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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Gennaio 2013
Politica
PRIORITÀ DELLA PRESIDENZA IRLANDESE, PRESENTATE ALLE COMMISSIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 23 gennaio 2013 Le priorità della Presidenza irlandese del Consiglio dei ministri dell´Unione europea sono state presentate alle commissioni del Parlamento europeo da parte dei ministri irlandesi questa settimana. Questa compilation sarà aggiornato ogni giorno durante questa settimana. Affari giuridici - Una "giustizia per la crescita" agenda guiderà la giustizia della Presidenza e il lavoro a casa degli affari, Ministro della giustizia, l´uguaglianza e la difesa Alan Shatter ha detto alla commissione giuridica il Martedì. La Presidenza darà la priorità agli strumenti che possono migliorare la fiducia di imprese e consumatori, in modo da stimolare la crescita. In particolare, si cercherà di portare avanti l´ordine conservativo su conti bancari dell´Ue (per facilitare il recupero transfrontaliero dei crediti in materia civile e commerciale), la proposta di insolvenza nuovo e comunitario diritto comune delle vendite. Auspica, inoltre, che l´ordine di protezione Ue sarà definitivamente adottato. Affari istituzionali - Lo statuto e il finanziamento dei partiti politici europei, commissioni d´inchiesta e la ridistribuzione dei seggi al Parlamento europeo in vista delle elezioni del 2014 sono tra i temi prioritari per la Presidenza, Ministro degli affari europei Lucinda Creighton ha detto alla commissione per gli affari costituzionali il Martedì . Ha assicurato i deputati che la Presidenza cercherà sia coinvolgimento più profondo con il Parlamento europeo e il dialogo con i parlamenti nazionali. Trasporto - "Le nostre priorità nel settore dei trasporti sarà Ten-t e la ´per collegare l´Europa´ - cercherò di tutelare quanto più possibile il bilancio," ministro dei Trasporti, Turismo e Sport Leo Varadkar ha detto alla commissione per i trasporti su Lunedi. Deputati ha accolto il suo desiderio di "dimostrare ai cittadini che l´Unione europea sta lavorando per loro", per il rafforzamento dei diritti dei passeggeri aerei e migliorare la sicurezza delle navi da crociera. La Presidenza si anche spingere per occasioni con il Parlamento sul miglioramento dei tachigrafi digitali e armonizzate controlli tecnici sui veicoli .  
   
   
UE: OLLI REHN INTERVIENE AL CONSIGLIO ECOFIN  
 
Bruxelles, 23 gennaio 2013 – Di seguito l’intervento del Vicepresidente Rehn le osservazioni del Consiglio Ecofin Olli Rehn Vice-presidente della Commissione europea e membro della Commissione responsabile per gli affari economici e monetari e l´euro: “ Buon pomeriggio. Sono molto felice di essere qui con Michael Noonan in seguito alla riunione Ecofin prima della Presidenza irlandese. Abbiamo iniziato questo anno sensibilmente più elevato nei nostri sforzi per affrontare sia i sintomi e le cause della crisi che eravamo un anno fa. Le decisioni coraggiose adottate sia a livello nazionale ed europeo hanno fatto sì che i rischi legati alla coda l´integrità dell´euro sono praticamente scomparsi. Tensioni sui mercati si sono allentate e la fiducia ha cominciato a tornare. Ma con più di 26 milioni di europei disoccupati e le imprese ancora lottando per ottenere il credito di cui hanno bisogno per investire e crescere, è chiaro che abbiamo ancora molto lavoro da fare per garantire che l´Europa può passare dalla stabilizzazione alla ripresa sostenuta. In questo contesto, vorrei sottolineare tre priorità fondamentali che sono stati discussi oggi, e che sarà predominante durante la Presidenza irlandese. In primo luogo, abbiamo bisogno di rafforzare la competitività dell´industria europea. Molti dei nostri Stati membri hanno visto le loro quote di esportazione di beni e servizi nel declino del mercato globale in un certo numero di anni - una tendenza che rappresenta una grave minaccia per la prosperità futura dell´Europa. Dobbiamo invertire questa tendenza, affrontando i colli di bottiglia per la crescita. Ecco perché abbiamo bisogno di mercati del lavoro più competitivi e di prodotto e dei servizi. Ecco perché abbiamo bisogno di ripristinare il flusso di credito alle famiglie e alle imprese. Ed è per questo che abbiamo bisogno di migliorare gli investimenti pubblici e privati. Questi saranno i temi principali di quest´anno raccomandazioni specifiche per paese che la Commissione preparerà nei prossimi mesi durante la presidenza irlandese, nel contesto del semestre europeo. In secondo luogo, abbiamo bisogno di sostenere l´Irlanda e il Portogallo, che si muovono nella fase conclusiva dei rispettivi programmi e si preparano a tornare ai finanziamenti del mercato. Ecofin di oggi ha ribadito la fiducia nelle prospettive di crescita di entrambi i paesi per un ritorno di successo al finanziamento sul mercato. Questa fiducia deriva dalla decisa attuazione dei programmi di riforma economica che abbiamo visto sia in Irlanda e in Portogallo. Voglio sottolineare che un ritorno di successo i mercati di questi due paesi è sia nell´interesse di se stessi e, anzi, certamente nell´interesse di tutta l´Unione europea. Nei prossimi mesi, l´Ecofin e dell´Eurogruppo esaminerà, insieme con la Commissione europea, come agevolare ulteriormente questo ritorno di successo al finanziamento sul mercato. In terzo luogo, abbiamo bisogno di portare avanti la ricostruzione dell´Unione economica e monetaria con urgenza e determinazione. Ciò significa che, nelle prossime settimane, si dovrebbe vedere la conclusione dei negoziati sul meccanismo unico di vigilanza e delle nuove norme sui requisiti patrimoniali (Crd Iv). E prima dell´estate, come il mio collega Michel Barnier ha confermato questa mattina, la Commissione intende presentare la nostra proposta di un´autorità sola risoluzione. In discussione parallela, ieri sera successivo all´interno dell´Eurogruppo, proseguiranno i lavori a livello tecnico sulle modalità di ricapitalizzazione delle banche direttamente dal meccanismo europeo di stabilità, al fine di raggiungere un accordo il più presto possibile nel corso del primo semestre dell´anno. Tutti questi elementi contribuiranno a rafforzare la nostra unione economica e monetaria, e contribuire a rompere il circolo vizioso tra le banche e il rischio sovrano, in linea con l´impegno del vertice dell´area dell´euro del 29 giugno dello scorso anno. Infine, i due regolamenti per una maggiore sorveglianza di bilancio e il coordinamento delle politiche per la zona euro dovrebbero essere adottate dal Consiglio e dal Parlamento senza indugio. Si tratta di un passo essenziale verso ulteriori progressi nella ricostruzione della Uem. Perché non possiamo costruire le mura di questa struttura fino a quando abbiamo finito di gettare le basi di calcestruzzo - e questo è ciò che l´adozione del doppio pacco raggiungerà. È per questo che mi sono rivolto, sia la scorsa settimana al Parlamento europeo, e di nuovo oggi al Consiglio, che sia sarebbe ora di trovare una soluzione in modo che possiamo adottare il doppio pacco legislazione il più presto possibile. Grazie.”  
   
   
IL MONTENEGRO IN PISTA PER L´ADESIONE ALL´UNIONE EUROPEA  
 
Strasburgo, 23 gennaio 2013- I Negoziati di adesione con il Montenegro hanno avuto inizio il 29 giugno 2012 ed oggi Montenegro ha compiuto notevoli progressi verso l´adesione all´Ue e contrafforti stabilità regionale. Ma deve fare di più per proteggere la libertà dei media, diritti delle donne e l´uguaglianza di genere. Il Comitato europeo ha apprezzato il Montenegro per il tranquillo svolgimento libero ed equo delle elezioni parlamentari nel mese di ottobre 2012, che ha dato la leadership politica del paese un nuovo mandato di perseguire gli obiettivi di adesione. Accoglie inoltre con favore il rafforzamento del ruolo di controllo del parlamento montenegrino e lodare il paese per mantenere la stabilità macroeconomica e finanziaria. Progressi compiuti dal Montenegro invia un segnale positivo ad altri paesi della regione, i deputati dicono nella risoluzione elaborata da Charles Tannock (Ecr, Uk) e passato con 50 voti favorevoli, una astensione. Concentrarsi sulle libertà fondamentali, stato di diritto e della criminalità organizzata deputati accolgono nuova posizione negoziale dell´Unione europea, che mira a rafforzare lo Stato di diritto, affrontando delle libertà fondamentali, la riforma giudiziaria e la lotta contro la corruzione e criminalità organizzata all´inizio dei colloqui. Il Montenegro è il primo paese candidato che questo approccio è stato applicato. La commissione invita il Parlamento del Montenegro per sostenere indipendenza giuridica della magistratura, l´integrità e la responsabilità, e il paese nel suo complesso per intensificare la lotta contro la corruzione e l´economia sommersa. Media libertà voce preoccupazione deputati sulle indagini della polizia di attacchi violenti contro i rappresentanti dei media montenegrini che non hanno portato alcun verdetto finale. Essi sottolineano che la salvaguardia della libertà di stampa è un principio fondamentale dell´Unione europea e ha esortato le autorità montenegrine a rispettare la giustizia per le vittime e garantire che i media sono liberi da interferenze politiche. Ambiente dei media del Montenegro è diviso lungo linee politiche, nota i deputati. Violenza contro le donne Montenegro deve anche fare di più per rafforzare i diritti delle donne e dell´uguaglianza di genere, anche attraverso una campagna contro la violenza domestica contro le donne, dicono i deputati. Donne sono sotto-rappresentate in Parlamento del Montenegro e top posizioni decisionali, nota il testo. Votazione in seduta plenaria marzo La risoluzione deve essere sottoposta al voto da parte della Camera tutta in occasione della sessione plenaria del 11-14 marzo a Strasburgo. Nella sedia: Elmar Brok (Ppe, De).  
   
