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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Giugno 2012
AGENDA DIGITALE: UN NUOVO REGOLAMENTO PER LE FIRME ELETTRONICHE TRANSFRONTALIERE E UN’IDENTIFICAZIONE ELETTRONICA PIÙ EFFICACE NEL MERCATO UNICO DIGITALE  
 
Bruxelles, 5 Giugno 2012 - La Commissione europea ha proposto nuove norme per consentire transazioni elettroniche transfrontaliere sicure in Europa. Il regolamento proposto garantirà che i cittadini e le imprese possano utilizzare i loro regimi nazionali di identificazione elettronica (eId) per accedere ai servizi pubblici negli altri paesi dell’Ue in cui la eId è disponibile. Crea inoltre un mercato interno per le firme elettroniche e i servizi fiduciari online connessi, che opereranno così attraverso le frontiere con il medesimo valore legale dei processi tradizionali su base cartacea. In tal modo, si darà pieno effetto ai notevoli risparmi potenziali consentiti dagli appalti pubblici online. La proposta rispetta pienamente sia i sistemi nazionali di identificazione esistenti che le preferenze degli Stati membri che non hanno un regime nazionale di identificazione. Inoltre, consente ai paesi che possiedono una eId di aderire al regime europeo o di rimanerne al di fuori. Uno Stato membro che ha notificato l’intenzione di aderire al regime paneuropeo deve offrire lo stesso accesso ai servizi pubblici via eId che già offre ai propri cittadini. La vicepresidente della Commissione europea, Neelie Kroes, ha dichiarato: “Occorre che i cittadini e le imprese possano trattare nell’ambito di un mercato unico digitale senza frontiere, perché è questo il valore di internet. Anche la certezza del diritto e la fiducia sono essenziali e per questo occorre un regolamento più completo sulle firme elettroniche e sull’identificazione elettronica. “Questa proposta consente ai cittadini che dispongono di una eId di trarne il massimo vantaggio. Grazie al riconoscimento reciproco delle eId nazionali e alle norme comuni per i servizi fiduciari e le firme elettroniche, possiamo evitare una segmentazione di internet e dei servizi pubblici online in compartimenti nazionali e facilitare la vita di milioni di imprese e di un numero ancor maggiore di cittadini.” Il regolamento proposto invece: non obbligherà gli Stati membri ad adottare – o i singoli a procurarsi – carte d’identità nazionali, carte d’identità elettroniche o altre soluzioni eId; non introdurrà una eId europea o una banca dati europea di qualsiasi tipo; non consentirà o richiederà la condivisione di informazioni personali con altri soggetti. Tra i principali beneficiari dei diversi aspetti del regolamento si possono annoverare: gli studenti, che potranno iscriversi online a un’università in un altro paese anziché dovervisi recare per completare in loco gli adempimenti burocratici; i cittadini in procinto di trasferirsi in un altro paese dell’Ue, di contrarre matrimonio all’estero o di presentare dichiarazioni dei redditi in paesi diversi; le persone bisognose di assistenza medica all’estero, che potranno consultare in tutta sicurezza la loro cartella clinica o autorizzare un medico a fare altrettanto; le imprese, che potranno partecipare ad appalti pubblici online per contratti pubblici settoriali in tutta l’Ue e potranno firmare, orodatare e sigillare elettronicamente le loro offerte anziché dover stampare e inviare molteplici copie cartacee delle offerte per corriere; gli imprenditori che vogliano esercitare un’attività economica in un altro paese dell’Unione europea, che potranno costituire una società tramite internet e trasmettere online senza problemi le relazioni annuali; gli Stati, che potranno ridurre gli oneri amministrativi e migliorare l’efficienza, rendendo così un servizio migliore ai cittadini e risparmiando il denaro dei contribuenti. Contesto - I due elementi del regolamento – identificazione elettronica e firme elettroniche – permetteranno di creare un quadro normativo affidabile per garantire interazioni elettroniche sicure e continue tra imprese, cittadini e autorità pubbliche, migliorando l’efficacia dei servizi online pubblici e privati, dell’eBusiness e del commercio elettronico in Europa. L’approccio adottato per le firme elettroniche, basato sull’attuale direttiva in materia (Direttiva 1999/93/Ce), ha portato un certo livello di armonizzazione alle prassi in uso in Europa. Tutti gli Stati membri dell’Ue dispongono di quadri normativi per le firme elettroniche, che però divergono fra loro e rendono di fatto impossibile condurre transazioni elettroniche transfrontaliere. Lo stesso vale per i servizi fiduciari come l’orodatazione, i sigilli elettronici, il rilascio elettronico e l’autenticazione dei siti web, che non sono interoperabili a livello europeo. Di conseguenza il nuovo regolamento propone regole e prassi comuni per questi servizi. Per la eId, il regolamento introduce la certezza giuridica attraverso il principio del riconoscimento e dell’accettazione reciproca, in base al quale gli Stati membri accettano le eId nazionali che sono state ufficialmente notificate alla Commissione. Gli Stati membri non hanno l’obbligo di registrare le loro eId nazionali, ma la Commissione auspica che decideranno di farlo. La Commissione e gli Stati membri dell’Ue hanno dimostrato che il riconoscimento reciproco transfrontaliero dell’identificazione elettronica funziona, attraverso il progetto Stork, che conta con la partecipazione di 17 Stati membri. Il progetto di regolamento odierno è l’ultima di 12 azioni fondamentali proposte nell’Atto per il mercato unico (cfr. Ip/11/469). Le stesse proposte compaiono anche nel piano d’azione sull’eGovernment 2011-2015 (cfr. Ip/10/1718) e nella tabella di marcia dell’Unione europea per stabilità e la crescita (cfr. Ip/11/1180), nonché nella Agenda digitale europea (cfr Ip/10/581, Memo/10/199 e Memo/10/200).  
   
   
AVVIATA LA CREAZIONE DELLA CAPACITÀ SCIENTIFICA UE-AFRICA: ANNUNCIATI I LUOGHI CHE OSPITERANNO LO SKA  
 
Bruxelles, 5 giugno 2012 - Le parti coinvolte nella radio astronomia provenienti da Europa e Africa si incontreranno a Bruxelles per discutere le opportunità di finanziamento per la scienza il 29 maggio. Nel corso della stessa settimana, è stato rivelato che due dei tre ricevitori del telescopio Ska (Square Kilometre Array) saranno costruiti nel sud dell´Africa. La decisione del Ssac (Ska Site Advisory Committee) - lunga e attesa con impazienza - fa seguito a nove anni di lavoro dei team dei luoghi candidati della regione dell´Africa meridionale, ma anche di Australia e Nuova Zelanda. Sulla base di una valutazione tecnica oggettiva dei due potenziali siti, il Ssac ha deciso che l´Africa si trova nella posizione migliore per ospitare lo Ska, che sarà da 50 a 100 volte più sensibile di ogni altro telescopio attualmente in funzione. L´australia comunque non è stata lasciata completamente da parte, l´organizzazione dello Ska sta costruendo uno dei tre ricevitori Ska anche lì. Il Sudafrica, insieme agli otto paesi partner di Ska in Africa (Botswana, Ghana, Kenya, Madagascar, Mauritius, Mozambico, Namibia e Zambia) ospiterà gli altri due: una schiera di riflettori a media frequenza e una schiera di superfici captanti dense. Anche se la decisione di dividere lo Ska tra diversi siti candidati è inaspettata, dall´inizio si cercava un sito singolo, l´uso di siti sia nell´Africa meridionale che in Australia riflette l´alto livello di lavoro svolto da entrambi i team candidati. La radioastronomia è riconosciuta come una delle discipline con il più interessante potenziale per costruire le capacità scientifiche e tecnologiche dell´Africa ed è anche un settore di grande importanza strategica per il futuro della ricerca in Europa. È tenendo conto di questo che un gruppo interparte di Membri del Parlamento europeo (Mep) ha cominciato a promuovere il rafforzamento del partenariato afro-europeo nel campo della radioastronomia, sostenendo la candidatura sudafricana per lo Ska e proponendo la "La dichiarazione scritta sulla costruzione di capacità scientifiche in Africa: promuovere il partenariato afro-europeo nel campo della radioastronomia," che è stata adottata a marzo 2012. Cinque Mep hanno promosso la Dichiarazione scritta 45/2011: Il Mep polacco Filip Kaczmarek del Partito popolare europeo (Ppe); Miguel Angel Martínez Martínez e Teresa Riera Madurell, entrambi Mep spagnoli del Gruppo dell´Alleanza progressista di socialisti e democratici (S&d); il Mep britannico Fiona Hall dell´Alleanza dei democratici e dei liberali per l´Europa (Alde); e il Mep olandese Judith Sargentini del Gruppo dei Verdi - Alleanza libera europea. Lo scopo del workshop del 29 maggio a Bruxelles era dare un seguito all´adozione della Dichiarazione scritta e presentare le opportunità di finanziamento per i partenariati afro-europei nel settore della radioastronomia. I membri del Parlamento europeo, della Commissione europea, i dirigenti della Banca europea per gli investimenti, i più importanti radioastronomi europei e africani e i rappresentanti mondiali del settore si sono riuniti per discutere come sviluppare ulteriormente la cooperazione nel campo della radioastronomia tra Africa ed Europa. L´incontro si è concluso con una discussione sui prossimi passi necessari per fondare una piattaforma afro-europea dedicata per la radioastronomia (African-european Radio Astronomy Platform, Aerap) con lo scopo di potenziare la collaborazione. L´aerap costituirà un quadro per le parti coinvolte della comunità scientifica, l´industria e il mondo accademico di entrambi i continenti per dare inizio a iniziative di collaborazione tra l´ampia gamma di discipline scientifiche e settori tecnologici che saranno essenziali per il futuro della radioastronomia sia in Africa che in Europa. Gli obiettivi generali saranno promuovere la collaborazione nella radioastronomia come strumento per far avanzare la scoperta scientifica, per migliorare il trasferimento delle conoscenze e l´istruzione e per promuovere lo sviluppo e la competitività di Africa ed Europa. Nel suo intervento durante il workshop, il professor Luis Magalhães, co-presidente del Gruppo congiunto di esperti per il partenariato Africa-ue nel settore della scienza, la società dell’informazione e lo spazio, ha detto: "La collaborazione nel settore della radioastronomia è molto interessante per l´Europa e l´Africa. Coinvolge aspetti di scienza, tecnologia e comunicazione. È rilevante rispetto al partenariato Africa-ue nel campo della scienza, della società dell´informazione e dello spazio, poiché riguarda tutti i suoi componenti. Ha importanti vantaggi economici e sociali nel mutuo interesse di entrambe i continenti." Per maggiori informazioni, visitare: Ska: http://www.Skatelescope.org/ African-european Radio Astronomy Platform (Aerap): http://www.Aerap.org/  
   
   
PER UN’ECONOMIA INNOVATIVA: IL TRENTINO UN MODELLO DA SEGUIRE  
 
 Trento, 5 giugno 2012 - La sfida economica si gioca anche nel mondo digitale. Lo dimostra la settima edizione del Festival dell’Economia dove la tematica trasversale di ogni discussione sono le nuove tecnologie capaci di aiutare la nascita di imprese di successo. Già l’Unione Europea, infatti, ha predisposto nell’agenda 2020 l’obiettivo di raggiungere connessioni pari ad almeno 30 Mbps. Il Trentino, e recenti dati Istat lo confermano, è il territorio che si distingue per gli interventi messi in atto dalla pubblica amministrazione per garantire alle imprese e alla popolazione l’infrastruttura di rete necessaria. Ne ha parlato Sergio Bettotti, dirigente della Provincia autonoma di Trento, il 2 giugno in diretta su Radio24. “La Provincia ha creduto e crede nella diffusione delle nuove tecnologie per diversi motivi - esordisce Sergio Bettotti - perché avere un’infrastruttura solida e capillare in fibra ottica consente infatti di mettere in sinergia le varie aziende pubbliche ma, cosa ancora più importante in questo momento congiunturale, permette alle aziende di disporre di nuove opportunità per far ripartire la produttività e la crescita”. In secondo luogo, il Trentino è riconosciuto a livello europeo per l’importante ruolo che svolge nel mondo della ricerca ed in particolare come nodo riconosciuto dell’Eit Ict Labs. Anche per questo motivo prosegue Sergio Bettotti “realizzare una infrastruttura a banda ultra larga significa consentire al mondo della ricerca di avere uno degli strumenti base infrastrutturali per cogliere gli importanti obiettivi che si pone e per essere aperto e in rete a livello mondiale”. Infine il realizzare idonee infrastrutture di rete permette l’evoluzione di nuovi servizi: per esempio nell’ambito dell’istruzione, nel mondo della sanità, per il miglioramento dellapubblica amministrazione. A partire dal 2006 con l’avvio dell’azienda pubblica Trentino Network, la provincia di Trento ha dispiegato ben 800 chilometri di fibra ottica con l’obiettivo da un parte di essere al servizio del sistema pubblico e dall’altra di essere messa a disposizione delle imprese e dei cittadini. Il 18 maggio scorso, inoltre, si è costituita Trentino Ngn (Next Generation Network) che ha l’obiettivo di realizzare l’ultimo miglio spento nei 42 comuni, a media profittabilità grazie ad accordi presi con operatori privati nella logica Meip, al fine di renderlo disponibile a tutti gli operatori di Tlc. “Il fine ultimo – prosegue Sergio Bettotti – è quello di permettere ai cittadini di avere i 100 Mbps in ogni abitazione”. Il così detto ultimo miglio verrà poi raggiunto dall’in-house Trentino Network nel resto delle unità abitative della provincia (quelle classificate a fallimento di mercato) perché, ribadisce Sergio Bettotti “non abbiamo mai guardato al Trentino come un territorio composto da zone di serie A e di serie B”. Il progetto di Trento, dunque, può essere un esempio concreto di sinergia pubblico privato per accelerare nelle aree a media profittabilità la diffusione della banda ultra larga nelle imprese e nelle abitazioni. “Operativamente – conclude Sergio Bettotti – Trentino Ngn sta predisponendo i piani per raggiungere entro il prossimo anno le principali aree produttive. Ciò in attesa che a breve si possa esprimere la Commissione Europea a cui sono stati sempre puntualmente trasmessi tutti gli atti, pronti a recepire eventuali suggerimenti della stessa che permettano di migliorare la ricaduta e l’impostazione Meip dell’iniziativa nei 42 comuni”.  
   
