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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 07 Maggio 2013 |
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SVILUPPI DEL MERCATO IN UCRAINA, CONCLUSIONI UE-UCRAINA SULLA TAVOLA ROTONDA DEL GAS |
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Bruxelles, 7 maggio, 2013 - I partecipanti hanno riconosciuto i progressi compiuti dall´Ucraina per aumentare la sua sicurezza energetica, anche attraverso la modernizzazione del sistema di trasporto del gas, la diversificazione delle fonti di gas, ed i suoi sforzi per andare avanti con le riforme del settore del gas e ristrutturazione di Naftogas Njsc di Ucraina in linea con gli impegni della Comunità dell´energia. Hanno riconosciuto che l´Ucraina è a un bivio, con una grande opportunità per sviluppare oltre il suo importante ruolo tradizionale di un paese di transito e di diventare anche un hub del gas per l´Europa orientale per le sue risorse di gas convenzionali e non convenzionali, la sua vasta rete di gasdotti e il suo gas importante impianti di stoccaggio. E ´stato riconosciuto che una condizione essenziale per l´ulteriore sviluppo del mercato del gas ucraino e la sua progressiva integrazione nel mercato del gas dell´Ue è lo sviluppo di una strategia efficace a lungo termine per l´utilizzo del trasporto del gas e di risorse di storage che coinvolge tutte le parti interessate, nonché come un quadro giuridico e normativo chiaro, non discriminatorio e stabile, in linea con gli impegni della Comunità dell´energia. In questo contesto, l´importanza di garantire entrambi i flussi fisici e flussi bidirezionali inversa virtuali per il gas è stato evidenziato, con una priorità di essere immessi sul facilitare una soluzione per tali flussi tra gli operatori ucraini e slovacco del sistema di trasmissione in conformità agli impegni della Comunità dell´energia. I partecipanti hanno riconosciuto progressi sostanziali in Ide (investimenti diretti esteri) nei Psa (accordi di condivisione della produzione) di gas convenzionale e non convenzionale in Ucraina. Il ruolo del sistema di trasporto del gas ucraino è stato sottolineato, con la posizione dell´Ucraina geografica e di transito del gas esistente, la conservazione e la capacità di produzione che offre una notevole flessibilità, a condizione che le riforme siano attuate pienamente in linea con gli impegni della Comunità dell´energia dell´Ucraina, al fine di rafforzare il quadro giuridico e normativo così come aumentare la trasparenza del commercio di transito del gas. L´importanza di agevolare i finanziamenti della Bers e della Bei per la ricostruzione del sistema di transito del gas ucraino è stato evidenziato. L´importanza di promuovere una trilaterale Ue-russia-ucraina consorzio per la gestione del transito attraverso l´Ucraina è stato sottolineato come questo dovrebbe garantire che le preoccupazioni di tutte le parti coinvolte potrebbero essere prese in considerazione. Si è convenuto che un comitato consultivo composto da rappresentanti della Commissione e le autorità ucraine, il segretariato della Comunità dell´energia, l´interessato gli Stati membri dell´Ue e le imprese interessate e le istituzioni finanziarie sarebbe stabilito di fornire un forum per sostenere il proseguimento del processo di riforma del settore del gas in Ucraina. Si prevede che tale comitato consultivo si riunirà su base ad hoc, congiuntamente analizzare gli sviluppi sul mercato del gas ucraino e, se del caso, offrire raccomandazioni al Commissario europeo per l´Energia e il ministro ucraino dell´Energia e dell´Industria del carbone. |
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ENERGIA EOLICA IN AUSTRIA: ENERGY PARK BRUCK RICEVE PRESTITO BEI |
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Bruck / Lussemburgo, 7 Maggio 2013 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) sta fornendo un finanziamento di 140 milioni di euro per il finanziamento di parchi eolici in Bassa Austria. Una prima tranche di 28 milioni di euro è statata sottoscritta il 3 maggio nel Bruck Molterer, il Vicepresidente della Bei, e il dottor Thomas Uher, Ceo della austriaca Erste Bank Sparkassen Ag. Erste Bank è responsabile come intermediario per finanziare la prima tranche. I parchi eolici con una capacità totale di 150 megawatt (Mw) verranno costruiti nei comuni della Bassa Austria Bad tedesco-Altenburg, Petronell Carnuntum, Höflein, Rohrau, Bruck an der Leitha, cortile e Seibersdorf. L´azienda è specializzata in energie rinnovabili Energy Park Bruck an der Leitha si esibirà come progetto di costruzione e gestione degli impianti. Per i primi eolico turbine eoliche forniti dal costruttore Enercon. L’ Austria è alla guida di questo progetto con lo sviluppo delle energie rinnovabili continua a progredire, per raggiungere il proprio e gli obiettivi climatici più generali della strategia Europa 2020. Questo prevede, tra le altre cose, di aumentare la quota di energie rinnovabili nell´Ue entro il 2020, al 20 per cento. Molterer ha detto in occasione della firma del prestito: "L´austria costruisce continuamente la sua capacità nel settore delle energie rinnovabili. Il passaggio a una produzione energetica sostenibile basata avviene anche grazie all´impegno