   
LE OSSERVAZIONI DEL VICEPRESIDENTE REHN ALLA CONFERENZA STAMPA DELL´EUROGRUPPO  
 
Bruxelles, 23 Gennaio 2013 – Di seguito le osservazioni del Vicepresidente Rehn alla Conferenza stampa dell´Eurogruppo Buona sera a tutti. Permettetemi innanzitutto di congratularmi con tutto il cuore Jeroen Dijsselbloem la sua nomina a Presidente dell´Eurogruppo. Non vedo l´ora di lavorare con voi Jeroen, nei prossimi due anni, quando molte decisioni più importanti dovranno essere adottate, al fine di contribuire ad orientare l´area dell´euro dalla stabilizzazione di ripresa sostenuta, e di portare avanti la ricostruzione del nostro economico e dell´Unione monetaria. Jeroen, haartelijk gelukwensen! L´inizio di una nuova era ha per segnalare la fine di un´epoca pure. Jean-claude, avete fatto un lavoro assolutamente formidabile come Presidente dell´Eurogruppo. Lei è stato un attivo costruttore di ponti, nei momenti difficili in cui abbiamo bisogno sia proattività e costruzione di ponti. Ricordo molti eventi di questi anni - soprattutto quello di Lussemburgo, l´Ambasciata a Washington nella primavera del 2011, quando abbiamo affrontato un punto basso della crisi e non erano molto uniti in quel momento, e quando abbiamo ancora una volta dovuto raddrizzare le nostre linee e preparatevi a spegnere l´incendio. Il tuo scaltro e spiritoso spogliatoio discorso ha contribuito a rafforzare il nostro morale e unire i nostri sforzi in quel momento critico, così come molti altri. Quindi lasciate che vi ringrazio a nome mio e per conto della Commissione, per tutto il lavoro instancabile per la stabilità della zona euro, attraverso lunghi anni, e infatti molte notti lunghe in questo edificio. Conto su di voi come un membro del vertice dell´area dell´euro che si fidano l´Eurogruppo a prendere le decisioni necessarie per l´area dell´euro. Jean-claude darà una sintesi completa della nostra discussione, quindi mi limiterò a fare alcune osservazioni su tre dei temi che abbiamo discusso questa sera. Prima di tutto, a Cipro. La Commissione ha lavorato in stretta collaborazione con la Bce e l´Fmi di mettere a punto un programma di assistenza finanziaria con le autorità cipriote. Sulla base della discussione utile che abbiamo appena fatto, continueremo questo lavoro intensivo nelle prossime settimane, al fine di agevolare le decisioni necessarie dall´Eurogruppo nel corso del mese di marzo. In secondo luogo, sulla ricapitalizzazione diretta: l´Eurogruppo ha fatto il punto dei progressi compiuti a livello di esperti sulla progettazione di un futuro strumento Esm per questo scopo. Ci sono questioni tecniche complesse ancora da risolvere, ma la discussione di oggi fornirà un impulso importante a questo proposito. In terzo luogo, quest´anno è l´anno prepareremo e sostenere il ritorno al finanziamento sul mercato, mi auguro un ritorno di successo al finanziamento sul mercato, per l´Irlanda e il Portogallo. Abbiamo preso questo compito insieme ai nostri partner della troika, nonché i membri dell´Eurogruppo, e mi aspetto che nelle prossime settimane e mesi ci saranno ulteriormente preparare il ritorno di successo ai mercati di questi paesi partecipanti al programma. Un ultimo punto a conclusione di questa prima dell´Eurogruppo del 2013. Abbiamo compiuto progressi molto significativi dello scorso anno per affrontare sia i sintomi e le cause della crisi. Come risultato di decisioni scorso, soprattutto nella seconda parte dell´anno, rischi coda relative all´integrità dell´euro sono scomparse. Tensioni sui mercati si sono allentate e la fiducia ha cominciato a tornare. In questo contesto sarebbe imperdonabile se questa buona notizia portassero ad ogni forma di compiacimento. La crisi rimane molto presente nella vita di milioni di europei, sia che faticano a trovare un lavoro per se stessi o per ottenere credito da investire nella loro attività, e quindi di creare posti di lavoro per gli altri. Ecco perché abbiamo bisogno di procedere lungo il percorso di stabilizzazione e di riforma, con la stessa determinazione e senso di urgenza. Una volta che siamo in grado di farlo, allora possiamo garantire che questo anno 2013 sarà l´anno in cui l´Europa si muove dalla stabilizzazione di ripresa sostenuta e crea le basi per una crescita sostenibile e migliore occupazione.  
   
