riforma, anche la più efficace, che dovesse creare conflitti sarebbe negativa per la ricerca di competitività di cui il Paese ha bisogno. E, per questo, ritengo indispensabile che il Governo tecnico che sta guidando l’Italia, in questo momento torni a lasciare il campo alla Politica, perché le scelte fatte possano essere discusse, condivise e migliorate, come solamente in un processo partecipativo, quale quello che può garantire il dibattito parlamentare o il confronto sindacale, può avvenire. La questione lavoro incide in modo così profondo e per un tempo decisamente lungo sulle persone, sulla loro serenità, sulla loro salute e anche sulla loro felicità, che, pur nella difficoltà del momento, un sistema calato dall’alto, per quanto ineccepibile sul piano teorico e formale, non può essere accettato acriticamente”.  
   
   
TRENTO: NOMINATO IL «TAVOLO PROVINCIALE DELL´ECONOMIA SOLIDALE»  
 
 Trento, 17 aprile 2012 - La Giunta provinciale, su proposta dell´assessore all’industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, d´intesa con gli assessori all’agricoltura, foreste, turismo e promozione Tiziano Mellarini e alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza, ha nominato il «Tavolo provinciale per l´economia solidale», organo tecnico-consultivo previsto dalla legge provinciale n. 13 del 2010. I componenti sono, oltre all’assessore Olivi che lo presiede, i due dirigenti generali dei dipartimenti competenti in materia di attività economiche, la rappresentante del Consiglio delle autonomie locali e sei rappresentanti del mondo dell´economia solidale. Nella seduta la Giunta provinciale ha nominato, come detto, il «Tavolo provinciale per l´economia solidale», organo tecnico-consultivo previsto dalla legge provinciale n. 13 del 2010, che detta norme in materia di etica d’impresa e promozione dell´economia solidale. Il «Tavolo» è composto dall´assessore Olivi, che lo presiede, dai dirigenti generali Paolo Spagni e Paolo Nicoletti, dalla procuradora del Comun General de Fascia, Cristina Donei, designata dal Consiglio delle autonomie locali, e da sei rappresentanti del mondo dell’economia solidale eletti da una partecipata assemblea promossa dall’associazione Trentino Arcobaleno: Giovanni Bridi, direttore della coop. Mandacarù, Valeria Giacomoni, vice presidente della coop. Kosmòs, Cesare Raoss, presidente di Trentino Arcobaleno, Stefano Pisoni, contitolare dell’azienda agricola F.lli Pisoni, Manuel Cosi, titolare dell’agriturismo La Trisa e Tiziano Santuari, della coop. Samuele. «La legge affida al «Tavolo» - sottolinea l´assessore Olivi – una pluralità di compiti che vanno dalla definizione dei criteri per l’appartenenza di un’organizzazione o di un’impresa all’economia solidale, alla stesura dei disciplinari per ciascuno dei 13 settori previsti e all’elaborazione di pareri e proposte da sottoporre alla Giunta provinciale. Altre regioni sono partite prima di noi sul tema dell’economia solidale, ma la peculiarità della nostra legge sta nell’essere organica e trasversale: accanto alle iniziative di promozione e di sensibilizzazione in tema di reciprocità, solidarietà e sostenibilità dei processi di produzione, scambio e consumo, sono previsti interventi di sostegno alle imprese, in materia di investimenti, servizi ed accesso al credito. E, quanto alla trasversalità, attualmente c’è il pieno coinvolgimento di tre assessori e di due dipartimenti, guidati da dirigenti generali, che dovranno collaborare sistematicamente.» I passi successivi per l’applicazione della legge riguardano l’individuazione di un soggetto idoneo, che offrirà supporto operativo al «Tavolo» e presso cui verrà costituito un fondo per finanziare la realizzazione degli interventi di promozione, formazione e sensibilizzazione, e l’approvazione da parte della Giunta provinciale di specifici ordini di priorità per i soggetti dell’economia solidale nell’accesso alle agevolazioni previste dalla normativa in materia di aiuti alle imprese.  
   