di esperti imprese, medie e grandi dimensioni. Ma dare un contributo enorme come banche austriache, che risultano essere partner finanziario affidabile ". Thomas Uher, Erste Bank Ceo: "Siamo impegnati in una banca di emissione. La transizione energetica deve essere finanziato. Le esigenze di finanziamento in questo settore è enorme nei prossimi anni. Deve essere rimosso solo quando l´energia eolica entro il 2020, la capacità esistente in Austria dagli attuali 1.400 Mw a 3.000 Mw. Ciò richiede risorse finanziarie e quindi siamo felici di aiutarvi. Michael Hannesschläger, Ceo di Energy Park Bruck / Leitha Gmbh: "I nostri progetti eolici e anche noi stessi stati portati sono stati esaminati in dettaglio e ci hanno dimostrato è che siamo in grado di esistere come partner professionali a livello europeo nello sviluppo e nella realizzazione del progetto." L´energia rinnovabile è una delle priorità di finanziamento della Bei in Austria. Ci hanno presentato a partire dal 2011 per i progetti nel settore eolico da solo mezzo miliardo di euro. |
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RINNOVABILI IN TOSCANA: UN FONDO DI GARANZIA DA 3 MILIONI DI EURO, PRONTO IL REGOLAMENTO |
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Firenze, 7 maggio 2013 – Via libera dalla Giunta regionale al regolamento per accedere al Fondo di garanzia per investire in energie rinnovabili. L’ultimo atto adesso sarà l’individuazione, secondo le procedure di legge, del soggetto che gestirà il Fondo. Ammontano a 3 milioni di euro le risorse (tutte regionali, per le quali è in corso una specifica variazione di bilancio) individuate allo scopo di favorire l’accesso a prestiti per chi vorrà investire nella riqualificazione energetica e l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. “E’ questo un intervento importante – ha dichiarato il presidente della Regione Enrico Rossi - che conferma con quanto determinazione la Toscana punti sulle rinnovabili, anche alla luce di quanto ci chiede l’Europa che alla nostra regione, per il 2020, ha posto il traguardo di un consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili pari al 16,5% . E al momento la Toscana è a quota 9,5%. Ma l’istituzione del Fondo rappresenta anche un contributo di rilievo all’economia del territorio perché attiverà, si stima, circa 30 milioni di investimenti” Il regolamento stabilisce chi potrà fare richiesta, come e in che termini. In particolare, ogni beneficiario potrà contare su un importo massimo di 500mila euro, gli impianti dovranno prevedere la riduzione dei consumi di energia o la produzione di energia rinnovabile e dovranno comunque essere di pregio ambientale. Cosa significa? Non potranno essere installati su terreni agricoli, dovranno garantire la riduzione delle emissioni di gas serra o prevedere la rimozione di elementi in cemento-amianto dalle coperture degli edifici. Chi - Potranno accedere al Fondo le piccole e medie imprese, gli enti locali, le aziende sanitarie e ospedaliere, le associazioni che svolgono attività assistenziale, ricreativa, culturale e sportiva e anche i privati cittadini. Quanto - L’importo garantito per singolo beneficiario è fissato in un massimo di 500mila euro. Il prestito potrà essere rilasciato su finanziamenti di durata non inferiore a 5 anni e non superiore ai 25 anni. Interventi: Dove - Si possono realizzare progetti di investimento per la riqualificazione energetica degli edifici e progetti di installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili da realizzare anche dopo la rimozione di elementi in cemento-amianto dalle coperture degli edifici pubblici e privati, capannoni industriali, aree a terra pubbliche o private che non siano terreni agricoli. Interventi: Quali - Si può fare richiesta di accedere al fondo per: impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria; impianti solari fotovoltaici da connettere alla rete di trasmissione elettrica, di potenza di picco compresa tra 1 kW e 100 kW; impianti eolici fino a 100 kW; impianti di riscaldamento, cogenerazione e trigenerazione a biomassa di potenza nominale non superiore a 1000 kW termici e 350 kW elettrici, solo se alimentati da biomasse da filiera corta; impianti mini-idroelettrici, fino a 100 kW; impianti per l’utilizzo diretto del calore geotermico mediante pompe di calore anche senza prelievo di fluido; impianti di illuminazione pubblica che utilizzano tecnologie ad alta efficienza, lampade a risparmio energetico, sistemi di alimentazione elettronica con telecontrollo e telegestione o lampioni fotovoltaici; impianti centralizzati anche di tipo cogenerativo alimentati a gas naturale fino a 500 kW termici e 250 kW elettrici; impianti e reti di teleriscaldamento a servizio di utenze pubbliche e private; coibentazioni ed interventi di riduzione dei consumi energetici. Interventi: Come- Gli impianti dovranno prevedere la riduzione dei consumi di energia o la produzione di energia rinnovabile. Dovranno anche essere di pregio ambientale. In questo senso non potranno essere ammessi progetti che prevedono l’installazione di impianti fotovoltaici a terra su terreni agricoli. Per pregio ambientale, è specificato nel regolamento, si intende la qualità di quegli impianti che consentono una riduzione delle emissioni di gas serra e quelli che prevedono la rimozione di elementi in cemento-amianto dalle coperture degli edifici, destinati ad alloggiare gli elementi fotovoltaici. Graduatoria - Qualora il numero delle domande per essere ammessi al Fondo fosse superiore alle risorse disponibili, sarà formata una graduatoria (stilata in ordine di arrivo). Prenderanno più punteggio i progetti che assicureranno un miglior rapporto costi/benefici nonché la maggiore riduzione dei consumi energetici. A parità di punteggio saranno privilegiati i progetti di maggior pregio ambientale. In caso di ulteriore parità, esclusivamente tra persone fisiche, la priorità sarà attribuita al nucleo familiare più numeroso. |