   
MISSIONE PER LA CRESCITA: ACCRESCERE LA COOPERAZIONE TRA LE IMPRESE DEL PERÙ E DELL´UE  
 
Bruxelles, 23 gennaio 2013 - Oggi il Vicepresidente Antonio Tajani si reca in Perù accompagnato da una grande delegazione di imprenditori composta da 44 rappresentanti di 37 imprese europee e di associazioni industriali di 10 Stati membri dell´Ue. Complessivamente queste organizzazioni e le imprese che le compongono hanno un turnover combinato di circa 320 miliardi di euro mentre le associazioni di imprese da sole rappresentano 64 500 imprese che generano, direttamente o indirettamente, quasi due milioni di posti di lavoro. Questa missione rientra nella serie di "Missioni per la crescita" volte ad aiutare le imprese europee, in particolare le piccole e medie imprese, a meglio avvantaggiarsi dei mercati internazionali emergenti in rapida crescita. La visita rafforzerà i partenariati volti ad aiutare l´industria e le Pmi a valorizzare appieno le potenzialità di relazioni industriali tra il Perù e l´Ue. Nel corso di questa visita di due giorni in Perù il Vicepresidente Tajani incontrerà il Presidente della Repubblica, Ollanta Humala Tasso, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Juan Federico Jimenez Mayor, e diversi membri del governo peruviano, segnatamente il Ministro degli Affari esteri, Rafael Roncagliolo Orbegozo, e il Ministro della Produzione, Gladys Triveño Chan Jan. Con le controparti peruviane il Vicepresidente Tajani firmerà lettere di intenti in relazione allo sviluppo delle Pmi, alla cooperazione industriale, alle materie prime, alla costruzione sostenibile e al turismo. 1. Sviluppo delle Pmi - L´obiettivo è migliorare l´ambiente imprenditoriale, promuovere l´imprenditorialità, aiutare le Pmi peruviane ed europee a crescere e a fare affari insieme e a meglio concorrere nell´economia globale. La lettera d´intenti migliorerà le condizioni quadro per le Pmi riducendo gli oneri amministrativi, aprirà l´accesso ai finanziamenti e migliorerà i mercati ammodernando il contesto normativo. Tale cooperazione contribuirà a identificare gli ostacoli principali che le Pmi si trovano ad affrontare in relazione all´ambiente normativo e amministrativo, nonché a reperire soluzioni adeguate per superarli. Un dialogo regolare ad alto livello coadiuverà questo processo alla stregua del dialogo intrattenuto con altri paesi come la Cina o gli Usa. 2. Cooperazione industriale - Obiettivo di questa lettera d´intenti è promuovere e incoraggiare la cooperazione diretta tra i settori industriali aventi un interesse reciproco per l´Ue e il Perù sulla base del programma di cooperazione bilaterale 2007-13, per promuoverne la crescita e lo sviluppo e ridurre i gap che li separano. 3. Materie prime - Verrà firmata una lettera d´intenti per aprire dialoghi politici in tema di materie prime. Le industrie estrattive di entrambe le parti svolgono un ruolo essenziale nella fornitura di questi materiali. La competitività di questi settori è cruciale per ridurre la vulnerabilità dell´industria in entrambe le regioni rendendo più sicura la fornitura di tali materiali. 4. Costruzione sostenibile - Verrà firmato un accordo politico specifico nel campo della costruzione sostenibile per approfondire la cooperazione industriale al fine di identificare le priorità e sviluppare le potenzialità reciproche negli ambiti dei codici di progettazione, dei processi di costruzione e di valutazione di impatto ambientale. L´intenzione è supportare e promuovere misure politiche volte a istituire un approccio dinamico, integrato e decentrato per gestire la cooperazione negli ambiti d´interesse dell´industria della costruzione così da costituire un ambiente favorevole che vada a vantaggio reciproco. 5. Turismo - Questa lettera d´intenti promuoverà le azioni volte a incrementare i flussi turistici tra l´Ue e il Perù promuovendo i viaggi, in particolare nelle rispettive basse stagioni. L´intenzione è di istituire un meccanismo di consultazione bilaterale volto a promuovere la cooperazione e una visione comune sulle tematiche d´ordine turistico. Un´attenzione particolare verrà riservata a un dialogo regolare tra alti funzionari e allo scambio di pratiche ottimali su tematiche d´interesse reciproco, come ad esempio la crescita economica settoriale e la creazione di posti di lavoro, lo sviluppo sostenibile e il rafforzamento della base di conoscenze socioeconomiche. Perù: Contesto economico Superficie: 1.285.000,2 km²; Popolazione: 30 milioni di abitanti – 2011; Pil nel 2011: 121 miliardi di euro; Pil pro capite nel 2011: 4.032,7 euro; Esportazioni di beni Ue verso il Perù nel 2011: 2,8 miliardi di euro; Importazioni di beni nell´Ue dal Perù nel 2011: 6,4 miliardi di euro. L´economia peruviana ha mantenuto un ritmo celere di crescita economica nell´arco del primo semestre del 2012 con un vigoroso tasso di crescita del 6%. Essa però inizia a risentire maggiormente dell´impatto negativo determinato dalla riduzione della domanda esterna delle sue esportazioni in seguito alla crisi economica internazionale. Il commercio estero del Perù - Esportazioni: L´ue è il primo mercato d´esportazione del Perù. Le esportazioni del Perù verso l´Ue corrispondevano nel 2011 al 18% delle sue esportazioni totali. Negli ultimi anni le esportazioni del Perù verso l´Ue sono leggermente aumentate. Soltanto nel primo semestre del 2012 le esportazioni dal Perù all´Ue sono diminuite scendendo all´11% a causa della persistente crisi economica. Le esportazioni dal Perù all´Ue nel 2011 riguardavano: i) carburanti e prodotti minerari per un valore complessivo di 3,7 miliardi di euro, il che corrisponde a una quota del 58,5% rispetto alle esportazioni totali peruviane verso l´Ue; prodotti agricoli, per un valore complessivo di 1,99 miliardi di euro, pari al 31,5% delle esportazioni totali peruviane verso l´Ue, e prodotti chimici per un valore di 174,5 milioni di euro, pari a una quota del 2,8%. Importazioni: L´ue è per il Perù la terza fonte di importazioni: nel 2011 le importazioni dall´Ue corrispondevano al 12% delle importazioni complessive del Perù. Gli Stati Uniti e la Cina sono la prima e la seconda fonte maggiore di importazioni verso il Perù. I principali prodotti dell´Ue esportati in Perù nel 2011 erano: i) macchinari e mezzi di trasporto per un valore totale di 1,48 miliardi di euro, il che corrisponde al 52,9% delle esportazioni totali dell´Ue verso il Perù; ii) prodotti chimici per un valore complessivo di 383,2 milioni di euro, pari a una quota del 13,6% delle esportazioni totali dell´Ue verso il Perù; iii) prodotti agricoli e prodotti agricoli trasformati, per un valore complessivo di 118,4 milioni di euro, pari a una quota del 4,2%. Mercati principali: Stati Uniti, Cina e Unione europea. Gli scambi dell´Ue con il Perù - L´accordo commerciale multilaterale tra il Perù/la Colombia e l´Ue entrerà in vigore fra poco. Esso aprirà i mercati e accrescerà la stabilità delle nostre relazioni commerciali oltre ad assicurare condizioni eque con i concorrenti nella regione, come ad esempio gli Stati Uniti. Esportazioni: le esportazioni dell´Ue verso il Perù sono leggermente aumentate nel tempo e rappresentano soltanto lo 0,2% delle esportazioni totali dell´Ue. Sull´elenco dei principali partner d´esportazione dell´Ue il Perù figura al 56° posto. Importazioni: le importazioni dal Perù verso l´Ue rappresentano soltanto lo 0,4% delle importazioni totali verso il mercato europeo e il Perù si trova soltanto al 42° posto tra i partner da cui l´Ue importa.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA POTENZIA GLI AIUTI UMANITARI AL MALI PER RISPONDERE ALLA CRISI. VISITA DELLA COMMISSARIA GEORGIEVA PER VALUTARE LE NECESSITÀ DEL PAESE  
 
Bruxelles, 23 gennaio, 2013 - La Commissione europea potenzia gli aiuti umanitari destinati al Mali con un contributo di 20 milioni di euro – un aumento necessario che aiuterà il paese a far fronte all’aggravarsi di una crisi che sta spingendo un’ampia parte della popolazione a fuggire dal conflitto, mentre migliaia di bambini sono gravemente denutriti. Kristalina Georgieva, Commissaria europea per la Cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, è attualmente in Mali, dove si era già recata un mese fa, per valutare la situazione e decidere come impiegare gli aiuti in modo da ottenere i benefici maggiori. La Commissaria ha dichiarato: "Dall’anno scorso una crisi triplice si è abbattuta sulla popolazione del Mali: dapprima la siccità e il crollo dei raccolti, poi la crisi politica e infine gli scontri scoppiati quando gruppi islamici radicali hanno preso il controllo nel nord del paese. Agendo tempestivamente e coordinando la risposta a livello internazionale, abbiamo arginato gli effetti peggiori della crisi alimentare, qui come nel resto del Sahel, alleviando le condizioni di quasi 18 milioni di persone. Tuttavia la crescente violenza degli scontri scoppiati nel nord ha costretto oltre 350 000 persone a scappare a sud e nei paesi confinanti, causando un’emergenza umanitaria. Abbiamo aumentato i nostri aiuti di 20 milioni di euro per sostenere l’operato dei nostri partner umanitari in Mali e nei paesi vicini, che ho incontrato durante la mia visita a Bamako lo scorso dicembre. Da allora però la situazione si è deteriorata, perché gli scontri tra le forze islamiche e l’esercito del Mali si sono spostati verso sud, causando ulteriori emergenze. Per questo abbiamo stanziato altri 20 milioni di euro per fare fronte a una situazione di maggiore vulnerabilità dal punto di vista umanitario. Faccio appello ad altri donatori affinché intervengano al più presto per aiutare la popolazione, messa in ginocchio da mesi di sofferenza. Mi rivolgo anche a tutte le parti affinché garantiscano la tutela della popolazione e il rispetto del diritto umanitario internazionale". Il nuovo finanziamento di emergenza sarà usato per aiutare i bambini gravemente denutriti, per assistere circa 100 000 rifugiati nei paesi confinanti e per fornire cibo e cure di base a oltre 150 000 abitanti del Mali coinvolti nei combattimenti in corso. La situazione umanitaria in Mali è sempre più instabile: le lotte cruente costringono la popolazione a spostarsi, mentre le organizzazioni umanitarie hanno difficoltà a raggiungere determinate zone. L’inasprirsi del conflitto rende sempre più grave la crisi alimentare in corso e nel 2013 milioni di cittadini maliani rischieranno l’insicurezza alimentare. Nonostante buoni raccolti, i prodotti di base continuano ad avere prezzi molto alti e sono quindi inaccessibili ai più poveri. In alcune zone del sud il tasso di denutrizione grave è ancora al di sopra delle soglie di emergenza, mentre al nord non possono essere fatte indagini in merito. Contesto Occorre rispondere all’emergenza con un’azione di vasta portata su due fronti: rispondere alle necessità ulteriori causate dal conflitto e limitare le conseguenze dell´insicurezza alimentare e della denutrizione. Ai cittadini del Mali sfollati l’anno scorso a causa dei conflitti (145 000 rifugiati e 200 000 sfollati interni) si aggiungono i nuovi arrivati nei campi allestiti in Burkina Faso, Mauritania e Niger nonché nei villaggi e nelle città del Mali del sud. Questa situazione inasprisce la pressione sulle comunità ospitanti, già vittime dell´annosa grave crisi alimentare che ha colpito il Sahel. Complessivamente, si stima che nel 2013 saranno 10,8 milioni le persone a rischio di fame nella regione del Sahel, inclusi 4,2 milioni di maliani. Nel Mali settentrionale si calcola che 510 000 persone necessitino di assistenza alimentare immediata. Nel 2012 la Commissione europea ha destinato 73 milioni di euro agli abitanti del Mali vittime della crisi alimentare e del conflitto politico nel paese. Gli Stati membri dell’Unione europea hanno donato ulteriori 38 milioni di euro, portando il contributo complessivo dell’Ue nel 2012 a 111 milioni di euro. Gli aiuti umanitari della Commissione europea al Mali hanno permesso alle agenzie dell’Onu, alla Croce rossa/Mezzaluna rossa e alle Ong internazionali di reagire rapidamente alle esigenze umanitarie in costante aumento. Nonostante le difficoltà nel garantire la sicurezza, le organizzazioni umanitarie hanno continuato a fornire assistenza sanitaria, medicinali e cibo, approvvigionamento idrico e impianti igienico-sanitari, prevenzione e contrasto delle epidemie nelle regioni di Kidal, Gao e Timbuktu. A seguito della riunione dei Ministri degli esteri convocata dall´Alto Rappresentante Ue Catherine Ashton e svoltasi la settimana scorsa, il Commissario europeo per lo sviluppo Andris Piebalgs ha annunciato la decisione della Commissione europea di stanziare 50 milioni di euro in favore del Fondo per la Pace in Africa per sostenere lo svolgimento della missione internazionale di sostegno al Mali sotto guida africana (Afisma). Alla luce delle difficoltà incontrate dalle popolazioni civili del Mali, e per sostenere gli sforzi del governo del Mali nella transizione democratica, potrebbero essere rilanciati un certo numero di programmi di sviluppo dedicati al Mali. A tale scopo è previsto lo stanziamento di circa 250 milioni di euro. Il proseguimento dei programmi esistenti contribuirà – tra le altre cose – a rafforzare la società civile e la sicurezza alimentare e a migliorare l´approvvigionamento di acqua potabile che la città di Bamako ricava dalla località di Kabala. Il 17 gennaio i ministri degli Esteri dell´Ue si sono accordati su una serie di misure concrete per venire in aiuto alle autorità del Mali: lancio della missione di formazione dell´Ue per promuovere e riorganizzare le forze armate del Mali, sostegno all´elaborazione di una tabella di marcia per ripristinare la democrazia e l´ordine costituzionale, nomina di un rappresentante speciale dell´Ue per il Sahel. Il 5 febbraio l´Ue organizzerà a Bruxelles una riunione ministeriale dedicata al sostegno internazionale e al gruppo di controllo della situazione nel Mali. Per maggiori informazioni: Assistenza umanitaria Ue al Mali: http://ec.Europa.eu/echo/aid/sub_saharian/mali_en.htm  Sito della Commissaria Georgieva: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/georgieva/index_en.htm  Homepage della Commissione europea sugli aiuti umanitari e la protezione civile: http://ec.Europa.eu/echo/index_en.htm    
   
