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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Settembre 2012
PALAMENTO EUROPEO: DIVIETO DI ASPORTAZIONE DELLE PINNE A BORDO DELLE NAVI, DICE COMMISSIONE PER LA PESCA  
 
Gli Stati membri dell´Ue dovrebbero smettere di rilascio dei permessi speciali per rimuovere le pinne di squalo a bordo dei pescherecci, per la pesca ha detto il Comitato deputati il ​​Mercoledì scorso. In un rapporto sulla dimensione esterna della politica comune della pesca, i deputati hanno chiesto che gli sforzi globali per combattere la pesca illegale essere rafforzata, e miglioramenti apportati agli accordi con i paesi terzi che consentono pescherecci dell´Unione europea a pescare nelle loro acque. Anche se un divieto di finning squalo Ue è in vigore dal 2003, il relativo regolamento consente ancora "eccezioni giustificati", di cui vengono rimosse le pinne a bordo, e tutte le parti dello squalo utilizzato, in modo da non lasciare gli squali scartati senza pinne che muoiono nel mare. In sede di commissione, i deputati hanno votato per eliminare queste eccezioni, e quindi obbligare le navi a sbarcare qualsiasi squalo con le pinne "naturalmente attaccate". Tuttavia, la decisione finale dipenderà da una votazione da adottare da parte del Parlamento nel suo insieme nel 2013, per i quali ulteriori modifiche possono essere presentati. La Relatrice Maria do Céu Neves Patrão (Ppe, Portogallo), ha tuttavia sottolineato che la portata delle eccezioni "dovrebbero essere ridotte, mediante l´emissione di permessi di pesca speciali che permette l´asportazione delle pinne di squalo solo ai pescherecci congelatori. Inoltre, alcune misure specifiche sono state proposte per rafforzare il controllo del divieto di asportazione delle pinne, compreso l´obbligo di trasbordare e carcasse squalo ed alette insieme nella stessa porta, l´obbligo per gli armatori di assumere un organismo indipendente di effettuare controlli nei porti dove le autorità locali non sono in grado a, e l´obbligo di comandanti delle navi congelatrici conserva una documentazione dettagliata sulle catture ". Combatti in tutto il mondo di pesca illegali - Nella sua relazione sulla dimensione esterna della politica comune della pesca, la commissione ha chiesto l´eliminazione della pesca illegale, non dichiarata e non in tutto il mondo. L´unione europea deve costituire partenariati efficaci con i paesi chiave come gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina, ha detto. Per quanto riguarda gli accordi bilaterali di pesca con i paesi terzi, i deputati hanno sottolineato che le navi Ue non dovrebbe competere con i pescatori locali per le stesse risorse e ha accolto con favore l´intenzione della Commissione europea di includere una clausola di salvaguardia dei diritti umani. Essi tuttavia sottolineato l´importanza di ottenere dati completi e affidabili per ogni Stato sul totale delle attività di pesca effettuata nelle sue acque, al fine di evitare uno sfruttamento eccessivo. Stop "bandiera hopping" - Il comitato ha anche affrontato la questione delle navi che cambiano bandiera per aumentare le possibilità di pesca. "Sono felice che la commissione ha oggi condannato con forza ´bandiera saltare´, dicendo che le navi non dovrebbe essere consentito di passare a una bandiera di comodo e poi subito tornare a una bandiera dell´Unione europea. Pescherecci Ue deve pescare sostenibile per tutto il tempo se sono per avere il privilegio di pesca nel quadro di accordi di pesca dell´Ue con i paesi terzi ", ha detto il relatore sulla dimensione esterna della politica comune della pesca, Isabella Lovin (Verdi / Ale, Se). I prossimi passi - Il progetto di risoluzione sulla dimensione esterna è stata approvata con 24 voti favorevoli, 1 contrario e nessuna astensione, e deve essere sottoposto a un voto in plenaria nel mese di ottobre .. Il progetto di legge sulla rimozione delle pinne di squalo a bordo dei pescherecci è stata approvata con 11 voti a favore, 10 contrari e 3 astenuti, e deve essere sottoposto a un voto in plenaria nel 2013, dopo eventuali negoziati con il Consiglio.  
   
   
“UMBRIA OLII”, DA G.R. OLTRE 1 MILIONE E 600MILA EURO PER COMPLETAMENTO BONIFICA E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE  
 
Perugia - Serviranno a completare la bonifica e la riqualificazione ambientale del territorio interessato dall´esplosione della "Umbria Olii", già avviata subito dopo l´emergenza, le ulteriori risorse, per un totale di oltre 1 milione e 600mila euro, che la Giunta regionale dell´Umbria, su proposta dell´assessore all´Ambiente Silvano Rometti, ha assegnato al Comune di Campello sul Clitunno e all´Ambito territoriale integrato ("Ati") n. 3. "Gli uffici regionali competenti - ha sottolineato Rometti - dopo aver valutato le opere già realizzate e in corso, hanno ridefinito, insieme all´Ati e al Comune di Campello sul Clitunno, il programma complessivo delle opere, individuando quelle necessarie per ultimare il risanamento e il miglioramento ambientale dell´area industriale e del reticolo idrografico dopo la tragedia del novembre 2006, a integrazione degli interventi del Consorzio della Bonificazione Umbra. Un obiettivo prioritario - ha aggiunto - che la Regione si è impegnata a portare avanti nonostante le difficoltà a reperire le ingenti risorse richieste per un problema di valenza nazionale ed europea". Gli interventi individuati dal Comune di Campello sul Clitunno "che finanzieremo con poco meno di 1 milione 500mila euro - ha detto l´assessore - sono volti alla realizzazione di strutture e locali logistici e di monitoraggio del corso d´acqua - ha detto l´assessore -, di spazi di manovra per mezzi pesanti e di soccorso, di accessi al fiume per favorirne la fruibilità. Scelte progettuali che, come ha spiegato il Comune, sono state determinate dalla volontà di superare le difficoltà logistiche incontrate nella gestione dell´emergenza". Tra gli interventi di completamento, l´Ati 3 ha individuato la costruzione di una vasca di equalizzazione da realizzare in adiacenza al depuratore di Campello sul Clitunno e permetterne l´ottimale funzionamento a seguito del rifacimento delle reti fognarie, per una spesa di 150mila euro. Nell´approvare il finanziamento, la Giunta regionale ha fissato i tempi per la loro esecuzione: l´Ati 3 e il Comune di Campello sul Clitunno dovranno procedere all´affidamento dei lavori e alla loro consegna entro 180 giorni dalla comunicazione della delibera e che dovranno provvedere all´ultimazione e al collaudo entro 720 giorni dalla data di consegna. Nell´aprile scorso, la Giunta regionale aveva assegnato 2 milioni di euro al Consorzio della Bonificazione Umbra per il progetto di bonifica e riqualificazione ambientale del reticolo idrografico del fiume Clitunno.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: UNA NORMATIVA EUROPEA PER RIEQUILIBRARE I RAPPORTI TRA PRODUTTORI E GRANDE DISTRIBUZIONE  
 
 Bologna- "Per favorire una più equa distruzione del reddito all’interno della filiera e una maggiore trasparenza nei rapporti commerciali tra produzione agricola e grande distribuzione, rapporti oggigiorno troppo squilibrati a tutto vantaggio della Gdo, occorre giungere al più presto ad una normativa comune europea, anche per evitare il rischio di una penalizzazione dei produttori italiani da parte dei grandi gruppi distributivi internazionali, che hanno la possibilità di approvvigionarsi in tutta l’Ue”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-romagna, Tiberio Rabboni, al convegno organizzato dalla Regione, in collaborazione con Cesena Fiera, che ha aperto ieri l’edizione 2012 di Macfrut, la rassegna internazionale dell’ortofrutta. Dopo aver espresso soddisfazione per il risultato conseguito con il varo del decreto applicativo dell’articolo 62 del decreto liberalizzazioni del gennaio scorso, decreto che fissa alcuni precisi “paletti” nella disciplina dei rapporti commerciali tra produzione agricola, industria di trasformazione e grandi catene distributive (obbligo di contratti scritti tra la parti, garanzie sui tempi di pagamento e divieto di pratiche sleali) e che entrerà in vigore dal 24 ottobre prossimo, Rabboni ha insistito sulla necessità di arrivare rapidamente ad un allineamento della regolamentazione in materia all’interno dei singoli Stati membri, attraverso il varo di una normativa comune a livello comunitario. “C’è un evidente scarto - ha rimarcato l’assessore – tra la consapevolezza della necessità di un intervento legislativo per riequilibrare la situazione con regole chiare che tutelino l’anello più debole della filiera, cioè i produttori agricoli, e l’effettiva realtà”. “Proprio per questo – ha concluso – a fronte del fatto che la decisione europea tarda ad arrivare, proporrò alla Conferenza Stato – Regioni e al Ministro Catania di sollecitare la Commissione Ue a muoversi rapidamente in questa direzione”. Gli appuntamenti della Regione al Macfrut - Nel pomeriggio di giovedì 27 settembre, presso lo stand della Regione Emilia-romagna al padiglione D si terranno due incontri dedicati, il primo, ad illustrare gli aspetti salienti che hanno caratterizzato l´attivazione in Emilia-romagna della Ocm ortofrutticola nel triennio 2009-2011, il secondo per presentare le novità in campo fitosanitario. Venerdì 28, infine, spazio ancora ai temi fitosanitari con la tavola rotonda in sala Verde dedicata a “La certificazione delle piante da frutto alla luce delle nuove norme europee sulla qualità”. Tra le iniziative da segnalare i tre appuntamenti, ormai tradizionali, realizzati nello stand, al mattino, con gli studenti di diversi istituti di interesse agrario per una piacevole discussione sui temi della qualità e delle produzioni ortofrutticole regionali.  
   