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RIGENERAZIONE URBANA, CONVEGNO ANCI – UPI, NAPOLI: DIALOGO TRA TUTTE LE FORZE POLITICHE SU GRANDI LEGGI DI MODERNIZZAZIONE |
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Napoli, 7 maggio 2013 - Si è svolto il 3 maggio a Napoli un convegno sulla rigenerazione urbana promosso dall´Anci Campania e dall´Upi. I lavori sono stati conclusi dall´assessore regionale alle Autonomie locali Pasquale Sommese. Nel corso del dibattito è emersa la necessità di un forte dialogo sul tema tra la Regione, gli enti locali, le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria. "Urge - ha detto il presidente dell´Anci Campania Francesco Paolo Iannuzzi - procedere al recepimento della normativa nazionale sul riutilizzo delle aree dismesse scindendo i percorsi normativi che fino ad oggi hanno messo insieme recupero dei Centri storici e recupero delle aree industriali. È di vitale importanza per i nostri territori dare un impulso alle attività produttive semplificando la normativa e accelerando i processi." I presidenti dell´Ordine degli Ingegneri Luigi Vinci e dell’Ordine degli architetti Gennaro Polichetti hanno offerto la loro disponibilità a collaborare all´individuazione di percorsi virtuosi, mentre Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto una maggiore attenzione ai temi dell´occupazione e degli investimenti. "La crisi ha fatto in modo che alcune idee venissero condivise tra politici operatori e amministratori. Il tema diventa quindi come operare in velocità attraverso regole condivise che possano effettivamente dare sviluppo economico all’occupazione", ha sottolineato Diego Vivarelli dell´Acen. L´assessore all’urbanistica del comune di Napoli Luigi De Falco a sua volta ha evidenziato che "i Comuni hanno bisogno di condividere con la Regione il processo di pianificazione non attraverso strumenti di deroga ma attraverso l´aggiornamento della normativa urbanistica comunale, per cui è fondamentale promuovere la revisione dei piani favorendo un monitoraggio costante che superi il concetto di staticità del Piano." "Nel momento in cui a livello nazionale si sperimentano le larghe intese per superare la crisi - ha detto l´assessore Sommese - anche nella nostra regione è necessario promuovere il dialogo e il confronto tra tutte le forze politiche sui grandi temi e sulle leggi di modernizzazione necessarie, a partire da quella proposta dall´Anci Campania sul riutilizzo delle aree dismesse. Piano Paesistico, legge sul turismo, legge sull’open data, legge sulle smart City, individuazione di un nuovo modello organizzativo che dia attuazione ai sistemi territoriali di sviluppo previsti dal Ptr sono le prossime sfide a cui siamo chiamati tutti assieme. Attraverso esse passano in larga parte le prospettive di crescita e di rilancio della nostra regione", ha concluso l´assessore. |
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MARCHE: FONDO DI GARANZIA PER FAVORIRE LA LOCAZIONE E L’ACCESSO ALLA PRIMA CASA |
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Ancona, 7 maggio 2013 - Dare risposte all’emergenza abitativa che colpisce i cittadini in condizioni economiche particolarmente difficili; stimolare il mercato edilizio favorendo l’accesso alla prima casa. Sono stati gli argomenti al centro dell’incontro che l’assessore all’Edilizia Pubblica, Antonio Canzian, ha avuto con le organizzazioni di categoria degli inquilini e della proprietà edilizia. L’obiettivo era concertare le modalità più efficaci di impiego delle risorse, pari a due milioni di euro, che la Regione ha destinato al finanziamento di un “Fondo di garanzia per favorire la locazione e l’accesso alla prima casa da parte delle giovani coppie e altre categorie sociali”. Le proposte scaturite verranno trasmesse dall’assessore alla Giunta regionale per una valutazione da parte dell’esecutivo. Canzian ha spiegato che la Regione intende utilizzare queste risorse come forme di garanzia per il pagamento dei canoni di locazione e come garanzie finanziarie aggiuntive per agevolare la concessione di mutui ipotecari. “Si è registrata una sostanziale condivisione su due linee di intervento – spiega Canzian – La prima riguarda il settore della locazione, con possibile collaborazione delle organizzazioni sindacali di inquilini e proprietari e partecipazione dei Comuni interessati, alcuni dei quali hanno già avviato iniziative autonome analoghe, come la creazione di Agenzie della Casa, la concessione di agevolazioni fiscali ai soggetti che affittano gli immobili di loro proprietà