   
IL COMITATO DELLE REGIONI ESPRIME SODDISFAZIONE PER IL VIA LIBERA IN CONSIGLIO ALLA MACRO-REGIONE ADRIATICO-IONICA: "PREMIATO IL LAVORO DI ANNI"  
 
 Bruxelles, 23 gennaio 2013 ​La decisione del Consiglio di dare alla Commissione Europea il mandato di elaborare una proposta di strategia per la macro-regione Adriatico–ionica è stata accolta con grande soddisfazione al Comitato delle Regioni che per anni si è impegnato a promuovere iniziative e occasioni di elaborazione istituzionale e strategica volti a dar vita a questa nuova aggregazione territoriale. "Abbiamo creduto fortemente nel potenziale della cooperazione tra le regioni dell´area Adriatico-ionica e abbiamo fatto del Comitato delle Regioni uno snodo decisivo per coordinare e intensificare gli sforzi istituzionali volti a far nascere una nuova macro-regione sul modello di quanto avvenuto nell´area Baltica" ha sottolineato oggi Mercedes Bresso, Primo Vice Presidente del Cdr. "Grazie all´impulso dei presidenti e degli amministratori locali delle regioni interessate e a un´intensa interlocuzione con la Commissione Europea, col Consiglio e col Parlamento, la Macro-regione Adriatico Ionica potrà essere operativa in tempi rapidi e competere per i fondi della fase 2014-2020, andandosi ad aggiungere alle omologhe già operative nell´area del Baltico e del Danubio". Fiducioso anche il relatore del parere sulla macroregione Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche e tra i primi promotori dell´iniziativa: "L´elaborazione della strategia operativa porterà al lancio formale della Macroregione Adriatico Ionica e all´avvio della fase operativa di identificazione dei progetti e dei canali di finanziamento nel bilancio europeo 2014-20" ha detto Spacca, sottolineando che "la Commissione, nel corso del 2013, svilupperà insieme alle Regioni il Piano d’Azione che sarà approvato per la Macroregione Adriatico Ionica nel 2014, a metà strada, tra la Presidenza Greca e quella Italiana". Secondo Spacca dal Consiglio è giunto oggi "il riconoscimento autorevole del valore delle iniziative messe in campo dalla Regione Marche, insieme al Comitato delle Regioni e al Governo nazionale, per la realizzazione di questa strategia macroregionale". E´ una scelta "che esprime la fiducia dell’Europa nel nostro progetto e la volontà di investire su un nuovo strumento capace di promuovere pace, sicurezza, sviluppo e cooperazione nel quadrante europeo Sud-est". Bresso e Spacca hanno sottolineato il loro impegno a seguire con la massima attenzione i prossimi passaggi del percorso istituzionale avviato oggi, "anche grazie alla costituzione del gruppo interregionale Adriatico-ionico del Comitato delle Regioni che potrà supportare la Commissione Europea nell’elaborazione del Piano d’Azione".  
   
   
IL PROGETTO “GIOVANISÌ” ENTRA NELLE POLITICHE EUROPEE DI COESIONE  
 
Bruxelles, 24 gennaio 2013 – Il progetto Giovanisì della Regione Toscana entra stabilmente nelle politiche di coesione dell’Unione europea. Lo ha affermato il presidente della Regione Toscana intervenendo ieri a Bruxelles all’iniziativa regionale “Investire nei giovani per l’Europa di domani”, a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche il commissario Ue per l’occupazione e gli affari sociali Laszlo Andor, esponenti del Parlamento europeo, del Comitato delle Regioni e rappresentanti delle Regioni Galles, Finlandia, Spagna, Baden Wuettemberg (Germania). Nel corso del seminario sono state analizzate le strategie dell’Ue e il ruolo delle Regioni nella lotta alla disoccupazione giovanile, analizzate le specifiche esperienze regionali ed elaborato un documento di proposta per condividere, organizzare e sistematizzare le politiche di lotta alla disoccupazione giovanile. Il presidente della Regione ha detto che la Toscana si riconosce pienamente nella proposta europea delle “Garanzie per i giovani”, tesa a assicurare ai giovani fino ai 25 anni, entro 4 mesi dalla fine del percorso scolastico o universitario, un’offerta qualificata di impiego, formazione o apprendistato. Austria e Finlandia hanno già avviato il progetto; Giovanisì costituisce la base per un programma di garanzia completamente sviluppato. Il presidente ha anche affermato di essere convinto che al di là delle differenze nazionali nel mercato del lavoro, è necessario concentrarsi su alcuni punti, in particolare su quella condizione dei giovani che, dopo la scuola o l’università, si trovano in una sorta di vuoto, di sospensione, di nessun impegno: i Neet , i giovani “Not in Education, Employment or Training”. Questa generazione, fragile e senza prospettive, ha detto ancora, rischia di trovarsi allo sbando e può inoltre diventare facile preda dei pupulismi e dei nazionalismi che in tutto il continente a causa della crisi stanno rialzando la testa. In Toscana si è provato a intervenire utilizzando anche il Fondo sociale europeo, ha detto il presidente, con misure specifiche sui tirocini, con risultati straordinari, visto che il 50% dei giovani ha trovato lavoro dopo questo percorso; con il servizio civile, come primo stimolo all’autonomia personale; garantendo per il credito ai giovani che vogliono fare impresa, anche in agricoltura. E’ venura alla luce una generazione giovane che ha voglia di mettersi alla prova. Per questo è in preparazione anche, prima Regione in Italia, un bando sul microcredito, per le famiglie e le imprese. Da incontri come quello di oggi questo possono scaturire idee e relazioni nuove, iniziative fondamentali anche per l’unità politica dell’Europa che ci sta molto a cuore. Il presidente della Toscana ha concluso affermando che la Toscana propone la sua esperienza a livello nazionale. Proprio il prossimo 24 gennaio la Conferenza Stato Regioni discuterà infatti le linee guida nazionali sui tirocini, che hanno nell’esperienza di Giovanisì un modello, un punto di riferimento importante. Ma anche a livello europeo. Il presidente ha infine informato che relazionerà sul tema dei tirocini al Comitato delle Regioni, sottolineando come l’incontro di oggi sia servito a condividere con altre regioni le esperienze toscane cvon l’obiettivo di contribuire con uno specifico documento alla definizione delle politiche europee indirizzate ai giovani.  
   