   
TRENTO: APPROVATO IN GIUNTA IL PIANO OPERATIVO GIOVANI 2012 DEI QUATTRO VICARIATI  
 
Trento, 17 aprile 2012 - La Giunta provinciale ha approvato il 13 aprile il Piano Operativo Giovani per il 2012 relativo al Piano Giovani di Zona dei comuni di Ala, Avio, Brentonico, Mori, Ronzo-chienis che prevede la realizzazione di dodici progetti. La spesa complessiva prevista è di 75.051,30 euro, a fronte dei quali la Provincia interverrà con un contributo pari a 28.363,15 euro, che saranno assegnati al Comune di Ala in qualità di ente capofila del Piano. Le azioni progettuali interessano 5470 giovani, dagli 11 ai 29 anni. I diciotto componenti del Tavolo dei Quattro Vicariati si sono impegnati affinché il Piano Operativo Giovani 2012 risultasse il più possibile composto da azioni progettuali a carattere sovracomunale. Per raggiungere tale obiettivo, sono state individuate tematiche che potessero rispondere ai bisogni di tutte le comunità appartenenti al Piano, indicando nel bando per la raccolta dei progetti i seguenti temi guida: giovani e cittadinanza attiva, giovani e mondo del lavoro, rapporti intergenerazionali e interculturali, aspetti socio-educativi dello sport. Di fatto sono due, in particolare, i temi che fanno da filo conduttore al Piano Giovani 2012: da un lato quello del lavoro, affrontato in progetti come “Un’estate alternativa. Lavoro per il mio paese”, “Grafica senza frontiere”, “Corso per tecnico luci e audio”, dall’altro il tema della cittadinanza attiva intesa anche come protagonismo giovanile. In questo senso sono stati valutati positivamente quei progetti proposti e gestiti direttamente dai ragazzi, come ad esempio “Fluid Project”, che prevede la realizzazione di murales sui muri esterni della struttura sportiva di Ala (piscina/palestra), “Not(t)e di solidarietà”, una serata che vuole sensibilizzare i giovani sul problema dell’emarginazione sociale, e il percorso interculturale “Paludei Ubuntu 2012”. Altri progetti prevedono percorsi di avvicinamento alle istituzioni: è il caso di “Conoscere l´Europa” e di “In viaggio fra le istituzioni”. Alcune azioni cercano di rispondere a bisogni specifici emersi. Ne sono esempi il progetto “Studiare assieme”, che risponde al bisogno esplicitato dalle famiglie di studenti di scuola media inferiore, residenti nella Valle di Gresta, di avere uno strumento di supporto allo studio per i propri figli, e il progetto “Expomusic” che vuole dare una prima risposta alla necessità di spazi di aggregazione musicale proponendo un percorso formativo per la gestione di una sala prove. Infine l’azione progettuale “Lo sport? Un gioco da ragazzi” propone a dirigenti sportivi, allenatori, genitori e ragazzi un percorso di educazione allo sport. Tutte le iniziative sono sostenute dal progetto “Sportello della gioventù”, che offre ai giovani e alla comunità il supporto di un operatore, col compito di fornire informazioni e aiutare nella realizzazione dei progetti da inserire o già inseriti nel Pog, mediando e mettendo in comunicazione fra loro le richieste territoriali, il Tavolo e la Provincia.  
   
   
LECCE CAPITALE DEI GIOVANI 2015: REGIONE APPOGGIA CANDIDATURA  
 
Bari, 17 aprile 2012 - L’assessore alle Politiche giovanili, Nicola Fratoianni, ha scritto al sindaco di Lecce una missiva con la quale esprime il proprio sostegno alla candidatura della città di Lecce quale Capitale europea dei Giovani. “Mi preme – scrive Fratoianni – augurare alla città di Lecce, e alla nostra Regione a Capitale europea dei Giovani”. Secondo Fratoianni “abbiamo tante cose di cui parlare ai giovani europei. Le politiche giovanili. Le tante iniziative rivolte dalla Regione a favore delle giovani generazioni, per promuoverne la creatività e lo spirito di intrapresa. Una su tutte, Bollenti Spiriti”. “E’ vero – prosegue l’assessore quello per cui Lecce si candida potrebbe essere un’importantissima vetrina per le eccellenze pugliesi nate in questi anni con il contributo della Regione Puglia e del suo Comune. Ma, allo stesso tempo, mi piace pensare che sia l’occasione per un confronto fecondo di idee con le altre realtà europee, che possa permettere ai nostri giovani di crescere ancora”. “In questa prospettiva – conclude – garantisco il mio supporto e della Regione Puglia alla candidatura di Lecce a Capitale Europea dei Giovani 2015. Con quello spirito di feconda collaborazione da Lei auspicato, mi auguro vorrà accogliere i contributi che il mio assessorato intenderà proporre al fine di contribuire al buon esito”.  
   