a canone concordato. Per contrastare l’emergenza dei cosiddetti sfratti per morosità incolpevole (persone che non possono pagare l’affitto perché hanno perduto il lavoro per la crisi economica) si è anche valutata l’ipotesi di istituire, con legge regionale, Commissioni territoriali, eventualmente partecipate dai competenti organismi periferici dello Stato, con il compito di graduare nel tempo l’esecutività degli sfratti”. La seconda linea di intervento, continua Canzian, “vede l’individuazione di un soggetto (finanziaria e/o istituto bancario) incaricato di prestare garanzie su rischio di insolvenza a favore degli istituti finanziatori, a valere sul Fondo di garanzia regionale. L’operazione, già positivamente sperimentata in altre realtà, comporta un effetto leva, con moltiplicatore non inferiore a 20: ovvero, con un milione di euro si possono rilasciare garanzie per la concessione di mutui ipotecari per un ammontare pari o superiore a 20 mln”. Secondo l’assessore, “si è riscontrato un ampio consenso anche sui requisiti soggettivi e oggettivi degli interventi ammissibili a beneficiare delle garanzie: limiti di reddito, residenza, non possesso di altri alloggi da parte dei soggetti beneficiari (requisiti soggettivi), nonché categoria, tipo, e classe energetica degli alloggi (requisiti oggettivi)”. |
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INSEDIATA A TORINO LA CONSULTA REGIONALE PER L´EDILIZIA |
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Torino, 7 maggio 2013 - Si è insediata il 2 maggio a Torino, nella sede dell’Assessorato regionale all’Urbanistica, Edilizia e Opere pubbliche, la Consulta regionale per l’ edilizia, convocata dalla Regione Piemonte a seguito della richiesta che le organizzazioni sindacali del settore edilizia insieme ad Ance Piemonte avevano inoltrato al Presidente Cota per affrontare le problematiche del settore. Sono intervenuti oltre all’assessore Giovanna Quaglia, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, i rappresentanti di Anci, Upp, Ance Piemonte, Abi Piemonte, Confartigianato, Cna, Confcooperative, Lega Cooperative, Confimi Imprese Piemonte. “La Regione – ha detto l’assessore Quaglia – intende dare corso a un impegno preciso, consapevole del momento di particolare difficoltà che questo settore sta subendo. Per questo motivo abbiamo voluto riunire una Consulta regionale dedicata al settore dell’edilizia, con l’obiettivo di approfondire le problematiche specifiche e più urgenti e di lavorare, in modo sinergico e trasversale, alla definizione di un programma strategico di interventi utili. Credo che questo primo incontro sia stato utile ad avere un quadro più completo soprattutto rispetto al metodo che la Consulta intenderà utilizzare per affrontare, in modo puntuale e concreto, di volta in volta i diversi temi. Non solo: in questa riunione propedeutica, la Regione ha voluto fin da subito informare le organizzazioni sindacali e datoriali sia sulle novità relative all’applicazione del Patto di stabilità, sia rispetto al Decreto legge n. 35 relativo al pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione.. Entro l’estate infatti, previa la conversione del decreto, una iniezione di liquidità nelle casse della Regione consentirà i primi pagamenti dei creditori, non solo nel settore della sanità ma anche per quanto riguarda gli enti locali”. |
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CASA, OGGI A PALAZZO STROZZI SACRATI CONVEGNO SU ‘ABITARE DIFFICILE IN TOSCANA’ |
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Firenze, 7 maggio 2013 – Il problema della casa in Toscana, analizzato soprattutto con l’occhio rivolto alla questione degli sfratti e alle difficoltà di accesso da parte degli stranieri all’edilizia residenziale pubblica. Se ne parla oggi in Sala Pegaso a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze (piazza Duomo 10), a partire dalle 9.30, nel corso del convegno dal titolo ‘Abitare difficile in Toscana’. L’incontro è organizzato da Regione e Fondazione Giovanni Michelucci. Nel corso della mattina spazio ad interventi di alcuni studiosi e all’analisi di due ricerche condotte dalla Fondazione Michelucci. Le conclusioni sono affidate all’assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca. Nel pomeriggio tavola rotonda dal titolo ‘Città di frontiera’, con interventi di rappresentanti di enti locali, associazioni di categoria, gestori Erp e associazioni a difesa del diritto ad un’abitazione. |
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AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE APPROVA GLI AIUTI PER LA LIQUIDAZIONE GRECA ATE BANK |