   
NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE COOPERATIVE AGRICOLE DEL PIEMONTE  
 
Migliorare l’efficienza del settore, stimolare gli investimenti e premiare soprattutto le iniziative dei giovani sono gli obiettivi del nuovo programma di interventi della Giunta regionale a favore delle società cooperative a mutualità prevalente che operano nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli e dei loro consorzi. “L’elemento interessante di questo provvedimento è che potrà essere garantita pronta liquidità alle cooperative agricole, con una grande attenzione a quelle dei giovani - commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Massimo Giordano - La nostra finalità è stimolare la capacità di investimento, che talvolta può risultare repressa per mancanza di opportunità e di fondi. Stiamo dunque cercando di offrire occasioni interessanti, soprattutto a chi è giovane e a chi punta sul lavoro. Oggi lo facciamo su un settore tradizionale, consapevoli delle sue potenzialità anche per gli under 35 che intendono creare da sé il futuro occupazionale”». Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, “nei momenti economicamente delicati quale l’attuale sono necessari provvedimenti di rilancio, concreti, utili a sostenere le realtà economico-produttive distribuite sul territorio: in tal senso, il programma di interventi a favore delle società cooperative rappresenta l’ultima di una serie di iniziative approvate dal Governo regionale a sostegno di un comparto di importanza strategica. La cooperazione in Piemonte ricopre un ruolo assolutamente non trascurabile, per questo penso al provvedimento quale vera opportunità per il rilancio economico della nostra realtà rurale: uno strumento in più a disposizione delle società cooperative per continuare a guardare al futuro con ottimismo”. La misura viene finanziata attraverso il fondo rotativo già istituito in Finpiemonte per lo sviluppo e la promozione della cooperazione (legge regionale 23/2004), su cui sono stanziati complessivamente 4 milioni e 600mila euro fino al 2014, e si articola in due tipologie. La prima è quella dei finanziamenti agevolati finalizzati alla riduzione dei costi di produzione e al miglioramento della qualità, attraverso la realizzazione di investimenti produttivi e immobiliari. Quelli concessi a tasso zero con fondi regionali saranno fino al 90% se le cooperative sono a prevalentemente partecipazione giovanile, ovvero formate da persone tra i 18 e i 35 anni, con tetti di spesa ammissibile tra 10mila e 200mila euro. Saranno considerate prioritarie anche le domande presentate da cooperative di nuova costituzione o che si impegnano ad assumere giovani, disoccupati o lavoratori provenienti da aziende in crisi, con finanziamento a zero interessi in questo caso fino al 70% e tetti di spesa da 15mila a 750mila euro. In tutti gli altri casi la quota a tasso zero sarà del 50%, ma l’altra metà dell’importo avrà comunque un tasso convnzionato. L’altro asse riguarda la concessione di contributi a fondo perduto alle aziende che introdurranno sistemi di gestione per la qualità e della rintracciabilità dei prodotti, puntando sulla formazione professionale e manageriale dei soci. Il contributo verrà calcolato sul 40% della spesa ammissibile, da un minimo di 2000 a un massimo di 7500 euro.  
   
   
VENETO, BIODIVERSITÀ AGRARIA. ENTRO 31 OTTOBRE LE DOMANDE DI FINANZIAMENTO  
 
La biodiversità e la sua tutela sono fattori strategici per l’agricoltura italiana ed europea, chiamata a produrre reddito, ambiente, qualità e tipicità. L’8° Bando di attuazione del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto ha perciò messo a disposizione specifiche misure di aiuto per interventi di conservazione , informazione e diffusione della biodiversità stessa. Le domande relative domande di finanziamento potranno essere presentate entro il 31 ottobre prossimo allo Sportello unico per l’agricoltura di Avepa. “Lo scopo finale – ha sottolineato l’assessore all’agricoltura del veneto Franco Manzato –è la costituzione di una ‘Rete regionale della biodiversità’ tra enti pubblici che operano su questo campo in ambito regionale. Di fronte alla diversità genetica che rappresenta una risorsa da preservare – ha fatto presente l’assessore – le logiche di mercato spingono agricoltori ed allevatori verso varietà standardizzate a più alto reddito: per fare in modo che possano diventare custodi della biodiversità è perciò necessario garantire una ragionevole redditività”. In proposito, il Psr ha previsto la Misura 214/f, alla quale vengono affiancate le azioni di caratterizzazione, raccolta, informazione e diffusione, promosse dalla Misura 214/h. Per questo tipo di attività possono essere attivati appositi “Programmi di conservazione”, realizzati in rete, attraverso la costituzione di associazioni temporanee di imprese (Ats). Le risorse a disposizione con questo bando, attivato nell’ambito del Asse 2 – Miglioramento dell’Ambiente e dello Spazio rurale, ammontano a 2 milioni di euro. Il livello dell’aiuto è pari al 100 per cento della spesa ammissibile. Per maggiori informazioni si può consultare la pagina web del Psr veneto http://www.Regione.veneto.it/economia/agricoltura
+e+foreste/sviluppo+rurale/ottavo+bando+generale+2012.Htm
 
 
   
   
SUCCESSO AD ASSISI PER LE GIORNATE DELLA DIETA MEDITERRANEA, EVENTO ORGANIZZATO DELLA REGIONE CALABRIA  
 
L’assessore regionale all’internazionalizzazione Luigi Fedele ha partecipato alla manifestazione organizzata dalla Regione sul tema: “Le Giornate della Dieta Mediterranea” che si è conclusa il 23 settembre ad Assisi e ha registrato un notevole interesse. All’evento, indetto dal Dipartimento Presidenza-settore internazionalizzazione e politiche di sviluppo euromediterranee, Ufficio di Presidenza – Emigrazione ed il Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione, hanno preso parte anche il consigliere regionale con delega all’emigrazione Alfonsino Grillo, autore, tra l’altro, della proposta di legge che “si propone di far riscoprire la dieta mediterranea come stile di vita e di alimentazione sano e corretto” e alcuni rappresentanti dell’assessorato all’Agricoltura. L’incontro è stato finalizzato al coinvolgimento delle aziende agroalimentari operanti nei settori dei cereali, legumi, frutta e verdura, latticini, olio di oliva, vino e pesce azzurro. La formula organizzativa, infatti, ha ricalcato quella di un salone specializzato rivolto agli operatori con la programmazione di workshop, seminari, degustazioni e, più in generale, approfondimenti sulle tematiche legate alla nutrizione ed agli aspetti salutistici della dieta mediterranea dichiarata patrimonio dell’Unesco. L’obiettivo comune delle istituzioni e degli espositori è stato, quindi, quello di far conoscere in tutti i suoi aspetti il modello nutrizionale e culturale della Dieta Mediterranea, che dal 2010 è stato inserito nella lista del patrimonio immateriale dell’Unesco come esempio di eccellenza di stile di vita oltre che alimentare. Nel corso della visita all’interno degli stand allestiti dalla Regione Calabria, l’assessore Fedele e il consigliere Grillo si sono intrattenuti a lungo con i vari imprenditori calabresi che hanno riconosciuto nell’evento di Assisi una valida azione di promozione per le tipicità calabresi all’estero. “La Dieta Mediterranea – ha dichiarato l’assessore Fedele – è cultura e tradizioni dei luoghi del Mediterraneo, l’Italia è al centro del Mare Nostrum la “culla della civiltà” e la nostra regione è al centro del Mediterraneo. Non posso che parlare con orgoglio del riconoscimento che l’Unesco ha dato alla Dieta Mediterranea inserendola nella prestigiosa lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Tale importante riconoscimento, consente di accreditare quel meraviglioso ed equilibrato esempio di contaminazione naturale e culturale che è lo stile di vita mediterranea come eccellenza mondiale”. Notevole interesse, inoltre, ha suscitato il convegno "La Dieta Mediterranea” a cura della Regione Calabria che, oltre l’intervento dell’assessore Fedele e del consigliere Grillo, ha registrato il contributo scientifico del professore Italo Richichi, professore della Cattedra Nutrizione dell’Università Tor Vergata di Roma, di Antonio De Lorenzo e Maria Antonietta Capria. L’assessore Fedele, dopo aver sottolineato la forte sinergia con l’assessorato all’Agricoltura guidato da Michele Trematerra, ha spiegato come “la Dieta Mediterranea rappresenti uno strumento che può attivare dei percorsi di valorizzazione delle tradizioni, dei luoghi e dei territori per fornire un’offerta di eccellenza nel settore produttivo, culturale e turistico. Percorsi formativi e informativi per operatori di settore, la promozione all’estero dei prodotti e delle aziende agroalimentari locali attraverso appositi itinerari enogastronomici, pensati anche per dar risalto al territorio Calabrese e non solo; dei percorsi di degustazione potrebbero affiancare gli itinerari nei centri storici, nelle aree archeologiche, nella natura per rilanciare l’economia ed educare il pubblico ad apprezzare la ricchezza del nostro Paese e del Mediterraneo, per un’offerta completa e competitiva del territorio, dei suoi prodotti e delle sue genti”. Allo stesso modo il consigliere Grillo, illustrando la proposta di legge che ormai attende solo la definitiva approvazione da parte del Consiglio Regionale, ha ricordato che “la riscoperta della Dieta Mediterranea si rende attuale anche in previsione Dell´expo internazionale 2015 di Milano, nel quale la Calabria parteciperà proprio con uno spazio dedicato alla Dieta”. “L’attenzione - ha affermato il consigliere - è rivolta sulla proposta di legge e su Nicotera, città da cui lo scienziato americano Ancel Keys iniziò la sua meticolosa ricerca e, di conseguenza, sul territorio vibonese e l’intera Regione Calabria, soprattutto perché l’Unesco, con decisione presa all’unanimità, ha inserito la dieta mediterranea nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità, indicandola e riconoscendola come esempio d’eccellenza di stile di vita, oltre che alimentare. La legge che definisce la Dieta si compone di quattro articoli. L´articolo 1 esprime le finalità della legge; l´articolo 2 ne esplicita gli obiettivi ed istituisce un gruppo di lavoro interdipartimentale con il compito di raggiungere gli stessi; l´articolo 3 istituisce la fondazione Dieta Mediterranea che, senza costi a gravare sul bilancio della Regione, raccoglierà, custodirà e svilupperà nel tempo il patrimonio di conoscenze che la Regione sarà in grado di produrre sull´argomento; l´art. 4 riguarda la norma finanziaria”.  
   