   
VALORIZZAZIONE E SOSTEGNO DEGLI ORATORI - REGIONE MARCHE E CEM PRESENTANO I POSITIVI RISULTATI RAGGIUNTI  
 
Ancona, 17 aprile 2012 - Crescono gli oratori marchigiani e si rafforza la loro funzione educativa per adolescenti e ragazzi anche grazie all’intervento della Regione Marche. “Sono trascorsi tre anni - ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca - dalla firma dell’Intesa con la Conferenza Episcopale Marchigiana per la valorizzazione e il sostegno agli oratori e i risultati ottenuti e i progetti avviati testimoniano la bontà e l’efficacia di questa azione a vantaggio dei giovani della nostra regione”. Quarantadue i nuovi oratori nel 2011. Questi, insieme ai 173 già esistenti, portano a 215 il numero degli oratori coinvolti nell’iniziativa. “Siamo convinti – ha continuato Spacca - che il futuro dei nostri figli sia il futuro di tutta la comunità e che gli oratori abbiano una funzione sociale ed educativa preziosa nei confronti delle giovani generazioni, i cittadini di oggi ma soprattutto di domani. Sono luoghi di aggregazione che, in stretto rapporto con le famiglie, favoriscono la crescita delle migliori qualità dei ragazzi e lo sviluppo delle loro capacità. Le attività che vi si svolgono riescono generare un’armonia nello sviluppo fisico, psichico ed etico in grado di prevenire situazioni di rischio o disagio. I frutti che questo accordo ha dato finora sono importanti ed è per questo che vogliamo continuare lungo la strada intrapresa”. Dall’approvazione della legge regionale 31/2008, nel complesso, le risorse stanziate dalla Regione a sostegno della funzione educativa degli oratori ammontano a 1,5 milioni di euro, con il sostegno di 66 progetti che hanno coinvolto 215 oratori, dei quali 42 aperti grazie all’intervento regionale e alla modifica del finanziamento con il riconoscimento anche dei costi vivi necessari per il funzionamento logistico dei locali dell’oratorio. Nel 2010 sono stati realizzati, oltre al progetto, trasversale a tutte le Diocesi, denominato “Formati”, a cura della Cem e consistito in un corso di formazione regionale per formatori di operatori negli oratori,50 progetti delle singole Diocesi per gli oratori presenti nel territorio di riferimento. Il corso “Formati” è stato realizzato in moduli e ha affrontato le tematiche relative al ruolo educativo dell’oratorio nel percorso integrale di crescita dei giovani. Il progetto ha inoltre previsto la costituzione di un “ufficio di coordinamento oratori”, per l’organizzazione delle attività del corso e il sostegno alle Diocesi nella redazione dei progetti a livello locale. A livello locale, i progetti relativi ai singoli oratori, hanno riguardato percorsi formativi per i propri operatori, distinguendo tra animatori ed educatori, e coinvolgendo in alcuni contesti anche le famiglie; interventi per bambini, adolescenti e giovani; il consolidamento degli oratori esistenti e l’apertura di nuovi oratori. “La formazione locale – ha spiegato l’assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi - ha focalizzato l’interesse sulla conoscenza delle problematiche adolescenziali, sul rafforzamento delle capacità di ascolto, di riflessione e di critica, sull’ acquisizione del senso di responsabilità e sulle procedure utili a facilitare i processi di socializzazione ed integrazione. Accanto a questo, si è insistito sulla funzione “sociale” dell’oratorio, su interventi di sostegno alla genitorialità, su percorsi formativi per adolescenti riguardanti tematiche dell’affettività e sullo sviluppo delle capacità progettuali e il lavoro in equipe. L’obiettivo è infatti quello di offrire un´alternativa educativa ai giovani e in particolare agli adolescenti rispetto alle dipendenze: alcol, droghe, gioco d´azzardo, internet, televisione, acquisti compulsivi, tabacco, cibo, che sono sempre più invasive e devastanti per la vita dei nostri ragazzi”. Negli interventi per gli adolescenti ed i giovani, sono stati proposti laboratori musicali, teatrali, attività sportive, cineforum; la realizzazione di musical, convegni; laboratori di utilizzo del computer in maniera consapevole e matura. Nel 2010 la progettazione locale, approvata dalle singole Diocesi, è stata presentata agli Ambiti Territoriali Sociali, per la verifica della coerenza progettuale con i Piani di Ambito Sociale e con la programmazione regionale di settore. Verificata la coerenza, ciascun coordinatore di Ats ha ammesso a finanziamento i progetti di propria competenza territoriale, promuovendo nel corso dell’anno azioni di concertazione e coordinamento con la figura del referente diocesano di riferimento. Nel 2011 le progettualità presentate sono nei contenuti e nelle attività in continuità con le esperienze dell’anno precedente, per cui, oltre al progetto trasversale a tutte le Diocesi, sono stati realizzati 16 progetti dalle singole Diocesi per gli oratori presenti nel territorio di riferimento. Particolare attenzione è stata data al consolidamento degli oratori esistenti e all’apertura di nuovi, dove non erano presenti o attivi. Il Protocollo d’intesa con la Cem rinnovato a maggio 2011 ha previsto l’affidamento della gestione e del coordinamento dei progetti direttamente alle Diocesi, non più agli Ambiti Territoriali Sociali. Ai coordinatori degli Ambiti Territoriali Sociali è stato invece attribuito un ruolo di verifica delle attività realizzate.  
   