   
DIRITTO AMMINISTRATIVO DIGITALE; DAL 6 GIUGNO CORSO A VILLA UMBRA  
 
Perugia, 5 giugno 2012 - Si parlerà di diritto amministrativo digitale il 6 e 7 giugno (dalle ore 9) nella Scuola umbra di amministrazione pubblica di Villa Umbra. "Il corso - ha detto Alberto Naticchioni, Amministratore unico della Scuola - ci consentirà di capire come bisogna strutturare una amministrazione digitale sotto il profilo giuridico, organizzativo e tecnico e come si può rendere valido, concreto ed efficace il procedimento amministrativo ´semplificato´ e ´digitalizzato´. Ciò al fine di realizzare un´amministrazione di qualità, una giustizia amministrativa veloce ed efficace e di ridurre gli oneri per le stesse amministrazioni e, soprattutto, per i cittadini e le imprese". Il diritto amministrativo digitale - spiegano da Villa Umbra - è l´insieme dei principi e delle norme che regolamentano il diritto e l´utilizzo delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione applicati all´amministrazione pubblica, al procedimento amministrativo ed al processo amministrativo. Nel corso saranno considerati sia aspetti dottrinari e giurisprudenziali innovativi, sia aspetti e requisiti tecnici. Saranno inoltre utilizzate "linee guida" su come si può avviare un processo di cambiamento verso le amministrazioni digitali e come si può strutturare il procedimento amministrativo informatico a partire da leggi consolidate, tra cui la 241/90 e la 150/2000 (comunicazione pubblica), i Codici dell´Amministrazione digitale e del processo amministrativo, la legge regionale umbra sulla semplificazione normativa e amministrativa. Interverranno Donato A. Limone, professore ordinario di informatica giuridica e docente di Scienza dell´amministrazione digitale, Università Telematica Unitelma - Sapienza, Roma; direttore del Laboratorio di eGovernment dell´Università del Salento; direttore della "Rivista elettronica di diritto, economia, management" e Marco Mancarella, professore aggregato di Informatica giuridica e Informatica della P.a., Università del Salento: vice direttore del Laboratorio di eGovernment e direttore del Master di Ii livello in "Management pubblico e eGovernment" dell´Università del Salento; avvocato esperto in diritto amministrativo digitale. Tra i principali argomenti trattati: introduzione al diritto amministrativo digitale; il diritto all´uso delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni e la tutela giudiziaria; l´Amministrazione digitale: requisiti giuridici e tecnici del nuovo modello di amministrazione; la semplificazione amministrativa e l´amministrazione digitale; il procedimento amministrativo informatico e strumenti e procedure informatiche nel processo amministrativo.  
   
   
I GIOVANI MULTITASKING E GLI “IMMIGRATI DIGITALI” I CAMBIAMENTI NELLA SCUOLA E LE DIFFERENZE GENERAZIONALI  
 
Trento, 5 giugno 2012 - I ragazzi italiani sono “nativi digitali” e multitasking. Usano sempre più le nuove tecnologie della comunicazione, stabiliscono relazioni attraverso i social network. Di fronte a loro, sulle cattedre scolastiche siedono insegnanti, o meglio, “immigrati digitali” che si sono formati attraverso vecchie logiche e che di Internet & Co ne sanno poco o niente. Quella digitale è una grossa potenzialità. La scuola però, è inutile negarlo, si è trovata un po’ indietro. Non è stata pronta a cavalcare questo mondo e a sfruttarlo nel modo migliore possibile. Utilizzare il pc rappresenta, soprattutto nel caso di alunni stranieri, una carta vincente ma non si deve mai commettere l’errore di dimenticare la relazione con gli insegnanti. Il computer può servire a rompere la lezione frontale ma la dimensione umana quella non si deve mai perdere. Ancora una volta al Festival dell’Economia si parla di scuola. La leva strategica su cui fare forza, è stato più volte sottolineato nell’incontro del 2 giugno “Maestri” di scena al Teatro Sociale, per uscire dalla crisi e rilanciare l’economia. Il momento però è critico. Ci sono tante cose che non vanno più bene e che devono, con coraggio e tempestività, essere cambiate. “La relazione tra insegnante e alunno da solo non basta – dichiara Cesare Moreno, presidente dell’Associazione Maestri di Strada Onlus – Dobbiamo organizzare un incontro tra uomini e non solo tra menti. Bisogna far emergere la diversità antropologica tra giovani e adulti. Il contatto generazionale deve avvenire sempre, e non solo attraverso l’elettronica”. Per Gianfranco Staccioli – segretario nazionale della Federazione Italiana dei Cemea – bisogna tornare a parlare di intercultura, capire che l’apprendimento non passa solo da una dimensione visibile e soprattutto trovare nuove relazioni tra nativi e immigrati. “E’ la diversità che ci arricchisce - commenta”. “Ma davvero la scuola italiana funziona davvero così male?” – chiede il moderatore Salvo Intravaia, insegnante in un liceo palermitano. “Funziona mille volte meglio di quello che si dice – risponde prontamente Moreno”. La scuola, spiega, è una delle poche istituzione che ha tenuto. Il problema non è se la scuola va o non va, il problema è se funziona nonostante i Governi o perché ci sono i Governi. “La scuola – puntualizza – funziona perché ci sono insegnanti che resistono in mezzo a riforme devastanti che il Governo Monti a ben guardato dal cancellare”. “Gli insegnanti, afferma Moreno, stanno reggendo il futuro della società. “Vorrei lanciare un appello – dice guardando i tanti che affollano il Teatro Sociale – non confondiamo le persone con il sistema. Le persone sono ottime, il sistema pessimo. Si gettano addosso agli insegnanti le colpe di chi ci governa. La scuola funziona molto meglio di quello che funzionerebbe se stessimo alle mere direttive di Roma”. Ne è convinto Staccioli. “Stiamo sviluppando un modello scolastico al testosterone. Siamo certi che prima si fa meglio è; ci illudiamo che le logiche siano misurabili e confondiamo la realtà vista nel pc o in tv con la realtà concreta”. Lo stato dell’arte è sconfortante tuttavia dobbiamo essere critici, testardi ma anche ottimisti. “Non tutto – sottolinea Staccioli - è perduto”. Le potenzialità per fare meglio ci sono anche secondo Maria Arici – coordinatrice della “Rete interculturale Trento”. “La sfida della scuola è rendersi conto del cambiamento e riuscire a utilizzarlo meglio con tutti. La scuola, una volta per tutte, deve riuscire a capitalizzare e documentare gli elementi positivi di cui è ricca”.  
   
   
GLI ARTIGIANI DEL DIGITALE SI DANNO APPUNTAMENTO A BOLOGNA CON LO SMAU MOB APP DAY NORD OVEST  
 
Bologna, 5 giugno 2012 - Per la prima volta Smau presenta a Bologna lo Smau Mob App Day Nord Ovest, iniziativa che si svolgerà all’interno della tappa emiliano-romagnola del suo Roadshow, in programma il 6 e 7 giugno al padiglione 33 di Bologna Fiere. L’evento realizzato in collaborazione con gli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano, animerà la giornata conclusiva di Smau Bologna e si porrà l’obiettivo di accendere i riflettori sulle numerose realtà presenti in Emilia Romagna attive nello sviluppo di applicazioni per dispositivi mobile, generando un meccanismo virtuoso di condivisione delle esperienze di eccellenza tra sviluppatori, imprese, pubbliche amministrazioni, operatori del settore e utilizzatori. Lo Smau Mob App Day inizierà giovedì 7 giugno alle 10 con lo Smau Mob App Award, un contest preceduto da un intervento di scenario sui trend di mercato legati al mercato di App per Smartphone e New Tablet. L’evento intenderà evidenziare come in Italia il mercato delle App offra importanti opportunità di business nel prossimo decennio (siamo giunti oramai a quasi 18 Milioni di Mobile Surfer e oltre 20 milioni di utenti di Smartphone, con una penetrazione tra le più alte a livello mondiale). Come si vedrà, l’Emilia Romagna, presentando decine di sviluppatori Mobile, risulta essere tra le regioni più dinamiche in questo campo (la School of Management ha censito 23 sviluppatori particolarmente significativi, alcuni dei quali sono stati finanziati da venture capital proprio per l’alto tasso di innovazione delle applicazioni sviluppate.) L’evento proseguirà con la presentazione delle App che hanno raggiunto la fase finale del contest e con la premiazione delle vincitrici nelle categorie Business e Consumer. Sono 18 le apps finaliste nella categoria consumer che si divideranno nelle sottocategorie Bimbi e Genitori, Giochi e Media, Mobile Marketing & Payment, Servizi per il Cittadino, Utility, Strumenti e Produttività e Disabilità, mentre 6 le apps finaliste nella categoria business. Sempre giovedì, a partire dalle 12.00, si terrà lo Smau Mob App Camp, un vero e proprio momento di confronto cui durante il quale sviluppatori di app si alterneranno per raccontare al pubblico in sala le ultime frontiere della programmazione su dispositivi mobile. Saranno affrontati i temi mobile dell’augmented reality, dello sviluppo cross platform e dei sistemi di billing; lo sviluppo nativo android o windows phone, l’Htm5 orientato al Mobile, i sistemi di localizzazione, i mobile analytics, i servizi innovativi su Cloud, la memorizzazione offline, la programmazione di giochi sul web con le applicazioni per Social Network (Facebook, Twitter, Google+, ecc.) e gli Nfc utilizzati in contesti reali. Come ha sottolineato Filippo Renga della School of Management del Politecnico di Milano, “queste sulle Mobile App sono due importanti iniziative che stiamo portando in tutta Italia (Bari, Roma, Padova, Bologna, Milano) con l’intento di diffondere la cultura legata a questi temi, tra i risultati di eccellenza in ambito tecnologico del nostro Paese. Ne è dimostrazione che a ogni tappa degli Smau Mob Days incontriamo nuove realtà con risultati che ci stupiscono, nonostante ne abbiamo già monitorate oltre 200”. Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau aggiungeva ha aggiunto: “Con la rapida diffusione delle App nel mondo consumer e ultimamente anche in ambito business, sta emergendo in modo sempre più chiaro un nuovo artigianato digitale, fatto molto spesso di micro imprese del territorio in cui gioca un ruolo fondamentale la creatività e l’estro imprenditoriale delle nuove generazioni. Attraverso il Mob App Day Smau vuole essere un palcoscenico per valorizzare tutte quelle eccellenze che si stanno sviluppando su questo fronte e che in Emilia Romagna sono particolarmente numerose e innovative”.  
   
   
“LA SPESA SEMPLICE”, UNA NUOVA APPLICAZIONE SMARTPHONE GRATUITA PER OTTIMIZZARE GLI ACQUISTI AL SUPERMERCATO  
 
Sesto San Giovanni, 5 giugno 2012. La Spesa Semplice è l’ultima applicazione sviluppata dall’azienda Aryon Solutions - una delle start up innovative ospiti dell’Incubatore-hotel d’Impresa Lib - per agevolare la compilazione della lista della spesa e ottimizzare anche dal punto di vista economico gli acquisti al supermercato. La Spesa Semplice permette di creare liste della spesa con i prodotti preferiti e sincronizzarle con i dispositivi di altri membri della famiglia, che possono aggiungere articoli in qualsiasi momento. La compilazione della lista può avvenire attraverso la semplice scansione del codice a barre della confezione del prodotto con il telefonino, inserendo i dati a mano oppure consultando l’ampio catalogo di prodotti di marca o generici messo a disposizione gratuitamente dall’applicazione. Oltre a personalizzare l’applicazione per i market iPhone, Windows Phone e Android, Aryon Solutions ha creato la piattaforma web www.Laspesasemplice.it  per dare la possibilità agli utenti di gestire la lista della spesa da qualsiasi computer e di condividere il proprio account con amici e familiari. “Questa piattaforma è anche una community in progress in cui ogni utente condivide marchi e prodotti preferiti, ampliando in questo modo il database prodotti. Inoltre stiamo ultimando una nuova versione dell’applicazione che permetterà la correlazione tra la geolocalizzazione dei clienti, la loro lista della spesa e i volantini promozionali, per costruire un canale privilegiato di contatto tra l’utente, la cui esigenza è di usufruire di sconti legati ai propri prodotti preferiti, e la Distribuzione, che punta a fidelizzare i propri clienti e massimizzare l´efficacia delle proprie iniziative marketing. Attraverso questa funzionalità, l’applicazione potrà proporre al cliente che si trova in quel momento in un specifico punto vendita, delle promozioni “ad hoc” basate sugli articoli di suo interesse”, spiega Fabrizio Savarino Amministratore Delegato di Aryon Solutions. “Con quest’applicazione – aggiunge Savarino – intendiamo fornire ai consumatori uno strumento per risparmiare sulla spesa razionalizzando le logiche di acquisto e dare la possibilità ai distributori di essere più efficaci nella loro politica promozionale. Da un altro punto di vista vogliamo contribuire concretamente ad una maggior sostenibilità ambientale delle attività di marketing dei punti vendita promuovendo la progressiva sostituzione dei tradizionali volantini e coupon promozionali stampati con messaggi digitali mirati”.  
   