   
BOLZANO, RELAZIONE SUL PROGETTO “REGIOGRANO”: IL 1° RACCOLTO AMMONTA A 308 TONNELLATE  
 
40 agricoltori della Val Pusteria, Valle d’Isarco e della Val Venosta coltivano segale e farro altoatesino su 71 ettari, pari a circa un terzo della superficie cerealicola dell’Alto Adige. A Teodone/brunico la Dr.ssa Simone Seling, collaboratrice del progetto Regiograno al Centro di Sperimentazione Laimburg ha presentato questa mattina (26 settembre) dati e numeri sul primo raccolto del progetto ed esposto i risultati delle prove varietali di segale e farro. La sua conclusione: la coltivazione di cereali nell’ambito di Regiograno rende. 268 tonnellate di segale e 48 tonnellate di farro sono stati raccolti dai 40 agricoltori aderenti al progetto "Regiograno" sostenuti dalla Cooperativa Produttori Sementi della Val Pusteria e del Maschinenring Südtirol. Il grano verrà lavorato dal mulino di Merano e poi trasformato in specialità tipiche altoatesine dai 40 panettieri coinvolti nel progetto. A causa dell´andamento meteorologico sfavorevole 46 tonnellate del raccolto non hanno raggiunto gli standard qualitativi richiesti. Oltre alla consulenza degli agricoltori in tutte le questioni prattiche dalla scelta varietale fino alla coltivazione e alla raccolta, il team guidato da Giovanni Peratoner ha studiato in Val Pusteria 15 varietà di segale ed 6 varietà di farro. "I risultati di tali ricerche costituiscono la base della consulenza varietale locale", ha spiegato nel corso dell´incontro di questa mattina a Teodone Simone Seling collaboratrice del progetto Regiograno al Centro di Sperimentazione Laimburg. La coltivazione di cereali nell´ambito del progetto "Regiograno" rende, ha ribadito Simone Seling: "Gli studi sui costi di produzione nel progetto "Regiograno" mostrano, infatti, che i costi non superano un terzo dei ricavi." Il progetto sarà presente al "percorso storico" della decima edizione del mercato del pane e dello strudel dell´Alto Adige che avrà luogo tra il 28 e il 30 settembre a Bressanone, dove potranno essere assaggiate anche le specialità locali di pane fatte con farro e segale del progetto "Regiograno". Oltre a ciò il progetto farà parte dell´esposizione del Tis „Let´s network" che avrà luogo nell´ambito del Festival dell´innovazione di Bolzano dal 27 al 29 settembre sulla piazza Walther. L´obiettivo del progetto "Regiograno" è di creare una solida rete tra i principali partner del settore"„grano regionale" dell´Alto Adige e di deliberare sulle attività pilota del circolo del grano locale con il fine di accrescere il valore aggiunto regionale. I cereali coltivati in provincia vengono lavorati nel Molino di Merano. La farina serve per produrre delle specialità di pane tradizionale. Il Tis coordina il progetto ed ha avviato la cooperazione tra agricoltori, Molino e panettieri con i rispettivi accordi di utenza e prezzo.  
   
   
LIGURIA, CENTRALE DEL LATTE: DISPIACE PERDERE REALTÀ STORICA. ORA IMPEGNO DI TUTTI PER NUOVE OPPORTUNITÀ LAVORATIVE SUL SITO  
 
Genova. "Duole perdere una realtà produttiva storica per Genova come la Centrale del Latte, a questo punto l´impegno di tutti è quello di trovare nuove opportunità per garantire la prosecuzione del lavoro sul sito di Fegino". È questo il commento degli assessori al lavoro e alle attività produttive di Regione Liguria e Comune di Genova, Enrico Vesco e Francesco Oddone al termine della riunione ministeriale con le organizzazioni sindacali sulle prospettive del gruppo Parmalat-lactalis. Un incontro che si è svolto in un´atmosfera molto tesa e che ha decretato la definitiva chiusura della Centrale, ma che è servito a trasformare la procedura di mobilità per i 63 lavoratori, in cassa integrazione straordinaria per due anni. "A questo punto – hanno spiegato gli assessori Vesco e Oddone – l´obiettivo delle istituzioni è quello di trovare una soluzione per utilizzare l´area a fini produttivi, nell´ambito dell´ipotesi di valorizzazione del sito manifestata dal gruppo Parmalat". L´azienda ha quindi accettato l´apertura di un tavolo di confronto con gli Enti locali, condiviso anche dal Ministero e coordinato dalla Regione Liguria, per vagliare tutte le possibili alternative industriali per ricollocare i lavoratori in esubero e garantire così la prosecuzione del loro lavoro.  
   
   
LOTTA BIOLOGICA AL CINIPIDE DEL CASTAGNO – INCONTRO IN REGIONE MARCHE  
 
Il vicepresidente e assessore all’Agricoltura Paolo Petrini e l’assessore per il Progetto speciale Piceno, Antonio Canzian, hanno partecipato il 25 settembre all’incontro sul cinipide del castagno (vespa cinese – Dryocosmus turiphilus). Fenomeno in rapida espansione, vista la moltiplicazione dell’insetto, che preoccupa fortemente per i danni che provoca oltre che alle rinomate produzioni locali di marroni, all’ambiente e al paesaggio soprattutto nel territorio dei Parchi nazionali ricadenti nel territorio regionale. All’incontro erano presenti il sindaco del Comune di Acquasanta Terme, Barbara Capriotti, rappresentanti del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, tecnici del Servizio fitosanitario regionale presso l’Assam e del Servizio Agricoltura, forestazione e pesca della Regione. Durante la riunione sono stati sintetizzate le principali azioni attuabili, dopo che è stato ottenuto da parte del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali il finanziamento del progetto basato sulla lotta biologica che impiega il parassitoide Torymus sinensis e che è già stato avviato. “E’ prioritario continuare a percorrere la strada della lotta biologica – ha detto Petrini – attraverso ulteriori lanci del parassitoide, da effettuare nella prossima primavera e fino a quando non interverrà l’auspicata e non rinviabile modifica della normativa ambientale statale. Dato che il Centro di moltiplicazione del parassitoide, operativo ad Amandola, produrrà materiale biologico tra non meno di due anni, è necessario acquistare lanci da Centri di moltiplicazione riconosciuti a livello nazionale”. L’assessore Canzian ha sottolineato l’esigenza di “predisporre sin d’ora gli studi degli eventuali impatti e rischi ambientali dell’introduzione di Torymus sinensis nel territorio dei due Parchi nazionali, con priorità per l’analisi del territorio acquasantano che ospita i migliori, più estesi e produttivi castagneti. Un’azione comune tra Marche e Abruzzo sarà necessaria, occorrerà quindi contattare il Presidente della Giunta regionale abruzzese, e di eventuali altre Regioni del Centro Italia, per portare la problematica e le questioni connesse in Conferenza Stato-regioni”. Ciò anche per spronare lo Stato a prendere le decisioni che servono con la massima celerità. Andrà, poi, sostenuta l’opera del Servizio fitosanitario regionale presso l’Assam, per approntare quanto prima lo studio di incidenza ecologica e ambientale che sarà comunque necessario per avviare in futuro istanze di deroga ai divieti imposti dalla normativa statale. Attualmente vige infatti un divieto all’introduzione di specie non autoctone, come il Torymus sinensis, nelle aree naturali protette e nei siti della Rete Natura 2000. Lo stesso Stato, nel Disegno di Legge comunitaria 2011 – purtroppo ancora fermo - sta tentando di porre rimedio con un articolo ad hoc. L’iniziativa della Regione Marche, delle amministrazioni locali e degli Enti parco, mira ad accelerare lo stallo attuale.  
   
