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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Febbraio 2013
TUTELA UE DELL´AGRICOLTURA DI MONTAGNA: DURNWALDER A BRUXELLES INCONTRA DE CASTRO  
 
Bolzano - Prevedere misure di tutela delle realtà di montagna nelle nuove linee guida Ue in materia di politica agraria: è la richiesta ribadita l´ 1 febbraio dal presidente della Provincia Luis Durnwalder a Bruxelles nell´incontro con Paolo De Castro, Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo. L´attuale programma potrebbe essere prorogato di un anno. Sulle misure specifiche a favore dell´agricoltura di montagna e su un´equità di trattamento tra gli agricoltori hanno insistito sia il presidente Luis Durnwalder che l´europarlamentare altoatesino Herbert Dorfmann nell´incontro di ieri a Bruxelles con Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura dell´Europarlamento. Riguardo alla concessione degli aiuti, la futura Pac prevede ad esempio la definizione di agricoltore attivo: Durnwalder ha ribadito la contrarietà alla proposta che vorrebbe identificare l´agricoltore attivo come agricoltore full-time. "In Alto Adige oltre il 60% degli agricoltori è part-time e ha un´attività secondaria e il loro ruolo è fondamentale per il mantenimento dei territori difficili. Limitare l´accesso agli aiuti ai soli contadini full-time determinerebbe un pericoloso processo di abbandono dell´agricoltura attiva dai territori di montagna." Con De Castro si è discusso inoltre dei pagamenti diretti, la principale forma di sostegno all´agricoltura anche per il periodo 2014-2020. Durnwalder invita ad attivare un processo di convergenza degli aiuti diretti per garantire equità di trattamento almeno tra gli agricoltori di uno stesso Stato "ed evitare le disparità attuali tra un allevatore della pianura, maggiormente sostenuto, e un allevatore di montagna. A favore delle aree svantaggiate si potrebbero prevedere azioni di compensazione attraverso i fondi strutturali." Più in generale, Durnwalder e Dorfmann hanno auspicato che nelle nuove regole Ue si tenga conto della specificità dell´agricoltura di montagna per garantire equità di sostegno a tutti gli agricoltori comunitari. Il presidente De Castro ha approfondito i vari punti e ha preannunciato la concreta possibilità che l´attuale programma venga prorogato di un anno e dotato di mezzi aggiuntivi: il nuovo programma Pac potrebbe partire quindi solo nel 2015 e forse concludersi nel 2021. A tenere banco nella sessione del Comitato delle Regioni a Bruxelles è stato il prossimo bilancio Ue 2014-2020, sul quale incombono tagli per 100 miliardi di euro. Durnwalder e i colleghi governatori hanno rinnovato la richiesta di un bilancio che sia almeno pari, in termini di stanziamenti di impegno, a quello del periodo finanziario 2007-2013. Il Cdr ha ribadito che il bilancio Ue dev´essere in grado di rilanciare la crescita economica, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi fissati nella strategia Europa 2020. Il Cdr è contrario alla riduzione degli stanziamenti per la politica di coesione, "che resta il principale strumento per far leva sugli investimenti pubblici e privati al fine di uscire dalla crisi a beneficio di tutti i cittadini europei", ha detto Durnwalder.  
   
   
PROTOCOLLO ANCI-EXPO. PISAPIA: ”ALLEANZA OPERATIVA TRA MILANO E I COMUNI ITALIANI CHE VA OLTRE IL 2015”  
 
 “La firma del Protocollo Anci-expo rappresenta una tappa importante. Sarà strumento della diffusione della sfida innovativa e dei contenuti di Expo Milano 2015 in tutti i Comuni italiani e i loro territori. É arrivato infatti il momento di un’azione corale di tutte le istituzioni, locali e nazionali, per trovare i modi migliori di coinvolgere quanti – imprese, università, centri di ricerca, cittadini – vorranno con Milano e la Lombardia cogliere le opportunità economiche, culturali e di apertura al resto del mondo che l’evento globale offre a quanti sapranno mettersi in gioco. Expo potrà essere la risposta alla crisi che arriva dal basso, con un processo di mobilitazione condiviso. Ai Comuni e ai territori del resto di Italia Milano chiede un contributo di idee, progetti legati ai temi di Expo e collaborazione che possa tradursi in un’azione sinergica capace di presentare agli occhi del mondo un Sistema Paese forte di realtà locali in grado di agire in sintonia per realizzare al meglio l’unico grande evento dei prossimi anni che potrà aiutare ad uscire dalle secche dalla crisi più grave. Una ‘alleanza operativa’, quindi, per far dar vita a un rapporto tra le città e i loro sistemi territoriali che andrà oltre i sei mesi di Expo, durante i quali tutti i Comuni italiani e i loro territori potranno essere meta aggiuntiva dei visitatori dell’Esposizione. Da Expo 2015 potrà nascere così anche un sistema policentrico di intelligenze e di interscambio delle eccellenze, base di nuovi modelli di sviluppo, ispirati alle innovazioni scientifiche e tecnologiche, alla creatività e alla ricerca”. Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano e Commissario straordinario del Governo per Expo 2015 ha commentato così la firma del Protocollo Anci-expo 2015 Spa avvenuta il 31 ennaio a Roma.  
   
   
DIRETTIVA NITRATI E DECRETO SVILUPPO. QUANDO LO STATO ADDOSSA ALL’AGRICOLTURA INFRAZIONI EUROPEE  
 
 Venezia - Le Regioni del Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna stanno lavorando per porre rimedio ad una “improvvisazione” con la quale lo Stato, con il Decreto sviluppo, ha cercato di intervenire sulla questione nitrati con un “tacon pexo del buso”. Quel decreto – ha ricordato l’assessore veneto all’agricoltura – ha inopinatamente previsto la possibilità di spandere fino a 340 kg per ettaro di nitrati di origine zootecnica anche nelle zone cosiddette vulnerabili; si tratta della quantità doppia rispetto a quanto indicato dalla disposizioni europee e questa esagerazione ci ha meritato un paio di possibili procedure d’infrazione, che poi in definitiva ricadrebbero sugli imprenditori agricoli sotto forma di perdita di contributi europei. Come sia stato possibile un simile svarione, chiamiamolo tecnico – ha fatto presente l’assessore – è difficile da immaginare, ma ora rischiamo di trovarci dalla parte del torto dopo tutto il lavoro svolto per mettere ordine in questa complessa vicenda. Purtroppo allo stato attuale – ha concluso – rischiamo di dover attendere il nuovo Governo e il nuovo parlamento, sperando che prestino tutti attenzione ai problemi dei contadini che, quando hanno le risposte giuste, creano ricchezza per tutti ed esportano più delle automobili, ma quando hanno le risposte sbagliate pagano di fatto in proprio per disattenzioni altrui.  
   
   
AGRITURISMI ED ENERGIE RINNOVABILI, NUOVE POSSIBILITÀ DI CONTRIBUTO  
 
Bologna – Nuove opportunità per le aziende agrituristiche dell’Emilia-romagna e per chi vuole investire in energie rinnovabili. Grazie ad economie realizzate sui precedenti bandi provinciali, si riaprono infatti i termini per presentare domanda di finanziamento per la costruzione o l’ampliamento di agriturismi e per realizzare impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili della potenza massima di 1 Mw. A disposizione ci sono complessivamente risorse per 9.76I.000 euro nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013 (Misura 311: Azione 1 ”Agriturismo” e Azione 3 “Impianti per energia da fonti alternative”). “Si tratta di un’opportunità importante per gli imprenditori agricoli che vogliono diversificare la propria attività investendo in due settori in crescita come quello del turismo rurale e delle energie rinnovabili - ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, che ha ricordato “che per le rinnovabili la priorità va alla realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti con sostituzione delle coperture in amianto e che una volta assegnate queste risorse bisognera´ attendere la nuova programmazione europea 2014-2020 per ulteriori finanziamenti a sostegno degli agriturismi e delle rinnovabili agricole". Chi vorrà presentare domanda di contributo può già farlo, rivolgendosi alla propria Provincia, fino al prossimo 29 marzo. La domanda va presentata utilizzando il Sistema Operativo Pratiche (Sop), secondo le procedure e le modalità indicate da Agrea. Gli avvisi provinciali sono anche pubblicati sul Bollettino Ufficiale regionale (Burer) n. 12 del 21 gennaio 2013. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi direttamente agli uffici dell’Assessorato agricoltura della Provincia di competenza./Pf Info: http://agrea.Regione.emilia-romagna.it/servizi/come-presento-la-domanda-1/accesso-a-sop-per-utente-internet  Burer n. 12 del 21 gennaio 2013: http://bur.Regione.emilia-romagna.it/dettaglio-bollettino?b=675ad9a2e0bbe730f6993b08e24c13a2    
   
   
API E NEONICOTINOIDI: DOPO LE INQUIETANTI CONCLUSIONI DELLO STUDIO EFSA È TEMPO DI DECISIONI: L´UE SOSPENDA IMMEDIATAMENTE IL LORO UTILIZZO IN VISTA DELLA LORO MESSA AL BANDO DEFINITIVA  
 