   
TLC: ACCORDI BANDA LARGA FVG ANCHE CON OPERATORI LOCALI  
 
Ronchi dei Legionari, 5 giugno 2012 - "Lo sviluppo della banda larga in regione non passa solo attraverso accordi con i grandi gestori di telecomunicazione del livello nazionale ma anche grazie a protocolli sottoscritti con operatori ´locali´ di ambito regionale". "Per il Friuli Venezia Giulia si tratta di conseguenza di un doppio vantaggio competitivo, poiché da un lato si registra un indubbio stimolo al sistema imprenditoriale locale, dall´altro si tende a fornire servizi di connettività ad aree territoriali più marginali, quali la montagna, alcune zone del Basso Friuli, il Carso, in cui gli operatori nazionali probabilmente non avrebbero l´interesse a investire", ha sottolineato l´assessore regionale alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi, alla firma dell´accordo Insiel-assomax per il superamento del cosiddetto svantaggio digitale in regione. L’ 1 giugno a Ronchi dei legionari, alla presenza dell´assessore Riccardi, è stato infatti siglato il "memorandum" tra Insiel, con il consigliere delegato alla Pianificazione strategica Sergio Brischi, e Assomax (azienda con sedi ad Udine e Campoformido), con l´amministratore delegato Sergio Lodolo. Negli scorsi giorni era stato invece sottoscritto a Trieste l´accordo con Telecom Italia. Finalità dei protocolli, dunque, sia colmare lo svantaggio digitale di diverse aree del Friuli Venezia Giulia, sia favorire una rinnovata competitività economica di queste stesse zone, "e in questi ultimi anni il Governo regionale è stato in grado di dare una positiva accelerazione al programma di infrastrutturazione in banda larga, con un impegno globale che supera i 120 milioni di euro", ha ricordato l´assessore Riccardi. "Stiamo da tempo registrando l´esigenza di connessioni informatiche sempre più veloci da parte di imprese e cittadini, possiamo confermare la capacità di Regione e Insiel di dare vere risposte su questo tema", ha osservato Brischi. Assomax è un operatore di telecomunicazioni (nato nel 2004) autorizzato dal dipartimento delle Comunicazioni del ministero dello Sviluppo economico a fornire connettività a banda larga senza fili - con la tecnologia Wimax - nelle province di Udine, Trieste, Gorizia e Pordenone. La tecnologia Wimax - le prime sperimentazioni potrebbero partire già entro giugno, ha specificato Lodolo - prevede la realizzazione di tralicci con apparati radio in grado di "illuminare" grazie al loro segnale un´area di parecchi chilometri di raggio (molto di più delle aree "illuminate" dalle antenne della telefonia mobile). A terra il segnale viene captato tramite apposite antenne alle quali viene collegato il telefono e il modem, per cui il cliente che si abbona al servizio telefona e naviga su internet in maniera del tutto analoga a ciò che farebbe con una linea telefonica su filo. A differenza della telefonia mobile, dove un cliente si può spostare senza problemi da una cella all´altra, questa tecnologia è detta "nomadica", in quanto permette degli spostamenti entro il raggio di copertura di una sola antenna. Il grande vantaggio del Wimax è che con antenne opportunamente localizzate è possibile servire zone in cui attualmente la connettività Adsl non è presente. Inoltre il collegamento finale al cliente non viene fatto attraverso cavi telefonici in rame (il doppino telefonico) ma tramite collegamenti radio e quindi senza ulteriori costi per l´operatore. Inoltre il costo delle singole antenne non è elevato come il costo di una centrale telefonica.  
   
   
DISTRETTI TECNOLOGICI E POLI DI INNOVAZIONE, OGGI CONVEGNO A NAPOLI  
 
Napoli, 5 giugno 2012 – Oggi alle ore 9,30 presso la Mostra d´Oltremare a Napoli, si tiene un convegno promosso dall’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione e dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, in collaborazione con Forum Pa e Campania Innovazione s.P.a. Sul tema "Distretti e Innovazione”: migliorare le performance dei distretti tecnologici e dei poli di innovazione. L´orientamento ai risultati. L’appuntamento rappresenta un momento di confronto e di presentazione delle principali metodologie di valutazione adottate dalle organizzazioni intermediatrici della conoscenza, spesso miste pubblico - private, sostenute dalle amministrazioni regionali e nazionali a livello territoriale. Nell’occasione sarà fatto il punto sugli stanziamenti predisposti dal Miur per il Pon Ricerca e Competitività, pari a 915 milioni suddivisi tra le quattro regioni dell´Obiettivo Convergenza. Di questi, 389 milioni sono destinati allo sviluppo e il potenziamento delle strutture già esistenti e 526 milioni alla creazione di nuovi distretti.  
   
   
OLIVETTI ESCE DAL MERCATO DELL’INK JET E SI CONCENTRA SULL’EVOLUZIONE DELLA NUOVA OFFERTA ICT  
 
 Ivrea, 5 giugno 2012 - Olivetti, preso atto dell’inarrestabile e sempre più accentuato calo del mercato dei fax e della contestuale difficoltà di raggiungere, in tempi economicamente compatibili, risultati apprezzabili nei settori di mercato adiacenti dove la tecnologia i-jet avrebbe potuto essere utilizzata, ha deciso di cessare le attività industriali e commerciali nel settore e ha avviato l’iter per la liquidazione della sua controllata Olivetti i-Jet. La decisione si inquadra all’interno del piano di riposizionamento di Olivetti sul mercato dell’Information Communication Technology, avviato negli ultimi anni, che ha visto la Società proporsi in misura sempre più rilevante come solution provider nei settori tecnologicamente più avanzati di tale mercato. L’evoluzione della nuova offerta richiede peraltro una forte focalizzazione e la necessità di concentrare su di essa tutte le risorse disponibili. Olivetti, a conferma del suo impegno nei confronti delle persone coinvolte, si attiverà con l’obiettivo di individuare opportunità di ricollocazione all’interno del Gruppo, attivare azioni rivolte all’orientamento e alla realizzazione di percorsi formativi e di agevolare il reperimento di nuove occasioni di lavoro anche attraverso politiche attive di outplacement. A tal proposito è già stato avviato il confronto con le Organizzazioni Sindacali per individuare un piano di gestione condiviso.  
   
   
TECNOFRONTIERE: ULTIMA FASE FORMATIVA DAL 4 ALL´8 GIUGNO  
 
Potenza, 5 giugno 2012 - Le porte di Basilicata Innovazione si riaprono per l’ultima settimana - dal 4 all’8 giugno - dedicata alla fase di mentorship imprenditoriale di N.i.d.i | Tecnofrontiere, la business plan competition promossa da Basilicata Innovazione e Camera di Commercio di Potenza, in collaborazione con dPixel (società di consulenza specializzata nel venture capital tecnologico). Domani, a partire dalle ore 9, i diciannove team selezionati saranno subito messi alla prova partecipando a sessioni dibusiness gaming: veri e propri giochi di ruolo, in cui si simuleranno situazioni quotidiane della vita d’impresa, quali risoluzione di problematiche manageriali o di situazioni di crisi, elaborazione di decisioni in merito a scelte di marketing, di produzione, di logistica, di organizzazione rispetto alle diverse funzioni aziendali e molto altro. Martedì 5 giugno, giornata intensa di apprendimento con Mario Fontana - progettista software esperto (Senior Architect Evangelist) presso Microsoft e a capo del programma Microsoft Bizspark (strumento nato per supportare le Start Up nel campo delle Ict dal punto di vista tecnologico) - e Rita Polarolo - fund manager di Principia Sgr, una delle maggiori realtà operanti nel settore del venture capital italiano, soprattutto nel territorio del Centro-sud -. Alle ore 12.30, un “aperitivo social” consentirà a giornalisti e blogger lucani di vivere un momento di confronto e dialogo con i partecipanti, il team organizzatore e con il grande ospite della giornata: Marco Zamperini, responsabile dell’Ufficio Innovazione presso Ntt Data - società giapponese specializzata in consulenze e servizi dell’Information Technology (It) -. Zamperini è anche uno degli autori degli articoli pubblicati su “Che Futuro”, rivista “lunario dell’innovazione” on line, in cui si autodefinisce così:«Sono un Technology evangelist e non smetto mai di raccontare al mondo perché le aziende e le persone devono credere nella forza della Rete. Dopo un passato da surfer mi sono dedicato alle Ict, lavorando spalla a spalla con I.net, il primo internet service provider italiano. Se Internet ha preso piede in Italia è anche un po´ colpa mia». E se l’obiettivo di un “Evangelista” è quello di diffondere e fare affermare una certa tecnologia fino a farla diventare uno standard accettato dalla comunità, non resterà che ascoltare Zamperini durante la sessione pomeridiana - dalle 14 alle 15 - per capire qual è il suo approccio con il mondo delle telecomunicazioni, le potenzialità della Rete e i possibili risvolti nel mondo d’impresa. Mercoledì 6 sarà la volta di Gianluca Dettori - fondatore e presidente di dPixel -, che parlerà di Analisi di mercato e concorrenza. Giovedì 7 invece interverrà Michaela Carboni - fondatrice e partner di Virgiliolab, società di consulenza specializzata in comunicazione aziendale e finanziaria -, sul tema delle Relazioni con gli investitori. La giornata di chiusura, l’8 giugno, sarà interamente dedicata ai “progetti d’impresa strutturati” (elevator pitch) sviluppati dai team durante le dieci giornate formative: non una presentazione qualunque ma “La Presentazione” di quel documento indispensabile per catturare l’attenzione e per accedere alla finale, prevista per i primi di Luglio. Per ulteriori informazioni: www.Niditecnofrontiere.it/techweek_programma    
   
   
L´INIQUO SISTEMA DI TASSAZIONE DELL´UNIVERSITA´ ITALIANA  
 
Trento, 5 giugno 2012 - L’università è uguale per tutti. Sbagliato. L’università, come è strutturata oggi, è un regalo dei poveri ai ricchi e se la scuola è per tutti, l’università è solo per i capaci e i più meritevoli. Su questo principio si basa una proposta concreta, innovativa, che farà sicuramente discutere, soprattutto per alcuni concetti cardine su cui verte e che sono oggi considerati veri e propri “tabù”. Ad esempio, tasse universitarie più alte e maggior autonomia degli atenei. Quella spiegata l’ 1 giugno, nell’incontro “Facoltà di scelta” - momento partecipatissimo, soprattutto da giovani - tenutosi a Palazzo Calepini nell’ambito del Festival dell’Economia, dal professor Andrea Ichino dell’Università di Bologna, è la sua proposta concreta contro il sistema iniquo dell’università italiana, un sistema di tassazione regressivo, ovvero sono i ricchi che pagano di meno. Gli obiettivi della proposta di Ichino sono incardinati su un corretto uso delle risorse all’interno dell’università: reperire nuove risorse per il sistema universitario italiano senza aggravare i conti pubblici, dare gradualmente agli atenei l’autonomia gestionale e organizzativa per far un buon uso delle nuove risorse, aumentare la capacità di scelta degli studenti e rendere equo e sostenibile il sistema di finanziamento degli studi universitari. “Sostanzialmente”, spiega il professor Ichino, “bisogna porre fine all’iniquità per cui oggi i poveri pagano l’università ai ricchi, facendo pagare chi se lo può permettere e aiutando chi è meritevole ma senza sostegno non riuscirebbe a frequentare l’università. La proposta è interessante soprattutto per gli strumenti che intende mettere in campo: prestiti condizionati al reddito (Incombe Contingent loans), finanziamenti che consentono di affrontare l’università senza l’ansia che un debito tradizionale genera; maggiori tasse universitarie per portare più risorse all’università attraverso chi da esse trae benefici e maggior autonomia per gli atenei per usare le risorse portate dagli studenti e costruire un’offerta formativa che giustifichi le scelte degli studenti. La proposta, concretamente, mira a generare un circolo virtuoso: “La chiave di volta” afferma Andrea Ichino, “è credere nei giovani e metterli in condizione di esercitare una scelta consapevole".  
   
   
RAFFORZARE L´ISTRUZIONE E LA CONOSCENZA DI ECONOMIA, GIÀ NEI LICEI  
 
 Trento, 5 giugno 2012 - "Io mi auguro che da questa edizione del Festival venga un messaggio e che sia quello di rafforzare l´istruzione e la conoscenza di economia, e più in generale dei problemi sociali, che noi diamo ai giovani del nostro Paese. E´ un qualcosa che serve non solo per capire l´immediato, per dare risposte ad una domanda fortissima che viene, ma anche per orientare nelle scelte future". L’ 1 giugno, da questa frase di Tito Boeri, responsabile scientifico del Festival dell’Economia, pronunciata durante l´inaugurazione, nasce quella che è è una proposta precisa, rivolta al mondo della scuola che dei giovani - al centro del dibattito in questi giorni - è luogo per eccellenza. "Separare l’insegnamento dell’economia da quello del diritto - aggiunge Boeri - diventa essenziale. E´ una considerazione che nasce dall´esperienza che abbiamo fatto nei mesi che hanno preceduto questa edizione, perché oltre alle Università, è anche nei licei di tutta Italia che il Festival dell´Economia riscuote interesse. Già nella scuola secondaria si guarda al Festival come punto di riferimento importante e alcuni licei hanno istituito una sorta di borsa di studio per far sì che i loro studenti potessero essere presenti qui a Trento. E negli incontri che ho avuto nei licei ho riscontrato attenzione massima anche in presenza di lezioni certamente complesse. In questo senso anche dal Festival possono venire indicazioni per la riforma del nostro sistema scolastico. E la prima è appunto quella di dare più peso all´insegnamento di economia per capire meglio i fenomeni sociali, spesso tenuti in secondo piano nella scuola secondaria. Ne consegue, ed anche questa è esperienza, che chi non studia economia al liceo si trova poi più in difficoltà nel percorso universitario. Dobbiamo avere strumenti per poterlo fare in modo adeguato ed uno di questi consiste proprio nel separare quel che è invece ancora unito: materie economiche e diritto, unione di discipline che non si parlano".  
   
   
TERREMOTO, 219 LE SCUOLE STATALI DANNEGGIATE DAL SISMA, 50 LE SCUOLE DELL´INFANZIA, 4 STUDENTATI UNIVERSITARI E 5 CENTRI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE. SONO 50 MILA GLI STUDENTI COINVOLTI NELLE PROVINCE DI FERRARA, MODENA, BOLOGNA E REGGIO EMILIA.  
 