   
LIGURIA: CENTRALE DEL LATTE, MARTEDÌ 9 OTTOBRE PRIMA RIUNIONE TAVOLO DI CONFRONTO SU PROSPETTIVE INDUSTRIALI PER IL SITO  
 
Genova. Si svolgerà martedì 9 ottobre presso la sede della Regione Liguria la prima riunione del tavolo di coordinamento accettato dal gruppo Parmalat Lactalis con gli Enti locali per iniziare a discutere delle possibili alternative industriali sul sito di Fegino. Lo rende noto l´assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco, dopo un ulteriore colloquio con la proprietà.  
   
   
PUGLIA: I TERRENI AGRICOLI PUBBLICI AI GIOVANI AGRICOLTORI  
 
“Fermamente convinto che il ricambio generazionale sia il principale fattore propulsivo dell’agricoltura italiana per il futuro – come evidente dagli oltre 250 milioni di euro erogati in Puglia che hanno consentito l’insediamento di circa 2.000 neoimprenditori agricoli under 40 – ritengo sia fondamentale dare attuazione all’art. 66 della legge 27 del 2012”. L’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno risponde così all’appello dei giovani imprenditori di Agia- Cia-confederazione italiana agricoltori, che hanno chiesto in attuazione dell’art. 66 della legge 27 del 24 marzo 2012 un elenco completo dei terreni agricoli pubblici da destinare all´affitto o alla vendita a prezzi agevolati per i giovani agricoltori. “Da un lato – spiega l’assessore Stefàno, coordinatore della Commissione Politiche agricole nazionale - nel rispetto del disposto della legge, solleciterò il Ministero delle Politiche agricole per l’individuazione dei terreni di proprietà dello Stato non agricoli e a vocazione agricola, non utilizzabili per altre finalità istituzionali. Dall’altro, mi coordinerò con i colleghi Assessori regionali all’Agricoltura per la ricognizione più rapida possibile dei terreni alienabili, funzionalmente alla loro vendita o locazione ai sensi del comma 7 dell’art. 66”.  
   
   
BASILICATA, FORESTAZIONE: 10,3 MLN PER RICOSTITUIRE IL POTENZIALE PRODUTTIVO  
 
Nel 2012 le Aree Programma e le Province potranno disporre di 10,3 milioni di euro per ricostituire il potenziale produttivo forestale e per l’attuazione di interventi per la prevenzione degli incendi boschivi. Su proposta dell’assessore all’Ambiente Vilma Mazzocco la Giunta regionale ha approvato l’elenco dei beneficiari delle risorse dell’Azione b della misura 226 del Programma di sviluppo rurale 2007 -2013 della Regione Basilicata. “L’istruttoria tecnico amministrativa dei progetti esecutivi presentati – spiega l’assessore all’Ambiente Vilma Mazzocco - ha preliminarmente tenuto conto dei progetti relativi agli interventi prioritari per l’attuazione della campagna antincendio 2012. A seguito del finanziamento di tali progetti – aggiunge Mazzocco - si è resa disponibile un’economia di 820 mila euro che è stata destinata all’implementazione delle risorse finanziarie assegnate agli interventi di prevenzione incendi. Ciò ha reso possibile il finanziamento di tutte le domande di aiuto presentate. Con tale riparto si avvia la nuova governance che vede protagoniste, insieme alle Province, le sette Aree Programma. La buona gestione di queste attività rappresenta un banco di prova importante per le Aree Programma che sono chiamate a determinare metodi di lavoro comuni”. Tra gli obiettivi strategici fissati dalla Regione per la ricostituzione del patrimonio forestale: la realizzazione della silvicoltura naturalistica con interventi a basso impatto ambientale; la manutenzione e gestione delle aree verdi funzionali alla loro fruizione pubblica, la lotta al dissesto idrogeologico, la prevenzione degli incendi boschivi; l’attività di informazione e comunicazione sulla realizzazione del crono programma degli interventi attuati su gran parte del territorio regionale.  
   
   
PESCA – REGIONE MARCHE HA INCONTRATO IL COGEVO DI ANCONA.  
 
L’assessore alla Pesca, Sara Giannini, ha incontrato il 25 settembre il Consorzio gestione pesca molluschi (Cogevo) di Ancona. “Durante il lungo confronto – commenta Giannini – ho ascoltato le richieste dei vongolari e approfondito la situazione relativa alla suddivisione dei compartimenti marittimi di pesca nelle Marche. Sono consapevole della grave situazione di difficoltà in cui versano molti settori economici, compresi quello marittimo e della pesca alla vongola, che incontra problemi irrisolti da ormai vent’anni. Il regolamento relativo alla ripartizione dei comparti marittimi, approvato dall’Assemblea legislativa delle Marche su proposta dell’allora assessore alla Pesca, Vittoriano Solazzi, prevedeva una verifica dopo un anno e mezzo dalla sua approvazione. Verifica che aveva portato, dopo una serie di incontri con i vongolari di tutte le Marche, a una mia proposta di modifica presentata alla terza commissione consiliare. La commissione ha ritenuto di respingere la mia proposta e deciso di procedere a ulteriori approfondimenti, che sono in corso di definizione. Sulla base di questa decisione del Consiglio, la Giunta ha approvato la delibera 118 del 30 gennaio 2012, la quale prevede che entro il 31 dicembre 2012 dovrà essere conclusa l’ulteriore ricerca che la commissione ha chiesto di realizzare. A breve i risultati predisposti dalla cooperativa che ha curato la raccolta dei dati, saranno a disposizione della Giunta regionale che li trasmetterà alla Consulta regionale della Pesca per le opportune valutazioni”.  
   
   
DIVENTA ORGANIZZAZIONE INTERPROFESSIONALE REGIONALE L´ASSOCIAZIONE GRAN SUINO ITALIANO  
 
Bologna - Con l’iscrizione nell’elenco regionale si è concluso il percorso di riconoscimento dell’Associazione Gran Suino Italiano come Organizzazione interprofessionale regionale, effettuato ai sensi del Reg. Ce 1234/07 e della L.r.24/2000. “Si tratta di un passaggio importante per il consolidamento di positive relazioni di filiera nel comparto suinicolo della nostra regione che, anche recentemente, ha dovuto affrontare ripetute crisi di mercato – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - L’organizzazione interprofessionale può rappresentare uno strumento significativo per facilitare i rapporti tra le diverse componenti, in particolare tra produzione agricola e trasformazione industriale, con la possibilità di coinvolgere anche la distribuzione commerciale”. All’associazione “Gran Suino Italiano” aderiscono organizzazioni di produttori del settore, industrie di macellazione e di trasformazione sia private che cooperative, le organizzazioni professionali agricole più rappresentative. Il piano di lavoro della nuova organizzazione prevede attività di studio sulla filiera per orientare la produzione al miglioramento della qualità e ai fabbisogni del mercato, ma anche l’elaborazione di contratti tipo per i propri aderenti, in linea con la normativa comunitaria e in grado di promuovere regole in materia di certificazione etica e di responsabilità sociale dell’impresa. “Il riconoscimento dell’Associazione Gran Suino Italiano, che segue quelle del “Distretto del pomodoro da industria – Nord Italia” e dell’Organizzazione interprofessionale della Pera – conclude Rabboni – rappresenta una ulteriore e positiva tappa del percorso di consolidamento delle principali filiere emiliano–romagnole. La nostra Regione è caratterizzata dalla presenza di numerosi prodotti di “alta salumeria”, quali Culatello di Zibello, Prosciutto di Parma, Prosciutto di Modena, Cotechino e Zampone di Modena, Mortadella Bologna, Salame Piacentino, Coppa di Parma, Coppa e Pancetta Piacentine. La decisione degli allevatori, dei macellatori e delle industrie di trasformazione di dar vita ad un organismo interprofessionale può certamente contribuire, grazie alla programmazione dell’offerta ed all’ulteriore miglioramento della qualità delle carni, a valorizzare le nostre produzioni ed a contenere le difficoltà di mercato che hanno ridotto in modo significativo i redditi degli allevatori”.  
   
   
DECISIONE DEL TAR SULL’IMPIANTO DELLA CENTRALE ALIMENTATA A BIOMASSA DI RUSSI: “LA SENTENZA DÀ RAGIONE A COLORO, COMPRESA LA CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI, CHE AVEVANO CONTESTATO I PRESUPPOSTI LOGISTICI E TECNICI”  
 
Bologna - “Il Tar blocca l’impianto della Centrale alimentata a biomassa di Russi e dà ragione a coloro, compresa la Confederazione italiana agricoltori, che avevano contestato i presupposti logistici e tecnici”. E’ il commento della Cia dell’Emilia Romagna a seguito della decisione del Tribunale amministrativo regionale. “Fin dall’inizio la Cia aveva sollevato dubbi sul ‘sito’ per la costruzione – precisa la Cia - giudicato non idoneo a reggere il pesante impatto agronomico, ambientale, paesaggistico”. Era stata contestata anche la mancata presentazione dei contratti con le imprese agricole che dovevano fornire la materia prima indice di una tipologia di impianto completamente fuori dal contesto produttivo agricolo di quella zona e della nostra regione. “La Confederazione italiana agricoltori aveva manifestato perplessità sul potenziale di inquinanti che un metodo “grezzo ed obsoleto” di produrre energia, quale è la combustione, avrebbe potuto creare a colture pregiate come frutta, vite ed ortaggi. Era inoltre stato evidenziato - osserva ancora l’organizzazione agricola - il concreto rischio del ‘declassamento’ di tali produzioni e dei relativi territori caratterizzati da un’attività agricola prevalente e da un patrimonio immobiliare di qualità e valore di mercato”. “Sin dall’inizio- conclude la Cia - ha tenuto fermo un principio: quello della tutela dell’agricoltura, degli agricoltori e dell’ambiente. Si colga finalmente questa ulteriore occasione per rivedere nel complesso il progetto di riconversione dell’ex zuccherificio, indirizzandosi verso attività ed impianti più moderni e adatti alle caratteristiche del territorio”.  
   