   
BARLETTA, EMERGENZA CRIMINALITÀ  
 
Bari, 17 aprile 2012 - Dichiarazione dell’assessore regionale Maria Campese a margine dell’incontro in Prefettura del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza: “Lo Stato deve offrire il suo pieno sostegno alle vittime degli attentati di stampo criminale che hanno il coraggio di non abbassare la testa e di denunciare i soprusi subiti”: è quanto ha affermato stamani l’assessore regionale Maria Campese, intervenendo alla riunione del Comitato per l’Ordine pubblico e la Sicurezza convocata in Prefettura a seguito degli inquietanti episodi di violenza ai danni di commercianti e imprenditori barlettani. Per l’assessore regionale, “questa nuova ondata di attentati non va sottovalutata, ma il problema – ha detto Campese – non può essere delegato solo ed esclusivamente alle forze dell’ordine. I tagli subiti dagli enti locali a seguito della riforma sul federalismo fiscale prima e dalla crisi economica dopo, ci deve spingere a lavorare di concerto e in maniera risoluta per superare le difficoltà esistenti. “Difficoltà – ha aggiunto l’assessore regionale – che sono di carattere economico, sociale, morale, etico”. Riallacciandosi alle dichiarazioni del capo della Procura di Trani, Carlo Maria Capristo, Campese ha quindi rilanciato l’esigenza, non più rinviabile, di accendere i riflettori su un’azione di prevenzione mirata che riporti al centro del dibattito e dell’attenzione generale i giovani. “Prostituzione minorile, disagio sociale, dispersione scolastica, disoccupazione giovanile sono il terreno fertile su cui attinge la malavita oltre che il segnale inequivocabile – per coloro i quali hanno l’obbligo morale e istituzionale di intervenire - che non c’è più tempo da perdere. Il territorio non deve mai sentirsi solo. Per questo – ha concluso l’assessore regionale “l’azione di contrasto alla malavita ci deve vedere saldamente uniti: tramite azioni coordinate riusciremo a far fronte in modo più efficace anche alla scarsità delle risorse economiche destinate alla sicurezza”.  
   