 Bologna, 5 giugno 2012 – Sono almeno 219 in Emilia-romagna le scuole statali lesionate dal sisma, totalmente (121) o parzialmente inagibili (94). A queste si devono aggiungere 50 scuole paritarie dell’infanzia in cui si sono già accertati danni e altre 52 in cui le verifiche sono ancora in corso. Complessivamente sono circa 50 mila gli studenti coinvolti. Danneggiate anche alcune sedi universitarie, soprattutto Ferrara, dove sono stati evacuati 4 studentati. Inagibili anche 5 centri di formazione professionale. Sono i numeri emersi dalla conferenza stampa tenuta questa mattina in Regione dall’assessore regionale alla Scuola Patrizio Bianchi e dal vice direttore dell’Ufficio Scolastico regionale Stefano Versari. L’incontro con i giornalisti è stato sospeso alle ore 12 per un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del terremoto. “La situazione purtroppo è in continua evoluzione, dopo la prima scossa gli edifici scolastici danneggiati erano 69, dopo il sisma del 29 maggio siamo arrivati a 219, e le verifiche sono ancora in corso dopo l’evento di ieri sera, quando alcune strutture dichiarate parzialmente agibili potrebbero essere diventate inagibili - ha spiegato l’assessore Patrizio Bianchi – Abbiamo messo in campo 12 squadre di esperti delle 4 università emiliano-romagnole che insieme ai tecnici della Protezione Civile nazionale e regionale stanno verificando gli edifici, per valutare se possono essere recuperati o se devono essere ricostruiti. Abbiamo coinvolto gli atenei per individuare le soluzioni più innovative per la ricostruzione. I nuovi edifici non solo dovranno tenere conto della sicurezza sismica ma anche della sostenibilità ambientale. Ma al momento la nostra priorità è individuare i locali dove svolgere gli scrutini e gli esami, vogliamo garantire ai ragazzi una conclusione adeguata dell’anno scolastico”. “Insieme agli assessori provinciali alla Scuola stiamo individuando le sedi possibili per scrutini ed esami – ha detto Stefano Versari - Cercheremo di spostarli nelle scuole vicine, dove ciò non sarà possibile stiamo valutando di utilizzare container messi a disposizione dalla Protezione civile. Siamo in attesa dell’ordinanza ministeriale per le zone terremotate e per le zone limitrofe al cratere sismico. Ci occorrono delle indicazioni specifiche, come è successo per il terremoto dell’Aquila, anche se il caso emiliano presenta delle caratteristiche diverse, come appunto il perdurare dei fenomeni sismici”. “La scuola è centrale nella nostra comunità – ha aggiunto l’assessore Patrizio Bianchi – noi, tutti insieme, il 17 settembre vogliamo i nostri figli sui banchi. Stiamo verificando con gli esperti la possibilità di realizzare le nostre nuove scuole, non con strutture provvisorie, ma con edifici di alta qualità e con tempi ridotti di realizzazione. Se ne è parlato ieri nell’incontro con i commissari europei Tajani e Hahn, è importante sostenere la progettualità di green schools e costruzioni antisismiche”.  
   
   
GENERAZIONE ERASMUS, ROSSI: “UN’ESPERIENZA DA PROSEGUIRE”  
 
Firenze, 5 giugno 2012 – “Un progetto stimolante e innovativo. Il suo buon esito può essere il presupposto per dare continuità a questa iniziativa, per esempio nell’ambito del prossimo Festival d’Europa, che si terrà a Firenze il prossimo anno e in cui la Regione è coinvolta”. E’ questo il messaggio che il presidente Enrico Rossi ha voluto inviare agli organizzatori e ai giovani partecipanti alla conferenza “27 ideas from the Erasmus generation” (27 idee dalla Generazione Erasmus) che si è svolta il 31 maggio e 1 giugno a Firenze al Polo di Scienze Sociali, per iniziativa dell’Università degli Studi di Firenze (Facoltà di Scienze Politiche) e del centro di eccellenza Jean Monnet, in occasione del 25° anniversario del programma “Erasmus”. Nel corso delle due giornate 50 giovani provenienti da tutti i paesi dell’Unione hanno presentato e discusso le loro proposte e la loro visione del processo di integrazione con una rappresentanza delle istituzioni europee. “Leggendo le sintesi dei loro lavori – conclude il presidente nel messaggio – ho visto che hanno dimostrato capacità di analisi non comuni e che hanno avanzato proposte spesso concrete e originali. Farò il possibile per portare questo lavoro all’attenzione del Comitato delle Regioni”.  
   
   
PROGETTI MIUR PON: LA PUGLIA È PRIMA PER FINANZIAMENTI. SODDISFAZIONE CAPONE  
 
Bari, 5 giugno 2012 - Sono diciassette i progetti pugliesi che hanno vinto il bando del Ministero dell’Università e Ricerca nell’ambito del Pon Ricerca e competitività 2007-13 e che saranno premiati dal ministro Profumo il prossimo 7 giugno a Roma. Le idee progettuali dovevano essere presentate da imprese, centri di ricerca, consorzi, parchi scientifici e tecnologici, nell’ambito delle “smart cities e communities”, ovvero progetti per migliorare la gestione di rifiuti, energia e trasporti nelle città del Mezzogiorno e nei progetti di innovazione sociale, quindi nuovi metodi per l’assistenza in campo sociosanitario. La Puglia ha conquistato progetti per circa 12,6 milioni di euro (su circa 50 milioni disponibili): è la regione che vede la somma più alta tra quelle finanziate dal Ministero. I progetti riguardano numerosi ambiti: formazione, politiche giovanili, industria, turismo. “Esprimo grande soddisfazione – spiega la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone – perché questa graduatoria, nella parte che riguarda le smart cities, che da solo vale 200 milioni di contributo pubblico e per il quale la Puglia ha conquistato il 30% - dimostra che c’è una Puglia dinamica e innovativa, che ha una forte capacità di generare impresa a partire dai centri di ricerca. E’ un risultato eccezionale, che ci spinge ancor di più a puntare sulle idee dei giovani ricercatori che studiano e realizzano opere di qualità. La Puglia è prima per i progetti di e-education ed è motivo di orgoglio che parte dei progetti sarà coordinata dall´Istituto "Majorana" di Brindisi, scuola all´avanguardia che opera in un contesto come quello colpito dalla tragedia del mese scorso". Per l´avviso "Social innovation", che riguarda le Politiche giovanili e quindi progetti di start up tecnologiche giovanili, ci sono 10 milioni di contributo pubblico per ciascuna regione e quindi 40 mln in tutto. Ad esempio, ci sono i progetti “Ibike”, che prevedono di implementare le bici elettriche in città (1,3 milioni di euro). O i modelli integrati per energia e territorio (risparmio energetico): 629mila. Ancora “Kiss Health” (servizi sociali innovativi): 1,2 milioni di euro. E “Namaste”: nanomateriali per l’edilizia sostenibile (559mila euro). Poi: Energy Work, per l’energia intelligente negli ambienti di lavoro (1,25 milioni euro), il “Saracen” (robot per assistere i piccoli autistici): 920mila euro. Un progetto per il monitoraggio delle aree boschive per 150mila euro, “Spesa Utile plus” 714mila, un’idea per “Sorgenti plastiche ad alta efficienza per illuminazione ambienti espositivi” con 934mila euro. E i progetti turistici “Finanziamo il tuo futuro” (62mila euro), In-culture- smart cultura turismo e restauro 1,9 milioni di euro, l’Amplificatore sociale di impresa (300mila), “tradizione si fa Eco: modello di sostenibilità per gli eventi pugliesi” (791mila), Meeting Points (punti incontro innovazione sostenibile: 222mila euro), Pop Hub (787mila), Energy Management System (240mila euro), Puglia efficiente per natura (499mila euro). Info: www.Ponrec.it    
   
   
STUDENTI DI TRIESTE E BANJA LUKA IN CONSIGLIO REGIONALE  
 
Trieste, 5 giugno 2012 - Il liceo-ginnasio F. Petrarca di Trieste sta portando avanti da alcuni anni un programma di scambi culturali con analoghi istituti scolastici europei. Così un gruppo di studenti appartenenti a varie classi del Petrarca, accompagnati da Sabina Vecchione Gruener, l´insegnante che da anni si occupa di questa iniziativa, e dall´ex insegnante, ieri consigliera comunale Anna Maria Mozzi, assieme agli studenti del liceo di Banja Luka, in Serbia, hanno fatto visita al Consiglio regionale, con l´obiettivo di aggiungere alle conoscenze di carattere culturale alcuni aspetti istituzionali. Ad accoglierli sono stati il consigliere regionale Sergio Lupieri, vicepresidente della Iii Commissione sanità, e il segretario generale Mauro Vigini, che hanno spiegato il funzionamento dell´Assemblea legislativa, hanno messo in luce gli aspetti che ne hanno determinano e continuano a determinare la specialità, hanno illustrato l´attività e le modalità di elezione del Consiglio regionale e hanno risposto alle domande che sono state poste dai giovani.  
   
   
UN’OPPORTUNITÀ PER 300 GIOVANI: PROVARE L’UNIVERSITÀ. DOMANDE ENTRO IL 9 GIUGNO  
 
Firenze, 5 giugno 2012 – 300 studenti toscani (Iv e V anno delle scuole superiori) hanno la possibilità di provare gratis una settimana di “tempo universitario”: saranno ospiti della Regione Toscana, in collaborazione con l’azienda per il Diritto allo Studio Universitario, dal 30 luglio al 3 agosto 2012 (100 a Firenze, altrettanti a Pisa, altrettanti a Siena) alloggiando nelle residenze universitarie, mangiando nelle mense delle università, partecipando a lezioni e seminari. Si accede on-line compilando la domanda entro le ore 24 di sabato 9 giugno 2012. L’elenco degli studenti selezionati verrà pubblicato sul sito di Regione toscana da mercoledì 27 giugno. Per info (compresi i criteri utilizzati per la selezione delle domande): www.Regione.toscana.it/tuo  nella sezione  Tuo@uni. “Si tratta – spiega Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega all’Università – di una fra le misure previste nel nuovo orientamento universitario toscano di cui fa appunto parte il progetto Tuo (Toscana Università Orientamento) costruito con le opportunità del Fondo Sociale Europeo per facilitare i giovani a scegliere il percorso formativo dopo gli studi superiori in funzione del lavoro che si decide di fare”.  
   
   
PALESTRE, LA PROVINCIA DI PARMA PUNTA SULLA PUBBLICITÀ L’INIZIATIVA SERVIRÀ A COPRIRE I COSTI DI GESTIONE IN ORARIO EXTRASCOLASTICO E A SOSTENERE LE ATTIVITÀ PER GIOVANI E DISABILI DELL’AGENZIA PER LO SPORT  
 
Parma, 5 giugno 2012 – Presto nelle palestre delle scuole superiori di Parma di proprietà della Provincia arriverà la pubblicità. E’ quello che si augura Walter Antonini responsabile dell’Agenzia provinciale dello Sport che insieme ai tecnici del suo ufficio ha studiato questa modalità del tutto innovativa per una istituzione finalizzata, a fronte dell’incessante calo di risorse degli enti pubblici, a far funzionare questi spazi e sostenere altre iniziative. Il percorso in questi giorni al via è stato presentato oggi nella sede dell’ente di piazzale della Pace dai partner che lo hanno condiviso: oltre all’Agenzia provinciale allo Sport, Edicta che si è aggiudicata l’appalto per la ricerca degli inserzionisti e l’Ufficio Scolastico provinciale con il quale è stato stilato un protocollo sui contenuti della pubblicità. “ Per rispondere alle difficoltà finanziarie abbiamo scelto, fra i primi in Italia, questo percorso innovativo. E’ la nostra esperienza che ci fa dire che palestre e impianti sportivi, oltre che per fare sport, possono essere una opportunità e che la comunicazione in questi luoghi può essere fonte di risorse. Quello che raccoglieremo andrà a progetti dell’Agenzia provinciale la cui attività si esplica su tre fronti: lo sport per i minori, la conoscenza della pratica sportiva nell’area della disabilità e momenti formativi. Spero che le aziende sappiano accettare la sfida che oggi lanciamo” – ha spiegato Antonini. “ L’ufficio scolastico provinciale ha collaborato alla realizzazione di questo percorso essendo le scuole utilizzatori di questi spazi. Proprio per questa ragione con la Provincia e Edicta è stato stilato un protocollo per la puntuale definizione delle caratteristiche che dovrà avere la pubblicità in quei luoghi frequentati da ragazzi e ragazze” ha sottolineato Aluisi Tosolini dirigente scolastico che ha seguito l’iniziativa. “Edicta nasce nel 99 come casa Editrice – ha precisato il suo presidente Simone Simonazzi intervenuto con Valentina Gasparini - accanto alle pubblicazioni ci siamo dotati di un ufficio vendite che funziona come concessionaria di pubblicità vera e propria per progetti nei quali crediamo. Quello di oggi che ci vede partner attivi è un progetto sociale e culturale, una modalità nuova per sviluppare azioni sul territorio come sostegno a progetti fondamentali”. Il progetto - La Provincia di Parma sperimenta l’idea di mettere a valore, anche economico, gli impianti sportivi offrendoli al mercato della pubblicità: il ricavato della vendita degli spazi contribuirà a sostenere i costi (soprattutto custodia e pulizie) delle aperture extrascolastiche delle palestre, occupate in orario pomeridiano e serale dalle società sportive e dalle loro attività (corsi e allenamenti per ragazzi e adulti), e ad aiutare l’Agenzia provinciale nel suo lavoro di promozione dello sport fra i bambini e di supporto alle iniziative aperte al mondo della disabilità. Gli impianti interessati sono nove: del Liceo Romagnosi, dei licei Marconi e Ulivi, degli istituti tecnici Melloni, Bodoni e Rondani, dell’Ipsia, dell’Itis, dell’Istituto Bocchialini. I tecnici provinciali hanno delineato, palestra per palestra, gli spazi dove collocare le inserzioni: sono state individuate le porzioni di parete dove i supporti della comunicazione commerciale possono essere allestiti senza dare il minimo intralcio alle attività e – soprattutto – senza alterare le condizioni di sicurezza degli impianti. Una commissione di vigilanza, costituita da rappresentanti della Provincia e del mondo della scuola, garantirà che i messaggi pubblicitari veicolati siano tutti consoni all’ambiente in cui sono collocati. Sono vietati tutti i settori merceologici inappropriati come le bevande alcooliche, ma anche la propaganda politica, e saranno sottoposti a controllo preventivo i messaggi che talvolta, pur promuovendo prodotti “neutri” sotto il profilo morale, potrebbero rimandare a comportamenti diseducativi. La raccolta pubblicitaria sarà effettuata dalla società Edicta, che è aggiudicata la gara per i prossimi due anni. Le palestre: luogo di sport e socializzazione, non solo per la scuola - Le palestre sono un luogo di sport e socializzazione per migliaia di cittadini di tutte le età. Oltre al normale utilizzo in orario scolastico (in cui servono una popolazione di circa 8.600 studenti), gli impianti sono regolarmente frequentati in altri orari: la Provincia, d’intesa con gli istituti di riferimento, li concede infatti il pomeriggio e la sera ad associazioni sportive del territorio, che vi praticano diverse discipline (volley e minivolley; basket; calcio; hockey in carrozzina; capoeira, arti marziali; aerobica; pilates e ginnastica per anziani). Le associazioni coinvolte sono una ventina; circa 4.000, tra ragazzi, adulti e anziani, i frequentanti. In tutto questo c’è un’evidente finalità sociale: l’idea di promuovere la pratica sportiva (che vuol dire attività motoria, vita sana, educazione ai valori dello sport, opportunità di socializzazione) soprattutto tra i giovani e gli anziani, evitando che le difficoltà economiche delle famiglie diventino elemento deterrente capace di allontanare dallo sport i meno abbienti. La gestione degli impianti in orario extrascolastico, e in particolare le attività di custodia e pulizia affidate a lavoratori delle cooperative sociali parmensi, costituiscono un pesante onere a carico della Provincia, che alle associazioni richiede il pagamento di tariffe calcolate con logica non commerciale e che deve pensare al resto in prima persona. È qui che s’inserisce l’idea della vendita degli spazi pubblicitari: il ricavato potrà certo dare una mano.  
   