 Bologna - I rapporti scientifici dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) di Parma recentemente pubblicati hanno confermato i gravissimi effetti dei neonicotinoidi – insetticidi impiegati per il trattamento delle sementi di mais e di altre importanti colture – sulle popolazioni di api, insetti che svolgono un ruolo economico e ambientale di enorme rilevanza. L’84% delle colture europee dipende infatti dall’impollinazione degli insetti e senza questo passaggio fondamentale la biodiversità rischia di scomparire. A seguito delle conclusioni del rapporto Efsa, che la stessa Ue ha definito “inquietanti”, la Commissione Europea ha proposto al Comitato permanente Ue per la catena alimentare di sospendere l´uso dei neonicotinoidi come concianti e granulari nelle colture di mais, colza, girasole e cotone per due anni a partire dal 2013. “La posizione della Commissione, organo di governo dell’Unione europea, e prima ancora il rapporto scientifico dell’Authority europea per la sicurezza alimentare, confermano una situazione assolutamente insostenibile che ha causato danni gravissimi e rischiato di distruggere definitivamente un patrimonio naturale e un settore economico di grande importanza – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni – . E’ ora necessario che la proposta della Commissione venga tempestivamente fatta propria dalla riunione dei 27 Governi nazionali e che si avvino le procedure la definitiva messa al bando. Dopo lo studio Efsa non sussistono più dubbi sulla correlazione con i fenomeni di moria delle api. L’italia per altro – ha aggiunto Rabboni – ne è buon testimone. Qui grazie alle reiterate dennunce di produttori, ricercatori ed istituzioni territoriali, prima fra tutte la Regione Emilia-romagna, la sospensione è operativa dal 2008. Da allora le morie si sono drasticamente ridotte e l’apicoltura è rifiorita, contemporaneamente la produzione del mais non ha subito contraccolpi, se non quelli causati dalla siccità nel 2012. Anche per questo – ha concluso l’assessore – , forti di questi risultati nazionali, sollecitiamo il pieno accoglimento della proposta del Commissario europeo alla Salute Tonio Borg”.  
   
   
PADOVA: IL PRIMARIO VOLANO DI SVILUPPO. SALVARE IL TERRITORIO RURALE  
 
L’agricoltura ha come fondamento la terra, senza la quale non c’è produzione: dobbiamo agire per tutelare il territorio agricolo e contrastarne la continua, eccessiva erosione. Lo ha ribadito l’assessore all’agricoltura del Veneto, intervenendo 31 gennaio a Padova all’Assemblea regionale della Confederazione Italiana Agricoltori Cia, che ha eletto come nuovo presidente Flavio Furlani, presenti il presidente uscente Daniele Toniolo e il presidente nazionale Giuseppe Politi. L’assemblea ha inoltre dibattuto sulle strategie per il rafforzamento delle aziende agricole e per lo sviluppo del settore primario e delle filiere, i rapporti tra agricoltura e ambiente e tra consumo e qualità. L’assessore regionale ha colto questa occasione per richiamare l’impegno alla salvaguardia del terreno e dello spazio rurale, “materia prima” di un settore che crea reddito, lavoro export e immagine. Parlando poi dello scenario prossimo venturo del settore, ha ricordato che mancano ancora certezze definitive in ambito europeo, dove l’unica cosa sicura sembra essere il taglio delle risorse e una maggiore rigidità sugli obiettivi di spesa. Sul versante interno la Regione proseguirà sulla strada della sburocratizzazione del riordino delle strutture operative, a partire da Veneto Agricoltura, mentre nel rapporto con le imprese punterà a creare la massima sinergia con gli altri Fondi Strutturali. Rimane in ogni caso obiettivo politico prioritario il ricambio generazionale, e dunque l’attenzione ai giovani agricoltori e al loro inserimento come titolari di azienda. Un ulteriore obiettivo è quello di mettere a disposizione credito di esercizio. In questo contesto, le maggiori difficoltà riguardano la struttura della nuova Pac e le sue risorse, ma soprattutto – ha concluso l’assessore – il tentativo dello Stato di caricare su programmazione e fondi regionali attività da sempre oggetto di programmazione nazionale, cosa che dimezzerebbe le disponibilità finanziarie da qui al 2020 rispetto al periodo di programmazione comunitaria che si conclude quest’anno.  
   
   
LE FATTORIE DIVENTANO SOCIALI  
 
Parma – L’agricoltura sociale? Un’opportunità. L’opportunità di fare agricoltura generando benefici per fasce particolari della popolazione: dai bambini agli anziani, alle persone con bisogni speciali. Se ne parlerà domani in “L’agricoltura fa il punto – Socialmente parlando”, dalle 9 all’Azienda “Leoni” di Vicofertile. Un’occasione di confronto per enti locali e imprese agricole ma anche un laboratorio d’idee: per diffondere ulteriormente una pratica già avviata nel nostro territorio ma con margini di crescita ancora molto ampi. Espressione del “primario terziario”, cioè di un’agricoltura in cui la produzione di servizi affianca quella tradizionale di beni alimentari, l’agricoltura sociale si esprime a Parma e nel Parmense attraverso agriturismi, fattorie didattiche e anche fattorie sociali, le ultime nate in materia. L’appuntamento, organizzato dalla Provincia, è per, martedì 5 febbraio, alle 9 all’Azienda Agricola “Leoni Igino” di Vicofertile (via Roma, 75). In apertura l’introduzione di Pier Luigi Ferrari, vice presidente della Provincia di Parma, cui seguiranno gli interventi di Marco Boschetti, direttore del Consorzio agrituristico mantovano (“Agricoltura sociale: normativa e opportunità”), di Monica Azzoni, presidente dell’Associazione fattorie didattiche di Parma (“L’offerta delle Fattorie didattiche”), di Marcella Saccani, assessore alle Politiche sociali della Provincia di Parma (“Disagio e territorio. Sinergie per rispondere ai bisogni di aggregazione”), del direttore generale dell’Ausl di Parma Massimo Fabi (“Salute e territorio”). A seguire una tavola rotonda sulle “Esperienze in campo”, con la partecipazione di Giovanni Leoni della Fattoria didattica Leoni Igino, di Giovanni Codeluppi della Fattoria sociale “Terra & Sole”, di Matteo Zito, infermiere professionale, referente per gli inserimenti lavorativi Dai-smdp dell’Azienda Usl di Parma, di Anna Nicoli, educatrice e coordinatrice del laboratorio di terapia occupazionale “Coop. Molinetto”, di Benedetto D’accardi, presidente del Centro sociale anziani “Orti del Garda”. Alle 11.30 il dibattito. Le conclusioni intorno alle 12,30.  
   
   
UNCEM: PROGETTO RUC, UNA BANCA DATI PER L’OTTIMIZZAZIONE ANCHE PER LA SEMPLIFICAZIONE DEI CONTROLLI SUL SETTORE RURALE  
 
Si è tenuta il , 31 gennaio, presso la sede di Uncem Toscana, una videoconferenza per illustrare ai sindaci ed ai presidenti delle Unioni dei Comuni Montani gli obiettivi del progetto Ruc (Registro Unico dei Controlli) all’interno della governance del settore rurale. Il Registro Unico dei Controlli prevede come prima fase la creazione di un archivio centralizzato, una vera e propria banca dati condivisa a livello regionale che consentirà l’ottimizzazione e la semplificazione di tutte le azioni amministrative e gestionali riguardanti i controlli effettuati “in loco” sulle aziende agricole, ma non solo. Infatti, in questa piattaforma regionale comune saranno inseriti i dati dei controlli eseguiti da vari enti anche sulla tutela dei beni ambientali, sul benessere degli animali, sulla salvaguardia del territorio, sulla sanità pubblica, sulla sicurezza dei lavoratori, ecc. “Con il progetto Ruc – ha detto il presidente di Uncem Toscana – puntiamo non solo all’integrazione e alla condivisione delle informazioni, ma anche all’uniformazione delle procedure di controllo. La realizzazione di questo progetto è stata resa possibile grazie alla sottoscrizione nel 2011 del protocollo d’intesa tra Regione Toscana, Anci, Upi e Uncem Toscana in merito alla semplificazione della governance dello sviluppo rurale. Grazie a questo nuovo archivio centralizzato dei controlli potremo migliorare la qualità dell’analisi delle informazioni e l’efficienza di tutte le azioni amministrative riguardanti le imprese agricole e tutto quanto il settore dello sviluppo rurale”.  
   
   
CIA DELL’EMILIA ROMAGNA: MAURIZIO GARDINI, NEO ELETTO PRESIDENTE DI CONFCOOPERATIVE  
 
Bologna, - “Ci congratuliamo con Maurizio Gardini, neo eletto presidente di Confcooperative, al quale inviamo i nostri auguri di buon lavoro”. La Cia dell’Emilia Romagna nel rallegrarsi per la nuova ed importante carica del presidente, sottolinea l’ottimo lavoro svolto a tutt’oggi da Gardini “attento cooperatore da sempre - osserva la Cia – che con la nostra organizzazione ha sempre dialogato e intrattenuto proficui rapporti di lavoro”. Nel complimentarsi ancora per la sua elezione, la Cia si dice convinta “che non mancheranno le occasioni di confronto con il presidente Gardini, e le opportunità di lavoro costruttivo, così come lo è stato negli anni scorsi”.  
   