   
AGRICOLTURA GIRO DI VITE SU TERRENI INCOLTI E ABBANDONATI, REGIONE LIGURIA A PROPRIETARI: STOP A DEGRADO E SITUAZIONI DI PERICOLO O VERRANNO ASSEGNATI A CHI VUOLE COLTIVARLI LA NORMA ANTICIPATA DAL DOCUMENTO CONCLUSIVO DELLA CONFERENZA AL PALAZZO DELLA BORSA  
 
Genova - Giro di vite della Regione Liguria in difesa del territorio agricolo e boschivo. Il documento sulle iniziative urgenti a sostegno del comparto approvato oggi in chiusura della Conferenza Regionale dell’Agricoltura, conferma il prossimo varo di una legge sulla “governance” del territorio, annunciata ieri dall’assessore Giovanni Barbagallo. Un provvedimento che punterà a recuperare i terreni incolti e abbandonati , ma anche a sostenere l’avvio di iniziativa ad hoc per il riordino e la ricomposizione fondiaria. Percorso non facile, per una regione come la Liguria, con appena il 10% di terre realmente coltivabili e un diffuso spezzettamento delle proprietà. “L’idea di fondo del provvedimento sarà il principio della responsabilità nei confronti del territorio, ha spiegato Barbagallo. E al riguardo il documento approvato è netto. “Tutti coloro che, a qualsiasi titolo, si trovino nella disponibilità di terreni agricoli o forestali sono tenuti a verificarne periodicamente lo stato di conservazione nonchè a provvedere ad adottare ogni precauzione utile a evitare che eventuali condizioni di incuria e degrado possano cagionare situazioni di pericolo per l’incolumità delle persone e per l’integrità del territorio” Conclusioni: “Se questo non avverrà, scatterà l’esigenza di recuperare i terreni sottratti all’incuria e all’abbandono per destinarli a usi agroforestali sufficientemente remunerativi giustificare gli sforzi richiesti. La Liguria è ricoperta per il 70% da boschi ed è, insieme con il Trentino, la Regione italiana con più superficie boscata - 375 mila ettari - rispetto a quella totale. Fra le iniziative, a favore dell’agricoltura contenute nel documento, oltre alla ricomposizione fondiaria per aumentare la superficie media delle aziende, sono indicate la salvaguardia del suolo fertile, tramite l’introduzione vincoli specifici nella pianificazione urbanistica che rendano impossibile l’ulteriore consumo di terreno, la riduzione dei consumi energetici la costituzione di reti tra imprese per affrontare al meglio le sfide dell’internazionalizzazione, l’adozione di strumenti assicurativi idonei ad incontrare le esigenze degli operatori agricoli della Liguria, la rimozione dei vincoli burocratici”.  
   
   
FILIERA VITIVINCOLA, INCREMENTO DEI PREZZI DELLE UVE  
 
Intenso lavoro della Commissione dei prezzi delle uve e dei vini della Camera di Commercio di Benevento. A distanza di poco più di una settimana dalla precedente riunione, martedì 25 settembre scorso, si è riunita per la seconda volta nella campagna vendemmiale 2012, presso la sede dell’Ente camerale sannita, la Commissione dei prezzi delle uve e dei vini. “Il certosino lavoro di monitoraggio della Commissione prezzi delle uve e dei vini – afferma Gennaro Masiello, presidente della Camera di Commercio di Benevento – oltre a rappresentare un punto di riferimento come osservatorio privilegiato sul territorio, testimonia anche l’attenzione del sistema camerale verso la filiera vitivinicola, uno dei comparti più significativi dell’economia del Sannio beneventano”. All’attenzione della Commissione, presieduta da Giuseppe De Ioanni, il rilevamento e l’analisi dei prezzi delle uve commercializzate nel periodo compreso dal 14 al 25 settembre, attraverso la effettiva conoscenza delle trattative avvenute sul territorio provinciale, prima che gli stessi confluiscano nel listino prezzi dell’Ente Camerale. A tal riguardo, va evidenziato che, come aveva previsto la Commissione nella scorsa seduta, la campagna vendemmiale in corso risulta caratterizzata da una generale riduzione di resa, con un positivo riscontro della qualità delle uve. Tutto ciò ha determinato un incremento significativo sui prezzi di commercializzazione delle uve. Infatti, dai dati a disposizione rilevati e analizzati, nel corso della seduta, è emerso che le uve comuni hanno avuto un vero e proprio riscatto in valore rispetto agli anni scorsi, in quanto il loro prezzo di cessione ha subito un incremento considerevole. I componenti della Commissione, quindi, dopo aver esaminati i dati di loro conoscenza, hanno stilato una specifica tabella, contenente i prezzi delle varie tipologie di uve indicandone, per ciascuna di essa, il valore più alto e quello più basso espresso in euro/quintale: Uva Bianca, Prezzo Min. In €/q.Le 30– Prezzo Max in €/q.Le 38; Uva Rossa, 30-42; Falanghina del Sannio, 50-60; Beneventano Falanghina, 40–48; Sannio Greco, 55–70; Sannio Coda di Volpe, 45-50; Sannio Barbera, 40-45; Beneventano Barbera, 35–40; Sannio Aglianico, 45-55; Beneventano Aglianico, 40–45; Sannio Fiano, 55–70; Sannio Bianco, 32–40; Sannio Rosso, 32-45; Sannio Piedirosso, 70–90. Dalla tabella, editabile anche dal sito web della Camera di Commercio di Benevento (www.Bn.camcom.it), si mette in risalto che la variabilità degli aspetti qualitativi, la zona di provenienza, la forma di allevamento, le modalità di raccolta e la tipologia di vendita (piccoli, medi e grandi quantitativi commercializzati) influenzano sicuramente i prezzi, i quali, si attestano, come sempre, in una forbice, nel valore più alto e più basso, considerevolmente ampia. Ai lavori della Commissione hanno partecipato, oltre il presidente Giuseppe De Ianni, i componenti Carmine Coletta, Giuseppe Corbo, Pippo Colandrea, Costantino Caturano, Elia Nicola Fusco, Giuseppe Colangelo, Domizio Pigna, Silvio Sebastianelli.  
   
   
RACCONTA IL “PANIERE” CON IMMAGINI E RICETTE: DUE CONCORSI BANDITI DALLA PROVINCIA IN OCCASIONE DEL SALONE DEL GUSTO  
 
 Essere protagonisti del Salone del Gusto 2012: è la proposta che la Provincia di Torino lancia con la prima edizione di un concorso di cucina e di un concorso fotografico dedicati ai prodotti del “Paniere”. Concorso Di Cucina - Il concorso di cucina è totalmente gratuito, si rivolge a cuochi non professionisti e prevede la realizzazione di ricette che utilizzino almeno due prodotti del “Paniere” della Provincia di Torino. Dopo aver studiato ed elaborato il piatto, la ricetta, completa di titolo, ingredienti, dosi, descrizione dettagliata, foto della realizzazione e dati personali del concorrente dovrà essere inserita in una busta chiusa recante all´esterno la dicitura “1° Concorso di Cucina del Paniere della Provincia di Torino” e spedita entro il 12 ottobre con raccomandata o consegnata a mano (dal lunedi al giovedì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16, il venerdi dalle 10 alle 12) presso la Provincia di Torino - Servizio Sviluppo Montano, Rurale e Valorizzazione Produzioni Tipiche - corso Inghilterra 7 - 10138 Torino, all´attenzione della signora Marisa Argirò. Le ricette saranno vagliate, in fase preliminare, da una apposita commissione di cinque esperti, i quali visioneranno tutte le ricette e foto ricevute nei tempi indicati e ne sceglieranno cinque fra queste. In questa fase si terrà soprattutto conto della originalità della ricetta nel suo insieme, nella scelta degli ingredienti e dei loro abbinamenti. La gara finale si svolgerà in una sala attrezzata del Salone del Gusto. Nella fase conclusiva gli autori delle cinque ricette selezionate saranno invitati a presentare i loro piatti già preparati, che potranno essere completati, riscaldati, guarniti e impiattati con l´ausilio delle attrezzature disponibili sul posto. Concorso Fotografico “I Volti, I Gesti E I Colori Dei Mercati Alimentari Della Provincia Di Torino” - Il concorso avrà per tema le bancarelle ed i prodotti agroalimentari esposti nei mercati ambulanti cittadini, di borgata o di quartiere, purché allestiti in spazi all´aperto. Sono esclusi super e ipermercati, discount e negozi. Sono previste due categorie, che corrisponderanno ad una selezione in bianco e nero ed una a colori. Entro il 12 ottobre ogni concorrente dovrà presentare la stampa di uno scatto o una serie di scatti (massimo 3), nonché il supporto originale o il file digitale. La documentazione, comprendente anche i dati personali del concorrente ed eventuali liberatorie, dovrà essere inserita in una busta chiusa recante all´esterno la dicitura: Concorso fotografico “I volti, i gesti e i colori dei mercati alimentari della Provincia di Torino” e spedita con raccomandata o consegnata a mano con le medesime modalità del concorso di cucina. Le foto inviate saranno vagliate, in fase preliminare, da una commissione di cinque esperti che visioneranno tutte le fotografie ricevute nei tempi indicati e ne sceglieranno tre per ciascuna categoria (B/n e colori). In questa fase si terrà soprattutto conto della originalità dell´opera nonché della qualità artistica. I titolari delle fotografie selezionate saranno invitati alla premiazione finale che si svolgerà al Salone del Gusto. Per Saperne Di Più E Leggere I Bandi Dei Due Concorsi: http://www.Provincia.torino.gov.it/speciali/2012/concorsi_salone_gusto/    
   