   
MILANO: UNIVERSITÀ. FINO AL 15 GIUGNO APERTI I BANDI PER I PREMI DI LAUREA ‘GIORGIO AMBROSOLI’ E ‘GIOVANNI MARRA’  
 
Milano, 5 giugno 2012 - C’è tempo fino a venerdì 15 giugno per partecipare ai bandi del Comune di Milano per i premi di laurea in memoria dell’avvocato Giorgio Ambrosoli assassinato nel 1979 e dell’ex Presidente del Consiglio comunale Giovanni Marra scomparso nel 2004. I tre riconoscimenti ‘Giorgio Ambrosoli’, del valore di 5.163 euro ciascuno (al lordo delle ritenute di legge), sono destinati a giovani laureati o ricercatori che, nelle loro tesi discusse tra il 1° marzo 2011 e il 29 febbraio 2012, abbiano approfondito il tema “sempre più vitale per una Nazione libera e democratica” dell’etica applicata all’attività economica e, in particolare: i fenomeni di corruzione che inquinano la vita economica nella sfera pubblica e privata; il rapporto tra economia legale ed economia criminale anche di stampo mafioso; i rimedi atti a contrastare comportamenti criminosi, illegali e contrari all’etica. Al bando ‘Giovanni Marra’, invece, che prevede tre premi da 5mila euro ciascuno (al lordo delle ritenute di legge), potranno partecipare ricercatori o neolaureati tra il 1° maggio 2011 e il 30 aprile 2012 con tesi sulle logiche e gli strumenti di responsabilità sociale nel settore pubblico, privato o nelle organizzazioni di privato sociale. Le tesi saranno esaminate da una giuria appositamente nominata e premiate in una cerimonia pubblica a Palazzo Marino. Le domande di partecipazione (corredate da una copia della tesi di laurea con un sommario di 100 righe) dovranno pervenire entro il 15 giugno 2012 al Comune di Milano (Gabinetto del Sindaco – Ufficio Affari legali, Incarichi e Nomine, piazza della Scala 2, 20121 Milano). Copie integrali dei bandi sono pubblicate sull’Albo pretorio on line del Comune di Milano e sul sito www.Comune.milano.it  (Servizi on line – Area Bandi). Sono inoltre disponibili presso l’Ufficio Affari legali, Incarichi e Nomine del Gabinetto del Sindaco in piazza della Scala 2, o presso la sede dell’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele.  
   
   
PARMA, PALESTRE DELLA PROVINCIA: CHIUSE PER VERIFICHE  
 
Parma, 5 giugno 2012 – Sceglie la via precauzionale la Provincia e anche se non sono emerse criticità dai tre sopralluoghi compiuti all’indomani delle scosse del 20 e del 29 maggio, la decisione presa ieri è quella di chiudere temporaneamente le palestre degli istituti superiori di Parma e provincia. Questo permetterà di eseguire verifiche puntuali sulla tipologia costruttiva e se necessario saggi diagnostici degli edifici. “Considerato quello che è accaduto sui prefabbricati nelle zone più colpite dal sisma abbiamo ritenuto utile approfondire le indagini sulle palestre – spiega l’assessore all’edilizia scolastica Giuseppe Romanini - anche se nel nostro territorio non sono emerse criticità particolari sulle strutture prefabbricate intendiamo verificare bene tutto compresi i particolari costruttivi di queste strutture. Per questa ragione abbiamo disposto la chiusura in via precauzionale sia per gli usi scolastici che extrascolastici delle palestre della Provincia. Manca poco meno di una settimana alla fine dell’anno scolastico e quindi dal punto di vista didattico il disagio sarà contenuto. Se tutto va come auspicato entro 15 giorni potranno essere riaperte.” Queste le palestre oggetto di chiusura temporanea. A Parma sono quelle degli istituti superiori Itis Da Vinci, Ipsia Levi, Itc Bodoni, Del Chicca, Oltretorrente, Magistrali San Vitale, Ulivi, Marconi, Romagnosi; Itsos di Fornovo, Itis Galilei di San Secondo; a Fidenza Ipsaa Solari, Its Paciolo, Itis Berenini  
   
   
UNIVERSITÀ DI PAVIA: CONFERENZA INTERNAZIONALE TURKEY AND THE EUROPEAN UNION: A REASSESSMENT  
 
 Pavia, 5 giugno 2012 - Il Centro Studi sull´Unione europea dell´Università degli Studi di Pavia, in collaborazione con l´International Centre for Contemporary Turkish Studies (Icct) con sede a Milano, organizza il 6 giugno Aula Foscolo - la conferenza internazionale "Turkey and the European Union: a Reassessment" con l´obiettivo principale di promuovere una rivalutazione dei rapporti attuali tra la Turchia e l´Unione europea in un quadro interdisciplinare e poliedrico. Interviene al convegno l´Ambasciatore Turco in Italia, Hakki Akil. 9.00 Greetings and opening remarks Rector, Angiolino Stella – Università degli Studi di Pavia, Franco Osculati – Centro Studi sull’Unione Europea, Marco Padovan – International Center for Contemporary Turkish Studies (Icct). 10.00 – 11.30 Session I : “History and Politics” Chair: Ilaria Poggiolini (University of Pavia). Discussant: Alberto Tonini (University of Florence - Icct) - Carola Cerami (University of Pavia – Icct): Turkey and Europe: towards a new historical perspective - Hakan Yilmaz (Bogazici University, Istanbul): Culturalizing Turkey: European Public Perceptions of Turkey and Eu-turkey Relations - Nilufer Narli (Bahçesehir University): Turkey Aligning civil-military relations and security with the Eu. 11.30 – 13.00 Session Ii: “International Relations” Chair: Silvio Beretta (University of Pavia). Discussant: Antonio Ferrari (Corriere della Sera) - Ziya Onis (Koc University, Istanbul): Turkey-eu Relations in the Age of Arab Revolutions - Elena Baracani (Sum, Firenze): Turkey and the Cyprus issue: what evolution and what effects on Turkish relationship with the Eu - Marco Clementi (University of Pavia): Turkey´s foreign policy between domestic constraints and international challenges. 14.30 Ambassador Hakki Akil, Turkish Ambassador in Italy: A New Dynamism for Europe - Turkish Membership to the Eu. 15.30 - 17.00 Session Iii: “The Economy” Chair: Dario Velo (University of Pavia) Discussant: Adriana Cerretelli (Il Sole 24 Ore). - Fadi Hakura (Chatham House, London): Turkey and the European Union: Convergent Interests, Divergent Paths - Marco Padovan (Icct): A reflection on Turkey’s economic influence in the Mediterranean Area - Angelo Santagostino (University of Brescia): Is Turkey bound to become the next global power? Implications for Europe. 17.00 – 18.00 Final remarks and conclusion. Scientific Committee: Carola Cerami, Franco Osculati, Ilaria Poggiolini, Dario Velo. Promoters: Centro Studi sull’Unione Europea dell’Università degli Studi di Pavia, International Center for Contemporary Turkish Studies – Icct, Milan.  
   
   
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: 1,7 MILIONI DALLA REGIONE ALLE SCUOLE TOSCANE PER “IMPARARE FACENDO”  
 
Firenze, 5 giugno 2012 – Supera il milione e 700 mila euro l’entità del trasferimento di risorse alle Province toscane per le attività di alternanza scuola-lavoro: si tratta di percorsi didattici da realizzare nella classi quarte delle scuole secondarie superiori toscane in base ad avvisi pubblici, rivolti alle scuole, emessi – o in corso di emissione – da ciascuna Provincia. La notizia è stata data da Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega all’istruzione, durante la conferenza stampa dell’ 1 giugno che ha presentato la finale nazionale (Pisa 6,7 giugno) di “Biz Factory“: sfida a suon d’idee imprenditoriali nuove che si lanceranno 150 giovani dai 17 ai 19 anni provenienti da 12 regioni italiane nell’ambito di “Impresa in azione“, laboratorio d’impresa che offre a studenti e insegnanti la possibilità di misurarsi con le problematiche legate alla costituzione e alla gestione di un’impresa. “Siamo lieti – sottolinea Stella Targetti - di sostenere nelle scuole toscane percorsi didattici che consentano l’acquisizione di mentalità imprenditoriali che poi potranno essere utili ai ragazzi per affrontare con maggiore consapevolezza le future scelte formative e professionali”. “Impresa in azione” è un programma promosso da Junior Achievement (Ja: la più vasta organizzazione non profit al mondo dedicata all’educazione economica dei giovani, nata nel 1919 degli Usa, diffusa in 123 Paesi fra i quali – da dieci anni – l’Italia). “Interessante – sottolinea Targetti – la sinergia sviluppata e ormai consolidata fra Regione, Province, sistema Camerale toscano e Ufficio Scolastico regionale: con Regione che indicale linee guida, Province che emanano gli avvisi pubblici, Camere di Commercio che provvedono per le sinergie fra scuola e realtà produttive, Usrt che sostiene il processo di innovazione del sistema educativo. Una buona pratica, in definitiva, basata sulla metodologia del learning-by-doing: imparare-facendo“. Sono due, in Toscana, le modalità previste dalla Regione per attuare l’alternanza scuola-lavoro: l’alternanza tra periodi di formazione (in aula) e periodi di apprendimento (in contesti lavorativi); i percorsi attuati nelle scuole attraverso simulazioni di attività di impresa (le cosiddette “imprese di studenti”, fra cui quelle del progetto Ja).  
   
   
PISA 6/7 GIUGNO: UNA SFIDA FRA STUDENTI A SUON DI PROGETTI PER NUOVE IMPRESE  
 
 Firenze, 5 giugno 2012 – Una delle due tipologie per concretizzare l’alternanza scuola-lavoro in Toscana riguarda percorsi, attuati nelle scuole, per simulare attività d’impresa: e fra le “imprese di studenti” possibili ci sono anche quelle nell’ambito del programma di Junior Achievement (Ja), associazione intercontinentale non-profit per l’educazione economica dei giovani. In Toscana le iniziative di Ja sono partite nel 2005 con la partecipazione, in quel primo anno, di appena 5 istituti scolastici nella sola provincia di Pisa. Nell’anno scolastico che si sta concludendo (2011/12), il programma – promosso oltre che da Regione Toscana anche da Unioncamere Toscana e dall’Ufficio Scolastico Regionale – ha coinvolto 6 province toscane. Sono state create 21 “imprese di studenti” per 20 gruppi complessivi (7 a Pisa, 6 a Livorno, 3 a Pistoia, 2 a Grosseto, 1 a Firenze e 1 a Lucca). Lo scorso 23 maggio, a Pisa, si è svolta la finale regionale e saranno i tre vincitori a rappresentare la Toscana nella finale nazionale, quella che si terrà a Pisa il 6/7 giugno e che precede la finale europea, prevista a Bucarest dal 19 al 22 luglio. Come “Migliore Impresa Ja” in Toscana è stata premiata la “Biss Group” (Istituto Fermi Pontedera) con il prodotto “Keypassworld”: una penna Usb a forma di carta di credito, creata per evitare l’inserimento di username e password ogni volta che l’utente vuole accedere ad un sito a cui è registrato. Il “Premio Innovazione” è andato all’impresa “Eyes for kids” (Istituto Santoni di Pisa) con il prodotto “copri zainetto salva vita”: pensato per bambini, rende visibile chi lo indossa al buio o in situazioni di poca visibilità garantendo l’incolumità di chi lo indossa. Il “Premio Internazionalizzazione per l’impresa” è andato a “105 Industries” (Istituto Galilei di Livorno), una software house che ha offerto soluzioni informatiche di varie tipologie e realizzato applicazioni per dispositivi mobili. I tre progetti toscani si sfideranno, nella finale nazionale di Pisa, con altri dodici progetti imprenditoriali realizzati da altrettanti gruppi studenteschi (Siracusa, Novara, Pomezia, Chatillon, Roma, Luino, Carbonia, Verona, più due di Bergamo e due di Napoli) in vari settori: design ed ecologia, cultura e turismo, servizi di trasporto, cura della persona. Decisamente fantasiosi anche i progetti d’impresa messi in piedi dagli studenti delle altre regioni italiane che sfideranno i tre toscani: realizzare panche e arredi per giardino da vecchi elementi nautici; estrarre borse ecologiche dai quotidiani appena letti; costruire e vendere on-line oggettistica dagli scarti in discarica; distribuire cortometraggi; innovare la tradizione delle grolle valdostane; riproporre una nuova “dolcevita” romana attraverso moto-taxi: caricare bici elettriche con l’energia del sole; dare nuove soluzioni al mercato biomedicale; rendere “musicale” una felpa; prevenire la perdita di memoria con un dispositivo elettronico; aiutare le passeggiate con il cane anche quando l’animale pretende di correre dietro a qualche gatto; realizzare un bracciale badge a elevate capacità di memoria.  
   
   
UNA GIORNATA DI FESTA HA CONCLUSO IL PROGETTO PER LE SCUOLE ‘ADOTTA UN CANILE’ .  
 
Ancona, 5 giugno 2012 - Oltre quattrocento persone hanno partecipato l’ 1 giugno all’evento "La scuola adotta un canile", il progetto promosso dall’assessorato all’Ambiente in collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale. Studenti, insegnanti, rappresentanti della polizia municipale, associazioni ed esperti veterinari sul comportamento degli animali, hanno animato la giornata conclusiva, svolta sabato scorso, al centro cinofilo dell´Adriatico di Camerano. Sono state undici le scuole regionali di ogni ordine e grado che hanno aderito alla proposta. Alla giornata conclusiva hanno preso parte l´Istituto Comprensivo di Senigallia Centro che ha adottato il canile privato “Federico I”- Ostra Vetere, l’Istituto Comprensivo “Federico Ii” Iesi – Monsano” che ha adottato il canile sanitario comprensoriale di Jesi, l’Istituto Comprensivo “A. Gandiglio” Fano che ha adottato il Canile Comunale di Fano e l’Oasi Felina Osiride Onlus - Fano, l’Istituto Comprensivo Statale "Giovanni Padalino" - di Fano che ha adottato il canile comunale di Fano e l’Istituto Comprensivo “Pian del Bruscolo Tavullia” che ha adottato il canile sanitario e rifugio comprensoriale di Pesaro, l’Istituto Comprensivo Archi Cittadella Sud Ancona Scuola secondaria “Donatello” che ha adottato il canile Comunale di Candia. I ragazzi hanno presentato i loro lavori tematici e sono seguite alcune dimostrazioni dal vivo sul corretto approccio del rapporto uomo-cane da parte di "comportamentalisti" e di agility dog, con il coinvolgimento dei tanti studenti presenti. Sono state consegnate agli esponenti delle scuole e dei canili targhe, diplomi e libri. Il progetto ha raggiunto lo scopo di sensibilizzare i giovani al rispetto e alla cura degli animali contro randagismo e abbandono dei cani.  
   