   
FVG, PRESIDENZA: SODDISFAZIONE PER RIDUZIONE CONSIGLIERI  
 
Trieste, 23 gennaio 2013 - Un risultato importante non solo per le istituzioni regionali, ma anche per tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia. Così il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha accolto la notizia della definitiva approvazione della legge costituzionale sulla riduzione dei consiglieri regionali, avvenuta ieri alla Camera dei Deputati. La nuova legge, ricorda il presidente, permetterà di diminuire il numero degli eletti in Consiglio regionale dagli attuali 59 a 48 e comporterà un risparmio che può essere quantificato in circa 10 milioni di euro nella prossima legislatura. Si evita così che alle elezioni regionali di primavera si vada a votare addirittura per uno o due consiglieri in più, come conseguenza dell´ultimo censimento ufficiale Istat sulla popolazione, e non per una decina in meno come definito nella legge approvata dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, e poi sottoposta al Parlamento, con l´obiettivo di ridurre i costi della politica e la spesa pubblica. Si realizza in questo modo, secondo il presidente della Regione, un altro degli obiettivi principali dell´attuale legislatura regionale, indicato dallo stesso presidente nelle sue dichiarazioni programmatiche del settembre del 2011 e poi accolto dal Consiglio regionale. Tondo ricorda di non aver mai smesso di credere e di lavorare per raggiungere questo traguardo, anche quando molti polemicamente ritenevano non fosse più raggiungibile, dopo la crisi politica del Governo Monti e la conseguente chiusura anticipata della legislatura nazionale. Il presidente della Regione ha voluto nuovamente ringraziare il presidente della Camera, Gianfranco Fini, per aver voluto mettere in calendario la legge costituzionale, i capigruppo, l´onorevole Angelo Compagnon per il suo ruolo propulsivo, i parlamentari del Friuli Venezia Giulia e i deputati presenti oggi a Montecitorio. Secondo Tondo, l´approvazione definitiva della legge costituzionale va vista come un riconoscimento, da parte del Parlamento, alla Regione Friuli Venezia Giulia, che ha dimostrato di essere in grado di attuare rilevanti riforme istituzionali, confermando la sua capacità di esercitare l´Autonomia Speciale in modo responsabile.  
   
   
UMBRIA: DAP 2013; VENERDÌ IL DOCUMENTO AL TAVOLO DELL´ALLEANZA; PER ANALISTI "2013 ANNO OGGETTIVAMENTE DIFFICILE"  
 
Perugia, 23 gennaio 2013 - Individuare le priorità di intervento del governo regionale per il 2013 utili ad affrontare la crisi e a rilanciare lo sviluppo dell´Umbria in tutte le sue declinazioni: è quanto si propone lo Schema di Documento annuale di programmazione (Dap) 2013-2015 preadottato dalla Giunta regionale. Il documento, redatto dal servizio di programmazione strategica della Regione Umbria, verrà presentato venerdì prossimo ai diversi soggetti del Tavolo dell´Alleanza per l´Umbria. Il Dap fissa dunque, attraverso una attenta analisi del contesto di riferimento globale e delle dinamiche nazionali e regionali, i principi su cui predisporre la legge finanziaria e il bilancio regionale 2013, tenendo conto della situazione socio-economica della regione e dell´effetto che i provvedimenti emanati dal Governo nazionale nel 2011 e nel 2012 hanno avuto sulla "capacità di spesa" dell´ente. L´analisi di contesto, già anticipata nel corso della riunione del tavolo generale dell´Alleanza del 19 dicembre scorso, evidenzia che nei fondamentali dell´economia l´Umbria, dopo un andamento non molto dissimile da quello non particolarmente dinamico della media nazionale fino al 2008, dal 2009 - anno di inizio della crisi - tende a divergere in negativo dal dato nazionale. Si riduce nel tempo il "peso" dei settori più dinamici e più aperti al mercato, sia in termini di valore aggiunto che di occupazione, ma soprattutto diminuisce la capacità unitaria di generare valore, la cosiddetta produttività. Questo perché l´occupazione persa nei settori dinamici viene riassorbita parzialmente, ma i settori che assorbono lavoro sono soprattutto quelli non di mercato, (amministrazioni pubbliche e servizi alla persona), meno capaci di generare valore. Per uscire da questa situazione serve un deciso cambio di rotta delle politiche sin qui seguite a livello europeo e nazionale, con un maggiore orientamento alla crescita pur nel rispetto dei vincoli finanziari. Ma, per quanto è nelle competenze e possibilità della Regione, occorrerà anche una maggiore discontinuità delle politiche finora messe in campo, in particolare utilizzando le risorse della prossima fase di programmazione comunitaria che rappresenta la maggiore opportunità a disposizione nel futuro. Nel secondo dei tre capitoli che compongono il Documento, relativo agli indirizzi e agli obiettivi della programmazione regionale, vengono individuate le attività prioritarie che la Regione realizzerà nel 2013 in relazione a quattro temi ritenuti strategici per sostenere le politiche di sviluppo: la nuova fase di programmazione comunitaria 2012-2014, le riforme istituzionali e la semplificazione amministrativa, la competitività e la sostenibilità ambientale del sistema economico regionale e l´inclusione sociale, il sistema sanitario regionale con l´attuazione della riforma approvata nel corso del 2012. Nell´ultimo capitolo, che affronta gli indirizzi di programmazione finanziaria, vengono invece illustrati i principi per la formazione del Bilancio 2013 ed i contenuti della manovra finanziaria, con uno spazio particolare dedicato alla sostenibilità finanziaria del servizio sanitario regionale. Situazione economica sfavorevole, criticità strutturali dell´economia nazionale e regionale, manovre di contenimento del debito pubblico e pesante taglio delle risorse nazionali sono tutti fattori che concorrono - secondo gli analisti del Dap - ad irrigidire l´operatività della Regione e a rendere il "2013 un anno oggettivamente difficile". Da qui la necessità di metter in atto "scelte coraggiose" a partire da alcuni capisaldi del programma di legislatura sviluppati nei primi due anni di governo: la riforma endoregionale e della sanità. Allo stesso modo le politiche relative allo sviluppo economico, alla sostenibilità ambientale e alla coesione sociale verranno orientate per il 2013 alla chiusura delle programmazioni esistenti e delle procedure già avviate e a supportare il sistema regionale verso l´uscita dalla crisi economica secondo le priorità della strategia Europa 2020: innovazione e crescita del capitale umano, sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Anche in considerazione che nel 2013 si dovrà dare avvio alla nuova fase di programmazione 2014-2020 fortemente incentrata sull´attuazione della strategia Europa 2020. Per quanto riguarda le scelte della manovra economico finanziaria, oltre al contenimento della pressione fiscale per le imposte e tasse di competenza regionale, c´è l´impegno a rafforzare le azioni di recupero di efficienza ed efficacia nell´allocazione delle risorse aumentando i margini di manovra all´interno del bilancio regionale e quindi verso un riorientamento della spesa e una sua ulteriore razionalizzazione. Dal quadro finanziario pluriennale di riferimento tendenziale 2010-2014 contenuto nel Dap, quindi in assenza di interventi correttivi in base agli indirizzi di programmazione economica e finanziaria, emerge l´effetto dei tagli operati dal Governo per il contenimento della spesa che hanno inciso fortemente su un generale contesto di bassa crescita e di stagnazione che ha investito anche l´Umbria. Mc/cm Per la Regione Umbria le "manovre" del Governo hanno significato complessivamente minori risorse per 251 milioni di euro nel 2011, 364 milioni nel 2012, 475 milioni nel 2013, 531 milioni nel 2014 e 2015 (le manovre di rientro hanno riguardato il Fondo sanitario, il patto di stabilità interno, i trasferimenti erariali per i diversi settori e l´abbassamento del limite di indebitamento). Gli indirizzi di programmazione finanziaria delineati nel Documento alla luce delle manovre di contenimento della spesa testimoniano che il quadro delle risorse finanziarie regionali "si presenta preoccupante ed estremamente peggiorativo rispetto al passato. In questo contesto è sempre più difficile - si legge nel Dap - non solo reperire risorse per finanziare investimenti e interventi finalizzati allo sviluppo, ma anche per garantire le normali attività e servizi presenti nel territorio". Secondo la tabella riportata nel Documento (scaricabile nel sito dell´Alleanza per lo sviluppo al linkhttp://www.Alleanzaperlosviluppo.regione.umbria.it/734) le entrate per tributi propri regionali presentano una situazione di sostanziale "stallo", a seguito della invarianza della pressione fiscale regionale, e in alcuni casi mostrano andamenti decrescenti che potrebbero rendere necessaria la correzione delle stime effettuate. Le entrate da compartecipazioni su tributi erariali (accisa benzina e gasolio), invece, vengono "azzerate" a causa della loro soppressione operata dalla legge di stabilità 2013, determinando un consistente calo delle entrate a libera destinazione. Le altre entrate, principalmente derivanti da trasferimenti statali, subiscono, dal 2010 al 2014, una diminuzione di circa 120 milioni di euro (da 135,9 a 11,6) per effetto principalmente della manovra del decreto legge n. 78/2010; le disposizioni della "spending review" comportano una ulteriore diminuzione di risorse, escludendo la sanità, quantificabili in 16 milioni per il 2012 e 23 a partire dal 2013, che necessitano di adeguata copertura finanziaria. Inoltre il ricorso al mercato (indebitamento) non sarà più possibile a partire dal 2012 (circa 46 milioni) a causa del blocco determinato dalla legge di stabilità 2012. La necessità di ricorrere alla contrazione dei mutui/prestiti autorizzati comporta l´impossibilità di utilizzare, a differenza del passato, gli accantonamenti per il pagamento del debito, aggravando ulteriormente il grado di rigidità del bilancio (si tratta di un ammontare di risorse, stimabili in circa 23 milioni di euro che non potranno essere rimesse "in circolo"). La legge di stabilità 2013 ha ulteriormente irrigidito i margini di manovra regionale, attraverso l´istituzione del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario. Esso verrà finanziato con una serie di risorse (in particolare, compartecipazioni regionali alle accise su benzina e gasolio) che prima erano liberamente utilizzabili nei diversi settori di intervento e che ora andranno vincolate al settore dei trasporti. Ciò - è scritto nel Dap - ha ulteriormente innalzato il grado di rigidità del bilancio regionale che è per circa l´85% soggetto a "vincolo di destinazione". Si tratta in particolare della spesa sanitaria, che assorbe buona parte delle risorse del bilancio regionale, e dell´aggregato "altre vincolate", dove sono ricompresi fino al 2013 i fondi relativi alla realizzazione dei Programmi cofinanziati dall´Unione Europea. E proprio il 2013 è l´anno di avvio della nuova fase di programmazione 2014-2020, grazie alla quale sarà possibile programmare interventi per contribuire ad orientare e sostenere lo sviluppo economico e sociale, fortemente incentrata sulla piena attuazione della strategia Europa 2020 e con un più forte legame tra obiettivi, azioni e impatti. A tal fine si prevede una maggior enfasi sull´uso integrato dei fondi (Fesr, Fse, Fondo di coesione, Feasr e Feamp) e, conseguentemente, alla concentrazione dei programmi su un numero limitato di priorità per tradurre concretamente gli obiettivi della strategia Europa 2020 in priorità d´investimento. In particolare, per quanto riguarda il Fesr, le risorse andranno concentrate (80%) nei settori prioritari dell´efficienza energetica e fonti rinnovabili, dell´innovazione e del miglioramento della competitività delle piccole e medie imprese (Pmi) - compresa l´innovazione nel settore Ict - e il almeno il 20% di queste dovranno essere destinate ai temi dell´energia. Ciò si pone del resto in continuità con quanto ha già fatto il Por Fesr 2007-2013 nel quale oltre il 60 % delle risorse sono destinate ai due Assi prioritari dell´Innovazione e dell´Energia. Anche per il Fse i programmi operativi, in linea con la strategia Europa 2020, riguarderanno quattro assi prioritari finalizzati a promuovere l´occupazione e la mobilità dei lavoratori; investire nell´educazione, le competenze e l´apprendimento per tutto l´arco della vita; promuovere l´inclusione sociale e la lotta contro la povertà (per cui la Commissione propone almeno il 20% delle risorse del fondo Fse); rafforzare le capacità istituzionali e migliorare l´efficacia dell´amministrazione pubblica. Per il Feasr le finalità principali, sulle quali i programmi dovranno concentrarsi, sono la sicurezza alimentare, la gestione sostenibile delle risorse naturali, la lotta ai cambiamenti climatici, la tutela delle campagne, il rafforzamento della competitività e promozione dell´innovazione.  
   