   
PESCA: ALLEANZA COOPERATIVE, POSITIVO INCONTRO CON MINISTRO CATANIA  
 
“E’ stato un incontro proficuo che è servito per mettere a fuoco le priorità del comparto e per fare il punto della situazione sui dossier comunitari”. E’ quanto afferma l’Alleanza delle Cooperative italiane per il settore della pesca al termine dell’incontro avuto con il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Mario Catania. Nel corso dell’incontro, si legge nella nota dell’Alleanza, il ministro ha annunciato la firma del Programma nazionale triennale della pesca 2013-2015, “un indispensabile strumento di programmazione di settore che dopo anni di proroghe finalmente potrà contare su alcuni punti fermi. Un programma nazionale ma dal respiro europeo, flessibile e in grado di recepire le trasformazione delle politiche europee di settore in atto” precisano le associazioni. Tra le tante questioni affrontate, ci sono quelle legate alle risorse comunitario di settore (Fep) destinate alle richieste di demolizioni e di fermo pesca, “per le quali abbiamo avuto ampie rassicurazioni sullo sblocco dei pagamenti. Una boccata d’ossigeno per le tante imprese in difficoltà”, precisa l’Alleanza. Sul fronte delle questioni europee, l’Alleanza ha ribadito la necessità che il regolamento comunitario sui controlli venga applicato nel modo più corretto e coerente con i principi che lo hanno ispirato “in modo da facilitarne il pieno rispetto da parte di chi è chiamato a seguirne le regole ma anche in modo da facilitare il lavoro di chi è preposto al controllo”.  
   
   
I VALORI AGRICOLI MEDI PER IL 2013 CONFERMATI DALLA COMMISSIONE PROVINCIALE DI PARMA I VALORI NELLE AREE OMOGENEE DEL TERRITORIO PROVINCIALE  
 
Parma – Per il 2013 non cambiano i valori agricoli medi. Lo ha deciso la commissione provinciale, che ha confermato la situazione del 2012. La crisi economica generale e le difficoltà di accesso al credito hanno fortemente condizionato il mercato fondiario nel corso del 2012, gli eventi climatici sfavorevoli hanno contribuito ancor più ad aumentare la scarsa disponibilità di liquidità degli agricoltori. Quotazioni stabili e attività di compravendita in forte calo hanno continuato a caratterizzare il mercato dei terreni agricoli. Pertanto, per il 2013, sulla base delle valutazioni raccolte da organizzazioni professionali, enti territoriali e professionisti, che rimarcano l’andamento congiunturale sfavorevole del settore, la Commissione Provinciale Vam ha ritenuto di confermare i valori tabellari dell’annata precedente.  
   
   
AGRICOLTURA: VENETO INCONTRA DOTTORI AGRONOMI E FORESTALI  
 
Legnaro (Padova) - L’esigenza di rafforzare il sistema agricolo in tutti i suoi segmenti, e ciascuno per le proprie competenze, è stato ribadito l’ 1 febbraio dall’assessore regionale alle politiche del primario, accompagnato da tutto lo staff e dai dirigenti del settore, in un incontro con i dottori agronomi e forestali del Veneto, svoltosi alla Corte Benedettina di Legnaro, in provincia di Padova. L’appuntamento è stato fortemente voluto dalla Regione – ha sottolineato l’assessore – che ha chiesto la collaborazione degli ordini provinciali perché al confronto potesse partecipare il maggior numero di iscritti. Il rapporto tra Regione e professionisti dell’ordine è infatti essenziale in una fase che vede l’aggiornamento della politica europea, con un mutata prospettiva per quanto riguarda gli aiuti finanziari comunitari. Questo sia per le minori risorse messe a disposizione dalla Ue, sia per il tentativo dello Stato di accollare alla programmazione regionale costi che prima facevano capo al suo bilancio. I dottori agronomi e forestali sono protagonisti del sistema a fianco delle aziende – ha ricordato l’assessore – ma anche per il ruolo che molti di essi svolgono dentro le organizzazioni professionali e perché è da dallo stesso “bacino formativo” che proviene la gran parte della dirigenza regionale di settore: una comune formazione accademica che deve essere il più possibile coagulante rispetto all’esigenza di azioni capaci di sostenere il reddito delle aziende e di dare loro gli strumenti più idonei per poter marciare sulle proprie gambe, in vista dei progressivi tagli delle risorse pubbliche. Nell’occasione il presidente dei dottori agronomi e forestali del Veneto Gianluca Carraro ha consegnato all’assessore un documento riguardante alcuni punti ritenuti critici nel rapporto con la pubblica amministrazione, quali ad esempio la certificazione energetica e l’eccessiva burocrazia.  
   
   
PSR VENETO, MISURE AGROAMBIENTALI E SOTTRAZIONE STATALE DI FONDI. ASSESSORE REGIONALE  
 
Venezia - Questi i fatti: la Regione del Veneto ha ridefinito per tempo le misure agroambientali per lo sviluppo rurale. Per farlo, abbiamo dovuto bloccare il Psr per un anno a causa del mancato supporto della struttura ministeriale: lo schema di misure definito da Roma, infatti, era calibrato per l’Umbria e non per l’agricoltura e le esigenze del Veneto e del suo sistema di imprese. La struttura regionale ha dovuto sostanzialmente ricostruire e rifare tale schema, in accordo con i produttori della regione. Le misure così ridefinite hanno avuto successo e fornito ottimi risultati. Lo ricorda l’assessore all’agricoltura del Veneto, in relazione ad alcune valutazioni fatte a Bovolone dal ministro delle politiche agricole uscente, già dirigente ministeriale, che ha affermato di “non capire” perché il Veneto non avesse disegnato nel 2010 nuove misure di sviluppo rurale che sarebbero state finanziate dall´Unione Europea direttamente nel quadro della politica agro ambientale. Con la Misura 214 i, Azione 3 – ha sottolineato l’assessore regionale – abbiamo finanziato ad esempio 657 aziende per un totale di 21.148 ettari; di queste, 48 aziende erano tabacchicole, per 1.471 ettari. Si è trattato di una Misura innovativa, che ha permesso di finanziare 711 ha di tabacco irrigato a pioggia, 486 ha di tabacco a microirrigazione a goccia e 274 ha di tabacco irrigato con fertirrigazione, azione completamente nuova approvata per la prima volta dalla Commissione Europea solo dentro il Psr del Veneto. Io capisco che per un dirigente ministeriale divenuto ministro tecnico e fiondato candidato in una regione non sua sia complicato conoscere una realtà che non ha praticato – ha detto l’assessore regionale – ma non si può parlare a spese della verità. Colgo invece questa occasione di confronto, sia pure improprio, tra Stato e Regione – ha concluso l’assessore – per ricordare il tentativo nazionale di trasformare la dotazione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) in una specie di “bancomat agricolo” onnicomprensivo, dirottando sullo sviluppo rurale regionale interventi in precedenza finanziati dallo Stato e altri aggiuntivi: per esempio il miglioramento genetico il piano irriguo nazionale, i piani di settore e il piano nazionale d’azione per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Se finora abbiamo avuto a disposizione 150 milioni di euro l’anno e se con la manovra in atto a Bruxelles potremmo contare su 115 milioni l’anno, nel caso a Roma decidessero di proseguire su questa strada al veneto rimarrebbero non più di 71 milioni l’anno, con un massimo di 25-30 milioni di euro l’anno per le azioni strategiche.  
   
   
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE, EMILIA ROMAGNA INCONTRA GAROT, MINISTRO FRANCESE CON DELEGA ALL´AGROALIMENTARE. IN REGIONE NEL 2012 OLTRE 100 MILA QUINTALI DI ORTOFRUTTA SOTTRATTI ALLA DISTRUZIONE E DISTRIBUITI A PERSONE INDIGENTI  
 
Bologna – Oltre 100 mila quintali di frutta e verdura sottratti in regione alla distruzione nel corso del 2012 e distribuiti a enti e strutture che si occupano di persone in difficoltà. Grazie ai fondi europei e all’iniziativa della Regione Emilia-romagna. Di questi circa 21 mila sono transitati nella piattaforma bolognese di Villa Pallavicini, gestita dalla Fondazione Gesù Divino Operaio, e successivamente distribuiti a enti e strutture diocesane, al carcere della Dozza, all’Azienda pubblica di servizi alla persona (Asp) “Poveri vergognosi” e alle popolazioni colpite dal sisma dello scorso maggio. I prodotti recuperati hanno un valore commerciale di oltre 4 milioni di euro. Di contrasto allo spreco alimentare, di proposte per nuove regole comunitarie e di iniziative per recuperare le eccedenze agricole si è discusso durante l’incontro avvenuto questo pomeriggio tra il presidente della Regione Vasco Errani e Guillaume Garot, ministro francese con delega all’Agroalimentare. Garot era accompagnato dall’ambasciatore di Francia in Italia; presenti all’incontro anche Tiberio Rabboni, assessore regionale all’Agricoltura, e Salvatore Caronna, eurodeputato alla Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. La Regione Emilia-romagna, prima in Italia, ha realizzato un portale web che rende completamente trasparenti le relazioni tra le Organizzazioni dei produttori ortofrutticoli che rendono disponibile il prodotto e gli enti di solidarietà sociale che provvedono a distribuirlo alle persone indigenti. “Questa opportunità in Italia è purtroppo poco conosciuta ed utilizzata. Da sola l’Emilia-romagna ritira e distribuisce circa l’80% della produzione ortofrutticola italiana destinata agli indigenti - ha sottolineato Rabboni - e questo per tre ragioni: qui ci sono un mondo agricolo organizzato, numerose reti organizzate di aiuto agli indigenti come Caritas e Banco Alimentare, una Regione che svolge un importante ruolo di interfaccia tra chi ritira e chi può distribuire”. L’incontro con Garot è stata l’occasione per fare il punto sul futuro delle politiche agricole europee. “Siamo pienamente pronti a collaborare ad esperienze e scambi con le altre Regioni - ha sottolineato Errani - che servano anche a contribuire a costruire una legislazione comune sul tema della lotta allo spreco alimentare”. Dopo l’incontro in Regione, Garot ha visitato il Centro Caritas di raccolta e distribuzione delle eccedenze agroalimentari di Villa Pallavicini.  
   