   
ALL’INSEGNA DI UN MODERATO OTTIMISMO SI APRE LA STAGIONE DEL TARTUFO BIANCO DI ALBA  
 
Ha preso il via il periodo di raccolta del prezioso tartufo bianco d’ Alba. Dopo un’estate rovente, le prime piogge autunnali fanno sperare gli addetti ai lavori per una buona stagione sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Come ogni anno si rinnova, a partire dal 6 ottobre, il tradizionale appuntamento con la Fiera internazionale del tartufo bianco, quest’anno ispirata al legame tra tartufo e divi del cinema. I trifolau piemontesi, accompagnati dagli inseparabili cani da tartufo, possono iniziare a “scaldare i motori”. Fino al prossimo 31 gennaio 2013, inizia il periodo di raccolta dei celebri tartufi bianchi d’Alba, i più pregiati tra i funghi ipogei. La stagione avrà il suo momento centrale durante la Fiera Internazionale del Tartufo bianco d’Alba che sarà inaugurata sabato 6 ottobre - quasi un mese dopo l’inizio del calendario di raccolta - proprio per garantire una maggiore abbondanza di tartufi e quindi prezzi più competitivi. Oggi in Italia, quello del tartufo, è un giro d’affari stimato complessivamente in 400 milioni di euro per il fresco, conservato o trasformato, che coinvolge decine di migliaia di cercatori dotati di regolare patentino. “Dopo un’estate arida, che aveva destato in noi qualche preoccupazione, il clima umido e le piogge costanti registrate nelle zone di raccolta durante la prima settimana di settembre ci fanno ben sperare per la stagione, afferma Mauro Carbone, Direttore del Centro Nazionale Studi Tartufo. “Del resto per permettere al Tuber magnatum Pico il giusto sviluppo è necessario che il terreno di produzione sia fresco e umido sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione” A cui fa eco Mario Aprile, Presidente dell’Unione delle associazioni Trifolao del Piemonte: “A differenza dello scorso anno, dove la siccità l’ha fatta da padrone per tutto il mese di settembre, le piogge hanno bagnato bene il terreno, ora c’è solo bisogno di un po’ di sole per farli crescere e maturare. Anche per questo, nei primi 15 giorni di raccolta, i cercatori si dedicheranno soprattutto all’addestramento dei cani da tartufo, fermi ormai da alcuni mesi.” “Cinema E Tartufo”: Un Tema Inedito Fa Da Cornice Alla Celebre Kermesse Albese Giunta alla sua 82ª edizione, la Fiera Internazionale del tartufo bianco d’Alba, in programma nel borgo piemontese dal 6 ottobre al 18 novembre, richiama turisti da ogni parte del mondo, attratti dal profumo inebriante del prezioso oro del bosco. Quest’anno il tema centrale della manifestazione sarà il rapporto tra mondo del cinema e Tuber magnatum Pico: da Rita Hayworth a Marilyn Monroe, da Alfred Hitchcock a Sophia Loren, le più celebri stelle della storia del cinema sono state contagiate dalla passione per questo inimitabile fungo. Un legame speciale raccontato anche attraverso l’inedita mostra “Cinema & Tartufo” che descriverà le più significative apparizioni del tartufo sul grande schermo. Ma non solo. Per sei settimane eventi enogastronomici, folkloristici e culturali accenderanno i riflettori sulla città di Alba e più in generale sul territorio di Langhe e Roero. Su tutti l’Asta Mondiale del tartufo: l’11 novembre Il Castello di Grinzane Cavour si collegherà via satellite con Hong Kong dove una platea di “generosi gourmet” si contenderà preziosi esemplari del tartufo bianco di Alba.  
   
   
“PENSI DI SAPER CUCINARE BENE? SFIDA LO CHEF!” LAS VENTANAS AL PARAÍSO E L’EXECUTIVE CHEF FABRICE GUISSET SONO PRONTI A SFIDARE GLI OSPITI AI FORNELLI GRAZIE ALLO SPECIALE PROGRAMMA CULINARIO “CHALLENGE THE CHEF”  
 
“Pensi di saper cucinare bene? Las Ventanas al Paraíso ti dà l’occasione per dimostrarlo!”. Sempre alla ricerca di idee innovative e coinvolgenti, Las Ventanas al Paraíso, Resort 5 stelle diamante di Los Cabos, ha voluto sfidare in maniera creativa i suoi ospiti. La cucina, si sa, è già di per sé una grande sfida e allora perché non renderla avvincente? Ecco ideato il programma culinario “Challenge the Chef”, dedicato a tutti gli appassionati di cucina, in cui gli ospiti avranno la possibilità di preparare un piatto originale per l’Executive Chef Fabrice Guisset ed essere da lui giudicati con i “cucchiai”. Le regole: - gli ospiti concordano con lo Chef Guisset quale specialità preparare. Lo Chef predisporrà poi un vassoio con gli ingredienti da utilizzare e il cuoco provetto dovrà inserire solo quegli ingredienti nella ricetta, aggiungendovi almeno due erbe aromatiche colte nel giardino di Las Ventanas. - Il cliente avrà quindi un’ora di tempo per preparare il piatto, utilizzando la cucina all’aperto appositamente allestita nel Giardino delle Erbe. - Esaurito il tempo a disposizione, lo sfidante dovrà spiegare allo Chef il piatto proposto e la modalità di preparazione. - Lo Chef valuterà quindi ogni piatto, premiando i migliori con uno, due o tre “cucchiai”. Chi riceverà “un cucchiaio” sarà omaggiato con un buon bicchiere di tequila; chi sarà premiato con “due cucchiai” avrà il privilegio di vedere il suo piatto inserito nello “Special Menu” il giorno successivo. Se un piatto sarà talmente buono da ricevere “3 cucchiai”, verrà inserito per una settimana intera nel Menu à la carte del rinomato “The Restaurant” di Las Ventanas, naturalmente con tutti gli onori allo chef ‘creatore’! “Per gli ospiti che amano cucinare, e che ritengono di avere un tocco magico in cucina, ‘Challenge the Chef’ è l’occasione di una vita” ha confermato l’Executive Chef Fabrice Guisset, ideatore del programma. “Proprio come nei reality televisivi, dove l’umile aspirante riesce finalmente a far riconoscere le sue abilità culinarie!” Grazie a questa simpatica iniziativa, Las Ventanas al Paraíso è stato di recente premiato come “Best of the Best” - “Esperienza più innovativa per gli ospiti”, durante la 24a conferenza “Virtuoso Travel Week”, famoso evento organizzato dall’autorevole network di viaggi di lusso Virtuoso. Grazie a questa vittoria, il celebre Resort si conferma come uno degli hotel più eccezionali al mondo  
   