   
PROTEZIONE CIVILE: CONCLUSO IN VENETO PROGETTO EUROPEO “SKIPASS”. BENE ATTENZIONE DELL’UE  
 
Venezia, 5 giugno 2012 - Con l’intervento dell’assessore regionale alla protezione civile Daniele Stival si è tenuta l’ 1 giugno, presso la sede della Protezione Civile del Veneto, la conferenza finale del progetto “Skipass - Mountain patrol safe system for integrated disaster management system”. Skipass è un progetto europeo di cooperazione finanziato dalla Direzione Generale per gli Aiuti Umanitari e la Protezione Civile della Commissione Europea, coordinato dal Centro Regionale Veneto di Protezione Civile, a cui partecipano partner della Grecia (Adep - agenzia di sviluppo del Comune di Patrasso), della Bulgaria (il governo regionale di Smolyan) e dell’Ungheria (l’Agenzia di Sviluppo del Lago Balaton). Il Progetto si pone l’obiettivo di costruire un Sistema Integrato di Gestione dei Disastri (Idms) nelle organizzazioni di Protezione Civile di ogni partner, per poter poi ricavare linee guida applicabili e utilizzabili a livello europeo. Le due giornate di lavori hanno rappresentato il momento conclusivo del progetto e l’occasione per illustrare a tutti gli addetti e agli interessati i risultati di Skipass, a partire dal manuale condiviso per la definizione dei sistemi integrati di gestione dei disastri e le linee guida di ciascun partner sulle specificità dei singoli sistemi nella propria realtà locale. “E’ un fatto molto positivo – ha detto Stival – che l’Unione Europea abbia cominciato ad agire anche nel settore della protezione civile ed è significativo che la nostra Regione ne sia stata così profondamente coinvolta. L’indirizzo che emerge, e che ci trova assolutamente favorevoli, è quello di fare squadra anche a livello comunitario, lavorando per un sistema sempre più integrato, a cominciare da quello che sarà il futuro numero unico per le emergenze, oggetto di un recente decreto. Come Veneto – ha aggiunto Stival – siamo già avanti sulla strada di un sempre maggior coordinamento ed interoperatività. Lo testimonia, ad esempio, la recente scelta di porre il settore in capo al responsabile dell’ufficio di gabinetto del presidente Zaia, rafforzando così l’efficienza del coordinamento delle azioni in situazioni d’emergenza che spesso coinvolgono altri settori di competenza regionale, come possono essere, ad esempio, la sanità o l’ambiente”.  
   
   
REAZIONE A CATENA RISULTA FATALE PER I CORALLI  
 
Bruxelles, 5 giugno 2012 - Le barriere coralline, ecosistemi differenziati spesso descritti come le "foreste pluviali del mare", stanno sentendo gli effetti delle attività umane, e la prognosi non è buona. Un nuovo studio, condotto dall´Istituto Max Planck per la microbiologia marina in Germania, ha scoperto che industrializzazione, deforestazione e agricoltura intensiva nelle aree costiere stanno sconvolgendo le condizioni della vita al di sotto della superficie dell´acqua. Le scoperte mostrano che la riduzione dell´ossigeno e l´acidificazione dell´ambiente innescano una reazione a catena che porta alla morte del corallo. Le barriere coralline si trovano nelle regioni costiere tropicali poco profonde su entrambi i lati dell´equatore. I polipi del corallo costruiscono gli scheletri calcarei che creano le bellissimi barriere ricche di colori nel corso di centinaia o migliaia di anni. La fotosintesi dell´alga simbiotica all´interno dei polipi genera ossigeno e carboidrati a partire da biossido di carbonio e acqua. Ciò a sua volta permette ai polipi di crescere. Negli ultimi 30 anni gli scienziati hanno studiato il processo dello sbiancamento dei coralli. Essi hanno osservato che temperature più elevate inducono le alghe a produrre tossine. I polipi, da parte loro, reagiscono espellendo l´alga. Qual è il risultato? Le barriere coralline perdono colore, e alla fine appaiono come se fossero state immerse nella candeggina. I coralli possono sopravvivere solo per poche settimane se viene a mancare la simbiosi, che è uno stretto rapporto tra due o più organismi diversi di specie diverse che possono tratte beneficio reciproco. "La nostra idea era che una combinazione di aumentato deposito di sedimenti con elevato carico di materia organica e microrganismi presenti in natura sia in grado di causare la morte improvvisa del corallo," ha detto Miriam Weber dell´Istituto Max Planck per la microbiologia marina. "Per riuscire a comprendere i diversi parametri fisici, chimici e biologici, abbiamo condotto i nostri esperimenti presso l´Australian Institute of Marine Science (Aims) a Townsville [sulla costa nord-orientale dell´Australia, vicino alla sezione centrale della Grande barriera corallina] in condizioni controllate all´interno di grandi container (mesocosmi), che riproducono l´habitat naturale." I ricercatori hanno scoperto che nella prima fase, quando uno strato di due millimetri di sedimenti arricchiti con composti organici copre i coralli, la luce è bloccata e le alghe arrestano la fotosintesi. Nella seconda fase, i sedimenti organicamente arricchiti portano alla digestione del materiale organico mediante attività microbica, che a sua volta porta a zero la concentrazione di ossigeno al di sotto dello strato di sedimenti. Il pH diminuisce quando altri microbi iniziano a digerire composti del carbonio più grandi mediante fermentazione e idrolisi. Nella terza fase, il tessuto del corallo è danneggiato in modo irreversibile dalla carenza di ossigeno e dalle condizioni acide. I microbi assorbono il materiale morto, generando acido solfidrico, un composto altamente tossico. Qualsiasi corallo che non sia stato ancora spazzato via, lo sarà nelle 24 ore successive allo svolgimento di questo processo. "Inizialmente pensammo che l´acido solfidrico tossico fosse il primo killer, ma dopo intensi studi in laboratorio e modellazioni matematiche noi abbiamo potuto dimostrare che l´arricchimento organico è la causa prossimale, poiché porta carenza di ossigeno e acidificazione, facendo uscire i coralli dal loro equilibrio naturale," ha spiegato la dott.Ssa Weber. "L´acido solfidrico semplicemente accelera la diffusione del danno. Noi siamo rimasti stupefatti nel constatare che appena un 1% di materia organica nei sedimenti è sufficiente a innescare questo processo. Tenendo a mente la progressiva acidificazione degli oceani, l´effetto estremo della combinazione di carenza di ossigeno e acidificazione è molto importante. Se vogliamo arrestare questa distruzione, abbiamo bisogno del consenso politico per proteggere le barriere coralline." A questo studio hanno contribuito esperti provenienti da Australia e Italia. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck per la microbiologia marina: http://www.Mpi-bremen.de/en/  Australian Institute of Marine Science: http://www.Aims.gov.au/    
   
   
NON PERDETEVI IL TRANSITO DI VENERE, O DOVRETE ASPETTARE FINO AL 2117 PER IL PROSSIMO!  
 
Bruxelles, 4 giugno 2012 - Astronomi e osservatori del cielo di tutto il mondo si alzeranno molto prima del solito mercoledì 6 giugno per essere sicuri di vedere l´ultimo transito di Venere del 21° secolo. Il transito, che avviene quando Venere passa direttamente tra la Terra e il Sole, l´ultima volta è stato registrato nel 2004. Non ce ne saranno altri fino all´anno 2117, e probabilmente molti di noi non ci saranno per vederlo allora. Questo transito avviene soltanto in rare occasioni quando il Sole, Venere e la Terra sono quasi perfettamente allineati; in media avviene solo ogni 80 anni. Prima dell´ultimo transito, l´8 giugno 2004, nessuna persona vivente aveva visto un transito di Venere, perché il precedente era avvenuto il 6 dicembre 1882. I transiti avvengono con uno schema a "coppia di coppie" che si ripete ogni 243 anni. Prima avvengono due transiti in dicembre (attorno al giorno 8), a 8 anni di distanza. In seguito bisogna attendere 121 anni e 6 mesi, passati i quali avvengono 2 transiti a giugno (attorno al giorno 7), nuovamente a 8 anni di distanza. Quindi, dopo 105 anni e 6 mesi, lo schema si ripete. Il transito del 6 giugno inizierà approssimativamente alle 00:04 Cet (Central European Time). Ci vorranno quindi circa 20 minuti dal punto in cui Venere entrerà in contatto inizialmente con il disco del Sole, il primo contatto, fino a quando il pianeta si staglierà completamente, il secondo contatto. Il pianeta traccerà quindi una traiettoria curva attraverso la parte settentrionale del Sole, e il punto centrale del transito avverrà circa alle 03:30 Cet. Venere inizierà a lasciare il Sole, il terzo contatto, circa alle 06:37 Cet, e il transito si concluderà, il quarto contatto, alle 06:55 Cet. I migliori luoghi al mondo per vedere il transito, che si prevede durerà 7 ore in tutto, saranno l´Asia orientale e l´Australasia, l´Oceano Pacifico e le zone nord-occidentali del Nord America. In Europa potremo assistere solo alle sue fasi finali. Durante il transito, Venere sarà visibile di profilo come un disco scuro che si staglia contro la brillante superficie solare, la fotosfera. Il pianeta ha un diametro pari a 1/32° di quello del Sole, quindi esso impedirà a circa lo 0,1% della luce del Sole di raggiungere la Terra. Per guardare in sicurezza il transito, gli esperti della Royal Astronomical Society (Ras) consigliano di usare speciali occhiali per osservare le eclissi, a patto che non siano danneggiati e che l´osservazione si limiti a pochi minuti alla volta. Essi consigliano inoltre di scegliere occhiali da eclisse marchiati Ce secondo la direttiva Ue sulla sicurezza dei Dispositivi di protezione personale, poiché si ha così la garanzia che siano conformi a uno standard di sicurezza stabilito ed efficace. Risulta utile far anche notare che la capacità degli occhiali da eclisse di bloccare le radiazioni dannose provenienti dal Sole si riduce con il tempo, quindi qualsiasi vecchio occhiale acquistato per osservare precedenti eclissi non dovrebbe essere riutilizzato, poiché non è garantita l´efficacia della loro protezione. Per i ricercatori, il transito di Venere presenta anche due eccitanti opportunità. In primo luogo, esso è un´occasione per usare Venere come esempio di un esopianeta in transito, poiché gli astronomi useranno il transito per testare le tecniche che hanno sviluppato per studiare composizione, struttura e dinamiche delle atmosfere degli esopianeti. In secondo luogo, esso permette osservazioni simultanee dalla Terra e dallo spazio dell´atmosfera di Venere e offre nuove intuizioni riguardanti il complesso strato di mezzo dell´atmosfera di Venere, una chiave d´accesso per comprendere la climatologia del nostro pianeta gemello. Un progetto infrastruttura di ricerca (Ir) finanziato dall´Ue che ha supportato questo lavoro è Europlanet ("European planetology network"), che ha ricevuto 6 milioni di euro di fondi nell´ambito del tema "Capacità" del Settimo programma quadro (7°Pq) dell´Ue. Il progetto riunisce 27 istituzioni partner provenienti da 16 paesi europei. Il dott. Thomas Widemann dell´Observatoire de Paris, una delle istituzioni partner, descrive il transito di Venere come "un´opportunità unica di osservare da vicino un pianeta simile alla Terra mentre passa davanti a una stella come il Sole". Per maggiori informazioni, visitare: Scopri la tua ora locale del transito di Venere: http://transitofvenus.Nl/wp/where-when/local-transit-times/  
Royal Astronomical Society (Ras): http://www.Ras.org.uk  
 
   
   