   
IMMIGRAZIONE: GIUNTA FVG APPROVA PROGRAMMA 2012  
 
Udine, 17 aprile 2012 - Su proposta dell´assessore all´Istruzione, Università, Ricerca Roberto Molinaro, la Giunta regionale, riunita,il 13 aprile a Udine, ha approvato in via preliminare il "Programma immigrazione 2012". Si tratta dello strumento per l´utilizzo del Fondo immigrazione, che definisce le modalità di fruizione dei finanziamenti a disposizione - di provenienza regionale, statale e comunitaria - tenendo conto, come precisa l´assessore Molinaro, dell´esperienza maturata negli esercizi finanziari precedenti. Quella del 2012 è infatti la quarta annualità del Programma, che prevede un´articolata serie di interventi, rivolti agli stranieri presenti in Friuli Venezia Giulia, che secondo l´Istat (dato riferito all´1 gennaio 2011) sono 105.286, pari all´´8,5 per cento della popolazione a fronte di una media nazionale del 7,5 per cento. Rispetto al 2010, nel 2011 i residenti stranieri sono aumentati di 4.436 unità. Una cifra che indica un incremento inferiore rispetto al passato, e che è pari al 4,4 per cento. Nello stesso periodo, nelle quattro Province del Friuli Venezia Giulia l´incremento dei residenti stranieri è stato: del 3,7 per cento in Provincia di Gorizia; del 4,2 per cento in quella di Pordenone, del 6 per cento in quella di Trieste, e del 4 per cento in Provincia di Udine. "Dal 2009 a oggi - spiega Molinaro - l´azione della Regione si è sviluppata verso forme progettuali condivise: intensificando gradualmente le collaborazioni con soggetti pubblici e privati sono state privilegiate le azioni di lungo periodo da mettere a sistema all´interno dei diversi ambiti di intervento previsti". Questo modello di progettazione d´azioni mirate all´immigrazione si è ulteriormente consolidato lo scorso anno, quando è stato possibile attingere ai finanziamenti comunitari (Fondo per l´integrazione degli immigrati e Fondo europeo per i rifugiati). Destinatari degli interventi sono gli immigrati regolarmente presenti sul territorio del Friuli Venezia Giulia, compresi coloro che vi soggiornano per motivi di protezione sociale, e che non possono essere espulsi o respinti in quanto oggetto di persecuzione. Il Programma intende inoltre perseguire anche nel 2012 le finalità del Piano nazionale per l´integrazione nella sicurezza, che individua cinque assi: educazione e apprendimento, lavoro, alloggio e governo del territorio, accesso ai servizi essenziali, minori e seconde generazioni. L´obiettivo del Programma del Friuli Venezia Giulia è quello di realizzare 14 azioni all´interno di tali ambiti d´intervento. Nell´ambito istruzione e formazione, sono previsti un Bando per l´integrazione scolastica degli allievi stranieri, progetti territoriali, moduli formativi di lingua italiana ed educazione civica, formazione, supporto e servizi. L´ambito casa contempla, in continuità con gli anni precedenti, la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali nell´abitare. Gli ambiti socio sanitario e informazione si occupano invece dell´accesso ai servizi informativi per stranieri, rispettivamente in accordo con gli enti del servizio sanitario regionale e con l´attuazione dei piani territoriali, predisposti in stretta collaborazione con le Province e in risposta alle specifiche esigenze del territorio. Nella protezione sociale la Regione è capofila in due importanti reti di parternariato: "Programmi in Fvg contro la tratta", e "Richiedenti asilo e rifugiati". Completa le attività della Regione per il 2012,sempre tramite il Programma immigrazione, l´ambito indagini, ricerche e sperimentazioni.  
   