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Bruxelles, 7 maggio, 2013 - La Commissione europea ha concluso il 3 maggio che gli aiuti liquidazione concessi dalla Grecia a favore della Banca agricola di Grecia (Ate Bank) è in linea con le norme Ue sugli aiuti di Stato. In particolare, la Commissione ha constatato che l´aiuto sia limitato al minimo necessario per garantire una risoluzione ordinata. Inoltre, l´uscita dal mercato di Ate Bank limita le distorsioni della concorrenza provocate dall´aiuto. Ate Bank è stato risolto nel luglio 2012, quando, a seguito di una gara d´appalto, talune attività e passività (le "attività cedute") sono stati trasferiti a Banca del Pireo. Le restanti attività e passività sono stati messi in una "bad bank" di liquidarli. La Commissione ha constatato che questo trasferimento a Banca del Pireo non costituiva un aiuto di Stato. Banca del Pireo aveva messo nel migliore offerta attraverso una procedura di gara. Tuttavia, la Commissione ha rilevato che tre misure concesse a favore di Ate Bank e delle attività trasferite fecero contenere aiuti di Stato. Le tre misure sono: (i) una ricapitalizzazione di € 290.000.000 concesso nel 2011, (ii) un ulteriore aiuto di € 7.471 milioni di euro per far fronte alla mancanza di finanziamenti tra attività e passività e (iii) una ricapitalizzazione di € 570.000.000 beneficiando le attività trasferite . La Commissione ha valutato se tali misure sono in linea con i criteri comuni Ue per la ristrutturazione e liquidazione delle banche in difficoltà (cfr. Ip/09/1180 ). La Commissione ha constatato che l´integrazione delle attività trasferite in Piraeus Bank dovrebbe garantire la redditività a lungo termine, in particolare in vista degli impegni della Grecia per quanto riguarda l´integrazione. In effetti, l´integrazione sarà monitorato da un fiduciario indipendente e sarà anche parte della valutazione del piano di ristrutturazione di Banca del Pireo. Inoltre, gli aiuti concessi a favore delle attività trasferite è stato limitato al minimo necessario per rendere l´operazione possibile. Infine, l´uscita dal mercato completa di Ate banca limita le distorsioni della concorrenza provocate dall´aiuto. La decisione è fatta salva la valutazione da parte della Commissione del piano di Piraeus Bank ristrutturazione. |
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AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA INVITA I PAESI BASSI AD ABOLIRE L´ESENZIONE FISCALE PER LE AZIENDE PUBBLICHE |
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Bruxelles, 7 maggio, 2013 - La Commissione europea ha proposto ufficialmente ai Paesi Bassi di abolire l´esenzione dall´imposta sulle società concessa alle imprese pubbliche olandesi. La Commissione ritiene che le imprese pubbliche che svolgono attività economica in concorrenza con le aziende private devono altresì essere soggetti a imposta sulle società - così come le aziende private sono. Esenzione di certe aziende semplicemente perché sono di proprietà pubblica dà loro un vantaggio competitivo che non può essere giustificata in base alle norme sugli aiuti di Stato. Vicepresidente della Commissione responsabile della concorrenza, Joaquín Almunia, ha dichiarato: "Per consegnare tutti i suoi benefici per il nostro mercato unico richiede una concorrenza leale Ci deve essere parità delle armi per tutti gli operatori del mercato e sono fiducioso che i Paesi Bassi adeguare le loro leggi fiscali in questo senso. ". Ai sensi della legge olandese sulle società, le attività economiche da parte di enti pubblici - sia come parte della pubblica amministrazione o sotto forma di società di proprietà pubblica - sono, in linea di principio, esentati dall´imposta sulle società. E ´vero che ci sono un certo numero di eccezioni a questa esenzione:. Alcune attività economiche (come l´agricoltura o minerarie) e alcune società di proprietà pubblica (come l´aeroporto Schiphol di Amsterdam o la lotteria nazionale) sono soggetti ad imposta sulle società , tuttavia, ci sono molti attività economiche da parte di enti pubblici - compresi tutti i servizi - e molte aziende di proprietà pubblica che rimangono esentati. Tali società includono il porto di Rotterdam, Holland Casino, l´aeroporto di Maastricht, diverse agenzie di sviluppo, Banca di Liof dell´Industria o gemellaggio holding. Queste aziende in concorrenza diretta con operatori privati nei Paesi Bassi e nel mercato unico dell´Unione europea che non beneficiano dello stesso trattamento. Nel luglio 2008, a seguito di una serie di denunce, la Commissione ha informato le autorità olandesi della sua posizione preliminare che la misura di distorsione della concorrenza nel mercato interno, in violazione dell´articolo 107 (1), del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue) . L´indagine della Commissione ha rilevato che il diverso trattamento fiscale delle pubblicamente e privatamente società di proprietà che esercita un´attività economica offre alle imprese di proprietà pubblica di un vantaggio selettivo. Ci sono diversi modi per porre rimedio a questa: Abolire l´esenzione fiscale delle imprese per le attività economiche da parte di tutti gli enti pubblici, sia come parte della pubblica amministrazione o sotto forma di società a capitale pubblico, in modo che le attività economiche pubbliche e private sono tassate allo stesso modo. Questo sarebbe meglio affrontare la questione. In alternativa, abolire l´esenzione fiscale delle imprese solo per le imprese di proprietà pubblica, a condizione che tutte le attività economiche attualmente svolte dalla pubblica amministrazione vengono scorporate in (di proprietà pubblica) le società soggette all´imposta sulle società. I Paesi Bassi hanno ora a comunicare alla Commissione, entro un mese se può accettare le modifiche proposte. In mancanza di un accordo, la Commissione può avviare un´indagine formale di aiuti di Stato. |