   
AGRICOLTURA. NUOVA PROGRAMMAZIONE REGIONALE VENETA A RISCHIO FAGOCITAMENTO STATALE  
 
Venezia - Come ridurre il proprio debito? Semplice: facendolo pagare da altri. Dev’essere questo il ragionamento fatto al ministero delle politiche agricole in vista della prossima programmazione comunitaria. Le risorse europee saranno certamente ridotte, ma la capacità di azione dei Programmi di Sviluppo Rurale rischia di essere definitivamente compromessa dallo Stato, che è intenzionato a imporre a carico della programmazione regionale anche costi che sono prettamente statali. Per la prossima programmazione ci attendiamo un taglio netto dei finanziamenti europei – fa sapere l’assessore regionale all’agricoltura – che, sulla base delle proposte all’esame della Commissione, valutiamo al momento in oltre 200 milioni. Se così fosse, la capacità di investimento nel periodo 2014 – 2020 passerebbe dai 150 milioni ai 115 milioni l’anno. Ma si tratterebbe almeno di una previsione attesa, anche se dolorosa. Farà invece più male la rigidità nella programmazione della spesa, per il passaggio di alcune misure dal primo al secondo pilastro (ad esempio le assicurazioni) e per la previsione di nuove misure prima non presenti (fondi di mutualizzazione, associazioni dei produttori). Ma anche questo lo mettiamo nel conto. Quello che invece sarebbe un vero e proprio intervento a gamba tesa da cartellino rosso è il tentativo nazionale di trasformare la dotazione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) in una specie di “bancomat agricolo” onnicomprensivo, dirottando sullo sviluppo rurale una serie di interventi in precedenza finanziati dallo Stato, per esempio il miglioramento genetico e il piano irriguo nazionale. Non solo, si aggiungerebbero inoltre nuovi interventi nazionali prima non previsti, come i piani di settore e piano nazionale d’azione per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Tradotto in risorse spendibili, questo significa che la effettiva disponibilità per il settore primario del Veneto rischia di ridursi a 71 milioni l’anno – conclude l’assessore – cioè a meno della metà del budget annuo del periodo che si sta chiudendo. Di più: le risorse effettivamente programmabili a livello regionale, quelle cioè che potremmo utilizzare per azioni strategiche (giovani, innovazione, ammodernamento) potrebbero ridursi a circa 25-30 milioni di euro l’anno. Così non va proprio bene. Non si sostengono né lo sviluppo né le autonomie caricandoli di oneri altrui.  
   
   
ALLUVIONI: PREDISPOSTA MAPPA DANNI A IMPRESE AGRICOLE, REGIONE UMBRIA CHIEDE A MINISTERO RICONOSCIMENTO ECCEZIONALITÀ  
 
Perugia - È pronta la mappa delle zone dell´Umbria danneggiate dalle eccezionali piogge alluvionali dell´11 e 12 novembre scorso che consentirà alle aziende agricole che vi sono ubicate di beneficiare degli aiuti e delle misure di sostegno per la piena ripresa produttiva. Terminata la complessa fase degli accertamenti effettuati dalle Unioni dei Comuni (ex Comunità montane) competenti per territorio, sottolineano dall´Assessorato alle Politiche agricole, la Giunta regionale ha infatti approvato la delimitazione delle zone interessate dalle precipitazioni calamitose, individuando sia quelle in cui si sono registrati danni alle strutture agricole sia quelle in cui sono state danneggiate le strade interpoderali connesse all´attività agricola. Un quadro certo e dettagliato dell´estensione e della gravità della situazione, sulla base del quale verrà chiesto al Ministero delle Politiche agricole il riconoscimento del carattere di eccezionalità dell´evento calamitoso e la concessione delle provvidenze statali, previste dalla normativa nazionale (dlgs 102/2004), a valere sul Fondo di solidarietà nazionale, per far fronte ai danni alle produzioni agricole e zootecniche, alle strutture aziendali agricole e alle infrastrutture agricole nelle zone colpite da calamità naturali o eventi eccezionali. È stata fatta una stima puntuale dei danni subiti dall´agricoltura, che ammontano a 12 milioni e 200mila euro, rilevano i rappresentanti dell´Assessorato regionale alle Politiche agricole, e una precisa definizione delle aree danneggiate. Con questo resoconto dettagliato e documentato della gravità dell´evento calamitoso, la Regione chiederà pertanto al Ministero delle Politiche agricole di considerare i territori umbri interessati tra quelli in cui le imprese agricole e zootecniche che hanno visto distrutte o compromesse produzioni e attività potranno far conto sui finanziamenti statali. L´assessorato auspica un pronunciamento positivo e in tempi rapidi da parte del Ministero, alla luce anche della dichiarazione dello stato di emergenza deliberata ieri dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, accogliendo la richiesta dalla Regione, che accelererà gli interventi per il ripristino della normalità e la messa in sicurezza delle aree colpite dal maltempo. Si solleciterà ora un analogo riconoscimento per i danneggiamenti provocati dalle piogge al comparto agricolo. Intanto, in attesa che venga attestata dal Ministero la "eccezionalità" del maltempo del novembre scorso, con una adeguata copertura finanziaria, la Giunta regionale dell´Umbria si è già impegnata a individuare ulteriori risorse, nel caso quelle statali fossero insufficienti, attivando la misura del Programma di sviluppo rurale per il ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali.  
   
   
A IDENTITÀ GOLOSE 2013 CON IL MOLINO QUAGLIA PRESENTATA PETRAVIVA®, LA NUOVA LINEA DI INGREDIENTI PER UNA CUCINA PIÙ RICCA DI NATURA MA ANCHE PETRA® IN SACCHETTI CON SCHIZZO DA 1 KG E MAMAPETRA®, LA PRIMA MACCHINA DEL LIEVITO MADRE VIVO DI DIMENSIONI SUPERCOMPATTE  
 