   
BASILICATA: MAZZOCCO RIMETTE MANDATO IN MANI PRESIDENTE DE FILIPPO  
 
Potenza, 23 gennaio 2013 - L´assessore all´Ambiente della Regione Basilicata, Vilma Mazzocco - ieri impegnata a Roma in Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio della Conferenza delle Regioni Ambito Urbanistica ed Edilizia - sebbene la mera accettazione della candidatura non comporti di per sé ineleggibilità e/o incompatibilità con lo status di assessore regionale, ha sin da ieri ritenuto rimettere il proprio mandato politico nelle mani del presidente della Regione Vito De Filippo, poiché candidata alle prossime elezioni politiche. De Filippo nell´esprimere apprezzamento per la scelta di trasparenza, le ha però chiesto di assicurare nell´immediato l´impegno necessario a dare continuità all´azione di governo regionale, per non lasciare inevase le questioni più delicate e urgenti. Mazzocco aveva rappresentato al presidente la volontà di evitare possibili confusioni tra il suo ruolo di leader di una formazione politica e la responsabilità ricoperta all´interno della Giunta regionale, ma De Filippo ha giudicato comunque prioritario garantire continuità all´azione di governo in una materia così delicata quale l´ambiente. Pertanto, pur prendendo atto della remissione del mandato, si è riservato di definirne l´operatività in base alle esigenze dell´amministrazione regionale.  
   
   
TORINO: PROVINCIA, GLI ASSESSORI CANDIDATI AUTOSOSPESI E SENZA STIPENDIO SAITTA:”GESTO DI SERIETÀ, MI AUGURO NON RESTI ISOLATO”  
 
Torino, 23 gennaio 2013 - “Un gesto di serietà, che mi auguro non resti limitato a Palazzo Cisterna, ma venga analogamente compiuto alla Regione Piemonte sia dai presidenti di Giunta e Consiglio regionale Cota e Cattaneo, sia dagli assessori Bonino e Ravello”. Lo ha detto il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta che questa mattina ha accolto formalmente l’autosospensione dalle deleghe e dallo stipendio degli assessori provinciali Umberto D’ottavio e Marco Balagna, candidati al Parlamento rispettivamente per il Pd e l’Udc. “La decisione di non utilizzare cariche, strumenti, dotazioni e stipendi dell’ente pubblico in campagna elettorale - aggiunge Saitta - dovrebbe essere un principio comune”.  
   
   
ALBERTO PACHER ELETTO PRESIDENTE DELLA REGIONE REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE/SüDTIROL  
 
Trento, 23 gennaio 2013 - Nelle dichiarazioni al Consiglio il nuovo Presidente ha lanciato un appello ai gruppi politici affinché la legislatura si possa concludere in maniera proficua per la Regione. “Vista la delicata situazione che stiamo vivendo, non possiamo permetterci un anno di campagna elettorale, tirando a campare e quindi rendendo infruttuosi questi ultimi mesi di legislatura”. Con queste parole Alberto Pacher, eletto ieri nuovo Presidente della Regione Trentino-alto Adige, si è rivolto al Consiglio regionale nel suo breve discorso di insediamento, lanciando un appello affinché questo ultimo anno di legislatura, nonostante le elezioni politiche alle porte e quelle provinciali in autunno, possa essere comunque proficuo per il Consiglio regionale, chiamato ad affrontare alcune importanti questioni. Parlando delle elezioni politiche, Pacher ha espresso l’auspicio che il nuovo governo nazionale possa comprendere le ragioni dei territori come il Trentino-alto Adige, che non si è mai sottratto ai propri obblighi nei confronti del Paese, partecipando in misura importante al risanamento della finanza pubblica, nel contempo però rivendicando le peculiarità del proprio sistema autonomistico. “Un governo, dunque, che sappia ancora scommettere sulla sussidiarietà, disponibile al dialogo e capace di premiare chi ha sempre dimostrato senso di responsabilità”. Dal punto di vista programmatico e politico il nuovo Presidente della Regione ha evidenziato la volontà di proseguire con i programmi già definiti nel bilancio di previsione della Regione, approvato a dicembre. Fra questi, quello più rilevante riguarda l’iniziativa a sostegno dei progetti di investimento per lo sviluppo del territorio, che si potrà concretizzare concorrendo alla promozione e al sostegno di fondi per lo sviluppo territoriale o attraverso concessioni di credito in favore delle Province autonome di Trento e di Bolzano o di società controllate dalle stesse Province. “Un progetto strategico, ha detto Pacher, che guarda al futuro e che potrà aiutarci a favorire la ripresa economica”. Infine, parlando del futuro della Regione, Il nuovo Presidente ha ricordato che, al di la delle diverse idee sul ruolo e sul futuro dell’Ente, in questi anni si è potuto realizzare qualcosa di importante per rendere la collaborazione fra Trento e Bolzano proficua ed utile per le popolazioni. “Nei prossimi anni, ha concluso Pacher, dovremo mettere mano allo Statuto d’Autonomia per definire concretamente quale veste istituzionale dare a questa collaborazione, ma in questi ultimi anni sono state poste le condizioni per trovare un’intesa, in questo Consiglio e nei Consigli provinciali, che sappia tenere conto delle diverse sensibilità, del percorso storico fin qui compiuto e della complessità del nostro assetto autonomistico”.  
   