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WORKSHOP PER ACCEDERE AI FINANZIAMENTI EUROPEI |
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Viterbo, 7 maggio 2013 - “Workshop sui finanziamenti europei a gestione diretta” è il titolo dell’incontro organizzato dalla Camera di Commercio di Viterbo per, martedì 7 maggio a partire dalle ore 15 presso la Sala Consiliare. L’incontro consentirà alle piccole e medie imprese e alle associazioni di categoria di confrontarsi con esperti del settore sulle opportunità e strategie operative necessarie ad accedere ai finanziamenti europei per progetti di ricerca e innovazione in partenariato internazionale. I partecipanti avranno modo di affrontare le questioni inerenti gli aspetti pratici della gestione dei progetti, analizzando nello specifico i rischi e le opportunità collegate ai bandi europei, oltre a proporre direttamente idee progettuali. Al termine dell’incontro le aziende interessate potranno iscriversi al seminario specifico sul programma “Cip – Eco Innovation” che si terrà la mattina seguente, mercoledì 8 maggio. La partecipazione all’incontro è gratuita, il programma dettagliato è disponibile sul sito www.Vt.camcom.it . Per ogni informazione è possibile rivolgersi all’Ufficio Internazionalizzazione oppure alla Segreteria Generale della Camera di Commercio di Viterbo, Via Fratelli Rosselli n. 4, tel. 0761.234403-0761.234457 internazionalizzazione@vt.Camcom.it , segreteria.Generale@vt.camcom.it L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività svolte dall’Ente camerale per favorire e rafforzare il posizionamento delle imprese della Tuscia sui mercati nazionali e internazionali con particolare attenzione all’accesso alle risorse comunitarie. |
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MICRON: FIRMATO PROTOCOLLO AL MISE PER NUOVA FASE PRODUTTIVA PARTNERSHIP CON GRUPPO TEDESCO LFOUNDRY, NESSUN LICENZIAMENTO |
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Roma, 7 maggio 2013 - È stato sottoscritto ieri al Mise, al termine di una riunione presieduta dal sottosegretario Claudio De Vincenti, il protocollo di intesa che delinea il nuovo assetto proprietario e le prospettive di sviluppo della ex Micron di Avezzano, azienda che dà lavoro a 1621 addetti. Nella nuova compagine societaria, un ruolo fondamentale sarà svolto dal management italiano, che diventa azionista di riferimento attraverso la società Marsica Innovation Technology, a sua volta partecipata anche dalla tedesca Lfoundry, con cui si avvieranno significative sinergie industriali. Lo stabilimento di Avezzano entra a far parte, in questo modo, di un gruppo europeo che punta a diventare leader nella fornitura di componenti microelettronici per lo storage di dati, che potranno essere utilizzati in una molteplice gamma di settori industriali (dalla telefonia all´automotive). Il protocollo affronta con particolare attenzione il tema occupazionale e dell´efficientamento dello stabilimento, che dovrà avvenire senza alcun licenziamento. Per il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, "l´esito positivo della vertenza Micron, attraverso l´impegno diretto del management italiano, dimostra che nel nostro Paese ci sono risorse e competenze che vogliono continuare a impegnarsi in attività industriali ad elevata innovazione tecnologica. Come Governo - prosegue De Vincenti - abbiamo voluto accompagnare e sostenere questo percorso, mettendo a disposizione adeguati finanziamenti agevolati, attraverso i quali potremo verificare passo dopo passo il raggiungimento degli obbiettivi industriali prefissati". L’intesa è stata sottoscritta anche dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia dell’Aquila, dal Comune di Avezzano e da tutte le forze sindacali, che sottoporranno ora l´intesa all´approvazione dei lavoratori. |
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MONZA E BRIANZA -PRIMA IN ITALIA PER DENSITÀ IMPRESE MANIFATTURIERE |
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Monza, 7 maggio 2013 - Monza e Brianza supera le 90.000 imprese, comprese le unità locali, e vanta la densità industriale nel manifatturiero più elevata di Italia, con 23,6 imprese attive manifatturiere per kmq, superando, Prato (21,9) e Milano (19,2). Altro primato imprenditoriale in Italia per il territorio della Brianza è rappresentato dal legno-arredo con 6,7 imprese attive nel settore, superando di gran lunga Milano (1,5) e Como (1,3). Complessivamente Monza e Brianza è terza per densità imprenditoriale, con 157,3 imprese attive per kmq. Dopo Milano, Monza e Brianza è la provincia lombarda con la maggiore concentrazione di imprese a partecipazione estera: complessivamente 340 imprese tra industria, commercio all’ingrosso e servizi. Monza e Brianza vanta il primato lombardo anche per la variazione dell’interscambio commerciale nel 2012: +2,6% (l’export cresce del 6,9% tra il 2011 e il 2012). Il territorio conferma anche la sua vocazione “green”, con il primato della città di Monza in Lombardia per la raccolta differenziata (60,1% contro la media italiana del 33,4%). Bene anche il consumo di acqua per uso domestico (138 litri per abitante al giorno contro la media italiana di 175). È quanto emerge da elaborazioni dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese, Ispra, Reprint R&p-politecnico di Milano, Istat. La Villa Reale di Monza, un complesso unico insieme al Parco, con le sale già rinnovate e con gli spazi che grazie ai lavori di restauro diventeranno fruibili al pubblico, porterà una ricaduta economica legata all’industria dell’accoglienza pari a 42 milioni di Euro l’anno. È quanto emerge da una stima realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese, Istat, Ciset, Excelsior. La Camera di commercio di Monza e Brianza è entrata nel 2011 a far parte del Consorzio costituito per valorizzare la Villa Reale ed il Parco di Monza. "La Villa Reale e il Parco di Monza sono da sempre, insieme al tessuto imprenditoriale brianzolo, i migliori biglietti da visita della Brianza e dell’Italia nel mondo, con il loro concentrato di natura, cultura, storia e innovazione – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza. - La Villa Reale restaurata infatti potrà giocare un ruolo strategico in occasione di Expo, ed essere un volano per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio e delle imprese" |
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BRESCIA, CONGIUNTURA FLASH I TRIMESTRE 2012 |
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Brescia, 7 maggio 2013 - Congiuntura Flash I Trimestre 2013 Produzione - La produzione industriale bresciana che inizia il nuovo anno con una caduta congiunturale dell’1,0%. - Molto pesante il dato tendenziale che ha registrato un rallentamento del 4,0%. - Il risultato tendenziale bresciano è stato più negativo di quello medio regionale: -3,4%. - A livello lombardo fanno peggio di Brescia solo le province di Lecco, Bergamo, Sondrio e Milano. - Soffrono più intensamente le imprese di piccola e grande dimensione che fanno registrare cali della produzione rispettivamente di -4,75% e 4,41%. Negativo anche il dato delle medie realtà manifatturiere: -2,99%. - Dal punto di vista settoriale la dinamica negativa ha interessato quasi tutti i settori con punte tendenziali nei minerali non metalliferi (-31,54%), nel legno mobilio (-16,17%), nella chimica (-13,37%). In crescita, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, solamente gomma-plastica (+4,94%) e mezzi di trasporto (+0,54%). - Il tasso di utilizzo degli impianti che sale di due punti rispetto al trimestre precedente. - La congiuntura negativa si conferma anche per le imprese dell’artigianato manifatturiero che registrano un calo della produzione su base annua del 3,0%, comunque meno intenso rispetto al dato medio regionale pari a -5,5%. La variazione sul trimestre precedente è, invece, contenuta al -0,2%. - La contrazione della produzione ha interessato quasi tutti i comparti artigiani, in testa i minerali non metalliferi (-16,65%), la carta-editoria (-10,84%) e il legno-mobilio (-9,06%). Fatturato - Il fatturato totale nel primo trimestre dell’anno segnala un rallentamento congiunturale dello 0,9% per effetto della contrazione della componente interna (-1,6%) e della sostanziale stabilità della componente estera (-0,1%). - Così come per la produzione anche per il fatturato dal confronto con lo stesso trimestre dello scorso anno emerge un risultato più marcato con una contrazione del 4,0% determinato, ancora, dalla netta diminuzione del fatturato interno (-6,1%). - In leggero aumento la quota del fatturato estero sul totale che si attesta al 37,7% contro il 35,9% del trimestre precedente. - Nel comparto artigianato il fatturato risulta in calo rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno del 3,7%. Ordinativi - Nuova flessione anche per gli ordinativi che chiudono il primo trimestre dell’anno con una dinamica negativa. - Gli ordini totali diminuiscono dello 0,6% per effetto della riduzione nel trimestre degli ordini interni (-1,2%) non compensata dal timido aumento degli ordini esteri (+0,3%). - Su base annua i risultati sono più evidenti, gli ordinativi totali decrescono di 2,7 punti percentuali frenati dal sensibile calo degli ordini interni (-4,9%). Positivi gli ordini esteri (+1,1%). Occupazione - - Quasi nulla la variazione congiunturale dell’occupazione (-0,01%), accompagnata da una diminuzione tendenziale dell’1,7%. - Nel comparto dell’artigianato manifatturiero i livelli di occupazione restano stabili: la variazione congiunturale degli addetti nel trimestre è stata pari a +0,06%. Prospettive - Per il prossimo trimestre le aspettative degli imprenditori sono molto negative ed orientate ad una diminuzione complessiva di produzione, occupazione, fatturato e domanda interna. Qualche spiraglio si intravvede solo per la domanda estera dove prevalgono attese positive. Anche fra gli imprenditori artigiani è diffuso un generale atteggiamento pessimistico per il prossimo trimestre per produzione, domanda interna e occupazione, per la domanda estera domina un orientamento alla crescita. Commercio E Servizi - Nuova e intensa flessione su base annua del volume d’affari del commercio (-6,84%). Il calo ha interessato in misura maggiore le piccole imprese che presentano una diminuzione tendenziale delle vendite del 9,6% seguite dalle medie (-6,46%) ed a distanza dalle grandi (-1,2%). La ripartizione per settore di attività rivela un quadro negativo più intenso