Grano 100% italiano, lievito madre, farina macinata a pietra, pasticceria dinamica, pasta sfoglia con 50% in meno di grassi, pizza per appassionati gourmet, cereali germinati, i nuovi corsi di Università della Pizza, gli ospiti d´eccezione e i maestri con le mani in pasta. Questi gli "ingredienti" che il Molino Quaglia svelerà nell´ambito dell´edizione 2013 di Identità Golose prevista a Milano dal 10 al 12 febbraio. Nello stand del Molino Quaglia sarà possibile conoscere da vicino lungo tutto l´arco della manifestazione le novità proposte nell´ambito dei settori pasticceria, panificazione e pizzeria accomunati dal progetto "Petraviva: dai cereali germinati al lievito madre vivo" che verrà presentato proprio durante l´evento. La linea Petraviva costituita da cereali e legumi germinati, interi o sfarinati, è la nuova frontiera dell´alimentazione che aumenta il benessere della persona. Per questo il Molino cresce con un nuovo impianto di produzione pilota, dove nasceranno gli ingredienti dei prodotti per una cucina dinamica e ricca di vita di domani. L´idea è quella di lavorare nella direzione di un cibo naturalmente funzionale in grado di aumentare l´assorbimento di elementi nutritivi che normalmente non lo sono. Il progetto, nato sulla base delle riflessioni emerse nel 2006 nell´ambito del convegno dal titolo Alimentazione e Salute organizzato nelle sale dell´antico Molino Quaglia, guarda nella direzione di un´alimentazione "integrata" quale alternativa di un´alimentazione basata prevalentemente su materie prime raffinate, che, invece, richiede dosi crescenti di integratori alimentari di origine non sempre naturale. Un esempio di Petraviva sarà il lievito madre vivo, ricco dell´energia biologica di bacilli che trasformano la farina e l´acqua nell´ingrediente che darà vita agli impasti del pane, della pizza e dei dolci lievitati, grazie ad una macchina incubatrice di dimensioni supercompatte di utilizzo semplicissimo. Finalmente uno strumento di costo e dimensioni contenuti per non ricorrere più ai lieviti naturali essiccati e privi di vita che nulla hanno in comune con quelli vivi né dal punto di vista del gusto, né tantomeno da quello nutrizionale. E anche quest´anno Petra, la farina macinata a pietra originata da grani di assoluta eccellenza 100% italiani, ricca di fibre, sali minerali e germe di grano sarà protagonista di Identità di Pizza, l´appuntamento che animerà il palco di Identità Golose lunedì 11 febbraio (Sala Blu 1). A partire dalle ore 10.30 un gruppo di pizzaioli (e non solo) si susseguirà nell´ambito della manifestazione per raccontare la propria esperienza in fatto di pizza: Simone Padoan e Corrado Assenza, Franco Pepe, Salvatore e Francesco Salvo, Massimo Giovannini e Andrea Mattei, Gianfranco Iervolino, Stefano Callegari, Renato Bosco. Identità Golose sarà anche la vetrina dove presentare i nuovi pacchi da 1 Kg di Petra, realizzati in seguito alla grande richiesta da parte di un pubblico di consumatori attenti e appassionati alle materie prime di qualità: in una confezione che racconta la storia del Molino con la mano di Emanuele Martera. Il Molino Quaglia nasce nel 1914 e da sempre vanta una spiccata abilità nel combinare le selezioni di grano più adatte alle caratteristiche di ogni farina, realizzando controlli capillari in ogni fase di lavorazione. Il Molino Quaglia sviluppa inoltre progetti che credono nella crescita professionale e nell´imprenditoria personale diffondendo le migliori tecniche per sfruttare al massimo le proprie farine, al fine di creare un prodotto sopra la media che esalti il valore delle materie prime e del lavoro umano. Ed è attraverso l´innovazione del processo produttivo che il Molino Quaglia mette sul mercato nuovi prodotti. Proprio attraverso il processo produttivo che cambia la struttura e rende più appetibile il prodotto finale si migliorano gli aspetti nutrizionali e gustativi dello stesso. Per maggiori informazioni: www.Molinoquaglia.com  
   
   
TECNICHE NUOVE .ATLANTE SENSORIALE DEI PRODOTTI ALIMENTARI: SOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE SENSORIALI (SISS)  
 
Grazie all’analisi descrittiva è possibile ottenere il profilo sensoriale di un prodotto alimentare, elaborato sulla base della descrizione e quantificazione delle sue caratteristiche di aspetto, odore, flavour e consistenza. Si tratta di un’informazione fondamentale nell’ottimizzazione, differenziazione e innovazione dei prodotti alimentari, utile per individuare le caratteristiche sensoriali che guidano l’accettabilità dei prodotti e le preferenze dei consumatori. La possibilità di disporre del profilo sensoriale si rivela inoltre importante nella progettazione di una comunicazione attenta alle proprietà percepibili di un prodotto. L’atlante Sensoriale dei Prodotti Alimentari è il frutto del contributo di quarantasei soci della Società Italiana di Scienze Sensoriali che hanno messo a disposizione la proprie competenze specialistiche rendendo possibile la realizzazione di un’opera unica nel suo genere, in cui per la prima volta il tema della descrizione sensoriale dei prodotti è affrontato in maniera sistematica prendendo in considerazione le specificità di tredici categorie di prodotti alimentari trasformati: vino, grappa, birra, caffè, succhi di frutta, tè, olio extra vergine d’oliva, olive da tavola, burro, pane e altri prodotti da forno, pasta, riso, formaggi, prosciutti e altri salumi crudi non fermentati, salami, aceto, cioccolato e miele. Lo scopo di questo manuale è quello di fornire gli strumenti per la descrizione delle proprietà sensoriali del prodotti alimentari, con particolare attenzione alle criticità e alle esigenze di adattamento della tecnica nella sua applicazione su prodotti diversi. L’autore Società Italiana di Scienze Sensoriali (Siss) La Società Italiana di Scienze Sensoriali (Siss) viene istituita a Firenze nel 2002 con l’obiettivo di promuovere e divulgare la ricerca scientifica nel campo delle scienze sensoriali. La società riunisce al proprio interno i maggiori esperti di scienze sensoriali in Italia ed è associata alla European Sensory Science Society (E3s), fondata sotto la sua egida a Firenze nel 2011. Dalla sua fondazione la Siss si è impegnata in una fitta attività, organizzando numerosi corsi di formazione, workshop e seminari, oltre a un convegno nazionale a cadenza biennale. Si deve inoltre alla Siss l’organizzazione nel 2004 della prima conferenza europea di Sensory and Consumer Research (Eurosense) e nel 2009 dell’ottavo Pangborn Sensory Science Symposium, conferenza internazionale che vede la partecipazione di esperti di scienze sensoriali di tutto il mondo. Tecniche Nuove ha iniziato la sua attività editoriale nel 1960 con la pubblicazione di alcune riviste di meccanica. Pur mantenendo la sua vocazione originaria, ha saputo diversificare e ampliare la sua sfera di interesse fino a diventare oggi leader nell´editoria specializzata. I settori di interesse coprono gran parte delle attività produttive e vanno dall´industria meccanica agli impianti; dall´edilizia all´agricoltura; dalla sanità al benessere all´alimentazione. Anche i numeri danno conto di questa crescita: 88 riviste specializzate anche online, 510.800 copie mensili, 1.280.250 contatti ogni mese, 800 libri in catalogo, più di 100 corsi di aggiornamento professionale e Ecm, 35 collane tematiche, 13 fiere e 15 congressi ogni anno, 6.750 espositori, 450.000 visitatori, 7 siti internet, 500.000 newsletter inviate ogni mese. Queste cifre rappresentano, meglio di ogni altra argomentazione, la nostra leadership nell´informazione professionale e danno un´idea di quante opportunità si aprono di fronte a ogni azienda che si affidi a noi per far circolare il proprio messaggio. Con le riviste, i libri, le fiere, i servizi internet e con mille altre iniziative, Tecniche Nuove è oggi in grado di dare voce e visibilità a migliaia di grandi, medie e piccole imprese che trovano nei suoi mezzi coordinati uno strumento importante, spesso unico, per arrivare con forza al proprio pubblico di riferimento e trovare nuovi spazi di sviluppo  
   
   
BACI PERUGINA APRE IN VIA MONTENAPOLEONE, PER CELEBRARE A S. VALENTINO L’ELEGANZA DELL’AMORE  
 
Apre nel cuore di Milano, in via Montenapoleone 6/A, l’esclusivo temporary store firmato Baci Perugina, che dall’8 al 14 febbraio inviterà tutta la città a celebrare ‘in dolcezza e eleganza’ la festa universale degli innamorati. “Innamorarsi a Milano” vuole far vivere un’esperienza indimenticabile a tutti i romantici e alla città di Milano. Tutti gli innamorati saranno accolti in un’atmosfera tipica del mondo Baci Perugina: un cielo stellato, pareti dipinte di blu e argento, come lo storico incarto di Baci Perugina, percorse dai messaggi d’amore più emozionati. L’immancabile icona della coppia di innamorati ispirata al dipinto di Hayez sarà per l’occasione rivisitata in veste “da sogno”. Quale occasione migliore per immortalarsi come i celebri fidanzati dei Baci e stupire amici e parenti con una foto ‘icona’ da twittare per poter dire ‘io c’ero’. All’interno del temporary store sarà possibile acquistare le raffinate scatole Baci Perugina “limited edition”, confezionate al momento, che potranno essere personalizzate con una dedica scritta a mano su un cartiglio Baci Perugina, da inserire nel regalo per la dolce metà. “Innamorarsi a Milano nella prestigiosa via Montenapoleone” afferma Corrado Castrovillari, direttore generale della divisione Dolciari di Nestlé Italiana “vuole essere il tributo all’eleganza dell’Amore che Baci Perugina celebra da sempre. Prosegue Castrovillari “Il nostro temporary store sottolinea lo stile inconfondibile del marchio, simbolo del gusto e della creatività italiana. Baci Perugina è da sempre simbolo per eccellenza del regalo da offrire a chi si ama. Molto più di una semplice pralina, Baci Perugina è da sempre il simbolo dell’Amore all’italiana e uno dei simboli dell’eccellenza italiana nel mondo. Appuntamento: Dove: Via Montenapoleone 6 Quando: 8 - 14 febbraio Ore: 9.00-20.00  
   