   
BILANCIO 2013-2015 PROVINCIA FIRENZE APPROVATO DAL CONSIGLIO  
 
Firenze, 23 gennaio 2013 - Approvato dal Consiglio provinciale il Bilancio di previsione della Provincia di Firenze 2013-2015. A favore Pd e Diritti e Libertà e Sel. Contro Pdl, Udc, Lega e Rifondazione comunista. Respinto un ordine del giorno del Pdl di accompagnamento al bilancio. Il Consiglio provinciale ha rimandato la discussione sulla determina relativa all´importo del gettone di presenza dei consiglieri, calcolato sulla base dell´adeguamento dovuto all´aumento della popolazione nel territorio. Con il bilancio di previsione 2013-2015 la Provincia di Firenze resiste a "uno shock finanziario senza precedenti: un taglio, anzi un obolo", è stato detto dall´assessore al Bilancio, da versare al Governo centrale, di oltre 30 milioni su circa 120 milioni di risorse proprie raccolte dai cittadini della provincia di Firenze, attraverso imposte, tasse e oneri vari. La Provincia sceglie dunque di concentrarsi sul “core business” (strade, scuole, territorio); assicurare le risorse minime per garantire la sicurezza di scuole, strade e fiumi; completare le opere in corso di realizzazione; avviare nuovi cantieri solo per progetti già finanziati e ritenuti prioritari; contenere la pressione fiscale e concludere il mandato con i conti in ordine e azzerando il debito. D´altra parte la Giunta di Palazzo Medici Riccardi punta ad assicurare gli equilibri di bilancio, assicurando il rispetto previsionale del Patto di Stabilità; garantendone il pagamento dei fornitori in tempi congrui (media 2012: 56 gg.; conto capitale: 61 gg.); attivando un’azione stringente di “spending review” e di controllo della spesa corrente; agendo per il tendenziale azzeramento dei residui passivi, liberando risorse utili a finanziarie le opere prioritarie; realizzando un piano consistente di alienazioni mobiliari e immobiliari. La manovra sull’entrata del Bilancio 2013 ammonta a circa 13,4 milioni di euro, così suddivisa fra le tre imposte di competenza provinciale. Assicurazione Rc Auto: incremento gettito di Euro 400.000, ad invarianza di aliquota, per effetto della lievitazione dei costi dei premi assicurativi; Ipt – incremento complessivo di 8.000.000 per: riduzione del gettito per 2.300.000, a causa della crisi del mercato dell’auto (-20% vendite nel 2012); incremento gettito di 1.300.000, per l’aumento dell’aliquota del 5% (aliquota massima del 30%); incremento gettito di 9.000.000 per recupero base imponibile (rientro di Arval); per la Tefa incremento del gettito di 5.000.000, per effetto dell’applicazione dell’aliquota massima del 5%. La manovra sulla spesa del Bilancio 2013, rispetto al bilancio assestato 2012, ammonta a circa 16,9 milioni di euro, ed è così suddivisa: 5,7 milioni dai fondi provinciali per il Tpl (3 milioni per Iva e 2,7 milioni per il contenzioso); 800.000 Euro dalle spese per il personale e gli amministratori; 5,2 milioni per l’azzeramento, di fatto, dell’ avanzo economico e il conseguente finanziamento, per pari importo, di spese in conto capitale mediante l’impiego dell’avanzo di amministrazione presunto; 2,6 milioni per taglio dei trasferimenti ad enti e privati (-33%); 2,6 milioni per azioni di spending review sulle spese di funzionamento (energia, flotta, pulizie, macchinari, ecc.). Per il 2014-2015 si prevede una manovra articolata sull’entrata con: riduzione della pressione fiscale per l’ applicazione dell’aliquota minima del 9% all’imposta sull’assicurazione Rc Auto, con una prevista di contrazione del gettito di circa 10 milioni; conferma tariffe 2013 di Ipt e Tefa (salvo verifica, per la Tefa, della possibilità di ritornare alla tariffa differenziata in base al conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata); attuazione del Piano delle alienazioni immobiliari (e mobiliari), con l’obiettivo di incassare almeno 35 milioni Per la spesa nel 2014-2015 si prevede: riduzione della spesa corrente per circa 8 milioni (1 milione dal personale, 3 dalle prestazioni di servizi, 2 per minori trasferimenti e 1,5 milioni di minori interessi), anche per effetto di ulteriori azioni di spending review; previsione di un avanzo economico corrente di almeno 8 milioni da destinare alle spese per investimenti; utilizzazione dei proventi provenienti dalle alienazioni per la riduzione del debito.  
   
   
FVG, LINGUE MINORITARIE: ENTRO IL 31 GENNAIO LE DOMANDE PER I CONTRIBUTI  
 
Trieste, 23 gennaio 2013 -Giovedì 31 gennaio scadono i termini per la presentazione delle domande per le diverse tipologie di contributo che interessano le comunità linguistiche presenti e attive sul territorio regionale. Per la minoranza linguistica slovena i contributi interessano gli enti e le organizzazioni di rilevanza primaria nonché quelli minori della minoranza stessa, mentre, per quello che riguarda gli interventi di promozione della lingua friulana, le emittenti televisive e radiofoniche locali potranno richiedere finanziamenti per la produzione di trasmissioni in "marilenghe". Contributi sono previsti anche per la promozione e la valorizzazione del patrimonio linguistico e culturale delle minoranze di lingua tedesca presenti a Sauris, Timau, Tarvisio, Malborghetto-valbruna e Pontebba. Dal 2010 l´Amministrazione regionale ha inoltre previsto forme di tutela dei dialetti di origine veneta parlati in zone diverse della regione, soprattutto litoranee, e nei capoluoghi di provincia. Sul sito web della Regione, www.Regione.fvg.it  sono a disposizione i modelli per le domande e tutte le informazioni necessarie.  
   
   
AMMORTIZZATORI SOCIALI. RICEVUTA IN REGIONE VENETO DELEGAZIONE SINDACALE  
 
Venezia, 23 gennaio 2013 - Una delegazione sindacale delle segreterie Cgil Cisl Uil regionali è stata ricevuta ieri a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, dai responsabili del settore lavoro della Regione, il commissario straordinario Santo Romano e il dirigente Pierangelo Turri, in merito al blocco da parte del Ministero del Lavoro dei pagamenti delle indennità di Cig e di mobilità in deroga del 2012 per le domande non pervenute all’Inps entro il 31 dicembre. Nel Veneto questo stato di cose riguarda circa 18 mila lavoratori in attesa del trattamento di integrazione salariale. “La Regione condivide le preoccupazioni espresse dai rappresentanti sindacali –per questa situazione - ha dichiarato l’Assessore veneto al lavoro – e riconferma il suo rinnovato impegno nei confronti del Coordinamento delle Regioni e del Ministero del Lavoro per un sistema di ammortizzatori sociali che sia efficace. Sono tante le incongruenza degli ultimi atti del Governo Monti rispetto alla priorità assoluta per la nostra Regione di salvaguardare lavoratori ed imprese in difficoltà , ma che possono ripartire. Abbiamo sottoscritto già una lettera inviata nei giorni scorsi al Ministro Fornero e la manifestazione di oggi ci conferma di essere allineati con le aspettative e le richieste dei nostri lavoratori”.  
   