nel settore non alimentare (-10,64%), mentre è più contenuta la contrazione del settore non specializzato (-3%) e di quello alimentare (-3,27%) Dal lato degli ordini ai fornitori quasi il 60% delle imprese intervistate ha dichiarato un calo annuo ed il 33% una stabilità. Nel 77% dei casi i livelli delle scorte sono considerati adeguati. In diminuzione, rispetto al trimestre precedente, il livello dei prezzi (-1,06%). Per quanto riguarda le attese per il trimestre successivo, il clima risulta tendenzialmente pessimistico, in particolare per gli ordini ai fornitori e per il volume d’affari. Nei primi tre mesi dell’anno i servizi registrano una nuova e intensa flessione del volume d’affari (su base annua pari a -5,15%). Soffrono in particolare le micro, le piccole e le medie imprese che vedono ridurre il volume d’affari su base annua rispettivamente del 6,14%, del 4,13% e del 7,16%. In difficoltà tutti i settori di attività economiche con cali del volume d’affari più intensi per il commercio all’ingrosso, altri servizi ed alberghi e ristoranti. Negative le prospettive per il prossimo trimestre: gli imprenditori dei servizi si attendono diminuzioni del volume d’affari e dell’occupazione. |
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NUOVE IMPRESE A FERRARA, CRISI E BUROCRAZIA OSTACOLI PRINCIPALI |
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Ferrara, 7 maggio 2013 - Oltre metà dei 2.242 neo-imprenditori ferraresi che hanno aperto una azienda nel 2012 si sono messi in proprio investendo meno di 5mila euro ma la crisi e la burocrazia sono ostacoli difficili da superare. In tanti l’hanno fatto e, gettando il cuore oltre l’ostacolo, hanno dato vita a una nuova realtà produttiva, sperando di trovare (o ritrovare) in questo modo un lavoro oppure, più frequentemente, di concretizzare la propria legittima affermazione nella società, mettendo a buon frutto le competenze acquisite in precedenti esperienze lavorative. Questo è quanto emerge dall’analisi realizzata dall´Osservatorio dell´economia della Camera di Commercio sulla base di dati elaborati da Unioncamere. “L’impresa come occasione di lavoro ma soprattutto come espressione della voglia di mettersi in gioco e di conquistarsi un futuro. E’ questo ciò che evidenzia l’analisi del nostro ufficio Studi. Non possiamo deludere le legittime aspettative di quanti malgrado tutto continuano ad investire su se stessi. Occorre rimettere l’impresa al centro delle attenzioni della politica e delle istituzioni. Perché l’impresa è prima di tutto lavoro e costruzione del nostro domani”, ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Ferrara, Carlo Alberto Roncarati. L’identikit del neo-imprenditore - In netta maggioranza (71%) sono gli uomini a intraprendere il percorso imprenditoriale e, in generale, la nazionalità più rappresentata è quella italiana (83%), ma l’apporto degli immigrati extra-comunitari (9%) è superiore a quello dei comunitari (4%). E’ il diploma (nel 41% dei casi) il volano per affrontare la sfida dei mercati, specialmente in virtù del fatto che nella stragrande maggioranza dei casi si diventa imprenditori dopo aver compiuto qualche altra esperienza lavorativa e quindi con un bagaglio di competenze pratiche a sostegno della nuova attività, oltre che delle conoscenze acquisite nel percorso formativo. Complessivamente, infatti, sono solo poco meno del 15% del totale (che comprende studenti, casalinghe e disoccupati in cerca della prima occupazione) i nuovi capitani d’impresa che non vantano un background lavorativo a orientare la decisione di mettersi in proprio e che nel farlo cercano soprattutto una soluzione al problema occupazionale. Lo sbocco lavorativo è anche il fattore che induce quanti hanno perso una precedente occupazione (circa il 10% dei totale dei neo capitani d’impresa) a tentare la strada dell’imprenditoria: queste categorie sono quindi le sole attività che si distinguono per non identificare nella conoscenza del mondo degli affari il principale input alla scelta della via all’imprenditorialità. Dove si annidano le difficoltà per le nuove imprese Nonostante lo spirito di iniziativa e la fiducia nelle proprie capacità animino i neo-imprenditori, nel 26% delle loro dichiarazioni il clima economico generale si è dimostrato da subito un ostacolo particolarmente subdolo con cui fare i conti, dal momento che sono pochi gli strumenti per fronteggiarlo nella fase in cui l’impresa deve ancora costruire una rete di fornitori e clienti, cui poter fare stabilmente riferimento. A ciò si aggiunge che in un momento in cui i consumi sono in contrazione e la domanda è debole, l’inserimento nel segmento di mercato individuato è fonte di problemi nell’13% delle dichiarazioni delle nuove imprese; mentre un ulteriore 12% ha avvertito da subito il peso della concorrenza. Dare il via all’impresa è però difficile anche per le condizioni di tipo normativo. Le nuove imprese nascono soprattutto piccole: in più della metà dei casi, infatti, l’investimento iniziale è stato di soli 5mila euro, mentre nel 29% di una cifra compresa tra i 5mila e i 10 mila euro. Non a caso, nel’89% dei casi, le vere nuove imprese del 2012 hanno assunto la forma della ditta individuale. |
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