   
A SAN VALENTINO RUM E CIOCCOLATO DI HAVANA CLUB: DUE INSEPARABILI AMANTI  
 
Vuoi un San Valentino diverso dalle solite cene preconfezionate ed i classici rituali? Non perdere allora i suggerimenti del Brand Ambassador di Havana Club, per trascorrere - tra le mura domestiche - una serata diversa all’insegna dei profumi, dei sapori e del piacere, traendo spunto da due vere e proprie delizie per il palato e per i sensi: il rum e il cioccolato. Che l’accoppiata sia vincente forse già in molti lo sanno, ma con qualche piccola accortezza e con un rum di qualità, questo abbinamento può assumere un aspetto romantico e in certi casi persino afrodisiaco. Il rum è un distillato apprezzato dai palati più sensibili ed esigenti soprattutto se bevuto liscio o con ghiaccio. Si tratta di un distillato di melassa di canna da zucchero ed in quanto tale non deve avere come qualità la dolcezza ma deve essere capace di sprigionare, a seconda della tipologia, un bouquet di sapori che vanno dal secco al morbido. Particolarmente indicati in questo senso i rum cubani come Havana Club, che diventano perfetti per l’occasione grazie alle loro peculiari qualità: si prestano, infatti, a diversi rituali di degustazione e favoriscono esperienze sensoriali uniche. Il cioccolato, da sempre investito di un’aura magica che lo distanzia su un piano simbolico da qualsiasi altro alimento proprio per la sua immediata associazione con il piacere, trova anch’esso nel rituale – oltre che nel gusto e nelle sue diverse forme – un immediato senso di massima gratificazione dei sensi. Non è difficile comprendere, quindi, come il connubio amoroso tra questi due elementi possa rappresentare un’esplosione di gusto e piacere. I suggerimenti di Andrea Bernardi, Brand Ambassador Havana Club, sui più sensuali abbinamenti tra rum e cioccolato - a seconda del tipo di piacere che si intende ricercare con il proprio partner- vi aiuteranno in questa serata speciale dedicata a tutti gli Innamorati. Ecco svelati i segreti per rendere magica la tua serata di San Valentino: 1- Se sei cerebrale e vuoi organizzare una degustazione dalle sensazioni inaspettate, particolari e stimolanti. Scegli un rum secco e relativamente giovane come Havana Club Añejo 3 Años e abbinalo ad un cioccolato al latte - o persino ad un cioccolato bianco - che ammorbidirà il gusto di questo spirit facendone emergere ancor di più le caratteristiche particolari e le note di vaniglia, pera caramellata, banana e un accenno di quercia lasciando un retrogusto al palato piacevole e stuzzicante. 2- Se sei più romantico/a, ricerchi un piacere che dal palato arrivi fino al cuore e vuoi organizzare una degustazione morbida e rassicurante. Il consiglio è quello di un rum che abbia più di 5 anni di invecchiamento in singola botte. Scegli ad esempio Havana Club Añejo 7 Años ed abbinalo ad un cioccolato fondente almeno al 50% o Havana Club Selección de Maestros ad un cioccolato fondente almeno al 70%. Havana Club Añejo 7 Años ha infatti un sapore molto netto ma allo stesso tempo morbido. E’ caratterizzato da un aroma dominato dalle note di vaniglia, bosco, frutta secca, spezie e chiodi di garofano che si sposa perfettamente con un cioccolato dal gusto forte e deciso. Havana Club Selección de Maestros ha la caratteristica di lasciare al palato gradevoli note affumicate di rovere e spezie unite a frutta caramellata ed avendo un invecchiamento superiore ai 7 anni necessita di una più alta percentuale di cacao. Entrambi sono molto indicati come rum da meditazione, da assaporare lisci o con ghiaccio e, uniti ad un cioccolato concreto e ruvido come quello fondente, offrono un’esperienza degustativa di estrema profondità. 3- Se quello che ricerchi è un po’ di provocazione e vuoi organizzare una degustazione piccante e afrodisiaca. Scegli un cioccolato al peperoncino e abbinalo ad Havana Club Selección de Maestros. Il gusto piccante del cioccolato, infatti, si amalgamerà con il rum grazie alla lunghissima persistenza che caratterizza Selección de Maestros, creando in bocca un connubio di sapori molto sensuale. 4 - Se invece sei un amante del cioccolato alla cannella e sei alla ricerca di un rituale che renda un po’ frizzante la tua serata. Il consiglio è di mettere Havana Club Añejo 7 Años in un bicchiere con una stecca di cannella che infonderà al rum un caratteristico aroma. Degustalo poi con un cioccolato alla cannella. L’abbinamento renderà senza dubbio molto piacevole ed originale la vostra esperienza sensoriale. Havana Club La storia di Havana Club affonda le sue radici nel 1878 nel territorio di Cuba, dove viene fondata la prima distilleria, a Santa Cruz del Norte, poco distante da l’Avana. Il profondo legame tra Havana Club e Cuba è testimoniato dall’etichetta stessa, che raffigura la Giraldilla, la statua che domina il porto della città. I segreti alla base del suo successo e della sua alta qualità sono il territorio, che grazie al particolare microclima e alle sue caratteristiche uniche consente di coltivare la migliore canna da zucchero; il processo, che prevede un attento invecchiamento in selezionate botti di quercia bianca; e le persone, come i Maestros Roneros, che grazie alla loro passione ed esperienza hanno perfezionato l’arte di miscelare rum invecchiati. Lanciata in Italia nel 1998, Havana Club è distribuito nel nostro paese da Pernod Ricard Italia, appartenente al Gruppo Pernod Ricard, co-leader mondiale nel settore Wine & Spirits e numero 1 assoluto nella categoria alcolici premium. Leader di mercato della categoria rum con oltre il 33% di quota di mercato, Havana Club condivide con Pernod Ricard il forte impegno verso il consumo responsabile di bevande alcoliche attraverso campagne di sensibilizzazione rivolte al consumatore finale. Per maggiori informazioni www.Havana-club.it  
   
   
BRIOSCHI.. L’IMPORTANZA DI CONCILIARE LA BUONA TAVOLA CON LA SENSAZIONE DI LEGGEREZZA NECESSARIA PER UN’OTTIMA PERFORMANCE LAVORATIVA  
 
Con Brioschi ritrovi subito la leggerezza ideale per le tue performance lavorative La ‘performance’ è un concetto chiave delle nostre frenetiche giornate lavorative, che a volte, però, non si concilia con qualche piacere di gola che ci concediamo in pausa pranzo. Ma l’incompatibilità tra palato e performance è davvero totale? O è possibile conciliare la buona tavola con la sensazione di leggerezza necessaria a dare il meglio? Tra tutti i fattori che influenzano le prestazioni lavorative, oltre allo stress, è proprio l’alimentazione a giocare un ruolo chiave. L’ufficio Internazionale del Lavoro, analizzando le abitudini alimentari in diverse parti del mondo, ha evidenziato come un’alimentazione troppo ricca sul luogo di lavoro significhi produrre il 20% circa in meno*, perché influisce negativamente su concentrazione, riflessi e memoria. Da un altro studio è emerso che i lavoratori poco inclini – anche perché non messi nelle giuste condizioni – a seguire un regime alimentare sano hanno il 66% di probabilità in più di essere meno efficienti in ufficio, anche a causa di una digestione più elaborata. Per il 70% degli italiani, inoltre, il pasto principale è rappresentato dal pranzo, con un picco del 40% di uomini tra i 25 e i 34 anni**, che lo consuma quindi in orario di lavoro: è perciò necessario porvi la giusta attenzione per ottenere perfomance lavorative migliori. La prima regola dovrebbe essere non mangiare troppo rispetto a quanto si ‘utilizza’, anche per non rendere più difficile la digestione. Che però, a volte – fatte salve le sane eccezioni alla regola! – può dipendere anche da altri fattori, non necessariamente dalle sole quantità e qualità di ciò che si mangia. Brioschi rappresenta perciò il nostro alleato quotidiano per aiutarci a ritrovare la sensazione di leggerezza, benessere e vitalità ideali per le migliori performance in ufficio. Nel pratico formato 25 compresse, da portare sempre con sè e da sciogliere in bocca senz’acqua prima di riprendere il lavoro, oppure nel formato classico dell’Effervescente Brioschi, ora disponibile nella formula con il 30% di sodio in meno: nato più di 100 anni fa, Brioschi aiuta a ridimensionare i problemi di pesantezza della tavola in maniera rapida ed efficace. È un rimedio semplice: l’effervescenza aiuta infatti a ridurre i fastidiosi gonfiori e quella sensazione di pesantezza che a volte segue i pasti. Gli ingredienti attivi La sua composizione semplice e calibrata unisce:  destrosio, uno zucchero a catena singola di rapida digestione  bicarbonato di sodio, bicarbonato di potassio, acido malico e citrico, miscelati per sviluppare la migliore effervescenza  aroma al limone, per una gradevole e dolce sensazione che resta nel palato, l’inconfondibile gusto limone Brioschi. Un preparato efficace perché … L’azione di Brioschi è semplice come il suo utilizzo. I quattro componenti primari (bicarbonato di sodio, bicarbonato di potassio, acido malico e acido citrico) sciolti in acqua formano acido carbonico, fautore dell’effervescenza che aiuta ad alleviare la sensazione di gonfiore dopo i pasti. Un prodotto unico L’effervescente Brioschi è:  l’unico con destrosio, zucchero più digeribile  senza coloranti, più sano. Brioschi è disponibile nei formati: Vaso 250 g al prezzo consigliato di 4,19 € Vaso 100 g al prezzo consigliato di 2,49 € Doypack 100 g al prezzo consigliato di 1,89 € Compresse 25 g al prezzo consigliato di 3,79 € * Fonte: Ilo – Organizzazione Internazionale del Lavoro, Rapporto 2005 ** Fonte: Istat – Indagine multiscopo “Aspetti della vita quotidiana”, 2006  
   
   
FILIBERTO BIANCONI – INDUSTRIA ALIMENTARE DAL 1947 DI GIANO DELL’UMBRIA - SI AGGIUDICA LA PRESTIGIOSA CERTIFICAZIONE SAPORE DELL’ANNO 2013.  
 