MILANO CELEBRA LA GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE CON IL PROGRAMMA LIFE PLUS E IL PROGETTO LAIKA POLITICA E GOVERNANCE AMBIENTALE, NATURA E BIODIVERSITÀ, INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE PER LA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Milano, 5 giugno 2012 - In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente il 5 giugno, il Comune, in collaborazione con il Politecnico di Milano, organizza alla Sala Conferenze di Palazzo Reale un convegno di presentazione di tutti i progetti realizzati in Lombardia dal Programma Life Plus dell’Unione europea. Tre le tematiche al centro del dibattito: politica e governance ambientale, natura e biodiversità, informazione e comunicazione. “Le città possono svolgere un ruolo molto importante nella lotta ai cambiamenti climatici, mettendo in atto una serie di misure di governance che incidano concretamente sulla riduzione di traffico e inquinamento”, ha dichiarato l’assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e Verde Pierfrancesco Maran. “Milano, in questo primo anno di governo della città, ha compiuto scelte strutturali come Area C, e ha puntato molto sullo sviluppo della ciclabilità. Al pari di altri città europee, ha investito molto per promuovere la mobilità sostenibile e l’uso della bici, l’efficienza energetica e per valorizzare il verde urbano. Il nostro desiderio è consentire ai milanesi, alle famiglie e ai bambini di vivere in una città che vuole e può diventare davvero sostenibile. Istituzioni e cittadini devono, perciò, continuare a lavorare insieme con impegno per promuovere il rispetto dell’ambiente, accompagnando un cambiamento negli stili di vita e delle scelte, dalle più piccole alle più grandi”. Quest’anno il Programma Life festeggia il suo 20° anniversario e, per celebrare questo importante traguardo nella storia degli strumenti finanziari per l’ambiente, tutti i progetti Life dei vari Paesi dell’Unione sono stati invitati a organizzare un open day, tra cui quello di Milano del 5 giugno, per comunicare agli attori locali pubblici e privati e ai media le attività finora intraprese e gli obiettivi raggiunti. Sarà inoltre raccontato qual è il futuro cui si prepara il programma Life Plus per gli anni successivi al 2013 e quali sono i nuovi Programmi Operativi Regionali (Por) per l’utilizzo del Fondo europeo per lo Sviluppo regionale. Alla giornata milanese interverranno Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e Verde, Giovanni Azzone, Rettore del Politecnico di Milano, Fabrizio Spada, Direttore della Rappresentanza Commissione europea a Milano, Olivia Postorino, Dirigente U.o. Programmazione comunitaria D.g. Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione della Regione Lombardia. Modera Roberto Santaniello, Direttore del Settore Relazioni internazionali del Comune di Milano. Il Programma Life Plus è lo strumento finanziario adottato dall’Unione europea per l’ambiente per il periodo 2007-2013. Il suo obiettivo è offrire un sostegno specifico, a livello comunitario, alle misure e ai progetti che hanno un valore aggiunto europeo per l’attuazione, l’aggiornamento e lo sviluppo della politica e della normativa comunitaria in materia di ambiente. Il Comune di Milano è capofila di uno di questi progetti con Laika (Local Authorities Improving Kyoto Actions), un’iniziativa cofinanziata dalla Commissione europea nell’ambito del programma Life Plus 2009 che ha durata triennale: è iniziata a ottobre 2010 e si concluderà a settembre 2013. Obiettivo principale del progetto Laika è delineare e sperimentare una metodologia omogenea per la rendicontazione delle riduzioni delle emissioni di gas serra nei settori non coperti da Ets (Emission Trading Scheme, che istituisce a livello comunitario un sistema per lo scambio di quote di emissione di Co2) al fine di valorizzare anche economicamente il contributo degli Enti locali al raggiungimento degli obiettivi nazionali ed europei. Il progetto Laika si colloca, infatti, all’interno dell’attuale dibattito sul tema della valorizzazione dell’azione locale nella lotta ai cambiamenti climatici, ambito nel quale si stanno sviluppando numerose iniziative, e prevede che i Comuni partner realizzino l’intero processo che va dalla pianificazione di misure locali per il clima al riconoscimento e successivo scambio dei crediti su un ipotetico mercato. Partner del Comune di Milano sono i Comuni di Bologna, Lucca e Torino, il Ce.si.s.p. (Centro Interuniversitario per lo Sviluppo della Sostenibilità dei Prodotti delle Università di Genova), il Politecnico di Torino e la Scuola Superiore S. Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento di Pisa. Allo stato attuale del progetto, i partner hanno elaborato il proprio bilancio delle emissioni di Co2 e hanno identificato le proprie azioni di riduzione. Si sta ora procedendo alla selezione di alcune azioni, che rispondano a specifici criteri definiti nell’ambito delle attività e che prevedano una fase di attuazione nel periodo 2012–2013. Nelle fasi successive le misure identificate saranno sottoposte a monitoraggio e i crediti di emissione generati verranno poi utilizzati nella simulazione del mercato di scambio. L’approccio metodologico utilizzato è stato sviluppato nell’ambito di un’iniziativa promossa dal Comune di Milano e dalle Regioni della Rete Cartesio (Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Sardegna, Toscana), che ha portato alla definizione di un documento di linee guida (sinteticamente denominate “Linee Guida Cartesio”). Questi sono, infine, tutti i progetti del programma Life Plus: nella categoria Politica e governance ambientale ci sono il progetto Laika del Comune di Milano, i progetti Rhm Pilot Plant e Green Metallurgy del Politecnico di Milano, il progetto Antares presentato dall’Istituto Mario Negri, il progetto Cosmos dell’Università di Brescia, Emonfur di Ersaf Lombardia, Etabeta di Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo, il progetto Factor 20 della Regione Lombardia, Inhabit presentato dal C.n.r. Irsa e il progetto Now di Cauto Cooperativa Sociale Onlus Brescia. Sul tema Natura e Biodiversità: il progetto C.i.spi.ve.hab. Del Parco Regionale Spina Verde (Co) e Trans Insubria Bionet presentato dalla Provincia di Varese. Infine, nell’area Informazione e Comunicazione, il progetto Gppinfonet elaborato dalla Provincia di Cremona.  
   
   
AMBIENTE: IL 5 GIUGNO LA REGIONE SICILIA CELEBRA LA GIORNATA MONDIALE  
 
Palermo, 5 giugno 2012 - Il "World Environment Day", la giornata mondiale dell´ambiente istituita dall´Onu, sara´ celebrato martedi´ 5 giugno a Palermo, in piazza Castelnuovo, in una giornata che vedra´ coinvolti l´assessorato regionale Territorio ed Ambiente; Arpa Sicilia, il Corpo Forestale della Regione Siciliana, il Parco delle Madonie, Agenda 21 Sicilia e l´Azienda regionale foreste demaniali. Dalle ore 9,00 apertura al pubblico degli stand di Arpa Sicilia, Parco Madonie e Corpo Forestale della Regione. Alle 11,15 si terra´ la conferenza stampa di presentazione del Wed. Interverranno: Alessandro Arico´, assessore al Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, Salvatore Cocina, commissario Straordinario Arpa Sicilia, Pietro Tolomeo, dirigente generale Corpo Forestale della Regione e Angelo Pizzuto, commissario Parco delle Madonie. Alle 16,30 esibizione della banda musicale del Corpo Forestale della Regione. La giornata si concludera´ con uno "speaker´s corner" su "Green economy: ti comprende?", che avra´ inizio alle 17,30 e che vedra´ la partecipazione di Giovanni Arnone, dirigente generale Dipartimento Ambiente della Regione; Salvatore Cocina, commissario Agenzia Regionale Protezione Ambiente Sicilia; Gianfranco Zanna, direttore Legambiente Sicilia e Francesco Alaimo, presidente W.w.f. Sicilia.  
   
   
TRENTO: APPROVATO IL PROGETTO "ORIENTGATE" PER VALUTARE I RISCHI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
 Trento, 5 giugno 2012 - Su proposta del presidente Lorenzo Dellai la giunta provinciale ha approvato l’ 1 giugno il progetto "Orientgate", rete strutturata per l´integrazione delle conoscenze del clima con la politica e la pianificazione territoriale, per il quale è prevista una spesa massima ammissibile a carico della Provincia di 250mila euro, finanziata per l´85% dal Fondo europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e per il 15% da fondi statali. La struttura alla quale viene affidato "Orientgate" è stata individuata nell´Incarico dirigenziale per la programmazione di Protezione civile, incardinato presso il Dipartimento Protezione civile, supportata dal Servizio Europa per curare i rapporti tra la Provincia e gli organismi nazionali e transnazionali di gestione del Programma Sud Est Europa. Il progetto "Orientgate" intende fornire un supporto al coordinamento delle azioni di adattamento ai cambiamenti climatici nelle regioni del Sud Est Europa per quanto riguarda in particolare gli impatti sul ciclo idrico e sugli ecosistemi agroforestali. I principali obiettivi del progetto intendono sviluppare di una metodologia globale e coerente per la valutazione dei rischi provocati dalla variabilità del clima e dal cambiamento climatico; armonizzare la valutazione di questi rischi e la comunicazione da parte dei servizi idrometeorologici con i portatori di interesse; favorire la diffusione della conoscenza e delle esperienze relative all´adattamento ai cambiamenti climatici nella pianificazione territoriale e di sviluppo; rafforzare la capacità di conciliare i rischi e le opportunità di cambiamenti ambientali, tra cui il surriscaldamento globale.  
   
   
PREMIO DEL PAESAGGIO DEL CONSIGLIO D’EUROPA A CARBONIA, REGIONE SARDEGNA E CITTADINI PARTE ATTIVA DELLE SCELTE FUTURE  
 
Carbonia, 5 Giugno 2012 - Si è aperta ieri con il saluto delle istituzioni la prima giornata dedicata ai laboratori del "Forum delle Selezioni Nazionali del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, nelle edizioni 2008-2009 e 2010-2011". Per la prima volta in Sardegna è sbarcato l´atteso evento inserito in occasione dell´undicesimo Meeting del Consiglio d’Europa, per monitorare l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio. Il premio biennale, organizzato dal Consiglio d’Europa e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in collaborazione con la Regione Sardegna, il Comune di Carbonia, la Provincia di Carbonia-iglesias, è aperto alle pubbliche amministrazioni, Ong, consorzi e agli altri soggetti che abbiano sviluppato sul territorio azioni, politiche o realizzato progetti secondo i principi della Convenzione stessa. Nel portare il saluto del Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, l´assessore regionale dell’Urbanistica, Nicola Rassu ha voluto sottolineare come la Regione Sardegna non si sia: “limitata all’applicazione della Convenzione attraverso la pianificazione paesaggistica regionale, ma continua a operare per coinvolgere la popolazione locale a far parte attiva delle scelte future”. "La Sardegna si presenta all´evento con un importante bagaglio di esperienze essendo la prima regione italiana ad aver approvato il piano paesaggistico e per aver organizzato, a livello regionale, cinque edizioni del premio con un numero considerevole di partecipanti”, ha aggiunto nel suo intervento l´assessore. Il tavolo parallelo di lavoro nazionale: “Laboratorio Italia”, organizzato dal Mibac, ha permesso il confronto tra gli enti e le associazioni territoriali che hanno partecipato alla selezione italiana del Premio del Paesaggio con lo scopo di condividere l’esperienza comune e confrontarsi con i soggetti pubblici, le associazioni e gli esperti che a vario titolo si occupano delle trasformazioni del territorio e dell’ambiente di vita della popolazione. L’incontro è stato anche l’occasione per attivare un dibattito aperto ai rappresentanti dei governi delle comunità locali che operano quotidianamente sul territorio e delle istituzioni nazionali e internazionali coinvolti nella tutela e valorizzazione del paesaggio. "La nostra politica mira a creare le condizioni perché ci sia nel prossimo futuro la massima partecipazione degli abitanti dell’isola alla conservazione e alla creazione di nuovi paesaggi – ha aggiunto Rassu – Solo agendo sulle relazioni sociali, fisiche, materiali e immateriali fra l’uomo e il suo ambiente si può arrivare a un completo ed equilibrato senso di appartenenza al luogo”. L’iniziativa, nata a valle del Piano Paesaggistico Regionale emanato nel 2006, ha contribuito a sensibilizzare amministratori locali, progettisti, operatori del settore e portatori d’interesse verso le tematiche paesaggistiche. Numerosi sono stati i progetti sul territorio regionale che hanno partecipato in tutte e due le selezioni effettuate dal Mibac per il Premio del paesaggio a livello europeo. Nell’ultima selezione per la prima volta l’Italia vince il riconoscimento e con un progetto che coinvolge il territorio della Sardegna. "La politica sul paesaggio che la Regione sta perseguendo e´ in attuazione della Convenzione europea del paesaggio - ha concluso Rassu - e tutti i progetti che abbiamo messo in campo hanno visto il pieno coinvolgimento della popolazione, soprattutto i giovani, senza dimenticare gli Enti locali perchè è solo facendoli parte attiva di questi processi che possiamo raggiungere tutti gli obiettivi che vogliamo perseguire per la tutela e la salvaguardia del nostro territorio".  
   
   
ACQUA: LOMBARDO NOMINA COMMISSARIO AD ACTA PER TARIFFE AGRIGENTO  
 
Palermo, 5 giugno 2012 - Il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, nella qualita´ di assessore, ad interim, dell´Energia e dei servizi di pubblica utilita´ ha nominato l´architetto Giuseppe Taverna (dirigente in servizio presso il dipartimento regionale acqua e rifiuti) quale Commissario ad acta del Consorzio di ambito territoriale ottimale di Agrigento, in sostituzione dell´Assemblea dei sindaci del Consorzio stesso. L´intervento sostitutivo "in subsidium" dell´ente e´ considerato indispensabile per le esigenze di gestione del servizio idrico integrato di quell´area. Entro trenta giorni, il commissario ad acta dovra´ procedere all´approvazione dell´articolazione tariffaria nell´Ato di Agrigento. Altri interventi "in subsidium", con la nomina di Commissari ad acta che dovranno procedere - sempre entro il termine perentorio di trenta giorni - alla consegna delle infrastrutture idriche, fognarie e depurative dei sistemi idrici integrati, sono previsti per i comuni di Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Francofonte, Lentini, Melilli, Palazzolo Acreide, Rosolini e Sortino.  
   
   
LA BASILICATA ADERISCE ALLA CARTA NAZIONALE DEI CONTRATTI DI FIUME  
 
 Potenza, 5 giugno 2012 - Una programmazione partecipata per il contenimento del degrado eco paesaggistico e per la riqualificazione dei territori dei bacini idrografici. E’ quanto prevede la Carta Nazionale dei Contratti di Fiume alla quale ha aderito la Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore all’Ambiente, Territorio e Politiche alla Sostenibilità, Vilma Mazzocco. Il documento, elaborato nel 2010 da Regione Lombardia, Regione Piemonte, Autorità di Bacino del Fiume Po e dal Tavolo nazionale dei Contratti di Fiume, prevede il Contratto di fiume come strumento prioritario per assicurare l’integrazione di politiche e di strumenti per il contenimento del degrado e la riqualificazione dei territori fluviali, pensando anche alla conciliazione dei vari interessi presenti sul territorio. “L’adesione della Regione Basilicata alla Carta nazionale dei Contratti di fiume - dichiara l’assessore Mazzocco - rappresenta una sfida per le istituzioni regionali chiamate ad uscire da vecchie logiche di programmazione e gestione di tipo settoriale, per investire invece sulla gestione di nuove forme di coordinamento e di pianificazione partecipata. Il tema delle risorse idriche, della loro conservazione in termini qualitativi e quantitativi, del loro corretto e razionale utilizzo sta assumendo una rilevanza primaria nella vita quotidiana e caratterizza sempre più anche le scelte dei decisori pubblici. La presenza dei fiumi sul territorio lucano – afferma infine Mazzocco - rappresenta un’importante risorsa strategica, un patrimonio naturale, culturale e ambientale da preservare per il futuro, immaginando percorsi di utilizzazione e funzioni basati sulla sostenibilità e la conservazione delle risorse e sulla biodiversità e la tutela del territorio”.  
   
   
CASO QUIRRA,: REGIONE SARDEGNA PROSEGUE SORVEGLIANZA SANITARIA. ENTRO IL MESE DELIBERA PER INDENNIZZI AD ALLEVATORI.  
 