   
NASCE “COM-UNICO CON IL MONDO”: OBIETTIVO CONSULTA STRANIERI FINANZIAMENTO DELLA PROVINCIA PER INCLUDERE COMUNITÀ STRANIERE DI FIGLINE E INCISA NEL PERCORSO DI FUSIONE FIGLINE  
 
 Valdarno, 23 gennaio 2013 - Punta al coinvolgimento dei cittadini stranieri e all’istituzione di una Consulta il progetto “Com-unico con il mondo”, un’iniziativa avviata nell’ambito del percorso partecipativo verso la fusione di Figline e Incisa promossa dai due Assessorati alle Politiche sociali con la collaborazione delle varie associazioni di volontariato presenti sul territorio. Grazie ad un finanziamento della Provincia di Firenze di circa 12mila euro, le persone coinvolte nel progetto avranno la possibilità di acquisire informazioni per la loro vita in Italia e potranno diventare più consapevoli del loro ruolo sociale nel territorio in cui vivono, anche alla luce del profondo cambiamento istituzionale che sta vedendo protagoniste le comunità di Figline e Incisa. “Il progetto Com-unico lanciato nel 2011 ha finora coinvolto centinaia di persone in convegni, incontri, laboratori e varie iniziative facendo riscoprire una sana partecipazione attiva alla vita pubblica – hanno spiegato gli assessori di Incisa e Figline presenti –. Adesso questa nuova iniziativa vuol portare un valore aggiunto di notevole rilevanza, un punto di vista ‘altro’ che arricchirà quel concetto di comunità nuova alla base del percorso di fusione tra le nostre città. Ma in senso più ampio si tratta di un bel progetto di integrazione che vedrà dialogare le istituzioni, il mondo dell’associazionismo e i cittadini stranieri”. Il progetto si articola in quattro fasi a partire da un monitoraggio sul quadro demografico prima da un punto di vista quantitativo (le comunità più numerose sono quella albanese, poi la rumena, la marocchina e la cinese) e poi qualitativa per valutare il grado di integrazione tra le varie realtà grazie al prezioso contributo di associazioni partner come Anelli Mancanti, Amici del Valdarno, Laboratorio per la Pace, A.ge. Valdarno, Acf Toscana, Oratorio Salesiani, Caritas Diocesana di Fiesole, Il Giardino e Arci Incisa. La seconda fase prevede invece il coinvolgimento dei partecipanti ai laboratori, che successivamente (terza fase) saranno riuniti in piccoli gruppi per facilitare il confronto e lo scambio di idee sui diritti e i doveri di cittadino; quarta ed ultima fase è la formazione della Consulta degli stranieri, con tanto di statuto e regolamento. Il totale degli stranieri dei due comuni è di 2698 persone (2020 a Figline, 678 a Incisa) e le comunità più numerose sono quella albanese (543), rumena (516), marocchina (371), cinese (88) indiana (86), tunisina (81), polacca (55), brasiliana (33), egiziana (29). Per tutte le informazioni sul progetto Com-unico e sulla campagna informativa visita il sito www.Comunicofiglineincisa.it  www.Facebook.com/comunicofiglineincisa  o manda una mail a partecipazione@comunicofiglineincisa.It    
   
   
LA PARITÀ TRA I SESSI È ANCORA LONTANA  
 
Bruxelles, 23 gennaio 2013 - Sappiamo tutti che nonostante l´impegno per ridurre il divario di istruzione e occupazione tra i sessi, la questione rimane irrisolta. Le donne continuano a guadagnare meno degli uomini e sono ancora una minoranza nelle posizioni decisive e nell´amministrazione. Le donne costituiscono inoltre la maggioranza dei disoccupati e svolgono la maggior parte dei lavori part-time e non remunerati. Negli ultimi dati pubblicati da Eurostat, l´ufficio statistico dell´Unione europea, un sondaggio quadriennale sulla struttura del guadagno ha prodotto informazioni dettagliate sulla distribuzione del guadagno nell´Ue. Forse uno dei dati più allarmanti tra quelli venuti alla luce è che uno su sei impiegati nell´Ue-27 nel 2010 aveva uno stipendio basso. Gli occupati con salario basso tra gli impiegati ammontavano al 17,0 % nell´Ue-27 e variavano tra gli Stati membri. La più alta percentuale è stata osservata in Lettonia (27,8 %), Lituania (27,2 %), Romania (25,6 %), Polonia (24,2 %) ed Estonia (23,8 %) e la più bassa in Svezia (2,5 %), Finlandia (5,9 %), Francia (6,1 %), Belgio (6,4 %) e Danimarca (7,7 %). Il sondaggio ha però concluso che erano le donne ad avere maggiori probabilità di un salario basso: il 21 % delle donne impiegate rispetto al 13,3 % degli uomini impiegati. Grandi differenze sono state osservate anche tra gli uomini e le donne in termini di livello di istruzione e tipi di contratto. L´istruzione, ovviamente, ha un ruolo significativo per l´occupazione. Più è basso il livello, maggiori sono le probabilità di avere uno stipendio basso. Nel sondaggio, il 29,0 % degli impiegati con un livello di istruzione basso avevano uno stipendio basso, rispetto al 19,3 % di quelli con un livello medio e il 5,8 % di quelli con un livello più alto. Più della metà degli impiegati con un livello di istruzione basso in Germania (54,6 %) e Slovacchia (51,5 %) avevano uno stipendio basso e quasi la metà in Romania (49,4 %). Si è constatato che anche il tipo di contratto di lavoro è un fattore da prendere in considerazione. Nell´ue-27 nel 2010, il 31,3 % degli impiegati con un contratto a tempo determinato aveva uno stipendio basso, rispetto al 15,7 % di quelli con un contratto a tempo indeterminato. In tutti gli Stati membri, tranne Estonia e Cipro, la tendenza era la stessa. Le più grandi percentuali di stipendi bassi tra gli impiegati con contratto a tempo determinato sono state osservate nei Paesi Bassi (47,9 %), Polonia (42,5 %), Germania (38,0 %), Bulgaria (36,9 %), Ungheria e Regno Unito (entrambi 36,4 %). La Commissione europea però sta cercando di cambiare le cose con una serie di iniziative. Il pacchetto occupazione giovanile garantisce che ciascun giovane riceva un´offerta di occupazione o formazione di qualità entro quattro mesi dalla conclusione degli studi o dalla disoccupazione. Europa 2020, la strategia dell´Ue per la crescita, comprende un´agenda per nuove competenze e posti di lavoro, con lo scopo di aiutare la gente ad acquisire le competenze giuste per i lavori del futuro e di rivedere la legislazione dell´Ue sull´impiego. Per maggiori informazioni, visitare: Commissione europea - Occupazione, affari sociali e inclusione http://ec.Europa.eu/social/home.jsp?langid=it  Strategia dell´Ue per la gioventù http://ec.Europa.eu/youth/news/latest-youth-unemployment-figures_en.htm    
   
   
BASTA FEMMINICIDI GIUNTA E CONSIGLIERI, DIRIGENTI E FUNZIONARI, LAVORATRICI E LAVORATORI: DALLA PROVINCIA DI PARMA 140 FIRME PER FERMARE LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE  
 
 Parma, 23 gennaio 2013 – “Non fare la conta delle donne picchiate, violentate, uccise dagli uomini. Non contare perché la cultura è cambiata, perché uomini e donne si rispettano, perché nessun uomo avrà più alzato una mano o un’arma su una donna”. Inizia così l’appello corale della Provincia contro i femminicidi e la violenza sulle donne, un testo di cui è autrice l’assessora Marcella Saccani, distribuito all’interno dell’ente e sottoscritto da amministratori e personale a cominciare dal Presidente e componenti la Giunta provinciale, il Presidente del Consiglio e i consiglieri provinciali, dirigenti, funzionari, lavoratrici e lavoratori. Più di centoquaranta firme raccolte in pochi giorni per sollecitare e fare proprio un impegno collettivo : “ riuscire insieme, le donne delle associazioni, delle istituzioni, della società civile, a dare una sterzata netta, a invertire la rotta, a trovare la chiave. Provarci e riuscirci insieme agli uomini, a tutti gli uomini: anche ai carnefici, da coinvolgere in percorsi di recupero, per la comprensione di se stessi, di ciò che arrivano a fare.“Il 2012 – cita l’appello - purtroppo è stato un anno come gli altri: moltissime donne hanno subito umiliazioni, aggressioni fisiche e verbali, violenze sessuali. Donne offese, piegate, annichilite dalla violenza di uomini molto spesso amati, padri dei loro figli, compagni di un lungo tratto di strada". “Femmine e maschi esistono per l’altro e grazie all’altro – continua ancora il testo - percorrono le stesse strade parallele che s’intersecano, si accompagnano: quando l’uno, il maschile, vuole prevaricare l’altro, il femminile, i due mondi esplodono e si contrappongono”. “La spaventosa conta delle cifre – prosegue l’appello- a cui ogni anno siamo abituati ci racconta di una società in cui le donne esprimono sempre più autonomia, desiderio di affermazione personale, liberà di pensiero. E una società in cui gli uomini arrancano, non si riconoscono più ed emerge il tema della responsabilità: in particolare degli uomini di fronte a sé e agli altri, alla partner e ai figli”. “La Provincia di Parma – conclude l’appello - da molti anni lavora e ricerca nuovi percorsi: lo fa con i giovani delle scuole superiori e con i bambini e le bambine di scuole materne ed elementari. Attraverso il teatro, il gioco, la lettura si riflette sulla differenza di genere, sugli stereotipi, sui ruoli che un pensiero collettivo attribuisce all’uno e all’altro sesso”. “Ma è una goccia nel mare, per questo ci auguriamo che ci sia un futuro di rispetto per le donne e per la loro dignità ferita e uccisa”.