Filiberto Bianconi – industria alimentare dal 1947 di Giano dell’Umbria in Provincia di Perugia, si è aggiudicata l’attestazione del marchio di qualità Sapore dell´Anno 2013 con la Pasta di Semola di Grano duro trafilata al bronzo, 100% grani italiani. Le particolari caratteristiche della pasta Filiberto Bianconi hanno infatti riscontrato il favore collettivo del pubblico coinvolto: alto valore proteico, ricchezza delle semole utilizzate, purezza dell’acqua con cui sono impastate, utilizzo di grani scelti esclusivamente italiani a garanzia dell’elevata qualità del glutine. A completare la scelta del consumatore sono stati inoltre la trafilatura al bronzo, che conferisce alla pasta ruvidezza e porosità, la lenta essiccazione, che permette la conservazione del classico profumo del grano e l’esclusivo pack, unico nel mercato della pasta. Sapore dell’Anno è l’unico marchio di qualità attribuito ai prodotti dell’area Food & Beverage basato sul giudizio indipendente di una “giuria” di consumatori. L’iniziativa è organizzata da Tryp Network s.R.l., struttura indipendente specializzata nei processi di valutazione dei prodotti di consumo e Monadia, centro di riferimento per gusto e qualita’ organolettica, specializzato nei processi di valutazione dei prodotti da parte dei consumatori. Anche per il 2013 la giuria del gusto è stata chiamata a vagliare le caratteristiche sensoriali dei prodotti in esame, attraverso laboratori diretti con specifiche analisi sensoriali e blind test: un campione di 100 consumatori, rappresentante il target di consumo abituale della tipologia di prodotto in test, ha espresso una valutazione su una scala da 0 a 10 della sua percezione di gusto del prodotto, attraverso vista, sapore, consistenza ed odore. Una volta raggiunto il consenso dei giurati, il prodotto può ottenere la certificazione Sapore dell´Anno. Tale riconoscimento, uno per settore merceologico, è dunque sinonimo di qualità e prestigio per prodotti scelti tra paste secche, salumi, formaggi, elaborati di pesce fresco, legumi, prodotti da forno e pasticceria, latticini e tanto altro ancora. Anche in questo particolare periodo storico, con un mercato in grande difficoltà, abbiamo voluto investire e creare una nuova linea, Selezione Filiberto Bianconi appunto, di assoluta eccellenza, che offre al consumatore il giusto mix tra tradizione e innovazione e allo stesso tempo assicura un ottimo equilibrio tra qualità e prezzo. Dichiara il Sig. Giulio Bianconi, Titolare e Presidente di Filiberto Bianconi S.p.a. La nuova linea è composta da tredici formati, dalle più classiche proposte - spaghetti, penne rigate e fusilli - alle più sfiziose specialità come fusilloni, paccheri, gigli e spaghetti alla chitarra-, ma tutti i formati sono proposti al consumatore allo stesso prezzo, a dimostrazione dei valori in cui crediamo e per far sì che anche il giorno più ordinario diventi un po’ speciale con in tavola la nostra pasta!  
   
   
DA MARZO 2013 UNA NUOVA ETICHETTA ARRICCHISCE LA GAMMA DEI VINI VILLA MATILDE. NASCE DEÌRA, AGLIANICO IGT ROCCAMONFINA PASSITO  
 
Un nuovo vino da meditazione arricchisce la gamma delle etichette prodotte dall’azienda vinicola Villa Matilde a partire da Marzo 2013. Nasce Deìra, vino passito ottenuto da uve Aglianico. Un rosso cupo e profondo, al naso molto intenso, che si apre alla degustazione con sentori di frutti di bosco, fichi secchi e marasca. Un inedito concentrato di Campania, che aggiunge un nuovo tassello per Villa Matilde nell’impegno profuso nella valorizzazione dell’antico Ager Falernus amato dai Romani. “Per oltre sette anni abbiamo affinato e accudito con cura per voi le prime 700 bottiglie numerate di Deìra. Dal marzo questa nuova essenza delle nostre terre sarà disponibile per la degustazione e la vendita esclusivamente nel nostro centro aziendale a Cellole. È il nostro omaggio alla terra a cui Villa Matilde deve la sua fondazione; è una chicca per intenditori e amanti di vini di qualità”. Maria Ida e Salvatore Avallone, proprietari di Villa Matilde. Deìra è un passito ottenuto dalle uve dei vigneti della Tenuta San Castrese di Sessa Aurunca. Qui i grappoli vengono lasciati appassire sulle viti fino a metà novembre e, una volta raccolti, l’appassimento naturale prosegue su appositi graticci fino alla sgranellatura manuale degli acini e alla successiva pigiatura con lenta fermentazione. Il vino riposa in barrique per 48 mesi a cui fa seguito un ulteriore affinamento in bottiglia. Il nome Deìra deriva dalla mitologia greca: Deìra era la madre di Eleusi, eroe dell’omonima potente città-stato, sede di riti misterici. Eleusi è anche l’altro passito di Villa Matilde prodotto da uve Falanghina, vincitore di numerosi premi e riconoscimenti. Qualità, cultura del territorio e della tradizione, rispetto dell’Ambiente e uno sguardo spalancato sull’innovazione sono oggi i punti di forza di Villa Matilde. L’aver riportato in vita l’antico Falerno e la grande attenzione prestata al territorio e ai vitigni autoctoni pongono i vini Villa Matilde nel solco di una robusta tradizione; la ricerca costante, il ricorso a tecnologie all’avanguardia, colorano la tradizione con un’innovazione intelligente e dinamica. Villa Matilde - S.s. Domitiana, 18 - 81030 Cellole (Ce) tel. +39 0823.932 088 www.Villamatilde.it  
   
   
LA PUGLIA FRA OTTIMI VINI E PREGIATI OLI EXTRAVERGINI PROTAGONISTA A MILANO E LOMBARDIA  
 
La promozione dei vini di Puglia vedrà un´altra iniziativa di grande interesse: per tutto il mese di febbraio, a partire da venerdi 8, le bottiglie di Primitivo, Nero di Troia e Negroamaro saranno in bella vista nelle principali enoteche di Milano e Lombardia che, per l´occasione, organizzeranno laboratori sensoriali e degustazioni guidate da autorevoli esperti. Il road show, a cura di Vinarius, l’associazione di enoteche italiane che riunisce circa 100 fra bottiglierie e punti vendita di vino a mescita in tutto il territorio italiano e all’estero, sarà l´occasione per portare i vini e gli oli extravergini di Puglia direttamente nei luoghi più frequentati dagli appassionati di buona tavola, invitandoli a scoprirne le peculiarità e soprattutto a scegliere la Puglia come prossima meta di viaggio. I Laboratori Di Milano Organizzati Con L’associazione Vinarius 8 febbraio - ore 18.00 Laboratorio: Salento Negroamaro a cura del giornalista Guido Montaldo Enoteca el Vinatt Renè via L.tolstoj, 49 Tel. 02 471226 info@elvinatt.It - www.Elvinatt.it 16 febbraio - ore 11.00 Laboratorio: Rosati e Bianchi di Puglia a cura dell´esperto Paolo Ranieri Bottega dell´arte del vino Via General Fara, 25 Tel. 02 6697596 bottega@arte-del-vino.It - www.Arte-del-vino.it 21 febbraio - ore 18.00 Laboratorio: La Puglia del Primitivo a cura del giornalista Fabiano Guatteri Enoteca Cotti Via Solferino, 42 Tel. 02 29001096 info@enotecacotti.It – www.Enotecacotti.it 22 febbraio - ore 20.30 Laboratorio: Le Terre di Federico e il Nero di Troia a cura dell´esperto Fabrizio Penna di Enotime Enoclub Via Friuli, 15 Tel. 02 55182421- enoclubwine@libero.It  
   
   
VINO - DAL 14 AL 15 FEBBRAIO BUYER INTERNAZIONALI E PRODUTTORI TOSCANI SI INCONTRANO ALLA FORTEZZA DA BASSO BUY WINE: TORNA A FIRENZE L’ANTEPRIMA DELLE ANTEPRIME IN CRESCITA IL NUMERO DELLE AZIENDE PARTECIPANTI: SUPERATA QUOTA 280 (+57%)  
 