   
FVG, FAMIGLIA: OLTRE 6,5 MILIONI EURO PER SERVIZI PRIMA INFANZIA  
 
Udine, 17 aprile 2012 - Sono state ripartite dalla Giunta regionale le risorse del Fondo per le spese di investimento destinate a sostenere la realizzazione di un´adeguata rete di servizi per la prima infanzia, e per migliorare e adeguare la rete esistente. Le risorse che sono destinate ai soggetti pubblici e privati operanti nel settore. Su proposta dell´assessore regionale all´Istruzione, Università, Ricerca, Famiglia, Associazionismo e Cooperazione, Roberto Molinaro, la Giunta ha infatti stabilito la ripartizione della somma di 6 milioni 571 mila euro tra i vari settori di intervento, per il miglioramento e l´ottimizzazione dei servizi per la prima infanzia. In particolare, oltre 4 milioni e 671 mila euro saranno destinati a interventi di carattere edilizio per la costruzione, l´ampliamento, la ristrutturazione edilizia, la manutenzione straordinaria, il restauro, e il risanamento conservativo degli immobili. Per l´acquisto di arredi fissi e mobili, e di attrezzature costituenti pertinenza di un immobile, finalizzati all´attivazione e all´ampliamento di servizi per la prima infanzia, oppure alla sostituzione, in strutture di servizio già funzionanti, di arredi e attrezzature non rispondenti ai requisiti previsti in materia di sicurezza, è stata prevista la somma di un milione e 300 mila euro. Altri 600 mila euro sono stati destinati per la concessione di contributi a rimborso delle spese già sostenute per interventi urgenti e indifferibili di manutenzione straordinaria, realizzati sulle strutture di servizio esistenti. L´importo massimo dei contributi è fissato nella misura dell´80 per cento della spesa ritenuta ammissibile. Per il rimborso di spese già sostenute per interventi urgenti e indifferibili di manutenzione straordinaria, il limite massimo è di 50 mila euro.  
   
   
“DONNE E MAFIA”  
 
Salerno, 17 aprile 2012 - ‘Donne e Mafia’ sarà il tema della decima puntata del format radiofonico ‘L’italia e le Mafie’. Un tema di scottante attualità anche perché le donne hanno avuto e hanno ruoli fondamentali nella direzione strategica e nel comando delle organizzazioni criminali. Ma c’è anche l’altra parte della medaglia. La donna che alza le barricate per contrastare l’avanzata della criminalità organizzata; la donna che vuole liberarsi da questo abbraccio colerico e affianca lo Stato nella lotta alla camorra, alla ‘ndrangheta, alla mafia. In alcuni casi, perdendo la vita. Dal 1986 ad oggi sono almeno 150 le donne uccise dalla criminalità organizzata, vittime di un presunto codice d’onore. Le loro storie, più di 150, sono state raccolte nella pubblicazione “Sdisonorate”, curata da Irene Cortese. “Oggi che finalmente nessuno, almeno pubblicamente, nega la presenza della criminalità organizzata in Italia e nel mondo, nell’analizzare i vari aspetti - l’origine, la struttura, l’articolazione, lo sviluppo, la produzione economica, politica, sociale e culturale – è quasi naturale”, si legge nell’introduzione al lavoro “occuparsi anche del ‘segmento’ femminile. Che la compone, che la subisce”. Storie che sono utili anche per “capire la natura stesse delle mafie, i “sentimenti” che le muovono, la cultura di cui sono portatrici, il sistema di ‘valori’ che le caratterizza, il modello sociale di riferimento in cui hanno potuto farsi strada”. E’ inutile dire che Campania, Calabria e Sicilia sono le regioni principali a fare da scenario agli omicidi. Come non ricordare l’uccisione di Emanuela Sansone, 17 anni, figlia della bettoliera Giuseppa Di Sano. O Lea Garofano, la giovane donna calabrese uccisa a Milano a colpi di pistola e successivamente sciolta in cinquanta litri di acido. Mandante il marito. A queste donne è dedicata la puntata ‘Donne e Mafia’ che Unis@und manderà in onda il 18 aprile, dalle ore 12.00 alle ore 13.00. Ospiti di Michaela Sica, Rita Di Simone e Giovanna Di Troia saranno Anna Puglisi, fondatrice del Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato"; Pina Maisano Grassi, vedova di Libero Grassi l’impenditore ucciso per non aver accettato di pagare il pizzo; Marcella Marmo, docente presso l’Università di Napoli "Federico Ii". Per partecipare alla trasmissione è possibile inviare una mail a direttawebradio@unisa.It oppure telefonare allo 089 96 91 94, lasciare il proprio nome e numero telefonico per essere richiamati.