 Cagliari, 1 giugno 2012 - La Regione proseguirà l´azione di sorveglianza, monitoraggio e prevenzione sulle attività dei poligoni militari, assieme all´azione dell´organismo scientifico istituito nel dicembre 2011. Ed entro il mese la Giunta regionale discuterà la delibera per sbloccare i 500 mila euro di indennizzo per le attività agropastorali della zona tra Ogliastra e Sarrabus. Lo ha annunciato l´assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, intervenendo alla conferenza stampa del senatore e componente della Commissione parlamentare di inchiesta Giampiero Scanu sul caso Quirra, all’indomani dell’approvazione in Senato della relazione intermedia sui poligoni militari. Nel dettaglio, ha sottolineato De Francisci, assieme agli altri organismi preposti (Asl Cagliari e Lanusei, Arpas, Istituto zooprofilattico della Sardegna e Osservatorio epidemiologico regionale) la Regione predisporrà a breve un piano articolato in tre linee di intervento: nell´ambito veterinario, quello delle acque a uso umano e degli alimenti di origine vegetale e infine un biomonitoraggio sulla popolazione. Quest´ultimo dovrà chiarire come la contaminazione delle diverse matrici ambientali possa avere conseguenze sull´uomo e interesserà una campione casuale sia di persone residenti da almeno 5 anni nei principali centri del Poligono di Quirra, sia di allevatori della zona. Sviluppi in arrivo anche per il comparto agropastorale: "Proprio stamane - ha detto l´assessore - ho sentito il collega dell´Agricoltura, Oscar Cherchi, il quale mi ha annunciato che gli uffici del suo assessorato e dell’agenzia Argea stanno lavorando senza sosta per predisporre la delibera che sbloccherà le risorse finanziarie destinate a pastori e agricoltori della zona. Il provvedimento verrà discusso dalla Giunta entro questo mese".  
   
   
FONDI EUROPEI, LIGURIA: 13,5 MILIONI DI EURO DAL FONDO DI SOLIDARIETÀ PER GLI ALLUVIONATI  
 
Genova, 5 Giugno 2012 - “Sono arrivati in meno di 5 mesi i finanziamenti europei del fondo di solidarietà messi a disposizione per le popolazioni alluvionate. Tredici milioni e mezzo di euro che andranno a favore degli abitanti delle Cinque Terre colpiti dall’alluvione del 25 ottobre dell’anno scorso. E’ il risultato del lavoro di lobbying portato avanti dalla Regione Liguria che ha saputo individuare ulteriori strade di accesso alle risorse”. Lo ha ricordato questa mattina l’assessore regionale al bilancio, Pippo Rossetti, a margine della presentazione dei fondi europei non strutturali quale serbatoio di nuove dotazioni finanziarie per le casse regionali.  
   
   
TRENTO: LE LINEE GUIDA PER IL "FASCICOLO INTEGRATO DI ACQUEDOTTO"  
 
 Trento, 5 giugno 2012 - Approvate l’ 1 giugno dalla Giunta provinciale, su proposta del vicepresidente e assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti Alberto Pacher e dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, le Linee guida per la formazione del "Fascicolo integrato di acquedotto". Le Linee guida sono un supporto metodologico e di uniformità al processo di revisione degli acquedotti dei Comuni. Esse forniscono, infatti, le indicazioni necessarie ad adeguare l´impiego dell´acqua pubblica alle disposizioni previste dal Piano generale di Utilizzazione delle acque pubbliche, dal Piano di Tutela delle acque e dalla normativa in materia di qualità dell´acqua destinata al consumo umano. Il "Fascicolo integrato di acquedotto" è una raccolta di dati e informazioni che costituiscono la “carta di identità” dell’acquedotto. È costituito da: Libretto di acquedotto (Lia) : descrizione del sistema idrico, come base di partenza per il rispetto di tutte le disposizioni normative. Piano di Autocontrollo (Pac): descrizione del sistema di controllo della qualità dell’acqua destinata al consumo umano. Piano di Adeguamento dell’utilizzazione (Pau): descrizione degli interventi strutturali e gestionali per adeguare le modalità d´uso dell´acqua alle disposizioni del Piano generale di Utilizzazione delle acque pubbliche e del Piano di Tutela delle acque. In Trentino ci sono 850 acquedotti potabili con 1860 punti di captazione d’acqua di cui 1710 da sorgenti, 120 da pozzi e 30 da acque superficiali. In totale vi sono 1600 serbatoi, 2200 km di tubazioni di adduzione e più di 2600 km di rete di distribuzione. In questo sistema così articolato la valutazione dell’efficienza in termini di minimizzazione delle perdite, non è agevole. Gli acquedotti idropotabili sono quasi esclusivamente pubblici e la presenza di acquedotti privati è limitata ad entità territoriali di modesta consistenza. Nel dettaglio si definiscono tre categorie di acquedotti potabili: acquedotti pubblici; acquedotti privati, ma di interesse pubblico: acquedotti che, pur non essendo di proprietà pubblica, approvvigionano un numero di “utenti di acquedotto equivalenti” (Uae) superiore alle 50 unità; acquedotti privati: acquedotti che non ricadono nelle due precedenti categorie; per questi acquedotti spetta esclusivamente ai titolari garantire il rispetto delle disposizioni normative per la tutela qualitativa dell’acqua captata (aree di salvaguardia, controlli ecc.). Gli acquedotti sono gestiti da circa 200 soggetti diversi, per la maggior parte si tratta di Comuni (singolarmente o in convenzione fra loro) che sono anche i responsabili dell´erogazione del servizio di acquedotto pubblico. Esistono poi altre forme di gestione che interessano una trentina di Comuni fra quelli a maggiore densità abitativa: si tratta di un’azienda municipalizzata e di alcune società per azioni a capitale interamente pubblico o a capitale misto pubblico-privato. La complessità e la stratificazione di normative e direttive tecniche, spesso dedicate a singoli aspetti, non raccordate fra loro, anche per la peculiarità della situazione trentina (sia dal punto di vista orografico che amministrativo) nel panorama nazionale, rende molto difficile la costruzione di un quadro nitido della situazione. Per raccordare gli adempimenti a carico di titolari e gestori delle reti di acquedotto è stata definita una piattaforma integrata con una prima fase indirizzata alla conoscenza ed al riordino delle informazioni esistenti, precisando anche gli iter e le strutture provinciali dedicate al recepimento ed alla validazione delle stesse. In questa fase si inserisce la predisposizione di Linee guida organiche, coerenti e univoche, approvate oggi dalla Giunta provinciale e riferite, appunto, al Libretto di acquedotto, al Piano di Autocontrollo, al Bilancio idrico di acquedotto, al Quaderno di acquedotto e al Piano di adeguamento dell’utilizzazione. Le linee guida permettono inoltre la standardizzazione delle informazioni sugli acquedotti, per agevolare il confronto tra la situazione di fatto e le varie disposizioni riguardanti gli aspetti qualitativi e quantitativi, sanitari e ambientali. In questo modo i titolari potranno adempiere, con un unico “pacchetto” integrato e coerente, ai diversi precetti normativi, con evidente sgravio per gli stessi e con maggiore chiarezza ed efficacia anche nei confronti delle strutture della Provincia. I passi successivi riguarderanno la creazione di un sistema di certificazione e di classificazione funzionale, di criteri per il finanziamento degli interventi sugli acquedotti, di un’analisi degli aspetti tariffari, la predisposizione di Carta dei servizi, ecc. Tutto questo porterà inoltre ad una maggiore conoscenza oggettiva dei punti di forza e di debolezza presenti sul territorio ed all’attivazione di buone pratiche per una gestione più oculata di una risorsa che non può più considerarsi illimitata. La misurazione dell’efficienza, in termini di contenimento delle perdite, diventerà così un elemento guida per i necessari interventi di ammodernamento degli acquedotti . La Provincia autonoma di Trento, con la collaborazione del Consorzio dei Comuni, ha tempo 180 giorni dalla data di approvazione di questo provvedimento per attuare una fase di avviamento che prevede: approvazione e messa a disposizione dei moduli e delle specifiche tecniche; massima pubblicità e informazione ai Comuni sul "Fascicolo Integrato di Acquedotto"; messa a punto dei sistemi informativi necessari a favorire l’informatizzazione già a partire dai dati di competenza diretta dei Comuni allineando con questi anche le basi dati della Provincia. I Comuni hanno invece come data di scadenza il 28 febbraio 2014 per presentare alla Provincia il "Fascicolo Integrato di Acquedeotto". Gli interventi di adeguamento delle utilizzazioni andranno effettuati, da parte dei Comuni: entro il 31 dicembre 2016 in caso di adeguamento strutturale delle opere di captazione per fare in modo che venga garantito, ove previsto, il rilascio del deflusso minimo vitale previsto dal Piano di tutela delle acque; entro il 31 dicembre 2018 in caso di adeguamento dei titoli a derivare, in termini di dotazione idrica, di funzionalità della rete alimentata e di risparmio idrico, secondo quanto stabilito dal Piano generale di Utilizzazione delle acque pubbliche per interventi strutturali su rete ed impianti (manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti; ampliamento serbatoi; ecc.) e per interconnessioni delle reti sia a livello di Comune che sovracomunale.  
   
   
MILANO: AL VIA LA RACCOLTA PORTA A PORTA DELL´UMIDO GRAZIE A QUESTA INNOVAZIONE E AL NUOVO SACCO TRASPARENTE, LA PERCENTUALE DI DIFFERENZIATA AUMENTERÀ DI CIRCA 10 PUNTI  
 
Milano, 5 giugno 2012 - A Milano si farà la raccolta differenziata dei rifiuti organici presso le utenze domestiche della città. Lo ha deciso la Giunta comunale, dando attuazione alla normativa nazionale relativa alla raccolta dei rifiuti, in particolare il D.lgs 152/2006, che prevede il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro la fine 2012, e al Piano generale di Sviluppo 2011-2016 del Comune di Milano, che prevede interventi diretti a incrementare la qualità ambientale attraverso il miglioramento della gestione dei rifiuti. “Il nuovo servizio di raccolta differenziata è un ulteriore segnale dell’attenzione di questa Amministrazione verso l’ambiente”, ha dichiarato l’assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e Verde Pierfrancesco Maran. “Sono convinto che i milanesi non faranno mancare il loro impegno e ci aiuteranno a rendere Milano una città più pulita, più bella e sostenibile”. Con questa innovazione Amsa stima di recuperare circa 53.000 tonnellate all’anno, ovvero 41 kg per abitante, di rifiuto organico presente nello scarto indifferenziato. Grazie a questa nuova raccolta e con l’introduzione del sacco trasparente, si stima di incrementare la percentuale di raccolta differenziata di circa 10 punti. La raccolta separata dei rifiuti organici e il loro conferimento ad appositi impianti di trattamento consentirà di produrre fertilizzante naturale per le coltivazioni di pieno campo e per gli orti urbani e il recupero di energia mediante la produzione di biogas. La decisione assunta oggi dalla Giunta comunale è, quindi, un esito importante del percorso di informazione e ascolto della città sul tema dei rifiuti. Oltre al vivace dibattito registrato sui canali web attivati, nei mesi di febbraio e marzo l’assessore all’Ambiente, Mobilità, Arredo urbano e Verde e la Presidente di Amsa hanno incontrato, nelle nove Zone di Milano, consiglieri e cittadini per presentare il piano di incremento della raccolta differenziata, riscontrando un quasi unanime incoraggiamento a proseguire con le misure proposte per avviare a riciclo una frazione crescente di rifiuti raccolti. L’attivazione del nuovo servizio sarà graduale, in quattro step progressivi: si partirà in circa un quarto del territorio, nella zona sud-ovest della città, entro la fine del 2012, si proseguirà in altri due quarti del territorio nel corso del 2013, per poi attivare il servizio in tutta la città entro la metà del 2014. Oltre agli imballaggi in vetro, in plastica e metalli e alla carta, i cittadini milanesi conferiranno in modo differenziato anche gli scarti di preparazione e consumo dei cibi. Amsa informerà porta a porta circa le modalità di conferimento e i tempi di attivazione del servizio, e adotterà tutti i possibili sistemi per agevolare i cittadini alle prese con la nuova tipologia di raccolta. Saranno consegnati, presso tutti gli stabili coinvolti, i cassonetti per le utenze condominiali e una minipattumiera marrone per ogni famiglia. Infine, la raccolta porta a porta dell’organico nel 2012 non inciderà sul costo del Contratto di Servizio tra Comune e Amsa: una volta entrata a regime su tutta la città nel 2014, comporterà un costo annuo aggiuntivo di 6.800.000 euro Iva inclusa.  
   
   
FUSTI TOSSICI: NESSUNA RESA FINCHÉ NON SARANNO RECUPERATI  
 
Firenze, 5 giugno 2012 – “Sulla ricerca e il recupero dei bidoni dispersi in mare dall’Eurocargo Grimaldi gli enti locali non hanno mai abbassato la guardia, anche tenendo conto del fatto che le competenze sono tutte in capo alla Capitaneria di Porto”, a ribadirlo è l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, che non potendo essere presente alla conferenza stampa organizzata dal Comune di Livorno ha inviato una sua dichiarazione per ribadire la volontà della Regione Toscana ad andare avanti verso la soluzione di questa vicenda. “L’impegno degli enti locali – spiega l’assessore – è dimostrato dal fatto che questa volta ai monitoraggi ambientali e sulla sicurezza alimentare, cui hanno sempre partecipato Arpat, Istituto Zooprofilattico di Livorno e Istituto Superiore di Sanità, segue il recupero della parte del carico ritrovata”. “Grimaldi non può esimersi dalle sue responsabilità – ha aggiunto Bramerini – in queste ore partirà una richiesta congiunta di Comune, Provincia e Regione Toscana al Governo perché il ritrovamento dei fusti mancanti sia portato a termine nel più breve tempo possibile, anche ricorrendo alla Marina Militare, che ha tutti gli strumenti e le competenze per svolgerlo. In ogni caso i costi dell’operazione dovranno essere posti a carico della Grimaldi”. “Nell’arcipelago toscano – ha concluso l’assessore Bramerini – si sono verificati troppi incidenti, dimostrazione del fatto che le normative di sicurezza non vengono rispettate. E’ necessario che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti faccia in modo che il decreto sulla navigazione a distanza di sicurezza dalla costa sia effettivamente applicato. Da parte nostra ci siamo già attivati perché i monitoraggi ambientali proseguano per tutta la durata delle operazioni di rimozione, così da avere sempre un controllo sulla qualità delle nostre acque e della biodiversità”.