Manca poco all’inaugurazione di Buy Wine, l’appuntamento più atteso dai buyer di tutto il mondo interessati al vino toscano. I numeri parlano chiaro: la terza edizione di Buy Wine, workshop internazionale organizzato da Toscana Promozione (www.Toscanapromozione.it), si sta imponendo nello scenario della promozione economica come uno dei format più riusciti degli ultimi anni. Ad adesioni ancora aperte, infatti, sono 282 i produttori toscani che dal 14 al 15 febbraio prenderanno parte all’iniziativa, +57% rispetto al 2012. In crescita anche il numero dei buyer internazionali che sono già a quota 200 (+30% sul 2012). Altri se ne aggiungeranno nei prossimi giorni. Buy Wine nasce nel 2009, per iniziativa di Toscana Promozione, per favorire l’incontro tra la Toscana del vino e il trade internazionale e si caratterizza per un format estremamente innovativo: una vera e propria anteprima delle anteprime. Concluse le due giornate di incontri one-to-one in programma il 14 e 15 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze, infatti, i buyer prederanno parte a cinque tour che li porteranno sul territorio toscano alla scoperta delle realtà produttive più interessanti della Regione con tappa alle anteprime organizzate sul territorio dai Consorzi di Tutela del Vino Nobile di Montepulciano, della Vernaccia di San Gimignano, del Chianti e del Chianti Classico. Grazie alla collaborazione dei Consorzi di tutela del Brunello di Montalcino, del Montecucco, Morellino di Scansano, Cortona e Carmignano i tour permetteranno, inoltre, di degustare tutte le eccellenze dell’enologia regionale nei loro luoghi di produzione. Oltre ai tour per i buyer previsti, dal 15 al 20 febbraio, anche due press tour dedicati alla stampa estera: il primo, come da tradizione, riservato ai giornalisti della Fijev (Federation Internationale des Journalistes et Ecrivains des Vins et Spiritueux) e il secondo a quelli appartenenti al Cww (Circle of Wine Writers)  
   
   
VIOLA PRESENTA IL NUOVO MENU: PIATTI DI STAGIONE, ELABORATI CON CREATIVITÀ E ATTENZIONE ALLA QUALITÀ  
 
Tra le proposte, grande attenzione alle eccellenze della gastronomia italiana, tra cui diversi prodotti certificati come Presidï Slow Food La “piccola cucina” dell’enoteca Viola, in effetti, non è mai stata così grande. Il nuovo menu che il locale di via Pavia presenta a partire da questi giorni offre una gamma amplissima di proposte, accompagnando i clienti in un vero viaggio di cultura gastronomica. “La nostra tavola, spiega Rosa Sapio, titolare di Viola, nasce e resta collegata al vino, ma ha anche una forte identità, che nasce dal nostro desiderio di accogliere stimoli e influssi di diversa origine (attingiamo spesso e volentieri al mondo delle spezie e dei sapori orientali), di elaborare creativamente i piatti della tradizione, di valorizzare in pieno le eccellenze italiane; inoltre, Viola fa propri i valori fondanti della filosofia Slow Food: non per caso, nel menu, sono presenti diversi Presidï – come, ad esempio “Pitina” (carni di bovino e suino macinate, aromatizzate con ginepro e altri aromi naturali poi affumicate e ricoperte di farina gialla o pane grattugiato e stagionate) o il Crostino di Sasaka (lardo stagionato e poi battuto con petto d’oca affumicato e ciccioli d’oca) - destinati ad aumentare ulteriormente in futuro”. In un menu adatto a tutti i tipi di consumo, da quello rapido per la pausa pranzo a quello spiccatamente orientato all’assaggio del vino fino alla vera a propria cena di degustazione, si trovano piatti importanti, in cui la stagionalità è la nota volutamente dominante. Piatti ricchi di gusto e calore ma anche di eleganza e originalità. Portate che fanno di Viola, al tempo stesso, un riferimento sicuro e una miniera di scoperte e curiosità. Situata al centro della movida milanese, a un passo dal naviglio pavese, l’Enoteca Viola consente di cenare fino a tarda ora (è aperta fino alle 2 di notte il venerdì e il sabato). La nuova gestione di Rosa Sapio ha affiancato, alla prestigiosa carta dei vini, un’attenzione particolare alla cucina facendo di Viola uno dei punti di riferimento nel panorama enogastronomico della città  
   
   
OBAMA BRINDA CON COSTA DI GIULIA DI MICHELE SATTA ALLA CENA DI COMPLEANNO DI MICHELLE  
 
Cena “totally italian” al Cafè Milano di Washington, uno dei più importanti ristoranti di cucina italiana degli Stati Uniti, per il 49esimo compleanno di Michelle ma soprattutto brindisi di Happy Birthday con Costa Giulia di Michele Satta. Non è una novità la passione dei coniugi Obama per i prodotti italiani, che hanno scelto un menù a base di mozzarella di bufala e peperoni marinati per antipasto, fusilli alla genovese con pecorino romano come primo piatto, secondo di cernia con purea di finocchio e cime di rapa, tagliata di manzo al sale nero, il tutto servito con il Costa di Giulia. Questo bianco di Michele Satta, nato come Vermentino in purezza nel ‘97 si arricchisce, con l´aggiunta di Sauvignon, per poter esprimere nella terra di Bolgheri un bianco di maggior consistenza dal finale più dolce e largo, perfetto per una cena dai sapori mediterranei. La first lady, che per l’occasione si è presentata con un nuovo look di capelli, ha apprezzato come sempre i sapori della cucina italiana (pare abbia gradito particolarmente i fusilli) e ha brindato con Costa Giulia insieme ad una cerchia ristretta di invitati, tra cui l´amica Valery Jarrett (attualmente senior advisor del Presidente), la suocera la signora Robinson, ed il ministro della Giustizia Eric Holder accompagnato dalla moglie  
   
   
DAL 10 AL 12 FEBBRAIO IL BARDOLINO PORTA A IDENTITÀ GOLOSE "LA GOLOSA ELEGANZA DELLA SEMPLICITÀ"  
 
Al congresso internazionale di cucina di Milano il Consorzio di tutela del Bardolino e del Chiaretto presenta i classici vini gardesani in abbinamento con le creazioni gourmand di Paola Calciolari, de Le Tamerici di Mantova: la tradizione vinicola di Verona sposa le mostarde e le composte di frutta mantovane. E il cocktail Bellini viene reinterpretato col Chiaretto Spumante e con le composte di pesche alla curcuma, alla lavanda e al tè indiano. “La golosa eleganza della semplicità”, è il titolo col quale il Bardolino e il Chiaretto si presentano a Identità Golose, il congresso di gastronomia in programma a Milano dal 10 al 12 febbraio, scegliendo un abbinamento tanto inusuale quanto accattivante per i classici vini della riviera gardesana: le mostarde e le composte di frutta di Paola Calciolari de Le Tamerici di Mantova, declinate in piatti gourmand e inediti cocktail. Piccoli frutti, spezie e freschezza sono i tratti distintivi del Bardolino (20 milioni di bottiglie annue) e della sua versione rosata, il Chiaretto (10 milioni di bottiglie), ma anche delle creazioni delle Tamerici: da quest’assonanza è nata una partnership a cavallo tra il lago di Garda, area d’origine dei vini, e la vicina Mantova. “Un mix di semplicità e di eleganza, è questo che caratterizza il Bardolino, ed è quest’idea di vino che vogliamo portare all’attenzione del pubblico di Identità Golose”, dice il presidente del Consorzio di tutela bardolinese, Giorgio Tommasi. Allo stand consortile, il Bardolino e il Chiaretto saranno proposti in abbinata con alcuni piatti creati da Paola Calciolari interpretando in forma moderna le suggestioni della tradizione: ecco l’insalata di cotechino con pinoli tostati, grissini mantovani e mostarda di arance, l’insalata di zucca marinata con pancetta croccante e vinaigrette alla composta di amarene all’aceto balsamico di Modena, la crema di formaggio Monte Veronese con composta di fragole all’aceto balsamico di Modena, la bavarese di Monte Veronese con mostarda di pere e poi una reinterpretazione del classico risotto mantovano “alla pilota”, impreziosito con la mostarda di mele campanine. È in linea con l’innovazione su temi classici anche un’altra iniziativa che vede insieme a Identità Golose il Consorzio del Bardolino e Le Tamerici: di scena stavolta c’è il raro Chiaretto Spumante (solo mezzo milione di bottiglie annue), che il barman Carmine Lamorte rende protagonista della reinterpretazione del Bellini, un must del bere miscelato, che verrà realizzato non già con la pesca fresca, bensì con le confetture di pesche. Dunque, ecco il Bellini Rivisitato al Tè Nero (Chiaretto Spumante, confettura di pesche al tè nero indiano, liquore allo zenzero), il Bellini Rivisitato alla Curcuma (Chiaretto Spumante, confettura di pesche alla curcuma, liquore alla vaniglia) e il Bellini Rivisitato alla Lavanda (Chiaretto Spumante, confettura di pesche alla lavanda provenzale, Maraschino). In aggiunta, c’è poi un Chiaretto Cocktail con una gelatina di Chiaretto ideata per l’occasione da Paola Calciolari. “È questa la nostra dimensione: facciamo vini semplici ma golosi e per nulla banali, ed è questa nostra maniera di essere che portiamo a Milano” dice il presidente del Consorzio del Bardolino, che, dopo la kermesse milanese, dà appuntamento sul Garda, a Lazise, il 17 e 18 marzo, quando 65 produttori presenteranno in anteprima la nuova annata del Bardolino e del Chiaretto