   
IN LIBRERIA OSTERIE D’ITALIA 2013: TORNA LA STORICA GUIDA DI SLOW FOOD  
 
L’autenticità, nel rispetto del territorio. Questa la chiave di volta di Osterie d’Italia 2013 in tutte le librerie. Il sussidiario del mangiarbere all’italiana, pubblicato da più di vent’anni da Slow Food Editore, fotografa e racconta il variegato mondo della cucina regionale di tradizione e di territorio. Come? «Coniugando da sempre accoglienza e ospitalità, attenzione alla propria realtà e rapporto tra qualità e prezzo» raccontano Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni, curatori del volume. Perché Osterie è una guida unica nel suo genere, in cui il cliente è prima di tutto un consumatore responsabile attento alle scelte dei ristoratori, con cui ha un dialogo continuo e un rapporto diretto. «Non scordiamoci che questa è la guida di Slow Food, costruita dagli oltre 400 collaboratori, esperti e appassionati buongustai, che osservano la realtà locale monitorando i locali tutto l’anno», continuano Bolasco e Signoroni. Il concetto di osteria è in continua evoluzione, condizionato dalle nuove generazioni e dal ripensamento tipico dei momenti di crisi. «Abbiamo notato che oggi i ristoratori rincorrono modelli di semplicità, che trovano nelle osterie il loro sbocco naturale. E per questo siamo orgogliosi di aver inserito in guida locali molto diversi tra loro: osterie che cercano di contenere i costi, ristoratori che scelgono di avere un vero e proprio orto e che sono particolarmente attenti alla sostenibilità. Ma anche quelli impegnati in attività a sfondo sociale, coinvolgendo persone diversamente abili», concludono. Restano nell’edizione 2013 i simboli, ormai familiari, per riconoscere i locali segnalati: la Chiocciola per le osterie che più di altre entusiasmano per ambiente, cucina, accoglienza, assegnata quest’anno a 231 locali; la Bottiglia, per quelle con le cantine più fornite e rappresentative del territorio; e il Formaggio, per i locali che presentano la migliore selezione di caci. Segnalazione particolare è riservata ai ristoranti accessibili ai disabili e a quelli che aderiscono al progetto Alimentazione Fuori Casa dell’Associazione Italiana Celiachia. Osterie ma non solo: indicati anche i bar e le pasticcerie per una sosta piacevole, o i negozi e gli artigiani dove acquistare specialità gastronomiche locali. Da quest’anno è possibile riconoscere i ristoranti che aderiscono al progetto dell’Alleanza tra cuochi e Presìdi Slow Food, la rete di chef impegnati ad avere nel menù almeno tre prodotti dei Presìdi e a menzionare il nome dei produttori. Anche un occhio attento alle nuove tecnologie: da mercoledì sarà possibile scaricare l’applicazione iPhone di Osterie d’Italia 2013 nell’App Store. Immancabili gli Oltre alle Osterie, locali che propongono ricette simbolo della tradizione e del territorio ma in ambienti più eleganti e formali di quanto non sia un´osteria e con un conto più elevato rispetto al nostro limite di 35 euro. E poi gli Scelti per Voi, con i piatti più significativi dell’enogastronomia regionale, dal cuscus trapanese allo strudel altoatesino. Gli approfondimenti regionali ci accompagnano in un viaggio alla scoperta dei prodotti tipici o delle preparazioni dimenticate. A passeggio tra le pizzerie di Napoli, le bancarelle del cibo di strada di Palermo o le ombre veneziane. Anche quest’anno è il Piemonte a registrare il più alto numero di locali chiocciolati (24), seguito da Toscana e Veneto (23), Lombardia (20), Campania (19), Lazio (16), Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia (13), Puglia e Sicilia (11), Liguria (9), Trentino (7), Abruzzo, Alto Adige e Marche (6), Basilicata e Sardegna (5), Calabria eUmbria (4), Canton Ticino (3), Molise (2) e Valle d’Aosta (1). Osterie d’Italia 2013, Il sussidiario del mangiarbere all’italiana Curatori: Marco Bolasco, Eugenio Signoroni Pagine: 928 - Prezzo 22 euro I numeri 1713 Locali segnalati 231 Chiocciole 115 Locali del Buon formaggio 194 Locali rinomati per i vini 147 Nuove segnalazioni rispetto all’edizione 2012 77 Locali inseriti nelle sezioni Oltre alle Osterie 404 Collaboratori  
   
   
MILANO: QUATTRO GIORNI ALLA SCOPERTA DEL GUSTO CON FOOD EXPERIENCE  
 
Gli appassionati di cucina hanno quest’anno un nuovo appuntamento Food Experience Mondadori, il primo festival enogastronomico che si svolgerà in piazza Liberty, da mercoledì 26 a domenica 30 settembre 2012. La manifestazione realizzata da Mondadori in collaborazione con il magazine Sale&pepe è patrocinata dall’Assessorato al Commercio, Attività produttive del Comune di Milano, porterà nel cuore della città cinque giorni di intrattenimento e informazione, completamente gratuiti, per chi vive la cucina come passione da condividere e gustare. “Questa prima edizione di Food Experience Mondadori si rivolge ai bambini e alle loro famiglie, con attività e corsi per promuovere un approccio ludico e allo stesso tempo educativo al mondo della cucina. Il Festival dedica infatti ai giovanissimi abitanti di questa città tre laboratori realizzati con il Comune e Milano Ristorazione, finalizzati alla scoperta della creatività in cucina e alla diffusione di una corretta educazione alimentare” cosi interviene l’assessore al Commercio, Attività produttive Franco D’alfonso. "Troppo spesso il rapporto con il cibo viene vissuto già in tenera età in modo non sempre corretto. E´ per questo fondamentale il ruolo della scuola che, attraverso progetti mirati di educazione alimentare, conduce i bambini verso una conoscenza del cibo, delle sue caratteristiche, delle sue proprietà. Tale iniziativa, realizzata in collaborazione col Comune di Milano e Milano Ristorazione, va in questa direzione e trovo positivo il coinvolgimento delle famiglie. Genitori e figli, infatti, avranno la possibilità di condividere un approccio gioioso e sano con l’alimentazione". Ha dichiarato Maria Grazia Guida, vicesindaco e assessore all´Educazione e Istruzione Tutti i giorni, dalle 10.00 alle 21.00, il palco della manifestazione ospiterà corsi di cucina organizzati dagli chef di Sale&pepe, showcooking con noti personaggi della ristorazione, laboratori, degustazioni, iniziative di promozione della cultura gastronomica regionale, sfide ai fornelli e giochi. Non mancheranno gli incontri coordinati da Laura Maragliano, direttore delle testate di cucina di Mondadori, con gli specialisti del mondo della decorazione, beverage e di tutto il mondo mondo del food che racconteranno, con dimostrazioni, curiosità, segreti e i nuovi trend della cucina italiana e internazionale. Food Experience Mondadori si apre anche ai bambini grazie ai tre “Laboratori educativi”ideati con Milano Ristorazione e rivolti ai ragazzini tra i 6 e i 12 anni con corsi finalizzati alla scoperta della creatività in cucina e alla diffusione di una corretta educazione alimentare un approccio divertente e di gusto. Tutte le informazioni sul calendario della manifestazione e sulla prenotazione ai corsi sono disponibili sul sito www.Corso-di-cucina.it    
   
   
CON DEL MONTE SI MANGIA A COLORI: ALLEGRI, COLORATI, LEGGERI, GENUINI, VERSATILI E ANCHE BUONI, SONO SOLO ALCUNE DELLE QUALITÀ DEI NUOVISSIMI FLAN DEL MONTE IN ARRIVO NEI SUPERMERCATI. QUATTRO VARIETÀ DI VERDURE PRONTE DA MANGIARE E BELLE DA VEDERE!  
 
Del Monte Foods è uno dei produttori e distributori più grandi del mondo per alimenti a base di frutta e verdura di prima qualità. Oggi, grazie a un accordo di esclusiva, Eurofood, azienda nota per qualità dei prodotti alimentari distribuiti in tutta Italia, porta sul mercato la gamma dei Flan alle verdure Del Monte che vengono prodotti interamente in Italia. Pomodori, zucchine, carote e peperoni gialli sono gli ingredienti base di gustosissimi sformati di verdura già pronti da mangiare, leggeri e genuini perché senza coloranti né conservanti. Reperibili nel reparto ‘freschi’ dei supermercati, sono piccole tortine di verdura monoporzione utilizzabili in svariate occasioni e, con un po’ di fantasia, si prestano a tantissimi accostamenti. Una cena tra amici? Con qualche semplice decorazione ecco che diventano un allegro e colorato antipasto. Un piatto importante? Accompagnati da una fonduta di formaggio o serviti con pesce al vapore, diventano un ottimo secondo. Un sugo all’ultimo minuto? Perché non utilizzare i Flan alle verdure Del Monte? Scottati nel soffritto di olio e cipolla ecco che diventano uno squisito condimento per una pasta alle zucchine o un riso al pomodoro. Gustati freddi o leggermente caldi diventano la soluzione ideale in molteplici occasioni! Solo verdure e olio extra vergine d’oliva, senza glutine, un alto contenuto di fibre, un basso contenuto calorico (dalle 46 Kcal alle 58 per porzione), fanno dei Flan alle verdure Del Monte un cibo apprezzato da tutti perché sano, naturale e attento al benessere dell’organismo. Flan di Carota Del Monte Vaschetta 110 g 1,91 euro Flan di Peperone Giallo Del Monte Vaschetta 110 g 1,91 euro Flan di Pomodoro Del Monte Vaschetta 110 g 1,91 euro Flan di Zucchina Del Monte Vaschetta 110 g 1,91 euro www.Eurofood.it  
   
   
T’A SENTIMENTO ITALIANO: CIOCCOLATO ARTIGIANALE "MADE IN ITALY".  
 
T’a Sentimento Italiano è il brand dei fratelli Alemagna che dal 2007 produce cioccolati artigianali d’alta qualità con il motto "cioccolato hand-made". Il nome T’a deriva dalle iniziali dei due fondatori, Tancredi e Alberto Alemagna, ma anche da t’amo… t’abbraccio… t’adoro, a sottolineare come la passione per il cioccolato che unisce i due fratelli Alemagna sia anche la costante fonte di ispirazione per questa azienda che rivisita in chiave contemporanea un’arte di famiglia cominciata, sempre in Lombardia, nel 1911, esattamente un secolo fa. Nel laboratorio di Cerro Maggiore, in provincia di Milano, vengono inoltre prodotti pasticceria fresca, secca e catering dolci e salati per aziende, privati e punti vendita al dettaglio. Oggi in Italia i prodotti T’a Sentimento Italiano sono distribuiti in oltre 200 punti vendita di prestigio, pasticcerie, enoteche, bar e gourmet store. Le loro principali caratteristiche, l´italianità delle materie prime, l´alta qualità del prodotto finito e il design che caratterizza i packaging, li rendono molto amati all’estero, in particolare in Inghilterra, Stati Uniti e Hong Kong. T’a vuol dire italianità, qualità, design. … italianità T´a è innanzitutto vero cioccolato italiano per due ragioni: perché utilizza le migliori materie prime del nostro territorio e per la lavorazione che avviene interamente in Italia, in maniera artigianale. I maestri pasticceri T´a abbinano al miglior cacao Grand Cru sudamericano prodotti tipicamente italiani reperiti freschi tra l´eccellenza delle produzioni nostrane come i limoni di Sorrento, la nocciola piemontese, la liquirizia calabrese. Nascono così abbinamenti unici, estremamente riconoscibili anche all´estero come prodotto d´eccellenza del Made in Italy; linee pluripremiate come i carré classici e tostati, i dragées e i “100% Frutta”, le pratiche tavolette, la crema spalmabile e l’originale barattolo per fonduta. Tutte le linee sono personalizzabili e disponibili anche per la ristorazione. T’a produce anche una linea di alta pasticceria pensata per soddisfare le esigenze della ristorazione e dei bar, dalla prima colazione al tea-time sino ai desserts. … qualità L’equilibrio tra materie prime e la piacevolezza di un cioccolato corposo e mai banale sono i tratti distintivi che rendono riconoscibili i prodotti T’a anche all´estero. I cioccolati T’a sono pensati per chi predilige un cioccolato che sia prima di tutto buono, in cui gli abbinamenti più ricercati non siano mai azzardati, ma suggeriti con delicatezza e gusto. L’estrema attenzione alla qualità del prodotto, che comincia con la selezione delle migliori fave di cacao Grand Cru, è stata suggellata da numerosi riconoscimenti 2012 Premio Internazionale Le Fonti – Eccellenza nella tradizione alimentare Premio Tavoletta d’Oro – Crema da spalmare alla mandorla, menzione speciale 2011 Premio Tavoletta d’Oro – Miglior cioccolatino italiano ripieno Premio Agrifood Club Golosario – Migliore azienda dolciaria - Vinitaly 2011 2010 Premio Speciale Compagnia del Cioccolato - Emergenti 2008 Oscar dell’imballaggio – Best Quality Packaging Design; … design T’a ha scelto un packaging elegante, funzionale ed eco-friendly studiato da giovani designer con la supervisione dei fratelli Alemagna. Le scatole sono realizzate con materiali eco compatibili, biodegradabili e compostabili. La carta utilizzata negli imballaggi proviene dalla cartiera Gmund ed è ottenuta mescolando gli scarti ricavati dalla fermentazione della birra con la cellulosa. Questa estrema attenzione alla qualità anche nel confezionamento è stata premiata nell’aprile del 2008 con il Premio “Quality Packaging Design”. Esattamente 50 anni dopo l’Oscar dell’Imballaggio consegnato al nonno Alberto per la celebre cappelliera da panettone, Tancredi e Alberto Alemagna ottengono, infatti, il prestigioso riconoscimento assegnato dall’Istituto Italiano Imballaggio in collaborazione con la facoltà del Design del Politecnico di Milano. Infine l’azienda si sta dotando di impianti che utilizzano solo energie rinnovabili. Produzione e vendita diretta: Emporio T’a - via Montegrappa, 4 - Cerro Maggiore (Mi) Principali Corner T’a: La Rinascente - Food Market 7° piano, Piazza Duomo, Milano Ottimomassimo - via Spadari ang. Vittorio Hugo, Milano Eataly Italia (Genova, Torino, Milano, Bologna, Roma) Nel nuovo sito www.Tamilano.com, appena rinnovato, la storia della famiglia Alemagna, tante ricette e le news più aggiornate sul cioccolato  
   
   
IL RITORNO DI BIANCHIRPINIA DAL 15 AL 18 NOVEMBRE STAMPA INTERNAZIONALE ED OPERATORI DA TUTTA ITALIA DI NUOVO IN IRPINIA PER GLI APPROFONDIMENTI SU FIANO DI AVELLINO E GRECO DI TUFO DOCG OLTRE 4O AZIENDE PARTECIPANTI PER UN EVENTO ATTESO DA OLTRE UN LUSTRO  
 
Dopo il rilancio di Taurasi Vendemmia, il calendario delle rassegne vinicole italiane saluta il ripristino di un evento interamente dedicato ai più importanti vini bianchi della provincia di Avellino. Ad oltre un lustro dall’ultima edizione, celebrata all’interno della rassegna enogastronomica “Terra Mia” di Atripalda (Avellino), ritorna infatti Bianchirpinia, la manifestazione promossa dall’agenzia di comunicazione integrata Miriade & Partners S.r.l. Insieme alle aziende partecipanti per presentare a stampa specializzata nazionale ed internazionale e agli operatori di tutta Italia le nuove annate di Fiano di Avellino e Greco di Tufo Docg. L’evento si terrà in Irpinia (location in via di definizione) da giovedì 15 a domenica 18 Novembre 2012. Si conferma dunque quel percorso “orizzontale” tra l’azienda promotrice della rassegna e le cantine irpine, formula che tanto successo ha riscontrato negli ultimi due anni e che sta di fatto contribuendo alla costruzione di un modello del tutto nuovo per la provincia di Avellino - ma non solo - che vede protagonisti i veri attori della vitivinicoltura irpina, con un forte rilancio di comunicazione e approfondimento per quella che è di fatto una delle coppie territoriali in bianco più apprezzate al mondo. Bianchirpinia 2012 si focalizza principalmente sulla vendemmia 2011 di Greco di Tufo e Fiano di Avellino, ma le aziende partecipanti potranno proporre in degustazione anche i loro cru e selezioni di altre annate che si avvalgono di affinamenti prolungati, senza trascurare la possibilità di assaggiare gli altri bianchi irpini, dall’ Irpinia Coda di Volpe all’Irpinia Falanghina, passando per l’Irpinia Bianco e il Greco Musc’. Bianchirpinia 2012 è una rassegna a numero chiuso riservata a giornalisti, comunicatori enogastronomici, operatori ho.Re.ca. E consumatori-appassionati consapevoli, alla quale si potrà partecipare esclusivamente su invito, previa prenotazione e conferma. L’obiettivo principale è quello di coinvolgere un pubblico qualificato, in grado di fare da cassa di risonanza in termini commerciali e di comunicazione, consentendogli di assaggiare le ultime annate nelle migliori condizioni possibili, da un punto di vista ambientale, temporale e di servizio. Come sperimentato nelle ultime edizioni di Taurasi Vendemmia, non saranno previsti banchi d’assaggio con somministrazione da parte delle aziende: tutti i giornalisti e gli operatori che parteciperanno alla rassegna, infatti, avranno a disposizione una postazione dove assaggiare seduti e con calma i vini in degustazione, con il servizio assicurato dall’Associazione Italiana Sommelier. A tal fine saranno programmate per i giornalisti e gli operatori invitati due ampie sessioni di assaggio che daranno la possibilità di assaggiare tutti i Greco di Tufo in degustazione e tutti i Fiano di Avellino. In entrambe le sessioni verrà predisposta una sezione dedicata agli altri bianchi prodotti in Irpinia (Coda di Volpe, Greco Musc’, Falanghina, Irpinia/campania Fiano e Greco). Il tasting di Bianchirpinia 2012 sarà arricchito con la predisposizione del Salotto Irpinia: parallelamente allo svolgimento delle due sessioni tecniche, infatti, verrà allestita una sala dedicata a cui avranno libero accesso le aziende partecipanti alla rassegna. In questo spazio sarà possibile testare tutti i vini proposti in degustazione dalle altre aziende e allo stesso tempo incontrare i giornalisti e gli operatori che intendono confrontarsi con gli artefici dei vini assaggiati nella sala tecnica e ricevere ulteriori informazioni e dettagli in proposito, offrendo allo stesso tempo feedback sulle impressioni ricavate dal tasting. Si confermano anche le sezioni serali di Bianchirpinia 2012, così come sperimentato per Taurasi Vendemmia. I giornalisti avranno dunque la possibilità di effettuare delle visite presso le aziende partecipanti alla rassegna che avranno espresso disponibilità ad accoglierli. Infine, altra iniziativa in continuità con la rassegna dedicata al Taurasi, si proseguirà nel lavoro della Commissione Tecnica Territoriale, formata da produttori, agronomi ed enologi operanti in provincia di Avellino, che aiuteranno con contenuti tecnici ed analisi approfondite a chiarire ogni aspetto relativo alle nuove annate e alle zone di produzione. Ecco le quaranta aziende partecipanti: Antica Hirpinia Azienda Agricola Pierluigi Zampaglione Bambinuto Benito Ferrara Calafè Cantine Dell´angelo Cantine del Barone Ciro Picariello Colli di Castelfranci Colli di Lapio Contrada Vini D´antiche Terre Di Marzo Di Prisco Donnachiara Feudi di San Gregorio Fonzone Fratelli Urciuolo Joaquin La Marca Vini La Molara Masseria Murata Mastroberardino Montegloria Montesole Pietracupa Rocca del Principe Salvatore Molettieri Sella delle Spine Tenuta Cavalier Pepe Tenuta Ponte Tenuta Sarno Terredora Torricino Vadiaperti Vesevo Vigne Guadagno Villa Raiano Villa Diamante Villa Matilde